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si nel nostro contesto reale. Per raccogliere concezioni e rappresentazioni sulle emozioni abbiamo

optato per un approccio fenomenologico, in quanto in questo approccio teorico: “I soggetti sono in-

carnati nel mondo, i loro vissuti sono la forma delle loro percezioni della realtà” (M.Tarozzi, 2009).

Inoltre, non ci interessava effettuare una ricerca su “fatti oggettivi”,quanto piuttosto l'analisi del

senso che quei fatti “oggettivi” assumono per i soggetti e il modo in cui la coscienza di questi ultimi

“intenziona” quegli oggetti”, questo perché volevamo comprendere i significati che le persone dan-

no alla realtà che abitano ed influenzano, più che estrapolare fatti incontrovertibili ma non utili al

nostro scopo. Definito l’approccio epistemologico, lo strumento reputato migliore per raccogliere

anche dati qualitativi era rappresentato dell’intervista semi-strutturata.

Si è poi trattato di definire il campione. La nostra scelta ha cercato di individuare primariamente il

personale della scuola, gli insegnanti e i dirigenti scolastici, cioè i testimoni privilegiati; stabilito

l’ambito epistemologico dunque, si sono esplorate le caratteristiche che tale intervento pedagogico

dovrebbe assumere per facilitarne una positiva e adeguata implementazione nel tempo.

A) Il ruolo che l’educazione emotiva dovrebbe avere all’interno della scuola:

E’ possibile “insegnare” a gestire le proprie emozioni? Se si in che modo? Ore specifiche

,trasversale, nei programmi…..

Cosa faresti per educare alle emozioni?

Quali metodologie ritieni più valide dal punto di vista psico-pedagogico?

B) Come proporre i progetti

Che cosa ti fa pensare che un progetto sia utile?

Consapevoli del fatto che la ricerca qualitativa non ”fotografa” una situazione ma aiuta a

ricostruirla, i risultati dell’analisi, fatta a suo tempo, sono stati:

A) Tutti gli insegnanti intervistati concordano sulla possibilità e sulla necessità dell’educazione

emotiva nella scuola (aspetti già riconosciuti indispensabili per migliorare l’apprendimento

come sapersi relazionare con gli altri, collaborazione e cooperazione, stare bene,

convivenza pacifica, empatia) sulla educabilità (consapevolezza del ruolo formativo ma

anche educativo della scuola) e sulla trasversalità dell’educazione emotiva a tutte le

discipline ma suggeriscono momenti specifici e dedicati, che siano coinvolgenti per i

ragazzi, magari in collegamento con qualche disciplina in particolare e con il programma

che si sta svolgendo e che siano propedeutici a momenti meno strutturati in cui sarà la vita

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della classe a offrire spunti per riflettere. Vengono segnalate alcune problematiche rispetto

alla difficoltà a trovare spazio tra programmi già molto densi.

Anche la letteratura sulla metodologia conferma la necessità di dedicare momenti specifici

(D.Ianes 2007, M.Greenberg e K.Kuschè 2009) e anche la possibilità di parlare di emozioni

a scuola (M.Baldacci 2008).

Dal punto di vista del metodo psico-pedagogico gli insegnanti propongono di sfruttare le

opportunità offerte dalle narrazioni, dalla fiaba o dai film poiché “fare esperienza” di emozioni è più

efficace che spiegare le emozioni. Per quanto riguarda il contenuto gli insegnanti sottolineano la

necessità di riconoscere e nominare le emozioni ,coerentemente con la letteratura (D.Goleman

1996, Greenberg 2008).

B) Quest’area ci stava particolarmente a cuore poiché sono innumerevoli le proposte per la

scuola di progetti educativi e manca il tempo per fare tutto; quindi è interessante conoscere i

criteri di scelta che la scuola utilizza e sono risultati: l’interesse del docente, la possibilità di

correlarlo al programma che si sta svolgendo e che possa essere una piattaforma per il

lavoro del docente, coinvolgimento dei ragazzi, qualità del progetto.

Appare dunque evidente che l’attenzione alla dimensione emotiva sia una delle sfide della scuola

del terzo millennio; la conoscenza del proprio spazio interiore permette infatti di valorizzare tutti i

vissuti e tutte le diversità (D.Goleman & G.Tienzin 2004)

Obiettivi generali

- Promuovere il benessere relazionale( con gli animali e con i pari)

- Sperimentare nuove modalità di alfabetizzazione emotiva e che potrebbero operare una

sintesi equilibrata tra insegnamento che utilizza l’intelligenza simultanea dei media (codici

iconici) con l’insegnamento di tipo sequenziale ( legato a scrittura e/o lettura)

Obiettivi specifici studenti

- Alfabetizzazione emotiva con i film e relationschipcon l’eterospecifico (empowermwnt

ragazzo)

- Attivare in classe il cooperative learning

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- Attivare un’alleanza con una Onlus possibilmente del territorio con grande esperienza in

Interventi assistiti con gli animali, al fine di far conoscere agli insegnanti l’effetto

beneficiario e salutogenico dell'Educazione assistita con gli animali.

Obiettivi specifici insegnanti

- Introdurre il metodo del cooperative learning nella didattica curricolare

- Valorizzare il ruolo dell'insegnante facendogli conoscere l'attività di EAA con i suoipossibili risvolti pedagogici

Fasi del progetto

- Progettazione partecipata

- Intervento nelle classi

- Esperienza guidata del film

- Laboratorio CL sul film

- Attività assistita con il cane

- Valutazione

Intervento sui destinatari finali

La scelta del target ( classi prime) è stata così motivata:

I criteri scelti dai docenti ed esplicitati nel POF per quanto riguarda la formazione delle classi prime

prevedono che gli alunni siano il più eterogenei possibili, sia per quanto riguarda il sesso e la

provenienza sia per quanto riguarda il profitto scolastico e le loro capacità di apprendimento. Per

questa ragione nelle classi gli insegnanti debbono prevedere delle attività propedeutiche alla

formazione del gruppo-classe al fine di amalgamare le inevitabili e opportune differenze, costruire

nuove alleanze educative e attivare rapporti positivi tra i ragazzi. Anche i programmi e soprattutto le

proposte, narrative e filmiche, fornite da molte antologie supportano questo tipo di scelta mirata

alla conoscenza di sé, dei propri compagni e del mondo animale.

Metodologia

Il progetto integra tra loro diverse metodologie:

1) Analisi di film

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L'utilizzo del cinema nei contesti formativi è ormai una pratica consolidata.Il linguaggio del film,

per la magica combinazione di narrazione, suoni e immagini,stupisce e commuove.Il cinema ha la

capacità di parlare delle nostre storie le inquadrature portano sullo schermo il nostro mondo

interiore ove i ragazzi possono riconoscere le emozioni rivivendole,scoprendole e identificandole

comprendendone il lessico.Le emozioni ei sentimenti sono infatti un aspetto importante della rescita

dei ragazzi ma spesso anche ladimensione con la quale i genitori hanno meno dimestichezza. I

ragazzi lavorano con una griglia di analisi di film costruita insieme ai pedagogisti,per nominare ciò

che è stato visto ,primo passo della consapevolezza emotiva, e in seguito aiutare i ragazzi a trovare

collegamenti tra le loro esperienze e quelle visionate nel film.

La diffusione sempre più capillare della tecnologia digitale sta progressivamente mutando non solo

gli stili della comunicazione, ma anche le modalità di significazione del reale e le forme di relazione

sociale e partecipativa. Le nuove generazioni, al di là della vuota formula che li descrive come

"nativi digitali", non sono semplicemente grandi utilizzatori dei new media e dei social

network, ma diventano protagonisti di nuove modalità partecipative e sperimentano inedite forme

di apprendimento e di condivisione dei saperi.

Per trovare modalità di integrazione tra la tradizione didattica e l'innovazione comunicativa è

necessario perseguire modelli di analisi e prassi metodologiche che siano funzionali

all'accrescimento di competenze trasversali, capaci di unire la profondità degli approcci semiotici e

pragmatici alla spendibilità dei saperi creativi e operativi. In questa prospettiva, la cosiddetta

educazione ai media o didattica dei media, va radicalmente ripensata e aggiornata.

È emblematico ricordare che in Italia solo tra gli anni Settanta e Ottanta è avvenuto il superamento

di una didattica “con” il cinema, in cui i film spesso avevano una funzione meramente

esemplificativa dei temi o delle materie trattate.

In quegli anni si è passati a una didattica “sul” cinema, attenta non solo ai contenuti di un film, ma

anche e soprattutto ai codici linguistici e alle forme narrative. Questi interventi hanno accresciuto le

competenze di decodifica e di interpretazione, necessarie per la formazione di uno spirito critico e

per la costruzione di un bagaglio interpretativo non limitato al puro impressionismo.

Progressivamente ai film si sono affiancati altri formati, dai serial ai telegiornali, dai videoclip

musicali agli spot pubblicitari, rendendo necessario un approccio capace di integrare alla canonica

analisi testuale altri parametri di decodifica, in particolare rispetto alla sempre maggiore attenzione

al rapporto tra il testo narrativo e i contesti di elaborazione dello stesso: gli elementi legati alla

produzione, a monte; gli aspetti fruitivi, connessi all’interazione con lo spettatore, a valle.

In questa prospettiva, è da poco più di un decennio che anche in Italia si è cominciato a parlare di

Media Education, con circa vent’anni di gap rispetto ad altri paesi( P. C. Rivoltella, 2001)

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L’evoluzione digitale, in particolare nel passaggio all’era 2.0, vede la centralità di alcuni aspetti che

non sono riferibili solo al piano puramente tecnologico e comunicativo, ma anche a nuovi parametri

di percezione del reale e di espressione del proprio sguardo.

In questa prospettiva, la scuola dovrebbe integrare costantemente i media nelle prassi didattiche,

per favorire modalità di apprendimento adeguate ai tempi. Non si tratta di creare una specifica

materia, ma di rendere interdisciplinare e funzionale un approccio di Media Literacy, seguendo gli

auspici dell’Unione Europea, per cui l’alfabetizzazione mediale è una condizione base per costruire

ed esercitare la propria cittadinanza attiva. In questo senso, oltre all’educazione “con” e “ai” media

è necessario anche attivare percorsi di educazione “per” i media, che permettano agli studenti di

poter utilizzare in modo sempre più efficace e consapevole i formati comunicativi a loro

disposizione, sia a scuola che fuori( M. Marangi, 2004). A ciò si aggiunga il recente protocollo

d'intesa tra MIUR e MIBACT per la promozione della cultura del cinema e del teatro a scuola.1

2) Zooantropologia didattica

La zooantropologia didattica usa la valenza di relazione con l'animale per scopi educativi e didattici

ed ha come obiettivo la valorizzazione della relazione uomo-animale attraverso progetti specifici

che consentano di applicare la pet-relationschip ai bisogni formativi dei ragazzi. Molte ricerche

infatti ,in particolar modo quelle di H. Montagner, hanno reso evidente come l'animale rappresenti

per il ragazzo unasorta di ginnastica mentale che permette di apprendere tutta una serie di modelli

cognitivi da applicare poi alla realtà che lo circonda. Attraverso l'animale il ragazzo si apre a

repertori emozionali e cognitivi unici.

3) Educazione Assistita con Animali

La metodologia di EAA deve essere conforme alle linee guida nazionali espresse nella Conferenza

Stato Regioni del 25 marzo 2015 . 2

L’EAA, occupandosi della relazione uomo-animale, ha sicuramente tra i suoi obiettivi il

miglioramento del rapporto uomo-animale. Questo però non deve portare a considerare i progetti di

EAA solo come programmi di sensibilizzazione alla corretta interazione con l’animale.

Sicuramente tali progetti favoriscono un corretto comportamento del ragazzo nei confronti

dell’animale (in un’ottica di valorizzazione della tutela animale), ma soprattutto apportano contenuti

educativi insostituibili. È infatti risaputo che in età evolutiva non è possibile informare senza

formare, ed è proprio così che l’EAA contribuisce alla crescita educativa, disciplinare e didattica del

1Protocollo Miur- Mibact www.istruzionepiemonte.it/wp-content/ uploads/20

2Linee guida nazionali Interventi assistiti con animali( IAA) www.salute.gov.it

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bambino, coinvolto nelle attività in veste sia di persona che di studente.

Valutazione e monitoraggio

In una prima fase il monitoraggio è stato fatto dal gruppo di lavoro mediante valutazione in itinere

del livello di parecipazione e interesse degli alunni,degli aspetto didattici e degli aspetti

organizzativi,dei metodi e degli strumenti.La supervisione e la condivisione partecipata dei risultati

ha permesso al gruppo di verificare i punti di forza e i punti di deboezza e di introdurre le modifiche

necessarie senza alterare gli obiettivi del progetto.

Tutto il progetto è seguito dall'insegnante tutor; durante la visione guidata del film l'insegnante

osserva il comportamento dei ragazzi e prende nota(report) di alcuni comportamenti ritenuti

significativi aiutandosi con una scheda di facilitazione e successivamente conduce il laboratorio di

cooperative learning, formula i gruppi in modo che siano eterogenei, controlla che tutti i gruppi

abbiano il materiale( griglia film) e esegue un attento monitoraggio durante il lavoro intervenendo

quando necessario (eventuali conflitti,eventuale dominanza di qualche membro sul gruppo).

Tutta l'attività viene valutata con rubric di monitoraggio e di risultato( vedi dossier strumenti).La

valutazione di gradimento è effettuata sia dagli insegnanti che compilano una scheda con

riferimento all’adeguatezza del corso rispetto agli obiettivi, all’efficacia della metodologia e all'

interesse e partecipazione dei ragazzi, sia dai ragazzi stessi.

Tutta l'attività di EAA è monitorata e valutata attraverso schede specifiche.

Risultati

I ragazzi accolgono sempre con grande entusiasmo le attività svolte in classe dove, grazie alla

interattività dei filmati sugli animali, si crea un ambiente caldo, rilassante, motivante e divertente e

che risulta da incentivo all'apprendimento.

La visione del film poi risulta una straordinaria opportunità per lo sviluppo emotivo del ragazzo e la

narrazione aiuta gli alunni a dare un nome alle emozioni vissute e a costruirsi un vocabolario dei

sentimenti. La visione del film equivale all'incontro con le emozioni altrui che suscitano quelle

degli alunni e gli permettono di capire ciò che provano i personaggi.

I risultati mostrano un impatto significativo sulle capacità di dare un nme alle emozioni ma il

miglior commento dell'esperienza è probabilmente rappresentato dai giudizi espressi dai ragazzi :

“ ho conosciuto meglio le emozioni”

“e' molto bello, ci aiuta a riflettere sui nostri comportamenti e sugli animali”

“non pensavo che gli animali fossero intelligenti e avessero emozioni”

“sono felice perchè ho imparato cose nuove”

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“mi è molto piaciuto perchè non capita spesso di parlare di sentimenti”

“ ho imparato che bisogna prendere sul serio i sentimenti degli altri ,animali e uomini”

“mi sono rimaste impresse le immagini degli animali e le parole della dott. Luchetti; ho imparato

molto ed è stato istruttivo passare due giorni con la Dott. Luchetti”.

Anche in relazione al film:

“il film mi è piaciuto moltissimo per quello che trasmette e per quello che mi ha fatto provare”

“ a me il film è piaciuto molto perchè è una storia molto bella e commovente”

“si mi è piaciuto molto perchè da questo film puoi imparare a non arrenderti mai e a continuare a

sperare e insegna anche che due esseri molto diversi si possono amare”

“ il film mi ha molto appassionato perchè mi ha fatto provare molte sensazioni sia belle che tristi”

“ il film mi è piaciuto tantissimo è indescrivibile quanto mi è piaciuto”.

Nella domanda: “riesci a ricordare i sentimenti che hai provato”?

“ho provato compassione e tristezza”

“tristezza e felicità”

“tristezza e gioia”

“tristezza e un po' di allegria”

“commozione e tenerezza”

“tristezza ma anche speranza”

Molto interessanti anche le risposte nella parte più personale dela griglia alla domanda: “quando ti è

capitato di essere triste e come ti senti quando sei triste”:

“quando i miei amici e io litighiamo,quando muore un mio caro o quando prendo

un'insufficienza;mi sento molto giù come se non avessi più le forze”

“ho provato molta tristezza nella vita quando ad esempio litigo con i miei genitori o quando

qualcuno mi sgrida o quando viene a mancare una persona a me cara;mi sento sbagliata,mi sento

sola e abbandonata”

“quando non mi aiutano;urlo il nome della persona a cui chiedo molto( ragazzo autistico)

“ si mi capita quando prendo brutti voti;alcune volte mi viene da piangere e mangio qualche

schifezza”

La rubric di valutazione di risultato mostra un ottimo punteggio sul riconoscimento delle emozioni e

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sul lavoro di gruppo, qualche difficoltà sulla rielaborazione individuale, qualche volta imprecisa.

Non abbiamo ritenuto opportuno appesantire ulteriormente il lavoro proposto ai docenti con un pre-

test sul riconoscimento delle emozioni lasciando tale valutazione alla conoscenza del docente

medesimo e abbiamo fatto riferimento alla rubric di valutazione finale; pur tuttavia bisogna dire

che, nonostante gli insegnanti dichiarino che il progetto costituisce una buona base per la loro

attività, i risultati si dimostrano stabili nel tempo solo se l'insegnante riprende, supportando

efficacemente, l'azione educativa.

Ci è sembrato logico trarre spunti significativi dall'analisi dei dati che supportano la bontà di quanto

proposto in questi anni, dandoci il modo di orientare e migliorare il lavoro con nuovo slancio e

nuove motivazioni ,proponendo un'attività di EAA ad integrazione del modello di intervento

proposto e valutandone in seguito le ricadute effettive.

Negli ultimi anni la sensibilità delle persone verso percorsi didattico-educativi alternativi è molto

aumentata, tanto che sempre più frequentemente gli enti si mostrano disponibili ad attivare percorsi

educativi con il coinvolgimento di animali.

Questo aumentato interesse verso il mondo animale è merito in generale delle campagne di

informazione svolte dalle singole associazioni ed esperti del settore,e nel nostro territorio,

soprattutto grazie alla Struttura Complessa Sanità Animale ed alla Struttura Semplice Igiene Urbana

Veterinaria, che opera con le sue molteplici funzioni tra cui quella di prevenzione dell'abbandono e

del randagismo. In particolare proprio l'AslTO5 insieme alle strutture summenzionate,ha

organizzato un convegno nel 2014 a Moncalieri ove si è fatto il punto della situazione dal titolo “Il

valore terapeutico degli animali;dall'infanzia all'età adulta”.

Nella tabella sottostante la situazione sugli abbandoni (2015)che risulta pressochè costante negli

ultimi anni e a cui il progetto ha dato il suo contributo:

Cani presenti nei canili sanitari al 1°gennaio 2015 26

Cani entrati nei canili sanitari 753

Cani trasferiti dai canili sanitari ai rifugi nel 2015 193

Cani usciti e restituiti al proprietario 338

Cani usciti e adottati 224

Cani nati nei canili 7

Cani decediti nei canili 8

Cani presenti al 31 dicembre 23

Nel caso di un itervento di Educazione assistita con animali( EAA) l’aspetto più importante per

l’attivazione dell’intervento è la disponibilità dei vari soggetti coinvolti; questa disponibilità è

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direttamente proporzionale alla sensibilità all’argomento di dirigenti scolastici, insegnanti e alunni,

già impegnati in onerosi programmi didattici e carenti di fondi da destinare ad altri interventi. Le

attività di EAA permettono di raggiungere importanti obiettivi sulla base dei contenuti programmati

ed è quindi fondamentale progettare le attività integrandole con la didattica, per arricchire e favorire

il processo pedagogico.

I tempi sono ormai maturi per l’attuazione di interventi di EAA nelle scuole con finalità

salutogeniche, ma prima di tutto è stato necessario capire se, a livello territoriale, la pratica sia

conosciuta.

Abbiamo posto il quesito alle scuole del nostro territorio e il risultato è che alcuni hanno risposto di

non conoscerla, altri hanno giustificato la loro disinformazione affermando di non aver mai

affrontato questo tema perché l’educazione alla relazione uomo/animale è vista, per lo più, come

un’attività mirata al recupero di alcune categorie di soggetti (pet therapy) , altri che non hanno

avuto finora l’opportunità di approfondire il tema dell’EAA, e quindi non disponendo di precise

informazioni, non conoscono le sue possibili applicazioni pedagogiche ma sono favorevoli.

Le attività di EAA inizieranno nell'anno scolastico 2016/2017 e tutta l'attività verrà monitorata da

apposite schede osservazionali/valutative e dai filmati sulla base dei quali si trarranno i risultati.

Valutazione delle esperienze degli insegnanti

Gli insegnanti hanno espresso particolare interesse per il metodo cooperativo poiché la classe

diventa uno stimolante ambiente di apprendimento, luogo in cui agire insieme agli altri per costruire

la propria conoscenza.

L’apprendimento cooperativo racchiude in sé queste finalità, permettendo una gestione alternativa

del lavoro ed una diversa organizzazione dello spazio fisico della classe, avvicinandola ad un

laboratorio.

Nella seguente tabella vengono illustrati i traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi

specifici che si sono raggiunti attraverso alcuni contenuti ed attività realizzate attraverso l'impiego

di didattiche cooperative:

Competenze Obiettivi Attività Tempi Valutazione

Stimolare il sensodi essere unacomunità e ilrispetto dellaconvibenza civile

Condivisionevalori

Acquisizioneconsapevolezzadiritti e doveri

Condivisione delleregole

Progetti legalità

Intero anno Osservazione initinere

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Partecipareattivamente allavita della classe

Migliorare lasocializzazione

Interagire i modopartecipativo

Esporre le proprieidee rispettandogli altri

Lavorare ingruppo in modocostruttivi

Lavori di gruppo

Assegnazioneincarichi inclasse.infatti

Discussioni inclasse

Quadrimestri

Intero anno

Verificheindividuali e digruppo

Osservazione delcomportamento inclasse

Apprendereconcettifondamentali,migliorare leconoscenze( inmaterie qualistoria,geografia,scienze ,italiano)

Partecipareattivamente

jigsawII quadrimestre Esposizione allaclasse e successivaverificaindividuale evalutazione

Punti critici

- il piano di attività è molto articolato e pertanto il progetto sottrae molto tempo

all'insegnante.

- il risultato a lungo termine dipende molto dalla volontà dell'insegnante di lavorare sulla

traccia lasciata dal progetto e questo rappresenta un grosso limite; per facilitarne il compito

vengono lasciate ulteriori tracce di lavoro.

- l'intervento di EAA è a carico della scuola che ne sopporta l'onere.

Punti di forza

- Buona effectiveness del progetto.

- Il laboratorio sul film si è rivelato particolarmente efficace: gli alunni, che di solito nel

gruppo allargato non riuscivano ad esprimersi, sono stati positivamente sollecitati e motivati

al confronto con i compagni; altri più esuberanti, hanno imparato ad ascoltare ma soprattutto

ad ascoltarsi.

- Gli insegnanti hanno molto apprezzato il profilo pedagogico del progetto e pensano che le

attività di questo progetto costituiscano un buon rinforzo al loro lavoro.

- Il progetto sempre molto richiesto negli anni dalle scuole ha dato un buon contributo al

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miglioramento della relazione uomo-animale ed alla prevenzione del fenomeno

dell'abbandono.

- Il progetto risulta coerente con alcuni degli obiettivi,ritenuti prioritari, della Legge

107/2015 sulla Riforma Scolastica tra cui: “ sviluppo delle competenze in materia di

cittadinanza attiva e democratica ….il rispetto delle differenze....il sostegno dell'assunzione

di responsabilità nonché della solidarietà …. ….” e il “potenziamento delle competenze

nella pratica e nella cultura musicale ,nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema...”

Vantaggi inattesi

- Il progetto curiosamente si è dimostrato efficace nel rimotivare i ragazzi alla lettura, infatti

dopo la visione del film, i ragazzi hanno chiesto di poterne leggere il libro; il progetto

sembrerebbe dunque aprire la strada ad una valorizzazione rinnovata della lettura, pratica

oggi in disuso nei ragazzi.

Valore aggiunto

- Il progetto si muove nell'ottica dell'inclusività, concetto molto citato nelle ultime direttive,

note ministeriali e indicazioni nazionali; esso consente agli alunni di avvicinarsi alle

problematiche inerenti la diversità, fornendo chiavi di lettura adeguate nel responsabilizzare

tutti gli attori coinvolti all’interno della classe.Infatti ,per consentire una reale integrazione

per esempio ai ragazzi con disabilità gravi o con disabilità aggiuntive, è necessario

comprendere gli stati d’animo di queste persone e il loro modo di esprimerle, modalità che

non sempre utilizzano i canali privilegiati da tutto il resto della classe, ma che spesso sono

fatte di irrigidimenti, spasmi, stereotipie ed isolamenti.Per non parlare del fatto che per

avvicinarsi e comprendere realmente la diversità risulta molto più pedagogico cominciare

dalle analogie, similitudini, uguaglianze piuttosto che partire dalle differenze. In particolare

ci aspettiamo dall'intervento di EAA un forte contributo in tal senso poiché implicando l'uso

di una più ampia gamma di moduli espressivi ,di linguaggi alternativi, potrebbe essere

strumento e veicolo di una comunicazione più globale per tutti.

Comunicazione

Dato che il progetto è stato arricchito con un'attività di EAA ,con l'occasione è prevista all'inizio

dell'anno scolastico una diffusione a mezzo stampa sui mass-media del territorio e

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successivamente , con l'acquisizione dei dati, una diffusione dei risultati di EAA, su riviste

scientifiche e anche presso la Commissione per la Terapia e le Attività Assistita con Animali della

Regione Piemonte3.

Tipologia Metodi e strumenti Tempistica

Diffusione nell'organizzazioneaziendale

Catalogo delle offerte formativealle scuole nell'ottica dellavalorizzazione delle buonepratiche,pubblicato sul sitoaziendale

2016

Diffusione tramite mass- media Quotidiani locali Inizio attività autunno 2016

Diffusione scientifica dati EAA Raccolta dati tramite le schedeosservazionali e analisi

Conclusione progetto 2017

Trasferibilità del progetto

Il progetto nato nel plesso delle scuole chieresi ( Chieri, Riva c/o Chieri e Andezeno) è stato

trasferito in altri Istituti Comprensivi tra cui Nichelino, Moncalieri, Pecetto

Torinese,Trofarello,Baldissero, con i medesimi risultati e, nonostante sia un progetto datato , grazie

anche agli opportuni miglioramenti tra cui l'inserimento di un'attività di educazione assistita,

accolta con grande interesse dalla scuola,mostra sempre un'ottima compliance.

In totale sono state raggiunte nell' anno scolastico 2015/2016:

7 Istituti Comprensivi

31 classi

682 alunni

2 insegnanti per classe =62 insegnanti

Il progetto risulta inserito nel PNL(Piano Locale di Prevenzione) dell’AsltTo5,coerente con gli

obiettivi del PNP( Piano Nazionale di Prevenzione), coerente con i principi di Salute 2020 e

pubblicato sulla banca dati PRO.SA di DoRS ( Centro di Documentazione per la Promozione della

salute- Regione Piemonte).

Progetti per il futuro

- Sottoporre il progetto a valutazione di buona pratica DoRS.

- Attivare nelle scuole l'attività assistita con gli animali (EAA) per l'anno scolastico 2016/17.

- Valutare l'interesse di Comuni/ Associazioni per l'attivazione del laboratorio per i

genitori.

3 Commissione Regionale Piemonte per la terapia e le attività assistite con gli animali DGR 24-3696 del 16/4/2012

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-Sulla base del reale interesse degli insegnanti nei confronti dell'attività di EAA si potrà

prevedere uno specifico corso di formazione.

Conclusioni

Permettere ai ragazzi di esplorare il proprio mondo, fatto di valori, sentimenti, apprendimenti ed

emozioni, confrontarsi con gli altri, apprendere l’esistenza della diversità , li aiuta a crescere nella

tolleranza e nella stima reciproca, li aiuta a comunicare i propri pensieri e a rispettare le regole della

convivenza civile e democratica.Promuovere attività che aiutino alla riflessione, all’autocontrollo e

all’individuazione di percorsi di vita possibili e coerenti, può consentire a tutti i ragazzi e in modo

particolare a ragazzi in difficoltà, di essere promotori del proprio e dell’altrui benessere, attraverso

l’assunzione di ruoli, ispirati ad una didattica orientativa, in grado di fornire processi di crescita e di

sviluppo.

Bibliografia

-DoRS-Centro regionale di documentazione per la promozione della salute-Regione Piemonte

www.dors.it

-Marangi M., Insegnare cinema. Lezioni di didattica multimediale, UTET, Torino 2004.

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- Tarozzi M., Che cos'è la grounded theory.Strategie per la ricerca qualitativa,Ed. ArmandoRoma,2009

-Rivoltella P.C., Media Education, Carocci, Roma 2001

Alcuni lavori dei ragazzi

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