SETTORE METALMECCANICA Febbraio 2015 - … · Il valore aggiunto del settore metalmeccanico Cala la...
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La rilevanza del settore metalmeccanico
� Il valore aggiunto del settore metalmeccanico italiano inc ide per oltre il 7% sul valore aggiunto
dell’intera economia del nostro paese; il peso raggiunge ci rca il 40% rispetto al valore aggiunto
dell’industria in senso stretto.
� L’industria metalmeccanica italiana impiega il 42% dell’o ccupazione dell’industria in senso stretto.
� Il valore delle esportazioni dell’industria metalmeccanic a raggiunge il 48% delle esportazioni
complessive.
� Il fatturato estero del comparto metalmeccanico pesa per il 50% sul fatturato complessivamente
2 Business Analysis
� Il fatturato estero del comparto metalmeccanico pesa per il 50% sul fatturato complessivamente
realizzato dal settore.
Il settore metalmeccanico ha un rilevanza socio-economica tale da essere considerato
un asset strategico per l’economia del nostro Paese.
Il valore aggiunto del settore metalmeccanicoCala la quota dei mezzi di trasporto, cresce quella dei macchinari
10,5% 10,6%
30,3%
composizione settoriale del valore aggiunto metalmeccanico nel
2012
Metallurgia e prodotti in
metallo
Computer e prodotti di
elettronica e ottica
Macchine e apparecchi
elettrici35,1%
10,5%10,8%
26,0%
composizione settoriale del valore aggiunto metalmeccanico nel
1992
Metallurgia e prodotti in
metallo
Computer e prodotti di
elettronica e ottica
Macchine e apparecchi
elettrici
Settore Meccanica
3 Business Analysis
Nell’ ambito del settore della metalmeccanica, la fabbricazione di macchinari e apparecchi meccanici (codice ATECO 28) ha presentato
i maggiori tassi di crescita negli ultimi 20 anni arrivando a rappresentare oltre il 30% del valore aggiunto del settore. Anche le esportazioni
hanno registrato dinamiche migliori (+3% nel 2012 contro +1.8% dell’intero settore metalmeccanico), con punte di eccellenza per alcuni
cluster di imprese (motori e turbine, rubinetti e valvole, pompe e compressori, macchine utensili per la formatura dei metalli, macchine di
sollevamento, macchine per l’industria alimentare).
Fonte: elaborazione UBI Banca su dati ISTAT
37,1%30,3%
11,5%
elettrici
Macchine e apparecchi
meccanici
Mezzi di trasporto
35,1% 26,0%
17,6%
elettrici
Macchine e apparecchi
meccanici
Mezzi di trasporto
La meccanica italiana di fronte alla crisiIl fatturato interno si è quasi dimezzato
60
80
100
120
140
160
180
Macchinari e attrezzature
Settore Meccanica
80
100
120
140
160
180
Export Italia: Macchinari e attrezz trasporto
4 Business AnalysisFonte: elaborazioni UBI Banca su dati Istat
La crisi ha avuto un effetto dirompente sul settore della meccanica italiana. Infatti se da un lato il fatturato estero del settore dellameccanica è tornato sopra il livello pre-crisi, quello inte rno si è quasi dimezzato per effetto del crollo degli investimenti inmacchinari da parte delle imprese italiane.
Il calo verticale delle vendite interne ha colpito durament e le imprese di piccole dimensioni , che avevano nel mercato interno ilprincipale mercato di sbocco. Le imprese di dimensioni maggiori hanno puntato invece sul le vendite estere per compensare laperdita di fatturato sul mercato interno.
60
Fatturato totale Fatturato domestico Fatturato estero
* dati aggiornati ad agosto 2014
60
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
VMU Volumi valore (da database Istat)
Fabbricazione di Macchinari (Ateco 28)Dati chiave del settore e proiezioni
Settore Macchinari
dati in migliaia di euro
2008 2009 2010 2011 2012* 2013F 2014F 2015F 2016F
Numero delle imprese 23.924 24.072 24.606 24.684 24.445 24.267 24.179 24.238 24.238
Fatturato 113.139.841 90.025.029 99.504.710 107.691.950 104.963.676 103.713.906 103.921.334 107.587.338 112.445.182
Costo delle materie prime e servizi 87.912.589 63.817.843 72.924.802 82.439.440 78.133.047 72.055.936 73.702.240 76.537.342 80.095.969
Costo del personale 19.512.801 17.710.166 18.895.947 19.674.573 20.198.920 18.828.282 19.242.272 19.928.549 20.830.775
MOL 10.045.889 6.242.403 9.386.172 10.135.231 6.493.078 7.050.573 7.953.233 8.627.551 9.236.933
Investimenti 3.695.922 2.453.245 2.885.523 2.336.588 2.915.744 2.728.109 2.729.310 2.954.058 3.086.677
Occupazione 483.687 474.200 461.670 458.237 414.882 408.389 405.416 406.914 429.361
5 Business AnalysisFonte elaborazioni UBI Banca su dati Istat
Occupazione 483.687 474.200 461.670 458.237 414.882 408.389 405.416 406.914 429.361
Fatturato medio per impresa 4.729 3.740 4.044 4.363 4.294 4.274 4.298 4.439 4.639
MOL/Fatturato 8,9% 6,9% 9,4% 9,4% 6,2% 6,8% 7,7% 8,0% 8,2%
Investimenti/Fatturato 3,3% 2,7% 2,9% 2,2% 2,8% 2,6% 2,6% 2,7% 2,7%
Fatturato medio per dipendente 234 190 216 235 253 254 256 264 262
Costo medio per dipendente 222 172 199 223 237 223 229 237 235
* stime UBI Banca su dati Istat
Le proiezioni mostrano una ripresa della crescita del fattu rato sulla scia dell’atteso recupero degli investimenti in terni in impianti emacchinari. A questa si dovrebbe accompagnare un aumento di marginalità per effetto del maggior assorbimento dei costi fissi, delcalo del costo dell’energia e delle materie prime e dell’ind ebolimento dell’euro in rapporto alle principali valute mo ndiali.
5,0
5,5
6,0
6,5
7,0
7,5
8,0
8,5
9,0
9,5
10,0
2008 2009 2010 2011 2012 2013F 2014F 2015F 2016F
%
MOL / Fatturato (EBITDA margin)
85.000
90.000
95.000
100.000
105.000
110.000
115.000
120.000
2008 2009 2010 2011 2012 2013F 2014F 2015F 2016F
mil
ion
i d
i e
uro
Fatturato aggregato
Fabbricazione di MacchinariDati chiave del settore e proiezioni
CAGR0,1%
media7,9%
Settore Macchinari
6 Business Analysis
2,0
2,2
2,4
2,6
2,8
3,0
3,2
3,4
2008 2009 2010 2011 2012 2013F 2014F 2015F 2016F
%
Investimenti / Fatturato
3.000
3.200
3.400
3.600
3.800
4.000
4.200
4.400
4.600
4.800
5.000
2008 2009 2010 2011 2012 2013F 2014F 2015F 2016F
mig
lia
ia d
i e
uro
Fatturato medio per impresa
Fonte elaborazioni UBI Banca su dati Istat
CAGR0% media
2,7%
Fabbricazione di MacchinariEsportazioni, importazioni e saldo commerciale
Settore Macchinari
dati in migliaia di euro
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014F 2015F 2016F
Valore della produzione 113.981.743 85.879.793 97.777.917 107.383.836 104.613.022 103.367.427 104.401.101 108.084.029 113.488.231
Importazioni 26.806.491 18.866.013 22.415.529 24.138.079 22.495.254 22.366.966 23.297.594 23.996.522 24.956.383
Esportazioni 71.023.509 55.013.627 60.060.842 68.447.314 70.438.832 71.606.735 73.726.112 76.675.156 80.508.914
Saldo commerciale 44.217.018 36.147.614 37.645.313 44.309.235 47.943.578 49.239.769 50.428.517 52.678.634 55.552.531
Mercato interno 69.764.725 49.732.179 60.132.604 63.074.601 56.669.444 54.127.658 53.972.584 55.405.396 57.935.700
7 Business Analysis
20.000
25.000
30.000
35.000
40.000
45.000
50.000
55.000
60.000
mil
ion
i d
i e
uro
Saldo commerciale
15.000
17.000
19.000
21.000
23.000
25.000
27.000
29.000
mil
ion
i d
i e
uro
Importazioni
40.000
45.000
50.000
55.000
60.000
65.000
70.000
75.000
80.000
85.000
mil
ion
i d
i e
uro
Esportazioni
Fonte elaborazioni UBI Banca su dati Istat
CAGR1,6%
CAGR-0,9%
30.000.000.000
35.000.000.000
Esportazioni italiane di Macchinari per paesi di destinazione
(migliaia di euro)
Fabbricazione di macchinariEsportazioni per Paese di destinazione
Gran parte delle esportazioni italiane sono indirizzat e verso i Paesi dell’Unione Europea. Tuttavia negli ultimi tre anni le esportazioni diret te verso i Paesi NAFTA sono cresciute a tassi elevati, mentre rimangono basse quelle rivolt e al mercato cinese.
Gran parte delle esportazioni italiane sono indirizzat e verso i Paesi dell’Unione Europea. Tuttavia negli ultimi tre anni le esportazioni diret te verso i Paesi NAFTA sono cresciute a tassi elevati, mentre rimangono basse quelle rivolt e al mercato cinese.
CAGR0,1%
Settore Macchinari
8 Business Analysis
Unione Europea 28 Altri Europa NAFTA Altri America Cina Altri Asia Africa Oceania
2011 29.548.406.567 7.731.964.625 5.764.467.726 4.051.272.859 4.518.888.216 11.606.236.830 4.283.807.589 942.269.483
2012 29.367.513.529 7.891.516.102 6.930.506.862 4.616.611.245 3.482.096.964 12.365.033.013 4.121.692.455 1.663.861.481
2013 29.605.214.329 8.067.960.201 7.151.149.511 4.456.489.048 3.578.417.146 12.352.438.926 4.799.053.690 1.596.011.875
0
5.000.000.000
10.000.000.000
15.000.000.000
20.000.000.000
25.000.000.000
Fonte elaborazioni UBI Banca su dati Istat
CAGR2,2%
CAGR11,4%
CAGR4,9%
CAGR-11,01%
CAGR3,2%
CAGR5,8% CAGR
30,2%
La meccanica italiana di fronte alla crisiL’internazionalizzazione
Dinanzi alla crisi drammatica del mercato interno, la colonn a portante delle strategie di reazione è
l’internazionalizzazione, persino per una quota elevata del le micro imprese: quindi la capacità di entrare nei nuovi
mercati ovvero di rafforzare la presenza in quelli in cui si è gi à presenti rappresenta un fattore chiave per lo sviluppo
non solo delle imprese medio-grandi, ma anche per quelle mic ro-piccole.
80%
90%
100%
Settore Meccanica per mercato di riferimento - Anno 2011
Settore Meccanica
9 Business Analysis
11%7%
2% 0%8%
29%
21%
14%
5%3%
16%
25%
68%
80%
93%97%
75%
47%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
3-9 addetti 10 - 49 addetti 50 - 249 addetti > 250 addetti Totale Industria in senso
stretto
Mercato locale Mercato nazionale Mercati esteri
Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati Istat
Tuttavia le microimprese hanno
Ii mercato interno quale mercato di riferimento in misura maggiore rispetto alle imprese medio-grandi
La meccanica italiana di fronte alla crisiLa qualità
Il principale punto di forza competitiva delle imprese itali ane della meccanica è la qualità dei propri prodotti. Il
secondo principale fattore di competitività è la flessibil ità produttiva. Il prezzo è il terzo fattore per importanza, a
testimonianza dell’avvenuto riposizionamento della mecca nica italiana nel mercato mondiale: i fattori principali di
competizione sono la qualità e la flessibilità, non il prezzo. Per le imprese maggiori, la diversificazione produttiva è
un fattore competitivo rilevante.
82,284,8 84,8 83,7 82,6
90
Settore Meccanica - Principali punti di forza competitiva delle imprese per classe di addetti (in % del
totale aziende) - Anno 2011
Settore Meccanica
10 Business Analysis
38,6
56,3
17,6
33,9
55,4
21,2
14,1
43,5
38,735,2
55,4
20,3
35,9
43,1
19,2
0
10
20
30
40
50
60
70
80
Prezzo Qualità Flessibilità produttiva Diversificazione Produttiva
% s
ul
tota
le a
zie
nd
e d
el
sett
ore
3-9 addetti
10 - 249 addetti
> 250 addetti
Totale
Industria in senso stretto
Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati Istat
La meccanica italiana di fronte alla crisiLe strategie di sviluppo
All’aumentare delle dimensioni aziendali, le strategie ad ottate dalle imprese italiane della meccanica sono
fortemente orientate verso lo sviluppo. Per le imprese più g randi, infatti, accesso ai nuovi mercati e allargamento
della gamma prodotti sono le due strategie più importanti, m olto più che la difesa della quota di mercato. Questa è la
strategia principale da parte delle imprese di dimensioni m inori.
81,281,2 80,180
90
Settore Meccanica- Principali strategie adottate dalle imprese per classe di addetti (in % del totale
aziende) - Anno 2011
Settore Meccanica
11 Business Analysis
61,6
48,851
18,5
69,9
61,9
68,7
21,5
63,1
73,4
16,6
61,3
12,6
65,3
56,8
61,4
19,6
70
47,4
41,6
14,6
0
10
20
30
40
50
60
70
80
Difesa della quota di mercato Aumento gamma prodotti/servizi Accesso a nuovi mercati Attivazione/incremento di
relazioni tra imprese
% s
ul
tota
le a
zie
nd
e d
el
setto
re
3-9 addetti
10 - 49 addetti
50 - 249 addetti
> 250 addetti
Totale
Industria in senso stretto
Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati Istat
La meccanica italiana di fronte alla crisiLa riorganizzazione ‘a ragnatela’ del processo prod uttivo
La crisi del mercato interno e la necessità dicompensare, per quanto possibile, il calo del fatturatonazionale con maggiori ricavi sui mercati esteri haimposto una profonda riorganizzazione del settore.
Si è fortemente rafforzata un’organizzazione produttiva aragnatela, al centro della quale si trova un’impresa capofila
Settore Meccanica
12 Business Analysis
ragnatela, al centro della quale si trova un’impresa capofilache, per dimensione, presenza nei mercati esteri, capacitàprogettuali, know-how realizzativi svolge un ruolo pivotale .
Intorno a questa impresa pivot si trovano imprese che agisco no in veste di fornitori. Questi possono essere di primolivello oppure di secondo livello, a seconda della compless ità e completezza dei semilavorati forniti all’impresacapofila. Vi sono poi imprese che forniscono lavorazioni lun go tutte le fasi del processo produttivo, interagendo tantocon l’impresa pivot quanto con quelle fornitrici della prim a.
Fonte: elaborazioni UBI Banca
� Il modello organizzativo dei processi produttivi del settore della Meccanica è andato organizzandosi a for ma di ragnatela:
� al centro vi è un’ Impresa Capofila che, dopo aver acquisito l’ordine dal cliente final e, realizza prodotti assemblati per clienti
finali.
� intorno vi è un sistema di fornitori organizzati ger archicamente in base alla fase produttiva svolta:
� la prima fascia dei Fornitori ‘Tier 1 ’ ha generalmente un legame diretto con l’impresa cap ofila, cui fornisce dei moduli
pre-assemblati, che a volte rappresentano una part e rilevante dell’impianto finale
� la seconda fascia dei Fornitori ‘Tier 2 ’ fornisce alle imprese ‘Tier 1’ i componenti semplici che queste pre-
assemblano per l’impresa capofila
� Trasversalmente all’intero ciclo di produzione opera no sia imprese che forniscono lavorazioni varie e s ia imprese
che forniscono servizi specializzati (programmazione so ftware, gestione della contabilità industriale, ecc .)
La ragnatela della meccanica italianaUn’organizzazione che massimizza la flessibilità
Settore Meccanica
13 Business Analysis
che forniscono servizi specializzati (programmazione so ftware, gestione della contabilità industriale, ecc .)
Fornitori Tier 2
Fornitori Tier 1
Impresa Capofila
Cliente finale
Fonte: elaborazioni UBI Banca
Lavorazioni eservizi
Il posizionamento dell’impresa nella ragnatelaUna guida pratica
Settore Meccanica
Imprese capofila
Prodotti finitiProdotti complessi costituiti da un numero elevati d i componenti che arrivano sul mercato per la propria destinazione d’uso finale
Imprese Tier 1Componenti complessi
Prodotti costituiti da un numero elevato di compone nti più semplici e di lavorazioni che però necessitano di ul teriori fasi di
lavorazione, assemblaggio o integrazione
Relazione diretta conil cliente finale
(acquisizione ordine,progettazione)
Relazione diretta conl’impresa capofila (co-progettazione,
acquisti)
14 Business AnalysisFonte: elaborazioni UBI Banca
Imprese Tier 2Componenti semplici
Prodotti costituiti da un numero ridotto di compone nti più semplici, frutto di lavorazioni dirette di materiali e che
necessitano di ulteriori passaggi di lavorazione, as semblaggio o integrazione per poter assolvere alla funzione per cu i sono stati
progettati
Fornitoritrasversali
Lavorazioni e ServiziLavorazioni su commessa o in conto terzi (carpenteria, collaudi,
ecc.) e fornitura di servizi specializzati (programmazi one software, gestione contabilità industriale, control lo qualità, ecc .)
Relazione diretta conl’impresa Tier 1 e
indiretta con l’impresacapofila
Relazione contutte le altre imprese
dellaragnatela
Un modello paradigmaticoLa ragnatela di IMA
Settore Meccanica
Principali fasi nella produzione di macchine automa tiche: il modello di IMA SpA
15 Business Analysis
� IMA si serve di selezionati fornitori e partner, coinvolgen doli attivamente nei processi di design, di fabbricazione e di
assemblaggio dei macchinari.
� Allo stesso tempo, il Gruppo monitora che vengano rispettat i gli elevati standard qualitativi richiesti ed i requisiti tecnici e
normativi lungo l’intera ragnatela.
L’obiettivo è quello di condividere metodologie e s tandard rigorosi per competere efficacemente sui me rcati
internazionali
Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati IMA
La ragnatela di IMALa distribuzione delle competenze
Settore Meccanica
Le attività di progettazione sono fondamentali per cui la mag gior parte di queste vengono effettuate
internamente. Tuttavia alcuni lavori di progettazione di co mponenti e soprattutto di circuiti elettrici e software
possono essere esternalizzati, in particolare nei periodi di picchi di lavoro.
La fase operativa di fabbricazione dell’impianto è affidat a in misura pressoché totale ad una rete di
subfornitori capaci di garantire qualità e tempi di consegn a.
16 Business Analysis
Il collaudo è generalmente affidato a strutture interne.
Alcune parti del processo di assemblaggio (come l’assembla ggio meccanico delle macchine base o il
cablaggio del quadro elettrico) sono esternalizzate per ridu rre la tempistica di risposta al cliente.
Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati IMA
Fasi interne Fasi esterne
Le migliori aziende con le quali il Gruppo lavora sono premia te
dal rimanere partner per molti anni, permettendo così di
capitalizzare gli investimenti fatti nella produzione di tecn ologie. Il
basso tasso di “sostituzione/cambiamento” è quindi la salien te
caratteristica dei rapporti con i fornitori: per esempio ne l 65% dei
casi le relazioni durano più di 7 anni.
La ragnatela di IMARelazioni stabili e di prossimità
Settore Meccanica
Fornitori
attivi da più
di 7 anni
65%
Fornitori
attivi da 3 - 7
anni
26%
Fornitori
attivi da 1 - 2
anni
9%
Durata relazioni con i fornitori di componenti su misura
Relazioni stabili
17 Business Analysis
IMA si concentra su fornitori locali, non solo per ragioni di
convenienza logistica e di innegabile competenza tecnica, ma
anche per contribuire e supportare attivamente lo sviluppo del
proprio territorio, comprendendo l’importanza di una tale
“nursery” di eccellenza in vista del futuro: di 528 fornitori attivi
nel 2012, 507 sono italiani e 305 (58% del totale) sono situat i nella
provincia di Bologna.
Sede in
provincia di
Bologna
58%
Sede nel
resto dell'
Emilia
Romagna
14%Sede nel
resto
dell'Italia
24%
Sede nel
resto
d'Europa
4%Non Europei
0,4%
Fornitori di componenti su misura
Relazioni di prossimità
Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati IMA
La ragnatela di IMAIl valore distribuito dalla capofila
Settore Meccanica
Quando sceglie i propri fornitori manifatturieri, IMA appl ica i “criteri di prossimità”, identificando le seguenti are e di
fornitura strategica:
1. Componenti su misura
2. Assemblaggio e cablaggio
3. Componenti a catalogo
4. Macchine conto terzi
I fornitori di componenti su misura e componenti a catalogo sono
decisamente predominanti in termini numerici: 830 attivi nel 2013
18 Business Analysis
4. Macchine conto terzi
5. Design e prova
Il volume di affari è concentrato per l’80% in meno del 20% del pool di fornitori attivi. Nel 2013 l ’ammontare pagato
a terze parti è ammontato a 233,1 milioni di euro: di questo il 93% è rimasto in Italia, quasi la metà (48%) nella
provincia di Bologna. Il restante 4% e 3% ha riguardato acqui sti provenienti rispettivamente da paesi UE e extra-
UE.
Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati IMA
La ragnatela di IMALegame societario diretto con fornitori Tier 1 chiav e
Settore Meccanica
� Molti dei forti contatti costruiti da IMA in questi ultimi an ni sono all’interno del proprio territorio. Queste relazio ni a volte
assumono la forma di interessi di minoranza (fino al 30% del ca pitale sociale) in alcuni subappaltatori. Si tratta di
investimenti che servono a sostenere la rete delle piccole i mprese locali, parte attiva del processo di innovazione prom osso
dal Gruppo: si tratta di interventi diretti, non solo a livel lo finanziario ma anche strategico che rafforzano la coesione del
sistema di produzione e permettono di integrare il potenziale innovativo dei diversi attori locali.
19 Business Analysis
� IMA incoraggia anche i fornitori in cui detiene una partecip azione al fine di creare aggregazioni di secondo livello con
microimprese altamente specializzate che altrimenti rischi erebbero di chiudere i battenti, in modo da non perdere un
patrimonio di conoscenze e di esperienze che è il vero valore ag giunto del Gruppo, dove la vicinanza fisica è ancora un
vantaggio molto importante.
Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati IMA
Azienda Sede legale Settore
B.C. S.r.l. Imola (BO) Meccanica di precisione
Baciottini F.lli S.r.l. Montemurlo (PO) Lavorazione laminati
Bolognesi S.r.l. Dozza (BO) Carpenteria
GAME East Vrsac Serbia Meccanica a basso costo
I.E.M.A. S.r.l. S.Giorgio di Piano (BO) Automazione industriale
LA.CO. S.r.l. Ozzano dell'Emilia (BO) Meccanica e controllo qualità
Logimatic S.r.l. Ozzano dell'Emilia (BO) Automazione industriale
Masterpiece S.r.l. Ozzano dell'Emilia (BO) Meccanica di precisione
Azienda Sede legale Settore
B.C. S.r.l. Imola (BO) Meccanica di precisione
Baciottini F.lli S.r.l. Montemurlo (PO) Lavorazione laminati
Bolognesi S.r.l. Dozza (BO) Carpenteria
GAME East Vrsac Serbia Meccanica a basso costo
I.E.M.A. S.r.l. S.Giorgio di Piano (BO) Automazione industriale
LA.CO. S.r.l. Ozzano dell'Emilia (BO) Meccanica e controllo qualità
Logimatic S.r.l. Ozzano dell'Emilia (BO) Automazione industriale
Masterpiece S.r.l. Ozzano dell'Emilia (BO) Meccanica di precisione
La ragnatela di IMALegame societario diretto con fornitori Tier 1 chiav e
Settore Meccanica
20 Business Analysis
La rete dei fornitori Tier 1 di cui IMA possiede una quota mino ritaria del capitale sociale
Masterpiece S.r.l. Ozzano dell'Emilia (BO) Meccanica di precisione
Meccanica Sarti S.r.l. Bologna Lavorazioni meccaniche
Plasticenter S.r.l. Cadriano (BO) Antinfortunistica
Powertransmission S.r.l. Villanova di Castenaso (BO) Fabbricazione di organi di trasmissione
RO.SI. S.r.l. Bentivoglio (BO) Meccanica di precisione
SIL.MAC. S.r.l. Gaggio Montano (BO) - San Pietro in Casale (BO) Meccanica di assemblaggio
3 T S.r.l. * Gaggio Montano (BO) Meccanica di precisione
Verniciatura Dozzese S.r.l.* Dozza (BO) Trattamento e rivestimento metalli
*Filiali delle imprese della rete distributiva
Masterpiece S.r.l. Ozzano dell'Emilia (BO) Meccanica di precisione
Meccanica Sarti S.r.l. Bologna Lavorazioni meccaniche
Plasticenter S.r.l. Cadriano (BO) Antinfortunistica
Powertransmission S.r.l. Villanova di Castenaso (BO) Fabbricazione di organi di trasmissione
RO.SI. S.r.l. Bentivoglio (BO) Meccanica di precisione
SIL.MAC. S.r.l. Gaggio Montano (BO) - San Pietro in Casale (BO) Meccanica di assemblaggio
3 T S.r.l. * Gaggio Montano (BO) Meccanica di precisione
Verniciatura Dozzese S.r.l.* Dozza (BO) Trattamento e rivestimento metalli
*Filiali delle imprese della rete distributiva
Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati IMA
La ragnatela di IMAI punti di forza della ragnatela
Settore Meccanica
Per quanto riguarda le altre imprese chiave della sua ragnat ela di forniture, (Tier 1 e Tier 2), IMA
� ne favorisce la continuità assicurando a fornitori di picco le
dimensioni (Tier 2) il volume di lavoro necessario anche in p eriodi critici di mercato
21 Business Analysis
� le induce a focalizzarsi esclusivamente sul core business , delegando le attività non-core ad altre aziende facenti parte della
ragnatela. Per esempio, il magazzino centrale fornisce le pri ncipali aziende della rete, riducendo i costi
� ne assorbe totalmente i costi di ricerca e sviluppo fornendo il know-how non strategico
� prende in carico i costi commerciali legati all’ acquisizio ne degli ordini sul mercato internazionale, costi che sarebb ero
insostenibili per le piccole dimensioni delle imprese dell a ragnatela (in particolare per quelle Tier 2).
Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati IMA
La ragnatela di IMAI benefici finanziari della ragnatela
Settore Meccanica
Il coinvolgimento di IMA migliora anche le condizion i di credito e dei termini di pagamento per i forni tori
Tier 1 e Tier 2
Infatti la forza finanziaria del Gruppo Industriale a gevola il finanziamento dei fornitori Tier 1 e Tier 2 da parte del
sistema bancario migliorando le condizioni finanziari e sia per il fabbisogno del circolante che per nuov i
22 Business Analysis
investimenti. Per il finanziamento del circolante, in particolare, i fornitori Tier 1 fanno leva sul fa ctoring per
ridurre i crediti commerciali e beneficiano degli acconti versati da IMA nel caso di grandi ordini ch e
richiedono molti mesi per essere evasi.
In generale la ragnatela migliora le condizioni fina nziarie e di accesso al credito per tutte le imprese
che ne fanno parte stabilmente grazie alle garanzie e al sostegno diretto ed indiretto fornito da
IMA
Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati IMA
� IMA ha adottato e sviluppato uno strumento per la condivisio ne dei dati con le imprese della sua ragnatela volto a miglior are
il ciclo produttivo di un componente o di un gruppo di compone nti. La filosofia di IMA è quella di integrare sempre di più il
flusso di informazioni con i fornitori, cercando di adottar e architetture di sistema non invasive che però generino val ore
aggiunto semplificando ed ottimizzando la gestione delle att ività di supporto alla produzione.
� Attualmente attraverso questo strumento si gestiscono:
le conferme d’ordine,
La ragnatela di IMALa condivisione del Know-How e delle informazioni
Settore Meccanica
23 Business Analysis
� le conferme d’ordine,
� i piani di consegna,
� i rapporti di non conformità ed i documenti di trasporto.
Il progetto è in continuo sviluppo e fornisce un importante c aratteristica di scambio con tutte le divisioni del Gruppo c he
gradualmente sono state coinvolte nell’utilizzo.
� Sono stati organizzati corsi su tematiche specifiche relati ve i processi di produzione come per esempio la saldatura ed i l
“dimensional resting”, al fine di sviluppare competenze nei f ornitori. Solo per i fornitori più stretti, inoltre, si svol gono su
base regolare, incontri allo scopo di tenerli informati ed a ggiornati sui risultati raggiunti, sui piani di produzione e sulle
strategie operative che verranno perseguite.
Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati IMA
La ragnatela della meccanica italiana
Tier One Tier Two
Gamma prodotti ampia
Vendite quasi totalmente all’estero
Marchio proprio
Gamma prodotti limitata
Specializzazione elevata
Marchio proprio e non
Punti di forza
Flessibilità Flessibilità Forte capacità di
Elevate capacità
Produzione di moduli complessi
Clienti prevalentemente
internazionali
Marchio proprio
Produzione di moduli semplici
Clienti prevalentemente
domestici
Senza marchio
Punti di forza
Produzione di componenti
semplici
Monocommittenti
Senza marchio
Punti di forza
Imprese Capofila
Caratteristiche distintive Caratteristiche distintive Caratteristiche distintive
Produzione di componenti complessi
Pluricommitenti
Marchio proprio
Settore Meccanica
24 Business Analysis
Punti di debolezza
Flessibilità produttiva
Componente elevata di servizio
al cliente
Flessibilità produttiva
Costi di distribuzione
bassi
Magazzino elevato
Elevata dipendenza da clienti chiave
Costante pressione sui
margini
Rischio elevato di sostituzione
Forte capacità di customizzazione
dei prodotti
Flessibilità produttiva
Affidabilità elevata
Elevate capacità progettuali
Innovazione tecnologica
costante
Qualità elevata
Costi fissi di distribuzione
elevati
Investimenti elevati in R&D
Costi elevati per entrare nelle supply chain
Magazzino elevato
Basso potere negoziale
Rischio di sostituzione
Punti di debolezza
Costi commerciali bassi
Prossimità al cliente
Punti di debolezza
Dipendenza elevata da
prodotti chiave
Costi commerciali nulli
Rapporto diretto con il cliente
Fonte: elaborazioni UBI Banca
La ragnatela della meccanica italiana
Tier One Tier Two
Gamma prodotti ampia
Vendite quasi totalmente all’estero
Marchio proprio
Gamma prodotti limitata
Specializzazione elevata
Marchio proprio e non
Strategie di upgrade
Sviluppo della Acquisizione di Ampliamento Ulteriore crescita
Produzione di moduli complessi
Clienti prevalentemente
internazionali
Marchio proprio
Produzione di moduli semplici
Clienti prevalentemente
domestici
Senza marchio
Strategie di upgrade
Produzione di componenti
semplici
Monocommittenti
Senza marchio
Strategie di upgrade
Imprese Capofila
Caratteristiche distintive Caratteristiche distintive Caratteristiche distintive
Produzione di componenti complessi
Pluricommitenti
Marchio proprio
Settore Meccanica
25 Business Analysis
Rischi
Sviluppo della produzione di
moduli contigui per allargamento dell’offerta, anche per linee esterne
Acquisizione di imprese con produzioni
specialistiche complementari
Ampliamento della gamma
prodotti anche attraverso
crescita per linee esterne
Ulteriore crescita all’estero, anche per linee esterne
Acquisizione fornitori
strategici
Rischi Rischi
Allargamento del catalogo prodotti
Allargamento della base clienti
Allargamento dell’offerta a
moduli preassemblati
Costi di innovazione prodotti e di
sviluppo commerciale
eccessivi
Forte pressione sui margini derivante
dall’eccessiva dipendenza da clienti chiave
Allentamento del legame con clienti
chiave a causa dei loro processi
di delocalizzazione
Pressioni competitive da
parte di produttori di
componenti in fase di upgrade
Spiazzamento da parte di
produttori a minor costo con offerta analoga
Spiazzamento da parte di
produttori a minor costo con offerta analoga
Fonte: elaborazioni UBI Banca
La ragnatela della meccanica italianaImprese Capofila – Strategie di upgrading
Ampliamento dei mercati di sbocco (internazionalizzazio ne)
� Le Imprese Capofila hanno reagito alla crisi attuan do una strategia complessa, con l’obiettivo di coni ugare al
tempo stesso:
� crescita dei ricavi,
� riduzione dei costi
� rafforzamento dei vantaggi competitivi.
� Questa strategia si è concretizzata secondo le seguen ti linee principali
Settore Meccanica
26 Business Analysis
Innovazione di prodotto e ampliamento della gamma
Riduzione dei costi aumentando efficienza e flessibil ità
Rafforzamento della leadership in prodotti di nicchi a
Progressiva autonomia degli impianti all’estero
Fonte: elaborazioni UBI Banca
La ragnatela della meccanica italianaImprese Capofila – Le mini multinazionali escono dal la tasca
Delocalizzazione Internazionalizzazione
Trasferimento della
produzione all’estero al
fine di ridurre i costi di
produzione
Trasferimento della
produzione all’estero al fine
di sviluppare nuovi mercati
e seguire le
delocalizzazioni dei
Settore Meccanica
27 Business Analysis
maggiori clienti
Fonte: elaborazioni UBI Banca
Se lo scorso decennio era stato caratterizzato dalla delocalizzazione della capacità produttiva in reazione all’offensiva proveniente dai produttori localizzati nei Paesi a b asso costo del lavoro, negli ultimi anni le imprese italiane della meccanica
sono passate ad internazionalizzare la loro base produ ttiva: ferma restando la presenza in Italia, la crea zione di impianti all’estero è stata realizzata nell’ottica dell’ampliam ento della capacità produttiva per fornire i mercat i locali.
Questo processo accelererà nei prossimi anni per ef fetto della progressiva internazionalizzazione struttur ale e organizzativa delle imprese capofila, che saranno att ratte dalla possibilità di cogliere ulteriori poten zialità di sviluppo in nuovi mercati attraverso la creazione di siti produttivi in loco, oppure mediante l’acquisi zione di
imprese già operative.
La ragnatela della meccanica italianaImprese capofila - Il deleverage genera risorse per l a crescita
Pertanto nella corrente fase di rafforzamento dell’attività produttiva, le imprese capofila sono in grado di generare molta cassa essendo l’autofinanziamento solo in minima parte assorbito da investimenti espansivi.
Questa elevata generazione di cassa sta consentendo di ridurre rapidamente il livello di
Molto spesso le imprese capofila risultano persino eccessivamente patrimonializzate.
Ciò significa che gli imprenditori hanno dinanzi a loro un incrocio strategico: impiegare le risorse finanziarie disponibile per la crescita esterna, rilanciare la crescita organica attraverso nuovi investimenti, sottrarre all’impresa le risorse finanziarie eccedenti per
Settore Meccanica
Molte imprese capofila avevano investito pesantemente a metà del decennio scorso in risposta agli incentivi fiscali e incoraggiate dal favorevole andamento della domanda. A seguito della flessione della produzione causata dalla crisi, una quota rilevante della nuova capacità produttiva è rimasta inutilizzata.
Ciò implica che per queste imprese è possibile accrescere la
28 Business Analysis
rapidamente il livello di indebitamento di molte imprese capofila.
effettuare investimenti al di fuori del perimetro dell’impresa.
Sottoutilizzo della
capacitàproduttiva
Possibilità di crescita senza
investimenti espansivi
Elevatagenerazione
di cassaDeleverage
Risorse per la crescita
Fonte: elaborazioni UBI Banca
imprese è possibile accrescere la produzione dai livelli attuali senza che ciò richieda nuovi investimenti.
La ragnatela della meccanica italianaImprese capofila - Le opportunità strategiche
Nel quadro delle tendenze strategiche attuali, per l e imprese capofila le principali opzioni disponibili per rafforzare il proprio posizionamento competitivo sono
INTERNE
� Investimenti in R&Dper l’ampliamento
ESTERNE
� Acquisizione di impreseper ampliare la gamma
Settore Meccanica
29 Business Analysis
per l’ampliamento della gamma prodotti
� Investimenti in strutturecommerciali per
potenziare le venditeall’estero
� Investimenti in automazioneper ridurre i costi di
produzione
per ampliare la gammaprodotti
� Acquisizione di impreseper verticalizzare la
produzione quando la proprietà del konw-how rappresenta un asset
cruciale per la competitività
� Acquisizione di impreseper rafforzare la
presenza internazionale
Fonte: elaborazioni UBI Banca
� La struttura a ragnatela è stata ‘stressata’ dalla crisi: a fronte della diminuzione della domanda interna,le imprese capofila hanno selezionato le imprese appartenenti alla ragnatela eliminando quellemarginali.
� Tuttavia la crisi degli investimenti interni ha causato una riduzione del volume di lavoro per le imprese‘Tier 1’ e ‘Tier 2’: nonostante il recupero di attività legato alla ripresa delle esportazioni, i livelliproduttivi per molte imprese Tier 1 e Tier 2 della ragnatela sono ancora inadeguati rispetto al livellodelle risorse complessivamente impiegate.
La ragnatela della meccanica italianaLe imprese Tier 1 e Tier 2
Settore Meccanica
30 Business Analysis
delle risorse complessivamente impiegate.
Fonte: elaborazioni UBI Banca
Pertanto le imprese Tier 1 e Tier 2 della ragnatela molto spes so distruggono valore. Inoltre perqueste imprese il circolante risulta molto elevato sia per e sigenze di magazzino che difinanziamento dei propri fornitori, per cui la struttura fi nanziaria presenta spesso livelli diindebitamento elevati.
La ragnatela della meccanica italianaImprese Tier 1 e Tier 2 – Orientamenti strategici
Strategia dinamica
Strategia difensiva
� Offerta di moduli e prodotti più
complessi
� Investimenti in R&D
� Offerta di maggiore flessibilità
� Contenimento dei costi commerciali
� Concentrazione su prodotti chiave
Settore Meccanica
31 Business Analysis
� Per le imprese della subfornitura, la crisi ha imposto una ri configurazione delle proprio posizionamento all’interno d elcluster di appartenenza e l’adozione di strategie volte a cog liere le opportunità aperte dalla crisi oppure a contenerne glieffetti negativi.
� Le imprese più dinamiche hanno colto l’opportunità di raffo rzare i legami con le imprese capofila quando queste hannoselezionato i propri fornitori in base alle loro qualità.
� Per le imprese che non sono state in grado di rafforzare il prop rio posizionamento competitivo, è aumentato il rischio dimarginalizzazione. Questo pericolo è destinato ad accrescer e esponenzialmente nei prossimi anni, soprattutto inrelazione alla difficoltà che queste imprese presentano di s tare al passo con l’innovazione tecnologica .
� Concentrazione su prodotti chiave
Fonte: elaborazioni UBI Banca
La ragnatela della meccanica italianaImprese Tier 1 e Tier 2 – Orientamenti strategici
Servizio al cliente
� Coingegnerizzazione dei prodotti
� Personalizzazione degli aspetti tecnici
� ‘Solutore di problemi’
� Assistenza post vendita
La strategia di sviluppo delle imprese Tier 1 e Tier 2 si basa
�sul rafforzamento del servizio al cliente per fidelizzarlo
Settore Meccanica
32 Business Analysis
Gamma prodotti
� Ampliamento in nicchie contigue
� Sviluppo di modulipreassemblati
fidelizzarlo
� sull’ampliamento della gamma prodotti per far leva sui costi commerciali e sulle economie di scala
Fonte: elaborazioni UBI Banca
La ragnatela della meccanica italianaScenari evolutivi
Imprese Tier Two cheevolvono da fornitori dicomponenti a fornitoridi moduli
Imprese Tier One cheevolvono da fornitori dimoduli complessi adassemblatori dimacchinari interi
Settore Meccanica
33 Business Analysis
Imprese capofila chediventano aggregatoriin ottica dirafforzamentointernazionale
L’obiettivo strategico chiave per tutte le imprese dinamic he del settore è il
riposizionamento su produzioni più complesse e quindi a mag gior valore aggiunto
La ragnatela della meccanica italianaLa ‘trappola della nicchia’
� Nel settore della meccanica, imprese eccellenti, leader nella propria nicchia di prodot to, trovano un
limite alla crescita e all’aumento della redditività nella dimensione stessa della nicchia.
� Infatti, questi produttori producono un numero molto limitato di macchinari complessi altamente specializzati e
pertanto sono soggetti ad un’elevata volatilità dei ricavi, mentre subiscono una forte pressione sui prezzi di
vendita da parte della clientela (che generalmente è una multinazionale di grandi dimensioni) che rende difficile
una crescita della marginalità.
Settore Meccanica
34 Business Analysis
� Queste imprese, pur presentando un risultato netto positiv o e una situazione patrimoniale equilibrata,
non riescono ad ampliare la propria gamma produttiva né a svi luppare economie di scala.
� Il risultato è che queste imprese non producono valore e diff icilmente lo produrranno in futuro.
� La consapevolezza di questa difficoltà strutturale potrebbe indurre l’imprenditore alla scelta di cedere
l’impresa, soprattutto in caso di passaggio generazionale.
Conclusioni
� Il settore della meccanica italiana ha reagito alla crisi del mercato interno avviando un processo di profonda trasformazione dell’intera organizzazione della produzio ne.
� La necessità di accrescere il fatturato estero ha a ccresciuto il ruolo pivotale delle imprese capofila capaci di svil upparsi sui mercati esteri rispetto alle imprese sub-fornitrici di componenti, moduli e lavorazioni.
� Nei prossimi anni le imprese capofila cercheranno d i accrescere la propria proiezione internazionale accre scendo la presenza sui mercati esteri attraverso il potenziamen to organico della presenza sia commerciale che produtti va. E’
> Nei prossimi anni il settore della
meccanica continuerà l’attuale fase di
rapida trasformazione.
> Emergeranno da un lato campioni
nazionali in grado di competere sui
mercati internazionali e dall’altro
imprese più piccole che, collegate alle
prime da legami operativi molto stretti,
Settore Meccanica
35 Business Analysis
organico della presenza sia commerciale che produtti va. E’ possibile che questa strategia di espansione organi ca sia rafforzata da acquisizione mirate, soprattutto nei me rcati maturi.
� Per le imprese che svolgono il ruolo di fornitori d i quelle capofila l’obbiettivo strategico sarà orientato ad aumentare il valore aggiunto contenuto nei propri prodotti inter medi. Questo spingerà le imprese ‘Tier 1’ a completare/allargare la propria gamma prodotti anche attraverso acquisizioni di impr ese minori con elevata specializzazione produttiva. Per qu este, infatti, lo scenario competitivo diventerà molto sf idante, anche quando la specializzazione di nicchia consente di aver e quote di mercato elevate.
dovranno a loro volta accrescere sia la
proiezione internazionale che la
gamma prodotti.
> Solo le imprese che saranno in
grado di evolvere strategicamente in
modo da rafforzare il posizionamento
competitivo potranno raggiungere
ritorni economici adeguati.