SIVIGLIA - Associazione Culturale · secreta) che ricorda la spirale cosmica di Fibonacci, ma non...

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da giovedi 28 DICEMBRE 2017 a lunedi 1 GENNAIO 2018 Buon anno Siviglia! dove due continenti si incontrano SIVIGLIA CADICE JEREZ DE LA FRONTERA (durata 5 giorni 4 notti) L'Andalusia è una terra estrema e lontana, ai confini occidentali dell’Europa, ma è anche un ponte, il contatto più prossimo tra Europa e Africa, tra Atlantico e Mediterraneo. Per questo l'Andalusia ha vissuto un incessante susseguirsi di culture diverse e straordinarie, che da qui sono poi entrate in Europa nel corso dei secoli e che le hanno fatto meritare il titolo di Porta dell'Europa. È una regione profondamente meridionale, la patria delle case bianche, dei fiori variopinti che coprono i cortili, dei paesini arroccati come in un presepe vivente, ma anche del profumo di agrumi, di olio e vini sopraffini, e del suono sincopato del flamenco. Grazie alla sua cultura unica ed irripetibile, risultato di un continuo avvicendarsi di contrasti e contaminazioni, l’Andalusia è una terra dal fascino irresistibile, e Siviglia, sua splendida capitale, ne rappresenta il cuore.

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da giovedi 28 DICEMBRE 2017 a lunedi 1 GENNAIO 2018

Buon anno Siviglia! dove due continenti si incontrano

SIVIGLIA CADICE

JEREZ DE LA FRONTERA

(durata 5 giorni – 4 notti)

L'Andalusia è una terra estrema e lontana, ai confini occidentali dell’Europa, ma è anche un ponte, il contatto più prossimo tra Europa e Africa, tra Atlantico e Mediterraneo. Per questo l'Andalusia ha vissuto un incessante susseguirsi di culture diverse e straordinarie, che da qui sono poi entrate in Europa nel corso dei secoli e che le hanno fatto meritare il titolo di Porta dell'Europa. È una regione profondamente meridionale, la patria delle case bianche, dei fiori variopinti che coprono i cortili, dei paesini arroccati come in un presepe vivente, ma anche del profumo di agrumi, di olio e vini sopraffini, e del suono sincopato del flamenco. Grazie alla sua cultura unica ed irripetibile, risultato di un continuo avvicendarsi di contrasti e contaminazioni, l’Andalusia è una terra dal fascino irresistibile, e Siviglia, sua splendida capitale, ne rappresenta il cuore.

Giovedi 28 dicembre ROMA - SIVIGLIA

Appuntamento con il gruppo alle ore 6.30 all’aeroporto di Roma Fiumicino presso il check in della compagnia Vueling in partenza per Siviglia (ore 8.20). Arrivo previsto alle ore 11.05.

Siviglia, grazie al fiume navigabile Guadalquivir, per tre secoli rimase il porto principale della Spagna, l'unico autorizzato al commercio con le colonie, pur non essendo dislocata direttamente sul mare. Con la scoperta delle Americhe, Siviglia fu la città dove si stabilì la Casa de Contratación, un organismo commerciale che deteneva il monopolio dei rapporti economici con le colonie americane. Le enormi ricchezze che furono accumulate in questo periodo fecero di Siviglia la città più ricca e cosmopolita della Spagna, e della Spagna il paese più potente d'Europa. Nel secolo d'oro, il Siglo de Oro, il '500, fu fondata l'Università e la città arrivò a contare circa 150mila abitanti.

Sono tanti gli scorci, i monumenti, le strade, le chiese, gli edifici civili da ammirare in questa città andalusa, che fonde in sé la cultura e l'arte fenicia e romana, l’araba e la cristiana. Cominciamo a prendere confidenza con Siviglia da Plaza de l’Ayuntamento, dominata dal Municipio in perfetto stile plateresco, che nel XVI secolo rendeva gli edifici simili a gioielli cesellati in argento, in spagnolo “plata”. Ci addentreremo, quindi, nel Barrio de Santa Cruz, anche chiamato la Juderia. È uno dei quartieri più pittoreschi e famosi di Siviglia. È la zona della città che più di tutte ha mantenuto la sua struttura moresca. In seguito all'espulsione degli arabi, qui si installò la comunità ebraica, una delle più grandi di Spagna, ai tempi di Ferdinando III. Il quartiere è un dedalo di viuzze strette e tranquille sulle quali si affacciano splendide abitazioni con facciate bianche e ocra ricoperte da edere e fiori. Nel XV secolo furono costruite diverse piazze che si aprono in mezzo al labirinto di vie.

Pranzo libero, cena e pernottamento.

Venerdi 29 dicembre SIVIGLIA

Intera giornata dedicata a Siviglia con i due siti inseriti nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità: i Reales Alcazares, e la Cattedrale con la Giralda,

I Reales Alcázares (= le fortezze reali) vengono chiamati così, al plurale, perché costituiscono un insieme architettonico che va dal primo Alcázar arabo (al-Qasr = palazzo/castello) ai successivi ampliamenti di cortili e palazzi che furono costruiti dai monarchi successivi. Straordinario esempio di stile mudejar, come viene chiamato il particolare stile che le maestranze musulmane misero in opera per la committenza cristiana. Oltre alle stupende sale, stanze e cortili dei palazzi, vanto della residenza reale, sono i magnifici giardini, arte in cui gli andalusi sono grandi maestri.

La Catedral Metropolitana de Santa María de la Sede de Sevilla, nota semplicemente come Cattedrale di Siviglia, è costruita in stile gotico e si estende su oltre 11mila m.q, dato questo che la rende la terza chiesa più grande al mondo. Dal 1987 fa parte della lista dei patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, assieme all’Alcazar e all’Archivo de Indias. L’edificio, con la sua imponenza, fu concepito come simbolo evidente del benessere della città, quando divenne un importante centro commerciale europeo. I lavori iniziarono nel 1402 e continuarono fino al 1506 e i componenti clericali della parrocchia donarono metà dei loro stipendi per pagare architetti, artisti, artigiani e quant’altri. Il sito su cui è stata costruita la Cattedrale era quello dell’antica moschea di Siviglia, di cui rimane ancora il minareto, convertito poi in un campanile e noto come La Giralda, oggi un simbolo indiscusso della città.

Pranzo libero, cena e pernottamento.

Sabato 30 dicembre CADICE JEREZ DE LA FRONTERA

E giornata di trasferimento, verso le azzurre acque dell’oceano Atlantico. Cadice è come una bianca isola costruita su un promontorio roccioso che conclude una lunga striscia di terra protesa per nove chilometri di mare: situata al di là dello stretto di Gibilterra,è come il fazzoletto con cui la Spagna dà l'addio ai naviganti. Fondata in origine dai Fenici nell’estremità inferiore della Penisola Iberica, sul piatto limite settentrionale di un’esile lingua alluvionale, secondo una consuetudine geografica di questo popolo straordinario che colonizzò l’occidente Mediterraneo dal IX secolo a.C. Questa lingua, correndo nella medesima direzione della costa, forma una baia, entro la quale sfocia il fiume Guadalete; la penisoletta del Trocadero divide la baia in due parti: una meridionale più interna e una settentrionale aperta verso l’oceano, formando un perfetto porto naturale. Già in età cartaginese fu città potente e opulenta ma, nonostante le origini, fu fedele alleata di Roma durante le guerre puniche. Decadde nel periodo della dominazione visigota (V-VIII sec.) e successivamente alla conquista musulmana del 711 fu contesa fra varie popolazioni arabo-africane fino alla riconquista cristiana di Alfonso il Saggio, re di Castiglia (1262). Per la sua natura di città-piazzaforte, fu anche più volte esposta alle rappresaglie inglesi. La guerra di indipendenza spagnola contro Napoleone qui ebbe inizio nel 1808. Vi risiedettero la Giunta centrale, il Consiglio di reggenza e poi le Cortes che, perdurando ancora l’assedio francese, vi proclamarono la Costituzione (1812). Nel 1820, da Cadice partì il movimento insurrezionale contro re Ferdinando VII e nel 1868 fu sede del pronunciamiento delle truppe spagnole che detronizzarono Isabella II.

È nel I secolo d.C., con Lucio Giunio Moderato Columella, nato a Cadice, agricoltore appassionato e scrittore efficace, che la scienza agraria romana raggiunge il suo apice. Con i dodici libri di de re rustica, Columella ci lascia una descrizione esauriente delle pratiche agricole in uso nelle aree mediterranee dell’impero. Grazie alla formazione scientifica, l’istinto di naturalista, l’esperienza diretta di agronomo e di imprenditore agricolo, compone il primo vero trattato di scienza della coltivazione. L'opera rappresenta un sistema organico, che per quasi due millenni, è stato il punto di riferimento di chi voleva applicarsi razionalmente alle attività agricole. Il pensiero di Columella propone un’ampia gamma di tecniche “avanzate” per numerose colture specializzate. La sua è un’attività nella quale alle piccole fattorie coltivate direttamente dai cittadini romani - costretti a vendere i propri appezzamenti a causa dei lunghi anni passati nell'esercito - si sostituiscono le grandi imprese "capitalistiche". Queste aziende, di proprietà dei patrizi o dei cavalieri, condotte con manodopera servile, sono fortemente specializzate in produzioni destinate al mercato delle grandi città dell'Impero, come Roma, Atene, Alessandria. Il quinto libro dell'opera viene dedicato anche alla coltivazione dell'olivo: il trattato di olivicoltura e di tecnica olearia dell'autore latino è ampio e dettagliato, con un quadro di cognizioni botaniche e di precetti tecnologici destinati a restare fino al XVIII sec. il parametro supremo di un’attività fondamentale nei paesi dell'Europa meridionale.

Ancora una terra di confine tra occidente e islam, Jerez de la Frontera è uno di quei luoghi che non è passato inosservato nella storia. Il suo nome si pronuncia "He-res" o "He-Reth", in andaluso e castigliano, rispettivamente, mentre Spagnoli e Arabi l'hanno chiamata con vari nomi, tra cui 'Heres' e 'Scheris', corrotto dagli Inglesi in 'Sherry', il prelibato vino di cui Jerez è la capitale.

I due complessi della Cattedrale e dell’Alcazar rappresentano il vanto di Jerez: La Catedral de San Salvador, maestoso edificio settecentesco costruito sulle rovine di una moschea, in stile gotico con finezze barocche e neo-classiche. Di particolare suggestione il patio moresco arricchito dagli aranci e una scala segreta (= escalera secreta) che ricorda la spirale cosmica di Fibonacci, ma non porta da nessuna parte. Nelle cappelle dietro all’altare maggiore sono esposti alcuni importanti quadri di pittori spagnoli del Seicento. L’Alcazar, antica fortezza almohadi, risalente ai secoli XI-XII, conserva all’interno della sua potente cinta

murari, l’antica e mistica Mezquita (poi cappella cattolica) con mihrab e splendida cupola a volta; successivamente si raggiungono gli splendidi giardini, curati e ricostruiti secondo quella che dovrebbe essere stata la struttura originale, anche per la tipologia delle piante. Alle spalle del fiabesco giardino, si trova il Palacio de Villavicencio, un edificio di epoca posteriore dove risiedeva la famiglia omonima che si sobbarcò la responsabilità di alcune modifiche nell’antica struttura dell’Alcazár. Oltre il giardino si trovano i molto ben conservati i Baños (= hammam), con la tradizionale struttura tripartita secondo la progressione delle terme romane. Manzanilla, Amontillado, Palo Cortado, Oloroso, Cream, Pedro Ximenes, sono le qualità di alcuni dei favolosi vini di Jerez. Si tratta di un vino liquoroso prodotto a partire da uve di tipo palomino (il 90% della produzione), Pedro Ximénez (abbreviato PX) e moscatel e differisce dagli altri vini per il processo di lavorazione. Un tempo dopo la vendemmia l'uva veniva sottoposta a un appassimento su stuoie, mentre oggi si preferisce effettuare una vendemmia tardiva. La palomino è l'uva di gran lunga più usata. Grazie ai caldi venti del sud e allo strato protettivo di pruina presente sulla sua buccia, essa permette la formazione di colonie di lieviti indigeni responsabili della formazione del cappello protettivo durante la fermentazione.

Molto particolare il sistema di invecchiamento, denominato soleras y criaderas, in cui il vino viene periodicamente travasato dalle botti poste più in alto (le criaderas, che contengono il vino più giovane) a quelle poste al livello inferiore, fino ad arrivare a quelle che si trovano a contatto col suolo (le soleras, appunto, che contengono il vino nella sua ultima fase di invecchiamento). Pranzo libero, cena e pernottamento a Siviglia.

Domenica 31 dicembre SIVIGLIA: l’ISLA DE LA CARTUJA, LA CASA DE PILATOS

Ancora una giornata ancora alla scoperta di Siviglia: la Cartuja, il Barrio di Triana, la Casa de Pilatos e l’Hospital de los Venerables.

La Casa de Pilatos è il più sontuoso palazzo di Siviglia costruito agli inizi del XVI secolo, residenza dei duchi di Medinaceli. L'idea era quella di realizzare una copia del Pretorio del procuratore della Giudea, Ponzio Pilato, dato che l'edificio era stato fortemente voluto da Don Fadrique, di ritorno dal suo viaggio in Terra Santa. Il palazzo è un insieme di stili architettonici diversi che vanno dal Rinascimentale allo stile mudéjar, tipico dell'Andalusia. La profonda religiosità e l’attenzione al rispetto delle tradizioni del popolo andaluso ci ha consegnato numerosi complessi architettonici di valore artistico davvero notevole, tra i quali spicca la cosiddetta “Cartuja”, la Certosa di Sevilla. La struttura, risalente al secolo XV, è una affascinante sintesi degli stili gotico, rinascimentale e barocco, ed è situata su un’isola sulle rive del fiume Guadalquivir, che bagna la capitale andalusa. La storia si fonde con l’arte e l’artigianato nel corso del 1842, quando il monastero, abbandonato e malridotto per l’espulsione del monaci a partire dal 1836, fu acquistata da Carlos Pickman, di Liverpool, che lo trasformò in una fabbrica di porcellana dallo straordinario successo commerciale. Le porcellane della Cartuja, prodotte nel più autentico stile inglese, decorarono da allora le case e le stanze delle più ricche famiglie spagnole e del resto d’Europa. La fase di produzione della porcellana, che durò per quasi un secolo e mezzo, lasciò in eredità delle alte torri e dei comignoli per l’aerazione dei forni. Dal 1982, fabbrica di ceramiche artistiche si trasferì, e l’intera vasta struttura potè essere utilizzata in vista dell’Expò di Siviglia 1992. L’isola della Cartuja rappresenta anche il cuore contemporaneo della città, che ha visto all’opera architetti come Calatrava. L’Hospital de los Venerables Sacerdotes è un edificio barocco del XVII che si trova nel barrio di Santa Cruz, a due passi dalla Cattedrale. Come suggerisce il nome, si trattava all’origine di una struttura per dare ospitalità agli anziani religiosi della

capitale andalusa. Particolarmente interessanti sono il cortile di stile sevillano e la piccola e graziosa cappella barocca, che ospita opere di notevole valore come tele di Herrera il Vecchio e affreschi del rilevante pittore italiano Giovanni Battista Salvi, meglio noto come il Sassoferrato. Gli interni sono decorati con un gusto coloristico molto vivace, tipico del Seicento andaluso, di cui un esempio particolarmente interessante è dato dalla volta affrescata del vano che ospita la scalinata, che offre alla vista anche un meraviglioso zoccolo di ceramica decorata con motivi floreali e bucolici. Come altre strutture

della fine del Seicento e dell’inizio del Settecento, anche questo interessante complesso architettonico è stato disegnato dal genio barocco di Leonardo da Figueroa.

La serata dell’ultimo dell’anno sarà dedicata al Flamenco in uno dei locali più tipici e veri di Siviglia, la Casa de la Memoria ( www.casadelamemoria.es ). Pranzo libero, cena di Capodanno e pernottamento.

Lunedi 1 gennaio SIVIGLIA: DALLA TORRE DE ORO A PLAZA DE ESPANA

Per il primo giorno del 2018 Siviglia ha in serbo per noi ancora molte sorprese.

Una passeggiata ci condurrà dalla Torre de Oro, lungo il Guadalquivir, al Palazzo di San Telmo, alla Real Fabrica dei Tabacchi, luogo in cui venne ambientata la storia della cigaraia più famosa del mondo, Carmen, arriveremo infine alla Plaza de Espana, straordinario monumento eclettico, realizzato come cuore dell’Esposizione Iberoamericana del 1929. L’autore, Aníbal González, mescolò uno stile ispirato al Rinascimento ed elementi tipici della città: mattoni faccia a vista, ceramica ed elementi in ferro battuto (opera di Domingo Prida). La pianta è semicircolare ed è dominata da 2 torri, una ad ogni lato del recinto, che incorniciano l’edificio centrale, dove si trovano le stanze. Tra le due torri si sviluppa una rete di loggiati con arcate a tutto sesto che permettono di accedere a diverse zone della piazza stessa, all’interno della quale si trova una fontana. La piazza è circondata da panchine in ceramica dipinta, che rappresentano tutte le province della Spagna. Nel pomeriggio la basilica de la Macarena, il cuore della devozione popolare del popolo gitano e il complesso chiamato dai sivigliani Las Setas, i “funghi”, il volto della Siviglia contemporanea, radicata nel suo passato e protesa verso il futuro.

Pranzo libero Rientro con volo Vueling delle 20.30, arrivo previsto a Roma alle ore 23.05.

il programma, nel corso di svolgimento, potrebbe subire per motivi organizzativi modifiche nella sequenza delle visite ma non nei suoi contenuti

Viaggio a Siviglia, 28 dicembre 2017 - 1 gennaio 2018 Programmazione e Conduzione / Associazione Culturale Flumen, Piazza Pompei 14 – Roma

Organizzazione tecnica / tour operator “The Partner”, via G.Sommeiller 13 – Roma SCHEDA TECNICA

VIAGGIO CONDOTTO DA:

Barbara Di Lorenzo Gabriele Rossoni

LA QUOTA PREVEDE

Trasferimenti aerei Roma-Siviglia-Roma con la compagnia Vueling

Pernottamenti in hotel categoria 4**** in zona centrale

Tutte cene

Trasferimenti con pullman privato dove necessario

Spettacolo di Flamenco a Siviglia

Degustazione vini a Jerez

Presenza di guide locali

Assicurazione Viaggio

Sistema di amplificazione

Assistenza tecnica e culturale durante il viaggio di Barbara Di Lorenzo e Gabriele Rossoni

LA QUOTA NON PREVEDE

Gli ingressi a monumenti e musei in programma

I pranzi

Eventuali mance

Le bevande ai pasti

Tutti gli extra a carattere personale

Tutto quanto non espressamente riportato alla voce “la quota prevede”

QUOTE DI PARTECIPAZIONE A PERSONA

EU 1.590,00 con un gruppo di 15-20 partecipanti

EU 1.430,00 con un gruppo di 21-25 partecipanti

EU 190,00 supplemento camera singola

EU 15,00 quota di iscrizione annuale a Flumen

POSTI LIMITATI IN CAMERA SINGOLA

Il numero delle camere singole è piuttosto limitata e invitiamo le persone che viaggiano sole a mettersi a disposizione per condividere la camera con un compagno di viaggio.

ISCRIZIONE AL VIAGGIO E MODALITÀ DI PAGAMENTO

Per motivi legati alla rapida conferma dei servizi, l’iscrizione al viaggio deve pervenire quanto prima, possibilmente non oltre il 30 novembre ai seguenti numeri: 06.45504424 oppure scrivendo una mail a [email protected]

Le modalità del pagamento verranno diramate tramite comunicazione direttamente a tutti gli iscritti.

La sottoscrizione della polizza assicurativa di annullamento viaggio è facoltativa, il costo è calcolato sulla base della spesa finale sostenuta e va richiesta all’atto dell’iscrizione.