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Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009

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Sicurezza e Salute dei LavoratoriCorso per RSPP

Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro

Barbara Sed

24 giugno 2009

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Apriamo una parentesi

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• approccio deterministico all’analisi del rischio• presenza del “parafulmine aziendale”: tecnico/addetto

sicurezza• prevenzione realizzata su misure strettamente tecniche

(obsolescenza dovuta ad evoluzione tecnologica)• prevenzione indipendente dal comportamento umano• analisi per rischi specifici

Decreti anni ‘50:D.P.R. n. 547 del 1955: norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro;D.P.R. n. 302 del 1956: norme integrative delle precedenti per situazioni con elevato grado di pericolosità; D.P.R. n. 303 del 1956: norme per l'igiene del lavoro.

Prima del D.Lgs 626/94

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• approccio probabilistico alla valutazione del rischio • partecipazione attiva di tutti i lavoratori:

responsabilizzazione e consapevolezza • visione sistemica-integrata (insieme dei rischi)• valori limite non sono mai obiettivo di sicurezza assoluta• armonizzazione comunità europea (eguali livelli di

sicurezza)• formazione e informazione

Recepimento direttive europee anni ‘90: • D.Lgs. n. 277/1991 in materia di protezione dai rischi derivanti da agenti

chimici, fisici e biologici• D.Lgs. n. 626/1994 che ha recepito la direttiva quadro n. 391/1989 e

sette direttive particolari• D.Lgs. n. 459/96 in matera di macchine• D.Lgs. n. 494/1996 in materia di cantieri

D.Lgs 626/94

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Mantiene lo stesso approccio rispetto alla

D.Lgs 626/94

D.Lgs 81/08

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quindiIndividuare e valutare i rischi

Identificare gli esposti

Adottare le soluzioni per eliminare o ridurre i rischi

tecniche

organizzative

procedurali

comportamentali Proteggere i lavoratori

Informare e formare i lavoratori

Verificare su di essi l’esistenza di danni

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La prevenzione non può essere lasciata al caso, ma deve essere inserita in un

progetto:

SISTEMA DI GESTIONE della SISTEMA DI GESTIONE della

SICUREZZA sul LAVORO SICUREZZA sul LAVORO

(SGSL)(SGSL)

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Si prefigura un complesso sistema di prevenzione, basato su un quadro articolato di disposizioni, di misure e di adempimenti documentali e su un efficiente gioco di squadra degli attori chiamati ad attuarle

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SALUTE E SICUREZZA

SUL LAVORO

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Lavorare in sicurezza e

attivarsi per la diffusione della

salute è un GIOCO

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica

TEORIA DEI GIOCHI

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TEORIA DEI GIOCHI

Soluzioni Competitive

Scenario in cui un soggetto vince e l’altro perde

Giochi a Somma Zero

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica

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TEORIA DEI GIOCHI

Soluzioni Coopetitive

Scenario in cui i risultati possono essere di reciproco vantaggio o svantaggio

Giochi a Somma Diversa da Zero

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica

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TEORIA DEI GIOCHI

Strategia Coopetitiva

Strategia di cooperazione nella competizione

Dal latino coo-petere:

correre insieme per raggiungere in collaborazione obiettivi che supportino

vantaggi comuni

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica

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Gestione della prevenzione dal rischio sul

lavoro

Strategie Coopetitive

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica

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Gestione della prevenzione dal rischio sul lavoro CEE

Governo

Sindacati

Stato

ASL ISPESL INPS INAIL

Formazione

Aziende Famiglie

Imprenditori LavoratoriRSPP

RLS

626

Le figure del gioco della sicurezza

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica

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LAVORATORE

Guadagno in termini di salute (non quantificabile)

COOPETIZIONE tra le figure del gioco della sicurezza

VANTAGGI

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica

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COOPETIZIONE tra le figure del gioco della sicurezza

VANTAGGI DATORE DI LAVORO

Guadagno economico (abbassamento dei premi assicUrativi, meno multe, etc.)

Guadagno organizzativo (meno problemi nella gestione delle pratiche organizzative, meno visite ispettive, etc.)

Guadagno legale (meno spese per avvocati e consulenti, meno stress a causa dei processi, etc.)

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica

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ASL, ISPESL, INAIL, INPS

Guadagno economico e organizzativo

COOPETIZIONE tra le figure del gioco della sicurezza

VANTAGGI

SOCIALE

Salute psicologica del lavoratore

Maggiore produttività

Maggior fiducia nella propria organizzazione

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica

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Cause di insuccesso della Strategia CoopetitivaCause di insuccesso della Strategia Coopetitiva

Mancanza di percezione della complessità del

sistema sicurezza

Trattamento rapido di problemi

complessi ed incerti che portano a

conclusioni affrettate o errate

Mancanza di un vissuto di “gioco a somma diversa da zero” da parte di

tutti i player

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica

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LA VALUTAZIONE DEI COSTI RELATIVI ALLA GESTIONE

DELLA SICUREZZA SUL LAVORO

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Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

Quanto costa fare sicurezza?

Quanto costa non fare sicurezza? Quanto costa non fare sicurezza?

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Il costo della non prevenzione della salute e sicurezza dei lavoratori

Il costo degli infortuni in Italia è di circa 25 miliardi di euro

I costi globali (lesioni, patologie e incidenti senza lesioni legati al lavoro) sono stimati pari a circa il 5-10 % di tutti i profitti aziendali lordi delle aziende britanniche

I costi non assicurati derivati da perdite accidentali sono fra 8 e 32 volte più grandi dei costi assicurati

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

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ILO Commissione UE*

Infortuni sul lavoro 270 mil. 4,8 mil.

Malattie professionali

160 mil. 4,7 mil.

Casi mortali 2,2 mil.6000 al giorno

5.200

Giornate lavorative perse

158 mil.

IL FENOMENO INFORTUNISTICO

L’Agenzia Europea stima il costo di infortuni e malattie professionali tra il 2,6% -

3,8%* del PIL dell’UE.

* Fonte: Banca dati Agenzia Europea - 2004* Fonte: Banca dati Agenzia Europea - 2004

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

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Infortuni denunciati al giorno Infortuni denunciati al giorno (superiori 3 gg.) (superiori 3 gg.)

2.570*2.570*

Infortuni mortali / giornoInfortuni mortali / giorno 3-4*3-4*

Costo annuo giornate lavorative Costo annuo giornate lavorative perse per infortuni e m.p.perse per infortuni e m.p.

ca. 16,5 mln. €ca. 16,5 mln. €

Costo sociale annuo complessivo Costo sociale annuo complessivo sistema Italia per infortuni e m.p. sistema Italia per infortuni e m.p.

41,6 mld. €**41,6 mld. €**

Costi diretti INAIL Costi diretti INAIL ca. 6,2 mld. €ca. 6,2 mld. €

* Fonte: Banca dati INAIL 2005* Fonte: Banca dati INAIL 2005

** Fonte: Banca dati INAIL 2006** Fonte: Banca dati INAIL 2006

IL FENOMENO INFORTUNISTICO IN ITALIA

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

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RIDUZIONE DEI COSTIRIDUZIONE DEI COSTI MIGLIORAMENTO DELLE

PRESTAZIONI AZIENDALI

MIGLIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI AZIENDALI

PREVENIRE

Infortuni

Lesioni

Malattie profession

ali

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

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Costi della non sicurezzaCosti della non sicurezza

Individui/Lavoratori

Azienda

Sistema/Paese

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

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Costi della non sicurezza

Individui/LavoratoriPerdita della salute fisica

Riduzione della qualità della vita

Impatto a livello psicologico e sociale

Riduzione degli introiti economici

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

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AziendaImpatto sull’efficienza ed efficacia lavorativa

Perdita di risorse (materiali e know how)

Perdita di fiducia delle maestranze e conseguente peggioramento del “clima” sociale e organizzativo

Aumento delle spese (multe, aumento premi assicurativi, sostituzione macchinari, ricerca, selezione e formazione nuovo personale)

Aumento delle spese di gestione organizzativa

Aumento delle spese legate alla gestione delle pratiche giudiziarie

Costi della non sicurezza

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

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Sistema/Paese

Pesante incidenza sul Sistema Sanitario Nazionale (costo delle giornate ospedale, costo di utilizzo delle strutture sanitarie in generale)

Pesante incidenza in termini di riduzione dei contributi in caso di incidenti invalidanti (INPS, pensioni, assicurazioni)

Pesante incidenza sul sistema familiare

Costi della non sicurezza

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

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I costi sostenuti dalle organizzazioni rappresentano il 45 – 60% dei

costi complessivi.

• Costi diretti, conseguenti l’infortunio

• Spese imputabili direttamente alle lesioni professionali: - primi soccorsi - trasporto della vittima - sovvenzioni accordate all’infortunato e/o alla sua famiglia - pratiche amministrative e giuridiche - salari agli infortunati durante la loro assenza dal lavoro - salari ad altri lavoratori - rendimento iniziale lavoratore che sostituisce l’infortunato - formazione - riduzione efficienza lavoratore inabile

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

Cost

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• Danni materiali collegati all’infortunio:

- ai materiali

- alle costruzioni

- agli equipaggiamenti di protezione

- al prodotto

- salari agli infortunati durante la loro assenza dal lavoro

- salari ad altri lavoratori

- rendimento iniziale sostituto dell’infortunato

- formazione - riduzione efficienza lavoratore inabile

• Perdite economiche collegate a perdite di produzione:

- diminuzione di produzione per i danni a persone o cose

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

Cost

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• Costi indotti:

• danno dell’immagine • insoddisfazione del cliente per eventuali disservizi

• insoddisfazione del personale

• spese giuridiche

L’European Agency for Safety and Health at Work stima L’European Agency for Safety and Health at Work stima che:che:

Costi manifesti 1Costi manifesti 1

Costi nascosti 11Costi nascosti 11

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

Cost

i del

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on s

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Nelle PMI:

• assenza di analisi statistica delle cause di

infortunio

• assenza di un monitoraggio degli incidenti

Costi della non sicurezza

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

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La valutazione dei costi della non sicurezzaLa valutazione dei costi della non sicurezza

Lavoratori (RLS)

Lavoratori (RLS)

Specialisti SSLSpecialisti SSL

Esperti finanziariEsperti finanziari

Responsabili decisionali

Responsabili decisionali

ATTORI

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

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APPRO

CCIO

A 5

FASI

La valutazione dei costi della non sicurezzaLa valutazione dei costi della non sicurezza

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

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FASE 1

1. STABILIRE

Scopo della valutazione economica

Obiettivo del progetto

Gli operatori coinvolti, quali i loro interessi e quale influenza esercitano

Tipologia di risultati richiesti

Tempistica per la valutazione economica

2. SELEZIONARE UN METODO OPPORTUNO

3. PIANIFICARE LA VALUTAZIONE

4. COINVOLGERE LE PARTI INTERESSATE

La valutazione dei costi della non sicurezzaLa valutazione dei costi della non sicurezza

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

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FASE 2

SCEGLIERE LE VARIABILI

Che corrispondono allo scopo della valutazione

Per le quali sono probabilmente disponibili dati (facili da ottenere e abbastanza precisi)

Che siano state concordate dagli operatori

La valutazione dei costi della non sicurezzaLa valutazione dei costi della non sicurezza

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

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FASE 31. UTILIZZARE

Dati facilmente reperibili dalla documentazione aziendale e contabile

Pubblicazioni, fonti esterne di dati, estrapolazioni da dati aziendali

Se necessario, generare nuovi dati

2. DETERMNARE QUALE PARTE DEBBA ESSERE COLLEGATA A INFORTUNI (ASSENZA PER MALATTIA) E ALL’INTERVENTO IN QUESTIONE

3. QUANTIFICARE GLI EFFETTI (DI LESIONI, MALATTIE) CON METODI DI STIMA O DI ANALISI

Informazioni tratte da casi simili

Calcoli su scenari

Analisi dell’impatto (estrapolazione a partire dagli obiettivi dell’intervento)

La valutazione dei costi della non La valutazione dei costi della non sicurezzasicurezza

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

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FASE 41. AGGIUNGERE I VALORI MONETARI A VARIABILI E INDICATORI

2. CREARE UNA PRESENTAZIONE COMPRENSIBILE DEI RISULTATIFormato tabulare (costo delle lesioni, analisi dei costi e dei benefici)

Grafici o serie temporali (applicazioni di monitoraggio)

Confronto con altre aziende (benchmarking)

La valutazione dei costi della non sicurezzaLa valutazione dei costi della non sicurezza

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

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FASE 5PRESENTARE AVVERTIMENTI RELATIVI AI RISULTATI

OTTENUTI

Fare riferimento a ipotesi, obiettivi, limiti delle stime, qualità dei dati

Utilizzare un’analisi precisa per valutare gli effetti delle ipotesi sui risultati dei calcoli

Decidere ulteriori azioni

La valutazione dei costi della non sicurezzaLa valutazione dei costi della non sicurezza

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

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FASE 5

LE VALUTAZIONI POSSONO ESSERE DI DUE TIPI

Ex postEx post

Valutazione dei costi di un singolo infortunio o

dell’insieme degli infortuni in un

intervallo di tempo

Fattibilità investimentiFattibilità

investimenti

Valutazione degli effetti economici

delle azioni preventive o della

prevenzione degli infortuni (analisi

dei costi e benefici)

La valutazione dei costi della non sicurezzaLa valutazione dei costi della non sicurezza

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

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I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E DELLA

SICUREZZA SUL LAVORO

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IL D. LGS. 626/94 PREVEDE IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA;

UN’ORGANIZZAZIONE IN CUI SONO DEFINITE RESPONSABILITÀ, COMPETENZE, FUNZIONI ED

AZIONI.

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza?

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DEFINISCE

Responsabilità (D.L.;……..Lavoratori)

Risorse (organizzative ed economiche)

Processi (V.R., Miglioramento nel tempo, sorveglianza sanitaria, partecipazione formazione)

Procedure (sono lasciate alle iniziative del D.L.)

La direttiva 89/391/CEE (recepita nel Titolo I° 626/94)

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza?

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Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza?

IL D. LGS. 81/2008

«modello di organizzazione e di gestione»: modello organizzativo e gestionale per la definizione e l'attuazione di una politica aziendale per la salute e sicurezza, ai sensi dell'articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, idoneo a prevenire i reati di cui agli articoli 589 e 590, terzo comma, del codice penale, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela della salutesul lavoro;

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“Testo Unico” e sistemi di gestione della sicurezza

Decreto legislativo 81 - 9/4/08 di attuazione dell’art.1 della legge n. 123/2007 in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro

Art. 30 – Titolo I - Modelli di organizzazione e di gestione1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi:a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici;b) alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti;c) alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti per la sicurezza;

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d) alle attività di sorveglianza sanitaria;e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori;f) alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori;g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge;h) alle periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate.

2. Il Modello organizzativo e gestionale deve prevedere idonei sistemi di registrazione … ecc

3 . Il Modello organizzativo deve prevedere.. una articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione, e controllo del rischio, nonché un sistema disciplinare … ecc

“Testo Unico” e sistemi di gestione della sicurezza

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4. Il Modello organizzativo deve prevedere un idoneo sistema di controllo sull’attuazione.. e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità… …riesame del modello organizzativo

5. In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001, o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui ai commi precedenti per le parti corrispondenti. Agli stessi fini ulteriori modelli di organizzazione e gestione aziendale possono essere indicati dalla Commissione ex art 6.

“Testo Unico” e sistemi di gestione della sicurezza

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QUALI SONO I MODELLI DISPONIBILI PER I SGSSL ?QUALI SONO I MODELLI DISPONIBILI PER I SGSSL ?

NORMECERTIFICABILi

NORMECERTIFICABILi

LINEE GUIDALINEE GUIDA

UNI INAIL ISPESL PARTI SOCIALI- 2001Linee Guida per un sistema di gestione

della sicurezza e salute sul lavoro

BS OHSAS 18001: 2007Occupational health and safety

management systems - Requirements

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VISIONE STATICA

Applicazione di

norme e standard

Obblighi

da rispettare

* Elusione

* Repulsione

contrapposizione

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza?

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Obblighi

COME UNA OPPORTUNITA`

DI CRESCITA AZIENDALE

NON COME IMPOSIZIONE

VISIONE DINAMICA

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza?

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• VI È UNA DIFFICOLTÀ DELL’AZIENDA A TENERE SOTTO CONTROLLO L’INTERO APPARATO ORGANIZZATIVO DELLA SICUREZZA.

• VARIAZIONE DELLA TIPOLOGIA DI INFORTUNI; CALANO QUELLI DOVUTI A CAUSE TECNICHE, CRESCONO QUELLI LEGATI ALLA COMPONENTE ORGANIZZATIVA.

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza?

Page 59: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

Migliore qualità prestazioni

Aumentare la sicurezza nei posti di lavoro

Spinta all’innovazione

Crescita reputazione aziendale

Attrazione utenti territorio

Sviluppo qualitativo del territorio di appartenenza

Evitare sprechi (educare)

Ottimizzare consumi (energia)minor inquinamento

OPPORTUNITA` PERSEGUIBILI (MOTIVAZIONE)

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza?

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Benessere psico-fisico dipendenti

Migliore vivibilità nei posti di lavoro

Riduzione assenteismo

Azzeramento/riduzione infortuni e malattie professionali

Prestazioni sempre più qualificate a minor costo

Maggiore fiducia degli utenti

RISULTATI POTENZIALI

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza?

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I riferimenti volontari internazionali e nazionali• BS8800:96 linea-guida inglese (certificabile ma ritirata)

Guide to occupational health and safety management system.

• UNI 10616:97 norma italiana (raccomandata per l’implementazione dei SGSSL nelle aziende ex D.Lgs. 334/99 in accordo alle normedella serie ISO 9000).Impianti di processo a rischio di incidente rilevante. Gestione della sicurezza nell’esercizio. Criteri fondamentali di attuazione.

. • UNI 10617:97 norma italiana

Impianti di processo a rischio di incidente rilevante. Sistema di gestione della sicurezza.

• UNI 10672:97 norma italianaImpianti di processo a rischio di incidente rilevante. Procedure di garanzia della sicurezza nella progettazione.

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• OHSAS 18001:99 specifica tecnica (certificabile)Guide to occupational health and safety management system.

• OHSAS 18001:99 specifica tecnica (certificabile) Guide to occupational health and safety management system.Guidelines for the implementation of OHSAS 18001

. • UNI-INAIL 2001 linea guida

Linee guida per un Sistema di Gestione della Salute eSicurezza sul luogo di Lavoro (SGSL).

I riferimenti volontari internazionali e nazionali

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Le organizzazioni (aziendali), sono intese come:

complesso organizzato di benie persone

per svolgere un'attività (economica)consistente nella produzione e scambio i beni e/o servizi

Il concetto di Organizzazione

I Sistemi di Gestione e l’approccio per processi

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PianificarPianificaree

(Plan)(Plan)

PianificarPianificaree

(Plan)(Plan)

Il sistema di Il sistema di gestionegestione

Il sistema di Il sistema di gestionegestione

AAAA PPPP

DDDDCCCCAttuareAttuare

(Do)(Do)AttuareAttuare

(Do)(Do)

ControllareControllare(Check)(Check)

ControllareControllare(Check)(Check)

AgireAgire(Act)(Act)AgireAgire(Act)(Act)

I Sistemi di Gestione e l’approccio per processi

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Il Sistema è dinamico

I Sistemi di Gestione e l’approccio per processi

Ciclo di DemingCiclo di DemingCiclo di DemingCiclo di Deming

Miglioramento

Miglioramento

continuocontinuo

Miglioramento

Miglioramento

continuocontinuo

AAAA PPPP

DDDDCCCC

AAAAPPPP

DDDDCCCC

AAAAPPPP

DDDDCCCC

AAAAPPPP

DDDDCCCC

AAAAPPPPDDDD

CCCCAAAA PPPP

DDDDCCCCSSGGSSGG

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Da così …

Funzione 3

Funzione4

Funzione2

processo 1

processo 2

processo 3

risultato 1

risultato 2

risultato 3

fun

zio

ne 1

fun

zio

ne 2

fun

zio

ne 3

sap

ere

1

sap

ere

2

sap

ere

3

… a cosìFunzione

1

La trasformazione organizzativa

I Sistemi di Gestione e l’approccio per processi

Page 67: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

IdentificarIdentificareeIdentificarIdentificaree

ReagireReagireReagireReagireCredere di Credere di aver risoltoaver risoltoCredere di Credere di aver risoltoaver risolto

Attendere Attendere un nuovo un nuovo eventoevento

Attendere Attendere un nuovo un nuovo eventoevento

Il sistema Il sistema tradizionaltradizional

ee

Il sistema Il sistema tradizionaltradizional

ee

Perché i sistemi di gestione

I Sistemi di Gestione e l’approccio per processi

Page 68: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

Visioneaziendale “politica”

Il “cosa”Processo

Procedura

“Il come”

Processo

AttivitàISO 9001 – OHSAS

18001ISO 9001 – OHSAS

18001

Organizzazione per processi

I Sistemi di Gestione e l’approccio per processi

Page 69: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

QUALE STRUTTURA PER UN SISTEMA DI GESTIONE ?QUALE STRUTTURA PER UN SISTEMA DI GESTIONE ?

I Sistemi di Gestione più evoluti operano sulla base del processo dinamico:“pianificazione, attuazione, verifica, riesame” (Ciclo di Deming - PDCA)

Anche il Modello indicato dal DLgs 81/08 orienta in tal senso

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ORDINANDO I PUNTI DEL TITOLO I ART. 30 … Modelli di organizzazione e di gestione

• c.1 b) attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti;

• c.1 a) rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici;

• c.1 g) acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge;

• c.1 c) attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti per la sicurezza;

• c.1 d) attività di sorveglianza sanitaria;• c.1 e) attività di informazione e formazione dei lavoratori;• c. 2) sistemi di registrazione;• c. 3) articolazione di funzioni• c.1 f) attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle

procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori;

• c.1 h) periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate.

• c.4) idoneo sistema di controllo• c.4) riesame del modello organizzativo

P

D

C

P – D – C – A

A

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OHSAS 18001:1999

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Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro

• Un SGSL è finalizzato a garantire il raggiungimento degli obiettivi di salute e sicurezza che l’impresa/organizzazione si è data in una efficace prospettiva costi/benefici.Tale sistema, infatti, si propone di:

ridurre progressivamente i costi complessivi della salute e sicurezza sul lavoro compresi quelli derivanti da incidenti, infortuni e malattie correlate al lavoro, minimizzando i rischi cui possono essere esposti i dipendenti o i terzi (clienti, fornitori, visitatori, ecc.);

aumentare l’efficienza e le prestazioni dell’impresa/organizzazione;

contribuire a migliorare i livelli di salute e sicurezza sul lavoro;

migliorare l’immagine interna ed esterna dell’impresa/organizzazione.

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• Il SGSL opera sulla base della sequenza ciclica delle fasi di pianificazione, attuazione, monitoraggio e riesame del sistema, per mezzo di un processo dinamico.La capacità del sistema di raggiungere gli obiettivi pianificati deriva dall’impegno e dal coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali e soprattutto del livello più elevato.Un sistema di gestione della SSL dovrebbe possedere le seguenti caratteristiche:

essere parte del sistema di gestione generale dell’impresa;

contenere la struttura organizzativa, le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi, le risorse per realizzare la sua politica per la salute e sicurezza sul lavoro;

essere adeguato alle attività svolte, alla dimensione aziendale, alla natura ed alle dimensioni dei rischi presenti in azienda.

Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro

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• Un SGSL, come ogni sistema di gestione, dovrebbe prevedere una fase di verifica del raggiungimento degli obiettivi ed una fase di verifica della funzionalità del sistema stesso.Dovrebbero, quindi, essere previsti almeno due livelli di monitoraggio.

1° LivelloLe modalità e le responsabilità del monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi dovrebbero essere stabilite contestualmente alla definizione, in sede di pianificazione, delle modalità e responsabilità della gestione operativa.

2° LivelloIl monitoraggio sulla funzionalità del sistema (verifica ispettiva interna) ha lo scopo di stabilire se il sistema è conforme a quanto pianificato, è correttamente applicato, mantenuto attivo e consente di raggiungere gli obiettivi.

Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro

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l’organizzazione di un sistema sicurezza per risultare efficace ai fini della prevenzione deve considerare tutti i soggetti ed ogni azione che risulti funzionale alla massima cooperazione ed ad una profonda condivisione su ogni tematica

DATORE DI LAVORO RSPP

ASPP

RLS

MEDICO COMPETENTE

DIRIGENTI

PREPOSTI

LAVORATORI

SQUADRE DI GESTIONE DELLE EMERGENZE

SOGGETTI TERZI

(Appaltatori, Fornitori,

Terzisti, ecc.)

RAPPRESENTATI DA

Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro

Page 76: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

PlanPlanPlanPlan

DoDoDoDoCheckCheckCheckCheck

ActActActAct

AA PP

DD CC

OHSAS 18001:1999

I processi di Gestione della Sicurezza

4.1 – Requisiti generali

4.2 – Politica

4.3 – Pianificazione

4.4 – Attuazione e funzionamento

4.5 – Controlli ed azioni correttive

4.6 – Riesame della Direzione

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Elementi di un Sistema di

Gestione della Sicurezza

OHSAS 18001:1999

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Il ciclo di Deming applicato alla OHSAS 18001:99

Esame iniziale dello stato (tipicamente la Valutazione dei Rischi ex Art. 4 D.Lgs. 626/94)

Politica di SSL (dovrebbe essere coerente con i programmi di miglioramento

della SSL contenuti nella Valutazione dei Rischi)

Pianificazione (dovrebbe essere coerente con i programmi di miglioramento

della SSL contenuti nella Valutazione dei Rischi e con la realtà aziendale in termini di risorse allocabili)

OHSAS 18001:1999

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Implementazione delle attività (deve essere coerente con la pianificazione)

Controllo ed azioni correttive (deve mettere l’organizzazione nelle condizioni di

intervenire prevenendo le Non Conformità, gli incidenti e gli infortuni)

Riesame della Gestione (deve essere realistico e basato sui risultati raggiunti per

poter pianificare il SGSSL nel rispetto delle opportunità di business e delle necessità di

prevenzione del rischio tramite la riduzione o eliminazione del pericolo)

Il ciclo di Deming applicato alla OHSAS 18001:99

OHSAS 18001:1999

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OrganizzazioneOrganizzazionesocietà, operatore, ditta, impresa, ente o associazione, pubblica o privata, che possiede proprie funzioni ed una

sua amministrazione. Per SINCERT quelle unità organizzative che coincidono con

la definizione di “sito”.

SitoSitocoincide con la definizione di Unità produttiva del D.Lgs.

626/94.

Evento accidentaleEvento accidentaleevento che ha originato un incidente (infortunio) o che

potenzialmente avrebbe potuto causarlo (mancato incidente).

La terminologia

OHSAS 18001:1999

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Verifica ispettiva / auditesame sistematico per determinare se le attività ed i risultati ad esse

collegate, siano o meno conformi agli adempimenti pianificati, se questi siano stati attuati in modo efficace e sono adeguati per il perseguimento della

politica e degli obiettivi dell’organizzazione.Il processo deve essere sistematico, documentato ed indipendente per

ottenere evidenze oggettive, in maniera obiettiva, se i criteri dell’audit siano stati soddisfatti.

Non conformitàogni deviazione dalle norme di lavoro, dalle pratiche, dalle procedure, dalle

leggi, dalle prestazioni del sistema di gestione, che potrebbe portare, direttamente o indirettamente, a ferite, malattie, a danni a cose, a danni

all’ambiente di lavoro o a un insieme di questi.

La terminologia

OHSAS 18001:1999

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PrestazioniPrestazionirisultati misurabili del SGSSL, relativi al controllo dei rischi per la

salute e sicurezza da parte dell’organizzazione, sulla base della sua politica ed obiettivi relativi alla SSL.

SicurezzaSicurezzaassenza di rischi di danni inaccettabili (ISO/IEC Guida 2).

Parti interessateParti interessateindividui o gruppi interessati dalle prestazioni di SSL di una

organizzazione o coinvolti nelle stesse.

La terminologia

OHSAS 18001:1999

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Identificazione del pericoloprocedura di riconoscimento dell’esistenza di un pericolo e

definizione delle sue caratteristiche.

Rischiocombinazione della probabilità e delle conseguenze del

verificarsi di uno specificato evento pericoloso.

Rischio tollerabilerischio che sia stato ridotto ad un livello che possa essere tollerabile per l’organizzazione, in considerazione dei suoi

obblighi di legge e della sua stessa politica sulla SSL.

La terminologia

OHSAS 18001:1999

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Miglioramento continuoprocesso di accrescimento del SGSSL per ottenere miglioramenti delle prestazioni globali di sicurezza e salute sul lavoro, in linea

con la politica sulla SSL dell’organizzazione.

Obiettivigli scopi che un organizzazione si propone di raggiungere

nell’ambito della SSL.

Infortunioevento indesiderato che dà origine a morte, malattia, ferite,

danni o altre perdite

La terminologia

OHSAS 18001:1999

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Condizioni operativeCondizioni operative

Normali o routinariequelle per le quali l’utilizzo di risorse in gioco è quantificabile e qualificabile, che sono esattamente programmate nel tempo e che corrispondono alle attività giornaliere a

regime (es. funzionamento impianti, trasferimento personale).

Anomale o eccezionaliquelle per le quali l’utilizzo di risorse in gioco è quantificabile e qualificabile, che sono esattamente programmate nel tempo e che non corrispondono alle attività giornaliere a regime (es. manutenzione programmata, turni di lavoro per ferie).

Emergenzaquelle per le quali l’utilizzo di risorse in gioco non è né quantificabile né

qualificabile, che sono ipotizzabili ma non programmabili nel tempo per le quali è solamente possibile prevedere una preparazione in risposta sulla base di

supposizioni, anche in virtù di eventuali effetti domino possibili (es. manutenzione straordinaria, infortunio sul lavoro).

La terminologia

OHSAS 18001:1999

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OHSAS 18001:1999 – Scopo e Campo di applicazione

Fornire i requisiti per un SGSL in modo tale da consentire ad un’organizzazione di

controllare i suoi rischi sul luogo di lavoro e migliorare le sue prestazioni in merito.

Tutti i requisiti della specifica si intendono incorporati n un SGSL.

Si applica a tutte le organizzazioni.

E’ rivolta alla sicurezza delle persone e non dei prodotti e

dei servizi

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OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

• Impegno al rispetto delle leggi applicabili e delle altre prescrizioni volontarie sottoscritte dall’organizzazione

• Impegno al miglioramento continuo delle prestazioni

• Essere appropriata alla natura e alla dimensione dei rischi associati all’organizzazione

• Diffusa a tutto il personale

• Disponibile alle parti interessate

• Documentata, attuata e mantenuta nel tempo

• Sottoposta a revisioni periodiche per garantire che rimanga attuale nel tempo

4.2 – Politica

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4.3 – Pianificazione

4.3.1 – Pianificazione per l’indentificazione dei pericoli, della valutazione e controllo dei rischi

• Attività ordinarie e straordinarie

• Attività di tutto il personale ( fornitori e visitatori compresi)

• Mezzi ed impianti (anche di terzi)

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

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LA VALUTAZIONE DEI RISCHI

La quantificazione del rischio risulta essere condizione necessaria affinché l’indagine di analisi e valutazione dei rischi abbia caratteristiche di

condivisibilità, oggettività e riscontro. Infatti solo dopo aver determinato un livello effettivo e ponderabile del rischio connesso ad un certo evento incidentale, ne può conseguire una

corretta valutazione.

Per la quantificazione del rischio sono state proposte formulazioni diverse, ma tutte, essenzialmente, definiscono il rischio reale (Risk) in funzione della probabilità di accadimento di un certo evento e delle conseguenze ad esso

legate:

RISCHIO = f ( P, M )

P = Frequenza con cui si possono verificare eventi non voluti;M = “Magnitudo” delle conseguenze che il verificarsi degli eventi comporta.

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

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OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

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LA VALUTAZIONE DEI RISCHI

La metodologia di analisi dei rischi sviluppate nell’ambito delle attività

soggette a rischi rilevanti (Major Hazard), può ed anzi (a seguito del D.Lgs

626/94) deve essere applicata anche alle attività soggette a rischi non

rilevanti.

Tuttavia l’applicazione delle metodologie di analisi e valutazione del rischio

nell’ambito di qualsiasi realtà lavorativa/attività (anche di diversa

dimensione) in cui i lavoratori siano soggetti al “semplice” rischio

infortunistico, è possibile, anche se con diverse implicazioni.

Nello specifico è evidente che sia la definizione della magnitudo M (legata al

verificarsi di un certo evento incidentale), sia la probabilità P che lo stesso si

verifichi, potranno essere definite mediante considerazioni di tipo

semiquantitativo, ad esempio si potrà far riferimento ad una scala di

riferimento:

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

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OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

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OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

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LA VALUTAZIONE DEI RISCHI

Definita una ponderazione del danno e della probabilità, il rischio può

essere stimato mediante la formula

R= M X P

ed è raffigurabile mediante una rappresentazione grafico-matriciale

avente in ascisse la gravità del danno e in ordinate la probabilità del

suo verificarsi.

In tale tabella i rischi maggiori occuperanno le caselle in alto a destra,

mentre, quelli minori le posizioni più vicine all’origine degli assi.

Una tale rappresentazione costituisce un punto di partenza per la

definizione delle priorità e la programmazione temporale degli

interventi da adottare.

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

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OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

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LA VALUTAZIONE DEI RISCHI

In relazione ai valori della tabella precedente si potranno trarre le seguenti considerazioni:

R>8 azioni correttive indilazionabili

4<R<8 azioni correttive da programmare con urgenza

2<R<3 azioni correttive e/o migliorative da programmare nel breve/medio termine

R = 1 azioni migliorative da valutare in fase di programmazione

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

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4.3 – Pianificazione4.3.2 – Prescrizioni legali ed altri requisiti

• Procedura per identificare ed accedere ai

requisiti legali e di altro tipo applicabili

• Mantenere aggiornate tali informazioni e

comunicare ai suoi dipendenti ed alle altre

parti interessate in merito alle prescrizioni

legali e di altro tipo.

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

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ESEMPIO DI PROCEDURA CONTROLLO PRESCRIZIONI

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

N.Prot. N. rif.

DataTitolo/

Descrizione

Prescrizioni

applicabili

Ente Autorizzan

te

Scadenza

Tempistica

rinnovo

Responsabile

Rinnovo

Check

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4.3 – Pianificazione4.3.3 – Obiettivi

• Stabilire e mantenere documentati obiettivi

relativi alla SGSL per ogni livello e funzione

interessate nell’ambito dell’organizzazione.

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

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4.3 – Pianificazione4.3.3 – Obiettivi

ESEMPI

• Ridurre i giorni di prognosi per infortuni dovuti a carenze nelle

misure di prevenzione

• Ridurre gli incidenti dovuti a carenti manutenzioni

• Migliorare i tempi di primo soccorso

• Ridurre le persone o i tempi di esposizione al rumore o altri

rischi

• Ridurre la presenza di sostanze pericolose in stabilimento

• Ridurre la gestione manuale a favore di quella automatizzata

per le lavorazioni a rischio

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

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4.3 – Pianificazione

4.3.4 – Programma di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

• Per perseguire gli obiettivi occorre stabilire

programmi che includano le risorse necessarie alla

loro realizzazione (tempi, mezzi, denaro, metodi,

regole, controlli)

• Riesaminare quando necessario ed a fronte di ogni

cambiamento

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

Page 102: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

Area:______________________________

Funzioni coinvolte:__________________________

Cause:_____________________________

Obiettivi:__________________________

FaseResponsa

bile

Data prevista

completamento

Verificato

Data effettiva

completamento

Sintesi dei risultati

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

ESEMPIO DI PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO

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4.4 – Implementazione e operatività

4.4.1 – Struttura e responsabilità

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

• Definire ruoli, responsabilità ed autorità delle persone coinvolte nel SGSL

• La gestione compete alla Direzione Generale, che nomina un Rappresentante dell’Alta Direzione

• Fornire risorse essenziali

• Dimostrare l’impegno al continuo miglioramento delle prestazioni di SCR da parte delle persone responsabili.

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4.4 – Implementazione e operatività

4.4.2 – Formazione, preparazione e competenza

• Personale competente (adeguata educazione, formazione, esperienza)

• Sensibilizzazione e consapevolezza

• Importanza della conformità dei comportamenti (emergenze comprese)

• Considerare i diversi livelli di abilità, responsabilità e cultura delle persone e di rischio associato alle loro attività nel determinare le necessità di formazione

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

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4.4 – Implementazione e operatività

4.4.3 – Consultazione e comunicazione

• Garantire canali di comunicazione interna ed esterna

• Coinvolgere i dipendenti nella valutazione del rischio

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

Page 106: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

4.4 – Implementazione e operatività

4.4.4 – Documentazione

• Carta o formato elettronico

• Ridotta al minimo

• Fornire indicazioni sulla documentazione correlata

Page 107: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

4.4 – Implementazione e operatività

• Localizzati

• Riesaminati, revisionati ed approvati da personale autorizzato

• Controllo distribuzione

• Controllo dati e documenti obsoleti

• Adeguata identificazione dati e documenti di archivio

4.4.5 – Documenti e controllo dei dati

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OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

4.4 – Implementazione e operatività

• Identificare attività correlate ai rischi individuati

• Predisporre procedure documentate se necessario

• Definire criteri operativi

• Gestire i criteri relativi a fornitori ed appaltatori

• Procedure apposite per la progettazione di impianti, luoghi di lavoro, attrezzature, ecc.

4.4.6 – Controllo operativo

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OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

4.4 – Implementazione e operatività

• Identificare situazioni di emergenza

• Predisporre metodi per la gestione degli eventi di emergenza, anche per prevenire e mitigare possibili malattie e ferite che potrebbero essere a loro associate

• Verificare e provare, ove possibile, le procedure

4.4.7 – Prevenzione e reazione alle emergenze

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OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

4.5 – Controlli e azioni correttive

• Misurare e monitorare periodicamente le prestazioni di SGSL

• Monitorare incidenti, malattie, eventi accidentali (compresi i mancati incidenti)

• Gestire gli strumenti di misura e tarature

4.5.1 – Monitoraggio e misurazione delle prestazioni

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OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

ESEMPI DI INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DI SCR

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OHSAS 18001:1999 – I RequisitiESEMPI DI INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DI SGSL

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OHSAS 18001:1999 – I RequisitiESEMPI DI INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DI SGSL

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4.5 – Controlli e azioni correttive

• Gestione ed indagine per:• Incidenti• Non conformità• Eventi accidentali

• Trattamento

• Azioni correttive e preventive

• Valutazione efficacia azioni preventive e correttive attuate

4.5.2 – Incidenti, infortuni,non conformità, azioni preventive e correttive

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

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4.5 – Controlli e azioni correttive

• Controllo archivi

• Rintracciabilità

• Dimostrano la conformità alla specifica

4.5.3 – Registrazioni e gestione delle registrazioni

OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

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OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

4.5 – Controlli e azioni correttive

• Programma di audit

• Verifica di: • Conformità a quanto pianificato ed alla specifica • Adeguata implementazione • Efficacia nel perseguire la politica ed obiettivi

• Ambito, frequenza, metodologie, competenze per gli audit

• Indipendenza auditor

4.5.4 – Audit

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OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

•Periodicità definita

•Documentato

•Garantire continua idoneità, adeguatezza ed efficacia del SGSL

•Stabilire necessità future (positive e negative)

4.6 – Riesame della Direzione

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UNI EN ISO 19011:2003

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NORMA UNI EN ISO 19011:2003

“Linee guida per gli audit dei sistemi di gestione per la qualità e/o di gestione ambientale”

Audit come strumenti di gestione per tenere sotto controllo e verificare l’efficace attuazione della politica per la qualità e/o

ambientale di una organizzazione.

Audit come strumenti di gestione per tenere sotto controllo e verificare l’efficace attuazione della politica per la qualità e/o

ambientale di una organizzazione.

Verifiche ispettive

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Caratteristiche Attività pianificata e sistematica Programmato in relazione allo

stato e all’importanza delle attività

Effettuato da personale indipendente e qualificato

Documentato

Attività pianificata e sistematica Programmato in relazione allo

stato e all’importanza delle attività

Effettuato da personale indipendente e qualificato

Documentato

Obiettivi Valutare la conformità delle

aree e dei processi del Sistema di gestione aziendale

Valutare l’efficacia delle aree e dei processi del Sistema di gestione aziendale

Individuare opportunità di miglioramento

Valutare la conformità delle aree e dei processi del Sistema di gestione aziendale

Valutare l’efficacia delle aree e dei processi del Sistema di gestione aziendale

Individuare opportunità di miglioramento

Verifiche ispettive

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PrincipiPrincipi

Comportamento etico: il fondamento della professionalità Presentazione imparziale: l’obbligo di riportare fedelmente e

con precisione Adeguata professionalità: possesso di adeguate competenze Indipendenza: la base per l’imparzialità e l’obiettività delle

conclusioni Approccio basato sull’evidenza: il metodo razionale il metodo

razionale per raggiungere conclusioni dell’audit affidabili e

riproducibili in un processo dell’audit sistematico.

Verifiche ispettive

Page 122: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

Programmazione dell’audit

Scelta del gruppo di audit

Contatto con l’area interessata

Esame documentale

Definizione piano di audit dettagliato

Audit in campo

Azioni successive all’audit

Le FasiLe Fasi

Verifiche ispettive

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La gestione del programmaLa gestione del programma

Obiettivi ed estensione del programma

Responsabilità, risorse e procedure del programma

Attuazione del programma

Registrazione del programma

Monitoraggio e riesame del programma

Verifiche ispettive

Page 124: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

La gestione del programmaLa gestione del programma

Estensione

Frequenza degli audit Numero e complessità dei processi

da verificare Conclusioni di precedenti audit Esigenze di accreditamento o di

certificazione Modifiche significative

dell’organizzazione o delle sue attività

Obiettivi

Requisiti del sistema di gestione

Requisiti legali e contrattuali

Esigenze di valutare i fornitori

Esigenze del cliente Esigenze di altre parti

interessate Rischi per

l’organizzazione

Verifiche ispettive

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La gestione del programmaLa gestione del programma

Risorse

Tecniche di audit I processi per conseguire e

mantenere le competenze degli auditor e migliorare le loro prestazioni

La disponibilità di auditor o tecnici esperti con competenze appropriate agli obiettivi

L’estensione del programma Altre esigenze richieste

dall’attività di audit

Responsabilità

Stabilire gli obiettivi e l’estensione Stabilire le responsabilità e le

procedure Assicurare che siano fornite le

risorse Assicurare l’attuazione del

programma Assicurare che siano conservate

appropriate registrazioni del programma

Tenere sotto controllo, riesaminare e migliorare il programma

Verifiche ispettive

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La gestione del programmaLa gestione del programma

Procedure

Pianificazione e programmazione degli audit Assicurazione della competenza degli auditor e dei

responsabili del gruppo di audit Costituzione di appropriati gruppi di auditor e

l’assegnazione dei ruoli e delle responsabilità La conduzione degli audit L’esecuzione delle azioni successive all’audit La conservazione delle registrazioni del programma Il rapporto alla direzione sulle acquisizioni

complessive del programma di audit

Verifiche ispettive

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La gestione del programmaLa gestione del programma

Attuazione

Comunicazione del programma di audit alle parti interessate

Il coordinamento e la programmazione degli audit La garanzia che vengano costituiti gruppi di audit La fornitura delle risorse necessarie per i gruppi di

audit

Verifiche ispettive

Page 128: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

La gestione del programma

La gestione del programmaRegistrazioni

Piani di audit Rapporti di audit Rapporti di non conformità Rapporti di azioni correttive e preventive Rapporti di azioni successive all’audit, se applicabili I risultati del riesame del programma di audit Informazioni sul personale coinvolto

Verifiche ispettive

Page 129: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

La gestione del programmaLa gestione del programma

Stabilire indicatori per valutare

Capacità di gruppi di auditor di attuare il piano dell’audit

Conformità con i programmi e il rispetto della tempistica

Informazioni di ritorno dai committenti, dalle aree oggetto di audit e dagli auditor

Monitoraggio

Considerare

I risultati dei controlli e le conseguenze che ne derivano

La conformità con le procedure

L’evoluzione delle esigenze e delle aspettative delle parti interessate

Le registrazioni del programma di audit

Riesame

Verifiche ispettive

Page 130: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

Le attività di un auditLe attività di un audit

Avvio dell’audit

Conduzione del riesame della documentazione

Preparazione delle attività di audit sul posto

Preparazione, approvazione e distribuzione del rapporto

Chiusura dell’audit

Conduzione di azioni successive

Verifiche ispettive

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Il gruppo di un auditIl gruppo di un audit

Per decidere la composizione e la dimensione si deve considerare:

Gli obiettivi, il campo, i criteri e la durata prevista dall’audit Le competenze complessive del gruppo di audit per raggiungere gli

obiettivi prefissati I requisiti cogenti, contrattuali,di accreditamento/certificazione, se

applicabili Indipendenza del gruppo di audit dalle attività sottoposte a verifica La capacità dei membri del gruppo di interagire in modo efficace con

l’area oggetto dell’audit.

Verifiche ispettive

Page 132: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

Le competenze del gruppoLe competenze del gruppo

Identificare le conoscenze e le

competenze necessarie

per conseguire gli obiettivi dell’audit

Scegliere i membri del gruppo di audit in modo tale che la

totalità delle conoscenze e delle competenze siano

presenti nel gruppo di audit

In mancanza di competenze

Esperti Tecnici

Auditor inaddestramento

Verifiche ispettive

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Le competenze del gruppoLe competenze del gruppo

CARATTERISTICHE PERSONALI

Rispettoso dei principi etici Di mentalità aperta Diplomatico Dotato di spirito di osservazione Perspicace Versatile Tenace Risoluto Sicuro di sé

La competenza dell’auditor è basata sul possesso di:

CAPACITA’ DI APPLICARE COMPETENZE DI AUDITOR

IstruzioneEsperienza di lavoroFormazioneAddestramentoEsperienza di audit

Verifiche ispettive

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I documenti di lavoroI documenti di lavoro

Strumenti necessari per fini di riferimento e registrazione delle attività di audit

Liste di riscontro (check list)

Liste di riscontro (check list)

Moduli per registrare le

informazioni

Moduli per registrare le

informazioni Evidenze di supporto Risultanze dell’audit Registrazione delle riunioni

Verifiche ispettive

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Le informazioni dell’auditLe informazioni dell’audit Raccolte mediante opportuno campionamento Utilizzando interviste, osservazioni di attività e

riesame di documenti

Le domande devono essere formulate:

In modo semplice e chiaro In modo non generico Secondo una sequenza logica Coprendo tutti i temi trattati nella

documentazione Riferendole a prescrizioni applicabili

Verifiche ispettive

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I risultati dell’auditI risultati dell’audit

Non Conformità

Raccomandazioni

Azioni correttiveAzioni correttive

Azioni preventive/di miglioramento

Azioni preventive/di miglioramento

Verifiche ispettive

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PERCHE’ APPLICARE UN SISTEMA DI GESTIONEPERCHE’ APPLICARE UN SISTEMA DI GESTIONEDELLA SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO (SSL)?DELLA SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO (SSL)?

• Per eliminare - o minimizzare - e tenere sotto controllo i rischi per gli addetti e per le altre parti interessate che

possano essere esposte a pericoli generati dalla attività;

• Per realizzare, mantenere e migliorare continuamente le prestazioni in materia di gestione della sicurezza;

• Per perseguire e assicurare la conformità e la coerenza con gli impegni stabiliti in Politica della Sicurezza;

• Per ottenere la certificazione del proprio sistema di gestione da parte di una organizzazione esterna oppure

• Effettuare una auto dichiarazione di conformità con i requisiti dello standard preso a riferimento

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COSA DEVE FARE UN’AZIENDA INTERESSATA AD ADEGUARE IL PROPRIO SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA NELL’AMBITO DELL’APPLICAZIONE DEL DLGS

81/08 ?

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COSA DEVE FARE UN’AZIENDA INTERESSATA AD ADEGUARE IL PROPRIO SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

NELL’AMBITO DELL’APPLICAZIONE DEL DLGS 81/08 ?

Percorso utile per l’adeguamento:

• Adottare un Sistema di Gestione OHSAS 18001 (può certificarlo), attivarsi sulla completa implementazione del Sistema e sul suo continuo aggiornamento.

• Completare il Modello Organizzativo con gli aspetti non contemplati dallo standard volontario (principalmente la gestione delle risorse finanziarie, il sistema sanzionatorio interno, in parte il codice etico).

• Istituire o integrare l’Organismo di Vigilanza.

• Verificare nel tempo l’efficace funzionamento del Modello.

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IL MIGLIORAMENTO CONTINUO

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La logica del miglioramento continuo La logica del miglioramento continuo La logica del miglioramento continuo La logica del miglioramento continuo

RIESAME DELLA

DIREZIONE

AUDIT DI PROCESSO

VALUTAZIONE

INDIVIDUAZIONE DEL PROGETTO DI

MIGLIORAMENTO

COMPRENSIONE DEL

PROCESSO

SEMPLIFICAZIONE DEL PROCESSO E APPLICAZIONE

DELLE SOLUZIONI

CONSEGUIMENTO DEL MIGLIORAMENTO

CONTINUO

ORGANIZZAZIONE E CONTROLLO DEI

PROCESSI

MONITORAGGIO E MISURAZIONE DEL

PROCESSO

ANALISI DELLE CAUSE INDIVIDUAZIONE DELLE

SOLUZIONI

Il miglioramento continuo

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La logica del miglioramento continuo La logica del miglioramento continuo La logica del miglioramento continuo La logica del miglioramento continuo

POLITICHE GENERALI

POLITICA FONDAMENTALE

SLOGAN ANNUALI

OBIETTIVI A LUNGO TERMINE

PIANIFICAZIONE A LUNGO TERMINE

OBIETTIVI ANNUALI PER PROCESSO

Piani Lavoro ANNUALI PER PROCESSO

PER TUTTA L’AZIENDA:

- Produzione

- Qualità

- Costi

- Sicurezza, igiene, ambiente

Il miglioramento continuo

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• il miglioramento della qualità/efficienza si ottiene attraverso il miglioramento dei processi e dell’organizzazione del lavoro

• il miglioramento deve essere un’attività continua e pianificata

• il successo del miglioramento è determinato dall’impegno

costante della Direzione

La dinamica del miglioramento continuoLa dinamica del miglioramento continuo La dinamica del miglioramento continuoLa dinamica del miglioramento continuo

Il miglioramento continuo

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• Attenzione rivolta al soddisfacimento delle esigenze dei Clienti interni ed esterni

• Il miglioramento deve comprendere l’intera catena dei fornitori

• Il miglioramento è parte essenziale del lavoro di ciascuno

• Tutti i processi devono essere continuamente migliorati• I difetti e le deficienze sono opportunità di miglioramento

Valori, attitudini e comportamenti per puntare Valori, attitudini e comportamenti per puntare al miglioramentoal miglioramentoValori, attitudini e comportamenti per puntare Valori, attitudini e comportamenti per puntare al miglioramentoal miglioramento

Il miglioramento continuo

Page 145: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

• formulare le strategie e gli obiettivi

• pianificare le azioni

• assegnare risorse e responsabilità

• verificare l’andamento

• consuntivare i risultati

La metodologia per il miglioramentoLa metodologia per il miglioramento

Il miglioramento continuo

Page 146: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

• Strategia dei piccoli passi• Graduale eliminazione dei problemi cronici• Lavoro di gruppo• Tecniche del “problem solving”

• Il personale è la risorsa più importante

Il miglioramento continuo

Strategie del miglioramentoStrategie del miglioramento

Page 147: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

LINEE GUIDA UNI-INAIL

&

OHSAS 18001:1999

Page 148: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

Linee Guida UNI-INAIL & OHSAS 18001:1999

Page 149: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

Linee Guida UNI-INAIL & OHSAS 18001:1999

Page 150: Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009.

Linee Guida UNI-INAIL & OHSAS 18001:1999

UNI-INAILUNI-INAIL OHSAS 18001OHSAS 18001

OHSAS 18001UNI-INAIL

OHSAS 18001UNI-INAIL

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Linee Guida UNI-INAIL & OHSAS 18001:1999

La Specifica Tecnica OHSAS 18001:99, come integrata dalla tabella di correlazione con i requisiti delle Linee Guida UNI

INAIL, ILO ed UE sui Sistemi di Gestione della Sicurezza e Salute sul Lavoro, risulta essere un modello per un Sistema di

Gestione della Sicurezza e Salute sulLavoro riconosciuto come idoneo allo scopo, idoneo per le Organizzazioni che intendono certificare il loro sistema di

Gestione SCR.

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Linee Guida UNI-INAIL & OHSAS 18001:1999

Indice Tabella di Correlazione tra:

OHSAS 18001:99

e

Linee guida INAIL ISPESL UNI

(Sincert RT - 129

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UNI EN ISO 9001:2000UNI EN ISO 14001:2004

OHSAS 18001:1999

- Integrazione -

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I tre sistemi pur avendo scopi diversi prevedono:

• Una responsabilizzazione dell’impresa

• Un impegno al miglioramento continuo

• L’autocontrollo

• La (certificazione di) conformità ad impegni assunti

Finalità

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Confronto tra i Sistemi

ISO 9001:2000

ISO 14001:2004

OHSAS 18001:199

9

OBIETTIVOSoddisfazione del cliente

Contenere gli impatti ambientali

Eliminare o ridurre i rischi in materia di salute e sicurezza dei lavoratori

ORIENTAMENTO PRINCIPALE

Esigenze del cliente

Esigenze della collettività

Esigenze dei lavoratori e delle altre parti interessate

SCOPODimostrare la conformità dei processi

Dimostrare l’attuazione delle politiche

Dimostrare l’attuazione delle politiche

PROCESSI/ATTIVITA’

Attività influenti sulla soddisfazione del cliente

Tutte le attività che possono avere effetti sull’ambiente

Tutte le attività che presentano pericoli per la salute e la sicurezza dei lavoratori

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Tutti i Sistemi:

• Si basano sul concetto di miglioramento continuo

• Adottano un approccio fondato sul ciclo PDCA

• Prevedono l’analisi dello stato dell’arte iniziale

Sinergie tra i Sistemi

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Tutti i Sistemi:

• Prevedono la formulazione della Politica

• Prevedono la formulazione di Obiettivi strategici

• Prescrivono, sulla base dei risultati, la definizione dei Piani di miglioramento, con l’individuazione di:

• Relativi obiettivi• Responsabili• Tempi• Risorse• Modalità di misurazione del loro raggiungimento

Sinergie tra i Sistemi

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• La fase di attuazione prevede per tutti, pur con alcune differenze specifiche, l’individuazione di:

• Esigenze di informazione, formazione e addestramento

• Modalità di comunicazione (interna ed esterna)

• Modalità di consultazione• Struttura documentale• Procedure di Controllo:

• Del Processo• Della gestione delle emergenze

Sinergie tra i Sistemi

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• Tutti e tre i Sistemi prevedono una fase successiva di verifica, comprendente:

• Le attività di monitoraggio:• Delle prestazioni• Dei processi• Della soddisfazione del

cliente/ambiente/lavoratore• La gestione delle:

• Non conformità• Azioni correttive• Azioni preventive

• Gli audit• Le registrazioni documentali delle attività svolte

Sinergie tra i Sistemi

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Il ciclo PDCA

si conclude e si riavvia

per tutti e tre i sistemi con il

Riesame della direzione

Sinergie tra i Sistemi

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Le problematiche relative alla qualità, all’ambiente e alla sicurezza sono fortemente

connesse tra loro sia dal punto di vista formale che dal punto di vista

sostanziale

I vantaggi della realizzazione di un SGI

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I vantaggi della realizzazione di un SGI

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“Se continui a fare ciò che hai sempre fatto, continuerai a ottenere sempre lo stesso risultato” [Deming]