Situazione attuale delle reti e problematiche

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Situazione attuale delle reti e problematiche

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Situazione attuale delle reti e problematiche. Il paradigma Client-Server. Situazione attuale delle reti. La diffusione di: dispositivi mobili Wi-FI ( smatphones , tablets , etc.) server virtualization ( storage and network virtualization ) servizi di clouding. - PowerPoint PPT Presentation

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Situazione attuale delle reti e problematiche

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Il paradigma Client-Server

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Situazione attuale delle reti

La diffusione di:

• dispositivi mobili Wi-FI (smatphones, tablets, etc.)

• server virtualization (storage and network virtualization)

• servizi di clouding

Riesaminare le strutture delle tradizionali architetture di rete.

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• Dipendenza Dai Produttori• Complessità Strutturale • Staticità • Configurabilità • Scalabilità

Problematiche delle reti attuali

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Possibili soluzioni

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Possibile soluzioneDisaccoppiamento dello strato di controllo da quello dell’inoltro• Superare le barriere dei produttori, ottenendo una

astrazione delle infrastrutture fisiche di rete.

• Elasticità della rete: operazioni di riconfigurazione topologiche e di instradamento semplici e veloci .

• Le reti si libereranno da molti protocolli: strumenti di rete devono limitarsi a seguire le istruzioni provenienti dal controller.

Il Disaccoppiamento è la chiave della struttura di una SDN (Software Defined Network)

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Software Defined Network

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Architettura Software Defined Network

C PO LN AT NR EOL

F O R PW LA AR ND EING

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Il controllo della rete deve essere disaccoppiato dall’HW e posto in un controller SW logicamente centralizzato.

Completo controllo sulla rete: modificando il SW si fa in modo che la rete abbia un comportamento differente e un unico punto di controllo che permette di avere una visione dell’intera rete.

Centralizzazione del controller

vantaggio

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Control plane

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Problematiche da affrontare

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SDN introduce nuove problematiche:

• la scalabilità di una rete SDN, • la consistenza della rete.

Problematiche SDN

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Inizialmente conviene pensare al controller come centralizzato, quindi come una applicazione che gira su un nodo della rete, collegato direttamente o indirettamente a tutti gli altri nodi. All’aumentare delle dimensioni della rete tuttavia possono sorgere problemi di performance: un singolo controller potrebbe non essere sufficiente a gestire un’intera rete. A questo punto conviene pensare il controller sempre come logicamente centralizzato, ma fisicamente distribuito su più nodi della rete.

La scalabilità del controller SDN

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Control plane distribuito

Uno switch può essere connesso a più controllori. Questo scenario risulta più robusto di una connessione 1:1, in quanto se un controllore dovesse fallire, ve ne sarebbe un altro attivo che prenderebbe il suo posto.

Inizialmente tutti i controllori si dicono Equals, in quanto avranno tutti gli stessi permessi sugli switch che gestiscono. Successivamente uno sarà il Master, cioè colui che ha pieno accesso sullo switch e gli altri saranno Slave e potranno solo monitorare lo stato.

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• come può il controller ottenere (e mantenere) una visione consistente della rete?

• quali meccanismi deve attuare il controller per impostare uno stato nella rete, ad esempio modificare il comportamento di un nodo?

Consistenza della rete

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OPENFLOW

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Questo protocollo è una interfaccia standard di comunicazione fra il piano di controllo e il piano di forwarding di una architettura SDN.

OpenFlow utilizza il concetto di flusso per identificare il traffico di rete: tramite delle regole (match rules) si possono identificare e raggruppare tipologie di traffico differenti, con differente granularità.

Il routing tradizionale IP non consente questa flessibilità, poichè è basato unicamente sulle tabelle di routing IP.

OpenFlow

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OpenFlow switch

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Flow table

Ogni entry della flow table è composta da una coppia <pattern-azione>:

• Pattern: è un filtro sul pacchetto. Un pattern identifica un insieme di pacchetti, ovvero un flusso di rete. • Azione: azione/i da eseguire una volta che il pacchetto coincide con il pattern.

L’azione può essere ad esempio “inoltra alla porta i”, “scarta il pacchetto”, “spedisci il pacchetto al controller”, etc.

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Pipeline Processing

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Packet Matching

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• Ogni Flow Enrty ha un campo dedicato alle azioni che sono eseguite su di un pacchetto qualora avvenaga il matching. Queste possono essere:

• Gestione delle Action Set • Esecuzione della Action Set • Indirizzamento ad una Flow Table

Actions

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Il Secure Channel è l’interfaccia che connette l’OpenFlow Switchal Controllore tramite l’utilizzo del Protocollo OpenFlow. L’OpenFlow Protocol supporta tre tipologie differenti dimessaggi: • Controller-to-Switch: sono messaggi inizializzati dal

controllore per gestire o ispezionare uno switch e possono anche non richiedere risposta.

• Asynchronus: sono messaggi inizializzati dallo switch ed inviati al controllore per denotare eventi della rete, cambiamenti di stato dello switch o errori.

• Symmetric: sono messaggi mandati sia dal controllore che dallo switch in maniera sincrona.

Secure Channel

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Tipi di OpenFlow Switch

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Nel caso in cui uno switch perde i collegamenti con tutti i suoi controller, a causa di una disconnessione, dei timers scaduti oppure di errori, deve immediatamente entrare in una delle due modalità.

• Fail Secure Mode: tutti i pacchetti dello switch che sono destinati ai controllers sono scartati.

• Fail Standalone Mode: disponibile solo sugli OpenFlow-Enabled Commercial Switch, porta lo switch ad agire come un normale dispositivo Ethernet.

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Virtualizzazione di rete

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Un ulteriore ingrediente che è parte integrante della visione SDN è rappresentato dalla virtualizzazione di funzioni di rete.

Obiettivo:

• utilizzo di una stessa piattaforma hardware per realizzare più funzionalità di rete (NFV);

Virtualizzazione di rete

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NETWORK FUNCTION VIRTUALIZATION

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Con il termine NFV si intende la capacità di allocare delle funzionalità di rete a piacimento su nodi della rete come se fossero delle entità SW astratte, componibili e estensibili.

NFV

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Network function virtualization

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Funzioni di rete da virtualizzare

• Instradamento di pacchetti: router e NAT. • Funzionalità di bridging e switching. • Servizi di storage: NAS. • Strumenti di analisi: deep packet inspection

(DPI),analizzatori di traffico. • Strumenti per test e diagnosi. • Funzioni di sicurezza: firewall, server di

autenticazione. • Distribuzione di contenuti: server web e server video.

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• Sarà necessario “re-inventare le funzioni di rete”?

• Quanto deve essere effettivamente “generico” l’HW?

Funzioni di rete da virtualizzare

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Previsioni delle reti del futuro

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• Migrazione dell’intelligenza verso le parti più periferiche della rete, ovvero l’edge network.

• Le reti diventeranno sempre più virtuali: le funzioni di rete saranno sempre più disaccoppiate dall’HW sottostante.

• La rete di accesso sarà composta da commodity HW, su cui si potranno allocare le funzioni di rete desiderate a tutti i livelli della scala ISO/OSI (L3+).

Previsioni delle reti del futuro

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Un pacchetto partirebbe da una rete edge, attraverserebbe il core (che opererebbe solamente a livelli 1-3 dello stack ISO/OSI) e poi arriverebbe di nuovo a una rete edge, dove verrebbe nuovamente trattato anche ai livelli superiori (livelli OSI 4+, ovvero dal livello di trasporto in su).

Ritorno all’end-to-end

• Migliori performance• Vantaggi in termini di qualità del servizio , poiché i nodi

che forniscono le funzionalità sono più vicini agli utenti