Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria...

103
Comune di Milano – Settore Statistica Servizio Studi N. 45 QUADERNI DI DOCUMENTAZIONE E STUDIO Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 - A cura di Roberta Rossi (Servizio Studi del Comune di Milano) Paolo Bonomi (Università degli Studi Milano - Bicocca) Elisa Barbiano di Belgiojoso (Università degli Studi Milano - Bicocca) Settore Statistica

Transcript of Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria...

Page 1: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Comune di Milano – Settore Statistica Servizio Studi

N. 45 QUADERNI DI DOCUMENTAZIONE E STUDIO

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese

- 2004 -

A cura di Roberta Rossi (Servizio Studi del Comune di Milano) Paolo Bonomi (Università degli Studi Milano - Bicocca) Elisa Barbiano di Belgiojoso (Università degli Studi Milano - Bicocca)

Settore Statistica

Page 2: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Editing a cura di Gaetana Quattrocchi Comune di Milano, 2005 Si autorizza la riproduzione parziale o totale del volume, con la citazione della fonte.

Page 3: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Indice

Premessa ……………………………………………………………………………………………….7 1. Fotografia della popolazione milanese

di Elisa Barbiano di Belgiojoso .................................................................9 2. La mortalità

di Paolo Bonomi .................................................................................... 17 2.1 Caratteristiche della mortalità dei residenti a Milano nel decennio

1995 - 2004 ..................................................................................... 17 2.2 La mortalità per causa ...................................................................... 24

3. La natalità di Roberta Rossi ..................................................................................... 45 3.1 Evoluzione generale della natalità ...................................................... 45 3.2 Un bambino su tre nasce al di fuori del matrimonio ............................ 50 3.3 Filiazione e cittadinanza .................................................................... 54 3.4 Parti plurimi ..................................................................................... 55 3.5 Dove nascono i bambini e da dove vengono i genitori........................ 57

4. La natalità degli stranieri di Paolo Bonomi ..................................................................................... 61 4.1 Premessa ......................................................................................... 61 4.2 Le nascite da almeno un genitore straniero denunciate nel

Comune di Milano ............................................................................ 63 4.3 Le nascite denunciate nel Comune di Milano da straniere non iscritte

in anagrafe ...................................................................................... 68 4.4 Le nascite da donne straniere residenti a Milano................................. 70 4.5 Alcune stime della fecondità delle straniere residenti a Milano............. 83 Appendice - Gli effetti delle pulizie anagrafiche post-censimento ............... 89

5. L’abortività di Elisa Barbiano di Belgiojoso................................................................ 91 5.1 Andamento dell’abortività a Milano .................................................... 91 5.2 Abortività volontaria ......................................................................... 92 5.3 Caratteristiche delle IVG ................................................................... 93 5.4 Abortività spontanea......................................................................... 95

6. La nuzialità di Roberta Rossi ..................................................................................... 99 6.1 Meno matrimoni o meno primi matrimoni? ......................................... 99

6.2 Matrimoni secondo l’etnia dei contraenti ...........................................104 Riferimenti bibliografici..........................................................................109

Page 4: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Premessa Il presente rapporto fa seguito, a circa dieci anni di distanza, al primo studio sulla situazione demografica e sanitaria milanese realizzato nel 1995. Rimanendo fedeli all’approccio di allora, si è inteso operare all’interno della realtà del Comune di Milano uno studio approfondito dei principali fenomeni demografici il cui impatto, diretto o indiretto, sul settore sanitario è ormai noto. Il lavoro ha voluto valorizzare il patrimonio delle fonti statistiche disponibili presso il Settore Statistica del Comune di Milano e al tempo stesso, arricchire l’analisi di nuovi contenuti, con riguardo alle grandi trasformazioni avvenute nell’ultimo decennio, prima fra tutte l’imponente incremento della presenza straniera in Italia. Nell’ordine, dopo un capitolo introduttivo che illustra il quadro demografico generale (con particolare attenzione all’evoluzione della struttura per età della popolazione milanese), si sono dunque affrontati i temi della mortalità, natalità (con un approfondimento dedicato alla fecondità degli stranieri), abortività e nuzialità.

Page 5: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

Comune di Milano – Settore Statistica 9

1. Fotografia della popolazione milanese Se si segue nel corso degli ultimi 30 anni l’evoluzione della popolazione residente nel Comune di Milano, si può notare come ci siano stati forti cambiamenti relativi ai flussi migratori e ai flussi naturali che hanno apportato modifiche sostanziali alla consistenza e alla struttura della popolazione. Il cambiamento più evidente è quello relativo alla natalità: dopo il baby boom degli anni Sessanta, a Milano, come in tutta Italia, si registra un forte calo della natalità durante tutti gli anni Ottanta e i primi anni Novanta; solo a partire dal 1996 il tasso di natalità ricomincia a crescere in modo costante. Il 1996 segna, quindi, un’inversione di tendenza nel trend delle nascite che riprendono ad aumentare soprattutto in virtù dell’apporto della componente straniera che nel corso degli ultimi decenni ha via via consolidato la propria presenza nel territorio milanese. L’andamento della mortalità è pressoché costante nel corso degli ultimi anni in quanto il tasso di mortalità risulta molto più “inerziale” di quello di natalità. A Milano il tasso di mortalità si è assestato negli ultimi anni intorno all’11‰ ed è leggermente superiore al livello di mortalità nazionale di poco superiore al 10‰. Nonostante la ripresa della natalità il saldo naturale della popolazione residente a Milano continua ad essere negativo. Infatti, pur essendo le nascite aumentate in modo considerevole, non sono in grado di compensare il numero di morti, anche se il divario tra le due componenti è andato velocemente diminuendo. L’anno di rottura in questo senso è rappresentato dal 2000, che pur presentando un saldo negativo pari a –2.885 unità, denota una forte riduzione rispetto alle -4.647 unità del 1999. Anche per quanto riguarda i flussi migratori che hanno interessato il Comune di Milano si può osservare un’inversione di tendenza, avvenuta a partire dal 1996. Se prima di questo anno il saldo migratorio risultava fortemente negativo a causa di forti tassi di emigrazione, successivamente si assiste ad un’inversione di rotta, generata non tanto dalla diminuzione delle cancellazioni, quanto dall’aumento delle iscrizioni che hanno fatto registrare una forte crescita nei tassi di iscrizione. Il saldo migratorio mantiene la stessa direzione a partire dal 1996 e per tutti gli anni successivi, fatta eccezione per il 2002 e il 2003 anni in cui i dati relativi a tale indicatore non sono del tutto attendibili perché affetti dalle revisioni anagrafiche successive al Censimento del 2001 che hanno portato alla cancellazione di un numero molto elevato di persone che non risultavano più residenti nel Comune di Milano. Inoltre, occorre tener presente il notevole aumento di iscrizioni anagrafiche imputabile alle ultime due sanatorie, i cui effetti si sono registrati nel 1998 e nel 2004, come fatto congiunturale che ha offerto ad una parte della componente straniera clandestina di regolarizzare la propria presenza nel Comune di Milano1.

1 Si tratta degli effetti imputabili all’entrata in vigore delle leggi sull’immigrazione. Rispettivamente le c.d. Turco-Napolitano e Bossi-Fini.

Page 6: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 10

Tab. 1 – Movimento naturale e migratorio della popolazione residente (1) (anni

1971-2004)

Periodi Nati vivi Tasso di

natalità ‰ Morti Tasso di

mortalità ‰ Saldo naturale N. ‰ MILANO (2) 1971-1980 18.417 10,8 17.074 10,0 1.343 0,8 1981-1990 10.362 6,8 15.789 10,4 -5.427 -3,6 1991 9.529 6,9 15.170 11,0 -5.641 -4,1 1992 9.988 7,3 14.862 10,9 -4.874 -3,6 1993 9.664 7,2 14.846 11,0 -5.182 -3,9 1994 9.569 7,2 14.391 10,8 -4.888 -3,7 1995 9.585 7,3 14.364 10,9 -4.823 -3,7 1996 9.907 7,6 15.713 12,0 -5.808 -4,5 1997 9.981 7,7 14.030 10,8 -4.079 -3,2 1998 10.419 8,0 15.081 11,6 -4.662 -4,3 1999 10.610 8,1 15.024 11,5 -4.414 -3,6 2000 11.366 8,7 14.316 11,0 -2.950 -2,2 2001 11.833 9,1 14.429 11,2 -2.596 -2,0 2002 11.734 9,0 14.320 11,2 -2.586 -2,0 2003(3) 12.247 9,6 14.683 11,5 -2.436 -1,9 2004 12.461 9,7 13.133 10,2 -672 -0,5 ITALIA (4) 2004 562.599 9,7 546.658 9.4 15.941 0,3

Periodi Iscritti Tasso di immigr. Cancellati

Tasso di emigr. Saldo migr. Saldo tot

‰ ‰ N. ‰ N. ‰ MILANO (2) 1971-1980 37.362 21,9 47.656 28 -10.294 -6,1 -8.951 -5,3 1981-1990 28.184 18,6 42.041 27,6 -13.857 -9,1 -19.284 -12,7 1991 23.990 17,4 33.302 24,2 -9.312 -6,8 -14.953 -10,9 1992 23.398 17,2 27.630 20,3 -4.232 -3,1 -9.106 -6,7 1993 29.775 22,1 49.049 36,4 -19.274 -14,3 -24.456 -18,2 1994 27.615 20,8 35.343 26,6 -7.728 -5,8 -12.616 -9,5 1995 31.556 24 41.794 31,8 -10.238 -7,8 -15.061 -11,5 1996 36.314 27,8 33.075 25,3 3.239 2,5 -2.569 -2 1997 37.214 28,5 34.252 26,3 2.962 2,3 -1.117 -0,9 1998 45.777 35,1 35.266 27 10.511 8,1 4.977 3,8 1999 34.499 26,4 36.660 28,1 -2.161 -1,7 -6.808 -5,3 2000 39.466 30,3 36.007 27,7 3.459 2,7 574 0,5 2001 37.448 28,7 33.627 25,8 3.821 2,9 1.231 0,9 2002 38.614 29,7 42.761 32,8 -4.147 -3,2 -6.719 -5,2 2003(3) 31.064 24,4 87.953 69,0 -56.899 -44,6 -59.310 -46,52 2004 66.474 51,7 38.489 29,9 27.995 21,8 27.323 21,3 ITALIA (4) 2004 2.056.055 35,3 1.497.866 25,7 558.189 9,6 574.130 9,9 (1) Per i periodi pluriennali, cifre e tassi medi annui. (2) A partire dal 1998 valori riferiti alla data dell'evento indipendentemente dalla data di registrazione anagrafica. (3) L’ammontare di cancellazioni ed iscrizioni riportati per il 2003 sono frutto delle revisioni anagrafiche effettuate a seguito del censimento, sono pertanto valori non confrontabili con quelli degli anni precedenti. (4) Fonte Istat.

Page 7: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 11

L’effetto combinato di flussi naturali e migratori (tab.1) ha come risultato l’alterazione dell’ammontare della popolazione residente a Milano nel corso degli anni. Prendendo come riferimento la popolazione al Censimento del 1991 (Tab.2) si registra una chiara diminuzione della popolazione del Comune di Milano tra i due Censimenti (-8,25%). Diverso andamento è riscontrabile osservando i numeri indice relativi alla Provincia e alla Regione: per la prima, infatti, nel complesso la situazione nel corso del tempo è rimasta sostanzialmente immutata, la popolazione dell’intera regione risulta invece in costante crescita. Sembra quindi che mentre la grande città è stata contraddistinta da un alleggerimento del carico demografico, sia pur con una recente accenno ad un’inversione di tendenza a partire dal 2003, contesti territoriali più ampi come Provincia e soprattutto Regione continuino a mantenere se non addirittura ad aumentare il proprio ammontare demografico. Tab. 2 – Andamento della popolazione residente per i numeri indice: base Censimento 1991=100 (anni 1991-2004)

Cens. 1991 1995 1996 1997 1998 1999

Comune di Milano

- popolazione 1.369.231 1.306.494 1.303.925 1.302.808 1.307.785 1.300.977

- numeri indice 100,00 95,42 95,23 95,15 95,51 95,02 Provincia di Milano 100,00 99,51 99,72 99,96 100,38 100,51

Lombardia 100,00 100,78 101,16 101,50 101,95 102,36

2000 Cens. 2001 2002 2003 2004

Comune di Milano

- popolazione 1.301.551 1.256.211 1.247.052 1.271.898 1.299.448

- numeri indice 95,06 91,75 91,08 92,89 94,90 Provincia di Milano 100,94 99,16 99,54 100,99 97,87

Lombardia 103,00 101,99 102,85 104,41 106,06

Page 8: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 12

Come già anticipato, a partire dal 1995 si è riscontrato un aumento del tasso di natalità, costantemente crescente negli ultimi anni: in questo periodo si è passati dal 7,3 ‰ al 9,7 ‰. Si assiste quindi ad una ripresa delle nascite, accompagnate da alcune importanti trasformazioni legate a tale fenomeno. In primo luogo si riscontra un progressivo aumento dell’età media alla maternità dovuta ad un continua e progressiva posticipazione dell’evento maternità nella vita delle donne milanesi, comportamento del tutto simile a quello delle connazionali, tanto che in 24 anni l’età media alla maternità delle donne milanesi è aumentata di ben 4 anni. Inoltre, a partire dal 1998 il numero medio di figli per donna, inizia a tornare al di sopra dell’unità, raggiungendo nel 2004 un valore pari a 1,26. Tab. 3 – Indicatori di natalità e fecondità relativi alla popolazione residente a Milano (anni 1981- 2004)

1981 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 Tasso di natalità 7,12 6,93 7,33 7,18 7,15 7,26 7,6 7,7 Tasso generico di fecondità 28,69 27,75 29,5 29,3 29,36 30,17 31,91 32,1 N. medio di figli per donna 1,12 0,98 1,03 0,98 0,96 0,96 0,99 0,98 Età media alla maternità 28,15 29,93 30,17 30,43 30,7 30,96 31,19 31,28

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

Tasso di natalità 8 8,1 8,7 9,1 9,0 9,6 9,7 Tasso generico di fecondità 33,69 34,7 37,4 39,06 38,92 42,86 41,50 N. medio di figli per donna 1,00 1,02 1,10 1,15 1,15 1,28 1,26 Età media alla maternità 31,4 31,53 31,65 31,74 32,1 32,4 32,5

Page 9: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 13

Oltre ai cambiamenti legati alla numerosità totale della popolazione, si possono riscontrare anche profonde trasformazioni avvenute rispetto alla sua composizione. A tal proposito, confrontando gli indicatori strutturali (tab. 4) si nota come si sia assistito nel corso di un ventennio ad un progressivo invecchiamento della popolazione: l’età media della popolazione è aumentata in 23 anni di quasi 6 anni, sia per gli uomini che per le donne. Aumenta inoltre il peso della popolazione più anziana rispetto alla popolazione più giovane: l’indice di vecchiaia segnala una situazione in cui ogni 100 giovani in età fino ai 14 anni ci sono 201 ultra sessantacinquenni (nel 1981 gli anziani ogni 100 giovani erano appena 90). La tendenza è ancora più accentuata, se si considerano le sole donne: nel 2004, ogni 100 giovani ci sono 253 donne ultrasessantacinquenni. Conseguentemente all’invecchiamento della popolazione si registra anche un aumento nell’indice di carico sociale relativo agli anziani: cresce il numero di anziani a carico della popolazione in età lavorativa, 100 persone in età 15-64 mediamente hanno in carico circa 36 anziani (al Censimento del 1981 gli anziani a carico erano solo 22). Di contro, vi è un andamento dell’indice di carico dei giovani quasi speculare a quello degli anziani. Considerato l’intero periodo di osservazione vi è una diminuzione da 24 a circa 18 giovani in età 0-14 ogni 100 persone in età 15-64. E infine va segnalato che nel 2004, grazie ai fenomeni della natalità e della migratorietà sopra descritti, si è registrata un’attenuazione del fenomeno invecchiamento con una timida inversione di tendenza (ad esempio l’indice di vecchiaia è sceso da 203 a 201). Tab. 4 – Indicatori strutturali relativi alla popolazione residente (anni 1981-2004) 1981 1991 2001 2003 2004 Età media Maschi 37,3 40,7 42,4 42,7 42,6 Femmine 41,4 45,1 46,9 47,2 47,0 Totale 39,4 43,1 44,8 45,1 44,9 Indice di vecchiaia Maschi 64,1 126,4 144,8 152,8 152,2 Femmine 117,7 229,0 249,2 256,9 253,2 Totale 90,2 176,3 195,3 203,3 201,2 Indice di carico sociale dei giovani Totale 24,0 14,4 16,4 17,6 17,7 Indice di carico sociale degli anziani Totale 21,6 25,5 31,9 35,7 35,6

Page 10: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 14

Tab. 5 – Speranza di vita alla nascita (anni 1982-2000) Speranza di vita alla nascita 1982-86 1986-90 1992-96 1996-00 Maschi 71,8 73,2 74,1 75,8 Femmine 78,9 80,2 81,1 82,2 Interessante osservare la piramide delle età costruita tenendo in considerazione non solo l’età e il sesso della popolazione, bensì anche lo stato civile. Appare subito evidente la grossa presenza di vedove in fasce di età superiori ai 60 anni, rispetto a quanto accade per gli uomini. Si tratta di un fatto sicuramente imputabile alla maggior longevità delle donne che da sempre hanno aspettative di vita maggiori dei propri mariti. Sebbene nell’ultimo ventennio la speranza di vita alla nascita sia aumentata di circa 4 anni per entrambi i generi, e sebbene vi sia stato un leggero avvicinamento tra le due speranze di vita alla nascita (al 1981 la differenza era superiore ai 7 anni), permane una differenza di quasi 6 anni e mezzo tra l’aspettativa di vita di una bambina e quella di un bambino al momento della nascita. I divorziati sono ancora una quota marginale della popolazione milanese, si trovano in questa condizione soprattutto le persone tra i 40 e i 60 anni ma non mancano casi relativi a persone più giovani. Si nota inoltre una asimmetria tra celibi e nubili intorno ai 30 anni: risulta più consistente il collettivo dei celibi rispetto a quello delle nubili, un fenomeno che si spiega almeno in parte con la differenza in termini di età al matrimonio (le donne al momento del matrimonio risultano mediamente più giovani dei loro mariti di circa 2 anni). Al contrario, come era lecito attendersi, dopo gli 80 anni il collettivo dei celibi è numericamente di gran lunga inferiore a quello delle nubili.

Page 11: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 15

Fig. 1 – Popolazione residente a Milano per sesso, età e stato civile al 31.12.2003

15000 10000 5000 0 5000 10000 15000

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

55

60

65

70

75

80

85

90

95

100

105

110

NUBILI/CELIBI CONIUGATI DIVORZIATI VEDOVI

Il profilo della piramide delle età mostra la struttura per età della popolazione e in parte racconta la storia passata e in qualche modo futura della popolazione. La notevole sporgenza in corrispondenza dei 30-40enni è imputabile sia al noto baby boom degli anni Sessanta che hanno fatto registrare un forte aumento delle nascite, sia ai movimenti migratori che vedono come protagonisti principalmente persone di queste età. Trattandosi inoltre di fasce d’età che contribuiscono attivamente al fenomeno della natalità, vi è una combinazione di fattori che ha avuto come effetto diretto la ripresa della natalità. Più precisamente, è aumentato il collettivo di persone in età feconda, che si sono trovate in età per avere il primo o il secondo figlio a seguito dello slittamento verso l’alto dell’età media alla maternità, e, contemporaneamente, le età considerate più prolifiche sono quelle maggiormente interessate dal fenomeno immigrazione, il cui apporto in termini di fecondità va progressivamente crescendo.

MASCHI FEMMINE

Page 12: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 16

Risultano invece piuttosto contenute le fasce d’età tra i 10-25 anni, riconducibili al periodo di bassa natalità registrato a Milano nel corso degli anni Ottanta e nei primi anni Novanta. Fig. 2 – Confronto tra le piramidi delle età relativa al Censimento 1981 e al 31.12.2003

PIRAMIDE DELLE ETA'

15000 10000 5000 0 5000 10000 15000

0

7

14

21

28

35

42

49

56

63

70

77

84

2003 M 2003 F 1981 M 1981 F

Come si vede in figura 2 la struttura della popolazione per età è cambiata notevolmente negli ultimi 22 anni: la piramide delle età relativa al 2003 risulta essere, infatti, molto più stretta di quella del 1981, soprattutto in corrispondenza delle età più giovani (da considerare che nel 1981 i figli del baby boom erano i giovanissimi tra i 10 e i 20 anni) vi è poi una maggiore sovrapposizione tra i 30-40enni (in questo caso è la piramide del 2003 a beneficiare dell’apporto del baby boom), e per i giorni nostri si ritrova, a distanza di un ventennio, la rientranza relativa alle generazioni 1940-45, dovuta al deficit delle nascite legato alla 2° guerra mondiale. In compenso, l’allungamento della vita ha prodotto un aumento del collettivo dei più anziani, e pertanto la piramide delle età del 2003 risulta essere più larga di quella del 1981 in corrispondenza delle classi over 70.

Femmine Maschi

Page 13: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

Comune di Milano – Settore Statistica 17

2. La mortalità’ milanese

2.1 Caratteristiche della mortalità dei residenti a Milano nel decennio 1995-2004 La mortalità, componente negativa nel movimento della popolazione, ha conosciuto a Milano negli ultimi dieci anni importanti cambiamenti. Per quanto concerne l’intensità, il livello di mortalità è diminuito in tutte le sue accezioni possibili. Nonostante il processo d’invecchiamento, risultano in calo i valori assoluti dei decessi di residenti (15.167 nel 1995, 13.133 nel 2004; -13,4%) diminuisce il tasso di mortalità generico (11,5 decessi per mille residenti nel 1995, 10,2 decessi per mille residenti nel 2004), e a maggior ragione calano i tassi di mortalità specifici per età (come confermato dagli indicatori di mortalità precoce, pediatrica e più in generale dai tassi specifici per classi d’età). La classe d’età in corrispondenza della quale il rischio di morte sì è maggiormente contratto risulta quella tra i 30 e i 44 anni (rispetto al 1995, nel 2004 i tassi di mortalità tra i 30 e 44 anni si sono ridotti quasi ad un terzo, più precisamente, sono calati del 65,8% tra gli uomini e del 62,2% tra le donne). E’ interessante rilevare che gli uomini hanno recuperato in termini di speranza di vita nei confronti delle donne. Infatti, il rapporto standardizzato di mortalità, indice che non risente della struttura per età (RSM, qui costruito impiegando il metodo indiretto basato sulla serie dei tassi tipo dell’ultimo anno osservabile, il 2004) segnala, tra il 1995 e il 2004, un decremento del 30,1% nel caso dei maschi e del 25,9% nel caso delle femmine. Per i maschi il miglioramento è addirittura superiore a quella che era stato osservato nel rapporto precedente sul decennio 1985-1994, mentre per le femmine è equivalente 1. Il calcolo della speranza di vita effettuato sulle ultime tavole di mortalità del Comune di Milano (periodo 1996-2000) portava a 75,8 anni per gli uomini e 82,2 anni per le donne2 e per le tavole corrispondenti agli anni più recenti (ancora in fase di elaborazione) si preannuncia un ulteriore avanzamento di non poco conto. Riguardo al luogo di morte, è risultata in evoluzione la quota di decessi avvenuti fuori Milano tra la popolazione residente (dal 27% del 1995, si passa al 23% del 2004) mentre la quota di deceduti non residenti tra il totale dei deceduti in Milano è rimasta stabilmente intorno al 19%. Da rilevare poi che tra i residenti morti fuori Milano la percentuale di decessi avvenuti presso le abitazioni è di gran lunga inferiore a quella che si è rilevata tra chi è morto in Milano (nel quinquennio 2000- 1 Cfr. “Rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese 1995, quaderni di documentazione e studio”. 2 Cfr. “Tavole di mortalità 1996-2000, Milano dati - Serie ricerche, n°5” (i valori sono leggermente inferiori a quelli lombardi e italiani diffusi dall’Istat, i quali però si riferiscono all’anno 2000).

Page 14: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 18

2004 pari rispettivamente al 12,1% e al 29,4%, una differenza imputabile al fatto che fuori Milano più difficilmente i decessi si configurano improvvisi, ma sovente sono accompagnati da una scelta di una struttura di ricovero extra-cittadina), in generale la classe d’età entro cui tale percentuale è massima è quella tra i 45 e i 64 anni (28,5%). Accanto alle considerazioni riguardanti il trend di lungo periodo, meritano di essere spese alcune parole sull’andamento stagionale e congiunturale della mortalità. Per quanto concerne la stagionalità, l’andamento mensile del numero dei morti residenti fa riscontrare dei picchi in corrispondenza del mese di gennaio. In particolar modo nel gennaio 2000 si è registrato il più alto numero di decessi del decennio preso in considerazione, un fenomeno riscontrato anche in altre realtà (non solo in Italia3, ma anche in altri paesi, ad esempio è stato molto intenso negli Stati Uniti) e che è stato imputato all’effetto “nuovo millennio”. La cosiddetta "voglia di 2000" secondo una spiegazione, psicologica prima che sanitaria, avrebbe prolungato le vite di malati gravi e persone molto anziane che aspiravano a sopravvivere l’alba del 2000 e che si sono spente poco dopo raggiunta tale meta. Quella di arrivare al nuovo anno è una motivazione che ridimensionata può in piccola parte sommarsi all’effetto stagionale che porta tutti gli anni a osservare nel mese di gennaio, non solo per ragioni climatiche (i mesi freddi sono comunque i mesi in cui vi è una lieve concentrazione dei decessi), un numero di morti superiore quasi del 20% rispetto a quello degli altri mesi. Riguardo agli effetti congiunturali si è invece verificato un andamento anomalo nella mortalità in corrispondenza dell’estate 2003, in particolare nel mese d’agosto, dove rispetto all’agosto dell’anno precedente si è osservato un aumento dei decessi addirittura di oltre il 52%. Si tratta di un effetto evidentemente imputabile al “caldo anomalo” che ha contraddistinto l’estate di tale anno, come coerentemente testimoniato dalla crescita dei decessi nelle abitazioni e/o per sintomi “mal definiti” (l’8 % dei decessi di agosto, contro il 4% dell’intero anno 2003). Altro fenomeno in evoluzione nella realtà milanese è quello della presenza degli stranieri. Tuttavia, data la struttura per età particolarmente giovane della popolazione straniera, nonostante nel Comune di Milano gli stranieri residenti al 31/12/2004 abbiano oltrepassato le 140.000 unità (circa l’11% dei residenti a Milano), il fenomeno della mortalità straniera rimane ancora del tutto marginale. A tal proposito, l’incidenza degli stranieri del conteggio dei morti è trascurabile per quanto concerne i residenti (costantemente sotto il 5 ‰, anche nel 2004, per un totale di appena 539 decessi nell’ultimo decennio) e marginale tra i morti in Milano (circa l’1%, anche in questo caso non si segnalano trend di rilievo). La situazione

3 Cfr. “Decessi: caratteristiche demografiche e sociali. Anno 2000, Popolazione Sanità e Previdenza Istat. Per dare un’idea dell’importanza del fenomeno si consideri che in Italia nel gennaio 2000 il numero di decessi è stato del 36,6% superiore alla media mensile registrata nel 2000. Nel Comune di Milano il fenomeno è stato ancora più intenso in quanto la medesima percentuale ha raggiunto il 44,1%.

Page 15: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 19

potrebbe però variare considerevolmente nei prossimi anni, in relazione all’imponente afflusso derivante dalla recente sanatoria e al processo di radicamento di alcune comunità che dovrebbe portare ad una relativa anzianizzazione della popolazione immigrata. Riguardo alla mortalità per nazionalità la realtà è in cambiamento, basti pensare che nel 1995-99 la nazionalità che aveva registrato più decessi era stata la Svizzera, mentre nel quinquennio 2000-04 la comunità con più decessi diviene quella effettivamente più presente a Milano, ossia quella filippina. Inoltre, nel quinquennio 1995-99 le prime sette nazionalità totalizzavano solo il 30% dei decessi, nel quinquennio 2000-04 la quota si è alzata al 45%, il che è imputabile alla crescente stabilità di alcune componenti dell’immigrazione (come per l’appunto i Filippini, che nel quinquennio più recente assommano il 10% dei decessi). I dati offrono lo spunto per affrontare un altro tema di attualità corrispondente alla bassa mortalità cinese4. In effetti, negli ultimi dieci anni, sono morti solamente 18 cinesi residenti a Milano, ma tali numeri non sono così anomali in relazione alle altre nazionalità (ad esempio, gli albanesi deceduti nello stesso periodo sono ancora meno, soltanto 10) e comunque rappresentano pur sempre il 4% dei decessi stranieri (si consideri che al Censimento rappresentavano il 6,7% della popolazione straniera residente). Tab. 1 – Numero di decessi in Milano per residenza, numero di decessi fuori Milano, tasso di mortalità pop. residente (anni 1995-2004)

Milano

Fuori Milano

residenti non

residenti

Totale morti in Milano

Totale morti residenti

Tasso di mortalità (per mille)

1995 4.044 11.123 2.520 13.643 15.167 11,5 1996 3.777 11.039 2.644 13.683 14.816 11,4 1997 3.676 10.855 2.618 13.473 14.531 11,1 1998 3.799 11.282 2.659 13.941 15.081 11,6 1999 3.670 11.354 2.604 13.958 15.024 11,5 2000 3.443 10.873 2.579 13.452 14.316 11,0 2001 3.289 11.140 2.696 13.836 14.429 11,2 2002 3.181 11.139 2.617 13.756 14.320 11,2 2003 3.377 11.306 2.798 14.104 14.683 11,5 2004 3.036 10.097 2.323 12.420 13.133 10,2

4 Tale tema ha dato luogo ad un vivace dibattito nei mezzi d’informazione oltre che al fiorire di vere e proprie “leggende metropolitane”. Illuminante in proposito l’articolo “Noi cinesi, comuni mortali” di Giulia Guerra apparso l’11/03/2005 su http://www.magcity.it/ (il quotidiano on line dell’Università Cattolica).

Page 16: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 20

Fig. 1 – Tassi generici di mortalità per sesso (anni 1995-2004)

10,0

10,5

11,0

11,5

12,0

12,5

13,0

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

Totale

Maschi

Femmine

Fig. 2 – Tassi di mortalità precoce nella popolazione residente a Milano (anni 1995-2004)

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

tasso di natimortalità

tasso di mortalità perinatale

tasso di mortalità neonataletasso di mortalità infantile

Page 17: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 21

Tab. 2 – Mortalità pediatrica: tassi specifici di mortalità per età per 100.000 residenti a Milano. Valori medi sui quinquenni 1995-99, 2000-04 0 1-4 5-14 0-14 Maschi 1995-1999 533,5 25,7 15,0 56,8 2000-2004 489,4 16,1 13,4 52,6 Femmine 1995-1999 369,4 26,5 12,9 42,8 2000-2004 359,1 15,4 13,8 42,3 Tab. 3 – Numero di decessi per sesso e classi d'età tra i residenti a Milano - (anni 1995-2004) 0-14 15-29 30-44 45-64 65-79 80 e + Totale Maschi 1995 41 138 405 1.448 2.938 2.481 7.451 1996 50 104 394 1.312 2.915 2.447 7.222 1997 39 118 277 1.204 2.853 2.457 6.948 1998 32 112 264 1.215 3.025 2.516 7.164 1999 32 89 235 1.205 3.035 2.520 7.116 2000 40 54 237 1.062 2.911 2.422 6.726 2001 51 74 203 1.070 2.935 2.455 6.788 2002 31 54 213 1.070 2.785 2.571 6.724 2003 44 45 200 1.000 2.727 2.756 6.772 2004 27 48 167 960 2.524 2.490 6.216 Femmine 1995 28 66 185 794 2.258 4.385 7.716 1996 33 45 164 733 2.099 4.520 7.594 1997 22 40 141 753 2.112 4.515 7.583 1998 29 36 111 740 2.324 4.677 7.917 1999 26 24 113 635 2.372 4.741 7.911 2000 33 37 105 704 2.181 4.530 7.590 2001 28 20 115 674 2.154 4.650 7.641 2002 25 22 106 655 2.096 4.692 7.596 2003 29 22 105 620 2.077 5.058 7.911 2004 31 17 82 538 1.857 4.392 6.917

Page 18: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 22

Tab. 4 – Tassi specifici di mortalità distinti per sesso per 100,000 residenti a Milano - (anni 1995-2004) 0-14 15-29 30-44 45-64 65-79 80 e + Totale Maschi 1995 60,8 100,7 298,1 824,1 3726,8 13087,5 1213,8 1996 74,1 79,4 282,7 761,7 3618,7 12859,0 1184,4 1997 57,3 93,7 191,1 709,9 3447,5 13305,2 1139,3 1998 46,3 92,4 174,0 725,8 3558,6 14371,8 1170,7 1999 45,4 77,1 149,2 729,3 3477,7 15188,5 1161,7 2000 55,7 49,2 146,4 651,7 3279,8 14490,4 1099,3 2001 70,4 71,5 126,1 661,2 3272,9 12902,7 1117,4 2002 42,3 55,7 134,7 666,1 3077,3 12037,9 1119,0 2003 59,0 48,8 125,9 631,5 2988,9 12296,4 1132,8 2004 35,5 52,6 102,0 610,7 2727,8 10595,4 1028,8 Femmine 1995 43,9 51,7 134,9 383,7 1932,7 9331,1 1103,2 1996 51,8 36,7 117,3 360,9 1769,2 9580,7 1092,7 1997 34,3 33,9 98,1 376,7 1741,5 9748,4 1093,6 1998 44,6 31,5 74,6 376,0 1872,0 10478,3 1141,5 1999 39,3 21,9 73,5 327,8 1869,8 11010,7 1141,6 2000 49,1 35,5 66,6 369,3 1703,8 10445,9 1098,3 2001 41,2 20,3 73,3 358,9 1682,2 9862,6 1113,4 2002 36,3 23,7 68,4 354,4 1636,4 9229,2 1116,6 2003 41,4 24,9 67,0 341,7 1621,7 9652,5 1168,7 2004 43,4 19,7 50,9 299,9 1444,3 8127,7 1016,3

Fig. 3 – Luogo del decesso, Percentuale di decessi avvenuti presso le abitazioni per età e Comune. Popolazione residente, quinquennio 2000-04

7,4

18,8

23,1

28,526,5

24,425,5

12,1

29,4

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

0-14 15-29 30-44 45-64 65-79 80 e + totale fuoriMilano

inMilano

0-14

15-29

30-44

45-64

65-79

80 e +

totale

fuori Milano

in Milano

Page 19: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 23

Tab. 5 – RSM e tassi standardizzati di mortalità distinti per sesso (anni 1995-2004)

Morti

osservati Morti

attesi A Morti

attesi B RSM A RSM B Tasso

standard. A Tasso

standard. B M 1995 7451 5219,7 2888,7 1,43 2,58 14,69 26,21 1996 7221 5287,1 2929,9 1,37 2,46 14,05 25,05 1997 6948 5331,2 2952,6 1,30 2,35 13,41 23,92 1998 7164 5353,4 2959,9 1,34 2,42 13,77 24,60 1999 7116 5373,1 2966,5 1,32 2,40 13,62 24,38 2000 6726 5448,7 3015,3 1,23 2,23 12,70 22,67 2001 6788 5749,7 3234,5 1,18 2,10 12,15 21,33 2002 6724 6028,8 3439,5 1,12 1,95 11,47 19,87 2003 6772 6104,6 3490,6 1,11 1,94 11,41 19,72 2004 6216 6216,0 3563,2 1,00 1,74 10,29 17,73 F 1995 7714 9670,6 5703,1 0,80 1,35 8,21 13,75 1996 7594 9795,1 5785,9 0,78 1,31 7,98 13,34 1997 7583 9880,0 5839,2 0,77 1,30 7,90 13,20 1998 7917 9910,9 5858,9 0,80 1,35 8,22 13,73 1999 7911 9936,3 5876,8 0,80 1,35 8,19 13,68 2000 7590 10059,9 5973,7 0,75 1,27 7,76 12,91 2001 7641 10563,5 6382,2 0,72 1,20 7,44 12,17 2002 7596 11010,9 6748,6 0,69 1,13 7,10 11,44 2003 7911 11092,0 6819,4 0,71 1,16 7,34 11,79 2004 6917 11217,4 6917,0 0,62 1,00 6,34 10,16 Ipotesi A = popolazione tipo Maschi 2004; Ipotesi B = popolazione tipo Femmine 2004 Fig. 4 – Serie mensile dei deceduti residenti a Milano (anni 1995-2004)

900100011001200130014001500160017001800

gen-9

5lug

-95ge

n-96

lug-96

gen-97

lug-97

gen-98

lug-98

gen-99

lug-99

gen-00

lug-00

gen-01

lug-01

gen-0

2lug

-02gen

-03lug

-03gen

-04lug

-04

Totale decessi Serie destagionalizzata

Page 20: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 24

Tab. 6 – Distribuzione dei decessi della popolazione residente per nazionalità straniera - Principali nazionalità (quinquenni 1995-99, 2000-04) Paese % 1995-99 % 2000-04 Filippine 3,8 10,1 Egitto 4,6 8,3 Marocco 4,9 6,9 Perù 2,3 6,2 Svizzera 9,5 5,1 Cina 2,7 4,0 Sri Lanka 1,9 3,6 Altri paesi stranieri 70,3 55,8 Totale 100 100 Totale v.a. 263 276 Tab. 7 – Indicatori di mortalità, Confronti Milano, Lombardia, Italia (anni 1996-2000, 2001) Tavole di mortalità Milano (1996-2000) Lombardia 2000 Italia 2000 Speranza di vita Maschi 75,8 76,2 76,5 Speranza di vita Femmine 82,2 82,9 82,5 Probabilità di morte età 0 Maschi 5,0 3,8 5,2 Probabilità di morte età 0 Femmine 3,3 3,3 4,5 Speranza di vita a 60 anni Maschi 20,0 20,0 20,4 Speranza di vita a 60 anni Femmine 24,7 25,1 24,9

Mortalità precoce 2001 Milano Lombardia Italia Natimortalità 2,3 - 3, 9 Neonatale 3,3 2,8 3,4 Infantile 5,3 3,9 4,6

2.2 La mortalità per causa L’analisi della causa iniziale di morte è uno studio molto prezioso che offre un approfondimento degli aspetti sanitari inerenti il fenomeno della mortalità. Come riscontrato nel precedente rapporto, la criticità di tale studio rimane la definizione dell’universo demografico di riferimento. Infatti, l’informazione sulle cause di morte non è presente nel caso in cui il decesso di un residente abbia avuto luogo fuori Milano. Già in precedenza sono state evidenziate alcune differenziazioni rilevanti tra i decessi avvenuti dentro e fuori a Milano (in particolare, l’incidenza dei decessi avvenuti in strutture ospedaliere risulta minore se avvenuti fuori Milano) e questo porta inevitabilmente a distorsioni per le ovvie relazioni che sussistono con le cause di decesso. Questa ipotesi di “non proporzionalità” delle cause mancanti, induce dunque a limitare l’analisi delle cause alla mortalità in Milano, ossia alla mortalità

Page 21: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 25

dei presenti, con il limite di non poter riferire gli eventi alla corrispondente popolazione a rischio5. La molteplicità delle possibili cause di morte rende il confronto tra le cinque grandi categorie di cause (tumori, malattie al sistema circolatorio, malattie all’apparato respiratorio, malattie all’apparato digerente, altro…) poco chiarificatore per cogliere le differenziazioni legate al tempo: ponendo a confronto i due quinquenni 1995-99 e 2000-04 si nota solamente un lievissimo decremento relativo delle due principali cause di morte: i decessi per tumore e quelli per malattie al sistema circolatorio6. Risulta confermato quanto già osservato nel precedente rapporto sull’importanza delle due suddette categorie, speculare tra maschi e femmine. Infatti, le donne muoiono più frequentemente per cause legate a malattie del sistema circolatorio (40,0% nel 2000-04, dato in leggero calo rispetto al 41,4% del quinquennio precedente) mentre per gli uomini i decessi più frequenti sono per tumore (38,1%, percentuale quasi stabile rispetto al 37,8% del periodo precedente, anche se in termini assoluti tra i due quinquenni si è registrato un calo medio di circa 100 unità l’anno). La genericità di tali osservazioni si scontra però con la complessità del fenomeno, evidenziata da un esame dell’indice di Shannon dell’entropia (che, normalizzato, assume valori intorno allo 0,6), dal quale emerge che tra le femmine sussiste nelle cause di morte una maggiore variabilità che tra i maschi e che in generale tale variabilità si sta attenuando nel tempo (oltre ai decessi si sono infatti anche ridotte le possibili modalità che conducono alla morte). Approfondendo il dettaglio delle cause, il cambiamento di maggior rilievo è senza dubbio imputabile alla diminuzione delle morti per malattie infettive. Infatti, tra i presenti, nell’ultimo quinquennio questa categoria di decessi si è più che dimezzata (-57,2%) rispetto al precedente dato, e ciò è dovuto agli enormi progressi fatti dalla medicina nel contrastare l’AIDS (-62,7% di decessi per questa causa tra i maschi, -70,3% tra le femmine). Questo andamento, che fa sì che le malattie infettive non siano più la principale causa di morte all’interno della fascia d’età 30-44, contribuisce a spiegare il sensibile calo della mortalità di cui hanno beneficiato queste età. Altra categoria di decessi in sensibile diminuzione è quella delle morti per traumatismi e avvelenamenti, anch’essa ha influito sull’abbassamento dei livelli di mortalità dei 30-44enni, e dei 15-29enni (di cui però rimane principale causa di morte). In generale, il calo dei decessi per traumatismi e avvelenamenti (-26,2% tra la popolazione presente nell’ultimo quinquennio rispetto al precedente) è in buona parte dovuto ad un calo delle morti per incidenti stradali (nel periodo 2000-04 sono morte circa 120 persone all’anno, -15,4% e, mediamente, meno 20 morti all’anno rispetto al 1995-99). In calo anche omicidi (ma solamente tra gli uomini,

5 Risulta quindi precluso il calcolo dei tassi di mortalità per età, così come quello delle tavole di mortalità per causa. 6 Per quanto riguarda le differenze tra la mortalità dei presenti e quella dei residenti, si può notare che l’ordine d’importanza rimane immutato mentre variano, di poco, le percentuali d’incidenza delle varie categorie.

Page 22: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 26

scendendo a una media di circa 20 vittime all’anno) e suicidi (da notare che il numero di suicidi a Milano rimane considerevole, ed è di poco superiore a quello dei morti per incidenti stradali, mediamente 125 all’anno nel periodo 2000-04). Tra i 45 e i 79 anni la prima causa di decesso sono i tumori, questo è rimasto immutato nel tempo e vale sia per gli uomini che per le donne. I decessi per tumore risultano rilevanti soprattutto tra le donne che hanno dai 45 ai 64 anni (rappresentando il 64,3% dei decessi avvenuti tra il 2000 e il 2004). Considerando le varie tipologie di tumore, si osserva che tra i maschi in generale la principale causa di decesso sono i tumori al polmone (28,9% dei decessi per tumore nel quinquennio 2000-04, l’incidenza supera il 32% tra i 45 e i 79 anni mentre superati gli 80 anni, la causa principale divengono i tumori all’apparato digerente). Nella popolazione femminile presente la causa di morte principale sono i tumori all’apparato digerente (26,3% dei decessi per tumore nel quinquennio 2000-04, l’incidenza supera il 33% superati gli 80 anni, mentre tra i 30 e i 64 anni la causa principale è il tumore alla mammella) e va segnalata una crescita del tumore al polmone (12,5% dei decessi per tumore nel quinquennio 2000-04, rispetto al 10,9% del quinquennio precedente). Superati gli 80 anni la prima causa di decesso divengo le malattie al sistema circolatorio. Rappresentano il 43,8% dei decessi degli ultraottantenni maschi e il 49,8% dei decessi delle over 80 donne che si sono registrati nel 2000-04, un dato in lievissimo calo rispetto al quinquennio 1995-99. In generale, sia tra gli uomini, sia tra le donne, risultano in crescita e in decrescita (assoluta e relativa) i decessi rispettivamente per malattie al circolo polmonare e per malattie ischemiche del cuore. Spostando invece l’attenzione sulla mortalità precoce, nonostante il consistente calo generale, si è riscontrato un aumento dei decessi per condizioni morbose d’origine perinatale (nel quinquennio più recente si registrano mediamente 10 vittime in più ogni anno)7 a fronte di un leggerissimo calo dei decessi per malformazioni congenite (in media -4 decessi l’anno). Restano da analizzare due importanti gruppi di cause di decesso. I decessi per malattie all’apparato respiratorio e i decessi per malattie all’apparato digerente. Il primo gruppo presenta una crescita assoluta di un centinaio di decessi all’anno e al suo interno sono le polmoniti a concentrare il maggior numero di decessi (una tendenza in fase di rafforzamento in questo quinquennio, soprattutto tra i maschi: si passa dal 37,8% dei decessi riconducibili a questa categoria, avvenuti nel 1995-99, anni in cui la prima causa di decesso erano ancora le bronchiti, al 43,8% degli ultimi cinque anni). In leggerissimo calo risultano invece i decessi per malattie all’apparato digerente (-20 decessi all’anno rispetto al 1995-99) un dato non

7 Si ricorda che l’aumento dei decessi potrebbe non essere imputabile ad un aumento del rischio, ma invece all’ aumento della popolazione a rischio (essendosi oltretutto verificato negli ultimi anni un aumento della natalità milanese). L’unica considerazione plausibilmente lecita è che il rischio legato a tale causa sia aumentato in relazione a quello delle altre cause di mortalità precoce.

Page 23: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 27

imputabile ai decessi per cirrosi (invece in aumento di 6,4 unità all’anno rispetto al quinquennio 1995-99). Con una finalità di sintesi appropriata a misurare l’impatto delle varie patologie mortali non solo in termini di vite ma anche di anni andati perduti, viene riproposto un indicatore già elaborato nel precedente rapporto demografico. Si tratta del “numero di anni di vita potenziali persi tra le età 15 e 65” determinato, per sesso e causa di morte nel periodo preso in considerazione, mediante somma ponderata del numero di anni non vissuti (la differenza tra 65 anni e l’età alla morte) e adottando quali pesi il corrispondente numero di decessi per età 8. L’indicatore mette ancor più in risalto i considerevolissimi benefici che derivano dai progressi nel curare l’AIDS, se nel 1995-99 si sommavano ben 27.308,5 anni di vita perduti tra i maschi e 9.744 tra le femmine, nel quinquennio 2000-04 si è scesi rispettivamente a 8.290,5 (tanto che la causa più influente sulla perdita di anni di vita sono divenuti gli incidenti stradali) e 2.620 anni. Sensibili guadagni si sono riscontrati anche per altre cause di decesso: per gli uomini questo è avvenuto nei decessi per tumore al polmone (da 8.813,5 anni perduti nel 1995-99 si è scesi a 6.879,5 nel 2000-04), nelle malattie ischemiche del cuore (da 6.943,5 anni si è scesi a 5.352,5) e nei suicidi (da 7.807,5 anni si è scesi a 6.662,5), mentre per le donne un simile andamento ha riguardato il tumore alla mammella (da 9.433,5 anni si è scesi a 7.712 rimanendo però la causa principale anche per il periodo 2000-04) e invece è crescente il numero di anni persi a causa delle leucemie (da 1.497,5 sono saliti a 2.360,5) e a causa del tumore al polmone (da 2.431,5 a 2.963). Osservando l’età media alla morte (in generale vi è una crescita sia tra i maschi, da 69 a 71,3, sia tra le femmine da 77 a 78,6) vi è un fortissimo innalzamento dell’età media dei morti per AIDS (da 38,7 a 44,2 per i maschi; da 35,3 a 42,3 per le donne) e consistenti innalzamenti si registrano poi nel caso dei decessi per ipertensione tra le donne (l’età media cresce da 82,9 a 85,8 anni) e dei tumori all’encefalo per gli uomini (da 61,1 anni si è passati a 64,4) e infine, in controtendenza rispetto a tutte le cause, vi è una decremento tra i suicidi (l’età media delle suicide scende da 56,5 a 53,8 anni). Si conclude con un dato di indubbio interesse. Nel 2004, l’anno più recente disponibile, vi è stato il più straordinario calo della mortalità del decennio. Ponendo a confronto il numero medio annuale di decessi della popolazione residente nel quadriennio 2000-03 con il numero di decessi del 2004 il calo è del 9,0% (per la popolazione presente il calo percentuale è pari a -9,9). Sarà di grande interesse valutare per quali malattie il rischio di morte sia calato in modo così vistoso9. In

8 Ad esempio, se tra le donne si sono realizzati tre decessi per cardiopatie reumatiche sotto i 65 anni di cui uno a 55 e due a 60 anni, il numero di anni di vita potenziali persi tra le età 15 e 65 risulta pari a (65-55) + 2(65-60)= 20. 9 Per un’analisi del genere è indispensabile che l’Istat risalga all’informazione sulle cause di morte anche per chi è deceduto fuori dal Comune di residenza. Un processo laborioso in quanto, a causa del sistema

Page 24: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 28

questa sede è possibile solamente determinare a quali cause di morte di morte sia imputabile il suddetto calo in termini prettamente numerici. I numeri assoluti fanno osservare che il calo maggiore si è registrato nei decessi per malattie al sistema circolatorio (-712 decessi rispetto alla media del quadriennio 2000-03, -13,8% dei decessi legati alla suddetta causa) per tumori (-245 decessi ma solo -5,2% in termini relativi) per malattie all’apparato respiratorio (-178,3 decessi, -16,1%) e in termini relativi si registra nei decessi per AIDS (-32,3%), per ipertensione (-27,9%), per arteriosclerosi (-26,7%), per incidenti stradali (-25,7%), per disturbi circolatori all’encefalo (-21,8%). Fig. 5 – Decessi dei residenti secondo le principali cause di morte (quinquennio 1995-99)

1995-99 Residenti

Malattie al sistema

circolatorio; 38,4%

Altre cause; 14,1%

Malattie all'apparato digerente;

4,5%

Malattie all'apparato respiratorio;

7,5%

Tumori; 35,5%

di rilevazione vigente, occorre far confluire informazioni provenienti da tutti i Comuni d’Italia e dall’estero (non a caso per tale analisi l’Istat è arrivato solamente all’anno 2001).

Page 25: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 29

Fig. 6 – Decessi dei residenti secondo le principali cause di morte (quinquennio 2000-2004)

2000-04 Residenti

Tumori; 34,6%

Malattie all'apparato respiratorio;

8,4%

Malattie all'apparato digerente;

4,4%

Altre cause; 14,6%

Malattie al sistema

circolatorio; 38,0%

Fig. 7 – Decessi dei presenti secondo le principali cause di morte (quinquennio 1995-99)

1995-99 Presenti

Malattie al sistema

circolatorio; 37,5%

Altre cause; 15,7%

Malattie all'apparato

digerente; 4,8%

Malattie all'apparato respiratorio;

7,0%

Tumori; 35,0%

Page 26: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 30

Fig. 8 – Decessi dei presenti secondo le principali cause di morte (quinquennio 2000-04)

2000-04 Presenti

Tumori; 34,8%

Malattie all'apparato respiratorio;

7,9%

Malattie all'apparato

digerente; 4,7%

Altre cause; 15,3%

Malattie al sistema

circolatorio; 37,2%

Tab. 8 – Numero di decessi per gruppi di cause di morte. Residenti/Presenti (quinquenni 1995-99/2000-04) residenti presenti 1995-99 2000-04 1995-99 2000-04 Malattie infettive e parassitarie 952 372 1.541 659 Tumori 19.753 18.882 24.052 23.521 Diabete mellito 595 586 688 662 Malattie al sistema nervoso 1.009 1.179 1.167 1.364 Malattie al sistema circolatorio 21.387 20.745 25.749 25.152 Malattie all'apparato respiratorio 4.152 4.566 4.838 5.363 Malattie all'apparato digerente 2.529 2.394 3.305 3.197 Malattie all'apparato genito-urinario 843 955 1.017 1.140 Malformazioni congenite 112 69 252 185 Condizioni morbose d'origine perinatale 105 126 286 339 Sintomi maldefiniti 1.555 2.427 1.715 2.676 Traumatismi e avvelenamenti 1.702 1.302 2.854 2.107 Altre cause 962 952 1.238 1.203 Non indicato 18.966 16.326 Totale 74.622 70.881 68.702 67.568

Page 27: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 31

Tab. 9 – Numero di decessi in Milano per gruppi di cause di morte e classi d'età (quinquennio 1995-99) 0-14 15-29 30-44 45-64 65-79 80 e + Totale M Malattie infettive e parassitarie 14 81 774 187 45 21 1.122 Tumori 27 93 271 3.531 6.426 2.812 13.160 Diabete mellito 0 0 7 49 142 105 303 Malattie al sistema nervoso 7 16 21 88 222 173 527 Malattie al sistema circolatorio 9 46 202 2.085 4.840 4.614 11.796 Malattie all'apparato respiratorio 6 14 44 210 876 1.302 2.452 Malattie all'apparato digerente 2 10 101 554 661 372 1.700 Malattie all'apparato genito-urinario 3 6 9 63 212 235 528 Malformazioni congenite 107 6 2 7 17 4 143 Condizioni morbose d''origine perinatale 168 0 0 0 0 0 168 Sintomi maldefiniti 14 21 39 25 73 332 504 Traumatismi e avvelenamenti 29 541 563 350 279 205 1.967 Altre cause 10 11 21 57 130 185 414 Totale 396 845 2.054 7.206 13.923 10.360 34.784 F Malattie infettive e parassitarie 13 61 246 38 29 32 419 Tumori 17 66 314 2.485 4.408 3.602 10.892 Diabete mellito 1 0 2 30 134 218 385 Malattie al sistema nervoso 6 11 16 56 196 355 640 Malattie al sistema circolatorio 9 24 91 724 3.644 9.461 13.953 Malattie all'apparato respiratorio 8 10 26 101 540 1.701 2.386 Malattie all'apparato digerente 4 4 37 247 584 729 1.605 Malattie all'apparato genito-urinario 1 0 4 29 123 332 489 Malformazioni congenite 77 1 4 4 11 12 109 Condizioni morbose d''origine perinatale 118 0 0 0 0 0 118 Sintomi maldefiniti 6 1 9 22 94 1.079 1.211 Traumatismi e avvelenamenti 20 103 119 148 196 301 887 Altre cause 7 17 19 65 200 516 824 Totale 287 298 887 3.949 10.159 18.338 33.918

Page 28: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 32

Tab. 10 – Numero di decessi in Milano per gruppi di cause di morte e classi d'età (quinquennio 2000-04) 0-14 15-29 30-44 45-64 65-79 80 e + Totale M Malattie infettive e parassitarie 5 11 244 129 50 14 453 Tumori 29 88 313 2.959 6.397 2.913 12.699 Diabete mellito 0 0 2 48 137 101 288 Malattie al sistema nervoso 18 11 11 64 245 227 576 Malattie al sistema circolatorio 12 30 179 1.719 4.695 4.831 11.466 Malattie all'apparato respiratorio 6 20 58 236 928 1.411 2.659 Malattie all'apparato digerente 2 4 103 514 688 326 1.637 Malattie all'apparato genito-urinario 4 1 12 45 215 262 539 Malformazioni congenite 104 2 4 4 2 2 118 Condizioni morbose d''origine perinatale 191 0 1 0 0 0 192 Sintomi maldefiniti 11 21 36 47 141 559 815 Traumatismi e avvelenamenti 24 306 438 277 241 162 1.448 Altre cause 9 6 13 51 122 216 417 Totale 415 500 1.414 6.093 13.861 11.024 33.307 F Malattie infettive e parassitarie 3 9 79 36 31 48 206 Tumori 25 52 336 2.283 4.500 3.626 10.822 Diabete mellito 1 0 1 30 117 225 374 Malattie al sistema nervoso 10 4 16 58 259 441 788 Malattie al sistema circolatorio 9 29 104 587 3.176 9.781 13.686 Malattie all'apparato respiratorio 9 7 23 96 559 2.010 2.704 Malattie all'apparato digerente 3 3 43 235 533 743 1.560 Malattie all'apparato genito-urinario 3 2 6 27 178 385 601 Malformazioni congenite 61 1 0 1 1 3 67 Condizioni morbose d''origine perinatale 145 0 0 1 1 0 147 Sintomi maldefiniti 10 6 8 20 171 1.646 1.861 Traumatismi e avvelenamenti 14 79 87 135 140 204 659 Altre cause 9 11 27 41 158 540 786 Totale 302 203 730 3.550 9.824 19.652 34.261

Page 29: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 33

Fig. 9 – Indice d’entropia di Shannon normalizzato. Maschi e Femmine morti in Milano (quinquenni 1995-99/2000-04)

0,6070

0,5998

0,6108

0,6018

0,5940

0,5960

0,5980

0,6000

0,6020

0,6040

0,6060

0,6080

0,6100

0,6120

M 1995-99 M 2000-04 F 1995-99 F 2000-04

M 1995-99

M 2000-04

F 1995-99

F 2000-04

Tab. 11 – Distribuzione percentuale delle principali gruppi di cause di morte per grandi classi d’età. Maschi e Femmine morti in Milano (quinquenni 1995-99/2000-04)

Condizioni morbose d'origine

perinatale Malformazioni

congenite Tumori Altre cause Totale M 0-14 1995-99 42,4 27,0 6,8 23,7 100,0 M 0-14 2000-04 46,0 25,1 7,0 21,9 100,0 F 0-14-1995-99 41,1 26,8 5,9 26,1 100,0 F 0-14-2000-04 48,0 20,2 8,3 23,5 100,0

Malattie al Sistema

circolatorio Tumori

Malattie all'apparato respiratorio

Malattie all'apparato

digerente Altre

cause Totale M 15-64 1995-99 23,1 38,5 2,7 6,6 29,1 100,0 M 15-64 2000-04 24,1 42,0 3,9 7,8 22,3 100,0 F 15-64 1995-99 16,3 55,8 2,7 5,6 19,6 100,0 F 15-64 2000-04 16,1 59,6 2,8 6,3 15,3 100,0

Malattie al sistema

circolatorio Tumori

Malattie all'apparato respiratorio

Malattie all'apparato

digerente Altre

cause Totale M 65 e + 1995-99 38,9 38,0 9,0 4,3 9,8 100,0 M 65 e + 2000-04 38,3 37,4 9,4 4,1 10,8 100,0 F 65 e + 1995-99 46,0 28,1 7,9 4,6 13,4 100,0 F 65 e + 2000-04 44,0 27,6 8,7 4,3 15,4 100,0

Page 30: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 34

Fig. 10 – Distribuzione percentuale delle principali cause di morte per sesso. Morti in Milano in età 0-14 (quinquenni 1995-99/2000-04)

42,4 46,0 41,148,0

27,0 25,126,8

20,2

6,8 7,05,9 8,3

23,7 21,9 26,1 23,5

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

100,0

Maschi 0-141995-99

Maschi 0-142000-04

Femmine 0-141995-99

Femmine 0-142000-04

Altre cause

Tumori

Malformazioni congenite

Condizioni morbosed'origine perinatale

Fig. 11 – Distribuzione percentuale delle principali cause di morte per sesso. Morti in Milano in età 15-64 (quinquenni 1995-99/2000-04)

23,1 24,116,3 16,1

38,5 42,0 55,8 59,6

6,67,8

5,66,3

29,122,3 19,6 15,3

3,92,7

2,7 2,8

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

100,0

Maschi 15-641995-99

Maschi 15-642000-04

Femmine 15-64 1995-99

Femmine 15-64 2000-04

Altre cause

Malattie all'apparatodigerente

Malattie all''apparatorespiratorio

Tumori

Malattie al sistemacircolatorio

Page 31: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 35

Fig. 12 – Distribuzione percentuale delle principali cause di morte per sesso. Morti in Milano in età 65 e + (quinquenni 1995-99/2000-04)

38,9 38,346,0 44,0

38,0 37,4 28,1 27,6

4,3

9,8 10,8 13,4 15,4

8,77,99,0 9,44,3 4,1 4,6

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

100,0

Maschi 65 e +1995-99

Maschi 65 e +2000-04

Femmine 65 e +1995-99

Femmine 65 e +2000-04

Altre cause

Malattie all'apparatodigerente

Malattie all''apparatorespiratorio

Tumori

Malattie al sistemacircolatorio

Tab. 12 – Decessi in Milano per tumore per localizzazione e classi d'età. Morti in Milano, maschi e femmine (quinquennio 1995-99) Maschi 0-14 15-29 30-44 45-64 65-79 80 e + Totale Totale V.A. Leucemie 14,8 21,5 11,1 3,2 2,8 3,5 3,4 447 Apparato digerente 7,4 4,3 19,9 23,5 23,8 25,9 23,9 3.144 Bocca 0,0 2,2 4,8 3,4 1,8 1,2 2,2 283 Encefalo 29,6 16,1 12,5 3,8 2,2 1,1 2,8 364 Fegato 0,0 0,0 5,9 7,9 8,5 6,4 7,7 1.017 Linf-emat. 11,1 19,4 13,3 6,3 4,0 3,9 4,9 650 Polmone 0,0 2,2 11,4 33,6 32,9 20,8 29,8 3.916 Prostata 0,0 0,0 0,0 2,4 7,0 17,6 7,8 1.029 Vie urinarie 3,7 0,0 1,5 5,2 7,3 9,8 7,1 935 Altre localizzazioni 33,3 34,4 19,6 10,8 9,7 9,8 10,4 1.375 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 27 93 271 3.531 6.426 2.812 13.160 Femmine Leucemie 11,8 18,2 6,4 2,8 3,3 3,7 3,5 380 Apparato digerente 0,0 9,1 12,7 21,7 26,7 34,1 27,5 2.992 Bocca 0,0 1,5 1,0 1,4 0,6 1,3 1,0 113 Encefalo 41,2 3,0 6,7 3,5 2,6 2,0 2,8 306 Fegato 0,0 1,5 1,3 3,5 7,7 7,2 6,3 689 Genitali femminili 0,0 3,0 4,5 7,0 5,9 4,0 5,5 595 Linf-emat. 11,8 16,7 6,1 5,8 5,7 5,1 5,6 614 Mammella 0,0 9,1 39,2 29,9 17,1 15,4 20,0 2.180 Polmone 0,0 3,0 5,4 10,2 14,0 8,3 10,9 1.191 Vie urinarie 0,0 0,0 2,2 1,6 4,3 5,7 4,0 438 Utero 0,0 0,0 3,5 4,1 3,7 2,6 3,4 368 Altre localizzazioni 35,3 34,8 11,1 8,5 8,4 10,6 9,4 1.026 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 17 66 314 2.485 4.408 3.602 10.892

Page 32: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 36

Tab. 13 – Decessi in Milano per tumore per localizzazione e classi d'età. Morti in Milano, maschi e femmine (quinquennio 2000-04) Maschi 0-14 15-29 30-44 45-64 65-79 80 e + Totale Totale V.A. Leucemie 13,8 20,5 9,6 4,0 3,5 3,6 3,9 498 Apparato digerente 0,0 5,7 19,5 23,4 24,2 25,7 24,0 3.054 Bocca 3,4 4,5 4,5 4,1 1,5 1,1 2,1 267 Encefalo 24,1 8,0 7,3 3,8 2,5 1,2 2,7 341 Fegato 0,0 1,1 4,5 7,5 8,3 6,9 7,6 966 Linf-emat. 6,9 21,6 16,3 6,0 5,0 4,5 5,5 700 Polmone 0,0 1,1 11,5 32,1 32,1 21,6 28,9 3.671 Prostata 0,0 0,0 0,6 2,2 6,5 16,3 7,5 956 Vie urinarie 6,9 0,0 3,5 5,2 7,7 10,7 7,6 971 Altre localizzazioni 44,8 37,5 22,7 11,7 8,8 8,4 10,0 1.274 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 29 88 313 2.959 6.397 2.913 12.699 Femmine Leucemie 4,0 21,2 10,7 4,8 3,2 3,9 4,1 443 Apparato digerente 0,0 5,8 10,7 18,8 26,4 33,0 26,3 2.850 Bocca 0,0 0,0 1,2 1,2 1,1 0,7 1,0 105 Encefalo 44,0 7,7 5,7 3,8 3,1 1,8 3,0 323 Fegato 0,0 0,0 1,8 3,6 7,2 7,3 6,2 676 Genitali femminili 0,0 0,0 5,4 8,0 5,6 4,4 5,7 614 Linf-emat. 4,0 23,1 8,3 5,1 6,3 6,0 6,1 656 Mammella 4,0 9,6 29,5 27,4 16,6 14,3 18,5 1.999 Polmone 0,0 9,6 8,0 12,5 14,8 10,1 12,5 1.351 Vie urinarie 8,0 1,9 1,2 2,1 3,5 5,4 3,8 409 Utero 0,0 0,0 4,2 3,5 3,2 2,8 3,1 338 Altre localizzazioni 36,0 21,2 13,4 9,2 9,1 10,3 9,8 1.058 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 25 52 336 2.283 4.500 3.626 10.822

Page 33: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 37

Tab. 14 – Decessi per malattie infettive secondo cause specifiche e classi d'età. Morti in Milano, maschi e femmine (quinquenni 1995-99/2000-04) Maschi 1995-99 0-14 15-29 30-44 45-64 65-79 80 e + Totale Totale v.a. AIDS 71,4 96,3 99,2 94,7 44,4 9,5 94,0 1055 Tubercolosi 0,0 1,2 0,4 1,1 26,7 28,6 2,1 24 Altre mal. Infettive/parassitarie 28,6 2,5 0,4 4,3 28,9 61,9 3,8 43 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 14 81 774 187 45 21 1122 Femmine 1995-99 AIDS 84,6 100,0 99,2 60,5 17,2 6,3 82,6 346 Tubercolosi 0,0 0,0 0,0 15,8 20,7 34,4 5,5 23 Altre mal. infettive/parassitarie 15,4 0,0 0,8 23,7 62,1 59,4 11,9 50 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 13 61 246 38 29 32 419 Maschi 2000-04 AIDS 20,0 100,0 99,2 88,4 50,0 7,1 87,0 394 Tubercolosi 0,0 0,0 0,0 1,6 8,0 21,4 2,0 9 Altre mal. infettive/parassitarie 80,0 0,0 0,8 10,1 42,0 71,4 11,0 50 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 5 11 244 129 50 14 453 Femmine 2000-04 AIDS 33,3 88,9 92,4 75,0 25,8 0,0 56,8 117 Tubercolosi 0,0 0,0 3,8 8,3 9,7 16,7 8,3 17 Altre mal. infettive/ parassitarie 66,7 11,1 3,8 16,7 64,5 83,3 35,0 72 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 3 9 79 36 31 48 206

Tab. 15 – Decessi per malattie al sistema circolatorio secondo cause specifiche e classi d'età. Morti in Milano, maschi e femmine (quinquennio 1995-99)

Maschi 1995-99 0-14 15-29 30-44 45-64 65-79 80 e + Totale Totale

v.a. Arteriosclerosi 0,0 0,0 1,0 3,9 4,0 4,9 4,3 503 Cardiopatie reumatiche 0,0 0,0 1,5 0,4 0,3 0,0 0,2 26 Disturbi circolatori encefalo 55,6 23,9 16,3 14,1 21,0 30,7 23,5 2.773 Ipertensione 0,0 2,2 4,0 4,4 4,6 5,4 4,8 572 Mal. circolo polmonare e altre cuore 44,4 52,2 41,1 33,8 30,6 28,6 30,7 3.618 Mal. ischemiche del cuore 0,0 8,7 27,2 36,5 33,8 26,0 31,0 3.655 Altre mal. sistema circolatorio 0,0 13,0 8,9 7,0 5,8 4,3 5,5 649 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 9 46 202 2.085 4.840 4.614 11.796 Femmine 1995-99 Arteriosclerosi 0,0 0,0 1,1 2,9 3,3 4,2 3,8 537 Cardiopatie reumatiche 0,0 4,2 1,1 2,6 1,1 0,2 0,6 78 Disturbi circolatori encefalo 44,4 37,5 39,6 25,3 25,0 33,3 30,8 4.296 Ipertensione 0,0 0,0 3,3 7,2 8,1 7,9 7,8 1.092 Mal. circolo polmonare e altre cuore 44,4 41,7 36,3 32,6 31,5 29,4 30,2 4.209 Mal. ischemiche del cuore 0,0 4,2 8,8 22,7 27,2 23,0 23,9 3.339 Altre mal. sistema circolatorio 11,1 12,5 9,9 6,8 3,8 2,1 2,9 402 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 9 24 91 724 3.644 9.461 13.953

Page 34: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 38

Tab. 16 – Decessi per malattie al sistema circolatorio secondo cause specifiche e classi d'età. Morti in Milano, maschi e femmine (quinquenni 1995-99/2000-04)

Maschi 1995-99 0-14 15-29 30-44 45-64 65-79 80 e + Totale Totale

v.a. Arteriosclerosi 0,0 0,0 0,6 2,6 3,4 3,3 3,2 367 Cardiopatie reumatiche 0,0 0,0 0,0 0,1 0,3 0,0 0,1 15 Disturbi circolatori encefalo 25,0 20,0 20,1 14,0 20,6 29,2 23,2 2.661 Ipertensione 0,0 3,3 2,8 6,1 5,4 5,6 5,5 635 Mal. circolo polmonare e altre cuore 75,0 53,3 48,6 38,9 35,5 33,1 35,3 4.045 Mal. ischemiche del cuore 0,0 16,7 19,6 32,6 28,1 25,1 27,3 3.131 Altre mal. sistema circolatorio 0,0 6,7 8,4 5,6 6,8 3,7 5,3 612 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 12 30 179 1.719 4.695 4.831 11.466 Femmine 2000-04 Arteriosclerosi 0,0 0,0 1,9 1,9 2,5 2,8 2,7 363 Cardiopatie reumatiche 0,0 0,0 1,9 1,0 0,8 0,1 0,3 46 Disturbi circolatori encefalo 11,1 31,0 37,5 27,3 26,0 32,5 30,8 4.210 Ipertensione 0,0 0,0 1,9 7,7 7,2 10,0 9,2 1.257 Mal. circolo polmonare e altre cuore 66,7 62,1 37,5 35,6 36,3 31,3 32,8 4.489 Mal. ischemiche del cuore 11,1 3,4 10,6 20,3 23,4 21,4 21,7 2.964 Altre mal. sistema circolatorio 11,1 3,4 8,7 6,3 3,8 1,9 2,6 357 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 9 29 104 587 3.176 9.781 13.686 Tab. 17 – Decessi per malattie al sistema respiratorio secondo cause specifiche e classi d'età. Morti in Milano, maschi e femmine (quinquenni 1995-99/2000-04)

Maschi 1995-99 0-14 15-29 30-44 45-64 65-79 80 e + Totale Totale

v.a. Bronchite 0,0 0,0 6,8 24,8 47,6 38,1 39,5 968 Influenza 0,0 0,0 0,0 1,0 0,8 0,7 0,7 18 Polmonite 83,3 42,9 38,6 35,2 30,8 42,5 37,8 926 Altre mal. sistema respiratorio 16,7 57,1 54,5 39,0 20,8 18,7 22,0 540 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 6 14 44 210 876 1.302 2.452 Femmine 1995-99 Bronchite 0,0 10,0 3,8 23,8 39,1 29,9 31,3 747 Influenza 0,0 0,0 0,0 1,0 0,9 1,6 1,4 34 Polmonite 37,5 30,0 46,2 41,6 32,8 46,4 43,0 1027 Altre mal. sistema respiratorio 62,5 60,0 50,0 33,7 27,2 22,0 24,2 578 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 8 10 26 101 540 1.701 2.386 Maschi 2000-04 Bronchite 0,0 0,0 0,0 18,6 39,4 37,7 35,4 942 Influenza 0,0 5,0 1,7 1,7 0,4 1,0 0,9 24 Polmonite 50,0 45,0 56,9 44,9 40,0 45,5 43,8 1164 Altre mal. sistema respiratorio 50,0 50,0 41,4 34,7 20,2 15,8 19,9 529 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 6 20 58 236 928 1.411 2.659 Femmine 2000-04 Bronchite 0,0 14,3 4,3 15,6 40,1 33,5 33,8 915 Influenza 0,0 0,0 0,0 0,0 0,9 0,6 0,6 17 Polmonite 88,9 57,1 52,2 46,9 36,9 47,4 45,4 1228 Altre mal. sistema respiratorio 11,1 28,6 43,5 37,5 22,2 18,5 20,1 544 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 9 7 23 96 559 2.010 2.704

Page 35: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 39

Tab. 18 – Decessi per malattie all’apparato digerente secondo cause specifiche e classi d'età. Morti in Milano, maschi e femmine (quinquenni 1995-99/2000-04)

Maschi 1995-99 0-14 15-29 30-44 45-64 65-79 80 e + Totale Totale

v.a. Cirrosi 50,0 50,0 69,3 76,4 54,6 23,1 55,6 946 Altre mal. apparato digerente 50,0 30,0 13,9 15,0 35,7 65,6 34,2 581 Altre malattie al fegato 0,0 20,0 16,8 8,7 9,7 11,3 10,2 173 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 2 10 101 554 661 372 1.700 Femmine 1995-99 Cirrosi 75,0 0,0 54,1 68,0 50,7 13,7 36,6 587 Altre mal. apparato digerente 25,0 0,0 29,7 20,2 37,5 73,1 50,7 814 Altre malattie al fegato 0,0 100,0 16,2 11,7 11,8 13,2 12,7 204 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 4 4 37 247 584 729 1605 1.605 Maschi 2000-04 Cirrosi 0,0 25,0 78,6 76,5 59,3 24,2 58,8 962 Altre mal. apparato digerente 100,0 25,0 11,7 13,8 30,2 63,8 30,7 502 Altre malattie al fegato 0,0 50,0 9,7 9,7 10,5 12,0 10,6 173 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 2 4 103 514 688 326 1.637 Femmine 2000-04 Cirrosi 0,0 33,3 60,5 70,6 52,7 17,2 38,6 602 Altre mal. apparato digerente 66,7 66,7 14,0 20,0 35,8 70,3 49,4 770 Altre malattie al fegato 33,3 0,0 25,6 9,4 11,4 12,5 12,1 188 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 3 3 43 235 533 743 1.560

Page 36: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 40

Tab. 19 – Decessi per traumi e avvelenamenti secondo cause specifiche e classi d'età. Morti in Milano, maschi e femmine (quinquenni 1995-99/2000-04)

Maschi 1995-99 0-14 15-29 30-44 45-64 65-79 80 e + Totale Totale

V.A. Accidenti stradali 48,3 33,6 20,2 30,9 30,8 19,5 27,7 544 Omicidio 6,9 7,6 7,6 5,1 0,7 0,0 5,4 106 Suicidio 3,4 14,2 21,0 39,4 34,8 22,0 24,2 476 Tutti gli altri accidenti 41,4 44,5 51,2 24,6 33,7 58,5 42,8 841 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 29 541 563 350 279 205 1.967 FEMMINE 1995-99 Accidenti stradali 35,0 42,7 18,5 20,9 24,5 9,6 20,4 181 Omicidio 5,0 2,9 9,2 4,1 3,6 0,3 3,3 29 Suicidio 20,0 28,2 48,7 52,7 38,8 11,6 31,6 280 Tutti gli altri accidenti 40,0 26,2 23,5 22,3 33,2 78,4 44,8 397 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 20 103 119 148 196 301 887 887 MASCHI 2000-04 Accidenti stradali 41,7 48,7 33,1 27,8 29,5 19,1 33,4 483 Omicidio 4,2 8,8 5,0 5,8 2,1 0,6 5,0 72 Suicidio 4,2 20,9 25,3 39,0 36,5 27,8 28,8 417 Tutti gli altri accidenti 50,0 21,6 36,5 27,4 32,0 52,5 32,9 476 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 24 306 438 277 241 162 1448 1448 FEMMINE 2000-04 Accidenti stradali 42,9 45,6 8,0 13,3 25,0 13,7 19,7 130 Omicidio 7,1 7,6 10,3 5,9 3,6 1,0 4,7 31 Suicidio 7,1 30,4 50,6 57,8 30,7 8,8 31,6 208 Tutti gli altri accidenti 42,9 16,5 31,0 23,0 40,7 76,5 44,0 290 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 14 79 87 135 140 204 659 659

Page 37: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 41

Tab. 20 – Decessi per suicidio secondo le modalità e classi d'età - Maschi e Femmine morti in Milano (quinquenni 1995-99/2000-04) MASCHI 1995 -99 0-14 15-29 30-44 45-64 65-79 80 e + Totale V.A Armi da fuoco 100,0 10,4 11,0 19,6 11,3 15,6 14,1 67 Avvelenamento 0,0 2,6 5,1 5,1 4,1 2,2 4,2 20 Impiccagione 0,0 32,5 35,6 29,7 23,7 22,2 29,6 141 Precipitazioni 0,0 35,1 29,7 31,9 48,5 55,6 37,4 178 Altri mezzi 0,0 19,5 18,6 13,8 12,4 4,4 14,7 70 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 1 77 118 138 97 45 476 FEMMINE 1995 -99 Armi da fuoco 0,0 3,4 0,0 2,6 0,0 0,0 1,1 3 Avvelenamento 0,0 10,3 13,8 7,7 10,5 11,4 10,4 29 Impiccagione 0,0 20,7 15,5 14,1 11,8 2,9 12,9 36 Precipitazioni 100,0 62,1 56,9 69,2 69,7 77,1 67,5 189 Altri mezzi 0,0 3,4 13,8 6,4 7,9 8,6 8,2 23 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 4 29 58 78 76 35 280 MASCHI 2000 -04 Armi da fuoco 0,0 6,3 11,7 18,5 17,0 22,2 14,9 62 Avvelenamento 0,0 6,3 3,6 7,4 8,0 6,7 6,2 26 Impiccagione 100,0 31,3 36,0 28,7 22,7 4,4 27,3 114 Precipitazioni 0,0 39,1 35,1 26,9 45,5 62,2 38,6 161 Altri mezzi 0,0 17,2 13,5 18,5 6,8 4,4 12,9 54 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 1 64 111 108 88 45 417 FEMMINE 2000 -04 Armi da fuoco 0,0 0,0 4,5 2,6 2,3 0,0 2,4 5 Avvelenamento 0,0 8,3 11,4 15,4 14,0 11,1 13,0 27 Impiccagione 100,0 33,3 25,0 14,1 11,6 0,0 17,3 36 Precipitazioni 0,0 41,7 50,0 60,3 60,5 83,3 57,7 120 Altri mezzi 0,0 16,7 9,1 7,7 11,6 0,0 9,1 19 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale V.A. 1 24 44 78 43 18 208

Page 38: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 42

Tab. 21 – Anni perduti e età media al decesso per le principali cause di morte. Morti in Milano, Maschi e Femmine (quinquenni 1995-99/2000-04) anni perduti età media M F M F

1995-

99 2000-

04 1995-

99 2000-

04 1995-

99 2000-

04 1995-

99 2000-

04 Accidenti stradali 11804,0 11060,5 2721,5 1871,5 44,3 43,3 53,1 54,8 AIDS 27308,5 8290,5 9744,0 2620,0 38,7 44,2 35,3 42,3 Arterioscl. 570,5 277,0 153,0 120,5 77,0 77,6 84,7 84,7 Bronchite 350,5 213,0 186,0 192,5 79,1 81,0 83,1 84,9 Cardiop. Reum. 136,5 6,0 246,5 95,0 65,3 73,1 70,2 73,8 Cirrosi 5530,0 5289,5 1794,0 1923,5 63,4 64,0 68,9 69,8 Diabete 424,0 383,0 249,0 254,5 74,6 75,3 79,8 81,0 Disturbi circolatori encefalo 3323,5 2895,5 2751,0 2617,0 77,9 79,0 83,5 84,6 Ipertens. 764,5 769,0 421,5 347,5 76,1 76,9 82,9 85,8 Leucemie 2400,0 2431,5 1497,5 2360,5 66,9 67,4 71,0 69,0 Mal. circolo polmonare e altre cuore 8487,0 7532,0 2929,5 3210,0 73,7 75,3 82,1 83,0 Mal. Ischem. del cuore 6943,5 5352,5 1136,5 1014,5 73,4 75,1 82,1 83,8 Nefriti 792,0 655,0 322,5 441,0 75,9 77,6 82,3 81,7 Omicidio 3118,0 1903,5 513,0 539,5 34,6 38,7 47,9 48,2 Polmonite 1337,5 1984,0 764,5 823,5 79,1 78,6 84,5 84,7 Suicidio 7807,5 6662,5 3510,5 3025,0 51,7 52,7 56,5 53,8 Tumore al colonretto 2149,0 2314,5 2259,0 1622,5 72,4 72,6 75,0 76,6 Tumore al polmone 8813,5 6879,5 2431,5 2963,0 69,4 70,8 72,1 72,4 Tumore encefalo 2530,0 1693,0 1247,5 1241,5 61,1 64,4 67,0 66,9 Tumore allo stomaco 1809,5 1307,5 1394,0 901,0 71,6 72,5 75,9 76,2 Tumore del tessuto linfatico- ematopoietico 3596,5 3456,0 2033,5 2173,0 65,7 67,2 70,8 72,2 Tumore alla mammella 9433,5 7712,0 68,7 69,8 Tumore all''utero 1062,0 899,5 71,2 71,8

Page 39: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 43

Fig. 13 – Andamento temporale del rapporto di mascolinità per alcune cause di morte. Morti in Milano (quinquennio 1995-2004)

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

500

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

tumore alpolmone

suicidio

accidentistradali

aids

malattieischemiche delcuoreipertensione

Tab. 22 – Morti in Milano, confronto decessi per cause di morte tra l’anno 2004 e il periodo 2000-2003 2000-03 media annua 2004 Var.% Malattie infettive e parassitarie 133,8 124 -7,3 Tumori 4.753,3 4.508 -5,2 Diabete mellito 135,8 119 -12,3 Malattie al sistema nervoso 281,3 239 -15,0 Malattie al sistema circolatorio 5.172,8 4.461 -13,8 Malattie all'apparato respiratorio 1.108,3 930 -16,1 Malattie all'apparato digerente 648,5 603 -7,0 Malattie all'apparato genito-urinario 234 204 -12,8 Malformazioni congenite 39,3 28 -28,7 Condizioni morbose d''origine perinatale 68,3 66 -3,3 Sintomi maldefiniti 541,3 511 -5,6 Traumatismi e avvelenamenti 435,5 365 -16,2 Altre cause 235 262 11,5 Totale 13.787 12.420 -9,9

Diminuzioni più sensibili Accidenti stradali 129,3 96 -25,7 AIDS 109,3 74 -32,3 Arteriosclerosi 154,3 113 -26,7 Disturbi circolatori encefalo 1.435,8 1.128 -21,4 Ipertensione 400,8 289 -27,9 Polmonite 500,8 389 -22,3 Tumore alla mammella 413 348 -15,7

Page 40: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 45

3. La natalita’ 3.1 Evoluzione generale della natalità Come anticipato nel paragrafo introduttivo sull’evoluzione dei principali fenomeni demografici, negli ultimi dieci anni si è riscontrato un consistente incremento delle nascite. Dal 2003 le nascite hanno superato quota 12.000 l’anno, quasi 2.000 unità in più rispetto al 1998. Dopo il probabile “effetto anno 2000” (+752 nascite rispetto al 1999), il numero annuo di nati – a parte la momentanea stagnazione del 2002 – è continuato a crescere. Già prima del 2000, come l’analisi dei movimenti mensili dimostra, la crescita era ben delineata, ma si è accentuata dal 2000. Nel corso degli ultimi due anni, il numero mensile di nascite è equivalente ai contingenti di venti anni fa: un dato non trascurabile per la città e le sue strutture, reduci da un ventennio caratterizzato da un livello di nascite intorno alle 800-900 unità, ventennio che vede peraltro 2 punti di minimo nel 1986 e nel 1994. Dal 2001, il numero annuo di nascite ha addirittura superato i valori d’inizio anni Ottanta. Fig. 1 – Evoluzione del numero mensile di nascite: dati assoluti, destagionalizzati, medie mobili a 5 termini (gennaio 1982-dicembre 2004)

600

700

800

900

1000

1100

1200

gen-

82

gen-

83

gen-

84

gen-

85

gen-

86

gen-

87

gen-

88

gen-

89

gen-

90

gen-

91

gen-

92

gen-

93

gen-

94

gen-

95

gen-

96

gen-

97

gen-

98

gen-

99

gen-

00

gen-

01

gen-

02

gen-

03

gen-

04

nascite mensili nascite destagionalizzate MedieMobili5terminiDest

Nota: destagionalizzazione effettuata con il software SPSS (modello additivo su base mensile)

Page 41: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

46 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica

Si può associare alle cifre assolute sulle nascite una misura più evocatrice, che elimina l’influenza che possono avere, sul numero delle nascite, la numerosità della popolazione femminile di 15-49 anni e la sua composizione per età. L’indice congiunturale di fecondità (o tasso di fecondità totale, TFT) è ottenuto rapportando alle donne, età per età (dai 15 ai 49 anni), le nascite da donne delle rispettive età, e sommando questi rapporti in modo da esprimere il numero medio di figli per donna al termine della vita feconda se le condizioni dell’anno considerato dovessero rimanere immutate nel corso dell’intervallo di vita riproduttivo. Fig. 2 – TFT delle donne residenti a Milano e contributi delle classi d’età quinquennali (anni 1983-2004)

0

0,05

0,1

0,15

0,2

0,25

0,3

0,35

0,4

0,45

0,5

83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 040

0,2

0,4

0,6

0,8

1

1,2

1,4

15-19 20-24 25-29 30-34

35-39 40-44 totale

TFT totale (scala di ds)

Page 42: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 47

L’indice così calcolato ha toccato il punto più basso nel 1995 (0,95 figli per donna), per poi risalire fino a raggiungere il valore massimo di 1,28 nel 2003. In particolare, nel corso del 2002 l’indicatore è salito di 13 punti ogni 100 donne, con un discreto incremento del tasso di fecondità delle 25-29enni e con un rilancio vigoroso della classe 30-34 e ancora più 35-39 (figura 2). Si può osservare ancora meglio l’evoluzione della fecondità nei diversi gruppi d’età (tab. 1). Nei primi anni Novanta il calo del TFT è imputabile alla contrazione dei tassi di fecondità nelle età più giovani. Il 1993 e il 1994 hanno assistito ad una riduzione della fecondità delle 30-34enni, e, dopo un biennio di quasi stasi, il 1996-1997 in cui vi è stato un leggerissimo recupero delle 35-39enni, seguono anni di maggiore vitalità demografica in cui nel complesso crescono tutti i tassi relativi alle classi d’età quinquennali che vanno dai 25 ai 44 anni. La scomposizione del TFT per gruppi d’età mostra che l’evoluzione è molto differenziata: anche periodi di sostanziale stabilità possono mascherare una caduta dell’intensità riproduttiva ad alcune età e un guadagno ad altre (tab. 2). Si veda per esempio il quinquennio 1988-1992, dove si è contratta la percentuale di fecondità dovuta alle donne di 15-34 anni parallelamente a un aumento della percentuale di fecondità delle 35enni e più. In generale, è interessante osservare che dal 1988 al 1997 a fronte di una perdita di 70 punti per 1000 per il complesso delle donne, la fecondità delle ultratrentacinquenni è aumentata di 90 punti per 1000. Sino al 2003 è continuata ininterrotta la crescita della fecondità espressa dalle ultratrentenni (circa il 66% delle nascite è “prodotto” da una donna con 30 anni e più, con una differenza di ben 25 punti percentuali rispetto al 1983), nel 2004, per la prima volta in oltre vent’anni, tale quota ha smesso di crescere riassestandosi al 65%. Vi è un ringiovanimento relativo alla fascia di età 30-39 che si esaurisce al suo interno, come si può constatare dall’osservazione della figura 3 che mostra la regolare variazione in crescita dell’età media alla maternità negli ultimi 12 anni, risultato dello spostamento della fecondità ad età più avanzate. La crescita dell’età media al parto è molto marcata: passa da 29,9 a 32,4 anni, pari a un aumento di due anni e mezzo in dodici anni, che equivale a due mesi e mezzo all’anno.

Page 43: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

48 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica

Fig. 3 – Età media alla maternità delle donne residenti a Milano (anni 1991 – 2004)

29,930,2

30,430,7

31,031,2 31,3 31,4 31,5

31,732,0 32,1

32,4 32,5

28,5

29

29,530

30,5

31

31,5

32

32,5

33

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

A Milano, quindi, si riscontra un comportamento riproduttivo del tutto simile a quanto sta avvenendo a livello nazionale: in Italia si è raggiunto il punto di minimo del TFT nel 1995 e si è registrata una lieve ripresa negli anni seguenti. In questo la città di Milano segue l’andamento della fecondità delle regioni del Centro-Nord, che hanno contribuito alla ripresa, mentre quelle del Sud sono caratterizzate da una diminuzione della fecondità (Istat, 2003).

I cambiamenti non riguardano però solo l’ammontare totale delle nascite, ma anche e soprattutto caratteristiche connesse alla fecondità, quali l’età delle donne al parto, la distribuzione tra nati legittimi e naturali e il contributo in termini riproduttivi da attribuire alla componente straniera.

Page 44: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 49

Tab. 1 – Tassi specifici di fecondità delle donne residenti a Milano (anni 1983-2004)

Somma dei tassi di fecondità quinquennali dal 1983 (per 1000 donne) 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

15-19 27 25 23 20 21 21 22 21 23 21 17 17 17 19 20 24 25 25 33 29 28 29 20-24 214 190 178 149 139 138 121 113 109 102 93 87 83 82 88 92 113 140 152 144 142 143 25-29 388 365 366 344 354 363 356 330 306 291 274 256 239 234 226 234 232 245 254 246 270 266 30-34

297 301 308 323 318 356 361 364 378 402 376 368 383 382 381 381 366 381 393 394 437 425 35-39 113 118 122 122 123 148 153 169 178 180 189 204 197 216 219 229 233 253 260 266 328 319 40-44 20 21 21 20 20 24 24 28 27 35 33 36 38 44 43 46 53 57 59 69 70 71 45-49 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2 3 4 5 4 6 Totale 1.061 1.021 1.019 980 976 1.050 1.038 1.026 1.021 1.031 983 970 958 978 979 1.009 1.024 1.105 1.157 1.154 1.281 1.258 Variazione assoluta

83-84

84-85

85-86

86-87

87-88

88-89

89-90

90-91

91-92

92-93

93-94

94-95

95-96

96-97

97-98

98-99

99-00

00-01

01-02

02-03

03-04

15-19 -2 -2 -3 1 0 1 -1 2 -2 -5 0 0 2 1 4 0 0 8 -4 -1 1 20-24 -24 -12 -28 -10 -2 -16 -8 -4 -7 -10 -5 -4 -1 6 4 22 27 12 -8 -2 1 25-29 -23 1 -22 9 9 -6 -27 -24 -15 -17 -19 -17 -5 -7 8 -2 13 9 -8 24 -4 30-34 4 7 15 -5 38 5 3 14 24 -25 -8 15 -1 -1 1 -15 15 12 1 43 -12 35-39 5 4 0 1 25 5 16 9 2 9 15 -8 19 3 10 5 20 7 6 62 -9 40-44 1 0 -1 0 4 -1 5 -1 8 -2 4 1 6 -1 4 6 4 2 10 1 1 45-49 0 0 0 0 0 0 1 -1 0 1 0 0 0 1 0 -1 1 1 1 -1 2 Totale -39 -3 -39 -4 74 -13 -12 -5 10 -48 -13 -12 20 1 30 15 80 52 -3 127 -23

Page 45: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

50 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica

Tab. 2 – Evoluzione della fecondità delle donne residenti a Milano per classi d’età (anni 1983-2004) Anno Somma dei tassi per età 15-29 30 + % 30+ 15-34 35+ % 35+ Totale1983 629 432 41 926 135 13 1.0611984 580 441 43 881 140 14 1.0211985 566 452 44 875 144 14 1.0191986 514 466 48 837 143 15 9801987 514 462 47 832 144 15 9761988 521 529 50 877 173 16 1.0501989 499 538 52 860 177 17 1.0381990 464 562 55 828 198 19 1.0261991 438 583 57 816 205 20 1.0211992 415 617 60 816 215 21 1.0311993 384 600 61 760 223 23 9831994 360 610 63 728 242 25 9701995 339 619 65 722 236 25 9581996 336 642 66 717 261 27 9781997 335 644 66 716 264 27 9791998 351 659 65 732 277 27 1.0091999 370 654 64 737 288 28 1.0242000 410 694 63 791 313 28 1.1052001 440 717 62 833 324 28 1.1572002 419 735 64 814 340 29 1.1542003 441 840 66 965 316 25 1.2812004 438 820 65 863 396 31 1.258 3.2 Un bambino su tre nasce al di fuori del matrimonio A Milano, sugli 11-12mila bambini nati ogni anno, circa il 30% ha genitori non sposati. Vent’anni fa, nel 1984, i nati naturali rappresentavano solo l’11% delle nascite (tab. 4) e, tornando ancora più indietro nel tempo, nel 1960, la percentuale di nati al di fuori del matrimonio era ancora più esigua, non superando il 3,5%. Quello che era un evento contrario alle norme sociali, avere un figlio al di fuori del matrimonio, è diventato quindi un fatto comune, legato senza dubbio alla crescita considerevole delle unioni di fatto (tab.3 e fig. 3). Questi valori portano la città di Milano ad avvicinarsi, per comportamenti innovativi, a grandi metropoli europee: la percentuale di nati naturali è pari a quella che un Paese come la Francia registrava all’inizio degli anni Novanta (Ined, XXX Rapporto).

Disponendo di una serie storica di 40 anni delle nascite milanesi (tab.4 e fig.4) è possibile seguire l’andamento della fecondità e i cambiamenti legati a tale fenomeno: prima di tutto è interessante notare come non solo sia aumentato il numero di nati al di fuori del matrimonio in termini assoluti e percentuali, ma si è assistito anche ad un progressivo aumento dei figli naturali riconosciuti da entrambi i genitori. Si passa, infatti, dal 5% del 1960 al 92% del 2003, a fronte di una diminuzione netta del numero dei riconosciuti solo da parte della madre e dei nati di filiazione ignota.

Page 46: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 51

Tab. 3 – Nati vivi e nati morti secondo la filiazione (anni 1982-2004) Nati vivi Nati morti

Anno Totale Legittimi Fuori dal

matrimonio

Fuori dal matrimonio p. 100 nati

vivi

Totale Legittimi Fuori dal

matrimonio

Fuori dal matrimonio p. 100 nati

morti 1982 11.439 10.128 1.311 11,5 73 61 12 16,4 1983 11.094 9.741 1.353 12,2 54 49 5 9,3 1984 10.429 9.226 1.203 11,5 44 33 11 25,0 1985 10.321 8.925 1.396 13,5 64 55 9 14,1 1986 9.660 8.227 1.433 14,8 55 45 10 18,2 1987 9.532 8.017 1.515 15,9 52 42 10 19,2 1988 10.206 8.644 1.562 15,3 39 32 7 17,9 1989 10.060 8.518 1.542 15,3 38 30 8 21,1 1990 10.243 8.805 1.438 14,0 44 35 9 20,5 1991 9.801 8.376 1.425 14,5 71 63 8 11,3 1992 10.274 8.711 1.563 15,2 30 25 5 16,7 1993 9.862 8.195 1.667 16,9 36 28 8 22,2 1994 9.569 8.001 1.568 16,4 32 28 4 12,5 1995 9.585 7.920 1.665 17,4 28 23 5 17,9 1996 9.907 8.127 1.780 18,0 23 18 5 21,7 1997 9.981 8.085 1.896 19,0 26 20 6 23,1 1998 10.419 8.228 2.191 21,0 33 26 7 21,2 1999 10.610 8.220 2.390 22,5 37 27 10 27,0 2000 11.366 8.603 2.763 24,3 33 24 9 27,3 2001 11.833 8.463 3.370 28,5 27 23 4 14,8 2002 11.734 8.435 3.299 28,1 36 27 9 25,0 2003 12.247 8.679 3.568 29,1 38 27 11 28,9 2004 12.461 8.347 4.114 33,0 27 21 6 22,2

Page 47: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

52 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica

Ripercorrendo la storia delle nascite degli ultimi 40 anni si può notare come vi siano state diverse fasi. Gli anni Sessanta sono stati contraddistinti da un forte aumento delle nascite: sono, com’è noto, gli anni del baby boom, anni di straordinaria vitalità demografica, in cui si registrano più di 20.000 nascite all’anno con un punto di massimo di 27.450 nati nel 1964; sono gli stessi anni in cui la nascita extraconiugale è un evento vissuto nel 60% dei casi da protagoniste solitarie, conosciute con la scomoda e desueta etichetta di “ragazze madri”. A partire dai primi anni Settanta il numero di nascite cala in modo abbastanza veloce e contestualmente comincia a crescere la percentuale di riconoscimenti congiunti dei figli nati al di fuori del matrimonio. Dopo il 1977, in seguito alla riforma Diritto-Famiglia, che limita, nell’interesse dei minori, i casi di non riconoscibilità del bambino, più della metà dei nati fuori dal matrimonio viene riconosciuta da entrambi i genitori. Le nascite continuano a diminuire gradualmente durante tutti gli anni Ottanta e fino a metà anni Novanta, quando si assiste ad una ripresa della fecondità mentre contemporaneamente persiste la crescita pressoché costante dei riconoscimenti congiunti di maternità e paternità, riconoscimenti che al 2004 interessano il 93,1% dei bambini nati fuori dal matrimonio. I riconoscimenti solo paterni restano, così com’è sempre stato, un caso molto raro. Non vi sono stati cambiamenti netti per quanto riguarda l’ammontare dei nati morti, un evento uniformemente raro negli ultimi vent’anni ad eccezione di qualche anno per cui si registrano valori leggermente superiori alla media. Fig. 4 – Nati legittimi e fuori dal matrimonio: composizione percentuale (anni 1960-2004)

0%

10%

20%30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000

figli legittimi figli nati fuori dal matrimonio

Page 48: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 53

Fig. 5 – Nati legittimi e nati fuori dal matrimonio (anni 1960-2004)

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

1960 1963 1966 1969 1972 1975 1978 1981 1984 1987 1990 1993 1996 1999 20020,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

100,0

figli legittimifigli nati fuori matrimonio

% nati fuori matrimonio riconsciuti da entrambi i genitori

Tab. 4 – Nati fuori dal matrimonio vivi e morti secondo la filiazione (anni 1960-2004)

Naturali Riconosciuti:

Anno Tot.

Nascite Legittimi

Totale da entrambi i genitori

p. 100 nati f. m.

solo dalla madre

solo dal padre

Filiaz.ne ignota

Mancate risposte

1960 19.848 19.149 699 37 5,3 385 42 235 0 1961 21.779 21.036 743 59 7,9 414 36 234 0 1962 23.323 22.466 857 72 8,4 526 47 212 0 1963 25.786 24.894 892 79 8,9 546 52 215 0 1964 27.450 26.439 1.011 92 9,1 603 71 245 0 1965 26.538 25.551 987 73 7,4 611 63 240 0 1966 26.091 25.087 1.004 106 10,6 626 76 196 0 1967 24.147 23.122 1.025 86 8,4 642 71 226 0 1968 23.747 22.695 1.052 95 9,0 644 89 224 0 1969 24.291 23.216 1.075 105 9,8 641 93 236 0 1970 23.466 22.382 1.084 132 12,18 626 107 219 0 1971 23.640 22.461 1.179 130 11,03 720 126 203 0 1972 23.270 22.162 1.108 138 12,45 661 128 181 0 1973 23.152 21.910 1.242 174 14,01 727 132 209 0 1974 21.947 20.734 1.213 171 14,10 721 130 200 0 1975 19.639 18.495 1.144 404 35,31 540 117 183 0 1976 17.677 16.114 1.563 640 40,95 389 100 101 0

(segue)

Page 49: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

54 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica

(segue) Naturali

Riconosciuti: Anno

Tot. Nascite

Legittimi Totale da

entrambi i genitori

p. 100 nati f. m.

solo dalla madre

solo dal padre

Filiaz.ne ignota

Mancate risposte

1977 15.619 14.460 1.159 641 55,31 320 140 58 0 1978 14.267 12.947 1.320 687 52,05 401 144 88 0 1979 13.251 11.928 1.323 1.261* . 62 0 1980 12.479 11.215 1.264 1.188* . 76 0 1981 11.813 10.564 1.249 1.189* . 60 0 1982 11.444 10.076 1.368 993 72,6 222 96 57 0 1983 10.969 9.590 1.379 997 72,3 243 88 51 0 1984 10.389 9.114 1.275 915 71,82 227 90 42 1 1985 10.208 8.771 1.437 978 68,06 301 101 57 0 1986 9.696 8.233 1.463 978 66,85 325 130 30 0 1987 9.604 8.081 1.523 976 64,17 356 164 25 2 1988 10.287 8.778 1.509 1.091 72,54 262 106 45 5 1989 10.165 8.652 1.513 1.141 75,56 259 86 24 3 1990 10.039 8.660 1.379 1.047 76,54 234 69 18 11 1991 9.965 8.514 1.451 1.173 81,23 178 68 25 7 1992 10.117 8.576 1.541 1.230 80,34 218 62 21 10 1993 9.667 8.063 1.604 1.278 80,38 220 75 17 14 1994 9.515 7.941 1.574 1.288 82,51 179 70 24 13 1995 9.468 7.863 1.605 1.319 83,22 173 58 35 20 1996 9.797 8.073 1.724 1.473 85,44 151 76 24 0 1997 9.972 8.081 1.891 1.616 85,46‘ 215 28 32 0 1998 10.452 8.254 2.198 1.914 87,08 242 11 31 0 1999 10.647 8.247 2.400 2.184 91 192 5 19 0 2000 11.399 8.627 2.772 2.528 91,2 209 9 26 0 2001 11.860 8.486 3.374 3.085 91,43 247 6 36 0 2002 11.770 8.462 3.308 3.024 91,41 240 4 40 0 2003 12.247 8.679 3.568 3.294 92,32 238 9 27 0 2004 12.488 8.368 4.120 3.834 93,06 257 3 26 0 (*) per questi anni non è possibile distinguere il tipo di riconoscimento. Nota: A partire dal 1982, sono conteggiati anche i nati morti. L’ammontare dei nati potrebbe essere leggermente diverso da quello pubblicato a causa delle registrazioni tardive. 3.3 Filiazione e cittadinanza

Oltre al diverso comportamento in termini di vita riproduttiva delle donne italiane rispetto alle straniere attualmente residenti a Milano (per le seconde si sono, infatti, registrati TFT ben più elevati di quello calcolato sulle sole donne milanesi; per un maggiore approfondimento si confronti il paragrafo dedicato alla natalità degli stranieri), si riscontra un diverso comportamento rispetto alla filiazione (tab.5). Le nascite relative alle sole milanesi avvengono al di fuori di un rapporto matrimoniale quasi nel 26% dei casi, mentre per alcune nazionalità si registrano valori decisamente più elevati, soprattutto per quanto concerne le donne sudamericane: più del 60% delle nascite avvengono al di fuori del matrimonio.

Page 50: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 55

Indipendentemente dalla cittadinanza i nati al di fuori del matrimonio sono stati riconosciuti quasi per la totalità da entrambi i genitori.

Tab. 5 – Nati vivi e nati morti secondo la filiazione e la cittadinanza della madre (anno 2003)

Cittadinanza

Legittimi Fuori Matrimonio

Fuori dal matrimonio p.

100 nati vivi

Riconosciuti da entrambi i

genitori p. 100 nati f. m.

Italia 6.981 2.432 25,8 92,4 Sri Lanka 167 42 20,1 92,9 Cina 140 155 52,5 96,8 Filippine 244 189 43,6 90,5 Egitto 288 48 14,3 100,0 Marocco 90 40 30,8 92,5 Ecuador 55 119 68,4 92,4 Perù 92 153 62,4 86,9 UE 151 68 31,1 98,5 3.4 Parti plurimi

Un fenomeno relativamente recente e legato alle nascite è senza dubbio la maggior incidenza dei parti plurimi. Si può infatti notare come negli ultimi anni siano aumentati il numero di parti multipli e i tassi di nascita multipla (sebbene per questi ultimi si registri una leggera flessione per il periodo 95-98). I tassi di nascita multipla aumentano in modo costante dal 1985 fino al 1995, anno in cui si raggiunge il massimo valore. Il contributo alle nascite multiple di parti trigemini o di ordine superiore è sempre molto contenuto, infatti, la maggioranza delle nascite plurime è imputabile a parti doppi.

In parte, l’aumento registrato nell’ammontare dei parti multipli può dipendere dall’innalzamento dell’età media alla maternità e al conseguente maggior ricorso a trattamenti contro l’infertilità a cui si sottopone in proporzione un numero sempre crescente di donne con difficoltà di concepimento. E proprio per questa ragione si registra una maggiore incidenza del fenomeno al crescere dell’età della madre al momento del parto.

Page 51: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

56 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica

Tab. 6 – Caratteristiche dei parti multipli (anni 1997-2003)

Anno Numero di nati da parti: Parti multipli p. 100 parti secondo l’età della madre

Semplici Doppi

Trigemini e di ordine superiore

Parti multipli X 1000 parti

<20 20-29 30-39 40 e + n.i. Tot.

1997 9.784 214 9 11,1 1998 10.174 256 22 13,1 1999 10.388 256 3 12,3 2000 11.015 366 18 16,9

1,8 2,25 3,25 2,65 3,5 2,9

2001 11.459 380 21 16,9 2002 11.421 328 21 14,8 2003 11.899 368 18 15,7

1,4 2 2,8 3,83 4,7 2,6

Fig. 6 – Tassi di nascita plurima (anni 1985-2003)

21932361

2498 2562

31892933

2449

29173163

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

85-'86 86-'87 89-'90 91-'92 93-'94 95-'96 97-'98 99-00 01-'03

Nota: fino al biennio ’95-’96 dati su popolazione presente, dal 97-’98 su popolazione residente. Tasso di nascita plurima: n.nati (vivi e morti) da parti plurimi in un anno di calendario ogni 100.000 nati (vivi e morti) dello stesso periodo.

Page 52: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 57

3.5 Dove nascono i bambini e da dove vengono i genitori Nel 2003, il numero di nascite denunciate a Milano, ammontava a 14.045 unità . L’87,5% di questi neonati, pari a 34 bambini al giorno, risiedeva nel Comune di Milano (e di questi, 29, sono nati proprio a Milano).

Restringendo l’attenzione sui nati residenti, si nota che il 95,8% ha visto la luce in provincia di Milano (capoluogo incluso), e l’88,5% in città. Da considerare al riguardo l’anomalia costituita dal San Raffaele, grosso centro ospedaliero alle porte di Milano appartenente al Comune di Segrate. Ben 477 bambini, pari al 53,4% dei nati residenti partoriti in altri Comuni della provincia di Milano, è nato nella maternità di via Olgettina del suddetto Ospedale.

Interessante è incrociare il luogo di nascita del neonato con quello della madre. Dalla tabella 7 si nota come, a prescindere dal domicilio, si preferisca partorire vicino alla famiglia d’origine – posto che il domicilio dei genitori materni coincida ancora con la ripartizione di dove è originaria la madre. Ciò è soprattutto vero nel caso di nati da madri meridionali. Infatti, se di 100 bambini residenti nati in altre province lombarde, solo il 22,5% ha la madre nata in Lombardia (anch’essa al di fuori della provincia di Milano), di 100 bambini residenti a Milano e nati nell’Italia meridionale/insulare, oltre l’80% ha una madre nata rispettivamente nell’Italia meridionale/insulare. E’ dunque plausibile ipotizzare un fenomeno di mobilità “per parto”. Tab. 7 – Nati residenti a Milano per luogo di nascita del bambino e della madre (anno 2003)

Madre

Bambino MilanoPr.di

Mi Lombardia Settentrione Centro Isole Meridione Estero Non ind. Totale

Milano 46,9 3,4 3,9 5,5 2,6 2,9 8,2 26,4 0,3 100,0 Pr.di mi 51,1 6,0 4,9 6,5 2,2 2,2 7,2 19,7 0,1 100,0 Lombardia 30,5 2,6 22,5 5,3 2,6 1,3 4,0 30,5 0,7 100,0 Settentrione 32,6 5,0 31,9 1,4 1,4 4,3 23,4 100,0 Centro 30,5 1,1 5,3 3,2 27,4 4,2 7,4 21,1 100,0 Isole 3,2 3,2 87,1 3,2 3,2 100,0 Meridione 5,6 3,3 82,2 7,8 1,1 100,0 Estero 30,8 7,7 7,7 38,5 15,4 100,0 Totale 46,3 3,5 4,2 5,8 2,7 3,0 8,5 25,7 0,3 100,0 Per alcune celle la bassa numerosità impone cautela nella lettura dei risultati

Page 53: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

58 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica

Se si considera il complesso dei bambini residenti a Milano, si può notare che il 46,3% di questi ha una madre nata a Milano, e che un grosso contributo alle nascite, come più volte segnalato, viene dalle donne straniere alle quali è riconducibile circa un quarto dei nati residenti, mentre l’11,5% dei nati ha una madre nata nel Mezzogiorno. Se si considera il luogo di nascita del padre, la situazione è abbasta nza simile a quanto visto per le donne anche se i legami territoriali perdono di inte nsità. Infatti, i residenti a Milano partoriti nell’Italia meridionale/insulare hanno un padre nato rispettivamente nell’Italia meridionale/insulare “solo” nel 70% dei casi.

Nel complesso, i nati residenti con padre nato a Milano sono poco meno di 43 su 100, i padri stranieri incidono con 22 nascite su 100, mentre, rispetto alla maternità, sono leggermente superiori i nati da padri originari del Mezzogiorno, il 14,7%.

Le differenze rilevate tra luogo di nascita dei figli e dei genitori sono sicuramente legate ai flussi migratori in ingresso, di cui Milano è stata ed è tuttora “protagonista”, provenienti inizialmente dal Sud Italia e in anni più recenti da paesi stranieri.

Tab. 8 – Nati residenti a Milano per luogo di nascita del bambino e del padre (anno 2003)

Milano Pr.di

Mi Lombardia Settentrione Centro Isole Meridione Estero Totale Milano 43,7 3,9 4,0 6,7 2,9 10,3 3,8 22,5 100,0 Pr.di mi 44,2 7,1 5,0 7,4 3,8 10,3 4,3 16,2 100,0 Lombardia 27,8 4,6 20,5 4,0 2,6 8,6 5,3 25,2 100,0 Settentrione 27,0 2,1 5,0 30,5 4,3 4,3 3,5 21,3 100,0 Centro 21,1 1,1 3,2 9,5 31,6 7,4 7,4 16,8 100,0 Isole 12,2 2,2 2,2 2,2 71,1 2,2 6,7 100,0 Meridione 3,2 3,2 6,5 3,2 9,7 71,0 100,0 Estero 46,2 7,7 7,7 7,7 7,7 7,7 7,7 100,0 Totale 42,8 4,1 4,3 7,0 3,2 10,7 4,0 21,8 100,0 Per alcune celle la bassa numerosità impone cautela nella lettura dei risultati

Page 54: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 59

Fig. 7 – Parti a domicilio in percentuale sul totale dei parti (anni 1932-2002)

0,0

0,1

1,0

10,0

100,0

1932 1942 1952 1962 1972 1982 1992 2002

Infine, una breve annotazione circa il fenomeno delle nascite domiciliari. Si tratta di una quota quasi trascurabile all’interno del contingente delle nascite: è meno dell’1% la percentuale di bambini nati in casa. Più interessante è osservare l’evoluzione storica del fenomeno: durante gli anni Trenta ancora il 54% delle nascite avveniva in casa e non in una struttura ospedaliera, ma già a partire dagli anni Sessanta i parti nelle abitazioni costituiscono un’eccezione. Dagli anni Settanta in poi i parti a domicilio diventano un fenomeno marginale, sebbene recentemente si è assistito ad un impercettibile aumento collegato all’istituzione di nuovi servizi per il parto a domicilio.

Page 55: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 61

4. La natalita’ degli stranieri 4.1 Premessa Negli ultimi anni, la natalità degli stranieri in Italia ha conosciuto una crescita molto sostenuta che non è solamente l’effetto del noto incremento della presenza straniera, ma altresì un elemento di radicamento degli stranieri nella società italiana. Come più studi testimoniano1 il recente andamento della natalità straniera è andato di pari passo al riequilibrarsi della composizione per genere nelle varie cittadinanze (realizzatosi soprattutto grazie ai ricongiungimenti familiari) e, ancor più in generale, ad una trasformazione dei progetti migratori, sempre più all’insegna della stabilità. Nel 2000 sono stati 25.916 i nati stranieri residenti in Italia, rappresentando circa il 4,8% del totale dei nati vivi residenti in Italia. I numeri sono ormai tali da giustificare studi a livello locale, specie se si considera che il dato sull’incidenza della natalità straniera appena menzionato sintetizza realtà territoriali estremamente eterogenee. Tra queste, quella del Comune di Milano, uno dei tradizionali bacini d’attrazione dei movimenti migratori internazionali, rappresenta senz’altro una delle situazioni più estreme, ma forse almeno in parte anticipatrice del futuro multietnico del paese. L’incremento dei nati stranieri, oltre ad essere un segnale delle trasformazioni socioculturali nella società, ha importanti ripercussioni sulle politiche locali: si pensi solamente alla programmazione dei servizi all’infanzia e del sistema scolastico, già attualmente interessata dal fenomeno, ma destinata ad esserlo in una misura ben più rilevante nei prossimi anni. Inoltre, considerando che dai primi risultati del Censimento 2001 è emerso che ben il 55% dei minori stranieri residenti nel Comune di Milano è nato in Italia, non è avventato ipotizzare che le nascite prese in esame andranno ad intensificare ulteriormente il fenomeno degli stranieri di seconda generazione. L’analisi si basa sulle nascite da almeno un genitore straniero che gravitano intorno al Comune di Milano, o perché avvenute e denunciate nel Comune o perché riguardanti genitori residenti a Milano. Le informazioni a disposizione, dati individuali desunti dagli atti di stato civile e classificati per data dell’evento, hanno offerto l’opportunità di condurre un’analisi descrittiva delle principali caratteristiche legate alla natalità degli stranieri. Un’analisi che ha nel carattere esaustivo e nell’attualità dei risultati i propri punti di forza2. D’altra parte, a seguito dell'entrata

1 Si faccia ad esempio riferimento a Pugliese, 2000, oppure a Sindone, 2001. 2 L’analisi Istat della natalità degli stranieri è infatti ferma al 1996 (Giovannelli, La natalità degli stranieri in La presenza straniera in Italia: caratteristiche demografiche - 2000), mentre per l’area milanese si segnala la pubblicazione “Maternità e abortività nell’esperienza delle donne immigrate a Milano” di Farina e Terzera,1999, che però arrivava a cogliere solo una parte delle nascite avvenute in determinate strutture ospedaliere milanesi, e lo studio “La fecondità delle donne straniere a Milano” di

Page 56: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 62

in vigore della legge Bassanini bis del 1997, i dati sulle nascite oltre ad aver perso diverse preziose informazioni3, non garantiscono più un esatto calcolo delle nascite da attribuire ai “presenti” nel Comune di riferimento non essendo più obbligatoria la dichiarazione di nascita nel Comune dove questa è avvenuta. Nondimeno, data la profonda evoluzione del fenomeno, le informazioni disponibili portano un sensibile arricchimento all’incerta conoscenza attuale, offrendo diverse indicazioni circa tematiche di indubbio interesse come le nascite da unioni miste, l’incremento delle nascite naturali, le principali caratteristiche dei genitori e la fecondità delle straniere. Il periodo temporale preso in considerazione comprende gli anni 1998-20034 e l’analisi affronta dapprima, in un quadro generale, la descrizione delle nascite da almeno un genitore straniero avvenute e denunciate nel Comune di Milano5, successivamente l’attenzione si focalizza sul crescente fenomeno della maternità delle donne straniere non iscritte in anagrafe, e infine lo studio si sofferma dettagliatamente sulla natalità delle donne straniere residenti a Milano, per le quali sono proposte alcune stime della fecondità.

Blangiardo e Crippa, 2003, limitato ai dati di un’indagine camp ionaria condotta dal Settore Statistica del Comune di Milano. 3 Infatti, essendo stata abolita la rilevazione ufficiale sulle nascite dell'Istat non sono più disponibili alcune importanti indicazioni (prima fra tutte quella sull’ordine di nascita, ma anche molte informazioni riguardanti i genitori, tra cui il titolo di studio e la situazione lavorativa). 4 Per questioni di uniformità si è deciso di utilizzare solamente i dati successivi all’entrata in vigore della sopra menzionata legge Bassanini. Una scelta determinata anche dalla dubbia qualità degli archivi per i dati relativi agli anni meno recenti. 5 Occorrerà tener presente che l’insieme di tali nascite non coincide propriamente con la natalità degli stranieri presenti, in quanto rientrano i nati da genitori residenti a Milano, i nati da genitori non iscritti in anagrafe, ma non è più garantito che rientrino anche i nati nel Comune di Milano da genitore residente in altro Comune. Di conseguenza, le nascite avvenute e denunciate nel Comune di Milano sono solo un sottoinsieme della natalità dei presenti, infatti a questa si devono sottrarre le nascite a Milano da madre residente in altro Comune o da madre non iscritta in anagrafe e padre residente in altro Comune che per ragioni di comodità non sono state denunciate nel Comune di Milano. Supponendo che la differenza tra le due quantità sia comunque modesta, per semplicità espositiva capiterà di riferirsi alla natalità dei presenti. Sempre per semplicità si supporrà una corrispondenza tra il numero delle nascite e il numero delle madri (anche se è noto che a causa dei parti plurimi non sussiste una precisa corrispondenza biunivoca).

Page 57: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 63

4.2 Le nascite da almeno un genitore straniero denunciate nel Comune di Milano6 Il contingente dei nati da almeno un genitore con cittadinanza straniera denunciati nel Comune di Milano presenta un costante aumento da un anno all’altro (fino al 2002 il tasso di crescita è stato sempre superiore al 10% per poi subire un leggero rallentamento nel 2003, anno in cui si sono registrate oltre 4.000 nascite) con notevoli trasformazioni qualitative al suo interno. La tabella 1 mostra come, specialmente dal 2000, questo aumento sia in gran parte da attribuirsi ai nati da madri residenti all’estero, arrivati nel 2003 a costituire quasi il 30% dei nati. Parallelamente è stato molto marcato l’incremento delle nascite naturali, che nel 2003 ha sfiorato il 50% del totale7. Tab. 1 – Nascite da almeno un genitore straniero denunciate a Milano (anni 1998-2003)

Anno Totale % nascite naturali% nascite da madre residente all'estero

1998 2.299 30,2 18,11999 2.639 38,0 19,82000 3.121 42,8 18,32001 3.457 46,9 20,82002 3.863 49,1 26,92003 4.078 49,4 29,4

6 In generale, quando ci si riferirà alle “nascite denunciate nel Comune di Milano”, si intenderanno sempre i nati non solo dichiarati, ma anche partoriti nel Comune di Milano. Valgono le considerazioni fatte nella nota precedente. 7 Si tratta di un andamento imputabile alla crescita dei nati riconosciuti da entrambi i genitori. Da altre elaborazioni è risultato che la percentuale di nati riconosciuti solo dalla madre è non trascurabile, ma comunque costantemente intorno al 5%.

Page 58: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 64

Fig. 1 – Nascite da almeno un genitore straniero denunciate a Milano; andamento percentuale per area di provenienza della madre. (anni 1998-2003)

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

1998 1999 2000 2001 2002 2003

anni

America Latina

Altri Africa

Nord Africa

Asia

Est Europa

Paesi a sviluppo economicoavanzato

Osservando l’andamento del grafico n° 1, si nota come la distribuzione delle nascite per area di provenienza della madre abbia subito negli ultimi anni cambiamenti ben delineati. In realtà, tutte le aree prese in considerazione hanno registrato una crescita in termini assoluti sino al 2002, nel 2003 la tendenza prosegue, eccezion fatta per il numero dei nati da madre asiatica, sempre predominanti ma, per la prima volta dopo tanti anni, in diminuzione rispetto all’anno precedente. Per questi ultimi risulta di conseguenza ancor più evidente la perdita in termini relativi: nel 2000 costituivano oltre il 35% del totale dei nati, mentre nel 2003 tale percentuale scende a 28, perdendo circa il 7% che è stato assorbito interamente dalle nascite da madri provenienti dall’America Latina che, sfiorando nel 2003 quasi ¼ delle nascite straniere, si avvicinano numericamente alle nascite delle asiatiche. In forte crescita sono pure i nati da est europee, più che raddoppiati tra il 2000 ed il 2003, mentre si registrano perdite contenute in termini relativi per quanto concerne i nati da madri africane e da madri provenienti da paesi a sviluppo economico avanzato. In particolare, il rapporto tra madri originarie dei paesi a forte pressione migratoria e madri dei paesi a sviluppo economico avanzato è variato solo del 3% a favore delle prime. Tener conto

Page 59: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 65

dell’area di provenienza8 risulterà fondamentale in quanto l’andamento temporale potrebbe risultare distorto o offuscato da variazioni nell’area di provenienza (le evoluzioni riscontrate potrebbero dipendere dal mutare della composizione etnica della popolazione straniera, più che da veri e propri mutamenti comportamentali). Ad esempio, la forte crescita delle nascite naturali è dovuta non tanto, o non solamente, a cambiamenti nei comportamenti degli stranieri, ma soprattutto al maggior peso che hanno assunto le comunità latino americane. Nella tabella 2 sono riportate le principali cittadinanze delle donne che hanno dato alla luce un figlio nel 2003. E’ interessante notare come poche nazionalità arrivino a racchiudere buona parte dei nati da almeno un genitore straniero (più precisamente le donne appartenenti alle prime cinque cittadinanze hanno dato luogo a quasi la metà delle nascite), e come allo stesso tempo il complesso dei nati a Milano faccia riferimento ad un universo costituito da madri provenienti da ben 103 differenti paesi. Per quanto concerne le singole nazionalità, la comunità principale è quella delle madri filippine (con quasi il 13% dei nati del 2003), ma spicca anche il dato delle ecuadoriane, che essendo in fortissima crescita hanno trainato l’incremento delle nascite da latino americane osservato nel precedente grafico. Non vi è invece traccia alcuna di nati da genitori ucraini che pur essendo ormai la quinta nazionalità più presente in Italia9, nel Comune di Milano rappresentano una comunità ancora irrilevante. Eccezion fatta per le madri italiane, che contribuendo per il 6,6% a questa tipologia di nascite si trovano in sesta posizione, nella tabella non sono presenti paesi a sviluppo economico avanzato10.

8 La ripartizione alla quale si fa riferimento segue congiuntamente un criterio geografico (mediante il quale sono individuate le 5 macro-aree: Asia, Nord Africa, Altri Africa, America Latina ed Est Europa) cui si unisce la distinzione tra paesi a sviluppo economico avanzato e paesi a forte pressione migratoria stabilita dall’ISTAT. 9 Fonte, Rapporto Caritas del 2004 10 Riguardo alle donne italiane che hanno avuto un figlio da un partner straniero è interessante osservarne il luogo di nascita: neppure il 5% di queste è nata all’estero, il che lascia supporre sia modesta la presenza di madri straniere che hanno acquisito la cittadinanza italiana. Tra gli altri paesi a sviluppo economico avanzato si segnalano le donne francesi che si collocherebbero al 13° posto con 62 nascite.

Page 60: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 66

Tab. 2 – Nascite da almeno un genitore straniero denunciate a Milano. Graduatoria delle prime dieci nazionalità delle madri al 2003.

Pos. Paese Totale nascite % sul totale

dei nati Tasso % di crescita

dal 1998 1 Filippine 525 12,9 31,62 Ecuador 430 10,5 561,53 Egitto 373 9,1 60,14 Cina 333 8,2 49,35 Perù 331 8,1 92,46 Italia 269 6,6 62,07 Romania 268 6,6 470,28 Sri Lanka 219 5,4 79,59 Marocco 150 3,7 51,510 Albania 83 2,0 80,4

Tab. 3 – Nascite da almeno un genitore straniero denunciate a Milano; distribuzione per tipologia della coppia (anno 2003)

Tipologia della coppia Valori

assoluti % % nascite

naturaliDifferenza media d'età del padre dalla madre11

Coppia straniera 2.925 71,7 48,8 3,8 Madre straniera e padre italiano 656 16,1 38,9 5,7 Madre italiana e padre straniero 272 6,7 39,0 1,5 Padre/madre ignoto/a 225 5,5 100,0 - Totale 4.078 100 49,4 3,9

Le nascite da coppie miste (con madre o padre di cittadinanza italiana) hanno presentato negli ultimi anni un ritmo di crescita difficilmente interpretabile, sostanzialmente equivalente a quello dei nati da entrambi i genitori stranieri. Nell’anno 2003 (tabella 3) tra le coppie miste prevalgono le nascite da madri straniere e padri italiani (16,1%) rispetto a quelle in cui il genitore straniero è il padre (6,7%), mentre i nati da entrambi i genitori stranieri rappresentano circa 3/4 del totale dei nati da entrambi genitori noti12.

11 Tale differenza è ottenuta come media della differenza “età del padre” – “età della madre”. 12 Da altre elaborazioni si è determinato che se la coppia è straniera, oltre il 90% delle nascite sono riconducibili a genitori che hanno la stessa nazionalità, il che confermerebbe la scarsa “mescolanza etnica” caratterizzate gli stranieri immigrati in Italia emersa in altri studi (ad esempio in Terzera, 2002). Per quanto concerne le coppie miste, da più approfondite elaborazioni è emerso che i padri italiani tendono a privilegiare le straniere provenienti dai paesi a sviluppo economico avanzato (quasi il 37% del totale), le donne latino americane (circa il 30%, specialmente donne brasiliane e peruviane) e le donne est europee (circa il 20%), modesta è invece la quota da attribuire alle africane (appena il 7%). Le madri italiane denotano invece una minore variabilità nella scelta della nazionalità del padre: vi è un’equivalente tendenza a quella riscontrata negli uomini ad avere figli con stranieri provenienti dai paesi industrializzati (in questo caso la quota di nascite si attesta intorno al 38%), mentre a differenza degli uomini, le italiane si legano più facilmente con africani (dando vita ad oltre il 30% delle nascite da padre straniero, prevalentemente egiziani o marocchini).

Page 61: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 67

Le nascite naturali sono meno diffuse se uno dei due genitori è italiano (intorno al 39%, mentre se la coppia è straniera si sale al 48,8%13). La tabella 3 offre infine la possibilità di apprezzare come la tipologia della coppia sia determinante sulla differenza d’età tra i genitori: questa è minima nel caso di padre straniero e madre italiana (mediamente il padre è di 1 anno e mezzo più anziano della madre) e massima nel caso di padre italiano e madre straniera (in questo caso il padre è in media quasi 6 anni più anziano della madre). La distribuzione delle nascite per età della madre nel passare dal 1998 al 2003 segnala una lieve concentrazione allo stesso tempo nelle età più giovani (sino ai 24 anni) e più anziane dell’intervallo di vita fecondo (oltre i 35 anni). Questo duplice andamento fa sì che l’età media alla maternità sia rimasta quasi invariata, (nel 2003 è pari a 29,8 anni, un valore che per le madri provenienti dai paesi a forte pressione migratoria scende a 29,2) 14. Tab. 4 – Nascite da almeno un genitore straniero denunciate a Milano. Distribuzione percentuale per età della madre ed età media alla maternità (anni 1998, 2003) Età 1998 2003<20 3,1 4,020-24 17,4 18,225-29 32,6 30,030-34 29,8 27,935-39 14,0 16,1>40 3,1 3,8Totale 100 100Età media alla maternità 29,7 29,8Età media alla maternità (paesi a forte pressione migratoria) 29,1 29,2

13 Un valore che si alza ulteriormente, sino al 65%, se i partner non hanno la stessa cittadinanza. 14 Purtroppo, non disponendo dell’informazione sull’ordine di nascita non si possono fare particolari considerazioni circa le evoluzioni nel calendario della maternità. Non si può stabilire se le concentrazioni descritte siano dovute ad una propensione più precoce alla maternità e ad una crescita delle nascite di ordine elevato oppure ad un calo nella fecondità delle fasce d’età centrali dell’intervallo riproduttivo. Può essere comunque interessante notare che nel 1997, l’ultimo anno in corrispondenza del quale è disponibile la suddetta informazione, ben il 55% dei nati risultavano essere primogeniti e solo il 15% rappresentavano nascite di ordine superiore al secondo. Ragion per cui, l’età media al primo figlio non era di molto inferiore all’età media alla maternità (circa 28,6 anni, con un età media pari a 29,8).

Page 62: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 68

4.3 Le nascite denunciate nel Comune di Milano da straniere non iscritte in anagrafe Le donne non iscritte in anagrafe rappresentano la componente più precaria della presenza straniera femminile e i dati sulle nascite offrono anche l’importante opportunità di cogliere tracce lasciate dalla componente irregolare, la cui natura è intrinsecamente sfuggente. In realtà, il semplice fatto di non risiedere in alcun Comune italiano non implica necessariamente una condizione di clandestinità (il possesso del permesso di soggiorno non comporta necessariamente l’iscrizione in anagrafe) anche se la quota di irregolari all’interno delle madri residenti all’estero è comunque rileva nte15. Tab. 5 – Nascite denunciate a Milano da straniere non iscritte in anagrafe. Distribuzione per area di provenienza della madre ed indicatori (anno 2003)

Nord

Africa Altri AfricaEst

Europa Asia America

Latina

Paesi a sviluppo

economico avanzato Totale

Valori assoluti 102 27 331 231 450 55 1196% 8,5 2,3 27,7 19,3 37,6 4,6 100,0% padre italiano 1,0 9,5* 8,8 1,4 8,0 45,5* 8,2% padre stessa cittadinanza se straniero 93,8 94,7* 93,4 98,1 89,9 60,0* 92,2% padre residente all'estero 26,8 57,1* 74,7 52,8 74,2 43,6* 63,9% nascite naturali 40,2 74,1* 76,7 72,7 85,1 45,6* 74,5% nascite riconosciute solo dalla madre tra le naturali 12,2* 30,0* 13,4 11,3 16,4 7,7* 14,5*valori da non considerarsi attendibili perché riferiti a basse numerosità

15 Un dato puramente orientativo al riguardo può essere desunto dall’indagine campionaria condotta dall’ISMU sulla presenza straniera in Lombardia. Nel 2002, le straniere in età 15-49 nel 23% dei casi non erano iscritte in anagrafe e all’interno di queste ben l’85% si dichiarava sprovvista di un valido permesso di soggiorno. Tale dato va comunque visto come congiunturale, strettamente legato agli sviluppi della sanatoria della legge Bossi-Fini: nel 2002 erano ancora molte le donne in attesa di regolarizzare la propria situazione, destinate quindi a passare nell’insieme dei regolari. Indubbiamente, il periodo considerato è molto delicato proprio perché comprende questa fase di transizione, basti pensare che nella sola provincia di Milano, nel complesso sono state presentate ben 87.093 domande di regolarizzazione (Fonte, Ministero dell’Interno).

Page 63: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 69

La natalità delle donne residenti all’estero ha subito nel periodo di tempo preso in considerazione una crescita ancor più imponente di quella già evidenziata nel paragrafo precedente, riconducibile dunque ad una contemporanea forte crescita nella presenza della popolazione femminile straniera. Tra il 1998 ed il 2003 i nati da straniere residenti all’estero sono quasi triplicati, arrivando a comprendere quasi il 30% delle nascite da almeno un genitore straniero denunciate nel Comune di Milano. La distribuzione delle nascite al 2003 per area di provenienza della madre, riportata nella tabella 5, presenta alcune sostanziali differenze rispetto al complesso delle nascite da almeno un genitore straniero. In primo luogo, in questo particolare sottoinsieme, è l’America Latina l’area preponderante, da cui provengono il 37,6% delle madri non residenti in Italia (più che quadruplicate rispetto al 1998). L’Asia, viene per importanza solamente dopo l’Est Europa, area che racchiude oltre ¼ delle nascite riconducibili a questa tipologia16. Viceversa, pesano nettamente meno le madri dei paesi a sviluppo economico avanzato (non solo perché viene a mancare il contingente dei nati da madri italiane, ma anche per un calo effettivo delle altre cittadinanze) e del Nord Africa. Così come per le asiatiche, il diverso contributo delle nord africane all’interno del sottoinsieme delle non residenti si spiega verosimilmente con una più bassa incidenza di queste all’interno del collettivo delle non residenti. Alla base vi sono motivazioni differenti, ma pur sempre legate ai processi d’inserimento e di acquisizione della residenza: le asiatiche appartengono a comunità di più antico insediamento e meglio integrate, le donne nord africane possono avere stabilito anche recentemente la propria residenza a Milano, ma in genere avviene successivamente al proprio compagno che ha già avuto modo e tempo per consolidare la propria situazione (risolvendo problemi come quello della residenza: non a caso tra le madri nord africane la percentuale col padre residente all’estero è la più modesta). La quota di nascite da coppie miste all’interno delle coppie straniere è sempre scarsa (il 7,8%), mentre sul totale delle nascite la tipologia di coppia costituita da madre straniera (non residente) e padre italiano rappresenta l’8,2%, un dato non trascurabile, specie se si considera la situazione anomala che sottintende questo genere di unione. Il dato che merita maggiore attenzione è però quello che si riferisce alle nascite naturali: la quota di nascite naturali nel caso delle donne straniere non residenti arriva a sfiorare i ¾ del totale, così come sono numericamente rilevanti anche le nascite riconosciute solo dalla madre. Si tratta di una realtà da monitorare, che potrebbe essere collegabile a situazioni di difficoltà, specialmente tra le latino americane (la quota di nascite naturali arriva ad oltrepassare l’85%, e oltre il 16% di queste nascite non sono state riconosciute dal padre). 16 L’America Latina e l’Est Europa sono anche le aree che presentano la più alta incidenza di nascite da non residenti sul totale delle nascite da donne straniere (rispettivamente il 47% ed il 54%; all’interno delle quali si segnalano le madri ecuadoriane e rumene che non sono iscritte in anagrafe addirittura intorno al 70% dei casi).

Page 64: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 70

Tab. 6 – Nascite denunciate a Milano da straniere non iscritte in anagrafe. Distribuzione per età della madre e area di provenienza (anno 2003)

Nord

AfricaAltri

AfricaEst

Europa AsiaAmerica

Latina

Paesi a sviluppo Economico

avanzato Totale<20 11,8 3,7* 14,5 4,3 7,8 0,0* 8,920-24 31,4 18,5* 28,7 26,4 32,2 3,6* 28,425-29 27,5 37,0* 31,4 40,3 30,2 18,2* 31,930-34 19,6 29,6* 19,6 19,5 18,9 40,0* 20,535-39 7,8 11,1* 4,8 8,2 9,3 32,7* 8,9>40 2,0 0,0* 0,9 1,3 1,6 5,5* 1,5Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0Età media alla maternità 26,8 29,1* 26,1 27,8 27,2 33,8* 27,3Differenza media d'età del padre dalla madre 7,0 6,1* 3,5 2,6 3,0 3,9* 3,5*valori da non considerarsi attendibili perché riferiti a basse numerosità La struttura per età delle madri non residenti si ringiovanisce e di molto rispetto a quella del complesso della popolazione straniera: il 37,3% dei nati ha una madre al più 24enne. Queste caratteristiche trovano conferma nell’età media alla maternità, che essendo pari a 27,3 è di oltre due anni inferiore a quella del complesso delle madri del 2003 (un confronto che dà risultati simili anche limitandolo alle madri originarie dei paesi a forte pressione migratoria). Riducendosi anche la differenza d’età tra i genitori (3,5 anni), ne consegue che i nati oggetto di studio abbiano anche dei padri mediamente più giovani. 4.4 Le nascite da donne straniere residenti a Milano Restringere l’attenzione sulle donne straniere residenti a Milano, da una parte limita la conoscenza dell’universo dei nati stranieri, dall’altra ha però l’indubbio vantaggio di definire con precisione la popolazione che ha dato origine alle nascite. In tal modo, risulta possibile non solo approfondire la componente più stabile delle neo-mamme straniere (e abbozzare qualche confronto sia con l’insieme delle donne residenti a Milano, sia con la componente precaria delle madri straniere non residenti già esaminate in precedenza), ma diviene anche realizzabile, attraverso il calcolo dei classici indicatori di fecondità, studiare l’effettiva propensione alla maternità che ha contraddistinto queste donne.

Page 65: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 71

Tab. 7 – Nascite da donne straniere e residenti a Milano (anni 1998-2003)

Anno Totale% sul totale delle nascite da

donne residenti a Milano% da padre

italiano% nascite

naturali

1998 1.881 18,1 21,9 25,7

1999 2.119 20,0 19,2 31,7

2000 2.552 22,5 17,4 37,1

2001 2.711 22,9 20,4 41,0

2002 2.727 23,2 18,7 39,6

2003 2.744 22,7 22,8 39,3 Le nascite da donne straniere residenti nel 2003 sono state 2.74417, il 22,7% del totale dei nati da donne residenti nel Comune di Milano. Anche questa tipologia di nascite è in continuo aumento, ma in modo meno sensibile rispetto alla natalità degli stranieri presenti, e anzi, a partire dal 2001 tale incremento ha conosciuto quasi un fase di arresto, un dato degno d’interesse che porta a concludere che non è imputabile alle straniere la considerevole crescita delle nascite da donne residenti nel Comune di Milano registrata nel 2003.

17 Da altre elaborazioni risulta che il 91,5% sono parti avvenuti nel Comune di Milano.

Page 66: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 72

Tab. 8 – Nascite da donne straniere e residenti a Milano. Distribuzione percentuale per area di provenienza ed indicatori (anni 1998, 2003)

Nord

AfricaAltri

AfricaEst

Europa AsiaAmerica

Latina

Paesi a sviluppo

economico avanzato Totale

1998 % 19,0 5,5 6,3 40,2 16,2 12,8 100,0% padre italiano 5,7 15,2 46,4 3,6 39,3 75,1 21,9% padre stessa cittadinanza se straniero 95,2 88,5 86,7 97,5 84,8 63,8 93,1% nascite naturali 8,4 33,6 37,8 23,1 47,7 22,1 25,7% nascite riconosciute solo dalla madre tra le nascite naturali 10,0* 31,4* 8,9* 11,4 20,7 9,4* 15,1 2003 % 17,2 4,7 10,5 35,7 21,3 10,6 100,0% padre italiano 5,7 17,8 40,9 3,8 32,2 80,1 22,8% padre stessa cittadinanza tra padri stranieri 97,5 83,5 88,6 98,5 87,4 74,1* 94,1% nascite naturali 20,1 51,6 42,2 39,2 57,2 27,1 39,3% nascite riconosciute solo dalla madre tra le nascite naturali 3,2 15,2* 5,0 6,8 13,8 1,3* 8,5

*valori da non considerarsi attendibili perché riferiti a basse numerosità La quota dei nati da donne straniere sul totale dei nati da donne residenti a Milano nel 2003 ha segnato infatti un leggero calo rispetto ai due anni precedenti18. Anche il fenomeno delle nascite naturali ha conosciuto un andamento più contenuto, mostrando anzi un leggero calo nel 2002 attestandosi sul 39% delle nascite (valori sempre molto più elevati rispetto a quello dell’intero complesso delle donne residenti a Milano, inferiore al 30%). La tabella segnala infine una tendenza ancora poco chiara nelle nascite da coppie miste, caratterizzata da una crescita assoluta che è però accompagnata da un andamento altalenante in termini relativi: nel 2003 le nascite da coppie miste sono

18 Nel 2000 tale percentuale era pari a 22,45, una quota sempre notevole, che se raffrontata con il dato italiano inferiore al 5% (riferito allo stesso anno, il più recente disponibile) già anticipato nell’introduzione, conferma che la realtà territoriale del Comune di Milano rappresenta un contesto peculiare.

Page 67: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 73

cresciute sensibilmente anche in termini percentuali, presentando il valore più alto dal 1998 a questa parte. L’andamento temporale della distribuzione percentuale delle nascite per area di provenienza della madre rispecchia sostanzialmente quello già analizzato nei due paragrafi precedenti. Riferendosi solamente a donne residenti risulta meno determinante il contributo delle aree con un’alta incidenza di madri non iscritte in anagrafe: ossia delle latino americane (che comunque anche in questo caso sorpassano nel tempo le nord africane) e delle est europee. L’area nettamente predominante è sempre l’Asia, con oltre il 35% delle nascite, che però registra un calo percentuale rispetto al 1998. Le nascite con un padre italiano sono molto frequenti non solo se la madre appartiene ad un paese industrializzato, ma anche se la madre proviene dall’Est Europa o dall’America Latina (nel 2003 sono rispettivamente il 40,9% ed il 32,2%; percentuali comunque in calo rispetto al 1998), mentre risultano un evento raro se la madre è nord africana o asiatica. Anche tra le donne residenti, le nascite da coppie straniere sono quasi totalmente riconducibili a genitori della stessa nazionalità (fenomeno leggermente meno evidente tra le altre africane, le est europee e le latino americane), una caratteristica che non sembra mutare nel tempo e che suggerisce la possibilità che molte unioni si siano formate all’estero o persistano dei vincoli etnici molto forti nella formazione di una coppia. La crescita dell’incidenza delle nascite naturali non è stata uniforme all’interno delle singole aree di provenienza: colpisce in particolare l’incremento nelle africane e nelle asiatiche, ma sono sempre le latino americane a dar vita alla quota più consistente di nascite naturali: il 57%. Risulta invece in netto calo la percentuale di nascite non riconosciute dal padre (dal 15,1% del 1998 all’8,5% del 2003), occorre però rilevare come anche tra le latino americane regolarmente residenti questo rimanga al 2003 un fenomeno non trascurabile (interessando quasi il 14% delle nascite naturali).

Page 68: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 74

Tab. 9 – Nascite da donne straniere residenti a Milano. Graduatoria delle prime dieci nazionalità delle madri al 2003 ed indicatori.

Pos. PaeseTotale

nati

% sul totale

nati stranieri

tasso di crescita

rispetto al 1998

% da padre

italiano

%padre stessa

cittadinanza se straniero

% nascite

naturali1 Filippine 421 15,3 21,0 4,2 97,9 43,02 Egitto 319 11,6 40,5 2,2 100,0 14,73 Cina 282 10,3 22,1 2,5 98,9 51,84 Perù 239 8,7 77,0 18,7 86,5 62,35 Sri Lanka 206 7,5 82,3 1,0 99,0 20,46 Ecuador 155 5,6 545,8 24,7 90,9 66,57 Marocco 126 4,6 26,0 14,6 91,4 31,08 Romania 78 2,8 333,3 27,3 92,9 53,89 Albania 61 2,2 190,5 16,9 100,0 36,110 Francia 57 2,1 67,6 78,6 91,7* 38,6*valori da non considerarsi attendibili perché riferiti a basse numerosità Nella tabella 9 sono riportate le principali nazionalità delle madri straniere residenti. Le nazioni coinvolte sono all’incirca le stesse della tabella 2 (relativa alle nascite dei presenti), ma variano le posizioni occupate. In particolare le madri provenienti dall’Ecuador (paese dal quale proviene il maggior numero di madri straniere non iscritte in anagrafe) anche se presentano la più forte crescita avvenuta negli ultimi anni rivestono un’importanza minore all’interno del collettivo delle residenti. L’analisi a livello di singola nazionalità offre inoltre la possibilità di individuare situazioni estreme che in precedenza erano in parte offuscate dai raggruppamenti per aree geografiche. A tal proposito, si nota che le egiziane hanno avuto figli esclusivamente da connazionali (esattamente il 100% di nascite da padre della stessa cittadinanza) e ad un livello simile si avvicinano anche le cingalesi e le cinesi. Le nascite da coppie miste sono inoltre sempre rare anche tra comunità di antico insediamento (come Filippine e Marocco), le comunità che sembrano più “aperte” sono invece quelle ecuadoriane e peruviane. Per quanto riguarda le nascite naturali spicca sempre il dato delle ecuadoriane (anche tra le residenti la quota di nascite naturali è altissima: circa i 2/3 del totale, e meritano di essere segnalate anche le peruviane (62,3%) e le rumene (53,8%).

Page 69: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 75

Tab. 10 – Nascite da donne straniere residenti a Milano; distribuzioni percentuali dell’anzianità di residenza a Milano delle madri alla nascita del figlio (anni 1998 – 2003)

Nord

AfricaAltri

AfricaEst

Europa AsiaAmerica

LatinaPaesi a

sv. ec. av. Totale 1998 0-1 anno 29,1 27,9 45,3 39,0 38,2 20,4 34,42-5 anni 43,4 39,4 37,6 39,8 44,1 41,3 41,2>5 anni 27,5 32,7 17,1 21,3 17,8 38,3 24,4Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0Padre residente all'estero 2,5 14,0 6,1 5,8 9,1 2,1 5,6Madre residente da più anni 7,3 10,8 6,1 16,6 11,7 7,7 11,9Genitori residenti dallo stesso anno 18,9 19,4 24,3 41,0 31,8 15,7 29,9Padre residente da più anni 70,3 53,8 62,6 35,2 43,4 69,8 50,5Padre residente in altro Comune 0,8 2,2 0,9 1,3 4,0 4,7 2,1Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 2003 0-1 anno 29,0 18,0 35,9 23,2 30,1 24,3 26,92-5 anni 52,4 39,8 51,6 51,2 49,5 43,2 49,7>5 anni 18,6 42,2 12,5 25,6 20,4 32,5 23,4Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0Padre residente all'estero 3,6 16,1 10,0 11,8 15,8 2,4 10,2Madre residente da più anni 3,4 21,2 5,7 16,9 15,1 9,3 12,3Genitori residenti dallo stesso anno 15,1 22,9 27,1 33,4 27,7 23,7 26,8Padre residente da più anni 76,8 32,2 52,9 34,5 36,9 61,9 47,3Padre residente in altro Comune 1,1 7,6 4,3 3,4 4,5 2,7 3,4Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Le donne straniere residenti a Milano divenute madri nel 2003 hanno acquisito la residenza al più da 1 anno circa nel 27% dei casi. Tale quota è in netta diminuzione rispetto al 1998 (quando superava addirittura 1/3 delle nascite) ma pur sempre consistente19. Tuttavia, non è aumentata tanto la quota di nati da madri residenti da lunga data (anzi, in termini relativi le madri residenti da oltre 5 anni sono in leggera decrescita), quanto quella di madri residenti da 2-5 anni, che hanno acquisito la residenza proprio nel periodo intercorso tra gli anni 1998-2001, e alle quali è imputabile la metà delle nascite da straniere residenti del 2003. L’andamento trova grosso modo riscontro anche all’interno delle macro-aree di provenienza, in particolare oltre alle madri dai paesi a sviluppo avanzato sono quelle provenienti dall’Africa Sub-sahariana ad avere acquisito la residenza da maggior tempo e, viceversa, sono le est europee ad aver trasferito la residenza più recentemente (circa il 36% è residente a Milano al più da un anno).

19 Sarebbe troppo azzardata un’interpretazione di questa tendenza che potrebbe dipendere da una crescita dell’anzianità migratoria media tra le donne in età feconda al 2003, ma anche ad una crescente difficoltà per le straniere ad avere un figlio appena spostata la residenza. Si tratta senz’altro di un elemento che meriterebbe approfondimenti.

Page 70: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 76

La percentuale di nati con madre straniera residente a Milano e padre (noto) residente all’estero (tabella 10) è al 2003 pari al 10,2%. Un dato in crescita rispetto al 1998, anche a livello di singole aree geografiche, che potrebbe essere dovuto ad un ruolo della donna divenuto più attivo in emigrazione, capace in certi casi di stabilizzare la propria situazione prima del padre. Coerentemente è anche in leggero calo la quota di padri residenti a Milano da più anni della madre, rimanendo comunque la situazione più frequente: il 47,3% dei nati nel 2003 ha un padre che risiede a Milano da più anni della madre (un dato che però varia sensibilmente a seconda della provenienza). Vi è poi una notevole quota di nascite, il 26,8%, corrispondenti a genitori che hanno preso la residenza a Milano nello stesso anno, ancor più alta tra le madri provenienti dall’Asia. Dall’America Latina e dall’Africa Sub-sahariana provengono invece le madri più attive in emigrazione e che infatti sono più spesso residenti a Milano da più tempo del padre, situazioni invece rarissime tra le nord africane. Naturalmente le informazioni sulla residenza non permettono di ricostruire la storia migratoria delle madri straniere (l’anno di residenza non coincide necessariamente né con l’arrivo a Milano, né tanto meno con l’arrivo in Italia), nondimeno è interessante notare come i risultati supportino teorie già note in letteratura20.

20 Cfr. I ricongiungimenti familiari e la famiglia, Tognetti-Bordogna, 2001.

Page 71: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 77

Tab. 11 – Nascite legittime da donne straniere residenti a Milano; distribuzioni percentuali della distanza delle nascite dal matrimonio (anni 1998, 2003)

Nord

AfricaAltri

Africa Est

Europa Asia America

LatinaPaesi a

sv. ec. av. Totale 1998 0-1 anno 23,2 21,7 32,4 35,9 34,6 29,4 31,02-5 anni 39,7 40,6 44,6 33,0 38,4 36,9 36,7>5 anni 37,0 37,7 23,0 31,1 27,0 33,7 32,3Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0età media al matrimonio 23,4 26,0 24,8 25,6 27,1 27,7 25,5La residenza a Milano ha preceduto il matrimonio 15,3 31,9 21,6 31,8 25,2 38,0 27,5Il matrimonio e la residenza sono avvenuti lo stesso anno 10,4 5,8 29,7 17,0 27,0 21,9 17,4Il matrimonio ha preceduto la residenza 74,3 62,3 48,6 51,2 47,8 40,1 55,2Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 2003 0-1 anno 10,3 27,4 32,5 20,8 38,8 21,3 22,62-5 anni 43,4 40,3 45,2 37,1 38,0 50,7 41,3>5 anni 46,3 32,3 22,3 42,0 23,2 28,0 36,0Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0età media al matrimonio 22,5 27,8 25,2 25,5 27,7 29,4 25,7La residenza a Milano ha preceduto il matrimonio 7,2 46,8 19,3 30,2 35,2 34,7 25,8Il matrimonio e la residenza sono avvenuti lo stesso anno 5,8 12,9 31,3 12,8 24,4 13,6 14,9Il matrimonio ha preceduto la residenza 87,0 40,3 49,4 57,0 40,4 51,6 59,3Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Restringendo l’attenzione sulla natalità matrimoniale (tabella 11) è possibile quantificare la durata intercorsa tra matrimonio e nascita. Si notano anche in questo caso importanti trasformazioni: se nel 1998 il 31% delle nascite legittime si concentravano a distanza al più di un anno dal matrimonio, nel 2003 tale quota è in netta diminuzione e scende al 22,6%21. Le nascite riconducibili ai matrimoni più datati (oltre 5 anni) arrivano a rappresentare il 36% delle nascite legittime, ma la percentuale più alta si osserva in corrispondenza delle nascite che seguono di 2-5 anni il matrimonio, pari al 41,3 22. Le donne che nel corso del 2003 hanno concentrato maggiormente le nascite nel periodo immediatamente seguente il matrimonio sono le latino americane

21 Mutatis mutandis, valgono le stesse considerazioni fatte nella nota 19. 22 Purtroppo, anche in questo caso ogni interpretazione più approfondita è negata dall’assenza dell’informazione sull’ordine di nascita: non si può stabilire se quanto osservato sia dipeso da una crescita delle nascite di ordine elevato oppure dall’allungamento dell’intervallo protogenesico.

Page 72: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 78

(fenomeno che è in controtendenza rispetto all’evoluzione temporale mostrata dalle altre straniere). Viceversa, sono le asiatiche (che nel 1998 concentravano più di tutte le nascite subito dopo il matrimonio) e ancor più le nord africane le madri sposate da più tempo. Elemento interessante per queste ultime, dato che mostrano allo stesso tempo la più giovane età media al matrimonio23. Fatta eccezione per le asiatiche e le nord africane, l’età media al matrimonio delle straniere che hanno avuto un figlio nel 2003 risulta crescente rispetto al 1998, pur essendo ancora decisamente “giovane”: 25,7 anni (con una marcata variabilità legata all’area di provenienza). E’ infine possibile valutare la quota di matrimoni che hanno preceduto il trasferimento della residenza a Milano. Prevalgono i matrimoni antecedenti la residenza a Milano, circa il 60% dei casi (un dato in crescita rispetto al 55 % del 1998) e vi è anche una quota nient’affatto trascurabile, circa il 15%, di matrimoni celebrati lo stesso anno in cui la madre ha trasferito a Milano la propria residenza (un fenomeno molto più ricorrente per le est europee, per le quali tale percentuale sfiora addirittura 1/3 delle nascite legittime). Stratificando l’analisi per aree di provenienza risulta che i casi più frequenti di nascite da matrimoni antecedenti la residenza della madre si registrano tra le nord africane, ben l’87%24, viceversa solo nel 40% dei casi si riscontra tale situazione tra le altre africane e le latino americane.

23 Considerando che fino a quando era disponibile l’informazione sull’ordine di nascita le nord africane registravano la più bassa percentuale di nascite del primo ordine (nel 1997 solo il 32% a fronte di una media delle straniere che si aggirava attorno al 50%), è plausibile che quanto descritto sia ancora da attribuirsi alle nascite di ordine elevato. 24 Ovviamente, anche qui non si può affermare se i matrimoni che hanno preceduto la residenza siano stati celebrati al paese d’origine o in Italia. Tuttavia nella quota riportata sono senz’altro contenuti i molti ricongiungimenti coniugali registrati negli ultimi anni tra le nord africane.

Page 73: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 79

Tab. 12 – Nascite da straniere residenti a Milano. Distribuzione percentuale per area di provenienza e classi d'età della madre; indicatori (anni 1998, 2003)

Nord

AfricaAltri

AfricaEst

Europa AsiaAmerica

Latina

Paesi a sv. ec.

av. Totale classi d'età della madre 1998 <20 3,9 1,0 3,4 1,56 1,6 0,0 1,920-24 21,0 8,7 21,8 15,6 12,8 2,9 14,625-29 37,0 34,6 44,5 36,3 28,3 20,0 33,530-34 23,5 36,5 17,6 32,4 33,9 47,5 32,235-39 11,5 13,5 12,6 11,4 19,7 24,2 14,6>40 3,1 5,8 0,0 2,8 3,6 5,4 3,3Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0età media alla maternità 28,8 30,8 28,2 29,7 31,0 32,8 30,1età media alla maternità tra le nascite naturali 30,9* 29,3* 27,2* 28,6 30,4 33,0* 29,7Differenza media d'età del padre dalla madre 7,9 5,8 6,0 2,6 2,8 3,1 4,1classi d'età della madre 2003 <20 2,5 0,0 2,8 1,3 3,1 0,0 1,920-24 22,0 4,7 22,3 14,8 13,5 2,1 14,725-29 34,0 22,7 37,3 33,3 28,6 12,7 30,130-34 26,2 43,0 23,7 28,7 32,4 45,2 30,935-39 12,9 21,9 11,1 17,1 18,0 33,9 18,0>40 2,3 7,8 2,8 4,8 4,5 6,2 4,4Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0età media alla maternità 29,1 32,8 28,9 30,5 30,6 34,0 30,6età media alla maternità tra le nascite naturali 29,4 32,6* 28,3 29,1 29,9 34,0* 29,9Differenza media d'età del padre dalla madre 8,9 4,7 6,1 2,9 3,3 2,8 4,4*valori da non considerarsi attendibili perché riferiti a basse numerosità Il fenomeno della simultanea concentrazione delle nascite nelle età più giovani e più anziane dell’intervallo di vita riproduttivo (ossia prima dei 25 e dopo i 35 anni) presentato nel primo paragrafo non trova pieno riscontro tra le nascite delle donne straniere residenti a Milano, le quali, nel passare dal 1998 al 2003 segnalano una concentrazione solamente nelle età più anziane. L’età media alla maternità delle straniere residenti a Milano al 2003 è pari a 30,6 (la media è salita di mezzo anno rispetto al 1998), un valore che è di oltre 3 anni superiore a quello delle madri non iscritte in anagrafe, ma pur sempre di due anni inferiore a quella delle donne residenti a Milano. I confronti per area di provenienza della madre rispecchiano quelli delle donne non residenti, fatta eccezione per le madri latino americane lievemente più anziane delle asiatiche. Le madri più giovani sono le est europee, mentre oltre al valore delle donne dei paesi a sviluppo economico avanzato, spicca

Page 74: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 80

il valore delle straniere provenienti dall’Africa Sub-sahariana, le quali, ancora una volta, mostrano un comportamento contrapposto a quello delle nord africane25. La differenza d’età tra i genitori al 2003 è consistente (nonché in leggera crescita rispetto al 1998): in media il padre è più anziano della madre di 4,4 anni. La distanza risulta più che raddoppiata nel caso delle nord africane (mediamente quasi 9 anni più giovani del padre) mentre si riduce tra le donne provenienti dai paesi a sviluppo economico avanzato, dall’Asia e dall’America Latina. Le tabelle 13 e 14 offrono infine un quadro riassuntivo delle principali caratteristiche dei nati da madre straniera e residente nel Comune di Milano. Nella tabella 13, è proposto un approfondimento circa il fenomeno delle nascite naturali, essendo emerso come uno degli elementi di maggiore interesse nell’analisi della natalità sin qui condotta. In tabella sono riportati i risultati di un modello di regressione logistica in cui sono state inserite le variabili con un effetto statisticamente significativo sulla probabilità che un nato fosse figlio di genitori non sposati (anziché sposati)26. Per quanto concerne l’area di provenienza della madre, la categoria di riferimento Nord Africa riduce più di tutte la probabilità che la nascita sia naturale, infatti, tutti gli odds ratio relativi alle aree di provenienza sono superiori all’unità 27. Questo vale a parità delle altre variabili considerate, ossia l’anzianità di residenza della madre, le caratteristiche del padre e l’età alla maternità. Viceversa, sono i nati da altre africane e dalle latino americane a presentare l’odds ratio più elevato, avendo una probabilità 3 volte superiore a quella delle nord africane di avere genitori non sposati. Per quanto concerne l’anzianità di residenza della madre i risultati sono quelli attesi: al crescere dell’anzianità di residenza della madre decresce la probabilità che la nascita sia naturale (un possibile effetto assimilazione), e lo stesso effetto vale per la differenza d’età tra i genitori e l’età alla maternità: sono le nascite da genitori più

25 Oltre a tutto, le nord africane, sulla base delle osservazioni fatte in precedenza, mostrano verosimilmente un valore gonfiato dalle nascite di ordine elevato. Merita inoltre di essere segnalato che se il padre è italiano l’età media alla maternità cresce di ben un anno e mezzo (andamento confermato anche all’interno delle distinte aree). 26 Il modello di regressione logistica ha il vantaggio di consentire una valutazione dei legami tra la variabile dipendente (in questo caso: la filiazione, studiata come variabile dipendente dicotomica: nascita legittima = 0 vs naturale =1) e una generica variabile indipendente, fissate tutte le altre variabili inserite nel modello. Nel caso di una variabile indipendente categoriale è possibile stimare, a parità di tutte le altre variabili inserite nel modello, quanto, rispetto ad una data categoria di riferimento, una data modalità della variabile indipendente renda più (o meno) probabile che la variabile dipendente assuma valore 1. Purtroppo le variabili rese disponibili dalle fonti ufficiali sono poche e pertanto la devianza residua è rimasta elevata. 27 Si ricorda che l’odds ratio è un rapporto incrociato tra probabilità condizionate:

)|0()|1(

/)|0()|1(

0

0

1

1

xXYPxXYP

xXYPxXYP

OR====

====

=

dove Y è la variabile dipendente a risposta binaria (nel caso in esame, la filiazione) e X è la variabile indipendente categoriale (nel caso l’Area di provenienza: x1= Area di confronto, x0= Area di riferimento ossia il Nord Africa).

Page 75: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 81

giovani ad essere più frequentemente naturali28. Infine, anche le caratteristiche del padre risultano significativamente associate alla variabile filiazione: le nascite da padre italiano o residente in Italia da più anni della madre sono più difficilmente naturali, viceversa, la situazione più associata alle nascite naturali è la “presenza” di un padre ancora residente all’estero29. Tab. 13 – Modello di regressione logistica, variabile dipendente filiazione (0=nascita legittima, 1=nacita naturale). Nascite da genitori noti (anno 2003) Variabili B S.E. Sig. Exp(B)=OR

Area di provenienza (riferimento Nord Africa)

Africa Sub-sahariana 1,189 0,237 0,000 3,285

Est Europa 0,740 0,186 0,000 2,096

Asia 0,533 0,151 0,000 1,704

America Latina 1,203 0,166 0,000 3,329

Paesi a sviluppo economico avanzato 0,441 0,214 0,039 1,554

Anzianità di residenza della madre (riferimento 0-1 anno)

2-5 anni -0,390 0,132 0,003 0,677

>5 anni -0,705 0,159 0,000 0,494 Anzianità di residenza del padre (riferimento Madre residente da più anni o dallo stesso numero di anni del padre)

Padre residente da più anni -0,736 0,117 0,000 0,479

Padre residente all'estero 0,464 0,148 0,002 1,590

Padre italiano -0,431 0,134 0,001 0,650

Età della madre alla maternità -0,049 0,009 0,000 0,952

Differenza d'età tra i genitori -0,026 0,008 0,002 0,975

Costante 1,206 0,300 0,000 3,341

-2logL=3116,989 Nella tabella 14 è invece proposto un quadro riassuntivo a livello di aree di provenienza, dato da una batteria di 10 indicatori che sintetizzano le principali caratteristiche delle coppie che hanno dato origine alle nascite in esame. Si 28 Interessante il fatto che nei modelli intermedi si è notato come nell’inserire quest’ultima variabile le distanze tra le aree di provenienza crescessero notevolmente. Questo è attribuibile al fatto che le madri nord africane sono mediamente più giovani e, data la relazione riscontrata con la variabile età, ciò porta a ridurre l’effetto dell’area di provenienza. 29 In questo caso invece, inserendo la variabile relativa alla caratteristica del padre le distanze tra aree si riducono notevolmente. Soprattutto per quanto concerne le latino americane: l’OR che risultava pari quasi a 5 scende a poco più di 3. Le distanze tra aree di provenienza sembrano dunque in parte attribuibili alle caratteristiche della coppia.

Page 76: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 82

evidenzia in primo luogo la conferma dei due modelli antitetici caratterizzanti le nord africane e le latino americane. Le madri in questione sono regolarmente contrapposte nei principali indicatori costruiti, un risultato che rispecchia il diverso ruolo della donna in emigrazione già sottolineato in precedenza. E’ dunque confermato da una parte il noto ruolo passivo che caratterizza le straniere del Nord Africa (un ruolo da “subalterne” a seguito del marito) così come dall’altra si è trovato riscontro del ruolo più attivo (da “apripista”) delle latino americane. Notevoli sono anche le distanze all’interno della stessa Africa: le madri provenienti dall’Africa Sub-sahariana si avvicinano molto di più al modello latino americano, il più simile a quello delle madri provenienti dai paesi a sviluppo economico avanzato: dei 10 indicatori presi in considerazione solo 3 mostrano un segno discordante rispetto alla media. Infine, si delineano altri due modelli contrastanti: quello delle madri dell’Est Europa e dell’Asia, che mostrano valori discordanti negli indicatori legati alla formazione della coppia in relazione al progetto migratorio. Tab. 14 – Andamento rispetto alla media dei principali indicatori per area di provenienza della madre ( anno 2003) Indicatori

Nord Africa

Altri Africa

Est Europa Asia

America Latina

Paesi a sv. ec. av.

% padre italiano (-) (-) (+) (-) (+) (+)% padre diversa cittadinanza se straniero (-) (+) (+) (-) (+) (+)

% nascite naturali (-) (+) (+) (-) (+) (-)

% residenti da almeno 2 anni (-) (+) (-) (+) (+) (+)

% padre residente all'estero (-) (+) (-) (+) (+) (-)% nascite nei primi due anni di matrimonio (-) (+) (+) (-) (+) (-)

Età media al matrimonio (-) (+) (-) (+) (+) (+)% matrimoni precedenti la residenza (+) (-) (+) (+) (-) (-)Età media alla maternità (-) (+) (-) (-) (+) (+)Differenza media d'età del padre dalla madre (+) (+) (+) (-) (-) (-)(-) = valori al di sotto della media; (+) = valori sopra la media

Page 77: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 83

4.5 Alcune stime della fecondità delle straniere residenti a Milano A seguito delle revisioni post Censimento, al 31/12/2003 le donne straniere in età feconda iscritte all’anagrafe del Comune di Milano erano 38.559, un ammontare rilevante che, nonostante persista una certa concentrazione nelle età centrali dell’intervallo di vita fecondo, garantisce il calcolo degli indici congiunturali di fecondità, con la possibilità di tenere conto delle principali provenienze. Negli anni presi in considerazione le donne straniere in età feconda residenti a Milano sono cresciute di oltre 10.000 unità. Così come per le nascite, è diventato più importante l’apporto delle latino americane e delle est europee. Inoltre, è anche cresciuto il peso delle età avanzate dell’intervallo di vita riproduttivo, il che spiega, almeno in parte, la crescita delle nascite da madri straniere più mature. Il grafico n° 2 riporta l’andamento negli ultimi sei anni del numero medio di figli per donna, calcolato di biennio in biennio sul totale delle straniere e per le principali aree di provenienza. Le asiatiche, le est europee, le latino americane e le straniere provenienti dall’Africa Sub-sahariana determinano l’andamento osservabile nell’intero collettivo delle straniere: si è registrato un picco nel biennio 2000-2001 cui segue un calo nel biennio più recente. Le nord africane si differenziano da quanto descritto poiché la loro fecondità è risultata costantemente decrescente, mentre per le straniere provenienti dai paesi a sviluppo economico avanzato, il biennio più recente segnala una ripresa della fecondità, esattamente come si è registrato tra le donne italiane. Per quanto attiene l’intensità sono le nord africane a rivelarsi le più prolifiche, con una media ben superiore ai 4 figli per donna. Seguono, distanziate, le asiatiche, con quasi 2,5 figli per donna, mentre tutte le altre straniere registrano valori del TFT al di sotto della soglia di sostituzione. Il valore del TFT per le straniere residenti a Milano nel biennio 2002-2003 risulta pari a 1,67, un valore che sale a 2,26 se si restringe l’attenzione sulle donne provenienti dai paesi a forte pressione migratoria. Le considerazioni che si possono trarre da quanto descritto sono essenzialmente due:

Ø l’andamento riscontrato, chiaramente di difficile interpretazione a causa del continuo mescolamento della popolazione immigrata, non lascia ancora un segnale sufficientemente chiaro del presunto ipotizzato adeguamento del comportamento riproduttivo delle straniere a quello delle italiane: la fecondità, almeno sino al biennio 2000-2001 risultava in crescita e solo negli ultimi due anni comincia a registrarsi un calo che andrebbe dunque monitorato30;

30 In realtà, una reale comprensione del complesso rapporto che sussiste tra la migrazione e il comportamento riproduttivo può chiaramente avvenire solamente tramite indagini ad hoc che possano

Page 78: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 84

Ø l’intensità della fecondità delle straniere dei paesi a forte pressione migratoria appare elevata 31, ma allo stesso tempo risulta molto eterogenea a seconda della provenienza, basti confrontare come varia la fecondità a seconda delle nazionalità dell’Africa.

Il dato più recente delle nord africane, con un numero medio di figli per donna pari a 4,33, è forse il risultato di maggiore rilievo. Tale dato va letto però con molta cautela: le immigrate nord africane, come si è già avuto modo di sottolineare, appartengono ad una popolazione fortemente selezionata. Molte di esse sono arrivate in Italia tramite ricongiungimento coniugale: è dunque altissima la quota di donne sposate o in coppia, sicuramente anomala se confrontata con la popolazione femminile al paese d’origine. Nondimeno quella esposta non sembra essere una ragione sufficiente, in quanto una media di 4-5 figli per donna risulterebbe un valore elevato anche se ci si riferisse alla sola fecondità matrimoniale. Vi è dunque una seconda ragione, più sottile, che verosimilmente giustifica quanto osservato: il ricongiungimento spesso segue un periodo di separazione dal marito, una volta attuato si ha la tendenza a “recuperare” quelle nascite che erano state posticipate proprio a causa della distanza. Di conseguenza, il dato sulla fecondità, per contemporanei e quindi congiunturale, risulterebbe gonfiato32.

contare su variabili come il numero di figli desiderato e l’anzianità migratoria (congiuntamente legate al processo di inserimento e all’assimilazione dei modelli riproduttivi del paese d’approdo) precluse alle fonti ufficiali. 31 A differenza di quanto ipotizzato in non poche altre pubblicazioni (Maffioli, Dell’Atti 1998, Farina, Terzera 1999, Blangiardo, Crippa 2003), ma in sintonia con quanto emerso a livello locale in un altro studio, esaustivo come il presente, basato sulle nascite rilevate dalle fonti ufficiali del Comune di Verona (Zenga E., 2004) essendo anche nel caso veronese abbondantemente al di sopra della soglia di sostituzione. Naturalmente, occorre ricordare che quanto analizzato si riferisce alle sole straniere “residenti” che sono solo un sottoinsieme, non per forza rappresentativo, delle straniere presenti a Milano. 32 Questa considerazione trova riscontro in uno studio francese (Legros, 2003) nel quale è stata addotta un’analoga motivazione per giustificare l’elevata fecondità delle straniere arrivate recentemente in Francia. Per quanto riguarda le donne, se si considera l’elevato numero di nati da madri che hanno spostato recentemente a Milano la propria residenza, l’effetto depressivo della migrazione sulla fecondità sembra dunque tutt’altro che scontato, soprattutto nel breve periodo. Quanto osservato trova inoltre riscontro in un altro studio (Bonomi, Terzera, 2003) nel quale è stato evidenziato come spesso esista uno specifico progetto secondo il quale la nascita di un figlio è “programmata” successivamente alla migrazione. In particolar modo per le nord africane, le unioni si sono frequentemente formate al paese d’origine, ma successivamente all’arrivo in Italia dell’uomo che, con un temporaneo rientro al proprio paese ha dato vita ad un’unione per poi farsi raggiungere, solo in un secondo momento, dalla propria compagna in Italia (è questo il caso dei ricongiungimenti detti “di secondo livello” particolarmente favorevoli alla fecondità, cfr. sempre Tognetti-Bordogna, 2001).

Page 79: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 85

Fig. 2 – Donne straniere residenti a Milano: andamento temporale del n° medio di figli per donna per area di provenienza (anni 1998-2003)

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

3,5

4

4,5

5

Nord Africa Altre Africa Est Europa Asia AmericaLatina

Paesi asviluppo

economicoavanzato

TotaleStraniere

1998-99

2000-01

2002-03

Fig. 3 – Donne straniere residenti a Milano: tassi specifici di fecondità per età (classi d’età quinquennali, valori per 1000) (anno 2003)

020406080

100120140160

15 20 25 30 35 40 45 50

etàstranierestraniere paesi a forte pressione migratoria italiane

Page 80: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 86

Fig. 4 – Donne straniere residenti a Milano: tassi specifici di fecondità per età (classi d’età quinquennali, valori per 1000) per area di provenienza (anno 2003)

0

50

100

150

200

250

300

15 20 25 30 35 40 45 50

età

Nord Africa Altre Africa

Est Europa AsiaAmerica Latina Paesi a sviluppo economico avanzato

Il grafico n° 3, mette a confronto, per l’anno 2003, i tassi specifici di fecondità per età, delle donne residenti a Milano a seconda che queste siano straniere, straniere e provenienti dai paesi a forte pressione migratoria, oppure italiane. Dal grafico si evince come per le straniere la propensione alla maternità sia massima in corrispondenza di una fascia d’età molto più giovane di quella delle italiane (tra i 20 ed i 25 anni per le straniere provenienti dai paesi a forte pressione migratoria, tra i 25 e i 30 anni per le straniere nel loro complesso, mentre la classe d’età più prolifica delle italiane si colloca tra i 30-35 anni). Dopo i 30 anni, la contrazione nella fecondità delle straniere è tale che tra i 35 ed i 40 anni risultano addirittura meno prolifiche delle donne italiane. A parte questo breve segmento dell’intervallo di vita produttivo, è evidente che tra le donne residenti a Milano i livelli di fecondità delle straniere provenienti dai paesi a forte pressione migratoria siano decisamente superiori a quelli delle italiane: il numero di figli per donna, pari nel 2003 a 2,27, risulta circa di un’unità superiore a quello delle italiane, ma è anche da rimarcare come questo sia imputabile al contributo delle generazioni più giovani. Nel grafico successivo sono tracciati gli andamenti dei tassi specifici per area di provenienza della madre. L’elemento più interessante è dato dalle

Page 81: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 87

est europee: nonostante queste presentino la più bassa età media al parto, la propensione alla maternità è inferiore a quella delle nord africane anche per le età più giovani, così come è all’incirca equivalente a quella delle latino americane (le quali invece si distinguevano per un’elevata età media al parto). Fatta eccezione per le nord africane, superati i 35 anni i valori dei tassi specifici delle straniere sembrano essere equivalenti ed estremamente contenuti33. Tab. 15 – Donne straniere residenti a Milano, numero medio di figli per donna per le principali nazionalità (anno 2003)

Paesi Numero medio di figli per

donna in Italia (2003)

Numero medio di figli per donna al paese

d'origine 2000-200534

Albania 1,6 2,3Brasile 2,4 2,2Cina 2,6 1,8Ecuador 2,8 2,8Egitto 5,0 2,9Filippine 2,1 3,2Francia 1,2 1,8Marocco 3,4 3,0Perù 1,8 2,6Romania 2,2 1,3Sri Lanka 2,8 2,1Somalia 0,6 7,3

Infine, la tabella n° 15 riporta, a mo’ di conclusione, il numero medio di figli per donna delle principali nazionalità residenti a Milano al 2003, l’anno più recente disponibile. Le comunità più prolifiche risultano essere il Marocco (3,4 figli per donna) e ancor di più l’Egitto (addirittura 5 figli per donna) per le quali valgono le precedenti considerazioni riguardanti le nord africane. Un altro aspetto interessante che merita di essere considerato riguarda il fortissimo squilibrio tra generi: per entrambe le nazionalità il rapporto tra sessi è di circa una donna ogni tre uomini. Da questo si deduce, tenendo presente il modesto numero di nascite da coppie miste già descritto nella prima parte del capitolo, che se l’attenzione si spostasse sugli uomini, le considerazioni fatte sulla fecondità muterebbero notevolmente.

33 Un dato che meriterebbe approfondimenti per appurarne le determinanti, che potrebbero dipendere da generazioni dal comportamento diverso oppure da un effetto assimilazione riconducibile all’anzianità migratoria, variabile che purtroppo non è resa disponibile dalle fonti ufficiali 34 Stima di fonte UNFPA, anno 2002

Page 82: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 88

Le nazionalità dell’Asia presentano livelli di fecondità più omogenei di quelli delle africane, con un numero medio di figli per donna che oscilla tra le 2 e le 3 unità. Per quanto riguarda le straniere dell’America Latina si distinguono le ecuadoriane caratterizzate da un’alta fecondità (2,8 figli per donna), e questo nonostante gli stranieri residenti di cittadinanza ecuadoriana siano caratterizzati da un basso rapporto di mascolinità, un fattore che solitamente inibisce la fecondità (sempre a causa di un’ancora scarsa propensione alle unione miste). Accanto all’indice di fecondità calcolato sulle donne residenti a Milano, nella tabella è inoltre indicato il rispettivo valore al paese d’origine. Emergono situazioni completamente discordanti: in alcuni casi le immigrate danno vita in Italia ad una fecondità inferiore a quella delle connazionali rimaste al paese d’origine, in altri casi avviene l’esatto opposto35. Si tratta di situazioni difficilmente interpretabili, per le quali non è sufficiente chiamare in causa il rapporto di mascolinità: ad esempio le straniere albanesi e rumene nel Comune di Milano sono in numero sostanzialmente equivalente rispetto ai loro connazionali uomini, ma se le prime mostrano una fecondità inferiore a quella al paese d’origine, per le seconde vale il contrario. Una fecondità più prolifica rispetto al paese di provenienza si registra anche per le egiziane, le marocchine, le cingalesi, le cinesi e le brasiliane. Viceversa, similmente alle albanesi si comportano le donne filippine, peruviane e le donne provenienti da paesi profondamente differenti come le francesi e le somale. Ma se le francesi si attestano su valori abbastanza simili a quelli delle italiane, per le somale il dato risalta non solo come il più basso, ma anche perché delle nazioni prese in considerazione la Somalia, è quella che sta attualmente vivendo il boom demografico più marcato. In definitiva, proprio perché di difficile interpretazione, i confronti presentati appaiono interessanti perché mostrano le complessità insite nei processi migratori, mettendo in prima istanza in discussione la scontatezza dell’effetto depressivo della migrazione sulla fecondità e aprendo anche ad un’interpretazione alternativa: la migrazione (che qui può essere intesa come il trasferimento della propria residenza, ossia in un’accezione da Censimento, della propria dimora abituale) rappresenta un’opportunità per la formazione (o la ricostituzione) e l’allargamento del nucleo familiare. Un’ipotesi che ha in alcuni dati presentati – si pensi, oltre alle comunità che presentano indici di fecondità sensibilmente più elevati rispetto al paese d’origine, alle percentuali, tutt’altro che trascurabili, di matrimoni celebrati lo stesso anno dell’iscrizione in anagrafe e di nascite da straniere che hanno recentemente trasferito a Milano la propria residenza - elementi che si prestano come spunto per riflessioni più approfondite che necessiterebbero di informazioni più ricche e soprattutto più mirate.

35 Un’anomalia rispetto a quanto rilevato ad esempio in Francia (Toulemon, 2004) dove gli indici di fecondità caratterizzanti gli stranieri immigrati risultavano tendenzialmente inferiori rispetto a quelli dei paesi d’origine.

Page 83: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 89

Appendice: Gli effetti delle pulizie anagrafiche post-censimento Occorre spendere qualche riflessione sull’effetto delle pulizie anagrafiche a seguito delle revisioni post-Censimento. Le cancellazioni anagrafiche hanno portato ad una drastica riduzione del contingente femminile in età feconda: si stima che circa il 20% delle donne presenti in anagrafe al termine del 2001 avessero in realtà già abbandonato il Comune di Milano al momento del Censimento. La conseguenza è immediata: nel calcolo del TFT, vi sarà una sovrastima dei denominatori (le donne potenzialmente a “rischio” di avere un figlio) e una conseguente sottostima della fecondità. Il dato anagrafico del 2003 risulta già “pulito”, mentre, per chi scrive, è tutt’ora in atto la pulizia delle anagrafi pregresse (31/12/2001 e 31/12/2002) non risultando ancora disponibile un archivio pulito a livello di singola nazionalità. L’errore commesso è dunque solamente disponibile a livello di gruppi di cittadinanze, e, per il 2002, l’anno che consente le stime più precise data la prossimità al Censimento, il tasso di natalità degli stranieri residenti si aggira intorno al 25‰ mentre il numero medio di figli per donna, relativo alle straniere appartenenti al gruppo dei paesi a forte pressione migratoria, risulta pari a 2,85, ben il 25% superiore a quanto stimato con l’anagrafe “sporca”. In realtà la sottostima, pur essendo considerevole non altera molte delle considerazioni sin qui fatte, anzi, le amplifica. In particolare, la fecondità elevata precedentemente descritta, lo risulta a maggior ragione, e la tendenza temporale osservata presenterebbe lo stesso segno ma in forma più accentuata: una crescita sino al biennio 2001 (quando la sottostima del TFT deve essere stata massima) ed una successiva decrescita (allorché le pulizie in corso, terminate a fine 2003 devono aver portato ad un’attenuazione di tale sottostima).

Page 84: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 91

5. L’abortivita’ 5.1 Andamento dell’abortività a Milano

L’andamento dell’abortività spontanea1 e delle interruzioni volontarie di

gravidanza2 è sintetizzato nella tabella 1 che permette di cogliere in modo sintetico l’evoluzione del fenomeno aborto nelle sue due componenti.

Tra il 1995 e il 2004 si assiste, parallelamente al crescere del tasso di fecondità totale (TFT), ad un aumento del tasso di abortività volontaria totale (TAT), con un forte picco al 2003. Per quanto concerne il tasso di abortività spontanea (TAST), purtroppo non è possibile confrontare i dati di tutta la serie storica, in quanto a partire dal 1999 mancano i casi di aborti spontanei relativi ad un importante centro ospedaliero3. Tab. 1 – TAT, TAST, TFT e RA delle donne residenti a Milano (anni 1995-2004)

TAT TAST TFT TFT/TAT RA1995 575,84 183,87 957,96 1,66 555,521996 585,49 188,63 977,90 1,67 540,911997 609,33 181,78 979,26 1,61 544,141998 620,45 189,38 1009,21 1,63 521,261999 653,87 180,15 1024,15 1,57 535,532000 626,36 167,01 1104,58 1,76 471,232001 726,06 156,27 1156,60 1,59 510,012002 691,08 155,76 1154,07 1,67 475,802003 790,06 217,52 1281 1,62 491,012004 794,16 212,59 1318 1,66 490,19Note: dal 1999 tassi calcolati annualmente, dal 1995 al 1998 tassi calcolati con classi d’età decennali; dal 1999 la serie degli aborti spontanei non include i casi dell’ospedale San Raffaele. Il Rapporto di abortività (RA)4 è sceso negli ultimi anni sotto soglia 500, equivalente ad un rapporto 2 a 1 tra nascite ed interruzioni volontarie di gravidanza relative al complesso della popolazione.

1 Aborto spontaneo è l’interruzione involontaria di gravidanza provocata da causa patologiche. 2 L’interruzione di gravidanza volontaria avviene sotto precisa volontà della donna entro il 90° giorno dal concepimento. 3 Si è constatata l’incompletezza dei dati forniti dalla Regione Lombardia, mancando gli eventi dell’ospedale San Raffaele. Da considerare inoltre che gli aborti presi in considerazione (sia IVG, sia aborti spontanei) si riferiscono ai soli eventi avvenuti in Lombardia riferibili alle donne residenti a Milano. 4 Rapporto di abortività: n° di interruzioni volontarie di gravidanza ogni 1.000 nati.

Page 85: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 92

5.2 Abortività volontaria Dal confronto tra il 1999 e il 2004 si nota come per le età comprese tra i 15 e i 34 anni i tassi specifici di abortività volontaria siano cresciuti, si assiste quindi ad un maggior ricorso all’aborto da parte delle donne in età più giovani. E’ soprattutto la classe 25-29 a distinguersi raggiungendo il suo valore massimo nel 2004 (tasso di abortività volontaria pari a 190,2 a fronte del 136,4 di cinque anni prima). Complessivamente tra il 1999 e l’ultimo anno di osservazione si riscontra un lievissimo calo solamente in corrispondenza delle over 44enni. Tab. 2 – Tassi specifici di abortività volontaria per età delle donne residenti a Milano (anni 1999-2004)

1999 2000 2001 2002 2003 200415-19 96,6 82,4 91,0 86,9 93,0 103,020-24 184,0 182,7 233,2 223,2 253,8 234,125-29 136,4 138,4 155,4 156,9 181,1 190,230-34 109,6 106,1 121,9 107,8 132,5 133,535-39 85,3 78,0 84,1 76,7 89,5 87,640-44 38,5 35,3 38,1 37,2 38,8 39,945-49 3,5 3,3 2,2 2,5 2,6 3,0Totale 653,9 626,4 726,1 691,1 790,1 794,2 Tab. 3 – Rapporti tra i tassi specifici di fecondità e i tassi di abortività volontaria delle donne residenti a Milano (anni 1999-2004)

1999 2000 2001 2002 2003 200415-19 0,25 0,30 0,36 0,33 0,30 0,2820-24 0,62 0,77 0,65 0,65 0,55 0,6225-29 1,70 1,77 1,64 1,57 1,50 1,4330-34 3,34 3,59 3,23 3,66 3,28 3,1935-39 2,73 3,25 3,10 3,47 3,65 3,6440-44 1,37 1,62 1,55 1,85 1,85 1,8445-49 0,45 0,86 1,86 2,16 1,68 1,85Totale 1,57 1,76 1,59 1,67 1,61 1,61

Dal confronto tra i tassi specifici di abortività volontaria e i relativi tassi specifici di fecondità (Tab.3), si può notare come vi sia un andamento speculare dei due fenomeni rispetto all’età, infatti, tra le donne di età inferiore ai 24 anni è superiore il tasso di abortività volontaria rispetto a quello di fecondità, mentre tale rapporto si ribalta per le classi centrali soprattutto per le 30-39enni, per le quali si riscontrano valori molto elevati di fecondità e viceversa valori decisamente inferiori per il tasso di abortività volontaria. E’ poi interessante rilevare come l’aumento del

Page 86: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 93

TAT sia da associarsi ad un aumento della fecondità. Depurando il TAT da tale fattore, attraverso il calcolo dei suddetti rapporti, l’evoluzione temporale del fenomeno ha fatto osservare una forte crescita delle interruzioni volontarie di gravidanza solamente tra le donne che hanno raggiunto i 35 anni. 5.3 Caratteristiche delle IVG Quali possono essere i fattori che portano ad un aumento del TAT a partire dagli ultimi anni Novanta? È possibile che le ragioni di tale aumento, in analogia a quanto avviene per il TFT, possano essere ricondotte alla maggiore presenza delle straniere e al ricorso da parte di queste ultime all’aborto come misura di controllo delle nascite 5. Dall’analisi delle misure riportate in tabella 4, si può osservare come nel corso degli ultimi anni sia aumentata la percentuale di IVG relativa alle straniere. Nel 2002 più della metà delle interruzioni volontarie di gravidanza registrate a Milano sono vissute da donne straniere, e considerato inoltre che queste ultime sono ancora una piccola parte della popolazione femminile milanese, se ne deduce che il ricorso a tale pratica debba risultare decisamente più ricorrente tra di esse. Non solo il tasso di abortività volontaria totale calcolato sulle sole straniere residenti a Milano è decisamente più elevato di quello calcolato sulle sole donne italiane, ma i due tassi hanno anche andamenti opposti: il tasso relativo alle straniere è, infatti, in costante crescita, mentre quello delle sole italiane sembrerebbe essere in calo. Al fine di poter approfondire il comportamento della popolazione straniera e verificare se esistano delle differenze tra le diverse nazionalità, sono stati costruiti in riferimento al biennio 1999-2000 i RA per nazionalità (tab.5). Tab. 4 – TAT italiane e straniere a confronto (anni 1999-2002)

1999 2000 2001 2002 Totale IVG 5682 5366 6038 5583 % straniere 38,2 42,6 48,0 52,8 TAT italiane 417 350 348 293 TAT straniere 990 1127 1037 1056 TAT Milano 654 626 726 691

5 Come documentato in Farina P. Terzera L. “Maternità e abortività nell’esperienza delle donne immigrate a Milano”. 1999

Page 87: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 94

Tab. 5 – Caratteristiche del ricorso all’IVG secondo la cittadinanza (biennio 1999-2000)

IVG

99-00 Nati

99-00 RA

99-00 %

coniugate% non

coniugate Totale Albania 219 98 2.235 34,2 65,8 100,0 Brasile 97 88 1.102 29,9 70,1 100,0 Bulgaria 41 15 2733 31,7 68,3 100,0 Ceylon (Sri Lanka) 188 348 540 85,1 14,9 100,0 Cina (Rep.P.Cinese) 182 531 343 67,0 33,0 100,0 Ecuador 703 137 5.131 36,1 63,9 100,0 El Salvador 67 66 1.015 34,3 65,7 100,0 Etiopia 147 27 5.444 16,3 83,7 100,0 Filippine 536 908 590 64,6 35,4 100,0 Italia 6.593 17.183 384 33,9 66,1 100,0 Marocco 133 223 596 35,3 64,7 100,0 Nigeria 80 17 4.706 8,8 91,2 100,0 Perù 723 396 1.826 27,7 72,3 100,0 Romania 275 69 3.986 56,0 44,0 100,0 Ucraina 87 10 8.700 52,9 47,1 100,0 Nota: sono state inserite nella tabella solo le cittadinanze con un ricorso all’IVG almeno pari a 40 casi nel biennio

Effettivamente il comportamento delle donne straniere rispetto all’interruzione di gravidanza risulta abbastanza diversificato a seconda del paese d’origine. Osservando i valori ottenuti per il RA per le singole nazionalità si evince che le donne ucraine, in relazione alle nascite, hanno più frequentemente fatto ricorso all’interruzione di gravidanza volontaria (RA pari a 8.700), pur con la cautela dovuta alla bassa numerosità di casi; seguono le donne etiopi e le ecuadoriane con valori superiori a 5.000. Sembra comunque che il ricorso all’IVG sia molto frequente tra le donne provenienti dall’Est Europa (albanesi, bulgare, rumene, ucraine) e tra le sudamericane (le peruviane si distinguono per il maggior numero assoluto di IVG delle straniere). Si riscontra una propensione decisamente inferiore tra le donne asiatiche (soprattutto le cinesi con un RA pari a 343, addirittura inferiore a quello relativo alle sole italiane) ma ancor più bassa è la propensione all’abortività delle prolifiche nord africane, molto prolifiche (neppure presenti in tabella in quanto i numeri delle IVG erano troppo contenuti). Alla base di queste diversità ci possono essere vari motivi sia di carattere culturale-religioso sia relativi al progetto migratorio: infatti, se da un lato la religione incide fortemente (è il caso delle nord africane), dall’altra anche le necessità economiche e lavorative hanno un forte peso. Si pensi alle sudamericane per le quali una gravidanza potrebbe significare non lavorare e quindi non guadagnare, e poiché in molti casi nelle famiglie sudamericane sono proprio le donne il pilastro dell’economia domenistica, ricorrono all’IVG come metodo di controllo delle nascite. Altro fattore da tenere sottocontrollo è lo stato civile delle donne al momento dell’interruzione volontaria di gravidanza: si può notare come nella maggioranza

Page 88: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 95

dei casi le donne che optano per l’interruzione volontaria della gravidanza sono in netta maggioranza nubili6. A questo discorso fanno però eccezione diversi paesi, come la Romania e le Filippine, Sri Lanka e la Cina per i quali si registra un’elevata percentuale di donne sposate interessate dal fenomeno in questione. 5.4 Abortività spontanea

In Italia, nel corso degli anni Ottanta e Novanta, il numero degli aborti spontanei è aumentato di circa il 20% (Bonarini); è cresciuto sia in numero assoluto, sia come incidenza sulla popolazione femminile (aumento del TAST, tasso di abortività spontanea totale).

Per la città di Milano, la serie che possiamo considerare non è completa in quanto non si può considerare l’evoluzione dell’abortività spontanea dopo il 19997, si considerano quindi per le analisi successive solo gli anni di osservazione più recenti che sono tra loro confrontabili. Dal 1999 il TAST diminuisce da 180 aborti spontanei per 1.000 donne in età fertile ad un valore pari a 155 nel 2002, vi è poi una risalita fino a 210 aborti nel biennio seguente. Ciò avviene a fronte di un aumento del TFT negli stessi anni, come già più volte osservato. L’apparente contraddizione fra questi trend fa sospettare una variazione della cadenza degli eventi. Tab. 6 – Tassi specifici di abortività spontanea per età delle donne residenti a Milano (anni 1999-2004)

1999 2000 2001 2002 2003 200415-19 5,9 7,1 6,9 4,1 9,4 7,220-24 18,5 21,6 20,5 19,2 23,9 25,725-29 34,0 28,1 26,1 29,1 42,0 34,730-34 49,7 41,7 38,4 39,3 55,8 54,235-39 46,4 42,4 38,3 40,2 55,8 59,740-44 23,3 23,5 24,3 22,0 30,6 29,045-49 2,4 2,6 1,8 1,9 2,3 3,9TAST 180,2 167,0 156,3 155,8 217,5 212,6

6 Tra tutte le straniere, la percentuale di donne coniugate che hanno fatto ricorso all’IVG è pari a 41,7. Interessante osservare però che tra le italiane la percentuale di coniugate è ancora più bassa (il 32,3%). Il fenomeno dell’abortività da nubili si ricollega alla bassissima abortività delle nord africane che, arrivando quasi sempre a Milano già da sposate, non si trovano a far parte della popolazione maggiormente a rischio. 7 Cfr nota 3.

Page 89: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 96

Tab. 7 – Rischio (o proporzione) di aborto spontaneo delle donne residenti a Milano (anni 1999-2004)

1999 2000 2001 2002 2003 200415-19 99,6 126,4 102,6 70,9 144,4 106,520-24 97,4 99,0 85,0 86,5 99,6 106,525-29 110,8 88,8 80,0 90,6 114,3 95,530-34 111,0 92,1 82,1 84,7 105,1 104,335-39 150,8 131,9 117,6 121,4 136,3 147,540-44 265,0 257,0 254,8 215,1 268,8 253,245-49 479,6 404,4 284,6 237,7 303,5 371,6

Un indicatore più appropriato per misurare l’intensità degli aborti spontanei è il rischio (o proporzione) di aborto spontaneo, che considera il numero di gravidanze iniziate e il numero di quelle concluse con un aborto spontaneo tenendo conto delle IVG come eventi perturbatori8. Appare evidente (Tab.7 e Fig.1) come il rischio di aborto spontaneo aumenti con l’età della madre, sebbene anche le giovanissime siano, almeno marginalmente, interessate dal fenomeno. Quanto osservato sembrerebbe quindi connesso a fattori biologici legati alle diverse fasi della vita riproduttiva delle donne, piuttosto che a fattori di tipo economico o culturale, come avviene nel caso dell’abortività volontaria. Il rischio di aborto spontaneo negli ultimi anni in analisi risulta essere in calo rispetto al biennio 1999-2000 solamente tra le donne in età 45-49 anni (Fig.2) e, anche tra di esse, vi è una ripresa rispetto al 2001-02.

8 In formula il rischio R è calcolato come segue: R = AS (t) / [Nati (t) + AS (t) + 0,3*IVG(t)] (supponendo stabile la residenza delle donne incinte)

Page 90: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 97

Fig. 1 – RA spontanea per singolo anno di età delle donne residenti a Milano (anni 1999-2004) Fig. 2 – Rischio di aborto per classi di età delle donne residenti a Milano (anni 1999-2004)

Rischio di aborto per classi di età

0,00

50,00

100,00

150,00

200,00

250,00

300,00

350,00

400,00

450,00

500,00

15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49

99-00

01-02

03-04

RA per singolo anno di età

0 100 200 300 400 500 600 700 800 900

1000

20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45

RA99/00 RA01/02 RA 03/04

Page 91: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 99

6. La nuzialita’ 6.1 Meno matrimoni o meno primi matrimoni?

Negli ultimi cinque anni è andata affermandosi una sensibile riduzione del numero di matrimoni celebrati nel Comune di Milano, dopo che nel 1999 si era registrato un effimero rialzo. Parallelamente cresce l’età media degli sposi al primo matrimonio (da 29 anni e mezzo per le donne a quasi 31 anni, da 31 anni e mezzo per gli uomini a quasi 34 anni). Tuttavia, nonostante il matrimonio sia un evento sempre più raro e sempre più tardivo, nel 2002 solo il 19,8% dei 49enni residenti e solo il 15,6% delle coetanee non aveva ancora avuto un’esperienza matrimoniale.

Il 2002 segna un altro passaggio fondamentale: i matrimoni di rito civile superano i matrimoni religiosi (52% i primi, 48% i secondi; considerando tra questi ultimi anche i matrimoni di rito non cattolico). Tenendo conto solamente della primo-nuzialità, la percentuale di matrimoni civili è meno rilevante (42%) ma sempre molto importante rispetto alla media italiana relativa all’anno 2000 , pari al 25% (Istat, 2003).

Cambia inoltre profondamente la composizione per cittadinanza degli sposi: in 5 anni l’evoluzione è rapidissima. Aumenta la composizione mista dei matrimoni, che rappresentano oltre il 19% del totale, mentre i matrimoni con i coniugi entrambi stranieri sono il 7,2% (incidevano per la metà nel 1998, quando erano il 3,6%)

Rispetto all’Italia, a Milano è molto inferiore la proporzione di unioni tra celibi e nubili sul totale delle nozze: nel 2002 a Milano costituivano il 79,4% dei matrimoni, in Italia circa il 95% (Istat, 2003). La parte di matrimoni contratti da persone entrambe alla prima esperienza matrimoniale diminuisce di oltre 3 punti percentuali nei cinque anni considerati. Risulta quindi importante, oltre che in crescita, la quota di seconde nozze: il 20,6% dei matrimoni, e cresce il peso dei matrimoni in cui almeno uno dei contraenti è divorziato. Fra le possibili combinazioni, osserviamo che quella più frequente è “lui divorziato, lei nubile” (il 32,7% delle seconde nozze, il 6,7 % dei matrimoni). Aumentano anche, in questo stesso lasso di tempo, le “altre situazioni” (ad esempio: “uno dei due alla prima esperienza e l’altro vedovo”, oppure “entrambi vedovi”) che però pesano solo per il 2,5% del totale dei matrimoni.

Gli sposi alle seconde nozze superano, nel 2002, di 1,3 punti percentuali le spose alle seconde nozze.

Page 92: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 100

Tab. 1 – Matrimoni celebrati a Milano per stato civile al momento delle nozze e rito di celebrazione (anni 1998-2003)

1998 1999 2000 2001 2002 2003 rito

civile v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % % Insieme dei matrimoni celebrati a Milano 5.099 5.249 5.130 4.892 4.815 4.264 50,7 di cui: con almeno uno degli sposi residente a Milano 4.627 4.781 4.638 4.478 4.423 3.943 52,2 di cui rispetto agli sposi residenti Entrambi gli sposi al primo matrimonio 3.832 82,8 3.909 81,8 3.736 80,6 3.569 79,7 3.514 79,4 3.139 79,6 40,2 Almeno uno sposo divorziato 724 15,6 798 16,7 810 17,5 830 18,5 798 18 722 18,3 94,5 Altre situazioni 71 1,5 74 1,5 92 2 79 1,8 112 2,5 82 2,1 83,3 Totale 4.627 100 4.781 100 4.638 100 4.478 100 4.423 100 3.943 100 50,7

Fig. 1 – Matrimoni celebrati a Milano secondo la residenza degli sposi (anni 1998-2003)

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

1998 1999 2000 2001 2002 2003

77,0

78,079,0

80,081,0

82,083,0

84,0

insieme dei matrimoni celebrati a Milano

di cui: con almeno uno degli sposi residente a Milano

% entrambi gli sposi al primo matrimonio

Page 93: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 101

Fig. 2 – Serie storica dei matrimoni celebrati a Milano (anni 1960–2003)

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

60

62

64

66

68

70

72

74

76

78

80

82

84

86

88

90

92

94

96

98

00

02

0

10

20

30

40

50

60%

Insieme dei matrimoni celebrati a MilanoEntrambi gli sposi al primo matrimonio

% civili

Fig. 3 – Età media alle prime nozze di uomini e donne (anni 1980–2003)

24,0

25,0

26,0

27,0

28,0

29,0

30,0

31,0

32,0

33,0

34,0

1980

1981

1982

1983

1984

1985

1986

1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

celibi nubili

Page 94: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 102

Tab. 2 – Matrimoni celebrati a Milano per età degli sposi (anno 2003)

Età della sposa

21 < 22-25

26-29

30-34

35-39

40-49

50-59

60 e + Totale

21 e < 23 13 3 3 1 0 0 0 43

22-25 43 102 60 16 11 2 0 0 234

26-29 45 205 482 183 26 9 1 1 952

30-34 22 123 455 581 125 21 7 0 1.334

35-39 10 37 116 317 230 66 3 0 779

40-49 5 16 43 120 152 150 26 4 516

50-59 2 4 6 14 39 82 65 2 214

60 e + 0 2 2 5 15 42 59 64 189

Età dello sposo

Totale 150 502 1.167 1.239 599 372 161 71 4.261

Tab. 3 – Proporzione di celibi/nubili a prefissate età (anni 1998-2003)

1998 2000 2002 2003 Proporzione di non celibi a 49 anni 85,5 82,2 81,7 81,5 Proporzione di non nubili a 49 anni 86,7 85,2 83,9 83,7 Proporzione di non celibi a 30 anni 29,8 24,9 23,8 22,2 Proporzione di non nubili a 30 anni 46,8 41,9 40,2 37,3 Nota: dati 1998 e 2000 Istat; dati 2002 e 2003 calcolati su base popolazione anagrafica Fig. 4 – Matrimoni celebrati a Milano per sesso e classe d’età (confronti storici 1956-59 vs. 2000-03)

61,4

30,7

78,6

47,0

28,2

49,0

14,8

39,9

5,611,3

3,9 8,04,9 2,6 5,19,0

0,010,020,030,040,050,060,070,080,090,0

uomini 1956-'59 uomini 2000-'03 donne 1956-'59 donne 2000-'03

< 29 30-39 40-49 50 e più

Page 95: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 103

Tab. 4 – Età media alle seconde nozze di uomini e donne per stato civile (anni 1980-2003) 1980 1982 1986 1990 1994 1998* 2002* 2003* Divorziati 47,2 46,8 45,3 45,2 46,1 47,6 48,6 49,34 Vedovi 59,3 57,0 59,4 61,0 61,0 64,0 60,9 63,82 Divorziate 41,7 40,9 40,8 39,6 41,0 42,8 43,5 42,48 Vedove 51,4 51,7 52,3 51,4 47,9 50,6 50,0 50,83 Nota: matrimoni in cui almeno uno dei due sposi è residente Tab. 5 – Matrimoni celebrati a Milano in cui almeno uno sposo è alle seconde nozze (anni 1984-2003)

Anni Seconde nozze (%) Di cui entrambi alle seconde nozze (%) 1984 13,4 2,6 1988 18,5 3,9 1992 16,6 4,1 2002 19,3 5,3 2003 19,8 5,4 Tab. 6 – Tipologie dei secondi matrimoni celebrati a Milano (anni 1998-2003)

1998 1999 2000 2001 2002 2003 Lombardia

2000 Almeno uno sposo divorziato

di cui:

724 798 810 830 798 759

- tutti e due divorziati

152 19,1 180 20,6 201 22,3 177 19,5 188 20,7 188 22,3 18,6

- lui celibe, lei divorziata

225 28,3 247 28,3 254 28,2 272 29,9 271 29,8 240 28,4 30,3

- lui divorziato, lei nubile

305 38,4 328 37,6 298 33,0 322 35,4 298 32,7 289 34,3 36,4

- divorziato/a con v edova/o

42 5,3 43 4,9 57 6,3 59 6,5 41 4,5 43 5,1 4,6

altre situazioni

71 8,9 74 8,5 92 10,2 79 8,7 112 12,3 83 9,8 10,1

Totale 795 100,0 872 100,0 902 100,0 909 100,0 910 100,0 843 100 100,0

Fonte: Istat, 2003

Page 96: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 104

6.2 Matrimoni secondo l’etnia dei contraenti

In un contesto cittadino sempre meno propenso all’unione matrimoniale (il calo dei matrimoni nel quinquennio 1998-2003 è del 16,4%) esiste un elemento di dinamismo di segno opposto: si tratta dei matrimoni misti o fra contraenti entrambi stranieri. Negli ultimi anni la quota di matrimoni contratti fra cittadini italiani e stranieri e fra cittadini entrambi stranieri è cresciuta rapidamente sino al 2002, per poi presentare una flessione nel 2003. Rispetto al 1998, nel 2003 risulta cresciuta la percentuale di matrimoni fra stranieri (dal 3,6% al 6,1%) e la quota di matrimoni misti, passata dal 10,8% del totale al 17,8%. La maggior parte dei matrimoni appartenenti alla categoria sopradescritta è celebrata fra un “lui italiano e una lei straniera”, seguono i matrimoni “straniero-straniera” e in ultimo quelli fra “lei italiana e lui straniero”. Tab. 7 – Matrimoni celebrati a Milano secondo la nazionalità degli sposi (anni 1998-2003) Coppie miste Per 100 matrimoni

Anno Totalee

matr imoniii

I due sposi

italiani

I due sposi

stranier i Totale Sposo

italiano Sposo

straniero

I due sposi

italiani

I due sposi

stranier i

Un italiano e uno

straniero 1998 5.099 4.363 185 551 356 195 85,6 3,6 10,8

1999 5.249 4.398 218 633 432 201 83,8 4,2 12,1

2000 5.130 4.153 171 806 572 234 81,0 3,3 15,7

2001 4.892 4.621 271 845 552 293 77,2 5,5 17,3

2002 4.815 3.543 347 925 639 286 73,6 7,2 19,2

2003 4.264 3.245 259 760 537 223 76,1 6,1 17,8

Gli stranieri che hanno sposato un’italiana nel 2003 sono principalmente

provenienti dal Nord Africa (26,6%), dall’Est Europa (22,3%), e dal Sud America (13,1%). Le spose straniere che hanno sposato un italiano sono invece prevalentemente provenienti dal Sud America (32,2%) e dall’Est Europa (32,1%).

Tra i matrimoni ove entrambi i contraenti sono stranieri il gruppo più numeroso è costituito dai matrimoni tra asiatici, seguito da quello dei matrimoni tra sudamericani.

Per quanto riguarda gli sposi stranieri si osserva una differenza di genere per quanto concerne la percentuale di residenti a Milano. Infatti, solo il 47,4% degli sposi stranieri risulta residente a Milano, mentre, tra le spose, la percentuale sale al 55,8%.

Page 97: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 105

Tab. 8 – Matrimoni celebrati a Milano per area di provenienza degli sposi (anno 2003)

aree di provenienza della sposa

UE Italia Est

Europa Australia Asia Sud

America

Centro nord

America Altri

Europa Altri

Africa Africa O cc.

Nord Africa Totale

UE 10 26 1 0 0 6 0 0 3 1 0 47 Italia 39 3.239 173 2 58 174 41 7 17 3 25 3.776 Est Europa 0 51 17 0 0 3 0 0 0 0 1 72 Australia 0 2 0 1 0 0 0 0 0 0 0 3 Asia 0 15 1 0 84 1 0 0 0 0 0 103 Sud America

0 30 0 0 0 65 0 0 0 0 0 95

Centro nord America

2 15 0 0 1 0 15 0 1 0 0 34

Altri Europa 0 7 1 0 0 0 0 0 0 0 0 8 Altri Africa 0 3 1 0 0 0 1 0 5 0 0 10 Africa Occidentale

1 12 0 0 0 0 0 0 2 2 0 17

Nord Africa 3 61 4 0 3 7 1 1 0 0 8 88 non indicato 0 7 0 0 2 2 0 0 0 0 0 11

aree

pro

veni

enza

del

lo s

poso

Totale 55 3.468 198 3 148 258 58 8 28 6 34 4.264

Tab. 9 – Matrimoni celebrati a Milano per area di provenienza e residenza degli sposi stranieri (anno 2003)

Residenza sposo Residenza sposa

Totale Totale

Area Milano Altri

comuni Estero v.a. %

di cui entrambi residenti a Milano Milano

A ltri comuni Estero v.a. %

di cui entrambi residenti a Milano

Nord Africa 37 2 49 88 18,4 28,4 17 2 15 34 4,27 32,4

Africa Occid. 8 2 7 17 3,6 35,3 5 0 1 6 0,75 33,3

Altri Africa 7 2 1 10 2,1 50,0 22 1 5 28 3,52 57,1

Altri Asia 82 3 11 96 20,1 57,3 72 8 44 124 15,6 49,2

Altri Australia 0 1 1 2 0,4 0,0 0 0 1 1 0,13 0,0

Altri Europa 4 0 4 8 1,7 25,0 1 0 7 8 1,01 12,5

America C 7 0 12 19 4,0 26,3 20 0 24 44 5,53 29,5

America N 4 0 11 15 3,1 26,7 4 0 10 14 1,76 7,1

America S 46 3 46 95 19,9 20,0 103 4 151 258 32,4 24,8

Asia SE 2 1 4 7 1,5 28,6 12 0 12 24 3,02 33,3

Australia 0 0 1 1 0,2 0,0 0 0 2 2 0,25 0,0

Est Europa 21 1 50 72 15,1 15,3 43 2 153 198 24,9 18,2

UE 16 2 29 47 9,9 25,5 34 2 19 55 6,91 54,5

Totale 234 17 226 477 100,0 30,6 333 19 444 796 100,0 30,5

Page 98: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 106

Tab. 10 – Residenza degli sposi stranieri al momento del matrimonio (anno 2003) Sposo Sposa v.a. % v.a. % Residente a Milano 234 49,1 333 41,8 Altri Comuni Italiani 17 3,6 19 2,4

Estero 226 47,4 444 55,8

Totale 477 100,0 796 100,0 Per i soli residenti al momento del matrimonio: anzianità di residenza

Meno di 1anno 16 5,3 21 5,5

1 anno 41 13,5 56 14,6 2 anni 142 46,9 182 47,5

3 anni e più 104 34,3 124 32,4

Totale 303 100,0 383 100,0

Tab. 11 – Residenza della moglie al momento del matrimonio per aree di provenienza (anno 2003)

Residenza sposa

Milano Altri comuni Estero Totale

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

UE 34 61,8 2 3,64 19 34,5 55 100,0

Est Europa 43 21,7 2 1,01 153 77,3 198 100,0

altri Europa 1 12,5 0 0,0 7 87,5 8 100,0

Nord Africa 17 50,0 2 5,88 15 44,1 34 100,0

Africa Occidentale 5 83,3 0 0,0 1 16,7 6 100,0

Altri Africa 22 78,6 1 3,57 5 17,9 28 100,0

Nord America 4 28,6 0 0,0 10 71,4 14 100,0

Centro America 20 45,5 0 0,0 24 54,5 44 100,0

Sud America 103 39,9 4 1,55 151 58,5 258 100,0

Asia 84 56,8 8 5,4 56 37,8 148 100,0

Australia 0 0,0 0 0,0 3 100,0 3 100,0

Totale 333 41,8 19 2,4 444 55,8 796 100,0 Tra gli sposi residenti a Milano, circa l’80% era iscritto in anagrafe da almeno 2

anni. Per quanto riguarda i matrimoni misti in cui è la sposa ad essere straniera, si

osserva che, a seconda delle provenienze, è molto differenziata la quota delle residenti a Milano al momento delle nozze: il 73,3% delle spose provenienti da paesi dell’Europa Orientale è residente all’Estero, così come si attesta sul 58,5% la quota di spose sudamericane residenti all’Estero.

Page 99: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 107

Tab. 12 – Età medie al matrimonio secondo l’etnia dei contraenti (anno 2003)

Media N Deviazione std.

Massimo Minimo Mediana

Età lui Lei straniera Italiano 39,1 537 11,9 87 18 36 Straniero 31,9 255 7,2 66 18 31 Totale 36,8 796 11,1 87 18 34 Lei italiana Italiano 35,3 3239 10,1 93 18 32 Straniero 32,3 222 7,9 75 18 31 Totale 35,1 3468 10,0 93 18 32 Età lei Lui straniero Italiana 33,7 222 9,0 63 17 32 Straniera 29,0 255 7,0 54 17 27 Totale 31,2 477 8,4 63 17 30 Lui italiano Italiana 32,7 3239 8,6 83 17 31 Straniera 31,5 537 8,0 76 17 30 Totale 32,5 3776 8,5 83 17 31

È interessante osservare il profilo per età dei matrimoni a seconda dell’etnia dei

contraenti. In particolare, si nota, come per i matrimoni contratti tra un italiano e una straniera la differenza d’età tra gli sposi sia spesso considerevole (il marito risulta in media di oltre sette anni più anziano). La differenza nella cadenza si gioca sostanzialmente sull’età media dello sposo: se contrae matrimonio con un’italiana, ciò avviene a un’età mediana di 32 anni, mentre se sposa una straniera ciò avviene a un’età mediana di 36 anni. Per quanto riguarda le donne, la differenza in favore di un’età più avanzata se l’unione avviene con uno straniero sussiste ma è molto meno sensibile (solamente un anno).

Le coppie mediamente più giovani sono costituite da sposi entrambi stranieri: l’età mediana risulta 27 anni per lei e 31 per lui.

Page 100: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 99

Riferimenti bibliografici Beaumel C., Doisneau L., Vatan M. (2002), La situation démographique en 2000. Mouvement de la population, Insee Résultats Société n°10. Blangiardo G. (a cura di) (2002), L’immigrazione straniera in Lombardia – La prima indagine regionale, Fondazione I.S.MU., Milano. Blangiardo G. (a cura di) (2003), L’immigrazione straniera in Lombardia – La seconda indagine regionale, Fondazione I.S.MU., Milano. Blangiardo G.C., Crippa F., La fecondità delle donne straniere a Milano in AA.VV. “Fecondità e contesto: tra certezze e aspettative”, Franco Angeli, 2003. Boccuzzo G. 2000), L’abortività volontaria in Italia. Tendenze e nuovi comportamenti degli anni ’90 – Istat, Informazioni n°3. Boccuzzo G., Buratta V., Frova L. (1997), L’interruzione volontaria di Gravidanza in Italia - Un quadro socio-demografico e sanitario dalla legge 194 ad oggi, Istat Argomenti n°9. Boccuzzo G., Salmaso L., Visonà Dalla Pozza L., Zambon F. Facchin P. (2002), Utilizzo delle schede di dimissione ospedaliera per il calcolo di alcuni indicatori demografici di natalità e fecondità, Giornate di Studio sulla popolazioneBARI, 27-29 Gennaio 2003. Bonomi P., Terzera L (2003)., Fare famiglia. Strutture familiari degli stranieri presenti in Lombardia, in Natale M., Moretti E. (a cura di ), Siamo pochi o siamo troppi? Alcuni aspetti delle relazioni tra evoluzione demografica e sviluppo economico e sociale, Franco Angeli, Milano. Bruzzone F, Frova L. (2005), Decessi: caratteristiche demografiche e sociali- Anno 2001, Popolazione – Sanità e Previdenza – Annuari Istat. Carimini F. (2005), Il riconoscimento dei figli naturali, http://www.dirittoefamiglia.it/. Dalla Zuanna G., Gavini S., Spinelli A. (1998), The effect of changing sexual, marital and contraceptive Behaviour on Conceptions, Abortions, and Births, European Journal of Population 14. Doisneau L. (2002), Panorama démographique de la France en 2000, Population, famille 1. Eurostat (2002), Les hommes et les femmes en Europe, Eurostat Annuire 2002. Farina P., Terzera L., “Maternità e abortività nell’esperienza delle donne immigrate a Milano”, Studi Emigrazione, n. 135, 1999. Giovannelli C. (2000), La natalità degli stranieri in La presenza straniera in Italia: caratteristiche demografiche – Sistema statistico nazionale, Istituto nazionale di statistica – Roma. Guerra G. (2005), Noi cinesi, comuni mortali, http://www.magcity.it/ quotidiano on-line dell’Università Cattolica. Legros F. (2003), La Fécondité des étrangères en France : une stabilisation entre 1990 et 1999, N° 898 Insee Premiere.

Page 101: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 100

Maffioli D., Dell’Atti A. (1998), Fertility, nuptiality, family structures and migratory strategies of immigrants in Italy, Conference on International Migration Challenges For European Populations, Bari. PRB (2002), 2002 World Population Data Sheet – Demographic Data and Estimates for the Countries and Regions of the World, Population Reference Bureau. Pugliese E. (2000), L'Italia tra migrazioni internazionali e migrazioni interne - Scenari per il XXI secolo, Dossier di ricerca Vol. I, Agenzia romana per la preparazione del Giubileo, SO.GRA.RO. Semisa D. (a cura di) (2004), Tavole di mortalità 1996-2000 – Tavole di fecondità 1991-2002 – Stima della fecondità mensile 2001-2003, Milano dati – Serie ricerche n° 5 Smallwood S. (2004), Characteristics of sole registered births and the mothers who register them, Population Trends 117. Terzera L. (2002), “The evolution of multiple births in Italy” , GENUS, vol. LVIII, n°1, 2002 Terzera L.(2001), Analisi dei parti plurimi in Italia, Quaderni del dipartimento di Statistica _Università degli Studi Milano Bicocca. Terzera L., La famiglia in G.C. Blangiardo (a cura di) “L’immigrazione straniera in Lombardia”, Rapporto statistico dell’Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicità Anno 2001, Fondazione I.S.MU. – Regione Lombardia, Franco Angeli, Milano. Tognetti Bordogna M. et al. (2001), I ricongiungimenti familiari e la famiglia, in Zincone G. (a cura di), Secondo rapporto sull’integrazione degli immigrati in Italia, Il Mulino, Bologna. Toulemon L. (2004), La fécondité des immigrées: nouvelles données, nouvelle approche, Population & Sociétés Numéro 400. Zenga E. (2004), Analisi della natalità del Comune di Verona – Dai nidi alle scuole medie inferiori: valutazione dei servizi nel Comune di Verona per l’anno scolastico 2002/2003, Pubblicazione a cura dell’Ufficio Statistica – Servizio Audit Interno – Comune di Verona.

Page 102: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 101

Pubblicazioni del Settore Statistica del Comune di Milano

Quaderni di documentazione e studio (ultimi volumi realizzati)

n. 42 - Under 18. Leggere il presente, pensare il futuro n. 43 - Allevamenti e zootecnia a Milano n. 44 - Elezioni del Parlamento Europeo 12 e 13 giugno 2004 - Elezione del Presidente della Giunta Regionale e del Consiglio Regionale 3 e 4 aprile

2005

Milano dati (ultime edizioni realizzate)

• Serie Demografia n. 17 - Dati e indicatori sulla popolazione al 31 agosto 2004 n. 18 - Dati e indicatori sulla popolazione al 31 dicembre 2004 n. 19 - Dati e indicatori sulla popolazione al 30 aprile 2005

• Serie Ricerche n. 6 - Under 18 - Leggere il presente, pensare il futuro. Nuove famiglie, ruoli di genere,

immigrati: giudizi e pre-giudizi in due generazioni di adolescenti n. 7 - Popolazione residente a Milano negli anni 1992-2023 n. 8 - Popolazione residente a Milano negli anni 1992-2024

• Serie Stranieri n. 9 - Stranieri iscritti in anagrafe al 31 dicembre 2002 n. 10 - Stranieri iscritti in anagrafe al 30 giugno 2003 n. 11 - Stranieri iscritti in anagrafe al 31 dicembre 2003

• Serie Elezioni n. 6 - Elezione Europee 12 e 13 giugno 2004 - Dati definitivi di Milano e Provincia

per sezione elettorale – (CD-rom) n. 7 - Elezione Europee 12 e 13 giugno n. 8 - Elezioni Regionali 3 e 4 aprile 2005 - (CD-rom)

• Serie Lavoro n. 5 - Tre anni di lavoro Milano – L’ndagine Excelsior - 2004 n. 6 - Ricerca sullo stato economico occupazionale delle famiglie Milanesi - AmeRIcA n. 7 - Quale lavoro a Milano? – Dati Excelsior 2005

• Serie Istruzione n. 2 - Alunni iscritti alla scuola per l’infanzia, elementare e media inferiore –

Anno scolastico 2001 – 2002 n. 3 - Alunni iscritti alla scuola per l’infanzia, elementare e media inferiore –

Anno scolastico 2002 – 2003 n. 4 - Alunni iscritti alla scuola per l’infanzia, elementare e media inferiore –

Anno scolastico 2003 – 2004

• Serie prezzi Indicatore mensile dei prezzi al consumo

ALTRE PUBBLICAZIONI DEL SETTORE (ULTIME EDIZIONI REALIZZATE)

• Milano in breve 2005 • Milano Statistica 2004 - 2005 (in fase di stampa) • Statistiche dell’istruzione 2003-2004

Page 103: Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria ...allegati.comune.milano.it/Statistica/Popolazione/Quaderno 45.pdf · 10 COMUNE DI MILANO – Settore Statistica Tab. 1

Secondo rapporto sulla situazione demografica e sanitaria milanese - 2004 -

COMUNE DI MILANO – Settore Statistica 102