SOMMARIO - Cartaigienicawebpiano alto - perché si sa mai, se si allaga la casa …. Ho visto le...

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  • SOMMARIOil didietro della copertina by bise 03

    CCAARRTTAACCOOMMIICCSSInkspinster di Deco 04Lenard&Gilbert di Pereira 05Crow's village di Corvi 11Lurko il Porko Mannaro di FAM 12Petherapy di Inno 13Esu di Coratelli e Righetti 14Storie di vetro di Giò 18Gente del ghetto 19Ulisse di Gioma 20Acid Street di Condre 21Adventure di Garaffo 22Mr.Smut di Faz+Martinelli 23Il giardino filosofico di Spina 25Quiff di Cius 262000 Natur di Martinelli 27Bacarozzi di Orto 28Desert Out di Massy 29Sfumetti di DellaFonte 30Mayacomics di Davis 36Kurt's world di Giorgini 38Vermi di Rouge 39Pulci di Cardinali 45Pensieracci e Pensierini di Ignant 46RX - storiedivitavissuta 47Sheeppard di Zetabò 48Iconoclastia di Diego Miedo 49Robbie - il killer delle coppiette di Golix 50I love her all the time di Congia 52

    CCAARRTTAARRAACCCCOONNTTAA“Le avventure di Bertuccelli” di Zappardino 31“Vestita” di Trapezio Prepuzio 34

    CCAARRTTAASSPPEECCIIAALLDemenziario di Gregnapola 06Intervista a Max Gazzé di Estavio 15“Il gobbetto, il curato...” di Garofalo 40Freccecche di Cek 44Il tuttologo risponde di Ricciardo 53

    CCAARRTTAACCIINNEELuci, camera, scacco! di Ridola 56Cinema di Carta ‘70 58

    Vignette e illustrazioni di Gianfalco, Spina, Paolotti,Broderie, Espen

    Cover di Spina

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    CARTAIGIENICAWEB.it

    Edizioni AssociazioneCulturale Subaqueowww.subaqueo.it

    [email protected]

    A CURA DIFabrizio FassioAndrea DelfinoValerio FassioRicky Flandin Sebi LigoriIvo Villa

    SUPPLEMENTO ASTAMPA ALTERNATIVA

    Registraz. Trib.di Roma n. 276/83

    Direttore responsabile:Marcello Baraghini

    Tutti i diritti riservati. Il mate-riale contenuto in questa e-

    zine non può essere riprodot-to né diffuso senza l'espresso

    consenso degli autori.

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    IILL DDIIDDIIEETTRROO DDEELLLLAA CCOOPPEERRTTIINNAALa mia situazione economica è unpo' difficile; credo che sia giunto ilmomento di risparmiare, di elimina-re il superfluo. Certo, non è sempli-ce, ma devo assolutamente farcela.Per cominciare evitiamo di farespese ingiustificate: il mio desktoptri-processore da 5 GHz e 400 GB dihard disk può bastarmi ancora perun po', anche se è obsoleto (l'hocomprato sei mesi fa!) e non possofarci girare SuperSims con l'inter-faccia oloplastica ad effetto Odor-surround. Pazienza, continuerò anavigare in Internet solo a 3 dimen-sioni. Così eviterò anche l'upgradedella connessione ADSL, anche per-chè i film li ho scaricati tutti (alme-no stando al Morandini) mi mancasolo "l'uscita degli operai dalle offi-cine Lumière" che però come effettispeciali è un po' deludente, mi dico-no. Devo comunque anche rinunciare a qualcosa che ho, e qui nascono i problemi.Vendere la moto no, ci mancherebbe altro. La macchina per andare al lavoro mi serveper andare al lavoro e quella per andare in vacanza mi serve per andare in vacanza,quindi non posso privarmene. Il navigatore satellitare con messaggi vocali e visionimistiche mi è stato impiantato chirurgicamente e come ce l'ho me lo tengo.L'abbonamento alla tv via satellite lo cancellerei volentieri, soprattutto considerandoche, da quando è stata acquistata da un gruppo irlandese, tutti i canali trasmettonosolo in gaelico; purtroppo ho firmato (a mia insaputa) un contratto ventennale, e inpiù tengono in ostaggio mia moglie. Casa e riscaldamento sono pagati da una ditta dipomodori pelati; ho ceduto il mio cuoio capelluto come spazio pubblicitario. Mi hannodetto che per ora lo posso tenere, ma devo radermi la testa tutti i giorni. Per mangia-re vado sempre da mia madre; lei non mi fa più entrare ma si commuove e mi lasciasempre una ciotola con gli avanzi del pasto del cane fuori dalla porta. Insomma, hostretto la cinghia al massimo ma ancora non riesco ad arrivare alla fine del mese. Sonodisperato, ormai comincio a pensare ad un gesto inconsulto: vendere il mio telefoni-no.

    Bise

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    www.insomniacomics.com

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    Brutta bestia, la fame. Io unavolta l’ho incontrata, di notte, nelbòsco …..

    Stavo andando dalla nonna, chese ne stava a letto malata, perrecarle cibo e conforto, quando ….orcalòca ho sbagliato fiaba.

    Quella notte – se non era pasquaera ferragosto - non riuscivo aprender sonno – vuoi che avessil’esca sbagliata vuoi che avessiSaturno nei Gemelli o un sassolinonelle scarpe (io dormo sempre conle scarpe ai piedi, per non farmisorprendere come le famose vergi-ni stolte: se arriva lo sposo, iovoglio essere pronto a scappare,prima che mi becchi a letto con suamoglie).

    Mi decido: balzo dal letto, milusso una spalla e mi fratturo unperone - mai che mi ricordassi chedormo in un letto a castello, alpiano alto - perché si sa mai, se siallaga la casa ….

    Ho visto le stelle del firmamento,ma però (lo so che non si dice ‘maperò’, ma io sto scrivendo) è statouno spettacolo da cinemascope.Tanto che ad un certo punto arriva

    uno che voleva farmi pagare ilbiglietto. E io a insistere che ilbiglietto non l’ho preso e mi rifiutodi pagarlo. Devo starci attento,perché a forza di rifiuti la pattu-miera punta al tutto esaurito – edopo, l’esaurimento glielo devocurare io.

    Insomma, non riesco a dormire;mi alzo; prendo ‘Gli esercizi di stile’di Queneau e comincio a metterliin pratica, tanto per sgranchirmiun po’ i muscoli. Ma c’è qualcosache non mi quadra, mi ritrovointorcinato peggio che un contor-sionista del kamasutra. Mi devodecidere a comperarmi l’edizionein italiano.

    Mi sciolgo, vado al frigorifero, loapro, ne tolgo il quarto volumedella Treccani e …. ocacchio, quan-to fa ‘un quarto di tre cani’?

    Su questo quesito vado in cata-lessi mentale. Cerco conforto nel-l’alcol, ma mi dicono che è uscito.

    Gli chiedo ugualmente: “Lei chene pensa di me?”

    “Perché non glielo chiede diretta-mente?”

    “Sa, preferisco il discorso indiret-

    Ho un sassolino neiGemelli e Saturno

    nelle scarpe

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    to”.“Mi dispiace, ma non parlo l’indi”“In compenso il suo retto parla

    per lei”.“Non è bello ciò che ha detto”.“In effetti, è bello ciò che piace”.Sorpreso da questo mio dire ardi-

    to, mi fissa mi fissa e alla fine mifissa un appuntamento. Decidiamodi uscire insieme – ma non ci pas-siamo, insieme, dalla stessa porta.E’ a questo punto che avverto una

    violenta fitta tra l’inguine e lanuca. Essa mi ringrazia dell’avver-timento ma io le ingiungo di noncambiare discorso. Dopo una breveesitazione, mi asseconda, tira fuoriuna ventina di fogli A4 e cominciaa leggere.

    Capisco niente. Poi capisco per-ché non capisco: ha imboccato laA4 contromano . Cerco di ribaltarela situazione, mettendola sullegambe e non sulla testa – comefece a suo tempo Marx con la filo-sofia.Che c’entra Marx adesso? C’entra,

    c’entra, anche se non c’entra nien-te con l’ex-Follini: o secondo voinon è colpa di Marx se Fassino vadalla De Filippi?

    continua nelle prossime pagine

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    Ho deciso che mi piacerebbefare l’amore con RulaJebreal, quella che facevaprima ‘Omnibus’ alla mattinasu La7 e poi ha fatto Santorosulla Rai. Ne ho parlato conmia moglie: dice che non èfacile, perché la stanno adot-tando Cecchi Gori e ValeriaMarini, per dare un sensoalla coppia. E’ meglio starciattenti.La burocrazia è una bruttabestia: io una volta ci hoavuto a che fare e ci hoancora gli stemmi sulle manicome padre Pio.Allora ho telefonato a CecchiGori e in cambio gli ho chie-sto una parte in un film.“In cambio di che cosa?”, falui“Facciamo 50.000?” faccio io.“Euro?”

    “No, rupie indiane”“Perché?”“E’ la prima cosa che mi èvenuta in mente”“Lei dice sempre la primacosa che le viene in mente?”“Qualche volta anche se nonmi è venuta in mente”“Le offro la mano di miamoglie”“No grazie: poi magari mitocca prendermi anche tuttoil braccio”.Ci siamo baciati, gli ho dato50 euro e gli ho proposto l’a-dozione a distanza: ho sem-pre sognato di avere unasorella come Rula. Lui mi hadetto di mantenere le distan-ze ma non so se potrò per-mettermelo con le mie finan-ze.Quando decido una cosavado fino in fondo: ho telefo-

    Se vuoi a tutti i costievitare di fare l’amore

    con Rula Jebreal, castrati

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    nato al padre di radio Mariama lui era occupato in un sit-in di protesta contro la presadi Porta Pia. Il centralinista èstato molto gentile ma comecieco non capiva il mio pro-blema. Gli ho promesso chegli procuro una foto di Rulain braille. Nel frattempo luimi ha consigliato la castra-zione come Origene e poi dimettere su una fabbrica dipreservativi bucati, contro ilcalo della natalità cattolica.Telefono subito a Fiorani perfarmi concedere un prestito

    di 50 milioni di euro per apri-re la fabbrica ma mi diconoche ho sbagliato cella. Eccocos’era quel ‘cell’ vicino alnumero. Chiedo al secondi-no:“Lei me lo presterebbe uncoltello?”“Per farci cosa?”“Mi devo castrare comeOrigene”“Ha provato a schiacciarsi lepalle coi libri di Vespa?”“Castrazione intellettuale:buona idea. Grazie, mi salutiFiorani”.

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    “Non mancherò. Chi eraOrigene?”E’ caduta la linea: ci attacca-no da tutte le parti, ci inva-dono, aveva ragioneBerlusconi: Valentino Rossi,Paolo Rossi, Vasco Rossi,Nicola Rossi, Chianti,Brunello, Barolo, Cabernet,Shiraz, Marzemino, Nerod’Avola (rosso pure lui!) …rossi da tutte le parti. Sonoentrati anche nelle banche.

    Mentre mi castro con unafalce di luna, vengo assalitoda un dubbio: e se fosserostate le banche a scalare irossi?

    FINE

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    www.lelecorvi.it

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    www.fumettidifam.com/

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    http://esulastriscia.splinder.com

  • Nato a Roma, ha vissuto l'infanzia inBelgio, dove si era trasferita la fami-glia. A 6 anni inizia a studiare pia-noforte, a 14 anni si dedica invece albasso elettrico e comincia a esibirsicon diversi gruppi nei locali diBruxelles. Varie tournée lo portanoanche in Francia e Olanda. Nel 1991ritorna in Italia e inizia a collaborarecon artisti come Frankie HI-NRG MC,Alex Britti, Niccolò Fabi e DanieleSilvestri.Con quest'ultimo in particolare Max sidedica a lunghe collaborazioni. Nel1995 pubblica il suo primo album,Contro un'onda del mare, ottenendo ilfavore della critica e un discreto suc-cesso di pubblico. Nell'autunno del

    1997 esce il singolo Cara Valentina. Nel 1998 la sua canzone Vento d'estate, cantata assiemeall'amico Niccolò Fabi, vince il Disco per l'estate. Poco dopo esce il suo album La favola diAdamo ed Eva, accompagnato da due divertenti videoclip. Nel febbraio 1999 Max partecipa alFestival di Sanremo nella categoria "giovani" con il brano Una musica può fare, che verrà suc-cessivamente inserito nell'album dell'anno precedente. Nel 2000 torna a Sanremo con la can-zone Il timido ubriaco, seguita dal suo terzo album, intitolato semplicemente Max Gazzè, cheottiene un grande successo di pubblico. Nell'estate del 2000 è al Festivalbar con L'uomo piùfurbo. Nell'autunno 2001 Max da alle stampe il suo quarto album Ognuno fa quello che glipare?, contenente anche due duetti con Paola Turci e Carmen Consoli. L'ultimo suo disco è del2004, Un giorno, che contiene i singoli Annina e La nostra vita nuova. Nel 2005 ha pubblicatouna raccolta dei suoi maggiori successi contenente anche quattro brani inediti: Raduni 1995-2005. Quasi tutti i testi delle sue canzoni portano la firma del fratello, Francesco Gazzè.(da WikiPedia.org)

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    Hai scritto un libro di racconti(secondo me molto bello , loconsiglio a tutti: “Il terzouomo sulla luna”, edito daBaldini e Castoldi)caratterizzato da testi moltobrevi e da un uso molto consa-

    pevole e creativo delle parole.Perché questa scelta e cos'èper te scrivere

    La scelta è dettata da una de-for-mazione professionale, che mi havisto gravitare intorno all'oggetto

    I n t e r v i s t a aaM A X GG A Z Z E ’

    a cc u r a dd i RR o b e r t o EE s t a v i o

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    'canzone' per anni e portato 'natu-ralmente' a utilizzare lo strumento'parola' in quella chiave anche sulterreno della narrativa. In que-st'ottica i racconti del libro sono latrasposizione su carta della miaidea di musica, e il concetto discrittura quindi assume in me ilsignificato di "comporre ritmi disenso compiuto", sia quando sitende a descrivere o celebrare,nel caso della poesia, sia quandol'attenzione è rivolta al racconto diuna storia.

    Tu, oltre che essere un poeta,scrivi molti testi per le canzo-ni di tuo fratello. Partendo daltuo intrigante punto di vista inche cosa si differenziano testipoetici e testi musicali?

    Nella mia concezione, testi poeticie testi musicali non si differenzia-no: l'idea è quella di prepararesempre una poesia con un suoritmo, una sua musicalità e unasua propria struttura di assonan-ze, per poi completare l'opera conuna composizione musicale cherispetti il lavoro di scrittura e loamplifichi artisticamente senzadeformarne la confezione origina-ria.Questa sequenza è difficilmentepraticabile, soprattutto nel conte-sto della musica leggera, che vedeil predominio assoluto della strut-tura musicale cui si assoggettanole parole del testo.

    Ci puoi anticipare qualcosa deltuo romanzo ( “Dell'amoreniente”)?

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    E' una vicenda di pura invenzioneche ho scritto con lo scopo dirimarcare il disagio di molti adole-scenti nel vivere appieno a tutti ilivelli la loro fondamentale fase dicrescita. Alcuni 'adulti' (ad esem-pio i genitori) credono di proteg-gere i più giovani dalle insidiedella vita, ma spesso creano ipresupposti perché quelle insidietornino a minacciare con piùforza a distanza di anni, e per dipiù a livello inconscio.

    Tempo fa molti autori esor-dienti ti inviavano poesie eracconti: perché non farne unlibro?

    L'idea dell'antologia mi intrigavada tempo, e ho passato più di unanno con grande soddisfazione aleggere scritti bellissimi inviatimida tutta Italia, a selezionarli perla pubblicazione e a conosceremolti degli autori, con alcuni deiquali ho a tutt'oggi rapporti diamicizia.Purtroppo, un paio di anni fa, hodovuto interrompere questo lavo-ro stimolante a causa dei troppiimpegni che nel frattempo sierano accumulati.Avrei piacere comunque in unprossimo futuro di ripubblicarel'antologia nel sito, aggiornandolacon nuovo materiale e, perché no,ricavandone un volume di raccolta(grazie per l'idea).

    In ultimo, cosa ti senti di dire

    dire ai nostri lettori?(www.cartaigienicaweb.it)

    Vista la passione che ci accomu-na, mi sento di invitarli a proteg-gere il più possibile l'arte dallanuova tecnologia, perché questa,utilissima sotto molti aspetti,tende spesso a manifestare uncarattere prepotente e autoritario,approfittando di chi ha ancoravoglia di 'essere' umano e di vive-re della propria fantasia.Negli ultimi anni, infatti, si senteparlare del lavoro artistico comedi un'attività minore, semprepronta a cedere il passo a que-stioni ben più importanti. Sonod'accordo, sarà anche minore, maè sempre un'attività, è sempre unlavoro, e come tale va semprerispettato.

    Grazie Max!

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    www.ulissebygioma.net

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    www.bacarozzi.blogspot.com

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    http://web.tiscali.it/nuvoland

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    La più bella del reame.

    A causa del poderoso ritardo accumulatoil primo giorno di scuola e degli effluvinocivi che lo avviluppavano perenne-mente e in maniera sinistra, Bertuccelliaveva trascorso il mese di settembre, nelprimo banco, isolato come un lebbroso epraticamente sulle gengive dei professo-ri. Questa posizione privilegiata avevaprincipalmente due svantaggi. Il primoconsisteva nell'impossibilità assoluta dicopiare o di ricevere suggerimenti, nean-che avendo avuto a disposizione l'interaintelligence della C.I.A., il secondo erache, fiutando la paura tipica della naturapavida del ragazzo, i professori lo inter-rogavano dalle 15 alle 16 volte al giorno,a ripetizione. Sicchè la sua media oscil-lava tra lo 0,5 e il 2. La Stronzerrimi inparticolare si dilettava nel sadico emasturbatorio esercizio di studiaredomande che al popolare quiz: "Chi vuolessere Milionario" sarebbero valse ilpremio da 1.000.000 di euro.

    Cosa peraltro inutile perchè Bertuccelliera ignorante come un muflone norvege-se da accoppiamento e stupido come unblocco di granito.

    Quel giorno di ottobre, per la prima voltadallo scisma dell'Impero romanod'Oriente, la Stronzerrimi si ammalò.L'evento provocò disastri ambientali esconvolgimenti climatici in tutta lagalassia. In Hokkaido, in Giappone, unoTsunami, un tornado, un ciclone e

    Godzilla, distrussero tre cittadine e unvillaggio di pescatori. Bertuccelli tirò unsospiro di sollievo. Anche questo eventocomportò sconvolgimenti climatici:nelle classi di fronte, tre studenti furonoricoverati per un inspiegabile malore.

    A sostituire l'impopolare professoressafu, quindi, chiamata una donnina minutama dalle idee ferree e inutili. GeltrudeCessetti, la quale, era un curioso incro-cio tra un irsuto bradipo sciancato e unsardo di mezzo metro. Costei odiava duecose della scuola, la prima eraBertuccelli, la seconda erano le belleragazze.

    La più bella ragazza della scuola e dellaComunità Europea, appunto, era in clas-se con Bertuccelli. Fisico da topmodel,sguardo assassino, maniere intriganti echic, con il suo charme aveva ottenutodal preside, oltre a una nutrita scorta diguardie Svizzere, che, al suo arrivo nel-l'istituto, uno stuolo di infioratici benga-lesi seminude, versassero petali di rosacanina purpurea al suo passaggio. Il pre-side naturalmente aveva finanziato iltutto sacrificando i soldi destinati all'ab-battimento delle barriere architettonicheper disabili.

    Preferì infatti abbattere direttamente idisabili, a selciate, sul retro della scuola.

    E' inutile dire che Maria EsmeraldaGnocconi fu subito presa di mira dallaCessetti, che mal sopportava gli schiavialgerini che le porgevano l'uva e la sven-

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    tolavano con ventagli di puro lino duran-te le sue lezioni.

    Per prima cosa, quindi, licenziò l'entou-rage della ragazza, compreso il somme-lier francese Gustav e il cuoco Robertche le stavano servendo una barretta die-tetica flambé prima dell'intervallo.Dopodiché le intimò di accomodarsi difianco al nostro Bertuccelli.

    Questo avvenimento segnò profonda-mente due vite: la prima fu quella dellaCessetti. Il padre della Gnocconi, infatti,era un facoltoso dirigente del partito:"L'Asfalto che Sghignazza!" contropartedel "Sole che Ride" che a Vimercateandava per la maggiore e che avevacome Soluzione Finale, la costruzione diun enorme centro commerciale conannesso parcheggio ove ora sorge laforesta Amazzonica. E il padre della sud-detta prese benissimo questa totale eirresponsabile mancanza di rispetto neiconfronti della propria prole. Mesi dopola Cessetti fu inviata a insegnare amuschi e licheni su uno scoglio al largodell'isola di Caprera accompagnata da uncriminale senegalese pagato apposita-mente per pungolarla con un bastoneappuntito e che, per evitare che la vio-lentasse in preda a una crisi di astinenzae all'abuso di alcool e farmaci, fu castra-to preventivamente. La seconda vita a essere segnata fu quel-la di Bertuccelli, che se ne invaghiprofondamente. Della Gnocconi. Nondella Cessetti.

    La Gnocconi era l'unico essere umano,eccettuati i consanguinei del ragazzo,che, grazie alla quantità industriale diprofumo, riusciva a resistere al puzzo

    micidiale del nostro eroe. Ia tal cosanella mente contorta e inferiore delpovero individuo equivaleva a una qual-che possibilità di invaghimento da partedella bellissima ragazza.

    Costei, che nelle sue vite precedenti erastata, nell'ordine: Salomè, Messalina, lamoglie di Ramses, Lucrezia Borgia,Maria Antonietta e una ricca proprietariaterriera degli Stati Uniti del sud, eraestremamente portata per la crudeltà e loschiavismo. Fu così che intravide in quelbuffo animale di Bertuccelli, un gigante-sco e puzzolente servo.

    La prima mansione di cui oltraggiòBertuccelli, fu quella di intimarlo aoffrirsi al suo posto in tutte le materie.

    Bertuccelli in questo modo peggioròsensibilmente la sua media già disastra-ta, arrivando a collezionare voti nonappartenenti all'insieme dei numeri natu-rali.

    Seguirono, nell'ordine:

    - trasporto dei libri e degli oggetti perso-nali, compreso il banco d'oro zecchino ela statua del David regalatole dal sinda-co di Firenze durante l'ultima gita scola-stica della classe.- costruzione di una piramide atzeca nel-l'atrio della scuola con relativo sacrificiodi due vergini gemelle di anni sette e dimetà del collegio docente.- merenda a base di panino ripieno dicarne di Panda albino della ManciuriaInferiore che Bertuccelli pagò vendendoun rene e tre primini al mercato delleschiave bianche.

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    La settimana successiva, Bertuccelli,dopo due ore di educazione fisica e unacospicua sudata che generò l'allarmeacqua alta in tutta la Lombardia, fucostretto a farsi la doccia insieme ai pro-pri compagni di classe. Era uso e costume in tutti gli spogliatoidel territorio italico, vantarsi con gliamici delle proprie esperienze sessuali.Ovviamente ognuno, per non sfigurarerispetto ai propri compagni, tendeva amillantare imprese che sarebbero risulta-te improbabili persino al leggendarioRocco Siffredi. Si assistette quindi a unescalation continua che partì da unasveltina in un automobile da parte diLuca Tartaglia, a un orgia di 8 giorniconsumata da Giovanni Prezioso con 6modelle lesbiche, ninfomani e sadoma-so. Bertuccelli stava in disparte. Contavadi mimetizzarsi per non fare la figura delnovellino verginello, per cui si adagiòsupino in un angolo fingendosi la car-cassa dimenticata di un grosso scarafag-gio ipernutrito. Mirco Prendiculo, cheessendo affetto da un'imbarazzantemicrospadia, aveva dei complessi d'infe-riorità estesi come il Canadà, intravide inBertuccelli la sua unica speranza perdistrarre i compagni dalle infime dimen-sioni del proprio apparato riproduttivo.

    Fu così che subdolo come un escremen-to umano essiccato al sole, domando aBertuccelli maggiori numi sulle proprieesperienze sessuali.

    Il nostro, dopo aver constatato che nonesistevano vie di fuga e dopo un inizialetentennamento, partecipò alla gara alrialzo. Sostenne, davanti a una classestupefatta, di essere uscito con laGnocconi e di aver consumato un rap-

    porto completo a casa della ragazza. Idieci secondi di silenzio e stupore cheseguirono, furono interrotti dal rumoredei denti di Bertuccelli che si infranserocontro il lavabo della palestra. Hans,Palestra, un armadio di 300 kili dimuscoli per 2 metri e quindici di altezzaera l'esperimento dello Stato Italiano checercava di generare in laboratorio unesercito di super-soldati e come tale erastato addestrato sin dalla prima poppatain tutte le arti di combattimento, com-presi il sumo, la lotta grecoromana e ilpollice di ferro.

    Palestra era il ragazzo della Gnocconi.

    Bertuccelli era un ragazzo, prima chePalestra ne eradicasse la colonna verte-brale e lo tramutasse in una pappina pla-smon per infanti.

    Continua nel prossimo numero...

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    Dal livello della pressione allo stomacomi pareva dovesse essere una scoreggiacome tutte le altre. Un refolo; una fiatataposteriore al gusto dell'ultima digestio-ne, il panino con tonno e maionese dimezza mattinata. Come sempre faccio, quando viaggio inautobus ed il gas s'accumula, mi eropiazzato tatticamente, dando le spalle adaltri tre passeggeri, come a formare ungeometrico quadrato di culi all'apparen-za involontario. Un tizio sulla cinquanti-na, sovrappeso e sudato alla mia destra;una bella signora impelliciata alla miasinistra; un ragazzo con i pantaloni amezze chiappe fra i due; infine io. Nonera la prima volta che il mio stomacoballerino, anarchico e flautulente mifaceva trovare in quella situazione.Sapevo benissimo cosa fare.Il segreto di una perfetta emissionesilenziosa del peto sta nella capacità dimodulare la fuoriuscita del gas, scarican-do la pressione a ritmo costante graziead un calibrato utilizzo dell'ano a mo' divalvola di pentola a pressione ma senzafischio: un'emissione quasi poetica,priva di sbalzi. Una rilasciata dei musco-li del sedere troppo repentina avrebbesicuramente innescato la strombettata erivelato il colpevole al microcosmo delmezzo pubblico. Gli sguardi severi,velati di derisione degli ipocriti, benpen-santi e falsi perbenisti presenti -loro, gliesseri perfetti dalla digestione immaco-lata- si sarebbero abbattuti come una

    frana vergognosa su di me. Da quando, dopo anni di prove fallite,tentaivi malriusciti ed umilianti ero riu-scito a perfezionare la tecnica dellamodulazione scoreggiaria, provavoquasi un gusto perverso nel recarmi insituazioni affollate per dar sfogo alla miavelata critica sociale attraverso l'uso diquesto metodo. Grazie ad un meticolosostudio meteorologico delle correnti d'a-ria ero riuscito a compiere il salto di qua-lità necessario a raggiungere la perfezio-ne nell'arte della segretezza petologica.Non solo potevo flautulare senza esseresentito, ma ero in grado, direzionando ilgetto a piacimento e con l'aiuto dellebrezze presenti, di far ricadere la colpasu uno degli ignari presenti di mia scel-ta.Ero in attesa dell'attimo fuggente.D'inverno, col freddo pungente, i fine-strini dei bus sono chiusi e solo l'apertu-ra delle portiere del 17B sul quale erosalito tre fermate innanzi avrebbe provo-cato l'innesco della corrente d'aria neces-saria. Un attento studio ambientale ed unveloce calcolo matematico-meteorologi-co mi fecero capire che la ventata dige-stiva avrebbe preso la via del signoresudaticcio, bersaglio ideale in quantoassai più credibile come colpevole delladistinta signora o del giovane dal caval-lo basso.Anche agli atei più incalliti, ogni tanto,capita di provare la sensazione che certesituazioni appaiano orchestrate da una

    VESTITA di Trapezio Prepuzio

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    mente superiore e geniale con un piano anoi mortali incomprensibile. Questa era,in quanto inaspettata e sorprendente, unadi quelle situazioni ideali; degna d'esse-re incorniciata e goduta come un prezio-so autoritratto di Tino da Camaino appe-na scovato fra le scartoffie del rigattieredi San Frediano.Oramai l'avevo fatto decine e decine divolte. Era come se il mio sfintere fossenaturalmente in sincrono con il dito del-l'autista. L'autista avrebbe premuto iltasto dell'apertura della portiera ed io,all'unisono, avrei rilasciato la silenziosaventata puzzolente.L'autobus rallentò con la pesantezza e lasvogliata incertezza derivante dallatediosa e continua ripetitività di un'azio-ne e si fermò. L'autista, un panciutosignore dalla calvizie incipiente oramaiprossimo alla pensione, premette il tastod'apertura ed io, con un sincronismoesperto, talmente naturale da apparireinnato, lasciai sfuggire il primo refolopuzzolente. S'udì una poderosa bestem-mia in vernacolo e le portiere del mezzorimasero solidamente chiuse. Troppotardi per abortire il piano. Panza -tale ilsoprannome che avevo affibbiato al ber-saglio del mio diabolico progetto (amobattezzare i soggetti delle mie incursionipetologiche)- si mosse d'improvviso emi urtò sul fianco. Mollai per un attimola muscolatura sederaria ed uno scoreg-gione imperiale -che mi parve durareall'infinito- fuoriuscì flautulente e strom-bettante come un intricato e suggestivopezzo jazz di un novello LuoisArmstrong, accompagnato da un'impre-vista ed abbondante cacata sciolta, pro-babile effetto dalla maionese del paninoingurgitato di recente che m'ero tenuto intasca due giorni per ingigantirne l'effica-

    cia. Il peto che avevo appena esalato erail terrore di tutti i petomani silenziosi:quella che in gergo tecnico viene defini-ta una "cureggia vestita di primo grado".

    Una puzza infernale invase l'autobusancora chiuso e trasformò la scatolametallica, fraterna e confortevole amicadi tranquilli spostamenti giornalieri, inuna dantesca camera a gas. Gli altri viag-giatori, pur di starmi lontano, s'accalca-vano ferocemente l'uno contro l'altro ailati del mezzo in una disperata e darwi-niana lotta per la sopravvivenza.L'autista, oramai fuori di senno, si eralanciato nella produzione di una fanta-siosa e blasfema valanga di bestemmieed improperi, continuando nel frattempoa premere forsennatamente sul tasto cheavrebbe potuto liberare i prigionieri daquella cella olezzante.Finalmente, con uno stanco sbuffo e lacalma, saggia lentezza di chi non si curadei triviali tribolii che attanagliano insi-gnificanti esseri umani sempre troppoindaffarati ed occupati dalle piccolezzeinsulse degli affari quotidiani per avertempo di fermarsi e meditare sulla tristerealtà della vita, le portiere del mezzos'aprirono. Scappai fuori umiliato e miallontanai in fretta. Accompagnato dal tiepido, rassicurantecalore della cacca sciolta che si rimesco-lava nelle mutande tornai a casa e micambiai.Chi mi conosce sa bene che non sonotipo da arrendermi facilmente. Mangiaiun nuovo panino tonno e maionese e via,alla ricerca della prossima vittima.

    FINE

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    In questi ultimi tempi si è ripreso a parlare di"famiglia" in seguito al disegno di legge suiDI.CO. (Diritti e doveri dei Conviventi), miserosurrogato dei PA.C.S. (Patto Civile diSolidarietà) che hanno trovato una facile epiena applicazione dappertutto, in Europa enell'intero mondo civile e progredito, persinonella cattolicissima Spagna, tranne che inItalia, in Grecia e in Polonia. Questi restano gliunici paesi ancora fortemente colonizzati edominati dall'influenza egemonica esercitatadal Vaticano. Il quale, prima ha azzerato evanificato l'ipotesi-progetto dei PACS, quindiha affossato il governo che voleva approvare iDI.CO., annullando (forse) definitivamente l'i-dea di regolamentare, ratificare e legalizzareformalmente in Italia, seppure con una legge-capestro, le convivenze di fatto. Con taleespressione si intendono non solo le coppieomosessuali (di cui si sta discutendo in modoquasi esclusivo e fuorviante), ma anche quelleeterosessuali che rifiutano di legittimare e con-sacrare la propria unione sia in chiesa che inmunicipio, ripudiando l'autorità dell'altare e deltrono.

    Non c'è alcun dubbio che si tratta di un temaelitario, che interessa un'esigua minoranza diindividui, e non certo la maggioranza degli ita-liani e delle italiane, ma non si può rinunciaread assumere una netta posizione critica difronte al turpe attacco sferrato dal potere cle-ricale e neodemocristiano contro le spinte e imovimenti progressisti che partecipano all'e-mancipazione civile e culturale della società

    italiana, così come è già accaduto in altri Statieuropei.

    La curia pontificia romana ha voluto dimostra-re ed esprimere tutta la sua arroganza e la suaprepotenza di stampo mafioso, liberticida,antiprogressista, ingerendo pesantemente neldibattito pubblico nazionale e, soprattutto,minando e pregiudicando la stabilità politicadel paese. Infatti, la recente crisi governativarivela una precisa maternità (pardon, pater-nità), ovvero la responsabilità della chiesa cat-tolica apostolica romana, la cui lunga mano siè palesata nell'aula di Palazzo Madama il gior-no delle Ceneri (data non casuale) in occasio-ne del dibattito parlamentare sulla mozione inmateria di politica estera, presentata daMassimo D'Alema. Il governo è stato messo inminoranza, stranamente, su un argomento dipolitica estera (cosa mai avvenuta prima inItalia), benché alcuni giorni dopo, a "crisi"risolta, lo stesso Parlamento abbia votato conuna maggioranza bulgara il rifinanziamentodella missione militare italiana in Afghanistan.Dunque, questa è la riprova (se c'era bisognodi conferme in tal senso) che il governo èandato sotto per motivi che nulla hanno a chefare con la questione della politica estera edelle guerre in cui l'Italia è coinvolta, bensì acausa di un'altra "guerra", diciamo pure "civi-le", ossia un conflitto tutto intestino e organi-co alla società italiana.

    Si tratta di una "guerra tra froci", come ha iro-nicamente affermato un gay durante una

    IL GOBBETTO NO-GLOBAL EIL CURATO DI CAMPAGNALA FAMIGLIA, LO STATO ELA PROPRIETA' PRIVATAdi Lucio Garofalo

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    manifestazione svoltasi a Roma per protestarecontro le posizioni reazionarie e misoneiste delVaticano, ossia di uno scontro tra omosessualidichiarati, liberi, coscienti e orgogliosi di esser-lo, che rivendicano i propri sacrosanti diritti, esodomiti non dichiarati, che da secoli praticanoclandestinamente la pederastia nel segretodelle curie, delle canoniche, degli oratori, dellesagrestie, delle parrocchie, dei monasteri,delle abbazie. Insomma, ovunque vi siano par-roci, prelati, vescovi, catechisti, chierici, cardi-nali, pontefici, priori, frati, suore, seminaristied ogni sorta di ecclesiastici costretti al voto dicastità, ossia a logoranti e innaturali periodi diastinenza sessuale. Pretaglia cresciuta e for-matasi all'interno di una visione visceralmentesessuofobica e omofobica, che contrasta con latradizione e la storia passata dell'intera uma-nità. Una concezione che contraddice ed azze-ra la cultura dei secoli antecedenti all'avventodella cristianità, quando in tutte (proprio tutte)le civiltà umane, dall'antico Egitto alla Grecia,a Roma, dalla Persia all'India, dalla Cina alleciviltà precolombiane, la sessualità veniva vis-suta e praticata liberamente, senza pregiudizimorali, senza ipocrisie, senza remore, tabù oinibizioni, senza mistificazioni, inganni o men-zogne, seguendo le tendenze insite nella natu-ra umana.

    Invece, con l'avvento del cristianesimo, esat-tamente con l'affermarsi della chiesa medieva-

    le, protervamente cattolico-integralista, vio-lentemente oltranzista, misogina e misoneista,offuscata e condizionata da pregiudizi bigotti edall'intolleranza più retriva, l'antica idea dellasessualità è stata completamente ribaltata,probabilmente anche per le ragioni storicheaddotte e ipotizzate da Dan Brown nel suocelebre romanzo "Il codice da Vinci".

    Ricordate? La necessità di censurare e cancel-lare la memoria storica della presunta non ver-ginità di Gesù, della sua unione carnale con laregina Maria Maddalena, del frutto sacro delloro amore coniugale, ossia la discendenzaregale di Gesù e della Maddalena, è all'originedi una chiesa maschilista, conservatrice, ipo-crita, arida e disumana, intollerante, acerrimanemica della femminilità e del femmininosacro, presente in tutte le culture e le civiltàumane del passato, un elemento (quello fem-minile) adorato in tutte le religioni pagane. Sisa che gli idoli femminili erano diffusi ovunquenell'antichità: si pensi ad Iside nell'anticoEgitto, ad Afrodite nell'antica Grecia, a Venerenell'antica Roma, a Devi nella religione indui-sta, alla stessa vergine Maria, che nel paleo-cristianesimo era una figura ispirata alla deaIside, divenuta poi Isotta.

    Una chiesa "votata" dunque alla castità, oppu-re all'onanismo, alla pedofilia e alla sodomiapiù degenere ed insana, in quanto negata emortificata, costretta alla clandestinità piùaberrante.

    In tale contesto psicologico e culturale, profon-damente sessuofobico e omofobico, che umiliae nega la libertà sessuale, così come viola ecalpesta la libertà dello spirito (la sessualitàera anticamente vissuta come momentosupremo di un elevato connubio spirituale, enon solo carnale, tra le persone dello stessosesso o di sesso diverso, nonché come sublimeopportunità di incontro e congiunzione con ildivino), le uniche alternative per i preti, imonaci, le suore (se di scelte alternative si puòparlare per chi è costretto al voto di castità)restano l'autoerotismo (ovvero la masturba-zione), l'onanismo (inteso come pratica anti-concezionale del coitus interruptus per impedi-re la procreazione), la pedofilia e, appunto, lapederastia.

    Infatti, le chiese, le abbazie, i monasteri diclausura, sono da secoli teatro di depravazionie scandali sessuali, di atti sessuali "innaturali",

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    quali la pedofilia e altre oscene perversioni,nonché luoghi in cui dilagano gli abusi e lesevizie sessuali contro i deboli e gli indifesi, incui la pederastia si diffonde nella sua forma piùmorbosa e abietta, in quanto vissuta in malafede, di nascosto, nel terrore di essere scoper-ti, insomma nell'ipocrisia immorale e non nellalibertà.

    La CEI del cardinale Ruini ha voluto scatenaree mettere in campo tutto il proprio strapoterepolitico di stampo codino e forcaiolo, cancel-lando l'opera del governo in materia di DI.CO.,intimidendo e ricattando l'azione legislativaper l'avvenire, esercitando una prova di forzae di tracotanza assolutamente inaccettabile eingiustificabile in un vero stato di diritto e in unpaese effettivamente laico e democratico. Pergiungere infine ad una durissima contrapposi-zione frontale con il movimento per i diritti deigay, ingaggiando quindi una "lotta tra froci",come un omosessuale dichiarato ha ironizzato(ma neanche tanto) in un'intervista rilasciataad un programma televisivo trasmesso direcente da una rete nazionale. Una trasmissio-ne che ha suscitato reazioni scandalose, prote-ste furibonde, irrazionali e inconsulte da partedei settori cattolici più oltranzisti, estremisti efondamentalisti del ceto politico italiano.

    Abbiamo così visto ergersi a "paladini" deisacri valori della famiglia tradizionale perso-naggi, lindi e puliti come Pier FerdinandoCasini. Il quale conduce notoriamente una vitaprivata davvero "incasinata", essendosi sposa-to regolarmente e poi separato, ha quindidivorziato, attualmente convive con unaragazza con cui ha generato anche una figlia.Ebbene, costui, davvero puro e immacolatocome la neve (ma dopo settimane di esposi-zione ai gas di scarico delle automobili e adaltre fonti inquinanti), fulgido esempio dellamorale più tradizionale e ortodossa, si batteaccanto ad altri noti esponenti della vecchiaDemocrazia cristiana.

    Si è infatti formato e costituito uno schiera-mento politico trasversale che comprende, tragli altri, il goffo e ingombrante Mastella(apparso in evidente imbarazzo durante unatrasmissione televisiva, talmente si è disabi-tuato ad un serio contraddittorio verbale,aduso ormai ad un pubblico sempre ossequio-so e deferente, a giornalisti prezzolati e serviliche pongono facili e comode domande conrisposte già pronte e servite su un piatto d'ar-

    gento), il cinico, spregiudicato, ma cattolicissi-mo Giulio Andreotti, il "cardinale" per antono-masia, con annessi e connessi i tanti Rutelli eBinetti (ed altri autoflagellanti) del Parlamentoitaliano, improvvisamente riunificati e impe-gnati in una nuova crociata in difesa della san-tità e inviolabilità della famiglia italiana, unasantità e un'inviolabilità che di fatto non esi-stono più da tempo, semmai sono esistite inqualche angolo sperduto, isolato e idilliaco delnostro strano e sventurato Paese.

    Ma si sa che in Italia contano soprattutto leapparenze esteriori, che "i panni sporchi silavano in famiglia", che i problemi, le contrad-dizioni e i mali non esistono nella realtà se nonvengono riconosciuti e registrati formalmente,che basta nascondere il capo sotto la sabbiacome gli struzzi per non vedere ed ammettereciò che appare ed è sotto gli occhi di tutti, chegli omosessuali sono "liberi di esercitare" acondizione che si eclissino, non si mostrino e,soprattutto, che non rivendichino alcun diritto,tanto meno il diritto a farsi una famiglia.

    Ma esiste davvero un solo tipo di famiglia, cosìcome sostengono i teocons e teodemo made inItaly? Oppure esistono nella realtà effettivamolteplici e diverse tipologie familiari, dallecoppie regolarmente sposate in chiesa a quel-le coniugate solo civilmente, dalle unioni difatto tra eterosessuali ai conviventi omoses-suali, e via discorrendo?

    Ebbene, se esistono e sono destinate a cresce-re di numero, altre forme di rapporti familiari,perché non legittimarne l'esistenza? In nomedi chi o cosa ci si dovrebbe opporre?

    Forse in nome del "diritto naturale"? Ma que-sto in verità non esiste, è un'invenzione delgiusnaturalismo, di quella dottrina filosofico-giuridica che afferma l'esistenza di un com-plesso di norme di comportamento valide perl'uomo, ricavate dallo studio delle leggi natura-li.

    Ma in natura non esistono né la pedofilia né laguerra tra esemplari della stessa specie viven-te, eppure esistono e sono purtroppo pratichediffusissime nelle società umane. Così come,invece, in natura ci sono numerose specie ani-mali che praticano la sodomia: basta pensareai maschi sconfitti dagli esemplari dominanti,che non potendo accoppiarsi con le femminedella loro specie si devono accontentare di

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    congiungersi con altri maschi. E via discorren-do.

    Ciò che esiste è invero il diritto positivo, inquanto creazione dello spirito e dell'ingegnoumano, un prodotto storicamente determinatodai rapporti di forza insiti all'interno dellediverse formazioni economico-sociali. L'operadi legislazione dell'uomo ha in qualche misuraregistrato e sancito le varie e crescenti conqui-ste del progresso sociale, del processo diemancipazione materiale e culturale dei popo-li, per cui, ad esempio, la schiavitù e il lavoroservile non esistono più da tempo (almeno for-malmente), essendo stati aboliti dal diritto uni-versale, mentre in passato erano comunemen-te ritenuti una prassi "naturale", "normale","inevitabile".

    Il familismo, inteso come esaltazione dei prin-cipi e delle virtù della famiglia tradizionale, è ilvalore italiano per eccellenza, è un parto privi-legiato della gerontocrazia, di una societàinvecchiata in cui comandano le generazionipiù anziane, che hanno bloccato e impedito inogni modo l'accesso al potere per le genera-zioni più giovani, instaurando una vera dittatu-ra.

    L'ideologia familistica è la prima, elementaretendenza conservatrice e stabilizzante dell'i-deologia e della società borghese, è un aspet-to fondamentale dell'ideologia più tradizionaleche proclama la difesa dei principi "Dio, Statoe famiglia" su cui si impernia la società vigen-te. La famiglia atomizzata è l'estrema sintesi-rappresentazione dell'esasperato individuali-smo ed economicismo sempre più dominantinell'odierna società capitalistica.

    La battaglia per i PACS, o i DI.CO., rimane nel-l'ambito dell'estensione delle libertà e dei dirit-ti civili e democratico-borghesi, e non puntacerto all'abbattimento del sistema socialevigente.

    Soltanto in Italia, colonia del VaticaNato, si osasostenere che il riconoscimento e la regola-mentazione legale delle convivenze di fatto,potrebbero condurre alla dissoluzione dei valo-ri e delle strutture tradizionali della famiglia,quindi dello Stato e della proprietà privata.Invece, nulla di simile è avvenuto laddovesono stati introdotti i PACS, come ad esempionegli U.S.A., in Gran Bretagna, nei paesi scan-dinavi, in Olanda, in Germania, in Francia, in

    Spagna, in nessuna nazione dove sono statiriconosciuti e approvati i diritti delle coppie difatto.

    Probabilmente, altre forme di comunità e dirapporti umani e sociali, come le comuni, leassociazioni e le famiglie comunitarie - esattocontrario della famiglia nucleare borghese -,sperimentate ad esempio dal movimento hippynel corso degli anni '70, avrebbero potuto sor-tire effetti maggiormente eversivi e destabiliz-zanti per la società borghese dell'epoca.

    Non a caso, quelle esperienze comunitarie fal-lirono rapidamente, proprio perché tentate nelquadro invariato, e non rivoluzionato, dei rap-porti di sfruttamento, di alienazione economi-ca, di supremazia e di subordinazione gerar-chica presenti nel sistema capitalistico. E i"figli dei fiori" furono sgominati e spazzati viafacilmente dalla reazione dello Stato, chericorse non solo e non tanto all'interventoarmato delle strutture autoritarie e repressiveper antonomasia, ossia l'esercito, la polizia e ilcarcere, quanto soprattutto agli effetti e alladiffusione pilotata di alcune droghe devastantiquali l'eroina, l'LSD, ossia l'acido lisergico ealtri allucinogeni pesanti.

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    PER TU

    Ti seguiròfino alla fine del mondo.Percorrerò i sette mari

    dai sette coloriAffronterò i quattro venti

    ruggentiScalerò

    il Cerro Torretagliente come un urlo di dolore.

    Traverseròla Death Valley

    ostile come il peggior nemico.

    Ma sei poi scopro che 'un ti sei mai mossa di casa

    mi fai incazzà

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    Mauro, Giacobbe: "Esimio pro-fessor Melaverde, ci sonoancora speranze per il nostropaese?"

    No. La crediilità inter-nazionale dell'Italianon era così bassa dal-l'agosto del 1989, quandol'allora Ministro degli EsteriDe Michelis, dopo il tredicesi-mo Cuba Libre, dichiaròsprezzante a "Le Figaro"di aver appena acqui-stato la Torre Eiffelpresso il guardarobadel Pascià diRiccione per dodi-cimila lire, cappot-to compreso.L'intera elite diri-gente del nostropaese sembraormai impotente difronte agli eventitravolgenti degliultimi mesi:Lucianone Moggi,Stefanino Ricucci, AntoninoFazio, Riccardone Schicchi, LeleMora, Fabriziuccio Corona,Bernardino Provenzano,Gianpierello Fiorani, VittorioneEmanuele, Salvatoruzzo Sottile,Cesarino Previti, Calistello Tanzi,Lapuzzo Elkann e via discorrendo,senza mai dimenticare Gigetto

    Sabani e Valerio "Merolone"Merola. Insomma, tutta

    l'"intelli-ghentia"

    italiana.Che

    spe-ranze rimangono a un paese in cuile menti più illustri sono ormaifuori dai giochi che contano? Cosaci resta? L'espressione strabica diD'Alema quando la maggioranza èandata sotto al Senato? VladimirLuxuria che balla "Cicale cicale

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    cicale" vestita da Biancaneve suRete A? Lo sguardo acuto diGasparri punzecchiato da AlbaParietti a "Porta a Porta"? Non è questa l'Italia che ci meri-tiamo. Non è questa l'Italia chepuò risollevarsi dal declino.Adesso scusa, ma devo andare afare delle fotocopie.

    ***

    Leandro, Torino: "Professore,leggo qui che il Governo èuscito rafforzato dalla recentecrisi."

    Certo. Ricorda però che le infor-mazioni che trovi su "Corna vissu-te" non sono sempre esaustive,specie per quanto riguarda la poli-tica interna. Già due minuti dopo che la mag-gioranza era andata sotto, subitoAngela Finocchiaro (capogruppodell'Ulivo al Senato e doppiatriceufficiale di Edel Weiss allaCamera) ha cominciato ad addur-re le giustificazioni più puerili: "Siè trattato di una scelta irrespon-sabile attuata da due senatoriestremisti e inaffidabili", oppure"È tutta colpa della legge elettora-le", e ancora: "Sono questi panta-loni che mi fanno il culo grosso".Ma si tratta di false giustificazioni. Primo: anche se i due Senatori"dissidenti" avessero votato afavore della mozione del Governo,sarebbe mancato comunque unvoto per avere la maggioranza - ecredo che la Finocchiaro sappia

    fare i conti a tre cifre, per quantola sua commercialista sia Afef. Mail vero paradosso è che ormai sipossa dare tranquillamente dell'ir-responsabile a chi in Parlamentovota secondo coscienza. ("Ma chefanno quei due? Votano in coeren-za con i loro ideali?" "Che ci vuoifare. Non ci sono più i politici diuna volta"). Secondo: la legge elettorale èquel meccanismo malato che haconsentito all'Unione di avere lamaggioranza al Senato pur aven-do oltre duecentomila voti inmeno. Tale congegno era statoconcepito dai saggi della Casadelle Libertà (si parla di statistidel calibro di Nania), i quali, sicuridella sconfitta elettorale, avrebbe-ro così ottenuto almeno una pos-sibile maggioranza al Senato. Masfortunatamente per loro, hannovinto, e dunque le poltrone male-dette sono andate in omaggio ailoro diretti avversari. Insomma, èvero che la legge elettorale faschifo, ma senza essa il GovernoProdi non avrebbe neanche quellarisicata maggioranza che ha ades-so. Questo però nessuno lo dice:a destra, non ammetteranno maidi essersi gettati la zappa suipiedi; a sinistra, non ammetteran-no mai di aver vinto le elezioniperdendole. Tuttavia, per SanValentino Prodi ha mandato unascatola di Ferrero Rochet a GiulioTremonti: certi favori non sidimenticano. Molti sostengono che la coalizionedi centrosinistra sarebbe uscita

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    rafforzata dalla crisi. Non lo so,può essere. Di certo c'è che ilmastodontico programma digoverno (324 pagine più supple-mento Case&Affitti) si è trasfor-mato in una lista di 12 - piùmodesti - punti programmatici.Vediamoli insieme:

    1. Lo scudetto all'Inter2. Niente più legge sul conflitto diinteressi: si aspetta semplicemen-te che Berlusconi crepi3. Dire, fare, baciare, lettera etestamento4. Organizzare un bel festone dicapodanno entro il 20085. Entrare di nuovo in Europa6. Arrivare a fine mese7. Ricordarsi di abbassare la tavo-letta del cesso in bagno8. Leggere tutto d'un fiato "Ilnome della rosa" senza mai grat-tarsi il naso9. Lavarsi i denti almeno duevolte al giorno

    10. Far prendere cinque chili aFassino11. Far perdere cinque chili aMastella 12. Terminare la raccolta puntialla coop

    ***

    Guglielmo, Avezzano:"Professore mi aiuti. Sono per-dutamente innamorato diElisabetta Canalis. La voglio, lasogno, la desidero con tutte lemie forze. Cosa posso fare?"

    Tieni giù le zampe dalla miaragazza, imbecille.

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    Bersaglio di notte(Night Moves, Usa 1975)regia di Arthur Pennsoggetto e sceneggiatura di AlanSharpmontaggio di Dede Allen eStephen A. Rotterfotografia di Bruce Surteesinterpreti principali: GeneHackman (Harry Moseby);Jennifer Warren (Paula); JamesWoods (Quentin); Susan Clark(Ellen Moseby)genere: noir-thriller

    Omicidio allo specchio(Dead of Winter, Usa 1987)regia di Arthur Pennsoggetto e sceneggiatura di MarcShmuger, Mark Malone e AnthonyGilbert (non accreditato)montaggio di Rick Shainefotografia di Jan Weinckeinterpreti principali: MarySteenburgen (Julie Rose/KatieMcGovern/Evelyn); RoddyMcDowell (dottor Murray); JanRubens (dottor Joseph Lewis)genere: horror-thriller

    Piccola premessa: chi abbia maicreduto che il gioco degli scacchirichiede patente di intellettualeguardi questo bel noir melanconi-co di Arthur Penn. Gene Hackmanne è lo sfortunato protagonista:veste i panni dell'ex campione difootball Harry Moseby, ora detecti-ve privato alla perenne e inconso-labile ricerca della verità, dentro efuori della sua travagliata esisten-za. Pronuncia "Ròhmer" il nomedel famoso regista francese, eall'invito della moglie a vedere "La

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    mia notte con Maud" replica che,dopo aver visto un film di"Ròhmer", non ha senso pagareper sbadigliare. In questo film Hackman/Mosebynon gioca, ma rigioca a scacchipartite dal sapore antico, celebriper i loro epiloghi rocamboleschi ebeffardi, come quando ti sfugge dimano il "matto" che hai tanto rin-corso perché attratto, distratto daun'altra pista (come capita talvoltaai detective) che poi si dimostrafallace. La verità, nella realtàcome negli scacchi, è come la vitaper gli squali: sempre in movimen-to, perché non si possiedono sac-che di galleggiamento.

    Dello stesso regista americano vasegnalata un'altra pellicola conpresenza scacchistica. Si tratta diOmicidio allo specchio (Dead ofWinter), thriller con venature hor-ror datato 1987. Qui a giocare èun "cattivo", uno psichiatra para-plegico, interpretato da JanRubens. Siete mai riusciti a gioca-re mentre vi allenate con i manu-bri per rinforzare i bicipiti? Lo psi-chiatra dimostra che è facilissimoconcentrarsi in questo modo. Inrealtà è un folle ideatore di unamacchinazione criminosa che haper vittima una giovane attrice.Dalla follia schizofrenica allamisoginia, qui si ritrovano i classi-ci luoghi comuni sullo scacchista.

    a cura di Ettore Ridola

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    CINEMA DI CARTA 70IL CINEMA POPOLARE PRESENTATO DALLA STAMPA

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