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SERVIZIO FORESTE E FAUNA SINTESI NON TECNICA DEL PIANO PER LA DIFESA DEI BOSCHI DAGLI INCENDI 1 SINTESI NON TECNICA DEL PIANO PER LA DIFESA DEI BOSCHI DAGLI INCENDI 2010-2019

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SERVIZIO FORESTE E FAUNA SINTESI NON TECNICA DEL PIANO PER LA DIFESA DEI BOSCHI DAGLI INCENDI

1

SINTESI NON TECNICA DEL

PIANO PER LA

DIFESA DEI

BOSCHI DAGLI

INCENDI

2010-2019

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BASI NORMATIVE

LN 353/2000 - LEGGE NAZIONALE INCENDI BOSCHIVI - ar t. 3

OBBLIGO PER LE REGIONI E PROVINCE AUTONOME DI DOTARSI DI UN PIANO DI

PREVISIONE, PREVENZIONE E LOTTA ATTIVA CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI

LP 11/2007 art. 86

PIANO PER LA DIFESA DEI BOSCHI DAGLI INCENDI E RELA TIVO INVENTARIO

1. soggetti responsabili e contenuti

• il Piano viene predisposto dalla struttura provinciale competente in materia di

foreste, avvalendosi anche della collaborazione della struttura provinciale

competente in materia di servizi antincendio e di protezione civile

• il Piano prevede i mezzi, gli interventi e le opere occorrenti per la prevenzione e

l'estinzione degli incendi, con riferimento alle relative previsioni contenute nelle

carte dei pericoli e dei rischi della Provincia e sulla base delle analisi e delle

elaborazioni contenute nei piani forestali e montani

• fa parte integrante del piano l'inventario delle aree boscate percorse dal fuoco,

previsto dall'articolo 5, comma 2, lettera b), che è tenuto aggiornato, a livello

provinciale, dalla struttura competente in materia di foreste

2. procedura e Regolamento di attuazione

• la durata, i contenuti e le procedure per l'elaborazione, la revisione e l'adozione

del piano per la difesa dei boschi dagli incendi sono definiti con regolamento

• se negli ambiti considerati dal piano rientrano parchi naturali provinciali o il Parco

nazionale dello Stelvio, è assicurata la partecipazione dei relativi enti di gestione

per l'ambito territoriale e le tematiche di loro competenza

• in attesa dell'approvazione del piano resta efficace il piano per la difesa dei boschi

dagli incendi vigente alla data di entrata in vigore di questa legge

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LP 11/2007 art. 10

OPERE E INTERVENTI DI SISTEMAZIONE IDRAULICA E FORE STALE

Comma 1 - INTERVENTI E OPERE DI SISTEMAZIONE IDRAULICA E FORE STALE

g) interventi e opere per la difesa dei boschi dagli incendi, previsti dal piano disciplinato

all'articolo 86 ed eventualmente dai piani di gestione forestale aziendale previsti

dall'articolo 57;

Comma 4 - INTERVENTI DI RILIEVO PROVINCIALE RISERVA TI ALLA COMPETENZA

DELLA PROVINCIA

Sono riconosciuti di rilievo provinciale e sono riservati alla competenza della Provincia gli

interventi e le opere di sistemazione dei corsi d'acqua e dei laghi […..], nonché gli

interventi e le opere espressamente previsti dal piano per la difesa dei boschi dagli

incendi.

LP 11/2007 art. 84

ESECUZIONE DIRETTA DEGLI INTERVENTI D'INTERESSE PUB BLICO

Modalità per l’esecuzione diretta da parte della PAT degli interventi previsti dal comma 4

dell'articolo 10

Questi interventi possono essere eseguiti anche da altri enti pubblici o soggetti privati sulla

base di apposite convenzioni, deleghe, concessioni e altri provvedimenti, con le modalità

individuate dalla legge o dal regolamento.

LP 11/2007 art. 97

SOVVENZIONI PER LA GESTIONE FORESTALE E PER LA VALO RIZZAZIONE DELLA

FILIERA FORESTA - LEGNO

la Provincia sostiene e sovvenziona:

gli interventi previsti dalle lettere b), e), f) e h) del comma 1 dell'articolo 10 che risultano

coerenti con i criteri stabiliti dai piani forestali e montani,

nonché quelli antincendio previsti dalla lettera g) dello stesso comma non contenuti nel

piano per la difesa dei boschi dagli incendi

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DPGP 26 agosto 2008 n. 35-142/Leg–REGOLAMENTO PIANI FICAZIONE FORESTALE

Art. 14 - Piano per la difesa dei boschi dagli ince ndi

1. ELEMENTI del piano

a) l'analisi ambientale delle cause determinanti e dei fattori predisponenti l'incendio;

b) la cartografia delle aree percorse dal fuoco

c) la cartografia delle aree a pericolo di incendio , che costituisce parte della carta dei pericoli

provinciale, secondo quanto previsto dall’articolo 14 delle legge provinciale n. 1 del 2008;

d) i periodi a rischio di incendio boschivo nonché gli indici di pericolosità;

e) la cartografia delle aree a rischio di incendio boschivo;

f) la consistenza e la localizzazione dei mezzi, de gli strumenti e delle risorse umane nonché le

procedure per la lotta attiva contro gli incendi bo schivi;

g) la consistenza e la localizzazione degli interve nti e delle opere di prevenzione nonché delle fonti di

approvvigionamento idrico;

h) gli interventi selvicolturali di pulizia e manut enzione del bosco utili a ridurre il pericolo di in cendio;

i) gli interventi e le opere necessari per la previ sione e la prevenzione del rischio di incendio;

j) le esigenze formative e la relativa programmazio ne;

k) le attività informative

2. PROCEDURA di approvazione

Pubblicazione per trenta giorni consecutivi, all’al bo della Provincia, dell’avviso di deposito del pia no

antincendio presso la medesima struttura. Di tale a vviso è data comunicazione da parte della

medesima struttura ai comuni e alle comunità che ne curano la pubblicazione al rispettivo albo, per

trenta giorni consecutivi. I comuni, le comunità, l a Magnifica Comunità di Fiemme, le Regole di

Spinale e Manez, le amministrazioni separate dei be ni di uso civico, i proprietari forestali nonché

chiunque vi abbia interesse possono presentare alla struttura provinciale competente in materia di

foreste osservazioni scritte, entro il termine indi cato nell’avviso di deposito del piano

3. La Giunta provinciale, tenendo conto delle osserva zioni previste dal comma 2, approva il piano

antincendio previo parere del Consiglio delle auton omie locali. Se negli ambiti considerati dal piano

antincendio rientrano parchi naturali provinciali o il Parco nazionale dello Stelvio, è acquisito il

parere dei relativi enti di gestione per l’ambito t erritoriale e le tematiche di loro competenza.

4. Il piano antincendio ha durata di dieci anni. Qual ora non vi siano modifiche significative dei fattor i

influenti sul rischio o delle strategie di interven to, che rendano necessario riesaminarne le previsio ni

e i contenuti, il piano si intende prorogato per un periodo pari alla durata massima, salvo revisione.

5. La cartografia prevista dal comma 1, lettera b), e d i dati relativi alla consistenza e alla

localizzazione degli interventi e delle opere di pr evenzione, previste dal comma 1, lettera g), sono

aggiornati annualmente dalla Giunta provinciale.

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PROCEDURA DI APPROVAZIONE

DGP di Preadozione del Piano Difesa Boschi dagli Inc endi e del Rapporto ambientale che lo accompagna, comprensivo di V.I.

Avvio procedura di VAS: eventuali osservazioni Dip. Urbanistica entro 30 gg

Avvio procedura di V.IncA.: event. osservazioni Ser v. Cons. Natura. entro 15 gg

Procedura di pubblicazione congiunta ai fini delle procedure VAS, VI e di approvazione del Piano:•pubblicazione albo provincia per 30 gg.•deposito PDBI e relativi elaborati VAS e V.I. presso Serv. Foreste per consultazione da parte del pubbl ico per 30 gg•avviso su quotidiano locale dell’avvenuto deposito e dei termini per inviare os servazioni in merito a Rapporto Ambientale e Studio d’Incidenza•comunicazione a Comuni e Comunità dell’avvenuto depos ito e dei termini per produrre osservazioni da parte di chiunque interessato

(30 gg. pubblicazione + ulteriori 30 gg x osservazion i)

Invio a Consiglio Autonomie per acquisizione parere (30gg.)

Invio a Enti Parco per acquisizione parere (30gg.)

versione finale del Piano e del Rapporto ambientale elaborazione Sintesi Non Tecnica del Rapporto ambien tale e delle osservazioni pervenute

GIUNTA PROVINCIALE approva il PDBI. Il provvedimento di approvazione deve essere accomp agnato dalla sintesi non tecnica del Rapporto ambientale e delle osservazioni perven ute

tot.

60

gg.

Incontri con Servizio Antincendi e protezione civil e e VVFF volontari

durante l’iter di elaborazione del Piano

data partecipanti argomento

giugno 06 Serv. Antincendi e Protezione civile, Serv. Foreste e fauna, Università Torino

primo inquadramento della Struttura operativa antincendio; sala operativa, 115

19/06/07 Serv. Antincendi e Protezione civile, Serv. Foreste e fauna, Università Torino

stato di avanzamento del Piano (carta del Pericolo, articolazione piano); analisi usuali strategie di contrasto agli Incendi boschivi e modalità operative da parte della struttura antincendio provinciale

10/04/08 Serv. Foreste e fauna, Ispettori distrettuali VVFF volontari, Cappelletti

illustrazione carte del Rischio e del Pericolo incendi boschivi; concordato successivo coinvolgimento dei corpi volontari da parte degli UDF in fase di programmazione delle opere; emersa importanza manutenzione opere AIB.

mag. 08 contatti tra strutture periferiche del Serv. Foreste e fauna e VVFF volontari locali in merito alle esigenze di realizzazione di opere a supporto dell’attività di spegnimento

giugno 09 verifica e aggiornamento da parte del Servizio Antincendi del cap. 9 della Relazione di piano

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ANALISI STATISTICA SULLA SERIE STORICA 1984-2006

� sup media annua incendiata: 3,2 ha/anno (media nazi onale 1984–2006: 10,3 ha)

limitata entità del fenomeno incendi boschivi

� nella seconda metà della serie storica (1996-2006), netta riduzione di:

• numero medio annuo di eventi

• superficie media percorsa (annua e per singolo ince ndio)

maggiore efficienza del servizio di prevenzione ed estinzione

maggiore sensibilità della popolazione

� massimo numero eventi

invernale – primaverile

� massimo secondario

estivo (agosto)

� 45% cause involontarie

� 30% dolose

� 10% cause naturali

� 15% cause non

classificabili

volontarie (dolose); 804;

31%

attività ricreative (involontarie); 24;

1%

attività agricole (involontarie); 195;

7%

sigarette e f iammiferi

(involontarie); 577; 22%

altre cause involontarie; 307;

12%naturali (fulmini);

255; 10%

non classificabili; 405; 15%

bruciatura di rif iuti (involontarie); 26;

1%

attività forestali (involontarie); 16;

1%

linee elettriche (involontarie); 10;

0%

attività industriali (involontarie); 8;

0%

n. incendi

0 100 200 300 400 500 600 700 800

gennaio

febbraio

marzo

aprile

maggio

giugno

luglio

agosto

settembre

ottobre

novembre

dicembre

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PIANIFICAZIONE 2010-2019: QUADRO LOGICO

FINALITÀ: conservazione e difesa del patrimonio boschivo dagli incendi

Obiettivi generali Obiettivi specifici Attività

PR

EV

ISIO

NE 1. miglioramento

degli strumenti di previsione del pericolo incendi boschivi

1.1 individuazione aree a maggior criticità rispetto alla problematica incendi boschivi

1.2 individuazione dei periodi a

maggior criticità rispetto al fenomeno incendi boschivi

1.1.1 realizzazione cartografia del pericolo e del rischio d’incendi boschivi

1.2.1 elaborazione indice di previsione dei

periodi di massima pericolosità incendi boschivi

2. Riduzione della probabilità di insorgenza e propagazione di incendi boschivi

2.1. messa in sicurezza delle formazioni forestali a maggior potenziale pirologico

2.2 controllo delle principali fonti

di innesco di origine antropica (attività agricola e frequentazione turistica)

2.1.1 interventi colturali di riduzione o modificazione del combustibile verde o legnoso:

2.1.1.a) diradamenti e rinaturalizzazione delle pinete di pino nero

2.1.1.b) altri interventi colturali 2.2.1 attività ordinaria di presidio del territorio

e contatto con la popolazione da parte del personale CFP P

RE

VE

NZ

ION

E

3. minimizzazione del danno ad incendio in corso

3.1 operazioni di spegnimento efficienti/efficaci (rapidità)

3.1.1 realizzazione di sistemi di opere e infrastrutture a supporto dell’attività di spegnimento

PRECONDIZIONI ESTERNE garantite dal Servizio Antinc endi provinciale

LOT

TA

• dotazione mezzi, attrezzature ed equipaggiamento delle squadre d’intervento

• gestione delle operazioni di spegnimento e coordinamento delle squadre d’intervento

FO

RM

A

ZIO

NE • formazione continua e addestramento del personale addetto allo spegnimento incendi boschivi (anche

in collaborazione con la struttura forestale)

FINALITÀ = Scopo Ultimo, intento finale al quale avvicinarsi in termini rela tivi

OBIETTIVO SPECIFICO =

Risultato Concreto, che va a determinare

l’effetto

PRECONDIZIONI ESTERNE =

Elementi Consolidati, garantiti da soggetti esterni al servizio Foreste e fauna (Servizio Antincendi provinciale )

ATTIVITÀ =

Azioni Operative la cui attuazione

produce i risultati concreti del relativo obiettivo

specifico.

OBIETTIVO GENERALE =

Effetto che ci si aspetta che il piano produca. Deve contribuire alla

finalità

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PREVISIONE

realizzazione cartografie del Pericolo e del Rischi o incendi boschivi

PERICOLO DGP n. 2759 dd. 22/12/2006 - disposizioni tecniche per la redazione e l’aggiornamento delle Carte delle Pericolosità �pericolo = probabilità che in un certo punto del territorio si verifichi un evento

di una data intensità (I) in un assegnato tempo di ritorno (T) Disposizioni tecniche punto 4.4:

�deve essere predisposta una “carta statica” del per icolo di incendio boschivo , dove sono rappresentati i fattori predisponenti che non cambiano nel breve periodo e che conse ntono quindi di stabilire indici di pericolo strutt urali, con particolare riguardo a: potenziale pirologico dei d iversi tipi forestali e distribuzione territoriale degli stessi, geomorfolo gia, prossimità alle strade di pubblico transito, centri abitati o r esidenziali, aree a frequentazione turistica, opere di difesa specifiche già presenti sul territo rio.

�La metodologia di analisi della Carta del Pericolo incendi boschivi si deve basare essenzialmente sulla probabilità di accadime nto degli incendi , che a sua volta non è esprimibile facendo ricorso al concet to di tempo di ritorno ma va piuttosto definita con apposita valutazione dei fattori sopra elencati, che maggiormente ne condizionano la possibilità di inne sco e propagazione; non è nemmeno possibile la di versificazione dell’intensità dei fenomeni, poiché l’energia che li caratterizza va comunque assunta come devastante per tutte le aree in cui si possono manifestare.

Cartografia delle aree a pericolo d’incendio PDBI 2 000

� 3 classi di pericolo: elevato, medio e trascurabile � redatta in modo manuale � integra i dati storici sulla localizzazione degli i ncendi con il patrimonio di

conoscenze del territorio e di esperienze di interv enti antincendio maturate dalle Stazioni forestali e dagli Uffici distrettual i

Incarico a Dipartimento AGRISELVITER Università Torino

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PREVISIONE - realizzazione cartografie del Pericolo e del Rischi o incendi boschivi

Pericolo

Pericolo storico Pericolo antropico Pericolo territoriale

Pericolo incendi boschivi

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Carta del Pericolo incendi boschivi

•sottoposta all’esame degli UDF,

•che hanno proposto modifiche laddove le condizioni locali determinano livelli di pericolo differenti da ciò che il modello di calcolo restituisce utilizzando le sole informazioni cartografiche.

pericolo d'incendio boschivo - ripartizione % delle superfici boscate

elevato6%

medio24%

basso18%

trascurabile52%

100388251

totale boscato (tipi forestali)

52202.385trascurabile

1870.040basso

2491.600medio

624.226elevato

%haPERICOLO

Pericolo

Pericolo storico Pericolo antropico Pericolo territoriale

PERICOLO INCENDI BOSCHIVI

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RISCHIO INCENDI BOSCHIVI

Carta del Rischio incendi boschivi

Unità analisi: 977 SETTORIomogenei dal punto di vista morfologico ed ambientale, di estensione media attorno ai 600 ha

Carta del Rischio incendi boschivi

Approfondiscimertodologia pericolo srtorico link presenrtazione.doc

% superfici boscate per classe di rischio incendi boschivi

elevato6%

medio23%

basso19%

trascurabile52%

100388251

totale boscato (tipi forestali)

52202.385trascurabile

1870.040basso

2491.600medio

624.226elevato

%haRISCHIO

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SCHEDE DI SETTORE (977/620)

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EFFETTI URBANISTICI DELLA CARTA DEL PERICOLO INCEND I BOSCHIVI

NORME ATTUAZIONE PUP art. 15 - Aree con penalità el evate

1. Sono aree con penalità elevate quelle che, per i particolari caratteri geologici, idrologici,

nivologici o forestali, sono esposte ad eventi altamente gravosi per combinazione d'intensità e

frequenza.

2. Nelle aree con penalità elevate è vietata ogni attività di trasformazione urbanistica ed edilizia,

fatte salve le opere di difesa e prevenzione volte alla riduzione o all'eliminazione del pericolo.

3. In deroga al comma 2 e a condizione che un apposito studio di compatibilità allegato al

progetto analizzi dettagliatamente le condizioni di pericolo e definisca gli accorgimenti

costruttivi di carattere strutturale, localizzativo e architettonico per la realizzazione degli

interventi e quelli per la loro utilizzazione atti a tutelare l'incolumità delle persone e a ridurre la

vulnerabilità dei beni, possono essere realizzati, previa autorizzazione della Provincia:

a) le opere di infrastrutturazione di rilevanza pubblica che non risultano delocalizzabili e non

contribuiscono a incrementare il carico insediativo esposto a pericolo;

b) le attività estrattive, le bonifiche agrarie e gli interventi di rimodellazione dei terreni quando

queste attività migliorano le condizioni di sicurezza delle persone e dei beni e, più in

generale, della stabilità dei suoli;

c) nelle sole aree con penalità elevate per eventi valanghivi, gli interventi conformi alla disciplina

concernente la difesa dal pericolo di valanghe prevista dalle norme provinciali in materia di

piste da sci e relativi impianti, nonché quelli aventi funzionalità a carattere stagionale;

d) nelle sole aree con penalità elevate per incendi boschivi, gli interventi conformi agli specifici

criteri di protezione e prevenzione dal pericolo di incendio boschivo stabiliti con deliberazione

della Giunta provinciale;

e) gli interventi sotterranei o aerei che non risultano esposti ai pericoli presenti in superficie e

che non possono influire negativamente su di essi.

4. Gli edifici esistenti alla data di entrata in vigore di questo piano urbanistico provinciale che

ricadono in aree con penalità elevate possono formare oggetto di interventi di ristrutturazione ai

sensi della legge urbanistica, senza aumento di volume, se sono adottati accorgimenti

costruttivi o di utilizzazione degli edifici sulla base di una specifica relazione tecnica che

dimostri la loro idoneità a ridurre la vulnerabilità delle persone e dei beni, fatto salvo quanto

previsto dalle lettere c) e d) del comma 3. Gli stessi edifici possono essere demoliti e ricostruiti,

anche su diverso sedime, se la relazione tecnica dimostra che l'intervento consente di ridurne

significativamente il grado di esposizione al pericolo o di realizzare opere di difesa e

prevenzione, previa autorizzazione della PAT

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NORME ATTUAZIONE PUP art. 16 - Aree con penalità me die

1. Sono aree con penalità medie quelle che, per i particolari caratteri geologici, idrologici,

nivologici o forestali, sono esposte ad eventi mediamente gravosi per combinazione d'intensità

e frequenza.

2. Nelle aree con penalità medie è vietata ogni attività di trasformazione urbanistica ed edilizia,

fatte salve le opere di difesa e prevenzione volte alla riduzione o all'eliminazione del pericolo.

3. In deroga al comma 2 e a condizione che un apposito studio di compatibilità allegato al

progetto analizzi dettagliatamente le condizioni di pericolo e definisca gli accorgimenti

costruttivi di carattere strutturale, localizzativo e architettonico per la realizzazione degli

interventi e quelli per la loro utilizzazione atti a tutelare l'incolumità delle persone e a ridurre la

vulnerabilità dei beni, possono essere realizzati:

a) gli interventi ammessi ai sensi del comma 3 dell'articolo 15;

b) le opere di infrastrutturazione e le bonifiche agrarie, previa autorizzazione della Provincia;

c) gli interventi ammessi ai sensi del comma 4 dell'articolo 15, con possibilità di ampliamento,

per gli edifici esistenti alla data di entrata in vigore di questo piano urbanistico provinciale,

non superiore al 10 per cento del volume esistente;

d) gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia, diversi da quelli di cui alle lettere a),

b) e c) e già previsti dai vigenti piani regolatori generali alla data di entrata in vigore di

questo piano urbanistico provinciale, purché siano realizzate apposite opere difensive che

consentano il declassamento della pericolosità o siano adottate, in relazione ai fenomeni

attesi, adeguate misure di sicurezza afferenti l'utilizzazione degli immobili; queste opere o

misure devono essere realizzate prima dell'inizio dei lavori; se ciò non risulta tecnicamente

possibile è ammessa la loro realizzazione prima della fine dei lavori o del collaudo, sulla

base di un programma temporale e finanziario da riportare nello studio di compatibilità.

4. Gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia previsti da nuovi strumenti di

pianificazione o loro varianti in aree con penalità media sono ammessi solo se questi strumenti

di pianificazione prevedono la realizzazione di apposite opere difensive che consentano il

declassamento della pericolosità o l'adozione di misure di sicurezza adeguate in relazione ai

fenomeni attesi. A tal fine gli strumenti di pianificazione e le loro varianti devono essere

supportati dallo studio di compatibilità previsto dal comma 3. Le strutture provinciali

competenti, in sede di esame delle previsioni degli strumenti di pianificazione secondo le

procedure previste dalla legge urbanistica, si esprimono al riguardo con parere vincolante

NORME ATTUAZIONE PUP art. 48 – Disposizioni transit orie e finali

L’entrata in vigore della carta di sintesi della pericolosità può avvenire anche per stralci

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PIANO PER LA DIFESA DEI BOSCHI DAGLI INCENDI 2010-2 019

PREVENZIONE

RIDURRE LA PROBABILITÀ DI INCENDI BOSCHIVI

MODIFICARE QUANTITÀ E QUALITÀ DEL COMBUSTIBILE NEI BOSCHI PIÙ A RISCHIO (PINETE DI PINO NERO)

selvicoltura preventiva :interventi colturali, in particolare nelle pinete di pino nero quali formazioni ad elevato rischio specifico

MIGLIORARE L’EFFICACIA (RAPIDITÀ) E SICUREZZA DELLE OPERAZIONI SPEGNIMENTO DEGLI INCENDI

BOSCHIVI

sistemi di opere AIBrealizzazione di opere e infrastrutture a supporto dell’attività di spegnimento e contrasto agli incen di, da terra e con mezzi aerei

MINIMIZZARNE I DANNI

PRIORITA’ INTERVENTI COLTURALI DI RINATURALIZZAZIONE

IN PINETE DI PINO NERO

CRITERI:

�Su formazioni con buona accessibilità

�Che presentino buone potenzialità di evoluzione ver so formazioni a latifoglie termofile

�Nelle quali l’intervento sarebbe comunque antiecono mico

�Negli stadi giovanili densi, diradamenti finalizzati al miglioramento della struttura e quindi della stabilità

�Nelle situazioni più evolute, favorire le latifogli e prevalentemente con tagli a buche

�In soprassuoli lacunosi, soggetti a schianti e prob lemi fitosanitari, interventi decisi anche a carattere di sgombero

PIANO PER LA DIFESA DEI BOSCHI DAGLI INCENDI 2010-2 019

PREVENZIONE - SELVICOLTURA PREVENTIVA

Interventi prioritari a carico della PAT (LP 11/2007 art. 10)

Individuati in Cartografia di Piano 1:10.000

475totale

170TRENTO

45TIONE

85ROVERETO

175RIVA

sup. da percorrere[ha]

UDF

UDF Rovereto-Riva -Zona Rivasuperfici di intervento sul pino nero [ha]

57577%

17523%

pinete pino nero

interventi previsti

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SISTEMI AIB

PIANO PER LA DIFESA DEI BOSCHI DAGLI INCENDI 2010-2 019

PREVENZIONE – SISTEMI DI OPERE AIB

SISTEMA AIB = complesso integrato di opere coordinate,

finalizzate alla prevenzione e allo spegnimento di eventuali incendi,

e concepito in relazione alle caratteristiche morfologiche e ambientali

nonché al profilo di vulnerabilità delle aree interessate

CRITERI GENERALI:

�· favorire il più possibile l’accessibilità alle are e boscate a rischio d’incendio, con strade o sentieri

�· creare riserve d’acqua di piccole dimensioni (15 – 30 m3) in zone strategiche e facilmente raggiungibili con i mezzi, per poter int ervenire in tempi brevissimi

�· creare riserve d’acqua di maggiori dimensioni (100 – 150 m3) in zone con scarsità di approvvigionamento o più difficilmente raggiungibil i

�· creare una rete di aree per l’atterraggio di elico tteri in prossimità dei serbatoi e nei vari punti strategici presenti sul territorio

� Garantire la sicurezza degli operatori AIB

Si prevedono interventi su 98 sistemi AIB,

In parte di nuova realizzazione

In parte di completamento o potenziamento dell’esis tente

STRADE

PIANO PER LA DIFESA DEI BOSCHI DAGLI INCENDI 2010-2 019

STRADE FORESTALI ANTINCENDIO:

�Criteri di progettazione e realizzazione

�Criteri per la collocazione

�Misure di mitigazione dei possibili effetti idrogeologici e paesaggistici VAS)

�Misure di mitigazione dei possibili impatti sulle specie e gli habitat in SIC e ZPS (Valutazione d’Incidenza)

PREVENZIONE – OPERE AIB

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SERVIZIO FORESTE E FAUNA SINTESI NON TECNICA DEL PIANO PER LA DIFESA DEI BOSCHI DAGLI INCENDI

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SENTIERI ANTINCENDIO

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PREVENZIONE – OPERE AIB

SENTIERI ANTINCENDIO

�Criteri di progettazione e realizzazione

�Criteri per la collocazione

APPRESTAMENTI A TERRA PER MEZZI AEREI

PIANO PER LA DIFESA DEI BOSCHI DAGLI INCENDI 2010-2 019

PREVENZIONE – OPERE AIB

PIAZZOLE ELICOTTERO

�Criteri di progettazione e realizzazione

�Criteri per la collocazione

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SERVIZIO FORESTE E FAUNA SINTESI NON TECNICA DEL PIANO PER LA DIFESA DEI BOSCHI DAGLI INCENDI

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BACINI D’ACCUMULO A CIELO APERTO

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OPERE DI RACCOLTA E DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA

�Criteri di progettazione e realizzazione

�Criteri per la collocazione

�Misure di mitigazione dei possibili effetti paesaggistici VAS)

�Misure di mitigazione dei possibili impatti sulle specie e gli habitat in SIC e ZPS (Valutazione d’Incidenza)

PREVENZIONE – OPERE AIB

BACINI D’ACCUMULOA CIELO APERTO

SERBATOI INTERRATI

PIANO PER LA DIFESA DEI BOSCHI DAGLI INCENDI 2010-2 019

PREVENZIONE – OPERE AIB

OPERE DI RACCOLTA E DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA

VASCONI INTERRATI

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OPERE DI RACCOLTA E DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA

PIANO PER LA DIFESA DEI BOSCHI DAGLI INCENDI 2010-2 019

PREVENZIONE – OPERE AIB

OPERE DI RACCOLTA E DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA

CONDOTTE

PUNTI DI PRELIEVO

SISTEMI AIB - CRITERI DI PIANIFICAZIONE

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CRITERI di partenza :

�Progettazione per ambit i territoriali omogenei, composti da 1 o più settor i

�Schede di settore e carta del rischio incendi bosch ivi come ausilio informativo

�Nuova viabilità:

�escludere, se non per l'attraversamento, le aree a basso rischio di incendio;

�considerare l’effettiva possibilità di realizzazione senza impatto eccessivo su morfologia e naturalità dei luoghi.

�Evitare di proporre opere di elevato impatto all'in terno di aree destinate alla conservazione della natura, se non ampiamente motivate e prive di alternative

PREVENZIONE – SISTEMI DI OPERE AIB PREVISTI 2010-2019

UDF individuazione oper e

CRITERI aggiuntivi :

�Assegnazione budget di riferimento per ogni UDF

� a partire dalla presumibile disponibilità finanziaria da destinare a gli interventi AIB,

�comprensiva anche di un fondo di riserva per imprev isti ed interventi urgenti (pur non avendo il PDBI valore di piano fin anziario)

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SERVIZIO FORESTE E FAUNA SINTESI NON TECNICA DEL PIANO PER LA DIFESA DEI BOSCHI DAGLI INCENDI

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OPERE AIB PREVISTE: QUANTITA' STIMATE

tipo OPERE

PRIORITA' 1 OPERE

PRIORITA' 2

opere di presa e distribuzione

n. 17 opere presa n. 26 punti prelievo m lin. 2.300 condotte

n. 16 opere presa n. 46 punti prelievo m lin. 8.700 condotte

opere di accumulo mc 4.530 mc 3.000

piazzola elicottero n. 48 n. 91

strada forestale Km 78,4 Km 83,4 sentiero antincendio Km 64,5 Km 85,5

ELENCO DEI SISTEMI DI OPERE PREVISTI (ESTRATTO)

PIANO PER LA DIFESA DEI BOSCHI DAGLI INCENDI 2010-2 019

UDF BORGO

SISTEMA ANT CHIAVE INTERVENTO OPERA NOME COMUNE AMMINISTRATIVO PRIORITA' UMis TotaleArmentera-Boal de la Luna 030101 costruzione opera di presa Boal de la Luna RONCEGNO 1 n. 1

030102 costruzione opera di accumulo Boal de la Luna RONCEGNO 1 m3 120 030103 costruzione condotta Boal de la Luna RONCEGNO 1 m 200 030104 costruzione punto di prelievo Boal de la Luna RONCEGNO 1 n. 1 030105 costruzione piazzola elicottero Boal de la Luna RONCEGNO 1 n. 1 030106 potenziamento strada forestale Boal de la Luna RONCEGNO 1 m 600 030107 costruzione piazzola elicottero Armentera BORGO VALSUGANA 1 n. 1 030108 costruzione sentiero antincendio Malga Rizzon BORGO VALSUGANA,RONCEGNO 1 m 1.500 030109 costruzione piazzola elicottero Malga Rizzon RONCEGNO 1 n. 1 030110 potenziamento bacino a cielo aperto S.Giorgio BORGO VALSUGANA 1 m3 200

Brentana 031101 costruzione strada forestale Brentana SCURELLE,SPERA,STRIGNO 2 m 1.500 031102 costruzione piazzola elicottero Brentana SPERA 2 n. 1 031103 costruzione opera di accumulo rio Brentana SCURELLE 2 m3 10

Col Cantiero - Val Busa 030901 costruzione strada forestale Val Busa CASTELLO TESINO 1 m 750

030902 costruzione piazzola elicottero Val Busa CASTELLO TESINO 1 n. 1 Coste - Reor 031001 costruzione strada forestale Reor IVANO-FRACENA 1 m 600

031002 potenziamento strada forestale Coste IVANO-FRACENA,VILLA AGNEDO 2 m 1.200 031003 costruzione piazzola elicottero Reor IVANO-FRACENA 1 n. 1 031004 costruzione punto di prelievo Coste I° IVANO-FRACENA 2 n. 1 031005 costruzione sentiero antincendio Reor - Val Bronzale IVANO-FRACENA,OSPEDALETTO 1 m 1.400 031006 costruzione sentiero antincendio Val Bronzale - Col dei Pini OSPEDALETTO 1 m 1.000 031007 costruzione punto di prelievo Coste II° IVANO-FRACENA 2 n. 1 031008 costruzione punto di prelievo Coste III° IVANO-FRACENA 2 n. 1 031009 costruzione punto di prelievo Coste IV° IVANO-FRACENA 2 n. 1 031010 costruzione punto di prelievo Coste V° IVANO-FRACENA 2 n. 1

Pale dei Grignati 030801 costruzione piazzola elicottero Pale dei Grignati GRIGNO 2 n. 1 030802 costruzione piazzola elicottero Sasso Rosso CINTE TESINO 2 n. 1 030803 costruzione piazzola elicottero Animezza - Pale CINTE TESINO 2 n. 1

Pale di Strazetta 030201 costruzione piazzola elicottero Pale di Strazetta OSPEDALETTO 2 n. 1 030202 costruzione sentiero antincendio Pale di Strazetta OSPEDALETTO 2 m 4.200

Picosta -Tressina 030601 costruzione strada forestale Tressina CASTELLO TESINO 1 m 2.200 Solivi di Tellina 030401 potenziamento opera di presa Solivi di Tellina CASTELLO TESINO 1 n. 1

030402 costruzione opera di accumulo Solivi di Tellina CASTELLO TESINO 1 m3 50 030403 costruzione punto di prelievo Solivi di Tellina CASTELLO TESINO 1 n. 1 030404 costruzione piazzola elicottero Solivi di Tellina CASTELLO TESINO 1 n. 1 030405 potenziamento sentiero antincendio loc. Baia CASTELLO TESINO 1 m 1.250 030406 costruzione sentiero antincendio Val d'Aron CASTELLO TESINO 1 m 1.100

Val Calgera 030701 potenziamento sentiero antincendio Paleselle - Scaffa Rossa GRIGNO 2 m 1.000 030703 costruzione piazzola elicottero Scaffa Rossa GRIGNO 2 n. 1 030704 costruzione piazzola elicottero Col delle Mandre GRIGNO 2 n. 1

Volti - Silana 030501 costruzione strada forestale Volti - Silana PIEVE TESINO 1 m 1.200

PREVENZIONE – SISTEMI DI OPERE AIB PREVISTI 2010-2019Area di inseribilitàdel piano:

�Opere PDBI a priorità 2

�Opere previste dai Piani di Gestione Forestale (LP 11/2007 art. 11), a patto che:

�Rispondano ad una logica di sistema AIB

�Siano a servizio di settori ad indice di Rischio incendi boschivi elevato o medio

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UDF ROVERETO (ESTRATTO)

SISTEMA CODICE OPERA

COMUNE AMMIN.

TIPO OPERA NOME OPERA

nuova / potenziamento

u. misu

ra dimens. PRIORI

TA'

100701 Besenello sentiero antincendio Dell'Imperatore nuova m 4000 2 Scanuppia

100702 Besenello piazzola elicottero Dell'Imperatore nuova n. 1 2

100801 Besenello strada forestale Val di Gola nuova m 800 1

100802 Besenello opera di presa Val di Gola nuova n. 1 1

100803 Besenello opera di accumulo Val di Gola nuova m3 150 1

100804 Besenello punto di prelievo Val di Gola I° nuova n. 1 1

100805 Besenello sentiero antincendio Torrione nuova m 800 2

100806 Besenello sentiero antincendio Baita del Giudice nuova m 1600 2

100807 Besenello sentiero antincendio Monte Mosna nuova m 2400 2

100808 Besenello punto di prelievo Val di Gola II° nuova n. 1 2

100809 Besenello piazzola elicottero Val di Gola I° nuova n. 1 2

100810 Besenello piazzola elicottero Val di Gola II° nuova n. 1 2

100811 Besenello piazzola elicottero Val di Gola III° nuova n. 1 2

Val di Gola

100812 Besenello piazzola elicottero Val di gOla IV° nuova n. 1 2