Siamo Medio Cudeyo

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SIAMO

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Pubblicazione per la promozione del turismo in Medio Cudeyo (Cantabria, Spagna)

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Macchinari del Ingenio Rosario (1885)

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inserita in un contesto di qualità, sia per quanto riguarda l’ambiente e le risorse, che per i servizi di cui usufruisce la località.

Lo sfruttamento delle acque della sorgente di Fuencaliente prevede un vasto programma di attività: imbottigliamento dell’acqua, trattamento di problemi fisici, tempo libero. L’acqua, nella concezione mitologica dell’universo, è un elemento produttivo, creatore e fecondo, e proprio a Medio Cudeyo è diventata la colonna vertebrale delle prime iniziative legate al turismo.

La tradizione delle terme di Solares risale al Settecento e l’esistenza di uno stabilimento termale per il trattamento delle malattie gastrointestinali e nervose è riportata nel Catasto di Ensenada già nel 1753. La prima casa di bagni pubblici fu inaugurata nel 1827 e successivamente ampliata con

La vocazione turistica del municipio di Medio Cudeyo è strettamente legata alle terme di Solares, infatti il paese si è sviluppato proprio grazie allo sfruttamento delle acque minerali.

La risorsa turistica che traina l’economia del municipio di Medio Cudeyo sono proprio le terme, la cui capacità di attrarre i visitatori giustifica l’orientamento verso il turismo termale di tutta la zona. Seguendo l’andamento del mercato del turismo legato alla salute, il municipio deve sfruttare l’immagine di città termale,

Terme di Solares

Ponte di Ánaz

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Acqua

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Bacino di Heras

Fiume Miera

otto bagni ed una galleria coperta con una fonte, oltre ad un viale alberato per il passeggio.

Non mancava un albergo per ospitare i pazienti, a cui seguì l’allestimento di locande, pensioni e alberghi familiari.

Alla fine dell’Ottocento l’architetto Carlos Velasco ristrutturò gli impianti dello stabilimento termale per adeguarli ai nuovi gusti, più lussuosi ed elitari. Venne perciò costruita una galleria di bagni in stile neo-moresco ed orientaleggiante, seguendo il modello di altri stabilimenti termali come quello di Biarritz in Francia. Nel 1902 venne inaugurato il Grand Hotel Balneario di Solares, un edificio opera dell’architetto

Lavín Casalís in cui spiccano gli elementi liberty e storici, come le grandi finestre del piano terra, gli stucchi delle facciate, le bugne e le merlature che ornano l’esterno. Oltre allo stabilimento termale e all’albergo, spicca un parco alberato con l’immancabile chiosco circolare, uno spazio magnifico per passeggiare tranquillamente nei giardini.

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Acqua

Terme di Solares Lavanderia del Cubón-Sobremazas

Le terme di Solares raggiunsero il massimo splendore alla fine dell’Ottocento e all’inizio del Novecento, con l’arrivo di clienti che non necessariamente avevano bisogno di trattare problemi fisici, ma per i quali gli stabilimenti termali erano luoghi di villeggiatura e di svago, insomma l’embrione del cosiddetto turismo termale. Le terme di Solares diventano così lo stabilimento termale di maggior spicco della Cantabria ed uno dei principali del nord della penisola iberica, la cui attività proseguì fino al 1976.

Dopo una completa ristrutturazione, nel 2006 è stato inaugurato l’Hotel Balneario di Solares, che rappresenta un’offerta alberghiera del settore termale contraddistinta dall’eleganza e dal comfort.

Terme di Solares

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Vista di Hermosa

Le risorse naturali del municipio presentano notevoli valori ecologici e paesaggistici. Infatti il paesaggio è sovrastato dal massiccio di Peña Cabarga, una formazione di roccia calcarea in cui spiccano i fenomeni carsici e la vegetazione di lecci e di eucalipti. Peña Cabarga è lo sfondo perfetto della Baia di Santander ed il belvedere da cui si possono contemplare magnifiche viste della zona costiera della Cantabria.

Il resto del territorio è il risultato dell’interazione tra le varietà vegetali autoctone (soprattutto boschi di querce)

e l’azione dell’uomo, che ha alterato le zone più produttive in pascoli e prati, ed ha creato centri urbani ed industriali che hanno mutato definitivamente l’ambiente naturale trasformandolo in un ambiente nettamente urbano.

Il paesaggio è contraddistinto dal massiccio calcareo di Peña Cabarga, che conferisce un’immagine peculiare alla zona. Oltre a questo massiccio, altre risorse naturali del municipio di Medio Cudeyo sono la sorgente del ruscello Cubón, in cui sono conservati i resti dell’antico treno che trasportava il minerale dalle miniere; le maremme di Solía e San Salvador, che rappresentano un sito ideale per osservare gli uccelli; il Pico Castillo, sulla cui vetta sono conservati i reperti di un sito archeologico medievale, dichiarato Bene di interesse culturale nel 2002; il bacino di Heras, originariamente usato per lavare il

Paesaggio di Heras

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Terra

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Paesaggio di Praderas Parco della Regata-Ceceñas

minerale estratto dalle miniere; le rive dei fiumi Pámanes e Miera, catalogate come Luoghi di Interesse Comunitario (LIC); e la tenuta del Marchese di Valdecilla, recentemente acquistata dal Comune e in cui sono conservati esemplari di roveri, querce americane, magnolie, cedri atlantici, palme, tigli, lecci, sorbi, allori ed eucalipti.

Nel municipio si possono individuare tre grandi zone che a loro volta rappresentano tre grandi sottoassiemi di vegetazione: Peña Cabarga; Zona Nord, tra Peña Cabarga e la ría di Solía e di San Salvador; e Zona Sud, tra Cabarga e il confine del municipio.

Il massiccio di Peña Cabarga è caratterizzato da un substrato di tipo calcareo sul quale sono stati effettuati rimboschimenti successivi di eucalipti. Nelle zone più umide e in cui il terreno

è di migliore qualità si possono ancora osservare i roveri, un tempo predominanti, insieme a noccioli, biancospini, frassini, betulle, castagni, aceri, in piccole formazioni, o spesso isolati. Sono anche presenti ligustri, prugnoli, sambuchi, more selvatiche, rose canine, e liane e rampicanti, come il tamaro e il caprifoglio.

Nella zona nord predominano i prati ed i pascoli. Le pendici presentano terreni fertili, grazie alla buona disponibilità d’acqua, e boschetti di alberi frondosi molto interessanti. Qui l’eucalipto cede il posto al querceto, con una grande varietà di alberi e di arbusti, resti dell’antica vegetazione e di coltivazioni abbandonate. La ría di San Salvador, con il suo paesaggio di maremma e di palude, è uno spazio soggetto alle maree, con una notevole salinità, importante per la considerevole biodiversità che ospita, soprattutto di uccelli e di invertebrati.

TerraSIAMO

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Maremma di Solía-San Salvador

Antico Percorso della Ferrovia - San Vitores

Spicca anche il boschetto che si sviluppa lungo la riva dei fiumi Pámanes e Miera, che in alcuni punti sembra formare una vera e propria galleria verde. Si tratta di specie legate ai corsi d’acqua, agli stagni e alle pianure fertili dei fiumi, ecc.

Il bacino di Heras-Sobremazas è il più importante della zona. È circondato dal cosiddetto corridoio del ruscello Cubón e conserva una maggiore diversità rispetto ad altre zone vicine. Tuttavia, le rive nelle immediate vicinanze del bacino non sono in grado di conservare una vegetazione propria, a causa della notevole pendenza del terreno che impedisce la crescita dell’erba e degli arbusti tipici di questo habitat, il che si ripercuote direttamente sull’insediamento stabile dell’avifauna in questo luogo.

Tutte queste risorse naturali e paesaggistiche si possono contemplare grazie ai vari itinerari che solcano il municipio e che lungo il percorso consentono anche di ammirare il patrimonio culturale della zona. Si possono perciò seguire gli itinerari lungo le rive del fiume Miera, la Sierra Hermosa, il tracciato del treno che trasportava il minerale dalle miniere, il ruscello Cubón, la Peña Cabarga, il Cammino di Santiago e le maremme. Esiste anche un itinerario che collega le dieci località che formano il municipio, con un percorso di 22,5 Km. Tutti questi itinerari si possono percorrere senza difficoltà e consentono di svolgere varie attività, quali ad esempio la fotografia, la contemplazione del paesaggio, il birdwatching, la pesca e la speleologia o la botanica.

TerraSIAMO

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Nel XII secolo venne creato il cosiddetto “Alfoz de Cudio”, una sorta di raggruppamento di comuni con carattere di organizzazione amministrativa. Alla fine del Trecento questo “Alfoz” si trasformò nella Giunta di Cudeyo, costituita da ventisette paesi raggruppati in tre zone (La Marina, Enmedio e Allendelagua). Il Comune di Medio Cudeyo è sorto nel 1814 dalla separazione di alcuni comuni che formavano la Giunta di Cudeyo.

La lunga storia di Medio Cudeyo è testimoniata dai siti archeologici, tra i quali spiccano il Castro di Castilnegro (I secolo a.C.) e il Pico Castillo (VII-XI secolo), fino ai primi decenni del Novecento, in cui vennero costruite le cosiddette “Case degli Indiani”, cioè degli emigranti arricchitisi in America, molto diffuse nei paesi di questo municipio.

Tra le chiese di Medio Cudeyo spicca quella di Santa María de Cudeyo, patrona

La storia di Medio Cudeyo risale alla cosiddetta “Merindad” di Trasmiera, di cui faceva parte la “Junta”) di Cudeyo (cioè un organo collegiale simile alla giunta. Questo termine deriva da Castrum Cultellum che i romani probabilmente insediarono presso il Pico Castillo (Picco del castello) e che era così chiamato perché aveva la forma di un coltello. Il territorio di ciò che è attualmente Medio Cudeyo era formato da insediamenti sviluppatisi intorno a chiese e monasteri di origine medievale (San Miguel de Heras, San Víctor, Santa María de Cudeyo).

Marchese di Valdecilla

Antico collegio di Ánaz

StoriaSIAMO

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del municipio, nella quale è conservato il sepolcro in pietra di un cavaliere giacente.

L’architettura religiosa presenta

cappelle di campagna dalle sempici linee architettoniche e la casa della confraternita della Vera Croce, opera risalente all’inizio del Seicento eretta in una delle diramazioni del Cammino di Santiago.

Nell’ambito dell’architettura civile spicca la Torre di Alvarado ad Heras. Nella seconda metà del Seicento furono costruite case signorili barocche monumentali e palazzi come quelli della famiglia Ibáñez de la Riva Herrera o dei marchesi di Valbuena e Rubalcaba. Al Settecento risalgono invece le ville di campagna delle famiglie Cuetos e Portilla a Sobremazas. Il Palazzo del Conte di Torreánaz è stato eretto alla fine dell’Ottocento.

Protagonisti di rilievo dell’architettura di Medio Cudeyo sono le famiglie che fecero fortuna in America e che destinarono una parte del loro patrimonio alla costruzione di grandi ville in cui risiedere durante il soggiorno nel proprio paese natale.

Un luogo di particolare interesse è la piazza della Marchesa di Nájera, con pavimentazione lastricata, panche di pietra ed illuminata con i lampioni provenienti da Londra. Intorno alla piazza sorgono le tipiche case della zona con i balconi in legno e i frontespizi, tra le quali spicca La Tudanca, antica residenza della marchesa.

Nel 1891, cioè nel periodo di massimo splendore delle terme di Solares, venne costruita la stazione del treno, che ebbe un certo influsso sullo sviluppo di un’estetica ferroviaria ed industriale che presentano

Antiche Terme di Solares

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Imbottigliamento dell’acqua di Solares Veduta aerea di Sobremazas-La Tudanca

alcune case del quartiere La Estación ad Heras, la Casa Vial a Valdecilla o il Casinò di Solares, in stile liberty.

A metà dell’Ottocento a Valdecilla nacque Ramón Pelayo de la Torriente (marchese di Valdecilla): a soli quattordici anni emigrò a Cuba e, grazie alle proprie doti commerciali, presto riuscì ad emergere e con il tempo diventò un importante industriale dell’isola. Viaggiò negli Stati Uniti, dove studiò ed acquisì conoscenze tecniche nei grandi insediamenti industriali. Si sposò ed acquistò ad Aguacate una piccola piantagione di canna di zucchero, chiamata Batey Rosario. Nel frattempo nella sua tenuta di Valdecilla cominciò a far costruire la casa destinata a diventare la sua residenza al ritorno da Cuba nel 1920. Quindi vendette la piantagione e tornò al suo paese natale, dove visse fino alla morte nel 1932.

Il marchese si distinse anche per le

sue opere benefiche: infatti fece costruire numerose scuole in Cantabria, tra le quali quella che reca il suo nome nel paese di Valdecilla. Assunse anche l’onere di una parte della costruzione delle scuole di San Salvador, del Palazzo comunale di Medio Cudeyo, inaugurato nell’ottobre del 1909 e dell’ospedale “Hospital Universitario Marqués de Valdecilla”. Comunque a Medio Cudeyo indubbiamente la tenuta del marchese di Valdecilla è l’eredità più rilevante della figura e dell’opera dell’abitante più illustre del paese. La tenuta è situata a 15 Km. di Santander, vicino alle spiagge più frequentate e a siti naturali rilevanti come il Parco della Natura di Cabárceno.

Nella tenuta, con una superficie di 147.910 m2, vi sono sei edifici: La Casa Blanca, La Casuca, San Rafael, El Garaje, La Cabaña e La Solana. All’ingresso principale si trova un portale di pietra con lo stemma proveniente dall’antica casa della famiglia Quintana a Penagos.

StoriaSIAMO

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Vista di San Rafael - Tenuta del Marchese di Valdecilla

Siamo storia perché abbiamo conservato un patrimonio culturale ricco e straordinario che spazia dagli insediamenti preistorici alle case signorili e ai palazzi delle famiglie nobili del Settecento e dell’Ottocento, vestigia di un passato ancora recente, di aristocrazia e di nobiltà, che ha dato i natali a uomini illustri come Ramón Pelayo de la Torriente, marchese di Valdecilla, grande benefattore e filantropo.

Siamo acqua perché possediamo una delle terme che vantano la maggiore tradizione della Spagna: lo splendore e la notorietà di Solares nell’Ottocento si rivitalizzano ai giorni nostri per offrire ai visitatori la possibilità di un soggiorno indimenticabile.

Cima Castillo

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Ciò che tu vuoi vedere

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Vista di Peña Cabarga da Santander

Siamo terra perché Medio Cudeyo è circondata da magnifici paesaggi e da angoli incantevoli in cui si può passeggiare piacevolmente e scoprire l’ospitalità tradizionale della gente di questa terra. Non va poi dimenticato il prestigio della gastronomia locale.

Stemma dei Puebla-Santiago de Cudeyo

Chiesa di Hermosa

Ciò che tu vuoi vedereSIAMO

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Siamo ciò che tu vuoi vedere... Le terme, il campo di golf, la tenuta del marchese di Valdecilla, il patrimonio naturale e culturale, il turismo rurale e... insomma un’infinità di angoli incantevoli

da scoprire nella Camera Oscura allestita presso il belvedere situato sulla cima di Peña Cabarga e che proietta all’interno del monumento un’immagine tridimensionale delle magnifiche viste che vi si contemplano.

Vista della Cima Castillo

Vista da Sierra Hermosa

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La Casa Blanca- Tenuta del Marchese di Valdecilla

Ciò che tu vuoi vedereSIAMO

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