SINDACATO• Flaei, volano i consensi e le adesioni · S ulle montagne d’Abruzzo fa capolino la...

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Q ualsiasi organizza- zione, a partire da quelle sinda- cali di rappresentanza dei lavoratori, non deve mai cadere nella tenta- zione dell’autoreferen- zialità e in quella che qualcuno chiama la ver- tigine del successo. Quando questo accade si iniziano a perdere di vista la vere finalità del proprio agire e una peri- colosa logica del prima- to burocratico comincia ad insidiare la creatività e la capacità di risposta. Ci sono però segnali che non devono essere sottovalutati perché costituiscono la prova di un’azione efficace e la misura più sicura di una vocazione al dialo- go ed alla buona rappre- sentanza degli interessi in gioco. Come Flaei - al 31 dicembre 2008 - ci siamo messi in luce come primo sindacato all’interno del settore elettrico superando la Filcem. Si tratta di un successo che va al di là dell’aspetto simbolico e testimonia la forza della Flaei che era già uscita confermata dalle elezio- ni per il rinnovo dei ver- tici di Arca e Fisde. Oggi la nostra federa- zione rappresenta qual- cosa come il 41,1% del totale dei lavoratori elettrici iscritti al sinda- cato e il 27,5% di tutti gli occupati del compar- to. Si tratta di numeri e dati che raccontano, certo, di un settore ad elevato tasso di sindaca- lizzazione ma al con- tempo anche di lavora- tori attenti a quello che fanno le loro organizza- zioni di rappresentanza e disposte a rimettere in discussione inerzie ed equilibri consolidati per vedere realizzate le pro- prie aspirazioni profes- sionali, familiari e per- sonali. I risultati della Flaei non nascono dal caso o, tanto meno, da una capricciosa oscillazione delle N el febbraio 1999 veniva promulgato il cosiddetto decre- to Bersani (D. Lgs. 79/99) che apriva le porte dell’Italia al rece- pimento della Direttiva Comunitaria 96/92/CE in materia di liberalizzazione del Settore elettrico. A dieci anni da quell’e- vento, le cui scelte nostrane sono andate oltre l’apertura del merca- to alla concorrenza, che ha visto il monopolista Enel cedere pezzi di assetti industriali in Italia e il Sistema Elettrico Nazionale per- dere controllo e consistenza, si possono fare alcune considera- zioni. Le Aziende entrate nel busi- ness elettrico italiano, nate o potenziate con lo «spezzatino Enel» e con la progressiva aper- tura del mercato elettrico, hanno macinato utili rilevanti e presen- tano buoni e solidi bilanci. I risultati ottenuti sono l’effetto combinato di diversi fattori: l’ef- ficientamento del Comparto pro- duttivo; un sistema di Borsa elet- trica «premiante» per tutte le Imprese di generazione; tariffe generose per chi investe nelle Fonti rinnovabili; rendite di posi- zione per chi opera nel decommi- sioning del nucleare; drastica riduzione degli investimenti nelle Reti; buone remunerazioni rico- nosciute dall’Aeeg per chi opera nella Trasmissione e nella Distribuzione; processi di segretario generale Flaei Carlo De Masi Settore elettrico: dopo dieci anni è tempo di bilanci L’EDITORIALE• segueapag.2 Periodico della Flaei-Cisl Spedizione in abbonamento postale Art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - punto 2 dell’Art. 1 del DPCM N°294/2002 Anno LVIII N°4 del 15 dicembre 2009 SINDACATO• Flaei, volano i consensi e le adesioni Con oltre 41% di iscritti è primato nel settore degli elettrici (...) Speciale Energia Riunione Segretari Flaei Progetto Giovani Servizioapag.10e11 Servizioapag.3 Servizioapag.13 S i è tenuta nella caratteristica cor- nice di Rocca di Papa la prima edizione del «Festival Internazionale del lavoro». È stata definita dagli addetti ai lavori come la Cernobbio del lavoro, vista la qualificata rappresentanza dei convenu- ti, esponenti del mondo della politica, del sindacato, dell’economia, dell’indu- stria e della cultura sociale. Tra questi, il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, l'europarlamentare del Pd, Silvia Costa, il professor Andrea Ciampani dell’Università Lumsa di Roma, il professor Leonardo Becchetti, direttore di benecomune.net, il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss- Kahn. servizioallepagine7,8e9 Festival del Lavoro segueapag.2 (…) La Sardegna, occasione di incontro per i segretari Flaei --

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Q ual s i a s iorganizza-zione, a

partire da quelle sinda-cali di rappresentanzadei lavoratori, non devemai cadere nella tenta-zione dell’autoreferen-zialità e in quella chequalcuno chiama la ver-tigine del successo.Quando questo accadesi iniziano a perdere divista la vere finalità delproprio agire e una peri-colosa logica del prima-to burocratico cominciaad insidiare la creativitàe la capacità di risposta.Ci sono però segnali

che non devono esseresottovalutati perchécostituiscono la provadi un’azione efficace ela misura più sicura diuna vocazione al dialo-go ed alla buona rappre-sentanza degli interessiin gioco. Come Flaei -al 31 dicembre 2008 -ci siamo messi in luce

come primo sindacatoall’interno del settoreelettrico superando laFilcem. Si tratta di unsuccesso che va al di làdell’aspetto simbolico etestimonia la forza dellaFlaei che era già uscitaconfermata dalle elezio-ni per il rinnovo dei ver-tici di Arca e Fisde.Oggi la nostra federa-zione rappresenta qual-cosa come il 41,1% deltotale dei lavoratorielettrici iscritti al sinda-cato e il 27,5% di tuttigli occupati del compar-to. Si tratta di numeri e

dati che raccontano,certo, di un settore adelevato tasso di sindaca-lizzazione ma al con-tempo anche di lavora-tori attenti a quello chefanno le loro organizza-zioni di rappresentanzae disposte a rimettere indiscussione inerzie edequilibri consolidati pervedere realizzate le pro-prie aspirazioni profes-sionali, familiari e per-sonali. I risultati dellaFlaei non nascono dalcaso o, tanto meno, dauna capricciosaoscillazione delle

N el febbraio 1999veniva promulgatoil cosiddetto decre-

to Bersani (D. Lgs. 79/99) cheapriva le porte dell’Italia al rece-pimento della DirettivaComunitaria 96/92/CE inmateriadi liberalizzazione del Settoreelettrico. A dieci anni da quell’e-vento, le cui scelte nostrane sonoandate oltre l’apertura del merca-to alla concorrenza, che ha vistoil monopolista Enel cedere pezzidi assetti industriali in Italia e ilSistema Elettrico Nazionale per-dere controllo e consistenza, sipossono fare alcune considera-zioni.Le Aziende entrate nel busi-

ness elettrico italiano, nate opotenziate con lo «spezzatinoEnel» e con la progressiva aper-tura del mercato elettrico, hannomacinato utili rilevanti e presen-tano buoni e solidi bilanci. Irisultati ottenuti sono l’effettocombinato di diversi fattori: l’ef-ficientamento del Comparto pro-duttivo; un sistema di Borsa elet-trica «premiante» per tutte leImprese di generazione; tariffegenerose per chi investe nelleFonti rinnovabili; rendite di posi-zione per chi opera nel decommi-sioning del nucleare; drasticariduzione degli investimenti nelleReti; buone remunerazioni rico-nosciute dall’Aeeg per chi operanella Trasmissione e nellaDistribuzione; processi di

segretario generale FlaeiCarlo De Masi

Settoreelettrico:dopodieci anniè tempodi bilanci

L’EDITORIALE•

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Periodico della Flaei-Cisl Spedizione in abbonamento postale Art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - punto 2 dell’Art. 1 del DPCM N°294/2002 Anno LVIII N°4 del 15 dicembre 2009

SINDACATO•

Flaei, volano i consensi e le adesioniCon oltre 41% di iscritti è primato nel settore degli elettrici

(...)

SpecialeEnergia

RiunioneSegretariFlaei

ProgettoGiovani

Servizioapag.10e11

Servizioapag.3

Servizioapag.13

Si è tenuta nella caratteristica cor-nice di Rocca di Papa la prima

edizione del «Festival Internazionale dellavoro».È stata definita dagli addetti ai lavori

come la Cernobbio del lavoro, vista laqualificata rappresentanza dei convenu-ti, esponenti del mondo della politica,del sindacato, dell’economia, dell’indu-stria e della cultura sociale. Tra questi,il ministro del Lavoro, MaurizioSacconi, il segretario della Cisl,Raffaele Bonanni, l'europarlamentaredel Pd, Silvia Costa, il professor AndreaCiampani dell’Università Lumsa diRoma, il professor Leonardo Becchetti,direttore di benecomune.net, il direttoregenerale del Fondo MonetarioInternazionale, Dominique Strauss-Kahn.

servizioallepagine7,8e9

Festival del Lavoro

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La Sardegna, occasione di incontro per i segretari Flaei

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p r i m o p i a n op r i m o p i a n o

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DALLA PRIMA PAGINA

Settore elettrico: dopo dieci anni è tempo di bilanci

flaei, volano i consensi e le adesioni

efficientamento spinti che hanno coinvolto anche le ex Municipalizzate.A tutto questo non ha corrisposto alcun vantaggio per Utenti e

Lavoratori: si pagano le bollette più care d’Europa; vi è stato il calo occupazio-nale italiano più rilevante in assoluto; abbiamo la peggiore qualità del servizio,in particolare al Sud. I dubbi avanzati dalla Flaei, sulle modalità del processo diliberalizzazione mostrano che avevamo visto bene. L’energia elettrica, non puòessere considerata un bene di consumo comune, essa rappresenta un servizio diprima necessità, la cui fruizione va opportunamente regolamentata e controllata.Al di là degli assetti proprietari (privatizzazioni) e gestionali, come Flaei abbia-mo sempre avvertito e manifestato l’esigenza di un controllo pubblico. Flaei eCisl hanno, in tal senso, elaborato analisi e formulato proposte (sottoposte aPolitica, Governo e Istituzioni), rimaste finora inascoltate e tese a conciliare losviluppo dei mercati con la tutela dell'interesse collettivo. In particolare, peraffrontare le criticità che si sono determinate nel Sistema Energetico/AmbientaleItaliano, la Flaei propone:la costituzione di una Cabina di regia/Osservatorio per l'Energia/Ambiente,

presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la partecipazione deiMinisteri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, di Rappresentanti delleIstituzioni e delle Forze Sociali e Produttive;un Tavolo di concertazione programmatica per coordinare le scelte infrastrut-

turali e definire, a monte, le necessità rispetto ai bisogni (Rigassificatori,Termovalorizzatori, Centrali, Reti, Siti nucleari, ecc.);il rafforzamento del Polo pubblico (Autorità di Settore, Gestore Servizi

Energetici, Borsa Energia, Acquirente Unico, Ricerca), che interagisca con EntiLocali e Territorio; una presenza sociale nell'Autorità; unitarietà e terzietà di Retie Misura; uniformità di prezzo e qualitàdei servizi in tutto il Paese;e interventi per:• l’efficienza e il rispar-

mio energetico, che possonocostituire la prima vera fontealternativa;• l’ambientaliz-

zazione per l'ab-battimento dellaCO2, al fine diconseguire gliobiettivi di

Kyoto e il miglioramento della qualità della vita dei Cittadini;• gli investimenti strutturali per le Reti, finalizzati a superare il divario fra

Nord e Sud del Paese e a consentire lo sviluppo delle Energie integrative, con lagenerazione distribuita e le Reti interattive;• il sostegno allo sviluppo delle Fonti rinnovabili, attraverso accordi di

programma con l’industria dell'indotto (oggi prodotto all’Estero);• il rilancio della Ricerca di sistema, prevedendo finanziamenti pubblici e

mettendo in rete i Centri di eccellenza e le Università;• la realizzazione di un equilibrato mix energetico, anche attraverso il

ricorso nell’immediato al carbone pulito (con la captazione e segregazione dellaCO2 e l'utilizzo del carbone liquido) e, nella prospettiva, al nucleare, con garan-zie di sicurezza e il coinvolgimento di tutti i Soggetti sociali (anche per la costi-tuenda Agenzia Nucleare);• l’abbattimento delle tariffe, per riportarle nella media europea, garanten-

do la competitività delle Imprese italiane (in particolare le energivore) e persostenere le Famiglie e le Fasce deboli;• la partecipazione dei Lavoratori traguardando il capitalismo associativo

nella Governance delle Imprese energetiche;• una corretta informazione, attraverso il coinvolgimento e la partecipa-

zione consapevole di Comunità, Cittadini, Parti Sociali nei processi di realizza-zione di Infrastrutture energetiche;• un Federalismo Energetico, affinché ogni Realtà regionale contribuisca

con opere di sostegno, in base alle specificità del Territorio definendo un Pattosociale per lo Sviluppo sostenibile;• le compensazioni locali, premiando i Territori virtuosi.In sostanza, si tratta di creare un modello che porti vantaggi non solo alle

Imprese energetiche, ma anche a quelli che erano i principali destinatari delleriforme avviate dieci anni fa: i Cittadini/Consumatori, il Sistema produttivo ita-liano e i Lavoratori, attraverso un servizio più efficace ed efficiente e costi inlinea con quelli degli altri Paesi industrializzati. Sono questi, in maniera moltosintetica, i principali interventi, ormai indifferibili, che la Flaei, insieme alla Cisl,rivendica per il riposizionamento del Sistema Elettrico Nazionale a dieci annidalla sua liberalizzazione. Essi sono il miglior volano per uno sviluppo eco-com-patibile sia dal punto di vista economico che sociale, con ricadute positive per ilPaese, anche per affrontare attrezzati gli effetti della crisi. Rispetto ai Clientidomestici, che sono quelli più tartassati sul versante tariffario, la Flaei sta realiz-zando una iniziativa editoriale, congiuntamente al Rie (Istituto di RicercheIndustriali ed Energetiche), con la pubblicazione di una Guida circa «Il sistemadei prezzi dell’energia elettrica per il consumatore domestico».

Carlo De Masi

(…)

preferenze dei lavoratori. La Flaei hacostruito giorno dopo giorno il suo pro-

filo di Federazione del fare, di organizzazionecapace in ogni momento di mettere la personaal centro e di lavorare su equilibri sempre piùavanzati di proposta e di contrattazione.Esserci sempre caratterizzati come organizza-zione dei diritti e dei doveri rappresenta un ele-mento aggiuntivo di credibilità che abbiamoportato, in ogni momento, al tavolo delle trat-tative e nel nostro confronto quotidiano con ilavoratori.Perché nella vita delle organizzazioni nulla

avviene a caso ma è sempre il risultato di un’a-zione, di una costruzione lenta e convincente,di una capacità sistematica di individuare unamission e mettersi al servizio delle esigenzepiù profonde dei lavoratori. Questo non signi-fica godere di una inesistente rendita di posi-zione ma soltanto riflettere con serenità sul

nostro agire e guardare nei numeri del nostrosuccesso un segno ed uno stimolo a proseguiresulla linea della moderazione, del confronto edel pragmatismo che da sempre contraddistin-guono la nostra identità.

villaggio luce

S ulle montagne d’Abruzzo fa capolino laneve. Segno che l’inverno è arrivato e

che un anno volge al termine. Ma la tragediache ha colpito questa regione d’Italia ha lascia-to il segno in una terra martoriata dal terremoto.La solidarietà ha compiuto dei piccoli mira-

coli e anche l’Arca, l’Associazione ricreativadei dipendenti dell’Enel, ha fatto la sua partecon l’acquisto di venti case mobili. Dopo gliostacoli burocratici, il dieci settembre scorso èstato finalmente inaugurato il «Villaggio Luce»,collocato in un’area adiacente alla zona Eneldell’Aquila. I colleghi abruzzesi mossi dallacommozione, hanno ringraziato tutti coloro chesi sono impegnati per la realizzazione di questoprogetto che contribuisce a ristabilire una con-dizione di «normalità» in un momento così dif-ficile e particolare.

Sopra il restyling del logo Flaei-Cislche verrà opportunamente utilizzatonella comunicazione sindacale futura

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p r i m o p i a n op r i m o p i a n o

RIUNIONE SEGRETARI•

Focus isolano per i segretari nazionaliLa Flaei ha riunito in Sardegna tutte le rappresentanze regionali

area mercatos.o.s .U na due giorni intensa quella organizzata

dalla Flaei il 24 e il 25 settembre scorsiin Sardegna. Duplice l’obiettivo: orga-

nizzare un incontro dei Segretari Generali Regionalie presentare il settimo numero della rivista«Sindacalismo» della Fondazione Enérgeia, sul temaProduttività e Fiducia alla presenza del SegretarioConfederale Cisl Gianni Baratta. Il focus «politico»di questo incontro isolano si è concentrato sulla riu-nione dei Segretari Regionali che hanno affrontatoquestionicomplessive di politica organizzativa esociale ed argomenti più tipicamente settoriali comela situazione energetica del Paese, i rapporti unitaricon le altre Federazioni del compartoelettrico, l’interlocuzione con leaziende ed il contratto di setto-re. La discussione, introdot-ta da un breve interventodel Segretario Generaledella Flaei, ha eviden-ziato il bisogno dirilanciare il sogget-to unitario dell’e-nergia anche attra-verso l’azione delCoordinamentoFlaei nominato dalCongresso con ilcompito di interfac-ciarsi col compartoenergia della Femca.Ma in parallelo la discus-sione si è allargata, comenaturale, alla dinamica dei rap-porti con Filcem e Uilcem.La Flaei punta all’unità, ad affrontare,

attraverso percorsi comuni con le altri Federazioni,la difficile congiuntura economico-sociale nonché ilrinnovo contrattuale in corso. Ma puntare all’unità,secondo la Federazione di Via Salaria, non significaricercareuna convergenza a tutti i costi, magari conchi persegue finalità contrarie all’interesse dei

Lavoratori elettrici con metodi estranei all’etica ealla cultura della Categoria. La riflessione sui per-corsi unitari non poteva incrociare il grande tema delrapporto con le aziende di settore. Un rapporto com-plicato e difficile, che necessita di un’azione sinda-cale propositiva a partire dal tema della sicurezza edalle situazioni di carenza di personale e di adeguatiinvestimenti in Enel Distribuzione. Ma questo movi-mento ad ampio raggio si innesta sulla discussionein corso in merito al rinnovo del contratto di settore;rinnovo che si inserisce all’interno dei delicati rap-porti confederali e alla riforma della contrattazione eche deve convergere verso risultati qualificanti - sia

sul versante economico che su quello nor-mativo - e in grado di cogliere anche

gli impegni differiti e una nuovaregolamentazione del dirittodi sciopero. A conclusionedell’incontro, ilSegretario Generaledella Flaei Carlo DeMasi, oltre a presenta-re l’impostazione chela Federazione sidarà finoall’AssembleaOrganizzativa - ancheattraversoCommissioni politichepermanenti, che suppor-teranno il lavoro della

Segreteria Nazionale e deiCollaboratori - ha tracciato le

strategie organizzative, contrat-tuali e sindacali da proporre ai lavora-

tori del settore elettrico. Uno sforzo di ela-borazione e di costruzione che farà leva su unQuadro Dirigente compatto e all’altezza della situa-zione per dare ai lavoratori le risposte di cui hannobisognoe a tutti gli iscritti alla Flaei la certezza dipoter contare su una organizzazione sindacale coesaa proiettarsi nel futuro.

C i capita sempre più spesso di ricevere mes-saggi e-mail da lavoratori dell’Area

Mercato «sfiniti» dai tanti problemi che incontranoogni giorno: clienti inferociti e minacciosi verso icolleghi dell’Enel, procedure informatiche vistosa-mente zoppicanti (il famoso crm8), pause pranzo chestanno diventando… virtuali. E ancora: promessa dinuove soluzioni tecniche e di supporto, che invece dirisolvere, amplificano i problemi. Insomma: a frontedi lavoratori che denunciano situazioni e difficoltàreali, l’azienda, negli incontri territoriali, o non darisposte o se le da sono risposte virtuali. Sembraquasi che qualcuno, all’interno dell’Azienda si stiaconvincendo che a forza di mandare in quiescenzachi lavora nell’Area Mercato e poggiando tutto sunuovi strumenti informatici, peraltro, zoppicanti, sipossa dare un servizio di qualità ai clienti.Ovviamente… non è così! L’Area mercato è investi-ta da enormi stravolgimenti e tutte queste novità sisarebberodovute affrontare con ben altre scelte daparte dei manager di turno, invece… invece hannopensato solo a fare esternalizzazioni di cattiva qua-lità, poggiando a volte su agenzie esterne che hannoacquisito clienti con modi a dir poco discutibili. Oraci vuole coraggio; l’azienda deve rapidamente rive-dere i propri progetti guardando in faccia la realtà perquello che è: è finita l’era dei dirigenti che guardan-do gli illusori numeri di tabelle excel si convinconoche«tutto va bene madama la marchesa!». La realtà,quella che si tocca con le mani, dice che tutte lenovità partorite in questi anni hanno solo portato adun innalzamento esponenziale dei crediti da riscuo-tere, una soddisfazione del cliente in caduta libera,una disorganizzazione organizzativa mai vista prima,e una insoddisfazione da parte di chi lavora inquest’Area alle stelle. E allora cara Enel, vogliamocontinuare con la «credit cup», le gite premio o tor-niamoa fare le cose seriamente?

In primo piano il segretarioconfederale della Cisl,Gianni Baratta, presente inSardegna in occasionedella riunione riservata aisegretari generali regionalidella Flaei. Fra i punti all’or-dine del giorno quelli relati-vi alla sicurezza e allacarenza di personale inEnel Distribuzione, ai rap-porti unitari con le altreFederazioni del compartoElettrico,oltre all’ annosa questioneenergetica nazionale.Nell’occasione si è presen-tato il settimo numero dellarivista «Sindacalismo» dellafondazione Enérgeia

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s e r v i z i c i s ls e r v i z i c i s l

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di Amedeo Testa

ASSOCIAZIONE SINDACALE•

Un mondo di servizigrazie alla tessera CislUna valida soluzione ad ogni problema

F orse non tutti lo sanno ma ogni iscrittoalla Flaei-Cisl ha un «mondo» di servizi,quasi tutti gratuiti, a cui può avere acces-

so, solo dimostrando di essere iscritto alla nostraOrganizzazione. Ogni Federazione di categoria(Elettrici, nel nostro caso, ma Metalmeccanici,Chimici, Scuola, Statali ecc.), offre ai propri asso-ciati una tutela diretta all’interno dei posti di lavoro,come ad esempio la stipula del contratto di lavoro,una difesa e una assistenza durante le riorganizza-zioni aziendali ecc. Tutto questo affianca, una seriedi servizi pertutti queibisogni/esi-genze che ilavora tor ip o s s o n oavere al difuori delp r o p r i oambiente dil a v o r o .Proprio perassicurare ailavora tor iuna tutelaindividuale,familiare esociale piùefficace edestesa laCisl mette adisposizione una serie di servizi che spaziano dallatutela previdenziale, alle problematiche fiscali e abi-tative, alla difesa dei consumatori, al tempo liberoed alla formazione professionale. Oltre ad offrireassistenza e consulenza nei settori sopra citati, la

Cisl interviene anche nel campo della cooperazione,delle nuove professionalità, della solidarietà ai paesiin via di sviluppo, dell'assistenza agli immigrati.In ogni città italiana gli iscritti alla Flaei possonotrovare strutture polivalenti della Cisl alle qualirivolgersi per trovare le risposte ai loro problemi. Ilnumero verde 800-249307 offre tutte le informazio-ni possibili sulle attività offerte dai centri serviziCisl. Per avere un’idea concreta di quanto possaessereefficace la tessera Flaei - anche se questiesempi sono assolutamente incompleti in quanto ivantaggi che si possono ottenere con la tessera Cislsono tantissimi - abbiamo pubblicato nei riquadri

qui sottoa l c u n iesempi ,facendorisaltaregli enor-m irisparmiche sipossonoottenereutilizzan-do in o s t r iserv iz i .A talunipuò sem-b r a r eincredi-bile cheun «inve-

stimento» di pochi Euro al mese – il costo della tes-sera – possa produrre benefici economici e sociali dicosì ampia portata. Eppure… questa è la Cisl! Eallora, se non fai ancora parte della grande famigliaFlaei cosa aspetti ad aggregarti a noi?

La garanzia offerta Cisl, in collaborazione con Unipol, offre gratuitamente a tutti gli iscritti una diaria in caso di ricovero ospedalie-ro dovuto a infortunio di qualsiasi natura (professionale ed extraprofessionale)Questa garanzia è valida:- dal 1° Gennaio 2009 al 31 Dicembre 2009- 24 ore su 24- in tutto il mondo e prevede:per gli iscritti attivi (età compresa tra 15 e 65 anni)- una diaria di 30 Euro a partire dal 4° giorno del ricovero, per un massimo di 30 giorni- lunga degenza: dal 31° al 60° giorno di ricovero la diaria è pari a 50 Europer gli iscritti pensionati:- una diaria di 30 Euro a partire dal 3° giorno del ricovero, per un massimo di 30 giorni- lunga degenza: dal 31° al 60° giorno di ricovero la diaria è pari a 50 Euro- accompagnamento: la diaria viene elevata di ulteriori 15 Euro nel caso in cui - durante il ricovero - fosse sospeso il riconoscimentodell'indennità di accompagnamento.- acquisto e noleggio di ausili ortopedici: per le spese sostenute nei 90 giorni successivi alle dimissioni dall'Istituto di cura, fino al50%delle spese documentate, con il massimo di 125 Euro per ciascun evento.- estensione della copertura alle "terapie di riabilitazione" e/o "alle terapie di sostegno" anche se effettuate in strutture di lungo-degen-za o di day hospital, con un limite di indennizzo di 4 giorni complessivi, per Assicurato, ogni anno.Per gli infortuni di natura professionale:L'Inas, il Patronato della Cisl, offre gratuitamente un ulteriore servizio di consulenza e tutela, per inoltrare la domanda all'Inail per ilriconoscimentodell'infortunio di origine professionale, anche per le casalinghe.Per maggiori informazioni visita il sitowww.inas.it, per conoscere la Sede Inas più vicina a casa tua telefona alNumero verde800.249.307Questa polizza ha un valore economico che ripaga, nei fatti, buona parte della quota annuale del costo tessera.

polizza infortuni per gli iscritti

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s e r v i z i c i s ls e r v i z i c i s l

• l’informazione e consulenza sulla regolamen-tazione legislativa, per il riconoscimento deidiritti alla casa in affitto, in proprietà e in asse-gnazione;· la consulenza per la determinazione del cano-

ne e per la stipula dei contratti di affitto;· le vertenze per inquilini di edilizia a proprietà

privata e pubblica, sia individuali che collettive;· le informazioni sui criteri di ripartizione delle

spese condominiali, nonché sulla suddivisionedei costi, voce per voce, tra proprietari e inquili-ni;· la promozione e la tutela dell’ambiente e del

territorio;· l’assistenza legale e tecnicaESEMPIO DI RISPARMIOPER L’ISCRITTO CISLColui che affitta un immobile è costretto, nella

maggior parte dei casi, a pagare ad una agenziadi intermediazione, un canonePARI AD UNAMENSILITA’ di affitto (una cifra che può quindiraggiungere facilmente i 500-1000 euro).L’iscritto Flaei-Cislrivolgendosi al Sicet, perfare lo stesso contratto potrebbe trovarsi di fronteadun paio di situazioni: oNON pagare alcunacifra, oppure pagare cifre bassissime (che varia-no da regione a regione), nell’ordine di 50.100Euro max.Anche questo servizio, come tanti altri che

offre la Cisl, offre un evidente risparmio al lavo-ratore iscritto

sicet

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s o l i d a r i e t às o l i d a r i e t à

di Roberto Roncari

L aTanzania è uno dei paesi più poveri delmondo, la metà della popolazione viveal disotto della soglia della povertà e un

quarto di loro soffre per la scarsità di cibo. Unimportante progetto di cooperazione internazionaleha visto un gruppo di colleghi Edipower,iscritti alla Flaei di Milano, parteciparealla realizzazione di un Impianto diProduzione di energia Idroelettrica,mettendo a disposizione oltre allaloro professionalità, gran partedel tempo libero. I lavori interes-sano una zona a sud dellaTanzania, precisamente il com-prensorio di Madunda, distrettodi Leduwa. Iniziati nel 2005 ilavori si completeranno, per la finedel 2009, per un investimento com-plessivo di 350/400 mila euro. La cen-trale idroelettrica, deriva l’acqua da unatraversa fluviale ad acqua fluente, che ha un pic-colo bacino di accumulo di circa 2000 metri cubi.Con salto netto di 70 metri, per una potenza di circa150 Kw raddoppiabili in un secondo tempo.Agli operosi protagonisti di questo progetto

abbiamo chiesto il perché di questo arduo impe-gno.«La voglia di solidarietà in noi è sempre esistita e

si è espressa in varie forme, sindacalmente lavoria-mo come iscritti e attivisti alla crescita del modellodi essere sindacato Flaei nel mondo del lavoro, conle proprie idee nel rispetto dell’uomo, potenziandoil rapporto umano. Socialmente l’idea di aiutare chiè più sfortunato di noi con fatti concreti mettendo lanostra capacità e professionalità a loro disposizio-ne, in questo caso consentirà di alimentare due

scuole, un dispensario ospedaliero, tre mulini per lamacina del grano, macchinari per la lavorazionedel legno. Dare luce a 1200 abitazioni dislocatenella valle, ci ha fatto innamorare di questo proget-to. Inoltre la voglia di condividere un’esperienzalavorativa con queste popolazioni rafforza il nostro

modo di esserci, che va ben oltre dellacapacità e della soddisfazione pro-

fessionale, arricchisce, e ci faben sperare per un futuro piùattento ai bisogni dellepopolazioni povere, perportare a loro dei bene-fici».Con quali mezzi

sono state realizzate leopere?«Con modestissime

attrezzature da cantiere,piccole betoniere, compres-

sori, un piccolo gruppo elet-trogeno, e umili ferri del mestiere,

ma c’era una cosa in abbondanza,tanto e tanto lavoro di squadra per un grandeobbiettivo. Con questa esperienza abbiamo riconso-lidato il concetto di lavoro di squadra, la voglia distare assieme di sentirsi attori di una prospettivaimportante».Quali difficoltà avete incontrato?«Numerose, e di diversa natura. La distanza

innanzitutto,e la necessità di coordinare tutto e tutti,oltre alla pianificazione delle lavorazioni.Occorerebbero tempi biblici nel caso si dimenticas-se qualcosa per la fornitura dei materiali, l’aggior-namento dei progetti, la risposta immediata agliimprevisti non per ultimo il clima con le sue stagio-ni».Quali aiuti avete avuto?

IN TANZANIA•

Solidarietà della Flaei oltreconfineUn sogno diventato realtà grazie ad un gruppo di colleghi Edipower

«Per quanto riguarda la nostra squadraEdipower ha contribuito dandoci disponibilità perbrevi congedi e assenze retribuite per recarsi sulposto per sopralluoghi, ha concesso l’utilizzo deisupporti informatici per la progettazione. La Flaeidi Milano ci ha supportati con li suo appoggio par-tecipando agli incontri con l’azienda e offrendo glispazi per le riunioni di lavoro».Quindi vi sentite soddisfatti?«Molto, a fine anno si inaugurerà l’intero impian-

to e sul palco le autorità ringrazieranno tutti. Noinonci saremo, ma la gioia di aver contribuito con-cretamente per lo sviluppo di quella zona dove pre-vale un’economia di sussistenza, dove la condizionesociale non ha prezzo, ci renderà felici. Guardandoun piccolo bimbo che sorriderà alla luce di un futu-ro migliore potremmo dire: c’ero anch’io. Un rin-graziamento lo vogliamo fare allo straordinario

gruppo di lavoro, composto da Claudio

Nelle foto alato alcuneimmagini cheriguardano lacostruzionedella centraleidroelettricache sorgenella zona diMadunda, neldistretto diLeduwa. Ilavori sonocominciatinel 2005 efiniranno perla fine diquest’anno.Alla costru-zione hannopartecipatoun valorosogruppo dicolleghi dellaEdipower diMilano

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festival internazionale del lavorofestival internazionale del lavoro

ROCCA DI PAPA•

Il gotha della politicadiscute di economiaFra i presenti anche Dominique Strauss-Kahn

ROCCA

DIPAPA

-ROMA

-29/31OTTOBRE

2009

U naCernobbio del lavoro alleporte di Roma. E' il primo«Festival Internazionale del

Lavoro nella società globale», svoltosi aRocca di Papa, a due passi dalla Capitale,nella prestigiosa Villa del Cardinale, sul lagodi Castel Gandolfo. Il festival, promossodall'Universita' Lumsa, dal Ceis Tor Vergatae dalla rivista Sindacalismo, e' stato organiz-zato dalla Fondazione Enérgeia della Flaei-Cisl, dall'Alta Formazione per le RelazioniIndustriali della Fiba-Cisl e da Rubbettinoeditore,con la partecipazione del CentroStudi della Cisl e della Regione Lazio.L'obiettivo e' stato quello di stabilire unpunto di incontro sulle problematiche dellavoro tra diverse esperienze scientifiche eaccademiche, di azione formativa e diapprofondimento culturale. Tre giorni sullavoro con al centro il tema «Attori sociali,sviluppo economico, ampliamento democra-tico». Al Festival hanno partecipato numero-si esponenti della cultura sociale ed econo-mica,del sindacato e dell'industria, e perso-nalita' politiche impegnate nella responsabi-lita' della governance del mondo del lavoro.Tra questi, il ministro del Lavoro,MaurizioSacconi, il segretario della Cisl,RaffaeleBonanni, l'europarlamentare del Pd, SilviaCosta, il professorAndrea Ciampanidell’Università Lumsa di Roma, il professorLeonardo Becchetti, direttore di benecomu-ne.net, il direttore generale del FondoMonetario Internazionale,DominiqueStrauss-Kahn, il segretario generale dellaCis - Confederazione Internazionale deiSindacati,Guy Ryder. Inoltre hanno parteci-pato economisti di fama internazionale qualiAndrew Clark, Richard B. Freeman,Kaushik BasueBob Harris, oltre a rappre-sentanti italiani del mondo sindacale, politi-co e imprenditoriale.

Successo di pre-senze per la neo-nata edizione del«FestivalInternazionaledel Lavoro nellasocietà globale»,organizzato dallaFlaei-Cisl, dallaFondazioneEnérgeia,dall’AltaFormazione perle RelazioniIndustriali dellaFiba-Cisl e daRubettino edito-re con la parteci-pazione delCentro Studi Cisle della RegioneLazio. A fare glionori di casa cihanno pensato ilSegretario gene-rale nazionale-della Flaei, CarloDe Masi e ilSegretario gene-rale nazionaledella Fiba,Giuseppe Gallo.Fra i presentianche il segreta-rio generaledella Fiba,Giuseppe Gallo(foto in alto) e ilministro delLavoro, MaurizioSacconi (foto allato)

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festival internazionale del lavorofestival internazionale del lavoro

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ROCCA

DIPAPA

-ROMA

-29/31OTTOBRE

2009

CARLO DE MASI

I lavori del festival Internazionale del Lavorodi Rocca di Papa si sono conclusi con le

parole del Segretario Generale della Flaei Cisl cheha dato appuntamento all’anno prossimo in quellache vuole sempre più caratterizzarsi come una verae propria Cernobbio del Lavoro. Secondo De Masil’appuntamento non ha tradito le attese, confer-mando una profonda riflessione in corso a tutti ilivelli sulla possibilità di una governance diversache veda al centro, in un ruolo strategico, i lavora-tori e le loro organizzazioni sindacali. La privatiz-zazione dei servizi pubblici – secondo il Segretariogenerale della Flaei – costituisce una frontieradecisiva nella riscrittura delle regole globali e perquesto occorre riposizionarsi sia in termini di pro-spettive della contrattazione nazionale che diopportunità offerte da quella territoriale e azienda-le. E ciò nella prospettiva di un movimento sinda-cale pronto ad assumere una chiara responsabilità ea verificare le strade per realizzare, con la societàcivile organizzata, un’innovativa partecipazioneper lo sviluppo economico e l’ampliamento demo-cratico della società contemporanea.

RAFFAELE BONANNI

I l Segretario Generale della Cisl ha espresso,con una metafora efficace, il proprio punto di

vista sullo stato di avanzamento della crisi econo-mica internazionale, sostenendo che la situazionedelle imprese – esauste e sottocapitalizzate – èquella che rende «l'ultimo miglio» il più denso diincognite per il sistema economico e per i lavorato-ri. Secondo Bonanni occorre investire sulla colla-borazione tra tutti i soggetti sociali per individuarele strade e le soluzioni migliori per uscire dallacrisi. In questo senso il tessuto sociale italiano èquello che offre il terreno più fecondo per speri-mentare soluzioni innovative e ne fa fede il bassotasso di conflittualità e il miglior dispiegamento diammortizzatori sociali in Europa di cui si sta avva-

lendo il nostro Paese. Per Bonanni questo scenariostrutturale va accompagnato da uno sforzo e da unpercorso parallelo di investimenti, di riduzionedelle tasse per favorire la ripresa della domanda edei consumi e di recupero di risorse attraverso leriforme, la rimozione di enti inutili e la razionaliz-zazione della spesa pubblica.

SILVIA COSTA

S econdo l’europarlamentare, a livello di dia-logo sociale, l’Europa rischia di diventare

autoreferenziale tradendo la ricchezza che vieneofferta dai sistemi territoriali. La sfida, secondo laCosta, è quindi quella di rendere più europee leorganizzazioni. Perché, avverte l’europarlamentare,senza una partecipazione dei soggetti sociali a que-sti processi, «quindi non solo i consumatori, maanche il terzo settore, le fondazioni, e la Bancaetica, non è possibile una nuova governance». E’quindi necessario superare quel conflitto latente trademocrazia rappresentativa e partecipativa checostituisce ormai una costante del dibattito pubbli-co creando una grande alleanza di soggetti sociali,capaci di ragionare in chiave sovranazionale afronte di un’Europa ancora troppo timida e fram-mentata.

interventi in pillole

segretario generale Flaei

europarlamentare

segretario generale Cisl

Colloquio fra il segretario generale della Flaei, Carlo DeMasi, e il direttore del Centro studi della Cisl Mario Scotti

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festival internazionale del lavorofestival internazionale del lavoro

IL DIBATTITO•

Strauss-Kahn:«La crisi non è finita!»Dura critica ai governi dal direttore del Fmi

ANDREW CLARK

L’ economista inglese ha sottolineato lanecessita di contestualizzare la crisi italiana– specie in termini di disoccupazione – all’internodei trend che attraversano i principali paesi indu-strializzati. In questo quadro secondo Clark emergeuna sorta di successo relativo del nostro Paese, chetiene meglio di altre economie avanzate. Ma oltreagli aspetti più direttamente materiali e macroeco-nomici Clark ha rimarcato la centralità di quelliche si potrebbero definire gli effetti psicologicidella crisi perché, anche se il PIL evidenzia unainversione di tendenza, è la percezione diffusa delbenessere che fa la differenza ed incide sulla fidu-cia delle famiglie. La disoccupazione crescente,infatti, rende l’individuo infelice e aumenta la per-cezione di insicurezza dei singoli che si sentonopotenzialmente coinvolti anche se vivono unasituazione di stabilità occupazionale. L’interventodi Clark si è concluso con una provocazione e cioèse possa essere Facebook la risposta alla crisi eco-nomica per la sua capacità di consolidare relazioniinterpersonali il cui venir meno rappresenta unodegli agenti più insidiosi della crisi.

BOB HARRIS

B ob Harris, Presidente della TUAC, la com-missione dell’Ocse che segue le organizza-

zioni sindacali ha spiegato come sia possibiledifendere i lavoratori in un mondo globalizzato epervaso da bisogni ed esigenze contrastanti. A suogiudizio è necessario un nuovo dinamismo da partedei molteplici attori sociali perché questo incideanche sulla qualità del dialogo con le istituzioni esulla natura delle risposte che esse possono offrire.Una istituzione autoreferenziale ed incapace diinstaurare relazioni proficue di scambio con i sog-getti intermedi della società civile, tende inevitabil-mente ad inaridire e a produrre posizioni e provve-dimenti poco adeguati alle sfide del presente. Inquesto senso i corpi intermedi fungono, quindi, dacatalizzatori e da propulsori di giuste decisioni.

economista london school of economics

presidente commissione tuac presso l’ocse

CARLO UMBERTO PONZO

I l Presidente della Commissione Bilanciodella Regione Lazio è intervenuto con gran-de chiarezza evidenziando lo sforzo strategicocompiuto dalla regione per consolidare e rafforzareil tessuto economico sociale. Ponzo ha ricordatocome il lavoro sia stato al centro della programma-zione economica e finanziaria e del confronto isti-tuzionale. Ciò in quanto il lavoro è una delle chiaviche consente non soltanto di vivere dignitosamentema anche di programmare la propria vita e di per-seguire quegli obiettivi di autorealizzazione cheappartengono al dettato della carta costituzionaleitaliana. In questo sforzo di porre il lavoro al cen-tro della scena, Ponzo ha giustamente ricordatocome la Regione Lazio abbia predisposto strumentidi tutela quali la legge che istituisce il redditominimo garantito per i lavoratori che sono statiespulsi dai processi produttivi.

AGOSTINO MEGALE

D ecisamente più pessimistico, sulla possibi-le ripresa, il segretario confederale dellaCgil Agostino Megale che la colloca nel 2016 ameno che non si sia in grado di produrre grandiriforme a partire da quelle che riguardano il lavoro.Il dirigente sindacale ha quindi sottolineato, conpreoccupazione, la tendenza di una quota consi-stente di inoccupati a smettere di cercare lavoro;dato questo che andrebbe sommato ai valori uffi-ciali della disoccupazione. Inevitabile la critica algoverno in carica, accusato di aver abolito la con-certazione e di aver colpito un rapporto corretto traistituzioni e corpi intermedi.

GUY RYDER

I l segretario della ConfederazioneInternazionale dei sindacati va a sodo senza

mezzi termini e al netto di filtri diplomatici: dopola crisi nulla sarà più come prima e per questooccorre un vero e proprio cambio di paradigmafondato su una governance radicalmente diversa.Secondo Guy Ryder i governi devono agire inmodo collettivo attraverso le organizzazioni inter-nazionali e superando la tentazione di riscrivere leregole in pochi ed in stanze segrete, riproponendoquella visione elitaria della governance che è statauna delle cause della grande crisi che stiamo attra-versando. E su questo passaggio il numero uno delsindacalismo internazionale non si è fatto sfuggirel’occasione di una stilettata all’attuale Governatoredella Banca d’Italia per i suoi trascorsi diPresidente del Financial Stability Forum, organiz-zazione a cui isindacati si sonoinutilmente rivoltinel corso deltempo per aprireun confronto suiparametri e sugliobiettivi di unagovernance glo-bale.

DOMINIQUE STRAUSS-KAHN

G ela un po’ gli entusiasmi della platea diRocca di Papa l’intervento del direttore

generale del Fondo Monetario Internazionale,Strauss - Kahn. Secondol’ex ministro dell’econo-mia francese la crisi non èancora finita. Perché,nonostante la crescita delPil, si profilano quasi dueanni di crescita mondialedella disoccupazione. IlDirettore Generaledell’FMI punta il dito con-tro i governi che hannodiffuso nei proprio paesil’idea di una crisi ormaialle spalle. Il rischio con-creto è quello, paradossale,di una ripresa senza postidi lavoro che va scongiurata attraverso politiche disostegno e di politiche pubbliche per aiutare i paesipiù deboli. Alimentare la ripresa, diminuire ladisoccupazione e sostenere la ripresa senza aumen-tare il deficit. Una quadratura del cerchio difficilema necessaria per avviare una exit strategy fondatasu una nuova idea di capitalismo partecipativo.Una strategia in cui, secondo Strauss - Kahn, èessenziale il coinvolgimento dei lavoratori, delleorganizzazioni sindacali e di tutti quei soggettiintermedi che possono fare da filtro, in termini dirinnovata rappresentanza, tra società e istituzionigovernative.

MAURIZIO SACCONI

D ecisamente ottimisticol’approccio del Ministro

del Welfare Maurizio Sacconisecondo il quale il peggio è allenostre spalle nonostante alcuniaspetti di criticità futura chepotrebbero essere riservati dallacrisi sociale in corso. Si trattaquindi, secondo il ministro, di un“dopo crisi” da affrontare soste-nendo, in modo selettivo, laliquidità delle imprese e l’occupabilità delle perso-ne a partire da investimenti di lungo periodo sulrafforzamento delle competenze. Ciò significa cheoccorre monitorare con attenzione le ristrutturazio-ni e le riorganizzazioni aziendali che si metterannoin moto a seguito della crisi, stabilire strategie dinegoziazione e garantire protezione e sostegno aquei lavoratori che verranno inevitabilmente espul-si dal processo produttivo. In questo quadroSacconi individua l’esigenza di una nuova gover-nance globale, fondata su una revisione di missiondei principali organismi economici internazionalima anche sul nuovo ruolo degli istituti di creditoche devono collegarsi al territorio, al tessuto eco-nomico reale, alle potenzialità frustrate delle picco-le e medie imprese che, alla fine, rappresenterannocon ogni probabilità il volano di una nuova stagio-ne di crescita e di sviluppo.

presidente commissione bilancio regione lazio direttore generale del fondo monetario internazionale

segretario confederale Cgil

ministro del welfare

segretario generale della cis

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s p e c i a l e e n e r g i as p e c i a l e e n e r g i a

1010

di Antonio Losetti

POLITICA ENERGETICA•

Un pieno di energiaa misura d’uomoAll’orizzonte nuove tendenze sulla produzione

Mare... energetico

P arlare di energia significa riflettere sullaqualità della vita dei cittadini ma anchesulla sicurezza dello Stato. L’energia è il

futuro dell’economia e del benessere diffuso, lapossibilità stessa di una strategia di sviluppo in gra-do di incidere positivamente sui costi di produzionedell’industria e delle imprese. Per questo è strategi-co confrontarsi sulle scelte di politica energetica,definirne il contesto, misurarne l’impatto sullacompetitività del sistema e sui bilanci famigliari,coglierne le implicazioni internazionali e geopoliti-che e, infine, comprenderne i legami con i bisognidi tutela ambientale. Per queste diverse ragioni la Flaei, sostiene da

tempo la necessità di superare il dominio del mer-cato, riscoprendo una vera politica di programma-

zione. Occor-re quindi porsiil problema dinuove formedi controllodel sistemaenergetico chemettano alcentro le esi-genze dei cit-tadini e delleimprese e unapolitica degliinvestimentinecessaria perdare al Paesecontinuità,sicurezza e

innovazione. Per rimettere in agenda questi temioccorre interrogarsi sugli effetti della crisi finanzia-ria, sul sistema elettrico e cogliere alcuni trenddifondo. La richiesta di energia elettrica, rimastacostante nel 2008, evidenzia nel 2009 un trendnegativo di cui si è avuta prova specialmente nelperiodo gennaio – maggio con diminuzioni nell’or-dine del 7-8%. Segno positivo, invece, per ciò checoncerne la produzione lorda di energia elettrica nelnostro paese che è stata di 319.129,6 GWh con un

aumento dell’1,9% rispetto all’anno precedente.Come possiamo vedere dal grafico a torta nellariproduzione in basso, il comparto tradizionale con-tinua ad esprimere la quasi totalità delle quote diproduzione. Ma all’interno di questo contesto pro-duttivo, sostanzialmente stabilizzato nei suoi valoridi fondo, occorre indagare su alcune articolazioni etendenze che potrebbero segnalare processi di piùlungo periodo ed in grado di riscrivere la composi-zione del comparto elettrico. Da quest’analisi diapprofondimento emerge una diminuzione dellaproduzione termoelettrica e geotermica, un forteincremento della produzione idroelettrica e di quel-la eolica e fotovoltaica. Si tratta di tendenze impor-tanti, specie per ciò che riguarda le energie rinnova-bili che rappresentano circa il 18,2% (con una nettapreponderanza dell’idroelettrico), a fronte del15,3% nel 2007. Rispetto al fabbisogno elettricoItaliano l’Eolico, il Fotovoltaico e le Biomasse pos-sono quindi svolgere una funzione integrativa e noncerto sostituiva della produzione elettrica di base.

protocollo di kyoto

I l Protocollo di Kyoto, negoziato da piu’ di160 nazioni, mira a ridurre le emissioni di

gas ad effetto serra, fissando legalmente obiettividefiniti di riduzione delle emissioni. Nel rispetto ditale accordo i paesi dell’Unione europea si sonoposti l’obiettivo di ridurre, nel quadriennio com-preso fra il 2008 e il 2012, dell’8% Il 4 febbraio 1991 il Consiglio ha autorizzato la

Commissione a partecipare, a nome dellaComunità europea, ai negoziati della convenzionequadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti clima-tici, adottata a New York il 9 maggio 1992. La con-venzione quadro è stata ratificata dalla Comunitàeuropea con decisione 94/96/CE del 15 dicembre1993 ed è entrata in vigore il 21 marzo 1994. Laconvenzione quadro può essere considerata comeun successo, perché permette una maggiore sensi-

La Flaei sostiene da tempo la necessitàdi superare il dominio

del mercato, riscoprendo una vera politica

di programmazione...

Gli ultimi datistatistici indica-no una diminu-zione della pro-duzione termoe-lettrica, mentreinvertono la ten-

denza quellaidroelettrica, eoli-ca e fotovoltaica.

Quest’ultimarelativa allo sfrut-tamento dell’e-

nergia solare conappositi pannelliche trovano unimpiego sempre

più diffuso

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s p e c i a l e e n e r g i as p e c i a l e e n e r g i a

PROPOSTA GOVERNATIVA•

Ritorno al futuro:rinnovabili ed alternativeL’Italia si prepara ad un nuovo piano energetico

Mare... energetico

protocollo di kyoto

bilizzazione dei cittadini di tutto il mondo ai pro-blemi collegati con i cambiamenti climatici.L'Unione europea ha rispettato l'impegno assuntonel quadro della Convenzione di riportare nel 2000le sue emissioni ai livelli del 1990. Tuttavia, unnumero importante di paesi industrializzati, com-presi gli Stati Uniti, non ha raggiunto l'obiettivo distabilizzare le concentrazioni dei gas a effetto serraa questi livelli. Nella quarta conferenza delle parti, svoltasi a

Berlino nel marzo 1995, le parti contraenti dellaconvenzione hanno allora deciso di negoziare unprotocollo contenente misure atte a ridurre le emis-sioni nei paesi industrializzati per il periodo suc-cessivo all'anno 2000. Dopo lunghi lavori prepara-tori, l'11 dicembre 1997 è stato adottato a Kyoto ilProtocollo di Kyoto.

L e Fonti Rinnovabili muovono un buongiro d’affari anche alla luce degli obiet-tivi europei «20 – 20 – 20» che impon-

gono all’Italia un target di copertura da rinnovabilidel 17% dei consumi energetici. Studi elaboratidall’Osservatorio sull’Industria delle Rinnovabilihanno stimato, per il periodo 2009 - 2020, investi-menti pari a circa per 42 milioni e 441 mila eurorivolti essenzialmente alla realizzazione di impiantidi produzione. Le previsioni indicano una quota diassorbimento degli investimenti che sarà per circail 43% appannaggio di impianti eolici; per circa il24% per le biomasse e per il 16,8% per il solare. Acorollario di questa politica si dovrebbero averericadute positive sia sull’industria nazionale, per unvalore di circa 30 miliardi di euro, sia in terminioccupazionali. Da questo punto di vista le stimeparlano di circa 35 mila addetti diretti e almeno140 mila addetti indiretti, che si concentreranno neicomparti delle biomasse e dell’eolico.A ciò vanno aggiunti gli investimenti finalizzati

alla realizzazione di impianti da Fonti Rinnovabilinell’Area dei Balcani e nel Nord Africa. Si tratta diimpianti – idroelettrici e fotovoltaicialmeno secondo una prima stimadei valori d’investimento - chepotranno concorrere al raggiungi-mento degli obiettivi italiani relativial «pacchetto clima». Ciò significache le Fonti Rinnovabili, accompa-gnate da una vera cultura del rispar-mio energetico, rappresentano lagrande sfida del futuro. L’Italia è unPaese estremamente vulnerabile,fortemente condizionato dal pesodelle importazioni e da un mix ener-getico segnato da petrolio e gasnaturale. Riflettere su una program-mazione a lungo termine significaallora ripensare un Piano Energetico

Nazionale proiettato al futuro e in grado di indicarela strada migliore per il sistema energetico italiano.Ecco perché la Flaei ritiene apprezzabile la propo-sta fatta dal governo del «50 – 25 – 25» come mixdi produzione dell’energia elettrica (50% da idro-carburi, 25% da nucleare e 25% da rinnovabili).Perché questa scelta ci permetterebbe di rispettare iparametri imposti dal pacchetto europeo («20 – 20– 20») e dal protocollo di Kyoto in un’ottica digestione razionale e pianificata delle politiche disviluppo.

c.m.

A proposito di energie rinnovabili, esiste unmetodo scientifico per stabilire una sorta di

«coefficiente termico» per classificare la nostra abi-tazione o meglio per il nostro edificio. Il tutto in unaparola: «Audit». Lo strumento principale per cono-scere e quindi intervenire efficacemente sulla situa-zione energetica di un edificio è l’audit energetico:si tratta di un’analisi approfondita condotta attraver-so sopralluoghi ed esame dei consumi energetici.Il termine «audit» deriva dalla lingua latina ed è

entrato a far parte della lingua nazionale assumendoil significato di «verifica». Con «Audit energetico»si intende un processo sistematico e documentatoper ottenere un report sugli aspetti energetici dell’e-dificio nell’ambito di quelle che sono le problemati-che del risparmio energetico. Un esempio di realiz-zazioni di audit energetici è affrontato dall’attività

d e l l aF o n d a z i o n eCariplo, che incampo ambien-tale ed energeti-co si attuamediante Pianid’Azione di rife-rimento perl ’ A r e aAmbiente, conduplice obietti-vo: promuovere il miglioramento dei processi edu-cativi per la crescita della persona nella comunità epromuovere la sostenibilità ambientale a livellolocale. La linea d’azione è sostenere l’uso razionaledell’energia e l’utilizzo delle fonti di energia rinno-

«audit energetico»

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a s s o c i a z i o n ia s s o c i a z i o n i

di Massimo Saotta

Famiglie sempre più tutelate Finalmente arriva il contributo per gli asili nido

TERZO MILLENNIO •

Firmato l’accordo. Futuro salvoPer l’Arca si riaprono nuovi orizzonti con nuove risorse da destinare

C on la firma del verbale di accordo del26 marzo 2009, è stata posata la primapietra sul futuro prossimo dell’Arca,

l’Associazione che si occupa delle attività ricreati-ve, culturali e sportive dei dipendenti Enel e delleSocietà del Gruppo convenzionate. L’accordo,infatti, mette fine ad una tormentata vicenda che havisto contrapposizioni non solo tra l' Enel e leOrganizzazioni di categoria, ma spesso ancheall'interno di quest'ultime. Alla fine ha prevalso ilbuon senso e, sebbene con qualche malumore,finalmente si parte. Le principali novità riguardanoda un lato le modifiche statutarie che, fondamental-mente, ridisegnano i confini tra la Componentepolitica e la Tecnostruttura; dall’altro, un piano diefficientamento ambizioso che vuole traguardarel’Associazione nel contesto sociale del terzo mil-lennio attraverso un recupero di risorse da destina-re alle attività. E’ ovvio che la firma di un accordonon risolve i problemi: può essere lo strumento perindividuare le soluzioni, qualora le volontà reali edi comportamenti dei protagonisti siano conseguenticon quanto sottoscritto. La Flaei-Cisl si è spesafino in fondo per raggiungere questo obiettivo, concoerenza e determinazione rispetto alla sua storiaed alle sue idee, nella consapevolezza che il temponon era e non è una variabile indipendente, soprat-tutto per le Lavoratrici ed i Lavoratori che aspetta-no risposte alle loro esigenze ed aspettative. Da ciòla Flaei ha tratto spunto per la sua azione politicasia in seno alla Commissione Nazionale Tecnica,che ha predisposto il nuovo Statuto ed il piano diefficientamento, sia nei tavoli politici che hannovarato i nuovi assetti dell’Arca. Non siamo ad unpunto di arrivo, quindi, ma di fronte ad una ripar-tenza che dovrà vedere l’azione qualificata di tuttiper traguardare nuovi orizzonti che vanno al di làdel tempo libero, cogliendo le opportunità offertedai tanti servizi che l’Arca può offrire ai lavoratoried alle loro famiglie. Come Flaei-Cisl, al XVICongresso di Montesilvano abbiamo ben definitola strategia nel documento di lavoro allegato allamozione finale esplicitando che «va riqualificatal’azione per traguardare un welfare aziendale inte-grativo/sussidiario rispetto a quello pubblico,superandone la concezione prettamente integrati-va. Obiettivi precipui dovranno essere: la realizza-zione di forme di sussidio alle famiglie rispettoall’infanzia (es.: asili nido, post scuola. tagesmut-ter); lo sviluppo della formazione giovanile scola-stica, universitaria e post universitaria; maggioreattenzione alle attività di orientamento al Lavoro,anche attraverso stage formativi gratuiti; l’intro-duzione di servizi alla persona; la rivisitazione delmodo di fare turismo. Un importante strumentopotrebbe rivelarsi anche la gestione del tempolavorativo, oltre che del tempo libero, consideran-do strumenti che consentano al dipendente di sce-gliere quanto tempo dedicare alla prestazione lavo-rativa attraverso uno scambio tempo-denaro, entrodei termini regolamentati». La riqualificazionedella spesa per contributi scolastici e l’avvio degliasili nido sono solo il primo passo di questa strate-gia complessiva, ma la strada che ci vedrà protago-nisti passerà anche attraverso altri strumenti, per iquali ci sentiamo impegnati al pari del progetto diriforma dell’Arca che abbiamo sostenuto e che conforza perseguiremo.

L a conciliazione tra lavoro e vita privata rap-presenta una nuova frontiera per lo sviluppo

del Paese. Le famiglie, e in modo particolare ledonne, incontrano ostacoli spesso insormontabilinello sforzo di armonizzare le esigenze professio-nali con l’impegno quotidiano verso i figli e glianziani. Le donne non solo faticano ad accedere almercato del lavoro, ma anche a mantenerlo in unquadro generale in cui la maternità e la cura dellafamiglia non vengono riconosciuti nel loro valoredi pilastri della coesione sociale. C’è bisogno diuna nuova configurazione del Welfare, di servizialle famiglie, di investimenti nel sostegno all’occu-pazione femminile. Le donne ed i giovani hannobisogno di tutele nuove e diverse rispetto a quellepensate nel passato. Ma non si può delegare in totola risoluzione del problema all’intervento pubblicoperché questo significherebbe rimandarla nel tem-po, in attesa che l’andamento del deficit pubblicoconsenta di destinare risorse al potenziamento deiservizi alle famiglie. Da questo punto di vista unsegnale di grande valore sociale lo hanno fornitoall’Arca, le Fonti Istitutive che l’11 novembre 2009hanno firmato il verbale di accordo che approva ilRegolamento per la concessione del contributo spe-se per gli Asili Nido. Si tratta di un’iniziativa diver-sa rispetto a quelle tradizionali dell’Arca, che laFlaei ha sostenuto con forza perché rappresenta losforzo di intercettare i bisogni emergenti dei Lavo-ratori e delle Persone in una Società che cambia. La firma del verbale di accordo è stata preceduta

da una fase di indagine e di conoscenza che havisto coinvolti circa 2000 lavoratori individuati tra

coloro che hanno uno o più Figli nella fascia di età«0-3 anni». L’indagine si è concretizzata nella com-pilazione di un questionario finalizzato a conoscerela platea e i costi sostenuti dalle Famiglie, al fine didefinire l’ammontare di un sussidio coerente con leesigenze dei Soci e con le risorse economiche del-l’Associazione. Il risultato conseguito è sicuramen-te frutto della capacità di innovazione e tenacia ecoerenza della Flaei che riconosce alla Famiglia ilnucleo fondamentale della società. Si tratta di un risultato importante, di cui la Fede-

razione è giustamente orgogliosa, che dimostracome la politica del fare - fondato su valori alti - sialo strumento migliore per far coincidere le parole aifatti, le dichiarazioni di intenti e i risultati concreti.L’ennesima dimostrazione di una identità dellaFlaei che si nutre di caparbietà nel lavoro e di unavisione all’altezza delle sfide del nostro tempo.

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p r o g e t t o g i o v a n ip r o g e t t o g i o v a n i

NUOVA INIZIATIVA •

Al nostro avvenire ci pensiamo noi!Innovativo progetto della Flaei giovani che si espande anche su Facebook

R agazzi ci siete? Siete pronti ad«imbarcarvi» e partire con noi peruna fantastica avventura? Si?

E allora forza! Il nostro futuro lavorativo èlì e noi dobbiamo essere pronti ad afferrarloe plasmarlo così come lo vogliamo, a«nostra» misura! È questa la nostra «mission»,questo è quello che il Gruppo Giovani Flaeideve sempre avere bene in mente; una vera epropria «filosofia di vita» all’interno dei luoghi dilavoro! La stagione congressuale si è conclusa; lanuova segreteria, in continuità con il lavoro giàsvolto, è disponibile all’ascolto delle istanze delmondo «under 35» del settore elettrico. Non per-diamo tempo e facciamo sentire che ci siamo e chesiamo il vero valore aggiunto di una Federazioneche ha voluto offrirci uno spazio perdisegnare il nostro futuro con i coloriche più ci piacciono. Mettersi in gioco èimportante! Prendere coscienza dellanostra situazione, delle tutele presentinel contratto di Settore, così come diquelle che sono andate perse. Saperindividuare gli spazi nei quali avanzareper costruire nuove tutele, create per noigiovani, al fine di costruire una solidabase da cui muovere i primi passi. Percome farlo abbiamo solo l’imbarazzo della scelta!Possiamo farci sentire nelle strutture territoriali,rivolgerci al nostro sindacalista presente in azien-da, possiamo usufruire della casella diposta appositamente creata dalla Flaei([email protected]) per far arrivare lanostra voce alla Segreteria nazionale, scri-vere sul «Lavoratore Elettrico» (a partire daquesto numero ci sarà uno spazio fisso dedi-cato a noi!) e discutere tutti insieme sulnostro nuovo gruppo creato suFacebook! Senza dimenticareche per tanti di noi, qualora sen-tissimo la vocazione ad impe-gnarci nel sindacato, ci sarebbe lapossibilità di optare per un impegnoin prima linea! Ma per fare questo civuole il consenso… il consenso deigiovani!

Coordinamento Nazionale Giovani Flaei

Abruzzo Annalisa VespaAlto Adige Stefano CrepazBasilicata Gabriele CovielloCalabria Luca PetrilloCampania Nicola IadanzaEmila Romagna Daniele PistoniFriuli V. Giulia Gabriele BonaviaLazio Oreste ErminiatiLiguria Andrea CeccaroniLombardia Daniela ManessiMarche Diego CarsilloMolise Luigi D’AlauroPiemonte Piero Cristian TaddeiPuglia Paolo SatalinoSardegna Gianrico CuboniSicilia Leonardo La PianaToscana Andrea MadiaiTrentino Massimo AsteUmbria Francesco SabatiniValle D’Aosta Katia RuggeriVeneto Mauro Arietti

Coordinamento Nazionale Progetto Giovani

Giusy AloeMaurizio BernassolaLuigi D’AlauroOreste ErminiatiSalvatore MarlettaLuca PetrilloMattia PinalliPaolo Satalino

[email protected]

i responsabili per regione

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h o b b y & n e w sh o b b y & n e w s

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È tempo di televisione digitale e anche le compagnie aeree si attrezzano peroffrire un servizio di intrattenimento in linea con quelle che sono le tenden-ze del mercato globale. Migliorare la qualità del servizio a bordo è ormai la prero-gativa di molti competitor del trasporto aereo. Infatti, l’Alitalia/Airone, laCompagnia nazionale di bandiera, è in procinto di allargare a tutta la sua flotta ladotazione di sistemi di televisione tematica digitale con schermi Lcd inglobati nelpoggiatesta di ogni poltroncina. L’obiettivo della nostra compagnia aerea, che nelprimo e nel secondo trimestre dell’anno ha ritrovato nei profitti di bilancio un trendin piena crescita, è quello diequipaggiare con un innovativosistema «Live Tv» i nuoviAirbus A320, con un’offerta diquattro canali tematici differen-ziati video e audio (profilati sullabase della tipologia dei passeg-geri); un canale video per la fli-ght map e di ben 20 canali audio.Alitalia/Airone è il primo vettorein Europa ad offrire su rotte dicorto e medio raggio un intratte-nimento con schermi Lcd da 5,6pollici individuali e con pluralitàdi canali.

Decolla la tv digitale a bordo di Alitalia/AironeDecolla la tv digitale a bordo di Alitalia/AironeSui nuovi Airbus A320 il passeggero può scegliere fra quattro canali tematici

VIAGGI•

Lo sgomento del bagaglio smarritoL’Audiconsum: per ogni valigia smarrita un risarcimento di 500 euro!

A lzi la manochi non si ètrovato ad

attendere con preoccu-pazione il proprio baga-glio in qualche aeropor-to. Oppure chi almenouna volta, davanti alnastro che fa girare ibagagli, non ha dato perperse le proprie cose.Un tempo queste sensa-zioni erano un incidentedi percorso, una sorta dieffetto collateralepotenziale del trasportoaereo. Oggi siamo benoltre questa dimensionefisiologica ed il rischiodi smarrimento deibagagli negli aeroporti èdiventato quasi unanorma, un elemento diregolarità rispetto alquale ci si pone con unmisto di rassegnazionee di assuefazione.Quello che una voltarappresentava un ecce-zione è diventato oggiun vero e proprio fatto-re critico che mette arepentaglio la credibi-lità degli scali aerei,delle compagnie ed ingenerale di un settoreche basa gran partedella sua capacità com-petitiva sulla reputazio-ne e sulla capacità di

rassicurare i passeggeri.In Italia il fenomeno haraggiunto livelli diguardia. Al punto chePaolo Landi –Segretario generale del-l’associazione dei con-sumatori Adiconsum – ègiunto a parlare di unmalcostume che sconfi-na nel caso nazionale.Attualmente il disagioarrecato quotidiana-mente ai passeggeriviene «archiviato» conun sistema una tantumche commina alle com-pagnie sanzioni che siaggirano intorno ai due-mila euro. Si tratta,come è evidente, di unavera e propria assolu-zione generalizzata chesi fonda sull’idea di unaquantificazione minimadel disagio arrecatoche, ovviamente, nonstimola le compagniead agire in termini diprevenzione, di effi-cientamento delle ope-razioni e di centralitàvera – e non solamenteevocata – del cliente.Sempre secondoAdiconcum i magaz-zini sono stipati dibagagli e lo stock diborse e valigiesmarrite nonviene smaltitoperché per le

società di handling icosti della riconsegnasopravanzano di moltoquelli direttamentericonducibili alle san-zioni previste. La pro-posta dell’associazionedei consumatori – 500euro per bagaglio smar-rito – ha l’ambizione didefinire un argine, undeterrente efficace chedovrebbe andare adaggiungersi a quelli pre-visti dalla legge perdanni e per gli effetti diuna vacanza rovinata.Ma l’elemento crucialeè che, come spessoaccade, l’inasprimentodelle san-zioni

rappresenta soltanto lapunta di un iceberg al disotto del quale – sca-vando un po’ più afondo – è possibile rin-tracciare l’essenza piùcorposa del problemada risolvere. La soluzio-ne, saggiamente imma-ginata da Adiconsum,prevede infatti la costi-tuzione di un vero eproprio tavolo di con-certazione aperto alleassociazioni dei consu-matori, a quelle delTurismo e del volo eall’Ente Nazionale perl’Aviazione Civile(Enac) finalizzato alla

creazione di un entebilaterale che dovrebbecostituirsi sulla base diprecisi indirizzi e di unachiara «ragione socia-le»: creare un sistema diconciliazione pre-giudi-ziale dell’enorme con-tenzioso in essere; pro-muovere campagne diinformazione sui dirittidei passeggeri; svilup-pare buone pratiche;definire standard quali-tativi condivisi; metterea punto un sistema dimonitoraggio comples-sivo dei settori del tra-sporto e del turismo. Sitratta di un approccio

corretto, foriero di svi-luppi positivi, chepotrebbe regalare alnostro Paese, al com-parto e ai passeggeri lafondata sensazione diun cambio di marcia, diuna micro riforma chemigliora la qualità dellavita di chi viaggia edesige servizi, confort edefficienza. Del restoogni approccio sincera-mente riformista ha ilsuo momento iniziale eper fare le cose in gran-de occorre partire dallepiccole cose. E non sba-gliava, a questo propo-sito, quel vecchio dettosecondo cui è meglio

accendere unapiccola fiamma

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Direttore:Carlo De Masi

Direttore Responsabile:Silvio Di Pasqua

Redazione:Via Salaria, 83 - 00198 RomaTel. 06.8440421Fax 06.8548458Internet ed E-mail:[email protected]

Collaboratori:Mario ArcaAntonio LosettiSalvatore MancusoMirella MattaliaCarlo MeazziMassimo SaottaAmedeo testacon�la�collaborazione�giornalistica�di:Massimo Manfregola

Autorizzazione:Tribunale di Roma N° 14798 del 13 gennaio 1972

Stampa: La Piramide S.r.l.Via Maria Valsalva, 3400168 - Roma

Progetto Grafico e Impaginazione:MASMAN Communications Srlwww.masman.com [email protected]

Sottoscrizione Annuale: Ordinario € 5,00; Sostenitore € 20,00, da versare a mezzo vagliapostale o assegno bancario a “Il Lavoratore Elettrico”, Via Salaria, 83 - 00198 Roma

s o m m a r i oAnno LVIII N°4 del 15 dicembre 2009

n e w s & a t t u a l i t àn e w s & a t t u a l i t à

4/54/5PRIMO PIANO SERVIZI CISL

FESTIVAL DEL LAVORO

ASILI NIDO

L’EDITORIALEdi Carlo De Masi

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10/1110/111212

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L a simbiosi Flaei-Amazzonia ( dove da un secolo lavorano i Frati Cappuccini di Assisi) scorre nelle venedelle due realtà da oltre vent’anni. Un incontro fortuito con l’attivista Lamberto Pasqualoni ha favorito estabilito rapporti che hanno resistito al tempo, maturando una collaborazione che sta cam-biando la vita dei ribeirinhos che vivono lungo le sponde del maggior fiume del mondo. Semolti di loro possono riunirsi nei centri sociali (inimmaginabile l’utilizzo che si fa di questiambienti) in cui si esprime la vitalità e la fantasia delle tribù amazzoniche, lo si deve alla gene-rosità di questo Sindacato che, messe da parte faziosità, rivendicazioni e quant’altro agita leacque di realtà simili, ha scelto di andare incontro agli ultimi a cui nessuno pensa. La partecipazione del Segretariato delle Missioni di Assisi ai Congressi Nazionali e

Regionali tenuti dalla Flaei in varie località italiane, rinsalda di volta in volta un’amicizia cheaffonda le radici nelle pagine del Vangelo che parlano di un «bicchiere d’acqua offerto ai pic-coli»; di gesti fatti «senza che la sinistra sappia quello che fa la destra», perché tutto è visto da«Colui che sta nei cieli», diventando altamente meritorio. In occasione del centenario dellapresenza dei Cappuccini nell’Alto Solimões, un trapezio di amazzonia brasiliana che si incu-nea tra Perù e Colombia, la Flaei non ha dimenticato la corale «Marietta Alboni» di Città diCastello (PG), diretta dal Maestro Marcello Marini, che ha solennizzato le celebrazioni litur-giche tenute nelle parrocchie allineate lungo il Rio Mar (così gli indigeni chiamanol’Amazzoni), la Messa di apertura del centenario nella chiesa di S. Sebastiano di Manaus e, soprattutto, la cerimo-nia civile nel teatro Amazonas, costruito da architetti italiani durante il periodo d’oro dell’estrazione del caucciù,quando la gente lucidava le scarpe con banconote di alto taglio e le signore mandavano a lavare la biancheria aLondra o a Parigi. Il Segretariato delle Missioni, retto da Padre Valerio di Carlo, certo che la collaborazione della Flaei non cesserà,

anzi si è rinforzata con l’attuale Segretario generale Carlo De Masi, ha fiducia che essa si impegnerà nella ricostru-zione della chiesa di Belém do Solimões, portata via dalla corrente del fiume. Era l’edificio più antico (costruito nel1936) di questo villaggio ritenuto centro spirituale degli indios Ticuna, la tribù più numerosa di tutto il Brasile (com-posta da circa 40 mila persone) e dove da due anni si svolge un Festival della musica indigena che si sta imponen-do a livello nazionale e internazionale. La Provincia umbra dei Cappuccini ringrazia fin d’ora per questa collabora-zione che restituirà a un ignoto villaggio il suo simbolo più significativo perché, a detta degli stessi indios, se la tribùè riuscita a conservare tradizioni, costumi e riti che rivelano la propria cultura, lo si deve proprio alla sua apparte-nenza alla Chiesa cattolica.

Padre Valerio Di Carlo

flaei-amazzonia: un sodalizio ventennale

SPECIALE ENERGIA

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