Sermide, un secolo in cartoline

20
Sermide Un secolo di cartoline Comune di Sermide EDIZIONI

description

La nuova pubblicazione di Sermidiana, 100 anni di storia Sermidese raccontata in cartoline. Il vostro regalo di Natale 2012

Transcript of Sermide, un secolo in cartoline

Page 1: Sermide, un secolo in cartoline

SermideUn secolo

di cartoline

Comune di Sermide

EDIZIONI

Page 2: Sermide, un secolo in cartoline

~5

~Indice

7~Note al testo

8~Presentazione

10~Introduzione

12~Storia della cartolina

16~Sezione 1: Panorami

32~Sezione 2: Vie e Viali

52~Sezione 3: Piazze

70~Sezione 4: Torre e Municipio

92~Sezione 5: Chiese

92~Chiesa Parrocchiale

116~Chiesa dei Cappuccini

120~Sezione 6: Palazzi e Ville

120~ Villa Castellani

122~ Portovecchio

124~ Villa Baboni poi Balacco

125~ Villa Dazzi

128~ Palazzo Magnaguti

133~ Villa dei Direttori

135~Sezione 7: Stazione ferroviaria

138~Sezione 8: Zuccherifi co

Page 3: Sermide, un secolo in cartoline

~6

150~Sezione 9: Scuole, Ospedale, Albergo...

150~Scuola elementare

152~Scuola media statale “Virgilio”

155~Albergo Caval Marino

157~Cinema Politeama “Verdi”

160~Palestra

162~Sezione 10: Fiume Po, ponte e isola Schiavi

189~Isola Schiavi

198~Sezione 11: Frazioni

198~Moglia, le bonifi che

206~Moglia

218~Caposotto

222~Malcantone

224~Porcara

227~Santa Croce

234~Sezione 12: Saluti da Sermide

248~Sezione 13: Fronte e retro

260~Sezione 14: Cartoline disegnate

262~Sezione 15: Cartoline commerciali

275~Bibliografi a

277~Credits & ringraziamenti

Page 4: Sermide, un secolo in cartoline

~7

~Note al testo

~ La notevole produzione di cartoline della prima metà del '900 comporta un lungo periodo di deposito delle stesse nelle cartolerie prima del loro esaurimento, e sovente la data della spedizione non corrisponde a quella della creazione dell'immagine. In questo volume la catalogazione delle 438 cartoline è stata suddivisa in 15 Sezioni, seguendo una cronologia sulla base dell'anno di stampa, quando è stato possibile rintracciarlo, oppure con il ricorso ad altri riferimenti. Negli altri casi la catalogazione tiene conto dell'anno di spedizione.

~ Spesso le medesime immagini vengono ristampate in epoche successive con qualche particolare modifi cato. Riteniamo sia interessante (soprattutto per i collezionisti) riprodurle tutte, anche se in formato più piccolo.

~ Fino agli anni '60 del secolo scorso, qualche immagine fotografi ca era segnata sul retro con la grafi ca postale e quindi postalizzata. Qualcuna è presente anche in questa pubblicazione.

Page 5: Sermide, un secolo in cartoline

~8

~Presentazione

Un secolo di immagini del paesaggio Sermidese fi ssato su cartoline illustrate.

Una moltitudine di vedute di questo nostro territorio in continua lenta evoluzione.

In un mondo che guarda sempre più spesso al cambiamento come necessità ed alla velocità come valore assoluto, ha ancora senso fermarsi e guardare, con la dovuta lentezza, l'evolversi nel tempo di una realtà così a noi vicino nello spazio, ma apparentemente così lontano nel tempo?

Oggi le modalità del comunicare (internet, e-mail, social-network) sono davvero distanti anni luce da quei piccoli talloncini di carta patinata che permettevano, oltre allo scambio di saluti e convenevoli, di lasciare intravedere un momento della propria esistenza attraverso un'immagine, un paesaggio, un luogo che rimandassero la memoria ad un piacevole ricordo.

Ai nostri giorni molti giovani non hanno mai nemmeno immaginato di utilizzare una cartolina per scambiare saluti ed informazioni con amici e parenti; anche molti meno-giovani oggi preferiscono scambiare le ultime notizie e le novità sulla reciproca salute e sulle bricconate dei nipotini tramite il più comodo e rapido telefono cellulare.

Ma è proprio per questo che vale la pena fermarsi un minuto e scorrere con tranquillità una collezione così ricca di cartoline che immortalano i nostri luoghi natali, immagini che suscitano emozioni e quella sana curiosità che, in luogo di una passiva nostalgia, permette di riconoscere, di ricordare e, a volte, di capire.

Non è forse dalla comprensione del passato, dalla conoscenza delle proprie radici, dalla osservazione del paesaggio che muta nel tempo che emerge la capacità di interpretare il presente e di progettare il futuro?

Non credo possa oggi servire a qualcosa guardare al passato e fare confronti con il presente per sostenere che “prima era tutto più bello!”; forse prima eravamo noi a vedere, con occhi diversi, “tutto più bello”.

Credo che ogni tempo abbia le proprie eccellenze e le proprie criticità, e che in mezzo ci siano tante cose “normali” che, proprio in quanto tali, cadano immeritatamente nell'oblio.

Page 6: Sermide, un secolo in cartoline

~9

A Sermide c'erano un secolo fa tante cose belle, alcune delle quali ancora si possono vedere, e tante cose meno belle che nessuno ha più voglia di ricordare. E così ancora oggi. E forse anche domani.

Sta a noi, a tutti noi, agire per lasciare a Sermide un territorio che valga la pena di essere oggi vissuto, in armonia con la natura e con l'opera dell'uomo, e che domani possa essere piacevolmente ricordato.

Ma intanto godiamoci queste belle immagini e ringraziamo Sermidiana che, con tanta passione e la solita professionalità, riesce nella meritoria missione di emozionarci.

Paolo Calzolari sindaco di Sermide

Page 7: Sermide, un secolo in cartoline

~10

~Introduzione

La cartolina illustrata sin dalla sua introduzione verso la fi ne dell’Ottocento ha rappresentato un modo veloce, rapido di comunicare, permettendo, nello stesso tempo, una diffusione della conoscenza ad ampio livello dei luoghi di provenienza. A partire dai primi anni del ‘900 la cartolina illustrata diviene, anche grazie alla nascita ed al rapido affi namento delle tecniche fotografi che, uno dei principali veicoli d’informazione e una delle più capillari testimonianze della trasformazione del paesaggio. Essa infatti è do-cumento, in quanto riproduzione oggettiva e concreta del paesaggio stesso, ma è anche monumento perché, avendo a che fare con il ricordo e la memoria, possiede la capacità evocativa di richiamare alla mente luoghi ed episodi ad esso legati. La cartolina dunque non rappresenta soltanto il resoconto di un viaggio, ma costituisce, al tempo stesso, una testimonianza storica.

La prima cartolina illustrata stampata e spedita in Italia è datata 1895. Sermide ac-coglie presto la novità, tanto che già nel 1898 (Sermide - Veduta presa dall’argine) co-minciano a girare fotografi e della città. Sono immagini stampate in proprio da privati tra i quali: Luigi Schiavi, Dante Cavicchioni, Velede Baraldi, Gino Ferretti, F. Fajoni, Vit-torio Boccaletti, che in pochi anni ne editano un numero considerevole. In occasione dell’inaugurazione del ponte in chiatte sul Po la cartolina commemorativa viene stam-pata da Pistelli & Bartolucci - Edit. Ferrara. In seguito, soprattutto Guido Lui, gestore di un’importante cartoleria e i titolari delle Privative (Monopolio statale del tabacco), vista la perdurante richiesta, continuano la tradizione di far stampare cartoline illustrate, da spedire in ogni parte d’Italia.

Dopo il secondo confl itto mondiale sono i fotografi Gino Antonioli e Giulio An-derlini a ritrarre i monumenti, le piazze e le vie di Sermide. Dagli anni ‘60 la cartolina illustrata viene stampata a colori, scompare il bianco e nero e, per conto delle Privative, intervengono ditte specializzate nella sua realizzazione con una tecnica sempre più mo-derna.

La scelta di Sermidiana di pubblicare questa raccolta di immagini è nata dall’a-spirazione di fi ssare il ricordo di un pezzo di storia di “come eravamo”, da quando il panorama di Sermide aveva come punti di riferimento principalmente la chiesa, la torre gonzaghesca, il Po, fi no all’ultimo decennio del secolo scorso. Scorci d’epoca evocativi, che disegnano non solo il profi lo della città com’era, ma anche di una città in continua evoluzione e modernizzazione, che prova a stare al passo coi tempi.

Page 8: Sermide, un secolo in cartoline

~11

Sfogliando le pagine, il lettore scoprirà una collezione che passa in rassegna, tra annotazioni e didascalie, il Novecento sermidese composta da un numero elevato di cartoline scritte un po’ da tutti: da gente colta e gente semplice, da padri preoccupati e da madri accorate, da viaggiatori di passaggio per lavoro, dai tanti che per svariati motivi nel corso di un secolo hanno inviato in giro per il mondo i “Saluti da Sermide”.

Parte di queste immagini sono assolutamente inedite, rese disponibili gratuitamen-te dai collezionisti Boldrini, Fornasa, Mantovani e soprattutto Merighi e Menghini, con la loro collezione di oltre 400 cartoline originali.

A tutti va il caloroso ringraziamento di Sermidiana.

Luigi Lui direttore Sermidiana

Page 9: Sermide, un secolo in cartoline

~12

~Storia della cartolina

Fino alla seconda metà del XIX secolo l’unico mezzo per trasmettere messaggi scritti è rappresentato dalla lettera. Così, anche per mandare solo poche righe, è ne-cessario un foglio di carta che, dopo essere stato scritto, deve essere piegato ed even-tualmente imbustato: il tutto, poi, sigillato. Il costo di foglio, busta e ceralacca unito a quello dovuto all’Amministrazione Postale non è certo indifferente. Nasce così l’idea della cartolina così come la intendiamo oggi. Risale ad un alto funzionario delle Po-ste prussiane, Henrich von Stephan autore in seguito del progetto dell’Unione Postale Universale. In occasione della 5ª Conferenza Postale degli Stati della Confederazione Germanica, tenutasi nel 1865, egli propone l’adozione di un “Offenes Postblatt”, car-toncino preaffrancato preparato dall’Amministrazione Postale da spedire senza busta a tariffa ridotta. La sua idea non è accolta con favore, perché si ritiene sconveniente (o ad-dirittura immorale) che comunicazioni private viaggino sotto gli occhi di tutti. I lati po-sitivi della proposta di Von Stephan non sfuggono tuttavia al dottor Emanuel Alexander Herrmann, professore di economia all’Accademia Militare di Wiener Neustadt. In un articolo sull’effi cienza del sistema postale austriaco pubblicato nel numero di gennaio 1869 del quotidiano “Neue Freie Presse”, ripropone l’uso dell'economica carta di cor-rispondenza allo scopo di aumentare il volume dei traffi ci postali e quindi degli incassi.

Il governo di Vienna è più pronto di quello prussiano nel capire i vantaggi della proposta, ed il 1° ottobre dello stesso anno l’Amministrazione Postale Austriaca emette la prima “Correspondenz-Karte”.

È un cartoncino color avorio, formato 85x122 millimetri interamente bianco sul lato destinato al messaggio. L’altro lato riporta a stampa l’immagine di un francobollo da 2 Kreuzer con l’immagine dell’Imperatore, la dicitura “Correspondenz-Karte” e lo stemma con l’aquila bicipite. Sul recto doveva essere riportato solo l’indirizzo, così da presentarsi come il frontespizio di una lettera; le comunicazioni del mittente andavano tassativamente riportate al verso. La bassa tariffa e la facilità d’uso decretano il successo immediato dell’iniziativa: nel primo mese d’uso ne furono venduti 1,4 milioni di esem-plari. La cartolina postale viene presto adottata anche da altri stati: in Italia dal 1° gennaio 1874 al costo di 10 centesimi. La cartolina postale è riservata inizialmente al solo uso interno nello Stato di emissione. La circolazione internazionale è ammessa dal 1° luglio 1875, quando entra in vigore il Trattato dell’Unione Postale Generale, che era stato fi rmato da 22 paesi a Berna l’anno prima. Questa organizzazione cambia il suo nome

Page 10: Sermide, un secolo in cartoline

~13

in “Unione Postale Universale” (U.P.U.) nel Congresso mondiale tenutosi a Parigi nel 1878; nello stesso Congresso vengono fi ssate le dimensioni massime accettate come standard per le cartoline postali, e cioè 90x140 mm.

Le prime illustrazioni e la produzione privata

La grafi ca della cartoline postale è ridotta all’osso: l’immagine del francobollo, una cornicetta più o meno elaborata e, ma non sempre, lo stemma nazionale; la sua produ-zione, infi ne, è una prerogativa dell’Amministrazione Postale.

La transizione dalla cartolina postale emessa dall’Amministrazione a quella illustra-ta di produzione privata è graduale, e segue le stesse tappe in tutte le nazioni: dapprima editori intraprendenti iniziano a stampare decorazioni, brevi frasi augurali o messaggi commerciali sul verso di una cartolina postale. L’Amministrazione tollera queste inizia-tive private, poi provvede essa stessa all’emissione di cartoline postali con illustrazioni, soprattutto commemorative. I privati iniziano a pubblicare delle cartoline su cartoncini bianchi, senza francobollo prestampato, che però devono essere affrancate con la tariffa lettera; fi nalmente arriva l’autorizzazione all’uso di cartoline illustrate con la stessa ta-riffa prevista per quelle postali.

Nella Confederazione Germanica già il 16 luglio 1870 il libraio di corte August Schwarz spedisce da Oldenburg ai suoi suoceri a Magdeburgo quella che viene consi-derata la prima cartolina illustrata. Era la stereotipia di un artigliere, stampata al verso di una cartolina postale.

Nel 1871 lo studente Ludolf Parisius disegna motivi augurali su cartoline postali che vengono vendute nella cartoleria Lange di Gottinga. Nel 1872 la stamperia Rorich produce delle vedute di Zurigo per l’editore svizzero J. H. Locher usando delle incisioni in acciaio. Sempre nei primi anni ‘70 il litografo Miesler mette in vendita vedute di Ber-lino. Dal 1° luglio 1872 nella Confederazione Germanica è consentito l’uso postale di cartoline di produzione privata. Le cartoline private non portano l’immagine del fran-cobollo, che deve essere acquistato separatamente e applicato al verso. Per distinguerle dalle cartoline postali vengono chiamate “cartoline illustrate” anche se non riportano illustrazioni. Queste cartoline erano stampate con la tecnica litografi ca; nel 1878 una casa editrice pubblicò le prime cartoline fotografi che stampate in fototipia.

In Francia dal 26 ottobre 1875 sono autorizzate le cartoline di produzione priva-ta, le quali devono essere vendute, come le cartoline uffi ciali, solo assieme al relati-vo francobollo. Alla Esposizione Universale di Parigi del 1889 viene messa in vendita una cartolina che riporta l’immagine della Torre Eiffel e che doveva essere imbuca-

Page 11: Sermide, un secolo in cartoline

~14

ta in un apposito uffi cio postale allestito sulla sommità della torre stessa. In Austria dal 1885 viene concessa ai privati la facoltà di stampare cartoline. In Gran Bretagna la prima cartolina con illustrazioni è una pubblicità del 1872 che riporta vedute del-la Cattedrale di St. Paul, della Torre e del Ponte di Londra incise da Gustave Doré. Il General Post Offi ce autorizza dal 1° settembre 1894 l’uso di cartoline di produzione privata. Le prime vedute, disegnate da artisti, sono dell’editore E. T. W. Dennis di Scar-borough.

In Italia la tipografi a Danesi di Roma pubblica nel 1882 una serie di vedute preparate dal pittore Baldassarre Surdi. Nel negozio di biancheria del commendatore Giosuè De Palma a Napoli vengono distribuite delle cartoline ottenute incollando al verso di una car-tolina postale una striscia di carta con tre vedutine di Amalfi , Napoli e Capri. La data attri-buita è il 1887, anche se non si conoscono esemplari usati per posta (una seconda edizione, questa volta con le vedute stampate in rosso direttamente sulla cartolina, è nota viaggiata nel novembre 1899). Dal 1° agosto 1889 entrano in circolazione le “Cartoline autorizzate dal Governo”. Sono cartoline di produzione privata, illustrate con disegni monocromati-ci e poi anche con riprese fotografi che, che potevano viaggiare con una affrancatura da 10 centesimi. Le prime cartoline illustrate autorizzate dal Governo sono pubblicate dall’e-ditore Danesi di Roma e mostrano monumenti e panorami delle più grandi città d’Italia. Curiosamente, l’illustrazione deve essere stampata sul recto, lasciando un apposito spa-zio per l’indirizzo e l’applicazione del francobollo. Il verso è completamente bianco.

Il 19 settembre 1895 viene emessa la prima cartolina postale uffi ciale con illustra-zioni, commemorativa del XXV anniversario della liberazione di Roma. Qualcuno so-stiene invece che il debutto della cartolina illustrata arrivò nel 1896 in occasione delle nozze del principe Savoia di Napoli (divenuto, poi re Vittorio Emanuele III) con la principessa Elena di Montenegro e riportava sul fronte gli stemmi italo-montenegrini.

Ultimo passo per arrivare alla cartolina illustrata “moderna” è l’introduzione del cosiddetto “divided back”. Come accennato in precedenza, le cartoline si presentavano come il frontespizio di una lettera, con un lato riservato solo all’indirizzo e all’affran-catura. In Gran Bretagna dal 1902 quello che viene chiamato il verso della cartolina illustrata (o recto nel caso di cartolina postale) viene diviso verticalmente in due parti uguali: a destra c’è lo spazio riservato all’indirizzo e all’affrancatura, a sinistra uno spazio bianco per le comunicazioni del mittente. In questo modo l’altro lato della cartolina resta completamente a disposizione dell’illustrazione. In Italia il nuovo sistema viene adottato nel 1906 su cartoline private; il primo intero postale è del 1908. Come tutte le innovazioni, anche il “divided back” può essere usato solo all’interno dello Stato che lo ha autorizzato. La Modiano di Trieste avverte i suoi clienti con questa dicitura: spazio riservato per comunicazioni, valevole soltanto per l’interno.

Page 12: Sermide, un secolo in cartoline

~15

La diffusione della cartolina segnò, sia in Italia che all’estero, l’inizio di un modo più rapido ed agile di comunicare annullando le distanze dei luoghi più o meno lon-tani. Mentre all’inizio la cartolina era un patrimonio esclusivo di una ristretta cerchia della borghesia che, attraverso di essa, poteva viaggiare stando comodamente seduta in poltrona, in seguito, con l’intensifi carsi del processo d’industrializzazione, l’uso della cartolina illustrata cominciò a diffondersi su vasta scala, raggiungendo ogni ceto sociale.

Assieme al successo crebbe così il fenomeno del collezionismo di questi graziosi rettangolini di carta. Si diffuse l’abitudine di conservare tutte le cartoline ricevute ed in breve aumentò il numero di coloro che corrispondevano al fi ne di scambiarsi cartoline di varie località. Con frequenza crescente vennero organizzate manifestazioni celebrati-ve. La prima Esposizione Internazionale di cartoline illustrate, aperta alla partecipazione di tutti i paesi, pare si sia tenuta proprio nel nostro paese, a Venezia, nell’estate del 1899.

A partire dal secolo XX la cartolina illustrata divenne, anche grazie alla nascita e alla evoluzione delle tecniche fotografi che, uno dei principali veicoli d’informazione e una delle più capillari testimonianze della trasformazione del paesaggio. La cartolina, dunque, non rappresenta soltanto un resoconto d’un viaggio, ma costituisce, al tempo stesso, una testimonianza storico-documentale.

Page 13: Sermide, un secolo in cartoline

~16

~Panorami1sezi

one

La cartolina è uno strumento di comunicazione che oggi non esiste più: si usava per fare gli auguri, semplicemente per testimoniare un pensiero, per condividere un momento, un passaggio. Oggi, perdere l’occhio nelle immagini del panorama di Sermi-de è un riconoscerne i simboli della Storia: la torre e la cattedrale; del Territorio: il Po, le campagne, le case colorate d’edera; dell’Economia: tra tutti lo zuccherifi cio.

È un ritrovare segni che non ci sono più: il ponte di barche per citarne solo uno. Si tratta di simboli che danno l’idea, meglio di ogni altra cosa, dello scorrere sì del tem-po, ma anche del permanere di ciò che costituisce il cuore della nostra città. Seguire lo sviluppo cittadino attraverso il panorama è riconoscere trasformazioni, rinascite, novità, assenze e squarci, che ci restituiscono pezzi di noi.

Non a caso comincia da qui il nostro viaggio per immagini: dalle vedute dall’alto, per andare dal generale al particolare. Dall’aereo o dagli edifi ci più alti del paese le im-magini ci mostrano nel tempo l’evoluzione urbanistica e architettonica. La trasforma-zione più evidente è data dal discrimine degli esiti della Seconda Guerra Mondiale, dal momento che Sermide fu bombardata e distrutta quasi completamente.

Page 14: Sermide, un secolo in cartoline

~17

~panorami~panorami~panorami

1898 Probabilmente una delle prime cartoline spedite da Sermide: una veduta dell'argine con una panoramica del paese. La strada principale per entrare da ovest nel capoluogo del Mandamento sud- orientale della provincia di Mantova corre per la maggior parte sull'argine del Po. In prossimità del centro storico scende presso l'abitato all'inizio del quale è posto strategicamente l'albergo Caval Marino, dove il viaggiatore può ristorarsi nella locanda e dormire la notte. Sullo sfondo si notano la torre gonzaghesca, il campanile e la chiesa parrocchiale, i principali edifi ci e simboli della città.

Vista dall’argine colorata spedita 1914Vista dall’argine spedita 1911

Page 15: Sermide, un secolo in cartoline

~18

1900 Sermide a inizio secolo è capoluogo di Distretto e una “città” di circa 7000 abitanti. Si fregia del titolo onorifi co dall’11 settembre 1899 quando le è stata conferita la Medaglia d’Oro come città benemerita del Risorgimento Nazionale “in ricompensa del valore dimostrato dalla cittadinanza negli episodi militari del 1848”. Il panorama è ripreso dalla zona Mastine a sud della chiesa parrocchiale. Si intravede il campanile non ancora fi nito. Nel corso del Novecento la chiesa conoscerà impegnativi interventi: una vera e propria ricostruzione dopo le distruzioni belliche del 1945, un restauro negli anni 1985-86 e il rifacimento del sagrato nel 1997. In questa cartolina il 26 dicembre 1900 Maria Zapparoli augura “Buon principio nuovo secolo!”

Page 16: Sermide, un secolo in cartoline

~19

~panorami

1901Dal campanile

1910 Dal campanile

Page 17: Sermide, un secolo in cartoline

~20

1911

1917

Page 18: Sermide, un secolo in cartoline

~21

1925Panorama dall’argineSulla destra la zona “barche” (li barchi) che il podestà vuole battezzare come “Località Fabio Filzi”. I suoi abitanti sono gente del Po e c’è chi opera e trae lo scarso pane quotidiano dal grande fi ume: pescatori, sabbiaroli, facchini che caricano e scaricano legname, canapa, carbone, merce varia dai barconi che attraccano alla piarda. In primo piano una lunga fi la di antenne di legno sorregge i cavi della luce elettrica, e una tubazione continua sul fi anco arginale rileva la presenza dello zuccherifi cio che attinge dal Po l’acqua per il proprio fabbisogno.

~panorami

1931

Page 19: Sermide, un secolo in cartoline

~22

1934 Aereopanorama

1934 Aereopanorama 1934

Aereopanorama

Page 20: Sermide, un secolo in cartoline

~23

~panorami

1934 Aereopanorama dell'isola Schiavi