Sonia Palumbo Torino, 12 Maggio 2012. Alcune domande da cui partire 1. Perché stimare il valore...
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Sonia PalumboSonia Palumbo
Torino, 12 Maggio 2012Torino, 12 Maggio 2012
Alcune domande da cui partire
1. Perché stimare il valore economico del volontariato?
2. Come si può stimare il valore economico del volontariato?
3. Dove è stimato il valore economico del volontariato
4. Cosa possiamo imparare da queste stime?
...e alcune considerazioni implicite
Vengono considerate “date” alcune dimensioni tipiche del lavoro volontario, di natura più morale, psicologica, motivazionale, relazionale,…
La scelta di fare volontariato NON dipende solo da fattori di natura economica
La valorizzazione economica del volontariato dovrebbe solo arricchire, e non sminuire, la comprensione del fenomeno
Il valore generato dal Volontariato
Parte I: Il perché della valorizzazione economicaPercentuale di cittadini che svolgono attività di
volontariatoCrescente interesse delle istituzioni europee sul
temaNecessità di documentare una componente
importante del mercato del lavoro, non considerata nelle statistiche ufficiali
Fornire informazioni concrete per i policy makerAumentare motivazione e consapevolezza dei
volontari Ottenere dati attendibili sul volontariato
I limiti della valorizzazione economicaSi tratta di stime parziali: i dati di partenza a
nostra disposizione sono incompletiNon si considerano i differenziali produttivi tra
le persone, né tra i lavoratori retribuiti e i volontari
Limiti insiti nelle metodologie utilizzabiliI beni prodotti dai volontari sono spesso
intangibili e non materiali e per loro natura quindi non misurabili
Critica principale da parte dei volontari: si rischia di limitare il contributo del volontariato al puro valore economico, trascurando quello sociale – ben più consistente.
Cosa abbiamo valorizzato: definizione ILO
Il lavoro volontario è “lavoro gratuito non obbligatorio, cioè tempo che gli individui dedicano ad attività non retribuite sia attraverso organizzazioni (volontariato “formale”) sia direttamente al di fuori del proprio ambito familiare (volontariato informale)”
Per ovviare alle difficoltà legate alla determinazione dei “confini familiari” abbiamo preso in considerazione solo il volontariato svolto nelle organizzazione di volontariato, in maniera saltuaria o continuativa nel tempo.
La definizione del volontariato dell’ILOLe caratteristiche-chiave del volontariato sono quindi:1. Lavoro che produce beni o servizi non solo per
l’utilità/soddisfazione dell’individuo che li produce;2. L’assenza di compensi, monetari o in natura (fatta
eccezione dei rimborsi spese o regali simbolici)3. Non obbligatorietà4.Può essere sia formale che informale, ma al di fuoridella famigliaProblema: come definiamo i confini della “famiglia”? E’
volontariato fare la baby sitter con i figli la vicina o fare la spesa
La definizione più usata nella valutazione del valore economicoCi si riferisce spesso solo al volontariato formale, ovvero
mediato da organizzazioni (non profit)
Questo approccio ha due vantaggi:1. Rimuove la necessità di identificare il confine tra
volontariato e favori personali nel volontariato informale (vedi es. lucido precedente);
2. Lega il volontariato alla sfera civica: il volontariatoformale è un esempio importante di impegno civico
I dati necessariSecondo le raccomandazioni dell’ILO e della divisione
statistica dell’ONU (Handbook on Nonprofit Institutions in the System of National Accounts), la stima ottimale valore economico dovrebbe essere basata su 5 variabili “core”:
Numero dei volontari Numero delle ore di volontariato prestateTipo di lavoro svoltoAmbito istituzionale in cui l’attività è svolta Settore di attività economica in cui l’attività è svolta
Le metodologie correnti.
I metodi diretti si concentrano sulla valutazione economica dell’output (cioè dei beni o dei servizi) prodotto grazie al lavoro volontario al netto degli eventuali costi sostenuti per le materie prime e per i beni intermedi utilizzati nel processo produttivo. A questo output viene attribuito un valore sulla base dei prezzi dei beni o dei servizi equivalenti normalmente venduti sul mercato.
I metodi indiretti si soffermano sulla valutazione monetaria del fattore produttivo “lavoro volontario” che costituisce l’input principale nella funzione di produzione dell'output (bene o servizio) stesso. Il valore attribuito al tempo dedicato alle attività di volontariato viene stimato facendo ricorso al costo opportunità o al costo di sostituzione del lavoro volontario.
I metodi diretti
Formalmente, i metodi dell’output si basano sulla seguente formula
Y = ∑ Qi Pj
Y è il valore monetario - ai prezzi di mercato - della produzione dei lavoratori volontari non retribuiti;
Qi è la quantità del bene o servizio i-esimo prodotta dai lavoratori non retribuiti;
Pj è il prezzo di mercato del prodotto j-esimo scambiato sul mercato e sostitutivo del bene o del servizio i-esimo prodotto dai volontari e non scambiato sul mercato.
I metodi indiretti: il costo opportunitàIl costo opportunità: prende come parametro di riferimento
la remunerazione oraria che il volontario avrebbe percepito se avesse impegnato il tempo di volontariato nella sua normale attività lavorativa. Il risultato che si ottiene può essere sintetizzato come segue:
CO = ∑ Hi Wi
CO = valore (costo opportunità) del volontariato;Hi = ore di lavoro volontario dell'individuo i-esimo;Wi = salario dell’individuo i-esimo.
I metodi indiretti: il costo di sostituzione
Si attribuisce al lavoro volontario un valore pari al costo che l’organizzazione dovrebbe sostenere per retribuire una persona che sostituisca il volontario, dando per scontato che le due categorie abbiano la stessa produttività.
Il metodo del costo di sostituzione è quello da noi utilizzato per la nostra indagine.Il processo seguito consiste nel calcolare le ULA - Unità di Lavoro equivalenti - moltiplicando il numero dei volontari per le ore di volontariato prestate. Moltiplicando le ULA per il rispettivo salario ombra si ottiene il valore economico del volontariato
Il valore economico e la valorizzazione economica del Volontariato
Grazie per l’attenzione