Sicurezza & Difesa · norme sulla sicurezza sui posti di lavoro; ... lascia la moglie due figli ed...

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Sicurezza & Difesa

Organo Ufficiale del LI.SI.PO. “Libero Sindacato di Polizia”

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HO PERSO UN FRATELLO

Sabato 11 agosto 2018 Chiesta “S. Giuseppe” di

Monfalcone (GO), sono stati officiati i funerali di

Luigi FERONE, già Segretario Nazionale del

LI.SI.PO.;

Modulo iscrizione LI.SI.PO.;

Violenza sessuale a danno di una anziana.

Castrazione chimica per gli stupratori;

Ponte crollato sulla A/10 (Genova), servono

maggiori controlli;

I tentativi di cambiare;

Problematiche operatori di Polizia in servizio

presso il “Polo Casilino”;

Aggressione agli Agenti della Polizia

Penitenziaria;

Il LI.SI.PO. denuncia: le Città hanno bisogno di

nuovi Agenti il Governo promette ma qualche

dubbio affiora;

Servizi in convenzione;

Leva obbligatoria? Assurdo e fuori dalla storia;

Troppi incidenti sul lavoro. Necessari controlli e

sanzioni severissime per chi non rispetta le

norme sulla sicurezza sui posti di lavoro;

Reddito di cittadinanza?

Un animale è per sempre;

Nuove assunzioni nel Comparto Sicurezza;

Convenzione per gli associati;

News LI.SI.PO.

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HO PERSO UN FRATELLO

Un lutto enorme inatteso,

ha colpito il Partito

Pensionati, il Libero

Sindacato di Polizia

(LI.SI.PO.), IL Sindacato

Comparto Sicurezza e

Difesa ed i tantissimi amici

pensionati e non della

Polizia di Stato. E’ morto,

l’AMICO FRATERNO

Luigi Ferone di anni 70,

lascia la moglie due figli

ed un nipote. Il decesso si

è verificato presso il

nosocomio di Monfalcone

(GO) ed ha provocato

dolore e costernazione, nei

tantissimi che l’ hanno

conosciuto, nel corso degli

anni. Nella Polizia di Stato,

nel Libero Sindacato di

Polizia che ha

rappresentato legalmente

con la carica di Segretario

Nazionale, nel Sindacato

Comparto Sicurezza e

Difesa che rappresentava

con la carica di Presidente

Nazionale era stimato e

conosciuto, per la Sua

serietà ed il Suo

attaccamento al dovere.

Altruista, era da sempre

impegnato nel Sindacato,

per battersi, con energia e

determinazione, in difesa

dei diritti dei Poliziotti e dei

cittadini tutti. Mi piace

ricordarlo da Segretario

Nazionale del Libero

Sindacato di Polizia

(LI.SI.PO.), impegnato in

“prima linea” a fianco di chi

pretendeva il rispetto dei

propri diritti. Anni duri e

difficili, indissolubilmente

legati ad un periodo della

storia del nostro sindacato,

caratterizzate per battaglie

coraggiose che, come

sempre, vedevano

impegnata la nostra sigla

sindacale, in battaglie

durissime che hanno

prodotto nella Polizia di

Stato, enormi progressi,

sulla strada della conquista

di diritti, anche quelli più

elementari, sino ad allora

negati. Il LI.SI.PO., addita

Luigi Ferone, alle nuove

generazioni, quale

esempio di caparbio e

concreto sindacalista, di

coraggio, di amore per la

Sua famiglia.

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SABATO 11 AGOSTO 2018, CHIESA “SAN GIUSEPPE” DI

MONFALCONE (GO), SONO STATI OFFICIATI I FUNERALI DI LUIGI

FERONE, GIÀ SEGRETARIO NAZIONALE DEL LI.SI.PO. LIBERO

SINDACATO DI POLIZIA

UNA COMMOSSA E

PARTECIPATA

PRESENZA. Presente ad

onorare la salma, una

aliquota di poliziotti inviati

dal Questore di Gorizia e

personale della Polizia

Locale con Gonfalone del

Comune di Monfalcone.

Con il consenso della

famiglia, sul sarcofago di

Luigi, oltre ai tanti fiori,

c’erano due bandiere, quella

del LI.SI.PO. e quella del

PARTITO PENSIONATI.

Storico sindacalista del

Comparto Sicurezza, ha

rivestito per anni l’incarico di

Segretario Nazionale del

LI.SI.PO. Libero Sindacato

di Polizia. Una volta in

pensione, “Gigione” aveva

esteso il suo impegno

politico in seno al partito

politico dei pensionati,

divenendo ben presto uno

dei massimi esponenti, per

poi consolidare in Friuli, ed

in particolare a Trieste e

Monfalcone, relazioni e

impegno per il bene

comune. Tale impegno, lo

porterà inoltre a ricoprire

l’incarico di Consigliere

Regionale nella Regione

Friuli, in seno alla quale

darà contributi significativi

che miglioreranno Leggi e

Regolamenti. A giudizio di

chi scrive, ma anche

secondo il popolo di

lavoratori che lo ha sempre

seguito, Possiamo affermare

che FERONE Luigi è stato

l’uomo che per anni, più di

tutti, ha impersonato in

modo realistico e con

decisione la figura del

difensore dei diritti. Gli era

caro dire, come ha ricordato

il parroco nell’omelia durante

i funerali: “ pane e sociale

per tutti “. Sono le stesse

frasi che ha sempre

continuato a dire anche una

volta uscito dall’

Amministrazione di P.S.

continuando nel Suo

impegno volto a dare aiuto e

voce ai bisognosi. Istruttore

di migliaia di Allievi Agenti

della Polizia di Stato che

sono passati dalla scuola di

formazione di Trieste,

dall’insegnamento dei

doveri, all’insegnamento dei

diritti. FERONE Luigi era

un’autentica macchina da

guerra, mai stanco di

insegnare, mai prono ai

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soprusi. Come dimenticare il

flusso dei tanti comunicati

sindacali che giungevano

dalla Segreteria Nazionale

del Libero Sindacato di

Polizia alle Segreterie

LISIPO nelle periferie in un

tourbillon critico, giornaliero,

ripetitivo. Sempre in anticipo

rispetto alle altre

informazioni che venivano

diramate, con puntualità ed

efficacia. Un uomo dedicato,

che molto spesso sacrificava

la Sua meravigliosa famiglia,

anteponendo principi di

libertà che ritroviamo

ricordati e sanciti nello

Statuto dei Lavoratori al

richiamo dei diritti che questi

hanno e, che, troppo spesso

in ogni amministrazione di

lavoro vengono compressi

ed annullati. Conoscitore,

studioso delle diverse

sentenze della Corte

Costituzionale, sui diritti

inalienabili del cittadino in

uniforme, era sempre in

grado di offrire l’ancora di

salvataggio a coloro ai quali

non potevano essere

disconosciuti i diritti

spettanti, conformandosi allo

spirito democratico di cui il

diritto sindacale è uno dei

cardini fondamentali. Ai

funerali, dove sono risultati

presenti numerosi colleghi in

pensione e ancora in

servizio, hanno voluto

fortemente essere presenti

anche Autorevoli

rappresentanti del mondo

politico e istituzionale. Per la

Camera dei Deputati:

Onorevoli Carlo FATUZZO,

TONDO Renzo e

MISEROTTI Lino. In

rappresentanza del Sindaco

di Monfalcone Dottoressa

CISINT Anna Maria, erano

presenti il Vice Sindaco

VENNI Paolo e l’Assessore

GARIMBERTI Giuliana. Per

la regione FRIULI, in

rappresentanza del

Presidente della Regione,

era presente il Consigliere

Regionale NICOLI

Giuseppe. Molto apprezzato

il gesto del Questore di

Gorizia, PILLININI dr.

Lorenzo, che ha fatto

presenziare al funerale una

aliquota di personale della

Polizia di Stato. Il

Presidente Nazionale del

LISIPO Antonio DE LIETO e

il Segretario Nazionale

IULIANO Flaviano,

accompagnati da Achille

BOTTICELLA, già

Segretario Nazionale

aggiunto del LISIPO, a

margine della funzione

hanno voluto ringraziare tutti

i presenti stringendosi

intorno alla famiglia di Luigi.

Il nostro addio, e il grazie, a

un uomo straordinario.

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VIOLENZA SESSUALE A DANNO DI UNA ANZIANA. CASTRAZIONE

CHIMICA PER GLI STUPRATORI.

Ancora una violenza

sessuale posta in essere

da persona non

identificata, questa volta,

a danno di un’anziana.

La presunta violenza si

sarebbe verificata presso

l’abitazione dell’anziana,

ubicata in località

Pescopagano Castel

Volturno (CE). La vittima

ha trovato la forza di

chiamare il 113 e

prontamente è stato

inviato personale della

Polizia di Stato che,

immediatamente, ha

predisposto

l’accompagnamento

dell’anziana all’Ospedale.

Sull’accaduto sono in

corso le indagini da parte

della Questura di

Caserta. Ultimamente, a

giudizio del LI.SI.PO.

Libero Sindacato di

Polizia, la violenza

sessuale sembra essere

diventata una moda. E’

necessario intervenire

senza lungaggini ed al

riguardo per il reato di

abuso di violenza

sessuale, a nostro

avviso, sarebbe

opportuno prevedere una

pena esemplare: la

“castrazione chimica”

senza se e senza ma. Il

LI.SI.PO. è certo che

questo Governo saprà

apportare quei necessari

correttivi atti a restituire la

sacrosanta tranquillità a

tutte le donne che, per

svariati motivi, si trovano

da sole in casa o a

doversi spostare lungo le

strade della propria città.

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PONTE CROLLATO SULLA A/10 (GENOVA). SERVONO MAGGIORI CONTROLLI

Troppi crolli, da ultimo, il

ponte sulla A/10

(Genova), che ha

provocato molti morti e

feriti, una strage. Troppi

casi di smottamenti,

frane, crolli, cedimenti

vari: l’Italia sembra

veramente una groviera.

C’è indubbiamente

qualcosa o più di

qualcosa che non va. Se

si pensa che dopo

duemila anni, ancora

resistono i ponti costruiti

dai romani, per non

parlare delle tante opere

viarie o di altra natura,

costruite negli Stati pre-

unitari (Regno delle Due

Sicilie, Stato Pontificio,

Granducato di Toscana

ecc.). C’è da

preoccuparsi del sistema

degli appalti, del

“massimo ribasso” e della

burocrazia che vi ruota

attorno. Il LI.SI.PO.

sottolinea che sulle

autostrade, in genere,

transitano milioni di

persone e sarebbe più

che auspicabile garantire

a questi automobilisti il

massimo della sicurezza,

non fosse altro perché

viene pagato un

consistente pedaggio che

rende ben solida la

gestione amministrativa

dei vari tronchi

autostradale. Il LI.SI.PO.

Libero Sindacato di

Polizia nell’esprime

cordoglio ai familiari delle

vittime, auspica

immediati controlli tecnici

di tutti i ponti dislogati

sull’intera rete

autostradale e non del

nostro Paese.

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I TENTATIVI DI CAMBIARE

La grandezza e la diversità

dei compiti svolti da alcune

Divisioni in seno alle

Questure conferisce loro un

punto di osservazione

privilegiato dei mutamenti

che riguardano il tessuto

socio criminale. E questo,

non soltanto attraverso i

semplici dati che vengono

raccolti, le cosi dette

statistiche, le cui risultanze

sono poi poste in evidenza.

Pensiamo alle Divisioni

anticrimine, dove la realtà

sociale si manifesta in tutta

la sua problematicità e

complessità, anche e

soprattutto nelle attività

concernenti i cosi detti reati

di minore gravità, ma di

amplissima diffusione

(ingiurie, minacce, lesioni

lievi). Si tratta di ricomporre

dei privati dissidi, con

l’applicazione di

procedimenti amministrativi

finalizzati alla emissione di

una misura di prevenzione.

Ed è proprio nell'esercizio di

queste attività, che il

personale può finalmente

prendere diretto contatto con

una realtà umana in seno

alla quale, da subito, si nota

l'elevatissimo grado di

litigiosità, l'intolleranza nei

rapporti tra persone, già alta

per la sempre minore

predisposizione al dialogo

ed alla comprensione delle

esigenze altrui. Ma il dato

più preoccupante è

sicuramente quello che

emerge non appena dalla

repressione si passa alla

prevenzione, cioè quando si

cerca di comprendere le

ragioni dei conflitti

interpersonali per arrivare ad

una loro composizione ed

evitare che si ripetano. Si ha

allora la dolorosa conferma

di una realtà ormai evidente.

E allora ? Allora, per quanto

ci riguarda, bisogna fare

delle riflessioni che

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riguardano alcuni settori

assistenziali dello Stato e

degli enti locali. Questi,

infatti, verosimilmente a

causa di tagli economici

subiti, dimostrano

chiaramente di aver “tirato i

remi in barca” lasciando la

Polizia di Stato e le altre

Forze dell’Ordine a tentare

di dare una risposta, spesso

con strumenti nati per altre

finalità, su problematiche

non propriamente rientranti

nei loro compiti istituzionali.

Certo, è sicuramente

gratificante la fiducia con cui

il cittadino si rivolge alle

Forze di Polizia per chiedere

un aiuto o consigli sulle

tematiche più disparate, ma

è anche vero, purtroppo, che

non avere i mezzi adeguati

per risolvere queste

questioni, causa la cronica

carenza di personale, non

può che rimandare il tutto,

augurandosi che nulla

accada. Qualche tentativo di

smuovere le cose lo sta

facendo l’attuale Capo della

Polizia con una ministeriale

del 5 luglio 2018

concernente LE LINEE DI

INDIRIZZO IN MATERIA DI

REVISIONE

DELL’ARTICOLAZIONE E

DELLE COMPETENZE

DELLE DIVISIONI

ANTICRIMINE DELLE

QUESTURE. Con questa

circolare il Capo della Polizia

Direttore Generale della P.S.

Prefetto Franco GABRIELLI

ha dettato le linee di

indirizzo in materia di

revisione dell’articolazione e

delle competenze delle

Divisioni Anticrimine delle

Questure. Un Documento

articolato e chiaro che, a

giudizio di questo LI.SI.PO.,

non lo è per tutti

evidentemente. Infatti, non si

comprendono i motivi per i

quali dalla sua emanazione

ad oggi, appaiono

decisamente residuali i

cambiamenti che sono stati

applicati, tanto da generare

interrogativi e un

malcontento galoppante in

diversi dei settori delle

Questure,

conseguentemente

interessati. In relazione a

questo importante tema,

spiace molto prendere atto

che è la prima volta che un

Capo della Polizia viene

poco ascoltato. Il LISIPO,

comunque, intende

intervenire rendendo noto

quanto accade.

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PROBLEMATICHE OPERATORI DI POLIZIA IN SERVIZIO

PRESSO IL “POLO CASILINO”

RIPORTIAMO I

CONTENUTI DELLA NOTA

CHE E’ STATA INVIATA AL

SIGNOR CAPO DELLA

POLIZIA: " il commissariato

di pubblica sicurezza

“Casilino Nuovo” è

competente per il 6°

municipio di Roma, che si

estende per 113,4 chilometri

quadrati, con una

popolazione censita nel

2016 di 257.534 persone, di

cui circa un migliaio di

sottoposte a misure di

prevenzione. la struttura

muraria del commissariato,

ubicata in via delle alzavole

e per la quale viene pagata

una pigione mensile di

diverse migliaia di euro, fa

parte di un comprensorio in

cui insistono alcune attività

commerciali. attualmente

fatiscente e per nulla a

norma, presenta da sempre

barriere architettoniche mai

rimosse, come l’unica scala

di accesso esterna, che non

permette a persone disabili

di accedervi. la citata

struttura, da diversi anni, è

oggetto di discussione e

valutazioni. al riguardo, le

voci che si rincorrono,

indicano la possibilità di

fruire per tutte le attività di

polizia, di una adiacente

struttura, di proprietà dello

stato, dismessa dalla

motorizzazione civile,

sedente in via delle cincie,

tanto che, nel frattempo, in

attesa dei relativi

adeguamenti strutturali ed

impiantistici, presso la citata

futura sede vengono

impiegati, da circa due anni,

sia dipendenti del

commissariato “Casilino

Nuovo” che dei limitrofi, con

turni in quinta, per vigilanza

fissa. intanto, all’interno

dell’attuale sede di via delle

alzavole, non vi è una cella

di sicurezza e i fermati

devono sostare nella stessa

stanza in cui gli operatori di

polizia devono redigere atti,

con la conseguenza di

essere costantemente in

contatto, in condizioni di alta

pericolosità. spesso accade

che due equipaggi sono

condizionati

dall’accompagnare fermati in

ufficio e provvedere

contemporaneamente a

redigere urgenti atti di p.g.,

ma i poliziotti, in questo

squallido e ridotto spazio,

hanno a disposizione un

solo ed obsoleto computer

per la redazione degli stessi.

in tal caso, le condizioni

operative vengono

ulteriormente gravate

poiché, l’unica alternativa,

risulta essere quella di dover

utilizzare un altro computer

collocato nella stanza ove

l’Ufficiale di P.G. di turno

acquisisce le denunce-

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querele da parte dei

cittadini, che vedono così

violata la propria

riservatezza, nonché

vengono inquietati dal

relativo viavai. come noto, il

Commissariato “Casilino

Nuovo” è stato costituito

sotto forma di “polo”. ciò

detto, nelle ore in cui i

commissariati limitrofi sono

chiusi al pubblico,

nondimeno per carenza di

Ufficiali di P.G., il “polo

casilino” assorbe il relativo

flusso di utenti, con un

sovraccarico di lavoro

difficile da definire, a scapito

dei malcapitati di turno, i

quali, da tempo, nel tentativo

di far sentire le proprie

ragioni, esternano il loro

crescente malcontento. si

valuti, altresì, che personale

impiegato per il servizio

dell’unica autoradio, quando

non è di turno nel quadrante

di competenza, perché in

alternanza con i carabinieri,

viene “dirottato” a far

vigilanza presso altri siti del

centro della città. nonostante

sulla carta il personale

possa apparire di numero

sufficiente, nella realtà

bisogna prendere atto che

talune promozioni dal ruolo

esecutivo a quello direttivo

attuate di recente, hanno di

fatto determinato ulteriori

disagi all’operatività.

peraltro, considerando il

personale non disponibile e

coloro che sono

parzialmente esentati, tra

turni di riposo e ferie, a

coprire i servizi rimangono

pochi dipendenti. spesso,

per sopperire a dette

carenze, viene impiegato

personale degli uffici interni,

che, distolto dalle abituali

mansioni, vede

inesorabilmente aumentare

la mole delle incombenze

burocratiche, con i relativi

ritardi che ne conseguono,

anche nei confronti

dell’autorità giudiziaria. in

ragione di quanto sopra

evidenziato, elogiando lo

sforzo e lo spirito di sacrificio

dei poliziotti che vi prestano

servizio, nonché del quadro

dirigenziale, condizionato

con i pochi uomini anche ed

ulteriormente a contribuire

alla partecipazione nei

servizi di ordine pubblico

della questura, soprattutto

nei fine settimana, questa

segreteria “LI.SI.PO.

REGIONALE LAZIO” ritiene

sia necessario e doveroso

valutare una rimodulazione

urgente sulle necessità

appena richiamate,

considerando da subito un

cospicuo incremento di

personale e di mezzi per

consentire continuità

operativa al commissariato

de quo. sull’argomentata

questione, tenuto conto del

malcontento rilevato dal

LI.SI.PO. e degli appelli

rivolti a questa O.S.., al fine

di trovare opportune

soluzioni, nel tentativo di

evitare ulteriori proteste, si

consideri la presente anche

come richiesta di un incontro

tra una delegazione

sindacale regionale del

LI.SI.PO. e il Signor

Questore di Roma.

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AGGRESSIONI AGLI AGENTI DELLA POLIZIA PENITENZIARIA

RASSEGNA STAMPA LI.SI.PO.

Antonio de Lieto,

Presidente

Nazionale del

LI.SI.PO. – Libero

Sindacato di

Polizia dichiara:

con tutte le

necessarie riserve

sul corretto utilizzo,

concordiamo

pienamente con

quanto dichiarato

dal Ministro

dell’Interno Matteo

Salvini,

auspicando che

anche il Ministro

della Giustizia

Alfonso Bonafede

avvii la formazione

e sperimentazione

della pistola taser

dotandone gli

agenti della Polizia

Penitenziaria.

Conclude de Lieto:

è inaccettabile che

alcuni detenuti

possano servirsi di

qualunque oggetto

in carcere per

aggredire gli

agenti, bisogna

tutelare il lavoro

svolto dalla Polizia

Penitenziaria

tenendo conto del

gravoso impegno

svolto all’interno

degli istituti di

pena.

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IL LI.SI.PO. LIBERO SINDACATO DI POLIZIA DENUNCIA: LE CITTA’

HANNO BISOGNO DI NUOVI AGENTI, IL GOVERNO PROMETTE MA

QUALCHE DUBBIO AFFIORA

Abbiamo preso atto delle

ulteriori e recenti

dichiarazioni del Governo

sulle promesse di

potenziamento del

comparto sicurezza. Le

riteniamo una

dimostrazione di

attenzione e garanzia alle

esigenze di sicurezza dei

cittadini, che confortano e

supportano le

sollecitazioni che noi del

LI.SI.PO. abbiamo

ripetutamente esternato

durante i mesi appena

trascorsi dell’anno in

corso. In particolare, con

riferimento al gravoso

impegno che si sta

determinando nell’intero

paese, soprattutto in vista

dell’arrivo e gestione di

profughi da accogliere.

Come rappresentanti

della categoria dei

Poliziotti, noi del

LI.SI.PO. siamo

estremamente

preoccupati e riteniamo

che il Ministero

dell’Interno debba

necessariamente

guardare a un territorio

nazionale che sta

mutando e che ha molte

altre esigenze in tema di

sicurezza. Sono sotto gli

occhi di tutti le vicende

che riguardano: 1.“i soliti

teppisti”, 2. le questioni

riguardanti un aumento

dei reati predatori, 3. il

ripetersi di procurati

allarmi, del tipo “allarmi

bomba” sui quali gli

uomini della Polizia di

Stato si sono concentrati

per svolgere le

necessarie indagini

dirette a identificare i

responsabili, 4. le

giustificate

preoccupazioni che

riguardano la potenzialità

di arrivo o transito di

terroristi, o di soggetti

che transitano nel nostro

paese per reclutare

combattenti da inviare nei

teatri di guerra, che

sappiamo bene esiste ed

è reale, con il pericolo

che si possono infiltrare

tra i migranti, (così come

sappiamo tutti che l’Italia

è uno dei paesi a

maggiore rischio in

termini di sicurezza per

l’epocale flusso

migratorio che ci sta

riguardando da anni e del

rischio di attentati

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terroristici che sta

insidiando l’intera

Europa, sul quale non si

può e non si deve

arretrare in termini di

controlli e investigazioni).

5. l’aumento

esponenziale dell’uso

delle droghe che obbliga

ad un serrato ed attivo

controllo, 6. le

problematiche di

ludopatia 7. la necessità

di aumentare i controlli e

la prevenzione con

pattuglie nel quadrante

delle 24 ore, 8. le

crescenti necessità di

garantire l’ ordine

pubblico. Il LI.SI.PO.,

pertanto, richiama

l’attenzione in

considerazione del fatto

che a nostro avviso,

l'impatto, che in termini di

sicurezza pubblica è

legato alla necessità di

avere a disposizione un

considerevole numero di

risorse umane, non può

essere sottovalutato. Ci

aggiungiamo che a

nostro giudizio dagli

uomini che si occupano

di sicurezza, si pretende

troppo, mentre, ad oggi,

di converso non arrivano

riscontri per quanto

riguarda un ricambio

generazionale in grado di

affrontare le nuove

problematiche che

stanno riguardando la

sicurezza. Il LI.SI.PO., a

tale riguardo, ritiene utile

ribadire che quasi tutti gli

appartenenti alle forze

dell’ordine che operano

nelle diverse province, in

questo caso facciamo

specifico riferimento alla

Polizia di Stato, sono

attualmente costituiti da

operatori che hanno tutti

un tasso di età elevato,

diversi dei quali stanno

per lasciare e andare in

pensione. Di converso,

invece, dovrebbero

essere ripotenziati in

particolare i settori che

svolgono attività di

prevenzione (Squadra

Volante) con nuovi

agenti e con un aumento

di pattuglie per la

vigilanza attiva nelle zona

maggiormente a rischio.

Pertanto, il LI.SI.PO.

denuncia ancora una

volta alle Istituzioni e

all'opinione pubblica il

progressivo

deterioramento e l’acuto

disagio professionale del

personale; non si può

non notare che, negli

ultimi tempi, all'elevato

numero di problematiche

non risolte, si sono

aggiunte e si stanno

aggiungendo nuove e

delicate questioni che

minano in maniera

oltremodo pesante

l'attività lavorativa del

personale di Polizia in

contesti operativi sempre

più difficili, con mezzi

obsoleti, in strutture

inadeguate.

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LEVA OBBLIGATORIA? ASSURDO E FUORI DALLA STORIA

Si parla nuovamente del

ripristino del servizio

militare obbligatorio. Oggi

ha giudizio del Sindacato

Comparto Sicurezza e

Difesa (SCSD), un

esercito a leva

obbligatoria, sia pure

della durata di pochi

mesi, non serve a nulla,

anzi, danneggia

notevolmente i nostri

giovani che già hanno

enormi difficoltà a trovare

un lavoro, con la leva

obbligatoria, potrebbero

vedersi precludere le

già poche possibilità di

lavoro. Oggi in larga

parte dei Paesi del

mondo, gli eserciti, sono

composti da

professionisti e sono tanti

i giovani che aspirano ad

entrare in maniera

permanente e che,

addirittura, dopo alcuni

anni di permanenza, non

riescono ad essere

collocati nei ruoli delle

nostre Forze Armate.

Giovani a ferma breve,

rinnovabile sino a 4 anni

e sono migliaia,

attualmente, coloro che

attendono l’occasione per

far parte di un esercito di

professionisti. Per far

“crescere” i nostri

ragazzi, bisognerebbe

operare in tutte le scuole,

dedicando alcune ore, di

“educazione civica”. Se si

vuole aiutare i nostri

giovani, quella della leva

obbligatoria, è una

proposta totalmente

sbagliata, fuori dalla

realtà, dal buon senso,

dalla storia. Pensiamo a

trovare un futuro per i

nostri ragazzi. In

sostanza, l’idea di far

tornare indietro le

lancette della storia è

fuori tempo e si giudica

da se.

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TROPPI INCIDENTI SUL LAVORO. NECESSARI CONTROLLI E

SANZIONI SEVERISSIME PER CHI NON RISPETTA LE NORME SULLA

SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO.

Troppi morti, troppi invalidi a

causa del lavoro. Quasi ogni

giorno, qua e là per l’Italia , vi

sono incidenti sul lavoro, che

provocano morti e feriti, anche

gravi, con casi di invalidità

permanente. Per alcuni giorni

se ne parla, qualche sciopero,

dichiarazioni roboanti, poi il

silenzio. Da ultimo il Comune

di Monfalcone ha dichiarato il

“lutto cittadino” dopo il grave

fatto accaduto recentemente,

presso lo stabilimento

Fincantieri : un giovane operaio

di appena 19 anni ha perso la

vita a causa di un incidente sul

posto di lavoro . Ma queste

tristi occasioni devono servire

per riflettere in generale sul

concetto di” sicurezza“, su

quanto ancora ci sia da

lavorare nel nostro Paese per

far crescere una “cultura della

sicurezza”. Non bastano parole

per “fare sicurezza”, non

bastano cartelli, o avvisi o

corsi, ma dalle parole si deve

passare ai fatti. Solo i giusti

comportamenti pratici, derivanti

anche da corsi specifici sulla

sicurezza e dal rispetto di tutte

le norme esistenti e la

consapevolezza che una

distrazione di un secondo può

portare a gravi conseguenze,

possono rendere un posto di

lavoro un luogo più sicuro

possibile. Al centro delle scelte

aziendali dovrebbe esserci in

generale il benessere dei

dipendenti e la loro incolumità

e non il guadagno o il

risparmio, anche perché il

benessere del lavoratore va ad

incidere sulla qualità e quantità

del lavoro prodotto e sulla

soddisfazione del cliente finale.

Investire in ”sicurezza” significa

avere personale formato,

retribuito adeguatamente,

incentivato a lavorare bene. I

responsabili devono dare

sempre il buon esempio e

controllare chi a livello

gerarchico dipende da loro,

pretendendo il rispetto e

l’applicazione delle norme di

sicurezza. Non si può uscire di

casa per andare a lavorare e

non tornare più. E’ compito di

tutti, dalla scuola che forma

giovani che saranno lavoratori,

alle aziende, dallo Stato agli

Enti Locali, dai singoli alle

grosse ditte : aprire gli occhi e

trasformare le belle parole

scritte nelle leggi in fatti

concreti. La ”cultura della

sicurezza” deve espandersi a

macchia d’olio solo così il

luogo di lavoro potrebbe non

diventerà scenario di tragedie.

Servono più controlli e

l’applicazione di sanzioni

severissime nei confronti di tutti

quei datori di lavoro che non

rispettano le norme sulla

sicurezza nei posti di lavoro.

Sicurezza & Difesa

18

REDDITO DI CITTADINANZA?

Per chi ci crede, va bene tutto.

Noi del SCSD - Sindacato

Comparto Sicurezza e

Difesa, pensiamo che in tempo

di crisi c’è bisogno di

programmi chiari, attuabili. Le

promesse che non si possono

realizzare, già in passato sono

state oggetto di ricaduta sui

soliti, con tasse e modifiche sui

diritti già acquisiti (le pensioni).

Il SCSD: CI FAREMO

SENTIRE ! Gli interrogativi

nella popolazione aumentano.

E’ d’obbligo qualche

considerazione su quanto

giornalmente ascoltiamo

attraverso i media e, in

particolare, attraverso i cosi

detti “social network”, questi

ultimi divenuti ”ARMA”

pericolosissima nelle mani di

politici senza pudore. Ci

riferiamo alle critiche che in

queste ultime settimane stanno

arricchendo il panorama dei

social sulle paventate

promesse in sede elettorale da

parte dell’attuale Governo, o

meglio sul cosi detto

riconoscimento del reddito di

cittadinanza. Se la vogliamo

dire tutta, a nostro giudizio, va

compreso lo stato d’animo del

“popolo“ perché i riscontri non

si vedono, mentre si registrano

solo una serie di attività

attraverso le quali si nota il

solito “scannatoio” , tra i soliti

politici, che tentano di farsi le

scarpe a vicenda. Come dire:

non è cambiato niente ! vedi la

storia dei vitalizi ecc. , da un

parte chi si vanta di averli

eliminati, dall’altra chi avvia

azioni legali minacciando

richieste di danni. E intanto, gli

Italiani aspettano di vedere

qualche euro, come promesso

in campagna elettorale. Ci si

interroga, si fanno

considerazioni, e soprattutto al

SUD, si aspettano di veder

mantenute le promesse. In

questo tourbillon frenetico, per

quanto ci riguarda, forse è il

caso di cominciare a scaldare i

motori stando attenti a quanto

si modifica sul panorama

normativo da parte dell’attuale

legislatore. Dobbiamo pensare

in anticipo, “NOI ALTRI”

dobbiamo stare attenti a non

finire in qualche “calderone”

per quanto concerne i diritti

acquisiti, soprattutto sulla

questione che riguarda il

sistema previdenziale con

riflessi alla nostra categoria di

lavoratori. Insomma, prepararsi

per l’inverno, con il “motore

caldo”. A coloro i quali si sono

illusi o ancora si illudono,

diciamo che l’attenzione deve

essere massima, pronti a

batterci strenuamente nel

tentativo di salvaguardare

l’attuale sistema, e se qualcuno

invece pensa di migliorare

qualcosa, è meglio che faccia

bene i conti perché secondo

noi si sbaglia. Sullo sfondo la

conferma di quanto nel tempo

abbiamo sempre detto,

laddove si affermava che forse

più di qualcuno non aveva ben

capito lo stato delle cose,

ovvero che negli ultimi anni, in

considerazione degli eventi che

sono maturati nell’intera

Europa, per quanto riguarda il

nostro paese, si tratta di

mantenere e difendere ciò che

abbiamo conquistato negli

anni, ma non certo di pensare

che l’attuale Governo o i

Governi che si succederanno

possano aprire, per il pubblico

impiego, e pertanto per il

Comparto Sicurezza, a fronti

migliorativi.

Sicurezza & Difesa

19

UN ANIMALE È PER SEMPRE

Quando si decide di

condividere la propria vita con

un animale domestico il più

delle volte si opta per un cane

o per un gatto. In ogni caso la

scelta deve essere razionale,

non si deve scegliere sulla scia

della storia triste o della

tenerezza nel vedere un

cucciolo. Ascoltando magari la

storia di tutti quei cuccioli che

affrontano viaggi dall’estero

chiusi nei bagagliai, o storie di

abbandoni o di maltrattamenti

l’emotività può prendere ii

sopravvento e su questa

spinta si invia la propria

disponibilità ad adottare un

piccolo. Ma in realtà sarebbe

più auspicabile, proprio per il

bene dell’animale, che si

pensasse bene prima di

compiere sia la scelta

dell’adozione di un cane già

adulto che quella di un

cucciolo. Bisogna considerare i

propri impegni di lavoro, gli

orari, se per lavoro ci si

assenta molto o se si ama

molto viaggiare, se in casa ci

sono persone disposte ad

occuparsi del cucciolo, se ci

sono bambini, se si è persone

sportive o pantofolaie.

Insomma una seria di fattori. Si

potrebbe quasi compilare una

lista d’impegni e possibilità a

tutela dell’animale che si vuole

scegliere. Il gatto ha meno

esigenze pratiche, riesce a

stare forse più ore da solo. I

cani invece in generale hanno

bisogno di uscire, socializzare

“annusare in giro“, poi ci sono

dei cagnolini che per carattere

o per razza hanno proprio

l’esigenza fisica di correre, di

sfogarsi, di fare lunghe

passeggiate. Inoltre la scelta

del cane in base alla razza

deve considerare che anche se

ci sono caratteristiche comuni

a quella specifica razza, ma

ogni cane è diverso perché

diverso è il suo percorso di

vita. Il cane che è nato in casa

che è stata con la mamma fino

ai tre mesi, è stato curato e

amato da subito avrà un tipo di

carattere, il cagnolino, della

stessa razza, abbandonato o

che magari ha cambiato

diverse famiglie avrà un altro

carattere. Inoltre è da tenere

bene in considerazione che

avere un animale vuol dire

avere un impegno:

sentimentale, pratico e

economico. Il cane o gatto ha

bisogno di trovare un suo luogo

dove stare, una sua cuccia o

tappeto in una zona precisa

della casa. Ha bisogno di cibo,

di visite mediche e di una cura

quotidiana. Tutte cose che

hanno un loro costo. Vedendo

il bicchiere mezzo pieno si

potrebbe pensare che non si

ammalerà mai, ma in ogni caso

una visita di controllo, i vaccini

annuali, la sterilizzazione, se

non si desiderano cucciolate,

sono impegni di spesa che

vanno preventivati. Quando si

prende un animale è per

sempre, non è un gioco che si

prende a tempo e quando non

piace più si scambia, vende o

getta. Il fatto di effettuare una

scelta razionale forse può

essere un modo valido di

tutelare gli animali da possibili

abbandoni o incurie. Ciò che il

cane chiede, o meglio ciò di cui

il cane ha bisogno , non è nulla

rispetto a ciò che dà. Un

animale ama senza sé e senza

ma. Non giudica se sei alto,

basso, magro o grasso. Tu sei

la sua famiglia e lui ti amerà

sempre.

Sicurezza & Difesa

20

NUOVE ASSUNZIONI NEL COMPARTO SICUREZZA

Secondo quanto si apprende

riguarderanno 7975 unità

2816 per l’Arma dei

Carabinieri, 2091 per la

Polizia di Stato, 1340 per la

Polizia Penitenziaria, 116

per la Guardia di Finanza e

612 ai Vigili del Fuoco. Il

LI.SI.PO. Libero Sindacato

di Polizia sull’argomento

ritiene utile evidenziare che

la differenza con l’Arma dei

Carabinieri è ancora grande

e che anche l’attuale

Governo non può non

tenerne conto. Il LI.SI.PO. si

batte affinché siano stanziati

fondi per delle assunzioni di

carattere straordinario. Sono

anni che lo ribadiamo,

significando la necessità che

sia avviata una verifica

complessiva

sull’innalzamento dell’età e

sulle reali potenzialità che la

nostra amministrazione è in

grado di offrire in tema di

sicurezza. La verità, quella

che pochi riescono ad

esprimere è che il tasso di

età dei poliziotti italiani è

oramai all’estremo. In più

l’operatività è triplicata con

la conseguenza che alcuni

settori, vedi le DIVISIONI

ANTICRIMINE, non sono più

in grado di sopportare i

carichi di lavoro. Ci pare

anche necessario

evidenziare, in tema di

rafforzamento delle risorse

umane, che a fronte di

questa mancanza di

riscontro sulla quale ogni

altro commento appare

inutile, le ulteriori lagnanze

che nel tempo ci hanno visti

protagonisti di campagna di

lotta riguardano gli

emolumenti da riconoscere

alla nostra categoria di

lavoro. Siamo uno dei paesi

dell’area europea, dove i

poliziotti vengono pagati

meno degli altri, pur

assumendosi impegnative

responsabilità. Il nostro

dovere, quello di una classe

sindacale nata dal duro

lavoro che ci ha visti

protagonisti in anni difficili, ci

impone oggi di invitare il

Governo a riflettere sulle

tematiche che stanno

riguardando il tema delle

assunzioni. NON accettiamo

valutazioni di Ministeri che si

frappongono all’idea di un

aumento di risorse umane;

che questo Governo e lo

stesso Ministro rammentino

e riflettano sui contenuti del

consenso che a loro è

arrivato. Vogliamo un

preciso impegno politico, sul

quale non devono esistere i

se e i ma ! Vi è bisogno di

concretezza, di riscontri

effettivi, di un aumento netto

di personale, capace di

assicurare quel prodotto

tanto agognato dai cittadini,

e cioè la sicurezza.

Sicurezza & Difesa

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LIBERO SINDACATO DI POLIZIA

Segreteria Nazionale

NEWS LI.SI.PO.

DOPO I TEST, IL S.A.R.I. È OPERATIVO NELLA CACCIA AI CRIMINALI. IL SISTEMA AUTOMATICO DI RICONOSCIMENTO IMMAGINI DELLA POLIZIA DI STATO. Si chiama SARI, sistema automatico di riconoscimento delle immagini. Il software, è in realtà un sofisticato programma per il riconoscimento facciale. Sari è in grado di

confrontare le immagini catturate dalle telecamere di sicurezza, come nel caso di Brescia, con i volti dei milioni di soggetti schedati. Restringendo il campo a una platea ristretta di sospettati. Sari elabora una lista di candidati o un alert. Garantisce agli operatori di polizia un sistema automatico di ricerca dell’identità di un volto all’interno di una banca dati. Le capacità di riconoscimento sono dell’ordine di centinaia di migliaia di soggetti.

VENERDÌ 7 SETTEMBRE 2018, ORE 09,32. LE DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO DEI

MINISTRI. NOMINE E MOVIMENTO DI PREFETTI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno Matteo SALVINI, ha approvato le

seguenti nomine e il seguente movimento di Prefetti:

SILVANA RICCIO - da Catania, è collocata fuori ruolo presso il ministero dell’Ambiente e della

Tutela del territorio e del mare, ai fini del conferimento dell’incarico di Segretario Generale

RICCARDO PAOLO CARMELO ANTONIO CARPINO - cessa dalla posizione di fuori ruolo

presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze per essere collocato in aspettativa ai sensi

dell’art. 23-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165

GIACOMO BARBATO - da Ispettore Generale di Amministrazione, è collocato a disposizione

con incarico ai sensi della legge n. 410 del 1991

UGO TAUCER - nominato Prefetto, è collocato a disposizione con incarico ai sensi della legge n.

410 del 1991.

Sulla GAZZETTA UFFICIALE n. 207 del 6 settembre 2018 la disciplina dei concorsi per l'accesso alle carriere dei funzionari di Polizia, dei funzionari tecnici di Polizia, dei medici e dei medici veterinari di Polizia e per la promozione a Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato.

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LIBERO SINDACATO DI POLIZIA

Segreteria Nazionale

Sulla GAZZETTA UFFICIALE del 7 settembre 2018, n. 208, il regolamento recante norme per l'individuazione dei limiti di età per la partecipazione ai concorsi pubblici per l'accesso a ruoli e carriere del personale della Polizia di Stato.

In data 12 settembre 2018 alle ore 09.30 è prevista la riunione per esaminare proposte premiali in materia di riconoscimenti per meriti straordinari e speciali.

DIRITTO DI INFORMAZIONE: Qualcuno non ci sente, ma il Consiglio di Stato da tempo si è espresso pronunciando la sentenza n. 04580/2014 REG.PROV.COLL – n- 09261/2008 REG. RIC. A seguire le indicazioni con circolare Ministeriale.

NON MOLLIAMO !

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3 LIBERO SINDACATO DI POLIZIA Segreteria Nazionale

FONTE - tutto su http://www.interno.gov.it/it Progetto “SCUOLE SICURE”

L'obiettivo del progetto: “fare una battaglia antidroga quartiere per quartiere, scuola per scuola iniziando

dalle 15 principali città italiane, coinvolgendo i presidi, i Sindaci e le Prefetture”. Nella foto, il Ministro dell’Interno

Matteo Salvini, Il Capo di Gabinetto dr. Matteo Piantedosi, il Capo della Polizia dr. Franco Gabrielli.

SERVIZI DI SICUREZZA E SOCCORSO IN MONTAGNA NELLA STAGIONE INVERNALE

2018/2019 A CURA DELLA POLIZIA DI STATO. INFORMIAMO SUI CONTENUTI DELLA

COMUNICAZIONE DA PARTE DELL’UFFICIO RELAZIONI SINDACALI: Con riferimento alla

riunione del 28 agosto scorso, concernente l’oggetto, la Direzione Centrale per gli

Affari Generali ha comunicato che il servizio di specie venga espletato in 52

località, con l’impiego di 193 operatori, prevedendo nel comprensorio di "‘Cortina

d'Ampezzo - San Vito di Cadore” 9 operatori anziché 7. In tali sensi verrà diramata

la circolare relativa ai servizi di sicurezza e soccorso in montagna nella stagione

invernale 2018/2019>che prevede come termine ultimo per la presentazione delle

istanze il 19 settembre 2018.

ON. CARLO FATUZZO (partito pensionati): solidarietà alle famiglie delle vittime del crollo del ponte Morandi di Genova – Su facebook, ascoltate l’audizione alla Camera Dei Deputati del giorno 4.9.2018.

I MALI DEL NOSTRO PAESE. RECORD DEI COMUNI SCIOLTI PER MAFIA, 20 GLI ENTI

COMMISSARIATI QUEST’ANNO.

Fonte: https://www.corriere.it/buone-notizie/18_settembre_04/record-comuni-sciolti-mafia-20-enti-

commissariati-quest-anno-b292ab70-b063-11e8-943d-6f0a93576229.shtml

Ammiriamo il coraggio di questa giornalista (leggi l’articolo sotto riportato)

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4 LIBERO SINDACATO DI POLIZIA Segreteria Nazionale

Riportiamo pari a quanto leggiamo, un articolo del 5 settembre 2018 di FAUSTA CHIESA, sul quale riteniamo che

si debba riflettere molto.: “Con l’ultimo caso di Siderno (Reggio Calabria) il 2018 in 8 mesi ha già

eguagliato l’intero 2017. La piaga anche al Nord, dal Piemonte alla Liguria passando per la

Lombardia. Ma la scioglimento non è la soluzione ideale, dice Avviso Pubblico.

La mafia si sta infiltrando sempre di più nei piccoli Comuni italiani. Con l‟ultimo caso di Siderno (RC) l‟8 agosto scorso, sono 20 quest‟anno le amministrazioni finite sotto commissariamento da parte del governo. Una tendenza in aumento: secondo i dati di Avviso pubblico, l‟associazione di enti locali per la formazione civile contro le mafie, nell‟intero 2017 erano state sciolte ventuno amministrazioni locali. Dal 1991 - anno in cui è stato introdotto lo scioglimento delle amministrazioni locali dovuto a infiltrazioni mafiose, che è ora disciplinato dal testo unico degli enti locali - sono stati emanati 316 decreti di scioglimento (di cui 25 annullati) e 168 di proroga di provvedimenti precedenti. Il 92 per cento si concentra nel Sud, tra Campania, Calabria e Sicilia, ma il Centro e Nord non sono rimasti immuni dalla criminalità organizzata: il primo caso è stato, nel 1995, Bardonecchia in provincia di Torino. Dal 2011 si sono aggiunti anche altri enti locali tra Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna e Lazio, con Lavagna (Genova), Sedriano (Milano) e - sempre della provincia di Torino - Rivarolo Canavese e Leini. L’infiltrazione mafiosa è un cancro che si sta ramificando sempre di più, come ha scritto la Commissione parlamentare antimafia nella relazione conclusiva della XVII legislatura presentata al Parlamento il 21 febbraio scorso. «Il fenomeno ha assunto un andamento molto preoccupante, a conferma del fortissimo interesse da parte dei gruppi criminali per le risorse gestite dagli enti locali e di una strategia volta a condizionare dall‟interno le singole amministrazioni, a partire da quelle dei Comuni di dimensioni più limitate, al fine di indirizzarne le decisioni di spesa». Come è avvenuta l‟espansione verso Nord della criminalità organizzata? «Le indagini ci dicono che inizialmente la „ndrangheta si è inserita nel tessuto economico prestando soldi agli imprenditori in difficoltà che non trovavano accesso ai circuiti legali», spiega Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico. «Poi ha investito denaro anche in aziende non in crisi, ma che grazie alla mafia hanno potuto avere accesso a un mercato falsato da una concorrenza sleale, perché le imprese mafiose sfruttando il lavoro possono praticare prezzi più bassi rispetto alle aziende che rispettano le leggi e vincere gli appalti. Dall‟economia alla politica locale il passo è stato breve: i mafiosi votano e fanno votare. E l‟interesse oggi è più verso un sindaco o un assessore piuttosto che un parlamentare, perché gli enti comunali sono diventati importanti centri di spesa». Ma azzerare interamente un’amministrazione collusa o infiltrata potrebbe non essere la soluzione migliore per contrastare il fenomeno. Infatti, da qualche tempo si parla di riformare la legge, che, se permette di sciogliere il Consiglio comunale (e di mandare a casa tutti gli amministratori, anche quelli che non hanno fatto niente di male), lascia però intatta la struttura amministrativa. «La vera gestione degli appalti – dice Pierpaolo Romani - non la fanno i politici, ma i burocrati. Dal 2009 è possibile sospendere, trasferire o licenziare un funzionario colluso, al termine di un procedimento disciplinare, ma soltanto nel caso di un Comune che sia stato sciolto». Inoltre, la procedura di scioglimento rischia di essere troppo drastica perché crea un trauma operativo per l‟ente che lo subisce. Anche per la Commissione parlamentare antimafia servono misure intermedie. È la cosiddetta «terza via», che auspica una alternativa tra le uniche due soluzioni possibili oggi, cioè lo scioglimento o l‟archiviazione, la misura «dissolutoria» e quella «assolutoria». «Non sono disciplinati in modo soddisfacente i problemi connessi al mancato scioglimento di un ente che presenti segnali di compromissione irrisolti, come potrebbero essere i casi di appalti in cui siano state turbate le procedure di gara in favore di soggetti o imprese riconducibili all‟associazione mafiosa o le situazioni in cui una determinata percentuale di dipendenti o di dirigenti sia sospettata di collegamenti con soggetti o imprese - conclude - riconducibili all‟associazione mafiosa. Nelle situazioni borderline si potrebbe ipotizzare la nomina di una “commissione di affiancamento” che accompagni l‟ente nel suo percorso di risanamento».

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5 LIBERO SINDACATO DI POLIZIA Segreteria Nazionale

LI.SI.PO. noi sosteniamo “ LIBERA” contro le mafie, LI.SI.PO. : noi diciamo che “ IL SILENZIO E’ MAFIA “

RASSEGNA STAMPA Scritto da Mirella Falco, pubblicato il 05 Settembre 2018: http://www.informazione.campania.it/interni/216739-interni-aggressioni-agli-agenti-della-polizia-penitenziaria-de-lieto-

pistole-taser-per-tutelare-gli-agenti.html - INTERNI - AGGRESSIONI ALLA POLIZIA PENITENZIARIA, DE LIETO:

PISTOLE TASER PER TUTELARE GLI AGENTI. DE LIETO ANTONIO, PRESIDENTE DEL LI.SI.PO LIBERO

SINDACATO DI POLIZIA dichiara: con tutte le necessarie riserve sul corretto utilizzo, concordiamo pienamente con quanto dichiarato dal Ministro dell'interno SALVINI Matteo, auspicando che anche il Ministro di Grazia e Giustizia Alfonso BONAFEDE avvii la formazione e sperimentazione della pistola Taser dotandone gli agenti della polizia penitenziaria. Conclude DE LIETO: è inaccettabile che alcuni detenuti possano servirsi di qualunque oggetto in carcere per aggredire gli agenti., bisogna tutelare il lavoro svolto dalla polizia penitenziaria tenendo conto del gravoso impegno svolto all'interno degli istituti di pena.

INFO DALL’ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE.

Certificazione di malattie visite mediche di controllo per i lavoratori privati e pubblici. …Su “leggi tutto” la nota esplicative in pdf dell’INPS…

L'Inps spende ogni anno due miliardi per indennità di malattia per i dipendenti privati (che sono a carico delle imprese nei primi tre giorni di assenza) e 2,8 miliardi per le giornate di assenza dei dipendenti pubblici, calcolati in termini di retribuzione corrisposta al lavoratore in malattia. Lo ha detto il presidente dell'Inps, Tito Boeri alla Commissione Lavoro del Senato spiegando l'importanza dell'estensione della competenza Inps sulle visite di

controllo ai dipendenti pubblici, sia d'ufficio che su richiesta dei dipendenti di lavoro. L'estensione ha dato via al Polo unico sulla medicina fiscale a settembre 2017. Boeri, in audizione alla Commissione Lavoro del Senato, ha affermato che l'Inps riceve ogni anno 12 milioni di certificati di malattia dai lavoratori privati e sei milioni da quelli pubblici e che effettua circa un milione di visite di controllo l'anno (circa il 5% sui certificati). E' quindi particolarmente importante - spiega Boeri - "scegliere con cura dove e quando eseguire le visite". A marzo il Garante per la privacy ha chiesto la sospensione di "data mining". Da allora la programmazione intelligente delle visite fiscali è stato sospesa passando all'estrazione casuale dei malati da visitare "riducendo fortemente - dice Boeri - l'efficacia delle visite".

Fonte:http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/09/06/lavoro-boeri-48-miliardi-spesa-annua-malattia_d491e3d2-39f2-4dae-b3f7-f4869c296efe.html del giorno 6 settembre 2018.