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ASSOFOND FEDERAZIONE NAZIONALE FONDERIE Poste Italiane S.p.A. - Anno XL-Pubblicazione bimestrale - Spedizione in A.P. - 70% - Filiale di Milano N.5 2014 Poste Italiane S.p.A. - Anno XL-Pubblicazione bimestrale - Spedizione in A.P. - 70% - Filiale di Milano La rivista delle Fonderie di Metalli Ferrosi e Non Ferrosi La rivista delle Fonderie di Metalli Ferrosi e Non Ferrosi Reattori gestiti da sistema a controllo distribuito Sistemi agglomeranti per fonderia Sistemi agglomeranti per fonderia Cavenaghi SpA Via Varese 19, 20020 Lainate (Milano) tel. +39 029370241, fax +39 029370855 [email protected], www.cavenaghi.it Istituto di Certificazione Sistemi Gestione Sicurezza Azienda con SGS certificato secondo la Direttiva 96/82/CE da UNI EN ISO 9001:2008 UNI EN ISO 14001:2004 SISTEMI DI GESTIONE CERTIFICATI CERTIQUALITY È MEMBRO DELLA FEDERAZIONE CISQ C E R T I F I E D M A N A G E M E N T S Y S T E M SPECIALE XXXII CONGRESSO

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Cavenaghi SpAVia Varese 19, 20020 Lainate (Milano)tel. +39 029370241, fax +39 [email protected], www.cavenaghi.itIstituto di Certif icazione

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industria fusoria

industria fusoria

ASSOFONDFEDERAZIONE NAZIONALE FONDERIE

N. 5 2014

Indice

Pubblicazione bimestrale tecnico-economico ufficialeper gli atti dell’Associa zione Nazionale delle Fonderie

Autorizzazione Tribunale di Milano n. 307 del 19.4.1990

Direttore ResponsabileSilvano Squaratti

Direzione e redazioneFederazione Nazionale Fonderie20090 Trezzano S/Naviglio (MI), Via Copernico 54 Tel. 02/48400967 - Telefax 02/48401282www.assofond.it - [email protected]

Gestione editoriale e pubblicitàS.A.S. - Società Assofond Servizi s.r.l.20090 Trezzano S/Naviglio (MI), Via Copernico 54 Tel. 02/48400967 - Telefax 02/48401282

Amministrazione e abbonamentiS.A.S. - Società Assofond Servizi s.r.l.20090 Trezzano S/Naviglio (MI), Via Copernico 54 Tel. 02/48400967 - Telefax 02/48401282

Abbonamenti per l’Italia, anno 2014 105,00 euro

Abbonamento per l’estero, anno 2014 180,00 euro

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È vietata la riproduzione degli articoli e illustrazioni diIndustria Fusoria senza autorizzazione e senza citarela fonte. La collaborazione alla Rivista è subordinatainsindacabilmente al giudizio della Redazione. Le idee espresse dagli Autori non impegnano ne laRivista ne Assofond e la responsabilità di quantoviene pubblicato rimane agli Autori stessi. La pubblicità che appare non supera il 50% dellasuperficie totale del periodico.

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ii

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Inserzionisti ........................................................................................................................................104

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ade

lleFo

nderie di Metalli Ferrosi eNon

Ferrosi

sommariosommario

Industria Fusoria 5/2014

Tecnico

Effetto del grafene usato come riempitivo nel legante organico durante il processo Cold Box.......................................................................................................... 80

Congresso 2014 dell’american Foundry Society ...................................................................... 90

Economico

Indicatori 2013 sulle Fonderie di ghisa ..................................................................................................46

L’industria Europea di Fonderia nel 2013 ............................................................................................ 58

Risparmiare migliorando il comfort aziendale ...................................................................................... 76

L’export e l’internazionalizzazione al centro del dibattitodel XXXII Congresso Assofond .................................................................................................... 10

XXXII Congresso di Fonderia Assofond: non solo dibattito .................................................. 28

Il sostegno di importanti partners ................................................................................................ 34

XXXII Congresso di Fonderia

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Nei momenti più difficili, nonc’è più tempo per l’informazio-ne generalista. Serve identifica-re un tema incontrovertibil-mente utile ed affrontarlo conil maggior grado di profonditàe specificità.Assofond ha intra-preso con fermezza questa se-conda via, organizzando nelladue giorni di convegni – 16 e17 ottobre a Lecce, presso ilcomplesso monumentale Torredel Parco – il XXXII Congres-so, un approfondimento con-centrato sull’internazionalizza-zione, che ha dato alle impresee, in particolare alle fonderieitaliane, l’occasione di confer-mare le proprie capacità im-prenditoriali e di ingegno, livel-li prestazionali elevati per qua-lità e affidabilità anche oltreconfine. Un’occasione per riflettere su-gli scenari possibili per l’indu-stria di fonderia. Due giorni diincontri, dibattiti e tavole ro-tonde per fare il punto sullecriticità da affrontare e le op-portunità da cogliere per il fu-turo delle aziende. Idee, ragio-namenti e stimoli arrivati sì daicontributi degli ospiti e dagliautorevoli relatori che hannoanimato il Congresso, ma so-prattutto dagli imprenditoristessi, per affrontare con co-raggio le sfide a cui i nuovi as-setti del mercato mondialestanno sottoponendo il sistemaproduttivo italiano.

Sessione inaugurale 16 ottobre

La sessione inaugurale del po-meriggio del 16 ottobre si èaperta con l’intervento del Pre-sidente Roberto Ariotti che,sollecitato dal moderatore de IlSole 24 Ore Luca Orlando econ grande orgoglio, ha esibitoai congressisti i numeri dell’In-dustria di Fonderia sotto il pro-filo degli scambi con l’estero.

XX

XII

Congresso di FonderiaX

XX

IICon

gresso di Fonderia

Industria Fusoria 5/2014 1010

XXXII Congressodi Fonderia

XXXII Congressodi Fonderia

L’export e l’internazionalizzazioneal centro del dibattito del XXXII Congresso Assofond

L’export e l’internazionalizzazioneal centro del dibattito del XXXII Congresso Assofond

F. Bonetti – M. Pisanu

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XXXII CongressoXXXII Congresso

Industria Fusoria 5/2014

Questi dati danno evidenza delpercorso di sviluppo maturatodal settore negli ultimi 20 annisul fronte del commercio este-ro. Il grado di apertura agliscambi con l’estero è testimo-niato da un apprezzabile au-mento della propensione mediaall’esportazione. Dagli anni no-vanta ad oggi il peso dell’exportnel settore è passato dal 9% al34% per i volumi ed è salito dal18% al 45% in valore. La fusione“made in Italy” raggiunge tuttoil mondo, soprattutto se si con-sidera anche la componente in-diretta (le fusioni assemblate suprodotti italiani venduti all’este-ro); qui la quota di export (di-retta + indiretta) raggiunge il70% medio, con punte che toc-cano l’80%. Nel tempo si sonoregistrate forti spinte verso l’in-ternazionalizzazione, con l’a-pertura di nuovi mercati, in par-ticolare extraeuropei e si è ac-celerato il mutamento tecnolo-gico ed organizzativo. Tuttoquesto pur in presenza di uncontesto domestico fortemen-te penalizzante sotto il profilodel credito, della pressione fi-scale, dei vincoli burocratici, deicosti energetici. Non si puòtrascurare il fatto che le tra-sformazioni che interessanocontinuamente il commercioglobale hanno reso i processi diinternazionalizzazione semprepiù complessi. La ricerca delleopportunità nei mercati esteri,specie quelli “nuovi”, richiedepertanto un approccio informa-to ed adeguato alla compren-

sione delle dinamiche locali,sotto molteplici punti di vista.Gran parte delle imprese chevanno all’estero sono di dimen-sioni medio-piccole e difficil-mente riescono a gestire inproprio i rischi dell’internazio-nalizzazione ed ad ottenereadeguato accesso alla finanzaper lo sviluppo all’estero. Sup-portarle nel controllare e fron-teggiare questi rischi, connessiad esempio al mancato paga-mento, o ai repentini mutamen-ti dell’assetto politico, consenteall’impresa, specie se non moltostrutturata, di concentrarsi sulbusiness e sulla competitivitàdella sua offerta tecnica/com-merciale nei Paesi di destinazio-ne. L’accesso a strumenti finan-ziari per l’internazionalizzazio-ne permette loro di sfruttare laleva dell’export che in questafase dell’economia italiana conconsumi stagnanti e investimen-ti in calo rappresenta l’unica viadi crescita concreta. In uno sce-

nario che non è mai stato tantoincerto, difficile e insidioso, cisono alcune ragioni di ottimi-smo. La prima è che il mondocontinua a crescere (la produ-zione mondiale di getti ferrosi enon ferrosi nel 2012 ha raggiun-to il traguardo dei 100 Milionidi tonnellate, mentre i livellipre-crisi sono già stati ampia-mente superati a partire dal2011). Un’altra ragione è la for-te ri-specializzazione settorialeche ha portato ad una crescitadel peso sull’export dei getti amaggiore intensità tecnologica.Molte imprese hanno ben com-preso i cambiamenti epocali inatto (tecnologie, globalizzazio-ne) e hanno adeguato le lorostrategie. La crescita è obiettivocomune a tutte le imprese. L’at-tenzione è puntata sull’aumen-to del valore (performance delprodotto) e sulla diversificazio-ne produttiva facendo leva sul-l’innovazione tecnologica e sul-la ricerca, oltre che sul conteni-mento dei costi.Proprio in questo periodo dicrisi, alcune Fonderie hannomostrato di essere in grado distrutturarsi adeguatamente allerichieste del mercato, quindi ditenere il passo con aziendecommittenti che a loro voltaservono realtà fortemente in-ternazionalizzate, presenti intutti i mercati emergenti. In chemodo? Investendo milioni dieuro in innovazione per seguirele esigenze dei grandi commit-tenti, acquisendo tecnologie piùperformanti sotto il profilo del-l’efficienza, della qualità, affida-bilità e anche sotto il profilo delcontenimento dei costi.

Da sinistra: Luca Orlando - Il Sole 24 Ore, Roberto Ariotti - Presidente Assofond.

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XXXII CongressoXXXII Congresso

Industria Fusoria 5/2014

In tema di ricerca e sviluppo, ilPresidente Ariotti ha ricordatola recente iniziativa di Assofond,finalizzata a fare emergere, nelleuniversità, network di lavoronelle progettazioni sui nuovimateriali, mettendo così in si-nergia le competenze accademi-che con quelle delle aziende. Ilprogetto di ricerca associativoper la caratterizzazione meccani-ca dei getti si pone come obiet-tivo quello di aumentare l’im-piego di getti fornendo ai pro-gettisti ed ai fornitori deisoftware di calcolo, criteri peruna progettazione affidabile, ba-sata sulla specifica conoscenza ecaratterizzazione dei materiali,evitando il ricorso a criteri con-venzionali per mancanza di dati.

Il Direttore del Centro Studi diConfindustria Luca Paolazzi,conferma con il proprio contri-buto che per stare sui mercatiglobali sono richieste competen-ze e strutture adeguate. Infattiesportare non è più sufficiente,le catene si accorciano ed è ne-cessario internazionalizzarsi. Il

CSC segnala che in questi anni èaumentata la quota delle impre-se esportatrici, ma è diminuito illoro numero. E spesso questerealtà hanno dimensioni piccolerispetto a quelle dei competi-tors, tedeschi in primis, che pre-sidiano in media 20 mercati,mentre la maggior parte delleimprese italiane spesso esportaverso un solo mercato. Unamaggiore stazza, suggerisce Pao-lazzi, può essere raggiunta ancheattraverso strumenti di aggrega-

zione, come i contratti di rete(ormai a quota 1.800).

Sul fronte delle politiche pubbli-che a sostegno dell’internazio-nalizzazione è intervenuto il Di-rettore dell’ICE-Agenzia, Gio-vanni Sacchi che ha illustratoil piano straordinario per il ri-lancio internazionale del Madein Italy. Un contributo un po’più operativo, essendo l’entedeputato a realizzare concreta-mente le iniziative per contodel Ministero dello Sviluppo

Economico. Il piano del Gover-no mira ad accelerare la pre-senza delle aziende italiane al-l’estero, anche se si è avuto mo-do di constatare che i tempi diattuazione del provvedimentorestano inadeguati rispetto al-l’urgenza del momento. L’ipote-si più probabile è che le misuredi sostegno, come ad esempio ivoucher destinati alle PMI pergli export manager temporanei,possano entrare in vigore adaprile del prossimo anno.

FALSI MITI, MA REALIOPPORTUNITÀ, DEI MERCATIDELL’AFRICA, DEL MEDIOORIENTE E DELMEDITERRANEO

Inquadrato il fenomeno a livel-lo macroeconomico, i lavori,coordinati abilmente dal gior-nalista Luca Orlando, sonoproseguiti con la relazione diPierluigi D’Agata e LauraDell’Agostino di ConfindustriaAssafrica, ai quali è stato chiestodi fornire un inquadramento deiDa sinistra: Luca Orlando e Luca Paolazzi - CSC Confindustria.

Giovanni Sacchi - Direttore ICE-Agenzia.

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XXXII CongressoXXXII Congresso

Industria Fusoria 5/2014

Paesi dell’Africa e del Mediterra-neo a maggior potenziale di svi-luppo che, dal loro punto di vi-sta, potrebbero offrire nuove im-portanti opportunità per il no-stro settore. Capire se, e in chemodo, secondo la loro esperien-za, lo sviluppo manifatturiero diquesti Paesi potrà trainare l’ex-port del “getto di Fonderia”.

“L’internazionalizzazione è unimperativo per le aziende italiane– afferma Pierluigi D’Agata,direttore generale di Assafrica &Mediterraneo – e i Paesi targetsono quelli emergenti. Si è infattichiuso il ciclo storico della gran-de espansione degli stati interna-zionalizzati: il futuro è ormaiconcentrato altrove”. Parole cheassumono un peso rilevante allaluce dei dati relativi al Pil di que-ste aree, presentati da LauraDell’Agostino del centro studidell’associazione, che evidenzia-no tassi di crescita del 3,8% per iPaesi del Nord Africa e del Me-dio Oriente nel 2015. Cifra chesale fino al 5,8% per l’area dell’A-frica sub-sahariana. L’ interventodei rappresentanti di Assafricaanalizza, in prima battuta, la ma-cro regione dei Paesi dell’Africacentro-meridionale che attual-mente vede un presenza italianalegata esclusivamente al mondodelle O.N.G.. Un orientamentodecisamente diverso rispetto adaltri stati quali Francia, Germaniae Stati Uniti su tutti, che hannogià iniziato a presidiarne i merca-ti. Le proiezioni illustrate dalcentro studi di Assafrica presen-tano tassi di crescita del Pil per il2015 che vanno da un +2,3% delSudafrica, fino ad un 8,5% dell’E-tiopia. Numeri che rispecchiano i

massicci piani di investimento in-frastrutturale che, sulla base deimaggiori progetti in programma,riguardano per il 24,9% le cen-trali e le reti elettriche, per il20,9% la rete ferroviaria e l’edili-zia commerciale ed industrialeper il 14,9%, tanto per citare iprincipali settori di attività. “Laquotazione delle materie prime,pur provenendo spesso dai Pae-si dell’Africa centro-meridionale,non avviene all’interno di queiconfini. – spiega D’Agata – E finoad oggi, il valore aggiunto prove-niente dalla prima trasformazio-ne delle stesse è stato a benefi-cio dei Paesi industrializzati. Perquesta ragione, l’obiettivo diquesti Paesi è lo sviluppo delcomparto manifatturiero”. Benpiù forte, invece, il radicamentoitaliano nel sud del Mediterra-neo, ben rappresentato da un da-to: 7,7%, pari al commercio tri-colore verso l’area nordafricanasul totale dei traffici oltre confi-ne. Una cifra che rende, peraltro,la nostra economia la principalepartner in Europa nell’area.“Benché alcuni stati presentinouna situazione ancora instabiledal punto di vista politico a se-

guito della primavera araba – de-scrive il direttore di Assafrica –non corrisponde a realtà il timo-re che l’export verso questi Pae-si si sia interrotto. Al contrario, in numerosi casi, lacaduta di regimi ha permesso loscardinamento di oligarchie lega-te ad altre economie occidenta-li”. “Anche nel Medio Oriente, itassi di crescita sono molto si-gnificativi: dal 3% con cui si chiu-derà il 2014 per la Turchia fino al6,5% del Qatar” illustra LauraDell’Agostino. Ma quali sono imercati che Assafrica invita glioperatori delle fonderie italianea sondare? “Sui 70 Paesi analizza-ti – descrive il direttore dell’as-sociazione - abbiamo identificato15 nazioni di grande interessenei principali settori utilizzatoridi prodotti da fonderia comel’automotive, l’edilizia, le infra-strutture e l’oil & gas”. Marocco,Turchia, Nigeria, Etiopia e Suda-frica vengono identificati comemercati di notevole interesseper le fonderie italiane che ope-rano nel settore dell’automoti-ve. Una selezione che deriva siadalla struttura dell’industria na-zionale – come nel caso dellaTurchia, 16° produttore di veico-li al mondo - ma anche alla lucedei piani governativi rivolti al set-tore. Da sottolineare, inoltre, ilpiano di sviluppo industriale2014-2020 del Marocco che hastanziato 2 miliardi di euro perl’espansione del settore auto-mobilistico e aeronautico. Nelbuilding, Assafrica identifica Tan-zania, Oman, Mozambico, Nigeriae Algeria, con questi ultimi trestati di particolare interesse an-che per ingenti investimenti lega-ti al settore dell’oil&gas.

Da sinistra: Luca Orlando, Pierluigi D’Agata e Laura Dell’Agostino - Confindustria Assafrica.

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Sessione 17 ottobre

Non è più tempo di rispostesingole, di voci solitarie. Le dif-ficoltà presentate quotidiana-mente dall’attuale congiunturanecessitano di risposte matura-te insieme, tra i vari livelli checompongono la filiera di uncomparto produttivo. Conquesto presupposto si è apertala seconda giornata del Con-gresso che ha visto come pro-tagonisti delle due tavole ro-tonde alcuni dei principali atto-ri che partecipano alla defini-zione della Supply Chain, dauna parte i fornitori di impiantidi Fonderia che investono intecnologie offrendo al nostrosettore impianti e capacità pro-duttive d’avanguardia; dall’altrai committenti, il cui impulso all’internazionalizzazione è fortis-simo. Questi ultimi puntanosempre di più sulla capacità diaccompagnamento e sostegnodelle Fonderie, alle quali richie-dono sempre più alti livelli dispecializzazione per abbattere icosti e per migliorare gli stan-dard qualitativi delle loro pro-duzioni.Così, il XXXII Congresso diFonderia, nel corso della se-conda giornata, è scesa più afondo nei temi del settore; inparticolare la tavola rotondacon l’intervento di RobertoAriotti (Presidente Assofond),Francesco Savelli (Presiden-te Amafond) e Gabriele Ga-lante (Presidente Cemafon) ha

fornito interessanti spunti di ri-flessione in merito alle pro-spettive dell’industria di Fonde-ria, ferrosa e non ferrosa, foca-lizzandosi sui temi e sulle con-clusioni emerse dal recenteFoundry Forum organizzato aVenezia dal 25 al 27 settembrescorsi.

Il presidente di Amafond, Fran-cesco Savelli, ha fornito unadescrizione minuziosa deitrend dei principali player mon-diali del settore, illustrando ilmondo delle fonderie dal pun-to di vista della “geografia” deigetti. L’indiscussa leadership ci-nese è stata ribadita, ancorauna volta, con dati previsionaliancora più significativi. “Attual-mente ci è stato comunicatoun output di getti di 44 milionidi tonnellate – spiega Savelli –che, nel volgere di tre o quat-tro anni, ambisce a diventare 50milioni. Si parla del 50% dellaproduzione mondiale”.Amafond ha evidenziato, però,nell’ultimo periodo, un rallenta-mento dell’export di impianti-stica italiana per fonderie in Ci-na, sintomo non di un calo de-gli investimenti in Fonderia, madella presenza più consistentedi competitor locali. Si è atte-stato in crescita anche il com-parto statunitense. “Il processodi reshoring sta sottraendol’attività produttiva ad altri Pae-si come gli stati centro e suda-mericani” ha aggiunto Savelli. Indifficoltà la Russia, “che sta ac-cusando fortemente le conse-

guenze della guerra in Ucrainae le pesanti sanzioni. – continuaSavelli – Le aziende italiane, aloro volta, stanno faticando nel-l’export con il Paese a causadell’embargo imposto”. Da se-gnalare, però, la partnershipcommerciale che la Cina hastretto proprio con la Russia.“Gli istituti di credito cinesi so-no i finanziatori dell’economiarussa – spiega il presidente – equesto aspetto facilita le so-cietà di Pechino all’esportazio-ne in Russia”. India, Giappone eBrasile, infine, mantengono untrend negativo. “L’India eviden-zia fonderie ben lontane dall’ef-ficienza e dalla competitività –descrive Savelli – mentre ilGiappone ha visto una contra-zione fortissima negli ultimi an-ni, con un sostanziale dimezza-mento in termini di numeri diaddetti e società. Attualmentela produzione nazionale è fer-ma ai 2,5 milioni di tonnellate,principalmente a causa dei for-ti problemi energetici conse-guenti all’incidente occorso allacentrale nucleare di Fukushima.Il Brasile, infine, mostra ancoragrandi potenzialità non seguiteda un concreto sviluppo. Anchein questo caso, i costi energeti-ci giocano un ruolo di primariaimportanza nel mantenerel’output nazionale sui 2,7 milio-ni di tonnellate”. Il messaggio chiave lanciato daGabriele Galante è: “Buildwhere you sell”. Il presidente diCemafon e numero uno di IMFGroup descrive i temi strategi-ci sottesi al forum internazio-nale. “La prima esigenza allaquale abbiamo risposto conl’organizzazione dell’Internatio-nal Foundry Forum (IFF) è sta-ta il confronto tra tutti i livelliche compongono la filiera dellefonderie, spiega Galante. Le ri-sposte ai problemi, infatti, sem-pre più spesso, si possono iden-tificare solo con un confrontotra tutti gli attori che operanoin un comparto produttivo. Nelcaso di IMF e di tutte le realtàche si occupano di impiantisticaper fonderie, ad esempio, ioamo dire che noi non vendia-mo macchinari, ma forniamo ainostri clienti ciò che loro vo-

Da sinistra: Luca Orlando, Gabriele Galante - Presidente Cemafon e Francesco Savelli -Presidente Amafond.

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gliono produrre”. Parafrasando:dobbiamo valorizzare il nostroprodotto. “IMF esporta in alme-no 26 paesi e il nostro tasso diesportazione è oltre il 90% giàda anni - spiega Galante - equesta dimensione globale è,oggi, un obiettivo non più po-sticipabile”. Ma come farlo?“Cambiando mentalità: ricor-diamoci che chi fa più utili è an-che chi fa più innovazione, chenon significa solamente specia-lizzarsi e raggiungere prezzi in-feriori”. Servono “innovazioniradicali, ma anche capacità diprodurre dove si vende - conti-nua il presidente - che è un mu-st dell’industria automobilisti-ca, principale mercato di sboc-co dei getti di fonderia con unaquota di almeno il 50% dellaproduzione complessiva” (ndr50% per i getti non ferrosi, cir-ca il 30% per i getti ferrosi).Proprio la filiera automobilisti-ca vede nel proprio futuro uncambiamento significativo.“L’automotive presenterà uncambiamento radicale: l’allu-minio avrà un peso sempremaggiore, mentre ci si attendeun ridimensionamento corpo-so dei metalli ferrosi”. Pren-dendo spunto dalle parole delPresidente Ariotti riguardo ilprogetto di ricerca di As-sofond, Galante ha posto l’ac-cento sull’opportunità di al-largare la prospettiva anche aiFornitori di impianti e pro-dotti per lo sviluppo di pro-getti comuni, ricordando chelo scambio di informazioni ed

esperienze tra attori dellastessa filiera, può consentire ilraggiungimento di traguardi diefficienza e qualità ben più al-ti. Il presidente ha così ribadi-to l’idea di un approccio col-laborativo prevedendo unarete tra chi realizza gli impian-ti di Fonderia, chi produce igetti e naturalmente chi si oc-cupa della ricerca, ovvero uni-versità e centri di ricerca.Il settore dei produttori di im-pianti per le fonderie, in Italia,sta dando risultati positivi nel2014. Il primo semestre dell’an-no in corso ha evidenziato unpositivo +2% della produzionerispetto al medesimo periododel 2013. La leva di tale incre-mento va ricercata in un conte-sto che, da anni, mostrava segnidi grande difficoltà. Il segno po-

sitivo per il 2014 si spiega gra-zie ad una spinta positiva anchedel mercato interno che, bene-ficiando delle ricadute positivederivanti dalla legge Sabatini, hapotuto contare sui significativirevamping di macchinari nazio-nali e sull’acquisto di nuovi im-pianti in sei fonderie nazionali. A conclusione di tale sessionee per meglio inquadrare il set-tore, il Presidente Ariotti ha il-lustrato alla platea alcuni datistrutturali dell’industria di Fon-deria indicativi della consisten-za del tessuto produttivo inuna prospettiva di lungo perio-do, per poi soffermarsi piùcompiutamente sulle risultanzedi bilancio d’esercizio e sull’e-voluzione congiunturale delprimo semestre con le proie-zioni attese per l’ultima partedell’anno.

LA FONDERIA ITALIANA. DATI STRUTTURALI EINDICAZIONI CONGIUNTURALI

Il Settore ha attraversato negliultimi 40 anni diverse e profon-de fasi cicliche con forti ridi-mensionamenti dei propri livel-li produttivi, seguiti da fasi con-sistenti di ripresa.

Gli effetti dell’ultima contrazio-ne della domanda mondiale so-no ben percepibili osservando ilcollasso che ha caratterizzato laproduzione media del settore.La recessione del 2008-2009 è

Italia: Trend di lungo periodo Getti ferrosi e non ferrosi (tonnellate)

Fonte: CSA - Assofond.

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la più lunga e la più profondadalla grande depressione in poi.Le precedenti recessioni eco-nomiche non sono durate piùdi 24-36 mesi. Il lungo ciclo av-

viatosi dopo la crisi del 1990-1992 ha visto la produzione digetti, oscillare intorno ad un li-vello medio annuale di riferi-mento pari a 2.300.000-

2.400.000 tonnellate, fino atoccare il picco di massimaespansione registrato nel 2007con oltre 2.700.000 tonnellate.Negli ultimi cinque anni la me-dia annuale si è abbassata dicirca 400.000 tonnellate, conun nuovo livello produttivo diriferimento settoriale intorno a2.000.000 tonnellate. Le prime proiezioni per l’annoin corso non fanno ipotizzaresignificativi scostamenti da talelivello.Nel primo semestre dell’annol’industria italiana delle Fonde-rie conferma nel suo comples-so i segnali di un percorso dilento e graduale recuperoemersi altresì dalle dichiarazio-ni delle imprese rilevate nelleindagini trimestrali.Gli indicatori relativi alla pro-duzione industriale del com-parto, corretti per gli effetti dicalendario, registrano un di-screto incremento a livello ten-denziale. Nella media dei primisei mesi dell’anno i metalli fer-rosi hanno fatto registrare:+3% i getti di ghisa, +8% i gettidi acciaio. Nell’ambito dei me-talli non ferrosi, alluminio e ma-gnesio +6%, mentre l’incre-mento più marcato è stato re-gistrato per le fusioni di altrimetalli non ferrosi, principal-mente zinco e zama con +12%.

Allungando il periodo di osser-vazione ai primi 8 mesi sonoevidenti nuovi segnali di rallen-tamento. Solo la produzione digetti di metalli leggeri (Allumi-nio e magnesio) è riuscita amantenere la crescita del pri-mo semestre. Entrando neldettaglio dei primi otto mesidel 2014 emerge una forte di-scontinuità dei risultati, sia tracomparti sia all’interno dellostesso comparto. I tassi di cre-scita tendenziali della produ-zione (calcolati sui corrispon-denti mesi del 2013), correttiper i giorni lavorati, rilevanouna forte variabilità intorno alrisultato medio. La perdurantedebolezza del mercato internoed il rallentamento della ripre-sa nell’eurozona sembranonuovamente indebolire le pro-spettive di miglioramento del

Il 1 semestre del 2014 vs 2013 è positivo….

Ma i primi 8 mesi del 2014 vs 2013 sono in frenata…….

Italia: Getti ferrosi e non ferrosi (tonnellate)

Dove siamo arrivati?

Fonte: CSA - Assofond.

Fonte: CSA - Assofond.

Fonte: CSA - Assofond.

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quadro congiunturale del terzotrimestre. A partire dal mese diluglio qualche segnale di fragi-lità del quadro congiunturaleha iniziato a delinearsi sul ver-sante degli ordinativi acquisitinel trimestre, non solo prove-nienti dal mercato interno, maanche dall’estero. La fotografiadel primo semestre, ma anchele proiezioni per la secondaparte dell’anno confermano unforte divaricamento tra lerealtà imprenditoriali prescin-dendo dalla classe dimensiona-le di appartenenza e in alcunicasi persino dalla dimensionedelle serie prodotte (piccole,medie e grandi serie) che soli-tamente risulta essere stretta-mente connessa ad un insiemedi elementi distintivi dell’offer-ta. Nel contesto generale, le at-tese degli imprenditori per l’ul-tima parte dell’anno convergo-no verso una flessione produt-tiva con percezioni differenzia-te sull’entità. Sul risultato delsettore getti di ghisa ha incisola buona performance del se-condo mercato di riferimento,ovvero i mezzi di trasporto cheassorbono quasi il 30% dellaproduzione totale dei getti dighisa. Il contributo della mecca-nica (quasi il 50% del totale) èstato negativo. L’edilizia prose-gue il suo trend recessivo. Sulla buona performance delcomparto getti non ferrosi hainciso la performance del set-tore dei mezzi di trasporto cheassorbe oltre il 50% della pro-duzione del comparto.

PERCHÉ SCEGLIERE UNAFONDERIA ITALIANA: LE OPINIONI DEI CLIENTI

Per capire come viaggiare nelfuturo, è fondamentale analizza-re dove stanno andando alcunidei principali settori industrialidi riferimento per la fonderia.In particolare ci si è soffermatisull’Automotive e componenti-stica, il settore macchine movi-mento terra e macchine agri-cole, grazie ai contributi diAlessandro Gigli - Purcha-sing Director Carraro SpA,Giuseppe Gioetti - Head ofPurchasing Magneti Marelli,Gianmarco Giorda - Diret-tore ANFIA, Marco Sguanci -Direttore acquisti Comer In-dustries e Mosé Tosin - GlobalCommodity Manager CastingsAGCO.

Multinazionali, grandi aziendeitaliane di respiro globale, figu-re istituzionali in rappresentan-za della filiera automobilistica:realtà diverse, con obiettivi ecomparti di attività differenti,ma tutte con l’attenzione pun-tata sul settore nazionale dellefonderie. Un dibattito vibranteha rappresentato la cartina tor-nasole dell’ottima riuscita delconfronto, fatto di posizioniopposte – come da fisiologicogioco delle parti -, ma anche daun proficuo scambio di analisi esuggerimenti. Know-how, co-municazione, servizio, partner-ship, reshoring e delocalizzazio-ne e contratti: queste sono sta-te solo alcune delle parole chesi sono rincorse nel corso deldibattito. “Se un compratoreglobale come l’azienda che rap-presento si rivolge a fornitoriitaliani deve ricevere un feed-back migliore rispetto a quelloproveniente da altre realtà in-ternazionali” spiega Mosè To-sin, global commodity managercastings del colosso di trattori,mietitrebbie e silos per l’ali-mentazione del bestiame AG-CO. Con un consumo annuo di240 mila tonnellate di ghisa nel2013, infatti, la multinazionaleda quasi 12 miliardi di dollari difatturato, ad oggi, ha rapporticommerciali contenuti con il si-stema delle fonderie italiane.“Per relazionarsi con noi, leaziende italiane dovrebberoprestare attenzione al costo,ma anche al servizio che offro-

….il Q3-2014 per la ghisa è in flessione….

Da sinistra: Mosé Tosin - Global Commodity Manager Castings AGCO, GianmarcoGiorda - Direttore ANFIA, Luca Oralndo - Il Sole 24 Ore, Marco Sguanci - Diretto-re acquisti Comer Industries, Alessandro Gigli - Purchasing Director Carraro SpA, Giu-seppe Gioetti - Head of Purchasing Magneti Marelli.

Fonte: CSA - Assofond.

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no. – spiega Tosin – Inoltre, lacomunicazione deve essere flui-da ed efficace e può essere in-carnata sia da un sito internetattrezzato e internazionale, cosìcome dalla dimestichezza con lalingua inglese da parte di tutti ireparti dell’azienda, da quellotecnico fino a quello della logi-stica. Fondamentale, inoltre, latrasparenza nella produzione,l’affidabilità e la flessibilità nelseguire le necessità del cliente”.In un’azienda globale come lanostra, “cresciuta attraverso ac-quisizioni, pertanto con l’obiet-tivo di raggiungere una certastandardizzazione, – continuaTosin – AGCO proporrà sem-pre più la produzione di alcunicomponenti in due o tre zonedel mondo, per poi essere di-stribuiti su scala mondiale.

Comer Industries, rappresenta-ta da Marco Sguanci, diretto-re degli acquisti, ha chiuso il2013 con 23 mila tonnellate dighisa acquistata, 43% delle qua-li da fonderie italiane. La so-cietà - specializzata nella pro-gettazione e produzione di si-stemi per la trasmissione di po-tenza nei settori delle macchi-ne agricole, l’edilizia e le rinno-vabili – pone nello sviluppo delco-design con le fonderie unaspetto fondamentale per lacreazione di legami commer-ciali importanti. “Sviluppare unprototipo con il cliente – de-scrive il responsabile degli ac-quisti della società – è il primopasso per poi poter realizzarevolumi e creare una partner-ship vera e affidabile con ungruppo come quello che rap-presento”. Per Comer, i motivi

di scelta delle fonderie naziona-li come fornitori è sì un’ereditàdel passato, ma sono giustificatianche per i tempi stretti nellarisposta nella preparazione delprototipo, per il controllo del-l’inventario, le performance diqualità e la capacità di ottimiz-zare i getti. Non mancano,però, anche prerogative chefanno pendere la scelta versoplayer esteri. “Oltre alla discri-minante dei prezzi molto com-petitivi, fornitori globali garanti-scono strategie rivolte allo stu-dio e alla realizzazione di pro-dotti nuovi. – continua Sguan-ci – La tendenza delle fonderieestere, inoltre, è quella di forni-re prodotti finiti attraversocentri di lavorazione locali. Unaspetto, quest’ultimo, che rias-sume l’esigenza sempre piùstringente di relazionarsi conrealtà sempre più ‘glocal’ ”.Nella produzione di estremavarietà offerta da Magneti Ma-relli – dal lightning ai sistemi dicontrollo motore, all’elettroni-ca e alle sospensioni – la ghisaacquistata si aggira attorno alle

60, 70 mila tonnellate annue. Tecnologia, costo e fidelizzazio-ne: queste, in sintesi, le traietto-rie che Giuseppe Gioetti,head of purchasing del colossocon il cuore italiano, identificacome indispensabili per lavora-re con player internazionali. Unesempio portato da Gioetti ri-guarda lo sviluppo del braccioanteriore di propria produzio-ne. “Nel 2002, 2003 veniva pro-dotto con ghisa sferoidale. –descrive Gioetti – Successiva-

mente si impiegò acciaio alto-resistenziale. Grazie al know-how di una fonderia italiana ealla reciproca collaborazione siè tornati alla ghisa, ma alla qua-lità ADI, in grado di ridurne ilpeso, ma non le prestazioni, da-gli originali 8 kg agli attuali 5,2kg”. Un significativo passo inavanti dal punto di vista dell’al-leggerimento dei veicoli, neces-sità sempre più stringente perl’adeguamento alle riduzioniemissive dei veicoli da conse-guire nei prossimi anni. Unesempio, però, anche della stra-tegicità di una collaborazionevolta all’innalzamento del valo-re aggiunto del prodotto finito,frutto dell’unione del know-how dei diversi attori che com-partecipano al progetto.

Alessandro Gigli, purchasingdirector di Carraro, descrivecon precisione quali i criteriche regolano la formulazionedel prezzo nella politica dellasocietà specializzata nei sistemidi trasmissione per applicazioni

Mosé Tosin.

Marco Sguanci.

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agricole, ma anche nel building el’eolico. “Il full cost è costituitoda prezzo del listino, trasporto,duty, termini di pagamento, PPMe, in futuro, dal costo delle at-trezzature.” spiega Gigli, checontinua “Questi perché ricer-chiamo fornitori che stiano alpasso nell’innovazione tecnolo-gica dei nostri prodotti, ma an-che per la decisa operazione diinsourcing che il gruppo sta at-tuando. Stiamo chiudendo terzi-sti per aumentare il nostro valo-re aggiunto. Le fonderie, infatti,evidenziano un conto economi-co legato a voci esterne, mentrenoi intendiamo portarle al no-stro interno”. Da questa strate-gia, però, Carraro pone grandeattenzione alle partnership cherispondono a determinate ca-ratteristiche. “Carraro garanti-sce attraverso la firma di uncontratto che il prodotto realiz-zato dalla fonderia non vengatoccato per tutta la durata del-l’accordo” spiega il purchasingdirector. Il legame che si instau-ra permette che, nel caso di unmercato in fase di prosperità,Carraro porti con sé anche ilproprio fornitore. Una partner-ship che mantiene gli stessi rap-porti di forza anche nell’even-tualità di una difficoltà della con-giuntura. “Se un fornitore ci se-gue, possiamo garantirgli latranquillità fornita dalla posizio-ne privilegiata che occupa” spie-ga Gigli “ma per quanto riguar-da le aziende italiane, non siamomai riusciti a stringere accordidi questa natura, a differenza diimprese cinesi e indiane”. Ri-chieste e suggerimenti, quelli

forniti dai relatori, che vanno asommarsi alla condizione attua-le del mercato dell’automobilein Italia, settore di primaria im-portanza per i getti di fonderia.“I numeri relativi alla produzio-ne domestica sono drammatici– descrive Gianmarco Gior-da, direttore di ANFIA – e van-no da un -26,4% dei veicolicommerciali realizzati in Italianel 2013 rispetto al 2007, fino al-57,4% delle autovetture nelmedesimo periodo di confron-to. Il nostro Paese sta ancheperdendo due settori industria-li: quella di produzione di auto-

bus e quella di rimorchi e semi-rimorchi”. Un quadro difficileche va ad intaccare una filiera,quella dell’automotive che con-tribuisce al sistema Paese con70 miliardi di euro ed occupa unmilione di addetti. Ma qualcosadi positivo si sta muovendo.“Stiamo lavorando con il gover-no ad un progetto di creazionedi un polo unico per la produ-zione di autobus che permettadi mantenere vivo il comparto –continua Giorda – mentre sulfronte automobili, la Maserati di

Grugliasco sta dando il via ad unsignificativo incremento di out-put, concretizzando così il pri-mo passo del piano industrialedi FCA”.

COME PROTEGGERE DALFUTURO IL TESORODELL’IMPRESA FAMIGLIARE

Una buona attività di promozio-ne e di spinta verso l’internazio-nalizzazione deve essere ac-compagnata o proceduta da unapolitica di consolidamento delledimensioni d’impresa così comeda un’analisi sulla gestione ma-

Giuseppe Gioetti.

Alessandro Gigli.

Gianmarco Giorda.

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nageriale rispetto al ruolo do-minante del fondatore e quindisul passaggio generazionale aisuccessori. Questi sono due te-mi ai quali il nostro settore de-dica attenzione e risorse datempo. In particolare il Con-gresso ha permesso di ritornaresul secondo argomento. L’inter-locutore ideale per discuternein maniera approfondita è statoindividuato in “The EuropeanHouse-Ambrosetti” tramite ilcontributo di Luca Petoletti.

In Italia, le imprese famigliarirappresentano il 90% del totalee sono in grado di generarel’80% della ricchezza del nostroPaese e il 75% della forza lavorocomplessiva. Una fetta impor-tante del nostro sistema econo-mico, che rischia di incorrere inproblematiche complesse, postein una terra di mezzo tra legamiaffettivi, di sangue, e il business.Luca Petoletti parte propriodalle qualità che spesso risiedo-no nell’impresa famigliare.“Creatività, dedizione e tenacia,laboriosità e attenzione al lungotermine sono i principali puntidi forza specifici delle realtàaziendali basate sulla famiglia”spiega Petoletti, il quale, però, il-lustra anche i possibili problemiche si innescano al loro internoe le modalità per limitarli o af-frontarli. “Quando un imprendi-tore mi chiede se sia difficile af-frontare il passaggio generazio-nale – continua il partner Am-brosetti – la mia risposta è sem-pre una: relativamente, se nontrascorre troppo tempo”. Que-

sto perché il trascorrere deglianni genera cambiamenti, tantonel singolo, quanto nella struttu-ra della famiglia e del business.Inoltre, con le nuove generazio-ni all’interno delle famiglie im-prenditoriali la vocazione po-trebbe essere di diversa natura:un figlio, ad esempio, potrebbedesiderare di fare altro nella vi-ta o avere diversi valori rispettoal padre fondatore. Con l’au-mentare di gradi famigliari inazienda, inoltre, si contrae laspinta ad andare d’accordo.“Con il diluirsi dei rapporti disangue – spiega Petoletti – si al-lenta anche il vincolo della coe-sione di intenti”. “I miei figli han-no fatto i soldi. Sì, i miei” scrivesulla propria autobiografia“Onora il padre” Tommy Ber-ger, l’uomo che fu linfa vitale dimarchi come Acqua Levissima eCaffè Hag. Una constatazioneamara, frutto dell’esasperazionedi un nefasto passaggio genera-zionale ai figli. Quali i segnali,quindi, ai quali prestare atten-

zione per evitare di cadere inquesto precipizio? “Gli errorinei quali più spesso si inciampasono il mancato rispetto deiruoli, dal quale deriva il privile-gio della parentela a discapito dicompetenza e merito – descri-ve Petoletti, che continua – inol-tre, spesso, sono assenti criteriper famigliari e coniugi in azien-da, così come comunicazione,informazione e chiarezza sul“chi decide cosa””. Costituireholding, assolvere a tutti gli ele-menti legali o tecnici, infatti, nonè sufficiente. “È indispensabilerispettare tre esigenze: la tuteladell’impresa, della famiglia, chepresuppone pari opportunitàper tutti nel rispetto della diver-sità di ciascuno, e la malleabilitàdella struttura ai cambiamenti.Ricordiamoci, infatti, che un ve-stito troppo rigido può diventa-re una camicia di forza”. Maquali sono i principi fondamen-tali nel rapporto famiglia – im-presa? “Serve un equilibrio tra idue fattori, partendo dalla pienapresa di coscienza del fatto chein famiglia si è parenti, ma inazienda si è soci. – continua Pe-toletti – Serve, pertanto, un ri-gore anche formale negli adem-pimenti così come regole chia-re”. “Suggeriamo, infatti, la costi-tuzione di un Consiglio di fami-glia, al fianco di consiglio di am-ministrazione – afferma – che sifondi sull’informazione comple-ta, le regole di funzionamento el’accompagnamento dei più gio-vani in modo graduale e effica-ce. Questo permette che, questiultimi, anche se prendesseroscelte di vita diverse dalla conti-nuazione dell’attività nell’ azien-

Da sinsitra: Roberto Ariotti, Luca Orlando, On. Raffaele Fitto e On. Francesco Boccia.

Luca Petoletti - Partner TEC Ambrosetti.

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da di famiglia, siano comunquepreparati a vestire il ruolo di so-cio”. Fondamentali, altresì, il ri-spetto dei ruoli, l’attrattivitàdelle aziende per i talenti che vipossono subentrare e una go-vernabilità stabile dell’azienda,fatta di regole e condivisione.“Un proverbio africano dice: “Ilmiglior momento per piantareun albero era 20 anni fa”. Io ag-giungo che il secondo, invece, èora perché se c’è fiducia e chia-rezza tra le parti, la continuitàdell’azienda è un obiettivo rag-giungibile” conclude Petoletti.

DIALOGO TRA ISTITUZIONI,POLITICA E IMPRENDITORIA

Giornate ricche e intense, dun-que, che hanno visto, come or-mai tradizione in chiusura delCongresso, la partecipazione diesponenti politici: l’onorevoleRaffaele Fitto e l’onorevoleFrancesco Boccia. Gli im-prenditori di Fonderia hannomanifestato loro con orgoglio edeterminazione la volontà direndere le aziende del settorecompetitive a livello internazio-nale, conservando allo stessotempo quell’”italianità” che lerende un’eccellenza nel mondo.Per il tramite del PresidenteAriotti, gli ospiti politici sonostati sollecitati ad esprimersiconcretamente sui contenutidella prossima legge di stabilità2015 di cui si discute animata-mente ed in particolare dellenovità annunciate in tema di po-litica economica che andranno aprodurre importanti effetti nel-l’economia e nel sistema im-prenditoriale italiano.

L’onorevole Boccia difende lamanovra del governo definen-dola coraggiosa sostenendoinoltre che va nella direzionedella riduzione delle imposteper imprese e lavoratori perse-guendo così il percorso redistri-butivo iniziato a maggio con gliottanta euro. “Certo – aggiungeBoccia – sulla spesa pubblica al-cuni errori vanno corretti, nondevono esserci tagli lineari el’anticipazione del pareggio dibilancio al 2015 per i comuni èun errore su cui è necessario in-

tervenire. Vanno tagliati gli spre-chi a tutti i livelli evitando, però,che i tagli lineari si trasforminoin aumento delle tariffe nei ser-vizi pubblici. Alla Camera aiute-remo certamente Renzi a ren-dere questa legge di stabilità lapiù equa possibile”. “La prospet-tiva dei prossimi anni – ha ricor-dato Boccia alla platea di im-prenditori – è di spostare la tas-sazione UE dalle imposte diret-te alle imposte indirette, in mo-do da diminuire le prime in ma-niera netta, favorendo semprepiù le imprese che produconovalore. Rendendo più equa lacompetizione. Il caso dell’eco-nomia digitale è il più eclatantedi tutti. Voi avete migliaia di lavo-ratori, capannoni e magazzinipieni e pagate quasi il 50% di im-poste, le multinazionali del webassumono solo precari, non fan-no investimenti ed eludono si-stematicamente il fisco. A voi loStato chiede conto di tutto, aloro di nulla. Così non si puòpiù andare avanti e la tassazionepuò aiutarci a riequilibrare i rap-porti, spostandola sempre piùverso le imposte indirette”.

L’onorevole Fitto ha annuncia-to, la presentazione di alcuneproposte, insieme ad alcuni par-lamentari di Forza Italia, sullalegge di stabilità che, pur for-nendo “alcuni segnali positivi”come, ad esempio, il taglio dell’I-rap, a suo avviso presenta anche“alcune lacune”. Il rischio “evi-dente”, in particolare, secondoFitto, è “che si trasferisca il livel-lo di tassazione dal centro alleRegioni e ai Comuni”. E’ pro-prio per contrastare ciò che

non va che “il centrodestra de-ve tornare in campo in modoserio per recuperare credibilità,ammettendo anche gli erroridel passato, per interloquire conuna parte di popolazione cheoggi non ha riferimenti”.Passando, dunque, per l’inevita-bile constatazione dei deficitstrutturali con i quali l’industriaitaliana deve fare quotidiana-mente i conti (costo del lavoro,caro energia, etc…) e di alcunidati poco rassicuranti sui pros-simi anni, il Congresso si è con-cluso, infine, con uno sguardopositivo al futuro: si profilano, al-l’orizzonte, nuovi margini di cre-scita se si punta sulla qualità deiprocessi e dei prodotti, sul capi-tale umano, sul valore della co-noscenza e della formazione.Tutte caratteristiche che fannodella Fonderia italiana un’eccel-lenza. E’ da qui, come emersochiaramente dal Congresso,che si rende necessario riparti-re, prendendo esempio da chi,tra gli imprenditori del settore,ha già compiuto molti passi ver-so il futuro grazie a strategievincenti: internazionalizzazionee partnership. Tutti in Italia devono quindi oraessere pronti a fare la propriaparte, gli imprenditori lo stannofacendo e chiedono soltantoche la parte politica possa celer-mente intervenire alleggerendola tassazione sui fattori produt-tivi che ha raggiunto ormai livel-li insostenibili, penalizzando lacompetitività del sistema indu-striale italiano non solo rispettoa competitors low cost, ma al-l’interno dell’Europa domestica.Giusto per citare alcune prio-rità si è parlato della necessaria

On. Francesco Boccia.

On. Raffaele Fitto.

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Siamo certi di sapere tutto ciò che ruota attornoal fenomeno della contraffazione? Siamo in gradodi dire quale sia il marchio italiano più contraffatto?Ci sentiamo, infine, realmente sicuri di distinguereciò che è vero da ciò che è falso? “Tutto ciò che stoper dirvi è falso” - progetto teatrale ospitato nelcorso del secondo pomeriggio di convegni propo-sto dal XXXII Congresso di Fonderia – non è unospettacolo. È un percorso educativo alla legalità. At-traverso casi reali raccontati dall’attrice TizianaDe Masi, si attraversano le infinite sfaccettaturedella contraffazione. Quella che, tempo fa, potevaessere legata quasi esclusivamente alla figura del-l’ambulante sulle spiagge nel nostro Paese. Un fe-nomeno ormai superato, tanto in dimensioni, quan-to nella sostanza. Quella che si fondava sull’impor-tazione di merce prodotta all’estero – Africa e Asiasu tutti - che, in Italia, trovava una destinazione lo-gistica. Passato. La “contraffazione 2.0” descritta al-l’interno del progetto teatrale parla di uno scena-rio tutto nuovo: quello in cui in Italia si opera con-traffazione dello stesso Made in Italy, che è anche ilbrand più soggetto ad operazioni di falsificazione.Ciò che rende le nostre merci eccellenti viene pre-so, maltrattato, illecitamente riprodotto e, spesso,“mescolato” ai prodotti originali. Con il beneplaci-to degli stessi acquirenti, s’intende: un processoche permette il contagio dell’infezione, la diluizionedel senso profondo di ciò che l’Italia, nel mondo,rappresenta in molti settori, cioè eccellenza pura eindiscussa. Un fenomeno che è stato persino ingrado di soppiantare in parte anche quello del “piz-zo”. Poco male, si potrebbe pensare. Molto male,invece, se si pensa che è stato sostituito dall’obbli-go di vendere merce contraffatta. Moda e cibo sututti, si potrebbe pensare. E ciò basterebbe a ferireognuno di noi. Ma non è così: questo perché, in as-senza di una certificazione della tracciabilità di tut-to ciò che viene realizzato nel nostro Paese, viene

impedito al consumatore – o al cliente utilizzatore– di scegliere consapevolmente, non solo sulla ba-se del prezzo puro. “Tutto ciò che sto per dirvi èfalso” parla di un fenomeno globale, ma tutto italia-no: il reshoring. Ma quello privo di tasse, prescrizio-ni ambientali. Regole, insomma. Quelle che fannolottare ogni giorno l’imprenditoria italiana, ma che,con orgoglio, può dire di meritarsi il proprio ruolosociale nel Sistema – Paese Italia. Un’ombra troppoestesa quella della nuova industria della contraffa-zione, nella quale serve una luce che “Tutto ciò chesto per dirvi è falso” contribuisce a fornire.

“Tutto ciò che sto per dirvi è falso”

riduzione dell’Irap e del cuneofiscale, delle accise che gravanosull’energia elettrica. Sotto lalente è passata anche l’Imu suicapannoni. Infine si è ribadital’importanza degli incentivi dicarattere fiscale per la ricerca.

In conclusione i ringraziamentidel Presidente sono andati atutti quanti: relatori, moderato-re, sponsor e alla struttura del-l’Associazione che hanno datoun contributo fondamentale alsuccesso del XXXII Congressodi Fonderia e reso il tradiziona-

le appuntamento biennale unevento unico ed indimenticabi-le, reso tale anche grazie al per-sonale impegno ed accoglienzariservataci dall’imprenditoreIng. Salvatore De Riccardis tito-lare della Fonderia omonima edunica realtà locale, al quale van-no i più sentiti ringraziamenti.

A questa intensa due giorni,inoltre, per vivere appieno la di-mensione associativa, non sonomancate le occasioni conviviali edi svago tra le bellezze della “Si-gnora del barocco italiano” e

dintorni, ricchi di storia e di unvariegato patrimonio artisticoed architettonico. Senza dimen-ticare le bontà gastronomichelocali che hanno allietato le pia-cevoli cene in location davverosuggestive!

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XXXII Congresso di Fonderia Assofond:non solo dibattito

XXXII Congresso di Fonderia Assofond:non solo dibattito

G. Corelli

L’esperienza e la memoria dichi ha più di un capello bian-co, testimoniano che il suc-cesso di una edizione del con-sueto appuntamento congres-suale è legato alle “location”che hanno ospitato i lavori edi momenti conviviali previstidal programma.

I temi, gli argomenti, pur dimassima attualità ed interesseper il momento contingenteche hanno interessato l’audito-rio ed acceso il dibattito, passa-no così come spesso si attenuala memoria dei relatori e dellepersonalità intervenute chehanno animato le varie sessionidi lavoro; restano invece sem-pre, nel ricordo dei Congressi-sti, le situazioni logistiche, quelparticolare ambiente, la sala deilavori, quella particolare corni-ce che hanno ospitato l’aperiti-vo o la cena prevista dal pro-gramma oltre alla Cena di Galache nelle ultime edizioni sonostate “arricchite” dalle cene of-ferte dai vari sponsor del con-gresso che affiancano l’Associa-zione nell’organizzazione deglieventi con un sostegno econo-mico e di idee.Da questo punto di vista que-sta XXXII edizione di Lecce2014 sarà sicuramente ricorda-ta da tutti, Congressisti ed ac-compagnatori per quello che lasplendida terra Salentina ha sa-puto offrire nei quattro giorniprevisti dal programma.

Il primo degli appuntamenticonviviali del programma, lacena di Giovedì 16 organizzatapresso il Chiostro dei Dome-nicani, forse anche per l’atmo-sfera austera e suggestiva delluogo, ha piacevolmente colpi-to tutti.Sarà stata la perfetta corniceclimatica, molto apprezzata daquanti hanno sofferto i capriccidi una estate rivelatasi mai tale,o per il calore e l’allegria della“pizzica” suonata e ballata nelcortile interno del chiostro, daun gruppo folcloristico locale,nel momento dell’aperitivo dibenvenuto e successivamente,al termine della serata degu-stando dessert e caffè, ma sicu-ramente la serata è rimasta nelcuore di tutti per calore e perl’ospitalità offerta.

Dopo i saluti di benvenuto por-tati ai convenuti dal presidentedella Gerli Metalli, GiorgioGerli, Antonio Gerli in una bre-ve pausa della cena, ha intratte-nuto per qualche minuto i pre-senti con alcune considerazioniin linea con quanto dibattutonel pomeriggio durante la ses-sione di lavoro che ha inaugu-rato il Congresso. Il momentoche il Settore della Fonderia staattraversando, si inquadra in unnuovo “ciclo” economico figliodella crisi congiunturale deglianni 2009-2010, che vede unnuovo scenario strutturale nelquale il mercato e tutti gli “at-tori” che al suo interno opera-no devono ridisegnare strate-gie ed assetti: in tale quadro siinserisce appieno la riflessioneche Assofond ha voluto svolge-

Il suggestivo interno del Chiostro dei Domenicani.

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re incentrando l’attenzionedelle Fonderie sulla necessità disondare nuove strade e nuovimercati di sbocco; esportare sipuò e si deve, al di la dello slo-gan del convegno deve essere ilmonito per guidare le sceltedelle imprese se vogliono averenuove prospettive.

Come evidenziato dai relatori,la sfida dell’internazionalizza-zione oltre a necessitare di una“evoluzione” degli assetti dellenostre imprese con aperture anuove conoscenze (a comincia-re, banalmente, dalla conoscen-za delle lingue estesa ai diversilivelli aziendali) e professiona-lità, ma anche a modi di pensa-re differenti e aperti verso cul-ture nuove, nuovi approcci allagestione dei rapporti che coin-volgono tutti gli aspetti dellagestione aziendale.Ma questo sforzo di internazio-nalizzazione non deve farci di-menticare “le radici” della no-stra tradizione imprenditorialeche devono rimanere salda-mente ancorate nel terrenonazionale che ben si conosce,necessario per consentire “…la crescita dei rami più alti e piùlontani …”.

La nuova sfida che rappresentauna necessità di evoluzione pergarantirci un futuro, richiede ul-teriori sinergie nelle quali i tra-dizionali “partner” delle Fonde-rie devono svolgere un ruoloancor più importate a fiancodelle nostre imprese; e questoè il senso della presenza aiCongressi Assofond dei forni-tori delle fonderie.

Territorio salentino, ricco dicultura e tradizione; tradizionerurale e cultura del territorio,delle tradizionali produzioni vi-tivinicole e olearie.Un territorio ed una tradizio-ne che ancora oggi trova te-stimonianze nelle tante “mas-serie” disseminate fra le cam-pagne salentine.

Non poteva mancare, nel pro-gramma un richiamo alla tra-dizione che ha avuto comeprotagonista della cena di ve-nerdì 17 la Tenuta Lucagiovan-ni di Maglie (LE), gentilmenteofferta da Sidermetal.

Gli ampi spazi ed i giardiniesterni della Tenuta, hanno ac-colto i congressisti con unsimpatico aperitivo di benve-nuto a base di spiedini e “frit-ti” preparati al momento, eserviti con un sottofondo mu-sicale realizzato da un quar-tetto jazz, che a fine cena haaccompagnato, in un secondospazio esterno, la degustazio-ne dei dessert in un trionfo ditentazioni alle quali nessunodei presenti, signore compre-se, ha saputo resistere, rin-viando al tradizionale “… dalunedì…” ogni proponimentodi regime dietetico.

Approfittando di una pausadella cena, dopo un breve sa-luto di Celestino Uberti pa-tron di Sidermetal, il Presiden-te Roberto Ariotti ha formu-lato a tutti gli intervenuti, ilsaluto dell’Associazione ed ilringraziamento Suo e di As-sofond a quanti hanno reso

possibile lo svolgimento diquesta XXXII edizione delCongresso di Fonderia, trac-ciando un sintetico bilancio,assolutamente positivo, dell’e-vento.

Ai relatori, agli esponenti deiSettori industriali clienti dellaFonderia che si sono confron-tati in modo franco con noiper aiutarci a comprendere lelogiche economiche che di-scendono dall’appartenenzaad un mercato internaziona-lizzato nel quale operano, aglisponsor che hanno affiancatol’Associazione nella realizza-zione del convegno, contri-buendo a sostenerne i costi,agli Imprenditori di Fonderiae a tutti i Congressisti presen-ti, un sentito grazie.Molto nutrito anche il pro-gramma di visite organizzatoper gli accompagnatori nelpomeriggio di giovedì e nellagiornata di venerdì, e per il“dopo lavori” nella giornata disabato e di domenica mattina.Tema dominante degli eventi“la cultura”; cultura dell’artebarocca, di cui si sono ammi-rati ragguardevoli esempi: dal-la Cattedrale di Sant’Anna diGallipoli, alla Chiesa matricedi San Pietro e Paolo a Galati-na, per finire ai maestosiesempi di barocco leccese, ol-tre a importanti esempi di sti-le romanico, presenti nella ca-pitale salentina, alla cui visita èstata dedicata la mattinata didomenica 19.Cultura della tradizione nellaproduzione olearia, un tempo“fonte energetica” rappresen-tata dall’olio lampante estrattonel sottosuolo nei numerosi“frantoi ipogei” presenti aGallipoli, oggi “risorsa alimen-tare” fondamentale elementodella dieta mediterranea fontedi benessere fisico oltre chedi piacevoli sensazioni gustati-ve, ai quali è stato dedicato unapprezzato “corso” di degu-stazione dell’olio di oliva, du-rante la visita ad una masseriadi Galatina, sabato 18.Proprio la visita al frantoioIpogeo, ha consentito una pia-cevole scoperta “in tema”, se-

Il cortile interno del Chiostro dei Domenicani.

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gnalataci dall’ing. De Riccar-dis, per la presenza di un tor-chio la cui struttura superioreera costituita da una fusione dighisa realizzata da un suo an-tenato (prima che il cognomeRiccardi acquisisse la particel-la iniziale e la s finale); la fon-deria … una tradizione di fa-miglia ultra centenaria!

Cultura presente nella tradizio-ne delle opere di ingegno del-l’uomo; dall’utilizzo della “pie-tra leccese” nelle costruzioni,all’uso della cartapesta per larealizzazione di bassorilievi estatue che arricchiscono lechiese ed i luoghi di culto,“surrogando” la mancanza dimarmi o di legni pregiati.Ed in tema di tradizione nellarealizzazione di manufatti arti-

gianali, molto apprezzato dalleSignore il pensiero loro riser-vato, con l’omaggio di “gioielli”a tema floreale realizzati incartapesta policroma.

Tradizione e cultura anche neicibi e nelle preparazioni ga-stronomiche proposti nei varimomenti conviviali, accompa-gnati dai corposi vini rossi, odai più delicati ed aromaticivini rosati e bianchi, tutti figlidi un territorio generoso e disapienti tecniche di coltivazio-ne e produzione.

Non solo approfondimenti edibattiti, quindi, in questoXXXII Congresso di Lecce,ma anche momenti culturali e

conviviali; il tutto nella miglio-re tradizione dei Congressi diFonderia Assofond che rimar-ranno a lungo nella nostramemoria.

Il giardino della Masseria che ha ospitato la cena di venerdì.

Il tavolo del Presidente Assofond, in un momento della cena conviviale.

La facciata della Chiesa di Galatina con il gruppo Assofond.Il Frantoio Ipogeo di Gallipoli e un particolare fuso del torchiopresente al suo interno.

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Assofond ringrazia le aziende che hanno fornito il loro sostegno come sponsors,considerato un segnale di fiducia dato all’Associazione ed ai suoi Associati

Il sostegnodi importanti partners

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ASK Chemicals Italia S.r.l.Viale Famagosta,75 - 20142 Milano Tel. +39 02 84894289 - Fax +39 02 [email protected]

ASK Chemicals è tra i fornitori leader a livello inter-nazionale di prodotti chimici per i processi di fonde-ria. Collaborazione con il cliente, innovazione e Re-sponsible Care sono elementi essenziali della politicaaziendale.L’azienda si concepisce come promotrice di innova-zioni specifiche per il settore e mira al conseguentesviluppo di soluzioni di prodotto a vantaggio dei pro-pri clienti. Per questo giocano un ruolo decisivo ca-ratteristiche quali flessibilità e rapidità, qualità e so-stenibilità, oltre all’economicità dell’impiego dei pro-dotti e servizi.ASK Chemicals gode di un’esperienza pluriennale intutti i processi di produzione di una moderna fonderia.

Oltre ai leganti ISOCURE-ECOCURE per anime e isistemi MAGNASET per forme, ha consolidato l’u-so del processo INOTEC in importanti fonderie eu-ropee, ha avviato la sperimentazione del processoINOBAKE per la produzione delle forme. Ha a dis-posizione una vasta gamma di VERNICI refrattarie dialta qualità e ad alto rendimento per la produzione digetti di Ghisa di Acciaio e Alluminio, ha sviluppato lanuova tecnologia di maniche KIM e KMV Q-CC adalto rendimento.La gamma di prodotti straordinariamente ampia vie-ne completata con ulteriori prodotti personalizzaticome additivi, distaccanti, ecc.

CARBONES HOLDING GmbHMattiellistrasse 2-4 - 1040 VIENNA - AustriaCell. +39 348 6363508 - Tel. +43 1 523 [email protected]@carbones.it

CARBONES Holding GmbH è una Società Interna-zionale che opera nel settore siderurgico da 10 anni,essenzialmente nella fornitura di materie prime perle industrie del settore.CARBONES ha la sede principale in Austria a Vienna,fa capo al proprietario ed azionista di maggioranza ilSig. Jurriaan Hovis (CEO) che, affiancato da una seriedi collaboratori di ben 11 nazionalità diverse, dirige ilbusiness del Gruppo, con connotazioni internazionali.Con consolidate fonti di approvvigionamento in varieparti del mondo (Russia, Ucraina, Brasile, Algeria,

ecc.) e 40 magazzini sparsi in tutta Europa; nel 2013CARBONES ha garantito forniture per più di600.000 MT di ghisa in pani, 12.000 MT di Magnesioe 25.000 MT di antracite.Attualmente annovera tra i suoi clienti, diretti ed in-diretti, oltre 400 realtà tra fonderie ed acciaierie.CARBONES crede particolarmente nel mercato ita-liano, dove sta investendo e si sta strutturando, perpoter dare un servizio professionale adeguato ad unmercato così sofisticato, attento a qualità, serietà,consegne puntuali e naturalmente prezzi competitivi.

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ELKEM s.r.l. Via Frua, 16 - 20146 MilanoTel. + 39 02 48513270 - Fax + 39 02 4817360www.foundry.elkem.com - www.elkem.no

Elkem AS, parte del gruppo Bluestar, è una realtàinternazionale nota da anni a chi si occupa di elettro-metallurgia, ferroleghe e prodotti per la siderurgia. La Elkem Foundry Products, è la concretizzazionedell’impegno Elkem AS nel mondo della fonderia. Es-perienza e passione sono al servizio di un mercato incostante evoluzione: alla produzione di inoculanti,sferoidizzanti, ricarburanti ed additivi si associano laprofonda padronanza del processo metallurgico e lacompetenza necessaria ad interagire su ogni esigen-za del ciclo produttivo. Cardine della produzione rimane l’Europa, con glistabilimenti di Bremanger e di Bjovefossen in Norve-gia, Icelandic Alloys in Islanda ed il centro logistico diRotterdam.Da sempre proiettata nel futuro, Elkem applica nelsettore della fonderia la più recente tecnologia pos-

sibile. In tutto il mondo, Elkem è garanzia di affidabi-lità e sinonimo di competenza, ricerca e sviluppo nelpieno rispetto dell’ambiente.Attraverso l’attività della specifica struttura TCS -Tech-nical Customer Service- l’assistenza che Elkem garan-tisce ai suoi clienti va ben al di là della consegna del ma-teriale, costituendo un reale valore aggiunto.Il TCS, formato da un team specializzato e dotatodelle migliori tecnologie, è appositamente struttura-to per soddisfare le esigenze dei clienti, avvalendosianche del supporto del centro Elkem di ricerca perla fonderia di Kristiansand in Norvegia.

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CAVENAGHI S.p.A.Via Varese 19 - 20020 Lainate (Milano)Tel. +39 02 9370241 - Fax +39 02 9370855www.cavenaghi.it - [email protected]

Creata nel 1959 per supportare l’attività delle fonde-rie con l’offerta di prodotti e tecniche di lavorazionespesso rivelatisi rivoluzionari, propone prodotti diqualità ed affidabilità quali:• Sistemi agglomeranti indurenti a freddo (resine

Gioca® NB, Giocaset® NB, Corofen®, Alcafen®,Rapidur®, Kold Set, Resil/Catasil®; induritori orga-nici per tutti i sistemi no- bake);

• Sistemi agglomeranti indurenti per gasaggio(Gioca® CB, Giocaset® CB, Alcafen CB®, Epo-set®, Resil);

• Sistemi Agglomeranti Indurenti a Caldo (Gioca®

HB, Gioca® WB, Gioca® TS, Gioca® SM);• Intonaci Refrattari (Idrolac®, Pirolac®, Pirosol®);• Prodotti vari: Isotol® (liquidi isolanti, distaccanti,

disincrostanti per modelli, placche modello, cassed’anima, ecc.); colla universale (colla autoessiccan-te inorganica); speseal (cordoli sigillanti).

EKW Italia S.r.l.Via del lavoro, 21 - 20049 Concorezzo (MB)Tel. 039 628031 - Fax 039 6280322www.ekw.it - [email protected]

EKW Eisenberg nasce nel 1903 e nel 1967 fonda inItalia la sua filiale, la EKW Italiana con il compito diconsolidare ed incrementare la presenza dei proprirefrattari sul territorio nazionale.L’azienda che oggi ha cambiato il proprio nome inEKW Italia, si propone al mercato non solo comedistributore, ma grazie ad un personale tecnico-com-merciale a disposizione 24 ore su 24, 365 giorni l’an-no, affiancato da squadre di montaggio specializzateed equipaggiate con propria attrezzatura, gioca unruolo attivo nella progettazione del rivestimento, nel

montaggio, nella sinterizzazione e nella consegna de-gli impianti “chiavi in mano”. Il brillante personale amministrativo è a disposizionedella clientela per soddisfare tutte le esigenze di natu-ra burocratica-commerciale. Inoltre, avvalendosi ditecnici di fonderia specializzati, l’azienda è in grado disupportare i clienti con le migliori proposte tecnico-applicative inerenti i sistemi di alimentazione dei getti.

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GERLI METALLI S.p.A.Viale Sabotino, 19/2 - 20135 MilanoTel. +39 02 809511 - Fax +39 02 8900714www.gerlimetalli.it [email protected]

Svolge attività commerciale di compravendita, distri-buzione, stoccaggio, finanziamento, coperture sullevalute e sui metalli alla Borsa di Londra. I principali prodotti trattati sono: metalli non ferrosi,quali nickel, alluminio e leghe, rame, stagno, zinco ezama, ferroleghe di massa e nobili, leghe per la pro-duzione di ghisa sferoidale e ghise in pani.Gerli Metalli, con la rete di rapporti internazionali e

con un’adeguata struttura logistica e finanziaria, è ingrado di assicurare ad acciaierie, a fonderie di acciaio,fonderie di ghisa e di metalli non ferrosi, la materiaprima nei tempi richiesti dalle necessità di produzio-ne alle migliori condizioni.E’ altresì agente di importanti produttori di alluminio,rame, nichel, zama, ferroleghe e madri leghe.

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FOSECO Vesuvius Italia S.p.A.Via Ravello 5/7 - 20080 Vermezzo (MI) Tel. +02 949819.1 - Fax +02 94943020www.foseco.it - [email protected]

Foseco is a brand of the Vesuvius GroupIl nome Foseco è legato all’industria metallurgica daoltre 75 anni ed è oggi riconosciuto leader mondialenella fornitura di prodotti per l’uso nell’industria fu-soria, è presente in 32 Paesi, con i principali stabili-menti in Germania, USA, UK, Brasile, Cina, India, SudCorea e Giappone. Il nostro scopo è quello di aggiungere valore per inostri clienti attraverso prodotti e servizi innovativied attività di partnership, migliorando la produttività,

la resa placca, l’utilizzo delle risorse e l’efficienza. La Società fu fondata da Eric Weiss nel 1932 e fupresto riconosciuta come fornitore per l’industria fu-soria, da cui la derivazione del nome FOundry SEr-vice COmpany e presente in Italia dal 1956. Nel mese di Aprile 2008, Foseco è stata acquisita daCookson Group plc e fa parte ora di Vesuvius.

IMF SRLIMPIANTI MACCHINE FONDERIAVia Turati, 110/1 - 21016 Luino (VA) Tel. +39 0332 542424 - Fax +39 0332 542626www.imf.it - [email protected]

Fondata nel 1972, IMF è oggi un gruppo internazio-nale di oltre 500 persone con 5 unità produttive, uf-fici in tutto il mondo, che include 4 divisioni attive neisettori fonderia, oil & gas e trattamento superfici me-talliche.Storica leader mondiale nella produzione di macchi-ne e impianti per il processo di formatura ad induri-mento chimico (No-Bake), IMF basa il proprio suc-cesso su tre elementi fondamentali: il know-how ac-quisito negli anni, la professionalità del proprio per-sonale ed una potente capacità innovativa.In particolare nel settore fonderia, che rimane il suocore business, anche grazie alle recenti acquisizioni, laIMF dispone di una vastissima gamma di macchine edimpianti, totalmente progettate nell’ambito del Grup-po. Un team interno di ingegneri e tecnologi è in gra-do di seguire la realizzazione che spazia dalle macchi-ne stand alone a nuove fonderie complete per la pro-duzione dei più svariati tipi di getti, seguendo il clien-te dal progetto all’avviamento della produzione.La presenza mondiale è assicurata da Unità Produtti-

ve in Italia, Rep. Ceca, Cina e Brasile, da Uffici di rap-presentanza in Russia, India, USA e da una rete diagenti in oltre 40 paesi nei 5 continenti, mentre la ca-pacità progettuale è garantita da un gruppo di oltre100 persone, che distribuite tra le varie sedi garanti-scono soluzioni tecniche avanzate ed affidabili ed as-sistenza puntuale alla clientela.Le divisioni Foundry Automation è dedicata a sistemidi produzione anime ad altissima automazione, dedi-cati prevalentemente alla produzione in grande serie,quindi particolarmente indicati per il settore auto-mobilistico. La divisione Carlo Banfi è dedicata allaproduzione di macchine granigliatrici per il tratta-mento delle superfici metalliche, utilizzate sia nel-l’ambito della fonderia che in altri settori industrialicompletano l’offerta di IMF.Le numerose referenze sono la prova della qualitàdella produzione e del servizio reso alla clientela ditutto il mondo nei 42 anni di attività.

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F.LLI MAZZON S.p.A. Via Vicenza, 72 - 36015 Schio (Vi)Tel. +39 0445 678000 - Fax +39 0445 [email protected]

Dal 1962, F.lli Mazzon è partner e punto di riferi-mento attivo in più di 30 paesi con resine no-bake(furaniche, fenoliche, alchidiche e poliuretaniche),resine cold-box e hot-box, vernici refrattarie isolan-ti in alcool e all’acqua, additivi, colle, distaccanti emolti altri.F.lli Mazzon S.p.A. si è dotata recentemente di unnuovo reattore chimico di ultima generazioneche permette di produrre resine di qualità ancoramaggiore, a costi ancora più competitivi ed in tem-pi ancora più brevi. Anche questo investimento rien-tra in un ampio piano di continuo miglioramento-potenziamento degli impianti per far fronte in mo-do competitivo ad un mercato sempre più esigentee globale.

NOVITÀ 2014:

• GEOTEC 2000 & RUNNER POL100: sistemainorganico per la produzione di anime per getti inghisa ed alluminio; esente da reazione metallo for-ma, assicura getti sani e assenza di emissioni incolata.

• LEGANOL HD 500 e LEGANOL NL 400:nuovo sistema cold box esente da C.O.V. e a bas-so consumo di ammina; consente la riduzione delciclo di lavoro e quindi maggiore produttività.

• ECOFUR 4000 EXTRA ed ECOFUR 5000EXTRA: resine furaniche non tossiche, con eti-chettatura solo nociva e alcool furfurilico liberoinferiore al 25%. Prodotti amici degli operatori edell’ambiente: assicurano analisi ambientali otti-mali con minimi tenori di sostanze tossiche aero-disperse.

• HYDROCOVER 24/Z PLUS: nuova vernice al-l’acqua, ideale per anime in shell moulding e incold box soggette a forti sollecitazioni. Ottimo ef-fetto anti sinterizzazione, anticrestine e anti pene-trazioni.

• BROWN COVER PSE 73 W: nuova vernice al-l’acqua per getti in ghisa per processo full-mouldper applicazione a lavaggio ad una sola mano. Fa-cile da applicare, risultati eccellenti e qualitàsuperiore delle fusioni.

• FOUNDRYLAC MGT PDW100: nuova verni-ce in polvere a base di magnesite per acciai almanganese. Facile da trasportare, con ottima sta-bilità al magazzinaggio, da disperdere in alcool.

METAL TRADINGINTERNATIONAL S.r.l. Via Monte Hermada, 8 - 34170 GoriziaTel. +39 0481521511 - Fax +39 0481520964www.metaltrading.it

La Metal Trading International S.r.l. costituitanel 1986 opera prevalentemente nel settore dellefonderie di ghisa, acciaierie e nel settore dei metallinon ferrosi.Sin dall’inizio della propria attività ha introdotto nelmercato italiano i prodotti della TDR - produttoresloveno di inoculanti e sferoidizzanti. Insieme alla so-cietà che rappresenta e della quale ha acquisito negliultimi anni la maggioranza della proprietà, svolge un-’intensa attività di ricerca e sviluppo per i prodottinel settore delle fonderie ed acciaierie, alle quali of-fre un’assistenza tecnica allo scopo di migliorare laqualità metallurgica e nel contempo ottimizzare ilconsumo dei prodotti commercializzati dalla MTI.Oltre agli inoculanti e sferoidizzanti classici, forniscealle fonderie di ghisa il filo animato, carburo di calcio,

inoculanti in staffa, ferro leghe di massa ed altri pro-dotti per fonderie.Alcune ferroleghe e metalli non ferrosi importati davari paesi vengono stoccati nei principali porti euro-pei e nel magazzino a Gorizia per garantire un miglio-re servizio alla clientela e un tempestiva consegna.Nell’ ultimo periodo la MTI ha acquisito la società FI-LO d.o.o. produttore di filo animato per fonderie edacciaierie.Allo scopo di mantenere e migliorare la qualità delservizio nel tempo, la società ha ottenuto la primacertificazione ISO 9001 nel 2002 rispettando fino adora ininterrottamente tutte le verifiche periodiche edi mantenimento del certificato.

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SATEF HÜTTENES ALBERTUS S.p.A.Viale della Scienza, 78/80 - 36100 VicenzaTel. 0444 337444 - Fax 0444 348500www.grupposatef.com - [email protected]

IMICVia Belvedere, 37 - 20862 Arcore (MB)Tel. 039 613311 - Fax 039 6014858www.grupposatef.com - [email protected]

Grazie all’elevato know how tecnico ed alle numero-se partnership internazionali, Gruppo Satef è l’uni-co gruppo in Italia a possedere una competenza tras-versale in tutti i settori della fonderia e, tramite laconsociata IMICS.p.A., è uno dei principali protago-nisti europei nella produzione di sabbia prerivestita.Prodotti: resine per cold-box (poliuretanico, CO2,metilformiato) resine per no bake (acido, alcalino, po-liuretanico), resine per hot box (furaniche, fenoliche,

Cordis inorganico), resine per thermoschock, resineper shell moulding; intonaci all’alcool e all’acqua; sab-bie di cromite, sabbie di zirconio, sabbie silicee, sab-bie prerivestite, sabbie sintetiche; prodotti refrattariper cubilotti, forni elettrici, forni rotativi, sifoni e siviere; filtri ceramici; software; maniche, mi-nimaniche; filo animato, inoculanti, leghe sferoidizzan-ti; prodotti per pressocolata.Servizi: assistenza tecnica sull’intero processo difonderia (progetto GEF), consulenza metallurgica, ri-generazione termica delle sabbie esauste, rifacimen-to forni.

SAVELLIVia Cacciamali, 4 - 25125 BresciaTel. 030 3533345 - Fax 030 3534113www.savelli.it - [email protected]

SAVELLI S.p.A. – Una società di proprietà familiare eleader mondiale nel settore della fonderia – iniziò lapropria attività nel 1842 dalla bottega di un maniscal-co. Essa ha la sua sede produttiva a Brescia (nord Ita-lia). Le sue attività includono macchine, impianti eservizi per l’industria della fonderia in “Terra a Verde”per la produzione di getti fusi in acciaio, ghisa e nonferrosi. Inoltre, Savelli continua la storica produzione

di strutture elettro-saldate medie e pesanti per mac-chine industriali e presse (il pezzo più grande di 400tonnellate). La Savelli è associata ad AMAFOND.Nel 2012 un libro ha celebrato 170 anni di attivitàdella Savelli.

SIDERMETAL SPAVia Europa 50 - 25040 Camignone di Passirano (BS)Tel. +39 030 654579 - Fax +39 030 654194www.sidermetal.it [email protected]

Fondata nel 1987 è la sintesi di esperienze maturatenella metallurgia ferrosa e non ferrosa.Competenze e dinamicità, associate a struttureaziendali molto snelle, consentono di offrire alla no-stra clientela le migliori condizioni per poter compe-tere nel mercato globalizzato.Europa, Georgia, Russia, Ucraina e Sud America sono

i mercati principali di approvvigionamento delle ma-terie prime distribuite poi su tutto il mercato nazio-nale nei settori delle acciaierie elettriche e fonderieferrose e non ferrose.

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HEINRICH WAGNER SINTOMASCHINENFABRIK GMBHBahnhofstrasse 101 - D-57334 Bad Laasphe -Germany Tel. +49 2752 907-230 - Fax +49 2752 [email protected]

La Heinrich Wagner è stata fondata come aziendaprivata nel 1937 dal Signor Heinrich Wagner e daisuoi partner nella città di Bad Laasphe, nella regio-ne di Nordreno-Vestfalia in Germania. Dal 1983Heinrich Wagner Sinto fa parte del gruppo Giap-ponese Sintokogio, realizzando un fatturato delgruppo di circa 1,000 millioni di USD con circa3.800 collaboratori nel mondo.All’interno del gruppo Sintokogio, la Heinrich Wa-gner Sinto (HWS) si è specializzata nello sviluppo,nella realizzazione e nella produzione di formatri-ci ed impianti di formatura per la produzione digetti con e senza staffe in terra verde e con il pro-cesso di formatura sottovuoto (vacuum process).Oltre che negli impianti di formatura, la HWS si èspecializzata nella costruzione di macchine di co-lata con siviera fredda.Nel processo a terra verde la compattazione del-le forme è realizzata secondo il processo di for-matura con impulso d’aria SEIATSU. A partire dal-l’introduzione di tale processo nel mercato Euro-peo nel 1983, solo la HWS ha venduto più di 540formatrici ed impianti di formatura SEIATSU, cherisulta quindi il più conosciuto tra tutti i processidi formatura moderni.

Nell’ambito del processo di formatura sottovuoto ilgruppo ha una posizione unica nella produzione diimpianti di formatura automatici: delle 250 formatri-ci ed impianti di formatura prodotti più di 50 sonostati fabbricati dalla Heinrich Wagner Sinto, in parti-colare per getti in acciaio.In una fonderia moderna l’impianto di formatura è ilcuore dell’intero processo produttivo. Ogni anomalianell’impianto può causare una fermata dell’interafonderia. Un design di alta qualità dell’impianto e unservizio post vendita efficace sono quindi di grandeimportanza per i clienti della Heinrich Wagner Sintonel mondo che possono contare sempre su impiantiad alta produttività. Per ottenere questo risultato laHeinrich Wagner Sinto dispone al proprio interno diuna qualificata struttura produttiva. Il processo difabbricazione e produzione - sistemi idraulici, elettri-ci e software inclusi - è affidato a 350 collaboratoripresso lo stabilimento dell’azienda in Germania. La filosofia aziendale della Heinrich Wagner Sinto ri-chiede prodotti di qualità superiore affinché gli im-pianti di formatura installati presso gli stabilimenti deiclienti garantiscano alta affidabilità ed efficacia.

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TESI S.p.A.Via Manzoni, 20 - 20900 Monza (MB)Tel. +39 039 237501 - Fax +39 039 2302995www.tesi-spa.it - [email protected]

L’attività di Tesi S.p.A. nel campo della fonderia risa-le al 1916, pur con diverse denominazioni.Sin da allora, la missione di Tesi è di essere un part-ner di riferimento per le fonderie italiane, metten-do a disposizione materie prime e prodotti specia-li, ben noti ed apprezzati.I tredici produttori che Tesi rappresenta, ognunoleader nel proprio settore, hanno introdotto sulmercato italiano prodotti innovativi, supportati daun servizio tecnico specializzato, in unione a quellofornito da Tesi SpA.

I dieci collaboratori di Tesi SpA curano la realizza-zione della filosofia aziendale, sempre mirata a com-prendere, soddisfare e prevenire le esigenze deiclienti, dando loro la più ampia collaborazione ope-rativa.

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ASSOFOND R INGRAZ IA

BANCO DI BRESCIACorso Martiri Della Libertà, 13 - 25122 BresciaTel. +39 030 2992.215www.bancodibrescia.it [email protected]

Il Banco di Brescia nasce nel 1999 dalla fusione tra duestorici istituti bresciani: Banca San Paolo di Brescia, fon-data nel 1888, e Credito Agrario Bresciano - CAB, fon-dato nel 1883. Il Banco di Brescia – con 316 sportelli dislocati nel NordItalia e nel Lazio, 7 Centri Estero, 9 Private & Corpora-te Unity e 12 Corner – conta circa 2.550 dipendenti edè una realtà di primo piano nel mercato italiano del cre-dito e leader nella provincia di Brescia.Il Banco di Brescia ha sede a Brescia nello storico Palaz-zo Martinengo Villagana in Corso Martiri della Libertà.Dal 2007 l’Istituto entra a far parte del Gruppo UBI

Banca che è al primo posto sul podio delle ban-che popolari, terzo gruppo bancario italiano per capi-talizzazione di Borsa, con 4 milioni di clienti, oltre 1.700sportelli, principalmente ubicati nelle regioni più ricchedel Paese, ed oltre 18.000 dipendenti. L’appartenenzadel Banco di Brescia al Gruppo UBI Banca rende agevo-le l’offerta di servizi bancari in diversi Paesi nel mondo,attraverso filiali estere, uffici di rappresentanza, banchecontrollate e società specializzate. Il Gruppo UBI Bancavanta infatti presidi in Asia, America Latina ed Europa. DaShanghai a San Paolo, da Nizza a Cracovia, da Mosca aLussemburgo, UBI si muove su scala internazionale asupporto dell’attività della clientela domestica.

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L’impiego del nuovo sistema Cold-Box vi aiuterà ad aumentare l’effi cienza produttiva della vostra azienda in modo economico ed ecologico.

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cesso produttivo, caratterizzato da

temperature molto elevate, garantisce

l’ottenimento di ricarburanti con le

seguenti proprietà:

con alta frazione cristallina che assi-

cura dissoluzione più rapida e mag-

giore riproducibilità delle aggiunte

migliore utilizzazione della capacità

produttiva grazie al contenimento

dei tempi di fusione

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in continuo garantisce non solo la

costanza della qualità ma permette

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confronto a prodotti di altra origine

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M. Favini

economic

o economico econ

omicoec

onomic

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omico

economicoeconomico

4646Industria Fusoria 4/2012

ROEReturn On Equity

Le fonderie di ghisa chiudono il2013 con un indice della reddi-tività del capitale di rischio(ROE) in salita rispetto all’annoprecedente. Il 3,8% raggiuntonell’ultimo esercizio rappre-senta anche il valore miglioreconseguito dopo il tonfo del2009.Il buon andamento dell’indice èconseguenza di un migliora-mento della redditività della ge-stione caratteristica (ROI) e daun effetto positivo della leva fi-nanziaria, in funzione della di-minuzione del costo degli one-ri finanziari sui capitali presi aprestito. Tuttavia, il risultato delROI non è stato determinatoda un aumento delle vendite.

Se si pone a confronto il valoredel ROE con i tassi di remune-razione di altri investimenti,confrontabili in termini di gra-do di rischiosità e di tempi direalizzazione dei proventi co-me i BOT a 12 mesi1, i CCT2 ei BTP a 10 anni3, la redditivitàgenerale del settore delle fon-derie di ghisa è tornata appeti-bile rispetto all’anno 2012 ed inlinea con gli anni ancora prece-denti, fatto salvo il 2009.

In particolare, il ROE rimanemeno interessante rispetto aiBTP a 10 anni, ma ha recupera-

to oltre 4 punti percentuali neldifferenziale con i CCT del2012 e aumentato nuovamente

la distanza rispetto ai BOT a 12mesi (quasi 3 punti percentualisul differenziale 2012).

Indicatori 2013 sulle Fonderie di ghisaIndicatori 2013 sulle Fonderie di ghisa

M. Brancia

9,0%

5,1%

-6,2%

2,7% 3,6%

2,3% 3,8%

-8,0%

-6,0%

-4,0%

-2,0%

0,0%

2,0%

4,0%

6,0%

8,0%

10,0%

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Trend ROE

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

ROE 9,0% 5,1% -6,2% 2,7% 3,6% 2,3% 3,8%

Tassi BOT 12 mesi 4,1% 3,8% 1,2% 1,3% 3,2% 2,3% 1,0%

Tassi CCT 4,1% 4,4% 1,6% 1,7% 3,4% 5,2% 2,5%

Tassi BTP 10 anni 4,4% 4,8% 4,3% 4,0% 5,3% 5,7% 4,4%

-8,0%

-6,0%

-4,0%

-2,0%

0,0%

2,0%

4,0%

6,0%

8,0%

10,0%

ROE Tassi BOT 12 mesi Tassi CCT Tassi BTP 10 anni

ROE vs inves�men� alterna�vi

1 Rendimento medio ponderato annuale. Fonte: MEF2 Rendimento medio ponderato annuale. Fonte: MEF3 Rendimento medio ponderato annuale. Fonte: MEF

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Nell’analisi per raggruppamentidi fatturato, la migliore perfor-mance dal 2011 al 2013 è stataquella delle fonderie di ghisacon un fatturato fra i 20 e i 50milioni di euro, con un valoremedio nel triennio attorno al4,9%, costantemente ben al disopra della media del settore; aseguire la classe con un fattura-to fra i 5 e i 10 milioni di euro,con una media ROE pari al4,5%.

Chi ha registrato una più consi-stente crescita sono le fonde-rie con un fatturato superioreai 50 milioni di euro, con un in-dice ROE molto basso nel 2011e pari a -0,2%, sono poi risalitea quota 3,7% nel 2013, in lineacon il ROE medio di settore.

A soffrire maggiormente negliultimi tre anni sono state lefonderie al di sotto dei 5 milio-ni di fatturato: nel 2013 l’indiceha raggiunto il picco negativodel -7,7%, in netta contrapposi-zione sia all’indice generale delsettore, sia rispetto agli altrigruppi; nondimeno tutto iltrend della classe ha risentitodi un progressivo peggiora-mento, passando da un valoredel 2,4% del 2011 al -0,1% del2012. La ragione principale diquesto andamento è l’assotti-gliamento progressivo dell’utiledal 2007 fino alla perdita aggre-gata registrata nel 2013 pari acirca il 4% del capitale investitototale del raggruppamento.

Ben il 71% delle aziende analiz-zate presenta un ROE positivo,ma solo il 36% delle stesse sipone al di sopra del valore ge-nerale (3,8%, ROE del settoredelle fonderie di ghisa). La di-

stribuzione presenta una certavariabilità attorno alla mediadegli indici causata da casiestremi di difficoltà.

ROIReturn On Investments

Come accennato in preceden-za, l’indice principale della red-ditività della gestione caratteri-stica (ROI) ha ripreso a cresce-re e cresce di 1,3 punti percen-tuali, attestandosi al 2,5%, dopoun 2012 in cui ha fatto registra-re un ribasso consistente.

Molto lontano dai valori del2007, il valore registrato nel2013 è distante anche rispettoal massimo relativo agli anni se-guenti il 2009, ovvero dal 4,5%del 2011. La dinamica che ha

4747

economicoeconomico

Industria Fusoria 5/2014

3,6%

2,3%

3,8%

-0,2

%

0,5%

3,7%

5,8%

4,0%

4,8%

4,2%

1,1%

2,5%

5,0%

4,3%

4,2%

2,4%

-0,1

%

-7,7

%

-10,0%

-8,0%

-6,0%

-4,0%

-2,0%

0,0%

2,0%

4,0%

6,0%

8,0%

2011 2012 2013

ROE se�ore per cluster fa�urato

ROE oltre 50 mln (€) tra 20 e 50 mln (€)

tra 10 e 20 mln (€) tra 5 e 10 mln (€) so�o 5 mln (€)

-109

,9%

-2

6,4%

-8,2

%

-7,0

%

-5,5

%

-5,2

%

- 4,5

%

-4,4

%

-4,2

%

- 2,5

%

-2,0

%

-1,3

%

-1,1

%

0,0%

0,

1%

0,1%

0,

1%

0,4%

0,

4%

0,8%

1,

0%

1,3%

1,

5%

2,0%

2,

1%

2,7%

2,

9%

3,5%

3,

7%

3,9%

4,

2%

5,7%

6,

6%

6,9%

7,

1%

8,9%

9,

4%

10,5

%

10,6

%

12,6

%

14,3

%

14,6

%

15,2

%

17,5

%

23,7

%

3,8%

-120,0%

-100,0%

-80,0%

-60,0%

-40,0%

-20,0%

0,0%

20,0%

40,0%

1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43 45

Distribuzione ROE fra le aziende

ROE aziende ROE se�ore

8,3%

5,8%

-3,5%

2,7%

4,5%

1,2% 2,5%

-6,0%

-4,0%

-2,0%

0,0%

2,0%

4,0%

6,0%

8,0%

10,0%

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Trend ROI

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4848

economicoeconomicoeconomico

Industria Fusoria 5/2014

portato a questo valore è diffe-rente rispetto a quella che haportato al 2,5% del 2013.

Il reddito operativo (EBIT), inentrambi i casi, è aumentato ri-spetto all’anno precedente(+74% nel 2011, +108% nel2013) ma se nel primo caso i

ricavi della produzione vendutasono aumentati del +23,0% ri-spetto al 2010, nel 2013 c’è sta-ta una flessione del -0,5% (veditrend variazione (%) ricavi): asostenere l’EBIT è soprattuttoil calo dei consumi delle mate-rie prime (-4,2% gli acquisti)che rappresentano il 46% dei

ricavi prodotti; nel 2011 si pre-sentava un incremento del+28,5%.

Contestualmente, si registral’aumento esponenziale dellaproduzione non venduta(+803,1% sul 2012: variazionedelle rimanenze di prodotti fi-niti, semilavorati ed in corso dilavorazione) in controtendenzacon i valori del 2011 (-7,4% sul2010).

Le altre voci della gestione ca-ratteristica di un certo rilievorispetto ai ricavi generati sonoi costi per servizi (+5,0% sul2012) e il costo del personale(+1,2% sul 2012).

L’effetto di queste variazionihanno portato ad un incremen-to sull’anno precedente sia delvalore aggiunto in rapporto airicavi delle vendite (VA, +5,3%sul 2012) sia sul margine ope-rativo lordo (EBITDA, +15,2%sul 2012).

In particolare, l’indicatore delvalore aggiunto risale al 26%,dopo le flessioni degli ultimidue anni: nel 2011, a ricavi cre-scenti, i costi della produzionesono aumentati più che pro-porzionalmente, mentre nel2012, a ricavi decrescenti, i co-sti della produzione hanno re-gistrato una variazione in dimi-nuzione di poco superiore ai ri-cavi. Il 2013 presenta l’anda-mento migliore perché il -1,5%di diminuzione dei costi pro-duttivi è di tre volte superioreal calo dei ricavi.

La curva dell’EBITDA in rap-porto ai ricavi vede il valore del2013 a 7,7 punti percentuali,con lo stesso andamento del-l’indicatore precedente, anchese meno accentuato nella di-scesa fra gli anni 2011 e 2012:nel primo caso il costo del la-voro è aumentato del +9,9%sul 2010, mentre nel 2012 è di-minuito del -4,1%, ma allo stes-so tempo è aumentata di unpunto percentuale l’incidenzadello stesso sui ricavi, passandoal 18%. Nel 2013 tale incidenzaè ferma sullo stesso valore.

14,9%

-42,8%

34,2%

23,0%

-8,7% -0,5%

-60,0%

-40,0%

-20,0%

0,0%

20,0%

40,0%

2008/2007 2009/2008 2010/2009 2011/2010 2012/2011 2013/2012

Var (%) Ricavi

25,8%

24,8%

26,6%

28,2%

25,4% 24,8%

26,1%

23,0%

24,0%

25,0%

26,0%

27,0%

28,0%

29,0%

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Trend VA/Ricavi

9,4% 8,8%

4,5%

9,0% 8,2%

6,7% 7,7%

0,0%

2,0%

4,0%

6,0%

8,0%

10,0%

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Trend EBITDA/Ricavi

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4949

economicoeconomico

Industria Fusoria 5/2014

È interessante vedere la distri-buzione di quest’ultimo indica-tore fra le classi di fatturato efra tutte le aziende.

La performance peggiore in as-soluto e fortemente decrescen-te negli ultimi 3 anni è quelladelle fonderie con meno di 5

milioni di fatturato che scendo-no a -1,5% nel 2013.In risalita le due classi centrali,con le aziende fra i 10 e i 20 mi-lioni di euro che raggiungono unrapporto del 9% nel 2013; ana-logamente, ma su livelli più bas-si, è la classe con oltre 50 milio-ni che si attesta ad un rapportodi 6,4%.

Il 93% delle fonderie di ghisapresenta un valore positivo,mentre il 49% si pone al di so-pra della media del settore. Ladistribuzione è omogenea at-torno alla media dei valori (va-rianza pari a 0,3%).

Passando al capitale investitonetto, al denominatore del ROI,se nel 2011 aveva subito un in-cremento del +4,7% rispetto al-l’anno precedente, nel 2013 lavariazione percentuale è negati-va e cala del -1,7%.

Gli investimenti produttivi sonoin flessione, in particolare si ri-scontra un -2,3% per le immobi-lizzazioni materiali rispetto al2012 ed un -8,6% per le immo-bilizzazioni immateriali; e se èvero che gli ammortamenti regi-strano un +5,3% rispetto al2012, il fattore critico di mag-gior rilievo è l’aumento dellesvalutazioni delle immobilizza-zioni (+808%) e delle svalutazio-ni dei crediti (+92%) in conse-guenza dell’eccessiva capacitàproduttiva degli impianti.

Nonostante l’apparente buonrisultato, il ROI rimane ad un li-vello non soddisfacente se con-frontato con il costo medio deldenaro4 ufficiale che risulta es-sere pari al 3,6%, assicurando aisoci una remunerazione infe-riore rispetto ai finanziatoriesterni.

Analogamente a quanto dettoper il ROE, l’analisi per raggrup-pamenti di fatturato rileva unamaggiore difficoltà, negli ultimitre anni, delle aziende al di sot-to dei 5 milioni di euro in termi-ni di ROI. Durante il triennio

8,2%

6,7%

7,7%

5,5%

4,8%

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8,4%

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%

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10,0%

12,0%

2011 2012 2013

EBITDA/Ricavi se�ore per cluster fa�urato

EBITDA/Ricavi oltre 50 mln (€) tra 20 e 50 mln (€) tra 10 e 20 mln (€) tra 5 e 10 mln (€) so�o 5 mln (€)

4 Si sono presi a riferimento i tassi di interesse delle società non finanziarie

-5,4

%

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7%

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5,

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9,

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10

,0%

10

,0%

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12

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,6%

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14

,4%

14

,5%

14

,7%

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,6%

17

,6%

19

,3%

23,7

%

7,7%

-10,0%

-5,0%

0,0%

5,0%

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15,0%

20,0%

25,0%

30,0%

1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43 45

EBITDA/Ricavi aziende EBITDA/Ricavi se�ore

Distribuzione EBITDA/Ricavi fra le aziende

8,3% 5,8%

-3,5%

2,7% 4,5% 1,2% 2,5%

5,4% 5,9%

3,5% 3,1% 3,7% 4,0% 3,6%

-6,0%

-4,0%

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0,0%

2,0%

4,0%

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8,0%

10,0%

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

ROI Costo medio del denaro

ROI vs costo del denaro

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5050

economicoeconomicoeconomico

Industria Fusoria 5/2014

2011 - 2013 le fonderie checonseguono un fatturato inter-medio fra i 10 e i 50 milioni dieuro sono quelle che presenta-no una performance in lineacon il ROI del settore.Il 2012 è stato un anno difficileper tutto il comparto, caratte-rizzato dal -0,8% delle fonderiecon oltre 50 milioni di fatturato,-2,4% per quelle con meno di 5milioni e un assottigliamentodel ROI allo 0,3% per le fonde-rie fra i 5 e i 10 milioni di euro.

Nel 2013 i livelli dell’indice sisono uniformati attorno a quel-lo rilevato del settore (2,3%)fatta eccezione per l’ultima clas-se, come già citato in preceden-za: fra i gruppi con ROI positivo,l’unico che si pone leggermenteal di sotto (2,3%) è quello delleaziende con fatturato interme-dio con oltre 50 milioni di euro.

Per ciò che concerne la distribu-zione dei valori dell’indice fra leaziende del campione disponibi-le, il 69% ha raggiunto un valorepositivo, mentre solo il 44% su-pera la soglia del ROI aggregato.In questo caso la distribuzione èpiù uniforme rispetto a quelladel ROE, con una varianza del0,7%, invece che del 3,4% comenel caso dell’indicatore dellaredditività del capitale di rischio.Il valore massimo raggiunto èpari al 26,9%, mentre il minimofra le 45 aziende è pari a -17,7%.

Utile aggregato emargini economici

L’utile generale delle fonderie dighisa ha ripreso a crescere(+74%) dopo una flessione diquasi il -40% nel 2012 sull’annoprecedente.Tuttavia questa variazione posi-tiva non è frutto né di un au-mento del fatturato (in calo del-0,5% sul 2012) né a determi-narlo sono stati particolari poli-tiche di razionalizzazione deicosti interni.Ciò che ha portato ad un gene-rale miglioramento della gestio-ne caratteristica prima (EBIT èaumentato del +108% su un va-

lore negativo del 2012) e dell’u-tile dopo è la diminuzione deicosti di produzione (-1,5%) nel-la fattispecie si parla del consu-mo di materie sia dal lato degliacquisti (scese del -4,2%) sia delconsumo delle rimanenze dimagazzino di materie prime,sussidiarie e di merci (-74%).

La variazione dei costi produtti-vi nel 2013 è stata tre volte su-periore rispetto alla variazionedei ricavi: questo non è accadu-to nel 2012, dove il redditooperativo (EBIT) è calato diquasi il -74% rispetto al 2011ed in cui la variazione dei costiproduttivi (-9,8% sul 2011) è

4,5%

1,2%

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%

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2,5%

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0,0%

2,0%

4,0%

6,0%

8,0%

2011 2012 2013

ROI se�ore per cluster fa�urato

ROI oltre 50 mln (€) tra 20 e 50 mln (€)

tra 10 e 20 mln (€) tra 5 e 10 mln (€) so�o 5 mln (€)

-17,

7%

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-14,

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%

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%

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%

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%

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%

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%

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%

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1,

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1,

2%

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1,

2%

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1,7%

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3%

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0,0%

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1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43 45

ROI aziende ROI se�ore

Distribuzione ROI fra le aziende

-7,7%

-215,9%

143,5%

40,8%

-36,6%

74,0%

-250,0%

-200,0%

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-100,0%

-50,0%

0,0%

50,0%

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150,0%

200,0%

2008/2007 2009/2008 2010/2009 2011/2010 2012/2011 2013/2012

Var (%) Reddito ne�o

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5151

economicoeconomico

Industria Fusoria 5/2014

stata di poco superiore al calodei ricavi (-8,7%).Se in entrambi gli anni si regi-stra un calo degli acquisti dimaterie, nel 2012 il valore del-le scorte in magazzino finali èaumentato (+167%) a differen-za del 2013 in cui sono scesedel -74%.

La migliore performance del2013 ha consentito alle fonde-rie di ghisa di conseguire un ac-crescimento del valore aggiun-to (+4,8%) nonostante l’au-mento del +5,0% dei costi perservizi, ad aumentare l’EBITDA(+15%) e contemporaneamen-te incrementare il livello deglioccupati (+2,6%) senza far lie-vitare i costi per il personale(+1,2%).Alla luce di quanto detto, siconstata dunque che i movi-menti positivi del ROE e delROI non sono frutto di un’e-spansione del settore.

Grado di autonomiafinanziaria(debt/equity)

Strettamente connesso con laredditività del capitale di ri-schio, nell’accezione di compo-nente della leva finanziaria sulROE, il rapporto fra capitale diterzi e patrimonio netto è in-nanzitutto un indicatore delgrado di autonomia finanziariae patrimoniale del settore neiconfronti di capitali esterni.

Riprendendo l’indicatore giàanalizzato, ma visto in un’otticadiversa, il grado di dipendenzada terzi finanziatori migliora ed

è in costante decrescita dal2011 (1,52 punti).

La variazione è data dal dupliceeffetto positivo della contra-zione del capitale di terzi ri-spetto al 2012 (-3,4%) e da unamaggiore capitalizzazione delsettore in termini di patrimo-nio netto (+3,8%).

Come già detto in precedenza,quest’ultimo vede aumentare ilcapitale sociale di +5,6% e delleriserve totali di +4,3%.Il capitale di terzi (somma del-le passività correnti e dellepassività di medio e lungo pe-riodo) diminuisce rispetto al2012 per effetto della diminu-zione dei saldi banca negativi(-6,2%) della diminuzione deidebiti con i fornitori (-1,0%) edi altri debiti di medio e lungotermine di natura finanziaria(-10,1%).

Il valore superiore all’unità ri-mane come segnale di allarmesulla sostenibilità generale deidebiti.

Indice di disponibilità(current ratio)

Il valore assunto dal rapportofra attività correnti e passivitàcorrenti (current ratio) è pari a1,33; in relazione ad un’industriamanifatturiera che deve gestirele problematiche legate allequote di magazzino, risulta sod-disfacente, tutto ciò anche lega-to ad un andamento in rialzo.Da un lato le attività correntisono rimaste invariate e si ripa-gano meno velocemente, conun lieve arretramento delle gia-cenze di magazzino rispetto aivalori del 2012 (-0,1%); dall’altrosi registra il ribasso nel com-plesso delle passività correnti(saldi passivi banche e debiticommerciali).Il 56% delle aziende supera il va-lore medio di settore (1,33) masolo il 30% del totale supera ilvalore ottimale di 2.Anche in questo caso la variabi-lità attorno alla media della di-stribuzione (1,78) è molto ele-vata (85,5%).

2,58

1,82 1,52

1,74 1,74 1,64 1,52

-

0,50

1,00

1,50

2,00

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2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Trend rapporto Debt/Equity

1,29

1,25

1,36

1,33 1,32 1,32

1,33

1,18 1,20 1,22 1,24 1,26 1,28 1,30 1,32 1,34 1,36 1,38

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Current ra�o

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1

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6

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4

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7

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0

2,0

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,00

3

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3

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3

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,73

3

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4

,01

1,33

-

0,50

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4,00

4,50

1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43 45

Indice di disponibilità (current ra�o) aziende

Indice di disponibilità (current ra�o) se�ore

Distribuzione Current ra�o fra le aziende

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In un contesto in cui l’ottimizzazione di tutti centri di costo è necessaria per mantenere competitività soprattutto rispetto a competitors esteri, diventa cruciale e strategico estendere tale attività anche alle utilities energetiche.

GESTIONE ENERGETICA

Riduzione dei consumi per unità di prodotto

PROGRAMMARE FARE VERIFICARE

AGIRE

• Variabili controllabili internamente• Ampi margini di intervento• Consolidamento dei savings

Riduci gli sprechie aumenta la tua competitività

MONITORAGGIO CONTINUO

GESTIONE ENERGETICA

Riduzione dei consumi per unità di prodotto

GESTIONE ENERGETICA

Riduzione dei consumi per unità di prodotto

GESTIONE ENERGETICA

Riduzione dei consumi per unità di prodotto

• Consolidamento dei savings• Ampi margini di intervento• Variabili controllabili internamente

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MONITORAGGIO CONTINUO

MONITORAGGIO CONTINUO

MONITORAGGIO CONTINUO

PROGRAMMARE

PROGRAMMARE FARE

FARE VERIFICARE

VERIFICARE

AGIRE

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M. Favini

economic

o economico econ

omicoec

onomic

o economico econ

omico

economicoeconomico

5858Industria Fusoria 5/2014

La situazione economica nei principali settoricommittenti

SETTORE DEI TRASPORTILa ripresa europea all’internodi tale comparto sembra esser-si avviata ed il clima di fiducia in

miglioramento, ma la crescita siè rilevata ancora debole e tar-diva per consentire al settoredei trasporti di chiudere il2013 con risultati positivi. L’Eu-ropa nel suo complesso ha re-gistrato un calo delle venditepari all’1,8%, mentre l’Unioneeuropea ha segnalato -1,7%. Lo scenario mondiale confer-

ma la posizione di leadershipdella Cina. Il numero totale diauto vendute nel 2013 in Cinaha superato il risultato del2012 di quasi un quarto(+23%), salendo così a 16,3 mi-lioni di nuovi veicoli. Il mercatostatunitense è cresciuto di qua-si l’8% rispetto al 2013, raggiun-gendo ben 15,5 milioni di vei-

L’industria Europea di Fonderia nel 2013L’industria Europea di Fonderia nel 2013

Austria 2.3 1.7 1.7 1.8 1.7 5.0 4.9Belgium 2.8 1.2 1.2 1.0 1.1 9.1 8.9Czech Republic 1.1 1.9 2.0 1.0 1.9 6.7 6.3Denmark 1.8 1.5 1.7 1.5 1.8 6.8 6.7Finland 1.4 0.3 1.1 1.7 1.5 8.1 7.9France 14.9 0.7 1.4 1.0 1.2 11.0 10.7Germany 19.3 1.9 1.7 1.4 1.4 5.2 5.2Hungary 0.7 2.0 1.7 0.9 3.0 9.4 9.2Italy 11.4 0.3 1.1 0.7 1.0 12.4 11.9Lithuania 0.2 3.3 3.5 1.0 1.8 10.8 10.5The Netherlands 4.4 0.8 1.6 0.8 1.0 7.3 7.1Norway 2.8 1.8 1.9 2.0 2.0 3.5 3.5Poland 2.8 3.1 3.3 1.5 2.4 10.2 10.0Portugal 1.2 1.2 1.5 0.7 1.2 15.7 15.0Slovenia 0.3 0.3 0.9 1.2 1.6 10.4 10.0Spain 7.7 1.2 1.6 0.3 0.8 25.5 24.9Sweden 3.0 2.8 2.6 0.4 1.6 8.0 7.7Switzerland 3.6 2.1 2.2 0.2 0.5 3.2 3.0Turkey 4.5 2.3 3.1 7.8 6.5 10.2 10.6United Kingdom 13.8 3.2 2.7 1.9 1.9 6.9 6.6CAEF 100.0 0.1 1.3 2.1 1.9

Country 2014 2015 2014 2015 2014 2015Weighting (1)

Gross DomesticProduct (2)

Growth Rate in %

ConsumerPrices (2)

Growth Rate in %

UnemploymentRate (2)

In %

L’andamento economico generale e le industrie committenti di getti

PROIEZIONI DEL QUADRO MACROECONOMICO

(1) Fonte: Worldbank GDP 2012, (2) Fonte IMF

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coli leggeri (autovetture e au-tocarri leggeri) collezionandocosì il miglior risultato dal2007. Nel corso dell’intero anno, ilmercato automobilistico giap-ponese ha totalizzato circa 4,6milioni di veicoli nuovi, che cor-risponde ai dati del 2012. Le vendite indiane nel 2013 so-no scese del 7% attestandosiintorno a 2,6 milioni di unità.Anche il mercato russo è scesodi oltre il 5% a circa 2,8 milionidi unità. Infine, i risultati conse-guiti dal Brasile (circa 3,6 milio-ni di nuovi veicoli) per il 2013nel suo complesso, sono so-stanzialmente gli stessi del2012 (-1%).

SETTORE DELLA MECCANICANel 2013, l’industria meccanicaè stata in linea con i risultatidell’anno 2012. A livello mon-diale sono stati venduti impian-ti e macchine per un valorecomplessivo pari a 2.225 mi-liardi di euro (2.230 miliardinell’anno precedente). A parti-re dal 2009 in Cina è localizza-ta la maggior produzione mon-diale di tale comparto.Secondo il China Machinery In-dustry Federation, il paese haprodotto macchine e impiantiper un valore di 766 miliardi diEuro che rappresenta una quo-ta percentuale pari al 34% dellaproduzione mondiale (30% nel2012). Poiché le statistiche rile-vano i dati sulla base di un prin-cipio di localizzazione produtti-

va, i risultati attribuiti alla Cinarappresentano il fatturatocomplessivo generato anchedalle società estere operanti inCina.In questa classifica seguono gliStati Uniti con 326 miliardi diEuro, la Germania con 246 mi-liardi di Euro ed il Giapponecon 193 miliardi di Euro. Il valo-re complessivo fatturato daquesti ultimi tre Paesi corri-sponde al totale dichiarato dal-la Cina. Nel 2013 la Germaniaha sorpassato il Giappone cheè stato penalizzato dai movi-menti valutari. Infatti lo yen nel2013 ha perso circa il 21% ri-spetto al valore medio registra-to nel 2012.

SETTORE SIDERURGICOLa produzione mondiale di ac-ciaio grezzo ha raggiunto 1.607milioni di tonnellate per l’anno2013, in crescita del 3,5% ri-spetto al 2012. In tale periodo,la crescita è stata principal-mente guidata dall’Asia e dalMedio Oriente, mentre la pro-duzione di acciaio grezzo intutte le altre aree del mondo èdiminuita. Nel 2013, i volumi dell’Asiahanno raggiunto 1.081 milionidi acciaio grezzo, in aumentodel 6,0% sull’anno precedente,oltre il 67% della produzionemondiale (65,7% nel 2012).Nello specifico la produzionedella Cina ha raggiunto 779,0milioni di tonnellate in aumen-to del 7,5% rispetto al 2012

che rappresenta oltre il 48%della produzione mondiale(46,7% nel 2012). Il Giapponeha prodotto 110,6 milioni ditonnellate nel 2013 (+3,1% sul2012). La Corea del Sud ha rea-lizzato 66,0 milioni di tonnella-te, con un arretramento pari al-4,4% rispetto al 2012. L’UE ha registrato una flessionedell’1,8% rispetto al 2012 ed ivolumi del 2013 si sono atte-stati su 165,6 milioni di tonnel-late di acciaio grezzo. La Ger-mania ha prodotto 42,6 milionidi tonnellate, sostanzialmenteinvariate rispetto al livello del-l’anno precedente. L’Italia haprodotto 24,1 milioni di ton-nellate (-11,7% sul 2012). Laproduzione della Francia si èassestata su 15,7 milioni di ton-nellate, con un incremento del-lo 0,5%. La Spagna ha prodotto13,7 milioni di tonnellate di ac-ciaio grezzo nel 2013, un au-mento del 0,7% nel 2012. Nel 2013, la produzione di ac-ciaio grezzo in Nord America èstata pari a 119,3 milioni ditonnellate, con un decrementodel -1,9% sul 2012. Gli StatiUniti hanno prodotto 87,0 mi-lioni di tonnellate, in calo del -2,0% rispetto al 2012. Il SudAmerica 46,0 milioni di tonnel-late, con un decremento dello0,8% sul 2012. Il Brasile ha pro-dotto 34,2 milioni di tonnellatenel 2013, in calo del -1,0% ri-spetto al 2012. Il CIS ha mo-strato un calo del -1,8% nel2013 con una produzione di108,9 milioni di tonnellate. LaRussia ha prodotto 69,4 milionidi tonnellate, con un decre-mento del -1,5% sul 2012 e l’U-craina ha registrato un calodello -0,5% con un dato di fineanno pari a 32,8 milioni di ton-nellate.

SETTORE DELLE COSTRUZIONIA livello internazionale, i datirelativi al settore edile sonoforniti principalmente dal grup-po Euroconstruct che includequasi tutti i paesi dell’Europaoccidentale (Unione Europea eEFTA) ed un certo numero distati dell’Europa orientale. Se-condo tali statistiche per ilcomparto in esame all’interno

5959

economicoeconomico

Industria Fusoria 5/2014

Unità Variazione %2013 vs 2012

Europe (EU27+EFTA)* 12.308.200 -1,8European Union (EU-27) 11.850.900 -1,7W. Europe (EU15+EFTA) 11.554.100 -1,9New EU Countries (EU 11)* 754.100 -0,1Russia** 2.777.400 -5,5USA** 15.531.600 7,5Japan 4.562.300 -0,2Brazil** 3.579.900 -1,5India 2.554.000 -7,5China 16.303.700 23,1

Vendite di autoveicoli anno 2013, variazione tendenziale2013 vs 2012.

* Esclusa Malta - ** Veicoli leggeri

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economicoeconomicoeconomico

Industria Fusoria 5/2014

dei Paesi della Comunità Euro-pea, nel 2013 è proseguito iltrend negativo iniziato nel 2008registrando ancora una flessio-ne pari a -2.7% in termini reali. Le proiezioni di Euroconstructindicano il 2013 come il livelloproduttivo minimo registratonegli ultimi 20 anni (misurato aprezzi costanti). Dopo avertoccato il fondo lo scorso an-no, le aspettative sono orienta-te verso una crescita media de-gli investimenti dell’1,8% l’annoper il periodo 2014-2016, sem-pre in termini reali. Nonostan-te le previsioni di crescita del-l’attività nel settore delle co-struzioni si stima che l’utilizzodella capacità produttiva ri-marrà per il prossimo trienniosu livelli depressi.

L’industria di Fonderia

Nel 2013, la produzione di get-ti ferrosi: ghisa ed acciaio, nel-l’ambito degli Stati membriCAEF si è attestata su 11,5 mi-lioni di tonnellate, con una fles-sione dell’1.9% in termini d vo-lume rispetto all’anno prece-dente.In tale risultato non sono inclu-si i dati relativi alla Danimarca,alla Lituania ed ai Paesi Bassi,poiché non hanno collaboratoall’indagine.La produzione dell’industriadelle Fonderie di metalli ferro-si è concentrata per l’85.5% insei paesi ovvero: Germania, Ita-lia, Francia, Turchia, Spagna ePolonia. I risultati positivi per il2013 sono riconducibili a: Au-stria, Croazia, Ungheria, Italia eNorvegia. La Svezia ha mante-nuto un livello invariato rispet-to al 2012. Tutti gli altri statimembri del CAEF hanno con-seguito una produzione inferio-re rispetto al 2012.Al contrario, la produzione digetti non ferrosi dei Paesimembri CAEF, ha fatto regi-strare una variazione positivadel 2,5% portandosi su 3,6 mi-lioni di tonnellate.Anche in questo contesto nonsono inclusi i dati della Dani-marca, Lituania e Paesi Bassi.

Per i due Paesi che si conten-dono la leadership europea deigetti non ferrosi, ovvero Ger-mania e Italia, il 2013 ha segna-to una crescita del +3.8% per ilprimo ed una flessione del2.2% per il secondo.Insieme, questi due paesi rap-presentano quasi il 51,5% delvolume totale di getti di metal-li non ferrosi prodotti negli Sta-ti membri CAEF. Nell’anno in-dagato per Austria, Francia, Ita-lia, Spagna, Svizzera e RegnoUnito sono emersi tassi di cre-scita negativi. I dati particolar-mente brillanti sono stati ri-portati da Belgio, Croazia eTurchia. Sotto il profilo della manodo-pera impiegata, gli addetti delsettore delle Fonderie di me-talli ferrosi hanno riportatouna crescita solamente inCroazia. In Austria, Svezia e Tur-chia l’occupazione è rimastastabile. In tutti gli altri paesiCAEF è scesa rispetto al 2012. Nel 2013 il settore dei metallinon ferrosi ha avuto un trendoccupazionale positivo per: Au-stria, Finlandia, Germania, Un-gheria, Norvegia, Portogallo,Spagna e Turchia. Al contrario siè registrata una flessione perBelgio, Francia, Italia, Slovenia eRegno Unito. Per la Svezia la si-tuazione è rimasta invariata.Per quanto attiene il bilanciorelativo al numero di Fonderiedi metalli ferrosi, i dati raccoltidal CAEF, indicano nuove aper-ture solo per l’Ungheria. Stabi-lità per il Belgio, la Norvegia, ilPortogallo e la Svezia. Per tuttigli altri paesi ci sono state ces-sazioni di attività. Nell’ambito dei metalli non fer-rosi la Slovenia è l’unico Paesead aver dichiarato l’attivazionedi nuove unità produttive.Nonostante il bilancio tra chiu-sure e nuove aperture in Tur-chia sia stato negativo, l’attiva-zione di una nuova realtà pro-duttiva nel 2013 ha avuto unimpatto considerevole per l’in-tera industria dal punto di vistadei volumi realizzati. Questoaspetto emerge in tutta la suaevidenza dalle statistiche relati-ve alla produzione di getti nonferrosi, in cui la Turchia nel

2013 riporta una crescita del+66.2%.In Belgio, Finlandia, Portogalloe Svezia il numero di fonderiedi non ferrosi nel 2013 è rima-sto invariato. In tutti gli altripaesi il numero di Fonderie siè ridotto. La quota di ghisa grigia sullaproduzione totale di getti fer-rosi è salita dal 50% nel 2012 aquasi il 53% nel 2013. Corri-spondentemente, la quota dighisa duttile (sferoidale + mal-leabile) è scesa a 39%. La quotadei getti di acciaio sulla produ-zione totale è aumentata posi-zionandosi intorno all’8%. La produzione di getti di metal-li non ferrosi è ancora domina-ta dalla categoria dei metalli leg-geri, principalmente alluminio, lacui quota è aumentata di unpunto percentuale raggiungen-do l’88%. Il peso percentualedelle leghe di rame ha raggiun-to più del 6%, leggermente infe-riore nel 2012, quello dei com-ponenti in leghe di zinco legger-mente al disotto dell’anno pre-cedente ha raggiunto il 5%. Dai dati disponibili sul com-mercio estero risulta che lapercentuale media delle espor-tazioni nell’ambito dei getti fer-rosi è cresciuta di due puntipercentuali dal 2012 al 2013passando dal 42% al 44%.Sotto il profilo degli scambi conl’estero la Germania occupa ilprimo posto nel ranking euro-peo con un’esportazione pari acirca 1,6 milioni di tonnellate (-3,4% nel 2013). Il secondo po-sto sempre in termini di volu-me, per il quarto anno conse-cutivo, è occupato dalla Turchia.La Turchia ha registrato un vo-lume di esportazioni di 702.000tonnellate (+2,0% nel 2013),mentre la Francia ha mostratouna dinamica positiva con unacrescita di circa il 14% (578.000tonnellate), seguita da Spagnacon un volume di 569 000 ton-nellate (+1,8%). Se consideriamo soltanto gliStati membri CAEF il valoredella produzione dei getti fer-rosi in Euro a prezzi correnti èdiminuito del 3,6%, mentre ivolumi sono scesi dell’ 1,6%.Questo riflette le forti pressio-

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economicoeconomico

Industria Fusoria 5/2014

ni sui prezzi esistenti sul mer-cato.Dai dati si evidenzia, inoltre, co-me nel settore dei metalli nonferrosi il valore della produzio-ne sia aumentato del 3,6%,mentre i volumi dei getti pro-dotti sia stato superiore del3,3%. Questi risultati sottoli-neano lo sviluppo positivo del-la produzione di getti non fer-rosi nel suo complesso guidatoprincipalmente dalla ripresa delmercato automobilistico.

L’evoluzione dellaproduzione di getti

GHISA GRIGIALa produzione europea di gettidi ghisa grigia degli Stati mem-bri del Caef nel 2013 si è atte-stata su 6,1 milioni di tonnella-te, sostanzialmente sullo stessolivello dell’anno precedente(non hanno partecipato all’in-dagine la Danimarca, la Lituaniae i Paesi Bassi). Un tasso di cre-scita positivo è stato riportatodall’Austria, dall’Italia, dallaNorvegia e dalla Svezia. La produzione di componentidi ghisa a grafite lamellare è ingran parte destinata al settoreautomotive ed all’industriameccanica.Per l’industria automobilistica, itassi di assorbimento più eleva-ti sono stati registrati in Porto-gallo (80%), Germania (69%),Francia (45%) e Turchia (42%),rispettivamente. Questa è lastessa classifica confermata ne-gli ultimi due anni. Per l’indu-stria meccanica le più alte quo-te sono state rilevate dall’Italia(50%), dalla Finlandia (44%),dalla Francia (31%) e dalla Tur-chia (30%), sostanzialmente suilivelli del 2011 e del 2012.

GHISA DUTTILEI getti di ghisa duttile (sferoida-le e ghisa malleabile) hanno ri-portato un calo della produzio-ne del 2,7%, mentre i volumi sisono fermati a 4,5 milioni ditonnellate. Ancora una volta, daquesti risultati sono esclusi idati provenienti da RepubblicaCeca e Danimarca. La produ-

zione di componenti in ghisasferoidale è scesa del 2,7% acirca 4,5 milioni di tonnellate,quella di ghisa malleabile del7,0%.

Austria, Francia, Ungheria Nor-vegia e Slovenia hanno registra-to un volume di produzione increscita. In Spagna la produzio-ne ha mantenuto il livello delloscorso anno. Tutti gli altri paesihanno dovuto gestire perditedi produzione. La ghisa sferoidale domina tra-dizionalmente il settore ghisaduttile con una quota immutatadel 99%. La ghisa malleabilerappresenta un prodotto dinicchia e detiene una quotanon superiore a circa l’1%. Laproduzione di getti di ghisa sfe-roidale è concentrata principal-mente in Germania, Francia,Spagna, Turchia ed Italia. Inoltre,Germania, Polonia, Turchia eSpagna dominano anche nellaproduzione di getti in ghisamalleabile. Tale tipologia di ghisa è preva-lentemente impiegata dall’indu-stria automobilistica e da quel-la meccanica, al terzo posto trai settori utilizzatori figura l’edi-lizia. Analizzando la quota digetti di ghisa duttile sul totaledestinata al settore automoti-ve, si rileva che i valori più ele-vati appartengono al Portogallocon l’88%, all’Ungheria con il61%, alla Turchia con il 50% edal Regno Unito con il 49%.Sempre riguardo tale produzio-ne, l’industria meccanica detie-ne le quote più alte in Finlandia(59%), Norvegia (56%), Italia(55%) e Ungheria (39%). Nell’ambito delle statistiche re-lative alla produzione di getti dighisa duttile, occorre notareche i dati relativi alla ghisa mal-leabile hanno perso parte dellaloro significatività in quanto peralcuni Paesi diventa pratica-mente impossibile poter averequesto livello di dettaglio pro-duttivo.

GETTI DI ACCIAIOLa produzione di getti di ac-ciaio è diminuito del 6,2% por-tandosi su 912.000 tonnellatenel 2013. La Germania, è il prin-

cipale produttore. Nel 2013 ivolumi produttivi tedeschi so-no stati inferiori del 3,6% ri-spetto all’anno precedente. Ilsecondo posto appartiene allaTurchia, che ha riportato lastessa flessione della Germania.Solo la Repubblica Ceca hamantenuto il livello del 2012,mentre l’Ungheria ha registratoun significativo aumento(+40.8%).Nei paesi membri per i quali èstato possibile operare un con-fronto, il valore della produzio-ne di getti di acciaio è diminui-to del 4,6%, mentre il suo pesosi è ridotto del 3,5%. Il numero di persone occupatenel settore Fonderie di acciaioè rimasta stabile in Italia e inSvezia. In tutti gli altri paesil’occupazione in tale compartoè diminuito.

GETTI DI METALLINON FERROSILa produzione di getti di metal-li non ferrosi nei paesi membriCAEF è cresciuta del 3,2% por-tandosi su 3,6 milioni di tonnel-late. Tale comparto continua adessere dominato da Germania,Italia, Polonia, Francia e Turchia.I primi tre paesi detengono unaquota pari al 61% della produ-zione totale. In Austria, Francia,Italia, Spagna, Svizzera e RegnoUnito è stato registrato un ca-lo produttivo, mentre in tutti glialtri paesi i tassi di crescita so-no risultati positivi. Tradizionalmente, la produzio-ne di getti di metalli non ferro-si è dominato da metalli leggeri(alluminio e magnesio), con l’in-dustria automobilistica comeprincipale committente. Nel-l’anno oggetto del presente re-port, la produzione di getti dimetalli leggeri è aumentata del3,9% rispetto al 2012, raggiun-gendo 3,2 milioni di tonnellate.I due principali produttori, Italiae Germania, insieme rappresen-tano il 51% della produzioneeuropea di getti di metalli legge-ri. La produzione di questi pae-si leader è cresciuta del 4,5%per la Germania, mentre è cala-ta del 3,0% per l’Italia. Altri svi-luppi negativi sono stati comunia Belgio, Finlandia, Francia, Spa-

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gna, Svezia e Svizzera. Tra le le-ghe leggere, il magnesio ha unpeso relativo significativamenteinferiore all’alluminio che natu-ralmente fa la parte del leone. La Germania è il principaleproduttore di getti di magne-sio, con 16.400 tonnellate, se-guono l’Italia (6.700 tonnellate)e l’Austria (5.700 tonnellate). La seconda categoria di metal-lo più importante nel settoredei non ferrosi è quello del ra-me e sue leghe. Purtroppo, lamancata collaborazione da par-te di alcuni Paesi rende difficilepoter arrivare ad una statisticaprecisa della produzione euro-pea di getti di rame. Tuttavia, il CAEF ha operatouna stima che indica una pro-duzione possibile intorno a240,000 tonnellate. Per il cam-

pione dei paesi che hanno ri-sposto all’indagine relativamen-te al periodo 2012 e 2013, iltrend produttivo per tale mer-cato indica una flessione del3,6% ed un volume riportatonel 2013 ha raggiunto un livellodi 233 000 tonnellate. La pro-duzione è aumentata in Finlan-dia, Ungheria, Italia e Portogal-lo. La produzione è rimasta sta-bile in Spagna, Svezia e Turchia.Gli altri paesi hanno riportatoperdite produttive. La produzione di getti di zinco èaumentato del 5,7%, con un vo-lume di 169.000 tonnellate (nel-le statistiche non sono inclusi idati relativi all’Austria e alla Re-pubblica Ceca e Danimarca). An-cora una volta, l’Italia e la Ger-mania sono i principali produtto-ri, insieme con una quota del

61,1% del totale. I dati tedeschisono stati revisionati per gli an-ni 2009-2012. Tassi positivi sievidenziano per la Germania, l’I-talia, il Portogallo, la Slovenia, laSvezia e la Turchia. Gli altri pae-si hanno dovuto gestire tenden-ze negative. I dati statistici disponibili per lacategoria ‘altri metalli non ferro-si’ sono frammentari. Inoltre, al-cuni paesi includono rame e zin-co in questa classe non essendoin grado di poterli disaggregare.

Fonte: IFW Kiel, ifo Monaco diBaviera, Banca mondiale, FMI,ACEA, VDA, VDMA, Eurofer, world-steel, CAEF.

(Tratto da “The European FoundryIndustry in 2013” pubblicato dalCAEF nell’agosto 2014).

FONDERIE DI METALLI FERROSIPaesi 2009 2010 2011 2012 2013Austria 33 31 31 29 28Belgium 23 21 19 18 18Croatia 33 32Czech Republic - - 88Denmark 9 9Finland 17 17 20 20 19France 140 139 133 129 125Germany 269 269 268 265 258Hungary 47 26 27 26 28Italy 184 a) 183 a) 180 a) 178 a) 174 a)Lithuania - - -Netherlands - - -Norway 11 10 10 10 10Poland 216 - 233Portugal 53 42 42 38 38Slovenia 14 15 16 15 11Spain 92 87 86 79 78Sweden 47 46 47 47 47Switzerland 19 19 -Turkey 718 729 665 674 672United Kindom 230 228 226 224 221TOTALE 1.897 2.087 1.867 1.785 1.992

Romania 83,7 54,6 62,9 Russia 3.700,0 3.827,0 Slovakia 15,2 25,0 Ukraine 955,0

a) Escluse le fonderie di precisione Fonte: CAEF

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FONDERIE DI GHISAPaesi 2009 2010 2011 2012 2013Austria 29 a) 27 a) 27 a) 25 a) 24 a)Belgium 16 14 19 13 12

26Czech Republic 60DenmarkFinland 14 14 14 16 14France 103 a) 102 a) 96 a) 93 a) 89 a)Germany 216 a) 216 a) 215 a) 212 a) 207 a)Hungary 34 18 15 16Italy 157 a) 156 a) 154 a) 152 a) 149 a)LithuaniaNetherlandsNorway 8 7 7 7 7Poland 180 185Portugal 47 35 35 31 31Slovenia 8 12 8Spain 60 a)b) 57 a) 56 a) 49 a) 48 a)Sweden 34 34 34 34 34Switzerland 18 18Turkey 643 653 594 603 603United KingdomTOTALE 1.387 1.513 1.341 1.250 1.453

a) Include Fonderie di getti di ghisa malleabile Fonte: CAEF

Paesi 2009 2010 2011 2012 2013Austria 4 4 4 4 4Belgium 7 7 7 6 6Croatia 5Czech Republic 25DenmarkFinland 6 6 6 7 9France 37 37 37 36 36Germany 53 53 53 53 51Hungary 12 10 8 10 11Italy 27 27 26 26 25LithuaniaNetherlandsNorway 3 3 3 3 3Poland 36 48Portugal 6 7 7 7 7Slovenia 3 3 2Spain 32 30 30 30 30Sweden 13 12 13 13 13Switzerland 4 4Turkey 72 73 68 68 66United KingdomTOTALE 279 309 290 263 316

Fonte: CAEF

FONDERIE DI ACCIAIO

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Industria Fusoria 5/2014

Paesi 2009 2010 2011 2012 2013Austria 39 39 39 33 30Belgium 8 8 7 7 7Croatia 27Czech Republic - - 40Denmark 13 11 11Finland 16 16 16 16 16France 319 315 311 307 303Germany 344 345 344 343 341Hungary 76 70 92 90 88Italy 920 917 914 916 913Lithuania - - -Netherlands - - -Norway 11 9 9 5 6Poland 245 245 255Portugal 39 39 39 30 30Slovenia 16 47 52 50 51Spain 50 52 53 52 52Sweden 78 78 78 78 77Switzerland 43 41Turkey 414 365 395 372 366United Kindom 220 216 210 208 205TOTALE 2.631 2.597 2.400 2.507 2.767

Fonte: CAEF

Paesi 2009 2010 2011 2012 2013Austria 2.821 2.653 3.103 3.125 3.124Belgium 1.618 b) 1.684 b) 1.412 b) 1.368 b) 1.319 b)Croatia 2.196 2.214Czech Republic 12.500Denmark 960 1.001Finland 1.918 1.928 1.907 1.891 1.602France 17.122 16.951 16.259 15.749 15.120Germany 43.923 a) 43.692 a) 45.807 a) 45.358 a) 44.191 a)Hungary 3.400 1.890 1.980 1.760 1.710Italy 13.573 c) 13.483 c) 13.700 c) 13.533 c) 13.476 c)LithuaniaNetherlandsNorway 1.368 1.249 1.288 1.207 1.106Poland 16.500Portugal 2.288 2.278 2.386 2.133 2.056Slovenia 1.400 2.177 1.590 1.180Spain 12.009 11.551 11.799 11.078 10.832Sweden 2.500 3.000 3.600 3.500 3.500Switzerland 1.820 1.397Turkey 16.027 22.865 23.150 24.180 24.150United Kindom 10.000 11.000 11.000 9.500 9.200TOTALE 130.387 154.481 153.069 138.168 134.780

a) Fonderie con più di 50 addetti b) Solo operai c) Escluse Fonderie di precisione Fonte: CAEF

FONDERIE DI METALLI NON FERROSI

ADDETTI DELLA FONDERIA DI METALLI FERROSI

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Industria Fusoria 5/2014

Paesi 2009 2010 2011 2012 2013Austria 4.173 4.445 3.920 3.960 4.030Belgium 323 a) 312 a) 276 a) 282 a) 276Croatia 1.540Czech Republic 5.500Denmark 384 357Finland 495 493 464 441 450France 13.118 12.986 13.079 12.780 12.013Germany 33.931 b) 30.472 b) 30.563 b) 32.144 b) 32.765 b)Hungary 1.900 2.300 3.520 3.360 4.034Italy 14.670 14.650 15.000 14.563 14.330LithuaniaNetherlandsNorway 448 437 432 278 346Poland 7.400Portugal 990 990 1.102 1.625Slovenia 2.200 1.800 2.667 2.200Spain 4.141 4.305 4.602 4.568 4.645Sweden 2.400 2.750 2.750 2.700 2.700Switzerland 1.565 1.539Turkey 4.600 6.500 7.500 9.000 14.000United Kindom 9.000 9.500 9.500 9.000 8.800TOTALE 91.754 101.663 99.263 96.845 103.754

a) Solo operai b) Fonderie con più di 50 addetti Fonte: CAEF

ADDETTI DELLA FONDERIA DI METALLI NON FERROSI

PRODUZIONE MEDIA PER IMPRESA (FONDERIE DI METALLI FERROSI)

Paesi 1980 (t) 2013 (t)Variazione

(t) (%)Austria 4.018 5.454 1.436 36%Belgium 2.388 2.378 2.352 0%Croatia 2.231 Czech Republic - - -Denmark 3.093 - -Finland 3.697 3.689 -8 0%France 6.411 11.354 4.943 77%Germany 6.624 16.128 9.504 143%Hungary 4.018 2.464 -1.554 -39%Italy 2.794 6.588 3.794 136%Lithuania - - -Netherlands - - -Norway 4.269 5.330 1.061 25%Poland - 3.910 - -Portugal 683 2.850 2.167 317%Slovenia - 13.073 - -Spain 2.148 12.517 10.369 483%Sweden 3.580 4.857 1.277 36%Switzerland 5.864 - -Turkey - 1.850 - -United Kindom 3.093 1.643 -1.450 -47%

Fonte: CAEF

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Industria Fusoria 5/2014

Paesi 2000 (t) 2013 (t)Variazione

(t) (%)Austria 1.795 4.387 2.592 144%Belgium 2.092 243 -1.849 -88%Croatia 741 Czech Republic - - -Denmark 364 - -Finland 370 475 105 28%France 1.304 1.085 -219 -17%Germany 2.059 3.008 949 46%Hungary 582 1.189 - -Italy 917 904 -13 -1%Lithuania - - -Netherlands - - -Norway 1.886 1.083 -802 -43%Poland 273 1.405 - -Portugal 328 1.020 692 211%Slovenia - 761 - -Spain - 2.525 - -Sweden 696 739 43 6%Switzerland 474 - -Turkey - 820 - -United Kindom - 600 - -

Fonte: CAEF

PRODUZIONE MEDIA PER IMPRESA (FONDERIE DI METALLI NON FERROSI)

Paesi 2009 2010 2011 2012 2013Austria 138,7 155,3 160,8 150 152,7Belgium 82,2 95,1 78,3 74,4 71,4Croatia 53,9 40,8 40,8 41,3 42,8Czech Republic 364,8 266,8 365,7 336,7 328Denmark 62,6 79,2Finland 68,8 89,3 91,5 78,6 70,1France 1.464,7 1.624,5 1.674,7 1.436,4 1.419,2Germany 3.184,7 3.863,5 4.551,5 4.286,2 4.161,0Hungary 46,8 59,2 56,8 52,6 69,0Italy 1.002,8 b) 1.102,5 b) 1.235,0 b) 1.115,4 b) 1.146,3 b)LithuaniaNetherlandsNorway 66,3 54,7 58,2 52,8 53,3Poland 578 a) 640,3 a) 678,7 a) 928,6 911,0 a)Portugal 98,7 115,8 127,6 116,9 108,3Slovenia 119,2 108,4 145,2 159 143,8Spain 800,5 1.025,2 1.106,3 985,5 976,3Sweden 156,3 219,3 251,1 228,4 228,3Switzerland 50,5 54,4 62,8 47,8 36,6Turkey 908 1.142,7 1.262,5 1.260,0 1.243,0United Kindom 295 384,9 441,8 396,3 363,1TOTALE 9.479,8 11.105,3 12.468,5 11.746,9 11.524,2

a) Stime b) Esclusi i getti microfusi Fonte: CAEF

PRODUZIONE TOTALE FONDERIE DI METALLI FERROSI

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Industria Fusoria 5/2014

Paesi 2009 2010 2011 2012 2013Austria 29,2 38,7 40,6 39,7 40,8Belgium 49,1 58,0 38 36,5 35Croatia 33,9Czech Republic 203,2 153,3 197,7 179,4 170 a)Denmark 27,8 31,8Finland 28 28,2 28,1 24,6 19,3France 536,2 623,0 734,5 b) 657,7 b) 635,4 b)Germany 1806,5 2.185,3 2.587,80 2.392,70 2.381,50Hungary 25,8 28,9 27,6 49 30,9Italy 566,1 633,1 692,3 626,4 689LithuaniaNetherlandsNorway 15,2 14,3 15,5 13,4 13,6Poland 445,1 471,8 a) 700 a)Portugal 31 38,4 41,3 35 33,1Slovenia 74 73,4 76,8 100,2 77,5Spain 274 410,5 444,9 328,6 321,3Sweden 114,3 161,8 176,5 153,9 163Switzerland 17,6 19,4 20,4 16,2 15,9Turkey 456 591,0 625 610 600United Kindom 102 129,0 146 128 121TOTALE 4.328,2 5.659,2 6.396,6 5.391,3 6.081,2

a)Stime b) Inclusi getti di ghisa malleabile Fonte: CAEF

Paesi 2009 2010 2011 2012 2013Austria 89,7 100,6 101,6 93 98,9Belgium 5,0 5,8 6,8 6,4 5,8Croatia 8,6Czech Republic 44,5 58,0 a) 67 61,0Denmark 34,8 47,4Finland 31,4 46,4 46,4 38,4 37,0France 869 916,1 831,6 675,7 703,1Germany 1.223,10 1.486,90 1.746,10 1.676,30 1.572,00Hungary 15,2 24,4 23,2 31 33,1Italy 372,4 405,3 469,1 416,8 387,6LithuaniaNetherlandsNorway 48,4 37,4 39,0 36,4 37,2Poland 152,3 161,4 a) 156 a)Portugal 60,2 70,1 77,9 73,9 67,6Slovenia 14,9 28,8 33,2 24,9 34,9Spain 461,3 543,3 584,2 580,7 579,7Sweden 26,7 39,4 51,8 51,1 44,9Switzerland 31 33,2 40,5 29,7 29,6Turkey 354 427,7 485,5 510 508United Kindom 137 188,7 219,8 194,3 178,1TOTALE 3.783,8 4.599,2 5.032,5 4.499,6 4.482,1

a) Stime Fonte: CAEF

PRODUZIONE DI GETTI DI GHISA GRIGIA

PRODUZIONE DI GETTI DI GHISA DUTTILE (SFEROIDALE E MALLEABILE)

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Industria Fusoria 5/2014

Paesi 2009 2010 2011 2012 2013Austria - - -Belgium - - -Croatia 0,1Czech Republic 4,1 3,1 7 4,3 3DenmarkFinland - -France c) c) c) c) c)Germany 31,3 51,9 35,1 31,7 30,2Hungary 0,011 0,015 0,012 0,011 0,013Italy - a) - a) a) a) a)Lithuania - -Netherlands - -Norway - -Poland - 16,6 17,6 d) 11 d)Portugal - -Slovenia 2,4 2,4 3,8Spain 1,8 b) 3,3 b) 5,1 b) 5,9 b) 5,1 b)Sweden - -Switzerland - -Turkey 2,0 4,7 5,5 8 8United Kingdom 3,0 3,7 3,8 3,3 3,1TOTALE 44,6 85,7 74,1 53,2 64,3

a) Incluso nella Tab. relativa ai getti di ghisa duttile b) Incl. altre leghe c) Incluso nella Tab. relativa ai getti di ghisa grigia d) StimeFonte: CAEF

PRODUZIONE DI GETTI DI GHISA MALLEABILE

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Industria Fusoria 5/2014

Austria

Belgium

Croatia

Czech Republic

Denmark

Finland

France c)

Germany

Hungary

Italy

Lithuania

Netherlands

Norway

Poland

Portugal

Slovenia

Spain

Sweden

Switzerland

Turkey

United Kingdom

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

201220132012

2013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

39,740,836,535,0

4,5 15,2 1,4 7,2 2,2 3,5 34,0179,4

170

4,7 13,6 5,1 1,2 24,64,3 8,4 6,6 0,003 19,3

a) a) 87,9 203,6 292,7 73,4 657,6a) a) 82,6 195,5 286,9 70,5 635,5a) a) a) a) a) 560,1 1.590,60 242 2392,7a) a) a) a) a) 522 1.631,70 227,8 2381,5

29,7 14,7 4,7 49,123,5 2,3 5 30,8

b) b) 71,1 10,7 299,4 166,5 78,7 626,4b) b) 61,6 13,7 342,3 178 93,4 689,0

0,0

10,9 0,8 1,8 13,510,8 1,1 1,7 13,6

700,00,2 2,8 2,9 27,5 1,6 35,00,1 2,4 2,5 26,5 1,5 33,0

100,277,5

328,6321,3153,9

16316,215,9

15 10 65 20 20 180 240,0 60 610,010 10 55 20 20 180 250,0 55 600,0

14,5 10,5 1,5 32 47 22,5 12813,5 10,3 1,3 29,5 45 21,4 121

a) Compreso nella voce 8 b) Compreso nella voce 3 c) Include getti di ghisa malleabile e sferoidale Fonte: CAEF

Paes

e

Ann

i

Tubi

a p

ress

ione

e ra

ccor

di

Tubi

di d

rena

ggio

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ccor

di

Com

pone

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Ling

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Cili

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Mec

cani

ca

Mez

zi d

i tra

spor

to

Alt

ri g

etti

TOTA

LE

1 2 3 4 5 6 7 8

PRODUZIONE DI GETTI DI GHISA GRIGIA PER I PRINCIPALI MERCATI DI DESTINAZIONE

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7070

economicoeconomicoeconomico

Industria Fusoria 5/2014

Austria

Belgium

Croatia

Czech Republic

Denmark

Finland

France

Germany

Hungary

Italy

Lithuania

Netherlands

Norway

Poland

Portugal

Slovenia

Spain

Sweden

Switzerland

Turkey

United Kingdom

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

20122013

93,098,96,45,8

8,658,160,0

21,3 16 1,1 38,421,9 15,1 0,05 37

a) 28,3 199,6 447,8 675,7a) 25,7 183,7 493,8 703,1a) 547,5 679,8 449 1.708a) 491,4 671,4 409,2 1.602,2

16,3 14,7 3113 20,1 33,1

58,1 219,5 119,4 19,8 416,8 b)54,3 213,2 104,6 15,5 387,6 b)

20,1 16,2 36,320,6 16,5 37,1

114,2 60,9 8,7 73,8

0,6 1,5 58,3 6,3 66,724,934,9

580,7579,751,144,929,729,6

70 110 250 72 510,0110 90 250 50 508,06,6 49,5 93,5 41,4 194,36,2 44,8 85 39 178,1

a) Compreso nella voce 4 Fonte: CAEF

Paese AnniTubi a Pressione

e raccordiMeccanica

Mezzi di trasporto

Altri getti TOTALE

1 2 3 4

PRODUZIONE DI GETTI DI GHISA DUTTILE PER I PRINCIPALI MERCATI DI DESTINAZIONE

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7171

economicoeconomico

Industria Fusoria 5/2014

Paesi 2009 2010 2011 2012 2013Austria 19,8 16,1 18,6 17,3Belgium 28,1 31,3 33,6 31,5 30,6Croatia 0,2Czech Republic 97,4 57,9 94 94,9 95 a)DenmarkFinland 9,4 14,7 17 15,6 13,9France 59,5 85,3 108,9 102,2 80,7Germany 182,4 192,1 217,5 215,4 207,6Hungary 5,7 5,9 6 3,5 5Italy 64,3 64,1 73,7 72,2 69,7LithuaniaNetherlandsNorway 2,7 3 3,7 3 2,5Poland 67,4 71,4 a) 55 a)Portugal 7,5 7,3 8,5 8 7,6Slovenia 27,9 6,1 35,2 33,9 31,4Spain 65,2 71,5 77,2 76,1 75,3Sweden 15,3 18,1 22,8 23,4 20,4Switzerland 1,8 1,8 1,9 2 1,8Turkey 98 124 152 140 135United Kingdom 56 67,2 76 74 64TOTALE 741,0 833,8 1018,0 913,0 895,7

a) Stime Fonte: CAEF

PRODUZIONE DI GETTI DI ACCIAIO

Paesi 2009 2010 2011 2012 2013Austria 104,8 138 149,1 142,4 131,6Belgium 2,6 1,3 1,2 0,8 1,7Croatia 13,0 13,0 13 13 20Czech Republic 58,4 77,6 94,3 92 95 a)Denmark 4,4 4,7Finland 6,9 11,6 7,8 6,9 7,6France 246,2 332,6 371,8 362,3 328,9Germany 667 929,8 c) 991,2 c) 987,8 c) 1.025,70Hungary 85,6 94,5 105,2 102,6 104,6Italy 666 868,2 978,3 844,3 825,4LithuaniaNetherlandsNorway 6,2 8,6 7 5,6 b) 6,5 b)Poland 200 a) 263,4 a) 279,2 a) 358,3 a)Portugal 27,1 29,1 24,4 29,2 30,6Slovenia 23,7 30,7 34,9 33,4 38,8Spain 101,6 117,7 132,4 133,4 131,3Sweden 38,3 47,3 57,2 55 56,9Switzerland 17,7 24,2 24,4 21,6 10,4Turkey 122 149 170,5 185 300United Kingdom 94,9 116,5 135,1 124 123,1TOTALE CAEF 2.482,0 3.257,5 3.581,7 3.139,3 3.596,4

Romania 40,2 35,3 51,8 57,8Russia - 500,0 - 473,0Slovakia 30,2 - - 46,0Ukraine 45,0 -

Fonte: CAEF

PRODUZIONE DI GETTI NON FERROSI

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7272

economicoeconomicoeconomico

Industria Fusoria 5/2014

Paesi 2009 2010 2011 2012 2013Austria 87.698 116.061 129.438 123.865 125.768Belgium - - - - -Croatia 19.781Czech Republic - - -Denmark - - -Finland 3.612 4.028 4.032 3.619 2.966France - - - 324.509 a) 290.721Germany 540.444 797.690 843.745 846.800 885.661Hungary 80.101 89.112 99.412 96.128 98.291Italy 549.400 730.702 833.000 717.213 695.697Lithuania - - - Netherlands - - -Norway 4.058 6.765 5.695 5.575 6.474Poland - 237.475 - 340.000Portugal 15.800 15.950 - 18.940 20.014Slovenia 18.144 - 29.435 35.521Spain - - -Sweden 24.600 32.500 40.800 37.800 35.700Switzerland 14.613 20.410 20.826 17.970 15.646Turkey 96.300 123.500 145.000 157.000 270.000United Kindom 78.000 95.000 111.000 101.000 101.500

a) Produzione totale Getti in leghe leggere (Alluminio + Magnesio) Fonte: CAEF

Paesi 2009 2010 2011 2010 2012Austria 10.191 14.130 13.717 12.871Belgium 530 329 341Croatia 30Czech Republic 2.000DenmarkFinland 260 257 222 259 258France 19.513 23.669 22.628 20.064 17.765Germany 31.372 36.569 b) 49.969 b) 47.891 b) 55.142Hungary 3.738 3.738 3.710 4.367 3.798Italy 49.000 60.760 63.800 56.846 59.120LithuaniaNetherlandsNorwayPoland 13.800 14.628 a) 8.000 a)Portugal 480 450 476 1.027 1.073Slovenia 2.079 2.443 2.910 2.250 2.650Spain 8.084 9.293 9.056 8.639 8.288Sweden 4.000 3.500 3.600 4.300 6.500Switzerland 1.308 1.552 1.436 1.235 496Turkey 13.200 13.500 12.500 14.000 16.000United Kingdom 6.200 8.000 8.600 8.500 7.900TOTALE 149.955 191.990 209.593 182.249 187.020

a) Stime b) Dato revisionato Fonte: CAEF

PRODUZIONE DI GETTI DI ALLUMINIO

PRODUZIONE DI GETTI DI ZINCO

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7373

economicoeconomico

Industria Fusoria 5/2014

Paesi 2009 2010 2011 2012 2013Austria 4.676 5.365 5.937 5.687Belgium - - -CroatiaCzech Republic - - -Denmark - - -Finland - - -France - - -Germany 19.859 14.859 14.890 16.444 16.371Hungary 221 121 516 189 331Italy 6.700 6.800 6.850 6.790 6.729Lithuania - - -Netherlands - - -Norway - - -Poland - 4.140 -Portugal - - -Slovenia 495 420 1Spain - - -Sweden 1.300 1.700 2.200 2.600 1.400Switzerland - - -Turkey 100United Kindom 2.000 3.000 3.500 3.500 3.400

Fonte: CAEF

PRODUZIONE DI GETTI DI MAGNESIO

Paesi 2009 2010 2011 2012 2013Austria 2.203 2.266BelgiumCroatia 164Czech Republic 5.498 c) 12.227 c) 14.241 c) 14.506 c) 14.000 ac)Denmark 913 1.273Finland 3.052 3.908 3.575 3.008 4.346France 18.818 19.420 19.964 17.688 17.618Germany 65.396 80.715 82.517 76.640 68.523Hungary 1.442 1.289 1.293 1.745 2.333Italy 59.940 69.000 73.830 62.727 63.122LithuaniaNetherlandsNorway 2.177 1.821 1.274 b) b)Poland 7.935 8.411 a) 6.000 a)Portugal 10.800 12.664 8.470 9.206 9.502Slovenia 2.976 1.021 1.582 1.052 598Spain 6.791 7.766 9.664 11.760 11.756Sweden 8.400 9.600 10.600 10.300 10.300Switzerland 1.807 2.233 2.127 2.347 1.207Turkey 12.400 12.000 13.000 14.000 14.000United Kindom 8.000 9.500 11.000 10.000 9.200TOTALE 209.700 254.278 262.821 234.979 232.669

a) Stimato b) Solo 2 fonderie - Nessuna raccolta dati c) Brozo e zinco Fonte: CAEF

PRODUZIONE DI GETTI DI BRONZO, OTTONE E ALTRE LEGHE DI RAME

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economic

o economico econ

omicoec

onomic

o economico econ

omico

economicoeconomico

7676Industria Fusoria 5/2014

Le nostre aziende, oggi, stannoattraversando un periodo dicambiamento a causa di un mer-cato sempre più competitivo ecosti fissi con una sempre mag-giore incidenza. L’aumento conti-nuo del costo dell’energia elet-trica, ad oggi più alto del 25% ri-spetto alla media europea, rap-presenta un ostacolo allo svilup-po dell’industria italiana; per ri-durre il divario di competitivitàtra l’Italia e il resto del mondo(USA e Cina godono di costienergetici ben inferiori a quellieuropei) bisogna necessariamen-te puntare all’Efficienza Energeti-ca senza intaccare la qualità delprodotto/servizio offerto.

Esistono svariati interventi perridurre la dipendenza energetica,finora abbiamo affrontato il temadel recupero termico dai fumi,prodotti da forni fusori, per laproduzione di energia elettrica(Turbine ORC) e la produzionecombinata di energia elettrica etermica/frigorifera mediantemotore endotermico alimentatoda gas metano (Co-generazio-ne): oggi ci vogliamo soffermaresull’illuminazione a LED. Per mol-te imprese il consumo energeti-co per l’alimentazione dell’im-pianto di illuminazione, incide

sulla spesa globale per pochipunti percentuali ma la medianazionale si attesta al 15/20%. Ilrisparmio energetico ottenibilecon le tecnologie più efficienti,mantenendo i requisiti di illumi-namento presenti prima dell’in-tervento, arriva a toccare l’80% avalle della sostituzione di lampa-de ad incandescenza e del 50 -60% rispetto alle lampade a fluo-rescenza. Ma i vantaggi non finisco qui, in-fatti ci sono come minimo altre5 valide motivazioni che dovreb-bero spingerci al relamping: • le lampade a LED hanno una vi-

ta utile garantita superiore alle50.000 ore di utilizzo: ben su-periore alle 5.000/6.000 oredelle lampade ad incandescen-za ed alle 10.000/15.000 ore diquelle a fluorescenza, tuttoquesto si traduce in una drasti-ca diminuzione di costi e tempidi manutenzione;

• le lampade a LED non conten-gono alcun elemento nocivo: alcontrario nelle lampade a fluo-rescenza sono presenti ele-menti come il mercurio estre-mamente dannosi per ambien-te e per l’uomo;

• la resa cromatica della luceemessa può essere completa-mente customizzata: questo èfondamentale per processiproduttivi dove la distinzionedei colori, da parte dell’opera-tore, è indice di miglioramentoqualitativo;

• la tecnologia LED non risenteaffatto, in termini di qualità del-la luce che di vita utile del pro-dotto, della continua accensio-ne e spegnimento: inoltre al-

l’accensione il prodotto emet-te la massima intensità;

• con il relamping si migliora laqualità della vita anche agli ope-ratori impiegati nel ciclo pro-duttivo o negli uffici: non vi è al-cuna emissione di raggi UV ealcuna creazione di campi ma-gnetici.

Per venire incontro alle neces-sità del Cliente cioè, evitare qual-siasi tipo di esborso economicoe godere dal principio dei rispar-mi generati dal nuovo impianto,Universal Sun offre formule con-trattuali come il noleggio opera-tivo dei corpi illuminanti. Usu-fruendo di questa formula, ilCliente sostituirà le attuali sor-genti luminose con corpi a tec-nologia LED e pagherà un cano-ne annuale, durata e canone sa-ranno calcolati al fine di garanti-re al Cliente un risparmio rispet-to alla situazione as-is, una qua-lità illuminotecnica migliore edun costo di manutenzione nulloin quanto sarà a carico di Univer-sal Sun.

Con progetti simili Universal Sundimostra quotidianamente diaver le capacità di trasformareun problema in un vantaggiocompetitivo.

Risparmiare migliorando il comfort aziendaleRisparmiare migliorando il comfort aziendale

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I Vantaggi dell’illuminazione a LED I Vantaggi dell’illuminazione a LED

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Introduzione

Attualmente, l’industria auto-mobilistica cerca di produrreveicoli più efficienti; quindi, uncomponente importante comeil motore non sfugge a questaregola. Perciò, è necessaria l’e-sistenza di una progettazionepiù complessa per testate oblocchi, e di conseguenza peranime in sabbia più complesse.Uno dei processi più utilizzatiper la fabbricazione di animein sabbia è basato su un miscu-glio di polvere di silice e legan-te organico, chiamato proces-so Cold Box (CB) |1| |2|. Il me-tallo fuso viene colato in stam-pi che ricalcano la forma deiblocchi e/o delle testate. Glistampi creano l’esterno delgetto; tuttavia, per formare lecavità all’interno degli stampi,vengono usati componentichiamati anime in sabbia. Essesono fatte di sabbia e resina. Laresina lega la sabbia. Le cavitàpossono essere quelle di pas-saggio di acqua od olio, ma an-che di aspirazione e scarico.Un fattore importante di cuitenere conto è la fase di espul-sione, poiché la sabbia delleanime deve essere rimossa do-po la solidificazione del metal-lo, ed è necessario evitare l’in-trappolamento di sabbia resi-dua nella cavità |3|. Cavitàcomplesse rendono difficile larimozione di queste anime,portando a costi di produzio-

ne alti e a ritardi dovuti ad ul-teriori problemi di rifinitura.La trasmissione del calore èimportante, perché il leganteche copre la sabbia deve esse-re totalmente o parzialmentebruciato durante la colata,usando metallo a 700°C, con-siderando che la sabbia rap-presenta il 99% e il legantel’1% dell’anima |4|.

In base alla letteratura |5|, lapolvere di silice ha una con-duttività termica di 0,15-0,25W/mK, che è un valore moltobasso, e che quindi rende diffi-cile la combustione del legan-te, mentre il legante stesso hauna conduttività di 0,03W/mK. È noto che alcuni na-nomateriali hanno una condut-tività termica alta, e la loro ag-giunta al legante può aiutare laformazione di un materiale na-

nocomposito con proprietàtermiche migliori, per assicu-rare la degradazione del legan-te, facilitare la rimozione del-l’anima, migliorare la sterratu-ra meccanica, ed aumentare ladurezza dell’anima |6|.

Questo articolo presenta l’uti-lizzo di nanopiastrine di carbo-nio (grafene) come riempitivonel processo Cold Box, allo sco-po di dimostrarne la fattibilità.

Procedurasperimentale

Le resine utilizzate per realizza-re il poliuretano legante sonoformate da due parti: Parte A eParte B. la Parte A è compostaprincipalmente da resina fenoloformaldeide e solventi a base di

tecnic

otecnico

tecnico

tecnic

otecnico

tecnico tecnicotecnicoI. Aguirre – A. Velasco

J. Talamantes – R. Colas

Industria Fusoria 5/2014 8080

Effetto del grafene usato come riempitivonel legante organico

durante il processo Cold Box

Effetto del grafene usato come riempitivonel legante organico

durante il processo Cold Box

Uno dei processi utilizzati piùfrequentemente per la fabbrica-zione di anime in sabbia è basa-to su miscele di polvere di silicee legante organico, ed è cono-sciuto come processo Cold Box(CB). Questo legante è un po-liuretano. È ben noto che lamaggior parte dei polimeri pos-sono essere arricchiti con nano-particelle per migliorare deter-minate proprietà, in questo arti-colo sono state effettuate molteprove per arricchire una matri-

ce poliuretanica con il grafeneper ottenere un legante nano-composito. Tale legante può mi-gliorare la resistenza meccanicae la conduttività termica delleanime in sabbia. La dispersionedelle nanoparticelle è stata ef-fettuata tramite un sonicatore apunta di corno. In più, sono sta-te effettuate prove di deforma-zione a caldo, termogravimetrie,FT-IR e microscopia elettronicaa scansione, per identificare lamorfologia delle nanoparticelle.

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petrolio, mentre la Parte B ècomposta da metilen difenil dii-socianato, chiamato comune-mente MDI, e solventi a basedi petrolio. Queste due partivengono mescolate con la pol-vere di silice, e infine la reazio-ne di polimerizzazione vienecatalizzata da un’ammina ter-naria per ottenere le anime ogli stampi.

Le nanopiastrine di carbonio(grafene) sono state usate do-po essere state ricevute dallaNanomaterials S. A. de C. V., edisperse nella resina della Par-te A (fenolo formaldeide) perun’ora, usando un sonicatore apunta di corno Misonix S 4000in un bagno di acqua fredda,per prevenire un innalzamentodella temperatura del campio-ne. Le dispersioni con differen-ti contenuti di grafene sonostate eseguite come da Tab 1.La stabilizzazione termica della

resina è stata valutata in ter-mogravimetria con un’attrez-zatura Shimadzu TGA-50 dallatemperatura ambiente fino a900°C, in un’atmosfera di ar-gon e una velocità di riscalda-mento di 20°C/min, mentrel’interazione tra le nanoparti-celle e la resina è stata deter-minata usando uno spettrome-tro Perkin Elmer Spectrum100 FT-IR, con un intervallo discansione compreso tra1/4000 e 1/400, e 4 scansioni.Le proprietà meccaniche delleanime in sabbia, come la vitaoperativa e la durezza sonostate esaminate |7| in base aglistandard AFS 3186-00-S e AFS3301-00-S.La vita operativa è definita co-me la vita utile della miscela(sabbia+legante), ad esempio èil tempo durante il quale la mi-scela può rimanere nel suocontenitore e produrre anco-ra anime in base alle specifiche

date prima di cristallizzarsi.La durezza è intesa come laresistenza meccanica che un’a-nima può sviluppare dopo cheè uscita dal macchinario dopola fase di cristallizzazione. So-no stati fabbricati provini a for-ma di osso per cani (Fig. 1,provini posti all’interno di unsoffiatore Georg Fisher 373-MDI per le prove meccaniche).Sono state effettuate prove dideformazione a caldo in basealla norma AFS 3326-00-S. Perquesta prova, molte bacchette-provino (11,47x2,54X0,63 cm)sono state fabbricate, Fig. 2, esuccessivamente testate conun apparecchio Simpson Ge-rosa modello 4212.

In più, grazie alle prove dideformazione a caldo, è statopossibile conoscere i valori dideformazione massima e tem-po di frattura, che sono valorichiave durante la colata, poi-ché di norma sono coinvoltinei difetti di fusione comequelli da parete sottile, o darottura di anime, che portanoa produrre componenti nonaccettabili.La morfologia del grafene èstata analizzata con un micro-scopio elettronico a scansioneFEI Nano SEM 200.

tecnicotecnico

8181 Industria Fusoria 5/2014

Mezzo di dispersione Contenuto di grafene (% in peso)0,0

Componente A 0,51,01,5

Tab. 1 – Tenori di grafene.

Fig. 1 - Provino in sabbia a forma di osso per cani (AFS 3315-00-S)utilizzato per la quantificazione delle proprietà meccaniche.

Fig. 2 - Provini con differenti contenuti di grafene utilizzati per leprove di deformazione a caldo.

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tecnicotecnico

8282Industria Fusoria 5/2014

Fig. 3 - Immagine al microscopio elettronico a scansione della morfo-logia del grafene.

Fig. 4 - Effetto della tecnica di dispersione sulla vita utile; entrambi itest sono stati effettuati con un tempo di dispersione di 1 ora.

Car

ico

di r

ottu

ra (

MPa

)

Vita utile (h)

eccitazionemeccanica

riferimento sonicazione

Risultati e discussione

La morfologia del grafene usatoin questo articolo è illustrata inFig. 3, dove si può vedere lamorfologia caratteristica dellapiastrina, ma è anche importan-te notare come sia agglomera-to a causa della presenza di alteforze di Van der Waals, caratte-ristica comune ai nanomaterialia causa della loro grande ten-sione superficiale. Quindi, ilprocesso di dispersione giocaun ruolo molto importantenelle proprietà finali del nano-composito.

Per conoscere gli effetti dellatecnica di dispersione, è stato

preparato un campione tramiteeccitazione meccanica, e un al-tro campione con la stessaquantità di grafene dispersoper sonicazione, entrambi trat-tati per un’ora. I risultati sonomostrati in Fig.4. In base a que-sto grafico, quando la disper-sione avviene per sonicazionela vita lavorativa aumenta ri-spetto allo standard, e quandoil campione subisce dispersionetramite eccitazione meccanica,la vita lavorativa è minore diquella ottenuta tramite sonica-zione, ma è sempre miglioredello standard. Questi risultaticoincidono con quelli riportatida Cheng et al. (8), che suggeri-scono che la sonicazione è il

miglior processo per migliora-re la dispersione delle nanopar-ticelle. Quindi, entrambe le tec-niche di dispersione possonoessere accettabili, ma per que-sto articolo tutte le prove sonostate condotte usando la soni-cazione, poiché consente di ot-tenere proprietà meccanichemigliori.

Ci sono molti tentativi di otte-nere una buona dispersione indiversi solventi organici, ed ènoto che non tutti i solventisono adatti ad ottenere una di-spersione efficiente ed omoge-nea |9|.La Fig.5 mostra che la compati-bilità tra le nanoparticelle e i

Fig. 5 - Precipitazione del grafene in funzione del tempo. Fig. 6 - analisi termogravimetrica per le varie miscele.

% in

pes

o

temperatura (°C)

percentuale in peso di grafene

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tecnicotecnico

8383 Industria Fusoria 5/2014

mezzi di dispersione (fenoloformaldeide) è adeguata. Laseparazione inizia dopo 12ore, ed è più evidente dopo24 ore (Fig. 5), perciò è consi-gliabile utilizzare il compostoprima della precipitazione, perassicurare l’ottenimento diproprietà meccaniche miglio-ri, anche per questo articolo ilcampione disperso è statoutilizzato immediatamentedopo la fase di dispersione.

Dopo la sonicazione è statavalutata la stabilizzazione ter-mica, e i risultati sono illustra-ti in Fig. 6. Si può notare chetutte le miscele hanno lo stes-so comportamento, e all’au-mentare del contenuto di gra-fene migliora anche la stabi-lità. Tra 100°C e 160°C tendead esserci un improvviso cam-bio di pendenza, a causa delleperdite di solvente con minor

peso molecolare.In base alle analisi di spettro-scopia ad infrarossi (FT-IR)mostrate in Fig. 7, è possibilesupporre che le nanoparticel-le non abbiano interazioni chi-miche con la matrice polime-rica, perché lo stesso segnaleviene ottenuto dalle diversemiscele, a parte una lieve dif-ferenza di trasmissione. Que-st’ultima è prevista, perché ilcampione con il filler agiscecome impurità, che complicala trasmissione della luce at-traverso il campione stesso. Ilrisultato sulla vita lavorativa èmostrato in Fig. 8 suggerisceche la resistenza a trazioneaumenta all’aumentare delcontenuto di grafene. Quandotale contenuto raggiungel’1,5% in peso l’aumento dellaresistenza a trazione subisceun rallentamento rispetto aquando si ha solo l’1,0% in pe-

so. Tra l’inizio della dispersio-ne e il raggiungimento dell’1%in peso si ha un aumento del17% della resistenza a trazio-ne, e dopo un’ora si ha un mi-glioramento del 9%.

La durezza, Fig. 9, mostra unandamento simile, e si osservache la resistenza a trazionemigliora all’aumentare delcontenuto di grafene. Si notaanche che un contenutodell’1,5% di grafene porta a ri-sultati simili a quelli di un con-tenuto dell’1%. La resistenza atrazione all’inizio e all’1% inpeso aumenta del 21%, e do-po 2 ore aumenta del 10%. Èimportante considerare chetutte le curve hanno la stessatendenza, ad esempio la resi-stenza a trazione aumenta coltempo.

La Fig. 10 mostra in maniera

Fig. 7 - Risultati dell’analisi FT-IR per le varie miscele. Fig. 8 - Vita utile iniziale e dopo un’ora con diversi contenuti di grafene.

Car

ico

di r

ottu

ra (

MPa

)

Vita utile (h)

percentuale in peso di grafene

Fig. 9 - Aumento della durezza iniziale, dopo un’ora e dopo 2 ore, condiversi contenuti

Fig. 10 - Effetto del contenuto di grafene in tempi diversi sulla resi-stenza a deformazione.

Car

ico

di r

ottu

ra (

MPa

)

Contenuto di grafene (% in peso)

tempo (h)

tras

miss

ione

numero d’onda (cm-1)

percentuale in peso di grafene

Car

ico

di r

ottu

ra (

MPa

)

Tempo (h)

percentuale in peso di grafene

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tecnicotecnico

8484Industria Fusoria 5/2014

più evidente l’effetto del grafe-ne sullo sviluppo della durezza,ed è molto chiaro che le pro-prietà meccaniche hanno unforte legame col contenuto digrafene. Si nota che la resisten-za alla trazione istantanea hauna riduzione quando il conte-nuto di grafene è all’1,5% inpeso, mentre lo sviluppo delladurezza a 1 e 2 ore mostra unandamento simile anche colgrafene all’1,5% in peso, ed èevidente che l’incorporazionedel grafene migliora le pro-prietà meccaniche delle animein sabbia.

Molti autori ritengono che ilmiglioramento meccanicopossa essere accentuato gra-zie a nanoparticelle che agi-scono come estensori di cate-ne polimeriche |10, 11, 12|.

Per conoscere la deformazio-ne delle anime in sabbia ad al-ta temperatura durante la co-lata, sono stati svolti test dideformazione a caldo, i cui ri-sultati sono illustrati in Fig. 11.

È evidente che le anime senzagrafene presentano una defor-mazione più elevata (lineablu), e il tempo di rottura èpiù elevato rispetto alle animecon nanoparticelle. In base al-la Fig. 12, la deformazionemassima tende a diminuireall’aumentare del contenutodi grafene, il che è piuttostopromettente, essendo questacaratteristica molto impor-tante in fonderia. Si può os-servare che la deformazionemassima può essere ridottadel 20% immettendo l’1,5% inpeso di grafene.

Il confronto tra il tempo dimassima deformazione (tD-max) e il contenuto di nano-particelle è illustrato in Fig.13; il tempo si riduce all’au-mentare del contenuto di gra-fene. Poi, per l’anima di riferi-mento (senza nanoparticelle)il tempo di deformazionemassima è di 11 secondi; leanime con contenuto di grafe-ne compreso tra lo 0,5 el’1,0% in peso hanno un tem-po di deformazione massimapari a 8 secondi, mentre conuna percentuale dell’1,5% inpeso, il tempo è di 10 secondi.

È stato analizzato anche iltempo di rottura, vedi Fig. 14;si può notare che con un con-tenuto di grafene dell’1,0% inpeso tale tempo presenta ilsuo valore minimo.

Fig. 11 - Deformazione a caldo per le varie miscele. Fig. 12 - Effetto del grafene sulla deformazione massima (Dmax).

D m

ax (

mm

)

Contenuto di grafene (% in peso)

Fig. 13 - Effetto del grafene sul tempo di deformazione massima (tD-max).

Fig. 14 - Effetto del grafene sul tempo di rottura.

Ft (

s)

Contenuto di grafene (% in peso)

Def

orm

azio

ne (

mm

)

Tempo (s)

percentuale in peso di grafene

t D

,ax

(s)

Contenuto di grafene (% in peso)

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tecnicotecnico

8585 Industria Fusoria 5/2014

Conclusione

In base a questi risultati èpossibile stabilire le seguenticonclusioni:• È stato possibile creare unlegante composito tra le na-nopiastrine di carbonio e leresine fenolico-uretaniche.

• Esso deve essere utilizzato en-tro 12 ore dalla preparazione.

• Le proprietà meccaniche so-

no state migliorate con uncontenuto di grafene minoreo uguale all’1,5% in peso.

• La deformazione a caldo del-le animo può essere ridottadel 20% usando l’1,5% in pe-so di grafene.

• All’aumentare del contenutodi grafene la stabilità termicadell’anima aumenta legger-mente rispetto al valore diriferimento.

• Il tempo di rottura perdeformazione a caldo si ri-duce all’aumentare del con-tenuto di grafene finoall’1,0% in peso.

Articolo presentato nell’aprile2012 al Congresso mondiale difonderia di Monterrey (Messi-co), organizzato sotto l’egida delWFO.

|1| Carey P.R., “Sand/Binder/Preparation & CoreMaking”, Foundry Management & Technology132, 2004.

|2| Henry C, Showman R., Wandtke G., “Variablesaffecting aluminum casting shake out of coldbox cores”, Modern Casting 89, 1999.

|3| Feikus F.J, “Core Manufacturing”, Hydro Alumi-num, 2006.

|4| Paul R.Carey, “Practical aspects of resin binderprocesses”, Ashland Chemical Co, ColumbusOH, Marzo 1995.

|5| U.S. Department of Transportation, “FoundrySand Facts for Civil Engineers”, Environmentalprotection agency, 2004.

|6| Winey K.I., Vaia R.A., “Polymer nanocomposi-tes”, MRS Bull 2007, 32, 314.

|7| American Foundry Society, “Mold & Core TestHandbook”, 3d Ed, 2001.

|8| Cheng O., Gregan E„ Debnath S., Byrne H.,“Ultrasound-Assisted SWNTs Dispersion: Ef-fects of Sonication Parameters and SolventProperties”, Dublin Institute of Technology,2010.

|9| Park 5., An J., Jung I., Piner R. D., An S., Ruoff R.S., “Colloidal Suspensions of Highly ReducedGraphène Oxide in a Wide Variety of OrganicSolvents”, Nano Lett 9, 2009,1593-1597.

|10| Kim H., Abdala A., Macosko C., “Graphène-Polymer Nanocomposites”, Macromolecules43, 2010, 6515-6530.

|11| Kim H., Miura Y., Macosko C., “Graphène-Polyurethane Nanocomposites for lmprovedGas Barrier and Electrical Conductivity”,Chem. Mater. 22, 2010, 3441-3450.

|12| Si Y., Samulski E., “Synthesis of Water SolubleGraphène”, Nano lett 8, 2008,1676-1682.

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tecnic

otecnico

tecnico

tecnic

otecnico

tecnico tecnicotecnico

Industria Fusoria 5/2014 9090

Congresso 2014dell’American Foundry Society

Congresso 2014dell’American Foundry Society

La 118a edizione dell’annualeconferenza della American Foun-dry Society si è svolta quest’an-no nel contesto della città diSchaumburg, vivace centro delNord Est Illinois, nonché sedestorica della AFS stessa. Gli attidel convegno dell’AFS sono trale più importanti pubblicazioni inambito dell’industria fusoria.Queste includono ricerchescientifiche, accademiche e arti-

coli tecnici basati sulle ricercheeffettuate in aziende del settore,fonderie e altre fonti vicine all’in-dustria fusoria. Gli ultimi sviluppidello stato dell’arte delle tecno-logie relative all’alluminio e le le-ghe leggere, la ghisa, le leghe diAcciaio, le tecniche di fusione egestione della fonderia, i sistemiLost Foam, i metodi e materialiper le fusioni e l’inquinamento, lasalute e la sicurezza dell’ambien-te di fonderia verranno presen-tati in questo piccolo estratto.L’elevato livello delle ricerche ri-portate conferma l’importanzadi questo convegno, che richia-ma ricercatori da ogni parte delpianeta, con l’intento di migliora-re l’efficienza delle fonderie daogni punto di vista.Di seguito vengono riportate al-cune delle memorie più impor-tanti tra quelle presenti negli at-ti ufficiali del convegno.

Al termine della maggior partedegli abstract appaiono le parolechiave, o Keywords, queste servo-no per una migliore interpreta-zione del titolo, senza doversisoffermare a leggere tutta l’intro-duzione dell’articolo. L’utilizzodelle parole chiave permette lacernita più veloce soprattuttoquando si analizzano i grandi da-tabase online, permettendo dicomprendere in poche parolequalche informazione in più delsolo titolo. In questo breve estratto degli at-ti del convegno vengono portateda esempio.

Ricordiamo ai lettori che i testi inte-grali degli articoli pubblicati, così co-me quelli degli anni precedenti, so-no disponibili in lingua originali ri-chiedendoli a: [email protected]

La Rassegna è curata dall’ing. Francesco Calosso che ringraziamo per la collaborazione.

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tecnicotecnico

9191 Industria Fusoria 5/2014

Ritiri, alimentazioni eprogettazione dei canali

di risalitaG.K.Sigworth

GKS Engineering Services,Dunedin, FloridaMemoria N. 14-002

Le fusioni di Alluminio sono so-litamente soggette a una varia-zione in volume del 5-7 per-cento durante la solidificazio-ne. Per produrre Fusioni sane,di alta qualità è necessario pro-

gettare lo stampo per permet-tere l’alimentazione del metallonel getto mentre sta solidifi-cando. Il processo di alimenta-zione e la progettazione del si-stema di risalita è complicatodalla elevata conduttività del-l’alluminio. Nella fusione in sab-bia le differenze di temperaturanel getto sono di alcuni gradi,mentre l’intervallo di solidifica-zione della lega è tra i 25°C(77F) e 125°C(257F). Inoltreper capire completamente ilprocesso di alimentazione, si

deve considerare le proprietàdella sospensione del semisoli-do nel fuso. I principi dell’inge-gneria per la progettazione distampi e di canali di risalita perl’alluminio sono analizzati econfrontati con quelli offerti inprecedenza per i getti in acciaio.Diversi approcci alla progeta-zione dei canali di risalita sonoanalizzati e confrontati.Parole chiave: Ritiro di solidifica-zione, Modulo di solidificazione, ali-mentatori, Progettazione dei “Riser,Lunghezza degli alimentatori”.

Colata a versamentodiretto di una pala da

turbina in A356F. Chiesa, N. Giguère,

D. LevasseurCentro di Metallurgia del

Québec, Troi-Rivières, Québec -

B. DuchesneMemoria N. 14-003

In questo articolo si confronta-no il getto in sabbia di una palaper turbina idraulica in Allumi-nio A356 lunga 930mm utiliz-zando il metodo tradizionale diriempimento Canale-alimenta-tore-ingresso, con il metodo delversamento diretto, dove il me-tallo viene colato direttamente

nella cavità dello stampo utiliz-zando speciali filtri ceramici. Iparametri di colata come latemperatura di versamento edil tempo di colata sono confron-tati con i valori delle proprietàmetallurgiche dell’intero volu-me del getto ottenuto: Il livellodi porosità e la distanza deibracci delle dendriti secondarie(SDAS) sono state misurate in13 posizioni diverse del getto. Èrisultato che il trattamento T6standard comporta un eccessi-vo ammontare di distorsioni; ilproblema è stato risolto appli-cando un trattamento termicoin cui la temperatura di soluzio-ne è stata ridotta da 540°C(1004F) a 450°C (842F). Cam-pioni per la prova di Trazione

sono stati estratti dalle pale esono stati misurati il caricomassimo e l’allungamento a rot-tura. È stato verificato come iltrattamento termico modificatoha permesso di raggiungere leproprietà minime richieste di140 MPa (20ksi) per il carico disnervamento minimo ed il 2% diallungamento. Se le caratteristi-che metallurgiche sono similiper i due tipi di riempimento, latecnologia del versamento di-retto presenta uno stampo de-cisamente più semplice in unacassa più ridotta, incrementan-do la resa ed eliminando virtual-mente i costi di finitura. Parole chiave: Alluminio, Colatain sabbia, versamento diretto, di-storsione, trattamento termico.

Ottimizzazione delleproprietà meccaniche

delle leghe di alluminiocon barre di prova

colate separatamenteC.J. Chen, D. Schwam, D. Neff

Case Western ReserveUniversity, Cleveland, Ohio

Memoria N. 14-028

L’influenza dei processi di puliziadei metalli (degassaggio, filtra-zione) è stata analizzata nella fa-se I. Il presente lavoro (fase II)ha come focus l’ottimizzazionedelle proprietà meccaniche atrazione attraverso la raffinazio-ne del grano, la modifica dellamicrostruttura ed i trattamentitermici. Sono stati preparatiquattro stampi. Uno stampo in

sabbia ed uno stampo perma-nente per barre di prova (Stam-po Stahl ASTM B-108), sono lar-gamente utilizzati nelle fonde-rie, ma questi sono ancora in-fluenzati dalla microporosità edà prestazioni meccaniche nonottimali. Cercando di modificarele proprietà meccaniche a tra-zione è stato valutato uno stam-po modificato con un ingresso acoltello piazzato tra gli alimen-tatori e la cavità della barra diprova, una cavità di filtrazione edei riscaldatori (stampo Case-H). In aggiunta uno stampo ascalini è un metodo molto utileper valutare come la porosità ela distanza tra i bracci delle den-driti secondarie (SDAS) influen-za le proprietà meccaniche. Lalega di Alluminio A356 è stata

preparata nel laboratorio diFonderia della CWRU e nellaFonderia Commerciale A. La le-ga 319 è stata preparata nelledue fonderie commerciali A e B.Le barre ottenute dallo stampoCase H mostrano migliori pro-prietà tensili ed un indice diqualità migliore (Q) rispetto al-le barre ottenute dallo stampoStahl, grazie ad una migliore ali-mentazione. HIPpatura sui cam-pioni prelevati dagli stampi ascalino mostrano una maggioreresistenza a trazione ed una re-sistenza a fatica migliorata ri-spetto a quelli non HIPpati, nellecondizioni di trattamento ter-mico (T6per A356 e T7 per319) per entrambi i trattamenti. Parole chiave: A356, 319, barredi prova in getti separati.

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tecnicotecnico

9292Industria Fusoria 5/2014

tecnicotecnicoParametri controllanti

le proprietà all’impattoe i comportamenti afrattura di leghe base

Al – 2% CuE. Elgallad, A.M. Samuel,

F.H. SamuelUniversità del Québec diChicoutimi, Chicoutimi,

QC, CanadaH.W. Doty

General Motors, Pontiac,Michigan

Memoria N.14-033

Questo studio è stato eseguitoper esaminare gli effetti di: trat-tamenti sul fuso, intermetalliciferrosi, indurimento ed ele-menti free-cutting, utilizzandoaddizioni di Sr, Ti, Zr, Fe, Mn, Ag,

Sn e Bi sulle proprietà di resi-lienza e il comportamento afrattura di una lega per getti inAl-2%Cu - 1.3SI - 0,4%Mg perapplicazioni automotive. Basan-dosi sulla resilienza e sulle ta-vole degli indici di qualità otte-nute dalle corrispondenti pro-prietà tensili, si è notato chel’aggiunta di Zr produce un mi-glioramento significativo sullaresilienza in condizioni as-caste trattate termicamente graziealla sua azione di raffinamentodel grano. Un’eccessivo quanti-tativo di ferro aumenta la pre-cipitazione di particelle a scrit-tura cinese -Fe, così riducendola resilienza. Il ruolo del Sr nelraffinamento della morfologiadella fase -Fe migliora legger-mente la duttilità e la tenacità.

L’aggiunta di Sn incrementa laduttilità e la tenacità nelle con-dizioni as-cast come risultatodell’effetto ammorbidente del-le fasi di Sn, inoltre la presenzadi Bi nella forma di particellefragili non disciolte riduce laproprietà nello stato as-cast.Queste particelle insieme alleinterazioni Bi-Mg che diminui-scono l’ammontare di Mg libe-ro per formare la fase induren-te del Mg, sono responsabilidelle riduzione delle proprietàmeccaniche nella condizione ditrattamento termico. Parole chiave: Leghe a base Al -2%Cu, fase intermetallica -Fe, ag-giunta di alleganti, trattamenti ter-mici, proprietà all’impatto, elemen-ti free-cutting, interazioni Bi – Mg,tabelle dell’indice di qualità.

Proprietà alle altetemperature di leghe

Al-Si-Cu-Mg perapplicazioni automotive

S.A. AlkahtaniCollegio di Ingegneria,Salman bin Abdulaziz

University, Al Kharj, Arabia Saudita

A.M.A. Mohamed Qatar University, DohaQatar; Suez University,

Suez EgittoF.H. Samuel

Università del Québec diChicoutimi, Chicoutimi,

QC, CanadaMemoria N. 14-034

Le leghe da fusione in alluminiohanno larghissime applicazioniper i componenti strutturalinell’industria automotive, aero-spaziale e di ingegneria genera-le per la loro eccellente colabi-lità e la resistenza alla corro-sione. Questo articolo vuole studiarele proprietà a trazione ad ele-vata temperatura di una legada fusione Al-Si-Cu-Mg in pre-senza di Zr e Ni. Alle leghe èstato eseguito un trattamentodi solubilizzazione seguito dainvecchiamento artificiale a190° C (374 F) per due ore. Leprove di trazione ad alta tem-peratura sono state eseguite a

varie temperature. Microsco-pia ottica e micoranalisi al mi-croscopio elettronico sonostate utilizzate per studiare lamicrostruttura delle diverse fa-si intermetalliche formate. Il ri-sultato mostra che le fasi (Al,Si)3(Zr, Ti), Al3CuNi e Al9NiFesono le più influenti nella mi-crostruttura di leghe con ag-giunta di Zr e Ni. Il risultatomostra anche che la resistenzaa trazione di queste leghe di-minuisce con l’aumento intemperatura. Parole chiave: Leghe Al-Si-Cu-Mg da fusione, microstruttura,trattamento termico, alta tempe-ratura, proprietà a trazione.

Caratterizzazionemicrostrutturale e

simulazionetermodinamica di legheAl-Zn-Mg-Cu per getti

R.D. Foley, M.D. David, J.A. Griffin, C.A. Monroe

Università dell’Alabama diBirmingham, Birmingham,

AlabamaMemoria N. 14-069

Getti a cuneo sono stati pro-dotti utilizzando blocchi da 10Kg di 6 leghe di alluminio Al-Zn-Mg-Cu. Sono state analizza-

te concentrazioni in zincodall’8 al 15% in peso e rapportiZn:Mg da 1,7 a 6,5. Il rame èstato variato dallo 0,6 all’1% inpeso. I campioni sono stati trat-tati e solubilizzati a 441°C (826F) per 4 ore seguiti poi da 72ore a 460°C (860 F). I campio-ni sono stati poi invecchiati na-turalmente a temperatura am-biente per più di 24 ore e suc-cessivamente invecchiati artifi-cialmente a 120° C (248 F) per72 ore. Analisi termiche e ca-ratterizzazione microstruttura-le dei campioni nelle condizionias-cast e trattate termicamente

sono state eseguite e confron-tate con le simulazioni del pro-gramma di calcolo del diagram-ma delle fasi (CALPHED). I ri-sultati calcolati e quelli speri-mentali mostrano un eccellen-te accordo in entrambi gli stadias-cast e trattato termicamen-te. I risultati mostrano che lesimulazioni CALPHED posso-no essere usate per guidaresviluppi di leghe future e relati-vi trattamenti termici nei siste-mi di leghe Al-Zn-Mg-Cu. Parole chiave: Alluminio ad ele-vata resistenza, leghe da fonderiaAl-Zn-Mg-Cu, CALPHED.

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tecnicotecnico

9393 Industria Fusoria 5/20149393

Valutazione di polimeristampati in 3D permodelli temporanei

per fusioni a cera per-sa

M.E. Seals, S.R. McKinney,P.J. Stockhausen,

S.R. Bottoms, A.P. Druschtz

Virginia Tech, Blacksburg,Virginia

Memoria N. 14-023

Le lavorazioni additive (Am) èun metodo ideale per produrremodelli sacrificabili per la fon-deria a cera persa grazie allapossibilità di ridurre i tempimorti, il basso costo e l’abilitàdi produrre modelli unici chepossono essere creati senza

cambiare attrezzi. Sono stati selezionati, sulla basedel loro utilizzo nell’industriadella fonderia a cera persa edella loro reperibilità come po-limeri per stampaggio tridi-mensionale, cinque materiali: ilnylon 11, fotopolimero ter-moindurente, resina epossidica,acrilonitrile butadiene stirene(ABS) e polimetilmetacrilato(PMMA). Per valutare le capa-cità di performance dei mate-riali sono state disegnate 3 for-me di base con spigoli vivi, su-perfici curve e sezioni sottiliutilizzando il disegno assistitodal calcolatore (CAD). Prove dicombustione dei materiali so-no state eseguite per definire icampi delle temperature di de-composizione e test dilatome-

trici sono stati eseguiti per va-lutare l’espansione termica delmateriale. Le informazioni otte-nute da queste prove sono sta-te utilizzate per designare iprocessi di pulizia per i campio-ni nello stampo. Infine i mate-riali sono stati classificati sullabase dei loro comportamentidurante le prove di cottura de-gli stampi. Da quello più perfor-mante a quello meno perfor-mante i materiali sono classifi-cati come in seguito: PMMA,resina epossidica, ABS, nylon11, fotopolimero termoindu-rente. Parole chiave: Colata in cerapersa, lavorazioni additive, stam-pa 3D, progettazione CAD, poli-meri per stampa 3D, modelli aperdere.

Evoluzione di fasiintermetalliche in leghe

da fonderia Al-Simulticomponentecontenenti diversiquantitativi di Cu,

Mg e FeM. Javidani, D. Larouche

Università Laval, Québec,Québec, Canada

X. Chen Università del Québec diChicoutimi, Chicoutimi,

QC, CanadaMemoria N. 14-056

In questo articolo è stata stu-diata l’influenza del contenutodi rame, magnesio e ferro sullaevoluzione delle microstruttu-ra di leghe Al-Si. Inizialmente, la

microstruttura della fase as-ca-st di quattro leghe Al-Si conte-nenti diversi quantitativi di ra-me, magnesio e ferro è statastudiata utilizzando la scansio-ne di calorimetria differenziale(DSC) e le analisi microscopi-che ottiche ed elettroniche.Successivamente è stato valu-tato l’effetto di diversi tratta-menti di solubilizzazione sull’e-voluzione della microstruttura.Le evoluzioni delle microstrut-tura dopo trattamenti di solu-bilizzazione sono state verifica-te da calcoli termodinamici. I ri-sultati dimostrano che la disso-luzione di una fase Q-Al5Cu2Mg8Si6 è fortemente di-pendente dal contenuto di ra-me e magnesio. Per cui nelle le-ghe di alluminio 356 contenen-

ti un basso livello di Cu (adesempio 1,5%), il picco DSC,corrispondente alla fase Q,scompare dopo un trattamen-to di solubilizzazione di 5 ore a502°C (935,6 F). Invece nelleleghe contenenti alti livelli diCu (ad esempio 3,4%), il piccorimane anche dopo 20 ore ditrattamento di solubilizzazione. In aggiunta lo studio mostrache nelle leghe di alluminio 356contenenti alti livelli di rame eferro più lunghi trattamenti disolubilizzazione portano il ra-me dissolto ad andare gradual-mente perso nella fase N-Al7Cu2Fe. Parole chiave: Leghe Al-Si, trat-tamento di solubilizzazione, faseQ-Al5 Cu2 Mg8 Si6, fase N-Al7Cu2 Fe, DSC.

Qualità ed ergonomiaT. J. Shorn

Enkei America, Inc, Columbus, Indiana

Memoria N.14-047

In studi precedenti è stato di-mostrato che la sia la qualitàche le misure di sicurezza sonoincoraggiate dagli stessi valori ecultura manageriale. È stato an-

che dimostrato come l’applica-zione dei metodi e criteri dimiglioramento della qualitàpossono essere applicati al la-voro dell’applicazione della mi-sure di sicurezza con beneficio.In questo articolo si vuole di-fendere l’idea che il migliora-mento della sicurezza e specifi-catamente i miglioramenti del-l’ergonomia possono incre-mentare le prestazioni qualita-

tive delle fonderie e ridurre iprodotti difettosi. Questo ar-gomento vuole dare maggioreimpeto alla fonderia focalizzan-do le migliorie nella sicurezzasu quegli aspetti che legano di-sordini muscoloscheletrici daposto di lavoro alle prospettivedi costi o di complicanze legaliconseguenti. Parole chiave: Qualità, Ergono-mia, Miglioramento, Sicurezza.

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tecnicotecnico

9494Industria Fusoria 5/2014

L’effetto del minimizzaregli elementi di terre ra-re durante i trattamenti

di nodulizzazione el’inoculazione di ghisaI. Riposan, V. Uta, S. StanPolitecnica Università di

Bucarest, Bucarest, Romania

R.L. Naro, D.C. WilliamsASI International Ltd,

Cleveland, OhioMemoria N.14-004

Le proprietà uniche degli ele-menti di terre rare (REE) lihanno resi cruciali per un nu-mero di tecnologie emergentiin crescita. Però questa richie-sta sempre crescente e di im-portanza strategica ha messoin ombra il loro costo e lacomplessità del loro utilizzonella metallurgia della ghisa. Ingenerale le REE sono utilizza-te nella ghisa sferoidale perneutralizzare gli elementi di-spersi che interferiscono conl’effetto nodulizzante del ma-gnesio, per assistere nella no-dulizzazione fornendo una

spinta supplementare al ma-gnesio e per assistere gli effet-ti inoculanti nella nucleazionedella grafite, in funzione dellaqualità dei materiali caricati edei requisiti del getto. Le caratteristiche strutturalidi ghise sferoidali sono statestudiate con elementi di terrerare residue (REEres) da 0,005a 0,025% in ghise non inocula-te ed inoculate in stampo conleghe FeSi con Ca, Ca-Ba eCa-RE. In leghe base relativamentepure con tracce di elementianti nodularizzanti (fattore diThielman K= 0,7-0,8) la mi-crostruttura è influenzata dal-la velocità di raffreddamentoin solidificazione, dal contenu-to di REEres dai trattamentipost Mg e dal tipo di inocu-lante. Senza il ruolo di neutra-lizzare le tracce di elementianti nodularizzanti un conte-nuto maggiore di REEres au-menta la tendenza alla forma-zione dei carburi e diminuisceil grado di compattezza dellagrafite nodulare. Il contenutodi REEres inferiore allo 0,01%

assicura una bassa formazionedi carburi, un elevato fattoredi forma della grafite, una bas-sa dipendenza dalla velocità diraffreddamento e poca diffe-renza tra ghise inoculate enon inoculate. Quantitativi diREEres tra 0,05 e 0,01% per K<0,8 sono sufficienti per una le-ga inoculata in modo standardcon Ca-FeSi. L’utilizzo di inoculanti miglio-ranti (OS-IE, miscele di baseCaSi con S, O, Al, Mg), portanoad un sostanziale aumentodella potenzialità dell’inocu-lante in ghise con meno di0,01 REEres, offre la più bassasensibilità al raffreddamento, ilpiù alto conteggio dei noduli euna migliorata nodularità inconfronto ad un aggiuntaequivalente di una lega REE-Ca-FeSi o confrontato con levarianti Ca, Ba-FeSi e Ca-FeSima con un consumo di legadal 60 al 77% più basso.

Parole chiave: Ghisa sferoida-le, terre rare, trattamenti al Mg,inoculo, microstruttura, carburi,grafite.

Confronto tra aerazio-ne e formatura in sab-bie al verde versate in

gravità con prove dierosione termica

S. Ramrattan, M. Khoshgoftar

Western Michigan Univer-sity, Kalamazoo, Michigan

H. Makino, M. Hirata, S. Takasu, H. MiyazakiSintokogio Ltd, Aichi,

Giappone Memoria N.14-063

La tecnologia della aerazione èprovata come vantaggiosa, seconfrontata con gli riempi-menti delle forme a gravità. La

maggior parte degli standardAFS non sono in grado di de-terminare le differenze trasabbie al verde versate in gra-vità e quelle versate tramiteaerazione. Precedenti pubbli-cazioni identificano che la fria-bilità ed una prova del cono vi-brante modificata, distinguonotra le sabbie versate in gravitàe quelle versate con aerazio-ne. Inoltre, queste prove ven-gono condotte a temperaturaambiente. Finora non ci sonoprove di laboratorio ad eleva-ta temperatura utilizzate perconfrontare le sabbie aeratecon quelle versate a gravità.Campioni con riempimento ingravità secondo gli standard

AFS ed aerati sono stati pro-dotti a diversi compattamentie testati in una macchina pererosione termica. Il risultatopermette ai tecnici di confron-tare le caratteristiche di abra-sione termica tra sabbie al ver-de quando sono versate ingravità o in aerazione. Le sab-bie soggette ad aerazione so-no risultate sempre superioriper qualsiasi livello di compat-tamento studiato.Parole chiave: Sabbie al verdeversate in aerazione, sabbie alverde versate in gravità, prove dilaboratorio ad elevata tempera-tura, prove di erosione termica,caratteristiche di abrasione ter-mica, campioni standard AFS.

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tecnicotecnico

9595 Industria Fusoria 5/2014

Cinetiche di espansionedella grafite durantela solidificazione di

ghise a grafite lamellaree sferoidale

G. Alonso, A. Loizaga,G. ZarrabeitiaIK-4 Azterlan,

Durango, SpagnaD.M. Stefanescu

De Ohio StatesUniversity,Columbus, OH e University

of Alabama, Tuscaloosa,AlabamaR. Suarez

VeigalanEstudio, Durango,Spagna

Memoria N. 14-006

Un’apparato sperimentale perl’analisi lineare delle deforma-zioni (LDA) / analisi termiche(TA) sviluppato di recente èstato utilizzato per misurarele deformazioni lineari duran-te la solidificazione di ghise agrafite sferoidale e grafite la-mellare con carbonio equiva-lente nel campo da 3,7 a 4,4%.Grazie all’attrezzatura speri-mentale, che consiste in unostampo in sabbia racchiuso inuna struttura in acciaio atta a

prevenire il movimento dellepareti della stampo, l’espan-sione termica delle stampoviene eliminata e solamentegli spostamenti causati dal ri-tiro o l’espansione del metal-lo vengono registrate dai tra-sduttori. Gli spostamenti lineari sonomisurati attraverso cavi diquarzo introdotti direttamen-te nel metallo liquido e con-nessi ai trasduttori. La tempe-ratura è misurata tramite ter-mocoppie posizionate nellostampo alla stessa altezza deicavi di quarzo. Le TA e LDA inconcomitanza permettono lacorrelazione diretta tra l’e-spansione/contrazione e la va-riazione di temperatura du-rante gli eventi della solidifica-zione, come la formazione digrafite, e quindi di capire le ci-netiche dell’espansione dellegrafite. L’espansione delle grafite au-menta in modo considerevolequando la forma della grafitecambia da lamellare a sferoi-dale. Le più importanti varia-bili di processo, oltre al Mg,sono il contenuto di carbonioe la velocità di raffreddamen-

to. La espansione delle grafiteaumenta con sia il carbonioche il carbonio equivalente,aumenta anche per tutti i daticon l’intervallo di tempo su-periore a quello in cui accadel’espansione delle grafite. Iltempo per l’espansione dellegrafite aumenta in modo sen-sibile con il contenuto di car-bonio della ghisa. La velocitàdi raffreddamento influiscenegativamente l’espansione equindi velocità più alte sonoassociate a espansioni dellegrafite inferiori.Per capire le cinetiche dell’e-spansione della grafite, l’e-spansione della stessa è statariportata in funzione della fra-zione solida, in questo modoè stato possibile calcolare laquantità di espansione otte-nuta alla fine della solidifica-zione. Questi dati messi in re-lazione con le variabili di pro-cesso hanno come aspettativadi essere utili nello sviluppareprocessi di colata / inoculoche garantisco più bassi mi-cro-ritiri, e processi per pro-durre ghise a grafite sferoida-le senza canali di risalita.

Analisi a livello atomicodella morfologia di

crescita della grafiteJ. Qing, V. Richards

Missouri University ofScience and Technology,

Rolla, MissouriMemoria N. 14-021

Questo articolo presenta unaanalisi della letteratura dellastruttura a livello atomico del-la grafite nei sistemi Fe-C-Si eNi-C. Tecniche sperimentaliavanzate (come la microscopiaa trasmissione ad alta risolu-zione HRTEM), microscopia aforza atomica (AFM), micro-scopia effetto tunnel (STM e

atomic probe), facilitano l’os-servazione delle struttura del-la grafite ad un livello atomicoHRTMEM rivela grafite di Ber-nal (impacchettamento ABAB)e grafite romboedrica (impac-chettamento ABCABC) nellaghisa. Difetti cristallograficinella particelle di grafite sonostate anche caratterizzate dal-la HRTEM. Il guscio di austenite che cir-conda la grafite ne influenza lamorfologia durante la crescita.Gli autori hanno sviluppatouna stampo sferoidale per unaprova di tempra per determi-nare la cinetica di crescita del-la grafite. La tecnica della dif-frazione agli elettroni retro

diffusi (EBSD) è stata utilizzataper studiare l’orientamentocristallografico e la distribuzio-ne dei grani di austenite inter-no alla grafite. Moderni metodi computazio-nali come la teoria della den-sità funzionale (DFT) offre ilmodo di studiare le energie dicrescita della grafite ad un li-vello atomico. La modellazioneteorica può essere utilizzatainsieme con metodi sperimen-tali ad elevata risoluzione perdeterminare i fattori limitantialla morfologia della crescitadella grafite. Parole chiave: livello atomico,crescita della grafite tecnicheavanzate.

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tecnicotecnico

9696Industria Fusoria 5/2014

Effetti del carbonioequivalente e degli

elementi leganti sulleproprietà a trazione di

ghisa grigia a grafiteinterdendritica

superfineE.Aguado

Area Ingegneria I+D yProcesos Metalurgicos,IK4-Azterlan, Durango,

SpagnaD.M. Stefanescu

De Ohio StatesUniversity,Columbus, OH e University

of Alabama, Tuscaloosa,Alabama

J. Sertucha, P. LarranagaArea Ingegneria I+D y

Procesos Metalurgicos,IK4-Azterlan, Durango,

SpagnaR. Suarez

Veigalan Estudio, Durango,Spagna

Memoria N. 14-009

Di recente è stato dimostratoche la resistenza a trazione dighisa con un carbonio equiva-lente medio del 4%. Può essereaumentata a 300-345 MPa, sen-za un significativo incremento

in durezza attraverso l’aggiuntadel 0,3% di titanio in bagni fer-rosi con bassi contenuti dizolfo (< dello 0,01%). Questoeffetto è il risultato di un mag-giore rapporto di austenite pri-maria su eutettico combinatocon una precipitazione di grafi-te interdendritica superfine.Questo articolo esplora le pos-sibilità di ulteriori miglioramen-ti della tenacità attraverso me-todi tradizionali come diminui-re il carbonio equivalente edutilizzando elementi alleganti.In aggiunta, il limite ottimo peril contenuto in titanio e la dis-solvenza del titanio durante ilmantenimento del ferro nellafornace di fusione sono stati in-vestigati. Il livello di titanio ottimale èstato stabilito essere tra 0,25 e0,4%. Maggior quantitativo di ti-tanio aumenta la quantità diTiC al punto da ottenere degliagglomerati in ammassi che di-minuiscono drammaticamentele proprietà meccaniche. E’ sta-to anche dimostrato che il tita-nio diminuisce attraverso l’os-sidazione e reazione con l’azo-to durante il mantenimentonella fornace di fusione. Sor-

prendentemente è stato trova-to che livelli inferiori di carbo-nio equivalente non miglioranola resistenza di ghise a grafiteinterdentitrica superfine. La re-sistenza ottimale è stata otte-nuta per un CE nel campo tra3,9 e 4%. Aumentare il contenuto di Mnda 0,56 a 0,85% ha un significa-tivo effetto sulla resistenza esulla durezza con un carico dirottura ultimo a 346 MPa conuna durezza moderata di 204HB. Addizione di cromo(0,23%) o cromo-stagno(0,23% cromo, 0,078% stagno)sono anche benefici alla resi-stenza, che è stata aumentata a350 MPa, la resistenza più altain questi esperimenti. La durez-za è stata anche aumentata a230 HB con una corrisponden-te riduzione del contenuto diferrite nella matrice. Il ramenon produce l’effetto atteso diabbassamento della ferrite. Haaumentato il quantitativo diferrite e non aiuta a raggiunge-re maggiori resistenze. Parole chiave: Ghisa grigia, altaresistenza, grafite interdendriticasuperfine, dissolvenza del titanio,austenite primaria.

Simulazione numericadi difetti interni da gas

in getti di acciaioL. Xue, M.C. Carter

Flow Science, Inc., Santa Fe New Mexico

A.V. Catalina, Z. Lin, C.Qiu

Caterpillar Inc., Peoria, Illinois

C. LiCaterpillar Inc.,

Champaing, IllinoisMemoria N. 14-018

La porosità è un difetto di fu-sione comune ma molto im-portante. Un tipo di porosità èil risultato di gas interni che so-no evoluti e rimasti intrappola-ti nel getto durante la solidifi-cazione. Cercando di ridurre oeliminare questi difetti legati aigas intrappolati sono necessa-rie informazioni dettagliate ri-guardanti la generazione deigas, il loro flusso e la ventilazio-ne nel getto, oltre ai comporta-menti del flusso di metallo e lasua solidificazione. In questoarticolo vengono condotte si-

mulazioni numeriche sul pro-getto di un prototipo che è ungetto in acciaio della Caterpil-lar. I gas interni nella cavità e idifetti di porosità nel getto so-no analizzati e discussi e poiconfrontati con i risultati di fu-sione reali. Utilizzare le simulazioni per de-terminare i difetti di porositàpuò aiutare nell’ottimizzare unprogetto.Parole chiave: Porosità, difettiper inclusione di gas, getti in ac-ciaio, simulazione numerica,PUCB.

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tecnicotecnico

9797 Industria Fusoria 5/2014

Temprabilità di ghisaaustemperata

intercriticamente (IADI)R. Aristizabal

Università di Antioquia,Columbia

K. HayrynenApplied Process, Livonia,

MichiganR.D. Foley, J.A. Griffin,

C.A. MonroeUniversità dell’Alabama diBirmingham, Birmingham,

AlabamaMemoria N.14-070

Getti a gradini di IADI sonostati prodotti con spessori di

1,6 cm, 2,5 cm e 5,1 cm. Sonostate prodotte: una ghisa bas-so-legata (Cu= 0,7% in peso)ed una alto-legata (Cu= 0,7%in peso, Ni= 0,7% in peso).Due temperature di austeni-tizzazione intercritica sonostate provate per ogni lega.Nelle sezioni di spessore 1,6cm non è stata trovata alcunaperlite. Nelle sezioni di 2,5 cmnon è stata rilevata alcunaperlite nelle condizioni dellaghisa alto-legata mentre ne èstata rilevata una piccolaquantità in entrambe le condi-zioni della lega basso-legata.Nelle sezioni di spessore 5,1cm è stato rilevato un signifi-

cativo contenuto di ferrite eperlite in tutte le condizionitestate. La temperatura di au-stenitizzazione e con l’aumen-tare dello spessore della se-zione. Le proprietà di resi-stenza a trazione nei campioniprelevati nella sezione da 1,6cm erano più alte che nelle al-tre prelevate dagli altri spes-sori. La struttura as-cast piùgrossolana ottenuta in sezionimaggiori porta un deteriora-mento nelle proprietà ma il li-mite all’austemperabilità con-tribuisce a queste differenze. Parole chiave: Ghisa, austem-perata, intercritica, fase duale,austemperabilità.

Influenza di Mn e S sul-le proprietà meccani-che della ghisa grigia

R. B. GundlachElement Materials Tech-

nology, Wixom, MichiganMemoria N. 14-079

Un’analisi della letteratura èstata eseguita per studiare ilruolo Mn e S nella ghisa grigiae la loro influenza sulla pro-prietà meccaniche. Lo zolfo ègeneralmente considerato unelemento inquinante ed il suolivello deve venire controllato.A basse concentrazioni dimanganese la zolfo reagiscecon il ferro per produrre unafase basso-fondente (FeS) chepuò produrre carburi e fragi-lità a caldo. Conseguentemen-te l’industria aggiunge solita-mente manganese per control-lare lo zolfo. Molti studi hanno investigatol’influenza del manganese ezolfo sulla resistenza della ghi-sa grigia. Molti studi hannomostrato un effetto pronun-ciato. Alcuni correlano manga-

nese e zolfo con la resistenzabasate sul bilanciamento ste-chiometrico. Alcune correlanola resistenza con il manganesee trovano incrementi dramma-tici nella resistenza a più basseconcentrazioni di manganesein particolari a concentrazioniinsufficienti a bilanciare lozolfo. Altre ricerche correlanola resistenza con lo zolfo e ve-dono la resistenza sia aumen-tare che a volte decrescerecon un contenuto di zolfo inaumento. Per molti anni è stato racco-mandato che il Mn deve esse-re aggiunto in un eccesso dirapporto stechiometrico(Mn:S=1.7:1). Il concetto di ec-cesso di manganese suggerisceche il manganese può comple-tamente raccogliere lo zolfoprima della solidificazione. Co-munque calcoli termodinamicimostrano che ad ogni concen-trazione di manganese c’èsempre dello zolfo libero insoluzione nel ferro fuso du-rante la solidificazione eutetti-ca. Basandosi sui calcoli ter-modinamici la costante di

equilibrio Keq per la reazioneMn+S= MnS è intorno a 0,03alla temperatura eutettica. Alcuni analisi rivelano che pic-chi di resistenza compaiono adalcuni livelli di manganese ezolfo. Il picco di resistenza è fi-no al 37% più alto della resi-stenza prima e dopo l’opti-mum, ed è stato provato checorrisponde con il limite di so-lubilità di MnS. Di conseguenzaci sono due regioni nella chimi-ca delle ghise: 1 la regione al disopra del limite di solubilità diMnS, dove MnS precipita dal fu-so prima di raggiungere la tem-peratura di eutettico e 2 la re-gione dove Mn e S sono com-pletamente solubili al raggiungi-mento delle temperatura eu-tettica. Il risultato di questa analisi del-la temperatura è stato usatocome base per un progetto diricerca per capire maggiormen-te come bilanciare Mn e S peruna massima resistenza. Parole chiave: Ghisa, conteggiodelle celle, raffreddamento, durez-za, manganese, rapporto Mn:S,nucleazione, resistenza, zolfo.

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tecnicotecnico

9898Industria Fusoria 5/2014

Effetto della normaliz-zazione su un acciaio

1030 con granoraffinato

R. B. TuttleSaginaw Valley State

University, UniversityCenter, MichiganMemoria N. 14-010

Questo articolo documentadue serie di esperimenti percapire come le addizioni di ter-re rare influenza la normalizza-

zione di un acciaio 1030. Sonostate utilizzate fusioni pianeversate in stampi in sabbia conaggiunta sia di silice di terre ra-re o raffinatori del grano indu-striali (EGR). Una serie sperimentale di ana-lisi termiche ha determinatoche la temperatura di reazioneeutettica non era influenzatadall’aggiunta di terre rare oEGR. I campioni contenentiterre rare hanno una dimensio-ne dei grani inferiore sia primache dopo la normalizzazione.

Il secondo set di esperimentieseguiti riguarda la caratteriz-zazione meccanica di campioninelle condizioni as-cast e nor-malizzato. I campioni con EGR e terre ra-re hanno una struttura più fineche l’acciaio base. Prima e do-po la normalizzazione hannoanche uno deformazione mag-giore ed una resistenza a tra-zione ultima. Parole chiave: raffinazione delgrano, acciaio, trattamento termi-co, normalizzazione.

Una nuova silicarefrattaria per baciniper acciaio di piccole

dimensioniS. Biswas

Missouri University ofScience and Technology,

Rolla, MissouriMemoria N. 14-026

Le fonderie di acciaio usanomolta energia per surriscaldareil metallo liquido di 100-250° Cper compensare alla caduta ditemperatura durante la movi-mentazione e la colata. I miglio-ramenti sui refrattari dei baciniè uno dei metodi per ridurre lanecessità del surriscaldamento.

Rivestimenti basati su alluminae magnesia possono resisteread elevate temperature chepossono essere utilizzate perbacini di grandi e medie dimen-sioni. Queste ceramiche peròhanno una elevata conduttivitàtermica. Refrattari in sabbia sili-cea sono utilizzati tradizional-mente nelle fonderie di acciaioper bacini di piccolo volumeperché la silica fornisce natural-mente un abbassamento dellaconduttività della refrattaria.Per minimizzare le perdite ditemperatura durante il mante-nimento in bacini con un eleva-to rapporto superficie-volumel’aggiunta di un materiale a bas-sa densità e bassa conduttivitàtermica al refrattario tradizio-

nale per bacini può ridurre laconduttività termica totale e lerisultanti perdite di temperatu-ra. L’aggiunta di uno di questimateriali, cenosfere, alle sabbiesilicee è stato analizzato in que-sto studio. Per questa analisidue tipi di stampi sperimentalie di rivestimenti per bacini so-no stati analizzati. Le prestazio-ni di rivestimenti in silice sonostate analizzate e confrontatecon i rivestimenti sperimentalicontenenti sabbia silicea. È sta-ta applicata la modellazione difluido dinamica computazionaleinversa per valutare le attualiproprietà termiche e quelle deinuovi rivestimenti. Parole chiave: energia, acciaio,bacini, cenosfere, refrattari silicei.

Effetti dello riempimen-to assistito dal vuoto e

solidificazione sottopressione di leghe di al-luminio A356, A206, 319

e 535 modificati sullaproprietà a trazione uti-lizzando processi di fu-

sione Lost FoamH.E. Littleton, J.A. Griffin,

R.D. FoleyUniversità dell’Alabama diBirmingham, Birmingham,

AlabamaMemoria N. 14-071

Precedenti articoli del consor-zio del Lost Foam dimostranoun miglioramento significativosull’allungamento ed una ridu-zione nella porosità di campio-ni, estratti da un getto di bloc-co motore versato a bassatemperatura ed un grado divuoto di -4,5 psig in leghe dialluminio A356 e A319. In ag-giunta in ricerche precedenti,la solidificazione sotto unapressione di 150 psig (1.03MPa) riduce anche la porositàe aumenta l’allungamento.Questo articolo descrive la

procedure di colata utilizzata ecombina l’effetto del versa-mento in vuoto assistito e lasolidificazione sotto pressionesulle proprietà a trazione di le-ghe di alluminio A356, A206,319m e 535. Il carico massimo di resistenzaa trazione e l’allungamento so-no stati ulteriormente incre-mentati grazie alla combina-zione delle due procedure dicolata.

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tecnicotecnico

9999 Industria Fusoria 5/2014

Database delleproprietà termiche perrivestimenti per fusioni

a cera persa M. Xu, S.N. Lekakh,

V.L. RichardsMissouri University of

Science and Technology,Rolla, Missouri

Memoria N. 14-020

Dati sulla proprietà termicheaffidabili e realistici per i rive-stimenti di fusioni a cera persasono necessari per simularecorrettamente la solidificazio-ne e prevedere il ritiro. I rive-stimenti per fusioni a cera per-sa mostrano diverse trasforma-

zioni di fase durante la cotturaed il versamento del metallo,che influenzano le loro pro-prietà termiche transienti.Queste proprietà sono dipen-denti dal tempo, temperatura estoria del processo. Questostudio presenta le proprietàtermiche (conduttività termicae calore specifico) di sette rive-stimenti ceramici industrialiutilizzando un metodo inversoin cui viene versato nichel puroall’interno di stampi ceramiciequipaggiati con due termo-coppie (una nella cavità dellostampo ed una al cuore del ri-vestimento). Il software MAG-MASOFT® è stato utilizzatoper simulare della curve speri-

mentali modificando le pro-prietà termiche dipendenti dal-la temperatura dello stampoceramico. I dati delle proprietàtermiche ottenuti da questometodo inverso sono stateconfrontate con i risultati otte-nuti dalle misurazioni ottenutecon misurazioni laser e ne so-no state discusse le differenze.I gruppi di dati ottenuti in que-sto modo possono essere uti-lizzati per migliorare l’accura-tezza della simulazione di cola-te in cera persa. Parole chiave: Colata in cerapersa, proprietà termiche, meto-do inverso, misurazioni laser, da-tabase.

Forme stampatetridimensionalmente

per applicazioni difonderia del titanio

S. Ravi e J. ThielUniversity of NorthernIowa, Cedar Falls, Iowa

Memoria N. 14-029

Le leghe di titanio continuanoad essere alcune delle più ver-satili leghe utilizzabili con unelevato rapporto resistenza sulpeso ed un’eccellente resisten-za alla corrosione. Il loro impie-go come materiale adatto percomponenti ottenuti da fusio-ne è stato limitato a causa delloro costo elevato, parte del

quale dipende dal processo dicolata. A causa della forte reat-tività del titanio con l’ossigenogli attuali metodi di realizzazio-ne di getti in titanio includonol’utilizzo di crogioli in grafite efusioni a cera persa. Entrambiquesti metodi includono piùstep e richiedono equipaggia-menti costosi. Di recente i mac-chinari per stampa tridimensio-nale sono diventate una tecno-logia facilmente raggiungibile,possedendo l’accuratezza ri-chiesta per produrre stampi eanime di alta qualità per l’utiliz-zo in fonderia. L’università delNord Iowa grazie ai fondi otte-nuti dal dipartimento della dife-sa ha sviluppato metodi e mate-

riali di formatura che permetto-no la colata del titanio in stampistampati tridimensionalmente.Questo sistema fornisce unaflessibilità di progettazione ec-cezionale riducendo i tempi, lefasi e la complessità di produrregetti in titanio. Il sistema è statoprogettato per indirizzare l’ele-vata reattività del titanio liquidocon i materiali dello stampo. Loscopo della ricerca è stato limi-tato agli stampi stampati tridi-mensionalmente in modo che latecnologia sviluppata possa es-sere utilizzata con stampi con-venzionali. Parole chiave: Colata del tita-nio, stampa tridimensionale, rive-stimenti refrattari.

Miglioramento di campioni a forma di

disco per controllaresistemi di sabbie PUCB

S. Ramrattan, M. Khoshgoftar, M. Konkel

Western Michigan University, Kalamazoo,

MichiganJ. Muniza, A. Pike

ASK Chemicals LP, Dublin,Ohio

Memoria N. 14-061

I tecnici della fonderia sanno damolto tempo che esiste unaelevata variabilità tra i campio-ni ad osso di cane per prove ditrazione. Analisi di simulazionesono state utilizzate per miglio-rare la progettazione di unostampo per produrre campionia forma di disco di 50 mm (1.9in), di diametro e spessi 8 mm(0.31 in) in uretani fenolici perColdbox (PUCB). I risultati del-la simulazione identificanouniformità della densità di di-stribuzione del legante nei

campioni. Il nuovo stampo èstato costruito seguendo i con-sigli ottenuti dalla simulazionee sono stati prodotti alcunicampioni. Prove fisiche, mecca-niche e termomeccaniche sonostate eseguite su nuovi campio-ni e confrontate ai vecchi. I ri-sultati mostrano che esiste unapiù bassa variabilità tra le provecon i nuovi campioni a forma didisco. Parole chiave: Sabbie legatechimicamente, campioni a formadi disco, distorsione termica.

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tecnicotecnico

100100Industria Fusoria 5/2014

Sviluppo di una Legaper Testate cilindro ad

elevate sollecitazioniB.Bourassa, D. Jean

Rio Tinto Alcan, Arvida Research and Develop-

ment Center, Jonquiere,Québec, Canada

J.F. MajorKingston, Ontario, Canada

Memoria N. 14-008

Dall’adozione dell’alluminio co-me materiale per testate Cilin-dro nei motori Diesel, quattrogenerazioni di leghe sono stateanalizzate. Tutte queste leghe

sono state sviluppate con lostesso obbiettivo, ad esempioavere una maggiore durata allesollecitazioni ad elevata tempe-ratura. Questo obiettivo saràancora valido, fino a quando iproduttori di automobili do-vranno produrre motori più ef-ficienti per sottostare i regola-menti riguardanti emissioni edurata di percorrenza. Alcunesoluzioni, come i turbocom-pressori o l’iniezione diretta so-no tecnologicmante disponibili,ma tendono ad incrementare latemperatura delle testate cilin-dro, specialmente nella zone dicollegamento tra le sedi valvole,

fino a temperature di300°C(572F). L’argomento diquesto articolo è sviluppare unanuova generazione di lega basa-ta sulla serie 2XX, con lo scopodi raggiungere la prestazionemassima per testate cilindro.Come la famiglia A/B206, questeleghe hanno elevata resistenza eduttilità, che possono portaread evitare il tipico problemadella criccatura a caldo. Combi-nata con elementi periteciciquesta nuova lega ha anche unaelevata resistenza al creep.Parole chiave: oTestate cilindro,Leghe Al-Cu, Motori Diesel, Resi-stenza ad elevate temperature.

Influenza di Mn e S sulle proprietà

meccaniche della ghisagrigia – Parte II

Progettazione sperimentale: aspetti di

fusione e versamentoM. H. Meyer

Bremen Castings Inc., Bremen, Indiana

R. B. GundlachElement Materials Techno-

logy, Wixom, MichiganD. C. Williams

ASI International LTD.,Columbus, Ohio

L.WinardiCharlotte Pipe, Charlotte,

North CarolinaMemoria n°14-031

Questo articolo rappresenta ilculmine degli esperimenti ese-guiti per stabilire il ruolo di Mne S nella ghisa grigia. Le regionisuperiori ed inferiori del limitedi solubilità di MnS sono stateprodotte in un vario campo didimensioni di sezioni per stu-diare l’influenza dello zolfo sul-la resistenza delle ghisa grigia abasse concentrazioni di manga-nese dove le precipitazioni di

MnS accadono solamente dopol’inizio della solidificazione eu-tettica. Diverse batterie principali dicampioni sono state prodotteper ognuna delle tre concen-trazioni di manganese (nomi-nalmente 0.3, 0.5 e 0.8%). Daogni batteria principale ottocampioni da 113 Kg (250 lb)ognuna delle quali è stata man-tenuta in un bacino di trasferi-mento in cui sono stati esegui-ti aggiustamenti del contenutodi zolfo con valori target varia-bili tra una concentrazione no-minale di 0.01% a 0.20%. Lacomposizione di base del mate-riale per le batterie era quellatipica per una ghisa grigia diclasse 35 con un carbonioequivalente di 3.9. Un modello a piastre di prova èstato utilizzato per crearestampi in sabbia al verde conte-nenti barre di prova orizzontalidi sezioni differenti. Ogni stam-po produceva due paia di barredi prova di spessore pari 0.88ed 1.2 pollici (2.2 e 3.0 cm.) de-finite barre A e B: una di 2 pol-lici (5.1 cm) definita C e una di3 pollici (7.6 cm). Tre getti conun peso versato di 34 kg (75

lb.) sono stati versati per ognisessione di prova insieme acampioni per spettrografia chi-mica; campioni per analisi delcarbonio e lo zolfo attraversola combustione, e sezioni peranalisi termiche. Procedure preventive per evita-re la formazione di grafite libe-ra sono: disossidare il materialecon aggiunte di alluminio, mini-mizzare il surriscaldamento ed itempi di attesa, ed anche uninoculo controllato. Queste so-no state istituite per minimizza-re la variazioni tra le sessioni diprova principali e quelle deriva-te e migliorare la qualità e laconsistenza dei campioni risul-tanti. L’aggiunta di zolfo è stataeffettuata con l’aggiunta di spe-ciali blocchi di solfuri di ferroformulati appositamente. Le analisi chimiche dalle provesecondarie coprono completa-mente il campo tra i rapporti dimanganese e zolfo sia soprache sotto il limite di solubilitàtermodinamico (stechiometri-co) del MnS. Parole chiave: Ghisa grigia, ec-cesso di Mn, rapporto Mn:S, pro-prietà, progettazione sperimenta-le, addizione di solfuri.

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•FORMATURA NO-BAKE•Mescolatori continui•Linee di formature complete•RECUPERO SABBIE NO-BAKE•Recupero meccanico•Recupero termo-meccanicocon processo per silicati.•Recupero termico,•Impianti di separazione Sabbia - Cromite•Trasporti pneumatici•FORNI FUSORI ROTATIVI PER GHISA AD OXI-COMBUSTIONE

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104104

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AABB . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I3Abrasystem. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I3ASK Chemicals . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 - 53

BBrain Force . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I3

CCarbones . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52Cavenaghi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina 1 - 2-3

DDega e Grazioli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo I/I2

EEca Consult. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88EKW Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31Elkem . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 - 42Emerson Industrial Automation. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44Energy Team . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55Engin Soft. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25Euromac . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43

FFae . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo 11/13Farmetal SA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8Fomet . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I3Fontanot . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 - 86Foseco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87

GGerli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56-57Gerli Metalli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5Guerra autotrasporti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102

HHeinrich Wagner Sinto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1

IImf. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54Imic . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo IV/I4Impianti Morando. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I3Italiana Coke. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

MMazzon F.lli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79Metal Trading . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo 1V/13Montalbetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I3

NNitor . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina III - 45

OOmar . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/12Omnysist . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo II/14

PPangborn Europe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6Primafond . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32Protec-Fond . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina II

RRC Informatica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo II/13

SSafond . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina IVSatef . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41Savelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78Sibelco Italia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo III/13Sidermetal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89Siderweb . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo IV/I1Simi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo III/I1Sofram . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo IV/I1Sogemi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103Speroni Remo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74-75

TTechmek . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo V/I1Tesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33Tiesse Robot . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101TTE Robot . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/11

UUniversal Sun . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77Ubi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27

WWeiland Italia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I1Wire . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo 11/I2

Industria Fusoria 5/2014

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1981 - 2011DA 30 ANNI AL SERVIZIO DELL’ECOLOGIA

SAFOND - MARTINI S.R.L. Via Terraglioni, 50 - 36030 MONTECCHIO PRECALCINO (Vicenza)Cap. Soc. euro 2.000.000,00 i.v. - Cod. Fisc. - Partita IVA - Reg. Imp. 03219800269 - R.E.A. VI-305231

DIVISIONE: SAFOND sabbie da fonderiaVia Terraglioni, 50 - 36030 MONTECCHIO PRECALCINO (VI)Tel. 0445 855022 (6 linee r.a.) - Fax 0445 [email protected] - www.safondmartini.it

DIVISIONE: SAFOND BONIFICHE AMBIENTALIVia Kennedy, 32 - San Donato Milanese (MI)

Tel. 02 51628121 - Fax 02 51627883div.bonifi [email protected] - www.safondmartini.it

DIVISIONE: MARTINI SABBIEVia Terraglioni, 44 - 36030 MONTECCHIO PREC. (VI)

Tel. 0445 864300 r.a. - Fax 0445 [email protected] - www.safondmartini.it