SOCIETA ITALIANA DI MINERALOGIA E PETROLOGIA · 2011. 8. 2. · Così è stato sempre Felice...

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SOCIETA ITALIANA DI MINERALOGIA E PETROLOGIA t:oD8iglio Dircllivo per il hiennio 1984··1985 Presidente: Vice Presidente: Tcsoriere: Segretario: Vice Segretario: Consiglieri 1984·87: Consiglieri 1982·85: Revisori dei Conti: Revisore Supplente: CURZIO CIPRIANI (Firenze) FRANCESCO P. SASSI (Padova) LODOVICO MAGI$TRETTI (Milano) GUSTAVO FAGNANI (Milano) ROSANGEI.A BOCCHIO (Milano) EMILIANO BRUNO (Torino) . LUCIANO CONTI (Roma) GIUSEPPE ROSSI (Pavia) GABRIELLA HIRSCH MORALES (Firenze) LUCiO LIRER (Napoli) STEFANO ZUCCHETTl (Torino) ANDREA ALlETTI (Modena) GIOVANNI ISETTI (Genova) ALFREDO FERRARIO (Milano) Comilalo di Redazione 1984-1985 CURZIO CIPRIANI (Firenze) NARA CORADOSSI (Firenze) CESARINA CORTESI (Roma) GIOVANNI FERRARIS (Torino) MARCO FRANZINI (Pisa) GIUSEPPE GIUSEPPETTI (Pavia) FRANCO INNOCENTI (Pisa) LucIO LIRER (Napoli) ANTONiO LoNGINELLI (Trieste) FRANCESCO SASSI (Padova) GIUSEPPE TANELLI (Firenze) GASPARE ZUFFA (Bologna) Diretlore responsabile dei Rendiconti GUSTAVO FAGNANI

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  • SOCIETA ITALIANADI MINERALOGIA E PETROLOGIA

    t:oD8iglio Dircllivo per il hiennio 1984··1985

    Presidente:

    Vice Presidente:

    Tcsoriere:

    Segretario:

    Vice Segretario:

    Consiglieri 1984·87:

    Consiglieri 1982·85:

    Revisori dei Conti:

    Revisore Supplente:

    CURZIO CIPRIANI (Firenze)

    FRANCESCO P. SASSI (Padova)

    LODOVICO MAGI$TRETTI (Milano)

    GUSTAVO FAGNANI (Milano)

    ROSANGEI.A BOCCHIO (Milano)

    EMILIANO BRUNO (Torino). LUCIANO CONTI (Roma)

    GIUSEPPE ROSSI (Pavia)

    GABRIELLA HIRSCH MORALES (Firenze)

    LUCiO LIRER (Napoli)STEFANO ZUCCHETTl (Torino)

    ANDREA ALlETTI (Modena)GIOVANNI ISETTI (Genova)

    ALFREDO FERRARIO (Milano)

    Comilalo di Redazione 1984-1985

    CURZIO CIPRIANI (Firenze)NARA CORADOSSI (Firenze)

    CESARINA CORTESI (Roma)

    GIOVANNI FERRARIS (Torino)

    MARCO FRANZINI (Pisa)

    GIUSEPPE GIUSEPPETTI (Pavia)

    FRANCO INNOCENTI (Pisa)

    LucIO LIRER (Napoli)ANTONiO LoNGINELLI (Trieste)

    FRANCESCO SASSI (Padova)

    GIUSEPPE TANELLI (Firenze)

    GASPARE ZUFFA (Bologna)

    Diretlore responsabile dei Rendiconti

    GUSTAVO FAGNANI

  • ATTI DEL· CONGRESSO

    DI PALERMO

    17-22 Ottobre 1983

  • CONGRESSO DI PALERMO

    17·21 ot/obr~ 1983

    I. . L'inauJ;urazione e la conllcgn8 deiI)remi scientifici

    Il 55" Congresso della SIMP si è svoltodal 17 al 21 ottobre 1983 con un programmadi lavori scientifici svoltisi a Santa Flavia(Palermo) dal 17 al 19 ottobre con escursioniorg:mizzate al complesso Vu!cano-Lipari (Iso-le Eolie) ed ai Campi Flegrei (Napoli) dal20 al 22 otlObre.

    QuestO intenso programma veniva seguitoda circa 200 partecipanti per la maggior par·te italiani, ma provenienti anche dagli USAc dall'URSS; in particolare per discutere sul-l'argomento delJa tavola rotonda che era cen-mHa su

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    ra. Nel 1961, dopo anni di lavoro, egli eraIn grado di presentare aHicme a P. Tonani,alla Con/erem.p delle NaZIOni Unite sulle"Nuove fonti di energia" il primo modellogeologico e geochimico di campi geotermici.

    Negli al/1/i 1962-64 lavorò al campo geo-termico Thc GeYJt'rs in Cali/orl/ia, introdll-cendo con Tonani (' Ab T(,1t Dom il concelfOdi campo autosigillato che consentì di aumen-tare la produzioni- di energia elellrica a1000 An\'!.

    Negli anni succeHivi /u conStllente di variGoverni e compagnie privale fino a divenire'ui 1967 esperto internazionale in geoler-mia delle Nazioni Unite.

    Da oUora egli ha svollo la wa preziosaopera in molte parti del mondo divenendoun punto di ri/erimenlo obbligato per unagrandissima parte di ricerche per la prospe·zione e lo geslione di campi geotermici. Al/-lore di numerose pubblicazioni, molle dellequali considerale ormai dei claHici, egli ~stato anche maestro e animatore di studioSIdi ogni Nazione.

    Proponendo per lui il con/eriml'1tto dellamedaglia Plinio, la S/AfP vuole oOrire il do-veroso riconoscimento al grande scienziatoche tracciò lo strada per l'esplorazione geo-lermica quando si ",a ancora bcn lontanidalle successive crisi energetiche; vuole al·tresì JQlfolineare il magistrale uso di metoJigeologici e geochimici per aOronlare un pro-blema energetico così imporlanU per /'1'0-lia; vuole infine ricordare il sostanziale conl,;-buto da lui oOerto alla valutazione di risorsegeotermiche di cui solo oggi ~ pOHibile valu·tare l'enorme portata: vuole infine additare,conferendogli la medaglia Plinio, fa grandecoerenza 1/1I1al1a e politica di quest'uomoschivo e geniaft' ,lo vent'alllli lonlano dal-l'l/a/ia CI/i dveva, come uomo di wltura,come uomo della Resistenza, come uomo diScienza, dalO il meglio di s~ e mai ricevutoun adeguato riconoscimento IO.

    Il premio scienlifico intitolato ad AngeloBianchi, per la Perrografill, è $lato conferitoa pari merito al Dr. Gino Crisci dell'Univer.sità della Calabria, e al Don. Bruno Messigadell'Università di Genova.

    Il premio inliwlato a Carlo Minguzzi perla Geochimicn è stato conferito al Dr. Gae-lano Dongarrà dcII 'Università di Palermo.

    G. FACCA

    OSSERVAZIONI SULL'INDUSTRIAMINERARIA I ITALIA

    Cari colleghi,ringrnzio di cuore b (acohà di Scienze Na·

    turali dell'Università di Palermo per l'onoreche mi (a nominandomi Doctorem honoriscausa. A dire il vero, ~ stala per me unagradita sorpresa. Noi professionisti non sia·mo in generale abilUati agli onori Itccademici.Infaui, il nostro lavoro scientifico è spessooscuro, perchè quasi sempre lavoriamo conobblighi moho precisi di riserbo, che siestendono a periodi di vltri anni per le teoriee moho più a lungo per la documentazionedei fatti.

    Forse questa semplice e giustificnta circo-stanza coslilUisce la mnggiore, se non l'unicadifferenza tra le due anività sorelle, quellascientifiea e quella tecnologica. Per tantiaspeHi, scienza e tecnologia si identificano:!Uni noi cerchiamo di seguire nel modo piùrigoroso il metodo scienlifico, la più alta con-quista dell'auività mentale dell'uomo, cherealizza così la. più completa espressione dellasocialid lipial della specie.

    Lo scopo generale è comune: cerchiamodi stabilire nuovi dati di (alw per sonoporlinll'attenzione ed nlla conferma degli altri,nella speranza che le nostre osservazioni ri·suhino in qualche modo utili alla vila edal benessere della famiglia umana. E lo slessoavviene quando dai faui nuovi o già cono-sciuti riusciamo a rostruire un modello signi·ficativo, od un'ipolesi, che il consenso degliahri può elevare allo stadio superiore di teo-ria; e quesl'ultima non è mai opera soggettivadel singolo illuminato, ma è il frutlo dell'at-tività e dci consemo degli alni scienziati, chehanno l"i!'eruto le osservnzioni e gli esperi-menti e che sono riusciti a trovare conferme,grazIe n nuovi fatti e più rigorosi ragiona-memi critici leorid.

    Ma non ~ queslo il momentO ad:mo perllpprofondire l'argomemo; mi limi lO a sot-tolineare: l'importanza di una conclusione,che mi sembra implicata in quel poco che hodetto: come b scienza e la lecnologia esiSlO-no in un comesto sociale, anche la logica ela semamica, cioè i modi intellettuali dipensare e di conoscere, possono essere conce-piti soltnmo come essenza della socialità. Si

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    osserva, SI Inventa, SI pensa in quanto liberiindividui che cerc~no ed amano il nuovo,per render nolO quel poco o tanto che si èriusciti a mettere assieme; e nella faticosaopera del nuovo, llbbiamo bisogno della di·scussione e del consenso, necessari legami tral'attività individuale, di per sè sterile, ed ilrisultato sociale, che può essere fecondo.

    Turti noi qui presenti abbiamo scelto didedicare la nostra attività alle scienze dellaterra, scegliendo tra esse le quattro più natu·ralistichc, quelle più difficilmente riducibilientro i domini della fisica: la geologia, lapaleontologia, la geofisica e la geochimica.Tutte queste scienze trovano la loro piùimportante applic:JZione pratica nell'attivitàmineraria, il camp'.l nel quale lavoro ormaida quasi mezzo secolo. Penso, in tutta umil.tà, di poter sottoporre alla vostra attenzionequalche osservazione e alcuni suggerimentie proposte riguardanti la ricerca minerariain Italia.

    Credo che tutti noi siamo d'accordo nelgiudicare ben poco soddisfacente lo stato at·tuale dci fatti. Notiamo con apprensione lapaurosa deficienza di risorse energetiche e lascarsa produzione di metalli. E ci domanodiamo sgomenti se è possibile fare qualchecosa per migliorare almeno in parte questatriste situazione, che tanto contribuiscc aspingere l'Italia verso lo stato dci paesi delterzo mondo, dei quali ormai tocca le frangemarginali.

    Siamo proprio sicuri che la vecchia, rasse·gnata sentenza, « L'Italia è un paese poverodi materie prime », racchiuda senza scampotutta la realtà?

    So che molto è già stato tentato, avvalen·dosi delle risorse tecnologiche più avanzate;sono stati spesi capitali ingenti e l'Italia nondifetta di scienziati di valore ed ha moltigiovani ben preparati. Eppure i risultati de-ludono; l'unica attività di esplorazione chesta dando risultati incoraggianti riguarda laricerca degli idrocarburi.

    In questo campo, tanto l'ENI quanto al·cune società private, come la Montedison,continuano ad addizionare piccoli e medi suc·cessi, che mantengono vive le speranze, senzaperò raggiungere risultati di notevole signifi·cato. Non dispongo delle informazioni più re·centi, e quindi le mie impressioni vanno con·siderate con molta cautela; per quanto so,

    malgrado la drastica riduzione dei consumi,la nuova produzione interna non riesce amantenere la riserva geologica, che va dimi·nuendo. Le importazioni di petrolio e di gasnalUrale tendono a crescere, contribuendo inmodo cospicuo allo squilibrio della bilanciadei pagamenti. Nè è lecilO nutrire illusionisu drastici cali del prezzo mondiale del pe-trolio e del gas naturale. Cerchiamo di vederegli aspetti più significativi del problema.

    Il d:no più importante riguarda Ic riscrvemondiali; l'aumento del prezzo da partedell'OPEC nel dec

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    Quest'alternanza ciclica fra espansione ccontrazione della ricerca è tipica dell'indu-stria petrolifera, come anche di altre attivitàminerarie. La fase di ciclica ricerca intensa,provocata dall'azione de[l'QPEe, è finitaquest'anno: dopo ll\'Cr scoperto molti grandicnmpi - ultimi quelli di Arguello, nelleacque della California meridionale - quasitutte le grandi compagnie hanno drastica-mente ridotto i capitali destinati alla ricerca.Ancora un:! volta, come nel decennio 1960-1970, diminuisce il lavoro delle squadregeofisiche, C

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    grandi C".Ipacllà, sia per la produzione dienergia elemica, sia per l'uso diretto perriscaldamento, serre, ed altre utilizzazioniagricole.

    Nel 1978, l'ENEL e l'AGIP fecero unaccordo per un nuovo programma di esplo-razione e di sfrutlamento. Nel 1980, l'ENELha scoperto lo slrano campo di Cesano, peril quale sono in corso programmi di sfrutta.mento: con l'aiuto della Comunità Europea,si sia procedendo alla reali7-Zazione di unprogello interessante. Si intende sfruttare ifluidi del pozzo C 8, che hanno una tempe·ratura di 150" C e 40 % di sali, con unnuovo tipo di impianto americano (helicalscrew expander). Per un altro pozzo, il Ce,sano 7, è in progetto un generatore da8 MW. 11 pozzo produce più cii 500 tonnel-late all'ora di acqua salata (sali 7 %) a220" C.

    Vn altro successo è il campo di Lalera,scoperto circa cinque anni fa dall'associazio-ne ENEL-AGIP. Un impianto è ora in fasedi realizzazione, con l'aiulo finanziario dellaComunilà Europea.

    L'AGI P, riprendendo le vecchie ricerche,Ila dimostrato nel 1979, per la seconda volta,che la zon:t dei Flegrei può dare alcuni buonicampi. Lo sfrutlamemo del campo di Mofelepresenta molte difficoltà, ma ci si domandaperplessi cosa si sia fatto di concreto dopola perforazione' dei pozzi di scoperta. Perle informazioni che ho, sembra che si siagiunti ad una posizione di stalla. C'è chicommenta che gli operatori poco convintisono sempre pronti a considerare le diffi-collò come una buona scusa per abbandonareun progetto intrapreso di malavogliA; ma visono ragioni per non condividere questo mo.do di pensare.

    Bisogna però dire che le ricerche a Vul-cano sono interrolt{', mentre Lipari non haancora richiamato l'atlenzione degli opera·tori, sebbene le sue possibilità geotermichesiano evidenti.

    Negli Stati Uniti, il produllore di fluidicaldi vend~ alle varie compagnie elemicheil prodotlo dei pozzi e lo trasporta 6no al·l'impianto e1emico. Mi limi lO :t ricordarealcune cifre intercss:tnti di quest'anno: l:tsocietà elemica che opera a Thc Geyscrspaga il v:tpore 3,6 cents di doll:tro per kWh.Quest:t cifra è calcol:tta in strella relazione

    al costo clei vari cJmbustibili usati negli im-pianti termici (carbone, petrolio e g:ts). Sistima che il COStO medio del kWh prodollo:I The Gcysers sia di 6-8 cents di dollaro.

    Un'altra informazione intercssante riguar.da il campo geotermico messicano di CerroPrieto, che è molto vicino :tI confine dellaCalifornia; un:t g;-ande compagnia elenricadella Californi:l meridion:tle compera il suok\\7h elettrico li 6,5 cents di dollaro.

    t interessante ~servare che anche l'elel-tricità geotermica può essere esportala, siacome tale, si:!' incorporata in un prodotto.

    La tecnologia c1em)ca italiana è ai primiposti nel mondo e ricordo che quest'annol'Ansaldo ha ottenuto un cont.ratto per unimpianto a The Geysers in concorrenza conle compagnie americane, giapponesi ed in-glesi.

    AI contrllrio, non mi sembra che l'ENELe l'AGIP padroneggino da maestri l'esplora-zion~, .Ia perforazione e lo sfrunamento geo-termiCI.

    Impressiona il ritardo nello sfruttamentodi Cesano e di utera. Si può pensare chenon si tratti di deficienze tecniche, che sonofacilmente rimediabili, m:t di un'attitudinetiepid:t, che porta il decisioni incerte e guar·dinghe.

    Riassumendo, ('energia georermica in Ita-lia può avere un gr:tnde sviluppo, ma sembradillieile trovare i capitali; inoltre, anche sela tecnologia dell:t ricerc:t e dello sfrutla-mento sembrllno alla pari con quelle ameri-cane, neozelandesi e islandesi, la timidezzadecisionale è l'ost9colo più grave.

    Per queste rllgioni, suggerisco di offrire al-le società straniere condizioni favorevoli perinclurle a portare capitali freschi e tecnichediverse. Ed ora è forse il miglior momentoper prendere questfl decisione.

    Esaminiamo ora la situazione minerariaper quantO si riferisce ai metalli. Il proE.Giorgio Marinelli ripete che soltanto gli etru-schi si sono dedicati :tll'esplorazione dei giaci-menti metalliferi in Italia. Questo pungenteepigramma non è troppo lont:tno dalla re:tl-tà. Comunque si giudichi la storia della ri·cerca dei mincr:tli metallici, i risultati ode-nuti sono sc:trsi. Non saprei dire se questoè dovuto ad un:t geologia avara o :tlla defi.cienza del lavoro di ricerca con le tecnologiepiù avanzate. Comunque, si rest:t sorpresi dal

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    contrasto tra l'abbondanza di capitali impie-gati nello sfruttamento di giacimenti poverie la scarsezza dei capitali dedicati alla ricerca.

    L'elenco delle risorse minerarie metallichedi importanza industriale è breve: il piomboe lo zinco della Sardegna, della Toscana edel Friuli (Raibl) ed il mercurio del MonteAmiata. Quest'ultima miniera è ricca, ma nonè attiva dal 1978, a causa del basso prezzodel mercurio. Qllesti metalli vengono ingran parte esportati. Le piriti della Marem-ma, utilizzate per la produzione di acidosoiforico, costituiscono un notevole successodella Montecatini. In6ne, si devono ricor-dare le miniere di ferro dell'Elba e della Sar-degna.

    I metodi di ricerca che continuano adottenere nel mondo i maggiori successi sia ascala strategica sia a scala tattica sono quelligeochimici, ormai ~tilizzati come tecnologiadi normale applicazione.

    In Italia, per quanto so, la geochimica èstata applicata con intelligenza scientifica etecnica dal CNEN nella ricerca dell'uranio.I risultati poco incoraggianti non sono dovutiai metodi, ma alla realtà delle cose: anche inquesto caso, del resto, sembra che l'esplora-zione non possa essere considerata definitiva.

    Alla scala tattic'l, i metodi geofisici e spe-cialmente il rilievo elettrico e magnetico, uni-ti all'indispensabile rilievo gravimetrico, so·no punti obbligatori di ogni piano di ricercadi minerali metallici.

    Si hanno invece molti dubbi sull'utilità deirilievi dall'aria, indicati come remote sensing:essi appaiono utilissimi nei paesi poco cono-sciuti e di difficile accesso, mentre in un paesecome l'Italia poco possono aggiungere a quel-lo che già si sa o che si può apprendere coni rilievi sul terreno.

    Desidero concludere con una nota ottimi-stica le osservazioni precedenti sui tre puntipiù importanti della ricerca mineraria, l'esplo-razione petrolifera, l'esplorazione geotermicae l'esplorazione dei minerali metallici. L'Italiaha ormai un buon numero di geologi prepa-rati nelle diverse tecnologie petrolifere e laloro preparazione professionale si accompa-gna a quella degli altri tecnologi del petrolio,che stanno alla pari con quelli di qualsiasialtro paese nella geofisica, nelle tecniche diperforazione e di sfruttamento, nella costru-zione e messa in opera delle condotte, e nella

    petrolchimica. Abbiamo un patrimonio dirisorse umane che non va disperso.

    La geochimica rIchiederebbe un lungo di-scorso, oltre a quel poco che si è detto sopra.Ma non ho il tempo sufficiente per pariarnequanto vorrei, e mi limito a dire che unaventina di anni fa bastavano le dita di unamano per elencare i geochimici italiani, cheora costituiscono una scuola fiorente. Anchein queste tecnologie, così importanti nellaricerca mineraria, l'Italia ha esperti alta-mente qualificati e numerosi giovani entu-siasti, che apprendono le tccniche difficili edi sottili ragionamenti propri della loro spe-cialità.

    Questa importante opera di insegnamentoc di formazione è dovuta soprattutto all'atti-vità appassionata del prof. Carapezza, che hasaputo riunire all'Istituto di Palermo scien-ziati di valore quali Leone, Longinelli eTonani.

    Anche molte altre Università, l'ex·CNEN,l'ENEL e l'ENI (nella geotermia), dannonotevolissimi contributi al progresso di que-sta gIOvane sCienza.

    Credo che molti colleghi condividano lamia opinione sulb necessità di ampliare ilconsiderevole lavor

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    che dovrebbe avere il compito di far avanzarein modo determinante la ricerca scientificae la sua applicazione nella pratica della ricercamineraria ed in altre applicazioni che si con-siderino di particohre importanza.

    L'Istituto Tecnologico Siciliano avrebbeesempi in Europa, in America, nell'UnioneSovietica, in Giappone, in Israele, in Indiaed in altri paesi. Citerò come esempi noti atutti l'fcole des Mines, l'lnstitur Politechni·que, ['Institut Pasteur e ['Institut du Pérrolein Francia, il M.l.T. ed il California Instituteof Technology negli Stati Uniti.

    A mio avviso, l'Istituto Tecnologico Si·ciliano (I.T.S.l dovrebbe essere un istitutopost-universitario, dove i giovani laureatipossano dedicarsi per almeno quattro annialla ricerca scientifica e pratica, guidati dacompetenti italiani e stranieri con riconosciu-te esperienze pratiche e scientifiche a livellointernazionale. L'ITS darebbe ai giovani, ri-conosciuti meritevoli con giudizio collegialedella facoltà, il litolo di docenti nella tecno·logia scelta.

    L'ITS, istituto prestigioso, dovrebbe con-ferire un titolo ambito e seguire una politicamolto selettiva, tanto nell'ammissione all'Isti-tuto, quanto nel conferimento del titolo.

    I campi di attività dell'Istituto dovreb-bero all'inizio limitarsi alle discipline mine-rarie; geologia, geofisica e geochimica; ricer-ca e sfruttamento degli idrocarburi, ricerca csfruttamento dei minerali metallici, esplora-zione geotermica.

    In un secondo tempo, potrebbero essereaggiunti altri diparrimenti di più difficile rea-lizzazione. Penso in modo particolare adun'attività scientifico-tecnica, che per comuneparere è destinata a trasformare la vita del-['uomo moderno quanto la rivoluzione scien·tifica fece dal 1500 in poi.

    La rivoluzione genetica cambierà ancorauna volta la storia dell'uomo. Per quanto so,l'Italia sta appena muovendo i primi passiin questo campo tllnto denso di futuro. Soche il governo italiano, alla recente confe-renza economica di vertice tra europei edamericani, e per merito di Umberto Colombo,ha posto queste ricerche al primo posto delprogramma di ric~!ca concordata tra i paesipartecipanti.

    La tecnologra genetica non richiede in-genti capitali; ciò che occorre·è l'intelligenza,

    l'ostinazione, ['assidua e paziente ricerca. lomi sono spesso domandato perchè i siciliani,che sono tanto intelligenti, sono riusciti adeccellere come filosofi, come scrittori, comestorici, come studiosi della legge, come arti-sti, mentre non sono ancora riusciti, nelnostro tempo, a Jimostrarsi buoni discen-denti di Archimede.

    Questo discorso è ormai troppo lungo,malgrado sfiori appena gli argomenti propostie discussi in modo sommario. Qualunque siail merito dei miei g1udizi e suggerimenti, chesottopongo alla critica dei colleghi, spero cheda essi risulti il mio continuo e vivido inte·resse per le cose italiane e particolarmentesiciliane.

    Ringrazio ancora una volta l'Universitàdi Palermo ed il prof. MarceUo Catapezza;ringrazio i cortesi ascoltatori.

    E lasciatemi ripetere che sono commossoper l'onore ricevuto.

    2.• Il programma !lcientifico

    Cominciavano successivamente le sedutescientifiche con una prolusione del Presiden,te della SIMP Prof. Marcello Carapezza econ una serie di relazioni inviate fra le qualiè doveroso ricordare, per la loro importanzaalmeno quelle di Eugster Hans, HclgesonHarold e Ulmer Gene.

    Esse venivano accompagnate da traduzionesimultanea e seguite da intense discussioni.Il programma proseguiva estremamente ser-rato e diviso in tre diverse sezioni. A classiriunite veniva invece proiettato un lungo-metraggio sull'esperimento di deviazione del-la colata lavica nell'apparato eruttivo del-l'Etna nel corso della eruzione verificarasinella primavera del 1983.

    3. . Le c!lcur!lioni alle bole Eolie ed aiCampi Flegrei

    I partecipanti si spostavano quindi in au-tobus da Santa Flavia a Milazzo e da Milazzoa Lipari in aliscafo. A Lipari per un ecce·zionale permesso del Sovrintendente alle anti-chità Dr. Giuseppe Voza e con la preziosaguida della Dott.ssa Madeleine Chévalier, iCongressisti potevano visitare il Museo Ar-cheologico fuori dall'orario dei visitatori e,

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    soprattutto il Museo Vulcanologico non an-cora apcno al pubblico, ma già quasi com-pleto in tu Ile le sue sezioni.

    Il 20 maggio i partecipanti si trasferivanonell'isola di Vulcano dove visitavano i padi-glioni predisposti dal1'ENEL ad iIlustrnzionedel «ProgeHo Eolie _ per un programmacoordinato e integrato di sfrutlameOlo dellaenergia geotermica presente nel complessoVulcano-Lipari. Si compiva quindi una ceri-monia alla presenza di autorità civili e mi-litari, con l'inaugurazione di due strade del-l'isola di Vulcano dedicate rispettivamentea Ludovico Sicardi e a Giuseppe Mercalli.La scopertura delle lapidi veniva cffettuatada una madrina provenieOle dagli USA cduna provenieOle dall'URSS pcr la snada inti·tòlata a Giuseppe Mercalli, mentre per quelladedicata a Ludovico Sicardi le due madrineerano rispenivamente italiana e tedesca.

    Il Prof. Marcello Carapezza che avevaimmaginato e promosso la dedica di questedue strade esprimeva con poche parole ilprofilo di Giuseppe Mercalli, indimeOlicabilestudioso di tutti i fenomeni geodinamici ein particolare della grande uhima eruzionedel Gnln Cratere dell'isola di Vulcano nel1888·90. Il profilo di Ludovico Sicardi vienericostruito nell'anicolo che segue questacronaca.

    I Congressisti partecipavano quindi allaescursione nel Gran Cratere. Venivano ese-guite campionature di gas fumarolici convarie tecniche, venivano attentamente osser-vate le panicolari condizioni che dal dicem-bre 1977 hanno POSto l'apparato vulcanico inun::t condizione di evoluzione verso un rischioelevato, venivano esaminate Ic apparecchia-ture di monitoraggio continuo predispostedall'Istituto di Geochimica dei Fluidi di Pa-lermo. Venivano esaminati i prodotti cruttivi,lave, pomici, piroclastiti e le caratteristichemorfologiche di eruzioni precedenti.

    Il giorno successivo veniva dedicato adescursioni nell'isola di Lipari e, in particolare,alle grandi cave di pomice e ad alcune colatelaviche a dominante ossidiana.

    I Congressisti partivano quindi con unanave riservata esclusivamente per loro dallaSocietà Siremar sbarcando la mattina succes·siva nel portO di Napoli.

    Pèr accordi presi con il Presidente dellaSIMP cui era stata affidata la responsabilità

    della sorvcglianza geochimica dei vulcani alti-vi in Italia, i Congressisti venivano rilevatida automezzi militari per partecipare ad unaescursione al!:t SoIfatara e, successivamente,ai campi geotermici di S. Vito e Mofete.

    Alla Solfatara, come a Vulcano, essi pote-rono raccogliere campioni di gas e vedere indenaglio le apparecchiature per monitoraggicontinui con cui vengono seguite le variazionigeochimiche delle fumarole. Tali variazionivengono successivamente interpretate nel ten-tativo di definire i precursori di eventi vul.canici ad alto rischio socialc. Dalla Solfatarai Congressisti si spostarono ai campi geOter·mici di S. Vito e Mofete con la preziosa guidadi tcenici dell'AGIP che in quell'area stannoeffettuando delle rrivel1azioni per ricerca c,successivamentc per lo sfruttamento di cner·gia geotermica.

    MARCELLO CAil.APEZZA

    LUOOVICO SICARDI, UN PRECURSOREDELLA SORVEGLIANZA VULCANICA

    La reahà può essere conosciuta attraversol'arte o attraverso la scienza. Sembrerà ungioco, ma in tanti saggi, e persino in brevisentenze, queste due parole, arte e scienza,possono essere scambi:lte proficuamente. Ec-co un esempio: «Ci sono artisti che pongonodeJJe domande - diceva Oscar Wilde -c artisti che offrono delle risposte. Ma spessoci sono artisti che offrono delle risposte adomande che non sono state ancora poste ».

    Ebbene, è possibile sostituire la parola ar-tisti con scienziati, sicuro di trovare nellascienza degli csempi nltrettanto evidentiquanto quelli esistenti in tunc le arti. Unesempio straordinario è quello di LudovicoSicardi, nato nel 189.5 nd Imperia.

    Quest'uomo morl quasi sconosciuto allacomunità delle Scienze della Terra e questoperchè i suoi lavori scientifici su Vulcano.Stromboli ed i Campi Flegrei erano, in accorodo a quanto detto prima, una risposta pro-fondamente anticipatrice ad una domandanon ancora posta.

    Veniamo dunque finalmente a questa do-manda. Formuliamola cosl: .. ~ possibilegiungere alla preyisione di un'eruzione stu-diando i Ruidi che si sprigionano dal vulcano

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    e, soprattutto, le vanazioni che tali fluidisubiscono prima dell'eruzione stessa? ».La risposta che oggi possiamo dare non èuna risposta secca (sì, no) ma è di questotipo: se le ricerche sono condotte sistemati-camente, con grande serietà, con molta pa-zienza, lo studio di quei fluidi è il mezzopiù importante per elevare la probabilità diprevisione di un'eruzione. In altre parolelo studio delle variazioni di quei fluidi puòessere paragonato solo allo studio dei sinto-mi delle malattie più gravi e diffuse (cancro,infarto... ).

    Mentre però le conseguenze di queste ma-lattie sono valutabili solo in termini di viteumane, le conseguenze delle eruzioni vulca-niche hanno implicazioni gravissime anchesui beni patrimoniali, sulle colture agricole,insomma su tutto l'assetto del territorio. Si.cardi ebbe sui suoi colleghi accademici l'enor-me vantaggio di ignorare quelle cognizioni,alcune giuste ed altre sbagliate, che sedimen-tano irrevocabilmente nel solco di un'educa·zione scientifica tradizionale. Liberarsi dalpeso di una cognizione errata è cstremamentepiù difficile che abbandonarsi all'estro dellapropria immaginazione, quando almeno certebasi siano sicure. Ora non c'è dubbio che lebasi di Sicardi stavano in una preparazionechimica formidabile. 11 momento magico del-la sua vita fu dunque quello in cui si trovòa Vulcano. Sono passati più di 60 anni. Siera nel 1922 e Vulcano aveva, come oggi,un momento di più alto rischio.

    SulJa carta le mansioni affidategli dalla dit-ta da cui dipendeva erano quelle di valutarecerte risorse minerarie (zolfo, allume ecc... ),ma i suoi interessi si volsero subito altrove:al gran cratere di Vulcano le cui fumarole,sotto i suoi occhi, mostrarono ogni giornoaumenti nel flusso e nella temperatura.

    Come conciliare le possibilità di studiarequesti fenomeni con le mansioni che gli eranostate affidate? Sicardi non ebbe la più piccolaesitazione. Si dimise, intascò la sua liquida-zione e con quella affrontò tutte le spese.La sua inventiva non ebbe limite: costruìapparecchi semplici, come debbono essere tut-te le cose veramente geniali. Negli Usa, inUnione Sovietica, in Giappone o in I talia glistessi apparecchi sarebbero stati reinventatidue o tre decenni dopo. Man mano che ifenomeni incalzavano, aumentava la sua va-

    lontà di analizzare, di misurare tutto. Nor-mali Contatori di gas, come quelli esistentinelJe case di città, divennero misuratori diflussi; ingegnosi apparecchietti in vetro con-sentivano di separare il gas dal vapored'acqua.

    Quando questo lavoro era al culmine, Si·tardi assistette ad uno spettacolo terrificantee stupendo: quattro successive eruzioni diwlfo puro, una di quelle rarità vulcanolo-giche che hanno ben pochi precedenti docu-mentati. Ma questa volta lui, da solo, erariuscito a documentare tutto l'essenziale: va-riazioni di temperatura, di flussi, di compo-sizioni chimiche.

    Poi il vulcano tornò normale e Sicardi de·cise di rientrare alla sua ditta che lo riaccolsea braccia aperte. Ma ormai aveva bevutO adun calice che non avrebbe più dimenticato.Così, a distanza di alcuni anni, tornò aVulcano dove di nuovo fece analisi, misuròflussi e temperature. Capl allora che la suagrande avventura scienti6ca del 1923 erastata troppo importante per tenerla per sè.Pubblicò dunque quei dari nel 1940, estesepoi le sue ricerche a Stromboli e ai CampiFlegrei. E qui va detta spietatamente la ve-rità, anche con queste pubblicazioni, il suonome era rimasto praticamente sconosciuto.Poi venne il dicembre 1977: Vulcano tornòa farsi minaccioso, le fumarole innalzaronoil loro flusso, variarono la loro composizione.II gruppo di lavoro di cui sono responsabilecominciò a lavorare su quelle fumarole. Fua questo puntO il grande incontro con lepubblicazioni di Sicardi.

    Due miei collaboratori, i professori MarioNuccio e Mariano Valenza, mi portarono ilprimo dei lavori di Skardi, sottolineandola stupefacente inventiva, l'attualità delle in·dagini eseguite qllllSi 60 anni primll. Cer-cammo tutto quello che aveva scritto: pochilavori ma tutti di importanza fondamentale.

    Da quel momento il mio cervello non ebbepiù requie nell'ansia di individuare l'Uomoche era dietro lo scienziato che avevamoscoperto.

    "B in.evitabile sentire nelle mie parole unpassaggio da un'osservazione obiettiva ad unaimprovvisa narrazione in prima persona. Main quel che avvenne dopo, fui cosl coinvoltopersonaJmente che non potrei parlare in ter-mini diversi.

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    Tutto cominciò una sera, una di quelle serestanche in cui la mente sembra scoraggiareogni gesto, per indugiare su qualcosa chedentro di noi si è fatta strada forse incon-sCiamente. Il personaggio Sicardi mi eravenulo in mente una volta ancora; rilessidi seguitO tutti i suoi lavori finalizzando lalettura solo a cercare uno spunto che lasciasseindividuare le origini dello scienziatO. Miconvinsi che lo avrei trovatO a Torino; eraun grossolano errore, ma la fortuna improv-visamente mi era venuta in soccorso. Chiesial centralino telefonico se esisteva a Torinoun numero intestato a Ludovico Sicardi, No,non esisteva. Ma c'erano altri Sicardi. Litrascrissi, telefonai, parlai con sconosciuti.Mi qualificavo e nella qualità di Pro-Rettoredell'università di Palermo dicevo di cercareLudovico Sicardi perchè ritenevo di doverglioffrire una laurea . Viveva a Sanremo, non aveva fi-gli, ma la moglie Zoe Sicardi era ancora.viva. Con commozione parlai subito dopo conquesta donna generosa e meravigliosa checon Ludovico Sicardi aveva diviso sacrificie passlom.

    Volai due giorni dopo a Sanremo. Zoe Si-cardi mi mise a disposizione tutto quello cheet:! statO del marito: apparecchi di vetro,fotografie, mappe, appunti. Poi trovammoun lungo, importante dattiloscritto che èuna vera summa di tutte le ricerche fattea Vulcano ed ai Campi Flegrei. Proposi, e

    la proposta fu entusiasticamente accolta, chetutto il materiale scientifico andasse a costi-tllire la «Sala Sicardi» nel Museo vulcano.logico di Lipari. Immaginai che si pubblicas-se un volume con tutti i suoi scritti e ciò staper essere fano dall'Università di Palermo.

    Tornato a Palermo avanzai al comune diLipari la richiesta di dedicargli una stradanell'isola di Vulcano. Anche questa richiestaè stata accolta. Il 20 ottobre scorso lo com-memorai di frame alle autorità comunali, aicongressisti della Società Italiana di Minera·logia e Petrologia provenienti da tante diversenazioni, a tutti gli studenti e i professoridella scuola di Vulcano. Eravamo su unalunga strada che porta al cratere: guizzavanosull'orlo le fumarole bianche così simili aquelle che Sicardi aveva analizzato. La primametà della strada avevo voluto fosse dedicataa Giuseppe Mercalli che aveva magistralmen-te studiato l'ultima eruzione iniziata nel 1888e conclusasi nel 1890; la seconda metà eradedicata a lui, a Ludovico Sicardi. Le duetarghe, vicine l'una all'altra, furono scoperteda quattro Madrine che avevo scelto prove-nienti da Italia, Germania, Urss e Usa.

    Più tardi tOrnai da solo lungo quella strada,fiancheggiata da un alto filare di eucalipti.Le due targhe di ceramica bianca e blu ave-vano riflessi lunari che mi parevano magici.Ma il tratto di strada che era stato dedicatoa Sicardi em per me tanto di più che unesempio da additare o un debito da scioglie-re. Improvvisamente mi rendevo COntO dellaventura di aver vissuto, nel nostro tempotecnologico, una incredibile fiaba.

  • CONGRESSO DI PALERMO

    ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI

    Hotel Zagarella in SUlila Fluvia (Palermo) . 17 ottobre 1983

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    Alle ore 18,30 del 17 ottobre 1983 ilPresidente Prof. Marcello Carapezza dichia-ra aperta la seduta assembleare dei Soci dellaSIMP che è riunita con i Soci in secondaconvocazione e penanto valida a tutti glieffetti.

    ORDINE DEL GIORNO

    1) Comunicazioni del Presidente2) Ammissione nuovi Soci3) Votazione per la nomina del nuovo Con-

    siglio di Presidenza (1984-85)4) Votazione per la nomina di due compo-

    nemi delle Commissioni SIMP5) Relazione sulla riunione del GEM in

    Munster6) Situazione stampa Rendiconti7) Comitato di Redazione8) Varie ed eventuali9) Comunicazione dei risultati delle elezioni

    del nuovo Consiglio di Presidenza

    l) Comunicazioni del Presidente

    Il Presidente legge ai Soci un telegrammadel Presidente della S.G.1. prof. Giorgio DalPiaz; «Agli amici della SIMP et loro Presi-dente la Società Geologica Italiana porgecari saluti e fervidi auguri per Congresso chesi presenta così significativo per la wlturageologica italiana ». Legge anche un tele·gramma augurale del Socio Emiliani che èimpossibilitato ad intervenire.

    Riferendosi alla cerimonia inaugurale delmattino il Presidente dichiara che avrebbedovuto avere luogo anche la comunicazionedei Soci defunti; purtroppo il carartere dellacerimonia rendeva improbabile poter realiz-zare la commemorazione di fronte ad un pub-blico per buona parte estraneo alla SIMP.Guido Carobbi, che fu Presidente dellaSIMP, Giovanni Cocco, Edoardo Sanero, Tu-re Georg Sahama sono persone che nessuno

    si sentirebbe di commemorare in modo su-perficiale; purtroppo a q~este persone scom-parse si aggiunge, ricorda il Presidente, ilnostrO benemeritO Tesoriere Ing. Marco Ma-gistretti, mancato nel luglio di quest'anno.

    Il Presidente chiede quindi all'Assembleaun minuto di silenzio in memoria dei SociscomparsI.

    La SIMP li ricorderà con una commemo-razione a stampa sui Rendiconti.

    Il Presidente si intrattiene ulteriormentesulla figura dell'Ing. Marco Magistretti ancheper i problemi che la sua scomparsa verràa porre al puntO N. 3 dell'O.d.G. per lanomina del nuovo Consiglio di Presidenza.L'Ing. Marco Magistretti, il cui impegno neiriguardi della SIMP era un po' una tradi-zione di famiglia (il padre Ing. Luigi Magi-stretti era stato tra i fondatori della S.M.I.,divenuta poi S.l.M.P., nell'ormai 10{ltano1941) ha guidato per ben venticinque annil'amministrazione della SIMP, offrendo allaSociet:ì un servizio incomparabile, condottoin modo rigoroso, che, se tradotto in valore,avrebbe rappresentato per la SIMP un pesoquasi insostenibile. Il Presidente ricordaquindi che, nella triste circostanza della suascomparsa, la Presidenza della SIMP e gliIstituti di Mineralogia delle Università Ita·Iiane hanno voluto dare alla Famiglia Magi-stretti il conforto di un sodalizio che eraestremamente grato al Tesoriere per tuttoquello che aveva fatto per la Società. 11 Pre-sidente comunica quindi ai Soci che il Dott.Ludovico Magistretti, figlio del defunto Te-soriere, ha accettato con estrema generositàdi continuare l'opera del Padre, e invita ipresenti che dovranno vOtare per eleggere ilnuovo Consiglio di Presidenza per il bien-nio 1984·85, a votare per il nuovo candidato.

    L'Assemblea esprime con un vivo applau-so la piena accettazione della proposta delPresidente.

    Si passa quindi al punto N. 2 deIl'O.d.G.

  • 326 CONGRESSO DI PALERMO

    2) Ammi8sione nuovi Soci

    Il Presidente invitai l Segretario a leggeteun elenco di nominativi che hanno fatto do-manda di ammissione alla SIMP come Sociannuali. L'elenco è già stato esaminato dalConsiglio di Presidenza che propone all'As-semblea la nomina a Socio annuale dei Si-gnori:

    BAGLlONI FRANCESCO - Roma (K. Guntere A. Nardoni); FROIO ANNA MARIA - Mon-tepaone Lido, Catanzaro, via Nazionale 132'(Bini e Coradossi); SOVILLA SILVANO - Vi-cenza (Fagnani e Bocchio); ELTER FRANCO -Torino (Rkci e Franceschelli); BoRGHI ALES-SANDRO - Torino (Compagnoni e Sandrone);DELLA VENTURA GIANCARLO - Roma (Mot.tana e Maras); ZANZART ANNA MARIA - Pe-rugia (Zanazzi e Fanfani); GIAQUTNTO STE·FANO - Perugia (Fanfani e Faraone); AMA-DORI RlTA . Assisi (Fagnani e Bocchio).

    Con un applauso l'Assemblea approva peracclamazione la nomina a Socio annuale deisu elencati nominativi.

    Si passa quindi al punto N. 3 dell'O.d.G.

    3) Votazioni per la nomina del Con8i-glio di Presidenza per il hiennio1984-85

    Il Presidente invita ['Assemblea a nomina-re un collegio di scrutatori: vengono propostij seguenti nominativi: Barbieri, Cannillo,Morandi, Maras, Zeda.

    Il Segretario Fagnani dà inizio alle opera-zioni di voto.

    Votano per primi i delegati: allo scopovengono ritirate le deleghe e consegnate al-trettante schede di votazione. Il Segretarioritira le schede e le consegna al Collegiodegli scrutatori.

    Votano quindi i presenti di persona: ven-gono distribuite le schede ai Soci presenti:il Segretario ritira le schede e le consegna alCollegio degli scrutatori che inizia subito leoperazioni di scrutinio.

    Nel contempo riprende la seduta assem-bleare, passando al punto N. 4 dell'O.d.G.

    4) Votazione pcr lanomina di due com·ponenti le Commissioni SIl\1P

    Il Presidente rkorda che con il 31 dicem-

    bre scadono due componenti per ciascunaCommissione SIMP.

    Il Presidente propone all'Assemblea i se-guenti nominativi in conferma o nuova no-mina.

    Commissione per l'insegnamento della Mi-neralogia: viene proposta la conferma deiSoci Emiliani e Garavelli; al postO dellaProf. Penco, non più disponibile, viene pro-posta la nomina del Socio Morandi di Bo·logna (fino al 31·12-1985).

    L'Assemblea approva.

    Commissione per i Dati Mineralogici, Pe-trografici e Geochimici: viene proposta laconferma dei Soci Emiliani (Parma) c Fran-zini (Pisa).

    L'Assemblea approva.

    Commissione per i Musei Mineralogici:viene proposta la conferma del Socio Bondi(Bologna) c la nomina del Socio Mottana(Roma).

    L'Assemblea approva.

    Commissione per la Bibliografia: vIeneproposta la conferma dei Soci Mattias (Ro-ma) e Natale (Torino) e al posto del SocioBedarida non più disponibile viene propostala nomina del Socio Roberto Potenza (Mila-nol sino al 31-12-1985.

    L'Assemblea approva.

    Commissione per la Giacimelltologia: vie-ne proposta [a conferma dei Soci Zucchettie Ferrario.

    L'Assemblea approva.

    Commissione per la Crescita dei Cristalli:viene proposta la conferma dei Soci Aqui-lano e Graziani.

    L'Assemblea approva.

    Si passa quindi al punto N. 5 dell'Q.d.C.

    5) Rchlzione sulla riunionc del GEl\1in l\1iin8tcr

    Il Segretario Fagnani riassume le fasi chehanno condotto alla riunione del GEM inMiinster. Nella riunione, che ha avuto luogonell'Istituto di Mineralogia e Petrologia, so-no stati esaminati i primi risultati della col-laborazione tra le Società mineralogiche ade-renti al GEM (Austria, Belgio, Danimarca,Finlandia, Francia, Germania federale, In-

  • CONGRESSO Dt PALERMO 3,-.1

    ghi1terra, Italia, Obnda, Norvegia, POrtO-gallo, Spagna, Svezia, Svizzera}. Innanzituttoè stato giudicato molto favorevolmente il«DirectOry of Institutions », molto utile edi immediata consultazione. Si pensa già aduna seconda edizione per la cui realizzazionesi stanno interessando gli olandesi. Se neparlerà tuttavia ncl giro di due anni. Buonisono pure i risultati raggiunti nella stampadelle riviste di Mineralogia delle 5 societàeuropee uniformate nella veste tipografica« europea ».

    Anche In collaborazione tra le Società ègià in atto. La riunione stessa del GEM si ètenuta nd corso della riunione congiuntatra la D.M.G. e la S.F.C.M. Per il futurosi pensa ad altre riunioni congiunte, e inavvenire anche l'Italia sarà chiamata ad orga-nizzare una di queste riunioni.

    Il Presidente Carapezza ringrazia il Segre-tario Fagnani per il suo operato in seno alGEM e passa a comunicare ai presenti unaraccomandazione dci Consiglio di Presidenzaperchè nei Rendiconti aumenti la percentua-le dei lavori in lingua inglese.

    Il Socio Longinelli interviene facendo per-sente che sarebbe indispensabile per la SIMPreperire una persona cui affidare la revisionedei testi scritti in inglese. Il Segretario so-stiene che la revisione, in realtà indispensa-bile, deve essere fatta da un esperto di ma-drelingua inglese che operi affiancato flll'au-tore dci lavoro, e non in fase di redazionequando il lavoro, relativamente al contenutoscientifico è stato ormai abilitato per lastampa; e ciò in quanto, nel caso di corre-zioni di forma del testo, si richiederebbe diapportare modifiche involontarie al conte-nuto dci lavoro.

    Il problema in realtà esiste e deve esserein qualche modo risolto, meglio se l'auto-re, edotto di questa necessità, provvedessepersonalmente con persona di provata espe-rienza linguistica.

    Si passa quindi al punto N. 6 dell'O.d.G.

    6) Situazione stampa Rendiconti

    Il Segretario e Direttore responsabile dei« Rendiconti» della SIMP espone la situa-zione. Il Volume .380 dei Rendiconti è statospedito ai Soci nel luglio scorso. Normal-mente la rivista esce un anno dopo il Con-

    gresso o riumone CUI si riferisce. Talvolta ladistanza tra la data della riunione e quelladella pubblicazione del volume diventa taleda essere giudicata eccessiva. È ora in attouno sforzo da parte dclla Redazione perportare al minimo questo ritardo dovuto co-me tutti sanno a cause diverse. Per arrivaread avere un tempo massimo di dodici mesitra Congresso e relativo volume stampato,è necessario stampare quest'anno (con data31 dicembre 1983) un terzo fascicolo del Vo-lume 38" per poter pubblicare nel t 984(giugno e dicembre) il Volume .39" conte-nente i lavori presentati a Padova (luglio]983) e a Palermo (ottobre 198.3).

    Il Vicepresideme Boriani è del parereche questa sarebbe la soluzione migliore.

    Il problema dà luogo a diversi scambi diopinioni e anche se non si arriva ad unavorazione l'Assemblea dimostra di essere fa-vorevole a questa soluzione e il SegretarioFagnani prende atto di quanto sopra.

    Comunque il volume di Cetraro porteràin copertina la denominazione « Volume: 38"

    1982-83 . Fascicolo .3" ».Si passa quindi al punto N. 7 dell'O.d.G.

    7) Comitato .Ii Redazione

    Il Presidente informa che il Comitato diRedazione dei «Rendiconti» ha svolto un'at-tività alquanto impegnativa che ha portatoa risultati positivi anche se talvolta i tempidi lavoro sono stati in alcuni casi piuttostolunghi. Il Comitato attualmente openmtecoprirà anchei lavori presentati al Congressodi Palermo.

    Si passa pertanto al N. 8 dell'O.d.G.

    8) Varie ed eventuali

    Il Presidente comunica di non avere par-ticolari argomenti da sottoporre ai Soci inquesto capitOlo dell'O.d.G., e passa diretta-mente al punto N. 9, conclusivo della seduta.

    9) Risuhati della votazione per la no-mina del Consiglio Direllivo dellaSIl\1P per il hicnnio 1984.85

    Il Presidente della SIMP, Prof. Carapez.za, alle ore t9 comunica che il Collegio degliscrutatori ha terminato il suo compito con-

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    segnando al tavolo della Presidenza i risul-tati della votazione. Risultati che vengonocomunioni seduta stante:

    A scguito dei risultali su riponflti, il Con·siglio Dirctlivo della SIMP (SocictlÌ Italianadi Mincralogia e Petrologia) per il biennio1984·85 risulta così costituito:

    Presidente: CURZiO CIPRIANI (Firenze)Vice Presidente: FRANCESCO PAOLO SASSI

    (Padova)Segretario: GUSTAVO FAGNANI (Milano)Tesor;ere: LoOOVICO MAGI STRETTI (Milano)Consiglieri (1984-87): EMILIANO BRUNO

    Hanno avuto voti:per la carica di Presidente: Curzio Cipriani

    voti 108, Carlo Garavelli v. 4, MarcelloCarapczia v. 2, Antonio Longinelli v. 2,Francesco P. Sassi v. l;

    per la carica di Vicepresidente: FranccscoPaolo Sassi voti 107, Arrigo Gregnaninv. 4, Annibale Motlana v. 2, RobertoSantacroce v. 2, Carlo Garavclli v. t,Lucio Morbidelli v. l;

    per la carica di Segretario: Gustavo Fagna-ni voti 118, Vincenzo Dc Michele v. I,Francesco Paolo Sassi v. I, Giovanni Fer-raris v. l;

    per la carica di Tesoriere: Lodovico Magi-streni voti 120;

    per la carica di Consigliere: Emiliano Brunovoti 115, Giuseppe Rossi v. III, LucianoConti v. 103, Renato Cr.istofolini v. 3,Carlo Alberto Ricci v. 2; Stdano Merlino,Carlo Garavelli, Francesco Burragato, Lu-cio Morbidelli, Mario Benolani, MichelePiccirillo, Gianbosco Traversa v. l;

    per la carica di Rev;sore dà Conti: AndreaAlieni voti 116, Giovanni lselli v. 114,Giorgio Graziani e Luigi Beccaluva v. l;

    per la carica di Revùore supplente: Alfredoferrario voti 111, Giovanni Ferraris eStefano Mcrlino v. 1.

    Il Victp'tsidtnuATIILIO BORIANI

    Il Prtsid~nftMARCELLO CARAPEZZA

    (Torino). GIUSEPPE ROSSI (Pavia), Lu·CIANO CoNTI (Roma); (1982-85): HIRSCHMORALES GABRIELLA (Firenze). LIRERLUCIO (Napoli), ZUCOIETTI STEFANO (To-rino).

    Revisori dei Conti: ANDREA ALlETTI (Mo-dena), GiOVANNI ISETTI (Genova).

    Revisore dà Conti supplente: ALFREoo FER-RARIO (Trieste).

    Con un vivo e prolungato applauso l'As-semblea accoglie i nuovi eletti che entre-ranno in carica il prossimo lO gennaio 1984.

    11 Prof. Carapezza rivolge parole di au-gurio al Presidente neoelelto e lo invita arivolgere un'allocuzione all'Assemblea.

    Il Prof. Cipriani ringrazia il PresidenteCara pezza et lltli i consoci presenti e dichiaradi avere accettata la carica di Presidentecome un servizio. Ricorda i Maestri che lohanno prettduto e le loro attività per ilprogresso e lo sviluppo della SIMP, e inparticolare il suo Maestro Prof. Guido Ca-robbi che proprio in Palermo tenne nel 1954un memorabile convegno, dopo la riunionedi Leoben in Stiria in collegamemo con leSocietà Mineralogiche di Austria e Germania.iniziativa che potremo riprendere in futuronell'ambito dell'alluale collaborazione eu-ropea.

    Il Prof. Cipriani prevede che nel prossimo:Jvvcnire si dovrà rivedere anche l'organizza-zione di Congressi e delle Riunioni, limitan-dosi nel biennio ad un solo congresso masvolgendo diversi convegni scientifici prefe-ribilmente in sedi cCOIrali, si propone di ov-valersi al massimo della collaborazione chegli darà il Consiglio Direttivo e i Soci tuni.

    L'Assemblea applaude nuovamente.

    Alle ore 19,30 infinc, Itattaci tuni gli argo-menti all'O.d.G., non essendovi altro dodeliberare, il Presidente Marcello Carapezzadichiara chiusa l'assembrea dei Soci dellaSIMP.

    Il S~grtf(Jrio Gtn"(J/~GUSTAVO FAGNANI

    122121

    l

    VotantiSchede valideSchede bianche