SISTEMA SANITARIO NAZIONALE · 2019-06-05 · Questionario 2015 sul Sistema Sanitario...

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Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Valle d'Aosta Ordre des Médecins Chirurgiens et des Odontologistes de la Vallée d’Aoste OPINIONI DEI MEDICI SUL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE ESITI DEL QUESTIONARIO RIVOLTO AI MEDICI DELLA VALLE D’AOSTA Ottobre 2015

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Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Valle d'Aosta

Ordre des Médecins Chirurgiens et des Odontologistes de la Vallée d’Aoste

OPINIONI DEI MEDICI SUL

SISTEMA SANITARIO

NAZIONALE

ESITI DEL QUESTIONARIO RIVOLTO AI

MEDICI DELLA VALLE D’AOSTA

Ottobre 2015

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OPINIONI DEI MEDICI SUL SISTEMA

SANITARIO NAZIONALE

ESITI DEL QUESTIONARIO RIVOLTO AI MEDICI DELLA VALLE D’AOSTA

Ottobre 2015

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AUTORI

Introduzione, analisi dati, commento e supervisione

Roberto Rosset, Presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Aosta

Predisposizione del questionario

Roberto Rosset, Presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Aosta

Piero Sirianni, Vicepresidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Aosta

Elaborazione e analisi dati

Chiara Allera Longo

Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Valle d'Aosta

Ordre des Médecins Chirurgiens et des Odontologistes

de la Vallée d’Aoste

Ente di Diritto Pubblico D.L.C.P.S. 13/09/1946 n. 233

Corso Lancieri d'Aosta 5 - 11100 AOSTA

Tel. 0165/32953 - Fax 0165/31134 E-mail: [email protected]

www.omceo.vda.it

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PREMESSA

Sembra che i cittadini avvertano sempre più difficoltà ad accedere alle cure e i Medici e gli Odontoiatri italiani vivano sempre più una condizione di profondo disagio nello svolgimento del proprio quotidiano esercizio professionale. Sono tanti i Medici, soprattutto in settori nevralgici della Sanità, che stanno sperimentando una sindrome da assedio per la pervasiva burocratizzazione, che toglie tempo all’ascolto, all'anamnesi, alla semeiotica e alla riflessione professionale, toglie energie non solo al medico ma anche al paziente e all'alleanza terapeutica, consentendo sempre meno di rispondere ai bisogni di salute. I Medici del SSN sono consci di perdere il loro ruolo sociale e la propria identità (non si sa più si sia manager o scribacchini) in un'attività anche economicamente sempre più povera (non c'è rinnovo dei contratti da cinque anni, con un potere d'acquisto diminuito del 30%). La riforma del Titolo V della Costituzione ha frammentato il SSN in 21 sistemi regionali con meno diritti e più diseguaglianze per tutti. La responsabilità professionale medica e odontoiatrica è un argomento che la politica non vuole o non riesce ad affrontare, come pure la precisazione e la definizione di cosa si intenda per “atto medico” (siamo l'unico paese al mondo assieme al Messico a non averlo fissato) nonostante questo causi una sempre più pesante Medicina difensiva che costa alla collettività più di 20 miliardi di euro ogni anno (sono dati del Governo e delle Regioni). A queste situazioni di insicurezza si aggiunge il precariato (soprattutto dei giovani Medici), le condizioni di lavoro sempre più stressanti con frequenti blocchi del turn-over e delle carriere. Sentiamo di aver perso qualsiasi incisività politica; nessun partito sembra disponibile al momento ad intraprendere una battaglia in favore del SSN pubblico e dei suoi operatori e le organizzazioni mediche non sono chiamate a concorrere alle decisioni, neanche a quelle cliniche di loro pertinenza. Addirittura si vuole sanzionare patrimonialmente i Medici ritenuti inappropriati (da chi?).

Noi riteniamo, invece, che l'appropriatezza clinica sia patrimonio inalienabile della Professione; con l'intento di volerlo dimostrare abbiamo ideato un questionario destinato a tutti i Medici iscritti all'Ordine dei Medici e Odontoiatri della Valle di Aosta. Tale questionario, costituito da trenta domande, è stato somministrato nel mese di ottobre in modo assolutamente anonimo: le informazioni richieste non contenevano infatti alcun dato identificativo del rispondente, a parte sesso, età e ambito lavorativo. La tecnica di indagine utilizzata e denominata CASI/WEB (Computer Assisted Web Self-administered Interviewing) ed è, cioe, un questionario computerizzato compilabile via web. I dati raccolti sono stati analizzati solo in forma aggregata, quindi come statistiche (medie, percentuali, ecc.), nel massimo rispetto della privacy. Le domande riguardavano la percezione che il Medico ha del sistema in cui lavora e dei problemi che si trova a dover affrontare, soprattutto quelli di natura professionale, istituzionale ed etica. E' stato deciso di divulgare la sintesi dei dati per dare il doveroso riconoscimento a coloro che hanno avuto la sensibilità di dedicare qualche minuto del proprio tempo a rispondere (115 Medici su 670, che rappresenta il 17% della popolazione medica e odontoiatra totale). L'auspicio è, naturalmente, di invitare su basi concrete le figure istituzionali responsabili a tenere conto delle problematiche presentate perché realmente esistenti, affinché si passi dalla conoscenza dello status quaestionis agli interventi operativi necessari. Riteniamo i risultati (soprattutto le risposte a testo libero) una piccola miniera di informazioni che potranno essere utili per una serena riflessione finalizzata alla crescita di tutti.

Mi sia permesso di chiudere questa premessa con quello che in effetti è, a mio parere, il macro-risultato del lavoro. Più del 60% degli intervistati vuole continuare a migliorarsi all'interno del SSN, nonostante le difficoltà. Il 64,6% ritiene che l'inappropriatezza sia un problema reale e, per più dell'80%, la Medicina difensiva vi incide molto o moltissimo. Più del 21% dei Medici sul territorio ritiene inadeguato il proprio utilizzo e critica le proprie performances; ben il 38,5 % di Medici Ospedalieri ritiene che l'inappropriatezza costi solo qualche milione di euro alla collettività. La stragrande maggioranza (65,7%) ha difficoltà a rispondere alle esigenze dei pazienti mentre circa un 20% ritiene le proprie azioni poco utili. La maggioranza degli intervistati reputa più utile per l'ammalato l'elemento soggettivo, la conoscenza e l'esperienza del Medico rispetto all'osservanza di protocolli o di linee guida e, per tutti, la preoccupazione maggiore è la conseguenza che tali protocolli possono produrre: la totale burocratizzazione della professione (molto più temuta da tutti della riduzione di risorse, del crescente contenzioso professionale, dello stress e del consumismo sanitario)

Ringrazio tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo piccolo studio e coloro che avranno la pazienza di leggerlo

Dott. Roberto Rosset

Presidente dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Valle di Aosta

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I RISPONDENTI

Hanno risposto al questionario 115 Medici su 670, che rappresentano il 17% della popolazione medica

e odontoiatra totale. Il numero tra Medici sul territorio e Medici Ospedalieri è molto equilibrato: i primi

sono infatti 58 (di cui 41 uomini e 17 donne), i secondi 55 (di cui 32 uomini e 23 donne).

Quasi il 60% dei rispondenti sono uomini, per la maggioranza ultracinquantenni; questi ultimi sul territorio

rappresentano il 55,2% e nell’Ospedale il 44,2%. Gli uomini sotto i 50 anni si aggirano sul 15% in

entrambe le categorie.

Le donne sono in netta minoranza; sul territorio le donne più giovani sono in numero lievemente minore,

distanziandosi di circa due punti percentuali (13,8) da quelle oltre i 50 anni (15,5%) (Fig.1). In Ospedale,

invece, sono più numerose: rappresentano il 23,1% dei Medici, a fronte del 17,3% delle donne oltre i 50

anni. (Fig.2)

Fig. 1 - Medici sul territorio per genere ed età.

Fig. 2 - Medici Ospedalieri per genere ed età.

15,5%

13,8%

55,2%

15,5%

Donne oltre 50 anni Donne meno di 50 anni Uomini oltre 50 anni Uomini meno di 50 anni

17,3%

23,1%

44,2%

15,4%

Donne oltre 50 anni Donne meno di 50 anni Uomini oltre 50 anni Uomini meno di 50 anni

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L’OSPEDALE

La valutazione dei servizi offerti dall’Ospedale, domanda riservata ai Medici Ospedalieri, risulta

sostanzialmente positiva per quanto riguarda l’accoglienza e la dotazione strumentale, che si

attestano rispettivamente sull’11,5% e 11,3% di giudizi al massimo livello di apprezzamento (5) a cui

vanno aggiunti il 46,2% e il 45,3% di livello immediatamente successivo (4). L’organizzazione,

benché non riporti molti risultati negativi, e valutata un po’ meno positivamente (1,9% livello 5 e 30,9%

livello 4) (Fig. 3).

Quasi l’11,5% dei Medici Ospedalieri valuta il servizio all’utenza come ottimo; mentre quasi il 60% gli

assegna un punteggio 4: la maggioranza dei Medici esprime quindi un giudizio molto favorevole (Fig.

4).

Rispetto al futuro dei servizi i Medici Ospedalieri si rivelano pessimisti: quasi il 90% pensa che i

servizi peggioreranno. Alcuni invitano ad ottimizzarli o chiedono che almeno si mantenga lo standard

attuale (Fig. 5).

La valutazione dell’Ospedale e molto positiva sia da parte dei Medici Ospedalieri che da quelli sul

territorio: benché il punteggio massimo (5) sia stato assegnato solo nel 2,7% dei casi, l’Ospedale

viene ritenuto adeguato (punteggi 3 e 4) da oltre il 58% dei Medici. La valutazione tra Medici sul

territorio e Ospedalieri è molto coerente, con scarti minimi di pochi punti percentuali.

Coerenti e molto positive sono anche le valutazioni delle due categorie di Medici sul Pronto Soccorso;

il 74% si farebbe curare per un’urgenza, (39,1% Medici Ospedalieri, 35,5% Medici sul territorio) e

addirittura quasi il 90% dei Medici (di cui 41,3% dei Medici ospedalieri e il 44% dei Medici sul territorio)

ritiene che risponda alle necessità fondamentali per la diagnosi/terapia in urgenza (Figg. 7 e 8).

Le risposte alle domande aperte forniscono spiegazioni ai giudizi negativi: responsabilità del

personale (scarsa preparazione, eccesso di Medicina difensiva ...) inadeguatezza della struttura della

struttura (spazi inadeguati, sovraffollamento ...), problemi legati ai decisori (scarsa volontà aziendale

di risolvere i problemi, mancanza di protocolli per l’accesso, burocrazia aumentata, liste di attesa

troppo lunghe ...).

1. In qualità di Medico Ospedaliero come valuti i servizi offerti dalla struttura nella quale operi relativamente a: (solo Medici Ospedalieri)

Fig. 3 - Distribuzione percentuale delle valutazioni dei servizi offerti dall’Ospedale sul totale delle risposte di ogni tipologia di servizio.

11,5% 11,3%

1,9%

46,2% 45,3%

30,8%

30,8%26,4%

30,8%

7,7%

5,7%

21,2%

1,9%9,4%

13,5%

1,9% 1,9% 1,9%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Accoglienza Dotazione strumentale Organizzazione

0-Scarso

1

2

3

4

5-Ottimo

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2. Ritieni che il servizio offerto all'utenza sia di livello complessivamente

Fig. 4 – Distribuzione percentuale sul totale delle risposte della valutazione dei Medici Ospedalieri rispetto al servizio all’utenza.

3. Pensi che nei prossimi anni i servizi all'utenza:

Fig. 5 – Opinioni dei Medici Ospedalieri rispetto all’efficienza futura dei servizi. Valori percentuali.

Altro: - Devono ottimizzarsi

- Almeno si mantenga lo standard attuale

4. Da utente come valuti l'Ospedale della tua città?

Fig. 6 – Valutazione dell’Ospedale. Medici Ospedalieri e sul territorio. Valori percentuali.

29,4%

319,2%

4; 59,6%

5-Ottimo11,5%

1-Scarso 2 3 4 5-Ottimo

9,4%

88,7%

1,9%

Miglioreranno Peggioreranno Altro

0,9%3,6% 3,6%

18,0%19,8%

1,8%1,8%

9,0%

21,6% 18,9%

0,9%

2,7%3,6%

12,6%

39,6%38,7%

2,7%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

0 - Per nullaadeguato

1 2 3 4 5 - Moltoadeguato

Medici sulterritorio

MediciOspedalieri

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5. Per un grave problema di salute che mette in pericolo la tua vita ti faresti curare nell'Ospedale della tua città? Fig. 7 – Opinione rispetto all’efficienza dell’Ospedale. Medici Ospedalieri e Medici sul territorio. Valori percentuali.

6. Ritieni che il Pronto Soccorso del nostro Ospedale risponda alle necessità fondamentali per la diagnosi/terapia in urgenza? Fig. 8 – Opinione sull’efficienza del Pronto Soccorso. Medici Ospedalieri e sul territorio. Valori percentuali.

6b. - Se non ritieni che il Pronto Soccorso del nostro Ospedale risponda alle necessità

fondamentali per la diagnosi/terapia in urgenza, spiega la motivazione della tua

risposta

Medici Ospedalieri

- Errori - Spesso scarsa aderenza ai protocolli internazionali sull’emergenza; non sempre buon utilizzo della clinica e della

semeiotica; diagnostica a volte eccessiva per semplice tutela legale dell’operatore; nettamente migliorabile l'utilizzo di degenza temporanea e MUA.

- Lunghi tempi di attesa. - Mancata definizione/rispetto di linee guida per professionisti e per utenti sulle motivazioni valide di accesso. - Spazi assolutamente inadeguati e senza privacy. - Variabilità prestazioni in base al personale in servizio - Troppa disorganizzazione e frequente impreparazione e incompetenza di Medici giovani. - Personale inadeguato. - Manca unità di cure sub intensive.

Medici sul territorio

- Non credo che la preparazione professionale specifica dei Medici sia sempre sufficiente. - Il risultato per la diagnosi/terapia in urgenza può essere inficiato da problemi di sovraffollamento. Molti casi di

sottovalutazione di casi urgenti, a mio avviso dipendono da questo. - Burocrazia aumentata, personale non competente che distribuisce il tipo di urgenza e la relativa attesa senza ragioni

di buon senso e professionalità, attese lunghe e visite non sempre eseguite in tempi decenti per la specialistica. - Non voglio esprimermi direi cos'è troppo vere - Manca la volontà aziendale di affrontare in maniera concreta questo problema, come molti altri del resto. - Inefficace e lento il triage.

39,1%

10,0%

35,5%

15,5%

74,5%

25,5%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Si No

Medici sul territorio

Medici Ospedalieri

41,3%

7,3%

44,0%

7,3%

85,9%

14,7%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Si No

Medici sul territorio

Medici Ospedalieri

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L’APPROPPRIATEZZA E LA MEDICINA DIFENSIVA

Rispetto al problema dell’inappropriatezza il 64,6% dei Medici ritiene sia una questione reale; il 32,77%,

di cui 17,7% Ospedalieri e 15% Medici sul territorio, reputa che l'appropriatezza “permetterebbe a tutti di

lavorare meglio” e circa il 32%, di cui 18,6% Ospedalieri e 13,3% Medici sul territorio, che “potrebbe

permettere di liberare risorse per l'assistenza”. Il 15,9% pensa sia di difficile applicazione, l’8% che non

sia un problema che influenzi le proprie decisioni; il 5,3% dichiara che non esistono evidenze scientifiche

che l'appropriatezza migliori l'assistenza, mentre il 4,4% afferma di non pensarci mai (Fig. 7)

Fra tutti i Medici che la reputano un problema reale, il massimo grado di inappropriatezza è individuato

nell’area degli esami strumentali: il 28,6% assegna il massimo grado di inappropriatezza (4) e il 40% un

punteggio appena inferiore (3); seguono l’area diagnostica laboratorio (17,1% punteggio 4 e 51,4%

punteggio 3) e l’area prescrizione visite specialistiche (11,4% punteggio 4 e 35,7% punteggio 3) (Fig.10).

In queste risposte, a differenza di quelle precedenti è evidente una discordanza di opinioni tra Medici sul

territorio e Medici Ospedalieri: i primi assegnano infatti il massimo grado di inappropriatezza all’area degli

esami strumentali, i secondi all’area di prescrizione delle visite specialistiche, che i Medici sul territorio

collocano addirittura al quarto posto. (Figg. 11 e 12).

Osservando il dettaglio della distribuzione dei punteggi di inappropriatezza sia da parte dei Medici sul

territorio (Fig. 13) sia di quelli Ospedalieri (Fig. 14), si può notare che i Medici Ospedalieri sembrano un

po’ meno severi: assegnano infatti un punteggio medio-basso (2) di inappropriatezza alle varie aree per

un totale del 41%, con uno scarto di quasi 10 punti percentuali rispetto ai Medici sul territorio, i quali

invece attribuiscono, per la maggior parte, un alto grado di inappropriatezza (3) per un totale del 38,7%

delle risposte, a tutte le aree di prescrizione.

7. Qual è la tua opinione rispetto al problema "appropriatezza"? Fig. 9 – Opinioni rispetto all’appropriatezza. Medici Ospedalieri e Medici sul territorio. Valori percentuali sul totale

delle risposte.

La domanda che segue è stata posta solo a coloro che hanno risposto a:

- E' una questione reale che potrebbe permettere di liberare risorse per l'assistenza

- E' una questione reale che permetterebbe a tutti di lavorare meglio

1,7% 1,8%3,6%

5,3%

18,6% 17,7%

0,9%

2,7% 3,5%

4,4%

10,6%

13,3% 15,0%

0,9%

4,4%5,3%

8,0%

15,9%

31,9% 32,7%

1,8%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

Non ci penso mai Non ci sonoevidenze

scientifiche chel'appropriatezza

miglioril'assistenza

Ritengo che ilproblema noninfluenzi le mie

decisioni

E' di difficileapplicazione

E' una questionereale chepotrebbe

permettere diliberare risorseper l'assistenza

E' una questionereale che

permetterebbe atutti di lavorare

meglio

Altro

Medici sul territorio

Medici Ospedalieri

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8. In quale area delle prescrizioni mediche ritieni che l'inappropriatezza sia maggiore?

Fig. 10 – Valutazioni di tutti i Medici sul grado di inappropriatezza nelle diverse aree di prescrizione medica sul

totale delle risposte per ogni area.

Fig. 11 – Valutazioni dei Medici sul territorio rispetto al grado di inappropriatezza nelle diverse aree di prescrizione

medica sul totale delle risposte per ogni area.

Fig. 12 – Valutazioni dei Medici Ospedalieri rispetto al grado di inappropriatezza nelle diverse aree di prescrizione

medica sul totale delle risposte per ogni area.

28,6%17,1%

24,3%

11,4%4,3%

40,0%51,4% 34,3%

35,7%

24,3%

28,6% 27,1%37,1%

41,4%

48,6%

2,9% 4,3% 4,3%11,4%

22,9%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Area esamistrumentali

Area diagnosticalaboratorio

Area prescrizionevisite

specialistiche

Area prescrizionefarmaci

Area prescrizionericovero

1=minor grado di inappropriatezza

2

3

4=massimo grado di inappropriatezza

35,5%

16,1% 16,1% 16,1%

35,5%61,3%

38,7%32,3%

25,8%

22,6%19,4%

29,0% 41,9%

41,9%

6,5% 3,2%16,1%

9,7%

32,3%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Area esamistrumentali

Area diagnosticalaboratorio

Area prescrizionefarmaci

Area prescrizionevisite

specialistiche

Area prescrizionericovero

1=minor grado di inappropriatezza

2

3

4=massimo grado di inappropriatezza

30,8%23,1%

17,9%7,7% 7,7%

35,9%43,6%

43,6%

33,3%23,1%

33,3% 33,3%33,3%

51,3%

53,8%

5,1% 7,7%15,4%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Area prescrizionevisite

specialistiche

Area esamistrumentali

Area diagnosticalaboratorio

Area prescrizionefarmaci

Area prescrizionericovero

1=minor grado di inappropriatezza

2

3

4=massimo grado di inappropriatezza

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Fig. 13 – Valutazioni dei Medici sul territorio rispetto al grado di inappropriatezza nelle diverse aree di prescrizione

medica. Valori percentuali sul totale delle risposte per ogni area.

Fig. 14 – Valutazioni dei Medici Ospedalieri rispetto al grado di inappropriatezza nelle diverse aree di prescrizione

medica. Valori percentuali sul totale delle risposte per ogni area.

3,2%5,8%

7,7%

3,2%

1,9%

8,4%6,5%

3,2%0,6%

3,9%

12,3%

3,2%1,3%

4,5%

7,1%

7,1%

6,5%

8,4%

5,2%

Totale13,5%

Totale31,0%

Totale38,7%

Totale16,8%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

1=minor grado diinappropriatezza

2 3 4=massimo grado diinappropriatezza

Area prescrizione ricovero

Area esami strumentali

Area diagnostica laboratorio

Area prescrizione visite specialistiche

Area prescrizione farmaci

1,5%

10,3%6,7%

1,5%

6,7%

7,2%

6,2%

1,0%

6,7%8,7%

3,6%

6,7% 8,7%

4,6%

3,1%

10,8%4,6%

1,5%

Totale5,6%

Totale41,0%

Totale35,9%

Totale17,4%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

1=minor grado diinappropriatezza

2 3 4=massimo grado diinappropriatezza

Area prescrizione ricovero

Area esami strumentali

Area diagnostica laboratorio

Area prescrizione visite specialistiche

Area prescrizione farmaci

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osta

Sull'inappropriatezza è interessante la differenza di percezione dei costi economici, in quanto ben il 38,5%

dei Medici Ospedalieri, contro solo il 4,2% dei Medici sul territorio, ritengono che questi siano solo di qualche

milione. Secondo i dati del Ministero e delle Regioni in effetti questa cifra è ben più alta e, correttamente, il

25% di Ospedalieri e il 31% di Medici sul territorio stimano che l'inappropriatezza costi all'Italia più di 10

miliardi di euro all'anno (Fig. 15).

Rispetto alla Medicina difensiva, oltre l’80% dei Medici ritiene incida molto (48,6%) o moltissimo (33,3)

sull'inappropriatezza (Fig. 16). In relazione al massimo grado di incidenza, Medici sul territorio (per il 18,1%)

e Medici Ospedalieri (per il 15,3%) sono abbastanza concordi. Maggiori differenze sono presenti nel punteggio

immediatamente inferiore che i Medici sul territorio assegnano per il 18% delle risposte, mentre i Medici

Ospedalieri per il 30% (Fig. 17).

Le dichiarazioni sui comportamenti dei Medici rispetto alla prescrizione di un’indagine diagnostica sono molto

simili, con lievissime variazioni percentuali. Il 33% dei Medici ritiene importante la propria esperienza; il 26,8%

afferma di attenersi solo a richieste di indagini necessarie per un effettivo cambiamento della terapia o della

storia clinica del paziente e il 15,8 a linee guida e a criteri di appropriatezza (Fig. 18).

La maggior parte dei Medici (38,5% di cui 23,9 Medici Ospedalieri e 14,7 Medici sul territorio) dichiara che

esami a scopo "difensivo" rappresentano meno del 5% delle richieste effettuate in un mese. Il 22,9% (10,1%

Medici Ospedalieri e 12,8% Medici sul territorio) non ne richiede mai, il 18,3% (11% Medici Ospedalieri, 7,3

Medici sul territorio) dichiara una frequenza tra il 5 e il 20%, il 15,6% di circa una volta al mese, il 4,6% oltre

il 20% delle richieste mensili (Fig. 19).

Vedendo il problema con altri occhi, cioè non valutando se stessi ma gli altri, queste cifre però cambiano e il

fenomeno diventa più significativo: ben la metà dei Medici reputa tra il 5 e il 20% le richieste di visite o

consulenze dei colleghi dovute alla necessità di proteggersi da contenziosi mentre addirittura il 33% pensa

che questo accada più del 20% delle volte, mentre solo l’1,8% ritiene che i colleghi agiscano in modo

appropriato (Fig. 20).

Oltre il 71% dei i Medici Ospedalieri più giovani collocano al primo posto una frequenza tra il 5 e il 20% di

richieste inappropriate, come pure i Medici uomini oltre i 50 anni (52,7%) e le donne oltre i 50 anni (per il

45,5%), mentre la maggioranza delle donne più giovani (il 54,5%) dichiarano una frequenza di più del 20%.

Solo i Medici di età inferiore ai 50 anni affermano, per 14,3%, di non avere mai richieste di questo tipo. (Fig.

21).

Tra i Medici sul territorio, il 75% delle donne più giovani dichiara una frequenza tra il 5 e il 20%; della stessa opinione sono anche la maggior parte (il 55,6%) delle donne oltre i 50 anni. Solo pochissimi Medici oltre i 50 anni (il 3%) affermano di non avere mai richieste inappropriate (Fig. 22).

La maggioranza dei Medici, il 59,6%, ritiene che tali richieste provengano da specialisti: la maggior parte dei

Medici di questa opinione (40,4%) sono Medici sul territorio, mentre i Medici Ospedalieri, seppur con una

leggera differenza, suddividono le responsabilità in modo equo (Fig. 23).

La maggioranza dei Medici, sia sul territorio sia Ospedalieri, reputa che le indagini a scopo difensivo siano

meno del 10%. La percentuale dei “100%” e molto bassa: 2,1% per i Medici sul territorio e 0,9% per gli

Ospedalieri (Figg. 26 e 28).

In generale, osservando i valori tra l’80 e il 100% assegnati, le indagini con maggiori criticità sembrano essere

le visite e consulenze, TAC/RMN e le Ecografie. Meno problematiche paiono le Colonscopie (Fig. 25).

Per i Medici Ospedalieri, però, sono le EGDS ad avere meno problemi (Fig. 27); queste indagini sono invece

poste al quarto posto di criticità dai Medici sul territorio, benché il valore “meno del 10” sia piuttosto alto (5,4%

sul totale dei valori assegnati a tutte le indagini) (Fig. 29).

Occorre rilevare che in queste domande i Medici hanno risposto più su base emotiva che matematica; nella

maggior parte dei casi, infatti, la somma totale dei punteggi assegnati supera di molto il 100%. Questo non

toglie però valore alle risposte, che evidenziano le aree di criticità maggiormente percepite dai Medici.

.

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9. La Medicina difensiva consiste in un eccesso di prestazioni e atti diagnostico/terapeutici non realmente necessari ma ritenuti utili per evitare un eventuale contenzioso con il paziente. Quanto ritieni costi al SSN l'inappropriatezza delle prestazioni mediche indotta dalla Medicina difensiva?

Fig. 15 – Distribuzione percentuale delle opinioni sui costi dell’inappropriatezza delle prestazioni mediche indotte dalla Medicina difensiva. Medici Ospedalieri e Medici sul territorio.

10. Quanto incide la Medicina difensiva sull'inappropriatezza

Fig. 16 – Valutazione di tutti i Medici dell’incidenza della Medicina difensiva. Valori percentuali.

Fig. 17 – Valutazione dell’incidenza della Medicina difensiva. Medici Ospedalieri e Medici sul territorio. Valori percentuali.

1,4%

16,7%

48,6%

33,3%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

0-per nulla 1 2 3 4 5-moltissimo

11,1%

18,1%15,3%

1,4%

5,6%

30,6%

18,1%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

0-per nulla 1 2 3 4 5-moltissimo

Medici territorio Medici ospedalieri

4,2%

35,2%

28,2%

31,0%

1,4%

Tutti i Medici

2,6%

38,5%

25,6%

30,8%

2,6%

Medici Ospedalieri

6,3%

31,3%

31,3%

31,3%

Medici sul territorio

Pochi milioni di euro Circa un miliardo di euro Più di 10 miliardi di euro Non so

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11. Quando prescrivi un'indagine diagnostica:

Fig. 18 - Comportamenti dei Medici rispetto alla prescrizione di un’indagine diagnostica. Medici Ospedalieri e Medici sul territorio. Valori percentuali.

12. Con quale frequenza ti accade di chiedere esami a scopo "difensivo" cioè per paura che possa succedere qualcosa di inaspettato nella storia del paziente?

Fig. 19 – Frequenza della richiesta di esami a scopo difensivo. Medici Ospedalieri e Medici sul territorio. Valori percentuali.

13. Quante volte hai l'impressione che visite e/o consulenze siano state richieste dai tuoi

colleghi solo per evitare contenziosi?

Fig. 20 – Opinione di tutti i Medici sulla frequenza di richieste di visite/consulenze allo scopo di evitare contenziosi. Valori percentuali.

16,7%

13,9%

7,2%

7,7%

7,2%

16,3%

12,9%

8,6%

7,2%

2,4%

Totale 33,0%

Totale 15,8%

Totale 26,8%

Totale 14,8%

Totale 9,6%

0,0% 5,0% 10,0% 15,0% 20,0% 25,0% 30,0% 35,0%

Fai molto affidamento sulla tua esperienza clinica.

Ti attieni solo a richieste di indagini necessarie per  un effettivo cambiamentodella terapia o della storia clinica del paziente.

Ti attieni scrupolosamente a linee guida e a criteri di appropriatezza.

Talvolta ti succede di richiedere indagini per compiacere al paziente.

Talvolta ti succede di richiedere esami per compiacere altri colleghi di lavoro.

Medici sul territorio Medici Ospedalieri

23,9%

10,1%

11,0%

6,4%

1,8%

14,7%

12,8%

7,3%

9,2%

2,8%

38,5%

22,9%

18,3%

15,6%

4,6%

0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45%

Meno del 5% delle richieste che effettui in un mese

Mai

Tra il 5% e il 20% delle richieste che effettui in un mese

Circa una volta al mese

Più del 20% delle richieste che effettui in un mese

Medici sul territorio Medici Ospedalieri

1,8%

18,9%

45,9%

33,3%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

50%

Mai Meno del 5%delle volte

Tra il 5% e il20% delle volte

Più del 20%delle volte

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Fig. 21 – Frequenza di richieste di visite/consulenze allo scopo di evitare contenziosi per genere ed età sulle richieste totali di ogni categoria (genere ed età). Medici Ospedalieri. Valori percentuali.

Fig. 22 – Frequenza di richieste di visite/consulenze allo scopo di evitare contenziosi per genere ed età sulle

richieste totali di ogni categoria (genere ed età). Medici sul territorio. Valori percentuali.

14. Questo tipo di richiesta viene soprattutto da:

Fig. 23 –Provenienza delle richieste di visite/consulenze allo scopo di evitare contenziosi. Medici Ospedalieri eMedici sul territorio. Valori percentuali.

18,2%

45,5%

54,5%

22,2%

44,4%

33,3%

14,3% 14,3%

71,4%

14,3%

26,1%

52,2%

21,7%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Mai Meno del 5% delle volte Tra il 5% e il 20% delle volte Più del 20% delle volte

Donne meno di 50 anni Donne oltre 50 anni Uomini meno di 50 anni Uomini oltre 50 anni

75,0%

25,0%

33,3%

55,6%

11,1%

22,2%

33,3%

44,4%

3,1%

15,6%

34,4%

46,9%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Mai Meno del 5% delle volte Tra il 5% e il 20% delle volte Più del 20% delle volte

Donne meno di 50 anni Donne oltre 50 anni Uomini meno di 50 anni Uomini oltre 50 anni

40,4%

15,4%

24,0%

25,0%

59,6%

40,4%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

Specialisti

Medici di famiglia

Medici sul territorio Medici Ospedalieri

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15. Considerando 100% tutte le indagini a scopo difensivo richieste, in base alla tua esperienza, come le suddivideresti?

Fig. 24 – Rapporto percentuale delle varie indagini a scopo difensivo per frequenza assegnata. Tutti i Medici. Valori percentuali.

Fig. 25 – Rapporto percentuale delle varie indagini a scopo difensivo per tipologia di indagine. Tutti i Medici. Valori percentuali.

1,1

1,4

2,5

3,3

1,4

1,4

1,1

1,4

0,9

0,9

0,8

1,9

1,9

2,0

2,6

1,1

2,3

0,5

1,4

0,8

0,9

0,5

1,1

1,5

2,8

2,3

2,0

1,4

1,5

1,5

0,5

0,5

0,5

1,2

1,9

1,9

2,5

1,4

1,9

0,8

1,7

0,9

1,2

0,2

5,0

3,6

2,0

1,1

0,8

1,2

0,2

0,2

0,3

0,2

0,3

5,3

3,4

1,2

1,1

0,8

0,6

0,5

0,5

0,3

0,2

4,0

1,1

1,1

0,3

0,6

1,1

0,3

19,6

Totale; 14,8

Totale; 13,5

Totale; 13,2

Totale; 8,1

Totale 9,9

Totale; 4,6

Totale; 6,7

Totale; 3,7

Totale; 4,2

Totale; 2,3

meno del 10%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Visite e consulenze TAC/RMN Ecografie Laboratorio EGDS Colonscopie Altro

1,1

1,9

1,1

1,2

5,0

5,3

4,0

1,4

1,9

1,5

1,9

3,6

3,4

1,1

2,5

2,0

2,8

1,9

2,0

1,2

1,1

1,4

1,1

2,0

1,4

0,8

0,8

0,6

1,4

2,3

1,4

1,9

1,2

0,6

1,1

1,1

0,5

1,5

0,8

0,2

0,5

1,4

1,4

1,5

1,7

0,2

0,5

0,9

0,8

0,5

0,9

0,3

0,3

0,9

0,9

0,5

1,2

0,2

0,2

0,3

0,8

0,5

0,5

0,2

0,3

Visite econsulenze

TAC/RMN

Ecografie

Laboratorio

EGDS

Colonscopie

Altro

meno del 10% 10% 20% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

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osta

Fig. 26 – Rapporto percentuale delle varie indagini a scopo difensivo ordinate per frequenza assegnata. Medici.Ospedalieri Valori percentuali.

Fig. 27 – Rapporto percentuale delle varie indagini a scopo difensivo ordinate per tipologia di indagine. Medici Ospedalieri. Valori percentuali.

1,6

2,5

1,9

2,8

1,3

2,5

0,6

0,9

0,6

0,6

5,4

4,1

2,5

0,3

0,3

0,6

0,3

0,6

4,4

4,4

1,9

1,3

0,6

1,3

0,3

1,3

1,6

1,9

3,8

1,3

1,6

1,6

1,9

0,3

0,9

1,9

2,8

3,2

1,6

0,6

1,6

1,9

0,6

0,9

0,6

1,6

1,9

2,2

2,5

2,2

1,3

0,3

1,9

0,3

0,9

0,3

4,4

1,3

1,6

0,3

0,6

0,6

19,6

Totale 17,7

Totale 14,8

Totale 14,2

Totale 7,9

Totale 8,5

Totale 4,4

Totale 7,2

Totale 1,8

Totale 2,7

Totale 0,9

meno del 10%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

TAC/RMN Colonscopie EGDS Ecografie Visite e consulenze Laboratorio Altro

0,9

1,6

1,6

1,3

5,4

4,4

4,4

1,9

1,9

2,5

1,6

4,1

4,4

1,3

2,8

2,2

1,9

1,9

2,5

1,9

1,6

3,2

2,5

2,8

3,8

0,3

1,3

0,3

1,6

2,2

1,3

1,3

0,3

0,6

0,6

0,6

1,3

2,5

1,6

0,6

1,3

0,6

1,6

0,3

0,6

1,6

0,3

1,9

1,9

0,9

1,9

0,6

0,6

0,3

0,6

0,3

0,9

0,9

0,6

0,3

0,6

0,3

Visite econsulenze

Laboratorio

TAC/RMN

Ecografie

Colonscopie

EGDS

Altro

meno del 10% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

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d'A

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Fig. 28 – Rapporto percentuale delle varie indagini a scopo difensivo ordinate per frequenza assegnata. Medici.sul territorio Valori percentuali.

Fig. 29 – Rapporto percentuale delle varie indagini a scopo difensivo ordinate per tipologia di indagine. Medici.sul territorio. Valori percentuali.

2,1

1,2

2,1

2,4

0,9

2,1

0,3

1,8

0,9

1,2

0,9

1,2

0,9

2,1

3,3

1,2

2,1

0,6

1,5

1,2

0,9

0,9

0,9

1,5

3,6

0,9

2,7

1,2

1,5

1,2

0,9

0,6

0,9

5,4

3,0

2,1

0,9

1,2

1,2

0,3

0,3

0,3

0,3

0,6

0,9

1,8

1,5

2,4

0,6

2,4

1,2

1,5

1,2

1,5

5,1

2,7

1,8

1,2

0,6

0,6

0,3

0,6

0,3

3,6

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0,6

0,3

0,6

1,5

0,6

19,2

Totale 12,0

Totale 12,0

Totale 12,0

Totale 8,4

Totale 11,1

Totale 4,5

Totale 6,6

Totale 5,1

Totale 5,4

Totale 3,3

0,0 5,0 10,0 15,0 20,0

meno del 10%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

TAC/RMN Visite e consulenze Ecografie EGDS Laboratorio Colonscopie Altro

2,1

1,2

0,9

5,4

0,9

5,1

3,6

1,2

0,9

1,5

3,0

1,8

2,7

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2,1

2,1

3,6

2,1

1,5

0,6

2,4

3,3

0,9

0,9

2,4

1,8

0,3

0,9

1,2

2,7

1,2

0,6

1,2

0,6

2,1

2,1

1,2

1,2

2,4

0,6

1,5

0,3

0,6

1,5

0,3

1,2

0,6

1,8

1,5

1,2

0,3

1,5

0,3

0,9

1,2

0,9

0,3

1,2

0,6

1,2

0,9

0,6

0,3

1,5

0,3

0,6

0,9

0,9

0,9

0,6

TAC/RMN

Visite e consulenze

Ecografie

EGDS

Laboratorio

Colonscopie

Altro

meno del 10% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

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osta

La possibilità di una denuncia preoccupa i Medici, ma non in modo eccessivo: in un punteggio da 1-per

nulla a 5-moltissimo, la maggioranza si colloca sui gradi 3 e 2. I Medici che si dichiarano estremamente

preoccupati sono quelli sul territorio (7,2%) a fronte del 2,2% degli Ospedalieri (Fig. 30).

La maggioranza dei Medici (81,1%) possiede Assicurazione RC professionale che copre anche la colpa

grave. (Fig. 31). Con una percentuale molto minore (il 58,1%) si sente tutelato da essa (Fig. 32).

16. Quanto ti preoccupa mentre lavori la possibilità di una denuncia?

Fig. 30 – Preoccupazione dei Medici rispetto alla possibilità di una denuncia. Medici Ospedalieri e Medici sul territorio. Valori percentuali.

17. Possiedi una Assicurazione RC professionale che copra anche la colpa grave?

Fig. 31 – Possesso di una assicurazione RC professionale. Medici Ospedalieri e Medici sul territorio. Valori percentuali.

17b.Se sì, ti senti adeguatamente protetto dalla tua Assicurazione?

Fig. 32 – Opinioni ripetto alla protezione assicurativa (sì=protetto, no=non protetto). Medici Ospedalieri e Medici sul territorio. Valori percentuali.

12,6% 13,5% 13,5%

7,2% 7,2%

1,8%

15,3% 16,2%

9,9%

2,7%

14,4%

28,8% 29,7%

17,1%

9,9%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

1-per nulla 2 3 4 5-moltissimo

Medici sul territorio Medici Ospedalieri

38,7%

5,4%

42,3%

13,5%

81,1%

18,9%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

Sì No

Medici Ospedalieri Medici sul territorio

25,8% 23,7%

16,1%

34,4%41,9%

58,1%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

No Sì

Medici sull territorio Medici Ospedalieri

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I BISOGNI COLLETTIVI E I BISOGNI INDIVIDUALI DEL MALATO

Rispetto alla percezione di un conflitto tra i bisogni individuali del malato e i bisogni collettivi della società, la maggioranza dei Medici, il 65,7%, risponde di incontrare alcune volte difficoltà a conciliare i bisogni dei pazienti con le risorse a sua disposizione (Fig. 34).

Tra i Medici sul territorio questa affermazione è vera per il 64,3 % di loro (Fig. 35). In particolare il 70,6% dei Medici più giovani e il 61,5% di quelli oltre i 50 anni la ritiene valida. Di questa opinione sono maggiormente convinte le donne di età superiore ai 50 anni (per l’88,9%), seguono il 77,8% dei Medici uomini più giovani, il 62,5% delle donne di età inferiore i 50 anni e in ultimo, per il 53,3%, gli uomini di età superiore i 50 anni (Fig. 36).

Il 69,2% dei Medici Ospedalieri, di cui il 61% dei Medici più giovani e il 74,2% di quelli oltre i 50 anni, sono anch’essi di questa opinione. In particolare, il 75% delle donne e circa il 74% degli uomini oltre i 50 hanno selezionato questa affermazione; un po’ meno numerosi i Medici più giovani (il 61,5% delle donne e il 62,5% degli uomini) (Figg. 37, 38 e 39).

Circa il 18% dei Medici sul territorio ha l’impressione che le proprie azioni siano poco utili a cambiare la storia del malato, di questa opinione troviamo il 37,5% delle donne più giovani e il 23,3% degli over 50. Non concordano con questa affermazione gli uomini di età inferiore ai 50 anni, né le donne di età superiore ai 50 anni (Figg. 34, 35 e 36).

I Medici Ospedalieri concordano per il 21,2%, di cui il 23,8% dei Medici più giovani e il 19,4% di quelli di età superiore ai 50 anni. Tra i Medici più giovani troviamo il 30,8% delle donne e il 12,5% degli uomini, mentre tra i Medici ultracinquantenni vi è il 25% delle donne e il 17,4% degli uomini (Figg. 38 e 39). L’11% dei Medici con meno di 50 anni e il 20,5% di quelli di età superiore ai 50 anni non percepiscono alcun conflitto e ritengono che i due bisogni coincidano. Coloro che hanno scelto questa affermazione sono, tra i Medici sul territorio, il 23,3% degli uomini oltre i 50 anni, il 22,2% degli uomini sotto i 50 anni e l’11,1% delle donne di età superiore ai 50 anni (Figg. 35 e 36). Solo il 14% dei Medici ospedalieri di età inferiore ai 50 anni, di cui il 7,7% delle donne e il 25% degli uomini, ha selezionato questa affermazione. (Fig. 39).

18. Nella tua attività ti è successo di percepire un conflitto fra i bisogni individuali del malato e i bisogni collettivi della società?

Fig. 33 – Distribuzione percentuale delle opinioni di tutti i Medici rispetto al conflitto tra bisogni individuali del malato e i bisogni collettivi della società.

12,0%

65,7%

20,4%

1,9%

Mai. I due bisogni coincidono sempre

Qualche volta ho difficoltà a conciliare ibisogni dell'ammalato con le risorse a miadisposizione

Spesso ho l'impressione che molte mieazioni siano in realtà poco utili a cambiarela storia del malato

Altro

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Fig. 34 – Distribuzione percentuale delle opinioni dei Medici sul territorio rispetto al conflitto tra bisogni individuali del malato e i bisogni collettivi della società.

Fig. 35 – Opinioni dei Medici sul territorio rispetto al conflitto tra bisogni individuali del malato e i bisogni collettivi della società per età. Valori percentuali.

Fig. 36 – Opinioni dei Medici sul territorio, sul totale delle risposte per ogni categoria (genere e età), rispetto al conflitto tra bisogni individuali del malato e i bisogni collettivi della società. Valori percentuali.

11,8%

70,6%

17,6%20,5%

61,5%

17,9%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Mai. I due bisognicoincidono sempre

Qualche volta ho difficoltàa conciliare i bisognidell'ammalato con le

risorse a mia disposizione

Spesso ho l'impressioneche molte mie azioni siano

in realtà poco utili acambiare la storia del

malato

Totale meno di 50 anni Totale oltre 50 anni

62,5%

37,5%

11,1%

88,9%

22,2%

77,8%

23,3%

53,3%

23,3%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Mai. I due bisogni coincidonosempre

Qualche volta ho difficoltà aconciliare i bisogni dell'ammalatocon le risorse a mia disposizione

Spesso ho l'impressione che moltemie azioni siano in realtà poco utili

a cambiare la storia del malato

Donne meno di 50 anni Donne oltre 50 anni Uomini meno di 50 anni Uomini oltre 50 anni

17,9%

64,3%

17,9%Mai. I due bisogni coincidono sempre

Qualche volta ho difficoltà a conciliare ibisogni dell'ammalato con le risorse a miadisposizione

Spesso ho l'impressione che molte mieazioni siano in realtà poco utili a cambiarela storia del malato

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5,8%

69,2%

21,2%

3,8%Mai. I due bisogni coincidono sempre

Qualche volta ho difficoltà a conciliare i bisognidell'ammalato con le risorse a mia disposizione

Spesso ho l'impressione che molte mie azionisiano in realtà poco utili a cambiare la storia delmalatoAltro

Fig. 37 – Distribuzione percentuale delle opinioni dei Medici Ospedalieri rispetto al conflitto tra bisogni individuali del malato e i bisogni collettivi della società.

Fig. 38 – Opinioni dei Medici Ospedalieri, sul totale delle risposte per ogni classe di età, rispetto al conflitto tra bisogni individuali del malato e i bisogni collettivi della società per età. Valori percentuali.

Fig. 39 – Opinioni dei Medici Ospedalieri, sul totale delle risposte per ogni categoria (genere e età), rispetto al conflitto tra bisogni individuali del malato e i bisogni collettivi della società. Valori percentuali.

7,7%

61,5%

30,8%

75%

25%25%

62,5%

12,5%

73,9%

17,4%

8,7%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Mai. I due bisognicoincidono sempre

Qualche volta ho difficoltàa conciliare i bisognidell'ammalato con le

risorse a mia disposizione

Spesso ho l'impressioneche molte mie azioni

siano in realtà poco utili acambiare la storia del

malato

Altro

Donne meno di 50 anni Donne oltre 50 anni Uomini meno di 50 anni Uomini oltre 50 anni

14,3%

61,9%

23,8%

74,2%

19,4%

6,5%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Mai. I due bisognicoincidono sempre

Qualche volta hodifficoltà a

conciliare i bisognidell'ammalato con

le risorse a miadisposizione

Spesso hol'impressione chemolte mie azioni

siano in realtà pocoutili a cambiare lastoria del malato

Altro

meno di 50 anni oltre 50 anni

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LA SOGGETTIVITA’ DEL MEDICO

La maggioranza dei Medici ritiene più utile per l'ammalato l'elemento soggettivo, conoscenza e esperienza del medico rispetto all'osservanza di protocolli e linee guida. È infatti considerato molto utile (valore 4 su 5) dal 49,5% dei rispondenti, abbastanza utile (valore 3) dal 23,4%, estremamente utile dal 16,2%, poco utile dal 9,9% e per nulla utile solo dall’0,9% (Fig. 40). Il 46,6% dei Medici sul Territorio lo ritiene di molta utilità (valore 4); tra questi il 55,6% degli uomini con meno di 50 anni e il 53,1% degli over 50. Le donne sono meno numerose: il 37% di quelle più giovani e il 22,2% di quelle di età superiore ai 50 anni. Quasi il 30% pensa sia utile (valore 3); di questa opinione troviamo il 33,3% delle donne ultracinquantenni, il 25% di quelle più giovani, il 22% gli uomini di età inferiore ai 50 anni e il 15,6% di età superiore (Figg. 41 e 42). Anche la maggioranza dei Medici Ospedalieri, il 53%, ritiene l’elemento soggettivo molto utile (valore 4). Qui si collocano il 78% delle donne di età superiore ai 50 anni, il 54% di età inferiore, il 50% degli uomini con meno di 50 anni e il 43% degli uomini oltre i 50 anni (Figg. 43 e 44). Considerano l’elemento soggettivo di grandissima utilità (5, valore massimo) il 17,2 dei Medici sul territorio. Hanno selezionato questa affermazione il 22,2% delle donne oltre i 50 e degli uomini di età inferiore ai 50 anni, il 15,6% degli uomini oltre i 50 anni e il 12,5% delle donne più giovani. (Figg. 41 e 42). Della stessa opinione il 15% dei Medici Ospedalieri: il 23% delle donne più giovani, il 13% degli uomini di età sia maggiore sia inferiore ai 50 anni, l’11% delle donne in età superiore ai 50 anni. (Figg. 43 e 44) Circa il 14% dei Medici sul territorio lo ritiene abbastanza utile (valore 2) e solo il 3,1% dei Medici di età superiore ai 50 anni non lo ritiene per nulla utile (Figg. 41 e 42). Anche i Medici Ospedalieri di questa opinione sono poco numerosi: solo il 6%. Nessuno tra loro ritiene

che non sia per nulla utile (Fig. 43).

19. Rispetto alla stretta osservanza dei protocolli quanto, secondo te, è utile l'elemento

soggettivo del Medico, cioè le sue impressioni non interpretabili né comunicabili?

Fig. 40 – Opinioni dei Medici sull’utilità dell’elemento soggettivo rispetto alla stretta osservanza del protocollo. Valori percentuali.

0,9%

9,9%

23,4%

49,5%

16,2%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Per nulla -1 2 3 4 Moltissimo-5

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Fig. 41 – Opinioni dei Medici sul territorio circa l’utilità dell’elemento soggettivo rispetto alla stretta osservanza del protocollo. Valori percentuali.

Fig. 42 – Opinioni dei Medici sul territorio, sul totale delle risposte per ogni categoria (genere e età), circa l’utilità dell’elemento soggettivo rispetto alla stretta osservanza del protocollo. Valori percentuali.

Fig. 43 – Opinioni dei Medici Ospedalieri circa l’utilità dell’elemento soggettivo rispetto alla stretta osservanza del protocollo. Valori percentuali.

1,7%

13,8%

20,7%

46,6%

17,2%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

Per nulla -1 2 3 4 Moltissimo-5

25% 25%

38%

12,5%

22,2%

33,3%

22,2% 22,2%22,2% 22,2%

55,6%

22,2%

3,1%

12,5%15,6%

53,1%

15,6%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Per nulla -1 2 3 4 Moltissimo-5

Donne meno di 50 anni Donne oltre 50 anni Uomini meno di 50 anni Uominioltre 50 anni

0%

5,7%

26,4%

52,8%

15,1%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Per nulla -1 2 3 4 Moltissimo-5

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Fig. 44 – Opinioni dei Medici Ospedalieri, sul totale delle risposte per ogni categoria (genere e età), circa l’utilità dell’elemento soggettivo rispetto alla stretta osservanza del protocollo. Valori percentuali.

23,1%

53,8%

23,1%

11,1%

77,8%

11,1%

37,5%

50%

12,5%13%

30,4%

43,5%

13%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

Per nulla -1 2 3 4 Moltissimo-5

Donne meno di 50 anni Donne oltre 50 anni Uomini meno di 50 anni Uomini oltre 50 anni

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LA MEDICINA DI FAMIGLIA

Quasi il 60% dei Medici ritiene che la Medicina di famiglia non segua adeguatamente i pazienti. Tra questi il 36,7% sono Medici Ospedalieri, che danno un giudizio positivo solo per un 12%. Il 29,4% dei Medici che esprime un giudizio positivo sono Medici sul Territorio, tra i quali sono comunque numerosi (il 21% sul totale dei Medici) quelli che esprimono un parere negativo: questo ci pare Interessante e assolutamente di buon auspicio per il futuro (Fig. 20).

Le risposte alla domanda aperta sono una miniera di suggerimenti e considerazioni che riteniamo preziosissimi per il miglioramento della Medicina Generale.

L’elenco delle criticità e molto vasto sia da parte dei Medici sul territorio sia dei Medici Ospedalieri. Vengono assegnate responsabilità sia ai Medici di famiglia (scarsa disponibilità, visite inesistenti o inaccurate, eccessive deleghe agli specialisti, eccesso di prudenza e “Medicina difensiva”, scarsa preparazione …), alla concezione che il paziente ha della Medicina di famiglia (gratuita, quindi da utilizzare anche per banalità e talvolta invenzioni, scarsa fiducia, richieste insistenti nate da ricerche Internet …, da cui deriva uno spreco di risorse), all’organizzazione (numero di assistiti troppo elevato e quindi mancanza di tempo, burocrazia oberante, scarsa prevenzione …).

20. Ritieni che la Medicina di famiglia segua adeguatamente i pazienti?

Fig. 45– Opinioni dei Medici circa l’adeguatezza dela Medicina di famiglia nel seguire i pazienti. Medici Ospedalieri e Medici sul territorio. Valori percentuali.

20b. Se la risposta è no, spiega le tue motivazioni

Medici sul territorio - È una questione di educazione sanitaria dei pazienti, che hanno un'idea gratuita della sanità e si rivolgono al Medico,

visto come un combattente assoluto immolato al sacrificio e ricco per questo, spesso per scappatoie, banalità (oggettive), anche ricorrendo a simulazioni o invenzioni a cui noi DOBBIAMO credere se non riusciamo a confutarle o a sospettare la falsità...e questo intasamento di difficile gestione per noi si ripercuote su spreco di risorse e energie che poi non sono disponibili per chi ha realmente un bisogno di salute

- Nella maggior parte dei casi sì; in altri casi poca disponibilità da parte del Medico (orari, visite domiciliari, iter prescrizioni, contatti con specialisti o colleghi)

- Non esiste più la clinica e la semeiotica. Praticamente solo protocolli e linee guida - Molti colleghi lavorano senza ascoltare i pazienti e sono poco reperibili - Gli AACCNN e RR non responsabilizzano a sufficienza il Medico a mantenersi aggiornato e a garantire un'assistenza

che salvaguardi il cosiddetto rapporto di fiducia. La quota capitaria è il male di fondo. - Vi deve essere uno sviluppo, un potenziamento della Medicina territoriale a tutti i livelli - Potrebbe, ma vi è uno spreco di energie e risorse date dalla necessità di accondiscendenza nei confronti dei pazienti.

Non esiste più il sistema della referenzialità del Medico, perché spesso e volentieri compaiono pazienti che sono documentati "sull'Internet" e che si incaponiscono su certe analisi, oppure chi considera il proprio MMG molto inferiore a qualunque specialista, solo un burocrate

- Medici poco reperibili (3 ore al giorno se va bene). - Pochi Medici visitano i pazienti - Deve diffondersi una visione di conoscenza e intervento non solo sul singolo ma sulla popolazione di assistiti su dati

epidemiologici di prevalenza di malattia, fattori di rischio, promozione della salute, ecc.

12,8%

36,7%

29,4%

21,1%42,2%

57,8%

0%

10%

20%

30%

40%

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Sì No

Medici Ospedaieri Medici sul territorio

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- Premetto che io mi occupo di Medicina fiscale, ma proprio per questo, noto molto spesso, attraverso il pensiero dei pazienti, un distacco tra ciò che l'utente si aspetta dal suo Medico di famiglia e ciò che il Medico riesce a dare, non per sue carenze professionali, ma per l'impossibilità ad esercitare la propria professione in totale libertà ed indipendenza. Purtroppo, duole ammetterlo, la classe medica di base, è ridotta al livello di burocrati imbrattacarte, perché la Medicina e la salute pubblica sono un affare della politica e non un bene inalienabile di ogni cittadino che paga le tasse.

- Credo che la Medicina di famiglia non dedichi adeguate attenzioni alla gestione delle malattie croniche - Molti Pazienti riferiscono di non essere stati visitati né seguiti adeguatamente dal curante. - Provare per credere, ci sono Medici che sembrano burocrati ed hanno dimenticato che una visita anche se non

approfondita è il minimo da dare come pure un'anamnesi accurata - Ci siamo dimenticati la semeiotica e la clinica medica compreso la visita che è, al primo posto e il saper ascoltare il

paziente. - Sono pochissimi i Medici che visitano i pazienti e questo incide su tutti gli aspetti della sanità. - Molti Medici di famiglia seguono MOLTO adeguatamente i pazienti. Molti Medici di famiglia NO. - Con l'attuale organizzazione, ciascun Medico sceglie come seguire i propri pazienti, con che modalità tempistiche e

intensità. Si ha così un'assistenza a macchia di leopardo, in cui ci sono pazienti seguiti benissimo e altri di altri Medici seguiti con più superficialità. Manca l'oggettività dell'assistenza

- Poco dialogo con il MMG, che sempre più sovente riceve solo su appuntamento e, sovente nella mia esperienza, sento dire che non visita nemmeno il paziente

Medici Ospedalieri

- Poca disponibilità a seguire da vicino il paziente, eccessive deleghe verso gli specialisti, orari di lavoro troppo limitati - Spesso ai pazienti non vengono adeguatamente e/o completamente spiegate la loro situazione o i motivi per cui

vengono richieste determinate prestazioni. - Il Medico di famiglia spesso assente invia allo specialista quasi tutto e si rifiuta di eseguire persino le prescrizioni - Disomogeneità dell’assistenza. - Riferito dai pazienti - I pazienti vengono smistati da uno specialista all’altro - In quanto Medico microbiologo, spesso ho la sensazione che i nostri esami siano richiesti da colleghi (sia Medici di

famiglia che specialisti) che hanno scarse nozioni di microbiologia/malattie infettive. - MD semplici prescrittori - Troppo delegata a percorsi diagnostico terapeutici avviati e gestiti da specialisti - Pazienti cronici poco seguiti nel tempo; pazienti inviati dallo specialista a volte senza aver provato a formulare una

diagnosi - Perché la stragrande maggioranza dei Medici di famiglia demandano tutti o quasi i problemi sanitari agli specialisti

(dall'iter diagnostico, alla terapia fino al follow-up) e salvo rare ed encomiabili eccezioni non conoscono nulla dei problemi sanitari che il paziente sta affrontando in quel momento specifico della sua vita.

- Il Medico di famiglia attuale è nel 90% dei casi un prescrittore. - Difficoltà a reperirli e contattarli; riduzione del ruolo clinico e terapeutico a favore di consulenze specialistiche e ricoveri

Ospedalieri; burocratizzazione del ruolo. - Scarsa conoscenza di quello che succede in ospedale e poca capacità di vedere l'ammalato nel suo complesso

indirizzandolo a visite specialistiche mirate. - Il MMG dovrebbe essere il vero "regista", altrimenti si perde la centralità del paziente. - Facile invio dei pazienti a visita specialistica; perdita della funzione di "regista" da parte dei MMG. Maggior parte dei

MMG percepisce l'Ospedale e il PS come luoghi dove "incanalare" pazienti con difficoltà gestionale a domicilio o con patologia a rischio di contenzioso

- Scarsa collaborazione con Medici Specialisti. Molti pazienti si lamentano, sarebbe utile capire perché Scarsa appropriatezza nelle prescrizioni

- In alcuni casi i MMG, lavorando sul territorio e quindi con un controllo meno rigoroso di orari e tipo di assistenza, sono assolutamente inefficaci nel loro compito (sostituzioni continue non segnalate alla ASL, orari di assistenza non rispettati, mancanza dell'uso dei programmi informatizzati...).

- Il numero degli assistiti per ogni Medico è troppo elevato per garantire prestazioni tempestive e congrue e soprattutto non garantisce il tempo necessario a comunicazioni sulla prevenzione che, messa in atto (controllo obesità, alimentazione, stile di vita ecc..), ridurrebbe considerevolmente la necessità di esami e terapie costose.

- Scarsa presa in carico dell'urgenza percepita dall'utenza. Inadeguatezza dell'orario di lavoro nel fine settimana. - Delega sempre a specialisti. È davvero poco presente per i pazienti - Molti accessi impropri (non urgenti) in Pronto Soccorso potrebbero far riferimento al Medico di famiglia - I Medici di famiglia sono per lo più compilatori di richieste di farmaci e di esami diagnostici fatti da Medici specialisti,

salvo lodevoli eccezioni. - Assenza completa di responsabilità professionale per cui si rimanda tutto ai colleghi specialisti - Troppa Medicina difensiva e scarsa voglia di lavorare e molta di demandare esami e responsabilità ai colleghi specialisti - Di fatto, oggi non esiste più il "Medico di famiglia". Salvo pochi casi, il "dottore della famiglia" conosce poco i propri

pazienti e ha difficoltà enormi nel "riassumere", nel sintetizzare tutte le informazioni fornite dalle strutture ospedaliere per ottenere, quindi, un quadro generale globale del soggetto in esame.

- Da parte degli UTENTI di strutture ospedaliere è ritenuto che oltre il 30% dei colleghi della Medicina di base fornisca inadeguata assistenza per ignoranza il 15 % per eccesso di prudenza e almeno un 60% per pigrizia o sostanziale menefreghismo e ritiene che oltre il 90% si limiti a distribuire compiti diagnostici e terapeutici ad altri. Non addentrandomi sulla giustezza delle percentuali di tali affermazioni posso in coscienza ritenere che almeno nel merito della suddivisione tra le cause la percezione sia la stessa da parte mia __ ma questo ovviamente non tiene conto dei numerosi colleghi che fanno onestamente il proprio lavoro , in quanto la maggior parte delle volte i LORO pazienti non accedono ai servizi o semplicemente vi accedono con elevato grado di appropriatezza, quindi ovviamente la nostra

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percezione è viziata dal fatto che tali osservazioni attengono quasi sempre agli stessi colleghi poco professionali (che peraltro sono sempre i primi a far notare inadeguatezze prescrittive da parte degli Ospedalieri)

- Mancanza di tempo MMG. Scarsa fiducia pazienti - Spesso i pazienti riferiscono di non essere stati visitati prima di essere inviati in consulenza e di aver ricevuto

prescrizioni di terapie per telefono - Ricorso eccessivo e spesso inutile a visite specialistiche e "scarico" dell'assistito ad altri colleghi - Accesso eccessivo dei pazienti ai servizi specialistici o di pronto soccorso - In linea di massima adeguatamente, tuttavia non sempre. Il Medico di famiglia spesso è oberato dalla burocrazia, i

pazienti da seguire sono tanti. Perciò si dedica meno tempo al singolo paziente e si richiedono più spesso visite specialistiche talvolta non strettamente necessarie.

- Pochi Medici di famiglia, a quanto rilevo dal mio posto di lavoro (pronto soccorso), visitano i pazienti. Pochi si fanno carico di agire in prima persona su alcune terapie croniche (diabete ipertensione).

- Troppa burocrazia, pazienti poco visitati e facilmente mandati a consulenza 'difensiva', scarsa attenzione a creare un rapporto di fiducia coi pazienti che si rivolgono così più facilmente al Pronto Soccorso che al curante

- Troppe le cause - Di fronte ad un sintomo, spesso il MAP invia allo specialista, senza fare accertamenti di primo livello di sua competenza

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IL PUBBLICO E IL PRIVATO

Le opinioni sulla concorrenza tra pubblico e privato divide quasi a metà la popolazione medica: il 53% sono favorevoli (di cui il 23,4% Medici Ospedalieri e circa il 30% Medici sul territorio) e il 47% contrari (Fig. 46). La domanda sulla concorrenza tra pubblico e privato era appositamente ambigua (concorrenza come competizione o come convergenza?) e ha generato una serie di considerazioni assolutamente significative. Le motivazioni addotte sono infatti molteplici (politiche, economiche, relative all’equità sociale …); alcune sono molto critiche del sistema, altre esprimono speranze, preoccupazioni, talvolta si intravede frustrazione. A causa del fatto che la domanda non distingueva le risposte di coloro che si dichiaravano favorevoli dai contrari, alcune risposte sono di difficile collocazione, mentre altre esprimono posizioni molto nette. Si è tentata comunque una classificazione per agevolare la lettura, nella speranza di aver interpretato correttamente le intenzioni dei rispondenti. 21. Credi nella concorrenza tra pubblico e privato?

Fig. 46 – Opinioni dei Medici rispetto alla concorrenza tra pubblico e privato (sì=crederci, no=non crederci). Medici Ospedalieri e Medici sul territorio. Valori percentuali.

21b. Per quali motivazioni?

Medici Ospedalieri Favorevoli

- Ogni regime di monopolio crea stagnazione, mancanza di innovazione e riduce la creatività di nuove modalità operative, sia che il monopolio sia pubblico sia che sia privato

- Se il privato è serio (...) può fare concorrenza sulla qualità e sui costi - Il Se la domanda era credi che sia utile: stimolo all'aumento della qualità. Se la domanda era credi che

esista: sì, è nei fatti - Il privato si fa carico del paziente

- Liste d'attesa più brevi nel privato - La competizione giova specie al pubblico - È una scelta personale del paziente - Assistenza più adeguata nel privato dove vi è meno burocrazia a carico del Medico. - Perché di fatto è solo il privato che fa concorrenza al pubblico e non viceversa. Inoltre il pubblico non

deve mettersi in concorrenza con il privato, ma assolvere adeguatamente ai suoi compiti

Favorevoli con riserva - Mancanza di nuove assunzioni, tagli lineari alla sanità con politiche sanitarie regionali palesemente indirizzate a

incentivare il ricorso al privato, colpevolizzazione mediatica del Medico pubblico, mancata osservazione del CCNL sia da parte dei Medici che della direzione strategica, liste d'attesa allungate per carenza di incentivazioni e di personale: tutte situazioni che spingono il paziente al ricorso al privato

- Solo se è privato puro, mai in caso di "privato" convenzionato - Il privato ha motivazioni prevalentemente economiche, a beneficio degli azionisti. Però potrebbe essere uno stimolo

per il pubblico ad attivare procedure più veloci/ottimizzare l'uso di spazi e risorse strumentali

- Col sovraccarico presente nelle strutture pubbliche spesso il cittadino ricorre al privato per poter ricevere assistenza, non per forza di qualità migliore, ma con tempistiche più rapide e meno burocrazia da sormontare

- Spesso ormai i ticket sanitari non differiscono molto dalla prestazione privata con liste d'attesa non competitive - Assolutamente in disaccordo con la metodica politico-mafiosa del privato CONVENZIONATO tipica distorsione unica

del nostro sistema dove si sopperisce alla (minima) riduzione dei costi delle prestazione con l’estensione abnorme delle indicazioni. _ favorevolissimo al PRIVATO PURO

24,3% 23,4%

22,4%29,9%

46,7%53,3%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

No Si

Medici Ospedalieri Medici sul territorio

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Non favorevoli - Differenze sostanziali di obiettivi: Fatturazione nel privato versus auspicata appropriatezza delle scelte nel pubblico- La salute è il "segno" della bontà di una società. Dovrebbe esistere solamente una gestione pubblica della salute dei

cittadini.- Credo che un buon sistema sanitario pubblico efficiente ed attento ai reali interessi del paziente non lasci molto spazio

al privato, che in primis, ha come obiettivo la fatturazione di un budget!- La salute deve essere un diritto di tutti e non di pochi; il privato non deve essere la risposta a liste di attesa

appositamente lunghe ma una valida integrazione al SSN Si rischia di creare due tipologie di utenza: l'una rivolta aipiù abbienti e l'altra a chi non può permettersi di pagare o di avere una assicurazione

- Gli obiettivi non coincidono: Il privato privilegia il fatturato, non così dovrebbe essere per il pubblico che eroga salutescegliendo con appropriatezza la miglior cura per la miglior diagnosi.

- La salute è un "bene" che dovrebbe essere gestito esclusivamente a livello pubblico. Ma la società, o meglio chi

gestisce la salute dei cittadini a livello pubblico, non ha alcun interesse che tutto sia efficace ed efficiente.

- Il SSN deve restare pubblico. Il privato persegue il guadagno a scapito della qualità- Vorrei che il pubblico eccellesse rispetto al privato, perché il pubblico è soprattutto per chi non ha scelta e dovrebbe

essere in buone mani.- Il privato ha scopo di lucro, il pubblico non dovrebbe averne.

- Non credo che la sanità possa essere gestita sulla base dei soli criteri di profitto. Il privato lo deve fare e ritengo chevada a detrimento della qualità dei servizi per il paziente

- Concorrenza in senso negativo: la modalità di retribuzione a prestazione fa sì che spesso la struttura privata eroghiprestazioni inappropriate e purtroppo lo stesso problema si pone nei pazienti in fuga nella regione limitrofa ove ilpaziente ripete tutta la diagnostica e talvolta viene ricoverato per l’esecuzione degli stessi esami solo esclusivamenteper l’entrata economica, dimenticandosi che quei soldi provengono dalla stessa borsa.

Non classificabili - Denaro- Diversi costi- L'importante per i burocrati è che "i conti tornino"...- Accorciare tempi di attesa significa più richiesta quindi più fatturato- I Medici dovrebbero lavorare o solo nel pubblico o solo nel privato

Medici sul territorio

Non favorevoli - Il privato pensa solo a fare soldi- Credo che il pubblico debba prestare tutti quei servizi che sono necessari alla popolazione- É una concorrenza sleale- Perché il primo interesse di regioni e stato è quello di assicurare in primis la sanità pubblica.- Il sistema pubblico deve funzionare al meglio a prescindere dalla concorrenza privata.- Molto spesso chi lavora nel privato, lavora anche nel pubblico e trova comoda la versione privata, solo perché più

lucrosa per lui.

Favorevoli - Tanto l'uno quanto l'altro ha delle proprie peculiarità, entrambe utili e non sovrapponibili.- Sproporzione di risorse e personale a favore del pubblico- Penso che ognuno degli ambiti abbia dei punti a favore, anche se molto diversi, e quindi possano effettivamente farsi

concorrenza anche se in ambiti diversi.- Chi esige di fare analisi, vada a pagarle. Chi esige un Medico piuttosto che un altro, paghi la sua professionalità. Vale

anche per tutte le altre professioni sanitarie- Se pubblico adeguatamente finanziato e finanziamenti in base ai risultati concorrenza con privato convenzionato può

essere uno stimolo per entrambi a fare sempre meglio.- Migliora la qualità di entrambi- Migliora l'offerta per il paziente- Per competitività concorrenziale.

- Un bisogno di salute percepito deve trovare risposta. Se è oggettivo, lo stato se ne deve fare carico... ma se èsoggettivo e non influente, ben venga la sanità privata e il giusto pagamento dell'aver usufruito della conoscenza erisorse dei professionisti. Ogni Medico agli occhi dello stato è equipollente e competente nel suo incarico; quindi nelSSN un assistito troverà il Medico di turno. Se vuole un Medico specifico, è giusto che paghi la professionalità di questoche gli riconosce.

Favorevoli con riserva - La competizione dovrebbe tendere a migliorarsi. Ma gli operatori devono essere puri o solo pubblici o solo privati, non

si può stare in due scarpe per il conflitto di interesse.

- Il privato ha un giro di pazienti indipendente dal pubblico e sempre lo avrà. Negli ultimi anni il privato ê incrementato acausa delle liste di attesa lunghe, occupate da molti pazienti che non hanno un reale bisogno, e così i "veramentemalati" si dirigono sul privato per necessità.

- Vi deve essere una sinergia, non una competizione.- Ritengo ragionevole una divisione dei ruoli, non una vera a propria concorrenza- Solo sinergia, altrimenti troppo spesso contrapposizioni

Non classificabili

- Il privato segue il pubblico e cura l'immagine. Il pubblico si disinteressa completamente del privato.

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LE PREOCCUPAZIONI E LE ASPETTATIVE DEL MEDICO

Le risposte dei Medici in relazione alle preoccupazioni professionali riguardano principalmente la burocratizzazione dell’assistenza sanitaria; tale criticità e percepita in modo quasi uguale dalla due categorie di Medici (circa l’11% per i Medici sul territorio e circa il 13% per gli Ospedalieri).

Al secondo posto nel quadro generale, ma al primo per i Medici sul territorio, “Le difficoltà di curare adeguatamente a causa della riduzione delle risorse”. Le altre problematiche vedono concordi Medici Ospedalieri e sul territorio; “La medicalizzazione impropria di molti problemi esistenziali” raggiunge quasi il 14% delle risposte totali, “L’invecchiamento della popolazione con il conseguente aumento delle patologie croniche e delle disabilità” il 12%; tra il 10 e l’11% si situano “Il crescente rifiuto della sofferenza e della morte da parte delle persone sane e malate”, sul 6% “I rischi sempre maggiore di essere chiamati a giudizio per le decisioni professionali”. Le altre criticità hanno una frequenza minore del 2,5% (Fig. 47). Il grafico è stato però calcolato in base al numero delle risposte e non dei rispondenti; poiché la domanda permetteva la scelta di più opzioni, molti Medici hanno selezionato fino a tre risposte. Considerando quindi la totalità dei Medici che hanno compilato il questionario, ben il 68,1% ha scelto “La burocratizzazione dell'assistenza sanitaria, prevalente sulle azioni di cura”, il 43,4 % “La difficoltà di curare adeguatamente, a causa della riduzione delle risorse (economiche, organizzative, strumentali).”, mentre “La medicalizzazione impropria di molti problemi esistenziali” raggiunge quasi il 40% Si collocano, nell’ordine, tra il 28 e il 35% “Il rischi sempre maggiore di essere chiamati a giudizio per le decisioni professionali”, “Il crescente rifiuto della sofferenza e della morte da parte delle persone sane e malate”, “l'invecchiamento della popolazione, con il conseguente aumento delle patologie croniche e delle disabilità”. Il fenomeno dell'immigrazione e della multiculturalità raggiunge circa il 16%, mentre le altre opzioni si situano sotto il 10%.

Fanno naturalmente ben sperare le risposte alla domanda 22: nonostante le crescenti difficoltà normative, relazionali e culturali la maggioranza dei Medici, il 63% circa, ha ancora voglia di migliorare professionalmente all'interno del Sistema Sanitario Nazionale. Anche in questa domanda le opinioni dei Medici sul territorio e degli Ospedalieri concordano.

22. Tra i seguenti problemi, quali ti coinvolgono e ti preoccupano maggiormente?

Fig. 47 – Opinioni dei Medici per rispetto ai problemi di maggiore preoccupazione. Medici Ospedalieri e Medici sul territorio. Valori percentuali.

0,3%

0,6%

1,3%

0,9%

0,3%

2,2%

4,7%

4,4%

5,7%

6,3%

12,3%

10,7%

0,0%

0,9%

0,3%

0,9%

2,2%

3,5%

5,4%

6,3%

6,3%

7,6%

3,8%

12,9%

Totale 0,3%

Totale 1,6%

Totale 1,6%

Totale 1,9%

Totale 2,5%

Totale 5,7%

Totale 10,1%

Totale 10,7%

Totale 12,0%

Totale 13,9%

Totale 16,1%

23,7%

0% 5% 10% 15% 20% 25%

Altro (La politicizzazione della sanità)

Le implicazioni etiche e di coscienza, che sempre più riguardano le decisioni…

La difficoltà di aggiornamento sui progressi scientifici in grado di migliorare la…

La carenza di supporti e di relazioni, capacidi aiutare il medico nelle decisioni…

Le difficoltà di comunicare con i pazienti, e quindi di instaurare con essi relazioni…

Il fenomeno dell'immigrazione e della multicuturalità..

Il rischi sempre maggiore di essere chiamati a giudizio per le decisioni…

Il crescente rifiuto della sofferenza e della morte da parte delle persone sane e…

L'invecchiamento della popolazione, con il conseguente aumento delle…

La medicalizzazione impropria di molti problemi esistenziali..

La difficoltà di curare adeguatamente, a causa della riduzione delle risorse…

La burocratizzazione dell'assistenza sanitaria, prevalente sulle azioni di cura.

Medici sul territorio Medici Ospedalieri

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23. Hai voglia di:

Fig. 48 – Opinioni dei Medici rispetto alle proprie aspettative professionali. Medici Ospedalieri eMedici sul territorio. Valori percentuali.

Altro:

Medici sul territorio - Svolgere la professione medica in libertà senza condizionamenti esterni amministrativi, legislativi, politici - Cercare di migliorare professionalmente - Sono in pensione e libero professionista - Andare via dall'Italia al più presto - Continuare a svolgere il mio compito cercando di migliorarmi sempre - E' necessario migliorare i professionisti della salute che spesso e volentieri lavorano solo per il proprio rendiconto.

Medici Ospedalieri - Sono già in pensione - Combattere contro le scelte non basate sulla epidemiologia del nostro territorio ma sulla politica.

5,9%

15,7%

29,4%

2,0%

13,7%

33,3%

Totale7,8%

Totale 29,4%

62,7%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

Altro

Andare in pensione al più presto

Cercare di migliorare professionalmenteall'interno del SSN

Medici sul territorio Medici Ospedalieri

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INDICE

Premessa .............................................................................................................................................. 1

I rispondenti ........................................................................................................................................... 2

L’Ospedale ............................................................................................................................................ 3

L’Approppriatezza e la Medicina difensiva ............................................................................................. 6

I bisogni collettivi e i bisogni individuali del malato ............................................................................... 17

L’elemento soggettivo del medico ........................................................................................................ 20

La Medicina di famiglia ........................................................................................................................ 23

Il pubblico e il privato ........................................................................................................................... 26

Le preoccupazioni e le aspettative del Medico..................................................................................... 28

Annesso: Il Questionario somministrato ai Medici della Valle d'Aosta .................................................. 31

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ANNESSO

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11/10/2015 Questionario sul Sistema Sanitario Nazionale

https://docs.google.com/forms/d/1pf8T2qKujXNwkd4m5YIkMm0iAW­63GYfUhE0XqWMmwM/printform 1/7

Questionario sul Sistema Sanitario NazionaleCaro Collega, Sei sicuramente consapevole delle attuali problematiche del Sistema Sanitario, rispetto alle quali si sta preannunciando un forte dibattito con le Istituzioni.

Ritenendo assolutamente indispensabile raccogliere quante più opinioni possibili, in un'ottica di gestione democratica e di condivisione, Ti chiediamo di dedicare qualche minuto del Tuo tempo per compilare questo sondaggio.

Il questionario è assolutamente anonimo: le informazioni che ci fornirai saranno analizzate solo in forma aggregata, quindi come statistiche (percentuali, medie, ecc.), e utilizzate nel massimo rispetto della privacy.

Buon LavoroDott. Roberto Rosset – Dott. Piero SirianniPresidente e Vice­Presidente dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Valle d'Aosta

*Campo obbligatorio

1.  EtàContrassegna solo un ovale.

 meno di 50 anni

 oltre 50 anni

2.  SessoContrassegna solo un ovale.

 Donna

 Uomo

3.  Svolgi la tua professione *Contrassegna solo un ovale.

 In ospedale

 Sul  territorio  Passa alla domanda 7.

4.  In qualità di Medico Ospedaliero come valuti i servizi offerti dalla struttura nellaquale operi relativamente a:da 0=scarso a 5=ottimoContrassegna solo un ovale per riga.

0 1 2 3 4 5

AccoglienzaOrganizzazioneDotazione strumentale(apparecchiature diagnosticheecc.)

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11/10/2015 Questionario sul Sistema Sanitario Nazionale

https://docs.google.com/forms/d/1pf8T2qKujXNwkd4m5YIkMm0iAW­63GYfUhE0XqWMmwM/printform 2/7

5.  Ritieni che il servizio offerto all'utenza sia di livello complessivamente:Contrassegna solo un ovale.

1 2 3 4 5

Scarso Ottimo

6.  Pensi che nei prossimi anni i servizi all'utenza:Contrassegna solo un ovale.

 Miglioreranno

 Peggioreranno

 Altro: 

7.  Da utente come valuti l'Ospedale della tua città?Contrassegna solo un ovale.

0 1 2 3 4 5

Per nulla adeguato Molto adeguato

8.  Per un grave problema di salute che mette in pericolo la tua vita ti faresti curarenell'Ospedale della tua città?Contrassegna solo un ovale.

 Sì

 No

9.  Ritieni che il Pronto Soccorso del nostro Ospedale risponda alle necessitàfondamentali per la diagnosi/terapia in urgenza?Contrassegna solo un ovale.

 SI

 No

10.  Se hai scelto no spiega la motivazione della tua risposta 

 

 

 

 

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11/10/2015 Questionario sul Sistema Sanitario Nazionale

https://docs.google.com/forms/d/1pf8T2qKujXNwkd4m5YIkMm0iAW­63GYfUhE0XqWMmwM/printform 3/7

11.  Qual è la tua opinione rispetto al problema "appropriatezza"? *Contrassegna solo un ovale.

 Non ci penso mai  Passa alla domanda 15.

 Non ci sono evidenze scientifiche che l'appropriatezza migliori l'assistenzaPassa alla domanda 15.

 Ritengo che il problema non influenzi le mie decisioni  Passa alla domanda15.

 E' di difficile applicazione  Passa alla domanda 15.

 E' una questione reale che potrebbe permettere di liberare risorse per l'assistenza

 E' una questione reale che permetterebbe a tutti di lavorare meglio

 Altro:    Passa alla domanda 15.

12.  In quale area delle prescrizioni mediche ritieni che l'inappropriatezza siamaggiore?1=minor grado di inappropriatezza ­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­ 4=massimo grado di inappropriatezzaContrassegna solo un ovale per riga.

1 2 3 4

Area prescrizione farmaciArea prescrizione visitespecialisticheArea diagnostica laboratorioArea esami strumentaliArea prescrizione ricovero

13.  La medicina difensiva consiste in un eccesso di prestazioni e attidiagnostico/terapeutici non realmente necessari ma ritenuti utili per evitare uneventuale contenzioso con il paziente. Quanto ritieni costi al SSNl'inappropriatezza delle prestazioni mediche indotta dalla medicina difensiva?Contrassegna solo un ovale.

 Pochi milioni di euro

 Circa un miliardo di euro

 Più di 10 miliardi di euro

 Non so

 Non mi interessa

14.  Quanto incide la medicina difensiva sull'inappropriatezza?Contrassegna solo un ovale.

0 1 2 3 4 5

per nulla moltissimo

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11/10/2015 Questionario sul Sistema Sanitario Nazionale

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15.  Quando prescrivi un'indagine diagnostica:Puoi selezionare più risposteSeleziona tutte le voci applicabili.

 Fai molto affidamento sulla tua esperienza clinica.

 Ti attieni scrupolosamente a linee guida e a criteri di appropriatezza.

 Ti attieni solo a richieste di indagini necessarie per  un effettivo cambiamento dellaterapia o della storia clinica del paziente.

 Talvolta ti succede di richiedere indagini per compiacere al paziente.

 Talvolta ti succede di richiedere esami per compiacere altri colleghi di lavoro.

16.  Con quale frequenza ti accade di chiedere esami a scopo "difensivo" cioè perpaura che possa succedere qualcosa di inaspettato nella storia del paziente?Contrassegna solo un ovale.

 Mai

 Circa una volta al mese

 Meno del 5% delle richieste che effettui in un mese

 Tra il 5% e il 20% delle richieste che effettui in un mese

 Più del 20% delle richieste che effettui in un mese

17.  Quante volte hai l'impressione che visite e/o consulenze siano state richieste daituoi colleghi solo per evitare contenziosi?Contrassegna solo un ovale.

 Mai

 Meno del 5% delle volte

 Tra il 5% e il 20% delle volte

 Più del 20% delle volte

18.  Questo tipo di richiesta viene soprattutto da:Contrassegna solo un ovale.

 Medici di famiglia

 Specialisti

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19.  Considerando 100% tutte le indagini a scopo difensivo richieste, in base alla tuaesperienza, come le suddivideresti?(non è importante che il totale sia esattamente 100, conta il valore che dai alla Tuapercezione)Contrassegna solo un ovale per riga.

menodel10%

10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

TAC/RMNColonscopieEGDSEcografieVisite econsulenzeLaboratorioAltro

20.  Quanto ti preoccupa mentre lavori la possibilità di una denuncia?Contrassegna solo un ovale.

1 2 3 4 5

per nulla moltissimo

21.  Possiedi una Assicurazione RC professionale che copra anche la colpa grave?Contrassegna solo un ovale.

 Sì

 No

22.  Se sì, ti senti adeguatamente protetto dalla tua Assicurazione?Contrassegna solo un ovale.

 Sì

 No

23.  Nella tua attività ti è successo di percepire un conflitto fra i bisogni individuali delmalato e i bisogni collettivi della società?Contrassegna solo un ovale.

 Mai. I due bisogni coincidono sempre

 Qualche volta ho difficoltà a conciliare i bisogni dell'ammalato con le risorse a miadisposizione

 Spesso ho l'impressione che molte mie azioni siano in realtà poco utili a cambiarela storia del malato

 Altro: 

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24.  Rispetto alla stretta osservanza dei protocolli quanto, secondo te, è utile l'elementosoggettivo del medico, cioè le sue impressioni non interpretabili né comunicabili?Contrassegna solo un ovale.

1 2 3 4 5

Per nulla Moltissimo

25.  Ritieni che la medicina di famiglia segua adeguatamente i pazienti?Contrassegna solo un ovale.

 Sì

 No

26.  Se hai scelto no spiega la motivazione della tua risposta 

 

 

 

 

27.  Credi nella concorrenza tra pubblico e privato?Contrassegna solo un ovale.

 Sì

 No

28.  Per quali motivazioni? 

 

 

 

 

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29.  Tra i seguenti problemi, quali ti coinvolgono e ti preoccupano maggiormente?Seleziona i 3 problemi attualmente per te più importanti e significativiSeleziona tutte le voci applicabili.

 L'invecchiamento della popolazione, con il conseguente aumento delle patologiecroniche e delle disabilità.

 Il fenomeno dell'immigrazione e della multicuturalità..

 Il crescente rifiuto della sofferenza e della morte da parte delle persone sane emalate.

 La medicalizzazione impropria di molti problemi esistenziali..

 Il rischi sempre maggiore di essere chiamati a giudizio per le decisioniprofessionali.

 La difficoltà di curare adeguatamente, a causa della riduzione delle risorse(economiche, organizzative, strumentali).

 La burocratizzazione dell'assistenza sanitaria, prevalente sulle azioni di cura.

 La difficoltà di aggiornamento sui progressi scientifici in grado di migliorare laqualità delle cure.

 Le difficoltà di comunicare con i pazienti, e quindi di instaurare con essi relazioni dicura soddisfacenti.

 Le implicazioni etiche e di coscienza, che sempre più riguardano le decisionimediche.

 La carenza di supporti e di relazioni, capacidi aiutare il medico nelle decisioni chehanno a che fare con l'etica.

 Altro: 

30.  Hai voglia di:Contrassegna solo un ovale.

 Cercare di migliorare professionalmente all'interno del SSN

 Andare in pensione al più presto

 Altro: