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mensile d’informazione critica anno XXIII n. 219 settembre 2016 distribuzione gratuita www.konradnews.org Trieste - New York È in gioco il rispetto? Diversità e diritti Traffico pesante a Monfalcone e dintorni Le proteste degli abitanti crescono Dipingere in arabo Etel Adnan in mostra a Londra Paterna: vino e olio Agricoltura sociale in Italia

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mensile d’informazione critica anno XXIII n. 219 settembre 2016distribuzione gratuitawww.konradnews.org

Trieste - New York È in gioco il rispetto?Diversità e diritti

Traffico pesantea Monfalcone e dintorniLe proteste degli abitanti crescono

Dipingere in araboEtel Adnan in mostra a Londra

Paterna:vino e olioAgricoltura sociale in Italia

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numero 219settembre 2016

sommario

La copertina

Giuliano Comelli ci regala pennellate settembrine di giallo sole a godere la coda della bella estate.

La dedica

Abbas Kiarostami, è morto il 4 luglio.Nato a Teheran nel 1940 era regista, sceneggiatore, fotografo, pittore, scultoree designer grafico. Il suo era cinema di riflessione e mai di compiacimento. Ci ha insegnato il sapore della ciliegia, quello della Palma d’oro alla vita controogni morte. Buon viaggio, Abbas.

Dipiazza versus Arvediversus ArpaPromesse elettorali sulla Ferrieradi Lino Santoro

Guido il flâneurdi Polignano a mareSpazi di poesia sulla stradadi Stefano Crisafulli

La maga delle spezieSesamo, cuore beneficodell’umanitàdi Valeria Calamaro

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Trieste - New York È in gioco il rispetto?Diversità e diritti

Tra�co pesantea Monfalcone e dintorniLe proteste degli abitanti crescono

Dipingere in araboEtel Adnan in mostra a Londra

Paterna:vino e olioAgricoltura sociale in Italia

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5EDITORIALETrieste - New York.È in gioco il rispetto?di Simonetta Lorigliola

6AMBIENTE DIRITTI SOCIETÀTraffico pesantedi Luca Meneghesso

8 Geocronachedi Riccardo RavalliDell’olivo e dell’olio

9 Green PicsGiuseppe GenesioL’amore ai tempi dei gruccioni

10 Per convivere megliocon l’ Alzheimerdi Diego Masiello

11 Mare sporcoL’analisi di Goletta verdesulle coste del FVG

12 International rightsdi Giuliano PrandiniEx Jugoslavia: un viaggiofra memorie divise / 1

13 Siamo tutti intelligentidi Giorgio DendiBuona fortuna!

14KONRAD DEI PICCOLILa Fata carabinaSi torna a scuola

Laboratori per i bambiniNext 2016

15 L’arte di cresceredi Raffaella DelbelloSenso e significatodei Giochi olimpici

17CULTUREAlla scoperta delPorto Vecchio di Triestedi Eleonora Molea

18 Storie dell’artedi Fabiana SalvadorVenezia alla partigiana

19 Trebisondadi Cristina RovereDipingere in arabo

20 Alice CooperPiccola analisi antropologicadel concerto rockdi Riccardo Redivo

21 Playing for change 2016

22 Al Cinemacon Gianni UrsiniGagarin: primo nello spazio

24 CULTURA MATERIALE, VINI, CIBIDolci meraviglie di Fulvio

25 Il miele del Carsoe le piccole produzioni

26 Le Ricette di Konrad

27 La Bottiglia giustadi Simonetta LorigliolaPaterna.Viticoltura e relazioni sociali

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SALUTE E BENESSEREArti marzialidi Muzio BobbioGorin: una nuova arte marzialea Trieste

29 Alimentazione sanadi Nadia e Giacomo BoIl grano e i fagioli

30 L’erborista consigliaL’osteopata risponde

31 Fisioterapia ortopedicaL’osteocondrosidell’apofisi tibiale

32 APPUNTAMENTIdi settembre

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settembre 2016numero 219anno XXIIIDirettore responsabile e Copy EditorSimonetta Lorigliola

Direttore editoriale Roberto Valerio

RedazioneMuzio Bobbio Stefano CrisafulliRaffaella DelbelloGiorgio DendiLuca MeneghessoAnnalisa MetusEleonora MoleaGiuliano PrandiniRiccardo RavalliAlessandro RedivoRiccardo RedivoCristina Rovere Fabiana Salvador Lino Santoro Gianni Ursini

A questo numero hanno collaboratoBarbara BellinatiNadia e Giacomo BoChristian BoscariolValeria CalamaroGiuseppe GenesioDiego MasielloManuela Zippo

In copertina illustrazione di Giuliano Comelli

Le vignette sono di Michele Colucci

ImpaginazioneMassimiliano Schiozzi, Comunicarte

StampaLa Tipografica, Udine

Pubblicità (raccolta in proprio)[email protected]. 338 5002574 / 329 2223133Konrad mensile di informazione diNaturalcubo s.n.credatto dall’Associazione KonradAut. Trib. di Udine n 485 del 5/9/80 Aut.Fil. di Trieste

Redazione e sede legalevia Corti 2a 34123 [email protected] non è responsabile della mancatapubblicazione e di eventuali inesattezze degliannunci. Non si assume la responsabilità deicontenuti di annunci e spazi pubblicitari. Il rinvenimento del giornale in luoghi non autorizzatinon è di responsabilità dell’Editore. È vietata lariproduzione e l’utilizzazione esterna del materialepubblicato, salvo autorizzazione scritta dell’Editore.In conformità al DL 196 del 2003 sarà nostra curainserire nell’archivio informatico della redazioneeventuali dati personali forniti, garantendone lamassima riservatezza. I dati potranno esserecancellati su semplice richiesta.

❱❱ Konrad è distribuito in 300 punti in Regione

New York, 8th StreetMurales in ricordo delle vittime della strage omofoba

di orlando del 12 giugno 2016 (49 vittime).Foto Lorenzo Monasta

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New York. Mi trovavo là nel mese di giu-gno e la città brillava nella sua miriadedi bellezze e contraddizioni. Perché NYè la città del contrappunto per eccel-lenza. Un luogo in cui c’è il mondo, intero.Facce, lingue, cibi, alfabeti parlati e im-maginari. E anche tutte le disparità e gliabissi che il pianeta produce quotidia-namente senza sosta.Tra Harlem e il Financial District passi inun lampo dalla tirata mancanza alla da-narosa ostentazione. A Chinatown seiin una vera piccola città in cui tutto èautenticamente cinese: il caos, le mer-canzie in strada, le anatre laccate ap-pese su vetrine sudate, i cartellipubblicitari e dietro l’angolo ti trovi Lit-tle Italy un penoso ricettacolo per turistimiddle class in cui i marciapiedi pullu-lano di ristoranti fintitaliani alla salsarossa e chianti del fiasco, tutto troppobrutto per essere anche solo un cliché.A NY a giugno c’è ogni anno una dellepiù grandi manifestazioni pubblichedella società civile.Un corteo portentoso e sentito checoinvolge visibilmente tutta la cittànella sua preparazione. Il Comune è intesta e provvede alle necessità logisti-che che 400.000 partecipanti richie-dono.Parliamo del Gay Pride, naturalmente.Quest’anno, dopo la strage omofoba diOrlando, tutto era maggiormente ca-rico di tensione emotiva. La manifesta-zione, rabbiosa, bella e pacifica, hapercorso la Quinta strada ed è termi-nata presso lo storico Stonewall Inn, ilpub nel Greenwich Village dove il 28 giu-gno 1969 un gruppo di gay si opposero con una rivolta alleinnumerevoli retate della polizia nei locali e alle continue

pressioni delle istituzioni contro la lorolibertà di esistere ed esprimersi. La mic-cia esplose quando Sylvia Rivera gettòuna bottiglia contro un poliziotto. Unadonna, che non portava un cognome in-glese, e che non era conformementeeterosessuale. Gli anni passano e le bat-taglie servono. Oggi, pur continuando aservire birre, lo Stonewall è Monumentonazionale. Nella giornata del Pride l’arcobaleno dicolori che ne è simbolo viene proiet-tato sui due grattacieli icona dellacittà, l’Empire Building e il MemorialFreedom Tower. Oggi i treni della subway ospitano pub-blicità municipali che invitano ad utiliz-zare i bagni pubblici secondo la propriasensibilità di genere. E lo fanno nelle lin-gue del luogo, ispano-americano in pri-mis.NY è il centro del mondo. Trieste nonabita in questo mondo forse? Va in fumo il piccolo e importante Giocodel rispetto dedicato all’educazione digenere nelle scuole dell’infanzia. Scop-piano fuochi artificiali per festeggiare lenozze del neo (old) sindaco, che nes-suno in città può ignorare ma le unionicivili, e quindi i matrimoni gay, sono unfastidio che non merita la sala matri-moni.Dall’altra parte si istituiscono multecontro i clochard, entità da eliminaredalla vista in una città decorosa.Se il buongiorno si vede dal mattino,non sarà certo un bel lustro quello chea Trieste attende i diritti civili, il ri-spetto delle diversità e la loro integra-zione. E tutti quei valori che in un

mondo in movimento sono e dovrebbero essere ricono-sciuti e liberati. Da tutti e per tutti.

editoriaLe

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❝ NY è il centro delmondo. Trieste nonabita in questo mondoforse? ❞

editoriaLe di Simonetta Lorigliola

New YorkTrieste

È in gioco il rispetto?

Foto Lorenzo Monasta

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di Luca Meneghesso

Stop a traffico, rumore e smogI residenti chiedono a gran voce di liberare Monfalcone-Panzano e il territorio circostante dal traffico pesante.Il trasporto di materie prime potrebbe essere garantito tramite chiatte.

La vita a Monfalcone è da semprecondizionata dal rapporto tragrande fabbrica e piccola città.

Tuttora sono molti i nodi di questa in-tricata e forse inestricabile relazione: lavicenda amianto, lo sfruttamento e laprecaria integrazione di lavoratori tra-sfertisti, transfrontalieri e migranti, ipiani urbanistici, la centrale a carbone.Solo per citare quelli più spesso ascesiagli onori o disonori delle cronache epiù evidenti e sentiti in città.

Un tema emerge oggi come urgente eparadigmatico in questo territorio alta-mente industrializzato, stretto tra ilCarso e il mare: il traffico pesante sullestrade.

A subirne in particolare l'impatto è lostorico quartiere a ridosso dei cantierinavali: Panzano. Il continuo passaggiodi mezzi pesanti carichi di compo-nenti e materiale necessari per co-struire le “stelle del mare” implicadanni costanti al manto stradale, allecase e un disturbo e pericolosità og-gettivi per i residenti. Diversi striscionicontro il passaggio dei TIR sono com-parsi sulle vie principali di accesso alcantiere a chiara manifestazione dellosconforto degli abitanti che si sonoauto-organizzati per denunciare que-sta ennesima e quotidiana nocività chesono costretti a subire, in attesa dellapromessa bretella di collegamentostradale tra la via dei Canneti e via del-l'Agraria. Per risolvere questo problema c'è chisuggerisce che, intanto, basterebberocartelli di divieto di transito ai TIR, posi-zionati all'inizio delle vie Gorizia, Mar-celliana, Cosulich e Bonavia. La città convive anche con il traffico dibramme: i semilavorati dell'industria si-

dere la modifica della normativa statalein vigore sui trasporti eccezionali perspostare il traffico sulla rete autostra-dale.Il problema del resto non colpisce soloMonfalcone. Diversi sono stati gli inci-denti di autotreni in particolare a Pierisdove la presenza incombente, ingom-brante e continua degli autoarticolatiche si dirigono verso Porto Nogaro èvissuta con estrema difficoltà, comenelle altre località interessate dal loropassaggio. L'evidente sudditanza daparte degli amministratori locali e dellaRegione non fa che perpetrare questagrave situazione di disagio. Il gruppo Facebook “Stop alle brammesulla SR 14” sottolinea come sarebbeimportante insistere sul fatto che ba-sterebbe fare il dragaggio a San Gior-gio di Nogaro per trasportare, comein passato, queste merci via mare.Il trasporto di materie prime potrebbeessere garantito tramite chiatte con uncosto irrisorio per il colosso della can-tieristica mondiale e l'indotto indu-striale e portuale, ma con grandevantaggio per infrastrutture e resi-denti.

derurgica. Giganteschi parallelepipedidi metallo vengono trasportati su ca-mion, partendo dal porto di Monfal-cone in zona Lisert e dirigendosi versoPorto Nogaro lungo la Strada Regio-nale 14 e così attraversando l'interacittà. Oltre ai rallentamenti, al danneg-giamento del manto stradale, all'inqui-namento acustico e atmosferico,diversi sono stati anche gli incidentistradali.I recenti lavori su via Arrigo Boito, inol-tre, hanno portato questa importantearteria ad avere una corsia sola e unostillicidio di rotonde, rendendo il traf-fico in quella zona – fondamentale nel-l'ingresso in città per chi arriva daTrieste – estremamente più lento espesso intasato. La conseguenza è chemolti utilizzano strade alternative, inzone residenziali, come la parallela viaRomana, che risultano ora anch’essetrafficate e rumorose. Il problema si èaggravato visto che il periodo estivopresenta movimento intenso verso lelocalità balneari della costiera triestinacome Duino e Sistiana. La situazione è rimasta immutata neltratto di via Boito in oggetto – che èparte della SR 14 – nonostante l'inter-pellanza parlamentare del deputatoGiorgio Brandolin finalizzata a richie-

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PoSt it di Lino Santoro

Dipiazza versus Arvedi versus ArpaPromesse elettorali sulla Ferriera

Un sindaco di parte, così appareDipiazza nei suoi primi 100giorni.

Convoca solo le sue associazioni am-bientaliste: NoSmog, FareAmbiente eComitato 5 XII. Le invita agli incontricon Arvedi e con Arpa FVG, rassicuratoda una claque che lo sostiene. Legambiente e WWF non esistono. Co-noscevamo un altro Dipiazza, più co-raggioso, più concreto, disponibile alconfronto, ma si sa l’età pesa a tutti e,forse, il suo entourage gli pone dei li-miti cui non sa sottrarsi. Accidenti alle insicurezze, che tormen-tano con il passare degli anni.

Eppure su alcuni punti siamo d’accordocon lui. Abbiamo più volte affermato che gliimpianti dell’area a caldo della Ferrierasono tecnologicamente superati, e cheinterventi di miglioramento ambien-tale di queste componenti sembranopezo el tacon che el buso. Sull’AIA con-cessa dalla Regione abbiamo giàespresso le nostre opinioni: troppoaperta alle esigenze dell’impresa, menoalla tutela degli abitanti del rione di Ser-vola. E non è da dimenticare che Arvediha acquisito la Ferriera a prezzo di rea-lizzo, come documentato in modo pre-ciso nel blogspot F.A.Q. Trieste, checonsigliamo come fonte di informa-zione di notevole spessore sui fatti trie-stini.

Non ci convince invece lo scontro conArvedi. Con lui l’approccio potrebbe essere di-verso. Nel Piano industriale 2014-2016 diSiderurgica Triestina è scritto: In una se-conda fase, la competitività del costoghisa, rapportato ai prezzi delle importa-zioni dall’estero, definirà la convenienza o

Sull’Arpa e sulla sua terzietà invece con-dividiamo alcune perplessità.E in un documento presentato al diret-tore Luca Marchesi da LegambienteFVG (alla cui stesura abbiamo parteci-pato) le esplicitiamo. Non ci convin-cono le informazioni presenti sul sito diArpa FVG. Un ente istituito per la vigi-lanza e il controllo dell’ambiente, all’eserci-zio e alle attività di ricerca e di supportotecnico-scientifico, nonché all'erogazione diprestazioni analitiche di rilievo sia ambien-tale sia sanitario non può permettersi discrivere da mesi sul sito web che visono disservizi nei prodotti modellistici. La modellistica matematica è oggi lostrumento essenziale per interpretarelo stato dell’ambiente e per fare delleprevisioni. Vedi i dati dei recenti episodidi inquinamento diffuso riscontrato neigiardini di Trieste - di cui Dipiazza nondice molto, ultimamente. La legge istitutiva di Arpa del 15/12/1998dice: Arpa (…) è sottoposta agli indirizzi edalla vigilanza della Regione (…) esercita lesue attribuzioni nell'ambito degli indirizzi edelle direttive della Regione. E come si leggesul sito Arpa FVG è il "braccio operativo"della Regione Autonoma Friuli Venezia Giu-lia (…) e (…) opera (…) seguendo gli indirizzitracciati dalla Regione, che vigila sulla suaattività. Che strana terzietà.

meno al mantenimento della produzione dighisa e della cokeria con l’eventuale ipotesidi sostituire la produzione di coke approvvi-gionandolo dall’estero. Al termine dell’even-tuale dismissione della cokeria si renderàdisponibile un’area di circa 50.000 mq chesarà riconvertita ad area retroportuale; lavecchia banchina dello stabilimento pro-spiciente i carbonili sarà attrezzata con grumobili gommate e consentirà una capacitàdi scarico aggiuntiva di circa 400milaton/anno di rinfuse e prodotti finiti, por-tando così la capacità complessiva del hubportuale multipurpose a circa 2,5 Mton dirinfuse. Queste affermazioni configu-rano un possibile dialogo, perchésiamo convinti che è per la logistica e illaminatoio che Arvedi si è proposto perla reindustrializzazione della Ferriera, eche nemmeno lui creda a un futurodell’area a caldo. A fine anno scadrà l’obbligo biennale,sottoscritto nell’Accordo di programmadel 21 novembre 2014 (per contare sui fi-nanziamenti europei all’area di crisi si-derurgica complessa) di mantenerel’area a caldo. Però Dipiazza oggi è così: deve dimo-strare la sua durezza, alla Bossi? O forseè solo un gioco delle parti? Si sa: fra im-prenditori (seppur di livello diverso) allafine una soluzione si troverà.

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Le nostre radici, intrise d’oliocome molte delle storie delmondo, solcano tuttora il Medi-

terraneo, in pace e in guerra, tradrammi e speranze.Gli antichi passi dell’uomo dall’Africa edall’Asia verso l’Europa sono stati ac-compagnati dalla triade alimentaremediterranea: cereali, olivo e vite. Inquesto scenario il clima ha giocato lasua parte. Nelle ultime centinaia di migliaiad’anni è come se il clima temperato sifosse spostato verso Nord, in alcuniperiodi, mentre durante le fasi fredde eglaciali fosse stato il freddo del Nord acalare verso l’Equatore, con il propriocorredo di piante e animali. Cosa ri-mane?Tracce di noccioli di olive e di carboned’olivo, conservate in numerosi scaviarcheologici nel Medio Oriente, e unatestimonianza vivente: la macchia me-diterranea che sopravvive lungo la co-stiera triestina e ligure o presso i nostrilaghi dove prosperano olivo, sponta-neo e poi coltivato, piante aromatiche,alloro, timo e salvia e il leccio. Un in-treccio di natura, azioni antropiche emiti.Basti pensare a Noè e alle sue traversiecon uva e vino, dopo il lungo errare,conclusosi sulle vette dell’Ararat con lapace con Dio e gli elementi naturali,sancita da un ramoscello d’olivo. Mes-saggio comprensibile ancor oggi, sim-bolo eterno di sacri legami. Anche le lingue conservano anticheconnessioni: i Greci chiamavano elaiosl’olivo domestico, che veniva definito

gentile e agrielaia kotinos una delle va-rietà selvatiche, utilizzata per il legno.Sono forse indizi dei loro rapporti con iFenici e con la Siria, zona di prove-nienza della pianta, e quindi dell’olioche era ritenuto dai greci alimento,farmaco e addirittura regalo della deaAtena agli ateniesi e massimo premioper i vincitori delle gare olimpiche.I Romani chiamavano oleaster (oliva-stro) tutti gli olivi spontanei e distin-guevano le diverse tipologie di olivecommestibili e di olii per uso alimen-tare, cosmetico o altro. Tra gli olivi selvatici, i più antichid’Italia e d’Europa, sfiorano i 4000anni d’età e si trovano nei pressi delpaesino di Luras in Sardegna, nonlontano da Olbia.Il più imponente è chiamato il “Pa-triarca”. Sotto le sue fronde dal Me-dioevo vi si celebra una messa la primadomenica di settembre in onore diS.Giuliano; l’evento probabilmente sicollega a riti più antichi come pure lacredenza che, attorno al maestoso al-bero, albergassero delle api, poste a di-fesa del classico tesoro, là sepolto.

In Maremma un altro testimone deltempo è l’ “olivo della strega”, datato acirca 3000 anni fa.Con la coltivazione dell’olivo l’uomo haplasmato territori, spesso marginali:dalle colline toscane alla zona delParco regionale del Venafro nel Moliseche dal 2008 tutela un’area con olivimillenari pregiatissimi le cui primenotizie risalgono al IV secolo a.c.. Quel mondo lo possiamo anche vederegrazie alle immagini raffigurate suivasi, quasi foto dell’epoca, cheemozionano per la loro immediatezza;inoltre le diverse tipologie di conteni-tori permettono la conoscenza di altridettagli. Un significativo esempio ènascosto nel quartiere romano delTestaccio dove furono rotte esmaltite milioni di anfore onerarie,utilizzate per il trasporto d’oliospagnolo. Il cumulo svetta conben 54 metri di altezza e al suointerno antichi depositi ipogei sonodiventati rinomate trattorie.Da sempre, le rotte dell’olio tra Africa,Sicilia, Grecia e Spagna si sonointrecciate con quelle del grano e delsale fino ai miei ricordi, legati all’aromadell’olio siciliano che condiva conl’origano, le verdure dell’orto.Il quadro delineato è incompleto e celamolte ombre: dal Medioevo a oggiclima, incuria, scarse conoscenze etalvolta l’uso improprio del territoriohanno più volte messo a rischio questopatrimonio naturale e culturale. Approfondirne cause, mali e rimedirichiederà un prossimo, lungo, viaggio.

GeocroNacHe di riccardo ravalli

Dell’olivo e dell’olioAntiche storie mediterranee

Foto r. ravalli

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Lavora con noiKonrad cerca un collaboratoreper il settore promozione e pubblicitàCerchiamo una persona che abbia attitudine alla relazione e alla vendita, capacità propositivee di programmazione. Una persona che condivida la filosofia del giornale, la senta propria e sia disposta a seguirecon pazienza e continuità il cammino per sua la crescita e la sua sostenibilità.Il lavoro è retribuito.

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Green Picssguardi di ecologia sociale

L’amore ai tempi dei gruccioni

Coppia di gruccioni (Meropsapiaster). L’immagine ritrae l’offertadel dono dal maschio alla femmina,durante il corteggiamento.I gruccioni provengono dall’Africa emigrano verso Nord nei mesi estivi,sostando presso l'Isola della Conaper circa tre mesi. Nidificano sullacollinetta in cui scavano tane, damaggio ai primi d'agosto (scattorealizzato a giugno 2016).

Foto di Giuseppe Genesio,appassionato fotografo naturalistacon una particolare dedizione aquel luogo di meraviglieornitologiche che è l’Isola dellaCona. Un patrimonio dasalvaguardare, oggi più che mai,come dovrebbero imporre glisconfortanti dati sull’inquinamentodelle foci dell’Isonzo raccoltida Goletta verde di Legambiente.

Con questo numero iniziamo una nuova rubrica che ospiteràfotografie e immagini che raccontino l’ambiente,nelle sue bellezze e anche contraddizioni.

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di diego Masiello

Per vivere meglio conuna persona con l’AlzheimerWorkshop all’ITIS di Trieste con Naomi Feil

appuntamento da non perdereper familiari o operatori socio-sanitari che si rapportano quo-

tidianamente con persone anzianedisorientate o affette da Alzheimer. Il 6 ottobre dalle 9 alle 17 (Itis, via Pa-scoli 31, Trieste) ospiterà, nella suaunica tappa italiana, un Workshopdella gerontologa americana di famamondiale Naomi Feil, ideatrice del Me-todo Validation. Tra gli anni 1963 e 1980la Feil ha sviluppato questo metodoche, in sintesi, si realizza attraverso unatteggiamento empatico di base, unavisione olistica dell'individuo e il ricono-scimento dei bisogni e delle emozioniespresse. Negli anni il metodo è statodiffuso in America, Canada, Europa eGiappone ed è oggi riconosciuto tra ipiù importanti metodi di approccionon farmacologico per grandi anzianicon problemi di demenza. Viene inse-gnato a livello universitario e a livello dibase ed utilizzato in diverse strutturesanitarie e assistenziali. Il metodo Validation è una teoria chespiega come gli anziani disorientati,nella loro ultima fase di vita, cerchinodi portare a termine compiti non risoltio lasciati in sospeso in precedenza.Familiari e operatori supportati dall’in-segnamento di tecniche verbali e nonverbali (utili anche a se stessi) giun-gono a capire gli atteggiamenti, che igrandi anziani affetti da Alzheimermettono in atto, spesso incomprensi-bili e difficili da accettare.

La Validation si pratica attraverso unatteggiamento non giudicante eaperto al riconoscimento delle emo-zioni e dei bisogni universali. Il princi-pio di base è che un'emozionericonosciuta e convalidata da una per-sona di fiducia, diminuisce d'intensità efa meno male. Le persone comunicanodi più, rallentando l’ingresso nelle pro-gressive fasi del disorientamento. L’ITIS di Trieste, Azienda Pubblica di Ser-vizi alla Persona, ospiterà nel suonuovo Auditorium di via Pascoli 31 que-sto importante appuntamento. L’Itis siè avvicinato a questo metodo da unaventina d’anni ed è impegnato, attra-verso i suoi insegnanti (laria Maracchi,Miriam Tonetto e Francesco Mosettid’Henry), certificati dal Validation Trai-ning Institute di Springfield, a diffon-dere i principi e le tecniche dellaValidation verso operatori e familiari intutta Italia. In un’Italia sempre più an-ziana e di fronte a un aumento vertigi-noso dei malati di Alzheimer ogniconoscenza per una vecchiaia migliorerappresenta un inestimabile valore ag-giunto personale.

Il metodo Validationè una teoria chespiega come glianziani disorientati,nella loro ultima fasedi vita, cerchino diportare a terminecompiti non risolti olasciati in sospeso inprecedenza

Info Centro Formazione ValidationITIS via Pascoli 31 Triestetel. 040 [email protected]

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a cura della redazione

Mare sporcoFoci e canali rappresentano ancora una minaccia per il mare in Regione.La causa è nei deficitari impianti di depurazione. Lo dice l’ultimo rapporto di Goletta Verde.

Goletta verde di Legambienteha monitorato 8 punti lungo111 chilometri di costa in Friuli

Venezia Giulia. Tre sono risultati forte-mente inquinati: la foce dei fiumiIsonzo e Stella e il canale di via Batti-sti a Muggia che presentano una ca-rica batterica almeno doppia rispettoai limiti consentiti dalla legge. Fiumi e canali raccolgono scarichinon depurati adeguatamente o cheaddirittura confluiscono a maresenza alcun tipo di trattamento.Criticità, quelle sul sistema depurativo,per le quali anche l’Unione Europeachiede di fare presto: la nuova proce-dura di infrazione arrivata nei mesiscorsi coinvolge anche otto agglome-rati urbani del Friuli-Venezia Giulia neiquali sono state riscontrate “anomalie”circa il trattamento dei reflui. ll caso di Muggia è noto da tempo e lagiunta Nesladek si era impegnata a ri-

dario o gli impianti non sono completa-mente conformi alla direttiva europea.Nel mirino dell’Ue sono finiti: Trieste-Muggia; Fiume Veneto; Maniago; Pratadi Pordenone; Rivignano; San Danieledel Friuli; Pasian di Prato e Tricesimo.Secondo i calcoli ufficiali la multa eu-ropea in arrivo da gennaio 2016 saràdi circa 66 milioni di euro pari a 53,6euro per ogni cittadino in Regione,sette volte la media nazionale (8,1euro).Il Consiglio regionale ha recentementevarato una nuova legge sull’acqua, che,nelle intenzioni dei presentatori, do-vrebbe rispondere anche all’urgenza diadeguare il sistema di depurazione intutto il territorio regionale (vedi Konrad218 pag. 10 e 11 ). I dati di Legambiente ci dicono e confer-mano che diventa quantomai pres-sante affrontare la questione.

solvere il problema. Ora la grave que-stione è nelle mani della nuova Giuntadi Laura Marzi. Secondo l’Unione europea per otto ag-glomerati urbani del Friuli-Venezia Giu-lia (350.309 abitanti) non è statodimostrato che tutto il carico generatoriceva un adeguato trattamento secon-

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il Viaggio della Memoria nell'exJugoslavia con l'AssociazioneQuarantasettezeroquattro

(www.quarantasettezeroquattro.it)inizia al confine, segnato dalla Sava,tra Croazia e Bosnia - Erzegovina. Delcampo di lavoro e sterminio di Jaseno-vac non rimane nulla. Aperto dalle au-torità dello stato fantoccio croato nel1941 fu distrutto dagli ustascia, allafine della guerra, nel 1945, prima del-l'arrivo delle truppe di Tito. Oggi resta un'ampia radura verde,laghetti, lo scorrere del fiume: unpaesaggio bucolico. Fu il luogo dellesofferenze e morte di decine di mi-gliaia di serbi, ebrei, rom.Al di là della Sava, nella RepubblicaSrpska (una delle due entità della Bo-snia ed Erzegovina), il Memoriale diDonja Gradina mobilitava la popola-zione serba, all'inizio della guerra del1991, con il ricordo delle violenze su-bite dai croati. La memoria non è condivisa e que-st'anno ci sono state tre diverse com-memorazioni: quella ebraica, quella distato (disertata dalle associazionidelle vittime per le posizioni revisioni-ste di autorità croate) e quella dellacomunità serba e antifascista croata.All'austriaca Diana Budisavljević, chesalvò dal campo migliaia di bambiniserbi, è stata intitolata una via a Bel-grado, in Croazia aspetta ancora unuguale riconoscimento.

A Prijedor, per motivi di sicurezza, Mir-sad Duratović, presidente bosgnaccodell'Associazione degli Internati Prije-dor 92, sposta l'incontro in un albergodella periferia. Ricorda le vittime mu-sulmane e croate dopo che nel 1992 iserbi, preso il controllo della città, det-tero inizio alla pulizia etnica.Ai non serbi fu ordinato di portare albraccio un nastro bianco e di appen-dere alle finestre lenzuola bianche.30.000 non serbi passarono per icampi di Omarska, Keraterm, Trno-polje; le vittime furono oltre 3.000.Duratović aveva 17 anni quando fu rin-chiuso in un campo, 47 dei suoi fami-liari furono uccisi, gli è rimasta solo lamadre.Ora vittime e carnefici si incon-trano in strada. ”Nel campo di Trno-polje sono stati eretti monumenti aicombattenti della Repubblica Srpska,è come se ad Auschwitz avessero de-dicato monumenti alle SS”.Il 31 maggio 2012 un ragazzo, EmirHodžić, rimase da solo in silenziotutto il pomeriggio nella piazza princi-pale di Prijedor, con un nastro biancoal braccio. Da allora viene commemo-rata la Giornata dei Nastri Bianchi. Èun buon inizio, ma una cittadinanzacondivisa è ancora da venire. Il partitonazionalista serbo ha la maggioranzaassoluta, nega le persecuzioni e i cri-mini e la discriminazione contro i nonserbi continua. A Travnik incontriamo le prime donne

iNterNatioNaL riGHtS di Giuliano Prandini

Ex Jugoslavia

un viaggio fra memorie divise / 1completamente velate. Visitiamo lacasa di Ivo Andrić: nemmeno sul va-lore delle sue opere le élite culturalisono concordi.La Biblioteca Nazionale di Sarajevo èstata finalmente restaurata, ma i libririmangono altrove. In una visita dimolti anni fa l’artista Jannis Kounellisaveva allestito nove grandi strutturecon libri, pietre, sacchi di iuta perchiudere le porte dell'atrio. Ora nellaBiblioteca ci entrano le nuove coppiedi sposi, in posa per l'album di nozze.Oltre il ponte sulla Miljacka, in unabirreria, ci aspetta il giornalista Ro-dolfo Toè. I dati del censimento del2013, dopo lunghe attese e polemiche,sono stati da poco pubblicati. “In Bo-snia Erzegovina è stata attuata la pu-lizia etnica, su 140 municipalità solo incinque o sei non c'è un gruppo etnicocon una maggioranza assoluta (Mo-star, Jajce, Brcko…). Sarajevo è in granparte musulmana; nella RepubblicaSrpska vivono praticamente soloserbi”.Rispetto ai dati statistici del 1991 lapopolazione è diminuita del venti percento, la disoccupazione giovanile è lapiù alta in Europa, ma anche chi ha unlavoro vuole emigrare. “Il rischio at-tuale è che questo paese si spopoli, di-venti vecchio e muoia su se stesso”.

(continua sul numero di ottobre)

il Fiore di Jasenovac, opera dell’architetto bogdan bogdanovic (1966).

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Èproprio un periodo fortunatoper me. Poco tempo fa ho rice-vuto da molti dei miei amici

una notizia favolosa, e voglio farvi par-tecipi dell’evento. Eccola:”Questo mese è molto speciale: avrà 5venerdì, 5 sabati e 5 domeniche. Que-sto evento succede una volta ogni 823anni. Questi anni sono conosciuticome “sacchi di denaro”. Manda questomessaggio a 8 buoni amici e i soldicompariranno in 4 giorni, è una cosabasata sul Feng Shui cinese. Chi lo fer-merà non riceverà nulla. Tentare noncosta niente”.Elenchi lunghissimi di persone si pas-sano questo messaggio, e forse hannousufruito di questa fortuna che capita,come abbiamo detto, ogni 823 anni.Ho cercato di capire quale fosse lacomplicata formula matematica che

SiaMo tUtti iNteLLiGeNti di Giorgio dendi

Buona fortuna Analisi matematica di un’ennesima catena di Sant’Antonio

Konrad esiste da 23 anni. E da 23 annicerca di raccontare criticamente lacittà di Trieste, la regione Friuli VeneziaGiulia e tutto quello che accade al difuori dei suoi confini materiali o geo-grafici, che noi vediamo sempre comebarriere da superare. Lo facciamo con spirito critico eumiltà, ma sempre a cuore aperto emente libera. L’unico finanziamento per Konradsono le sue entrate pubblicitarie. Non ci sono sponsor, santi o protet-tori. Nè contributi pubblici.Questo ci consente di rimanere liberie indipendenti.Tutto questo non sarebbe possibile se i

collaboratori non aderissero al pro-getto e scrivessero per Konrad in modototalmente volontario e gratuito. Ogni mese però è una nuova avven-tura da portare a capo.

Non mancano le difficoltà e Konraddovrà studiare strade nuove per ga-rantire il finanziamento della rivista.I suggerimenti dei lettori in meritosono i benvenuti.

fornisce come risultato 823, ma non cisono riuscito. Però ho pensato che in ogni anno cisono 7 mesi di 31 giorni (4 di 30 giorni efebbraio di 28 o 29). 7 mesi di 31 giornisignifica che di media uno inizierà conlunedì, uno con martedì e così via, unoper ogni giorno della settimana. Alloraogni anno (ripeto, di media) capiterà ilfortunato evento in cui un mese di 31giorni inizierà con venerdì, e saranno

venerdì i giorni 1, 8, 15, 22, 29, sabato il30 e domenica il 31. Ovvero: 5 venerdì,5 sabati, 5 domeniche.L’evento è capitato in gennaio e luglio2016, capiterà in dicembre 2017, e noncapiterà nel 2018. Ma marzo 2019 ritor-nerà a portarci fortuna.Come si può capire, il mese fortunatonon capita ogni anno, ma di mediauna volta all’anno. I calendari si ripe-tono ogni 28 anni, ma non saranno bi-sestili gli anni 2100, 2200, 2300,mentre lo sarà il 2400. Questo provo-cherà delle piccole rettifiche al ragio-namento sopra esposto, ma di sicuronon si aspettano mai 823 anni per ilriapparire dell’evento descritto. Con un po’ di logica si riesce a valutarese una notizia è corretta o no. Ciò nonci vieta di augurarci buona fortuna co-munque.

La redazione di Konraddurante la manifestazione

Sogni per trieste / Sanje za trst(maggio 2016).

progetta il suo futuro

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ricomincia la scuola e torna la Fatacarabina.Ho in canna miriadi di osserva-zioni e consigli magici per voiumani genitori.da settembre ricomincia la scuola.Non solo. ricomincia tutto il resto.ci sono i compiti da fare (ancheogni giorno, se la scuola non è atempo pieno) lo sport, le lezioni dimusica, di inglese o tedesco e cosìvia.alla fine assistiamo a una corsacontinua, che in questo oggettiva-mente faticoso e stressante spo-

starsi coinvolge genitori e figli.È la condizione lavorativa dei geni-tori che lo impone? Non crediamo.basta organizzarsi. e lasciare al-meno 1 pomeriggio di noia ai bam-bini. di noia? esatto. Fare niente.Niente di predisposto, intendo.ca-pire che la vita è anche pensiero li-bero nel tempo. tempo per sestessi. riflessione, direbbero i“grandi”. Quei pochi che lo fanno.Lasciateli respirare. Senza bisognodi nessuna predica. i bambini sa-pranno come stare da soli, in pace,organizzandosi e godendo di una

nuova dimen-sione. Gio-cherannospontaneamente. Leggeranno. Seall’inizio diranno “Mi annoio!”, ècolpa vostra! Li avete subissati incontinuazione. Ma non cedete ilpasso alla tv o alla famigerata play-station. Lasciateli liberi di pasco-lare tra il silenzio el’immaginazione.Sono mattoni per una vita felice.

Un magico saluto

La Fata carabiNa

Si torna a scuolaE si torna al turbinio di attività extrascolastiche che invadono i vostri pomeriggi….

A TriesteNext con i bambinidi Micol ascoli Marchetti

Dal 23 al 25 settembre trieste mettein scena la sua anima scientifica conTriesteNext, il Salone europeo della ricercascientifica. La V edizione è intitolataUmano Post-Umano: verso l’homotechnologicus? e si preannuncia riccadi eventi interessanti, con oltre 150ospiti. Non possono mancare, in uncontesto che pone l’attenzione sulfuturo, sul progresso e sull’intera-zione fra uomo e macchine, attivitàe laboratori dedicati ai più piccoli.il cuore pulsante della manifesta-zione sarà Piazza Unità, con le areeaperte alle scuole e al pubblico, cu-rate da Università di Trieste, AREAScience Park, SISSA-Scuola Inter-nazionale Superiore di Studi Avan-zati, ICTP-The Abdus SalamInternational Centre for Theoreti-cal Physics, OGS-Istituto Nazio-nale di Oceanografica e GeofisicaSperimentale, ICGEB-Internatio-nal Centre for Genetic Engineeringand Biotechnology, INFN-IstitutoNazionale di Fisica Nucleare Se-zione di Trieste, Elettra Sincro-trone Trieste.Passeggiando di giorno e di sera nel-l’allegra atmosfera di Next, i bam-

bini potranno essere chiamati aestrarre il dNa dalla saliva, osser-vare dei batteri su piastre o vedere almicroscopio un moscerino dellafrutta, scoprendo come questo in-setto sia oggi un protagonista dellaricerca scientifica.Si potrà anche sfidare un computera muovere una pallina nel modo piùveloce e preciso possibile, scoprirecome la tecnologia sia parte inte-grante del progresso medico, e im-parare qualcosa su raggi cosmici eraggi gamma per lo studio dell’Uni-verso.Nell’anno in cui si celebranoi 100 anni dalla nascita delfisico Paolo Budinich, chenel 1964 fondò assieme adabdus Salam il Centro In-ternazionale di FisicaTeorica, ci saranno atti-vità dedicate alla fisica eal mare, le sue duegrandi passioni. Lamostra L’arcipelago dellemeraviglie (dal 27 ago-sto al 25 settembre aPalazzo costanzi) propone ai piccolivisitatori coinvolgenti attività di

gioco-scienza, a cura dell’Immagi-nario Scientifico: toccando conmano speciali apparati sperimen-tali, i bambini potranno esplorarealcuni dei più importanti fenomenilegati alla fisica dell’acqua e del-l’aria.

eventi a ingresso libero (tranne ovediversamente specificato sul pro-gramma).

❱❱ Per maggiori informazioniwww.triestenext.it

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L’arte di creScere di raffaella delbello

Senso e significato dei Giochi olimpiciDalla Grecia antica a Rio 2016 passando da Shakespeare: armonia e rispetto

Le olimpiadi, celebrate in originedalla cultura della Grecia antica,sono un’occasione per ricordarcil’importanza di coltivare l’armoniafra la dimensione intellettuale,animica e corporea dell’essereumano, anche in seno alla praticasportiva. Partecipare ai giochiolimpici per un atleta dell’epocaantica significava essere prepa-rato e allenato a mostrare losplendore della natura umana.ad esempio, nel pentathlon olim-pico di origine classica, una se-quenza di prove richiedeva abilitàriferite ai sensi inferiori che coin-volgono tatto, ritmo, movimento,equilibrio e abilità riferite ai sensisuperiori che coinvolgono udito,parola, pensiero e l’io. immergiamoci nella prima provaprevista dalla sequenza classica: lacorsa. L’atleta si muoveva accom-pagnato da strumenti musicali edoveva dimostrare piena padro-nanza nell’equilibrare leggerezza epesantezza: il criterio per giudicarela prova non era lavelocità ma la ca-pacità di armoniz-zare movimento esuono. ed eccoci al salto.Qui era fondamen-tale l’armonia fraslancio, elevazione,ricaduta. Solo dopo la prova delsalto, arrivava il mo-mento del lancio deldisco. il disco, imma-gine del sole, dovevacompiere una parabolache mimasse il suo per-corso nel firmamento, rap-presentava il viaggio fral’alba e il tramonto. com-piuto l’omaggio al sole e al-

l’intelletto, la precisione nel lanciodel giavellotto confermava la capa-cità di mirare e cogliere un bersa-glio usando al meglio la percezionesensoriale a servizio della preci-sione nel raggiungere un obiettivo.A questo punto non restava che ilconfronto fra uomini: la lotta.Prevedeva il riconoscimento dellaforza dell’avversario senza che ilcombattimento comportasse undisconoscimento della sua perso-nalità. era necessario esercitare lequalità previste anche dal modernofair play: sono la lealtà e l’eticadella competizione a essere forsefra i pochi concetti rimasti vivinella cultura sportiva contempora-nea.ll termine fair play, adottato peresprimere anche l’impegno uffi-ciale della FIFA rispetto all’eticacalcistica, è una parola coniata daWilliam Shakespeare durante lastesura di troilo e cressida,tragedia

scritta nel 1601. e sembra non es-sere un caso che questa tragedia siaambientata nel contesto degli avve-nimenti della guerra di troia. Vi siraccontano vicende profondamenteconnesse a valori fondamentalicome l’amore, l’onore, il rispettodella gerarchia. oggi come allora,accanto alla precisione agonisticadel gesto sportivo, è necessario te-nere presenti le qualità umane perriuscire nella competizione sana,quella che rispetta sé e gli altri. Pertale ragione l’attività fisica o spor-tiva in ambito pedagogico ed evolu-tivo, se coltivata con cognizione dicausa in ambito antropologico,aiuta la crescita fornendo stru-menti importanti nello sviluppodell’individuo, al di là del fatto chesi possa o meno diventare dei cam-pioni annoverati nello star systemdello sport.

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konraddei

piccoli

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diffondere la poesia e la filoso-fia, in un posto turistico e giàbello di suo come Polignano a

Mare, in Puglia. È questo il compitoche si è dato Guido il Flâneur: sottoframmenti di frasi e strofe di poesie al-trui, la sua firma inconfondibile rendela sua opera (perché si tratta di unavera e propria azione artistica, checchéne dica il suo autore) ancora più inte-ressante e misteriosa. Chi è - si chie-dono i passanti - Guido il Flâneur?Esiste davvero o è uno pseudonimo?Diciamo subito che il signor Guido esi-ste davvero, vive a Polignano e io l'hoincontrato. Ma solo per caso, anchese, come ben sappiamo, la casualità,per Jung, è solo un altro nome dellasincronicità.Quel che è certo è che i suoi interventinon passano inosservati: perdendosinel dedalo di viuzze del centro storicodi Polignano si arriva presto a uno deitanti belvedere che si aprono sul maree che attirano, giustamente, frotte di

turisti. Da lì si scorgono sui portelli delgas, sui portoni anonimi e anche suigradini, frasi di filosofi o versi di poeti,scritti in corsivo: si va da Violeta Parra(“Gracias a la vida, que me a dadotanto”) a Alda Merini (“La casa dellapoesia non avrà mai porte”), sino a LaoTse (“Il silenzio è il grande rivelatore”),ma ci sono anche Leopardi, Edgar LeeMasters, Adorno, Mark Twain e Ne-ruda. Il signor Guido, però, lo scrivechiaramente e ce lo ribadisce di per-sona: non si sente un poeta (“non neho i requisiti”) e nemmeno un artista,si autodefinisce un flâneur. Del resto iversi e i pensieri citati non sono suoi:prendendoli a prestito vuole solo dif-fonderli perché è convinto che, para-frasando Cervantes e Borges, “lepagine lette inorgogliscono più diquelle scritte”.Bisogna partire, allora, da quella suaautodefinizione: Guido il flâneur. Chi èun flâneur? Nell’Ottocento, secondo ladescrizione che ne fanno Baudelaire

prima e Benjamin poi, era un genti-luomo vagabondo che girava per lestrade della sua città (Parigi, ça va sansdire) con uno sguardo curioso, comeun turista perenne, scoprendo casual-mente angoli nascosti o poco valoriz-zati e perdendosi volontariamentenelle vie del centro. Un vagabondaggioconsapevole, dunque. Ma, in questocaso, nel 2016, il flâneur di Polignanovuole anche lasciare un segno del suopassaggio, nel modo che abbiamo giàdescritto. Ottenendo così due impor-tanti risultati: che quei luoghi ano-nimi, sui quali campeggiano i versi o ipensieri altrui, divengano meno ano-nimi agli occhi dei turisti e di chi vive eabita a Polignano, e che quei versi equei pensieri vengano letti e forse ri-cordati, migliorando così sia i luoghiche le persone. E aprendo spazi di poe-sia sul deserto dell’immaginazione.

di Stefano crisafulli

Guido il flâneur di Polignano a mareAprire spazi di poesia sul deserto dell’immaginazione

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Una città nella città. Un sito diarcheologia industriale e por-tuale tra i più rilevanti in Eu-

ropa, testimonianza di un’architetturaemporiale-industriale ottocentesca al-l'avanguardia al suo tempo per le tec-nologie e i materiali usati. Il PortoVecchio di Trieste attrae visitatori daogni parte del mondo, ma come ac-cade spesso, è sconosciuto per la granparte dei triestini. Ma questo ultimoscampolo d’estate è l’occasione perscoprirlo. Il Porto Vecchio di Trieste contienecirca un milione di metri cubi di strut-ture. Di tutti i 38 edifici originari altempo dell’ampliamento del “PortoNuovo” (1865-1890) tra magazzini, fab-briche e uffici amministrativi, a oggi nesono stati restaurati tre, che rientranonel Polo Museale del Porto: il Magaz-zino 26, la Centrale Idrodinamica e laSottostazione Elettrica di Riconver-sione, vicini tra loro e in corrispon-denza del Bacino I. Dopo aperture occasionali, per mostreo grandi eventi, quest’estate l’interaarea ha riacquistando nuova vita. In-nanzitutto grazie alla mostra "Lloyd, lenavi di Trieste nel mondo", ospitataalla Centrale Idrodinamica, uno degliedifici più antichi ed importanti delcomplesso portuale. Il Magazzino 26 invece sarà il protago-nista fino al 5 settembre dello spetta-

colo “Luci e Suoni”, esperienza visiva esuggestiva ideata da Serafino MarchiòLunet. Il Gruppo FAI Giovani offre, da luglio eper tutto settembre, una serie di visiteguidate alla Sottostazione Elettricadi Riconversione, opera dell’architettoGiorgio Zaninovich del 1913. Ciascunavisita dura circa 1 ora è aperta a mas-simo 30 persone (contributo libero). La visita di domenica 4 settembresarà speciale: vi parteciperà la reda-zione di Konrad, e sono invitati a par-tecipare i lettori che hanno piacere dicondividere la scoperta di un beneprezioso e unico.Il Polo Museale del Porto Vecchio eraraggiungibile fino a fine luglio, oltrecon i mezzi privati, con il TramwayTPV, che dal Molo IV percorreva iltratto del binario storico del boulevardprincipale con capolinea presso la Sot-tostazione elettrica. Un trenino storicocon automotori diesel che la ditta Ba-doni costruì negli anni Sessanta, concarrozze provenienti dalle Ferrovie Au-striache di prima classe. Il servizio, of-ferto dall’Autorità Portuale e gestito daTrieste Trasporti SpA, è stato sospesoda agosto dall’assessore comunale condeleghe al turismo Maurizio Bucci. Mo-tivazione? Costi eccessivi rispetto allascarsa fruizione da parte dei cittadini, einquinamento. Eppure le locomotive diesel consu-

mano meno degli autobus di linea, e lecorse erano limitate al fine settimana.Questo tramway era un mezzo unicoper fare un vero viaggio nel tempo, a 12Km/h, una andatura slow per goderedel tragitto attraverso decine e decinedi magazzini e la loro storia, altrimentinon visibili. Il progetto era di far giun-gere il trenino alle Società Nautiche diBarcola lungo il restauro del binariooriginale, facendo rivivere peraltroun’area al momento abbandonata a séstessa. Ferstoria ha lanciato una petizioneper il suo ripristino, che potete tro-vare online su www.change.org ocartacea al Museo Ferroviario di Trie-ste.Una città che vuole considerarsi “turi-stica” deve saper valorizzare le proprierisorse e peculiarità. E valorizzare signi-fica attirare l’attenzione di visitatoriprovenienti da paesi lontani, ma ancherivelarsi ai propri cittadini (prima an-cora che ai facoltosi emiri) con meravi-glie di cui sentirsi fieri.

di eleonora Molea

Alla scoperta del Porto Vecchio di Trieste Numerose le iniziative in corso che lo vedono protagonista

Info per le visite guidateogni domenica di settembre (ore 18.30 Centrale Idrodinamica)[email protected] Facebook FAI Giovani - Friuli Venezia Giulia

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aVenezia, sulla riva davanti aiGiardini della Biennale, nel ba-cino di San Marco, un bronzo

raffigura una donna riversa, mortadopo essere stata catturata, le manilegate, il corpo reso deforme dalle of-fese fisiche. In scala doppia del reale,l'opera, realizzata da Augusto Murer,interprete di un realismo drammaticoed esistenziale, è dedicata alla Parti-giana. Inaugurata nel 1969, fu posta suun piedistallo mobile, ideato da CarloScarpa, che avrebbe dovuto assecon-dare il ritmo delle maree, facendo ap-parire il monumento sempre sullalinea di galleggiamento. Un’informemassa umana mossa nel moto delleacque sulla riva del mare. Punto focaledi uno spazio scenico visibile per chipassa in barca o in battello. Un'idea se-ducente che non funzionò mai: la Par-tigiana si trasformò in una creaturalagunare, ricettacolo di alghe e spesso

di rifiuti. Un'opera che passa inosservata. Unamemoria di sofferenza un po’ assopitache ne nasconde un’altra, prima se-quenza dello stesso racconto. Esistevaun altro monumento alla Partigiana.Commissionata a Leoncillo Leonardi,artista di respiro europeo, inauguratanel 1957 all'interno dei Giardini napo-leonici, venne fatta scoppiare nel 1961da una bomba per mano neofascista.In suo ricordo è rimasto il basamento.Un’opera notevole. Primo monumentoin Italia e in Europa dedicato alladonna partigiana. Due metri e mezzocirca di altezza. In ceramica coloratis-sima. Tensione dinamica e vivacità inun clima di trionfante ed esaltante al-legria per la vittoria sul fascismo.Un’opera tuttavia “scomoda”, non con-forme alla monumentalistica tradizio-nale (della Resistenza e non solo) percontenuto e linguaggio. Una scelta in-

a110 anni dalla prima diagnosidi Alzheimer, Fabio Ranzolin(classe 1993) con l’installazione

“1906” apre la terza edizione diARTEFATTO_zoom, il progetto curatodall’Area Educazione del Comune diTrieste, nell’inedita cornice dell’AtrioMonumentale dell’ITIS, un luogo dove

le “memorie”, quelle perdute e quelletuttora vive, trovano casa. Ranzolintrasla il tema della patologia dalprivato al sociale anche nella mostrada ZimmerFrei, via di Torrebianca 10.

Storie deLL’arte di Fabiana Salvador

Venezia alla Partigiana

Una scultura di Murer ricordale donne che parteciparonoal Movimento di Liberazione

solita già nel soggetto - una giovanecombattente di montagna, armata difucile, sola, che avanza fra i cespugli diun bosco- in un contesto in cui si par-lava ancora di “contributo femminile”alla lotta di liberazione, anziché dipiena partecipazione. Uno stile -quello neocubista- scelto come lin-guaggio internazionale, censurato dalfascismo. Poco realistico, e per nienteapprezzato. Alla sua distruzionel'opera non fu riprodotta e non fu ri-proposta la prima versione rifiutata del1955, diversa solo per il colore rosso delfazzoletto ritenuto troppo identifica-tivo. Esposta a Ca’ Pesaro nell’imperdi-bile sala dedicata agli anni Cinquanta,oggi è una tappa veneziana d'obbligo.Il tassello mancante di memorie sfu-mate, messaggi politici reinterpretatie comunque in oblio.

1906L’Alzheimer nelle installazioni di Fabio Ranzolin, dal 9 settembre

❱❱ Per maggiori informazioniwww.cizerouno.itFabio ranzolin, Lapsus, 2016

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| konrad 219 | settembre 2016 | | www.konradnews.org | 19

Per entrare nel mondo artisticodi Etel Adnan (scrittrice, poe-tessa, pittrice) conviene partire

dalla sua biografia. Nata a Beirut nel1925 da madre greca di Smirne (Izmir) eda padre damasceno, già ufficiale nel-l’Impero Ottomano, Etel cresce in unacittà in cui, da un censimento del 1936,erano 17 le comunità religiose ricono-sciute (cristiani, musulmani, drusi edebrei). Una moltitudine di lingue, cul-ture e religioni. In casa Adnan si parla ilgreco e il turco, per strada Etel imparail dialetto libanese, mentre a scuolausa il francese, perché allora l’araboera proibito. Dopo aver studiato filoso-fia alla Sorbonne di Parigi, nel 1955 ot-tiene una borsa di studio per gli StatiUniti, dove rimane fino agli inizi deglianni Settanta, quando rientra in Li-bano. Ancora oggi si divide tra Libano,Parigi e Stati Uniti. La sua carriera èimprontata alla scelta consapevole epolitica della lingua in cui scrivere. Leprime produzioni poetiche e letterariedi Adnan sono in francese, e la noto-rietà internazionale arriva nel 1977 conla pubblicazione di Sitt Marie Rose,uno dei primi romanzi a trattare dellaguerra civile in Libano, schierato aper-tamente contro ogni forma di guerra econ un taglio decisamente femmini-sta. Intanto in America Adnan si inna-mora dell’inglese-americano che avevalentamente imparato a padroneg-giare: “Non usavo questa nuova lingua,la vivevo”, e sceglie di eleggerla comesua nuova lingua poetica. Profonda-mente anti-militarista e anti-coloniali-

sta allo scoppio della guerra di indi-pendenza in Algeria, decide di non uti-lizzare più il francese. Una scelta cosìforte, che avrebbe potuto ridurla al si-lenzio, la porta a scoprire “una nuovalingua e una soluzione al mio di-lemma: non avrei avuto più bisogno discrivere in francese, avrei dipinto inarabo”. Adnan non conosce la linguaaraba al punto da poterne fare lettera-tura, l’aveva infatti “imparata” dalpadre che, quand’era bambina, l’avevacostretta a ricopiare una vecchiagrammatica di arabo per settimane,mesi, forse anni. Adnan non capivanulla di quello che scriveva, ricopiavapazientemente. Così al gesto politicodi rifiutare il francese si somma la me-moria di una lingua paterna imparataa tavolino, e nascono i suoi primi livred’artiste. Libri su supporti di carta giap-ponese che si aprono a fisarmonica in

trebiSoNda di cristina rovere

Dipingere in arabo Etel Adnan e il problema della lingua

Le immagini:Particolari del livre d’artiste Mahmoud Darwish, 2013Foto di cristina rovere.

Fino all’11 settembrealla SerpentineSackler Gallery diLondra è esposta laproduzione artisticadi Etel Adnan, dagli anni Sessantaad oggi

cui l’artista ricopia a mano libera,senza nessun riguardo per le regoledella calligrafia araba, le poesie digrandi poeti arabi viventi - come Ado-nis e Darwish - accompagnando la pa-rola scritta con piccole figuregeometriche negli intermezzi tra lerighe o con ampie campiture dai coloripastello a sottolineare il testo. Un’ope-razione da copista che, pensando aPierre Menard di Borges, diventa au-tore a sua volta.Queste opere minimaliste e grandiosesono esposte alla Serpentine SacklerGallery di Londra (fino all’11 settembre)insieme ad altre sue produzioni artisti-che - dagli anni Sessanta ai giorni no-stri - che comprendono oli su tela,acquarelli, tappeti e ceramiche.

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20 | www.konradnews.org | | konrad 219 | settembre 2016 |

di riccardo redivo

Alice Cooper

Piccola analisi antropologica del concerto rock

il 12 giugno Alice Cooper ha tenutoun concerto al Hala Tivoli di Lju-bljana, ma per molti quel con-

certo, oltre che dalla mente e dallapassione che la muove, era iniziatodalla prevendita del concerto, e da lìera passato attraverso la comunica-zione dell’evento stesso ad amici, pa-renti, fidanzate, colleghi, eraproseguito nell’organizzazione delviaggio ed era infine approdato algiorno fatidico, che incomincia allamattina (o al pomeriggio per chi è piùvicino) quando si sceglie i vestiti: neiconcerti (hard)rock prevale soprat-tutto un colore, il nero, ed ecco che alconcerto della strega (Alice Cooper)prevaleva il nero, anzi, la magliettanera (con sopra chiodi vintage, giub-botti in pelle, giacche jeans, senza ma-niche) con qualche scritta cheammiccava al rock o che più facil-mente riportava il nome o il logo di unaltro gruppo rock. L’etichetta – cioè lavoce prescrittiva della moda – preve-drebbe di indossare la maglietta di untour precedente del cantante di turno,ostentando esperienza, conoscenza esuperiorità nei confronti di chi la starnon l’ha mai vista. E questo per gasarechi la indossa e generare invidia e fru-strazione a chi non la possiede.Ma l’alto e il basso trovano un compro-messo prima e durante il concerto, enon intendo solo perché inizia la mu-sica, ma perché sono accomunati dalla

religione della bibita: il nero delle ma-gliette si mette la parrucca biondadelle birrette. La sigaretta invece, unavolta alleata e contrafforte del genere,tende a essere dismessa, soprattuttodai giovani: i vecchi sanno che lo sta-tus di rocker la prevede. A resistere in-vece sono i tatuaggi,intergenerazionali e musicalmente in-tergeneri.L’energia del rock è racchiusa in ungesto che da molti anni è un simboloplanetario (nato hippie, trasferito all’-heavy metal e ora di dominio nellamaggior parte dei generi musicali): lecorna con, quasi sempre, il pollicedell’autostoppista (forse a chiedere unpassaggio, un aggancio alla comunitàrock) ben alzato in aria e obbligatoria-mente unito a un grido tribale (Yeah,Ahiea, Rock’n’roll etc.). Un simbolostrano che alla fin fine significa ener-gia, a cui segue un aggettivo persona-lizzato come positiva, negativa, fica,vitale, mortale etc. Ed il simbolo legala comunità rock, dentro e fuori con-certo, attraverso un significato gene-rale poi fatto proprio dal soggetto chesi esaspera, spesso parossisticamente,quando si fa massa in un’energia co-mune, condivisa. Questa frammenta-zione individuale che forma l’unità delrock porta a determinare o a cercare dideterminare il genere musicale delgruppo che si ascolta. Wikipedia, nellapagina dedicata a Alice Cooper, elenca

non a caso una serie di generi nella ri-cerca di circoscriverla a una correnteparticolare - per una fruizione quasi in-dividuale - del rock. Ecco l’elenco: Hardrock, Heavy metal, Garage rock, Glamrock, Hair metal, Art rock, Shock rock.Il penultimo e soprattutto l’ultimo ge-nere rimandano a un’altra grande ca-ratteristica del rock, quella teatrale.Tanto che lo potrei descrivere noncome Shock ma Show rock perché -molti non me lo perdoneranno - è untipo di teatro musicale (che alle voltepuò diventare musica teatrale): AliceCooper ne è un esponente non minore(ma potrei citarne tanti, dai Kiss ai Na-palm Deth, da Ozzy Osburne agli IronMaiden etc.). Senza parlare dei suoipupazzi giganteschi, delle bambole in-sanguinate, dei pugnali, basti pensareal cambio dei vestiti quasi ogni duebrani, che significa o sudare molto ovoler coinvolgere il pubblico attraversouna modalità teatrale, appunto, in cuinon prevalga più solo la musica, matutto il contorno, quel contorno ini-ziato con la scritta sulla maglietta, conla birretta, con la condivisione del-l’evento, l’organizzazione del viaggio...

P.S. L’ironia usata per l’articolo nonvuole dichiarare nessun odio al rock,anzi, vuole manifestare implicita-mente una simpatia verso esso. Co-munque sia e qualunque cosasignifichi: Rock’n’roll!

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| konrad 219 | settembre 2016 | | www.konradnews.org | 21

Playing ForChange DayAl Teatro Miela il 30 settembre: unire il mondo attraverso la musica

da un paio d’anni il Comune diTrieste partecipa ai progettidella Fondazione Playing for

Change che anche quest’anno orga-nizza, in collaborazione con l'associa-zione culturale Kabadoo, presso ilTeatro Miela Bonawentura venerdì30 settembre alle 20.30, il concerto dibeneficenza Playing for Change Day2016. Lo scopo principale della Fonda-zione è quello di costruire e sostenerescuole e programmi musicali. Il concerto di Trieste vuole in parti-colare sostenere un progetto di mu-sicoterapia, promossodall'Associazione Azzurra, qualestrumento di comunicazione non-

verbale a livello educativo e riabilita-tivo a favore dei bambini che neces-sitano di un supporto terapeutico.Il progetto sarà concretamente soste-nuto anche dalla Scuola di Musicadella Civica Orchestra di Fiati Verdi -Città di Trieste che proporrà un corsodi conoscenza degli strumenti musicalidedicato ai bambini e ai loro genitori edall'Accademia di Fumetto di Triesteche organizzerà il II Workshop per ra-gazzi dai 10 ai 13 anni.Gli artisti coinvolti alla serata del 30settembre saranno: Franco “Toro” Tri-sciuzzi & Manlio Milazzo, tra i più so-lidi blues, folk e rock performer dellascena triestina; Leonardo Zannier at-

tore, cantante, amante dello swing, inbilico fra teatro e musica, ora dedito alteatro musicale; Keep Out streetmusic & acoustic mismas (Maurizio“Icio” Sterni, Luisa Lo Presti, Luca Luc-chesi, William Millo e DomenicoMimmo Tucci), band di recente forma-zione che propone un repertorio dipezzi cover filtrati dalla ricerca dinuove sonorità. Gli ospiti speciali della serata sarannoil percussionista francese Henri Dis-sake e il Soul Circus Gospel Choir po-liedrico ensemble vocale diretto dalmaestro Massimo Devitor e il coroLions Singers di Trieste diretto dalmaestro Ioanna Papaioannu con Hi-romi Arai al pianoforte.

Il ricavato della serata verrà devoluto inbeneficenza. Il concerto gode del Patrocinodel Comune di Trieste.

Info playingforchange.comAssociazione Kabadoo (anche su FB)[email protected]

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Il 16 settembre del 1986 ha aperto i bat-tenti un piccolo negozio nel centro diTrieste, in via Imbriani. Oggi quel ne-gozio ha raggiunto il traguardo dei 30anni di attività. Il suo segreto? Sapersiadeguare ai tempi, riuscendo a diven-tare un punto di riferimento in cittàper gli articoli regalo. Evolvendo, marestando sempre autentico. Coloratis-simo apre al pubblico come negozio divendita di poster e manifesti d’arte. Poil’offerta si amplia grazie ad accessoriper l’arredamento e articoli più ludici:gadget e biglietti di auguri per ogni oc-casione, dai più spiritosi a quelli fatti amano (e in questo settore, Coloratis-simo si distingue come il negozio piùfornito d’Italia). In breve tempo Colora-tissimo diventa frequentatissimo riferi-mento per articoli di grande impatto

per i più giovani, raffiguranti i propribeniamini come Hello Kitty, i Lidl,Spongebob.... E poi le classiche ideeregalo tra bigiotteria, accessori per lacasa (tazze, monili, lampade decora-tive, quadretti...), e divertenti gadgetper festività e ricorrenze (fornitissimo ilsettore per addii al celibato e nubilato,matrimoni …). Adesso, alla soglia dei30 anni, è tempo di rinnovarsi ed evol-versi ancora: accanto agli articoli chelo hanno reso un negozio ormai unicoa Trieste, nuovo spazio trovano borse ecapi di abbigliamento (tra cui vestiticolorati e kaftani). Ma la grande novitàè il nuovo reparto di oggetti di caratteredi tradizione orientale tra cui campanetibetane, incensi, candele, cuscini e tap-petini per praticare yoga. Non è facile diquesti tempi perseguire un’attività

mantenendoun’offerta diqualità senzascadere di li-vello: ma Co-loratissimo èun fortuitoesempio checiò è possi-bile. Dietro c’èsoprattutto lapassione e l’impegno dei titolari, chepartecipano costantemente a fiere a li-vello europeo per cercare articoli parti-colari da proporre ai propri clienti.Auguri Coloratissimo! (Emme)

ColoratissimoVia Imbriani, 11 - TriesteTel. 040 636639

30 anni di “Coloratissimo”informazione pubblicitaria

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22 | www.konradnews.org | | konrad 219 | settembre 2016 |

Non molti si sono accorti chenel 2016 ricorrono i 55 annidell’impresa di Jurij Gagarin,

l’uomo che il 12 aprile 1961 volò perprimo nello spazio all'interno della na-vicella Vostok-1. In occasione del cin-quantennale ne avevano parlato intutto il mondo e le Poste Italiane ave-vano emesso addirittura un franco-bollo in ricordo della storica impresa. Quest’anno le cose si sono svolte più insordina, anche ci sono state trasmis-sioni radio e televisive e qualche mesefa Rai3 ha trasmesso il film Gagarin:Primo nella spazio di Pavel Parkho-menko, un’importante produzionerussa del 2013 che celebra una dellemaggiori imprese dell’astronautica so-vietica. Il film russo non sfigura di fronte ai ko-lossal spaziali americani, e attraversoflash back ricostruisce i momenti sa-lienti della vita del cosmonauta natonel 1934, figlio di un falegname e di unacontadina. I preparativi e le esercita-zioni per la missione sono inframezzatida episodi dedicati all'infanzia in cam-pagna, al rapporto coi genitori, all'in-contro con la moglie, ValentinaIvanova, alla gioia della paternità. Ilrapporto fraterno con i colleghi du-rante i test attitudinali, quello con ivertici dell'aviazione sovietica o con lepersone comuni descrivono una per-sona schietta e onesta, nella quale l’or-goglio e la soddisfazione per i risultatiottenuti si uniscono a una grande mo-destia e alla consapevolezza che il tra-guardo è frutto di un enorme sforzocollettivo. Il film valorizza appieno ilruolo degli scienziati e dei tecnici chehanno contribuito in maniera determi-nante al successo dell’impresa di Gaga-rin. In particolare, grande risalto vienedato alla figura di Sergej Pavlovič Koro-

lëv (1907-1966), grande ingegnere spa-ziale sovietico, responsabile del pro-gramma Vostok che nel 1957 consentì illancio dello Sputnik, e successiva-mente permise di mandare in orbitauomini ed animali. Per decenni, anchedopo la fine della Guerra Fredda il suonome fu mantenuto segreto. La suamorte prematura, avvenuta nel 1966,segnò l’inizio della fine della suprema-zia spaziale sovietica. La rivista italiana di fantascienza “Ura-nia” gli ha dedicato un numero specialenell’aprile del 2011. Restada aggiungere che JurijGagarin, due anni dopo lamorte di Korolëv, scom-parve in un incidenteaereo le cui circostanzenon furono mai chiarite.Quasi una maledizione bi-blica. Un anno dopo, nel 1969,lo sbarco americano sullaLuna diede il colpo di gra-zia alla superiorità sovie-tica in campo spaziale.

Nel film ho ammirato molto la perfe-zione tecnica delle scene spaziali, chemostrano i momenti del lancio e del-l’entrata in orbita della navicella Vo-stok con tutti i particolari tecnici chenegli anni Sessanta erano segreti. Am-mirevole la professionalità degli attori,sconosciuti al pubblico italiano. Per-fetta la scelta di Yaroslav Zhalnin, in al-cune sequenze più che somigliante alvero Gagarin. Bravissimo anche Mi-khail Filippov nel ruolo dell’ingegnerKorolev. Un po’ meno azzeccata lascelta di Vladimir Chuprikov, unKhrušcev troppo accomodante e pa-terno, ritratto in dimessi abiti dome-stici. Sorprendentemente il filmcontiene molta meno retorica trionfa-listica di quella che ci si potrebbeaspettare in un’opera del genere. Èmolto più sobrio ed equilibrato di certisuper spettacolari film spaziali ameri-cani che ci hanno alluvionato negli ul-timi anni. Insomma un film moltointeressante che mostra un aspetto fi-nora sconosciuto del mondo del-l’astronautica sovietica e che consigliocaldamente a tutti quelli che credononell’uso della scienza per scopi pacificied hanno fiducia nel futuro dell’Uomonello Spazio.

aL ciNeMa con Gianni Ursini

Gagarin: primo nello spazio Una produzione russa ricorda le glorie dell’astronautica sovietica

La vignetta di colucci

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che la legge prevede in etichetta, a tu-tela delle persone “sensibili e allergi-che”.

Personaggio fisso nel teatro della cucinaI semi di sesamo, di per sé non hannosapore. Con una lieve tostatura spri-gionano inebrianti note di nocciola,sviluppando, in modo naturale, lacomponente umami (il sapido), chel’industria alimentare ci ha abituato ariconoscere nei subdoli glutammati. È una reale alternativa al sale. Il Giap-pone insegna: il gomasio, un trito disemi tostati e pochissimo sale, al pa-lato dà pienezza e sapidità, senza ec-cessi di sodio. Ama l’arido e l’assolato, accomunal’Africa, di cui è originario, gli altipianibirmani, indiani e cinesi, con il Mes-

M i piace pensare che nellavita siano le piccole cose afar bene al cuore. È il caso

del sesamo: seme timido, pallido e mi-nuto, infinitamente generoso di virtù,simbolo dell’immortalità per gli hindue per gli antichi egizi. E buon alleatodel cuore.

Benefico, da millenniUn cucchiaio di sesamo al giorno è perme un autentico alimento. Amo strofi-narne qualche seme tra le dita e perce-pirne lo straordinario contenuto di oli,che raggiunge il 40-60%, quasi tuttigrassi “buoni”, simili a quelli dell’oliva,di cui il nostro corpo ha bisogno e chemolti studi correlano alla buona salutedel cuore, al controllo del colesterolo eal potenziamento degli effetti antiossi-danti della vitamina E. Rispetto adaltre spezie, le quantità sono gene-rose. Non è piccante, ha sapore ro-tondo. Apporta sali minerali come ilcalcio e proteine vegetali, preziosenegli stili alimentari vegani e vegeta-riani, per le donne in menopausa e pertutti come fonte di energia e ritrovatavitalità. L’80% della produzione mondiale non èin seme, ma in olio di sesamo, ricavatodalla spremitura a freddo e apprezzatoda millenni. Stabile e resistente anchead alte temperature, non manca nellefritture indiane di verdure e nei tem-pura giapponesi. L’Ayurveda, scienzaindiana dell’autoguarigione, lo prevedenell’automassaggio, rito di cura di sé,da provare. Quest’olio assorbe facil-mente le proprietà di spezie ed erbe ene veicola l’effetto, lenitivo, restitutivo,rinvigorente, rilassante, detossifi-cante. È anche il segreto dei folti e sanicapelli delle donne indiane. Buono per tutti, anche per i più piccoli.Con alcune eccezioni: il sesamo com-pare infatti nella lista degli allergeni

La MAGA DELLE SPEZIE di Valeria Calamaro

Sesamo, cuore benefico dell’umanità

Questa rubrica ha lo scopo diavvicinare i lettori a un uso piùquotidiano di spezie ed erbe, non ha la presunzione di sostituirsi a medici, naturopati o fitoterapeuti perusi mirati, per cure, allergie, patologiespecifiche, diete speciali, che vi invitiamo a consultare sempre.

sico, la bella Sicilia e la Puglia, dovepani, dolci e taralli impastano tipicità econquiste arabe. La semina a maggio, ifrutti a ferragosto. La pianta si estraetutta dalla terra, fino a che “Apriti se-samo”: capsule evanescenti gravide disemi saporiti si schiudono. Non è costoso, è chiaro o più rara-mente nero, essiccato e spesso decor-ticato, va conservato ermeticamente.Nel teatro della mia cucina è ormai unpersonaggio fisso. Manciate di seminel pane di casa (speciale è la mafaldapalermitana); a crudo, sulle insalate,nelle impanature (polpette, verdure,pesce) con i formaggi freschi o nei pre-libati crudi di pesce alla giapponese. Inmiscela: con erbe mediterranee. Espe-rienza sensoriale senza uguali contimo, sumacco, finocchietto, olio dioliva e cipolla, nello za’tar, miscelaaraba per pizze, focacce, carni, zuppe,verdure. Mediorientale: tostato asecco e frullato nella tahina, che dàcorpo ai ceci dell’hummus, ai falafel(polpettine di legumi) e alle melanzane(babaganush). Sperimentale: i monaci buddisti sem-bra abbiano innovato i tofu vegani,con i goma dofu, cubetti pressati di se-samo macinato. Infine è dolce: energiaa portata di bimbi e sportivi negli sfi-ziosi benniseedcookies africani e nellereginelle palermitane, nelle barrettecroccanti al miele arabe e i tilkut in-diani, con sciroppi zuccherati, nel duk-kah egiziano, miscela di nocciole espezie e persino nei gelati!

Til in India, Benni in Africa, Giuggiulenain Sicilia… il sesamo è ovunqueun cuore grande!

ViNi, cibi, cULtUra MateriaLe

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ViNi, cibi, cULtUra MateriaLe

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Niente miglioratori. Niente olio dipalma o grassi idrogenati.Se siete dei natural-gourmet questa ècasa vostra. Tutto è fatto, verrebbe dadire, secondo natura e cultura.Le mani che impastano, e la testa

che pensa, sono quelle di FulvioDi Lorenzo. Sua figlia, Samantha,attenta e sensibile, ha dato il tocco diinformale eleganza, di cura del luogo,di scelta dei prodotti extra (nientejunk food, niente famigerata Coke!)e della felice relazione in questapasticceria che è anche un piccoloprezioso bar di quartiere.Cosa troviamo a settembre da Fulvio?Impossibile un elenco. Bisogna soloandare a sbirciare. Inizia la produzionedelle fave triestine, realizzate soltantocon mandorle di Noto, zucchero, rum(per le bianche) e olio essenziale dirosa bulgara (per le rosa, colorate a

Se vi riesce provate a spingere laporta del locale a occhi chiusi.Entrate e continuate a tenerli

ben serrati. Concentratevi sugli altrisensi. Primo, l’olfatto. Poi, se siete vericuriosi, chiedete un assaggio alla ciecadi qualche dolcezza di cui trabocca ilbancone: croissant, kranz, biscotteria,pasticcini, grissini, focacce…Assaporate. Indovinate, anche, se vidiverte. Qui staranno al vostro gioco.Gentilezza e buona accoglienza sonoregole applicate.Il profumo e il sapore che ascolterete(si tratta decisamente di un ascolto)vi diranno subito e chiaramente che laqualità delle materie prime è eccelsae che è sbarrata la porta ad ognisofisticheria dell’industria alimentare.Niente aromi artificiali, niente additivi,niente coloranti artificiosi e dannosi.

Dolci meravigliedi Fulvio

base vegetale). Per le fave scure, ilcacao è quello di assoluta eccellenza diValrhona, storicacioccolateria francese nota per avercreato il cacao monorigine (selezionedi fave da singole piantagioni) sulmodello dei grand cru vinicoli. Fulvioutilizza per ogni preparazione soloquesto cacao e cioccolato. Chapeaux!Per le merende scolastiche nonmancano golose pizzette, sanee digeribili. O anche (almeno ognitanto va assaggiato!) un ottimo krap-fen che Fulvio prepara con la mede-sima lunga lavorazione dedicata allepinze: tre fasi di lievitazione. Gli “aromi”sono buccia di arancio e limone bio. Ericordate, dice Fulvio, “Il buon krapfensi riconosce dall’integrità dell’anellobianco tra i due dischi, che indica chenon ha assorbito olio in cottura”. I suoisono cotti il olio di arachide (il miglioreperché resiste alle alte temperature)regolarmente rinnovato. Novità: lecrostate vegane.E non crediate che i prezzi sianostratosferici. Tutt’altro.Fulvio ne fa una bandiera: prezzi giustiper diffondere la cultura del buono ilpiù possibile.Grazie Fulvio, spingere quella porta èsempre un doppio piacere: per labontà gustativa e per la vostra cura diogni cosa, comprese la salute e lapiccola felicità dei fortunati gourmetche arrivano nel vostro locale. (S.L.)

Foto L. Monasta

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Pensiamo alla Pianura padana.Era, fino al Medioevo, una dellepiù grandi foreste europee. Di

quella vegetazione spontanea restanoalcuni bocconi di boschi, residui testi-moni della mutazione di un largo terri-torio. Uno di essi è a Muzzana delTurgnano, tanto per rimanere nelle vi-cinanze.Oggi quella distesa verde è da oltre 50anni una sorta di cloaca della produ-zione agricolo-industriale che arrivafino alla bassa friulana, poiché anchequi è stato via via assunto il medesimomodello produttivo: grandi campi, oggiper lo più coltivati a mais e soia, irriga-zioni forzate, capannoni e zone indu-striali annesse alla campagna. Se dicoltivare c’era bisogno, non doveva es-sere per forza così. O no?Dove finisce la Pianura padana comin-cia il Carso. A causa di una marcata di-versità ambientale, il territorio si è quiconservato maggiormente. Per questoè ancora oggi habitat ideale per queipreziosi indicatori ambientali che sonole api.Federico Salvador, apicoltore, ci rac-conta che il Consorzio degli apicoltoridella Provincia di Trieste, di cui fa parte,ha oggi una novantina di soci.Si tratta nella grande maggioranza diapicoltura familiare svolta nel tempo li-bero (non ci piace la definizione in

voga, “apicoltori hobbisti”) producendomiele riservato alla cerchia di amici opoco più. Le fragranze floreali sonoquelle carsiche: acacia, tiglio, melatama anche edera e santoreggia fino agiungere alla maraska, oggi molto fancye assurta agli allori di miglior miele car-solino.Federico specifica: “Stiamo parlando dipiccole produzioni, curate in manieradiretta in cui la garanzia di un prodottoeccellente è data anche dal fatto chequesto è un miele realizzato per sé, equindi fatto con il massimo della dedi-zione possibile”. L’esistenza di una legi-slazione regionale che tutela le PiccoleProduzioni Locali (PPL) ha dato a questiapicoltori un’opportunità, soprattuttoai giovani per i quali si prospetta comevisione futura.La legge (su cui torneremo nei prossimi

mesi) offre corsi di formazione epossibilità di proporre sul mercato lo-cale piccole produzioni, evitando disottoporsi ai soffocanti dettami buro-cratici e strutturali che imporrebbe lalegge europea. I controlli sanitari e le-gali ci sono, e le ASL e gli organi compe-tenti se ne fanno carico, ma lestrutture e iter burocratici richiesti per“essere a norma” sono commisuratealle dimensioni di queste microaziende.Sembrerebbe una bella strada apertaalle produzioni agricole locali e allapossibilità di incentivare i preziosi mer-cati di prossimità, luoghi di offerta pro-dotti ma anche di relazioni sociali,ormai impraticabili per chi relega il mo-mento della spesa agli orrorifici, indivi-dualisti e tristi centri commerciali.

Ricordiamo infine che le api sono in-setti preziosi per l’umanità. L’impollina-zione di cui si fanno carico garantisce lasopravvivenza degli ecosistemi. Learnie dei soci del Consorzio coprono unterritorio che va dal Lazzareto fino aDuino e questi piccoli apicoltori svol-gono un ruolo che ha valore civico edecologico, a beneficio dell’intera comu-nità. Cercare e consumare il loro mielesignifica sostenerli e contribuire allasalvaguardia del territorio in cui vi-viamo. (S.L.)

a cura della redazione

Il miele del Carso e la salvaguardia ambientale

Il riconoscimentodelle Piccole Produzioni Locali potrebbe sostenerei piccoli apicoltori riuniti nel Consorzio provinciale

Foto di Miran Sosič

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Antonino “il Pastaio” della Fabbricadella Pasta di Gragnano pochi mesi faha dato con fierezza l'annuncio: dopoben 3 anni di studio e ricerche, il primopastificio al mondo riconosciuto IGP,ha realizzato la prima e unica Pasta Ar-tigianale di Gragnano “Senza Glutine”!Per le persone celiache o per chi ha ne-cessità temporanea di escludere il glu-tine dalla dieta, la notizia è splendida.Poter gustare una pasta artigianale,dopo anni di restrizioni, e di attenzioni,e avere il piacere di condividerla con icommensali è qualcosa di unico, e fi-nalmente possibile. La maestria el'esperienza di tre generazioni sonostate impiegate per impastare le mi-gliori selezioni di farine di mais e riso,

unite all'acqua della secolare ed esclu-siva sorgente Imbuto dei Monti Lattari,trafilando rigorosamente al bronzo.L'asciugatura è lunga e delicata, se-guendo la tradizione che da più di 500anni continua in questa zona, dove l'in-crocio dei venti provenienti dai Lattariuniti a quelli del Golfo di Sorrento, fa-vorisce un microclima leggermenteumido, ideale per un’asciugatura abassa temperatura. La Fabbrica dellaPasta, si è superata, realizzando quasi40 formati di pasta senza glutine divisiin famiglie, nelle forme più grandi,emozionali e tipiche di Gragnano. Cisono gli Storici, i formati della tradi-zione tra i quali emergono il Pacchero,liscio o rigato, i Rigatoni e la Calama-

rata, in versione liscia o rigata.Tubettoni, Maccheroni, Anelloni spic-cano tra i formati della Pasta Corta,mentre le penne o mezze penne, sonol'espressione massima della pasta 'Capont' cioè con la punta. Nella PastaLunga, spaghetti e tagliatelle. Prestosarà in produzione la famosa edesclusiva “Caccavella” l'incredibileformato brevetto che manda in visibiliochef di tutto il mondo! Avendo un“super” celiaco in famiglia, abbiamoprovato personalmente tutti i formatie siamo rimasti stupiti in primis dallabontà, tipica di un prodotto artigia-nale, e dalle “prestazioni” gourmet diquesta pasta. Chi conosce la pastasenza glutine sa cosa significhi dire checi si “accontenta” di un piatto di pasta dimais poiché sapore e consistenza sonomolto distanti dal prodotto tradizio-nale. Non è così per il prodotti senzaglutine della Fabbrica della Pasta. Sa-pore e tenuta in cottura sono vera-mente diverse e uniche. Trovate questebontà esclusive, nel nostro negozio dispecialità. Per dare modo a tutti di gu-stare questo prodotto di altissima qua-lità, viene proposto ad un prezzoeccezionale.

Barbara Bellinati Zazzeron

Ingredienti per 4 persone• 350 grammi di paccheri• 500 grammi di pesce spada a fette• 30 gr di pinoli• 30 gr di capperi sotto sale• 1 limone bio• 4 cucchiai di olio d’oliva• pepe nero• prezzemolo tritato

Le ricette di KoNrad

Paccheri al pesce spadaCome procedereMetti i pinoli in una padella antiaderente efalli “sudare” per 1 minuto a fuoco medio.Aggiungi l’olio, i capperi ben lavati e tritati,il pesce spada pulito e tagliato a dadini.Fai rosolare a fuoco medio e dopo 2 minutiabbassa la fiamma al minimo. Cuoci peraltri 3 minuti. Nel frattempo avrai lessatola pasta molto al dente. Gettala nella pa-della, aggiungi la buccia di limone grattu-giata e un mestolo di acqua della pasta.Fai saltare 2 minuti a fuoco molto vivace.Guarnisci i piatti con prezzemolo tritato epepe nero macinato al momento.Vino consigliato: Grillo in purezza.

La primapasta di Gragnanosenza glutine Tradizione e maestria della Fabbrica della Pasta

informazione pubblicitaria

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ViNi, cibi, cULtUra MateriaLe

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Paterna. Una storia che dura dapiù di 30 anni: una piccola coo-perativa agricola tra Arezzo e Fi-

renze. Otto ettari di vigneto nel mondodel Sangiovese, 30.000 bottigliel’anno, più di 1000 olivi, agricolturabiologica dal 1985. Una piccola realtàconosciuta per i suoi progetti sociali. Sitrova sulle colline della Valdarno tra ter-razzamenti, pievi romaniche e olivi, sulconfine tra il rumoroso fondovalle del-l'autostrada, dei centri commerciali,delle pubblicità e la silenziosa monta-gna del Pratomagno con borghi, casta-gneti, piccole economie. Paesaggiotipicamente toscano, più reale e menopatinato di altre aree nella regione.Forse. Chissà per quanto, ancora.

Di Paterna abbiamo parlato con Clau-dia Panichi e Tamara Scarpellini che cilavorano da diversi anni, insieme aMarco Noferi, fondatore.

Come descrivete Paterna?Era ed è un luogo dove sperimentare lealternative che hanno continuato a gi-rare in molte teste: l’autogestione dellavoro, la trasparenza nei rapporti con iclienti, la tracciabilità, la complessitàdel rapporto tra uomo e natura.

Avete sempre praticato la connes-sione con il territorio. Ha ancora unsenso l’agricoltura sociale?L’agricoltura è relazione, fruizione dellamaterialità, politica del cibo. Dietro labottiglia di vino biologico o biodina-mico c’è la ricerca di una tecnica con-

La bottiGLia GiUSta di Simonetta Lorigliola

VITICOLTURA E RELAzIONI SOCIALI

Paterna società agricola CooperativaLocalità Paternaterranuova bracciolini (arezzo)tel 055 977052 www.paterna.it

tivi, provare a rispettare gli impegni:così la fragilità può diventare - lungo ifilari di una vigna - differenza da rispet-tare, ristrutturazione della propria fisi-cità, lavoro che produce reddito edignità. L’azienda può diventare unluogo responsabile di produzioni e rela-zioni, e il territorio una comunità.Il biologico e il biodinamico aggre-gano oggi crescenti seguaci. Che nepensate?Da sempre coltiviamo biologico. I no-stri terreni e le produzioni raccontanoquesta storia, le sue difficoltà, la ricercadi equilibrio tra natura e lavoro.Oggi, dopo 30 anni, sentiamo la neces-sità di altre riflessioni e altre strade.Dobbiamo confessare che “il biologico”ci sta stretto: è sterile, troppo burocra-tico e noioso. La biodinamica è interes-sante, non tanto come ulterioremarchio, ma come occasione per con-frontarsi con altre complessità. In ge-nerale però, il futuro dell’agricolturadovrà essere legato a nuove alleanze estrategie, a idee alte di politica locale eglobale, a tecniche di produzione glo-balmente sostenibili. Bisognerà vigilareperché non diventino (vediamo quelloche sta succedendo nel mondo del vinoo delle cosiddette produzioni tipiche)pratiche di moda, slogan, approssima-zioni, retoriche. Questo rischio esistesia per i produttori che per i consuma-tori attorniati da seguaci, assessori,pubblicitari, tecnici, hobbisti.

Paterna è anche agriturismo.

temporanea e rispettosa del vivente,senza chimica nei campi, né lieviti incantina. Sperare che piova nel modogiusto, imparare dai vecchi contadini,anche perdonando i loro errori. Ma c’èanche - per le persone della crisi, delcarcere, delle dipendenze - la fatica dellavoro fisico, la riscoperta della norma-lità, l’imparare un mestiere. Darsi obiet-

L’ASSAGGIOVignanova

2011

Igt Toscana, da uve sangiovese e colorino (5%).

Rosso portentoso. Elegante e caldo.Un abbraccio conviviale.

Viti di 30 e 40 anni, a 300 mt sulle col-line ai piedi del massiccio del Pratoma-

gno. La resa è di circa 40 quintali aettaro. La vinificazione prevede fre-

quenti rimontaggi, prolungata mace-razione (dai 15 ai 20 giorni),

maturazione per dodici mesi in barri-ques (di secondo e terzo passaggio) e

imbottigliamento dopo due anni dallavendemmia, poi affinamento per unanno in bottiglia. Se ne producono

circa 3500 bottiglie.

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Le attività chiamate generica-mente arti marziali possono es-sere suddivise in tre filoni

principali: sport da combattimento,discipline per l'autodifesa e quelle perlo sviluppo personale. Molte volte mi viene chiesto quale siala migliore. Una risposta assoluta nonesiste.Meglio sportive per i giovani e "medita-tive" per coloro che lo sono meno? Op-pure è bene pensarle legate all’indoleindividuale, al karma, al caso?Se una persona abita o deve frequen-tare zone a rischio è meglio sia prontaad una difesa efficace, ma per il conte-sto sociale del cittadino medio è ragio-nevole considerare che un’artemarziale possa servire soprattutto allosviluppo personale.Partendo da questo assunto, su qualidelle sfere umane dovrebbe agire? Ovviamente su tutte. Lo spiega beneGeorges Ivanovič Gurdjieff, importantefilosofo armeno, descrivendo la sua"quarta via": lo yogin (praticante diyoga) si concentra sul piano fisico, ilmonaco su quello emotivo (amo Dio eda lui ricevo amore) mentre il filosofopunta a quello intellettivo. Ognuno diloro trascura gli altri ambiti, mentreuno sviluppo personale equilibratodeve procedere contemporaneamentesu tutti i tre piani.Un’arte marziale ideale, orientata allosviluppo personale, deve lavorare sulpiano fisico (e questo è inevitabile), in-tellettivo (attraverso la totale consa-pevolezza di ciò che avviene in

entrambi i praticanti che si incon-trano) ed emotivo (per esempio, senon accettiamo di entrare a strettocontatto fisico con le altre personenon saremo mai in grado di portarecorrettamente una tecnica di proie-zione).Tutto questo deve poter avvenire siaalla breve distanza della lotta, sia aquella intermedia dei calci e dei pugni,ed anche a quella lunga delle armi.Tutto questo permette di espandereprogressivamente la propria sfera diconsapevolezza ed influenza sino al-l'esterno del nostro corpo fisico.Attraverso quale percorso sarebbeideale sviluppare tutto questo poten-ziale? Qui ci viene in aiuto il taoismocon i suoi cinque elementi e la lorounione attraverso il "percorso di con-trollo".Il primo tratto di questa via è quelloche va dall'elemento legno (vivo manon consapevole) all'elemento terra (ilmateriale che, in nuce, contiene tuttigli altri) attraverso la conoscenza dibase delle tecniche.Il secondo tratto va dalla terra all'ac-qua: come quest'ultima si adatta alsuo contenitore, così il praticante deveadattarsi al suo avversario.Il terzo percorso arriva al fuoco, all'effi-cacia che non lascia scampo. Il quarto riguarda l'inafferrabilità del-l'elemento vento. L'ultimo tratto èmolto personale e si tratta dei unasorta di chiusura del cerchio con il ri-torno all'inconsapevolezza del legno:giunti a questo punto, tutto quello che

siete in grado di fare è l'essenza del per-corso che avete fatto, il distillato di voistessi.Esiste un arte marziale così? La rispo-sta è ovviamente affermativa.Dalla teoria taoista prende il nomegiapponese di Gorin (cinque elementi)ed è stata ideata a Trieste (tra il 1997 ed1999) dall’autore di questa rubrica edaffinata negli ultimi 20 anni.

La redazione di Konrad segnalacon piacere ai suoi lettori

che Muzio Bobbio apre finalmentei suoi Corsi di Gorin

in settembre a Trieste.Questi corsi distillano tutta

la sapienza del Maestro Bobbio,già praticante e conoscitoredi numerose arti marziali,

che ha deciso di raffinare la suanotevole esperienza nella creazione

e proposta del Gorin, una nuovae completa arte marziale,

una strada percorribile da tutti.

Maggiori informazioni www.gorin.it

SaLUte e beNeSSere

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arti MarZiaLi di Muzio bobbio

Il GorinUna nuova e sincretica arte marziale, da settembre anche a Trieste

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SaLUte e beNeSSere

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cereali e legumi: pilastri della sa-lute. Ceres era la dea della terrae dell’agricoltura e questa fami-

glia di alimenti rappresenta quindi leradici dell’uomo.I cereali hanno importanti effetti be-nefici sulla salute: regolano il funzio-namento dell’intestino; prevengono leintossicazioni, alcune forme di cancro(intestino, stomaco, pancreas), il dia-bete (stimolano debolmente la resi-stenza insulinica e l’indice glicemico) ele malattie cardiovascolari grazie alloro effetto riducente sul colesteroloLDL. Riducono il sovrappeso poichédanno un veloce senso di sazietà. Fa-voriscono la vitalità della flora batte-rica e grazie all’alto contenuto diantiossidanti, minerali, oligoelementi,grassi polinsaturi, fitoestrogeni mi-gliorano le difese immunitarie e ridu-cono i processi infiammatori edegenerativi. Grazie al silicio e al fo-sforo, esercitano azione rinforzantesul cervello e sulle cellule nervose,mentre il magnesio tonifica cuore epolmoni.Regola importantissima: per godereappieno del loro valore, occorre con-sumarli nella forma integrale. Infattila raffinazione asporta l’involucroesterno del chicco, lasciandone solo laparte centrale, composta da amidopuro, e vanifica gli effetti positivi sullasalute e sulla nutrizione.Veniamo ai legumi. Soia, ceci, piselli,lenticchie, fave, fagioli… Contengonoproteine in quantità pari o superiore aquelle della carne e doppia rispetto aicereali. Da ricordare: le proteine contenutenei legumi da sole non bastano asoddisfare il fabbisogno giornalieroperché non contengono tutti gli 8aminoacidi essenziali, pertantovanno combinati con i cereali che liintegrano.

I legumi contengono più ferro deglispinaci, ma anche fosforo, potassio,magnesio, tra le vitamine sono pre-senti soprattutto quelle del gruppo B(la B1 e la B2 si prendono cura di occhi epelle, regolano l’appetito e proteggonoil sistema nervoso centrale). Conten-gono pochi grassi e tanta fibra e rap-presentano un meraviglioso alimentoper la nostra salute.

Il granoIl cereale più diffuso storicamentenella nostra cultura è il grano o fru-mento. Ne sono esistite moltissimevarietà anche se via via per il mercatosono state selezionate solo le cultivarresistenti e produttive, con un conse-guente impoverimento della biodiver-sità.Esiste oggi tuttavia una tendenza alrecupero delle vecchie varietà: Sara-golla, Timilia, Senatore cappelli e altre.Sono da preferire poiché provengonoda coltivazioni non intensive e spessobiologiche.Esistono il grano tenero e quello duro. Il grano tenero viene utilizzato perpane e prodotti da forno (biscotti,torte, crackers ecc.), è ricco di crusca(se consumato integrale) che favorisce

il funzionamento dell’intestino. Il grano duro, con cui facciamo l’amatapastasciutta, è più ricco di proteine.Attenzione: entrambi sono ricchi diglutine. Purtroppo la tendenza è consumarli‘bianchi’ (raffinati) e privati delle loromigliori sostanze salutari. Meglio laforma semintegrale e – per chi ha unbuon stomaco/intestino – la forma in-tegrale.

I fagioliRaccomandiamo soprattutto quellirossi che con il loro ricco contenuto diferro, di potassio e di fibre, sono effi-caci nel controllo della pressione econtro il colesterolo. Sono anche ricchi di calcio utile a pre-venire l’osteoporosi. L’unico inconveniente è che non tuttigli intestini li tollerano. Ma lasciandoli a bagno 24 o anche 48ore con un pezzetto di alga Kombu di-minuisce notevolmente il loro fastidio.

Abbinamento per il mese disettembre: pasta&fagioli

Nel prossimo numero parleremo di riso episelli (risi e bisi!)

aLiMeNtaZioNe SaNa di Giacomo bo e Nadia damilano bo

Il grano e i fagioliDa questo mese iniziamo una serie di articoli dedicati a scoprire cereali e legumi, veri e propri fondamenti storici della nostra alimentazione e della nostra salute.

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SaLUte e beNeSSere

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con questo numero inizia unviaggio nel mondo degli oliessenziali che ci condurrà a

scoprire la parte più sottile di questemiscele aromatiche, quella parte cheattraverso il senso dell’olfatto parlacon messaggi profumati al nostrocervello più antico, il sistema limbico.Il profumo può quindi agire a livellomentale, emozionale e spirituale efarci vivere in equilibrio aprendola via a una maggiore consapevolezzadi noi stessi.

L’olio che ho scelto per iniziare èl’ARANCIO DOLCE.Esso porta un messaggio di risveglio,di gioia, dà energia e aiuta a riordinarei pensieri. Facilita l’apertura verso glialtri e “mantiene il sole dentro di noi”È di buon auspicio per iniziare al me-glio l’autunno! Si può utilizzare comearoma nell’ambiente tramite una lam-pada per aromi oppure annusarlo di-rettamente dalla boccetta o infinemetterne qualche goccia sul fazzo-letto e odorarlo più volte al giorno.

L’erboriSta coNSiGLia di Manuela Zippo

Oli essenziali Gocce preziose per l’anima

da anni soffro di mal di testa,spesso con aura.Mi potrebbe aiutare?

Barbara F. (Oderzo)

Il mal di testa è un mondo complesso,viste le molteplici cause che possonogenerarlo.Andiamo a visionare la zona delPassato (area posteriore, ricordiancestrali), del presente (area cen-trale, condotta di vita a 360°), delFuturo ( area frontale, paura, illusioni,

progetti ecc).La panoramica varia da:possibili contratture del Gruppo Cervi-cale- Dorsale- Lombare- Sacrale; ovetroveremo una disfunzione dell’Artico-lazione Temporo- Mandibolare, alla C1C2, C4 C5, D7 D9, L4 L5, Ischio sacraleIschio crurale.Possibili disfunzioni dei 6 muscoli ocu-lari in particolare l’Obliquo superiore ogrande obliquo il quale è più usato perla lettura, per le esplorazioni visive. Abuso di: latte e derivati, di zuccheri efarine raffinati. Mancanza di vitaminee minerali.

Sessualità vissuta in modo scorretto,irregolarità mestruale e uso di contrac-cettivo a spirale ove è presente un gan-cetto di rame.Dalla sua domanda posso notare che ilperiodo di sofferenza si protrae da annie mi sorge una domanda: prima cheiniziasse il disturbo ha ricevuto unforte trauma emotivo (perdita affet-tiva, ecc)?Non mi dilungo ulteriormente, la in-vito ad una seduta e vedrà che conl’aiuto dell’osteopatia, reflessologia delpiede e fito-omeoterapia, troveremo lagiusta strada.

L’oSteoPata riSPoNde di christian boscariol

Mal di testa

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SaLUte e beNeSSere

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L'osteocondrosi dell'apofisi tibiale ante-riore (Morbo di Osgood-Schlatter) èuna patologia tipica dell'età pre-adole-scenziale e colpisce soprattutto i gio-vani sportivi. Consiste in uno statoinfiammatorio/degenerativo della me-tafisi prossimale della tibia, zona ap-pena sotto l'articolazione del ginocchioin cui si inserisce il tendine rotuleo delmuscolo quadricipite. Nei giovani que-sta zona di inserzione non è ancoracompletamente ossificata in quantoessa rappresenta il nucleo di accresci-mento della tibia ed è composta da tes-suto più fragile. Attività come la corsa, isalti, i cambi di direzione e i calci sonostress meccanici che richiedono repen-tine contrazioni massimali del muscoloquadricipite e le forze generate si scari-cano tramite il tendine rotuleo sulla tu-berosità tibiale. Frequente è ilcoinvolgimento bilaterale.Un iniziale stato infiammatorio da so-vraccarico caratterizzato da dolorelieve e intermittente che insorge solita-mente dopo l'attività sportiva, se igno-rato può peggiorare e diventare acuto econtinuo anche a riposo. La cronicitàdella patologia porta ad una remis-sione spontanea in circa 18-24 mesi. Laguarigione è intesa come la totale ossi-ficazione del nucleo di accrescimentoosseo senza modificazioni strutturali. Nei primi stadi la tuberosità tibiale di-viene spesso tumefatta, arrossata eipertermica a seconda della gravitàdello stato infiammatorio; contrazionicontro resistenza del quadricipite, il

suo allungamento passivo o la digito-pressione dell'area in questione ripro-ducono il sintomo e rappresentano isegni per una diagnosi clinica.Se riconosciuta subito la prognosi è ra-pida e completa. Alcune sedute di fisio-terapia volte al riequilibrio muscolarecaratterizzate da rinforzi selettivianche isometrici del muscolo quadrici-pite (sia in catena cinetica chiusa cheaperta), il recupero della sua elasticitàed il rinforzo coordinato dei muscoliposteriori rappresentano la chiave deltrattamento funzionale. A questo sisommano la necessità di terapie locali

(tecarterapia, ultrasuonoterapia o la-serterapia qualora la parte non fosseeccessivamente tumefatta) a secondadella gravità del quadro. Nei casi più re-sistenti il trattamento indicato può es-sere quello delle Onde D’urto.Il tutto deve essere associato ad una di-minuzione del carico di lavoro del gio-vane sportivo; Essenziale è quindi illavoro d'equipe tra fisioterapista, pre-paratore atletico, allenatore e medicodi riferimento.Spesso nella nostra esperienza si notaun ritorno prematuro all'attività spor-tiva da parte del giovane con ripercus-sioni che possono condurre alimitazioni funzionali del ginocchioanche nell'età adulta: si osserva in que-sti ultimi una caratteristica tuberositàtibiale prominente, solitamente do-lente al tatto o durante attività qualicalci ad un pallone o la posizione dimassimo accovacciamento. Nei casipeggiori, sottoponendo la tuberositàtibiale infiammata del giovane ad ec-cessivi ed ulteriori stress continuati esenza adeguata terapia, si può giun-gere ad un'avulsione della stessa con di-stacco parziale o totale dal resto dellatibia. In questi casi il trattamento è chi-rurgico.

Dott. Marco Segina, Fisioterapista, co-ordinatore scientifico e direttore delservizio di fisioterapia ortopedica di po-liambulatorio Fisiosan.Dott. Riccardo Ugrin, Fisioterapistadel poliambulatorio Fisiosan.

L’osteocondrosi dell’apofisi tibialeUna delle patologie frequenti nel giovane sportivo

FISIOTERAPIA ORTOPEDICA

La corsa, i salti,i cambi di direzionee i calci sono stressmeccanici cherichiedono repentinecontrazionimassimali del muscolo

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aPPUNtaMeNti di SetteMbre 2016

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❱TRIESTE

1 giovedì ingresso libero

Institute of Yogic CultureApre oggi la segreteria periscrizioni e informazioni, dallunedì al venerdì dalle ore 17alle 19 fino al 23, poi dalle 17alle 18.30. Via San Francesco34. Info 040 635718, [email protected]

2-10 ven-sab ingresso libero

Yoga: vieni a provare?Lezioni gratuite con gli inse-gnanti dell’Institute of YogicCulture venerdì 2 e 9 alle 19, sa-bato 10 alle 10.30: prenota, ve-stiti comodo e... rilassati. Info040 635718, [email protected]

3 sabato ingresso libero

Formazione ScuolaAyat in YogaPresentazione del corso di for-mazione triennale “InsegnanteYoga” con diploma qualificatoCsen-Coni UNI ISO 9001:2008,alla presenza dei docentiScuola Ayat(r). A cura di Joyti-nat Yoga Ayurveda, alle ore 18presso la sede di via F. Venezian20. Info [email protected], www.joytinat-trie-ste.org

9 venerdì ingresso libero

Yoga e gravidanza:benessere e serenità per acco-gliere nel modo migliore il pro-prio bambino attraverso lapratica dello Yoga. Incontrocon Patrizia Milocchi all’Insti-tute of Yogic Culture, via SanFrancesco 34. Info 040 635718.

13 martedì ingresso libero

Percorso di consapevolezzaPer incrementare presenza econsapevolezza nel proprio vi-vere, seguiremo liberamentecon esercizi corporei, medita-zione, simboli e riflessioni, leorme di Dante nel percorsoevolutivo della Divina Comme-dia. Presentazione con pratica,Ass. Espande, ore 20.30, v. Co-roneo 15. Info 334 5603925,www.trieste.espande.it.

14 mercoledì ingresso libero

Meditazioneper principiantiModulo introduttivo “Le basidella meditazione”: come ini-ziare, benefici, ostacoli, tecni-che e pratica personale.

Presentazione con pratica, Ass.Espande, ore 18.30, V. Coroneo15. Ino 335 8459003, www.trie-ste.espande.it.

14 mercoledì ingresso libero

BioenergeticaQuest’anno sperimentiamo lacorrelazione tra la bioenerge-tica ed il sistema orientale deiChakra: un percorso pratico diautoconsapevolezza con eser-cizi fisici ed emozionali relativia radicamento, respiro, po-stura, rilassamento, sessualitàed espressività. Presentazionecon pratica, Ass. Espande, ore20, v. Coroneo 15. Info 3345603925,www.trieste.espande.it.

15 giovedì ingresso libero

Assaggi di yoga...Assaggi di yoga, tecniche diautomassaggio ed Olistiche econoscenza di Sè attraverso lavoce. Cristina Adriani e NicoleMiclaucich vi invitano ad unincontro speciale per l’aperturadei loro corsi dalle 18.30 in poial Centro Olos in via TrentaOttobre 4. Vi aspettiamo. [email protected]

16 venerdì ingresso libero

Il metodo YogaFerriz-Ferrière:i suoi benefici sulla salute at-traverso l’azione sul sistemanervoso. Conferenza del Dr.Francesco Furlan, Direttore delcorpo docente del Centro Cul-turale di Yoga Jñanakanda alleore 19 nella sede di via Mazzini30, 3° piano. Info 333 4236902 -040 2602395.

16 venerdì ingresso libero

Formazione ScuolaAyat in AyurvedaPresentazione del corso di for-mazione triennale “OperatoreAyurvedico Tradizionale” condiploma qualificato Csen-ConiUNI ISO 9001:2008, alla pre-senza dei docenti ScuolaAyat(r). A cura di Joytinat YogaAyurveda, alle ore 18.30 pressola sede di via F. Venezian 20.Info [email protected],www.joytinat-trieste.org

16 venerdì“Pirati” del Regno di PaceNon tutto è ed è stato piratanelle modalità conosciute contale nome. C’è stato un temponella storia poco nota e dimen-

ticata dove pirati coraggiosinel cuor han fatto la differenzanel contributo per una NuovaTerra, precursori di tante co-munità di luce nascenti oggi...Conferenza e messaggi dal-l’akasha con Arleen Sidhe alleore 20.30 all’Assoc. Lam, inpiazza Benco 4. Info 3472154583,[email protected]

17 sabato ingresso libero

Giornata di presentazioneDimostrazioni pratiche delleattività, dedicate ai genitoriinteressati a favorire il benes-sere dei bambini e dei ragazzidel 3° millennio. Orario: mat-tino e pomeriggio Info 3484145514 Michela Baf.

17 sabatoIl Sogno di Massimilianoe MiramareAnnedoti poco conosciuti diMassimiliano, i suoi proggettiper un cambio evolutivo di co-scienza umana ostacolati, larealtà energetica e sottile diMiramare, un doveroso grazieper Trieste, e tanto altro... Se-minario itinerante nel Parco diMiramare, dalle 14 alle 18.30,con Arleen Sidhe. Info 3472154583,[email protected]

18 domenica ingresso libero

Lezione di prova di Shiatsu!Lezione gratuita, su prenota-zione. Il corso amatoriale diShiatsu inizierà ad ottobre. In-segnante: Michela Baf. Orario9.30-12. Info 348 4145514.

19 lunedì ingresso libero

Proposte di BenesserePresentazione Attività Autun-nali: Palestra del Respiro Con-sapevole, GiornataEsperienziale del 22 ottobre,Trattamenti CranioSacrale po-tenziati da luce e colore con in-dividuazione di eventualiintolleranze. Riprogrammarciverso il Benessere. Studio dott.Leonarda Majaron, ore 18.30Piazza Benco 4, Terzo piano.Info cell. 347 6910549. Aperto atutti

20 martedì ingresso libero

Fatti non foste a vivercome brutiRiflessioni per un percorso dievoluzione personale interioreispirato alla Divina Comme-

dia. Conferenza della dott.ssaAriella Gliozzo e del dott. PieroVattovani, Ass. Espande, ore20.30, v. Coroneo 15. Info 3358459003,www.trieste.espande.it.

21 mercoledì ingresso libero

Antica DisciplinaOrientale. Prova!Dedicata alle Donne. Lezionedi prova. Automassaggio, eser-cizi di respirazione e di rilassa-mento, per ritrovare energia,benessere e serenità. 10 incon-tri con Michela Baf. Ore 20.Info 348 4145514.

21 mercoledì ingresso libero

BioenergeticaSperimentiamo la Bioenerge-tica con un lavoro sul corpo esul respiro per sciogliere ten-sioni e ritrovare armonia e vi-talità. Lezione gratuita conabiti comodi, Ass. Espande, ore20, v. Coroneo 15. Info 3345603925,www.trieste.espande.it.

21 mercoledì ingresso libero

Mnemosine: Bella...al naturale!II modello di bellezza è cam-biato: basta coi visi inespres-sivi frutto della chirurgia, sì adun approccio più rispettosodell’armonia naturale del viso…venite a scoprire come far rina-scere il vostro volto con deitrattamenti non invasivi, na-turali che provengono dal vo-stro stesso organismo, basatisui sani principi della medicinatradizionale Cinese attraversola stimolazione dei punti vitalidell’agopuntura. Si parlerà dibellezza sorseggiando un drinka base di acque aromatiche ot-tenute per distillazione dipiante officinali appena rac-colte che conservano integretutte le loro proprietà. Ai par-tecipanti in omaggio una pic-cola ma preziosa fonte dibellezza. Alle ore 18.30 da Natin via Corti 2. Info Michela 3389308989, FB: Mnemosine sa-lute/bellezza

21-23 merc-ven ingresso libero

Open week Asd YogaJay MaPuoi partecipare liberamentealle lezioni di prova mercoledì21/9 ore 18 e 20, giovedì 22/9 ore18, venerdì 23/9 ore 17 in viaFilzi 6 TS, con gli insegnanti

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aPPUNtaMeNti di SetteMbre 2016

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SU www.KONRADNEwS.ORG GLI ANNUNCI DI OTTOBRE ENTRO IL 18 SETTEMBRE

dell’asd Yoga Jay Ma. InfoVanna Viezzoli 347 8461831www.yogajayma.it

23 venerdì ingresso libero

Dimostrazione praticadi YogaSecondo il Metodo Yoga Ferriz-Ferrière: presso il Centro Cultu-rale di Yoga Jñanakanda alleore 19 nella sede di via Mazzini30, 3° piano. Info 333 4236902 -040 2602395.

23-25 ven-dom ingresso libero

Seminario ShiatsuAPOS FVGLa Ricerca della Nostra Voca-zione. L’incontro delle energiepiù profonde per sostenere lanostra forza vitale nel suomodo di esprimersi nel pre-sente, relatore Tiziano Laman-tea, seminario diaggiornamento e valutazione,aperto a operatori shiatsu,presso Casa Internazionaledelle Donne in via Pisoni 3. Infowww.aposfvg.com - cell. Patri-zia: 349 1927280, Rossella: 3381689647, Giuliana: 3470861662.

24 sabatoBioenergetica:l’espressione dell’animaPrendere coscienza dell’insiemecorpo-coscienza partendo dalcorpo e dalle sue sensazioni inmodo da generare un processocontinuo di integrazione. Unrisveglio cosciente che porta asbloccare e far fluire la nostraenergia in ogni parte del corpo.Seminario con Sauro Tronconiallievo di Lowen. Info 3286358931, 040 575648,www.trieste.espande.it.

26-30 lun-ven ingresso libero

Yoga e BioenergeticaDa lunedì 26 a giovedì 30 le-zioni gratuite di Yoga e Bioe-nergetica per conoscere i nostriinsegnanti! Orari e giorni comeda calendario indicato sul sito,presso la sede Joytinat YogaAyurveda in via F. Venezian 20.Info www.joytinat-trieste.org,[email protected]

27-3 mar-lunDien Chan RiflessologiaFaccialeRecuperare/mantenere lo statodi buona salute con una tec-nica semplice ed efficace.Corso di Auto-Trattamento.

Presso Studio Belinda Magelloin piazza Cavana 6. Info 3496186905, Magda Zuliani 3280685432.

28 mercoledì ingresso libero

Mnemosine: Bella...al naturale!II modello di bellezza è cam-biato: basta coi visi inespressivifrutto della chirurgia, sì ad unapproccio più rispettoso dell’ar-monia naturale del viso… venitea scoprire come far rinascere ilvostro volto con dei trattamentinon invasivi, naturali che pro-vengono dal vostro stesso orga-nismo, basati sui sani principidella medicina tradizionale Ci-nese attraverso la stimolazionedei punti vitali dell’agopuntura.Si parlerà di bellezza sorseg-giando un drink a base di acquearomatiche ottenute per distil-lazione di piante officinali ap-pena raccolte che conservanointegre tutte le loro proprietà.Ai partecipanti in omaggio unapiccola ma preziosa fonte dibellezza. Alle ore 18.30 da Natin via Corti 2. Info Michela 3389308989, FB: Mnemosine sa-lute/bellezza

29 giovedì ingresso libero

MeditationAn Introductory CourseA step-by-step course to learnhow to meditate: how to start,the benefits, the obstacles, thetechniques and your personalpractice. Presentation at Ass.Espande, 8.30 pm, v. Coroneo15. Info 328 6358931, www.trie-ste.espande.it.

Alcolisti anonimi Alcolisti Anonimi ti può aiutare:ci trovi in via Pendice Sco-glietto 6 Tel.040 577388; in viadei Mille 18 Tel. 334 3400231; invia Lorenzetti 60 Tel. 3663433400; in via S. Anastasio14/10 Tel. 334 3961763.

Incontri con legambientePuoi trovarci ogni mercoledìdalle 18 alle 20 nella sede di viaDonizetti, 5/a (presso il puntoinformativo dei soci di Triestedella Banca Popolare Etica).Circolo Verdeazzurro di Legam-biente Trieste. Info 366 3430369,366 5239111, fax 040 9890553,[email protected] -Segui le nostre iniziative su Fa-cebook e su www.legambiente-trieste.it

Training autonomoe rilassamento Per imparare a scaricare le ten-sioni, a rilassarsi e a migliorareconcentrazione e performancenello studio e nel lavoro. Mar-tedì 4 ottobre: Presentazionecon pratica, Ass. Espande, ore18.30, via Coroneo 15. Info 3358459003,www.trieste.espande.it.

Conferenze e corsidi grafologia L’ A.G.I. Trieste, organizza treconferenze introduttive sullaGrafologia. Al termine delleconferenze verranno presentatii corsi e le attività previste perl'anno 2016 - 2017. Ingresso li-bero ed aperto a tutti gli inte-ressati. Per informazioniwww.grafologiatrieste.it

Cure Essene l'Aurae Forme PensieroLe terapie essene e la letturadell'Aura sono una medicina diluce completa e di relazioned'aiuto; scoprire l'origine diblocchi, sintomi,malattie e illegame con le Forme Pensiero;cure relative per ogni disturbo,e riequilibri dei circuiti sottili,chakra, emozioni, campi au-rici. Trattamenti individuali,incontri e conferenze con Ar-leen Sidhe, terapeuta essena,formazione certificata conAnne Givaudan. Info 3472154583,[email protected]

Yoga del Suonoe Canto Armonico Rilevamento del proprio Suonofondamentale, note e sinfoniaindividuale; Ri-accordatura delSè, i suoni dei chakra, del corpofisico e dei corpi sottili; i Man-tram; Il Canto Armonico e i so-vratoni cristallini, ed altro.Sedute terapeutiche, lezioni in-dividuali; corsi, terapie digruppo, laboratori e seminaricollettivi anche a richiesta; conArleen Sidhe. Info 347 2154583,[email protected]

Meditazionidiluceper la NuovaTerraMeditazioni in uno spaziosacro di co-creazione e guari-gione, e nel facilitare la Transi-zione in atto e il saltoquantico;seguono i Messaggidi luce in aiuto al cambio evo-lutivo di coscienza della Terra:

ogni incontro valorizzato nelleenergie specifiche del mo-mento, e con canti sacri esuoni di luce a ciò dedicato. In-contri e serate in varie datenell' arco di ogni mese pressosedi associative, usciteesterne, feste sacre e di lunapiena. Con Arleen Sidhe, opera-trice olistica, terapeuta essenae del Suono. Info 347 2154583,[email protected]

Canti, danze sacree celtico Canti e danze della tradizionesacra e spirituale, sciamanica,celtica, etnica-popolare delleculture del mondo e di Findhorn;incontri bimensili all'Assoc.Lam in piazza Benco 4; si orga-nizzano anche per altre scuole eassociazioni e per l'infanzia.Con Arleen Sidhe. Info 347 2154583,[email protected]

❱GORIZIA

21 mercoledìMeditazione per principiantiModulo introduttivo “Le basidella meditazione”: come ini-ziare, benefici, ostacoli, tecni-che e pratica personale.Presen tazione con pratica, Ass.Espande, ore 18.30, v. Coroneo15. Info 335 8459003,www.trieste.espande.it.

26 lunedì ingresso libero

Ki Aikido arte marzialea GradiscaA Gradisca presso il palazzettoCiro Zimolo riprende lunedì26/09/2016 alle 21 il corso di KiAikido, un’arte marziale giap-ponese, che associa lo studiodelle tecniche, allo studio delKI, s’impara a sfruttare le dotinascoste del proprio corpo edella propria mente facendolifunzionare in sintonia. Info 3496600027.

Associazione Spazioorganizza: Corso di Hatha raja Yoga il lu-nedi dalle ore 9 alle 10.30 coninizio il 10 ottobre nella pale-stra Spazio via Marega 26 aLucinico GO. Info 0481 550041Anna. Corso di Qi gong (gin-nastica tradizionale cinese) ilgiovedì dalle ore 17.15 alle 18.15con inizio il 6 ottobre presso lapalestra Spazio via marega 26Lucinico. Info 0481 550041 Anna.

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L’equilibrio dell’essereBernard Rouch nato in Francia, cresce conoscendo la filosofiaindiana. Accompagna le persone a riscoprire il proprioequilibrio tra anima e corpo e alla conoscenza delle propriedinamiche interiori, insegnando le tecniche Egizio-Essene.Conferenza nella Sala Polifunzionale di Cussignacco (UD)il 7 settembre 2016 alle ore 19. Info Chiara 389 4669680.

aPPUNtaMeNti di SetteMbre 2016

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❱GORIZIA

Palestra Corpo liberoorganizza:corsi di hatha raja yoga il lu-nedi e il mercoledì dalle ore 18alle 19.30 e il lunedi dalle 20alle 21.30 il giovedì mattinadalle 9.30 alle 11 con inizio il 10ottobre presso la palestraCorpo libero via Roma 15 aRonchi dei Legionari. Info 0481777737, 0481 550041 Anna.

❱UDINE

7 mercoledì ingresso libero

Prova le CostellazioniFamiliarie vivrai in prima persona comein un attimo si arriva al cuoredei problemi di vita e si risol-vono. Conferenza alle ore20.30, via S. Rocco 142. InfoGiacomo Bo - www.ricerchedi-vita.it

14 mercoledì ingresso libero

Conosci le CostellazioniFamiliariVieni a provare in prima per-sona come funziona questometodo che risolve i problemidi vita e dona una grande pacee serenità. Incontro alle ore20.30, via S. Rocco 142 - Gia-como Bo - www.ricerchedi-vita.it

22 giovedì ingresso libero

Presentazione corsoClear EnergyUna tecnica semplice e prati-cabile da chiunque per rila-sciare lo stress, migliorare lalucidità, favorire il sonno, al-leggerire la mente. Conferenzacon la dott.ssa Carla Mariotto,ore 20.30, Circolo Nuovi Oriz-zonti, via Brescia 3, Rizzi. Info:347 5714369.

27 martedì ingresso libero

Meditazioneper principiantiPresentazione con sperimenta-

zione del corso di sette breviincontri per avvicinarsi con de-licatezza al mondo della medi-tazione. Ass. Espande, ore 20,c/o COR di Latisana, v. Grego-rutti 9/1. Info 349 8654540,www.trieste.espande.it.

27 martedì ingresso libero

Cinque passi nel respiroPresentazione con sperimenta-zione del percorso di cinque se-rate con Giovanni Larice persperimentare varie tecniche re-spiratorie che sviluppano pre-senza, centratura,rilassamento e vitalità. Se-guirà il seminario “Mindful-ness, l’arte di vivevere bene”con Sauro Tronconi il 13/11.COR, ore 20.45, v. Gregorutti9/1 Latisana. Info 3498654540,www.trieste.espande.it.

30 venerdì ingresso libero

Corsi Yoga Sangha UdineGianna Gorza, InsegnanteYoga qualificata, presenterà inuovi corsi Yoga presso la sededi Sangha Yoga, viale Tricesimo103, Udine, alle ore 20.30. InfoGianna Gorza 340 2233994,mail [email protected] -www.sanghaudine.com

Sangha Udinein previsione di un amplia-mento dell’organico, offre lapossibilità di una condivisionedi spazi predisposti per il mas-saggio all’interno della suasede. Per informazioni: GiannaGorza, tel. 340 2233994,mail [email protected] -www.sanghaudine.com

❱PORDENONE

7 mercoledì ingresso libero

Presentazione del Corsodi AutostimaConferenza di presentazionedel Corso di Autostima, pressola sede dell’Ass. Viaggio nella

Vita, a Pordenone, Viale LinoZanussi 1. Info [email protected] oppure 348 3552685Maria.

14 mercoledìSerata di MeditazioneSerata di Meditazione di Osho,ad entrata libera, presso laSede dell’Ass. Viaggio nellaVita, Viale L. Zanussi 1, Porde-none. Info [email protected] oppure 348 3552685Maria.

22 giovedì ingresso libero

Presentazione CorsoMassaggioSerata di presentazione delMassaggio Rituale antico Oli-stico, all’Ass. Viaggio nellaVita, Viale L. Zanussi 1, Porde-none. Info [email protected] oppure 348 3552685Maria.

30 venerdì ingresso libero

Serata di introduzioneal TantraUna serata per capire l’anticaspiritualità del Tantra, le sueorigini e come viverlo in armo-nia. Conferenza all’Ass. Viag-gio nella Vita, Viale L. Zanussi1, Pordenone. Info [email protected] oppure 3483552685 Maria.

❱FUORI REGIONE

21 mercoledìConferenza dell’ing.Giovanni VotaConferenza sulla Fisica Quan-tistica e Spiritualità, dell’Ing.Giovanni Gianni Vota. Presen-tazione editoriale del libro“L’Azienda Quantica”, al Teatro“Dina Orsi” Conegliano. [email protected] op-pure 348 3552685 Maria.

22 giovedìMnemosine presenta TAIMnemosine presenta TAI: per-corso di seminari “sul come”

prendere in mano la Vita.Dobbiamo imparare ariconoscere le funzioni che ciappartengono per lavorarenel giusto tempo la propriaterra, in modo da sentirsipervasi da ciò che abbiamodimenticato d’essere...Immortali! Alle ore 20 a Skofije54, a 900 metri dal Confinetriestino di Rabuiese. InfoMichela 338 9308989,www.studiomnemosine.com -FB: Mnemosine salute/bellezza

29 giovedìDiamo libertàalle emozioniConferenza con il Dott. NicolaBolzan, su come il nostro mododi comunicare influisce sullenostre emozioni e sulla nostravita, al Teatro Dina Orsi aConegliano. Info: 348 3552685Maria.

❱ESCURSIONI

4 domenicaMeditazione alla cascataGiornata di meditazione allaCascata, aperta a tutti, grandie bambini. Previa prenotazionea [email protected] telefonare a348 3552685 Maria

25 domenica Yoga e NaturaEscursione sui monti dellaregione, con semplici praticheyoga e osservazioni ambientaliproposte da Franco Salvidell'Institute of Yogic Culture.Adesioni tel.040 635718,[email protected]

Gita e meditazionein Slovenia Domenica 2 ottobre escursionea Koseska Korita con cascate,gole e una chiesetta del '300incontreremo l'anticaspiritualità e l'energia dellaterra. Info 334 5603925,www.trieste.espande.it.

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