SEDUTA POMERIDIANA DI MARTEDI 25 OTTOBRE 1949

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Atti Parlamentari . 12843 . camera dei bepulad DISCUSSIONI . SEDUTA POMERIDIÀNA DEL’ 25 OTTOBRE 1949 cccxxxv1 . SEDUTA POMERIDIANA DI MARTEDI 25 OTTOBRE 1949 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GRONCHI INDI DEL VICEPRESIDESTE TARGETTI INDICE PAG . Disegno. di legge (Seguito della discussione e approvazione): Stato di previsione della spesa del Mini- stero degli affari esteri per l’esercizio finanziario dal 10 luglio 1949 al 30 giugno 1950 . (372) ........ 12844 PRESIDENTE ......... 12844. 12864 SFORZA. Ministro degli aflari esteri . 12844. 12862. 12864 MANUEL GISMONDI ......... 12863 BETTINOTTI ............ 12863 BARTOLE .............. 12863 FRANCESCHINI ........... 12863 DE GASPERI. Presidente del Consiglio dei ministri ............. 12863 AMADICO ........... 12863. 12864 ALMIRANTE ............ 12864 CARRON .............. 12SG4 TROISI ............... 12864 STORCIII ............... 12864 EBNER .............. 128864 Russo ............... 12864 MIEVILLE ............. 12864 RIVERR .............. 12864 CALOSSO ............... 12864 NENNI PIETRO ........... 12964 CAPPI ............... 12864 SPATARO ............. 12864 FORESI .............. 12864 SPIAZZI .............. 12864 LONGO ............... 12866 CHIESA TIBALDI MARY ........ 12863 Votazionc! segreta: PRESIDENTE ..... .12874. 12875. 12880 PA6‘ Disegxln di legge (Seguito della discus- sione): Stato di previsione della spesa del Mini- stero dell’agricoltura e delle foreste per l’esercizio finanziario dal 10 lu- glio 1949 al 30 giugno 1950 . (711) . 12874 PRESIDENTE ..... 12874. 12876. 12910. 12911. 12912 CREMASCHI OLINDO ...... 12874. 12911 CHIESA TIBALIJI MARY ........ 12676 ARMOSINO ............. 12877 SEGNI. Ministro dell‘agricoltura e delle foreste .... 12879. 12888. 12907. 12911 CREMASCHI CARLO. Relatore ..... 12882 BORIONI ........... 12909. 12911 ROSELLI .............. 12910 CAPALOZZA ............. 12910 FRANCESCHINI ........... 12’310 Russo .............. 12910 VICENTINI ............. 12910 PINO ............... 12 9 1 0 PACATI .............. 12’910 LOMBARDI RUGGERO ........ 12910 SEDATI ................ 12910 TURNATURI ............ 12910 LETTIERI ............. 12910 RESTA .............. 12910 DAL Pozzo ............ 12911 LOPARDI ... : ......... 12911 . FRANZO .............. 1291 1 CIMENTI .............. 12911 GHISLANDI ............. 12911 STELLA .............. 12‘Jli FERRARIS .............. 12911 GIAMMARCO ............ 12911 MARENCHI ............. 12911 GERACI ............... 12911 REALI ............... 12911 SPOLETI .............. 12911 GRIFONE ............. 12912

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Atti Parlamentari . 12843 . camera dei bepulad

DISCUSSIONI . SEDUTA POMERIDIÀNA DEL’ 25 OTTOBRE 1949

cccxxxv1 .

SEDUTA POMERIDIANA DI MARTEDI 25 OTTOBRE 1949

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GRONCHI INDI

DEL VICEPRESIDESTE TARGETTI

INDICE PAG .

Disegno. di legge (Segui to della discussione e approvazione):

Stato di previsione della spesa del Mini- stero degli affari esteri per l’esercizio finanziario dal 10 luglio 1949 al 30 giugno 1950 . (372) . . . . . . . . 12844

PRESIDENTE . . . . . . . . . 12844. 12864 SFORZA. Mini s t ro degli aflari esteri . 12844.

12862. 12864 MANUEL GISMONDI . . . . . . . . . 12863 BETTINOTTI . . . . . . . . . . . . 12863 BARTOLE . . . . . . . . . . . . . . 12863

FRANCESCHINI . . . . . . . . . . . 12863 DE GASPERI. Presidente del Consiglio dei

m in i s t r i . . . . . . . . . . . . . 12863 AMADICO . . . . . . . . . . . 12863. 12864 ALMIRANTE . . . . . . . . . . . . 12864 CARRON . . . . . . . . . . . . . . 12SG4 TROISI . . . . . . . . . . . . . . . 12864 STORCIII . . . . . . . . . . . . . . . 12864 EBNER . . . . . . . . . . . . . . 128864 Russo . . . . . . . . . . . . . . . 12864 MIEVILLE . . . . . . . . . . . . . 12864 RIVERR . . . . . . . . . . . . . . 12864 CALOSSO . . . . . . . . . . . . . . . 12864 NENNI PIETRO . . . . . . . . . . . 12964 CAPPI . . . . . . . . . . . . . . . 12864 SPATARO . . . . . . . . . . . . . 12864 FORESI . . . . . . . . . . . . . . 12864 SPIAZZI . . . . . . . . . . . . . . 12864 LONGO . . . . . . . . . . . . . . . 12866

CHIESA TIBALDI MARY . . . . . . . . 12863

Votazionc! segreta: PRESIDENTE . . . . . .12874. 12875. 12880

PA6‘

Disegxln di legge (Segui to della discus- sione):

Stato di previsione della spesa del Mini- stero dell’agricoltura e delle foreste per l’esercizio finanziario dal 10 lu- glio 1949 al 30 giugno 1950 . (711) . 12874

PRESIDENTE . . . . . 12874. 12876. 12910. 12911. 12912

CREMASCHI OLINDO . . . . . . 12874. 12911 CHIESA TIBALIJI MARY . . . . . . . . 12676 ARMOSINO . . . . . . . . . . . . . 12877 SEGNI. Ministro dell‘agricoltura e delle

foreste . . . . 12879. 12888. 12907. 12911 CREMASCHI CARLO. Relatore . . . . . 12882 BORIONI . . . . . . . . . . . 12909. 12911 ROSELLI . . . . . . . . . . . . . . 12910 CAPALOZZA . . . . . . . . . . . . . 12910 FRANCESCHINI . . . . . . . . . . . 12’310 Russo . . . . . . . . . . . . . . 12910 VICENTINI . . . . . . . . . . . . . 12910 PINO . . . . . . . . . . . . . . . 12 9 1 0 PACATI . . . . . . . . . . . . . . 12’910 LOMBARDI RUGGERO . . . . . . . . 12910 SEDATI . . . . . . . . . . . . . . . . 12910 TURNATURI . . . . . . . . . . . . 12910 LETTIERI . . . . . . . . . . . . . 12910 RESTA . . . . . . . . . . . . . . 12910 DAL Pozzo . . . . . . . . . . . . 12911 LOPARDI . . . : . . . . . . . . . 12911 . FRANZO . . . . . . . . . . . . . . 1291 1 CIMENTI . . . . . . . . . . . . . . 12911 GHISLANDI . . . . . . . . . . . . . 12911 STELLA . . . . . . . . . . . . . . 12‘J l i FERRARIS . . . . . . . . . . . . . . 12911 GIAMMARCO . . . . . . . . . . . . 12911 MARENCHI . . . . . . . . . . . . . 12911 GERACI . . . . . . . . . . . . . . . 12911 REALI . . . . . . . . . . . . . . . 12911 SPOLETI . . . . . . . . . . . . . . 12911 GRIFONE . . . . . . . . . . . . . 12912

Aiii PaTìamenìaS . I

Camera dei beputatz ~ ~~~

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

PAG.

P OLANO . . . . . . . . . . . . . . 129 1 1 BIANCO . . . . . . . . . . . . . . 12912 LAZZATI . . . . . . . . . . . . . . 12912 GUI . . . . . . . . . . . . . . . . 12912

interrogazioni e interpellanze (~nnunzio): PRESIDENTE . . . . . . . . . . .

. - - . , , . _ -

La seduta comincia alle 16.

MAZZA, Segretario, legge il processo ver-

( B approvato). bale della seduta pomeridiana di ieri,

Seguito della discussione del disegno di legge: Stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l’esercizio finanziario dal 10 luglio 1949 al 30 giugno 1950. (372).

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: Stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l’esercizio finanziario dal 10 luglio 1949 al 30 giugno 1950.

Ha facoltà di parlare l’onorevole mini- stro degli affari esteri.

SFORZA, Ministro degl i affari esteri. Ono- revoli deputati, credo di interpretare il vostro desiderio e la necessità dell’ora concentrando la massima parte del mio tempo sui tre pro- blemi più gravi che sono oggetto di discussione nell’opinione pubblica italiana, cioè l’emigra- zione, il problema dei nostri interessi afri- cani a11’0. N. U. ed il patto atlantico come strumento di pace.

Ma, prima di entrare in argomento, vorrei esprimere la mia riconoscenza all’onorevole Ambrosini, relatore del bilancio degli esteri, che ha compiuto questo tour de force ecce- zionale di scrivere una relazione puramente tecnica e di pronunciare, poi, un discorso di alta importanza politic&. Egli ha detto che quasi tutte le cifre consacrate al Ministero degli esteri sono insufficienti. Molti deputati di varie parti della Camera hanno confermito questo pensiero; io vi confesso che ciò sapevo da lungu telnpo, ma il mio rispetto per le profonde necessità di economia dello Stato italiano mi avevano fatto accettare le cifre, che ci erano imposte. Tuttavia, poiché il problema è stato sollevato, devo ben dirvi che, se continua così, meglio sarebbe fare delle economie ancora più grandi e sopprimere

certi servizi, che diventano vani ed inutili se si attribuiscono ad essi solamente possi- bilità economiche irrisorie.

Per parte mia, poiché il problema 6 sorto, mi domando se non sarebbe bene, appena saremo usciti (( fuor del pelago al!a riva )) di queste urgenti discussioni par!amentari, che tanto la Commissione degli esteri della Ca- mera, quanto la Commissione finanze e tesoro decidessero di riunirsi, di discutere in propo- sito e di invitarmi a partecipare alle riunioni; io lo farei con gran piacere: si tratta di pro- blema al di fuori della politica, in cui per fortuna - o per miracolo - quasi tutti sono d’accordo.

Prima di entrare nei più gravi argomenti, credo dover mio rispondere brevemente ad alcune domande ed osservazioni di deputati, che hanno preso parte alla discussione, e chiarire certi punti, che mi sono parsi ine- satti.

L’onorevole Giolitti che, credo, fu il primo oratore, ha molto parlato dell’emigrszione. Di ciò io tratterò più tardi e dirò quello che il Governo pensa. Ma l’onorevole Giolitti for- mulò un’accusa, che mi lasciò ad un dato inomento esterrefatto - tanto mi parve grave; e tanto più grave, dato che la mia fiducia è così completa nella avvedutezza, nella pru- denza e nel tatto dell’onorevole Moro, il sot- tosegretario di Stato che si occupa dell’emi- grazione - e dubitai che ci fosse un equivoco; ma d’altronde l’onorevole Giolitti parlò con tale sicurezza, che fu con un certo timore ch’io chiesi come stavano le cose. Tolgo dal, testo stenografico quello che l’onorevole Giolitti disse: (( Un particolare per quanto riguarda l’emigrazione in Argentina: la commissione apposita per lo studio di questo problema, che interessa in modo vitale migliaia e cen- tinaia di migliaia di emigranti, secondo il piano del Governo, 6 presieduta da certo signor Edoardo Moroni, il quale è stato mi- nistro della repubblica di SalÒ, il quale è stato designato a presiedere una commissione, i cui lavori hanno importanza vitale per la sorte di ”decine di migliaia di lavoratori ita- liani. stato messo a capo di questa commis- sione un ex ministro della repubblica di SalÒ. Del resto, non stupisce la denunzia del fatto; non è una sorpresa, perché sappiamo cosa succede all’ombra di palazzo Chigi D.

MI sono, dunque, informato: il signor Moroni è vero che è un ex ministro della repubblica di Salò. M a egli non è funzionario dello Stato italiano, né impiegato in qualsiasi guisa dello Stato italiano. Egli è uno dei non p’ochi cittadini italiani che hanno doppia cit-

dtli kadamenia7i - 12845 - Pampra de2 Depulutz

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tadinanza -e da molto tempo i! cittadino argentino. Ed il Governo argentino, , senza chiedere pareri, né informazioni, come era suo diritto, l’ha nominato a capo d’una com- missione argentina per l’emigrazione.

Ecco, onorevole Giolitti, tutto quello che accade all’ombra di palazzo Chigi.

GIOLITTI. I1 Governo italiano non ha fatto nessuna eccezione per questa nomina.

SFORZA, Ministro degli affari - esteri. L’abbiamo appresa dai giornali (Commenti all’estrema sinistra). Non fingano di ridere, perché si sa benissimo come stanno le cose.

. GIOLITTI. Doppia offesa ! SFORZA, Ministro degli affari esteri.

Loro hanno le idee confuse ... GIOLITTI ... molto chiare, invece. SFORZA, Ministro -degli affari esteri

... perché sono abituati a pensare costante- mente ad uno Stato egemonico che regge tutto quanto negli Stati vassalli ! (Applausi al centro e a destra - Rumori all’estrema sinistra).

Noi non diamo pareri, né avvertimenti, né formuliamo critiche a Stati amici come l’Argentina, che fanno entro i loro confini quello che vogliono. (Approvazioni al centro - Rumori all’estrema sinistra).

TORRETTA. Bella figura fa il ministro degli esteri !

Una voce all’estrema sinistra. Come a San Marino !

SFORZA, Ministro degli affari esteri. Debbo dire, perché sarebbe per me unai vilta non dirlo e perché il mio passato mi permette di dirlo senza ombra di equivoci, che ho saputo recentemente dal professor Ronchi, che si è recato in Argentina e ha reso cola servizi preziosi alla causa dell’emi- grazione, che questo Moroni (sia stato repub- blichino, sia stato fascista, sia stato della repubblica di SalÒ) è stato un prezioso ausi- liario ed un costante difensore degli emigrati italiani. (Rumori alla estrema sinistra - Commenti).

TORRETTA. Difende anche i repubbli- chini adesso !

SFORZA, Ministro degli affari esteri. L’onorevole Giolitti ha detto che non si stu-

apisce di ciÒ che succede all’ombra di palazzo Chigi in fatto di repubblichini. Debbo preci- sare che il Ministero degli affari esteri è il solo che ha cacciato tutt i i repubblichini, (Rumori all’estrema sinistra), tutt i quanti ! ( V i v i commenti all’estrema sinistra).

Parecchi sono tornati per ordine preciso del Consiglio di Stato; ma, siccome il servizio del Ministero degli esteri, specialmente per le rappresentanze all’estero, è così delicato,

quasi nessuno di questi repubblichini ha avuto un posto e sul loro numero, abbastanza notevole, soltanto nove’ hanno un incarico qualsiasi non rappresentativo.. .

GIOLITTI. Ma io le ho fatto anche il nome di Mirko Ardemagni dell’ufficio stampa di Londra!

SFORZA, Ministro degli affari esteri. Vi è un altro punto del discorso dell’onorevole Giolitti che, per chiarezza di esposizione, esa- minerò più tardi.

L’onorevole Guggenberg ha lamentato che non sia stato dato ancora riconoscimento alla validità dei titoli di studio conseguiti quando l’accordo Hitler-Mussolini era in vigore. Rispondo all’onorevole Guggenberg: da tempo il Governo austriaco è in possesso di un progetto di convenzione culturale ad esso consegnato dal Governo italiano, con- venzione in cui sono incluse non solo le dispo- sizioni previste dall’accordo del 1946, ma anche concessioni di più vasta portata che il Governo italiano, nel quadro della collabo- razione europea e dei buoni rapporti con la vicina repubblica federale, si è dichiarato di- sposto a fare. I1 progetto depositato non at- tende che il benestare del Governo federale: esso dà pieno riconoscimento ai titoli di studio conseguiti in Austria. Sono certo che l’ono- revole Guggenberg non può non dichiararsi completamente sodisfatto.

GU GGENB E RG. Grazie. SFORZA, Ministro degl i affari esteri. Un

discorso che non ho ben seguito è stato quello dell’onorevole Alliata; la sua voce non giun- se fino a me. Udii però due sue domande e rispondo, anche perché gli argomenti possono essere di un certo interesse per tutta la Ca- mera. L’onorevole Alliata chiese: (( perché l’onorevole Sforza da New York, dove si trovava, si recb al Canada? Quali scopi, quali ideali, quali vedute lo decisero a questa visita ? N,

È3 semplicissimo: il Governo canadese aveva invitato per una visita nel Canadh l’onorevole Bevin, ministro degli esteri bri- tannico, e l’onorevole Schumann, ministro degli affari esteri francese, e al mio arrivo negli Stati Uniti trovarono ch’e era opportuno invitare anche me, ed offrirmi una laurea ad honorem nell’università di Ottawa. (Com- menti all’estrema sinistra). Ben sapendo che queste cortesie, al di là delle mia persona, eran dirette all’Italia, accettai con piacere; e sono convinto che dalle conversazioni svolte, le quali tra l’altro si appuntarono anche sul problema dell’emigrazione, qualche utilitk sia potuta venire al nostro paese,

Atti ParlamenLari - 12846 - Camera de i Deputatz

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L’onorevole Alliata mi domandò anche cosa pensare di certe pretese misteriose trat- tative compiute dal banchiere Castiglioni a Belgrado, e se queste trattative segrete era-

. no state autorizzate da me. Dichiaro che le visite del signor Castiglioni a Belgrado fu- rono esclusivamente personali, per suoi affari personali; il Governo italiano tratta con il Governo’ jugoslavo unicamente attraverso il nostro ministro plenipotenziario a Belgra- do, onorevole Martino.

L’onorevole Almirante ha sollevato una questione che sta a cuore a tutt i noi, quella degli optanti in Jugoslavia.

Caso per caso, e spesso anche in linea ge- nerale, il Governo italiano ha r,petutamente fatto esplicite riserve circa i principi e i me- todi dell’amministrazione jugoslava in ma- teria di opzioni; siamo arrAvati a tal punto da comunicare ufficialmente a Belgrado che, ove tali metodi non fossero mutati, saremmo stati costretti a cercare una soluzione per via diversa da quella delle discussioni bilaterali. Per quanto riguarda la valutazione dei beni, si è ottenu.ta di recente qualche ammissione del nostro punto di vista da parte jugoslava, ,ma il problema, nella sua sostanza, rimane immutato

I1 Governo condivide perciò il. pensiero e le preoccupaz.oni espresse dall’onorevole Almirante. DLrÒ di più: è chiaro per noi che gli italiani optanti che si trovano già in Italia, dal momento in cui vi si sono trasfe- riti, sono da noi considerati come cittadini italiani dal lato morale e politico. Loa loro situazione non presenta per noi dubbio alcuno; sono degli italiani. ’

Naturalmente, e interesse nostro, come degli stessi optanti, contlnuare i contatti con il Governo jugosiavo per cercare di giungere a una definizlone giurldica della loro posizione, definizione che corrisponde al- l’aspetto politico e nioraie del grave problema. Soltanto quando fosse accertato che ciò è impossibile per via di negoziati bilaterali, il Governo ricorrerà ad altre soiuzioni tra le quali non è afl’atto esclusa quella del ricorso ai quattro ambasciatori. Sulla natura della soluzione, però, e sul momento migliore per attuarla, il Governo non può oggi assumere impegni che vincolerebbero ia sua azione.

L’onorevole Baresi ha pronunciato un discorso che abbiamo tutti ascoltato con emozione. Il discorso veramente era ecce- zionaie, in quanto aveva il doppio merito di segnalare la gravità dei rapporti fra ila- liani e jugoslavi, di rivelare che gli jugoslavi, al tempo .delle sanguinose offese alle cittadi-

nanze di Gorizia e di Trieste, erano guidati da stranieri, ma -ricordati quei tristi epi- sodi - di riaffermare la necessità dell’intesa t ra i due popoli, malgrado tutto. Se l’onore- vole Baresi, è questa la mia profonda con- vinzione, ripetesse sovente questi suoi pen- sieri nella forma efficacissima che usò qui, e li facesse sentire dall’una e dall’altra parte .della frontiera, renderebbe un servizio al- l’Italia ed alla causa della necessaria com- prensione e pacificazione internazionale. ( A p - provazioni al centro e a destra).

L’onorevole Baresi ha sollevato la que- stione degli emigrati clandestinamente in Jugoslavia, spesso perché traviati da una propaganda di partito, che coloro stessi che la fecero deplorano oggi.

La questione è una di quelle che il Governo e le rappresentanze italiane a Belgrado e Zagabria si sono preoccupati di avviare a definitiva soluzione. Trattasi, in primo luogo, di svdlgere una azione di protezione e di assistenza che, posso assicurare, è svolta con con ogni impegno, malgrado la difficoltà proveniente dal fatto stesso della clandesti- nità.

Va tenuto presente, a tale proposito, che veniamo a sapere della esistenza di questi emigrati soltanto quando essi si mettono in contatto coi nostri consolati, ciò che negli ultimi tempi, dopo la scomunica del Co- minform contro Tito, comincia a verificarsi. Posso, d’altra parte, aggiungere che le nostre rappresentanze hanno istruzioni di facilitare in tutt i i modi il rimpatrio di questi nostri il- lusi e mal consigliati connazionali, rilasciando loro a tal fine quel passaporto che essi, inge- nuamente, non ritennero necessario otte- nere al momento del loro espatrio verso una terra che credevano quella dei loro semplici sogni.

Vengo ora al problema della emigrazione: molte cose utili sono state dette nei discorsi degli onorevoli Lupis, Foresi, Storchi e Viola. Ognuno di essi ha portato un interes- sante contributo al problema.

Vorrei fare una osservazione preliminare: da tutte le parti della Camera,, e anche dal relatore onorevole Ambrosini, e stata rilevata. la ridicola esiguità dei fondi necessari per l’assistenza agli emigranti,

È questo un problema grave perché, a parte ogni considerazione di sostanza, la nostra impotenza in questo campo toglie prestigio all’Italia e fa, a torto, accusare di inefficienea il Ministero degli esteri. Benché il Governo debba dare per primo l’esempio dell’economia, noi non possiamo non dare

Atti Parlamentari

nostra emigrazione un problema internazio- nale, risolubile soltanto mediante il massimo di solidarietà e di coordinamento degli sforzi

- i2a47.- Cam,era dei Deputat i

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

che i nostri organi $i politica estera stanno attuando all’0. E. C. E. , ove si riconosce come la graduale sodisfazione delle nostre ne- nessiti3 emigratmie rappresenti una necessa- ria pregiudiziale del riassetto europeo. Primo risultato pratico di cib è il fatto che, dopo un’assidua azione diplomatica durata molti mesi, si è ottenuta l’assegnazione a nostro favore di 11,3 milioni di dollari da parte dell’E. R. P. per lo sviluppo di iniziative di colonizzazione nel Sud America.

fi da ricordare, inoltre, che siamo riusciti a attirare su questo nostro fondamentale problema l’attenzione di numerose commis- sioni e di organismi di indasine, statunitensi ed internazionali, taluni dei quali sono ve- nuti appositamente in Italia per studiarvi il problema della sovrapopolazione.

Infine, abbiamo stretto contatti con le differenti agenzie internazionali interessate nell’emigrazione. Pur non facendo ancora parte dell’O. N. U., l’Italia è stata compresa tra gli Stati membri delle principali agenzie specializzate delle Nazioni Unite, quali il BIT, la FAO, I’(( Unewo )) e altre minori.

Va facendosi strada la tendenza a consi- derare i movimenti di popolazione come ele- menti attivi dello sviluppo economico mon- diale, tendenza che è nostro supremo interesse avviare a soluzioni precise e concrete.

Chi segua obiettivamente il lavoro degli organi competenti, sa che non una possibi- liti3 di far partire un lavoratore viene da noi perduta: la nostra iniziativa; attraverso gli accordi bilaterali e l’azione pratica degli organi dislocati all’estero, non ha battute di arresto. Purtroppo, le possibilith attuali sono - l’ho gi8 detto - insufficienti per le nnstre esigenze. f3, quindi, necessario attendere che le gii3 awia te soluzioni a lungo termine diano i loro frutti.

Prima di abbandonare questo argomento, vorrei far notare all’onorevole Foresi, i l quale ha osservato quanto siano arretrate ed invec- chiate le nostre leggi per l’emigrazione, che io concordo pienamente con lui: e che è stata nominata un’apposita commissione mini- steriale presieduta dall’onorevole Ambrosini, la quale inizieri3 prossimamente il lavoro di rielaborazione di queste leggi e di questi regolamenti.

Non pochi deputati hanno invocato la creazione del Commissariato dell’emigrazione. Desidererei, prima di tutto, osservare che da parecchi mesi il Governo ha fatto un primo passo sottoponendo al Parlamento un pro- getto di legge per la creazione del Consiglio superiore dell’emigrazione,

Atti Bar7amentari - 12848 - Camera de i Deputati

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Tocca ora a voi votare al più presto que- sto progetto; dal Consiglio della emigrazione potranno poi uscire molti suggerimenti, com- preso quello di creare il Commissariato. PerÒ, devo dirvi che, mentre come ministro degli esteri non ho la menoma obiezione al Commissariato dell’emigrazione e che, se ci si proverà che potrg essere utile, sar& per noi il benvenuto, invece, come membro del Parla- mento e come contribuente, avrei grandi dubbi su un commissariato della emigrazione che divenisse, più che altro, una sorgente per creare nuovi ruoli, nuovi impieghi, nuovi im- piegati. Sono cose che si sono gig viste. Del resto, il Commissariato della emigrazione, che - ripeto - può benissimo dare buoni frutti, fu creato, inventato di sana pianta da due benemeriti, antichi parlamentari, Visconti Venosta e Pantano. Ma ciò fu all’epoca della emigrazione individuale ed a quell’epoca il Commissariato fece veramente miracoli. Ades- so siamo nell’epoca della emigrazione organiz- zata e controllata da trattati internazionali e bisogna, prima, darci la prova che le relative pratiche possano essere fatte utilmente da un commissariato. In ogni modo, noi siamo prontissimi a studiare il problema.

Sono lieto, infine, di annunciarvi che sono felicemente ultimati i negoziati per l’emigrazione, tanto organizzata quanto li- bera, nel Brasile. Tali negoziati, insieme alla azione della compagnia italo-brasiliana di emigrazione e colonizzazione, la cui costitu- zione B prevista nell’accordo stesso e che avrà un capitale di 300 milioni di cruz?iros, pre- sentano un notevole interesse ai fini dello sviluppo della nostra emigrazione in Brasile.

Prima di finire su qucsto argomento, credo che il Governo debba dichiarare quanto ha apprezzato l’opera illuminata del profes- sor Ronchi nel suo recente viaggio in Argen- tina. Anche di là noi abbiamo fondate spe- ranze che qualche cosa di pratico verrà presto realizzato.

L’onorevole Baresi e altri deputati hanno parlato con accento inquieto di quelli che possono essere i nostri rapporti con la Jugo- slavia. Su questo argomento io non avrei nulla da aggiungere a quanto ho detto ripe- tutamente, anche di recente, se non credessi di poter registrare, pur con tutta la prudenza che ci viene dalla amara esperienza del pas- sato, un fatto nuovo. Abbiamo, come sapete, perseguito con tenacia una politica di accordi economici con un vicino col quale, non fosse altro che per ragioni geografiche e di com- plementari economie, abbiamo sempre avuti .fecondi scambi. Ma il trattamcnto che le auto-

rità locali jugoslave hanno inflitto alle popo- lazioni italiane della zona B si è dimostrato, spesso, un ostacolo insuperabile sulla via di questa politica. a ciò che con pazienza, ma con tut ta chiarezza, non ci siamo stancati di ripetere e non soltanto a Belgrado, ma anche ai nostri amici americani, inglesi e francesi i quali, con la dichiarazione tripartita del 20 maggio 1948, ci hanno dato la prova di aver compreso profondamente quanto conta per l’Italia il problema di Trieste e dell’Istria. Abbiamo detto a tutti: sarebbe un errore credere di poter stabilire un’intesa economica fra Jugoslavia e occidente ignorando o, peg- gio ancora, sacrificando gli interessi ed i sentimenti italiani. Le ultime notizie che abbiamo dall’ Istria ci inducono a qualche ottimismo. I torti e i danni inflitti sono lungi dall’essere riparati, ma le persecuzioni sem- brano infrenate e le autorita locali procedono

. più guardinghe. & in questa atmosfera di speranza, che

-vogliamo credere- non andr& come tante altre volte delusa,, che avranno inizio nei prossimi giorni a Roma importanti negoziati fra i due paesi, negoziati che dovrebbero risolvere definitivamente il complesso dei problemi rimasti in sospeso fra noi.

RUSSO PEREZ. Speriamo ! SFORZA, Ministro degli afln.ri esteri. Un

altro argomento interessante, che è stato solle- vato da parecchi deputati, e con particolare calore dagli onorevoli Giuseppe Bettiol, Chio- stergi, Viola e da altri, è quello delle relazioni culturali. A questo proposito devo una rispo- sta ad un interessante discorso dell’onorevole Cessi, il quale ha detto che i nostri istituti di cultura nelle varie capitali sono opera vana e denaro gettato, se non assurgono alla dignità di alti istituti di cultura scien- tifica, cessando di fare la piccola politica delle conferenze spicciole, dei tratbenimenti teatrali e simili.

L’onorevole Cessi sa con quanto interesse io abbia seguito i suoi argomenti, anche al di fuori del Parlamento, e quanto peso dia alle sue opinioni in proposito, visto che egli 8, in realtà, uno specialista di questi problemi. E vorrei dire che, in massima, mi sento in pieno accordo con lui, salvo questa riserva. Può darsi, poiché il mondo è vario, che la realtà stia qui: che vi sono delle capitali di alto valore e di alte tradizioni intellettuali, come ad esempio Vienna - che l’onorevole Cessi conosce bene - dove è opportuno che gli istituti di cultura, per essere rispettati, diventino veri e propri altissimi istituti di valore scientifico. Può però anche darsi che,

Atti Parlamentczri - 12849 - Camera dei Deputati

DISCUSSIONI .- SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

in capitali meno preparate (scusatemi il rap- porto alla Sancio Pancia che metto qui den- tro), in capitali di paesi a valuta alta, può darsi benissimo che valgano più cola quegli istituti di cultura di seconda classe che non sarebbero al loro posto nelle grandi capitali di alta atmosfera scientifica. Bisogna tener conto anche (perché così è la vita, composta di alti ideali e di piccole realta) che, se i nostri circoli di cultura, anche non all’altezza scien- tifica che l’onorevole Cessi auspica, riescono a creare curiosità intellettuali e artistiche verso l’Italia e avviano correnti turistiche verso di noi, anche essi saranno utili, sia pure nella loro differente sfera.

Del resto, io vorrei fare all’onorevole Cessi un’altra osservazione: creare l’istituto scien- tifico sulla carta è bene, ma tutto dipende dall’uomo che si trova. -Senza l’uomo adatto, l’istituto rimane uno sterile, organismo buro- cratico. Se noi avessimo dappertutto degli uomini che rappresentano degnamente la cultura italiana nel mondo, non so se questi uomini accetterebbero di andare alla testa di un istituto scientifico. So benissimo che il professor Ambrosini neIl’America latina (citato eloquentemente dall’onorevole Bettiol) che il professor Mondolfo in un’altra univer- sità dell’America latina, che Fermi negli Stati Uniti, rappresentano ben altro che delle organizzazioni burocratiche. Bisogna, quindi, fare le organizzazioni burocratiche quando abbiamo l’uomo degno di dirigerle. Questo, onorevole Cessi, è il mio pensiero.

Vengo, ora, 9d uno dei problemi più sen- titi da voi e dal paese: la discussione sulle colonie a11’0. N. U. (Segni di attenzione).

L’Italia democratica ha sempre conside- rato le sue colonie non tanto come interessi italiani, quanto come aspetti italiani di co- muni interessi mondiali.

Si i: per questo che l’Italia riuscì a fondere il suo apporto nel patrimonio storico, eco- nomico, culturale, morale delle popolazioni originarie, delle quali nessuna guarda con occhio malevolo a quella parte di popola- zione italiana che, attraverso le generazioni, ha trovato fra loro una seconda patria. Si P perciò che, sostenendo i diritti dei libici, degli eritrei e dei somali, noi sappiamo di soslenero i diritti stessi dei nostri italiani. Nella linea politica italiana in Africa non v’è contradi- zione alcuna. Se nell’aprile scorso l’Italia chiese dei trusteeships, ciò fu perché allora si parlava ovunque di mandati. Noi non pote- vamo ammettere che da questo compito in- ternazionale, che era il solo allora sul tappeto, si escludesse ingiustamente l’Italia, pur decisi

- come eravamo fin da allora - ad avviare al pih presto a vita indipendente i popoli cui fossimo chiamati a dare una assistenza fiduciaria. La prova della sinceritd di tale nostro intendimento fu dimostrata dalla pronta decisione da noi presa di dichiararci pienamente favorevoli all’indipendenza im- mediata delle due colonie pih progredite, 1’Eritrea e la Libia, non appena, attraverso i dibattiti della terza assemblea, apparve che l’opinione pubblica si era orientata verso quella via. L’Italia spontaneamente ritirò la richiesta di trusteeships per la Tripolitania e l’Eritrea, anche perché riconobbe che quello che più conta nell’insieme della vita econo- mica e civile di quei due popoli è la cessa- zione dei regimi eccezionali, cioè le ammini- strazioni militari e straniere che ora le reg- gono e le impoveriscono. Convinti che il modo migliore .di garantire i nostri legittimi inte- ressi internazionali è di concepirli in funzione degli interessi delle popolazioni di cui al- L‘O. N. U. si sta per fissare l’avvenire, ogni nostra proposta è stata basata su questo concetto.

I1 compromesso cui Bevin ed io ci accon- ciammo nel maggio scorso era, come tutti gli onesti compromessi, una formula che non sodisfaceva in ogni sua parte n6 l’uno né l’altro di noi. L’esitazione dolorosa che io provai nell’accettare in parte il punto di vista di Bevin circa l’Eritrea, dovette fargli sentire quanto tenevo a ristabilire con la Gran BPetagna quei rapporti di antica ami- cizia che erano stati rotti contro Ia volontd del popolo italiano. Ma, nella storia, a volte, certi doveri morali si impongono più forti di ogni considerazione politica. I1 compro- messo di Londra non fu approvato dall’0.N.U. perché considerato troppo favorevole alle antiche tesi italiane. vero - checché se ne sia detto - che, perché esso fosse appro- vato, bastava un solo voto, uno, e vi interes- serà di sapere che il delegato dello Stato che ci negb il solo voto che avrebbe approvato il compromesso Bevin-Sforza, quando l’ho visto nei giorni scorsi a11’0. N. U, si SCUSA meco di avere commesso un errore. Ma il passato B il passato. Divenne così nostro dovere morale e nostro interesse politico propugnare per i primi la tesi dell’indipen- denza, divenuta nel frattempo popolare in Eritrea perfino fra gli italiani che vivono col& da tre generazioni.

I1 voto contrario al compromesso Bevin- Sforza costitui l’ultima e più chiara prova che a11’0. N. U. quasi tut t i si erano finalmen- te convertiti alle formule di indipendenza.

Alli Parlamentari - 12850 - Camera dei Deputali

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949 - Era interesse dell’Italia e del suo avvenire non andare contro corrente, donde il mio discorso del 10 ottobre a11’0. N. U. che voi giudicherete leggendo nel testo completo che vi sottoporrò fra giorni in un ((libro verde ))

che è sotto il torchio. Si è detto dai comunisti che noi avremmo

dovuto assumere .quesla posizione tre anni fa. Potrei csservare che tre anni fa era mi- nistro degli esteri d’onorevole Nenni; ma io non gli faccio il minimo rimprovero di non aver agito in quel senso: fece bene, anzi, a non agire, perché in politica ogni cosa deve avvenire a suo tempo, ed e inutile illudersi sul valore di decisioni per le quali un popolo non è ancora maturo.

Ricordiamoci che la commissione di in- chiesta inviata in Africa dalle quattro potenze aveva concluso i suoi lavori richiedendo per le nostre ex-colonie un periodo di‘ ammini- strazione fiduciaria, e che su quelle conclu- sioni l’esame della questione era stato impo- stato da parte dei quattro ministri degli esteri, e dalle prime assemblee dell’O. N. U. Una nostra rinuncia a richiedere l’ammini- strazione fiduciaria in quelle condizioni avreb- be aperto la via a candidature altrui che, forse, avrebbero potuto essere sodisfatte. Nè, lo ripeto, il Governo italiano poteva ammettere, quando si parlava dovunque di mandato, che da questo compito internazio- nale si escludesse ingiustamente 1’ Italia che ha un lungo e glorioso passato di civiltii in Africa.

Oltre trenta delegati parlarono dopo di me a11’0. N. U., e tutti ebbero per l’Italia parole di rispetto e di simpatia, purtroppo mai prima udite in quell’aula. Esaurita la discussione, cominciò presso il sottocomitato speciale dei ventuno il lavoro per presentare alle commissioni poliliche delle proposte concrete sui singoli aspetti della questione. A sua volta, la commissione politica dovrii discutere tali proposte e sottoporre all’ap- provazione definitiva dell’Assemblea una ri- soluzione, frutto delle discussioni stesse e delle relative votazioni.

Mentre in sede di sottocomitato e di com- missione le decisioni si prendono a maggio- ranza semplice, in sede di assemblea è ri- chiesta la maggioranza dei due terzi. Come si vede, pertanto, siamo ancora in una fluida fase di formazione ed è quindi impossibile prevedere con precisione i risultati finali.

~ Durante questa discussione abbiamo perÒ potuto constatare ancora una volta l’ami- chevole atteggiamento delle repubbliche sud- americane e della Francia e una molto mi-

gliore disposizione nei nostri riguardi da parte delle delegazioni dalle quali in passato le richieste dell’Italia furono aspramente com- battute, come residuo di aspirazioni impe- rialistiche. Si tratta specialmente delle dele- gazioni dei paesi arabi e asiatici, con i quali il nuovo atteggiamento dell’Italia nei ri- guardi delle popolazioni delle ex colonie, ci ha aperto delle pwsibilitii di feconda colla- borazione anche in atri campi.

Mentre vi parlca, prosegue un’accesa discussione sull’Eritrea: nostro dovere è di continuare a chiederne I ’indipendenza, ma!- grado le pressioni che ci si rivolgono. R, ormai, una questione d’onore di dare l’indipendenza a quelle popolazioni che furono nostre; è una riforma che si deve fare non giS per un’im- provvisa esaltazione ideologica, ma perché ormai si impone da sè, e si impone in maniera del lutto pacifica, con l’intenzione di mante- nere immulato -l’equilibrio delle forze esi- stenti sia nel Mediterraneo che nel Mar Rosso.

Ringrazio da questo banco le delegazioni latino - americane che con tanto ardore e in- telligenza sostengono la nostra tesi, risultato questo non gi& casuale né efimero, ma rag- giunto attraverso un lento e costante lavoro di preparazione, dalla mia missione nell’Ame- rica latina nel 1946, a quella testè felicemente compiuta dagli onorevoli Aldisio e Brusasca, missioni che hanno aperto nuove, ampie prospettive alla nostra azione politica.

Prima di lasciare il problema della di- scussione all’O. N. U., vorrei fare un’osser- vazione. L’onorevole Gioli tti, nel suo discorso, ha dichiarato che la nostra politica di indi- pendenza è una menzogna e ha perfino pregato i popoli arabi di non crederci. ECCO, su questo punto, i due periodi che nel mio discorso del 10 otlcbre consacrai alla nostra decisione. Cito: ((Vi hodetto tutt i i nostri propositi, ma in questo mondo ammalato sono tanti i sospetti e i dubbi che circolano, anche in buona fede, che credo opportuno spiegarvi, prendendo pochi più minuti del vostro tempo, come è che jn Italia, dove pur si amarono tanto le nostre vecchie colonie, si è giunti alla unanime decisione che è bene provocarne una indipendenza rispettala da tutti. I1 popolo italiano, seguendo lungimi- ranti e generosi esempi dati altrove dall’In- ghilterra, si è convinta che deve perseguire sempre più attivamente l’amicizia di quegli Stati che sicuramente sorgeranno sui terri- tori cui esso ha recato, con tanta abnega- zione, i benefici della civilt8. Di tale amicizia l’Italia è fin d’ora certa, poiché essa è basata sul contributo di migliaia e migliaia di ita-

A t t i Parlamentari - i2851 - Camera dei Deputali ~

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

liani, con i quali le popolazioni originarie hanno sempre convissuto in perfetta armo-

, nia, anche nei momenti più difficili. Ne il tempo, né gli eventi, né le influenze estranee potranno mai cancellare questa amicizia, perché basata sui ricordi di decenni di co- struttivo lavoro compiuto in comune e sulla speranza di congiunte, fiduciose iniziative future D.

Cosi parlai. Ditemi se non è evidente che la più profonda sincerità emana da queste righe. I popoli arabi, in ogni modo, l’hanno creduta, e noi vediamo ovunque nel mond,o arabo crearsi già una ondata di simpatia verso l’Italia.

Credo che l’onorevole Giolitti, pronun- ciando le sue parole imprudenti (Interruzioni all’estrema sinistra), abbia assunto una grave responsabilità non solamente verso la poli- tica italiana, di cui egli pub, forse, non inte- ressarsi, ma anche verso le migliaia di lavo- ratori italiani oltre mare che desiderano gua- dagnarsi colà la vita, ben visti e stimati come amici degli arabi. (Applausi al centro e a destra -i Interruzioni all’estrema sinistra).

Vengo al principale discorso dell’opposi- zione, quello dell’onorevole Nenni. Se devo citare una cosa che mi ha profondamente stu- pefatto, essa che l’onorevole Nenni non ha usato verso di me l’accusa di rinunciata- rismo, che è uno dei facili slogans dell’opposi- zione comunistico-nazionalista; mi ha, in- vece, accusato di compiere una politica di megalomania. Se dovessi caratterizzare la politica che abbiamo seguito, credo che, in- vece, userei due parole: fermezza con pru- denza. Non è rinunciataria una politica che valuta gli spostamenti avvenuti nell’equi- librio mondiale delle forze e che, operando per interdipendenza - parola nuova a cui dobbiamo abituarci (Commenti all’estrema sinistra) - rende impossibile ogni isolamento. Rinunciataria sarebbe la politica di neutralità, o quella di tacito, subdolo svuotamento del patto atlantico. Infatti, tale politica non può nascere che da profonda sfiducia in una Italia concepita solo come una piccola entitd avente interessi limitati, sonnolenta e scet- tica verso un nuovo mondo che si crea. Non è megalomania voler dare all’ltalia la fun- zione - e perché non dire, con Mazzini, la missione ? (Interruzioni all’estrema sinistra) - che la sua storia e il potere demografico le assegnano. Noi non abbiamo perseguito un vano sogno di passatistica grandezza, ma nel momento più doloroso della nostra storia non abbiamo disperato, non abbiamo rinun- ciato a sviluppare una politica occidentale,

insieme con le altre nazioni di Europa. Noi abbiamo cercato - mentre tanti credevano, anche all’estero, che saremmo restati immo- bili - di indicare una nuova via all’Italia, la sola che potesse percorrere senza forze materiali. E, ciÒ facendo, sappiamo che abbiamo contribuito anche a indicare una nuova via all’Europa.

Se voi esaminate al microscopio le varie fasi della nostra politica estera, ne vedrete naturalmente gli alti e bassi di ogni umano procedere; ma, se le guardate nel loro insieme, vedrete che ne appare la linea, anzi il com- plesso di linee che costituiscono le fondamenta indistruttibili di una nazione sicura dell’av- venire.

Giustamcnte l’onorcvole La Malfa, nel suo bel discorso dell’altro giorno, e prima e dopo di lui, sotto altri aspetti, gli onorevoli Do- minedb, Cappi e Bellavista coglievano di questa politica il carattere essenziale, che è quello di servire gli interessi permanenti del paese, di gettare le basi di un’azione rispon- dente alla storia di domani, e percib solo associando le’ nostre necessita economiche e civili con quelle del mondo libero.

È in questa luce che bisogna guardare anche alla nostra lotta nella politica coloniale.

L’onorevole Nenni ha parlato di incoe- renza. No ! La nostra i: stata una costante coerenza, riassumentesi in tre concetti fon- damenlali: non rompere l‘unit8 dell’occidente; assicurare la presenza dell’ Italia nel piano di rinascita africana che si delinea; fare del- l’Italia non una vecchia signora decaduta, ma uno spregiudicato giovane paese che, per là sua vitali tà (Commenti all’estremu sinistmj e non per vieti alberi genealogici, si impone con gli altri popoli vitali alla ribalta dclla storia.

Questo essendo il tessuto fondamentale della nostra politica, voi vedrete facilniente che tutte le tesi dell’onorevole Nenni sono inconsistenii. Come fa egli ad aflermare, per esempio, che l’indipendenza della Libia equi- vale alla tutela britannica, quando in realtà l’Inghilterra dovrebbe ritirarsi da una Libia unita ? Come affermare che l’unità della Libia equivale al protettorato del Senusso, mentre è proprio il concetto di unit& che limita l’in- fluenza del Senusso, tutt’al più, alla Cire- naica ? Come aflermare, venendo all’Adria- tico, che la nomina di un governatore dello Stato libero di Trieste avrebbe meglio garan- tito l’Italia, mentre i! chiaro che tale nomina avrebbe accentuato la presenza di un trat- tato di pace che noi vcglizmo Fgrelclare e che, in gran parte, siamo gi8 riusciti a sgretolare

Atti Parlamentarì - 12852 - Camero dèi Deputati

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 2949

Circa la politica atlantica, la nostra posi- zione è così chiara, le nostre finalità sono così evidenti, la nostra sicurezza entro il patto è stata garantita in modo tanto sicuro, che un solo punto occorre rilevare di quanto l’onorevole Nenni ha detto.

Partendo da un preteso fallimento della politica economica americana nel mondo (affermazione che non ha base alcuna nella realt&), l’onorevole Nenni ne ha tratto argo- mento perché si cambi rotta; anzi, più esat- tamente, si finga di continuare quella rotta, ma, in realt&, volgendo le spalle alla sua stella polare, che è la libertà, l’indipendenza e l’avvenire del paese, di questa Italia che vqole vivere eguale fra eguali, e che a nessun costo VUOI cadere sotto vassallaggi orientali.

Onorevole Nenni, se si prestassero orec- CI ie alle sue pseudo-storiche lusinghe, 1’Ita- lia precipiterebbe moralmente, perché appa- rirebbe un paese su cui non si potrebbe mai contare, un-paese che dice una cosa e ne fa una altra, un’Italia passiva di fronte ai grandi movimenti che decidono delle sorti dei popoli.

Infine, v’è un punto che va chiarito una volta per sempre. L’onorevole Nenni ha detto: (( La Russia ci ha sempre aiutato nelle colonie: come, dunque, voi avete osato ... ecc. ? n.

questo un grossolano equivoco, che va svuotato.

Bisogna eliminarlo, perché l’opposizione comunista e cripto-comunista, talvolta a braccetto con quella nazionalista, usa troppo il vecchio sistema fascista di ripetere cento volte la stessa controverità, nella fiducia che finisca per entrare nei cervelli della gente distratta e ignara. Ecco, dunque, l’esatta verit&. Per cominciare, sarà bene ricordare che la Russia, in un primo tempo, chiese l’am- ministrazione diretta di una delle colonie ita- liane, preferibilmente la Tripolitania; poi, si orientò verso una forma di amministrazione congiunta italo-sovietica per la Tripolitania e anglo-sovietica per la Cirenaica. Resasi conto che le sarebbe stato impossibile rag- giungere tali obiettivi, chiese che l’ammini- strazione delle nostre ex colonie venisse a noi affidata. Ma tale suo atteggiamento non poteva avere nessun pratico risultato, visto che quei territori erano saldamente da altri occupati e fortemente presidiati. (Commenti all’estrema sinistra).

Non si trattò che di una osservazione teo- rica, priva di ogni utilità pratica. Quando si venne ai fatti e si passò dalle parole alla realtà, le cose cambiarono radicalmente. CiÒ accadde per la prima volta quando, durante la ses- sione dell’O. N. U. del 1948, sorse per noi la

possibilità di vederci assegnato il trusleeship per la Somalia. Fu il primo spiraglio pratico in favore della tesi italiana di allora. Che ac- cadde ? Questo accordo faticosamente rag- giunto fra le altre tre grandi potenze - Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia - fu sabotato dalla Russia con una sua inaspettata presa di posizione. La Russia richiese, infatti, che l’intero problema degli ex-territori italiani africani fosse contemporaneamente risolto dal comitato delle quattro grandi potenze, ciò che voleva dire, praticamente, rinviare sine die l’assegnazione all’ Italia del trustee- ship sulla Somalia.

Senza la mossa russa, noi avremmo po- tuto fin dal 1048 tornare ad esplicare in quei territori la nostra opera di civiltà.

INVERNIZZI GAETANO. E senza la mossa inglese ... .

SFORZA, Ministro degli affari esteri. Ci vengo, non abbia paura. Noi abbiamo la stessa libert& di espressione verso chiunque, perché noi non marciamo al passo. (Applaus i al centro e a destra - Rumori all’estrema sini- stra).

CLOCCHIATTI. Vi fanno marciare al passo, altro che no ! (Proteste al centro e a destra - Commenti).

SFORZA, Ministro degli affari esteri. Le cose ‘cambiarono una seconda volta quando, nel maggio scorso, a New York la attribu- zione all’ltalia del trusteeship sulla Somalia e la Tripolitania cadde per il voto sovietico. Bastava il solo voto della Russia sovietica per far passare alla nostra amministrazione i due territori. Nel caso della Tripolitania, bastava la sola sua astensione: non ci fu né voto, né astensione. (Applausi al centro e a destra).

L’assegnazione del trusteeship sulla So- malia è tuttora all’esame della commissione politicd. dell’attuale Assemblea dell’O. N. U.- Proprio l’altro giorno la Russia ha votato an- cora una volta contro l’assegnazione di quel territorio all’Italia, sostenendo l’opportunità di un trusteeship collettivo ed asserendo che - tali’sono le testuali dichiarazioni del dele- gato della Russia al sottocomitato dell’0.N.U. (( l’Italia ha dato l’esempio dello sfruttamento colonialista più crudele che sia mai esistito nel mondo )) Questo è l’appoggio sovietico. (Com- menti) .

Ecco, onorevole Nenni, la realtà delle cose. CLOCCHIATTI. È stato il vostro Gra-

ziani.. . SFORZA, Ministro degli affari esteri. Gra-

ziani è in carcere ! L’onorevole Nenni, durante il suo discorso, ci ha accusati di servilismo,

Atti Parlamentmz - 12853 - Camera dea Deputa12

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

Dov’è il servilismo, dopo quello che vi ho rac- contato e dopo quvllc che sto per aire ? Non certo dalla nostra parte. Anche coi più po- tenti noi parliamo e parleremo apertamente, quando sappiamo di avere il diritto dalla nostra parte; se non lo capiscono dall’altra parte, vuol dire che non concepiscono neppure che si possa parlare apertamente ad un po- tente. (Applausi al centro e a ‘destra).

Un punto, che può apparire episodico ma che ha la sua importanza, merita di essere rilevalo. L’onorevole Nenni ha detto che la scoperta che anche l’Unione Sovietica possiede 1s bomba atomica ha svuotato d’ogni forza il patto atlantico. Dipende: se ella pensa al patto atlantico come ad uno strumento che vuole la guerra, forse ha i-agione.

INVERNIZZI GAETANO. Invece, è vero. SFORZA, Ministro degli affari esteri. Ma

siccome noi concepiamo ed applichiamo il patto atlantico come una suprema garanzia di pace, noi siamo contenti, nell’interesse della pace, che la Russia abbia trovato la bomba atomica. (S i ride all’estrema sinistra). E dirb loro il perché: i’perché, a mio avviso, sono due; perché è bensì vero che la quasi totalità del popolo americano è profondamente attaccato alla pace, anzi è vero che le condi- zioni storiche del popolo americano impedisco- no di concepire che esso possa partire in guerra, se non è attaccato; ma, in teoria, in pura teoria, i pazzi sono dappertutto (Com- menti). E sarebbe teoricamente un pericolo anche, del resto, per lo stato psicologico di un paese, la’sensazione di avere un’arma supe- riore a .quella d’ogni altro paese. CiÒ addor- menta; ciò attenua le vigilanze. La Francia peri forse, nel 1940, perché aveva avuto il mito della linea Maginot. Se la bomba ato- mica fosse, con l’andar degli anni, divenuta una specie di mito Maginot per l’America, l’America ne soffrirebbe; è meglio che ciò non sia stato. (Commenti all’estrema sinistra).

Altro perché -ed ella, onorevole Nenni, che ha vissuto giorno per giorno le ansie e i dolori dell’ultima guerra, deve sentire quanto ho ragione - è nel fatto che, se da due lati v’è la. bomba atomica, vi sono molte probabilità che né dall’una né dall’altra parte essa sarà mai usata, ove, per caso inverosimilissimo, si arrivasse alla guerra. Ricordiamoci che durante l’ultima guerra siamo stati tutt i per lunghi mesi sotto l’ansia che le nostre donne e i nostri bambini dive- nissero vittime della guerra dei gas velenosi, ma siccome tanto 1’(( asse )) quanto l’intesa democratica avevano i gas velenosi, nessuno se ne semi.

Dunque, se il possesso della bomba ato- mica da parte della Russia è nuovo elemento di pace, esso sarà ben visto dalle potenze del patto atlantico, che vogliono solamente la pace.

FARALLI. Ricordate i bombardamenti a tappeto !

SFORZA, Ministro degli affari esteri. Con- tinuando a parlare con estrema franchezza, vi dirò tutto ciò che il Governo pensa e sente circa i nostri rapporti con l’Inghilterra.

Quando il 5 ottobre, poche ore prima della mia partenza dagli Stati Uniti per 1’Ita- lia, mi decisi a New York ad esprimere in una intervista al Corriere della Sera la mia preoc- cupazione circa la poca importanza che sembrava darsi a Londra non solo agli inte- ressi, ma anche ai sentimenti del popolo ita- liano io feci ciò non solo per difendere davanti al mondo la causa italiana - come era mio do- vere, ancor più che mio diritto - ma anche nella convinzione di rendere un servizio a quella Inghilterra, che è una delle più nobili forze di civiltà e di libertà che esistono nel mondo. I silenzi sono sempre cattivi per tutti.

L’Inghilterra è impegnata oggi con ogni suo pensiero in un gigantesco esperimento, il primo del genere nella storia: compiere una radicale rivoluzione sociale e compierla non solo senza versare una goccia di sangue, ma servendosi della sola arma degna dei popoli liberi, il voto popolare. La storia giudicherà un giorno il gigantesco esperi- mento; ma, non fosse altro che per essere rimasta fedele al concetto che la sola arma possibile è il voto popolare, l’Inghilterra si è resa benemerita .della civiltà e della IibertB nel mondo. Infatti, il mondo sarà salvato dalle frenetiche furie dei totalitari non at- traverso i discorsi, ma attraverso gli esempi. L’Inghilterra ne ha offerto uno.

Poiché dalla polemica apertasi è nostro vivo desiderio esca un’atmosfera di rinnovata cordialità, è mio ,dovere qui rendere una te- stimonianza che mai feci, perché non desi- deravo parlare di me. (Commenti all’estrema sinistra). Durante la guerra vari furono i con- tatt i tra gli alleati e quegli italiani che erano decisi a salvare ad ogni costo l’Italia ed il mondo dal servaggio nazista. Varie furono le offerte fatteci per rendere sempre pih feconda e sempre più attiva la nostra col- laborazione. Si rivolsero a me ogni volta e ia mia costante risposta fu: ((noi siamo pronti a tutto, anche a dare la nostra vita, ma ad una condizione, che ci assicuriate il rispetto delle nostre frontiere, comprese le colonie prefasciste 1).

CUTTITTA. L’abbiamo visto !

,4tti Parlnmenlarì - 12854 - Camera dei Demtat i ~ ~ - - ~~~ ~~ ~

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

FARALLI. I partigiani hanno dato la vita ! (Commenti).

SFORZA, Ministro degli affari esteri. Se da parte inglese nonmi si disse mai un cate- gorico ((no )), è però ben certo che non mi giunse mai una parola che potesse prendersi per un ((si )I. Nessuna mancanza di parola, dunque, da parte dell’hghilterra e nessun diritto da parte nostra di lagnarci. (Rumori all’estrema sinistra).

Ma il governo britannico ci disse in questi ultimi mesi a più riprese che, a parte certi suoi interessi speciali in Cirenaica che noi pienamente riconoscemmo, esso non inten- deva rimanere nelle nostre antiche colonie. Per ciò l’opinione pubblica italiana - ed io ben lo ccmprendo, anche se deploro certe esagerazioni di linguaggio che fanno sempre torto alla causa che si vuol servire - si è stu- pita e addolorata che, avendo noi seguito il nobilissimo esempio dato dall’ Inghilterra vin- citrice quando ha riconosciuto la piena indi- pendenza dell’ India, e avendo noi dichiarato che siamo per altrettanta indipendenza per le regioni di cui elevammo il livello politico, ci si risponda ora domandandoci di chiudere un occhio e di consigliare ai nostri generosi amici sud-americani di rassegnarsi a battez- zare come indipendenza certi progetti che, in realtà, porterebbero 1’Eritrea ad un lar- vato e pericoloso vassallaggio, pericoloso anche per la sicurezza personale degli eritrei.

Come ho già detto, nella nostra politica africana il pensiero direttivo dell’ Italia fu costante: quando tutti parlavano ancora di trustreship come potevamo noi non chiederlo,. quasi non ne fossimo degni ? Ma, appena le popolazioni, comprese le italiane, e le potenze dell’O. N. U. si pronunziarono per la indi- pendenza, noi - ripeto - tosto aderimmo con una lealtà ed una sincerità cui il mondo in- tero rese omaggio.

Oggi che il nostro pensiero è stato accolto con rispetto e simpatia in ogni angolo del mondo arabo, come si può chiedere - quasi fossimo Pietro al canto del gallo - di venir meno a quanto dichiarammo ? Noi contri- buimmo attraverso più generazioni all’eleva- zione di quei popoli sulle sponde africane del Mediterraneo e del Mar Rosso. Se essi oggi aspirano alla indipendenza, nostro dovere ed anche nostro non lontano interesse econo- mico i! di gloriarcene, non di dolercene. La storia d’Italia è lunga e i nostri figli trar- ranno onore e vantaggio dalla nostra illu- minata rettitudine. Che cosa chiediamo noi all’Inghilterra ? Che apprezzi la nostra deci- sione come noi apprezziamo ed ammiriamo

la sua in India; che si renda conto - lo dico con una franchezza rispettosa, ma ferma - che la volontà di indipendenza delle popola- zioni in questione non può essere frenata da soluzioni a base di furberie diplomatiche.

La tesi italiana che 8 , poi, la tesi di tutti gli arabi e di molti più copti che non si creda, i! oggi difesa con nobile ardore da quei latino-americani che un secolo e mezzo fa lottarono con tanto coraggio contro la Spagna per la loro libertà.

Niente e nessuno impedirà, alla lunga, a quei popoli di divenire liberi.

Contentarli subito non solo sarebbe con- forme alle più nobili tradizioni della politica inglese, ma rafforzerebbe quell’equilibrio delle forze politiche nel Mediterraneo e nel Mar Rosso, che è interesse supremo della Gran Bretagna e anche di una Italia di cui non si contesti la vitalità.

Discutendo a Londra, attraverso la no- stra attiva, solerte ambasciata, e a11’0. N. U., fin dal mio arrivo a‘New York, abbiamo sem- pre tenuto presente questa impostazione.

Voi ben sentite, onorevoli deputati, che quanto vi ho detto è la verità senza un’om- bra, senza un velo. Sono convinto che si deve finire per sentire anche a Londra che la diplomazia della Repubblica italiana non ha doppi fondi, e che si offenderebbe il nostro popolo confondendo la politica ch’esso ap- prova con la politica faziosa e mutevole di una dittatura che in certi momenti trovò dei protettori sulle sponde del Tamigi. Un pieno accordo politico ed economico còn 1’Inghil- terra è alla base della politica occidentale cui l’Italia partecipa sapendo che, così fa- cendo, serve la pace e la libertà.

Ma v’è più ancora: checché abbiano mor- morato taluni in Europa all’indomani della svalutazione della sterlina, noi siamo fra i più convinti che l’area della sterlina è neces- saria all’economia italiana e che è bene che essa non solo si mantenga, ma si fortifichi. E di questo nostro sentimento si hanno a Londra le prove sonanti. In ogni campo, dunque, noi possiamo essere accanto all’ In- ghilterra, purché l’Inghilterra gugrdi avanti e non indietro; indietro vi sono gli sterili rancori e le ancor più sterili illusioni; avanti v’è una Europa anelante a libertà e solida- rietà, un’Europa di cui a Strasburgo l’In- ghilterra ha dichiarato lealmente di far par- te. (Applausi a sinistra e al cgntro).

Circa l’Unione europea, l’onorevole Nenni ha sorriso scetticamente; è strano che siano proprio i partiti cosiddetti estremi che in que- sto campo si associno alle più stantie idee fisse

.

.Alti ,Parlamenta?? --‘i2355 - Camera dei Depuiali ~ ~~

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

del passato; ma come, onorevole Nenni, non ha sentito, l’altro giorno, ciò che tanti di noi abbiamo sentito quando l’onorevole Cappi parlò ? L’onorevole Cappi 6 un uomo di alta cultura, ma non credo che si sia mai occu- pato di questioni europee, o di federazione europea; pure, è stato un mese a Strasburgo e gli è bastato; egli ha compreso. (Commenti all’estrema sinistra). Abbiamo noi tutti udito con quale fede profonda ci ha parlato della unità europea: Cappi è stato colpito da quella profonda realtà;. ma è così dappertutto, con tutti. L’onorevole Nenni non si stupisca. (Interruzioni all’estrema sinistra). Vi do un esempio di tutti i giorni, che ho sperimentato trenta e più anni fa, come pure durante il tempo che l’Italia era sotto il fascismo (fui uno degli ultimi a partire in esilio, ma ac- cettavo ogni inverno degli inviti dalle uni- versita americane per respirare in libertà): a quell’epoca, sono molti anni, imbarcandosi a New York e sbarcando in Europa si sen- tiva la differenza, se si sbarcava a Rotter- dam o a Genova, se si sbarcava a Cherbourg o a Napoli, ecc; oggi tutti, appena si arriva, dicono: (( siamo in Europa n. È l’Europa che si forma.

E perché l’Europa. si forma ? (Commenti all’estrema sinistra). Perché l’America e l’Asia erano prima minorenni, almeno intellettual- mente. Ora grandi soffi di libertà e di indi- pendenza e di autonomia intellettuale ven- gono avanti sia dall’Asia che dall’America, e questo crea, per naturale reazione, una soli- dificazione ed una identificazione del pensiero europeo.

Poi, tenete presente - e mi meraviglio che dei partigiani della interpretazione esclusi- vamente economistica della storia non si rendano conto di questo - che l’Europa si fard perché concorreranno con temporanea- mente a formarla gli interessi ideali e gli in- teressi materiali. E i grandi eventi della storia si verificano, appunto, quando interessi e moventi morali si muovono paralleli e con- temporanei agli interessi materiali. Noi, da ragazzi (Commenti all’estrema sinistra), ab- biamo studiato nei licei la storia del Risor- gimento italiano, che ci era presentato come un inno romanzesco e poetico di quanto v’era di nobile e bello nell’Italia di allora; nel desi- derio di creare un mito ideale, si obliò che nella azione creatrice del Risorgimento italiano apparii-ono e operarono anche necessi tà eco- nomiche,

I congressi delle scienze che si riunirono tra i l 1840 e il 1848 da città acit td d’Italia, dichiarando che volevano l’indipendenza ita-

liana, che volevano che fosse cacciato il te- desco, spiegavano nello stesso tempo che non eran più tollerabili delle frontiere che dividessero Parma da Modena e queste dalla Toscana, soffocando i commerci. Si dichia- rava che si voleva un maggiore spazio, un maggior respiro per la vita economica del- 1’ Italia.

Questo diminuisce forse di nobilth il Risorgimento italiano ? No, lo rende più reale e più vero. E ciò che accadde allora in Italia, al tempo dei congressi delle scienze,

.accade oggi in Europa. Molti che gridano (( Europa, Europa n, pensano anche allo svi- luppo delle proprie industrie e dei propri com- merci il giorno che cadranno le stupide bar- riere doganali che dividono oggi l’Europa. ( A p - plausi al centro - Interruzione del deputato Pajetta Giuliano). Ella irride allo unioni do- ganali ? Si disilludk ; si faranno, caro gio- vane.

L’onorevole Nenni ci ha accusdto di aver avuto quasi tre anni di politica estera senza un’idea chiara. Mi pare di avere dimostrato che si può magari insinuare che le mie idee siano state troppo recise, che esse abbiano sempre escluso qualsiasi tentativo funambo- lesco alla ricerca di quegli immediati successi demagogici che sempre si pagano cari; ma e impossibile negare che la nostra politica estera non abbia sempre seguito una idea chiara e precisa. La intima essenza delle nostre idee ha sempre avuto un solo nome: pace.

Ricapitoliamo, infatti: ci sacrificammo a firmare un trattato contenente ingiuste con- dizioni, perché esso fortificava la tranquillitd europea. Ci sacrificammo a firmare quel trat- tato, perché esso assicurava la pace interiore agli italiani, che altrimenti avrebbero subito la sciagurata sorte dei tedeschi.

Divenuti, in seguito alla firma, liberi di agire e negoziare come volevamo, ci siamo battuti con successo per tutte le idee che fortificavano la solidarietA europea, perché ciÒ significa rafforzamento della pace. Così fu per il piano Marshall, che ci permise di migliorare le nostre cogdizioni nel nord ce nel sud; così fu per 1’0. E. C. E., istituto, che ci ha fatto fare un nuovo passo verso l’Unione europea; così fu per la stessa Unione europea, di cui noi siamo stati fra i maggiori pionieri, la quale, iniziatasi a Strasburgo, ha impiantato delle basi che nessuno potrd più distruggere e s u - cui edificheremo un edificio di pace e di solidarietd europea.

Così fu per il patto atlantico, che ha riaf- fermato ora il suo carattere difensivo, ma

,

il t ~ i Pariamentari - iass6--. Camera dei Bemtati

’ DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA .DEL 25 OTTOBRE 1949

lealmente e fortemente difensivo di tutti i suoi membri. (Approvazioni al centro).

Questa nostra politica noi la continueremo senza esitazioni, perché è la sola che garan- tisca la pace e i liberi scambi nel mondo, due condizioni essenziali per permettere agli italiani di tornare ad essere ciò che nelle Fiandre e nell’ Inghilterra eravamo nel quat- tordicesimo secolo, quando eravamo chia- mati il quinto elemento del mondo.

A queste possibilità noi lavoriamo inde- fessamente anche per l’Africa. Proprio ieri il presidente Truman, inaugurando il nuovo’ edificio delle Nazioni Unite a New York, ha detto a proposito delle zone depresse: <2 Questo consesso mira a migliorare, mediante assistenza tecnica ed impiego di capitali, la sorte di popolazioni di territori econo- micamente arretrati, in un mondo in cui metà degli abitanti vive riella più dura realt8. Queste zpne - egli ha aggiunto - hanno bisogno di capitali, di cognizioni scientifiche e di menti direttive affinché possano produrre più viveri, migliorare le proprie condizioni sanitarie, educare le masse, sfruttare razio- nalmente le proprie risorse. Per attuare tale programma, a11’0. N. U. e presso i suoi organi, sono in corso - ha concluso Truman - gli studi del caso )).

Voi vedete, dunque, quanto noi abbiamo ragione a spingere il corso degli eventi in questo senso, per quanto è in nostro potere. Là, è forse la chiave della nostra emigrazione. Per parte mia, ho lasciato a New York un mio agente personale, il capo della mia segre- teria, che è utile contatto coi promotori e finanziatori del punto quarto. Qualcosa ne uscirà per noi: ne sono convinto.

Ma è anche per questo che io debbo ele- vare qui la mia protesta per essere noi esclusi dall’O. N. U., dove tali progetti, per noi essen- ziali, sono in parte trattati. Dichiaro che tale esclusione ferisce non noi, ma gli Stati che impongono questo veto ed anche gli Stati che subiscono questo veto senza sufficiente energia, senza cercare quella soluzione che, con un po’ di buona volontà, potrebbe forse essere trovata ( v i v i applausi a sinistra, al

L’assenza dell’ Italia è un’ombra grave per l’O. N. U.; ma poiché io ne vengo, posso ben testimoniarvi che si constatano anche 18 promettenti sprazzi di luce. Sembrano colà anacronistici i popoli e i governi che parlano ancora di vittoria. Anzi, un’altra prova che l’Europa si unisce, che l’America pensa come l’Europa, 12 che tutti ormai ammettono che le vittorie non esistono: ogni guerra è una

0 centro e a destra).

sconfitta per tutti. 2 per questo, per non vedere la guerra, che si B sottoscritto il patto atlantico, al quale noi rimaniamo fedeli.

Fummo chiaroveggenti ? Si, ma fummo anche aiutati dagli ‘estenuanti episodi di guerra fredda cui abbiamo assistito nel mondo. Perché ormai, nel mondo, alle guerre dichia- rate si tenta, di tempo in tempo, di sostituire le guerre non dichiarate. Tale fu la soppres- sione della democratica e socialista Cecoslo- vacchia. La cito, perché fu l’ultimo caso del genere. .

Sono convinto che nessuno toccherà la Jugoslavia; sono ’ convinto che non vi sar& la guerra; sono convinto che la Jugoslavia non sarà invasa, malgrado che certi settatori di una nuova religione atea e materialistica possano desiderare di punire un vicino nuovo Lutero. Ma se, ipotesi che sono profonda- mente convinto non si verificherà e che for- mulo in pura teoria, comparissero mai, impu- niti, sulle rive dell’Adriatico dei soldati stra- nieri, quel giorno il patto atlantico avverti- rebbe: (( Alt ! di qui non si passa )).

E sarà ancora la .pace, nostro massimo bene, nostra suprema aspirazione ( Viviss imi applausi a sinistra, al centro e a destra - Molte congratulazioni).

PRESIDENTE. Passiamo agli ordini del giorno. Se ne dia lettura.

,MAZZA, Segretario, legge :

La Camera, ’ .

consid,erando che la partecipazione ,del- l’Italia alla Città univ,ersitari,a ,di Parigi co,sti- tuirebbe i l mezzo più idoneo per la realizza- zione dell’auspi’cato, sviluppo’ldei rapporti cul- turali fra l’Italia e la Francia,

raccomanda al ministro ,degli esteri il proseguimento .delhe trattative, ‘d’intesa col ministro della pubblica istruzione e col Mi- nistro del tesoro, per l’istituzione della Casa dell’Italia presso la Città universitaria di Pa- rigi, mediante l’utilizzo, a tale ,effetto, col consenso del Governo faancese, di una parte d,el saldo cmditore del conto ,di co.mpensazione relativo al vigente accordo di pagamento italo- francese.

MANUEL- GI SMONDI.

La Camera invita il Governo ad attuare una saggia e feconda politica

dell’emigrazione, intesa ad equilibrare la di- sposizione !della mano d’opera nei diversi mercati di lavoro; e cib nel quadro della rea- lizzazione federalistica che, abolendo ogni vin- colismo ed ogni restrizione, varr8 anche in

Camera dei Depututi -

~ t t i Pa.p.lamenìùri - m a i : -

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949 -

questo specifico settore a dimostrare la pro- pria indispensabilità ai fini della pace e del progresso sociale. ’

BETTINOTTJ .

La. Camera, I

considerata la urgenza di provvedei:e tempestivamente alla docum,entazion,e de!le ,domande ,di. indennizzo dei beni italiani,~ di .cui .all’accordo ‘di Belgrado .del 23 maggio 1949, ilichiama l’attenzione ,del presidente del .Consio-lio e del ministro .degli esteri sui se- P guenti punti.:

a) che nella distribuzione dei 10 miliar- di che la Jugoslavia deve. pagare all’Italia in base a1l’accor:do del 23 maggio 1949, c,uale ac- conto per l’indennizzo dei beni italiani, la ri- partizione sia fatta in modo equo, nel senso che sieno evitate sperequazioni in favore dei grandi complessi idustriali, . i cui danni sono più- facilmente document,abili per le ovvie ra- gioni di migliore organizzazione che hanno i complessi in questione;

b ) che il Mini,stero, d’e1 tesoro ammetta ad una parziale 1iqui.dazione provvisoria, nel’- la misura che potrà essere fissata, gli aventi diritto, senza attendere la conip1,eta .conclu- sione dei lavori della commissione mista, che necessariamente saranno protratti molto a lungo.

Dovrebbero .essere considerati come aventi diritto alla liquidazione parziale tutti coloro per i quali dalla sottocommissione giuridica della detta commissione mista italo-jugoslava sia stata .accertata,’ d’a,ocordo con la parte ju- goslava, la legittimità della posizione;

c) che sia fatta: un’ampia propaga-n.da a m’ezzo ‘dei giornali ,e della radio,, per por- tare .a cono,scenza degli interessati la scadenza

’ del termine (30 novembre 1949) entro cui essi possono presentare le do.manlde .e sul fatto, che, secondo, un comunicato stampa elmesso (dal Mi- nistero degli ‘esteri, possono presentare le do- mande ,stesse anche gli optanti, la cui opzione non sia stata ancora formalmente perfezionata;

d ) che siano date rigi,de disposizioni all’e autorità periferiche e ,centrali ad inviare le domande in questione (ad esse pervenute entro il 30 novembre) alla nostra. de1,egazione a Belgrado, entro il termine .massimo del 13 dicembre 1949.

BARTOLE, SCHIRATTI, MIGLIORI,. BOVETTI, CONCI ELSABETTA, CIMENTI;. FERRA-” RESE, BARESI, GARLATO, BARBINA, BETTIOL GIUSEPPE, CARIGNANI, TOMMASI, SPIAZZI,, GATTO, CARRON, CHATRIAN.

La Camera, di fronte al grave pericolo costituito dal

potenziale bellico dei maggiori paesi del mondo,

ricordando il monito della 38a Conferen- za interparlamentare di Stoccolma, di u non abbandonare la speranza di un disarmo reci- procamente e rigorosamente controllato, che, senza inganni per nessuno, allevierebbe i gra- vami schiaccianti dei contribuenti e stornereb- be le risorse dell’umanità dalle opere di mor- !e, per il trionfo della pace e del benessere universale )),

che il Governo promuova la costituzione di un comitato di esperti dei problemi scienti. fici, militari, politici, incaricato di studiare la questione del controllo dell’energia ato- mica e degli arm,imenti, nonché il potenzia- mento del Consiglio di sicurezza dell’0.N.U. c dei sistemi più appropriati per giungere ,il disarmo graduale di tutte le nazioni, coope- rando alla realizzazione di un ordinamento federalista mondiale, sola effettiva garanzia di pace e di sicurezza per il mondo.

fa voti: u -

CHIESA TIB$LDI MARY, DELLI CASTELLI FILOMENA, CODACCI PISANELLI, DI3 i

VITA, ARIOSTO, DE CARO RAFFAELE, BELLONI, CHIOSTERGI, MASTINO DEL RIO, FASCETTI.

La Camera, esprimsendo l’augurio che il bllanlcio de-

gli esteri per il prossimo esercizio possa, con la dovuta serenith esser discusso e deliberato entro i termini e nei modi conformi all’an- tica prassi parlamentare;

invita il Governo a presentare i bilanci entro il termine stabilito ‘dalla legge di con- tabilità, affinch6 la competente Commissione possa, a- norma dell’articolo 43 del regola- mento, riferire su di essi non oltre il 28 feb- braio;

e, in attesa che le condizioni normali del bilancio dello Stato permettano di provvedere al necessario adeguamento ldelle spese per il normale funzionamento del Ministero degli affari esteri, e in particolar modo delle spese irrisorie previste dai capitoli 76, 77, 78 ed altri dell’attuale bilancio, . relativi all’assi- stenza delle collettività italiane all’estero.

fa voti che a titolo indicativo sia stanziata la somma di 1 milione di lire, quale contributo straor- dinario e simbolico per ripristinare il contri. buto ad una scuola italiana ,all’estero, priva- tane ‘dal Governo fascista, e ad una istituzione

Aif2 Pariameniari ’ - i2858 - Camera dei B e p d a l i ~~~ ~~

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

di carattere sociale, che ha contribuito ad affermare l’indissolubil e carattere di italia- nità e di libertà ‘delle nostre collettività al- l’estero:

CHIOSTE~GI, AMADEO EZIO, CHIESA TI- BALDI MARY.

La Camera invita il Governo a voler compiere ogni sforzo, mediante

il reperimento dei fondi occorrenti, entro lo stesso anno finanziario 1949-50, per compen- sare le falcidie apportate al preventivo di bi- lancio de!le relazioni culturali con l’estero,

.e inoltre a voler disporre fin da ora, per il futuro bilancio 1950-51, un piano di finan- ziamento più consono al decoro ed alle cre- scenti esigenze di un’alta e consapevole poli- tica culturale, più adeguato nelle proporzioni ai miglioramenti finora apportati in altri vi- tali campi della rinascita e soprattutto alle elementari esigenze ,dei numerosissiLmi nuclei di italiani residenti all’estero.

FRANCESCHINI, TREVES, ERMINI, PONTI, GIORDANI, BETTIOL GIUSEPPE, Do- MINEDÒ, BEHTOLA.

La Camera, prendendo atto della necessita, inderoga-

bile di definire la questione del diritto di opzione, in relazione all’articolo 19 del tratta- to di pace, nell’interesse dei profughi dalla Venezia Giulia e ,di tutti coloro che dalla Venezia Giulia non possono uscire a causa del mancato accoglimento, da parbe delle autorith jugoslave, delle loro opzioni;

invita il Governo a deferire la questione del (diritto di opzione alla conferenza dei quattro ambasciatori, come previsto dal trattato di pace (articolo 85) per i problemi in contestazione tra il Governo ita- liano e il Governo jugoslavo; e a fare ogni sforzo, affinché tutti i profughi optanti diret- tamente presso le autorità jugoslave possano rientrare quanto primi in Italia, riconoscendo in pari tempo la piena validità delle opzioni esercitate in Italia e considerando tutti gli op- tanti cittadini italiani #di pieno diritto.

ALMIRANTE.

La Camera, convinta che il gravissimo problema del-

la disoccupazione non può essere risolto senza trovare nuovi sbocchi alle nostre correnti emigrat ori e,

rileva la necessitb di coordinare l’azione dei vari uffici preposti nei vari ministeri allo studio e alla soluzione dei vari problemi del- l’emigrazione,

e fa voti. perché il Governo provveda nel più breve tem- po possibile alla istituzione di un Commissa- riato per l’emigrazione, al quale siano affi- date le funzioni attualmente disperse in vari ministeri, unificandone i rispettivi uffici, e 0s- servando che l’istituzione di questo Commis- sariato non dovrebbe percib determinare dl- cun aumento di organici ministeriali e, in quanto potrebbe coincidere con la ventilata soppressione del Commissariato per l’alimen- tazione, potrebbe corrportare semplificazione, alleggerimento e unificazione burocratica de- gli organi che si occupano di questa delicata materia. .

DE VITA, CIIIOSTERGI, LA MALFA.

La Camera invita il Governo ’ alla osservanza del decreto del Capo

provvisorio dello Stato 17 marzo 1948, con i l quale, riconosciuta la necessità unanimamente ed obiettivamente sentita, veniva restituito l’ispettorato di frontiera al porto di Messina, il cui diritto alla vita s’intende ora soffocare con atti amministrativi illQgici e senza alcun fondamento, in spregio alle nobilissime tra- dizioni della città, che, pur colpita mortalmen- te dalla furia della natura e dalla brutalità degli uomini, si avvia rapidamente sulla via dei suoi migliori destini.

SAIJA.

La Camera, considerato che lo sviluppo dell’agricol.

tura poggia sul fenomeno produttivo e su quello degli scambi dei prodotti della terra, che sp3sso determina gli orientamenti e le pos- sibilità del primo;

constatato che le rappresentanze econo- miche italiane all’estero sono deficientissirne r?ella quantità e sproporzionate alle rappre- sentanze similari estere ed al compito che ad esse si intende affidare nel clima di potenzia- mento dei nostri scambi;

preso atto della nuova istituzione di ad- detti agricoli presso le nostre rappresentanze diplomatiche all’estero;

segnala e raccomanda al Governo: 10) l’opportunità di adeguare le nostre

rappresentanze economico-diplomatiche allo sviluppo dei traffici internazionali ed al pre- stigio della nazione;

Atti Parlamentari - 12859 - Camera dei Deputat i

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949 -

20) la necessità che il niimero degli ad- detti agricoli venga portato al minimo indi- spensabile e cioè ad una rappresentanza per ogni paese con il quale l’Italia intrattiene cospicue relazioni di scambi di prodotti agri- coli.

COVELLI, SAIJA.

La Camera, in seguito alla situazione che si è creata

in Europa e nel mondo negli ultimi mesi; constata c0m.e il pat>to atlantico, mentre

fa ostacolo alla creazione di un sistema mon- diale di collaborazione tra i pop,oli e , gli Stati, così non garantisce all’Italia la sua si- curezza e la tutela dei suoi interessi nazio- nali politici ed economici;

auspica il ritorno alla politica della si- curezza collettiva e del disarmo progressivo secondo i principi della ‘dichiarazione di Yalta, della Carta di San, Francisco e della Organizzazione delle nazioni unite,

e passa all’ordine del giorno. NENNI PIETRO. TARGETTI.

La Camera, conscia dell’imgortanza che hanno le re-

lazioni culturali nei raporti con l’estero, au- spica la formazione di un Comitato parla- mentare che elabori un piano ben studiato e ben coordinato per dare maggiore efficien- za alle associazioni e agli organismi atti a favorire la collaborazione intellettuale con gli altri paesi - come la u Dante Alighieri )), le scuole e gli istituti di cultura italiana al- l’estero - e, con l’aiuto della radio, della cinematografia e del teatro, trovi modo, non solo di far aumentare gli stanziameriti in loro -favore, ma di allacciarli e di appoggiarli nei sinioli luoghi alle istituzioni colà esistenti :di scambi e di studi bilingui.

BELLONI, CHIESA TIBALDI MARY, ARIO- STO, GIACCHERO, BENVENUTI, FA- S C E q I , MASTINO DEL R I ~ , DE VITA, DELLI CASTELLI FILOMENA, CHIO- STERGI, DE CARO RAFFAELE, AMA- DEO EZIO.

La Camera, constatato il grave disagio in cui vivono,

in territorio jugoslavo, gli operai italiani, ivi immigrati per lavoro, ingnggiati clandestina- niente e con inganno, e trattenuti, a volte, con la forza,

fa voti che 11 Governo italiano, esaminato a fondo il problema, ottenga, dal Governo jugoslavo,

per questi nostri concittadini, le normali ga- ranzie per L-n iam-2 li!iero, iranquillo e proficuo.

CARRON, BIASUTTI, BARESI.

~a Camera, ’

considerata la grave situazione di incer- Cezza e di rischio nella quale trovasi la nostra marineria da pesca in tutto il Mediterraneo e segnatamente nelle acque adriatiche;

rilevati i frequenti atti di sequestro di nostri motopescherecci, che vengono depre- dati delle attrezzature e di tutt,o il pescato, anche se colti al di fuori delle acque terri- t.oriali;

ritenuto necessario ed urgente evitare il , pericolo. che i nostri armatori, nella impos- sibilità di far front,e ai continui ricorrenti danni, mettano in disarmo le imbarcazioni da pesca con evidente, sfavorevole ripercussiono sulla economia del paese e sulla stessa disoc- cupazione,

invita il Governo i”) a promuovere la ratifica dell’accordo

fra l’Italia e la Jugoslavia relat,ivo alla pesca esercitata dai pescatori italiani nelle acque jugoslave, firmato a Belgrado il 13 aprile corrente anno;

20; a far cessare i sequestri dei nostri motopescherecci, t,utelando efficacemente il lavoro e gli averi dei cittadini italiani; . -30) a promuovere accordi con gli altri paesi del bacino mediterraneo, sede tradizio- nale dell’attività dei nostri pescatori.

TROISI. 1

La Camera, richiamandosi alle mozioni precedente-

mente votate, riafferma che non si potrà stabilmente

assjciirare pace, prosperità e libertà nel mon- do, sino a quando i paesi democratici d’Euro- ptl non avranno raggiunto un’organizzazione politica ed economica unitaria;

ritenuto che i receiiti avvenimenti in- ternazionali, fra cui quelli concernenti 1’8 tti- vità. dell’O.E.C.E., e le modalità delle svalu- tazioni monetarie hanno posto problemi nuovi e gravi, che devono ess,ere coraggiasa- mente. affrontati,, onde alimentare nei popoli la fiducia in una Europa capace di superare particolarismi e antagonismi;

considerato che l’Assemblea di Strasbur- go, a sensi dell’artico‘lo i -b ) e dell’articolo 22 dello statuto del Consiglio d’Europa, è qua-

Atta Parlamentari - 12860 - %am.era dei Deputatt

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

lificata a discutere, con autorità politica di organo costituzionale europeo, le questioni d’interesse comune dei popoli europei ed a indicare ai governi l’azione comune da adot- tare, particolarmente sul terreno economico e sociale;

in conformità con la dichiarazione con- tenuta nel capo A , paragrafo 111, n. 1 della risoluzione .politica votata dall’Assemblea di Strasburgo,

invita il Governo a farsi promotore. della convocazione di

una sessione straordinaria dell’ Assemblea eu- ropea, da tenersi entro gennaio 1950, non solo per discuiere l’eventuale ammissione di nuo- vi Stati membri ed associati, come raccoman- dato dall’Assemblea al capo B , n. 3, della sud- detta risoluzione, ma anche, ed in primo luo- go, per deliberare sui problemi economici dell’Europa, considerata come un tutto : pro- blemi questi la cui gravità ed urgenza - sul piano dell’interesse generale europeo - non consentono al Consiglio d’Europa una posi- zione di attesa;

invita, infine, il ministro, ‘degli esteri qua- le membro del Comitato ‘dei ministri, ad ap- poggiare in seno al Comitato, nella prossima riunione di novembre, le raccomandazioni adottate dall’Assemblea di Strasburgo, ed in particolare a sostenere le proposte dell’Assem- blea concern’enti modifiche allo statuto] ‘del Consiglio d’Europa, allo scopo di munire det- to organismo di poteri più larghi in relazione al compito di cui esso è investito nell’interessc dei popoli europei.

CAPPI, LA MALFA, TREVES, CHIOSTERGI, D O M I N E D ~ , BENVENUTI, GIACCHERO, BELLAVISTA, MONTINI, CAMPILLI, AMADEO EZIO, DE VITA, CLERICI, CHIESA TIBALDI MARY, TROISI, Bo- VETTI, ,CONCI ELISABETTA, TOSI, C.4- LOSSO, BETTIOL GIUSEPPE, TERRANO- VA RAFFAELE.

La Carricrir , vista l’assoluta inadeguatezza degli stan-

ziamenti previsti per. l’assistenza degli emi- granti ;

rilevato che fino a questo ìnomento, per l’inadeguatezza dei fondi messi a disposizione del Ministero degli esteri, la necessaria opera (ìi assistenza i? stata quasi - esclusivamente svolta da benemeriti enti privati, i quali hanno compiut,o uno sforzo che, senza l’ap- poggio del Governo, non può essere ultwior- mente proseguito;

considerata la necessita. di incrementare i servizi di assistenza sociale in favore degli emigrati italiani;

fa voti affinché il Governo, consapevole dell’inzpor- tanza, dell’urgenza di tale problema, pre- disponga i mezzi finanziari atti a condurli almeno ad un livello minimo di efficienza, e ciò in attesa che maggiori disponibilità di bilancio abbiano a permettere adeguati stan- ziamenti.

STORCHI..

La Camera, in attesa della definizione delle domande

di riacquisto della cittadinanza italiana da parte degli alto-atesini residenti in Austria e in Germania, e per facilitare il transito delle persone fra la provincia di Bolzano e Nordti- rol e viceversa, come previsto nell’accordo di. Parigi del 6 settembre 1946,

invita il Governo e.d in ispecie il mini- stro degli esteri :

a) ad estendere l’abolizione del visto consolare anche relativamente ai passaporti provvisori austriaci, di cui gli optanti ivi re- sidenti sono in possesso; oppure di concedere loro, senza lungaggini burocratiche ed in> esenzione. dei diritti consolari; i l visto d’in- gresso in Italia valevole per più viaggi;

b) a impartire ai dipendenti consolati in Germania istruzioni per una più larga con-- cessione di visti d’ingresso agli optanti ivi residenti;

c) a studiare la possibilith di esten- dere a tutto il territorio della provincia di Bolzano le facilitazioni della concessione delle tessere di frontiera;

d ) a concedere uno speciale lasciapas- sare per l’Austria agli opt,anti apolidi resi- denti nella provincia di Bolzano, previo ri- pristino del relativo accordo interstatale.

ERNER.

La Camera dei deputati, preso atto con sodisfazione che alcuni

notevoli risultati già sono stati raggiunti at- traverso accordi bilaterali per la ’ abolizione dei visti sui passaporti con parecchi paesi europei;

considerato che i visti sul passaporto rappresentano un notevole intralcio per lo sviluppo del turismo,

invita il Governo a soilecitare la conclusione di accbrdi con gli alt,ri paesi europei, con i quali ancora non

Atti ParLamen,tari 12861 - Camera de i Depututi

DISCUSSIONI - .SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

si è pervenuti all’abolizione di tali visti, in attesa che si possa pervenire, nello spirito del- l’Unione europea, alla auspicata istituzione di un passaporto internazionale.

Russo, CHIOSTERGI, PAGANELLI, TRE- VES, MANUEL-GISMONDI.

La Camera impegna il ministro degli esteri a presentare al Governo tutti i dati utili a che venga, con apposito disegno di legge, concesso l’elettorato attivo e passivo agli italiani al- l’estero.

ALLIATA, LEONE-MARCHESANO.

La Cumera, mentre approva lo sforzo del Governo

per potenziare l’emigrazione, fa voti

che si -pongano presto le condizioni, affinché con facilità le famiglie degli emigrati possano Eaaggi ungere, per evidenti ragioni di carattere morale ed economico, i loro congiunti lontani dalla patria.

DAL CANTON MARIA PIA.

La Camera, auspicando una ampia dist,ensione dei

rapporti internazionali- fra i singoli paesi, invita il Governo a prendere l’iniziativa

di questa distensione verso la Spagnm, invian- do un ambasciatore a Madrid, ponendo fine a una assurda situazione politica, cont,raria agli interessi c0ncret.i del nostro paese e del mondo.

MIEVILLE.,

La Camera dei deputati, nel prendere atto della proposta di idi-

tuzione di (( addetti agrari )) presso le rappre- sentanze diplomatiche italiane, in aggiunta agli addetti commerciali,

invita il Governo ad assegnare, tra i com- piti, a codesti nostri temici:

a) la comunicazione. dei progressi con- quistati dalla tecnica agronomica di ciascun paese, attraverso specialmente la ricerca scien- tifica pura ed applicata;

O) la dimostrazione ai Governi ed alle popolazioni delle zone ad agricoltura di tipo continentale dei pregi nutritivi, vil,aminici, tonificanti, ecc., di ‘molti alimenti tratti dalle colture caratteristiche del clima; mediterraneo; persuasa che l’una e l’altra attività poti.aniio attenuare la. nostra crisi economica e miglio- rare l’indirizzo della nostra agricoltura, con l’incremento delle coltivazioni adatte al clima ed al suolo italiano.

RIVERA.

La Camera, rilevata l’insufficienza degli stanziamenti

dcll’attuale stato di previsione della spesa deI Ministero degli esteri,

fa voti che vengano in avvenire congrua- mente aumentati, allo scopo di rendere più efficiente l’azione del Ministero, particolar- mente nei settori messi in rilievo nella rela- zione.

SPATARO, CAPPI, CLERICI, AMBROSINI,. MANZINI, MONTINI, TREVES, GIAC- CHERO, ZAGARI, AMADEO EZIO.

La Camera riconosce la necessitk morale d i I ritrovare gli antichi cordiali rapporti fra i l popolo italiano e quello inglese, al di sopra dei complessi d’inferiorità dei rispettivi na- zionalismi, nello spirito dell’indipendenza dei popoli e dei diritti del lavoro.

CALOSSO.

!A Camera, riconfermando che il problema emigra-

torio italiano assume la portzta di elemento essenziale di tutta ia nostra politica estera ed è valido strument,o della funzione inter- nazionale dell’Italia;

constatata la manifesta. volontà del Go- verno di attuare una precisa e dignitosa poli- t.ica dell’emigrazione, che già ha realizzato9 concreti ed apprezzabili risultati,. sia nei rap-. porti internazionali, sia nelle iniziative inter- ne a tal’uopo adottate;

. constatat,o, d’altra parte, che molto cam-- mino rimane ancora da compiere per l’impie- go all’estero e la valorizzazione della nostra esuberanza di lavoro, che potrà, tra l’altro, aprire all’umanità nuovi e più vasti orizzonti: di vera pace e di fecondo benessere; ,

fa voti 1”) che si provveda con sollecitudine al-.

l’adeguamento delle leggi sull’emigrazione alle attuali concezioni politico-sociali del no- stro paese e alla loro raccolta in un testo uni- co legislativo chiaro ed intelligibile;

2.) che l’attuazione della politica emi- gratoria venga effettuata da un organismo unitario, fornit,o di notevole prestigio poli-. tico, dotato di sufficiente autonomia e orga- njzzato con tecnica rb~ionalit~à, sì da assicu- rare senza incertezze e possibili contrasti !a realizzazione delle provvidenze decise dagli organi legislativi e consultivi;

3”) che verificandosi eventualmente mag- giori entrate nel bilancio dello Stato si prov- veda a validi stanziamenti di fondi a favore

Atti Parlamentari - 12862 - Camera dei Deputati

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

della emigrazione, con speciali note di varia- zione;

4”) che si intensifichi 1’att.ività dei nostri rappresentanti all’estero e negli organismi in- ternazionali a favore ‘di un migliorament’o quantitativo e qualitativo delle condizioni per la emigrazione italiana e al fine di ottenere contributi finanziari sempre più adeguati da istituzioni di carattere internazionale, anche in applicazione del 4” punto del messaggio del prgesidente Truman;

5”) che il contributo finanziario giB ot- tenuto sui fondi E.R.P. venga erogato con un sistema oculato ma snello, possibilmente evi- tando duplicati di organismi già esistaenti;

60) che vengano potenziati ed estesi i cor- si di qualificazione professionale, tenendo con- to delle particolari ’ esigenze dell’emigrazionc ,e si studi un esauriente piano di assistenza ;!i lavoratori emigranti, che non abbia soluzione d i continuità neppure durante il loro espa- trio, in modo che.ad essi sia sempre presente l’amorevole e mem0r.e cura ‘della patria ita- liana.

FORESI, VIOLA, ROSELLI, BARBINA, VI- CENTINI, BENVENUTI, SABATINI.

La Camera esorta il ministro ,degli esteri a insistere per la restituzione dei ventotto pri- gionieri di guerra .trattenuti in Russia come presunti criminali di guerra.

SPIAZZI.

PRESIDENTE. L’ultimo ordine del giorno ‘testé letto è stato presentato dopo la chiusura della discussione generale.

Qual’è il parere del Governo sugli ordini dcl giorno presentati ?

SFORZA, Ministro degli affart esteri. L’ordine del giorno Manuel-Gismondi il Go- verno lo accetta con piacere a titolo di rac- comandazione. Così pure l’ordine del giorno Bettinotti, riguardante l’emigrazione, lo ac- cettiamo con piacere a titolo di raccomanda- zione.

Ordine del giorno Bartole : è importantis- simo, solleva problemi che stanno a cuore del Governo italiano. Noi assicuriamo l’ono- revole Bartole e gli altri onorevoli firmatari che presteremo la maggiore attenzione alle loro raccomandazioni.

Ordine del giorno Mary Tibaldi Chiesa: esprime un concetto che il Governo condivide: lo accettiamo con piacere a titolo di rac- comandazione.

Ordine del giorno Chiostergi: non co- nosco i dati tecnici del problema, ma in linea di principio sono pronto ad accettarlo, dato

anche che il relatore onorevole Ambrosini si è dichiarato d’accordo.

Ordine del giorno Franceschini: ho già espresso il. mio parere del tutto favorevole nel mio discorso. Accetto volentieri l’ordine del giòrno a titolo di raccomandazione.

Ordine del giorno Almirante: nel mio discorso ho detto all’onorevole Almirante quanto il Governo concordi con le sue preoccupazioni e i suoi desideri. Accettiamo quindi il suo ordine del giorno a titolo di racconiandazione.

Ordine del giorno Dc Vita per il commis- sariato dell’einigrazione: lo accettiamo a titolo di raccomandazione.

Ordine del giorno Saija: lo accetto a titolo di raccomandazione.

Ordine del giorno Covelli: esaniinerenio con molto interesse il problema. Dal mio discorso gli onorevoli Covelli e Saija avranno rilevato come il Governo concordi con loro.

Ordine del giorno Nenni: per la motiva- zione datane nello svolgimento, non lo pos- siamo accettare.

Odine del giorno Belloni: lo accettiamo volentieri a titolo di racconiandazione.

Ordine del giorno Carron: ho risposto nel mio discorso. ÌZ un problema che ci s ta a cuore. Accettiamo volentieri l’ordine del giorno a titolo di raccomandazione.

Ordine del giorno Troisi: lo accettiamo a titolo di raccomandazione e faremo il possibile per risolvere in modo favorevole i problemi in esso prospettati.

Ordine del giorno Cappi. Sono alla vigilia della mia partenza per la nuova sessione del Comitato dei ministri a Parigi, il 10 novembre, credo. Devo mantenere una certa libertà di azione di fronte a problemi che non so come saranno svolti. Dichiaro però all’onorevole Cappi e agli altri firmatari dell’ordine del giorno che personalmente aderisca a quanto essi propongono e cercherò in ogni guisa d i adeguare la mia azione al loro pensiero. Ac- cetto l’ordine del giorno a titolo di raccoman- dazione.

Ordine del giorno Storchi: sono lieto che l’onorevole Storchi abbia presentato questo ordine del giorno. Esso corrisponde ai pen- sieri del Governo e alle necessità della pub- blica amministrazione. Lo accettiamo quindi volentieri a titolo di raccomandazione.

L’ordine del giorno Ebner solleva un pro- blema complesso, che merita un attento studio da parte degli uffici competenti. Assi- curo l’onorevole Ebner che il Governo con- sidererà il suo ordine del giorno con la più

Atti Parlameniari - 12863 - Camera d t i Deputali

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949 -

seria attenzione. Lo accetto a titolo di rac- comandazione.

Ordine del giorno Russo: il passaporto turi- stico è una idea ingegnosa e generosa, ma bisogna intendersi prima con gli altri paesi. Sarebbe inutile fare una promessa da parte di un solo paese. Posso assicurare l’onorevole Russo e i suoi colleghi firmatayi che il loro ordine del giorno sarà tenuto presente con simpatia e con il desiderio che le loro pro- poste si realizzino.

L’ordine del giorno Alliata provoca sen- timenti antitetici: da una parte la cosa è desiderabile e, dall’altra, si può teniere che ponga in cattiva luce e in difficoltà psicolo- giche gli italiani viventi in altri paesi, perché certi governi possono non desiderare azioni di carattere elettorale italiano sui loro ter- ritori. Assicuro perÒ gli onorevoli -4lliata e Leone-Marchesano che studieremo il pro-, getto con attenzione; accettiamo quindi l’or- dine del giorno a titolo di raccomandazione.

Aderiamo vivamente a quanto propone l’onorevole Dal Canton Maria Pia e accet- tiamo il suo ordine del giorno come racco- mandazione.

Sull’ordine del giorno dell’onorevole Mie- ville, circa l’invio di un ambasciatore a Ma- drid, debbo dire che non vi è una rottura di relazioni diplomatiche fra 1% Spagna e l’Italia. La Spagna ha un rappresentante in Italia e noi abbiamo un incaricato d’affari a Madrid. Questo garantisce lo sviluppo normale dei rapporti fra i due paesi. L’invio di un am- basciatore e un fatto -di amministrazione in- terna che deve tener conto di vari elementi, compreso un adeguamento a quanto si fa anche da parte di altre potenze. Ma posso dare all’onorevole Mieville una garanzia an- cora maggiore di quella che egli desidera, perché siamo alla vigilia di firmare un ac- cordo economico con la Spagna che regole.& i rapporti economici fra i due paesi. Per- tanto accetto l’ordine del giorno Mieville a titolo di raccomandazione.

L’ordine del giorno Rivera tratta un argo- mento che va al di là delle competenze stesse del Ministero degli esteri. Dovremmo accor- darci con altri ministeri, perché può esservi qualcosa di interessante nella proposta. Ac- cettiamo l’ordine del giorno a titolo di rac- comandazione.

Accettiamo l’ordine del giorno Spataro, Cappi ed altri.

Ordine del giorno Calosso: tutto ciÒ che ho detto djmostra quanto sono d’accordo col pensiero dell’onorevole Calosso; accetto ben

volentieri il suo ordine del giorno a titola di raccomandazione.

L’ordine del giorno .Foresi è importante e lo accettiamo, a titolo di raccomandazione, perché interessa la nostra politica emigra- toria.

L’ordine del giorno Spiazzi è da noi con- siderato con profonda comprensione. Noi agiamo costantemente per il ritorno di questi prigionieri; accettiamo quindi ben volentieri come raccomandazione questo ordine deE giorno.

PRESIDENTE. ChiederÒ ora ai presen- tatori degli ordini del giorno, se dopo le dichiarazioni del Governo, li mantengono.. Onorevole Manuel Gismondj, ella ha u d i b che l’onorevole ministro accetta il suo ordine del giorno come raccomandazione. Insiste per la votazione?

MANUEL GISMONDI. Non insisto. PRESIDENTE. Onorevole Bettinotti ? BETTINOTTI. Non insisto. PRESIDENTE. Onorevole Bartole ? BARTOLE. Non insisto e ringrazio; però,

dato che con l’ordine del giorno chiedevo anche da parte del presidente del Consiglio almeno la promessa di interessamentc af- finché venisse concesso un acconto ai pro- fughi della Venezia Giulia sulla somma che la Jugoslavia deve pagare all’ Italia a titolo di indennizzo dei beni italiani, desidererei sentire il parere dell’onorevole presidente del Consiglio.

PRESIDENTE. Onorevole presidente del Consiglio ?

DE GASPERI, Presidente deZ Consiglio dei ministri. Esaminerò la cosa col ministro del tesoro, con tutta la benevolenza che me- rita.

PRESIDENTE. Onorevole Chiesa Tibaldi, il suo ordine del giorno è stato accolto come raccomandazione. Insiste per la votazione ?

CHIESA TIBALDI MARY. Non insisto. PRESIDENTE. Onorevole Chiostergi ? AMADEO EZIO. Chiedo di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. AMADEO EZIO. Quale secondo firmata-

rio dell’ordine del giorno Chiostergi, osservo che esso è stato accolto senza riserve dall’ono- revole ministro. Chiedo quindi che venga posto in votazione.

PRESIDENTE. Sta bene. OnorevoIe Franceschini ?

FRANCESCHINI. Mi permetto di insi- stere, per i motivi gi& esposti, a che il mio ordine del giorno sia posto in vota- zione.

Alti I’arlamentarz - 12864 - Camcra dei Deputati

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA D E L 25 OTTOBRE 1949

PRESIDENTE. Sta bene. Onorevole Al-

ALMIRANTE. Non insisto e ringrazio. PRESIDENTE. Onorevole De Vita ? AMADEO EZIO. Chiedo di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. AMADEO EZIO. Faccio mio l’ordine del

giorno De Vita e non insisto a che sia posto in votazione.

PRESIDENTE. L’onorevole Saija non è presente. Si intende che abbia ritirato il suo ordine del giorno.

L’onorevole Covelli non è presente. Si intende che abbia ritirato il suo ordine del giorno. Onorevole Nenni, ella insiste perché il suo ordine del giorno sia posto in votazione ?

NENNI PIETRO. Sì, signor Presidente. PRESIDENTE. Sta bene. Poiché l’ono-

revole Belloni non è presente, s’intende che abbia ritirato il suo ordine del giorno. Ono- revole Carron ?

mirante ?

CARRON. Non insisto. PRESIDENTE. Onorevole Troisi ? TROISI. Non insisto per la votazione.

Desidero tuttavia che la raccomandazione rivesta un carattere di particolare urgenza perché la situazione denunciata si aggrava di giorno in giorno.

SANSONE. Raccomandata-espresso ! ( S i ride).

PRESIDENTE. Onorevole Cappi ? CAPPI. Benché il ministro degli esteri

abbia dichiarato con molto calore di accet- tare a titolo di raccomandazione il noslro ordine del giorno, desidererei che fosse posi0 in votazione e...

PRESIDENTE. Allora non posso con- sentirle altra dichiarazioni.

CAPPI. Neppure un chiarimento ? PRESIDENTE. No. Ella potrebbe parlare

solo se ritirasse l’ordine del giorno, appunto per spiegare i motivi del ritiro.

CAPPI. Volevo poter dire almeno che la mia insistenza per la votazione non ha alcun significato di sfiducia.

SFORZA, Ministro degli affari esteri. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. hTe ha facoltà. SFORZA, Ministro degl i affuri esteri. I1

Governo non ha nulla in contrario alla vota- zione e sarà lieto se l’ordine del giorno Cappi sarà approvato.

PRESIDENTE. Sta bene. Onorevole Storchi ?

STORCHI. Non insisto. PRESIDENTE. Onorevole Ebner ? EBNER. Non insisto. PRESIDENTE. Oizorevole Russo ?

RUSSO. Non insisto. PRESIDENTE. Poiché la onorevole Dal

Canton Maria Pia non è presente, si intende che abbia ritirato i1 suo ordine del giorno. Neppure l’onorevole Alliata è presente: s’in- tende che abbia ritirato il suo ordine del giorno.

Onorevole Mieville ? MIEVILLE. Ringrazio l’onorevole mi-

PRESIDENTE. Onorevolc Rivera ? RIVERA. Non insisto. PRESIDENTE. Onorevole Spataro ? SPATARO. I1 mio ordine del giorno è

stato accettato dal Governo. Gradirò che esso ottenga anche il voto della Camera.

PRESIDENTE. Sta bene. Onorevole Ca- losso ?

CALOSSO. Non insisto. PRESIDENTE. Onorevole Foresi ? FORESI. Non ho ben compreso se l’ono-

revole ministro abbia accettato o no i l mio ordine del giorno. Pertanto devo insistere a che sia posto in votazione.

SFORZA, Ministro degl i affari esteri. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SFORZA, Ministro degli affari esteri.

Faccio osservare all’onorevole Foresi che io sono in linea di massima favorevole al suo ordine del giorno; .ma la votazione compor te- rebbe degli impegni che non si è ancora in grado di dichiarare se possono essere assunti. Lo pregherei pertanto di contentarsi della assicurazione che il Governo considererà con viva simpatia il suo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Onorevole Foresi ? FORESI. La parola è data, ed io ringrazio

il ministro per l’accettazione come raccoman- dazione, e non insisto perché sarebbe man- canza di fiducia verso il ministro e verso il Governo insistere nella votazione. Però debbo far presente che il problema che ho espresso nel mio ordine del giorno è Cxztito non sol- tanto da me, ma anche da tutto il mio settore, che ha manifestato il suo consenso quasi unanime. Invito, dunque, il Governo a stu- diare seriamente il problema.

nistro e non insisto.

PRESIDENTE. Onorevole Spiazzi ? SPIAZZI. Signor Presidente, sono spia-

cente che il ritardo nella presentazione del mio ordine del giorno mi abbia impedito di illustrarlo e ringrazio l’onorevole ministro di averlo accettato come raccomandazione. (Commenti all’estrema sinistra). Sono certo che l’onoi evole ministro vorrà occuparsi a fondo, con coscienza e con cuore, perché sia resa giustizia al dolore dei vivi, e affinché le 28 €a-

A t t i Parlamentari - 12865 - ’ Camera de i Deputati ~~ ~

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA D E L 25 OTTOBRE 1949

miglie che vivono nell’angosciosa attesa pos- sano al più presto riabbracciare i loro cari, prima cioe che la vita di questi valorosi e sventurati soldati abbia a spegnersi lontano dalla patria, nelle steppe, fra le torture di una immeritata e lunga prigionia. (Commenti ,all’estrema sinistra).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Pongo in votazione l’ordine del giorno

( (La Camera,

Chiostergi:

esprimendo l’augurio che il bilancio degli esteri per il prossimo esercizio possa, con la dovuta serenità, esser discusso e deli- berato entro i termini e nei modi conformi all’antica prassi parlamentare;

invita il Governo a presentare i bilanci entro il termine stabilito dalla legge di con- tabilità, affinché la competente Commissione possa, a norma dell’articolo 43 del regola- mento, riferire su di essi non oltre il 28 feb- braio;

e, in attesa che le condizioni normali del bilancio dello Stato permettano di prov- vedere al necessario adeguamento delle spese per il normale funzionamento del Ministero degli affari esteri, e in particolar modo delle spese irrisorie previste dai capitoli 76, 77, 78 ed altri dell’attuale bilancio, relativi all’assi-

O stenza delle collettività italiane all’estero, fa voti

che a titolo indicativo sia stanziata la somma di 1 milione di lire, quale contributo straordinario e simbolico per ripristinare il contributo ad una scuola italiana all’estero, privatane dal Governo fascista, e ad una isti- tuzione di carattere sociale, che ha contri- buito ad affermare l’indissolubile carattere di italianità e di libertà delle nostre collet- tività all’estero D, (2 approvato).

Pongo in votazione l’ordine del giorno

( (La Camera invita il Governo:

Franceschini:

a voler compiere ogni sforzo, mediante il reperimento dei fondi occorrenti, entro lo stesso anno finanziario 1949-50, per com- pensare le falcidie apportate al preventivo di bilancio delle relazioni culturali con l’estero,

e inoltre a voler disporre fin da ora, per i1 futuro bilancio 1950-51, un piano di finan- ziamento più consono al decoro ed alle cre- scenti esigenze di un’alta e consapevole poli- tica culturale, più adeguato nelle proporzioni ai miglioramenti finora apportati in altri

vitali campi della rinascita e soprattutto alle elementari esigenze dei numerosissimi nuclei di italiani residenti all’estero n.

(13 approvato).

Passiamo all’ordine del giorno Nenni. LONGO. Chiedo di parlare per dichiara-

zione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. LONGO. Poche parole per dichiarare il

voto del gruppo parlamentare comunista: . voto pienamente favorevole all’ordine del giorno Nenni.

Anzitiiddo voglio rilevare che il dibattito che stiamo per concludere non e stata una semplice ripetizione di precedenti dibattiti svoltisi sulla stessa materia; questo dibattito è nato, come si è letto sulla stessa stampa governativa, del resto, dal profondo disagio della nostra posizione internazionale, dal- l’inquietudine e dal turbamento zche.$agita il paese.

Questo dibattito è stato basato - e uso parole tratte dai giornali della maggioranza - sugli errori e le incongruenze nella direzione della nostra politica estera, sull’insuccesso della politica estera italiana, insuccesso che si aggrava sempre di più. In una parola, i l nostro dibattito risponde alla necessità av- vertita da alcuni esponenti della stessa niag- gioranza di prender nota di quanto avviene nel paese, di quanto avviene in conseguenza di fatti maturatisi in questi mesi e alla luce delle esperienze dolorose che dovrebbero essere largamente indicative per tutti.

Qualcuno ha detto qui che il nostro at- teggiamento sui problemi di politica estera deriva da un orientamento preconcetto. Que- sto puo dirsi certamente per chi, anche al cospetto del profondo disagio della nostra situazione internazionale e della inquietu- dine e del turbamento del paese, insiste nel chiedere l’approvazione della politica del nostro Governo, anche dopo i suoi constatati insuccessi. Una simile richiesta non risponde a nessun’altrs esigenza se non a quella del- l’anticomunismo e dell’antisovietismo, pre- concetti che sono a base di tutta la politica governativa e a cui si i: disposti a1sacrificare ogni interesse nazionale.

Non a noi si può rimproverare di dedurre la nostra posizione sui problemi in discussione da orientamenti preconcelti. Noi sempre ab- biamo criticato e avversato l’orientamento indiscrimina tamente filoamericano e cieca- mente antisovietico, perchi! ne prevedevamo le tristi conseguenze, prevedevamo che un simile orientamento avrebbe portato al sa-

Atti Parlamentari - 12866 - Camera dei Deputatf

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

crificio della nostra libertà e della indipendenza nazionale (Commenti al centro), avrebbe por- tato al sacrificio di tutti i nostri interessi con- creti, avrebbe ridotto ilmostro paese a sempli- ce oggetto e pedina nella politica altrui.

Noi sempre ci siamo opposti alla politica del Governo, perché volevamo opporci ad una politica internazionale di provocazione e di avventure, la quale minaccia la pace del mondo e minaccia la vita e l’avvenire del

È naturale perciò che oggi, al cospetto dell’insuccesso e del fallimento di questa po- litica (insuccesso e fallimento che non siamo i soli a constatare), noi ci presentiamo al di- battito riaffermando .in pieno la nostra oppo- sizione e chiedendo, sulla base dei fatti e della esperienza, di cambiare politica, di abbando- nare la politica delle provocazioni e dell’av- ventura dei guerrafondai americani, e di tornare, come chiede l’ordine del giorno Nenni, che noi votiamo, alla politica della sicurezza collettiva e del disarmo progressivo. (Inter- ruzioni al ceatro).

Comprendiamo che quando noi discuteni- mo per la prima volta il piano Marshall e il patto atlantico - questi anelli della stessa catena che ha legato l’Italia al carro dell’im- perialismo americano - non a tutti potevano essere percettibili e chiare le conseguenze per il nostro paese di quegli atti di politica inter- nazionale. Ma oggi noi siamo in grado di giu- dicare, non solo in base ad ipotesi e prospetti- ve, ma in base a fatti e ad esperienze concrete. Questi fatti e queste esperienze confermano in pieno le nostre denunce e le nostre previsioni. Solo il nostro ministro degli esteri può so- stenere il contrario; non sappiamo se per la universalmente riconosciuta sua leggerezza e inconsistenza politica o se per mandato ricevuto da chi ha in non cale i nostri interessi nazionali e il nostro avvenire. (Proteste al centro).

Persistere oggi nella politica finora seguita dal Governo, significa sacrificare ai precon- cetti e all’odio anticomunisti e antisovietici gli interessi vitali del nostro paese e della pace del mondo.

Molti hanno accettato il piano Marshall e il patto atlantico credendo onestamente che l’Italia potesse trarre qualche beneficio da questi strumenti. Essi attendevano: pri- mo, di poter meglio regolare le questioni no- stre ancora pendenti in conseguenza della guerra; secondo, di poter raccogliere qualche briciola che valesse aa alleviare le nostre miserie; terzo, di mettersi per ogni evenienza dalla parte del più forte, dalla parte del ca-

. nostro stesso paese.

vallo vincente, come ha detto l’onorevole. Nenni.

Illusione ! I fatti hanno dimostrato che quelle speranze e quelle promesse si reggevano sul nulla. L’asservimento della politica. del nostro Governo a quella dell’imperialismo americano non ha contribuito affatto ad una conveniente soluzione delle nostre questioni in discussione. AI contrario, più il nostro Go- verno si è mostrato servile e più è stato trat- tato da servo a cui nulla è dovuto. Non sia- mo noi soli a rilevarlo. Anche sui giornali governativi in questi giorni si leggono frasi del genere: ((si -tratta con noi come può per- mettersi solo un padrone screanzato con i propri servi )), proprio come avveniva un tempo con i governi d’Egitto e dell’Irak.

Per non dispiacere ai loro sedicenti aniici americani, per mostrarsi ossequiosi e zeianti verso chi li tratta con tanta noncuranza e nial dissimulato disprezzo, come i: costretto a constatare persino il giornale clell’Aiione cattolica, i nostri governanti si sono privati di ogni carta favorevole, che avevano in mano, hanno rifiutato i concorsi e le confluen- ze di interessi che potevano servire a far- trionfare le nostre vedute e i nostri interessi nazionali.

Così i: stata perduta ogni possibilità di partecipazione italiana all’amministrazione delle nostre ex colonie, per non aver voluto far tesoro dell’appoggio sovietico su questa questione. (Interruzioni al centro - Commenti).

Così, oggi, il nostro G-overno lascia cadere le rivendicazioni per l’italianità di Trieste, perché così vogliono i suoi sedicenti amici americani.

Costoro hanno deciso di far pagare a noi l’acquisto di un traditore da schierare sul fronte dei nemici dell’unione Sovietica (Com- menti- al centro) e della pace.

In quest’aula si e tentato, da parte del- l’onorevole La Malfa, seguito dal nostro stesso ministro degli esteri, di giustificare il sacrificio dei nostri interessi nazionali, invo- cando la necessità di difendere gli interessi generali di un sistema, di cui l’Italia, fareb- be parte.

Son si poteva chiedere ai nostri avversari confessione più ’ esplicita del ‘loro apriorismo ideologico, e della loro indifferenza per i problemi particolari, rispetto alla imposta- zione . anticomunista e antisovietica della loro politica.

E poi si osa volgere contro di noi l’accusa di apriorisino ideologico e di indifferenza per i . problemi particolari. Questa sì, che è rivo- luzione del vocabolario, onorevole Cappi !

Atti Parlamentari - 12867 - Camera dei Deputali

Gli interessi vitali della nazione e della pace non possono essere sacrificati a nessun sistema generale e tanto meno al sistema del- l’imperialismo americano in cui noi siamo semplice oggetto 6 pedina, quando non siamo considerati come moneta’ di scambio per la realizzazione di piani che nulla hanno a che vedere con i nostri interessi nazionali.

Non basta venire alla Camera a far mo- stra di tu t te le buone intenzioni avute per la tutela degli interessi essenziali del paese. All’elencazione delle buone intenzioni bi- sogna far seguire l’elencazione dei fatti, dei successi ottenuti. Ma voi non potete fare che un’elencazione di insuccessi, e questi insuc- cessi sono frutto non soltanto di errori e di incongruenze nella direzione della nostra politica estera, ma di tutto il suo orienta- mento. $3 il sistema, è il quadro generale di politica internazionale in cui ‘si muove la politica del nostro Governo che rende sterile ogni buona intenzione di difendere gli inte- ressi concreti del paese. È un fatto acqui- sito ormai che l’orientamento atlantico del Governo, che secondo certa propaganda do- veva aiutarci a risalire la china dell’abisso in cui ci hanno gettato .il fascismo e la guerra, mortifica. e soffoca ogni sano im- pulso di ripresa e di sviluppo’p&cifico del paese.

Né questo vostro orientamento è valso a metterci al riparo da guai peggiori, a met- terei dalla parte del cavallo vincente. I1 crollo della sterlina ed i successivi crolli delle altre monete hanno dimostrato a che cosa si riduce la favoleggiata solidita e po- tenza economica del sistema politico per la cui difesa ci si raccomanda l’,accettazione dei più gravi sacrifici nazionali.

I1 monopolio della bomba atomica, su cui molti basavano la presunta superiorità .mili- tare del sistema americano, è tramontato. A questo sistema i nostri governanti hanno offerto basi militari, campi di battaglia, carne da cannone.

-Pare che la perdita del monopolio ato- mico spinga i guerrafondai d’America a pre- cipitare il mondo, e quindi, per gli impegni assunti dal nostro G-overno, a precipitare anche il nostro paese e il nostro popolo in un nuovo inimane massacro.

Si ricordino i guerrafondai di casa nostra e d’oltreoceano che una nuova aggressio-ne contro l’Unione Sovietica non sarebbe cer- tamente una semplice passeggiata militare, come forse si sono illusi sognando il mono- polio atomico. Si ricordino che Hitler e Mus- solini hanno portato la Germania e l’Italia

alla catastrofe, sognando sicure e facili pas- seggiate militari.

Il progressivo deperire della vita econo- mica, sociale e politica nei paesi che, come l’Italia, hanno adottato l’orientamento atlan- tico, i? un dato di fatto, oggi. Esso prova l’intima debolezza del sistema in cui questi paesi si sono messi. Per contro abbiamo la marcia ascendente dei popoli liberi e indi- pendenti (Commenti al centro e a. destra), dei popoli. amanti deIla .pace. L’Unione So- vietica è alla testa d i questi popoli con la sua politica di pace e di costruzione socia- lista. Le calunnie sulle pretese mire belli- cose dell’Unione Sovietica sono smentite ogni giorno dalla realtà dei fatti. L’Unione So- vietica è sempre stata e sempre sarà per una politica di pace e per una pacifica convivenza dei vari sistemi sociali. nel mondo. (Applausi all’estrema sinistra).

Lo è per profonde ragioni ideologiche, politiche e umane, e lo è per le stesse esi- genze della sua colossale trasformazione so- ciale ed economica in ‘corso. L’Unione So- vietica sta passando dal socialismo vittorio- samente raggiunto alla società comunistica, in cui per il benessere materiale conquistato, a ciascuno si potrà dare secondo i suoi bisogni. L’Unione Sovietica ‘ha sempre agito coeren- teniente a questo suo , cosciente, radicato Orientamento di pace. .

Le decisioni di Yalta, che prevedevano un orientamento del mondo capace di salva- guardare la pace per molto tempo, sono state tradite dall’hmeiica e dall’ Inghilterra. L’Unione Sovietica anche recentemente, per bocca di Stalin, ha afferto di studiare insieme un patto di pace generale. Questa offerta è stata respinta dai governanti ‘americani: I delegati sovietici a11’0. N. U. hanno ripetu- tamente proposto il disarmo, la distruzione o per lo meno il controllo della bomba atomica come mezza per allontanare il. pericolo della guerra. Sono sempre stati i delegati americani a respingere queste sensate proposte di distensione e di pace. Essi non hanno tenuto conto alcuno d.ella volontà e degli int,eressi. dei popoli.

Ma la volontà di pace dei popoli si .e. dimostrata insopprimibile; ed il fronte delle forze della pace si coiisolida >e si estende sempre più dinanzi al grandeggiare del peri- colo di guerra. Su questo fronte di popoli e di Stati si sono venuti a schierare in queste ultime settimane: la repubblica democratica del popola cinese (Viviss imi , prolungali ap- plausi all’cstremu sinistra - Rumori al . centro e a destra) e la repubblica democratica tedesca

Att i Pnrlamentnrz - 12568 - Camera dei Deputati

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA D E L 25 OTTOBRE 1949

in rappresentanza di tu t to il popolo tedesco. ( Vivissimi applausi all’ estwmu sinistra ). Si sappia comprendere il significato e l’im- portanza, pel mondo asiatico ed europeo, di questi due grandi avvenimenti storici.

Di fronte a tutti questi fatti di significat,o eloquentissimo e cli importanza decisiva, volere ancora sostenere l’attuale orientamento ,di politica estera del nostro Governo e non solo un crimine verso la pace e.l’Italia, ma è .anche rivelazione di una cieca volontà di .suicidio. Al fondo di questa politica vi è l’avventura, la guerra e la catastrofe. (Com- menti al centro). ì3 la politica di I-Iitler_e del- l’asse Roma-Berlino, a cui Mussolini volle legare l’Italia, coi risultati che tutt i cono- .sciamo.

Ci si dice: la nostra politica è politica di necessità. Rispondiamo che non vi e nessuna necessità di correre alla rovina ed alla cata- .strofe.

Lo sappiamo che sul pia.no internazionale l’Italia conta poco; conta poco anche per la posizione in cui l’hanno posta i nostri gover- nanti. Eppure, noi possiamo fare molto per salvare il nostro paese e la pace nel mondo.

Possiamo, innanzitutto, trarci fuori dalla mala compagnia, in cui siamo stati messi (Commenti al centro) e ‘che ci porterà alla perdizione ed alla rovina. Possiamo, in secondo luogo, col nostro. esempio indicare la strada a d alLri paesi che, come, il nostro, sono nelle strette dell’imperialismo americano (Rumori .al centro) e marciano alla guerra ed alla cata- strofe. Possiamo, ifìfifie, col nostro atteggia- mento, scoraggiare gli imperialisti, che vo- gliono ad ogni costo preparare l’aggressione .antisovietica.

‘TONENGO. Col vostro atteggiamento tradite gli interessi dell’Italia ! (Rumori al- l’estrema sinistra).

LONGO. Possiamo, in ogni caso, ammo- nirli che in simile eventualità non avranno .al loro servizio né i l nostro popolo né il nostro paese. Noi, in nome del popolo, diamo questo avvertimento ai fautori di guerra cl’oltreocea- no ed ai loro complici d’Italia. Noi vorremmo che la nazione intera, per bocca di un governo .sinceramente orientato ad una politica d i pace, desse questo stesso avvertimento.

Perciò chiediamo un radicale mutamento di tutta la politica estera finora seguita. Per- ciò diamo il nostro voto all’ordine tiel giorno presentato dall’onorevole Nenni e invitiamo tutti coloro che hanno a cuore la sorte del- l’Italia e della pace a fare altrettanto. (Vi- uissimi, prolungati upplazisi all’estrema si- nistra).

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’or-

( (La Camera, dine del giorno hlenni Piet,ro:

in seguito alla situazione che si i: creata in Europa e. nel mondo negli ultimi mesi;

constata come il patto atlantico, mentre fa ostacolo alla creazione di un sistema mon- diale di collaborazione tra i popoli e gli Stati, così non garantisce all’Italia la sua si- curezza e la tutela dei suoi in-teressi nazio- nali politici ed economici;

auspica il ritorno alla politica della si- curezza collettiva e del disarmo progressivo secondo i principi. della dichiarazione di Yalta, della Carta di San Francisco e della Organizzazione nelle nazioni unite,

e passa all’ordine del giorno n. ( N o n è approvato).

Pongo in votazione ,l’ordine del giorno

((La Camera, richiamandosi alle mozioni preceden-

temente votate, riafferma che non si potrà stabilmente

‘assicurare pace,, qrosperità e libertà nel mondo, s in0.a quando i paesi democratici d’Europa non avranno raggiunto un’organiz- zazione politica ed economica unitaria;

ritenuto che i recenti avvenimenti in- ternazionali, fra cui quelli concernenti l’atti- vità dell’O. E. C. E., e le modalità delle svalutazioni monetarie hanno posto problemi nuovi e gravi, che devono essere coraggio- samente affrontati, onde alimentare nei po- poli la fiducia in una Europa capace di su- perare particolarismi e antagonismi;

considerato che l’Assemblea di Stra- sburgo, a sensi dell’articolo 14) e dell’arti- colo 22. dello statuto del Consiglio d’Europa, 6 qualificata a discutere, con autorità poli- tica di organo costituzionale europeo, le questioni d’interesse comune dei popoli eu- ropei ed a indicare ai governi l’azione co- mune da adottare, particolarmente sul ter- reno economico e sociale;

in confromità con la dichiarazione con- tenuta nel capo A , paragrafo 111, n. 1 della risoluzione politica votata dall’Assemblea di Strasburgo,

invita il Governo a farsi promotore della convocazione

di“ una sessione straordinaria dell’Assemblea europea, da tenersi entro gennaio 1950, non solo per discutere l’eventuale ammissione di nuovi Stati membri ed associati, come rac- comandato dall’Assemblea a capo B, n. 3,

Cappi:

A t t i Parlamentari - 12869 - Carnei-u dei D c p u l u ! ~

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERTDLANA DEL 25 OTTOBRE ,1949

della suddetta risoluzione, ma anche, ed in prinio luogo, per deliberare sui problemi economici dell’Europa, considerata come un tutto: problemi questi la cui gravità ed ur- genza - sul piano dell’interesse generale eu- ropeo - non consentono al Consiglio d’Eu- ropa una posizione di attesa;

invita, infine, il ministro degli esteri quale membro del Comitato dei ministri ad appoggiare in seno al Comitato, nella pros- sima riunione di novembre, le raccomanda- zioni adottate dgll’hssemblea di Strasburgo, ed in particolare a sostenere l‘e proposte del- l’Assemblea concernenti modifiche allo sta- tuto del Consiglio d’Europa, allo scopo di munire detto organismo di poteri più larghi in relazione al compito di cui esso i: investito nell’interesse dei popoli europei n.

(13 approvato).

Pongo in votazione l’ordine del giorno Spataro:

( (La Camera, rilevata l’insufficienza degli stanzia-

incii ti dell’attuale stato di previsione della spesa del Ministero degli esteri,

fa voti che vengano in avvenire congrua- mente aumentati, allo scopo di rendere più efficiente l’azione del Ministero, particolar- mente nei settori messi in rilievo nella rela- zione D.

( B approvato).

Passiamo all’esame dei capitoli del bilan- .cio, che si intenderanno approvati con la semplice lettura, quando non vi siano osser- vazioni od emendamenti. Se ne dia lettura.

MAZZA, Segretario, legge: Titolo I. Spesa ordinaria. - Categoria I.

Spese effettive. - Spesegenerali. - Capitolo 1. Ministero - Personale di ruolo - Stipendi ed assegni vari continuativi (Spese fisse), lire 174.000 .OOO.

Capitolo 2. Indennità a funzionari della carriera diplomatico-consolare preposti alla direzione di uffici o con funzioni di segre- tario al Ministero (articolo 9 della legge 2 giugno 1927, n. 862 e decreto legislativo 11 marzo 1948, n. 460) (Spese fisse), lire 13.000.000.

Capitolo 3. Retribuzioni ed altri assegni continuativi dovuti ai sensi del regio decreto- legge 4 febbraio 1937, n. 100, convertito nella legge 7 giugno 1937, n. 1108, al perso- nale non di ruolo in servizio presso 1’Ammi- nistrazione ceiltrale e presso gli uffici peri- ferici (Spese fisse), lire 247.000.000.

Capitolo 4. Indennità ai membri di Con- sigli, Commissioni e Comitati, lire 800.000.

Capitolo 5. Acquisto di decorazioni, lire 500.000.

Capitolo 6. Ministero ed uffici dipendenti - Biblioteca, abbonamento a giornali e spese ‘per pubblicazioni, lire 3.000.000.

Capitolo 7. Spese per la fornitura di ma- teriali occorrenti per la manutenzione ordi-. naria degli stabili e spese per lavori inerenti. alla manutenzione medesima, lire 4.000.000.

Capitolo 8. Salari agli operai addetti alla manutenzione degli stabili ad uso dell’Am- ministrazione centrale, degli uffici dipendenti e di Villa Madama, lire 8.700.000.

Capitolo 9. Spese per-la corrispondenza postale e telegrafica - Comunicazioni tele- foniche con l’estero, lire 60.000.000.

CapiLolo 10. Spese segrete, lire 600.000. Capitolo 11. Residui passivi elim5nati ai

sensi dell’articolo 36 del regio decreto 18 no- vembre 1923, n. 2440, sulla contabilità gene- rale e reclamati dai .creditori (Spesa obbli- gatoria), per memoria.

Capitolo 12. Premio giornaliero di pre- senza agli impiegati ed agenti dell’Ammini- strazione (articolo 8 del decreto legislativo presidenziale 27 giugno 1946, n. 19) (Spesa obbligatoria), lire 23.600.000.

Capitolo 13. Compensi per lavoro straor- dinario agli impiegati ed agenti dell’Ammi- nistrazione (articolo 1 del decreto legislativo presidenziale 27 giugno 1946, n. 19), lire 20.000.000. ’

denza ai limiti s-tabiliti per il lavoro straor- dinario, da corrispondere al personale, in re- lazione a particolari esigenze di servizio (ar- ticolo 6 del decreto legislativo presidenziale 27 giugno 1946, n. 19), lire 359.000.

Capitolo 15. Campensi ad estranei per l’opera da essi prestata nell’interesse del- 1’Aniniinistrazi one, lire 830 .000.

Capitolo 16. Sussidi al personale in at-ti- vità di servizio, lire 1.000.000.

Capitolo 17. Sussidi ad impiegati inva- lidi già appartenenti all’Amministrazione de- gli affari esteri e loro famiglie, lire 1.000.000.

Capi-tolo 18. Spese casuali, lire 100.000. Capitolo. 19. Fitto di locali ad uso del-

l’Amministrazione centrale e degli uffici‘ pe- riferici, lire 2.912.000.

Capitolo 20. Assegni per gli adde-tti al Gabinetto del minjstro ed alla Segreteria particolare dsl Sottosegretario di Stato (Spe- sa obbligatoria), lire 3.900.000.

Capi-tolo 21. Indenni-tà di missione e rim- borsa spese di trasporto al personale del-

Capitolo 14. Compensi speciali in ecce- .

12870 - Camera dea Denutati

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA D E L 25 OTTOBRE 1949

l’Amministrazione centrale e degli uffici peri- ferici, lire 3.750.000.

Capitolo 22. Indennità di carica e di comando - Indennità per prestazioni in seno alle Commissioni di visita ai piroscafi (( in patente )) dovute ai sensi dell’articolo 155 del regolamento approvato col regio decreto 10 luglio i901, 11. 375, lire 1.500.000.

Capitolo 23. lndennità di trasferimento e rimborso spese di trasporto al personale dell’Amministrazione centrale e degli uffici periferici, lire 1.70O.COO.

Capitolo 24. Spese per materiali sanitari e profilattici per i servizi tecnici degli uffici periferici, lire 500.000.

Capitolo 25. Spese per l’esercizio degli automezzi, lire 4.000.000.

Tipografia riservata. - Capitolo 26. Per- sonale di ruolo - Retribuzioni e paghe (Spese fisse), lire 15.640.000.

Capitolo 27. Pcrsonale non di ruolo - Re- tribuzioni e paghe (Spese fisse), lire 4.830.000.

Capitolo 28. Personale di ruolo e non di ruolo - Premio giornaliero di presenza (arti- colo 8 del decreto legislativo presidenziale 27 giugno 1946, n. 19 e articolo 5 deldecreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 12 dicembre 1946 n. 585) (Spesa obbliga- toria), lire 685.000.

Capitolo 29. Personale di ruolo e non di ruolo - Compensi per il lavoro straordinario (articolo 1 del decreto legislativo presiden- ziale 27 giugno 1946, n. 19 e articolo 4 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 12 dicembre 1946, n. 585), lire 2.150.000.

Capitolo 30. Spese per l’acquisto di mate- riale occorrente per il funzionamento della tipografia riservata, lire 2.CC0.000.

Debito vitalizio. - Capitolo 31. Pensioni ordinarie ed assegni di caroviveri (Spese fisse), lire 100.000.000.

Capitolo 32. IndennitA, per una sola volta invece ‘di pensione, ai termini degli articoli 3,4 e 10 del regio decreto-legge 23 ottobre 1919, n. 1970, convertito.nella legge 21 ago- sto 1921, n. 1144, sulle pensioni civili, modi- ficati dall’articolo 11 del regio decreto 21 no- vembre 1923, n. 2480, ed altri assegni conge- neri legalmente dovuti (Spesa obbligatoria), lire 100.000.

Spese di rappresentanza e d i uflicio c ~ 1 - l’estero e diverse. - Capitolo 33. Stipendi ed assegni vari continuativi al personale delle carriere diplomatica e consolare, dei com- missari consolari, dei commissari tecnici per l’oriente, dei servizi tecnici, degli uffici commerciali all’estero, dei cancellieri e degli

addetti, stampa all’estero (Spese fisse), li- re 475.000.000.

Capitolo 34. Stipendi, assegni continuativi ed indennità varie a funzionari civili e militari ed assimilati a disposizione del Ministero degli affari esteri (Spese fisse), lire 50.000.000.

Capitolo 35. Assegni ed .indennità di rap- presentanza al personale all’estero (Spese fisse), lire 3.000.000.000.

Capitolo 36. -Indennità di trasferimento e di sistemazione, viaggi di destinazione e di traslocazione, rimborso delle maggiori spese di viaggio sos-tenute in confronto alla tabella di cui al regio decreto 10 settembre 1914, n. 1105, agli agenti diplomatici e consolari, lire 134.000.000.

Capitolo 37. Indennità agli ufficiali conso- lari di categoria per coiicorso alle spese di cancelleria (Spese fisse), lire 17.750.000.

Capitolo 38. Viaggi in corriere e trasporl;i di pieghi e casse per l’estero, lire 40.000.000.

Capitolo 39. Missioni politiche e commer- ciali, lire 38.665.000.

Capitolo 40. Contributi ad istituzioni, commissioni ed uffici di carattere internazio- nale, lire 15.000.000.

Capitolo 41. Congressi, conferenze, espo- sizioni, mostre internazionali e simili, li- . re 60.000.000.

Capitolo 42. Spese di ricevimento in Italia di Capi di Stato e di uomini di Stato esteri, nonché di comitive straniere che vengono in Italia in visita ufficiale, lire 10.000.000.

Capitolo 43. Spese per la delegazione ita- liana della Commissione internazionale per l’esplorazione scientifica del Mediterraneo e per la partecipazione deI1’ Italia all’unione oceanografica internazionale, lire 180.000.

Capitolo 44. Contributo all’lstituto ita- liano per il Medio ed Estremo Oriente (legge 24 febbraio 1941, n. 207), lire 510.000.

Capitolo 45. Contributi e. spese per mis- sioni politiche, scientifiche e religiose in Le- vante, lire 1.500.000.

C&pi.tolo 46. Contributo del Governo ita- liano a favore dell’ Organizzazione interna- zionale del lavoro, lire 91.624.785.

Capitolo 47. Contributo del Governo ita- liano a favore dell’ Organizzazione delle Na- zioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, lire 61.559.500.

Capitolo 48. Fitto di locali ad uso di sedi delle Rappresentanze diplomatiche e conso- lari e delle missioni militari, navali ed aero- nautiche, lire 170.000.000.

Capitolo 49. Sedi diplomatiche e consolari all’estero - Manutenzione, miglioramento ed. arredamento degli stabili - Fornitura e ma-

,

Attz Parlamentari - 12871 - Camera dez Deputati

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA D E L 25 OTTOBRE 1949

iiutenzione di mobili, di macchine da scri- vere e calcolatrici e di suppellettili. Acquisto di pubblicazioni per uso esclusivo del servizio all’estero, lire 170.000.000.

Capitolo 50. Acquisto, trasporto. e grandi riparazioni degli autoveicoli in servizio presso le Rappresentanze all’estero, lire 20.000.000.

Capitolo 51. Assegnazione per il funziona- mento dell’lstituto internazionale per l’uni-. ficazione del diritto privato, lire 31.000.000.

Capitolo’ 52.‘ Retribuzioni, paghe e com- pensi al. personale locale in servizio all’estero, lire 1.655.000.000.

Capitolo 53. Sedi diplomatiche e consolari all’estero - Spese di cancelleria, illuminazione, riscaldamento e piccole spese di ufficio, lire 150.000.000.

Capitolo 54. Spese di posta, telegrafo, telefono e trasporti all’estefo, Iire 220.000.000.

Capitolo 55. Spese eventuali all’estero, lire 5.000.000.

Capitolo 56. Viaggi di servizio del perso- nale degli ufici diploinatici e consolari al- l’estero, lire 25.000.000.

Capitolo 57. Rimpatri di nazionali indi- genti - Spese di’ospedale, funebri e sussidi per l’assistenza dei connazionali all’estero, lire 65.000.000.

Capi-tolo 58. :Fondo a disposizione per eventuali deficienze dei capitoli relativi alle spese gestite dai rappresentanti all’estero! lire 50.000.000.

Spese per le relazioni culturali con l’estero. - Capitolo 59. Esposizioni, mostre interna- zionali e manifestazioni artistiche e culturali, lire 30.000.000.

Capitolo 60. Contributo per il funziona- mento dell’Istituto nazionale per le relazioni culturali con l’estero (regio decreto-legge 27 gennaio 1938, n. 48, convertito nella legge 19 niaggio 1938, 11. 917), lire 1.300.000.

Capitolo 61. Competenze i per il personale addetto alle istituzioni scolastiche e culturali italiane e straniere all’estero (Spese fisse), lire 508.608.000.

Capitolo 62. lndennit$ accademica al personale iiisegnaiite delle istituzioni scola- stiche. e culturali all’estero (decreto legisla- tivo 7 niaggio 1948, n. 1003) (Spescc obbli- gatoria), lire 810.000.

Capitolo 63. Iiideniiità di studio e di carica al personale insegnante delle istituzioni sco- lastiche e ’culturali a.ll’estero (decreto legisla- tivo 11 marzo 1948, n. 240) (Spesa obbiiga- toria), lire 7.260.000.

. Capitolo 64. Indennità di lavoro. straordi- nario al personale insegnante delle istituzioni

scolastiche e culturali all’estero (decreto legi- slativo 11 marzo 1948, n. 240), lire 860.000.

Capitolo 65. Fitto dei locali delle scuole italiane all’estero, lire -6.597.900.

Capitolo 66. In teressi compresi nelle an- nualità per l’estinzione dei mutui con la Cassa dep0sit.i e prestiti e con altri enti o istituti autorizzati, per la costruzione e l’acqui- s to di locali scolastici all’estero, lire 464.100..

Capitolo 67. Sussidi in daniro, libri e ma- teriale didattico alle scuole. non governative, lire 60.000.000.

Capitolo 68. Istituti di cultura italiana all’estero e le-ttorati: contributi, sussidi e forniture di libri e pubblicazioni, lire 50.000.000.

Capitolo 69.. Acquisto di libri e di mate- riali per le scuole italiane governative al- l’estero, di oggetti e libri per le premiazioni; di niediciiiali e relative spese di spedizione, lire 10.000.000.

Capitolo 70. Spese generali per le istitu- zioni scolastiche e culturali italiane all’estero, lire 15 .000. 000.

Capitolo 71. Sussidi al personale delle scuole all’estero, nonché a quello cessato o alle rispettive famiglie, lire 100.000.

Capitolo 72. Contributi ad istituti di istru- zione e di educazione professionale ed a quelli aventi carattere in-ternazionale con sede in Italia, .per la concessione di borse di studio a studenti stranieri, lire 30.000.000.

Capitolo 73. Quota dovuta dall’Italia all’organizzazione educativa, scientifica e culturale delle Nazioni . Unite (li. N. E.- S. C. .O.), lire. i0i.000.000.

Capitolo 74. Spese per l’invio dei, delegati italiani alle riunioni dell’ Organizzazione edu- cativa, scientifica e culturale delle Nazioni

,’Unite (U. N. E:S. C. O.) ed altre eventuali inerenti allanostra partecipazione all’organiz- zazione stessa, lire 20.000.000.

Capitolo 75. Manutenzione degli stabili demaniali ad uso scolastico, . lire 8.000.000.

Spese per le collettivitcì italiane all’estero e diverse. -’ Capitolo 76. Spese nell’interesse delle collettività italiane all’estero, lire 10.000.000.

Capitolo 77. Contributi nell’interesse delle collettivitd italiane all’estero, lire 2..000.000.

Capitolo 78,. ,Contributo dello Stato alla (( Foiidazione dei figli degli italiani all’estero )), lire 4.000.000.

Capitolo 79. lndennitd ai sanitari .ed ai commissari in servizio di emigrazione, lire 4.000.000.

Capitolo 80. Contributo del Governo ita- liano al Comitato internazionale di coordina-

Alti Parlamentan - 12872 - Camera dea Depulatz ~ ~ ~~ ~ ~ ~~~ ~ ~ ~

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA D E L 25 OTTOBRE 1949 -

mento per i movimenti migratori europei (E. Mi. Co), lire 4.500.000.

Titolo 11. Spesa straordinaria - Catego- ria I. Spese effettive - Spese generali di rap- presentanza e diverse. - Capitolo 81. Contri- buto d.el Governo italiano alle spese generali della Conimissione europea del Danubio - , Spese della delegazione italiana, presso la commissione stessa,’ per memoria.

Capitolo 82. Spese riservate dipendenti da avvenimenti internazionali, lire 25.000.000.

Capitolo 83. Restituzione di somme inde- bitamente percette o di depositi relativi ai’ servizi dell’emigrazione (Spesa obbligatoria), lire 100.000.

Capitolo 84. Contributo a favore dell’Isti- tuto per gli studi di politicq interiiazionale di Milano, lire 8.000.000.

Capitolo 85. Assegnazione straorclinaria alla fondazione dei figli degli italiani all’e- stero per il pagamento di annualitd ad estin- zione dei mutui contratti anteriormente al 1938, lire 234.700.

Capitolo 86. Somma da corrispondere alla Cassa depositi e prestiti per l’ammorta- mento del mutuo di lire 25.000.000 concesso alla londazione dei figli degli italiani all’e- stero per la liquidazione delle passivita. arretrate contratte anteriormente al 10 no- vembre 1937 (articolo 10 della legge 28 giugno 1939, n. 889 - 11” delle trentacinque annualita), lire 1.636.700.

Capitolo’ 87. Interessi compresi nelle an- nualita per la estinzione dei mutui contratti con. la Cassa depositi e prestiti o con altri Enti o Istituti autorizzati per la concessione di contributi nelle spese di acquisto, costru- zione ed adattamento cli stabili da destinare a sede delle (( Case degli i-taliani )) all’estero (articolo 10 del regio decreto-legge 5 set- ~

tembre 1938, n. 1443, convertito nella legge 9 gennaio -1939, 11. 36), lire 332,600.

Capitolo 88. Spese per riparazioni straor- dinarie dei danni agli edifici clenianiali ad uso sedi diplomatiche e consolari all’estero lire 30.000.000.

Capitolo 89. Spese per riparazioni straor- dinarie dei danni agli edifsi demaniali ad uso scuole e per lavori di conipletamen.to ed adattamento a stabili demaniali, lire 15 .OOO.OOO.

Capitolo 90. Spese per riparazioni s‘traor: dinarie dei danni agli edifici demaniali ad uso delle collettività italiane all’estero li- re, 30.000.000.

Capitolo 91. Somma da corrispondere all’ Istituto nazionale di previdenza sociale per l’ammortamento del mutuo di lire

1.250.000 concesso all’ktituto di malario- logia (( Ettore Marchiafava )) (regio decreto- legge 7 settembre 1933, n. 1185, convertito nella legge 15 febbraio 1934, n. 288), lire 81.400.

Capitolo 92. Spese per il rimpatrio all’este- ro degli impiegati locali che si sono trovati in Italia per effetto ,delle contingenze belli- che, lire 20.000.000.

Capitolo 93. Spese per la protezione degli interessi italiani all’estero, lire 5.000.000.

Capitolo 94. Spese per il funzionamento della Commissione per la pubblicazione dei documenti diplomatici italiani dal 1861 al 1943 (decreto legislativo del Capo provviso- rio dello Stato 16 dicembre 1947, n. 1592), lire 900.000.

Spese per la Delegazione italianu per la cooperazione economica europeu in Roma. - Capitolo 95. Compensi al personale e- straneo all’Amministrazione dello Stato, li- re 9.500.000.

Capitolo 96. Compensi speciali in ecce- denza ai limiti stabiliti per il lavoro straordi- nario da corrispondere a funzionari ed impie- gati delle varie Amministrazioni statali ad- detti alla Delegazione (articolo 6 del decreto legislativo presidenziale 27 giugno 1946, n. 19), lire 1.500.000.

Capitolo 97. Spese di uficio, cancelleria - Spese postali, telegrafiche e telefoniche - Riscaldamento e illuminazione - Pubblica- zioni e traduzioni, lire 5.500.000.

Capitolo 98. Spese per gli automezzi, lire 2.000.000.

Capitolo 99. Spese di rappresen lanza, lire 500.000.

Categoria 11. Movimento d i capitali. - Estinzione d i debiti. - Capitolo 100. Somma corrispondente alla quota parte di capitale, conipresa nell’annualità dovuta alla Cassa depositi e prestiti per l’ammortamento dei mutui concessi per l’acquisto o costruzione di locali per le scuole italiane all’estero (legge 12 febbraio 1903, n. 42 e regolamento 2 feb- braio 1905, n. 402), lire 236.400.

Capitolo 101. Quote di capitale comprese nelle annualità dovute alla Cassa depositi e prestiti o ad altri Enti o Istituti autorizzati, per l’ammortamento dei mutui concessi per la corresponsione di contributi nelle spese di acquisto, costruzione ed adattamento di stabili da destinare a sede delle cicase degli italiani )) all’estero (articolo 10 del regio de- creto-legge 5 settembre 1938, n. 1443, con- vertito nella legge 9 gennaio 1939, n. 36), lire 96.300.

Att i Parlamentars - 12873 - Camera d e ì Deputatz

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

Partite che s i compensano nell’entrata. - Capitolo 102. Rimborso al contabile del por-

. tafoglio dello Stato dell’importo dei pagamenti da esso aiticipati per conto del Ministero degli affari esteri (articolo 7 del regio decreto- legge 29 dicembre 1932, n. 1713, convertitJ nella legge 3 aprile 1933, n. 319), lire 5.500.000.000.

Capitolo 103. Somma occorrente per fron- teggiare le spese della rappresentanza austria- ca in Roma e da rimborsarsi dal Governo dell’Austr&, lire 98.000.000.

PRESIDENTE. Sono così approvati i capitoli.

Si dia letturs del riakunto per titoli e del riassunto per Categorie, che si intende- ranno approvate con la semplice lettura, ove non vi siano osservagioni.

MAZZA, Segretario, legge:

Riassunto per titoli. - Titolo I. Spesa ordinaria. - Categoria I. Spese effettive. - Spese generali, lire 576.71 2.000.

Tipografia riservata, lire 25.305.000. Debito vitalizio, lire 100.100.000. Spese di rappresentanza e di ufficio al-

l’estero e diverse, lire 6.556.789.285. Spese per le relazioni culturali con l’estero,

lire 85O.OOO.OOO. ’

Spese per le collettivita italiane all’estero e diverse, lire 24.500.000.

Totale della categoria I della parte ordi- naria, lire 8.133.406.285.

Titolo 11. Spese straordinarie. - Cate- goria I. Spese effettive. - Spese generali di rappresentanza e diverse, lire 136.285.400. ,

Spese per la Delegazione italiana per la cooperazione economica europea in Roma, lire 19.000.000.

Totale della categoria I della parte straor- dinaria, lire 155.285.400.

Categoria 11. Movimento d i capitali. -- Estinzione di debiti, lire 332.700.

Partite che si compensano nell’entrata, lire 5.598.000.000.

Totale della categoria I1 della parte straordinaria, ]ire 5.598.332.700.

Totale del titolo I1 - Parte straordinaria, lire 5.753.618.100.

Totale delle spese ordinarie e straordi- narie, lire 13.887.024.385.

Riassunto per categorie. - Categoria I. Spese effettive (ordinarie e straordinarie), lire 8.288.691.685.

Categoria 11. - Movimento di capitali, lire 5.598.332.700.

Totale generale, lire 13.887.024.385.

/ -

PRESIDENTE. Sono. così approvati il riassunto per titoli e il riassunto per categorie,

Passiamo agli articoli del disegno di legge. Si dia lettura dell’ayticolo 1.

MAZZA, Segretario, legge: (( Il Governo è autoi-izzato a far pagare le

spese ’ ordinarie e straordinarie del Ministero degli affari esteri per l’esercizio finanziario dal lo luglio 1949 al 30 giugno 1959, in‘con-- formik dello stato di previsione annesso alla presente legge n.

I

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.. (13 approvato).

= Si dia lettura dell’articolo 2. *

MAZZA. Segretario, legge:

(1 I capitoli a favore dei quali possono ef- fettuarsi prelevament,i dal fondo a disposi- zione, di cui all’articolo 8 del regio decreto- legge 29 dicembre 1932, n. 1713, convertito nella legge 3 aprile 1933, n. 319, sono stabi- liti per l’esercjzio finanziario ’ 1949-50, come dall’elenco annesso alla presente‘ legge ) I .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.. ( B approvato).

Si dia lettura dell’articolo 3. MAZZA, Segretario, legge:

(( Sono aut.orizzate, per l’esercizio finan- zjiirio 1949-50, le seguenti spese :

10) lire l O ~ . ~ O O . O O O quale quot,a dovuta dall’Italia all’0rganizzazione educativa, scien- tifica e culturale delle ‘Nazioni Unite , (U.N.E.S.C.O.);

20) lire 20.000.000 per l’invio dei delegati italiani alle i-iunioni dell’0rganizzazione edu- cativa, scientifica e culturale delle Nazioni Unite (U.N.E.S.C.O.) ed altre eventuali ine- renti alla nost,ra partecipazione all’organiz- zazione stessa;,

3”) lire 30.000.000 per riparazioni straor- dinarie dei danni agli edifici demaniali ad uso di sedi diplomatiche e consolari all’estero;

40) lire 15.000.000 per riparazioni straor- dinarie dei danni agli uffici demaniali ad uso scuole e per lavori di completamento ed.adat- tamento a stabili demaniali;

5”) lire 30.000.000 per riparazioni straor- dinarie dei danni agli ’edifici demaniali ad *

uso delle collettività italiane all’estero; 6”) lire 19.000.000 per la Delegazione ita-

liana per la cooperazione economica e euro- pea in Roma ,).

Atti Parlamentam - 12874 - Camera dei Deputati

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione. ( È approvato).

I1 disegno di legge sarà subito votato a scrutinio segreto.

Votazione segreta.

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto del disegno di legge:

. ((Stato di previsione. della spesa del Ministero degli affari esteri per l’esercizio finanziario dal 10 luglio 1949 al 30 giugno 1950)). (372).

P R E ~ E N Z A DEL VICEPRESIDENTE TARGETTI

(Segue la votazione).

PRESIDENTE. Avverto che le urne rimarranno aperte e che si proseguirà frat- tanto nello svolgimento dell’ordine del giorno.

Seguito della discussione del disegno di legge: Stato di previsione della spesa del Ministero dell’agricoltura e delle foreste per l’eserci- zio finanzia.rio dal 1.0 luglio 1949 al 30 giu- gno 1950. (711).

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca. i l seguito della discussione del disegno di legge: Stato di previsione della spesa del Ministero .dell’agricoltura e delle foreste per l’eserci- zio finanziario dal 10 luglio. 1949 al 30 giugno 1950.

Proseguiamo nello svolgimento degli or- dini del giorno. L’onorevole Creniaschi Olindo ha presentato il seguente:

(( La Camera, in considerazione dello stato d’agitazione che permane nelle campagne in difet.to del mancato provvedimento di amni- stia per i reati dell’agitazione agraria, come previsto nell’ordine del giorno Cavallari, ap- provato all’unanimità dal Parlamento, invita il ministro dell’agricoltura, ai fini di ripor- tare tranquillità e pace in séno ai lavoratori dei campi, di provvedere con sollecitudine a dar corso al mandato che la Camera gli con- ferì .il 9 luglio 1948 con l’approvazione del- l’ordine del giorno di cui sopra d a t o n.

. Ha facoltà di svolgerlo. CREMASCHI OLINDO. Onorevoli col-

leghi, sarei stato molto lieto se avessi dovuto evitare cli presentarecquest’ordine del giorno, in quanto ciò avrebbe dimostrato che il Go- verno aveva tenuto fede al voto che la Ca-

mera ha espresso a favore di un decreto di amnistia per i lavoratori dei . campi che oggi languono nelle galere solo per il fa t to . di essersi agitati per ottenere il riconosci- mento della legge relativa al lodo De Gasperi, di quella della tregua merzadrile e del relativo imponibile di mano d’opera, cioè di tutt i quei provvedimenti che sono stati riconosciuti dal Governo stesso; ed è una vergogna per il nostro paese che questi lavoratori dei campi, per potere ottenere il riconoscimento di queste loro giuste i;ivendicazioni, abbiano dovuto mette-rsi in agitazione e ora trovarsi privati della loro libertà: per tali agitazioni infatti migliaia di lavoratori sono stati de- nunciati ‘e at.tendono d’essere giudicati, ed altri languono nelle carceri. Ora, poiché voi, d’accordo con ia Confederterra, ricono- sceste giusto il diritto dei mezzadri di dividere il prodotto prima al 60 per cento e poi in base alla legge sul lodo De Gasperi, dimostrate ora la vostra coerenza con un provvedimento di amnistia, che pur già datempo e stato promesso.

A volte si muovono obiezioni da parte vostra ai motivi per cui i mezzadri si sono agitati, ma, santo cielo, di fronte ai proprie- tari di terre che si rifiutavano di riconoscere l’applicazione della legge, e alle autorità che si erano schierate in favore degli agrari,, ai mezzadri non restava alcuna altra via per ottenere il riconoscimento dei. loro diritti se

;non quella di Dicorrere alle note agitazioni. E voi, signori del Governo, voi della de-

mocrazia cristiana, come avete ritenuto di poter conciliare l’atteggiamento intransi- gente degli agrari di fronte all’applicazione delle vostre leggi, con le agitazioni dei mez- zadri, e degli operai dell’agricoltura, che hanno dovuto agitarsi perché le vostre leggi fossero rispettate ? Sarebbe stato molto più coerente il vostro atteggiamento se quei provvedimenti che sono stati presi contro centinaia e centi- naiai di padri di famiglia, di mezzadri sem- plicemente perché questi chi’edevano l’applica- zione del lodo De Gasperi, fossero stati presi almeno contro quegli agrari che hanno cal- pestato le vohre leggi ! Con-ciò avreste di- mostrato veramente un sincero spirito di cristianità.

Non dimenticate che ,la situazione merita veramente tut ta la vostra attenzione, merita che il Governo prenda veramente una solu- zione per sanare il passato; invece i proprietari continuano ancora a denunciare i loro mez- zadri, e, proprio 15 giorni or sono, in provin- cia di Modena, ha avuto luogo un processo contro 63 mezzadri, uomini di 50 o 60 anni

I

Atti Partaméntmi - 12875 - Camera dei Deputali

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

che .per tutta la loro vita hanno scavato solchi nella terra per procurare pane a tutto

1 il nostro paese ! Ebbene, a carico di questi 63 niezzaclri denunciati è s.l;ato fatto un pro- cesso, ed essi sono stati condannati semplice- mente perché avevano chiesto con insistenza la chiusura. dei conti in base alla legge del lodo De Gasperi.

Non sono piccoli proprie-tari coloro che hanno fatto tale denuncia; sono dei grossi proprietari, quali i l marchese Rangoni, pro- prietario di ben 1.500 ettari di terreni, e il conte Forni, i quali, unitanimte ad altri colleghi dello stesso calibro, hanno ci Lato di- mnzi al tribunale 63 dei loro mezzadri per sottrarsi al dovere di far onore al ficcnosci- mento dell’applicazione del lodo De Gasperi, intervenuto prima del 18 aprile !

Poiché al processo dei 63 mezzadri emerse che tutt i i proprietari avevano sottoscritto l’accettazione del lodo, senza coercizione a.1- cuna (il marchese Rangoni accettò di chiudere i conti in prefettura e firmi5 l’accordo alla presenza del prefetto di Modena e dei rappre- seiltanti delle associazioni interessate), i l presi- clen-te del tribunale ebbe a chiedere : (( Signori, pesche; avete citato in causa questi contadini, dal monien Lo che avete già sottoscritto il rico- noscimento per l’applicazione del lodo De Gasperi ? )) E questi nobili della terra, questi grandi prqxietari, risposero : Sì, è vero, ma i: venuto, il 1s aprile, il giorno che’ci ha, permesso di riprendere nuovamente la‘ nos tra libert8 di agione )). i3 del res.to pacifico che non solo noi afferinianio che il 18 aprile ha segnato la vittoria degli agrari : gli agrari stessi oggi ci ditimo quella conferma, gli agrari stessi oggi dimostrano che.il 18 aprile è stato il giorno della loro vittoria, che il 18 aprile e ststo il giorno in cui si son sentiti appoggiati per sottrarsi al riconoscimen-to di quelle leggi che voi democraLici cristiani avete sottoscritto e proniettendo di farvi fede nel corso della baltaglia elettorale. Vi siete di- menticati , ora, di quando vostri rappresentanti sindacali, a nome della corrente democristiane ,- venivano nelle assemblee generali dei mez- zadri assieme a noi a dire: ’(( Avete ragione, mezzadri,. noi saremo con voi n. Ebbene, trascorso il 18 aprile, voi avete abbandonato i mezzadri alla loro sorte, nelle mani degli agra??,’ e oggi che li vediamo comparire in tribunale per aver lottato per il realizzo di quelle che furono anche le vostre promesse, non una voce vi degnate di sollevare in segno di protes.ta. Questo vosI;ro silenzio è la prova inconfutabile del vostro premeditato tradi- mento !

Vi sono pure molti operai dell’agricoltura che languono nelle galere per avere chiesto con insistenza l’applicazione dell’imponihile di mano d’opera, di quell’imponibile di mano d’opera ch’e previsto dalla legge della tregua mezzadrile e dal lodo De Gasperi. Anche qui i lavoratori si sono agitati perché i proprietari escogitavano tutti gli espedienti pur di sot- trarsi alla concessione di quei lavori di cui la legge pur faceva loro un dovere. Come era pos- sibile far sì che questo imponibile di mano d’opera, previslo clalla legge, tanto utile per la nostra agricoltura e tanto necessario per i disoccupati, Posse veramente realizzato nei confronti dei proprietari (che non volevano saperne, che rifiutavano qualunque iniziativa partisse da parte dei rappresentanti dei lavo- ratori per una pacifica soluzione), se non attraverso l’intervento diretto dei lavoratori stessi ?

Al fine di rendervi edotti della veridicità di quanto asserisco, onorevoli colleghi, voglio citarvi le risposte di certi agrari ai lavoratori che chiedevano l’applicazione dell’imponibile. Essi dicevano: ((Fate quello che volete; noi faremo il miglioramento fondiario nel marzo o nell’aprile N. Era evidente allora che il bracciantato agricolo, di fronte a tali assurde affermazioni (la stessa tecnica richiede che i

lavori di miglioramento siano eseguiti nel periodo invernale), vedendo di fronte a se coloro che volevano la sua fame e la rovina dell’agricoltura, li supplicasse di desistere da tale atteggiamento e di iniziare a tempo i lavori anche senza Ia promessa di alcun paga- mento. Sicché, se oggi si può vantare un mi- glioramento nella nostra agricoltura, ciò e stato possibile solo attraverso questa dimo- strazione di sacrificio che hanno dato i lavo- ratori, e non certo quegli agrari che hanno fatto arrestare centinaia di braccianti del- l’agricoltura per non far eseguire i lavori nei loro poderi.

A sostegno di quanto sopra sta l’afferma- zione di un grande proprietario, il quale ebbe a dirmi: (( Voi avete preso iniziative che, devo riconoscerlo, sono opportune, tanto che, se oggi la nostra agricoltura si è portata sul ter- reno del miglioramento, se oggi abbiamo dei vigneti e dei frutteti che prosperano nelle nostre campagne, questo e il contributo che avete dato voi rappresentanti dei lavo- ratori, in quanto che se i lavoratori non si fos- sero interessati alla soluzione di questi pro- blemi noi avremmo visto la nostra agricol- tura abbandonata dai padroni al suo destino N. Quindi, è merito del lavoratore clell’ agri- coltura cli aver portato quei determinati

Atli Parlamentari - 12876 - Camera dei Deputatz

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA D E L 25 OTTOBRE 1949

miglioramenti, la cui realizzazione è stata possibile solo a.ttravei:so la sua opera; e noi ne siamo felici perché ques Lo migliorameli-Lo sta preparando un inigliore avvenire per tutto il nostro popolo.

Altri contadini, altri operai, si trovano oggi in carcere per aver chiesto l’applicazione della legge sulle terre incolte o mal coltivate. Poiché da parte della maggioranza clemocri- stiana si è voluto dimostrare che l’azione dei suddetti lavoratori è stata un’axi0n.e di vio- lenza, è .bene notare che essi non si sono sve- gliati un bel mattino per recarsi ad occupare le terre cui la legge dava loro diritto, nia hanno seguito prima tutte le vie proce- clurali che erano necessarie per poter atti- rare l’attenzione delle autorità e quella dei proprietari affinchè costoro si decidessero a rispettare la legge; e che solo quand.0 videro frustrati i loro diritti essi giustainente scel- sero la via dell’occupazione. A tali lavoratori non si può quindi negare il diritto di ritornare liberi in seno alle loro famiglie, infliggendo invece severe sAnzioni a quei proprietari che, nonostante la legge, conservano ancara le loro terre incolte oppure m+l coltivate.

Ora, di fronte al fatto che inilioni d.i lavo- ratori languono nelle galere, rei cli essersi agitati per chiedere il rispetto di quelle leggi da voi, signori del Governo, sottoscritte, e dalla considerazione del voto espresso al- l’unanimità dalla Camera il 9 luglio 2948, col quale si chiedeva un provved.iniento d’amnistia per tali ‘reati, invito i l Governo a tener fede al mandato conferitogli afinChB questi laboriosi lavoratori dei campi possano ritornare presto presso le loro amate famiglie. (Applausi ull’eslremu si”nistra).

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GRONCT-TI.

Chiusura della votazione segreta. PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la vota-

zione segreta e invito gli onorevoli segretari a numerare i voti.

(Gli onorevoli segretari numerano i voti) .

Si riprende la discussione del bilancio del Ministero dell’agricoltura e delle foreste. PRESIDENTE. La onorevole Chiesa Ti-

baMi ha presentato, insieme con gli onorevoli De Maria, De Vita, Foderar0 c Bagnera. il seguente ordine del giorno:

(( La Camera, conscia dell’importanza che, in un paese

a configurazione geografica allungata conle l’Ihha, ha la. buonci circolazione del sanguc

in tutte le membra, e desiderando -tanto più ~icll’iinmincnza, delle autonomie regionali, la (‘[i i pi.imit bitsc motalc sta ncllo spirito di so- 1idarict;t e di i.eciproco aiuto - che sia messa i ti evidenza la ripercussione dei benefici rice- vut i dall.’una sulle altre regioni,

fa. voti che si dia il massimo increment.0 alle opere d i irrigtzionc nella Sicilia, nella Sardegna e uell’Ititliit me~idionale, terre che da secoli non dbnno più quanto possono dare nel settore itgricolo, e che domani, previa una. razionale utilizzazione delle risorse idriche, saranno di immenso aiuto sul piano dell’economia na- zionale 1).

Ha facoltà di svolgerlo. CHIESA TIBALIDI MARY. Quest’or-

dine del giorno è stato recl.atto insieme con alcuni deputati dell’ Italia meridionale e delle isole, in relazione al problema dell’irrjga- zione, d.el quale si parla diffusamen.Le nella relazione degli onorevoli Creniaschi ’ e Truzzi. Questo problema noi desideravaino porbarlo dinanzi alla Camera soprattutto in un spirito di solidarietà, poiché si tratta qui di porlo su un piano nazionale, anche se esso sembra in apparenza interessare particolarmente - come appunto dice l’ordine del giorno - le province meridionali, la Sicilia e la Sardegna.

Prima del mio ingresso alla Camera, un giorno, un esperto in materia mi invitò- ad andare a veder6 sul posto le condizioni del- l’irrigazione (anche ora, sono andata per que- sto,in Sicilia), e mi disse: (( Se questo proble- ma molto grave potrà essere risolto, domani, un grande vantaggio ne verra non..solo $le isole e all’llalia meridiomle, ma a tutta l’Italia N.

Noi siamo alla vigilia - almeno lo speria- mo - delle elezioni per le autonomie regio- nali, la cui base è soprattutto una base nio- rale (e molta gente non lo intende), base di aiuto reciproco, di solidarietà, di appoggio da regione a regione.

Ebbene, come in Svizzera noi vediamo, per esempio, che il Cantone di Zurigo aiuta il Canton Ticino, che i: pii1 povero, cosi gli italiani, invece di parlare di rivalità e di gelosie, dovranno imparare a parlare di emulazione eh’è la più grande molla della produttività umana.

Per quanto riguarda l’irrigazione di terre come la Sicilia, io ho qui alcuni dati i quali mostrano come la Sicilia, che un tempo aveva una produzione agricola molto sviluppata (parlo del tempo della Magna Grecia e di Roma), e aveva naturalmente, anche all’in-

Atti Pnrtamentari - 12877 - Camera dei Deputati

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

terno città di altissima civiltà, ora, presenta, specie in certe regioni, un paesaggio talmente brullo e arido da sembrare quasi lunare. Eb- bene, questa .terra! se sarA di nuovo coltivata razionalmente - e l’irrigazione è la premessa di questa col-tivazione - potrà dare un gran- dissimo apporto. Mi dicevano, - e vi prego di non credere che io voglia parlare ancora

.una volta della battaglia del grano, - che in certe regioni si potranno avere due raccolti di. grano e cinque raccolti di erba medica. :Dal 1940 vi è l’Ente siciliano per l’elettricità che studia i problemi dell’irrigazione, i quali investoiio il Ministero dei lavori pubblici e sono connessi con quelli dell’agricoltura.

Io ho pensato, redigendo questo ordine clel giorno, a una antica massima .che 110 letto una volta incisa su di una centenaria Imita valdostana: (( L’euu est le suny de la terre)). Se l’acqua è il sangue della terra, le foreste ne sono le chiome; quindi l’irrigazione 6 connessa con tutto il problema del rimboschi- mento, perché. le foglie trattengono l’unii- dita, la evaporano, richiamano le nubi e poi viene la pioggia.

Ma non voglio dilungarmi con .da-ti tec- nici, sui quali esistono pubblicazioni molto ben fatte, sia per l’Italia mèridionale che per la Sicilia. Se la Camera voterà uno stanzia- mento di 555 miliardi di lire, nei prossimi quattro .anni, per queste opere di irrigazione e per tutte le opere connesse, bisogna dire che si sar& fatto un grande passo innanzi. Mi spiegava l’onorevole Alessandro Scotti che da loro, in Piemonte, il problema è stato ri- solto, almeno in parte, alla buona, casa per casa, piantando alberi vicino alle. abitazioni, perché. là si può soltanto contare sulle piogge. E cosi si faccia, consigliava egli, per tut te le nuove case coloniche.

Se tutte queste opere saranno realizzate, le terre clell’Italia meridionale potranno avere un cloinani migliore, che avra la sua ripercus- sione su tutta l’economia nazionale.

Io sono milanese e sono deputata di un collegio della Toscana. Ho desiderato parlare, precisamente per un senso di solidarietà con i colleghi delle province ove l’acqua è scarsa, e per quel senso di aiuto reciproco che, come dicevo, deve costituire la base nioraIe di quella che sara l’Italia nel nuovo assetto delle autonomie regionali repubblicane. (App laus i ) .

PRESIDENTE. Segue l’ordine del giorno dell’onorevole Armosino:

(( La Camera, corisidemta la crisi -o sitxtzione pesant,t!

del!a vinicoltiwa italiana, dovuta i l varie cause

concomitanti (frodi di ogni genere, continui iihusi de.lla finanza locale, arretratezza di co- gnizioni tecniche circa la vil~ificazione, ecc.,

invita. il ministro dell’agricoltura ;i predisporle una integrale e severa legisla- zione che disciplini tutto il settore vitivinicolo;

invita il Governo iid un congruo stanziamento di fondi per la lotta contro le frodi e per la creazione di eno- poli (diretti e controllati dai consorzi obbli- gatori della vi ticoltura), condizione indero- gabile per la produzione in massa di tipi di vino costanti necessari per io sviluppo de! consumo interno e dell’esportazione.

(( Considerato, inoltrc, l’esodo dei con-til- dini dalle cainpagne c lo stato di aridratezza dell’agricoltura nostra, specie in certe re- gioni, propone una radicale trasformazione degli attuali i spettorati agrari divenuti, con la soppressione delle cattedre ambulanti, or- gani prevalentemente buPocratici e statici, e f a voti perché, nel quadro della riforma della scuola, le attuali scuole agrarie acquistino un indirizzo più tecnico e pratico e propone, in- fine, la istituzione del perito agrario condott,o, i l quale consigli ed assista da vicino il conta- dino nel suo lavoro )).

L’onorevole Armosino ha facoltà di svol- gerlo.

ARMOSINO. Poiché non mi risulta che‘ sia stata fatta una critica circostanziata e clecisa, tale da poter servirè di guida e di consiglio al niinistro dell’agricolt,ura e al CO- verno, né dalla maggioranza né, tan-to meno, dalla minoranza (la quale si trastulla in una oppogieione precostituita e preconcetta), credo sia mio dovere farlo attraverso l’illustrazione del niio ordine del giorno, .che contempla punti sia specifici che di indirizzo generale.

Se vi è un settore essenziale dell’agricol- tura italiana che oggi sia in s-tato di completa anarchia, 8 , indubbiamente, quello della viti- vinicol tura, abbantlonnto coni’è a sé stesso, al caos delle inesperienze di piccoli vinifi- ca.tori, alla libera iniziativa degli speculatori e dei froclatori e alle sopraflazioi1.i co titinuate della finanza locale. E se il settore vilivinicolo è in erisi o in una situazione ... di pesantezza - per usare un eufemismo - lo si deve sia alla carenza della legge CJE al non rispeito della legge esistente.

Alle soluzioni contingenti -io preferisco però una soluzione integrale a largo raggio che inves-La o tlisciplini tutto il settore viti- vini’colo. Si impone, di conseguenza, una legislazione che parta az) ouo per. giungere ai1 mala, cho paria cioè dalla limi taxigile

Atti Parlamentari - 12978 - Camera dei Deputati ~~ ~~

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

delle zone tipiche del viligiio e, passando at.traverso le fasi intermedie, giunga fino alla disciplina del coniiiiercio i LI lerno ed estero.

BisognerA iini tare e migliorare la legisla- zione della’ nazione piii progredita in questo campo, la l?rancia.

La crisi attuale del vino è originata cla varie cause, tu.tte collegate e spesso congiu: Tanti. La frodeo assume, indubbiamente, l’aspetto pii1 appariscente, ed è così varia ed intensa cla gius-tificare, almeno in parte, la voce che in :I.talia s i faccia il vino anche con il succo d’uva. Ciò porta, naturalmente, a una contrazione del consumo sia interno clie estero.

Le falsificazioni del vino si fanno con fichi secchi, con carrube, con mele, con lo zucchero, con. concentrazioni cli vinelli, con rifermentazioni delle vinacce e, infine, con ... s8ra acqua, umile e casta. L’aceto si fa poi, talora, anche con il vino.

Quale è l’entità delle falsifcazioni ? è lecito chiedersi. Non si può, eviclen temente, rispondere con precisione a una simile do- manda. Calcoli approssimativi fanno salire a 6-7 niilioni di ettolitri il vino falsificato, sii una produzione annua s.tabili.tasi in torno ai 35 milioni di etlolitri. L’aceto ha una proclu- zioiie annua di i milione di ettoli tri che, per oltre la metà, è adulterata con acido acetico. Tale si presenta la situazione, per nulla bril-, lante, della viticoltura italiana.

Che ha fatto il Governo per superare questa crisi ? Ha iniziato la loIta contro le frodi, che si è rivelata però insufficiente per mancanza di un congruo stanziamento. Nel bilancio at tuale figura l’irrisoria somma cli 6 milioni, quando ne occorrerebbero almeno 100. L’onorevole ministro mi ohietterk che esigenze di bilancio non permettono un ulte- riore aumento, ma il ministro e il Governo non dovrebbero dimenticare - come non lo dimentico io e non lo dimenticano le cate- gorie tritivinicole - che per la grande inclu- stria in crisi - anche perché in continuo scio- pero - sono state date decine e decine di miliardi, provenienti anche dalle .tasche dei vitivinicoltori oggi in difficoltà (e solo311 mi- nima parte per colpa loro). Commissioni in- terne e datori di lavoro, sempre e solamente in perfetto accordo quando si tratta di spil- lare denaro al pubblico erario, hanno gridato e premuto, e i cordoni della borsa statale si sono aperti. Per la crisi vitivinicola, che interessa dodici milioni di lavoratori, per superare una crisi che i: economica, ma so- prattutto sociale, non si trovano i denari.

11 motivo è da ricercarsi esclusivamente ncl fatto che i vitivinicoltori non sono orga- nizzati, yiiasi (( volga disperso che nome non ha D; essi non scioperano, subiscono pazientemente e continuano a lavorare. La stampa, l’opinione pu.bblica, il Parlamento SI interessano ben poco della cosa. Quando si parla del grave problema vitivinicolo, le nostre parole si disperdono nel vuoto o nel- l‘indiflerenza presso che generale. Anche la Confederazione generale del lavoro, chc si potrchbe chiamare pii1 csattamente Confede- razione generale italiana dcgli scioperi, c! che pur si prefigge come scopo la difesa del lavoro, non ha detto una sola parola al riguardo. Se viceversa si minaccia di chiudere i 1)attenti d i una fabbrica, se sono in vista licenziamenti d i alcune centinaia d i operai, si muovono coinniissioiii Interne, deputati: pare chc so- vrasti una calamith nazionale.

Del problema vitivinicolo invece quasi tutti possono disinteressarsene, compresa la C. G. I. L., soprattutto perché i vitivinicoltoiai non sono di idec estremiste. Oggi, anche se, indubbiamente, meno clie ieri, ha ancora ra- gione chi grida più Corte. CiÒ è niente altro che demagogia piazzaiola e sanculotta, e ne i: i~sponsabilc in buona parte il Governo.

Altro grave lumitc di frodi e causa della crisi vinicola, è l’eccessiva, vessatoria tas- sazione dei comuni, che spesso, indebitati fin oltre la punta dell’ultinio capello, cer- cane un rimedio ai loro dissestati bilanci nella lotta a fondo contro il vino. V’è una intollerabile sperequazionc fiscale a tu tlo danno del vino. Le imposte d i consumo per carni, saponi, profumi, vino, energia elettrica, gas, luce, mobili, materiale d a costruzione, generi vari, davano nel 1938 un totale di introiti di i miliardo e 580 niilinni; nel 1946 davano un totale di 8 miliardi e 860 milioni; nel 1947 un totale di 17 miliardi e 644 milioni. Il vino rappresenta rispetto al 1938 il 20 per cento sull’incasso totale delle imposte di consumo; rispetto al 1946 rappresenta il 40,20 per cento; rispetto al 1947 rappresenta i l 41,50 per cento: cioe il vino deve subire da solo presso che la meta del peso delle imposte di consumo.

Ora, mi permetto di chiedere all’onorevole Segni se egli sappia queste cose o se per av- ventura egli attenda una difesa della viti- vinicoltura d a parte del ministro delle poste e telecomunicazioni o del ministro dell‘istru- zione pubblica.

Io ho l’impressione che la sua voce, ono- revole ministro, davanti a l collega delle fi- nanze sia assai debole, mollo simile in ogni

Atti Parlam,en.tari - 12879 - Camera dei Deputati

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

caso a quella del personaggio all’inizio de!la Divina Coiiimeclia, (( che per lungo silenzio parea fioco 11.

La,tariffa iiiassima, agli eflet t i clell’imposla cli consumo per i vini, contempla: lire 100 pcr ogni bottiglia, per i vini spumanti, tipo chan- paglie; lire SO0 per i vini comuni e lire 3.000 per i vini cosiddetti fini. .,.I3 stata d.a Iiie presentata una .legge p!r

l’unificazione delle due voci vini (( fini )) e vini (( comuni )I, perché è evidente che non è possi- bile trovare un punto discriminante, sia dal punto cli .vista della qualità, sia del prezzo, sia del coiisuino sociale, fra i l vino oggi clas- sificato (( fino )) e il vino classificato (( comune n. Abhianio i vini (( Barhera )) e specialmente (( Grigiiolino )) e (( Barolo )) considerat,i vini (( comuni )), che superano notevolnien l e in prezzo i l mosca-lo’ sfuso, classificato tra i vini (( fini 1) ! Eppure, yuesto progebto cli legge ri- mane fermo, perché il 1iiil;istro delle finanzc deve preparare lui tut ta la i-iforma, ecl intan- t o facciamo vivere il conimercio vitivinicolo in una cond.izione permanente di frode, di fuorilegge. I produttori sono costretti a denunziare, all’atto della vendi-ta, i loro cosidetti vini fini coine vini comuni. I grandi comuni poi vanno oltre ,la .tariffa massima, consentita dalla legge: chiedono continua- niente autorizzazione di aumento al Mini- stero delle finanze, precisamente alla dire- zione generale clella finanza locale, la quale - nii viene riferito e vorrei che non rispondesse al vero - non solo concede queste autorizza- zioni di aumento, ma addirittura consiglia aumenti di imposte sul vino, perché è pii] facile controllare.

A Torino, il vino paga 2.400 lire l’etto- 1i.tro d.i imposta; a Cremona ed a Brescia. ri- spettivamente 3000 e 3.200 lire: cioè, più di quanto il vino viene pagato al produtlore. Quanto pii1 le imposte aumentano, quanto più la tassazione rincmdisce, tanto pii1 guacla- gnano gli speculatori, che si sono f a t k delle fortune a spese delle disgkzie altrui.

Vengono in.troclo~tti nei grandi mercati di consunio vini a i 9 o l S gradi, clie con l’an- nacquameii.to si riclucono a, io-11 gradi; si froda così per oltre la metti 1’iniposl;a locale e

. sovente questi vini annacquati vngoiio rie- sportati in aitre localiLa e il comune deve rimborsare al commerciante la quota d’acqua introdotta nel vino. A questo punto arri- viamo, onorevole ininistro ! Quanto piu le. imposte sono pesanti, tan Lo piu il miracolo delle nozze di Cana si ripete. In Itaiia oggi vi è una fioritura continua cli miracoli, e taurllalurghi pullulano ovunque.

SANSONE. Lo sappiamo: i l 1s zprile. ARRIIOSlNO. Questo è merito degli abusi

clella legge acconsentiti - pare - apposita- mente per fare aumenlare i prezzi e per fa- faPorire l’an nacquanie t i to.

j I rimedi per superare questa crisi vitivi- 11 icola sarebbero clunque: una legislazione in- tegrale che prencla in ,severo esame la vitivi- njcoltura clall’inizio fino al suo termine; la repressione clella infinita gamma di frodi a t - traverso un congruo stanziamento; l’aboli- zione degli abusi clella finanza locale (biso- gnerà, onorevole ministro, che nel prossimo progetLo che verrà presentato al Consiglio dei ministri, ella, coine difensore dell’agri- coltura, non permetta che l’imposta vigente di consumo venga aumentata...).

, SEGN.1, Min,islro clell’agricoltzirtLi e delle loreste. 11 Parlamento dovrà decidere, su que-

ARMOSINO. ‘1.1 ministro in primo 1u.ogo; il I?arlaiiiento verrà dopo. Bisognerà perciò impedire che questa imposta venga aunien- ta ta -da SO0 a l .400 lire I’ettolitro. I1 Parla- niento farà la sua. parte, ma il ministro in- tanto cominci a fare la sua.

hfine, lancio propagandistico dei nostri vini all’estero, con azione concorde tra i Mi- nisteri dell’agricoltura, dell’industria e com- mercio, del commercio con l’estero e degli affari esteri. Adclet-ti commerciali ed amba-, sciate, dietro interessamento ‘della camera di commei~cio di Asti, hanno già chiesto listini cli prezzi e specificazione delle qualità del vino.

Xessuno ignora come .la propaganda sia l’anima d.el commercio e .come in Italia ecl in tut ta Europa si sia riusciti a lanciare quel prodotto, o pseudoprodotto, che ha nome coca-cola unicamente attraverso una pro- paganda che non esitiamo a chiamare scien- tifica.

Per finanziare questa propaganda da la- sciarsi all’iiiiziativa cli un consorzio tra le caniere di commercio interessate (e per carità, onorevole ministro, non faccianio un altro ente statale o parastatale, che si risolva in un carrozzone !) non si chiede l‘intervento statale, sia perché i viticoltori sono persone serie e dignitose, sia perch6, dato il’ contri- buto per la propaganda al settore vitivini- colo, hisogiiertt darlo anche per altri prodotl-i, e così via; ma si chiede senipliceniente I’au- torizzazione per la riscossione di un contri- buto da contenersi nel I limite massimo (li una lira al litro.

SEG-S I:, Miizislro tlell’(i,~ricollzcra e delle / O T C S ~ C . Voi v o l e t e da unn parte climinuiie un’iniposta e clall’al tra istituirne- una nuova.

Sto punlo.

Atti Parlamentari - 12880 - Camera dei Deputati ~ ~ ~ ~~ -

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

ARMOSINO. L’entitB di questo contri- liuto è addirittura nìinimo. Si ricaveranno così quasi 2 miliardi, pii1 che sufrtcienti per la propaganda in grande e capillare all’estero dei nostri vini. Saranno denari spesi bene con vantaggio sia per la nazione che per le categorie produttrici. Vuol dirci, onorevole ministro, qual’è il suo parere in nierito ?

Infine, i1 mekzo più importante, a mio avviso, per riassestare il campo vitivinicolo e per superare l’attuale crisi, è indubbia- mente la creazione di cantine sociali e prefe- ribilmente di eliopoli, diretti dai consorzi ohbligatori della viticultura. Solo così po- potremo avere una produzione di massa di tipo costante come qualità, colore, grada- zione e gust,o; solo così potremo evitare le alte intermediazioni, diminuire il costo, ini- -imporci su mercati, s,ostenemlo la concor- renza d i nazioni pii1 progredite ed avveclute di noi e potremo infine facilitare - e natural- mente - la mora.lizzazione e la disciplina vinicola. I mercati esteri si acquistano soprat- tutto con la serietd e la qualit& dei nostri prodotti. Con tale sei-ietà .e qualità garantita dagli enopoli potremo iniziare la propaganda all’estero; diversamente è meglio rinunciarvi a priori. Ma, con niia alta sorpresa, nel capi- tolo 82 del bilancio dell’agricoltura destinato a contributo per l’impianto di enopoli e can- tine sociali, ho trovato al posto dell’ultra esigua somma, d i un niilione e 500 mila stan- ziata per gli anni precedenti una curiosa an-

Questa annotazione, per niernoi;ia, vale veramente ((un Perù)), non si sa esattamente se sia u n a presa in giro o una beffa. Eviden te- mente qui si sono confusi i vitivinicultori con i seguaci della scuola di Pitagora che ave- vano il culto della memoria. Coloro i quali hanno posto quell‘annotazione si intendevaiio delle necessità della vinicoltura come le talpe si intendono di algebra.

P R E S I D ENTE. Onorevo 1 e h r m o sin o , i 1 tempo $ sua disposizione è già trascorso: La prego di concludere.

ARMOSINO. Concludo, signor I?resIden.k. 13videnteniente il maggior compito del Mini- stero dell’agricoltura è di far sì che i l cont,a- dino sia aiutato,, consigliato, assistito. Percib s’impone l’istituzione clel perito agrario, il quale consigli direttamente e in loco il nostro contadino, che è rimasto, come cognizioni tecniche, all’epoca dei nostri nonni. inu- tile preparare una riforma strutturale, giu- ridica, quando questa non è preceduta o accompagnata da una riforma tecnica, in-

.tima, funzionale che aiuti e migliori la pro-

’ notazione: (( per menioria N.

duzione. Il Ministero dell’agricoltura è oggi un carrozzone sia al centro che alla periferia ...

SE 0 N I, Minislro ilell’agricolturii c ilellc foreste.. Ma iion esageri ! Non dica certe cose con ta1it.a leggerezza ! Kon è esa-tto ciò Clio ella dice.

ARMOSINO. R esalto, purtroppo ! SEGNI, Minislro clell’ayricolturci e ilelle

foreste. Ella offende una serie di egregi fun- zionari !

ARMOSINO. Non offendo nessuno, a ineno che. non sia I & verità ad offendere. Oc- corre modificare sostanzialmente il funzio- iiameiito degli ispeLtora-li agrari, trasfor- mandoli da organismi burocratici in organi- smi propulsori e tecnici. Occorre dare inol-bi tecnici all’agvicoltura, perché possano assi- stere i contadini, come €acevano, seppurc insufficienteiiiei7te, le ex-cattedre ambulanti clell’agricol lura. Occorre, j i i una parola, clare respi1.o all’agricolt,ui-a, allargare il ’ credito agrario e far s i che quesLa riforma funzionale e tecnica e iiilerna precorra o almeno si svolga parellaniente all’altra riforma strut- turale, giuridica. Nell’attuazione di questa riforma giuridica ella incon tra molte resi- stenze, oiiorevole ministro; tuttavia segui- remo i n tutt i ‘i punti salienbi e integralniente la. sua rilornia fin d,ove non si affacceranno i la-ti demagogici. hlella riforma interna e cli assistenza tecnica al contadino non. vi sa- ranno invece resistenze: saranno tutt i con- senzienti, opinione pubblica, l’arlaniento c ceti agricoli.

PRESIDENTE. l? così esauribo lo svolgi- merito degli ordini del giorno.

Risultato della votazione segreta.

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione segreta del disegno cli legge:

(( Stato di previsione della spesa dcl Mi- nistero degli affari esteri .per l’esercizio h a n - ziario dal 10 lhglio 1949 al 30 giugno 1950 1)

Presenti e votanti . . . . 4il Maggioranza . . . . . . 20G

170-ti favorevoli . . . 247 Voti contrari . . . . 164

(372):

( LCL Ciimerci cipprova).

Hanno preso parte nlln votazione:

Adonnino - Alicata - Almimnte - Ama- dei Lcoiiet.to - Aniadeo Ezio - Amatucci - 4mbrico - Ambiosini - Amendola Giorgio - Amendola Pietro - Amicone ---Andreotti

Al t ì Parlamentarì - 12881 - Camera dei Deputati ~ ~ ~~~ ~~

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA D E L 25 OTTOBRE 1949

-- Angelini - Angelucci Mitrio - Anoelucci Nicola - -4rcaini - Ariosto - Armosino - Audisio - Avnnzini.

Baglioiii - Bagnerit - Baldassari - Bal- duzzi - Bprbieri - Bitresi - Barontini - Riri~tolc - Bava,-o - Belliardi - Bellucci - Beltritn~e - Bensi - Renvenuti - Berga- monti - Sernardi - Beriiieri - Bersani - Bertola - Bettinotti - Rettiol Francesco - 13iiinchiui La.ura - Bianco - Biasutti - Bi- giitndi - Bimit - Bonino - Bontade Mar- gherita - Borioni - Bosco Lucarelli - Bot- bal - Bruno - B ~ L I S ~ L S C ~ -- Bucciarelli Ducci -- Bulloni - Buzzelli. ’

Cilccuri - Cagnasso - Calandrone - Ca- !itSSO G-iuseppe - Calosso Umberto - Ca- mi-ìmgi - Campilli - Camposarcuno - Ca- pnlozza - Cappi - Cappugi - Cara - Cari- giiilni - Caronia Giuseppe - Carpano Ma- glioli - Carron - Caserta - Cnstellarin - Castelli Avolio Giuseppe - Cavallari - Ca- valli - Cavalletti - Cavazzini - Cavinato - Ccccherini - Cecconi - Ceravolo - Cerreti - Cessi - Chatrian - Chiaramello - Chia- rini - Chieffi - Chiesa Tibaldi Mary - Chini Coccoli Irene - Cifaldi - Cimenti - Cinc1al.i Rodano Maria Lisa - Ciufo1i.- Cle- i,ici - Clocchiatti - Codacci Pisanelli - Colasanto - Colitto - ,Colleoni - Colombo -- Conci Elisabetta - Consiglio - Coppi Alessandro - Coppi Ilia - Corbi - Corona Achiile -- Corsanego - Cortese - Costa - Cotani - Cremaschi Olindo - Cucqhi - Cut- ti tta.

D’Agostino - Dal, Canton Maria Pia - Dal Pozzo - D’Ambrosio - Dami - D’A- mico - De Caro Gerardo - De’ Cocci - Dc Gaspetri - Delle Fave - Delli Castelli Filomena - De Maria - De Martino Alberto ~- De Martino Francesco -‘Dc Michcle - ne Palma - De Vita - Diaz Laura - Di Donato - Diecidue - Di Mauro - Di Vitto- rio - Dominedò - Donatini - Ducci - Dn- goni .

9

Ebner - Ermini. Fabriani - Facchiii - Fadda - Fanelli

- Fanfani - Faralli - Farinet - Farini.- Fascetti - Fassina - Fazio Longo Rosa - E’errarese - Ferrario Celestino - Ferraris Emanuele - Ferreri - Fietta - Fina - Fir- m o Giuseppe - Floreanini Della Porta Gi- sella - Fora - Franceschini - Franzo - Fumagalli - Fusi.

Galati .- Gallo Elisabetta - Garlato - Gasparoli - Gatto - Gennai Tonietti Erisia - Geraci Germani - Geuna - Ghislandi 2 Giiicchetao - Gi~ in lna~co - Giaiinini Olgn - Giavi - Giolit.ti - Giordani - Girolami

- Giuliclti - Giuntoli Gmzia - Goiiiii - Gotclli Aiigcla - G tammiitico - Grassi Luigi

’ -- Grifone - Grilli - GuiadiLlupi -< GLW- ricri Emanuele - Guggeiiberg - Gui -- Guidi Cingolani Angela Maria.

Imperiale - Improkt - Invernizzi Go- brielc - Jnvenizzi Gtiet,ano - Iotti Lconilde.

Jervolino Angelo Raffttele - Jcrvolino Dc Unterrichter Maria.

Laconi - La Malfa - La MiXrctt, - Lii Rocca - Larussa - Latitnza - Lato~m - Lazzilti - Lecciso - Lconetti - Lcttieri -- LigLiori - Lizier - Lizzndri - Lo Giudice - Lombardi Carlo - Loimbardi R u g g e ~ . ~ - Lombaradi Colini Pia - Lombardo Tvan. M a t - tco - Longo - Longoni - Lopardi - Lozzit ~

- Lupis. Maglietta -*Malagugini - Malvestiti -

Miincini - Maniera - Mannironi - Manucl- Gismondi - Marabini - Marcellino Coloml3i Nella - Marchesi - Marenghi - Marotta - Martinclli - Martini Fanoli Gina - Milr- tino Edoardo - Martino Gaetano - Mt~rza- . rotto - Marzi Domenico - Massola - Ma- stino Ges~imino - Mat.tarclla - Mattei - Matteucci - Mazza Crescenzo - Meda Luigi - Melloni Mario - Menotti - Merloni Ra.f- fncle - Miceli - Micheli - Michelini - Mieville’ - Molinaroli ~- Momol-i - Montu- gnana - Monteyisi - Monticelli - Moiitini - Moranino - Moro Aldo - Moro Girolamo Lino.

Nasi - Natali Ada - Natoli Aldo - N3tt.a - Negrari - Negri - Nenni Giuliana - Nen- ni Pietro - Nicoletto - Nicotrit Maria - Noce Longo Teresa - Notarianni - Novella - Numeroso.

Olivero - Orlando - Ortona. Pacati - Paganelli - Pilgliuca - Pajetta

Giuliano - Pallenzona - Pdmieri - Pito- lucci - Parente - Pecoraro - Pellit - Pe- losi - Perlingieri - Pesenti Antonio - Pessi - Petrilli - Petrone - Petrucci - Piccioni - Pierantozzi - Pietrosanti - Pignatelli -- Pignatone - Pino - Pirazzi MaffioJa - Po- lano - Pollastrini Elettra - Ponti - Proia - Puccetti - Pucci Maria.

Quarello - Quintieri. Raimondi - Rapelli - Ravera Camilla -

Reali - Reggio D’Aci - Repossi - Rescigno - Resta - Ricci Mario - Riccio Stefano - Riva .- Rivera - Roberti - Rocchetti - Ro- selli - Rossi Maria Maddalena - Roveda - Russo Carlo - Russo Perez.

Sabatini - Saccenti - Sacchetti - Sag- gin - Salcrno - Salva.tore - Saminartino - Sampietro UmlocPto - S,annicolò - San- . sone - Saragat - SartOJ: - Scaglia - Scal- a

Atti Parlamentari - 12882 - Camera dei Deputati ~~ _ _ _ _ ~ ~

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

faro - Scappini - Scarpa - Schirntti --

Scoca - Scotti Francesco - Sedati - Segni - Scmeraro Santo - Scrbaiidini - Silipo - Smjth - Sodano - Spataro - Spiazzi - Spo- leti - Stella - Storchi - Stuani - Sullo - Suraci.

Targctti - Tarozzi - Taviani - Terra- iiova Corrado - Tcrranova Raffaelc - Tito- manlio Vittoria - Togliatti - Togni - Tolloy - Tomba - Tommasi - Tonengo - TOY- retta - Tosato - Tosi - Tozzi Condivi - Treves - Troisi - Trulli Martino - Truzzi Ferdinando - Tudisco - Tupini - Turchi Giulio - Turco Vincenzo - Turnaturi.

Valandro Gigliola - Valsecchi - Vecchio Vcziit Stella - Venegoni - Veronesi - Ve- trone - Vicentini Rodolfo - Vigo - Viola -- Viviani Luciana - Vocino.

Walter. Znccagnini Benigno - Zngari - Zerbi.

Sono in congedo:

Arcangeli. Bett,io: Giuseppc - Biagioni - Borsellino

- B0vett.i. ‘Calcagno - Carratelli - Casalinuovo -

Corona Giacomo. Del Bo - Di Leo - Dossetti. Foderaro. Greco Ttalo - Guariento. Maxia - Migliori - Moro, Francesco -

Pera - Perrone Capano ’- Pertusio. Runior.

Visentiii Angelo.

Mu rg i a.

’ Sitli~zolii - Simonini.

Si riprende la discussione del bilmcio del Ministero dell’agricoltura e delle foreste.

PRESIDENTE. Ha facoltii di parlare l’onorevole Cremaschi Carlo, relatore.

CREMASCEII CARLO, Relutore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, quello dell’agri- coltura e indubbiamente uno dei bilanci più importanti. Infatti l’ah tivita agricola in Italia investe vasti gruppi ed interessa larghissimi strati della nostra popolazione. Quando l’ono- revole Truzzi ed io abbiamo avuto dalla Coni- missione dell’agricoltura l’incarico di stendere la relazione a questo bilancio, abbiamo, lo confessiamo, misurato un pochino le nostre forze; avremmo preferito che altri più com- petenti di noi avessero avuto l’incombenza di trattare questo problema. Ma poi abbianiu senlito, vorrei dire, un po’ di rimorso: non abbiamo voluto essere secondi a nessuno nel-

l’miore che nutriamo verso gli uomini della terra, vei’so i nostri fratelli che lavorano la terra. E ricordando, almeno per quanto mi riguarda, che sino a 16 anni io seguii mio padre lungo i campi e con niio padre lavorai, sentii quasi un impegno morale a studiare a fondo questo bilancio per cercare di prospct- tare davanti alla Camera e davanti al paese alcuni dei problemi che pih interessano l’agri- coltura italiana.

Gli onorevoli colleghi intervenuti nella discussione generale hanno fatto oggetto della loro attenzione la nostra relazione, e di ci0 li ringraziamo. Gli onorevoli Sansone, Caraniia, Lopardi, Ferraris e Rivera hanno voluto citare la nostra relazione e hanno avuto anche parole beiievoli nei nostri ri- guardi: vada a loro il ringraziamento nostro. che non è soltanto di prammatica parlamen- tare, ma eflettivamente ci esce dal cuore, perché abbiamo visto la loro competenza unirsi al nostro amore, ed assieme abbiamo visto che si è cercato pii1 a fondo possibile di s tudiare i1 problema dell’agricoltura.

Altri, come era necessario, e come ci era- vamo augurati noi stessi nella nostra rela- zione, hanno esplicato concetti chc noi ave- vamo rapidamente indicati nella relazione. Tra questi citiamo gli onorevoli Franzo, Ci- menti e Stella. Altri ancora hanno formato oggetto di benevola critica la nostra relazione, c va a loro il ringraziamento più cordiale: mi riferisco agli onorevoli Grifone e Miceli e a gli altri.

Avreinnio voluto anche noi - conle del resto l’onorevole Sansone reclamava ques La mattina verso l’una o l’una e un quarto - che il tempo a disposizione per questa discussione fosse stato più ampio; avremmo voluto anche noi che pii1 ampio fosse stato il dibattito su questo argomento, perché l’esperienza, e soprattutto lo spirito di collaborazione della Camera, avessero a portare su questo problema tutto il contrihu lo possibile. ,Ma, onorevole Sansone, (( la via lunga ne sospigne N: il tempo non i! in nostro potere, purtroppo, e il 31 ot- tobre non è lontano; noi abbiamo dovuto fare gli stacanovjsti della parola. Speriamo che il prossimo anno l’economia dei lavori della Camera, in relazione alla presentazione dei bilanci - come anche l’onorevole Presidcnte ha voluto precisare questa mattina - per- metta a noi di fare un dibattito molto piii anipio e profondo sull’agricoltura.

Ma io debbo riconoscere - e credo che su ciò concorderranno tutt i - che, se il dibattito e stato poco ampio, o ha perso in ampiezza, non ha, a parer mio, perso in profondita.

A t t i Par lamenlar i - 12883.- Camera dea Deputat i

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

Eff ettivanien-te gli interventi nella discus- sione generale, e sopra.ttutto gli interventi attraverso gli ordini del giorno, hanno cercato e son riusciti a ’ lunieggiare non pochi pro- lslemi. Cito, acl esempio, gli ordini del giorno dei colleghi -onorevoli I’toselli, Giammai-co, 13’Anibrosio, e di altri onorevoli “colleghi che liarino VOIULO interessarsi del problema degli U. I?. S. E. A,; gli onorevoli Ferraris, Ma- renghi, Armosino e Toneiigo s i sono iiiteressati della crisi vitivinicola; l’onorevole Frame- schini ha voluto ancora uiia volta porre d i - nanzi alla Camera i l problema serico; gli onorevoli Pertusio, Pacati, Ghislaiidi e Lopar- di hanno voluto pa(r1are di uii’ problema che molto ci i11 teressa, quello della montagna. L’onorevole Vicentini, cou la sua compe- tenza, insieme con l’onorevole Stella, ha volu-to trattare del credito agrario. Il prolslema delle acque è stato affrontato dai colleghi Lombardi Ruggero e Tibaldi Chiesa; quello della cooperazione ha formato oggetto di un interven-Lo dell’onorevole Cimenti.

Tutti insomnia hanno cercato di portare i l loro contributo’ alla discussione. Su una cosa mi è parso che ci siamo trovati’unaiii- meniente d’accordo, sul riconoscimento cioè dell’esiguit& degli stanziamenti di questo bilancio dell’agricoltura, e credo che anche l’onorevole ministro sia d’accordo con noi su questo punto.

Quando infatti il niinis tro, presentando il bilancio dell’E. R. I?., diceva: (( Questo è il vero bilancio dell’agricoltura )), riconosceva, in definitiva, che gli stanziainenti s.traordi- nari ed ordinari dell’agricol.tura non rispon-

.dono a quelli che sono i compiti del dicastero che egli presiede, non rispondono a quelli che sono i compiti che deve svolgere il dicastero clell’agricoltura in questo nioniento e nel prossimo futuro.

Su questo, ho detto, sianio Lutti d’accordo, maggioranza e minoranza. E la Commissione, attraverso la sua relazione e attraverso i re- latori, h a formulato i l voto che maggiori stanziamenti possano essere fatti in futuro per il bilancio dell’agricoltura. Qui cade accoticia l’osservazione che faceva questa inat-tina l’onorevole Loparcli, . che cioè pur- troppo l’approvazione del bilancio del tesoro, prima di quella degli altri bilanci, ci lega le mani. Noi non possiamo infatti apportare pii1 niodifkazioni allo stanziamento d i un bilancio esseiido stato approvato quello clel tesoro, che riassume in si: - tutt i gli allri. Ne, come dicianio iiella< relazione, sono possibili storni Cla un capitolo all’al.tro nell’interiio del bilancio stesso: e perché gli s taneiamenti sono

cosi aderenti alla realtà obiettiva che storni non si ritengono opportuni, ma anche perché, ’

essendo stato gi8 approvato questo bilancio clal Senato, e avendo come termine costitu- zionale invalicabile per- 1 :approvazione dei bilanci il 31 ottobre, prudenza suggerisce di non apportare niodifiche per n o n dover rin- viare i) bilancio al Senato. Noi tutti ci augu- riaino però, comunque, che il contributo ap- portato da questa discussione possa esèrcitare un ’utile influenza sulla compilazione clel biIan.cio del prossimo i n n o , ed i o invito in questo senso l’onorevole ministro a tener presenti tu.Lte le esortazioni che gli sono stale rivolte.

Debbo agli onorevoli Grifone‘e Miceli; che lo hanno.richie&o, un chiarimento sugli stan- ‘ziamenti E. R. P. Essi desiderano, sapere esttalneilte ,quale sia la cifra fino ad oggi sbloccata d i questi stanzianienti. Come gli onorevoli .colleghi sanno, la legge 23 aprile 1949, n. 165, relativa all’utilizzo dei fondi E. R. P., stanziava lire 39.820.000.000 per opere nuove di bonifica, comprese le sistema- zioni forestali; per la riparazione e la ri’costru- zione di ’opere pubbliche di bonifica danneg- giate dagli eventi bellici, stanziava lire 2.800 .O00 .OOO.

L’iscrizione però di. tali fondi in bilancio (e la conseguente possibilith di iniziare i la- vori con essi finanziati) è subordinata allo svincolo ‘della relativa somma rappresentata dai proventi dell’E. R. P. Fino ad ora è stata svincolata e iscritta in bilancio la somma di 17 miliardi e 536 milioni circa di lire; e po.trei leggervi le varie- destinazioni della somma, nia non voglio tediare la Camera: ce n’è per la Sicilia, per la Sardegna, ecc. Sono in.corso cli esame i programmi ed i fondi .ancora cla svincolare fino all’iniporto della spesa auto- rizzata con la legge anzidetta. Si sta tratlan- d o per lo svincolo di 4 miliardi e 750 inilioni per il programma di sistemazione idraulico- fores-tale. La cosa è tuttora in. corso di esame, ‘ma pare che sia iniminen-te lo svincolo di -tale. ci ha.

Quali sono, onorevoli colleghi, i probleini 1ialzaLi clalla discussione avvenuta alla Ca- inera sui hilancio clkll’agricoltura ? l’ape i%

noi che siano i problemi che nioclestainen t,e abbiamo cercato di trat.Care nella nostra re 1 azione.

L’onorevole Crifoiie ieri sera afferniava che la procl.uzioiie n o n i: aumentata rispetto al 1908, o almeno non i: aunientata nelle pmporzioni che noi indichiai-no nella nostra relazione: egli aIlieriiiava. che I‘il.gricoltura è slatica. Xoi abbianiu cercalo tiella prima

Alli Purlumentari - 12884 - Camera ‘dei Deputali

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

parte della relazione di smentire tale pretesa . slaticitit dell’agricoltura italiana. Ammet lia-

mo che l’agricoltura, per natura sua, per natura anche degli uomini che lavorano la terra, ]la una certa -staticità, ma i dati - ed io li potrei citare ancora se non temessi di annoiare la Camera - clirnostrano che, ri- spetto al 1908, anno a cui accennava appunto l’onorevole Grifone, oppure anche rispetto al 1947-48, la produzione in :I.talia è aumen- tata. Questo è un da.to cli fatto 11011 smentibile, pare a noi, se le statistiche non sono una opi- nione.

Inclubl~iamente oggi - .tutti lo riconoscia- liio - l’agricoltura iLaliana esce da un periodo di emergenza; indubbiamente siamo in un .momento delicato. infatti non è chi noi; veda che è in atto un processo di superamento di questo periodo di eniei’genza, v’è un’ab- botzcla~iza cli procloLti eccessiva: e non è solo questa la ragione che causa quella c e r k crisi che abbiamo sentito nominare o sot Lacere nelle varie discussioni. CaraI;teris.ti.ca B la. crisi vitivinicola, che tuttavia 6 sta-La al- quanto esagerata in alcuni interventi. Forse l’amore delle zone che i deputati rappresen- tano, forse l’interessamento per queste zone, ha faLto a volte travisare la real-tit.

V’è qualcuno, per esempio, Che pretende- rebbe che il Governo risolvesse la crisi vini- cola immediatamente; qualcuno ha affermato addirittura che la crisi vinicola, se c’è, è dovuta alla legge; v’è qualcuno che pretende che il Governo distingua i vini mistificati dai vini genuini, mentre i chimici insegnano che non v’è alcuna possibiliti. sicura di di- stinguere l’alcool naturale da quello misti- ficato. Se qualcuno ne trova il mezzo lo suggerisca, e noi saremo 13en felici di ripar- tire i vini naturali da quelli che non sono tali. Ma finora, non credo che la scienza ahhia -trovato un mezzo sicuro per -tale clistiiizione.

Taluno ha fatto proposte, in ordine alla riso~uzioile della crisi vi tivinicola, che in parte coincidono con quelle contenute nella nostra relazione; altri hanno abbonclato in proposte. incldl~l~iamente~ i l ministro clell’agri- colLura sta studiando il problema, .tan-to è vero (come cla informazione apparse sulla A. R. I.), che una clelle nostrepoposte, ~,iguar- clante lo svincolo dal dazio clell’uva per la vinificazione familiare, pare sia stata accei- .tata dal iininislro e stia per diventarc legge. Quindi io spero, e a nonne di tut.ti i collcghi sollecito, che i provvedimenti in quesla ma- teria vengano presi e che si -tenga COll . tO fin dove è possibile, nel quadro generale della polilica economica del Govcri10, dei sugge-

rimenti che la Conimissione per liocca nosL~a ha formulato.

A parte quesl,o episodio d.ella cr is i viti- viiiicola, il prohleinia generale dell‘agricoltura italiana rimane come I ’abbiamo prospettato noi. Mi e parso di capire, attraverso i . vari interventi, che vi sia un clilemma per la riso- luzione di quesLo problema. Vari colleghi di vari settori si soli doniandati come tentare -di superare questo periodo di emergenza. Ali- biaino sen-tito da qualche settore invocare un liberismo assoluto, da qualche altro abbiamo sentito invocare il vincolisnio.

13 induhbiamen-te una cosa sLrana quella che è capitata alla Camera italiana in questi giorni e su questo bilancio: proprio dai bandi- Lori clella libertà assoluta si è chiesto un in- tervento dello SLato per cercare cli risolvere il prohlenna dando denaro, sostenendo i prezzi, proteggendo i proclo.tti. Era l’onorevole Ca- rainia che ieri tuonava chiedendo l’intervenlo dello Stato per protegpre il prezzo clell’olio e noin so quali inleressi. Ma l’onorevole Cara- mia e i suoi amici, in al tra sede, allorquando noi cleniocristiani, non per mantenere pro- niesse ele tt~oi~alis~tiche, bat-te quasi specchi pcr a l ~ o c ~ o ~ e per accapairdre clei voti, iiia con piena coscienza e sopra.ttuLto con senso cli respon- sabilità, voglianio attuare riforme di stru-ttura o riforme di contratti, sostengono che lo Statc non deve intervenire è invocano liber tà asso- luta. Stia pur calmo l’onorevole Caramia e tulti i liberisli assoluti, conle pure gli oppo- sitori di estreina sinistra: rnoi le riforme le laremo: 1asciat.eci soltanto il tempo possibile per farle ! ( A p p l a u s i al cenlro - Comrnenli all’esLremu sinislru).

SANSONE. Col tenipo e con la paglia !... CREMASCHI CARLO, Relalore. Onore-

vole Sansone, ella ieri sera ci invitava a mutare polilica, ci invitava a fare queste riforme. Ci lasci finire i bilanci e vedi% che iimnediata- memte ripre,nd.eremo e porlererno a termine la discussione della legge. sui coiitra.lti agrari. Se questa cliscussione è andata per le lunghe, non 6 poi colpa tnostra ! Non possiamo molti- plicare i l tempo e neppure noi stessi !

Dicevanno che 6 stata una curiosa situa- zione questa verificatasi alla Camera: da una parle si chiedeva l’interventismo, dall’al.tra i l vincolisnio. Nella nostra relazione crediaino di avere accennato a questo problema quando abbiamo aflermato che indul~biamen-te noi1 si può chiedere al Cioverllo italiano di fare quanto iintenclerel~l~e fare il Senato ameri- cano allorquanclo si prepara ad Approvare i nuovi clisegiii di legge concerneliti la politica cli sostegno dei prezzi agricoli. Abbianzo aiiche

A l t ì l’nrlnmenlnri - 12885 - Camera dei Depiululi

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIAN.4 DEL, 25 OTTOBRE 1949 ~ _.

affermato che forse l’agricoltura e la econo- mia i laliana 11011 si prestaiio acl esperimenti rigidi, quali avveiigoiio in Inghilterra, o a forme cli interventismo statale, conie si hanno in altri paesi.

Ma, in questo problema, io vorrei cedere la parola all’oiiorevole ministro, 11 quale gia al Senato ha detto cliiaramcnto quale 6 la politica che‘*il Governo intende seguire. E noi siamo pienamente d’accordo su una li- bertà condizionata, su uiia 1iliertA vigilata nel settore agricolo. 11 ministro ha detto al Senato: (( Quando qualcuno chiede, per ov- viare a certe eccedenze d i importazione (spe- cialmente di importazione di grano), d i riper- correre la strada compiuta dal 2934 al 1939, auinentando notevolmente la produzione ce- realicola e sbai~anclo la strada alla proclu- zione straniera con tariffe doganali elevate ad Oltre i l 100 per cento del prezzo interna- zionale del grano, io debbo dichiarare clic non condivido questa opinione. Noi dobbiamo cercare d i vincere questa concorrenza stra- niera, non cercando di diiiiinuirc le importa- zioni, ma cercando di aumentare j i i ogni modo le nostie esportazioni di prodott,i di- versi ed in particolare dei‘ prodotti agricoli, con j quali, un tempo, pagavamo le impor- tazioni di grano. Questa credo sia la strada sana cla seguire; non ci si deve abbandona- re ad un sompleto liberismo, se esso non viene praticato contei7ipoi,aneameii te d a tu t te le nazioni; non avvenendo questo, noi dobbiamo, in una certa mi sui^^, tenere conto di quelle differenze naturali per cui certe nostre produzioni sono sempre pii1 costose di siinilari produzioni di altri paesi. Dobbiamo quindi essere moderatamciitc’ lilie- risti, cercando di guadagnare nel campo del- l’esportazione quello che, rispetto alla poli- tica anteguerra perderemo nel campo della importazione. Aspettiamo quindi che si ri- torni non solo da noi su di una posizione d i moderato e condizionato liberismo, ma che naturalmente dalle altre nazioni una iigualc posizione venga presa D.

Crediamo che questa sia veraniente la posizione giusta in questo momento. A h - liiamo accennato inlatti ad un processo che è in atto, ad un processo d i superaniento. In questo monicnto non crediamo che si debbano abbracciare estreniismi, di una parte o clell’altra, ma che un nioderato dirigisino sia opportuno per cercare di guidare l’agri- coltura italiana n risolvere i compiti che le sono affidati.

Quali i niczzt per risolwrc questi compiti ? Nella’ nostra relazione abbiaino cercato, sia

pure rapidamente, di indicare i mezzi per raggiungere lo scopo che il ministro ed i l Parlamento si propongono. 11 prinio di que- sti è (( potenziare al massimo l’elevazione dell‘istruzione professionale agraria n.

L’onorevole Sansone leggeva ieri sera in un articolo le dichiarazioni che il senatoiz Medici ha fatto a, Stresa. Ora, in quella rela- zione - l’onorevole Sansone diceva - il sena- tore Medici ha fotografato la situazione del- l’agricoltura italiana. Purtroppo è vero. Dob- Iiiamo riconoscerlo, è vero: è una situazione grave quella della istruzione professionale nel settore agricolo in Italia. A parte l’analfa- betismo, v’è però i n questo nostro popolo agricoltore un senso d i misoneismo, una cliifi- denza verso ciò che 6 nuovo, una. diffidenza verso le forme del progresso che noi clobbiarrio aiutare a vincere. Bisogna effettivamente che l’agricoltura italiana si svegli; bisogna che abbaiicloiii quei sistemi che un nostro collega chiamava adamitici; liisogna che si aggiorni, che si metta al corrente con i sistemi nuovi.

Ora, per ottenere ciò, i: necessario che si istiwisca e si aggiorni il contadino, perché le macchine non possono servire a chi non sa acl operarle, perché i concimi cliiniici non giovaiio a chi non sa quali possano essere i risultati. Quindi, ecco perché noi, 11011 per sbaglio, mettevamo in primo piano l’istru- zione, l’elevazione clell’istruzione professio- nale agraria; siamo convinti di ciò, conloin- tati dalla esperienza.

Effettivamente qui noi cerchiamo di por- tare la voce del.la esperienza, la voce clelln realt&. Del resto anche i contadini ne sono convinti e desid.erano un intervento d a part,e dello Stato per aurrientare la propria istru- zione e per migliorare le proprie condizioni.

I l secondo punto che noi additavamo era questo: curare l’aggiornamento dei mezzi colturali e strumentali, favorendo la niecca- nizzazioiie in agricol tura. E qui i ‘onorevole li’ranzo trova la risposta ai problemi da lili dibattuti questa mattina; egli ha dato atto ai lavoratori di aver compreso questi pro- lilemi. Possiamo prendere atto con viva sodisfazione, insieme con l’onorevole Fraiizo, che per quanto riguarda i trattori agricoli abbiamo avuto yuest’anno un acquisto che 6 il doppio di quello del 1948, quasi il doppio d i quello del 1947. Infatti, nel 1947, 1433 furono i trattori comperati; nel i948, 1012, e nel primo semestre del 1949 sono stati 111s.

Uncc voce ccll’estwmcc, sinislra. Cen toniila

C:I%ISMASC 1:’I.l. C A R I ~ O , Reln low. Se pur non si s3no raggililite le cif,’re che noi rite-

ne occOl~’l’on0, per lo meno !

All i ParlamentaTi - 12886,- Camera dei Deputali

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA D E L 25 OTTOBRE 1949

nianio necessarie, però dobbiamo aiiinietterc che v’è un certo aumento in fatto d i niecca- iiizzazione in agricoltura; sicché in questa materia dobbiamo soltanto soll~citare, spro- nare, aiutare.

Entra qui opportuna l‘osservazionc per quanto riguarcla i concimi. T< necessario che i concimi siano adoperati eli pii1 dagli agri- coltori. Sono state l‘atte osservazioni sui prezzi dei concimi. Confesso che non h o avuto il tempo per stabilire e .per convincermi se i prezzi siano troppo elevati rispetto a quelli del commercio internazionale; o se invece non sia vero l’opposto. Per quanto conosco, mi pare dlie siamo sullo stesso livello; però, se una raccomandazione si può fare, è quella clj vedere il modo di adeguare sempre pii1 i prezzi dei concimi a quelli c1ie.possono essere i costi dei prodotti. Anche in questo settore dolibiamo prendere atto d i quanto ha di- chiarato i l ministro al Senato: nel 1947 nella campagna autunnale si so.no consumati in Italia 5.870.000 quintali cli concimi fosfatici, che sono saliti a 7.000.000 nella canipagna autunnale 1948-49. Così nello stesso periodn siamo saliti da 2.583.000 quin.tali di concimi azotati a circa 3.000.000. Ora, se potenzi+ remo anche questo settore, oltre a quello della meccanizzazione, noi riusciremo cffet- tivainente ad a,iutare l’agricoltura a supe- rare quel periodo che abbiamo chiamato di ein ergenza.

Un altro punto clella nostra relazione iiictteva in luce la necessita di curare il mi- glioraniento delle rese unitarie, inclispensa- bile e inclilazionalibe per ottenere la r i c l uziuiie dei costi di produzione. Qui una certa scuola, che ha dei rappresentanti anche nella nostra Camera, risolverebbe rapidissimamente il pro- blema: per diminuire i costi c1.i produzione questa scuola suggerjrebbe d i diminuire i salari.

FARALLI. Bisogna aumentarli i salari I CREMASCI? J CARLO, Relutore. Resti Iien

chiaro che noi su questo punto non intencliamo aflatto seguire i principi di questa scuola.. :Del resto, nelle sue dichiarazioni al Senato il mi- nistro ha (letto ciperlis verbis, e seiiza, possi- Iiilità di d.ubbio, che noi non intencliamo affatto diminuire. i salari perché siamo con- vinti che, se vj è una necessita, essa è proprio quella di aumentarli, i salari, perché il tenore di vita nelle canipaglie non è quello che sa- rebbe giusto fosse. E ciò vale specialmente per il meridione.

Quindi, è necessario che altri m e z z i si trovino per cercare cli migliorare le rese uni- tarie e per diminuire i cost,i. Quali sono questi

mezzi ? Parecchi sono stati gia suggeriti dagli onorevoli colleghi nella discussione, altri sono gia in attuazione. Xoi intendiamo soltanto suggerirne pochissimi altri. 11 primo consiste nel niiglioraniento del patrimonio zootecnico; abbiamo trattato ampiamente nella nostra relazione questo problema, sul quale avremmo d.esiderato che altri colleghi, per esempio l’onorevole Mareiighi, €ossero intervenuti a dirci una parola di confo~to per quanto abhianio detto, ma anche cli consiglio per altre cose che non abbiamo detto. Ma un altro mezzo che noi abbiamo trovato e suggeriamo è % questo: l’incremento della irrigazione, in- teso come aumento della disponibilit& e come maggiore regolarità c1.i deflusso delle acque disponibili.

Qui il problema effettivamente è molto iniportan-te. La onorevole Chiesa Tibaldi ha accennato ad una si-tuazione che conosce, quella clella Sicilia; io potrei acceilnare ad al-tre si luazioni che conosco. Ella, onorevole ministro, è stata con me nella mia provincia e ne conosce la situazione. HO un ricordo di quando era banibino: durante l’estate, quando la canicola batteva sui paesi della nostra pianura berganiasca, quando il terreno aveva il suono cupo del metallo e s i spaccava in crepe, e pareva quasi che fosse roccia, i contadini del mio paese ,d.iventavano cattivi, avevano i l viso scuro; ricordo che passavano a vie di fatto con la roncola e con la zappa per ((minuti di acqua D, perché. si rubavano i momen~ti, i minuti cli acqua.

l o segiialo questo terribile p,roblenia e in- vito i l ministro e il Governo a fare quanto pii1 è possibile per avviarlo a soluzione. Effet- tivamente l’acqua - diceva l~ene l’onorevole Chiesa Tibaldi - è il sangue clell’agricoltura. Bisogna che su questo terreno si cerchi di Pare quanto pih è po’ssibile. l? un problema delicato, perché effettivamente l’acqua non serve soltanto all’agricol.tura o, meglio, in Iytalia, serve riiolto meno all’agricoltura di quanto non serva all’intl.us-tria. E qui vi e i l problema accenna.to dal1 ’onorevole Loni- bardi Ruggero. Tutti coloro che hanno ne- cessità di i i~ iga i e, infatti, sono fortemen- t e preoccupati per l’jnfluenza che già eser- citano e potranno in seguito esercitare i grandi serlmtoi d.i acqua creati o progettati tlalle grosse societk proclut.trici di ener- gia elettrica. Questi serbatoi sono posti all’ interno nostre vallate e sulle monta- gne e tendono a neutralizzare aliche il beneficio dei grossi serbatoi creati in fondo valle per la regolazione dei fiumi, ove è stato possibile, sia per l’iniporlanza dei fiumi stessi,

Atti Parlamentari - 12837 - Camera dei Depirtnli

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sia per l’esistenza dei laghi che sono venuti a formare dei serba.toi con la costiruzione di opportuni sbarramenti. Questo per i Iiunii pih importanti. Per i, fiumi di minore importanza, ove non esiste un serbatoio a londo valle che funziona cla regolatore‘ e la loro utiliz- zazione viene fatta in base alla richiesta degli utenti industriali, questo fenomeno pro- voca notevoli variazioni nel diagramma dei deflussi, variazioni che sono tanto più sen- sibili qualito niinore è la portata del fiume. Nel periodo pii1 critico della irrigazione assi- s-tiamo ad u n . susseguirsi d.i variazioni di tale intensi tii d.a porre in asciutta alcune delle rogge che d.ovrehbero servire alla irrigazione. Immaginate quindi l’enorme disastro,, perché ])asta clie non si irrighi una volta perché il raccolto dell’annata vada tutto o quasi tutto a (( carte quarant,otto 1).

Ogcorre quindi che in questo settore delle acque, in questo contrasto (che. esiste, non nasconcliamocelo) per le acque i n montagna, s i abbia il coraggio di intervenire e di dire la parola necessaria per chiarire efl‘ettivaniente il contrasto. . Terminavamo, nella relazione, i nostri

suggerimenti con un ultjino punto: aiutare il sorgere cli cooperative agrjcole ecl incorag- giare quelle esistenti, allo scopo di difendere e di incrementare la piccola proprietà.

L’onorevole Miceli, ieri sera, ha €atto dell’ironia su ques to nostro punto. Ha detto: vogliono aiu-tare i l sorgere cli cooperative, e quindi vogliono la morte delle cooperative già esistenti. Se l’onorevole Miceli ci avesse fatto l’onore cli leggere con pii1 attenzione la relazione, avrebbe visto che noi, a pagina 11 diciamo testualmente: (( Sarà anche bene do- tare gli ispettorati agrari, che po-trebbero op- portunamente cambiare i I loro nome.. . , di tecnici agrari particolarmente scelti in. mate: ria cli cooperazione agraria. In questo settore, infatti, della cooperazione agricola riteniamo che non piccola dovrebbe essere l’attivi-tà del Ministero clell’agricoltura D. E perché non potrebbe il ministro creare una vera e propria direzione generale peua cooperazione agraria? -A che servirebbe la riforma agraria., .

MICELI. Con ciò sarebbero salvate le cooperative .?

CREMASCHI CARLO, Relatore. Noi non abbiamo alcuna intenzione di fare i necrofdri delle cooperative, anzi voglianio che le coope - rative prosperino, tanto che le abbiamo messe quasi come condizione per salvare la piccola proprietà, per difendere quel tipo di proprietà in cui crediamo e che vogliamo creare, an- che se l’onorevole Miceli pensa diversamente.

Vi è un problema, che affanna soprattutto gli ortofrutticoli in Italia, clie non possiamo non toccare, sia pure Iirevissimamente. Ad esso ha accennato qualcuno, non ricordo chi.

il problema dei prezzi, che in agricoltura non sono effettivamente remunerativi.

Abbiamo accennato alla diminuzione dei costi; quindi, è necessario che diciamo poche parole sul problema dei prezzi. Effettiva- mente, in agricoltura, ’ soprattutto nel set- tore ortofrutticolo, avvengono cose strane. Abbiamo visto nella nostra zona mele, pesche, e anche l’uva, come ha ricordato qualcuno, comperate presso il produttore a prezFi irri, sori e vendute sul mercato a prezzi quintu- plicati, sestuplicati, e anche decuplicati. Qui, eflettivamente, il problema è grosso. Biso- gna che si veda in quale settore avviene que- sta sfasatura. Se si osservano ( i dati che sono stati raccolti confortano la nostra osserva- zione) i prezzi all’ingrosso sui mercati, si vede che 11011 sono eccessivainelite distanti dai prezzi della produzione, sebbene l’incidenza del grossista si8 lievemente aumerxtata 1.i - spetto all’incidenza prebellica: 8, ‘infatti, del 14 per cento invece de11’8-10 per cenbo clel- l’anteguerra. Ma effettivamente l’incidenza dell’interinecliazione del- cle.ttaglian-te, che in- ternazionaInien L e veniva stimaba sul 25 per cento di inedia e su tale inedia si manteneva anche in Italia in epoca prebellica, oggi h a raggiuti-to un livello di media doppio, triplo, con punte anche decuple, le quali tendono a manifestarsi anche a carico dei prodotti stagionali, anch’essi. in fase di crollo dei prezzi, neutralizzato solo dagli effe.tti riparatori cli una espansione clel consumo.

Qui bisogna effettivamente che si inter- venga: .i: necessario che l’industria ortofrut- ticola sia sostenuta. E noi riteniamo che gli agricoltori .faranno opera ottima se si riu- niranno in liberi consorzi di produttori per eliniinare gli intermediari, per eliminare que- ste speculazioni. Noi riteniamo che le cantine sociali, gli enopoli, le latterie sociali solle- citate da tanti colleghi, debbano sorgere e prosperare. Noi riteniamo che facilitazioni d i credito debbano essere fatte a questi liberi cansorzi, i quali aiutino i produttori nel mo- mento soprattutto del. bisogno, perché cono- sciamo i loro bisogni e sappiamo che il produt- tore ha necessità di realizzare immediata- mente per le ‘esigenze familiari: Ora, se vi saranna degli inticipi, effettivamente po- tranno essere difesi i prezei, con vantaggio anche dei consumatori, perché se si elimi- neranno gli intermediari il consumatore potrà avere la stessa merce a prezzi inferiori. Su

4 Ilì Parlamentarì - 12888 - Camera dei Deputati

DlSCUSSlONI - Sl3&lUT7A POR1ERlDlANA D E L %5 OTTOBRE 1949

questo noi richiamiamo l’attenzione del mi- nistro.

La seconda parte della nostra relazione aflroiitava poi il problema della riforma ani- iniiiistrativa del Ministero. Gi& il ministro - lo ha cletto al Senato - è convinto che i servizi del Ministcro clell’agricoltui~a, soprattii t to quelli periferici, 110~1 risponclono esattamente a quelle che sono le esigenze degli agricoltori e del paese. Ora diamo atto, e volentieri, cli quanto il ministro Iia gi8 fatto e cli quanto sta facendo attraverso la sua cotiimissioiie che studia effettivamente il riordinamento del Ministero clell’agricoltura. S o i abbiaino for- mulato dei suggerimenti: l’onorevole Ferraris ha fatto eco ad essi, soprattutto per quanto riguarda gli ispettorati agrari, l’onorevole :Loparcli per quanto riguarda i l corpo fare - stale. Saremo grati al ministro se vorrà eflet- tivamente tener conto cli yuesti suggeri- ni en t i.

Concludendo, onorevoli colleghi, non pos- . siamo non raccon-miclarvi l’approvazione del

bilancio, il quale - e abbiamo cercato cli darnc atto nella nostra relazione, che (lorse il mi- nistro lo dirà) è una relazione che non soltanto loda, ma a volte anche critica: noi speriamo di aver fatto una wlazione obiettiva - rivela. lo sforzo cui il ministro si è sottoposto ( e gliene diamo atto), per cui egli è effettiva- inente 11,enemerito della classe degli agricol- tori.

ì3 vero, onorevole Crifone, che il (( tiro a. Segni )) continua. Ma lo strano è questo: che il (( tiro a Segni i) viene cla questa vostra parte ma viene anche dalla parte opposta e qualche volta anche cla noi. :Poco importa: ciÒ significa? onorevole ministro, che ella e nel giusto mezzo. Continui: noi siamo con lei, .e attraverso noi sono. con lei gli agricoltori. La ringraziani:, di quanto ha fatto e di quanto vorrà fare per l’agricoltura italiana. ( V i v i s s i ~ ~ i ~ ~ p p l ~ ~ ~ i CL

sinistra, al centro e CL cleslru - Congratula- zioni).

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’onorevole ministro dell’agricoltura e dello foreste.

SEGNI, Minislro clell’ugricolttira e delle ioresle. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l’ampia ed elaborata relazione della Commis- sione, l’illustrazione esauriente che ha testé fatto, in risposta ai vari oratori, l’onore- vole Cremaschi, mi rendono il compito pih facile. 1 relatori hanno illustrato anipiamente .tutti i lati più gravi e difficili dei problemi dell’agricolixra: io li ringrazio per il loro la- voro, nonché per il conforto e la facili’t,a- zioiie che lialino arrecato^ al mio.

Dalle varie parti della Camera nella discussione, purtroppo breve, di ieri - breve per colpa non del Governo nin delle circo-. stanze - sono emerse alcune questioni fonda- mentali. Mi Iermerò solo su di esse, senza andare alle questioni di dettaglio.

Anzitutto, il problema produttivo: e s-Lato ripresentato ed esaminato so.tto vari punti di vista, quello del progresso o meno della nos;tra agricol-tura, e quello della si tuazione econoniica dell’agricoltura stessa.

:G strano ma è cosi: mentre noi possiamo giustamente rivendicare !io levoli progressi fatti in questi ultimi anni, sia dal punto di vista. tecnico, sia da quello organizzativo, e mentre la curva dei prezzi è discesa, la situazione economica dell’agricoltura, è forse meno lieta di quando la produzione era scarsa. Ma se questa situazione può essere, specie in qualche settore, spiacevole, essa cleriva da un fatto del quale clobbiarno essere lieti: cioè, dal ris tabilimeti.to della normalità produ ttiva. Non dobbiamo confondere una discesa di prezzi, che erano diventaLi troppo alti perché la congiuntura li aveva fatti spu- meggiare, coli- una crisi; altrimenti, noi con- fonderemmo il problema dei prezzi e dei costi col problema degli utili di congiuntura; e non è lo sparire degli utili di congiuntura che può significare crisi, ché crisi si ha soltan- .to quando la curva dei prezzi discende a1 di sotto dei costi.

La produzione di grano, maggiore di quella clell’anno scorio, lia reso, per esempio, meno alto il prezzo del grano sul mercato libero. E dobbiamo forse dolerci di ciò o non vedere in questo fatto un indizio favorevole per il futuro, in quanto il buon raccolto deriva non dalle sole circostanze stagionali, ma clalla possibilità cli un più largo impiego di mezzi tecnici e cli concimi, e da maggiori cure culturali ? 1.1 raccolto di quest’anno è già superiore, -dicevo, a quello dello scorso anno; e se non ha raggiunto la cifra che noi pensavamo - perché una certa flessione, nel- l’ultimo tempo, nel conferimento agli ani- massi, mi fa dubitare della esattezza di cer- t e cifre - ha superato i 65 milioni di quintali, raccolto che è superiore a quello del 1936 e di non molto inferiore alla media degli ultimi cinque anni prebellici. Ora, se ricordiamo il passato, fra il 1939 ed il 1945-46, dobbiamo rjteiiere che l’aver raggiunto un tale livello sia già un risultato notevole.

Per le bietole siamo passati da una pro- duzione di poche centinaia di migliaia di quintali di zucchero nel 1945 a un raccolto clic quest‘aiìiiv ci clnra una produzione di

Att i Parlamentarì - 12889 - Cameta dei Denutati

DISCUSSIONI - SEDUTA 130RIERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

oltre 4 milioni e 300 mila quintali di zucchero. Per l’olio abb~anio i l raccolto narniale, seb- bene alquanto inferiore ai 2 milioni di quin- tali. Per i pyoclotti ortofrutticoli abbiamr~ avuto un’annata estreniaiilente favorevole. Se1 complesso, quindi, i risultati proclut,tivi cli quest‘anno sano .stati notevolmente mi-

~ gliori di quelli clell‘aniio decorso. Le critiche rivolte all’anclainento statico clella nostra agri- coltura non sono quincli conrortate da cifre.

(( 13 certo - ci ha detto l’onorevole ~ i c e ~ i - che voi vi proponete degli obiettivi troppo - modesti: infatti, alla fine del piano E. R.. .P., vi proponete cli guaclagnare solamente i l 5 per cento sul raccolto del 1938 D. Ma se cib 6 esatto, d.obbiamo anche ritenere che vi sia,’ una giustificazione a tale modestia. 1.1 1938 è stato un anno eccezionale: si sono raccolti 82 milioni cli .qu.intali di grano e si è avuto un ’raccolto esuberante di tutt i i cereali; coinples- sivaniente quella del i933 i: stata quindi un’annata molto favatw7ole. Se prendiamo invece la media de i .5 anni anteguerra, i risjiltati, ai quali dovremo pervenire alla line del piano. Marshall, saranno del i 5 per cento superiori alla media del quinquehniq -prebellico. Questo è un iiltato notevolis- simo, perché tutti i tecnici sanna -che l’au- mento clella produiione agricola è niolto lento e che un guadagno del 10 per cento in questa produzione va sudato per lunghi anni. Se noi pensiamo, dunque, cli potei- aumentare del 15 per cento la produzione di uiia media, t l i anni giti rortunati, ci reticleremo conto clie si tratta di un risultato di per si, notevole. 1.3 credo che siamo già su una buona strada, perché le cili-e delle produzioni segnano note- voli incrementi che ci fanno ritenere come raggiungibili le mete che ci siamo prefissi.

Con , l’auniento della produzione, però, sono cominciate forse certe flessioni di prezzi: alcune sono perfettamente noimiali; altre vanno al di 18 del normale e suscitano una qualche apprensione. Per quanto riguarda il grano, e certo che se il grano al mercato libero è sceso dalle 5-9.000 lire dello scorso anno alle 6.400-6.500 lire di quest’anno, noi non clobbianio dolercene o parlare di una crisi. L’abbonclanza del raccolto ha compensato questa flessione clei prezzi: del resto, nessuno può desid.erare che il grano salga oltre certi limiti, essendo un prodotto cli così largo A fondamentale consumo.

Il prezzo medio del mercato libero e del- l’ammasso per contingente è un pkezzo che ‘riteniamo sufficientemente remunerativo in modo che su questo può assidersi .con cer- tezza di reddito l’impresa agricola ordinaria.

Nel skttore clei proclotti ortofrut ticoli la procluzione abbondante ha permesso aliche una larga esportazione: mentre in altri set- tori - come ho notato ripetuLameii-te al Saiato (non voglio ripetere pe l le cifre) - le nostre esportazioni agricole Iian no avuto una note- vole flessione, in pochi anni abbiamo ricon- quistato, nel campo ortofrut-ticolo, le posi- zioni clell’an teguerra. Nel 1938 avevamo in- fatlii un’esportazione cli un po’ pih di 8 mi- lioni di quintali tra ortaggi, frutta fresche e [rutta secche. Oggi siamo presso a poco sulla. slessa cifra, anzi l’abbiamo superah cli qual- che centina.in di migliaia di quintali nel pe- riodo clal 10 luglio ,1948 al 30 giugno 1949. La produzione quindi si i! svolta iiornialmente: i niercati esteri sono stati facilmente ricon- quistati e anche i guadagni dei produttori e dei cominercian ti sono stati cospicui.

I? avvenuto, però, nel settembre un fatto nuovo, cioè la svalulazione della sterlina, che per noi riveste notevole importanza, perchi! - come tut.ti sanno - il mercato tedesco era stato sosti-tuito largamente dalla esporta- zione sul mercato inglese. Questo fatto li? preoccupato e ha prodo tto anche qualche arresto nel commercio internazionale, ha pro- dotto crisi locali di prezzi (sono anch’esse spiacevoli). Esso è tuttavia un fatto che n o n dobbiamo sopravvalutare, chi! al mercato in- glese si viene sostituendo di nuovo, seppure con una certa lentezza, il mercat,o germanico, e, quando noi avremo raddoppiato, come larenio quest’anno, le nosLre esportazioni nella zona clella Germania occidentale, avremo ripreso lentamente i nostri naturali niercat.i cli sbocco. Anche i l mercato inglese sarà tut- t’altro che a noi coniple.tamente chiuso, anche se l’esportazione ‘ci dar& un minor numero d i lire per ogni sterlina. Dobbiamo pensare a un raggiustanien-to derivante dal1 ‘aunieii.to dei prezzi in lire-sterlipe, e dobbiamo pen- sare al fatto che certe situazioni di alte in- terniediazioni dovranno venire ad attenuarsi, Iacilitanclo così l’esportazione.

I due settori che hanno richiamato niag- giormenle l’attenzione della Camera sono stati quelli dell’olio e del vino. Anche ad essi io debbo accennare breveniente.

Per il set.tore dell’olio io ritengo che gli allarmi che si erano manifestati alcuni mesi or .sono non fossero giustificati. i3 indubbio che noi dobbiamo avere un programma di difesa di questa produzione; dobbiamo avere un programma che si traduca anche in ta- riffe doganali, che la Camera a suo tempo valuterà attraverso le Commissioni; ma in pari tempo noi possiamo ritenere che il mer-

. 4 t t ì . Parlamentari - 12890 - Camera dei Deputati /

DISCUSS[ONI - S E D U T A POBZERIDIANA DEL 65 OTTOUJtE 1949

cato s i vada assestando su prezzi che sono normali rispetto a, quelli d.ell’anteguerra.

Il mercato dev’esserc regolato, e a questi: regolamentazione ha accennato l’onorevole Caramia; ma noi non possiamo pensare cli tornare a una regolamentazione su tali cri- -teri (chè, del resto, fissare dei premi d’au-Lo- rità in un mercato con abbondanza di pro- dotti non avrebbe alcuna importanza), né acl acquisti da parte dello Stato. Noi clob.biamo pensare ad altre regolamentazioni, sia indi- rettamente a tlraverso tarifre doganali sia clirettaniente attraverso un incoraggiamento non economico, ma di natura tecnica e pro- pagandistica nei confronti clell’esportazione.

L’esportazione nel periodo anteguerra era notevole ecl è servita a regolare il mercato e a fornire di moneta estera pregiata in quan- tità non disprezzabile i l nostro paese. La esportazione, che la guerra ha stroncato, ora. si va rapidaniente riprenclenclo, anche per le concessioni taxiffarie che abbiamo avuto dai paesi importatori.

Vi è però un problema che ha una grande importanka ‘nel campo oleario; troppe volle i i i questi anni i consumatori e i produttori hanno gareggiato nel non essere troppo clifft- cili rispetto alla qualità del prodotto, e . la. scarsità ha fatto sì che si passasse sopra alla qualità, e questo sia da parte del consuma- tore che da parte del produttore. Siamo t o ~ - nati, ora, al mercato normale, in cui la qua- lità deve essere apprezzata, e in cui la buona qualità clev’essere difesa.

In questo campo abbjaino preso due prov- vedimenti: un primo provvedimento è stato quello cli stabilire i mezzi per identificare le miscele di olio di semi con olio cli oliva, per impedire che i consumatori vengano frodati facendo loro comperare dell’olio di semi per olio di oliva. Questo provvedimento è an- dato in vigore con il 15 ottobre, e nessuno ha, intenzione di non applicarlo, in quanto mi pare un provvedimento che rispon- da agli interessi clel produttore come a quelli del consumatore. L’altro provvedi- mento che in questo campo noi intendiamo adottare fra breve è quello relativo al grado di acidità dell’olio, degli olii commestibli. Durante la guerra si è elevato il grado &i acidità fino a sette. Ciò era però la conse- guenza della scarsità del prodotto dovuto alla guerra. Ora, abbiamo fissato a 3 gradi l‘acidità, perché l’olio possa essere dichia- rato commestibile e questo per premiare i buoni; i diligenti produttori. Con questo si- stema io ritengo che il mercato dell’olio per 1‘alimcntazio:;e umnna verrii di iiuovo sin-

bilizza-Lo a favore dei consumatori, i quali avevano in un certo periodo pagato dei prezzi veranien te eccessivi, e a favore dei produttori. Se gli oli di alta acidi-Là discendono, io non sono preoccupato eccessivamente, sarei in- vece preoccupato se discendessero gli oli di bassa acidi-Là, i l che, per ora, non avviene.

Il punto cruciale, sul quale noi ci siamo a lungo trattenuti, non solo oggi ma anche mesi addietro, e quello del mercato vinicolo, delle difficoltà in cui si trova il produttore d.i vino. Ci vengono qui portate molte richieste d.i misure, e debbo dire che in londo tut te queste mjsure che sono state chieste in questo set- tore e anche in altri settori, ci hanno posto i l problema, cui ha accennato così bene l’onorevole relatore, di quello che dovrebbe essere l’intervento dello Sta.to nel campo economico. i3 da notare, d.i fronte al problema di organismi che scompaiono (e questi orga- nismi talvolta sono molto antichi e li abbiamo utilizzati con profitto in altre occasioni) che i fatti odierni ci avvertono di non smo- bilitarli con grande rapidità e con troppa semplicità, chi! in un settore così delicato e difficile come l’agricoltura, essi non possono facilmente ricostituirsi, quando ve ne sia. necessità.

I‘titoi~nando al vino, però, è questo un settore in cui l’opera dello Stato non può es- sere che limitata: non siamo infatti nel campo del riso, o anche della canapa, o dello stesso olio d’oliva; siamo in u n campo che mal si presta al controllo e all’intei-vento diretto clel- 1.0 Stato.

Non ricordo pii1 chi oggi abbia. ricordato l‘Ente distillazione, creato dal fascismo, che è stato soppresso subito dopo la guerra e posto in liquidazione, che è conclusa da poco tempo. Ho sentito, dicevo, richiamare questo ente con il nostalgico desiderio che sia ricondotto in vita. Ciò non mi pare possibile; posso dire tuttavia che. provvidenze sono state prese in questo settore e che altre ancora ne saranno prese.

La doglianza maggiore è quella delle frodi: ma la frode, onorevoli colleghi, in fatto di enologia, è vecchia come è vecchio il mondo. Può darsi che lo stesso Noè, mancando il vino, abbia cercato di spremere i datteri.

DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. La Bibbia perÒ non dice questo.

SEG-NI,’ Ministro dell’ayricoltura e delle foreste. una cosa che io ho sentito, forse da qualche imitatore odierno: la Bibbia certo non ne parla. V’è poi il fatto che madre natura ha creato l’acqua incolore e il vino r:)sso: la priina caiisa di frode deriva da ciò.

A t t i Par lamen tar i . - 12891 - Camera de i Deputat i ~ ~~~

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 4.949

Vediamo, comunque, ciò che si può fare. Alcuni rimedi sono da scartare; non credo infatti che si possa, come 6 stato proposto, rincarare il prezzo dello zucchero soltanto per impedire che un po’ di vino sia artefatto: si tratta di un aliinento troppo necessario e il cui,consumo è già inferiore a quello che dovrebbe essere. Non sarei alieno dall’accet- tare la proposta formulata dall’onorevole Monterisi, d i introdurre cioè u n rivelatore per poter accertare la miscela di zucchero nel vino: mi sembra tuttavia che la proposta si presenti tecnicaniente di assai difficile at- tuazione. Non dobbiamo tuttavia ricusarci dallo studiare il problema, giacché, in ve- rità, sarebbe una soluzione molto opportuna. Alcuni Provvedimenti sono stati comunque già presi ed altri si prenderanno. Le penalità in campo di frodi erano state aumentate, ma altry- aumenti sono conteplati in un nuovo disegno di legge che verrà prossimamente portato al vostro esame.

Quello dell’acido acetico è un problema veramente angoscioso, perché, come è stato osservato, noi assistiamo al fatto che vi sono vini deboli, di scadente qualità, che fanno viva concorrenza a vini più pregiati nientre po- trebbero esser destinati alla acetif;cazione.. Anche qui -introdurremo un rivelatore per poter accertare l’acido acetico usato nei pro- dotti alimentari.

Nel campo degli spiriti, niolte proposte erano state avanzate. Si capisce: siamo t u t t i ... spiritosi. V’è tuttavia un sistema che è stato suggerito e che noi pensiamo sarà fruttuoso. ed e quello adottato nel noto decreto-legge, di consentire le facilitazioni fiscali per gli spiriti destinati all’invecchiamento, che siano prodotti fino al 30 giugno prossimo., con .il che si spera di poter togliere dal mercato una massa ingente di vini. Ma aiiche con questi rimedi non potremo raggiungere del tutto il iiostro scopo. Si è chiesto qualche altra cosa: e cioè ‘la miscela di benzina con altro carburante. Mi dispiace di dire che da un punto di vista tecnico ed economico esistono molte difficoltà che ci impediscono di percor- rere questa strada che anche io avevo stu- diato.

Un’altra misura che e allo studio e che anzi credo abbia già formato oggetto di esame da parte del Ministero delle finanze è quella dell’esenzione dalle imposte’ dell’uva desti- nata alla ‘vinificazione per consumo diretto -dal vinificatore. Contro le misure fiscali, relative a questo genere, l’attacco è diretto I‘ronkalniente, ,o meglio è convergente perché viene da più parti, né io posso rispondere

con completezza perché si tratta di un pro- blema c?mpless? che non può esser risolto in questa ssde: noil 6 szlo il prablema della tas- sazione del vino, è tutto il problema della finanza locale che viene in gioco con questa questione e voi capite che non si tratta più di una questione singola nia di un campo intero di problemi.

Dovremo affrontare certamente anche il problema del riordinaniento della finanza locale; in questo settore, la questione della tassazione del vino potrà trovare una sua soluzione. Ma, ripeto; non si tratta d i un pro- blema agricolo, di crisi di un prodotto; è un problema che investe la sistemazione della .vita dei comuni. I1 ministro Vanoni pensa di venire incontro alle necessità degli enti locali attribuendo loro certe quofe di imposta sul- l’entrata relative all’uuo o all’altro prodotto. In quella sede si potrà esaminare quale sia il criterio da usare per la tassazione del vino, si potrà vedere se sia il caso di diminuire tale tassazione, ma evidentemente un provvedi- mento del genere non può esser preso se non quando i comuni abbiano ottenuto altri pro- venti fiscali. Anche la Camera sarà chiamata ad esaminare la questione .nella sede e nel momento opportuno.

Per tornare a quanto si diceva prima nei riguardi delle frodi, noto che abbiamo inten- sificato gli aikertanienti e le repressioni. Nel corso di quest’aiino si sono eseguiti circa 5 mi- la sopraluoghi con 2.200 prelevamenti di campioni, 508 denunce e 40 sequestri. CiÒ nonostante la scarsità dei mezzi a nostra disposizione. Ma a questo proposito posso assicurare l’onorevole Armosino e gli altri colleghi . che hanno rilevato l’esiguità del relativo stanziamento, che esso sarà portato da sei a cinquanta milioni con un apposito disegno d.i legge, in modo che le frodi del vino e dell’olio, ed anche di altri prodotti dell’agri- coltura, saranno più efficacemente represse con i maggiori mezzi che avremo a disposi- zione per le operazioni di repressione propria- mente dette, per le indagini scientifiche e tecniche, di svariato genere, che sono neces- sarie per identificare le frodi.

Possiamo adottare altri ‘provvedimenti ? Possiamo imporre un prezzo del vino ? Pos- siamo fare un ammasso del vino o qualche altra cosa del genere ? Io lo devo‘escludere in modo deciso, escludo altresì che lo Stato possa farsi esso stesso propagandista dei vini nazionali all’estero, possa fare il commerciante di vini. Purtroppo, un’accorta propaganda ha diffuso in Italia prodotti più o meno buoni che vengono dall’estero,$nentre la propaganda

i i t l i Parlamentari - 12892 - Camera dei Deputati:

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

è completamente mancata per i nostri vini. Va tenuto presente che, se vi è una crisi del vino, questa dipende non solo dalla frode, ma soprattutto da una desuetudine alquanto diffusa, direi di moda: i giovani, soprattutto, cominciano a disabituarsi dal vino preferendo altre bevande e il consumo p ~ o capite dimi- nuisce notevolmente.

Se ciò avviene, avviene perché, per esem- pio, su molta gente ha fatto presa la pro- paganda della birra. Costoro sono convinti di bere una bevanda molto più salubre del vino. Vi sono niolte forme di propaganda le quali, continuamente ribadite, finiscono col penetrare nelle niasse e con l’indurle a mu- tare i gusti. Certo che le abitudini di tren- t’anni fa non sono quelle attuali: non si vedono più, come potevano vedersi anche a Roma, le osterie piene. All’osteria oggi si è ‘sostituito il bar, ove non si beve vino ma altre bevande. Abbiamo quindi un sensibile muta- mento di costumi e di abitudini a cui dob- biamo riflettere, perché dobbiaino studjare le cause profonde delle mutate abitudini delle nuove generazioni.

E allora occorreranno una propaganda in Italia e una propaganda all’estero. L’espor- tazione è notevolmente diminuita, poiché due erano i. paesi maggiori acquirenti dei nostri vini: l’Af$ica orientale e la Germania. Entrambi questi paesi acquistavano molte centinaia di migliaia di ettolitri ogni anno, ma questi mercati sono scomparsi quasi totalmente. l o spero che essi si riaprano, sia pur lentamente, e questo avviene per il mercato tedesco. La mancata esportazione di oltre un milione di ettolitri annui di vino ha fatto sì che la nostra esportazione, che prima ammontava a un milione e 700-800 mila ettolitri, si è ridotta a 500-600 mila et- tolitri soltanto. CiÒ dimostra che vi è un’altra causa, che spero sia transitoria, ma che dob- biamo tener presente esaminando la crisi della produzione vitivinicola. Anche in questo campo, mentre abbiamo fatto convenzioni per le tariffe doganali con altri paesi, occorre che all’opera del Governo si accompagni anche l’opera dei produttori stessi, poiché soltanto quest’opera può diffondere i nostri prodotti di qualità all’estero. Quest’opera, purtroppo, è mancata.

Riteniamo in ogni modo che alcuni prov- vedimenti, i quali sono allo studio, tra cui un provvedimento che è stato invocato anche in quest’aula, cioè quello della ricostituzione ,dei consorzi tra produttori, possano essere presto presentati all’esame del Parlamento. Sei consorzi tra produttori e nei consorzi fra

viticultori, che sono i più vecchi di questi consorzi, fra i prinii sorti in Italia, potremo avere un’arma efficace dal lato produttivo e dal lato della difesa e della diffusione dei nostri prodotti. Io spero e ritengo che il prov- vedimento non abbia a tardare a giungere all’esame del Parlamento.

Lasciando il settore della produzione e passando al settore degli investimenti, an- ch’io devo rilevare quello che è stato rilevato dalla stessa commissione e da molti oratori: cioè, la scarsità degli investiinenti nel campo agricolo. fi una questione che si può dire si sia presentata sempre, cioè da quando la bonifica ha avuto una sua veste legislativa, da quando la bonifica ha avuto in Italia. la sua regolamentazione autonoma. Ma io ri- tengo che sia una questione ormai matura per una decisione. È certo ‘che in questi anni del dopoguerra non ‘potevamo pensare di modificare gli investimenti precedenti in modo che questi investimenti venissero pas- sati dalla parte straordjnaria del bilancio, cioè dai finanzianienti attraverso leggi speciali, alla parte normale del bilancio, cioè a un finanziamento ordinario.

La forma della bonifica sorta nel 1928 si è mantenuta anche oggi a distanza di venti anni, e non sono certo le situazioni del dopo- guerra che possono .permettere di riparare a quello che probabilinente è stato un difetto di inipostazione, difetto forse dovuto a circo- stanze e a cause di forza ma,g’ 0 tore.

Ma, a ogni modo, la deficienza degli stan- ziamenti è dovuta al sistema per cui nel hi- lancio dell’agricol-tura non’ esiste una parte ordinaria per le bonifiche e i miglioramenti agrari, esistono soltanto delle leggi speciali, delle leggi votate senza continuità, votate secondo le circostanze e i cui stanziamenti vengono riprodotti di anno in anno nel bi- lancio. Così è sorta la bonifica, così ha con- tinuato a vivere. E su questo argomen-Lo la parola non può essere ’detta solo da me, ma dal Tesoro e . dalle decisioni dell’Assemblea, perché un’opera che ha carattere essenzial- mente continuativo non può continuare a vivere in queste condizioni precarie. Tnfat-ti, quando si iniziano dei lavori, non sappiamo se si debbano sospendere; nia la sospensione porta talvolta alla distruzione’ dei medesimi per la mancanza di nianut,enzione. i2 un vecchio malanno questo, che non possiamo pensare a correggere in momenti così difficili come gli attuali, ma esso ha arrecato gravi danni all‘economia agricola e all’economia generale, Spero, tuttavia, vi si possa rimedia- re. fi per ciò che il bilancio è così scarso.

At t i Purlumenlarì - 12893 - Camera dei Depulall

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

Al bilancio occorre aggiungere quei fbndi della legge 23 aprile 1949, che attribuisce all’agricoltura una qu0t.a del fondo lire deri- vante dal piano E. R. P. Tuttavia, anche con questi fondi, gli investimenti nell’agricoltura rappresentano - come è stato rilevato den- tro e fuori di quest’aula - una percentuale in- feriore a quella che abbiamo in altri settori; ed è questa una inferiorità che bisogna correg- gere.

Si sono chieste no.Lizie sull’andamento della bonifica per quanto ha attinenza con la legge 23 aprile 1949. Ci si è rimproverato che questa legge è stata approvata dalla Camera a tanihuro battente. 2 la verità. Si era pensato allora di poter avere subito la clisponibilità di fondi. Essa .ha ritardato, nia meno di quello che si è detto, perché, a poco pii1 di un mese dall’entrata in vigore della legge, una somma non ingente, ma pur sempre notevole (10 miliardi), destinata a talune‘ bonifiche del Mezzogiorno, era stata sbloccata. Come ha ricordato il relatore, sono stati sbloccati in coniplesso 17 miliard! e 536 milioni destinati a bonifiche soprattu%to nell’ Italia meridionale, e alle bonifiche irri- gue della valle padana, dato che queste opere di bonifica, che hanno particolari caratteri- stiche tecniche, hanno att.irato niaggiorinente la Commissione E. C. A.. Sono in corso altri sblocchi ed è sempre aperta la discussione per la sistemazione montana, divenuta indispen- sabile dopo l’abbandono della guerra, come dimostrano i . fatti gravissimi del mese cor- rente avvenuti nell’ Italia ‘meridionale e cen- trale. Noi avevamo pensato a una assegna- zione di 4.750 milioni oltre ai fondi U. N. R. R: A. ed altre sorgenti. Questo programma e tuttora in discussione, ma io spero che, confortato dai voti del Parla- mento, possiamo riuscire ad ottenere lo sblocco di queste somme ed utilizzarle presto per la montagna. I1 problema della monta- gna è stato trattato in questa sede, e anche altre volte, con accorata nostalgia da parte dei deputati provenienti dalla montagna. Condivido la loro preoccupazione, condivido le loro propos.te. Ho in preparazione - anzi, già quasi predisposto - un progetto a l quale hanno lavorato l’onorevole Gortaiii, monta- naro autentico, e funzionari dell’aniniini- strazione forestale, allo scopo di dare una si- stemazione, se non in via definitiva almeno per un certo periodo di anni, a questo pro- blema della sistemazione montana e delle varie opere riguardanti anche la bonifica agraria montana, che mi pare proprio stia diventando un problema di primo piano,

oltre quello per le grandi bonifiche delle pia- nure, specie per ciò che riguarda l’irrigazione; ed è un problema di prima piano, perché proprio con l’irrigazione si deve cominciare a risolvere, attraverso la sistemazione mon- tana, il problema della pianura. Noi dobbiamo aiutare la Sistemazione del piano attraverso! la sistemazione della montagna. L’ottima inizia-tiva del ministro Fanfani, cooperato, efficacemente dal nostro corpo forestale, ha. potuto far attribuire a molte zone montane somme notevoli attraverso i cantieri di rim- boschiniento. Accanto a quest’opera, però ne abbiamo altre che escono fuori dalla com- petenza del Ministero del lavoro, altre opere di altra natura: strade, piccoli acquedotti, ricoveri, tutte opere che richiedono una pro- grammazione e un’attività costank, perché anche in montagna è necessario eseguire lavori non per un anno, ma per lo nien’o per un decennio.

Recentemente, abbiamo ottenuto lo sbloc- co di fondi cospicui per l’applicazione della; legge n. 31 per complessivi 4.500.000.000, per applicazione della legge n. 215 sui migliora- menti foiidiari per coniplessivi 11.500.000.000, e anche per altre voci della stessa legge, fra cui, la spei-imentazione agraria. In coniplesso le somme sbloccate sulla legge E. R. P. su- perano i 35.000.000.000. Della massima parte delle opere di bonifica è stata autorizzata l’esecuzione, in pend.enza del decreto di con- cessione, e i bonificatori ’ che sono qui pre- senti possono darne attestazione.

Per. la legge n. 31 abbiamo provveduto, ad assegnazioni a tutti gli ispettorati, con una lettera alla quale faranno seguito i rela- tivi decreti che sono già in corso di regis-tra- zione presso la Corte dei conti. Anche per il niiglioraniento fondiario di cui alla legge n. 215 le assegnazioni agli ispettorati compar- timentali sono già state fatte, e verranno perfezionate dopo che lo sblocco sarà avvenuto

Ma 1’ordinamen.to di questi miglioranienti ha provocato delle critiche; si è visto in essi un incoraggiamento a certe categorie di agri- coltori in danno di altre, e si è lamentato che le grandi aziende siano favorite a scapito delle piccole. I? un problema già discusso aI Senato e che ha formato oggetto di ulteriori discussioni. Io pòsso dire che, mentre la legge rimane ininiutata, verranno .in-trodotti, nella sua applicazione, quei criteri discrezionali che sono in potere del Governo,’e con una circolare del 14 ottobre $ sono date istru- zioni agli ispe.ttorati compartimentali e a tut t i gli organi incaricati di applicare la leg- ge, di dare la preferenza alle piccole aziende

Atti Parlamentari -A2894 - Camera dei Depulati

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA D E L 25 OTTOBRE 1949

come quelle meritevoli della maggiore consi- derazione, e siccome .la misura del coiilributo non è unica per tutte, ma è rimessa al po- tere discrezionale dell’amministrazione, nel dare i contributi, favoriremo al massimo le piccole aziende, a preferenza delle medie e delle grandi, che hanno forza economica più notevole e quindi necessitano di un con- tributo inferiore.

Anche le critiche che sono venute dal- l’onorevole Miceli, sull’impostazione dei pro- blemi della bonifica e sui problemi dei mi- glioramenti fondiari, mi paiono non esatte e fondate su concezioni molto diverse dalla nostra, che presiede all’applicazione di que- sta legge. Noi non intendiamo provocare arric- chimenti indebiti a favore di privati; i pro- blemi della bonifica sono stati, anzi, studiati in questi anni in modo da impedire qual- siasi arricchimento. Abbiamo eliminato il si- stema delle concessioni, con proteste dei con- sorzi di bonifica, per adottare il sistema che potrei dire delle aste, in modo da impedire quei possibili benefici del consorzio, derivanti dalla differenza fra l’importo della conces- sione e l’effettivo costo del lavoro. Abbiamo adottato, perché la Corte dei conti lo ha richiesto e del resto i: stata assecondata da noi, una serie dj misure cautelari in modo che si ottenesse il massimo risparmio e vi fosse la massima oculatezza nella distribu- zione di queste somme. Possiamo quindi escludere che gli errori, forse commessi nel passato, si siano rinnovati in questi anni. E abbiamo escluso assolutamente qualsiasi pos- sibilità che lo Stato venisse a pagare di fatto per le opere di bonifica ben più di quanto la legge non prevedesse.

Anche per i miglioramenti fondiari noi abbiamo avuto il rimprovero di essere stati troppo restrittivi, perché abbiamo continuato a richiedere il parere del genio civile sul CO- sto delle opere. Se questo porta via del tempo, impedisce però che, ad esempio, quelle opere che costano 10 siano fatte passare per avere un costo di 20, e che quindi il contributo no- minale del 30 o del 38 per Gento diventi un contributo che rappresenti l’intero costo. Se vi sono formalità che fanno perdere tempo, questo deriva dalla nostra volontà di ammi- nistrare oculatamente il danaro dello Stato e di far sì che su questi contributi non vi siano speculazioni di sorta.

Certamente, non pensiamo che attraverso il miglioramento fondiario e attraverso le bonifiche si risolva ogni problema attinente all’agricoltura, e se l’onorevole Miceli mi ha posto una domanda, io posso anche rispon-

dere facilmente in questo senso: il migliora- mento fondiario e le bonifiche non hanno alcuna necessaria intgrferenza con la riforma fondiaria della quale egli parlava, non sono un sostitutivo -nessuno vi ha mai pensato - della riforma fondiaria; possono essere delle misure che accompagnano questa riforma là dove siano necessarie, ma i due problemi sono notevolmente distinti. Ed è perciò che certe paure e certi sospetti elevati per questo proseguimento intenso delle opere di boni- fica devono essere allontanati, perché inten- sificando l’qpera di bonifica abbiamo voluto fare semplicemente un’opera produttiva, che rispondeva a larghe richieste di tu t ta la cate- goria degli agricoltori, grandi e piccoli, e abbiamo voluto fare anche un’opera che ad un certo momento ha assorbito una massa di disoccupati non in lavori inutili, ma utili.

Ed ecco perché da questo doppia desiderio siamo stati. indotti a concentrare gli sforzi nei comprensori, i cui risultati positivi erano più rapidamente ottenibili, come i consorzi irrigui’ e altri consorzi asciutti di particolare carattere. Ed ecco perché con questa opera di bonifica noi abbiamo dovuto trascurare forzatamente certe esigenze locali per portare a compimento almeno un certo gruppo di bonifiche iniziate da tempo e che; senza uno sforzo, non si sarebbero mai compiute. L’errore compiuto nel 1928, all’inizio delle

‘opere di bonifica, fu quello di disperdere in un fronte troppo vasto un esercito troppo piccolo, un fronte .nel quale non si poteva finire l’opera in nessun punto. Anche la bonifica pontina non e terminata, e gli am- ministratori dei vari consorzi chiedono sempre centinaia di milioni e miliardi per il comple- tamento dell’opera.

Se noi riusciremo a riunire la massima parte delle somme, pur sacrificahdo interessi locali anche rispettabili, in alcuni grandi comprensori, noi avremo fatto un’opera utile, un’opera che veramente andrà a beneficio della nostra economia, .perché rappresentera un risultato definitivo, una maggiore produ- zione effettiva, e non una maggiore produzione teorica.

Ciò, però, non vuol dire che in quei com- prensori, ove occorrerà, quando vi sarà una

, legge sulla riforma fondiaria, non si pensi da nessuno del Governo di attuare la riforma, attraverso le strade per la bonifica, anche perché l’esperienza; ci dice che l’applicazione della legge sulla bonifica non ha portato mai ad accertamenti di inadempienza e quindi a espropriazioni. Finora queste non si sono ve- rificate e, nonostante l’applicazione della legge

Att i Parlamentari I - 12895 - Camera dei Deputaiz

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

di acceleramento, ancora non abbiamo avuto alcun caso di espropriazione di proprietari incapaci o inadempienti. Non è questa la strada da seguire e non ho alcuna difficoltà ad ammettere, onorevole Miceli, che, mentre il problema della bonifica è di natura essen- zialmente produttiva, la riforma è di natura produttiva ma anche di natura sociale e poli- tica. I due problemi marciano su. diverse strade, hanno diverse esigefize tecniche e, natuvalniente, hanno diversi strumenti.

Un prob1em.a grave e certamente quello dell’organizzazione del Ministero e dell’or- ganizzazione di altri enti collaterali al Mi- nistero. Qui si è parlato in vario senso. Si sono chieste cose diverse. Io ho ascoltato con niolta attenzione e piacere il discorso dell’ono- revole Ferraris, che fu un valente cattedra- tic0 ambulante e ora è ispettore agrario. Io devo dire che si è ingiustamenti: attaccato, d a vari punti di vista, l’attuale ordiiianiento e gli attuali funzionari; ingiustamente, perché, riportarsi . a 20 anni addietro, .e sempre un errore. Le situazioni cambiano, e tutte le funzioni sociali che nel campo agricolo, come i n lutti i campi, ha dovuto assumere lo S.tato in questi 20 anni, rendono necessari una trasforniazione degli enti e nuovi compiti degli enti stessi, i quali importano natural- mente che l’ente non possa essere costituito come 20 aiini or sono. Io penso che la guerra e gli avvenimenti del dopoguerra, i compiti nuovi addossati a questi uffici, il nuovo ordi- namento regionale, che si sta delineando e che entrerà in applicazione il prossimo anno, impongano una nuova sistemazione degli uffici periferici. Questa nuova sisteniaeione non solo è‘stata studiata, ma una commissione presieduta dall’onorevole Caiievari è già stata costituita e ha quasi completato il. lavoro.

Voi ci direte: avete impiegato tre aiini, dal congresso di Firenze a oggi. Il tempo è slato lungo, ma io devo djre anche che, dati i pareri diversissimi di tutt i coloro che erano interes- sati praticamente al problema (perchè appar- tenevano alle categorie che il problema ri- guardava), e i pareri dei. tecnjci, che erano fra di loro discordanti, è d a t o difficile sceverare la strada che poi abb’iamo scelto.

Credo non si possa ritornare alle cattedre ambulanti. Nessuno degli ispettori agrari lo ha chiesto. 11 prcblenia è quello di rer,dere più rapida l’opera degli ispettori, e più capil- l a m Sarebbe questo il mcniento in cui po- tremmo pensare al prcblenia dell’agronomo condotto, e polrmimo lrcvare un nicdo di sislemazioiie, parziale, certo, di quell’organi- smo dell’U. N . S. E. A., che ha subito le

vicende che voi sapete. Di questo organismo si sono occupati molti per chiedere le cose più diverse; ma per sostenere, in sostanza, che lo Stato non dovrebbe spogliarsi di un gruppo di funzionari e di tecnici valenti che avevano reso grandi servizi in momenti difficili, ed alcuni dei quali avevano perduto anche la propria vita in talune occasioni, come io ho potuto constatare. Se l’ufficio era stato in- grato e difficile nei tenipi passati, tuttavia essi- avevano ben meritato della collett,ivita adempiendo bene a questo compito ingrato.

Tra questi tecnici dell’ammasso vi sono anche eletti tecnici agrari, la cui capacita si è rivelata in molte occasioni. Abbiamo avuto tempo addietro una bellissima indagine sul ‘costo della intermediazione del mercato orto- frutticolo, che ha dimostrato la grande capa- cità tecnica dell’ente in questo arduo campo dei prezzi. Abbiamo, quindi, un gruppo di tecnici, che non devono andare dispersi, nia devono essere utilizzati. Io non credo. che possano essere utilizzati tutti, ma è certo che, attraverso varie strade, tanto i funzionari dell’ U.N.S.E.A. che quelli della (( Sepral )), in quanto abbiano certi requisiti e certe capa- cità, possano trovare una siskmazione rispon- dente a ciÒ che essi hanno fatto in passato e anche in relazione ai compiti sempre mag- giori che lo Stato viene assumendo in taluni settori. Problema non facile, in quanto inte- ressa non solo il Ministero dell’agricoltura m a un complesso di ‘ministeri; ed è un problema anche grave di bilancio. Ma noi lo stiamo affrontando e dovremo risolverlo, perché la situazione impone una soluzione adeguata alle circostanze che ci sono state segnalate, e che noi conosciamo.

Sorvolo su molte al-tre questioni. Ricordo solo due punti, le cooperative e la nieccaniz- zazione, perché questi due punti sono stati oggetto di interventi importanti da varie part’i ‘della Camera. Devo dire questo: che, esaminando il bilancio, gli oratori si sono di- menticati gli apporti che le voci più strimin- zite del bilancio hanno avuto dalla legge 23 aprile 1949. Quando si parla di 6 milioni per’ le iniziative zootecniche, dobbiamo tenere pre- sente anche i 400 milioni di questa legge; dobbiamo tenere presente anche i fondi U. N. R. R. A. che sono stati destinati alla zootecnia della montagna lombarda e di quella veneta per un periodo di 4 anni. Dobbiamo quindi esaminare la situazione nelle varie voci, soprattutto in relazione al complesso delle somme a disposizione del Ministero dell’agri- coltbra, anche se non inscritte in ques-Lo bi-- lancio. E se qualche voce è stata cancellata,.

DISCUSSIONI -- SEDUTA POMERIDIANA D E L 25 OTTOBRE 1949 -

o lasciata solamente per memoria, questo è dipeso dal fatto che gli stanziamenti conte- nuti nella legge che istituiva quella voce erano già finiti, perché gli stanziamenti erano fissati per un periodo di più anni; ma tuttavia quella voce è stata mantenuta proprio per ricordare l’esistenza del problema. I1 pro- blema è stato esaminato e, per il momento., finanziato attraverso la stessa legge E. R. P:. Se voi esaminate quella legge, vedrete come gli stanzianienti di questa legge riguardino soprattutto quei settori di investimenti agrari e di attività che nel bilancio trovano poco o quasi nessun finanziamento.

Per le cooperative, non vi è nulla in bi- lancio. Ma noi abbiamo varie voci della legge E. R. I?., per uno stanziamento complessivo di 3 miliardi e 600 milioni, in cui si è fatto esplicito richiamo pure alle cooperative: .è la prima volta che vi è una legge nella quale si fa richiariio Continuamente alle organizza- zioni cooperativistiche. Non è un richiamo platonico, ma un richiamo che prevede stan- ziamenti determinati; e vari stanziamenti tro- viamo nell’articolo 4, e altri nell’articolo 9, soprattutto: essi ascendono complessivamente a 3 miliardi e 600 milioni che, se non desti- nati tut t i alle coope.rative, andranno in buona parte ad esse; e rappresentano certamente un potenziamento di quella attività cooperati- vistica che in Italia è stata troppo trascurata anche perché - diciamolo ,pure - in molte regioni la cooperativa non è sentita e dificil- mente raggiunge buoni risultati.

L’altro problema e quello della mecca- nizzazione, che ha formato oggetto di un or- dine del giorno molto ampio e molto ben documentato. I1 problema della meccanizza- zione, sinora, è stato soprattutto un problema di prezzi. Non dobbiamo dimenticare una cosa: che vi era una differenza notevole tra il potere di acquisto delle aziende agricole‘ed jl costo di quegli attrezzi meccanici, che l’in- dustria italiana metteva a. disposizione. Oggi i costi vanno sensibilmente diminuendo: per esempio, per il trattore abbiamo avuto note- vole incremento di acquisti, da quando i trat- tori italiani sono stati presentanti sul mercato a prezzo più abbordabile.

Se non vogliamo incoraggiare gli alti costi, dobbiamo ammettere che il problema della meccanizzazione, attraverso il contributo .dello Stato, si potrà risolvere solo quando noi avremo la possibilità di una larga introduzione di mezzi meccanici nostri ed esteri in regime di concorrenza, sia pure con una modesta protezione doganale della produzione interna; altrimenti, correremo il rischio di incoraggiare,

fino a che non si verificano questi fatti, alti costi di produzione, che l’agricoltura non può sopportare e che, anche se vengono sop- portati, attraverso contributi statali, provo- cano la riduzione di contributi per altri rami, non meno importanti, del settore agricolo.

Non voglio esaminare tutte le questioni afirontate nel campo pii1 esclusivamente politico e nel campo sociale, perché questa non mi pare la sede adatta. Sono‘stati fatti accenni così felici dal relatore, che io non credo di dovervi insistere.

Devo però dire agli oratori di estrema Sinistra, i quali hanno deplorato che la legge sui contratti agrari dorma da molti mesi, clie questa stasi è dovuta a fatti parlamentari, a norme costituzionali, le quali hanno imposto in tutto questo periodo’ la discussione ‘dei bilanci, da esaurirsi entro il 31 ottobre. Tutto questo ritardo è dovuto, quindi, a forza mag- giore, e sono sicuro che il disegno di legge, ch’è sempre all’ordine del giorno della Ca- mera, sarà posto presto in discussione, come chiedo alla Presidenza, sicuro che essa rea- lizzerà questo voto di tutto il Parlamento. Non vi è desiderio di evadere e di insabbiare la questione, come B stato detto. La migliore dimostrazione è che la Presidenza ha tenuto questo disegno sll’ordine del giorno, anche quando vi erano in discussione i bilanci, e solo la mancanza di tempo ha impedito di passare materialmente al prosieguo della discussione, che certo dovrà esser presto conclusa.

Ritengo, quindi, che i problemi qui toc- cati e che non trovano la loro sede nella di- scussione del bilancio, che è di natura tecnica ed economica, possano essere rimandati a una prossima e migliore occasione.

I1 bilancio dice poco; è certo; dice molto lo spirito, col quale il bilancio si applica; dice molto lo slancio, col quale gli stanziamenti vengono destinati ad un settore o ad un altro, a certe categorie di agricoltori o a certe altre.

Ci è stata rimproverata la trascuranza verso .i piccoli; e questo rimprovero non ci è venuto soltanto dall’estrenia sinistra, ma anche da altri settori. Si sono lamentati eccessi di imposizioni fiscali su queste cate- gorie di piccoli produttori. Posso assicurare l’onorevole Scotti Alessandro, clie si è occu- pato del problema con grande diffusione, che il ministro delle finanze, il quale ha allo studio un progetto di riforma tributaria e di riforma dell’ordinamen.to della finanza locale, non lia dimenticato questo problema. Devo dire che questo problema sarà presto prospet- tato nelle due leggi e risolto, con quellz a t -

A t t i P a d n m e n t a n - 12897 - Camera dei Ucputn t i . - . - -_

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA D E L 25 OTTOBRE 1949

tenzioni che le piccole aziende richiedono e nei limiti delle possibilità.

In questi anni non è mancata una cura verso le categorie meno abbienti. All’estrema sinistra si è parlato di persecuzioni dei conta- dini e delle l o ~ ~ cooperative. Credo che si t ra t t i di casi isolati, in cui tuttavia persecu- zione non vi è stata in alcun modo; vi è stata semplicemente applicazione di norme di legge che qualche volta, o molfe volte, sono state dimenticate; non vedo persecuzioni nell’ap- plicazione di una legge, anche se questa legge può fare dispiacere a qualcuno. Casi di effettiva persecuzione non sono stati ef- fettivamente rilevati e documentati.

Per le cooperative di contadini e per la concessione di terre è certo che in questo periodo è sorta qualche controversia, che si sarebbe potuta evitare; ma è stata contro- versia di applicazione, derivante da una norma non felice della legge votata lo scorso giugno. Abbiamo riparato e portato alla Camera un progetto di legge, il quale, credo, sarà discusso presto.

MICELI. Non si t ra t ta solo di quello. SEGNI, Ministro dell’agricoltura e delle

foreste. Sono tut t i casi in cui si t ra t ta di applicazione della legge e non di oppressione. Ella non ha potuto portare alcun caso con- creto. Anche il caso di Avellino‘ citato, mi pare, dall’onorevole Grifone, è il caso di una cooperativa che ha presentato domanda tar- diva e alla quale pertanto la legge e gli or- gani dello Stato non potevano venire in- contro.

MICELI. Sono stati concessi 7 ettari su 400: ciò VUOI dire che la domanda era stata presentata nei termini.

SEGNI, Ministro dell’agricoltura e delle foreste. La domanda era tardiva, e i 7 ettari sono stati concessi in virtù di un accordo.

MANNIRONl. la commissione che ha denegato la concessione. (Commenti all’estre- m a sinistra) . . SEGNI, hginistro dell’ugricoltura e delle foreste. Non credo sia ‘il caso di scendere al- l’esame di questi particolari. Voi avete de- nunziato dei fatti, che derivano dall’applica- zione della legge da parte di commissioni jn cui siedono dei giudici: sono quindi casi sui quali né il Governo né il Parlamento possono interloquire, perché di fronte all’operato dei magistrati noi non possiamo che inchi- narci.

GRIFONE. E le terre di Persano ? MlCELI. 11 problema cioè delle terre

incolte ?

SEGNI, Ministro dell’agricoltura e delle foreste. Questo problema non si risolve in sede di concessione delle terre, ma rientra nel più ampio problema della riforma fon- diaria.

MICEL1. Ma ella al Senato ha detto che avrebbe sistemato questo problema.

SEGNI, Ministro dell’agricotura e delle foreste. Onorevoli colleghi, per quanto riguar- da le terre di Persano, il Senato ha espresso un voto per la sistemazione di esse, ma si riferiva più esattamente alla riforma fondia- ria. Voi volete riferirvi al testo dell’ordine del giorno del senatore Menghi approvato al Senato; ma allora ricordatelo in modo totale e non parziale.

Non ritengo che il Governo possa essere accusato di aver seguito una politica parti- giana. I1 fatto stesso che le violenze e gli at- tacchi (come ha rilevato il relatore Cremaschi) vengano, non dico dai banchi della destra perché da quei banchi non sono venuti, ma da settori che magari non sono qui rappre- sentati, ma che possiamo dire di destra ...

MICELI. Ma i fatti parlano. SEGNI, Ministro dell’agricoltura e delle

foreste ... dimostra che il Governo si è tenuto su una via di giusto equilibrio e di compren- sione di tutt i gli interessi. Noi vogliaino fare non una politica di categorie o di settori, ma una politica di concordia e di pace. Quanto abbiamo fatto in questi anni e le disposizioni legislative discusse dal Parlamento stesso su proposta del Governo (e, fra queste, anche la legge sui contratti agrari) rispondono a prin- cipi di concordia e di giustizia, principi che vogliaino seguire contro ogni diversione e con- tro ogni tentativo settario. (Viviss imi ap- plausi a sinistra, al centro e a destra - Molte congratulazioni).

PRESIDENTE. Passiamo agli ordini del giorno. Se ne dia lettura:

MAZZA, Segretario, legge:

La Camera invita il ministro dell’agricol- tura a risolvere la questione dell’U.N.S.E.A., ritenendo che non sia possibile, sciogliendo l’organizzazione, disperderne il patrimonio di esperienze e di attrezzature, che porrebbe i servizi dell’agricoltura in condizione di po- tenziare anche per il futuro il loro prezioso compito di assislenza, di prevenzione fito- sani taria, di indagine sta listica ed economica, di repressione delle frodi nell’ambito della legislazione. Né pare trascurabile il provve- dere, in modo utile all’economia nazionale, alla conservazione del lavoro per circa 6500

.,Lei Parlamentarì - 12898 - Camera dez Deputat? -

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

dipendenti fra i quali vi sono più di 3000 tecnici già sperimentati nei problemi agrari.

ROSELLI, CHIARINI, TERRANOVA RAF- FAEEE, COPPI ALESSANDRO, FRAN- zo, PIETROSANTI, AMBRICO, PIGNA- TONE, FRANCESCHINI, MIEVILLE, PUCCI MARIA, ANGELUCCI NICOLA, BUCCIARELLI DUCCI, GIAMMARCO, PAGANELLI, CECCONI, FORESI, MA- RE NGH I.

’ La Camera, considerato che lo spirito della legisla-

zione agraria e sociale italiana ha creato i presupposti per una distribuzione degli stan- ziamenti che risponda a criteri di ampio risaiiamento sociale ed economico,

invita il ministro dell’agricoltura a voler suddivj dere;

i fondi stanziati nel bilancio della spesa d61 Ministero per il 1949-50 nei capitoli ri- guardanti lo coltivazioni, le industrie e difese agrarie, la sperinientazione e la propaganda, la zootecnia, la caccia e la pesca, la silvicol- tura e le piccole industrie forestali, l’istru- zione agraria, la bonifica montana ed agraria, il credito agrario, le opere di miglioramento;

gli stanzianieiiti genericamente rivolti allo sviluppo dell’occupazione permanente e e delle ionti di reddito agrario;

ed ogni altra somma destinata D da destinarsi all’incremento dell’agricoltura ita- liana, secondo i due segucnti criteri, ugualmente rilevan-li ed applicabili al quadro nazionale ed alle provincie chc lo compongono;

a ) crjtmio dipendente dalle condizioni ecoiioniiche proviilciali;

b ) criterio dipendeiiie dalla disoccu- pazione provinciale.

MowrmI, CHTARINJ, ROSELLI.

La Caniera, . considerato che il tributo comunale

delle presla.zioiii d’upera in natura, di cui all’articolo 5, lettera b ) della legge 30 agosto 1868, li. 4613, viene comunemente applicato in difforniità alla letlera e allo spirito della norma, e cioè viene fatto gravare sul conta- dino mezzadro, anziché sul proprietario ter- riero;

che, specie negli ultimi anni, si sono moltiplicate le controversie in materia., con danno per i coniuni, i quali, in conseguenza della presente situazione di incertezza esege- tica, sopporiano, in dnfiaii tiva, u i ~ forte onere finanziario oppure subiscc 1110 il deperimento del loro patriiiioiiio stradale;

fa voti perché il Governo dia, con opportune istru- zioni ai prefetti e agli ispettori provinciali dell’agricoltura, unità d’indirizzo per l’im- posizione del tributo sul proprietario terriero, con esclusione del mezzadro coltivatore, ed affretti, comunque, un provvedimenti legi- slativo di interpretazione autentica dell’arti- colo 5, lettera b ) della .legge 30 agosto 1868, n. 4613.

CAPALOZZA, BIANCO, GALLO ELISA- BETTA, BUZZELLI, DIAZ LAURA, MANIERA.

La Camera invita il ministro a voler continuare e compiere l’opera

da lui tanto compreiisivaniente intrapresa nel 1947 per il superamento della crisi bachi- sericola e la consegucnte normalizzazioiie del ciclo produttivo; a favore di centinaia di mi- gliaia di agricoltori che attcndono e invocano un riparto ed un prezzo finalmente remune- rativi delle loro fatiche, ed a vantaggio d’una così nobilc e traclizionalc quanto importante industria, tipicamente ilaliana, la quale deve e può salvarsi por l’armonico concorso della libera iniziativa unita e dello Stato.

FRANCESCFITNI.

‘ La Caniera dei deputati, considerato che la depressione econo-

mica nella zona agricola montana e in quella premonlana continua ad aggravarsi, e la vita disagiata alla quale gli agricoltori di queste zone sono cos trelti accresce il preoccupante fenomeno dello spopolaniento, provocando l’abbandono delle terre ed un disordinalo af - flusso di unità lavoratrici nelle cititi, incapaci di assorbirle,

invita l’onorevole ministro dell’agricoltura a predi- sporre e sollecitare l’armonizzazione e la realizzazione di tutte quelle iniziative, di competenza sua e degli onorevoli ministri degli interni, delle finanze, dei lavori pub- blici, idonee ad evilare un’ulteriore depres- ~

sione delle zone agricole montana e pretnon- tana e a creare, anzi, in esse condizioni am- bientali, che possano consentire alle labo- riose popolazioni una vita meno disagiala e più conforme ai principi della Costituzione repubblicana.

PERTUSIO, LUCIFREDI, RIJSSO CARLO, GOTELLI ANGELA, STELLA, B I ~ I A , FERRARIS, GIROLA;~II, COPPI ALES- SANDRO, DONATINI, RIVEKA, CO- RONA GIACOMO, MARENGFII.

Atti Parlamentari - 12899 -- Camera dei Deputatz

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA D E L 25 OTTOBRE 1949 4

La Camera., considerato che il riordinamento dei ser

vizi dell’agricoltura è presupposto indero gabile al potenzianiento della nostra econoniit agraria;

considerate le inoppugnabili esigenzc di carattere tecnico, che già prima e durantc il fascismo fecero sorgere enti per la difes e l’incremento della produzione agricola;

considerato che detti enti, sorti per I’as solvimento dei compiti esclusivaniente tecnic ed economici, furono per necessità contingent trasforniati in un unico organisnio avente fun zioni diverse, pur conservando le attrezza ture ordinarie;

considerato che 1’U. W. S. E. A., così ori ginatasi, pur assolvendo ai gravosi conipit del regime vincolistico, ha conlinuato ad espli care mansioni tecniche e statistiche, di cu si sono avvalsi, anche di recente, organi sta tali;

considerato, infine, che at tualrnenle gra va una minaccia di licenziamento nel perso nale dell’U. 1v. S. E. A. che, già ridotto e sfol t i to da ripetute selezioni e cliscriminazioiii i costituito, oggi, da un nucleo di impiegati tecnici ed amministrativi, di provata compe- tenza e irreprensibilit8, e che tale minaccia rinnega le ripetute assicurazioni di sistenia- zione fatte a detto personale con dichiarazioni ufficiali anche in sede parlamentare,

riconosce l’opportunità di utilizzare, senza soluzione di continuità l’attivi18 del suo personale e la già esistente attrezzatura del- 1’U. N. S. E. A. per provvedere ai compiti nuovi che I il riordinamento dei servizi del- l’agricollura presuppone e che il progresso agrario e dell’economia nazionale richiede.

l > ’ h I B R O S I O , CASERTA, P A R E N T E .

La Camera, rilevata l’importanza che il credito agra-

rio ha sullo sviluppo del processo produttivo dell’agricoltura;

constalala. la necessità di dotare l’agri- coltura di moderno attrezzaniento, in vista di un più razionale sfruttamento delle possi- bilità produttive del suolo;

considerata l’utili18 di favorire trasfor- mazioni col turali;

convinta, infine, dell’alta finali tà sociale di favorire l’elevamen lo delle classi rurali meno alobienli, .

invita il Governo a rivedere e ad aggiornare le disposizioni 15- guardanti l’ordinamento del credito agrario in inodo che, sia pure con le dovute garanzie,

alle classi agricole sia facilitato il godimento del credito senza gravarle di oneri insosteni- bili di natura bancaria e fiscale.

VICENTINI.

La Camera, preso atto delle decisioni dell’V1II Con-

vegno zootecnico tenutosi a Merano il 3 lu- glio ultimo scorso, ad iniziativa della Società italiana per il progresso della zootecnia;

considerato: a) che l’allevamento del bestiame rap-

presenta l’attività economica fondamentale in tu t ta la zona alpina e prealpina della Lom- bardia e del Veneto;

b ) che l’ambiente della zona predetta i: tra i più idonei d’ltalia per costituire, attra- verso l’allevarnen to ed il niigliorainento ge- ne tic0 e morfo-funzionale della razza bruno- alpina, un vivaio di rifornimento di bestiame selezionato;

consapevole che ogni reale progresso zootecnico non può attuarsi senza profonde innovazione s lrutturali, e tecniche ,nel campo agrario, data la loro stretta interdipendenza;

invita il Ministero dell’agricoltura e foreste:

a) a mettere a disposizione della nioii- taglia lombardo-veneta più adeguati mezzi finanziari per i1 perfezionamento zootecnico della razza bovina in parola;

b ) ad inserire quesla iniziativa nel quadro generale di una politica prevalente- niente zootecnica, con speciale riguardo alle zone montane ed alle regioni‘più arretrate.

PINO, GRIFONE, MICELI.

La Camera, nell’interesse dell’econoniia generale del

paese e di Ùn più efficace coordinamento del- l’is-truzione e della diffusidne della tecnica agraria, riconosce l’urgenza che sia proir: veduto: .

a) alla unificazione, presso il Ministero dell’agricoltura e foreste, di tutti i servizi direttamente attinenti al canipo agrario, ed in primo luogo alla restituzione dell’istruzio- ne tecnica di ogni ordine e grado;

b) alla istituzione di condotte agrarie coinuiiali o consorziali in tutto i l territorio nazionale;

c) all’ohbligo, per quei coniuni, nei quali i beni fondiari raggiungono una certa entità, di provvedere alla istituzione di una razionale direzione tecnica.

CALANDRONE, PINO, G ~ I F O N E , ,MICELI.

A I l ì Parlnnzenlara - 12900 - Camera dei Deputuli - - _. ___ -. - - - -. . - . -_ . - ____.

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE i 9 4 9

La Camera, considerata la preoccupante situazione

della montagna nei riflessi dello spopolamen- to, dell’abbassamento del livello altimetrico delle abitazioni, della carenza di scuole, del tenore di vita estremamente basso e disagiato;

ritenuto che il denudamento del suolo ed il disordine idrologico vada pregiudicando la .economia agricola del paese, anche per il gra- ve pericolo che ne viene alla efficienza delle bonifiche del piano,

fa voti: 10) che ai cantieri di rimboschimento sia

assicurata l’assistenza tecnica del Corpo fore- stale, tanto nella progettazione quanto nella esecuzione, e che da parte del Ministero del- l’agricoltura sia assicurato i1 necessario svi- luppo dei relativi vivai;

20) che l’istruzione professionale agraria silvo-pas torale passi, sia pure gradatamente, al Ministero dell’agricoltura;

30) che la legge sugli usi civici sia rive- .duta e riordinata in base alle esigenze tra loro estremamente diverse delle singole zone montane, eventualmente demandandone le norme specifiche alle assemblee regionali;

40) che le concessioni dell’utilizzazione delle forze idrauliche siano subordinate anche a1 parere degli organi tecnici del Ministero dell’agricoltura, sia per quanto riguarda la tutela delle necessita economiche delle popo- lazioni, sia per la disciplina da imporre e da controllare nei riguardi della sistemazione idraulico-lorcstale;

50) che a partire dal prossimo bilancio del Ministero dell’agricoltura siano riservati capitoli speciali alle somme da destinarsi alle zone montane, sia per le sistemazioni idrau- lico-forestali e sia per i miglioramenti fondiari;

60) che nei miglioramenti fondiari am- messi al contributo statale nelle zone mon- tane, siano tassativamente compresi anche i iniglioramenti alla parte dei fabbricati rurali destinata a servire da abitazione;

70) che nell’applicazione della legge sul- la bonifica integrale si ritorni al vero spirito informatore della legge stessa, includendo nei comprensori di bonifica le zone montane in essi scolanti, nella loro integrita e non sol- tanto, come troppo spesso è avvenuto ed av- viene, tutt’al più nella loro parte strettamente marginale.

PACATI.

a ) ad organizzare il dicastero dell’agri- coltura e delle foreste in modo che esso serva soprattutto ad incrementare, migliorare e

La Camera invita il Governo:

provvidamente indirizzare la produzione agri- cola, risolvendo le difficolta produttive di ogni zona, ma specialmente del sud d’Italia: ciò conseguendo innanzi tutto attraverso una or- ganizzazione scientifica sperimentale desti- nata a risolvere tanti antichi interrogativi, tuttora rimasti insoluti;

~ b ) ad accelerare la esecuzione, per via semplice e piana e non dannosa per l’econo- mia agricola, della riforma fondiaria, tenendo conto del progetto di iniziativa parlamen- tare n. 187, presentato alla Camera per la di- scussione fin dal 30 novembre 1948.

RIVERA.

La‘ Camera, ritenuto che la concessione e utilizza-

zione delle acque pubbliche incide su vitali interessi dell’agricoltura, non meno che su in- teressi dell’industria;

che urge disciplinare le concessioni e utilizzazioni, coordinando gli interessi della agricoltura, dell’industria e dei lavori pub- blici, -

fa voti perché il ministro dell’agricoltura svolga op- portuna opera a far sì che la disciplina delle acque, modificando il testo unico 11 dicembre 1933, n. 1775, sia affidata a organi centrali ed a organi decentrati nei quali abbiano rap- presentanza paritetica i Ministeri dell’agricol- tura, dell’industria e dei lavori pubblici.

LOMBARDI RUGGERO.

La Camera, vista la situazione di paralisi esistente

nei comprensori di bonifica non considerati di acceleramento, per mancata assegna7’ ,ione di fondi;

vista la necessità di procedere in quesli comprensori a lavori di sistemazione idrau- lico-forestale a protezione di zone già inten- samente coltivate,

invita il Governo ad assicurare ai consorzi $i bonifica quel minimo di opere che ne giustifichi l’esi- stenza.

PUGLIES E, SEDATT.

La Camera, vista la necessità di garentire all’olivi-

coltura italiana il minimo di reddito indi- spensabile all’incremento di tale coltura col- legata allo sviluppo di una trasformazione agraria nel Mezzogiorno d’Italia,

invita il Governo ad una moderata tutela dei prodotti oleari, la quale, tenendo conto dei legittimi interessi

Atti Par lamentar ì - 12901 - Camera d e i Deputnti

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA D E L 25 OTTOBRE 1949 ___

‘’ del consumatore, impedisca un pericoloso crollo dei prezzi alla produzione, in un set- tore così importante.

ADONNINO, PUGLIESE.

La Camera, considerato che i presupposti essenziali

di ogni riforma agraria sono la tutela, la di- fesa e lo sviluppo della produzione agricola;

che la flessione dei prezzi alla produ- zione deve determinare una diminuzione dei prezzi al dettaglio, e la divergenza attual- niente esistente va eliminata con una più in- tensa organizzazione dei produttori, aiutata

che occorre intensificare l’opera di re- pressione delle frodi nella produzione e nel commercio dei prodotti agrari con mezzi ido- nei al servizio di vigilanza, con studi ed espe- rimenti, oltre che con l’aggiornamento della legislazione sulle frodi ed agevolazioni fi- scali;

che urgente ed indilazionabile appare una riforma della materia concernente i con- tributi unificati in agricoltura, in relazionc alla produttività dei terreni e alle condizioni di coltura nelle varie zone agricole;

, ed incoraggiata dallo Stato;

fa voti: a) che siano diffuse le scuole di istru-

zione tecnica ed enologica alle dipendenze del Ministero dell’agricoltura, che sia assicurata una assistenza tecnica ai produttori con la istituzione dello agronomo-condotto;

b ) che siano disposti gli opportuni prov- vedimenti, in aumento delle somme stanziate in bilancio, per la istituzione e l’incremento di enopoli e cantine sociali, p.er l’opera di re- pressione delle lrodi nella lavorazione e nel commercio dei prodotti agrari, per gli espe- rimenti, la vigilanza e l’accertamento delle soiisticazioni e delle frodi;

c ) che la materia dei contributi unificati in agricoltura sia con particolare urgenza sot- toposta a nuova disciplina, in modo che sia sopportabile l’onere, e ne derivi un effettivo vantaggio alla classe lavoratrice.

LECCISO, PUGLIESE, PIGNATELLI.

La Camera, considerata la gravità della crisi che

minaccia l’importante settore della vitjvini- coltura;

ritenuto che i recenti provvedimenti emanati col decreto legislativo 11 ottobre 1949, n. 707, contribuiscono solo in parte a risolvere la crisi vinicola, per il superamento della quale conviene soprattutto reprimere

ulteriormente le frodi, impedire le sofistica- zioni, incrementare, attraverso una idonea politica degli scambi, l’esportazione verso l’estero,

invita il Governo a studiare d’urgenza gli opportuni provve- dimenti.

TURNATURI.

La Camera, preso atto che il Molise i! una regione

ad economia prevalentemente agricola; considerato che la naturale feracità di

estesi comprensori non è convenientemente sfruttata per mancata sistemazione dei terreni;

rilevato che, nel passato, l’intervento statale niancò quasi completamente,

invita il Governo a tener conto, nelle assegnazioni prefe-

renziali, delle opere di bonifica da eseguire nel comprensorio di prima categaria del De- stra Trigno-Colline Adriatiche-Petrara e Si- narca, esteso circa ettari 18.000;

ad eseguire le progettate opere di irri- gazione nel comprensorio di Pantano e Mari- nella, sito presso le foci del Biferno ed esteso ettari 1500 circa, classificato nella prima cate‘goria;

ad eseguire le più urgenti opere di.coni- petenza statale per la sistemazione dei, bacini del Biferno, del Trigno e del Fortore;

ad integrare con ulteriori stanziamenti la spesa autorizzata‘ con il decreto-legge 5 marzo 1948, n. 121, per sussidi per i lavori di sistemazione e riattamento delle strade vici- nali, indispensabili per assicurare l’accesso nelle campagne durante la stagiane invernale e facilitare l’introduzione dei mezzi mecca- nizzati ed< i trasporti;

a favorire il miglioramento dell’alleva- mento zootecnico, mediante l’introduzione di bestiame selezionato, facilitandone più larga- mente l’acquisto sui ’ mercati nazionali ed esteri. ,

SEDATI. I .

La Camera invita il Governo a predisporre un piano organico per la utilizzazione degli spazi di terra che intercorrono fra le strade nazionali, provinciali e comunali ed i terreni di proprietk privata per una razionale pian- tagione di alberi da frutta.

LETTIERI.

Camera, considerati i risultati della vigente legi-

slazione sugli usi civici, risultati spesso con- trari al progresso di molti comprensori agri- coli;

. I 111 Parlurrientun - 12902 - Camera dei Deputalt ~~ ~~

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

ritenuta la necessità di una riforma che adegui le norme alla diversa condizione dcl- l’agricoltura nelle varie regioni italiane,

fa voti acché il Governo ponga allo studio il problema, allo scopo di presentare al piu presto al Par- lamento un disegno di legge concernente il riordinamento degli usi civici.

RESTA.

La Camera, rilevando che la produzione del grano,

del riso e del vino i: la base dell’economia agricola i tali ana;

invita il Governo acl adottare più efficaci provvedimenti perché tale produzione sia in- crementata e possa influire positivamente sulla rinascita dell’economia stessa.

TOPTENGO.

La Caniera, constatando l’ingiustizia che colpisce gli

agricoltori danneggiati per cause della recente guerra, ai quali non i: stato concesso alcun contributo a titolo di risarciniento danni cli guerra per attrezzi di lavoro, bestiame e scorte;

come pure constatand.0 che per la ripa- razione dei caseggiati rustici danneggiati dalla guerra il contributo dello Stato i: con- cesso in misura inferiore a quello concesso pcr la riparazione delle abitazioni rurali;

invita il Governo a, voler riparare a tali iiigiustbie ed a concedere loro il risarciniento danni nella proporzione e con lo stesso criterio con il quale i: concesso il contributo di S-tato alle altre categorie di cittadini danneggiati dalla stessa guerra.

Preoccupata poi per la forte diminuzione della iiostra produzione serica,

invita il Governo e in particolare il mi- nistro clell’agricol tura a facilitare sia un maggiore consumo interno clie ad aumentare l’esportazione della seta, un tempo così gran- demente utile alla iiostra economia nazionale;

invita pure il Governo a voler dare ai produttori di bozzoli quel contributo integra- tivo di lire 50 per chilogramnio sulla produ- zione i947 consegnat,a agli animassi come da decreto legislativo 12 aprile 1948, 11. 662.

DAL Pozzo.

La Caniera ’ approva lo stato di previsione della

spesa del ministero dell’agricoltura e delle foieste per l’esercizio 1949-50; e, ricordato clie il problema della montagila ha per l’ltalia la massima importanza, specialniente ove si

tenga presente (( la intima connessione esi- stente fra montagna e pianura e la necessith di coordinare le opere da eseguire in alto con le opere da eseguire al piano, che daranno sicuro beneficio a tutto il nostro paese n;

ritenuto, pertanto, che il lavoro fore- stale in Italia i: utilissimo ed importantissimo;

rilevato che l’organismo all’uopo esi- stente, pur compiendo bene il suo servizio al centro e alla periferia, opera fra limitazioni di ogni genere,

fa voti: 10) che gli stanziamenti dei capitoli 5S,

59 e 60 siano per l’avvenire adeguatamente aumentati (( in quanto nessuna opera com- piuta al piano potr& dirsi efficace, se viene dinienticata la montagna n;

20) che i1 personale forestale sia rapida- mente portato al numero stabilito dagli orga- nici e che sia riveduta e completata al pii1 presto la regolaiiieiitazione per il suo defiiii- tivo assetto;

30) che per l’attuazione dei compiti tec- nici specifici sia affidato il finanziamento re- lativo direttamente al Corpo forestale senza intervento di altri organismi paralleli;

40) che i finanziainenti per i servizi d’istituto e per i lavori straordinari del Corpo medesimo siano concessi in relazione alle effettive necessità esistenti.

]LO PARDT .

La Camera, considerato che ncl bilancio del Mini-

stero dell’agricoltura e foreste per l’anno 1949-50 non B contemplata alcuna voce spe- cifica in favore della nieccanizzazioiie del- l’agricoltura, ad eccezione dell’assolutamente inadeguato stanzianiento di lire 900.000.000 per (( acquisti di bestiame d a lavoro, mac- chine ed attrezzi )), previsti nella legge n. 165 del 23 aprile 1949, articolo 4, conima e), e. (( limitatamente ai lavoratori manuali della terra dell’ Italia meridionale e insulare 1);

considerato che lo sviluppo della mec- canizzazione è ritenuto un elemento essen- ziale sia dell’incremento della produzione agricola che della diminuzione dei costi e conseguentemente, nel quadro nazionale, di un più razionale e maggiore impiego di mano d’opera, nonché un sistema di miglioramento delle condizioni di lavoro e quindi una forma indiretta di elevazione sociale;

considerato l’indirizzo mondiale dello sviluppo della meccanizzazione - inteso per nieccanizzazione l’impiego più vasto di tut t i i tipi di macchine, non solo motrici, ma opera- trici e ausiliarie - al quale si contrappone

Atti Parlamentari - 12903 - Camera dei Deputate‘

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

una insufficiente consistenza del parco di macchine nazionali e un assolutamente inso- disfacente incremento e rinnovamento dello stesso;

considerato che lo stato di efficienza del predetto parco macchine 8 , quanto mai, ina- deguato, sia per le condizioni di usura delle macchine, che per il loro non razionale im- piego, e tale da causare una perdita econo- mica valutabile in varie centinaia di mi- liardi;

considerato, altresì, la scarsità di acqui- sto d i mzcchine agricole da’parte degli agri- coltcki in conseguenza degli eccessivi oneri

, fiscali, I di imponibili e sopraimponibili di mano d’opera, della grave flessione dei prezzi dei prodotti agricoli in genere, delle varie preoccupazioni di carattere economico-sociale, dell’assenza cli p’rovvidenze contributive a ca- rattere generale da parte dello Stato a favore della meccanizzazione dell’agricoltuva e, in- fine, della pratica impossibilità di accesso al credito per acquisto di macchine agricole;

considerato, inoltre, la mancanza di un coordinamento organico t ra le varie attività nazionali inerenti alla . meccanizzazione in agricoltura,

invita il Governo I o ) a svolgere quella migliore azione di

.provvidenze e~ ,di propaganda a t ta a formare nell’agricoltore la coscienza meccanica e- a consentire il niaggior sviluppo della mecca- nizzazione in agricoltura, incoraggiando il consumo e la produzione di macchine agri- cole;

20) ad emanare provvedimenti legisla- tivi att i ad assicurare il concorso dello Stato nell’impiego e nella diffusione della mecca-

. nizzazione in agricoltura, nonch6 nel rinno- vamento del parco macchine e a consentire all’acquirente la facoltà di accesso ad un credito specifico ad un tasso particolarmente favorevole;

30) a coordinare razionalniente .- allo scopo di raggiungere i fini di cui sopra piu. rapidamente e più organicamente - tu t te l e forze dei vari settori tecnicamente’ ed econo- micamente operanti nel campo della mecca- nica agraria.

FRANZO, SAMMARTINO, FINA.

,

La Camera invita il Governo a promuovere concreti

provvedimenti legislativi a favore della coo- perazione agricola, particolarmente nel set- tore del credito agrario ed a concedere il mas- simo dei contributi per la nuova costruzione o Ia modernizzazione degli impianti agli enti

cooperativi che hanno per scopo la lavora- zione o la trasformazione dei prodotti agri- coli.

CIMENTI.

La Camera invita il Governo: 10) a presentare un provvedimento legi-

slativo in difesa della apicultura, che disci- plini secondo le esigenze dell’attuale momento la materia di interesse- generale dell’impor- tante settore;

20) a prevedere con detta legge i1 ricono- scimento di libere associazioni, aventi lo sco- po dell’assistenza e della difesa degli interessi degli apicultori;

30) a tener conto - nell’eventualità di assegnazioni straordinarie nel corso dell’eser- cizio in favore dell’agricoltura - delle esi- genze relative al miglioramento dell’apicul- tura e alla islruzione professionale degli api- cultori.

SODANO, CIMENTI.

*

La Camera invita il Governo ad affrontare ed af-

frettare, con provvedimenti e con mezzi ade- guati, il problema della montagna sia dal punto di vista delle sistemazioni idraulico- forestali, sia da quello di un miglior tenore di vita delle popolazioni e di una congrua pos- sibilita di reddito del loro lavoro, venendo concretamente incontro ai ripetuti voti degli enti locali, dei congressi per la, montagna, ed alte unanimi richieste da parte di tutti i set- tori politici della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.

GHISLANDI, NASI, J’UCCETTI.

La Camera, esaminato lo stato di previsione della

spesa del Ministero dell’agricoltura e delle foreste per l’esercizio finanziario 1949-50,

I O ) perché siano aggiornate e integrate le disposizioni di cui al decreto legislativo 24 feb- braio 1948, n. 114, sulla piccola proprietà con- tadina, sulla base di un aumento del concorso dello Stato, proporzionato all’importanza del- le finalità economico-sociali da conseguire, sia nelle operazioni di acquisto che di miglio- ramento; e altresi di un aumento negli stan- zianienti di bilancio da destinare a tali scopi;

20) che non si pongano limiti alle cate- gorie di opere sussidiabili, quando riflettano le piccole proprietà contadine e sovrattutto quelle di montagna, e che ad esse siano sem- pre attribuiti i contributi massimi, in conto capitale, previsti dal regio decreto 13 feb-

fa voti: .

A tti Parlamentari - 12904 - Camera dei Deputali

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

braio 1933, n. 215, dal decreto legislativo 10 lu- glio 1946, n. 31 e dal decreto legislativo presi- denziale 22 giugno 1946, n. 33;

30) che, limitatamente alla piccola pro- prieta coltivatrice, si dettino norme per la de- terminazione del valore cauzionale dei fondi, ispirate al criterio di avvicinare il più possi- bile tale valore a quello di mercato, maggio- rato del valore dei miglioramenti fondiari che si intendono apportare nei fondi stessi;

40) che sia consentito il cumulo dei con- tributi - in conto capitale e concorso negli interessi - quando trattasi di coltivatori di- retti con famiglia numerosa, in conformità con la legge, mai abrogata, 29 giugno 1940, n. 877, e coi principi sanciti con l’articolo 31 della Costituzione della Repubblica; e che tale cumulo sia consentito altresi a favore dei coltivatori diretti operanti in zone mon- tane;

50) che si proceda più decisamente, specie per quanto attiene ‘alle pratiche di migliora- mento fondiario, sulla via d.i uno snellimento delle istruttorie, gid. previsto con la legge 23 aprile 1948, n. 165, sulla ripartizione‘ dei fondi E. R. P., evitando sovrattutto l’inutile d.uplicazione di controllo da parte degli uffici del Genio civile o limitandolo ad opere di ec- cezionale importanza;

60) che non si pongano limiti alla ‘facoltd. d i estinzione dei mutui prima del termine previsto, anche dopo un anno dall’inizio del- l’operazione: e ciò per accrescere le dispo- nibilità degli Istitu.Li di credito agrario a van- taggio delle numerose richieste ‘di altri agri- coltori.

Esaminato inoltre il capitolo di bilancio 29 (t i tolo I, categoria I) da cui risulta comples- sivamente una disponibilità di lire 6.000.000 ’- per ~contributi e spese per l’esecuzione dei provvedimenti intesi a combattere le frodi nella preparazione e nel commercio di so- stanze di uso agrario e di prodotti agrari )),

rileva l’esiguit8 dello stanziamento in rap- porto all’ampiezza dei compiti e all’impor- tanza delle finalità da conseguire,

e fa voti perché lo stanziamento di cui sopra’sia por- ta to a lire 50.000.000.

STELLA, SODANO.

La Camera, considerata la crisi o situazione pesante

della vinicoltura italiana, dovuta a varie cau- se concomitanti (frodi di ogni genere, conti-

‘ nui abusi della finanza locale, arretratezza di cognizioni tecniche circa la vinificazione, ecc,),

invita il ministro dell’agricoltura a pre, disporre una integrale e severa legislazione che disciplini tutto il settore vitivinicolo,

invita il Governo ad un congruo stanzia- mento di fondi per la lotta contro le frodi e per la creazione di enopoli (diretti e control- lati dai consorzi obbligatori della viticultura), condizione inderogabile per la produzione in massa di tipi di vino costanti necessari per lo sviluppo del consumo interno e dell’esporta-- zione.

Considerato, inoltre, l’esodo dei contadini dalle campagne e lo stato di arretratezza del- l’agricoltura nostra, specie in certe regioni, propone una radicale trasformazione degli a t - tuali ispettorati agrari divenuti, con la sop- pressione delle cattedre ambulanti, organi prevalentemente burocratici e statici, e fa voti perché, nel quadro della riforma della scuola, le attuali scuole agrarie acquistino un indi- rizzo più tecnico e pratico e propone infine la istituzione del perito agrario condotto, il qua- le consigli ed assista d.a vicino il contadino nel suo lavoro.

ARMOSINO.

La Camera dei deputati, preso at to dei buoni risultati ot.tcnuti,

in via sperimentale, sotto la direzione dell’Qs- servatorio fitopatologico di Verona, nella lotta contro la grandine con l’impiego di Pazzi Duby,

fa voti: che il Governo promuova ed aiuti tutte le ini- ziative, collegate ad un piano organico e ra- zionale, atte a dare a detto sistema di lot ta ampia applicazione, soprattutto nelle zone viticole e frutticole del nostro paese particolar- mente danneggiate dalla grandine.

FERRARIS, MAREWCHT.

La Camera dei deputati, preso atto dell’abolizione della tessera

del pane e della pasta, invita il Governo

a smobilitare al più presto la complicata or- ganizzazione dell’animasso per contingente, alla quale sono interessati gli impiegati degli uffici più vari (UNSEA, UPSEA,. UCSEA, SEPRAL, - Federazione consorzi agrari, Mi- nistero dell’agricoltura, Alto Comniissariato dell’alimentazione), realizzando ingenti eco- nomie, che potrebbero portare,al più presto a una ulteriore diminuzione del prezzo del grapo e della farina.

GIAMMARCO, FABRIANI.

Att i Parlamentari - 12905 - Camera dei Deputulz

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

La Camera dei deputati, ritenuto che gli ispettorati provinciali

dell’agricoltura, eredi delle gloriose cattedre ambulanti di agricoltura, esercitano la mas- sima influenza sul progresso agricolo nazio- nale e sulla istruzione tecnica dei ceti-can- tadini,

fa voti che gli stessi vengano adeguatamente poten- ziati in personale tecnico e in mezzi finan- ziari, nonché snelliti nel loro funzionamento; e che vengano, altresì, aumentati gli ufici staccati, allo scopo di portare l’assistenza tecnica più direttamente a contatto con gli agricoltori.

MARENGHI, FERRARIS.

conscia dell’importanza che, in un paese a configurazione geografica allungata come l’Italia, ha la buona circolazione del sangue in tut te le membra, e desiderando - tanto piu nell’imminenza delle autonomie regionali, la cui,prima base morale s ta nello spirito di so- lidarietà e di reciproco aiuto - che sia messa1 in evidenza la ripercussione dei benefici rice- vuti dall’una sulle altre regioni,

fa voti che si dia il massimo incremento alle opere di irrigazione nella Sicilia, nella Sardegna e nell’lta,lia meridionale, terre che da secoli non danno pih quanto possono dare nel set- tore agricolo e che domani, previa una ra- zionale utilizzazione delle risorse idriche, sa- ranno d’immenso aiuto sul piano dell’econo- mia nazionale.

CHIESA TIBALDI MARY, .DE MARIA, DE VITA, FODERARO, BAGNERA.

La Camera,

La Camera, in considerazione’ clello stato di ten-

sione che perinane nelle campagne in difetto ’

del mancato provvedimento di amnistia per i reati dell’agitazione agraria, come previsto nell’ordine del giorno Cavallari, approvato all’unanimità dal Parlamento,

invita il ministro dell’agricoltura, ai fini di riportare tranquillità e pace in seno ai lavoratori dei campi, a provvedere con .sollecitudine a dar corso al mandato che la Camera gli conferì il 9 luglio 1948 con l’ap- provazione dell’ordine del giorn,o di cui sopra citato.

CREMASCHI OLINDO.

La Camera; considerato che la trasformazione fori-

diaria degli al-tipiahi di Aspronionte, desti-

nata a porre in cultura varia (patate prima- ticce e postecipate, frutteti, pastorizia, latti- cini, cereali, ecc.) oltre 5 mila ettari di terre- no, interessa i numerosi. paesi che gravitano verso la zona dell’Aspromonte con un coni- pless3 di cltrc 30 mila abitanti, senza contare il capoluogo, il quale è pure direttamente in- teressato alla trasformazione dell’ Aspromonte, le cui pendici ne costituiscono il retroterra, 8. vivamente attesa da tutta la provincia di Reggio Calabria per la possibilità di sistemare stabilmente almeno 300 famiglie coloniche;

considerato che nella provincia di Reg- gio Calabria, in conseguenza della sua na- tura geologica di territorio emerso come quasi t u t t a la regione calabra, è grandissima la (( sete di terra )), per l’esiguo sviluppo delle zone in pianura a confronto di quelle in nmn-. 1, tagna e in collina;

considerato che è pertanto incontro- vertibile l’immediata produttività della sud- detta trasformazione fondiaria e la sollecita e benefica ripercussione sull’ecoiioniia delle zone interessate;

invita il Governo ad includere la trasforniazione fondiaria

dell’Aspronionte nel piano di acceleramento, in modo da consentire l’inizio dei 1avori.d’in- teresse generale e rendere così possibile l a costi’tuzione del consorzio.

GERACI.

La Camera, considerato che un gran numero di pro-

prietari terrieri non ha ancora corrisposto le percentuali. dovute ai mezzadri sui prodotti delle annate agrarie 1944-45,1945-46, 1946-47, e 1947-45: imposta dalla legge 4 agosto 1948, n b 1094,. e dalla legge sul’ cosiddetto (( lodo ));

considerato che i proprietari cercano di eludere la corresponsione del 53 per cento sui prodotti anche nell’annata in corso;

rilevato che le autorità costituite, in genere, e le autorità di pubblica sicurezza, in specie, intervengono. costantemente ed ar- bitrariamente a ’ tutela del comportamento illegale dei proprietari di terre,

invita l’onorevole ministro dell’agricoltura a prov- vedere affinché il sopralamentato, deplore- vole, s t i t o di cose abbia a cessare e i pro- prietari di terre siano ridotti all’osservanza della legge e le autorità locali richiamate al dovere di prestare la loro opera a che le leggi della Repubblica siano rispettate anche quan- do statuiscono diritti a favore dei lavoratori della terra.

BORIONI, PINO.

At t i Parlamen.tari - 12906 - Camera dei Deputata

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

La Camera, invita il Governo

ad impartire precise disposizioni affinché i coltivatori diretti che non assumono mano d’opera siano, com’è giusto, completamente esonerati dal pagamento dei contributi uni- ficati.

R E A L I .

La Camera, considerata la improrogabile necessità

di provvedere all’attuazione di un piano di bonifica idraulico-forcstale di Aspromonte, che porti ad una trasformazione fondiaria inte- ressante una zolla di notevole superficie, in modo da rendere sollecitamente attuabile le liforme londiaria da tutti auspicate,

invita il Governo ad includere il coni- prensorio dell’ Aspromonte nelle bonifiche d i acceleramento.

SPOLETI, PUGLIESE.

La Camera, considerato che la sempre‘ più scarsa

concessione di terre incolte alle cooperativs agricole da parte delle apposite commissioni presso i tribunali toglic ai braccianti agricoli senza terra e disoccupati (associati in coo- perative) la possibilità di assicurarsi il fab- bisogno di grano per le proprie famiglie e inetle in serio pericolo l’esistenza delle coo- perativo stesse,

ritenuto che tale comportamento delle commissioni presso i tribunali sia in stridente contrasto col decreto 19 ottobre 1944, n. 279, e successivi, nonché della legge 6 settembre 1946, n. 89 (articolo 1) sulla concessione delle terre alle cooperative, poiché lo spirito della legge i! che si deve tener conto della neces- sità della popolazione locale e dell’economia nazionale e non dell’interesse personale del proprietario;

invita il Governo 10) a dare d’urgenza le opportune dispo-

sizioni alle commissioni stesse perché siano accolte le richieste delle cooperative col cri- terio di giungere ad assicurare a ciascuna di esse un minimo di due ettari di terra a socio;

20) ad autorizzare i prefetti e gli ispet- tori agrari alla istituzione, di intesa con le commissioni presso i tribunali, di commis- sioni mandamentali o comunali (nei grossi comuni) per un rapido e circostanziato esame delle richieste di terre avanzate dalle coo- perative agricole.

Po LANO.

La Camera, considerato che la siccità in Sardegna

ha gravemente danneggiato i pascoli per cui i piccoli e medi pastori affi-ttuari di terre hanno dovuto sopportare perdite ingenti,

constatato che tali categorie di alle- vatori diretti non sono in’ grado di pagare gli esosi canoni di affitto richiesti dai pro- prietari terrieri,

‘invita il Governo a proporre con urgenza un provvedimento di legge che estenda ai pastori allevatori - diretti la riduzione del trenta per cento sul. canone di affitto concessa ai contadini affit- tuari (quale premio di coltivazione).

GRIFONE, POLANO. .

.La Camera, constatati gli ostacoli frapposti dalle

locali associazioni dei proprietari terrieri con- cedenti fondi a mezzadria impropria, nonché le difficolt& create dagli stessi organi perife- rici dello Stato all’applicazione del decreto 19 ot.tobre 1944, n. 311, sulla (( Disciplina dei contratti di mezzadria impropria D,

considerato che tale decreto-legge é sempre in vigore e deve essere applicato nella sua lettera e con spirito comprensivo verso i bisogni dei lavoratori mezzadri,

invita il Governo a preiidere gli opportuni provvedimenti:

a) perché i prefetti e gli ispettori del.- l’agricoltura facciano applicare la legge in favore dei lavoratori mezzadri;

b ) perché né l’arma dei carabinieri né le forze di polizia abbiano ad intervenire contro i mezzadri allorquando questi divi- dono i prodotti secondo la legge;

c) perché la magistratura non proceda a sequestri conservativi dietro richiesta dei proprietari i quali possono eventualmente ricorrere alle apposite commissioni previste dalla legge (articolo 4);

d ) perché le commissioni, previste dalla legge, applichino la medesima nello spirito in cui essa fu fatta, che i! quello di concedere una più equa remunerazione al lavoro di quella; numerosa categoria di contadini po- veri che conducono terre a. mezzadria im- propria.

BIANCO, DAL Pozzo, POLANO, REALI, - BORIONI .

La Camera, considerata l’esiguità delle somme stan-

ziate nello stato di previsione del bilancio del Ministero dell’agricoltura per l’eserci- zio 1949-50.

Att i Pnrlnmenìari - 12909 - damera dei beputati

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

preoccupata che le grandi opere di bo- nifica, di irrigazione e di trasformazione fon- diaria iniziate mercé gli stanziamenti pre- visti dalla legge 23 aprile 1949 abbiano a rimanere incomplete, compromettendo così l’utile impiego degli stessi stanziamenti e frustrando gli scopi che i lavori si propo- nevano;

convinta che gli investimenti nell’agri- coltura sono tra i più redditizi sia ai fini economici che sociali,

invita il Governo a disporre - anche in esecuzione dell’articolo 18 della legge citata - affinché una adeguata quota del Fondo-lire per l’eser- cizio 1949-50 abbia ad essere investita nel completamento del programma agricolo già iniziato.

LAZZATI, BIANCHINI LAURA.

PRESIDENTE, Gli ultimi otto ordini del giorno testé letti sono stati presentati dopo la chiusura della discussione generale.

Qual’è il parere del Governo sugli ordini del giorno presentati 1

SEGNI, Ministro dell’agricoltura e delle foyeste. L’ordine del giorno Roselli lo ac- cetto come raccomandazione, in quanto ri- sponde sostanzialmente ai criteri da me esposti riguardo all’U. N. S. E. A..

L’ordine del giorno Montini lo accetto pure a titolo di raccomandazione. Ho già parlato della questione della distribuzione degli stanziamenti e dei criteri che hanno presieduto ad essi. Confermo che terrò conto dei principi enunciati in questo ordine del giorno.

L’ordine del giorno Capalozza, riguarda una questione che i! piuttosto di competenza di altri ministeri che non di quello dell’agri- coltura, trattandosi di prestazioni in natura che sfuggono alla nostra competenza e rien- trano in quella del Ministero dell’interno e del Ministero delle finanze, ai quali segnalerò la cosa.

Assicuro l’onorevole Franceschini che il problema della seta (del quale non ho voluto parlare, data l’ora e la necessità di esser breve) è sempre presente all’attenzione del Governo. I1 Ministero proseguirà sulla strada elaborata dalla commissione tecnica per dare una sistemazione definitiva a questo settore così importante. Accetto il suo ordine del giorno come raccomandazione.

Rispetto alla montagna ho gi8 detto quali siano le intenzioni del Ministero e accetto quindi l’ordine del giorno Pertusio come raccomandazione.

-

Per quanto riguarda l’ordine del giorno D’Ambrosio, che riguarda in modo particolare 1’U. N. S. E. A., io non credo di dover inter- loquire ulteriormente, avendone gi8 parlato a lungo; dichiaro pertanto di tener presente l’ordine del giorno.

Assicuro l’onorevole Vicentini che il pro- blema del credito agrario sarà presto messo allo studio, e lo prego di volerci dare la sua collaborazione. Accetto il suo ordine del giorno ! come raccomandazione.

L’ordine del giorno Pino ha avuto già una risposta quando ho indicato quali sono le assegnazioni fatte per la zootesnia nelle zone montane, che pur non costituendo somme notevoli, sono sempre ragguardevoli, trat- tandosi di 40 milioni all’anno. Ad ogni modo segnalerò ai tecnici l’ordine del giorno, che accetto come raccomandazione.

L’ordine del giorno Calandrone riguarda soprattutto un problema che io non ho potuto toccare; quello dell’istruzione, poiché non riguarda l’istruzione dei contadini, ma quella che è di competenza del Ministero della pub- blica istruzione. L’ordine del giorno avrebbe dovuto essere presentato quindi in sede di discussione del bilancio di quel Ministero, ed io, per un riguardo al collega, non lo posso accettare come raccomandazione.

Per quanto riguarda l’ordine del giorno dell’onorevole Pacati, dichiaro di accettarlo come raccomandazione.

L’ordine del gioino Rivera riguarda gli indirizzi del_ Ministero. Noi abbiamo già risposto dicendo che, tra poco, sarZl di fronte alla Camera il problema nei suoi aspetti concreti e astratti; segnalerò per tanto l’ordine del giorno alla C immissione, perché possa studiarlo e tenerne conto.

L’onorevole Lombardi Ruggero ha solle- vato nel suo ordine del giorno una impartante questione che avrebbe meritata un’ampia trattazione se non fossimo stati costretti, per ragioni di tempo, a passare oltre. Accetto il suo ordine del giorno come raccomanda- zione, assicurandolo che il problema, vera- mente grave, sarà presto esaminato.

Per quanto riguarda l’ordine del giorno Pugliese, dichiaro che, nel limite del, meccani- smo con cui funziona il piano E. R. P., si terrà conto dell’ordine del giorno che dichiaro di accettare come raccomandazione.

Dichiaro, inoltre, di accettare come rac- comandazione l’ordine del giorno Adonnino.

Per quanto riguarda l’ordine del giorno Lecciso, riflettente l’istruzione tecnica, I’istitu- zione di enopoli e di cantine sociali e i contri- buti unificati, problema quest’ultimo che hai

A t t i bnrlomen I& - 48968 - Cnmern de i benutati ~ ~~

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

formato oggetto di numerosi interventi, non posso dire che questo: che la materia è stata

: sottoposta, con le nostre raccomandazioni, al Ministero del lavoro; ma il problema non può essere visto soltanto da questo profilo, ma deve essere considerato anche sotto quello della previdenza sociale. Esso è di‘ compe- tenza del Ministero del lavoro, ed io non posso che impegnarmi a riferire a questo Ministero su tale punto. Per quanto riguarda le scuole tecniche, gli enopoli e le cantine sociali faccio osservare che vi è proprio nella legge E. R. P. un fondo per le cantine sociali. Accetto l’ordine del giorno ai punti a ) e 6 ) come raccomandazione, mentre il punto c) non ppsso accettarlo, non rientrando esso nella competenza del mio Ministero.

Accetto come raccomandazione l’ordine del giorno Turnaturi.

Accetto come raccomandazione anche l’or- dine del giorno Sedaci, perché le opere che egli auspica sono già comprese in un pro- grainma che è allu studio del mio Ministero.

Ordine del givrno Lettieri: io credo che l’onorevole Lettieri, così appassionato. per le piante da frutto come 6, piangerebbe se le veuesse lungo le strade. Ad vgni modo non posso non passare ai miei funzionari la pro- posta perché la esaminino, segnalandola agli organi competenti, per quanto io dubiti circa le possibilità pratiche di attuazione.

Ordine del giorno Rgsta: lo accetto come raccomandaziune, sperando che mi aiuti a far uscire dall’insabbiamento un progetto che dorme ancura, in attesa di una sistema- zione soprattutto finanziaria.

Ordine. del giorno Tonengo: riguarda il riso, il grano e il vino, prodotti per i quali si auspica un aumento di produzione.

Una voce al .a“. Ve n’è anche troppo di vino.

SEGNI, Minislro dell’agricoltura e delle forcsle, Gid, ve n’è anche troppo: ma fosse buono ! 11 male è che ve n’è molto di cattivo. Ad ogni modo, per il riso e per il grano sia- mo perfettamente d’accordo. Non ho quinpi difficoltà ad accettare l’ordine del giorno To- nengo come raccomandazione.

Ordine del giorno Dal Pozzo: per quello che riguarda i danni di guerra, io credo che il Ministero dell’agricoltura sia il solo che paghi i risarcimenti. Abbiamo cercato infatti di dare un contributo a beneficio di coloro che riprislinavano le opere danneggiate dalla guerra. Non ho quindi difficoltà ad accettare quest’ordine del giorno come raccomandazio,.e.

Accetto come raccomandazione l’opdine del giorno Lopardi, anche perché, nella legge

sull’ordinamento del corpo forestale, noi abbiamo proposto di introdurre delle modi- fiche che collimano appunto con quanto l’onorevole Lopardi richiede.

Ordine del giorno Franzo. Ho gi& parlato largamente della meccanica agraria: non possiamo aumentare, purtroppo, gli stan- ziamenti per questo settore dell’industria. Maggiori possibilità avremo soltanto quando sar& ripristinata una certa possibilità di movimento delle macchine agricole e potremo fare delle importazioni dall’estero. Noi ,ci stiamo facendo una coscienza meccanici- stica. Accetto quindi l’ordine del giorno come raccomandazione.

Ordine del giorno Cimenti. Sono d’accordo per quanto si riferisce al problema delle coo- perative e accetto l’ordine del giorno come raccomandazione.

Per quanto si riferisce all’apicultura, di cui all’ordine del giorno Sodano, faccio noto che vi è un provvedimento di legge sottoposto all’esame del Senato, e che dovrà giungere anche alla Camera. Posso quindi segnalare al Senato questo ordine del giorno, raccoman- dando che sia preso in considerazione.

Ordine del giorno Ghislandi: l’accettazione del punto di vista dell’onorevole Ghislandi, per quanto si riferisce alla montagna, è im- plicita in quanto ho detto in precedenza. Comunque accetto l’ordine del giorno come raccomandazione.

Ordine del giorno Stella: in parte 13 già esaudito dall’aumento, di cui ho parlato poc’anzi, da sei a cinquanta milioni degli stanziamenti per la repressione delle frodi, in seguito a variazione del bilancio in corso. Quanto alle altre norme relative alla piccola proprietà, posso dire che in massima parte le accetto cori qualche riserva. La questione sarA esaminata dal Parlamento sotto forma di un apposito disegno di legge. Di conse- guenza non posso accettare l’ordine del giorno totalmente, ma ne riparleremo nella elabo- razione delle modificazioni alla legge 24 feb- braio. Per quello che r iguxd3 il punto 60) circa l’estinzione dei mutui, lo accetto in pieno perché risponde ad un provvedimento diverso.

L’ordine del giorno Armosino riguarda ancora la crisi della viticoltura italiana. Assi- curo la Camera, come già ho avuto occasione di dire, che non dimenticheremo questo pro- blema, cui anzi dedicheremo tut t i gli sforzi perché le condizioni della viticoltura possano essere migliorate. In questo senso accetto l’ordine del giorno come raccomandazione,

Att i Farlnmentizri - 129ò6 - Camern dei Bcpuìafì

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE i9&9

Ordine del giorno Ferraris. Spero di po- tere avere la possibilità di estendere la speri- mentazione che ha dato risultati così bril- lanti. Confortato dalle parole degli onorevoli Ferraris e Marenghi, posso sperare per l’anno venturo di poter fare, inoltre, una più ampia applicazione dei metodi di difesa contro la grandine. Ben volentieri, quindi, accetto l’or- dine del giorno.

L’ordine del giorno Giammarco presenta una richiesta sugli U. P. S . E. A., argomento che ho già implicitamente trattato. Comtm- que lo accetto.

Accetto anche l’ordine del giorno Ma- renghi, che risponde a quanto ho già detto nei riguardi dell’ordinamen to degli organi periferici del Ministero.

Anche l’ordine del giorno dell’onorevole Mary Tibaldi Chiesa risponde pienamente all’indirizzo del Ministero, e quindi lo accetto.

Quanto all’ordine del giorno Cremaschi Olindo, devo far rilevare che un’amnistia fu già richiesta lo scorso anno dalla Camera. La richiesta non fu presentata al Senato e quindi non ebbe seguito. I1 Governo, d’altra parte non può essere impegnato che da un voto di entrambi i rami del Parlamento. Perciò non posso accettare I’ordine del giorno, lasciando che la Camera prenda eventual- mente un’altra iniziativa nello stesso senso di quella presa l’anno scorso.

Ordine del giorno Geraci. I1 problema dell’Aspromonte non mi pare possa essere incluso per ora in un piano di azione già completato. Ad ogni modo assicuro l’onore- vole Geraci che I’Aspromonte non è dimenti- cato e che stiamo già elaborando un piano di trasformazione di quei comprensori. Ac- cetto l’ordine del giorno come raccomanda- zione in questo senso limitativo.

L’ordine del giorno Borioni ritengo che .non sia di mia competenza, e quindi non posso esprimere un parere su di esso, la- sciando che la Camera decida ...

BORJONI. Ella ha però emanato una cir- colare tardiva invitando l’autorita a rispet- tare ...

SEGNI, Ministro dell’agricoltura e delle foreste. Non tardiva, ma tempestiva !

BORIONI. Ella l’ha fatto dopo-la treb- biatura del grano, quando questi gravi fatti si sono verificati ! E questo è uno sconcio che avviene ... (Proteste al centro) ... e dal 1944, secondo quello che voi avete stabilito solo sulla carta ! Si parla di riforma dei con- tratti agrari, ma nemmeno le (( leggine )) si fanno rispettare !

SEGNI, Ministro dell’agricoltura e delle foreste. Non posso accettare l’ordine del giorno perché si riferisce ad atti compiuti dall’auto- rità di pubblica sicurezza, non compiuti da organi del mio Ministero. I miei funzio- nari operano secondo la legge, e quindi non posso rispondere di questi at t i compiuti da altri. Ella presenti l’ordine del giorno al ministro dell’interno, ma io non posso accettarlo perché non riguarca il bilancio dell’agricoltura, e d’altronde non ho motivi per ritenere fondata la censura contenuta nell’ordine del giorno. - L’ordine del giorno Reali riguarda i con- tributi unificati, che sono di competenza del mio collega Fanfani, al quale farò presente le sue rimostranze, così come quelle di altri suoi colleghi. Quindi, accetto l’ordine del giorno come segnalazione da farsi al mini- stro competente.

Accetto l’ordine del giorn’o Spoleti, nello stesso senso in cui ho accettato l’ordine del giorno Geraci, nel senso cioè che saranno fatti stanziamenti, ma senza poter inserire 1’Aspromonte tra i comprerisori di accele- ramento.

L’ordine del giorno Polano si riferisce alle commissioni per la concessione di terre. Non-possiamo dare istruzioni a queste com- missioni, perché non sono organi da noi dipendenti. Sono costituite da magistrali e da rappresentanti delle parti: sono quindi organi giurisdizionali indipendenti. Percio non posso impegnarmi di dare ordini o di- sposizioni a queste commissioni. Quanto all’attivitd. dei prefetti per un rapido e circo- stanziato esame delle richieste delle coopera- tive agricole, se mi vengono segnalati casi espliciti in questo senso, sarò ben lieto di invitare i prefetti ad una maggiore solle- citudine. PerÒ, pregherei che, invece di fare accuse generiche, ci si facessero segnala- zioni specifiche. Comunque, dato lo spirito con cui l’ordine del giorno è proposto, non posso accettarlo.

L’ordine del giorno -Grifone è relativo ad una questione che è sottoposta in questo momento all’esame del Consiglio regionale sardo. Non si tratta di materia che possa essere qui discussa con un semplice ordine del giorno. Non mi consta nemmeno che sia stato illustrato. Se gli onorevoli Grifone e Polano vorranno presentare una proposta ai legge, la esamineremo. In questo momento non mi sento, di fronte a tale questione sollevata improvvisamente in questa sede, di ’esprimere una opinione sull’ordine del giorno, Non posso quindi accettarlo,

Att i Pnrtnmentnri - 12910 - dameia dei bewuintz

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

Ordine del giorno Bianco: anche questo invita il Governo e il ministro dell’agricoltura a dare istruzioni perché i prefetti, gli ispettori agrari e i carabinieri osservino la legge. Non abbiamo difficoltà a dare queste istru- zioni, perché sono state già dale. Ma l’ordine del giorno dovrebbe essere esaminato nel suo spirito. Assicuro la Camera che questi organismi hanno avuto sempre istruzioni di osservare le leggi. Quindi, questo ordine del giorno suonerebbe come atto di sfiducia al Governo e non posso perciò accettarlo.

L’ordine del giorno Lazzati invita il Governo a disporre un adeguato stanzia: mento del fondo lire in esecuzione all’arti- colo i8 della.legge 23 aprile. I1 Governo deve fare atto di ossequio alle leggi e quindi accetta l’ordine del giorno, come raccomandazione.

PRESIDENTE. ChiederÒ ora ai presenta- tori degli ordini del giorno se, dopo le dichia- razioni del Governo, li mantengono.

Onorevole Roselli, ella ha udito che il ministro accetta i l- suo ordine del giorno come raccomandazione. Mantiene ?

ROSELLI. No, signor Presidente: accetto, pregando il ministro di risolvere .la questione con una certa tempestivith, perché vi sono gravi motivi. che lo richiedono.

PRESIDENTE. Poiché l’onorevole Mon- tini non è presente, si intende che abbia riti- rato il suo ordine del giorno.

Onorevole Capalozza ? CAPALOZZA. Mi sembra che l’onorevole

ministro abbia accettato il mio ordine del giorno.

PRESIDENTE. L’onorevole ministro ha detto che lo terra presente per segnalarlo al ministro competente.

CAPALOZZA. Non insisto per la. vota- zione, in questa intesa.

PRESLDENTE. Onorevole Franceschini ? FRANCESCHLNI. Non insisto. PRMIDENTE. Onorevole Pertusio ? RUSSO. Quale secondo firmatario, di-

chiaro che non insistiamo, sperando che siano presentati provvedimenti per la montagna.

PRESIDENTE. Poiché l’onorevole D’Am- brosio non è presente, si intende che abbia ritirato il suo ordine del giorno.

Onorevole Vicentini ? VICENTINI. Ringrazio l’onorevole mi-

nistro, e per quanto riguarda la mia colla- borazione sono pronto a darla di tutto cuore, purché il provvedimento di revisione e di aggiornamento del credito agrario venga attuato con sollecitudine.

PRESIDENTE. Onorevole Pino ? ’ PINO. Non insisto.

PRESIDENTE. E per l’ordine del giorno Calandrone, di cui ella B secondo firma- tario ?

PINO. Gradirei sapere se il ministro non lo accetta in blocco “oppure lo accetta come segnalazione.

PRESIDENTE. Onorevole ministro ? SEGNI, Ministro dell’agricoltura e delle

ioreste. Come segnalazione, certamente. In parte riguarda questioni che sono di compe- tenza di altro ministero, sulle quali non posso prdnunziarmi.

-

PINO. Non insisto. PRESIDENTE. Onorevole Pacati ? PACATI. Prendo atto dell’accettazione

come raccomandazione da parte del ministro e ringrazio. Considero l’accettazione a titolo di raccomandazione come un impegno, anzi come una garanzia per la risoluzione degli importanti problemi della montagna e so- prattutto per quanto riguarda le esigenze della economia delle nostre terre alpine.

PRESIDENTE. Poiché l’onorevole Ri- vera non è presente, si intende che abbia ritirato il suo ordine del giorno.

Onorevole Lombardi Ruggero ? LOMBARDI RUGGERO. Non insisto,

sperando che il ministro possa vincere la resistenza della burocrazia dei lavori-pubblici e quello spirito di conservazione che essa cercherà di mantenere.

PRESIDENTE. Onorevole Pugliese ? SEDATI. Quale cofirmatario dell’ordine

del giorno, dichiaro che non insistiamo. ’ PRESIDENTE. L’onorevole Adonnino

non essendo presente, si intende che abbia ritirato il suo ordine del giorno.

L’onorevole Lecciso non essendo presente, si intende che abbia ritirato il suo ordine del giorno.

Onorevole Turnaturi ? TURNATURI. Desidero confermare la

mia riserva sulla portata pratica del decreto legislativo 11 ottobre 1949 per la risoluzione della crisi vinicola; tuttavia aderisco a che l’ordine del giorno sia accettato come rac- comandazione, intendendo con ciò confer- mare la mia fiducia nell’opera del ministro Segni che come ha iniziato l’opera per la risoluzione della crisi vinicola, così saprà portarla a compimento.

PRESIDENTE. Onorevole Sedati ? SEDATI. Non insisto. PRESIDENTE, Onorevole Lettieri ? LETTIERI, Sono sodisfatto, sperando

che il ministro condivida il mio entusiasmo, PRESIDENTE. Onorevole Resta ? RESTA. Non insisto,

Att? Parlamentari - 12911 - Camera dez Depututi

DISCUSSIONI - SEDUT~A POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

PRESIDENTE. L’onorevole Tonengo non essendo presente, si intende che abbia ritirato il suo ordine del giorno.

Onorevole Dal Pozzo ? DAL POZZO. Vorrei che si dessero delle

istruzioni precise in quanto l’intendenza di finanza dice di avere ordine di non pagare. Se non si danno queste istruzioni, la racco- mandazione non avrebbe alcun valore.

SEGNI, Ministro d,ell’agricoltura e delle foreste. Pagamenti sono già in corso.:.

DAL POZZO. Da noi l’intendente di finanza ha risposto che non aveva disposizioni per effettuare pagamenti del genere.

PRESIDENTE. I1 ministro ha accettato l’ordine del giorno come raccomandazione. VUOI dire che segnalerà l’inconveniente la- mentato dall’onorevole Dal Pozzo al mini- stro delle finahze.

DAL POZZO. Allora non insisto. PRESIDENTE. Onorevole Lopardi ? LOPARDI. Prendo at to e ringrazio. PRESIDENTE. Onorevole Franzo ? FRANZO. Non ho capito bene se il mi-

nistro ha accettato il mio ordine del giorno come raccomand)azione oppure se ha rifiutato alcuni punti.

PRESIDENTE. Lo ha accettato come raccomandazione, facendo però presente che si tratta di un complesso di problemi su cui è impossibile dare in questo momento un giudizio definitivo.

FRANZO. Ringrazio e non insisto. PRESIDENTE. Onorevole Cimenti ?

3 CIMENTI. Sul primo ordine del giorno non insisto. Vorrei che il ministro emanasse una circolare agli ispettorati compartimen- tali dell’agricoltura per la concessione del massimo dei sussidi, trattandosi di enti a fini sociali.

Per l’ordine del giorno Sodano, di cui sono cofirmatario, non insisto; ma vorrei che si tenesse conto del terzo punto.

SEGNI, Ministro dell’agricoltura e delle foreste. Posso dare questa assicurazione.

PRESIDENTE. Onorevole Ghislandi ? GHISLANDI. Prendo atto e non insisto. PRESIDENTE. Onorevole Stella ? STELLA. Ringrazio e non insisto. PRESIDENTE. L’onorevole Armosino

non essendo presente, si intende che abbia ritirato il suo ordine del giorno.

Onorevole Ferraris ? FERRARIS. Prendo atto, ringrazio, e non

PRESIDENTE. Onorevole Giammarco ? GIAMMARCO. Non insisto. . PRESIDENTE. Onorevole Marenghi ?

insisto.

MARENGHI. Ringrazio e non insisto. PRESIDENTE. Onorevole Chiesa Tibaldi? CHIESA TIBALDI MARY. Ringrazio e

non insisto. PRESIDENTE. Onorevole Cremaschi

Olindo ? CREMASCHI OLINDO. Poiché I’onore-

vole ministro ha fatto presente che vi era un voto della Camera nei riguardi della am- nistia per i reati agrari, prego la Presidenza della Camera di prendere atto e di fare presso il Governo delle pressioni per sollecitare il decreto di amnistia. Non insisto.

PRESIDENTE. Onorevole Geraci ? GERACI. Prendo atto e non insisto. PRESIDENTE. Onorevole Borioni ? BORIONI. Prendo atto con meraviglia

delle dichiarazioni del ministro che ha affer- mato la sua incompetenza per assicurare l’esecuzione della legge sulla tregua mezza- drile e per assicu$are il rispetto del lodo De Gasperi, che dal 1944 non hanno esecuzione in parecchie zone. Prendo atto di questa dichiarazione e ritiro conseguentemente l’or- dine del giorno che presenterò al ministro competente: sarà quello della marina mer- cantile ! ( S i ride - Commenti).

PRESIDENTE. Onorevole Reali ? REALI. Non insisto. PRESIDENTE. Onorevole Spoleti ? SPOLETI. Prendo atto e non insisto. PRESIDENTE. Onorevole Polano ? o

POLANO. I1 ministro dice che non può accettare lo spirito del mio ordine del giorno, ma dovrebbe considerare tutte le cose che gli vengono segnalate. Quindi lo mantengo.

SEGNI, Ministro dell’agricoltura e delle foreste. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SEGNI, Ministro dell’agricoltura e delle

foreste. Ho assicuralo l’onorevole Polano che, se mi saranno segnalati dei casi, far6 tutto quello che è nelle mie competenze, ma l’ordine del giorno ha un chiaro significato di sfiducia e quindi non lo posso acceltare.

POLANO. Posso accettare queste assi- curazioni del ministro, però credq che il secondo punto potrebbe essere accolto.

SEGNI, Ministro dell’agricoltura e delle foreste. Mi dispiace, ma non posso accettare questo ordine del giorno perché in esso sono previsti nuovi ordinamenti, che non possono essere istituiti se non per legge. Presenti una proposta di legge di iniziativa parlamentare ed allora esprimerò il mio avviso.

POLANO. Non insisto. PRESIDENTE. Onorevole Grifone ?

A t t i Parlamentari - 12912 - Camera dei Deputati ~~~ ~~ ~~ ~

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

GRIFONE. Prendiamo atto di quanto ha aflermato il ministro e ci riserviamo di presentare eventualmente una proposta di legge.

PRESIDENTE. Onorevole Bianco, le ri- cordo che l’onorevole ministro ha affermato che il suo ordine del giorno 6 di impossibile esecuzione e che per quanto sta in lui ritiene di aver sempre dato disposizioni per evitare il verificarsi di una gran parte degli abusi da lei denunciati.

BIANCO. Se il ministro mi assicura che segnalerà gli inconvenienti denunciati a i suoi colleghi di Governo, io non insisto per la votazione.

PRESIDENTE. Onorevole ministro ? SEGNI, Ministro dell’agricoltura e delle

foreste. Segnalerò l’ordine del giorno agli altri colleghi di Governo.

PRESIDENTE. Onorevole Lazzati ? LAZZATI. Ringrazio il minist,ro ma,

dala l’importanza del problema, desidererei che il mio ordine del giorno fosse confortato dal vo:o della Camera.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. I1 solo ordine del giorno da votare è quello delJ’ono- revole Lazzati.

GUI. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. GUI. Vorrei sperare che la Camera fosse

unanime nell’approvare questo ordine del giorno, che non è stato svolto in omaggio al regolamento, perché presentato all’ultimo momento. Come i colleghi sanno, nell’eser- cizio 1948-49 l’agricoltura italiana ha avuto a sua disposizione i 30 miliardi del bilancio e i 70 miliardi della legge 23 aprile 1949. Per quest’anno ci sono invece soltanto i 38 miliar- di dello stato di previsione. Siamo perciò preoccupati che le opere iniziate con la legge 23 aprile 1949 abbiano a rimanere incomplete per l’esiguità dei fondi stanziati in questo stato di prev;sione.

Auspichiamo quindi vivamente che il Go- verno prenda in considerazione la possibilith di destinare all’agricoltura parte del fondo- lire dell’esercizio 1949-50, affinché le opere di bonifica e di miglioramento e le trasforma- zioni agrarie non rimangano incomplete e raggiungano di conseguenza i loro scopi, e che anche quelle completate non abbiano a de- teriorarsi per la mancanza della manutenzione straordinaria. Senza parlare poi delle nuove opere da iniziare secondo il programma qua- driennale.

Spero che la C3mera sia unanime, data l’importanza di questo argomento, in un

voto che possa indurre il Governo a disporre come l’ordine del giorno stesso richiede.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’or- dine del giorno Lazzati-Bianchini Laura:

(C La Camera, considerata I’esiguità delle somme stanziate nello stato di previsione ddl bilancio del ministero dell’agricoltura per l’esercizio 1949-50,

preoccupata che le grandi opere di bo- nifica, di irrigazione e di trasformazione fon- cliaria iniziate mcrch gli stanziamenti previ- sti dalla legge 23 aprile 1949 abkiano it rima- nere incomplete, comprometter?do così l’utile impiego degli stessi stanziamenti e frustrando gli scopi che i lavori si proponevano;

convinta che gli investimenti nell’agri- coltura sono tra i più redditizi sia ai fini eco- nomici che sociali,

invita i l Governo a disporre - anche in esecuzione dell’articolo 18 della legge CI tata - affinché una adeguata quota del fondo-lire per l’cscrcizio 19i9-50 abbia ad essere inve- stita nel completamento del programma agri- colo già iniziato )).

(12 approvato).

Passiamo all’esame dei capitoli del bi- lancio, che si intenderanno approvati con la semplice lettura, quando non vi siano osser- vazioni od emendamenti. Se ne dia lettura.

MAZZA, Segre:ario, legge:

Titolo I. Spesa ordinaria - Categoria I. Spese effettive. - Spese generali. - Capitolo 1. Stipendi ed assegni vari di caratt,ere conti- nuativo al personale di ruolo dell’Ammini- strazione centrale e provinciale e al personale di altre Amministrazioni comandato a pre- star servizio nell’amministrazione dell’agri- coltura e delle foreste (Spese fisse), lire 1.36O.000.000.

Capitolo 2. Retribuzioni al personale non di ruolo assunto per i servizi dell’Ammini- strazione centrale e degli uffici comparti- mentali e provinciali (Spese fisse), lire 544.000.000.

Capitolo 3. Assegni e indenn’ità apli ad- detti al Gabi- etto del. ministro e alla segre- teria particolare del sottosegretario, lire 8.650 .OOO.

Capitolo 4. Indennità di missione e rim- borso spese di trasporto al personale dell’Am- ministrazione centrale e degli organi dipen- denti (escluso il personale forestale); lire 120 .o00 .000.

Capitolo 5. Indennità di trasferimento e rimborso spese di trasporto al personale del- l’Amministrazione centrale e degli organi

Atti Pndomentari - 12913 - Cumevt dei Depulnti

DISCTJSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 O ~ T O B R E 1949

dipendenti (escluso il personale forestale), lire 6.000.000.

Capitolo 6. Competenze ai membri di consigli, comitati e commissioni, lire 4.000.000

Capitolo 7. Spese di funzionamento di con- sigli, comitati e commissioni, lire 5.000.000.

Capitolo 8. IndennitA e rimborsi di spese per incarichi eventuali al personale di altre Amministrazioni dello Stato e ad estranei, lire 8.000.000.

Capitolo 9. Premio giornaliero di presenza al personale di ruolo e non di ruolo dipendente (escluso il personale forestale) e a quello di altre Amministrazioni dello Stato od enti, che presta la propria opera nell’interesse del Ministero (articolo 8 del decreto legisla- tivo presidenziale 27 giugno 1946, n. 19) (Spesa obbligatoria), lire 90.000.000.

Capitolo 10. Compensi per lavoro stra- ordinario al personale di ruolo e non di ruolo dell’Amministrazione centrale (escluso il per- sonale forestale) e a quello di altre Ammini- strazioni dello Stato od enti, che presta la propria opera nell’interesse del Ministero (articolo 1 del decreto legislativo presiden- ziale 27 giugno 1946, n. 19), lire 28.000.000.

Capitolo 11. Compensi per lavoro straor- dinario aili impiegali ed agenli degli organi dipendenti (escluso il personale forestale) e a quelli di altre Amministrazioni dello Stato od enli, che preslano la propria opera presso gli organi stessi (articolo 1 del decreto legislativo presidenziale 27 giugno 1946, n. 19) lire 50.000.000. .

Capitolo 12. Compensi speciali in ecce- denza ai limiti stabiliti per il lavoro straordi- nario, da corrispondersi in relazione a parti- colari esigenze di servizio al personale di- pendente (escluso quello forestale) art . 6 del del decreto legislativo presidenziale 27 giu- gno 1946, n. 19), lire 5.000.000.

Capitolo 13. Sussidi al personale (escluso quello fojesta1e) in,attività di servizio o giA appartenente all’Amministrazione e relative famiglie, lire 6.000.000.

Capitolo 14. Fitto di locali per 1’Ammini- strazione centrale e per gli organi comparti- mentali e provinciali, lire 27.000.000.

Capitolo 15. Manutenzione di locali e canoni d’acqua per l’edificio’ del Ministero, lire 5.000.000.

Capitolo 16. Acquisto di opere, giornali e riviste per la biblioteca, lire 3.000.000.

Capitdo 17. Spese per telegrammi e ca- noni vari dovuti all’ Amministrazione psste- legrafonica, lire 12.000.000.

Capitqlo 18. Spese di liti (Spesa obbliga- toria), lire 200,000,

Capitolo 19. Residui passivi eliminati a senso dell’articolo 36 del regio decreto 18 no- vembre 1923, n. 2440, sulla contabilitk gene- rale e reclamati dai creditori (Spesa obbliga- toria), per mymoria.

Capitolo 20. Spese casuali, lire 1.000.000. Capitolo 21. Spese per le statistiche con-

cernenti i servizi dell’ Amministrazione del- l’agricoltura e delle foreste (articolo 3 del regio decreto-legge 27 maggio 1929, n. 1285, convertito nella legge 21 dicembre 1929, n. 2238), lire 70.000.

Capitolo 22. Spese per il funzionamento di organi compartimentali e provinciali fcom- presa la stampa del Bollettino di pesca, pi- scicoltura ed idrobiologia e di periodici di propaganda da parte deqli Ispettorati del- l’agricoltura), lire 80.000.000.

Capitolo 23. Spese per l’esercizio, manu- tenzione e riparazione degli automezzi, li- re 80.000.000.

Debito vitalizio. - Capitolo 24. Pensioni ordinarie ai personali civili e militari (Spese fisse), lire 458.000.000.

Capitolo 25. Indennitk per una sola volta, invece di pensioni, ai termini degli articnli 3, 4 e 10 del regio decreto 2.3 ottobre 1919, n. 1970, sulle pensipni, mndificati dall’arti- colo 11 del regio decreto 21 novembre 1823, n. 2480, ed assegni congeneri legalmente dovuti (Spesa obbliqaforirc), lire 3 000.000.

Capitolo 26. Contributi all’lstituto nazio- nale della previdenza sociale (invalidità, vecchiaia, disoccupazione e tubercolosi), e rimborsi all’ktituto nazionale contro gli infortuni sul lavoro (repio decreto-legge 8 marzo 1923, n. 633, convertito nella legge 17 aprile 1925, n. 473) - Indennità in caso di licenziamento o di cessazione dal servizio del personale , straordinario (Spesa obbliga- toria), lire 70.000.000.

Aqricolfura. - I. Coltivazioni, industrie e difese agrarie. - Capitolo 27. Contributi ad enti ed uffici internazionali e nazionali che svolgono attività interessanti, in genere, l’agricoltura, lire 5.000.000.

Capitolo 28. Contributo a favore del Co- mitato nazionale italiano per il collegamento tra i l Governo italiano e l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, lire 22.000.000.

Capitolo 29. Crbntributi e spese per l’ese- cuzime dei provvedimenti intesi a combat- tere le frodi nella Dreparazime e nel com- mercio di sostanze di uso agrario e di prodotti agrari, a norma del regio decreto-legqe 15 ot- t?bre 1925, n. 2033, cmvertito nella legze l S marzo 1926, n. 562, e successive rnodifi-

A l t i Par lamen lari - 12914 - Camera dei Deputalz ~ ~ ~

DISCUSSIONI~ - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

cazioni, e della legge 26 settembre 1920, n. 1363, lire 6.000.000.

Capitolo 30. Esperienze ”agrarie, accli- mazione di semi di piante erbacee e legnose, escluso il grano, la vite e l’ulivo, lire 5.000.000.

Capitolo 31. Spese per lo studio dei pro- blemi della produzione frumentaria e per le sperimentazioni agricole (articolo 4 del regio decreto-legge 29 luglio 1925, n. 1313, conver- t i to nella legge 18 marzo 1926, n. 562 e legge 21 giugno 1928, n. 1391), lire 12.000.000.

Capitolo 32. Spese per incoraggiare lo sviluppo della frutticoltura nazionale - Im- pianto e funzionamento di vivai di piante fruttifere - Contributi ai Consorzi istituiti per i vivai stessi (decreto luogotenenziale 18 febbraio 1917, n. 323 e legge 3 aprile 1921, n. 600), lire 5.000.000.

Capitolo 33. Spese per il controllo della produzione e del commercio del seme bachi da seta (legge 28 giugno 1923, n. 1512), lire 2.000.000.

Capitolo 34. Apicoltura; incoraggiamen- ti; premi e sussidi; trasporti; osservatori; acquisto di attrezzi ed esperimenti, lire 5.000.000.

Capitolo 35. Vivai governativi di viti americane, lire 8.000.000.

Capitolo 36. Uffici enologici - Cantine sperimentali - Istituti sperimentali di olivi- coltura ed oleifici, lire 7.000.000.

Capitolo 37. Spese per l’incremento del- l’ovicoltura e per le esperienze volte al pro- gresso dell’elaiotecnica (regio decreto-legge 12 agosto 1927, n. 1754, convertito nella legge 18 novembre 1928, n. 2690, e regio de- creto-legge 2 gennaio 1936, n. 59, convertito nella legge 2 aprile 1936, n. 617), li- re 4.000.000.

Capitolo 38. Spese per incoraggiare i perfezionamenti della meccanica agraria e la diffusione della piu utile applicazione di essi (regio decreto 6 settembre 1923, n. 2125), lire 5.000.000.

Capitolo 39. Spese per la distruzione dei nemici e dei parassiti delle piante - Servi- zio fitopatologico - Osservatori per le malat- tie delle piante - Studi ed esperienze sulle malattie e nemici delle piante e sui mezzi per combatterli (legge 18 giugno 1931, n. 987) (Spesa obbligatoria), lire 25.000.000.

Capitolo 40. Contributi e spese per il progresso della viticoltura e dell’enologia (regio decreto-legge 2 settembre 1932, n. 1225, convertito nella legge 22 dicembre 1932, n. 1701), lire 2.000.000.

Capitolo 41. Spese concernenti la disci- plina della coltivazione, della raccolta e del

commercio delle piante oficinali (legge 6 gennaio 1931, n. 99), lire 2.500.000.

11. Sperimentazione pratica e propaganda agraria. - Capitolo 42. Spese per il funzio- namento delle stazioni agrarie sperimentali (regio decreto-legge 25 novembre 1929, n. 2226 convertito nella legge 5 giugno 1930, n. 951); borse e sussidi di tirocinio o di perfe7‘ .iena- mento presso stazioni agrarie all’interno e all’estero per la sperimentazione agraria; sussidi di studio per orfani di guerra; acquisto di pubblicazioni agrarie da distribuirsi allo scopo di diffondere pratiche agrarie; studi. ed esperienze relative al servizio di meteo- rologia applicata all’agricoltura, lire 90 mi- kioni.

Capitolo 43. Contributi e spese per i corsi temporanei per contadini (legge 16 giu- gno 1932, n. 826, e regio decreto-legge 17 mag- gio 1938, n. 1149, convertito nella legge 19 gennaio 1939, n. 361), lire 20.000.000.

Capitolo 44. Spese, concorsi e sussidi fissi per Istituti sperimentali consorziali, laboratori (regio decreto-legge 25 novembre 1929, n. 2226, convertito nella legge 5 giugno 1930, n. 951), colonie agricole, erbai, acca- demie ed associazioni agrarie, ‘lire 75.000.000.

Capitolo 45. Contributi e sussidi a favore di enti ed associazioni, con preferenza per quelli di carattere nazionale, per cinemato- grafie od altre forme di propaganda e di istruzione agraria, lire 1.000.000.

111. Meteorologia ed ecologia agraria.- Capitolo 46. Studi sui fenomeni atmosferici -Spese e concorsi per il servizio della meteo- rologia ed ecologia agraria - Contributi ad istituzioni, societk e privati che svolgono opera per il progresso della meteorologia ed ecologia agraria, lire 5.000.000.

IV. Zootecnin e caccia. - Capitolo 47. Spese per incoraggiare, aumentare, migliorare e tutelare la produzione zootecnica nazionale di ogni specie (leggi 29 giugno 1929, n. 1366 e 27 maggio 1940, n. 627) - Industria latti- fera, alimentazione del bestiame, ricoveri e concimaie, sperimentazione, libri genealogici - Industria del freddo - Contributi ed altre spese per gli istituti zootecnici (legge 6 lu- glio 1912, n. 832, e successive modificazioni ed aggiunte), lire 90.000.000.

Capitolo. 48. Contributi per il funziona- mento dei depositi cavalli stalloni, comprese le spese di manutenzione e di stemazione dei locali (legge 26 giugno 1887, n. 4644; regio decreto 18 febbraio 1932, n. 166; articolo 9 del regio decreto-legge 29 dicembre 1932, n. 1713, convertito nella legge 3 aprile 1933, n. 319; regi dscreti 6 settembre 1923, n. 2125,

Att i Parlamentari - 12915 - Camera de i Deputati

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

4 maggio 1924, n. 966; articoli 2 e 3 del testo unico approvato col regio decreto 14 set- sembre 1931, n. 1175; legge 28 maggio 1940, n. 627), lire 120.000.000.

Capitolo 49. Spese e contributi per l’ap- plicazione della legge sulla caccia, per il coordinamento della vigilanza e per le zone di ripopolamento e di cattura e relativa vigi- lanza tecnica - Contributi per gli Osservatori ornitologici ed oasi di protezione della fauna - Contributi e sussidi ad enti e privati per atti- vit& svolte nell’interesse della caccia - Studi e pubblicazioni - Sussidi per infortuni nel- l’esercizio della vigilanza agli agenti e loro famiglie (articolo 93 del testo unico appro- vato con regio decreto 5 giugno 1949, n. 1016), lire 5.000.000.

Capitolo 50. Contributi all’Ent e assisten- ziale produttori di selvaggina - Contributi ai Comitati provinciali della caccia per il loro funzionamento e per l’adempimento dei com- piti ad essi affidati - Contributi alla Federa- zione italiana della caccia e suoi organi peri- ferici per la organizzazione dei cacciatori - Contributo al Laboratorio di zoologia appli- cata alla caccia (articoli 83 e 92 del testo unico approvato con regio decreto 5 giugno 1939, n. 1016), per memoria.

Capitolo 51. Premi alle riserve di caccia per l’intensivo allevamento della selvaggina (articolo 61 del testo unico approvato con regio decreto 5 giugno 1939, n. 1016), per memoria.

Capitolo 52. Somma da erogare per il mantenimento dei guardacaccia e per premi agli agenti che si distinguono maggiormente nel servizio di vigilanza ai sensi dell’articolo 80 del testo unico approvato con regio de- creto 5 giugno 1939, n. 1016, per memoria. V. Pesca. - Capitolo 53. Spese per l’incre- mento e la disciplina della pesca (articolo 5 della legge 21 maggio 1940, n. 626), lire 20.000.000.

Capitolo 54. Somma da ripartire fra i con- sorzi per la tutela e l’incremento del patri- monio ittico, la Federazione italiana della pesca e gli agenti di vigilanza (regio decreto legislativo 7 giugno 1946, n. 581), per me- moria.

Credito agrario. - Capitolo 55. Contri- buto dello Stato a favore dell’Istituto di cre- dito agrario per la Sardegna - Spese di vigi- lanza sulle casse comunali di credito agrario e di altri enti o di istituti esercenti il credito agrario (articolo 98 del testo unico 9 aprile 1922, n. 932), lire 25.500.

Foreste. - Spese per i servizi. - Capi- tolo 56. Contributo dovuto all’Azienda di

Stato per le foreste demaniali per il mante- nimento del Parco nazionale di Abruzzo, del Parco nazionale del Circeo e del Parco nazio- nale dello Stelvio (regi decreti-legge 11 gen- naio 1923, n. 257, convertito nella legge 12 . luglio 1923, n. 1511; 4 gennaio 1925, n. 69, convertito nella legge 21 marzo 1926, n. 597: e leggi 25 gennaio 1934, n. 285 e 24 aprile 1935, n. 740), lire 6.000.000.

Capitolo 57. Contributo all’Ente parco nazionale Gran Paradiso (decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 5 agosto 1947, n. 871), lire 9.500.000.

Capitolo 58. Spese per incoraggiamento alla silvicoltura ed alle piccole industrie fo- restali; concorso nelle spese per la lotta con- t ro i parassiti delle piante forestali; contri- buti per la gestione dei patrimoni silvo-pa- storali dei comuni ed altri enti (regio-decreto 30 dicembre 1923, n. 3267), lire 100.000.000.

Capitolo 59. Delimitazione delle zone da assoggettare al regime dei vincoli forestali e formazione d’ufficio dei piani economici dei boschi (regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267), lire 5.000.000.

Capitolo 60. Istruzione forestale (scuole, borse di studio e di perfezionamento, ricer- che e studi silvani; acquisto pubblicazioni e riviste tecniche) (regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267), lire 2.000.000.

Spese generali. - Ca‘pitolo 61. Stipendi ed assegni fissi al personale del Corpo delle foreste (regio decreto-1,egge 6 dicembre 1943, n. 16 e decreto legislativo 12 marzo 1948, n. 804) (Spese fisse), lire 2.280.000.000.

Capitolo 62. Indennità di missione e rim- borso di spese di trasporto al personale del Corpo delle foreste, lire 25.000.000.

Capitolo 63. Indennità di trasferimento e rimborso di spese di trasporto al personale del Corpo delle foreste, lire 20.000.000.

Capitolo 64. Competenze ai membri di commissioni, lire 450.000.

Capitolo 65. Spese per corredo ed equi- paggiamento, armamento, munizioni e buffet- terie, fitto locali e caserme, caserma&’ io e concorso nell’acquisto quadrupedi, lire 20 milioni.

Capitolo 66. Spese per il funzionamento delle scuole+e degli uffici del Corpo, compresa la manutengione e rinnovazione di mobili - Spese per il servizio sanitario e spese fune- rarie in caso di decesso in servizio, lire 35.000.000.

Capitolo 67. Premio giornaliero di pre- senza al personale del Corpo delle foreste (articolo 8 del decreto legislativo presiden- ziale 27 giugno i.946, n. 19), lire 66.500.000,

A l t ì Pnrlnmentori - 12916 - Cnmrrn dei Depirlotz

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1948

Capitolo 68. Compensi per lavoro straor- dinario al personale del Corpo delle foreste (articolo 1 del decreto legislativo presiden- ziale 27 giugno 1946, n. 19), lire 12.000.000.

Capitolo 69. Compensi speciali in ecce- denza ai limiti stabiliti per il lavoro straor- dinario, da corrispondersi in relazione a par- ticolari esigenze di servizio, al personale del Corpo delle foreste (articolo 6 del decreto legislativo presidenziale 27 giugno 1946, n. 19), like 300.000.

Capitolo 70. Sussidi al personale del Corpo delle foreste ed a quello già appartenente all’Amministrazione e relative famiglie, lire 1.5OO.OOO.

Bonifica integrale. - Capitolo 71. Spese per il servizio dei Kratturi del Tavoliere di Puglja e delle txazzere in Sicilia (regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3244, e successive modi- ficazioni ed aggiunte), lire 2.000.000.

Capitolo 72. Manutenzione delle opere comprese nei bacini montani, lire 35.000.000.

Capitolo 73. Concorsi a premi per opere di piccola bonifica agraria, lire 300.000.

Titolo 11. Spesa straordinaria. - Cate- goria 1. Spese effettive. - Spese generali. - Capitolo 74. Indennità di missione e rim- borso spese di trasporto, indennita di cui all’articolo 3 del regio decreto 6 febbraio 1927, n. 268, in dipendenza delle opere straordi- narie di bonifica integrale, lire 65.000.000.

Capitolo 75. Retribuzione a tecnici pri- vati, incaricati della compilazione di pro- getti e della direzione ed assistenza di lavori di bonifica integrale, lire 3.000.000.

Capitolo 76. Indennità per missioni e get- toni di presenza ai componenti le commissioni provinciali per la concessione ai contadini delle terre incolte (decreto legislativo luogo- tenenziale 19 ottobre 1944, n. 279 e 26 aprile 1946, n. 597, e decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 6 settembre 1946, n. 89), lire 9.000.000.

Capitolo 77. Spese per il funzionamento delle commissioni provinciali per la conces- sione ai contadini delle terre incolte (decreti legislativi luogotenenziali f9 ottobre 1944, n. 279, 26 aprile 1946, n. 597 e decreto legi- slativo presidenziale 6 settembre 1946, n. 89), lire 9.000.000.

Capitolo 78. Indennità di missione e rim- borso spese di trasporto, competenze ai membri delle Commissioni tecniche pro- vinciali, delle Commissioni circondariali e regionali, nonché delle Sezioni specializzate di Tribunale e delle Sezioni specializzate presso le Colti di appello istituite per la valutazione- dell’equità dei canoni di affitto

di fondi rustici e la risoluzione delle con- troversie in materia di cont-atti agrari (de- creto legislativo luogotenenziale 19 ottobre 1944, n. 311, decreti legislativi del Capo provvisorio dello Stato 10 aprile 1947, n. 273 e 277 e leggi 4 agosto 1948, n. 1094 e 18 ago- sto 1948, n. 1140), lire 30.000.000.

Capitolo 79. Spese per il funzionamento delle Commissioni tecniche provinciali, delle Commissioni circondariali e regionali, nonché delle Sezioni specializzate di Tribunale e delle Sezioni specializzate presso le Corti di appello, istituite per la valutazione dell’equi- t B dei canoni di affitto di fondi rustici e per la risoluzione delle controversie in materia di contratti agrari (decreto legislativo luogote- neniale 19 ottobre 1944, n. 311, decreti legi- slativi, del Capo provvisorio dello Stato 10 aprile 1947, n. 275 e 277 e leggi 4 agosto 1948, n. 1094 e 18 agosto 1948, n. 1140), lire 10.000.000.

Capitolo 80. Indennita di missione e rim- borso spese di trasporto e competenze ai membri delle Commissioni provinciali, isti- tuite per la modifica del patto colonico pro- vinciale (decreto legislativo del Capo provvi- sorio dello Stato 27 maggio 1947, n. 495), lire 3.000.000.

Capitolo 81. Spese di funzionamento delle Commissioni provinciali istituite per la mo- difica del patto colonico provinciale (decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 27 maggio 1947, n. 495), lire 500.000.

Agricoltura. - I. Coltivazioni, industrie e difese agrarie. - Capitolo 82. Contributi nelle spese per l’impianto di enopoli e di cantine sociali (articolo 33 della legge 10 giu- gno 1937, n. 1266, e articolo 9, secondo comma, del regio decreto-legge 10 maggio 1938, n. 571, convertito nella legge 9 gennaio 1939, n. 38 e decreto legislativo presidenziale 15 aprile 1948, n. 664) (Spesa ripartita), per memoria.

Capitolo 83. Concorso dello Stato nell’one- re d’interessi e ammortamento relativo ai mutui concessi in forza del testo unico 23 agosto 1917, n. 1474, e delle leggi 3 gennaio 1929, n. 94 e 18 giugno 1931, n. 987, lire 193.500.

Capitolo 84. Contributi per incoraggiare l’estendimento della superficie olivata (apti- colo 10, n. 2, del regio decreto-legge 25 agosto 1938, n. 1442, convertito nella legse 5 gen- naio 1939, n. 188) (Spesa ripartita), lire 3.600.000.

Capitolo 85. Contributi nelle spese per la ricostruzione di castagneti (a. ticolo 4, lettera b) , ed articolo 5, n. 2, del regio decreto-

Atti Parlnmentari . - 12917 - Camera dei Deputati

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949 -

legge 5 settembre 1938, n. 1622, convertito nella legge 5 gennaio 1939, n. 156) (Spesa ripartita), per memoria.

Capitolo 86. Contributi nelle spese per la lotta contro i parassiti animali e vegetali delle piante dei frutti di pesco, di melo; di pero, di castagno, di ciliegio, di susino, di albicocco e di mandorlo (aiticolo 4, lettera c ) , ed articolo 5, n. 3, del regio decreto-legge 5 settembre 1938, n. 1622, convertito nella legge 5 gennaio 1939, n. 156) (Spesa ripartita), per memoria.

Capitolo 87. Contributi nelle spese per le operazioni di disinfestazione dei fichi secchi (articolo 4, lettera f ) , ed articolo 5, n. 6, del regio decreto-legge 5 settembre 1938, n. 1622, convertito nella legge 5 gennaio 1939, n. 156) (Spesa ripartita), per memoria.

Capitolo 88. Contributi per attivita di carattere dimostrativo e per la organizza- zione tecnica di interventi generali, nell’in- teresse del miglioramento, dell’incremento e della difesa della produzione agricola (arti- colo 6 della legge 27 luglio 1940, n. 1140) (Spesa ripartitu), lire 1:OOO.OOO.

11. Sperimentazione e pratica agraria. - Capitolo 89. Contributo dello Stato nell’onere degli inte-essi o dell’ammortamento dei mu- tui concessi dalla Cassa depositi e prestiti o da enti ed istituti di credito alle provincie, all’Opera nazionale per gli orfani dei conta- dini morti in guerra, a favore delle colonie agricole (regio decreto 2 settembre 1919, n. 1660, e regio decreto-legge 23 ottobre 1924, n. 1831, conve-tito nella legge 3 dicembre 1925, n. 2188), lire 317.500.

Capitolo 90. Concorso dello Stato nelle spese per interessi sui mutui di favore con- cessi ad istituti di sperimentazione agraria dalla cassa depositi e pretiti ai telmini del decreto luogotenenziale 5 agosto 1917, n. 1464, lire 34.000.

Capitolo 91. Spese occorrenti per miglio- rare l’attrezzatura degli istituti statali di sperimentazione agraria (articolo 6 della legge 27 luglio 1940, n. 1140) (Spesa ripar- t i ta), per msmwia .

111. Zootecnica. - Capitolo 92. Contri- buti e premi alle stazioni selezionate per la produzione mulattiera e cavallina (regio de- creto-leggé 4 novembre 1925, n. 1734, con- vertito nella legge 18 marzo 1926, n. 562, e legge 27 maggio 1940, n. 627), lire 10.000.0@0.

Capitolo 93. Contributi e premi per inco- raggiare la trasformazione dei pascoli e dei prati stabili in prati artificiali e l’impianto di questi ultimi; nonché per promuovere l’aumento della produttività dei prati arti-

ficiali e la diffusione degli erbai e per favo- rire, in genere, la maggiore valorizzazione della produzione foraggera (articolo 14, let- tera a ) , della legge 27 maggio 1940, n. 627, e articolo 9 del regio decreto-legge 10 ottobre 4941, n< 1249, convertito nella legge 12 febbraio 1942, n. 191), per memoria.

Capitolo 94. Contributi, premi e spese per sussidiare la trasformazione agraria col- turale dei pascoli montani (articolo 14, let- tera b) , della legge 27 maggio 1940, n. 627), per memoria.

Capitolo 95. Spese per la riorganizzazione e lo sviluppo della p.ollicoltura e coniglicol- tura (decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 23 dicembre 1947, n. 1671), lire 7.000.000.

Capitolo 96. Contributi per l’appresta- mento di posti di mattazione con relativi frigoriferi e magazzini per la preparazione dei mangimi concentrati (articolo 4 del regio decreto-legge 21 settembre 1938, n. 1709, convertito nella legge 5 gennaio 1939, n. 154) (Spesa ripartita), per memoria.

IV. Demani e usi civici. - Capitolo 97. - Interessi a carico dello Stato in misura non superiore al 2 per cento sui mutui con- cessi agli enti agrari del Lazio ai sensi degli articoli 55 e 57 del testo unico 9 aprile 1922, n. 932, ed alle associazioni agrarie ed enti di cui al regio decreto-legge 2 settembre 1919, n. 1633, convertito nella legge 17 aprile 1925, n. 473, ed al regio decreto-legge 22 maggio 1924, n. 751, convertito nella legge 16 giugno 1927, n. 1766, lire 400.000.

V. Pesca. - Capitolo 98. Spese per pro- muovere e sussidiare l’incremento e la mi- gliore organizzazione della pesca e delle industrie accessorie (articolo 1 della legge 21 maggio 1940, n. 626), lire 5.000.000.

Credito agrario ed interventi per la tutela economica della produzione agricola. - Capi- tolo 99. Concorso dello Stato nel pagamento degli interessi sui mutui per miglioramenti agrari, fondiario-agrari e per trasformazioni fondiarie di pubblico interesse, concessi da istituti di credito, casse ed enti vari (regio- decreto 30 dicembre 1923, n. 3139, e succes- sive modificazioni, legge 30 ottobre 1940, n. 1634, decreto legislativo luogotenenziale 5 ottobre 1945, n. 733, e decreti legislativi presidenziali 22 giugno 1946, n. 33 e 5 mag- gio 1948, n. 835), lire 150.000.000.

Capitolo 100. Concorso dello Stato nel pagamento degli interessi sui mutui per l’ac- quisto di fondi rustici idonei alla formazione della piccola proprietii contadina, concessi dagli istituti autorizzati all’esercizio del cre-

Altti Parlamentari - 12918 - . Camera dei Deputntz

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

dito agrario di miglioramento (decreto legi- slativo 24 febbraio 1948, n. 114, articolo 10 lettera a), lire 100.000.000.

Capitolo 101. Concorso dello Stato nelle somme iniziali concesse a mutuo ipotecario agli invalidi di guerra rurali, per acquisto di fondi rustici ai sensi dei regi decreti-legge 19 giugno 1924, n. 1125, convertito nella legge 18 marzo 1926, n. 562; 11 settembre 1925, n. 1733, convertito nella legge 21 marzo 1926, n. 561, e 10 luglio 1926, n. 1143, con- vertito nella legge 9 giugno 1927, n. 982, lire 3.000.000.

Capitolo 102. Concorso dello Stato nel pagamento degli interessi sui mutui contratti da reduci, singoli, associati o costituiti in cooperative per acquisti di terreni (decreto legislativo luogotenenziale 26 aprile 1946, n. 240), lire 5.000.000.

Capitolo 103. Contrjbuto straordinario nell’ammortamento di mutui da contrarre da enti, società o privati per l’acquisto di terreni nelle Venezie (regio decreto-legge 5 giugno 1933, n. 730, convertito nella legge 21 dicembre 1933, n. 1877), lire 4.000.000.

Capitolo 104. Concorso dello Stato negli interessi sui mutui da concedersi per la boni- fica integrale del territorio della provincia di Ferrara, ai sensi del regio decreto-legge 22 di- cembre 1927, n. 2577, convertito nella legge 18 marzo 1928, n. 586, lire 3.000.000.

Capitolo 105. .Concorso dello Stato negli interessi sui mutui da concedersi per la boni- fica integrale del territorio della provincia di Rovigo, ai sensi del regio decreto-legge 26 febbraio 1928, n. 410, convertito nella legge 14 giugno 1928, n. 1380), lire 2.000.000.

Capitolo 106. Concorso dello Stato negli interessi sui mutui da concedersi per la boni- fica integrale di parte del territorio delle provincie di Bologna, Mantova, Modena e Ravenna (legge 27 giugno 1929, n. 1107), lire 3.500.000.

Capitolo 107. Annualità da corrispondere alla Cassa depositi e prestiti per l’ammorta- mento delle anticipazioni e mutui di cui agli articoli 88 e 90 del testo unico 9 aprile 1922, n. 932, sul credito agrario, modificati dai regi decreti-legge 3 gennaio 1931, n. 16 con- vertito nella legge 9 aprile 1931, n. 520: 5 dicembre 1932, n. 1741, convertito nella legge 6 aprile 1933, n. 405, e regio decreto- legge 2 maggio 1938, n. 64, convertito nella legge 9 gennaio 1939, n. 199 - Contributo all’Istituto di credito agrario per la Sardegna di cui all’articolo 87 del citato testo unico, lire 452.500.

Capitolo 108. Concorso dello Stato negli interessi sui mutui concessi ai sensi dei regi decreti-legge 24 luglio 1930, n. 1132 (legge 29 dicembre 1930, n. 1786); 24 settembre 1931, n. 1243 (legge 21 dicembre 1931: n. 1665) e 22 luglio 1932, n. 1069 (legge 30 marzo 1933, n. 331), per l’estensione o la trasforma- zione dei debiti agrari onerosi (18& delle 25 rate), lire 2,500.000.

Capitolo 109. Contributo straordinario nel pagamento degli interessi per operazioni di credito contratte o da contrarre nell’interesse dell’agricoltura da parte di agricoltori, enti ed associazioni particolarmente benemeriti ai sen- si dell’articolo 4 del regio decreto-legge 15 mag- gio 1931, n. 632, convertito nella legge 24 mar- zo 1932, n. 314, e contributi straordinari ai sensi del 30 comma dell’articolo unico del regio decreto-legge 24 settembre 1931, n. 1244 convertito nella legge 24 marzo 1932, n. 312, dell’articolo 2 del regio decreto-legge 26 gen- naio 1933, n. 61, convertito nella legge 6 aprile 1933, n. 404, e dell’articolo 7 del regio decreto- legge 6 febbraio 1936, n. 236, convertito nella legge 6 aprile 1936, n. 180, lire 46.800.000

Capitolo 110. Contributo straordinario nel pagamento degli interessi per operazioni di credito contratte nell’interesse dell’agricol- tura da parte di agricoltori e consorzi di bonifica e di irrigazione della provincia di Brescia, a sensi degli articoli 4 e 5 del regio decreto-legge 22 luglio 1932, n. 974, convertito nella legge 12 dicembre 1932, n. 1672 (17O delle 25 rate), lire 500.000.

Capitolo 111. Contributo straordinario nel pagamento degli inteyessi per debiti con- tratti nell’interesse dell’agricoltura e per mu- tui da contrarre per il consolidamento dei debiti da parte di agricoltori della provincia di Pola, ai sensi del regio decreto-legge 22 luglio 1932, n. 974, convertito nella legge 12 dicembre 1922, n. 1672 (178 delle 25 rate), lire 1.500.000.

Capitolo 112. Contributo straordinario negli interessi sui mutui ipotecari, fondiari ed agrari, contratti nell’interesse dell’agri- coltura, nella provincia di Treviso, ai sensi degli articoli 3, 4 e 5 del regio decreto-legge 6 luglio 1933, n. 992, convertito nella legge 15 gennaio 1934, n. 155, e contributi straordi- nari ai sensi dell’ultimo comma dell’articolo 3 del detto regio decreto-legge 6 luglio 1933, n. 992, convertito nella legge 15 gennaio 1934, n. 155 (168 delle 25 rate), lire 2.200.000.

Capitolo 133. Contributo straordinario negli interessi sui mutui ipotecari, fondiari ed agrari, contratti nell’interesse dell’agri- coltura, nella provincia di Vercelli, ai sensi

Att i Parhmentarì - 112919 - damera dei Deputali

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

degli articoli 3, 4 e 5 del regio decreto-legge 6 lugli’o 1933, n. 992, vonvertito nella legge 15 gennaio 1934, n. 155 (168 delle 25 rate), lire 1.000.000.

Capitolo 114. Contributo straordinario a favore del Consorzio di irrigazione della Valtidone (articolo 5 del regio decreto-legge 19 febbraio 1931, n. 240, convertito nella legge 26 novembre 1931, n. 1484) (188 delle 30 rate), lire 1.900.000.

Capitolo 115. Contributo all’ Ente finan- ziario per i consorzi agrari (legge 30 mag- gio 1932, n.@ 752) (17a delle 30 rate), lire 6.000.000.

Capitolo 116. Contributo speciale all’Ope- ra nazionale combattenti per opere di miglio- ramento agrario nell’ Agro Pontino ai sensi dell’art,icolo 4 del regio decreto-legge 8 giu-

.gno 1936, n. 1203, convertito nella legge 18 gennaio 1937, n. 249, e del regio decreto- legge 16 giugno 1938, n. 1062, convertito nella legge 5 gennaio 1939, n. 81, li- re 6.300.000.

Capitolo 117. Contributo dello Stato nella spesa capitale e negli interessi sui mutui per la costruzione di silos e di magazzini di ce- reali (legge 30 maggio 1932, n. 720, regio decreto-legge 6 luglio 1933, n. 939, conver- tito nella legge 21 dicembre 1933, n. 1878, legge 13 giugno 1935, n. 1213 e legge 8 aprile 1940, n. 325), lire 8.000.000.

Capitolo 118. Contributi nella spesa capi- tale per la costruzione e l’attrezzatura di stabilimenti per la conservazione e lavora- zione di prodotti ortofrutticoli e di magaz- zini e silos per foraggi (regio decreto-legge 25 marzo 1937, n. 949, convertito nella legge 23 dicembre 1937, n. 2676, e legge 8 aprile 1940, n. 325), lire 3.000.000.

Capitolo 119. Concorso dello Stato nel pagamento degli interessi sui mutui per co- struzione di case coloniche e fabbricati ru- rali, concessi in applicazione dell’articolo 28 della legge 20 agosto 1921, n. 1177, e dei regi decreti-legge 5 aprile 1925, n. 438, con- vertito nella legge 21 marzo 1926, n. 597, e 11 settembre 1925, n. 1733, convertito nella legge 21 marzo 1926, n. 561, lire 1.590.000.

Capitolo 120. Contributo statale del 3,50 per cento negli interessi sui mutui per affran- cazione di fondi enfiteutici e per l’acquisto o trasformazione di fondi rustici da parte di capi di famiglie nunierose (articoli 4 e 14 della legge 29 giugno 1940, n. 877), lire 2.000.000.

Capitolo 121. Sovvenzione per l’acquisto, costruzione, sistemazione , e attrezzatura di

magazzini e impianti destinati alla conserva- zione, prima lavorazione e distribuzione dei prodotti agricoli soggetti alla disciplina di ammasso (legge 27 luglio 1940, n. 1140) (Spesa ripartita), per mzmoria.

Foreste. - Spese per i servizi. - Capi- tolo 122. Acquisto di terreni e spese di im- pianto ed ampliamento di vivai forestali, lire 10.000.000.

Capitolo 123. Premi per incoraggiare l’at- tuazione di opere intese al miglioramento dei pascoli. montani (regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267), nonché interessi a carico dello Stato sui mutui concessi ai comuni per il miglioramento dei pascoli medesimi (regio decreto 13 febbraio 1933, n. 215), per me- moria.

Bonifica integrale. - 1. Spese a paga- mento non differito od ci rate poliennali normali, - Capitolo 124. Spese a pamaneto non dif- ferito relative ad opere di bonifica di compe- tenza statale e di sistemazione idraulico- forestale di bacini montani; a lavori ed in- terventi antianofelici; a costruzione di strade comunali occorrenti per il bonificamento e la colonizzazione dell’Agro Romano, nonché alla compilazione dei piani generali di bo- nifica e agli studi e ricerche necessarie alla redazione dei piani stessi e dei progetti di bonifica (articoli 2, 6, 7, ultimo comma, 13, 49, 10 comma e 20 comma, 53 del regio de- creto 13 febbraio 1933, n. 215; articoli 39 e seguenti del testo unico 30 dicembre 1923, n:3267; articolo 35 del testo unico 10 no- vembre 1905, n. 647; regio decreto - legge 13 gennaio 1938, n. 12, converlito nella legge 31 marzo 1938, n. 543; legge 22 giugno 1939, n. 1002; legge 30 novembre 1939, n. 2017; legge 23 gennaio 1941, n. 47; legge 12 feb- braio 1942, n. 183, e legge 15 aprile 1942, n. 514; regi decreti-legge 28 dicembre 1944, nn. 416 e 417; decreti legislativi luogotenen- ziali 7 settembre 1945, n. 591, 5 ottobre 1945, nn. 733 e 735, 23 marzo 1946, n. 184, 26 aprile 1946, n. 609, e decreti legislativi pre- sidenziali 22 giugno 1946, n. 30, 2 agosto 1946, n. 101, 9 agosto 1946\ n. 102, 20 di- cembre 1946, n. 655, 22 agosto 1947, n. 238, e 12 dicembre 1947, n. 1483, 5 marzo 1948, n. 121 e 15 aprile 1948, n. 568) (Spesa ripar- t i ta), lire 14.500.000.000.

Capitolo 125. Spese relative alla ripara- zione e ricostruzione di opere pubbliche di bonifica danneggiate o distrutte in conse- guenza di azioni belliche (decreti legislativi luogotenenziali 12 ottobre 1944, n. 339, 7 set- tembre 1945, n. 591, 21 settembre 1945, n. 671, 5 ottobre 1945, n. 733, e decreti legi-

Alti Pariameniari - 42920 - Camera dei Bepuldì

DISCUSSIONJ - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949 ,@

dativi presidenziali 22 giugno 1946, n. 30, 2 agosto 1946, n. 101, e 9 agosto 1946, n. 102, e decreti legislativi del Capo provvisorio dello Stato 22 agosto 1947, n. 238, e 12 dicembre 1947, n. 1483, 5 marzo 1948, n. 121 e 15 aprile 1948, n. 563) (Spesa ripartita), lire 2.884.766.000.

Capitolo 126. Spese a pagamento non differito per l’esecuzione di opere di bonifica pubbliche e di competenza privata e per opere di miglioramento fondiario attinenti all’irrigazione (art. 8 del decreto 1egi.slativo del Capo provvisorio dello Stato 3 ottobre 1947, n. 1232) (Spesa ripartita), per memoria.

Capitolo 127. Versamento da effettuare all’Ente per lo sviluppo della irrigazione e trasformazione fondiaria in Puglia e per i relativi studi e ricerche, anche sperimentali (arlicolo 5 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 18 aprile 1947, n. 281) (Spesa ripartita), lire 50.000.000.

Capitolo 128. Spese per studi e ricerche relative alla migliore utilizzazione dell’alti- piano della Sila (articolo 12, terzo comma, della legge 31 dicembre 1947, n. 1629), (Spesa ripartita), lire 4.000.000.

Capitolo 129. Spese a pagamento non differito, relative a sussidi in conto capitale per opere di miglioramento fondiario di com- petenza privata, obbligatorie o ,facoltative; a studi e ricerche occorrenti per il migliore indirizzo tecnico delle opere di miglioramento fondiario e per la sperimentazione nei peri- metri di bonifica di nuovi ordinamenti agrari; nonché a sussidi e premi per azioni ed inter- venti antianofelici (articoli 2, ultimo comma, 38, 40, 43, 47, 49, 4O Comma, 51, lettera b); e 53 del regio decreto 13 febbraio 1933, n. 215; regio decreto-legge 13 gennaio 1938, n. 12,. convertito nella legge 31 marzo 1938, n. 543; legge 22 giugno 1939, n. 1002; legge 12 feb- braio 1942, n. 183, leggi 15 aprile 1942, n. 514, 15 aprile 1942, n. 515, e 31 ottobre 1942, n. 1471; decreto legislativo 1uogotenenxiaIe 5 ottobre 1945, n. 733; decreto legislativo presidenziale 22 giugno 1946, n. 33, decreti legislativi del Capo provvisorio dello Stato 9 agosto 1946, n. 1 ~ 2 , 24 ottobre 1946, n. 467, 12 agosto 1947, n. 1483 e 5 marzo 1948, n. 121) (Spesa ripartita), lire 4.600.000.000.

Capitolo 130. Spese a pagamento non differito relative a sussidi, a norma delle leggi di bonifica, per opere di miglioramento fondiari0 nei fondi acquistati ai termini degli articoli 1, 3, 4 e 5 del decreto legislativo 24 febbraio 1948, n. 114 (articolo 10 dello stesso decreto legislativo) (Spesa ripartita), lire 1.000.000.000.

Capitolo 131. Sussidio dello Stato in conto capitale a favore dei reduci coltivatori diretti (proprietari, enfiteuti o usufruttuari) nella spesa per la riparazione e ricostruzione di casette agricole danneggiate o distrutte dalla guerra in poderi di piccola estensione (de- creto lgislativo lugotenenziale 26 aprile 1946, n. 240) (Spesa ripartita), lire 330.000.000.

Capitolo 132. Sussidi per i lavori di siste- mazione e riattamento delle strade vicmah nelle regioni Abruzzo e Molise, Campania, Puglie, Basilicata, Calabria, Sardegna, Si- cilia, e nei territori dei Comuni appartenenti alle provincie di Latina e Frosinone, noché dell’isola d’Elba (articolo 8 del decreto legi- slativo 5 marzo 1948, n. 121) (Spesa ripartita), lire 500.0OU.000.

Capitolo 133. Rimborso alla Cassa depositi e prestiti, delle anticipazioni fatte per le espropriazioni, di cui all’articolo 10 del testo unico della legge sull’Agro Romano, ap- provato con regio decreto 10 novembre 1935, n. 647, e del decreto luogotenenziale 24 aprile 1919, n. 662, convertito nella legge 17 aprile 1925, n. 473, e spese per l’amministrazione temporanea dei fondi espropriati, per memoria.

Capitolo 134. Quota d’interesse a carico dello Stato su mutui concessi a proprietari ed acquirenti di terreni nell’Agro Romano ed al- tre zone della Repubblica e su mutui concessi per l’acquisto di apparecchi a vapore per dissodaniento meccanico dei terreni (arti- colo 31 del testo unico di legge approvato con regio decreto 10 novembre 1925, n. 647, e successive modificazioni) (Spesa obbligatoria), lire 8.uO0.000.

Capitolo 135. Fondo annuo, da sommini- strare ai Comuni di Roma, Aprilia e Pomezia per l’organizzazione e l’incremento dei ser- vizi pubblici nell’Agro Romano (articolo 1 del regio decreto-legge 27 marzo 1927, n. 370, convertito nella legge 15‘ dicembre 1927, n. 2433, e articolo 2 della legge 29 marzo 1940, n. 214), lire 9.000.000.

11. Annualità per opere d i bonifica inte- grale in concessione e per coatributi in dipen- denza d i leggi speciali. - Capitolo 136. Spese a pagamento differito, relative ad opere di bonifica di competenza statale e di sistema- zione idraulico-fores tale di bacini montani, di cui all’articolo 1 del regio decreto-legge 24 luglio 1930, n. 1146, convertito nella legge 29 dicembre 1930, n. 1784, sia a cura diretta che in concessione; a studi e ricerche necessa- rie alla redazione e compilabione dei piani generali e dei progetti di bonifica, a lavori ed interventi antianofelici; ed a costruzione di strade comunali occorrenti per il bonifi-

Att i ParìamentaTi - i 2 S i l - CameTa ciei bepul i t i

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

camento e la colonizzazione dell’Agro Ro- mano (articolo 2, lettera a ) ad h), 6, 13, 49, 10 e 20 comma, 53, 1~18 e 109 del regio de- creto 13 febbraio 1933, n. 215; regio decreto- legge 30 giugno 1934, n. 1431, convertito nella legge lo aprile 1935, n. 898, e successive mo- dificaziuni) (Spesa ripartita), lire 420.000.000.

Capitolo 137. Spesea pagamento differito relative a sussidi per opere di miglioramento fondiario di compe lenza privata obbligatorie ,o facoltative; a studi e ricerche occorrenti per il migliore indirizzo tecnico delle opere di miglioramento fondiario o per la sperimenta- zione nei perimetri di bonifica di nuovi ordi- namenti agrari articoli 1, ultimo comma, 38, 4V, 43, 47, 78, 79 e 80 del regio decreto 13 febbraio 1933, n. 215; regio decreto-legge 3b giugno 1934, n. 1431, convertito neIla legge lo aprile 1935, n. 898, e successive modifica- zioni) (Spesa ripartita), lire 3d.000.000.

Capitulo 138. Annualita risultanti dalla ratizzazione degli stanziamenti per opere e sussidi di bonifica integrale (legge 11 luglio 1941, n. 8 ~ 9 ) , lire 82.131.uu0.

Opere d i bonifica integrale nella Sicilia. - Capitolo 139. Spese a pagamento non difte- rito, relative ad opere di bonifica di compe- tenza statale e di sistemazione idraulico- forestale di bacini montani; a lavori ed in- terventi antianofelici, nonché alla compila- zione dei piani generali di bonifica e agli studi e ricerche necessarie alla redazione dei piani stessi e dei progetti di bonifica (articoli 2, 6, 7, ultimo comma, 13, 49, 10 e 20 comma, 53 del regio decreto 13 febbraio 1933, n. 215; articoli 39 e seguenti del testo unico 30 dicembre 1923, n. 3267; regio decreto-legge 31 marzo 1938, n. 12, convertito nella legge 31 marzo 1.933, n. 543; legge 22 giugno 1939, n. 1002, legge 12 febbraio 1942, n. 183, legge 24 marzo 1942, n. 552; legge 15 aprile 1942, n. 514, decreto legislativo luogotenenzialo 28 dicembre 1944, n. 416 e decreto legislativo presidenziale 5 marzo 1948, n. 121) (Spesa ripartita), lire 1.000.000.000.

Capitolo 140. Spese a pagamento non dif- ferito per opere di bonifica pubbliche e di competenza privata e per opere di migliora- mento fondiario attinenti all’irrigazione (arti- colo 1, lettera c), e articolo 4 del decreto legislativo presidenziale 22 giugno 1946, n. 40, e articolo 8 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 3 ottobre 1947,. n. 1232) (Spesa ripartita), lire 100.000.000.

Capitolo 141. Spese relative alla ripara- zione e ricostruzione di opere pubbliche di bonifica danneggiate o distrutte in conse- guenza di azioni belliche (decreto legislativo

luogotenenziale 12 ottobre 1944, n. 339 (Spesa ripartita), lire 20.000.000.

Capitolo 142. Spese per provvedere agli studi anche sperimentali riguardanti i pro- blemi connessi alla irrigazione, nonche alla radazione dei piani generali di bonifica e dei rslativi progetti esecutivi (articolo i, lettere a ) e b) , e articolo 3 del decreto legislativo presidenziale 22 giugno 1946, n. 40) (Spesa ripartita), lire 5.000.000.

Capitolo 143. Spese a9pagamento non dif- ferito, relativo a sussidi in conto capitale per opere di miglioramento fondiario di com- petenza privata, obbligatorie o facoltative; a studi e ricerche occorrenti per il migliore indirizzo tecnico delle opere di miglioramento fondiario e per la “sperimentaziune nei peri- metri di bonifica di nuovi ordinamenti agrari, nonché a sussidi e premi per azioni ed inter- venti antianofelici (articoli 2, ultimo comma 38, 40, 43, 47, 49, 40 comma, 51 lettera b ) , e 53 del regio decreto 13 febbraio 1933, n. 215; regio decreto-legge 13 gennaio 1938, n. 12, convertito nella legge 31 marzo 1938, n. 543; legge 22 giugno 1939, n. 1002; legge 2 gennaio 1940, n. 1; legge 12 febbraio 1942, n. 183; legge 15 aprile 1942, n. 514; legge 15 aprile 1942, n. 515, e decreto legislativo luogote- nenziale 28 dicembre 1944, n. 416 e decreto legislativo presidenziale 5 marzo 1948, n. 121) (Spesa ripartita), lire 150.000.000.

Capitolo 144. Contributo annuo all’Ente siciliano di elettricità (articolo 2 e 19 primo comma del decreto legislativo del Capo prov- visorio dello Stato 2 gennaio 1947, n. 2,1 e articolo 3 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 31 luglio 1947, n. 1033) (4a delle 10 rate), lire 1.589.750.000.

Opere d i bonifica integrale nella Sardegna. - Capitolo 145. Spese a pagamento non dif- ferito, relative ad opere di bonifica di com- petenza statale e di sistemazione idraulico- forestale di bacini montani, a lavori ed in- terventi antianofelici, nonché alla compila- zione dei piani generali di bonifica e agli studi e ricerche necessarie alla redazione dei piani stessi e dei progetti di bonifica (articoli 2, 6, 7, ultimo comma, 13, 49, 10 e 20 comma, 53 del regio decreto 13 febbraio 1933, n. 215, articoli 39 e seguenti do1 testo unico 30 di- cembre 1923, n. 3267; regio decreto-legge 13 gennaio 1938, n. 12, convertito nella legge 31 marzo 1938, n. 543; legge 22 giugno 1939, n. 1002; legge 25 giugno 1940, n. 842; legge 12 febbraio 1942, n. 183; legge 15 aprile 1942, n. 514, e decreto legislativo luogote- nensiale 28 dicembre 1944, n. 417) (Spesa ripartita), lire l.OOO.OOO.090, - I L

Atti Parlamentari - i2922 --- Camera dei Beputati

DISCUSSIONI - S E D U T A POMERIDIANA D E L 25 OTTOBRE 19-49

Capitolo 146. Spese a pagamento non dif- ferito per l’esecuzione di opere di bonifica pubbliche e di competenza privata e per opere di miglioramento fondiario attinenti all’irrigazione (articolo 8 del decreto legi- slativo del Capo provvisorio dello Stato 3 ottobre 1947, n. 1232) (Spesa ripartita, lire 300.000.000.

Capitolo 147. Spese relative alla ripara- zione e ricostruzione di opere pubbliche di bonifica, danneggiate o distrutte in conse- guenza di azioni belliche (decreto legislativo luogotenenziale 12 ottobre 1944, n. 339) (Spesa ripartita), lire 4.000.000.

Capitolo 148. Spese a pagamento non differito, relative a sussidi in conto capitale per opere di miglioramento fondiario di com- petenza privata, obbligatorie o facoltative; a studi e ricerche occorrenti per il migliore indirizzo tecnico delle opere di miglioramento fondiario e per la sperimentazione nei peri- metri di bonifica di nuovi ordinamenti agrari; nonché a sussidi e premi per azioni ed inter- venti antianofelici (articoli 2, ultimo comma 38, 40, 47, 49, 40 comma, 51 lett. b ) , e 53 del. regio decreto 13 febbraio 1933, n. 215; regio decreto-legge 13 gennaio 1938, n. 12, convertito nella legge 31 marzo 1938, n. 543; legge 22 giugno 1939, n. 1002; legge 25 giu- gno 1940, n. 842; legge 12 febbraio 1942, n. 183; legge 15 aprile 1942, n. 514, legge 15 aprile 1942, n. 515, e decreto legislativo luogotenenziale 28 dicembre 1944, n. 417) (Spesa ripartita), lire 60.000.000.

n Capitolo 149. Contributo straordinario all’Ente sardo di colonizzazione per la bonifica della Nurra (articolo 1 della legge 30 no- vembre 1939, n. 1975), per memoria.

Interventi straordinari per la difesa e l’incremento della produzione agricola ed altri interventi straordinari diretti alla ricostruzione. - Capitolo 150. Contributi nelle spese di sistemazione agraria e ripristino della colti- vabilità dei terreni, e di sistemazione e ri- pristino degli arboreti e dei vigneti (qrticoli 1 e 11 del decreto legislativo presidenziale 10 luglio 1946, n. 31, e decreti legislativi del Capo provvisorio dello Stato 9 ottobre 1947, n. ’1434, 12 dicembre 1947, n. 1483, 5 marzo 1948, n. 121, 17 marzo 1948, n. 319 e legge 18 ottobre 1948, n. 1304) (Spesa ripartita), lire 553.200.000.

Capitolo 151. Assegnazione straordinaria per le spese relative alla lotta contro le ca- vallette per la campagna 1948 (decreto legi- slativo 9 aprile 1948, n. 608), lire 330.000.000.

Capitolo 152. Provvidenze in favore della produzione bacologica della campagna serica

1947 (decreto legislativo 12 aprile 1947, n. 666) (Spesa ripartita), lire 1.000.000.000.

Spese diverse, - Capitolo 153. Contributo a favore dell’Istituto nazionale di economia agraria (decreto legislativo del Capo provvi- sorio dello Stato 29 ottobre 1947, n. 1435) (ultima delle 3 rate), lire 15.000.000.

Categoria 11. Movimento d i capitali. - I. Acquisto d i beni. - Bonifica integrale. - Capitolo 154. Prezzi dei terreni espropriati (articolo 10 del testo unico delle leggi sul- l’Agro Romano, approvato con regio decreto 10 novembre 1905, n. 647, e successive modi- ficazioni), per memoria.

11. Accensione d i crediti. - Bonifica in- tegrale. - Capitolo 155. Mutui per il bonifi- camento dell’Agro Romano, dell’Agro Pon- tino e di altre zone, e per l’acquisto di appa- recchi a vapore per dissodamento dei terreni (articolo 30 del testo unico approvato con regio decreto 10 novembre 1905, n. 647, e successive modificazioni), per memoria.

Demani ed us i civici. - Capitolo 156. Anticipazioni dello Stato in misura non ecce- dente le lire 50.000 annue agli enti agrari del Lazio per completare le annualità dovute agli istituti sovventori di mutui (articoli 55 e 57 del testo unico 9 aprile 1922, n. 932) e alle associazioni ed enti di cui al regio decreto-legge 2 settembre 1919, n. 1633, con- vertito nella legge 17 aprile 1925, n. 473, ed al regio decreto-legge 22 maggio 1924, n. 751, convertito nella legge 16 giugno 1927, n. 1766), per memoria.

Foreste. - Capitolo 157. Anticipazione per acquisto di cavalli per il Corpo delle foreste, lire 500.000.

111. Partecipazioni azionarie. - Capi- tolo 158. Partecipazione dello Stato al capi- tale della Banca nazionale del lavoro per ope- razioni di credito relative alla bonifica pe- schereccia (regio decreto-legge 2 febbraio 1939; n. 303, convertito nella legge 2 giugno 1939, n. 739) (11a delle 12 rate), lire 1.000.000.

Capitolo 159. Partecipazione dello Stato alla costituzione del fondo di dotazione della (( Cassa per la formazione della piccola pro- prietà contadina )), nelle regioni Abruzzo e Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Cala- bria, Sardegna, Sicilia e nei territori dei Comuni appartenenti alle provincie di La- tina e Frosinone, nonché nell’Isola d’Elba

. (articoli 7, lett. f ) , e 9 del decreto legislativo 5 marzo 1948, n. 121 (2% ed ultima rata), lire 250.000.000.

Capitolo 160. Partecipazione dello Stato al patrimonio dell’opera per la valorizzazione della Sila (articolo 12, 10 comma, della legge

Atti Parlamentari - 12923 - CameTa dei Depulati

DISCUSSIONI - S E D U T A POMERIDIANA D E L 25 OTTOBRE 1949' .

31 dicembre 1947, n. 1629) 4" delle 10 rate), lire 98.000 .OOO.

IV. Estinzione di debiti. - Spese yenerali. - Capitolo 161. Annualità spettante alla Cassa di risparmio delle -provincie lombarde per la estinzione delle anticipazioni fatte per le spese di costruzione del palazzo del Mini- stero (legge 5 maggio 1907, n. 271) (Spcsa Tipartita) (32" delle 50 rate), lire 105.200.

Agricoltura. - Capitolo 162. Somme do- vute dai mutuatari e da versare alla Cassa depositi e prestiti in conto dei mutui concessi in base al testo unico 23 agosto 1917, n. 1474, ed alle leggi 3 gennaio 1929, n. 94, e 18 glu- gno 1931, n. 987, lire 40.000.

Capitolo 163. Annualiti, dovuta alla Cassa depositi e prestiti perqla estinzione del mutuo autorizzato per l'acquisto e la completa siste- mazione del Campo sperimentale di ]lieti- coltura in Rovigo (decreto luogotenenziale 5 agosto 1917, n. 1463) (29" delle 35 annua- lità), lire 10.800.

Bonifica integrale. - Capitolo 164. Somme dovute alla Cassa depositi e prestiti in dipen- denza dei versamenti fatti dai mutuatari del- l'Agro Romano e di altre zone della Repubbli- ca in conto dei mutui loro concessi pel bonifi- camento agrario e pel dissodamento meccanico dei. terreni, secondo le disposizioni del testo unico di legge approvato col regio decreto 10 novembre 1905, n. 647, e successive modifi- cazioni (Spese d'ordine), lire 30.000.000.

Credito agrario. - Capitolo 165. An- nualità d'ammortamento da corrispondere alla Cassa depositi e prestiti per l'estinzione delle anticipazioni accordate a sensi dell'ar- ticolo 1 del regio decreto-legge 29 luglio 1925, n. 1317, convertito nella legge 18 marzo 1926, n. 562, lire 6.150.000.

V. Partite che s i compensano con l'entrata.- Bonifica integrale. - Capitolo 166. Spesa per l'esecuzione di opere o pagamento di contri- buti governativi previsti dalla legge di bonifi- ca integrale, a carico dei fondi somministrati da istituti sovventori ai sensi dell'articolo 3 del regio decreto-legge 24 luglio 1930, n. 1146, convertito nella legge 29 dicembre 1930, n. 1784, per memoria.

Credito agrario. - Capitolo 167. Spese per la concessione, di contributi governativi pre- visti dal regio decreto-legge 25 margo 1937,

,n . 949, convertito nella legge 23 dice-mbre 1937, n. 2676, a carico di fondi sommini- strati da istituti sovventori ai sensi dell'arti- colo 3 del regio decreto-legge 24 luglio 1930, n. 1146, convertito nella legge 29 dicembre 1930, n. 1784, per memoria.

PRESIDENTE. Sono così approvati i capitoli del bilancio. Si dia lettura del rias-- sunto per titoli e del riassunto per categorie, che si intenderanno approvati con la semplice lettura, ove non vi siano osservazioni.

MAZZA, Segretario, legge: Riusszinto per titoli. - Titolo I. Spesa

ordinaria. - Categoria I. Spese effettive. - Spese generali, lire 2.442.920.000.

Debito vitalizio, lire 531 .OOO.OOO. Agricoltura, lire . 541.500.000.

. Credito agrario, lire 25.500. Foreste, lire 2.583.250.000. Bonifica integrale, lire 37.300.000. Totale della categoria I della parte orcli-

Titolo 11. Spesù straordinaria. - Catego--.

. *

nayia, lire 6.135.995.500.

ria I. Spese eqettive. - Spese generali, lire 129.500.000.

Agricoltura, 'lire 27.545.000. Credito agrario ed interventi per la tutela.

economica della produzione . agricola, lire 354.242.500.

Foreste, lire 10.000.000. Bonifica integrale, lire 24.387.897.000. Opere di bonifica integrale nella Sicilia,

lire 2.864.750.000. Opere di bonifica i r i tegrale nella Sardegna,.

lire 1.364.000.000. Interventi straordinari per la difesa e

l'incremento della produzione agricola e d altri interventi straordinari diretti alla rico: struzione, lire 1.883.200.000.

*

,

Spese diverse, lire 15.000.000. Totale della categoria I della parte straor-

Categoria 11. Movimento d i capitali. j-

'. Partecipazioni azionarie, lire 349.000.000.. Estinsione di debiti, lire 36.306.000. Totale della categoria I1 della parte

straordinaria, lire 385.806 .OOO. Totale del titolo 11. (Spesa straordinaria),

lire 31.421.940.500. Totale delle 'spese ordinarie e straordi-

narie lire ,37.557.936.000. ,Riassunto per categorie. - Categoria I.

Spese effettive (parte ordinaria e straordina- ria), lire 37.172. 130.000.

Categoria 11: Movimento di capitali, lire 385.806.000.

Totale generale, lire .37.557.936.000. PRESIDENTE. Sono così approvati il

riassunto per titoli e il riassunto per catego- rie dello stato di previsione della spesa del' Ministero dell'agricoltura e delle foreste per l'esercizio finanziario 1949-50.

dinaria, lire 31.036.134.500. ' I ' ..

Accensione di crediti, lire. 500.000.

- .

Atti Parlamentari - 12924 - Camera dei Deputati

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

Si dia lettura dei capitoli e dei riassunti degli stati di previsione dell’entrata e della spesa dell’amniinistrazione dell’Azienda di Stato per le foreste denianiali per l’esercizio finanziario 1949-50, i quali, se non vi sono osservazioni od emendamenti, si intende- ranno :approvati - con la semplice lettura.

MAZZA, Segretario, legge: Entrata. - Categoria I. Entrate effettive.

- Titolo I. Entrate ordinarie. - Capitolo 1. Interessi di fondi pubblici e dei fondi deposi- tati in conto corrente fruttifero alla Cassa depositi e prestiti, lire 9.000.000.

Capitolo 2. Reddito delle foreste e di eventuali donazioni o lasciti, lire 900.000.000,

Capitolo 3. Contributo dello Stato nelle spese per l’amministrazione ed il funziona- ‘mento del Parco nazionale d’Abruzzo (arti- colo 3 del regio decre-to-legge 11 dicembre 1933, n. 1718, convertito nella legge 25 gen- naio 1934, n. 233), lire 3.500.000.

Capitolo 4. Contributo dello Stato nelle spese per l’amministrazione ed il funziona- mento del Parco nazionale dello Stelvio (arti- colo i1 della legge 24 aprile 1935, n. 740),

Capitolo 5. Redditi dei terreni, introiti dei permessi di caccia e pesca ed altre entrate e proventi vari derivanti dalla amministra- zione del Parco nazionale d’Abruzzo (arti- colo 3 del regio decreto-legge 11 dicembre 1933, n: 1718, convertito nella legge 25 gen- naio 1934, n. 233), lire 70.000.

Capitolo 6. Redditi dei terreni, introiti dei permessi di cawia e pesca ed altre entrate e proventi vari derivanti dalla amministra- zione del Parco nazionale del Circeo (arti- colo 13 della legge 25 gennaio 1934, n. 285): lire 300.000.

Capitolo 7. Entrate e proventi vari deri- vanti dall’amministrazione del Parco nazio- nale dello Stelvio (articolo 1 della legge 24 aprile 1935, n. 740), lire 40.000.

Capitolo 8, Entrate ordinarie diverse, lire 3.000.000.

Titolo 11. Entrate straordinarie. - Capi- tolo 9. Indennità, annue da corrispondersi dal Ministero dell’agricoltura e delle foreste per sospensione di godimento di terreni di proprietà dell’Azienda a termini dell’arti- colo 50 del testo unico approvato cdl regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267, per me- moria.

Capitolo I O . Reddito dei patrimoni silvo- pastorali dei comuni e di altri enti, assunti in gestione dall’ Azienda, a norma dell’arti- colo i68 del regio decreto 30 dicembre 1923, n . 3267, per memoria.

‘ lire 2.500.000.

Capitolo 11. Contributi per costruzione di strade interpoderali ed altre opere di miglio- ramen to dei terreni dell’iazienda (regio de- creto 13 febbraio 1933, n. 215), per memoria.

Capitolo 12. Contributo del Governo della Tripolitania pel rimboschimento di zone concesse all’Azienda, per memoria.

Capitolo 13. Contributo del Governo della Somalia pel rimboschimento di zone concesse all’Azienda, per memoria.

Capitolo 14. Entrate straordinarie diverse ed eventuali, lire 2.500.000.

Capitolo 15. Indennità da percepire dallo Stato in conseguenza di danni di guerra subiti dai beni dell’Azienda, per memoria.

Categoria 11. Movimento d i capitali. - Capitolo 16. Anticipazipni e mutui concessi da Istituti di credito, per memoria. e Capitolo 17. Vendita di fondi pubblici dello Stato o garantiti dallo Stato ed jntroiti di obbligazioni sorteggiate, per memoria.

Capitolo 18. Provento della vendita di terreni di proprietà della Azienda di Stato per le E weste demaniali, da destinarsi al- l’acquisto di fondi meglio adatti all’amplia- mento del demanio forestale (articolo 121 del regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267), per memoria.

Capitolo 19. Somma prelevata dal fondo di cui all’articolo 121 del regio decreto-legge 30 dicembre 1923, n. 3267, per rinvestimenti in acquisto di terreni per l’ampliamento del demanio forestale, per memoria.

Capitolo 20. Prelevamento di disponi- bilita accantonate per investimenti patri- moniali, lire 50.000.000.

Categoria 111. Operazioni per conto d i terzi. - Capitolo 21. Ricupero delle spese anticipate dall’Azienda per l’amministrazione a cura dello Stato dei patrimoni silvopasto- rali di Comuni e di altri Enti, lire 15.000.000.

Capitolo 22. Reddito di lasciti e fonda- zioni aventi per scopo l’incremento della silvicoltura (articolo 2 della legge 5 gennaio 1933, n. 30) , per memoria.

Riassunto delle ewtrate. - Categoria I. Entrate effettive:

‘*

a ) ordinarie, lire 918.4i0.000. b ) straordinarie, lire 2.500.000.

Totale della categoria I (Entrate effet-

Categoria 11. Movimento di capitali, l i -

Categoria 111. Operazioni per conto di

Totale generale delle entrate, lire

tive), lire 920.910.000.

re 50.000.000.

terzi, lire 15.000.000.

985.910.000.

Att i Parlamentarz - 12925 - Camera dei Deputat i ~ ~~

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949 ______

Spesa. - Categoria I. Spese effettive. - Titolo I. Spese ordinarie. - S 1. Servizi. - Capitolo 1.. Amministrazione, coltivazione e governo delle foreste e dei terreni di proprietà deI1’ Azieqda, lire 200 .OOO. 000.

’ . Capitolo . 2 . Spese per l’allestimento e la utilizzazione in economia di prodotti delle foreste demaniali, lire 246.000.000.

Capitolo 3. Amministrazione, coltivazione e governo delle concessioni dell’ Azienda in Tripolitania, per memoria.

Capitolo 4. Imposte e sovrimposte, ca- noni e censi gravanti le foreste, lire 35.000.000.

Capitolo 5. Spese per la. gestione del Parco nazionale d’Abruzzo (regio decreto- legge 11 dicembre ,1933, n. 1718, convertito nella legge 25 gennaio 1934, n. 233), lire 3.5‘70.000.

, Capitolo 6. Spese per la gestione del Parco nazionale del Circeo (legge 25 gennaio. 1934, n. 285), lire 1.000.000.

Capitolo 7. Spese per la gestione del Parco nazionale dello Stelvio (legge 24 aprile 1935, n. 740), lire. 2.540.000.

Capitolo S . Rimborso allo Stato degli stipendi e degli assegni fissi spettanti al personale del Corpo delle foreste comandato presso l’Azienda di Stato per le foreste dema- niali (articoli 1 e 14 della legge 5 gennaio 1933, n. 30), lire 40.000.000.

Capitolo 9. Indennità di ,missione e rini- borso spese di viaggio al personale, li- re 8.000.000.

Capitolo 10. Indennità di traniutaniento al personale, lire 3.000.000.

Capitolo 11. Medaglie di presenza ai coin- ponenti di Consigli, Coniinissioiii e Comitati, lire 400.000.

’ Capitolo 12. Preillio giornaliero di pre- senza al personale (articolo 8 del decreto legislativo presidenziale 27 giugno 1946, ‘n. 19), lire 5.300.000. .

Capitolo 13. Compensi per lavoro s.traor- dinario al personale (articoli 1 e seguenti del decreto legislativo presidenziale 27 giugno 1946, n. 19), lire 2.000.000.

Capitolo 14. Compensi speciali al perso- nale, in eccedenza ai limiti stabiliti per il lavoro straordinario, e in relazione a parti-. colari esigenze di servizio (articolo 6 del decreto legislativo presidenziale 27. giugno 1946,*n. 19), lire 250.000.

Capitolo 15. Indennità per operazioni ed accertamenti eseguiti allo scopo di utilizza-’ zione’ delle foreste, i cui progetti non ebbero corso per diserzione d’asta e’per altre cause e spese relative incontrate,. lire 100.000.

- Capitolo 16. Sussidi a funzionari, salariati’

ed operai dell’ilzienda, nonché a funzionari bisognosi già appartenenti alla Ammini- strazione forestale e alle loro famiglie, lire 1 .000.000.

Capitolo 17. Contributo da versare allo Stato per le spese relative all’istruzione fo- restale nell’ Università di Firenze, facoltà -

agraria e forestale (articolo 67 .del regio de- creto 30 novembre 1924, n. 2172, articolo 11 della Iegge 5 gennaio 1933, n. 30 e regio de- creto 26 marzo 1936, li. 657), lire 12O.OC;O.

Capitolo l 8 . Contributo da versare allo Stato per le pensioni degli agenti forestali (legge 10 aprile 1921, li. 552, e articolo 11 della legge 5 gennaio 1933, n. 30), lire 163.260.

-.Capitolo 19. Fitto di locali, lire 650.000. Capitolo 20. Rimborso allo Stato di spese

per registri, moduli, carta, stampa e per i relativi trasporti effettuati dal Provvedito- rato generale dello Stato, per memoria.

Capi-tolo 21. Spese postali, telegrafiche, telefoniche, ed altre spese di ufficio, acquisto e riparazioni di mobili, riscaldamento e illu- minazi one, ogge-tti di cancelleria e rileggtura, mantenimento di locali - Spese per assisten- za sanitaria, lire 15.000.000.

Capitolo 22. Spese casuali, lire 600.000. Capitolo ‘23. Spese di liti,. lire 100.000. Capitolo 24. Restituzione di somme in&-

bitaniente introi-tate, lire 250.000. Capitolo’ 25. Residui ‘passivi per somme

reclamate dai creditori ed eliminate per pe- renzioni amministrative e per importo di mandati di pagamento commutati in quietan- za di entrata per perenzione ‘biennale, ov- vero perché riguardanti quote di mandati col- le-ttivi sodisfatti in parte in esercizi finanzia- . ri precedenti, lire 100.000.

Capitolo 26. Provento spettante allo Stato in base alla media degli accertamen-ti verifica- tisi nel biennio 1908-09 per le foreste già amministrate dal Ministero delle finanze e per i terrtni suscettibili della sola coltura forestale, nonché per le foreste delle nuove provincie e quota parte del provento delle foreste demaniali inalienabili, lire 3.452.700.

Capitolo 27. Somma da versare all’Azien- da dei patrimoni riuniti ex economali quale reddito netto complessivo delle foreste di Tar- visio, Siana Lisignamoro gi8 appartenenti ai Fondi di religione carinziano ed istriano, a norma della convenzione 15. luglio 1932, approvata col decreto interministeriale . 20 settembre 1932, lire 200.000.

Capitolo 28. Spese in applicazione del- l’articolo 2, lettera b, della legge 5 gennaio 1933, n. 30, per- lo sviluppo delle attività

Attt I’wrlamentan - 12926 - Camera dei Deputati

della gestione dei loro patrimoni silvo-pa-

~~

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949 -

a scrutinio segreto.

utili per l’incremento ed il miglioramento del- l’economia delle località boschive, li- re 4.000.000. .

8 2. Avanzo d i gestione. - Capitolo 29. Avanzo effettivo della gestione da versare al Tesoro (articolo 13 della legge 5 gennaio 1933, n. 30), lire 60.000.000. ‘.

. Titolo 11. Spese slraordina?.ie. - Capitolo .30. Costruzione e riparazione straordinaria di strade e di fabbricati; impianti di linee tele- grafiche e telefoniche e di vie aeree pel tra- sporto dei prodotti boschivi; impianto di opifici, acquisto di scorte vive e - morte pei poderi dell’Azienda, lire 130.000.000.

Capitolo 31. Lavori di .rimboschimento, di rinsaldamento e di sistemazione dei terreni e boschi di proprietà dell’Azienda e impianto ,ed ampliamento dei vivai forestali occorrenti ai lavori stessi, lire 65.000.000.

Capitolo 32. Spese straordinarie per la. gestione delle concessioni. dell’Azienda in Tripolitania, per memoria.

Capitolo 33. Spese straordinarie .per la gestione delle concessioni dell’Azienda in Somalia, per memoria.

Capitolo 34. Accantonamento di dispo- nibilità destinate ad investimenti patrimo- niali, lire 50.000.000.

Capitolo 35. Fondo di riserva per le nuove ’e per le maggiori spese, lire 43.114.040.

Categoria 11. Movimento d i capitali. - Capitolo 36. Acquisto ed espropriazione di terreni nudi a scopo di riniboschimento; acqui- s t o di boschi per l’ampliamento del demanio forestale di Stato, lire 50.000.000.

Capitolo 37. Acquisto di terreni, per l’am-, . pliamento del demanio forestale di Stato, da

effettuarsi col proven-to della vendita di ter- reni non adatti a far .parte del demanio sud- .detto (articolo 121 del regio decreto 30 di- cembre 1923, n. 3267), per memoria.

.Capitolo 38. Acquisto di fondi pubblici .dello Stato o garanti-ti dallo Stajo, .per me- moria.’

Categoria 111. Operazioni per conto d i ,terzi. - Capitolo 39. Spese di gestione di patrimoni silvo-pastorali di comuni e di altri enti (articolo 166 del regio decreto 30 di- cembre 1923, n. 3267), lire 5.000.000.

Riassunto delle spese. - Categoria I Spese effettive: -

a ) ordinarie, lire 632.795.960. b ) straordinarie, lire 288.114.040.

Totale della categoria I. (Spese erettive),

Categoria 11. Movimento di capitali, lire

Categoria 111. Operazioni per conto di

Totale generale delle spese, lire 985.910.000 Riassunto delle entrate e detle spese. -

Categoria I. Entrate effettive, lire 920.910.000. Categoria I. Spese effettive, lire 920.910.000 Categoria 11. Entrate per movimento di

capitali, lire 50.000.000. Categoria 11. Spese per movimento di

capitali, lire 50.000.000. Categoria 111. Entrate per operazioni per

conto di terzi, lire 15.000.000. Categoria 111. Spese per operazioni per

conto di terzi, lire 15.000.000. PRESIDENTE. Sono così approvati i

capitoli e i riassunti degli stati di previsione dell’entrata e .della spesa dell’amministra- zione dell’Azienda di Stato per le foreste demaniali.

Passianio agli articoli del disegno di legge. Si dia lettura dell’articolo 1.

MAZZA, Segretario, legge: (( I3 autorizzato il pagamento delle spese .

lire 920.910.000.

50.000.000.

terzi, lire 15.000.000.

oydinarie e straordinarie del Ministero del- l’agricoltura e delle foreste, per l’esercizio .fi- nanziario dal lo luglio 1949 al 30 giugno 1950, in conformità dello stato di previsione annesso alla presente iegge )).

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione. (13 approvato). . ‘

Si dia lettura dell’articolo 2. MAZZA, Segretario, legge: (( J3 approvato i l bilancio dell’Azienda dL

Stato per le foreste’ demaniali, per l’esercizio finanziario dal 10 luglio 1949 al 30 giugno 1950, allegato al presente stato di previsione, a ter- mini dell’articolo 10 della legge 5 gennaio 1933, n. 30 D.

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.

.

storali, lire 10.000.000. Capitolo 41. Spese per la gestione di fon-

dazioni e lasciti aventi per scopo l’incremento della silvicoltura (legge 5 gennaio 1933, n. 30), per memoria,

Annunzio di interrogazioni e di interpellanze. PRESIDENTE. Si dia lettura delle inter-

rogazioni e delle ‘ interpellanze pervenute alla Presidenza.

Alti Parlamentari - 12927 - Camera dei Deputata

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

MAZZA, Segretario, legge : ‘

(( I sottoscritti chiedono di interrogare il iVIinistro dei trasporti, per conoscere :

a) se ’l’Amministrazione ferroviaria ha tenuto in considerazione le proteste avanzate dalle rappresentanze degli Enti amministra- tivi ed economici delle provincie di Ravenna, Bologna, IPistoia, Pisa e Livoiwo per il deplo- revole servizio ferroviario da Ravenna a Li- vorno: per coprire, la intera linea di chilo- metri 270, che congiunge l’Adriatico ed il Tir- reno c,on la \via più breve, si impiegano da nove a dodici ore, con trasbordi- e lunghe soste, usando materiale rotabile vecchio e scadente, nosicché sono lente. e scomode le comunica- zioni fra stazioni climatiche di fama .europea quali Montecatini, Monsummano é Porretta Terme, e con città d’importanza artistica e turistica internazionale quali Ravenna, Bolo-

‘gna, Lucca e Pisa: B ) se abbia deciso di accogliere le pro-:

poste approvate recentemente i-7 un impor- tante convegno regionale dalle rappresentanze degli Enti interessati e da ogni categoria di cittadini, con l’intervento anche di alti fun- zionari dell’ Amministrazione . ferroviaria, e pertanto se l5otrà realizzarsi fra breve un ser- vizio ferroviario diretto Ravenna-Livorno sul- l’itinerario già esistente usando automotrici che potrebbero compiere l’intero percorso uni- ficato in meno di cinque ore, anche per prepa- rarsi a soddisfare le esigenze dell’intenso mo- vimento turistico che si prevede per l’anno - prossimo. (548) (( TAROZZI, BERSANI, GRAZIA, CUCCHI,

CASONI; TOLLOY i.

(( 11 sottoscritto chiede di interrogare il Mi- nistro delle finanze, per sapere se, a cono- scenza del grave mblcontento determinatosi tra i produttori ortofrutticoli in seguito al- l’emanazione dell’a circolare 28 maggio 1949, n. 63029, recante precisazioni interpretative dell’articolo 24 del decreto ministeriale 23 di- cembre 1948, relativo all’imposta sull’entrata, siano state considerate, in ogni loro effetto, le conseguenze della pretesa attribuzione al produttore agricolo della (( veste e figura di commerciante 1).

(C L’interrogante - premesso: 10) che i produttori agricoli che vendono i propri pro- dotti non sono considerati commercianti a norma degli articoli 2135 e 2136 del Codice

d i commercio; 2”) che la stessa legge organica dell’im-

posta generale sull’entrata 19 giugno 1940:

n. 762, articolo 2, lettera a), esclude espressa- inente la qualifica di commerciante nei pro- prietari, possessori ed affittuari di fondi ru- stici, mezzadri .e coloni, e che per effetto di t.ale es’clusione la stessa legge, all’articolo -8, lettera e) ed il regolamento 26 gennaio 1940, n, 1‘0, all’articolo 35, impongono ai soli com- mercianti o industriali acquirenti dei prodotti agricoli la responsabilità del rilascio del do- cumento comprovante l’entrata ed il paga- mento dell’imposta;

30) che i produttoii ortofrutticoli non possono vendere all’ingrosso se non presso i .mercati generali e che pertanto i mercati stes- si vanno considerati come luogo obbligato di raccolta e di contrattazione e non già come luogo liberamente prescelto ai fini speculativi dal produttore per la. vendita delle derrate, così come -può essere considerato un proprio negozio di vendita al dettaglio;

40) che malgrado le precise enunciazioni che precedono e l’inequivocabile stato di fatto e di diritto in esso precisato, gli agenti inve- stigativi della polizia tributaria, forti delle disposizioni di cui alla circolare citata, stan- no elevando processi verbali di contestazione di pretese violazioni nei confronti dei produt- tori che vendono sui mercati all’ingrosso ed a.i quali viene addebitata l’omissione della .compilazione della fattura e del pagamento del tributo; .- chiede di conoscere se il mi- nistro non ravvisi nella circolare in discus- sione l’intendimento ,di modificare mediani,? disposizioni interne d’ufficio una situazione mquisita alla prassi e del tutto pacifica, allo scopo di &bilire una inammissibile’ respon- sabilità solidale del produttore ortofrutticolo agli effetti del pagamento dell’imposta.

I (( Chiede, inoltre,. se, alla fine di ovviaro allo stato di confusione e di difficoltà, crea- tosi in conseguenza’ della nuova ed inammis sibile (I veste di commerciante )) attribuita ai produtt.ori agricoli che frequentano i mercati generali I e degli incombenti contabili e tri- butari conseguenti, i l’ ministro non ravvisi l’urgente necessità di abrogare le disposizioni di cui alla predetta’ circolare,’ anche in vista del fatto. che nessun pregiudizio consegui- rebbe alla risc0ssion.e dell’imposta ed ai di- ritti dell’erario; e se non ritenga, infine, at- traverso opportuna, immediata declaratoria, riaffermare esplicitamente che la vendita dei prodotti ortofrutticoli, sui mercati generali ed ortofrutticoli in genere, da parte dei produt- tori, rientra nel caso comune contemplato da- gli articoli 2 e 3 della legge organica sul- 1’I.G.E. e dell’articolo 35 del. regolamento 26

Att i Parlamentari - 12928 - Camera dei Depulati.

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

gennaio 1940, n. I O . (L'interrogante chiede. la risposta scritta). (1392) (( BONOMI D.

(( I1 sottoscritto chiede di interrogare il Mi- nistro )di grazia e giustizia, per sapere quali prowedilmenti intende adottare per eliminare le cause del grave fermlento esistente tra i de- tenuti d'e1 carcere, di Caltagirone e dello scio- pero ldegli avvocati del circondario stesso; cause che si riassumono nella assoluta insuffi- cienza del tribunale di Caltagirone che è stato e viene continuamente depauperato del per- sonale e nella conseguente mancata definizione ,dei processi, ciò che ha provocato l'inumana situazione di detenuti, che, anche se colpe- voli, sono punibili di pene minime e sono in carcere da tre, guattro o addirittura cinque anni in attesa Idei processi. (L'interrogante chiede la risposta scritta). (1393) (( DI MAURO )).

(( I sottoscritti chiedono di interrogare i1 Ministro dell'agricoltura e foreste, per sapere se non ritiene opportuno e 'doveroso estendere al personale militare dei ,depositi stalloni il trattamento economico vigente per il corri- spondente personale appartenente all'arma dei carabinieri e ciò anche in considerazione che fino al luglio 1948 detto personale ha goduto. di tale trattamento e ne è stato privato a se- guito di una ingiusta quanto arbitraria dispo- sizione del Ministero dell'agricoltura. (Gli in- terroganti chiedono la ri'sposta scritta). (1394) (( DI MAURO, CALANDRONE ) I .

(( I sottoscritti chi.edono. di interrogape: il Ministro ,dell,e finanze, ,per co'nowere in base .a ,quali criteri gli UfIilci provinciali delle impo- ste intendono assoggettare le Società coopera- tive fra .produttori ,agri.coli leg.alm,ente costi- tuite ,pei- la trasformazione dei prodotti, alla tassazione in' ricchezza .mobile categoria B; se non ritenga ingiusto .considerare l'attività dei produttori #agricoli associ.ati .dissimile da quel- la analoga svolta dal singolo produttor,e for- nito #di propri impia.nti di trasformazione e soggetto alla sola tassazione ,di re-ddito agrari o e se ,abbia ancor,a efficacia la legge 8 giugno 1936, n. 1231, articolo 29, in b.a;se alla quale (( le cantine. sociali, le 1atteri.e ,sociali e tur- narie, i Consorzi di produtto,ri e 1.e associazioni si.milari, comunque costituite, aventi per og- getto lsuccessive manipolazioni e lavorazioni- dei ,prodotti <del suolo, conferiti dai singo'li partecipanti, siano wggetti tall'imposta sui redditi agrari, ,come unico contribuente per il

reddito derivante da tali manipolazioni e lavo- razioni fatte collettivamente con l'aliquota del 5 per cento n. (Gli interroganti chiedono la ri- sposta scritta). (1395) (( BETTIOL FRANCESO GIORGIO, CER-

RETI, GRAZIA I ) .

(( I1 sotkoscritto chiede di interrogare il Mi- nistro 'd'egli interni, ' per sapere se gli ,consti che i dipendenti delle amministrazioni muni- cipgli della Provincia di Pesaro-Urbino siano in uno stato. preagitatorio, colme conseguenza delba mancata approvazione ,d'a parte dell'au-, torità tutoria delle deliberazioni d,ei vari Con- sigli comunali, che fanno< decorrerme 'dal 10 no- vembre 1948 gli aumenti ' .di . cui al provvedi- mento legislativo 12 aprile 1948, n. 149 - ,deliberazioni assunte all'unanimità dai rap- presentanti di tutti i partiti -; e della pretesa, invece, che tali .aumenti 'decorrano, con grave ed ingiusto 'danno per i dipend'enti stessi, solo .dal 10 gennaio 1949; e per conosoere, altresì, se .non rit,enga di dover intervenire sollecita- mhnte, anche allo sco,pol ,di unif0rmar.e il loro, hattamento .economico a quello 'd,ei dipen,d,enti- dei Comuni di.molte altre Provincie della Re- pubblica. (L'interrogante chiedea la risposta scritta). (1396) , (( CAPALOZZA )).

(( I1 sottoscritto chied'e di interr0gar.e il Mi- nistr.0 del lavoro e della previmdenza sociale, per 'conoscere le ragioni che hanno1 co"ig1iato 'a sospendere il diritto alle contribuzioni volon- tarie da parte d,ei dipendenti 'degli Enti locali pubblici e parastatali in quanto vengono 3 verificarsi casi nei quali alcuni dipendenti di cui sopra, pur avensdo pagato nei primi anni di ,assunzione l',assicurazione dell'Istituto na- zionale previ'denza sociale e su,ooessiv'amente la Cassa pensioni degli Enti locali, .sono co- stretti .a perfdere i diritti 'de11,'una e Ndell'altra pensione, per mancanza .di suffici,enza contri- butiva nel primo caso e ,anticipata cessazione del rapporto di lavo,ro nell'altro.

(( L'interrogante chiede, infine, se, comun-- que, il Ministro non ritiene opportuno dare ampio ausiiio al più saggio risparmio, agevo- lando in ogni modo il contributo volontario per le Casse pensioni. (L'interroganfe chiede la risposta scritta). (1397) (( PALLENZONA ))

(( .I sottoscritti chiedono di interrogare il Ministro della pubblica istruzione, per cono- scere quali criteri siano stati adottati dalle.

A t t i Parlamentari - 12929 - Camera 8ei Deputata

DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 OTTOBRE 1949

Commissioni giudicatrici dei concorsi per catr -tedre di scuole medie nella valutazione dei ti- toli dei candidati e se le Commissioni stesse abbiano sempre ottemperato alle norme rego- lamentari, e in particolare se nel giudizio di concorsi riservati ai reduci (storia e filosofia) i l servizio di insegnamento elementare e il ser- -vizio militare prestato dopo il conseguimento del titolo per l’ammissione al concorso dal 2940 al 1945-46, siano stati calcolati a t,ermine de l decreto legislativo 7 maggio 1945, n.. 1094.

(( Gli interroganti chiedono, infine, di co- noscere per quale titolo siano stati inclusi ele- .menti femminili nella graduatoria dei con- ,corsi riservati ai reduci, e se il Ministero non ritenga opportuno sottoporre a revisione gli el-rori di conteggio verificatisi nelle opern- zioni di scrutinio, al fine di correggere spere- quazioni e ingiustizie dipendenti da inosser- vanza o inesatta applicazione delle norme di legge. (Gli interroganti chiedono la rispos f / i scritta). (1398) ’ (( CESSI, FARALLI D.

(( I1 sottoscritto chiede d’interrogare il Mi- nistro del commercio con l’estero, per cono- scere se sia esatta la notizia secondo la quale squest’anno si dovrebbe importare dalla Spa- gna pesce turchino (sarde e alici) per 44 mi- liardi, come l’anno scorso se ne importò per 22 miliardi.

((,E se non creda opportuno di negare la autorizzazione a tali importazioni, che , sono .di grave danno, con la loro gravissima con- correnza, ai ceti dei pescatori siciliani, e spe- cialmente di Licata, Porto Empedocle, Sciac- a, Mazzara, Trapani, già tanto provati ,dalle gravi difficoltà in cui si dibatte il loro lavoro. (L’interrogante chiede la risposta scritta). (1399) (( ADONNINO )).

(( I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri .delle finanze e del lavoro e previ- denza sociale, per conoscere se, in considera- zione delle frequenti pubbliche calamità (spe-

‘cialmente nubifragi, alluvioni, ecc.), che in questi ultimi tempi hanno gravemente dan- neggiato vaste zone del territorio nazionale .menomandone la efficienza produttiva, non ri- tengano urgente ed opportuno la presenta- zione di un organico disegno di legge che re- goli la entità e la durata della esenzione dai tributi sia .erariali che locali, nonché dai di- versi contributi che gravano sulle aziende col- pite. i2071 (( -BONOMI, TROISI, VETRONE, FRANZO,

SODANO, TRUZZI, I FERRARIS, ‘MA-

-

,

RENGHI )).

(( I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei Ministri. e il Mi- nistro di grazia e giustizia, per conoscere con quali provvedimenti concreti il Governo in- tenda dare esecuzione al voto della Camera di predisporre un disegno di legge per l’amni- stia ed a quello del Senato di emanare larghi ed adeguati atti di clemenza in occasione del- l’Anno Santo.

(( Ciò in considerazione sia della situazione di disorientamento morale dovuto alle vicen- de belliche. e post-belliche, sia delle condizioni assolutamente antigiuridiche in cui gran par- te delle condanne sono state pronunziate. (208) ,, (( ROBERTI, ALMIRANTE, Russo PEREZ,

MICHELINI, ‘MIEVILLE )).

PRESIDENTE. La prima delle interro- gazioni testé lette sarà iscritta all’ordine del giorno e svolta al suo turno, trasmettendosi ai ministri competenti le altre, per le quali si chiede la risposta scritta.

Così pure le interpellanze saranno iscritte all’ordine del giorno, qualora i ministri inte- ressati non vi si oppongano nel termine’rego- lamentare.

La seduta termina alle 21.55.

Ordine del giorno per le sedute dz domnni.

Alle ore 10,SO e 16:

1. - Discussione del disegno d i legge: Stato di previsione della spesa del Mi-

nistero dell’industria e del commercio per l’esercizio finanziario dal 10 luglio 1949 al 30 giugno 1950. (Approvato dal Senutp). (667). -- Relatore Chieffi.

2. - Votazione n scrutinio segreto dei d i - segni d i legge:

Ratifica , dell’Accordo commerciale t!

scambio di Note fra l’Italia e la Polonia, con- clusi a Varsavia il 27 dicembre 1947. (Appro- vato dal Senato). (536).

Stato di previsione della spesa del Mi- nistero dell’agricoltura e delle foreste per l’esercizio finanziario dal 10 luglio . 1949 al 30 giugno 1950. (Approvato dal Senato). (711):

3. - Discussione dei disegni d i legge: Stato di previsione della spesa del Mi-

nistero del commercio con l’estero per l’eser- cizio finanziario dal 1o’luglio 1949 al 30 giu-

Atti Parlamentari - 12930 - Camera dei Deputati

DISCUSSIONI - S E D U T A POMERIDIANA D E L 25 OTTOBRE i649

gno 1950. (Appova to dal Senato). (616). - Rela€ore Quarello.

Stato di previsione della spesa del Mi- nistero dei trasporti per l’esercizio finanzia- rio dal 10 luglio 1949 al 30 giugno 1950. (Ap- provato dal Senato). (682). - Relatore AI]- gelini.

Concessione di una sovvenzione straor- dinaria di lire 800 milioni all’Azienda Car- boni Italiani (A.Ca.1.). (Apprmato dal Se- 72ato). (733). - Relatore Cagnasso.

Modifiche alle disposizioni del testo uni- co delle leggi di pubblica sicurezza, appro- vato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e del relativo regolamento. (Approvato dal Senato). (251). - Relatore Tozzi Condivi.

4. - Seguito della discussione dei disegna d i legge:

Norme sulla promulgazione e pubblica- zione delle leggi e dei decreti del Presidente della Repubblica. (Modificato dal Senato). (22-B). ‘ - Relatore Tesauro.

Disposizioni sui contratti agrari di mez- zadria, affitto, colonia parziaria e comparte- cipazione. (Urgenza). (175). - Relatori : Do- minedò e Germani, per la maggioranza, e Grifone c Sansone, di minoranza.

I L D I R E T T O R E DELL’UFFXCIO D E I RESOCONTI

Dott. ALBERTO GIUGANINO

TIPOGRAFIA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI