Simone weil
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SIMONE WEIL
L'AFFANNO DELLA COERENZA ETICA
VITA
Nasce a Parigi il 3 febbraio 1909 da una famiglia medio-borghese di origine ebrea, ma non frequentanteSin da piccola cresce in un clima aperto e intellettualmente vivace e dimostra la sua intelligenzaStudia filosofia presso l'Ecole Normal Superieure
Inizia a insegnare alle scuole superiori Contemporanemente inizia a impegnarsi attivamente nei
sindacati e redige alcuni scritti sulla condizione operaia
È così che nel 1934-35 sperimenta il lavoro presso alcune fabbriche parigine per sperimentare direttamente i disagi dei lavoratori
Nel 1936 con lo scoppio della guerra civile spagnola decide di schierarsi tra le fila anti-franchiste, ma è costretta dopo poco a rientrare in Francia a causa della sua salute cagionevole
Si reca quindi più volte in Svizzera e Italia per delle cure
Il periodo in Italia sarà molto ricco sia dal punto di vista intellettuale, per le possibilità di approfondimento e di contatto con la cultura, sia spirituale
Nel 1940 allo scoppio della guerra è costretta a trasferirsi a Marsiglia con la famiglia, dove tra l'altro è costretta a lasciare l'insegnamento
Nel '42 soggiorna per qualche mese a New York dove aveva accompagnato i genitori
Nello stesso anno sarà poi in Inghilterra dove si arruola in “France Combattante”
Muore di tubercolosi il 24 agosto 1943 in un sanatorio
IL PENSIERO
●Poliedrico●Non sistematico●Non una struttura di pensiero, ma una continua ricerca
e riflessione sulla verità●Dall'etica alla filosofia, alla politica e anche poesia
IMPEGNO POLITICO
A 10 anni impressionata dalla crudeltà del trattato di Versailles e vena critica verso patriottismo
Legge Marx da cui attinge l'idea di rivoluzione come ricomposizione fra lavoro manuale e intellettuale, ma non aderisce completamente alle idee comuniste
Industria moderna riduce il lavoro a pura faticaFrequenta ambienti sindacalisti, troskisti e anarchici
Collabora alla rivista sociale "La critique"
Non sempre allineata con le posizioni ufficiali staliniste
La sua coerenza la porta a un continuo desiderio di partecipazione e azione
Partecipa alla guerra civile spagnola dove conosce le atrocità della guerra
Durante la seconda guerra mondiale si prodiga per la creazione di un corpo di infermiere sul campo a cui vorrebbe partecipare in prima persona
Impegno concreto per sollecitare la coscienza dei connazionali durante occupazione tedesca
RELIGIOSITÀFamiglia di origine ebrea, ma agnosticaDurante un viaggio in Italia ad Assisi nella cappella di
Santa Maria degli Angeli sente una forza irresistibile, una folgorazione, una presenza inafferrabile che lei definise d'amore e la porta ad avvicinarsi ancor di più alla religione
Non entrerà mai a far parte della Chiesa, rifiutando il Battesimo, per timore di trovarvi un facile riparo
Restare sulla SOGLIADichiara di credere in Dio, nella Trinità, nell'Eucaristia,
nella Chiesa come dispensatrice dei sacramenti
MA non riconosce alla Chiesa il diritto di imporre come verità i commenti ai testi sacri
Sospensione di giudizio
RAPPORTO CON DIO
Impossibilità della ricerca di Dio, il rapporto con Lui è fatto di attesa
Fissità della fede, cioè del nostro sguardo verso Dio, senza farsi deviare dalle menzogne e da falsi piaceri
Il male come forma di distanza da Dio, ma proprio per ciò è amore e va amata, poiché attraverso qualsiasi cosa dobbiamo amare Dio
Dietro la vita c'è l'amore di Dio
La prova dell'esistenza di Dio sta nella bellezza
“L'umiltà è la radice dell'amore”
“Il male è il contrario del bene,
ma il bene è il contrario del niente”
SVENTURA
Sventura come sofferenza, ma anche la disistima da parte dell'altro
La sventura getta l'uomo ai piedi della croce e può dunque trasformarsi in felicità della ricongiunzione con Dio
La figura della croce può parlare anche ai non credenti
Tenere aperto uno spiraglio d'amore
“Sono convinta che la sventura da un lato e dall'altro la gioia intensa... siano le due sole chiavi grazie a cui si entra nel paese puro, nel paese respirabile, nel paese reale.”
CON GLI EMARGINATI
Simone la troviamo sempre dalla parte degli oppressi, sia durante la guerra spagnola sia mondiale
Disse “Essere spinto da Dio verso il prossimo, così come la matita è premuta sul foglio dalla mano”
Il suo amico Thibon dice di lei che si sentiva a suo agio solo all'ultimo gradino della scala sociale
Attività a favore di prigionieri e internati
L'AMICIZIA
Il periodo marsigliese è di amicizie
Mantiene vari rapporti epistolari, ricchi di confidenze e discorsi profondi con:
Padre Joseph-Marie Perrin
Gustave Thibon
Joe Bousquet
Antonio Atarés
Amicizia come “la sorgente più possente e più pura di ispirazione”
Amore per amici e per il prossimo come amore per Dio, come un sacramento preparatorio all'incontro con Lui
“Desiderare l'amicizia è una colpa grave. L'amicizia deve essere una gioia gratuita, come quelle che dona l'arte, o la vita (come le gioie estetiche)... Desiderare di sfuggire alla solitudine è una debolezza. L'amicizia non deve guarire
le pene della solitudine, ma duplicarne le gioie. L'amicizia non si cerca, non si sogna, non si desidera; si
esercita (è una virtù).”