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1 CARITAS DIOCESI CASERTA SEZIONE 5 I Laboratori 1) Laboratori teorico-esperienziali 2) Schede operative CdA e Caritas parrocchiali

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CARITAS DIOCESI

CASERTA

SEZIONE 5

I Laboratori

1) Laboratori teorico-esperienziali

2) Schede operative CdA e Caritas

parrocchiali

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Laboratori

Oggi la gente è affamata d'amore, e l'amore è la sola risposta alla solitudine e alla grande

povertà. In alcuni paesi non c'è fame di pane, la gente soffre invece di terribile solitudine, terribile

disperazione, terribile odio, perché si sente indesiderata, derelitta e senza speranza.

Ha dimenticato come si fa a sorridere, ha dimenticato la bellezza del tocco umano, ha

dimenticato cos'è l'amore degli uomini. Ha bisogno di qualcuno che la capisca e la rispetti.

Fate che chiunque venga a voi se ne vada sentendosi meglio e più felice. Tutti devono vedere

la bontà del vostro viso, nei vostri occhi, nel vostro sorriso. La gioia traspare dagli occhi, si

manifesta quando parliamo e camminiamo.

Non può essere racchiusa dentro di noi. Trabocca. La gioia è molto contagiosa.

Madre Teresa

La vigliaccheria chiede: è sicuro?

L'opportunità chiede: è conveniente?

La vana gloria chiede: è popolare?

Ma la coscienza chiede: è giusto?

Prima o poi arriva l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è nè sicura, nè conveniente,

nè popolare; ma bisogna prenderla, perchè è giusta.

Martin Luter King

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1) Laboratorio sulla “consapevolezza delle emozioni”

(terza lezione, “corso di formazione per operatori Caritas Caserta” 2014)

Istruzioni del compito. Lavoro individuale, durata 60 min

1) Il facilitatore avvia la presentazione dei componenti del gruppo.

2) Consegna il foglio con la traccia del lavoro ad ogni partecipante e richiede di concentrarsi sul

compito richiesto.

3) Alla fine dell’esperienza, a quanti si rendono disponibili, propone di condividerla. Nel contempo

raccomanda di non intervenire o commentare quanto ascoltato.

Istruzioni indicate sul foglio:

1) Create un momento di silenzio interiore, assumendo una postura rilassata, liberando la mente da

pensieri superflui, respirando profondamente.

2) Fermate l’attenzione su una recente giornata che vi ha turbato in modo particolare, fissate

mentalmente la/le situazione/i che ha creato il maggior stato di tensione e tenetela ferma lì, per

qualche secondo e poi provate a far riemergere il tipo di emozione che vi ha evocato.

3) Ricordate come avete reagito in quella circostanza (ciò che avete detto o ciò che avete fatto).

Nel retro del foglio: “Ora provate a scrivere ciò che siete riusciti a rievocare, seguendo lo

schema”:

1) Descrivete, in modo sintetico, la situazione (una o più di una).

_________________________________________________________________________

2) Date un nome all’emozione/i evocata dalla situazione.

_________________________________________________________________________

3) Descrivete se ritenete di aver agito per il meglio, oppure cosa avreste detto che non siete

riusciti a dire, cosa avreste fatto che non siete riusciti a fare.

_________________________________________________________________________

4) Dite se l’esperienza vissuta è rimasta in sospeso, e se ritenete di fare qualcosa per

risolverla.

_________________________________________________________________________

5) Come vi sentite dopo aver fatto questa esperienza.

_________________________________________________________________________

LABORATORI TEORICO-ESPERIENZIALI CdA

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2) Laboratorio “sull’autostima”

(quarta lezione)

Questionario di autovalutazione dell'autostima (da “Training dell’assertività” di E. Giusti)

Il questionario comprende una serie di affermazioni da valutare in base a quanto corrispondono

all'esperienza personale, dove 0 equivale a "assolutamente non corrispondente all'esperienza personale" e 5

a "massima corrispondenza all'esperienza personale". Per compilarlo va messa una X sulla casella ritenuta

opportuna.

1) Mi capita di pensare che le persone con me non si divertano tanto 0 1 2 3 4 5

2) Spesso non mi sento accettato e apprezzato del tutto anche da chi mi conosce bene 0 1 2 3 4 5

3) Non mi sento sicuro/a di cosa fare o dire quando mi trovo con persone che non conosco bene 0 1 2 3 4 5

4) Ho difficoltà a riconoscere le qualità degli altri 0 1 2 3 4 5

5) Spesso mi sento una persona troppo timida, anche se agli altri non sembra così 0 1 2 3 4 5

6) Bisogna che gli altri mi conoscano prima che io possa piacere a loro 0 1 2 3 4 5

7) Anche se mi dico di avere più fiducia nelle mie capacità,le situazioni nuove mi spaventano sempre01234 5

8) Sono preoccupato per le critiche o le osservazioni 0 1 2 3 4 5

9) Non mi ritengo una persona creativa 0 1 2 3 4 5

10) Mi capita di rimandare spesso gli impegni di lavoro 0 1 2 3 4 5

11)Trovodifficoltà ad esprimere le mie opinioni soprattutto quando sono discordi da quelle degli altri01234 5

12) Quando mi guardo allo specchio non mi piaccio 0 1 2 3 4 5

13) I complimenti mi mettono in imbarazzo, mi stupiscono, stento a crederci 0 1 2 3 4 5

14) trovo difficoltà ad affrontare ed accettare i miei errori 0 1 2 3 4 5

15) Difficilmente i miei colleghi/amici apprezzano le mie idee o accettano le mie proposte 0 1 2 3 4 5

16) Sono troppo emotivo 0 1 2 3 4 5

17) Nelle occasioni importanti mi sono sempre sentito solo 0 1 2 3 4 5

18) Gli altri intorno a me mi considerano un tipo chiuso 0 1 2 3 4 5

19) In mezzo alle persone, al lavoro, con gli amici mi sento spesso a disagio 0 1 2 3 4 5

20) Per quello che non va bene nella mia vita penso che sia colpa del destino 0 1 2 3 4 5

21) Mi è difficile dire quello che penso 0 1 2 3 4 5

22) Ci sono molte cose che vorrei cambiare di me stesso 0 1 2 3 4 5

23) Manco di buon senso 0 1 2 3 4 5

24) Cerco di nascondere alcune parti del mio corpo 0 1 2 3 4 5

25) Spesso mi sento lasciato fuori dal gruppo 0 1 2 3 4 5

26) Cambierei il mio aspetto se potessi 0 1 2 3 4 5

27) Evito il più possibile di affrontare conflitti e contrasti 0 1 2 3 4 5

28) Ho poca fiducia in me 0 1 2 3 4 5

29) A volte faccio cose per accontentare gli altri piuttosto che per me 0 1 2 3 4 5

30) Ho sempre pensato che ai miei genitori io non piacessi così come ero 0 1 2 3 4 5

31) Mi è capitato più di una volta di subire frustrazioni inaspettate 0 1 2 3 4 5

32) Quando gli altri sono gentili con me mi insospettisco 0 1 2 3 4 5

33) Non riesco a capire cosa si aspettino da me i miei superiori al lavoro 0 1 2 3 4 5

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5 34) Cerco di prevedere minuziosamente il tipo di impegno che mi aspetta 0 1 2 3 4 5

35) Quando riesco male in un lavoro mi viene spesso da pensare che, anche se io mi fossi impegnato

maggiormente, non avrei potuto fare meglio. 0 1 2 3 4 5

36) Mi capita di provare una sensazione di disagio nel contatto fisico, anche con persone conosciute 0123 4 5

Lettura risultati

30 - 70 Livello alto di autostima

Sei soddisfatto/a della vita che vivi e delle scelte che hai fatto. Hai un'ottima immagine di te, esprimi agli

altri la tua unicità, accettando anche il rischio di apparire diverso/a . Il tuo lavoro ti soddisfa e queste ti

consente di investire creativamente le tue energie per raggiungere nuovi obiettivi.

71 - 110 Livello medio di autostima

Hai un buon livello di autostima, anche se le situazioni nuove ti creano qualche disagio. Sei consapevole dei

tuoi punti forti e delle caratteristiche positive, ma hai qualche difficoltà ad accettare le tue debolezze. In

ambito lavorativo sei molto apprezzato per le tue capacità, ma hai difficoltà ad accettare i suggerimenti, le

proposte degli altri.

111 - 160 Livello basso di autostima

Spesso senti di non valere molto, sei critico/a con te, utilizzi frequentemente affermazioni negative per

descrivere te stesso/a. le situazioni nuove ti spaventano, pensi subito che avrai difficoltà o che non ce la farai,

e questo ti può far stare in ansia. Spesso sul lavoro hai difficoltà di concentrazione e questo ti impedisce di

portare a termine un'attività. Il rapporto con i superiori spesso vive sulla sfida e la ribellione.

3) Laboratorio su “simulazione ascolto tra due operatori” (quinta lezione)

Esperienza tesa a illustrare le tecniche di comunicazione, in modo particolare i “processi di

riformulazione” (vedi relazione specifica).

Due docenti del corso simulavano un colloquio in un CdA, tra un operatore ed una persona in

condizioni di bisogno.

Prima dell’inizio della simulazione, veniva consegnato a ciascun partecipante un foglio

riepilogativo delle tecniche in oggetto. I partecipanti erano chiamati a barrare sul foglio, le tecniche

utilizzate dagli operatori via, via che procedeva il dialogo.

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4) Questionario sull’ascolto

Modalità di ascolto Sempre

vera

Spesso

vera

Qualche

volta

vera

Quasi

mai

vera 1) Ignorate le persone che vi dicono cose che disapprovate o che

non volete sentire?

2) Vi concentrate su quello che viene detto anche se non siete

realmente interessai?

3) Pensate di sapere cosa starà per dire il vostro interlocutore e

smettere di ascoltare?

4) Ripetete con parole vostre ciò che vi è stato appena detto 5) Ascoltate il punto di vista dell’altra persona, anche se diverso

dal vostro?

6) Apprendete qualcosa, anche poco, da ogni persona che

incontrate?

7) Siete interessati ad approfondire il significato di termini usati

in modi che non vi sono familiari?

8) Formulate mentalmente delle obiezioni mentre l’altra persona

parla?

9) Date l’impressione di stare ascoltando, anche se non è vero?

10) Fantasticate mentre l’altra persona sta parlando?

11) Ascoltate l’intero messaggio, cioè quanto il vostro interlocutore

sta dicendo verbalmente e non verbalmente?

12) Riconoscete che le parole non significano esattamente la stessa

cosa per persone diverse?

13) Ascoltate solo quello che volete sentire, escludendo il

messaggio completo di chi vi sta parlando?

14) Stabilite un contatto visivo con il vostro interlocutore?

15) Vi concentrate su quello che intende dire il vostro interlocutore

piuttosto che sul suo aspetto esteriore?

16) Sapete quali parole o frasi vi fanno reagire in modo emotivo?

17) Pensate a quello che volete ottenere con la vostra

comunicazione?

18) Pianificate il momento migliore per fare il vostro discorso?

19) Quando comunicate, pensate a come potrebbe reagire l’altra

persona?

20) Pensate al modo migliore per fare passare la vostra

comunicazione (oer iscritto, a voce, al telefono, con una e-mail,

un appunto)?

21) Pensate con che tipo di persona state parlando (preoccupata,

ostile, indifferente, timida, testarda, impaziente, etc., oppure

che ha semplicemente fretta) ?

22) Interrompete il vostro interlocutore quando sta ancora

parlando?

23) Quando la vostra comunicazione non è stata efficace, vi dite

“credevo che lo sapesse”?

24) Permettete al vostro interlocutore di esprimere sentimenti

negativi nei vostri confronti senza assumere atteggiamenti

difensivi?

25) Vi esercitate regolarmente per migliorare la vostra efficienza

nell’ascolto?

26) Prendete appunti se necessario per ricordare?

27) Riuscite a sentire dei rumori senza farvi distrarre?

28) Ascoltate il vostro interlocutore senza giudicarlo o criticarlo?

29) Ripetete le istruzioni o i messaggi per essere sicuri di aver

capito bene?

30) Approfondite quello che secondo voi sta provando chi parla?

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Punteggio: 110 – 120 ottimo 99 – 109 sopra la media 88 - 98 nella media 77 – 87 scarso

TABELLE DI VALUTAZIONE

Modalità di ascolto

Sempre

vera

Spesso

vera

Qualche

volta

vera

Quasi

mai

vera

1) Ignorate le persone che vi dicono cose che disapprovate o che

non volete sentire? 1 2 3 4

2) Vi concentrate su quello che viene detto anche se non siete

realmente interessai? 4 3 2 1

3) Pensate di sapere cosa starà per dire il vostro interlocutore e

smettere di ascoltare? 1 2 3 4

4) Ripetete con parole vostre ciò che vi è stato appena detto

4 3 2 1

5) Ascoltate il punto di vista dell’altra persona, anche se diverso

dal vostro? 4 3 2 1

6) Apprendete qualcosa, anche poco, da ogni persona che

incontrate? 4 3 2 1

7) Siete interessati ad approfondire il significato di termini usati

in modi che non vi sono familiari? 4 3 2 1

8) Formulate mentalmente delle obiezioni mentre l’altra persona

parla? 1 2 3 4

9) Date l’impressione di stare ascoltando, anche se non è vero?

1 2 3 4

10) Fantasticate mentre l’altra persona sta parlando?

1 2 3 4

11) Ascoltate l’intero messaggio, cioè quanto il vostro interlocutore

sta dicendo verbalmente e non verbalmente? 4 3 2 1

12) Riconoscete che le parole non significano esattamente la stessa

cosa per persone diverse? 4 3 2 1

13) Ascoltate solo quello che volete sentire, escludendo il

messaggio completo di chi vi sta parlando? 1 2 3 4

14) Stabilite un contatto visivo con il vostro interlocutore?

4 3 2 1

15) Vi concentrate su quello che intende dire il vostro interlocutore

piuttosto che sul suo aspetto esteriore? 4 3 2 1

16) Sapete quali parole o frasi vi fanno reagire in modo emotivo?

4 3 2 1

17) Pensate a quello che volete ottenere con la vostra

comunicazione? 4 3 2 1

18) Pianificate il momento migliore per fare il vostro discorso?

4 3 2 1

19) Quando comunicate, pensate a come potrebbe reagire l’altra

persona? 4 3 2 1

20) Pensate al modo migliore per fare passare la vostra

comunicazione (oer iscritto, a voce, al telefono, con una e-mail,

un appunto)?

4 3 2 1

21) Pensate con che tipo di persona state parlando (preoccupata,

ostile, indifferente, timida, testarda, impaziente, etc., oppure

che ha semplicemente fretta) ?

4 3 2 1

22) Interrompete il vostro interlocutore quando sta ancora

parlando? 1 2 3 4

23) Quando la vostra comunicazione non è stata efficace, vi dite

“credevo che lo sapesse”? 1 2 3 4

24) Permettete al vostro interlocutore di esprimere sentimenti

negativi nei vostri confronti senza assumere atteggiamenti

difensivi?

4 3 2 1

25) Vi esercitate regolarmente per migliorare la vostra efficienza

nell’ascolto? 4 3 2 1

26) Prendete appunti se necessario per ricordare?

4 3 2 1

27) Riuscite a sentire dei rumori senza farvi distrarre?

4 3 2 1

28) Ascoltate il vostro interlocutore senza giudicarlo o criticarlo?

4 3 2 1

29) Ripetete le istruzioni o i messaggi per essere sicuri di aver

capito bene? 4 3 2 1

30) Approfondite quello che secondo voi sta provando chi parla?

4 3 2 1

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5) Questionario sulle capacità comunicative

Affermazioni Sempre

vera

Spesso

vera

Qualche

volta

vera

Quasi

mai

vera

Esposizione (E+) 1) Mi sento in piena sintonia con i miei amici quando

parliamo dei nostri reciproci sentimenti

2) Quando mi confronto con gli altri provo un grande

piacere

3) Vorrei che i miei amici godessero delle mie esperienze

positive

4) Non mi dispiace che i miei fatti personali siano a

conoscenza di tutti

5) Mi sento di dare qualsiasi cosa ai miei amici, senza

alcuna riserva

6) Quando provo un’emozione sento di doverla

condividere con gli altri

Esposizione (E-)

1) Non voglio che si trattino i problemi della mia vita

personale di cui di solito evito di parlare

2) Mi sento a disagio se un amico all’improvviso viene a

farmi visita

3) Mi sono amaramente pentito di aver fatto delle

confidenze

4) Ci sono delle cose personali di cui non parlo volentieri

5) Se mi aprissi di più con i miei amici, potrei loro piacere

di meno

6) Provo disagio nel frequentare alcuni amici

contemporaneamente

Accettazione (+)

1) Quando qualcuno mi racconta un suo problema, in modo

profondamente emotivo, non lo interrompo per nessuna

ragione

2) Quando qualcuno mi racconta cose molto personali, non

prendo subito una posizione, ma aspetto prima che

concluda la sua comunicazione

3) Il miglior modo di aiutare qualcuno è ascoltarlo

4) Provo piacere se qualcuno si apre con me

5) Quando qualcuno mi fa una confidenza lo ascolto

rimanendo in silenzio

6) Se qualcuno si confida con me, cerco di fargli capire che

non ho preclusioni o pregiudizi di alcun genere

Accettazione (A-)

1) Non desidero essere messo a partedei problemi

imbarazzanti degli altri

2) Mi sento a disagio se qualcuno mi confida i suoi

problemi intimi

3) Quando qualcuno si sfoga, aprendosi agli altri, dovrebbe

avere un’idea di come vuole essere aiutato

4) Quando una persona si mette a piangere, per un

problema personale, cerco di fare finta di niente

5) Penso che il modo migliore per non far sentire in

imbarazzo una persona che piange, sia quello di

cambiare discorso

6) Chi si dispera dovrebbe pensare ed immaginare gli

effetti che ciò può avere sugli altri

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Affermazioni

Sempre

vera

Spesso

vera

Qualche

volta

vera

Quasi

mai

vera Dare feedback (DFb+)

1) Sono contento quando gli altri utilizzano i miei pareri o

consigli

2) Rifletto profondamente prima di dare un suggerimento a

qualcuno su un problema delicato

3) Parlo tranquillamente con i diretti interessati dei loro

difetti ed errori

4) Non sono “geloso” degli amici e non voglio tenerli solo

per me senza condividerli con gli altri

5) Tendo a mettere in evidenza le incoerenze degli altri

6) Cerco di non essere ripetitivo nel dare un feedback al

mio interlocutore

Dare feedback (DFb -)

1) Solo alla conclusione delle mie relazioni interpersonali,

ho dato molte volte dei feedback

2) Ritengo che sia tempo sprecato cercare di cambiare le

persone adulte

3) Quando devo dire qualcosa di “delicato” a qualcuno,

cerco di farlo in presenza di altri amici

4) Solo quando non ce la faccio più, dico alle persone ciò

che penso di loro

5) Ho dovuto interrompere delle relazioni importanti, dopo

aver detto ciò che veramente pensavo

6) Preferisco esprimere agli altri solo i miei sentimenti

positivi verso di loro

Ricevere feedback (RFb+)

1) Quando una persona esprime un giudizio “pesante” su di

me, inizio subito a pensare alla veridicità di quello che

mi è stato detto

2) Alcune critiche mi hanno prodotto un profondo

cambiamento

3) Quando non capisco un’affermazione fatta su di me, ci

ripenso continuamente

4) Mi piace essere giudicato dagli altri

5) Quando qualcuno mi critica in modo serio non reagisco

6) Penso che gli altri possano vedere alcune cose di me

meglio di me stesso

Ricevere feedback (RFb-)

1) Chi mi attacca non ha quasi mai capito come sono fatto

2) Quando mi danno un feedback cerco, per prima cosa, di

verificare l’onestà mentale di chi me lo ha dato

3) Di fronte alle critiche che mi vengono rivolte, cerco

subito di spiegare la mia posizione

4) Mi danno fastidio i consigli dati da chi è “peggio” di me

5) Quando ho lavorato duramente, non accetto critiche sul

mio operato

6) Le persone che mi criticano non mi conoscono

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Valutazione delle risposte:

Assegnare il seguente punteggio per ogni domanda:

sempre vera = 4; spesso vera = 3; qualche volta vera = 2; quasi mai vera = 1. Sommate, per ogni

gruppo di sei affermazioni, i punteggi che avete direttamente dato nelle risposte. Avete, dunque,

otto punteggi che vanno da +24 a –24. Le otto variabili analizzate si riassumono in quattro

dimensioni:

Esposizione/apertura agli altri: questa capacità è relativa alla motivazione a mostrare parti di sé, a

raccontarsi, ad entrare in relazione profonda con le persone.

Accettazione/contenimento: questa capacità rappresenta il grado concui si sanno ben accogliere le

aperture, le confidenze, le richieste anche simboliche di intimità da parte degli altri.

Ricevere feed back: questa capacità sta nell’abilità di ricevere i giudizi e le valutazioni altrui

attribuendovi il significato di un reale aiuto, non quello di un attacco dal quale occorre difendersi

Dare feed back: questa capacità sta nell’abilità e sensibilità di giudicare e valutare gli altri dando

loro un reale aiuto, senza utilizzare l’occasione per rivalse personali.

Per ogni dimensione sottraete al punteggio della variabile caratterizzata dalsegno + quello della

variabile caratterizzata dal segno – e otterrete in questo modo il punteggio per ciascuna dimensione.

Esempio: se nella variabile Esposizione (E+) avete ottenuto un punteggio pari a 10 e nella variabile

Esposizione (E-) un punteggio pari a 4 avrete un 6 nella dimensione Esposizione).

Il punteggio massimo per dimensione è: +18 Il punteggio minimo per dimensione è: -18.

Alla fine, dopo che aver visto come vi collocate rispetto a ciascuna dimensione, sommate i punteggi

di tutte e quattro le dimensioni e otterrete, in questo modo, una misura generale delle vostre capacità

comunicative.

Punteggi totali: -72/0 le vostre capacità di comunicazione sono ridotte al minimo. 0/+36 le vostre

capacità di comunicazione sono nella media, anche se non sono molto alte. +37/+72 avete eccellenti

capacità relazionali e comunicative.

Il presente questionario è stato liberamente elaborato sulla base dell’articolo di Luca Amovilli “la misura

delle capacità comunicative” in Psicologia e Lavoro del 1995 n.4.

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6) Laboratorio su “modalità operative di un CdA”

Obiettivo del laboratorio:

- definire le modalità organizzative e di gestione dei singoli casi in ciascun Cda,

- verificare come si sviluppa il confronto all’interno dei singoli gruppi.

Saranno scelte in ogni singoli gruppo una persona “custode” del tempo, un “facilitatore”,

un “osservatore”.

1) Come gestisci l’Ascolto: Accoglienza (a), tempi di ascolto (b), relazione (c), verifica

condizioni di bisogno (d).

a)______________________________________________________________________________

b)______________________________________________________________________________

c)______________________________________________________________________________

d)______________________________________________________________________________

2) Da qui conseguono le funzioni base della presa in carico, dell’orientamento,

dell’accompagnamento e della risposta ai bisogni urgenti.

Come vengono svolte dal vostro CdA?_________________________________________________

3) Il lavoro di “archiviazione dei dati” relativi ai colloqui con le persone in difficoltà

costituisce un servizio prezioso in termini di opportunità di analisi delle cause del bisogno e di

informazioni per il coinvolgimento e l’animazione di comunità e territorio:

Su cosa si basa il rapporto del CdA con i servizi del territorio?______________________________

4) Il Vangelo vi invita a privilegiare i poveri nel vostro impegno nella Carità.

a) Qual è il posto dei poveri nella vostra parrocchia?____________________________________

b) Quali le iniziative di sensibilizzazione comunitaria?___________________________________

5) Elaborazione del “progetto” di approccio al bisogno.

a) Vi è un confronto sulle modalità di compilazione della scheda? Se no, perché?_______________

b) Si privilegia la richiesta immediata? Si tiene conto delle problematiche complessive della

persona (incluse quelle affettivo-emozionali)? ________________________________________

c) Si effettuano controlli incrociati tra i soggetti coinvolti nelle problematiche della persona, per

verificarne la veridicità delle condizioni di bisogno?___________________________________

d) Quali le risposte che solitamente si offrono?__________________________________________

e) Quali quelle di cui vi sarebbe maggiormente bisogno?__________________________________

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6) “Presa in carico” della Persona.

a) Sono presenti gli operatori di “prossimità”?___________________________________________

b) Quali funzioni svolgono?_________________________________________________________

c) Sono gli stessi del CdA? Se no, quale il rapporto con gli operatori del CdA?_________________

7) Rapporti con la comunità.

a) Il CdA rappresenta realmente un’espressione della comunità?___________________________

b) Il suo referente è rappresentato nel Consiglio Pastorale?________________________________

c) Vi sono rapporti con le altre realtà parrocchiali? Se no, perché?___________________________

d) Vi sono momenti di condivisione comunitaria dei casi di bisogno?________________________

MATERIALI

OBIETTIVI AZIONI TEMPI RISORSE CHI

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7) Laboratorio di animazione pastorale del centro di Ascolto:

uno strumento di promozione e animazione.

SCHEDA SCENARIO

E’ venerdì e come sempre state per iniziare la riunione settimanale dell’équipe del CdA

diocesano, per rileggere insieme le informazioni raccolte nei colloqui svolti dagli operatori

dell’ascolto. Sono presenti il responsabile del CdA, le coppie di operatori che curano l’ascolto e

la segretaria che si occupa del primo incontro raccogliendo le richieste e prendendo gli

appuntamenti per i colloqui.

Prendono la parola Giovanni e Milena presentando al gruppo la storia di Amedeo ed

Aurora, una coppia di giovani neo-genitori. I ragazzi rischiano di perdere l’abitazione in cui

vivono, perché da alcuni mesi non riescono a far fronte alle rate del mutuo. Amedeo, a causa

della chiusura dello stabilimento tessile in cui era impiegato si trova in condizioni di

disoccupazione da alcuni mesi. Aurora, insegnate di scuola materna, deve rientrare in servizio

dopo la maternità ma non sa come organizzarsi con il piccolo Matteo non essendo disponibili

posti all’asilo nido e non potendo fare affidamento sulle famiglie di origine perché lontane.

Durante il colloquio è emersa una certa difficoltà nella gestione del reddito, dovuto al

ricorso massiccio al credito al consumo che la coppia ha effettuato per arredare la loro abitazione

ed acquistare la macchina più grande dato l’allargamento del nucleo familiare. Le rate però

cominciano ad andare strette alla coppia, che con il solo stipendio di Aurora non riesce a far

fronte alle spese ordinarie. Amedeo, in crisi per la perdita del lavoro presenta i primi sintomi

della depressione e gli operatori hanno avvertito un vago sentore di alcool durante il colloquio.

La coppia chiede di essere sostenuta nel pagamento dei loro debiti.

Si apre la discussione….

Costruite insieme i passi da fare ed i possibili percorsi di sostengo per la situazione

presentata da Giovanni e Milena. Integrando le informazioni mancanti con la vostra esperienza…

PERCORSO PER “EQUIPE CARITAS DIOCESANE”- Roma, 2008-09 SECONDA TAPPA

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8) Laboratorio di animazione pastorale:

Il centro di ascolto uno strumento di promozione e animazione.

Partecipanti: circa 12/13

Materiale: scheda scenario; cartelloni; pennarelli; fogli bianchi

INTRODUZIONE

Si introduce il lavoro spiegando che: Il laboratorio suddiviso in due fasi, si snoderà tra la presente e la quarta tappa. In questa tappa si metterà a fuoco il cda nel lavoro in équipe ed in rete con il territorio. In quarta tappa si metterà a fuoco l’integrazione/interazione del CdA con gli altri due luoghi/strumenti della caritas diocesana (Laboratorio e Osservatorio) e con l’équipe della Caritas diocesana

breve giro di presentazione prima di iniziare il lavoro…

15 min

OBIETTIVI E FASE LAVORO INDIVIDUALE

proponete al gruppo gli obiettivi per il laboratorio: 1. sperimentare, attraverso una simulazione, il lavoro ordinario di un CdA; 2. confrontare i modi diversi di operare; 3. estrapolare alcuni elementi chiave dell’azione del CdA. Si suddivide il gruppo in due sottogruppi, consegnando loro la scheda scenario e il cartoncino con il loro ruolo all’interno dell’équipe..

Si spiega che avranno un’ora di tempo per svolgere la dinamica.

10 min

LA SPERIMENTAZIONE

Obiettivo della sperimentazione è mettere l’accento su alcuni elementi strategici del lavoro in équipe nel cda (riunione settimanale, condivisione delle strategie e dei percorsi, ascolto fatto in coppie, percorsi condivisi, ecc.) e nella necessità di interfacciarsi con il territorio per creare una rete con cui sostenere i percorsi di accompagnamento e allo stesso tempo creare le base per l’animazione.. 10 minuti prima della conclusione invitateli ad individuare un portavoce che possa presentare la loro esperienza.

60 min

PAUSA CAFFÈ 15 min

ANALISI DELL’ESPERIENZA

interazioni nell’équipe, passi concordati, reti attivate…) Il facilitatore annoterà i contributi su un cartellone in cui saranno riportate le funzioni

chiave del Centro di Ascolto:

ascolto – accoglienza – presa in carico – orientamento – accompagnamento l’obiettivo è:

confrontarsi su i diversi modi di organizzare l’intervento; fare un ponte tra quanto loro hanno concordato nella simulazione e le funzioni chiave attribuite al cda;

60 min

INFINE… E NOI?

Se rimane tempo sarebbe interessante permettere ai partecipanti di confrontarsi sulle loro modalità di azione nel lavoro del cda.. se se ne occupano.. rispetto a quanto hanno fatto nella simulazione come si sarebbero comportati nella loro realtà. Quali spunti si portano a casa..

10 min

PERCORSO PER “EQUIPE CARITAS DIOCESANE” – Roma, 2008 SECONDA TAPPA

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9) Laboratorio:

l’animazione pastorale attraverso la progettazione sociale.

Nella riunione di EQUIPE di OGGI parleremo della PROGETTAZIONE SOCIALE.

Caritas Italiana, lo scorso 15 novembre, ha presentato il bando per i progetti 8xmille 2009 da realizzare

sul territorio nazionale.

Le 4 caratteristiche principali del bando di quest’anno sono la seguenti:

NON VI SONO PARTICOLARI URGENZE DI TEMPO PER LA PRESENTAZIONE DEL

PROGETTO (abbiamo circa un anno di tempo per presentare il progetto: ultimo giorno utile 31 ottobre

2009 per consentire a C.I. di presentare il tutto alla CEI);

NON VI E’ UN TETTO MASSIMO PER LA RICHIESTA DEL CONTRIBUTO ECONOMICO

(dovrà esserci però una COMPARTECIPAZIONE proveniente dal territorio pari al 30% del valore totale

del progetto);

Il PROGETTO dovrà RISPONDERE A BISOGNI REALI presenti sul territorio della nostra

Diocesi (non vi sono ambiti particolari, ma il problema o la situazione di povertà dovrà emergere

chiaramente);

Il progetto dovrà scaturire da un PROCESSO DI ANIMAZIONE PASTORALE: essere cioè

espressione del coinvolgimento e della reale “presa in carico” della comunità ecclesiale, segno di una

risposta comunitaria ad un particolare problema emergente.

La nostra EQUIPE è solita confrontarsi, riflettere, prendere coscienza, su quanto sta accadendo nel

territorio diocesano per INDIVIDUARE COLLEGIALMENTE LE LINEE PRIORITARIE sulle quali

sviluppare la PROGETTAZIONE SOCIALE di quest’anno.

Io ho il desiderio di partecipare alla riunione che fra poco inizierà per portare il mio contributo, frutto

anche dell’esperienza maturata svolgendo il mio incarico.

QUALCHE NOTA SULLA MIA DIOCESI

La mia Diocesi è simile a molte altre e riflette i problemi tipici e le risorse di un territorio in veloce

trasformazione.

Presenta una città di poco superiore ai 600 mila abitanti, capoluogo di provincia, alcune cittadine e molti

piccoli paesi sparsi sul territorio. E’ rinomata per la sua storia millenaria, per le sue attrattive naturali,

artistiche e gastronomiche. La città principale soffre dei problemi tipici di una grande città (vi è anche un

quartiere “ghetto” in periferia).

L’economia della zona è basata su piccole realtà industriali e di servizi a conduzione prevalentemente

familiare; le piccole frazioni vivono di una economia agricola.

La Diocesi è divisa in otto vicariati/zone pastorali, composti ciascuno da 10-15 parrocchie di diversa

dimensione. Esiste l’Osservatorio Diocesano per le povertà e le risorse (OPR), sei Centri di Ascolto (tra

cui uno diocesano nella città capoluogo) e oltre il 60% delle parrocchie (disposte “a macchia di leopardo”)

hanno una Caritas parrocchiale attiva.

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Dal punto di vista SOCIALE

a) presenta problemi ANTICHI che sono in AUMENTO:

spopolamento dei territori interni

solitudine degli anziani

carenza di luoghi di aggregazione per i giovani

dipendenza da sostanze alcol-correlate da parte di vecchie e nuove generazioni;

b) ma anche problemi NUOVI sui quali tanto si dibatte e che NON SONO ancora AFFRONTATI con la

dovuta COMPETENZA:

scarsa integrazione della popolazione immigrata in aumento (in particolare di alcune etnie neo-

comunitarie)

aumento dell’impoverimento famigliare (elevato numero di componenti familiari, presenza di

anziani soli)

disgregazione del tessuto familiare (aumento dei nuclei monoparentali con figli a carico a causa

dell’aumento delle separazioni)

aumento del numero dei disoccupati (contrazione del mercato del lavoro, calo del potere di

acquisto)

aumento del fenomeno dell’indebitamento e contrazione del risparmio (con relativo aumento del

fenomeno dell’usura)

c) ma presenta anche molte RISORSE sia dal punto di vista SOCIALE che ECCLESIALE

congregazioni Religiose maschili e femminili che si occupano di svariati problemi: minori,

anziani, handicap, case alloggio… (alcuni di loro in verità hanno componenti molto anziani)

presenza in Diocesi della Consulta Ecclesiale degli Organismi Socio-Assistenziali

associazioni culturali e sociali (sia laiche che ecclesiali)

associazioni di immigrati

associazioni/aggregazioni giovanili

fondazioni benefiche e Pro Loco

fondazioni bancarie e fondazioni antiusura

sindacati e associazioni di categoria

….

PERCORSO PER “EQUIPE CARITAS DIOCESANE” – Roma, 2010 SECONDA TAPPA

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1) Progetto di accompagnamento delle parrocchie Diocesi di Caserta

1) Consegna dei progetti per la costituzione dei Cda (al parroco)

2) Consegna dei progetti per la costituzione delle Caritas Parrocchiali

(al parroco).

3) Restituzione in trenta giorni(Danilo tel. 3357890855/ [email protected])

4) Cura nella stesura della scheda utente, da consegnare a Danilo per l’inserimento

nell’Ospoweb.

5) Formazione permanente sulla qualità dell’ascolto e le dinamiche di gruppo (un paio di

volte l’anno volte l’anno).

6) Ingresso dei responsabili dei CdA, nel coordinamento foraniale che si incontra ogni 2-3

mesi, per costruire reti operative.

2) Progetto nuovi C.d.A. (compilazione: operatori C.d.A.)

Parrocchia________________________ Parroco________________ Tel___________

Disponibilità alla creazione del CdA Si □ No □

In alternativa, disponibilità ad un CdA interparrocchiale? Si□ No □

Se Si, compilare il progetto:

Identità______________________________________________________________________

Motivazioni__________________________________________________________________

Obiettivi _____________________________________________________________________

Funzioni_____________________________________________________________________

Struttura Organizzativa

a) Definizione dei ruoli _________________________________________________________

b) Mansione operatori__________________________________________________________

c) Sede___________________________ d) Orari___________________________

e) Risorse____________________________________________________________________

f) Strumenti__________________________________________________________________

g) Disponibilità ad attivare un Banco Alimentare ? Si □ No □

Responsabile CdA:________________________________Tel:__________________________

Il Parroco:__________________________________________________________________

SCHEDE OPERATIVE CdA E CARITAS PARROCCHIALI

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3) Progetto Costituzione Caritas Parrocchiale

(compilazione: operatori Caritas parrocchiale)

1) Significato: caritas parrocchiale come servizio di animazione alla comunità, impegnata non

solo ad operare direttamente, ma a «SAPER FARE E SAPER FARE FARE (mettere altri nelle

condizioni di fare”).

2) Assetto organizzativo

■ CHI: 1) Se non vi sono realtà operative, il parroco individua tra i cristiani alcune persone

con l’incarico specifico dell’animazione.

2) Se sono presenti più realtà operative (Azione Cattolica, Agesci, gruppo liturgico, corale, etc.):

il parroco dà mandato al consiglio pastorale di individuare elementi provenienti dai vari settori.

■ COME: lo stile attraverso cui si animerà alla testimonianza della carità .

L’animazione è nel modo in cui portiamo nella parrocchia la proposta di realizzare una mensa, nel

modo con cui accogliamo i fedeli prima di una celebrazione. Nel tipo di incontri, nelle modalità che

scegliamo per accompagnare le decisioni, nel modo in cui curiamo i volontari.

3) Strumenti

A) Logistica: una sede, un computer, un armadio o scaffalature per il materiale.

B) Schedario: Risorse umane (nome/cognome/tel./email). Competenze territorio (in collaborazione

con il CdA).

C) Azione preliminare. Questionario: “Fotografa la tua parrocchia ed il tuo territorio”.

D) Azioni possibili: a) autofinanziamento: collette domenicali, aste o cene di beneficenza, etc.

b) Sensibilizzazione sui temi della carità nei vari percorsi educativi,

c) promuovere la pastorale unitaria e la comunicazione tra le diverse realtà caritative presenti in

parrocchia e tra queste e l’intera comunità,

d) proporre esperienze di relazione, con momenti di condivisione con i poveri,

e) iniziative nei periodi più significativi, quali avvento, quaresima, etc.

f) attività di Animazione del territorio: forme di aggregazione e costruzione di un lavoro di rete

(realtà associative extra e intraparrocchiali),

g) coordinamento di iniziative caritative già esistenti (banco alimentare, distribuzione vestiti,

etc.), senza sostituirsi a nessuna di esse.

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N.B. per esigenza di sintesi lievemente accorciata

DATI PRINCIPALI

COGNOME ________ _________________ NOME_______________________

DATA DI NASCITA _______________ COMUNE DI NASCITA ______________________

DOCUMENTO IDENTITA’ __________________________ SCAD._______________________

CODICE FISCALE _________________________________________________________

TELEFONO _________________________________________________________

DATI ANAGRAFICI

STATO CIVILE ________________________ ISTRUZIONE ______________________

CITTADINANZA italiana □ straniera □ _______________________________________

PERMESSO DI SOGGIORNO SI □ NO □ MOT. RILASCIO ___________________ N° _____________

DIMORA ABITUALE __________________________________________________________

CONDIZIONE PROFESSIONALE________________________________________________________

NUCLEO DI APPARTENENZA

NUMERO CONVIVENTI _________ CONIUGE/PARTNER CONVIVENTE SI □ NO □ FIGLI SI □ NO

FIGLI MINORI CONVIVENTI __________ FIGLI IN PATRIA________________

STORIA PERSONALE

_______________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________

4) Scheda utente

(compilazione: operatori CdA)

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RELAZIONI FAMILIARI

RELAZIONE COGNOME NOME DATA DI NASCITA

BISOGNI

RICHIESTE

ALLOGGIO □ COINVOLGIMENTI □ BENI E SERVIZI MATERIALI □ LAVORO SANITA’ □

SOSTEGNO/ASSISTENZA SOCIALE □ CONSULENZA PROFESSIONALE □ ORIENTAMENTO □

SCUOLA/ISTRUZIONE □ SUSSIDI ECONOMICI □

INTERVENTI

DATA: TIPOLOGIA:

______________ _____________________________________________________

______________ _____________________________________________________

______________ _____________________________________________________

DOCUMENTAZIONE CONSEGNATA

STATO DI FAMIGLIA □ FOTOCOPIA □ DOCUMENTO D’IDENTITA’ □ MODULO I.S.E.E. □

DICHIARAZIONE PARROCO □ ALTRO ______________________________________________

Autorizzazione al trattamento dei dati personali

Io sottoscritto/a_______________________ ai sensi dell’art.13 del D.lgs 196/2003 e successive modifiche

Autorizzo □ non autorizzo □

Al trattamento dei miei dati personali per gli scopi consentiti dalla legge

Firma Assistito Operatori

____________________ __________________

PROBLEMATICHE ABITATIVE □ DETENZIONE E GIUSTIZIA □ DIPENDENZE □ DISABILITA’ □

PROBLEMI DI ISTRUZIONE □ POVERTA’/PROBLEMI ECONOMICI □ PROBLEMI FAMILIARI □

MIGRAZIONE/IMMIGRAZIONE □ OCCUPAZIONE/LAVORO □ PROBLEMI DI SALUTE □

ALTRO □ _________________________________________________________________

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4) Valutazione Parametri Funzionali C.d.A. (compilazione: coordinatori foraniali)

Parrocchia______________________Referente.:_______________Inizio:_____

0= Assente 1= Presente

LOGISTICA

Stanza

--------------------------

Computer

--------------------------

Registri + scheda

--------------------------

Archivio schede

Note

C.d.A.

Operatori (N___)

--------------------------

Compilazione scheda

-----------------------------

Ascolto

Note Specificare N. pers. Formate_______

COINVOLGIMENTO

COMUNITA’

In termini di condivisione delle

situazioni di disagio viste nei CdA

o informazioni su indagini svolte

sul territorio

MONITORAGGIO

TERRITORIO (mediante schede in

dotazione)

Note

RISORSE

ECONOMICHE

RISORSE

UMANE

Indica quali:

1)competenze___

2)prossimità ___

3)altro ___

OPERE

CARITATIVE

O INIZIATIVE SUL

TERRITORIO

Indica quali:

1)_____________

2)_____________

3)_____________

4)_____________

CARITAS

PARROCCHIALE

In termini di catechesi comunitaria o nei

percorsi formativi (es. Acr, preparazione catechismo, etc.) su tematiche povertà, da

parte di gruppi dedicati o di gruppi

trasversali alle varie realtà parrocchiali.

Note

Data:___________ Operatore________

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5) Scheda attività C. d. A. (compilazione: referenti dei C.d.A.)

PARROCCHIA _______________________ FORANIA _______________

A) COLLOQUI (italiani e stranieri) N.ro

F) BISOGNI EMERSI DALL'ASCOLTO

H) SERVIZI OPERATIVI (casi inviati) N.ro

A1)Primi colloqui F1) Utenze (anche extraparrocchiali)

A2)Colloqui ripetuti F2) Lavoro H1)Distribuzione viveri

Totale F3) Farmaci

Famiglie che transitano per il CdA

B)COMPOSIZIONE ASSISTITI F4) Altri: Famiglie che non transitano per il CdA

B1) Singoli (celibi/nubili italiani) H2) Distribuzione vestiario

B2) Nuclei familiari (italiani) Famiglie che transitano per il CdA

B3) Stranieri Comunitari G) RISPOSTE ESAUDITE Famiglie che non transitano per il CdA

B4) Stranieri Extracomunitari G1) Utenze H3) Poliambulatorio Medico

G2) Lavoro Famiglie che transitano per il CdA

C) CASI IN ACCOMPAGNAMENTO G3) Farmaci

Famiglie che non transitano per il CdA

G4) Altre: H4) Assistenza legale

D) VISITE DOMICILIARI

Famiglie che transitano per il CdA

Famiglie che non transitano per il CdA

E) PROBLEMATICHE LIVELLI DI POVERTA' H5) Altro tipo di assistenza:

E1) Disoccupati

Singoli (ital.) ISEE

< 600 E. Quali?

E2)Anziani (> i 65a.) non autosuffic. tra 600 e 1000 E.

E3) Disabili > 1000 E.

E4) Separati/divorziati Tot. Utenti

E5) Altre:

Nucl.famil.(ital.)ISEE<

600E.

H5) ASSOCIAZIONI (Parrocchiali)in sinergia:

tra 600 e 1000 E. Quali?

> 1000 E.

Tot. Utenti

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6) Check list per la progettazione di una riunione

(Scheda organizzativa per i coordinatori dei vari gruppi)

• Per quale motivo è necessaria la riunione?

• Quali sono gli obiettivi e i risultati attesi?

• Chi è necessario coinvolgere?

• Quali punti mettere all’ordine del giorno?

• Quanto tempo è necessario?

• Quali informazioni è necessario fornire preventivamente ai partecipanti?

• Quali materiali è necessario preparare per lo svolgimento della riunione?

• Quale metodologia di lavoro si può proporre?

• Quali strumenti e attività si prevede di utilizzare per raggiungere i risultati attesi?

• Quali modalità decisionali verranno adottate sui diversi punti all’ordine del giorno?

• Come sarà gestita la diversità dei punti di vista?

• La sede e l’orario sono adatti al tipo di riunione ed alle esigenze dei partecipanti?

TRACCIA PREPARAZIONE AGENDA DELLA RIUNIONE

• Accoglienza e presentazione dei partecipanti

• Definizione dei tempi di lavoro (inizio e fine)

• Sintesi rispetto ad eventuali riunioni precedenti

• Presentazione scopo e obiettivi della riunione

• Distribuzione del materiale

• Presentazione metodologia di lavoro

• Lavoro sui diversi punti all’Ordine del Giorno

• Sintesi dei risultati e delle decisioni prese

• Definizione prossimo incontro, se necessario

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8) Scheda su “creazione di una Caritas parrocchiale”

Parrocchia :…………………………………………………………………………………………...

1) Fattori favorenti la nascita di una Caritas parrocchiale:

Disponibilità del parroco…….……………………………………………………………………….

“ di spazi………………………………………………………….……………………..

“ di persone…………………………:………………………..………………………….

“ di mezzi……………………………………:…………………………………………..

“ di tempo……………………………………………:…………………………………..

Sensibilità della comunità…………………………………………………:……….............................

Sensibilità del territorio…………………………………………………………:…………………….

Altro……………………………………………………………………:……………………………...

2) Fattori ostacolanti la nascita di una Caritas parrocchiale:

Indisponibilità del parroco………………………………………………………………………….…

“ di spazi………………………………………………………………...……:…………

“ di persone……………………………………………………………………..………...

“ di mezzi…………………………………………………………………………………

“ di tempo………………………………………………………………………………...

Sensibilità della comunità……………………………………………………………………………...

Sensibilità del territorio………………………………………………………………………………..

Altro………………………………………………………………………………………:::::………..

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9) Proposte di strumenti di analisi del proprio territorio parrocchiale e delle

condizioni di povertà

(A cura del Parroco, del gruppo della Caritas Parrocchiale in sinergia con il gruppo del CdA o di

altre realtà della parrocchia)

Parrocchia: ______________________________________________________________

A) “Fotografa la tua parrocchia” (questionario N.1)

B) “ Lettura bisogni del territorio”. Destinatari:

a) parroci (questionario N. 2, N. 2 bis, N. 2 ter)

b) responsabili settori della parrocchia (questionario N. 3)

c) gente comune (questionario N. 4)

d) “Testimoni privilegiati” (questionario N. 5)

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N1) Questionario: “fotografa la tua parrocchia e il tuo territorio”

(studio preliminare alla costituzione di una Caritas Parrocchiale)

PARROCCHIA________________________ PARROCO________________________

ELEMENTI

DI ANALISI

CRITERI POSSIBILI CONSIDERAZIONI

A

B

I

T

A

N

T

I

Abitanti N.ro________________

□ REDDITI ALTI □ BASSI

□ PREVALENZA DI IMMIGRATI

□ “ DI ITALIANI

□ POPOLAZ. GIOVANE □ANZIANA

□ “ PREVAL. STABILE □ MOBILE

T

E

R

R

I

T

O

R

I

O

□ CENTRO □PERIFERIA

MICROCRIMINALITA’ □SI □ NO

ESERCIZI COMMERCIALI □ MOLTI □POCHI

SERVIZI □MOLTI □POCHI

SPAZI VERDI □ MOLTI □POCHI

SPAZI DI AGGREGAZIONE □ SI □ NO

ASSOCIAZIONI □ SI □ NO

ARREDO URBANO CURATO □ SI □ NO

SERVIZI,quali:

SPAZI DI AGGREG, quali:

C P

O A

N S

S T

I O

G R

L A

I L

O E

□ C’è □ NON C’è

RIUNIONI : □ FREQUENTI (almeno 1/mese)

□ OCCASIONALI

AZIONI □ PREVAL. RIVOLTE ALLA PARROC.

□ ANCHE. RIVOLTE AL TERRITORIO

SPAZIO ALLE POVERTA’ □SI □ NO

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P

A

R

R

O

C

C

H

I

A

OPERATORI:

□ POCHI □ MOLTI

□ STABILI □ CAMBIANO SPESSO

GRUPPI:

□ SI □ NO

COLLABORANO □SI □NO

SINERGIA CON LITURGIA E CATECHESI □SI □NO

SINERGIA CON ALTRE ARROCCHIE □SI □NO

SINERGIA CON LA DIOCESI □SI □NO

INFORMAZIONE:

GIORNALINO PARROCCCHIALE □SI □NO

SEMINARI,CONVEGNI, etc. □SI

□NO

ANIMAZIONE

ACCOGLIENZA □SI □NO

DINAMISMO □SI □NO

APERTURA AL TERRITORIO □SI □NO

PARTECIPAZIONE □SI

□NO

GRUPPI, specificare quali:

INFORMAZIONE, altro:

ATTIVITA’ SVOLTE:

OPERE CARITATIVE:

C P

A A

R R

I R

T O

A C

S C

H

I

A

L

E

COMPILARE SOLO SE C’E’ CARITAS

PARROCCHIALE

ANIMAZIONE PASTORALE □SI □NO

COLLABORA CON ALTRI GRUPPI □SI □NO

COLLABORA CON LE ISTITUZIONI □SI □NO

COLLABORA CON ASSOCIAZIONI □SI □ NO

COLLABORA CON LA DIOCESI □SI □NO

□ C’è UN CdA □NON C’è UN CdA

LETTURA TERRITORIO □SI □NO

ATTIVITA’ CON I POVERI □SI □NO

QUALI:

ASSISTENZA,che tipo:

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N.2) “Lettura bisogni del territorio” per i Parroci: la scheda periodica di ascolto Si tratta di una scheda semplice ed essenziale, utile per effettuare una rilevazione periodica

(possibilmente trimestrale o semestrale) sull’entità dei bisogni sociali rilevati in base al numero di

richieste di aiuto giunte alla parrocchia/ parroco.

Scheda di ascolto: “le povertà nel territorio parrocchiale”

Parrocchia.................................................................n° abitanti (persone)......................................

n° di famiglie.......................... Nel territorio parrocchiale, le seguenti situazioni personali sono:

Numero di famiglie o soggetti singoli in difficoltà per problemi economici o altro di cui la Parrocchia è a

conoscenza:

N° Persone: ____________ N° Famiglie: ____________

NELLA SUA PARROCCHIA, SI SONO MAI RIVOLTI A CHIEDERE AIUTO LE SEGUENTI PERSONE?

MAI RARAMENTE QUALCHE VOLTA

SPESSO

1 IMMIGRATI IN DIFFICOLTA’ 2 PROSTITUTE 3 TOSSICODIPENDENTI 4 ALCOLISTI 5 DETENUTI ED EX DETENUTI 6 DIVERSAMENTE ABILI 7 PERSONE CON DISAGIO PSICHICO 8 ANZIANI 9 POVERI 10 VITTIME DELL’USURA 11 MINORI IN DIFFICOLTA’ 12 GIOVANI A RISCHIO 13 DISOCCUPATI 14 PERSONE SENZA FISSA DIMORA 15 PERSONE COINVOLTE NELLA CRIMINALITA’

PER NIENTE PRESENTI

POCO PRESENTI

ABBASTANZA PRESENTI

MOLTO PRESENTI

1 IMMIGRATI IN DIFFICOLTA’ 2 PROSTITUTE 3 TOSSICODIPENDENTI 4 ALCOLISTI 5 DETENUTI ED EX DETENUTI 6 DIVERSAMENTE ABILI 7 PERSONE CON DISAGIO PSICHICO 8 ANZIANI 9 POVERI 10 VITTIME DELL’USURA 11 MINORI IN DIFFICOLTA’ 12 GIOVANI A RISCHIO 13 DISOCCUPATI 14 PERSONE SENZA FISSA DIMORA 15 PERSONE COINVOLTE NELLA CRIMINALITA’

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N 2 bis – Diario settimanale di ascolto per i Parroci

Si tratta di una scheda strutturata sui giorni della settimana. Per ogni occasione di incontro il

parroco prende nota dei problemi segnalati dalla persona/famiglia e segnala le richieste di aiuto

espresse dagli stessi soggetti. È importante sottolineare che le richieste di aiuto possono giungere al

parroco in contesti e luoghi differenti, non necessariamente negli orari ufficiali di

ricevimento/segreteria (visite alle famiglie, incontri informali, durante la confessione, ecc.). È

importante sottolineare che l’assenza di qualsiasi tipo di riferimento al nominativo delle

persone/famiglie coinvolte tutela, in modo assoluto la privacy dei soggetti. Al termine della

settimana, o di più settimane, gli operatori della Caritas parrocchiale ritirano il diario e provvedono

ad elaborare le informazioni e redigere un commento.

1 Per ogni riga della scheda inserire i problemi e le richieste di una sola persona/famiglia.

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N. 2 ter - Momenti pastorali di rilevazione

(es. l’osservazione diretta dei contesti familiari attraverso le visite per le

benedizioni natalizie/pasquali)

Presentazione

La benedizione della famiglia potrebbe costituire un’occasione di osservazione, se condotta

attraverso metodologie adeguate, rispettose della privacy della persona/famiglia. A questo riguardo,

il sacerdote dovrebbe essere in grado di effettuare una duplice operazione di studio, ponendo alcune

domande strategiche e dedicando particolare attenzione allo studio dell’ambiente domiciliare.

Può risultare utile lasciare ad ogni famiglia una copia del bollettino parrocchiale, all’interno

del quale è segnalata in modo chiaro la presenza in parrocchia della Caritas parrocchiale/Centro di

Ascolto, oppure una scheda per la segnalazione di situazioni di necessità o di richiesta diretta di

aiuto, da spedire via posta/a mano. Se la parrocchia non dispone di un bollettino parrocchiale, è

sempre possibile preparare un “Numero Unico”, con la finalità specifica (non evidenziata in modo

manifesto) di avviare un contatto con persone e famiglie in difficoltà. Al termine del giro di

benedizioni, è utile predisporre un diario delle visite, annotando gli elementi di interesse che sono

stati percepiti, ed eventuali richieste dirette di aiuto. Può inoltre essere utile prevedere

l’accompagnamento del sacerdote da parte di un operatore della Caritas parrocchiale (ad es., in caso

di visita a fabbricati o quartieri connotati da situazioni di disagio sociale conclamato).

La tecnica dell’osservazione domiciliare può essere realizzata anche da altri soggetti che, in

virtù della loro posizione professionale, hanno la possibilità di accedere con un certo grado di

libertà al domicilio delle famiglie.

Non è facile desumere dall’osservazione domiciliare dei dati statistici rappresentativi della

realtà parrocchiale, in quanto la numerosità dell’universo di riferimento (le famiglie residenti nel

territorio parrocchiale), imporrebbe un numero di osservazioni molto elevato, non facilmente

realizzabile. È possibile tuttavia, in base ad una scelta ragionata dei luoghi di osservazione,

procedere a delle osservazioni qualitative sociologicamente significative, utili per la definizione di

macro-profili o per l’avvio di processi di conoscenza approfondita del territorio.

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SEZIONE INTERVISTA (domande che si riferiscono alle famiglie)

Quante persone vivono in famiglia? N. ______

E’ molto tempo che la famiglia vive in questo quartiere (più di dieci anni)? □ Si □ No

Quante persone lavorano in famiglia? N. _____ □ Nessuna

La casa in cui abitate è di vostra proprietà? □ Si □ No

Ci sono in famiglia? Anziani □ Si □ No

Malati cronici □ Si □ No

diversamente abili □ Si □ No

Arrivate con difficoltà alla fine del mese? □ Si □ No

Sezione riservata agli anziani/portatori di malattie croniche invalidanti/handicap gravi

(rispondere per ogni anziano/malato cronico/disabile presente in famiglia)

Maschio Femmina Maschio Femmina

In che condizioni

di salute si trova?

□ Molto buone

□ Buone

□ Cattive

□Molto cattive

□ Molto buone

□ Buone

□ Cattive

□Molto cattive

□ Molto buone

□ Buone

□ Cattive

□Molto cattive

□ Molto buone

□ Buone

□ Cattive

□Molto cattive

Riceve visite da

figli/parenti □ Si □ No

□ Si □ No

□ Si □ No

□ Si □ No

E’ assistito dai

servizi sociali? □ Si □ No

□ Si □ No

□ Si □ No

□ Si □ No

Riceve visite dai

vicini? □ Si □ No

□ Si □ No

□ Si □ No

□ Si □ No

E’ assistito dal

volontariato? □ Si □ No

□ Si □ No

□ Si □ No

□ Si □ No

Riceve visite

dalla parrocchia?

(sacerdote,

ministri, etc,

□ Si □ No

□ Si □ No

□ Si □ No

□ Si □ No

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N. 3) la rilevazione delle macro-aree di bisogno sul tuo territorio

La prima domanda chiede alle parrocchie di specificare il tipo di attività di osservazione in

atto, mentre la seconda domanda richiede di soddisfare una minima esigenza conoscitiva sulla

distribuzione territoriale di determinati fenomeni di disagio. Non sono richieste indicazioni

numeriche o stime percentuali sulla loro incidenza (le macrovoci di risposta sono quelle incluse nel

programma informatico OsPo3).

1) Attraverso quali strumenti e iniziative la Caritas parrocchiale può conoscere

le povertà presenti sul territorio?

1.1 □Informazioni ottenute dal parroco e/o suore

1.2 □Centro di Ascolto Caritas

1.3 □Ricerche condotte sul territorio

1.4 □Altri animatori pastorali parrocchiali (catechisti, ministri, animatori)

1.5 □Organi di informazione

1.6 □Benedizione e visite delle famiglie

1.7 □Gruppi di ascolto della Parola di Dio

1.8 □Missioni popolari e cittadine

1.9 □Altri strumenti (specificare):………...…............................................................

2) Quali forme di povertà si individuano nel territorio della Parrocchia?

1.10 □Anziani

1.11 □Handicap

1.12 □Malattia

1.13 □Casa e problemi abitativi

1.14 □Disoccupazione e problemi di lavoro

1.15 □Problemi di istruzione

1.16 □Problemi familiari

1.17 □Problemi di reddito (povertà, usura, debiti, ecc.)

1.18 □Dipendenze (droga, alcol, ecc.)

1.19 □Altri problemi:……………………….……………………..............................

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N. 4) “ Lettura bisogni del territorio ” : gente comune (segnalazioni della gente comune nei luoghi di aggregazione)

Presentazione

Depositare presso alcuni luoghi strategici del territorio una serie di quaderni in cui è possibile

riportare per scritto, una serie di osservazioni sui problemi sociali del quartiere e le carenze degli

interventi della pubblica amministrazione. I quaderni devono presentare alcune caratteristiche:

1) aspetto esteriore gradevole e accattivante;

2) riportare sul frontespizio l’identità del committente e gli scopi dell’iniziativa;

3) riportare all’interno del quaderno una domanda aperta di facile comprensione sulla presenza di

determinati fenomeni/problemi;

4) chiarire che le osservazioni annotate hanno carattere anonimo, per cui si invitano i cittadini a non

riportare il proprio nome e cognome e soprattutto a non segnalare casi specifici di povertà e

situazioni di disagio (la contravvenzione a tale aspetto può indurre una serie di controindicazioni

relative all’attuale normativa sulla privacy);

5) i luoghi di deposito dei quaderni vanno scelti con estrema cura e in genere coincidono con alcuni

luoghi di frequentazione di persone e famiglie: sedi di comuni, servizi sociali, aziende sanitarie,

ambulatori, centri sociali, biblioteche, scuole, parrocchie, ecc. Appaiono preferibili i luoghi coperti

e con possibilità di garantire un minimo di vigilanza sul quaderno (vanno quindi evitati luoghi

eccessivamente affollati quali stazioni ferroviarie e di autolinee, supermercati, ecc.);

6) al termine di un periodo di tempo (un mese può essere ritenuto un periodo di tempo sufficiente

per garantire una certa visibilità dell’iniziativa e un probabile esaurimento dei potenziali

“contributori”), gli operatori della parrocchia potranno ritirare i quaderni ed avviare l’opera di

lettura e analisi ragionata delle osservazioni riportate.

SEGNALAZIONI DELLA GENTE COMUNE NEI LUOGHI DI AGGREGAZIONE

Caritas parrocchiale ....................................................................................................

“Cari amici, la Caritas diocesana ha avviato un indagine per conoscere meglio

le situazioni di povertà e disagio sociale presenti sul territorio parrocchiale.

A questo scopo vi chiediamo di indicare nello spazio sottostante i principali problemi

sociali e sanitari delle persone e delle famiglie che vivono nel territorio della

parrocchia. Potete anche indicare quali sono le principali insoddisfazioni e gli

aspetti negativi dei servizi pubblici, sempre nel campo dell’assistenza sociale e

sanitaria.”

PROBLEMA 1…………………………………………………………………………

PROBLEMA 2…………………………………………………………………………

PROBLEMA 3…………………………………………………………………………

PROBLEMA 4…………………………………………………………………………

PROBLEMA 5…………………………………………………………………………

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N. 5) “ Lettura bisogni del territorio”: “Testimoni privilegiati”

Responsabili di associazioni, operatori in ambito sociale, personalità politiche ed istituzionali,

presidi o docenti scolastici, altri, presenti sul territorio

SCHEDA A - ELENCO PARTECIPANTI

ISTITUZIONI

VOLONTARIATO

PRIVATO/PRIVATO SOCIALE

SCUOLA

RESPONSABILI

ASSOCIAZIONI

COMMERCIANTI

SERVIZI SOCIALI

COMITATI DI QUARTIERE

COOPERAZIONE SOCIALE

PERSONALITA’ POLITICHE

STAMPA LOCALE/MASSMEDIA

MEDICI DI FAMIGLIA

ALTRO

ALTRO

ALTRO

SCHEDA B – SCHEDA DI LAVORO

DOMANDA 1: In riferimento al territorio dove abita, quali sono i tre principali problemi socio-

assistenziali e sanitari delle persone e delle famiglie?_____________________________________

DOMANDA 2: Quali sono le principali carenze che si avvertono nel suo territorio nel campo dei

servizi pubblici socio-assistenziali e sanitari? Ne indichi tre:_______________________________

DOMANDA 3: Che cosa si potrebbe fare per risolvere i problemi socio-assistenziali e sanitari che

lei ha evidenziato? Indichi tre proposte:________________________________________________

È possibile prevedere sempre lo stesso tipo di meccanismo di scrittura ma utilizzando una scheda di

rilevazione più articolata, riportata di seguito (Scheda C).

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SCHEDA C – SCHEDA DI RILEVAZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI BISOGNI

SOCIALI DEL TERRITORIO

A B C D E

N Bisogno/problema

sociale

Descrizione della natura e

della dimensione del

bisogno/problema

Ordine di priorità Stime% di

copertura del

bisogno

1

2

3

4

Nella scheda viene chiesto di:

a) indicare i problemi rilevanti del territorio (colonna B) (estendere la numerazione fino ad

almeno 10 righe/problemi);

b) specificare meglio la natura di questi problemi (colonna C);

c) riportare l’ordine di priorità dei problemi evidenziati (1=problema più rilevante/urgente; 2,

3, 4 ecc., problemi meno urgenti (colonna D);

d) Stimare per ogni problema la percentuale di soddisfazione del bisogno da parte del sistema

pubblico di offerta (servizi pubblici e privati convenzionati),(colonna E).

La compilazione di questa ultima parte della scheda può risultare problematica, in quanto,

soprattutto per i non addetti ai lavori, non è sempre agevole pervenire ad una valutazione numerica

del grado di soddisfazione del bisogno.

Inoltre, se un certo tipo di servizio può idealmente soddisfare tutte le esigenze di un territorio,

nel senso di copertura numerica delle richieste di aiuto, non è detto che la qualità del servizio sia

egualmente valida. Per questo motivo, la valutazione numerica dovrebbe tenere conto sia del grado

di copertura delle domande che della qualità del servizio offerto.