Vita, Morte e miracoli di Sant’Andrea Avellino

Don Giuseppe Caracciolo ha notato qualcosa che ha

il profumo della mano di Dio. Ma prima di dirlo a chi sa lui, prova a raccontarlo a Giovanni, il frate che si occupa della sua salute...

Giovanni, guarda che bella pesca è venuta giù

col vento.

...di nuovo...

Sai di chi sono queste pesche?

Da quel seme è nata questa pianta. Andrea, al primo germoglio, disse che sarebbe divenuta quella che

vedi ora. Ogni giorno, si sedeva di fianco

a questo vaso, a recitare il

rosario.

Bellissima.

Sono le pesche di Lancellotto.

Lancellotto era il padre Andrea

Avellino.

La stanza in cui stiamo, era sua. Undici anni fa, Andrea, a ottantadue anni, fu colto da una febbre altissima. Un

infermiere, ogni giorno, lo rinfrescava con

pezzetti di pesca. Una volta guarito, Andrea interrò in questo vaso,

un nocciolo di pesca.Chi?

Ah, non sapevo.

Don Giuseppe, mi perdoni. Conosco così poco di questo

padre Avellino... Ora te ne parlo io,

figlio mio..

quant’è bello il mio

Lancellotto...

Lancellotto...

Lancellotto nacque nel 1521 a Castronuovo, da Giovanni Avellino e da

Margherita Appella. Una famiglia di grande fede, piena di amore e devo-zione. È in questa culla

che nascono e crescono Lancellotto e poi suo

fratello Nicola Antonio.

a educare e a consigliare Lancellotto, dalla

fanciullezza alla prima giovinezza, furono la madre e lo zio

Don Cesare Appella, arciprete di Castronuovo.

dove sei? Lancellotto!!!

ancora qua stai, Lancellotto?

tua madre ti starà già cercando...

Lancellotto...

Che c’è?stai bene?

Sì, don cesare...è quella luce, sull’altare...

c’è qualcosa di più bello?

Sicuro che c’é! Quella luce è solo

un pallido riflesso...Vieni, ora.

prendi con te i tuoi compagni di studio e andate

a casa.

Madre santa...

AH! sei qui! lo sapevo...

Vedi? te lo avevo detto che avresti messo

in agitazione mia sorella.

mamma,perdonami.

ma no, figlio bello. è solo

che se ti perdo, io...

si era perso nella luce del signore. Dovresti esserne

contenta.

La vedi anche tu, mamma? lo vedi

com’è bella?

E tutta la fanciulezza fu illuminata da quel pallido

riflesso, destinato a diventare ben altro.