sono il 29% I musicisti anni · 2015. 4. 6. · «L asciastarela musica, nonriusci-rai mai a vivere...
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«L ascia stare la musica, non riusci- rai mai a vivere suonando», gli dicevano da bambino. Per un po’ ha seguito il consiglio e tan- to per restare “tra le nuvole” ha frequentato l’Istituto tecnico aeronautico. Ma non ha ab- bandonato. E oggi, a 31 anni, Alessandro La Ciacera è maestro di organo presso il Pontificio istituto ambrosiano di musica sa- cra, vice organista al Duomo di Milano e si occupa dell’educazione musicale dei pueri cantores. «Però è vero che non è facile inse- rirsi», spiega il maestro. «In Svizzera, Fran- cia, Germania le chiese hanno tutte l’organi- sta, assunto. E nelle sale da musica l’orga- no non manca mai. Negli Stati Uniti si suo- na persino nei locali pubblici, come se fos- se un piano bar». E allora, se non si suona per lavoro, lo si fa per passione. Chiara Anelli, 26 anni, nella vi- ta fa tutt’altro: dopo la laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche, lavora in una far- macia. Dolce e riservata, quando siede davan- ti all’organo, donato da Paolo VI al Piams, trascina con la forza del suono e l’armonia del corpo, mani e piedi all’unisono. Marco Merlini, 36 anni, è ricercatore universitario di Geologia. «Da bambino studiavo pianofor- te, poi ho lasciato, fino a quando il parroco mi ha chiesto di aiutarlo durante la Messa. E allora è scoppiata la voglia di riprendere a suonare. Da adulto non aveva senso il percor- so individuale, perciò ho cercato una scuola. E sono arrivato al Piams». Il suo parroco sarà felicissimo... «Sì, adesso suono sempre in chiesa durante le funzioni principali». Nel corso di canto gregoriano il maestro Giorgio Merli ha tra gli allievi una bancaria, che vuole insegnare il canto religioso nei mo- nasteri femminili: «La verifica della giusta re- spirazione, la ricerca dei risuonatori attraver- so il corpo richiedono un contatto fisico», spie- ga, «perciò una donna è più adatta a questo ruolo». Ci sono anche due sacerdoti, distacca- ti dalle loro diocesi: uno arriva da Bologna, l’altro dalla Spagna, e resterà a Milano per cinque anni. Tanto dura il corso accademico presso il Pontificio istituto ambrosiano di mu- sica sacra (Piams, tel. 02/89.40.64.00), dove ol- tre all’attività di studio e di ricerca, c’è un’am- pia offerta formativa. Corsi di tipo universita- rio di canto gregoriano, organo, composizio- ne sacra; master per la formazione professio- nale; corsi liberi. Sono questi a contare il mag- gior numero di adesioni. «L’istituto nacque nel 1931 per volontà del cardinale Schuster, per promuovere lo stu- dio e la trasmissione del patrimonio liturgi- co musicale milanese. Si sentiva l’esigenza di formare persone che sapessero suonare e cantare durante la liturgia», spiega Giorda- no Monzio-Compagnoni, segretario genera- le del Piams. «Da allora tante cose sono cam- biate. Dopo il concilio Vaticano II la Messa non si dice più in latino, ma in italiano. E an- che i canti sono stati tradotti. Alcuni, però, come per esempio gli Inni di sant’Ambrogio, si cantano in latino. Noi insegniamo a capire le antiche melodie, a cantarle, a leggere i ma- noscritti e anche a comporre musica nuova per i testi tradotti in italiano». A dicembre il Pontificio istituto ambrosia- no di musica sacra ha avuto l’Ambrogino 2010. «Il canto è un gesto», prosegue Giorda- no Monzio-Compagnoni. «La musica è uno degli elementi imprescindibili della liturgia, è emozione, e all’emozione si partecipa viven- dola. Educare al canto vuol dire fornire un re- pertorio in cui la musica sia adeguata al testo e le parole alla melodia. Per coinvolgere l’as- semblea e risvegliarne l’energia». M 31-40 anni sono il 29% 69 % a corsi liberi Nato a Milano nel 1931, il Pontificio istituto ambrosiano di musica sacra ancora oggi forma persone che suonano e cantano a Messa. di ROSANNA PRECCHIA foto di ATTILIO ROSSETTI 26 % a corsi ordinari 196 iscritti nel 2010-2011 Sopra: il maestro Alessandro La Ciacera con Chiara Anelli. In alto, a destra: Giordano Monzio-Compagnoni e altri due momenti delle lezioni di organo. 41-50 anni sono il 31% I musicisti del parroco 51-60 anni sono il 25% ATTUALITÀ ARTE E FEDE 82 famiglia cristiana n. 29/2011 83 famiglia cristiana n. 29/2011
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«Lascia stare la musica, non riusci-rai mai a vivere suonando», glidicevano da bambino. Per unpo’ ha seguito il consiglio e tan-
to per restare “tra le nuvole” ha frequentatol’Istituto tecnico aeronautico. Ma non ha ab-bandonato. E oggi, a 31 anni, AlessandroLa Ciacera è maestro di organo presso ilPontificio istituto ambrosiano di musica sa-cra, vice organista al Duomo di Milano e sioccupa dell’educazione musicale dei puericantores. «Però è vero che non è facile inse-rirsi», spiega il maestro. «In Svizzera, Fran-cia, Germania le chiese hanno tutte l’organi-sta, assunto. E nelle sale da musica l’orga-no non manca mai. Negli Stati Uniti si suo-na persino nei locali pubblici, come se fos-se un piano bar».
E allora, se non si suona per lavoro, lo si faper passione. Chiara Anelli, 26 anni, nella vi-ta fa tutt’altro: dopo la laurea in Chimica etecnologie farmaceutiche, lavora in una far-macia. Dolce e riservata, quando siede davan-ti all’organo, donato da Paolo VI al Piams,trascina con la forza del suono e l’armoniadel corpo, mani e piedi all’unisono. Marco
Merlini, 36 anni, è ricercatore universitariodi Geologia. «Da bambino studiavo pianofor-te, poi ho lasciato, fino a quando il parrocomi ha chiesto di aiutarlo durante la Messa. Eallora è scoppiata la voglia di riprendere asuonare. Da adulto non aveva senso il percor-so individuale, perciò ho cercato una scuola.E sono arrivato al Piams». Il suo parroco saràfelicissimo... «Sì, adesso suono sempre inchiesa durante le funzioni principali».
Nel corso di canto gregoriano il maestroGiorgio Merli ha tra gli allievi una bancaria,che vuole insegnare il canto religioso nei mo-nasteri femminili: «La verifica della giusta re-spirazione, la ricerca dei risuonatori attraver-so il corpo richiedono un contatto fisico», spie-ga, «perciò una donna è più adatta a questoruolo». Ci sono anche due sacerdoti, distacca-ti dalle loro diocesi: uno arriva da Bologna,l’altro dalla Spagna, e resterà a Milano percinque anni. Tanto dura il corso accademicopresso il Pontificio istituto ambrosiano di mu-sica sacra (Piams, tel. 02/89.40.64.00), dove ol-tre all’attività di studio e di ricerca, c’è un’am-pia offerta formativa. Corsi di tipo universita-rio di canto gregoriano, organo, composizio-ne sacra; master per la formazione professio-
nale; corsi liberi. Sono questi a contare il mag-gior numero di adesioni.
«L’istituto nacque nel 1931 per volontà delcardinale Schuster, per promuovere lo stu-dio e la trasmissione del patrimonio liturgi-co musicale milanese. Si sentiva l’esigenza diformare persone che sapessero suonare ecantare durante la liturgia», spiega Giorda-no Monzio-Compagnoni, segretario genera-le del Piams. «Da allora tante cose sono cam-biate. Dopo il concilio Vaticano II la Messanon si dice più in latino, ma in italiano. E an-che i canti sono stati tradotti. Alcuni, però,come per esempio gli Inni di sant’Ambrogio,si cantano in latino. Noi insegniamo a capirele antiche melodie, a cantarle, a leggere i ma-noscritti e anche a comporre musica nuovaper i testi tradotti in italiano».
A dicembre il Pontificio istituto ambrosia-no di musica sacra ha avuto l’Ambrogino2010. «Il canto è un gesto», prosegue Giorda-no Monzio-Compagnoni. «La musica è unodegli elementi imprescindibili della liturgia,è emozione, e all’emozione si partecipa viven-dola. Educare al canto vuol dire fornire un re-pertorio in cui la musica sia adeguata al testoe le parole alla melodia. Per coinvolgere l’as-semblea e risvegliarne l’energia». M
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Sopra: il maestro
Alessandro La Ciacera
con Chiara Anelli. In alto,
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ATTUALITÀ XXXXXXXA
82famiglia cristiana n. 29/2011
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![T-PAL. Sistema di cage atraumatica posteriore transforaminale.synthes.vo.llnwd.net/o16/LLNWMB8/INT Mobile/Synthes...in lega di titanio [TAN]); lega di titanio (TAN) Due perni anteriori](https://static.fdocumenti.com/doc/165x107/5f46e79da35fe90233188e03/t-pal-sistema-di-cage-atraumatica-posteriore-mobilesynthes-in-lega-di-titanio.jpg)
