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HDR Espose è sia un programma stand- alone che plug-in per Lightroom, Aperture e Photoshop, e consente di realizzare agevolmente immagini dalla gamma dinamica molto ampia senza i vistosi effetti di altre soluzioni. Software HDR senza pensieri 66 PC PHOTO Uno dei desideri dei fotografi è sempre stato quello di riuscire ad includere in una sola immagine tutte le luminosità di una scena percepite dall’occhio. Il sensore, così come la pellicola, è però limitato per cui è stata ideata la tecnica chiamata HDR, secondo la quale si ese- gue una serie di esposizioni per le luci e per le ombre che, una volta fuse insieme con software dedicati, ci permettono di produrre immagini con un’ottima de- scrizione delle luminosità presenti sulla scena originale. Tra i molti programmi disponibili ne man- cavaperòunosufficientementesemplicee sintetico per rendere piacevole l’esperien- za HDR, per cui quando abbiamo scoperto HDR Expose ci siamo subito incuriositi e l’abbiamo sottoposto a prova. Il programma è prodotto da Unified Color e si distingue per la compattezza dei comandi e la grafica amichevole, nonché per il metodo proprietario di gestione colore “Beyond RGB”. Dopo l’esperienza di tanti applicativi caratterizzati da pannelli di controllo pieni di grandi e piccole regolazioni, ecco finalmente un programma che compone tutti quei parametri in pochi essenziali pannelli. Il primo approccio La grafica è a toni grigio scuro ad ef- fetto lucido, con le icone a tinte vivaci. Sulla destra una colonna raggruppa tutte le funzioni, nonché il preziosissi- mo istogramma, mentre il resto è quasi completamente occupato dall’immagi- ne in lavorazione; la parte inferiore del- la finestra ospita una barra coi comandi per l’ingrandimento dell’immagine e per speciali funzioni di anteprima a monitor, mentre la parte superiore se- gue la moda delle etichette: lavorando su più HDR contemporaneamente compaiono diverse etichette relative ai progetti in corso. I menu sono ridotti al minimo, segno del buon lavoro svolto per rendere HDR Expose un programma semplice da usare. I progettisti hanno dedicato una buona cura anche alla scelta delle scorciatoie HDR Expose si integra alla perfezione sia in Aperture che in Lightroom. Nel caso del programma Apple basta selezionare tre immagini e avviare il plug-in dal menu contestuale.

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HDR Espose è sia un programma stand-

alone che plug-in per Lightroom, Aperture

e Photoshop, e consente di realizzare

agevolmente immagini dalla gamma dinamica

molto ampia senza i vistosi effetti di altre

soluzioni.

Software

HDR senza pensieri

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Uno dei desideri dei fotografi è sempre stato quello di riuscire ad includere in una sola immagine tutte le luminosità di una scena percepite dall’occhio. Il sensore, così come la pellicola, è però limitato per cui è stata ideata la tecnica chiamata HDR, secondo la quale si ese-gue una serie di esposizioni per le luci e per le ombre che, una volta fuse insieme con software dedicati, ci permettono di produrre immagini con un’ottima de-scrizione delle luminosità presenti sulla scena originale.Tra i molti programmi disponibili ne man-cava però uno sufficientemente semplice e sintetico per rendere piacevole l’esperien-za HDR, per cui quando abbiamo scoperto HDR Expose ci siamo subito incuriositi e l’abbiamo sottoposto a prova.Il programma è prodotto da Unified Color e si distingue per la compattezza dei comandi e la grafica amichevole, nonché per il metodo proprietario di gestione colore “Beyond RGB”. Dopo l’esperienza di tanti applicativi caratterizzati da pannelli di controllo

pieni di grandi e piccole regolazioni, ecco finalmente un programma che compone tutti quei parametri in pochi essenziali pannelli.

Il primo approccioLa grafica è a toni grigio scuro ad ef-fetto lucido, con le icone a tinte vivaci. Sulla destra una colonna raggruppa tutte le funzioni, nonché il preziosissi-mo istogramma, mentre il resto è quasi completamente occupato dall’immagi-ne in lavorazione; la parte inferiore del-la finestra ospita una barra coi comandi per l’ingrandimento dell’immagine e per speciali funzioni di anteprima a monitor, mentre la parte superiore se-gue la moda delle etichette: lavorando su più HDR contemporaneamente compaiono diverse etichette relative ai progetti in corso. I menu sono ridotti al minimo, segno del buon lavoro svolto per rendere HDR Expose un programma semplice da usare. I progettisti hanno dedicato una buona cura anche alla scelta delle scorciatoie

HDR Expose si integra alla perfezione sia in Aperture che in Lightroom. Nel caso del programma Apple basta selezionare tre immagini e avviare il plug-in dal menu contestuale.

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La finestra di lavo-razione in Aperture è quasi identica a quella del program-ma stand-alone, con la sola differenza dei due pulsanti per con-fermare o annullare il lavoro.

da tastiera, rendendo l’applicativo vali-do nelle lunghe sessioni di lavoro.

I primi passiLa procedura di importazione prevede l’allineamento delle immagini nel caso non si sia usato il treppiedi, con la pos-sibilità di eliminare le piccole differenze tra un’immagine e l’altra per la diversa

posizione di soggetti che si siano spo-stati. HDR Expose mostra subito la sua sem-plicità importando direttamente i file Raw da cui estrae le informazioni più importanti. La filosofia di lavoro di HDR Expose è diversa da quella della concorrenza. Innanzitutto possiamo scegliere l’ordine

secondo cui eseguire le modifiche poi-chè le funzioni e le regolazioni eseguite vengono registrate in un percorso a storia; in questo modo possiamo mo-dificare il flusso di lavoro, eliminando ad esempio alcuni passaggi, escludendo temporaneamente una certa regolazione o eseguendone una più volte. Ritrovia-mo quindi lo stesso modo di eseguire le

In Aperture il lavoro ter-minato è uno stack (pila o raggruppamento) che include i file originali e il file elaborato.

Una volta terminati gli interventi si procede con l’esportazione del file nei formati Tiff o Jpeg. La profondità colore dei Tiff va impostata nelle preferenze del programma.

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Il pannello strumenti è compatto. Grazie al raggruppamento delle icone si distinguono le famiglie di correzioni: generali, velo, grana, luminosità, colore e automatico.Il menu User Recipe permette di salvare per poi riutilizzare i flussi di lavoro più utili; in altre parole sono dei pre-set.

Lo strumento di ritaglio integra una comoda griglia di suddivisione dell’immagine in terzi.

Assieme agli strumenti di rotazione, ridimensionamento e ritaglio troviamo lo strumento per allineare l’immagine: molto semplicemente, ci permette di correggere gli scatti non perfettamente in bolla. Nonostante non sia raffinato come quelli di Aperture o Lightroom che provvedono anche ad ingrandire l’immagine, la sua presenza rende HDR Expose un programma completo.

regolazioni sui file Raw già visto in Li-ghtroom ed Aperture, in cui è possibile tornare indietro nei passaggi eseguiti.In alternativa ai file Raw il programma importa sia file Jpeg che file Tiff da 8/16 bit; con questo genere di file l’importa-zione è molto più lenta.All’inizio del lavoro il software ci offre la possibilità di ottimizzare l’immagine con gli strumenti di rotazione, allinea-mento, dimensione e ritaglio; sono fun-zioni che, per quanto basilari, risultano molto utili in un programma di questo genere in quanto ci evitano di utilizzare altri programmi di fotoritocco.L’istogramma della luminosità è uno strumento ottimo per sfruttare al mas-simo le regolazioni offerte dal modulo Brightness/Contrast, con i parametri di luminosità e contrasto che diventano più facili da adoperare: prima con Bri-ghtness si “centra” l’istogramma all’in-terno dell’area più chiara del grafico; successivamente con Contrast Power si fa in modo che l’istogramma inizi e ter-mini esattamente nell’area grigio chiara. Lasciando al di fuori di quest’area una piccola porzione di istogramma otterre-mo un’immagine leggermente contra-stata, dal sapore più deciso. Il modulo di Brightness/Contrast è di fatto il cuore

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La funzione principale del pannello di luminosità e contrasto è di centrare il più possibile l’istogramma all’interno dell’area più chiara. Tale area rappresenta la capacità del nostro monitor di visualizzare le luminosità.

Cuore del programma è il pannello di Luminosità e Contrasto. Basandosi su uno spazio colore proprietario permette di gestire con efficacia l’estesa latitudi-ne di esposizione degli HDR. I comandi sono ridotti al minimo, ed inoltre quelli legati al contrasto locale seguono in automatico le regolazioni principali di luminosità e contrasto. La presenza del filtro di riduzione degli aloni aumenta molto la qualità degli interventi.

Il pannello Luci e Ombre svolge un ruo-lo fondamentale nel gestire l’HDR. No-nostante questa tecnica comporti in al-tri programmi un aumento della grana, in HDR Espose la sua gestione è molto efficace: le porzioni di istogramma alle estremità si recuperano agevolmente e la funzione di riduzione dell’alone ren-de l’intervento quasi invisibile.

Il pannello di controllo della nitidezza usa le convenzionali regolazioni di in-tensità e raggio. Vale la pena ricordare che in questo caso i parametri migliori di nitidezza sono legati alla dimensione finale del file.

del programma. Lodevole la scelta degli strumenti: un paio di pipette aiutano l’utente ad im-postare il punto più luminoso e un tono medio; con questi due strumenti l’HDR migliora notevolmente. Per un HDR più deciso si può forzare “Local Contrast Power” variando il modo in cui le zone ad alto contrasto si sfumano. Assoluta-

mente utile è la funzione di riduzione dell’alone che si crea dopo certe forza-ture: basta scegliere dal menu a tendina quale intensità applicare, su cinque livelli: l’ultimo, “Ultimate”, richiede tempi di attesa molto prolungati.Un’altra buona tecnica è quella di mantenere la regolazione di luminosità e contrasto su valori normali e recupe-

rare le alte o le basse luci con il modulo “Shadow/Highlight”. Il metodo ricalca quello classico degli altri software di fo-toritocco; la differenza è che, in questo caso, il recupero avviene direttamente sulle immagini che contengono i dati migliori. A differenza degli altri proce-dimenti non si genera la tipica fastidiosa grana.

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Una grande difficoltà quando si lavora con gli HDR è costituita dalla limitata capacità di visualizzazione dei monitor; HDR Expose dispone però di uno stru-mento che consente di osservare tutte le luminosità: tramite un cursore posto alla base della finestra possiamo passare dal-le basse alle alte luminosità della scena al fine di valutare quanto ci possiamo spingere nelle nostre regolazioni.La funzione Halo permette di corregge-re il velo atmosferico, un disturbo che toglie nitidezza ai paesaggi; in sostanza, si corregge il punto di nero dell’imma-gine.Nonostante la fotografia HDR richieda in genere il treppiedi e una bassa sen-sibilità ISO, esistono alcune situazioni in cui non è possibile seguire questa strada. Grazie ad HDR Expose il foto-grafo si può permettere di riprendere aumentando gli ISO della fotocamera, poichè all’interno del programma esiste un apposito modulo per la riduzione del rumore di fondo. Nelle nostre prove è risultato molto pratico con le immagini riprese con fotocamere compatte, nelle quali il rumore di fondo è molto mag-giore.Una funzione particolare è quella deno-minata Color Tuning; tramite questo se-lettore di colore, le immagini si arricchi-scono di tonalità sature in modo molto naturale. Il funzionamento è semplice: si seleziona una tinta il più satura pos-sibile, da cui il programma propone una

Luci e Ombre è uno dei principali strumenti di intervento. In questo caso è stata lasciata intatta la luminosità generale dell’im-magine, andando a recuperare il riquadro della finestra.

Il cursore in basso a sinistra permette di esaminare le porzioni nascoste dell’isto-gramma, in modo da valutare quanto dettaglio si possa ottenere dal proprio HDR.

rosa di tinte adatte. Nonostante possa emergere un po’ di grana, lo strumento è molto più efficace del solo controllo della saturazione.La funzione Dynamic Range Mapping, rappresentata con l’icona di una bac-chetta magica, è l’ideale conclusione del flusso di lavoro in HDR Expose. Si tratta di un solo contagocce da usare su una zona di media luminosità; dopo il clic la luminosità dell’HDR sarà adat-tata a quella del monitor, con un’inter-pretazione un po’ matematica. Vale la

pena provare: se il risultato non soddisfa lo si elimina con l’apposito pulsante del cestino.Il programma è in grado di gestire i pro-fili colore del monitor in modo da sfrut-tarne a fondo la resa. Per gli utenti più pratici è altresì possibile scegliere quale metodo assegnare per rappresentare i colori: relativo, assoluto, percettivo in base alla saturazione.Una funzione particolare è l’anteprima in bianconero. Si tratta di una simula-zione dell’immagine HDR in versione

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Il velo atmosferico riduce la nitidezza generale dell’immagine. La funzione Veiling Glare permette una precisa regolazione del punto di nero: con un contagocce si seleziona il punto che dovrà diventare nero e tramite un cursore lo si scurisce. La qualità dell’intervento è molto elevata, tanto da restituire la nitidezza della scena ripresa.

Saturation.Per un controllo rapido della satura-zione dei colori il pannello Saturazione offre i canonici sei cursori per interve-nire sulle tinte base. Per interventi più raffinati consigliamo l’ottimo pannello Color Tuning.

Color Tuning.Con la funzione Color Tuning si esegue una correzione selettiva del colore. Non è certo una novità, ma il metodo di scelta del nuovo colore è una piacevole sorpre-sa; una volta campionata la tinta su cui intervenire la finestra si modificherà pro-ponendo le tinte più compatibili, al fine di evitare perdite eccessive di sfumature.

White Balance.Lo strumento di bilanciamento del bianco permette il controllo dell’equilibrio cro-matico dell’immagine. In fase di importa-zione è disponibile un pannello che con-sente di impostare la corretta temperatura colore e quindi di scegliere con cura l’aspetto dell’immagine. Da segnalare una funzione che aumenta le potenzialità di questo strumento: il campione su cui si esegue il bilanciamento del bianco può essere a sua volta convertito in un’altro colore ottenendo una leggera dominante per scaldare o raffreddare la scena.

White Balance.

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monocromatica: oltre al bianconero classico, l’utente può scegliere una qualunque altra tinta. Lo scopo non è tanto la produzione di immagini mono-cromatiche, quanto l’anteprima di come appariranno una volta stampate. Nel caso si debbano gestire molti HDR è possibile snellire il flusso di lavoro; è sufficiente indicare al programma la cartella con i file originali e automatica-mente saranno riconosciute le sequenze corrette. Una volta eseguita l’elaborazione, il programma salverà i progetti in una cartella di destinazione.Quando un flusso di lavoro, composto da una serie di regolazioni efficaci, è adatto a processare altre immagini è sufficiente salvarlo come “Recipe”, nient’altro che un pre-set. E’ possibile richiamare i Recipes sia durante il normale utilizzo del software, che nelle elaborazioni in batch.

Stand-alone e plug-inHDR Espose è un programma stand-alone, ma esiste anche come plug-in per Lightroom, Aperture e Photoshop; durante l’installazione vengono rilevati i programmi presenti sul proprio com-puter con cui può operare come plug-in. Il funzionamento di HDR Espose in Lightroom ed Aperture è praticamente

identico, e la sola differenza col pro-gramma stand-alone è la presenza di due pulsanti per confermare o annullare il la-voro. Il file finale sarà esportato a scelta tra i formati Tiff o Jpeg.Nel caso di Photoshop invece il plug-in serve ad abilitare l’editing dei file proprietari a 32 bit “.bef” creati in HDR Expose.Il programma è stato progettato tenendo in considerazione le più recenti tecno-logie disponibili, compreso lo sfrutta-mento della scheda grafica. L’utente può scegliere se usare solo la CPU, la scheda grafica, oppure entrambe. Attenzione, nell’uso congiunto dei due chip su Mac Book Pro il programma è diventato instabile.Il manuale è su Pdf: completo, gradevo-le, compatto. Certamente non un libro di teoria dell’HDR, ma un valido strumen-to per usare rapidamente HDR Expose sfruttandone le potenzialità.Le richieste di sistema sono di almeno 2 Gigabyte di Ram e di un processore dual-core a 2 GHz. Per la scheda video sono necessari almeno 128 Megabyte di Ram. Il programma funziona sia a 32 che 64 bit; con la seconda opzione che permette di sfruttare tutta la Ram disponibile sul computer.E’ solo in lingua inglese.

Il giudizioLa peculiarità di HDR Espose è che consente di produrre immagini recupe-rando luminosità naturali, senza i vistosi effetti di altre soluzioni; i risultati sono senza dubbio gradevoli e dipendono dal tipo di ottimizzazione delle regolazioni.HDR Expose, sia come programma stand-alone che come plug-in, offre una gradevole esperienza nel mondo degli HDR; funziona bene su macchine recenti e dotate di un adeguato quantita-tivo di Ram. Grazie ai suoi comandi essenziali è un valido strumento anche per i prin-cipianti, mentre ai professionisti offre un’efficace integrazione coi più noti programmi di sviluppo dei file Raw.

Maurizio Costa

La versione di prova di HDR Expose dura 30 giorni, ed è completamente funzionante. La licenza, acquistabi-le on line, costa 149.99 dollari.Lingua: IngleseSistemi operativi: Windows XP, Vi-sta, 7, Mac OS 10.5-10.6Requisiti di sistema: CPU Dual Core, 2 GB Ram, scheda video con almeno 128 MB Ram.Plug-in per Aperture, Lightroom e Photoshop.www.unifiedcolor.com

Correzione selettiva del colore.In questo caso vediamo un’applicazione di Color Tuning. Sul tavolo batte la luce proveniente dall’esterno, di differente temperatura colore rispetto all’interno. Dopo aver campionato una tinta azzurra, l’abbiamo sostituita con una meno intensa.

Quanto costa