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È stato realizzato questo piccolo manuale che considero un utile contributo alla formazione di una coscienza e di un’educazione alla Prote- zione Civile. U na collettività evoluta si distingue so- prattutto dal grado di consapevolezza acquisito sui possibili fenomeni che la pos- sono coinvolgere. L’esperienza vissuta in casi veri di incidenti o calamità, ha inse- gnato quanto siano determinanti la capa- cità di affrontare con rapidità, precisione e in modo organizzato e professionale le emergenze. Inoltre, la conoscenza dei comportamenti più corretti ed efficaci da tenere in occasione di queste avversità può senz’altro evitare o almeno rendere meno traumatiche tragiche conseguenze. F are Protezione Civile significa conosce- re prima di tutto i fenomeni che determi- nano le situazioni di emergenza; vuol dire conoscere le strutture della protezione civile e le attività di prevenzione; significa altresì essere informati sulle norme e i comporta- menti da adottare in caso di emergenza. C hiedo quindi di leggere con estrema attenzione il presente opuscolo che contiene indicazioni semplici ma impor- tanti, che possono apparire talvolta scon- tate, ma che devono entrare a far parte della nostra cultura della sicurezza. A bbiamo visto come la forza di una comunità emerge nei momenti più difficili e perciò sento il dovere di favorire lo sviluppo di un’autonoma responsabili- tà, consapevole e matura, in un cittadino capace di proteggersi. C olgo l’occasione anche per augurar- Vi un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo a nome mio e di tutta l’Ammini- strazione Comunale. Simone Albi IMPLANTOLOGIA PROTESI CONSERVATIVA ENDODONZIA ORTODONZIA Notiziario del Comune di Lavagno - Anno 9 - Numero 3 Dicembre 2014 - Direttore responsabile Alberto Tonello - Editore Comune di Lavagno - Reg. Trib. VR n° 1181 - Progetto grafico ed impaginazione Ethica sas - Stampa Mediaprint Verona SPECIALE PROTEZIONE CIVILE Lavagno Informa La Protezione Civile 2 Il rischio: conoscerlo e affrontarlo 3 Rischio alluvione 3 Il sistema di allerta 5 Crisi idrica 6 Black out elettrico 7 Evento sismico (terremoto) 8 Rischio inquinamento acque 8 Rischio nubifragio temporale violento 9 Rischio tromba d’aria 9 Emergenza neve, rischio nebbia 10 Rischio incendio edifici 11 Crollo e/o scoppio 11 Rischio incidente stradale 12 Rischio industriale 13 Emergenza sanitaria 14 Incidenti domestici 14 Il piano Comunale di Protezione Civile (C.O.C.) 15 Ufficio di Protezione Civile 16 Servizi di interesse sanitario 16 Farmacie 17 Mezzi di trasporto sanitario 17 Presidi di sicurezza pubblica 17 Il volontariato di Protezione Civile 18 Numeri di emergenza 19 Ufficio di Protezione Civile 20 SOMMARIO

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È stato realizzato questo piccolo manuale che considero un utile contributo alla formazione di una

coscienza e di un’educazione alla Prote-zione Civile.

Una collettività evoluta si distingue so-prattutto dal grado di consapevolezza

acquisito sui possibili fenomeni che la pos-sono coinvolgere. L’esperienza vissuta in casi veri di incidenti o calamità, ha inse-gnato quanto siano determinanti la capa-cità di affrontare con rapidità, precisione e in modo organizzato e professionale le emergenze. Inoltre, la conoscenza dei comportamenti più corretti ed efficaci da tenere in occasione di queste avversità può senz’altro evitare o almeno rendere meno traumatiche tragiche conseguenze.

Fare Protezione Civile significa conosce-re prima di tutto i fenomeni che determi-

nano le situazioni di emergenza; vuol dire conoscere le strutture della protezione civile e le attività di prevenzione; significa altresì essere informati sulle norme e i comporta-menti da adottare in caso di emergenza.

Chiedo quindi di leggere con estrema attenzione il presente opuscolo che

contiene indicazioni semplici ma impor-

tanti, che possono apparire talvolta scon-tate, ma che devono entrare a far parte della nostra cultura della sicurezza.

Abbiamo visto come la forza di una comunità emerge nei momenti più

difficili e perciò sento il dovere di favorire lo sviluppo di un’autonoma responsabili-tà, consapevole e matura, in un cittadino capace di proteggersi.

Colgo l’occasione anche per augurar-Vi un Buon Natale ed un Felice Anno

Nuovo a nome mio e di tutta l’Ammini-strazione Comunale.

Simone Albi

IMPLANTOLOGIA

PROTESI

CONSERVATIVA

ENDODONZIA

ORTODONZIA

Notiziario del Comune di Lavagno - Anno 9 - Numero 3 Dicembre 2014 - Direttore responsabile Alberto Tonello - Editore Comunedi Lavagno - Reg. Trib. VR n° 1181 - Progetto grafico ed impaginazione Ethica sas - Stampa Mediaprint Verona

speciale pROTeZiONe

ciVile

Lavagno Informa

La Protezione Civile 2Il rischio: conoscerlo e affrontarlo 3Rischio alluvione 3Il sistema di allerta 5Crisi idrica 6Black out elettrico 7Evento sismico (terremoto) 8 Rischio inquinamento acque 8Rischio nubifragio temporale violento 9Rischio tromba d’aria 9Emergenza neve, rischio nebbia 10Rischio incendio edifici 11Crollo e/o scoppio 11Rischio incidente stradale 12Rischio industriale 13Emergenza sanitaria 14Incidenti domestici 14

Il piano Comunale di Protezione Civile (C.O.C.) 15Ufficio di Protezione Civile 16Servizi di interesse sanitario 16Farmacie 17Mezzi di trasporto sanitario 17Presidi di sicurezza pubblica 17 Il volontariato di Protezione Civile 18 Numeri di emergenza 19Ufficio di Protezione Civile 20

sOMMaRiO

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Lavagno Informa2 Dicembre 2014

Con la presente pubblicazione, la nostra Amministrazione Comunale intende met-tere a disposizione di tutti i cittadini una serie di informazioni utili e necessarie sul tema della protezione civile.Ritengo infatti della massima importanza dare il giusto rilievo all’attenzione al ter-ritorio, ai rischi e agli eventi non sempre prevedibili ed evitabili che si possono ve-rificare, alla necessità di predisporre il più possibile servizi di soccorso e assistenza alla popolazione, nel caso di calamità na-turali o di incidenti particolarmente gravi.Il Piano Comunale di Protezione Civile, nella sua edizione aggiornata, è stato ela-borato con lo scopo di fornire al Comune, ma soprattutto a tutta la cittadinanza che lo compone, uno strumento operativo uti-le a fronteggiare l’emergenza locale, con-seguente al verificarsi di eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo.Mi sembra importante sottolineare che ci si riferisce ad eventi che per loro natura ed estensione possono essere contra-stati mediante interventi attuabili autono-mamente dal Comune con l’eventuale in-tervento di enti e organizzazioni esterni.Per i casi di più rilevante dimensione il Pia-no rappresenta lo strumento di primo inter-vento e di prima gestione dell’emergenza.È indubbio che in caso di necessità, oltre all’indispensabile coinvolgimento delle strutture operative che svolgono attività di soccorso a livello istituzionale, il Co-mune potrà richiedere il contributo, pre-zioso, del volontariato, che ricopre un ruolo fondamentale non solo durante il soccorso alla popolazione, ma anche in tutte le altre fasi che contraddistinguono l’attività di protezione civile.Il Piano in questa edizione ha subito una attenta revisione con i necessari aggior-

namenti e vere e proprie integrazio-ni specificatamen-te apportate nella previsione degli scenari di rischio, con particolare riferimento al ri-schio idraulico.Presupposto fon-damentale per l’efficienza del Piano in caso di emergenza è che lo stesso sia co-nosciuto non solo dai soggetti che a qualsiasi titolo sa-ranno chiamati a gestire le varie fasi di crisi, ma anche dai cittadini.Si è pensato quindi a un docu-mento non solo per addetti ai lavori ma prodotto e diffuso in una logica di piena trasparenza, partendo dal principio che nessuno dei pericoli o dei rischi presenti sul territorio deve essere nascosto o sot-tovalutato nell’informazione alla popola-zione. Vale parimenti l’obbligo di affron-tare il rapporto con la cittadinanza con metodologie e livelli di competenza che consentano di evitare qualsiasi inutile al-larmismo o sviamento nella corretta per-cezione del pericolo che ci si potrebbe trovare a dover affrontare.In tal senso la struttura del Servizio di Pro-tezione Civile del Comune sarà fortemen-te impegnata a proseguire il percorso in-formativo nei confronti della popolazione attraverso incontri pubblici e la diffusione

di opuscoli informativi sul tema del rischio e sulle procedure di soccorso e di acco-glienza in caso di emergenza.Sottolineo infine che la quasi totalità della elaborazione del Piano e della sua revisione sono avvenuti attraverso l’uti-lizzo delle professionalità e delle com-petenze presenti all’interno dell’Ente, del Servizio Comunale di Protezione Civile. Per l’impegno mostrato nel soc-correre le popolazioni colpite da calami-tà anche in territori di altre Regioni, di cui hanno dato prova in più occasioni, a costoro va tutto il mio apprezzamen-to per l’impegno e la dedizione profusa in questo anno di lavoro, pur a fronte di esigue risorse finanziarie.

Sebastiano LucchiVolontario Protezione Civile ANA

impariamo a conoscerela protezione civile del nostro comune

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Lavagno Informa Dicembre 2014 3

La Protezione Civile non è solo rappre-sentata dai Vigili del Fuoco, dalle Forze Armate, dalle Organizzazioni specializ-

zate come la Croce Rossa e dalle Orga-nizzazioni di Volontariato.La Protezione Civile è mobilitazione tota-le del Paese dove anche il più semplice dei cittadini è chiamato a fare la propria parte; ciascuno deve sapere come salva-re se stesso ed essere in grado di aiutare gli altri.La Protezione Civile non è un sistema nel quale partecipano solo gli addetti ai lavori, ma è un interesse di tutti: pur con l’ampio impiego delle forze istituzional-mente preposte agli interventi, non si riu-scirà mai a costruire un sistema efficace di Protezione Civile senza un coinvolgi-mento di massa dei cittadini. Questa è l’essenza della Protezione Civile.

Questo libretto vuole essere uno stru-mento per diffondere la cultura di Pro-tezione Civile e sviluppare la coscienza di autoprotezione tra cittadini, attraver-so una lettura chiara e semplice.

IL RISCHIO: CONOSCERLOE AFFRONTARLOA volte, in circostanze di pericolo, cono-scere alcune semplici norme di compor-tamento può essere di vitale importanza.Ecco allora qualche utile indicazione sui rischi presenti, sul nostro territorio comu-nale di Lavagno, e i relativi comporta-menti da tenere al verificarsi di un evento calamitoso.

cosa non sappiamo… conosciamola

Rischio alluvionePer cause naturali, come il persistere di precipitazioni meteorologiche o per l’in-tervento dell’uomo, l’acqua dei fiumi può fuoriuscire dalle sponde ovvero rompere le arginature. In tal caso l’acqua e il fango si riversano nelle zone circostanti inon-dando terreni e centri abitati.Il Comune di Lavagno è soggetto a tali fenomeni per la presenza del torrente Mezzane, principalmente, e del torrente Illasi nella porzione a sud est del territorio comunale. Inoltre ci sono numerosi ca-nali di deflusso che convogliano l’acqua dalle zone collinari circostanti verso val-le. In occasione di precipitazioni di lunga durata e, ancor più, di elevata intensità, è

possibile la tracimazione di scoli e corsi d’acqua secondari con potenziale rischio di allagamenti di strade e piani interrati di edifici.Il torrente Mezzane e il progno Illasi han-no un regime idrologico torrentizio e in occasione di fenomeni meteorologici in-tensi possono generare portate elevate e quindi rappresentano un rischio per il territorio circostante. Il 15 maggio 2013 il torrente Mezzane a seguito di una inten-sa perturbazione, conclusa con un forte nubifragio registrava una portata disa-strosa. In molti punti il livello dell’acqua superava le arginature e, all’altezza della cantina Latium nel Comune di Mezzane,

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Lavagno Informa4 Dicembre 2014

si rompeva l’arginatura sul lato est del corso d’acqua, generando estesi allaga-menti nei Comuni di Mezzane di Sotto, Lavagno e Caldiero con una vittima e in-genti danni ai nuclei abitati.Il rischio alluvione è quindi dovuto sia

all’incapacità dell’alveo a contenere le portate prodotte dalla pioggia sia alla possibilità di rotture arginali.Per il Comune di Lavagno questo ri-schio è generato sia dal torrente Mez-zane sia dal progno Illasi. Il primo ha

registrato circa 8 eventi alluvionali negli ultimi 100 anni mentre per il secondo non si segnalano esondazioni significa-tive anche se da fonti bibliografiche si evidenziano alluvioni disastrose in tem-pi passati.

Il Mezzane è particolarmente sensibile ai fenomeni temporaleschi e quindi il periodo di maggior attività si sviluppa tra maggio e novembre. Per il secon-do si ritiene che il rischio sia dovuto principalmente a intense perturbazioni

autunnali o primaverili in cui vi sia un elevato contributo dello scioglimento della neve.Il rischio idraulico del Mezzane inte-ressa aree in entrambi i lati del fiume come mostrato nella seguente immagi-

ne. Fortunatamente essendo la vallata inclinata in caso di esondazione i livelli dell’acqua non superano in genere i 50 cm dal piano campagna salvo depres-sioni naturali localizzate e i piani inter-rati dei fabbricati.

Per quanto riguarda il torrente Illasi si evidenzia che eventuali sormonti arginali sul lato ovest e a monte della Strada Regionale 11 andrebbero a in-teressare l’abitato di Vago. Il punto cri-tico è a monte della Strada Provinciale 37, che collega località Quattro Strade a Pieve, in cui un sormonto arginale o una rotta andrebbe a interessare il centro abitato a nord della linea ferro-viaria MI-VE. L’esondazione del torrente Illasi è cer-tamente meno probabile ma i perico-li che potrebbero generarsi sono ben peggiori rispetto a quelli del torrente Mezzane. Da un lato il torrente Illasi è caratterizzato da portate di piena ben maggiori e dall’altro il rilevato ferrovia-rio a Sud di Vago rappresenta una sor-ta di diga che potrebbe far innalzare il livello dell’acqua a due metri, come mostrato nella modellazione idrauli-ca delle nuove mappe di allagabilità redatte dal Distretto idrografico Alpi Orientali.

Mappe di Allagabilità redatte dallo Studio Idraulico del Torrente Mezzane (ing. Massimo Merzari)

Mappe di Allagabilità redatte dal Distretto Idrografico Alpi Orientali

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Lavagno Informa Dicembre 2014 5

il sistema di allertadella popolazioneLivello 1 STATO DI PREALLARMEIl messaggio di preallarme verrà inviato quando, dall’analisi dei dati meteorologici e dal monitoraggio dei corsi d’acqua, si pre-sentano le condizioni perché un evento possa verificarsi nelle successive 12-24 ore. Il messaggio è in genere conseguente alla diramazione, da par-te del Centro Funzionale della Regione del Veneto, dell’Avviso di Criticità idraulica elevata, per la zona Veneto C o dall’anali-si delle previsioni effettuata dalla struttura di Protezione Civile Comunale.

Come comportarsi• Prestare attenzione alle indicazioni fornite dalla radio, dalla TV, sul sito Internet del Comune o dalle autorità, anche tramite megafoni montati su automezzi ben identificabili da organi di Protezione civile;• svuotare fondi e scantinati da beni e spostarli ai piani alti;• rimuovere macchinari dai garage interrati;• porre al sicuro la propria autovettura in zone non raggiungibili dall’allagamento; • porre delle paratie o sacchetti di sabbia a protezione dei locali situati al piano strada e chiudere/bloccare le porte di cantine o seminterrati;• assicurarsi che tutti gli abitanti dello stabile siano al corrente della situazione;• prepararsi un bagaglio essenziale da prendere al volo: dentro ci vanno documenti, farmaci abituali, stivali, cerate, guanti, una torcia, una radio portatile, il cellulare, i valori;• preparare cibo da consumare senza essere cotto o riscaldato e una buona riserva d’acqua;• se si abita in un piano alto, offrire ospitalità a chi abita ai piani sottostanti;• se non si corre il rischio di allagamento, rimanere preferibil-mente in casa;• È VIETATO SOSTARE E PARCHEGGIARE LE AUTO LUN-GO L’ARGINE, SUI PONTI E IN PROSSIMITÀ DEGLI AC-CESSI AGLI ARGINI DEL FIUME;• È VIETATO CAMMINARE SUGLI ARGINI E INTRALCIARE I MEZZI DI SOCCORSO E INTERVENTO.

Livello 2 STATO DI ALLARME/EMERGENZAIl messaggio di allarme/emergenza verrà inviato quando il veri-ficarsi dell’evento è altamente probabile nelle successive 4-12 ore, o siano già in corso fenomeni di tracimazione o rottura de-gli argini.

Come comportarsi• Raggiungere i piani superiori e rimanervi fino a cessata emer-genza;

• non recarsi nei piani interrati;• i residenti in abitazioni con solo piano terra dovranno lasciare le stesse e raggiungere le sistemazioni sicure;• i residenti che necessitano di aiuto devono comunicare il pro-prio nome, indirizzo e recapito telefonico al comando di polizia locale;• usare il telefono solo in caso di effettiva necessità.

DURANTE L’ALLUVIONE

In casa• Stacca l’interruttore centrale della corrente elettrica e chiudi la valvola del gas;• ricorda di avere i documenti personali e medicinali abituali;• indossa abiti e calzature che ti proteggano dall’acqua;• non scendere assolutamente nelle cantine e nei garage per salvare oggetti o scorte;• aiuta i disabili e gli anziani del tuo edificio a mettersi al sicuro;• non usare il telefono se non per necessità;• attendi i soccorsi ai piani alti dell’abitazione.

Fuori casa• Evita di usare l’automobile in zone già allagate e non intasare le strade;• cerca riparo nell’edificio più vicino, salendo ai piani superiori;• non sostare e transitare sopra ponti, lungo gli argini dei corsi d’acqua o nei sottopassi stradali;• allontanati verso i luoghi più elevati e non andare mai verso il basso;• non ripararti sotto alberi isolati perché durante un temporale potrebbero attirare fulmini;• se la macchina si impantana, meglio andarsene a piedi la-sciandola dov’è;• non alzare caditoie e tombini: potresti contaminarti con la fogna;• presta attenzione alle indicazioni fornite dalle autorità attra-verso radio, TV, automezzi;• la cintura dei pantaloni o una camicia annodata possono di-ventare una cinta di sicurezza a un appiglio sicuro. Se devi aiu-tare qualcuno, usa corde e pertiche piuttosto che metterti a tua volta a rischio.

DOPO L’ALLUVIONE • Presta attenzione ai servizi, alle fosse settiche, ai pozzi danneggiati. I sistemi di scarico danneggiati sono fonti di ri-schio;• non utilizzare l’acqua finché non viene dichiarata potabile; • non consumare alimenti esposti all’inondazione;• non utilizzare apparecchiature elettriche prima di averle fatte verificare da un tecnico;• pulisci e disinfetta superfici esposte all’acqua di inondazione.

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Lavagno Informa6 Dicembre 2014

Una situazione di emergenza idrica si verifica quando la ri-chiesta di acqua da parte dei cittadini è superiore alla dispo-nibilità. Le cause possono essere na-turali, come ad esempio un prolungato periodo di scarse precipitazioni, o attribuibili ad attività umane, come l’inqui-namento di sorgenti o pozzi, oppure accidentali, come la rottura di una tubazione. Al fine di agire in modo tempestivo al manifestarsi di una crisi idrica, il Comune, in collaborazione con tutti gli Enti che gestisco-no le risorse idriche, effettua il monitoraggio delle disponibilità di acqua. Nel caso fosse ne-cessario, il Comune, interviene per fronteggiare situazioni di emergenza ed evitare ulteriori conseguenze negative colle-gate, come situazioni di black out energetico.Nel caso di emergenza verran-no adottate misure per il risparmio idrico mediante la riduzio-ne dei consumi e per la distribuzione di acqua imbustata o con autobotti. La quantità individuale giornaliera da assicu-rare in caso di emergenza acuta è pari a non più di 50 litri d’acqua potabile.L’acqua è un bene limitato ed è quindi necessario che le fami-glie apprendano a utilizzarla in modo equilibrato e responsa-bile, evitando gli sprechi e preparandosi anche ad affrontare situazioni di crisi idrica temporanee per ridurre al minimo i disagi e i problemi igienico-sanitari.

COME COMPORTARSIIN CASO DI CRISI IDRICA

• Se sono previste limitazioni d’uso, impiega l’acqua solo per scopi essenziali (evita di innaffiare il giardino o lavare l’auto);• prima della sospensione dell’erogazione, fai una scorta mi-nima di acqua per bagno e cucina;• spegni lo scaldabagno elettrico per evitare danni alle resi-stenze elettriche;• prima di bere l’acqua, controlla l’odore e il colore, se questi aspetti non ti sembrano normali, sterilizza o fai bollire l’acqua;

chiudi bene i rubinetti quando manca l’acqua.

PER RISPARMIARE IN ASSOLUTO L’ACQUA

• Se il contatore gira con i rubinetti chiusi, si è verificata una perdita nell’impianto idrico: contatta il tecnico specializzato;• usa sempre la lavatrice e la lavastovi-glie a pieno carico: si risparmia acqua ed energia;• utilizza i serbatoi a due portate nei servizi igienici: si risparmia fino al 60 % rispetto a quelli con un serbatoio unico;• quando vai in ferie e ti assenti per lun-ghi periodi da casa, chiudi il rubinetto centrale dell’acqua;• innaffia le piante al mattino o al tra-monto: ridurrai la quantità d’acqua eva-porata;• mentre ci si rade o ci si lavano i denti, tie-ni aperto il rubinetto il tempo necessario.

crisi idrica

Via della Tecnica, 21 - 37030 Vago di Lavagno (Vr)Telefono e fax 045.983078 - [email protected]

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Il black out elettrico è una interruzione della fornitura dell’ener-gia elettrica.Può essere locale, se riguarda una porzione ristretta del ter-ritorio, oppure esteso, se interessa uno o più Comuni o aree anche molto più vaste, fino ad assumere portata regionale o addirittura nazionale, come si verificò il 23 settembre 2003.Può essere provocato da interruzioni o sovraccarichi improv-visi della rete elettrica, dovuti a guasti alle centrali o alle linee.

Importante: Se hai un familiare che necessita di apparec-chi elettromedicali salvavita, mantieni sempre in eviden-za il numero telefonico del servizio sanitario d’urgenza.

COME COMPORTARSI

DURANTE UN BLACK OUT IMPROVVISO

• Tieni sempre in efficienza una torcia elettrica, per muoversi, e una radio a pile per ottenere informazioni sull’emergenza;• fai attenzione all’uso di candele e altre fonti di illuminazione come lampade a gas, petrolio ecc…la fiamma libera a contat-to con materiali infiammabili può dare origine a incendi;• evita di aprire inutilmente congelatori e frigoriferi: gli alimen-ti possono alterarsi;• se sei per strada fa’ attenzione agli incroci semaforici;• evita l’utilizzo degli ascensori; se rimani bloccato in ascen-sore evita di voler uscire a tutti i costi: le cabine non sono a tenuta stagna e quindi non manca l’aria;• evita di usare il telefono se non per l’emergenza, per non sovraccaricare le linee utili ai soccorsi;• al ritorno della corrente non riattivare tutti assieme gli appa-recchi elettrici per non sovraccaricare la linea elettrica di casa.

IN CASO DI AVVISO DI INTERRUZIONE EROGAZIONE ENERGIA ELETTRICA

• Non usare l’ascensore;• se per motivi di salute sei costretto a utilizzarlo, porta con te il cellulare per chiamare un numero di emergenza nel caso in cui il black-out rendesse inefficace l’allarme;• se esci di casa, porta con te le chiavi anche se rimane qual-cuno dentro, perché il citofono potrebbe non funzionare;• se possibile, non utilizzare il computer: sbalzi di corrente po-trebbero causare danni permanenti ad alcune sue componenti;• salva continuamente il lavoro che stai svolgendo;• se possiedi apparecchi elettromedicali, non utilizzarli se non in caso di emergenza, perché potrebbero danneggiarsi irrepa-rabilmente.

Black out elettrico

Sono eventi di origine naturale che non possono essere evi-tati né previsti; è possibile tuttavia identificare aree a diverso grado di sismicità e porre in atto strategie indirizzate alla mi-tigazione degli effetti.La Regione del Veneto con delibera del consiglio regionale n 67 del 03.12.2003, ha definito la nuova classificazione sismi-ca dei Comuni del Veneto. Il territorio di Lavagno è inserito, secondo questa classificazione, nella zona sismica n. 3 (zone a sismicità medio-bassa).

COME COMPORTARSIPRIMA DEL TERREMOTO, ALL’INTERNO DELLE ABITAZIONI PRIVATE E DEGLI EDIFICI PUBBLICI

• È importante che i mobili, i quadri, gli specchi, qualsiasi oggetto pesante sia ben fissato alle pareti;• è necessario che tutti i membri della famiglia siano a cono-scenza delle procedure per la chiusura del gas, dell’impianto elettrico e dell’erogazione dell’acqua;

• è importante decidere in anticipo quale sia la zona più sicu-ra dell’edificio in cui si abita.

evento sismico (terremoto)

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Lavagno Informa8 Dicembre 2014

DURANTE LA SCOSSA, SE SI È IN UNA CASA• Mettersi al riparo sotto un tavolo o un letto o con le spalle appoggiate a un muro portante, in ogni caso lontani da fine-stre e pareti esterne;• non percorrere scale o sostare su pianerottoli, poggioli, ter-razze;• non usare ascensori;• non uscire dall’edificio (potrebbero cadere vetri, calcinacci, cornicioni);• allontanarsi da finestre e da pentole sul fuoco;• chiudere il rubinetto del gas;• evitare di attardarsi per salvare vari oggetti;• telefonare solo se assolutamente necessario;• interrompere l’energia elettrica dall’interruttore generale.

DURANTE LA SCOSSA SE SI È IN UN EDIFICIO PUBBLICO ASSIEME A MOLTE PERSONE (STADIO, DISCOTECA, SUPERMERCATO...)• Evitare di scappare;• se ci si trova in una calca di persone che scappa, stringere le braccia davanti lo stomaco per garantirsi il respiro e pro-teggere la cassa toracica;• seguire le vie di fuga indicate.

DOPO LA SCOSSA• Uscire di casa e recarsi in un luogo aperto e sicuro;• evitare l’uso dell’automobile;• usare il cellulare solo per richieste di aiuto o segnalazione di persone in difficoltà;

• se si è in grado, prestare i primi soccorsi a persone in diffi-coltà (in preda al panico, disabili ecc.).

DA RICORDARE• Scappare di casa in preda al panico aumenta i rischi: può essere rimasto aperto il gas, il fuoco acceso;• tentare di muoversi in automobile è inutile: le strade sono intasate e si ostacolano i mezzi di soccorso;• se ci si trova in auto fermarsi sempre lontano da edifici e rimanere dentro l’abitacolo;• non sostare sui ponti o nei sottopassi.

Il D. Lgs. n. 4/2008, riprendendo quanto già previsto dal D. Lgs. n. 31/01, prevede che, per le acque destinate al consu-mo umano erogate a terzi mediante impianto di acquedotto, vengano definite delle aree di salvaguardia, finalizzate alla tutela delle risorse idriche.Tali aree vengono distinte in zona di tutela assoluta e zona di rispetto (ristretta e allargata).

Nella zona di tutela assoluta è vietata ogni attività ad ecce-zione di quelle inerenti la gestione, la tutela, la manutenzione e il miglioramento delle opere di presa. Nelle zone di rispet-to sono vietati l’insediamento dei centri di pericolo e l’inse-diamento delle attività elencate dall’art. 94 c. 4 del D.Lgs 152/2001 poi ripreso dal D.Lgs n 4/2008.

COME COMPORTARSI

• Se si avvertono dei malori chiamare il soccorso medico;• segnalare il possibile inquinamento delle acque destinate al consumo umano direttamente alla struttura comunale;• non bere l’acqua potabile erogata dal rubinetto prima del cessato allarme;• prestare attenzione alle indicazioni fornite dalle autorità di protezione civile attraverso radio, TV e automezzi.

Rischio inquinamentoacque destinate a consumo umano

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Questo tipo di rischio è legato a quantità rilevanti di pioggia caduta in un breve intervallo di tempo e alle caratteristiche morfologiche e di permeabilità del terreno.Durante gli episodi temporaleschi è inoltre da considerare il pericolo causato dalla caduta di fulmini, che oltre ai danni di-retti all’incolumità delle persone, potrebbe innescare incendi dovuti alle scariche elettriche di forte intensità; colpi di vento di notevole intensità possono inoltre abbattere alberi su vie di comunicazione, con conseguente impedimento della circola-zione, su linee elettriche, case, automobili o persone. Il vento può scoperchiare abitazioni o magazzini, far volare oggetti, anche pesanti.Inoltre precipitazioni di forte intensità e breve durata possono mettere in crisi sia il sistema fognario che quello di smalti-mento delle acque stradali.

COME COMPORTARSIIN CASA

• Evitare di uscire di casa;• chiudere porte e finestre;• mettere al riparo gli oggetti sui davanzali e sulle terrazze (vasi di fiori, tende, suppellettili, ecc.);• evitare l’uso del telefono e di apparecchiature elettriche;• interrompere l’erogazione del gas;• interrompere l’energia elettrica dall’interruttore generale;

• staccare le prese TV e degli apparecchi elettrici;• sostare, se possibile, in locali senza finestre;• dotarsi di torcia elettrica a batteria.

ALL’APERTO

• Evitare di avvicinarsi a impalcature, pali della luce, cartelli stradali e pubblicitari, alberi o tettoie precarie;• non camminare sotto tetti e cornicioni pericolanti.

Rischio nubifragiotemporale violento

La tromba d’aria è un fenomeno atmosferico che consiste in un vortice dovuto ai moti con-vettivi locali dell’aria. Il turbine d’aria quando tocca il suolo, provoca gravi danni poiché aspi-ra qualsiasi oggetto rimovibile.

Si tratta di un evento su cui si hanno limitate possibilità di previsione e su cui è possibile in-tervenire solo ai fini di mitigare i possibili danni.

COME COMPORTARSI

• Evitare di restare in zone aperte;• allontanarsi da piante d’alto fusto;• cercare riparo in fabbricati di solida costruzio-ne;• porsi lontano da finestre o porte;• terminato l’evento, accertarsi che le vie di esodo siano prive di elementi sospesi o in pro-cinto di caduta.

Rischio tromba d’aria

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Lavagno Informa10 Dicembre 2014

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Una abbondante nevicata e la presenza di fitta nebbia pos-sono causare gravi disagi alle vie di comunicazione principa-li, che vanno tenute costantemente percorribili. Sono fenomeni facilmente prevedibili dal Centro Meteo di Teolo (www.arpa.veneto.it) e da un preallertamento della Prefettura.In caso di emergenza neve le prime strutture di cui deve es-sere garantito l’accesso sono: gli ambulatori medici e le far-macie, le scuole e gli uffici pubblici, eventualmente i luoghi di culto. Per tali luoghi deve essere garantito l’accesso pedonale ma anche automobilistico e deve essere reso praticabile il par-cheggio.

COME COMPORTARSI

• Evitare di utilizzare l’auto se non necessario;• tenere pulito il marciapiedi davanti al proprio civico in caso di nevicata;• evitare la sosta di auto in strada;• al passaggio di mezzi sgombraneve fermarsi al lato opposto della carreggiata;• non accodarsi ai mezzi sgombraneve;• azionare, in caso di nebbia, gli appositi dispositivi di se-gnalazione luminosi di bordo e mantenere la distanza di si-curezza;• non camminare sotto i cornicioni;• segnalare mancanze di gas-metano, luce o acqua;• se il freddo è intenso lasciare nelle ore notturne un rubinetto leggermente aperto.

emergenza neve, rischio nebbia

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Lavagno Informa Dicembre 2014 11

L’ incendio si verifica quando il fuoco si propaga in modo incontrollato, arrecando danni e distruzione.Un incendio in area urbana può essere innescato da varie cause: da impianti elettrici difettosi, dallo scoppio di una bom-bola a gas, dalla combustione di materiale indebitamente stoccato… E comunque nella maggior parte dei casi, dal man-cato rispetto di basilari norme di sicurezza. Anche un’eventua-le propagazione agli edifici circostanti è spesso da ascrivere a una non corretta gestione di materiali e attrezzature.Va inoltre considerata la possibilità di innesco per “dolo” o per atti terroristici.Qualora l’incendio coinvolga strutture in aree industriali e/o artigianali è di fondamentale importanza conoscere la natura dei materiali usati o stoccati nelle vicinanze.

COME COMPORTARSI• Utilizzare sempre la massima prudenza quando si fa uso di fiamme libere (fornelli, accendini, stufe, camini, ecc) o di prodotti infiammabili;• non trascurare la manutenzione dell’impianto elettrico e di riscaldamento;• chiamare il 115;• chiudere il rubinetto del gas;• interrompere l’erogazione dell’energia elettrica;• intervenire sulle fiamme solo se si è sicuri su cosa fare;• uscire dall’edificio, e in caso di fumo, proteggersi la bocca con un panno;• chiudere le porte (tolgono ossigeno al focolaio);• se c’è fumo camminare curvi o strisciare a terra;• evitare di attardarsi per salvare oggetti vari;• avvisare i soccorritori di eventuali persone mancanti all’appello.

scoppio e/o crollo• Avvisare immediatamente le Forze di Polizia, il Servizio Sa-nitario e i Vigili del Fuoco;• mantenere la calma;• allontanarsi rapidamente dal luogo interessato dall’evento;• prestare aiuto solo se adeguatamente istruiti, preparati e in condizioni di sicurezza;• sostenere psicologicamente anziani e bambini;• non intralciare i soccorritori;• non accalcarsi sui feriti e intorno alle eventuali vittime;• non toccare gli oggetti nei pressi del luogo dello scoppio o del crollo;• seguire le direttive comunicate dalle Forze dell’Ordine e dal-la Protezione Civile.

Rischio incendioedifici pubblici e privati

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Lavagno Informa12 Dicembre 2014

Il rischio incidente stradale è uno dei più frequenti. Le cause sono per lo più riconducibili alla velocità, all’imprudenza e alla distrazione. Spesso tali comportamenti scorretti hanno conseguenze molto pesanti in termini di feriti e morti. Per quanto riguar-

da il rischio di incidente stradale sul territorio di Lavagno, questo è massimo per le strade regionali (ex statali) e pro-vinciali e l’Autostrada A4 Milano-Venezia a maggior densità di traffico.

Gli incidenti stradali possono essere suddivisi in due grandi categorie:

• incidenti che coinvolgono mezzi e persone;

• incidenti che coinvolgono mezzi che trasportano sostanze pericolose.

Il trasporto su gomma di sostanze pericolose è una fonte di rischio aggiuntiva al potenziale di un sinistro su strada. La conoscenza del materiale trasportato è essenziale per i Vigili del Fuoco in casi di incendio susseguente a inciden-te o sversamento di liquidi sulla carreggiata o in un corso d’acqua.

COME COMPORTARSI

• Arrestare la propria auto a distanza di si-curezza dalla precedente, avendo cura di lasciare libera la corsia di emergenza per il passaggio dei soccorritori;• azionare i lampeggianti arancione;• restare all’interno dell’abitacolo finché il veicolo che segue non si è arrestato;• chiamare i soccorritori: 113 o 112 o 115 o 118 a seconda della necessità;• prestare soccorso solo se si è certi di sa-perlo e di poterlo fare;• mantenersi oltre il bordo della strada o oltre il guard-rail;• non intralciare l’intervento dei soccorritori semplicemente per curiosità;• seguire le indicazioni del personale opera-tivo competente che è intervenuto sul luogo dell’incidente.

Rischio incidente stradale

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Lavagno Informa Dicembre 2014 13

Rischio industriale Nel territorio di Lavagno non sono presenti industrie classifi-cate a Rischio di Incidente Rilevante ma esistono attività pro-duttive che prevedono processi lavorativi e/o stoccaggio di materiali facilmente infiammabili o potenzialmente inquinanti.Inoltre, nelle vicinanze, vi è la presenza della zona industria-

le di Colognola ai Colli dove è situata anche un’industria a rischio incidente rilevante (Dlgs 334/99 - Legge Seveso), la ditta Turati Depositi snc.La ditta è un deposito di prodotti agrofarmaci, in possesso delle previste autorizzazioni rilasciate dalla Prefettura e dai Vigili del Fuoco.Le attività produttive prevedono processi lavorativi e lo stoc-caggio di materiale facilmente infiammabile e tossico.Eventuali incendi o sversamenti potrebbero emettere in at-mosfera sostanze nocive per le persone e per l’ambiente.

COME COMPORTARSI

ALL’APERTO

• Allontanarsi subito dal luogo dell’incidente preferibilmente nella direzione trasversale o opposta a quella del vento (la nube tossica è trasportata dalle correnti d’aria);• coprirsi naso e bocca per evitare di respirare l’aria inquinata o il fumo;

• cercare riparo in un luogo chiuso;• se ci si trova in auto, allontanarsi chiudendo i fi-nestrini e le bocchette di aerazione, e spegnere il condizionatore dell’aria;• se non sono ancora intervenute le squadre dei soccorritori, allertare i Vigili del Fuoco al numero 115;• evitare di fumare.

IN CASA

• Rimanere in casa chiudendo tempestivamente porte e finestre, sigillando eventuali prese d’aria;• spegnere gli impianti di condizionamento, aera-zione e ventilazione;• se si viene a contatto con sostanze pericolose, cambiarsi il vestiario e lavarsi con abbondante ac-qua;• chiudere il riscaldamento e le fiamme libere;• attenersi scrupolosamente alle istruzioni comuni-cate dalle autorità competenti;• se si avvertono dei malori chiamare il soccorso medico;• non uscire prima del cessato allarme.

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Lavagno Informa14 Dicembre 2014

Il rischio sanitario, nelle nostre aree, è legato generalmente al verificarsi di eventi calamitosi di altro genere (rischio sismi-co, incidente stradale, rischio industriale…)Al verificarsi di uno di questi eventi l’autorità comunale deve provvedere al soccorso immediato dei feriti, al recupero delle salme, alla gestione dei pazienti ospitati nelle strutture ospe-daliere danneggiate, al reperimento di farmaci ecc.. Può ri-chiedere controlli su acque potabili e sugli alimenti e provve-dere allo smaltimento di prodotti degradati.Nel piano di Protezione Civile si possono escludere le epide-mie sanitarie gravi (tifo, colera, ecc..) ma sono da prender in considerazione alcune forme di epizoozie legate alla presen-za di allevamenti di notevoli dimensioni che, se coinvolgenti la salute umana e causanti problemi ambientali, diventano un problema da gestire da parte dell’Amministrazione Co-munale.

emergenza sanitaria

Anche tra le pareti domestiche si possono verificare degli in-cidenti, a volte di notevole gravità. Per evitarli è sufficiente avere qualche piccolo, ma essenziale, accorgimento:

• far eseguire dai tecnici periodici controlli all’impianto del gas;• non trascurare mai un cattivo funzionamento dell’impianto elettrico;• pulire la canna fumaria ogni anno prima dell’inverno;• tenere le medicine lontano dalla portata dei bambini;• tenere le sostanze pericolose e infiammabili (candeggina, alcool, ecc.) in luoghi sicuri quali ripiani alti e lontano da fonti di calore;• dotarsi di un estintore e informarsi sul suo corretto utilizzo per poter spegnere eventuali incendi domestici;• non togliere le spine degli apparecchi elettrici tirando il filo;• non utilizzare gli apparecchi elettrici con mani bagnate o quando si è a contatto con l’acqua;• non collegare più spine a un’unica presa elettrica;• non coprire le lampade con fazzoletti o foulard perché po-trebbero prendere fuoco;• quando in casa c’è odore di gas non accendere luci o fiam-me, ma aprire tempestivamente porte e finestre. Chiudere il rubinetto generale del gas.

MALORE

• Avvisare subito chi è presente in casa;• avvisare il soccorso sanitario solo in caso di effettiva ne-cessità;• evitare di assumere o somministrare farmaci, liquidi, o altro e attendere l’arrivo del soccorso medico;• tranquillizzare l’infortunato sullo stato di salute.

SOSPENSIONE EROGAZIONE ELETTRICITÀ

• Spegnere gli elettrodomestici;

• usare torce elettriche;• evitare l’uso di candele o fuochi.

IN GENERALE

• Mantenere la calma;• seguire le norme comportamentali a tutela della propria in-columità fisica;• evitare l’uso eccessivo dei telefoni;• ascoltare i notiziari radio-TV.

In caso di evacuazione• Portare con sé un documento di identità, denaro e le medi-cine salvavita;• accertarsi che tutte le persone abbiano abbandonato l’edi-ficio;• liberare gli animali, se non si possono portare in un luogo sicuro.

incidenti domestici

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Lavagno Informa Dicembre 2014 15

È UTILE…Avere sempre in casa, riuniti in un punto noto a tutti i com-ponenti della famiglia, oggetti di fondamentale importanza in caso di emergenza, quali:• candele – fiammiferi – accendino• cellulare e carica batterie• chiavi di casa• coltello multiuso• coperta• documenti di identità• fazzoletti di carta – panni carta• generi alimentari non deperibili• impermeabili o cerate• kit di pronto soccorso• medicinali• orologio• radio e pile di riserva• scorta acqua potabile• specchio o fischietto

• torcia elettrica + pile di riserva• valori (contanti, preziosi)• vestiario pesante di ricambio

Ha lo scopo di verificare e controllare le realtà presenti sul territorio per poter porre in essere azioni atte a prevenire e a ridurre le cause di rischio, nonché pre-disporre le procedure di intervento più opportune per fronteggiare le calamità al momento del loro manife-starsi.In un’ottica di previsione e prevenzione è quel docu-mento che, previa identificazione dei rischi presenti nel territorio e attraverso un accurato censimento delle risorse esistenti, definisce le operazioni da effettuare in caso si verifichi un determinato evento calamitoso.È di fondamentale importanza, durante un evento ca-lamitoso, gestire le diverse fasi dell’emergenza attra-verso procedure coordinate e univoche che utilizzan-do il medesimo linguaggio tra organi preposti, portino a fronteggiare l’evento in tempi brevi e con la dovuta efficacia.Lo “Strumento” Piano di Protezione Civile, costituisce pertanto un sistema articolato che comprende l’orga-nizzazione, le procedure, le risorse e le informazioni alla popolazione che permette di gestire un evento ca-lamitoso in modo efficace e con il minor costo (umano e materiale).Il responsabile della Protezione Civile in ogni Comune è il Sindaco, che organizza le risorse secondo i piani prestabiliti per fronteggiare i rischi specifici del terri-torio.Per svolgere questo ruolo il primo cittadino è affian-cato dal C.O.C. che costituisce l’Ufficio di Protezione Civile.È questa la struttura permanente che permette di co-ordinare l’attività di Protezione Civile nel territorio co-munale, volontari compresi.

il piano comunaledi protezione civile

INCARICO FUNZIONISindaco Direzione emergenzaAssessoreo consigliere delegato

Direzione emergenza

Responsabile Ufficio Lavori Pubblici e Servizi

Direzione emergenza, coordi-namento C.O.C., rapporti con: strutture esterne, vigili del fuo-co, Prefettura, volontari

Responsabile del settoredemografico

Uffico demografico, censimen-to danni a persone

Responsabile del settoreragioneria

Raccolta censimento danni e liquidazione contributi, conta-bilità di interventi di emergenza

Responsabile comunaledei servizi sociali

Ufficio assistenza alla popola-zione, assistenza e censimen-to ai disabili

Comandante Polizia Locale Controllo settore sicurezza e viabilità, realizzazione del pia-no di evacuazione centri abitati

Carabinieri Controllo settore sicurezzae viabilità

Medico designato Ulss 20 Sanità e assistenza socialeVeterinario designato Ulss 20 Sanità e veterinariaResponsabile Protezione Civi-le convenzionata volontariato

Assistenza alla popolazionee ai servizi di emergenzacomunali

componenti del c.O.c.

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Lavagno Informa16 Dicembre 2014

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La principale funzione dell’Ufficio di Prote-zione Civile è quella di previsione e preven-zione delle emergenze che abbiamo illustrato in questo numero speciale del Giornale Co-munale. Raccogliere e aggiornare costantemente i dati relativi al territorio è il primo passo per poter fare previsioni affidabili sui reali rischi.L’ufficio di Protezione Civile si trova nell’Uf-ficio Tecnico Comunale, nella sede del Municipio e il suo numero di telefono è 045 8989367/362.

Ufficio di protezione civile

servizi sanitari ed esercizidi interesse sanitarioEMERGENZA SANITARIA Tel. 118

UNITÀ SOCIO SANITARIA N. 20Via Valverde, 42 - 37122 Verona Tel. 045 8075544

GUARDIA MEDICA Ospedale di San BonifacioVia Circonvallazione - 37047 San Bonifacio Tel. 045 6138416

Pronto soccorso Ospedale di San BonifacioVia Circonvallazione - 37047 San Bonifacio Tel. 045 6138492

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Lavagno Informa Dicembre 2014 17

Farmacie

Farmacia Montanari – Via Niccolò Copernico, 5 – (località: Vago) Tel. 045 982012

Farmacia Vanzan – Via Fontana, 44 – (località: San Pietro) Tel. 045 982329

Mezzi di trasporto sanitarioOspedale di San Bonifacio Pronto Soccorso Tel. 045 6138492Croce Gialla S.R.L. – Via della Tecnica 5 – Lavagno Tel. 045 8980666

presidi di sicurezza pubblicaPOLIZIA LOCALE (in orario d’ufficio) Tel. 045 8989322

CARABINIERI - PRONTO INTERVENTO Tel. 112 - Comando Stazione San Martino Buon Albergo – Via Genova Tel. 045 990048

POLIZIA DI STATO Tel. 113

GUARDIA DI FINANZA Tel. 117

VIGILI DEL FUOCO Tel. 115

CORPO FORESTALE DELLO STATO Tel. 1515

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Lavagno Informa18 Dicembre 2014

La 8^ Squadra di volontari denomi-nata MEDIO ADIGE fa parte, a livello provinciale, dell’Unità di Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini della Sezione di Verona. L’Unità di Verona è inquadrata nel 3° Raggruppamento Protezio-ne Civile interregionale (Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia), è inscritta presso il Diparti-mento Protezione Civile della Pre-sidenza del Consiglio dei Ministri, Registro Regionale del Volontaria-to e l’Albo Regionale della Prote-zione Civile della Regione Veneto.

Il coordinamento appartiene alla Direzione Nazionale A.N.A. di Mila-no e svolge compiti di prevenzione, previsione e intervento in materia di Protezione Civile; interventi in ca-lamità locali, regionali, nazionali e internazionali, in collegamento con Sindaci, Province, Regione, Diparti-mento nazionale; detti compiti sono svolti non a scopo di lucro. La 8^ Squadra di volontari è nata ufficialmente nel 1984. La squadra è composta di volontari Alpini, soci dell’ANA e non Alpini (soci Aggregati uomini e donne), aventi i requisiti richiesti dalla normativa vigente in materia. La squadra conta diverse specializzazioni, attualmente coor-dinate dal Caposquadra Roberto Favia.

INTERVENTI DELLA SQUADRA

• Allagamenti ed eventi naturali: servendosi delle dotazioni di cui la squadra è in possesso, può intervenire con tempi rapidi, grazie al sistema di allertamento meteo;• interventi di logistica e assistenza della popolazione.

REQUISITI PER DIVENTARE VOLONTARIO DI PROTEZIONE CIVILE

1. Avere compiuto 18 anni2. Possedere i requisiti psico-fisici per svolgere compiti di protezione civile3. Non aver riportato condanne penali4. Presentare domanda utilizzando l’apposita modulistica5. Frequentare il corso base e un periodo d’addestramento di qualche mese

il volontariatodi protezione civile

Il cittadino che fosse interessato a ricevere informazioni può contattare il caposquadra di uno dei Gruppi Alpini del Comune di Lavagno (San Pietro, Vago e San Briccio), presso le rispettive baite, oppure chiamare la Sezione di Verona (Tel. 045 8002546), ore ufficio, per essere indirizzati nel modo migliore.

PRESENTAZIONE E ATTIVITÀ DELLA SQUADRA DI PROTEZIONE CIVILE MEDIO ADIGE

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Lavagno Informa Dicembre 2014 19

VIGILI DEL FUOCO 115

PRONTO SOCCORSO SANITARIO 118

CARABINIERI 112

POLIZIA DI STATO 113

POLIZIA LOCALE (in orario d’ufficio) 045 8989322

CORPO FORESTALE DELLO STATO 1515

PROTEZIONE CIVILE VOLONTARIATOSquadra n. 8 “Medio Adige” – Unità di Protezione Civile dell’ANA Sezione di Verona 348 6259829 mail: [email protected]

PROTEZIONE CIVILE PROVINCIALE 045 582899

PROTEZIONE CIVILE REGIONALE 800 990009

PREFETTURA CENTRALINO 045 8673411

Numeri di telefonodi emergenza

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Lavagno Informa20 Dicembre 2014

Ufficio di Protezione CivileComune di Lavagno

Responsabile del Servizio: Ufficio Tecnico

Via Piazza, 4 - 37030 Lavagno (VR) Centralino 045 8989311

Fax 045 982546

indirizzo internet: www.comune.lavagno.vr.ite-mail: [email protected]