Sicea adale 2010 eie 8 La 4 01/05/2010 13.06 Pagia 1 · Sicea adale 2010 eie 8_La 4 01/05/2010...

48
Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 1

Transcript of Sicea adale 2010 eie 8 La 4 01/05/2010 13.06 Pagia 1 · Sicea adale 2010 eie 8_La 4 01/05/2010...

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 1

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 2

L A   G U I DA   E   I   G I O VA N I

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 3

Pubblicazione a cura di Inail Sicilia e Adoc Sicilia

INAIL SICILIAIstituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul LavoroDirezione Regionale: V.le del Fante 58/d90146 PalermoTel. 091/6705111, Fax 091/6705476email: [email protected] nazionale: www.inail.it

Progetto grafico ed impaginazioneSalvatore Pietro Anastasioemail: [email protected]

Redazione dei testiLuigi CiottaSalvatore Pietro Anastasio

4

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 4

ADOC SICILIAAssociazione Difesa Orientamento ConsumatoriDirezione Regionale: Via Enrico Albanese, 92 90139 PalermoTel. 091/589322, Fax 091/6110092email: [email protected] web regionale: www.adocsicilia.itweb nazionale: www.adoc.org

Opuscolo�informativo�realizzato�da�Adoc�Sicilia�per�il�progetto�“La�prevenzione�è�Sicurezza”�con�il

cofinanziamento�di�Inail�-�Direzione�Regionale�della�Sicilia.

5

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 5

Prefazione Del Direttore Regionale INAIL SiciliaMauro�Marangoni

Oggi�e’�fondamentale�avviare�percorsi�di�educazione�alla�sicurezza�intutti�gli�ambiti�che�coinvolgono�il�futuro�cittadino�e�lavoratore.�Quindi,�ascuola,�nelle�piazze,�nei�luoghi�di�aggregazione�diventa�essenziale�svi-luppare�un�effettivo�coinvolgimento�dei�giovani�sul�tema�della�sicurezzastradale.

La�sicurezza�sulla�strada�e’�infatti�un�fattore�fondamentale�per�ga-rantire�l’integrità�psico-fisica�di�cittadini�e�lavoratori;�sul�versante�dellavoro,�infatti,�la�quota�di�infortuni�che�vedono�il�luogo�di�lavoro�“strada”come�teatro�della�dinamica�infortunistica�e’�decisamente�elevata�e�ri-schia�di�divenire�prevalente.

Ciò�premesso,�ritengo�di�aver�affidato�all’ADOC�il�compito�rilevante�disensibilizzare�cittadini�e�lavoratori,�con�modalità�anche�caratterizzate�dametodiche�di�tipo�attivo,�al�rispetto�della�sicurezza�stradale,�e�conse-guentemente�al�rispetto�delle�regole�e�della�legalità,�ma�anche�di�fornirestrumenti�di�conoscenza�per�gestire�al�meglio�la�effettiva�attuazione�dicomportamenti�sicuri.

Attraverso�percorsi�ludico-didattici,�sarà�così�possibile�favorire�anchenei�giovani�lo�sviluppo�di�una�forte�consapevolezza�sulla�tematica�dellasicurezza�stradale,�in�termini�di�conoscenza�e�rispetto�delle�norme�dilegge,�di�sviluppo�di�comportamenti�corretti�sulla�strada�nel�rispettodelle�regole,�ma�soprattutto�in�termini�di�responsabilità’�individuale�inordine�ad�un�corretto�stile�di�vita�da�assumere�anche�sulla�strada,�tra-dotto�in�uno�stile�di�guida�corretto�e�osservante�delle�regole.�

Mauro�Marangoni

6

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 6

Introduzione Del Presidente Adoc SiciliaLuigi�Ciotta

La�presente�pubblicazione,�nata�da�una�stretta�collaborazione�con�InailSicilia,�non�ha�la�pretesa,�né�la�finalità,�di�far�diventare�tutti�i�giovani�cit-tadini�siciliani�dei�guidatori�provetti,�rendendo,�forse,�ancora�più�com-plicato�e�difficile�il�loro�percorso�formativo.�Più�semplicemente,�vuolerichiamare�l’attenzione�sulla�necessità�di�cambiare�alcune�abitudini�noncompatibili�con�il�processo�di�maturazione�di�chi,�oggi�giovane�studente,domani�lavoratore,�con�i�propri�comportamenti,�attenti�e�rispettosi�delleregole,�avrà�imparato�a�considerare��la�prevenzione,�nella�guida�comenel�lavoro,�e�in�ogni�altra�attività,�come�metodo�fondamentale�per�viverela�propria,�e�l’altrui�vita,�in�sicurezza.

Quando�abitudini�e�comportamenti�saranno�entrati�nella�consuetudinedell’agire,�tutto�sarà�fatto�senza�incertezze�e�senza�alcun�condiziona-mento�psicologico,�con�grande�beneficio�individuale�e�per�la�collettività.

Il�progetto�“La prevenzione è sicurezza”,�da�cui�il�presente�opu-scolo�trae�origine,�si�prefigge�i�seguenti�obiettivi�generali:

1.�Indirizzare�il�giovane�verso�il�rispetto�dei�diritti�e�doveri�di�tutti.2.�Riconoscere�l'importanza�e�la�necessità�del�rispetto�delle�regole�della

convivenza�civile.������������������������������������������������������������������������3.�Porre�il�giovane�in�un'ottica�di�legalità.4.�Dare�un'informativa�corretta�sulle�conseguenze�di�un�eccessivo�con-

sumo�di�alcool,�sostanze�stupefacenti e farmaci.5.�Dare�al�giovane�un�efficace�stimolo�nel�comportarsi�in�modo�respon-

sabile,�affinch�il�giovane�studente�di�oggi,�diventi�un�lavoratore�co-sciente�e�consapevole�domani.

Riteniamo�la�scelta�della�multimedialità�audiovisiva,�un�mezzo�utileper�iniziare�questo�nuovo�percorso,�perché�forma�evoluta�di�comunica-zione�per�immagini.�Immagini�che�entrano�a�far�parte�quotidianamentedelle�conoscenze�dei�ragazzi,�costituendo�l’essenza�stessa�del�mondocontemporaneo.

Numerosi�sono�gli�enti�pubblici�e�istituzionali�che�tentano,�con�varieiniziative,�di�porre�un�freno�a�questa�che�è�ormai�diventata�un’emer-genza�nazionale�a�tutti�gli�effetti:�“La�strage�del�fine�settimana”.

7

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 7

Un�progetto�di�comunicazione�per�i�giovani,�che�sarà�portato�loro�nelleoccasioni�che�li�vedono�protagonisti,�nelle�piazze,�nelle�scuole�e�nelleuniversità�dei�capoluoghi�siciliani.

Il�progetto�prevede�anche�la�presenza�di�un�“Camper Didattico Iti-nerante”�con�personale�specializzato�al�seguito�e�la�distribuzione�di�ma-teriale�promo-pubblicitario�specifico.

Alle�iniziative�parteciperanno�diverse�istituzioni�e�associazioni�di�ca-tegoria�sensibili�alle�tematiche�oggetto�dell’idea�progettuale�come�la�Po-lizia� di� Stato,� i� Carabinieri,� i� Comuni� � attraverso� gli� Assessorati� alTraffico,�Viabilità�e�Sicurezza,��i�Comandi�dei�Vigili�Urbani�e�dei�Vigili�delFuoco,�l’Assessorato�Regionale�alla�Pubblica�Istruzione,�l’UNASCA,�l’As-sociazione�vittime�della�strada,�le�associazioni�esercenti�locali�pubblici�eritrovi,�le�maggiori�concessionarie�automobilistiche,�medici�psicologi�edesperti�del�settore.

In�questo�tour per la Sicilia saremo�affiancati�da�personale�dell’Inailche,�attraverso�le�specifiche�professionalità�nel�settore�della�prevenzionedegli�infortuni,�ci�offriranno�un�aiuto�efficace�nel�compito�di�informare�efar�conoscere�ai�nostri�giovani,�le�regole�elementari�per�evitare�i�pericolidi�oggi�e�di�domani.

Siamo�convinti�che�la�forza�e�il�valore�di�un�impegno�civile�stanno�nellavoro,�congiunto�e�programmato,�che�quotidianamente�svolgono�i�sog-getti�istituzionali�e�le�associazioni;�ma�il�successo�di�ogni�iniziativa�è�cer-tamente�determinato�dalla�capacità�di�porre�i�cittadini�nelle�condizioni�diaccogliere,�e�ancor�di�più�recepire,�le�informazioni�non�come�concettinozionistici�e�scolastici,�ma�come�momenti�di�apprendimento�idonei�al-l’arricchimento�conoscitivo.

Da�questo�punto�di�vista�Inail,�per�quello�che�rappresenta�nel�campodell’informazione�e�della�prevenzione�degli�infortuni,�e�Adoc,��per�l’espe-rienza�specifica�maturata�in�oltre�vent’anni�d’impegno�civile,�assicuranol’ottimale conseguimento degli obiettivi prefissati.���

Luigi�Ciotta

8

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 8

PREMESSA

Il�“Programma�d’azione�europeo�per�la�sicurezza�stradale”�mette�inluce�come�la�riduzione�del�50%�del�numero�di�vittime�della�strada,�au-spicato�per�il�2010,�sia�una�responsabilità�da�condividere�tra�i�diversiattori�coinvolti�(costruttori�di�automobili,�compagnie�di�assicurazione,collettività�locali,�utenti�della�strada).�Nonostante�gli�ottimi�risultati�intermini�di�riduzione�dei�morti�per�incidente�stradale�ottenuti�negli�ultimianni,�questa�rimane�la�prima�causa�di�morte�tra�i�giovani.�

Questo�tema�rappresenta�dunque�una�priorità�per�la�salute�dei�citta-dini�che�occorre�affrontare�a�partire�dalla�prevenzione�e�dallo�sviluppodi�una�cultura�e�di�stili�di�vita�improntati�alla�sicurezza.

L'educazione�stradale�non�è�solo�insegnare�il�Codice�della�Strada,�maè�soprattutto�acquisizione�di�comportamenti�sicuri�e�consapevoli,�certa-mente�come�utenti�della�strada,��ma�anche�come�persone�responsabiliinserite�in�un�contesto�sociale,�attivamente�coinvolte�nelle�tematichecorrispondenti�alla�nostra�società,�quali�ad�esempio:�l'ambiente,�la�sa-lute,�la�legalità�e�il�rispetto�di�sé�e�dell'altro.

Col�termine�educazione�stradale�si�comprendono�tutti�quei�"principidella�sicurezza�stradale�e�delle�strade,�della�relativa�segnaletica,�dellenorme�generali�per�la�condotta�dei�veicoli�e�delle�regole�di�comporta-mento�degli�utenti�".�Questo�è�quanto�recita�l'articolo�230�del�Codicedella�Strada,�con�ciò�esprimendo�la�necessità�di�impartire,�anche�ai�piùgiovani,�le�conoscenze�basilari�per�circolare,�conoscere�e�rispettare�le�re-gole�sulla�strada.�Non�è,�infatti,�vero�che�il�codice�stradale�sia�statoscritto�esclusivamente�per�gli�automobilisti.�E'�già�dall'entrata�in�vigoredel�nuovo�Codice�della�Strada�nel�1992,�che�si�auspicava�l'insegnamentodell'educazione�stradale�in�tutte�le�scuole�"�di�ogni�ordine�e�grado�ivicompresi�gli�istituti�d’istruzione�artistica�e�le�scuole�materne".

Cosa s’intende per educazione stradale?

La strada appartiene a tutti! L'articolo 1 del�Codice�della�Strada�èmolto�chiaro�al�proposito.

9

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 9

L'articolo 2 mette�invece�bene�in�evidenza�come�per�strada�si�debbaintendere�l'area�a�uso�pubblico�destinata�alla�circolazione�dei�pedoni,dei�veicoli�e�degli�animali.�Se�già�18�anni�fa�era�stata�espressa�la�ne-cessità�di�estendere�la�conoscenza�del�codice�stradale�anche�a�chi�nondoveva�prendere�la�patente,�oggi,�questo�desiderio,�diventa�un�impera-tivo�categorico�determinato�dal�sempre�più�crescente�numero�di�fatti�dicronaca.

STRATEGIA ED OBIETTIVI

Il�progetto�“La�Prevenzione�è�Si-curezza”� si� pone� come� obiettivoquello�di�sensibilizzare�il�target�14-25�anni�d’età,�nei� confronti� di�unnuovo� concetto� di� sicurezza� stra-dale�che�non�si�frammenta�nel�ri-spetto�delle�singole�norme,�ma�sipone�come�un�valore�da�interioriz-zare.

L'azione� di� sensibilizzazione� èquindi�finalizzata�al�raggiungimentodell’obiettivo�di�elevare�il�ruolo�dellenorme�di�sicurezza�stradale�da�“im-posizione”�a�“valore�personale�e�so-ciale”� tramite� una� strategia� dicomunicazione� mirata,� forte,� at-tuale�e�coinvolgente.

Uno�degli�effetti�più�vistosi�del-l'attuale�società�di�massa�è�l'emergere�di�modelli�estetici�e�comporta-mentali�che,�tratti�dal�mondo�mediatico,�diventano�poi�di�moda�tra�igiovani.

L'imitazione�di�tali�modelli,�oltre�che�a�molti�problemi,�porta�spesso�aerronee�convinzioni�e�mitizzazioni�di�stereotipi�del�tutto�negativi,�comela�trasgressione�a�tutti�i�costi.

10

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 10

ANALISI DEL TARGET Dall’analisi�condotta�sul�target,�emerge�quanto,�a�fronte�di�un'analisi

psico-comportamentale,�i�ragazzi�tra�i�14�e�i�25�guardano�con�distaccoalle�Istituzioni�in�genere.

Il�target�in�oggetto�si�dimostra�spesso�poco�ricettivo�nei�confronti�dideterminati�tipi�di�comunicazione�come�quella�sociale,�principalmente�acausa�del�modo�in�cui�questi�messaggi�sono�proposti.�

In�realtà�si�può�parlare�ai�giovani�di�ogni�cosa,�bisogna�trovare�peròil�modo�“giusto”�per�farlo.

La�situazione�della�sicurezza�stradale�in�Italia�lascia�ancora�a�deside-rare.�Sono�tante,�infatti,�le�regole�ignorate�dai�conducenti�italiani,�spe-cialmente�dai�giovani�o�da�chi,�come�tanti,�ha�appena�conquistato�lapatente.�

Considerando�la�peculiarità�del�target�destinatario�e�le�sue�delicatemodalità�di�ricezione�dei�messaggi�socialmente�utili,�è�solo�tramite�uncoinvolgimento�profondo,�attivo�e�mirato,�che�il�messaggio�può�riuscirea�colpire�gli�animi,�quindi�modificare�i�comportamenti�del�pubblico�cui�èrivolto.

Sulla�base�dello�studio�e�dell'analisi�condotti�sul�target,�l'obiettivo�delprogetto�di�comunicazione,�è�quello�di�elevare�il�ruolo�delle�norme�sullasicurezza�stradale,�da�norma�perentoria,�a�reale�valore.

I�giovani�di�oggi,�dai 14 ai 25 anni, si sentono liberi,�vogliono�il�to-tale�controllo�della�propria�vita,�amano�frequentare�discoteche�e�localinotturni�con�il�proprio�gruppo.�A�questa�età�cominciano�ad�appassio-narsi�al�mondo�dei�veicoli�e�a�sperimentare�la�velocità.�Fanno�uso�di�si-garette� per� sentirsi� grandi,� di� droghe� e� di� alcolici� per� “divertirsi”specialmente�durante�il�week�end.

Si�lasciano�influenzare�facilmente�dalle�mode�e�da�quello�che�credonosia�il�giudizio�del�sesso�opposto�nei�riguardi�di�molti�argomenti,�non�perultimo�l'estetica.

11

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 11

Prendono ad esempio i modelli fornitigli dai media, e tendonoa imitarli in tutto e per tutto.

Nei�giovani�compresi�tra i 14 e i 20 anni l'idea della morte è la-bile.�Si�sentono�onnipotenti�e�presentano�un�forte�istinto�vita/morte(l'adrenalinica� sensazione� che� scaturisce� dallo� “sfidare� e� vincere� lamorte”,�efficacemente�illustrata�da�Freud�nella�descrizione�delle�espres-sioni�del�volto�del�bambino�per�gioco�lanciato�in�aria�dal�padre�e�poi�ri-preso.�Terrore,�in�seguito�gioia,�fomento).

Non�meno�importante�la�florida�produzione�cinematografica�che�an-novera�diverse�sceneggiature�in�cui�è�presente�il�culto della velocitàe della trasgressione,�Grind�House�–�a�prova�di�morte�(Q.�Tarantino2007);�Velocità�Massima�(D.�Vicari�2002);�The�Fast�and�Furious�(R.Cohen�2001)�etc.

I�giovani�concepiscono�la�trasgressione�come�margine�di�libertà�al-l'interno�di�canoni�condivisi.

L'emozionale�è�il�fulcro�del�loro�sentire�e�ogni�ambito�del�loro�agire�neè�intriso.�Nel�loro�stretto�rapporto�con�i�media�non�accettano�imposi-zioni,�prediche,�ordini�o�consigli�che�richiedano,�nell'attuazione,�impegnoe�fatica.

Occorrerà,�quindi,�coinvolgerli�ed�appassionarli,�questi�giovani,�alleargomentazioni�che��metteremo�a�disposizione�della�loro�grande�capa-cità�d’apprendimento,�solo�così�potremo�sperare�che�buona�parte�deins.�sforzi�possa�giungere�a�destinazione.

I�ragazzi�saranno�anche�chiamati�a�compilare�un�questionario�ano-nimo,�che�servirà�a�capire�il�loro�rapporto��con�le�norme�e�i�comporta-menti� adeguati� da� tenere� alla� guida,� e� il� cui� esito,� al� termine� delprogetto,�sarà�utile�a�tracciare�un�profilo�delle�problematiche�e�delle�ul-teriori�iniziative�da�intraprendere�per�sensibilizzarli,�sempre�di�più,��sulladelicata�tematica�della�sicurezza�sulle�strade.

12

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 12

Parte 1

Il problema della

sicurezza stradale

13

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 13

PSICOLOGIA ED ETICA

Ogni�giorno�in�Italia�si�verificano�in�media�598�incidenti�stradali,�che

provocano�la�morte di�13�persone�e�il�ferimento�di�altre�849.�

Nel�complesso,�nell'anno2008� gli� incidenti� stradalirilevati�sono�stati�218.963.Essi� hanno� causato� il� de-cesso� di� 4.731� persone,mentre� altre� 310.739hanno�subito�lesioni�di�di-versa�gravità.�

Questo�significa�che�perogni�decesso�ci�sono�circa10� individui� che� avrannol’esistenza� irrimediabil-

mente�segnata�da�una�grave�inabilità,�persone�che�non�potranno�piùcamminare,�o�conquistare�il�mondo�o�indossare�una�vita�con�la�stessagioia�che�avevano�prima�dell’incidente.

Gli incidenti stradali, infatti, sono la prima causa di morte peri giovani tra i 15 ed i 29 anni.

Il�progetto�governativo�consta�di�un�piano�nazionale�per�la�sicurezzastradale,�articolato�in�una�serie�di�interventi�in�diversi�settori.�Il�Ministrodell’Interno�e�il�Ministro�delle�Politiche�giovanili�e�attività�sportive�hannoritenuto�utile�avviare�il�maggior�numero�di�grandi�attività,�e�convocareun�tavolo�di�confronto�con�associazioni�rappresentative�della�produzione,somministrazione�e�vendita�di�bevande�alcoliche,�e�dei�locali�di�ritrovoin�generale.

Si�è�ritenuto�quindi�di�procedere�alla�definizione�di�un�codice�etico�lacui�sottoscrizione�possa�essere�condivisa�da�tutti�i�soggetti�interessati�eallargata�alle�associazioni�rappresentative�di�settore�che�ritengono�dipoter�aderire�agli�stessi�principi.�

14

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 14

L’iniziativa�intende�contribuire�a contrastare il fenomeno dellecosiddette “STRAGI DEL SABATO SERA” e�promuovere�la�culturadella�legalità�e�la�consapevolezza dei valori.

Lo stato psico-fisico alterato dall’abuso di alcool o dall’uso di so-stanze stupefacenti è causa infatti di gravi incidenti tra i giovani, conelevati tassi di mortalità nelle ore notturne del fine settimana.

La�sottoscrizione,�il�rispetto�e�la�diffusione�dei�principi�concordatinel�tavolo�di�confronto,�insieme�al�monitoraggio�e�miglioramento�deicontenuti,�entrano�a�far�parte�della�rete�di�comunicazione�-�tra�e�coni�cittadini�-�che�accompagnerà�sistematicamente�le�misure�di�miglio-ramento�della�sicurezza�stradale�previste�nell’ambito�del�piano�nazio-nale,� con� l’intento� di� promuovere� la� cultura� della� legalità� e� laconsapevolezza� dei� valori� sociali� per�modificare� comportamenti� diguida�e�stili�di�mobilità�rischiosa.

Per quanto riguarda il sistema comportamentale, il Ministero delle infrastrut-ture e dei trasporti, ha individuato sette comportamenti di guida che incidono inmodo diretto e rilevante sui livelli complessivi di rischio della circolazione stra-dale (sia per il conducente che li adotta che per gli utenti della strada). Essisono:

La guida in stato di ebbrezza o sotto l’azione di sostanze psicotrope;

La mancata utilizzazione di dispositivi di sicurezza del veicolo (cintura di si-curezza e casco);

Il passaggio con il semaforo rosso;

Il mancato rispetto dello stop;

Il mancato rispetto dei limiti di velocità;

La guida in condizioni di pesante affaticamento;

L’omissione di soccorso da parte del conducente che causa un incidentecon feriti gravi.

L’importanza dell’intervento educativo per la prevenzione del rischio am-bientale è stata ormai enunciata a tutti i livelli sia scientifici che politici.

La Comunità Europea non si stanca di raccomandare agli Stati membri chel’educazione stradale deve essere alla base di ogni nuova normativa in materiadi codice stradale.

15

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 15

Com’è noto la scuola italiana ha recepito tale raccomandazione inserendo l’edu-cazione stradale nel curriculum formativo della scuola dell’obbligo.

Gli incidenti sono causati soprattutto dal cosiddetto fattore umano, la preven-zione potrebbe fare risparmiare al nostro Paese lutti, sofferenze umane indicibili,spese sanitarie ingenti.

Questo porterebbe, per la felicità e la serenità di tutti, ad una migliore qua-lità della vita.

E’ nostro compito impegnarci solennemente per far fronte comune contro lapaura, la morte, la cattiva educazione.

Occorre dunque impegnarsi seriamente nella prevenzione del rischio stradaleperché è in gioco la salvaguardia della salute e della vita umana.

In tutta l’Unione europea si sta dedicando una crescente attenzione a questaproblematica. È stato proposto un obiettivo ambizioso: ridurre il numero degliincidenti stradali mortali del 50% entro il 2011.

16

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 16

ASPETTO SOCIALE ED ECONOMICO

Il costo degli incidenti stradali ammonta a circa il due per cento del PIL (pro-dotto interno lordo) dei Paesi industrializzati. In termini di mortalità, la stima mon-diale era di circa 800.000 vittime per anno nel 1999. Si prevede una crescita tra1,1 e 1,2 milioni nel 2010 e tra circa 1,3 e 1,4 milioni nell’anno 2020.

È stato considerato che le automobili hanno ucciso più persone dalla loroinvenzione che tutte le guerre combattute nello stesso periodo (inclu-dendo la prima e seconda guerra mondiale). I tassi di mortalità variano ampia-mente da paese a paese.

Di seguito la tabella (Fonte: Murray CJL, Lopez AD, eds.) indica come tra le 10maggior cause di Malattia o Disabilità nel 2020 potremmo trovare al terzo posto leferite da incidente.

Come può vedersi, le ferite da incidenti stradali sono un crescente problema disalute, e per l’anno 2020 si prevede che saliranno al terzo posto. Questo in parteè dovuto a miglioramenti nelle terapie medico-chirurgiche che diminuiranno lemorti per altre cause ma che verranno sovrastate a causa del rapido incrementonella motorizzazione nel mondo (p.es. in Cina ed in India).

17

Dati del 1990 Proiezione al 2020

Disabilità o Malattia Disabilità o Malattia

1 Infezioni del tratto respiratorio inferiore 1 Cardiopatia ischemica

2 Malattie dissenteriche 2 Depressione maggiore unipolare

3 Condizioni perinatali 3 * Ferite da incidenti stradali *

4 Depressione unipolare maggiore 4 Malattie cerebrovascolari

5 Cardiopatia ischemica 5 Malattia polmonare ostruttiva cronica

6 Malattia cerebrovascolare 6 Infezioni del tratto respiratorio inferiore

7 Tubercolosi 7 Tubercolosi

8 Morbillo 8 Guerra

9 * Ferite da incidenti stradali * 9 Malattie dissenteriche

10 Anomalie congenite 10 HIV - AIDS

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 17

USO DI ALCOL ALLA GUIDA

L’alcol è ad oggi la più determinante causa di incidente. Il limite consentito di0,5 millilitri di alcol ogni cento millilitri di sangue non è sufficiente a proteggere l’in-dividuo dal rischio d’incidente. E’ un limite abbastanza tollerante, più tolleranteche in altri paesi. 0,2g di alcol ogni 100 ml di sangue si raggiungono con l’inge-stione a stomaco pieno di circa 12 grammi di alcol, che corrispondono a:

1 bicchiere da 125ml (classico bicchiere di plastica) di vino. 1 lattina da 33 cl di birra. 1 bicchierino da 40 ml di super alcolico.

Le donne sono più vulnerabili all’alcol e raggiungono tassi di alcolemia piùelevati con quantità inferiori e minori tempi di assorbimento.

Come possiamo notare nella tabella tale limite comporta una grave riduzionedella capacità di guida di un individuo.

Purtroppo la legislazione e la repressione non sono da sole sufficienti a pro-teggere l’individuo dalla sua marcata irresponsabilità. Non basta sapere che:

Superando anche di 0.1 il tasso alcolemico l’ammenda è di 500 euro; in più,c’è la sospensione della patente da tre a sei mesi. Oltre lo 0,8 e non superiore a 1,5 grammi: 800 euro, e sospensione della pa-tente da sei mesi a un anno, più l’arresto fino a 3 mesi. Oltre 1,5 grammi, 1.500 euro, sospensione della patente da uno a due anni,arresto fino a 6 mesi.

18

COME�INFLUISCE�L’ALCOL�SULLA�CAPACITA’�DI�GUIDA?

soli�0,2 grammi�di�alcol�ogni�100�ml�di�sangue�comportano:

1La�tendenza�a�guidare�in�modo�più�rischioso�

2Una�comprovata�lentezza�di�riflessi

3La�tendenza�ad�agire�in�modo�imprudente�in�virtù�di�una�percezioneridotta�del�rischio

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 18

Appare chiaro che la responsabilità è dell’intera società, ed occorre promuo-vere continuamente campagne di informazione per incontrarsi, collaborare, e rea-lizzare iniziative territoriali sulla prevenzione del disastro sociale.

19

COME�INFLUISCE�L’ALCOL�SULLA�CAPACITA’�DI�GUIDA?

0,7 grammi�di�alcol�ogni�100�ml�di�sangue�comportano:

1I�tempi�di�reazione�sono�fortemente�compromessi,�l’esecu-zione�dei�normali�movimenti�(camminare,�girare�la�testa,stare�in�equilibrio)�è�priva�di�ogni�coordinamento.

2La�guida�conduce�sempre�a�gravissime�conseguenze.

COME�INFLUISCE�L’ALCOL�SULLA�CAPACITA’�DI�GUIDA?

0,5 grammi�di�alcol�ogni�100�ml�di�sangue�comportano:

1Riduzione�del�campo�visivo

2Riduzione�del�30-40%�delle�capacità�di�percezione�degli�stimoli�so-nori,�luminosi�e�uditivi�e�della�conseguente�capacità�di�reazione

COME�INFLUISCE�L’ALCOL�SULLA�CAPACITA’�DI�GUIDA?

0,4 grammi�di�alcol�ogni�100�ml�di�sangue�comportano:

1Un�pesante�rallentamento�della�capacità�di�vigilanza�ed�una�pessimaelaborazione�mentale

2Le�percezioni�ed�i�movimenti,�sono�impacciati.Le�manovre�risultano

essere�brusche�ed�eseguita�con�difficoltà�di�coordinazione

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 19

Una campagna nei locali siciliani contro l’abusodi alcol

tra gli under VENTICINQUE

Cinquemila cartelli nei locali siciliani per sensi-bilizzare i giovani dai 16 ai 25 anni sui danni del-l'abuso da alcol. Parte da Palermo la campagna disensibilizzazione "BEVO POCO, VIVO MEGLIO",promossa da Adoc Sicilia e da Inail Sicilia, e patro-cinata dalle associazioni dei commercianti e dei lo-cali pubblici, che prevede l'affissione di cartelliesposti, oltre che nei principali locali della "movida"palermitana, anche nei punti vendita e nellagrande distribuzione dei più famosi locali siciliani.

L'obiettivo dell'intesa, è promuovere iniziativeche favoriscano un consumo, assolutamente mo-derato, e comunque consapevole dell'alcol, tra igiovani under 25 siciliani, per responsabilizzarli asalvaguardare la propria salute, la sicurezza, pro-

pria e degli altri utenti della strada.

La risposta degli esercenti interessati all’accordo è stata piuttosto positiva: lagran parte dei commercianti si è detta favorevole a impegnarsi per lacampagna di divulgazione e per garantire il rispetto delle norme anti-alcol.

La campagna per invitare i giovani "al bere responsabile" deve cominciare giàdall’aperitivo.

Sarebbe molto utile se gli esercenti proponessero “soft drink” per evitare che iragazzi inizino a bere “pesante” già all'imbrunire. Vogliamo, inoltre, lanciare un ul-teriore allarme parlando anche di alcolici contraffatti (esiste anche questa perico-losa realtà) venduti in alcuni locali siciliani. Bevande alcoliche, a basso prezzo, chevengono soprattutto somministrate agli extracomunitari, i cui effetti deleteri sonoancora più catastrofici di quelli procurati dalle marche più note, come, purtroppo,la cronaca registra quasi giornalmente.

20

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 20

Si tratta, in ultima analisi, di bottiglie di alcolici dal valore economico moltobasso, ma con alti contenuti di alcol, dei quali spesso gli stessi esercizi commer-ciali, soprattutto le grandi discoteche, ignorerebbero la contraffazione. Per questo,a nostro parere, bisognerebbe incrementare i controlli da parte delle forze del-l’ordine e delle polizie comunali a salvaguardia della salute

STUDIO SULLA VELOCITA’ ECCESSIVA

La velocità è un obiettivo chiave del moderno design stradale, ma la velocitàd'impatto determina anche la severità del danno sia per gli occupanti del veicoloche per i pedoni.

Ormai è appurato che una riduzione della velocità di 5km/h determina una ri-duzione tendenziale del numero di morti pari al 25%.

Nella successiva tabella presentiamo il rapporto realizzato dal TRANSPORT RE-SEARCH LABORATORY:

In questo quadro generale ci sembra prioritario lavorare per dare “centralitàall’azione di costruzione di una nuova cultura della sicurezza stradale”,come affermato a gran voce anche dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale.

PROVVEDIMENTO: RIDUZIONE VELOCITA’ MEDIA DI 3 Km/h

ridurre�la�velocità�di�soli�3km/h�comporta:

1Riduzione di 5.000 morti all’anno!!!

2Riduzione�di�12.000�incidenti�l’anno.

3Risparmio�di�3.000.000�(tremilioni)�di�EURO.

21

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 21

ANALISI DELLE CAUSE E DEI COSTI NELLA MORTALITA’ STRADALE

Nel 2000 gli incidenti stradalihanno provocato nell’Unione Eu-ropea la morte di oltre 40.000persone, per non parlare deglioltre 1.800.000 feriti. La fascia dietà più colpita è quella dei 14-25anni, per la quale gli incidenti stra-dali rappresentano la primacausa di decesso.

Una persona su tre resterà ferita nel corso della sua vita in un incidente.

I costi diretti degli incidenti della circolazione sono pari a 45 miliardi di euro. Icosti indiretti (compresi i danni fisici e morali subiti dalle vittime e dalle loro fami-glie) sono 3-4 volte superiori. Si tratta di un importo annuo di 160 miliardi di EURO,equivalente al 2% del Prodotto Nazionale Lordo dell’Unione Europea.

Di seguito una tabella riassuntiva dell’incidenza sul territorio Italiano:

I mezzi finanziari consacrati alla lotta contro “L’INSICUREZZA STRADALE” nonsono commisurati alla portata di questa tragedia. E’ stato stimato che in tutti glistati dell’Unione Europea, del Regno Unito e della Svezia, il numero dei morti po-trebbe ridursi di 20.000 individui l’anno.

22

BILANCIO COSTO SOCIALE SUL TERRITORIO ITALIANO NEL2004

8.100 morti 170.000 ricoveri20.000 invalidi600.000 feritiL’incidente stradale è la principale causa di morte aldi sotto dei 40 anni.Costo sociale sopportato per incidenti stradali: circa30 milioni di Euro.

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 22

Sappiamo che la maggioranza degli incidenti stradali si verificano sulle stradeurbane, provinciali, regionali. Nelle nostre città si sono localizzati il 75% degli in-cidenti, ed il 50% delle vittime degli incidenti stradali sono conseguenza di com-portamenti di guida ad elevato rischio, come si evince nella seguente tabella:

Altra variabile fondamentale è l’ uso del casco su ciclomotore.

In base a circa 300.000 osservazioni effettuate dall’Istituto superiore di Sanità,si può dire che mentre in Italia prima della legge sull’uso obbligatorio del casco unutente su quattro portava il casco, dopo la legge circa nove utenti su dieci indos-sano il casco. L’uso del casco ha comprovato un fortissimo calo di feritigravi, invalidi e morti, come si evince nella tabella che riassume il laboratorio dibiostatistica dell’Istituto Superiore di Sanità.

23

VITTIME DA COMPORTAMENTO AD ELEVATO RISCHIO (ITALIA 2004) 

Velocità eccessiva ———> 33% degli incidenti mortali

Consumo di alcol e droghe ———> 10.000 decessi all’anno (25%del totale)

Mancato uso di cinture o casco ———> 7.000 decessi all’anno(17% del totale)

Veicolo non conforme alla sicurezza ———> 500 decessi l’anno(1% del totale)

Altre causeInsufficiente protezione interno abitacoloNon avere riposato a sufficienza, colpo di sonno

VARIABILE SANITARIA DOPO L’OBBLIGO DEL CASCO (2004)

Arrivi al pronto soccorso -40%Ricoveri per ferite lievi -20%Ricoveri in neurologia e neurochirurgia -80%Ricovero con prognosi riservata o grave -35%

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 23

NUMERO DI INCIDENTI NEL TERRITORIO SICILIANO

Di seguito una tabella che riassume il numero di incidenti avvenuti in Sicilia nel-l’arco del 2008. Interessante è la differenziazione tra le province, dove Catania puravendo un numero di incidenti inferiore a Palermo ha un numero superiore di morti.E’ possibile credere che il numero dei morti si poteva ridurre del 30%: sarebbebastato che ognuno di quei veicoli diminuisse la velocità di soli 5km/h.

Questo esempio mostra come a Catania, almeno 25 persone sarebbero ancoravive, a Palermo 10 ragazzi sarebbero ancora qui con noi. Studi dimostrano che lecittà maggiormente tentacolari, con vita notturna più intensa, più consumo di al-colici ed ancor peggio maggior consumo di droga, conduce facilmente acomportamenti irresponsabili. Pensateci bene prima di stringere amicizia conragazzi, ragazze, uomini o donne che fanno uso di droghe o alcolici. Queste so-stanze distruggono ogni capacità di pensiero e di equilibrio.

24

PROVINCE incidenti morti feriti morti0-29anni

mortida 65anni

feriti0-29anni

feritida 65

TRAPANI 1664 27 2532 6 11 1090 199

PALERMO 3544 75 5130 39 10 2482 255

MESSINA 1831 38 2832 12 11 1397 165

AGRIGENTO 777 39 1340 10 11 642 90

CALTANISSETTA 617 23 1010 8 4 531 75

ENNA 279 15 543 5 6 244 45

CATANIA 3186 95 4639 44 13 2214 266

RAGUSA 922 27 1440 13 6 667 94

SIRACUSA 1527 25 2402 7 9 907 174

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 24

IL RISCHIO: PERCHE’ SIAMO INCOSCIENTI ?

Il fenomeno degli incidenti sfugge a ogni tentazione riduzionista ed esige diimportanti interrogazioni sui nostri processi culturali.

Ad esempio non indossare le cinture di sicurezza non è un problema diinformazione, ma un più complesso atteggiamento culturale fatalistico, frutto diuna mentalità diffusa socialmente costruita che non ha alcuna consapevolezza.Parte di questa mancanza di conoscenza proviene dalla nozione di sicurezza e dirischio, nel lungo processo di INTERSCAMBIO valori da padre in figlio

Non c’è più sufficiente memoria del rischio e delle strategie di sopravvivenza tragenerazioni. Ogni generazione sembra infatti chiusa in se stessa, e nonriesce ad usufruire dell’esperienza dell’altra.

Il PATTO fondamentale, che in passato legava padri e figli si è par-zialmente ROTTO.

Un patto che era all’origine del processo sociale di costruzione degli schemicomportamentali, cognitivi ed affettivi di sicurezza e di rischio.

Ogni generazione, pur rifiutando il sistema divita e di valori della generazione precedente,aveva comunque a disposizione un orizzontementale con cui confrontarsi, disponeva, in altritermini, di chiari modelli identificatori che lenuove generazioni hanno solo in parte realizzato.

I nuovi adolescenti, non desiderano più con-quistare il mondo dei loro genitori. Di conse-guenza tradiscono continuamente le aspettativegenitoriali, per orientarsi verso nuovi mondi cul-turali ed esistenziali, che non hanno alcun puntodi contatto con quello della generazione prece-dente.

25

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 25

I genitori, alla fine demotivati, hanno iniziato a delegare il compito della tra-smissione culturale ad una serie di agenzie educative (scuola, circoli, palestre,agenzie educative parallele), affidando loro una missione impossibile: sostituirlinella relazione con i figli per trasmettere il sistema di valori di appartenenza. Cosìgli insegnanti devono risolvere il pesante incarico di raggiungere i gio-vani con strumenti di comunicazione ormai obsoleti. Strumenti meno effi-caci dei nuovi economici sistemi di trasmissione: INTERNET ed i MASS MEDIA.

I (cattivi) comportamenti stradali, di una parte comunque consistente della po-polazione giovanile, non sono altro che il riflesso di tali mutate condizioni di tra-smissione dei patrimoni socio-culturali tra generazioni. Siamo quindi ancora piùconvinti che occorre operare sinergie sociali avanzate. Il presente progetto, è soloparte del processo sinergico auspicato che occorre integrare. Tuttavia dal contattodiretto con i giovani in occasione degli incontri nelle scuole, dalla distribuzionedella presente pubblicazione, dal dvd-rom che verrà distribuito, dal lavoro dei no-stri operatori agli sportelli, dai contatti che registreremo sul nostro sito internet,siamo certi di potere contribuire ad incrementare il livello di conoscenza dei gio-vani.

Salvare anche una sola vita umana E’ il nostro reale obiettivo.

26

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 26

Parte 2

CONSIGLI E NORME DI

LEGGE

27

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 27

Il decalogo salvavita

1. In auto: Prima di mettere in moto allaccia la cinturadi sicurezza. Ricordati che tutti i passeggeri, anchequelli posteriori, devono allacciare le cinture.In moto: Metti il casco ed allaccialo. Un casco non al-lacciato è come non averlo.

2. Alcool: o bevi o guidi! Se hai bevuto fai guidare untuo amico che, per scelta precedente, non lo ha fattoproprio per riportarvi a casa sani e salvi.

3. Droghe: le droghe alterano gravemente le condizionipsico-fisiche di chi li assume. Gli effetti su chi guidapossono essere mortali per se e per gli altri.

4. Velocità: più corri più rischi. La velocità è la causaprincipale degli incidenti stradali. Ricordati i limiti con-sentiti: 50 Km/h in città, 90 Km/h sulle strade extraur-bane, 130 Km/h in autostrada.

5. La distanza: mantenere la distanza di sicurezza conchi ti precede può salvarti la vita. Ricordati che a 90Km/h per fermarti occorrono 60 metri. A 130 ben 110metri.

28

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 28

6. Non distrarti: Concentrati sulla guida e non su ciòche accade dentro l’auto. Fumare, regolare la radio,prendere un oggetto caduto può distrarti dalla guidaper quella frazione di secondo sufficiente a perdere ilcontrollo dell’auto.

7. Il telefonino: E’ vietato usare il telefonino mentre siguida. Se proprio devi usarlo fermati in una zona di si-curezza e fai presto.

8. La pioggia, la neve, il ghiaccio, il buio: sono tuttecondizioni che riducono notevolmente la sicurezza nellaguida perché aumentano i pericoli. In queste condizioniriduci la velocità!

9. Codice della strada: rispetta sempre i segnali stra-dali ed i cartelli indicatori. Usa particolare prudenza edattenzione ai segnali di pericolo (stop, semafori, velo-cità, attraversamenti pedonali, corsie d’emergenzaetc.).

10. Comportamenti: la strada è di tutti, se vuoi es-sere rispettato… comincia tu!

29

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 29

Novita’ sul Nuovo Codice della Strada

Il Senato ha approvato definitivamente il decreto legge che reca dispo-sizioni urgenti che modificano il codice della strada al fine di incrementarei livelli di sicurezza nella circolazione. La nuova legge sulla sicurezza stra-dale copre decine di aspetti; ecco in sintesi alcuni dei punti più importantiche sono stati approvati:

Neopatentati. I titolari di patente B non potranno, per il primo anno, guidare auto con

rapporto potenza/peso, riferito alla tara, superiore a 50 kw/t. Questa di-sposizione si applica solo alle patenti rilasciate a partire dal 180° giornosuccessivo alla data di entrata in vigore della Legge. Resta in piedi l'altralimitazione per i neopatentati: nei primi tre anni di conseguimento dellapatente, c'è il divieto di superare i 90 km/h sulle strade extraurbane prin-cipali e i 100 km/h in autostrada. Ora, però, la sanzione è di 148 euro, piùla sospensione della patente, compresa tra 2 e 8 mesi.

Velocità. Le postazioni di controllo della velocità (autovelox), fisse e mobili, tranne

quelle per il rilevamento dinamico (sulle auto), devono essere ben visibili esegnalate con cartelli o dispositivi di segnalazione luminosi.

Vediamo le multe. - Decurtazione di 5 punti per chi supera di 10 km/h ma non oltre 40 km/h

i limiti di velocità (invariata la sanzione di 148 euro); - Chi supera di oltre 40 km/h ma di non oltre 60 km/h i limiti massimi di

velocità viene punito con la sanzione di 370 euro, la decurtazione didieci punti, la sospensione della patente da uno a tre mesi e l'inibizionealla guida del veicolo dalle 22 alle 7 del mattino nei tre mesi succes-sivi alla restituzione della patente.

- Chi supera di oltre 60 km/h i limiti di velocità verrà punito con unamulta di 500 euro, la decurtazione di 10 punti e la sospensione dellapatente di guida da 6 a 12 mesi.

30

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 30

Guida in stato di ebbrezza.Se il tasso alcolemico accertato è:- superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro, l'ammenda è

di 500 euro; in più, c'è la sospensione della patente da tre a sei mesi;- oltre 0,8 e non superiore a 1,5 grammi: 800 euro, e sospensione della

patente da sei mesi a un anno, più l'arresto fino a 3 mesi;- oltre 1,5 grammi, 1.500 euro, sospensione della patente da uno a due

anni, arresto fino a 6 mesi. Depenalizzato il rifiuto di sottoporsi all'ac-certamento del tasso alcolemico, per il quale è prevista la sanzioneamministrativa di 2.500 euro.

Se la violazione è commessa in occasione di un incidente stradale, lasanzione è di 3mila euro.

Sosta col motore acceso. Vietato tenere acceso il motore per mantenere in funzione il "clima" du-

rante la sosta o la fermata del veicolo. Il mancato rispetto di questa normaprevede una multa di 200 euro.

31

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 31

Cellulare.Passa da 70 a 148 euro la multa per chi usa, durante la marcia, il cellu-

lare senza auricolare né “vivavoce”. Viene introdotta la sospensione dellapatente da uno a tre mesi nel caso in cui si commetta la stessa violazionenell'arco di un biennio.

Invariata la decurtazione di punteggio prevista, 5 punti.

Notte. Chi, dopo le 20 eprima delle 7 delmattino, commettegravi infrazioni è pu-nito con una multaaggiuntiva di 200euro. Il ricavato diquesta disposizionefinirà nel "Fondocontro l'incidentalitànotturna".

32

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 32

Parte 3

33

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 33

IL SOCCORSO STRADALE

Il Codice della Strada prevede l'ob-bligo di prestare soccorso in caso diincidente stradale con feriti, stabilendouna sanzione per chi non ottempera; chipresta soccorso, non è soggetto all'arre-sto in flagranza, cioè sul posto immedia-tamente dopo.

L'obbligo di soccorso riguarda, se-condo il codice penale, non solo chi è inqualche modo "coinvolto" nell'incidente,ma anche chi si trova a passare più tardied ha la chiara percezione dell'esistenzadi feriti.

Il "soccorso" richiesto dalla legge sisviluppa in più fasi, ognuna delle quali diper sé già realizza il soccorso, cioè rea-lizza il fine di salvare vite umane o almenoridurre il danno.

Sul luogo dell'incidente, le azioni da svolgere sono le seguenti:

• Mettere in sicurezza, cioè segnalare agli altri veicoli sopraggiungenti l'esi-stenza dell'incidente e dell'ostacolo sulla carreggiata.

• Valutare sommariamente la gravità dell'incidente, cioè stabilire approssima-tivamente il numero dei feriti e la gravità delle lesioni.

• Informare i servizi di soccorso, fornendo elementi il più possibile precisi sulluogo dell'incidente, tipo di veicoli coinvolti, numero di persone ferite, gravitàdelle lesioni, se i feriti sono bloccati all'interno del veicolo.

• Prestare soccorso, nei limiti delle proprie capacità e della prudenza. Alcune le-sioni necessitano di manovre od operazioni che è vivamente consigliabile la-sciare a specialisti, altre possono essere affrontate anche da inesperti, masempre con prudenza, calma e continua valutazione della situazione.

34

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 34

La "gravità" che interessa è quella che costituisce "minaccia per la vita". Nonbisogna lasciarsi ingannare dalla "quantità di sangue" presente sulla scena dell'in-cidente.

Vi sono lesioni interne anche gravissime che quasi non rilasciano sangue al-l'esterno; altre, di moderata gravità - quali le lesioni al volto o agli arti - che pro-ducono emissioni molto "visibili" ma non sono "gravi" nel senso che interessa.

In generale, per il fine che qui interessa, può essere considerato "molto grave"un ferito che:

• Sia privo di conoscenza; • Sia stato sbalzato fuori dal veicolo o dal motociclo; • Abbia violentemente urtato il volante o il cruscotto senza avere la cintura di

sicurezza (la gravità dell'urto può essere dedotta anche dai danni al veicolo); • Sia schiacciato da un peso, infilzato da un oggetto (questa circostanza deve

essere segnalata all'operatore telefonico);• Abbia una posizione del tronco o della testa così innaturale da far sospettare

una lesione vertebrale; • Se si tratta di un bambino, anche al di fuori delle ipotesi precedenti, se abbia

segni di emorragia consistenti. All’opposto, possono essere considerate "leggere" o "moderate" le lesioni

consistenti in: • Abrasioni, escoriazioni, contusioni, lacerazioni; • Fratture di naso, denti, dita.

35

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.06 Pagina 35

Quando intervenire direttamente

In tutte le lesioni sopra indicate come "gravi" è meglio attendere l'arrivo di soc-corsi specializzati piuttosto che tentare manovre rischiose (tipo l'estrazionedel ferito dall'abitacolo, l'estrazione del casco, massaggi cardiaci sul posto ecc.)che potrebbero procurare lesioni vertebrali irreversibili o emorragie interne inarre-stabili. Solo in caso di incendio in atto o in imminente pericolo tale cautela può es-sere superata dalla necessità di allontanare il ferito. In questo caso, occorre agiresenza "strattonare", "tirare" o "piegare", soprattutto a livello di colonna verte-brale. Negli altri casi, è possibile intervenire ad esempio tamponando emorragieesterne. La riduzione ed immobilizzazione di fratture di arti può essere tentata solose si hanno sufficienti conoscenze ed esperienze.

Ecco alcuni consigli per un intervento d’emergenza efficace.* Mantenete la calma, valutate oggettivamente la situazione, proteggete i fe-

riti e voi stessi da ulteriori incidenti, fornite informazioni precise agli opera-tori del soccorso.

* La prima cosa da fare nel soccorrere i feriti è stilare una scala di priorità, cioèsoccorrere prima chi ne ha più bisogno. Una suddivisione può esser fatta intale modo:

Priorità altissima: • Asfissia; • Coma e grave stato di shock; • Arresto cardio-circolatorio; • Estese emorragie arteriose. Urgenza primaria:• Gravi ustioni; • Membra sfracellate; • Traumi del tronco. Urgenza secondaria: • Fratture alla colonna vertebrale; • Fratture esposte; • Ferite. Bassa priorità: • Ustioni superficiali; • Fratture non esposte; • Escoriazioni, contusioni e ferite leggere.

36

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.07 Pagina 36

Potete notare come urgente non sia sempre sinonimo di grave; ad esempiouna frattura alla colonna vertebrale è una situazione gravissima ma nonurgentissima: in tal caso l'unica cose da fare è non far muovere assolutamentel'infortunato ed aspettare i soccorsi di personale qualificato.

Al contrario una PRIORITA’ ALTISSIMA, qual’è l'asfissia, non è detto che siagrave se trattata immediatamente. Se non viene trattata da subito, portaad una veloce morte.

DISTINGUERE I CASI...Ci sono delle situazioni che potrebbero apparirci molto simili, quali l'arresto car-

dio-respiratorio rispetto ad un semplice svenimento. Mentre il primo caso è estre-mamente urgente il secondo lo è molto meno.

Come fare allora a distinguerli?

1. Occorre verificare immediata-mente la presenza del respiro met-tendo una mano sull'addome oppuremettendo un orecchio sulla boccadell'infortunato. 2. Verificare la presenza del battitocardiaco. In caso di mancanza delbattito cardiaco si rende necessarioeffettuare immediatamente il mas-saggio cardiaco.

Massaggio cardiaco:• Mettere il ferito su una superficie dura, come per esempio l'asfalto; • Slacciare eventuali vestiti stringenti quali cravatta, cinture, camicie; • Appoggiare entrambe le palme della mano sullo sterno dell'infortunato; • Praticare delle contrazioni alla frequenza di circa 80 al minuto; • Fermarsi solo quando il cuore riprende a battere da solo.

37

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.07 Pagina 37

Contestualmente al massaggio cardiaco si rende SEMPRE necessaria la respi-razione artificiale: in tal caso occorre praticare 15 contrazioni intervallate da unpaio di insufflate. Inutile dire, forse, che è meglio praticare queste tecniche in duepersone, poiché richiedono un certo sforzo fisico.

Respirazione Arificiale:Tale tecnica consiste

nel mandare aria dainostri polmoni a quellidel ferito. Esistono duemetodi per effettuarla:bocca-bocca; bocca-naso.

In entrambe le mo-dalità l'infortunato dovràesser posto sullaschiena, con un indu-mento arrotolato sotto

le spalle in modo da iperstendere la testa (questa manovra non deve essere as-solutamente fatta nel caso di probabili danni alla colonna vertebrale), evitandocosì che la lingua possa ostruire le vie respiratorie se sono presenti indumentistretti occorre slacciarli.

Nella respirazione bocca a bocca occorre:• Innanzitutto pulire la bocca da eventuali ostruzioni (terra, protesi); • Chiudere il naso al ferito per evitare che l'aria invece di andare nei polmoni

esca dal naso; • Respirare a fondo, e facendo aderire le labbra insufflare aria guardando che

il torace si sollevi; • Controllare che il torace si riabbassi; • Inspirare e ripetere l'operazione ad un ritmo di una fase ogni 3-4 secondi. • Fermarsi solo quando l'infortunato tenda a respirare spontaneamente.

La respirazione bocca-naso è molto simile; essa viene praticata quando l'infor-tunato presenta problemi alla mandibola o altri impedimenti che ci negano la pos-sibilità di praticare la respirazione bocca-bocca. Ricordiamoci anche in questo casodi mantenere la bocca del ferito chiusa per evitare che l'aria esca senza fluire neipolmoni.

38

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.07 Pagina 38

Emorragie:A seconda del tipo di ferita le emorragie possono essere di tipo interno od

esterno.

Un'emorragia di tipo interno si riconosce da vari parametri: pallore, agitazioneintensa, respiro rapido, ronzio alle orecchie e sete intensa (questo soprattutto è unindice abbastanza preciso della presenza o meno di emorragie: se dopo un inci-dente stradale un infortunato chiede insistentemente da bere, è molto probabilela presenza di emorragia).

In tale situazione occorre mettere l'infortunato in posizione anti-shock (con ipiedi sollevati) e trasportarlo immediatamente in ospedale.

Le emorragie esterne sono invece molto più visibili e sono distinte in emorra-gie venose (se interessano le vene; le riconosciamo dal colore scuro del sangue edall'uscita costante dello stesso) ed emorragie arteriose (viceversa, il sangue è diun colore rosso vivo ed esce a fiotti.)

Se ci trovassimo davanti ad un emorragia venosa, la nostra preoccupazionesarà quella di tamponare la ferita con garza o panno sterile porre la parte infortu-nata più in alto del corpo in modo da rallentare l’uscita del sangue.

Non dobbiamo medicare né cercare di riavvicinare le ferite. Se sono però spor-che di terra possiamo lavarle con acqua per evitare una possibile infezione.

Queste ultime raccomandazioni valgono ancor di più per le emorragie arteriose,che per loro natura sono più pericolose in quanto il sangue esce a pressioni piùalte.

In tali evenienze dobbiamo cercare di bloccare la fuoriuscita del sangue sfrut-tando due tecniche:

• Compressione locale: consiste nel tamponare la ferita con panno sterile; • Compressione a distanza che consiste nel premere l'arteria a monte della fe-

rita in modo da diminuire l'afflusso del sangue.

39

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.07 Pagina 39

A volte può esser utilizzato il laccio emostatico, cioè un laccio (o una cinghia)che va legato solo agli arti con un solo osso (sul braccio e sulla gamba) a montedella ferita per interrompere il flusso del sangue proveniente dal cuore. Esso puòesser di stoffa (preferibile) o di gomma. Mai utilizzare lacci che possano ledere lecarni (fili elettrici, spaghi ad esempio).

L'uso del laccio può esser pericoloso in quanto blocca completamente la cir-colazione del sangue. Occorre quindi utilizzarlo solo quando realmente necessario(ad esempio per membra sfracellate, o quando vi siano troppi feriti da assistere).

Stato di incoscienza (sincope e coma):La perdita di coscienza è la scomparsa della cognizione di se stessi e dell’am-

biente esterno. L’infortunato in tale situazione non riesce a rispondere a domandesemplici, e nei casi più gravi, non reagisce a stimoli esterni, quali il pizzicamento.Il caso più grave di incoscienza può portare al coma. Nel caso di incoscienza iltrattamento da adottare consiste nel controllare la presenza di battito erespiro: nel caso essi manchino bisogna provvedere assolutamente in modo tem-pestivo; slacciare eventuali indumenti stretti (cravatta, cintura, camicia) e fare inmodo che sia trasportato immediatamente in ospedale. In tutti questi casi la nos-tra premura è quella di chiamare immediatamente, subito dopo i primi interventivitali, l’assistenza sanitaria.

Stato di shock:Questa condizione è una delle più diffuse in caso di incidente in quanto essa può

esser dovuta a varie cause: paura, forte emozione, dolore intenso...

Lo stato di shock può esser notato da semplici osservazioni: chi sta per svenireassume un colorito pallido, ha sudore freddo alla fronte ed il cuore che batte piùveloce e con battiti più deboli.

Se siamo sicuri che l'infortunato non abbia subito altri danni, potremmo met-terlo nella cosiddetta posizione "anti-shock", cioè sdraiato supino con le gambeverso l'alto, in modo da mandare più sangue al cervello.

E' utile, per evitare che il corpo si raffreddi, coprirlo con un eventuale giubbottoo altro indumento.

40

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.07 Pagina 40

Ustioni:Le ustioni si distinguono in pericolosità in base a due fattori: il grado e l'esten-

sione. Per grado si intende la profondità dell'ustione:

• Un’ ustione di primo grado è una semplice scottatura, • Una di secondo grado è un’ ustione con comparsa di bolle d'acqua e forte do-

lore; • Una di terzo invece si nota dalla profondità della stessa, da pelle necrotizzata

e da assenza del dolore per via della bruciatura del tessuto nervoso.

Nel caso ci imbattessimo in feriti ustionati, dobbiamo prima di tutto ovvia-mente spegnere eventuali fiamme ancora vive. Nel caso di ustioni molto estese ocomunque con grado superiore al secondo dobbiamo allertare immediatamente ilpronto soccorso; nell'attesa NON dobbiamo assolutamente usare pomate o un-guenti sulle ferite.

La cose migliori da fare sono: coprire le ustioni con panno quanto più possibilepulito e sterile, non strappare panni di vestito eventualmente rimasto attaccatoalla pelle, in caso di ustioni agli arti possiamo farli immergere in acqua per alleviareun po' il dolore.

Fratture:Una frattura si riconosce dall'effetto che provoca sulla persona: causa defor-

mazione della parte interessata con probabile rigonfiamento e dolore molto acuto.Il nostro compito in tale situazione è cercare di non far fare alcun movimento allaparte ferita. Pertanto molte volte è necessario fasciare o comunque immobilizzarela parte fratturata con stecche o altro materiale rigido se le fratture riguardano gliarti, con una camicia o materiale simile, se la parte infortunata è la spalla, avendocura di bloccarla aderente al torace.

Ricordiamoci inoltre di coprire eventuali ferite in corrispondenza di frattureesposte (cioè con ossa che sporgono dalla pelle) con materiale quanto più possi-bile sterile e non disinfettiamo assolutamente.

Altra precauzione da adottare in caso di fratture è quella di prevenire l'eventualestato di shock causato dal forte dolore e quindi cerchiamo di mettere l'infortunatocon i piedi verso l'alto (posizione anti-shock).

41

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.07 Pagina 41

Frattura della colonna vertebrale:La frattura della colonna vertebrale è la frattura più grave possibile, in quanto

potrebbe portare a lesioni del midollo spinale con conseguenti possibili rischi diparalisi della parte inferiore del corpo fino alla stessa lesione. In tale evenienza ilsoccorritore deve evitare assolutamente di muovere o far muovere l'infortunato,cercando comunque di mantenere la linea testa-collo-tronco il più possibile diritta.Nostro compito quindi è quello di tranquillizzare il ferito, di bloccare qualsiasi ten-tativo di spostamento attendendo l'arrivo dei soccorsi qualificati. Nel caso di in-fortunato incosciente nostra premura sarà quella di controllare la sua respirazionee il suo battito ricordando sempre di non spostarlo assolutamente e di non farglifare movimenti della testa o del busto.

Ferite agli occhi: In caso di corpo estraneo presente nell'occhio (ad esempio un moscerino) po-

tremmo estrarlo utilizzando un fazzoletto. Se invece il corpo si è addentrato nellacornea, non va assolutamente tolto, e la nostra premura sarà quella di portare ilprima possibile l'infortunato al pronto soccorso.

Quando l'occhio è investito da sostanze chimiche esso va lavato sotto abbon-dante acqua corrente, dopodiché dovremmo bendarlo e portare il ferito in ospe-dale. Una importante eccezione a tale condizione riguarda la calce, che dovràessere tolta il primo possibile senza utilizzare acqua.

Trasporto dell’infortunato:Il trasporto di eventuali infortunati è un'operazione da far fare a persone

esperte. Se non è possibile in nessun modo l'intervento dell'ambulanza o dell'eli-cottero di soccorso o se siamo certi che l'urgenza sia elevatissima, dovremmo es-sere noi ad occuparcene, ricordando sempre dei possibili rischi a cui andremoincontro. Dobbiamo però di distinguere tra urgenza e gravità dell'incidente: unaeventuale lesione alla colonna vertebrale è una situazione molto grave ma con ur-genza abbastanza bassa: in tale situazione non dobbiamo assolutamente spostarel'infortunato attendendo l'arrivo di soccorritori più esperti. A volte il trasportocon mezzi propri si rende indispensabile: stiamo attenti alla guida e ade-guiamola all'urgenza delle ferite. Non è assolutamente necessario gui-dare con imprudenza se non ci sono urgenze; anzi cerchiamo di adottareuna guida fluida e regolare, soprattutto se trasportiamo persone con fratture cer-chiamo di evitare scossoni dovuti ad una guida sportiva. E' importante comunquefar notare che interventi maldestri o non necessari che comportino danni a chi liha subiti possono essere soggetti alle pene previste dal codice penale (artt. 589-590).

42

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.07 Pagina 42

Chiamare i soccorsi

L’allerta dei mezzi di soccorso è un’operazione da fare il più presto possibile. Perquanto noi possiamo esser esperti l’aiuto di personale specialistico e di apparec-chiature apposite può esser fondamentale. Per tale motivo la chiamata degli stessideve esser immediata e soprattutto chiara.

I numeri da chiamare sono:113 (Polizia),112 (Carabinieri),118 (Emergenza sanitaria).

Si ricorda che tali numeri possono esser composti da qualsiasi telefono, anchei cellulari e anche se quest’ultimi sono “a credito zero”. Cerchiamo di spiegare alpersonale che ci risponde il luogo e gli effetti dell’incidente.

Una chiamata tipo potrebbe esser questa:

43

Operatore Soccorritore

Salve... Salve, sono Giovanni Bianchi

Mi dica... C’è un incidente stradale tra due vei-coli.

Dov’è successo? In via Roma, all’altezza dell’incrociocon via Cavour, vicino all’azienda“Rossi”.

Quando è successo? Alle due di questa notte, circa 10 mi-nuti fa

Ci sono feriti? Sì, ce ne sono 2 di cui uno in stato diincoscienza e uno ustionato in formaleggera.

Ha altre informazioni? Sì, da un veicolo stanno fuoriuscendodei liquidi di colore chiaro.

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.07 Pagina 43

Restiamo al telefono fino a quando l'operatore ci conferma di aver avuto tuttele informazioni di cui aveva bisogno. Ricordiamo di esser chiari e calmi e cerchiamodi dare tutte le informazioni utili per permettere ai soccorsi di intervenire in modocorretto.

Sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali sono presenti delle co-lonnine per la richiesta di soccorso.

Di solito esse sono poste a circa 2 km didistanza una dall'altra: per sapere qual èla più vicina a noi possiamo controllaresulla corsia di emergenza le eventuali in-dicazioni presenti (qui a fianco ci sono duepossibili esempi).

Tali colonnine di solito hanno almeno duepulsanti:

uno per la richiesta di soccorso medico(rappresentato da una croce rossa susfondo bianco).

uno per la richiesta di assistenza stra-dale (normalmente rappresentato da unachiave inglese). Per richiedere l'interventoche ci serve basta spingere il pulsante cor-rispondente ed attendere che si accendala luce verde di conferma o, in altri mo-delli, attendere la voce di conferma.

Una volta effettuata la chiamata conviene attendere presso la colonnina di soc-corso per permettere ai mezzi di soccorso di trovarci con facilità.

44

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.07 Pagina 44

NOTE

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

45

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.07 Pagina 45

SOMMARIO

Prefazione di Mauro Marangoni . . . . . . . . . . . . . . . . . 6Introduzione di Luigi Ciotta . . . . . . . . . . . . . . 7Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

Parte 1: Il problema della sicurezza stradalePsicologia ed etica . . . . . . . . . . . . . . 14Aspetto sociale ed economico . . . . . . . . . . . . . . 18La campagna contro l’abuso di alcol nei locali siciliani . . . . . 20Studio sulla velocità eccessiva . . . . . . . . . . . . . . 21Analisi delle cause e dei costi della mortalità stradale . . . . . . . . 22Numero di incidenti nel territorio siciliano . . . . . . . . . 24Il rischio: perché siamo incoscienti? . . . . . . . . . . . . . . 25

Parte 2: Consigli e norme di leggeIl decalogo salvavita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28Novità sul nuovo codice della strada . . . . . . . . . . . . 30

Parte 3: Piccole nozioni di pronto soccorso stradale Il soccorso stradale . . . . . . . . . . . . . . . . . 34Quando intervenire direttamente . . . . . . . . . . . . . . . . . 36Distinguere i casi (emorragie, ustioni, fratture, coma, etc.) . . . . . . 37Chiamare i soccorsi . . . . . . . . . . . . . . . 43

46

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.07 Pagina 46

47

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.07 Pagina 47

ADOC SICILIA

Istituto Nazionale perl'Assicurazione contro gli Infortuni

sul Lavoro

Direzione Regionale Sicilia

Sicurezza stradale 2010 versione 8_Layout 4 01/05/2010 13.07 Pagina 48