SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf ·...

40
SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTA In un fotomontaggio una contestualizzazione del nuovo bivacco Gervasutti del CAI Torino e una vista dall’interno. Ciò che colpisce è la proiezione verso il paesaggio: una novità per strutture di questo tipo, in genere assai povere di superfici finestrate. ISSN 1590-7716 UNICAI Nuova divisa per tutti i titolati SOCIETÀ Le escursioni “formato famiglia” della SAT SOCCORSO ALPINO Il CNSAS diventa Sezione nazionale del Club alpino Numero 2 - Febbraio 2011 - Mensile - Poste Italiane S.p.a – Sped. in A.P. – D. L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art. 1 comma 1 DCB Milano - La Rivista del Club Alpino Italiano - Lo Scarpone NOTIZIARIO MENSILE FEBBRAIO 2011 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO Un UFO? No, è il nuovo, confortevole bivacco Gervasutti sul ghiacciaio di Fréboudze (2835 m) al Monte Bianco

Transcript of SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf ·...

Page 1: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTA

In un fotomontaggio una contestualizzazione del nuovobivacco Gervasutti del CAI Torino e una vista dall’interno.

Ciò che colpisce è la proiezione verso il paesaggio:una novità per strutture di questo tipo,

in genere assai povere di superfici finestrate.

ISSN

159

0-77

16

UNICAINuova divisa per tutti i titolati

SOCIETÀLe escursioni “formato famiglia”della SAT

SOCCORSO ALPINO Il CNSAS diventa Sezione nazionaledel Club alpino

Num

ero

2 -

Febb

raio

201

1 -

Men

sile

- P

oste

Ital

iane

S.p

.a –

Spe

d.in

A.P

.– D

.L.3

53/0

3 (c

onv.

in L

.27/

02/0

4 n°

46) a

rt.1

com

ma

1 DC

B M

ilano

- L

a Ri

vist

a de

l Clu

b Al

pino

Ital

iano

- L

o Sc

arpo

ne NOTIZIARIO MENSILE FEBBRAIO 2011 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO

Un UFO? No, è il nuovo, confortevolebivacco Gervasutti sul ghiacciaio di

Fréboudze (2835 m) al Monte Bianco

Page 2: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

Sull’aumento degli iscritti al CAI, chealla fine del 2010 hanno raggiunto laquota record di 319.056 soci contro i315.032 del 2009 (LS 12/2010), è pos-

sibile compiere una prima riflessione inattesa di un’analisi approfondita che certa-mente emergerà dal rapporto annuale. Piùche una riflessione, una domanda nascespontanea: può esistere un rapporto tra lapositiva risposta del corpo sociale e lasituazione “in negativo” della nostra societàconsiderando che tra il 2007 e il 2010 lefamiglie italiane avrebbero ridotto i consu-mi per un importo pari a 17,6 miliardi dieuro (dato al netto dell’inflazione)? In ter-mini percentuali, secondo una ricerca, lacontrazione media nazionale sarebbe statainfatti del 5,2% (fonte: Corriere della Seraon line del 12/12/2010).

“Come riflessione immediata si può osser-vare che nelle crisi come quella attuale cisono due fenomeni correlati. La ricchezzasi polarizza e solo alcune classi sociali ven-gono toccate, tuttavia si manifestano fatto-ri strutturali di cambiamento nel consumo.La seconda osservazione riguarda la richie-sta di socialità: il desiderio di trovarsi, diessere in qualche modo uniti in qualcheforma di comunità aumenta”, spiega il pro-fessor Luigi Gaido, esperto di marketing

territoriale, vice presi-dente della Sezione diTorino, che nel 2008 èstato tra i relatori alCongresso nazionale diPredazzo del Club AlpinoItaliano.

“Altre ipotesi”, aggiun-ge il professor Gaido,“possono poi essere lega-te a cambiamenti di stilidi consumo indotti dallacrisi, ma non necessaria-mente legati ad aspettieconomici quanto a quel-li culturali: il CAI con lesue gite sociali proponeuna frequentazione turi-stica diversa. Poi ci sonole scuole che generano iscritti...”.

Nella sua analisi al Congresso nazionale,lo studioso era partito “dall’edonismo deglianni ‘80, anni caratterizzati da grande crea-tività nelle offerte ludiche e ricreative: dalcrossover acrobatico, al freeclimbing e free-riding, dall’indoor all’outdoor, dalla moun-tain bike alle ferrate edonistiche al canyo-ning” per arrivare alla conclusione (LS12/2008) che “oggi le montagne stannodiventando territorio di loisir e svago per il

grande pubblico con il ritor-no del termalismo e il boomdei resort di benessere, construtture iperboliche inmezzo alle montagne, e conla reinvenzione, a partiredal movimento Slow Food,di prodotti tipici che primaa volte non esistevano. Chicompra i prodotti di monta-gna paga per un sogno dilibertà, quel che resta delvecchio mito romantico”.

Secondo l’analisi compiu-ta dal professor Gaido, alClub Alpino Italiano vengo-no oggi richiesti tempi direazione più rapidi alle sol-lecitazioni del pubblico (per

fare un esempio, del fenomeno mountainbike ci si è occupati con dieci anni di ritar-do…), migliori capacità di comunicare all’e-sterno, un’immagine rinnovata e infineun’offerta di formazione e accompagnamen-to non basata sul puro tecnicismo ma anchesul bisogno di socializzazione e relazionedel pubblico di oggi. Il positivo andamentodelle iscrizioni autorizza a pensare che,almeno in parte, queste istanze non sianorimaste lettera morta. ■■

2 - LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011

Statistiche Il CAI al tempo della crisi

Un calendario fitto di incontri e confronti, testimonianze einterviste, ma anche immagini e musica, ha richiamatol’attenzione sui problemi e le prospettive della montagna

bellunese: la rassegna culturale “Una montagna da vivere” hamobilitato il Cadore l’11 dicembre in concomitanza con laGiornata internazionale della montagna, promossacongiuntamente – e questo è stato il primo risultato positivo –dai comuni, dalle sezioni del CAI, dalle Guide alpine, dalSoccorso alpino e da altri soggetti impegnati nella valorizzazionedelle terre alte cadorine. La rassegna, animata da esperti eamministratori, alpinisti e imprenditori, ha sviluppato i temi dellavoro (che non c’è), delle opportunità occupazionali derivanti daun utilizzo intelligente delle risorse rinnovabili, dellospopolamento e dei servizi essenziali nelle valli, del turismo diqualità e degli interventi necessari per garantire la sicurezzalungo i percorsi classici delle Dolomiti.

Il gran finale si è svolto a Pieve con due momenti speciali. Alprimo hanno partecipato duecento studenti delle scuole superioriin un incontro con un gruppo di giovani diplomati e laureati che,per fortuna o intraprendenza, sono riusciti a trovar lavoro inmontagna. Il secondo è iniziato con una carrellata d’idee e progettiper costruire un modello turistico compatibile con quel patrimonionaturale che l’Unesco ha voluto riconoscere. Qualche esempio?La pista ciclabile ai piedi delle Dolomiti, il comprensorio che esalta

Società

Montagna da vivere: il Cadore da la svegliale escursioni con le ciaspe, la rete museale, il Laboratorio dimultifisica, la palestra di roccia dedicata a Ettore Castiglioni, ilrifugio Carducci, la valorizzazione della grande diga Enel di Pievedi Cadore dove si svolgono gare nazionali di arrampicata sportiva.

Da questo fermento promozionale hanno preso spunto, sultema “Quale montagna da vivere?” gli interventi del presidentegenerale del CAI Umberto Martini, del vescovo di Belluno eFeltre Giuseppe Andrich, del presidente nazionale di GiovaneMontagna Tita Piasentini e dell’antropologo e past presidentAnnibale Salsa. Martini, veneto e buon conoscitore dell’attivitàdelle sezioni cadorine, ha ricordato le iniziative intraprese dalCAI con gli altri protagonisti della montagna, a cominciare daicomuni, per promuovere occasioni di riflessione e individuarepossibili prospettive soprattutto per i giovani; il disagio giovanileè stato al centro dell’intervento di Andrich; di responsabilitàdelle istituzioni a tutti i livelli ha parlato Piasentini.

Sulla necessità di riportare la montagna al centro dell’azionepolitica è intervenuto infine Salsa per il quale la soluzione deimali delle terre alte passa attraverso il governo della montagnache non può essere in pianura. In questo senso – ha ribadito –è indispensabile rafforzare la collaborazione e l’alleanza tra leprovince alpine. È questa la strada da intraprendere per farridiventare protagonista la montagna.

Bepi Casagrande

Luigi Gaido, esperto di marketing terri-toriale.

Cresce la richiesta di socialità

Page 3: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 3

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 184 del 2.7.1948 - Iscrizione al Registro

Nazionale della Stampa con il n.01188 vol. 12, foglio 697 in data 10.5.1984

Lo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini

La redazione accetta articoli, possibilmente succinti, compatibilmente con lo

spazio, riservandosi ogni decisione sul momento e la forma della pubblicazione.

Il materiale da pubblicare deve essere in redazione, possibilmente per posta

elettronica o con supporti informatici, entro l’ultimo giorno del mese.

Club Alpino Italiano fondato nel 1863

315.032 soci (fine dicembre 2009)

Presidente generale: Umberto Martini

Vicepresidenti generali: Ettore Borsetti, Goffredo Sottile, Vincenzo Torti

Componenti del Comitato direttivo centrale: Paolo Borciani, Luca Frezzini, Sergio Viatori

Consiglieri centrali:Alberto Alliaud, Alberto Bargagna, Sergio Chiappin, Antonio Colleoni, Enzo

Cori, Massimo Doglioni, Franco Giacomoni, Ugo Griva, Luigi Grossi, Aldo

Larice, Claudio Malanchini, Lorenzo Maritan, Giancarlo Nardi, Umberto

Pallavicino, Manlio Pellizon, Giovanni Maria Polloniato, Angelo Schena,

Gianni Zapparoli

Revisori nazionali dei conti: Mirella Zanetti, Vincenzo Greco (in rappresentanza del Ministero dell’Economia e

Finanze), Luigi Brusadin, Roberto Ferrero (supplente)

Probiviri nazionali:Silvio Beorchia, Vincenzo Scarnati, Tullio Buzzelli, Tino Palestra, Lucia Foppoli

Past president:Gabriele Bianchi, Leonardo Bramanti, Roberto De Martin, Annibale Salsa

Direttore: Andreina Maggiore

Il Club Alpino Italiano è membro e socio fondatore di:

2 StatisticheIl CAI al tempo della crisiSocietà Il Cadore da la sveglia

4 Rifugi e bivacchiIl rivoluzionario Gervasutti

6 Organizzazione centraleIl CNSAS è Sezione nazionale

7 Sezioni storicheUdine e la SAFdi Francesco Micelli

e Sebastiano Parmegiani

8 IncontriDi chi sono le Alpi?

9 RitrattiNinì Pietrasanta

10 Convegni“Sentieri di salute”di Gian Celso Agazzi

11 EditoriaI più letti del 2010

12 SolidarietàIl CAI per l’Abruzzo

13 PersonalitàI presidenti dei Gr

14 Protagonisti della verticaleLucio Bonaldodi Augusto Angriman

15 CicloescursionismoIl terzo Raduno nazionale

16 MedicinaI farmaci “off-label”di Enrico Donegani

18 UniCaiLe attività di coordinamento

24 ProposteZainetto e biberon

25 Scalatori solitariImmaturi e complessati?

26 AlpinismoL’arte di concatenaredi Mario Corradini

27 MuseomontagnaI villaggi alpini

28 AmbienteParchi e Convenzione delle Alpidi Marco Onida

29 RiconoscimentiIl premio Marcello Meroni

Sommario

Rubriche20 MONDOMONTAGNA

21 VECCHIO SCARPONE

22 DOVE E QUANDO IN FEBBRAIO

30 QUICAI 32 CAI REGIONI

32 VITA DELLE SEZIONI

38 BACHECA 39 PICCOLI ANNUNCI

624

26

Fondato nel 1931 - Numero 2 - Febbraio 2011

Direttore editoriale per le pubblicazioni periodiche e non periodiche: Alessandro Giorgetta

Direttore responsabile: Luca Calzolari

Coordinamento redazionale: Roberto Serafin

e-mail: [email protected]

CAI Sede Sociale 10131 Torino, Monte dei Cappuccini.

CAI Sede Legale 20124 Milano, Via Errico Petrella, 19

casella postale 10001 - 20110 Milano

Tel. 02.205723.1 (ric. aut.) - Fax 02.205723.201

CAI su Internet www.cai.it

Teleg. CENTRALCAI MILANO

C/c post. 15200207, intestato a: CAI

Club Alpino Italiano Servizio Tesoreria

Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano

Abbonamenti al mensile Lo Scarpone La Rivista del Club Alpino Italiano:12 fascicoli del notiziario mensile € 6 del bimestrale illustrato:

abbonamento soci familiari: € 10,90; abbonamento soci giovani: € 5,45;

abbonamento sezioni, sottosezioni e rifugi: € 10,90;

abbonamento non soci in Italia: € 35,40;

supplemento spese per recapito all’estero: Europa - bacino del

Mediterraneo € 44,40 / Africa - Asia - Americhe € 63,30 / Oceania € 82,80

Fascicoli sciolti, comprese spese postali:bimestrale+mensile (mesi pari): soci € 5,45, non soci € 8,20;

mensile (mesi dispari): soci € 1,90, non soci € 3,30

Per fascicoli arretrati dal 1882 al 1978:Studio Bibliografico San Mamolo di Pierpaolo Bergonzoni & C. snc,

Via XX Settembre, 42 - 40050 Dozza (BO) - tel. e fax 0542/679083

Segnalazioni di mancato ricevimento vanno indirizzate alla propria Sezione.

Indirizzate tutta la corrispondenza e il materiale a: Club Alpino Italiano - Ufficio

Redazione - Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano. Originali e illustrazioni di regola

non si restituiscono. Le diapositive verranno restituite, se richieste.

È vietata la riproduzione anche parziale di testi, fotografie, schizzi, figure, disegni,

senza esplicita autorizzazione dell’Editore.

Servizio Pubblicità: GNP s.r.l., via Udine, 21/a

31015 Conegliano, TV - www.gnppubblicita.it

Responsabile pubblicità: Susanna Gazzola

tel. 011.9961533 - fax 011.9916208 - e-mail: [email protected]

Servizi turistici: tel. 0438.31310 - fax 0438.428707

[email protected]

Stampa: Elcograf - Beverate di Brivio (LC)

Impaginazione: Adda Officine Grafiche SpA - Filago (BG)

Page 4: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

Èun uccello? È un aereo? ÈSuperman? No, è il nuovobivacco Gervasutti sulghiacciaio di Frebouze

(2835 m) in Val Ferret. Il proget-to dello studio torinese degliarchitetti Luca Gentilcore eStefano Testa è stato recentemen-te presentato in un incontro pub-blico l’11 dicembre alla Libreria LaMontagna a Torino, con l’interventodi Enrico Martinet del quotidiano LaStampa e Gian Maria Grassi, istruttoreINSA della sottosezione universitariaSUCAI del CAI Torino che ne ha promossola realizzazione.

“È un “UFO” per nostra volontà, ha spie-gato Stefano Testa, climber della prima ora

e architetto del gruppo Cliostraat oltre chedocente al Politecnico di Milano, “poichènon altera il contesto ambientale, in quantoarchitettura temporanea non lascia tracciadi sé e i tempi della natura non se ne accor-gono”. Dalla Maison Citrohan di LeCorbusier alle cupole geodetiche diBuckminster Fuller, alle Plug-in Cities di

Peter Kook, dai primi del ‘900

per quasi un secolo gli architetti hanno idea-to e in parte realizzato un enorme corpus diprogetti e di idee per affrontare le sfide delnostro pianeta in rapida trasformazione:sovrapopolamento e insufficienza di risor-se, nomadismo, innovazione tecnologica eindustrializzazione, crisi energetica... moltisono i temi che si intrecciano in questaincessante ricerca che sembra essere oggipiù che mai attuale. Se quindi nel campo

4 - LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011

Rifugi e bivacchi Il rivoluzionario Gervasutti in Val Ferret

Le nuove frontiere della ricettività

Il modulo abitativo coniugafacilità d’installazione emanutenzione (e rimozione),autosufficienza energetica,trattamento reflui integrato,modularità, comfortabitativo, automazione

Page 5: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 5

edilizio oggi non si fa che parlare di rispar-mio energetico, di tecnologie a secco e diecosostenibilità, sembra naturale che questistessi temi possano e debbano essere tra-sferiti alle quote più alte. Tanto più che iltema dell’ospitalità d’alta quota, così comepiù in generale quello dell’architettura alpi-na, è da sempre di casa in un ambiente incui l’uomo è chiamato a creare i suoi nucleiabitativi con economia e all’insegna di unequilibrio con l’ambiente circostante.

Denominato “Leap”, acronimo di LivingEcological Alpine Pod con un esplicito rife-rimento al “Living Pod” progettato daArchigram, un famoso studio di architettu-ra inglese degli anni Sessanta, il nuovomodulo abitativo d’alta quota vuole essereuna risposta possibile a un’istanza di rinno-vamento dell’ospitalità in alta quota.Sembra interessante per la capacità diconiugare facilità di installazione e manu-tenzione (e rimozione), autosufficienzaenergetica, trattamento reflui integrato,modularità, comfort abitativo, automazio-ne, e anche per la sua economicità.

La struttura è visibile da lontano: il rossoacceso corrisponde alla necessità in altaquota di segnalare i luoghi in condizioniambientali difficili. La scocca in vetroresinacoibentata è divisa in moduli, ognuno deiquali può essere interamente trasportato daun elicottero e assemblato in opera su unabase in acciaio che sospende la struttura sulterreno. Un assemblaggio di quattro moduliad esempio realizza un bivacco utile per 12persone per una misura complessiva di 8 mdi lunghezza (2 m ogni modulo) 3,75 m dilarghezza e 2,8 m di altezza, che è poi quan-to verrà realizzato in Val Ferret. La facciaesterna può essere decorata e personalizza-ta e nel caso del Gervasutti avrà stampati illogo della Regione Valle d’Aosta e quello delCAI Torino che ne promuoveranno la realiz-zazione. Grazie all’ingegnosa serie di combi-nazioni formali, rese possibili appunto dallamodularità e dalla sofisticatezza tecnologi-ca delle soluzioni di attacco, il “Leap” si pro-

pone come una struttura flessibile e di faci-le diffusione, tanto da essere candidataanche come struttura provvisoria di appog-gio per il Trofeo Mezzalama.

Una cosa che colpisce nei rendering e neifotomontaggi forniti dagli architetti è laproiezione dello spazio interno verso il pae-saggio: è una novità per strutture di questotipo, povere in genere di superfici finestrate;una qualità esaltata anche sul lato lungo gra-zie all’inserimento di uno speciale moduloquadrifora che immerge lo sguardo sullaparete est delle Grandes Jorasses.L’impressione è che gli ospiti possano gode-re di un’immersione totale nello spazio cir-costante, privilegio concesso solo a chiaccetta di dormire en plein air. Forse ancheper questa ragione il nuovo Gervasutti èpensato per un pubblico più ampio e in qual-che modo vuole contribuire a diffondere lacultura della montagna e ampliarne la fre-quentazione consapevole. Che cosa rimanefuori dunque, cosa è stato tralasciato o tra-scurato in questo sofisticato oggetto didesign che vestendo la funzione bivaccocon la forma di un cannocchiale, dissocian-

do appunto la forma dal contenuto, sembrasuggerire fin anche un riferimento alla popart? Si arrabbierà chi ha cuore i valori tradi-zionali dell’architettura di montagna, o ilrispetto della severità dell’alpe?

Il sasso è stato gettato in modo consape-vole: “Non si comprende perché a una rivo-luzione di abiti e attrezzature per la monta-gna non debba seguire anche una ricercamoderna sull’ospitalità di un rifugio o di unbivacco; è un paradosso raggiungere unbivacco attrezzati al meglio ed entrare inun regno di topi”, sostiene Stefano Testa inuna intervista di Enrico Martinet pubblica-ta su La Stampa l’8 novembre.

Condivisibile o meno, il messaggio lasciaintendere che si sono aperte nuove frontie-re e nuovi standard qualitativi. Una sfidache già su queste pagine abbiamo segnalatodando una sbirciata ad alcune delle nuovis-sime strutture già realizzate, da realizzare oin corso di realizzazione, come il rifugioGonella (Lo Scarpone 11/2008 p. 4 e 2/2009p. 26), il nuovo Rifugio Torino (1/2009 p. 15)o la Monte Rosa Hütte (7/2010 p. 18).

L. S.

Quattro moduli facilmente elitrasportabiliQui a fianco, in un rendering, una visione dall’in-terno della struttura del nuovo bivaccoGervasutti. In basso come apparirà dall’esterno,dipinto di rosso acceso, un colore che corrispon-de alla necessità di segnalare i luoghi in condi-zioni ambientali difficili. La sua scocca in vetrore-sina coibentata è divisa in moduli, ognuno deiquali può essere interamente trasportato da unelicottero e assemblato su una base in acciaio.

In queste immagini il Gonella al MonteBianco e la Monte Rosa Hutte, duenuovissimi rifugi d’alta quota

considerati rivoluzionari e dotati di installazione hi tech. Dal pianoro del Combalin Val Veny il Gonella, cheverrà inaugurato ufficial-mente l’estate prossima,appare come un puntolinogrigio piantato alla basedelle Aiguilles Grises,sperduto nell’immensitàdel Monte Bianconell’area in cui passaper tradizione la “viaitaliana”. È stato reralizzato sulla base di un progetto Interreg con il contributo di unasottoscrizione dei soci del Club Alpino Italiano.

La Monte Rosa Hutte, realizzata graziealla collaborazione tra il Club alpinosvizzero, il Politecnico di Zurigo e laFacoltà di architettura dell’Universitàtecnica di Lucerna, è stata inaugurata asettembre 2009. Il contenimento dellevetrate e delle superfici fotovoltaiche èqui pensato per non creare sovrarisca-ldamento estivo e non eccedere nei costirealizativi; la irregolarità esterna e lalibertà distributiva interna rispecchianouna progettazione modulare raffinata,essenziale per una realizzazione “asecco”. Il risultato è una figura che su unlato (vedi foto) richiama cartoni animatigiapponesi e sull’altro fa il verso allasagoma del Cervino.

in quotaHi tech alle soglie del Paradiso

Page 6: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

6 - LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino eSpeleologico è ora una sezione nazionaledel CAI, al pari del CAAI (Club accade-mico) e dell’AGAI (Associazione delle

guide alpine). È questa l’attesa decisioneapprovata a maggioranza qualificata dall’as-semblea straordinaria svoltasi il 19 dicembrea Verona. Una svolta importante: il CNSASpotrà dotarsi di personalità giuridica e dimaggiore autonomia istituzionale e operati-va. Una sola modifica statutaria, tra quelleproposte ai delegati dal Comitato centrale diindirizzo e controllo, non ha raggiunto lamaggioranza qualificata. Si tratta dell’ag-giunta di un titolo IX allo statuto (“Misuretransitorie”) che avrebbe consentito ai soc-corritori di lasciare gradualmente, con unperiodo di permanenza obbligatoria di cin-que anni, le sezioni di appartenenza prima dipassare anche, o esclusivamente, nellasezione nazionale. Restano da effettuare ipassaggi necessari per attuare la decisionedei delegati.

Vincenzo Torti, vicepresidente generale, hamesso a fuoco, nella sua veste di relatore, lacomplessa problematica. E il risultato delsuo appassionato intervento durato 35’ èstato di aver saputo convincere l’assembleadi una grande opportunità. Questa modificastatutaria non può che rinsaldare il legametra il CAI e il Soccorso alpino.

L’assemblea, presieduta da Piero Bresaolapresidente della Sezione di Verona (che conl’appoggio del comune ha organizzato lagiornata nella confortevole sala del Centrocongressi del polo fieristico), è stata caratte-rizzata da una notevole vivacità. Il tema eragià stato affrontato in maggio all’assembleadi Riva del Garda, dove si era deciso diaggiornare il dibattito, che a Verona hariguardato soprattutto il corollario di modifi-che statutarie introdotte per regolarizzare imeccanismi di iscrizione alle sezioni nazio-nali. In particolare, la non obbligatorietà diappartenere anche a una sezione territorialeha sollevato critiche e timori, ma infine èprevalsa la linea originaria proposta dalComitato centrale di indirizzo e di controllo.

Ai principali oppositori, tra cui il CAIBergamo (che in una mozione redatta assie-me alle sezioni valtellinesi ha paventato ilrischio di uno sradicamento del soccorsoalpino dalle sezioni territoriali), e il Grupporegionale del Friuli Venezia Giulia (la cuimaggiore preoccupazione riguarda le impli-

cazioni con una legge regionale che destinadirettamente i fondi del soccorso alpino allesezioni territoriali) sono state fornite rassi-curazioni dallo stesso Pier GiorgioBaldracco, presidente del CNSAS, che haescluso le temute derive secessioniste afronte piuttosto di un più forte legame tra ilCAI e i soccorritori CNSAS: “sono ferma-mente convinto” ha sottolineato Baldracco “che tutti i soccorritori che oggi lavoranoall’interno delle sezioni CAI ci continueran-no a lavorare”.

L’autonomia giuridica che il CNSAS ha rag-giunto con questa trasformazione non eraulteriormente prorogabile, ha spiegato Torti,aggiungendo che è proprio grazie a questomeccanismo che il CNSAS realizza, comechiedeva da tempo, una autonomia patrimo-niale perfetta, fondamentale per il funziona-mento di tutte le sezioni CAI. Il vicepresi-dente generale ha chiarito inoltre che, con lemodifiche introdotte, sono state eliminate leincongruità normative nel Regolamentogenerale che hanno mantenuto fino a oggi icriteri di iscrizione alle sezioni nazionali inuna condizione di incertezza, senza specifi-care cioè in modo univoco se fosse obbliga-torio o comunque possibile mantenere unadoppia iscrizione al CAI anche attraverso le

sezioni territoriali. Soddisfazione hannoespresso i rappresentanti di AGAI e CAAIche hanno visto chiariti e regolarizzati i cri-teri di iscrizione e di appartenenza dei lorosoci al Club alpino.

Il risultato pratico di quanto deliberato è lapossibilità offerta a chiunque ne abbia irequisiti, d’iscriversi direttamente al CAI tra-mite una sezione nazionale, compresa quellaneocostituita del CNSAS; la parallela iscri-zione a una sezione territoriale è sempreauspicabile ma non più obbligatoria anchese, nel caso di una doppia appartenenza, ilsocio sarà doppiamente conteggiato per laformazione dei delegati dell’assembleanazionale.

L’assemblea di Verona è stata anche l’occa-sione per l’assegnazione del prestigiosoPremio Berti, che quest’anno è andato adAndrea Gabrielli per la sua guida sul“Gruppo del Catinaccio” per VisentiniEditore: una versione aggiornata dell’omoni-ma guida redatta da Visentini negli anni ‘80.Un percorso di ricerca sulle orme dei grandialpinisti del passato e con il contributo pre-zioso dei disegni dello scomparso MarioCrespan, che Gabrielli ha voluto salutarecon particolare affetto.

L. S.

Organizzazione centrale Importante modifica statutaria

La ratifica approvata a maggioranzaall’Assemblea straordinaria

di Verona. Escluse derivesecessioniste a fronte di un più forte

legame tra il CAI e i soccorritori

Il CNSAS è oraSezione nazionale

CUn’indispensabileautonomiaUna significativa stretta dimano tra il presidentegenerale Umberto Martini e ilcapo del Soccorso alpino PierGiorgio Baldracco suggella ilpassaggio del CNSAS dastruttura operativa a strutturanazionale. Sull’argomento siera espresso in queste pagineil vicepresidente generaleVincenzo Torti (LS 11/2010)con un opportunoapprofondimento. “Conquesta trasformazione ilCNSAS realizza, comechiedeva da tempo, unaautonomia patrimonialeperfetta, fondamentale per ilfunzionamento di tutte lesezioni CAI”, ha spiegato Tortia Verona in apertura diassemblea.

Page 7: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 7

Sezioni storiche

Udine e la SAF

Nelle pagine dello Scarpone il consocio Silvio Beorchia èintervenuto in merito alla data di nascita della Società AlpinaFriulana (www.alpinafriulana.it) e della Sezione di Tolmezzo.

Una vicenda che è forse opportuno precisare ulteriormente. LaSezione di Tolmezzo fu costituita nel 1874 per iniziativa di ungruppo di studiosi friulani, raccogliendo 82 soci ed eleggendoTorquato Taramelli come presidente. Pochi anni dopo la sede futrasferita a Udine come sezione friulana, dove però si sciolse perrendersi autonoma dal CAI. Dalle sue ceneri nacque, il primogennaio 1881, un nuovo sodalizio denominato Società AlpinaFriulana, destinato a diventare non solo la più importante istituzionescientifica del Friuli ma anche un’istituzione culturale di importanzanazionale. Questi dati si possono verificare facilmente nei dueannuari “Dal Canino al Peralba” stampati a Udine nel 1875 e 1877,dal testo di G. Marinelli “L’alpinismo in Friuli nel biennio 1878-1879”, Udine 1880, da quello di Odorico Valessi “Inaugurazionedella sezione friulana del Club alpino friulano”, Udine 1880.

Nel 1929 - essendo stata posta dal provvedimento legislativosull’accorpamento delle associazioni sportive del 1927 - di fronteall’alternativa fra confluire nel Club Alpino Italiano (in quegli anniribattezzato Centro Alpinistico Italiano, quasi a confinarne l’azionea un ambito alpinistico-sportivo) oppure doversi sciogliere, dopouna lunga e combattuta serie di discussioni scelse la prima strada,pur conservando il proprio nome. Da allora la Società AlpinaFriulana costituisce anche la Sezione di Udine del CAI.

La fondazione della SAF è in assoluta continuità con l’inizialefondazione della Sezione di Tolmezzo. Infatti, fu lo stesso gruppo dipersone che decise di sciogliersi come sezione CAI e rifondarsicome sodalizio autonomo: per questo motivo viene ricordato il 1874come anno di fondazione. Nel 1965 la Sede centrale riconobbeinfatti il 1874 come anno di fondazione della SAF.

L’attuale Sezione di Tolmezzo nacque invece nel 1922 comeSezione Carnica della SAF (ribattezzata sottosezione nel 1929dopo l’ingresso nel CAI) e si rese autonoma - costituendosi inSezione di Tolmezzo del Club Alpino Italiano - nel 1966, con ilconsenso e il sostegno della sezione madre, che le trasferì anche laproprietà del rifugio De Gasperi nelle Dolomiti Pesarine.

Francesco Micelli - Sebastiano ParmegianiSocietà Alpina Friulana

Gorizia: 125 anni e una scoperta

La Sezione di Gorizia pubblica un libro su Belsazar Hacquetper celebrare il suo 125° anniversario. Chi era Hacquet? Ilsottotitolo del libro recita “un viaggiatore del Settecento”, ma

era anche esploratore, botanico, medico, scrittore e geologo. Unoscienziato eclettico e un uomo d’azione, ricordato altresì per iltentativo di scalare il Tricorno già nel 1777, in anticipo addiritturacon quella che viene considerata la data d’inizio dell’alpinismo,ovvero il 1786, anno dell’ascensione del Monte Bianco. Insomma,un precursore praticamente sconosciuto in Italia e il CAI di Goriziaè fiero di aver portato alla luce questa importante figura storica perle nostre Alpi. ■■

Vi presentiamo il consueto riepilogo dellescadenze dei principali adempimenti edattività che interessano le Sezioni.ENTRO IL 31 MARZO

- Completare il rinnovo del tesseramentoSoci.(Regolamento: art. 15)

- Verificare che Titolati, Volontari delSoccorso Alpino e Speleologico e Socicon incarichi istituzionali siano regolar-

mente iscritti al CAI.- Convocare l’Assemblea ordinaria Soci.

(Regolamento: art. 40)- Aggiornare il Documento Programmatico

sulla Sicurezza (DPS) ai sensi D.Lgs.196/2003 e conservarlo presso la Sezione.

- Versare le quote dei Soci dichiarati nelladocumentazione presentata per la richie-sta di costituzione di nuove Sezioni.(Regolamento: art. 38)

ENTRO IL 9 APRILE

- Trasmettere alla Direzione della SedeCentrale e al Consiglio DirettivoRegionale i nominativi dei Delegati, didiritto ed elettivi, entro 10 giorni dallaloro elezione. (Regolamento: art. 16)

ENTRO IL 30 APRILE

- Comunicare alla Direzione della SedeCentrale e al Consiglio DirettivoRegionale la composizione del ConsiglioDirettivo Sezionale e copia dell’ordina-mento sezionale o delle sue modifiche.(Regolamento: art. 45)

- Trasmettere al Consiglio DirettivoRegionale copia dello Stato patrimonialee del Conto economico con indicazionedell’importo delle quote sociali. (Rego-

lamento: art. 45)ENTRO IL 30 GIUGNO

- Restituire all’ufficio Sezioni della SedeCentrale i bollini dell’anno precedente.(Circolare n° 6/2010)

ENTRO IL 31 OTTOBRE

- Chiudere il tesseramento dell’anno cor-rente. (Regolamento: art. 49)

ENTRO IL 15 DICEMBRE

- Presentare le ultime richieste dell’annoall’ufficio Magazzino.

- Le spedizioni di materiali e pubblicazio-ne sono sospese dal 19 al 31 dicembre,per le operazioni di inventario di fineanno.

ENTRO IL 31 DICEMBRE

- Trasmettere all’ufficio Assicurazioni ladocumentazione di avvenuta manuten-zione annuale ai fini della copertura assi-curativa per la conduzione e l’uso dellevie, e/o sentieri attrezzati, e delle paretianche artificiali adibite a palestra peristruzione ed esercitazione.

ENTRO IL 31 GENNAIO

- Inviare ai Consigli Direttivi Regionali laRelazione sull’attività sezionale. (Rego-lamento: art. 45). ■■

EmittenteDirezione – Uffici SedeCentraleOggetto:MEMORANDUM SCADENZE 2011SEZIONIDestinatari:Sezioni e Sottosezioni CAIData:Milano, 22 dicembre 2010Firmato:Il Direttore CAI, Andreina Maggiore

Circolare n. 01/2011

CircolariComunicazioni dalla Sede centrale

Page 8: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

8 - LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011

Società Incontro internazionale ad Agordo (BL)

Da qualunque parte lo si guardi, il Monte Rosa si presenta intutta la sua maestosità, con una parete, quella volta a orienteverso Macugnaga che si fa ammirare nelle belle giornate da

Milano, di una verticalità così ardita da meritarsi la qualifica dihimalayana. A rendergli omaggio in questi tempi vanno segnalatedue opere editoriali di grande impegno. “Il grande Monte Rosa e lesue genti”, edito dalla Fondazione internazionale Monte Rosa eFondazione Enrico Monti, è un “monumento” di 287 pagine formato25x34 cm, in vendita a 90 euro. “Monte Rosa - Nel regno dellealtezze” (Lerch editore) è invece il nuovo volume fotografico diDavide Camisasca (www.davidecamisasca.com), un asso dellafotografia di montagna, con testi di Pietro Giglio e Oriana Pecchio,anche in questo caso in un’edizione raffinata, anche se di “sole” 72pagine formato 29,5x21, in vendita a 40 euro. Nel primo caso, araccontare del Monte Rosa e delle sue antiche genti con un corredoiconografico che riguarda gli alpeggi, le vie di comunicazione, lacartografia e gli uomini illustri, sono coinvolti storici ed esperti difama: Laura e Giorgio Aliprandi, Vittorio de La Pierre, Enrico Rizzi,Luigi Zanzi. Nel volume di Camisasca il Monte Rosa vieneraccontato come si è detto da Giglio e dalla Pecchio, grandiconoscitori della montagna e firme rinomate del giornalismo dimontagna. Con diverse modalità, in quest’ultimo caso vengonoripercorsi gli aspetti salienti della conquista alpinistica del MonteRosa. E se Camisasca ci regala pagine incantevoli per raccontare il“Monte Rosa del sogno” con la sapienza della sua macchinafotografica, l’apparato iconografico nell’altro volume si basa suantiche immagini seppiate che portano la firma prestigiosa di VittorioSella e su particolari di carte geografiche e documenti restituiti a

nuova vita dai più grandi specialisti della materia, i milanesiAliprandi, autori per Priuli e Verlucca dei recenti volumi sulle “GrandiAlpi nella cartografia”. “Abbiamo cercato”, spiegano gli Aliprandi, “didare alle carte geografiche un’interpretazione ‘dinamica’, nonbasata su un arido elenco di toponimi, attingendo ancora una voltaalla nostra collezione di carte delle Alpi occidentali”.

Montagne nostre

La riscoperta del Monte Rosa

Nell’immagine tratta da “Il grandeMonte Rosa e le sue genti”, unaveduta del versante orientale da

Macugnaga (1850, litografia).

Come può un “patrimonio dell’umani-tà” garantire un equilibrio tra homovidens e homo vivens, tra esigenzedegli abitanti e fruitori esterni al

mondo alpino? Su questo tema si svilupperàdal 22 al 24 settembre ad Agordo (Belluno) ilconvegno internazionale “Di chi sono leAlpi?”, organizzato da Rete Montagna,Università di Padova, Università diInnsbruck e Fondazione Angelini in areadolomitica, in collaborazione con laFondazione Dolomiti Unesco. L’incontroprende spunto dall’inserimento delleDolomiti nella World Heritage List (patrimo-nio dell’umanità). Partendo dal caso specifi-co di quest’area-laboratorio, il convegno sipropone di fare luce sulle diverse articola-

zioni del rapporto tra mondo alpino e appar-tenenze politiche, economiche, sociali e cul-turali, alla ricerca di un difficile quantonecessario equilibrio e di un progetto capa-ce di coniugare insieme una molteplicità discale e di sguardi sulle Alpi contemporanee.I temi per le quattro sessioni sono infatti: chidecide per le Alpi?, chi possiede le risorsedelle Alpi?, le Alpi, per chi?, di chi sono leDolomiti?

Rete Montagna invita dunque a interrogar-si - in concomitanza con il 150° anniversariodell’Unità d’Italia (1861-2011) - sul ruolo esulla posizione politica, economica e cultu-rale che va assumendo oggi il mondo alpino,terra di confine e di incontro tra rivendica-zioni localiste, strategie di sviluppo regiona-le, progetti di cooperazione internazionale.

La sede del convegno è fissata presso laComunità montana Agordina (via 4Novembre 1918, 2 - 32021 Agordo). È previ-sta la collaborazione di Comunità montanaagordina, Comitato scientifico centrale delCAI, AIIG (Associazione italiana insegnantidi geografia), Parco nazionale DolomitiBellunesi, Parco naturale Dolomiti Friulane,Parco naturale Adamello Brenta. Del

Comitato scientifico fanno parte RolandPsenner (Universität Innsbruck), MauroVarotto, Benedetta Castiglioni, LorenaRocca (Università di Padova), MauroPascolini (Università di Udine), Ester CasonAngelini (Fondazione G. Angelini), GiovanniCampeol (Fondazione Dolomiti Unesco),mentre la Segreteria organizzativa (SilviaPiovan, Luca Lodatti, MariamargheritaPertile, Alessia De Nardi) ha sede presso ilDipartimento di geografia dell’Università diPadova, Via del Santo, 26 – 35123 Padova.

In concomitanza con il convegno verrannoesposti e premiati i migliori lavori pervenutinell’ambito del concorso “Di chi sono leDolomiti?”, rivolto alle scuole italiane diogni ordine e grado. In base al regolamento,ogni classe può scegliere tra molteplicimodalità di rappresentazione, ad esempio:carta o mappa (anche mentale o concettua-le), disegno o plastico, fotografia, brevetesto creativo, prodotto multimediale. Glielaborati devono pervenire entro il 31 mag-gio al Dipartimento di geografiadell’Università di Padova, via del Santo, 26 –35123 Padova, indicando sulla busta“Concorso: Di chi sono le Dolomiti?”. ■■

Rete Montagna invita ainterrogarsi in concomitanzacon il 150° anniversariodell’Unità d’Italia (1861-2011)sul ruolo che va assumendooggi il mondo alpino

Di chi sono le Alpi?

Page 9: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 9

La figura per molti versi misteriosa diNinì Pietrasanta, campionessa delsesto grado, riemerge in questi giornidalle pagine dell’unico suo libro,

“Pellegrina delle Alpi”, ripubblicatoin forma anastatica nella nuovissi-ma collana del CAI “I Pionieri”, dicui si è data notizia sullo Scarponedi dicembre. A dieci anni dallascomparsa di questa alpinista consi-derata una delle migliori occidenta-liste europee degli anni ‘30, comeosserva Armando Scandellari nelmanuale del CAI “Alpinismo: 250anni di storie e di cronache” (2°volume), quale migliore occasioneper ricordarla?

Lo stipendio di mille lire al mese,mitizzato da una canzone-simbolo,era ancora di là da venire quandonegli anni Trenta Ninì salì alla ribal-ta dell’alpinismo internazionale. Lamaggior parte delle italiane eranoancora affaccendate a rivoltarevecchi cappotti di famiglia.

Ma c’erano eccezioni e c’eranodonne eccezionali. Come MaryVarale, la famosa scalatrice protagonista, aquanto si legge su “Lo Sport Fascista” in unarticolo firmato dal marito giornalistaGuido Tonella, di una traversata notturnadelle Torri del Vaiolet, compiuta conMarino Stenico nel ‘28. E c’era laPietrasanta, altra campionessa del sestogrado che nel ‘34 con “Pellegrina delleAlpi” schiuse nuovi orizzonti all’universofemminile.

“Una gentile fanciulla”, così venne descrit-ta l’autrice del libro in una recensione sulloScarpone del 16/9/34, “difende la propriapassione nei confronti di un’opposta tenden-za che vorrebbe vedere la donna vera solosotto l’aspetto di un fiorellino ovattato, privodi energie e di colore, e senza un carattere euna propria personalità. E lei sa di tenderecontro chi osa scandalizzarsi di un bel corpi-cino rudemente vestito, di due piedini calza-ti da grossi ferrati scarponi o di un insiemedi vestimenta che possono contrastare conla moda corrente”. Ninì non si lasciò maiincantare dai galanti riferimenti a quei fiorel-

lini di campoe, tostissima,scalò con ilc o m p a g n oG a b r i e l eBoccalatte ,poi diventatosuo marito, la

temibile parete sud dell’Aiguille Noire diPeuteret. L’anonimo articolista colse cosìl’occasione per lodare “la vittoria del buonsenso che ammette che la donna possa, conla giusta dosatura delle proprie facoltà fisi-che, trovare il modo di irrobustirsi e di ele-varsi fisicamente e spiritualmente”.

La memoria di Ninì e di quel suo mondo dighiacci e di rocce è stata coltivata dal ClubAlpino Accademico Italiano che nel 1999 laaccolse tra i soci onorari. Nel 2008, nel cen-tenario della nascita di Boccalatte, l’immagi-ne di Nini ha fatto fatto capolino anche alconvegno annuale degli accademici, ospita-to al forte di Bard (LS 1/08, pagine 6 e 7).

La classe di Boccalatte, scomparso nel ‘38in montagna, è emersa in quell’occasione inun inedito documentario presentato daLorenzo, il figlio che proprio quell’anno conil suo arrivo allietò (fuggevolmente, purtrop-po) la giovane coppia. Sequenze incantevolisi susseguono nella serie di spezzoni d’epo-ca sapientemente mixati. Tra questi unincontro galante ai piedi delle Grandes

Jorasses ripreso con sorprendente ironia euna sequenza che mette in luce la rinomataeleganza arrampicatoria di Boccalatte.

Gli appassionati milanesi ricordanoanche l’omaggio rivolto a Ninì nel 2002 allaLibreria Internazionale Hoepli di Milano, inoccasione della presentazione del volume“Scarpone e moschetto” che ne evocava legesta e riportava il suo eroico interventoper portare soccorso ai malcapitati alpini-sti che persero la vita nel ‘35 nella tragediadella Rasica (Alpi Retiche). Per entrare nelclima dell’epoca l’attrice Soledad Nicolazzilesse in quella circostanza alcune pagine di“Pellegrina delle Alpi”, questo libretto pre-zioso e finora introvabile.

Va infine segnalato che Ninì ha avuto l’o-nore di essere inserita nel 2004 tra le italia-ne illustri nei tre volumi distribuiti dallaPresidenza del Consiglio dei ministri sulledonne “di maggior rilievo nella storiad’Italia, dall’Unità a oggi”. E oggi a emular-ne le gesta è la nipote Daniela, figlia diLorenzo, che alterna scalate impegnativeall’attività professionale di ricercatrice.Anche se il filo che la lega a nonna Ninì,alpinisticamente parlando, risulta esseremolto sottile: pur coltivando la memoriadel marito, la Pietrasanta aveva infattidato, subito dopo la scomparsa diGabriele, un taglio netto all’alpinismo“militante”. ■■

Ritratti Ninì Pietrasanta

Un’intrepida “pellegrina”Nel libro ora ripubblicato dal CAI, il ritratto di unascalatrice che negli anniTrenta ha saputo infrangeremolti pregiudizi

Tra le italiane illustri dall’Unità a oggiSocia onoraria del CAAI, Ninì Pietrasanta ha avuto l’onore di essereinserita nel 2004 tra le italiane illustri nei tre volumi distribuiti dallaPresidenza del Consiglio dei ministri sulle donne “di maggior rilievonella storia d’Italia, dall’Unità a oggi”. Nella foto l’alpinista milanesericeve l’omaggio dei colleghi accademici. Alla sua destra l’allora presi-dente Roberto Osio, alla sua sinistra il figlio Lorenzo.

Page 10: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

Quali strategie adottare per mettere inpratica la montagnaterapia? Nehanno parlato specialisti di medici-na di montagna riuniti il 12 e 13

novembre al Palamonti per il convegno“Sentieri di salute: la montagna che cura”,organizzato dalla Commissione medica delCAI di Bergamo, dal Dipartimento di salutementale UFA di psicologia dell’Aziendaospedaliera Bolognini di Seriate (BG) e dalCoordinamento gruppi operativi di monta-gnaterapia. Notevole il successo con circa250 partecipanti: una tappa importante nel-l’evolversi di questa attività entrata nel lin-guaggio dei media da quando FamigliaCristiana (numero 40, 10 settembre 1999)lanciò il termine prendendo spunto da unconvegno organizzato dai Giornalisti dellamontagna e patrocinato a Pinzolo (TN) dalClub Alpino Accademico Italiano.

Dopo i saluti delle autorità AnnibaleSalsa, past president del CAI, ha tenutouna “lectio magistralis” descrivendo il per-corso fatto nel tempo dalla montagnatera-pia. Nella prima sessione, moderata dallopsichiatra Massimo Rabboni, GiuseppeSaglio, psichiatra della Val Sesia, ha illu-

strato con la interessante relazione “Trepersone, due scarpe e un progetto: comeandare in barca sulle montagne” una stra-tegia da adottare; mentre lo psichiatraSandro Carpineta di Arco di Trento ha par-lato dello stato dell’arte di questa discipli-na medica emergente che si sta gradata-mente diffondendo, con vari gruppi impe-gnati nell’accompagnamento e nell’assi-stenza a disabili mentali. Nella secondasessione, moderata dalla psichiatra LauraNovel, i due psichiatri Paolo Di Benedettoe Nicola De Toma hanno parlato delledimensioni terapeutiche del gruppo, men-tre l’educatore professionale FrancescoGiuriolo ha riferito sulle regole e l’acco-glienza nell’integrazione con il territorio.

Nella sessione del pomeriggio, moderatadallo psichiatra bergamasco GiovanniAgudio, lo psichiatra Angelo Brega ha illu-strato gli aspetti psicologici dell’arrampica-ta sportiva; Sebastiano Audisio, infermiereprofessionale, e Mara Milan, psicologa,hanno presentato “Gruppi che percorronola montagna: dall’esperienza alla riflessio-ne”. Carlo Saffioti, psichiatra bergamasco,ha moderato l’ultima sessione della giorna-

ta che ha avuto quali relatori l’educatriceprofessionale Sara Fornadori, che ha parla-to di giochi e dinamiche, e lo psicologoSerafino Galbiati, che ha illustrato i rap-porti esistenti tra bioenergetica e monta-gnaterapia.

Nella seconda giornata la sezione del mat-tino è stata moderata dallo psicologoLionello Gualeni. Sono intervenuti la terapi-sta della riabilitazione Emi Baldini, che haparlato di multitematicità e multiproblemati-cità; lo psicologo Giulio Scoppola, che hapresentato “Montagnaterapia e cardiologia”;Roberto Miletto, neuropsichiatria, eFederico Magnaguagno, laureato in Scienzemotorie, hanno a loro volta presentato“Natur Deficit Disorder”. Nella seconda ses-sione, moderata dallo psicologo GiuseppeRescaldina, sono intervenute le psicologheFiorella Lanfranchi e Antonella Frecchiami,che hanno parlato degli interventi riabilitati-vi e dell’esperienza ottimale nel contestomontano; Irene Gentili, tecnica della riabili-tazione psichiatrica, che ha parlato dellamontagna e del suo potenziale riabilitativoportando alcune testimonianze.

Gian Celso Agazzi

Convegni “Sentieri di salute” al Palamonti

Curarsi con la montagna

Una grande e significativa escursione naturalistica si è svoltadomenica 10 ottobre nella prateria dell’altopiano carsico diCampo Imperatore (1700 m), all’ombra dell’ imponente

parete dolomitica sud-est del Corno Grande, che ha visto lapartecipazione di tante persone con disabilità fisica, intellettiva erelazionale, loro familiari, volontari, terapisti della riabilitazione,giovani soci delle sezioni CAI dell’area del Gran Sasso d’Italia, perun totale di oltre 400 persone. La manifestazione, battezzata“Handinaturappennino”, giunta all’ottava edizione, promossa daAnffas Onlus Martinsicuro e dalla Sezione di Farindola e unica nelsuo genere in Italia, è stata patrocinata dalla Presidenza generale

del CAI, dall’Ente parco nazionale del Gran Sasso e Monti dellaLaga, dalla Regione Abruzzo e da Anffas Onlus nazionale. Ilvicepresidente generale Ettore Borsetti ha partecipatoall’escursione portando il saluto del presidente Umberto Martini edel Consiglio centrale, dichiarando che “la montagna è accessibilenon solo a esperti e appassionati ma anche a chi vive in condizionidi limitazione”.

Il sentiero, appositamente scelto dagli esperti della Sezione diFarindola, è stato percorso in circa due ore anche da persone susedia a rotelle, con inizio dal parcheggio “Ruderi di Sant’Egidio” al“Laghetto Pietranzoni” e al termine dell’escursione il poeta FilippoCrudele, socio della Sezione dell’Aquila, ha declamato alcune suepoesie sulla natura del Gran Sasso mentre il gruppo folkloristico “IManocchi” di Colonnella (Teramo) ha eseguito alcuni canti popolariabruzzesi.

Particolare menzione merita il contributo dato dalla squadraaquilana del Soccorso alpino Abruzzo e dai soci della Sezione CAIdi Farindola per il sostegno delle persone con disabilità nelsuperare i tratti di percorso che presentavano lievi ostacoli.HandiNaturAppennino è nata da un’idea di Mario Viola Marano,alpinista, speleologo, ambientalista, docente di storia dell’arte,fondatore della Sezione di Farindola e promotore dell’istituzionedel Parco nazionale del Gran Sasso d’Italia. Ha chiuso lamanifestazione Danila Corsi, presidente di Anffas OnlusMartinsicuro, che ha letto il messaggio di Roberto Speziale,presidente nazionale Anffas Onlus, impossibilitato a partecipare.

Progetti

HandiNaturAppennino al Gran Sasso e ai Monti della Laga

Page 11: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 11

Esiste in Italia una serie di librerie che riserva particolare atten-zione ai libri di montagna. A questi esercizi, come ben sanno inostri lettori, Lo Scarpone dedica mensilmente uno spazionella rubrica BookShop dove ogni libreria comunica cortese-

mente i libri “di montagna” più venduti e ne consiglia alcuni, contri-buendo a risvegliare nuovi interessi per la lettura. Da tale appunta-mento mensile emerge l’impegno di molti librai nel dare visibilità allacultura alpina, instaurando con il pubblico un dialogo di grande por-tata strategica. E un pregio va a tutti riconosciuto: quello di rilancia-re la piccola e media editoria di qualità in cui rientrano certamente lecollane dedicate alla montagna.

Tutti questi esercizi risultano condotti con intelligenza, passione,senso del commercio e, come si è detto, con un’ammirevole aperturaverso il mondo della montagna. La loro presenza sul territorio con-trasta la desertificazione culturale che oggi caratterizza sia la monta-gna che si spopola sia quella cosiddetta “griffata” alla ricerca di unapropria identità: perché è evidente che attraverso le librerie indipen-denti si garantisce il pluralismo dell’informazione e un assortimentocapillare sul territorio, tenuto comunque conto che rispetto a ven-t’anni fa il lettore può scegliere se acquistare libri in libreria, al super-mercato, in edicola, da casa propria su Internet (e anche in e-book).

Grazie ad alcune delle librerie che hanno finora partecipato al son-daggio è ora possibile individuare alcuni dei libri più amati alla finedell’anno scorso e di conseguenza più richiesti dagli appassionati dimontagna sulla base delle vendite.

L’invito, assolutamente condivisibile, che Alessandro Ambrosi dellaLibreria Transalpina di Trieste rivolge agli amanti della montagna èquello di frequentare sempre di più queste librerie dando così unamano a mantenere un ricco catalogo fatto di titoli spesso importantiche solo la passione del libraio sarà sempre in grado di garantire.Comprando un libro, ci rendiamo tra l’altro conto, in tempi di rivolu-zionarie tecnologie informatiche sostenute da massicce campagne distampa, che anche sul picco di una montagna, in una tenda, con 20

gradi sotto zero, il libro “funziona”!R.S.

I più letti La montagna in libreria

Dati alla mano, e in attesa che l’ondata degli e-book possa raggiungere questa nicchia dimercato, ecco alcuni dei volumi più letti… a tutte le quote

■■ Libreria Grossi di Domodossola (p.zza Mercato 37, tel.0324242743 www.grossiedizioni.it) fondata nel 1936, dal 1978anche casa editrice. NARRATIVA: “Torneranno le quattro stagioni” di Mauro

Corona (Mondadori)GUIDE: AA.VV.: “Trekking in Nepal” (EDT)SAGGISTICA: “L’architettura montana” di Oliviero Tronconi

(Maggioli)

■■ Libreria Palazzo Roberti di Bassano del Grappa, Vicenza(via Jacopo da Ponte 34 - tel 0424522537 - [email protected] - www.palazzoroberti.it). NARRATIVA: “L’ombra del bastone” e “Il volo della martora” di

Mauro Corona (Vivalda)GUIDE: “L’arte di arrampicare” di Paolo Caruso (Ediz.

Mediterranee)SAGGISTICA: “Storia di Ettore Castiglioni” di Marco Albino

Ferrari (TEA)

■■ Libreria Internazionale Ulrico Hoepli (20121 Milano, viaHoepli 5, www.hoepli.it, tel 02.86487258, fax 02.72081070). NARRATIVA: “Aria sottile” di Jon Krakauer (Corbaccio) GUIDE: “A piedi in Lombardia”, vol.1 (Iter) SAGGI E MANUALI TECNICI: “Orienteering” di Enrico

Maddalena (Hoepli)

■■ Libreria La Montagna di Torino (via Sacchi, 28 bis - 10128Torino - tel 011.5620024 fax 011.5620024 http://www.libreria-lamontagna.it)NARRATIVA: “Oltre la montagna” di Steve House (Priuli &

Verlucca)GUIDE: “Valle dell’Orco. Dal Trad all’arrampicata sportiva” di

Maurizio Oviglia (Versante Sud)SAGGISTICA: “La metafora dell’alpinismo” di Enrico Capanni

(Liaison)

■■ Libreria Transalpina di Trieste (via di Torre Bianca 27/a, tel040.662297, e-mail: [email protected]) dedica ai libri dimontagna un congruo spazio espositivo, com’è possibiledesumere dal sito www.transalpina.it. NARRATIVA: “L’arte di arrampicare” di Emilio Comici

(Cappellari, Hoepli)GUIDE: “Selva di Tarnova” di Tomasi e Stegù (Transalpina edi-

trice)SAGGISTICA: “Alpinismo su roccia” di Giuliano Bressan eAa.Vv.(CAI)

■■ Libreria Vel di Sondrio (0342 218952 - www.vel.it [email protected]) dispone di oltre 14.000 titoli del settore,anche in lingua, e di ogni tipo di carta per coprire qual-siasi angolo del globo, “anche i più introvabili”. NARRATIVA: “Di buon passo” di Andrea Bocconi(Guanda)

GUIDE: “Freeraid in Lombardia” di Giuliano Bordoni ePaolo Marazzi (Versante Sud)

SAGGISTICA: “Storia dei boschi” di Hanjaorg Kuster(Bollati Boringhieri)

Di scaffale in scaffale

Meno male, il libro “funziona”!

Page 12: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

Quando una giornata lascia un segno inde-lebile è sicuramente da ricordare. Ilsegno indelebile in questo casoè stato persino “scolpito”

nella pietra. E non una pietraqualunque... Dalle macerie diVilla Sant’Angelo, comuneabruzzese nel “cratere” delterremoto del 6 aprile 2009,sono state recuperate le bianchepietre che costituivano parte di unascuola crollata e non più recupera-bile. Lo scultore PasqualeLiberatore ne ha trasformato alcu-ne (foto a fianco) in un messaggiodi speranza e di continuità per laricostruzione di questo centro del-l’aquilano.

Gli stemmi che identificano il Club Alpino Italiano e il Comune diVilla Sant’Angelo, rappresentati su queste pietre sostenute da tubi“innocenti”, sono solo la sintesi di un’intensa attività rivolta alla rac-colta di fondi per la ricostruzione dopo i danni del terremoto e l’im-mane lavoro umano dei volontari del Club Alpino Italiano, abruzze-si in primis ma anche di tante altre regioni, che hanno messo a dis-posizione delle popolazioni tutto l’aiuto di cui avevano bisogno.

Ricordiamo che da subito, appena scattata l’emergenza, il CAI si èreso promotore di tante iniziative. Notevole è stata la mobilitazionedi uomini e mezzi, chiamati a raccolta tra le sezioni in Abruzzo dalpresidente regionale Eugenio Di Marzio, consentendo di creare unacompagine che ha collaborato con gli enti locali, prefettura,Associazione Nazionale Alpini per l’assistenza nei campi di acco-glienza, che hanno visto come coordinatori e referenti per il ClubAlpino Abruzzo gli infaticabili Gaetano Falcone e Felice Flati.

Già all’indomani dell’evento, unitamente a UNCEM e FEDERBIM,il CAI nazionale, con il presidente generale Annibale Salsa, ha lan-ciato una raccolta fondi che è stata capace di esprimere una cifra di

circa 120.000 euro. Arrivato ilmomento della destinazionedei fondi la scelta non è statafacile e ha necessitato di tante

riflessioni. La decisione finale, su indica-zione del CDR CAI Abruzzo, è stata total-

mente condivisa da tutte le strutturecoinvolte ed è maturata in quello che èstato ribattezzato Progetto CAI –

Comune di Villa Sant’Angelo “Lo sport èvita”. Il Club Alpino Italiano ha donato alComune di Villa Sant’Angelo i fondi rac-colti che saranno destinati alla realizza-

zione di una palestra con annessa paretedi arrampicata sportiva a servizio di un più

ampio centro sportivo.Con coraggio e lungimiranza, il sindaco di que-

sto Comune non permise l’occupazione delcampo sportivo per il “facile” insediamentodelle tendopoli, ritenendo che la perdita dell’u-so di questa struttura, oggi utilizzata dai giovanidi tutti i paesi limitrofi e dall’Aquila Rugby,sarebbe stata fortemente lesiva per la coesione

dei giovani. Da tener presente che le squadredi rugby e di calcio locali militano con soddi-

sfazione nei rispettivi campionati e sono sicu-ramente elementi di aggregazione.

Ed ecco che il CAI, con soddisfazione, si è inserito in un discorsopiù ampio che mira alla rinascita del territorio, rivolgendosi ai gio-vani, sicuro riferimento per il futuro di questa comunità.

Alla bella manifestazione presso l’agriturismo “La Villa”, organizza-ta il 30 ottobre (vedere LS 1/2011, pagina 12) dal CAI Abruzzo in col-laborazione con il Comune di Villa Sant’Angelo, sono intervenutetante autorità in rappresentanza degli enti e associazioni coinvoltetra i quali il presidente generale del CAI Umberto Martini, il presi-dente regionale Eugenio Di Marzio, il sindaco di Villa Sant’AngeloPierluigi Biondi, il viceprefetto vicario Graziella Palma Maria Patrizi,l’assessore ai LL.PP. della Provincia Pasquale Corriere, il presidentedella CC TAM Miranda Bacchiani, rappresentanti dell’Ente ParcoNazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e il presidente dellaFederparchi Giampietro Sammuri.

Quest’ultimo non a caso era presente in quanto, nella stessa occa-sione, è stato sottoscritto un importante protocollo d’intesa tra ilClub Alpino Italiano e la Federparchi: la segnaletica dei sentieri ditutti i parchi e le riserve aderenti seguiranno gli schemi dettati dalCAI. La prospettiva di essere sicuri di interpretare un percorsodovunque ci si trovi, senza dover di volta in volta “abituarsi” a sva-riate segnaletiche, è ormai un traguardo certo che premia il lavoroda sempre fatto dal Club Alpino Italiano. ■■

Solidarietà Il CAI per l’Abruzzo

L’Associazione Guide Alpine Val Masino – Val di Mello “Il Gigiat” insieme con il fotografoprofessionista – accompagnatore di media montagna Federico Raiser lanciano l’iniziativa “Unposter per un sentiero”. L’idea consiste nel mettere in vendita per pochi euro il poster raffigurantela celeberrima via di arrampicata “Luna nascente” allo scopo di raccogliere fondi da destinare allamanutenzione annuale dei sentieri della Val Masino (Sondrio). “Il problema della manutenzionedei sentieri”, spiega Mario Vannuccini, presidente dell’associazione, “si ripropone ogni annoquando i tracciati, invasi da ortiche, piante infestanti, risultano impraticabili”.

“Luna nascente”, la via raffigurata nel poster, è stata aperta nel 1978 da Antonio Boscacci,Graziano Milani e Mirella Ghezzi. Il poster è disponibile in vari punti vendita della Valtellina grazieanche a Fiorelli Sport, che sostiene i costi di stampa.

Un impegno scolpito nella pietra

Val di Mello

Un poster per un sentiero

Nel centro di Villa Sant’Angelo martoriato dalsisma del 2009 una scultura ricavata dallemacerie suggella il progetto “Lo sport è vita”

Page 13: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 13

GINO GENINATTIGR PIEMONTE

Iscritto dal 1980 al CAI di Lanzo (TO) doverisiede, ha avuto il primo incarico intersezio-nale già nel 1983 come componente laCommissione piemontese Protezione naturaalpina (ora TAM ). È stato poi responsabileprovinciale di Alpinismo giovanile, successi-vamente componente la Commissione cen-trale AG. In seguito presidente e fondatoredella Commissione LPV di AG. Presidentesezionale per due mandati durante i quali il numero dei soci è rad-doppiato (da 500 a 1000), è poi diventato vice segretario nazionalesotto la presidenza De Martin, componente del Comitato di coordi-namento del Convegno LPV, quindi presidente del GR Piemonte.

In qualità di ispettore regionale rifugi ha maturato esperienza nelcampo delle strutture ricettive del CAI. Nelle vesti di accompagnato-re nazionale di Alpinismo giovanile svolge tutt’oggi attività in sezioneaccompagnando i giovani in montagna.

MANFREDO MAGNANIGR TOSCANA

Nato nel 1951 a Grosseto, di professioneavvocato e giudice tributario presso laCommissione di Livorno, è dapprima appas-sionato di motori (corre nei gokart), poi dellosci e qualche anno dopo anche della monta-gna estiva. Iscritto al CAI dal 1995, è presi-dente della Sezione di Grosseto dal 1999 al2004. Componente del comitato elettorale,della Commissione legale centrale (2005), nel2006 entra nel direttivo della delegazionequindi del CDR toscano diventandone presi-dente nel 2009. Appassionato escursionista, frequenta le Alpi e ighiacciai con escursioni in Marmolada, Similaun e Solda. Con gli sciha affrontato la traversata della Mer de Glace nel Monte Bianco, leAlpi Apuane e l’Appennino, oltre a dedicarsi a numerose gite con le

ciaspole, nonostante la lontananza dalle montagne poichè vive dasempre in Maremma.

PIERLUIGI MANCUSO GR CALABRIA

Presidente del gruppo regionale dal feb-braio 2010, è socio della Sezione diCatanzaro (dove è nato) dal 1991, anno dellasua costituzione, dove ha ricoperto diversiincarichi istituzionali e si è occupato del set-tore escursionismo e sentieristica.

È stato anche rappresentante regionale perl’escursionismo all’interno del CMI. Ha pra-ticato diverse attività sportive: paracaduti-smo, volo libero in deltaplano, immersionisubacquee, sci alpino, sci di fondo, e fre-quenta attivamente le montagne calabresi.

Ingegnere libero professionista, si occupa, anche nell’attività lavo-rativa, di problematiche connesse all’ambiente, al paesaggio e allearee protette.

ANNA MARIA MARTORANOGR CAMPANIA

È nata a Salerno dove risiede. Iscritta dal1986 al CAI, è stata da 1999 al 2005 presiden-te della locale sezione assumendone nel 2006la vice presidenza. Nel 1999 ha acquisito inSicilia il titolo di ONCN. Vicepresidente regio-nale della commissione di alpinismo giovani-le negli anni ‘90, ha accompagnato numeroseescursioni in Italia e all’estero.

Nel 2006 è stata eletta vice presidente delGruppo regionale di cui è diventata presiden-te nel 2009. Ha dedicato una vita all’insegnamento dopo essersi lau-reata in materie letterarie e in pedagogia. Esperta in progetti europeiscolastici, ha insegnato filosofia, psicologia e scienze dell’educazionepresso istituti superiori. Ha compiuto trekking sulle Alpi e nei Pireneie ascensioni nell’Adamello, Gran Paradiso, Monviso, Cevedale.

PIERGIORGIO MOTTER GR TRENTINO

Presidente della SAT, eletto all’unanimitànel maggio 2009 dai 16 consiglieri, è nativodell’est del Trentino. Frequenta in gioventùil Gruppo delle Pale, il Sass Maor, laMarmolada. A Campiglio ha modo di scopri-re ogni angolo del Gruppo di Brenta delquale si innamora.

Da quando risiede in Val Rendena a Pelugocomincia a camminare in Presanella,Adamello e Carè Alto, le “sue” montagne piùbelle e selvagge, terreno di gioco dei primiesploratori inglesi. Di lavoro è tipografo e“editore”: fra i suoi 120 titoli in catalogo le vite di Bruno Detassis,di Clemente Maffei, delle guide Alimonta, l’opera omnia del fonda-tore della SAT Nepomuceno Bolognini e la riedizione diquell’”Italian Alps” di D.W. Freshfield che per primo cantò i montidel Trentino.

(2- continua)

I presidenti visti da vicino (2)Personalità Incontriamo i responsabili dei Gruppi regionali

Chi sono i presidenti del Gruppi regionali del CAI?Il mese scorso Lo Scarpone ha dato il via a una seried’incontri ravvicinati presentando Emilio Bertan(Veneto), Paolo Borciani (Emilia Romagna), GiuseppeBroggi (Alto Adige), Peppino Cicalò (Sardegna), MarioDe Pasquale (Puglie) ed Eugenio di Marzio (Abruzzo).La serie dedicata a questi benemeriti soci proseguequesto mese. Il quadro dell’attività svolta è ricco e vario:dagli accordi con le giunte regionali per lo sviluppo delturismo sostenibile alle procedure per il sostegno degliorgani tecnici e operativi territoriali, dallaconservazione del patrimonio dei sentieriall’organizzazione di eventi in occasione di particolarianniversari, dagli sviluppi della legislazione regionalealle convenzioni con i Parchi e altri enti. L’iniziativa si concluderà il mese prossimo: conl’auspicio che tutti i presidenti interpellati rispondanoall’amichevole invito rivolto loro dalla redazione.

Page 14: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

In una delle rare interviste, rilasciata allarivista “Pareti” e apparsa sul supplemen-to numero 9 (Ottobre/Novembre1997),Lucio Bonaldo, climber di Cittadella

(PD), affermava: “Tutti i comportamentiverso la vita derivano da un’unica visioneche è la conseguenza della coscienza di ciòche sono. L’essenza sta nel togliere dallamente ogni tipo di schiavitù”. L’autore del-l’intervista, il giornalista e arrampicatoreAndrea Gennari Daneri, direttore della rivi-sta, concludeva indicando come Lucio, aquel tempo quasi quarantenne, continuassea vivere con immutata passione il suo sognoverticale, recandosi con il vecchio motorinoa prendere il primo sole del mattino sotto lefalesie. Perchè arrampicare per lui non erasolo uno sport, ma un bel modo di prenderela vita con filosofia.

Tredici anni dopo questa intervista le cosenon sono granché cambiate. Al posto delmotorino c’è ora una bicicletta e al postodella storica 127 azzurra una Panda colorverde acqua, che tuttavia circola raramentein quanto Lucio preferisce la bicicletta,ovviamente per migliorare il “fondo”, dicelui (“fondo” inteso come portafoglio e quin-di per non spendere soldi, diciamo noi suoiamici scherzando, ma non troppo!). Ora,percorrere in bicicletta tre volte la settima-na molti chilometri per andare ad arrampi-care (a volte anche più di cento, fra andatae ritorno) non è da tutti, ma sicuramentediventa eccezionale se è una vecchia bici-cletta da donna dotata di monofreno assisti-to da freno tacco-piede, con 25 chili di legna

sul manubrio (una borsa a destra e una asinistra) e 35 di legna o di acqua nel vecchioKarrimor sul portapacchi posteriore, più ilmateriale per l’arrampicata. La corda rima-ne talvolta a casa perchè sono più d’una lefalesie dove Lucio lascia nascosto in qual-che anfratto uno spezzonelungo a sufficienza per sali-re la maggior parte dei tiri.

Ma perchè la legna, perchèl’acqua? Lucio fin dal 1986ha fatto una scelta di vita: harinunciato al lavoro fissopresso un pastificio per col-tivare il proprio interesseper l’alimentazione macro-biotica e preparare pagnottedi pane integrale, pasta,biscotti integrali e altro. Perfare il pane integrale neces-sita ovviamente di legna conla quale accendere il suoparticolare forno casalingoe di acqua del Grappa che recupera pressouna fonte (in un anfratto che solo lui cono-sce) che non esita a definire “la miglioreacqua per fare il pane” e che trasporta nellozaino, a piedi fino alla bici e poi pedalandoin bicicletta fino a casa (da Santa Felicita,Bassano, a Cittadella: una ventina di chilo-metri circa).

La vecchia bicicletta versione femminile,di mamma Maria Pia, ha reso da poco l’ani-ma dopo anni di onorato servizio. Le è statofatale il trasporto da Santa Felicita di tuttiquei quintali di legna, frutto dei lavori di dis-boscamento effettuati da alcuni climber fracui un altro personaggio della verticale,Umberto Marampon. Ma Lucio afferma cheil vecchio velocipede funzionava meglio delnuovo, in quanto più scorrevole, e intende“resuscitarlo”, e quando lo incontriamo aLumignano alla fine del mese novembresiamo in grado di constatare che lo ha pro-prio resuscitato!

In quell’occasione ci ha anche detto chequel sabato sarebbe stata la sua ultimaarrampicata dell’anno, perchè, com’è solitofare da tempo, sarebbe andato in letargofino a febbraio. Le scelte di Lucio possonoapparire a volte bizzarre, ma sono sempredettate da una riflessione interiore, fruttodelle sue convinzioni. Per questo è una figu-ra molto popolare fra i climber del Nordest,tanto che ancora oggi i racconti dei suoiviaggi allietano molte serate. Lucio calcola-va tutto: partenza alle 8 di sera e arrivo inVerdon alle 8 del mattino (12 ore giuste giu-ste per il Verdon, 14 per Buoux, calcolando

una media di 60 km/h). Dopo una seduta distretching mattutino, partenza per le pareticon slancio dell’auto in discesa sulla mulat-tiera per il superamento del successivobreve dosso, posto proprio sulla panorami-ca parallela ai belvederi che scende a quello

de la Carelle, con portieralato guida pronta ad aprirsiin quanto, in caso di biso-gno, lo slancio dell’autoviene assistito dalla spintasull’asfalto del piede diLucio, con ciabatte infradi-to. Sempre alla ricerca di iti-nerari stravaganti, un giornopensò bene di ripetere unitinerario dei fratelli Remy,di cui non conosceva nulla.Racconta “Ferrovia”, suocompagno in quell’occasio-ne, che ad un certo punto ilmaestro si era trovato benlontano dallo spit, conti-

nuando a girarsi con la testa versol’interno per raccomandarglidi fare attenzione. E propriol’aver girato la testa versol’esterno determinò uninfinitesimale sbilancia-mento, il piede scivo-lò e Lucio, rotean-do fronte avalle, vennegiù versol ’abis -

14 - LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011

Protagonisti della verticale Lucio Bonaldo

Per il gruppoLumignano-Covolorappresenta unsimbolo, l’essenza diquella sensazione dilibertà e coerenza cheè propria di quantivivono l’arrampicatain modo totale, comescelta di vita

Storico climber e iconadell’arrampicata in Veneto, LucioBonaldo impersonifica non solo unmodo di approcciarsi alla parete,ma anche una filosofia di vita. Lastoria di questo climber, iniziata nel1975, annovera la partecipazione aun corso del CAI e la ripetizione inlibera di grandi itinerari dolomitici edelle impegnative vie della Val diMello, la successiva visitaall’America verticale di EldoradoSprings Canyon e la salita del Nosesul Capitan, nel lontano 1982, einfine l’approdo alla nascentearrampicata sportiva. Ma senza maidimenticare il primo vero eautentico amore: il free-climbing.

Imbrago vecchio, idee nuove

Page 15: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

so del Verdon urlando e muovendosi comeun orsetto colpito al tiro a segno nel lunapark. Sulla via dei Remy risolse tutto con unpendolo in parete, a detta di “Ferrovia” peg-giore del volo, con aggancio al volo a duemani di un diedro-fessura, erculea risalitafino alla sosta successiva, sul pilastrino,rimbrotti al “Ferro” che non ne voleva sape-re di rischiare di schiantarsi contro il diedrouna volta tolta l’ultima protezione (per lacronaca “Ferrovia” si fece un traverso acorda mentre Lucio si fece calare e con unaltro pendolo riuscì a riprendersi il materia-le lasciato dall’infingardo “Ferro”, in quanto“in parete non si lascia nulla”).

La severità di Lucio nell’attribuzione deigradi è famosa, come la sua pervicacia neldifendere le proprie indicazioni (è capace difare tutto un elenco di vie e passaggi famosiper giustificare un grado) o come la suatestardaggine nell’indossare da trent’anni lostesso imbrago, oramai consunto (ma diceche va ancora bene), nonostante gli amicigli abbiano regalato due nuovissimi imbra-ghi (che naturalmente hanno sempre qual-cosa che non va).

Che Lucio ami la vita “nature” è evidente.Lo conferma il fatto che non più tardi di unanno fa, verso fine ottobre, ha trascorso unanotte sotto gli strapiombi del Covolo. Si eraportato (sempre in bicicletta) una brandinaassicurandomi che il suo vecchio sacco apelo lo avrebbe adeguatamente protetto dalfreddo. Il fatto è che quel sacco a pelo eradecisamente solo un sacco senza piuma,tant’è che poi mi confidò di essersi sveglia-to all’alba perchè “faceva un po’ freddino” eaver trascorso le ore successive, mezzotarantolato, a raccogliere le noci nel pratosotto la falesia.

La lista degli aneddoti potrebbe continuarema quel che mi preme sottolineare è cheLucio rappresenta per tutto il gruppoLumignano-Covolo un simbolo, l’essenza diquella sensazione di libertà e di coerenzapropria di quanti vivono l’arrampicata inmodo totale, come scelta di vita.

Per molti aspetti rappresenta le scelte chemolti di noi non si sono sentiti di affrontare,e quando, anche se più raramente di untempo, ci si ritrova in gruppo, il solo parlaredi Lucio ci emoziona e ci rende di buonumore. Lucio comprenderà sicuramenteche quanto scritto è il segno di un grandeaffetto che abbiamo per lui e che se ognivolta che lo incontro in falesia gli dico “cam-bia l’imbrago”, è solo perchè dopo trent’an-ni di onorato servizio, un imbrago usuratocome il suo va proprio cambiato.

Naturalmente lui mi risponderà“Augustus, sito sempre il solito!”.

Augusto Angriman

1- Continua

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 15

Un variopinto caleidoscopiocon oltre 400 biker di 40sezioni del CAI e 11 regioni

rappresentati: questo il bilancio del3° Raduno nazionale dicicloescursionismo che si è svoltoad Ascoli Piceno in ottobre. Unrisultato fortissimamente voluto earrivato grazie all’organizzazione,alla comunicazione e alle forzeprofuse dai promotori la cuisoddisfazione è più che giustificata,anche se non sono mancati piccoliguasti al “mezzo”, un po’ comequando, durante un’escursione, laMTB ha bisogno di unaregistrazione al cambio perprocedere meglio e arrivare in cima.

Il cicloescursionismo è un’attivitàgiovane all’interno del CAI, essendostata annoverata ufficialmente tra leattività riconosciute da appena dueanni, ma quanta strada è già statafatta!

L’iniziativa, promossa dallaSezione ascolana ma fortementecondivisa dalla Commissionecentrale per l’escursionismo e dalsuo Gruppo di lavoro, era nata intorno all’idea che la MTB può essere un valido mezzodi promozione turistica per territori particolarmente vocati a questa attività.

Ascoli Piceno possiede in effetti la capacità di coniugare le peculiarità storico –artistiche con un ambiente dotato di grandi valenze ambientali e paesaggistiche.Un’ulteriore conferma dell’alta potenzialità del binomio città-territorio è venutadall’entusiasmo degli ospiti nel visitare il magnifico centro storico e scoprire di poterraggiungere direttamente la montagna in MTB: cosa impensabile per molti di loro,spesso costretti a lunghi tratti in auto prima di poter inforcare la bici. Il percorso scelto peril giorno conclusivo è infatti partito da Piazza del Popolo dove il suggestivo “serpentone”è stato guidato dal primo cittadino che ha simbolicamente accompagnato il gruppo verso“L’anello del Castellano”, escursione tematica inaugurata dalla Sezione nel 2008.

Ma il raduno è stato anche un importante e costruttivo momento di riflessione con ilConvegno “Dueruote…quattroparchi”, durante il quale ci si è confrontati sullafrequentazione della MTB in aree montane e in particolare in quelle protette. Si è volutoun dibattito aperto tra importanti esponenti del CAI come Luigi Cavallaro (presidenteCCE), Miranda Bacchiani (presidente CCTAM), Filippo Di Donato (rappresentante CAI inFederParchi) e i responsabili istituzionali dei parchi nazionali orbitanti in città: MassimoMarcaccio (presidente Parco Nazionale dei Monti Sibillini) e Marcello Maranella(direttore Parco Nazionale Gran Sasso/Laga e Monti Gemelli).

Dalla discussione è emerso con chiarezza che la MTB, come attività sostenuta dal CAIcon il suo rigido codice di autoregolamentazione, persegue finalità sportivo-culturali insicurezza, nel rispetto dell’ambiente e di quanti praticano le reti escursionistiche.Ampiamente condiviso il consiglio di abbandonare arcaiche e sterili diatribe, nellaconsapevolezza che qualsiasi attività e frequentazione dell’ambiente montano reca in séun potenziale rischio di impatto: è per questo necessario pensare di implementare unamanutenzione programmata dei sentieri e dei percorsi, al fine di preservarne il delicatoequilibrio.

Questa manifestazione promossa dal CAI rimarrà un esempio da seguire. La bicicletta,comprimendo gli spazi, rende fruibili le montagne avvicinandole ai luoghi dove viviamo.E questa nuova attività, in fortissima crescita, ci ripromettiamo di fare sempre piùconoscere.

Gruppo cicloescursionismoSezione di Ascoli Piceno

Cicloescursionismo

Ottocento ruote che contano

Page 16: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

In montagna i farmaci posso-no essere utilizzati per la pre-venzione dei disturbi legatiall’alta quota, per il trattamento di

una qualunque patologia insorta o ancoraper il miglioramento della proprie capacitàfisiche e psichiche. Mentre è indubbia ed ècorretta la liceità etico-legale dell’uso tera-peutico dei farmaci, ed è invece assoluta-mente illegale e condannabile il loro usoquali sostanze energizzanti (“doping”),resta più discutibile l’uso profilattico diprodotti farmaceutici per evitare il mal dimontagna.

Come ben noto, il mal di montagna, intutti i suoi vari aspetti, è dovuto a una seriedi cause fisico-ambientali legate alla quotache agiscono sull’organismo colpendo invario modo un gran numero di persone al disopra dei 3000 m.

Nessuna legge in Italia vieta l’uso di far-maci per scopi profilattici. I vaccini utiliz-zati per prevenire le infezioni (alcuni addi-rittura imposti per legge) o l’assunzione diun farmaco per evitare il mal d’auto, il maldi mare o l’aereo rappresentano esempiquotidiani indiscussi di uso profilattico diprodotti farmaceutici. Sono farmaci studia-ti, valutati, prodotti e commercializzati perquesto specifico scopo.

Nessuno di noi si sognerebbe di rinuncia-re a una vacanza, a un viaggio o a una cro-ciera per il solo fatto di “soffrire” il mald’auto o il mal di mare: si assume una com-pressina di Valontan® o di Xamamina® e si

parte ugualmente.Analogamente, se una persona è facilmen-

te predisposta al mal di montagna o rinun-cia alla salita non andando in alta quota ocerca di prevenire il malessere.

Molte persone condannano l’uso di farma-ci in montagna, considerandolo eticamentescorretto. Posto il problema in questi termi-ni “umani”, personalmente invece com-prendo bene il punto di vista di chi assumeil farmaco e trovo difficile essere così seve-ro nel giudizio.

Dunque prendere un farmaco per nonstare male in montagna non rappresente-rebbe “doping”, ma solo un mezzo permeglio godere di un ambiente magnifico.Ma se il farmaco lo prendiamo per arrivarein cima a tutti i costi o in un tempo inferio-re rispetto alla volta precedente o per vin-cere una scommessa tra amici di sezione,allora in questo caso l’assunzione rappre-senta doping bell’e buono, eticamente con-dannabile.

Si sa che il farmaco più utilizzato in asso-luto dagli alpinisti “normali” per non staremale in alta quota è certamente l’acetazola-mide, in commercio noto con il nome diDiamox®. Tra parentesi notiamo comenella lista dei farmaci vietati per gli atletiprofessionisti dalla WADA (World Anti-Doping Agency), entrata in vigore dal 1gennaio 2010, al punto S5 si legga proprio ilnome dell’acetazolamide.

Ma esistono altri prodotti in commercio,

compresi nella farmacopea ufficiale italia-na, che sono utilizzati a tale scopo preven-tivo: i corticosteroidi, la nefedipina(Adalat®), i più recenti sildenafil (Viagra®)e tadalafil (Cialis®).

Ebbene per tutti questi farmaci è necessa-rio fare un discorso particolare, poco opunto sottolineato o conosciuto, che rap-presenta lo scopo di questo mio scritto.Discorso doveroso per i colleghi medici eper i “clienti” alpinisti.

Il loro uso è “off-label” o “fuori indicazio-ne” (vedere box) poiché questi farmaci nonsono attualmente indicati per la prevenzio-ne del mal di montagna.

L’impiego off-label non implica necessa-riamente che il prodotto venga usato inmaniera inappropriata, tuttavia l’impiego diun farmaco al di fuori delle indicazioni uffi-ciali presenti nella scheda tecnica compor-ta che la tollerabilità, la sicurezza e l’effica-cia del farmaco non siano sostenuti da datisufficienti per quell’uso particolare.

La questione non rappresenta una sterilediscussione accademica, ma un problemacaratterizzato da precise norme e da relati-ve conseguenze amministrative e giuridi-che (art. 3, comma 1, Legge 94/98). D’altraparte, sono previsti casi in cui un farmacopuò essere prescritto con indicazioni diver-se da quelle indicate nella scheda tecnica,ma solo per un impiego noto e conforme aidati della letteratura scientifica internazio-nale (art. 3, comma 2, legge citata), comenel caso del Diamox®, sul quale esisteormai una letteratura assai ampia. In que-sto caso però il medico è obbligato a infor-mare il paziente e a raccogliere il suo con-senso.

In pratica, per somministrare un farmacoal di fuori delle indicazioni ufficiali è neces-sario attivare una procedura di informazio-ne del paziente, acquisire il suo consenso

Quando la tollerabilità,la sicurezza el’efficacia non sonosostenute da datisufficienti perquell’usoparticolare, il medico deveraccogliere ilconsenso delpaziente

Medicina Gli alpinisti e le pillole “fuori indicazione”

Con il termine di prescrizione “off-label” si intende l’utilizzo di unfarmaco con una indicazione,

dosaggio o via di somministrazione o peruna tipologia di pazienti non indicatinella scheda tecnica e nel foglioillustrativo (il così detto “bugiardino”)(D.L.17/02/1998 n.23). Si identificaquindi con questa definizione laprescrizione di un prodotto al di fuoridella sua indicazione ufficiale e quindinon autorizzata.

A.Ferrero, M.T.Spinnler. “La prescrizioneoff-label in ambito cardiovascolare”.

Torino Medica, nov.. 2009, pag.23.

Riferimenti

Che cosa significa

16 - LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011

L’uso “off-label” dei farmaci

Page 17: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

informato, documentare l’assenza di altrifarmaci altrettanto utili, regolarmente regi-strati per quella indicazione (o metodi alter-nativi quali, nel nostro caso, una correttaacclimatazione fisica) e disporre di cono-scenze a proposito di letteratura scientificache documenta la razionalità, l’appropria-tezza e la sicurezza del farmaco.

L’inosservanza di queste regole espone ilmedico a conseguenze di tipo giudiziario,potendo, qualora derivino problemi per ilsoggetto, essere accusato di ‘malpractice’per imperizia e imprudenza (sentenzaTribunale Milano, sez. X Penale, 21/07/2000,sentenza n. 37077/08 4/06/08 Corte diCassazione).

È da sottolineare inoltre che, ancherispettando questi criteri, il soggetto non hadiritto all’erogazione del medicinale a cari-

co del SSN, per cui la ricettazione dovrebbeessere fatta sempre in regime libero-profes-sionale non convenzionato, a carico delcliente (art. 1, comma 796, lettera Z, Legge296/2006 – Finanziaria 2007).

* * *

L’alpinismo in sé, in tutte le sue forme edespressioni (arrampicata, escursionismo,sci alpino e scialpinismo, sci nordico), cosìcome lo si intende normalmente al di fuoridel campo professionistico-agonistico, rap-presenta un libero e personale modo divivere la montagna. È un aspetto esisten-ziale che mescola il razionale con l’irrazio-nale, il superamento di un limite fisico conla bellezza dell’ambiente, la sofferenzadella fatica con il piacere della solitudine o

della compagnia, la concretezza di metrisuperati e tempi impiegati mescolati conpensieri filosofici e spirituali. Per chi ama lamontagna è molto difficile dover rinunciarea tutto questo.

C’è da sperare che un aggiornamentocostante e rapido delle indicazioni autoriz-zate e delle schede tecniche secondo i datidella letteratura scientifica più recente edel buon senso clinico, almeno nel caso delDiamox®, possa semplificare il suo usopreventivo e terapeutico in ambito di medi-cina di montagna.

Enrico Donegani

Presidente Commissione Centrale

Medica del CAI

Full-member MedCom UIAA

Corresponding-member Antidoping

Commission UIAA

Nuove prospettive in medicina ed emergenza in montagna(New Advances in Mountain Medicine and Emergency):questo il tema del convegno che si svolgerà l’8 aprile a

Varese, presso l’Aula magna dell’Università dell’Insubria in viaRacasi 2. Nato da un’idea del dottor Luigi Festi ([email protected]), chirurgo generale e toracico pressol’Ospedale di Circolo di Varese e presidente della Sezione delClub Alpino Italiano di Malnate (VA), l’incontro si sviluppa sullascia del “Corso formativo italo-svizzero sul primo soccorso inmontagna” avvalendosi della fondamentale collaborazione diEnrico Donegani, presidente della Commissione medicacentrale del CAI e del professor Marco Maggiorini, direttore delreparto di Terapia intensiva dell’Ospedale Universitario diZurigo, e maggior esperto a livello internazionale neltrattamento della patologia d’alta quota.

Un incontro e confronto tra i maggiori specialisti per fare il puntosulle attuali indicazioni fisiopatologiche, diagnostiche e ditrattamento della patologia d’alta quota, e di evidenziare le ultime

novità nel campodell’emergenza e delsoccorso in ambientealpino e himalayano.

Saranno presenticome relatori o mo-deratori personalitàconosciute a livellointernazionale: oltre aMaggiorini e Done-gani, Hermann Brug-ger direttore dell’In-stitute of MountainEmergency Medicineche fa capo all’Euracdi Bolzano, il profes-

sor Bartsch di Heidelberg, maggiore esperto nella diagnosi del maldi montagna, il professor Cerretelli figura storica della fisiologiaitaliana, il professor Buddha Basnyat della Nepal InternationalClinic di Katmandu, autorità nel campo dell’emergenza in territo-rio himalayano, il dottor Bruno Durrer medico responsabile dell’e-mergenza nella regione del Lauberhorn in Svizzera e altri nomi dispicco. Da evidenziare anche la presenza, come faculty, di tutti ipresidenti delle società internazionali di medicina di montagna,

che hanno concesso ilpatrocinio all’evento.

Spazio avrà anche ilSoccorso alpino espeleologico del CAI.Segreteria organizzativa:Artcom s.r.l.Tel. 02 89540427Fax 02 [email protected] www.artcomsrl.it

IL PROGRAMMAOre 8.45 presen-

tazione (R. Dionigi, L.Festi), saluto delpresidente generaledel CAI e delle auto-rità. I Sessione 9-13, moderatori Fidel Elsensohn (Roethis),G. Parati (Milano): New topics on pathogenesis and clinic ofaltitude sickness (Peter Bartsch), Gli steroidi in alta quota(Marco Maggiorini), The Doctor in Himalayan Expedition (UrsHefti). Moderatori P. Bartsch (Heidelberg), Fidel Elsensohn(Roethis): Nuovi aspetti nel trattamento preospedaliero delpaziente gravemente ipotermico e della vittima da valanga: leraccomandazioni ILCOR 2010 (Hermann Brugger),Hypothermia: Facts and Myths (Oliver Reisten), Energymetabolism in hypoxia in man: from the integrative to themolecular level (Paolo Cerretelli), Adattamenti biochimici inquota (Alberto Passi)

II Sessione (14-18), moderatori M. Maggiorini e D.Durrer: Newtopics in emergency medicine and helicopter rescue (BrunoDurrer), Rescue in the Himalayas (Buddha Basnyat),L’organizzazione del soccorso e dell’emergenza in territorioalpino (Giovanni Galli), Che cos’è il CNSAS (Pier GiorgioBaldracco), Abbigliamento tecnico per l’alta montagna: attualitàe prospettive (Alessandro Aversa). Moderatori: E. Donegani, O.Pecchio: Il paziente cardiopatico in quota (Enrico Donegani),Comportamento della pressione arteriosa e meccanismiresponsabili (Gianfranco Parati), Il paziente con patologiapolmonare cronica in montagna (Antonio Paddeu), “Salute”delle montagne (Enrico Camanni).

Specialisti di tutto il mondo a Varese

Emergenza in montagna, nuove prospettive

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 17

Page 18: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

La divisa ufficiale e il libretto unificato rappresentano per i tito-lati la comune appartenenza al Club alpino, ne valorizzano lafigura e rendono più visibile la vasta e qualificata opera svoltacon passione e competenza. La divisa, e i collegati distintivi di

qualifica e livello unitariamente ridisegnati, è presentata nella schedadedicata ed è destinata ai titolati di 1° e 2° livello e aisezionali. Il libretto unificato, solo per i titolati, è rila-sciato all’atto della nomina ed è stato studiato perseguire il titolare nella sua attività didattica anno-tando anno dopo anno le vidimazioni, gliaggiornamenti, i passaggi di livello, leulteriori specializzazioni o qualifi-che conseguite, le principali atti-vità didattiche svolte. Un perso-nale compagno di viaggio. Èprevista anche una tessera diriconoscimento, tipo smart-card, sia per i titolati cheper i sezionali. Lo studiopropedeutico è già statosvolto, ma l’attivazionedi questo strumento ènecessariamente colle-gato all’indispensabilealbo informatico deisezionali e dei titolati.La recente riattivazio-ne di questo basilareprogetto da parte dellasede centrale fa bensperare per una suarapida introduzione.

La formazione

dei sezionali

Ormai di fatto conclusa lafase transitoria per accerta-re le figure già idonee sullabase del proprio curriculumpregresso, gli sforzi degli organitecnici e del coordinamento sono oramirati alla formazione dei sezionali con il nuovo ordinamento.L’impianto formativo, comune a tutti i settori, è noto e ampiamente

divulgato, ma può essere utile ricordarlo in sintesi. “Il requisito di accesso alla formazione è costituito da una pratica

individuale dell’attività specifica per almeno un biennio con adegua-to curriculum. Accettata la domanda, si seguono tre canali formativiparalleli, che in quanto tali possono avere tempi e successione diver-sa secondo il principio modulare:- la base culturale e tecnica comune (definita da UniCai)- la formazione specialistica di settore (definita dal corrispondente

OTCO)- la collaborazione per almeno un anno all’attività della scuola o com-

missione (sotto la responsabilità del direttore).Superati positivamente questi passaggi e verificati i requisiti richie-

sti, l’OTTO propone la nomina che viene formalmente rilasciata dalpresidente della sezione di appartenenza.”

Il modulo tecnico

Di particolare interesse è la base comune, fulcro della formazionetrasversale dei sezionali e, di riflesso e a maggior ragione, dei titolatidi tutti i settori tecnico-didattici del CAI. Impostata nel corso del 2009

e oggetto di approfondite analisi e attente sintesi, la basecomune è stata definita con una struttura articolata in due

UniCai Bilancio delle attività di coordinamento

Libretto unificato, divisa ufficiale e base culturale comune

Sembra forse una banalità nel maredelle problematiche che il Club staaffrontando, passo dopo passo, nel

riorganizzare gli Organi Tecnici Operativi.Invece è risultata un’operazione vincen-te e coinvolgente. Decisione non facilenel mese di maggio del 2009.Potremmo dire anche sofferta, dopoaver visto due anni di proposte edibattimenti in seno a UniCai per tro-vare una soluzione che tenesse inconsiderazione le differenze inter-ne tra gli OTCO tra titoli e compe-tenze, in contrapposizione a chiinvece sosteneva che agli occhiesterni al CAI sarebbe risultatocertamente di maggiore impattocomunicativo una identificazioneunitaria attraverso un’unica divi-sa. Tanti soci (troppi), ancheautorevoli, hanno sorriso all’in-capacità di prendere una deci-sione tanto ovvia e scontata, mache ovvia e scontata proprio non

era. Anzi. Per il CTC di UniCai èstato un vero e proprio lavoro di

diplomazia con la presentazione dialmeno quattro progetti diversi, con una decina di riunioni in partededicate e con la realizzazione di campionature varie per esempli-ficare le soluzioni proposte. Malgrado poi il positivo esito conclusi-vo di questo lavoro di continua “ricucitura” ai molteplici strappi, per

18 - LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011

Nel corso del 2010, tra le attività di coordinamento,UniCai ha curato la realizzazione e diffusione fra ititolati del libretto unificato e della divisa unica,l’avviamento della figura del sezionale e la definizionedella base culturale comune. In queste pagine unasintetica presentazione di questi progetti, rinviando perl’informazione completa ai documenti originaliliberamente scaricabili dal sito di UniCai(http//unicai.cai.it/), raggiungibile anche concollegamento diretto dal portale del CAI (www.cai.it)

Giacca tecnica rossa e inserti

Page 19: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

parti: il modulo tecnico e il modulo culturale.Il modulo tecnico, di più facile definizione, contempla un elenco di

temi da cui discendono i contenuti già in gran parte disponibili neimanuali e nella letteratura tecnica.

Questi i capitoli generali:- lettura della carta topografica e orientamento- meteorologia- neve e valanghe- studio del percorso, preparazione della gita e pianificazione attività- conduzione dei gruppi in ambiente

- comunicazione,didattica e abilità relazionali

- attivazione del soccorso organizzato- formazione sanitaria di base- conoscenza e lettura del paesaggio- cenni sulla catena di sicurezza

Il modulo viene svolto all’interno della formazione specialistica ecertificato dal relativo responsabile didattico. Alcune sperimentazio-ni sono già in corso e, sulla base del ciclo delle lezioni apprese, i con-tenuti potranno essere rivisti e affinati dal coordinamento UniCai ascadenze periodiche.

Il modulo culturale è stato definito nella sua architettura genera-le e, considerata la sua natura collegata ai valori e all’etica, neces-sita di uno sviluppo più ponderato. Qui il percorso è inverso e daicontenuti si deve risalire ai titoli. Si parla di Alpinismo e di Clubalpino; di montagne e di montanari; di storia e di esplorazione,ricerca e tutela; di responsabilità e di libera frequentazione; di soli-darietà e di soccorso; di formazione e di molto altro ancora. E sene deve parlare in comune, senza distinzione di settori o speciali-tà, è un patrimonio culturale di tutti. La traccia oggi disponibile èpiù che sufficiente alle prime sperimentazioni, e in realtà è unavera sfida. Ci vorranno entusiasmo, passione, lucidità e prudenza;e occorrerà con attenzione arrivare a definire i testi di riferimentocon approfondimenti mirati.

La sperimentazione

Solo chi non fa non sbaglia. Alcune realtà sono già partite, altrelo faranno a breve con il necessario coordinamento. Il supporto el’attenzione dei Gruppi regionali saranno determinanti per lo svi-luppo sul territorio. Anche l’appoggio delle sezioni, in particolaredi quelle più strutturate didatticamente, sarà prezioso. Importantisaranno i ritorni, da analizzare permigliorare il progetto. La documen-tazione dettagliata è scaricabile dalsito UniCai e i riferimenti sono sem-pre gli OTCO per le parti specialisti-che e la stessa UniCai per le parti tra-sversali.

Un doveroso ringraziamento ai pre-sidenti degli OTCO e ai tanti che conentusiasmo e passione hanno resopossibile lo sviluppo di questi pro-getti.

A cura del Comitato Tecnico

Scientifico di UniCai

UniCai è risultata una “vittoria di Pirro” perché taluni dichiaranoche nel sodalizio si è “incapaci di decidere anche su di un argo-mento banale come quello della divisa”.

Oggi, con l’avvenuta distribuzione di oltre 2000 capi, che vanno asommarsi ai 3000 simili e già utilizzati dai titolati della CNSASA,abbiamo un corpo di soci titolati di ben 5000 unità che indossanola stessa giacca tecnica rossa con inserti di rafforzo neri, in tessutoelasticizzato idrorepellente di ultima generazione. Tutte con lostemma del CAI e il tricolore sul petto. Inoltre sul lato destro èpredisposto un rettangolo di tessuto velcro per applicarvi il simbolodell’OTCO di appartenenza e il titolo acquisito.

Con l’occasione sono state riviste tutte le simbologie esistenti econfezionate con una grafica coordinata, così da dare a tutti lapossibilità di mantenere l’identità e la visibilità del titolo. E quindiuna divisa ufficiale concepita e adottata per identificare la comuneappartenenza al Club alpino dei titolati, riconoscibili nelle variecategorie, e non per distinguere il tale gruppo, la tale sezione, latale scuola. Questa operazione, oltre a rafforzare e incentivareulteriormente la collaborazione trasversale esistente, obiettivoprimario del riassetto degli OTCO, porterà sul territorio oltre 10.000titolati identificabili per l’appartenenza al Club alpino, una massacritica che muterà la percezione sul volume di attività che il CAI daanni esprime frequentando l’ambiente alpino, in tutte le stagioni;percezione che potrà agevolare e incrementare l’associazionismoal club e, non ultimo, la credibilità del nostro volontariato,impegnato da sempre nella prevenzione degli incidenti inmontagna attraverso la conoscenza, la cultura e la formazione disoci e non soci.

A ciò auspichiamo si sommi anche una rivalutazione del lavorosvolto da tutti i presidenti degli OTCO e dal CTC riuniti in UniCai.

M. D.

neri per i titolati

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 19

Page 20: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

Abitate da circa 14 milioni di persone, le Alpi accolgono oltre100 milioni di turisti ogni anno. Per ammirare a volo d’uccelloquesta nostra meravigliosa catena di montagne niente di

meglio del nuovo sontuoso volume “Alpi” (512 pagine formato 36 x27 centimetri in vendita a 69 euro) che Mondadori pubblica con ilpatrocinio dell’Unesco nell’ambito del progetto “The Alps – A Bird’s-Eye View” con la presentazione di Sir Christian Bonington (“qua-lunque sia la portata del cambiamento climatico, le Alpi mantengo-no la loro meravigliosa bellezza, raccontata da questo spettacolarelibro”). Le immagini a tutta pagina sono state riprese dallo slovenoMatevz lenarcic a bordo del motoaliante Pipistrel Sinus 912, ingrado di raggiungere una quota di 6000 m e di volare per oltre 15 oresenza dover atterrare. Il volume, curato da Janez Bizjak, annoveranumerosi saggi su vari argomenti. Su uno sviluppo sostenibile delleregioni alpine si esprime Marco Onida, segretario generale dellaConvenzione delle Alpi.

Indomabile Oliviero!

Nuovi allori per Oliviero Bellinzani, 55 anni, varesinodella Valcuvia, che l’alpinismo lo pratica con le stam-pelle per via di un incidente stradale di gioventù.L’anno scorso in novembre l’indomabile Oliviero si è

aggiudicato il titolo italiano nel primo Campionato Paraclimbsvoltosi all’ITC G.Salvemini di Casalecchio di Reno (BO),organizzato dalla polisportiva MASI in collaborazione con laFASI (Federazione arrampicata sportiva italiana) e il CIP(Comitato italiano paraolimpico). Nel corso della manifesta-zione, cui hanno partecipato oltre trenta atleti provenienti da tutta Italia, i partecipanti hanno affrontato due proveimpegnative, una di velocità su parete verticale, l’altra di difficoltà su strapiombo, con somma dei tempi di salitain caso di parità. Al termine delle gare Bellinzani è risultato il vincitore nella categoria amputati. “Arrampicare èda sempre la mia passione, fin da bambino, sugli alberi, poi in montagna”, spiega, “ma questa è stata un’esperienzadiversa, davvero bella e di grande soddisfazione. La prova di velocità non mi preoccupava, quella di difficoltà inve-ce si. Avevamo a disposizione due tentativi ciascuno, perciò nel primo sono salito adagio, studiando le prese, imovimenti. La parete era alta poco più di otto metri, con uno sviluppo di oltre dieci, quindi strapiombava parec-chio. Una salita atletica, di continuità, il mio genere preferito. Così, una volta assicuratomi il top chiudendo la via,al secondo tentativo ce l’ho messa tutta prendendomi qualche rischio in più, ma migliorando sensibilmente il miotempo, il che mi ha dato la certezza della vittoria”. Una vittoria che Bellinzani condivide con Gianfranco Ranzato,istruttore FASI della Lezard di Tradate, società per la quale gareggia, che lo ha preparato e seguito introducen-dolo all’arrampicata sportiva, disciplina che vedrà l’atleta impegnato quest’anno nelle gare di Coppa Italia e, in

luglio, ai Mondiali di Arco di Trento. A conferma che l’arrampicata può essere considerata un presidio terapeutico per disabilità e/o disagio,come ha riferito l’anno scorso in maggio Augusto Angriman (“Curarsi con l’arrampicata”) in un ampio servizio sullo Scarpone.

Nella foto Oliviero Bellinzani impegnato su una parete artificiale e mentre assapora il successo con il presidente FASI Ariano Amici

(a sinistra) e il suo preparatore Gianfranco Ranzato.

MondomontagnaEchi e notizie

Il tocco dell’architetto“Architettura e turismo. Strutture ricettive e servizi” è il titolo del con-

vegno che si è svolto ad Aosta il 16 ottobre per iniziativadell’Osservatorio sul sistema montagna “Laurent Ferretti” dellaFondazione Courmayeur e dell’Ordine degli architetti della Valled’Aosta. Realizzare strutture ricettive come esempi di “buone pratiche”da mutuare in altri contesti contribuisce costruire di un modello turi-stico dove la buona architettura è portatrice di valori economici e stra-tegici primari. È questo il caso di La Salle in Valle d’Aosta dove un com-plesso alberghiero è stato costruito in forma di piccolo villaggio alpino,come ha raccontato il costruttore Paolo Jaccod; non dissimile l’espe-rienza di Corrado Neyroz, albergatore di Cervinia, che ha descritto lemigliorie che un “hotel de charme” deve sostenere senza abbandonarela propria identità. Non sempre è la tradizione a garantire questa omo-geneità: due progetti di Mario Botta presentati dal collaboratore MarcoStrozzi sono nel segno dell’ analogia con la natura: i corpi emergenti delTschuggen Hotel di Arosa - realizzato in gran parte in forma “ipogea”con lucernari che catturano la luce esterna - sono come “rami” e“foglie” che dialogano col contesto. Di tutt’altro spirito il concorso“Albergo storico dell’anno in provincia di Bolzano” che, come ha spie-gato il suo coordinatore Wolfgang v. Klebelsberg, preserva gli esercizialberghieri proclamandone rarità e valori storici e culturali. Il conve-gno, moderato dall’architetto e giornalista Sebastiano Brandolini, haospitato anche gli interventi di Giuseppe Nebbia, presidentedell’Osservatorio sul sistema montagna “Laurent Ferretti”, e di DariaCini, presidente dell’Ordine architetti della Valle d’Aosta, che hannocompiuto un interessante excursus sulle strategie turistiche in Valled’Aosta e nelle Alpi e un confronto transfrontaliero con la Svizzera.

Gli Atti sono consultabili all’indirizzo www.fondazionecourmayeur.it

A volo di uccello

Page 21: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

Concorsi■ ALBERI E BOSCHI naturalidelle montagne italiane è il temadel 2° Concorso fotografico pro-mosso dal Comitato scientificoVFG e dedicato a Mario RigoniStern intitolato “albereto salvati-co”. Il termine per la presenta-zione delle opere è fissato persabato 31 ottobre. Le operesaranno esposte in novembre adAsiago e successivamente in piùsedi. Per informazioni: ClubAlpino Italiano Comitato scienti-fico VFG presso Libreria Rivieravia Gramsci, 57 - 30034 Mira(VE) www.caicsvfg.it cell. 3383858297 (ore pomeridiane) -www.caibassanograppa.com -www.caimirano.it - www.caia-siago.it - Associazione fotografinaturalisti italiani www.afni.org/

html/sezioni.htm - Associazionenaturalistica sandonatese ilregolamento può essere scarica-to nei siti degli enti organizzato-ri o ritirato presso le sedi orga-nizzatrici.

Morte bianca■ NELLA STAGIONE sciistica2009 - 2010 ci sono stati in Italia82 incidenti da valanga chehanno provocato 33 morti e 45feriti.

Incontri■ Il Gruppo Naturalistico Le

Tracce di Castefranco Venetoorganizza ogni mercoledì la IXedizione del ciclo d’incontri “Imagici mondi della natura”dedicato ad alberi e arbustidella pianura veneta a cura del

naturalista Michele Zanetti. Perinformazioni telefonare aVittorino Mason 0423.496114.

Emozioni■ AURELIO MARGUERET-

TAZ, assessore regionale al turi-smo, sport, commercio e tra-sporti della Valle d’Aosta, si èdetto soddisfatto dell’andamen-to del “prodotto montagna”affermando che “resiste anchein questi momenti difficili per-ché è capace di regalare emo-zioni forti”.

Bacin d’amor

■ UN ALPINO e una giovanedonna in atteggiamento affet-tuoso sono comparsi, in bronzo,nella piazzetta antistante ilPonte degli Alpini, sul latodestra del fiume Brenta, aBassano del Grappa (Vicenza).Il monumento, opera dello scul-tore Severino Morlin, si riferiscealla nota canzone “Sul ponte diBassano” simbolo di amicizia edi sentimenti profondi (“cidarem la mano e un bacin d’a-mor”). La foto è tratta dal men-sile dell’ANA “L’Alpino”, pergentile concessione.

Hanno detto■ “TRENTO ha un ruolo spe-ciale e di grande responsabilitàgrazie anche a iniziative cultura-li quali il festival della monta-gna, uno dei più importanti nelsettore: è per questo che devericonquistarsi la leadership erafforzare quella discussioneiniziata negli anni Sessanta che,se non alimentata, rischia di per-dersi” (Reinhold Mesner inoccasione di un incontro al

a

“I giornalisti noninfanghino il campoalpinistico che si varidestando da lungo,nirvanico sonno, nonseminino il velenodella discordia, delpettegolezzo, delleparole cattive; il padreternismo diattori o di esaltatori; il beghismoregionalistico e dicategoria: tutto ilmale che taloraaffiora in basso,nebbia che stagna:può nascondere lavalle ma non attingele alte cime”.

Angelo Manaresi,presidente generale

del Club AlpinoItaliano

Lo Scarpone

15 settembre 1934

Il “vangelo” secondo Gino

Come ha ricordato Franco deBattaglia nel giorno della suascomparsa avvenuta nel 2002,“Gino Buscaini è riuscito a tra-

sformare le monografie dei vari grup-pi montuosi da opere tecniche (sem-pre precise e documentatissime) inproposte culturali, quasi racconti dipotenzialità infinite, occasioni esi-stenziali destinate e riproporsi a ognistagione”. Nel ‘94 uscì la sua nuova edefinitiva guida sul Monte Bianconella collana CAI-TCI (ma per leGrandes Jorasses e la parte orientaledella catena fa ancora testo l’edizionedel ‘68) in cui con stile sobrio e asciut-to Buscaini ha illustrato gli otto gruppi principali della catenaoccidentale (Trelatete, Miage, Bionassey-Gouter, Monte Bianco,Contrafforti italiani, Mont Maudit, Tacul, Tour Ronde) descriven-do minuziosamente, con schizzi fotografie e cartine, ogni via disalita, ogni rifugio e bivacco, ogni itinerario escursionistico escialpinistico. È stato, come ricorda Matteo Serafin nel fascicolodi “Meridiani montagne” dedicato al Monte Bianco, un capolavo-ro nel suo genere, un “vangelo” costato tre anni di intenso lavorosul terreno e a tavolino, nella ricerca bibliografica, nella sistema-zione della cartografia, nella correzione di relazioni inesatte altrui.“Insieme abbiamo ripercorso itinerari desueti, magari solo percontrollarne la fattibilità, anche sulle diramazioni meridionali”,racconta Silvia Metzeltin, compagna di vita e di scalate del com-pianto autore. “Anche se a me il Monte Bianco è sempre interes-sato poco”, aggiunge. Una sola pagina esce dall’austera descrizio-ne topografica e alpinistica per divagare brevemente su alcunecuriosità storiche, fra cui Buscaini annovera l’impresa dello spa-gnolo Fernandez che nel 1986 trascorse 40 giorni in un igloo sullavetta, e di quel folle che nel 1981 tentò di guidare un’automobileelitrasportata giù dalla vetta lungo la parete nord.

Vecchioscarpone

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 21

Page 22: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

22 - LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011

teatro Sociale di Trento conMarco Onida, Luigi Zanzi eSandro Filippini).

Cent’anni■ MADONNA DI CAMPI-

GLIO (TN) celebra i cento annidalla nascita delle guide alpine.Era infatti il 1911 quando nac-que il primo gruppo, formalizza-to da uno statuto, di guide. Il suonome era “Società soccorsoguide e portatori”.

En plein■ SI PUÒ considerare il massi-mo traguardo raggiungibile perchi coltiva passione e impegnoper la montagna e per il CAIsenza voler saltare il fosso perpassare al professionismo(AGAI) quello raggiunto recen-temente dal lombardo EdoardoMartinoli. Con il superamento del CorsoINAL ha conseguito i titoli di

istruttore nazionale di alpini-smo, scialpinismo e arrampica-ta libera. Edo è attualmenteimpegnato in qualità di istrutto-re con la Scuola Gilardoni, conla Scuola di alpinismo NosedaPedraglio e con la Scuola regio-nale lombarda di scialpinismo.

Appello■ FRANCO PERLOTTO, sin-daco di Recoaro Terme, ha indi-rizzato al Quirinale un appelloperché il Presidente dellaRepubblica Giorgio Napolitanofaccia sentire la sua vicinanza

anche a chi sta vivendo giorni diangoscia per l’enorme frana delRotolon che incombe sulla citta-dina. “Noi gente di montagnaspesso abbiamo la sensazione diessere lasciati soli”, ha dettoPerlotto che è stato uno dei pro-tagonisti dell’arrampicata neglianni Ottanta. “Come ho raccon-tato a Napolitano, la mia genteha lavorato giorno e notte perliberare le contrade dal fangodurante l’alluvione nel Vicen-tino, mentre sembrava che nes-suno avesse compreso la gravitàdella situazione”.

Sellaronda ■ PARTENZA il 18 febbraio daSelva Gardena per la 16.a edi-zione della Sellaronda (www.sellaronda.it). Aumentate lecoppie ammesse, 330, mentre 42sono i chilometri da affrontaresci ai piedi nelle valli ladine diGardena, Badia, Livinallongo eFassa.

Coevi■ FAMIGLIA CRISTIANA

festeggia nel 2011 ottant’anni dipubblicazioni ininterrotte, alpari dello Scarpone (vedere LS1/2011, pag. 2): in entrambi i casicon il determinante contributodel volontariato, un toccasanasoprattutto in tempi di crisi.

Protagonisti■ GRANDI APPUNTAMEN-

TI a Lecco con le star dell’alpi-nismo contemporaneo. A cura

Dove e quando in ■ Cinema di vetta dal 15 al 20 febbraio al cinema Gnomo di Milano (via Lanzone), per iniziativa dellaSezione di Milano del CAI in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune – Ufficio cine-ma. Ingresso libero.

■ Incontri. A Lecco a cura del Gruppo Gamma serate con il francese Alain Robert (11 febbraio). Info:www.gamma-lecco.eu • A Castelfranco veneto il Gruppo naturalistico Le Tracce organizza ogni mer-coledì la IX edizione del ciclo d’incontri “I magici mondi della natura” dedicato ad alberi e arbusti dellapianura veneta a cura del naturalista Michele Zanetti. Per informazioni telefonare a Vittorino Mason0423.496114.

■ Museo Nazionale della Montagna. Dal 25 febbraio al 20 novembre “I villaggi alpini. Le identitànazionali alle grandi esposizioni”. Info: [email protected]

■ Orobie Film Festival (OFF). A Bergamo dal 5 al 12 febbraio. Info: www.teamitalia.com

■ Sci alpinismo. RADUNI SCIALPINISTICI DELL’APPENNINO sui Monti Sibillini dal 18 al 20 feb-braio e dal 18 al 20 marzo sul Gran Sasso d’Italia (info: www.caipietracamela.it) - COPPA DELLEDOLOMITI: 20 febbraio Val Badia (BZ) – 3° Tour de Sas; 27 febbraio a Pinzolo (TN) 7ª Ski Alp ValRendeva - SELLARONDA: partenza il 18 febbraio da Selva Gardena (www.sellaronda.it).

FEBBRAIO

Un’amicizia nata tra le fauci dell’Orco

Le due cordate italiane che per primehanno vinto nel 1962 la Nord dell’Eigersi sono incontrate ancora una volta il 23

ottobre, e stavolta alla Rocca Sbarua, l’impo-nente formazione rocciosa che fende il cielosopra i castagni e domina la pianura pinero-lese davanti a sua maestà il Monviso. Nel2002, Anno internazionale delle montagne, isei alpinisti - Armando Aste, Franco Solina ePierlorenzo Acquistapace e Andrea Mellano,Romano Perego e Gildo Airoldi - si eranoincontrati a Brescia, quarant’anni dopo laloro storica impresa. Il libro “Due cordateper una parete”, scritto da Giovanni Capra eedito da Corbaccio nel 2006, nacque quellasera, dalle voci dei sei che raccontavano le vigilie e le notti di bivacco alle prese con l’”Orco”, oltrel’Hinterstoisser, il Nido di rondine, i temerari traversi sui ripidi nevai, su oltre la Rampa, la Traversata deglidei, l’infido Ragno e finalmente le Fessure terminali e la vetta. Portato via da un incidente stradale,Acquistapace, il vivace ‘Canela’, non riuscì a vedere il compimento del libro che ha avuto felice acco-glienza da parte dei lettori. Nel corso delle numerose presentazioni i cinque protagonisti hanno volutocontinuare a incontrarsi, rinsaldando quell’intesa che era nata sull’appicco della Nordwand, esattamenteall’inizio del secondo nevaio, la mattina di quell’11 agosto 1962. A far gli onori di casa alla Sbarua ai quat-tro dell’Eiger (assente Aste), Mellano e gli amici Lodovico Ferraris, Paolo Ghersi, Bruno Giai, GiorgioGriva e Nanni Matthieu del CAI Pinerolo e del Soccorso alpino di Pinerolo, che hanno aperto i battenti delrifugio Melano, la famosa Casa Canada che fece bella mostra in piazza Valdo Fusi a Torino durante i Giochiolimpici del 2006. Particolare interessante. Mellano, che sulle fessure e sui diedri della Sbarua è stato frai primi ad aprire itinerari di grande eleganza e difficoltà, ha ripetuto in settembre e dopo cinquant’anni lafamosa Perego-Mellano-Cavalieri al Becco di Valsoera, il piccolo Dru del versante canavesano del GranParadiso. Ed è singolare come Mellano e gli amici dell’Eiger, Romano, Gildo e Franco, tutti oltre i settan-ta, continuino tranquilli a salire montagne.

Nella foto Franco Solina, compagno di Aste in tante storiche ascensioni e illustre fotografo bresciano,

davanti a una torta “chiodata” preparata per festeggiare gli uomini dell’Eiger.

Page 23: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

del gruppo Gamma sono inprogramma serate con il fran-cese Alain Robert (11 feb-braio), rinomato scalatore digrattacieli, e con il britannicoRon Fawcett (28 aprile), unmito degli anni ‘70. Il cicloriprenderà il 6 ottobre con ilgiapponese Yuji Hirayama, unpersonaggio tutto da scoprirecosì come l’emergente talentofrancese Christophe Dumarestche sarà a Lecco il 17 novem-bre. Infine il premio CarloMauri che vivrà la suggestivaserata di premiazione il 20maggio.

Outdoor■ UN PIANO per lo sviluppointegrato degli sport outdoor nelGarda Trentino è stato presenta-to ad Arco. Con il progettoOutdoor Park Garda Trentino cisarà la possibilità di valorizzareanche l’entroterra, di diminuireil carico antropico e di destagio-nalizzare il turismo.

Appennino■ UN GRANDE ANELLO di80 km unisce l’intera Comunitàmontana dell’Appennino Pia-centino: una serie di sentierilungo i crinali e le sponde delfiume Trebbia da percorrere inalmeno quattro giornate. L’iniziativa trova sbocchi oltre iconfini amministrativi dellacomunità: qui passano infatti lavia del sale che va al mare maanche percorsi verso il Paveseo verso Parma, grazie alla viadegli abati da Bobbio aPontremoli.

Il più lungo■ IL TUNNEL ferroviario delSan Gottardo, in territorio sviz-zero, è realtà: il 15 ottobre sisono congiunti i due fronti discavo. Grazie ai suoi 57 km è iltunnel più lungo del mondo.Situata a profondità che rag-giungono i 2500 m, la galleria èanche la galleria più profonda

del mondo. Entrerà in servizioprobabilmente nel 2017 portan-do notevoli miglioramenti ai col-legamenti ferroviari che attra-versano il cuore dell’Europa.

No, grazie■ LA PIATTAFORMA

Nolympia www.nolympia.de si ècostituita a Monaco di Bavieracome reazione alla candidaturadella città bavarese per i Giochiolimpici invernali 2018. Nel sitovengono presentati 18 buonimotivi per rifiutare tale candida-tura.

Riconoscimenti■ IRENE AFFENTRANGER,

vicepresiden-te del GISM esocia onorariadel CAI, havinto il pre-mio letterariointernazionale“Un solomondo” per lasezione deiracconti ine-diti, giuntoalla XVII edi-zione e bandi-to dall’UVISP (UnioneVolontariato Internazionale perlo Sviluppo e la Pace).■ AD AGOSTINO DA

POLENZA, manager e alpini-sta bergamasco, gli Atleti olim-pici e azzurri d’Italia diBergamo hanno attribuito ilPremio alla carriera per i meri-ti accumulati in una intera vitadedicata allo sport. ■■

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 23

Coraggio, Jim!

Protagonista dell’alpinismopiù innovativo degli anniSettanta all’insegna della

libertà, l’americano Jim Bridwellsta affrontando al crepuscolo dellavita passaggi proibitivi per viadella sua situazione economica aquanto comunica il comitato“Help Jim Bridwell” rappresentatoin Italia dal trentino GiovanniGroaz ([email protected]). Jimha perso la sua casa a Palm Spring: è stata messa all’asta dalla bancae venduta; i problemi di salute non gli permettono di arrampicare, senon sporadicamente e su brevi itinerari facili; in mancanza di un lavo-ro sta vendendo tutte le sue foto, tutti i suoi libri, tutta la sua attrez-zatura alpinistica. La raccolta di denaro di Help Jim Bridwell ha per-messo, finora, di spedire a Bridwell dall’Italia 5.000 dollari. La possi-bilità di effettuare ulteriori versamenti proseguirà fino al 30 aprile. Susuggerimento di Jim, a chi avrà offerto importi superiori a 100 dolla-ri verrà inviata una sua foto con dedica autografa. Il numero di contoper ulteriori offerte è il seguente: n 92800887 intestato a HELP JIMBRIDWELL, 38100 Povo (TN), oppure tramite banca, codice IBANIT- 64- H- 07601-01800- 000092800887.

Chiscio, signore dei graniti

Pochi mesi dopo la scomparsa di CelsoOrtelli (LS 12/2010) la Valtellina perde unaltro dei suoi storici alpinisti. Qualche

giorno prima di Natale, all’età di 84 anni, si èspento a Morbegno (SO) Giuseppe “Chiscio”Caneva, un protagonista sui graniti del Badile,sempre in prima linea come soccorritore e discorza dura anche nelle spedizioni extraeuro-pee, come quella del 1975 organizzata dal CAIper raggiungere la vetta del Puscanturpa Nord,nelle Ande peruviane.

Con Chiscio c’erano a quell’e-poca il capospedizione Gra-ziano Bianchi, Carlo Milani,Ginetto Mora, GiuseppeBuizza, Edoardo Pozzoli,Felice Boselli e un giovaneAgostino Da Polenza.

Di ritorno da quella esperien-za, Caneva fu a lungo allaguida della Sezione diMorbegno continuando a sca-lare sui suoi amati graniti. Alcompianto Giorgio Bertarellisi è legato nella prima inverna-le della Sud della Sfinge lungola via Olivieri. Ricco di succes-si anche il suo sodalizio conCarlo Milani, accanto a lui

nella prima ripetizione della Nord delCavalcorto in Valmasino. Tra i suoi compagni discalata preferiti va ricordato anche il cuginoFelice Bottani che con lui partecipò al tentativodi conquista del Fitz Roy. “Chiscio ha dato mol-tissimo alla nostra città”, ha detto il sindaco diMorbegno Alba Rapella, “e lo ha fatto per moltianni riuscendo a trasmettere a molti giovani lasua grande passione”. Nel 1987 è stato un tra-scinatore nei festeggiamenti riservati a

Riccardo Cassin in occasionedi “Badile 87”, cinquant’annidopo la storica scalata allaparete NE della grande palache si erge fra Masino eBregaglia. Con Chiscio, impe-gnati nel fare emergere l’ani-ma alpinistica di queste sug-gestive vallate, c’era una scel-ta pattuglia di appassionati,con Vera Cenini, GiampieroMazzoni, Felice Bottani,Domenico Del Barba, DinoFiorelli, Giacomo Fiorelli,Domenico Iobizzi, RiccardoMarchini, Stefano Marieni,Giuseppe Miotti, LodovicoMottarella, Ezio Scetti, MacoScetti e Roberto Serafin.

Page 24: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

Dai marciapiedi dello shopping ai sentieri più arditi: un belsalto di qualità per piccoli e grandi. Questo è quanto da alme-no otto anni si propone con ammirevole determinazioneMarco Matteotti, presidente della SAT di Riva del Garda nel-

l’organizzare escursioni in montagna con le famiglie. Una formula,se di questo si tratta, accolta con successo fin dal 2003 e cresciuta inquesti anni in termini di partecipazione e di offerta ottenendo nel2007 un importante riconoscimento per il suo impegno a favore dellafamiglia. La giunta provinciale di Trento ha infatti assegnato al soda-lizio rivano il marchio “Family in Trentino”, predisposto nell’ambitodegli interventi provinciali a favore delle politiche familiari.

Nella motivazione si legge tra l’altro che “quella attivata dalla SATdi Riva del Garda è un’iniziativa di promozione evalorizzazione della famiglia, siain termini di attenzio-ne e sostegno allagenitorialità sia dicreazione dimomenti aggregati-vi ed educativi per ibambini e le lorofamiglie. Da sottoli-neare anche l’attenzio-ne posta al contenimen-to dei costi del progettograzie all’apporto preziosodel volontariato…”.

Di soci volontari pronti aseguirlo sui sentieri e nel nonfacile lavoro organizzativo,Matteotti ne ha per sua fortunaparecchi tra i circa1500 iscritti. Acominciare dagli attivissimi VIP,acronimo di vecchietti in pensione.“Abbiamo avuto per l’ottavo annoconsecutivo intere famiglie che sisono iscritte in blocco alle gite, con-tribuendo a quel necessario ricambiogenerazionale da cui dipende la futuravitalità della sezione”, spiega Matteotti,l’aria gioviale e distesa di chi non ha problemi a socializzare.“Particolare importante: la sezione è stata premiata dal governatoreDellai per la politica tariffaria, avendo reso gratuita l’adesione allaSAT dal terzogenito in poi. Condividendo quest’attenzione alle fami-glie numerose, anche il CAI centrale ha deliberato di dimezzare ilcosto del bollino giovane dal secondogenito in poi”.

Ora a soffiare nelle vele del Progetto giovani che i soci rivani por-tano avanti, e in cui grande rilevanza assume il mondo della scuola,contribuisce una provvidenziale pubblicazione che ormai fa testo inquesto delicato settore del turismo alpino. “Emozioni in cammino”,scritto a quattro mani da Matteotti con il giornalista Paolo Liserre

(Valentini Editore, 239 pagine, 20 euro), raccoglieinfatti 50 escursioni in montagna con le famiglie. Il volume

nasce da esperienze sul territorio dei soci rivani che si traducono innitide cartine con i dislivelli, gli accessi, qualche utile cenno di sto-ria e molte fotografie con i volti gioiosi dei bambini.

“Obbligatoria la presenza di almeno uno dei genitori” è la primaregola di queste escursioni (meglio, naturalmente se vengono tutti edue). Ci si rende conto così che infinite sono le mete e le vette, i rifu-gi o i bivacchi dov’è possibile arrivare tutti insieme, zainetto e bibe-ron compresi. “Il mondo delle montagne e della natura in genere”,spiega Matteotti, “è diventato poco a poco un “altro” mondo e perandarci dentro, e per sentirsene di nuovo parte, non è sufficienteparlare in termini scientifici o di pura conoscenza. Occorre rimboc-carsi le maniche e andare a scoprirlo con semplicità e naturalezza”.

“Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti inse-gneranno le cose che nessun maestro ti dirà”, ammoniva non a casoSan Bernardo di Chiaravalle. E in “Emozioni in cammino” è come se

Accolto con grande interesse, il libro “Emozioniin cammino”, scritto a quattro mani dalpresidente Marco Matteotti con il giornalistaPaolo Liserre, raccoglie 50 escursioni “formatofamiglia” ed è destinato a fare testo

Sui sentieri con mamma e papàLa copertina del libro dedicato alle “emozioni in cam-mino” e un gruppo di escursionisti guidato daMarco Matteotti, carismatico presidente della SATdi Riva del Garda. Nella pagina a fianco le escur-sioni formato famiglia nella ironica interpretazio-ne di Alberto De Bettin. Per il 2011 il temascelto per le escursioni è “Miti e leggendedella montagna”. Gli appuntamenti previstisono ben 15. Info su www.satrivadelgarda.it.

24 - LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011

Zainetto e biberonProposte In gita con la SAT di Riva del Garda

Page 25: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

a redigere la scheda di ogni itinerario fossero stati proprio loro,genitori e ragazzi insieme. “A queste gite ho partecipato con i mieibambini, più che autore mi considero un fruitore di questo libro”,confida il giornalista Paolo Liserre. “L’idea in sé è un po’ come l’uo-vo di Colombo”, si schermisce a sua volta Matteotti, “perché sonotanti i genitori disposti a tornare sui sentieri in cui sono stati da gio-vani, ma non si fidano, temono di stressarsi e lasciano perdere.Insieme invece abbiamo ritrovato il gusto di passare le domenichenei luoghi a noi cari, meravigliandoci di vedere il piccolino checammina in testa alla fila senza fare capricci”.

Per tanti bambini “da appartamento” le gite si sono rivelate grati-ficanti e serene: un esito tutt’altro che scontato, ma che va attri-buito soprattutto alla cura con cui vengono scelte, lanciate sul sitowww.satrivadelgarda.it , dopo che gli itinerari sono stati studiati atavolino e sul campo, verificando tempi, soste, possibilità di pran-zi “caldi” presso qualche struttura, perfino il tipo di accesso per ipullman o il parcheggio per le autovetture al fine di “non perderenessuno” e razionalizzare il numero delle auto. Significativo già ilmomento prima della partenza, con il “cerchio” in cui ci si presen-ta e le indicazioni base sulla gita. Ma anche dopo l’arrivederci sera-le l’escursione continua a vivere nelle foto scattate dai ragazzi perla mostra concorso interna denominata “Excelsior” con tanto dipremiazione e amarcord alla cena sociale.

Nel quadro sempre vivace e cangiante delle attività giovanili delCAI, l’esempio di Riva del Garda è di quelli da riproporre, sia purecon le dovute varianti. “Del resto”, conclude Matteotti, “se i giova-ni non hanno assaporato la montagna da bambini, come possonotornare a gustarla da grandi?”.

Ser

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 25

Scalatori Solitari sotto accusa

“Pareti del cielo”, il librodell’alpinista belluneseFranco Miotto curato daMarco Conte e pubblicatoda Nuovi Sentieri, è al cen-tro di una polemica cheriguarda l’alpinismo solita-rio.

“Personalmente, sebbenene avessi tutte le capacità”,spiega Miotto, “non ho maivoluto praticare l’alpinismosolitario, che ho sempre giu-dicato una forma arrogantedi presuntuosa ambizione:essa è inequivocabilmente ilbagaglio culturale di unapersona che denota imma-turità e complessi. Mi riescedifficile credere che l’avven-tura solitaria su una paretesia intrapresa per il piacere

della solitudine o la riservatezza di tenersi le cose per sé, quando poiogni cosa finisce invece per essere pubblicata a titoli cubitali su gior-nali quotidiani e riviste specializzate”.

Quale può essere in proposito l’opinione di un illustre alpinista comeAlessandro Gogna che ha realizzato storiche solitarie sulla via deiFrancesi al Monte Rosa (1969) e sulla Walker nelle Grandes Jorasses(1968)? “Miotto”, premette Gogna, “ha rappresentato per l’alpinismodolomitico un grande passo avanti coniugando notevoli capacità.Anzitutto l’intuito, poi grandi astuzie e abilità in artificiale: quei trucchiche ti fanno passare là dove i migliori di oggi trovano pazzesco passa-re. E infine grandi capacità realizzative, alla Cassin. Miotto è un gran-de perché ha raggiunto i suoi limiti più e più volte (il massimo fu pro-babilmente sulla Terza Pala di San Lucano, pilastro WSW). Non ha maifatto solitarie? E chi se ne frega... Neanche Cassin le ha mai fatte!”.

Ma è proprio vero che immaturità e complessi possono essere all’o-rigine di certe solitarie estreme, come sostiene Miotto? “È evidenteche per scalare in solitaria occorre esserci portati. Ci sono i solitari perfare l’impresa (sono la maggioranza, tipo Messner, Buhl, Bonatti,Giordani, un po’ anch’io), ci sono quelli invece per scelta pressoché difondo (Casarotto, Massarotto e tanti altri). Per ciascuno c’è una moti-vazione, ognuno è un sole a se stante”.

Gogna non condivide il giudizio che ritiene “un po’ semplicistico” diMiotto sull’alpinismo solitario. “Non vedrei necessariamente i proble-mi relativi all’infanzia, ecc. come il movente inconscio. Io so soltantoche tutte le volte che sono andato da solo ero sicuro che non mi potes-se succedere niente. Non so da che cosa mi derivase questa sicurezza,ma certamente c’era e si faceva sentire. Tanto che, quando non si face-va sentire, rinunciavo”.

“Questa sicurezza”, conclude Gogna, “era più forte dell’ambizione. Inogni caso ambizione, immaturità e complessi sono nodi comuni a tuttoil genere umano, e sono anzi occasioni di creatività. Se non ci fosserostati ambizione, immaturità, complessi non solo non ci sarebbe statoalpinismo solitario, ma neppure alpinismo, arte e scienza. Vivremmoancora nelle grotte... e non saremmo qui a scriverne!” ■■

Immaturi e complessati?

Franco Miotto, l’uomo dei “viaz”, un grandedell’alpinismo dolomitico, si proclama refrat-tario alle scalate solitarie.

Page 26: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

26 - LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011

Qualche volta una sola cima nonbasta. Franco Nicolini, guida alpinae soccorritore di Molveno (TN), è unincontentabile “ladro di cime”, per

dirla con il grande Ignazio Piussi. E il suosegreto è la velocità. Grazie alle sue dotiatletiche, Franz (così lo chiamano gli amici)ha vinto prestigiose gare di sci alpinismo.Non pago di questi successi, eccolo inven-tarsi le salite veloci di tutti i 4000 delle Alpie dei 3000 dolomitici. Notevoli anche altresue esperienze, ora puntualmente descrittenel libro “Libero di concatenare” (Saturnia –Vivalda, 240 pagine, 20 euro). Qualcheesempio? La Via Dolomieu nelle “sue”Dolomiti di Brenta e poi sette vie classichescalate in successione. E, ancora, la scalatadel Cho Oyu in Himalaya, sempre in veloci-tà, e l’esperienza sulle montagne vergini delKunlun Shan.

Dotato di una volontà di ferro, Franz è unuomo schivo e modesto. A fatica raccontaparticolari e aneddoti del suo alpinismo.Preferisce parlare della famiglia, delle ascen-sioni fatte con i figli, e dire che si consideraun uomo fortunato: non capita a tutti, alpini-smo a parte, di poter disporre di una moglieche ti capisce e condivide le tue gioie.

Nel tuo libro, Franz, spieghi che i disli-

velli, i gradi di difficoltà, sono solo dei

numeri: nulla rispetto alle sensazioni.

Se si riscrivesse la storia dell’alpinismo

occorrerebbe tenerne conto?

“Elementare: la montagna non è fatta didislivelli e gradi di difficoltà. I numeri servo-no per capire il proprio limite ma non sonotutto. Quando io preparo un concatenamen-to analizzo i gradi di difficoltà, i dislivelli, itempi in base alla mia preparazione psico-fisica. Poi le sensazioni e le soddisfazioniaumentano in modo esponenziale manmano che il progetto si realizza. Così è avve-nuto anche nella traversata degli 82 quattro-mila realizzata nel 2008 con MircoMezzanotte e Diego Giovannini”.

Quale dev’essere la dote principale del

bravo concatenatore di cime?

“La velocità che consente di ridurre i tempidi permanenza nelle zone critiche e fa per-cepire una dimensione diversa dello spazio.Nel mio caso la velocità mi consente di rag-giungere uno stato di piena libertà: libertà dimuovermi leggero, con un’attrezzatura mini-ma anche alle alte quote”.

Mai scalare oltre il limite: questo uno

dei cardini della tua filosofia. Ma sei

certo di conoscere i tuoi limiti?

“Di un particolare sono convinto: nelle miesolitarie mi sono sempre tenuto almeno duegradi sotto il mio limite. L’alpinismo per pro-gredire non ha bisogno di fenomeni ma dialpinisti ben preparati e consapevoli dei pro-pri limiti. Come diceva il grande BrunoDetassis, l’alpinista più bravo è quello chemuore di vecchiaia…”.

In sessanta giorni hai scalato le 82

cime delle Alpi oltre i quattromila

metri. È stata dura?

“Ricordo che il 24 agosto 2008 sulla cimadel Bernina, ultima del concatenamento, ilcielo era sereno e carico di luce,ma soffiavaun forte evento che penetrava in ogni picco-la ansa del mio corpo. Ero davvero stanco edesideroso di tornare a casa. Diego, rimastocon me dopo il forzato forfait di Mezzanotteha esultato senza trionfalismi. ‘È finita!’, si èlimitato a dire”.

Con Mirco Mezzanotte in compenso

hai viaggiato come una Ferrari sui tre-

mila dolomitici: 106 cime collegate in 50

giorni con tutti gli spostamenti in bici-

cletta. Qual è il più bel ricordo?

“Avevo pensato di affrontare tutti i tremilaper le vie classiche ma le condizioni negati-ve di neve e meteo ci hanno qualche voltacondizionato. Mirco su terreni facili si muo-veva con velocità e disinvoltura ma quandoandavamo sulle difficoltà ero io che prende-vo in mano la situazione. Naturalmente nonsono mancate giornate eccezionali lungosalite classiche. Indimenticabili i lunghi edesposti traversi carichi di neve del Cristalloe Popena, le camminate per concatenare ingiornata tutte le Dolomiti di Fanes, laMarmolada carica di neve in maggio, e i pas-saggi in cresta sul Civetta e sull’Antelao.Altre esperienze sono state meno entusia-smanti, come la salita della Croda Rossad’Auronzo o la Moiazza che abbiamo scalatosotto scrosci di acqua gelata, su pareti vetra-te che ci hanno rallentato movimenti e pen-sieri. Ma l’indomani all’alba era già tuttodimenticato”.

Sedici cime in 13 ore e 30 minuti della

catena centrale del Gruppo di Brenta

per vie di arrampicata di quarto grado.

Con quali problemi tecnici?

“Nel 1989 quando pensai a questo progetto,la mia esperienza era limitata e prima di par-tire ero divorato dai dubbi. Sapevo che lapreparazione psico–fisica e una buona dosedi autostima erano indispensabili per affron-tare una tale avventura. Ma mai ho avutodubbi sulla mia sicurezza e per tutto il gior-no ho viaggiato da un appiglio all’altro congrande piacere mentre il mio grande amicoFelice Spellini mi spronava”.

Hai dedicato il tuo più recente conca-

tenamento a Bruno Detassis dopo aver

percorso numerose vie dell’indimentica-

bile re del Brenta. Che idea ti sei fatto

delle sue vie di salita?

“Con il bravissimo Omar Oprandi ho cer-cato di rendere omaggio, in un momento incui l’alpinismo non fa notizia se non perrecord estremi, a un uomo che ha semprepraticato l’arrampicata con purezza, senzacondizionamenti. Per questo abbiamo sceltocome titolo per il nostro progetto ‘Dolomitilegend, un grande tributo per el Bruno’.Unico rammarico: numerose sue vie sulBrenta sono oggi poco frequentate. Bastipensare che durante i 18 giorni del nostroconcatenamento abbiamo incontrato soloquattro cordate, appena otto alpinisti. Laverità è che oggi in montagna si arrampicasempre meno. Ed è un vero peccato”.

Mario Corradini

“L’alpinismo per progredirenon ha bisogno di fenomenima di alpinisti ben preparatie consapevoli dei proprilimiti”, spiega l’alpinistatrentino che è statoprotagonista di una fantasticacavalcata su tutti iquattromila delle Alpi

Alpinisti Franz Nicolini

L’arte di concatenare

Page 27: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 27

Conto alla rovescia al Monte deiCappuccini. Tra poco più di un mese,il 10 marzo, la nascita del Regnod’Italia nel 1861 sarà ricordata in una

grande mostra intitolata “Le Alpi e l’unitànazionale. Trasformazioni e mutamenti”,allestita con le collezioni del Museo naziona-le della montagna “Duca degli Abruzzi” /CAI-Torino e della Biblioteca nazionale delCAI con la collaborazione della Città diTorino e il patrocinio del Comitato Italia 150.Aperta fino al 20 novembre, curata daEnrico Camanni e Annibale Salsa, la mostraruoterà intorno a quel momento esemplaredi allineamento tra politica italiana e monta-gna rappresentato dalla nascita del Regnod’Italia nel 1861.

Il percorso avrà, in apertura e nella primagrande sala, una focalizzazione sulla figuradi Quintino Sella e dei suoi affiancatori, coni necessari riferimenti alla nascita del ClubAlpino Italiano. Dopo il 1861 scalare le cimedelle Alpi sottraendole alla supremazia bri-tannica equivaleva in effetti a sostituire ilmoschetto con la piccozza per

“rifare” pacificamente l’Italia e gliitaliani. Il Club Alpino Italianovenne fondato a Torino nel 1863quando, due mesi dopo la primaascensione al Monviso, Sella e unaquarantina di colleghi approvaro-no lo statuto del CAI e votarono il primoconsiglio di direzione. Tra loro c’eranoanche alcuni deputati del Regno, segno del-l’evidente continuità tra alpinismo e politica.

Nelle salette successive saranno analizza-ti i vari temi, messi a confronto con l’otticapre e post unitaria. Per accedervi si attra-verserà la ricostruzione di un posto di con-fine sulle Alpi, un po’ come dovettero fare imontanari per tornare a casa nel marzo del1860, quando la Savoia, fino ad allora partedel Regno di Sardegna, venne annessa allaFrancia. Si passerà così al Monte Bianco, iltetto d’Europa, che da quel momento sitrovò proprio sulla frontiera. La ricca ico-nografia, i volumi preziosi, le foto e glioggetti lo descriveranno prima e dopo que-sto cambiamento. Così sarà anche per ilCervino, una vetta simbolo dell’affermazio-ne dell’identità nazionale, sulla quale sisvolse una vera e propria gara per la primaascensione, riuscita nel 1865 all’ingleseWhymper prima che all’italiano Carrel. Mase era importante che le montagne fosseroconquistate, lo era altrettanto che fosseroattraversate da strade e ferrovie. Ecco iltema delle vie di comunicazione, un altroelemento cruciale per capire i cambiamentiportati sull’arco alpino dall’unità nazionale.Come avvenne per le comunicazioni, ancheil turismo cambiò. Nella mostra lo descri-veranno le fotografie e soprattutto i mani-

festi con cui si pubblicizzava-no le diverse possibilità diviaggio e di villeggiatura.

Questo tragitto nel tempo enei luoghi si interromperà conla Grande guerra sulleDolomiti, nel momento in cuile Alpi divennero il luogo delmartirio per migliaia di uomi-ni chiamati a difendere i con-fini del Paese. Su tutto il per-corso saranno visibili sequen-ze di film della Cineteca sto-rica Museomontagna che aiu-teranno a inquadrare eapprofondire i temi trattati.A conclusione del percorso

espositivo è prevista infine un’installazionemultimediale per mostrare i cambiamentidelle frontiere sulle Alpi a partire dal 1861.

Un’altra grande mostra, che s’inaugureràil 24 febbraio e affiancherà fino al 20novembre la rassegna sulle Alpi e l’unitànazionale, riguarda, come precisa il titolo,“I villaggi alpini e le identità nazionali allegrandi esposizioni”. Curata dallo storicoAlessandro Pastore, sarà allestita con lecollezioni del Museomontagna e dellaBiblioteca nazionale. L’idea scaturisce daun fenomeno che si diffuse alla finedell’Ottocento: in più occasioni venneroricostruiti per le grandi esposizioni interna-zionali dei villaggi di montagna con edificiispirati a diverse località, per illustrare aivisitatori la vita nel settore alpino del pro-prio paese.

Con l’Esposizione universale di Parigi del1900 questo fenomeno crebbe sempre piùd’importanza, diffondendosi, oltre che inEuropa (villaggio tirolese: Dusseldorf 1902;villaggio bavarese: Norimberga 1906,Dusseldorf 1926; villaggio svizzero: Berna1914, Zurigo 1939; villaggio alpino francese:Lione 1914, Grenoble 1925), anche inAmerica (villaggio tirolese: Saint Louis1904; villaggio svizzero: Jamestown 1907,Chicago 1934; villaggio della Foresta Nera:Chicago 1934). Anche Torino vide rappre-sentata la propria identità alpina. Nel 1911,in occasione del cinquantenario dell’Unitàd’Italia, fu infatti costruito all’interno delParco del Valentino, su iniziativa dellaSezione di Torino del Club Alpino Italiano,il villaggio alpino, ispirato alle case delleAlpi piemontesi. ■■

Grandi mostre Il Museomontagna celebra l’unità nazionale

Alla rassegna unitaria curata daEnrico Camanni e AnnibaleSalsa si affiancherà fino al 20novembre una singolarericostruzione dei “villaggialpini” che alla finedell’Ottocento rappresentavanole grandi attrazioni delle expointernazionali

Quando la montagna si trasferiva in città

Aria sottile al Valentino“I villaggi alpini e le identità nazionali alle grandiesposizioni” è il titolo della mostra che s’inauguraquesto mese al monte dei Cappuccini, curata dallostorico Alessandro Pastore. Nelle due cartoline inquesta pagina il villaggio alpino ricostruito alValentino di Torino in occasione dell’Esposizioneinternazionale del 1911.

Page 28: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

Che il Parco Nazionale dello Stelvio non godesse di ottimasalute, dal punto di vista della sua tutela e gestione, era cosarisaputa. Il 20 settembre 2007, a seguito di una causa inten-tata dalla Commissione europea, la Corte europea di

Giustizia aveva infatti dichiarato che, “avendoautorizzato misure suscettibili di avere un impattosignificativo sulla zona di protezione speciale“Parco Nazionale dello Stelvio”, senza assogget-tarle ad un’opportuna valutazione della loro inci-denza alla luce degli obiettivi di conservazionedella detta zona; avendo autorizzato siffatte misu-re senza rispettare le disposizioni che disciplinanol’autorizzazione di progetti aventi conseguenzenegative sull’ambiente naturale (mancanza disoluzione alternative, esistenza di un prevalenteinteresse pubblico ed adozione di ogni misuracompensativa necessaria per garantire la tuteladella coerenza della rete Natura 2000); avendoinfine omesso di adottare misure specifiche perevitare il deterioramento degli habitat naturali edi specie, nonché la perturbazione delle specieper le quali la zona di protezione speciale “ParcoNazionale dello Stelvio” è stata designata, laRepubblica italiana è venuta meno agli obblighi ad essa impostidalle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE”.

L’autorizzazione oggetto di questa sentenza si riferisce all’amplia-mento delle zona sciistica di Santa Caterina Valfurva (con nuovepiste e infrastrutture correlate) effettuato in occasione dei mon-diali di sci alpino del 2005. Non si è certo trattato della sola sen-tenza emessa dalla Corte di Giustizia nei confronti dell’Italia negliultimi 30 anni per violazione delle norme comunitarie ambientali,ma è comunque il solo caso in cui la violazione ha riguardato unparco nazionale.

Ad aggravare la vicenda, vi è il fatto che, nonostante l’obbligo diconformarsi alle sentenze della Corte di Giustizia in tempi rapidi,

pena l’imposizione di pesanti sanzioni monetarie (nel caso di spe-cie, adottando le necessarie misure di ripristino e compensazione),alla fine del 2010 la sentenza del 20 settembre 2007 non risultavaancora del tutto eseguita. L’esempio, eclatante, dei mondiali di scidel 2005 pare peraltro essere stata la punta dell’iceberg rispetto adaltri interventi la cui compatibilità con gli obiettivi di tutela è statada più parti contestata.

Il provvedimento di fine 2010 con il quale è stato soppresso ilConsorzio di gestione del Parco ed è stata affidata la gestione aTrento, Bolzano e alla Lombardia nei rispettivi territori, preveden-do a “garanzia” dell’unitarietà di gestione un Comitato di coordina-mento senza veri poteri decisori, dovrebbe quindi essere analizzatoalla luce di questa situazione.

Un quadro del genere avrebbe dovuto suggerire molta cautela. Ilpaziente necessitava di cure; pare invece che, anziché concordareuna cura adatta creando un organismo forte, con poteri reali e tra-sversali rispetto alle componenti territoriali e settoriali, si sia prefe-rito “ridimensionare” il paziente, trasformandolo.

In attesa che il tempo, e i singoli provvedimenti di gestione “pro-vincializzata”, confermino o smentiscano i timori di chi vede in que-st’operazione un attacco o un pericolo oggettivo per il regime ditutela dei valori naturali del Parco, possono essere fatte alcuneprime considerazioni.

I sostenitori della riforma approvata ritengono che “tanto il Parconon funzionava” e che “non c’erano soldi”, e mettono in evidenzache il nuovo assetto prevede il finanziamento dell’intera gestione daparte delle due Province autonome, sulla base degli accordi sulfinanziamento dei cosidetti “comuni confinanti”. Che i Parchi

Nazionali italiani siano stati messi in crisi dallastretta finanziaria è risaputo, e in questo senso lagaranzia della copertura di determinati costi (restada vedere poi quali) può essere un fatto positivo.Tuttavia, non si comprende perché la decisione sulfinanziamento debba forzatamente essere accom-pagnata da uno smembramento amministrativo.L’ambiente è per definizione una materia in rela-zione alla quale i confini hanno poco, se non alcun,senso. La tutela di un’area naturale richiede unita-rietà di intenti, di azione e di gestione. La fauna, laflora e i loro habitat non guardano certo ai confiniamministrativi, specialmente in epoca di forti pres-sioni ambientali indotte dai cambiamenti climatici.Non è difficile pensare che la suddivisione dellagestione amministrativa su tre enti diversi (e gio-coforza più “deboli” rispetto alla dimensione dellesfide da affrontare) avrà difficoltà a perseguireobiettivi globali di tutela. Ciò che meglio tutela o

permette di funzionare sono regole “certe” e unitarie, e istituzioniforti che possano adottare ed attuare valide strategie di conserva-zione e di ricerca.?

La riforma approvata definisce anche le procedure di revisione deiconfini dell’area protetta, aspetto che stava molto a cuore ai fauto-ri della riforma, come si evince leggendo le dichiarazioni apparsesulla stampa in dicembre. I confini del Parco, i quali si estendonoanche su aree fortemente antropizzate, pongono, a detta di alcuni,un problema oggettivo di “convivenza” fra natura e popolazione. Mase è legittimo che il proprietario di una baita o una malga situata nelterritorio del Parco possa rifare il tetto di un fabbricato senza doversottostare a lungaggini burocratiche o doversi recare alla sede

Il Consiglio dei ministri ha approvato il 22 dicembre undecreto legislativo con il quale è stato soppresso ilConsorzio di gestione del Parco dello Stelvio ed è stataaffidata la gestione a Trento, Bolzano e alla Lombardianei rispettivi territori, prevedendo a “garanzia”dell’unitarietà di gestione un Comitato dicoordinamento. Sulla decisione seguita a un appello

contro tale smembramento da partedi sette associazioni (CAI, Cipra,Federparchi, Lipu, Legambiente,Mountain Wilderness e Wwf),argomento a cui è dedicatol’editoriale della Rivista del ClubAlpino Italiano, interviene in questepagine Marco Onida, segretariogenerale della Convenzione delleAlpi (www.alpconv.org) che dal1991 promuove la valorizzazione ela salvaguardia della regione alpina.

Ambiente I Parchi e la Convenzione delle Alpi

28 - LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011

Il segretario dellaConvenzione MarcoOnida interviene sulrecente decretolegislativo che sopprimeil Consorzio di gestionedel Parco dello Stelvio,argomento sul quale si è registrata una presa di posizione da partedel CAI e di altre seiassociazioni

Abbattere i confini amministrativi,

Page 29: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

dell’Ente parco (che per molti mesi può significare ore di viaggio),è del tutto sbagliato pensare che l’unica soluzione sia “uscire” dalParco. Basta invece calibrare con intelligenza le norme di tutela deivalori naturali – cosa che le norme europee prevedono già quandofanno riferimento alla valutazione di incidenza. Vivere e lavorareall’interno di un’area naturale è, in fin dei conti, una sorta di assi-curazione a lungo termine per chi si occupa di turismo sostenibileo agricoltura di montagna. Sottrarre totalmente le aree antropizza-te al Parco, come da più parti si auspica, vuole invece dire aprire lastrada a infrastrutture, quali ulteriori impianti per lo sci alpino dimassa, parcheggi e albergoni che nulla hanno a che vedere con losviluppo sostenibile di un’area di montagna. E soprattutto crea undualismo fra “area antropizzata” (senza vincoli di tutela) e area pro-tetta (soggetta ai vincoli), dualismo che dovrebbe invece essereormai del tutto superato: si pensi solo all’importanza che rivestonooggi non tanto le aree protette quanto i “corridoi ecologici” fra lestesse aree protette (e che giocoforza toccano le aree antropizzate),senza i quali le aree protette tendono a diventare isole ecologichenelle quali i valori naturali sono destinati a diminuire nel tempo.

* * * * * * * * Si sostiene che le Province autonome “gestirebbero meglio” le

aree protette, e questo basterebbe quindi a garanzia della futuratutela del Parco. Si può, e si deve, tuttavia obiettare che, anche qua-lora questo assunto fosse dimostrato, a trarne beneficio sarebbeunicamente una parte, e non la totalità, dell’area protetta. A chi puòinteressare un Parco dello Stelvio gestito “bene” in una parte e“meno bene” in un’altra, specialmente considerando che la partepiù rilevante (e forse anche quella più bella) del Parco si trova al difuori del territorio delle province autonome? L’interesse della bio-diversità si fa abbattendo i confini amministrativi, non rafforzando-li. Si noti che le disposizioni ambientali oggi vigenti in Italia deriva-no al 99% da norme comuni adottate in sede UE: in alcuni Statimembri (ad esempio il Portogallo), all’atto del loro ingresso nell’UEnon vigeva alcuna norma ambientale. Senza una politica comuneimprontata alla solidarietà (sia finanziaria che regolamentare) ogginon disporremmo della rete Natura 2000.

* * * * * * * * Infine, si deve evidenziare che l’istituzione e la gestione dei Parchi

nazionali è uno degli obblighi contenuti nel protocollo “protezionedella natura e tutela del paesaggio” della Convenzione delle Alpi, ilcui articolo 11, fra le altre cose, verte proprio sulle condizioni dicompensazione delle prestazioni particolari rese dalla popolazionelocale (a conferma del fatto che vivere in un’area protetta compor-ta anche tangibili vantaggi). Se la tanto attesa ratifica dei protocol-li da parte italiana andasse finalmente in porto (manca solo il votodefinitivo della Camera), le aree protette, compresi i ParchiNazionali alpini e la popolazione ivi residente, ne trarrebberoindubbi benefici. Sarebbe auspicabile che le associazioni e ONG,CAI compreso, che in occasione della riforma del Parco delloStelvio hanno reagito con grande rapidità e unitarietà, si occupas-sero con lo stesso vigore anche di questo aspetto: curare l’albero, infin dei conti, è meglio che occuparsi della mela che cade. Ma l’albe-ro che muore lentamente, probabilmente, dà meno nell’occhio dellamela che cade.

Marco Onida

Segretario generale della

Convenzione delle Alpi

Anche quest’anno il mondo della montagna si è ritrovato il 29novembre nella sala del “Rosetum” a Milano per la serataconclusiva del Premio “Marcello Meroni”, in memoria di un

valente fisico e alpinista, istruttore della Sezione CAI SEM,scomparso prematuramente alcuni anni fa. Premio riservato apersone con caratteristiche culturali e umane particolari.

Durante la serata, condotta dal direttore della scuola dialpinismo e scialpinismo della SEM Giacomo Galli, c’è stata lapresentazione dei candidati: Enrico “Beno” Benedetti, presentatoda Flaminio Benetti ex consigliere centrale del CAI, ha illustrato ilsuo impegno a livello editoriale (ha fondato una rivista, “Lemontagne divertenti”) sottolineando che la montagna è amore elibertà; Enrico Volpe, presentato da Renato Bana presidentedella FALC, sottosezione del CAI Milano, è promotore dellagiornata sulla sicurezza in montagna “Sicuri sulla neve”,iniziativa sempre più importante; presentato da Lorenzo Dotti,consigliere e responsabile della commissione gite SEM,Giancarlo Lenatti, gestore della capanna “Marco e Rosa DeMarchi” a 3610 m alla Forcola di Crest’Aguzza in Valmalenco, haraccontato della perdita di un figlio quasi tredicenne per una raraforma di tumore e della realizzazione in sua memoria di unafondazione (il cui nome è “Per Bianco, e altri come lui…”) che sipropone di aiutare e sostenere le famiglie dei bambini affetti damalattie rare; Max Pantani, INA e direttore “entrante” dellaScuola Silvio Saglio della SEM, ha introdotto Umberto Pellegriniche ha “incrociato la sua vita e lasciato un segno” come a suotempo Marcello Meroni: istruttore di arrampicata, è un grandedivulgatore (a titolo di volontariato) della materia che rappresentala sua grande passione e il suo lavoro: la meteorologia; infine ilconosciutissimo Marco Confortola, guida alpina, maestro di sci,soccorritore, scialpinista e salitore di ben sei ottomila, la cuicandidatura è stata presentata da Valeria Balocco:accompagnato da tre ragazzi della Valfurva ha illustrato la suainiziativa “Lo sport è vita”. Dopo la presentazione dei candidati,Galli ha presentato Riky Felderer, fotografo e alpinista perpassione, che assieme a Matteo Della Bordella ha aperto inGroenlandia una via di arrampicata dedicata a Marcello Meroni,dal nome davvero significativo: “Qui,nell’universo”.

Al momento della premiazione Giacomochiama sul palco i candidati e vieneproclamato vincitore Umberto Pellegrini.Nicla Diomede legge la motivazione eassieme a Franco Meroni, papà diMarcello, consegna i premi. E un calorosoapplauso sancisce, fra saluti ed auguri, laconclusione di un’indimenticabile serata.

Dolores De Felice

Il premio “Marcello Meroni”

Una persona “molto speciale”

non rafforzarli

Il gruppo dei candidati eil meteorologo Umberto

Pellegrini premiato per lesue doti di divulgatore.

Page 30: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

Cortina (BL) 20 cime per 20 regioniScalare venti cime in venti diverse regioni è la trovata di stampo

alpinistico della Sezione di Cortina in collaborazione con le guidealpine per festeggiare il 150° dell’Unità d’Italia. Paola Valle, presiden-te della sezione ampezzana, ha sottolineato che si tratta anche diun’ottima occasione per costruire un percorso che potrà coinvolgerele sezioni del Sodalizio di tutte le regioni del Paese.

Rieti In coro a MontecitorioIl Coro CAI di Rieti è stato invitato il 20 dicembre a esibirsi nell’au-

la di Montecitorio per il tradizionale concerto di Natale della coralitàdi montagna e di canti popolari. Il concerto è stato trasmesso in diret-ta sul canale satellitare 555 di Sky e in differita da RAI 3 domenica 26dicembre. Il complesso corale si è costituito nel 1994 su iniziativa dialcuni soci. È diretto dal maestro Serena Bassano, compositrice edirettore d’orchestra.

Terni Vette in vistaDa giovedì 27 gennaio a domenica 30 la città di Terni ha ospitato la

terza edizione di “Vette in vista”, rassegna di cinema di montagna e diesplorazione, organizzata dalla sezione cittadina del CAI e dall’asso-ciazione Stefano Zavka, che la famiglia e gli amici hanno voluto nonsoltanto per ricordare lo sfortunato alpinista scomparso sul K2 nel2007 dopo averne salito la vetta, ma anche per promuovere quellacultura della montagna che ha sempre guidato le sue scelte di alpini-sta, di guida alpina e, soprattutto, di uomo. La sezione dedicata alcinema si avvale della collaborazione del TrentoFilmfestival.Attenzione particolare è dedicata alle scuole, con iniziative specifi-che nelle mattinate del 28 e del 29: film, documentari e conferenzesoprattutto sull’educazione ambientale, come quella tenuta la matti-na del 29 da Fausto De Stefani che nel pomeriggio, ha incontrato ilpubblico adulto. In programma anche la presentazione, da parte degliautori, di due libri: “Giorni della Grande Pietra” di Stefano Ardito (il27 alle 21.45) e “La grande parete” di Gianfrancesco Timpano (il 30alle 18). La giornata di chiusura (il 30) si è aperta con il concerto del

QUICAIAttività, idee, proposte

Iniziata nel settembre 2009, finanziatadall’Assessorato provinciale all’ambien-te e organizzata dal Club Alpino Italianoin sinergia con la Comunità ministeriale

per minorenni di Reggio Calabria, un’inten-sa attività di educazione ambientale e allalegalità è stata svolta con l’obiettivo difavorire, nei ragazzi sottoposti a misuracautelare alternativa alla detenzione, laconoscenza del patrimonio naturalisticodella provincia. Il progetto denominato“Scoprimontagna” ha coinvolto diverseassociazioni giovanili e di volontariato etutte le comunità per minori della città:Marzo ‘78, Nuova Speranza, Le Vele. Il 3dicembre presso la Biblioteca del palazzodella Provincia di Reggio Calabria si è tenu-to il convegno conclusivo (foto) con gliinterventi dell’assessore all’AmbienteGiuseppe Neri, del presidente della Sezione“Aspromonte” del Club Alpino ItalianoAntonino Falcomatà, del direttore delCPA/Comunità Rosa Maria Morbegno e del-l’operatore naturalistico del CAI Diego

Festa, coordinati dalla giorna-lista Alessandra Giulivo. Leescursioni con le guide delCAI hanno dato ai ragazzi lapossibilità di conoscere ilpatrimonio storico, culturalee ambientale della provincia ein particolare del Parco nazio-nale dell’Aspromonte. Il pro-getto, oltre alle escursioni, haprevisto incontri didattici atema che si sono svolte pres-so la Comunità ministeriale. I cinquantaragazzi hanno avuto, per circa due volte almese, la possibilità di ammirarePentidattilo, il Castello S. Aniceto, la PietraCappa, il Lago Costantino, le cascateMaesano e Galasia, il Trecciolino, MonteMisafumera, Monte Fistocchio, Montalto,Monte Tre Pizzi, Zervò, Scialata, Melicuccà,Ortì, Cardeto e altri fantastici paesaggi esiti, guidati dagli operatori del CAI. “La fati-ca delle camminate è stata abbondante-mente compensata dal piacere della sco-

perta”, ha detto uno dei ragazzi coinvoltinelle attività. “Attraverso l’incontro con ilCAI”, ha concluso Rosa Maria Morbegno,direttore del Cpa e della Comunità ministe-riale, “abbiamo offerto ai ragazzi con situa-zioni di disagio nuove opportunità”. “Pertale significativa ed emblematica esperien-za per i minori, unica in Italia, merita unparticolare plauso l’assessore Neri che hasaputo unire l’educazione ambientale all’e-ducazione alla legalità e al recupero socia-le”, conclude il presidente Falcomatà.

Giovani, stop al disagio

Riconoscimenti

Gli speleologi premiano Martini

In occasione delle giornate della speleologia organizzate aPordenone dall’Unione speleologica pordenese (LS 1/2011), ilpresidente generale del CAI ha ricevuto il premio nazionale

Marco Ghiglia, onorificenza che viene attribuita a coloro chehanno contribuito in vario modo a divulgare la conoscenza delmondo delle grotte. Nella foto un momento della premiazione.

Page 31: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 31

Coro Terra Majura della Sezione di Terni e si è conclusa con la sera-ta in onore del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. Info:www.caiumbria.it; www.caiterni.it; www.precipizirelativi.it

Cefalù (PA) Visita alla “Tassita”Per celebrare l’Anno internazionale della biodiversità la Sezione di

Cefalù (Palermo) ha organizzato una escursione per la visita delBosco Tassita (o “Tassita”) di Monte Pomieri, nel cuore del Parco deiNebrodi. Il Bosco Tassita è una faggeta termofila, presente cioè allequote inferiori della fascia montana, contraddistinta dalla presenza,accanto al faggio, del tasso e dell’agrifoglio nello strato arboreo infe-riore o, più frequentemente, in quello arbustivo.

Queste ultime due sono specie protette e rappresentano due impor-tanti esempi dei cosiddetti “relitti terziari”, specie molto diffuse nelperiodo terziario (65 – 1,8 milioni di anni fa), che hanno contrattonotevolmente la loro distribuzione naturale in seguito alle glaciazio-ni del quaternario. Quest’area del Parco dei Nebrodi rappresentaquindi una zona rifugio per queste specie forestali dell’antica floraterziaria.

Bolzaneto La voce della montagna Una serata di musica, parole e suoni delle montagne con il Coro

Monte Cauriol e Fabrizio Maiocco (voce narrante) si è svolta il 26ottobre presso la chiesa di San Francesco alla Chiappetta aBolzaneto, nell’ambito della 19ª rassegna “L’uomo e la montagna”.Sono stati letti brani tratti dalle opere di Bernard Amy, MauroCorona, Erri De Luca, Dino Buzzati, Mario Rigoni Stern, intercalati dacanti del vasto repertorio del coro. Ha onorato la serata la presenzadel vice presidente del CAI Goffredo Sottile e del presidente delGruppo regionale della Liguria Giampiero Zunino.

Verona Il Premio Biasin 2010Valentino Sega, capo tecnico all’Officina delle ferrovie di Porta

Vescovo, è il vincitore del Premio Biasin 2010, che i gruppi alpinisticiveronesi conferiscono ogni anno a chi si distingue per l’attività spor-tiva e il volontariato in montagna. A che cosa tiene di più Biasin quan-do va in montagna? “Si possono vivere belle avventure, ma a patto dimantenere un ragionevole margine di sicurezza”, risponde.“Essenziali sono la giusta valutazione del rischio, la pianificazionedelle salite e la gradualità delle esperienze intraprese”.

Novara Calendario beneficoSono 161 le fotografie giunte sul tavolo della giuria del concorso

“Emozioni della montagna”, che ha selezionato le fotografie per illu-strare il calendario 2011 disponibile presso la sede del CAI di Novara.Il ricavato viene devoluto alla fondazione IRCCS (Istituto nazionaledei tumori di Milano) in ricordo del socio Flavio Frenguelli. Unamostra collettiva a palazzo Vochieri in corso Cavallotti 6 a Novara èaperta fino all’8 gennaio. Info http://www.cainovara.it

Ceresole Reale (TO) Una scandola per MilaUn contributo per realizzare il PalaMila, una struttura a Ceresole

Reale dedicata al grande alpinista e musicologo Massimo Mila, vienerichiesto dall’associazione Amici del Gran Paradiso. Si tratta di un“contenitore” per ospitare concerti, spettacoli, eventi progettato dal-l’architetto Antonio Besso Marcheis, che sta sorgendo accanto al rifu-gio escursionistico dedicato a Mila. Per completare l’intervento ser-vono ancora 20 mila euro, equivalenti all’acquisto e alla posa di 2500scandole necessarie per la copertura del “guscio” in legno lamellare.In pratica con 8 euro si può comprare una scandola sulla quale verràinciso il proprio nome. I contributi possono essere versati sul contoIT23 K030 4801 0000 0000 0088 758 presso la Banca del Piemonte,agenzia di via Cernaia 7, Torino, intestato all’associazione Amici delGran Paradis, causale PalaMila.

Piacenza Quarant’anni di alpinismo“Il momento più bello di questi 40 anni? La spedizione degli istrut-

tori sull’Himalaya nel 1995, quando abbiamo aperto una nuova ➔

Indimenticabili

Cassin, la lezione continua

Èscomparso in una calda giornata del6 agosto del 2009, ai piedi dellemontagne che fecero nascere la sua

immensa passione per l’alpinismo. Dai PianiResinelli nel gruppo delle Grigne arrivòcome un fulmine la notizia che il leggendarioalpinista lecchese Riccardo Cassin ci avevaabbandonato per sempre. Nelle cerimonieche hanno celebrato questo primoanniversario della sua morte si è assistito auna partecipazione commossa ecommovente dei suoi cari, dei tanti amici eammiratori, delle autorità rappresentative delle istituzioni lecchesie delle cariche importanti del Club Alpino Italiano, di cui Cassinera socio onorario. E hanno manifestato i più forti sentimenti distima nei suoi confronti personaggi come il presidente generaledel CAI Umberto Martini, il sindaco di Lecco Virginio Brivio e ilpresidente della Provincia Daniele Nava, nonché editorialistidella stampa nazionale come Erri De Luca: a conferma che lastima e l’amore per Cassin non si sono fermati ai giorni seguentila sua scomparsa, quando è stata presentata la mostra allestitadalla Fondazione Cassin “100x100 Cassin – Parole semplici”. ALecco gli sarà presto intitolato un palazzo della Provincia, VillaLocatelli (corso Matteotti 3), cuore pulsante delle attività. E nonbasta. A Cassin è stata dedicata la Sezione del CAI di Lecco di cuiè stato presidente. Il mondo alpinistico lecchese continua poi aispirarsi a lui, come dimostrano i giovani alpinisti Marco Anghileri,Michele Mandelli e Stefano Valsecchi che in due notti e un giornohanno ripetuto, in concatenamento, le sue storiche vie, dallaMedale alla Grignetta e al Grignone. E ora una notiziaimportante: CAI Lecco, Ragni della Grignetta e FondazioneCassin hanno messo a punto un piano di collaborazione che nelcorso del 2011 potrebbe dare buoni frutti.

Renato Frigerio

Trenotrekking 2011

Verso la primaveraper sentieri e binariLa Commissione centrale per l’escursio-nismo comunica le prossime escursionidel Trenotrekking 2011 giunto alla 15a edizione.■ 27/2 LIGURIA. Linea Stazione FFSS Novi Ligure. ANELLO DIVOLASTRA (Parco Nazionale delle Cinque Terre). CAI NoviLigure. Resp. AE- A. Olivieri 0143342321, A. Capello 3391555436 ■ 6/3 LAZIO. Linea Terni-Sulmona. ROCCA DI CORNO-CASTELLO DE NARDIS – ANTRODOCO. Escursione con rac-chette da neve. CAI Antrodoco. AE E. Boccacci 338.8836700,Luca Cipolloni 392.5491378■ 27/3 LIGURIA. Stazione FFSS Novi Ligure. LEVANTO-MONTE – ROSSOLA – BONASSOLA. CAI Novi Ligure.Giuseppe Crespi 339 8567983, AE- A. Olivieri 0143342321

Page 32: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

via sul Mulkilà IX. Ma è bellissimo anche ogni volta che terminaun corso, perché vedi crescere gli allievi. All’inizio magari è gente chenon ha mai fatto più di una camminata su un sentiero. Quando tor-nano dalla vetta della Marmolada, dove ogni anno facciamo la salitafinale, la loro felicità fa contenti anche noi”. Lucio Calderone guardale foto e sorride. Scorrono le immagini della storia del CAI aPiacenza, in particolare della scuola di alpinismo di cui è direttore.Una scuola che in quarant’anni di ininterrotta attività ha insegnato adandare in montagna a più di 1.100 piacentini.

La Spezia Sui sentieri della solidarietàL’UNPLI provinciale della Spezia ha premiato la Sezione di La

Spezia per l’attività svolta nel campo della solidarietà sociale. Il pro-getto “Attraverso i sentieri della cultura e della solidarietà” nato nel2008 in sinergia tra il CAI La Spezia, l’associazione CamminareInsieme e il Dipartimento di salute mentale dell’ASL n.5, si proponel’inserimento socializzante di persone affette da disagi di natura psi-chica nelle attività del club come valido antidoto allo stigma di cuisono vittima i pazienti psichici, primo passo verso l’integrazione neltessuto sociale e possibile esperienza di riabilitazione psichiatricasecondo i principi della Montagnaterapia. Tra le motivazioni del pre-mio “il fondamentale contributo di solidarietà prestato nell’ambito diun’importante progetto per l’inserimento socializzante”.

Cuneo Campia, un amore assolutoA un anno dalla scomparsa, la rivista

Alpidoc delle sezioni cuneesi riunite nel-l’associazione Le Alpi del Sole dedica aMatteo Campia una serie di articoli chesi aprono con un ricordo di Spiro DallaPorta-Xydias. “Il grande alpinista cunee-se socio onorario del CAI”, sottolineaSpiro, “amava la montagna in quantomontagna, come certi scrittori (London,Conrad) hanno amato il mare”. Matteoiniziò il rapporto con la montagna a cin-que anni calzando i suo primi sci e locontinuò sempre, a parte la parentesiforzata causata dalla guerra, per ottanta-tre anni. Le cifre dell’attività compiuta daCampia sono impressionanti: oltre due-mila ascensioni tra cui trenta vie nuove e ventotto prime invernali. ACampia dedica un intenso ricordo anche la nipote Emilia: “Oggi, dalterrazzo della mia casa, il sole scintilla sulla cima innevata dellaBisalta e il pensiero corre a mio nonno. I capelli bianchi come questaneve che ricopre ogni cosa, le sue mani possenti, la camminata pode-rosa, il tipico incedere di chi ha posato mille passi sui ripidi sentieri”.

CAI Regioni

Emilia RomagnaAccordo sull’eolico

Il 10 dicembre una delegazione delGruppo CAI Emilia Romagna haincontrato l’assessore regionale alla

programmazione e allo sviluppoeconomico Gian Carlo Muzzarelli persegnalargli i problemi connessi agliimpianti eolici industriali. Il presidentePaolo Borciani ha esposto il preoccupantequadro segnalato dalle sezioni CAI che -circa un caotico accavallarsi di richiestealimentato degli incentivi in essere - è statoconfermato da uno studio presentatoall’assemblea regionale dei CAI dallaCommissione tutela ambiente montano. IlCAI è favorevole alle energie da fontirinnovabili, vento compreso; gli impiantieolici industriali però devono essereprogrammati su basi regionali, posti in areea valori di vento convenienti e rispettosi deivincoli paesaggistici. L’assessore haassicurato che la Regione Emilia Romagnaintende applicare questi principi,incoraggiare un compatibile eolico aconsumo diretto e affidare al pianoregionale la preminenza delle produzionienergetiche pulite meno impattanti. Sitratta ora – ha concluso l’assessore - daun lato di armonizzare con la Toscana lagestione del crinale avendo presentequesti orientamenti; dall’altro dicoinvolgere cittadini, comunità locali eassociazionismo (di cui il CAI è importanteespressione) nella scelta dei progetti da

realizzare, da modificare o da escludere.Con tali obiettivi si è convenuto dipromuovere a gennaio un incontropubblico promosso da CAI e Regione.

PiemonteGiovani in primo piano

Note positive per l’Alpinismo giovanile alconvegno LPV di Pray Biellese del 17novembre. I lavori si sono aperti inmattinata con l’intervento del presidentedella CCAG Scorsoglio e del direttore dellaSCAG Berchi preceduti dai saluti delleautorità. È stata presentata una relazionesulla positiva situazione dell’alpinismogiovanile; inoltre è stato ringraziato ildirettore della Scuola LPV Angelo Marocco.La presidentessa AG LPV Carla Rolando haricordato il lavoro svolto dalla commissionecomunicando anche l’avvio dell’attività daparte di diverse scuole sezionali eintersezionali. Nella bella sala di Pray sonoconvenuti più di 120 accompagantori datutta l’area LPV. Il ritrovarsi è stato, comesempre, piacevole e molti accompagnatorihanno ricordato il periodo del corso diformazione che, oltre a costituire una tappaimportante nella qualificazione, harappresentato anche l’inizio di profonde esincere amicizie. La prima parte delconvegno si è chiusa con un incontroconviviale assaporando tipici formaggi delBiellese. A conclusione del simposio vi èstato un interessantissimo aggiornamentosulla stampa e letteratura di AG di cui hariferito Lo Scarpone il mese scorso. (FrancoDegiovanni, addetto stampa CAI Piemonte)

SiciliaAree protette, interviene il CAI

“Condanna per i pesanti tagli operati e ilfallimento delle politiche di gestione dellearee protette della Regione Siciliana”.L’hanno espressa i vertici del CAI Siciliariuniti a Polizzi Generosa per il comitatodirettivo regionale e l’assemblea regionaledei delegati di tutte le sezioni in occasionedella Giornata internazionale dellamontagna. Il Club alpino gestisce nell’Isolatre delle 19 riserve affidate ad associazioniambientalistiche, con un totale di 90dipendenti senza stipendio da luglio. Dopole prime lettere di diffida alla Regione leassociazioni hanno preannunciato azionilegali a difesa di quanto sancito nelleconvenzioni di gestione, con i dovutiinteressi per eventuali danni. Nel corso deilavori, aperti dal sindaco Patrizio David,presidente regionale Mario Vaccarella hasottolineato “l’approccio superficiale eincoerente alla problematica delle areeprotette, con il mancato rispetto degliimpegni assunti e le dichiarazioni suaspetti gestionali delle associazioni daparte di alcuni deputati regionali inCommissione all’Ars, all’oscuro deirapporti di gestione e delle relazione conl’assessorato Territorio e ambiente, noncorrispondenti al vero e che sarannooggetto di dovute precisazioni, frutto discontri e faide politiche fra i varischieramenti, anche in modo trasversale”.(Antonio Di Giovanni, addetto stampa CAISicilia)

QUI CAI Attività, idee, proposte

32 - LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011

Page 33: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

Infine Vince Ravaschetto, attivissimo alpinista cuneese, raccontadelle vie più significative di Campia: “Il tiro più bello del mondo?Sulla Campia al Corno”.

Carpi (MO) Giorni di festa ai Cadini

Festa grande al Cadini di Misurina per il quarantesimo anniversariodel rifugio Città di Carpi ai 2100 m della Forcella Maraia nel comunedi Auronzo di Cadore. Come cortesemente informa Maria LuisaRebecchi presidente della sezione, numerosi sono stati i soci salitilassù con il vescovo di Carpi Elio Tinti e il sindaco EnricoCampedelli. Un particolare ricordo è stato dedicato alla figura del-l’ingegner Gianfranco Gibertoni, primo presidente della sezione(carica ricoperta per 40 anni) e vice presidente generale del CAI. Unvivo ringraziamento è stato rivolto alla famiglia Molin che ha ingestione il rifugio. Nella foto un momento della cerimonia: da sinistraDante Colli, il vice presidente Primo Zanfi, il sindaco Campedelli,Maria Luisa Rebecchi, il pittore Alberto Rustichelli, che ha donatodue tavole su legno, il vescovo di Carpi Elio Tinti e Renzo Lancellotti,già presidente della sezione.

Acireale Tutti sul campanileAd Acireale la sezione del CAI ha ricordato la figura di Emilio

Comici nel settantesimo della morte con una conferenza e un filma-to a cura di Antonino Cucuccio e Pippo Pistarà. Particolare curioso.Alla fine dell’escursione del trenotrekking, con visita all’isola Lacheadella riviera dei Ciclopi (Acitrezza), i soci sono saliti sul campanile diuna chiesa del centro storico di Acireale per ricordare l’ascensionedel campanile Comici sul Sassolungo.

Si è svolto il 4 e 5 dicembre a Ronchidi Villafranca (Pd) il 3° Corsospecialistico materiali e tecniche

organizzato dal Centro studi del CAI epromosso dalla CNSASA. L’iniziativa, giàconsolidata, prevedeva una due giorniteorico-pratica presso il Laboratorio e laTorre di Padova e ha visto impegnati 44allievi fra Istruttori e Operatori Sezionali,provenienti da varie regioni del Nord e delCentro Italia; un gruppo di persone che,fino a ieri didatticamente eterogeneo performazione, ha trovato partecipando aquesto stage un punto di interessecomune, confrontandosi su argomentimolto importanti sui materiali perl’alpinismo e le tecniche di assicurazionequali: direttiva europea e norme, richiamidi fisica e catena assicurazione, corde -norme e caratteristiche costruttive, soste econfronto tra le tecniche di assicurazione,materiali non soggetti a norme, sicurezzasulle ferrate.Una seconda parte, logica conseguenzadella precedente, si è poi svolta sia pressole strutture del Centro Studi, dove sonostati eseguiti vari test e prove quali: testrottura materiali, norme e analisi materiali,Dodero, prove statiche, prove dinamiche

(mezzo barcaiolo con e senza rinvio), provedi rottura del moschettone, provedinamiche di assicurazione in vita,confronto tecniche di assicurazione.Sono state indubbiamente due giornatemolto intense. Le lezioni si sono succedutecon un ritmo incalzante fin dal primomattino; il sabato dopo un pranzo veloce,divisi in due gruppi, siamo partiti alla voltadelle due postazioni di lavoro, uno allaTorre e l’altro al Laboratorio.In torre, dopo una nota introduttiva dipresentazione della struttura, è stato svoltoun corposo programma: tenute statiche edinamiche, utilizzo del mezzo barcaiolo,confronto fra assicurazione classica,bilanciata e ventrale. Tutti hanno avuto lapossibilità di provare e di dare il propriocontributo confrontandosi tra teoria epratica. In laboratorio si stava intanto parlando deivari materiali, ci veniva presentato il“Dodero” e si eseguiva una serieimpressionante di prove su corde, cordini,fettucce e moschettoni. Le dimostrazionieffettuate al Dodero, le prove di trazionelenta (fino a rottura) su una vasta gamma dimateriali alpinistici hanno contribuito arafforzare la competenza e la

consapevolezza di tutti i presenti sui limitireali dei materiali, contribuendo in questomodo, a un loro utilizzo sempre piùcosciente e certamente più corretto infunzione delle situazioni che si presentanoin ambiente. La mattina seguente i gruppisi sono invertiti e dopo un altro pranzoveloce, a conclusione del corso, c’è stata laconsegna degli attestati.Oltre agli eccellenti aspetti didattici elogistici, uno dei vantaggi più encomiabilidi questo corso è stato l’impareggiabilepossibilità di verificare immediatamente“sul campo” le nozioni tecniche espostedai componenti il team di istruttori,coordinati dal direttore del corso GiulianoBressan. In conclusione desideriamo ringraziare irelatori che con le loro appassionateesposizioni ci hanno coinvolti anche nellenozioni di fisica più ostiche: Cecilia Tebaldi,Federico Bernardin, Massimo Polato,Renzo Mingardo, Massimo Bazzolo,Marcello Coradeschi, Stefano Petterle e iltecnico Sandro Bavaresco. Un gruppo chetrova senza dubbio la sua carta vincente,oltre che nella professionalità, nellacoesione, nell’amicizia e nell’entusiasmo.

Gli allievi del 3° Corso

Materiali e tecniche

Centro studi: il 3° Corso specialistico

Aggiornamento TAM

Vent’anni fa il Bidecalogo

La Commissione centrale TAM comunica che il Corsonazionale di aggiornamento 2011 per Operatori TAM sieffettuerà dal 1° al 3 aprile in Friuli per onorare il socio e

operatore TAM Carlo Toniutti scomparso l’anno scorso in maggio.Sarà la Sezione di Gemona a ospitare il corso che, secondo unaformula colladauta da qualche anno, prevederà un primoincontro informale la sera del venerdì 1° aprile, quindil’aggiornamento vero e proprio durante la giornata di sabato 2aprile con relazioni di esperti e contributi presentati dai referentiCRTAM, infine un’escursione in zona su un percorso diparticolare interesse ambientale domenica 3 aprile.

Il tema dell’aggiornamento sarà “20 anni del Bidecalogo: dalpassato al futuro - Verso l’individuazione delle linee guida per latutela dell’ambiente montano nel futuro”. “ e riguarderà larevisione e sintesi dei vari documenti inerenti gli indirizzi CAI ditutela ambientale. Sul sito CAI-TAM il programma dettagliato, lascheda informativa e il modulo di iscrizione.

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 33

Page 34: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

34 - LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011

Bassano del Gr. (VI) Adotta un terrazzamentoLa montagna soffre del disinteresse da parte delle istituzioni verso

le aree che non sono a vocazione turistica, favorendone l’incuria.Ne sono un esempio i paesaggi terrazzati, per secoli tenuti in equi-librio grazie alla cura dell’uomo e oggi soggetti a deterioramenti ecrolli, dopo la crisi delle attività agricole.

Il programma “Adotta un terrazzamento” è sostenuto come proget-to strategico dal gruppo Terre alte del CAI nel comune di Valstagna,che nel suo territorio conserva una parte significativa del paesaggioterrazzato del Canale di Brenta. È possibile adottare un terrazzamen-to direttamente, per coltivare un orto nel tempo libero, oppure, tra-mite il sito web www.adottaunterrazzamento.org, farlo “a distanza”,supportando il lavoro di una squadra di giovani. La Sezione diBassano del Grappa è coinvolta nella manutenzione della rete sen-tieristica e nella valorizzazione del paesaggio terrazzato.

Tolmezzo (UD) In ricordo di FloreaniniLa Sezione di Tolmezzo ha inaugurato un rifugio incustodito intito-

lato a Romano Cimenti e Cirillo Floreanini (1067m) in localitàDamarie (UD) alla presenza di circa 200 escursionisti.

La nuova struttura si raggiunge con il sentiero CAI 443 che per ilversante nord arriva in vetta al monte Amariana (1905 m). Come cor-tesemente riferisce Gianni De Reggi, la realizzazione è stata possibi-le grazie a 28.000 euro devoluti dal CDR del CAI regionale FVG perricordare Cirillo, nonché al lavoro di decine di soci e al Comune diTolmezzo che ha ceduto alla sezione carnica una vecchia fatiscentecostruzione con 2500 mq di terreno.

Pordenone I cimeli di “nonno Riccardo”Si è tenuta a Porde-

none, tra il mese di otto-bre e novembre, lamostra “100per100cas-sin” già presentata aLecco nell’autunno del2009. All’inaugurazioneil 12 ottobre negli spaziespositivi della città erapresente, con un foltopubblico di appassiona-ti e le autorità locali, ilpresidente generaleUmberto Martini.

Il presidente dellasezione Alleris Pizzut haricordato “nonno Ric-

cardo” e la visita compiuta con i ragazzi dell’Alpinismo giovanilealla sua casa al Pian dei Resinelli, il sindaco Sergio Bolzonello hamanifestato un grande apprezzamento per quanto il CAI fa aPordenone, soprattutto nei confronti dei giovani, mentre DanieleRedaelli, biografo di Cassin, ha dialogato con Guido, figlio diRiccardo, e con don Luciano Peschiutta, parroco “alpinista” diSavorgnano, che ha svolto le ricerche storiche sul periodo giovani-le di Cassin.

Borgomanero (NO) Onorificenza a ValsesiaTeresio Valsesia ha ricevuto il premio “Borgomanerese dell’an-

no”. Il riconoscimento è stato assegnato all’illustre giornalista escrittore, presidente della Sezione di Macugnaga del CAI, perché“profondamente legato alle tradizioni della sua città, nonostante gliimpegni che lo hanno portato a ricoprire anche in ambito naziona-le importanti cariche di grande responsabilità”.

Bergamo I pilastri del Palamonti “Per tenere spalancate le porte del Palamonti a tutti, ma soprat-

tutto per alimentare l’indispensabile energia culturale, sociale e edu-cativa di questa speciale casa per la montagna aperta per oltre 320giorni nel corso del 2010”, ha spiegato il presidente del CAI diBergamo Paolo Valoti, “c’è solo il formidabile e inestimabile impe-gno volontario da parte di oltre 350 soci attivi nelle diverse commis-sioni, scuole e gruppi della sezione. Sono giovani, donne e uomini inforte cordata che costituiscono le genuine forze motrici delPalamonti, gli autentici ambasciatori delle Orobie e la preziosaanima bergamasca del Club Alpino Italiano”. Per celebrare i primicinque anni di attività erano tutti lì nella grande palestra, compresi itre sindaci di Bergamo e soci del sodalizio (Cesare Veneziani,Roberto Bruni e Franco Tentorio) nei cui mandati la nuova sede ènata e diventata grande. Il regalo? Quel parco di arrampicata perbambini fresco fresco di realizzazione di fianco all’edificio principa-le e inaugurato in un pomeriggio di pioggia battente.

Pasubio (VI) Rubata la targa di Zaltron La targa dedicata all’alpinista Cesco Zaltron lungo la strada degli

Eroi in Pasubio, a breve distanza dal rifugio Generale Papa, è statarecentemente rubata. Zaltron, per lunghi anni custode del rifugioNerone Balasso, partecipò a spedizioni sulle Ande con PietroGhiglione, aprì decine di nuove vie di grande difficoltà in particola-re nelle Piccole Dolomiti, e scrisse la prima guida per l’alpinismosul Pasubio. Il col. Giuseppe (Bepi) Magrin ([email protected])che segnala il furto auspica che la targa venga restituita.

QUI CAI Attività, idee, proposte Concorsi

Il premio Rigoni Stern a un fotografo di Asiago

Nella magnifica cornice della sala consiliare di Asiago,sabato 27 dicembre si è svolta la premiazione del primoConcorso fotografico organizzato dal Comitato scientifico

VFG in omaggio a Mario Rigoni Stern. Attraverso le 10 mostreeffettuate nel territorio Veneto, che hanno avuto oltre 18.000visitatori, sono state raccolte ben 11978 schede che i visitatorihanno compilato indicando due fra le 65 fotografie esposte. Lafoto vincitrice, con quasi 800 voti, è risultata quella del “Cervonella tormenta” avente come autore Roberto Costa di Asiago.

Si tratta dello stessovincitore che aveva ottenutoil premio delle giuria diqualità, ma con un’altra fotoche riguardava gli urogalli.

A pochi voti di differenzala seconda foto scelta dallagiuria popolare è risultata“La volpe” di OpinatoDemetrio di Reggio Cala-bria. Alla presenza delsindaco di Asiago e delpresidente del CAI Veneto Bertan, è stato consegnato il trofeo cherappresenta una scultura in legno avente come soggetto il Gallocedrone, il tetraonide tanto caro e ben descritto in molte delle sueopere letterarie proprio dal maestro asiaghese al quale è statodedicato il concorso. In questa circostanza è stato presentatoanche il secondo concorso fotografico dal titolo “Arboretosalvatico – boschi e alberi naturali delle montagna italiane”.Particolare importante. La mostra legata al primo Cncorsofotografico, sul tema “Animali delle montagne italiane”, è adisposizione degli interessati per tutto il 2011, basta contattare ilCSVFG attraverso il sito www.caicsvfg.it.

Ugo Scortegagna (CAI Veneto)

Page 35: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 35

Ortona (CH) Viaggio all’Annapurna

Tra le attività programmate per celebrare il proprio ventennale laSezione di Ortona, insieme a quelle di Jesi e Sulmona, ha effettuatodal 23 settembre al 15 ottobre un viaggio in Nepal portando a termi-ne con successo il lungo trekking dell’Annapurna. Bruno Brancadoro(capo spedizione), Patrizia Dragone, Sergio La Barba, Lucio LeDonne, Edoardo e Giancarlo Giuliani, Luca, Giacomo e MarcoMartarelli, Peppino Trave e Francesco Sulpizio hanno percorso circa330 km di cui 70 in jeep, e superato circa 20.000 m di dislivello.

Sulpizio, presidente della Sezione di Ortona, ringrazia di cuore anome dei compagni le guide nepalesi e i portatori. Ecco il gruppo inposa ai 5400 m del Thorong La.

Pinasca (TO) Arrampicare a GrandubbioneLa Sezione di Pinasca (Torino), in collaborazione con la Comunità

montana del Pinerolese e l’Amministrazione del Comune di Pinasca,ha attrezzato una nuova serie di vie di arrampicata nella localitàGrandubbione, sistemando anche due sentieri escursionistici inaggiunta ad uno già esistente. All’inaugurazione erano presenti, non-ostante le condizioni atmosferiche non propriamente favorevoli,l’amministrazione comunale, il presidente della Sezione di Pinasca,Luigi Barus, il consigliere centrale Ugo Griva e alcuni personaggicome “Querino” e “Ricu”, nati e vissuti nella borgata, che hannoaccennato alle loro esperienze in questi luoghi fantastici e selvaggi.

Info www.regione.piemonte.it/retesentieristica, www.caipinasca.it

Cantù (CO) Una sofferta rinunciaLa Sezione di Cantù comunica di essere costretta a rinunciare al

rifugio alla Colma di Binate (1200m) in Val d’Intelvi: le chiavi dell’im-mobile, di proprietà del Demanio, verranno quindi riconsegnate allegittimo proprietario di quella che fu una caserma della Guardia diFinanza, lasciata negli anni Settanta in abbandono e in balìa di attivandalici. L’impegno dei soci ha finora evitato la sicura rovina, cometestimoniano altre caserme della zona. Per far cassa, in vista del cam-bio di proprietà per la legge sul federalismo demaniale, è stato richie-sto un affitto triplo rispetto a quello, indicizzato, pagato negli ultimiquattro anni. Un decreto della Regione Lombardia per l’adeguamen-to alle norme di sicurezza e igenico-sanitarie richiederebbe inoltrealla sezione, a quanto viene precisato in un comunicato, un impegnofinanziario gravoso e immediato a fronte di rimborsi incerti e sogget-ti a probabili lungaggini burocratiche.

Castelfranco V. Alberi della Pianura venetaIl Gruppo Naturalistico Le Tracce organizza la IX edizione del ciclo

d’incontri “I Magici mondi della natura”. S’intitola “Alberi e arbustidella Pianura Veneta nell’ambiente naturale, nel paesaggio agrario,nel costume contadino” ed è curato dal naturalista Michele Zanetti.Il primo di sei incontri è previsto per il 23/2; le lezioni si svolgerannodalle 20.30 alle 22.30 presso la sala conferenze Pacifico Guidolin dellaBiblioteca Comunale di Castelfranco Veneto. Il corso costa 50 € e si

terrà con un minimo di 30 partecipanti, iscrizioni pressol’Erboristeria Giorgine Vicolo Cappuccini, 7 Telefono 0423 490848entro e non oltre il 15 febbraio.

Bordano (UD) Fermate quei vandali!La Commissione giulio carnica sentieri, organo tecnico del CAI del

Friuli Venezia Giulia, annovera fra i suoi compiti la manutenzione deisentieri alpini. Di questo patrimonio storico culturale turistico faparte anche il sentiero n° 838 che da Bordano porta alla cima delMonte San Simeone e che durante i mesi primaverili è stato rimessoin ordine dai soci di Gemona con rifacimento della segnaletica e puli-zia da ramaglie e piante. Durante un successivo sopralluogo è statotuttavia rilevato che i segni apposti sono stati cancellati e in vari puntiil sentiero è ostruito con tronchi e rami. La commissione ha ritenutoopportuno segnalarlo alla Stazione dei carabinieri di Venzone pre-sentando denuncia contro ignoti, a quanto riferisce il presidente dellacommissione Danilo Bettin.

Lecco Tre nuovi “ragni”Sono stati ammessi al gruppo dei Ragni della Grignetta tre nuovi

soci ordinari e due onorari, GianFelice Rocca e Mario Ghislanzoni. Itre nuovi maglioni rossi sono invece Dante Barlascini di Mandello delLario (ha salito la mitica Salathè Wall), Alessandro Penco di OlgiateComasco, guida alpina, e Davide Spini di Morbegno, aspirante guidaalpina e appartenente al gruppo militare di alta montagnadell’Esercito italiano. ■■

QUI CAI Attività, idee, proposte

I nostri cari

Nino BartesaghiA 85 anni si è spento a Lecco in dicembre Ugo Nino Bartesaghi.

Dopo essere stato deportato a Dachau, al ritorno nel ‘46 con ilfratello e tre amici diede vita al mitico gruppo dei Ragni dellaGrignetta. Proveniva da una famiglia di imprenditori che gestival’omonima segheria di Lecco, poco prima del Ponte Vecchio.

Una famiglia di antifascisti: il fratello Giulio è stato capopartigiano in Val d’Ossola, mentre un terzo fratello partecipò allacampagna di Russia. Di Ugo gli amici dei Ragni ricordano lecapacità organizzative.

Emma GrafferSi è spenta a Trento Emma Graffer, l’ultima dei sette fratelli

Graffer tra i quali Giorgio, medaglia d’oro al valor militare: unadinastia di primo piano nella storia della montagna trentina.

Emma era nata a Piedicastello il 23 novembre 1909, terzogenitadi Giovanni Graffer e Luigia Tomasi. Si dedicò a opere di caritàseguendo come crocerossina gli infermi a Lourdes.

Umberto Roero Nato a Torino nel 1923, Umberto Roero si è spento ad Alpigiano

(TO) il 28 dicembre. Divenne socio UGET al termine della guerrae rimase socio della sezione per 65 anni, consigliere per 35, evicepresidente per 20. Forte dell’esperienza professionale digeometra, si è preso cura per decenni del patrimonio sezionale dirifugi, bivacchi e campeggi. Nel 1953 firmò, insieme con LinoAndreotti, il progetto del rifugio Monte Bianco e molti lo ricordanonel 2003 all’inaugurazione della ristrutturazione dello stessorifugio, 50 anni dopo.

Nel 1978 entrò a far parte della Commissione nazionalecampeggi. Encomiabile il suo entusiasmo nel condurre gruppi inalta montagna con la commissione gite.

Page 36: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

MILANOVia Silvio Pellico, 6(M1 e M3 Duomo)Tel. 0236515700/01 02.86463516 Fax [email protected] Lu Ma Gv 14-19Me Ve 10-19 Sa e festivi chiusoApertura serale: Ma 21-22,30Biblioteca Ma Gv 10-12,30 e 14-19■ CAMPAGNA ASSOCIATIVA 2011.Presso la Segreteria e telefonica-mente, utilizzando la carta di credito,è possibile rinnovare la propria ade-sione, quote associative: ordinario €53, famigliare € 31, giovane € 22,vitalizio € 17.■ CINEMA DI VETTA. Grazie alla col-laborazione tra CAI Milano el’Assessorato alla Cultura delComune dal 15 al 20 febbraio il gran-de cinema di montagna torna per ilterzo anno consecutivo al CinemaGnomo (via Lanzone 30/A) con larassegna “Cinema di vetta”. Il pro-gramma dettagliato della manifesta-zione (anticipato sullo Scarpone digennaio), come sempre gratuita eaperta a tutta la cittadinanza, suwww.caimilano.eu e in sezione.■ PARLANDO DI MONTAGNA. Setteappuntamenti con ospiti di spiccoper conoscere, scoprire e confrontar-si con la montagna e le diverse inter-pretazioni del “fare alpinismo”. Dal22/2 al 10/5 l’appuntamento è ilmartedì sera in sede. Una piccolaanticipazione? Il XII Ciclo di Parlandodi Montagna sarà inaugurato da unaconversazione con proiezione diGiovanni Caprara, responsabile dellaredazione scientifica del Corrieredella Sera, dal titolo “Il volo che vali-cò le Alpi”. Una serata da non perde-re ricordando le gesta di Chavez, pio-niere dell’aviazione. Il programmadelle serate, pubbliche e gratuite, suwww.caimilano.eu e in sezione.■ COMMISSIONE SCIENTIFICA.20/3 Itinerario scientifico-naturalisti-co nelle Cinque Terre.■ ESCURSIONISMO. 20/2 MonteTodano (Prealpi del Cusio); 6/3Castello della Pietra (Appennino ligu-re); 13/3 Traversata Camogli-Portofino; 20/3 traversata San PietroOrtanella (Prealpi lecchesi).■■ SCUOLA NAZIONALE SCI FONDOESCURSIONISMO – GITE. 6/2 SanBernardino, 13/2 St. Barthelemy,

20/2 Ceresole Reale. Nel weekenddel 27 febbraio è in programma ladue giorni sull’altopiano di Asiago.Le iscrizioni sono aperte dal 7 feb-braio. ■ GINNASTICA PRESCIISTICA.Prosegue il corso presso il CentroSportivo Saini sotto la direzione di unistruttore Isef. Le lezioni di due oresettimanali si svolgono il martedì e ilgiovedì dalle ore 19 alle ore 20(primo turno) e dalle ore 20 alle ore21 (secondo turno).■ ATTIVITÀ GIOVANILI. ALPES. 13/2 Monte Barzaghino(Triangolo Lariano); 6/3 Pizzetti eTecett (Grigne); 19-20/3 Notturna alrif. Brioschi (Grigna settentrionale). FAMILY. 12/3 Presentazione attivitàal Bosco in Città.■ SENIORES .Ritrovo in sede il mar-tedì dalle 14,30 alle 17. Per tutte lenorme relative alle iscrizioni alle giteed al comportamento nel corso dellestesse, si rimanda agli specifici opu-scoli informativi disponibili in sede.Escursioni: 2-4/2 Ciaspolata in Val diFunes; 2/2 Monte Castello (lago diGarda bresciano); 9/2 TraversataChiavari-Rapallo; 12/2 canale dellaMuzza (milanese); 16/2 Costiera deiCech (Valtellina); 23/2 Giornata sullaneve a San Bernardino; 26/2 ValRegina(da Rezzonico a Menaggio);2/3 Maccagno-Lago D’Elio; 9/3Monte Vallassa(oltrepo pavese); 12/3strada Valeriana; 22-25/3 Trekking inMaremma Toscana.

EDELWEISSVia Perugino, 13/1520135 MilanoTel e fax: 02/55191581Lunedì ore 18-20Mercoledì ore 18-22,30sito: www.edelweisscai.ite-mail:[email protected] telefonici: 02/89072380■■ SCI FONDO ESCURSIONISMO. 5-6/2 Val Sarentino; 6/2 Flassin;13/2Pragelato; 19-20/2; Enego; 20/2Campra; 27/2 Monti Lessini; 5-12/3Norvegia; 5-6/3 Raid Engadina; 6/3Val Ferret; 13/3 st. Barthelemy; 19-20/3 Passo Lavazè; 20/3 Val di Fex;27/3 Riale Val Formazza; 3/4 Pont ValSavaranche; 8-10/4 Passo Rolle.■■ RACCHETTE DA NEVE. 6/2 S.Domenico Varzo Alpe Balmelle; 13/2Val Canale Lago del Branchino; 27/2Val Boreca C. Casola Monte Carmo;13/3 Val Bedretto Lago delle Pigne;

19/3 Notturna; 27/3 Valle diChamporcher■■ SCIALPINISMO. 13/2 ValD’Ossola Pizzo Ciapè; 27/2 SvizzeraGrosshorn; 13/3 Val di Rhemes Coldi Sort; 26-27/3 Cap. Scaletta PizVial; 9-10/4 Rif. 3° alpini M. Thabor.■■ ESCURSIONISMO INVERNALE.20/2 Monte di Portofino; 6/3Triangolo Lariano.■■ TREKKING. 22-30/4 Campania-Basilicata; 1-5/5 Francia Esterel; 7-15/5 Sardegna Caprera/Arbatax; 21-28/5 Itaca/Cefalonia; 11-17/6 FranciaVercor; 25/6-3/7 Madeira; 9-17/7 ViaAlpina tra Italia e Slovenia; 16/8-3/9Russia, Siberia.■■ INIZIATIVE SOCIO CULTURALI.3/2 Hawaii paradiso della natura;18/2 Mongolia in Bici; 24/2 Pres.Escursioni, Trek 2011 e corso escur-sionismo avanzato; 3/3 Tutto sulGPS; 17/3 Edelweiss in Bici e pre-sentazione programma 2011.

F.A.L.C. ONLUSVia Mac Mahon, 113(entrata da Via Bramantino, 4)20155 Milano – tel. 339 [email protected] 21,15-23■■ SCIALPINISMO MODULO BASE.7 lezioni teoriche e 8 giorni di eser-citazioni pratiche; 27/1 ore 21.15presentazione; quota di iscrizione€ 200, per i giovani fino 25 anni€ 160; direttori Guido Macchi 3357307389 e Matteo Lana 3401815205; 3/2 teoria, preparazione econdotta di gita; 10/2 teoria, fisiolo-gia e alimentazione; 13/2 praticaARTVA tecnica di salita e dicesa;17/2 e 24/2 teoria Neve e valangheautosoccorso; 27/2 pratica sceltadell’itinerario e uso dell’ARTVA■ FREERIDE. Tre week-end accom-pagnati da guide alpine in gruppi dimax 8 persone. Quote € 120 parogni gita; € 100 per i giovani fino a25 anni; Elena Bertorello 3356430618 Chiara Fanciulli 3477309037; 12-13/2 Arolla, Evolene;26-27/2 Alagna Valsesia; 12-13/2Verbier Gran S.Bernardo.■ SCIALPINISMO. 6/2 Valserberg(m 2504) da Hinterrhein m1620disl.m 884; 20/2 Monte Toro (m2524) da Foppolo m 1600 disl. m1100; quote soci € 13 non soci €

18; iscrizioni Andrea Taddia 3487418734, Alberto Angeloni 335

7508469, Enrico Ratti 338 2477524,Franco Mariani 338 9867706, MarioCampi 02 58318678.■ PALESTRA DI ARRAMPICATA.Martedì e giovedì dalle 19 alle 23,info Carlo Passet 335 [email protected]

GAMVia C.G. Merlo, 320122 Milanotel./fax 02.799178e-mail: [email protected] e giov 21-23■■ SCI E SNOWBOARD. 6/2 Ultimauscita scuola a La Thuile; 20/2 Polsa- San Valentino di Brentonico,Donatella. [email protected] 026682466; 25-28/2 Gran tour inDolomiti con pernottamento in rifu-gio, Paolo Vinci [email protected], [email protected],Betty Colombo 3485850409■ SCIALPINISMO. 5/2 Monte Croce2894 m. da valle d’Ayas; 13/2 gitacon i bergamaschi in valli orobiche;20/2 Schollenhorn 2732m. daSplugen, [email protected] 393472628747.■ CIASPOLE. 5/2 Val Febbraio ePian dei Cavalli; 12/2 Val di Mello;19/2 Monte Bregagno; 26/2 AlpeDevero o 27/2 Val Tartano-Laghi diporcile luigi. [email protected] 335 6216550■ CORSI. Scialpinismo: 8/2 teoria;13/2 uscita pratica; 17/2 teoria; 20/2uscita pratica. Freeride: 12/8 fuoripi-sta ad Alagna, livio.ì[email protected] 3485692945■ IN SEDE. 22/2 presentazione delcalendario primavera-estate, proie-zione Mongolia con Happy Hourdalle ore 20.30.

GESAvia Kant 8 - 20151 Milano Mar21-23 [email protected] www.gesacai.itInformazioni: Ornella 02 38008844 Fausta tel. 02 38008663 Guido tel. 339 1296657■■ ATTIVITÀ. 13/2 Canti della Presadell’Acquedotto (escursionistica);27/2 Monte Barbarossa (ciaspole)

SEMSocietà Escursionisti MilanesiVia A. Volta 22, MilanoTel. 02653842 - Fax. 0262066639

QUI CAI Vita delle sezioni

36 - LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011

Page 37: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

C.P. 1166 - 20101 Milano [email protected]. 15-19 gio. 21-23.Seg. e Biblioteca giov. 21-22,30.■■ IN SEDE. È in corso il tessera-mento 2011.■■ CONCORSO FOTOGRAFICO. Siapre in febbraio il IV° Concorso difotografia digitale aperto ai soci SEMe CAI, con il tema “Le Stagioni dellaMontagna”. Modalità di partecipazio-ne sul sito.■■ GITE SOCIALI. Pubblicato ilCalendario delle gite Sociali 2011: sipuò ritirare in Sede o consultare sulsito; 5/2 Uscita Sci Escursionismo(SE/MS); 6/2 ProsecuzioneAlpinismo Giovanile (AG); 13/2Sasso Nero (m. 2921) (BS) Da SanGiuseppe Valmalenco direzioneChiareggio, Esposizione Sud. Disl+/-1400m; 19-20/2 Ciaspoluna aGrevasalvas (EI) Ciaspolata notturnanel Canton Grigioni (CH) Partenza ilsabato sera da Plaun da lej 1800m.Punto più elevato Blaunca 2039 m.Rientro domenica mattina.■■ CORSI. 18/2 h. 21 Presentazionedel 61° corso di introduzione allaspeleologia del GGM (Gruppo GrotteMilano) SEM CAI; 28/2 h. 21Presentazione ed iscrizioni al 13°Corso di Escursionismo “NinoAcquistapace”.■■ PANNELLO D’ARRAMPICATA. È adisposizione dei soci SEM e eggre-gati in sede mar. h. 18-20 e giov. h.18-22.■■ NEWSLETTER. Richiedetela a [email protected]

BOVISIO MASCIAGOVia Venezia, 33 tel. e Fax 0362. 593163Me e Ve 21 - 23www.caibm.it e-mail: [email protected]■■ SERATA CULTURALE. 11/2 insede ore 21, “Il CAl Bovisio oggi’”.■ ESCURSIONISMO. 27/2 ciaspola-ta in Val Brembana.■ SCI DI FONDO. 30° Corso diS.F.E., il 13 e il 20/2 lezioni pratiche.■ SCUOLA SCI. 20/2 Chiusura congara di fine corso.■ CAMPIONATO SOCIALE DI SCI.6/3 42° Campionato Cittadino eSociale di sci alpino all’Aprica.■ SCUOLA INTERSEZIONALEVALLE DEL SEVESO (www.caivalle-delseveso.org). 33° corso di Sci

Alpinismo e Snowboard Alpinis-mo,10/2 chiusura iscrizioni e presenta-zione; uscite pratiche dal 20/2.■ TESSERAMENTO 2010. Soci ordi-nari € 43, Soci familiari € 22, Socigiovani € 16, Tassa prima iscrizione€ 5.

CARATE BRIANZAVia Cusani, 220048 Carate Brianza (MI)tel/fax [email protected]://caicarateb.netsons.orgVen 21-22,30■■ TESSERAMENTO. Sono disponibi-li i bollini per il rinnovo.■ ESCURSIONISMO. 13/2 Cias-polata all’Alpe Devero■ SCIALPINISMO. 6/2 Mittaghorm(2561 mt) Svizzera (disl. 1100 mt);13/2: Crou de Blanche (2824 mt) Vald’Aosta (disl. 1374 mt); 20/2 PizGriatschouls (2972 mt) Svizzera(disl. 1272 mt)■ SCUOLA DI ALPINISMO. 23/2Inizio corso (mete indicative, da defi-nire in base all’innevamento)

CASSANO D’ADDA

SOTTOSEZIONEDI TREZZO SULL’ADDAvia padre Benigno Calvi 1c/o villa Gina loc. Concesa20056 Trezzo sull’Addatel. 0290964544 - fax 1782283900Ma e Gio 21-23www.caitrezzo.it - [email protected]■■ SCI DI FONDO ESCURSIONISTI-CO. Con pullman: 30/1 FolgariaPasso Coe; 6/2 Torgnon: 13/2 Gallio;19-20/2 Passo Lavazè; SABATO 26/2Maloja-Zernez; Info ed iscrizioni3464739516; tutto su internet■ ESCURSIONISMO. 27/1 ciaspola-ta al rifugio Bonatti, Val Ferret,monte Bianco in pullman, R.Martucciello 347.4400340 [email protected]; 15-23/5 trekking aTenerife, i parchi delle isole CanariePico del Teide m 3718, M. T. Gaspani355216470, F. Margutti 3345232096■ NUOVO CONSIGLIO 2011/13.Proporre la propria candidatura insede■ BOLLINO 2011. Soci ord. 41?;famigl. € 23; giov. € 17; giov. dal 2°figlio € 9 ; se nuovi soci + € 4.■ SCI ALPINISMO. Da marzo: corsoSA2■■ BAITA SOCIALE. A Gromo (val

Seriana), 10’ di cammino; 16 posti;per soci, simpatizzanti e gruppi.

CORSICOVia 24 Maggio, 51 - Corsico (MI)Tel. 02 45101500Fax 02 [email protected] Gio. 21-23■■ TESSERAMENTO. Soci ordinari €42, familiari € 23, giovani (1994 inpoi) € 16, nuovi soci € 4. ■ PULLMAN. 13/2 Brusson-Champoluc (Valle d’Aosta) fondo,discesa, raduno fondisti D’Ilio0245101500 Bergamaschini3288523090; 13/3 Framura (Liguria)esc Cerutti 024471874 Concardi0248402472 Panvini 3490538262. ■ AVVENTURE BIANCHE. 5-7/2Capanna Dötra (Ticino–Svizzera) mpfondo esc. ciaspole Concardi; 5-12/2Seefeld (Tirolo) settimana bianca mpBurgazzi 3398828946; 9/2 AlpeDevero (Ossola) fondo esc. ciaspolemp Concardi; 16/2 Alpe Bondeno(V.Spluga) fondo esc. ciaspole mpConcardi; 19-20/2 St. Barthelemy(AO) fondo, ciaspole, fondo esc. mpPanvini; 26-27/2 Madonna diCampiglio (Val Rendena) fondo,discesa, corso di telemark mpBergamaschini; 16/3 Tiefenbach(Uri–Svizzera) fondo esc. ciaspolemp Concardi; 19/3 La Lunata alPalanzone (Triangolo Lariano) nottur-na ciaspole mp Nerini 0245101500;19-20/3 Folgaria (TN) fondo, discesaBurgazzi; 23/3 Passo del Sole(Ticino–CH) fondo esc. ciaspole mpConcardi. ■ TREK ESTIVI. 6-13/8 Vipitenoiscriz. entro fine marzo D’IlioBergamaschini. ■ PIANETA TERRA. 11/2 IndonesiaBali Celebes (Pippo Failla); 25/2Madeira, l’isola giardino (NicolaBonavia) h21 Sala La Pianta v.Leopardi 7; 11/3 Mexico Guatemala iltriangolo Maya (Rino Paggiaro) h21in sede; 25/3 Il Naviglio Grande(Mario Locati) h21 Sala La Pianta. ■ BUONI SCONTO. In sede perimpianti di risalita. ■ CORSO DI ARRAMPICATA LIBE-RA. Lezioni teoriche e pratiche dal5/4 al 31/5, iscrizioni entro 4/4 c/oPalestra di Arrampicata v. Dante ang.Parini lun-mer-gio h21-23, [email protected]■ ASSEMBLEA ORDINARIA. Mer

16/3 h21 in Sede. Rinnovo 1/3Consiglio Direttivo, 1/3 CollegioRevisori dei Conti e DelegatoSezionale.

DESIOVia Lampugnani, 78Tel. e Fax 0362 621668Mer 21 - 22.30Gruppo MALTRAINSEMMar [email protected]■■ TESSERAMENTO. Aperte le iscri-zioni 2011.■ GITE SCIISTICHE. 18-20/3 girodella grande Guerra e Marmolada.■ GRUPPO “MALTRAINSEM”. 2/2ciaspolata al Monte Pora; 9/2 RifugioMarchett; 16/2 Rezzago; 23/2 cia-spolata Torgnon – oratorio diGilliarey; 2/3 Monte Palanzone; 9/3Monte San Primo; 16/3 traversataRiomaggiore-Portovenere; 23/3Rifugio Vittoria; 30/3 Alpe di Lierna –Monte Pelagia.■ PALESTRA DI ARRAMPICATA.Aperta tutti i martedì e i giovedì dalle19.30 alle 22 presso la palestradell’ITIS “E. Fermi” in via Agnesi aDesio (ingresso dal lato PalaDesio).

CINISELLO BALSAMOVia G. Marconi, 5020092 Cinisello Balsamo (MI)mer. e ven. 21 - 23Tel. e FAX 02 66594376Mobile 3383708523direzione@caicinisello-balsamo.itwww.caicinisello-balsamo.it■ CIASPOLATE. 6/2 Rif. Bogani(LC); 20/2 Rif. Chabod (AO); 6/3Monte Baldo (VR).■ ESCURSIONI. 20/3 Monti dellaLiguria (GE); 3/4 Sasso Gordona(CO); 17/4 Monte Due Mani (LC).■ SCIALPINISMO. 6/2 Piz Minor –Pontresina (CH); 20/2 M. delleGalline (BG); 6/3 Pizzo Uccello (CH).■ SCUOLA DI ALPINISMO “BRUNO& GUALTIERO”. 34° Corso diArrampicata (AR1), nizio 31/3,www.bruno-gualtiero.it■ SERATE IN SEDE. 9/2 “Sulle trac-ce della salamandra” a cura dellaCommissione TAM Sezionale; 16/2“In libertà” a cura di Carla Gentilini;23/2 “Montagne di Carnia” a cura diClaudio Gerelli; 2/03 Serata speleo acura dello Speleo Club Orobico; 9/3“Cumbre - Grido Di Pietra” a cura diClaudio Gerelli.

QUI CAI Vita delle sezioni

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 37

Page 38: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

MELEGNANOSezione “F. e G. Bianchi”Via De Amicis 2520077 MELEGNANO (MI)tel/fax 02 [email protected], Gv: 21-23, Do: 10.30-12■■ SCI FONDO CIASPOLE E CORSOS.F.E. 6/2 Val d’Ayas (AO); 27/2 SanBernardino (CH); 6/3 Pontresina(CH).■■ CORSO SCI ALPINO. 6-13-27/2Torgnon (AO).■■ SCI ALPINO. 6/3 La Thuile (AO). ■■ ESCURSIONISMO. 20/2 percorsosulla Via dei Monti Lariani (CO); 20/3Sentiero Verde Azzurro n°1 di Loano(SV); 24/3 presentazione corso,sede ore 21.■■ ALPINISMO GIOVANILE. 13/2Pontresina (CH); 20/2 Val Ferret(AO); 26-27/2 Rif. Ferraro (AO); 13/3Sempione (CH); 20/3 Deiva-Framura(SP). ■■ CORO CAI. il giovedì ore 21.

SEREGNOVia S.Carlo, 47–CP n.27Tel.0362 [email protected] e Ve 21-23■■ IN SEDE. 22/2 ore 21 presenta-zione programmi escursionismo egruppo tempo libero.■■ GITE SULLA NEVE. 20/2Engadina, capanna Tuoi; 6/3Valtournanche, Col Pilaz.■■ XXXVI CORSO DI ALPINISMO.18/3 ore 21 presentazione XXXVIcorso di alpinismo scuola RenzoCabiati, iscrizioni tutti i venerdì.■■ GRUPPO TEMPO LIBERO. 23/3Alassio, monte Tirasso.■■ ESCURSIONISMO (con sez.Mariano C.). 20/3 Portovenere, IsolaPalmaria.■■ TESSERAMENTO. Rinnovi 2011 insede.

VIMERCATEVia Terraggio Pace, 7Tel/Fax 039/6854119Merc. e Ven. 21 - [email protected]■■ SCI DISCESA. 6/2 Tonale; 18/2Domobianca (sci notturna) ; 27/2Santa Caterina Valfurva.■■ GITE SCIISTICHE FONDO. 6/2 StBartelemy (Val d’Aosta) ; 13/2

Folgaria; 27/2 Passo Di Lavaze’ (TN)■■ CORSI DI SCI. 6/2 Discesa/snow-board al Tonale.■■ FONDO. 6/2 St Bartelemy (Vald’Aosta); 13/2 Folgaria.■■ SCI ALPINISMO. 6/2 PizzoMellase (BSA); 27/2 Becca Di Nona3142m (OS).■■ PALESTRA DI ARRAMPICATA.Presso l’Oratorio di Vimercate in ViaValcamonica 25, dalle 19 alle 21 ilMartedì e il Giovedì.■■ SENIORES. 2/2 Sentieri di “lemi-ne” (Almenno S. Salvatore e S.Bartolomeo); 16/2 Val di Scalve (Rif.Cimon d. Bagossa e PassoCampelli); 20-27/2 settimana biancasulle nevi di Pontresina (Engadina,CH).

SOTTOSEZIONEDI BURAGO MOLGORASede: Cascina Abate d’Adda;Lunedì 21-23■■ CIASPOLE. 13/2 Ca’ San Marco(Val Brembana). 27/2 MonteArgentea (Liguria).

SOTTOSEZIONEDI SULBIATESede: Via Don Ciceri, 2 Venerdì 21-23e-mail: [email protected]■■ ESCURSIONISMO. 6/2 ciaspolataal rif. Capanna 2000 (Val Brembana);19 e 20/2 ciaspolata notturna al rif.Gherardi (Val Taleggio).

COLICOVia Campione, 723823 Colico (LC)tel. 0341 940516mail: [email protected] 21-22,30tel. rif. Scoggione 034363034■■ ATTIVITÀ. 11/2 Assemblea gene-rale dei soci in sede; 13/2Escursione in Engadina, alpinismogiovanile; 26/2 Notturna a Borghetto,ciaspole e sci alpinismo; 6/3 MonteLago, ciaspole e sci alpinismo; 13/3Pizzo Redorta, ciaspole e sci alpini-smo; 20/3 Monte Barro, alpinismogiovanile; 19-21/3 Giro del lago diGarda, grandi trekking.■■ ARGENTO VIVO. Uscite tutti i gio-vedi.

ERBAVia Riazzolo, 26Mar. e ven. 21-22,30Tel.031/627873

[email protected]■■ ATTIVITÀ. 6/2 Alpe Paglio 1.442m. Ciaspolata, Valsassina; 18/2Serata di proiezione alpinistica pres-so la “Sala Isacchi” (Casa Prina);27/2 Sci Fuori pista.■■ GRUPPO SENIORES. 9/2 Parcodel Curone; 23/2 Alpe del Vicerè 900m. da Albavilla, Triangolo Larianodisl. 500 m.■■ GRUPPO FONDISTI. 13/2 Gita inSvizzera (Flims); 19-20/2 Weekend aVillabassa (Dobiaco) con possibilitàdi partecipare alla 28° Gran Fondodella Val Casies.

GALLARATEVia Cesare Battisti, 121013 Gallarate (VA)Tel 0331 [email protected]. e Ven. 21-23■■ SCUOLA ALPINISMO E SCIALPI-NISMO COLIBRÌ. Corso di alpinismomarzo-giugno, avvicinamento, basidell’arrampicata e tecniche e com-portamenti per la sicurezza, Spartaco333 4837381, Valter 339 4366441;Preparazione atletica a febbraio–apri-le due sere a settimana in palestraper un’adeguata preparazione atleti-ca in montagna, Valter 339 4366441,Roberto 349 7579977; incontri congli istruttori il venerdì alle 21 in sede.■■ ESCURSIONISMO. 6/2 AlpeSalecchio (Val Antigorio) LaCandelora. Dir. Ugo Budelli,Ermanno Bagatti; 20/2 Pizzo Formico(m. 1637) Val Seriana - da Clusone -S. Lucio m. 1030; disl. m. 607; diff.E; A+R. ore 5.00. Dir. AngeloMacchi.■■ SCUOLA INTERSEZIONALE DIESCURSIONISMO. Corso Base mag-gio-giugno, lezioni teoriche infrasett.e uscite pratiche domenicali, trekkingfinale di 2 gg con pernottamento inRifugio.■■ GRUPPO SENIORES. 20-27/5Trekking e turismo in Aspromonte(RC) info Giuseppe Benecchi■■ GRUPPO GROTTE. Per principian-ti e esperti, www.gruppogrottecaigal-larate.it, martedì sera in sede.■■ RIFUGI. Enrico Castiglioni, AlpeDevero, 1640 m, gestore MicheleGalmarini, 0324 619126; RifugioPietro Crosta, Alpe Solcio ( Varzo) mt1750. Pacchetti per sezioni CAI -contatti: 340 8259 234 www.rifugio-crosta.it - [email protected].

LANZO TORINESE Via Don Bosco, 33Giov 21-23 Tel: 0123 [email protected]■■ ESCURSIONI CON CIASPOLE. 5/2Ciaspolata notturna ad Usseglio;12/2 Crepuscolare al Colle del Lys;20/2 Perinera.■■ SERATE. 25/2 Alimentazione inmontagna.■■ CORSI. 6/2 13/2 20/2 Corso di scisu pista; 6/2 13/2 Corso di sci difondo; 17/2 Termine iscrizioni corsodi escursionismo di base.

SOTTOSEZIONEVALLE DI VIU’V. Roma, 32 - 10070 Viù (TO)Sabato 21 - 22:[email protected]■■ ASSEMBLEA ORDINARIA. 13/2ore 17.■■ ISCRIZIONI. Aperto il tesseramen-to.■■ RACCHETTE. 27/2 Quinseina;13/3 Cime del Bosco

MONCALIERIPiazza Marconi 110027 Moncalieri (Fraz. Testona)Tel e Fax 011 [email protected]. 18-19 e Mer. 21-23■■ SCI NORDICO. 6/2 Entracque(CN); 20/2 Flassin (AO); 27/2Brusson (AO).■■ CIASPOLE. 13/2 Madonna delCiavanis, Val Grande (TO) disl. 650m, 3 ore, EI; 27/2 Col Bufere, ValClareè (F), disl. 807 m, 3 ore, EI.■■ ESCURSIONISMO. 20/2 “Sulleorme di Dante” giro ad anello conpartenza e arrivo da Noli (SV), disl.450 m, 4 ore, E.

QUI CAI Vita delle sezioni

38 - LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011

Persi e trovati■ UNA FOTOCAMERA è

stata trovata sul sentieroche porta al rifugioSemenza (gruppo Manera- Cavallo). [email protected], tel.3200943113.

■ UN APPARECCHIO foto-grafico è stato trovato sullo“Spigolo Maffei” delCornone del Blumone(BS). Email: [email protected]

Bacheca

Page 39: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

■■ ALPINISMO GIOVANILE. 20/2Escursione con le ciaspole.■■ QUOTE SOCIALI 2011. Ordinari ?41, famigliari € 22, giovani € 16,quota ammissione nuovi soci € 4.

MONVISO SALUZZOPiazza Cavour, 1212037 SaluzzoVen dalle 21■■ TESSERAMENTO 2011. Ordinari ?44, famigliari ? 24, giovani ? 17.■■ ESCURSIONISMO. 20/2 escursio-ne con le racchette da neve, [email protected].■■ ALPINISMO GIOVANILE. 13/2escursione con racchette alleBigorie, Valle Po; 25-26/2 giornatesulla neve a Prea organizzato da OTCAG LPV info F.Galliano 0175/248839,www.caisaluzzo.it, [email protected]

DOLO30031 Dolo (VE) – CP 87Via C. Frasio - DOLOMerc. 21-23www.caidolo.it■■ USCITE CON LE CIASPE. 6/2Massiccio del Grappa: giro delle mal-ghe; 19/2 Monti Lessini, escursionein notturna; 27/2 Altopiano diLavarone, Cima Vezzena; 13/3 ValZoldana, Cima Spiz Zuel.■■ SPELEOLOGIA. 20/3 Risorgiva diEolo, Prealpi Carniche.■■ CORSO. Aperte le iscrizioni alXXX° Corso alpinismo A2 che sisvolgerà dal 22/03 al 12/06.■■ SERATE. 25/2 Mira Porte-VillaPrincipe Pio: Da Valstagna a Veneziain kayak con E. Lazzarroto; 11/3Dolo-Villa Angeli: Nei Parchi naturalidei Pirenei spagnoli, a cura di P.Pellizzer e E. Rosso.

MIRANOVia Belvedere, 630035 Mirano - VE - C.P. 56Cell. 348 [email protected]. 21-22.30■■ CORSO NATURALISTICO 2011.Aperte le iscrizioni al corso “AllaScoperta dei Monti Pallidi”, inizio11/2.■■ SERATE CULTURALI. 11/2“Dolomiti: ritratto naturalistico diuna leggenda” di Michele Zanetti,c/o Auditorium VIII Marzo a Mirano;25/2 “Da Valstagna A Venezia in

kaiak” di Enrico Lazzarotto c/o VillaPrincipe Pio a Mira Porte h 20.45ingresso libero.■■ CORSI. Aperte le iscrizioni aAlpinismo A1 e Roccia AR1, postilimitati.■■ PALESTRA. Ginnastica c/o ExScuola Mazzini, due turni 18,30-19,30 e 19,30-20,30 martedì e gio-vedì; muro di arrampicata c/o viaVillafranca mar. merc. giov. h 19,30-22,30, sconto per iscritti ai corsiSA2-EAI-A1-AR1.■■ EL MASEGNO. Inviate il materialeal sito sezionale.

S. DONÀ DI PIAVEVia Guerrato, 3Tel./fax 0421-33 22 88www.caisandona.it

Mar e Gio 19-20 - Gio 21-22■■ ASSEMBLEA SOCI. 24/2 ore 21presso il centro “L. Da Vinci”.■■ SCI DISCESA. 6/2 San Martino diCastrozza; 13/2 Ravascleto.■■ SCUOLA SCIESCURSIONISMO. 2-9-16/2 Corso di specializzazione,serate culturali; 5-6/2 Lesachtal (A);13/2 Forcella Palumbs (UD); 19-20/2Wilgratental (A).■■ SCUOLA SCIALPINISMO. Apertele iscrizioni al corso di SA1; 20/2Alpago Cornor.

CATANIAVia Messina 593/ALun Merc Ven 18-21Tel. 095.7153515 [email protected]

■■ SEDE. Foresteria fino a 12 postiletto, stile rifugio alpino.■■ TREKKING INTERSEZIONALI.Trek-king dell’Etna, Eolie, Egadi; 16-25/4 “Il Peloponneso”; dal 26/7-8/8“Islanda”; 15/9-2/10 viaggio avven-tura in Mongolia e Pechino.■■ ESCURSIONISMO. 6/2 MonteSoro; 13/2 Monte Altesina; 19/2 cia-spolata notturna; 27/2 da Vizzini aBuccheri; 12-13/3 Monte Inici eAbisso dei Cocci prenotazioni entro iprimi di marzo.■■ SCI ALPINISMO. 6/2 LaMontagnola. ■■ SCI ESCURSIONISMO. 5-6/2Madonie; 20/2 Monte Ambolà, 25-27/2 3° Raduno Sez. sulla Neve(Sila) previste esc. con sci e cia-spole. ■■

PICCOLI ANNUNCI

Guide alpine

www.montagnaenatura.it ciaspole sci viaggi

Dolomiti: Freeride, Scialpinismo, Ice Climbing, Selvaggio Blu22 apr.Trek e Spedizioni Himalaya,Patagonia 2011.Programmi dettagliati www.marcellocominetti.com3277105289

Planet Trek1. Alto Atlante-scialpinismo dal 12 al 22.03.112. Bulgaria-scialpinismo dal 02. al 09.04.113. Norvegia-scialpinismo dal 16. al 23.04.114. Raduno di sci-alpinismo CAI Valfurva dal

28.04.115. Elbrus-5642m.Caucaso dall’11. al 21.05.11 6. Trekking in Marocco dal 17.06. al 26.06.117. Trekking in Cappadocia dal 18. al 25.06.118. Trek Islanda. dal 02. al 10.07.119. Trek Montagne degli Dei dal 16. al 29.07.1110. Salita dell’Ararat-5156m. dal 02. All 10.08.1111. TransBIKE Balcani dal 13.08. al 26.08.11 e dal

03 al 16.09.11In seguito: Kilimanjaro,Himalaya,Ecuador,PatagoniaInfo: www.planetrek.net ; [email protected] Cell: 347 / 32 33 100 ; Uff. 0342 / 93 54 89

www.lyskamm4000.com3472264381-3468077337 [email protected] Hautes Routes - marzo10-13 Valmaira / 16-20 Formazza - Bedretto23-27 Oztal / 30-3/4 Grossglockner Spedizioni19-27 febbraio scialpinismo in Turchia27/3 - 3/4 e 3-10/4 Norvegia crociera e scialp.16-25 aprile scialpinismo alle Svalbard 5-26 giugno Baltoro: CB K2, ascen. Ihakora Peak5/6-4/7 sped. alpinistica Spantik Peak 7027

Accompagnatori, guide turistiche e T.O.

Trekking in NepalShiva Ram BasnetEsperta guida locale, parla italianowww.highspirittreks.com

Walden viaggi a piedi. Itinerari in Italia e all’estero. Scoprire i territori, la natura e la storia, i popoli e leloro tradizioni. Viaggi per tutti e viaggi avventura, settimane e week end lunghi. Richiedi il catalogo 2011: [email protected] 051.6264172 www.waldenviaggiapiedi.it

Compagnia dei CamminiDalla Boscaglia nasce l’associazione Compagniadei Cammini: 60 viaggi a piedi nel 2011.www.cammini.eu

- Il testo (max 400 battute) va mandato via fax o per postaelettronica a [email protected], fax 011/9916208oppure inviata per posta a GNP Srl, via Udine 21/a, 31015Conegliano, TV - www.gnppubblicita.it

- Scadenza. Il testo deve arrivare quaranta giorni prima delladata di uscita (il primo di ogni mese).

- Tariffa. € 0.50 a battuta, spazi esclusi, IVA inclusa.

- Pagamento. Può avvenire tramite bonifico bancariointestato a GNP Srl su BANCA POPOLARE DELL’ALTOADIGE - Filiale di Via Colombo, 42 - 31015 CONEGLIANO(TV) - IBAN: IT 15 R 05856 61620 105571167665 oppureinviando assegno bancario non trasferibile intestato aGNP srl. La pubblicazione sarà effettuata a incassoavvenuto. Per informazioni tel. n.011.9961533.

- Guide alpine. Gli interessati ad apparire sotto questa vocedevono dichiarare, sotto la loro responsabilità, il Collegio diappartenenza loro personale o della scuola oassociazione.

LO SCARPONE, FEBBRAIO 2011 - 39

Page 40: SICUREZZA E COMFORT AD ALTA QUOTAarchivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_FEBBRAIO_21.pdf · tività nelle offerte ludiche e ricreative: dal crossover acrobatico, al freeclimbing

OFFERTA RISERVATA SOLO AI SOCIClub Alpino Italiano

Si abbonicon lo sconto di oltre il

40%

On line!http://store.edidomus.it

Si colleghi subito al nostro sito

��

6 numeri diMeridiani Montagnea solo euro

(più € 1,45 contributo spese di spedizione)

anziché euro 45,00

26,00

��

1° PREMIOUna settimana “Over the Top”

2° PREMIOUna settimana “All welness”

Dal 3° al 6° PREMIOUn lungo weekend di relax

Regolamento completo su http://store.edidomus.it/regolamento.cfmMontepremi:4.416,66 € (IVA esclusa)5.300,00 € (IVA inclusa)

�� In più, parteciperà al grande concorso Vacanza PremioE potrà vincere una settimana o un weekend in Alto Adige!

Numero Verde

800-001199

Si abboni e potrà vincere splendidi premi!

Dal lunedì al venerdì dalle 8,45 alle 21,00

Il sabato dalle 8,45 alle 13,00

g