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Anno 1 - N. 19 - Giovedì 12 Settembre 2019 corriere.it/salute LE PAGINE DEL VIVERE BENE La ripresa delle attività (complici i virus e l’aria inquinata) può davvero togliere il fiato Le terapie più innovative per grandi e piccini Caviglia Come gestire una «storta» Il trauma causato (anche) dai tacchi alti di Antonella Sparvoli 12 Mal di testa Ne soffre meno chi da piccolo ha ricevuto molto affetto dai genitori di Cesare Peccarisi 10 Alzheimer Cambia la strategia di cura della malattia Obiettivo: tenerla sotto controllo di Michele Farina 14 Pane Grani antichi, semi, farine arricchite Così evolve il cibo più tradizionale di Daniela Natali 16 ASMA LA VERA SINDROME DA RIENTRO Dossier a cura di Elena Meli a pagina 04 PIÙ SALUTE, PIÙ BENESSERE CON PIÙ SALUTE, PIÙ BENESSERE CON Per maggiori informazioni: www.sellafarmaceutici.it • www.bioton.it www.facebook.com/biotonsella FORMULE UNICHE con adattogeno ALTA CONCENTRAZIONE QUALITÀ FARMACEUTICA PRODOTTO IN ITALIA Prodotti creati con ingredienti naturali ad azione adattogena, dedicati a uomini e donne che cercano il benessere attraverso l’equilibrio della propria energia fisica e mentale. BIOTON® è una linea di integratori pensati per chi ama vivere ogni momento con vitalità e passione. PER UNA VITA BUONA! PER UNA VITA BUONA! Codice cliente: null

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  • Anno 1 - N. 19 - Giovedì 12 Settembre 2019 corriere.it/salute

    LE PAGINE DEL VIVERE BENE

    La ripresadelle attività(complicii virus e l’ariainquinata)può davverotogliere il fiatoLe terapiepiù innovativeper grandie piccini

    Caviglia

    Comegestireuna«storta»Il traumacausato(anche)dai tacchialtidi Antonella Sparvoli

    12

    Maldi testaNesoffremenochidapiccoloha ricevutomoltoaffettodai genitoridi Cesare Peccarisi

    10

    AlzheimerCambia la strategiadi curadellamalattiaObiettivo: tenerlasotto controllodi Michele Farina

    14PaneGrani antichi, semi,farine arricchiteCosì evolve il cibopiù tradizionaledi Daniela Natali

    16

    ASMALA VERA SINDROMEDA RIENTRODossier a cura di Elena Meli a pagina04

    PIÙ SALUTE, PIÙ BENESSERE CONPIÙ SALUTE, PIÙ BENESSERE CON

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  • Giovedì 12 Settembre 2019 Corriere della Sera Corriere Salute

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    Dossier

    Mancanza di fiato, respirosibilante o fischio, dolore ocostrizione al petto sono isegni più tipici; anche tossepersistente e bronchitiricorrenti potrebberoessere indice di asma,nei bambini e negli adulti

    Parolechiave Sintomi

    Gli attacchi d’asma, in cuirespirare diventa ancora piùcomplicato, possono esserescatenati da pollini, dallosforzo, dai farmaci, dainfezioni virali, dallo stresso da un irritante nell’aria(anche un profumo forte)

    Crisi

    Gli asmatici devono sempreavere con sé unbroncodilatatore dotato didistanziatore, per usarlo albisogno in caso di sintomi;deve però contenere uncortisonico per un effettoanche antinfiammatorio

    «Puff»

    I temporali durantela stagione dei pollinia cui si è allergici possonoscatenare crisi più gravidel solito, perché spezzanoi pollini e ne permettonol’ingresso più in profonditànelle vie aeree

    Temporali

    Il 60 per cento delle polveriprodotte dall’usura deglipneumatici e dall’attritocon le strade può entrarenelle vie respiratoriee provocare attacchid’asma, soprattuttoin bambini e anziani

    Pneumatici

    Con l’approssimarsi dell’autunno e l’esposizione allo smog, aumentano gli episodi e le visite dagli specialistiUna situazione che potrebbe peggiorare con i virus di stagione se non si seguono le terapie in modo corretto

    «Quando torno inclassemimanca il respiro»

    Nonèuna scusa,l’asmada rientroa scuola esistedavvero

    di Elena Meli

    Settembre, è di nuovo tempo di tor-nare sui banchi, riaprire i libri, ri-trovare i compagni di classe. Ci so-no però «ritorni» un po’ menograditi, come l’asma da rientro ascuola: si chiamaproprio così per-

    ché riguarda soprattutto bambini e ragazziniasmatici in età da elementari e medie, e non èda sottovalutare. Lo sottolinea una ricerca pub-blicata di recente sul Journal of Epidemiologyand Community Health da un gruppo di ricer-catori inglesi che hanno setacciato i dati di ac-cesso a ospedali e ambulatori e le chiamate aipediatri nelle ultime quattro settimane dellevacanze estive e nelle successive sette settima-ne: i dati mostrano come in vacanza ci sia uncrollodelle visiteperasma inbimbie ragazzida0 a 14 anni, seguito però da un picco entro unaventina di giorni dal suono della prima campa-nella. Inquestoperiodo le visite in ambulatoriotriplicano nei piccoli in età da asilo e sono piùche raddoppiate negli alunni di elementari emedie; raddoppiano poi gli accessi in ProntoSoccorsoper ricadutegravi e anche le chiamatefuori orario ai pediatri per una crisi che preoc-cupa più delle altre.

    Non solo stressInsomma, per i giovanissimi asmatici le primesettimane di scuola sembrano proprio quellepiù a rischio di un peggioramento significativodellamalattia; colpadello stress connesso al ri-tornoalla routine,maanchedi altri fattori cheasettembre e ottobre contribuiscono a far respi-rare più a fatica chi soffre d’asma, come spiegaGianenrico Senna, presidente della Società Ita-liana di Allergologia, Asma e Immunologia Cli-nica (Siaaic): «In tarda estate per esempio sonoalte le concentrazioni di alternaria, una muffa(si veda il box, ndr) che oltre a creare i presup-posti per un peggioramento dell’asma in chi èallergico contribuisce di per sé a mantenereelevata l’infiammazionedelle vie aeree, gettan-docosì benzina sul fuoco.A scuola, poi, abbon-danopuregli acaridellapolvereepoiché l’aller-gia è comune, se c’è asma il rischio di respirare

    ne, che quindi provoca un’infiammazione piùconsistente e crisi più frequenti. La correlazio-ne è talmente forte che negli asmatici gravi sicerca di ridurre il rischio di riacutizzazioni au-tunnali facendocure specifiche apartire da cir-ca un mese prima del rientro a scuola; tutti ipiccoli asmatici però potrebbero ridurre il ri-schio di crisi seguendo correttamente la tera-pia cronica prescritta dal medico».

    Cure disattesePerché ilproblemaverodi tanti asmatici, anchegiovanissimi, è che non si curano quanto e co-me dovrebbero, come specifica Senna: «Il 95per cento dei pazienti starebbe bene se pren-desse lemedicine; purtroppo l’adolescenzaperquesto aspetto è un periodo ancora più critico,perché molti ragazzini rifiutano la malattia,non si curano e sonopure più esposti ad agentiirritanti delle vie respiratorie come il fumo disigaretta. Oggi ci sono tanti farmaci e la curapuò essere personalizzata in base alle esigenzedi ciascun paziente, può bastare per esempioanche una sola somministrazione giornaliera;quel che fa la differenza però è la continuità deltrattamento, perché solo curandosi sempre cisi protegge per davvero dagli imprevisti e dallecrisi, che possono infatti essere scatenate al-l’improvviso anche dalle situazioni più varie einattese».I ragazzini dimenticano spesso la terapia an-

    tiasma, ma non sono certo gli unici: l’aderenzaal trattamentononarriva al 50per cento, anchefra gli adulti. Significa che si cura per davveromenodi unpaziente sudue (secondo i dati del-l’Osservatorio Osmed sull’utilizzo dei farmacisi sfiora appena il 14 per cento), nonostante letante possibilità di personalizzazione del trat-tamento. Harari puntualizza: «Purtroppo c’èuna resistenza forte alla terapia da parte degliasmatici, quando capiscono che dovrannoprendere le medicine per tutta la vita: appenastanno meglio smettono, ma questo poi espo-ne alle ricadute (la terapia cronica è necessariaquando l’asmaèmoderata-graveepuònonser-vire solo in caso di asma lieve, si veda paginaseguente,ndr). Lamodalitàdi somministrazio-ne sembra avere un ruolo: le pillole sono consi-derate più “farmaco” e prese di buon grado, lo

    conmaggior difficoltà è concreto».Anche il clima e l’inquinamento non sono

    estranei alla faccenda: «Gli sbalzi di tempera-tura giocano a sfavore, passare dal caldo alfreddo e viceversa può innescare reazioni di ti-po asmatico. Inoltre in estate bambini e ragazzivivonodi più all’aria aperta e in zone di vacanzadove l’aria è meno inquinata: il rientro in cittàpuò favorire le crisi ancheper colpadello smogurbano, noto per essere uno dei fattori più si-gnificativi nell’aumentare l’incidenza e l’aggra-vamento dell’asma» osserva Sergio Harari, di-rettore dell’Unità di Pneumologia all’OspedaleSanGiuseppe diMilano. «Nella fascia pediatri-ca poi l’autunno è il momento in cui si diffon-dono le infezioni virali (soprattutto i rinovirusdei comuni raffreddori, ndr) e i virus possonoscatenare crisi asmatiche», aggiunge PierluigiPaggiaro, docente di Malattie dell’apparato re-spiratorio dell’università di Pisa. «Le celluledell’epitelio che riveste le vie respiratorie del-l’asmatico sono infatti meno capaci di produr-re l’interferonenecessario a bloccare la replica-zione dei virus e quindi a controllare l’infezio-

    AlternariaÈ un fungo cheproduce muffaun po’particolare,perché non sitrova al chiusoma all’aperto (inArizona, peresempio, èdiffusissima),anche sulle fogliedi frutta everdura; mal’alternaria èanche fra iresponsabilidell’asma darientro a scuola,perché come altrifunghi ha unpicco proprio inautunno. Ed èparticolarmente«cattiva»,almeno agiudicare dallostudio del CentroAsma e Allergiedel Policlinico diVerona sullemorti da asma:in una discretapercentuale dicasi propriol’alternaria èrisultatacoinvolta nellacrisi fatale

    E. M.© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Le responsabilità

    L'ariapulitaeviterebbeun terzodei casi

    L’Europa potrebbe evitare il33 per cento dei nuovi casidi asma nei bambini se l’ariafosse più pulita: uno studiopubblicato ad agostosull’European RespiratoryJournal per il quale sonostati valutati i dati di oltre 63milioni di bambini hadimostrato che l’esposizioneallo smog nelle città,

    soprattutto al particolato fine(PM2.5) e al biossido di azoto,è responsabile di buona partedelle diagnosi. Dati confermatinegli Stati Uniti da un’indagineanaloga, secondo cui un«taglio»del 30 per cento delleconcentrazioni di questiinquinanti si tradurrebbe inuna riduzione dal 13 al 28 percento dei casi di asma.

    L’espertorispondealle domandesulle malattierespiratorie suforumcorriere.corriere.it/malattie-respiratorie

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  • Corriere Salute Corriere della Sera Giovedì 12 Settembre 2019

    5. corriere.it/salute

    La cosiddetta asma da sforzoè quella che può esserescatenata negli asmatici perun esercizio fisico, ma solo senon hanno sotto controllo lamalattia. In realtà l’eserciziofisico giova agli asmatici, chespesso sono in sovrappeso

    Sforzo

    Non è vero che si può solonuotare, né che l’agonismosia vietato come dimostranotanti atleti olimpici. Sonosconsigliati solo gli sportestremi, le immersioni o lapratica in ambienti inquinatio con molti pollini

    Nuoto

    Un’asma non curatapregiudica anche lacapacità lavorativa: il 75per cento dei pazienti nonriesce a dare il massimo inufficio e in media perde undecimo delle ore di lavoroper colpa dei sintomi

    Lavoro

    Se in casa c’è caos, rumore,manca una routine bendefinita ed è impossibilerilassarsi perché i genitorisono sotto stress anche ipiccoli asmatici diventanoansiosi e questo pregiudicail controllo della malattia

    Disordine

    spray viene sottovalutato e i pazienti lo giudica-no unamedicina di poco conto. Invece ci sonotanti vantaggi, perché per esempio il principioattivo agisce solo sulle vie aeree equindi provo-cameno effetti collaterali: la bilancia delle curepende nettamente a favore dei benefici, ancheperché i possibili eventi avversi sono bennoti eriusciamo amonitorarli e gestirli».Un messaggio che dovrebbe arrivare anche

    ai genitori dei piccoli asmatici, che spesso te-mono molto il cortisone per via inalatoria.«Una paura da combattere: è corretto evitare ilpiù possibile gli steroidi per bocca, perché so-no gravati da moltissimi effetti collaterali, main spray sono sicuri, agiscono soltanto a livellolocale e sono quindi ben tollerati anche daibambini più piccoli e dalle donne in gravidan-za», precisa Senna.

    Non aspettare l’attaccoPurtroppo l’asmavienevistadamolti comeunapatologia da curare solo quando si manifesta,come se non ci fosse quando non si hanno sin-tomi. Abbandonare la terapia però è l’errorepeggiore, in qualsiasimomento dell’anno; nonsignifica infatti solo esporsi ai sintomi del-l’asma equindi alle limitazioni chequesti com-portano,ma perfino aumentare il rischio di at-tacchi fatali.Uno studio del Centro Asma e Allergie del-

    l’Ospedale Universitario di Verona sulla morta-lità per asmahadimostrato di recente che tuttele poche vittime registrate fra il 2013 e il 2015 (idecessi sono per fortuna in calo costante daglianni ’80) non si curavano ma prendevano soloun antiasmatico per inalazione al bisogno.Senna, cheha coordinato l’indagine, conclude:«L’asma non uccide solo se è grave, tutt’altro:può morire anche chi ha un’asma moderata olieve, se non segue la giusta terapia, perché levie aeree iperattive ‘covano’ un’infiammazionechepuò andare fuori controllo se qualcosa sca-tenaunattacco severo. Con l’asma si può convi-vere avendo una vita del tutto normale, senzafastidi, e chi ce l’ha nell’infanzia può anche ve-derla scomparire, crescendo; tuttavia l’unicomodo per gestire la malattia è seguire il tratta-mento prescritto dal medico».

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    L’asma spesso si associaad altre condizioni,soprattutto rinosinusitie altre patologie delle vieaeree superiori, obesità,reflusso gastroesofageo,abitudine al fumo

    Condizioni associate

    Ci sono due tipi di farmaci

    I farmaci antiasmaticidi fondo

    Da usare regolarmente,vanno presi per cercaredi tenere la malattiasotto controllo evitandocosì l'insorgenza dei sintomiasmatici

    I farmaci antiasmaticisintomatici

    Da usare al bisogno, sonoquelli per risolvere i disturbidel respiro quando questisi verificano

    Chi ha l'asma deve conoscerebene i farmaci che deveassumere (quali, a che cosaservono, quando e comeassumerli) e, soprattutto, devesapere quali usare in casodi emergenza o di crisi

    La maggior partedei pazienti assume tutti

    e due i tipi di farmaci

    10% 80% 5%

    Gl asmatici che hanno menodi 14 anni

    I casi in cui l’asma è associatae scatenata da allergie

    La quota di asmaticifra gli adulti

    Bronco duranteun attacco d’asma

    Bronco nell’asmatico

    Bronco normale

    Aria intrappolatanegli alveoli

    Parete infiammatae ispessita

    Eccesso di muco

    Muscolo contratto

    Muco

    Muscolo rilassato

    Corriere della Sera / Mirco Tangherlini

    Aria inspirata Aria espirata

    Laringe

    Trachea

    Alveoli

    Bronchioli

    Bronchi

    Bronchi primari

    Il test

    Cinquedomandeper capire se lamalattia è sotto controlloQui di seguito trovate il «test dicontrollo dell’asma»un questionario in cinquedomande che può esserecompilato in qualsiasimomento da ogni asmaticocon più di 12 anni, per capirese la suamalattia è sottocontrollo. «Attenzione, ilrisultato può non essere deltutto veritiero: chi è moltoansioso può imputare all’asmaun’iperventilazione da ansia,chi vive sotto una campanadi vetro evitando ognisituazione a rischio puòsembrare in controllo ma nonesserlo davvero», specificaGianenrico Senna di Siaac.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    1.Nelle ultime quattro settimane,quanto spesso l’asma ti ha impeditodi fare tutto ciò che avresti fatto al lavoro,a scuola/università, a casa?● Sempre (1 punto);● Molto spesso (2);● A volte (3);● Raramente (4);● Mai (5).

    2.Nelle ultime quattro settimane,quanto spesso hai avuto il fiatocorto?● Più di una volta al giorno (1 punto);● Una volta al giorno (2);● Da 3 a 6 volte a settimana (3);● Una o due volte a settimana (4);● Mai (5).

    3.Nelle ultime quattro settimane,quanto spesso i sintomi (fischio,tosse, fiato corto, dolore o costrizione alpetto) ti hanno svegliato di notte o piùpresto del solito al mattino?● Quattro o più notti a settimana (1 punto);● Da 2 a 3 notti a settimana (2);● Una volta a settimana (3);● Una o due volte (4);● Mai (5).

    4.Nelle ultime quattro settimane,quanto spesso hai usato il farmaco diemergenza per inalazione o per aerosol?● Tre o più volte al giorno (1 punto);● Una o due volte al giorno (2);● Due o tre volte a settimana (3);● Una volta la settimana omeno (4);● Mai (5).

    5.Nelle ultime quattro settimane,quanto credi di aver tenuto sottocontrollo la tua asma?● Per niente (1 punto);● Scarsamente (2);● Abbastanza (3);● Bene (4);● Completamente sotto controllo (5).

    Risultati● 25 punti. Nell’ultimomese l’asma è statapienamente sotto controllo. Consultare ilmedico se la situazione dovesse cambiare.● Da 20 a 4 punti. Nell’ultimomese l’asma èstata sotto controllo ma non del tutto;chiedere al medico comemigliorare.● Meno di 20 punti. Nell’ultimomese l’asmanon è stata sotto controllo; serve senz’altrorivolgersi al medico per impostare una curache migliori la situazione.

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  • Giovedì 12 Settembre 2019 Corriere della Sera Corriere Salute

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    Dossier

    Cambianogli«spruzzi»FilosofiadiversaperglisprayalbisognoAi broncodilatatori oggi in uso vengono preferiteassociazioni in cui siano presenti anche steroidiallo scopo di garantire l’effetto antinfiammatorio

    Una piccola rivoluzione: direcente la Global Initiati-ve for Asthma (Gina) hasancito un correzione dirotta nelle raccomanda-zioni per la cura del-

    l’asma che sta cambiando e cambierà laterapia di circa metà dei pazienti. Sullabase dei dati raccolti negli ultimi 12 annisi è infatti deciso di ridimensionare pa-recchio l’uso dei beta-2 agonisti a rapidadurata d’azione (in sigla, Saba), impie-gati finora per controllare i sintomi al bi-sogno in chi ha forme occasionali (menodi due sintomi asmatici al mese) o co-munque leggere (non oltre due episodi asettimana). «Gli asmatici che rispondo-noaqueste caratteristiche sonocirca il 50per cento e finora si consigliavano loro iSaba, ibroncodilatatori rapidi,dausarealbisogno», spiega Pierluigi Paggiaro,pneumologo dell’Università di Pisa emembro Gina. «Con gli anni però ci sia-mo accorti che i Saba nel lungo periodoaumentano i processi infiammatori e fa-voriscono le riacutizzazioni gravi». I datiGina parlano chiaro: grazie all’effetto ra-pido e al basso costo, i Saba sono ritenutidai pazienti un modo ideale per avere ilcontrollo dell’asma,ma un uso frequenteo regolare col tempo aumenta l’iper-reat-tività bronchiale, riduce la broncodilata-zione e la broncoprotezione e soprattuttoaumenta la frequenzadi accessi inProntoSoccorso e perfino i decessi. Secondo gli

    esperti, i casi considerati leggeri e trattaticoi Sabapossono rivelarsi parecchio insi-diosi: il 15-20 per cento dei pazienti conasma fatale o quasi mortale e il 30-37 percento degli adulti con attacchi acuti seriha avuto sintomimeno di una volta a set-timana nei tre mesi precedenti alla crisi,era perciò classificabile come caso lieve.

    Che cosa fare allora, se i Saba al biso-gno non sono più consigliabili? «Ginaora raccomanda l’impiego al bisogno dicombinazioni in cui ci sia un corticoste-roide e un beta-2 agonista broncodilata-tore a rapida azione come il formotero-lo», risponde Paggiaro. «Studi sumiglia-ia di pazienti hanno dimostrato che que-

    ste combinazioni usate solo al momentoin cui ci sono i sintomi controllano lama-lattia e riducono il rischio di recidive tan-to quanto una terapia continua con corti-costeroidi a basse dosi. Un vantaggio nonda poco, perché sappiamo che la curaquotidiana viene abbandonata da molti:uno spray al bisogno che contenga le dueclassi di farmaci combina invece la prati-cità d’uso a un buon controllo dell’in-fiammazione». La terapia con cortisonicie broncodilatatore in caso di sintomi èuna possibilità per chi ha un’asma legge-ra, se èmoderata o grave la cura quotidia-na con corticosteroidi per inalazione di-venta necessaria. «I fattori di rischio per

    l’aggravamento dell’asma sono lamanca-ta terapiae l’esposizionea fumo, inquina-mento, antigeni a cui si è allergici o ancheun’esposizione professionale a irritanti(per esempio la farina può diventarlo perun fornaio, ndr): in questi casi l’infiam-mazione continua a essere presente no-nostante la cura» dice Paggiaro.

    L’asmagrave è unamalattia che spessoesordisce come tale fin da subito, conmeccanismi diversi dall’asma classica eun’infiammazione più complessa da ge-stire, che si manifesta con attacchi piùfrequenti e intensi. In passato si trattavasoprattutto con cortisone per via orale eantibiotici, che comportano però effetticollaterali pesanti: i dati del registro Se-vere AsthmaNetwork Italymostrano cheil cortisone orale nei pazienti con asmagrave aumentadi cinquevolte il rischiodiosteoporosi e fratture, triplica il rischiodimalattie digestive e raddoppia diabete,obesità e insufficienza renale, con unaspesa di 243 milioni ogni anno per la ge-stione dei soli effetti collaterali. Anchecontro l’asma grave esistono però alter-native efficaci, come spiega GianenricoSenna presidente Siaaic: «Oggi in alcunicasi selezionati si può ricorrere ai farmacibiologici: non esistono per tutte le formedi asma grave,ma amolti consentono unmiglioramento netto della qualità di vitasenza gli eventi avversi da cortisonici».

    Elena Meli© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Ladiagnosi

    Molto spesso lamalattiasi presenta soltantoconuna tossepersistente

    U na tosse chenonpassa, unabron-chite dietro l’altra durante l’inver-no. Potrebbe essere asma, ma pochi cipensano: comesottolineaSergioHara-ri, direttore dell’Unità di Pneumologiaall’Ospedale San Giuseppe di Milano,«Il ritardo nella diagnosi di asma è an-cora oggi uno dei problemi maggiori,assieme alla mancata aderenza alla te-

    rapia. I pazienti sottovalutano sintomicome la tosse persistente e spesso sipongono il problema solo quando i fa-stidi diventano insopportabili; in que-stomodo però si arriva alla cura quan-do possono essersi già instaurati dan-ni permanenti alle vie aeree. Un buontrattamento consente di recuperare lasituazione nella maggior parte dei pa-zienti,ma la tempestivitàdelladiagno-si è fondamentale». L’esame principa-

    le è la spirometria, chemisura la capa-cità respiratoria e va eseguita in casodisintomi come difficoltà respiratoriesotto sforzo o a riposo, respiro sibilan-te o con fischio, tosse (il segnopiù tipi-co nei giovanissimi). «Se la spirome-tria è alterata la diagnosi è pressochécerta, ma siccome l’asma è una patolo-gia “intermittente“ non è detto di tro-vare anomalie nel momento in cui siesegue l’esame», avverte GianenricoSenna, presidente Siaaic. «Se ci sonosintomima la spirometria ènormale sifa il test della metacolina, con cui sipuò individuare chi ha la tendenza al-l’asmaperché in questi soggetti l’espo-sizione alla metacolina induce un calodella funzione respiratoria assente inchi è sano.Quindi in base ai sintomi, alloro impatto sulla vita quotidiana e airisultati delle analisi si individua lostadio dellamalattia e si decide la tera-pia: un broncodilatatore e corticoste-roide al bisogno nelle forme lievi, unacura continuativa quotidiana in quellemoderate e gravi».

    E. M.© RIPRODUZIONE RISERVATA

    4milioni gliasmatici in Italia.Il 30 per centodi loro riescea tenere sottocontrollola malattia

    La spirometriarimane l’esamefondamentaleper accertarela presenza d’asma

    80per cento dei bimbi asmatici hauna malattia in cui prevalgonoi meccanismi allergici

    50per cento l’incrementodei casi di asma ognidecennio secondo l’Oms

    Miglior Crescita

    DALLE RICERCHE ANTICADUTA

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  • Corriere Salute Corriere della Sera Giovedì 12 Settembre 2019

    7. corriere.it/salute

    ‘era una volta

    IL «CHE» ERA ASMATICOPER QUESTO FECEUNA TESI SULLE ALLERGIE

    A lcune malattie godono di pessimastampa. Colpirono scrittoriparticolarmente dotati e, ben gli sta,caracollarono negli inferi letterari. Prendiamol’asma. Si accanì sul povero Seneca, giàlogorato da molteplici patologie e in gradodi esprimersi con cognizione di causa. Inun’epistola la definisce: «Meditazione dellamorte». Nonmalanno qualunque, bensìesperimento del trapasso. Come la tempesta

    dell’America latina maturò altri tipi diallergie. Queste contemplavano l’uso di armie, alla fine, gli furono fatali. L’asma si èdavvero tirata addosso un esercito di artistivendicativi. Pensate che sofferenza causò a unMarcel Proust fluttuante dietro a odori, saporie giardini di lillà. Fu al Bois de Boulogne che,a nove anni, venne aggredito la prima voltadai pollini. Trovò sollievo solo negli oppiacei,condividendo l’esperienza di un’interagenerazione di poeti prima di lui.All’asma si deve, però, almeno un’opera d’arte.Chopin, durante le sue crisi, avevaallucinazioni uditive: sentiva suonare lecampane a morto. Ne trasse ispirazione percomporre la Sonata n. 2 opera 35 in sibemolle minore, celebre per il terzomovimento, noto come…Marcia Funebre.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    ti assale all’improvviso e dopo un’ora passa.Ci mancherebbe, chi potrebbe sopportare piùa lungo una simile agonia? Qualche manciatadi secoli prima, non sapendo a qualemaleficio terreno attribuire tale supplizio,Omero lo mise in conto alla collera di Zeus.Nel canto XV dell’Iliade si contempla Ettorein preda a un atroce soffocamento. Sputasangue e perde i sensi, senza che acheo losfiori. Esperienza devastante. Toccherà anchea un eroe moderno, Ernesto Guevara, cosìasmatico da lasciar temere ai genitori che nonsarebbe sopravvissuto a lungo. Da ragazzopassava ore a rincorrere il filo del suo respiro.S’iscrisse a Medicina e si laureò con una tesisulle allergie. Quelle per i pollini non loabbandonaronomai e lui, spalmandoci soprail fumo del sigaro, peggiorò la situazione.In aggiunta, dopo un giro in motocicletta

    di Pier Luigi Vercesi

    Da sapere

    Il 42 per cento di bambini eadolescenti non usa gliinalatori nel modo giusto equindi prende una doseinferiore di farmaco.La terapia giusta passaanche dall’imparare latecnica di somministrazionepiù corretta e, per esempio,dall’uso adeguato deidistanziatori.

    Inalatori

    L’Organizzazione Mondialedella Sanità haprevistoun in-cremento dei casi di asmadel50 per cento ogni dieci anni in tutto ilmondo.NegliUsadall’iniziodegli an-ni ’80 c’è stata una crescita del 60 percento, in Europa occidentale un rad-doppio dei pazienti in un solo decen-nio a cavallo del 2000: un’epidemiad’asmachequasi sicuramenteècolpadell’urbanizzazione, responsabile diun incremento del numero di perso-ne che vivono in ambienti chiusi, do-ve l’aria circola di meno e si è piùesposti a polvere, acari, inquinamen-to e smog. Questi fattori di rischioambientali sono certi, per cui perprevenire l’asma sarebbe opportunocercaredi respirare quantopiùpossi-bile ariabuona, incasae fuori,maan-che tutelarsi dagli allergeni e dagli ir-ritanti più comuni; un ruolo, inoltre,

    pare possa averlo anche l’eccesso diigiene nelmondo occidentale che fa-cilita il «deragliamento» delle rispo-stedel sistema immunitarioe la com-parsa di allergie, che poi possono fa-vorire l’asma.«Per tenerla alla larga è utile uno

    stile di vita corretto: non fumare, fareattività fisica regolare e seguire unadieta sana riduce il rischio», specificaGianenrico Senna, presidente Siaaic.Le prove sono parecchie: uno studiocinese ha dimostrato che mangiarespesso al fast food si associa a un ri-schio del 58 per cento più elevato disviluppare asma e del 65 per centopiù alto di avere il respiro sibilante,oltre che di aggravare una malattiagià presente. Se al contrario portia-mo in tavola alimenti sani, la proba-bilitàdi asmacala: una ricercaaustra-liana ha sottolineato che un buon

    consumo di pesce abbassa il rischiofino oltre il 60 per cento, uno studiopubblicato sull’European Respira-tory Journal per cui sono stati seguiticirca 35mila adulti hadimostrato chenon eccedere con carne, sale e zuc-chero si associa a una riduzione delpericolo di asma del 30 per cento ne-gli uomini e del 20 per cento nelledonne, diminuendo anche rispetti-vamente del 60 e del 27 per cento laprobabilità di una progressione ver-so unamalattia difficile da controlla-re.Unadietacheabbondi invegetali èricca di antiossidanti e quindi dimi-nuisce l’infiammazione generale, inpiù favorisce la proliferazione deibatteri che producono acidi grassi acatena corta, anch’essi protettivi con-tro l’infiammazione, pare soprattut-tonelle vie aeree. Chealtro si può fareperprevenire l’asma?«Evitare il fumoè ciò che conta di più, specialmentein gravidanza o in presenza di bimbipiccoli. Ci sonopoi ancheelementidirischioda cui è difficile difendersi: sesi hanno familiari stretti con asma oallergie, per esempio, la probabilitàdi asma allergico sale. Quanto al-l’asmagrave, un fattoredi rischiononmodificabile è il sesso femminile: ledonne si ammalano più spesso ehannoancheunamortalitàmaggioreper motivi probabilmente legati alledifferenzeormonali», osservaSenna.

    E. M.© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Aiutaunadieta riccadivegetali (epoveradi zuccheri e sale)

    Lamancanzadi fiatosi combatteanchea tavola

    Ernesto Che Guevara (AP)

    Fattori di rischio per l’asma Per la diagnosi

    Fatt

    ori e

    ndog

    eni

    Predisposizionegenetica

    Allergia

    Ipereattività delle vie aeree

    Etnia

    Obesità

    Infezioni viraliprecoci

    Fatt

    oria

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    Allergeni indoor

    Allergeni outdoor

    Fattori sensibilizzantilavorativi

    Fumo passivo

    Infezioni respiratorie

    Inquinamento

    Fatto

    ri scat

    enanti

    Allergeni

    Infezioni viralidelle prime vie aeree

    Attività fisica e iperventilazione

    Aria fredda

    Biossido e monossido di zolfo, ozono,particolato fine

    Farmaci

    Stress

    Fattori irritanti (profumiper la casa, esalazioni

    della vernice)

    SpirometriaMisura i volumi d'ariae i flussi respiratori.Da seduti si respirain un boccaglio.Se c’è asma il flussod’aria è inferiore,ma torna normaledopo aver inalatoun broncodilatatore

    Test di iper-reattivitàbronchialeÈ il test alla metacolina,che negli asmaticiinduce iper-reattivitàdei bronchi.Per l’esame vieneinalata in quantitàcrescenti, eseguendouna spirometriadopo ogni dose.Si fa quandoci sono sintomi mala spirometriaè normale CdS

    Quello per via oralerappresenta «l’ultimaspiaggia»: capire chi puòrispondere alla cura èfondamentale per evitare dialzare i dosaggi inutilmentea pazienti che comunquenon ne avrebbero unbeneficio. Alla CarnegieMellon University è statosviluppato un algoritmo chetenendo conto di 12 variabilipuò individuare i candidatigiusti per il cortisone orale.

    Cortisone

    5per cento,gli asmatici graviche nonrispondonoalle terapiestandard

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