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INDICE

1 - PREMESSA 2

2 – LA SICUREZZA ANTINCENDIO IN ISTITUTO 5

3 – DESCRIZIONE DELL’ISTITUTO 10

3.1 – ACCESSI CARRAI/PEDONALI 12

3.2 – DESTINAZIONI D’USO DEI CORPI DI FABBRICA 15

3.3 – IMPIANTI TECNOLOGICI 19

3.3.1 – IMPIANTI DI PRODUZIONE ACQUA CALDA E VAPORE PER USO RISCALDAMENTO,

SANITARIO E TECNOLOGICO 19

3.3.1.1 – CENTRALE TERMICA 19

3.3.2 – IMPIANTO DI PRODUZIONE ACQUA REFRIGERATA 21

3.3.3 – IMPIANTO GAS MEDICALI 23

3.3.4 – IMPIANTO ELETTRICO 25

3.3.4.1 – GRUPPI ELETTROGENI 25

3.3.5 – IMPIANTO DI RILEVAZIONE INCENDI 27

3.3.6 – IMPIANTO IDRICO 28

3.4 – DESTINAZIONI D’USO 29

4 – CLASSIFICAZIONE DELLE AREE 34

4.1 – EDIFICIO DEGENZE 35

4.2 – EDIFICIO SCIENTIFICO 36

4.3 – PALAZZINA AMMINISTRATIVA 36

4.4 – EDIFICIO DAY HOSPITAL 37

5 – PERSONE PRESENTI ED USCITE DI SICUREZZA 38

6 – INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI RACCOLTA 45

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1 - PREMESSA

Nelle strutture ospedaliere la continua evoluzione normativa collegata ad una persistente richiesta

di un servizio di qualità e sicuro, impone al l’alta dirigenza di prestare particolare attenzione verso

la tematica della sicurezza nei luoghi di lavoro.

In tema di sicurezza antincendio, da un’analisi dei dati raccolti dal Corpo Nazionale dei Vigili del

Fuoco, si è riscontrato che negli anni 80 si è assistito ad un incremento del numero di incendi negli

ospedali, incremento molto probabilmente dovuto a diversi fattori tra i quali l’introduzione di nuove

apparecchiature diagnostiche che richiedono ingenti quantitativi di energia elettrica, all’utilizzo di

nuovi dispositivi della terapia intensiva o rianimazione (respiratori automatici, apparecchiature per

emodialisi, sistemi di monitoraggio in continuo, etc.), all’utilizzo di sempre più innovative

tecnologie di intervento da parte dei chirurghi di sala operatoria.

Riferendosi però sempre ai dati raccolti dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco relativi agli

interventi da loro effettuati per incendi negli Ospedali in Italia, nel periodo 1995-2005, risulta

visibile, nella tabella sottostante, un’oscillazione annua che non sembra essere indice di particolari

situazioni problematiche ma di puri eventi occasionali e non prevedibili.

Senz’altro confortante è pero il dato relativo all’ultimo anno di rilevazione, anche se parziale, in cui

si registra il minor numero assoluto di interventi effettuati, risultato che forse premia la maggiore

attenzione alla sicurezza antincendio e l’evoluzione tecnologica a servizio della stessa.

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Sempre attingendo dagli studi sviluppati dai vigili del fuoco circa gli interventi effettuati:

1) Relativamente alla suddivisione per territorio secondo le classiche quattro macroaree italiane

(Sud, Isole,Centro e Nord), si può osservare che il primato in negativo è registrato al Nord seguito

poi dal Sud, dal Cento e dalle Isole; và però considerato che il maggior numero delle strutture

sanitarie è localizzato al Nord.

2) Relativamente alla suddivisione oraria si evince che la fascia oraria in cui si verifica il maggior

numero di incendi è quella dalle 13.00 alle 19.00 seguita poi da quella che và dalle 19.00 alle 24.00,

orari in cui si registra una riduzione delle ordinarie attività e che quindi risultano essere meno

praticati dal personale, dai degenti, dai visitatori e soprattutto meno sottoposti a controlli.

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3) Relativamente alle principali cause d’incendio in ospedale il sottostante diagramma a torta

mostra che in aggiunta alle cause di incendio legate alla presenza di liquidi infiammabili, ossigeno e

gas anestetici, vi è anche una casistica non trascurabile di incendi nelle cucine e di incendi dolosi.

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2 – SICUREZZA ANTINCENDIO IN ISTITUTO

In Istituto, come per tutte le strutture ospedaliere, la sicurezza antincendio è condizionata dalla

presenza di particolari fattori, caratteristici della tipologia di attività, quali:

• Configurazione architettonica degli edifici:

- Edifici nuovi ed edifici storici;

- Area degenze diversificate in base al servizio erogato, costituiti essenzialmente da: corridoi,

camere di degenza, soggiorni, sale di medicazione, studi medici, aree diagnosi e terapia, depositi

temporanei di reparto, servizi igienici;

- Area degenze day hospital o day surgery;

- Aree attività specialistiche: sala operatoria, unità diagnostiche (TAC, PET, radiologia, risonanza

magnetica nucleare, ecc.);

- Aree ambulatori: sale di attesa, corridoi, sale diagnosi, terapia o prelievi, studi

medici;

- Aree servizi sanitari: impianti termici (riscaldamento e raffreddamento), impianti distribuzione

gas medicali, sterilizzazione, farmacia, obitorio, preparazione chemioterapici-antiblastici, laboratori

di analisi, smaltimento rifiuti, palestre;

- Aree servizi non sanitari: bar, cucina, aree mensa, chiesa, aule di docenza, biblioteche, archivi,

centro informatico, guardiania, centralino, uffici amministrativi, centro congressi.

• La presenza di fattori di rischio tecnologico:

- Impianti alimentati a gas combustibili;

- Impianti distribuzione gas medicali;

- Attrezzature ad alta energia (TAC, PET, RMN, Acceleratori Lineari);

- Sorgenti di radiazioni ionizzanti.

• Diverse tipologie di persone presenti:

- Personale dipendente;

- Personale di ditte esterne;

- Religiosi o volontari;

- Docenti e studenti o specializzandi;

- Visitatori e parenti;

- Informatori scientifici.

• Ciclo lavorativo continuo.

• Condizioni psico fisiche dei degenti:

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- Pazienti collaboranti;

- Pazienti poco collaboranti (allettati o con deficit a deambulare);

- Pazienti in alcun modo collaboranti (ad esempio terapia intensiva).

Visti gli innumerevoli fattori da gestire in condizioni normali ed a maggior ragione in caso di

emergenza, il Datore di Lavoro di una struttura ospedaliera deve in primo luogo prevenire

l’insorgenza di qualsiasi tipo di emergenza, poi installare e mantenere efficienti efficaci misure di

protezione ed infine pianificare ed attuare misure di gestione delle emergenze.

Risulta quindi evidente che in una struttura ospedaliera, ove i piani di evacuazione e messa in

sicurezza della struttura sono di difficile attuazione, la prevenzione è il principale e fondamentale

strumento per salvaguardare la sicurezza delle persone, delle strutture, delle apparecchiature e per

poter garantire un servizio medico diagnostico alla popolazione.

Prevenzione: le azioni, gli accorgimenti, le strategie, i controlli mirati alla riduzione della

probabilità di insorgenza di situazioni di emergenza ed in particolare di incendi:

- Realizzazione di impianti elettrici a regola d’arte (Norme CEI);

- Installazione di impianti parafulmine;

- Dispositivi di sicurezza degli impianti di distribuzione e di utilizzazione delle sostanze

infiammabili e dei gas medicali;

- Ventilazione dei locali;

- Utilizzo di materiali incombustibili;

- Pavimenti ed attrezzi antiscintilla;

- Eliminazione dell’accumulo di materiale combustibile in aree lavorative o di transito;

- Utilizzo di macchine marcate o certificate CE.

La prevenzione può considerarsi in generale come un complesso dinamico di misure organizzative,

gestionali, conoscitive e di vigilanza, teso a limitare la probabilità che l’evento si verifichi. A tale

obbiettivo è indispensabile, oltre ad una corretta progettazione delle strutture, all’acquisto di

macchine e materiali adeguati, la partecipazione consapevole dei lavoratori, ed in particolare:

a) la conoscenza delle attività lavorative costituenti l’azienda e dei processi relativi;

b) la conoscenza delle caratteristiche del macchinario eventualmente impiegato;

c) la conoscenza del grado di rischio d’incendio e della classe di incendio possibile;

d) la conoscenza dell’edificio sede dell’azienda e delle misure di protezione attiva e passiva

adottate;

e) la conoscenza, l’individualità e la raggiungibilità dei componenti la squadra di emergenza;

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f) la conoscenza dei comportamenti corretti nei procedimenti di lavoro;

g) la conoscenza dei comportamenti corretti in caso di emergenza;

h) l’esercitazione periodica atta a fronteggiare, in circostanze simulate, situazioni di emergenza e di

evacuazione dell’edificio.

Protezione: gli accorgimenti intesi a ridurre le conseguenze dell’incendio a mezzo della sua

rivelazione precoce e della estinzione rapida nella prima fase del suo sviluppo.

Protezione attiva: l’insieme delle misure di protezione che richiedono l’azione di un uomo o

l’azionamento di un impianto finalizzate alla precoce rilevazione dell’incendio, alla segnalazione e

all’azione di spegnimento; tra le principali protezioni attive: estintori, rete idrica antincendio,

impianto di rivelazione incendio, impianti di spegnimento, dispositivi di segnalazione ed allarme,

evacuatori di fumo e di calore, segnaletica, presenza adeguatezza ed affidabilità di una squadra di

emergenza interna.

Protezione passiva: l’insieme delle misure di protezione che non prevedono l’azione di un uomo o

l’azionamento di un impianto, i cui obiettivi principali sono:

- Limitare gli effetti dell’incendio nello spazio e nel tempo;

- Garantire l’incolumità ei lavoratori;

- Limitare gli effetti nocivi dei prodotti della combustione contenendo i danni a persone, strutture,

attrezzature, macchine e beni.

I principali strumenti di protezione passiva sono: compartimentazione e separazioni, barriere

antincendio, distanze di sicurezza esterne ed interne, bassa reattività al fuoco dei materiali utilizzati,

sistemi di ventilazione, sistemi di vie d’uscita dimensione opportunamente in base al massimo

affollamento ipotizzabile.

Gli ospedali, in base al D.P.R. 151/2011, rientrano tra le attività soggette al controllo dei Vigili del

Fuoco, ed in particolare l’attività n. 68:

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Con l’emanazione del D.M. 18 settembre 2002 “Approvazione dell’atto di indirizzo e

coordinamento alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano, in materia di requisiti

strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie da parte delle

strutture pubbliche e private”, sono stati esplicitati i criteri di prevenzione e protezione applicabili

alle attività sanitarie.

L’art. 1 del suddetto decreto (Regola Tecnica) si applica alle strutture sanitarie pubbliche e private

che, ai sensi dell’art. 4 del D.P.R. 14/01/97, sono così classificate in relazione alla tipologia di

prestazioni erogate:

a) strutture che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo e/o diurno

(comprese le attività di day hospital e day surgery);

b) strutture che erogano prestazioni in regime residenziale a ciclo continuativo e/o diurno, quali:

- presidi di riabilitazione funzionale dei soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali;

- presidi di tutela della salute mentale: centro diurno psichiatrico e day hospital psichiatrico;

- presidi di tutela della salute mentale: struttura residenziale psichiatrica, strutture di riabilitazione

e strutture educativo assistenziali per i tossicodipendenti;

- residenze sanitarie assistenziali (R.S.A.);

c) strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, comprese

quelle riabilitative, di diagnostica strumentale e di laboratorio, quali:

- assistenza specialistica ambulatoriale;

- servizi di medicina di laboratorio;

- attività di diagnostica per immagini;

- presidi ambulatoriali di recupero e rieducazione funzionale;

- centri ambulatoriali di riabilitazione;

- centro di salute mentale;

- consultorio familiare;

- presidi ambulatoriali per il trattamento dei tossicodipendenti.

Nell’Allegato alla Regola Tecnica sono riportati:

Titolo II si applica alle strutture di nuova costruzione che erogano prestazioni in regime di ricovero

ospedaliero e/o in regime residenziale a ciclo continuativo e/o diurno.

Titolo III si applica alle strutture esistenti che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero

e/o in regime residenziale a ciclo continuativo e/o diurno.

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Titolo IV si applica a:

- strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, ivi comprese

quelle riabilitative, di diagnostica strumentale e di laboratorio, sia esistenti che di nuova

costruzione;

- strutture, fino a 25 posti letto, che erogano prestazioni a ciclo diurno in regime di ricovero

ospedaliero e/o residenziale, sia esistenti che di nuova costruzione;

- strutture esistenti, fino a 25 posti letto, che erogano prestazioni in regime residenziale a ciclo

continuativo.

All’interno degli ospedali nuovi o esistenti (Titolo II e Titolo III) è inoltre indispensabile

suddividere e classificare le diverse aree, secondo quanto sotto riportato:

-Tipo A: impianti e locali tecnologici (locali caldaia, gruppi elettrogeni, impianto di

climatizzazione, impianto gas medicali, garages ecc.);

-Tipo B: aree a rischio specifico accessibili al solo personale dipendente (laboratorio analisi,

radiologia, radioterapia, lavanderia, sterilizzazioni, inceneritori R.S.O. ecc.);

-Tipo C: aree ambulatoriali senza ricovero;

-Tipo D: aree ospedaliere, residenziali e speciali (T.I., S.O., Rianimazioni, Isolamento, ecc);

-Tipo E: spazi non propriamente sanitari ma pertinenti strutture sanitarie (Uffici, Convitti

professionali, Sale attesa ecc.)

L’Istituto dei Tumori di Napoli – Fondazione G. Pascale, oggetto del presente documento,

rientra tra le attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco, ed in particolare, avendo più di

100 posti letto, nella categoria C dell’attività n. 68 del D.P.R. 151/2011 ed in relazione alla

Regola Tecnica per le strutture sanitarie (D.M. 18 settembre 2002) è compreso nel Titolo III,

strutture esistenti che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero e/o in regime

residenziale a ciclo continuativo e/o diurno,per cui è inoltre indispensabile suddividere e

classificare le diverse aree, come di seguito riportato nel presente documento.

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3 - DESCRIZIONE DELL’ISTITUTO

L’Istituto dei Tumori di Napoli – Fondazione G. Pascale è un Istituto di ricovero e cura a carattere

scientifico (IRCCS) e, in quanto tale, ai sensi dell’art 1 comma 1 del DLgs 288/2003, viene definito

quale ente a rilevanza nazionale, dotato di autonomia e personalità giuridica di diritto pubblico, che,

secondo standard di eccellenza, persegue finalità di ricerca prevalentemente clinica e traslazionale,

unitamente a prestazioni di ricovero e cura di alta specialità.

Esso si configura come IRCCS monotematico, cioè volto esclusivamente allo studio e alla cura dei

tumori.

La Fondazione G. Pascale fu disposta con R.D. n. 2303 il 19 ottobre del 1933. Il 14 marzo del 1934

si diede inizio ai lavori per la costruzione del primo edificio. L'11 aprile 1940 si ebbe il primo

riconoscimento di Istituto a Carattere Scientifico (IRCCS), che negli anni successivi ha sempre

trovato conferma. Con decreto del Medico Provinciale n. 8984 del 4.5.1963 l'Istituto venne

classificato quale "Ospedale Specializzato" di I categoria. Fondatore e primo presidente dell'Istituto

fu il senatore Giovanni Pascale, professore ordinario di Chirurgia Generale all'Università di Napoli,

preside della Facoltà di Medicina, presidente della Società Italiana di Chirurgia, e primo presidente

della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.

L'Istituto ha lo scopo di promuovere ed attuare la ricerca biomedica finalizzata all'avanzamento

delle conoscenze di tipo applicativo in campo oncologico, per concorrere all'individuazione di

nuovi ed idonei indirizzi in materia di prevenzione, diagnosi e cura delle patologie tumorali. La

ricerca condotta nell’Istituto si orienta sulle neoplasie osservate con maggior frequenza nell’Italia

meridionale, quali carcinoma della mammella, carcinoma primitivo del fegato, carcinomi del tratto

intestinale, melanomi, tumori della tiroide, linfomi, tumori associati all’AIDS.

L’attività lavorativa svolta all’interno dell’Istituto è principalmente volta alla diagnosi e cura dei

tumori: nei luoghi di degenza e negli ambulatori vengono effettuati ricoveri e prestazioni

specialistiche per esterni.

Vengono inoltre effettuate:

• Attività di ricerca e sperimentazione

• Gestione amministrativa, controllo e indirizzo programmatico delle attività sanitarie nei

confronti dei pazienti utenti

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• Attività tecniche riferite alla progettazione e manutenzione edile e di impianti e

apparecchiature

• Gestione della acquisizione di beni e servizi

• Individuazione dei rischi lavorativi e delle misure per la sicurezza e la salubrità degli

ambienti di lavoro e sorveglianza sanitaria dei lavoratori secondo quanto stabilito dalla

legislazione vigente

• Sorveglianza fisica della radioprotezione degli ambienti, del personale e della popolazione a

rischio radiologico per mezzo dell’esperto qualificato secondo quanto stabilito dalla

legislazione vigente

• Stoccaggio temporaneo e controllo dello smaltimento rifiuti.

Attualmente l’Istituto è organizzato in 13 Dipartimenti ed una sede annessa a Mercogliano (AV) il

Centro di Ricerche in Oncologia (C.R.O.M.), dedicata esclusivamente alla ricerca; esso ospita due

corsi di laurea (Infermieristica della SUN e Tecnico di Laboratorio Biomedico della Federico II);

nell’Edificio Day Hospital è ospitato anche uno sportello bancario.

La stima delle persone che frequentano le aree dell’istituto deve considerare, quindi, oltre al

personale dipendente, anche gli studenti, docenti universitari, pazienti, accompagnatori, ricercatori

in visita, fornitori, personale delle ditte appaltatrici (pulizie, lavanolo, mensa etc) e i dipendenti

della banca. L'Istituto svolge anche attività di insegnamento teorico e pratico, diretta alla

formazione e qualificazione professionale degli Operatori sanitari nel settore dell'oncologia, nonché

opera, in qualità di provider nazionale, nella formazione continua ECM.

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3.1 - ACCESSI CARRAI / PEDONALI

La sede dell’Istituto è collocata in un complesso edilizio recintato che si sviluppa su un’area di circa

50000 mq, ubicata nella zona alta di Napoli e confinante a nord con l’Ospedale Cardarelli a sud-

ovest con Via Mariano Semmola, a sud-est con Via Antonino D’Antona, ad ovest con Via Pansini e

ad est con un’area di proprietà della società Enel S.p.A.

L’ accesso carrabile principale è da Via Mariano Semmola (foto 1), dove vi è anche un altro accesso

solo diurno (foto 2).

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Foto 1

Foto 2

Ulteriori ingressi sono localizzati uno sul versante est di Via D’Antona (foto 3) e l’altro sul versante

ovest di via Pansini (foto 4), normalmente chiusi e non presidiati, con apertura azionabile

elettricamente.

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Foto 3

Foto 4

Per l’accesso dell’autopompa dei vigili del fuoco verranno utilizzati i due accessi localizzati su Via

Mariano Semmola rispettanti i requisiti stabiliti dal D.M. 18/09/2002:

• altezza libera 4 m.

• larghezza minima 3,50 m.

• pendenze non superiori al 10%

• raggio di svolta pari a 13 m

La viabilità interna risulta percorribile dai mezzi di soccorso purché si faccia rispettare il divieto

di parcheggio fuori dagli spazi delimitati.

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3.2 - DESTINAZIONI D’USO DEI CORPI DI FABBRICA

Dal 1936 l'Istituto ha progressivamente ampliato gli spazi e da un originario edificio, ora riservato

ai Laboratori di Ricerca, si è esteso in quattro fabbricati nei quali sono ubicati gli uffici

amministrativi, i reparti di degenza, i laboratori di ricerca, gli ambienti per le attività ambulatoriali

ed il Day Hospital.

Attualmente la conformazione dell’Istituto risulta la seguente:

1. Edificio Ospedaliero ( Ricoveri in regime ospedaliero );

2. Edificio Day Hospital ( Day-Surgery e Ambulatori );

3. Edificio Ricerca ( Laboratori di Ricerca );

4. Palazzina Amministrativa ( Uffici di Direzione).

Corpo C Corpo G

Corpo D Corpo F

Corpo A

Corpo B

Corpo E

Corpo I

Corpo H

DAY HOSPITAL

EDIFICIO

OSPEDALIERO

PALAZZINA

AMMINISTRATIVA

PALAZZINA

SCIENTIFICA

ALLOGGIO

SUORE

Fondazione G. Pascale

Magazzino

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1. Edificio Ospedaliero, con struttura portante in c.a. e tamponature in laterizio, si sviluppa su

nove piani fuori terra e due piani interrati, ed è articolato in settori denominati corpi ( da A ad

I ).

Il corpo F,I ed H risultano composti da un piano fuori terra, il corpo A è composto da tre piani

fuori terra, il corpo E da quattro piani fuori terra, i corpi B,C,G da nove piani fuori terra.

L’altezza massima antincendio è di circa 30 m.

I collegamenti verticali sono garantiti tramite sette corpi scala posti nei vari settori del

fabbricato e da otto ascensori/montalettighe.

2. Edificio Day Hospital, con struttura portante in acciaio e tamponature in laterizio, si sviluppa

su sei piani fuori terra ed uno seminterrato, l’altezza antincendio è di circa 18 m..

L’edificio è servito da tre scale in c.a. , otto ascensori e due montalettighe con altrettanti

montacarichi abbinati.

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3. Edificio Ricerca, con struttura portante in muratura di tufo, si sviluppa su cinque piani fuori

terra ed uno interrato, i collegamenti verticali sono garantiti tramite due corpi scala posti nelle

due ali del fabbricato e da tre ascensori, l’altezza antincendio è di circa 15 m.

Vi sono inoltre due scale esterne di emergenza con struttura in acciaio.

4. Palazzina Amministrativa, con struttura portante in c.a. e tamponature in laterizio, si

sviluppa su tre piani fuori terra ed un piano seminterrato i quali sono serviti da un corpo scala

ed un ascensore, l’altezza antincendio è di circa 9 m sul fronte principale e di circa 12 m

sull’altro fronte.

Gli edifici sono collegati fra loro per mezzo di corridoi sotterranei, attualmente inutilizzati.

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A questi si aggiungono:

5. Magazzino, con un solo piano terra ed un piano seminterrato

6. Centrale dei servizi tecnologici, con un solo piano terra;

7. Alloggio suore, si sviluppa su tre piani fuori terra, per una superficie complessiva, al lordo di

scale, vani tecnici e vani ascensore, di circa mq.250;

8. Una vasta area esterna, sulla quale sono sistemate la portineria, il deposito rifiuti, i

parcheggi all’aperto, la riserva idrica, alcune centrali tecnologiche ed i viali interni. Essa è

delimitata in parte da una cancellata in ferro e per la maggior parte da muri di confine che

separano la proprietà dell’Istituto dall’area pubblica - per tre parti - e dall’Ospedale Cardarelli

- per la parte rivolta a nord-est.

Dal 2000 sono in corso in Istituto lavori di ristrutturazione e messa a norma degli edifici, anche per

garantire ai pazienti un più elevato comfort alberghiero; i lavori procedono per step, con chiusura

dell’ala interessata e contestuale trasferimento (ed eventuale accorpamento) delle strutture

interessate.

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3.3 - IMPIANTI TECNOLOGICI

3.3.1 - IMPIANTO DI PRODUZIONE ACQUA CALDA E VAPORE PER USO RISCALDAMENTO, SANITARIO E TECNOLOGICO

Sono presenti in centrale termica, posta al primo seminterrato dell’edificio degenze, due generatori

di calore per la produzione di vapore e acqua calda, il locale ed è dotato di due uscite di sicurezza

conducenti all'esterno attraverso un’area a cielo libero.

3.3.1.1 - CENTRALE TERMICA

E' presente una centrale termica posta al di sotto della rampa d’accesso dell’ingresso nord

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dell’ Edificio Degenze:

- n. 2 generatore ad 8 ante di potenzialità pari a circa 2.800.000 kcal/h al focolare.

Generatore ad 8 ante di potenzialità pari a circa

2.800.000 kcal/h al focolare.

Generatore ad 8 ante di potenzialità pari a circa

2.800.000 kcal/h al focolare.

Sono in corso i lavori per l’efficientamento energetico dell’Istituto, durante i quali verranno

installate due caldaie a condensazione.

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3.3.2 - IMPIANTO DI PRODUZIONE ACQUA REFRIGERATA

Le macchine frigorifere per la produzione di acqua refrigerata necessaria al condizionamento estivo

sono poste sui tetti dell'edificio, mentre le batterie di riscaldamento e umidificazione a vapore sono

alimentate dalla rete ospedaliera di distribuzione di tali fluidi.

Di seguito si riporta la consistenza e lo stato dei diversi impianti:

GRUPPI FRIGO A SERVIZIO DI POSIZIONE TIPO GAS POTENZA

1 centrale frigorifera Area Esterna R407C 210 KW 2 centrale frigorifera Area Esterna R407C 210 KW

3 ematologia AREA STERILE Area Esterna R407C 113,6 Kkw

4 RADIOTERAPIA (DR. MUTO) Terrazzo corpo H R410A 5 TERAPIA METABOLICA Terrazzo corpo E R22 6 Risonanza magnetica AURORA Area Esterna 7 BLOCCO OPERATORIO Terrazzo corpo A R22/R422 183 KW 8 RADIOTERAPIA SIMENS/VARIAN Terrazzi corpo H R22/R422 9 laboratorio analisi Terrzzo corpo I R407C

10 stabulario NUOVO Terrazzo scientifica R22 11 blocco operatorio DH Terrazzo Day Hospital R410A 5,58 KW 12 DH reparto baxter umaca Area Esterna S1 Day Hospital R410A 48,8 KW 14 FARMACIA Terrazzo corpo Centrale termica R410A 31,3 KW 15 Risonanza magnetica - SIEMENS ELIO Terrazzo corpo I R22/R422 16 Risonanza magnetica - server e dati AURORA Area Esterna

17 Risonanza magnetica - AMBULATORI SIEMENS Terrazzo corpo I R410A 25,1 KW

18 PAL. AMMINISTRATIVA Area Esterna

19 Rm Elio Aurora Area Esterna

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Servizio di Prevenzione e Protezione

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UNITA' DI TRATTAMENTO ARIA (UTA) A SERVIZIO DI POSIZIONE PORTATA

1 ematologia AREA STERILE Degenza Corpo G -Piano S2 2 RADIOTERAPIA (DR. MUTO) Terrazzo Corpo H 4000 mc/h 3 TERAPIA METABOLICA Terrazzo Corpo E 6600 mc/h 4 DAL Pt al 6 piano Degenze Terrazzo Corpo C 36000 mc/h 5 radioterapia corpo B Terrazzo Corpo Centrale Termica 2500 mc/h 6 Risonanza magnetica AURORA Terrazzo Corpo I 7 DEGENZE 8° PIANO Terrazzo Corpo B 16000 mc/h

8 BLOCCO OPERATORIO (Sterilizzazione -Sala Operatoria 1 e 2 - Sala Endoscopica) Terrazzo Corpo H 8000 mc/h

9 BLOCCO OPERATORIO (Sala risveglio - pre anestesia - corridoio - staff room) Terrazzo Corpo H 9000 mc/h

10 BLOCCO OPERATORIO (Sala operatoria 3-4-5 e 6) Terrazzo Corpo H 9000 mc/h

11 RADIOTERAPIA SIMENS/VARIAN Terrazzo Corpo H 5200 mc/h 12 stabulario NUOVO P.4 DX Scientifica 4600 mc/h 13 stabulario VECCHIO P.4 SX Scientifica 10500 mc/h 14 Anatomia patologica Balcone P.4 Scientifica 15 AULA CERRA S1 Sale Mortuarie Scientifica 16 UMACA Lato Chemio P.T. Day Hospital 6000 mc/h 17 UMACA Lato Chemio P.T. Day Hospital 2500 mc/h 18 FARMACIA Lato Chemio P.T. Day Hospital 3000 mc/h 19 RISONANZA MAGNETICA SIMENS Terrazzo Corpo I 3784 mc/h 20 8° piano degens Terrazzo Corpo G 21400 mc/h 21 Brachiterapia S1 Degenza Corpo E - Piano S2 6000 mc/h 22 Centro trasfusionale P.2 Degenza Corpo E - Piano S2 13500 mc/h 23 Sale operatorie P.5 D-H Terrazzo Day Hospital 6500 mc/h 24 CICLOTRONE Degenza Corpo H-I - Piano S2 25 Radiologia lato archivio Degenza Corpo H - Piano S2 15000 mc/h 26 Radiologia corpo A-B-F-H-I Degenza Corpo A- Piano S2 9050 mc/h

27 ESTEMPORANEA P.1 Primo Piano

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Servizio di Prevenzione e Protezione

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3.3.3 - IMPIANTO GAS MEDICALI

L'ospedale è dotato di impianti di distribuzione centralizzata dei seguenti tipi di gas:

- ossigeno;

- aria compressa;

- protossido di azoto;

-vuoto

Cortile interno Lato Ingresso Nord-ovest.

In prossimità dell’ingresso nord-ovest, sono presenti una struttura in c.a. e acciaio adibita a locale

Protossido di Azoto e Ossigeno ed un modulo prefabbricato contenente la centrale per i Gas

compressi e il Vuoto.

Sia per l’ossigeno che per l’aria compressa vi sono n. 3 pacchi di bombole (la terza per emergenza)

che vengono allacciati alla rete di distribuzione interna.

La centrale di aria compressa, invece, è composta da due compressori con potenzialità nominale

pari a 11 kw, due serbatoi da 500 litri cadauno e tutte le apparecchiature accessorie, nello stesso

modulo risultano presenti tre pompe da 2,2 kw per la centrale d’aspirazione (vuoto).

Inoltre risulta presente un’area recintata e sorvegliata per il contenimento delle bombole di ossigeno

di scorta, del protossido di azoto ed eventuali altri gas.

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Servizio di Prevenzione e Protezione

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Quasi tutto l’istituto risulta servito tramite rete di distribuzione di collegamento, le aree e i

dipartimenti ove tale rete non risulta essere presente sono serviti tramite singole bombole

consegnate dalla ditta di gestione e manutenzione.

E’ presente ogni giorno, per otto ore al giorno, un operatore della ditta di gestione e

manutenzione dei gas medicali addetto anche al servizio bombole, oltre a tale servizio vi è un

numero verde attivo h 24.

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3.3.4 - IMPIANTO ELETTRICO

Il presidio ospedaliero è alimentato dalla rete ENEL in MT (10 kV) facente capo ad apposito locale

posto al piano seminterrato, con accesso diretto dall'esterno.

Vi sono quattro cabine di trasformazione:

- la prima dotata dotata di sei trasformatori in resina da 800 kVA caduno;

- la seconda dotata dotata di tre trasformatori da 630 kVA caduno e due trasformatori da 500 kVA

caduno;

- la terza dotata dotata di due trasformatori da 530 kVA caduno;

- la quarta dotata di un trasformatore da 530 kVA ed un’altro da 250 kVA .

In caso di mancanza della corrente elettrica, l’ospedale viene automaticamente alimentato tramite

gruppi elettrogeni che erogano l’alimentazione nello spazio temporale massimo di 9 secondi.

I gruppi elettrogeni sono dotati di serbatoi di gasolio con autonomia media di 3 giorni.

Si precisa, ioltre, che i gruppi elettrogeni oggetto di contratto di manutenzione sono sottoposti a

prove di funzionamento a vuoto (“in bianco”) e a prove sotto carico secondo le tempistiche pattuite

dal contratto sopra citato.

L’illuminazione di sicurezza di tutto il presidio ospedaliero viene garantita per mezzo di UPS

(gruppi di continuità), assicurando sempre un minimo di 5 lux ad un metro di altezza dal piano di

calpestio.

I quadri elettrici sono ubicati in posizioni facilmente accessibili al personale autorizzato, segnalate e

protette dall’incendio.

3.3.4.1 - GRUPPI ELETTROGENI

La cabina elettrica è servita, in caso di black-out della rete pubblica, da cinque gruppi elettrogeni,

due di potenza pari a circa 850 kVA (installati all’esterno nel piazzale dell’Istituto) e da tre gruppi

elettrogeni installati al 2° seminterrato dell’Edificio Degenze (sotto la rampa d’accesso nord-est) da

150 kVA in grado di alimentare, dopo l’inserimento automatico in sequenza dei carichi secondo più

gradini, l’intero presidio ospedaliero, oppure, in alternativa, funzionare a vuoto o sotto carico

durante le prove periodiche di efficienza.

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Alimentazione del motore:

Il gruppi sono alimentati da tre serbatoi di gasolio ognuno di capacità 3.000 litri, due a servizio dei

gruppi elettrogeni esterni ed uno a servizio dei gruppi elettrogeni ubicati all’interno.

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3.3.5 - IMPIANTO DI RILEVAZIONE INCENDI

L’impianto antincendio ad idranti, interni ed esterni, è dotato di riserva idrica fuori terra

costituita da n° 7 serbatoi orizzontali in vetroresina della capacità di 30.000 litri cadauno.

Tale riserva alimenta un sistema di pompaggio, composto da n° 3 elettropompe principali più

una pompa pilota.

Stralcio Planimetria Generale – Individuazione Serbatoi

PALAZZINA

SCIENTIFICA

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3.3.6 - IMPIANTO IDRICO

L’impianto idrico a servizio dell’Istituto è dotata di apposita riserva. Questa è ubicata al livello -

2 del Corpo G, realizzata in vasche di cemento armato.

Sono inoltre presenti n° 2 gruppi di pressurizzazione idrica accoppiati a due autoclavi della

capacità di lt. 4000 cadauno.

L’acqua calda sanitaria è prodotta con sistema di tipo centralizzato, mediante scambiatore a

doppia tubazione con riserva costituita da n° 3 accumuli da lt. 5000 cadauno.

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3.4 - DESTINAZIONI D’USO

Nell’elenco seguente vengono elencate le destinazioni d’uso dei diversi corpi di fabbrica che

costituiscono l’Istituto

Edificio

Scientifico

Seminterrato Locali tecnici vari; Depositi; Sala mortuaria - Cappella Corridoi di collegamento

Rialzato Ingresso e atrio Uffici della Direzione Scientifica Aula Cerra Biblioteca “Ciro Manzo” Polo didattico: aule dei corsi di laurea in Infermieristica della SUN e Tecnico di Laboratorio Biomedico della Federico II

Primo Laboratori: Biologia Molecolare e Oncogenesi Virale; Farmacologia Sperimentale; Progressione Neoplastica; Biologia Cellulare e Bioterapie

Secondo Laboratori: Biologia Cellulare e Bioterapie; Genomica Funzionale; Sperimentazioni Cliniche; Biologia Molecolare

Terzo Anatomia Patologica; Immunologia Clinica; Laboratori dell’Ematologia

Quarto Stabulario; Uffici Amministrativi

Edificio

Day

Hospital

LATO OVEST CORPO CENTRALE

LATO EST

Seminterrato Radiodiagnostica 2

Corridoi di collegamento

Centrale manipolazione antiblastici (UMaCa)

Rialzato Banca

Ingresso e atrio Uffici della Direzione Sanitaria (Prenotazione e accettazione)

Direzione Medica di Presidio - uffici Direzione Sanitaria Aziendale - uffici

Primo Chiuso per ristrutturazione

Tribunale del malato; Direzione Sanitaria – Uffici;

Servizio di Prevenzione e Protezione; Uffici del Medico Competente e del Medico Autorizzato Citopatologia

Secondo Ambulatori Chiuso per ristrutturazione

Chiuso per ristrutturazione

Terzo Chiuso per ristrutturazione

Sala di attesa Ambulatori: Nevi e Melanoma, Ginecologia; Centro prelievi

Quarto Chiuso per ristrutturazione

Chiuso per ristrutturazione

Poli - ambulatori

Quinto Day Surgery Sala di attesa Ambulatorio Senologia

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Schema organizzativo (Edificio Degenze)

Nr. Strutture Complesse/ Strutture/

Uffici

Attività Piano Direttore/Resp.

1 Endoscopia Diagnostica ed Operativa

8 Dott. Alfonso Tempesta

2 SSD Fisiopatologia Respiratoria

8 /

3 Servizio Infermieristico 8 Dott.ssa Virginia Rossi

4 SSD Impianti e gestione CVC

8 Dott. Pasquale Aprea

5 SSD Psicologia 7 Dott. Francesco De Falco

6 SSD Dietologia e Nutrizione Artificiale

7 Dott.ssa Franca Trucillo

7 SSD Riabilitazione 7 Dott.ssa Monica Pinto

8 Corpo G chiuso – in attesa trasferimento Ematologia

7

/

9 Chirurgia Oncologica Senologica

6 Dott. Giuseppe D’Aiuto

10 Oncologia Medica Senologica

6 Dott. M. De Laurentiis

11 Chirurgia Oncologica Melanoma

5 Prof. Nicola Mozzillo

12 Chirurgia Oncologica Maxillo - Facciale ed ORL

5 Dott. Franco Ionna

13 Oncologia Medica Melanoma, Immunoterapia

Oncologica e Terapie Innovative

5 Dott. Paolo Ascierto

14 Oncologia Medica Testa - Collo

5 Dott. Francesco Caponigro

15 SSD Sarcomi 5 Dott. Gaetano Apice

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16 Lega Italiana Tumori 5 Dott. Adolfo Gallipoli

17 SSD Epidemiologia 5 Dott. M. Montella

18 Chirurgia Oncologica Urologia

4 Dott. Sisto Perdonà

19 Chirurgia Oncologica Ginecologia

4 Dott. Stefano Greggi

20 Oncologia Medica Uro-Ginecologica

4 Dott. Sandro Pignata

21 Cardiologia 4 Dott. Nicola Maurea

22 SSD Terapia Intensiva 4 Dott. G. Giannoni

23 Oncologia Medica Addominale

2/3 Dott. V. R. Iaffaioli

24 Oncologia Chirurgica Addominale (indirizzo colo-

rettale)

2 Dott. P. Delrio

25 Chemioterapia DH 3 Dott. Sandro Pignata

26 Oncologia Chirurgica Addominale

3 Dott. G.M. Romano

27 Oncologia Chirurgica Addominale (indirizzo

epato-biliare)

2 Dott. F. Izzo

28 Medicina di Laboratorio 2 Dott.ssa E. Cavalcanti

29 Medicina Trasfusionale. 2 Dott.ssa C. Cacciapuoti

30 Chemioterapia DH 2 Dott. Sandro Pignata

31 S.C. Chirurgia Toracica 1 Dott. Gaetano Rocco

32 Complesso Operatorio 1 Dott. A. Cuomo

33 Oncologia Medica Toraco-Polmonare

1 Dott. A. Morabito

34 SSD Terapia Antalgica / SSD Muscolo-Scheletrico

1 Dott. F. Russo / Dott. F. Fazioli

35 Ematologia PT Dott. A. Pinto

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36 Uffici di Direzione Sanitaria (Capi Servizio, Ufficio cartelle cliniche, Ufficio Ricoveri, Centralino – Sede sindacale)

PT Dott. P. Ciaramella

37 Radiologia Degenze PT Dott.ssa A. Petrillo

38 Radiologia Interventistica PT Dott. F. Fiore

39 Medicina Nucleare PT Dott. S. Lastoria

40 Farmacia S1 Dott.ssa P. Maiolino

41 Terapia Radiometabolica S1 Dott. S. Lastoria

42 Radioterapia S1/S2 Dott. P. Muto

43 SSD Fisica Sanitaria S1 Dott. V. Cerciello

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Sono stati completati i lavori di ristrutturazione del corpo G e del corpo C dell’edificio

degenze; ciò ha permesso di poter garantire ai pazienti un più elevato comfort alberghiero;

Attualmente i posti letto sono così ripartiti:

Dipartimento Posti Letto

6° piano - Senologia 32

5° piano Melanoma etc. 25

4° piano Uro-Ginecologia 25

4° piano Terapia Intensiva 4

3° piano Addome 25

2° piano Addome 25

1° piano Toraco-Polmonare (Chirurgia Toracica) 12

1° piano Aree Funzionali (Terapia Antalgica – Ortopedia – Onc. Medica Polmone) 16

P.T. Ematologia 12

P.T. Ematologia – Area Sterile 6

1° sottosuolo – Terapia Radiometabolica 6

Totale posti letto ricoveri ordinari 188

Day Hospital

Day Surgery 8

Chemioterapia di Day Hospital 32

8° piano - Endoscopia 2

Totale pl ricoveri DH 42

Totale pl ricoveri ordinari e DH 230

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4 - CLASSIFICAZIONE DELLE AREE

Le aree dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS – Fondazione Pascale, sono state identificate ai

fini antincendio come previsto dalla “Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione

costruzione ed esercizio delle strutture sanitarie, pubbliche e private”, e sono così classificate:

• tipo A - aree od impianti a rischio specifico, classificati come attività soggette al

controllo del C.N.VV.FF. ai sensi del decreto ministeriale 16 febbraio 1982 (Gazzetta

Ufficiale n. 98 del 9 aprile 1982) e del decreto del Presidente della Repubblica 26 maggio

1959, n. 689 (Gazzetta Ufficiale n. 212 del 4 settembre 1959) (impianti di produzione

calore, gruppi elettrogeni, autorimesse, ecc.);

• tipo B - aree a rischio specifico accessibili al solo personale dipendente (laboratori di

analisi e ricerca, depositi, lavanderie, ecc.) ubicate nel volume degli edifici destinati,

anche in parte, ad aree di tipo C e D;

• tipo C - aree destinate a prestazioni medico-sanitarie di tipo ambulatoriale (ambulatori,

centri specialistici, centri di diagnostica, consultori, ecc.) in cui non é previsto il ricovero;

• tipo D - aree destinate a ricovero in regime ospedaliero e/o residenziale nonché aree

adibite ad unità speciali (terapia intensiva, neonatologia, reparto di rianimazione, sale

operato-rie, terapie particolari, ecc.);

• tipo E - aree destinate ad altri servizi pertinenti (uffici amministrativi, scuole e convitti

professionali, spazi per riunioni e convegni, mensa aziendale, spazi per visitatori inclusi

bar e limitati spazi commerciali).

Si riportano nelle pagine successive le tabelle predisposte per ogni edificio relative alla classificazione sopra riportata.

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4.1 - EDIFICIO DEGENZE TIPOLOGIA AREA

DESTINATE

AD ATTIVITA’ CLINICHE

AREE PRESENTI CLASSE

A rischio specifico NO

• Sottocentrali termiche; • Gruppi elettrogeni; • Cabina elettrica di

trasformazione MT/BT; • Cucina.

A

A rischio specifico per operatori

NO

• Farmacia; • Fisica Sanitaria.

B

Destinate ad attività medico sanitarie di tipo ambulatoriale in cui non è previsto il ricovero

SI

• Radiologia Degenze; • Radiologia Interventistica; • Radioterapia; • Medicina Nucleare; • Riabilitazione; • Dietologia e Nutrizione; • Psicologia; • Impianti e gestione CVC; • Fisiopatologia Respiratoria; • Endoscopia Diagnostica ed

Operativa.

C

Destinate a ricovero in

regime ospedaliero e/o residenziale

nonché aree adibite ad unità speciali

SI

• Senologia Melanoma; • Uro-Ginecologia; • Terapia Intensiva; • Addome; • Toraco-Polmonare

(Chirurgia Toracica); • Aree Comuni (Terapia Antalgica

– Ortopedia – Onc. Medica Polmone);

• Ematologia – Area Sterile; • Terapia Radiometabolica; • Sale Operatorie; • Chemioterapia Day-Hospital; • Endoscopia.

D

Per attività di servizio pertinenti

NO

• Uffici Direzione Sanitaria; • Epidemiologia; • Servizio Infermieristico; • Sale riunioni; • Bar e edicola; • Mensa aziendale.

E

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4.2 - EDIFICIO SCIENTIFICO TIPOLOGIA AREA

DESTINATE

AD ATTIVITA’ CLINICHE

AREE PRESENTI CLASSE

A rischio specifico NO

• Locali tecnici vari. A

A rischio specifico per operatori

NO

• Depositi; • Sala mortuaria; • Laboratori: 1. Biologia Molec. e Oncogenesi

Virale; 2. Farmacologia Sperimentale; 3. Progressione Neoplastica; 4. Biologia Cellulare e Bioterapie; 5. Genomica Funzionale; 6. Anatomia Patologica; 7. Immunologia Oncologica;

Ematologia. • Stabulario

B

Per attività di servizio pertinenti

NO

• Cappella; • Uff. della Direzione Scientifica; • Aula Cerra; • Biblioteca “Ciro Manzo”; • Polo didattico: aule dei corsi di

laurea in Infermieristica della SUN e Tecnico di Laboratorio Biomedico della Federico II;

• Uffici amministrativi (Sc. Amm.va Ricerca/Provv.)

E

4.3 - PALAZZINA AMMINISTRATIVA TIPOLOGIA AREA

DESTINATE

AD ATTIVITA’ CLINICHE

AREE PRESENTI CLASSE

A rischio specifico NO

• Locali tecnici vari. A

Per attività di servizio pertinenti

NO

• Direzione Generale – uffici; • Direzione Amm.va – uffici; • Personale - uffici

E

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4.4 - EDIFICIO DAY HOSPITAL TIPOLOGIA AREA

DESTINATE

AD ATTIVITA’ CLINICHE

AREE PRESENTI CLASSE

A rischio specifico NO

Locali tecnici vari A

A rischio specifico per operatori

NO

Centrale manipolazione antiblastici (UMaCa) Citopatologia

B

Destinate ad attività medico sanitarie di tipo ambulatoriale in cui non è previsto il ricovero

SI

Radiodiagnostica 2 Ambulatori 2°,3°, 4° e 5° piano.

C

Destinate a ricovero in regime ospedaliero e/o residenziale nonché aree adibite ad unità speciali

SI

Day Surgery D

Per attività di servizio pertinenti

SI

Direzione Sanitaria – Uffici; Direzione Medica di Presidio - uffici Direzione Sanitaria Aziendale - uffici Servizio di Prevenzione e Protezione; Uffici del Medico Competente e del Medico Autorizzato Tribunale del malato;

E

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5 - PERSONE PRESENTI ED USCITE DI SICUREZZA

Affollamenti

Il numero di posti letto presenti nell’Istituto è di 230, di cui 222 posti letto situati nell’edifici

delle degenze e 8 posti letto collocati nell’edificio Day-Hospital.

Nell’Istituto sono presenti anche laboratori, ambulatori medici e uffici per le attività

amministrative.

Criteri di calcolo

Per valutare l'affollamento dei vari piani dell’Istituto è opportuno considerare la classificazione

degli ambienti, riportata in precedenza e elaborata secondo D.M. 18/09/2002.

L’affollamento e le relative vie di fuga per ogni singolo reparto sono state verificate secondo il

seguente criterio previsto dalla normativa:

- area di tipo B affollamento ipotizzabile viene stabilito dalle persone effettivamente presenti

incrementate del 20%.

- area di tipo C affollamento ipotizzabile viene stabilito in 0,1 pers/mq per ambulatori e locali

simili e 0,4 pers/mq per le sale di attesa.

- area di tipo D affollamento ipotizzabile viene stabilito nel n. di 3 persone per posto letto.

- area di tipo E affollamento ipotizzabile viene stabilito in 0,1 pers/mq per uffici amministrativi

Vie di esodo

Al fine del dimensionamento delle uscite sono state assunte le seguenti capacità di deflusso:

37,5 per il piano seminterrato, primo,

50 per il piano terra

33 per i piani secondo, terzo e i piani superiori

Una prima verifica della larghezza delle vie di uscita è stata condotta, adottando la formula

n. persone presenti / cap. deflusso = moduli necessari

Tenendo conto che 1 modulo equivale a 60 cm, le dimensioni delle vie d’uscita presenti ai

vari piani dei fabbricati costituenti l’Istituto risultano soddisfare pienamente i moduli

necessari risultanti dai calcoli riportati nelle tabelle di cui alle pagine seguenti.

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Degenze - larghezza necessaria delle vie di uscita

Degenze - Area D

Struttura n. Posti Letto Moltiplicatore per area D Aff. Ipotizz. Capacità di

deflusso Moduli necessari

8° piano - Endoscopia 2 3 6 33 0,2

6° piano - Senologia 32 3 96 33 2,9

5° piano Melanoma etc. 25 3 75 33 2,3

4° piano Uro-Ginecologia 25 3 75 33 2,3

4° piano Terapia Intensiva 4 3 12 33 0,4 3° piano Chemioterapia 32 3 96 33 2,9

3° piano Addome 25 3 75 33 2,3

2° piano Addome 25 3 75 33 2,3

1° piano Toraco-Polmonare (Chirurgia Toracica) 12 3 36 37,5 1,0 1° piano Aree Funzionali (Terapia Antalgica – Ortopedia – Onc. Medica Polmone) 16 3 48 37,5 1,3

P.T. Ematologia 12 3 36 50 0,7

P.T. Ematologia – Area Sterile 6 3 18 50 0,4

1° sottosuolo – Terapia Radiometabolica 6 3 18 37,5 0,5

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Day Hospital - larghezza necessaria delle vie di uscita

Day Hospital - Area B

Struttura Affollamento ipotizzabile Affollamento ipotizzabile increm. del

20%

Capacità di

deflusso Moduli necessari

P.T. - UMACA 10 12 50 0,2 1° piano - Citopatologia 15 18 37,5 0,4

Day Hospital - Area C

Struttura mq Moltiplicatore per area C Aff. Ipotizz. Capacità

di deflusso

Moduli necessari

5° piano - Sala d'attesa 160 0,4 64 33 1,9 5° piano - Ambulatori 470 0,1 47 33 1,4 4° piano - Sala d'attesa 165 0,4 66 33 2,0 4° piano - Ambulatori 470 0,1 47 33 1,4 3° piano - Sala d'attesa 165 0,4 66 33 2,0 3° piano - Ambulatori 470 0,1 47 33 1,4 2° piano - Sala d'attesa 80 0,4 66 33 2,0 2° piano - Ambulatori 470 0,1 47 33 1,4 1° piano - Sala d'attesa 30 0,4 12 33 0,4 1° sottosuolo – Sala d'attesa 45 0,4 18 37,5 0,5 1° sottosuolo – Radiodiagnostica 2 470 0,1 47 37,5 1,3

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Day Hospital - Area D

Struttura n. Posti Letto Moltiplicatore per area D Aff. Ipotizz. Capacità

di deflusso

Moduli necessari

5° piano - Day Surgery 8 3 24 33 0,7

Day Hospital - Area E

Struttura mq Moltiplicatore per area E Aff. Ipotizz. Capacità

di deflusso

Moduli necessari

P.T. - Uffici, Accettazione e Banca 1300 0,1 130 50 2,6 1° piano - SPP e Tribunale del Malato 320 0,1 32 37,5 0,9

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Palazzina Scientifica - larghezza necessaria delle vie di uscita

Palazzina Scientifica - Area B

Struttura Affollamento ipotizzabile Affollamento ipotizzabile

increm. del 20%

Capacità di

deflusso Moduli necessari

1° piano - S.S.D. Progressione Neoplastica 10 12 37,5 0,3 1° piano - Farmacologia Sperimentale 15 18 37,5 0,4 1° piano - S.C. Biologia Molecolare e Oncogensei Virale 10 12 37,5 0,3

1° piano - S.C. Biologia Cellulare e Bioterapie 11 13,2 37,5 0,3 2° piano - S.C. Biologia Molecolare 3 3,6 33 0,1 2° piano - Genomica Funzionale 10 12 33 0,3

2° piano - S.C. Biologia Cellulare e Bioterapie 13 15,6 33 0,4 2° piano - S.C. Biologia Molecolare 3 3,6 33 0,1 3° piano - S.C. Anatomia Patologica 15 18 33 0,5 3° piano - Immunologia Oncologica 10 12 33 0,3 3° piano - S.C. Anatomia Patologica 15 18 33 0,5 3° piano - S.C. Ematologia_Laboratori 15 18 33 0,5 4° piano - Stabulario 12 14,4 33 0,4

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Palazzina Scientifica - Area E

Struttura Affollamento (secondo numero di posti a sedere disponibili) Capacità

di deflusso

Moduli necessari

P.T. - Aule polo didattico 100 50 2,0 P.T. - Aula Cerra 248 50 5,0 P.T. - Aule polo didattico 60 50 1,2

Dipartimento mq Moltiplicatore per area E Affollamento Capacità

di deflusso

Moduli necessari

P.T. - Uffici Direzione Scientifica 180 0,1 18 50 0,4 P.T. - Biblioteca Ciro Manzo 210 0,1 21 50 0,4 P.T. - Uffici Staff Formazione ed altri. 100 0,1 10 50 0,2 1° piano - Uffici a servizio dei Lab. 200 0,1 20 37,5 0,5 2° piano - Uffici a servizio dei Lab. 200 0,1 20 33 0,6 3° piano - Uffici Sperim. Cliniche 200 0,1 20 33 0,6 4° piano - S.C. Gestione Beni e Servizi 270 0,1 27 33 0,8 4° piano - S.C. Amm.va Ricerca 270 0,1 27 33 0,8

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Edificio Amministrativo - larghezza necessaria delle vie di uscita

Edificio Amministrativo - Area E

Struttura mq Moltiplicatore per area E Aff. Ipotizz. Capacità

di deflusso

Moduli necessari

P.T. - Ludoteca 60 0,1 6 50 0,1 P.T. - S.C. Risorse Umane 340 0,1 34 50 0,7 1° piano - Sala Consiglio 140 0,1 14 37,5 0,4 1° piano - Uffici Direzione Generale 340 0,1 34 37,5 0,9 2° piano - S.C. Affari Legali/ S.C. Gestione Risorse Economico – Finanziarie 340 0,1 34 33 1,0

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6 - INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI RACCOLTA

Al fine di garantire una corretta gestione dell’emergenza sono stati individuati n. quattro punti di

raccolta esterni collocati in prossimità degli edifici da evacuare in caso di emergenza.

I punti di raccolta essendo spazi scoperti esterni sono soggetti a i requisiti prescritti per gli stessi

dal D.M. 30 novembre 1983 (Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione

incendi ), che si riportano di seguito:

Spazio scoperto

Spazio a cielo libero o superiormente grigliato avente, anche se delimitato su tutti i lati,

superficie minima in pianta (mq) non inferiore a quella calcolata moltiplicando per tre l'altezza in

metri della parete più bassa che lo delimita.

La distanza fra le strutture verticali che delimitano lo spazio scoperto deve essere non inferiore a

3,50 m.

Se le pareti delimitanti lo spazio a cielo libero o grigliato hanno strutture che aggettano o rien-

trano, detto spazio è considerato «scoperto» se sono rispettate le condizioni del precedente

comma e se il rapporto fra la sporgenza (o rientranza) e la relativa altezza di impostazione è non

superiore ad 1/2.

La superficie minima libera deve risultare al netto delle superfici aggettanti. La minima distanza

di 3,50 m deve essere computata fra le pareti più vicine in caso di rientranze, fra parete e limite

esterno della proiezione dell'aggetto in caso di sporgenza, fra i limiti esterni delle proiezioni di

aggetti prospicienti.

Tutte le aree individuate come punti di raccolta rispettano i requisiti sopra riportati per gli

spazi scoperti come da D.M. 30 novembre 1983.

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PLANIMETRIA ISTITUTO CON INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI RACCOLTA