Sommariolarga al massimo 1000 metri tra le pendici dei Monti pisani a sud e i Monti d’Oltreserchio...
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Sommario
1. INQUADRAMENTO INTRODUTTIVO ....................................................................................................... 2
1.1. PREMESSA E UBICAZIONE GEOGRAFICA ................................................................................... 2
1.2. QUADRO NORMATIVO .................................................................................................................... 3
1.3. CARATTERISTICHE GENERALI DEL PROGETTO ........................................................................ 3
2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO ............................................................................................................ 4
2.1. QUADRO GEOLOGICO LOCALE ..................................................................................................... 4
2.2. QUADRO GEOMORFOLOGICO LOCALE ....................................................................................... 4
2.3. QUADRO IDROGEOLOGICO LOCALE ............................................................................................ 5
3. ANALISI DELL’AREA ................................................................................................................................ 6
3.1. STORIA DEL LUOGO ....................................................................................................................... 6
3.2. ANALISI FONTI D’INQUINAMENTO NELLE AREE LIMITROFE ..................................................... 7
3.3. VALUTAZIONE INTERFERENZA CON CORPI IDRICI SUPERFICIALI E SOMMERSI .................. 7
3.4. MODELLO CONCETTUALE DELLE FONTI D’INQUINAMENTO .................................................... 8
4. PROGETTO CAMPIONAMENTI DA ESEGUIRE ..................................................................................... 8
5. CAMPIONAMENTI DA ESEGUIRE .......................................................................................................... 8
5.1. TECNICA DI CAMPIONAMENTO ..................................................................................................... 8
6. INDIVIDUAZIONE DEGLI EVENTUALI INQUINATI DA RICERCARE ..................................................... 8
7. CONCLUSIONI E PRESCRIZIONI .......................................................................................................... 10
1. INQUADRAMENTO INTRODUTTIVO
1.1. PREMESSA E UBICAZIONE GEOGRAFICA
La presente relazione è redatta a correlazione del progetto definitivo della condotta fognaria
che collegherà la Frazione di Nozzano nel comune di Lucca al depuratore di Pontetetto nel Comune
di Lucca.
Il tracciato si sviluppa nella valle del Fiume Serchio a valle della città di Lucca. Interessa nel
tratto più occidentale la fascia di territorio compreso tra Il fiume Serchio e le pendici nord
occidentali dei Monti Pisani, per poi continuare nella fascia di territorio compresa tra il piede dei
Monti Pisani e il canale Ozzeri, per poi nell’ultimo tratto svilupparsi a nord del canale Ozzeri e
raggiungere la frazione di Pontetetto.
Nel tratto più occidentale si sviluppa nelle aree golenali del Fiume Serchio, da località Dogana
Nuova il tracciato si sviluppa su strada Statale asfaltata in rilevato fino alla stazione ferroviaria di
Montuolo. Dalla stazione di Montuolo il tracciato si sviluppa ai piedi delle pendici dei Monti Pisani,
in parte in terreno vegetale in parte su strada asfaltata fino alla località Meati. Da Meati il tracciato,
sempre seguendo il piede del versante dei monti Pisani, si sviluppa lungo strade di campagna
interpoderali fino al ponte in ferro sul Canale Ozzeri in via di Villa Altieri, da dove si allontana dai
Monti Pisani e dal canale Ozzeri per raggiungere la località Pontetetto. Dal canale Ozzeri il tracciato
si sviluppa su strada asfaltata a parte un breve tratto prima di Pontetetto che il progetto prevede di
seguire una strada di campagna per circa 400 metri.
1.2. QUADRO NORMATIVO
� DM 161/2012 � LEGGE 98/2013 DECRETO DEL FARE ART 41 BIS � D.L. n.152 del 3 Aprile 2006 � D.L. n.4 del 16 Gennaio 2008 � Legge n.2 del 28 Gennaio 2009
1.3. CARATTERISTICHE GENERALI DEL PROGETTO
Il progetto prevede la posa di una tubazione fognaria in pressione che collegherà Nozzano al
depuratore di Pontetetto con la costruzione di 4 stazioni di sollevamento intermedie che
permetteranno di rilanciare in successione i reflui lungo la condotta stessa.
I materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera sono:
• PeAD e GHISA per la condotta premente, completa di pezzi speciali, curve, Tee,
raccordi;
• calcestruzzo armato per le opere in cemento armato delle stazioni di sollevamento;
• elettropompe meccaniche per il pompaggio dei reflui;
• carpenterie idrauliche in acciaio inox per le connessioni all’interno delle stazioni di
sollevamento;
• ghisa sferoidale per chiusini stradali;
2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO
2.1. QUADRO GEOLOGICO LOCALE
Il tracciato seguito dalla tubazione in progetto si sviluppa nelle parti di pianura lungo il Fiume
Serchio o il Canale Ozzori su terreni quaternari, nei quali affiorano i depositi alluvionali del Fiume
Serchio e dei suoi affluenti, mentre nel tratto tra la stazione di Montuolo e la località Meati si
addentra nel versante dei monti Pisani in cui sono presenti diversi Conoidi di detrito di diversa
natura.
Talora sono presenti depositi colluviali attuali derivanti dalla sedimentazione conseguente
l’erosione che si verifica sui pendii circostanti l’area di progetto.
Le litologie affioranti derivano dai depositi fluvio-lacustri e fluviali del Bacino di Lucca e sono
costituite in prevalenza da limi argilloso-sabbiosi, e sabbie limose fini con locali livelli di argille
limose e talvolta orizzonti ghiaiosi.
In posizione sottostante, a quella di progetto, può essere presente un orizzonte di sedimenti a
composizione prevalentemente ghiaioso-sabbiosa, caratterizzato da frequenti disomogeneità ed
eteropie, tipiche di una dinamica fluviale di erosione e/o di sedimentazione, riconducibile ad
antichi percorsi del F. Serchio.
Per un per un breve tratto il tracciato in località Fornacette attraversa le arenarie torbiditiche
della Formazione più recente della Falda Toscana (Macigno).
Nello specifico, nell’area di intervento, affiorano le seguenti unità geolitologiche:
� Depositi alluvionali terrazzati prevalentemente ciottolosi con alternanze
sabbiose grossolane, spesso determinano scarpate morfologiche.
� Depositi alluvionali attuali e recenti depositi alluvionali costituiti da ghiaie
eterometriche, sabbie e limi di composizione poligenica.
� Depositi di conoide depositi di detrito costituite da ghiaie con matrice sabbioso
limosa.
� Formazione del Macigno arenarie torbiditiche quarzoso feldspatiche grigie.
2.2. QUADRO GEOMORFOLOGICO LOCALE
Il tracciato della tubazione attraversa aree pianeggianti e di terrazzo della pianura alluvionale
del Fiume Serchio e dei suoi affluenti. Le pendenze sono perciò, nei tratti in pianura, molto basse,
mentre nei tratti lungo i versanti si devono superare diversi dislivelli con pendenze elevate, spesso
lungo stradine strette ed incassate.
La zona si presenta agricola, ma con alcune aree con densità di urbanizzazione; le forme
morfologiche direttamente interessanti il progetto sono principalmente dovute a modificazioni
antropiche riconducibili soprattutto alle infrastrutture viarie, alle opere idrauliche sui corsi d'acqua
ed alle modellazioni del terreno. Tra le località Montuolo e Meati è presente un grande conoide di
deiezione.
I versanti che delimitano la pianura presentano fenomeni quiescenti specialmente lungo gli
accumuli di depositi detritici.
Sui versanti sono presenti terrazzamenti, muretti a secco ed altre opere antropiche a protezione
della viabilità lungo la quale si sviluppa il tracciato della tubazione nel tratto centrale.
2.3. QUADRO IDROGEOLOGICO LOCALE
Dal punto di vista idrogeologico i terreni della pianura sono caratterizzati in parte da sedimenti
prevalentemente fini che presentano quindi una permeabilità primaria da alta, in parte da quelli a
componente granulare, sabbiosi e ghiaiosi, con una permeabilità medio-alta.
La circolazione idrica sotterranea ha sede in corrispondenza del livello prevalentemente
ghiaioso-sabbioso dei depositi quaternari.
La soggiacenza nel periodo invernale può risultare molto ridotta; le quote piezometriche sono
evidenziate nella carta “Tav.1-idrogeologia della piana di Lucca- maggio 2002” (Aut. di Bacino del
F. Serchio) riportata in figura 4, da cui si evince che lungo il tracciato la soggiacenza in periodo di
morbida varia tra 1 e 3 m; maggiore nel tratto est e inferiore nel tratto ovest.
3. ANALISI DELL’AREA
Il tracciato attraversa diverse situazioni ambientali dall’area golenale del fiume Serchio, al
Canale di bonifica antropica canale Ozzeri, a strade statali a comunali a vicinali bianche o con
terreno vegetale.
L’area interessata dal tracciato risulta essere in generale ubicata alla periferia della città di
Lucca e non sono presenti aree industriali o artigianali.
La zona si presenta come un area caratterizzata da residenze isolate o agglomerate in piccoli
gruppi.
Attraversa aree in parte urbanizzate con nuclei isolati fino a lambire aree boscate delle pendici
dei Monti Pisani.
Il tracciato interferisce prevalentemente con le infrastrutture viarie che caratterizzano la zona a
sud ovest di lucca, che sfruttando il passaggio della valle del Serchio tra Nozzano e Ripafratta nel
Comune di San Giuliano mettono in collegamento la piana di Lucca con la pianura costiera di Pisa
e di Massaciuccoli.
3.1. STORIA DEL LUOGO
Come descritto nel paragrafo precedente nelle aree intercettate dal tracciato non sono note o
presenti aree artigianali e industriali, la fascia di territorio come descritto nel paragrafo precedente
risulta essere nella valle del Serchio a sud ovest di Lucca che nella zona di Nozzano risulta essere
larga al massimo 1000 metri tra le pendici dei Monti pisani a sud e i Monti d’Oltreserchio a Nord.
Questa fascia di territorio è stata la porta di comunicazione tra la Piana di lucca e la Piana di
Pisa, e chiaramente si è prestata allo sviluppo delle infrastrutture di comunicazione tra le zone e
iinfatti nella zona è presente il ramo dell’autostrada A11 che da Lucca si collega con A12 a
Migliarino Pisano in direzione sud verso Livorno, le Ferrovie provenienti da Pisa, via San Giuliano
Terme e la linea ferroviaria da Viareggio per Lucca, che si incontrano in località Dogana Nuova e
proseguono in direzione di Lucca parallelamente alla strada statale dell’Abetone che collega san
giuliano terme a Lucca in sponda sinistra del Fiume Serchio.
Parallelamente a queste infrastrutture di collegamento nella stretta fascia morfologica descritta
all’inizio s’inserisce il canale Ozzeri che ha la funzione di Bonifica delle acque meteoriche che non
possono essere raccolte dal sistema Serchio e che quindi rischierebbero di restare intrappolate
nella zona a sud di Lucca. Il canale di bonifica ha una funzione strategica nella gestione idraulica
della zona sud della pianura di Lucca.
Oltre a queste infrastrutture di superficie nella valle sono presenti diverse condotte principali
di distribuzione del gas che si sviluppano parallelamente a queste infrastrutture
L’area in oggetto non ha mai avuto uno sviluppo artigianale o industriale, come la morfologia
stretta della valle non ha permesso lo sviluppo di un agricoltura intensiva delle aree.
Sono presenti nelle aree limitrofe al tracciato aree coltivate a pioppo, soprattutto in prossimità
del fiume Serchio e del canale Ozzeri.
Le aree in terreno naturale attraversate dal tracciato risultano essere coltivate ad orto dai
piccoli proprietari, soltanto nell’area di meati è presente una coltivazione di tipo organizzato che in
questo periodo è coltivata a Mais.
Nella parte del tracciato ad ovest del sollevamento 3 (zona di Ponte Salissimo) sono presenti
delle aree adibite a vivaio, attualmente abbandonate.
3.2. ANALISI FONTI D’INQUINAMENTO NELLE AREE LIMITROFE
Dall’analisi eseguita dai sopralluoghi e dalle informazioni storiche non sono state individuate
specifiche attività fonte d’inquinamento delle aree interessate dal tracciato in progetto.
3.3. VALUTAZIONE INTERFERENZA CON CORPI IDRICI SUPERFICIALI E
SOMMERSI
Come indicato nei peragrafi precedenti il tracciato principalmente interseca due corsi d’acqua
principali, che verranno sempre superati o con lo staffaggio ai ponti esistenti, o con la creazione di
un Ponte canale nei pressi del ponte in ferro di villa Altieri.
Lungo il tracciato superata la località in cui è presente la stazione di Montuolo il tracciato tende
ad incrociare degli impluvi naturali che si originano sulle pendici dei Monti Pisani, che in
quest’area a parte alcune case isolate si presentano fittamente boscati.
I passaggi della condotta saranno tutti posti ad una profondità maggiore di 1 m dal letto di
scorrimento degli stessi e saranno protetti nel trattoa monte e nel tratto a valle con scogliere idonee
che impediscano le erosioni delle zone di posa della condotta
Per quanto riguarda le falde sotterranee il progetto della condotta in pressione, a parte alcuni
brevi tratti, non prevede di procedere con scavi superiori a 1,8 m da p.c.. Le interferenze con le
falde di tipo freatico presenti lungo le pendici dei Monti Pisani saranno limitate dalla profondità di
scavo limitata che richiede la posa di una condotta in pressione.
3.4. MODELLO CONCETTUALE DELLE FONTI D’INQUINAMENTO
Dall’analisi eseguita dai sopralluoghi e dalle informazioni storiche non sono state individuate
specifiche attività fonte d’inquinamento delle aree interessate dal tracciato in progetto.
4. PROGETTO CAMPIONAMENTI DA ESEGUIRE
In base alla struttura di progetto, alla sua estensione, alla profondità di terreno e all’analisi del
territorio eseguita nel paragrafo 3, si è proceduto alla progettazione del piano d’indagine in modo
analitico
A seguito delle analisi del paragrafo precedente (3.4) si procede con la proposta analitica,
evidenziando le eventuali aree più a rischio d’inquinamento in corrispondenza delle aree
interessate dal progetto.
La planimetria che permette di evidenziare le sovrapposizioni dei campionamenti con il
progetto è inserita nell’allegato dell’allegato dei certificati delle analisi ambientali.
5. CAMPIONAMENTI ESEGUITI
Il progetto prevede solo per i tratti che saranno scavati in terreno vegetale il riutilizzo del
terreno, mentre per tutti quelli eseguiti lungo le strade asfaltate è previsto l’allontanamento e il
riempimento con il materiale che sarà indicato dalle amministrazioni competenti.
I campionamenti sono stati eseguiti sul primo metro di terreno e soltanto per i tratti di
progetto che si sviluppano in terreno vegetale.
5.1. TECNICA DI CAMPIONAMENTO
Il campionamento è stato eseguito con penetrometro meccanico di cui è stata utilizzata un elica
che ha raggiunto la profondità di 1 m di profondità e sono stati prelevati i campioni di terreno.
6. INDIVIDUAZIONE DEGLI EVENTUALI INQUINATI DA RICERCARE
Dall’analisi concettuale sopra eseguita non sono stati individuate fonti d’inquinamento
specifiche e quindi si è proceduto ad un analisi generica ad ampio ventaglio che prevede l’analisi
dei principali metalli che possono essere presenti nel suolo, l’eventuale presenza di idrocarburi e
l’eventuale presenza di fitosanitari anche se non sono presenti diffuse coltivazioni agricole.
7. ANALISI SITI IDONEI AL RECUPERO E AL REPERIMENTO DI EVENTUALE MATERIALE DI RIEMPIMENTO
Dall’analisi della documentazione disponibile dalla Regione Toscana sono state individuate
alcune cave presenti nel comune di Lucca e di San Giuliano Terme che sono sia individuate come
risorse e come siti di ripristino.
Estratto giacimenti Lucca
Estratto giacimenti San Giuliano Terme
Questo elenco è aggiornato ogni anno dalla Regione Toscana come si vede nelle aree limitrofe
alla zona di progetto sono presente diverse cave di prestito che possono essere anche considerate
anche come possibili aree di ripristino.
Nel comune di Lucca sono presenti ulteriori cave lungo la valle del Serchio a nord della città.
8. CONCLUSIONI E PRESCRIZIONI
Dall’analisi dei paragrafi precedenti, che sono stati confermati dalle analisi dei terreni, non
sono state rilevate problematiche o fonti d’inquinamento note, questo non esclude che
puntualmente nello sviluppo del cantiere non possano essere individuate puntualmente piccole
aree con problematiche.
I campionamenti sono stati eseguiti secondo la maglia analitica lungo la linea del tracciato,
chiaramente questo permette di avere uno screening puntuale, ma non generale a causa della
lunghezza del tracciato in progetto.
Prima dell’inizio dei lavori dovrà essere ripetuta una ulteriore campagna d’indagini secondo la
normativa vigente al momento dell’apertura del cantiere, al fine di predisporre i documenti da
trasmettere agli enti competenti.