Slides Tron-Seminario ODCEC Roma Attestazione dei piani di … · pagare i crediti anteriori per...
-
Upload
nguyendung -
Category
Documents
-
view
214 -
download
0
Transcript of Slides Tron-Seminario ODCEC Roma Attestazione dei piani di … · pagare i crediti anteriori per...
PROF. ALBERTO TRON INCARICATO DI ECONOMIA AZIENDALE NELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA DOTTORE COMMERCIALISTA - REVISORE LEGALE - PUBBLICISTA CONSULENTE TECNICO TRIBUNALE CIVILE E PENALE DI ROMA
I PRINCIPI DI ATTESTAZIONE DEI PIANI DI RISANAMENTO
ALBERTO TRON
ODCEC ROMA
SEMINARIO DELLA COMMISSIONE DIRITTO DEL’IMPRESA
“LE ATTESTAZIONI DELL'ESPERTO NELL'UTILIZZO DEGLI STRUMENTI LEGALI PER IL SUPERAMENTO DELLO STATO DI CRISI”
ROMA
16 MARZO 2015
Oggetto delle attestazioni del professionista
Piani a&esta* Ar#colo 67 L.F., terzo comma, le3era d)
Concordato preven*vo Ar#colo 161 L.F., terzo comma
Accordi di ristru&urazione Ar#colo 182-‐bis L.F.
Finanziamen* prededucibili Ar#colo 182-‐quinquies L.F.
Concordato con con*nuità aziendale Ar#colo 186-‐bis L.F.
Funzionalità alla migliore soddisfazione dei creditori
Veridicità dei da# aziendali e a&uabilità dell’accordo. Idoneità all’integrale pagamento dei creditori
Veridicità dei da# aziendali e fa>bilità del piano.
Prosecuzione dell’aEvità funzionale al miglior soddisfacimento dei creditori
Veridicità dei da# aziendali e fa>bilità del piano.
Oggetto delle attestazioni del professionista
Pre-accordo Articolo 161 bis, c. 6 LF
Pagamenti prededucibili Articolo 182-quinquies, c. 4 e 5 L.F.
Il debitore per chiedere di essere autorizzato a pagare i crediti anteriori per prestazioni di beni o servizi; il professionista testa che tali prestazioni sono essenziali per la prosecuzione dell’attività di impresa è funzionale ad assicurare la migliore soddisfazione dei creditori. Nel comma quarto è previsto per il concordato preventivo, nel comma quinto per l’accordo di ristrutturazione e nel preaccordo (182 bis, c. 6)
Prima della formalizzazione dell’accordo, quando sono in corso le trattative può essere chiesto il divieto di iniziare o proseguire le azioni cautelari o esecutive: se vi è una dichiarazione del professionista della proposta circa la idoneità della proposta, se accettata, ad assicurare l’integrale pagamento dei creditori con i quali non sono in corso trattative o che hanno legato la propria disponibilità a trattare
La veridicità dei dati aziendali e la fattibilità/attuabilità del piano
La recente riforma della legge fallimentare ha comportato, quale effe3o, che l’ogge3o dell’aEvità del professionista incaricato presen# elemen* comuni quali l’a3estazione della:
A. veridicità dei da* aziendali
B. fa>bilità del Piano
Innovazione di forma e non di sostanza
la veridicità dei da# era di fa3o già richiesta in precedenza
interrelazioni tra le due dimensioni oggetto dell’attestazione
la “ragionevolezza” di un piano lo rende certamente “faEbile”
attuabilità = fattibilità
È contro il dettato normativo pretendere dall’attestatore: 1. L’attestazione della completezza dei dati su cui si fonda il piano
estendendo il perimetro delle verifiche alla ricerca frodi che non compete all’attestatore ma al commissario
2. La stima delle attività potenziali derivanti dalle azioni revocatoria e delle azioni che potenzialmente si potrebbe impostare contro amministratori sindaci quando le stesse non siano parte integrante del piano presentato
3. La verifica della valutazione fatta nel piano vitale attività potenziali qualora le stesse siano previste utilizzando criteri differenti della massima potenzialità
La veridicità dei dati aziendali
La veridicità dei dati aziendali
Perimetro di analisi: dati rilevanti ai fini dell’attuabilità del piano (SP più rilevante di CE) Particolare attenzione a:
• Elementi di maggiore importanza in termini quantitativi (es. crediti rilevanti);
• Componenti del capitale circolante che produrranno flussi di cassa (es. scorte, crediti, debiti, acconti);
• Elementi con profili di rischio elevato ai fini dell’attestazione (es. avviamenti di assets da dismettere, Fondi rischi e oneri);
• Elementi di sospetto circa l’affidabilità delle operazioni di gestione (es. operazioni con parti correlate
La relazione di attestazione (stralci)
LE PARTI COMPONENTI LA RELAZIONE La relazione di attestazione è composta da tre sezioni: una prima parte introduttiva e di rendicontazione sulle verifiche svolte sulla veridicità della base dati, una seconda parte nella quale è svolta l’analisi del piano e una parte finale contenente il giudizio di fattibilità.
La prima parte della relazione deve contenere le informazioni relative: al professionista incaricato, all’incarico ricevuto, alla documentazione esaminata, alla situazione societaria riscontrata al momento della redazione del piano, alle verifiche sulla veridicità della base dati.
In questa seconda parte della relazione, l’Attestatore riepiloga: le ipotesi su cui si fonda il piano, le relative proiezioni temporali, la strategia di liquidazione o di risanamento.
La veridicità dei dati aziendali
La relazione di attestazione deve contenere un esplicito giudizio sulla veridicità dei dati aziendali. Accertamento strumentale al giudizio di fattibilità del piano e di attuabilità dell’accordo di ristrutturazione dei debiti o della proposta concordataria, nel senso che una base dati non veritiera rende inattendibile il piano costruito su di essa e impedisce nella sostanza il giudizio sulla fattibilità. L’espressione “veridicità” deve essere intesa nel senso che il processo di produzione dell’informazione economico-finanziaria si basi su un sistema amministrativo-contabile adeguato (cioè idoneo a contenere il rischio di errori rilevanti) e che i redattori dell’informazione operino le stime in modo corretto, pervenendo a un’informazione attendibile e imparziale
La veridicità dei dati aziendali – il perimetro delle verifiche
4.3.2. L’Attestatore deve verificare che le situazioni patrimoniali, economiche e finanziarie che rappresentano i dati di partenza del piano (“base dati contabile”) siano attendibili e in grado di fornire un quadro fedele della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’azienda, entro la quale sarà desumibile la più recente rappresentazione degli elementi del patrimonio aziendale. La verifica delle componenti di conto economico appare necessaria solo nei casi in cui i dati reddituali consuntivi costituiscano un elemento fondamentale posto alla base delle proiezioni di piano (certamente necessarie per un piano in continuità).
La veridicità dei dati aziendali – il perimetro delle verifiche
Art. 7.2.6. Nei principi di attestazione dei piani di risanamento è indicato che, con riferimento all’analisi della “base dati contabile” il professionista debba compiutamente relazionare e documentare le verifiche strumentali al giudizio sulla veridicità dei dati svolte sulle singole poste dell’attivo e del passivo. Art. 7.4.3. A tale fine si deve evidenziare: • le tecniche di revisione utilizzate; • le categorie di asserzioni indagate (esistenza, completezza, diritti e obblighi,
manifestazione, valutazione, misurazione, presentazione e informativa); • l’estensione dei campioni osservati; • I risultati ottenuti
Il rapporto con i revisori legali
Pur considerata la diversa finalità tra l’attività di revisione legale e il lavoro di verifica della base dati contabile da parte dell’Attestatore, la collaborazione con i revisori legali e l’accesso alle risultanze dei loro controlli è auspicabile nell’interesse dell’azienda per consentire un più celere svolgimento dell’attività di verifica. Ciò vale in particolare per alcune procedure, quali la riconciliazione dei conti bancari, le verifiche su clienti e fornitori o le analisi sul magazzino che richiedono, di norma, tempi abbastanza lunghi. In tal caso l’Attestatore deve formulare apposita richiesta all’azienda circa l’intenzione di consultare le risultanze dei controlli del revisore legale e/o dialogare con tale soggetto in merito ai controlli svolti o da svolgere. Se tale richiesta non ha sostanziale soddisfazione, l’Attestatore deve menzionare tale fatto nella sua relazione e considererà tale impossibilità come un elemento che concorre a formare il giudizio sulla veridicità dei dati aziendali.
Fasi per la predisposizione di un piano di risanamento:
A. Ricerca delle cause della crisi
B. Definizione delle strategie
C. Valutazione preliminare comparata delle “exit strategies” dalla crisi: risanamento, cessione o liquidazione
D. Determinazione delle assunzioni e dei flussi attesi
E. Il rischio di “execution” del piano medesimo e stress test
Il piano di risanamento: perimetro di riferimento
La fattibilità del piano: aspetti di sintesi
Le direttrici di analisi del piano devono vertere su:
A. Il processo di formazione del piano
B. La ragionevolezza delle assunzioni e dei flussi attesi;
C. Il rischio di “execution” del piano medesimo
Dovrà essere prestata particolare attenzione sui REQUISITI del piano:
attendibilità
coerenza
sostenibilità finanziaria
Valutazione della strategia di risanamento
• Significativa discontinuità rispetto ai fattori che hanno determinato la crisi.
• Analisi degli elementi alla base del miglioramento delle marginalità operative.
• Individuazione delle condizioni necessarie per l’implementazione della strategia di risanamento (stipulazione accordi fornitori, dismissione di attività, acquisizione nuova finanza).
Valutazione del programma di intervento
• Traduzione del piano in un programma di intervento con azioni da realizzare e tempi di esecuzione.
• A titolo esemplificativo:
• investimenti da effettuare; • impatto organizzativo (business model, management, organico aziendale,
aree geografiche, canali distributivi, assetto commerciale); • interventi sul portafoglio prodotti/servizi/brand • azioni da implementare per mutare la clientela di riferimento.
Verifica delle ipotesi
• Analisi di causalità tra strategie e risultati economico-finanziari attesi. • Analisi di coerenza interna e delle motivazioni a fondamento di eventuali
scostamenti. • Analisi di coerenza esterna ed elementi di riscontro attivo attendibili (rapporti di
istituzioni pubbliche, associazioni di categoria, Università, note società di ricerca e di consulenza).
• Esempi di incoerenze:
– crescita delle vendite in scenari di riduzione della domanda; – rafforzamento di un marchio con modesti investimenti;
– lancio di prodotti in tempi troppo brevi.
ISAE 3400
• ISAE 3400 «The Examination of Prospective Financial Information» emesso dall’IFAC:
• previsioni (forecast) informazioni prospettiche basate su best estimate assumption, ovvero assunzioni normali relative a eventi futuri che il management reputa ragionevolmente realizzabili;
• proiezioni (projection) informazioni basate su hypotetical assumption, ovvero assunzioni ipotetiche non supportate da dati storici ma relative ad eventi futuri ed azioni che potrebbero non verificarsi.
Previsioni e proiezioni
Le “proiezioni” nell’ISAE 3400 sono intese come assunzioni che non necessariamente sono attese verificarsi e che non sono dimostrabili con elementi oggettivi. L’attività di attestazione della fattibilità del piano, invece, deve rispondere a scenari di tipo “what if”: ne deriva il ritenersi che le attestazioni dei piani di risanamento debbano basarsi essenzialmente su “previsioni” (forecasts) e non su “proiezioni” (projections). Infatti, la funzione di garanzia dell’attestazione, nei confronti di tutti i soggetti interessati, così come la peculiarità della situazione di crisi aziendale, rispetto ad altre situazioni di utilizzo di piani, impongono che le assunzioni del piano, ancorché di incertezza elevata, si basino su elementi oggettivi e dimostrabili dunque, sarà compito dell’attestatore verificarle, motivando conseguentemente il suo giudizio di realizzabilità
Limitare il rischio di “execution” del piano
• ANALISI DI SENSITIVITÀ
– profilo industriale (es. fatturato, ebitda margin, capex) – profilo finanziario (es. ciclo monetario, variazione tassi)
• STRESS TEST
– considerazione di scenari alternativi – resistenza del piano rispetto alla rottura dei covenant
Sensitivity Analysis
L’analisi di sensitivity del piano “base” consentirà, oltre ad immaginare scenari di “rottura” del piano, anche gli scenari di “delta-performance” che dovranno essere oggetto di verifica di deployment e di attento monitoraggio da parte del management aziendale al fine di garantire il conseguimento degli obiettivi di risanamento contenuti nel piano stesso.
Sensitivity Analysis – Scenario 1
Variabili chiave Scenario 1
Economiche
Ricavi -‐ 2013: perdita del 3% su base annua su canale de3aglio e circa 50% su ordini ancora da acquisire -‐ 2014: perdita del doppio del decremento del mercato (-‐1,7*2) su tuE i canali tranne GDO e ProgeE speciali. ProgeE speciali non realizzazione del 10% dei ricavi
COGS -‐ 2014: i cos# sono rimas# invaria# in valore assoluto ipo#zzando una riduzione a volumi (per riduzione fa3urato) compensata dall'incremento dei COGS
Finanziarie
Incassi -‐ 2013: insolu# rispeEvamente 40% su Ri.Ba. E 90% su Rimessa Dire3a -‐ 2014 e 2015: come 2013
Bad debts -‐ 2014: insolu# non recupera# (perdite su credi#) dal 3% al 10%
CF Sinte*co 2013 2014 2015
FLUSSO DI CASSA OPERATIVO 3.933.525 4.107.841 5.046.234
FLUSSO DI CASSA A SERVIZIO DELLA GESTIONE FINANZIARIA 4.193.789 2.474.449 4.005.080
TOTALE AREA FINANZIARIA -‐9.552.584 -‐2.172.457 -‐4.562.882
FLUSSO DI CASSA NETTO -‐5.358.795 301.992 -‐557.802
DISPONIBILITA' DI CASSA (progressivo) 141.205 443.198 -‐114.604
Sensitivity Analysis – Scenario 2
Variabili chiave Scenario 2
Economiche
Ricavi -‐ 2013: perdita del 3% su base annua su canale de3aglio e circa 50% su ordini ancora da acquisire -‐ 2014: perdita del doppio del decremento del mercato (-‐1,7*2) su tuE i canali tranne GDO e ProgeE speciali. ProgeE speciali non realizzazione del 10% dei ricavi
COGS -‐ 2014: i cos# sono rimas# invaria# in valore assoluto ipo#zzando una riduzione a volumi (per riduzione fa3urato) compensata dall'incremento dei COGS
Finanziarie
Incassi -‐ 2013: insolu# rispeEvamente 40% su Ri.Ba. E 90% su Rimessa Dire3a -‐ 2014 e 2015: come 2013
Bad debts -‐ 2014: insolu# non recupera# (perdite su credi#) dal 3% al 5%
CF Sinte*co 2013 2014 2015
FLUSSO DI CASSA OPERATIVO 3.933.525 4.378.158 5.412.583
FLUSSO DI CASSA A SERVIZIO DELLA GESTIONE FINANZIARIA 4.193.789 2.744.767 4.371.429
TOTALE AREA FINANZIARIA -‐9.552.584 -‐2.172.457 -‐4.562.882
FLUSSO DI CASSA NETTO -‐5.358.795 572.310 -‐191.453
DISPONIBILITA' DI CASSA (progressivo) 141.205 713.515 522.062
Sensitivity Analysis – Scenario R1
Variabili chiave Scenario R1
Economiche
Ricavi Perdita del 20,50% sul canale de3aglio, 2,5% sul canale GDO, 10% su PGT e 5% su altri canali per tu3o l'arco di piano
COGS
Finanziarie Incassi
Bad debts
CF Sinte*co 2013 2014 2015
FLUSSO DI CASSA OPERATIVO 3.778.384 2.658.060 4.042.647
FLUSSO DI CASSA A SERVIZIO DELLA GESTIONE FINANZIARIA 4.038.648 1.024.668 3.001.493
TOTALE AREA FINANZIARIA -‐9.552.584 -‐2.172.457 -‐4.562.882
FLUSSO DI CASSA NETTO -‐5.513.936 -‐1.147.789 -‐1.561.389
DISPONIBILITA' DI CASSA (progressivo) -‐13.936 -‐1.161.725 -‐2.723.114
Sensitivity Analysis – Scenario R2
Variabili chiave Scenario R2
Economiche
Ricavi
COGS
Finanziarie
Incassi -‐ 2013-‐2014-‐2015: insolu# rispeEvamente 37% su Ri.Ba. E 90% su Rimessa Dire3a
Bad debts -‐ 2013-‐2014-‐2015: insolu# non recupera# (perdite su credi#) dal 3% al 10%
CF Sinten*co 2013 2014 2015
FLUSSO DI CASSA OPERATIVO 3.758.294 4.116.779 5.564.421
FLUSSO DI CASSA A SERVIZIO DELLA GESTIONE FINANZIARIA 4.018.558 2.483.388 4.523.268
TOTALE AREA FINANZIARIA -‐9.552.584 -‐2.172.457 -‐4.562.882
FLUSSO DI CASSA NETTO -‐5.534.026 310.931 -‐39.615
DISPONIBILITA' DI CASSA (progressivo) -‐34.026 276.905 237.290
Il giudizio finale dell’Attestatore rappresenta un aspetto fondamentale dell’incarico professionale. La relazione deve contenere separatamente: a) il giudizio sulla veridicità dei dati aziendali e, b) il giudizio di fattibilità del Piano Il giudizio sulla veridicità dei dati aziendali può essere positivo o negativo. Al giudizio negativo è equiparato il caso nel quale vi sia impossibilità di esprimere un giudizio (ad esempio per assenza di dati fondamentali o per rilevanti impedimenti riscontrati nello svolgimento delle proprie verifiche, tali da non permettere l’espressione di un giudizio). L’Attestatore può esprimere un giudizio positivo sulla veridicità della base dati aziendali anche se, limitatamente ad alcune poste, riscontra carenze o errori. Ciò purché questi siano tali da non compromettere la veridicità complessiva della base dati. Un giudizio positivo sulla veridicità può assumere la seguente forma: “Alla luce delle verifiche svolte, si esprime un giudizio positivo sulla veridicità dei dati espressi nel piano di risanamento”
La relazione di attestazione (stralci)
In assenza di un giudizio positivo in merito alla veridicità della base dati non si crede possibile giungere ad esprimere un giudizio finale positivo sulla fattibilità del piano ed è pertanto inopportuno, salvo casi eccezionali, che l’Attestatore si esprima in merito alla fattibilità del piano. Il giudizio sulla fattibilità del piano può essere positivo o negativo. Al giudizio negativo è equiparato il caso nel quale vi sia impossibilità di esprimere un giudizio (ad esempio impossibilità di verificare la fondatezza di ipotesi che condizionano significativamente la fattibilità del piano). Un giudizio positivo può assumere la seguente forma:
“A seguito dei controlli effettuati ed alla luce del giudizio positivo espresso in merito alla veridicità dei dati aziendali, si esprime un giudizio positivo sulla fattibilità del piano”
La relazione di attestazione (stralci)
Deployment
Una volta che il piano industriale (di risanamento), nelle sue assunzioni di base e nelle simulazioni di Analisi di Sensitività – variazione di KPI Economico-Finanziari-Organizzativi –, ha espresso, con chiarezza e dettaglio, tutte le azioni che l’azienda dovrà perseguire affinché siano raggiunti gli obiettivi sottostanti la performance economica, finanziaria e patrimoniale attesa, è necessario avviare la fase di Deployment e Monitoring.
Il Deployment è composto di tre momenti critici:
• la condivisione con tutta l’azienda (e gli stakeholders) dei contenuti del piano;
• l’assegnazione delle responsabilità (nominative) dei piani d’azione;
• l’avvio della produzione delle scorecard dei KPI critici.
Monitoraggio
Il Monitoring è un “never-ending process” che ogni impresa deve avere istituzionalizzato per valutare, con una determinata frequenza, lo stato di salute del business. Il monitoraggio è uno dei processi più importanti per la corretta esecuzione di un piano industriale, perché la misurazione dello stato attuale di performance verso quello atteso è una condizione obbligatoria per valutare l’esecuzione di contromisure nel caso di scostamenti negativi. Un esempio:
Fasi
Attori coinvolti
Responsabilità
Raccolta dati ed elaborazione indicatori di Funzione/Divisione
Consolidamento e analisi dei risultati
Condivisione dei risultati con il vertice
• Provider dei dati economico-finanziari
• Provider di dati qualitativi
• Provider di dati organizzativi/performance
• CFO • Controllo di Gestione • …
• CFO • AD e Presidente • Comitato di Direzione • Consiglio di
Amministrazione
Data owner Controllo di Gestione CFO
Un esempio di applicazione
Macroarea Area di interesse
Obiettivo operativo
Azioni Tempistica Responsabile Periodicità
Commerciale
Ordinativo ingrosso
Accordo con XXX
Finalizzazione accordo
Entro 2014 Direttore Generale
Quadrimestrale
Media ordine per grossista XXX
Vendite su territorio
N/A Direttore Commerciale
Quadrimestrale
Ordinativo estero
Avanzamento ordini
Vendite su territorio
N/A Direttore Commerciale
Quadrimestrale
Economica Costo del Prodotto
Mantenimento incidenza su ricavi
Analisi degli scostamenti
2013: 42% Vdp 2014: 43% Vdp 2015: 44% Vdp
Direttore Amministrazione Finaza Controllo
Quadrimestrale
Analisi di marginalità
Monitoraggio marginalità
Analisi ordinativi Giu – Sett – Gen Direttore Amministrazione Finaza Controllo
Quadrimestrale
Personale Funzione X Riduzione costo Identificazione X risorse in eccesso
2014 Direttore Generale
Quadrimestrale
… … … … … … …
… … … … … … …
Criticità e punti di attenzione dei piani industriali nelle aziende in crisi
• Nella pratica si vedono spesso dei Piani che già ad un primo esame si mostrano fragili e non risolutivi della crisi che cercano di fronteggiare
• L’uscita dalla crisi, invece, richiede:
• un radicale ripensamento dell’impresa e del suo modo di stare sul mercato che porti ad un Piano che dia un’ampia rassicurazione sulla propria fattibilità
• (spesso) la modifica del vertice organizzativo dell’impresa (change management)
• intervenire tempestivamente
• condizioni al Piano