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SENATO DELLA REPUBBLICA VI LEGISLATURA 123a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO .... MARTEDI STENOGRAFICO 20 MARZO 1973 Presidenza del Presidente FANFANI INDICE DISEGNI DI LEGGE Deferimento a Commissione permanente in sede deliberante . . . . . . . . . Pago5947 Deferimento a Commissioni permanenti in sede deliberante di disegni di legge già de~ feriti alle stesse Commissioni in sede re~ ferente 5948 Deferimento a Commissioni permanenti in sede referente . . . . . . . . 5947 Presentazione del testo degli articoli pro- posto dalla 9" Commissione per il disegno di legge n. 471. . . . . .. . . . 5948 Presentazione di relazione .. 5948 MOZIONI E INTERROGAZIONI Annunzio Pago 5994, 5995 Annunzio di risposte scritte ad interroga- zioni . . . . . . . . . . . . 5994 Discussione della mozione 1- 0002 concernen- te i problemi di Reggio Calabria. Reiezione della mozione e approvazione di ordine del giorno: PRESIDENTE . 5948 e passim BLOISE ... 5983, 5992 * FRANCO 5950, 5988, 5992 MAZZEI . 5981, 5992 MURMURA ... 5982 POERIO . . . . . 5986 SULLO,Ministro senza portafoglio . 5974, 5991 VINCELLI, Sottosegretario di Stato alla Pre- sidenza del Consiglio dei ministri . . . 5976 Trasmissione dalla Camera dei deputati N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del dì- 5947 scorso non è stato restituito corretto dall'oratore. Discussioni, f. 454. TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150) ~ 4

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SENATO DELLA REPUBBLICAVI LEGISLATURA

123a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO

....

MARTEDI

STENOGRAFICO

20 MARZO 1973

Presidenza del Presidente FANFANI

INDICE

DISEGNI DI LEGGE

Deferimento a Commissione permanente insede deliberante . . . . . . . . . Pago5947

Deferimento a Commissioni permanenti insede deliberante di disegni di legge già de~feriti alle stesse Commissioni in sede re~ferente 5948

Deferimento a Commissioni permanenti insede referente . . . . . . . . 5947

Presentazione del testo degli articoli pro-posto dalla 9" Commissione per il disegnodi legge n. 471. . . . . .. . . . 5948

Presentazione di relazione . . 5948

MOZIONI E INTERROGAZIONI

Annunzio Pago 5994, 5995

Annunzio di risposte scritte ad interroga-zioni . . . . . . . . . . . . 5994

Discussione della mozione 1- 0002 concernen-te i problemi di Reggio Calabria. Reiezionedella mozione e approvazione di ordine delgiorno:

PRESIDENTE . 5948 e passimBLOISE . . . 5983, 5992

* FRANCO 5950, 5988, 5992MAZZEI . 5981, 5992MURMURA . . . 5982POERIO . . . . . 5986SULLO,Ministro senza portafoglio . 5974, 5991VINCELLI,Sottosegretario di Stato alla Pre-sidenza del Consiglio dei ministri . . . 5976

Trasmissione dalla Camera dei deputati

N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del dì-

5947 scorso non è stato restituito corretto dall'oratore.

Discussioni, f. 454. TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150) ~ 4

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 5947 ~

123a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

Presidenza del Presidente FANFANI

P RES I D E N T E. La seduta è aperta(ore 17).

Si dia lettura del processo verbale.

T O R E L L I , Segretario, dà lettura delprocesso verbale della seduta del 15 marzo.

P RES I D E N T E. Non essendovi os-servazioni, il processo verbale è approvato.

Annunzio di disegni di leggetrasmessi dalla Camera dei deputati

P RES I D E N T E. Comunico che ilPresidente della Camera dei deputati ha tra-smesso i seguenti disegni di legge:

« Ratifica ed esecuzione della Convenzionetra la Repubblica italiana e la Confedera-zione svizzera relativa al rioonosdmento re-ciproco dei marchi impressi sui lavori inmetalli preziosi, conclusa a Berna il 15 gen-naio 1970» (982);

Deputato GIORDANO. ~ «Modifica all'arti-

colo 7 della legge 6 dicembre 1971, n. 1074,concernente l'inclusione dei lettori di ita-liano presso le università straniere nelle gra-duatorie nazionali per l'immissione nei ruolidella scuola media» (983);

« Integrazione degli stanziamenti e modi-fiche alla legge 18 dicembre 1961, n. 1470, esuccessive modificazioni, per la concessionedi finanziamenti a piccole e medie impreseindustriali in difficoltà economiche e finan-ziarie» (984);

«Norme sulla corresponsione dell'inden-nità speciale ai sottufficiali dell'esercito, del-la marina, dell'aeronautica 'e della Guardiadi finanza che cessano dal ruolo speciale permansioni di ufficio» (985);

Deputato SIMONACCI. ~ « Estensione agli

ex graduati e militari dell'Arma dei carabi-

nieri, del Corpo della guardia di finanza, delCorpo delle guardie di pubblica sicurezza edel Corpo degli agenti di custodia dei bene-fici della legge 22 giugno 1954, n. 523, con-cernente la ricongiunzione ai fini del tratta-mento di quiescenza e della buonuscita deiservizi resi allo Stato con quelli prestati pres-so gli enti locali» (986);

«Ratifica ed esecuzione dell'Accordo ag-giuntivo alla Convenzione tra l'Italia e laSvizzera relativa alla sicurezza sociale del14 dicembre 1962, concluso a Berna il 4 lu-glio 1969» (381-B) (Approvato dal Senatodella Repubblica e modificato dalla Cameradei deputati).

Annunzio di deferimento di disegno di leggea Commissione permanente in sede deli-berante

P RES I D E N T E. Comunico che il se-guente disegno di legge è stato deferito insede deliberante:

alla 4" Commissione permanente (Difesa):

« Ammissione dei laureati in astronomia ein discipline nautiche ai pubblici concorsiper l'accesso a talune carriere direttive tec-niche del personale della Difesa» (816), pre-vi pareri della 1ae deHa 7a Commissione.

Annunzio di deferimento di disegni di leggea Commissioni permanenti in sede refe-rente

P RES I D E N T E. Comunico che i se-guent:i disegni di legge. sono stati deferitiin sede referente:

alla 4" Commissione permanente (Difesa):

CIRIELLI e BUZIO. ~ «Norme integrative

della :legge 10 aprile 1954, n. 113, e succes-

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Senato della Repubblica ~ 5948 ~ VI Legislatura

20 MARZO 1973123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

sive modificazioni, circa i limiti di età perla cessazione dal servizio permanente degliufficiali già appartenenti al ruolo dei muti~lati ,e invalidi di guerra riassunti in serviziosedentario» (828), previo parere della saCommiss:ione;

alla 6" Commissione permanente (Finanzee tesoro):

SANTALCOed altri. ~ «Modifica alle ta~belle A, B e C annesse al deo:reto del Pre~sidente della Repubblica 26 ottobre 1972,n. 644, relativo aHa revisione delle circoscri~zioni degli Uffici dristrettuali delle impostedirette e degli Uffici del registro» (712), pre~vi pareri della la ,e della Sa Commissione;

DELLA PORTA ed altri. ~ «Modi,fica alletabelle A, B e C annesse a,I decreto del Pre-sidente della Repubblica 26 ottobre 1972,n. 644, conoernente la revisione delle circo~scrizioni degli, Uffici distrettuali delle impo~ste dirette e degli Uffici del registro» (824),previ pareri della la e della Sa Commissione.

AnnunZio di deferimento a Commissioni per-manenti in sede deliberante di disegni dilegge già deferiti alle stesse Commissioniin sede referente

P RES I D E N T E. Comunico che, surichiesta unanime dei componenti la sa Com~missione permanente (Programmazione eco~nomica, bilancio, partecipazioni statali), èstato deferito in sede deliberante alla Com-missione stessa il disegno di legge: «In~quadramento di alcune parteoipazioni diret~te dello Stato» (500), già deferito a dettaCommissione in sede referente.

Comunico inoltre che, su richiesta unani-me dei componenti la 7a Commissione iper~manente (Istruzione pubblica e belle arti,ricerca scientifica, spettacolo e sport), è sta~to deferito jm sede deliberante alla Commis-sione stessa .il disegno di legge: ROJ\1:AGNOLICARETTONITullia ed altri. ~ « Modificazioniall'articolo 21 della legge 10 giugno 1939,n. 1089, recante norme per la tutela dellecose di interesse artistico o storico» (759),già deferito a detta Commissione in sedereferente.

Annunzio di presentazione del testo degliarticoli proposto dalla 9" Commissione peril disegno di legge n. 471

P RES I D E N T E. Comunico che, anome della ~ Commissione permanente(Agricoltura), il senatore Scardaccione hapresentato il testo degli articoli propostodalla Commissione stessa per il disegno dilegge: «Contributo all'Ente per !'irrigazionein Puglia e Lucania » (471).

Annunzio di presentazione di relazione

P RES I D E N T E. Comunico che,a nome della 4a Commissione permanente(Difesa), il senatore Rosa ha presentato larelazione sul disegno di legge: TANGAed al~trio ~ « Interpretazione autentica dell'artico~lo 3 della legge 26 ottobre 1971, n. 916, con~cemente il cOlllferimento del grado di gene~l'aIe di corpo d'armata ai vicecomandanti ge~nerali dell'Arma dei carabinieri ed ai coman-danti in seconda della Guardia di finanza»(603 ).

Discussione della mozione 1-0002 concernen-te i problemi di Reggio Calabria. Reiezio-ne della mozione e approvazione di ordinedel giorno

P RES I D E N T E. L'ordine del giornoreca la discussione della mozione 1-0002, pre-sentata dal senatore Franco e da altri senato-ri. Comunico che il senatore Nencioni ha di-chiarato di aggiungere la propria firma allasuddetta mozione. Se ne dia lettura.

TOR E L L I , Segretario:

FRANCO, DINARO, ARTIERI, DE FAZIO,DE SANCTIS, ENDRICH, LANFRÈ, PA-ZIENZA, PECORINO, PISANO, TEDESCHIMario, FILETTI, NENCIONI. ~ Il Senato,

premesso che proprio oggi, 13 luglio1972, ricorre il secondo anniversario dellastorica protesta popolare di Reggio Calabria;

considerato che la città martire si trovaal cospetto dei tanti problemi insoluti chegenerarono la corale, civile esplosione di

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Senato della Repubblica ~ 5949 ~ VI Legislatura

123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

rabbia popolare e che una crisi economica divaste dimensioni travaglia le benemeritecategorie imprenditoriali nei settori dell'in~dustria, del commercio e dell'artigianato,mentre cresce a dismisura il fenomeno mor~tificante dell'esodo continuo dei lavoratori,che toglie alla città ed alla provincia le brac~cia più valide, e s'allunga malinconicamentel'elenco della disoccupazione intellettuale edoperaia;

rilevato che le provvidenze speciali go-vernative non sono valse fin qui a frenarel'emigrazione, che resta per questa terra sven.turata l'obbedienza alla maledizione che in~fierisce sui popoli depressi, nè hanno atte-nuato il parametro fondamentale che deter~mina la miseria che incombe sulle catego~rie produttive e lavoratrici (il reddito mediopro capite è per Reggia di poco superiorealla metà della media nazionale ed inferioredi un terzo alla media del lavoratore fortu~nato del triangolo industriale e financo infe~riore del 27 per cento alla stessa media com-plessiva del lavoratore del restante Mezzo-giorno d'Italia); che, anzi, tali provvidenzesi sono tradotte in una autentica rapina del-lo Stato ai danni dei cittadini di Reggia edella Calabria, così come amaramente si èdovuto registrare con l'addizionale pro~ter~remotati ~ che consentì allo Stato d'incas-sare, anche nel nome di Reggia, la somma dioltre 500 miliardi di lire, spendendone sol~tanto 85 ~ e con l'addizionale pro~Calabria(legge del 1955), che consentì allo Stato d'in~cassare, con il versamento di tutti i contri-buenti italiani ~ nel nome di Reggia e dellaCalabria ~ oltre 1.000 miliardi di lire, desti~

nandone alla regione soltanto 250, e come av~verrà, infine, con la seconda legge pro~Cala~bria, che vede la destinazione alla regionedi 345 miliardi di lire, che rappresentanomeno del 30 per cento della somma che verràversata per Reggia e la Calabria da ogni con~tribuente;

sensibile al grido di dolore che, nel nomedel diritto alla vita, sale dalla città martoria-ta e dolente, che attende ansiosa di conosceredal Governo atti di concreta solidarietà chepossano evitare per l'avvenire giustificateesplosioni di collera popolare, come quellache va sotto il nome della « rivolta di Reg-gia ));

Discussioni, f. 455.

ravvisata la necessità e l'urgenza di testi-moniare la decisa volontà del Governo di co-minciare a rendere giustizia alla città diReggia, spesso martoriata dagli eventi nega~tivi della natura (terremoti e alluvioni), mavieppiù martoriata dall'insensibilità delleclassi politiche dominanti;

impegna il Governo ad attuare, con laimmediatezza che la situazione impone, unaserie di provvedimenti legislativi invocatidalle popolazioni, quali:

1) istituzione della Corte d'appello au~tonoma di Reggia Calabria, con giurisdizionesui Tribunali di Palmi e di Locri;

2) amnistia per quanti (circa 1.000 cit~tadini) si trovano a dover ancora subire pro~cedimenti penali per fatti inerenti la prote~sta popolare;

3) ripiano dei debiti generali del co-mune di Reggia Calabria, che si trova nellecondizioni di non poter assicurare i dovutiservizi alla collettività e non è più in gradodi disporre di cespiti delegabili al fine. del-l'accensione di nuovi mutui;

4) istituzione in Reggia di un « portofranco )} che dia ossigeno all'asfittica econo~mia cittadina;

5) sospensione per almeno un anno diogni tributo o tassa comunque dovuta alloStato o agli Enti locali da parte di industria~li, commercianti, agricoltori, artigiani ed ope~ratori turistici, ivi comprese anche le ratedovute per mutui, concessioni o agevolazionivarie;

6) assegnazione alla Calabria di tuttele entrate dello Stato in virtù dell'addizionalepro~Calabria;

7) revisione del cosiddetto « pacchettoColombo }), con l'assegnazione alla città edalla provincia di Reggia Calabria di indu~strie che non siano inquinanti (il «pacchet-to» considera Reggia ancora una «colo~nia )}!),ma di natura manifatturiera, per con-sentire un alto tasso di oocupazionalità, unlimitato consumo d'acqua (che è già scarsaper il mondo agricolo), un basso rapportocapitale~ addetto, la costruzione, in tempi ra-pidi, di industrie collaterali in coesistenzaarmonica con le attività agricole e turistiche.

(1-0002)

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Senato della Repubblica ~ 5950 ~ VI Legislatura

20 MARZO 1973123" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

P RES I D E N T E. Dkhiaro ajperta ladiscussione.

È iscritto a parlare il senatore Franco.Ne ha facoltà.

* FRA N C O Illustre signor Presiden~te, onorevale raplP:resentante del Governo,onorevoli colleghi, già nel :corso del dibat~tita sulle alluvioni partirono da questi ban~chi e da altri settori proteste nei confrontidel Governo. Ritenevamo allora che il Go~verno seguisse con poca attenzione quelprovvedimento da convertire in legge che in~teressava tanto da vicino due delle regianimeridianali più sventurate e più degne diattenzione. Oggi debbo ripetere la protesta,illustre signor Presidente. Vedo ai banohidel Governo il sottosegretario Vincelli; mislarei augurato di trovare qualcuno che piùrappresentativamente portasse l'eoo del Ga~verno in questo dibattito che tanto interes~sa da vicino la regiane Calabria.

P RES I D E N T E. L'onorevole Mini~stro sta per arrivare in Senato; dov-evo sce~gliere se ini~iare subito la s-eduta o attendereil Ministro. Ho preferito iniziare la seduta.

FRA N C O. Bene; saranno in arrivoanche i nostri amki. Infatti qualcuno po~trebbe dire: come mai vi rivolgete al Gover~no quando i vostri banchi sono così scarsidi Ipresenze? I nostri cari colleghi sono aduna riunione congiunta di senatori e dellJU-tati nell'Aula della Commissione difesa, te-nuta dall'onorevole segretario del partitoGiorgio A1mirante.

Onorevole Presidente, onorevoli colleghi,quasi tre anni addietro la città di Reggia èstata all'onore delle cranache. La città diReggia esplose perchè si vedeva privata del~la possibilità di essere guida politica dellaCalabria dopo aver esercitato tale ruolO' permillenni. Quindi scoppiò la rabbia compres-sa per tanti decenni di questa città che ve-deva di giorno in giorno al10ntanarsi le brac-cia più valide in cerca di lavoro altrove(questa città si trova al centro di una regia~ne che vede annualmente 74.000emigrantilasciare la nostra terra). La città di Reggiaesplose per questa situazione drammatica

della regione calabrese che annovera il 37,8per centO' ~ oosì è stato stabilito da una in~dagine parlamentare ~ delle famiglie che

non hanno il minimo per campare. Da piùparti si disse che la città era stata portata aquesta reazione da un grurppo di teppisti, daun grUippo di eversivi, da un gruppo di fa~scisti.

Grazie a Dio, a distanza di tempo la sto~ria si incarica di rettificare certi giudizi af-frettati. Il voto politico del 7 maggio diedela maggioranza relativa nella città di Reg~gio Calabria alla Destra nazionale che si erafatta interprete delle istanze pO'polari diquella protesta; suocessivamente la saggisti~ca di ogni parte stabiJlì che non si trattavadi gm]JIpi di eversivi, di teJppisti, di fascisti,che avevano mobilitato la città contro loStato; ma si stabilì che allora coralmente Jacittà insorse per ques"bi suoi diritti che nontrovavano accoglimento presso il Governo.

È p:roprio degli ultimi tempi il fiorire sul-le riviste, sui settimanali, sui quotidiani diquesto giudizio storico ohe viene dato allarivolta di Reggia Calabria; vi è stata ulti~mamente la pubblicazione di D'Agostini, undirigente sindacale della CGIL, che è statopoi benevalmente censurato da quella par~te, il quale riconosce la valildità storica deicosiddetti moti di Reggia Calabria; vi è sta.ta, sempre negli ultimi tempi, l'auto criticadi eminenti uomini politici, non ultimo il se~gretario del partito repubblicano, onorevoleUgo La Malfa; vi è proprio tutto un fioriredi posizioni nuove attorno alla rivolta diReggia Calabria e così, invece di gruppi ditelPlpisti, di eversivi, per questo gh1Jdizio sto~rico si parla di volontà di un popolo cher-eolamava giustizia, disatteso in ciò dai go-verni del tempo.

Mentre tutto questo avviene, mentre Reg~gio per J';8Jpprezzamenta degli uomini pali~tici iCO'mincia a godere di un giudizio stori~co fuori della cronaca aocesa di quei gior~ni; mel1tre Reggia ~ come abbiamo dettopiù volte, ma giova qui ripeterlo ~ comin-

cia ad ammantarsi di questa mito: il mitodel Mezzogiorno che appunto neLla rivO'lta diReggia ha visto esplodere la sua rabbia an~tica, del Mezzogiorno d'Italia abbandonatoin questi venticinque anni di governo del do~

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VI LeJ{islaturaSenato della Repubblica ~ 5951 ~

123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

poguerra; mentre Reggia comincia ad esse~re mito e forse anche storia perchè è statacapace, attraverso il suo popolo protagoni~sta, di rOlYlipere l'omertà mafiosa delle clien~tele che imperversano nel Mezzogiorno d'I ta~lia; mentre tutto ciò avviene e questo nuo~va giudizio viene espresso su Reggia, perma~ne invece da parte del governo, di questoGoverno, la medesima volontà denegatrice diogni richiesta nei confronti della città. Citroviamo al cospetto, nei confronti della cit~tà di Reggia, di un giudizio nuovo, che partedalla stampa e dall'opinione politica; ma daparte del Governo vi è, però, la medesimavolontà di non accogliere quelle istanze digiustizia ohe Isalgono da tutto un pO'polo.

Ecco, signor Presidente, il significato del~la mozione che presentammo il 13 luglio1972 nel secondo anniversario della rivolta;significato che è validissimo anche oggi, an~zi è ,più val1do oggi perchè quei problemi,aocanto ad altri, si sono vi~ppiù aggravatisenza che alcuna 'preoccupazione sorgesseper essi da parte del Governo. Permane, quin~di, la validità della mozione 'presentata qua~si un anno addietro, mozione che voleva met~tere in rilievo il malessere della città di Reg~gio che qualcuno ~ è cosa di qualche set~timana fa ~ su un giornale socialista volledefinire «la città malata )}. Si tratta, inve~ce, di una città perfettamente sana, che vuo~le vive.re, che vuole giustizia; una città cheè contro certa logica del sistema; è controcerte leggi del sistema; è fuori di certa dia~lettica del sistema se il sistema va ad immi~~erirsi, ad immeschinirsi nei verticismi, neipatteggiamenti 'sotto banco, se il sistema si~gni,fica non riconoscere giustizia a tutto unpopolo che la chiede: allora Reggia è fuorida queste .regole che significano degenerazio~ne della vita democratica.

È una città sana nel momento in cui coral~mente, al di fuori di ogni schieramento diparte, richiede giustizia e la richiede innan~zitutto in direzione di quel denegato ricono~scimento della oittà a capoluogo della regio~ne. Questo non è un motivo specifico conte~nuto nella mozione, ma 10 voglio rilevarecome uno dei punti che creano il malesseredi questa città e lo voglio rilevare pe.rchèquesta è una pagina aperta per noi reggini

anche se, signor Presidente, si è ritenuto dichiuderla il 27 di gennaio 1971 con un or~dine del giorno della Commissione affaricostituzionali, riunita in sede referente. Al~lara la Commissione doveva mantenere aIco~petto della città di Reggia, dell'opinionepubblica nazionale, e doveva tradurre in at-to concreto l'impegno che, a nome del Go-verno e dei partiti che allora formavano lamaggioranza, cioè i partiti di centro~sinistra,3Jv,evaassunto l'allora Presidente del Consi~glio dei ministri, onorevol,e Colombo, quan~do, il 16 ottobre, davanti alla televis.ione ita~liana ebbe a dire che la questione di Reggiaandava assegnata al Parlamento in quanto lelane, le faide della regione calabrese nonconsentivano un operato sereno alla regione.

Si demandò la questione alla Commissio~ne affari costituzionali. Nella riunione del16 dicembre del 1970 l'ono:revole GaHoni, del~la sinistra democristiana, aguzzò l'ingegnoe disse che alla Commissione competeva so~10 varare l' ol1dine del giorno che poi il Par~lamento nazionale avr'ebbe dovuto 3Ipprova~re, un ordine del giorno cioè che stabilivai niteri di massima ai quali dovevano atte~nersi le regioni, soprattutto la Calabria el'Abruzzo, nella scelta del capoluogo.

È avvenuto che il 27 gennaio del 1971, coni voti di tutti i partiti, tranne il Movimentosociale italiano, è stato approvato dalla Com~missione affari costituzionali in sede refe~rente l'ordine del giorno immediatamentetrasmesso, il giorno stesso, al Parlamento.

Signor Presidente, da quel giorno, dal 27gennaio del 1971, la città di Reggia democra~ticament,e attende di sapere perchè mai quel~

l' oI1dine del giorno non è stato disousso dalParlamento,lperohè mai un atto della Com~missione affari costituzionali in sede refe-l'ente è diventato un imperativo per,la re~gione, cOlme mai in base a quell'ordine delgiorno, che non ha nessuna validità giuridi~ca, si è privata la città di Reggia del titolodi capoluogo di regione.

Eoco perchè è 3iperta 'Per noi la. vertenzasull'assegnazione del capoluogo di regione.Giuridicamente è stato un fallso e si è inquell'occasione falsata la volontà del Parla~mento che aveva demandato alla Commissio-ne affari costituzionali solo la possibilità di

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Senato della Repubblica ~ 5952 ~ VI Legislatura

123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

rediger,e un criterio che il Parlamento avreb~be dovuto sanzionare...

P RES I D E N T E. Quando dice Par~lamento, intende Camera dei deputati?

FRA N C O . Camera e Senato, signorPresidente.

P RES I D E N T E . Ma da noi non siè discusso questo oI1dine del giorno.

FRA N C O . Ha 'perfettamente ragionelei, signor Presidente.

P RES I D E N T E . Non vorrei chenell'opinione pubblica, dopo questo discor~so, ,si introducesse il principio per cui ilSenato non è Parlamento.

FRA N C O . Ha perfettamente ragioneanche perchè mi cons,ente di dire che di que~sto falso giuridico è responsabile la Cameradei deputati.

P RES I D E N T E . Non volevo dirquesto.

FRA N C O . Lo dico io e la ringrazio'per avermi consentito di dirlo. È stata laCommissione affari costituzionali della Ca~mera dei deputati a giungere a quella deli~berazione. Le responsabilità in sede morale,politica e giuridica vanno pertanto attribuitealla Camera dei deputati.

Resta quindi aJperta questa vertenza, si~gnor Presidente. Inoltre altri motivi in que-sti giorni affiorano nell'opinione pubblicareggina e interessano tutte le parti ,politi~che: fra questi vi è il problema dell'univer~sità, cioè il :problema di un centro di vitaculturale che deve accompagnare la cresci~ta civne delle popolazioni e che viene reda~mato a gran voce dalla città di Reggia, datutte le lcomponenti politiche. Speriamo chematurino i tempi Iper questa università.

Vi sono poi altri problemi minori, ma diimportanza vitale per la città, fra cui la « cO'r-tina di ferro », ad esempio. Abbiamo qui sta-sera 1'onorevole sottosegretario Vincelli cheritengo, quando parlerà, a nome del Gover~

20 MARZO 1973

no, siUquesto problema, 'potrà essere estre~mamente chiaro. Ho davanti a me una no~ta della «Gazzetta del Sud» del 25 luglio1972 in cui si dioe: «Si aocelerano i tempiper risolvere il problema; 22 miliardi di li-re per abolire la cortina. Quattordici miliar~di saranno spesi dalle ferrovie dello Stato.n sottosegretario Vinoelli si è detto fidUJcio~so di Ipoter reperire gli altri otto miliaI1di.La colossale opera presentata durante unaconferenza stampa ». Si dice in questo arti~colo che si sarebbe bandito il concorso peril progetto e che 10 Istesso concorso sarebbescaduto dapo quattro mesi. Siamo ora nelmarzo del 1973 e non abbiamo notizie diret~te su questa questione. Forse, uscendo fuo-ri dalle strettoie e dai vincoli di governo,racchiusi nelle carte che tra poco ci leggerà,1'onorevole Vincelli, derogando dalla normaormai consueta per i sottosegretari di ri~spandere secondo carte :scritte, quakhe lu~me particolare ce lo darà personalmente.

Ma vi è un problema essenziale del qualedobbiamo ['arIare prima di entrare nel meri-to Sipecifico degli aDgomenti trattati nellamozione: la legge dev'essere uguale per tut~ti. Lo leggiamo nelle aule dei tribunali, sap~piamo che a questo criterio è informata lavita politica della nazione, che su questoprincipio basilare si regge la nostra Repub~blica che si dice democratica; eppure vi è al~meno una città italiana nella quale ,la ,leggenon è certo uguale per tutti. Non lo è stataper il passato quando siamo arrivati all'as~surdo che per oltre un anno sono state so~spese le libertà costituzionali per i cittadini.Non si potevano infatti tenere nè riunioni nèassemblee per vari periodi di tempo (e noneravamo nella fase caMa della rivolta diReggia); non ci si poteva nemmeno riunirein gruppi nelle piazze della città. Si dicevaaHara che erano momenti drammatici, maancora .oggi dobbiamo constatare che la leg~ge viene violata a Reggia C~labria. E vieneviolata da chi ne dovrebbe essere il custodepiù geloso, cioè dai questori, dai procuratoridella Repubblica. Abbiamo presentato unoerto numero di interrogazioni e di inter~pellanze per avere notizie. Ma l'onorevoleMinistro di grazia e giustizia, che avrei volu~to vedere stasera qui, ama far trasmettere

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Senato della Repubblica ~ 5953 ~ VI Legislatura

20 MARZO 197312Y SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

dalla televisione le domande di autorizzazio-ne a Iprocedere nei miei confronti, magariper dare la sensazione all'opinione pubblicache nelle file della Destra nazionaJle vi sonodelinquenti al Parlamento. Infatti l'onorevo-le Ministro non ha fatto mai dire alla radioo alla televisione o alla staIDipa che tutte leimputazioni che mi riguardano personalmen-te e che riguardano gli uomini della cosid-detta rivolta di Reggia Calabria non sonoimputazioJJJi per reati comuni ma rigua:rdanoquei famasi reati ideologici che tanta partedella stessa magistratura vuole aboliti; eglinon ha detto mai che anche quelle auto-rizzazioni a procedere delle quali parleremodopodomani in Commissione sono per reatiche riguardano la cosiddetta istigaziane adelinque:re, le cosiddette notizie false e ten-denziose, cioè reati che non hanno nientea che vedere con quelli della. delinquenzacomune che forse si annida anche in altrigruppi politici per i quali certi mandati allaradio, alla televisione o alla stampa non sidanno. Per chi magari firma assegni a vuo-to, iper chi manda le cambiali lin protesto,per chi partecipa alla concussione, addirit-tura per chi dà addosso ai commissari di po-lizia, per costoro certamente non ci sonoi comunicati alla radia o alla televisione,mentre ci sono per gli uamini della rivoltaai quali nessuna imflJutazione è stata mai fat-ta se non ,per reati di cadesto tipo.

Ma il signor Mil1listro di grazia e giustiziadovrebbe avvertire questa responsabilità dirispondere. Abbiamo denunziato tutta unaserie di fatti che mi esimo dal raccontarvidettagliatamente questa sera in questa Au-la. Comunque a Reggia Calabria un questo-re può permettersi il lusso di dare ordinealle tipografie, in aperta violazione dellalegge, che i volantini abbiano la firma di chili ordina, chè siano pagati immediatamente,che addirittura chi li ritira deve firmare.Quando poi si presume che qualche volanti-no Ipossa vialare una disposizione di legge,allora, senza che vi siano ordini dell'autoritàgiudiziaria, il signor questore dispone che ivolantini siano sequestrati (è avvenuto a Reg-gia Calabria alouni mesi addietro) e che latipagrafia registri le firme di chi va a ri-tirare il volantino, quasi che il ritiro di un

volantino ordinato e firmato da altri possacostituire un reato. Dapo tutto ciò, vengonoaddirittura denunciati alla procura della Re-,pubblica da !parte del questore coloro chehanno pr,eso i volantini e li hanno distribui-ti /per la città di Reggio Calabda.

Nan mi attalldo su questi problemi pe:rchèdobbiamo parlare di altro, ma qualcosa dob-biamo dire al Mil1listro di grazia e giusti-zia, stasera disertore in quest'Aula, al Mini-stro di grazia e giustizia che da mesi nonrisponde alLe mie interrogazioni e alle mIeinteI1pellanze. Dovremmo dire che alla stes-sa stregua da parte del questore di ReggiaCalabria o di altri questori dovrebbero esse-re denunciati tutti coloro i quali distribui-scono quotidianamente centinaia di migliaiadi copie di ,giornali quotidiani, settimanali omensili nei quali ~i possono essere offesealla magistratura, al questore o addiritturaelementi di diffamazione verso Tizio e ver-so Caio. Siamo dunque all'assurdo giuridico,al macroscopico che si registra a Reggia Ca-laJbria.

Vi è poi ad esempio il problema deTle per-quisizioni che riguardano quel settore e cheio ho defil1lito iLlegittime, per le quali hoanche detto ohe i mandati erano falsi, inquanto recavano fi:rme ritenute false. Lo di-mostrerò dopodomani alla Commissione !perle autorizzazioni a procedere.

A Reggio Calabria, signor Presidente ~

tanto per avere la sensazione di come sii am-ministra la giustiZJia a Reggia e di come lalegge è uguale per tutti a Reggia Calabria ~

abbiamo perqui'sizioni che vengono fatte at-traverso fogli di carta vergatina, senza tim-bl1i, senza carta stampata, senza firma, sen-za numero di repertorio; su un foglio di car-ta vergatina è scritto: «Il procuratore dellaRepubblica ordina »; sotto ancora: «Il pro-curatore della Repubblica }). E almeno in tut-

ti i fogli vi fosse il medeSlimo scaraboochio,la medesima firma. Mi hanno imputato dicalunnie perchè ho detto che in occasionedi aloune perquisizioni dell' ottobre scorsoalcune firme venivano ritenute false. Ma, sli-gnor Pres.i!dente, io ho tre mandati di'versidi perquisizione, cheesihirò dqpodomani al-la Commissione, senza appunto nessuna car-ta stampata, senza la dizione per cui viene

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Senato della Repubblica ~ 5954 ~ VI Legislatum

123a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

fatta la pel1qUlisizione così come il codice diprocedura penale vuole; in essi non vi è lafi~ma per esteso del 'procuratore della Re-pubblica, non vi sono i timbri della magi-stratura, ma, guarda caso strano, in ognu-no dei tre mandati vi è uno scarabocohioche è totalmente differente dagli altri due.Per 10 meno due dei tre sono falsi. Ma aReggia Calabria avviene che nonostante tut-te le norme che ril Parlamento va a votareper la difesa del cittadino (norme che mi tro-vano perfettamente consenziente tanto chesu queste norme e su quelle ohe verrannoin quest'Aula troverete una mia posizioneche potrebbe al Hmite essere anche diversada quella del mio GrUlppo, perchè io so peresperienza ohe cosa significa aver garantitala libertà costiVuzionale dopo quello che ve-demmo a Reggia Calabria, in quanto il Par-lamento, anche Ise vuole giorno per giornoche siano severe le ipene, vuole che sia anchedifesa e tutelata sempre meglio la libertàdel cittadino), a Reggia Calabria, dicevo, sivanno a !prelevare a casa di primo mattinouomini, operatori economiai, studentli uni-versitari, professionisti con uno « scusate, vivuole la polizia}}, li si porta in quesmra e,dopo quattro, cinque, sei ore, il giorno do-po magaIii, Siiva a notificare loro il manda-to di cattura. Sono tutta una serie di casi,sono tutta una serie di rilievi che vanno fat-ti. Vi sono i comizi vietati, ultimo quellodell'ottobre scorso, proprio nei mieti con-fronti: vi era una conferenza sindacale delMezzogiorno della quale si oocupavano par-titi, radio, televisione, giornali; era statochiesto che accanto alle altre voci vi fosse lavoce del comitato d'azione per Reggia capo-luogo lin Reggia CalabIiia. Ebbene il comizioè vietato con un'oJ:1dinanza del quest'Ore:{{ Non si può tenere in piazza d'Italia per-chè troppo vicina al luogo dove si svolge lacon:ferenza del Mezzogiorno }}. Il giorno do-po nuova notificazione: {{ Scegliete un'altrapiazza; avete un termine entro le 14}}. Iltellmine non vi,ene ris:pettato. Nuo'Va ondi-nanza del questore di Reggia Calabria con laquale si dice: {{ Non avete più la possibilitàdi parlare a Reggia Calabria}}. Poi non sisa come, ,forse magari perchè per le vie diReggia Viierano decine di miglialia di peI1SO-

ne a protestare, tutte queste ordinanze delquestore vengono d'emblée revocate senzapiù nessuna notificazione per via orale edopo quattro, cinque ore si consente che ilcomizio si tenga; cioè quei motivi di ordinepubblico che avevano vietato il giorno primail comizio in piazza Italia, tutti quei motividi ordine pubblico che avevano vietato suc-cessivamente che anche in altre piazze sipoteSlse tenere quel comizio, tutti cadonod'emblée e per via orale e nello spazio diqualche ora si notifica che il comizio si puòtenere finalmente a Reggio Calabria. Sonotutta una serie di fatti che si verificano aReggia Calabria, là dove veramente la leggenon è uguale per tutti, là dove vi è veramen-te questa esigenza di giustizia, là dove vera-mente, quando la città reagisce, reagisce per-chè assiste a cOlse che non possono vedersirealizzate in una Repubblica che suole d.irsidemocratica. Questi sono alcuni dei motiviche rendono il malessere di questa città diReggia. E ci sono Ipoi tutti i motivi, signorPresidente, ,per i quali è stata presentata nelmese di luglio dell'anno decorso <la nostramozione.

Il primo è il motivo della corte d'appel-lo. Dal 1944 esiste nella città di Reggia unasezione staccata di corte d'appello: dipen-deva prima dalla corte di appello di Messi-na, successivamente con legge del 1947 va adipendere dalla corte d'appello di Catanza-ro. La sezione della corte d'appello di Reg-gia, caso strano, non ha neppure la possi-bilità di vedeDe incorporate le cause che ap-partengono ai tribunali di Palmi e Locriche fanno parte della sua provincia. In cam-bio abbiamo nella stessa regione la corbed'appello di Catanzaro, la quale ha giurisdi-zione su dieci tribunali e ohe è pertanto unadelle corti d'appello in Italia che più han-no tribunali alle proprie dipendenze. Roma,per esempio, signor Presidente, conta \Sol-tanto otto tribunali. La corte d'appello diCatanzaro, quanto a tribunali dipendenti,viene s'Ulperata soltanto da Tonino, con 17tribunali, e da Milano, con Il tribunali, eviene eguagliata da Firenze. Tutte le altrecorti d'3IPpello hanno meno tribunali di noi.Voi intenderete cosa significa l'amministra-zione della .giustizia in Calabria.

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Senato della Repubblica ~ 5955 ~ VI Legislatura

123a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

Non ve lo dice un uomo del nostro Grup-po: ve ,lo dice il senatore Munmura nellasua proposta di legge n. 608 quando parladell'« allarmante numero di processi civi-li e penali pendenti alla:fine del 1971 davantiaMa corte d'appello di Catanzaro ». SignorPresidente, sono esattamente 2.894.

Ebbene, si è chiesto ~ non da ora ~ che

la sezione di corte d'appello di Reggia Ca-labria possa diventare autonama, così comedel resto è avvenuto Iper altre sezioni stac-cate di cante d'appello che nel lasso di que-sti anni hanno visto riconosciuta la proprialegittimità ad essere elevate a sedi di cor-te d'appello (intendo dire Caltanissetta, Lec-ce, Trenta). Abbiamo chiesto quindi che ven-ga creata la corte d'appello autonoma diReggio Calabria con giu6sdizione sui tri-bunali di Locri e di Palmi.

Onorevoli colleghi, è un problema antico.Nel 1959 vi è stata a Reggia la dimissione ditutti indistintamente i membri del cons1igliocomunale; 'per undid mesi vi è stato lo scio-pero di tutti gli avvocati e procuratori delforo penale e oivile di Reggia Calabria. Ilprobl,ema si è trascinato con le continue l'as-sicurazioni dei ministri guardasigilli deltempo, dicendo ohe si sarebbe trovata quan-to prima la soluzione per ovviare al pro-blema. Da ultimo il nuovo oIìdine degli av-vocati e praouratori eLi Reggia Calabria ri-prqpone il Iproblema: nuovi incontri a li-vello parlamentare e politico. Infine gli av-vocatiintendono che si vuole dilazionare neltempo il problema, che non si ha voglia dirisalverlo, ed esattamente il 12 di febbraio1973 dichiarano uno sciopero generale degliavvocati e procuratori che si astengono dal-le udienze dal 20 al 23 febbraiO' e poi dal 28febbraio fino al 2 marzo.

Lo sciqpero deg]i avvocati 'si è conclusocon uno sciQpero generale della città, volutodal comitato di azione. Lo sciopero generaleha visto l'astensione dal lavoro di tutti in-distintamente i cittadini, cortei Ipolpolar,i, co-miz1Ì la sera con trentamila persone in piaz-za Duomo. È un problema da tutti sentito.

L'ordine del giorno degli avvocati, per laverità, eleva una protesta fierissima anchenei confronti del presidente del Consiglio deiministI1i Andreotti. Hanno chiesto da circa

sette mesi di poter essel1e ricevuti dal capodell'Esecutivo italiano Iper potere parlare diquesto drammatico :problema. Si tratta diun oI1dine del giorno di avvocati, ohe sonoamministratori e coadiutol1i di giustizia eohe vogliono portare avanti la vertenza sulpiano cosiddetto demacratico, cosiddetto deldialogo, i quali chiedono all'onorevole An-dreotti di essere riloevuti e non hanno ri-Slposta.

Tutta l'assemblea degli avvocati e procu-ratol1i si porta dal sindaco della città, il qua-le dice: «Vi assicuro che fra paco saretericevuti dal Presidente del Consiglio dei mi-nistri ». La settÌimana dopo tutta l'assembleadell'ordine degli avvocati e procuratori vadal presidente dell'amministrazione profV1in-dale dicendo: intendiamo discutere con ilPresidente del Consiglio dei ministri, inten-diamo portare avanti la vertenza in terminidi civiltà e di democrazia, riteniamo di ave-re diritto a cadesto dialogo con coloro iquali hanno la responsabilità di dirigere lav1Ìta nazionale. La risposta del presidentedell'amministrazione provinciale è stata: sa-rete ricevuti da qui a qualche settimana.

Nel'l'ordine del giorno deglti avvacati eprocuratori si può leggere: « Considerato che.il Presidente del Consiglio dei ministri nonha onorato di una qualsiasi r.isposta il con-siglio forense che gli aveva ohiesto, con let-tera del 12 settembre 1972, di essere nice-vuta pel'chè almeno la questione si ponessesu un piano di concretezza, fuori degli equi-voci e delle evasive risposte; considerato cheper colmo il presidente dell'amministrazio-ne provinciale ed il sindaco della oittà, dopoessersi formalmente impegnati,rispettiva-mente il 26 ed il 30 ottobre 1972, dinanzi al-l'intera assemblea degli avvocati procura-tori a promuovere ed a solleoitare un incon-tro non piÙ interlocutorio da attuaI1si entrobreve termine con il Prestdente del Consi-gLio dei ministri, tacciono sull'argomento,benohè sollecitati anche con telegramma del-1'8 novembre 1972, senza nemmeno spiegarele cause del loro incomprensibile comporta-mento... ».

Sono oiaè gli avvocati che seguono il co-siddetto processo dialettica della vita demo-cratica italiana, che chiedono di poter parla-

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Senato della Repubblica ~ 5956 ~ VI Legislatura

20 MARZO 1973123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

re con i'l responsabile della cosa pubbllica,ma non hanno risposta alcuna e sono co-stretti a fare lo sciopero che hanno fatto eche si è concluso con la prima manifestazio- I

ne di sciopero generale. Seguiranno ancoramanifestazioni di codesto tipo e speriamoche possano sempre svolgersi secondo i ter~mini del rispetto e della devozione e sogge-zione al dettato della legge che ci regola.

Ma se domani Reggia scoppiasse, se doma~ni Reggia scendesse in piazza e si verHìcas-se, magari a causa ddla provocazione dellapolizia, una di quelle giornate ohe in passa-to si sono verificate, voi ci verreste a direche è colpa dei teppisti, degli eversivi, dei fa-scisti, mentre non ci direte mai che una del-le cause ,per le quali si è lottato otto mesia Reggia Calabda è stata la sordità, la ce-cità politica del Governo e la mancanza didialogo che il Presidente del Consiglio. al.lara non volle tenere nE1ppure con il sinda-co, che rappresentava gli interessi della oittà.

Oggi battete la stessa stmda; oggi segui-te lo stesso diniego; oggi, una categoria elet-ta come quella degH avvocati e dei procura-tori non può avere contatti con il Presiden-te del Consiglio dei ministri, con il Mini-stro di grazia e giustizia, ma viene turLupi-nata e non riceve r.ÌlsiPostada parte dell'ono-revole Andreotti. Essa viene presa in girodal sindaco e dal presidente dell'ammini-strazione provinciale di Reggia Calabria, checontinuano a ripetere che prima o poi sa-ranno ricevruti.

Si parla di un problema .ohe riguaI1da lacorte di appello. Non so quale sarà la rispo~sta che daranno stasera il Sottosegretario eil Ministro che si trovano in quest'Aula. Co-munque è un problema, signor Presidente,ohe è stato sollevato da tutte le parti poLi-tiche e per prima da noi. Ma non ci interes-sa in questo caso chi sia stato i,l primo amuovere una posizione: tutte le parti politi-che e ultimamente, dopo lo sciopero gene-rale del 2 marzo, anche i segretari provin~aiali di tutti i partiti politici sono stati con-vocati dal 'presidente dell'ordine degli avvo- '

oati e si sono all'unanimità, dal Movimentosoaiale italiano ai socialisti, espressi per laéostituzione della corte autonoma di Reggia

Calabria. Unica posizione diversa è stataquella del Partito comunista, che si è limita-to a chiedere che vengano semplicemente ag-gregati i tribunali di Palmi e di Locri all'at-tuale sezione distaccata della corte di alp-pella.

Si tratta comunque di un problema gene-rale, che vede finalmente allineate tutte leforze 1P0'litiche e tutte le forze sindacali. Ri-tengo che è giunto il momento di risolverloe mi auguro che i signori rappresentanti delGoverno possano darci risposta soddisfa~cente.

Secondo punto della mozione: amnistiaper i fatti di Reggia. Si è chiesto subito do~po il febbraio del 1971 un'amnistia che po-tesse sanare la piaga degli oltre 1.000 pro-cessi penaLi, che ancora sussistono a Reg,gioCalabria. Si è chiesto ciò, signor Presidentee onorevoli colleghi, tenuto conto del parti-colare valore morale che va dato a quellarivolta (che, come adesso vedremo, è statoriconosciuto proprio qualche settimana fadalla SUiprema corte di cassazione), tenutoquindi conto di quelle giornate amare ~

non vogliamo fare processi di responsahilitàal passato ~ nelle quali si sono verificate lecose più strane da parte degli organi di po-lizia.

Vi sono interrogazioni particolaI1i non del~la mia parte politica, come per esempioquella del deputato della Democrazia cri.stiana, onorevole Reale, che parlano di cosespaventose e addirittura di atti innomina-bili che si sarebbero verificati nella questu-ra di Reggia Calabria ai danni dei nostriragazzi.

Per chiudere queste pagine di lotta dellacittà di Reggia Calabria, per chiudere quellegiornate amare, per chiudere questa posizio-ne degli oI1gani di polizia che penso non ab-bia riscontro nE1pipure nel regno dei canni-ba1i, si è chiesta l'amnistia. Più volte i cit-tadini di Reggia si sono rivolti a parlamen~tari di ogni partito politico; le risposte so-no state sempre rassicuranti. Io qui houn lungo elenco di risposte, e qualcu-na voglio leggeda. Il problema si è postoin termini imperiosi nel momento in aui ve-niva eletto il nuovo presidente della Re/pub-blica; non si sapeva ancora chi sarebbe

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Senato della Repubblica VI Legislatura~ 5957 ~

20 MARZO 1973

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ASSEMBLEA ~ RE£OCONTO STENOGRAFICO123a SEDUTA

stato, ma poteva anche essere lei, onorevo~le Presidente.

P RES I D E N T E . Lei dice che l'hoscampata bella!

FRA N C O. Signor Presidente, volevodire che per quanto riguarda le mie prefe~renze politiche, siccome ho il coraggio didire le cose apertamente ~ lo sanno tuttie lo sa il suo rappresentante politico dellaregione calabrese ~ sono uno degli uominipolitici suoi avversari che la stimano pro-fondamente. Perciò mi sarei augurato per~sonalmente che ella fosse il Presidente dellaRepubblica e gliel'ho augurato in tutti queigiorni...

P RES I D E N T E . Non mi riferivoal problema delle persone, ma all'amnistia.

:"'è

' FRA N C O. In quel tempo si sono avu~te missive indirizzate a certe persone e ri~sposte rassicuranti da parte di ogni Grup-po politico.

Onorevole Rocca Minasi, ,PSIUP, Roma11 novembre 1971: «Caro, ho letto la tualettera e mi affretto a rispondere subitoperchè la questione che mi prospetti mi havivamente interessato. Occorre profittaredel momento e dell' occasione propizia pernon comprometterla. Ritengo pertanto cheil nuovo Presidente della Repubblica do~vrebbe conoedere un indulto anche se la si-tuazione della criminalità crescente potreb-be costituire una forte remora. Proprio inquel momento e in sede 'legislativa non man~cherò di proporre qualche emendamento perle migliaia di giovani reggini. Stai tmnquil~lo perchè non penso che questi 2.000 gio-vani possano essere buttati allo sbaraglio.Il t'empo lavorerà per 'essi, per una umanacomprensione. Con i migliori auguri, saluticordiali. Rocca Minasi ».

Senato della Repubblica, senatore Antoni~no Murmura: «Caro amico, ho ricevuto lavostra benevola ed affettuosa lettera e vi~vamente vi ringrazio per i giudizi ivi con~tenut:i. Assicuro la mia disponibilità per ildisegno di legge di condono e di amnistia,pur non condividendo gli abusi di tali atti

Discussioni, f. 456.

di clemenza negli ultimi anni e lamentandogli eccessi reggini in parte provocati daiverticismi » (giudizio interessante). Successi~vamente, in data 15 novembre 1971, sem~pre il senatore Murmura: «Gentile amico,la mia preoedente risposta voleva essere laformale assicurazione di presentazione deldisegno di legge per i fatti di Reggia Cala~bria e dell'Aquila. Non appena sarà elettoil nuovo P,residente della Repubblica, ottem~pererò... ».. Camera dei deputati: questa forse è una

dellè poche risposte non soddisfacenti, e nonpoteva essere diversamente; la dà l'attualepresidente del Consiglio dei ministri GiulioAndreotti: {{ Pregiatissimo signore, a prescin~dere dalla specifica destinazione di unprovvedimento di amnistia o di indulto,devo dirle che 1'opinione corrente non è atale riguardo favorevole perchè abbiamoavuto una serie di critiche, tal une assaiaspre, contro il Parlamento proprio per l'ul~timo provvedimento del genere. Nel momen~to presente pertanto non ritengo che pro~poste al riguardo avrebbero possibilità diriuscita ».

Ministero dei trasporti e dell'aviazione ci~vile, Onorio Cengarle, 10 dicembre 1971:« In relazione alle premure rivoltemi, devodirle... ».

C'è poi il Sottosegretario di Stato allaPresidenza del Consiglio dei ministri DariaAntoniozzi, 2 dicembre 1971: «Ho ricevutola vostra lettera e ho provveduto a trasmet~terla al Ministero di grazia e giustizia perun attento esame... ».

Camera dei deputati, onorevole professarAntonio Spinelli, 9 dioembre 1971: {{ Caroamico, ho letto attentamente la vostra let~tera del 4 dicembre scorso e sono piena-mente d'accordo con quanto prospettato.Al momento opportuno, dopo le elezioni delPresidente della Repubblica, svolgerò il mioconsentito interessamento ».

P RES I D E N T E. Vede quanti candi~dati c'erano!

FRA N C O . Senato della Repubblica,Umberto Terracini, 20 dicembre 1971:{{ Egregio signore, in risposta alla sua let~

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Senato della Repubblica ~ 5958 ~ VI Legislatura

123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

tera del 9 corrente, le faccio presente chenon vi è alcuna prospettiva che, in ooca~sione dell'assunzione della carica da parte delnuova Presidente della Repubblica, vengaemanata una amnistia. Nessuno ne ha par~lato ,e nessun partito, allo stata delLe case,se ne farebbe pramatare, e ciò per il fattache tròppa frequenti sana stati,fina -al re-oente passato, gli atti di clemenza. Non viè quindi pericala che il Partito camunistapossa assum~re in praposita una posizianeoontmria alle aspettative popolari ».

Antonina Murmura, 1° febbraio 1972... Lei,senatore Murmura, è il più sollecito a ri~spandere. La ringrazio a name di questiamici: talvolta, anche quando certi proble~mi non possano avere risultato pasitivo, ilfatto che essi siano al centro dell'attenzionedel Parlamenta è cosa pasitiva. È camun-que pasitivo il fatta che abbia risposta leiche è di Viba Valentia, molto distante daReggia, e nan abbiano risposta molti amicinostri che hanno interessi nella stessa città.La lettera camunque recitava: «Desideroassicurarvi che alla ripresa dei lavori par~lamentari presenterò il disegna di legge chevi interessa ».

C'è pai una lettera di Giuseppe Rea!le,'15 luglio 1972, e via di seguita.

Il problema 'Che daveva essere risolta inquel perioda o subita dopo è ancora dinan~zi a nai; vi sono due proposte di legge: unapresentata dalla Destra nazionale, un'altrapresentata dal deputata del Partita sacial-democratico Belluscio. Il prablema è im-portante nan per i processi che si dovrannoattuare; tra .J'altro (l'ha detta più valte sul-le piazze di Reggia, ne ha assunta pubbli~co impegna e lo dico respansabilmente inquest'Aula) il prablema dell'eventuale am-nistia nan riguarda nè me, nè gli altri uo~mini del camitato di aziane; nel oasa vifosse amnistia della Stato, abbiamo dettache la rifiuteremmo. Il problema 'riguardaperò i 1.000-1.500 giovani (tra l'al tra la pro~cura della repubblica di Reggia Calabria nonha mai voluta dare una statistica precisa)che si travano a daveI' sapportare un pro~oesso penale che non viene mai chiamatama che allo stato attuale rovina le carrieredi cadesti giavani perchè essi, avenda il ca~

rico pendente, non possano effettuare 'Can~carsi. Sana centinaia di giovani che nondebbono pagare ancora e per tanta tempoquesta loro passione, questa loro amore perla vita della città. A prescindere poi da que~sta richiesta fondamentale, si pane il pro-blema ~ ecco perchè avremma voluta :pre~

sente il Ministro guardasigilli ~ dell'imme~

diato processo, affinchè questi ragazzi pos-sano essere liberati da questa cappa che nonpermette lara di guardare serenamente al~l'avvenire.

L'amnistia per la delinquenza camune puòavere delle remare della opiniane pubblica,ma nel 1968 abbiama avuto l'amnistia perle Ilotte dei metalmeccanici; in quel periodosi era registrata tutta una serie di reaticomuni in quelle battaglie sindacali, ma laRepubblica italiana ha avvertita il partico-lare valare morale di quella precisa verten-za e feoe un'amnistia. Questa particolare va-lore morale deve essere rioanasciuto allacittà di Reggia che satta codesta profila,signal' Presidente, è stata civiHssima, 'Camenel sua costume e nelle sue tradizioni. Lastampa ebbe a :registrare che negli 8 mesidella rivalta di Reggia Calabria nan è sal~tata una sola macchinetta lI1egistra~sigarette,non vi è stata una sala rapina nella città,non un salo furto nanastante che tutta lacittà fasse fuari da agni possibilità di tu-tela gimidica da parte delle Forze dell'or~dine; nan si è registrata un solo atta diteppisma in quei mesi che vera;rnente rap-presentana la pagina più bella, più staricadella vita papalare di Reggia Calabria nei"suoi 3.000 anni. (Interruzione del senatoreRusso Luigi). Ella non può sapere quantagrande sia la staria di Reggia, quanto illu-minante essa sia, non può certo capire chesignificata morale abbia per :la vita di Reg~gio quella pagina; stia tranquillo che chivive con passione le pagine gloriase di que~sta città sa certa che questa storica prate-sta papolare, came oggi ammettono tutti isettori palitici italiani, è veramente la pa~gina più esaltante che Reggia ha scritto nel~la sua storia trimillenaria.

È un problema questo, signor Presiden~te, che va risolto in termini morali perchèvi è ormai tutta una serie di sentenze in

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 5959 ~

20 MARZO 1973l23a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

questo senso: è la stessa magistratura checi dioe certe cose. Ho davanti a me unasentenza della Corte d'appello di ReggiaCalabria, n. 34 del registro sentenze 1972,n. 49/72 del registro generale. Vi si esa~mina il caso di un giovane, Polito Raimon~do, condannato a quasi 5 anni di galera(esattamente 4 anni e 6 mesi), a lire 150.000di multa nonchè al pagamento delle speseprocessuali da parte del Tribunale di Reg~gio Calabria. La Corte d'appello, a conclu-

- sione della sua sentenza, ha ridotto la pena

al Polito (tra l'altro minorenne, 17 anni) asoli 11 mesi e 10 giorni di reclusione, con45.000 lire d'ammenda, ed ha scarcerato ilgiovane. È interessante però quanto vienedetto neJla sentenza: «Merita accoglimen-to la richiesta di applicazione dell'attenuan-te prevista dall'articolo 62, n. 1, del Codicepenale. I primi giudici, nel rilevare la con-oessione dell'attenuante generica, hanno ri-levato che il Polito è rimasto suggestiona-to dai motivi che hanno spinto la maggio-ranza dei cittadini di Reggio Calabria a pro-testare » ~ anche la Magistratura riconosceadesso ohe la protesta è stata corale ~ « an-che con la violenza per !'iniquo trattamentoriservato alla città da parte delle autoritàpolitiche ». Guardate che giudizio storicoviene emesso dalla Magistratura, e ne pren-da.atto quel senatore che protestava qual-che momento fa.

R U S S O L U I G I. Se è per aiutareun giovane, va bene.

FRA N C O. Questo è un valore sto-rico che si dà in sentenza, non è un aiutoad un giovane; qua si dice {{ a protestareanche con la violenza per l'iniquo tratta-mento riservato alla città da parte delleautorità politiche »! È un giudizio che siproietta per la storia da parte della Corted'appello che, lei mi insegna, non è giudioedi parte, ma un collegio di magistrati conla loro esperienza, capacità, intelligenza, chetestimoniano questo per la storia di do-mani. (Interruzione del senatore Ricci). Nonè uno, sono cinque i giudici: è la Corted'appello di Reggia Calabria che sentenzia,non è il pretore.

« Se si considerano quali implicazioni mo-rali, civili, economiche, giuridiche e socialie quante esigenze politiche generali eranocontenute in quella istanza » ~ badate chescrivono i magistrati della Corte d'appellodi Reggia ~

{{ che appariva ai loro senti~menti fondata su valide ragioni e pregiudi~cata da sospettati metodi non ortodossi » ~

vi è in questa sentenza la condanna di tuttala classe politica del momento ~

{{ emergeil carattere» ~ continuano i giudici della

Corte d'appello di Reggia Calabria ~

{{ al-truistico di un fine che pure attraverso ildeplorevole mezzo della violenza tendeva al-

l'affermazione di un principio etico e di va~lori sociali di superiore portata ed alla tu-tela di beni ed interessi dell'intera comu-nità ». Ne prendano atto i senatori che pro-testano. Ebbene, signor Presidente, questogiudizio deUa Corte d'appena non è statoingoiato, per esempio, dalla magistratura in-quirente di Reggio Calabria perchè abbia~ma visto ~ e nessuno se ne adombri perchèsapete tutti quale rispetto abbiamo per laMagistratura, ma certe cose dobbiamo dirle~ la magistratura inquirente che in quelperiodo si è prestata a tutte le speculazionidel potere ed anche ad una certa sudditan-za psicologica verso il mondo delle sinistre.La magistratura inquirente di Reggia Cala~bria, infatti, fa appello alla sentenza alla

Corte di cassazione esattamente il 24 marzo1972. Ebbene, una settimana fa, signor Pre-sidente, la Corte di cassazione ha rigettatoil ricorso presentato dal Procuratore gene-rale e cioè anche per la suprema Corte dicassazione resta valido il fatto che la pro-testa di Reggia ha avuto {{ il carattere altrui-stico di un fine che pure attraverso il deplo-revole mezzo della violenza tendeva all'af-fermazione di un principio etico e di valorisociali di superiore portata ed alla tuteladi beni e dell'interesse della comunità ». Eccoi valori della rivolta di Reggia Calabria, si~gnor Presidente; ecco quale significato haavuto la rivolta di Reggia; ecco perchè chie~diamo l'amnistia onde consentire a quantionestamente, soprattutto ragazzi, si sono bat-tuti in quelle giornate per l'affermazione diquesti alti princìpi etici dei quali parla laCorte d'appello di Reggia Calabria, di ve-

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Senato della Repubblica ~ 5960 ~ VI Legislatura

123a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

dere risolte le propde condizioni di vitaanche attraverso i concorsi.

Il terzo punto della mozione riguarda ilripiano dei debiti generali del comune diReggia Calabria. Signor Presidente, ho in-dicato il suddetto punto perchè sappiamoquanto grave sia la situazione deIJa finanzalacale italiana, tanto grave che i primi prov-v'edimenti sono stati giudicati irrisori e nonrisolutivi da parte delle stesse amministra-zioni comunali. Ebbene, nella mazione hochiesto che il Governo potesse ripianare ildeficit spaventoso del comune di Reggia Ca-labria. Infatti, la città di Reggia non ha unalira da dave, ad esempio, alla sua aziendamunicipale degli autobus: vi sono autobussui quali la gent,e non viaggerebbe se sapesselo stato in cui si trovano e proprio qualchegiarno addietro un sindacato chiedeva larevisione di questi mezzi aU'lspettoratore-gianal~ della motorizzaziane civile; ma laazienda si trova nel dissesto totale ed i1comune non ha soldi per essa.

Inoltre le vie di Reggia sembrano enormigruviere, ma non vi sono soldi per potedeaggiustare; vi sono problemi che pendonoda tempo, ma il oomune non ha una lira daspendere. Il bilancio preventivo per j,l 1973ci dà un'idea della situazione di bilancio delcomune di Reggia. Nella relazione dell'asses-sore alle finanze possiamo. infatti leggereche vi sono ,entrate correnti al camune diReggio Calabria per 3.872.659.331 Jire; chevi sono di sole rate per ammortamento didebiti contratti con la Cassa depasiti e pre-stiti 2.049.217.952 lire; vi sono spese cor-renti per Ure 22.569.544.324; vi è un disa-vanzo economico, per il solo 1973, di18.697.884.993 lire. Pare che il deficit totalesia dell'ordine di oento miliardi.

Comunque in questa relaziane sul bilanciodi previsione, signor Presidente, non vi èuna sala lira ~ e come potrebbe esserci inqueste condizioni? ~ per investimenti o per

opere nuove per la città.Vi è stato ultimamente, esattamente il 26

ottobre del 1972, legge n'. 631, il fondo spe-.ciale per il risanamento dei bilanci dei co-muni e delle provincie. Non vi tedierò conproblemi di questo tipo, ma debbo dire cheè una legge fallimentare, che non desce a ri-

solvere il problema. Oe lo dice uno dei co-muni più avanzati, più equilibrati e meglioamministrati, ce lo dice cioè la relazionedel comune di Bologna, fatta dall'assessoreArmando Sarti, il quale scrive che « il fondoè unicamente una soluzione per la situazionedel passato, che non affronta in terministrutturali il problema. Tutto infatti è voltoal risanamento del passata, certo utile, manon esauriente. Esso è inteso a comprimerei bisogni attuali e futuri e propone unapalitica di pareggio ad ogni costo e di con-dizionamento per i nuovi interventi dei co-muni ». E successivamente dice che « il prov-vedimento è sbagliata pevchè le sue pre-messe fondamentali individuano le causedell'attuale situazione e chiaramente le ri-oonducono a ragioni di ordine strutturale,ma le soluzioni concvete che esso reca si tra-ducono sostanzialmente in nuove forme con-tributive da parte dello Stato. Con questomodo di procedere nessun problema si ,ri-solve se non sul piano del mero equilibriofinanziario e contabHe dei bilanci ».

Accanto a questa ottima ;relazione dell'as-sessare Sarti di Balogna vi è la presa diposiziane del sindaco Darida di Roma, ilquale, anche in sede di convegno dell'Asso-ciazione comuni itahani, ha detto di nonessere d'accordo con le linee che pO'i sonostate riprodotte nella legge che abbiamo.citato.

Non vi è quindi possibilità che il comunedi Reggia Calabria sia messo in condizion~di operare non dico in investimenti produt-tivi per la città o in nuove opere per unacittà di 170.000 abitanti, ma neppme indireZJione dei bisogni più urgenti per la vitadella città.

Tenuto conto che in passatò sono statiincamerati dallo Stato civca 600 miliardiattraverso l'addizionale pro terremoto e chene sono stati spesi solo 75, tenuto conto chelo Stato ha incassato, con l'addizionale dicui alle leggi del novembre 1955 e del marzo1968, oltre 1.300 miliardi e che ne ha spesisalo 600 per la Calabria, tenuto conto diqueste autentiche rrapine nei confronti dellaoittà di Reggia Calabrià, ritenga che sia va-lida la nostra richiesta di avviare con pro-prie leggi e proprie disposizioni a sanare

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 5961 ~

20 MARZO 1973123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

il disavanzo globale della città di Reggia Ca~labria.

Oirca l'istitu2Jione a Reggio Calabria di unporto franco che dia ossigeno alla asfitticaeconomia cittadina, non mi debbo dilungaresulla disastrosa situazione dell'economia cit~tadina. Lo dicono tutte le parti politiche e10 dicono i sindacati tutti i giorni. Si è tenu~to ultimamente un convegno nazionale dellaconfederazione del commercio per esami~nare la gravissima situazione di quel set~tOI1e. Il <settore dell'edilizia è in crisi, comein tutta la nazione, ma ancor più nella no~stra città, dove ultimamente sono affioratealtre 3.000 unità di disoccupati. Il turismosi trova ancora all'anno zero nelle nostreterre. È quindi inutile ~he vi parli dello statodisastroso della nostra economia.

È un problema che si pone da anni all'at~tenzione del Parlamento e che si è postoall'esame del Senato nelle passate legisla~ture, quando da questi banchi primeggiavail mio maestro, il senatore Michele Barbaro,il quale reclamava per Reggia e per la vi~cina Messina zone franche.

Il problema è stato ultimamente portatoall' esame del Parlamento e per quanto ri-guaI1da la città di Palermo codesto problemasi pone al fine di poter spostare questo ef~fluvio commerciale verso le zone dello stret~to di Reggia, al quale si aprono i grandimercati africani e dei nuovi paesi in fasedi sviluppo.

La sospensione per almeno un anno dinuovi tI1ibuti e di tasse dovute allo Statodagli enti locali è un problema forse supe~rata, signor Presidente. Reggio Calabria, no~nostante il giallo del fogllio mancante neldecreto del Presidente della Repubblica, èstata inserita successivamente, dopo che ilfoglio è stato I1itrovato dall'onorevole An~dreotti, nei provvedimenti che riguardanogli alluvionati all'esame della COJ:1tedei con~tj. Il problema quindi allo stato attuale èstato superato appunto dalla conversione inlegge del decreto-legge per gli alluvionati.

Punto sesto: assegnazione alla Calabriadi tutte le entrate dello Stato in virtù del~l'addizionale pro Calabria. È un problemaquesto del quale ci siamo interessati nel cor~so delle passate legislature, quando tutti gli

altri tacevano. La questione è stata sollevatapiù volte alla Camera dei deputati, anche dadeputati calabr,esi ~ vale per tutti l'azionecostante dell'onoI1evole Nino T,ripodi ~ enoi l'abbiamo posta all'attenzione del Se~nato attraverso questa mozione del luglio1972. Tuttavia sono dovute arrivare le nuo~ve alluvioni e i nuovi disastri perchè da tuttele altre parti politiche si avvertisse la re-sponsabilità e la sensibilità di chiedere chetutte le somme che 10 Stato ha introitato aquesto titolo venissero destinate alla nostraregione.

È un problema che noi per primi avan-zammo e portammo avanti, ma che vedetutte le parti politiche impegnate (lo abbia~ma sentito pochi giorni fa in quest'Aula),e che il Governo deve porsi per la sistema-zione idrogeologica del suolo della Calabria.Bisogna pensare a provvidenze speciali per~chè la Calabria finalmente possa avere lasicurezza che almeno determinate opere noncadano perchè fatte male o realizzate ridi~colmente. Tra l'altro è sintomatico il fattoche nelle ultime alluvioni tutte le opere deldopoguer.ra sono cadute sotto !'imperversaredelle acque, mentre sono rimaste ~ non sap~piamo come ~ le opere che erano state rea-lizzate prima. Vi è quindi la nec~essità chetutte queste somme siano dirottate verso laregione Calabria perchè finalmente in quel-la regione si possa guardare con serenità al~l'avvenire. Non si potranno certo .risolvere iproblemi della difesa del suolo con le assi~curazioni di massima del Governo, cioè conuna certa percentuale (ma l'emendamento èstato bocciato in quest'Aula su richiesta delGoverno) che forse nell'avvenire sarebbe sta~ta riservata nel quadro della difesa del suo~lo. Allo stato attuale però non sappiamoquale percentuale, di quei pochi miliardistanziati, verrà destinata alla Calabria, men~tr.e abbiamo constatato come l'emendamentoapprovato all'unanimità dalle Commissionilavori pubblici ed agricoltum riunite siastato bocciato su richiesta del Governo. Nonvi è dunque volontà da parte del Governodi provvedere, attraverso i normali strumen~ti di intervento, alle necessità della nostraregione. Ma se l'Italia ha pagato questo suodebito verso la Calabria attraverso l'addizio-

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 5962 ~

123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

naIe del 5 per cento per 18 anni, restituitealla Calabria tutte queste somme che aveterapinato e consentite che, attraverso l'im~pegno di questa spesa, si possa avere sere~nità nelle nostre terre.

E vale a questo proposito quanto abbia~ma formulato in sede di discussione del de~creto~legge per gli alluvionati cioè la richiestadi inserire nelle provvidenze tutti i comuniche si trovavano o nella relazione dell'Ispet~torato provinciale dell'agricoltura o addirit~tura nella relazione del Ministero delnnter~no e che sono stati tolti dal decreto del Pre~sidente della Repubblica. Quando si è sa~puto nella mia provincia che alcuni di queicomuni che avevano sofferto tanti danni era~no stati esclusi, spontaneamente, senza cheda alcuna parte politica vi fossero solleci~tazioni, le popolazioni sono scese in piazzae si sono registrate proteste a Laureana, aGalatro, a Palmi, a Casignana, a BruzzanoZeffirio dove addirittura è stata occupata lalinea ferroviaria. Ciò dimostra che tutta laprovincia di Reggia Calabria è in fermentoper questo diniego che è venuto d~l decretodel Presidente della Repubblica.

Rinnoviamo pertanto in quest' Aula l'inv:itoal Governo, secondo gli impegni assunti dal~l'onorevole Andreotti, ad includere tutti icomuni per i quali l'istruttoria abbia accer~tato danni per le alluvioni nel quadro deibenefici che, sia pure con le limitatezze im~poste dal Governo, abbiamo approvato inquest'Aula perchè proprio oggi sono all'esa~me della Camera dei deputati.

Settimo ed ultimo punto della mozione:revisione del cosiddetto {( pacchetto Colom~bo}) con l'assegnazione alla oittà ed alla

provincia di Reggia Calabria di industrie chenon siano inquinanti (il pacchetto consideraReggia ancora una ({ colonia »!), ma di na~tura manifatturiera, per consentire un altotasso di oocupaziona1ità, un limitato consu~ma di acqua (che è già scarsa per il mondoagricolo), un basso rapporto capitale~ad~detto, la costruzione in tempi ,rapidi d'in~dustrie collaterali in coesistenza armonicacon le attività agricole e turistiche. SignorPresidente, quel governo o quei governi cheniente hanno fatto per Reggia, quel governoo quei governi che, come abbiamo visto pri.

ma, sono stati assenti anche dopo le tor~mentose giornate delle battaglie di Reggia,quei governi che hanno ancora una voltadisatteso il grido di giustizia che saliva dal~la mia città, quei governi ritengono di averepagato il proprio debito per la CalabJ1Ìa, diavere la coscienza tranquilla di fronte allaopinione pubblica nazionale dal momentoin cui hanno dato alla nostra città, alla no~stra provincia, l'iilJldustria Liquigas biosinte-si di Pellaro e il quinto centro siderurgico diGioia Tauro, anche se per la verità il quintocentro siderurgico è solo una cosa che ri~corre sulla bocca di tutti, è una cosa chericorre nelle assicurazioni di tutti i gover~nanti, è una cosa che interessa personalmen~te il rappresentante del Governo, sottosegre~tario onorevole Vincelli, che ogni due giornisi sciacqua la bocca con le realizzazioni diquesto quinto centro <econ i miliardi spesidalla Cassa per il Mezzogiorno. Il Governoritiene insomma di aver pagato questo suodebito verso la 'Città di Reggia Calabria, ver~so la provincia alla quale è stato dato questointenso processo di industrializzazione chefinalmente risolve tutti i suoi malanni; cioèsecondo quello che vanno dicendo quotidia~namente gli amici dell'onorevole Vincelli, gliamici dell'onorevole Andreotti, secondo quel~lo che vanno dicendo i socialisti, i comunisti,certe organizzazioni sindacali (qualcuna siè dissociata: proprio domenica scorsa inoccasione del suo congresso prov:inciale laUIL non ha parlato più di quinto centrosiderurgico~ e ha parla to di industria diffusa),il quinto centro siderurgico risolve finalmen.te tutti i drammatici problemi della cittàdi Reggia Calabria. Esso risolve n problemadell'esodo migratorio: non avremo più inCalabria 74.000 emigranti l'anno; risolve ilproblema della fame e della disperazione,per la zona della Piana; risolve il problemadei 69.000 disoccupati che si registrano ne-gli uffici di collocamento della Calabria (esappiamo quanti altri non vengono registra-vi); risolverà il problema di tutti i sottoccu~pati; risolverà il problema delladisoccupa~zione giovanile che cresce spaventosamentegiorno per giorno; risolverà anche il proble-ma della disoccupazione intellettuale. Cioèil quinto centro siderurgico risolve il dram-

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 5963 ~

123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ma della provincia di Reggia Calabria. È sta~ta, dicono, orbata la città di Reggia del ti-tolo di capoluogo, ma in cambio le è statodato il quinto centro siderurgico, le è statadata l'industria Liquigas biosintesi; «quin~di non avete ragioni a protestare, non avetemotivo per dire sempre no allo Stato, nonavete motivo per muovervi contro lil Governo,siete stati soddisfatti nelle vostre attese ».

E allora cominciamo da SaLine e comin~ciamo a dire che l'industria Liquigas biosin-tesi rientra in quell' opera di coJonialismoindustriale che il Governo vuole operare neiconfronti della provincia di Reggia Calabria.L'industria di Saline porterà via la pocaacqua che è necessaria anche a dissetare icittadini di Reggia, così come disse ultima~mente in un suo intervento il dattaI' Leonedella Cassa per il Mezzogiorno. È un proble-ma che abbiamo trattato, o che abbiamo pre-sunto di aver trattato in quest'Aula nel mo-mento in cui il'sottosegretario Barbi (que1lasera non c'era l'onorevole ViÌncelli con cuiil colloquio sarebbe stato pill proficuo) ri~tenne che il Governo aveva inventato l'acquae quindi potevamo staroene tranquilli. Di~cevo allora in una mia interrogazione cheil dottor Leone ~ e ho qui il testo della suarelazjione ~ ha già "stabHito che a ReggiaCalabria si consuma l'acqua che è previstaper il 2015. Ha detto il dattaI' Leone che ilbergamotto, la fonte della riochezza econo~mica della città di Reggia Calabria, se nonha nuove irrorazioni di acqua morirà e mo~riranno li 5 miliardi che il bergamotto dà almondo agricolo della nostra provincia.

È stato detto da più parti che tra l'altro

l'industria liquigas inquinerà l'aria, ma in-quinerà soprattutto il mare, poichè si trattadi determinati prodotti che vengono bru~ciati e che produrranno enormi danni 3!d unazona turistica di primo piano. Vi sono al-berghi che hanno già registrato contratticon presenze per tutto l'anno. USiindacosocialdemocratico di Brancaleone, il dattaI'Romano, ci ha detto che iJ suo complesso èstato preso d'assalto dai nordici che ormainon amano più andare nell'Adniatico, inqui~nato, con presenze che si registrano per tut-to l'anno. Vi sono ,poi tanti e tanti alberghiche andrebbero a sorgere in quella zona e

20 MARZO 1973

che sarebbero certamente oggetto di inte-l'esse.

A Saline si distruggerà l'agricoltura, oheera fiorente. Già come primo atto ~ e sap-piamo come i sindacati non abbiano reagito

~ sono stati licenziati duecento gelsominai

per consentire che vi siano gli espropri deiterreni. Si distrugge la ricchezza agricola diSaline per fare una industria, la Liquigasbio sintesi, alla quale lo Stato dà 66 miliardiin mutui. È 'J;1otiziadi qualche gioJ:1llofa chetale industria attuerà una centrale termoelet~trica, nella quale si bruceranno 300.000me~tri cubi di fumo; si consumeranno dieci ton-nellate l'ora di olio combustibile, con 16serbatoi di combustibile liquido riforniti dalmare.

La centrale termoelettrica brucerà i gaspiù velenosi come il benzopirino, che si for-ma quando si bruciano determinate sostan-ze organiche, e l'anidride solforosa. C'è ilpericolo di inversione termica. Codesto peri~colo, come dicono i tests ecologiei a Lon-dra, in una determinata zona ha pro~curato in tre giorni quattromila morti.

Signor Presidente, la centrale t'ermoelet-trica viene cacciata da Sibari perchè nonpiace ai socialisti di Greco Naocarato. Lecentrali termoelettriche non vengono appro~vate in nessuna parte d'Italia: vediamo chesorgono giornalmente le proteste dove siparla di centrali termoelettriche. Dicono dino anche amministratori e uomini politici:ho uno studio, di cui evito la lettura, in cuisi parla della centrale termoelettrica comedi un grave pericolo per il delta padano,pericolo di morte. Non lo dice un fascistanè un uomo della Destra nazionale: 10 diceun uomo che ~ mi pare ~ dovrebbe essereancora antifascista, l'onorevole Carlo Mat~teotti del Partito socialista democratico ita~liano.

Ebbene, una centrale termoelettrica do~vrebbe sorgere a Saline, per la cui industrialo Stato dà quello che dà. Tornel'emo poisu Saline a conclusione; ma i:l quinto centrosiden1l'gico dovrebbe l'isolvere i nostri mali.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'hodefinito spesso un atto di mafia politica; taleè il quinto centro siderurgico. Pel'chè hodefinito il quinto centro siderurgico un atto

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VI LegislaturaSenato della Repl1bblica ~ 5964 ~

123a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

di mafia politica? Perchè l'anno scorso èstato nominato presidente generale del Con~siglio superiore dei lavori pubblioi l'ingegne~re Travaglini, il quale è un cugino o comun~que parente dell'onorevole Colombo. L'inge~gner Travaglini ha la tessera del Partitosocialista ed è un protetto dell' onorevoleMancini. Egli, nonostante la giovane età esuperando ben sette provveditori alle operepubbliche, nonchè il presidente di sezionedel Consiglio superiore dei lavori pubblici...

SUL L O, Ministro senza portafoglio.Senatore Franco, siccome ho la responsabi-lità di aver fatto nominare Travaglini alVajont...

FRA N C O. Brutta responsabilità, si-gnor Ministro.

SUL L O, Ministro senza portafoglio.No, la assumo di nuovo ad undid anni didistanza, e non c'entrano le parentele.

FRA N C O. Può essere un fatto che laonora sul punto della coeJ1enza, ma non laonora per quello che dico. Onorevole Mini-stro (non significa che l'abbia dovuto fare lei:certe cose nascono), lei mi deve dire questo:Travaglini veniva prima dei sei presidentidi sezione del Consiglio superiore dei lavoripubblici che lo hanno preceduto? Ecco, celo dica e così ci toglie un grosso peso didosso.

B L O I SE. Lo lasci stare, signor Mi-nistro, lo lasci parlare!

FRA N C O. Stai zitto tu, che non seicerto all'altezza di poter capire niente, nèdentro nè fuori di quest'Aula! Quindi fa' si-lenzio e stai lontano. E cerca di essere cor-retto, perchè altrimenti ti do la risposta chemeriti fuori di quest'Aula... (Replica delsenatore Bloise. Commenti dall' estrema si-nistra ).

P RES I D E N T E. Senatore Franco,non usi...

FRA N C O. È un atto di soorrettezzache non doveva compiere; ed è la seconda

volta che lo compie in quest'Aula, perchè laprima volta se ne è uscito dicendo che quinon siamo a Reggia Calabria ma siamo alSenato. È la seconda volta che provoca: laterza volta gliela farò pagare cara!

P RES I D E N T E. No, no: questo lin-guaggio qui non lo deve tenere assoluta~mente! Qui si tratta di rispondere o non ri-spondere, non di pagar caro! Prego, onore-vole Ministro, prosegua.

SUL L O, Ministro senza portafoglio.Onorevole Presidente, vorrei dire che io eroMinistro dei lavori pubblici allorchè pregaiTravaglini di assumersi la grossa responsa-bilità di essere sovrintendente tecnico per ilVajont. Non gli chiesi che tessera avesse elo stimai come un grande collaboratore tec-nico e non politico. Quindi i probemi di pa-rentela non mi interessano. Ritengo di poterdire che undici anni fa l'ho assunto come col-laboratore per sue capacità tecniche. Pertutto il resto lei, senatore Franco, è libero didire come vuole.

FRA N C O. Benissimo, signor Ministro,prendo atto delle sue affermazioni. So quantosia serio e non voglio dire che questo riferi-mento ad una parentela abbia presieduto al-le sue decisioni, nè voglio dire che tecnica-mente il signor Travaglini non sia prepara-to, però mi consenta, signor Ministro, di di-re che siamo nel periodo del maggior fulgoredell' ex segretario nazionale del Partito socia~lista, nel periodo in cui i socialisti, secondoquello che ha dichiarato l'onorevole Restivoalla televisione prima delle elezioni di mag-gio, non consentivano al Ministro di eserci-tare i poteri.

P RES I D E N T E. Cosa c'entra conquesto funzionario di cui stiamo parlando?Senatore Franco, non divaghiamo.

FRA N C O. Signor Presidente, se melo consente, le dirò quello che significa. Lanomina di Travaglini nasce in un periodoin cui il Ministro dell'interno Restivo dicealla televisione che i socialisti lo hannocondizionato al punto di non consentirgli diespletare le proprie funzioni di Ministro del-l'interno. Quindi, per analogia, può sorgere

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Senato della Repubblico ~ 5965 ~ VI Legislatura

20 MARZO 1973123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

in me il sospetto che quel segretario del par~tito Mancini, che ha condizionato Restivo aquel punto, ha potuto condizionare, forse an~che inconsciamente, il ministro Sullo in que.ste decisioni.

Sta di fatto comunque che questo è soloun sospetto. Però, ella, signor Ministro, do~vrebbe dirmi qualcosa circa quello che io di-rò tra poco. Facciamo finta un istante ~ ho

preso atto delle sue decisioni e quindi ammet-to che inconsciamente abbia potuto prenderequel provvedimento, magari non conoscendoalcuni retroscena e queste sono cosc che ca~pitano in tutte le buone amministrazioni ditutti i tempi ~ che ella abbia nominato il

signor Travaglini per motivi tecnici. Mi sadire però perchè mai ,il Travaglini come pri-mo provvedimento nel gennaio dell'annoscorso stabilisce che è fattibile il porto diGioia Tauro, che non è fattibile nemmeno og~gi? Mi sa dire come mai, prima ancora che isaggi geognostici a terra venissero portatia termine, che i campioni prelevati andasseroall'università italiana per i rilievi, al prefet~to di Reggia Calabria veniva dato l'ordine difirmare 230 decreti di aocesso ai rilievi nellazona di Rosarno? Come mai dunque tuttiquesti provvedimenti, senza neppure una de-cisione di organi tecnici, senza che vi fos-se stata prima la possibilità di dire se fosse-ro attuabili il porto di Gioia Tauro e il quin-to centro siderurgico, vengono operati all'in~domani della nomina ~ guarda caso ~ del

Travaglini a presidente generale del consi~glio superiore dei lavori pubblici?

Senz'altro lei, onorevole Ministro, lo avrànominato per motivi tecnici, però è un fattoed è perciò per lo meno moralmente accetta-bile che possa sorgere il sospetto in me. Fan.datamente in effetti è sorto in tutti coloroche hanno assistito a cose di questo genere.Così quindi nasce il quinto centro siderur~gico per il quale voi ancora oggi avete dato40 miliardi, come abbiamo letto [wi gio,rna.li, per le prime opere infrastrutturali. Manon ci avete detto ancora ~ mi auguro chè

lo voglia fare qua l'onorevole Vincelli comepersonale amatore del problema ~ se è rea~

lizzabile il porto. Infatti una prima volta ab. I

biamo detto che il porto non era realizzabi-le; voi ci avevate detto no e successiva~

Discussioni, f. 457.

mente a malincuore avete dovuto dire di sì.Ci avete detto che è realizzabile perchè è rea~lizzabile la darsena che fungerebbe da porto.

Vi abbiamo detto che desideriamo sapere,attraverso decisioni dei tecnici, se è pos~sibile che la darsena venga costruita data lanatura dei terreni. lo dico di no e ve ne spie~go i motivi. Il geologo che ha fatto i rilievi.ha stabilito nella sua relazione ~ vorrei es~

sere smentito su basi tecniche e non dalle pa~role dei politici ~ che subito dopo un cappel~laccio di terra vegetale, strato molto labile disei o sette metri, si incontra una falda frea~tica di grande imponenza mista a fango.Questo comprometterebbe, come si compren~de, la possibilità di banchinare un'eventualedarsena. Questo è il giudizio di chi ha ese-guito i rilievi in Gioia Tauro ed è un giudi~zio tecnico. Desidero sapere dagli onorevolirappresentanti del Governo se questo giudi~zio tecnico è stato successivamente superatoda nuovi rilievi o da nuove decisioni dei tec~nici.

Vi è poi un altro parere che è stato espres~so dal barone Reitani. Forse l'onorevole Vin~celli conoscerà molto bene questa persona:tra l'altro vota Democrazia cristiana. Il ba~rane Reitani ha fatto trivellare il proprio ter-reno per la costruzione di pozzi di irrigazio~ne: giunto ad una profondità di 1O~15metri,ha avuto la disavventura di vedere sprofon-dare fino a 5 anelli di calcestruzzo; cioè è av-venuto quello che si era verificato prima nel~la zona di Sibari.

Di fronte a questi rilievi desidereremmosapere se tecnicamente è consentito che ilquinto centro venga realizzato. Nel momentoin cui ci direte che tale centro sarà tecnica~mente realizzabile, vi dirò che, nonostantequesto centro, non risolverete i problemi del.la nostra terra, sul piano dell'occupazioneprinoipalmente: voi dite infatti che il quin~to centro siderurgico comporterà assunzionedi mano d'opera per 7500 unità; vi dico inve.ce da mesi, ma non mi avete risposto e gra~direi che la risposta mi fosse data staseradall'onorevole Vincelli, in quest'Aula, che,secondo determinate informazioni fornitecidai tecnici, a Gioia Tauro non si tratterebbedi un quinto centro siderurgico a ciolo inte-grale, ma solo della terza fase di lavorazione

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123a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

dell'acciaio, >illaminatoio a freddo; i semila~vorati arriverebbero da Bagnoli e da Ta-ranto e la fase de1laminatoio a freddo impie-ga, nel quarto centro siderurgico di Taranto,solo 600 unità lavorative. Se è cosÌ, non sitratterebbe di 7.500 unità occupazionali, masolo di 600.

Vedo che gli amici comunisti sorridono.Tra poco vi testimonierò che oggi voi aveteassunto sul quinto centro siderurgico una po-sizione che è innaturale; tra poco vi leggeròle decisioni sulle industrie pesanti dei vostriorgani di partito e di uno dei vostri massimicapi: allora riderò io. Intanto ascoltate que-ste cose e attendete il momento in cui ve leleggerò. Poi esprimerete il vostro giudizio.Grazie a Dio ne abbiamo per tutti questa se~ra in quest'Aula.

Secondo me, pertanto, saranno assuntenon più di 600 unità lavorative. Ma anche sesi trattase di 7.500 operai, che cosa risolve~rebbero? Forse il problema delle decine e de-cine di migliaia di disoccupati nella no-stra provincia? No di certo. Che farebbeallora il quinto centro siderurgico? Distrug-gerebbe il turismo: voi avete dato 3 miliardiper gli impianti turistici di Nicotera e nedarete altri 3. . . . (Commenti del senatore Ar-giroffi. Repliche del senatore Dinaro. Scambidi invettive tra i senatori Argiroffi e Dinaro ).

P RES I D E N T E. Senatore Dinaro, larichiamo all'ordine e usi un linguaggio appro-priato a quest'Aula. (Repliche del senatoreDinaro). La richiamo all'ordine per la secon-da volta. Senatore Franco, lei cerchi di con-durre le cose in maniera da non suscitarequeste interruzioni, anche perchè ci ha pro-messo, non so tra quante ore, di farei ridereo piangere, non ho capito bene; prima di sta-notte, spero.

FRA N C O. Ho detto solo che desideroleggere dei documenti di parte comunistainoppugnabili.

P RES I D E N T E. Quando li leggeràvedremo. Io la richiamo un momento ad unacerta moderazione nell'uso del tempo. Lei sache è stata dedicata una sola seduta allo svoI-

gimento di questa mozione. Per ora ha par-lato lei solo!

FRA N C O. Signor Presidente, cerche-rò di stringere, però parlo a braccio e non ho.limitazione di tempo per Regolamento.

Dicevo che per me v,i saranno solo 600 uni-tà lavorative, ma per un istante soltanto vivoglio concedere le 7.000 unità lavorative;non risolverete il problema occupazionale,anche perchè le 7.000 unità, nel caso in cuivenissero assunte, lo sarebbero solo fra 10anni. Si richiedono 6 anni per la costruzionedel porto-darsena; non prima di 10 anni visarebbero i nuovi lavori al quinto centro si-derurgico.

Vi è poi il problema dell'agricoltura. Glionorevoli rappresentanti del Governo sannoche la zona della piana è una di quelle a piùalta coltura specializzata di tutto il Mezzo~giorno d'Italia: vi sono i mandarineti di SanFerdinanda di Rosarno che per ettaro hannoil valore di 25-30 milioni, come stabilisconoalcuni studi sull'argomento. L'agricolturaverrebbe distrutta non solo dalle unità oc-cupazionali che il quinto centro siderurgicorileverebbe non in forma stabile ma solo peri lavori di proiezione del centro, ma sarebbedistrutta soprattutto per gli inquinamentidell'aria e marini, anche se per gli inquina-menti dell'aria ci avete detto che con il se-condo progetto ridimensionato non vi sareb-be più questo problema. L'inquinamento sus-siste sempre e anche se viene limitato resta;ma soprattutto importantissimo è !'inquina-mento per via marina, che limiterà le atti-vità turistiche.

Dicevo che a Nicotera avete dato 3 miliar-di per uno stabilimento ed altri 3 ne daretequanto prima; a Seminara il comune ha giàprogettato di poter realizzare strutture turi-stiche; l'EFIM ha assunto impegni attraversocontatti con l'assessore della regione Cala-bria per realizzare il polo di sviluppoturistico sul Sant'Blia di Palmi. Comepotete mettere d'accordo ciò con la rea-lizzazione del quinto centro siderurgico,con l'inquinamento che ne deriva e che inte~resserà le coste che sono a due passi? Quindi,inquinamento dell'aria, inquinamento mari-no contro il turismo, agricoltura che brucia-

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ S967 ~

123a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

te senza creare niente di nuovo, niente di ef-ficiente, niente che possa proiettarsi nell'av-venire, senza cioè creare quel processo di in-dustrializzazione ,che possa assicurare un do-mani sereno alle nostre generazioni.

Ve lo dicono in tanti (non vi allarmate per-chè vi leggerò solo qualche frase per parte).Per pDimo, il13 febbraio 1971, ve lo disse Al-berto Ronchey dalle colonne della « Stampa )}

di Torino (che non mi pare sia giornale dellaDestra nazionale o fascista, nè mi risulta cheRonchey sia iscritto al Movimento socialeitaliano). Ronchey vi dice: « Stupisc~ soprat-tutto il modo in cui si è discusso sull'assegna-zione del centro siderurgico. I colossi dellasiderurgia, come della petrolchimica, oggirappresentano investimenti favolosi ma nonoccupano mano d'opera in proporzione. So-no astronavi in terra, monumenti all'auto-mazione; il convertitore dell'acciaieria vieneseguito da una cabina di comando telegui-data. . . Queste grandi unità di base non at-traggono industrie di trasformazione, nontrascinano investimenti nè a monte nè a val-le del loro processo produttivo. Si possonoaspettare decenni senza che accada nulla..Lasiderurgia di Bagnoli esiste dal 1907, ma Na-poli non ha visto un boom della meccanicaindotta accanto alla metallurgica. La forzapropagatrice della siderurgia è un mito, nonuna verità, anche se viene evocata ancoradai meridionalisti in ritardo. Fu una veritàquando la tecnica e il costo dei trasporti era-no diversi, per esempio all' epoca della indu-strializzazione della Ruhr; allora la meccani-ca doveva nascere per forza presso i forni,ma oggi si chiamano elefanti bianchi le gran-di unità di base sorte e venerate qua e là nelterzo mondo superbo e solo ».

Ve lo ha detto altra autorevole firma ~ emi pare che neppure lui sia iscritto alla De-stra nazionale, non è fascista e non è sospet-to ~ IndI'o Montanelli nella rubriÌca « LaStanza »: « Si è fatto e si fa bene a inv,estiremigliaia di miliardi nel Sud, ma si continua acommettere l'errore di voler trapiantare nelMezzogiorno industl1ie che sono tipiche delNord ». Continua IndI'o Montanelli: « Nem-meno io, intendiamoci, di economia sono unesperto, però di storia credo un pochino diintendermi o almeno quanto basta per sapere

come è avvenuto lo sviluppo industriale delNord. È avvenuto per gradi e partendo dal-l'agricoltura, non uccidendola come oggi sifa. Le prime industrie lombarde... ».

P I N N A. Dia per letto l'articolo di Mon-tanelli!

FRA N C O. Ella certamente sarà mol-to intelligente e questa sua intelligenza latradurrà in fatto concreto quando voterà afavore della mia mozione, perchè, se già co-nosce quest'articolo, sa che ho ragione e per-tanto voterà a favore della mia mozione. Laringrazio in anticipo; intanto consenta chelo legga non tanto per gli altri senatori chesaranno tanto bravi quanto lei: lo leggo perme, per potere, attraverso queste letture, ar-rivare ad un dato conclusivo su questa rea-lizzazione che dovrebbe pagare il debito perla Calabria. Pertanto, senza offesa per lei,senza offesa per gli altri, 10 leggo per me epenso che ciò mi sia consentito dal Regola-mento del Senato.

Così IndI'o Montanelli spiega come è natal'industria lombarda e continua: « Nel Sudla lezione è stata applicata a rovescio; inve-ce di partire dall'agricoltura sollecitando ilpassaggio da quella tradizionale redditiera aquella capitalistica con accorte agevolazionidi credito che spingessero i proprietari atentare delle industrie di trasformazione co-me quelle alimentari sempre legate alla terrae con un forte impulso alle scuole professio-nali che consentissero allo zappaterra di di-ventare un operaio agricolo, si è preteso sov-vertire la situazione di un paese da secoliunicamente agrario importandovi dal Nordle industrie più perfezionate e sofisticate co-me quelle dell'acciaio e della chimica,' perdare allo zappaterra il posto in fabbricasenza costl1ingerlo all'emigrazione e fornireallo spirito d'iniziativa locale la spinta adavviare quelle imprese sussidiarie che sem-pre fanno da corona alle prime ».

Che il quinto centro siderurgico non risol-ve niente ve 10 ha detto anche « Il Capitale »

che non è una rivista fascista, nè missina.Infatti nel numero 10 dellS ottobre - 14 no-vembre 1971. . .

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Senato della Repubblica ~ 5968 ~ VI Legislatura

123a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

L I V I G N I. Abbonamento postale!

FRA N C O. Sono un appassionato diquesti problemi e li seguo .eon attenzione perla responsabilità che mi deriva dal mio man-dato: vorrei che tutti potessero fare altret-tanto!

Ebbene, «Il Capitale}) scrive: «Quintocentro siderurgico; un centro di potere; re-troscena politici; colpi di mano di notabili;azioni e reazioni di vertici per una localizza-zione sempre più problematica}). Vi rinvioalla discussione per sapere quanto vi èscritto.

La stessa cosa ve l'ha detta « Sguardi su]mondo}) che vi parla del quinto centro side-rurgico (interruzione dall' estrema sinistra)come di una cattedrale nel deserto ed inoltrelo dite voi della sinistra che il quinto centrosiderurgico non risolve il problema di Reg-gia. . . (Commenti dall'estrema sinistra). Do-vete avere il garbo di attendere che concludaperchè veramente ci sarà da ridere. Aspettatequalche minuto; non scattate. Intanto co-minciamo a stabilire che voi ci dite che ilquinto centro siderurgico non risolve i pro-blemi: lo dice, infatti, 1'« Avanti!}) esatta~mente il30 novembre 1972 in occasione dellosciopero a Taranto. Ebbene, 1'« Avanti! » inprima pagina, sotto un titolo a quattro co-lonne (<< Oggi in sciopero Taranto»), ,scrive:« A Taranto l'insediamento e il raddoppio delquarto centro siderurgico non hanno risoltoi problemi dell'oocupazione, anzi per certiaspetti li hanno aggravati e a breve scadenzamigliaia e migliaia di lavoratori saranno li-cenziati }). Per Taranto, cioè, il quarto centrosrderurgico ed il raddoppio dello stesso nonhanno risolto i problemi del lavoro della cit-tà, anzi li hanno aggravati.

Ma questo lo dice anche 1'« Unità» e que-sto giornale non si discute dalle vaske parti.Ebbene, 1'« Unità}} del 30 novembre 1972,

a pagina 2, con un titolo su due colonne«< La vertenza di Taranto») scrive: «A Ta-ranto i guasti delle soelte politiche ed econo-miche dei vari governi verso il Sud sono la-ceranti. Qui la gravità del problema dell'oc-cupazione, l'aumento del costo della vita, losconvolgimento delle strutture Isociali, la ori-si della piccola industria, non sono aspetti

della disgregazione e dell'abbandono; sonoinvece le conseguenze di una forte concentra-zione di investimentì industriali che, per icriteri eon i quali sono stati fatti, non hannofavorito la crescita economica e sociale dellazona intel'essata, ma hanno creato contrad-dizioni e squilibr:i, compromettendo seria-mente le strrutture produttive preesistenti.L'esperienza di Taranto dimostra che pochigrandi investimenti concentrati nell'industlìÌadi base, col1egati solo ad una strategia azien-dale e di gruppo, non si traducono in uncontributo alla soluzione dei problemi me-ridionali }}.

Quindi 1'« Avanti! » e 1'« Unità» ci diconoche la creazione del quinto centro non risol-ve i nostri drammatki problemi, ma che ilquinto centro siderurgico, signor Presidentee onorevoli colleghi della sinistra, è un attodi prepotenza mafiosa e politica, che è irrea-lizzabile e che non deve farsi per non distrug-ger la più bella zona dal punto di vista delturismo e dell'agricoltura. E sapete chi ci de-ce questo? «Vie Nuove}} e « Giorni }},setti-manale, quest'ultimo, del Partito comunista,al n. 19 dello settembre 1971. E anche questonon si discute. La testata dell'articolo dice.«Calabria: rinviata la decisione sul centrosiderurgico. Trecento miliardi per produrrel'aociaio più caro d'Italia ». Quindi il quintocentro siderurgico costerà, se realizzato aGioia Tauro, 300 miliardi in più di quantocosterebbe se fatto a Crotone o in altre zonedella stessa Calabria o di altre regioni. Ma cidice di più « Vie Nuove }}

~ e non si discuteperchè è l'organo della sinistra italiana ~:ci parla anzitutto dell'industria di trasfor-mazione dell'ulivo, che nel periodo invernaleè alternativa all'occupazione edilizia; ai par-la dell'ulivo secolare, del mandarineto pre-giato, della coltivazione dell'arancio; ci dicecome fra tutte le zone agricole della Calabriaquesta sia la migliore, e poi ci parla dei mo-tivi per i quaLi il quinto centro siderurgiconon può sorgere: la struttura del porto, l'oc.cupazione, i giardini, !'inquinamento, ecce-tera.

Ma sul piano sostanziale, signor Presiden-te, diamo solo un'occhiata ad un recente stu-dio, Building design partnership di Londra,fatto da una società a carattere internaziona-

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Senato della Repubblicu ~ 5969 ~ VI Legislatura

123a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

le, la quale si interessa di problemi del-l'ecologia e socio~economici. Questo studio,che è stato distribuito qualche mese addie~tra, ha per tema lo sviluppo delle aree diGioia Tauro e di S. Eufemia con particolareriferimento alle prospettate iniziative nelsettore industriale. Se dovessimo leggere leparti più interessanti di questo studio, fa-,remmo notte, signor Presidente, ed io nonvoglio arrivare a questo.

Attraverso questo studio, che è fatto a 1i~vello internazionale, sappiamo che l'acciaie-ria non dovrebbe essere situata nell'area diGioia Tauro. Dal punto di vista dell'econo-mia naZJionale tale ubicazione appare inop-portuna, dati i costi relativamente elevati.Essa non è idonea a dar vita ad un nuovocentro di sv,iluppo. Inoltre il grande numerodi posti lavoro previsti e la vastità della su-perficie ove sarebbero realizzati avrebbe uneffetto traumatizzante sull'agricoltura. Anohele conseguenze dell'inquinamento sarebberogravi in un'al'ea ,in cui già si riscontra inqui~namento da petrolio. È infine poco probabileche le risorse idriche possano soddisfare ilbisogno attuale e futuro dell'industria e del~l'agricoltura. In base ai dati disponibili sipuò dunque affermare che l'acciaieria arre~cherebbe alla zona più danni che vantaggi.Qual è dunque l'alternativa per Gioia Tauro?Gioia Tauro dovrebbe da un lato insisteresulle attività agricole e dall'altro incremen-tare il turismo, traendo vantaggio dalle suericchezze in tale campo (buone spiagge conentro terra di uliveti e agrumeti, clima favo-revole, ben collegata con l'aeroporto di s. Eu~femia, meno di un'ora di macchina; mezz'oradi macchina da Reggia, con l'entroterra mon-tuoso dell'Aspromonte e con la Costa viola).

L'economia dell'area di Gioia Tauro nesoffrirebbe. Sono stati spesi dallo Stato ~

fatto encomiabile ~ /finora per nuovi pro~getti agricoli già realizzati 17.149.000.000, perstrutture agricole 3.285.000.000, per impiantidi industrie di trasformazione 374.000.000.In altre parole per l'agricoltura, nella zonache oggi dovrebbe essere espropriata per darposto al quinto centro siderurgico, solo loStato ha speso 20.808.000.000. Adesso do.vremmo espropriare tutta questa ricchezzaper creare l'elefante bianco di cui si parlanella zona di Gioia Tauro.

Vi sono poi le colture specializzate, J valoridei terreni agricoli: 30.000.000 ed oltre perogni ettaro di terreno coltivato a mandari-neto specializzato, 15-20.000.000 per arancetospecializzato, 10-15.000.000 per oliveto conso-ciato ad agrumeto.

Ultima annotazione (e lascio stare l'inqui~namento): si ritiene che per la costruzionedel centro siderurgico accorreranno cinqueanni (ma la previsione è benevola perchè itecnici mi hanno detto che ce ne vorrannodieci) eon l'impiego di 2.300 lavoratori e dialtri 1.500 a partire dall'anno successivo. Laperdita di manodopera in agricoltura saràimmediata nella superficie occupata dagli im.piantli ed ogni impiego potenziale in attivitàturistiche sarà bloccato. La massima flessio~ne dell'impiego in agricoltura si produrrànon appena l'acciaieria sarà entrata in fun~zione per effetto dell'inquinamento e permancanza d'acqua. In quel momento l'ac~ciaieria non impiegherà il numero massimodi operai, per cui il numero di posti lavorùrealizzati eguaglierebbe più o meno quello deiposti di lavoro perduti. Quindi fra dieoi anni,con queste provvidenze colossali del Gover~no, riusciremo ad avere in Gioia Tauro gliattuali posti che dà l'agricoltura e distrug-geremo queste immense ricchezze.

C'è poi il problema dell'acqua per cui sidice che 10.000 ettari di terreni coltivabilipedemontani sarebbero condannati all'ab-bandono perchè non vi sarà acqua.

Ma che il quinto centro siderurgico e leindustrie di Saline siano l'ul1Jima rapina chesii tenta nei confronti di queste nostre terresventurate non lo dico io, lo dicono anche al-tri. Scusatemi se devo leggere, ma sono cer~to che quando vi dirò di quale documento sitratta savet'e d'accordo con me sulla neoes~sità di leggerlo. Si tratta della pubblicazione:«Una proposta alternativa per lo sviluppodella Oalabria }} fatta dal comitato regionalecalabrese del Partito comunista italiano. Èinteressante, come tutti gli atti del Partitocomunista italiano.

Vediamo cosa si dice in questo opuscolet-to che, per la verità, non si sa se per vergo-gna o per interesse, successivamente è statotolto dalla circolazione per cui non se ne tro~va una copia. Neppure sua eocellenza Fan-fani probabilmente, se ne chiede una copia,

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 5970 ~

123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

potrà averla ed io per averne una ho dovutofaticare.

P O E R I O. Ma li abbiamo diffusi a mi~gliaia.

FRA N C O. La prendo in parola, sena~tore Poerio. Aspetto che quanto prima mifaccia cortese dono di centinaia, non dicomigliaia, di questi opuscoletti perchè ne ab~biamo una copia sola e ne abbiamo dovutofare perfino delle copie fotostatiche dato chenon se ne trovano più. (Commenti dall' estre-ma sinistra).

Leggiamo dunque quello che diceva qual~che mese addietro il Partito ,comunista inquesta proposta alternativa: ({ In Calabrianon c'è stato sviluppo industriale. L'esperien-za di alcune regioni dove iniziative di rilie~vo ci sono state dimostra che sostanzial~mente è fallita l'dndustrializzazione del Mez~zogiorno. In realtà l'apparato industrialeitaliano soffre di gravi carenze settoriali eterritoriali e di una più grave carenza tec~nologica »eccetera.

p O E R I O. Gli avvocati dicono omissis.

FRA N C O. ({ Le partecipazioni statalie alcuni gruppi privati hanno realizzato nelMezzogiorno alcuni grandi impianti, nei set-to:ci della siderurgia e della petrolchimica,secondo una filosofia di colonialismo indu-striale che concepisce il Sud come il produt.tore dell'acciaio di massa e delle sostanzechimiche di base per l'industria manifattu-riera del Nord. Questi impianti hanno assor-bito enormi investimenti ed il massimo diincentivazione del capitale, ma hanno datobassissima occupazione. Il rapporto capitale~addetto supera i 100 milioni. Questi impiantirestano estranei al Mezzogiorno, godono del.la terra, del mare e della forza~lavoro, maimportano il 100 per oento delle materie oc~correnti alla lavorazione ed esportano il 95per cento dei beni prodotti. Questi impiantinon hanno provocato nessuna diffusione in~dustriale; hanno colpito anzi a morte la pic~cola e media impresa già esistente e l'occu-pazione a essa legata, se è vero che nel perio-do 1961~67 nell'alveo dell'industria manifat-

turiera ai 212.409 posti di lavoro creati nelMezzogiorno hanno fatto riscontro 151.620posti di lavoro scomparsi ».

E più avanti, a pagina 23 del libretto ros-so, sotto il titolo: ({ Una diversa politica disviluppo industriale », il comitato regionaledel Partito comunista diceva: ({ A questo pun~to possiamo indicare una direttrice di indu-strializzazione che risponda ai bisogni dellaregione: 1) producendo mezzi e tecnologieoccorrenti alla trasformazione dell'agricoltu~l'a, del territorio, dell'ambiente; 2) realizzan~do l'opportuna integrazione con le industrieesistenti in modo che queste non siano messein crisi ed eliminate ma siano sostenute erafforzate; 3) legandosi all'ambiente storicoed ecologico» (vedete che sia Indro Mon~tanelli che Ronchey avevano ragione in quel-le loro prospettive storiche in relazione alquinto centro siderurgico, dal momento chece lo dite anche voi col vostro opuscolo rea-lizzato in Calabria e con le esperienze soffer~te nella nostra regione) « e ai problemiecono~miei e sociali e valorizzando le risorse localie il lavoro mam.;lale e intellettuale. Industriecon queste caratteristiche possono estendereil mercato interno e rafforzare tutto l'appa--rato industriale del paese; combinano un bas~so capitale, una intensa occupazione con unrapporto capitale-addetto dai 4 ai 20 milio-ni, un'efficiente tecnologia, tempi brevi diinstallazione e sono quelle dei settori di pro~duzione di macchine e attrezzature per l'agri~coltura e la zootecnia, per la ristrutturazionedel suolo, per l'approvvigionamento idricoe !'irrigazione, per l'elettrificazione, per latrasformazione e la conservazione dei prodot~ti agricoli e l'industria alimentare, di attrez~zature fuori uso, per artigiani e piocole indu-strie, di attrezzature per l'estrazione di ma~teriali di costruzione, di impianti prefabbri~cati, di legno, di mobili, filatura, tessitura,confezioni; e si possono individuare ancheindustrie ad alta tecnologia e ad alta occu-pazione, come l'elettronica per esempio, cheha un rapporto capitale~addetto di 9 milioni.Perchè le partecipazioni statali non tiranofuori il progetto di industria elettronica di300 miliardi per 35.000 posti di lavoro e nonlo potenziano e non lo realizzano anche inCalabria? Alcuni economisti e programmato-

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Senato della Repubblica ~ 5971 ~ VI Legislatura

20 MARZO 1973123a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

ri illuminati scrivono che è stato un erroredell'industria privata e pubblica non averfatto la scelta dell'industria manifatturieraa basso rapporto di capitale-addetto per ilMezzogiorno e aggiungono che l'errore si puòcorreggere con un nuovo sistema di incen-tivi e la contrattazione programmata. Nonsi tratta evidentemente di errori e di sceltaspontanea del sistema, si tratta delle tarestoriche del capitalismo italiano, delle stroz-zature e distorsioni dell'espansione monopo-listica, degli indirizni della politica econo-mica e dell'intervento pubblico. D'altra par-te i programmi dell'industria privata e pub-blica contrattati o meno continuano a segui-re, nella misura in cui si applicano, la viadella colonizzazione industriale del Mezzo-giorno e si profila il pericolo che per l'attua-le crisi economica interna e internazionalei governanti e gruppi monopolistioi tenteran-no ancora una volta di salvare la parte fortea danno della parte debole dell'economia ita-liana, a danno dei lavoratori della piccola emedia industria e dell'agricoltura del Mezzo-giorno ». E vi evito ulteriori letture. Ma chetroviamo in queste note?

Troviamo che la scelta della siderurgia edella petrolchimica nel Mezzogiorno è untipo di industria coloniale: lo dice il Partitocomunista. Abbiamo visto attraverso la let-tura del libretto rosso come il Partito comu-nista dica che è colonialismo industriale!'industria di base della acciaieria. Si diceche bisogna attuare, di converso, nella re-gione calabra industrie elettroniche, di tra-sformazione della terra, legate all'agricoltu-ra eccetera e che bisogna legare il processodi industrializzazione all'ambiente storico eal processo che dovrà maturarsi.

Nell'ultima frase si dice che invece lascelta dell'industria di base, dell'industriapesante è una scelta del mondo capitaH.stico,cioè è una scelta di quel mondo ottuso cheha negato sempre le prospettive del Mezzo-giorno d'Italia. In questo libretto il Partitocomunista dice che scegliere codesto tipo diindustria significa agevolare il grosso capi-tale, significa tradire le attese e le speranzedella nostra gente.

Mi sapete dire come mai, a distanza diqualche mese, voi regalate il quinto centro

siderurgico a Gioia Tauro? Mi sapete direcome mai, a distanza di qualche mese dallaemanazione di questo libretto rosso (che èuna lezione di economia che io condivido),voi non avete appreso tale lezione? Infattinon l'avete condivisa nè appresa, poichèchiedete che sorga il quinto centro siderur-gico a Gioia Tauro. Il quinto centro siderur-gicoe l'industria di Saline sono colonialismoindustriale, come voi dicevate e come oranon dite.

È quel colonialismo al quale si rifà anche,in un suo Libro, uno degli uomini migliori delPartito comunista, Giovanni Berlinguer (ilfratello del segretario del Partito comunista).Senza fare false attestazioni di simpatia neivostri confronti, dirò che certamente <il99per cento di voi non ha letto quel libro. Visuggerisco di leggerlo perchè è molto inte-ressante. L'editore è l'istituto Gramsci; iltitolo è: « Uomo, natura, società; ecologia erapporti sociali. Atti del convegno tenuto aFrattocchie, Roma, dal 5 al 7 novembre1971 ». Sapete che dice nella relazione intro-duttiva l'onorevole Giovanni Berlinguer? Vela leggo bene: « Esiste una coerenza tra lacompera tradizionale di manodopera nel Mez-zogiorno per alimentare il sottosalario delNord e !'invito che viene attualmente rivol-to al Sud, meno congestionato, a vendere am-biente per nuove imprese del capitale, cioè amettere all'incanto ed a sottoporre alle me-desime rapine, dopo gli uomini, la naturastessa ».

Che cosa è Saline, il laboratorio della Li-quigas biosintesi, che solo voi comunisti ave-te difeso e difendete a denti stretti? Che cosaè se non la rapina dell'ambiente, alla qualesi rifà l'onorevole Giovanni Berlinguer, tral'altro con capitale dello Stato anticipatoper 66 miliardi? Che cosa è il quinto centrodi Gioia Tauro, anche sulla scorta del ser-vizio fatto dal vostro settimanale « Vie Nuo-ve », che cosa è se non una rapina dell'am-biente, questa creazione del quinto centro si-derurgIco a Gioia Tauro?

Signor Presidente, tiriamo dunque le con-clusioni. Si è risposto alle attese di questanostra Reggia, si è r.isposto alle attese diquesta nostra Calabria dicendo che sì, ci ave-vano orbato del titolo di capoluogo, che sì,

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Senato della Repubblica ~ 5972 ~ VI Legislatura

123a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

ci avevano orbato di tutte le altre ricchezze,che però oi avevano dato finalmente la pos-sibilità di portarci avanti, di rialzarci, di nonrifare più il calvario dell' emigrazione, ditrovare alimento, anche attraverso questoprocesso di industrializzazione, attraversoqueste provvidenze dello Stato, che final-mente avrebbero trasformato il nostro de-relitto mondo socio-economico.

Dalla relazione, dagli atti che abbiamo let-to abbiamo visto che si tratta soltanto dimiserie che noi rifiutiamo. Ecco la soluzioneche noi portiamo sul problema dell'industria-lizzazione: noi rifiutiamo il colonialismo in-dustriale; chiediamo industrie che siano le-gate alla terra, che siano di trasformazionedei nostri prodotti agricoli; industrie di ti-po manifatturiero, che non abbiamo bisognodei 160 milioni di impiego del capitale perogni addetto, perchè bastano i quattro odieci milioni per ogni posto di lavoro che sicrea; industrie manifatturiere che possanocoesistere con l'agricoltura e con il turismo,che non abbiano bisogno di quell'acqua chenon esiste.

Ecco la rkhiesta fondamentale e sostan-ziale che avanziamo su un documento ch~non è nostro, che non ci appartiene e pèr ilquale non abbiamo speso neppure un attimodella nostra presenza e neppure una gocciadel nostro sudore, perchè siamo stati estro-messi da anni da quel consesso. Il comitatoregionale per la programmazione economicadella Calabria, onorevoli colleghi, dopo di..;-ci anni di attesa ha stabilito nel suo proget-to di sviluppo economico fatto dall'avvocatoCozza, che è un mancini ano ed è un uomo diestrema fiducia dell'ex segretario del par-tito Mancini, a pagina 51-52, che per gli annidal 1970 al 1981 vanno spesi lin Calabria1.100 miliardi dello Stato per la creazionedi 90.000 posti di lavoro.

Signor Presidente, sull'« Avanti! » è appar-so, su quattro colonne con un grosso titoloin nero, ~ amo documentarmi sempre ~

quanto del resto aveva già anticipato il Sot-tosegretario alle partecipazioni statali, ono-revole Principe: « Alla Calabria 1.600miliar-di delle partecipazioni sta1tali ».

Non voglio credere che si trattasse di unbluff pubblicistico dell'onorevole Principe e

ritengo che quello fosse ,il programma dellepartecipazioni statali e che le dichiarazionidell'allora Sottosegretario per le partecipa-zioni stataLi fossero sincere. Bene, se alla Ca-labria darete i 1.600 miliardi, andrete ultrapetita perchè il comitato regionale per laprogrammazione economica vi ha chiestosolo 1.100 miliardi da destinare a investimen-ti per creare 90.000 posti di lavoro. Secondole dichiarazioni dell'onorevole Principe vidite disposti a fare questo, ma se tali dichia-razioni non sono veritiere, se non rispondonoal vero, ditelo in quest'Aula, sconfessatelo.Se invece sono vere, prendete atto delle no-stre richeste. Quindi, dal momento che giàcon 1.100 miliaJ1di si poteva attuare il pianodi sviluppo previsto dal comitato regionaleper la programmazione economica, se non cidarete le 7.000 unità lavorative di Gioia Tau-ro, stando alle vostre affermazioni ~ o le 600di Gioia Tauro, stando alle mie affermaztio-ni mai smentite ~, con minore spesa, con ilrisparmio di 500 miliardi, come si desumedalle affermazioni dell'onorevole Principe,ci darete 90.000 posti di lavoro che potrannosoddisfare l'ansia, la fame della nostra gente.

Ecco quindi le nostJ1e richieste: no ad uncentro siderurgico che, come vediamo, di-strugge ricchezza e non ne crea, che toglieposti di lavoro all'agricoltura e non l'arric-chisce in altra direzione; no ad un centro si-derurgico che sarebbe un elefante bianco neldeserto della nostra economia agricola pro-vinciale; no ad un centro siderurgico che to-glie acqua a diecimiIa ettari di terre agricole;no ad un centro siderurgico che significa lamorte ecologica per quella zona, per dire sìad un'industria diffusa, ad un'industria ma-nifatturierache possa interessare tutti i co-muni martoriati e mortificati nelle loro aspet-tative della nostra provincia di Reggia Ca-labria. Sì ai 1.100 miliardi ~ non dico 1.600miliardi come dice l'onorevole Principe ~

che possono darei 90.000 posti di lavoro.

Ecco le richieste che questa sera formulia-mo responsabilmente, dato che a noi noninteressa la polemica per la polemica, bensÌle cose concrete. Fuori, signor Presidente.nella piazza di Reggia, mentre parliamo inquest'Aula la gente attende di sapere qualisaranno gli impegni che il Governo prende-rà. Prego il signor Sottosegretario e il Mini--

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Senato della Repubblica ~ 5973 ~ VI Legislatura

20 MARZO 1973123a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

stro ~ non so chi di loro parlerà a nome del

Governo su queste nostre richieste ~ qualora

non avessero elementi sufficienti sulla vitadi queste zone per rispondere in termini diconcretezza e di serietà, di chiedere anche unrinvio; l'importante è che ci parlino seria-mente. L'onorevole Vincelli, che è legato al-la tematica di studio della Calabria, non ri-sponda attraverso la carta scritta datagliprecedentemente dal Ministro: se non ritienedi poter rispondere questa sera perchè nonha elementi sufficienti e validi, si riservi difarlo in altra seduta. Badate però a darci ri-sposte concrete e a parlarci ~ anche nel mo-

mento in cui bisognerà negare ~ in termini

di confronto, dicendoci su basi tecniche, po-litiche o morali quali sono i motivi delle ri-sposte negative.

Mi auguro che, almeno su alcuni dei pro-blemi sui quali tutte le parti politiche e sin-dacali sono concordi, vogliate dare una ri-sposta soddisfacente anche per l'attesa chesi registra tra la popolazione di Reggia chein questo istante, in piazza Italia, vuole sa-pere i risultati di questa seduta e di questamozione che era attesa da tempo perchè of-friva la possibilità di aprire un dialogo trale forze vive della città e il Governo, un dia-logo con lo Stato italiano che non si mostracerto proclive ~ come abbiamo visto in aper-

tura di seduta a proposito degli avvocati ~

al dialogo con questa nostra gente sventu-rata.

Dateci risposte serie e concrete sui pro-blemi dei quali vi abbiamo parlato, e nonperchè noi abbiamo bisogno di chiedere pie-tà (chiediamo, semmai, giustizia per le nostregenti), non perchè abbiamo necessità di avererisposte che possano essere postive per sod-disfare l'ansia delle nostre genti perchè, perquanto ci riguarda, il nostro traguardo sichiama lotta, quale che sia il segnacolo chepossa attuarne il processo ultimati va. Pernoi vale la lotta sia che venga baciata dallavittoria, sia che venga solcata dalla sconfitta,anche se siamo certi che nell'avvenire, perquello che abbiamo detto e per quello chenon abbiamo detto, la vittoria non potrà chearriderci, oggi o domani, perchè per noi, perquesta nostra terra sventurata, per questabattaglia che noi abbiamo iniziato su un pia-

no di concretezza, di serietà, di responsabi-lità può vigere quel verso cantato in un mo-mento drammatico della vita politica italiana

.

dall'immaginifico della politica e della cultu-ra italiana, che voglio ripetere stasera, in unmomento drammatico per la vita della no-stra città: ({ Noi non possiamo perdere perquella ragione divina per cui il sole non sipuò spegnere)}. (Applausi dall'estrema de-stra).

P RES I D E N T E. Non essendovi altJ:1iiscritti a parlare, dichiaro chiusa la discus-SIOne.

Avverto che sono stati presentati due or-dini del giorno. Se ne dia lettura.

T O R E L L I , Segretario:

Il Senato,

udite le dichiarazioni del Governo sullostato delle varie iniziative intese a promuo-vere lo sviluppo socio-economico della Cala-bria e, in particolare, della provincia di Reg-gia Calabria;

riaffermata la perenne validità dei va-lori fondamentali della democrazia parla-mentare, che sono alla base della nostra Co~stituzione e delle sue istituzioni, e l'irrinun-ciabilità della difesa della legalità repub-blicana;

ritenuto che la grave depressione eco-nomica della Regione calabrese, con il red-dito più basso dell'area comunitaria europea,meriti una considerazione e sforzi partico-lari, inseriti in una seria e coerente politicadi programmazione che ponga il problemadello sviluppo del Mezzogiorno a suo obiet-tivo principale;

considerato che in tale quadro vannoaffrontate ed affrettate, al di là degli impe-gni già assunti, iniziative concrete che pos-sano in breve tempo assicurare numerosiposti di lavoro;

rilevato che, in tal senso, è possibileoperare sia nel settore industriale (fra l'altroper i provvedimenti approvati e da approva-re è scontato un notevolissimo aumento dicommesse da parte delle Ferrovie dello Sta-to) sia nel settore turistico e della valoriz-

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Senato della Repubblica ~ 5974 ~ VI Legislatura

20 MARZO 1973123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

zazione e trasformazione dei prodotti agri~coli,

approva le dichiarazioni del Governo elo impegna a riferire entro tre mesi sullosviluppo delle iniziative intraprese.

1. MAZZEI, MURMURA

Il Senato,

tenuto conto dei dati e delle ,indicazio~ni scaturite dalla discussione svoltasi in Au~la per ben due volte, in breve tempo, inoccasione degli eventi alluvionali;

preso atto che unanimemente è statoriconosciuto che la situazione generale del~,la Calabria si è ulteriormente aggravata;

ribadito che il decreto del Governo, con~verrito in legge da un ramo del Pa.rlamento,non è una risposta adeguata ed articolataai bisogni ed alle esigenze di sviluppo dellaCalabria;

stante la situazione di fermo delle opereprogettate ed approvate;

considerato che gli impegni ripetuta-mente assunti dal Governo sulla decisionedel CIPE del 19 gennaio 1971, sono stati di-sattesi;

constatato che la situazione di malcon-tento ha consentito che si verificassero i{(fatti)} di Reggia Calabria;

riconosciuto che Reggia Calabria rap~presenta una realtà economica, sociale ecivile, che merita attenta considerazione, mache non è una realtà a se stante, nel quadrodella situazione calabrese e del Mezzogiorno;

chiede che il Governo manifesti chiara~mente la sua volontà politica contro i {( fat~ti » eversivi non solo con solenni dichiara~zioni, ma attraverso una po:litica di interven-ti già indicati più volte in Parlamento, ca-paci di promuovere un meccanismo di svi~luppo per il rinnovamento economico, so~ciale e culturale della Regione che consentauna crescita democratica, che è l'unica viaper opporsi in modo autonomo ad ogni fe-nomeno eversivo.

2. BLOISE

P RES I D E N T E. Ha facoltà di par~lare l'onorevole ministro Sullo.

SUL L O , Ministro senza portafoglio.I Onorevole Presidente, il Governo ha affidato

al collega sottosegretario Vincelli il compitodi replicare sui punti particolari della mo~zione. Mi limiterò solo ~ credo che il sena-tore Franco ne sarà lieto ~ a dire qualco~sa su due questioni di carattere un po' me~no particolari che non investono la compe~tenza specifica del Ministero di cui l' onore~vale Vincelli è sottosegretario.

Per quanto possiamo avere giudicato inmaniera difforme dal senatore Franco i pro~blemi di Reggia Calabria, comprendiamo ilpathos di R,eggio Calabria: lo capisco io chesono passato per quella provincia quandoero ufficiale di complemento nel 1943 dopola guerra !in Sicilia; lo capisco anche per laconoscenza che me ne ha offerto mio cugi~no che è stato procuratore della Repubblica aReggia Calabria e che mi ha spiegato moltiaspetti di quella città e di quella provinciain tempi determinati. Su un punto vorreiessere chiaro. Non vogliamo coinvolgere an~che i piccoli nei problemi dei grandi e quin~di le questioni di carattere giudiziario, diamnistia, di indulto, di grazia, ci sono vlisto-samente presenti perchè riteniamo che nonsi debba fare di tutte le erbe un fascio.

Si invoca un provvedimento di amnistiaper quanti si sono trovati o si trovano a do-ver subire procedimenti penali per i fattiinerenti alla protesta popolare di Reggia Ca~labria. Gli onorevoli senatori intuiscono be~ne che se creassimo un precedente serio egrave come quello di Reggia Calabria ogniprovincia d'Italia diventerebbe una ReggiaCalabria. E riteniamo pertanto di dover diredi no, in forma assoluta, almeno finchè duraquesto Governo, in quanto la maggioranzaparlamentare è ferma nel ritenere the la fre-quenza di amnistie sia un danno, special~mente in un momento in cui si richiede nelpaese un altro modello di ordine, ed in quan-to partiti politici non solo della maggio~ranza, ma anche dell'opposizione hannochiesto che i gruppuscoli vengano trattatialla stessa maniera, siano di estrema destra,siano di estrema sinistra. Il Governo non sisente di accettare un provvedimento genera~le di amnistia. Questo non vuoI dire però che

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Senato della Repubblica ~ 5975 ~ VI Legislatura

123a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

il Governo sia insensibile al fatto che tra gliimplicati nelle vicende di Reggia si trovinonumerosi cittadini, in gran parte giovani eincensurati, che hanno agito sulla base diuna spinta piuttosto emotiva. Si tratta distabilire metodi che non siano automatici,che non rappresentino un incentivo ad altreparti d'Italia a fare peggio, peraltro per evi~tare che gente che ha agito in buona fedevenga trattata in forma molto rude e dura.Probabilmente vi saranno possibilità di ri-correre a sistemi che non siano l'amnistia ol'indulto. Si tratta di vagliare attentamentequali metodi potranno essere adottati al mo-mento giusto. Ma non vogliamo che i capo-rioni di una spinta di destra violenta a Reg-gia Calabria, che hanno agito per ben altreconsiderazioni, possano servirsi di questofatto emotivo nei loro confronti ottenendol'annullamento della eguaglianza della legge.Ecco perchè, pur essendo pienamente com-prensivo dell'esigenza di non fare di tutte leerbe un fascio, il Governo conferma una li-nea negativa rispetto alle richieste testèespresse dal senatore Franco.

Vorrei ora aggiungere ~ è un altro discor-

so ~ che non posso minimamente accettare~ e non per un fatto personale ~ le impo-

stazioni del senatore Franco nei confrontidell'attuale massimo capo tecnico dell'am-ministrazione dei lavori pubblici, l'ingegnerTravaglini. Voglio precisare ~ non vorrei

che ci siano equivoci ~ che Travaglini è sta-

to da me nominato sub-commissario al Va-jont sul piano tecnico, insieme con il poli-tico onorevole Sedati e con un prefetto cheaveva la responsabilità amministrativa. Nonsapevo nè so se l'ingegner Travaglini è so-cialista, e probabilmente non lo credo nep-pure, ma non mi importa questo rilievo per-chè, anche se la notizia fosse vera, vor-rei chiedere se i funzionari della Repub-blica italiana devono rispondere anche dellatessera politica quando non ci sono divietilegislativi.

Ad ogni modo Travaglini non solo è statoun ricostruttore del Vajont, e quando qual-cuno si reca in quella zona si rende conto dicome questa sua azione sia stata fruttuosa,ma è stato un uomo fedele allo Stato. Inqueste nostre assemblee parlamentari non

si dovrebbe fare questione di tessera là dovenon esiste la proibizione di una tessera oun'altra. Tanti ce ne sono nella burocrazia,senatore Franco, che hanno la sua tessera,e non facciamo questioni di questo genere.

FRA N C O. Ce ne fu uno che aveva latessera del mio partito e che è stato trasfe-rito perchè ha testimoniato tecnicamenteal Ministro del tempo che il porto di GioiaTauro era irrealizzabile!

SUL L O , Ministro senza portafoglio.Non sono in grado di discutere sul fatto.Faccio questioni di principio e le posso direche non ritengo che finchè per una determi-nata categoria non ci siano limiti di legge perl'assunzione di responsabilità nei partiti, que-sta possa essere cacciata fuori. A parte tut-to, difendo Travaglini nel tempo in cui èstato mio collaboratore mentre ero ministrodei lavori pubblici, come sub-commissarionel Vajont, e ~ questo gliela debbo dire persincerità, al di là delle posizioni di polemicapolitica ~ sono dovuto star dietro un anno emezzo all'onorevole Mancini per far nomi-nare Travaglini provveditore, il che vuoI di-re che la tessera non l'aveva allora.

FRA N C O. Perchè interessava la suaclientela politica in Calabria. È ovvio, anzi dàragione al mio discorso!

SUL L O , Ministro senza portafoglio.Non è vero. Difendo un indirizzo fondamen-tale...

FRA N C O. Sul problema generale con-cordiamo.

SUL L O , Ministro senza portafoglio. Al-lora va bene. Poi sul piano concreto ella pen-serà quello che vuole. Consideri, però, chec'è stato bisogno di un anno e mezzo di azio.ne su Mancini perchè Travaglini venisse no.minato provveditore. Per quanto poi egli haraggiunto successivamente, ne sono del tutto estraneo, ma continuo ad averne larghis.sima stima. Vorrei pregare i colleghi senato-ri di considerare che svalutare l'Amministra

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 5976 ~

20 MARZO 1973123a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

zio ne dello Stato sempre con il metterla inqueste condizioni di dover rispondere di tes-sere chi si hanno o non si hanno, non ècommendevole per chi proclama, almeno teo-ricamente, l'unità nazionale.

Detto questo, cedo il campo al collega sot-tosegretario Vincelli che risponderà sui pro-blemi del suo settore, nell'atto ,in cui assicu-ro che la scelta del centro siderurgico anzi-chè di un pacchetto manifatturiero è deri-vata da un determinato momento della vitapolitica che può essere criticato, ma che nondeve costituire oggetto di polemica politicain questo momento e con questa toni.

P RES I D E N T E. Ha facoltà di par-lare l'onorevole Sottosegretario di Stato allaPresidenza del Consiglio dei ministri.

V I N C E L L I , Sottosegretario di Statoalla Presidenza del Consiglio dei ministri.Signor Presidente, onorevoli senatori, sonospiacente di non poter accogliere !'invito delsenatore Franco a rimeditare sulle cose chevanno dette responsabilmente in Senato daparte del Governo sulle vicende della città edella provincia di Reggia Calabria, perchèsono problemi ormai sufficientemente matu-ri nelle decisioni del Governo, per cui nonavremmo altro da aggiungere all' elenco dellecose che sono state stabilite. I problemi diReggia, le sue legittime attese, i motivi veridel suo prestigio e del suo avvenire sonostati e sono costantemente seguiti dal Go-verno, interessato ad assicurare l'ordinatosvolgimento della vita civile ed il recuperoal metodo democratico di sempre più larghisettori dell'opinione pubblica della città cala-brese.

È aspirazione del Governo chiudere defi-nitivamente la drammatica vicenda reggina,dimostrando con l'eloquenza dei fatti comenon hanno motivo di essere le preoccupa-zioni riguardanti l'avvenire sociale ed econo-mico della città dello Stretto e la paventataeventualità di una sua emarginazione dallarealtà regionale. Reggia, anzi, è destinata asvolgere un ruolo fondamentale nel contestodello sviluppo armonico della Calabria, nellamisura in cui tutti i suoi concittadini sa-pranno discernere con serenità e con chiarez-

za da quale parte sia l'artificiosa specula-zione polemica.

Uno dei problemi aperti nella realtà citta-dina, quello senza alcun dubbio sul qualemaggiormente si appunta l'attenzione dellaopinione pubblica, è quello che riguarda ilruolo della sezione di corte d'appello di Reg-gia Calabria. Il Governo, dopo aver compiu-to approfonditi accertamenti, ritiene di acco-gliere l'unanime richiesta delle popolazioniinteressate, espressa attraverso le deliberedei consigli comunali, per l'aggregazione deitribunali di Palmi e di Locri alla sezione del-la corte di appello di Reggia Calabria. Possoannunziare ufficialmente che a tal fine è infase di avanzata elaborazione e sarà sottopo-sto quanto prima al Consiglio dei ministriun disegno di legge che estende la giurisdi-zione della corte d'appello nel senso sopraindicato.

L'iniziativa del Governo intende anche rap-presentare una precisa 2ssunzione di respon-sabilità dell'Esecutivo a conforto e sostegnodelle numerose proposte presentate dai variGruppi nei due rami del Parlamento.

FRA N C O. Posso interromperla per sa-pere se ho capito? Il Governo, cioè, è per lasemplice aggregazione?

V I N C E L L I , Sottosegretario di Statoalla Presidenza del Consiglio dei ministri. IlGoverno presenterà tra qualche giorno un di-segno di legge che risolve questo problemae che discuteremo nelle Aule parlamentari.

FRA N C O. Sul problema della corte diappello debbo sapere qual è l'opinione pre-cisa del Governo nel momento in cui è dispo-sto a presentare un disegno di legge.

V I N C E L L I , Sottosegretario di Statoalla Presidenza del Consiglio dei ministri.La richiesta unanime dei consigli comunali edegli ordini degli avvocati è di estenderela giurisdizione sui tribunali di Palmi e Locri.Il Governo si dichiara favorevole ad accoglie-re questa richiesta e presenterà un propriodisegno di legge a conforto delle numeroseiniziative parlamentari già esistenti.

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VI LegislaturaSenato della Repubblica. ~ 5977 ~

20 MARZO 1973123a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

FRA N C O. Possiamo avere una paro-la chiara? Si estende la giurisdizione dellasezione deUacorte di appello o si crea unacorte autonoma? Vogliamo chiarezza.

V I N C E L L I , Sottosegretario di Statoalla Presidenza del Consiglio dei ministri.Quando dico che la volontà del Governo èquella di estendere l'attuale giurisdizionesui tribunali di Palmi e Locri, credo di averdetto tutto.

P RES I D E N T E. Scusi, onorevoleSottosegretario, se ricomincia con le circon-locuzioni, nessuno capirà niente. Ripeta quel-lo che ha detto prima.

V I N C E L L I , Sottosegretario di Statoalla Presidenza del Consiglio dei ministri. IlGoverno è favorevole all'aggregazione dei tri-bunali di Locri e Palmi alla sezione dellacorte d'appello di Reggia Calabria e a tal finepresenterà un disegno di legge.

FRA N C O. Non ha il coraggio di dire: FRA N C Onon vogliamo la corte di appello. Ora ho ca- mente.pita; non volete la corte di appello.

V I N C E L L I , Sottosegretario di Statoalla Presidenza del Consiglio dei ministri.Questo è demagogIco e falso.

FRA N C O. Signor Presidente, vogliochiarezza.

P RES I D E N T E. Quando ci sarà ildisegno di legge, lo leggerà e capirà.

FRA N C O. Signor Presidente, desideroche mi sia data una spiegazione chiara. Per-chè non deve rispondere chiaramente il Sot-tosegretario che parla a nome del Governo?Volete la corte d'appello o siete per la per-manenza della sezione con giurisdizione sultribunale? È mio dovere chiederIo ed è suodovere rispondere.

P RES I D E N T E. L'onorevole Vin-celli ripeterà quello che ha detto e che tuttihanno capito. Mi meraviglio che lei non ab-bia capito, ma in realtà credo che abbia ca-pito bene. Comunque ascoltiamo l'onorevoleSottosegretario.

FRA N C O. Me lo dica lei, signor Pre-sidente.

P RES I D E N T E. Tocca al Governoparlare. Onorevole Vincelli, vuole ripetere?

V I N C E L L I , Sottosegretario di Statoalla Presidenza del CoYtsiglio dei ministri.Questo è un vecchio problema che si agitanella vita della città.

Ora ha parlato chiara-

P RES I D E N T E. In verità avevo ca-pito perfettamente anche prima e mi mera-vigliavo deI fatto che lei non avesse; capito.Quando verrà presentato il àisegno di legge,il Parlamento deciderà se approvarlo o no.Spero che il Governo non ci presenti un de-creto-legge. (Ilarità).

V I N C E L L I , Sottosegretario di Statoalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Intal modo il Governo ritiene così di avviarea conclusione una lunga e tormentata vicen-da che è stata causa di tante polemiche e ri-sentimenti.

Con le imminenti decisioni si opererà unsensibile snellimento nella trattazione degliaffari giudiziari della regione Calabria.

Il ministro Sullo ha parlato del secondoproblema inserito nella mozione, che riguar-da l'amnistia, per cui passo a parlare delsuccessivo problema, relativo al ripiano deidebiti del comune di Reggia Calabria.

Dobbiamo osservare che il risanamentodelle finanze degli enti locali costituisce unproblema che investe non solo i bilanci delcomune di Reggia, come giustamente è statodetto, ma anche quelli della maggior partedegli enti locali. È quindi un problema cheva risolto in via definitiva in campo naziona-le, in favore di tutti gli enti locali, onde assi-curare agli stessi il fabbisogno finan:zjiariosufficiente all'assolvimento dei compiti sem-pre crescenti loro attribuiti.

Va peraltro fatto presente che, in attesadel riordinamento organico della finanza lo-cale, al quale il Governo è impegnato in for-za del primo comma dell'articolo 12 della

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Senato della Repubblica ~ 5978 ~ VI Legislatma

123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

legge 9 ottobre 1971, n. 825, modificato conl'articolo 1 della legge 24 luglio 1972, n. 321,i comuni e le province deficit ari hanno go~duto e godono tuttora delle provvidenze dicui alle leggi 3 febbraio 1963, n. 56, 19 mag~gio 1965, n. 594, 6 agosto 1966, n. 637, 28 mar~zo 1968, n. 420 e 12 novembre 1971, n. 952che prevedono, tra l'altro, la erogazione dicontributi statali e l'assunzione di mutui adintearazione di disavanzi economici di bi~b

lanci.È da tener presente inoltre che la legge

9 ottobre 1971, n. 825, concernente la delegaal Governo per la riforma tributaria, prevedeespressamente !'istituzione di un fondo spe~ciale da impiegare appunto per il graduale eproporzionale risanamento dei bilanci deglienti locali che non siano in pareggio econo-mico e che abbiano deliberato un completopiano di risanamento.

Con tale disposizione, destinata ad entra~re prossimamente in vigore, la riforma tri-butaria avvia a completa soluzione l'annosoe delicato problema della finanza locale. An~che in relazione alla richiesta sospensione,per almeno un anno, di ogni tributo o tassacomunque dovuto allo Stato o agli enti localida parte di industriali, commerdanti, agri~coltori, artigiani ed operatori turistici, è darilevare che ai contribuenti di Reggia Cala~bria sono state già accordate faciltitazioni edagevolazioni notevoli. Si ricordano a tale pro-posito la sospensione del pagamento dell'im-posta erariale relativa alle rate di ottobre edicembre 1970, quella concernente le rate difebbraio, aprile, giugno 1971 ed inoltre la ri-presa della riscossione dei carichi sospesia decorrere dalla rata di agosto 1971 median-te concessione di ampie rateizzazioni su pre-sentazione di apposita istanza dei contri-buenti interessati.

D'altra parte è a conoscenza degli onorevo-li senatori che con l'approvazione del decretodel Presidente della Repubblica del 22 feb-braio 1973 si applicano per la città di Reg-gia così come per gli altri comuni alluvionatinotevoli ed importanti agevolazioni.

Un problema che il senatore Franco solle~va è quello che riguarda la richiesta del por-to franco. La disciplina della zona francaper i paesi come l'Italia che fanno parte del

20 MARZO 1973

Mercato comune è attualmente prevista dalladirettiva del consiglio della CEE del 4 mar-zo 1969. In base a ta1e direttiva è da intén-dersi per zona franca ogni territorio istituitoal fine di far considerare le merci che si tro-vano nell'ambito di questi come non trovan-ti si nel territorio doganale della Comunitàagli effetti dell'applicazione dei dazi dogana-li, dei prelievi agricoli, delle restrizioni quan-titative e di qualsiasi tassa o misura di effet-to equivalente. Da ciò deriva che non è piùconsentito, all'interno delle zone franche, ilconsumo in esenzione delle meroi in esse in-trodotte, mentre le eventuali attività indu-striali sono sottoposte &d uno speciale regi-me doganale (temporanea importazione) chenon prevede alcuna delle agevolazioni tribu-tarie o di carattere formale previste dal pre-cedente istituto di zona franca.

In definitiva, l'attuazione dell'auspicato re-gime non solo non darebbe alcun contributopositivo alla soluzione dei problemi socialied economici locali, ma determinerebbe laenucleazione del territorio calabrese dal con~testo economico nazionale attraverso la crea-zione di fittizie barriere verso !'interno delpaese.

Per quanto riguarda l'invocata assegnazio~ne alla Calabria di tutte le entrate dello Sta~to in virtù dell'addizionale pro-Calabria, isti-tuita dalla legge 26 novembre 1955, n. 1177 esuccessivamente prorogata con legge 19 mag~gio 1967, n. 356 fino allo scadere dell'annoscorso, non sembra possa ammettersi per imotivi di ordine generale più volte espostidal Governo nell'Aula del Senato e alla Ca~mera che il relativo gettito sia interamenteriservato alla regione. Tale criterio infattinon sarebbe in armonia con il principio fon-damentale dell'unità del bilancio, in base alquale l'unica contrapposizione realizzabile èquella tra l'entrata nella sua consisTenza glo~baIe e il complesso della spesa.

La seconda parte della mozione è dedica-ta ai problemi dello sviluppo economico.Da una parte si sollecita una maggiore inoi-denza dell' azione del Governo sul piano dellasoluzione dei problemi della disoccupazionee nel contempo si attacca il Governo perchèha già dato il via ad alcune iniziative di ca-rattere industriale previste nel pacchetto Co-

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lombo e che sono state successivamente in-tegrate da alcune altre iniziative nel settoremanifatturiero particolarmente indicate perla zona in cui sono destinate ad operare con-cretamente. Gli elementi statistici riportatinella mozione confermano la grave situazio-ne economica e occupazionale della provin-cia di Reggia. Il loro uso tuttavia è solamen-te pretestuoso e non costruttivo. L'analisi deipochi indici richiamati dalla mozione nonpuò essere completa, mentre al contrario unesame più rigoroso e più approfondito, volu-tamente non fatto, avrebbe perlomeno con~sentito l'acquisizione di una migliore consa-pevolezza dei problemi. Vale la pena citaresolamente il confronto improprio effettua-to tra reddito medio pro capite e reddito me-dio prodotto per unità di lavoro occupate,laddove è chiaro che nelle situazioni di mag-giore o massima occupazione i due reddititendenzialmente sono molto vicini. La gravi-tà della situazione economica di Reggia ci in-duce a confermare e ad accelerare i program-mi d'investimento già in fase di realizza-zione. Lo stato delle iniziative industriali pre-viste per la zona immediatamente vicina aReggio Calabria (intendo riferirmi a quantoè previsto nel pacchetto per la zona di SanLeo e per la zona di Saline di MontebelloJonico) è al momento in cui vi parlo in que-sta fase: la ,società UNILIQ per la produzio-ne di setacci molecolari e catalizzatori haprevisto un investimento di 21 miliardi perimpianti fissi; !'investimento è in corso di rea-lizzo essendo stato già da tempo stipulatoil relativo mutuo con !'istituto finanziato reper 17 miliaI'di e 710 milioni. Le infrastruttu-re relative della Cassa per il Mezzogiorno so-no già in fase di avanzata esecuzione così co-me è in fase di avanzata esecuzione la realiz-zazione dello stabilimento. Lo stesso devedirsi per la società Liquichimica di Saline diMontebello per 55 miliardi e 600 milioni e per747 addetti. Anche per questa iniziativa lecose procedono molto bene e !'investimentoè in corso di realizzazione. Sia per la società

.UNILIQ che per la società Liquichimica bio-sintesi sono iniziati i relativi corsi di adde-stramento professionale per giovani che altermine dell'attività addestrativa troverannoimmediatamente occupazione nelle due cita-

te iniziative. Altre iniziative previste nellazona sono di natura manifatturiera, come hodetto: la Dana confezioni per la produzionedi confezioni varie per 3 miliardi di lire e per946 unità e il Calzificio della Calabria di Sali-ne di Montebello Jonico per 4 miliardi e 200milioni, per 447 addetti. Il senatore Franco hacitato, a questo proposito, a1cune osservazio-ni che sarebbero state fatte da un tecnicoqualificato e autorevole della Cassa in ordineai problemi dell'approvvligionamento idrico.Sono problemi che lin linea generale per la re-gione Calabria, in relazione anche alla realiz-zazione del quinto centro siderurgico e agliimpianti industriali previsti nella piana diSant'Eufemia a nord di Reggia Calabria e inaltre zone della regione, dovranno natural-mente essere risolti insieme ai problemi del-l'assetto del territorio con un progetto spe-ciale già predisposto dalla regione Calabria,che ha avuto l'assenso del Ministro del bi-lancio e che sarà portato al più presto al-l'esame del CIPE. Per quanto riguarda i pro~blemi relativi al quinto centro siderurgico,ricordo che le opinioni dei tecnici della Fin-sider sono per la fattibilità dell'impianto. Laopinione del Governo è quella espressa dalMinistro delle partecipazioni statali.

FRA N C O. Non è vero, perchè il suoamico Lazzari, segretario dei sindacati dellaCISL, in llna conferenza-stampa tenuta a Reg-gia ha attaccato i tecnici della Finsider chenon hanno detto come si debba realizzare il Vcentro siderurgico. Ho qui il giornale a suadisposizione, nel caso che non lo avesseletto.

V I N C E L L I , Sottosegretario di Statoalla Presidenza del Consiglio dei ministri.Onorevoli senatori, per il V oentro si-derurgico la Cassa per il Mezzogiorno, comesapete, sta intervenendo per le prime infra-strutture, dopo la delibera del CIPE, con laquale sono stati stanziati 40 miliardi di lire.Naturalmente per il completamento delle in-frastrutture sarà necessaria una spesa supe-riore.

Recentemente c'è stato un incontro tra laFinsider e i sindacati, nel quale la Finsiderha detto che desidera che le infrastrutture

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123a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

di base siano realizzate al più presto. L'ele-mento di conforto che viene dai tecnici dellaPinsider trova un punto di riferimento pre~ciso nel fatto che, compiute tutte le analisidi carattere economico, fra qualche giornosarà portata al CIPE, per il prescritto pareredi conformità, la richiesta dei finanziamentiagevolati a norma delle vigenti leggi sugliinsediamenti nel Mezzogiorno. Quindi c'ètutta una serie di elementi che fanno com-prendere come ormai il problema sia maturoe anche sotto il profilo tecnico sia decisa-mente superata ogni obiezione ed ogni possi-bile perplessità.

Dicevo che per quanto riguarda l'approvvi-gionamento idrico in questa zona, insiemecon i ,problemi connessi con la sistemazlioneidrogeologica del suolo, la regione Calabriaha già formulato un progetto speciale, che sa-rà portato a giomi all'esame del CIPE, insie-me ad altri progetti speciali proposti dalleregioni meridionali.

Accanto ai programmi di investimento in-dustriale destinati a dare una risposta con-creta ai problemi del sottosviluppo e delladisoccupazione, altre iniziative sono previsteper assicurare la crescita e lo sviluppo del-la città dello Stretto. Nell'ambito delle azio-ni per progetti speciali previsti dalla legge853 è inquadrabile la recente proposta dellagiunta regionale della Calabria, su progettospeciale per l'area metropolitana dello Stret-to. Il progetto dovrà riguardare la realizza-zione in un programma coordinato di inter-venti in attività produttive, strutture abita-tive ed infrastrutture sociali. Si tratta in par-ticolare di evitare il pericolo che l'area inesame venga ad assumere le connotazioni diun'area di transito, incapace di trattenere econsolidare l'accresciuta dinamica di tuttala zona.

Importanti e naturalmente complesse sa-ranno le infrastrutture che potranno essererealizzate nell'ambito del suddetto progettospeciale, al fine di dare una soluzione moder~ :na ed adeguata alle esigenze poste da questaarea metropolitana, i cui effetti possono con-siderarsi fin d'ora veramente notevoli non so-lo per l'assetto territoriale dell'area ma an-che per il suo sviluppo economico.

Riguardo all'iniziativa del progetto specia-le posso dare assicurazione dell'avvenuto as-

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senso del Ministro del bilancio e che questoprogetto speciale, analogamente a quello del-le acque, sarà esaminato dal CIPE quantoprima.

P A Z I E N Z A. Quindi per il 2000 sipotrà sperare qualche cosa!

V I N C E L L I , Sottosegretario di Statoalla Presidenza del Consiglio dei ministri.Non sono in grado di fare pronostici, nonessendo il mio mestiere quello dell'indovino,ma semplicemente di portare avanti la realiz-zazione delle cose che sono di comune inte-resse. (Interruzione del senatore Nencioni).

Desidero infine informare gli ono:revoli se-natori che è avviato a soluzione un altro im-portante problema su cui viva è l'attenzionedell'opinione pubblica reggina: il raddop-pio della linea ferroviaria Reggia Calabria-Villa S. Giovanni, con la copertura del lun-gomare cittadino e la sistemazione urbani-stica di tutta una vasta zona. Questo proble-ma è stato affrontato e risolto in tempibrevi...

FRA N C O. Sono 25 anni di attesa, eadesso sentiamo dire dall'onorevole Sottose-gretario che si tratta di tempi brevi!

P RES I D E N T E. Senatore Franco,lei ha parlato per due ore, ascoltato abba-stanza tranquillamente da tutti: lasci parla-re il Sottosegretario per 20 minuti!

V I N C E L L I , Sottosegretario di Statoalla Presidenza del Consiglio dei ministri.Signor Presidente, le chiedo scusa, ma quan-do si parla di problemi insoluti nella regionecalabrese sarebbe corretto non fermarsi agliultimi 25 anni ma esaminare quello che nonè stato fatto, deplorevolmente, soprattuttonel periodo fascista al quale ideologicamen-te si richiama il senatore Franco. (Protestedel senatore Franco. Repliche dei senatoriRicci e Carollo. Richiami del Presidente). Si-gnor Presidente, è noto che il consiglio diamministrazione dell'azienda ferroviariaper la soluzione di questo problema, suprecise direttive del ministro del tempo, se-natore Viglianesi, ha stabilito tempi accor-ciati trovando nel bilancio dell'azienda i pri-

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123a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

mi 14 miliardi necessari per questa opera,con !'intento esclusivo di venire incontroproprio a questa vecchia aspirazione dellacittà di Reggio.

Oggi sappiamo tutti che il termine ultimo,di intesa con la amministrazione comunale,è stato fissato per il 18 aprile per la presen-tazione degli elaborati dell'appalto-concorso.Siamo perciò al momento conclusivo. Questaopera è destinata ad accrescere il prestigiodi Reggio nel campo turistico, che rappre-senta la sua naturale e più specifica voca-zione.

Siamo consapevoli, signor Presidente, ono-revoli senatori, che alcuni impegni sono an-dati a rilento in questo periodo per via dellediff,icoltà della situazione economica. Mapossiamo essere coscienti che tutto quelloche era in dovere del Governo è stato fat-to per accelerare la ripresa economica dellacittà e della provincia.

Non c'è alcun dubbio che non giova allacomune causa del ristabilimento dell'ordinedemocratico andare speculando oggi se leindustrie sono utili o non sono utili, se lamotivazione fondamentale sulla quale tuttici ritroviamo è quella che il primo problemaè di assicurare un lavoro ai numerosi disoc-cupati e sottoccupati.

Perciò il Governo continuerà ad andareavanti per la strada già intrapresa, sicurodi interpretare le autentiche istanze, le ansiee le attese della gente di Calabria. (Applausidal centro).

M A Z z E I. Domando di parlare per di-chiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

M A Z Z E I. Signor Presidente, onorevo-li colleghi, la nostra dichiarazione di votosarà molto breve. È una dichiarazione di votocontraria alla mozione presentata e illustratalungamente dal collega Franco. Mi premesemplicemente sottolineare un punto e unaspetto di tutta questa discussione. È statodetto con accento accattivante che c'era daparte del Partito repubblicano un'autocritica;visto che l'accenno è stato molto breve, vor-rei chiarire e precisare la posizione che il

Partito repubblicano ha tenuto e tiene suifatti di Reggia Calabria. Noi partiamo dallaidea che Reggio Calabria non è che la spiadolorosa, così come lo è stata Battipaglia,di una situazione critica che riguarda tuttoil Mezzogiorno.

Affermare che il regime democratico ~ equi vi è l'aspetto critico che abbiamo svoltoda anni e che continuiamo a svolgere ~ nonè stato in grado finora di affrontare e risol-vere il problema del Mezzogiorno nell'unicoquadro in cui andava affrontato e risolto,cioè in quello di una politica di programma-zione, non significa negare i meriti che lagiovane democrazia italiana ha in questocampo per aver affrontato, sia pure in ma-niera parziale e non risolutiva, con uno stru-mento moderno che ha dato i suoi frutti,anche Se ha mostrato in alcuni aspetti la suainsufficienza, cioè la Cassa per il Mezzogior-no, il secolare problema del divario tra Norde Sud. È stata la giovane democrazia italia-na ad avere la coscienza di questo problemae credo che sia un risultato ormai acquisitola coscienza che la riduzione del divario fraNord e Sud è il problema fondamentale del-l'ulteriore sviluppo economico, sociale e de-mocratico del nostro paese.

In questo quadro si incentrano le critiche,se volete le autocritiche, del Partito repub-blicano: critiche per non avere portato avan-ti quello che riteniamo sia l'unico modo perrazionalmente, coerentemente, efficacemen-te affrontare e risolvere questo problema,quello cioè di una politica di programma-zionee, in questo ambito, di una politicadei redditi (sono parole abusate, ma si trattadi strumenti necessari per dare alla program-mazione una sua concretezza, una sua opera-tività che purtroppo in questi anni le è man-cata).

Quindi, oltre ad un metodo, ad una con-cezione che è completamente diversa, e cheintendiamo riaffermare a motivazione delvoto contrario vi è da dire in particolare chefra le richieste contenute in questa mozione(forse l'ultima parte dell'illustrazione è altracosa) e i problemi di Reggia Calabria, dellaCalabria e di quei giovani che si sono bat-tuti, sia pure da una parte sbagliata, per af-frontare e risolvere questi problemi non vi è

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 5982 ~

20 MARZO 1973123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

nessun collegamento; questi problemi, in~fatti, non saranno risolti con !'istituzionedella corte d'appello, o con l'aggregamentoalla sezione della corte d'appello di questo odi quel tribunale, nè tanto meno con altriprovvedimenti come quelli indicati in que~sta mozione.

Insieme con il collega Murmura, ho pre~sentato un ordine del giorno in cui si invitail Governo, al di là degli impegni che hapreso (e dalle dichiarazioni che ci ha J:1esol'onorevole rappresentante del Governo ab~biamo desunto che c'è sensibilità, c'è la per~cezione di una situazione che è particolarecome drammaticità e come depressione) adattuare interventi straordinari, particolari edurgenti, diretti ad alleviare lo stato di disoc~cupazione, di depressione economica che ca~ratterizza queste zone. Ci è sembrato che, ol-tre alle dichiarazioni sullo stato degli impe~gni che aveva già assunto, il Governo sia di-sponibile ad esaminare la possibiHtà di altriinterventi. In questo ordine del giorno ci rife~riamo ad un provvedimento che è stato re~centemente approvato da questa Assemblea,cioè il piano~ponte per le ferrovie. ReggiaCalabria ha un'industria, l'Omeca, se nonricordo male, che lavora nel campo dellecommesse delle ferrovie dello Stato, che do~vrebbe quanto pnma avere un grosso incre~mento; ebbene, interventi per potenziarequelle strutture, per dare tra l'altro unarisposta positiva alla richiesta che verrà daparte delle ferrovie dello Stato sono neces~sari, urgenti e facili da attuare. Ci eravamochiesti in questa Assemblea se l'industria na~zionale era in grado di dare una rispc.sta po~sitiva; uno sforzo del Governo anche il! talsenso potrebbe in tempi brevi allargare l'oc.cupazione nella città di Reggia Calabria.

È per questi motivi, signor Presidente,onorevoli colleghi, che respingiamo la mo-zione presentata dal Gruppo della destra na~zionale e invitiamo il rappresentante dellGoverno a voler esaminare ed accoglierel'ordine del giorno che abbiamo presentato.Grazie.

M V R M V R A. Domando di parlareper dichiarazione di voto.

P RES I D E N T E, Ne ha facoltà,

M V R M V R A. Onorevole Presidente,onorevole rappresentante del Governo, ilGruppo della democraZJia cristiana, nel ma~nifestare il suo dissenso sulla mozione cheè stata ampiamente e lungamente illustrata enel dichiarare invece il proprio consenso eil proprio voto favorevole all'ordine del gior~no firmato anche dal collega Mazzei, si com~piace che ancora una volta in quest'Aula sisia discusso e si discuta della Calabria ma,della Calabria nel Mezzogiorno; perchè la so-luzione dei problemi di questa regione rap-presenta un dovere, una opportunità, un im~pegno di tutti i veri democratici nell'eserciziodi una opzione che è valida e qualificante;ma si tratta di una discussione che investela Calabria intera e non anche o solo unasua pur nobile parte.

Astrarci, dichiarare e sostenere i proble-mi di una sola città, come sono stati qui siapure con passione e con calore illustrati, por~re quasi un cordone ombelicale tra la nobilecittà di Reggia Calabria e il resto della re~gione, autoemarginarsi con richieste indivi-duali, settoriali, autarchiche, non compresenella realtà dell'intera regione calabrese,può rappI'esentare, anche non voJendolo,la giustificazione a posteriori di scelteerrate, può forse contribuire a scavaretra le popolazioni calabresi, dal Pallinoallo Stretto, abissi o rotture che invece vo~gliamo emarginate e sanate, Il nostro con-senso sulla dichiarata volontà del Governo direcepire il desiderio delle categorie profes~sionalie di tanti parlamentari, tra cui chiha l'onore di parlare, sulla istituzione dellacorte d'appello autonoma a Reggio Calabria,questo nostro consenso non nasce dal fattoche abbia vinto una richiesta settori aIe ocorporativa, ma dalla circostanza invece chesi sia voluto attuare un decentramento ido~neo a rendere più 'rapida la giustizia, più ef~ficiente la soluzione di contmversie penali ecivili, in un modo che riteniamo il più validoe il più ciViile,non quello cioè di norme chescal1cerino con sollecitudine coloro i quali so~no imputati o detenuti, ma ,rendendo agile esvelta l'amministrazione della giustizia che èuno dei poteri più importanti e più carat~terizzanti in uno Stato di diritto quale vo~gliamo sia sempre più il nostro paese.

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Senato della Repubblica ~ 5983 ~

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VI Legislatura==:>

ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO123a SEDUTA

Il Gruppo della democrazia cristiana valu-ta, altresì, positivamente la accennata esigen-za di uno sviluppo globale di tutta la Cala-bria; di uno sviluppo globale dell'agricolturanella nostra regione attraverso il varo solle-cito di quei progetti speciali per l'agrumicul-tura, per la zootecnia, per l'irrigazione, favo-rendo in tal modo, nei limiti del possibile,un potere di acquisto di base, creando cosìcondizioni favorevoli per l'intera regione.

Questa esige, perciò, non .col,ture privile-giate dall'alto soprattutto attraverso gli stru-menti di integrazione concessi dalla Comu-nità economica europea, ma di favorire l'a,gri-coltura nella miisura in cui essa interpreti erealizzi in pieno le vo,cazioni agrarie dei 'ter-reni senza nuo,ve o, rinnovate campagne au-tarchiche dell'olio o, dell grano, senza la di-fesa di alcuni pro,dotti che ~ dobbiamo dir-10 con assoluta franchezza ~ non reggono

più la competitività anche nell'ambito, delMercato comune europeo.

Sollecitiamo altresì la realizzazione delleinizial1i,ve turistiche (quelle dell'EFIM, quel-le del panca nazionale della Calabria, quel-le dei progetti speciali per i porti turisticinella nostra regione, le opere di grande via-bilità trasversale) sia perchè esse imrpiega-no manodopera, sia perchè vi è una mobili-tazione verso attività terziarie che non pos-sono non essere grande 'parte in uno svilup-po economico globale, sia per,chè ci trovia-mo dinanzi ad una matenia prima aIIllPiarmen-te disponibile, ma che, attesa la sua stagio-naHtà sia pure molto ampia, è anche sogget-ta alle >conseguenti oscillazioni deUa do-manda.

RiiOhiami~mo, nel contempo, l'esigenza diuna politica per l'industrializzazione, purconvinti che essa, come ogni altro settore,non è sufficiente a creare tla ricchezza se noncongiuntamente ad uno sforzo ,rivolto a cam-biare moltissimi aspetti ,della società cala-brese e per capovolgere la carenza di unambiente idaneo nel quale ciascuno possavivere e lavorare volenti,eri perchè usuariodei moderni servizi sociali (1a scuola, le uni-versità, gli ospedali, i trm~porti): nel che sigiustifica e si esalta !'intervento straordina-nioc:he invochiamo non per essere, co,me suoIdirsi, à la page, sibbene per risolvere un pro-

blema, quello del Sud, e in esso quello dellaCalabria e non di una sola città, che nonrichiede ideologiohe a ideolo,gizzanti querele,ma fatti conoreti che si manifestano in azien-de, in posti di lavoro, in infrastrutture, inlivelli di produzione, in un aumento efficien-tee qualificato del reddito pro capite.

L'aspetto piÙ rilevante nelle diohiarazionidel Governo è che il problema calabrese sipone e si impone come occasione di unapolitica meridionalistica moderna che tengaconto del mercato interno, europeo e medi-terraneo per non finire, come scriveva talu-no decenni or sono, icon Ja creazione di nuo-va povertà.

Il discorso e l'impegno sono, perciò, pre-valentemente politici e Irtguardano l'azionedi tutti i poteri pubblici del nostro paese;ma questa azione, per non essere sterile, pernon cader nel limbo delle buone intenzionio nel pantano delle~pinte interlo,cutoni:e ocorporative, deve inserirsi ne1la volontà dirinnova:mento che nasce prLma di tutto e so-prattutto dall'intemo di ciascuno di noi eche si esprime in un impegno efficiente ~

e non efficientistico ~ della pubblica ammi-nisvrazione e delle forze politkhe, nel lievi-to di una cultura nom accademica, nè conte-statrice, in una collaborazione seria delle ca-tegorie. In questo modo ed in questo qua-dro il Gruppo della democrazia oristianaesprime il suo assenso al Governo com l'or~dine del giorno che abbiamo avuto l'onoredi presentare all'attenzione ed al voto del-l'Assemblea, invitando nel contempo il Go~verno, entro un breve arco temporale, a ma-nifestare chiaramente quali traguardi sianostati raggiunti, quali d~£ficoltà ~ ma noi

speria<mo che queste non vi siano ~ si sianofrapposte nel cammino verso le realizzazio-ni, perchè solo dai fatti una democrazia sigiudica e solai fatti le popolazioni della Ca-labria desiderano. (Applausi dal centro).

B L O I SE. Domando di parla,re perdichiarazione di voto.

PRESIDENTE Ne ha facoltà.

TI L O I SE. Onorevole Presidente, il di-sagio personate che ogni volta avvertiamo IÌn

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 5984 ~

123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

quest'Aula è diventato il fatto umano che,per lo meno io, sento di ipiù per il fatto chearmai è ,scontato che i calabresi parlino del~la Calabria. E questo secondo me è un er~rare fondatmentale perchè non siamo rporta~tori di interessi partJicolatri in quest'Aula. Secosì fosse, degraderemmo la funzione delparlamentare ,dhe è qui per rappresentaretutto ,il paese.

Debbo altresì dilre, onorevole Rresidente,che per la prima volta ho sentito un linguag~gio e uno stile che non erano mai stati ascol~tati in quest'Aula. Ma non mi lascerò !irreti~re o provocatl1e da questo linguaggio e daquesto stile; cercherò ~nvece di fare alcuneconsiderazioni I[ichiama:ndomi all' ordine delgiorno presentato e alla mozione testè mu~strata per dichiarare sul ,primo il consensodel Gruppo socialista e sulla mozione il votocontrario.

n nostro giudizio è politico; non è perReggia. Reggia è un punto di partenza. ngiudizio è su u:na conoezione, su una ideolo~gJia, su un metodo che si ,ri<petono.

Quando si parla di Reggia, si parla di Ca~labria. E quando si pada di Calabria, si par~la di zone depresse che possono essere delMezzogiorno, ipossono essere del NOI1d, mache sono ugualmente da prendere in consi~derazione. E ciò non significa rrifiutarsi didire quaLcosa sulle legittime richieste dellacittà di Reggia. Nel merito, didamo subi~to che, per quanto riguarda Reggia, l'allorasegretatJ1io del Partito socialista itatliano siesprimeva così a Rosar:no: «Proprio questaparticolare situazione della provilncia di Reg~gio Calabria deve farei considerare prelimi~nare e pregiudizi aIe a qualsiasi altro dJiscOir~so quello relativo all'insediamento del quin~to centro siderurgico in provincia di Reg~gio ». Però aggiungeva: «La nostra imposta~ziOlne, queLla lohe portiamo avanti da anni,ha per obiettivo la radicale modifica dellestrutture economiche della regione, da otte~nersi soprattutto puntando sugli interventinel settore industriale, essenziale anche aifini dello svilUiPPO dell'agricoltura e degli al~uni settori ».

Sono passati oltre due anni da quegli av~venimenti. Ricordiatmo con riSlpetto in que~st'Aula i 12 morti: cinque a Reggia Cala~bria, uno a Catanzaro, sei nel d~rottamento

del treno a Gioia Tauro. Li l1icordiamo noncon 'retorica, ma perchè prendiamo coscien~za di questa realtà e rperchè così potremovedere ancora meglio quello che è accadu~to. Ora che la :tensione si sta allentando an~che a Reggia ~ ed è merito delle forze de~mocratiche se non c'è più l'asprezza dellegiornate della rrivolta ~ sulla mitologia delcapoluogo dobbiamo fare stasera una consli~derazione: forse la mozione ha il compito dirichiamare la piazza, di ricreare quelle con~dizioni. E sarebbe oltremodo grave ripetereerrori che hanno causato morti in quellacittà.

Ma ,il giudizio si 'rasserena e lo scontro nonè più su Reggia Calabria capoluogo, ma sullaconcezione dello sviluppo di questa nostra re~gione; lo sconDro è sul discorso generale chenoi facciamo, che non può prescindere dalretroterra di questa regione e che non puòandare avanti se prima non si prendono iprovvedimenti dovuti per cercare di far mi~gliorare la Calabria dal punto di vista eco~nomico, ,dal punto di vista Isociale. Del re~sto abbiamo avuto una prova in questi gior~ni di come anche la protesta può essere de~mooratica. Discutendo infatti lin quest' Aulail decreto sui provvedimenti uJ1genti per laCalabria e la Sicilia, abbiamo visto venirequi i sindaai delle due regioni, abbiamo vi~sto venke i consigliel1i regionali ed i rappre~sentarrti di quelle Ipopolazioni i quali in mo~do democratico hanno manÌtfestato :non sololo sdegno ma hanno cercato di fare delle pro-poste concrete. Una cosa è la rivolta ed unaaltra è il senso democratico di partecipareal proprio sviluppo. E in questi giorni ab~biamo visto che la Calabria va avanti fati~cosamente Ìin senso demooratlico, dando pro~va di come si può superare anohe un mo~mento drammatico come quello vissuto inquei giorni della rivolta di Reggia.

Nonostante la risposta deludente del vice'presidente Tanassi, nonostante le modifi~ohe ed i nitocchi portati al decreto, che nonpossono soddisfare le esigenze di quella re~gione, la Calabria per questo non organizzala 'rivolta, ma continua la sua battaglia de~mocratica. E vOI1rei dire anche che questaCalabria che da qualche parte si dipinge cosìmale, in realtà non cominoia da zero. Essaha cominciato da tempo un suo discorso

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Senato della Repubblica ~ 5985 ~ VI Legislatura

20 MARZO 1973123a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

con consapevolezza, quando proprio quel co-mÌitato per la programmazione a Catanzaroha elaborato un progetto di lS'viluppo, ha fat-to delle proposte cercando così di dare !'ideadi questo assetto del territorio. È stato fat-to un lavoro prezioso. Semmai dobbiamoverificare perchè quelle 'Proposte non sonostate portate avanti.

Abbiamo assistito alla nascita dei nucleiindust,riali che successivamente si sono tra-sformati in aree dmdustriali; abbiamo vistonascere lentamente alcune infrastrutture inUiD.disegno organico, quando nasceva l'auto-st,rada, quando si facevano dei provvedimen-ti per il potenziamento dei porti e si face-va anche avanti l'idea di un altro porto aSi;bari, quando si pensava al ['otenziamentodegLi aeroporti e nasceva anche il ['Togettodell'aeroporto di Santa Eufemia, quando siportava avanti il disegno di una rete ospe-daliera e di altre inf'rastrutture. Questa erala prima fase necessaI1ia per preparare loscheletro sul quale bisognava poi innestare losviluppo industriale.

Il fatto è che poi non è venuto più nientee c'è stato un cambiamento di linea. Tuttosi è fermato: dall'autostrada che non è sta-ta ['iù terminata, all'aeroporto di Sant'Eufe-mia che è diventato una favola, al ['orto diSibari che non va 'più avanti ed i cui lavorisono sospesi, agLi altri progetti che non sonostati attuati. Si era cominciato in Calabriaed anche bene; ma è d~peso dal quadro poli-rico che è cambiato, se alcune cose non sisono fatte. So ohe anche i socialisti al Go-verno non avevano la possibi1i:tà di cambiareil volto di una regione. Ma dobbiamo regi-st'rare il fatto che è avvenuto un cambia-mento di linea.

Mi viferisco brevemente al pacchetto Co-lombo. Quando ci chiediamo per quale mo-tivo è avvenuta la rivolta di Reggia Calabria,quando ci chiediamo perchè la Calabria siagita, dobbiamo rispondere che i rinvii ed iritardi hanno fatto peggiorare la situaZiione.Quando si ebbe l'annuncio del CIPE il 29gennaio 1971 per il pacchetto Colombo, noifummo consenzienti con gli annunci dati;si parlava degli investimenti per la Cala-bria, come prima fase; doveva venire poila seconda fase. Noi vedemmo anche in quel-la data un passo avanti per quanto riguarda

il (processo di sviluppo della Calabria. Masiamo rimasti fermi. Sono paSlsaui anni: ilquinto centro siderurgico resta l'elementoqualificante del pacchetto nè è possibile piùritornare sulla vecchia polemica se sia fatti-bUe o non fattibile in quinto centro siderur-gico. Vi 'sono state risposte autorevoli, nondevo certo portare qui i giornali e le rivi-ste /per legger1i agli onorevoli senatori che liconoscono. Il centro è fattibile perchè in ef-fetti si è dato già l'avvio all'insediamento diquesta industria che non è in contraddizionecon 1'economia nazionale, ma si inserisce nel-la programmazione e costituisce uno deglielementi t'rainanti per l'assetto del territoriodella Calabria. Quando diciamo al Governoche siamo insoddisfatti di risentire le co-se di sempre, manifestiamo la nostra in-soddisfazione non solo come stato d'animoma come fatto razionale pel1chè sentiamoohe queste cose il Govermo la ha ripetuteSlipesso e quindi diciamo che Ise ancora sicontinua a radunare la piazza a Reggia Cala-bria in un modo che non è certamente de-mocmtico è peJ10hè i rinvii e i ritardi certa-mente non contribuiscono a portare la se-renità a questa Calabria che si agita.

Per quanto riguarda il pacchetto Colombonon è da fare rifel1imento soltanto al quintocentro siderurgico ma anche all'universitàdella Calabria, che rimane un fatto fonda-mentale per la rottura con la vecchia culturae con !'isolamento della Calabria. Anche perquesto manifestiamo Je nostre preoccupazio-ni, poichè vediamo nascere male questa uni-versità. E se responsabilità ei sono, sono neiritardi e nei rinvii. Abbiamo ,detto sì all'uni-versità come alle industrie, 'senza perdereiappresso alle indusrtrie inquinanti e non in-qUlinanti. Cominciamo adesso in Calabria perquanto riguarda gli insediamenti industl1iali;s!iamo preoccupati e cercheremo di vigilareperchè non si turbi l'ambiente ,della Cala-bria. Ma bisogna vedere Ise da certe parti Siitratta soltanto di una critica artificiosa chesi fa per cerça,re ,di bloccare questo tipo disvi'luppo, bisogna vedere che cosa si con-tré\ippone a questo t1ipo di s'Viluppo che noiportiamo avanti, non ce:r:tamente da oggi mada anni insieme anche alle forze democrati-ohe della Calabria. Dobbiamo dire inoltreche anche i cenvri turistici non sono più ve-

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VI LegislaturaSenato deUa RepubblÙ'ù ~ 5986 ~

20 MARZO' 1973123a SEDUTA ASSEMBLEA -REsaca:-.!Ta STENaGRAFICa

nuti e facevanO' parte di questo pacchettO',che non sappiamo che fine ha fatto; questopacchetto che non si è aperto mai ,più, e cheviene sempre riconfermato. Siamo d'accordosulla 'parte palitica e sulla motivazione poli-tica Idell'ordine del giorno presentato dal se-natore Murmura e dal senatore Mazzei, sullavalutazione di quello che è successo in Ca-labria, sulla dichiarazione di antifascismo,quindi sul senso di responsabilità e di dife-sa della democrazia, ma non possiamo cer-tamente condividere l'ultima parte di questoordine del giorno che approva le dichiara-zioni del Governo. E non per fare gli anti-'governativi ma !per dire in quest'Aula che ve-ramente il Governo continua ad assumeregrosse responsabilità. A Reggio e in Calabriasi è voluto fare un esperirrnento di attaccoalle istituzioni dello Stato. Non è un falitodi Reggia o della Calabria: a Reggia e in Ca-labria fin quando non si rimuoveranno gliostacoli per uno sviluppo ordinato, Ila de-mocrazia sarà sempre linsidiata.

Dobbiamo perciò concludere che è inutilespaventarsi per quello che è accaduto e perquello che Ipotrà accadere a Reggio Calabriae in Calabria in generale. Dipende dal Go~verno, dipende dalla maggioranza, dipendeanohe dalle forze democratiche se a Reggiae in CalabI1ia l5IiIpotranno chiudere questetragiche brutte giornate.

Ma non sono più soddisfacenti le dichia~razioni del Governo, le assicurazioni, Ieri-sposte: ci vuole altro! La Calabria ha rripre-so il suo movimento di rinascita, che non èda confondere con la :rivolta di Reggia: èl'irncontro a Reggio dei lavoratori del Nordcon quelli del Sud, è la manifestazione diPiazza Navona, sono le ,lotte in C011S0dei con-tadini, dei lavoratori, delle popola:z:ioni. Lapartita è aperta in Calabria e nel Mezzogior-no. (Proteste del senatore Franco. Replichedall' estrema sinistra).

È in Calabria che si decide una gran par-te della nostra democrazia. (Applausi dallasinistra).

P O E R I o. Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

P O E R I O. Signor Presidente, onore-vole rappresentante del Governo, onorevolicolleghi, questa Assemblea già in più ooca-sioni ha avuto modo di occuparsi della si.tuazione della Calabria che va fermamenteinquadrata nella più vasta questione meri-dionale che resta uno dei nodi storici dellosviluppo distorto impresso dalle classi diri-genti e iresta nel contempo punto di riferi-mento costante e preciso Iper una svolta de-cisa del rinnovamento generale di tutto il no-stro paese.

Di questo stato di cose la classe operaia,dando prova di grande maturità democrati-ca e responsabilità politica, si è fatta cari~co con le iniziative più diverse, le varielotte cuLminate nella manifestazione dell'ot-tobre 1972 a Reggia Calabria e ponendo per-fino nelle stesse piattaforme contrattuali co-me problema da risolversi nel contesto deiproblemi propri della classe operaia e dellasua funzione il problema del Mezzogiorno edella Calabria, con ciò indicando al paesele soluzioni da darsi attraverso la rpartecipa-zione delle !popolaZJioni ad un movimentosempre più unito e più vasto, comprendentegli schieramenti e le forze poLitiche democra-tiche ed antifasciste.

È chiaro che le respO'nsabilità dei guastiprodotti nel tessuto economico e nella vitasociale di quella città debbonO' essere assun-te soprattlutto da quella forza politica chenon ha voluto ,intendere 'le indicazioni chevenivano dalle rpal1tipiù avanzate del frontedel lavoro e che ha dato spazio e tolleranzaa collusioni CIIpertee velate, ma comunqueinaccettabili sul piano del rispetto della Co-stituzione. Se il riprodursi di qualche feno-meno eversivo di tipo fascista e su obiettivifalsi e demagogici è ancora possibile, ciò èdovuto non solo al mancato assolvimentodegli impegni assunti, onorevole Vincelli, eche incidono m~tI1ginalmente nella situaZJionecalabrese, ma soprattutto ad indirizzi sba-gliati, a scelte distorte che hanno compro-messo e la crescita economica e 'lo sviluppodella stessa democrazia. Si mantenganogli impé1gni assuntJi a meno che non prefe-riate esporvi a questo continuo attacco de-magogico per cont'inuare a dare risposte de-magogiche. Da questi lirrniti bisogna rusdre.

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Senato della Repubblica ~ 5987 ~ VI Legislatura

123a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

Bisogna uscire da certi compromessi trauomini politici della stessa Democrazia cri-stiana (non facciamo di tutte le erbe un fa-scio!) e alcuni operatori economici eredi del-l'antica politica di sfruttamento e di rapinaresponsabile dell'attuale disgregazione uma-na e fisica della Calabria.

Non a caso queste velleitarie iniziative de-nunciano la totale mancanza di ,respiro e diprospettiva politica e perciò ste~so scatena-no ,inconsulte iTeazioni contro la consapevoleproposta di alternativa politica avanzata daisindacati e dalle forze democratiohe. Si sap-pia in quest'Aula che siamo stati l'unica for-za politica che ha avanzato una proposta al-ternativa valida per la Calabria, alla qualeanche altl1i hanno fatto riferimento in que-sta Aula.

Ciò per noi significa lavoro, lfine dell'emi-grazione, poHtica di difesa del suolo, pianoirriguo ed uso multiplo delle aoque, svilUjp-po dell/agricoltura iPartendo ISQprattutto dal-la distruzione dei contmtti abnormi che pro-prio nella città di Reggio Calabria trovanonella colonia del bergamotto la compensazio-ne al 28 per cento al colono che lavora, sgob-ba e pOl1ge il frutto al padrone, a quei pa-droni che poi finanziano i moti e le ever-sioni; sviluppo dell'agricoltura legato all'in-dustrializzazione, al turismo, al commeJ:1cio,ad una riforma della scuola e della sanità;servizi civili. Siamo per una industrializza-zione collegata all'agricoltura, un'industriache si fa con l'agricoltura ed una agricolturache si serve dell'industria.

In questi tel'IIlini corretti e 'scientifici disvilu~po organico si l1isolve il rapporto tracittà e campagna e quindi anche tra Reggioe il resto della provincia, tra&eggio e il l'e-Sito della Calabria. Gli insediamenti previstidal 'paochetto ~ ancora stasera per l'enne-

sima volta enumerati dal sottosegretario diturno ~ si realizzino così come devono esse-re realizzati gli altri limpegni assunti: vi so-no mezzi per evitare jmquinamenti e danniall'aspetto ecologico della realtà e dell'am-biente. Quindi non si cerchino giustificazio-ni di questa natura. Si vada avanti, si :rispon-da all'attesa delle popolazioni calabresi,espressa nella manifestaZ!ione che giorni orsono hanno fatto qui a Roma, con alla testa isindaci, il presidente del consiglio regionale,

il presidente della giunta iTegionale, i comuni-sti, i socialisti, i cattolici, ,tutti i democrati-ci calabresi schierati venuti a ohiedere giu-stizia, ma con fierezza, al Parlamento ita-liano.

Non si coglie ,però alcun elemento di resi-piscenza nelle posizioni del Governo. Si vuo-le ancora continuare con la tolleranza ed icompromessi nella strategia della tensione edella laceraztione delle popolazioni calabresi.

Perciò noi comunisti da sempre, e con mag-giore impegno oggi, portiamo avanti la batta-glia del rinnovamento a tutti i livelli, econo-mico, sociale, politico, propl1io ,per isolare esconfiggere i moti eversivi alimentati dalladestra fascista e per avviare un processo disviluppo programmato e democratico chemetta in condizione la Calabria di diventarefinalmente soggetto di scelte e di decisioniche le consentano di affrontare e risolvereuno dei nodi storici della questione meri-dionale.

Per queste consideraZlioni votiamo control'ordine del giorno Mazzei-Mul1mura che an-cora una volta purtroppo non rinuncia, an-ohe di fronte ad ulteriori conferme di anti-che tragedie sociali e naturali come quelleabbattutesi nei mesi scorsi sulla nostra re-gione, a insidiose posizioni di ambivalenzache contribuiscono ad accentuare le divisioniinvece che a promuovere il grande processodi unità demooratica e Ipopolare di cui laCalabria ha bisogno per il suo rinnovamen-to. Per lo stesso ordine di motivi abbiamointeso, astenendoci dal presentar,e un nostrodocumento e avendo /preso visione e consi-derazione dell'ordine del giorno presentatodal Gruppo dei compagni socialisti, dare lanostra adesione a questo significativo pro-nunciamento nel quale identifichiamo le ra-gioni politiche di fondo cui si ispira la no-stra dicharazione di voto. Riteniamo anchecon ciò di dare un contributo al processo diunità che partendo dalle forze di sinistra ten-da a proporre l'alternativa di rinnovamentoper il progresso della regione calabrese of-frendo così un terreno di convergenza apertaa tutti i contributi delle forze del lavoro edella democrazia, per 'la Calabria, 'per il rin-novamento della Calabria. (Vivi applausi dal-

Z'estrema sinistra).

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VI LegislaturaSenato della Repubblic.a ~ 5988 ~

20 MARZO 1973123a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

FRA N C O Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

* FRA N C O . Onorevole Presidente, rin~grazio l'amico senatore Nencioni che mi con~sente di fare la dichiarazione di voto a no-me della Destra nazionale e di esprimere anome di tutto il Gruppo (non parlo a titolopersonale) alcune opinioni in merito a quel~lo che si è verificato in quest'Aula.

Concordo innanzitutto con le dichiarazio-ni dell'onorevole Sullo, che vorremmo si po~tessera veramente estendere a tutta la vitapolitica italiana; concordiamo sulla tesi difondo del Ministro che gli alti funzionari, itecnici dello Stato non debbono avere tes~sera di parte. Proprio per questo condan-nammo e condanniamo anche in quest'Au-la il ministro del tempo Mancini che, adesempio, trasferì da Reggia Calabria, doveera provveditore regionale alle opere marit~time del Genio civile, l'ingegner Zender soloperchè non concordò con le sue scelte po~litiche, solo 'perchè aveva la tessera del Mo-vimento sociale italiano.

Sul caso Travaglini, avremmo preferito cheil Ministro non ne facesse un problema teo-retico della tessera che potesse o meno sta~re in tasca del funzionario di Stato; voleva-mo che il ministro Sullo potesse allontanareda noi il sospetto atroce che la nomina diTravaglini sia significata avallo politico al-l'operazione «quinto centro siderurgico ».Signor Ministro, Travaglini sarà bravo, saràstato scelto da lei anche per le sue capacitàtecniche, ma lei non ha detto una cosa inquest'Aula: come mai a presidente generaledel Consiglio superiore dei lavori pubbliciè andato Travaglini, giovanissimo (48 anniall'atto della nomina), esponente di secondopiano della burocrazia dei lavori pubblici.Provveditore alle opeve pubbliche della Cam~pania, questa era la sua qualifica del tem-po; come mai a presidente generale del Con~siglio superiore dei lavori pubblici non èandato (e non faccio questioni di scelta o disimpatie politiche o di valutazione tecnica)uno dei sei pr,esidenti delle sezioni del Con-siglio superiore dei lavori pubblici che ave-vano diritto ad andarci? Ella sa tra l'altro, I

signor Ministro, che qualcuno di loro vo-leva andare al Consiglio di Stato per quellascelta, appunto perchè si diceva che erauna scelta politica, una scelta che negavala possibilità di sviluppo di carriera a fun-zionari che per anni e anni hanno nobilmen-te servito quella pubblica amministrazioneche lei dice di voler far servire da funzio-nari senza tessera di partito! Ma appuntoperchè queHi avevano fedelmente servitoper anni e anni, ,e le leggi lo consentivano,doveva essere scelto tra loro ,n presidente;avete scelto invece Travaglini, provveditorealle opere pubbliche della Campania, e seella si è preso questo merito, o questa re-sponsabilità, secondo i punti di vista, lo hafatto per motivi politici. Ma non lo sappia-mo, non lo leggiamo quotidianamente su tut-ta la stampa che tutte le nomine in tutti iconsigli di amministrazione avvengono se-condo determinate scelte politiche attuatedalla maggioranza del tempo? I,.'abbiamo vi-sto ultimamente per la RAI-TV quando èstato mandato via ~il rappresentante sociali~sta ed è stato nominato il giornalista Mat-tei in omaggio alla nuova maggioranza par-lamentare; questo avviene in tutti i tempidi questa cosiddetta democrazia o di questadegenerazione del potere democratico in Ita-lia. Questi sono i criteri che presiedono atutte le scelte di ieri, di oggi e di domani. Oproprio vorrebbe farci credere signor Mi-nistro, ~che questa volta, in omaggio a lei,Travaglini è stato invece scelto proprio perla sua grande capacità tecnica e portato allapresidenza del Consiglio superiore dd lavoripubblici? Vi è stato portato invece perchèaveva servito per anni in Calabria l'onore-vole Mancini, perchè aveva servito le clien-tele malefiche del ministro del tempo Man-cini inCalabria ed aveva rappresentato ve-ramente la possibilità, l'arma di quei votiche andarono allora al Partito socialista.I comunisti dicevano allora che attraver-so i miliardi e la corruttela di tutti glienti di Stato si era avuto l'avanzamento po-litico di Mancini; ma poi il pensiero deicomunisti è mutato. Questi sono li mo~tivi della scelta di Travaglini e tale sceltaha portato alla possibilità per il Consigliosuperiore dei lavori pubblici di dire sì alquinto centro siderurgico perchè chiunque

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Senato della Repubblica ~ 5989 ~ VI Legislatura

123a SEDUTA ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

altro, signor Ministro, e lei lo sa bene, deipresidenti di sezione avrebbe detto no, comeno al porto di Gioia Tauro ebbe a dire la ter-za sezione del Consiglio superiore dei lavoripubblici, prima che Travaglini, per motivipolitici, venisse scelto alla presidenza delConsiglio superiore dei lavori pubblici!

Pertanto scelta politica e, attraverso que-sta, avallo all' operazione del quinto centrosiderurgico, che attraverso le relazioni, at~traverso le decisioni, attraverso l'interventodi uomini politici di primo piano abbiamo vi-sto cosa significhi in Calabria.

Prendo anche atto che il ministro Sulloha detto un' altra cosa con il garbo chegli è usuale e che lo distingue (e a me di-spiace: che forse può sembrare di caratterepersonale la passionalità che invece è insi-ta nel tema che trattiamo); ha detto cioèno all'amnistia. Lo ha detto con garbo, main un modo che noi respingiamo anche per-chè, signor Ministro, ci troviamo di frontea cose preparate, cioè non ci troviamo difronte ad un dibattito dell'Aula che crea ledecisioni del Governo. Ho sp1egato i motiviper i quali chiedev~mlO l'amnistia; ho dettocome il Consiglio superiore della magistratu-ra avesse riconosciuto proprio qualche setti-mana addietro gli alti valori etici della batta-glia di Reggia; ho detto che vi sono 1.200giovani che non possono fare concorsi per-chè i processi non si fanno e, con un caricopendente penale, non possono parteciparvi;inoltre ho detto una cosa fondamentale, si-gnor Ministro, e cioè che l'amnistia non lachiediamo per i cosiddetti capo rioni dellarivolta di Reggio: voglio ricordare che sindal 22 gennaio 1972 nelle piazze di ReggiaCalabria gli uomini del comitato d'azioneassunsero pubblico impegno di respingerel'amnistia nel caso in cui venisse concessae le dichiarazioni le facemmo anche quandoarrivammo al Parlamento, esattamente illSluglio di quest'anno. I caporioni della rivol-ta, come ella li chiama, nel momento,in cuisarà varata l'amnistia, la rifiuteranno: que-ste cose le ho dette prima che lei prendessela parola. Ma così era segnato: questa deveessere la giustificazione, soprattutto immo-rale, me lo consenta, con cui il GovernovuoI dire di no all'amnistia. Per carità, tro-vate altre forme con le quali salvaguardarvi

nel momento in cui volete dire di no a cer-te richieste; ma non rendete meschina la po-lemica a questo punto, non cercate di difen.dervi dietro determinate tesi che non vi ono-rano.

Per il resto il sottosegretario Vincelli hadetto una sola cosa: di tutti i problemi chegravano sulla vita di Reggia, del drammadi Reggia, solo su un punto ha ritenuto didare una risposta, a nome del Governo, cheè del tutto insoddisfacente. Il sottosegretarioVincelli ha respinto tutte le nostre richiestee su una soltanto ha detto che il Governoè lieto di annunciare ~ adesso quasi batte-remo le mani e ci metteremo a dire « viva ilGoverno» per le strade di Reggia ~ che siimpegna a presentare un disegno di legge perla pura aggregazione dei tribunali di Palmi edi Locri alla sezione di corte d'appello diReggia Calabria. L'onorevole rappresentantedel Governo sa che queste non sono le ri-chieste di Reggia; sa che vi è stato lo scio-pero della classe forense per la corte auto-noma; sa che tutti i rappresentanti dei par-titi politici, ad eccezione del Partito comu-nista, hapno assicurato al presidente dell' or-dine degli avvocati che in sede nazionale sisarebbero battuti per la corte d'appello au-tonoma; sa quindi che questa decisione delGoverno non accontenta nessuno, è solidalesolo con la richiesta del Partito comunista.Se va intesa come un anticipo di nuove ipo-tesi conciliavi, venga pure; l'accettiamo sot-to questo profilo, ma non l'accettiamo cer-tamente sotto il profilo di una richiesta cheviene fatta nell'interesse e per la tutela del-la città di Reggia Calabria.

Del resto per la corte d'appello autono-ma di Reggia Calabria vi era anche un pre-ciso impegno. (Commenti dall'estrema sini-stra). Non capisco perchè gridiate da quellaparte: l'avete salvato voi il governo Andreot-ti andando via dall'Aula. Siete voi a puntel-larlo; siete voi che sperate in un ritorno delcentro-sinistra per nuove ipotesi di queltipo. Perchè allora vi arrabbiate tanto? Sonofatti che si sono verificati in quest'Aula~

P E R N A. Vi pagano. Vi danno i soldi.

FRA N C O. Sono fatti ormai alla por-tata di tutta l'opinione pubblica nazionale.

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VI LegislaturaSenato della Repubblic(A ~ 5990 ~

20 MARZO 1973123a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Tornando a noi, l'onorevole rappresentan-te del Governo sa che non può soddisfarcila sua risposta anche perchè ~ 10 ha ripe-

tuto il segretario provinciale della Democra-zia cristiana all'ultimo congresso provincia-le tenutosi ad Alta Fiumara ~ sulla piazza

di Reggia, nel periodo elettorale, nel collo-quio con gli elettori, quando si invitava a vo-tare Democrazia cristiana, l'impegno per lacorte d'appello, come quello per l'amnistia,lo ha assunto personalmente l'onorevole An-dreotti nella sua veste di presidente del Con-siglio dei ministri.

Siamo ancora una volta ~ dopo che l'ono-revole Colombo aveva assunto l'impegno diportare il problema all' esame del Parlamen-to, dopo aver disatteso questo suo impegno,dopo il suo tradimento, dopo le sue decisionicontrastanti con gli impegni pubblicamenteassunti ~ nella situazione in cui un nuovopresidente del Consiglio, l'onorevole Andreot-ti, dopo aver pubblicamente assunto l'impe- 'gno per la corte di appello e per l'amnistia,ora fa marcia indietro e risponde con l'ele-mosina della pura e semplice aggregazionedei tribunali di Locri e Palmi a Reggia Ca-labria.

Ecco perchè noi non siamo soddisfatti diquesta risposta. Ecco perchè voi non risol-vete i problemi e non li risolve l'onorevoleVincelli al quale debbo dire qualcosa dipersonale. Egli ha voluto parlare di venten-nÌ(,; egli sa bene che faccio politica fin da

ragazzo, come lui, che la facevamo insiemed liceo, sia pure sempre da opposte schie-re. Egli sa che in 25 anni di vita politicanon ho avuto mai ~ e lo porto a mio orgo-glio ~ una denuncia per apologia del fa-scismo. Il termine «fascismo » non ha maiinteressato la mia vita politica anche perchèquando è caduto il fascismo avevo appena12 anni. Non mi interessano, per la politicadella mia parte, valutazioni su cose che nonriguardano il nostro tempo, che non ci ap-partengono come partito; però, sotto il pro-filo di un ricordo storico, al quale ha ac-cennato l'onorevole Vincelli, debbo dire chenella storia di Reggia Calabria, scritta dalcanonico don Vilardi ~ che l'onorevole Vin-celli conosce benissimo perchè è prozio diquel Vilardi dirigente provinciale della De-mocrazia cristiana, presidente della Camera

di commercio, agricoltura e industria diReggia ~ è scritto che nel ventennio si èrealizzato a Reggia quello che per decenninon si era mai verificato, e cioè l'elettrifi-cazione della Battipaglia-Reggio Calabria, ilcui raddoppio non siete riusciti ancora a fa-re, dopo trent'anni di regime democratico.La bonifica della piana di S. Eufemia La-mezia è stata anch' essa opera di quel venten-nio, come dice sempre lo stesso canonico donVilardi. (Commenti dall'estrema sinistra).

Ma poi vi è un fatto incontrovertibile;quando l'onorevole Presidente di questo con-sesso venne in Calabria salutò Crotone comepolmone pulsante dell'economia calabrese:e Crotone è stata creata proprio in quellasso di tempo.

Le attuali risposte del Governo ci fannoamaramente considerare come abbia ragionela città di Reggia.

Diceva giustamente l'amico Dinaro di vo-ler fare una domanda al Sottosegretario allaquale era certo che non avrebbe avuto ri-sposta. Si augurava di averla fuori di questaAula. Parlava del quinto centro. Non vogliopolemizzare su questo punto; ricordo soltan-to che la titolatura del capitolo e la pub-blicazione che ho citato dicevano: «Eccocome pareri di tecnici autorevoli, preoccu-paz'ioni di urbanisti e sociologi, ricerchee rilevazioni di economisti possono esseredisattese». Dalle dichiarazioni dell'onorevo-le Vincelli si vede quanto fosse sensato que-sto giudizio. Vorrei però sapere dall' onore-vole Sottosegretario, anche fuori di questaAula, se ha ragione lui o se ha ragione ilvice presidente del Consiglio Tanassi il qua-le il 30 gennaio (leggo dal sommario della89a seduta pubblica del Senato) ebbe a di-chiarare in quest'Aula: «Inoltre la Cassa peril Mezzogiorno è stata autorizzata ad assu-mere le decisioni di sua competenza per !'in-dividuazione e la realizzazione dell'agglome-rato industriale di Gioia Tauro e delle infra-strutture generali prioritarie del quinto cen-tro siderurgico ».

Siamo ancora quindi alla individuazioneche, stando all'onorevole Tanassi, deve es-sere fatta. A parte le discrasie interne di go-verno, a parte la rilevanza delle diverse de-cisioni, dite ci a che punto siamo. Certo èche, se sono vere le dichiarazioni dell'onore-

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Senato della Repubblica

123a SEDUTA

~ 5991 ~

20 MARZO 1973

VI Legislatura..-"",.::.~

ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

vale Tanassi, la nostra polemica non è soloaccademica e a posteriori, ma rappresentauna precisa posizione che assumiamo comeGruppo.

Per il resto, come diceva giustamente ilsenatore Latanza ~ in commento alle osser-vazioni del senatore Blaise che si chiedevail perchè della rivolta di Reggia e diceva chela mozione serve a mobilitare la piazza ~

la piazza si mobilita da sè. Quando Reggiasaprà quello che è avvenuto in quest'Aula,quando saprà di queste discussioni e dellerisposte del Governo, non potrà che torna-re alle sue battaglie di un tempo, che sonole battaglie dell'ordine (rispondo alla partesocialista), se per ordine si intende... (Pro-teste dall'estrema sinistra. Richiami del Pre-sidente ).

Ad ogni modo Reggia tornerà alle sue bat-taglie d'OJ:,dine, ordine che, secondo quel do-cumento dei parroci di Reggia Calabria chel'onorevole Sottosegretario conosce bene,stabilisce con giustizia per ciascuno queHoche è di ciascuno. Se non sapete ascoltare larichiesta di giustizia che viene da Reggia,Reggia saprà come rispondere. (Vivi applau-si dall' estrema destra).

P RES I D E N T E. Invito il Governoad esprimere il parere sulla mozione e suidue ol1dini del giorno.

SUL L O, Ministro senza portafoglio.Onorevole Presidente, onorevoli senatori,suppongo che sia stato già espresso, sia at-traverso il mio intervento, sia attraversoquello dell'onorevole Vincelli, il punto divista del Governo e che siano state date suf-ficienti giustificazioni alla richiesta di reie-zione della moz:Ìone.

Sono venuti fuori argomenti ai quali desi-dero accenrnare. Si è parlato ad esempio disOSipensionedeUe opere programmate. Daquanto mi viene riferito dagli organi mini-steriali, risultadhe il ,piano di realizzazionedestinato a completare le infrastrutture civi-li viene nel frattempo portato a compimento,sia pure con la lentezza che tutti riconosconoalla nostra Repubblica, e che si sta proceden-do anche all' esecuzione dei progetti specialiapprovati dal CIPE nell'agosto dello scorsoanno.

La Calabria è interessata a pareochi pro-getti ~peciali: zootecnia, agrumicoltura, pro-dUZJione della carne, porti turistici, agricol-tura d~lla Sila ed altri. Gli impegni assuntidal Governo, ovviamente, hannO' bisogno ditempo tecnico. Possiamo essere i primi a la-gnarci di quello che accade, ma si sa checiò è avvenuto in passato, aVVliene nel pre-sente e spero non avverrà nel futuro.

Inoltre al senatore Franco dovrei dire 501-tOJnto che non risulta dal resoconto quelloche egli mi ha attrrbuito. Io nO'n ho mai no-minato ,l'ottimo ingegner TravagLini presi-dente del Consiglio superiore dei lavori pub-blici.

P RES I D E N T E Onorevole Mini-stro, così lei riapre la discus,sione. Lei devedichiarare :se aocetta o no la mozione; se ri-comincia con Travaglini, qui facciamo la mo-zione su Travaglini. Lo dico nell'interesse suoe del Governo; su questa questione lei hagià risposto.

SUL L O Ministro senza portafoglio.Signor Pl'esidente, lei ha ragione maSlÌCcomequesto è un fatto personale. . . (Interruzio-ne del Presidente). Io voglio solo che sia mes-so a verbale ~ ma credo che ciò già sia ~ . . .

P RES I D E N T E. È già stato fatto.

SUL L O, Ministro senza portafoglio.. . . che la nomina di Travaglini a presidentenon è avvenuta da parte mia.

P RES I D E N T E. Si è già preso no-ta di questo, tutti abbiamo capito bene.

SUL L O, Ministro senza portafoglio.Per quanto riguauda la mozione è evidenteche il tonO' non ci consente di accettarla. Isette punti sono assai discutibili. Qualcuno èstato in parte aocolto, sia pure in una for-ma indiretta, dal 'Sottosegretario Vincelli.Che la istituzione della corte di appello au~tOlloma avvenga in un modo o nell'altro sivedrà. In fondo questo 'Punto è accettato.Per quanto riguarda l'amnistia confermo ilpunto ,di vista negativo che ho espresso e cheè largamente meditato. Poi c'è una serie diquestioni ohe non sono di carattere locale mache Oliporrebbero in condizione nel ,resto delpaese di avere difficoltà perchè sarebbe dif-

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 5992 ~

20 MARZO 1973123a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

fieile evitare che in ogni regione d'Italia na~sca una Reggio Calabria. Ad ogni modo sic~come mi pare che in questo mO'mento io midebba limitare a questo punto l1ibadisco cheil Governo è contrario all' approvazione dellamozione.

Sono invece pienamente favorev'Ùle all' or~dine del giorno dei senatori Mazzei e Mur~mura. Per quanto riguarda l'ordine del gior~no Blaise sarei favorevole purohè fosse eli-minata quella senie di motivazioni che sonofortemente polemiche nei confronti del Go-verno e che il Governo non può approvare.Cioè in sostanza pot,rei accettare, a nomedel Governo, a meno che i presentatori nonsi vogliano mettere d'accordo, la parte fina~le: «invita il Governo a manifestare la suavolontà iPolitica contro i fattti eversivi »; manon !POSSo aoccogliere le motivazioni in ouisi teorizza ohe c'è una volontà politica nega-tiva per l'applicazione di pacchett<i che nonsono stati elaborati dall'attuale Governo nèdal pr,ecedente Governo ma dal Governo dicentro-sinistra precedente.

P RES I D E N T E. Chiedo ai presen-tatori della mozione 'se insistono 'per la vo-tazione.

FRA N CO. Insistiamo.

PRESIDENTE.e Murmura insÌistono perl'oI1dine del giorno n. l?

I senatori Mazzeila votazione del-

M A Z Z E I. Signor PresÌidente, il Go-verno ha dichiarato di essere favorevol,e Ed-1'0I1dine del giorno Mazzei-Murmura, ma ab-biamocolto nelle dichiarazioni del Mini,strola possibilità di esaminare favorevolmenteanche altre istanze che vengono da altI'e [par-ti politiche per cui io rni permetterei di ri-volgere alla signonia vostra e all'Assembleala proposta di una sospensione di cinque mi~nuti per vedere se possiamo concorda,re que-sti ordini del giorno.

P RES I D E N T E. Senatore Mazzei,dopo lediohiarazioni dell'onorevole Ministroil senatore Bloise, presentatore dell'ordinedel giorno n. 2, potrebbe, se lo crede, ri-nunciare aNa parte dell'ordine del giorno inoui sono enunciate le premesse ed aggiun-

gere la parte finale all'ordine del giorno n. 1.Chiedo pertanto al senatore Blaise se insi~ste ,per la votazione del suo ordine del gior-no o se accetta la proposta formulata dal~

l' onoI'evdle Ministro.

B L°

I SE. Onorevole P'residente, nOlnon siamo d'aocordo per quanto 'riguarda laprqposta che fa il Ministro anche se ne ap~prezziamo il motivo e siamo anche consa~pevoli che il Senato farebbe bene a perve-nire que9ta sera ad un ordine del giorno ilpiù unitario possibile. Non possiamo peròrinunciare a quella che è la premessa del no~stro ordine del gioI1no ohe ci ha ,portato auna certa cO'nclusione, altrimenti svuoterem~ma tutto quello che è stato il nostro inter-vento.Quindi insisto per la votazione dell'or-dine del giorno nel testo integrale.

P RES I D E N T E. Pass,iamo ora allavotazione della mozione. Se ne dia nuova~mente lettura.

TOR E L L I, Segretario:

FRANCO, DINARO, ARTIERI, DE FAZIO,DE SANCTIS; ENDRICH, LANFRÈ, PA-ZIENZA, PECORINO, PISANÒ, TEDESCHIMario, .FILETTI. ~ Il Senato,

premesso che proprio 'Oggi, 13 luglio1972, ricone il secondo anniversario dellastorica protesta popolare di Reggia Calabria;

considerato che la città martire si tro-va al cospetto dei tanti pr'Ùblemi insoluti chegenerarono la comle, oivile esplosione di rab-bia popolare e ohe una crisi economica divaste dimensioni travagli a le benemerite ca~tegorie imprenditoriali nei settori dell'indu-stnia, del commercio e dell'aI1tigianato, men-tre cresce a dismisura il fenomeno mortÌ>fi~cante dell'esodo continuo dei lavoratori, chetoglie alla città ed alla provincia le bracciapiù valide, e s'3illunga malinconicamente loelenco della disoccupazione !intel1ettuale edoperaIa;

rilevato che 'le provvidenze s,peciali go~vernative non sono val'se fin qui a frenarel'emigrazione, che resta per questa terrasventurata l'obbedienza a1la maledizione cheinfierisce SUiipopoli depressi, nè hanno at~tenuato il parametro fondamentale che deter~mina la miseria che incombe sulle categorie

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Senato de.z!a Repubblica ~ 5993 ~ VI Legislatura

123a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

produTItive e lavoratrici (il reddito mediopro capite è per Reggia di poco superiore al~la metà della media nazionale ed inferiore diun terzo alla media del lavoratore fOlìtuna~to del triangolo industriale efinanco inferio-re del 27 per cento alla stessa media cam-plessiva del lavoratore del restante Mezzo-giorno d'Italia); che, anzi, taU provvidenzesi sono tradotte in una autentica rapina del~lo Stato ai danni dei cittadini di Reggia ede11a Calabria, così come amaramente si èdovuto registrare con l'addizionale pro~ter-remotati ~ che consentì allo Stato d'incas-sare, anche nel nome di Reggia, la somma dioltre 500 miliardi di lire, spendendone sO'l-tanto 85 ~ e con l'addizionale pro-Cala-bl1ia (legge del 1955), che consentì allo Sta~to d'incassare, con il versamento di tutti icontribuenti italiani ~ nel nome di Reggia

I

e della Calabria ~ oltre 1.000 rniliaI1di di li~re, destinandone aHa regione ,soltanto 250, ecome avverrà,. infine, con la seconda leggepro~CaJlabria, che v,ede la destinazione allaregione di 345 miliardi di lire, che rappre-sentano meno del 30 per cento della sommache verrà versata per Reggia e la Calabriada ogni contribuente;

sensibile al grido di dolore che, nel no~me del diritto alla vita, sale daJlla città mar~toriata e dolente, che attende ansiosa di co~nascere dal Governo atti di concreta solida-rietà che possano evitare per l'avvenire giu-stificate esplosioni di collera popolare, co~me quella che va sotto il nome della {{ rivol~ta di Reggia »;

ravvrsata la necessità e l'urgenza di te-stimoniare la decisa volontà del Governo dicominciare a rendere giustizia alla città diReggia, spesso martoriata dagli eventi nega-tivi della natura (Iterremoti e alluviani), mavieppiù martoriata dall',jnsensibilità delleclassi palitiche dominanti;

impegna il Governo ad attuare, con !'im-mediatezza che la situazione impone, una se-rie di Iprovvedimenti legislativi invocati dallepopolazioni, quali:

1) istituzione della Corte d'aJppello aJU~tonoma di Reggia Calabria, con giurilsdizio~ne sui Triblwali di Palmi e di Locri;

2) amnistia per quanti (circa 1.000 cit-tadini) si trovano a dover ancora subire pro-

cedimenti penali per fatti inerenti la prote-sta popolare;

3) ripiano dei debiti generali del co-mune di Reggia Calabria, che si trova nellecondizioni di non poter assicurare i dovutiservizi alla coHettiviltà e non è Ipiù in gradodi diSipome di cespiti delegabÌJli al fine deJ-l'accensione di nuovi mutui;

4) istituziane in Reggia di un ({ portofranco» che dia ossigeno all'asfÌttica econo~mia cittadina;

5) sospensione per almeno un anno diogni 'tributo o tassa comunque dovuta alloStato o agli Enti locali da parte di indu-striali, cammercianti, agricoltari, artigianied operatori turistici, ivi comprese anche lerate dovute per mutui, concessioni o agevo-lazioni varie;

6) assegnazione aIla Calabria di tuttele entrate dello Stato in virtù dell'addiziona-le pro~Ca,labria;

7) revisione del cosiddetto {{ pacchet~to Colombo », con l'assegnazione alla città

I ed alla provincia di Reggia Calabria di in-dustrie che non siano inquinanti (il {{ pac~chetto» cansidera Reggia ancora una ({ co-lonia »!), ma di natura manifatturiera, Iperconsentire un alto tasso di occupazionalità,un limitato consumo d'acqua (che è già scar-sa per il mondo agricalo), un basso rapportocapitale-addetto, la costruzione, in tempi ra-pidi,di industrie collaterali in coesistenzaarmonica con le attività agricole e tuni-stiche.

(1- 0002)

P RES I D E N T E. Metta ai vati lamazione. Chi l'approva è pregata di alzarela mano.

Non è approvata.

,Passiamo, ora alla vataziane dell'ardine delgiorno n. 1. Se ne dia lettura.

T O R E L L I, Segretario:

Il Senato"

udite le dichiaraziani del Gaverna sullostato delle varie iniziative intese a promuo-vere lo sviluppa socio-ecanamica della Ca-labria e, in particolare, della provincia diReggio, Calabria;

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Senato della Repubblica ~ 5994 ~ VI Legislatura

123a SEDUTA ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

riaffermata la perenne validità dei va-lori fondamentali della democrazia parla-mentare, che sono alla base della nostraCostituzione e delle sue istituzioni, e l'irri-nunciabìIità della difesa della legalità re-pubblicana;

ritenuto che la grave depressione econo-mica della regione calabrese, con il redditopiù basso dell'area comunitaria europea, me-riti una considerazione e sforzi particolari,inseriti in una seria e coerente politica diprogrammazione che ponga il problema del-lo sviluppo del Mezzogiorno a suo obiettivoprincipale;

considerato che in tale quadro vannoaffrontate ed affrettate, al di là degli im-pegni già assunti, iniziative concrete chepossano in breve tempo assicurare numt'-rosi posti di lavoro;

rilevato che, in tal senso, è possibileoperare sia nel settore industriale (fra l'al-tro per i provvedimenti approvati e da ap-provare è scontato un notevolissimo aumen-to di commesse da parte delle Ferrovie del-lo Stato) sia nel settore turistico e dellavalorizzazione e trasformazione dei prodottiagricoli,

approva le dichiarazioni del Governo elo impegna a r,iferire entro tre mesi sullosviluppo delle iniziative intraprese.

1. MAZZEI, MURMURA

P RES I D E N T E. Metto ai voti que-st'ordine del giorno, acoettato dal Governo.Ohi l'alpprova è pregato di alzaJre la mano.

È approvato.

Resta pertaIj.to precluso l'ordine del gior-no n. 2 del senatore Bloise.

Annunzio di risposte scrittead interrogazioni

P RES I D E N T E. Comunico che iMinistri competenti hamno inviato rispostescritte ad interrogazioni presentate da ono-revoli senatori,

Tali risposte sono state pubblicate nell'ap~posito fascicolo.

Annunzio di mozioni

P RES I D E N T E. Invito il senatoreSegretario a dare annunzio della mozionepervenuta alla P'residenza.

T O R E L L I, Segretario:

SPAGNOLLI, ARIOSTO, BROSIO, CIFA.RELLI, BARTOLOMEI, VENANZETTl,ALESSANDRINI, DE VITO, FARABEGOLI,BERLANDA. ~ Il Senato,

tenuto conto delle risultanze acquisitenell'indagine conoscitiva sull'industria chi-mica avvenuta nella Commissione industriadel Senato;

considerata l'importanza fondamentaleche ha il settore chimico nel quadro delrinnovamento tecnologico e dello sviluppoindustriale del Paese;

valutati gli apporti dati dai gruppi pub-blici e privati all'affermazioné delle impresechimiche e le difficoltà della « Montedison »,con le ripercussioni che queste comportanosull'occupazione, sull'azionariato popolare,su un razionale impiego delle risorse utiliz-zabili,

impegna il Governo:1) a disporre l'immediata attuazione del-

la delibera CIPE del dicembre 1972, in modoche, con gli opportuni accoJ:1gimenti, rea-Jizzi in termini operativi la funzione di coor-dinamento della programmazione, salvo adassicurare, comunque, alle partecipazionipubbliche le condizioni per realizzare la fun.zione loro assegnata nella « Montedison» enella programmazione nazionale, senza ad-divenire alla creazione di nuovi enti;

2) ,a rendere operativo ~ alla luce dei re-centi avvenimenti interni ed internazionali,che presentano linee di tendenza preoccu-panti per il nostro avvenire, qualora non fos-sero tempestivamente inquadrate nella stra-tegia da realizzare ~ il piano chimico in mo-do da riordinare il settore, fìnalizzandolo aprecisi obiettivi e, nel suo quadro, dare unassetto ai rapporti tra i vari gruppi pubblicie .privati, ed in particolare a quelli ({ ENI-Montedison »,

(l- 0024)

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Senato della Repubblica ~ 5995 ~ VI Legislatura

20 MARZO 1973123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Annunzio di interrogazioni

P RES I D E N T E. Invito il senatoreSegretario a dare annunzio delle interroga-zioni pervenute alla Presidenza.

T O R E L L I, Segretario:

BASADONNA, GATTONI, PISTOLESE,TANUCCI NANNINI. ~ Al Ministro dell'in~

terno. ~ Premesso:

che a Napoli, nella tarda mattinata del~1'11 marzo 1973, dalla sede di un partito extra-parlamentare di sinistra, ubicata nelle im-mediate prossimità di via Roma, sono statelanciate bottiglie « molotov », sassi ed altromateriale pesante contro i cittadini che tran-sitavano lungo quell'arteria, provenienti per I

la maggior parte da Piazza della Posta, dopoun comizio della Destra nazionale tenuto da-gli onorevoli Almirante, Lauro e Roberti;

che, per stroncare tale nuovo tentativodi strage, gli agenti della forza pubblica (duedei quali rimasti feriti) si portavano all'in-terno dei locali anzi detti constatando la pre-senza di un centinaio di sovversivi e di in-genti quantitativi di bottiglie « molotov » edarmi di ogni genere, clonde la decisione delleautorità giudiziaJ1ia e di polizia di fermareuna ottantina di persone sospette, sette dellequali successivamente incriminate per deten-zione di materiale esplosivo e resistenza allaforza pubblica;

considerata la gravità di tale nuovoepisodio di violenza, che si aggiunge a nu~mero si altri, l'ultimo dei quali denunziatocon precedente interrogazione, relativo allaesplosione di un ordigno collocato nel cine-ma-teatro «Arlecchino », con il preciso in-tento di aggravare il clima di tensione poli-tica esistente, nell'imminenza di una visitain Napoli dell' onorevole Giorgio Almirante,

gli interroganti chiedono di conoscerequali urgenti provvedimenti il Ministro in-tenda adottare nei confronti delle organiz-zazioni extra-parlamentari di sinistra che sipropongono a Napoli, come altrove, di ali-mentare la strategia della violenza, di sof-focare la libertà politica e civile dei citta-dini, di sovvertire l'ordinamento dello Stato.

(3 - 0516)

CIFARELLI. ~ Al Ministro dei lavori pub~blici. ~ Per conoscere come intenda supe-rare l'attuale situazione di inadeguatezza al-le sue funzioni e di carenza, quanto a manu-tenzione e modernizzazione, nella quale ver-sa la strada statale n. 64, « Porrettana ».

L'interrogante sottolinea, in particolare,ohe tale strada statale è di v.itale importan-za socio~economica per la vallata del Reno,nell'Appennino bolognese: in realtà, essa nonsolo serve zone turistiche di primaria im-portanza, ma serve anche per i collegamentidi traffico pesante tra Bologna e la Tosca-na occidentale, anche in alternativa all'Au-tostrada del sole.

L'interrogante ricorda, inoltre, che, men-tre viene da alcuni prospettata un'eventualesoluzione autostradale tra Bologna e Pistoia,1n alternativa al tratto Bologna-Firenze del-l'Autostrada del sole, giustamente viene a taledivisamento contrapposta la possibilità chela « Porrettana » sia trasformata in una « su-perstrada }} aperta, la quale non solo rispon~derebbe sostanzialmente a detta funz'ione aI-ternativa, ma consentirebbe anche validi col-legamenti con tutti i comuni della vallata delReno e delle zone appenniniche contermini.

(3-0517)

Interrogazionicon richiesta di risposta scritta

ENDRICH. ~ Al Ministro dei trasporti edell'aviazione civile. ~ Per sapere:

1) se è a conosoenza delle conclusioni

a cui è giunta la tavola rotonda recentemen-te organizzata, a Roma, dal Comitato inter~confederale del turismo, conclusioni con lequali si denunziano la carenza delle infra~strutture dei nostri aeroporti (male attrez~zati e mal serviti), la dispersione dei mezzifinanziari impiegati e ,la promiscuità di entinella gestione dei servizi aeroportuali;

2) se sono in preparazione misure attead eliminare le carenze e gli inconvenientilamentati.

(4-1560)

CANETTI. ~ Al Ministro della sanità. ~

Per sapere se è a conoscenza della grave si-tuazione igienico-sanitaria che si è determi-

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Senato della Repubblica: ~ 5996 ~ VI Legislatura

123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

nata nel comune di Bordighem (Imperia) inseguito al prelevamento di acqua potabi:lenell'alveo del torrente Nervia.

La società privata SADA e l'acquedotto pub~blico di Bordighera pompano l'acqua delNervia per servire la popolazione del comu~ne e di quelli viciniori di Vallecrosia, Ospe~daletti ed altri minori (tra qualche tempoanche Sanremo sarà servita di acqua pota~bile dalle falde del Nervia).

A monte dei pozzi di prelevamento, a circa100 metTi dagli impianti, è stata permessa ladiscarica delle immondizie, che raggiungonoarmai la consistenza di decine di tonnellate.Inoltre, nel torrente vengano scaricati gli sca~li delle acque nere del comune di Camporos~so, con serio pericolo di inquinamento deipozzi: infatti, le acque del torrente sono state,anche recentemente, dichiarate, in seguito adanalisi chimiche, fortemente inquinate.

Un'infiltrazione dei liquami nei pozzi de~teITIlinerebbe una situazione di una gravitàeccezionale 'per tutti gli abitanti serviti daidue aoquedotti. Di tale problema sono statiinteressati il comune di Bordighera, l'Ammi~nistrazione provinciale, la Regiol1e Liguriaed il Ministero, ma senza alcun risultato ap~prezzabile, se non la nascita di un volumino~so carteggio.

L'interrogante ritiene, pertanto, che un in~tervento del Ministro potrebbe essere deter~minante per la soluzione della questione.

(4~1561)

LEGGIER!. ~ Ai Ministri del lavoro edella previdenza sociale e della sanità. ~

Per conoscere:1) se siano al corrente del comunicata-

stampa diramato dalla FIARO, a conclusionedel suo ultimo congresso nazionale, nel qua-le viene enunciato, senza reticenze, che dettaFederaziane intende cagliere l'accasiane delrinnovo del cantratta nazionale di lavora deimedici ospedalieri per inserirvi norme talida «indurre regolamentazioni concrete daattuare anche prima delle modifiche legisla~tive », quali l'aboJizione delle carriere, lamodifica della procedura cancorsuale, il vin~cala del personale medico dipendente, tuttiistituti previsti dal decreto del Presidente

20 MARzo 1973

della Repubblica n. 132 del12 febbraio 1968,e successivi decreti delegati;

2) se siana, altresì, al carrente del fattache la FIARO, nell'incontra del 26 febbraio1973 con le organizzazioni sindacali medicheaspedaliere, avente per scapa la stipula delnuavo contratto seconda quanta previsto dal~l'articolo 40 del citato decreto n. 132, in con-creto ha posto sul tappeto, in via pregiudi~ziale, le dette istanze e che, per tali motivi,le trattative sona state interratte ad operadei rappresentanti medici, i quali si sona ri-fiutati di trasformare un cantratto di lavoroin un nuava testo di rifarma aspedaliera(non detenendone essi, nè la cantroparte, ve-ste giuridica e patere) e determinanda, percanseguenza, uno sciapero unitario a tutti ilivelli di qualifica dei medici ospedalieri neigiorni 7 e 8 marzo 1973 ed uno stata di agi-taziane che tuttora continua, con grave di~sagio per la salute dei cittadini e per le giàprecarie gestiani ospedaliere;

3) se non ritengano che la posiziane as~sunta dalla FIARO rappresenti un inammis~sibile tentativa di scavalcare il Parlamento,cui solo spetta madificare, se del casa, leleggi vigenti, ed altresì un antidemocratico

, gesto di farza ispirato alla presunziane chegli enti aspedalieri, più che istituti al servi~zio della salute, siana centri di patere neiquali alla «baronia dei clinici» sia suben~trata la ({barania dei presidenti », in forzadella quale si tenta di inaugurare una nuavapracedura discutibile sul piana giuridica,dacchè si prapane di imporre ai propri di~pendenti delle condiziani normative che pa~lesemente disattendona le leggi della Stato;

4) quali iniziative intendano prendere, in.ordine al problema proposto, per indurre laFIARO a recedere dalla sua insastenibile po~siziane e ad intraprendere, can le .organizza-zioni sindacali mediche ospedaliere, una trat-tativa seria e concreta sui reali problemi di.ordine normativa ed economico, che salipossono farmare aggetta di un contratta dilavoro, onde sia posto fine allo stata di legit~tima preoccupazione e di incertezza che in~veste i 30.000 medici aspedalieri italiani esia riportata la necessaria tranquillità nellavita ospedaliera del Paese.

(4-1562)

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Senato della Repubblica ~ 5997 ~ VI Legislatura

123a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

PINNA. ~ Al Ministro della sanità. ~ Persapere:

1) se sia a conoscenza della grave con-dizione di disagio in cui si trovano gli am-malati ricoverati presso l'Ospedale civile diOristalno, disagio derivante dalla vetustà deilocali (un vecchio convento di frati costrui-

. to alcuni secoli orsono) che, ovviamente,non possono !in alcun modo corrisponderealle elementari esigenze dei ricoverati e del-lo stesso personale ospedali ero;

2) se gli risulti che il pvecario stato diabbalndono diviene tanto più grave quanto'più trascorre il tempo che ne determina lausura, senza peraltro che le autorità sani-tarie siano nella condizione di parvi rimedio;

3) se sia a conoscenza del fatto che aqualche centinaio di metri dall'Ospedale èstato edificato un maestoso edificio da adi-bire ~ si dice ~ a nuovo nosocomio, ma,per Ulna incredibile via crucis burocratica,anche il nuovo edificio rischia di diventarevecchio senza che abbia potuto ospitare inumerosi paZJienti che, provenienti da tuttoil circondario dell'oristanese, vengono re-spinti o avviati verso cliniche private;

4) se nom consideri tale stato di coselesivo non solo della protezione della salutedei cittadini, ma anche dello stesso presti-gio dell' organizzazione sanitaria.

In caso affermativo, si chiede di conoscerequali misure il Ministro intenda assumere pereliminare !'inconveniente sopra lamentato.

(4 - 1563)

PINNA. ~ Al Ministro dell'agricoltura edelle foreste. ~ Per sapere:

1) quali provvedimenti siano stati pre-si in favore delle popolazioni colpite dallecalamità abbattutesi, nel 1971, nelle campa-gne del Sarrabus e nella zona di Villacidroe dell'Iglesiente;

2) quale stima sia stata fatta dei dannie quali misure abbiano assunto i competentiuffici per alleviare i disagi e le sofferenzedi quelle popolazioni.

(4 - 1564)

PINNA. ~ Al Ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale. ~ Per sapere se sia aconoscenza del grave disagio nel quale sitrovano i braccianti ed i salariati agricoli e

le ,loro famigLie a causa dei ritardi con i qua-li vengono pagati gli assegni familiari, e, incaso affermativo, se non ritenga urgente edopportuno un suo intervento onde ovviareagli inconvenienti lamentati.

(4-1565)

PINNA. ~ Al Ministro dei lavori pubblici.~ Per sapere:

1) se sia a conoscenza del vivo malumo-re esistente tra la popolazione di Macomerper il mancato completamento degli svincolilungo la superstrada n. 131, « Carlo Felice »;

2) se gli risulti che tali inadempienze crea-no non poca difficoltà nella circolazione e gra-ve pregiudizio per l'incolumità dei cittadini.

In caso affermativo, si chiede di conoscerese il Ministro non ritenga urgente ed oppor-tuno un suo intervento, onde appurare leragioni del disservizio e disporre per il com-pletamento dell'importante opera viaria.

(4 -1566)

MADERCHI. ~ Al Ministro dei lrasportie dell'aviazione civile. ~ Per sapere se è ingrado di dare assicurazioni circa la pienaosservanza delle norme vigenti, ed in parti-colare dell'articolo 13 del Regolamento sul-lo stato giuridico della gente dell'aria, ap-provato con decreto del Presidente della Re-pubblica dello settembre 1967, n. 1411, daparte della società « Alitalia », allorchè prov-vide alla sostituzione del personale assistentedi volo impegnato in azioni di sciopero per laconquista del nuovo contratto di lavoro, neiprimi giorni del corrente mese di marzo 1973.

In particolare, l'interrogante chiede di sa-pere se sono stati utilizzati, e se risultavanoregolarmente provvisti della relativa abilita-zione, i signori Cesarelli, Morelli, Faiella, Be-nedetti, Nicolardi, Romoli, Brauzzi, Cerasa,Romano, Robazza, Marcassi e Russo.

(4 -1567)

PINTO. ~ Al Ministro delle poste e delletelecomunicazioni. ~ Per conoscere perchènon è stato invitato, per il millesimo nume-ro della «Domenica sportiva », il giornali-sta Enzo Tortora, che della rubrica televi-siva fu !'ideatore e l'animatore.

Il fatto è banale nella sua essenza, ma as-sume carattere di particolare gravità se si

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Senato della Repubblica ~ 5998 ~ VI Legislatura

123a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

considera che Enzo Tortora fu licenziato so-lo perchè aveva espresso un parere personalein contrasto con la linea ufficiale dell'Enteradio televisivo e se si considera, ancora, chetale episodio è a conoscenza dell'opinionepubblica.

Ma allora è proprio vero che nel nostroPaese un lavoratore non ha il diritto di pen-sare in modo diverso dal padrone? È certa-mente vero, comunque, che la RAI-TV vienegestita con sistemi autoritari e vendicativi.

L'interrogante ritiene che, quando un ser-vizio è diretto ad 8 milioni di spettatori, sìdebbono superare certi criteri che certamen-te non concorrono a creare un clima di fi-ducia nel sistema democratico.

(4-1568)

RUHL BONAZZOLAAda Valeria. ~ Al Mi-nistro del tesoro. ~ Per conoscere:

1) se sia al corrente che i gettoni pertelefoni automatici coniati dalla concessio-naria SIP vengono correntemente surrogan-do sul mercato le monete da lire 50;

2) se abbia previsto tale sviluppo al mo-mento lin cui il Governo ha stabilito il recenteaumento di tariffa delle telefonate a gettone;

3) se ritenga compatibile con la potestàdello Stato che una società privata possaconiare pezzi metallici che assumono valoredi moneta e, come tali, sono accettati sulmercato;

4) se intenda porre un limite alla pote-stà della concessionaria SIP di coniare getto-ni e porLi in circolazione contro buona va-luta italiana;

5) in caso affermativo, come pensi chepossa ,essere equamente definito quel limite,senza danneggiare gli utenti del servizio te-lefonico;

6) come, infine, intenda porre rimedio aldisagio gravissimo che la carenza di monetegenera per la totalità dei cittadini e a,lle diffu-se, intollerabili speculazioni che apertamenteormai fioriscono a motivo di tale carenza.

(4 -1569)

Ordine del giornoper la seduta di mercoledì 21 marzo 1973

P RES I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi in seduta pubblica domani, mer-

20 MARZO 1973

coledì 21 marzo, alle ore 17, con H seguenteordine del giorno:

I. Discussione dei disegni di legge:

1. SCARDACCIONE ed altri. ~ Autoriz-

zazione di spesa per la prosecuzione delleattività di bonifica (318).

2. Contributo all'Ente per l'irrigazionein Puglia e Lucania (471) (Procedura ab-breviata di cui all' articolo 81 del Regola-mento ).

II. Discussione delle mozioni nn. 1- 0019,1 - 0020 e 1 - 0024 e svolgimento della in-terrogazione n. 3 - 0436, concernenti la si-tuazione della Montedison.

MOZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO:

COLAJANNI, CHIARaMONTE, COSSUT-TA, BERTONE, Bi\iCICCHI, BOLLINI, CHI-NELLO, CORBA, FERRUCCI, FILIPPA, FU-SI, GADALETA, GAROLI, GERMANO, GIO-VANNETTI, LI VIGNI, MANCINI, PEC-CHIOLI, PISCITELLO, PIV A, SGHERRI,URBANI, VA:LENZA, VIGNOLO. ~ Il Se-nato,

considerato:a) che la mancanza di una chiara defi-

nizione di reSiponsabilità nell'assetto del ca-pitale sociale della «Montedison» aggravala situazione glià difficile di un'impresa de-terminante per l'andamento dell'economianazionale, come dimostra il procedere di unaristrutturazione che colpisce gravemente l'oc-cupazione, risohia di compromettere lo svi-luppo della ricerca, non consente di fissarneil ruolo nella promozione dell'industria chi-mica, settore decisivo Iper lo sviluppo econo-mico del Paese, e la espO'ne all'intervento dicapitale straniero e di società multinazionali;

b) <che l'attuazione deIJa delibera delCIPE si è scontrata e si scont'ra cO'n difficoltàdi carattere giuridico ,e si colloca in contra-sto con la ,programmazione per l'assegnazio-ne ad un istituto bancario di pO'teri e£fettirvinella gestione di un'impresa industriale;

c) che l'andamento di tutta la vicenoa« Montedison » ha 'mostrato 3Impiamente co-me sia da escludere un 'riaffidamento dellasocietà ai grandi gmppi privati, i quali han-no dimostrato di non avere nè capacità,

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Senato della Repubblica ~ 5999 ~ VI Legislatura

123a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 20 MARZO 1973

nè volontà, nè disponibilità di mezzi propriper assicurare una gestione efficiente;

ritenuto che per tali motivi l'indi:SQJensa-bile definizione di responsabilità nel capitalesociale della « MontecLison» non può esserepenseguita nè attravenso un impegno del si-stema bancario, che vedrebbe snaturata lapropria funzione, nè [>rivilegiando la posi-zione di grandi grUippi privati ,in seno ad unsi:ndacato miisto di controllo, ,paritetico omeno che esso sia,

auslPica che il Governo prenda le oppor-tune iniziative legislative per il passaggiodel gl'UppO « Montedison » alle Parteciipazio-ni ,statalli, can l'obiettivo di un'e£fettiva pub-blicizzazione nella tutela degli interess,i deipiccoli azionisti e di mamtenere una plura-Lità di centri operativi pubblici nel settmedella chimica, aNo ,SCOlpOdi evitare concen-trazioni ,eccessive di potere eoonomico, lequali, oltre che rendel'e ingO'vernabili le im-prese, finiscono per divenire anche concen-traz;ioni di Ipotere politico;

'ritiene che, in tal senso, la ,soluzione piùefficiente e che dà maggiore garanzia aHa pro-grammazione sia la costituzione di un entedi gestione per il gruppo «Montedison »,con i poteri e le attribuzioni che il Parla-mento definirà in sede legislativa, mante-nendo 'intatta la ,presenza dell'ENI nella chi-mica e coordinandone l'attività con la « Mon-tedison» in sede di programmazione;

'rileva come l'intera vicenda abbiaripro-posto la necessità di una modifica dell'attua-le ordinamento delle Parteoipaziani statalie fatto maturare l'esigenza dello stabilimentodi nuovi rapporti degli enti di gestione conle istituzioni rappresentative, per consegui-re l'attuaZ'ione di un effettivo controllo de-mocratico.

II Senato,ritenuto, altresì, che, per impedi're l'ul-

terioredegradazione della situazione, sia ne-cessario dare in tempi immediati un assettoalI capitale della società con l'assunzione di-retta di responsabilità da parte del Go'Vem.o,perchè si possa giungere nei tempi neces-sari alla definizione di una definitiva siste-mazione nel senso auspicato,

impegna il Governo:a prendere al più pl'esto le opportune

decisioni perchè 'sia a:Slsicurata una gestione

unica di tutte le partecipaziani in «Monte-disOIn» degli enti di gestione e di altri isti-tuti pubblici, compresi quelli bancari, sattala responsabilità diretta e congiunta dei Mi-nistri del bilancio e della programmazioneeconomica e delle partecipazioni statali.

(1- 0019)

NENCIONI, ARTIERI, BAOCHI, BASA-DONNA, BONINO, CROLLALANZA, DE FA-ZIO, DE SANCTIS, DINARO, ENDRICH, FI-LETTI, FRANCO, GATTONI, LANFRÈ, LARUSSA, LATAJNZA,MAIORANA, MARIANI,PAZIENZA, PECORINO, ,PEPE, PISANO, PI-STOLESE, PLEBE, TANUCCI NANNINI,TEDESCHI Mario. ~ Il Senato,

con riferimento all'indagine conascitivain corso presso la lOa Commissiane perma-nente sul futuro della «Montedison », allapiù recente evoluzione della vicenda « Monte-dison » ed alle difficoltà incontrate nel dareesecuzione alle direttive governative contenu-te neLla delibera CIPE dello dioembre 1972;

valutata !'importanza di una corretta so-luzione del problema relativo alla forma, alcontenuto ed alla dirigenza del proposto sin-dacato di partecipanti al capitale della« Man-tedison », rispetto alla ricostituzione di con-dizioni idonee ad un complessivo rilancio delsettOl1e chimico come forza traente dell'in-tera economia nazionale;

ritenuto che tale soluzione non può pre-scindere da una considerazione approfondi-ta dei molteplici interessi coinvolti, sia dallaparte del piccolo azionariato pO'polare, siadalla parte dei lavoratori;

riconosciuta l'esigenza che la « Montedi-son », dato il suo prevalente valore sociale edeconomico, operi in piena autonOlmia perpromuavere iniziative industriali che raffar-zino complessivamente l'apparato praduttivoe favoriscano un meccanismo di sviluppoorientato a superar'e gH squilibri territoriali esociali presenti in larghe zone del Paese, nelquadro di una politica economica che raocor-di i diversi intenessi sociali in una visione uni-taria della crescita della comunità nazionale,

impegna il Governo ad operare perchè, nelquadro della normativa attualmente vigentesulle società per azioni, configurando la pre-senza pubblica nella società come strumento

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VI LegislaturaSenato della" Repubblicl« ~ 6000 ~

20 MARzo 1973123a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

utile e necessario al fine di garantire che ilrilancio dell'importante gruppo chimico av-venga in coerenza con gli obiettivi globalidi sviluppo del Paese, determinati dal Parla-mento, venga definito un assetto della «Mon-tedison» che, mantenendo il suo carattereprivatistico, rispetti i diritti della grandemassa dei piccoli e medi azionisti e salva-guardi soprattutto l'efficienza del complesso,nell'attuazione di programmi di vasta porta-ta, determinanti nel quadro della situazioneeconomica generale del Paese, nell'andamen-to del mercato chimico internazionale e nel-l'evoluzione dei rapporti sindacali.

(1 -0020)

SPAGNOLLI, ARIOSTO, BROSIO, CIFA-RELLI, BARTOLOMEI~ VENANZETTI,ALESSANDRINI, DE VITO, FARABEGOU,BERLANDA. ~ Il Senato,

tenuto conto delle risultanze acquisitenell'indagine conoscitiva sull'industria chi-mica avvenuta nella Commissione industriadel Senato;

considerata !'importanza fondamentaleche ha il. settore chimico nel quadro delrinnovamento tecnologico e dello sviluppomdustriale del Paese;

valutati gli apporti dati dai gruppi pub~blici e privati all'affermazione delle impresechimiche e le difficoltà della « Montedison )},

con le ripercussioni che queste comportanosull'occupazione, sull'azionariato popolare,su un razionale impiego delle risorse utiliz-zabili,

impegna il Governo:1) a disporre !'immediata attuazione del-

la delibera CIPE del dicembre 1972, in modoche, con gli opportuni 'aocorgimenti, rea-lizzi in termini operativi la funzione di coor-dinamento della programmazione, salvo adassicurare, comunque, alle partecipazionipubbliche le condizioni per realizzare la fun-zione loro assegnata nella «Montedison» enella programmazione nazionale, senza ad-divenire alla creazione di nuovi enti;

2) a rendere operativo ~ alla luce dei re-centi avvenimenti interni ed internazionali,che presentano linee di tendenza preoccu-panti per il nostro avvenire, qualora non fos-sero tempestivamente inquadrate nella stra-tegia da realizzare ~ il piano chimico in mo-

do da riordinare il settore, finalizzailldolo aprecisi obiettivi e, nel suo quadro, dare unassetto ai rapporti tra i vari gruppi pubblicie privati, ed in particolare a quelli «ENT-Montedison ».

(1- 0024)

INTERROGAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO:

CAVEZZALI, CATELLANI, SIGNORI, SE-GRETO, FERRALASCO. ~ Ai Ministri delbilancio e della programmazione economica,del tesoro, dell'industria, del commercio edell' artigianato e delle partecipazioni statali.~ Per conoscere se risponde al vero:

che, in occasione della recente assem-blea della società «Montedison », sia statodisatteso quanto deciso nella delibera delCIPE del 30 novembre 1972 per la mancanzadi precise direttive agli azionisti pubblicio, addirittura, per l'emanazione, da partedel Ministro delle partecipazioni statali, didirettive con essa in contrasto;

che, dopo avere ipotizzato la praticaesclusione delle aziende a partecipazione sta-tale dalla « Montedison » ed aver comunqueconsentito la loro esclusione dagli organidecisionali (giunta esecutiva), si tenti oraaddirittura di imporre dall' esterno la sceltadei rappresentanti delle aziende medesimenel consiglio di amministrazione.

Per conoscere, altresì:se non ritengono che tutto ciò, oltre a

contraddire le recenti decisioni governative~ peraltro prese prima che il Parlamentoavesse modo di discuterne ~ che ribadisco-no la conduzione paritetica da parte del capi-tale pubblico e di quello privato, contraddicaanche fondamentalmente tutte le soelte ope-rate negli ultimi anni, che già sono costateallo Stato ingenti quantità di denaro pubbli-co e che sole giustificano una ulteriore azio-ne di sostegno pubblico di detta società;

se non ritengono necessario, infine, in-formare urgentemente il Senato sulle piùrecenti sconcertanti vicende.

(3 -0436)

La seduta è tolta (ore 20,50).

Dott. ALBERTO ALBERTI

Direttore generale del Servizio dei resoconti parlamentari