SENATODELLAREPUBBLICA · ZANOCOMESe POERIO; Segretari: TANSINI e FABRETTI. saCommissione...

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SENATO DELLA REPUBBLICA V LEGISLATURA 356a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO GIOVEDì 29 OTTOBRE 1970 ... Presidenza del Vice Presidente CALEFFI, indi del Vice Presidente SECCHIA INDICE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GIU- DIZIO Deliberazioni su domande. . Pago 18277 COMMISSIONI PERMANENTI ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURA- ZIONI Trasmissione di relazione. . .. Pago 18277 Costituzione. .18275 I MOZIONI E INTERROGAZIONI Annunzio.. . . . . . . . . . 18303,18305 CONGEDI . . . 18275 DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione 18276, 18303 Approvazione da parte di Commissioni per- manenti . . . . . . . . . . . . . . 18276 Deferimento a Commissione permanente in sede referente. . . . . . . . . . . . 18276 Trasmissione dalla Camera dei deputati. . 18276 Trasmissione dalla Camera dei deputati e deferimento a Commissione permanente in sede deliberante ........... 18303 Discussione e ritiro della mozione n. 45 sulla salvaguardia paesistica del territorio del comune di Fondi e del golfo di Gaeta: CIFARELLI.. . . . . . . . . . . . . 18279 GATTOSimone. . . . . . . . . 18286, 18303 GAVA,Ministro dell'industria, del commer- cio e dell'artigianato . 18299 MAMMUCARI . . 18288 MINNOCCI.. . . . . 18294 RICCI . . . . . . . 18298 ROMAGNOLI CARETTONI Tullia. . 18283 TOMASSINI . . . . . .18281 TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

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SENATO DELLA REPUBBLICAV LEGISLATURA

356a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

GIOVEDì 29 OTTOBRE 1970...

Presidenza del Vice Presidente CALEFFI,

indi del Vice Presidente SECCHIA

INDICE

AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GIU-DIZIO

Deliberazioni su domande. . Pago 18277

COMMISSIONI PERMANENTI

ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURA-ZIONI

Trasmissione di relazione. . .. Pago 18277

Costituzione. .18275I MOZIONI E INTERROGAZIONI

Annunzio. . . . . . . . . . . 18303,18305CONGEDI . . . 18275

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione 18276, 18303

Approvazione da parte di Commissioni per-manenti . . . . . . . . . . . . . . 18276Deferimento a Commissione permanente insede referente. . . . . . . . . . . . 18276

Trasmissione dalla Camera dei deputati. . 18276

Trasmissione dalla Camera dei deputati edeferimento a Commissione permanente insede deliberante . . . . . . . . . . . 18303

Discussione e ritiro della mozione n. 45 sullasalvaguardia paesistica del territorio delcomune di Fondi e del golfo di Gaeta:

CIFARELLI.. . . . . . . . . . . . . 18279GATTOSimone. . . . . . . . . 18286, 18303GAVA,Ministro dell'industria, del commer-cio e dell'artigianato . 18299MAMMUCARI . . 18288MINNOCCI.. . . . . 18294RICCI . . . . . . . 18298ROMAGNOLICARETTONITullia. . 18283TOMASSINI . . . . . .18281

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18275 ~

356" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 29 OTTOBRE 1970

Presidenza del Vice Presidente CALEFFI

P RES I D E N T E. La 'seduta è aperta(ore 17).

Si dia lettura del processo vel'baJe.

M A S C I A L E, Segretario, dà letturadel processo verbale della seduta preoedente.

IPR E ,S I D E N T E. Nonessendovi os-servazioni, i1 processo verbale è approvato.

Congedi

P RES I D E N T E. Ha chiesto con~gedo il senatore Tolloy per giorni 1.

Non essendovi osservazioni, questo con~gedo è 'conoesso.

Annunzio di costituzionedelle Commissioni permanenti

P RES I D E N T E. Comunico che,nelle sedute di stamane, ,le Commissioni per-manenti hanno proceduto, per il secondobiennio della legislatura in corso, aUa pro~pl'ia costituzione che è ,risultata la seguente:

1a Commissione

(Affari della Presidenza del Consiglio

e dell'interno)

Presidente: TESAURO; Vice Presidenti: GA~RAVELLI e PREZIOSI; SegretaI1i: RIGHETTI eVENANZI.

2a Commissione

(Giustizia e autorizzazioni a procedere)

Presidente: CASSIANI; ViLce Presidenti:

ZUCCALÀ e PETRONE; SegI1etari: FOLLIERI e

TOMASSINI.

3a Commissione

(Affari esteri)

Presidente: PELlA; Vice Presidenti: TOL~LOY e CALAMANDREI;Segretani: PECORAROeSALATI.

4a Commissione

(Difesa)

President,e: DI BENEDETTO;Vice Presiden-ti: PELIZZO e ANDERLINI; Segr,etari: CELIOO--NIO e ALBARELLO.

sa Commissione

(Finanze e tesoro)

Presidente: MARTINELLI; Vice Presidenti:ZUGNO e FORTUNATI; ,SegI1etar:i: FERRI e So-LIANO.

6a Commissione

(Istruzione pubblica e belle arti)

Presidente: Russo; Vice PreSlidenti: BLOI-SE e PIOVANO; Segretari: ZACCARIe FARNETIAriella.

7a Commissione

(Lavori pubblici, trasporti, poste e teleco-municazioni, marina mercantile)

Presidente: TOGNI; Vice Presidenti: AVEZ-

ZANO COMES e POERIO; Segretari: TANSINI e

FABRETTI.

sa Commissione

(Agricoltura e foreste)

Presidente: ROSSI DORIA; Vice Presidenti:COLOMBIe SCARDACCIONE;SegretaI1i: CAGNAS~SO e PEGORARO.

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Senato della Repubblica ~ 18276 ~ V Legislatura

356" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 29 OTTOBRE 1970

9" Commissione(Industria, commercio interno ed estero,

turismo)

Presidente: BANFI; V:ice Presidenti: COL-LEONI le MAMMUCARI; Segretari: SCIPIONI eFusI.

lOa Commissione

(Lavoro, emigrazione, previdenza sociale)

Presidente: MANCINI; Vke Presidenti:

POZZARe BRAMBILLA; Segretarli: RICCI e AL-

BANI.

Il a Commissione

(Igiene e sanità)

Presidente: CAROLI; VI10e Presidenti: AL-BANESE e MINELLA MOLINARI Angiola; Se-gretari: COLELLAe MANENTI.

Annunzio di disegno di leggetrasmesso dalla Camera dei deputati

P RES I n E N T E. Comunico che ilPresidente della Camera dei deputati ha tra-smesso il seguente disegno di legge:

«Norme sulla navigazione da diporto»(1376) (Testo risultante dall'unificazione diun disegno di legge governativo e dei dise-gni di legge d'iniziativa dei deputati Felicied altri; Durand de la Penne).

Annunzio di presentazionedi disegni di legge

P RES I D E N T E. Comunico che Isonostati presentati i seguenti disegni di legge diiniziativa dei senatori:

SPIGAROLI, CODIGNOLA, IANNELLI, FALCUCCI

Franca, LIMONI, BALDINI, ZACCARI, DE ZAN,

GIARDINA, ARNONE e BERTOLA. ~ « Abrogazio-ne dell'articolo 5 della legge 15 dkembre1955, n. 1440, e nuove disposizioni in materiadi concorsi a cattedra negli istituti di istru-zione seoondaria » (1377);

BALDINI, SPIGAROLI, TIBERI, SMURRA e LI-MONI. ~ «Modificazioni alla legge 2 aprile1968, n. 468, recante norme sull'immissionedegli insegnanti abilitati nei ruoli della scuo-la secondaria di secondo grado)} (1378);

CHIARIELLO e FINIZZI. ~ «Riammissionenei termini dei figli naturali nati prima del1° luglio 1939, ai fini dell'azione per la di-chiarazione giudiziale di paternità)} (1379);

ALBANESE, VIGNOLA e FERRI. ~ «Normea favore dei lavoratori delle aziende privateex combattenti ed assimilati» (1380);

BLOISE, DE ZAN, SPIGAROLI, CELIDONIO eBARDI. ~« Riconoscimento della immissionenel ruolo di preside in prova a far data dal10 ottobre 1968 per i 996 presidi vincitori del

concorso bandito con decreto ministeri aIe 13settembre 1965» (1381).

Annunzio di deferimento di disegno di leggea Commissione permanente in sede re-ferente

P RES I n E iN T E. Comunico che ilseguente disegno di legge è stato deferito insede referen te:

alla 6" Commissione permanente (Istruzio-ne pubblica e belle arti):

PINTO. ~ « Estensione ai docenti di scuoleannesse ai convitti nazionali dei benefici dicui agli articoli 1 e 2 del decreto-legge 19 giu-gno 1970, n. 370, convertito, con modificazio-ni, neHa legge 26 luglio 1970, n. 576 )} (1350),previ pareri della l' e della 5a Commissione.

Annunzio di approvazione di disegni di leggeda parte di Commissioni permanenti

P RES I D E N T E. Comunico che,nelle sedute di ieri, le Commissioni perma-nenti hanno approvato i seguenti di,segni dilegge:

la Commissione permanente (Affari della

Presidenza del Consiglio e de1nnterno):

Deputato MATTARELLI. ~ «NoI1me sullasospensione e sulla decadenL'Ja degli ammi-

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SenatO' della Repubblica 18277 ~ V Legislatura

356" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 29 OTTOBRE 1970

nistratod degli ,enti locali in dipendenzadi procedimenti penali» (1296);

3a Cammissiane permanente (Affari esteri):

« Contributo al Centro italiano di forma-zione europea (CIFE) con sede ilD. Rama»(776);

« Contributo al programma delle NazioniUnite per la valorizzazione deUe risorse na-turali non agricole dei Paesi in via di svi-luppo per il triennio 1969, 1970 e 1971»(786 );

4a Cammissiane permanente (Difesa):

« Estensione dell'equo indennizzo al per-sonaLe militar,e» (1295), can madifìcazioni;

sa Cammissiane permanente (Finanze etesoro):

Deputati BELCI e MAROCCO.~ « Modificadel primo comma dell'articolo 2 della legge18 ottobre 1955, n. 908, riguardante il Fon-do di rotazione per iniziative economichenel territorio di Trieste e nella prov,incia diGorizia» (1254);

7a Commissione permanente (Lavori pub-blici, trasporti, poste e telecomunicazioni emarina mercanti,le):

« ELssazione di un nuovo termine per ilcompimento delle operazioni di liquidazio-ne del soppI'esso Ente autotrasporti merci(EAM») (1291), con madifìcazioni e con ilseguente nuova titalo: « Modifiche ed inte-gl'azioni aUa legge 18 marzo 1968, n. 413,concernente la soppressione deLl'Ente auto-trasporti meI'd »;

l1a Commissione permanente (Igiene esanità):

« Modifiche ed integrazioJ1li aUa tabelladei diritti per la \éisita del bestiame, dei pro-dotti ed avanzi animali ai oonfini dello Sta-to, ai sensi dell'articolo 32 del testo unicodel,le leggi sanitarie, lapprovato con regio I

decreto 27 luglio 1934, n. 1265, modificataed integrata con decreto legislativo del Capo

provviJsorio dello Stato 27 settembre 1947,n. 1099, e con legge 23 glennaio 1968, n. 30 »

(1260), con madifìcazioni.

Annunzio di trasmissione di relazionesull'andamento della gestione dell'INA

P RES I D E N T E . Comunico che il Mi-nistro dell'industria, del commercio e dell'ar-tigianato ha trasmesso, in attuazione dell'ar-ticolo 53 del testo unico delle leggi sull'eser-cizio delle ass1curazioni private, la reLazionedell'Istituto nazionale delle assicurazioni sul-l'andamento della gestione nel quinquennio1962-1966.

Tale relazione è depositata in Segreteria adisposizione degli onorevoli senatori.

Ueliberazioni su domande di autorizzazionea procedere in giudizio

P RES I D E N T E. L'oI1dine del gior-no reca la discussione di domande di auto-rizzazione a rprocedere in giudizio.

La prima è queHa avanzata nei confrontidei signori Braccini Renato, COrisi Enzo,Davoli GiandOlmenico, Zulino Vilscardo, Faie-ti Maurizio, Ballabeni Donatella e SipottiBruno, per il reato di vilipendio delle Assem-blee legislative (articolo 290 del codioe pe-nale) (Doc. IV n. 18).

La Commissione propone che l'autorizza-zione non sia concessa.

Poichè nessuno domanda di parlare, met-to ai voti questa proposta. Ohi ,l'approva èpregato di alzarsi.

È approvata.

La 'seconda è quella avanzata nei confron-ti del siignor Costa Concetto per il reato diviliJpendio delle Assemble legislative (arti-colo 290 del codice penale) (Doc. IV n. 22).

La Commissione. propone che l'autorizza-zione non sia concessa.

Pokhè nessuno domanda di parlare, met-to ai voti questa proposta. Ohi l'approva èpregato di alzarsi.

È approvata.

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Senato. della Repubblica ~ 18278 ~ V Legislatura

356" SEDUTA ASSEMBLEA -RESO'CO'NTO' STENO'GRAFICO' 29 OTTOBRE 1970

La terza domanda di autarizzaziane a pro-cedere è quella avanzata nei canfranti delsenatare MarullO' per il reatO' di i1ngiuria ag-gravata (articala 594 del cadice penale)(Doc. IV n. 23) e per i reati cantinuati di mi-naccia a 'pubbblica ufficiale (articala 81, ca-pO'versa, e 336 del Cadice penale) e altragg.iaa pubblica ufficiale (articali 81, prima parte,e 341, prima parte e ultima parte, del Cadi-ce penale); nOlllchè per altra reatO' di altrag-gia a pubblica ufficiale (articala 341, primaparte e ultima parte, del cadice penale) (Dae.IV n. 24).

La Cammiss,iane propane che l'autarizza-ziane sia cancessa.

Paildhè nessuna damanda di parlare, met-ta ai voti questa proposta. Chi l'apprava èpregata di alzansi.

È approvata.

Segue la domamda di autarizzaziane a pra-cedere avanzata nei canfronti del senatareDi PriscO', per cancarsa nei reati di raduna-ta sediziasa (articali 110, 112, n. 2,e 655 delcadice penale) blocca stradale (articoli 110,112, nn. 1 e 2 del cadice penale e articala 1,cammi prima e terza, del decreta legi1slativa22 <gennaiO'1948, n. 66) e per il delittO' di 0'1-traggia a pubbHca ufficiale (articala 341,cammi prima e quarta, del cadice penale)(Dae. IV n. 26).

La Commissiane propone che l'autarizza-ziane nan sia cancessa.

Paichè nessuna damanda di padare, met-ta ai vati questa praposta. Chi l'apprava èpregata di alzansi.

È approvata.

Segue la damanda di autarizzaziane a pra-cedere avanzata nei canfronti del senatareBlai'se, per il reatO' di blocca Istradale e fer-raviaria (articala 1, cammi prima e terza,del decreta legilslativa 22 giugnO' 1948, n. 66)(Doc. IV n. 30).

La Commissiane propone che l'autariz-zaziane nan sia concessa.

Paichè nessuna damanda di parlare, met-ta ai vati questa proposta. Ohi l'approva èpregata di alzarsi.

È approv:ata.

L'ultima domanda di autarizzaziane a pra-cedere è queLla avanzata nei canfranti delsenatare Valsecchi Prusquale, per il reatO' dilesioni persanali valantarie (artica:Ia 582 delcadice penale) (Doc. IV n. 32).

La Cammi'Sisiane propane che l'autarizza-ziane sia cances,sa.

Paichè nesSlUna damrunda di parlare, met-ta ai 'Vati questa proposta. Chi l'apprava èpregata di alzarsi.

È approvata.

Discussione e ritiro della mozione n. 45, con-cernente la salvaguardia paesistica del ter-ritorio del comune di Fondi e del golfo diGaeta

P RES I D ,E N T E. L'aJ:1dinedel giar-nO' reca la discussione della maziane n. 45

I presentata dal senatare Ofarelli e da alt'risenatari. Se ne dia lettura.

M A S C I A L E, Segretaria:

CIFARELLI, GATTO Simane, ROMAGNO-LI CARETTONI Tullia, CALEFFI, PIERAC-CINI, PREMOLI, ANTONICELLI, ZAN-NIER. ~ Il SenatO',

presa canascenza della deliberaziane del-l'Bnel di castruire una centrale termaelet-triea nel territaria del camune di Fandi ede:lla concessiane per la realizzaziane di uncampo-bae per l'attraoca di petraliere nelGaLfa di Gaeta;

canstatata che tali decisiani appaionO'in cantrasta can Ie indicaziani del pragram-ma nazianale, del piana di caardinamentadegli interventi straardinari per il Mezza-giarna, del piana del compnmsaria di svi-luppa ,turistica di Latina, del piwna paesisti-cO' della fascia costiera di Fandi, del pianarega:latare del comune di Fondi;

cansideranda che tali realizzaziani sa-rebberO' gravemente menamatrid dei beninaturali ed ambientali,

fa vati affinchè il Gaverna adatti i ne-cessari prarvvedimenti per ,salvaguardare unazana ,di natevale beUezza naturale, ricca dienarmi passibilità di sviluppa turi1stica.(maz. - 45)

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18279 ~

29 OTTOBRE 1970356" SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

P RES I D E N T E. Dichiaro aperta ladiscussione generale. È iscritto a parlare ilsenatore Cifarelli. Ne ha facoltà.

C I FAR E L L I. Onorevole Presiden-te, onorevoli colleghi, signor Ministro, giànell'ottobre del 1969 ebbi l'onore di discute-re qui in Senato una interpellanza sulla stes~sa questione, anzi suUe due questioni abbi-nate che formano oggetto della mozione og~gi all'ordine del giorno, e la risposta che al-lora fu data parve così possibilistica e in-certa da suscitare la necessità di un maggio-re chiarimento in questa autorevole sede.Per questo, assieme ai colleghi firmatari ab-biamo con questa mozione ripreso la que-stione e assunto la motivazione, e chiedia-mo che in proposito si pronunci il Senato.

Vorrei premettere che le questioni atti-nenti alla difesa delle bellezze naturali, del-l'assetto territoriale, dei beni culturali delnostro Paese, venivano ritenute meno urgen~ti e di non r~levante importanza, rispetto adaltri problemi sottoposti all'attenzione diquesta Assemblea. È invece mia intenzione,condivi<sa, credo, dagli altrifirmatari di que~sta mozione, porre in evidenza che si trattadi problemi condizionanti la nostra vita, ilnostro benessere e 'l'avvenire delle generazio-ni future, in particolar modo in un Paesecome l'Italia, dove lo spazio non è mOlltovasto nè sono inesauribili le risorse cui ciriferiamo.

Giorni or sono nella Commissione agri~coltura del Parlamento europeo, discuten-dosi, circa l'attuazione del cosiddetto pianoMansholt n. 2, sulla possibilità che una par-te di terreno venga sottratta all'agricolturaper una diversa utilizzazione, attraverso ade-guati mezzi giuridico~sociali nonchè specialiprovvidenze economiche, fu sollevata la que-stione che tale prospettiva fosse piuttostolimitata in certi Paesi, tra cui l'Italia, dovetra montagne e terreno coltivabile vi è spro~porzione a vantaggio delle montagne: situa-zione che implica chiaramente una maggioreresponsabilità di scelte.

Del resto, vorrei aggiungere che anche làdove vasti sono gli 'spazi, e uno Stato dispo-ne di un intero continente (come Stati Unitid'A:merica e Russia sovietica), i prohlemi didifesa ,del territorio sono all' ord~ne del gior-

no e implicano determinati orientamenti daparte della pubblica amministrazione, deipubblici poteri e della politica generale del-lo Stato. E qui vorrei ricordare per incidensche il benemerito Consiglio d'Europa staportando avanti lUna sforzo, non solo perporre questi prohlemi all'attenzione del-

l' opimone pubblica, ma per raggiungere del-le soluzioni attraverso convenzioni inter-nazionali circa l'assetto territoriale per ilbene nO'stro e delle future generazioni. Iosono partilcolarmente sensibile ai proble-mi che riguardano il Lazio, anche se non so-no parlamentare di questa regione, nè vi sononato. Si tratta di grandi problemi nazionaliche vanno affrontati nel Lazio: gli insedia-menti industriali sulle cO'ste, in particolar

mO'do le raffinerie costiere; la questione delMezzogiorno, considerato nel suo estremoNord; soprattutto il funzionamento di tuttala nostra pubblica amministrazione, che nondeve eccedere nell'accaparramento campani-listico di prospettive industriali, e tanto me-no nella :sovrapposiziO'ne dei piani di siste-mazione territoriale. Questo discorso chespesso va impostato amaramente nei con-fronti dei privati, ancor più vale nei confrontidegli enti pubblici, giacchè è ben strano chelo Stato con una mano programmi, sistemi epianifichi, e con l'altra, attraverso un ente

che allo Stato si ricolleghi, ponga nel nulla leproprie acquisizioni.

Detto questo come sfondo, non avrò bi-sogno di molti argomenti, onorevole Presi-dente, per illustrare la questione alla qualequesta mozione si riferisce. Noi l'abbiamo,sia l'altra volta sia questa volta, incentratasu due aspetti. Uno è conseguenziale ad unascelta mal fatta a suo tempo, quella dell'in-stallazione di una raffineria a Gaeta. Fu unascelta ubicazionaJe maI fatta, perchè eviden-temente sia Gaeta, sia il litorale di Formia,famosi fin dai tempi romani, hanno una vo-cazione turistica e residenziale di preminen-te importanza. Quella raffineria, che avevasuscitato le più grandi illusioni tra poten-ziali sterratori o manovali per la sua co-struzione, ha richiesto un impiego di manod'opera estremamente esiguo (Isi sa che leraffinerie più moderne ne richiedono ancormeno, in quanto sono altamente automatiz-

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Senato della Repubblica ~ 18280 ~ V Legislatura

356" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

zate) mentre le conseguenze di inquinamen-to dell'aria e dell'acqua hanno destato eccita-zione nell'opinione pubbhca e critiche negliongani locali.

In relazione al proposito di far ,sorgere unmolo di attracco lontano nel mare per legrandi petroliere di duecentomila tonnella-te mediante un campo-boe, noi denunciamoquel che altri colleghi del Senato hanno asuo tempo illustrato: il rischio di inquina-mento del mare, e quindi del litorale, perqualsiasi guasto che abbia a prodursi negliattracchi tra la petroliera e il complesso del-le boe, o nei tubi 'sottomarini, destinati aconvogliare il petrolio, o nel sistema di sca-rico alla zona di utilizzazione, nella raffi-neria o nei serbatori contigui.

L'altra questione già sollevata, che io hofatto oggetto particolare di questa mozione,è quella attinente alla decisione dell'Entenazionale per ,l'energia elettrica di costruireuna centrale termoelettrka nel territorio delcomune di Fondi. Evidentemente le centralitermoelettriche hanno avuto una grande im-portanza (non ISO se continuino ad averla),in quanto consentivano nel nostro Paese as-setato di energia di utilizzare fonti di ener-gia termica, per cui, per bruciare carbone ogrezzo, dovevano collocarsi vicino alle coste.

Ma questa è una complessa questione, cheha creato moltissime polemiche (basti ri-cordare, per chi conosce Pa,lermo, dove èpiazzata ,la centrale teI1moelettrica in que-sta città). Quanto alla centrale termoelettri-ca che si vuole collocare nella zona di Fon-di al solo scopo di bruciare ill grezzo e i sot-tapmdotti della raffineria ubicata a Gaeta,questo aggancio all'Enel è sembrato di ri-levantissima importanza, mentre noi ritenia-mo che accresca il danno e i,l disagio nellazona di Fondi, avverando le deprecabili pro-spettive di inquinamento dell'aria, e annien-tando ogni futura valorizzazione di quei luo-ghi dal punto di vista dell'agricoltura e so-prattutto del turismo.

Ora, che una centrale termoelettrica deb-ba essere indispensabi,lmente col'legata aduna raffineria, a me non sembra nè esattonè sostenibiJe, mentre ritengo che una cen-trale termoelettrica debba essere collocataladdove l'energia possa servire nei teJ:1mini

29 OTTOBRE 1970

economici più validi, sia a centri di utilizza..zione urbana e metropolitana, sia a centrie agglomerati ad utilizzazione industriale.Ma allora, in relazione a'll'as,setto del La-zio, debbo qui ricordare che vi è una ,loca-lIzzazione industriale concentrata intensa-mente e anche con tendenza agglomerativaaccentuata, che comprende tutta la pianadelle ex paludi, delle antiche bonifiche, daLatina a Pomezia, ad Aprilia, tutt'altro chedilStante dal mare, tutt'altro che ostaiColatada montagne. Inoltre, vi è una possibilità disviluppo indrLUstriale al di là del Lazio meri-tidionale verso l'interno, e noi sappiamo co-me una centrale termoelettrica possa ade-guatamente collegarsi al1e sue basi di rifo,r-nimento, senza che si insista a valeria collo-care in luoghi nei quali l'utilizzazione turi-stica è preminente e riconosciuta.

Nella ,specie, onorevole Presidente e ono-revole Minilstro, noi ci riferiamo ad una zo-ma destinata al turi'srno, posta com'è fra duegrandi città, Roma e Napoli, protetta co-m'è da una catena colhnare, con oltre 20 chi-lometri di lido, e che tra i suoi fascini indudequello del passato, archeologico e museogra-fico. Inoltre, in quella zona vi è il lago diFondi di cui sono note la vocazione turistica,per l'accesso al mare, e quella agricola at-traverso le primizie dei suoi vigneti e ohveti:un unicum, che va salvaguardato, così comeè stato riconosciuto. Irl piano dell'assettoterritoriale del Lazio dà a quella zona unautiHzzazione turistica. Il piano paesistico diFondi esiste, e sottolinea questa utilizzazio-ne; soprattutto il cosiddetto piano di coor-dinamento, cioè quello che nell'ambito dellecompetenze e dei poteri del Comitato dei mi-nistri per il Mezzogiorno è stato stabilito, eche determina i 29 comprensori di particolarevocazione turistica, configura appunto que-sta zona.

Io sono ddl'avviso che le zone a vocazioneturistica vadano salvaguardate anche con1unga prospettiva nel tempo. Ma senza invo-care quel criterio, qui siamo di fronte ad unautilizzazione turilstÌ!ca in atto: basta muove-re da Roma o per la ,strada statale o per lavia di Decima o addirittura per la via F:lac-ca, 'per rendersi conto di quante infrastrut-ture pubbliche ,siano state realizzate a fine

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18281 ~

29 OTTOBRE 1970356a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

turilstiJco e quante ,realizzazioni e insedia~menti di turismo privilegiato, di turismo dimassa, italiano e straniero, esistano in quel~la zona.

Noi non possiamo consentirci il lusso did}struggere tutto questo, e non possiamoammettere eccezioni in questo campo doveè impossibile fermarsi quando si è comin~ciato. La centrale termoelettrica non è pic~cola oosa: anche negli impianti più moder~ni, si tratta di altissimi camini, di centinaiadi ettari impegnati, di spurghi che si connet~tono alle correnti del mare e dell'aria. Sitratta quindi di elementi estremamente im~pegnativi, da esaminare con estrema cautela.

Ma dico di più: poichè si tratta di una rea-lizzazione di denaro pubblico (quello del~l'Enel è denaro pubblico), <la si collochi lad~dove essa può dare il massimo della Isua ef~ficienza e deilla sua efficacia economica; lasi collochi laddove il denaro pubblico siaben speso e possa servire all'interesse ge~nerale, senza passività così rilevanti.

Per queste ragioni, io, a nOlme anche deglialtri fÌrmatari deLla mozione, chiedo che lavoce del Senato si faccia sentire nella spe~de, e che con questa mozione, approvata dalSenato, Isi vada a segnare, soprattutto neiconfronti dell'ente pubblico e in relazionead un problema estremamente vasto, ur~gente e significativo, una volontà ispirataaH'interesse generale, 1131quale riaffermi 1'ur~genza di rispettare e di attuare cO'n 1131mas~sima sollecitudine l'organizzazione e la si~stemazione razionale del territorio, nel ri~spetto della nostra antica civiltà, della bel~lezza del nostro Paese, delle nostre esigenzedi vita, dell'avvenke delle future generazioniitaliane e della civile Europa, che è intorno anoi. (Applausi dal centro~sinistra e dalla si~nistra).

P RES I D E N T E. È iscritto a par~lare il senatore Tomassini. Ne ha facoltà.

T O M ASS I N I. Onorevoli colleghi,di questo problema avemmo ad occuparcifin dal 15 aprile del 1969, allorchè il Sottose~gretario all'industria rispose ad una nostrainterrogazione concernente l'autorizzazionealll'installaziO'ne del campo~boe a Gaeta. In

quell'occasione non ,soltanto mettemmo inrilievo la sollecitudine con cui l'allora Mi-niiStro dell'industria (quasi alla fine del Go~verno provvisorio Leone) fece questa con~cessione, ma rilevammo tutti gli inconve~nienti che l'installazione del campo~boe por~tava nella zona di Gaeta e nella zona circo~stante. Facemmo allora presente che tuttala zona del golfo, da Gaeta a Formia, a Scau~ri fino a Mondragone, per la natura dei luo~ghi e per tradizione è destinata al turismo eche proprio sul turismo è basata prindpaJ-mente l'economia di quella zona.

Un piano di coordinamento de,ua Cassaper il Mezzogiorno approvato nel 1967 ha de~finito la zona « comprensorio di incentivazio~ne turistica ». In tale piano si afferma che:«l'intervento pubblico tenderà alla salva~gua.rdia dei valori ambientali è paesistici co~me vincolo fondamentale alla progettazionedelle opere di propria competenza ». Oggi,intervenendo suUa mozione presentata daicolleghi Cifarelli ed altri, è il caso di ripeteree di porre ancora in evidenza i rilievi cheavemmo occasione di fare in quella seduta.Allora facemmo ri,levare che l',installazionedel campo~boe rappresenta un pericolo per~chè è sempre possibile l'inquinamento delleacque. Le attrezzature che lo compongonosono tutte in pieno mare e nonostante un'ac~curata manutenzione sono sempre soggettead incidenti e si possono sempre verificareperdite di oli m1neraili durante l'operazionedi scarico. Tra l'altro sono facili le erosioni,che la Sallsedine produce in tempi più o me~no lunghi, degli elementi di scarico. E leconseguenze Isono comprensibili. L'area dimare che circonda per notevole ampiezza ilcampo~boe si inquina e gli oli minerali spor-cano mare e spiaggia; non solo, ma nei casipiù gravi, come ad esempio nel caso delle pe~troliere in avaria o di rottura di installazionifisse o mobili, decine di chilometri di costapossono diventare un pantano di greggio.Basterà che un tubo che collega il carnpo~boe alla terra ferma si guasti e il petroliocomprometterà il turismo in tutto ill golfocon grave pericolo anche per le isole vkine,cioè Ischia, Panza, Palmarola, e per !Ìl pro~montorio del Circeo. Inoltre, l'installazionedel campo~boe non dà nessun contributo al~

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Senato della Repubblica ~ 18282 ~ V Legislatura

356" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 29 OTTOBRE 1970

la soluzione dei problemi economid di Gae~ta, anche indipendentemente dall'inquina-mente delle acque. L'ampliamento della raf-fineria non rappresenta una soluzione ai pro~blerrni economid di Gaeta nè di tutta la zo-na dI'costante. Va inoltre rilevato che c'èuno scarso impiego di manodopera.

Ora, 10 'Sviluppo industriale non può avve-nire in contrasto con 10 sviluppo turistico, madeve essere quanto meno armonizzato. È ve-ro quello che si afferma, cioè che ~l campo-boe e l'installazione della stazione termoelet-trica di Fondi è in contrasto con H pianonazionale, ma è anche in contrasto con unpiano di sviluppo regionale, che non è anco-ra operante, ma sul quale la maggioranza ditutte le correnti politiche è concorde.

Ebbene, questo piano di sviluppo, onore-vdle Ministro, si basa su un coUegamentodella provincia di Frosinone con la prorvin-cia di Latina che ha uno sbocco a Gaeta, laquale potrebbe divenire iU'nporto commercia-le del Lazio. Non 'solo, ma oocone aggiunge-re che a Fondi la crisi dell'agricoltura si vasempre più acutizzando e diventa quasi ir-reversibile. Ricolìdiamo le proteste che fu-rono fatte a Fondi da parte della popolazio-ne e le proteste che avvennero a Scauri e aMinturno proprio contro rl'installazione delcampo-boe di Gaeta; ricordiamo tutte le agi-tazioni da parte di quelle popolaziOlni. DO'b-biamo anche dire che il Ministero dell'indu-stria non solo allora non pensò a fare degliaccertamenti sanitari, ma non chiese neppu-re il parere ai Consigli comunali. Furono sol-tanto i sindaci che espressero la loro opi-nione, ma il Consigilio comunale democrati-camente non ha espresso allcun giudizio Isul-l'installazione nè de[ campo~boe nè della sta-zione tenmoelettrka.

Ora è necessario un adeguato sviiluppo in-dustriale che possa coHegare non solo il nu-cleo industria:le di Cassino ma anche i nu-clei industriali di Formia, di Gaeta e diMinturno tra di loro. COIsa invece sta ac~cadendo? Questo è il punto su cui mi vO'gliosoffermare. Sta accadendo che la Getty-Oilha mO'nopolizzato il territorio destinato al-l'area di sv,i:luppo di Gaeta, da cui procedonoil cO'llegamento con Pomezia attraverso unoleodotto e il collegamento con la progetta-

ta stazione teI1moelettrica nella piana di Fon-di. Quindi il piano de1la Getty-Oil è questo:installare un elettrodotto che vada da Gaetaa Pomezia e che sia collegato poi con la pia-na di Fondi e predsamente con la stazionetermoelettrica.

A parte i danni che produrrebbe con unatrasformazione disordinata dell'economiaagricolla e turistica di ,FO'ndi,e di tutta la zo-na, il piano in parola verrebbe a contrasta-re anche con la tanto reclamata tendenza dideoongestionare lo sviluppo industriale diRoma e dei suoi dintorni e trasformerebbequindi tutto il comprensorio, Fondi, Gaeta,Formia e Minturno, in una zona di servizioper lo sviluppo di altre aree con grave no-cumento per le esigenze occupazionali. Siavverte inoltre il pericolo dell'inquinamentode\lle acque. Mi sembra che tale pericolo siaormai avvertito in quasi tutto il territorionazionalle e non so quali provvedimenti ab-biano adottato i Ministeri competenti pereliminarlo. IPer esempio in LombaI1dia rENIha recentemente realizzato un impianto didepurazione deUe acque per evitare l'inqui-namento; ma non so se 10 stesso sistemasia Istato adottato a Gaeta o se si sia prov-veduto in qualche altro modo ad eliminareil pericolo.

Dobbiamo non soltanto occuparci di adot-tare i provvedimenti atti a 'salvaguardare lazona turistica ed il paesaggio, ma dobbiamoanche occuparci dello svilluppo industria-le e dell'armonizzazione dello sviluppoturistico e dello sviluppo industriale. Insostanza io non vOrI'ei che per favorirealcuni privilegiati, akuni ceti industriali chebadano soltanto al loro profitto e che cer-cano di realizzare delle opere che peraltronon hanno una notevole incidenza nell'oc-cupazione della manodopera, si venisse acompromettere tJutto 10 'SviLuppo deUa zona.

E chi, come me, vive in essa (ma ormai, lanona di Latina, di Gaeta, di Formia, di ,Slcau-ri, di Minturno, del Cinceo è frequentata datutti, ed è conosduHssima) :sa 'Che cosa si-gnifica tutto ciò. Mi sono occupato proprioalcuni giorni fa delila centrale termonucleareinsta!Uata a Borgo Sabotino, sul lido di Lati-na, e proprio attraverso le dichiarazioni delSottosegretario si è appreso che vi era stato

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Senato della Repubblico ~ 18283 ~ V Legislatura

356a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 29 OTTOBRE 1970

un guasto, poi riparato, che avrebbe anchepotuto essere pericoloso per lo svih1Jppo dianidride carbonica, eon danno delle popDla~zioni.

NDn basta favorire l'Osviluppo industrialese Icontemporaneamente non si adottanoquei provvedimenti necessari per salva-guaJ1dare l'economia di tutta la zona, persalv3Jguardare il paesaggio e la vocazione na-turale della zona. E la vocazione natura!le diessa è precisamente una vocazione turistica.Non dimentichiamo poi che molti ceti dellapopolazione vivono di pesca: a Terracina, aScauri, a Gaeta, a Formia e al Circeo vi so-no molti pescatori. È necessario, pertanto,salvaguardare anche gli interessi di questipescatori.

Quindi noi non solo invochiamo che il Go-verno adotti gli opportuni provvedimenti,ma che intervenga tempestivamente e rapi-damente e che ,soprattutto coordini lo svilup-po industriale con le esigenze della zona, in-terpellando e chiedendo democratic3Jmente aiCDnsigli comunali il loro parere. Bisogna,in sostanza, non limitarsi all'installazione diopere che servono all'industria in sè e persè, ma bi,sogna considerare queste in rap-porto e nel quadro delle particolari esigenzedi qU'~lle zone.

P RES I D E N T E È iscritto a par-lare il senatore TUlllia Romagnoli Carettoni.Ne ha facoltà.

ROMAGNOLI CARETTONIT U L L I A . Onorevole Presidente, onore-vole Minis1;J1o,onoJ1evoli colleghi, io confidoche l'onorevole Ministl'O sia in grado di dar-ci delle assicurazioni positive e di sciogliere,così, un senso di vivo turbamento che è intutti noi parlamentari che abbiamo già Drat-tato di quest'O problema la vDlta preoedente.A noi infatti è s,emhrato di vedere un filD cheabbia legato una iniziativa privata, l'iiniziati-va privata che sta dietro H campo-boe e cheche sta dietro gli o'leodotti, e un'iniziativadello Stato, quella cioè della scelta delll'Eneldi installare una centrale termo-elettrica nel-la piana di FDndi.

OnorevDle Ministro, io confido che questonesso sia una buona volta chianito, che siano

'£ugat:i i sospetti perchè la decisione del-l'Enel per le molte ragioni iLlustrate dai col-Leghi e fatte pr,esenti ai Ministeri competen-ti è apparsa assai discutibile, così come noncredo che sia da lodarsi un'iniziativa, di cuiè giunta notizia, da parte dell'ente di Statodi avere invitato i membri, o una delegazio-ne di membri, del consigHo comunale di Fon-di a visitare altl1e cen1;rali dell'Enel per di-mostrare loro che perkoli per l'inquinamen-to non ci sono.

Io sonD sempre d'aocordo a che si cerchidi dimostrare con mezzi pratici una tesi qual-siasi, però non mi sentirei di dire che questaprassi, se questo è stato fatto e se le mienotizie sono esatte, possa essere messa in at-to soprattutto da un ente di Stato.

Onorevole Ministro, ,lei sa che la piana diFondi è stata lfino agli anni '50 una zona dalclima veramente eccezionale. Godeva di unatemperatura primaverÌile e di una vegetazio-ne partico,larmente nigogliosa. Questo avve-niva dal tempo della Repubblica e dell'Im-pero romano. lil 1956 fu un anno crucialeper la pi8ina di FDndi ~ lo rkordava ill se-natore Tomassini~: neve, gelo, rovina perl'agricolltu:ra e da queLl'anno, in rea!ltà, il cli-main quella plaga non è stato più buonocome tradizionalmente era.

Ma perchè questo è accaduto? È accadu-to per quei fenomeni che sono legati conl'evolversi della civihà: la bonifica, ill pro-sciugamento deille paludi ha effettivamentesquillibrato il clima dellla zona poichè è man-cata la funzione termoregolatrice delle su-perfici d'acqua. D'altra parte credo che tuttii colleghi che si occupano di queste cose sap-piano molto bene come sia aperto oggi undibattito mondiale addirittura sulle conse-guenze per la valle del Nilo dellla diga diAssuan. Ogni lavoro di questo tipo compor-ta conseguenze, ma dobbiamo saperlo, dob-biamo aver chiaro che turbare gli equiHbridella natura è estremamente pericoloso e chebisogna andare con i piedi di piombo. Neparleremo anche domani quando si parleràdei problemi di Venezia.

In più, per la piana di Fondi oltre a que-sto prosciugamento c'è stato il grosso guaiodEilla distruzione dEiIla fascia di alberi lungoil Htomle che proteggeva, come sempre av-

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18284 ~

29 OTTOBRE 1970356a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

viene, iJl retroterra. La Selva Vetere dal 1934è diventata una serie di orti; anche qui c'èstata l'utilizzazione della terra (terra ai con~tadini, ottima cosa), però c'è stata ancheuna grave trasformazione dell'ambiente eco-logico.

L'ultimo residuo poi della cosiddetta Sel-va Vetere è stato tolto via negli anni '50 percostruire ,la via Fllacca, la l:itomnea tra Ter-racina e Gaeta.

Io colgo l'oocasione, anche se questo ri-guarderebbe indubbiamente maggiormente ilMinistro della pubbLica istruzione e H Mini-stro del turismo, per raccomandare una cer-ta attenz,ione perchè quella zona, trasforma-ta in ort~i, oggi viene via via venduta dai con~tadini che versano in oerte difficoltà aglispeculatori edili che attendono H momentogiusto per mettere in non oale, come pur-troppo spesso avviene nel nostro Paese, ivincoli paesistici. Ma questo è un discorsoche va fatto ad ailtro rappresentante del Go~verno.

Iil problema che oggi ci intrattiene è quellodella centrale dell'Enel; essa è programmataper la necessità che i>lLazio ha di maggioreenergia, ma nasce lì e non altrove (come tut~ti oramai sanno e dicono) per il legame chepuò esistere e per il vantaggio che ne trarr'eb-bero il famoso campo-bOle ed ,eventualmentegli oleodotti: cioè per il vantaggio che neottererrebbe la vecchia Getty-Oil, oggi Monti.La centrale del1l'Enel, se si facesse, consu~merebbe ~ guarda caso! ~ 5 miliQini di

tonnellate di nafta a1l'anno!

Ecco il punto grave: per un verso questonon chiaro rapporto tra le necessità dell'ini~ziativa privata e la dedsione da par,te di unente di Stato; per l'altro la domanda che cidobbiamo fare, preoccupati della tutela pae~~j'stica e delle condizioni economiche degliagrkolltori, dei pescatori (,lo diceva primaill senatore Tomassini) della zona di Fondi,e oioè: che cosa diventa la piana di Fondicon 5 milioni di tonnellate di nafta bruciateogni anno? Io penso che la risposta sia cheessa diventerebbe la periferia di Milano, conl'aggravante che a MiIano almeno la genteha certe condizioni di Vlita e di sviluppo eco~nomico che non si verificherebbero mai aFondi. I colleghi hanno già qui ricordato le

molte decisioni e i molti pareri intorno aquesto problema. La piana di Fondi in un cer~to momento fu inserita nel polo di sviluppoFormia-Gaeta, :ma poi ne fu esclusa perchèsi delineò una possibilità alternativa che pog-giava su akuni punti fondamentali: uno eraquello della possibiHtà di potenziare la col-tivazione degli agrumi, tenendo conto delleesilgenze del mercato europeo e tenendo an~che conto di questa grande zona di venditae di smercio che è la città di Roma; il secon~do era quello delaa possibilità di fare di Gae~ta un porto commerciale con particolare ri~guardo aH'agricoltura; ill terzo era quello del-la pos,sibilità di ,instaBare degli stabil1menticonservieri. Infine vi era la possibilità, la piùrilevante, di sviluppare '!'.industria turisti~ca che è estremamente importante in quellazona. Infattli basta guardare una cartina delLazio per constatare che quella è l'unica zona in qua1che modo verde che si è sailvatalungo il ,litorale lazia>le. Anche quando, que~st:a estate, s,i sono diffuse su tutti i giornalile cartine relative all'inquinamento, si è vi~sto che quella era la zona della regione me-no inquimata.

D'altra parte il piano di sviluppo del La-zio, qui citato da diversi colleghi, prevede difrenare ,la disordinata esplosione industria~le verso ill mare per lindirizzarla verso il re-tra terra e per salvare il litorale laziale, men-tre noi dobbiamo sapere che il piano deB'in-dustriale Monti, tanto per dire i nomi, è esat-tamente il contrario perchè il campo boe,l'oleodotto, sono tutte cose in netto con-trasto con questo piano che è ben giusto.

Io ho cominciato con il paI1lare di turba~mento e cQintinuo dicendo che questo nododeve essere sciolto dal Governo, pe:rchè èinammissibile che fra una programmazionepubblica (H piano del Lazio) e una program~mazione PIiivata (il piano Monti) quella pri~vata abbia a prevaJlere ottenendo l'instaHa-zione della centrale Enel in quella zona.

Vorrei pregare l'onorevole Ministro di con-cedere un po' di attenzione al clima moraleche si è determinato in queHa zona. Non so-no di quei posti, non vi ho interessi eletto-rali nè conoscenze, ma basta recarsi colàper sentire una sede di chiacchiere, di sus-surri;si parla di denaro che corre, di opilnio~

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Senalo della Repubblica ~ 18285 ~ V Legislatura

356a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 29 OTTOBRE 1970

ni cambiate da un momento all'altro, di pres-

siO'ni autorevalmente esercitate, di scelte po-litiche preordinate e determinate da interes-si ben partkolan. Si tratta di semplici voci,ma insistenti e si fanno dei nomi tra i qualimolti piuttosto noti.

Onorevole Ministro, ho letto su un quoti-diano un'intervista del ministro Matteottiil quale dkhiarava al giornalista che era so-lito recarsi in incognito nelle zone dove viè pericolo che avvengano le deturpaziO'ni delpaesaggio, per rendersi conto deHa situazio-ne. Vorrei dire a questo punto al ministroMatteotti, che oltretutto in quelle zone èmolto conosciuto perchè 'ivi la socialdemo-crazia ha qualche peso, di recarsi a Fondi perandare a sentire quello che si dice: io credoche occorra con le dovute cautele fare atten-zione a queste vaci perchè sarebbe assai gra-ve se, O'ltre che a un tentativo di deturpa-zione del paesaggio, ci dovessimo trovare difronte anche a un tentativo di larga corru-zione.

In conclusiane, onorevole Ministro, mi pa-re, anche per i pareri che, a quanto so, so-no stati espressi dai Dicasteri competenti, chela costruzione della centrale vada contro ledecisioni del {{ Progetto 80 » il quale prevedeoentrali termonucleari e non termoelettri-che in via generale; contro il prO'gramma disviluppo economico del Lazio che stabilisceche la piana di Fondi debba essere indiriz-zata aHa sviluppo agricolo e turistico; con-tro 'i,l piano di svi'luppo turistko del COffi-prensorio Latina-Napoli, elaborato dalla Cas-sa per il Mezzogiorno, che definisce i terrenisui quali dovrebbe sorgere la centrale di rile-vante interesse ecolagico; contro il pi,anopaesistico della fascia costiera di Fandi; con-tro il pianoregolatore di Fandi. In tutti que-sti documenti, escluso il « Progetto 80» cheriguarda materia diversa, la zona è sempredestinata a nucleo di interesse paesistico, tu-ristico, archeologico e di incremento fore-stale.

Riteniamo che, se si addivenisse alla co-struzione della oentrale, noi avremmo un in-quilnamento grave del mare, un mutamentodella temperatura marittima con gravi con-seguenze per la fauna ittica e per il clima,danni irreparabili all'agricoltura, l'inquina-

mento atmosferico e prababilmente la finedi ogni possibilità turistica.

Diceva giustamente i,l senatore Cifarelliche fu un errore costruire quindici anl1!i fala raffineria di Gaeta; ma quanti altri errorisi sO'no continuati a fare! Ricordo, ad esem-pio, la battaglia condotta dal ministro Gui~ ed era allora Sottosegretario il senatoreCaleffi ~ contro glli impianti ENI e ESSO aPanicaglia, vicino a PO'rtovenere. La batta-glia fu perduta dal ministro Gui e dal sotto-segretario Caleffi.

E a proposito dell'impianto di raffinerie,nan più tardi di ieri ho avuto fra le mani,usoito da poco, un saggio di Marcell'o Vitto-Tini il quale dice: «L'Italia sta diventandouna gigantesca raffineria cioè, in parole po-vere, la concimaia del Mediterraneo, con co-sti sociali enormi scaricati sulla collettività;e questo ad esclusivo vantaggio dei magnatidel petrolio ». Dopo altre serie dissertazio-ni, aggiunge: «Così si arriva all'ultimo in-terrogativa: b corsa alle raffinerie che si ve-rifica in Italia con un ,r:itmo sempre più tra-vO'lgente e sostenuto non è forse provocatadal fatto che il nostra è il paese di Bengadiper l'evasione fiscale, più o meno legal,izzata,nel settore? ».

Dunque, fu un errore costruire la raffineria(ma stiamo attenti a questi errori, a parteFondi e Gaeta, che si possonO' moltiplicare);errore i,l campo-boe; errore ancora più gra-ve, can una diretta respansabilità dello Sta-to, sarebbe la costruzione della centrale ter-moelettrica.

In un precedente intervento, ,in sede disvolgimento di una interrogazione io mi so-no permessa di dimostrare al Sottosegreta-rio all'industlria, che cortesemente venne arispondere per il Dicastero, come questi in-terventi siano ,in netto contrasto con gli im-pegni che via via noi abbiamo preso in sedeeuropea comunitari<a come firmatari di do-cumenti contro gli inquinamenti, per la pro-tezione della flora e della fauna, per la pro-tezione del paesaggio. E quando vengonoda noi reali o principi a fare per esempiovisite ai parchi o simili organizziamO' le ac-coglienze; ma facciamO' una figura da caniperchè da una parte firmiamo i documentirelativi a questi impegni internazionali, dal-

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Senato della Repubblica ~ 18286 ~ V Legislatura

356" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 29 OTTOBRE 1970

l'altra parte distruggiamo il paesaggio mapoi troviamo quei pochi fondi per festeg~giare il duca di non so che cosa che vienead insegnarci come bisogna proteggere nonso se i daini o gli avvoltoi o quali altre bestie.

Ma, per tornare aLl'oggetto della nostra mo~zione, in queste condizioni, quando si calpe-stano programmi autorevolmente formulati,non resta al Parlamento che chiedere un in~tervento preciso del Governo, una sua deci-sione precisa.

Quando si trattò della piana di Sibari, siarrivò ad una decisione, anche se di com~promesso, diciamollo pure, da parte del Go-verno. È necessario che anche in questo casoil Governo si pronunci categoricamente, as-suma responsabilità precise.

In verità io stessa, e certo anche i miei col-leghi di Gruppo, siamo tra quelli che pen~sano che vadano sempre conci1iate l'esigenzadel progresso e le sue necessità con le esi-genze dei valori culturali e paesistki. Nonapparteniamo alla schiera di coloro che pen-sano di fare di tutta l'Ita:lia un museo in-tangibile, una sorta di giardino d'Europa perturisti più o meno abbienti. Però noi voglia-mo che si pongana l'uno (l'interesse delprogresso) e l'altro (l'interesse della tute-la del nostro patÒmonio culturalI e e paesi-stico) su una bilancia equa e che si pesinoin vista del bene della comunità e mai, innessun caso, a favore di chicchessia privato.

Onorevole Ministro, il nostro è un Paeseindustrialmente sviluppato; dal punto di vi-sta sociale è un Paese che generosamentepossiamo definire in via di sviluppo, chè svi-luppato non è. Ma tocca dire che dal puntodi vista della protezione del patrimonio cul-turale e paesaggistico il nostro è un Paesesottosviluppato perchè non abbiamo anco-ra compreso che la gamma di valori chefanno parte del largo ventaglio del progressadi un popolo 'deve essere ord~nata secondouna scala di priorità poichè mettendoli tuttisullo stesso piano si rischia di pagare doma-ni la leggerezza di oggi. (Applausi dall' estre-ma sinistra).

P RES I D E N T E . È iscritto a par-lare il senatore Simone Gatto. Ne ha facohà.

G A T T O S I M O N E . OnorevolePresidente, ho yoluto in modo particolaresvolge['e un intervento sulla mozione per-chè in realtà le poche cose che sto per direescono un po' fuori non dall'argomento dicarattere generale, ma dallo spunto di ca-rattere geografico cui la mozione fa riferi-mento. Ed in realtà noi qui oggi non stia-mo discutendo un problema che interessasolo ,il litO!rale antistante a Fondi, compre-so tra Gaeta e Formia: noi stiamo trattan-do un problema di caratter-e generale chepreoccupa quanti sono gelosi tutori del pa-trimonio culturale, paesistico, ecologico delnostro Paese, e soprattutto quanti sono an-che gelosi delle caratteristiche con cui unaNazione si presenta all'Europa, al mondo,nel momento in cui i problemi dell'ecolo-gia, della tutela del patrimonio culturale edei beni culturali e ambientali balzano inprimo piano e sono oggetto di discussionein sede ,internazionale. Ebbene, il nostroPaese ~ come diceva or ora la collega Caret-toni ~ non ci fa proprio una bella figura.

Il problema è di carattere generale, co-me è dimostrato anche da una rapida scor-sa all'attività parlamentare di questa pri-ma metà di legislatura.

Il riferimento non va fatto solo a quelladiscussione sulle interpellanze e interroga-zioni che hanno dato origine a questa mo-zione; non si tratta solo della discussionedel novembre 1969, ma anche di argomentitrattati prima e dopo quella data. Basta ri-ferirsi a due degli episodi dell'attività par-lamentare che riguardano la difesa del pa-trimonio paesistico per avere idea non so-lo della vastità del problema ~ vastità in

primo Luogo geografica ~ ma anche dell'at-tenzione tutta nuova manifestatasi su taliproblemi in questa prima metà di legisla-tura; attenzione che il Parlamento, in sin-tania con la stampa, con il mondo della cul-tura e anche con i comuni, dimostra oggiverso questi problemi, che ieri ~ diciamo-

la pure ~ erano un po' meno vi-vi nel Pae-se. Mi r,iferisco in modo particolare alle in-terrogazioni presentate da me e dai senato-

l'li Anderlini, CifareIH, Mancini e Tortora sulprimo argomento del genere che ci ha iJn-teressatoe che ha occupato i lavori di que-

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Senato della Repubblica ~ 18287 ~ V Legislatura

29 OTTOBRE 1970356' SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

sta Assemblea: queste interrogazioni ri-guardavano un'altra grave minacciata ma-nomissione del patrimonio culturale e am-bienta'le ed anche di quello economico- agri-colo, cioè la richiesta di ampliamento dellaraffineria MedIterranea di Milazzo. La portadelle Eolie, che di per se stessa rappresentaun insieme paesistico e climatico incompa-rabile, che ha alle spalle uno dei pochi pez~zi di terra che possono essere modernamentee avanzatamente coltivati in Sicilia, con unaproduzione agricola collegata con tutto ilMEC, è minacciata dan'allargamento di quel~lo scempio che è già oggi costituito dalle raf-finerie della società « Mediterranea )}: al pun-to che anche un villaggio turistico notevolein una terra che non ne possiede molti do-vrà cambiare sede e si dovranno spostaretutti gli investimenti turistici verso Capo Mi-lazzo, verso la penisola (non sappiamo conquale esito dal punto di vista paesistico) everso i,llato opposto dell'insenatura che è di-visa a metà dalla penisola di Milazzo. Insom~ma, è un patrimonio che noi diamo, osereidire per niente, a tutto un gruppo di sfrut-tatori: un patrimonio non di risorse natu-rali del sottosuolo, ma di risorse naturali co~stituite da coste, da litorali, che nel nostroPaese vengono messi largamente a disposi-zione dei petrolieri.

Nel corso del suo intervento la senatriceCarettoni ricordava un recentissimo artico-lo, molto acuto, nel quale si diceva che il no-stro Paese quale è oggi e quale potenzial-mente diventerebbe se questo corso non su-bisse un arresto o un'inversione di tenden-za può essepe definito una grande raffineria.I n realtà nell'Italia meridionale, nell'Italiainsulare, da Milazzo alla costa orientale del~la Sicilia, da Fondi alle stesse coste liguri,nella riviera adriatica, non c'è luogo desti-nato allo sviluppo turistico che non sia sta-to già deturpato, pregiudicato ai fini di ahritipi di sviluppo o minacciato da insediamen~ti di questo genere. Ed è noto (per 1'onore-vole Ministro dell'industria non è certo unanovità, ma per qualche collega sì) che la pro-duzione di benzina e di altre sostanze deri~vate dalla raffinazione del petrolio in Italiasupera larghissimamente il fabbisogno nazio-nale. Si verifica in realtà questo fenomeno:

che nel bacino del Mediterraneo i petrolieriscelgono di preterenza il nostro Paese.

Sono recentissime le interrogazioni presen-tate prima da me e dalla senatrice Caretto~ni e poi dal senatore Renda e da me stessoriguardanti la grave minaccia ~ contro laquale si batte validamente anche il collegaClfarelli ~ costituita dall'insediamento diuna raffineria di petrolio nel punto più sug~gestivo della costa occidentale della Sicilia,quello destinato addirittura ad un turismodi riserva da parte del piano di sviluppo tu-ristico elaborato dalla Cassa per il Mez-zogiorno. In realtà la moltiplicazione dei vin~coli intorno al beni culturali ed ambientali,che sembrerebbe costituire una maggiore ga-ranzia per la loro tutela, si sta trasforman~do in una apertura di molteplici porte allapenetrazione di attività che compromettonoin modo irreparabile sia il paesaggio che losviluppo turistico.

Nella risposta che è stata data alle inter-rogazioni che hanno preceduto questa mo~zione si fa riferimento al Ministro dell'indu-stria, al Ministro della marina mercantile, alMinistro della sanità, al Ministro della pub-blica istruzione, alla Cassa per H Mezzogior~no, cioè ad un insieme di controlli che do-vrebbero rappresentare altrettante garanzie;ma una volta aperto un varco in uno di que~sti controlli, con chiavi non sempre legitti-me, è possibile arrivare alla piena disponibi-lità di territori che nulla avrebbero a chefare con la destinazione relativa allo svilup-po industriale. Infatti si va quasi semprefuori dalle aree destinate allo sviluppo indu-striale: si va fuori da tali aree nel caso dicui stiamo discutendo, si va fuori da taliaree a Milazzo invadendo una zona ad altis-sima produzione agricola, si va fuori da taliaree nel tratto di costa settentrionale e occi-dentale della Sicilia, cui ho or ora accennato.

In realtà parrebbe che i petrolieri, i respon-sabili delle attività di raffinazione del petro~lio, non di quelle di estrazione, sdegnino learee destinate allo sviluppo industriale e ri~volgano tutta la loro attenzione alle aree de-svinate allo sviluppo turistico o comunquesoggette a tutela di carattere paesistico. Laragione di questa strana scelta forse la sco-priremo in seguito, perchè in verità ora non

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Senato della Repubblicl. ~ 18288 ~ V Legislatura

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la possiamo comp~endere. Ma sta di fattoche così regolarmente avviene.

Diceva poc'anzi la senatrice Carettoni, ri~portando l'articolo di quello scrittore che de- "finiva l'Italia, potenzialmente, come {{ unagrande raffineria », che probabilmente que~sta attrattiva verso le coste del nostro Pae-se sarebbe determinata dall'essere, l'Italia,il paese di Bengodi degli evasori fiscali. Que-sto non basta ~ a mio avviso ~ a giustifìca~re tale tendenza. Vi sono porte aperte chepermettono questi insediamenti di tipo in-dustriale; la questione tributaria viene dopo,n per n non ci si pensa nemmeno. E se questaconcentrazione avviene di preferenza sullecoste del nostro Paese, questo vuoI dire chein tutte le altre coste del Mediterraneo, dallaJugoslavia alla Grecia, alla Spagna, all'enor~me litorale nord.africano, impiantal'e l'affine.'rie di petrolio 'riesce molto più difficile.

Ciò farebbe pensare che in Italia il costoè minore, non in denaro, ma in procedure.Non possiamo immaginare che anche altriPaesi, trattandosi di piccoli insediamenti dicarattere industriale, nOn possano essere in~vagliati ad ospitare (perchè di questo si trat~ta) una raffineria di petrolio. Chi permettel'impianto di una raffineria di petrolio noninserisce questo elemento in un contesto disviluppo industriale; ospita questa attivitàin un pezzetto del proprio suolo. Nella raf-fineria di

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petrolio arriva petrolio da un con-dotto che proviene da una nave ancorataallargo (purchè vi sia sufficiente fondale) edalla raffineria riparte prodotto raffinato ver-so un'altra nave. E impossibile l'inserimentodi una raffineria di petrolio in un complessoindustriale organicamente concepito. Si trat-ta di cessioni pure e semplici di un pezzo dicosta, il che, quando avviene su una costache non ha caratteristiche di paesaggio con-siderevoli, che non ha possibilità di sfrutta-mento agricolo nè di sfruttamento turistico,può anche non guastare; in Italia però av-viene di preferenza tutto il contrario.

Quindi la 'r,isposta che io attendo dall'ono-revole Ministro si riferisce ~ è vero ~ an-

zitutto al problema da noi sollevato in par-ticolare, ma si rHerisce anche a quello chepuò essere un indirizzo di Governo per unapolitica del territorio. Una politica del terri-

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torio ,investe responsabillità multiple. Anchese a tutt'oggi non abbiamo un organismo uni-co che, tenendo presenti tutti questi vincoli,decida complessivamente su una richiesta diquesto genere, tuttavia, come opportunamen-te è stato ricordato per Sibari, è il GovernoneU'insieme delle sue responsabilità che devepronunciarsi, non saltuariamente ma in mo-do definitivo, in maniera da stabilire unaregola su problemi di questo tipo che per ilnostro Paese non sono di importanza secon~daria.

Perciò mi auguro che nel dare una rispo~sta tassativamente rassicurante ai presenta-tori della mozione l'onorevole Ministro nonsi limiti al problema geograficamente parti-colare da noi sollevato ma, rappresentandol'intero Governo, possa tranquillizzare sulleintenzioni del Governo stesso di far funzio-nare anche solo il CIPE come organo che de-ve recepire Je indicazioni da più parti e che,con una decisione che è sempre di caratte~re insindacabile, deve proporsi di mettere or-dine in questo campo e di distinguere netta~mente le prospettive di sviluppo industrialedalle prospettive di sviluppo turistico ed an.che di sviluppo agricolo ove ciò si presentinecessario.

E finalmente venuto il momento in cui, pa-rallelamente ad una accentuazione dell'inte-resse culturale, dell'interesse della pubblicaopinione, diciamo pure dell'interesse del Par.lamento per problemi di questo tipo, il Go-verno si deve mettere al passo, come è giusto.

P RES I D E N TE . E iscritto a parlareil senatore Mammucari. Ne ha facoltà.

M A M M U C A R I . Credo che la discus~sione odierna comporti un interrogativo:è giusto che questa discussione si svolga nel-l'Aula del Senato o non sarebbe più giu-sto che si svolgesse nell'Aula del Consiglioregionale? Infatti non si può assolutamentedimenticare che dopo il 7 giugno 1970 sonoentrate in funzione le Regioni e che alle Re.gioni occorre dare fiducia e anche la possi-bilità di decidere non solo sulla sorte deipropri Consigli regionali, ma sulla sorte del-l'assetto dei rispettivi territori, sulla sorte,sulla prospettiva e sugli indirizzi degli inve-

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Senato della Repubbliw ~ 18289 ~ V Legislatura

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stimenti produttivi e sulla sorte anche del-l'equilibrio delle varie forze economiche chedevono operare nella regione, correggendostorture ed anche eventuali errori commessinel passato.

Tanto piÙ quando si parla di Gaeta e diFondi questo discorso è valido in quanto èun discorso che riguarda il Lazio. Chi cono-sce la sorte, direi, assurda del Lazio e la suasituazione non certamente uguale a quella dialtre reg,loni si rende conto del perchè noiponiamo con forza l'accento sull'esigenza chela Regione sia chiamata, proprio come com-petenza primaria, a decidere in merito a que-ste due deliberazioni, una delle quali, quellarelativa al campo-boe, presa in manieraestremamente affrettata, l'altra presa nonsappiamo bene in base a quali considera-

ziO'ni.Vorrei ricordare che il Lazio non è una

regione unitaria. È una regione che soffredi divisioni estremamente gravi. Alla divi-sione determinata dall'esistenza di una capi-tale con circa 3 milioni di abitanti su unapopolazione totale di tutta la regione di pocopiù di 4 milioni e mezzo, ùna capitale cheassorbe spaventose quantità di ricchezze ~la schiacciante maggioranza degli investi-menti amministrativi, produttivi in gran par-te di servizi, sia di enti privati che degli enti

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pubblici, si aggiunge anche l'altra detenni-nata dal fatto che esistono enti che operanoin maniera non uniforme. Infatti la Cassaper il Mezzogiorno opera in una parte delLazio, la Cassa per il Centro-Nord opera inun'altra parte del Lazio; anche gli enti di svi-luppo non operano in modo unitario: l'Ope-ra nazionale combattenti opera nella provin-cia di Latina, l'altro nel nord della regionelaziale. Questa divisione ha determinato unosquilibrio incredibile nella regione: concen-trazione di investimenti in zone estremamen-te ristrette, impoverimento crescente in altrezone, specie nel nord del Lazio. Anche nelleprovincie ove sono stati attuati investimentivi è una concentrazione in zone limitatissimee un impoverimento nelle rimanenti. La pro-vincia di Latina, la provincia di Roma, laprovincia di Frosinone costituiscono un in-segnamento in questo campo.

Non è quindi possibile che proprio per ilLazio decisioni determinanti come quelleconcernenti il campo-boe e il gruppo di cen-trali che dovrebbero essere installate a Fon-di non debbano essere di competenza dellaRegione: debbono essere di competenza pri-maria della Regione, perchè se deliberazionidi questa natura dovessero avere attuazionesi aggraverebbero ancora di più gli squilibriche nel Lazio esistono.

Presidenza del Vice Presidente SECCHIA

(Segue M A M M U C A R I ). Secon-da questione: non è possibile che noi con-tinuiamo a vedere il Parlamento solamentecome una cassa di risonanza di soluzioni diproblemi, che altri hanno deciso e che ilParlamento tutt'al più può conoscere per in-discrezioni di stampa, ma su cui non hapotere di decisione.

Io vorrei citare proprio il caso dell'EneI.Ho qui un documento dell'Enel: «L'attivitàcostruttiva del 1969 e le deliberazioni preseper gli impianti nel 1969 ». L'Enel ha decisosenza che i,l Parlamento sia stato assoluta-mente investito della questione, perchè il

Parlamento non conta, il Parlamento non de-ve intervenire nella soluzione di problemigravissimi, nel modo come si costruisce lastruttura economica, nelle conseguenze so-ciali che tali soluzioni comportano per laNazione italiana. Il Parlamento non c'entra.L'Enel ha deciso di costruire 19 gruppi ter-moelettrici ~ dico termoelettrici, non colle-gati quindi allo sfruttamento di corsi d'ac-qua ~ per una potenza di 14 milioni di chi-lowait, pari a 84 miliardi di chilowattore al-l'anno di energia prodotta. Inoltre deve orifare o ricostruire o costruire ex novo 19gruppi idro-elettrici per una potenza di 3 mi-

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18290 ~

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lioni e 700 mila chilowatt, per un'energia dadistribuire di 22 miliardi e mezzo di chilo~wattore. Cioè nella pratica l'Enel ha deciso,indipendentemente dall'autorità del Parla~mento, di costruire, giustissimamente d'altraparte, perchè c'è necessità di costruire, e an~che in maniera aocelerata, pur se si incon~trano difficoltà come quelle di cui alla di~scussione di oggi, centrali idroelettriche ecentrali termoelettriche ~ non si parla diquelle elettronucleari, tanto non contano:ancora si deve discutere della quarta cen~trale ~ di fronte a previsioni di raddoppiodel consumo di energia elettrica, affinchè siproduca tanta energia elettrica quanta è ne~cessario se ne consumi in Italia.

Il Parlamento non c'entra. n Parlamentodeve tutt'al più mettere lo spolverino sulledecisioni di un ente autonomo, che non sem~bra vivere in Italia, ma su Venere, dove po~trebbe essere arrivato con una zond o conun satellite sovietico! Alla stessa maniera ilParlamento non deve interessarsi delle deci~sioni che prende l'ENI.

n caso del quinto centro siderurgico met~te in luce COn estrema chiarezza il concettoche si ha del Parlamento. Quando osservia~ma che queste decisioni influiscono sul mo~do come si costruisce, non solamente laeconomia, ma anche l'assetto della Nazio~ne italiana, ci si risponde: avete la pos~sibiEtà di discutere il programma economi~co, avete la possibilità di discutere la rela~zione programmatica nel corso dell'esamedei bilanci. Noi abbiamo tante possibilità.Quando però Sii tratta di questi enti, nei loroconfronti non si ha autorità; tutt'al più siha l'autorità di stabilire i fondi di dotazioneche debbono essere dati, tutt'al più si ha lapossibilità di dire no a determinate agevola~zioni, che pure debbono essel'e concesse allapiccola o media industria da parte di questienti. Ma il Parlamento al di là di questonon deve andare.

Deve esservi, quindi, competenza delle Re.g,ionie necessaria competenza del Parlamen~to, perchè altrimenti la domanda che noi ciponiamo è: il Parlamento nella vita di unanazione moderna che cosa ci sta a fare, datal'esistenza da un lato di gruppi privati cheoperano per conto loro, tutt'al più dandoascolto ad alcuni suggerimenti molte volte

c1ientelari del Potere esecutivo, che opera~no investimenti a seconda dei loro interessiin base alla legge del profitto, e dall'altro dienti di Stato, che vanno avanti per contoloro senza che l'autorità sovrana, che è ilParlamento, possa decidere in materia?

Io ho voluto porre questa questione per~chè ormai è da troppa tempo che è sultappeto. Noi dobbiamo sapere oggi e per vietraverse quello che si decide; lo dobbia~ma sapere praticamente dopo che si è deci~so non solamente per l'entità della spesa, maanche per la collocazione di essa. È que~sto il problema di fondo che dobbiamo ri~solvere.

Dopo il 7 giugno del 1970 sono nate le Re~giani, che per :i problemi dell'assetto terri~toriale hanno il diritto oltre che il doveredi intervenire, di decidere, d'accordo logica~mente con questi enti che devono decideresul piano tecnico in maniera autonoma, matenendo presente per la questione dell'asset~to territoriale la competenza della Regioneper la difesa delle bellezze panoramiche;debbono decidere in base alle servitù che sivengono a deterÌn~nare, debbono decidere inbase agli orientamenti della politica regio~naIe degli investimenti. Non è tollerabile chedopo il 7 giugno le Regioni costituite prati~camente nan contino niente.

La questione di fondo, però, è che il Par~lamento, di fronte ai grossi problemi, deveintervenire prima che le decisioni siano sta-te prese.

Per quanto riguarda le due deliberazioniprese ~ quella dell'installazione del campo-

boe a Gaeta (600 ettari di mare che dovreb-bero essere recintati), cioè della costruzionedi un porta artificiale per l'attracco di pe~traliel'e fino a 300 mila tonnellate, e quelladell'installazione di un gruppO' di centralite l'ma elettriche a Fondi, per non paDlare del~la raffineria che si deve costruire a Pomezia~ non si può non affermare che questo faparte di un disegno che nulla ha a che vederecon la valontà della Regiane, nulla ha a chevedere con i criteri per 10 meno di caratte~re economicistico di cui 11 Parlamento do-vrebbe interessarsi.

Ma quali sono le conseguenze? La pdmaconseguenza fondamentale per la l'egione la~ziale è che si vengono ad aggravare notevol.

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Senato della Repubblica ~ 18291 ~ V Legislatura

29 OTTOBRE 1970356" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

mente gli squilibri esistenti nella regione, acausa di un ulteriore processo di concentra~zio ne degli investimenti nella zona indu~striale Roma~Latina, con la trasformazionedi Gaeta e di Fondi in stazioni di servizio infunzIOne del consorzio industriale e, per iloentro di Frosinone, della Fiat o dei gruppiamericani che operano nella provincia diFrosinone e nel consorzio industriale di Ro~ma~Latina.

Questa conseguenza è gravissÌJma ancheper Roma, perchè se si continua questo pro~cesso di accentramento e di concentrazionedegli investimenti produttivi nella zona a suddi Roma non si può evitare che lo svuota-mento delle attività economiche nelle zonea nord della capitale, che la disoccupazioneche esiste in queste zone in ogni campo, chela fuga de,ue popolazioni dalle provincie dIV:iterbo e di Rieti e dalla parte nard dellaprovincia di Roma, determinino un ulterioreprocesso di gonfiamento abnorme ed assur~do della città di Roma, con prezzi elevatissi-mi che non paga Roma, ma paga la Nazione,paga lo Stato, paga la collettività, perchè Ro~ma è mantenuta da tutta l'Italia e quantopIÙ le sue caratteristiche di anormalità sisvi,luppano, tanto più l'Italia paga. Ebbeneuna ddle caratteristiche di anormalità de-riva anche da questa politica degli investi-ment!o

Un'altra conseguenza è che con queste de~liberazioni noi non determiniamo un iarric~chimento di attività produttive a Gaeta e aFondi, e ciò per la ragione elementare cheil petrolio che, attraverso il campo~boe, vie-ne pompato non si ferma a Gaeta ma va aPomezia, già gravida di impianti industriali,così come l'installazione del gruppo di cen~trali a Fondi non serve per sviluppare atti-vità produttive a Fondi, ma nel consorzioindustriale Roma~Latina e nella zona dellaprovincia di Frosinone ove operano la Fiate i gruppi americani.

Dal punto di vista, perciò, della prospet~tiva dell'occupazione, tranne l'occupazionemomentanea richiesta dalla costruzione delporto artificiale e dalla installazione dellecentrali, nOin si fa nulla e anzi si sconvolgela prospettiva di sviluppo di Gaeta, di Fondie di tutta la parte sud della provincia diLatina.

Io sono stato a Gaeta più di una volta. So-no state fatte molte riunioni ed ella sa, ono~revole Ministro, che ci sono state due gros~se manifestazioni che non sono esplose allamaniera di Battipaglia o, peggio ancora, diReggia Calabria perchè vi è stata tale capa-cità di intervento delle forze politiche daevitare che si arrivasse a scontri. Queste ma~nifestazioni comunque erano determinatedall' opposizione recisa delle popolazioni al~l'installazione del campo~boe, perchè gli in~teressi economici di tutta la fascia che daGaeta va fino a Scauri e a Mondragone sononella direzione prevalente del turismo.

Cosa determina il campo~boe? A presçin~dere dallo sfregio panoramico che si ver~l'ebbe a determinal'e nel porto di Gaeta, l'in~stallazione del campo~boe determina l'annul~lamento delle possibilità di sfruttamento tu~ristico del litorale, per cui viene meno perGaeta la prospettiva di svilupparsi come por-to turistico, nonostante le promesse che ilministro Andreotti fece a suo tempo in me~rito. Già gli scarichi dI Roma inquinano ilmare nel modo a tutti noto. L'installazionedel campo~boe per l'attmcco di petroliere da250~300 mila tonnellate e il relativo bunche~raggio aggraveranno l'inquinamento. Lecorrenti portano le macchie di petrolio versoil sud e quindi inquinano ,il mare per tuttala zona di Formia, Scauri e Mondragone.

Ma la gente vive sostanzialmente di turi~sma. Basta andare d'estate a Gaeta, a For~mia o a Scauri per :mndersi conto delle tra-sformazioni profonde che avvengono per cir~ca cinque mesi all'anno a causa del consumodi reddito importato da centinaia di migliaiadi persone, parte delle quali stabili, parte chevanno e vengono dalle provincie di Napoli,di Caserta, di Frosinone, di Latina, di Romae dall'estero. Teniamo conto del fatto che ditutto il litorale laziale il litorale che da Ter~racina va fino a Scauri è ancora il più pulito;infatti da Terracina fino a Civitavecchia illitorale purtroppo è inquinato e da Civitavec~chia a Montalto di Castro comincia a non es~sere troppo pulito. L'installazione del cam-po~boe a Gaeta non dà niente, pel'chè Gaetaè solo punto di passaggio del petrolio che de~ve arrivare a Pomezia; tutt'al più il gruppoMonti, che ha acquistato la Getty Oil, potràlavorarne una parte ai fini delle esportazioni.

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Senato della Repubblica ~ 18292 ~ V Legislatura

356' SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 29 OTTOBRE 1970

A tale proposito sarebbe forse opportunocontrollare per quanta benzina' si paga !'im~posta di fabbricazione, perchè si afferma aGaeta che un terzo della produzione di ben~iina segue altre strade e sfugge al fisco. Leprospettive di sviluppo per Gaeta sono due:una di carattere turistico locale e l'altra diporto turistico per raggiungere le isole Pon~ziane; ma questa seconda prospettiva con~nessa allo sviluppo di quelle isole e alla dif~fusione dei fuoribordo viene annullata senon si realizza la prospettiva di sviluppo tu~ristico locale, cioè se non si può utilizzareGaeta come centro turistico per il litoralesud della regione laziale e della provincia diLatina; e logicamente 600 ettari occupati peril campo~boe non lasciano spazio per altreattività.

Per quanto riguarda Fondi, quante centralibisogna costruire? Immediatamente se nedovrebbero costruire due per 620 mila chilo~watt. Si parla di un progetto finale di 1.240mila chilowatt di potenza. A Civitavecchiasono già state costruite 4 centrali termoelet~triche dell'EneI, che, però, a questa cìttà nonhanno dato assolutamente niente. L'EneI,dopo aver ultimato la costruzione dellequattro centrali, ha dovuto assorbire unaparte del personale addetto alle attività dicostruzione delle centrali, ma per Civitavec~chia abbiamo avuto un ulteriore processo diimpoverimento economico e, ripeto, l'entratain funzione delle quattro centrali non hafruttato assolutamente niente.

La questione per Fondi è molto piÙgrave. Vi è stato un lunghissimo dibatti~to in vista di un programma di utilizzazionea fini turistici del lago di Fondi, sino al pUill~to di prospettare un canale di collegamentoal mare, e un gruppo tedesco ha fatto unostudio in merito alle possibilità di un vastosviluppo turistico collegato all'utilizzazioneturistica del lago di Fondi.

Un altro problema è quello dell'agricoltu~ra. Si sapeva che da parte della Cassa per ilMezzogiorno, con !'intervento del FEOGA,si doveva istituire una grossa centrale di rac~colta e, caso strano, quando è stata resa no~ta la deliberazione dell'Enel, di questa cen~tmle di raccolta e delle attività ad essa colle~

gate non si è più parlato. L'orientamento inmerito all'installazione di questa centrale èper altre zone. Allora la prospettiva per Fon~di qual è? Potranno lavorare alcune centi~naia di opel1ai per la costruzione delle centra~li. Ma dopo cosa accadrà? Dopo per Fondivi sarà la liquidazione dell'utilizzazione turi~stica del lago. Vi sarà un cambiamento delclima, come già si è verificato, per il taglio dicento ettari di bosco; si avranno disastroseconseguenze per l'attività agricola a causadello sviluppo delle nebbie e del,la cadutadelle polveri dovuta all'attività delle centrali.Ricordiamoci che in questa zona l'agricol~tura ha carattere intensivo.

Dobbiamo tenere presente un'altra questio~ne, che voglio sottolineare con estrema chia~rezza. Non facciamoci illusioni: se in quellazona si costruiranno le centrali senza unacontropartita, non dobbiamo pensare che co~loro che hanno lavorato per la costruzionedelle centrali tornino poi a fare i contadini.Quelli che dovranno costruire le centrali por~ranno, come hanno fatto a Civitavecchia, lacondizione di essere assunti dall'Ene! o lacondizione che a Fondi si sviluppi un'attivitàdi carattere produttivo industriale. Bisognatenere presente questa realtà, perchè la gen~te è fatta come è fatta. Dove vi è la miseria,non vi sono questioni di carattere morali-stieo o di orientamenti intellettualistici. Lagente, quando è passata da un determinatotenore di vita ad un altro più elevato, nonvuole tornare indietro. E se per Fondi questaè la decisione a seguito dei deliberati del~l'Enel, si tenga conto delle conseguenze cuisi dovrà far fronte successivamente.

Vi sono, quindi, questi due problemi, chenon sono di scarso rilievo. I problemi di Fon~di e di Gaeta richiamano quello relativo aPomezÌia. A Pomezia si dovrebbe costruireuna raffineria che dovrebbe lavorare, se nonsbaglio, dai quattro ai cinque milioni di ton~nellate di petrolio. L'entrata in funzione del~la raffineria quali conseguenze determinerà?Onorevole Ministro, nella zona dove abito io,nel quartiere Gianicolense, vi era lo stabi-limento della PurfÌna (oggi si chiama Fina):è stato costretto a chiudere, direi, a furor dipopolo; si è trasferito, infatti, a Ponte Ga~leria.

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Senato della Repubblica ~ 18293 ~ V LeJ;islatura

356a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Bisogna considerare che Pomezia oggi con-ta 20 mila abitanti e insieme con Aprilia co-stituisce il çentro fondamentale dello svilup~po industriale della zana. Quali conseguenze,allora, provacherà la costruzione ~n questopaese di una raffineria che dovrebbe lavorarecinque milioni di tonnellate di petrolio per laproduzione di benzina o di altri derivati dellanafta? Intendo ,riferirmi non solo alloinquinamento dell'aria ma anche alla si-tuazione della popolazione della capitale.In linea d'aria Pomezia dista dal centro diRoma non più di 20 chilometri. Una raffine-ria di quel genere (conosciamo quella che stavicino a Milano) quali conseguenZie può de-terminare in ordine all'assetto territoriale diPomezia, del CQinsorzio industriale Roma-La-tina e di Roma? Anche questo è un pmblemache va valutato e sottolineato in manieraestremamente chiara.

Quali questioni solleviamo noi? Innanzi-tutto noi contestiamo le due deliberaz~o-ni. Se però, nonostante il pare:re contrariodelle po.polazio.ni di Gaeta e di FQindi (la po-polazione di Pomezia no.n si è pranunciata inmateria e quindi non si sa quale sia i1 suoorientamento nè si sa quale sia l'orientamen-to delle popolazioni di quelle zone attraversole quali deve passare l'oleo.dotto Gaeta-Po-mezia), le deliberaz~oni sia per il campo-boeche per il gruppo di centrali termo.elettrichea Fondi dovessero essere realizzate, ebbeneallora noi ch~ed~amo alcuni chiarimenti. IlGoverno come tale, no.n l'Enel, non il gruppoMonti ~ non essendo il Parlamento in gradodi deliberare in materia perchè è escluso daqueste deliberazioni ~ si assume la respon-sabilità di far attuare queste deliberazionisenza co.ntropartita? E quali sono le contro-partite? Per Gaeta, occorre fare una scelta:se Gaeta deve diventare centro di attivitàindustriale, poichè non si può. accettare ladistruzione dell'attività turistica senza unaoontropart~ta, è necessario che si deci-da, pro.pJ1io per il campo-boe, quali atti-vità industriali collegate al petrolio bisognasviluppare. Lo stesso problema si pone perPomezia. Per quanto riguarda Fondi, credoche sia necessario fare un discorso generale.Finchè si trattava infatti di oentrali idroelet-triche, si potevano creare alcune servitù, ma

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servitù di particolare natura, scaturenti dal-la utilizzazione delle acque e quindi dallariduzione dei metri cubi di acqua correnteche potevano servire anche per l'agricoltura.Io ricordo il lungo dibattito fatto 13:Subiaco,quando si doveva costruire il bacino dellaCona con la utilizzazio.ne di quattro metri cu-bi di acqua dell'Aniene. Si sviluppò un'oppo-siziQineda parte della popolazio.ne, anche gui-data dai Benedettini e dai Francescani i qua-li parlavano di un San Francesco che nonsapeva più dove po.rre i piedi nei boschi diSubiaco o nella valle sacra del Sublacenseperchè senza l'acqua non sapeva doveriposare il suo spirito. Quando si trat-tava di utilizzare li corsi d'acqua non sor-gevano altri pmblemi particolari; ricordia-moci, comunque, che si pagavano i sovracca-noni per i comuni rivieraschi al di sopra ditrecento metri, tanto che sovraccanoni so-no pagati a Vallepietra, a Ienne, a Subiaco,a Mandela e a Castel Madama. Trattandosi dicentrali termo.elettriche, si pone can forza laquestione delle nuove servitù che si vengono,a creare. Come si pagano? Per Fondi cio.è sipone una questione analoga a quella di Gae-ta: se l'Enel vuole attuare la sua deliberazio-ne sull'installazione prima di due centrali epoi di altre due, per una produzione comples~siva di alcuni miliardi di chilowattora (bastafare il conto: 640 mila chilowatt moltiplica-to per 6 mila ore ci dà qualcosa come 3,4miliardi di chilowattora) ebbene, per Fon-di, distruggendosli la pmspettiva turistica eagricola, una contropartita bisogna comin-ciare a studiarla, ed essa non può che es-sere legata alle servitù che si vengono a de-terminaJ1e. La contropartita consiste nellaquota paJ1te di energia elettrica che deve re-stare a Fo.ndi per le attività di carattere in-dustriale.

Questi problemi verranno sollevati dal co-mune di Fondi, perchè già se ne sta discuten-do: se si costruiscono le centrali, qui ci de-ve essere l'attività industriale, collegata allautilizzazio.ne, a determinate condizioni, diuna quota parte dell' energia elettrica che siproduce. A quali condizioni? Una parte gra-tuita e una parte a tariffa determinata.

Ma allora il disegno dell'Enel di utilizzarela totalità della pro.duzione di energia elettri-

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18294 ~

29 OTTOBRE 1970ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO356' SEDUTA

ca con il gruppo di centrali termoelettrichecostruito a Fondi a favore del consorzio in~dustriale Roma~Latina e della zona di Frosi~none, ove opererà la Fiat, viene ad esseredrasticamente corretto da una opposizionedi massa della popolazione di Fondi, che nonvuoI pagare un prezzo così amaro alla suatrasformazione in stazione di servizio.

Altra questione nascerà per Pomezia: sesorge la raffineria, sorgono pesanti ser~vitù. Qual è la contropartita? Io vorrei ~

non essendo il Parlamento in questo camposovrano poichè è escluso dalla decisione inmerito a tali deliberazioni ~ che il Governooomprendesse bene quali nuovi problemisorgono, problemi da risolvere insieme conla Regione. Questi problemi non possono es~ser risolti indipendentemente dalla Regionelaziale, dalla provincia di Viterbo, da quel~la di Rieti, dalla parte superiore della pro~vinci a di Roma, dalla parte sud della pro~vincia di Latina. Non è pensabile che deci~sioni di questa natura non investano in pri~ma persona la Regione, perchè essa vuoleessere investita di queste questioni.

Ecco quindi gli interrogativi che noi po~niamo al Governo: se queste deliberazionidevono essere attuate, quali sono i prezziche si è disposti a pagare? Non ai si illudache prezzi non se ne debba pagare perchè lepopolazioni vogliono che siano pagati. Eccole questioni che noi poniamo, ribadendo lanostra opposizione a deliberazioni presesenza consultare non dico il Parlamento,ma almeno i diretti interessati, almeno gliorganismi che già allora, attraverso l'unio~ne delle camere di commercio laziale,potevano essere ascoltati, ed oggi in ma~niera particolare l'ente Regione. Questii problemi che intendiamo porre ribadendo,ripeto, la nostra opposizione alle delibera~zioni prese sia dal gruppo Monti sia dall'Enelper l'installazione del campo~boe e del grup~po di centrali termoelettriche.

P RES I D E N T E. È iscritto a parlareil senatore Minnocci. Ne ha facoltà.

M I N N O C C I. Signor Presidente, ono~revole Ministro, onorevoli colleghi, la presen~tazione della mozione che porta, come primo

firmatario, il nome del collega Cifarelli nonsarebbe stata, a mio giudizio, necessaria, seil Governo avesse posto un po' più di atten-zione non tanto all'interrogazione a suo tem-po presentata dal collega Tomassini sullaconcessione dell'installazione di un campo diboe nel golfo di Gaeta e alle interrogazioni ealle interpellanze presentate dai colleghi Tul~lia Romagnoli Carettoni, Mammucari e Cifa~relli in ordine alla deliberazione dell'Enel dicostruire una centrale termoelettrica nel ter-ritorio di Fondi in provincia di Latina, cuiseguirebbe la autorizzazione ad alcune so~cietà petrolifere a costruire depositi e raffi~nerie nei comuni di Gaeta e di Fondi, quantoalle manifestazioni di protesta che si sonoavute da parte delle popolazioni di Gaeta,

di Fonnia, di Minturno e di Scami; manife~stazioni alle quali hanno accennato i colle-ghi che mi hanno preceduto e nei confrontidelle quali occorre rilevare non soltanto, co~me ha fatto poco fa il collega Mammucari, ilsenso di responsabilità con cui sono statepromosse e condotte innanzi, ma anche ilsenso di maturità dimostrato da queste po-polazioni che, nell'esame di un problema diquesta natura, si sono fatte assai scarsamen~te fuorviare da miracolistichepromesse dioccupazione e di uno sviluppo vertiginosodelle attività industriali ed economiche dellazona.

Quali sono i motivi per i quali queste po~polazioni, sostenute da politici avveduti e dauomini di cultura, si oppongono a tali inizia~tive di carattere industriale? I motivi sonostati esposti assai bene, oltre che dall'illu~strato re della mozione senatore Cifarelli, an~che dagli altri colleghi che mi hanno prece-duto, i cui interventi mi esimono dall'intrat~tenermi a lungo su tali questioni. Ma il mo-tivo fondamentale (accennerò in seguito sol-tanto di sfuggita agli altri) è che la realizza-zione di queste iniziative comprometterebbedefinitivamente lo sviluppo turistico e resi-denziale di uno dei più bei golfi del nostroPaese ~ da Gaeta a Formia, a Scauri, a Man-

I dragone ~ sviluppo chiaramente previsto e

patrocinato, come dice la mozione, dal pianodi coordinamento degli interventi straordi~nari per il Mezzogiorno, dal piano del com~prensorio di sviluppo turistico della Piana di

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Senato della Repubblicc, ~ 18295 ~ V Legislatura

356" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 29 OTTOBRE 1970

Fondi e delle Isole Ponziane, dal piano paesi~stico della fascia costiera di Fondi e dal pia~no regolatore del comune di Fondi.

A questo proposito vorrei aggiungere chele decisioni adottate attraverso questi pianinon sono state improvvisate, ma sono stateil risultato di lunghi studi se è vero, come èvero, che già precedentemente all'adozionedi esse sia il Centro studi e programmazionedel Ministero dei lavori pubblici, sia il Cen~tro studi della Cassa per il Mezzogiorno ave~ .vano riservato esplicitamente questa zona ad

I

attività agricole ead insediamenti di carat~tere turistico.

Vorrei poi richiamare brevemente l'atten~zione degli onorevoli colleghi ~ anche se già

l'ha fatto poco fa la collega Carettoni ~ sul

fatto che stiamo parlando di uno dei lembipiù fascino si del nostro suolo; una zona chefu cantata da Virgilio e da Silio Italico, chegià nell'antichità romana era oostellata di vil~le di patrizi, che è stata magnificata da Goe~the e da Madame de Stael, che per sua voca~zione naturale era destinata e continua, iocredo, ad essel1e destinata ad una attivitàpermanente di turismo nostrano ed estero.

Tali prospettive sono state in questi ulti~mi anni seriamente compromesse, in primoluogo dalle gravi menomazlOni subite, adopera della privata speculazione, dal palrcodel Circeo; in secondo luogo dalla degrada~zione subita dalla costa per lo sv,iluppo cao~tico ed irrazionale degli insediamenti turistioie residenziali; in terzo luogo, e in manierapiù determinante forse, per Il'ubicazione aGaeta, alcuni anni or sono, di una raffineriadi petrolio che cominciò fin da allora ad am~morbare l'aria e lad inquinare la costa.

Ma queste compromissioni sarebbero benpoca cosa se si realizzassero le iniziative dicui stiamo discorrendo; perchè se ciò avve~nisse non ci sarebbero più dubbi circa la sor~te a cui andrebbe incontro questa ridenteplaga del nostro Paese, per non parlare deidanni che ne deriverebbero all'agricolturadella zona, che è un'agricoltura specializzatanel campo degli ortaggi e delle primizie peril rifornimento di un mercato dell'importan~za di quello di Roma.

Se sono veri i dati forniti poco £a dallacollega Carettoni in merito alle centrali che

l'Enel intenderebbe costruire, possiamo im~maginare facilmente che cosa avverrebbe. Lecentrali, infatti, impiegherebbero 5 milionidi tonnellate di nafta e provocherebberoindubbiamente un grave inquinamento atmo~sferico per l'emissione dalle loro ciminier,edi decine e decine di migliaia di tonnellatedi anidride solforosa, che i venti potrebberoanche sospingere verso il nord e che andreb-bero ad ammorbare una parte almeno dellamia provincia, se non fossero fermat'i daquella zona coHina.re che preserva la costadai venti e che le dà un clima assai mite nelperiodo invernale.

All'inquinamento dell'aria poi si accompa~gnerebbe inevitabilmente quello delle acquemarine per lo scarico industriale e per l'uti~lizzazione delle stesse a scopo di raffredda~mento degli impianti. A ciò poi si aggiunge-rebbe un danno enorme non solo potenzial~mente, in casi cioè di avarie degli impiantio di disastri che sono ormai abbastanza fre~quenti (uno se ne è verificato anche pochigiorni or sono nei pressi della Manica), maanche per la normale, chiamiamola così, at~tività delle petroliere (le quali ormai rag~giungono le 250~300 mila tonnellate) che at~traccherebbero a Gaeta: il che significhereb~be normalmente che il lavaggio di queste pe~troliere comporterebbe ogni volta la cadutain mare di tonnellate e tonnellate di depo~siti, che andmbbero ad inquinare, peril gio~co delle correnti, proprio quel litorale delquale tutti stiamo magnificando la bellezzaoltre che il maDe che bagna le Isole Ponzia~ne, oggetto appunto del piano di sviluppoturistico delimitato recentemente dalla Cas~sa per il Mezzogiorno.

A questo punto vorrei fare una breve di~gressione, che però a mio giudizio non èproprio tale, poichè a me sembra che pro~blemi di questa natura non abbiaiIlo rilevan~za se non inquadrati in un problema di ca~rattere più generale, che è quello della di~fesa del suolo e dell'aria del nostro Paesedagli inquinamenti. Qual è infatti la situa-zione del nostro Paese in merito alla tuteladella natura dagli inquinamenti? La rispostaa questo interrogativo non è certamente mol~to tranquillizzante. L'industria si è sviluppa~ta e la popolazione delle città è vertiginosa~

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Senato della Repubblica V Legislatura

356" SEDUTA

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29 OTTaBRE 1970ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICaI

mente aumentata, senza che akun efficacepravvedimenta sia stata assunto per iCostrui~re e far costruire impianti di depurazione,con il risultato che le acque di scarioo ven~gano versate disordinatamente ed irrespo[l~sabHmente dalle industrie ed anche dagli ag-glomerati urbani. La situazione poi è ulte~riormente aggravata da altrettanta disordineed irrazianalità nei preHevi, la cui entità èsuperiore a quella che le moderne tecnologiee i sistemi di utilizzazione a scopo multiploconsentirebbero e dalla diffusione deH'impie-go di fertilizzanti ed insetticidi in agricol~tura. La qualità di buana parte dei nostricarsi d'acqua armai è tale che dalle regola~mentazioni vigenti in alcuni Paesi stranieriessa sarebbe considerata estremamente sca~dente. Alcuni esempi edatanti ricorrono fre-quentemente nelle cronache e sono aggettodi pressanti proteste. Il lago d'Orta, rOlona,il Lambro, il Rena, 11Ronco sona autentichefogne di scarichi urbani ed industriali. Seriaè indubbiamente la situazione dei fiumi edei laghi ancara più importanti di quelli cheho citato, come l'Arno ed il Tevere, mentreil lago di Varese e illago Maggiore non han~no subìto una sorte migliore. Non miglioreè la situaziane della laguna di Venezia, il cuiinquinamento è da ascrivere tra le concomi~tanti cause del sua attuale deperimento. An~che fiumi più grossi, e tm essi il più grandedel nastro Paese, il Po, sono a tratti grave~mente inquinati e salo 1a grande partata ela lunghezza del Po gli restituiscono un'ac~cettabile qualità attraverso i processi diautoepurazione.

Se passiamo dai laghi e dai fiumi al mareil discorso nan cambia. Lo stesso colore, lastessa trasparenza di larghissimi tratti dimare lungo le coste del nostro Paese sonoaddirittura cambiati in questi ultimi anniper effetto degli scarichi urbani ed indu-striali, degli insediamentirivieraschi e perla presenz'a di sostanze oleose e catramaseprovenienti anche dai battelli e particolar-mente dalle petroliere.

Un'indagine, i cui risultati reoenti sonostati resi noti in questi giorni, ha messo inluce pericoli igienici connessi can la balnea~zione nel nostro Paese,fino al punto che al~cune autorità g,iudiziarie sono dovute inter-

venire per proibire i bagni di mare in 3ilcunelocalità delle nostre coste.

Sano stati poi denunciati casi di inquina-mento anche di falde sotterranee, che sonoparticolarmente pericolasi in quanto rever-sibili salo molto, ma molto lentamente. Ènoto, per 'esempio, il caso della falda mila~nese dove molti pozzi sano stati chiusi inquanto l'acqua emunta conteneva in percen-tuali pericolose sali di cromo provenienti da~gli scarichi di industrie galvaniche. NellaPuglia, zona particolarmente priva di risorseidriche superficiali e le cui uniche risorselocali sono rappresentate da una falda ditipo carsico, gli eccessivi emungimenti han-no determinato un innalzamento del frontesalino per cui il tenore di sale è andato pro-gressivamente ,e diffusamente aumentandovendendo l'acqua addirittura inutilizzabile.E prescindendo dai casi più acuti, che han-no partato a delle vere e praprie crisi idri~che ed economiche, va anche detto che l'in~quinamento diffuso ha portato a canseguen-ze gravi per il nostro Paese non solo dalpunto di vista della distruzione del patrimo~nio natumle, giacchè, secondo una stima fat~ta in ambienti responsabHi, diecine di mi~gliaia di decessi all'anno sono attribuibiliall'inquinamento dell'aria e dell'acqua.

Non c'è dubbio che la responsabilità dellasituaziane ricade in notevole misum sullaclasse palitica e su quella amministrativaper nan aver assunto in tempo utile, se nonaltro sull' esempio dei Paesi stranieri, queiprovvedimenti di carattere tecnico-ammini~strativo e finanziario che aVI1ebbero potutoper lo meno limitare tale inquinamento. Leleggi, i decreti, le circolari vigenti sono an~tiquate anche se numerosissime; i,l testo uni-co delle 'leggi sanitarie è del 1934, quello delleleggi sulla pesca del 1931; quello sulla uti~lizzazione delle acque pubbliche è del 1933.Stati Uniti, Gran Bretagna, GeI1mania hannoinvece leggi organiche moderne, che si sandate sin dai primi anni dell'ultimo dopoguer-m e alcune di queste leggi sono già state mo-dificate e perfezionate; mentre da nai solole denunce allarmate di alcuni uomini distampa, di alcuni meritevoli studiosi, di al~cuni insigni cittadini sona v3!lse a riscattareil nostro P,aese da tanto genel1aile grigiare

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V LegislaturaSenato della Repubbltca ~ 18297 ~

29 OTTOBRE 1970356" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

con una partecipazione per lo meno cultu~

l'aIe e poliTica alla lotta contro l'inquinamen-to delle acque. I colleghi sanno che sono di~nanzi al Senato tre progetti di legge riguar-danti appunto la tutela delle acque dall'in-quinamento; ed i colleghi almeno della Com~missione di merito sanno che questi tre di~segni di legge, uno d'iniziativa governativa,uno d'iniziativa del Gruppo del Partito co-munista italiano e uno d'iniziativa del Grup-po del Partito liberale, sono stati ritenutiassai insufficienti dai membri della Commis-sione, che sta ara compiendo un aocuratolavoro di revisione per tentare di miglio-rarli e di renderli adeguati alle necessità.

Certo in un Paese come il nostro, che èormai uno dei più industrializzati d'Europae del mondo, non è possibile trascurare lacostruzione di nuove centrali produttrici dienergia elettrica e gli attracchi per petro-liere. Quello che non si riesce a compren-dere però è perchè tali iniziative debbanorealizzarsi in località che hanno un'indubbiavocazione turistica e senza tener conto chesenza una seria programmazione e senza ade~guati provvedimenti perla proteziane delleacque dagli inquinamenti noi andremo in-contro a disastri di incalcolabile portata.

Mentre non siamo ancora in grado, comeho rilevato, di assicurare un'azione efficacecontro !'inquinamento delle acque, conti-nuiamo a prendere iniziative come quel-le delle quali stiamo discutendo, che hannoper canseguenza inevitabile tale inquinamen-to, e le ubichiamo proprio là dove tale inqui-namento produce i danni più vistosi.

La collega Carettoni e il collega Gattohanno citato nei loro interventi un ,articolodell'architetto Vittorini, nel quale si affermache l'Italia sta diventando ill centro di raffi-nazione del petrolio più importante d'Euro-pa. E la collega Carettoni ha detto che Vit-torini attribuisce questa predileziane dei pe-trolieri per il nostro Paese a ragioni di carat~tere fiscale. In realtà nan ci sono soltantoragioni di carattere fiscale, ma c'è ancheun'altra ragiane, forse ,la più importante. Ecioè la tolleranza in materia di inquinamen-ti che si ha in Italia fa sì che siamo vera-mente diventati la « raffineria d'Europa », s,eè vero come è vero che ogni anno da noi si

trattano 145 milioni di tonnellate di greggio,contro 113 della Germania occidentale, 96della Francia e 76 dell'Inghilterra.

Il problema che abbiamo dinanzi è diestrema gravità per la zona del golfo diGaeta e per quella piana tra Terracina eSperlonga che ,presenta alcune caratteristi~che che hanno già rilevato. i co.lleghi che mihanno. preceduto. ed alle quali potrebbe ag-giungersene un'aItm e cio.è quella di una ubi~cazio.ne a distanza breve da Roma e da Na~Po.li, città nelle quaIi complessivamente visono quasi 5 milioni di abitanti, i quali na-turalmente verrebbero a tl'ovare in questa

I piana sbocco alle loro attività turistiche ericreative.

Forse andrebbe ribadito anche che la po-polazio.ne del posto non si è fatta ingarbu~gliare neppure da mirabo.lanti pro.messe dioccupazione, perchè essa ha capito, come hanotato poco fa il co.llega Mammucari, che,passato il periodo della costruzione dell'at~traoco per ,le petroliere e della installazionedelle centrali termoelettriche, scarsa mano~dopera potrà essere impiegata in tali im~pianti.

A questa osservazione vouei aggiungernepoi un'altra e cioè che, se la vocazione diquesta zona è a carattere turistico, una piùampia quantità di mano.dopera potrebbe es~sere impiegata in questa attività e co.n in~vestimentienormemente inferiori. Tutti san-no infatti che gli investimenti per il turismosono ben lo.ntani dalla consistenza che deb-bono avere gli investimenti industriali, aparità di occupazione di manodopera.

Avrei voluto soffermarmi anche un po'sulla constatazione che deliberazioni di que~sta natura determinano, e nan possono nandeterminare, conseguenze assai rilevanti perl'assetto territariale dell'intero Lazio, se nanlo avesse già fatto assai egregiamente il col-lega Mammucari nel suo intervento. Restaindubitabile che, ove queste iniziative venis-sero realizzate, si accentue:rebbe in manieraassai notevole lo squilibrio esistente tra lazona nord del Lazio, la zo.na sud e il centroconTa zona nord della provincia di Latina.La collega Carettoni ha citato lo schema dipiano di sviluppo economko del Lazio ap-provato ,l'anno scorso dal Comitato regionale

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Senato della RepubblicG ~ 18298 ~ V JJegislatura

356a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 29 OTTOBRE 1970

della programmazione per rilevare che que~sto schema attribuiva ,ana zona di cui stia~ma discorrendo una precisa vocazione turi~stica. Ma io vorrei citare quello schema an~che per ricordare che esso prevedeva un piùequilibrato sviluppo economico den'interaregione laziale, affinchè si 'potesse operareun efficace drenaggio nei confronti della ten~denza della popolazione ad. emigrare versoRoma e verso la zona nord della provinciadi Latina; un'emigrazione, che ha assunto inquesti ultimi anni un ritmo sempre più ver~tiginoso, per cui studiosi della materia han~no previsto che, ove non si ponesse ad essariparo, di qui a dieci anni, nel 1980, avrem-mo l'80 per cento della popolazione del La~zio concentrata tutta in Roma e nella zananord della provincia di Latina, con una de~sertificaziane quasi totale di tutto il restodella Regione, che ospiterebbe soltanto i,l 20per oento della popolazione del Lazio.

D'altra parte, investimenti di questa natu~

l'a in una zana come la provincia di Latina,che già ha avuta in questi ultimi anni unosvHuppo industriale assai pramettente, an~che se avvenuto in modo disordinato e cao~tico, non potl'ebbero nan solleval'e le legit~time proteste delle pravince a nord di Roma,Ridi e Vherbo, e della provincia a sud diRoma, cioè Fl'osinone, ove, contemporanea~mente alla realizzazione di queste iniziative,il Governo non predisponesse fiuanziamentiper iniziative analoghe in queste province etali da ricreare un equilibrio che è già scon~volto, ma che verrebbe ulteriormente aggra-vato dalla realizzaziane delle iniziative dicui stiamo discutendo.

Per questi motivi mi auguro che i,l Gover~no voglia finalmente adottar,e ogni necessa-ria deliberaziane per salvaguardare una zonadi tanto grandi bellezze naturali, di pregevalecondizione olimatica e di alto valore turisti-co; e che lin ogni caso ~ anche in relazionea quanto as'sai giustamente osservava pacofa il collega Mammucari e cioè che questiproblemi non sano salo del Parlamento edel Govemo, ma anche della Regione ~ pri-

ma di decisioni definitive e irreversibili, vo-glia investirne il Consiglio regionale del La~zio, ormai costituito e funzionante, laffinchèessi vengano affrontati e risolti in una visio~

ne armanica ed equilibrata. (Applausi dallasinistra ).

P RES I D E N T E. È iscritto a par-lare il senatore Ricci. Ne ha facoltà.

R I C C I. Signor Presidente, onorevoleMinistro, onorevoli colleghi, prendo breve-mente la parola per soddisfare ad una esi-genza della mia coscienza: per dichiarareciaè che aderisco perfettamente e totalmen-te allo spirito della mozione di cui si stadiscutendo, sia in considerazione della circo~stanza che il golfo di Gaeta rappresenta unodei pochi Tifugi ancora cons'entiti al turismodi massa estivo di larga parte della popola-zione della Campania e delle sue zone inter-ne, sia perchè deve essere ancora una voltaafFermato che lo sviluppo ecanomico dellaItalia meridionale deve essere voluto. guida-to e controJlato dalle autoI1ità politiche, pub~bliche e di Governo e non da interessi parti-calari o da interessi, in ogni caso, dell'ini-ziativa privata.

Colgo l' oocasione per domandare pelquale motivo si dovrebbe costruire una nuo~va centrale termoelettrica nel teDritorio dellaprovincia di Latina, che pure già dispone,se non vado errato, di due centrali termonu-cleari. Per ragioni anche proiettabiLi nel tem-po si potrebbe, per ,lo meno in questa ma-teria, tener conto delle esigenze di sviluppodi zone che, meno ricche di potenzialità tu~r.istliche, dispongano tuttavia di risorse na-turali, evitando anche il ricorso al trasferi-mento per mare del1e materie prime. Hoavuto occasione, per esempio, di presentareun'interrogazione all'onorevole Ministro chemi sta ascoltando re1ativamente ad un giaci-mento di idrocarburi esistente nella zona in-terna deUa provincia di Benevento: il comu-ne di Santa Croce del Sannio. Da questa zonapartono giornalmente cinque o sei autotrenicon rimorchio per trasportare il grezzo allaraffineria di Brindisi e all'impianto petrol~chimico situato in quella estremità della Pe-nisola. Non si può utilizzare la matenia primasul posto perchè, si dice, il quantitativa è li~mitato. Io affido i calcoli agli esperti: comun-que, poichè ogni autotreno trasporta trecen-to quintali di grezzo e partono sei autotreni

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Senato de,zza Repubblica ~ 18299 ~ V Legislatura

356" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 29 OTTOBRE 1970

al giorno, si ha un totale di milleottocentoquintali di grezzo al giorno.

E inoltre nelle immediate vJcinanze, nel-l'ambito dello stesso territorio, esiste da lun-ga data un vasto giacimento di lignite, preci-samente nel territorio del comune di Marco-ne, utilizzato per tutto il periodo deHa guer-ra, e successivamente chiuso. L'uno e l'altrogiacimento insieme o separatamente potreb-bero costituire delle fonti locali di energiaper alimentare due piccole centrali termo-eLettriche. E se tali centrali non servisseroad altro, onorevole Ministro (ecco perchè hocolto l'occasione di questa mozione per in-tervenire; noi poveri pastori, montanari del-le zone interne dell'Itallia meridionale dob-biamo assistere, con l'unica possibilità di unaserena protesta, a tutto questo inqu:namen-to, a tutto questo affollamento, a tutta questainvasione delle fasce costiere con la prospet-tiva di essere privati anche di quello svagodi un bagno di mare che ci riserviamo quin-dici giorni all'anno perchè le risorse dellezone interne altro non offrono), queste duefonti di energia utilizzabili sul posto ~ qua-

lora l'Enel volesse studiare il problema conbuona volontà, con spirito meridionalista enon utilitari sta ~ potrebbero per lo menoprodurre una sufficiente quantità di energiaelettrica che scarseggia invece nel periodo in-vernale nei nostri comuni, nelle nostre pro-vince, nelle nostre zone di montagna; infatti,onorevole Ministro, in questo periado ognisoffiar di vento od ogni caduta d'acqua in-terrompe l'erogazione dell' energia elettricanei nostri paesi per molte ore e, molte volte,per notti intere.

Anche per queste considerazioni dunque,ma principalmente per una valutazione di ca-rattere politico, nel senso che le scelte disviluppo debbano essere dominate, guidatee non subite dalla forza politica, e perchè lainiziativa privata s.i orienti in direzione dellosviluppo del Mezzogiorno secondo le diret-tive e le scelte politiche del Governo, e perchèinfine per questo sviluppo possano essereraccolte ed utilizzate sul piano locale anchele energie delle zone interne in modo da dareuna tangibile testimonianza di presenza nellacresoita dell'Italia meridionale, per tutti que-sti motivi, onorevole Ministro, ho chiesto la

parola e dichiaro di aderire intus et in cutealla mozione di cui discutiamo.

P RES I D E N T E. Nan essendoV1i altriiscritti a parlare, dichiaro chiusa la discus-sione generale.

Ha facoltà di parlare :l'onorevole Ministrodell'industria, del commercio e dell'artigia-nato.

G A V A, Ministro dell'industria, del com-mercio e dell'artigianato. Debbo anzituttori,ngrazliare i presentatori della mozione equanti sono intervenuti nella discussione,davvero interessante, che è stata fatta intor-no all'oleodotto di Gaeta ed 'aMa ventilataistituziane di una centrale elettrica a Fondi.Sono stati illustrati aspetti che taccano davicino !'interesse pubblico, ai quali io sentodi aderire anche perchè ho avvertito fin dailontani tempi del 1950, quando fu istituitala Cassa per il Mezzagiorno, la grande im-portanza, dal punto di vista sociale ed eco-nomico, dello sviluppo del turismo, tanto cheho operato perchè in quella prima legge fon-damentale per la rinascita del Mezzogiornoil turismo ed il suo sviluppo fassero conside-rat,i come una delle componenti della rina-scita medesima.

È ovvio quindi che tutte le considerazioniqui svolte intoJ1no a questo tema mi trovanopienamente consenziente. Mi trova consen-ziente anche la canclusione della mozione, laquale « fa voti àffinchè il Governo adotti inecessari provvedimenti per salvaguardareuna zona di notevole bellezza naturale, riccadi enormi possibiLità di sviluppo turistico ».

In occasione di questa mozione sono stateperaltro sollevate moltissime questioni, al-cune delle quali riilettono e riguardano lamia competenza, molte altre invece ne sonofuori. Anche per queUe che riguardano di-rettamente ,la mia competenza, debbo avver-tire che SQina imp:reparato per una ,rispastaprecisa e definitiva; tuttavia, facendo salveulteriQiri precisazioni, desidero dare una ri-sposta (che in via generale, a mio modo divedere, corrisponde ad esattezza e a verità)alle questiQini in maniera particalare solle-vate dal senatOI'e Gatto e dal senatare Mam-

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Senato della Repubblica ~~ 18300 ~ V Legislatura

356" SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 29 OTTOBRE 1970

mucari e riprese in parte dal senatore Min-nocci.

Il senatore Gatto ha colto l'occasione perparlare dello sviluppo esuberante dell/indu-stria della rafIinazione nell/isola di Sicilia,ed ha sollecitato il Governo agli opportunicontrolli perchè non vengano ulteriormentedeturpate zone paesaggistiche e turistiche distraordinaria .Ì!mportanza. Devo ricordare alsenatore Gatto che il Governo non ha com-petenza in materia, purtroppo; la competen-za è della Regione siciliana la quale (io nonvo~lio naturalmente criticaI1e il Governo re-gionale) è giunta ad accordare concessionidi raffinazione che quasi eguagliano quelleooncesse in tutto il resta del territorio na-zionale, trattandosi di concessioni per altre50 milioni di tonnellate per la raffinazionedel petralia rispetto, ritengo, ai 70 milioniconcessi. . .

G A T T O S I M O N E. Io non mirivolgevo ClilMinistro dell/industria, ma inmodo particolare (e se lei va a vedere leinterrogazioni mie e del senatore Cifarellial riguardo, lo può constatare) alla Cassaper il Mezzogiorno, che ha competenza inmateria, e al Ministero della pubblica istru-zione che ha competenza in materia di vin-cOlli.

G A V A, Ministro dell'industria, del com-mercio e dell'artigianato. Hanno competen-za l'uno in materia di vincoli, l'altra in ma-teria di agevolazioni; ma in materia di con-oessioni la competenza è appunto della Re-gIOne.

Debbo però anche sottolineare il fattoche un insieme di iniziative in questo set-tore che non si inquadri negli interessi ge-nerali della Nazione italiana può toccareanche la responsabilltà del Governo centra-le, ed è questa la ragione per cui io hoposto allo studio del mio Ministero questoparticolare aspetto del problema: senza in-taccare l'autonamia della Regione sici:Hanae le sue decisioni di carattere amministrati-vo, stabilire se sia il caso di delimitare invia generale qUalIe sia l'ambito in cui !'ini-ziativa regionale nel settore si inquadra enon danneggia l'economia nazionale.

Il senatore Mammucari ha sollevato criti-che in senso opposto a quelle del senatoreGatto ed ha rivendicato alla Regione unacompetenza primaria, insindacabile da par-te dello Stato: infatti se fosse riconosciutaalla Regione la competenza primaria, ciò si-gnificherebbe che lo Stato non avrebbe piùsindacato se non in via ecoezionalissima sul-le decisioni della Regione stessa. Desidero'Osservare che questa è una posizione chenon corrisponde affatto ai princìpi dellanostra Costituzione. In materia di condottadella politica industriale in genere le Re-gioni a statuto ordinario non hanno com-petenza; e sarebbe davvero grave, sotto 10aspetto dell' economia generale, che avesse-ro competenza su una materia così delicatacome quella delle fonti di energia !e qualinon possono essere governate che da unpunto di vista generale. Appunto una visionenazionale generale è stata alla radice, vorreidiI1e, è stata ,la ragione fondamentale dellanazionalizzazione dell' energia elettrica.

Da questo punto di vista desidero ancheconsiderare Ja critica che il senatore Mam-mucari ha mosso alle decisioni degli entiautonomi e alla presunta mClincanza di con-trollo da parte del Parlamento. Io annettograndissima importanza ~ poichè fin dai

miei giovani anni sono stato sostenitore delsistema democratico parlamentare ~ al con-trollo del Parlamento su tutta l'attività pub-blica e annetto perciò grandissima impor-tanza al controLlo sulle decisioni di carat-tere generale, di indirizzo; queste devono es-sere dal Parlamento discusse e deliberatecon i mezzi che la nostra Costituzione offree in relazione al programma economico na-zionale. Ma è evidente che, una volta deli-neati gli indirizzi e stabilite le linee di fon-do per una determinata politica economica,lè decisioni relative a scelte concrete ap-partengono all'ordine esecutivo ed ammini-strativo, appartengono agli enti responsabi-li; non può il Parlamento essere chiamatodi volta in volta a deliberare, ad e~empio,quali e quanti centrali si debbano fare, conquali caratteristiche, con quali requisiti, inquali località. Altrimenti II Parlamento scen-derebbe dalla sua altissima funzione di in-dirizzo e di controllo politico ad una fun-

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Senato della Repubblica ~ 18301 ~ V Legislatura

356" SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO 29 OTTOBRE 1970

zione anch'essa importantissima e nobile,ma indubbiamente secondaria, come è quel-la di carattere amministrativo; inoltre, con-tro il sistema della nostra Costituzione, siconfonderebbe il Legislativo con ~'Esecuti-va, cosa che noi dabbiamo assolutamenteevitare.

n senatore Ricci ha ricordato una sua in-terrogazione di cui ho preso conoscenza eche ho posto allo studio. Temo anch'io chesiano scarse le ragioni di economicità chepossano giustificare iniziative di rilIevo inqueHa zona e in quel settore; ma voglio as-sicurare al senatore Ricci che, non appenasi verificasse un principio di economìcità,sarebbe non solo mio dovere, ma anche miavivissimo desiderio assecondare gli interes-si e le aspirazioni di una ,popolazione cosìsana e così laboriosa come qudla beneven-tana. La mozione è unica ma le questioni inessa trattate sono due: una riflette l'oleo-dotto da Gaeta a Pomezia con probabile svi-luppo a Fiumicino, l'altra riguarda la oen-trale elettrica di Fondi.

Per quanto riguarda 1'oleodotto, desideroprecisare che si tratta di una iniziativa fattaper trasportare prodotti petroliferi in ungrande deposito. L'Italia non è ricca di talidepositi ed è nella situazione, anche strate-gica, di averne bisogno, perchè passanoservire all' occorrenza alle sue esigenze dicarattere economico e di carattere difensi-vo. A Pomezia non è prevista !'istituzione diuna nuova raffineria.

M A M M U C A R I. A Pomezia si devecostruire una raffineria.

G A V A, Ministro dell'industria, del com-mercio e dell'artigianato. No, è un depositoil quale molto probabilmente servirà poi atrasportare ,la benzina e i prodotti petrali-feri in genere all'aeroporto di Fiumicino.L'oleadotto è stata concepito non nellointeresse privato; certo d sarà anche que-sto, ma esso corrisponde all'interesse pub-blico, in relazione allo sviluppo della moto-rizzazione in tutta b regione del Lazio edanche in relazione allo sviJuppo dell'aero-porto di Fiumicino.

A questo proposito desidero informare illsenatore Ricci che in questa materia l'auto-

rità politica si preoccupa sempre di domi-nare il fenomeno di carattere privato. In-dubbiamente non si potranno eliminare gliinteressi privati, ed è bene che nan si eli-minino altrimenti non vi sarebbero più ini-ziative. Compito dell'autorità politica èqueHo di far coincidere l'interesse privatocon l'interesse pubblico e di proibire il sor-gere di iniziative che siano contrastanti conl'interesse pubblico.

Per quanto riguarda l'oleodotto debbo di-re che i pareri di tutti i Ministeri sono statifavorevoli: quelli del Ministero dei lavoripubblici, del Ministero della marina mercan-ti,Ie, del Ministero della pubblica istruzione,previa parere del Consiglio superior,e dellebelle arti, il quale non riscontm nell'inizia-tiva offesa alla natura e al paesaggio e stima,quindi, che con gli opportuni accorgimentil'autorizzazione possa essere concessa.

Debbo anche assicurare che il Ministerodella sanità vigila, assieme al Ministero dellamarina mercantile, perchè le apeve per ilcampo-boe sulla spiaggia e nel maresiano fatte :in ma;niera tale da assicurare ilpiù possibile non solo cantro pericoli di in-quinamento ma anche contro l'insorgere diincidenti.

Debbo peraltro affermare che l'autorizza-zione relativa all' oleodotto risale al dicem-bre del 1968. I lavari sono già in oorso e,dopo di ciò, tutto l'impegno e tutta l'atten-zione del Governa non possono essere rivoltiche a fare in modo che le opere risultino lepiù convenienti possibili dal punto di vistadella tecnologia più progredita, per preser-vare contro i pericoli di inquinamento edaltri pericoli.

Diversa è la questione della centrale elet-trica. Per questa effettivamente esistono, al-meno secondo il giudizio dei tecnicl, possi-bilità (che a me sembrano probabilità) di of-fesa alle ragioni paesaggistiche e di svilup-po turistico della £Ona.

n Ministero dell'industria, del commercioe dell'artigianato non ha preso in proposito,senatore Minnocci, nessuna deliberazione.Non è quindi esatto dire che si sarebbe for-se evitata questa mozione se il Ministeroavesse agito diversamente. n Ministero haavuto la cura di interpellare sull'argomentotutte le amministrazioni dello Stato interes-

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V LeRislaturaSenato della Repubblica ~ 18302 ~

356a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 29 OTTOBRE 1970

sate, come era suo dovere, e in maniera prin-cipale quella della pubblica istruzione la cuiadesione è essenziale. Infatti ,si sa che la de-negata adesione del Ministero della pubblicaistruzione, conseguente al parere negativodel Consiglio superiore deUe belle arti, èostativa all'inizio dell' opera, in quanto leautorità comunali non possono rilasciare 'li-cenze che non siano approvate da quel Con-s:glio superiore e quindi dal Ministero del-la pubblica istruzione.

Debbo informare che il Ministero del tu-rismo e la Cassa per il Mezzogiorno hannodato parere negativo e questa mattina lo hadato negativo anche il Ministero della pub-blica istruziO'ne, dopo le reiterate sollecita-zioni fattegli dal Ministero che presiedo.

Questa mattina il Ministero della pubbli-ca istruzione, non ufficialmente ma ufficiosa-mente, ha comunicato esservi stata una deli-berazione negativa del Consiglio superioredelle belle arti ed essere alla firma del Mi-nistro una lettera con la quale si esprimela non adesione all'iniziativa della centralenelila ubicazione prescelta dall'Enel. Si ag-giunge in questa comunicazione che già ilMinistero della pubblica istruzione si è po-sto in contatto con l'Enel per la ricerca diun'ubicazione diversa che non ferisca le ra-giO'ni turistiche e rpaesaggistiche della zonadi Fondi. Naturalmente il Ministero deH'in-dustria non rilascerà concessioni in questamateria se non d'accordo con ,il MinisterodeNa pubblica istruzione. È mio propositoinvitare l'Enel, assieme al Ministero dellapubblica istruzione ed agli altri Ministeri in-teressati, alla ricerca di una zona idonea chepossa conte:mperare 'le ragioni essenziali del-lo sviluppo delle fonti di energia con 'le ra-gioni del turismo.

Desidero poi osservare sommessamentealla senatI1ice Romagnoli Carettoni che quan-to ai sussurri, ai denari eccetera noi stiamo,il più pO'ssibile, attenti. Desidereremmo, co-munque, avere ,in proposito indicazioni mol-to più precise per potere eventualmente in-tervenire, non potendo noi naturalmente. . .

ROMAGNOLI CARETTONIT U L L I A. D'accordo, onorevole Mi-nistro.

G A V A, Ministro dell'industria, delcommercio e dell' artigianato. .. seguire i~ussurri e le voci. Se la senatrice avrà mo-do di indiçare dei casi concreti le assicuroche sarà mio dovere intervenire. Debbo an-che però fugare, almeno per quanto mi ri-sulta, qualsiasi sospetto di propensione del-l'Enel a secondare interessi di carattere pri-vato. L'Enel fa una politica di maggio-re efficienza possibile della sua azien-da. Mi sembra logico che abbia cercatola zona che dal suo punto di vista più ri-spondesse alla economicità della iniziativa.Questo non significa servire o secondare gliinteressi privati: significa viceversa secon-dare, anche se la scelta ubicazionale può nonessere approvata, gli interessi propri.

Desidero ancora informare che l'Enel sitrova in una condizione davvero difficile nel-la scelta delle zone sulle quali far installarele centrali. Ci sono cinque o sei centrali, inprogramma da vario tempo, che non trova-no mO'do di sorgere per le opposizioni gravi,anche se spiegabili, che si sono levate daparte delle zone interessate. È certo difficilepoter conciliare interessi che sembrano con-trastanti.

Desidererei informare che, secondo stimedel Ministero, noi avremmo bisogno per glisviluppi della nostra industria e per gli svi-luppi in genere delle nostre attività econo-miche di fondare una grande centrale ognidue anni; e abbiamo cinque o sei centraliche sono ancora solo ~ulla carta appunto perle opposizioni che sono sorte dalle varie par-ti del Paese e che costiltuiscono una grave re-mora anche se sono spiegabili e forse in par-te giustificate.

G A T T O S I M O N E. Potremmo veni.re incontro all'Enel; ognuno di noi conoscedelle zone che potrebbero ospitare...

G A V A, Ministro dell'industria, del com-mercio e dell'artigianato. Benissimo, se loropossono avanzare delle proposte concret~all'Enel tanto di guadagnato e se l'Enel ~etroverà giuste dal punto di vista econom;-co. . . (Interruzione del senatore Ricci). Guar-di, senatore Ricci, io comprendo le esigenzedella sua Benevento ma anche l'Enel, spe-

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Senato della Repubblica ~ 18303 ~ V Legislatura

356a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 29 OTTOBRE 1970

cialmente nelle condizioni .di bilancio in cuisi trova e che gli onorevoli senatori conolsco~no, ha le p:mpde esigenZie. In tutto il mondoormai le centrali sorgono non nell'internodei! paesi, ma lungo le ,coste del mare, peresigenze di economicità, per rifornimento diacqua e dei materiali neoessari. (Interruzio~ne del senatore Gatto Simone). Certo, biso-gna sceghel1e cost,e che non abbi3lno v:oca~:zJioneturistica. Io intendevo sOl1od:nformareil senatore Ricci dei criteri che lO:ormalmen~te seguono questi enti.

R I C C I. Con una differenZia: che nonposso entrare in polemica con il mio Mini~stro.

G A V A, Ministro dell'industria, del com~mercia e dell' artigianato. Questa non è unapoliemica, nè ,la mia con l'ei nè la sua cOInme; sono dei chiarimenti che ci diamo re~aipI10camente con ll'inteI1esse, vonei dire, elo spirito di collaborare assieme per cencar,ele migliori soluzioni, tenendo presente peròche vi sono esigenze contrastanti la cui con~ciliazione è difficiHssima e che biisogna ingenere aver fiducia nella buona fede dei di~rigenti e dei preposti agli enti statali, spe~dalmente ad un :ente statale così importantecom'è l'Ene!.

Io non ho altro da dire; credo di aver datole assicurazioni opportune circa l'azione cheintende svolgere il Ministro dell'industr~a,del commercio e dell'artigianato in questamateria e mi rimetto alle decisioni del Se~nato. (Applausi dal centro).

G A T T O S I M O N E. Domando diparlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

G A T T O S I M O N E. Parlo a nomedei presentatori della mozione, in primo luo~go del senatore Cifarelli che me ne ha datoespreSlso mandato, così come l'altra firmata~ria, collega Romagnoli Carettoni qui presen-te. L'assicumzione che ci ha data J'onorevoLeMinistro circa la decisione contmria all',in-stallazione de,ua centrale teI1ffioelettrica del-l'Enel nelLa zona richiesta daLlo stesso ente

e il fatto che, per quanto riguarda l'altroaspetto del problema, cioè il campo-boe el'oleodotto, ogni voto non avrebbe praticaefficaoia, il fatto soprattutto, 'entrandonel merito, che pmprio ,la centrale ter-moelettrioa porterebbe lil maggior dannosia 'aLl'amhiente, sia lalla ,eoologia deLlazona, sia aLle caratteristiche del paesaggioe aHe posisibiHtà di sviluppo turistico, indu~oono i pl'esentatori della mozione a non chie-dere il voto, ferme restando le prerogativedegLi altri componenti di questa Assemblea.

P RES I D E N T E. Avverte dhe lamozione n. 45 si int,ende aHara ritirata.

Annunzio di presentazionedi disegno di legge

P RES I D E N T E. Comunko che èstato presentato il seguente disegno di leg~ge di iniziativa del senatore:

PICARDO.~ « Modifica dell'articolo 11 del~la legge 27 maggio 1970, n. 382, recante di.sposizioni in materia di assi'stenza ai ciechicivili» (1382).

Annunzio di disegno di legge trasmesso dallaCamera dei deputati e di deferimento aCommissione permanente in sede deli-berante

P RES I D E N T E . Comunioo che ilPresidente della Camera dei deputati hatrasmesso il seguente disegno di legge:

Deputati ZANIBELLIed altri. ~ «Ulterio-

l'e proroga del termine previlsto dalla leggeistitutiva della Commissione parb:mentaredi inchiesta sugli eventi del giugno~luglio1964)} (1383).

Comuni'Co inoltre che il suddetto di'Segno'di legge è stato deferito aMa 4a Commissionepel1manente (Difesa) in sede deli~erante.

Annunzio di mozioni

P RES I D E N T E. Si dia lettura de]Jamozione pervenuta aHa Presidenza.

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18304 ~

29 OTTo,BRE 1970356" SEDUTA ASSEMELEA ~ RESo,Co,NTo, STENo,GRAFICO

BER N A R D I N E T T I, Segretario:

TORELLI, SEGNANA, BERTHET, BISAN~TIS, DE ZAN, BURTULO, COLLEONI, MO-RANDI, PECORARO, CAGNASSO, TREU,PELIZZO, RICCI, BERNARDINETTI, DE~RIU. ~ Il Senato,

ritenuto che le interrogazioni con rispo-sta orale al Ministro della difesa presentatedal senatore Segnana in data 9 ottobre 1969,(n. 1082), dal senatore Brusasca in data 4febbraio 1970 (n. 1454) e dal senatore To-reni in data 29 aprile 1970 (n. 1599), aven~ti per scopo di conoscere i motivi per cuila concessione dei benefici previsti dallalegge 18 marzo 1968, n. 263, a favore deicambattenti superstiti della prima guerramondiale e precedenti, subisse esasperantiritardi, non furono onorate di alcuna rispo-sta, nonostante il luogo periodo trascorsodalla loro presentazione,

che sulla base dei dati statistici otte-nuti in via breve dal Ministero della difesaè giocoforza constatare che la delusione ele proteste degli anziani ex combattentiaventi diritto ai benefici di legge trovanoampia giustificazione,

che infatti dalla documentazione pre~detta risulta quanto segue:

1) non si conosce il numero esatto dellepratiche pervenute tanto che « l'Ufficio cen-trale per l'organizzazione, i metodi, la mec-canizzazione e la statistica presso il Mini~stero della difesa» afferma che alla data del1o settembre 1970 le pratiche pervenute era-no 1.224.000 mentre lo stesso Ufficio affermache alla data della ottobre 1970 il numeroddle pratiche pervenute è soltanto, di1.195.545;

2) dai prospetti statistlici dell'anzidettoUfficio, le pratiche evase negativamente o« negative allo stato degli atti» sano 34.596,cosicchè le pmtiche pervenute che devono:dtenersi accoglibili ammanterebbero al nu-mero di 1.160.949;

3) che le onoriiH.oenZJedell'Ordine di Vit~toria Veneto ,evase pasitivamentee trasmes-se ai Comandi militari territoriali e ai Conso-lati, sempre secondo ~ dati dell'Ufficio pre-detto, ammontianoal numero di 447.689;

4) che pertanto le pratiche tuttora inistruttoria o in perforaziane presso i oen-tI1i mecaanogIlafioi o iin co:rsa di particolaretrattazione ammontano al nume:ro di 713.260;

5) che agli !eHetti della determiniazjionedelle pratiohe pendent,i è inutile tener pre-sente il nume:ro degH assegni vitalizi tJ:1a~smessi al>le Direzioni p:ravinoiali del t'esoro(che ammantano alla data dello ottobre1970 a 363.585) in quanto a sensi della legge18 marzo 1968, n. 263, l'assegno Vlital:iziospetta saltantaagli insigniti dell'Ordine diVitta:rio Veneto;

6) che pertanto dall'emanazione dellalegge allo ottobre 1970 sul totale delle do-mande accaglibili sOlno state evase positiva-mente e trasmesse poco meno del 40 peroento del totale mentre rimane linevaso henil 60 per cento del totale accogllibile, Ilagionper cui, anche tenuto conto che deve esserel1iconosciuta U!11pedado iniziale di inattivitàtecnica per sistemazione deg1i uffici, rioeroadi personale, eccetera, è fuor di dubbio che,al ritmo, attuale di lavoro, occorrerà un pe-riodo, di lavoro ben superiore ad un annoper e~pletare tutte le pratiche pendenti;

7) che risultano pertanto smentite tuttele comunicazioni date dai Ministri della di-,fesa susseguìtisiÌ nel tempo in sede parla-mentare o dal Presidente del Consiglio del-l'OI1dine di Vittorio Veneto, anche con di~ohiarazioni giornalistkhe, circa la possibili~tà di por termine all'iistruttoria delle prati-che dapprima ~ come si aHermava ~ entrol'agasto 1970, poi entra l'attobre 1970 e in~fine entro il corrente 1970;

che pertanto si è obbligati a ritenereche gli attuali Uffici preposti all'attuazionedella legge surriferita non siano mai staticostituiti con un'efficienza tecnica adeguataai fini da raggiungere ed inolt~e, in partko~lare, nella pratica burocratica instaurata da~gli Uffici predetti, contrariamente a quantodi'Chiarato, non sono mai state decentratele pratiche pres'so i cHstretti di competenza,mantenendo con essi semplici comunicazio-ni epistolari atte ad aggravare e non a snel~lire il corsa delle pratiche, fina a giungereal punto che gli Uffici hanno fatto e fannorichiesta durante l'5.st:ruttoria deUe prati~

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Senato della RepubbllC:c. ~ 18305 ~ V Legislatura

356a SEDUTA ASSEMBLEA -RESGCONTO STENOGRAFICO

che della produzione di un nuovo documen-to qual è il certificato penale non previstodalla legge in quanto essa si hmita a rkhie~dere che gli interessati ({ siano in godimen-to dei diritti civiIi » la cui attestazione puòessere rilasciata direttamente dal sindacodel comune di residenza;

che pertanto la situazione è divenutanon più tol1erabile sia per la dignità delloStato che per il rispetto dovuto agli aventidiritto,

impegna il Governo, ove non ritenga disostituire l'Ufficio interforze di collegamentocon il Consiglio dell'Ordine di Vittorio Vene-to con un Commissario unico munito di am-pi poteri organizzativi, ad intervenire imme-diatamente presso gli Uffici competenti epresso l'Ordine di Vitto:rio Veneto con unarigorosa ispezione sulla loro organizzazione,funzionalità ed efficienza disponendo di con~seguenza l'eliminazione di tutte le arbitrarieprocedure e richieste di documentazione po~ste in essere dai medesimi e l'aumento ditutto il personale necessario da responsabi-lizzarsi sul piano OIperativo;

impegna altresì il Governo a rimettereentro 30 giorni al Parlamento non soltantola relazione sullo stato reale di applicazionedella legge surriferita, ma anche precisa no-tizia di tutti i provvedimenti presi e con de~finito impegno a che agli aventi diritto deibenefici di legge sia resa la giustizia che aloro compete entro e non oltre la data im~prorogabile del 24 maggio 1971, così che pri-ma di tale data tutte le pratiche dovra'nnoessere evase e trasmesse ai Comandi militariterritoriali e ai Consolati o trasmesse alleDirezioni provinciali del tesoro. (moz. - 57)

Annunzio di interrogazioni

P RES I D E N T E. Si dia lettura delleinterrogazioni pervenute alla Presidenza.

BER N A R D I N E T T I, Segretario:

SEMA, PAPA, BERA, LUSOLI, ANTONINI,CARUCCI, DI VITTORIO BERTI Baldina. ~

Al Ministro della difesa. ~ Per sapere se è

a conoscenza del fatto che vengono chiamati

29 OTTOBRE 1970

a servizio di leva, nonostante regolare richie-sta di rinvio, i giovani che frequentano il se-condo e il terzo anno degli istituti profes-sionali e degli istituti artistici, con ciò inter-rompendo e praticamente spezzando in mododefinitivo il corso dei loro studi e la loro for-mazione professionale, e mettendo così inatto una ulteriore discriminazione di classenei riguardi di studenti che in maggioran-za provengono da famiglie di lavoratori, e senon intenda urgentemente intervenire perdare disposizioni che consentano il rinviodel servizio di leva. (int. or. - 1856)

CINCIARI RODANO Maria Lisa. ~ Al Mi-nistro dell'agricoltura e delle foreste. ~ Persapere se sia a conoscenza:

a) che gruppi di contadini hanno occu-pato circa 85 ettari dell'Ente Maremma inlocalità Campo di Mare del Comune di Cer-veteri (Roma) e circa 39 ettari in localitàPantano e Quarticcioli di Fiano Romano(&oma);

b) che i terreni in questione, dopo

l'esprOiprio, non eI1ano mai stati assegnati,sebbene i contadini li av,essero più volte ril-chiesti;

c) che l'Ente Maremma ha seguito, perla riapertura dei termini per la presentazio-ne delle domande di assegnazione, criteriquanto meno discutibili, che non hanno po-sto tutti gli aspiranti in condizione di farela richiesta nei termini.

L'interrogante chiede pertanto dì saperese il Ministro non ritenga opportuno inter-venire perchè i termini vengano riaperti eperchè si proceda all'assegnazione dei terre-ni previa consultazione con le organizzazionicontadine. (int. or. - 1857)

CINCJARI RODANO Maria Lisa. ~ Al Mi-nistro dell'interno ~ Per sapeI1e se s:1a aconoscenza del gravissimo episodio venfi-catosi a Roma il 17 ottobre 1970 davant1ial liceo ({ Dante », nel corso del quale glluppidi picchiator,i fascistli hanno aggmdito glistudenti che uscivano dalla scuola ,ed hannopercosso e fedto la signora A.M. Ciai, mem-bra della segreteria della Camera del ,lavorodi Roma, che si t'ravava a passare sul luogo.

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Senato della Repubblica ~ 18306 ~ V Legislatura

356" SEDUTA ASSEMBLEA -REsacaNTa STENaGRAFICa 29 OTTaBRE 1970

L'interragante chiede di SìapeI'e, in parti-colare, se il Ministra sia a canascenza delfatta che agenti di pubblica sicurezza e ca-rabinieri presenti ai fatti nan sana interve-nuti e che, illaJlgrada le telefonate del presi-de dell'istituto, la Questura ha inviato sulluogo due auto solo un'ora dopo e se in-tenda adottaI1e pl'ovvedimenti, re qua1i, peracoertare eventuali responsabilità del1e far-:z;reddl'o,J1dine re delle autoI1ità pJ1eposte allatutela dell'ordine pubblioo nonchè perevi.tare il l'ipetersi di taM episodi di teppismofascista, purtroppo fl'equen1Ji nella città diRoma. (int. or. - 1~58)

CIFARELLI. ~ Al Ministro dell'interno. ~

Per conoscel'e quali provvedimenti intendaadottare in presenza del grave fatto di san-gue verificato si a Palermo, nella notte dal 27al 28 ottobre 1970, nell'ospedale della « Feli-ciuzza ». Colà, invero, quattro delinquenticamuffati da medici ,sono riusciti a penetrareed hanno ucciso nel suo letto l'albergatoreCandido Ciuni, degente a causa delle lesionisubìte in un agguato mafioso il 2 otto1:>re1970.

L'interrogante sottolinea che sono eviden-temente carenti le disposizioni circa l'acces-so di persone estranee ai nosocomi, speciequando in essi sono ricoverate persone che,comunque, abbiano avuto parte in vicendecriminose. (int. or. - 1859)

CIFARELLI. ~ Al Presidente del Consi-glio del ministri ed al Ministro dell'industria,del commercio e dell' artigianato. ~ Per co-noscere qual è l'atteggiamento del Governo:Unpresenza della crisi al vertice della « Man-tedison », la cui gmvità è dimostrata dal,lere-centi dimissioni del suo PJ1esidente, senatoreMerzagora, alle quali ,sono significativamenteseguite quelle dell'Amministratol'e delegato,dottor GLorgio Macerata.

Data la grande importanza del complessoindustrialle «Montedison » e la non minoreimportanza del comples'so della mano pubbli-ca nel vasto settore chimico dell'industria ita-liana, l'interrogante sottolinea la necessitàdi un'adeguata azione del Governo per riaf.termaJ1e al riguardo gli obiettivi e la prassidella programmazione nazionale. (int. or. -1860)

ADAMOLI, CAVALLI, MINELLA MOLI-NARI Angiola, LI VIGNI, OSSICINI. ~ AiMinistri dell'industria, del commercio e del-

l'art igianato e delle partecipazioni statali.~ Per conoscere gli orientamenti del Gover-no sulle effettive possibilità esistenti perchèsia affidata ad un'azienda a partecipazionestatale, ed in partkolare, aIl'« AnSalldo mec-canico nucleare)} di Genova, la costruzioneper conto dell'A:CEA di Roma della centraletermoelettrica da 1000-1040 megawatts in10calHtà Valle Galeria.

Per sapere, inoLtre, se gli organi dellaprogrammazione sono stati interessati allaquestione che riveste natevole importanzasia per l'entità degli investimenti sia per lecaratteristiche tecniche, e se, alla ,luce degliinterventi previsti per la ripresa deU'atti-vità produttiva di Genava, colpita dal re-oente violento nubifragio, non si consideratalle forni tura aU'azienda Hgur,e a partecipa-zione statale un'opportunità oltrechè unaneoessità. (int. or. - 1861)

Interrogazionicon richiesta di risposta scritta

ABBIATI GRECO CASOTTI Dolores. ~

Al Ministro del lavoro e della previdenza so-ciale. ~ Per sapere se sia a conoscenza dellegravi violazioni della legge 'sugli appalti po-sta in essere dalla OM-FIAT di Brescia e del-le pratiche antisindacali adottate daU'impre-sa appaltatdce « Maffeis » contro i suoi di-pendenti in .sciopero.

La OM-FIAT daalllni .concede in appa:l-to ad 'alcune ditte ~ tra le quali la « Maf-feis )}~ lavorazioni ohe fanno parte integran-

te del ciclo produttivo e che comunque han-no carattere di continuità ed impegnano circa1.000 lavoratori, pari al 20 per cento dellemaestranze in organico.

L'impresa «Maffeis)} ~ in seguito allosciopero dei dipendenti che rivendicano laparificazione di tmttamento con i ,lavoratorideLla OM-FIAT impiegati nelle medesimemansioni ~ ha annunciato il 'licenziamentodi 17 operai con dichiarato intento intimida-torio ed ha minacciato nuovi licenziamenti inoaso di mancata sospensione dello sciopera.La Direzione OM-FIAT, dal canto suo, per evi-

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V LegislaturaSenato della Repubblicc ~ 18307 ~

29 OTTOBRE 1970356" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

tare di incorrere nelle sanzioni di Ilegge edeludere l'obbligo di assumere i lavoratori che6sultavano incontestabilmente inseriti nelprocesso produttivo, ha provveduto a sosti~tuirli con propri dipendenti ed ha rimp1azza-to questi ultimi con profughi libici avviatiobBligatoriamente dall'Ufficio del lavoro.

In relazione a quanto sopra, !'interrogantechiede al Ministro:

quali misure urgenti intenda adottareper stroncare le pratiche illecite ed antisin-dacali delle ditte OM~FIAT, «Maffe1s» edaltre;

se non ritenga che il dilagare di tali si-tuazioni richieda una sollecita revisione ditutta la legislazione sull'impiego di manodo-pera negli appalti per porre fine ad intolle~rabili abusi e ingiustizie. (int. scr. - 4112)

VIGNOLO. ~ Ai Ministri delle partecipa-zioni statali e della sanità. ~ Allo stabili-mento Cementir sito ad Arquata Scrivia(Alessandria), della s.p.a. Cementir con sedein Roma, si sta lavorando nella produzionecementifera con una potenziaJlità di due for-ni e pare vi sia la prospettiva di aumentarela sua potenzialità per portarlo a tre forni.

Nella popolazione della cittadina di A.r-quata Scrivi a, e soprattutto nelle frazioniadiacenti aJlo stabilimento, esiste un verostato di agitazione e di disagio per il pulvi-scolo emanato daHe ciminiere e dagli im-pianti dell'azienda. I danni che il pu1vi,scoloarreca alle persone sono gravi: si accentua-no le malattie polmonari e quelle professio-nali anche nei d1Jtadini che non Ilavorano nel-l'azienda; aa polvere di cemento rovina lecolture agricole, le cose, naturalmente inci-de negativamente sullo sviluppo turisticoed alberghiero della città e della zona e de~prezza gli stessi terreni agricoI.i ed edi,fica-biH.

Di fronte alla gravità deLla situazione edalle proteste delle popolazioni la Direzionegenerale deHa Cementir, circa un anno fa,inviava dirigenti e tecnici sul posto, i qualiassumevano impegni precisi:

entro !'inizio del 1970 saranno presiprovvedimenti parziali;

entro il marzo 1970 saranno appl1cati deifiltri di depurazione per contenimenio prov-vilsorio;

entro il settembre 1970 sa,ranno elimi-nati le eSallazioni e ,lo scarko di pulviscoloall'esterno ed all'interno dello stabilimento.

Ad ,Ciltre un anno da quell'impegno, men-tre si sono intensi<fìcate le proteste dei cit-tadini, dei sindaci, del prefetto, l'unico prov-vedimento è stato quello di appHcare filtriinsufficienti ed inadatti aLla bisogna, prati-calmente annullati dall'eccessiva forzaturadei ritmi di produzione degli impianti e dal-la carenza di! ricambi e manutenzione deifiltri stessi.

Sta di fatto che per le popolazioni resi-denti ndle zone Hmitrofe all'azienda e per glistessi cittadini di Arquata Scrivia le cosenon sono cambiate ed il pUilviscolo di ce-mento continua ad arrecare gravi danni.

L'interrogante chiede pertanto di cono-scere:

1) quaI.i provvedimenti UJ:1genti il Mi-nistro delle partecipazioni ,statali intendefare assumere dallla Dir,ezione Cementirper l'azienda di Arquata Scrivi a, per garan-tire le popolazioni della cittadina e deHazona, allaI1mate per le conseguenze del pull-viscolo sulla loro salute ed i loro interessi;

2) quale azione di intervento intendeintraprendere il Ministro della sanità peochèi provvedimenti che verranno intrapresi sia-no efficaci e definitivi per la Isalute delle po~polazioni :1Jdiacenti aI]'l'azienda e per gli ad-detti alla produzione aziendale;

3) se il Cementir intende avvalersi deipiù moderni impianti di depurazione di auigià 'si servono le più moderne aziende cemen-tifere di altri Paesi stranie:d. (int. scr. - 4113)

RUSSO. ~ Al Ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale. ~ Per oonoscel1e, con-fOl1memente alll'ordine del giol1no del Con-siglio cmnunal'e di Monopoli (Bari) riunitod'urgenza il 24 ottobre 1970, ~e misure adot~tate per quanto si l1i,£erisce alla cdsi cheattraveDsa 10 stabilimento «La Ceramicadelle Puglie », dove sono stati effiettuati li~cenziamenti per 209 lavoratori. (int. scr. -4114)

DI PRISCO, LI VIGNI. ~ Al Ministro dellavoro e della previdenza sociale. ~ Per 00-nascere quali ,iniziative vengono pr,ese per

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18308 ~

29 OTTOBRE 1970356" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

garantrire il posto di lavoro ,alidipendenti del~la ditta « LÒmbardi }} dello stabilimento Col~gate-Palmolive di Tresigallo (in provincia diFerrara) minacciati di licenziamento.

GLi ,interroganti fanno pI1esente che nonpuò essere accampata nessuna ragione col-legata alla produZJione che è sempre stataelevata nei vari settori, e pertanto J:1Ìten~gono che i minacciati licenziamenti rientrinosol tanta lin un calcala di smabilitaziane va~Iuta dai padroni per Dagioni di prafitta. (int.scr. - 4115)

CDCCD. ~ Ai Ministri del tesoro e dellefinanze. ~ Per sapere se siana a canoscenza

della gravissima situazione amministrativae di cassa in cui versa l'Amministrazione pro-vinciale di Cagliari, la quale, fin dal mese diottobre 1970, è Colstretta a saspendere tuttii pagamenti (ivi comprese le farniture deigeneri alimentari al brefotrofia ed all'aspe-dale psichiatrica, delle quali è stata minac~ciata la saspensiane), ,Lequate davute ai nu-merasi istituti di assistenza ad infermi, mi~narati e minori (che carrana il rischia im~minente di essere rimandati a damicilia),nanchè gli stipendi davuti al 'personale, cheha già dichiarata la stata di agitaziane eminaccia ara di attuare le farme più dra-stiche di aziane sindacale.

Tale gravissimo stato di case pare davutaunicamente alla mancata cancessiane deimutui a pareggio di bilancia relativi aglieseldzi 1966-1967-1968, già autarizzati e nanancara concessi ~ se non in misura ir,ri~saria ~ dalla Cassa depositi e prestiti, equelli relativi al 1969 e ail 1970, non ancoraautarizzati: il che comparta fra l'altro, atutt'oggi, una scaperto di cassa di ci:rca 850milioni, un numero di mandati sa spesi pres-so iil tesoriere per ~ltre 330 miliani, nanchèun debito versa il personale di oltre un mi-liarda, contro un'attesa legittima di eroga-zioni a ripiano di bi,landa per aJtre diecimiliaJ1di, dei quali circa quattra già autariz-zati e sei ancara da valutare ed autarizzaree concedere da parte degli argani campe-tenti dello Stata.

L'interragante crede di essere in dirittadi ritenere e di sottolineare che i r,itardi saprasegnalati castituiscono inspiegabilmente unfatto, unica certamente in Sardegna, e pra-

babilmente anche nell'intero territaria na-zianale.

Nel casa che tale situazione risulti rispan-dente a verità, l'interragante chiede di sa-pere se i Ministri interrogati nan ritenganadi adattare urgentissimi provvedimenti, afavore dell'Ammini'straziane pravincialle diCagliari e nell'interesse superiare delle pa-palaziani interessate, sia per l'erogazione im-mediata dei mutui autarizzati, sia per la nanmena pressante necessità dell'esame e dellaconcessione dei mutui relativi agli esercizi1969 e 1970. (int. scr. - 4116)

LI VIGNI. ~ Ai Ministri dei lavori pub-blici, dell'agricoltura e delle foreste e dellamarina mercantile. ~ Per sapere quali prav-vedimenti intendana assumere per rispan-dere pasitivamente alle richieste unitaria-mente espresse dalle forze politiche ed eca-namiche dé,l comune di Gara (Ferrara), conparticalare riguardo all'urgenza di interve-nire per:

a) <l'urgente escava del porta~canale pergarantire l'esercizio dell'attività della pesca;

b) la neoessità di un sol1ecita escavoalla foce del PoI per daI1e aLmena ai piccalinatanti la possibilità di transita senza peri-colo di arenamenta;

c) adottare provvedimenti per atteneresubita almeno una degradazione dell'inqui-namenta delle acque e successivamente unprogramma per la istituzione di validi im-pianti di depuraziane. (int. scr. - 4117)

PELLICANO'. ~ Al Ministro per gli inter-venti straordinari nel Mezzogiorno e nellezone depresse del Centro-Nord. ~ L'interro-gante fa presente che gli abitanti di Antani~mina (Reggia Calabria) vivona in grave di-sagia e nel castante malcantento per man-canza di una strada agibile in ~antmda « Trearie », per ,la pericalasa instabilità degli abi-tati e per mancanza di rete idrica e fagnan-te. I progetti delle opere suddette sana statiapprovati daIl'Amministrazione comunalegià da parecchio tempa, ma nessuna inizia-tiva atta alla loro realizzazione è ,stata an~cara intrapresa.

Si chiede, pertanta, che vengano presi ur~genti pravv:edimenti in mada da evitare

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Senato della Repubblica ~ 18309 ~ V Legislatura

29 OTTOBRE 1970356" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

spiacevoli agitazioni da parte degli interes-sati. (int. ser. - 4118)

PELLICANO'. ~ Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni. ~ Per sapere se siaal corrente del grave disagio e del malcon-tento in cui versano tutte le popolazioni dellafascia costiera de1ll'Aspromonte jonico in pro-vincia di Reggio Calabria ~ che comprende

numerosi ed importanti centri (Cardeto,Montebello Jonico, Valanidi, Motta S. Gio-vanni, Condofuri, Antonimina ed altri comu-ni) ~ a causa della manoanza eLi un J1Ìpeti-tore televisivo.

Si fa presente che, malgrado gli utentipaghino regoLarmente il canone, nelle sud-dette locaHtà non è possibille I1ecepire nè ilpJ1imo nè il secondo canale, anche se esistonole condizioni, in quanto ad Antonimina unprivato è riuscito ad instaLlare un'antennache permetteva una buona ricezione.

Si chiede, pertanto, o un diretto provvedi-mento o un contributo ai comuni linteressati,in modo che glliabitanti possano godere deltlatelevisione, unico possibile svago nene lo-calità montane ed isolate. (int. sor. - 4119)

GENCO. ~ Al Ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale. ~ Per ,sapere i motivi

per cui l'INAIL non ha ancora definito ,la po-sizione del ,signor Pace Vita Nicola, da Noci(Bari), il quale, dopo aver lavorato per circadodici anni nelle miniere del Lussemburgo,tornato in Italia da oltre un anno, gravemen-te ammalato di una malattia professionale,non riesce tuttora a vedersi riconosciuta lasua qualifica di invalido del lavoro, per otte-nere i riconoscimenti giuridici ed economicirelativi, mentre in via provvisoria ha potutoottenere soltanto attraverso gli organi localila qualifica generica di invalido dvile.

L'interrogante deplora che finora le moltesollecitazioni dell'interessato sono rimastesenza esito. (int. scr. - 4120)

PELLICANO'. ~ Al Ministro per gli in-terventl straordinari nel Mezzogiorno e nellezone depresse del Centro-Nord. ~ Per sa-peDe se intenda provvedere tempestivamen-te alla costruzione deU'elettrodotto di Mon-tebello Jonico (Reggio Calabria), la cui man-

canza crea profondo malcontento tra tuttala popolazione.

Si precisa che ad ogni piccolo temporalela zona resta priva di luce elettrica con gravedisagio per gli utenti, che sono ormai stan-chi del:le continue promesse. La costruzionedell'elettrodotto, infatti, ,risale a ben treanni fa e a tutt'oggi è ancora al10 statoiniziale. (int. scr. - 4121)

VENTURI Lino. ~ Al Ministro dei lavoripubblici. ~ Per sapere se è a oonoscenzadella vertenza che si protrae da oltre Isetteanni tra alcuni inquilini della case GESCAL,cantieJ1e n. 15379 sito in Via Negrotti ai nu-meri civici 2 e 4 di Piacenza,e le varie Ammi-nistrazioni, INA-Casa prima, GESCAL poie attualmente IACP, in rapporto all'insuf-fioienza dell'impianto di riscaldamento edalla rumorosità della caldalia eLi questo im-p~anto che raggiunge, da acoertame!OJti fattida tecnici comunalli, i decibel 50..56, e qualiprovvediment,i ,intende pJ1endeJ:1enei confron-ti delle varie amministrazioni che si sono suc-cedute e che hanno disatteso a loro precislidoveri affinchè sia resa giustizia ag[,i in-quilini inteTessati. (int. scr. - 4122)

CHIARIELLO. ~ Al Presidente del Consi-glio del ministri, al Ministro senza portafo-glio per la riforma della pubblica ammini-straZlOne ed ai Ministri dell'interno, di gra-zia e giustizia, del tesoro e delle finanze. ~

P,remesso che con ,lettera 26 febbraio 1970n. 6039, il Ministro per la riforma deHa pub-blica amministrazione, in aderenza alle di-rettive contenute neUa circolare 22 aprile1969 n. 32033 della Presidenza del Consigliodei ministri, ha riconosciuto che il dttadinosia tenuto a presentare una sola domanda inbollIa per ottenere contemporaneamente ilrilascio di due o più copie di una medesimacertificazione da parte di uno stesso ufficiopubbHco,

si chiede di conoscere se e quali disposi-zioni in tal senso siano state impartite dalMinistero delle finanze, che con risposta adanaloga interrogaÒone presentata alla Ca-mera dei deputati ha invece ritenuto dovut6tante domande in bollo per quante sono lecopie richieste di una medesima certificazio-

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18310 ~

29 OTTOBRE 1970356" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

ne, con il non plausibile pretesto che tali co-pie plurime possono essere utiJizzate per«finalità diverse ».

L'interragaJnte fa presente che su tale ar-gomento egli ha già presentata altra inter-rogazione in data 29 apr.1le 1970 con richie-sta di Disposta scritta (n. 3506) rimasta fi-nora senza risposta. (int. scr. - 4123)

MERZAGORA. ~ Al Presidente del Consi-glio dei ministri ed al Ministro delle parteci-pazioni statali. ~ Per conoscel1e il loro avvi-so ci:r~cala fondatezza di alcune voci che in-sistentemente dIicolano in tutti gli ambientieconomici e di lavoro destando giust~ficatepreoccupazioni sia nel personale interessatoche nelle imprese, piccole o grandi che siano,.

Tali voci riguardano prelievi o tassazioniche in forma dmstica, per vie più o meno tra-dizionali, verrebbero, portati alle indennitàdi anzianità maturate a maturande a favoredei collaboratori delle imprese private e sta-tali.

Tali pvelievi o tassazioni ,oolpirebbero so-prattutto i vecchi e qualificati dipendenti peri quali la liquidazione rappresenta il legit-timo frutto di un lavoro svolto magari pertutta una vita.

Le sopra accennate preacoupazioni sonaarrivàte al punto da indurre un certo nume-ro di dirigenti, anche valorosissimi, a risolve-re subito il loro, contratto di impiego privan-do così anzitempo non soltanto le iaziendema anche l'economia italiana di apporti dilavoro talora di grande rilievo. Se a dò siaggiunge l'attribuzione alla indennità di an-zianità, da parte della Corte costituzionale,della natura di retribuzione differita, apparedel tutto opportuno che l'onorevole Presiden-te del Cansiglio e il Ministro delle partecipa-:z;ionistatali si pronuncino rapidamente e de-cisamente al fine di tranquillizzare finalmen-te le imprese, i diretti interessati e le ,lmo fa-miglie. (int. ser. - 4124)

GRIMALDI. ~ Al Ministro dei lavori pub-blici. ~ Per conoscel'e:

1) per quali motivi non sono stati ap-paltati ancora i sei lotti ricadenti nella zonadi Enna dell'autastrada Palermo-Catania;

2) se sono state apportate delle variantinel tratto che attraversa H territorio del co-mune di Calte.nanuova e quali sono le ragionitecniche che le hanno consigliate;

3) in che epoca si procederà all'appaltodei CIitati sei lotti;

4) i tempi di esecuzione dei lavori. (int.scr. - 4125)

MANCINI, CIPELLINI, FERRI, BANFI. ~

Al Ministro delle partecipazioni statali. ~Per sapere se non ritenga opportuno e urgen-te intervenil1e immediatamente presso laACEA (Azlienda comunale elettricità ed ac-que) per annullare i,l concorso internazionalebandito per la costruzione di una centraleteDmoelettrica da 1.000 a 1.040 megawatt inlocalità Valle Galeria. In considerazione del-['entità dell'opera, il cui importo è stimato

nel!' ordine di 100 miliardi di lire, e delle con-dizioni di pagamento che prevedono dilazio-ni fino a 22 anni in contrasto con le regolecamunitarie, vengono di fatto favorite chia-ramente le aziende stranIere in grado di frui-De di finanziamenti agevolat,ialle esporta-zioni.

Gli interroganti chiedono quindi che ilconcorso sia riservato alle industrie nazio-nali e, perchè una così notevole forniturasia garantita sotto ogni profilo sostanzialee proceduraile, so:Ilecitano una risposta ur-gente. (int. scr. - 4126)

Ordine del giornoper la seduta di venerdì 30 ottobre 1970

P RES I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi in seduta pubblica ,domani, vener-dì 30 ottobre, allle ore 9,30, con il seguenteoJ:1dinedel giorno:

Seguito dello svolgimento di ~nterpenanze einterrogazioni sUlI problema della salva-guardia di Venezia.

INTERPELLANZE ALL'ORDINE DEL GIORNO:

BREMOLI, VERONESI, BERGM1ASCO,D'ANDREA, ROBBA, PALUMBO, GERMA-NO', BONALDI, BALBO. ~ Al Presidente delConsiglio dei ministri. ~ Gli inteIipellanti,

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Senato della Repubblica ~ 18311 ~ V Legislatura

356" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 29 OTTOBRE 1970

richiamata la mozione n. 9 sui problemidi Venezia da loro presentata e discussa nel-la seduta pubblica di martedì 11 marzo 1969;

considerato che gli ultimi sviluppi, perl'insorgere di uheriori e gravi contrasti, equi-voci ed incomprensioni fra parti inte~essatealla soluzione del problema, riconfelimano laopportunità 'e la validità, come sopra giàavanzate e purtroppo non rkonosciute, del-la urgente ed improrogabile creazione di unorgano di potere nuovo che democraticamen-1:10',rispondendo al Parlamento, si occupi ditutti i problemi inerenti aLla salvezza e allosviluppo di Venezia, superando ogni questio-ne di competenza e conflltto di pateri, fattitutti che, allo stato, risultano esser,e d'im-pedimento per una pronta, adeguata ed ef-ficace ,soluzione del problema,

chiedono di conoscere se il Governonon ritenga neoessario disporre l'accentra-mento di tutti i poteri di azione e di con-trollo, oggi affidati a div,ersi orgallli, siadell'amministrazione ordinaria che di quellastraordinaria, in un unico organo o poterenuovo, quahficato tecnicamente, che, qualealta auto~ità speoiale, abbia competenze epoteri tali da controllare, dirigere e svol-gere tutte le attività e gli interventi chedirettamente o indirettament'e incidono sul-la salvaguardia e sullo sviluppo di Veneziae del suo territorio, vitale. (interp. - 170)

GIANQUINTO. ~ Al Ministro dei lavoripubblici. ~ Pliemesso che è o~ai certoche l'emungimento di acqua dolce dal sot-tosuola costituisce rilevantissima concausadel progressivo sprofondamento di Vene-zia, l'interpeHante chiede di sapere se ilGoverno non riconosca la neoessi tà dellachiusura dei pozzi esistenti.

Recentissimamente all'ateneo di Veneziaè stata rilevato che durante la guerra, quan-do le industrie di Porto Marghera sospe-sero l'attività e non prelevarono piu acquadolce dal sottosuolo, Venezia non soltantovide fermarsi lo sprofondamento, ma addi-rittura innalzarsi il suolo Slia pure di pochimillimetri.

Dopo la guerra, la grande concentrazioneindustriale sorta sune barene interrate ac-crebbe il fabbisogno di aoqua dolce e quin-di ne intens'ificò il prelievo, accelerando

così il processo di sprofondamento del suolo.La concentrazione industriale di Porto

Marghera ha un fabbisogno di 4-5 metricubi di acqua al secondo, cioè a dire diairca 15.000 metri cubi all'ora: in un gior-no i,l fabbisogno ammonta quindi a 350.000metri cubi ,e in un mese ad oltre 10 mi-lioni. Tenendo canta dell'accrescimento del-la concentrazione, è facile prevedere che ilfabbisogna d'acqua dalce aumenterà sem-pre più. È stato affermato con molta auto-rità che il fabbisogno d'acqua può esseresoddisfatto cal prelievo, dai fiumi: il Brentaporta 67 metri cubi d'acqua al secondo.

Nell'ateneo veneto, è stata rilevato anco-ra una volta che il mare cresoe per la scio-glimento, dei ghiacci ai poli neHa misura di11-12 millimetri al decennio, ma lo sprofon-damento di Venezia è di sei centimetri ognidieci anni.

L'andamento del fenomeno è in progres-sione geometrica; cosicchè, è stato osser-vato, se lo sprafondamenta non viene bloc-cato, tra 70 anni Venezia non sarà piùabitabile perchè quotidianamente soggettaall'acqua alta (<<Gazzettino)} del 21 dicem-bre 1969).

Tali dati confermano, quelli forniti nelgennaio, 1969 dal Comitato ministeriale, ilquale anzi prevede, ove non si intervengain maniera decisa, che da ora al 1990 Ve-nezia sprofonderà di altni 20 centimetri.

Poichè la situazione è divenuta dramma-tica e non cansente uteriori indugi, l'in-terpellante chiede di conoscere quali siano,gli [intendimenti concreti del Governo in me-rito al gravissimo problema e se intendeimpedire che la ooncentrazione di PortoMarghera continui a subordinare la salva-guardia di Venezia ai propri linteressi mo-nopolistici. (interp. - 263)

GIANQUINTO. ~ Al Presidente del Con-siglio dei ministri ed al Ministro dei lavoripubblici. ~ Per conosce~e gli intendimentidel Gaverno in merita aMe molteplici inizia-tive internazionali riguardanti i problemideMa salvaguardia di Venezia e della suaLaguna.

L'interpellante rileva che, mentre certodeve essere gradatamente apprezzata ed au-spicata ogni collabarazione internazianale,

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Senato della Repubblka ~ 18312 ~ V Legislatura

356" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

specie sul piano scientifioo e culturale, ladecisione sugli interventi per la salvaguardiafisica, che è organicamente legata ~ nonsi dimentichi mai ~ allla scelta del t,ipo disviluppo socio~economico di Venezia e delVeneto, spetta soltanto e sovranamente alloStato italiano (comune di Venezia, provin~cia, regione, Parlamento, Governo). Inoltre,su tutti i problemi devono essere intesiin primo luogo i veneziani.

L'inteI1pellante si riferisce alla recente di~vulgazione di notizie secondo ;le quali orga~.nismi internazionali starebbero decidendodelle misure operative, dando per risolte lequestioni tecniche di salvaguardia ed appre~stando raccolte di fondi per l'attuazionedelle soluzioni, si dice, già pronte. Senonchèi lavori e i dibattiti i:n seno al Comitatoministeriale dimostrano che le soluzioni tec~niche sono ancora molto controverse.

L'unÌOa cosa che si dà pe[" certa è cheuna delle cause delJ'al1aI1mante e progressi-va accelerazione del ritmo di sprofonda~mento della città è l'attingimento delle ac~que freatkhe da parte della grande con-centrazione industriale di Porto Marghera.La soluzione da molto tempo indicata è chele industrie si approvvigionino con le acquedel Sile e del Bl'enta, con appositi acque-dotti. Basta impone agE industriali l/esecu~zione di tali opere.

Per risolvere il pJ:1Oblema sarebbe, oltreche assurdo, quanto mai mortificante, ri-correre a pubbliche sottoscrizioni interna~zionali o accettal1le.

Altre soluzioni tecniche pronte non esi~stono nè sono state elaborate e deliberatedal Go\'erno italiano o dal comune di Vene~zia, onde l'interpellante ohiede di conoscerea quali soluzioni tecniche si riferiscono lenotizie divulgate in questi giorni. Onterp.~ 279)

GIANQUlNTO. ~ Al Presidente del Con~siglio dei ministri ed al Ministro dei lavoripubblici. ~ Per conoscere gli intendimentidel Governo in ordine ai problemi dibattutie non risolti nella riunione del 4 fùbbraio1970 del Comitato ministeri aIe per la salva~guardia di Venezia e ddla sua Laguna.

L'interpellante si dferisce in maniera par~ticolare al pJ:1Ogettodi un piano comprenso-

29 OTTOBRE 1970

riale del territorio che deve essere conside~rata organicamente sotto il profilo dellesue finalità e della strutturazione democra-tica dell'organo che dev,e elaborarlo. Si rife~risce anche al vincolo lagunare di salvaguar-dia durante ,J'elaborazione del piano. (.interp.

~ 289)

GIANQUINTO. ~ Al Presidente del Con-siglio dei ministri ed al Ministro della sa-nità. ~ Tra il 19 e il 20 giugno 1970, e peraltri 7 giorni consecutiVii, Venezda è stata rn.~vestita da un fenomeno nuovo, grave ed al~larmante: la città si è trovata avvolta da unanube invisibi,le di idrogeno solforato ed in-vasa da pestilenziali odori di uova ma,rce edi luride materie in piena putrefazione. Nel-lo stesso tempo, migliaia di pesci di ognirazza sono morti per mancanza di ossigenonella laguna, diventata torbida e brunastraa causa di sedimenti in sospensione, di cui,si dice, non si conoscerebbe la natura, e leargenterie si sono annerite, mentre neHe va-sche da bagno e su molte case sono apparsestrane e misteriose macchie rossastre. Visono stati cittadini colti da nausea e davomito.

Le autorità locali danno a tutti la ragio~nevole impressione di essere retioenti. Talecomport3Jmento è causa di più intenso allar~me della popolazione, la quale ha diritto disapere ed è convinta che si voglia invecenascondere la verità. Si estende sempre piùil convincimento che sia già in atto un pe-ricoloso prooesso di alterazi:one dell' ecologia!lagunare per effetto della progressiva distru-zione della flora e della fauna provocatadagli inquinamenti degli scadchi industriali.È certo che in laguna qualcosa di nuovo edi grave si sta verificando: l'aria ammorbatapuò essere effetto del prooesso di trasforma~zione dell'ecologia lagunare.

L'interpeHante si riporta all'interrogazionecon richiesta di risposta scritta n. 2868, ri~volta al Presidente del Consiglio dei mini-stri, ma ancora inevasa nonostante siano ab~bondantemente trascorsi i termini regola-mentari, che è del seguente tenore:

({ Per sapere se il Governo non intendapromuovere, con l'urgenza che la gravità del~la situazione richiede, ser.ie ed organiche ri-cerche per stabilire i mutamenti veLÌ1ficatisi

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18313 ~

29 OTTOBRE 1970356" SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

nella .laguna di Venezia sotto i,l profilo dellabiologia marina, in particolare per stabiliregh effetti degli scarichi industriali sulla fau.na e sulla flora laguna re, e quali pregiudiziper la conservazione di Venezia e per ,la sa.Iute dei suoi abitanti derivino dalla altera-zione per inquinamento della fauna e dellaflora, che fanno della laguna un organismovivo e delicato.

L'inter.rogante r,ichiama l'attenzione delGoveI'no su quanto al riguardo, a fine no-vembI1e 1969, lin Venezia, nella sede delloAteneo, è stato denunciato con vivo e re-sponsabile allarme da un'alta personalitàdel mondo scienti,fico.

L'interrogante chiede, inoltre, di conoscerequali llllisUI~eintende adottare ,il Governo perimpedire che i complessi industriali di Por-to Marghera continuino ad avvelenare la la-guna e ad approvvigionarsi di acqua medi;lll-te l'emungimento delle falde freatiche, emun-gimento che ~ ormai è pacifico ~ concorDe

in modo rilevante ad aggravare ,lo sprofon-damento di Venezia ».

Ciò premesso, l'inteI1pellante ohiede che ilGoverno accerti e renda di pubblica ragionele cause ed i fenomeni più sopra denunciatied ampiamente documentati dalla stampaveneziana e chiede di conoscere gH ,intendi-menti del Governo per salvaguardare l'inte-grità della laguna di Venezia ed anche l'in-columità dei suoi abitanti. (interp. - 338)

GIANQUINTO. ~ Al Presidente del Con-

siglio dei ministri ed al Ministro dei lavoripubblici. ~ Per conoscere gli intendimenti

del Governo in merito alle {( raccomandazio-ni» formulate dal Comitato consulLlvo del-l'UNESCO neLla sessione di settembre per ilproblema di Venezia.

Per sapere se non si ritenga necessariocambiare la rappresentanza italiana pressoil predetto Comitato dando spazio agli entilocali ed in primo luogo al comune di Ve-nezia. L'attuale delegazione non rappresen-ta certamente Venezia che riconosce se stes-sa soltanto nei propri organismi elettivi enon nelle baronie del censo, dell'alta finan-za e dell'industria.

L'interpellante chiede anche che il Gover-no renda oonto al Parlamento ed al Paese

dello stato dei lavori del cosiddetto « Comi-tatone» e dica come l'attività dello stessovenga coordinata a quella del ConsigLio na-zionale delle ricerche e deLl'UNESCO. (in-terp. - 351)

INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO:

PREMOLI. ~ Al Mmistro dei lavori pub-blici. ~ Premesso:

che, come risulta dal {( Rapporto su Ve-nezia» pubblicato recentemente dall'UNE-sea, ,lo sprofondamento di Venezia llell'ulti-ma mezzo secolo è passato da un centimetroa cinque centimetri per decennio, con ten-denza a progressivi incrementi;

che le cause dI detto sprofondamentosono tre:

a) la diminuita alimentaziOllie idricadelle falde artesiane a causa deU'allontana-mento a monte delle acque dei rivi, dei tor-renti e dei fiumi dal loro letto, sia incana-landole in condotte, sia distraendole in altribacini ed in altre provincie per scopi idro-elettdci;

b) l'erogazione di acque artesiane me-diante pozzi sgorganti per ,la sola p.cessionenaturale;

c) l'erogazione forzata di acque arte-siane mediante pompe adescanti e prementiimmerse nelle tubazioni dei pozzi;

che il suo Ministero, con lodevole in-tendimento, ha già dato disposizioni pereliminare o per ridurre considerevolmentele cause di cui alle ,lettere b) e c);

considerato:

che la causa di cui alla lettera c), ossiail pompaggio forzato, ha abbassato la pie-zometrica artesiana a Marghera, portandolaa 20 met,ri sotto il Hvello marino, con riflessia Venezia città che raggiungono gli 8 metrisotto il liveUo del mare;

che la causa di cui alla lettera b), invece,non riuscirebbe mai da sola ad abbassarela piezometrica artesiana 'al di sotto del Li-vello del mare, secondo l'asserzione fattada autorevoH tecnici, già alti funzionari delMagistrato alle aoque e del comune di Ve-nezia;

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Senato della Repubblica ~ 18314 ~ V Legislatura

356" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 29 OTTOBRE 1970

che l'abolizione della causa di cui allalettera c), ossia l'abolizione del pompaggioforzato in tutti i pozzi di terrafeJ:1ma e diVenezia insulaJ:1e e Venezia litoranea, porte-rebbe in br,eve tempo alrialzamento di tuttij livelli piezometrici sino a raggiungere illivello marino, con ,la conseguenza di ridur-re notevolmente lo sprofondamento attualedi Venezia e di davvicinarlo a quello che siaveva al principio dell secolo;

visto:

il dispositivo dell'articolo 33 della legge9 ottobre 1919, n. 2161, per cui « è in facol-tàdel Ministro dei lavori pubblici sostituirein ogni tempo la quantità di acqua utiliz~zata... »;

consi<derato:

che la sostituzione delle aoque artesia-ne, ora prelevate daLle industrie di Marghe~ra, può ,esser,e subito effettuata ponendo adisposizione le acque del Sile sgorganti alleBadoere od a Quinto;

che le aoque stesse o sono libere daconcessioni o sonoriscattabili perchè adi-bite ad utilizzazioni idroelettriche o ad alle-vamenti di tl'ote;

che ,le acque stesse possono essere con-dotte a Porto Marghera e messe a disposi-zione delle industrie nel serbatoio dell'ac-quedotto industrial,e comunale in località Ra.na per caduta naturale da quota + 25 metria quota + 2 metri, percorrendo corsi d'ac~qua esistenti, e cioè ill Dese, il Muson ed ilMenegon opportunamente raccordati;

che i lavori ~ secondo un vecchio pro-getto pubblicato nel 1959 dalla Camera dicommercio di Venezia ~ possono essere ul.

timati nel periodo di qualche mese con unaspesa di 350 milioni, secondo le indicazionidel progetti sta,

quanto sopra visto e considerato, l'inter-rogante chiede di conosceJ:1e se il Ministronon ritenga di dover dare ai competenti suoiorgani tecnici opportune disposizioni affin-chè siano esaminati con la massima solleci-tudine i seguenti provvedimenti:

a) la derivazione nella misura necessa-ria delle acque del Sile, già sgorganti natu-ralmente dalle paLle di Quinto, delle Ba-doere o di altre località vicine;

b) la ,loro incanalazione nel Dese, nelMuson, nel Menegon, o in altri corsi d'acquapiù convenienti, sino a portade al bacinodella Rana;

c) l'emissione di una ordinanza, dopoaver ottenuto la disponibilità delle acquecome 'sopra detto, che imponga la chiusuradei pozzi adescanti acqua con pompaggioin tutto il territorio del comune di Venezia.

In base a quanto è stato ,riferito da esper-ti in materia, detto provvedimento non pro-vocherebbe un arresto, ma certamente unaenorme riduzione nello sprofondamento diVenezia, in quanto ne eliminerebbe la cau~sa preponderante.

In caso di rigetto dei provvedimenti sug-geriti, !'interrogante richiede che venganocomunicate le ragioni di tale rigetto, moti-yandole con i dettagli tecnici di giustifica-zione. (in t. or. - 1076)

CIFARELLI. ~ Al Ministro dei lavori pub~blici. ~ Per sapere se è a conoscenza delfatto che nella Laguna di Venezia vengonoproseguite opere di interrimento delle bare-ne, e ciò malgrado la solenne direttiva del« Comitatone » che non si proceda ad alcu-na ulteriore modifica del complesso laguna-re, prima che siano raggiunte, da] Comitatostesso, tJranquiUanti conclusioni, sulla basedelle prove sul modello di Voltabarozzo.

Recentissime proteste dell'opinione pub-blica e certe imbarazzate dichiarazioni op~poste ad esse, legalistiche nella forma, mainsoddisfacenti nella sostanza, non possononon richiamare tutta ,t'attenzione del Mini-stro competente, che tempo fa prese solenneimpegno di fronte al Parlamento sul pun-to che nessun ulteriore fatto compiuto debbaessere ammesso per non aggravare la giàtanto compromessa situazione di Venezia.(int. or. - 1344)

GIANQUINTO. ~ Al Presidente del Con-siglio dei ministri ed al Ministro delle fi-nanze. ~ Per aveJ:1e assicurazione:

che nessuna isola che sorge nel bacinolagunare di Venezia e che attualmente è deldemanio statale sia a qualsiasi titolo trasfe-rita a privati (persone fisiche o società);

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Senato della Repubblica ~ 18315 ~ V Legislatura

29 OTTOBRE 1970356' SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

che tali isole, come gli altri terreni de-maniali di interesse turistico del compren-soria bgunare, siano riservate agli Enti lo-cali, eccettuati gli Orti del Cavallino, già de-stinati ai soci della locale cooperativa di col-tivatori diretti. (int. or. - 1578)

GIANQUINTO. ~ Al Presidente del Consi-glio dei ministri ed al Ministro dei lavoripubblici. ~ Premesso che la stampa ha datonotizia di una riunione della Commissioneministeriale per li problemi veneziani, presie-duta dal Sottosegretario di Stato alla Presi-denza del Consiglio dei ministri, onorevoleBisaglia, nel corso della quale « è emersa lapreoccupazione che il completamento dellaterza zona industdale possa alterare J'equili-bJ:1iourbanistico e paesaggistico e <la sicurez-za di Venezia », !'interrogante chiede di cono-scere i termini esatti della preoccupazioneper la sicurezza di Venezia e, più precisamen-te, in che cosa il completamento della pre-detta terza zona è in contrasto con ,la salva-guardia della laguna e conseguentemente an-che di Venezia.

I veneziani e l'opinione pubblica, non soloitaliana, hanno pieno diritto di pretenderedal Governo informazioni non sibHline, maesplicite, e deoisioni conseguenti da sattopar-re al Parlamento. (int. or. - 1617)

ROMAGNOLI CARETTONI Tullia, GAT-TO Simane, ANTONICELLX- ~ Al Ministrodei lavori pubblici. ~ Per sapere a che pun-ta siano i lavori del cosiddetto « Camitata-ne» per Venezia e per essere informati degliarientamenti del Gaverna circa le rac-camandaziani del Camitato consultivo del-l'UNESCO per la salvaguardia di Venezia.(int. or. - 1832)

TOLLOY. ~ Al Presidente del Consigliodei ministri ed ai Ministri del bilancio e dellaprogrammazione economica e dei lavori pub-blici. ~ Per conoscere se il Governo non ri-tenga di dedicare d'urgenza la propria atten-ziane al problema della salvaguardia di Ve-nezia e che ciò debba essere fatta global-mente, nel quadra della pragrammazioneeconomica nazionale: il problema ha, infatti,aspetti di natura diversa, culturali ed eco-nomici, parimentiessenziali,ed rinveste la re-

sponsabilità di altri Dicasteri, oltre quelHchiamati direttamente in causa dalla presen-te interrogazione, tra cui quelli della pub-blica istruzione e dei trasporti e dell'avia-z;ione civile. (iint. or. - 1838)

DI PRISCO, ALBARELLO, NALDINI. ~

Al Presidente del Consiglio dei ministri edal Ministro dei lavori pubblici. ~ Per cana-scere quali concrete iniziative siano stateintraprese, o si intendanO' intraprendere, alfine di garantire la salvaguardia di Veneziae della sua laguna, in consideraziane anchedel fatto che ogni relativa decisione di ca-rattere tecnico è strettamente collegata allescelte del tipO' di sviluppa sacia-econamicadeI,la città e del VenetO'. (int. or. - 1839)

CARON. ~ Al Presidente del Consigliodei ministri ed al Ministro dei lavori pub-blici. ~ Per conascere quali concreti prov-vedimenti il Governo intende adattare perla salvaguardia di Venezia, della sua lagunae delle sue isole e per dare nuava vita aquesta città verso la quale si diriganO' ancheiniziative internazionali che fanno risaltareancora di più ,la necessità di interventi e de-dsioni non più procrastinabiH. (int. or. -1840)

DINDO, GARAVELLI, IANNELLI. ~ Al

Presidente del Consiglio dei ministri ed aiMinistri dei lavori pubblici e del bilancioe della programnzazione economica. ~ Perconoscere se il Governo non intenda intra-prendere, nel quadro della programmazianeeconomica nazionale, una politica bene defi-nita per garantire la salvaguardia di Vene-zia e della sua laguna, impedendo anzitut-to quelle pratiche già riconosciute dannose,quculi l'emungimenta di grandi quantità diacqua ad usa industriale, e provvedendO' poi,can apportuni interventi, sia nel settore dicompetenza dei lavari pubblici che in quelladi competenza della programmazione, a rie-quilibrare ,l'ambiente naturale e la sviluppasocio-economka di quel comprensaria. (int.or. - 1841)

La seduta è tolta (ore 19,50).

Dott. ALBERTO ALBERTI

Direttore generale delì'Ufficio dei resoconti parlamentari