Sinergia fra Confindustria e `bandi · Sinergia fra Confindustria e `bandi LA DISOCCUPAZIONE...

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Sinergia fra Confindustria e `bandi LA DISOCCUPAZIONE giovani- le è legata al mismatch fra domanda e offerta. L'incontro `sfuggente' sem- pre più d'ora in avanti arriverà gra- zie alla scuola secondaria superiore: l'alternanza scuola-lavoro, con la leg- ge 107 del 2015, è divenuta obbligo per gli studenti del triennio, e si tra- durrà in 200 ore di pratica extrasco- lastica per i ragazzi dei licei e di 400 ore per i tecnici e professionali. Un primo incontro c'è stato ieri a Siena, all'istituto Bandini dove Confindu- stria Toscana Sud ha portato il con- vegno `Industriamoci', annuncian- do la disponibilità di una cinquanti- na di imprese del territorio ad ospita- re studenti (stage, testimonianze, vi- site aziendali e project work) e di una decina di istituti tecnici e profes- sionali pronti a cogliere l'occasione. «Il titolo dell'iniziativa dice molto - introduce il presidente Andrea Fa- bianelli -: dobbiamo avvicinare l'in- dustria alle esigenze del mondo del lavoro, a partire dai giovani, il no- stro futuro. I ragazzi vanno portati dallo studio alla realtà, che è l'impre- sa stessa. E il raggio d'azione non è Siena né la Toscana, ma il mondo: per essere competitivi dobbiamo cambiare passo». L'evento al Bandini ha visto la parte- cipazione di esponenti di Confindu- stria nazionale, che hanno illustrato l'impegno dell'Associazione sul te- ma dell'alternanza, di imprenditori con le loro positive testimonianze e di un centinaio di studenti dell'isti- tuto senese, che con le loro doman- de ed esperienze hanno condotto il seminario stesso. Il punto di parten- za di tale avvicinamento e buona pra- tica è l'istituto Bandini, scuola eccel- lente su questa strada: «Questa è la scuola che va fuori dalla scuola - di- ce il preside Alfredo Stefanelli -: l'inserimento in azienda dell'allievo assume una funzione dimostrativa e di certificazione delle conoscenze ac- quisite. E' necessario che tra scuola e mondo del lavoro esista una colla- borazione stretta, sia in termini di ri- sultati di apprendimento, sia di co- na cin q uantina di imprese locali ospiteranno i ragazzi noscenza `anticipata'. Sempre però che si tratti di progetti concreti, e in ore curriculari, perché questa è la formazione vera». Nulla più a che vedere con il fare le fotocopie, precisa Bruno Scuotto, vi- cepresidente Piccola Industria: «Le imprese diventano luoghi di forma-

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Sinergia fra Confindustria e `bandiLA DISOCCUPAZIONE giovani-le è legata al mismatch fra domandae offerta. L'incontro `sfuggente' sem-pre più d'ora in avanti arriverà gra-zie alla scuola secondaria superiore:l'alternanza scuola-lavoro, con la leg-ge 107 del 2015, è divenuta obbligoper gli studenti del triennio, e si tra-durrà in 200 ore di pratica extrasco-lastica per i ragazzi dei licei e di 400ore per i tecnici e professionali. Unprimo incontro c'è stato ieri a Siena,all'istituto Bandini dove Confindu-stria Toscana Sud ha portato il con-vegno `Industriamoci', annuncian-do la disponibilità di una cinquanti-na di imprese del territorio ad ospita-re studenti (stage, testimonianze, vi-site aziendali e project work) e diuna decina di istituti tecnici e profes-sionali pronti a cogliere l'occasione.«Il titolo dell'iniziativa dice molto -introduce il presidente Andrea Fa-

bianelli -: dobbiamo avvicinare l'in-dustria alle esigenze del mondo dellavoro, a partire dai giovani, il no-stro futuro. I ragazzi vanno portatidallo studio alla realtà, che è l'impre-sa stessa. E il raggio d'azione non èSiena né la Toscana, ma il mondo:per essere competitivi dobbiamocambiare passo».L'evento al Bandini ha visto la parte-cipazione di esponenti di Confindu-stria nazionale, che hanno illustratol'impegno dell'Associazione sul te-ma dell'alternanza, di imprenditoricon le loro positive testimonianze edi un centinaio di studenti dell'isti-tuto senese, che con le loro doman-de ed esperienze hanno condotto ilseminario stesso. Il punto di parten-za di tale avvicinamento e buona pra-tica è l'istituto Bandini, scuola eccel-lente su questa strada: «Questa è lascuola che va fuori dalla scuola - di-ce il preside Alfredo Stefanelli -:

l'inserimento in azienda dell'allievoassume una funzione dimostrativa edi certificazione delle conoscenze ac-quisite. E' necessario che tra scuolae mondo del lavoro esista una colla-borazione stretta, sia in termini di ri-sultati di apprendimento, sia di co-

na cin q uantinadi imprese localiospiteranno i ragazzi

noscenza `anticipata'. Sempre peròche si tratti di progetti concreti, e inore curriculari, perché questa è laformazione vera».Nulla più a che vedere con il fare lefotocopie, precisa Bruno Scuotto, vi-cepresidente Piccola Industria: «Leimprese diventano luoghi di forma-

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zione, con la pratica dell'alternanzache è respirare aria di azienda: il ra-gazzo ha l'opportunità di capire co-me si lavora, di conoscere la gerar-chia della società e di capire se si èportati per quel lavoro. Questa prati-ca è un valore aggiunto per l'impre-sa stessa: la `fabbrica 4.0' ospita e habisogno di voi, il viatico per miglio-rare la nostra attività».Infine la svolta (di oggi) si legge neinumeri (di domani), mostrati daCarmela Mazza, area lavoro di Con-findustria: «Il nostro handicap è nel3,7% di ragazzi oggi avviati all'istru-zione-lavoro. Quindi è arrivata lalegge 107 e siamo passati, l'annoscorso, dai 270 mila studenti impe-gnati nell'alternanza a 720mila, chea pieno regime saranno 1,5 milioni:il percorso crea un rapporto struttu-rato con tutto ciò che è extrascuola.E' diritto degli studenti imparare an-che a lavorare».

Paola Tomassoni

«L'anno scorso, per me ilquarto, sono stato in unostudio di architettura diLisbona per due mesi.L'esperienza pratica è statala realizzazine di unplastico. E' un'introduzioneal mondo del lavoro el'occasione per vedere se lascelta di studi è giusta»

GiuliaZampiMarketing

«Per oltre un mese holavorato in una società inInghilterra, traducendo ilsito dell'ente dall'ingleseall'italiano. Ho capito divoler tornare all'estero alavorare in futuro:l'ambiente internazionale ela visione dinamica sonocoinvolgenti e motivanti»

Alessiortolotta

Commerciale

«Ho fatto l'alternanzastudio-lavoro in Portogalloin un'agenzia che si occupadi intermediazione fraPaesi. Poi sono stato per unperiodo in anca Mps, arearetail, sviluppando ilprogetto di un contocorrente per minorenni»

ECCO LE I DEE PARTORITE DALLE ESPER IENZA I N AZ IENDA

Caria prepagata per minorenniPlastico innovativo fatto a Lisbona«L'ANNO scorso abbiamo avutocirca 300 ragazzi, fra terze, quartee quinte, in alternanza scuola-la-voro. Sono opportunità formativeed esperienze che fanno crescere:la scuola ha rapporti con enti edimprese, sul territorio ma ancheoltre confini, in Europa», raccon-ta la professoressa Palma Rizzi, re-ferente per l'istituto Bandinidell'alternanza. Non è un caso al-lora che a moderare il convegnoieri fosse Alessio Bartolotta, stu-dente di quinta, indirizzo com-merciale e lui stesso protagonistadi un progetto Erasmus: Alessioinfatti è stato l'anno scorso in Por-

togallo, in un'agenzia di interme-diazione fra il nostro Paese e quel-lo. «Mi sono occupato di fatture erapporti commerciali fra imprese.Poi l'altra esperienza per me mol-to importante è sta qui a Siena inBanca Mps, area retail, per cuiproprio il 21 ottobre prossimoavremo ospiti qui a scuola i refe-renti della Banca ed io presenteròil progetto sviluppato durante l'al-ternanza studio-lavoro: un conto

corrente e una carta prepagata perminorenni».E' il caso di definirla `una scuoladi vita', come sono stati i due me-si di Angelo Kostandini, altro stu-dente del Bandini, indirizzo Cat,ex geometri, anche lui andato inErasmus in Portogallo: «Sono sta-to in un grande studio di architet-tura a Lisbona. Un vero lavoro inteam, con studenti, stagisti da tut-ta Europa. Io ho realizzato un pla-stico ed è stato davvero interessan-te: è la lezione di studio che pren-de forma e ti fa crescere. Capiscile potenzialità dei tuoi strumentie come si lavora: sono occasioniformative in cui ti metti alla pro-va, valuti se hai fatto la scelta distudio giusta e se l'hai sfruttataadeguatamente. Nel mio caso èstata la conferma di una buona

scelta, mi sono trovato bene e miè piaciuto. Con i ragazzi conosciu-ti a Lisbona sono sempre in con-tatto, abbiamo fatto un gruppoWhatsapp. Sono passaggi che tilanciano, segnano e rimangono».Un discorso di prospettive, spe-ranze ne ha tratto invece GiuliaZampi, studentessa all'ultimo an-no dell'indirizzo marketing: «So-no stata oltre un mese e 5 giorniin Inghilterra, lavorando in unacompagnia che si occupa di trova-re sistemazioni, tirocini formati-vi, alloggi, ai giovani che si reca-no nel Regno Unito. Nello specifi-co ho contribuito a tradurre il sitodi questo ente dall'inglese all'ita-liano. L'esperienza mi ha insegna-to a lavorare in gruppo, per obiet-tivi e a gestire il tempo di lavoro.Ora finisco gli studi qui, ma la spe-ranza è di tornare all'estero a lavo-rare: ho trovato un'altra mentali-tà, un ambiente internazionale,motivante ed efficiente».

Paola Tomassoni