Speciale Elezioni STAMPA REGGIANA · Così pure nel campo letterario:i suoi interessi cul-turali...

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STAMPA REGGIANA periodico di attualità > cultura > spettacolo Direzione e Redazione: Via Campo Samarotto, 10 - 42100 Reggio Emilia - Tel. 0522/430032 - Fax 0522/408277 - E-mail: [email protected] sito: www.stampareggiana.it Poste italiane spa - spedizione in a. p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art. 1 comma 1, DCB Reggio Emilia•Amministrazione: Via Guidelli, 2 - 42100 Reggio Emilia anno II numero 5 > MAGGIO 2004 AutoGepy www.autogepy.it Sassuolauto www.sassuolauto.it Euro 2, 00 · Urbanistica e Sicurezza · Cultura, Sport · Scuola e Giovani · Ambiente · Un paese nel mondo e di “Pace” · Servizi Sociali da pag. 11 a pag. 22 IL COMUNE ALLO SPECCHIO LA PAROLA AI CANDIDATI A confronto gli 11 protagonisti delle prossime elezioni amministrative domande e risposte a pag. 3-4-5-6 COMUNE PROVINCIA La politica vista dai giovani e i risultati dei sondaggi tra gli studenti universitari a pagina 7-8 Graziano Delrio Centro Sinistra Carlo Baldi Laboratorio per Reggio Mario Monducci Gente per Reggio Marco Eboli Alleanza Nazionale Gabriele Fossa Lega Nord Mario Poli Forza Italia - UDC Sonia Masini Centro Sinistra Claudio Guidetti Forza Italia - UDC Mauro Del Bue Socialisti Laici Libertari Angelo Alessandri Lega Nord I dossier di Stampa Reggiana POVIGLIO Leopoldo Barbieri Manodori Alleanza Nazionale Speciale Elezioni

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STAMPA REGGIANAper iod ico d i a t tua l i tà > cu l tura > spettaco lo

Direzione e Redazione: Via Campo Samarotto, 10 - 42100 Reggio Emilia - Tel. 0522/430032 - Fax 0522/408277 - E-mail: [email protected] sito: www.stampareggiana.it

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anno II numero 5 > MAGGIO 2004

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· Urbanistica e Sicurezza· Cultura, Sport· Scuola e Giovani

· Ambiente· Un paese nel mondo e di “Pace” · Servizi Sociali

da pag. 11 a pag. 22

IL COMUNE ALLO SPECCHIO

LA PAROLA AI CANDIDATI

A confronto gli 11 protagonisti delle prossime elezioni amministrative

domande e risposte a pag. 3-4-5-6

COMUNE PROVINCIA

La politica vista dai giovani e i risultati dei sondaggi tra gli studenti universitari

a pagina 7-8

Graziano DelrioCentro Sinistra

Carlo BaldiLaboratorio per Reggio

Mario MonducciGente per Reggio

Marco EboliAlleanza Nazionale

Gabriele FossaLega Nord

Mario PoliForza Italia - UDC

Sonia MasiniCentro Sinistra

Claudio GuidettiForza Italia - UDC

Mauro Del BueSocialisti Laici Libertari

Angelo AlessandriLega Nord

I dossier di Stampa Reggiana

POVIGLIOLeopoldo Barbieri

ManodoriAlleanza Nazionale

Speciale Elezioni

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2 STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004

> Assostampa

STAMPA REGGIANAperiodico di attualità cultura spettacolo

Direttore Responsabile Ivano Davoli

Consiglio Direttivo Associazione Stampa Reggiana “Gino Bedeschi”:Ivano Davoli Presidente (Stampa Reggiana)

Gianni Montanari Vicepresidente (Telereggio e Radio Reggio)Gianfranco Parmiggiani Vicepresidente (Teletricolore e Radio Erre)

Mario Paolo Guidetti SegretarioPier Luigi Alberici Consigliere (Resto del Carlino)

Ivan Paterlini Consigliere (Gazzetta di Reggio)Michela Scacchioli Consigliere (Ultime Notizie)Nicola Fangareggi Consigliere (Emilianet)

Revisori dei conti Carlo Pellacani PresidenteGiuseppe Adriano RossiUlisse Gilioli

Collegio arbitrale Gino BadiniCamillo Rossi

Art Director Roberta Castagnetti

Servizi fotografici Massimo Bagnoli (Ultime Notizie)Stefano Rossi (Resto del Carlino)Marco Moretti (Resto del Carlino)Gianni Santandrea (Gazzetta di Reggio)

Direzione Via Campo Samarotto, IO - Reggio EmiliaTel. O522.430032 Fax O522.408277

Sede amministrativa Fincro srlVia San Martino, 23 -42100 Reggio Emilia

Autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilian. 1093 del 17/03/2003

Stampa Ata Tipolitografia Correggio (RE) - Tel. 0522 692373

“STAMPA REGGIANA” periodico dell’Associazione Stampa Reggiana inviato a tutti gli iscritti.La quota di iscrizione all’Assostampa è comprensiva del costo dell’abbonamento al giornale.

ASSEMBLEA DEI GIORNALISTI REGGIANIE CONSEGNA DELLE BORSE DI STUDIO

L’ANNUALE APPUNTAMENTO E’ STATO FISSATO PER DOMENICA 23 MAGGIO

Ritorna il tradizionale ap-puntamento con tutti i socidell'Associazione StampaReggiana "Gino Bedeschi.Per domenica 23 maggio èfissata l'annuale assembleacon la consegna delle borsedi studio ai figli dei colleghi.L'incontro inizierà alle ore16 con la celebrazione del-la Santa Messa, a ricordo deicolleghi scomparsi, officiatanella Basilica della Ghiara dadon Emilio Landini, vicario episcopaleper le comunicazioni sociali. Successi-vamente, nel vicino Chiostro dellaGhiara il Consiglio direttivo illustrerà ilbilancio dell'attività svolta, con parti-colare riferimento al primo anno di vi-ta del periodico "Stampa Reggiana",che ha raggiunto, con il numero di apri-le. le 8500 copie. Successivamente sa-ranno consegnate le borse di studio aifigli dei giornalisti che hanno fre-quentato con profitto le scuole ele-

mentari, medie inferiori e superiori.Quella delle borse di studio è ormai unatradizione che si ripete da tanti anni.Nonostante le ristrettezze finanziarie incui versa la nostra Associazione-è benesottolineare- anche quest'anno è statopossibile mantenere l'impegno grazie,come sempre, al lascito della Fonda-zione che porta il nome del giornalistaGino Bedeschi. La cerimonia si conclu-derà con un rinfresco offerto dalla CIR.Ricordiamo che le pagelle vanno con-

segnate all'Assostampa in via CampoSamarotto 10 oppure ai colleghi delConsiglio direttivo che lavorano pressole redazioni dei giornali e delle radio-televisioni locali. Ultima raccomanda-zione: i premiati dovranno essere pre-senti.

Foto al centro: il gruppo di studenti pre-miati lo scorso anno

Nonostante le ristrettezze economiche dell’Assostampa anche quest’anno sarà possibileconsegnare un premio ai figli dei colleghi che hanno frequentato con profitto le scuole

Programma della giornata

ore 16.00Basilica della Ghiara

Santa Messa in memoria dei giornalisti scomparsiore 17.00

Chioschi della GhiaraAssemblea annuale dei soci con all’ordine del

giorno l’attività svolta e da svolgere, lettura delbilancio, varie ed eventuali.

(si tratta della seconda convocazione, che sarà statutariamentevalida indipendentemente dal numero dei partecipanti. E’ daescludere, infatti, che vengano raggiunte sufficienti presenze nel-la prima convocazione indetta per le ore 13.30 della stessa gior-nata)

ore 17.30 Consegna Borse di Studio e a seguire

il ricevimento offerto dalla CIR

L’agenzia di Viaggi è lieta di poterapplicare una speciale convenzionea tutti i Vs. Associati e consistente,in particolare,nello sconto del 25 %sui diritti di agenzia per ogni formadi tipologia turistica, con la sola ec-cezione del servizio di biglietteria.

Mi pregio inoltre di poter estende-re la stessa a tutti i Vostri colleghi daVoi segnalati e che hanno cessatol'attività per raggiunti limiti di età.Lieto di poter fornire le sopracitateagevolazioni ad una categoria diprofessionisti che svolgono una fun-

zione così importante per il territo-rio, colgo con piacere l' occasione perporgerLe i miei più cordiali saluti ei miei più sinceri auguri di proseguirecon successo nella Vostra attività.

Riccardo Giannini

SCONTI VIAGGI PER GLI ASSOCIATI

diFlaminio Gastone Pezzuoli

Nell'immancabile ricordo degli autori reggia-ni scomparsi, torna viva alla mente la figura diQuinto Veneri, che nella seconda metà del secoloscorso fu attivo e noto pubblicista. Collaborò avari quotidiani e periodici con articoli che pene-travano in settori diversi della cultura in parti-colar modo nell'ambito della letteratura, dell'arte,della storia locale, ma anche della filosofia, del-la saggistica, della scienza. Nella critica d'arte lasua attenzione fu rivolta soprattutto agli artistidella sua terra: ai pittori reggiani, sia a quelli delpassato sia a quelli contemporanei ( Correggio,Orsi, Chierici, Govi, Tamagnini, Gandini ed altri).Così pure nel campo letterario: i suoi interessi cul-turali spaziarono nel passato e nel presente; in-fatti egli scrisse molte pagine sul Boiardo e sul-

l'Ariosto, su Dante e suLeopardi, su Carducci esu Pascoli, su Foscolo esu Manzoni, e tra i con-temporanei ebbe giu-stamente un occhio diriguardo per il poeta escrittore reggiano Ar-mando Zamboni, chefu ovunque stimato eche tuttavia non ebbe a

raggiungere una definitiva e pur meritata noto-rietà nazionale.Tra i quotidiani ai quali Veneri col-laborò, si ricordano Reggio Democratica, la Gaz-zetta di Reggio, Il Giornale dell'Emilia, L'Avve-nire d'Italia; tra i periodici, La Giustizia, il setti-manale cattolico La Libertà, Il Pescatore Reg-giano. Una citazione particolare spetta a una sua

opera del 1961 “Leggende dell'Appennino”, edi-ta a Reggio Emilia con la prefazione di Piero Bar-gellini. Quinto Veneri era un insegnante di let-tere. Oltre ai suoi doveri didattici, svolti semprecon cura esemplare, i suoi interessi culturali siestesero tuttavia a un campo di attività cosi va-sto che gli permise, sollecitando in lui un impe-gno costante nel corrispondere alle sue svaria-te inclinazioni, di non essere mai soggetto a pau-se di "sonnolenza". Il suo impegno fa ripensa-re a un versetto della Bibbia secondo il quale "isaggi avranno in sorte la scienza" . La sua vitafu caratterizzata infatti da un alacre fermento in-tellettuale che lo pose in evidenza tra gli opera-tori culturali della sua città, e all'inizio del nuo-vo millennio rimane sempre vivo, tra quanto loconobbero, un gradito ricordo della sua perso-nalità e della sua opera.

Il Consiglio Direttivo ha fissato ineuro 20 ( dei quali euro 3 per l’ab-bonamento al giornale Stampa Reg-giana) la quota di adesione all’Asso-ciazione per l’anno 2004. Il versa-mento potrà essere effettuato: diret-tamente in sede ( Via Samarotto, 10- Reggio Emilia), ai colleghi membridel Consiglio, in occasione dell’as-semblea annuale oppure con bonifi-co bancario presso:

BAM - Banca Agricola MantovanaViale Monte San Michele - RE

ABI 5024 - CAB 12800 - c/c45986/7

TESSERAMENTO 2004

RICORDANDO UNO SCRITTORE REGGIANO: QUINTO VENERI

di Gaetano Montanari

Per la biografia di don Matteo Ro-mani (1806-1878), la scelta dello stu-dioso e scrittore Giovanni Tadolini èstata sicuramente azzeccata. Parten-do da una ricerca rigorosamente sto-rica, risultante da capillari puntate intutte le direzioni, l'autore è approdatoalla diretta conoscenza psicologica eumana di don Romani, in modospesso inedito, talvolta singolare,sempre con grande efficacia. La figu-ra del pio sacerdote, un santo religiosoe taumaturgo per i fedeli parrocchia-

ni, è strettamente connessa con gli av-venimenti politici dell'epoca, anni incui la Chiesa perse il potere temporale.Le pagine sul tragico primo gennaio1869, allorché, nei pressi della chiesadi Campegine, ebbe luogo una dellepiù sanguinose rivolte contro la tassasul macinato, conclusasi con sette mor-ti e tredici feriti, sono tra le più inte-ressanti. Parroco di Campegine dal1843 al 1870 don Romani fu studio-so coltissimo, docente di Matematicanel Seminario di Reggio, istitutore,commentatore delle opere di DanteAlighieri e scrittore su temi sacri. Findal giorno in cui aveva preso posses-so della parrocchia di Campegine, siscontrò con una nemica implacabile,la povertà, tanto da esserne profon-damente sconvolto. "Vi erano moltiricchi signori. Spero che essi non sia-no né ciechi né sordi…." Diceva ilbuon parroco. Ormai saldamente

piantato nel cuore del suo gregge, loinvestono fiumane d'amore sgorgatedall'anima delle più umili creature, al-la quali ha aperto i cieli della speran-za e donato la gioia di vivere. La gen-te accorreva ad ascoltare le sue pre-diche dei giorni festivi, affollava lachiesa e sovente anche il sagrato. Al-la sua morte, come riferisce il Tadoli-ni, ebbe funerali degni d'un prelatod'alto rango. Una biografia perfetta,a nostro parere, obiettiva e nello stes-so tempo attraente, indispensabile perla conoscenza di quel complesso pae-se umano che è stata la vita del Ro-mani. Portatore generoso e disinte-ressato d'una luce che s'accendeva sul-la terra e sfolgorava in cielo.TADOLINI GIOVANNI . Un Sacerdote fraRestaurazione e Risorgimento. DonMatteo Romani 1806-1878 Parma, edi-zione all'insegna del Veltro, 2004

LA STORIA DI DON MATTEO ROMANI IN LIBRERIA

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004 3

TUTTI I CANDIDATI RISPONDONO ALLE DOMANDE DI STAMPA REGGIANA1) L'Università è, oggi, una

realtà importante della città. La so-la sede reggiana conta oltre 4mi-la studenti. Come crede si possavalorizzare la presenza del polouniversitario a Reggio Emilia?

2) Problema casa. Gli stu-denti universitari denunciano lacarenza di alloggi ed il caro affit-ti. Gli industriali chiedono solu-zioni abitative adeguate all'acco-glienza dei lavoratori immigrati.Lei cosa risponde?

3) Gli ingenti sequestri didroga messi a segno, negli ultimi an-ni, dalle Forze dell'ordine a Reggio,portano a pensare che la nostra pro-vincia sia diventata, oltre che unapiazza importante di consumo, uncrocevia strategico per lo spaccio.Che parte può fare una Ammini-strazione pubblica nella lotta a que-sta piaga che colpisce tanti giovani?

4) Inquinamento e trafficosono tra i problemi più sentiti daicittadini. Quali soluzioni propone?

5) COMUNEUrbanistica e sviluppo della

città: quali devono essere secon-do lei le priorità?

5) PROVINCIAIl Parco Nazionale potrebbe

rappresentare un importante fat-tore di sviluppo per la nostramontagna. Come pensa si possasuperare la situazione di stallo chel'Ente vive da alcuni anni a questaparte?

1. Si è già fatto molto, gra-zie ad una importante sinergiatra gli enti locali, imprese priva-te e cooperative e, al tempo delGoverno dell'Ulivo, Ministerodell'Università. Si è consolidatauna importante esperienza chegià ora conta sull'impegno dinumerosi qualificati docenti esulla presenza costante di stu-denti. La Provincia ha finanzia-to con risorse proprie l'Universitàe l'avvio del campus del S. Laz-zaro, per un importo finora di11.960.000,00 euro ed intendecontinuare per i prossimi anninell'impegno amministrativo percompletare il campus e poten-ziare l'Università. Mi sembranotre i filoni fondamentali su cuiqualificare ancora il sistema uni-versitario reggiano: modernitàed innovazione dei metodi e de-gli strumenti di insegnamento,attraendo sempre più cervelli edintelligenze; sinergie con il si-stema delle imprese e dei servi-zi, sull'esempio del centro di ri-cerca sulla meccanotronica, rea-lizzazione di interventi strutturaliche mettano a disposizione am-bienti di qualità, avendo atten-zione a creare forte interazionetra gli studenti e la città, a par-tire dal centro storico, per faresempre di più di Reggio una cittàuniversitaria vivace e creativa.

2. Sulla casa sono previsti im-portanti investimenti nei prossi-mi anni a favore delle fasce de-boli: 52 milioni di €, per circa400 nuovi alloggi, oltre ai 1500alloggi interessati da interventi diristrutturazione per 12,5 milio-ni di €; tutto sarà gestito daAcer; con Arestud si soddisfa oral'80% della domanda degli stu-denti aventi diritto, sono previ-sti ulteriori 120 posti. Certo ilgoverno nazionale non aiuta, hatagliato tutti gli interventi. A li-vello locale occorrerà studiare di-verse soluzioni, a partire da unnuovo patto tra amministrazio-ni pubbliche, categorie produt-tive, commercianti, operatorieconomici e immobiliari per ri-dare condizioni differenti a i cen-tri storici, incentivare strumenticome la società per la casa perl'intermediazione dell'affitto (giàavviata nel comprensorio delle

ceramiche) . ,agire di più at-traverso l'urba-nistica, i regola-menti edilizi, la leva fiscale, al fi-ne di promuovere la messa sulmercato del patrimonio esisten-te a prezzi accessibili, contra-stando le irregolarità e le specu-lazioni

3. Ho seguito spesso in primapersona il lavoro di questi anni. Lericerche ci dicono che il fenome-no ha profondamente cambiatola sua natura. Da un uso indivi-duale legato ad una definita si-tuazione sociale, si è passati ad unuso diffuso e trasversale di unamiriade di sostanze diverse, sen-za più distinzioni economiche esociali fra i fruitori, con il rischiodi una crescita incontrollabile delfenomeno. Credo che ciò debbapreoccupare molto ed è per que-sto che ritengo utile da una par-te rafforzare il già buon operatodelle forze dell'ordine nel con-trastare lo spaccio attraverso ri-sorse e mezzi, dall'altra agire sulmodello sociale attraverso unacorretta informazione, il contra-sto della cultura dello sballo e del-la competizione esasperata cheproduce eccessive frustrazioni in-dividuali. Occorre rendere i nostrigiovani protagonisti, prevenire ilpiu' possibile, sostenere servizi ecomunita' che aiutino ad usciredal tunnel della dipendenza.

4. Il vero grave problema am-bientale che affligge Reggio Emi-lia così come altre città del NordItalia, è ormai dimostrato esserela cattiva qualità dell'aria che re-spiriamo. Ciò è prevalentementedovuto alle fonti mobili di inqui-namento, cioè il traffico autovei-colare. Si sono attuati diversi in-terventi sul parco mezzi degli en-ti e del servizio pubblico favo-rendo carburanti a basso impat-to ambientale, si stanno inve-stendo 2.700 miliardi delle vec-chie lire (di cui 500 della Provin-cia) sulla viabilità,( basti pensarealle trentacinque varianti per lospostamento del traffico fuori daicentri abitati). Saranno investiti 18milioni di euro per mobilita' so-stenibile. Alcune proposte che in-tendiamo realizzare:

- utilizzo per il trasporto loca-le della linea ferroviaria Parma-

Reggio-Modena, dopola realizzazione dell'altavelocita';

- metropolitana di su-perficie (Bagnolo-Reggio-Cavriago, con stazione alSan Lazzaro)

- punti di interscambiosul perimetro cittadino -corsie preferenziali per ilservizio pubblico

- nuove forme di ac-cesso di persone e mer-

ci al centro abitato- integrazione trasporto gom-

ma-rotaia- incentivi per il ricambio eco-

logico del parco macchine pub-blico e privato

- innovazione telematica abanda larga e fibre ottiche

5. Il Parco Nazionale dell'Ap-pennino Tosco Emiliano è una del-le migliori intuizioni per lo svi-luppo di quei territori, dovuta alSen. Fausto Giovanelli ed al Go-verno dell'Ulivo e di cui tutti og-gi riconosciamo la validità. Oc-corre superare la fase di stallo le-gata alla Presidenza e fare in mo-do che Governo e Regioni trovi-no un accordo al più presto suuna figura autorevole e capaceche porti il Parco Nazionale ver-so l'Europa. Non si deve più per-dere tempo in polemiche, è ne-cessario dare corso ai numerosiprogetti di qualità, da tempo in-dividuati dalle amministrazionilocali e che hanno trovato final-mente il pieno consenso delCommissario Cosentino. Si trat-ta di 1.250.000,00 euro di inve-stimenti per la nostra provincia:

- l'acqua e l'energia in Vald'Ozzola;

- percorsi tra le acque del Ven-tasso;

- completamento e qualifica-zione dell'area delle fonti di Poia-no;

- valorizzazione dei laghi cer-retani;

- valorizzazione dei gessi trias-sici;

- progetto "Pietra di Bisman-tova".

Sono progetti che coinvolge-ranno l'università, i giovani, le im-prese, sono progetti a forte va-lenza culturale ed innovativa. Inparticolare mi sta a cuore quelloche sto seguendo personalmen-te e che riguarda stage di studiolavoro per gli studenti reggiani neiborghi del crinale durante il pe-riodo estivo: sarà un modo per av-vicinare gli studenti al nostro pa-trimonio naturalistico. Ecco, fi-nalmente si parte e si vedranno iprimi risultati: il modo miglioreper lasciarsi le polemiche dietro lespalle.

1. Con le stesse modalitàcon cui si qualifica e valorizzal'Università in tutto il mondo:attraverso il richiamo di docentidi livello europeo e dei miglio-ri studenti d'Italia, con l'istitu-zione di borse di studio per far-li venire a studiare nella nostracittà. Di fondamentale impor-tanza è poi la capacità dell'U-niversità di "lavorare" insiemealla città. Penso, ad esempio,alla collaborazione con il siste-ma delle imprese e tecnologi-co reggiano nelle sinergie del-la ricerca applicata. In questadirezione, va potenziato il pro-getto di Reggio innovazionecon il polo della meccatronica.

2. Una delle priorità del-l'Amministrazione dovrà certa-mente essere quella di prose-guire l'opera di reclutamentod'alloggi per l'affitto.

Due sono gli obiettivi: in pri-mo luogo, quello di recupera-re e valorizzare abitazioni e spa-zi, in centro storico, per la re-sidenza, le attività culturali e ri-creative per rispondere, da unlato, al bisogno reale della po-polazione universitaria e, dal-l'altro, rivitalizzare, grazie allapresenza degli studenti, il cen-tro cittadino. In secondo luogo,quello di incentivare, con nuo-vi meccanismi e nuove colla-borazioni tra pubblico e priva-to, il mercato dell'affitto.

Oggi, una nuova idea dicittà che sappia dare risposta aproblemi come quello della ca-sa, richiede una collaborazionefattiva tra progettazione socia-le, urbanistica ed ambientale.

3. Anche a Reggio, pur-troppo, siamo di fronte ad abi-tudini di vita che fanno faticaa prescindere dalle dipendenze,spesso patologiche. Sul pianodel governo della città, ciò co-stituisce una sfida, anche fati-cosa, da affrontare perché è fa-cilmente intuibile il rapporto in-versamente proporzionale trastili di vita "dipendenti" e livellidi coesione sociale.

Il cuore della risposta nonpuò che essere sul terreno del-la sfida educativa, vale a direuna risposta centrata sulla per-

sona esulla co-struzionedi un si-stema di relazioni significativein famiglia, nella scuola, sul la-voro, nella società. Reggio Emi-lia non parte da zero. Espe-rienze significative, in questa di-rezione, sono in corso da annie vedono una stretta collabo-razione tra il Comune di Reg-gio, i Get, il Ceis, il Centro Gio-vanni XXIII, l'Oratorio cittadino.

Nel nuovo assetto del siste-ma integrato dei servizi socialiche ho contribuito a disegnarecome Presidente della Com-missione sanità della Regione,queste esperienze di program-mazione e di gestione pubbli-co-privato sociale sono la basesulla quale coinvolgere i citta-dini e le organizzazioni nel co-struire le risposte ai nuovi bi-sogni.

4. Lo sviluppo sostenibilepassa non solo dalla tuteladell'ambiente, ma anche dauna rinnovata cultura del limi-te. Per questo, vanno definitepolitiche tese a preservare unarisorsa preziosa com'è il terri-torio, riducendo l'impatto ditraffico e smog.

Nel concreto, il completa-mento dei nuovi assi stradaliesterni consentirà, da una par-te, un migliore e più modernoassetto dei collegamenti dellacittà, dall'altro l'eliminazionedel traffico d'attraversamentodai quartieri, a cominciare dalcentro.

Si tratta di eliminare il co-stante “conflitto” tra l'uomoed il veicolo, rendendo sicuro epiacevole il muoversi a piedi at-traverso l'istituzione di ampiezone pedonali e a traffico limi-tato, per quanto riguarda incentro storico, ed il completa-mento, l'estensione e la messain sicurezza del sistema delle pi-ste ciclabili.

Dobbiamo puntare sul tra-sporto pubblico, sull'utilizzo diauto collettive, sulla viabilità surotaie, a partire dalla riconver-sione delle linee ferroviarie esi-stenti in metropolitana leggera

di superficie.5. La città non

ha più bisogno dicrescere, ma solodi essere trasforma-ta e qualificata. Sitratta di avviare unanuova stagione ur-banistica partecipa-ta che veda il coin-volgimento di enti

locali, imprese, lavo-ratori e cittadini nelladefinizione di un'ideadi città che punta sudi uno sviluppo fon-dato sulla qualità del-l'ambiente, del terri-torio e delle relazioniumane. E' necessario,dunque, condurre unaserie di riflessioni sul-la specificità, sulle ca-ratteristiche formali esociali delle singolecomponenti dellacittà: città storica,quartieri, ville, cam-pagna. Una riflessioneapprofondita per ca-pire a fondo la loroidentità e, di conse-guenza, la vocazionee la potenzialità chesono in grado di espri-mere come occasionedi crescita e traino perlo sviluppo armonicodi Reggio.

Tra le mie prioritàc'è senza dubbio il ri-lancio del ruolo dellacittà storica. Per que-sto ho intenzione diistituire un appositoassessorato per ga-rantire qualità urbana,unitarietà e celeritàdegli interventi.

Ad esempio, è in-derogabile la riqualifi-cazione di alcune par-ti di città: se penso avia Turri, credo chevadano ricreate le con-dizioni per una qualitàdel vivere; utilizzandola Legge regionaledobbiamo anche pen-sare che sia possibiledelocalizzare volumi(demolendo anchestrutture esistenti) perdiminuire densità nonpiù congrue e crearespazi gestiti per la so-cialità.

Graziano DelrioCandidato Sindaco diReggio Emilia per ilCentro Sinistra > > >

Sonia MasiniCandidata alla Provincia per il Centro Sinistra > > >

Speciale Elezioni >

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4 STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004

1. Sono soddisfatto che i pro-getti tracciati anni fa da Reggio Cittàdegli Studi, associazione che io stessoho presieduto, si stiano realizzando eche si sia toccato l'importante traguar-do dei 4.000 studenti universitari iscrit-ti. Ritengo però che sia necessario pro-cedere all'attuazione degli accordi perla piena realizzazione della sede di Reg-gio Emilia, con il coinvolgimento del-l'Università bipolare nel processo di po-tenziamento e di rinnovamento dellacittà e con la definizione di un piano dirisorse per poter sviluppare la ricerca.

Nel nostro programma puntiamo sul-la costruzione di college per studenti,ricercatori e docenti, riorganizzando inparte la vita del centro storico, dovepuntiamo a realizzare luoghi d'incontroper studenti ed intellettuali, in modo da

far crescere il respiro culturale ed in-ternazionale di questa città. Da sempresu questi temi la nostra parola d'ordi-ne è "Reggio Emilia, città dei college".

2. Occorre provvedere sia per gliuni che per gli altri. Va data attuazio-ne alla fabbricazione di college a prez-zi contenuti, con strutture di servizio ef-ficienti, per studenti, docenti e ricerca-tori, sia in centro storico che nell'ex no-socomio di San Lazzaro. Non pensiamoperò solamente a chi studia, le giova-ni coppie, i giovani che come in Euro-pa devono uscire prima dalle famigliee gli immigrati necessitano d'alloggi concanoni di locazione contenuti. Serveuna politica edilizia adeguata che pre-

veda convenzioni spe-ciali ed agevolazioni. Ilnostro programma pre-vede, nel quinquenniodi legislatura, il reperi-mento e la messa a di-sposizione di queste ca-tegorie di almeno 300

alloggi a canoni convenzionati.3. Dobbiamo condurre una lotta

spietata contro i commercianti di dro-ga, qualsiasi sia la sostanza che essi di-stribuiscano. Riteniamo importante lacostituzione di Parte Civile del Comu-ne, per danno alla comunità, contro itrafficanti di morte. Il Comune deve tor-nare a coordinare la politica comples-siva della città, nella lotta contro la cri-minalità e nell'aiuto ai giovani, coin-volgendoli e motivandoli, per questopensiamo ad un assessorato alla sicu-rezza, che operi di concerto con le for-ze dell'ordine.

4. Una catena indissolubile lega,nel territorio l'ambiente, la viabilità, lanostra salute ed in particolare quelladelle future generazioni. Non è rinvia-bile la realizzazione di una mobilità pub-

blica finalmente funzionale, per questonoi vogliamo agire con progetti ad am-pio respiro e finalmente decisivi. Reg-gio Emilia può ora, come seppe fare il16 ottobre del 1904, con la ferrovia perCiano d'Enza, realizzata autonoma-mente in soli 4 anni, porsi alla guidadelle riforme nel territorio emiliano.

Il mio sogno è, se sarò eletto, poterpresentare il primo stralcio di una lineadi metropolitana leggera che colleghi lanostra città con Modena e Parma, rie-vocando l'impresa del sindaco, Luigi Ro-versi, artefice del socialismo riformistareggiano d'inizio novecento. Tale siste-ma sarà integrato con l'attuale rete fer-roviaria locale, in fase di ristrutturazio-ne

Non ho dubbi sulla fattibilità di que-sto progetto, e sulla possibilità di re-perire le risorse necessarie, che secon-do il nostro studio sono di circa 1,5 mi-lioni d'euro al chilometro.

Questo progetto, secondo i nostri cal-coli, potrebbe abbassare l'uso dell'au-to privata, lungo la Via Emilia, l'auto-strada e le altre arterie pesanti, di unapercentuale variabile tra il 10 e il 15%,

provocando un notevole aumento del-la qualità della vita generale.

5. Il nostro programma prevedeuna profonda revisione della grande via-bilità esterna. Per alleggerire la percor-renza d'attraversamento urbano servo-no parcheggi scambiatori, terminal conservizi connessi localizzati in alcuni pun-ti strategici della periferia esterna,combinati con l'uso della metropolita-na interprovinciale.

Puntiamo molto sull'accelerazionedei progetti per l'integrazione e lo svi-luppo di rete delle ferrovie locali in fun-zione urbana, extraurbana e interpro-vinciale. La pedonalizzazione delle piaz-ze e del centro cittadino è per noi un'al-tra priorità, insieme alla difesa dei luo-ghi pubblici, dei plessi scolastici e deiluoghi ricreativi dal traffico sempre piùinvadente e disordinato. Le nostre piaz-ze devono essere luoghi sicuri dove fartornare il piacere di soggiornare all'a-perto e far giocare i bambini.

Carlo BaldiCandidato Sindaco diReggio Emilia per ilLaboratorio per Reggio> > >

1. L'università e le im-prese devono interagire traloro. Il modo migliore èspingere fortemente la ri-cerca applicata di alto livelloe in particolare deve dedi-carsi al campo economico

produttivo in cui maggiormente ediffusamente si sviluppano le im-prese reggiane; penso ad esempioal comparto agro alimentare e mec-canico. Negli USA l'università fan-no ricerca per conto delle aziendee queste in cambio elargiscono de-nari per il suo sostentamento e svi-luppo. L'università non deve esse-re intesa come un puro esamificio,ma un luogo in cui si sviluppano al-ti livelli di professionalità. A tuttociò va aggiunto la realizzazione distrutture idonee e all'avanguardia.

2.. Il nuovo Piano Regolatore delComune capoluogo pone dei pro-blemi senza fornirne le soluzioniadeguate e l'università è il miglioresempio. Il PRG di Reggio, comequello degli altri comuni minori,non è fatto per agevolare le co-struzioni da concedere in affitto.L'edilizia convenzionata potrebbeessere un modo per risolvere la pro-blematica ed incoraggiare gli inve-stitori ad impegnarsi in tal senso.Da tempo la Provincia e il Comu-ne si muovono sul San Lazzaro, mahanno poche idee e confuse e so-prattutto viaggiano in costante ri-tardo. Credo che al San Lazzaro ol-tre alle strutture per l'attività acca-demica, potremmo realizzare unadeguato numero di alloggi per glistudenti. Un vero e proprio mo-derno campus e lo spazio lo con-sentirebbe. Per quanto riguarda gliimmigrati la soluzione potrebbe an-cora essere l'edilizia convenziona-ta e la stretta collaborazione con iltessuto economico ed imprendito-riale. Devo però dire che la politi-ca d'attrazione selvaggia dell'im-migrazione promossa dalle attualiamministrazioni, supera di molto lenecessità e i bisogni di manodoperae ciò distorce il fenomeno. A que-sto va aggiunto che da molto tem-

po a Reggio sitrascura anchel'edilizia popolaree in primis per i reggiani meno ab-bienti.

3.. La situazione è certamentegrave e per un ridimensionamen-to di tale fenomeno è necessariol'apporto di tutti, le forze di Poli-zia compiono spesso sforzi notevoliper raggiungere i risultati che noitutti abbiamo sotto gli occhi, macerto questo non basta. E' impor-tante un maggiore controllo del ter-ritorio, vi sono zone dove ormai lospaccio avviene sotto gli occhi deicittadini ed in tutti gli orari dellagiornata, più volte Forza Italia harichiesto un maggiore utilizzo del-la Polizia Municipale. L'istituzionedel Vigile di quartiere appare quan-to mai necessaria e non ulterior-mente rinviabile, ma l'attuale am-ministrazione è sempre rimasta so-stanzialmente sorda. In tal senso hadovuto pensare il Governo nazio-nale, istituendo la figura del Poli-ziotto e del Carabiniere di quartie-re che in tutta Italia, come del re-sto anche nella nostra città, ha por-tato ad ottimi risultati per quantoconcerne la repressione ma so-prattutto nella prevenzione deireati. Poiché il fenomeno della dro-ga colpisce per la maggior parte igiovani, è necessaria una maggio-re informazione sul fenomeno apartire dalla famiglia e nella Scuo-la, proseguendo nei locali nottur-ni della provincia, che non devonopiù rappresentare dei potenzialiluoghi di spaccio bensì luoghi do-ve divertirsi in modo sano e perchéno per conoscere i pericoli derivantidall'assunzione di sostanze stupe-facenti. Un altro buon metodo didivulgazione informativa può es-sere un sito Internet, sempre piùgiovani si avvicinano al mondo mul-timediale, quindi intervenire neimodi più diretti avvicinandosi il piùpossibile al mondo dei giovani.

4. La circolazione dei veicoli atarghe alterne non è la risoluzionedel problema, ma soltanto un pal-

liativo, come dimostranodiversi studi in materia.Questo provvedimentoprovoca solo costi e disa-gi ai cittadini e alle azien-de e in particolare ai piùdeboli e meno ricchi. Losviluppo urbanistico pen-sato dalla maggioranzaper questa provincia ecittà non aiuta. Faccio unpiccolo esempio: il nuovo

carcere è stato realizzato a sud del-la città e il tribunale dalla parte op-posta, l'agenzia delle entrate dauna parte e l'Inps dall'altra e potreicitare altri esempi di uffici pubbli-ci molto significativi. La viabilità poinon ha seguito l'indice di sviluppourbanistico e spesso il traffico èbloccato o rallentato e questo ag-grava la situazione. La Provincia eil Comune capoluogo di fatto di-menticano e nulla fanno per l'altramaggiore fonte di emissioni: gli im-pianti di riscaldamento. La proble-matica dell'inquinamento atmo-sferico va affrontata con decisionecon interventi pianificatori struttu-rali e sociali.

5. Ho sempre manifestato fortidubbi sul Parco nazionale e in par-ticolare tenuto conto dell'approc-cio ideologico e "poltronistico" del-la sinistra a questa realtà. Ora il Par-co è una realtà è occorre farla fun-zionare nel migliore dei modi. La si-nistra non sufficientemente appa-gata di avere la totalità dei postinella Comunità del Parco, vuole adogni costo anche la massima pol-trona di Presidente e non esita adintraprendere iniziative volte ad im-pedire al Ministro di fare il propriolavoro. Il Ministro, per legge, devenominare il Presidente in accordocon le Regioni Emilia Romagna eToscana e queste, anziché preoc-cuparsi di verificare la serietà e pro-fessionalità del soggetto propostoe rendersi conto che hanno persosonoramente le elezioni politiche,continuano a pensare solamente atutelare un candidato di chiara mi-litanza ulivista. Il Parco ha bisognodi operare e dare inizio subito allaelaborazione di un serio piano eco-nomico teso ad armonizzare lo svi-luppo territoriale, sociale ed eco-nomico di Comuni appartenenti aProvince e Regioni diverse. Prima ilbene dei cittadini.

1. Il polo universitario di Reggiopuò essere valorizzato accentuando ilrapporto fra la fase formativa e le esi-genze dello sviluppo economico; rap-porto che finora a teso a privilegiarela tecnologia meccanica e motoristi-ca trascurando la realtà rappresenta-ta dall'industria alimentare. Un modoper colmare questa lacuna potrebbeessere quello dell'istituzione di una Fa-coltà di Scienze Enogastronomiche. Insecondo luogo dovrebbe instaurarsifra l'Università e le Istituzioni locali undialogo maggiormente proficuo chesappia utilizzare al meglio il patrimo-nio di intelligenze e conoscenze chederivano dall'agire quotidiano di do-centi e studenti, anche nel campo del-la ricerca scientifica.

2. Gli studenti lamentano giusta-mente la carenza di alloggi ed il caroaffitti e ad essi vanno date risposte cer-te e definitive. Innanzitutto si tratta direalizzare quel campus universitariodestinato ad ospitare oltre che le au-le, i laboratori e le infrastrutture spor-tive anche appartamenti da assegnareagli studenti iscritti all'Università diReggio, ma residenti in altre città ita-liane. Da troppo tempo Comune eProvincia hanno fatto agli studenti edal Corpo Docente dell'Università pro-messe senza mai mantenerLe. E' oradi passare dalle parole ai fatti. Nem-meno la data di inaugurazione dellanuova sede universitaria dell'ex Ca-serma Zucchi, è stata rispettata.Preannunciata con grande enfasi peril mese di febbraio di quest'anno nonè però ancora avvenuta. Per quantoriguarda il problema del caro affitti nelmercato abitativo reggiano, rispettoalle possibilità economiche spesso li-mitate degli studenti, ritengo si pos-sa sondare la possibilità di realizzareconvenzioni con le Associazioni rap-presentative della proprietà immobi-liare che garantiscano ai proprietari ilrispetto degli accordi economici e labuona gestione degli immobili. Le isti-tuzioni locali potrebbero poi interve-nire per abbattere il costo degli af-fitti, con un contributo da restituire do-po il raggiungimento della laurea edil primo anno di lavoro. Inoltre partedegli appartamenti costruiti in regime

di edi -l i z i apubbli-ca do-vrebbero essere destinati agli studentied ai docenti. Per quanto concerne larichiesta degli industriali di creare so-luzioni abitative per i loro dipenden-ti immigrati occorre pensare a solu-zioni edilizie che prevedano investi-menti pubblici, ma anche privati e checoinvolgano direttamente quegli stes-si industriali che hanno esigenze spe-cifiche in tal senso, attraverso Con-venzioni apposite da sottoscriversi traEnti locali, Associazioni imprenditorialie Associazioni inquilini.

3. Condivido la Sua affermazionesecondo la quale Reggio Emilia negliultimi anni è divenuta oltre che unapiazza importante di consumo di so-stanze stupefacenti, anche un croce-via strategico per lo spaccio. Credo al-tresì che la recente normativa intro-dotta dal Governo e finalizzata a col-pire più severamente gli spacciatori eda recuperare socialmente i giovani tos-sicodipendenti potrà aiutare a mi-gliorare anche la nostra situazione lo-cale. L'Amministrazione locale diReggio può contribuire, per la sua par-te, a contrastare il consumo di stu-pefacenti fra i giovani, sia collabo-rando con le Comunità di recupero,particolarmente qualificate nella no-stra realtà, in primis il CEIS, che conle Direzioni scolastiche, per fare ope-ra di informazione e prevenzione.

4. Inquinamento è traffico sonoproblemi che non riguardano solo ilpresente ed il futuro degli adulti cherisiedono a Reggio, ma anche quellodei giovani. Finora si sono adottate so-lo soluzioni tampone o palliativi discarsa efficacia. Io parto dal presup-posto che l'automobile è amica nonnemica della gente, specie di chi la-vora. Se la gente per andare a lavo-rare o a scuola non usa, in misura si-gnificativa i mezzi pubblici è perchéspesso sono sovraffollati o le ferma-te sono lontane dalle loro abitazioni.Sento parlare di soluzioni viabilisticheavveniristiche, da "giro del mondo inottanta giorni", ma mi appaiono pu-ro fumo negli occhi. Il problema ve-

ro a Reggio è quellodell'insufficienza deiparcheggi, specie peraccedere al centro sto-rico. Se verrò eletto unadelle prime cose che mipropongo di realizzareè un parcheggio sot-terraneo in piazza del-la Libertà e la trasfor-mazione dell'attualearea di sosta limitrofaalla Caserma Zucchi inarea verde, nel quadrodi un progetto piùambizioso che si propone la creazio-ne di un parco dei Teatri, da anni pro-messo dall'Amministrazione comu-nale di Reggio, ma mai realizzato. Perquanto riguarda l'inquinamento ionon mi associo a quei falsi ecologistiche fanno la guerra alle auto ed alleindustrie private, salvo poi chiudere gliocchi sull' inquinamento prodottodall'inceneritore di Cavazzoli, che nel2002 in poche settimane ha prodot-to un danno ambiente molto più gra-ve di quello causato da altre fonti.

5. Reggio discute da anni dei pro-blemi di urbanistica prodotti da unosviluppo edilizio spesso caotico ed ec-cessivo, come testimoniamo i recen-ti interventi allo Stadio Giglio e nell'exarea Terrachini, dove è prevista la co-struzione di 1830 nuovi appartamenti,pur in assenza delle necessarie infra-strutture viabilistiche e di servizio. Fi-no ad alcuni decenni fa Reggio ave-va una buona vivibilità e vi era unbuon rapporto fra aree verdi e metricubi costruiti; oggi non è più così.Manca una graduatoria tipica degli in-terventi, nel senso che prima si co-struiscono gli edifici e poi si pensa arealizzare le infrastrutture, come si èfatto nel caso del recupero dell'areadell'ex gasometro e nell'intervento divia Kennedy, dove la mancata co-struzione di un parcheggio scambia-tore crea seri problemi a chi vi vive elavora. La scelta di costruire una ro-tonda ogni centro metri non contri-buisce certo a risolvere definitivamentei problemi di viabilità, mentre la tan-genziale da anni aspetta di esserecompletata. Anche le delocalizzazio-ni industriali poste in essere dall'Am-ministrazione comunale uscente ap-paiono discutibili: alcune vanno nel-l'interesse della città e dello sviluppoindustriale, altre obbediscono a logi-che meno comprensibili.

Claudio GuidettiCandidato alla Provinciaper Forza Italia e UDC> > >

Mario PoliCandidato Sindaco diReggio Emilia per Forza Italia e UDC> > >

> Speciale Elezioni

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004 5

1. Attivando ogni possibi-le sinergia , e a Reggio sono

tante spesso trascurate e non coin-volte : arrivando a creare un "siste-ma" che non punti solo ed esclusi-vamente a formare tout court mache invece produca un effetto di ag-gregazione provinciale in tutti i set-tori lavorativi , sociali e di sviluppo .Penso ai settori agroalimentare,meccanico e tessile nonche' cera-mico e di servizio con tutto il mon-do del volontariato : dovra' essere unlavoro fatto davvero con la massimaattenzione . Dal punto di vista inve-ce puramente funzionale sara' ne-cessario avanzare attentamente conun coinvolgimento razionale e par-tecipato del Centro storico . Una cit-ta' universitaria e' ben piu' di unaUniversita' in una citta' . Da non sot-tovalutare che ci vorranno sforzi dav-vero importanti a trasformare , evi-tando gli errori commessi in altri luo-ghi anche vicini , una citta' norma-le in citta' univeristaria . Gli alloggi, i servizi , i collegamenti , gli spazie la ricettivita' in generale : se tuttoverra' eseguito con lungimiranza an-ziche' come troppo spesso avvienecon interventi tampone , potra' es-sere una grande opportunita' pertutta la nostra Provincia.

2. In citta' con esperienza anti-ca , penso a Bologna , molte solu-zioni sono gia' state sperimentate emolte di queste funzionano : cal-mierazione degli affitti per gli stu-denti , studentati in posizioni stra-tegiche , protocolli di aiuto anchedell'Ente Pubblico con consorzi abi-tativi e di affitto : basta guardare achi ha esperienza per trovare le so-luzioni ed i giusti equilibri . Per quan-to riguarda invece il problema ex-tracomuniatari invece il ragiona-mento e' piu' complesso . Oggi Reg-gio deve fermare la spinta edifica-toria e pensare al recupero . Ed inquesta ottica non scordiamoci che

la nuova leggesull'immigrazio-ne prevede chesiano gli impren-ditori a farsi cari-co di garantire le condizioni neces-sarie a chi viene per lavorare . Se poivalutiamo questo aspetto e am-mettiamo che , con i prossimi am-modernamenti aziendali potrebbeesserci maggiore necessita' di manod'opera qualificata , qualita' quindie non quantita' , possiamo allora af-frontare il problema in maniera nuo-va rispetto al passato e forse quel-la sventolata necessita' abitativanon sara' poi cosi' urgente .

3. Dopo anni di facile buonismo, collegato ad interventi palliativi ditipo "politica dello struzzo" , oggici ritroviamo a dovere affrontare ilproblema in condizioni davvero dif-ficili . Se prima era possibile poter re-golamentare il fenomeno migrato-rio oggi invece e' indispensabile in-nanzitutto operare per togliere laclandestinita' che finisce spesso peressere il vero canale di rifornimentodi mano d'opera per le mafie e lemafiette esistenti : dalla prostituzio-ne alla droga, dal pizzo ai traffici si-no a nuove forme di schiavitu' la-vorativa . Ci vuole determinazionesenza veli ideologici : cosa che que-sta sinistra non e' certo in grado dipoter garantire . E con la fermezzasi riesce davvero a raggiungere ri-sultati eccellenti , anche con l'attivi-ta' amministrativa : Treviso e non so-lo devono pur insegnare qualche co-sa. Oltre a questo sara' necessariocoinvolgere i giovani nella vita socialeevitando emarginamenti giovanili erecuperandone la fiducia : altroaspetto che ci sembra troppo tra-scurato dalle attuali amministrazio-ni .

4. Innanzitutto e' da premettereche in questi anni hanno solo cer-cato di fare propaganda inutile e pre-testuosa: abbiamo smontato punto

per punto l'inutilita' delle tar-ghe alterne e posto l'atten-zione su altri aspetti che van-no ben oltre i PM 10 . Nem-meno con il proliferare di ro-tonde si sono raggiunti ri-sultati soddisfacenti. Bisognarivedere i piani del traffico intoto ma soprattutto ripen-sare all'intera rete viaria pro-vinciale con la necessita' di

decongestionare i centri e fluidificarela percorrenza soprattutto pesante: in questo molte cose , anche co-me Lega , sono allo studio. Se poisi comincia con un serio ragiona-mento di progressiva eliminazionedei carburanti e dell'ammoderna-mento dei mezzi i risultati sarebbe-ro gia' visibili in poco tempo

5. E pensare che invece c'e' chipensa ad impianti di smaltimento ri-fiuti ad incenerimento stantBeh , e'noto a tutti che la Lega Nord , qua-si da sola , aveva posto in tutti i mo-di sul piatto quali e quanti fosserogli aspetti negativi di un ennesimo"baraccone istituzionale " . Non e'certo "nazionalizzando " in terri-torrio (come fece prima solo Mus-solini in questo senso ) che si puo'pensare di creare opportunita' e svi-luppo . Al massimo si poteva pen-sare poltrone e poco piu' . Ma tut-to questo lo avevamo detto e ripe-tuto , Quanto e' accaduto in questitre anni ha purtroppo confermato lenostre previsioni . Burocrazia cheblocca e non incentiva : ma come sipoteva pensare il contrario? Poprioin questo momento dove apparechiaro quanto sia importante un pro-cesso federalista questi invece han-no fatto esattamente in contrario :vergogna . Alcune zone anche vi-cine , come il modenese , senza Par-chi ma con ottimizzazione territorialee volonta' , ma soprattutto senza lac-ci e "cappelli romani" , ha rilancia-to alla grande il turismo e l'econo-mia artigianale . Per colpa di chi havoluto perdere questi anni la mon-tagna reggiana ha perso ancora iltreno del rilancio: e qualcuno se neassuma le colpe.

1. La valorizzazione del Po-lo Universitario può avvenire in-tegrandolo alla Città su due li-velli: il primo è quello relativoal progetto di rifunzionalizza-zione e rivitalizzazione del Cen-tro storico nel quale si devonotrovare le risposte alle doman-de abitative e di svago deglistudenti anche mediante unapolitica di incentivazione all'u-so degli alloggi sfitti tramite laleva fiscale locale e, per esem-pio, al riutilizzo di contenitorinon utilizzati del centro, qualel'ex carcere di S.Tommaso, chepotrebbe essere utilizzato perrealizzare le sale prova musica-li che qualcuno vorrebbe inve-ce allo stadio Giglio. Il secon-do è quello di fare un ulterioresalto di qualità a quelle che so-no le specializzazioni produtti-ve del nostro territorio, conparticolare riferimento al set-tore meccanico ed agroalimen-tare, previo insediamento nel-l'area ex Reggiane, a metà diquell'ideale "asse universita-rio" che collegherà la sede del-l'Università al Campus di S. Laz-zaro, di un polo scientifico-tec-nologico al servizio delle nostreaziende.

2. Per dare una risposta allarichiesta abitativa degli stu-denti, come già anticipato nel-la prima risposta, si può utiliz-zare la leva fiscale sulle tasse lo-cali quali l'ICI, la tassa sullaspazzatura, le addizionali IRPEFecc. per favorire i proprietari dialloggi che li affittano, a prez-zo calmierato, a studenti ma-gari in centro storico. Per il pro-blema abitativo dei lavoratoriextracomunitari bisogna primaprocedere con una effettiva va-lutazione della necessità di

n u o v ialloggiin edi-l i z i apopolare in quanto le nuovenorme sull'immigrazione re-sponsabilizzano anche gli im-prenditori in questo senso.

Tengo a ricordare che gli In-dustriali Reggiani, in un recen-te documento, hanno sottoli-neato che la necessità di ten-dere sempre più ad una immi-grazione di personale qualifi-cato e quindi con possibilitàeconomiche ben diverse daquelle degli immigrati che ab-biamo conosciuto fino ad oggi.

In ogni caso la risposta alladomanda di abitazione nonpuò eludere i diritti dei cittadi-ni residenti a Reggio Emilia,quali anziani e giovani coppie,che hanno contribuito alla cre-scita della Città ed a cui spet-ta il diritto di precedenza.

3. La politica "buonista" de-gli ultimi anni portata avantidall'Ulivo e dalla giunta Spag-giari, ha fatto divenire Reggioun collettore di tutto il malaf-fare che si nasconde dietrol'immigrazione indiscriminatache ha portato, non solo al ri-sultato cui accennava, ma an-che all'insediamento di perico-lose cellule terroristiche islami-che. Il problema droga non ri-guarda purtroppo solo i giova-ni, è un cattivo rifugio dovemolte generazioni hanno sfo-gato le rapide e traumatichetrasformazioni della nostra so-cietà. Credo che i giovani perprimi, vadano responsabilizza-ti e coinvolti, non lasciati aimargini dell'ozio consumisti-co.

4. Oggi l'unico strumento

adottato dalleAmminist raz ionisono le inutili tar-ghe alterne e lerotonde, perquanto utili, nonsono sufficientiper risolvere i pro-blemi di fluidità del traffico vei-colare. Bisogna rimettere manoal Piano Urbano del Traffico erisolvere in breve il problemadella grande viabilità che, senon risolto, scarica sui quartie-ri tutto il traffico. Bisogna rea-lizzare una viabilità che con-senta un rapido smaltimentodel traffico in modo che i tem-pi di percorrenza si riducano alminimo, con benefici sull'in-quinamento, e contestualmen-te bisogna puntare sul rinnovodel parco macchine e sull'in-centivazione all'utilizzo di car-buranti non inquinanti come ilmetano o il GPL

5. Ora bisogna puntare piùsulla qualità degli interventiedilizia che sulla loro quantitàcosa che è invece stato fattonegli ultimi anni. Bisogna ral-lentare l'espansione della Cittàe puntare, superando l'attualePRG, ad una politica di riquali-ficazione del territorio per unamigliore integrazione dei quar-tieri esistenti. Si deve tornaread uno sviluppo equilibrato, adun modello di Reggio che deveessere a misura d'uomo come èstato nel passato, un modelloche è stato però completa-mente stravolto dalla politicacementificatoria dell'Ulivo. Unapolitica cementificatoria che èstata fatta e portata avanti aduso e consumo di pochi specu-latori ed affaristi locali chehanno fatto, e faranno, grandiaffari e dietro la quale si celainoltre l'obiettivo di raddop-piare il numero degli abitanti diReggio con tutte le conse-guenze sulla tenuta del tessu-to sociale e della qualità dellavita che ne derivano

Alessandri AngeloCandidato alla Provinciaper la Lega Nord> > >

Gabriele FossaCandidato Sindaco diReggio Emilia per laLega Nord> > >

Speciale Elezioni >

1. Se l'Università è una realtà, è an-che perchè c'è stato chi, quando qua-si nessuno ne parlava, ha seminato af-finchè Reggio non fosse dimenticata.Non dimentico, e spero non se ne sia-no scordati i reggiani, che nel 1990 ilministro Ruberti ci aveva completa-mente omessi dal suo piano che ren-deva possibili le cosiddette gemmazio-ni dalle università grandi. Ce n'era perCesena, per Rimini, per Ferrara, ma perReggio non figurava alcuna fioritura.Intervenimmo con forza e alla fine si in-sediarono a Reggio il corso di laurea diingegneria gestionale di Bologna e discienze dell'alimentazione di Parma. Daallora si cominciò a parlare di Univer-sità, fino all'insediamento della Uni-versità di Modena e di Reggio del 1998e alle facoltà universitarie che dovreb-bero portare la nostra città a ospitare4mila studenti. Ho qualche dubbio sulPolo al San Lazzaro. Se si vuole rivita-lizzare il centro storico perché, in ar-monia con gli altri centri universitaridelle città storiche dell'Emilia-Roma-

gna, non far-lo nel cuoredella città?

2. Il pro-blema piùimportante diReggio è de-cidere il suofuturo urba-nistico. Lanostra città èl'unica cittàcapoluogo di

provincia dell'Emilia-Romagna ad au-mentare così vertiginosamente i resi-denti. Bologna è fortemente calata,Parma è ferma, Modena è aumentatasolo di pochissimo L'aumento è statoaddirittura vertiginoso negli ultimi die-ci anni. Siamo infatti passati da 130mi-la abitanti a oltre 150mila. Nell'ultimoanno la città è aumentata di oltre 3.500unità. Se il trend fosse confermato neiprossimi dieci anni raggiungeremmo i200mila abitanti. E' sopportabile que-sto per il nostro tessuto urbano, per inostri servizi, per la nostra sicurezza,per la difesa della nostra identità? Ionon credo. Dobbiamo deciderci. La no-stra realtà economica è ancora per lar-ghi aspetti di tipo manifatturiero. Man-ca la terziarizzazione. Così esiste ungran bisogno di manodopera e tuttivengono a Reggio. Gli industriali con-tinuano a rivendicare aree. Sbagliano.

Resta il tema deglialloggi per chi vieneda fuori. Se vengo-no per lavorarehanno il sacrosantodiritto di esseretrattati esattamentecome qualsiasi altrocittadino reggiano,

ci mancherebbe. 3.. Questo è un problema che non

penso sia di competenza di un'ammi-nistrazione pubblica. Esistono le forzedi polizia che hanno il compito di re-primere. Non confondiamo mai i ruo-li. Se si vuole parlare del fenomeno del-la droga, io penso che bisogna distin-guere. Un conto è parlarne dal puntodi vista del consumo e del piccolo spac-cio. Altro conto è parlarne dal puntodi visto della criminalità organizzata.Non vedo altro proposito che quello diaumentare le indagini e le forze che de-vono essere preposte alla individua-zione e alla repressione del fenomeno.Se si intende stabilire un parallelismoautomatico con l'emigrazione a Reggiosarei cauto. E' vero che parlare di so-cietà multietnica a volte rappresentasolo un fatto intellettuale ed estetico.Nella società multietnica ci sono culturee modi di vivere anche opposti. Restail fatto che la stragrande parte degli im-migrati è a Reggio per lavorare one-stamente. Non c'è dubbio che alcuni

settori dell'immigrazione abbiano im-portato a Reggio anche usi certo nonconosciuti dai reggiani, come quellodell'associazione per delinquere. Biso-gna saperlo e colpirli.

4. Bisogna togliere le macchine al-meno dal centro storico Mica è facile,santo cielo. Più facile farlo a QuattroCastella o Montecchio, dove alcuni in-terventi di arredo urbano sono statidavvero encomiabili, o a Correggio, do-ve si è mantenuto un rispetto per ilcuore della città che non si è saputomanifestare a Reggio. In una città co-me Reggio, che non ha costruito i par-cheggi, è stato ancora più improbo. Ese ne ha fatto uno lo ha costruito a duechilometri dal centro abitato, quellodella stazione, e resta desolatamentevuoto (che schifo però la piazza con cu-bi bianchi e i cannoni di Navarone chesembra sparino sugli adiacenti condo-mini…). Sono dell'idea che il parcheg-gio sotto piazza della Vittoria sia pre-feribile a quello sotto la Zucchi e chevia Nobili dovrebbe essere sotterraneacol parco dei teatri interamente verdee in sassi, sopra. Poi c'è il problema deiparcheggi, o silos, per i residenti. Do-vevano essere costruiti a partire dal1980. Non se n'è fatto neancheuno.Ma c'è anche il problema dei per-messi. E' scandaloso che a Reggio sipossa parcheggiare in piazza del Duo-mo, mentre a Modena e a Parma ci so-

no divieti assoluti e selciati rifatti stu-pendi. Carenze di costruzione di par-cheggi e lassismo hanno portato Reg-gio a divenire la città più brutta e de-gradata dell'Emilia. E' chiaro che l'in-quinamento da traffico è pesante. L'u-nica ricetta che abbiamo saputo in-ventare è quella delle targhe alterne.Mi sembra come curare la polmonitecon l'aspirina. Possibile non capireche anziché far girare una domenica sìe una no le auto, bisogna evitare chele auto girino e costruire i parcheggi?E incrementare il servizio pubblico, an-che di sera?

5. Guardi, quando dopo oltre dueanni della costituzione del Parco ancoranon c'è il presidente, cosa si può dire?Che l'Ulivo e il Polo non sono stati ingrado di dare al Parco nazionale tosco-emiliano un vertice che lo possa farfunzionare. Prima i veti su Tarcisio Zob-bi, poi la nomina dell'ex prefettoGuerriero, col consenso della sinistra(ma che razza di sinistra è quella chepreferisce un ex prefetto non reggianoa un reggiano per di più montanaro?).L'unica soluzione è questo punto cheil presidente del Parco non sia né delPolo né dell'Ulivo. Perché i due poli lehanno ormai spese le loro carte. E ma-le, molto male. Più che il parco dell'AltoAppennino il nostro è il Parco dell'al-ta inadempienza dei due poli.

Mauro Del BueCandidato alla Provinciaper i Socialisti Laici e Libertari> > >

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6 STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004

1. A rinnovata presenza,dopo secoli, dell'Università a Reggiocomporta modifiche profonde nelvissuto degli studenti, sempre più in-dirizzati a studiare nella propria città.Perso il contatto formativo con al-tre realtà, gli studenti dovranno ri-volgersi ad esperienze europee co-me Erasmus, per non rischiare di"provincializzare" la nostra realtàculturale, vivacizzata peraltro dallapresenza di giovani di diversa pro-venienza. Reggio, però, non dovràlimitarsi a corsi finalizzati soltanto alsostegno immediato delle realtà im-prenditoriali reggiane: per una ve-ra città "universitaria" occorreran-no anche facoltà umanistiche oscientifiche che possono concorre-re meglio di altre all'inserimento diReggio in un circuito culturale di am-pio respiro. La logistica attualmen-te prevista è corretta: da una partela forte presenza della Caserma Zuc-chi in centro storico per rivitalizzar-lo; dall'altra la straordinaria oppor-tunità del S. Lazzaro, dato che nonesiste altrove una struttura così pro-mettente per creare un vero e pro-prio "campus" universitario: a con-dizione che venga realizzato in tem-pi ragionevoli, che sia strettamentecollegato alla città e che contempliluoghi per la socializzazione e perl'attività sportiva.

2..Il problema casa a Reggio èqualitativo e non quantitativo: gra-vi sono le responsabilità delle am-ministrazioni locali, non si sono ado-perate per indirizzare un mercatomiope di fronte alle realtà emer-genti, con conseguenze negativeanche in termini di investimenti im-mobiliari. Il problema specifico de-gli studenti potrà essere risolto so-lo attraverso uno sforzo congiuntodell'Università (costruzione di alloggi,possibilmente sempre nella logicadel campus), degli Enti locali (loca-zione di immobili di proprietà pub-blica) e delle associazioni di pro-prietari (convenzioni per un utilizzogiustamente remunerativo di im-mobili privati). Gli studenti, poi, do-vranno fare la loro parte, utilizzan-do in modo corretto e responsabi-le i beni messi a loro disposizione.Ben diverso è il problema dell'im-migrazione extra-comunitaria, per laquale la legge Bossi-Fini precisa co-me siano gli imprenditori, qualoranon riescano veramente a soddisfarele proprie esigenze di forza lavoroaltrimenti, a doversi fare carico del-le soluzioni abitative, senza scari-carne sull'intera comunità i costi

economici e sociali.In particolare, pareveramente iniquoche il diritto dellegiovani famiglie italiane ad accede-re all'edilizia pubblica sia messo indiscussione da assegnazioni indebi-te a soggetti che non hanno con-tribuito alla costruzione del nostrostato sociale.

3.. E' molto difficile che ammi-nistrazioni locali dominate da par-titi, soprattutto nelle loro compo-nenti giovanili, indulgenti nei con-fronti del fenomeno, possano svol-gere un ruolo efficace nel contra-starlo. La cultura della morte vienepurtroppo praticata o tollerata datroppi circoli politically correct: si pro-va una certa paradossale nostalgiaper quei vecchi comunisti tutti d'unpezzo, la cui militanza politica si ac-compagnava a forme di moralità ri-gorosa nei comportamenti perso-nali. Nel mio ruolo di docente equindi di educatore sono purtrop-po a contatto quotidiano con il fe-nomeno: ciò di cui si sente il biso-gno è la proposizione di modelli dicomportamento responsabili chevengono a mancare quando fami-glia e scuola si trasformano in luo-ghi inquinati da permissivismo e re-lativismo culturale, fucina quindi digiovani "alla ricerca di qualcosa chenon trovano", se non nella fuga rap-presentata dallo sballo. La collabo-razione con la Chiesa (con le enco-miabili attività di educazione allo svi-luppo integrale della persona neglioratori), con le società sportive (seorientate allo sport come forma dieducazione al rapporto leale ecompetitivo con se stessi e gli altri,lontane da ogni forma di indulgenzanei confronti del doping), con le co-munità terapeutiche (quelle che nonspacciano metadone ma che si fan-no carico della rieducazione alla vi-ta dei tossicodipendenti), il control-lo di certe attività pseudoricreative,queste sono alcune delle opportu-nità che un'amministrazione localepuò esplorare per tentare di af-frontare questo cancro sociale.

4. L'inquinamento atmosfericoderiva da tre cause principali: in or-dine gerarchico le emissioni degli im-pianti di riscaldamento domestici,quelle dovute al traffico motorizza-to e quelle, in diminuzione a segui-to di rigorose politiche di controllo,degli impianti produttivi. Per gli im-pianti di riscaldamento domestici, laProvincia, che ha il compito di cen-sirli, mi pare che risulti fortemente

inadempiente e priva distrategie di medio perio-do per ridurne le emis-sioni in atmosfera. Per leemissioni dovute al traf-fico motorizzato, a par-te l'inutile ed odiosoprovvedimento delle"targhe alterne", l'unicainiziativa messa in cam-po è stata la realizzazio-ne di rotonde che con-

tribuiscono a ridurre le soste ai se-mafori, cioè il momento di maggioreinquinamento. Purtroppo l'iniziativaè tardiva e non è stata accompa-gnata da un aumento della dota-zione viabilistica, come è partico-larmente evidente nel desolantespettacolo delle incompiute tan-genziali del capoluogo.

Ma il traffico incide anche diret-tamente sulla qualità della vita e sul-la salute, attraverso i tempi di per-correnza, che nel capoluogo sonoormai di tipo metropolitano, e l'in-cidentalità, purtroppo a livelli recordnella nostra provincia. Dato che, pu-re in presenza di massicci investi-menti per spostare parte del traffi-co merci su rotaia, da qui al 2010 iltraffico su gomma subirà un note-volissimo incremento, appare evi-dente come anche gli Enti locali deb-bano fare la loro parte investendorisorse nello sviluppo della rete via-bilistica, nell'ottimizzazione del traf-fico urbano e nella realizzazione diparcheggi interrati.

5.. Il Parco Nazionale è, per il mo-mento, un'entità del tutto virtuale:la sinistra porta la responsabilità po-litica di avere privilegiato il propriointeresse particolare rispetto al de-collo del Parco; era stato individua-to un Presidente, montanaro e reg-giano, ma si è voluto a tutti i costifrapporre ostacoli nella convinzioneil governo del Parco spettasse alla si-nistra quasi per diritto divino. Primao poi, se anche a sinistra prevarrà ilbuon senso, il Parco avrà comunqueun Presidente ed un Consiglio di-rettivo, ma non dobbiamo illuderciche ciò risolverà magicamente i pro-blemi della montagna. Si dovrebbeguardare alle migliori esperienze dialtri Parchi Nazionali dell'Emilia-Ro-magna, dove la gestione viene as-sicurata senza troppe interferenzepartitiche che possono portare acondizionamenti di tipo clientelare.L'esperienza negativa del Parco delGigante purtroppo non fa presagi-re nulla di buono. In ogni caso il fu-turo della montagna passerà anchee soprattutto dallo sforzo di infra-strutturazione del territorio da par-te degli Enti locali e dalla capacitàdegli abitanti di dare vita ad inizia-tive autonome, individuali e co-munitarie, indirizzate allo sviluppo.

1. Sviluppando principalmentecorsi di laurea che abbiano una pos-sibilità di sviluppo nel mondo del la-voro.Mi riferisco ai settori della mec-catronica,dell'agroalimentare,del tes-sile-abbigliamento e della ceramica.Inparticolare il settore agroalimentarerappresenta la vocazione naturale delnostro territorio,grazie a prodotti ti-pici e Dop, ed in seguito all'attribu-zione a Parma della Autority per la si-curezza alimentare, si potranno apri-re ampie opportunità di sviluppo an-che per Reggio Emilia, inserita a pie-no titolo nella cosidetta Food Val-ley.Per far ciò però occorrerà che gliEnti locali, ed il Comune in partico-lare, investano maggiormente nel-l'aggiornamento della rete infra-strutturale e viaria.Inoltre devono su-bire una forte accelerazione gli inve-stimenti ed i lavori per la creazione delCampus universitario del San Lazza-ro il quale dovrà diventare,oltre a luo-go di cultura,anche di socializzazio-ne.Penso all'Università di Parma do-tata di piscina,luoghi di ritrovo e perlo svago e riposo di studenti e inse-gnanti.

2. Il caro affitti,o meglio il carovita, è purtroppo una nota dolentedella nostra città.Penso che il Comu-ne potrebbe promuovere una azionedi confronto con le Associazioni cheraggruppano i costruttori e proprie-tari di immobili per chiedere di met-tere a disposizione degli studenti uncerto numero di alloggi a prezzi con-cordati, in cambio di una riduzionedell'aliquota ICI. Per gli immigrati, esi-steva un progetto dell'Associazione in-dustriali per la costruzione di alloggida destinare loro.Credo vada ripre-so,insieme al Comune,anche se oltreagli immigrati inserirei i lavoratori pro-venienti dal sud d'Italia che si trova-no a vivere in situazioni anche piùdrammatiche, non potendo nem-meno beneficiare di condizioni age-volative per ottenere un alloggio pub-blico.La gestione degli alloggi pubblicied il diritto di accesso deve essere ri-

v i s t o .Troppecondizio-ni di abu-so e di insolvenza ne impedisconol'accesso,la redditività e la valorizza-zione e ne fanno,spesso, luoghi dighettizzazione e disagio sociale.

3. La nostra città, insieme a Mo-dena, è da tempo crocevia per lospaccio di droga,che comunque è te-nacemente ed egregiamente com-battuto dalle forze dell'ordine chehanno messo a segno diverse ope-razioni importanti.Il Comune do-vrebbe rimettere al centro delle pro-prie politiche sociali questo tema.Al-leanza nazionale ha tenuto mesi fa unconvegno per rilanciare il tema manon sono giunte risposte di attenzionedalla maggioranza dell'Ulivo.Sarebbeopportuno creare un tavolo tra Co-mune,sistema scolastico,Comunitàdi recupero ed associazioni econo-miche e del volontariato per mette-re a punto un progetto complessivo.IlGoverno con il disegno legge Fini stapromuovendo l'integrazione tra ser-vizio pubblico e Comunità di recu-pero.Ricodo che gli assuntori di dro-ga iniziano spesso a 13-14 anni suibanchi di scuola e molti incidenti sullavoro,come sulle strade,sono causa-ti dall'uso di droghe.E' una piaga si-lenziosa che proprio per questo per-vade la nostra società.Occorre farlariemergere e sconfiggerla,certamen-te abbandonando le politiche della ri-duzione del danno attuate dall'Ulivo.

4. Il probema della raccolta esmaltimento rifiuti non deve essere ri-solto con la solita logica economicacara ad AGAC.La possibilità di non co-struire un nuovo inceneritore,man-dare in pensione quello di Cavazzolied incentivare la raccolta porta a por-ta,la preselezione dei rifiuti e la crea-zione di combustibile da rifiuto,comeproposto dai Comitati ambientalisti,èun percorso da valutare positivamentee vagliare scientificamente.L'Ulivo, conla frettolosa approvazione del Piano

provinciale rifiuti pareinvece chiudere la por-ta a tale opportu-nità,nonostante le pro-messe dei mesi scorsi.Viè poi l'inquinamentoda gas di scarico chepuò essere limitato gra-zie ad un efficiente ecompetitivo servizio di trasporto pub-blico, l'aggiornamento della rete, larevisione del Piano urbano del traffi-co.Quello attuale ha solo aumenta-to le difficoltà di circolazione,si pen-si a S. Croce,Via Adua, V.le Ramazzi-ni, al restringimento delle carreggia-te delle strade, alla creazione di un nu-mero eccessivo di rotatorie che,co-struite spesso a distanza ravvicinata,non hanno consentito sempre la flui-dificazione del traffico contribuendoinvece ad un maggiore inquinamen-to.

5. La revisione del Piano regola-tore Malagoli è una esigenza, anchese molti danni sono già stati consu-mati.Si pensi all'urbanizzazione nei co-sidetti"cunei verdi"(ex Parco Terra-chini, Acque chiare ecc.)che avrà co-me conseguenza l'aumento dell'in-quinamento e la creazione dell'effet-to serra, essendo questi corridoi im-portanti per la circolazione dell'aria.Laloro occupazione cementizia peg-giorerà la situazione.Bisogna rivede-re il sistema della monetizzazione delverde che consiste nella possibilità dinon realizzare il verde in cambio delpagamento di oneri al Comune.Inquesto modo la tutela ambientale ela crescita armonica del territorio èuna chimera.La vocazione allo svi-luppo industriale deve essere valoriz-zata con risposte rapide ed elasticheall'esigenza di crescita manifestata daimportanti imprese che hanno con-quistato un ruolo sullo scenario na-zionale ed internazionale.La commi-stione tra diverse tipologie di inse-diamento (artigianale,industriale,resi-denziale) per ciascun intervento,cheva sotto il nome di perequazione,staproducendo uno sviluppo caotico esovrapposto della città creando unquadro disomogeneo.Il governodella rete commerciale è fondamen-tale per ridare ruolo al centro storicoed evitare operazioni speculative,chenon rispondono all'esigenza dellacittà,quale il Piano "I petali del Giglio".

Leopoldo BarbieriManodoriCandidato alla Provinciaper Alleanza Nazionale> > >

Marco EboliCandidato Sindaco diReggio Emilia per Alleanza Nazionale> > >

1. La presenza di tanti studentiuniversitari deve diventare unagrande risorsa per la città. Perchéciò accada, occorre che l'Ammi-nistrazione comunale, insieme al-l'Università, sappia valorizzare lagrande ricchezza culturale deidocenti, garantendone l'autono-mia didattica, in un quadro di col-laborazione con il sistema indu-striale locale. In tal senso, Reggiopotrà consolidare la sua giustaaspirazione di distretto della"meccatronica".

2.. L'Amministrazione comu-nale, in modo diretto o, meglio,attraverso la Fincasa le cui po-tenzialità sono state fino ad oggisottovalutate, deve intervenireper dare una risposta all'emer-genza abitativa con riguardo aglialloggi in affitto da mettere a di-sposizione delle categorie econo-

m i c a -m e n t epiù de-boli siano gli studenti fuori sedeoppure i lavoratori immigrati. Inquesto contesto diviene necessa-rio, oltre che utile, coinvolgere leassociazioni economiche e preve-dere un consistente abbattimen-to dell'Imposta comunale sugli im-mobili a favore dei proprietari cheaffittino, a canoni concordati, astudenti, giovani coppie o lavo-ratori immigrati.

3. L'Amministrazione comu-nale deve svolgere, in primis conle istituzioni scolastiche, un ruo-lo di sensibilizzazione del mondogiovanile esposto, in modo terri-bile, a questo vero e proprio can-cro criminale. Si può, però, faremolto di più utilizzando - in si-nergia con le forze dell'ordine

che, sul nostro territorio, quoti-dianamente combattono gli spac-ciatori ottenendo spesso lusin-ghieri risultati - gli uomini dellapolizia municipale che sono, a tut-ti gli effetti giuridici, agenti di po-lizia giudiziaria in grado di rico-prire un ruolo fondamentale dicontrollo del territorio e di con-trasto alla criminalità. Ciò che, og-gi, è svolto da due (sic!) agentimunicipali su un totale di quasicentocinquanta effettivi.

4.. Occorre approntare politi-che che privilegino il trasportopubblico rispetto alla circolazioneprivata, riducendo i consumi ener-getici e lo spreco di territorio. Perfar ciò è indispensabile l'intensi-ficazione e la rimodulazione del-le linee urbane, prevedendone ilpotenziamento in presenza di zo-ne ad alta densità urbana (centridirezionali, scuole ecc.) e la rea-

Mario MonducciCandidato Sindaco diReggio Emilia per Gen-te di Reggio> > >

lizzazione di parcheggi scambia-tori. Contemporaneamente sideve pensare al ricorso all'utiliz-zo dei sistemi a chiamata ed al-l'incentivazione della condivisio-ne organizzata dei veicoli. È as-solutamente indifferibile, poi, inuna città civile, la realizzazione diun'isola pedonale che sia degnadi questo nome. Lo sviluppo del-le nuove tecnologie, dal qualenon si può prescindere, può di-venire un motore per la riduzio-ne della mobilità obbligatoriacon indubbi vantaggi per la sa-lute dei cittadini.

5.. È assolutamente indifferi-bile il blocco del processo di in-

discriminata cementificazione delterritorio che ha provocato gra-vissimi guasti alla nostra comu-nità. Per far ciò è necessario ri-dimensionare drasticamente leprevisioni espansive del vigentePiano regolatore e, laddove sipuò, ipotizzare, nel più breve pe-riodo possibile, interventi fina-lizzati alla riduzione degli inter-venti edilizi salvaguardando gliormai rari fazzoletti di verde chenon sono ancora stati aggreditidall'avanzata selvaggia delle gruassurte, ormai, a simbolo del-l'Amministrazione uscente. Tra lepriorità, si possono delineare: lariqualificazione del centro stori-

co che deve ritornare al proprioruolo di centro direzionale prin-cipale; la ricostituzione di un'i-dentità urbanistica e sociale neiquartieri periferici, uscendo dal-la logica dei "non luoghi" valo-rizzando, contestualmente, latutela delle risorse naturali e lasalvaguardia del paesaggio; l'at-tuazione di progetti in grado diabbellire la città e di renderla adimensione umana, evitando in-terventi (quali Giglio o "Vele" diCalatrava) che risultano fuori sca-la rispetto a tale dimensione.

> Speciale Elezioni

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004 7

34%

21%2%

4%

2%

10%

27%

DelrioNon So

NessunoPoli

Fossa Baldi

Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

di Guido Sassi

Le elezioni per il futuro sindacodi Reggio Emilia sono ormai alleporte. I candidati sono noti, han-no fatto le loro proposte di pro-gramma. Ma cosa ne pensano glistudenti dell'università? L'ate-neo reggiano è giovane: in que-sti anni è nato e cresciuto sottola guida della giunta Spaggiari,che dovrà passare il testimone aun candidato tra Del Rio, Baldi,Poli, Monducci e Fossa. Chi è ilpiù indicato a sostituire il primocittadino uscente? Perché? Comeha lavorato l'attuale ammini-strazione per la nostra università,e quali sono le priorità che ha ilnostro ateneo anche in futuro?Lo abbiamo chiesto a chi ne èmaggiormente interessato, cioègli universitari.Abbiamo realizzato un sondag-gio, con tre semplici domande (irisultati li potete vedere qui so-pra), ma discutendo con i ragaz-zi sono emerse anche tante altretematiche.Qui vi proponiamo un estrattodegli interventi più interessanti.Moderatamente positivo il giu-dizio di Fabio Benassi, studentedi Ingegneria, su quanto si è vi-sto fino a questo momento: «LaSpaggiari ha rappresentato unasorta di via di mezzo, tra il vec-chio modo "comunista" di fare lecose e le nuove tendenze della si-nistra. Tutto sommato il giudiziosu come ha operato è positivo, sipuò continuare sulla strada in-trapresa. Per quanto riguarda l'u-niversità però, c'è bisogno di fa-

re di più. Innanzitutto ci voglio-no più soldi. Modena è distante,là le cose vanno meglio, ma han-no più risorse. Servono più soldiper l'università a Reggio. Prendicome esempio i laboratori infor-matici. Così non vanno bene, so-no inadeguati alle esigenze de-gli studenti». Diverso il parere di Davide Del-monte, studente del corso di E-businnes, soddisfatto della poli-tica sulla università ma non di al-tre scelte a livello politico: «Sonosoddisfatto della politica sulla

università. Si è fatto molto perquesto ateneo. Ma su altre que-stioni questa giunta mi è sem-brata troppo litigiosa. Ad esem-pio la questione dell'incenerito-re. Se ne è parlato davvero trop-po, si sono azzuffati e hanno fat-to brutta figura. Invece bisogna-va capire che una soluzione eranecessaria e che l'accordo anda-va raggiunto prima. Ugualmen-te non sono soddisfatto dellascelta di Del Rio come candidatodella sinistra. Mi sembra un can-didato debole, non per demeri-ti suoi, ma per come è stato so-stenuto». Pollice su per Baldi in-vece secondo Fabio Aversa, in-gegnere gestionale: «Non misembra male, già in passato hadimostrato di credere nell'uni-

versità a Reggio Emilia. Ora peril nostro ateneo serve una strut-tura diversa. La rete di sedi in sée per sé non è male, ma va mo-dificata perché in alcuni punti ècarente per la nostra città».Problemi concretiSe il giudizio nel complesso ap-pare positivo per molti, ci sonodei singoli punti che hanno rap-presentato gravi errori secondoqualcuno. Davide Fracassi ha leidee chiare in proposito: «Si è la-vorato poco, c'è stato disinteres-se fino ad ora. La questione de-

gli alloggi e il problema dei tra-sporti sono veri e tangibili. Anchela situazione parcheggi. Niente èa misura di studente. E non misembra che ci sia reale intenzio-ne di cambiare. Le liste civichenon mi convincono e Del Rio lohanno messo lì. Per questo mo-tivo non voterò nessuno».Un altro problema, sentito par-ticolarmente dagli studenti delTondocenter, riguarda la mensauniversitaria. Lo evidenzia FulvioPiritore, di Comunicazione eMarketing: «Nel complesso l'e-sperienza dell'università a ReggioEmilia è andata bene fino ad ora.Però ci sono dei problemi da ri-solvere. Noi non abbiamo nem-meno la mensa e questa mi sem-bra una mancanza non da poco».

Sostegno allo studioNon tutti si ritengono soddisfat-ti dell'operato della Spaggiari:«Non so -spiega Pietro Santa-chiara- Fino ad oggi non ho vistograndi progressi per quanto ri-guarda l'università. Bisognereb-be innanzitutto che di questoateneo se ne parlasse di più. Sa-rebbe il primo passo».Gli fa eco Privitera Lorenzo: «LaSpaggiari mi ha deluso, anche senon so ancora chi può essere unsostituto migliore. Sono rimastoinsoddisfatto per quanto riguar-da l'attenzione rivolta agli stu-denti, la scarsità di borse di stu-dio». E' lo stesso parere di Gio-vanni Stallone, studente di Eco-nomia, quinto anno: «Bocciata.Questa giunta va bocciata. Man-cano i contributi agli studenti, leborse di studio». Opinione con-divisa anche da quattro studen-ti di Agroalimentare e Agrove-getale. Sono Davide Bertolini,Diego Allegri, Gabriele Simo-nazzi e Jonathan Pasqualini: «Ingenerale l'impressione è che que-sta università, che è giovane, sistia muovendo. Però il problemadelle borse di studio si sente. Al-tri atenei sono più vicini agli stu-denti, anche con borse legate airisultati semestrali degli esami>.Pronostico incertoI candidati per il posto di primocittadino non sembrano in ge-nerale avere raccolto al momen-to ancora molti consensi. Regnal'incertezza su chi possa essere unbuon governante. Prova è che al-la domanda "Chi voterai?" la ri-sposta più frequente è stata"non so". Si è notato insommaun certo distacco tra la sfera po-litica e la realtà studentesca.Sintetizza bene questo pensierola testimonianza di Mauro Bassi,di Scienze della Comunicazione:«E' più facile dire quello che hafunzionato o non ha funzionato,ma sui futuri candidati si sa po-co. Hanno dei programmi chesembrano credibili ma poi biso-gnerà vedere se avranno vo-lontà e forza per attuarli».

Ecco i risultati del nostro sondaggio effettuato su un campione di 200 studenti iscritti alle facoltàdi Comunicazione Economia e Informazione, Ingegneria, Agraria, Economia dell'Università degliStudi di Modena e Reggio Emilia. Tutti gli intervistati frequentano l'ateneo nel polo reggiano.

LE ELEZIONI VISTE DAGLI STUDENTI

52%

23%

25%

1 - Sei soddisfatto di quanto ha fatto lagiunta Spaggiari in questi anni per l’Uni-versità?

Si

No

Non so

4%

25%

3%

40%

2%

8%

18%

2 - Chi dei candidati a sindaco ti convincemaggiormente?

3 - Quali sono le priorità da seguire intema di politica universitaria da parte delfuturo sindaco?

Risorse economiche

Borse di studio

Trasporti

Mensa

Aule

Alloggi

Statuto

Monducci

E’ stata inaugurata la nuova se-de dell’ARESTUD in via Mazzini nelcentro di Reggio Emilia. Per l'occa-sione lo scorso 21 aprile è stata in-detta una conferenza stampa nel-la quale sono intervenuti Bulga-relli, presidente Arestud, Juna Sas-si, Assessore alla cultura e saperedel Comune di Reggio Emilia, Chie-rici, assessore provinciale, e LuigiGrasselli, Prorettore del'Universitàdi Modena e Reggio Emilia per la

sede reggiana. Fino ad ora gli uf-fici dell'ente preposto ad erogarebenefici agli studenti erano ospitatipresso la sede universitaria di viaKennedy, in una struttura pocoadatta a gestire l'elevato numero diattività e le funzioni di assistenzadi uno sportello sempre frequen-tatissimo dagli universitari. Vice-versa la nuova sede presenta spazipiù ampi e confortevoli, oltre aduna posizione decisamente più cen-trale rispetto alla città ed alla fu-tura sede della caserma Zucchi. Unpasso avanti che per Grasselli sin-tetizza l'approccio di Arestud allarealtà reggiana: "Il fatto che oraArestud possieda una sede tuttapropria testimonia l'importanzadell'ente, e la crescente necessitàche operi nel migliore dei modi. Faparte di un processo di migliora-mento dell'università sotto tutti isuoi aspetti, un processo che avràbisogno ancora di tempo ma chesta dando i primi risultati". Bulga-relli pone l'accento sull'assistenza aifuori sede: "Bisogna stare vicini aglistudenti che vengono da fuori. Lanostra città è un importante baci-no di risorse umane che vanno va-lorizzate. Questi studenti sarannola classe dirigente di domani e bi-sogna metterli nella condizione distudiare sereni".

INAUGURATA LASEDE DELL’ARESTUD

Vanni Bulgarelli Presidente dell ARESTUD

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004

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Tra le associazioni studenteschereggiane, un ruolo importante loricopre Openspeis, un'organiz-zazione specializzata nel servizioaccoglienza per gli studenti Era-smus e nell'assistenza agli stu-denti portatori di handicap. Icomponenti di Openspeis, pur fa-cendo parte di un'organizzazio-ne apolitica, lavorando quoti-dianamente a stretto contattocon le istituzioni, un'idea sull'o-perato della giunta Spaggiari sela sono fatta. Così Valentina Fer-retti, presidentessa dell'associa-zione, spiega la posizione deipropri membri: «Secondo noiquesta università sta lavorandobene con le risorse disponibili.D'altro canto riteniamo che le ve-re carenze non si trovano a livellolocale, ma ciò che manca dipen-de dallo scarso interesse che il mi-nistero ha sul tema dell'istruzio-ne. Se poi c'è qualche disfunzio-ne a livello locale, questo è do-vuto in parte anche al fatto chesiamo un'università giovane, chedeve sistemare ancora molte co-se. Ma noi crediamo che in fon-do questa amministrazione abbialavorato bene, la città è presen-te e non crediamo che il futurosindaco debba spingere nella di-rezione di separare la nostra se-de da quella modenese. A Mo-dena ci sono sicuramente piùesperienza e più risorse, ma la pe-culiarità di Reggio è proprioquella di avere delle facoltà checon la città possono interagire.Mi riferisco soprattutto a Scien-ze della Comunicazione, un pa-trimonio che questa città deveimparare di possedere e deve ca-

pire come sfruttare per ottenerevari vantaggi. Il futuro sindaco,la futura amministrazione devo-no capire questo. Che dalla col-laborazione tra università e cittàpossono nascere vantaggi pertutti. In parte, e di questo va da-to merito alla Spaggiari e ai suoicollaboratori, questo discorso èstato capito. Infatti già in città av-vengono incontri che sono por-tati dall'università ma che coin-volgono tutta Reggio. Ora biso-gna far sì che tutto questo chegià avviene si formalizzi. Colla-borazioni tra comune e univer-sità, tra provincia e ateneo de-vono fare il salto di qualità deci-

sivo per diventare sta-bili». Tra i vari candita-ti Ferretti non ha dub-bi su quale sia il mi-gliore:«Io sostengo DelRio personalmente. Loconsidero la personagiusta per attuare que-sto programma. In piùconsidero il voto co-munque come unascelta di base politica,e perciò a maggior ra-gione credo che perReggio la scelta si deb-ba mantenere a sinistraper mantenere la pro-pria identità».

GIOVANI IN EUROPAMarco Dallari è presi-dente dell'associazio-ne universitaria Giova-ni in Europa, un grup-po di studenti che con-ta più di duecentoiscritti e che si pone tra

i propri obiettivi favorire il dia-logo tra i giovani e le istituzioni,promuovendo contemporanea-mente iniziative mirate a realiz-zare viaggi e program-mi di lavoro e studioper gli studenti all'in-terno della Unione Eu-ropea.Per una associazioneche lavora giornal-mente gomito a gomi-to con le istituzionidella nostra città, è fa-cile essersi fatti un'ideasu come hanno lavora-to la Spaggiari e il suoentourage in questi an-

ni. "Noi ci riteniamo soddisfatti-spiega Dallari- di quanto abbia-mo avuto dall'amministrazionecomunale in questi anni. Abbia-mo notato sensibilità ai proble-mi dei giovani e voglia di crearequalcosa di solido per quanto ri-guarda il rapporto tra città e uni-versità. In questa ottica avremmovisto bene come candidato per leprossime elezioni un personaggiodi spicco del panorama cultura-le reggiano, qualcuno che po-tesse prendersi a cuore i proble-mi di questa università e desse unulteriore spinta alle iniziative le-gate all'ateneo a Reggio Emilia.Ad ogni modo chiunque vengaeletto dopo le prossime elezionidovrà dare un segnale in questosenso: spingere ancora maggior-mente per identificare ReggioEmilia e l'università, con incontrie iniziative. In un senso più pra-tico ricordiamo poi al sindaco cheha da venire che sarà fonda-mentale garantire spazi alle as-sociazioni. Luoghi dove potersiincontrare e svolgere le proprieattività. Noi ad esempio non ab-biamo ancora una sede".

STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004 9

Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

ILGIUDIZIO DELLE ASSOCIAZIONI STUDENTESCHE SULL’OPERATO DELLA GIUNTA SPAGGIARI

UNIVERSITA’: UN BILANCIO CONTROVERSOSX, Giovani in Europa, Openspeis indicano la strada da seguire per il futuro

Critica nei confronti dell'at-tuale amministrazione e ri-spetto ai futuri candidatil 'associazione studentescaSx, che evidenzia i limiti diquanto ha fatto fino ad og-gi per l'ateneo reggiano ilsindaco: «Il problema stanel non essere riusciti -af-ferma Nando Rinaldi- a con-cretizzare in questa legisla-tura quanto ci si era propo-sto di fare. L'Università, perquanto r iguarda ReggioEmilia, è ancora un'istitu-zione precaria, dove l'at-tuazione degli statuti non èancora avvenuta nella suacompletezza».Tutto questo si traduce indisagi per gli studenti: «Ilfatto è -ribadisce- che orache l'università è stata por-tata a Reggio Emilia, biso-gna fare sì che funzioni.Non mi sembra che si sia la-

vorato ap-pieno inquesta dire-zione.La mancanzadi servizi an-cora primache di fondi,si traduce indisagi pergl i i scr itt i .Come sem-pre a pagaresono gli stu-denti».Sx ha cosìdeciso dinon appog-giare, per oraalmeno, nes-sun candidato: «E' una scel-ta ben precisa- afferma Ri-naldi- non appoggiamo nes-sun candidato, chiunqueegli sia, senza vedere primaun preciso impegno nei con-

fronti del l 'u-nivers ità. I lche vuol direnon un inte-resse generi-co, ma la pro-messa di im-pegnarsi in unpreciso pro-gramma perportare a com-pimento queipassi che ser-vono a dareal l 'ateneo ealle nostre fa-coltà , vale adire Scienze

della Comuni-cazione, Scien-

ze della Formazione Prima-ria e Biotecnologie, un as-setto stabile e definitivo.Inoltre questa università,oltre allo statuto, necessitadi servizi che sono ancora

largamente carenti. Alloggi,mense, trasporti». Sull'uni-versità sembrano avere pun-tato forte Baldi, già in pas-sato, e Del Rio, per il futu-ro. Sx per ora non si sbilan-cia su nessuno di questi duecandidati : «Lo r ipetiamo.Nessun appoggio incondi-zionato, tanto che pur aven-do avuto richieste in questosenso, non abbiamo iscrittidi Sx candidati per la giun-ta. Vogliamo potere dare ilnostro appoggio dall'ester-no quando e a chi riteniamopiù opportuno. La nostraassociazione vuole cresceree lavorare bene.Per ora non ci sentiamo ade-guatamente rappresentati.Daremo tutto il nostro aiu-to a chi vorrà davvero favo-rire gli studenti».

PARERI POSITIVI DA FERRETTI A DALLARI

Marco Dallari

Nando Rinaldi

di Alessandro Carri

Questo numero di Stampa Reggia-na e davvero straordinario e frutto diun lavoro attento e appassionato, ol-tre che intelligente e fatto di tantaesperienza, dal direttore- editore Iva-no Davoli che così regala alla città unaltro segno della sua innata genero-sità. "Nessuno deve potere dire che mischiero da una parte a danno dell'al-tra. Anch'io ho le mie idee, ma, perme, nel rispetto della democrazia, ilprincipio della par condicio è sacro einviolabile". Questo me lo ha ripetu-to sottoponendo alla mia attenzionequesto numero che della par condicioè davvero un'esempio inconfondibile.I primi Candidati alle prossime elezionici sono proprio tutti. Tutti, con le lo-ro risposte ai cinque quesiti. Il lettorepuò quindi leggere, confrontare le lo-ro opinioni e farsi una idea più preci-sa di come e per chi votare. A questopunto cresce quindi il mio imbarazzodi "commentatore di parte". Ma, miaiutano a farlo quegli studenti del-l'Università (facoltà della comunica-zione) che hanno fatto del giornaleuna loro palestra di sperimentazionee dei quali viene pubblicato un son-daggio elettorale che per oculatezzaScientifica e puntigliosità mi pareesemplare e difficilmente contestabi-le. Del resto tutto è pronto ormai peril 13 giugno. I candidati sono ai nastridi partenza. L'attesa più grande èquella del risultato del Comune Ca-poluogo. Si danno quasi per scontatiquelli della Provincia e delle Europeela cui importanza (tutta politica) in-fluirà nelle sorti del Paese. Nel Co-mune di Reggio Emilia resta l'inco-gnita della affermazione o meno del-le liste civiche e la capacità di Delrio,con il centro sinistra, di spuntarla alprimo turno, con oltre il 50% dei vo-ti. Mi pare però che si possano richia-mare due aspetti a favore di questoprobabilità: il primo è il sostegno uni-tario che gli è venuto e gli viene datutte le forze del centro sinistra, com-presa Rifondazione Comunista, e il se-condo da una impostazione pro-grammatica che, pur puntando sullainnovazione, riconosce sostanzial-mente quanto di positivo appartieneal passato. Per quanto critici si possaessere, tutti sanno bene che a Reggiosi sta meglio che altrove. Al riguardole liste di centro destra e Civica mi pa-re si siano attardate e si attardino inuna polemica troppo poco costrutti-va e rivolta all'indietro, per loro pe-nalizzante. Restano poi le incognitadelle grandi questioni della pace, delterrorismo, del Governo nazionale dicui nelle interviste si parla poco.

A tutti in ogni caso i migliori auguri,nella speranza, se non nella certezza,che la nostra città sappia, come sem-pre, essere ben amministrata.

PAR CONDICIO UN VALORE

"L'Università degli Studi di Modena e ReggioEmilia organizza, dal 12 al 14 Maggio 2004, tregiornate di informazione e orientamento sui cor-si di studio e sui servizi offerti dall'Ateneo de-dicate prevalentemente agli studenti delle Scuo-le Medie Superiori di Reggio Emilia e provinciache stanno valutando l'opportunità di iscriversiall'Università. Gli incontri si svolgeranno pressole sedi Universitarie di Reggio Emilia secondo uncalendario che sarà divulgato nelle scuole e pub-blicato sul sito www.unimore.it"

GIORNATE D’ORIENTAMENTO

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004 11

Il Comune di Poviglio si colloca in uncontesto geografico "la bassa reg-giana" che negli ultimi anni è statointeressato da grandi trasformazio-ni. Solo per citarne alcune ricordo lamessa in sicurezza del territorio a ri-schio idraulico con l'innalzamentodegli argini del fiume Po, il poten-ziamento del presidio sanitario diGuastalla, il quasi ultimato asse ci-spadano est-ovest che collega l'au-toBrennero e perciò il nord Europacon l'autostrada A1 a Parma, l'assedi Val d'Enza nord-sud che colle-gherà il costruendo casello auto-stradale di Caprara con la Cispada-na e la Lombardia. Se a tutto que-sto aggiungiamo i porti turistico ecommerciale sul fiume Po a Borettoed il potenziamento della ferroviaParma-Suzzara, ci rendiamo benconto di quante e quali trasforma-

A Poviglio, centro a metà strada trala Via Emilia e il grande Fiume Po eda pochi chilometri dal confine man-tovano, la storia risale a 3.500 annifa, alla preistoria, quando nella Pia-nura Padana hanno iniziato a succe-dersi civiltà ricche e complesse, atti-rate dalla stessa ragione che è alla ba-se dell'insediamento moderno: la fer-tilità del suolo e l'ampiezza a perdi-ta d'occhio delle terre da coltivare.

Il Museo della Terramara Santa Ro-sa, al Centro Culturale, racconta lastoria di uno degli episodi più inte-

ressanti di questo intenso popola-mento che si è verificato nel II° mil-lennio a.C., mille anni prima dell'ar-rivo degli Etruschi, mille e cinque-cento prima dei Romani. In quell'e-poca, al tempo in cui nell'Egeo fiori-vano i principati micenei, la partecentrale della Valle del Po venne oc-cupata da gente che veniva dal norde che costruì moltissimi e giganteschivillaggi fortificati: le Terramare, gran-di abitati difesi da un terrapieno e daun fossato perimetrali.

zioni subirà il nostro territorio. Lagrande sfida dei prossimi anni saràappunto quella di governare tuttoquesto potenziale sviluppo favo-rendo la qualità a discapito dellaquantità. Poviglio intende usaredue grandi strumenti per pianifica-re in modo corretto il proprio futu-ro: il primo è il nuovo strumento ur-banistico che prevede uno svilupporesidenziale equilibrato, dal puntodi vista produttivo la creazione diaree ecologicamente attrezzate pernon penalizzare il territorio e l'am-biente mantenendo perciò alto il li-vello di qualità di vita. Il secondostrumento è il Piano strategico diarea che coinvolge tutti gli otto co-muni della Bassa reggiana, la Pro-vincia, la Camera di Commercio, leassociazioni. L'obiettivo è fare si-stema per competere in Europa conl'Europa. Oltre a favorire e sostenerecon forti investimenti questa pro-gettualità, abbiamo mirato i nostriinterventi ai bisogni dei cittadini pri-vilegiando settori come la scuola ela formazione, la cultura, mante-nendo ma anche aumentando l'e-rogazione dei servizi alla persona làdove se ne sono ravvisate le neces-sità come ad esempio il potenzia-mento dei servizi all'infanzia, so-stegno forte al disagio scolastico,sempre più impegno sociale rivoltoai nuovi cittadini, ai diversamenteabili ed al fantastico mondo dellaterza età. Obiettivo prioritario edimpegnativo per il futuro è il coin-volgimento dei nostri cittadini. Unacomunità che esprime grande at-tenzione e partecipazione attra-verso il volontariato (sociale, cultu-rale, sportivo) è un patrimonio che

di Stefano CarpiSindaco di Poviglio

LA PARTECIPAZIONE PER UN PAESE CHE CAMBIA

intendiamo promuovere, incenti-vare e sostenere. Il confronto sullescelte di fondo con queste impor-tanti componenti della nostra co-munità, favorisce decisamente l'a-zione di buon governo perchéespressione di filosofie, valori chenascono dalla nostra storia e dallanostra memoria.Insieme costruiamo il futuro di Po-viglio

• Abitanti 6.750• Superficie kmq 42.73• Altitudine m 29 slm• Comuni limitrofi: Brescello, Boretto,

Gualtieri, Castelnuovo di Sotto• Casa Protetta • Centro Diurno “Le Radici”• Centro Sociale 1° Maggio• Circolo Ricereativo Sportivo• Nido d'Infanzia (G. Rodari)• Scuole dell'Infanzia Comunale• Scuola dell’infanzia Parrocchiale• Centro Parrocchiale (F:Neri)• Scuola Elementare (G:Pascoli)• Scuola Media (F: De Sanctis)• Scuola di Danza • Scuola di Musica• 2 palestre comunali• 5 Sportelli Bancari• Centro Giovani• Informagiovani• Museo Archeologico• Biblioteca • Centro Culturale • Scuola per Adulti• Sede Croce Azzurra e AVIS• Centro Educazione Ambientale

LA SCHEDA

dossierdossierPOVIGLIO

UN COMUNE A PORTATA DI CLIC www.comune.poviglio.re.it

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004

Via Romana, 40 - 42028 POVIGLIO (Reggio Emilia) - Italy - Tel. 0522 966711 (6 Linee r.a.) - Telefax 0522 960671E-mail [email protected] - www-scaiola.com

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Sede Centrale e uffici di via Romana, 40 - Poviglio

Produzione Linea Legno e Sala Mostra con Vendita diretta di Via Manzoni 12/2 Poviglio

Produzione vetrine di via Manzoni, 12/1 Poviglio

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004 13

Il settore nel quale si sono concen-trate le maggiori risorse è quello del-la "viabilità" con oltre € 1.720.000, dicui € 826.000 per il finanziamentodell' asse Nord-Sud Val D' Enza in fa-se di realizzazione.

Abbiamo inoltre iniziato un pro-cesso di riqualificazione urbana per laquale sono stati investiti € 591.937; eche, attraverso l'applicazione delPiano Urbano del Traffico di cui l'am-ministrazione si è dotata, auspichiamopossa continuare anche nella prossimalegislatura: tra tutti segnaliamo l'in-tervento sulla Piazza Umberto I percirca € 552.000.

Notevole è stato l'impegno rivoltoal mantenimento, al miglioramento ed

all'ampliamento del patrimonio co-munale sul quale abbiamo investitocomplessivamente € 3.093.667 così ri-partiti: scuole € 1.028.646, Casa Pro-tetta € 297.144, Impianti sportivi €547.177 e altro patrimonio per €1.229.118. Le risorse spese nel setto-re scolastico e per la Casa Protetta di-mostrano una volontà di garantirestrutture adeguate ed efficienti per iservizi destinati ad accogliere centi-naia di cittadini povigliesi.

Con la realizzazione della copertu-ra della pista polivalente per €206.583 e gli interventi sui campisportivi abbiamo inteso sostenere lasempre più diffusa pratica sportiva nelComune, soprattutto a livello giova-

nile.Per quanto riguarda la pubblica il-

luminazione le risorse impegnate so-no state € 322.530 e particolarmentesignificativo è stato l'intervento su viaRomana del costo di circa € 143.000,tutti gli interventi hanno coniugatoesigenze di visibilità con problemi disicurezza.

Tra gli altri investimenti segnalia-mo la progettazione del PSC (nuovoPiano Regolatore) con un impegno dioltre € 217.000; il Comune di Poviglioè stato uno dei primi in Regione a spe-rimentare la nuova legge regionalesulla pianificazione territoriale. Entrola primavera 2005 il nuovo Strumen-to urbanistico dovrebbe avere piena

attuazione.Per quanto riguarda il resto del

patrimonio ricordiamo l 'acquistodella casa di S. Rosa, il completa-mento del centro di educazione am-bientale presso la casa dell 'Oasi

più tutta un'altra serie di interven-ti, anche minori, che hanno per-messo di mantenere il patrimoniodell'Ente in piena funzionalità ed ef-ficienza.

dossier POVIGLIO

In questa legislatura (1999 - 2003) sono stati finanziati 6.560.169 di investimenti di cui € 5.811.535 (il 88,59%)con risorse proprie delle Ente.

Nonostante le varie difficoltà e le sempre maggiori esigenze della nostra comunità l'indebitamento complessi-vo del comune è diminuito del 12.33%.

Nella sottostante tabella viene esposto il minor indebitamento in relazione ai Comuni dell'Emilia Romagna, re-lativamente ai bilanci di previsione 2003 (fonte Regione Emilia R.):

CATEGORIEENTRATE CORRENTI

2003CAPITALE MUTUI

PAGATO 2003INCIDENZA

%

Tutti i Comuni Regione Emilia R. € 3.515.954.671 € 455.848.170 12.96%

Tutti i Comuni Provincia di Reggio E. € 327.245.405 € 20.526.676 6.27%

Comuni Regione 5000 - 10000 abitanti € 488.046.846 € 30.708.459 6.29%

Comune di Poviglio € 4.480.812 € 138.405 3.09%

SETTORI TOTALE €

Sociale 1.028.646

Strutture per Anziani 297.144

Impianti Sportivi 547.177

Altro Patrimonio Comunale 1.229.118

Grande Viabilità e strade comunali 1.720.439

Riqualificazione Urbana 591.937

Illuminazione pubblica 322.530

Fognature 383.570

Altro 439.608

Totale 6.560.169

URBANISTICAGli anni trascorsi, sotto il profilo

urbanistico e della gestione del ter-ritorio, sono stati caratterizzati dalpassaggio dal PRG 1990 al nuovostrumento urbanistico PSC 2003 (Pia-no strutturale Comunale) in fase diattuazione che vedrà la piena ap-provazione nel 2005.

Lo sviluppo ordinato del territorio,la distinzione degli insediamentiper funzioni con l'individuazione diuna zona produttiva, l'attenzioneper la viabilità di collegamento

Nord-Sud (Val d'Enza), la tutela delpatrimonio storico, la valorizzazionedell'ambiente agricolo, sono state lelinee guida per i contenuti delle li-nee strategiche per il nuovo PSC cheha già visto l'approvazione delle fa-si preliminari. Uno strumento dipianificazione e di previsione diportata ventennale a cui sarà dataapplicazione con i Piani Operativi Co-munali ogni cinque anni.

Interventi pubblici ed ediliziaprivata sono i modi con i quali sitrasforma un territorio. Poviglionegli ultimi anni è stato interessa-to da una discreta espansione re-sidenziale a sud del paese con edi-ficazioni ordinate e di qualità,grazie anche ad oculate scelte dipianificazione territoriale. Impor-tanti lavori pubblici sono statisvolti per migliorare l'accessibilitàai servizi, la viabilità e nel com-plesso la qualità della vita dei Po-vigliesi. In primo luogo la riquali-ficazione del centro storico con ilrifacimento di Piazza Umberto I° edi via Verdi: un intervento che harestituito al nucleo del paese qua-lità architettonica molto impor-tante anche per altri aspetti, so-ciale, commerciale, aggregativi.

I tema di viabilità il notevole im-pegno per la realizzazione dellaVal d'Enza, l'asfaltatura di stradebianche, l'estensione di illumina-zione pubblica lungo le strade, larealizzazione di piste ciclabili e pe-donali, i primi interventi di mode-

razione del traffico, rappresenta-no gli investimenti pubblici più si-gnificativi di questi anni. In quellia venire l'impegno è quello di con-tinuare nell'attuazione del PianoComunale per la sicurezza strada-le che prevede interventi di mo-derazione del traffico per renderepiù sicure la strade per tutti gliutenti (pedoni, ciclisti, auto).

Poviglio è dotato di numerosiedifici pubblici (asilo nido, scuolamaterna, scuola elementare e me-die, casa protetta, centro giovani,sede municipale, centro culturale,centro educazione ambientale)che necessitano continuamente dimanutenzione,di interventi di ri-qualificazione architettonica e fun-zionale, di adeguamento a nor-mative di sicurezza. Un impegnocostante per l'amministrazione co-munale, che ha sostenuto e so-stiene adeguate risorse per ren-derle sempre più rispondenti ai bi-sogni degli utenti.

LAVORI PUBBLICI

FORTE IMPEGNO SUGLI INVESTIMENTI

IL CORPO ASSOCIATO DI POLIZIA MUNICIPALE

il pedonale di Via Mattei

illuminazione di Via Romana

l’aula didattica all’Oasi

In linea con gli indirizzi dettatida normative nazionali e regionalidi promozione delle associazionitra gli enti è stata recentementeapprovata da parte dei Consigli diCastelnovo di Sotto e di Povigliola convezione per la costituzionedel Corpo Associato di PoliziaMunicipale.

L'attività associata ha avuto ini-zio il 1 gennaio 2004, dopo un in-tenso lavoro di studio sulla situa-zione operativa dei singoli servizi,sulla fattibilità della associazionee sulla proposta progettuale oraapprovata dai due Consigli Co-munali.

Il progetto relativo alla realiz-zazione del Corpo Associato ha ot-tenuto un primo soddisfacente ri-sultato: il finanziamento di 31.000Euro stanziato dalla Regione Emi-lia-Romagna per l'acquisto delleattrezzature, che si aggiungerà al-l'uguale importo messo a Bilanciodalle due Amministrazioni da de-stinare all'acquisto del veicolo at-trezzato per il rilievo dei sinistristradali (ufficio mobile) e dell'eti-lometro.

Nei primi due mesi del neonatoservizio si è provveduto a dotareil Corpo di:

· Un numero verde: 800 567590 per le chiamate di emergen-

za, attivo 12 ore al giorno dalle07.30 alle 19.15 nei giorni feriali,che permetterà di contattare l'Or-gano di Polizia in modo gratuito.

· Collegamento informatico trai due Uffici (Poviglio e Castelnovo)per una omogeneità del Servizioal cittadino.

· Apertura al pubblico, lunedì-mercoledì e venerdì dalle 8.30 al-le 12.00 a Castelnovo; martedì,giovedì e sabato dalle 8.30 alle12.00 a Poviglio.

Grande rilievo sarà riservato al-la formazione che coinvolgeràtutto il personale impegnato sulterritorio, alla luce delle nuoveproblematiche che si manifeste-ranno in seguito all'ampliamentodel territorio di competenza.

Di conseguenza, la formazionesarà rivolta all'approfondimentodella conoscenza del territorio daparte di tutti gli operatori, perrendere la Polizia Municipale unservizio non solo in grado di re-primere comportamenti illeciti,ma soprattutto di fornire profes-sionalità e competenza al serviziodei cittadini. Primo obiettivo delnuovo Corpo Associato è l'azionesinergica con le altre forze di po-lizia presenti sul territorio, in par-ticolare i Comandi Stazione Cara-binieri di Poviglio e Castelnovo.

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004

benassiSETTORE URBANIZZAZIONI

SETTORE IMMOBILIARE

Poviglio (RE) “Corte Gonzaga” Reggio Emilia

IMPIANTI FOGNARI

DEPURAZIONI BIOLOGICHE

IMPIANTI ANTICENDIO

IMPIANTI D’IRRIGAZIONE

SISTEMAZIONE AREE CORTILIVE

IMPERMEABILIZZAZIONI TERRAZZE

PAVIMENTAZIONI AUTOBLOCCANTI

PAVIMENTAZIONI MATERIALI LAPIDEI

ARREDO URBANO

Via Pico della Mirandola, 6 - 42100 Reggio Emilia - Tel 0522-920771/920761 - Fax 0522-920772www.benassisrl.com - [email protected]

benassi srl

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004 15

dossier POVIGLIO

Da Ottobre 2003 aPoviglio c’è un’oppur-

tunità nuova: L’INFORMAGIOVANI, unsevizio publico gratuito che ha l’op-biettivo di fornire supporti d’informa-zione e orientamento ai giovani, un’oc-casione di scambio, confronto e colla-borazione. L’informagiovani recupera ecrea informazioni delle più svariate areetematiche cercando di comunicarle agliutendi nel modo piu’ semplice e com-prensibile possibile. E’ un punto d’in-contro tra i giovani e le strutture (entiassociazioni, scuole, organizzazioni) èquindi un punto di riferimento per tut-ti gli “under 30”, un luogo dove è pos-sibile fare domande e confrontare leproprie esperienze, trovare risposte eporre nuovi problemi.

Per informazion Tel. 0522/966094 E-mail [email protected]

Il centro giovaniSai che a Poviglio c'è un centro

giovani?C'è.E tu forse non ci sei mai

stato/a…Cosa puoi trovare al centrogiovani?

Prima di tutto postazione inter-net,stereo,tv,videoregistratore,playsta-tion…abbastanza per divertirti?

Troverai inoltre persone con cui po-ter interagire,divertirti o semplice-mente parlare…

Il centro giovani offre soprattuttola possibilità di poterti esprimere libe-ramente e di poter proporre tutta la tuacreatività (… e questo caro lettore, nonè poco!!!)

Coraggio vieni a trovarci!! Ecco i no-stri giorni di apertura:

LUNEDI' 16.00/19.30MERCOLEDI' 16.00/19.30VENERDI' 16.00/19.30 SABATO 16.00/20.00

Sei inoltre autorizzato ad esporreogni tua idea od iniziativa,potendo con-tare su chi ti ascolta e ti darà una ma-no per vederle attuate.

… E mi raccomando, segui in bache-ca le nostre iniziative!!!!

Associazione "CircoGiovani"Una nuova associazione si è affacciata

sul variegato mondo del volontariato… Siamo un gruppo eterogeneo di ra-

gazzi che, nonostante la differenza dietà e di compagnie, si attiva per orga-nizzare eventi, serate e spettacoli…rit-mi, ritmi. Siamo in contatto con tutte lerealtà di Poviglio e siamo pronti ad in-vadere ogni pubblico spazio con le no-stre idee innovative. L'associazione èperò sempre alla ricerca di nuove leve,per diventare sempre di più una fucinadi talenti.

Se ci vuoi venire a trovare contatta ilCentro Giovani allo 0522/966094 per co-noscere le date delle riunioni.

Informagiovani e il Centro Giovani

La Biblioteca

E' la scuola del Maestro LucianoPellicelli che l'Amministrazionecontinua a sostenere come serviziointegrativo alla formazione deinostri giovani. Sono più di 130 gliiscritti che accedono ai corsi di teo-ria e di strumento, dalla chitarra, al-le percussioni, ai fiati.

La Scuola di Musica

Punto di riferimento anche per gli immigrati dei comuni limitrofi.

La Scuola per l’insegnamento della lingua italiana

All'ultimo piano del Palazzo mu-nicipale ha sede, da ormai trent'an-ni, la Scuola di Danza Classica del-la Maestra Victoria Dubinina, tra-dizione ed eccellenza artistica, uni-ca in tutta la bassa reggiana.

La Scuola di Danza Classica

Il patrimonio librario della Bibliotecacivica di Poviglio ammonta a più di12.000. Si acquistano per scelta soprat-tutto volumi a supporto dell’attività di-dattica della scuola, e poi tanta narra-tiva, e testi per i più piccini della "Tanadelle Storie".

Nell'ultimo anno sono aumentati dimille unità i prestiti di libri e raddop-piato il numero delle riviste. La Biblio-teca è sede di diversi servizi gratuiti: ol-tre al prestito di tutto quanto vi è di ca-talogato, al collegamento ad internet (icui accessi sono più che raddoppiati), alservizio di prestito interbiblitecario, da

quest'anno, sono disponibili alla lettu-ra quattro quotidiani, due nazionali edue locali: "La Repubblica", "La Stam-pa", "La Gazzetta di Reggio" e "UltimeNotizie". La Biblioteca è anche il luo-go dove si sono svolti, a cadenza seme-strale, cicli di lettura animata per bam-bini dai 3 ai 7 anni, Fiabe d'inverno e Fia-be a merenda. Nel corso di questi annila Biblioteca si è arricchita di tre sezio-ni: quella di Archeologia, quella di Sto-ria Locale e quella Ambientale con te-sti sulla biodiversità, l'ecologia, lescienze naturali, l'educazione e la di-dattica.

I Servizi rivolti agli anziani

darietà tra i popoli, il grande mura-les che decora le pareti dell'Aula Ma-gna della Scuola Media, il bassori-lievo all'ingresso principale dellascuola media, il Calendario della Pa-ce e il sostegno ai Viaggi della Me-moria: S. Anna di Stazzema,Mauthausen, Trieste, Dachau, Mar-zabotto, Tapignola, Cerrè Sologno,Cervarolo, organizzati dall'ANPI lo-cale.

Gli incontri denominati Storia Re-pubblicana e Diritti di Cittadinanza,sono stati dettati dalla ferma volontàdi leggere il nostro essere cittadinicome complesso di diritti, di doverie di responsabilità, e sottolineati dalriconoscimento della nostra identitànazionale, quale impegno nella co-struzione di una repubblica demo-craticamente condivisa da chi la abi-ta. Ne hanno parlato studiosi e te-stimoni, quali interpreti del nostrotempo (Domenico Starnone, Lucia

Veneri, Mario Lodi, Elisa Battaglia,Antonio Torrenzano, Antonio Zam-bonelli, Davide Morini, Marco Mi-nardi, Carlo Porta, Luigi Ferrari, An-tonio Parisella, Massino Storchi, Et-tore Borghi, padre Alex Zanotelli,Maurizio Chierici, ecc.)

Dalla collaborazione con l'A.N.P.I.di Poviglio e con il Gruppo Zeppelinsono nati il video Poviglio, Memoriedella Resistenza, le biografie dei no-stri partigiani (già realizzate, in col-laborazione con ISTORECO, quelle

dei fratelli Azzolini e diPlinio Torelli; un secondovideo, con le memorie dichi a quel tempo era unragazzo, è in fase di ulti-mazione.

Ai diciottenni è riser-vata la serata del 2 giu-gno, in Sala del Consiglio,luogo simbolico del loroingresso anagrafico nellavita pubblica. Raggiun-gere il diciottesimo anno

di vita costituisce una tappa fonda-mentale nella vita di ognuno, da vi-vere sì con euforia ma che nel tem-po deve farsi forte di scelte ponde-rate. È così che i ragazzi si incontra-no, parlano, più di uno per la primavolta, con il Sindaco; entrano nel lo-ro Comune e, con la Costituzione inmano, la bandiera della Pace, il Tri-

colore, la bandiera stellata dell'Eu-ropa, o con in dono un libro parti-colarmente significativo, rincontranoi compagni delle Medie e delle Ele-mentari, alcuni ormai persi di vista,e insieme festeggiano attorno ad unatavola imbandita. In questo ideale fi-lo di collegamento, che il Comune hacercato di tessere tra storia naziona-

le e storia locale, è inserito il rinno-vo dell'adesione all'Associazione perla Storia e la Memoria, al Coordina-mento Nazionale Enti per la Pace, al-l'Istoreco, al Museo Cervi e sollecita-to la partecipazione delle Scuole al-la celebrazione del XXV aprile. Ini-ziative concordate sono stati i con-corsi sui temi della pace e della soli-

2005

COMUNE DI POVIGLIO

ASSESSORATO ALLA CULTURA

ASSESSORATO ALLA PUBBLICA ISTRUZIONE

alendario

della ace

CLASSE 4ª A - SCUOLA ELEMENTARE

ISTITUTO

COMPRENSIVO

DI POVIGLIO

L'ATTIVITA' CULTURALE NEL SEGNO DELLA PACE

Sopra il grande murales della scuola media

Nella foto a lato il centro culturaleSotto un’inteno di Informagiovani

La grande tradizione che Povigliovanta nel campo dei servizi rivolti al-la persona si mantiene oggi più chemai viva anche relativamente alla co-siddetta terza età. L'Assistenza Domi-ciliare, il Centro Diurno, la Casa Pro-tetta sono i fiori all'occhiello della re-te delle proposte assistenziali attivateper la popolazione anziana. Tutti e trequesti servizi sono da sempre gestiti inprima persona dall'AmministrazioneComunale. L'Assistenza Domiciliareconta su tre operatrici che interven-gono su un'utenza costituita media-mente da 25 anziani, cercando di as-sicurare il soddisfacimento delle spe-cifiche esigenze di ogni singola perso-na. Il Centro Diurno, che ha sede al pia-

no terra della Casa Protetta, è unastruttura semiresidenziale, aperta dallunedì al venerdì, rivolta ad anziani chenecessitano di assistenza diurna voltaal mantenimento e al recupero delleautonomie residue, nella quale sonopresenti due operatrici; può accoglie-re sino a 10 ospiti, che possono con-tare, facendone richiesta, su un servi-zio di trasporto gratuito.La Casa Pro-tetta, presidio socio assistenziale sani-tario, infine, ha una disponibilità di 32posti ed accoglie prevalentementeanziani non autosufficienti. Nella strut-tura sono attivi sedici operatori e, peralcune ore alla settimana, un fisiote-rapista.

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16 STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004

Il percorso museale, oltre ad offri-re un inquadramento generale del si-to, illustra puntualmente le diverse ca-ratteristiche strutturali e l'evoluzionedell'abitato: dal villaggio piccolo per-tinente alla fase centrale del bronzomedio (XV sec. a.C.) al villaggio gran-de che si sviluppa quando il villaggiopiccolo è molto ben consolidato, pro-babilmente nel XIV secolo a.C.

Di grande pregio e interesse sonoi manufatti esposti : vasellame, orna-menti in osso e in bronzo, strumentiper la tessitura come fusaiole e pesida telaio. Fra tutti spicca il depositovotivo ove sono state recuperateventi statuine fittili stilizzate di cavalli,di diverse dimensioni, che sono dive-nute anche il logo del museo.

Il museo è dotato di un ricco ap-parato didascalico interno, lungo ilpercorso, di materiale informativo indistribuzione, di guide sia didatticheche al percorso, e di un servizio di vi-site guidate gratuite le scolaresche

L'attività editoriale consta in: pub-blicazioni che vanno dallo scientifico,al didattico, al divulgativo:

- la Carta Archeologica del territo-rio del 1990 contenente la segnala-zione di tutte le emergenze archeo-logiche individuate, accompagnateda una scheda scientifica, dalle più an-tiche fino a quelle dell'età medieva-le e rinascimentale.

- guide divulgative ("La TerramaraSanta Rosa a Fodico di Poviglio - loscavo archeologico come didatticadella preistoria",del '97 e "Gli scavinella TerramaraSanta Rosa a Fodicodi Poviglio - guidaall'esposizione" del'99.

- un Glossariodella Terramara,strumento didatti-co che, chiarisce ilsignificato dei ter-mini tecnici presen-ti negli apparatiinformativi del Mu-seo.

- cartoline che raffigurano alcunitra gli oggetti più significativi espo-sti nel Museo, manifesti, e tanti dé-pliant illustrativi.

- un video VHS "La Terramara San-

ta Rosa" che documenta i ri-sultati raggiunti in venti an-ni di scavo.

per i docenti: - corsi di aggiornamento ri-

conosciuti dal Ministero del-la Pubblica Istruzione: dalletematiche dei siti dell'età delbronzo a specifici aspetti del-la produzione artigianale del-la civiltà terramaricola, al-l'apporto specialistico dellescienze ausiliarie dell'ar-cheologia nella ricostruzionedei contesti antichi.

- specifici strumenti didat-tici progettati in collabora-zione con gli insegnanti suitemi dell'organizzazione sto-rica del territorio (il quader-no didattico "Tra i campi e lestrade") e sulla lettura delpercorso museale (il quader-no didattico "Il museo dellaTerramara Santa Rosa - qua-derno per la lettura didatti-ca dell'esposizione e sugge-rimenti operativi per la scuo-la di base")

per gli studenti:- le visite guidate al Museo

si tengono durante tutto ilperiodo scolastico, mentre inestate sono riservati loro, sul-lo scavo, alcuni momenti par-ticolari: come è la visita uni-ta ad esperienze di scavo si-mulato, l'attività di rico-

struire capanne terramaricole, cacceal tesoro archeologico, ecc.

- Le visite guidate sono integratedalla proiezione di filmati che rico-struiscono i modi di vita e le condi-zioni ambientali della Pianura Pada-

na all'età del Bronzo- il laboratorio di archeologia spe-

rimentale, propone attività di mani-polazione della creta e di tessitura sul-la base delle antiche tecniche, e gio-chi interattivi legati agli oggetti cu-stoditi nel museo.

Il laboratorio è allestito in un am-biente prossimo al Museo, dove si ècercato di riprodurre, un ambiente ti-pico dell'età del Bronzo, così da ren-dere più visibile, più tangibile, ai fre-quentatori, parte della vita quotidia-na nella terramara di S. Rosa. - Rea-lizzazione del CD "Il villaggio dei ca-vallini" interamente realizzato daclassi con il supporto di un specialisticoarcheologo.

per il pubblico adulto: - conferenze sulle nuove scoperte

del sito e interventi tesi adillustrare le principali aree emusei archeologici dell'Emi-lia accompagnati da visiteculturali.

- visite guidate al Museo eallo scavo, soprattutto nelperiodo estivo quando gliscavi sono aperti;

Grazie a questa intensa eregolare attività, il Museodella Terramara Santa Rosaha fortemente consolidato ilproprio ruolo e la presenzasul territorio e l'istituzionepovigliese soddisfa un'utenza sia intercomunaleche interprovinciale.

PROSPETTIVE FUTUREE poichè, questo scenario

di attività rivolta al pubbli-co scolare ed al pubblicoadulto, ha fatto segnalare unsuccesso molto buono in ter-mini numerici di presenze, ilnostro Comune intende pro-cedere nella progettazionedi attività didattiche mirate,che qualifichino da un latol'offerta e dall'altro si inse-riscano, con una opportunacaratterizzazione, nel qua-dro delle proposte provincialie regionali.

Attualmente è in prepa-razione un'attività didatticaintegrata sui temi dell'ar-cheologia e dell'ambiente,

per porre in relazione le testimo-nianze sul paesaggio antico così co-me sono state ricostruite sulla basedei dati di scavo, e le caratteristicheattuali del paesaggio della bassa pia-nura reggiana. Questa nuova propo-

sta didattica vuole sottolineare erendere comprensibile il legame trale testimonianze storiche dell'anti-chità, comprese le informazioni sulcontesto ambientale e paesaggistico,e ciò che dell'ambiente antico si èconservato fino a noi attraverso mo-difiche e sedimentazioni. Per questosi intende anche sfruttare l'area di sal-vaguardia ambientale, Oasi "Ex CaveCorazza" che ripropone aspetti na-turali tipici delle aree umide di pia-nura.

Ma il progetto più ambizioso che sista predisponendo prevede la valo-rizzazione dell'area di scavo e del-l'immobile ad essa adiacente. Si vor-rebbe realizzare un percorso attrez-zato di visita dello scavo (pannelli, ri-costruzioni) che costituisca una in-tegrazione al percorso espositivo delCentro Culturale di Poviglio, inun'ottica di museo all'aperto, finaliz-zato alla migliore comprensione del-l'organizzazione e delle caratteristi-che costruttive dell'abitato terrama-ricolo. Nella casa a fianco dello scavoverrà collocato un percorso espositi-vo prevalentemente dedicato all'il-lustrazione delle strutture abitativeche integri la visita allo scavo. Si pre-vedono inoltre un laboratorio di pri-mo intervento, magazzini e ambien-ti per la conservazione l'organizza-zione della documentazione di scavo.Scavo e adiacente immobile potran-no così divenire un polo che, in par-ticolare dalla primavera all'autunno

e durante l'estatequando sono apertigli scavi, documentisia le principali carat-teristiche dell'insedia-mento terramaricolosia gli aspetti del la-voro e delle metodo-logie dello scavo.

Lo scavo della Ter-ramara S. Rosa do-vrebbe così diventarel'unico scavo attrez-zato e visitabile dell’i-talia del nord.

Foto dall’alto:La localita’ S. Rosa in cui si trovano gli scaviI Cavallini fittili, simbolo del MuseoUn’abitazione dell’epocaUna sala del museoL’intero abitato terramaricoloSotto gli scavi nella Terramara

Il Museo della Terramara S. Rosa, inaugurato nel 1996, occupa l'intero ultimo piano del Centro Culturale ; lo scavo diventerà un museo al l ’aperto

LE TRE PERLE DI POVIGLIO SONO:

dossier POVIGLIO

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004 17

La storia dell'Oasi ex Cave Coraz-za ha inizio intorno al 1830/40,quando il terreno su cui ora insisteera sfruttato per l'estrazione del-l'argilla necessaria alla produzione dilaterizi.

L'originario bacino di cave ospita-va alcune buche di estrazione lungheanche 100 metri, di profondità va-riabile dai 2 a 5 metri; nell'attiguafornace "Corazza" si cuocevano i ma-teriali estratti, conferendo loro, ol-tre alla particolare colorazione, quel-le caratteristiche di impermeabilità,durezza e resistenza indispensabiliper l'uso edilizio a cui erano destinati(si producevano infatti mattoni, pia-strelle, ecc.).

Questa attività garantì lavoro a de-cine di operai per quasi cento anni.

La dismissione dell'utilizzo estrat-tivo e il conseguente abbandono fa-vorirono lo sviluppo di una fitta ve-getazione soprattutto intorno agliinvasi, trasformando l'area in un luo-go di assidua frequentazione da par-te dei povigliesi per passeggiate, unluogo di ritrovo e svago, dove si pra-ticano gare podistiche, caccia e pe-sca, gare di nuoto nei periodi estivie di pattinaggio durante i mesi in-vernali.

Dopo essere a lungo utilizzata perl'accumulo di rifiuti e di materiali diriporto, verso la fine degli anni '80l'Amministrazione Comunale acqui-sisce l'Oasi a patrimonio pubblico: leex Cave entrano così a far parte del-le Aree di Riequilibrio Ecologicodella Regione Emilia Romagna (L.R.11/88) con il compito di testimonia-re la diversità biologica ed offrirsi co-me attivo laboratorio naturale frui-bile principalmente dal mondo sco-lastico.

Le Ex Cave Corazza, i "Buson edCorasa", nell'immediata periferia diPoviglio, per la presenza dell'acquastagnante, di superficie e sotterra-nea, continua o episodica, sono unazona umida che conserva l'aspettooriginario della pianura Reggiana. Inquesto ambiente si è spontanea-

mente sviluppata una ve-getazione che ha creato unecosistema prezioso per laconservazione delle specievegetali ed animali che vi sisono insediate.

La fisionomia e la strut-tura della copertura vege-tale sono estremamentevariabili: ciò dipende so-prattutto dalle condizioniecologiche, che indicanol'elemento idrico quale fat-tore determinante, e dal-l'aspetto "storico" delle di-verse porzioni dell'area inquanto alcune di esse, escluse dal-l'attività agricola, hanno sviluppatouna vegetazione spontanea, altre, alcontrario, sono state utilizzate per lecolture fino all'acquisizione pubbli-ca.

La superficie totale, pari a ca. 7 et-tari, è caratterizzata da prati sfalciatiperiodicamente che presentano di-versi gradi di idrofilia, da praterie na-turali, canneti quasi impenetrabili,vecchie boscaglie allagate dominateda pioppi, dal salice bianco e dal-l'olmo comune, nonché da nuove zo-ne boschive frutto di recenti inter-venti di rimboschimento.

L'Oasi è oggi un esempio, anchese improprio, di come doveva pre-sentarsi buona parte della nostra pia-nura mille anni fa: siepi lungo le stra-de, grandi quantità di luoghi incol-

ti dove predominava il bosco conmolteplici varietà di specie vegetalie animali .

Le siepi e i boschi fornivano sia le-gname pregiato (ciliegio, frassino,noce, bosso) che legna da ardere, le-gname per utensili agricoli e fruttaed erano indispensabili per la con-servazione della selvaggina

Frequentando l'Oasi si possonoincontrare anfibi dei quali la ranaverde è tra gli esemplari più co-muni, rettili come la lucertola mu-raiola o il biacco, grosso serpente al-quanto innocuo.

L'avifauna comprende numerosespecie abbastanza comuni per le no-stre zone: dalla gazza, al merlo, al-la tortora dal collare, al passero; piùpregiati invece il germano reale, lagallinella d'acqua, la nitticora e il pic-chio rosso maggiore.

Tra i mammiferi è pos-sibile accertare la pre-senza del topolino dellecase, del Topolino selva-tico e della donnola.

Dal maggio 2001 L'Oa-si, su cui esiste una casacolonica restaurata conl'attigua stalla adibita alaboratorio didattico, èriconosciuta come Centrodi Educazione Ambien-tale ed è in rete con tut-ti gli altri C.E.A. della Pro-vincia di Reggio Emilia.

Da quella data sonoiniziate le visite guidate condotte dastudenti universitari che hanno in-dividuato percorsi e attività didatti-che sia per i piccoli delle scuole ma-terne che per i ragazzini delle scuo-le Elementari e Medie, finalizzate al-l'educazione ambientale ed alla co-noscenza e rispetto della natura. Levisite sono integrate da esperienzedi laboratorio in aula attrezzata perl'uso di strumenti multimediali e au-diovisivi e per la consultazione bi-bliografica specifica. Visita o giochispecificatamente predisposti, porta-no i ragazzi a riconoscere le essenzearboree e arbustive presenti, a cata-logare la variegata flora dell'am-biente umido di bassa pianura, ad in-dividuare la fauna, a riconoscere letracce e le abitudini dei piccoli ani-mali che vi abitano.

LE PUBBLICAZIONI :

Ø Cd Rom (Oasi Ex Cave Corazza)Raccoglie, nelle diverse sezioni di

cui è composto, tutta la storia del-l'oasi, dalla legislazione specifica, al-le schede sulla fauna e sulla florapresenti, all'attività didattica, allarassegna stampa.

Ø Quaderno di Campo Piccolo quaderno sul quale l'a-

lunno, al termine della visita all'Oasipuò annotare le cose viste, le espe-rienze vissute, le osservazioni e le ri-flessioni fatte.

Ø Piante e Fiori Spontanei dell'Oasi, di E. Belletti, C. Barbieri, A. Can-toni

Ø Ex Cave Oasi Corazza - Area diRiequilibrio dell'Emilia Romagna -Piccola guida a colori

Ø Oasi ex cave Corazza. Percorsi dieducazione ambientale: storia, fauna,vegetazione e suolo. Fascicolo dischede, pensato da insegnanti per al-lievi ed accompagnatori, in visita al-l'Oasi ex-Cave Corazza.

Ø Giochiamo all'Oasi, Quaderno digiochi ambientali

Ø il gioco del "Memory" e il Gio-co dell'Oca a tematica ambientale

Imparare divertendosi, stimolare laconoscenza, creare interesse e parteci-pazione intorno al nostro patrimonionaturale, sono obiettivi che si configu-rano sempre più come elementi a for-te valenza civica per il senso di appar-tenenza ad una comune tradizione cul-turale e ad un comune ambiente. La co-noscenza degli ambienti "esperti", deiluoghi cioè che fanno parte del nostrovivere quotidiano, è condizione essen-ziale per un apprendimento duraturoe significativo, per vivere consapevol-mente nel tempo e nel luogo che ci so-no dati. L'Oasi ex Cave Corazza è unodi questi "ambienti esperti", è ungrande spazio verde dove imparare aconoscere e a rispettare la natura equindi noi stessi e gli altri: è un grandelaboratorio di educazione civica, oltreche di educazione ambientale.

Alfonso Borghi, un cuore emilia-no che batte in terra reggiana, è unfascino che travolge, sono colori ma-terici che invadono la Sala del no-stro Palazzo Comunale, che si in-collano sui muri, che gridano pre-senze antiche. Come la creazione diun'opera d'arte è creazione di unnuovo mondo, così queste opere ri-creano questa Sala, abbattono i suoimuri e la dilatano nello spazio delcolore, in una nuova essenza del-l'esistere. E' un omaggio grande cheil maestro Alfonso Borghi regala al-la comunità di Poviglio, alla qualedichiara di essere strettamente le-gato per quella sua prima mostraproprio qui allestita e per aver tro-vato in queste genti la spinta pro-pulsiva per la sua vita di artista.

Un regalo grato, poiché non è co-mune dare i natali artistici a unaforza della natura quale è AlfonsoBorghi, inventore perenne ed ine-sauribile, virente e energico, tota-lizzante e incontaminato. Questo,per un Ente pubblico è fare cultu-ra, è dialogare con il mondo del-l'arte, con il suo patrimonio dicreatività e di personalità, stimoloper la crescita della collettività.Grazie ad Alfonso Borghi, ad un'ec-cellenza autenticamente legata al-la nostra terra, nella ricerca conti-nua di sempre nuove strade dicomprensione della realtà, per in-terpretarla e per lasciarvi il segno,in atteggiamento positivo ed attivoverso uomini e cose.

La Sala del Consiglio comunale ospita fino alla fine del mese di maggio la personale delpittore ALFONSO BORGHI, Anachronique

L'OASI AMBIENTALE "EX-CAVE CORAZZA"

dossier POVIGLIO

ARCHEOLOGIA, AMBIENTE E ARTE

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004 19

dossier POVIGLIO

"Argentina chiama Italia" è il nomedel progetto che ha visto una delega-zione di 14 reggiani in Argentina dal21 al 31 Ottobre 2003. Si è trattato diun progetto istituzionale formalizza-to e realizzato dai Comuni di Poviglio,Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastal-la, e Castelnuovo di Sotto, in funzio-ne di capofila, con il sostegno della Pro-vincia, della Regione Emilia Romagna(L. R. n.28 del 4.11.02), dell'USL di Reg-gio Emilia e di Alitalia.

Tappe del viaggio sono state alcunedelle città dello stato argentino doveè forte la presenza di Comunità Emi-liano - Romagnole: Pergamino, BuenosAires dove più del 40% della popola-zione ha origine italiana, Bahia Blan-ca dove vive una nutrita comunità diemiliani parenti del Beato ArtemideZatti e di don Vecchi, e Viedma il cuiospedale è stato fondato dallo Zatti,beatificato nel 2002 da papa Giovan-ni Paolo II. Nei dieci giorni di intensis-simo lavoro, nel susseguirsi di incontricon i rappresentanti delle istituziona-li locali, delle attività economiche eproduttive, sono state dettate le basiper una lunga e solidale collaborazio-ne tra i nostri due paesi: il recupero

della memoria edelle tradizioni co-muni, la valorizza-zione della storiaitalo-argentina, loscambio delle espe-rienze scolastiche,rapporti con la no-stra rete di piccolee medie industrie.A Pergamino stan-no nascendo un Polo Tessile ed un Cen-tro di Formazione per manodoperaspecializzata per Imprenditori cheverrà messo a disposizione di 600 pic-cole aziende della zona. Dal prossimoanno accademico sarà attiva la primaUniversità Tessile, sede staccata del-l'Università di Buenos Aires. Non ulti-mo e non di meno valore, il viaggio haavuto come meta anche la visita ad al-cune delle mense, i comedor nelle "vil-la miseria", finanziate dalla nostra Re-gione, in collaborazione l'ICEI. Dal viag-gio è emerso un grande Paese, dota-to di un enorme potenziale di risorse,umane, naturali ed economiche; il so-lo ricchissimo settore primario fa del-l'Argentina il motore economico del-l'intero Sud America. Oggi gli Argen-

tini scontano il paradosso tra il viverein uno dei maggiori paesi produttorialimentari mondiali e l'assoluta im-possibilita di assicurarsi il sostenta-mento. Palpabile e chiaro è emerso ildesiderio della gente di uscire dalla cri-si, di creare alternative a questa situa-zione; gli argentini hanno fiducia nelnuovo governo. Al di là dell'accetta-re la nostra solidarietà, quale segnaledi comunanza di valori, di unitarietàd'intenti, di legame profondo che ac-comuna la storia delle nostre genti, èstata ribadita ferma la volontà di co-struire alternative sia per supplire allecarenze statali, sia per cambiare corsoall'economia. Tante idee si stanno giàconcretizzando: esse permetteranno dicreare un ponte stabile, e quindi di ac-

corciare le distanze, tra la nostraBassa e la grande Argentina. Il Cir-colo Sportivo di Poviglio ha orga-nizzato un pranzo, l'ormai tradi-zionale "maialata", con piatti esclu-sivamente a base di maiale, il cui ri-cavato è andato a sostegno del pro-getto "Argentina chiama Italia".Nella Sala del Consiglio del Muni-cipio di Poviglio, è stata allestitauna mostra fotografica - docu-

mentaria del viaggio; ad essa sono al-legati: un catalogo, un taccuino di viag-gio e un video. Si tratta di una resti-tuzione parziale ma fedele dei mo-menti maggiormente significativi vis-suta dalla delegazione di amministra-tori. Anche il ricavato di questa inizia-tiva andrà a favore del progetto. Cosìè stato per il ricavato del mercatinodell'usato, organizzato in Piazza in al-cune domeniche del passato inverno.

Il Sud del mondo; da un po' di temposi era fatto largo dentro di me il desideriodi vivere un'esperienza in prima perso-na in quest'area del globo terrestre. Lavolontà di toccare con mano uno spaziogeografico e umano di cui avevo ascol-tato e letto tante testimonianze era di-venuta una sorta di dovere morale. Cre-do, però, mi mancasse la risolutezza perassumere l'iniziativa. Avevo bisogno diun'occasione, di un'opportunità defini-ta… Ed eccola, a novembre 2003 l'occa-sione: la missione in Eritrea per monito-rare l'andamento dei progetti di coo-perazione internazionale sostenuti da seiComuni della Bassa reggiana; una man-ciata di giorni vissuti con grande inten-sità in una dimensione ambientale e cul-turale che voglio provare a tratteggia-re. Anzitutto la natura, a mio parere stra-ripante, soprattutto nel Gash Barka, laregione di attuazione dei nostri progetti.Il Gash Barka è il regno della savana,quella descritta nei libri di geografia, co-stituita da infinite distesa di erbe gialleo verdi a seconda della minore o mag-

giore presenza d'acqua, nelle quali si in-nalzano le acacie e i baobab. Qui, in uncontesto in cui l'ambiente naturale do-mina l'uomo, gli spazi antropici sono po-chissimi. In questo scenario, privo di qua-lunque traccia di asfalto, è frequente lapossibilità di imbattersi in animali in li-bertà, da dromedari e asini, a pecore emucche. I primi, in luoghi in cui, ad ec-cezione di alcuni vecchi camion e cor-riere, è più che raro incontrare veicolimotorizzati, rappresentano insostituibi-li mezzi di trasporto, mentre le secondesono l'oggetto di una delle poche atti-vità su cui poggia la vita quotidiana: l'al-levamento. E l'uomo? L'uomo nel GashBarka vive in villaggi, in gran parte co-stituiti da tukull e si dedica, oltre che al-la cura degli animali, alla pratica di unaagricoltura di sussistenza. Il quadrocomplessivo che ho brevemente cercatodi delineare evoca, a mio avviso, un'im-magine di primitività. E' questa la sen-sazione che ho provato in un tardo po-meriggio, al declinar del sole, percor-rendo in jeep i sentieri polverosi che da

Tokombia conducono a Barentu: i tukull,il fuoco acceso, le capriole di fumo, glianimali… tutto proprio come in una pa-gina delle origini. E a rafforzare l'idea diun popolo, come quelli degli albori, im-pegnato quotidianamente a garantirsi lasussistenza, un emblema, la tanica gial-la, oggetto che costituisce parte inte-grante del corredo di adulti e bambini.La tanica gialla richiama il problema prin-cipale che gli Eritrei devono giornal-mente affrontare: l'approvvigionamen-to dell'acqua, l'acqua che fai fatica a tro-vare, l'acqua che è possibile raccoglierequasi esclusivamente nei pochi pozzi dis-seminati in ordine sparso sul territorio.C'è grande fatica, dunque, nel camminoquotidiano della gente Eritrea, una fa-tica che tuttavia non riesce ad offusca-re la dignità rivelata dai volti delle per-sone. Già, i volti, i volti di chi, pur in mez-zo a tante difficoltà riesce a sorridere, fa-cendoti pensare alle infinite occasioni incui ti lamenti per motivi futili, i volti dichi esprime l'orgoglio di appartenere adun popolo. Ho apprezzato la fierezza con

cui gli Eritrei affermano la propria iden-tità, pur essendo consapevole che il sen-so di appartenenza ad una nazione puòcondurre, in alcune occasioni, ad ecces-si e degenerazioni. Gli scheletri deimezzi militari presenti ai margini dellastrada che da Asmara conduce a Cheren,Agordat e Barentu e le diverse zone mi-nate ancora esistenti in particolare neiterritori di confine, tristemente evocati-vi delle lunghe e reiterate guerre control'Etiopia, ne costituiscono esempi tangi-bili. Dunque arretratezza, povertà, pro-blemi quotidiani, lo spettro della guer-ra… quanto è difficile la vita in Eritrea!Nonostante ciò, sono tornato dall'Afri-ca animato dalla speranza che possa es-serci per gli Eritrei un domani meno cu-po; questa speranza me l'hanno tra-smessa i piccoli eroi, persone straordi-narie, come Padre Thomas e FratelAmilcare, che dedicano tutto il propriovivere agli altri. Tocca a noi, alle nostrecomunità, attraverso i progetti di coo-perazione, sostenere la loro opera.

Giammaria Manghi

Da circa tre anni il Comune di Poviglio sta attuando progetti di cooperazione internazionale in Eritrea. Nel novembre2003 si è svolta una missione di monitoraggio sull'andamento degli interventi; ecco alcune riflessioni sull'esperienza.

Argentina chiama Italia. Viaggio in un grande paese dalle enormi risorse dove si parla italiano e dove il desiderio di uscire dalla crisi è forte e concreto.

UN COMUNE NEL MONDO: ARGENTINA

MISSIONE IN ERITREA: IMPRESSIONI DI UN VIAGGIO

Nelle foto alcune immagini scattate du-rante il viaggio in Argentina fra cui a par-tire dall’alto Rio Negro, le vele di Calatra-va, le scoliere in Patagonia e la delegazio-ne in visita a Bahiablanca - Pergamino

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004 21

Negli ultimi anni Poviglio si e’ impegnata a migliorare le strutture sia educative che ricreative.SCUOLA E SPORT UN BILANCIO POSITIVOConsiderando lo sport come un

momento educativo-ricreativo par-ticolarmente significativo nel campodella prevenzione e della lotta al di-sagio e cercando di soddisfare la cre-scente richiesta di spazi per poterlopraticare, abbiamo compiuto nelcorso della legislatura, due investi-menti significativi legati all'impian-tistica: il completamento dell'area

sportiva di GODEZZA e la realizza-zione della copertura della pista po-livalente di via Bologna. Dal puntodi vista della gestione degli impian-ti ecco il quadro esistente a fine le-gislatura.

Come si evince dalla lettura del-la tabella a fianco, tutta l'impianti-stica relativa allo sport di proprietàdel comune di Poviglio è oggi gesti-

ta, attraverso convenzioni da societàsportive locali. Si tratta di un dato dipolitica amministrativa significativapoiché attraverso le convenzioni ri-teniamo di aver raggiunto un im-portante obiettivo: una migliore ge-stione delle strutture rispetto a quel-le del passato attraverso la valoriz-zazione di associazioni presenti nel-la nostra comunità.

dossier POVIGLIO

IMPIANTI SPORTIVI ENTE GESTORE

Campi da Calcio di Via Diaz e Via Bologna U.S. Povigliese

Campi da calcio di Godezza A.C. Virtus Poviglio

Palestre di Via Bologna U.S. AUDAX

Campo da Baseball ( Via Gruara) Poviglio Baseball Club

Il 27 giugno 2002 il Consiglio Co-munale ha approvato a maggioranzail rinnovo della Convenzione tra l'Am-ministrazione Comunale e la ScuolaMaterna Parrocchiale: insieme è sta-to ribadito che la Scuola dell'Infanziacostituisce uno dei momenti fonda-mentali nel processo di educazione edi sviluppo del bambino, un servizioprimario indispensabile alla comunità,un valore aggiunto che soddisfa l'u-niversalità della domanda delle fa-miglie, nel rispetto della loro libertàdi scelta. Poi, in netta controten-denza con la politica del governo, fat-ta di tagli all'educazione, alla sanità,all'assistenza e a tutto il sociale, giàdallo scorso anno scolastico è statadata risposta positiva all'esplosione dirichieste di iscrizioni ed è stata isti-tuita una nuova sezione alla ScuolaMaterna (4 in tutto) e uno "SpazioBimbi" all'Asilo Nido. Siamo convin-ti che sia stata una scelta importan-te: ha dato risposta a tutti, ha porta-

to all'assunzione di nuove educatrici,e ha rafforzato la cultura dell'infan-zia, riconoscendone la peculiarità nelpercorso della vita e punto crucialenella formazione della personalità, in-dicatrice di benessere per tutti. Ledue strutture, Nido e Scuola, sono sta-te adeguate alle norme di sicurezza(impianto antincendio, porte taglia-fuoco, scala esterna, uscite di sicu-rezza, contro soffitti, illuminazione diemergenza, allarme, ecc. ); si è pro-ceduto alla riqualificazione dei loroambienti con la sostituzione dellamaggior parte degli arredi (comple-tamente nuovi quelli della Scuola del-l'Infanzia) e la riprogettazione deglispazi esterni in collaborazione con igenitori. Le nuove esigenze che pro-vengono dalle famiglie, legate sia albisogno di lavoro da parte di en-trambi i genitori, sia agli orari, sia al-la mutata vita relazionale, ci ripro-pongono ogni anno il problema didare risposta a un numero crescente

di domande. Così, insieme al Comu-ne di Castelnuovo Sotto, in conven-zione con noi da un ventennio, stia-mo pensando all'ampliamento del Ni-do. Sarà una decisone in prospettivache ci permetterà di garantire sicu-rezza di risposta a tutte le nostre fa-miglie e di offrire, servizi anche al ter-ritorio circostante. Ci permetterà didiversificare la risposta, perché, ormaiè certo, i bisogni delle nostre famigliesono veramente cambiati e sono sem-pre più quelle che ci chiedono un ser-vizio flessibile. Non vogliamo vederel'accesso ai servizi dell'infanzia tra-sformarsi in privilegio; crediamo nelnostro servizio, pubblico, garante diequità, peculiarità che non è del pri-vato (come spinge invece questo go-verno): scegliere di investire per il fu-turo dell'infanzia è investire per il no-stro futuro, una scelta che ci ripa-gherà dei sacrifici che immancabil-mente dovremo fare.

Il nido "Gianni Rodari" e la Scuola dell’infanzia "La Ginestra"LE SCUOLE DELL’INFANZIA: UN GRANDE PATRIMONIO

Era da un po' di tempo che l'IstitutoComprensivo di Poviglio e l'Amministra-zione Comunale avevano condiviso l'o-biettivo di riqualificare l'area cortiliva del-la scuola elementare; si trattava di definireil tipo di iter progettuale da adottare: me-glio affidarsi a percorsi tradizionali con-dotti esclusivamente da adulti o più op-portuno proporre un'esperienza innova-tiva che coinvolgesse direttamente i bam-bini? Muovendo dal presupposto che daalcuni anni uno degli obiettivi principalidel Piano dell'Offerta Formativa (P.O.F.)dell'Istituto Comprensivo è costituito dalsuccesso formativo, Scuola e Amministra-zione Comunale hanno scelto la secondaopzione, poiché si è valutato che se degliadulti avessero progettato un'area utiliz-zata dai bambini, senza raccogliere le lo-ro esigenze, si sarebbe corso il rischio direalizzare spazi poco rispondenti all'usoche essi avrebbero voluto farne. Coinvol-gerli, invece, invitandoli ad esprimere leloro idee e a tradurle in un progetto daconfrontare con gli adulti, avrebbe signi-ficato porsi in una dimensione di ascolto,facendo vivere loro un'esperienza alta-mente significativa. Vedere anche solo unaparte delle proprie idee realizzate, infat-

ti, può contribuire a dare un significato ef-fettivo alla partecipazione, sin da piccoli,alla vita del paese in cui si vive, favoren-do la formazione di un cittadino più con-sapevole ed interessato. Partendo da que-sti assunti e da un corso di aggiornamen-to rivolto ai docenti sui temi della "Cittàpartecipata", 9 classi della scuola ele-mentare, nel corso degli anni 2001/2002e 2002/2003, hanno affrontato un per-corso didattico da cui è scaturito un pro-getto organico che è stato illustrato da-gli alunni ai rappresentanti dell'Ammini-strazione Comunale in un incontro tenu-tosi a marzo 2003 presso l'Auditorium del-la scuola media. Nell'occasione, sindaco edassessori si sono impegnati ufficialmentead accogliere il più possibile le soluzioniproposte nella progettazione esecutiva.Durante l'estate 2003 si è svolto il primolotto di lavori relativi al riallestimento dellato sud e di parte del lato ovest del cor-tile della scuola elementare per un im-posto pari a 30.000 euro; il secondo in-tervento, che interesserà il lato nord, è giàstato finanziato dall'Amministrazione Co-munale per un importo analogo a quel-lo precedente e verrà eseguito nel corsodell'estate 2004.

NUOVO LOOK PER IL CORTILE DELLA SCUOLA ELEMENTARE

La scuola d’infanzia La Ginestra il nido G. Rodari

la scuola elementare G. Pascoli

Il Consiglio Comunale nella se-duta dello scorso 23 aprile ha ap-provato la concessione definitivadel terreno dove verrà costruitala sede del Nuovo Centro Poliva-lente del Volontariato, la Con-venzione che regolerà i rappor-ti tra l'Ente Locale e l'Associa-zionismo per l'uso della struttu-ra in forma gratuita, la conces-sione della fideiussione bancariasul mutuo che verrà contrattoper la parziale copertura del co-sto dell'opera.

La Grande e Nuova Strutturaconterrà tutta la ricchezza delVolontariato dei cittadini di Po-viglio: sarà il luogo fisico dovemetterla al servizio degli altri edove poterla trasmettere ad al-tri cittadini.

Obiettivi sono l'educare allasolidarietà, in quanto il volonta-riato è il luogo di crescita di tut-

ta una comunità, il contribuire inprima persona a migliorare ilpresente di chi ha bisogno, ilcondividere insieme la "speran-za dell'impossibile", il tutelare lepersone escluse, e il coinvolgerei giovani in quanto soggetti in-dispensabili per la continuità, il

potenziamento e la gestione delCentro.

Il nuovo centro si inserirà in uncontesto dove già opera l'asso-ciazionismo sociale, vivo e con-creto, della CROCE AZZURRA edell'AVIS. Sorgerà a ridosso del-la ZONA SPORTIVA (il Palazzotto

dello Sport, la PistaPolivalente, il Cam-po da Tennis, i Cam-pi da Calcio e il Ret-tifilo per l'AtleticaLeggera).

La struttura avràquindi la funzionedi integrare e com-pletare le attivitàche in quest'areavengono promossee svolte. Diventeràun punto importaredi aggregazione eun esempio di ge-

stione integrata pubblico/priva-to.

Il nuovo Centro si sviluppa sudue piani:

- al piano terra sono collocatiil Bar con annesse due sale poli-funzionali , una zona adibita acucina con dispensa e magazzi-

no, i servizi ed una Sala Riunio-ne di 400 mq. Per un totale di ca.1600 mq. coperti.

- al secondo piano si ripete lospazio della Sala Riunione, più 6locali adibiti ad uffici e/o sedi diAssociazioni, oltre ai servizi, perun totale di 800 mq. calpestabi-li.

- al piano terra un porticatocorre per tutto il lato est dellastruttura.

Aderiscono al progetto: AVIS,Gruppo Sportivo AVUS, CROCEAZZURRA

Sostengono il progetto: CIR-COLO RICREATIVO SPORTIVO PO-VIGLIESE, POVIGLIO FIERA, CEN-TRO SOCIALE AUTOGESTITO "IMAGGIO", UNIONE SPORTIVAPOVIGLIESE, VIRTUS POVIGLIOCALCIO.

UN NUOVO CENTRO PER IL VOLONTARIATO

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004 23

COME E’ NATOIL PROGETTO MOBILITA’ PER TUTTI

Si è costituito finalmente il gruppo di lavoro che seguirà iprogetti vecchi e nuovi del Consiglio dei Ragazzi e delle Ra-gazze di Reggio Emilia. Il "team" sarà composto dagli in-segnanti referenti del progetto CCR in ognuna delle novescuole elementari e medie, dai facilitatori che accompagnanoi ragazzi in questo percorso di democrazia partecipata e

da un responsabile dell'"U.O. "LaCittà Educativa".Poichè la scuola è il soggetto-al-leato più importante per il CCR, èfondamentale creare momenti diriflessione, scambi di opinioni cri-tiche e costruttive con gli inse-gnanti referenti, per co-progetta-

re il futuro di questa esperienza.In questi incontri, che avranno scadenza bimestrale, gli in-segnanti potranno conoscere a fondo le dinamiche che re-golano il lavoro dei giovani consiglieri e diventare a loro vol-ta garanti dei processi educativi che accompagnano i per-corsi del CCR. I tecnici e gli amministratori che collabora-no ai vari progetti del Consiglio verranno invitati ,di volta

in volta, a partecipare agli incontri del Gruppo, in mododa creare un equipe di adulti che lavora con e per il CCR.Alla fine di ogni anno scolastico il Gruppo potrà svolgereuna attenta riflessione sul lavoro svolto dai ragazzi e de-cidere quali strategie mettere in atto per coinvolgere sem-pre di più anche gli altri studenti delle scuole.E' importan-te infatti che ci sia una "ricaduta" con valenza pedagogi-ca anche sui ragazzi non protagonisti del CCR, che nondevono delegare ad altri le scelte e le proposte, ma pos-sono imparare a elaborare insieme ai Consiglieri con la for-mula della progettazione partecipata. E' una sfida alta edimportante che ci permetterà di raggiungere la meta checi siamo prefissati: educare i giovani alla POLITICA, nel sen-so più puro e nobile del suo significato.

E’ NATO IL LABORATORIO CREATIVO DEL CONSIGLIO

Pagina autogestita dal consiglio dei ragazzi e delle ragazze

di Agnese BenassiConsigliera

La nostra Commissione Sicurezzastradale e Sviluppo del quartiereha come suo punto di riferi-mento e di forza il progetto"Mobilità per tutti nella circo-scrizione che cambia". Ad ognimandato noi giovani consiglieridella Commissione effettuiamouna vera e propria esplorazionedel territorio della IV^ Circoscri-zione per monitorare a che livel-lo è la sicurezza stradale dei pe-doni, dei diversamente abili, masoprattutto per sondare se la mo-bilità nel quartiere sia garantitae sicura per i bambini, i più pic-coli utenti della strada. Attraver-so foto, video, interviste agli abi-tanti della zona e dettagliate re-lazioni noi giovani consiglieristendiamo un vero e proprioprogetto specificando problema-tiche emerse ed anche eventualimodalità di intervento. Il risulta-to è un ampio fascicolo che do-cumenta il nostro viaggio attra-verso le strade del quartiere peruna mobilità più sostenibile. Rac-cogliamo soprattutto molte fo-tografie dei punti più critici perrenderli visibili e suggerire poieventuali modifiche.In questo nostro lavoro abbiamotrovato due validi e simpatici aiu-

tanti: Paolo Rozzi, consiglieredella IV^ Circoscrizione e l'Asses-sore allo Sviluppo e InvestimentiGiuseppe Davoli. Entrambi hannoincontrato più volte i membri del-la nostra Commissione per discu-tere e cercare una possibile solu-zione in merito ad ogni "puntocritico" del nostro fascicolo. Leriunioni svolte con loro sono di-ventate veri e propri laboratori diprogettazione partecipata e pernoi è stato molto emozionanteed interessante lavorare sullemappe e sulle cartine della nostracittà. Punto per punto, nell'in-contro dello scorso febbraio, l'as-sessore Davoli ci ha spiegato checosa poteva essere fatto concre-tamente e che cosa si sta già fa-cendo per venire incontro alle no-stre richieste, buona parte delleproblematiche da noi incontrateverrano già risolte a breve ter-mine con interventi che il Comu-ne aveva già progettato e messoin cantiere, per altri dovremo at-tendere ancora che se ne discutacon più attenzione anche perchèl'Assessore Davoli si è rivelato unadulto che sa ascoltare noi ra-gazzi.Quindi il C.C.R. non si ar-rende ed attende di realizzarecon ansia tutti i progetti presen-tati per una mobilità più soste-nibile e per una città più a misu-ra di bambino!

di Laura Beltrami e Marta Bonacci

La Commissione Solidarietà e Salute del consiglio sta,ormai da tempo, portando avanti un progetto per aiu-tare i bambini angolani a guarire dalla tubercolosi. Perguarire da questa malattia basta un kit di farmaci dalcosto irrisorio (per noi) di 10 euro! "10 Euro e salviuna vita", questo è il titolo del progetto portato avan-ti dalle Circoscrizioni III^, IV^ e V^ della nostra città;e questo è anche il titolo che abbiamo deciso di dareal film che noi giovani consiglieri abbiamo ideato e pro-dotto per far conoscere a tutti la realtà in cui vivono inostri coetanei in Angola. Dopo aver scritto tutti in-sieme la sceneggiatura abbiamo formato il cast di at-tori, assegnato a ciascuno la sua parte e nel mese digennaio sono cominciate le riprese!...Proprio come unvero film! Tutte le scene sono state recitate dai ragazzidel Consiglio con il massimo della spontaneità, la stes-sa spontaneità con cui stiamo scrivendo questo arti-colo e con cui vi invitiamo tutti alla fantastica anteprimache si terrà il giorno 13 MAGGIO con inizio alle ore

21.00 al Centro "Insieme" di Via della Canalina. Un'oc-casione per incontrare attori e registi che vi racconte-ranno tutti i retroscena del film ed anche la dramma-tica situazione in cui vivono i bambini dell'Angola.Il film sarà poi distribuito in tutte le scuole Elementa-ri e Medie delle tre Circoscrizioni che aderiscono al pro-getto affinchè, attraverso la sua visione, gli studentipossano venire a conoscenza delle condizioni di vita

dei loro coetanei che vivono in Paesi lontani dal no-stro e spesso dimenticati! Ricordiamo, quindi, a tuttele persone di buon cuore di aiutare la nostra causa edi essere presenti all'anteprima del film: vi aspettiamo!

SICURI ALLA META: IMPARIAMO A CONOSCERE IL CODICE STRADALE

ANGOLA: “10 EURO E SALVI UNA VITA”

di Patrizia Musco(Consigliera IV ̂Circoscrizione Respon-sabile Consiglio dei Ragazzi e delle Ra-gazze)

e di Pino La Monica(facilitatore della comunicazione ed ani-matore del progetto)

Il Consiglio dei Ragazzi e delle Ragaz-ze della IV ̂Circoscrizione, in collabo-razione con: l'Osservatorio Provincialesulla Sicurezza stradale, Agenda 21 del-l'Assessorato Ambiente e l'Unicef diReggio Emilia, promuove una campa-gna di sensibilizzazione sulla cono-scenza ed il rispetto delle norme checompongono il Codice della strada. Ilprogetto è nato dopo una discussioneaperta tra i giovani membri del Consi-glio mentre erano al lavoro sul progettodelle "multe morali" (multe simbolichedi avviso, senza potere sanzionatorio,nei confronti di automobilisti scorretti).Alcuni consiglieri hanno messo in evi-denza che molti utenti della strada (au-tomobilisti ma anche pedoni, ciclisti emotociclisti) non sono a conoscenza del-le regole di circolazione stradale. La co-noscenza delle regole è infatti requisi-to fondamentale per il loro rispetto e,di conseguenza, per una maggiore si-curezza sulle nostre strade. Da qui l'i-dea di effettuare, nella prima fase delprogetto, una ricerca per scoprire quan-ti conoscono effettivamente questenorme. In questa cartellina potrete tro-vare alcuni semplici quiz a risposta mul-tipla: un questionario di facile lettura ri-volto ai bambini e ai ragazzi ed uno piùspecifico ed accattivante per i genitorie gli adulti. Potete anche divertirvi acompilarli insieme......(Noi siamo certiche ne vedremo delle belle!) I giovaniconsiglieri si sono infatti accorti di co-me siano proprio loro, in prima perso-na, a non conoscere alcune semplici nor-me della circolazione stradale. I que-stionari, redatti insieme all'Ispettore Ro-berto Rocchi dell'Osservatorio Provin-ciale sulla Sicurezza Stradale, verrannodistribuiti nelle scuole elementari cheaderiscono al progetto; ai questionarisi è voluto anche accompagnare un vo-lantino contenente le istruzioni per l'u-so delle rotonde stradali e le ultime nor-me relative al Codice della Strada; in talmodo, i giovani consiglieri sperano dipoter offrire alle famiglie un piccolo va-demecum per una circolazione sullestrade più sicura è più tranquilla. Ma lanostra campagna per ottenere unamaggior sicurezza sulle strade non fi-nisce qui: dopo aver controllato i risul-tati dei questionari, le scuole in colla-borazione con il CCR daranno vita a deiveri e propri "gruppi di controllo sul ter-ritorio". Gruppi che opereranno lungoi punti più critici del quartiere per mo-nitorare il numero di infrazioni com-messe in merito ad attraversamenti pe-donali, semafori e cinture di sicurezzaa bordo. I risultati saranno poi acquisi-ti anche dall'Osservatorio Provincialeche provvederà a renderli pubblici at-traverso comunicati stampa e campa-gne informative. Nella seconda fase delprogetto le scuole insieme al CCR do-vranno lanciare il messaggio "Rispet-tiamo le regole!!", attraverso la crea-zione di manifesti, slogan e adesivi checolpiscano l'attenzione di tutti gli uten-ti della strada. Si potrebbe addiritturaauspicare l'allargamento della campa-gna alle scuole medie inferiori del ter-ritorio. Ma non corriamo troppo (nonoltre i limiti di sicurezza!!!).....per il mo-mento BUON LAVORO!!!!!

La commissione sicurezza stradale con il consigliere della IV Circoscrizione Paoli Rozzi

Nella foto sopra:un giovane operatore durante leriprese del film. A fianco,una scena dal film “10euro e salvi una vita “

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24 STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004

Con sferzante ironia, si chiedeva,qualche tempo fa, un noto, quan-to schivo economista: " La finanzadegli enti locali è fuori controllo.Stupisce?" " Ovviamente no" erala risposta "In un Paese in cui tut-to è fuori controllo, stupirebbe sesolo la finanza locale non lo fosse".Perché e come i Comuni stanno ac-

cumulando indebitamenti semprepiù rilevanti? Tre, i motivi. Il primoè squisitamente "politico" e ri-guarda il rilievo, scarso quandonon inesistente, dato dai cittadinial "conto patrimoniale della lorocittà". Giustamente, faceva notareil nostro economista, non è poi co-sì dappertutto: ad esempio, non ècosì in California, dove la campa-gna per l'elezione del nuovo go-vernatore è stata tutta giocata sul-l'eccessivo debito dello Stato. Danoi, nessun cittadino conosce i da-ti del proprio comune. Se, a caso,si fermassero per strada dieci cit-tadini, in una qualsiasi città, al nordcome al sud, e si chiedesse loro seconoscono il conto patrimoniale,

cioè l'attivo e il passivo (anche so-lo i grandi totali) del Comune, nes-suno risponderebbe con cifre vici-ne (più o meno 10%) a quelle no-te. E perché in questa nostra Italiail debito pubblico locale conta co-sì poco? Con la risposta si pervie-ne al secondo motivo: in passato,sempre, i debiti locali eccessivi so-

no stati in qualche modo sanati daRoma. E nè i cittadini né i credito-ri hanno mai subìto sulla loro pel-le una possibile insolvenza. Il ter-zo motivo di riflessione è più sot-tile. Non riusciamo a "lasciar fare"ai cittadini ciò che loro più serve.Ma li costringiamo a subire co-munque degli interventi pubblici ei relativi debiti. Esempio: parcheg-gi e garage. Le nostre città da an-ni non funzionano più, e i bilancicomunali vanno quindi in rosso peril semplice motivo che tutti gli spa-zi pubblici (strade, piazze, marcia-piedi) sono sempre più pieni di au-to private ferme. Chi ha detto chel'ente locale deve fare debiti percostruire parcheggi e garage? ciò

non può essere invece lasciato deltutto ai privati proprietari di quel-le auto? L'ente pubblico li aiutacon gli strumenti della pianifica-zione urbanistica, e coordina i re-lativi cantieri, ma il finanziamentoè esclusivamente privato, a bene-ficio della qualità della vita di tut-ti e anche del bilancio del Comu-ne. Infatti "man mano che il debi-to locale aumenta, si riduce la qua-lità della vita nelle nostre città".Proposta: se provassimo a rove-sciare l'equazione: promuovendouna miglior qualità della vita, conl'impegno diretto - anche finan-ziario - dei cittadini?

(* giudice tributario e opinionista del Sole 24 Ore)

> Economia

>>>Massimo Crotti (* )

PERCHE’ I COMUNI FANNO SEMPRE PIU’ DEBITI?

di Stefano Catellani

Il piano di sviluppo che ha portato laBanca Popolare dell'Emilia Romagna aivertici del sistema bancario italiano èper molti aspetti un modello unico.

E' un modello 'federale' basato sul ri-spetto delle specificità regionali. Oggiquel modello vale , lo dicono i dati delbilancio consolidato 2003 che sarà sot-toposto agli azionisti il 15 maggio al Fo-rum Monzani di Modena, i migliori mairegistrati dal "gruppo BPER"..

L'utile netto è di 202,3 milioni e inrapporto ai mezzi propri, l'utile espri-me un ROE del 10,9% (era del 9,6% nelbilancio 2002).

La raccolta diretta da clientela ha rag-giunto i 30.745 milioni (+ 8,44%); imezzi amministrati o gestiti dal grup-po ammontano 53.195 milioni .

Gli impieghi hanno raggiunto i25.355 milioni la componente delle sof-ferenze è ora di soli 550 milioni, il2,17% del totale dei crediti (era il 2,19%a fine 2002).

Le tredici banche inserite nel grupposono presenti in altrettante regioni ita-liane, oltre che nel Granducato del Lus-semburgo, con 1.078 sportelli; i dipen-denti del "gruppo" sono circa 11.300.

Dott. Leoni quello che consegna-te ai soci della Banca Popolare del-l'Emilia Romagna è il migliore bi-lancio nella storia del gruppo. Il2003 però non e' stato un anno fa-cile per il sistema bancario, comeavete costruito questo risultato?

"E' un passaggio importante nellastoria della Banca Popolare dell'EmiliaRomagna in virtù delle dimensioni rag-giunte dall'utile netto (+ 16,27% sul2002), dalla raccolta complessiva (+7,69%) e dagli impieghi(+ 7,04%). So-no numeri significativi ma quello checredo ancora più rilevante è il fatto cheper la prima volta da quando è nato ilgruppo BPER tutte le società hanno pro-dotto utili di gestione. Per un gruppocomplesso e vasto come il nostro è un

motivo di grande soddisfazione per tut-ti noi".

E' la conferma che il modello fe-derale è vincente?

"Vede nessuno credeva a questa so-luzione, a questo modello. E' stata la te-stardaggine tipica del reggiano, 'la te-sta quadra', che ha portato a questo ri-sultato. E' una via che abbiamo sceltoconsapevolmente, non per essere diversidagli altri a tutti i costi. Con l'avv. Bat-tini ragionavamo di storia e di culturae siamo sempre rimasti convinti che ilnostro Paese è un insieme di regioni eche ogni regione delle specificità pro-prie che richiedevano e richiedono ser-vizi adeguati ai bisogni della gente. Ab-biamo sempre pensato che invece di ungrande impero era meglio creare unagrande federazione di stati che noi ab-biamo individuato nelle regioni italia-ne dove siamo presenti. E' stata una sfi-da che abbiamo fatto a noi stessi e alsistema bancaria, qualche volta messain discussione dalle autorità di vigilan-za ma oggi possiamo di-re che i numeri ci hannodato ragione".

Dott.Leoni il sistemadelle banche popolariè al centro di nuovesfide. Che futuro ve-de?

"E' vero le banche po-polari sono oggetto dimolte attenzioni e anchedi molti attacchi. Com-preso l'ultimo che è par-tito da Bruxelles, dallaCommissione Europea.Indubbiamente le popo-lari sono rimaste oggi l'u-nica realtà del mondobancario, insieme al credito cooperati-vo che però ha dimensioni minori, conun poco di democrazia al loro interno.Grazie al voto capitario tutti i soci si sen-tono partecipi. La gente capisce che nes-suno comanda e quindi ha più fiducia.Non è coinvolta nelle scelte particolaridi gruppi di potere o di gruppi di pres-sione economica, dell'una parte o del-l'altra. La tranquillità di avere un servi-zio professionale dalla banca, in nessunmodo influenzato da interessi specifici,credo sia un punto di forza fondamen-tale per il nostro successo. Il futuro? Beh,l'attacco è forte, vedremo cosa succe-derà alle banche popolari. Sono moltosoddisfatto della risposta che il Gover-no Italiano ha dato a Bruxelles. Si è mol-to impegnato e ha avuto un grande pe-so il ministro delle politiche comunita-

rie Rocco Buttiglione. E' stato molto bra-vo; ha difeso la cooperazione come stru-mento particolare dell'economia appli-cato molto bene in Italia e anche le ban-che popolari come espressione coope-rativa nel credito".

Dott. Leoni è tempo per le popo-lari di creare una 'Mediobanca' perrispondere alle esigenze delle pic-cole e medie imprese?

"Io sono tra quelli che sostengonoquesta tesi. Il sistema delle banche po-polari ha raggiunto dimensioni rag-guardevoli. Quando i grandi gruppibancari italiani si ritrovano davanti alGovernatore della Banca d'Italia il nu-mero delle popolari è quasi maggiori-tario. Siamo la metà del sistema anchein termini di rappresentanza. Non cre-do però che valga la pena di creare ban-che popolari ancora più estese. Natu-ralmente qualche acquisizione ancora cisarà ma tra le grandi banche popolarinon credo ci sia più spazio per ulterio-ri aggregazioni. Abbiamo invece biso-gno, in Italia manca, di una struttura che

le grandi imprese di grandi dimensionihanno di tipo consulenziale, finanzia-rio, capace di fare investimenti, anchesignificativi, di equity, di capitale. Ab-biamo bisogno di una struttura che as-sista le imprese nei processi di crescita

e anche in quelli di ri-strutturazione. Questecose per le grandi im-prese private le fa Me-diobanca. Credo che noidovremo farle per lepiccole e medie impre-se".

Dott. Leoni la ri-porto a Reggio, me-glio a Fabbrico. Da al-lora a oggi, intrent'anni, il 'sistemaReggio' , dopo tantagloria, sembra avereperso un po' di smal-to.Visto da una banca

come BPER Cosa manca?"Visto da reggiano, tale mi sento an-

che se abito a Modena da tanti anni, lamia Reggio di trent'anni fa piena dislanci e di iniziative imprenditoriali è unpo' venuta meno. Sicuramente il climacomplessivo, il momento non è favo-revole e lo spirito pionieristico che aReggio avevo riscontrato in tante oc-casioni negli anni settanta non c'è piùperché è cambiata la situazione eco-nomica. Alcune realtà sono diventatemolto grandi, molto importanti. Ma lanascita continua di nuovi imprenditoriche c'era allora purtroppo non c'è piùe questo è il vero problema, l'elemen-to di degrado del sistema Reggio che ve-do. Reggio è stata fortemente colpitada un dissesto bancario (Bipop ndr.) cheha distrutto patrimoni, ha tolto fiducia

al sistema, ha messo in difficoltà ban-che locali storiche. Io però credo che lasaggezza dei reggiani e la loro testar-daggine saprà rimediare a questa fasedi difficoltà, a questo calo di 'voglia difare'. L'imprenditoria reggiana si ri-prenderà: lavora seriamente, è solida eci sono risorse umane di grande valore,dipendenti fedeli alla loro azienda. Do-vremo tutti superare le difficoltà del-l'export legate all'Euro , spero anchecon regole un po' meno rigorose diquelle attuali e alla concorrenza glo-bale. Dovremo anche avere nuovi stru-menti per affrontare la sfida commer-ciale che viene dalla Cina e dall'estre-mo oriente. Per difendere la nostra eco-nomia serviranno idee e fatti concerti.Ma ce la faremo".

Guido LeoniNato a Reggio Emilia il 17 aprile del 1940E' sposato con 4 figli Abita a ModenaE' laureato in scienze economiche (Università Parma)

In banca è entrato per la prima volta nel 1959 alla Banca Po-polare Cooperativa di Reggio Emilia e nel 1970 ha assunto ladirezione generale della Banca Popolare di Fabbrico che nel '75,grazie a Leoni, è entrata nella Banca Popolare di Modena chepoi è diventata la Banca Popolare dell'Emilia Romagna e oggiè il gruppo BPER quotato sul mercato Expandi di Borsa Italia-na.

Dal maggio del 2003, dopo aver ricoperto la carica di diret-tore generale della Banca Popolare dell'Emilia Romagna (dal1996), è amministratore delegato del gruppo BPER.

UN REGGIANO ALLA GUIDA DEL GRUPPO BPERIncontro con l’amministratore delegato della Banca Popolare dell’Emilia Romagna

NASCERE OGGIIl Forum Monzani di Modena è la

sede scelta per il ciclo di Conferenze'Nascere Oggi' che la Banca Popolaredell'Emilia Romagna ha promosso diconcerto con l'Istituto Filosofico diStudi Tomistici, il gruppo di studio Ch-ristiFideles laici, l'istituto superiore diScienze Religiose B.C. Ferrini, l'istitu-to di scienze religiose Mons. LeoneTondelli, l'associazione Medici Catto-lici, il Centro di Pastorale Biblica, ilCentro di accoglienza per la famiglia,il Centro di Bioetica Moscati e il Cen-tro Giovanni XXIII..

Il prossimo appuntamento è per il21 maggio alle 21 all'Auditorium'Monzani' in via Aristotele a Modenacon Piero Coda e Emanuele Severinosul tema: "venire alla luce: riflessionifilosofiche e teologiche".

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004 25

ANCHE I ”PESCI” GROSSI CADONO NELLA RETE DELLA POLIZIA DI STATO

I brillanti successi degli uomini della squadra mobile di Reggio diretta dal Dottor Antonio Turi

NON C’E’ RIPOSO PER DARE LA CACCIAA SPACCIATORI E TRAFFICANTI DI DROGA

La squadra mobile della questura di Reggioè diretta da un anno da Antonio Turi. Il di-rigente ha frequentato l’istituto superiore dipolizia a Roma e poi ha fatto esperienza aTorino e Firenze prima di approdare nellacittà del Tricolore. La squadra mobile è lasezione della questura che si occupa delleinvestigazioni. Gli argomenti trattati sono ipiù svariati. Esiste una Reggio "sommersa",fatta di droga, sfruttamento della prostitu-zione, rapine e truffe: questo è il terreno sulquale lavorano gli uomini di Antonio Turi.Oltre all'attività investigativa su fatti crimi-nali di spessore, la squadra mobile è impe-gnata nell'azione di contrasto la cosiddet-ta microcriminalità, quella fatta di furti in ap-partamento, truffe agli anziani e scippi. "Ilquestore Antonio Sofia - spiega Turi - vuo-

le che la nostra azione non trascuri mai dicontrastare quegli episodi che possono sem-brare marginali ma che in realtà incidono di-rettamente sulla vita dei cittadini e sul lorosenso di sicurezza". La mobile è impegna-ta anche in attività di prevenzione. Recen-temente ha diffuso un decalogo per aiuta-re gli anziani a prevenire le truffe e ha in-contrato gli studenti di alcuni istituti reggiani.Nel 2003 la squadra mobile ha denunciatoe arrestato 80 persone. Nel 2004 sono già50. Le operazioni hanno riguardato ogni ge-nere di problema, dalla donna che si era vi-sta rapire il figlioletto, alle bande di rapina-tori di banche e orologi, dalle persone chefacevano acquisti nei negozi con carte di cre-dito clonate ai trafficanti di droga.Nella foto a destra il Dottor Antonio Turi

strategia della squadra mobile percontrastare questo fenomeno è du-plice. Da una parte agisce in colla-borazione con le altre questure, perindividuare le rotte del traffico e glielementi di maggior spicco che lo or-ganizzano. Dall'altra si lavora in stra-da, ai giardini pubblici e ovunque cisiano persone che spacciano anchepochi grammi di stupefacente. Dapiccoli sequestri, appostamenti e in-tercettazioni si riesce in alcuni casi adarrivare ai pesci grossi, i fornitori ei corrieri. "Un lavoro possibile sol-tanto grazie alla dedizione degli uo-mini che dirigo - spiega Turi - Si trat-ta di poliziotti che sono impegnatia ogni ora del giorno, in ogni mo-mento della settimana: domenica efestività comprese". I numeri dellasquadra mobile in materia di stu-pefacenti sono significativi. Nel 2003sono stati sequestrati 3, 5 chilo-

grammi di cocaina e 31 di hascisc.Non sono mancate poi "scoperte"piuttosto inusuali, come 45 grammidi ketamina (un anestetico per ca-valli) o 87 francobolli di Lsd (sostanzaquest'ultima che si credeva ormai ap-partenere al lontano passato deglianni '70). Il 2004 si è aperto con unbalzo incredibile in termini di stu-pefacenti sottratti al mercato. Chicontrolla il traffico della droga aReggio? "Non esistono gruppi chehanno il monopolio assoluto. Sitratta di una realtà dinamica dovedi volta in volta si affacciano orga-nizzazioni che tentano di imporsisulle altre".

Nella foto: da sinistra il ComandanteAntonio Turi dirigente della mobile, ilPM Luciano Padula e il capo di gabi-netto della Questura Marinella Ca-ruocciolo illustrano i risultati di un ope-razione antidroga.

di Jacopo Della Porta

Fiumi di droga invadono Reggio eil consumo sembra ormai essersi dif-fuso a ogni livello della nostra so-cietà, senza distinzione di età e te-nore di vita. La lotta agli stupefa-centi è diventata negli ultimi anniuna delle priorità assolute delle for-ze dell'ordine e in particolare del-la squadra mobile della questura. Lanotizia è di pochi giorni fa: all'albadel 5 aprile gli uomini di AntonioTuri hanno sequestrato fuori dal ca-sello dell'Autosole a Mancasaleben 267 chilogrammi d'hascisc. Unaquantità enorme che al dettagliopoteva fruttare fino a due milionidi euro. Pochi giorni prima semprela squadra mobile aveva messo lemani su 10 chilogrammi di cocaina,per un valore di almeno mezzo mi-lione di euro. Cosa sta succedendo a Reggio?"Succede - spiega Turi, arrivato daun anno alla questura di Reggio -che il mercato locale è diventatosempre più importante. La città e laprovincia sono ricche e gli spaccia-tori possono fare affari. Il territorioè diventato un crocevia anche pertrafficanti delle altre province". La

UN ANNO DI RISULTATI

di Mario Guidetti

FIPAC, il sindacato pensionati aderen-te a Confesercenti, su iniziativa del Pre-sidente provinciale di Reggio EmiliaAmos Bonacini, ha costituito un co-mitato per la realizzazione di un pro-getto studiato dall'Architetto LuigiMontanari per la costruzione di 36 ap-partamenti assistiti: "Il Villaggio TerzaEtà". Il concetto di "villaggio", di "ap-partamenti assistiti" e la riconosciutaserietà dei "ragazzi e ragazze" dellaFIPAC ci hanno spinto a "volerne sa-pere di più". Abbiamo pertanto postoalcune domande al presidente AmosBonacini.Il comitato Villaggio Terza Età dachi è composto?Siamo un gruppo di persone che sipreoccupano del proprio futuro; difronte all'allungarsi della vita, l'anzia-no vuole garantirsi una vecchiaia se-rena, il più autonomamente possibile,senza pesare sui propri famigliari. Tut-to questo senza però vivere in solitu-dine ma circondati da altre personecon gli stessi problemi, problemi cheassieme possono essere risolti.

In cosa consisterebbe il VillaggioTerza Età?E' un modo nuovo di abitare che ri-sponda alle esigenze degli anziani, se-condo modelli che vanno afferman-dosi in tutta Europa. Un modello abi-tativo alternativo che, recependo i bi-sogni tipici della terza età, garantiscauna autonomia abitativa e tengaconto del diritto, che tutti abbiamo, divivere con dignità. Il Villaggio Terza Etàsi svilupperebbe in una area di c. 9000mq dove realizzare un insieme di ap-partamenti, assistiti 24 ore su 24. Gli ap-partamenti saranno per l'80% a pia-no terra ed il 20% al primo piano perpermettere alle coppie di anziani diavere eventualmente i figli vicino. Ap-partamenti, di superficie utile di 45/50mq, dotati di tutte le tecnologie piùmoderne per permettere alle personeche vi andranno ad abitare, inizial-mente tutte o quasi tutte autosuffi-cienti, di essere da un lato molto in-dipendenti e dell'altro di avere le lo-ro cose più care e tutto il loro mobi-lio; insomma, dovranno continuare avivere con i loro affetti più cari e di nonpreoccuparsi per potersi muovere al-l'interno della casa perché tutto sarà

previsto per poter trascorrere i loro ul-timi anni nel modo più felice ed ar-monioso possibile. Nel complesso re-sidenziale sono previsti spazi verdi at-trezzati ad uso pubblico col divieto dicircolazione ai mezzi motorizzati, unasala polivalente (per intrattenersi as-sieme, organizzare spettacoli e fe-ste…), uno spazio per laboratori, unambulatorio, una piccola palestra (permantenersi in forma) e l'alloggio peril custode.

Quindi, "abitazioni intelligenti asupporto dell'anziano"; ma, se esi-stono, quali risultati hanno pro-dotto esperienze similari?Queste soluzioni abitative per anzia-ni hanno già trovato consensi e rea-lizzazioni in altri paesi dell'Europa estanno funzionando con risultati ec-cellenti, vedi Danimarca, Olanda, Ger-mania, Francia e… speriamo presto an-che nella nostra Provincia!Avete già individuato la zona do-ve poter realizzare il Villaggio?La zona che meglio si presterebbe peril nostro Villaggio Terza Età è ubicatanel Comune di Albinea. Una zona ser-vita da mezzi pubblici e vicino ad unastruttura sanitaria. Per tale terreno lenorme di attuazione del PRG preve-dono la realizzazione unicamente distrutture al servizio della persona. Miconsta che il Comune sia l'attuale pro-prietario dell'area. Crediamo chel'Amministrazione Comunale di Albi-nea dovrebbe valutare con attenzio-ne ed in positivo le nostre proposte, co-gliendone appieno il senso e l'oppor-tunità offerta da questo innovativoprogetto pilota. Realisticamente, considerato il

notevole impegno finanziario,come intendereste operare?Costituendo una cooperativa ediliziacol Comune per la costruzione e la ge-stione dell'iniziativa nel rispetto delledirettive regionali concernenti i re-quisiti e i criteri di realizzazione di al-loggi con servizi per anziani; leggi re-gionali e statali prevedono contributiper progetti di questa natura. E' aper-ta inoltre la possibilità di ottenere an-che contributi a livelli europeo.Con-cludendo, Villaggio Terza Età è un pro-getto "portatore di valori", un pro-getto che fa onore alla FIPAC e che, serealizzato, rappresenterà un esempioed uno stimolo per tutti. FIPAC ha "lan-ciato la palla" all'Amministrazione Co-munale di Albinea; Stampa Reggianaintende seguire gli sviluppi della pro-posta.Per chi volesse informazioni, Amos Bo-nacini, coordinatore del Comitato Vil-laggio Terza Età (la parte tecnica e bu-rocratica è seguita dalla dott.ssa San-dra Zannoni in collaborazione con l'ar-chitetto Luigi Montanari) può esserecontattato presso la ConfesercentiProvinciale - via Ginzburg, 8 - ReggioEmilia tel 0522-562211.

Trentasei abitazioni intelligenti a supporto dell’anziano, è la proposta della FIPAC ConfesercentiUN VILLAGGIO SU MISURA PER LA TERZA ETA’

Il Presidente Amos Bonacini

Attualità >

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004 27

di Mario Bernabei (*)

Qualcuno finalmente a Reggio si staaccorgendo che la voce turismo puòrappresentare qualcosa di più di unpotenziale settore marginale dell'e-conomia provinciale. In effetti tuttauna serie di condizioni sono quasi ma-ture. Per far crescere un turismo chenon sia solo di affari, Reggio e pro-vincia hanno molto. Castelli, corti, mu-sei, monumenti, borghi e palazzi an-cora integri, enogastronomia e pro-dotti tipici tra i migliori, eventi cultu-rali che per qualità, prestigio, quantità,sono altrettanto prestigiosi al pari ditante province italiane. E poi civiltà del-la gente, cordialità, disponibilità e ac-coglienza che fanno di Reggio una ter-ra desiderata e invidiata da molti. Haperò alcuni difetti fondamentali. Nonsa - (o finge di non sapere) - di averetutte queste ricchezze; e quel che èpeggio non sa sfruttarle a dovere. So-prattutto i punti "alti", le istituzioni"forti" pubbliche e private, che do-vrebbero sostenere e promuovere ilturismo - tranne rare eccezioni - sten-tano a dialogare tra loro, poco si coor-dinano, pochissimo investono. Non c'èuna strategia ancora definita verso ilsettore turistico, che potenzialmenteè in forte espansione. Negli ultimi tem-pi, grazie in particolare all'impegnodella Provincia, sono sorte diverseagenzie: Club di prodotto, Strade delvino, Circuito dei Castelli, rete di Bad& Breakfast, Fattorie didattiche, agri-turismi. Hanno accentuato l'iniziativaalcune società di promozione turisti-ca: la "Matilde di Canossa SpA", l'En-te Fiera, Borea, Reggio nel mondo, laCompagnia di navigazione sul Po, ilParco del Gigante e quello Naziona-le del crinale. E ancora stanno sorgendo a Reggio di-versi nuovi alberghi, si fanno conve-gni sul turismo congressuale, ReggioChildren richiama a Reggio migliaia distudiosi, la produzione culturale è a li-velli altissimi come confermano alcu-ne scelte dei Teatri, di Reggio ParmaFestival o di Palazzo Magnani. Persi-no "Children's tour", il salone dei viag-gi e delle vacanze per bambini, ha avu-to un grande successo. Le condizionidi base per lo sviluppo di una attivitànon inquinante come quella turistica,ecocompatibile che valorizza e nonconsuma il territorio, ci sono. Comepure è possibile ipotizzare lo sviluppodi nuove professionalità e posti di la-voro per guide, operatori turistici (nonsolo di out-going ma di inn-coming)la conduzione di strutture, utilizzan-do i nostri giovani che escono dalleuniversità con specializzazioni sui be-ni culturali, la comunicazione, la or-ganizzazione e non richiamando ma-no d'opera extracomunitaria con tut-ti i problemi che ne conseguono. Bi-sogna credere e dare corso ad una se-rie di indicazioni emerse anche re-centemente dalla "Cabina di Regia"promossa dalla Camera di Commercio.Dare più peso al settore turistico, in-coraggiare maggiori investimenti. E es-sere più precisi e professionali: possi-bile che a Reggio non si abbia la cer-

TURISMO: BISOGNA FARE DI PIU’Coordinare le tante iniziative ed Enti. Puntare su 1-2 eventi di rilievo per far conoscere Reggioin Italia. Il turismo non inquina e valorizza il territorio. Basta andare in ordine sparso.

tezza dell'apertura dei monumenti,delle Chiese, ma sia lasciata al caso? Ecominciare a coordinarsi su tre-quat-tro iniziative di grande prestigio chepromuovano eventi di Reggio in tut-ta Italia. E non si dica che non c'è ma-teria: a Reggio c'è Matilde di Canos-sa, il Correggio, Lelio Orsi, il Tricolore,Casa Cervi, le scuole più belle, l'Ario-sto e il Boiardo, i cortei storici, festivaldi "Musica a Corte", ecc. Ci sono riu-scite piccole città come Treviso, comeFerrara, come Mantova, come Parma.Possibile che Reggio non ci riesca? Lanostra soggezione alle vicine città du-

cali è ancora così forte da impedirci diragionare in grande? Possibile che laProvincia più cooperativa d'Italia nonsappia mettere assieme qualche pro-getto di grande respiro? No, ognuno rigorosamente da solo ein ordine sparso, con pochi, scarsissimifinanziamenti frantumati in mille rivoli.Dobbiamo ancora continuare a leg-gere dai giornali il programma delReggio Parma Festival o di PalazzoMagnani? O invece non è possibileprogrammare almeno una (ripetouna) iniziativa che coinvolga una plu-ralità di soggetti (dalle Istituzioni, al-

le Fondazioni, dai castelli, agli alberghi,alle produzioni tipiche, ecc.) sul mo-dello della mostra del Parmigianino aParma? E' presunzione chiedere cheattorno a questi argomenti si con-frontino gli Enti pubblici, economici ele Associazioni di categoria? In fondone va dello sviluppo della nostra Pro-vincia, della possibilità di occupazioneper centinaia di giovani. I prodotti, an-che eccellenti, della piccola e media im-presa, dopo pochissimo tempo, ven-gono copiati e riprodotti, a metà prez-zo, in Cina o in Asia. I nostri castelli, inostri prodotti tipici, la nostra cultura

e civiltà sono assolutamente unici enon contraffattibili. Pensiamoci. E poi-ché siamo in periodo preelettorale,non sarebbe male chiedere a tutti icandidati, di esprimere le loro opinio-ni circa le prospettive di sviluppo diquesto settore. Faccio poi un appelloai candidati Sindaci del comune di Reg-gio Emilia e ai candidati Presidenti del-la Provincia: per favore collaborate.

(*) Coordinatore Circuito CastelliMatildici e Corti Reggiane v.presi-

dente "Matilde SpA"

Sono a poco più di un'ora da Mi-lano. Appena mezz'ora d'aereo daRoma. Trenta minuti da Bologna,quindici da Parma. Non ci vuolemolto a "raggiungere" e visitare i18 tra i più bei castelli matildici eCorti della provincia di ReggioEmilia. Da quest'anno il circuito siarricchisce di otto splendide Pievimedioevali. Potranno essere visita-te quelle di Pianzo e di Marola, nelreggiano, la Pieve di Zibana, di Sas-so, della Costa e la Badia Cavana sulversante parmense dell'Enza. An-che la Sala del Tricolore di ReggioEmilia e il Museo Cervi di Gattati-co saranno tra i monumenti aper-ti al pubblico. Ma vediamo da vici-no il ricco patrimonio storico cul-turale per aree geografiche. Diciotto tappe tutte da scoprire a

partire proprio daiCastelli Matildicicon quello di Ca-nossa, quartier ge-nerale di Matilde,dove avvenne lostorico incontro trail Papa e l'Impera-tore. Vicino c'èRossena, una verae propria macchinada guerra, oggiostello storico. Piùa valle c'è il borgodi San Polo e laromanica Pieve di Caviano. A la-to si erge, su uno dei quattro collidi Quattro Castella il Castello diBianello dove il 30 Maggio si tie-ne l'ormai famoso Corteo Matildi-co con oltre seicento figuranti. Più a valle si in-contra il Castel-lo di Montec-chio i cui sotter-ranei hanno sve-lato continuesorprese: 30 tom-be di un vasto se-polcreto carolin-gio dell'VII° sec. Eun affresco goti-co di fine trecen-to nelle sale delpiano nobile; e dilà dall'Enza c'è il

Castellodi Mon-techia-rugoloi n -confon-d i b i l econ il suoi m p o -n e n t emast io .Andan-do versosud, sullam o n t a -gna, sivede il Castello di Sarzano, unodei capisaldi del territorio matildi-co; proseguendo si giunge ai pos-senti resti del maniero di Carpi-teti immerso nel suggestivo pae-

saggio del crinaletosco-emilianocon vicino la Pie-ve di San Vitale.Di gentile aspet-to, alla corte deiSignori e dei Poe-ti, si colloca ilborgo fortifica-to di Castellara-no, unicum me-dioevale incredi-bile, la Rocca diScandiano, su-perbo connubio

tra Medioevo e Rinascimento, perpoi finire al Castello di Arceto. Digrande fascino la Villa Spalletti diSan Donnino di Casalgrande.Nella bassa le grandi corti rinasci-mentali delle "capitali" padane a

par t i red a lgrandio-so Pa-l a z z od e iPrincipidi Cor-reggiocon ilm u s e oricco diarazzi etele delCorreg-gio; si

passa poi alla Rocca di San Mar-tino in Rio un importante e fa-stosa residenza estense piena di af-freschi cinquecenteschi. Un' aria ditenuta rurale si respira alla Cortedi San Bernardi-no di Campa-gnola risalente al-l'XII° secolo. Infinesuggestiva ed im-ponente appare la"gagliarda fortez-za" della Roccadi Novellara riccadegli affreschi diLelio Orsi e cele-bre per una colle-zione di vasi dafarmacia del XVI°secolo. Sulle spon-

de del grande fiume Po' i monu-menti che affacciano le terre gonza-ghesche. Immutata nel tempo la me-dioevale Rocca di Reggiolo, esem-pio di castello-recinto con al centro ilgrande mastio del XI° secolo; mentresplende la vicina bellezza del cin-quecentesco Palazzo Bentivoglio aGualtieri con il superbo salone dei Gi-ganti. Da fine anno sarà possibile ini-ziare a vedere il grandioso PalazzoGonzaga di Guastalla, in corso di re-stauro, che per secoli fu capitale diStato. A poca distanza da Parma, Mo-dena, Mantova, questo grande pa-trimonio continuamente valorizzatoda restauri, si offre al turista con visi-te guidate, orari di apertura certi, ini-ziative di mostre, concerti, spettaco-li con le rassegne, i festival di "Mu-sica a Corte" e "InCanti Cortesi".

Per informazioniTel.0522/861861 Fax0 5 2 2 / 8 6 3 0 6 6e-mail [email protected] internet www.ca-stellireggiani.itInformazioni sono rinve-nibili anche presso l'Uffi-cio IAT di Reggio Emilia(tel. 0522/451152), l'Uffi-cio IAT dell'Area Matildi-ca (tel. 0522/874913), l'Uf-ficio IAT di Guastalla (tel.0522/219812).

Si annuncia un piccolo be-st-sellers, la guida "Castellie Corti reggiane". Più di mil-le copie sono già state ven-dute nelle librerie, nelleedicole e nei castelli di Reg-gio e provincia in 15 giorni.Grande diffusione della gui-da in tutta Italia a seguito dialcune pubblicità sui mensili"Bell'Italia" e "Airone": piùdi 760 le prenotazioni.Questa guida curata dal"Circuito Castelli Matildici e Corti Reg-giane" presenta in 150 pagine a co-lori sei itinerari con la descrizione diventi monumenti tra i più importan-ti della provincia. Storia, brevi de-scrizioni del percorso di visita, mo-

dalità e orari di accesso, cu-riosità, nonché più di 300foto a colori rendonoquanto mai piacevole lalettura. La guida viene pre-sentata martedì 20 aprilealle ore 18 presso la Libre-ria all'Arco di Reggio Emi-lia. La guida è in vendita asoli 8,00 . Descrive sei per-corsi turistici della nostraprovincia molto suggestivi:" I Castelli del Po", "Il ri-

nascimento delle Corti", "Nel cuoredella contea matildica", "Le vedettedella montagna", "Alla corte dei poe-ti e signori" e, infine, "Alle origini del-la identità nazionale".

Castelli Matildici e Corti Reggiane

Castello di Rossena

Palazzo Bentivoglio a Gualtieri

Castello di Arceto

Castello di Montecchio Emilia Rocca di San Martino in Rio

Borgo fortificato di Castellarano

Tempo Libero >

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28 STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004

L'Ospedale Psichiatrico Giu-diziario (OPG) é a Reggio Emi-lia dal 1892; prima nell' ex Con-vento dei Servi adiacente allaBasilica della Madonna dellaGhiara, dal Dicembre del 1991nel complesso penitenziariosorto nella frazione Buco del si-gnore, insieme con la Casa Cir-condariale. Paradossalmente,quando eravamo in pieno cen-tro storico della città, pochis-sime persone sapevano indica-re a chi lo chiedesse dove fos-se l'istituto; oggi poco dopol'uscita del casello autostrada-le compare fra la segnaleticaanche l'indicazione "IstitutiPenitenziari". Ci siamo allon-tanati dal cuore della città, mane facciamo parte forse più diprima?

Io credo di si. La collabora-zione con le strutture ammini-strative della città è diventataper gli operatori dell'Ospeda-le Psichiatrico Giudiziario unelemento essenziale del lavo-rare e progettare. Il livelloqualitativo delle idee, dell'im-pegno ed anche della dedizio-ne che molte persone "pub-

UN’ALTRA GRANDE INIZIATIVA DI STAMPA REGGIANA

Alla stesura di questa pagina collaborano gli operatori della struttura, i redattori di Effatà, gli educatori e gli stessi ospiti dell’istituto con articoli, poesie e considerazioni.

SIAMO ALLA RICERCA DI UN CONTINUO MIGLIORAMENTO

della Dott.ssa Valeria CalevroDirettore dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Reggio Emilia

bliche" e "private" ci hannopiù volte mostrato nell'avvici-narsi alla nostra realtà, ha sti-molato in noi dell'OPG, unapositiva tensione alla ricerca diun continuo miglioramentonel defatigante ma mai dispe-rante lavoro con e per i rico-verati dell'istituto. Anche que-sta pagina di dialogo con lacittà che si apre oggi, grazie aduna intuizione del direttore diStampa Reggiana, è per noiuna testimonianza del percor-so di accoglienza che la societàreggiana ha fatto verso unaistituzione inquietante comeun ospedale psichiatrico giu-diziario, soprattutto dopo chequelli civili sono stati abolitidalla nota riforma psichiatri-ca.Non abbiamo la presunzio-ne di poter diventare un "va-lore aggiunto", consapevolidel carico di sofferenza inflit-ta si ma anche subita che la no-stra realtà propone, ma ab-biamo la speranza che dialo-gando con chi sta fuori, ilcammino dalla sofferenza allariabilitazione possa dare mi-gliori e più numerosi frutti.

INCONTRO CON LA DIRETTRICE E GLI EDUCATORI

LA DIREZIONE

Dal 1985 direttore titolaredell'O.P.G., l'Ospedale PsichiatricoGiudiziario di Reggio Emilia, è la dot-toressa Valeria Calevro, prima edunica donna alla guida di uno deicinque O.P.G. italiani. Una laurea inmedicina, due specializzazioni, psi-chiatria e criminologia, Valeria Ca-levro, nata a Massa Carrara, svolgeun lavoro assai complesso nell'Isti-tuto di Via Settembrini. Unitamen-te ai compiti quale direttore di Isti-tuto di pena ordinario, è capo delpersonale sia di polizia penitenzia-ria che civile e responsabile del-l'amministrazione delle spese, lecompete anche l'organizzazionedella gestione sanitaria dello stesso."Le difficoltà sono state iniziali - af-ferma la direttrice - causa il delica-to periodo che l'OPG stava vivendo.L'ingresso in tale tipo di strutturadella figura del magistrato di sor-veglianza voluto dalla legge di rifor-ma penitenziaria nella seconda metàdegli anni '70, una quasi decennaleassenza di un direttore titolare, l'u-

tilizzo dell'OPG quale strumento pereludere lunghe pene prescindendodalla malattia mentale, la carenzadelle figure sanitarie, soprattutto in-fermieristiche, avevano inevitabil-mente portato all'impiego di un in-dirizzo più custodiale e di vigilanzache sanitario-trattamentale. In unsiffatto contesto il passaggio ad unorientamento maggiormente tesoad un trattamento di sanità non èstato facile, come, nel mio caso, "ce-dere" ad un direttore donna. La si-tuazione ora si è assestata. La figu-ra del direttore donna non è piùobiettata, ho ottimi rapporti con tut-to il personale, indubbio è il man-dato più orientato, per l'appunto, al-la cura che alla custodia, e la polizia,indubbiamente impegnata nella vi-gilanza e nella sicurezza, ha anchecompiti di partecipazione e di trat-tamento. Il mio rapporto con i rico-verati? Una donna ha modalità dipresentarsi, di essere percepita, dif-ferenti. L'essere donna in alcune si-tuazioni ha facilitato il mio lavoro".

GLI EDUCATORI

Centauro, Andromeda, Fenice, Pe-gaso, Orione, Antares e Cassiopea.Stelle e costellazioni.Questi i nomi, mutuati dall'univer-so astrale, con cui l'OPG di ReggioEmilia chiama le sezioni che ospita-no i ricoverati, appellativi quasiesorcizzanti che cercano di stempe-rare l'austerità e la gravità di cui l'I-stituto è inevitabilmente latore.

Giuseppe Vacirca, educatore da 25anni e responsabile dal 1991 dell'a-rea educativa nell'Istituto reggiano,Denise Zurlo e Massimo Castagna,educatori all'OPG rispettivamente da12 e da 7 anni, sono coloro che se-guono i ricoverati dei suddetti re-parti, coloro che hanno il compito distimolarli a uscire dal loro mondo,dalle loro paure, dalle loro celle, perabituarli a stare insieme con gli al-tri, a socializzare. "L'educatore - di-ce Giuseppe Vacirca - ha il compitodi attuare, modificare, aggiornareperiodicamente il programma cheaccompagnerà l'internato sino allesue dimissioni. E' un programmamesso a punto dal Gruppo di osser-vazione e trattamento di cui l'edu-catore è segretario tecnico e che vie-ne sottoposto all'approvazione delmagistrato di sorveglianza, cui spet-ta l'ultima parola in merito al desti-no penitenziario degli internati. Miha colpito una bellissima esperien-za al minorile di Catania negli anni'70 - 73, anni precedenti le rivoltecarcerarie. Pensai allora che essereeducatore, essere colui che accom-pagna un disagio psichico, una di-sabilità, in un luogo spesso definito"di ultima frontiera" avrebbe po-tuto rivelarsi di importante utilità. Ei fatti lo hanno dimostrato."

Nella foto in alto a sinistra: la tombolataorganizzata in collaborazione con la UNI-SP in occasione delle feste natalizie 2003.A lato una partita di calcio tra ricoveratied Agenti di Polizia Penitenzaria.

di Giulia Misti

AcquaSi è spenta la fiaccola sul mare.Si è spento l'urlo dei gabbiani.L'acqua della fontana che cade

sui muri della fortezza.

POESIE di Armici Loi PasqualePASSEGGIANDO LUNGO IL PORTICOIl libro edito dal Circolo il Contemporaneo 2000 racconta fatti, storie dipersonaggi che hanno caratterizzato 4 lustri di vita novellarese

Nel novembre del 1972 nascevail primo numero del Portico.La testardaggine di due ragaz-zi, Michele Daoli e GiulianoAriosi allora giovani militantidel PCI, ha permesso di trasfor-mare un sogno in realtà. A di-stanza di 28 anni Il Portico hafatto molta strada, migliorandoanno per anno e alla ricerca con-tinua per essere il mensile di tut-ti i Novellaresi. Molti redattorisono passati e molti ne passe-ranno ma l'apporto non è stato

vano in quanto ha permesso diraggiungere i risultati attuali. Inquesto volume gli autori hannovoluto racchiudere quasitrent'anni di storia da quandoiniziarono i due primi pionieri si-no ai giorni nostri. Al Porticosanno che ancora molto rimaneda fare se chi fa il giornale vuo-le rimanere al passo con i tem-pi, con la consapevolezza di ave-re sempre agito correttamenteunicamente per l'interesse dellettore.A conclusione di queste brevi

note ci viene spontanea una ri-flessione: se vi fossero molte co-

munità civili come quella no-vellarese che esprime strumen-ti di aggregazione come questapubblicazione, gli O.P.G. sareb-bero, a nostro giudizio, un po'più vuoti ... Può capitare cheuna persona si senta sola in unpiccolo luogo, come in unagrande metropoli, ma se la suasolitudine e il conseguente di-sagio (che poi può degenerarein patologia) sono visti e senti-ti, ecco che il tutto può esserericondotto verso la normalità. Ilmotore di Novellara forse nonsarà turbo, ma in grado di man-tenere una determinata velocità

PiantoUna linea bianca quando

è ancora notte.Quando piango di dolore in queste

quattro mura,tu piangi ancora nelle mie sofferenze

che non lascia dietro nessuno. No-vellara come altre città non vuoleperdere il contatto con i propri cit-tadini. Se da una parte abbiamopreso come esempio Novellara cer-tamente non si può fare di tuttaun'erba un fascio. La nostra espe-rienza, ci porta a dire, senza temad'essere smentiti, che esistono pertutto lo Stivale luoghi dove certi va-

lori esistono ancora. Noi vi scrivia-mo da un osservatorio (quello del-l'O.P.G. di Reggio Emilia) dove èpossibile che tanti errori (anche gra-vissimi) vengano commessi permancanza di feeling tra cittadino(in difficoltà d'ogni genere) e ser-vizi pubblici. Col dialogo si posso-no risolvere tanti problemi. Col mu-tismo si può finire anche all'OPG.

Letto per voida Pino Ezio Beccaria

NOI E LORO, DIALOGHIAMOCON I RICOVERATI DELL’O.P.G.

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004 29

CATTINI ENGINEERING PLASTICS:UN’AZIENDA AL PASSO COI TEMPI

di Paolo Zaccarelli

L'azienda Cattini S.r.l., situata in SanMartino in Rio, ha di recente fe-steggiato il suo 40° anno di attività.Fondata nel 1963, offre servizi distampaggio di tecnopolimeri e su-perpolimeri in accordo con le speci-fiche del cliente, progetta e co-struisce le attrezzature di supportoed ingegnerizza il prodotto in baseal materiale utilizzato. Per storia, di-mensioni e stato attuale può esse-re considerata quale esempio di im-presa a conduzione familiare di pic-cole dimensioni, capace però di in-novarsi e rimanere al passo coi tem-pi. I discendenti dei due soci fonda-tori, dopo una lunga formazione"operativa" all'interno dell'azienda,la guidano oggi con passione, cer-cando di indirizzare l'intera strutturaverso il continuo miglioramento.Questa scelta coinvolge, oltre amacchinari ed attrez-zature, soprattuttol'organico, per il qualevengono regolarmenteprevisti corsi di forma-zione ed aggiorna-mento.Pur non avendo unprodotto proprio, laCattini S.r.l. ha nell'e-sperienza e nella profon-da conoscenza dellalavorazione e delle pe-culiarità delle materieplastiche i suoi punti diforza, tanto da costi-tuire punto di riferi-mento per affermateaziende che, soprat-tutto in campo automobilistico,motociclistico e medicale, cercanofornitori di particolari e pezzi in pla-stica ad alto contenuto tecnico, af-fidabilità e prestazioni. Dietro dun-que le definizioni di "tecnopolime-ri" o "superpolimeri" stanno mate-

rie plastiche complesse, con qualitàtali da essere proposte come validealternative ai classici metallo, allu-minio, ceramica e simili, con evidentivantaggi in termini di costo e leg-gerezza. Il cliente viene assistito nel-la definizione delle sue esigenze perquel che riguarda il materiale mi-gliore da utilizzare, la forma ideale

da dare al pezzo e la conseguenteprogettazione del relativo stampo.L'ufficio tecnico è dotato dei più mo-derni softwares CAD 3D (ProEngi-neer® di PTC™ gli stessi utilizzatidalle più affermate case automobi-listiche e di Formula Uno), per si-

mulare anche in realtà virtuale glistudi effettuati su stampi e pezzi. E'questa la fase iniziale dell'ingegne-rizzazione del prodotto per contodel cliente, alla quale segue la co-struzione dello stampo, effettuatanell'officina interna (fondata neglianni '70 ed attualmente responsa-bile dell'80% degli stampi prodot-

ti), per termi-nare con laproduz ionepratica me-diante stam-paggio ad inie-zione.Molti produt-tori di mate-riale plastico( important irealtà in cam-po internazio-nale), trovanoin Cattini S.r.l.un valido part-ner per lo stu-dio e lo svilup-po dei propri

prodotti anche in fase prototipale;questo non solo per la decennaleesperienza che l'azienda vanta, maanche per la professionalità, la te-nacia e la passione con cui viene per-seguito l'obbiettivo. Il livello di for-mazione ed organizzazione interna,

a discapito delle dimensioni dellastruttura, è di fondamentale im-portanza: oltre a essere certificataUNI EN ISO 9001-2000 dal severo en-te tedesco TÜV, la Cattini S.r.l. ha ri-cevuto importanti certificazioni e ri-conoscimentidai propri clien-ti, così come daalcuni fornitoridi materialistrategici, per iquali è racco-mandata a li-vello nazionalequale trasfor-matore omolo-gato per diver-se materie pla-stiche di nic-chia. Con l'ini-zio del 2004 èstata inoltre av-viata l'attivitàformativa perl'ottenimentodella Certifica-zione Ambien-tale secondo lenormative UNIEN ISO 14001,congiuntamen-te alla certifica-zione per la Ge-stione della Si-

curezza e Salute dei Lavoratori OH-SAS 18001. Oltre alle varie certifi-cazioni vengono programmati edorganizzati corsi di formazione in-terna per i dipendenti, quali infor-matica ed uso del PC e corsi di lin-gua inglese.L'età media (pari a 36 anni), fa sì chevi sia un circolo virtuoso tra l'inve-stimento destinato alla formazioneed il ritorno che questo comporta,oltre a favorire un solido affiata-mento e reciproco rispetto, a tuttovantaggio dei rapporti interperso-nali. Altro importante aspetto è unconsiderevole livello di flessibilità or-ganizzativa: ciascuno è responsabi-le della propria mansione, senzaperò tralasciare tutto il lavoro svol-to dai colleghi prima e dopo, riu-scendo così ad interagire con tuttele fasi del processo produttivo, con-sentendo ad ogni individuo di nonconsiderarsi una semplice fase iso-lata dell'organizzazione, ma parteintegrante del sistema. Ciò rende laCattini S.r.l. un team vincente, ovele mansioni di ogni collaboratorepossono essere potenzialmentescomposte tra i colleghi, garanten-do il proseguo dell'attività anche nelcaso di sua eventuale assenza.

La società di San Martino in Rio, che ha compiuto i quarant’anni di attività, hanell’esperienza e nella profonda conoscenza della lavorazione e delle peculiaritàdelle materie plastiche i suoi punti di forza. Emilio e Massimo i fondatori.

VIAGGIO TRA INDUSTRIE DI REGGIO E PROVINCIA CERTIFICATE UNI EN ISO 9001:2000

Foto grande, in alto: Andrea,Lorella e Paolo Cattini

Sopra: Massimo Cattini,fondatore dell’azienda, con iPresidenti della CommissioneEuropea, Romano Prodi edella Confindustria Luca Cor-dero di Montezemolo.Al centro: l’esterno della se-de dell’Azienda a San Marti-no in Rio.A lato alcune fasi della la-

vorazione: ProgettazioneCAD - Sala Metrologica e Re-parto Stampaggio

Aziende >

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004

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STAMPA REGGIANA > anno II numero 5 > MAGGIO 2004 31

di Gian Matteo Sidoli“il Santone”

Scrivere di basket in questo momentoè facile, perchè si possono racconta-re tante cose belle per merito dell' en-nesimo grande risultato ottenuto dal-la Pallacanestro Reggiana Bipop Ca-rire. Dico ennesimo perchè si trattadella quinta promozione in serie A1conquistata durante 20 anni di atti-vità, che hanno visto la nostra mas-sima società salire e scendere con unacerta frequenza nei due campionatidi vertice. Sembrano lontani, ma nonlo sono , i tempi del primo Lombar-di, a mio avviso il più bravo allena-tore al timone della truppa bianco-rossa, di Pasini, di Bernardi, di Con-solini (cito soltanto coloro che han-no conquistato la promozione in A1), tempi di vacche grasse che ci han-no fatto divertire e gioire, alternatipurtroppo da esperienze tristi, pro-vocate da vacche magre, che ci han-no costretto ad abbandonare sognidi gloria e a ricadere con i piedi perterra arrivando persino a temere lafuga del basket dalla nostra città. Pro-babilmente sono stati proprio i tem-pi tristi a fornire la spinta necessariaper risalire, per reperire i dirigentigiusti da mettere al posto giusto, pertrovare la concentrazione adatta. Perquesto non bisogna dimenticare il la-voro dei dirigenti che si sono avvi-cendati al timone della società du-rante i vent'anni che hanno condot-to a cinque esaltanti promozioni , Ci-to i presidenti per tutti: Enrico Pran-di, Enrico Banfi, Elio Monducci, Chia-rino Cimurri. Non ho parlato di Ste-fano Landi, perchè è un argomentoche riguarda il presente e soprattut-to il futuro. Se parlo di Landi debboaccomunargli Ivan Paterlini e LiciaFerrarini, perchè trattasi di un trio af-fiatato, appassionato, che ha ferma-mente voluto riportare Reggio ai ver-tici di uno sport che, nella nostra città,ha radici lontane, profonde e robu-

ste. Insieme ai dirigenti, e qui vogliospendere due parole di elogio al di-rettore generale e anche collegaAlessandro Dalla Salda,debbono es-sere ricordati tecnici, giocatori e tut-ti coloro che, dal settore giovanile fi-no alla prima squadra, hanno forni-to un elevato contributo di espe-rienza.Dopo Lombardi, Pasini, Bernardi eConsolini è giunto il momento di scri-vere nella bacheca degli allenatoripromossi quello di Fabrizio Frates. Unbel quintetto...non c'è che dire ! Unquintetto che, però, deve restare ta-le e quale, perchè se dovesse ag-giungersi un' altra persona signifi-cherebbe che tra Frates e il nuovo no-

me ...c'è stata di mezzo un' altra re-trocessione, cosa alla quale non vo-glio minimamente pensare. Sono cer-to che non ci vogliono pensare nem-meno i dirigenti, che vedo decisi acontinuare un discorso costruttivo,destinato a mantenere in alto il ba-sket onesto, pulito, lontano dagli in-trallazzi, sano sotto ogni punto di vi-sta. Ho parlato di radici lontane,profonde e robuste, perchè a Reggioil basket è nato alla fine degli annitrenta e si è affermato negli anni '50,quando le Latterie Cooperative Riu-nite raggiunsero per la prima voltala seria A , equivalente all' attuale Le-gadue perchè il massimo campiona-to era chiamato Prima Serie. Ricordoil fantastico cammino della squadratimbrata Giglio a metà degli anni '50quando spareggiò con Trieste, uscen-done sconfitta per un pelo, per con-quistare la promozione nel massimocampionato. Poi le Latterie si diede-ro al ciclismo e l'eredità passò alla Tor-

re del presidente Sergio Martinelli,che disputò ottimi campionati di se-rie B nella famosa palestra di VialeMagenta. Dico "famosa" perchè inquel tempo era una delle più belle,ambite ed invidiate palestre d' Italia,tanto più che veniva spesso scelta dal-la nazionale per le sue preparazionitecniche. Fu poi l'ora del palasport divia Guasco, considerato il miglior im-pianto coperto della penisola dopoil "Madison" bolognese di Piazza Az-zarita. Tempi eroici che convinsero ilcoraggioso Enrico Prandi, al quale siè poi aggiunta la genialità del sena-tore Walter Sacchetti, ad unificare leforze di Atletico Santa Croce, Fides,Correggio e La Torre per creare l'at-

tuale Pallacanestro Reggiana. Un co-raggio, quello di Prandi, oggi meri-tatamente presidente della Lega Ba-sket, che ha impiantato a Reggio unastruttura che, pur dopo una lunga se-rie di mutamenti dirigenziali, tecni-ci ed agonistici, continua a reggereil confronto con l'intera comunità ce-stistica italiana. Si suol dire che do-mani è un altro giorno e che "deldoman non c'è certezza". A me pia-ce essere convinto che con gli attua-li dirigenti, finchè avranno voglia diresistere, godremo di tantissime altresoddisfazioni. Sta a noi porli nellacondizione di restare al timone e dinon costringerli mai a dover rim-piangere le loro scelte. A Reggio simangia pane e basket da sempre. Sei dirigenti ci mettono il basket, noi ap-passionati dobbiamo, come minimo, metterci il pane, perchè costitui-rebbe grave mancanza dimenticarei successi del passato al giungere dieventuali difficoltà.

LO AVEVAMO SCRITTO CHE IL 2004 SAREBBE STATO L’ANNO DELLA BIPOP-CARIRE

E’ la quinta volta che la pallacanestro reggiana viene promossa in A1. La grande festa al PalaBigi SIAMO TORNATI NELL’OLIMPO DEL BASKET

Foto dall’alto : - la consegna della Adidas Sportweek Cup da parte del presidente di Le-gadue Valentino Renzi al Presidente di Pallacanestro Reggiana Stefano Landi.- Landi alza la coppa al cielo- l'entusiasmo di fine gara nello spogliatoio biancorosso - La squadra e il gruppo dirigente ricevuti dal Sindaco Spaggiani in Sala Tricolore - l'ingresso in campo di uno scatenato Alvin Young- il sorriso di coach Frates- la proprietà, i dirigenti, lo staff e la squadra in campo per la passerellafinale- foto di gruppo con il presidente Landi e i mitici 10 tifosi che hanno se-guito la squadra a Ragusa nella magica serata dell'8 aprile.

Sport >

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