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SPAF! Spazio d’ascolto per adolescenti e famiglie Antonio Martinotti – ASL BI

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SPAF! Spazio d’ascolto peradolescenti e famiglie

Antonio Martinotti – ASL BI

La teoria

Adolescenza e rischio

� L’adolescenza è quella fase della vita in cui il soggetto si trova maggiormente esposto al rischio di insorgenza di fobie, di episodi depressivi, di comportamenti alimentari anomali, nonché di sviluppare dipendenza da sostanze legali e illegali (Burke et al. 1991).

� “Vorrei che si potesse eliminare quell’età di mezzo tra i 15 e i 20 anni dove i giovani non fanno altro che ingravidare ragazze, picchiarsi e combinare ogni genere di guai.”

(W. Shakespeare)

Cambiamenti sociali

Elementi della realtà sociale contemporanea capaci di “ferire” oggi i bambini e gli adolescenti:

� “L’instabilità della famiglia, la riduzione degli spazi per relazioni interpersonali non strumentali, l’esposizione a un clima di disattenzione e in qualche caso di violenza in cui i bambini si trovano a crescere, la crisi delle ideologie politiche e delle fedi religiose con un impoverimento della percezione del futuro e delle risposte ai quesiti di senso.”

Gilberto Gerra, Amir Zaimovic

Passioni tristi

Viviamo in un’epoca dominata da quelle che Spinoza chiamava le “passioni tristi”.

Con questa espressione il filosofo non si riferiva alla tristezza del pianto, ma all’impotenza e alla disgregazione

…la perdita di ideali e la tristezza hanno portato ad abbandonare un tipo di educazione fondato sul desiderio: si educa in funzione di una minaccia. ( Benasayag ,Schmit)

Anche i grandi della terra continuano a dirci : “Attenzione, le cose vanno male, ecc

Sindrome etica

� “Tra le forme di disagio non conclamate, e non incluse tra i disturbi clinici considerati dalla psichiatria ufficiale, èquel livello di malessere connesso con la povertà della formazione socio-morale, che da alcuni è stato definito "sindrome etica" (Andreoli, 1994), cioè un tale livello di fragilità dei riferimenti valoriali da tradursi in aspetti sindromici e quindi di malattia.“

Gilberto Gerra, Amir Zaimovic

Desiderio e limiti

� “Se le persone non trovano quel che desiderano si accontentano di desiderare quello che trovano”

(Guy Debord, La società dello spettacolo)

Dal consumo alla dipendenza

� “Ad un uomo viene detto: La bella dei tuoi sogni è in una stanza alla quale puoi accedere e in cui puoi fare tutto ciò che desideri, ma quando uscirai ti attende una morte quasi certa”(Kant, Critica del giudizio)

Kant diceva che nessuno avrebbe accettato questa proposta. Oggi molti ragazzi sarebbero disposti ad accettarla più affascinati dal rischio che dalla “bella nella stanza”.

Dal consumo alla dipendenza

� L’estensione del fenomeno del consumo di droghe illegali e dell’abuso di alcool, che oggi interessa i giovanissimi in proporzioni inquietanti, a partire dalla scuola media inferiore, produce la "selezione" di soggetti vulnerabili in numero crescente, individui per i quali l’esperienza del consumo si traduce in un disturbo da uso di sostanze con dipendenza e abuso, anche per quelle droghe considerate erroneamente "gateway" (porte d’ingresso) o ricreazionali e incapaci di creare dipendenza.Gilberto Gerra, Amir Zaimovic

� Ma sappiamo che per molti altri il consumo non determinerà obbligatoriamente la dipendenza

Le sostanze tossicomanigene

� Curano una sofferenza strutturata in patologia (Khantzian1985, Mueser 1998)

� Consentono il miglioramento della percezione di Sé alla persona in difficoltà esistenziale (Rigliano 2004)

� Rivelano la condizione precedente come dolorosa (effetto di disvelamento) (Bignamini 2004)

� Inducono una sofferenza prima sconosciuta attraverso la “trasformazione” del soggetto (Bignamini 2004)

I farmaci entactogeni, come l’ecstasy,rispondono all’esigenza della comunicazione interpersonale

� Uno stato di impoverimento delle comunicazioni, di incapacità ad esporsi alle relazioni, di ansia sociale e di maladattamento sociale richiedono una sorta di "fluidificazione" dei contatti tra gli individui. Forse i grandi contenitori del divertimento che in modo sinergico propongono esercizio fisico, musica ritmica (Gerra et al., 1998), luci intermittenti, affollamento e sostanze psicotrope consentono l’esprimersi di nuove forme di comunicazione che gli adolescenti sperimentano, in alternativa a un affievolirsi delle comunicazioni tra persone.

Gilberto Gerra, Amir Zaimovic

Fattori di rischio e fattori protettivi

Fattori di rischio Fattori protettivi

Nucleo familiare caotico con disturbi psichiatrici

Senso di appartenenza alla famiglia e alle istituzioni pro-sociali (scuola, volontariato)

Scarso attaccamento materno in bambini con temperamento problematico

Buona performance scolastica e controllo degli impulsi

Aggressività e timidezza eccessive Monitoraggio accurato dell’adolescente, con chiare regole di comportamento

Scarsa performance scolastica Coinvolgimento dei genitori nelle vite dei figli

Mancata adesione degli adulti alle norme sulle droghe illegali

National Institute on Drug Abuse (NIDA: Sloboda, 1997)

Convinzione da parte degli adulti e profonda adesione alle norme sulle droghe illegali

"resilience",

� Il preadolescente che è aiutato a sviluppare una buona progettualità, un forte senso di appartenenza alla famiglia, alla scuola e al suo ambiente, un notevole grado di successo scolastico e di autostima, ed equilibrate relazioni interpersonali sarà indisponibile persino ad incontrare la nicotina, da cui invece l’adolescente in difficoltà è attratto sin dai primi anni delle scuole medie (Sloboda, 1997)

…e a proposito di eroi…

A proposito di eroi…e di altri piani di comunicazione

La pratica

Perché, come spazio d’ascolto, occuparci di droga?

� Coloro che fanno uso di droga in età adolescenziale, se hanno un terreno psichico predisposto possono andare incontro a gravi regressioni e agiti distruttivi. E’ indispensabile pertanto, a livello preventivo l’individuazione precoce di segnali di stress anomalo o di sintomi di patologie più gravi, al fine di promuovere il trattamento psicoterapico più specifico e adeguato per l’adolescente in difficoltà. (Laufer,1975, De Vito,1990).

Cosa osserviamo in molti adolescenti consumatori e non

� l’impossibilità di accettare i propri limiti, di credere di non poter essere amati un po’ anche per i propri difetti

� la difficoltà a mostrare ai coetanei quello che veramente accade nella propria interiorità, senza timore di dover ammettere una condizione d’ansia, un’incertezza nell’affrontare i cambiamenti

� un superficiale "aggiustamento" delle dimensioni della persona, fatica a mostrare un’immagine esterna accettabile anche quando disistima, impulsività, aggressività e ansia paiono compromettere la propria capacità di accettarsi

� la noia, uno stato di anedonia, e insieme di insofferenza, di non saper che fare e non intravedere risposte ai quesiti di senso, spesso di aver smesso di porsi quesiti di senso

Cosa è SPAF!

� È uno “spazio” che si pone come uno spazio specifico di ascolto e di riflessione per quegli adolescenti con difficoltàpsicologiche che non si rivolgono ai servizi tradizionali (consultori familiari, neuropsichiatria infantile, ecc.). Attraverso l’accoglimento, l’ascolto e la comprensione dei bisogni dell’adolescente lo spazio si pone l’obiettivo di rendere possibile l’elaborazione di un’eventuale sofferenza psicologica e la ripresa del processo di sviluppo della propria identità.

� E’, fin dall’inizio, cogestito da ASL BI e Consorzio IRIS

Chi può venire e come

� Soggetti interessati: ragazze e ragazzi dai 14 ai 25 anni che avvertono il disagio e la fatica di crescere, si sentono in crisi di fronte ai loro progetti di vita, desiderano un aiuto per capire meglio se stessi e ciò che stanno vivendo.

� Accesso: gli adolescenti possono contattare gli operatori per telefono o accedere liberamente senza appuntamento né alcun tipo di autorizzazione.

Attività dello spazio d’ascolto

� brevi percorsi di consulenza e valutazione psicologica, psicoterapia breve e, se opportuno, l’invio e l’accompagnamento ad altri servizi sanitari, sociali, educativi.

� iniziative che favoriscano un "modo di stare insieme" intorno a un lavoro comune, condotte anche nelle scuole e nel territorio

� momenti di progettazione e di confronto tra adulti/operatori che lavorano a stretto contatto con i ragazzi, nelle istituzioni e nel territorio

� supporto e consulenza per iniziative pubbliche cittadine e circoscrizionali

Detto in altre parole

� Uno specchio in cui riflettere i loro pensieri ed il loro corpo (come si muovono, come si vestono, come parlano, che musica ascoltano e/o suonano);

� Un tempo per lasciarci osservare (sono così abituati ad essere osservati dall’adulto che li stupisce avere il tempo per farsi un' idea di noi)

� Un profondo rispetto per la loro e la nostra fatica, sofferenza e gioia

� Un'opportunità di occuparsi di se stessi attraverso la nostra cura;

Come è nato Spaf

LA STORIA

�Legge 309/90 (1997)

�Legge 285/97 (Integrazione socio – sanitaria ) (1999)

�Servizio pubblico e Spazio Ascolto per adolescenti richiesto dal Progetto Adolescenti della Regione Piemonte alle Aziende Sanitarie Regionali (2002).

I DESTINATARI DIRETTI

�Adolescenti 14 – 25 anni

LA MISSION

�Prendersi cura dell ’ adolescenza da un punto di vistpsicologico ed educativo in modo integrato

Chi ci lavora

ASL BI Consorzio socio-assistenziale IRIS

1 psicologo (SerT)1 psicologo (NPI)1 educatore (SerT)

1 psicologo2 educatori1 psicologo (a progetto)

La sede

Qualche numeroAnno 2012

Consultazione – maschi 21

Consultazione - femmine 50

Consultazione online 268

Adolescenti contattati nelle scuole

427

Progetto “ragazzi in ascolto” 30

Progetto “emozioni in stage” 20

Progetto “l’amore è” 357

Progetto “liberi di essere” 20

Totale 1193

…ma siamo sicuri di conoscerli?

…qualcuno pensa di conoscerli!

I progetti

Spaf sul web

Progetto “Help"

� Alla sezione HELP del sito si accede attraverso due e-mail: [email protected]

� Le e-mail possono riguardare problemi o difficoltà vissute

� questioni su cui si cerca un chiarimento, una situazione critica personale o di un amico.

� Attraverso questo strumento che garantisce l’anonimato èpossibile che molti ragazzi – vittima trovino la via per aprirsi al dialogo.

Progetto “Ho fame d’ascolto

� FINALITA‘

Partecipare alla costruzione del proprio progetto di qualità della vita, attraverso la metafora della costruzione di un prodotto

� OBIETTIVO

Creazione di uno strumento informativo per i giovani riguardante i servizi sociali e sanitari presenti sul territorio Biellese. Due anni di lavoro in 8 fasi

Progetto “Drink Peer”

� Progetto di prevenzione all’uso e abuso dell’alcool rivolto ad un gruppo di 12 peer educator provenienti dalle classi terze dell’Istituto “Eugenio Bona” di Biella. Promosso dal Comune di Biella e svolto in collaborazione con il Ser.T e il Drop In dell’ASL BI.

Progetto “New space”**come partner dell’ASL VCO

Altri progetti

� “Emozioni in stage”: Percorso di psicodramma, finalizzato alla rielaborazione degli stage lavorativi legati all’iter scolastico, rivolto agli studenti delle due classi quarte del Liceo Tecnico Salute “Q. Sella” di Biella.

� “Faccia a faccia”

Incontri rivolti agli studenti degli Istituti Superiori di Biella. Incontri sul tema dell’abuso dell’alcool e sul tema dei rischi della navigazione su internet. Promosso dal Comune di Biella.

Altri progetti

�“Ragazzi che ascoltano”: Gruppo di parola e confronto rivolto ad adolescenti.

�“Liberi di essere”: Promozione della salute, rivolto alle classi IVª dal Liceo “G. e Q. Sella” di Biella. Il progetto ha portato alla realizzazione di due opere scultoree ispirate al tema dell’ascolto, ora esposte nella sede dello Spaf!.

� “I Pad, I Learn, I Am”: richiesto dall'Istituto “Eugenio Bona”. Intervento di prevenzione rivolto alla due classi seconde che hanno in atto una sperimentazione didattica che prevede l'uso dell'I Pad come unico strumento scolastico.

Bello…ma ricordiamoci che il mondo gira così!

Spaf!: Via Ravetti 6/a Biella015 8352461 oppure 320 [email protected]: Lo Spaf