SOAVE ASSET MANAGEMENT Nuovi professionisti per modelli di … 24ORE _2015... · contratto di...

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Eventi Lunedì 18 maggio 2015 12 Focus Canton Ticino I n breve tempo, l’aspetto generale della piazza fi- nanziaria svizzera, soprat- tutto quella ticinese, è radi- calmente cambiato. Lo sa bene Soave Asset Management, fiduciaria finanziaria di Lugano che, da anni, rappresenta un punto di riferimento per la gestione integrata degli as- set patrimoniali dei propri clienti. Da un lato, infatti, la Svizzera ha firmato con l’Italia gli accordi di Dop- pia Imposizione; dall’altro, l’Italia ha varato la legge sull’autodenuncia volon- taria. Queste due nuove condizioni hanno fatto sì che le realtà imprendito- riali operanti nel campo della gestione patrimoniale subissero, in pochi mesi, una fortissima pressione per ristrutturare le proprie attività in funzione del post Voluntary disclosure. In Ticino, storicamente le- gato alla clientela italiana per ragioni di prossimità geografica, sono nate in passato numerosissime so- cietà di intermediazione fi- nanziaria di piccole e medie dimensioni. Con i cambiamenti inter- corsi, lo spazio per le pic- cole strutture ha cessato di esistere e le medie dovran- no fare un passo definitivo per diventare grandi. Ed è proprio in questa con- giuntura che Soave Asset Management, previo un opportuno cambiamento del proprio modello di bu- siness, vede una propizia possibilità di crescita. “Alla luce di quello che sta accadendo e accadrà nei prossimi mesi, abbiamo formalizzato un cambia- mento del business model che permetterà a entità esterne - sia persone sin- gole sia persone giuridiche - di trovare in noi un’alter- nativa alla loro attuale re- altà che, come detto, non sarà più sostenibile nel gi- ro di pochi mesi”, afferma il Chief operating officer Manuel Aostalli. Soave Asset Management ha dunque lanciato - sup- portata dall’ingresso di un importante partner istitu- zionale svizzero nella com- pagine azionaria - una pro- posta di inquadramento di gestori patrimoniali ester- ni, definendone quattro modalità: due dedicate alle persone fisiche e due dedi- cate a persone giuridiche. Il primo inquadramento ri- guarda il semplice apporto di clientela. “Tra la nostra società e il gestore patrimoniale ester- no fisico verrà concluso un contratto di rapporto d’af- fari che ha come oggetto la segnalazione di clientela da parte di questo gestore”, spiega Aostalli. “I clienti che verranno ap- portati firmeranno un rap- porto di mandato e la no- stra società remunererà il gestore patrimoniale ester- no fisico - che si configura come un classico procaccia- tore di affari e che smette di svolgere un ruolo attivo - sulla base di una commis- sione di apporto. In questo scenario, i clienti diventa- no a tutti gli effetti clienti di Soave Asset Management”. Il modello è destinato a quei piccoli gestori patri- moniali esterni fisici che sono intenzionati a dismet- tere la propria attività (alla luce di quanto sta accaden- do in Ticino) oppure a per- sone che hanno problemi di successione e non hanno identificato un soggetto a cui passare la propria atti- vità o, ancora, a consulenti patrimoniali che lavorano in strutture bancarie e che sono sulla soglia del pen- sionamento. Il secondo inquadramento prevede invece che il gesto- re patrimoniale esterno fi- sico venga assunto da Soave Asset Management e ne di- venti a tutti gli effetti un di- pendente, potendo comun- que continuare a gestire il proprio portafoglio clienti. In tal senso, la sua remune- razione sarà composta da una parte di salario fisso e da una parte di salario va- riabile, determinato in base ai risultati. Il terzo modello di inqua- dramento, dedicato alle persone giuridiche, preve- de una collaborazione con un gestore patrimoniale esterno indipendente. “Pur mantenendo l’indipenden- za societaria ed economica, questo soggetto promuo- ve presso i propri clienti il conferimento di un manda- to di gestione patrimoniale alla nostra società”, afferma Aostalli. “Senza essere un dipenden- te né un partner o un affi- liato, si identificherà verso i suoi clienti come una sorta di consulente esterno di Soave Asset Management”. Questo modello viene of- ferto a quelle figure giu- ridiche intenzionate a fo- calizzarsi sugli aspetti di relationship management e non interessate ad avere una propria struttura orga- nizzativa. “Una scelta che può essere inquadrata nel contesto dei cambiamenti sopraccitati”, continua Aostalli. “Infatti, con la nuova legge sugli intermediari finan- ziari, ormai in fase di ulti- mazione, anche le piccole e medie strutture dovranno dotarsi - direttamente o indirettamente - di alcu- ne figure specifiche quali compliance officer, risk manager e legal officer: persone che dovranno ri- coprire ruoli che diventano obbligatori. È chiaro che le strutture che non gestisco- no una massa critica suf- ficiente non raggiungono quel livello di break-even tale da affrontare questa ti- pologia di costi”. L’ultima modalità di in- quadramento, ancora de- dicata alle persone giuri- diche, riguarda la messa a disposizione di servizi in outsourcing, senza il man- dato di gestione patrimo- niale a favore di Soave As- set Management. In questo caso viene con- cluso un contratto di ser- vizi per svolgere quelle at- tività tipiche della gestione patrimoniale che il sogget- to esterno non intende più svolgere in prima persona e Soave Asset Management viene remunerata con un meccanismo di fee. “Si tratta dunque di un mo- dello di business completo e articolato che potrebbe spingere molte entità ester- ne ad avvicinarsi a noi, an- che in virtù del fatto che la nuova struttura vedrà l’entrata nella compagine sociale di un partner isti- tuzionale, in grado di dare un’immagine di solidità a una realtà media come la nostra”, conclude Aostalli. Il multi-family Office per il futuro Far fruttare, tutelare e trasferire la ricchezza: questa la mission del centro di coordinamento dedicato alle famiglie facoltose S oave Asset Management, attraverso la consorella Londinium, opera anche come “multi-family Office”, agendo come centro di coordinamento per la gestione finanziaria e amministrativa di famiglie facoltose, con la missione di mettere in at- to le tecniche di wealth management più obiettive nell’ottica di far fruttare, tutelare e infine trasferire la ricchezza alle genera- zioni future. “La gestione patrimoniale è solo uno dei servizi offerti alla clientela del Family Of- fice” spiega Aostalli. “Gli altri servizi sono legati alla natura e alle caratteristiche dei clienti”. Questi so- no in genere famiglie di imprenditori che, giunti alla seconda, alla terza o alla quar- ta generazione, chiedono di ottimizzare i propri beni e di avere una garanzia della continuità del patrimonio. “In tal senso, possiamo consigliare sul- le forme più adatte relativamente alla cessione di quote della società agli eredi. E, pur non entrando nel merito della ge- stione dell’azienda, possiamo offrire con- sulenza su come impostarne la struttura giuridica”, conclude Aostalli. SOAVE ASSET MANAGEMENT / Dalla fiduciaria finanziaria luganese una rilettura delle opportunità in funzione del post “Voluntary disclosure” Nuovi professionisti per modelli di business evoluti Il gestore patrimoniale si fa “in quattro” e riguarda le persone sia giuridiche che fisiche. Le società sono chiamate a crescere C ome fiduciaria finanziaria, Soave Asset Management si prefigge di assicurare la migliore scelta d’investimento nella gestione patrimoniale dei propri clienti, fornendo solu- zioni efficaci e personalizzate. In tal senso, la società opera sulla base di una piattaforma ad architettura aperta, che permette di proporre qualsiasi tipo di prodotto di qualsiasi istituzione finanziaria indipendentemente dalla banca de- positaria del cliente. “Il cliente viene seguito a 360 gradi - afferma Aostalli - Si spazia dall’attività di definizione dell’asset allocation stra- tegica, finalizzata a ripartire al meglio, sulla base della propensione al rischio del cliente, le diverse categorie di in- vestimento, alla gestione tattica del portafoglio, compatibile con il desiderio effettivo del cliente, fino alla supervisione costante dell’andamento e l’analisi di attribuzione dei risul- tati”. Soluzioni personalizzate ed efficaci Da sinistra: Manuel Aostalli (chief operating officer), Marialuisa Parodi (chief investment officer) e Roberto Crivelli (chief executive officer) La scala monumentale a doppia rampa del Palazzo Riva di via Soave, che ospita gli uffici di Soave Asset Management a Lugano. Costruito nel 1740, lo storico Palazzo conobbe nel tempo varie destinazioni d’uso. Particolarmente affascinante il periodo intorno al 1830, quando vi si respirarono gli aneliti di libertà risorgimentali lombardi Da sinistra: Roberto Crivelli, Marialuisa Parodi, Manuel Aostalli

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EventiLunedì 18 maggio 201512 Focus Canton Ticino

In breve tempo, l’aspetto generale della piazza fi-

nanziaria svizzera, soprat-tutto quella ticinese, è radi-calmente cambiato. Lo sa bene Soave Asset Management, fiduciaria finanziaria di Lugano che, da anni, rappresenta un punto di riferimento per la gestione integrata degli as-set patrimoniali dei propri clienti. Da un lato, infatti, la Svizzera ha firmato con l’Italia gli accordi di Dop-pia Imposizione; dall’altro, l’Italia ha varato la legge sull’autodenuncia volon-taria. Queste due nuove condizioni hanno fatto sì che le realtà imprendito-riali operanti nel campo della gestione patrimoniale subissero, in pochi mesi, una fortissima pressione per ristrutturare le proprie attività in funzione del post Voluntary disclosure. In Ticino, storicamente le-gato alla clientela italiana per ragioni di prossimità geografica, sono nate in passato numerosissime so-cietà di intermediazione fi-nanziaria di piccole e medie dimensioni. Con i cambiamenti inter-corsi, lo spazio per le pic-cole strutture ha cessato di esistere e le medie dovran-no fare un passo definitivo

per diventare grandi. Ed è proprio in questa con-giuntura che Soave Asset Management, previo un opportuno cambiamento del proprio modello di bu-siness, vede una propizia possibilità di crescita. “Alla luce di quello che sta accadendo e accadrà nei prossimi mesi, abbiamo formalizzato un cambia-mento del business model che permetterà a entità esterne - sia persone sin-gole sia persone giuridiche - di trovare in noi un’alter-nativa alla loro attuale re-altà che, come detto, non sarà più sostenibile nel gi-ro di pochi mesi”, afferma il Chief operating officer Manuel Aostalli.Soave Asset Management ha dunque lanciato - sup-portata dall’ingresso di un importante partner istitu-zionale svizzero nella com-pagine azionaria - una pro-posta di inquadramento di gestori patrimoniali ester-ni, definendone quattro modalità: due dedicate alle persone fisiche e due dedi-cate a persone giuridiche. Il primo inquadramento ri-guarda il semplice apporto di clientela. “Tra la nostra società e il gestore patrimoniale ester-no fisico verrà concluso un

contratto di rapporto d’af-fari che ha come oggetto la segnalazione di clientela da parte di questo gestore”, spiega Aostalli. “I clienti che verranno ap-portati firmeranno un rap-porto di mandato e la no-stra società remunererà il gestore patrimoniale ester-no fisico - che si configura come un classico procaccia-tore di affari e che smette di svolgere un ruolo attivo - sulla base di una commis-sione di apporto. In questo scenario, i clienti diventa-no a tutti gli effetti clienti di Soave Asset Management”. Il modello è destinato a quei piccoli gestori patri-moniali esterni fisici che sono intenzionati a dismet-tere la propria attività (alla luce di quanto sta accaden-do in Ticino) oppure a per-sone che hanno problemi di successione e non hanno identificato un soggetto a cui passare la propria atti-vità o, ancora, a consulenti patrimoniali che lavorano in strutture bancarie e che sono sulla soglia del pen-sionamento.Il secondo inquadramento prevede invece che il gesto-re patrimoniale esterno fi-sico venga assunto da Soave Asset Management e ne di-

venti a tutti gli effetti un di-pendente, potendo comun-que continuare a gestire il proprio portafoglio clienti. In tal senso, la sua remune-razione sarà composta da una parte di salario fisso e da una parte di salario va-riabile, determinato in base ai risultati.Il terzo modello di inqua-dramento, dedicato alle persone giuridiche, preve-de una collaborazione con

un gestore patrimoniale esterno indipendente. “Pur mantenendo l’indipenden-za societaria ed economica, questo soggetto promuo-ve presso i propri clienti il conferimento di un manda-to di gestione patrimoniale alla nostra società”, afferma Aostalli. “Senza essere un dipenden-te né un partner o un affi-liato, si identificherà verso i suoi clienti come una sorta

di consulente esterno di Soave Asset Management”. Questo modello viene of-ferto a quelle figure giu-ridiche intenzionate a fo-calizzarsi sugli aspetti di relationship management e non interessate ad avere una propria struttura orga-nizzativa.“Una scelta che può essere inquadrata nel contesto dei cambiamenti sopraccitati”, continua Aostalli. “Infatti, con la nuova legge sugli intermediari finan-ziari, ormai in fase di ulti-mazione, anche le piccole e medie strutture dovranno dotarsi - direttamente o indirettamente - di alcu-ne figure specifiche quali compliance officer, risk manager e legal officer: persone che dovranno ri-coprire ruoli che diventano obbligatori. È chiaro che le strutture che non gestisco-no una massa critica suf-ficiente non raggiungono quel livello di break-even tale da affrontare questa ti-pologia di costi”.L’ultima modalità di in-quadramento, ancora de-dicata alle persone giuri-diche, riguarda la messa a disposizione di servizi in outsourcing, senza il man-dato di gestione patrimo-niale a favore di Soave As-set Management. In questo caso viene con-cluso un contratto di ser-vizi per svolgere quelle at-tività tipiche della gestione patrimoniale che il sogget-to esterno non intende più svolgere in prima persona e Soave Asset Management viene remunerata con un meccanismo di fee.“Si tratta dunque di un mo-dello di business completo e articolato che potrebbe spingere molte entità ester-ne ad avvicinarsi a noi, an-che in virtù del fatto che la nuova struttura vedrà l’entrata nella compagine sociale di un partner isti-tuzionale, in grado di dare un’immagine di solidità a una realtà media come la nostra”, conclude Aostalli.

Il multi-family Office per il futuroFar fruttare, tutelare e trasferire la ricchezza: questa la mission del centro di coordinamento dedicato alle famiglie facoltose

Soave Asset Management, attraverso la consorella Londinium, opera anche

come “multi-family Office”, agendo come centro di coordinamento per la gestione finanziaria e amministrativa di famiglie facoltose, con la missione di mettere in at-to le tecniche di wealth management più

obiettive nell’ottica di far fruttare, tutelare e infine trasferire la ricchezza alle genera-zioni future.“La gestione patrimoniale è solo uno dei servizi offerti alla clientela del Family Of-fice” spiega Aostalli. “Gli altri servizi sono legati alla natura e

alle caratteristiche dei clienti”. Questi so-no in genere famiglie di imprenditori che, giunti alla seconda, alla terza o alla quar-ta generazione, chiedono di ottimizzare i propri beni e di avere una garanzia della continuità del patrimonio. “In tal senso, possiamo consigliare sul-le forme più adatte relativamente alla cessione di quote della società agli eredi. E, pur non entrando nel merito della ge-stione dell’azienda, possiamo offrire con-sulenza su come impostarne la struttura giuridica”, conclude Aostalli.

SOAVE ASSET MANAGEMENT / Dalla fiduciaria finanziaria luganese una rilettura delle opportunità in funzione del post “Voluntary disclosure”

Nuovi professionisti per modelli di business evolutiIl gestore patrimoniale si fa “in quattro” e riguarda le persone sia giuridiche che fisiche. Le società sono chiamate a crescere

Come fiduciaria finanziaria, Soave Asset Management si prefigge di assicurare la migliore scelta d’investimento

nella gestione patrimoniale dei propri clienti, fornendo solu-zioni efficaci e personalizzate. In tal senso, la società opera sulla base di una piattaforma ad architettura aperta, che permette di proporre qualsiasi tipo di prodotto di qualsiasi istituzione finanziaria indipendentemente dalla banca de-positaria del cliente.“Il cliente viene seguito a 360 gradi - afferma Aostalli - Si spazia dall’attività di definizione dell’asset allocation stra-tegica, finalizzata a ripartire al meglio, sulla base della propensione al rischio del cliente, le diverse categorie di in-vestimento, alla gestione tattica del portafoglio, compatibile con il desiderio effettivo del cliente, fino alla supervisione costante dell’andamento e l’analisi di attribuzione dei risul-tati”.

Soluzioni personalizzate ed efficaci

Da sinistra: Manuel Aostalli (chief operating officer), Marialuisa Parodi (chief investment officer) e Roberto Crivelli (chief executive officer)

La scala monumentale a doppia rampa del Palazzo Riva di via Soave, che ospita gli uffici di Soave Asset Management a Lugano. Costruito nel 1740, lo storico Palazzo conobbe nel tempo varie destinazioni d’uso. Particolarmente affascinante il periodo intorno al 1830, quando vi si respirarono gli aneliti di libertà risorgimentali lombardi

Da sinistra: Roberto Crivelli, Marialuisa Parodi, Manuel Aostalli