Se un servizio crea reti tra famiglie Igruppi di famiglie ... · a mettere radici. a fidarsi di...

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La~frag!Be ogg1 è anche queDe ·deHe~ adol'tive. L'iter verso l~adozione Iè costring& it1fatti a un'attesa logorante. Pet devonO far8 i conti con un bambino dlverso da qu'ElUoattese: un bambino-spesso anabbiato a ferito,.. La ~Onedel rapporto di filiazicne è un pcocesso di cmltimunnesse all'a prova. E a \'Qfte il dolore per' flOIl sentirsi ~dai bambini impedisce di coglierne i messaggi jmplidtt.DI·~a questemtk:ftà,un senizie~ba scdtodi moItipkare gruppi di sosteg)1o ba ~.perconsentim ai~dlnon ~dasofiad affrontan, la d'ifficfie crescita dei loro figli.. Tizlana Giusbarti Se un servizio crea reti tra famiglie I gruppi di famiglie adottive. a Casalecchio di Reno ( . C"è Sémpre' ur.\8 strana atmosfere. in!!ennlbile, quando c·incontriamo. Forse è dovuta al fatto clw potenzialmenle tutti i bambini presenti .•••• rebbero potuto essere noslti figU. ) (Da uno scrittl>(!el gruppo di famlgHeadortive} .. Una famiglia che oggi sceglie l'adozione compie un percorro molto complesso. Nelle diverse fasi - dalla. prep.arazione, alla valut:!IZÌone ddl'idoneìr.à, aU' attesa d.d bambino/bambina, fino al suo lunga.'lH:ntc:sospi- roto amvo-la tmuta pskhkaed emotiva della coppia adottiva è messa spesso a dum prova 'H. Per questo l !&;;;rotlla Mli roppiJl ;IdO'.J:Ì\'adi <lUI: bilmbini ipartedpllIue gruppi descritù.in quest'articolo}: «Si plida spesso di :tdQril:ln~ rom..: esperien;:;s di gioia !l$liamu. LI flQ!$tS-:l. è ùnrisa anche dì :altri sentimenti, COIne:In martnconia, il do!l:m:'. la l'1lM:lÌn, il renro di colpii. N<!nsolo !'irer preadottivo è: lungo, fllsP')l non è per n«:nre fl1dJe fare i «md con bimbi ltrrnbòi:l.ti e ferili •., U;J'lllttlil iiQppi••: ~n<ktabhWno decis.odi adl:lttare pen:;avll.mO che we iiQmplkalil decisione foss<: ilm~ piùimpegn>3ci,,'O ché p>.;:' CCfÌevd 1'noo;z;iooe. Ci Sb\tg1iaYllUlO. L'ht!r SUCCl;:$~ìvtj (>1 $iJl>ittl mMif~o nellit sua: romple:ssiti: incnnui còo ll:l'S&enu :rociali è p5kolo~.I'arresa dellii rel11%Ìooe, l'uwl:JJxain tribunale con un giudicecheavrebbe ~to d4:cidl::re sul fUlUlO dcl!.lI tlOSLU f1lmi. glia. fino :a1scspìraro decreto di idoneirà ..E dopo, 1':ttU':Sl) lnng;., estenwmte Un61 ... am..} <li un :d>bmll.UJenro <:-di un:! n:le!omlIJl i::he!i camhf:illl. '/ita: ·Ci Silr<:bbe l.lt'l hambino per voi-, E pt.)i l·1n<:Ql1tH>-.scDntrQ dì due realta <::itranee: noi. i geniros:t. caridti di aspet('Zlcrv<: c:: mnori, e lui. un lislio che.oml "ìlIpe'lll CCY.SJ!! vol~ aIre esser.: •figlio' , disabilita!" lilla' coccole e ai gestì di o1ffeno, •.• bitllalO ;\éio :dl••.rq<>la <:!el più fette. cmt~HO '" l:asdtlt'e i.ll<.l~O che, od bene o nd male::, poe.r lui e!'Jlln sua C'AS"".

Transcript of Se un servizio crea reti tra famiglie Igruppi di famiglie ... · a mettere radici. a fidarsi di...

La~frag!Beogg1 è anche queDe·deHe~adol'tive. L'iter versol~adozione Iè costring&it1fatti a un'attesalogorante. Pet devonOfar8 iconti con unbambino dlverso daqu'ElUoattese: unbambino-spessoanabbiato a ferito,.. La~Onedelrapporto di filiazicne èun pcocesso dicmltimunnesse all'aprova. E a \'Qfte ildolore per' flOIl sentirsi~daibambini impedisce dicoglierne imessaggijmplidtt.DI·~aquestemtk:ftà,unsenizie~bascdtodi moItipkaregruppi disosteg)1o ba~.perconsentimai~dlnon~dasofiadaffrontan, la d'ifficfiecrescita dei loro figli..

Tizlana Giusbarti

Se un serviziocrea retitra famiglieIgruppidi famiglie adottive.a Casalecchio di Reno

(. C"è Sémpre' ur.\8 strana atmosfere. in!!ennlbile,

quando c·incontriamo. Forse è dovuta al fatto clwpotenzialmenle tutti ibambini presenti .••••rebberopotuto essere noslti figU. )(Da uno scrittl>(!el gruppo di famlgHeadortive} ..

Una famiglia che oggi sceglie l'adozione compie unpercorro molto complesso. Nelle diverse fasi - dalla.prep.arazione, alla valut:!IZÌone ddl'idoneìr.à, aU' attesad.d bambino/bambina, fino al suo lunga.'lH:ntc:sospi-roto amvo-la tmuta pskhkaed emotiva della coppiaadottiva è messa spesso a dum prova 'H. Per questo

l !&;;;rotlla Mli roppiJl ;IdO'.J:Ì\'adi <lUI: bilmbini ipartedpllIue iÙgruppi descritù.in quest'articolo}: «Si plida spesso di :tdQril:ln~rom..: esperien;:;s di gioia !l$liamu.LIflQ!$tS-:l. è ùnrisa anche dì:altri sentimenti, COIne:In martnconia, il do!l:m:'. la l'1lM:lÌn, il renrodi colpii. N<!nsolo !'irer preadottivo è: lungo, fllsP')l non è pern«:nre fl1dJe fare i«md con bimbi ltrrnbòi:l.ti e ferili •., U;J'lllttlil

iiQppi••: ~n<ktabhWno decis.odi adl:lttare pen:;avll.mO che weiiQmplkalil decisione foss<:ilm~ piùimpegn>3ci,,'O ché p>.;:'CCfÌevd 1'noo;z;iooe. Ci Sb\tg1iaYllUlO. L'ht!r SUCCl;:$~ìvtj (>1<é $iJl>ittlmMif~o nellit sua:romple:ssiti: incnnui còo ll:l'S&enu :rocialiè p5kolo~.I'arresa dellii rel11%Ìooe, l'uwl:JJxain tribunale con ungiudicecheavrebbe ~to d4:cidl::re sulfUlUlO dcl!.lI tlOSLU f1lmi.glia. fino :a1scspìraro decreto di idoneirà ..E dopo, 1':ttU':Sl) lnng;.,estenwmte Un61 ... am..}<li un :d>bmll.UJenro <:-di un:! n:le!omlIJli::he!i camhf:illl. '/ita: ·Ci Silr<:bbe l.lt'l hambino per voi-, E pt.)il·1n<:Ql1tH>-.scDntrQ dì due realta <::itranee: noi. igeniros:t. caridtidi aspet('Zlcrv<: c::mnori, e lui. un lislio che.oml "ìlIpe'lll CCY.SJ!!vol~aIre esser.: • figlio' , disabilita!" lilla' coccole e ai gestì di o1ffeno,•.•bitllalO ;\éio :dl••.rq<>la <:!el più fette. cmt~HO '" l:asdtlt'e i.ll<.l~Oche, od bene o nd male::, poe.r lui e!'Jlln sua C'AS"".

•OCCorrepensare, da ~rte dei servizI. un accompagnamento lungo tutte .le tappe:dell'iter adottivo. Un accompltgnamenw che siìt attento e capace li mobilitare ilptu possibile rclmcioni di aiuto e sostegno reciproco mI le famiglie che si novano a

, .••.ivere la medesima condi;'.ione.

L'adozione: un percorso in salitaPro'ilÌamoa c.onsiderare pìù da virirro le tappe che ren dono complesso ilpercorsodell' adozione.

LapreparazJo~, la valutazione, l'attesa Le coppie che oggì sì awicin:mo all' adozioneaffrontano una prima fase di preparazione di gruppo, realiZ?.llta da oper3.wri dciser.n-.risoOosanitari in collaoor-.a!one con gli enti autonzuui per l'••dozione interna-ziooale. Si tratta di incontò nnaU7"z;ui a fornire alte c.oppie gli dementi di conoscenzaper \.'1Ùutllrèse Uprogcuo adottivo sia veramente quello che desiderano.In seguito, se intendono proseguire, entra.'1O in listll d':IUe$<l per il peréorso di

. valutazione. In questa fase gli operatori. attraverso una serie: dì incontri, velific.anola pertinenza del progetto:adonivo con le caratteristiche di ogni singola coppia.L'iter si condude <-'Un una relazione al tribunale per iminore.nni. che deciderà inmerito ".lI'idoneità ad adottare.A questo punto la còppìa può sceglie.re 1'ente aurorixz:lto per l'adozione intemazìo-naleo !1nendereJ~ chiamata del tribunale dei minorenni nd caso di adononenazio-nnle.lnentrambi icasi si apre una fase difficile di aWeS3,:I volte lunga anni. senZ8lacompleta gnranzia di poter [<.'1llizzare il progetto di ~ç<'Llglìereun figlio. Un' lttte$alogorante, che sovente mina le energie dei futuri genitori. Nel caso dell' adozioMinternazionale i tempi di.lmesa sono ancora più lunghi.

L'attivo I bambini che giungono dtJlI'eslero SOrtO sempre più grandi di età. spessosegnati da stode difficili e deprivaci negli affetri. Le famiglie devono quindi fare iconti con un bambino di..•.erso da quello che avevano desiderato, sognat(}. auesoper tanto tempo. Un bambino che spes..'iO è arrabbi.alO, ferito, diffidente e segnatoda esperienze di maltrattamenti () cancato dì responsabilità troppo grandi, comeo<cuparsi di fr:ltcllini più piCX':oli () proteggere i familiari in difficoltà.Ndl'I1(/c;;.iol1enlJJ!Jor;de, d'aItro canto, sempre pIÙ spesso viene richiesto aHefami.glie di accogliere in affido :3 scopo adottivo bambìn ia rischio giuridico. Si tratta diprocedimenti per 1'adottabilirà che non possono essere conclusi p<>ichéla famigliadi origine, fino al qlSrto gndQ diparentda, può opporsi :ill'ado7lone nei divenigradi del processo di allont'U'HunentO del bambino. In molti casi la ter.npistica duràmni.l genitori sono quindi chiamati a svolgere ì1loro wm piro di aiutare iIbambinoa mettere radici. a fidarsi di loro. ma devono fare i comi con l'ansia di perdedo.La gestione della quotidiunità e degli aspetti burocratid è molto faticosa, per laneCessità dì mantenere il cognome eh residenza d'origine nei documenti: iscrivereil bambino il scuota, onenere: il tesserinQ sanitario (}anche solo organizzare unavacanza di'rema complkmo. Contemporaneamente devono porre e:."tre.maatten-

zione nel tutelare la pritnlCY dei bambino e della propria famiglia. Questi dementi,nd tempo, .rendono molto duro il compito assumo.

La difficoltà di diventare genitoriLa costru7.ione del nppono di filliuionenon è amomatica, ma si realizza :t.ttravetsoun processo dì contÌn ue messe l11.1aprova per instaurare un ntpporto di fiducia, nonfacile per bamhini mehsnno vissuto dure esperienze pregn:sse. A \>"Ohe il dolore ola delusione per non sentirsi riconosciuti da pane dei bambini impedisce ai geni·tori di coglierne ime$S<lggi impliciti. I 10.0 timori e le loro incertezze rischiano diamplificare la distanza e tt1loono sempre più ardua l'individua.zione dcl.le modalitàeducative e rei azionali più idonee.Èqucstl! una fase molto dwcatlil, in cui è importarne garantire alle famiglie adottiveun rostegno che le aiuo a guardare oltre h paura, Il interpretare icomportamentistrani, di c.biu.sùra, di (J.rovocazione o ancora di seduzione del bambino c<.Jmenormali fasi evolutive della relazione. T.ale supporto. nei primi tempi successiviall'armo del bambino, è urile modularfo in modo chiaro, con incontri alnICnQ li

cadeo7.:!.mensile. In seguito ii lavoro degli operatori (possibilmente gli stessi concu.i.lafamlglia adottiva ha stabilito un rapporto di fiducia nd13 f3Se di preparazionee Vttlutazione precedente) èopportuno che prosegua t fllsformandosi in «accompa·gnamento leggero» ..Èqui che di'Joe.nta crudalt: costruire momenti di gruppo checonsentano ai gwtm'l di non sentirsi soli ndl' anrol1( are le difficoltà che ll1Comranonel1l.lcrescita dei figli.Sostegno e accompagnamento hsnflo(;Qmeobienivo principaIela prevenz.ione deIfallimento adotl:Ìvo e ddI'insorgere dì disturbi nella relazione familiare. t, quindi,necessarìo aiutare igenitori a riL'Omp."')rre le diverse parti dei loro bambini, chespesso si manifestano in modo frammen;:ato e disarmonico, a capire che le lorodifficoltà possono essere legate alIe reit.erure ronnre di legami o tnlumi nei primianni di vira e che devooo essete aiutati il costruire una re.1.azione affettiva sicut.a,che cormetra passato, presente e futUJ:u. fJ turto annwerso iI confronto con glialtri genitori. in un clima che valorizzi la specificità deI compito adorrivo e offra 19possibilità di una rillessione e scambio.

Aiutare le famiglie a sostenersi tra loroChi pensa cheillttvoro dei se •••-izi sociOSllri.it.an nel proces..<>odi :adozione finisca ndmomento in cui viene dkhiarata l'idone.itiì all'ad07.ione della coppia me la.richiede,sisbaglia. Quando il bambino arriva ha inizio non solo una nuova famiglia, ma ancheun Ia•..'Oro di rollilborn%ione fra ~s:sae isen-izi.l?, in questa fase che ècrociale ottrire aigenitori adottivi (accamo a.momenti di confronto individuale nelle fasi più critiche)la pçssibilità di l:onftomarsi in gruppo. A partire d3 questa ipotesi, dal 2005 • COmeéquipe :tcloziooe dd distretto di Casalttchio di RenO' (ncll'Ausl. dì BoIQgna)Q.l, si è

.z I CQtnpongmJo l'.zquìpe tr<:persone, una "~51' pico" e 1m" sc<conda con un iflCanCQ plI.rHime.$tenfi;:300a.!e' e due p'Sil.:ologiut.di cui 11= a tt:mpo

AnlmaziolH! Soclaha febbraio l 2013 Inchiesta! 11.

avviata una innovativa sperirnentazione: ]a conduzione di due groppi di sostegnorivolti ai genitori adottivi con figli dì età omogenea.Oggi il servizio adozione si è ampliato comprendendo accoglienza. affido, adozione,ed è frutto di una coHabornione istituzionale tra AUSl te Asdnsieme, runione deiservizi sociali deicornuni del distretto di Casale<:chio di Reno,

l'attlvaiiooe deI gruppo di sostegno per genitori adottiviNcl2005 èmIto il gruppo storico, formato da famiglie con bambiniin età scolare(frequentami le classi dementllIi dei comprensorio di Zola Predosa). Nel 2006è partito il o«groppino», che vede la partecipgz.ione, ìnsieme,dd genitori e deibambini in ~tà prescolue, perIopiù arrivati amaverso l'adozione nazionale e Conprovvedimenti di affido li rischio giuridico. Gli incontri h~ cade:m:s mensile.durano circa due ore e mezza, si ,"ollocano 1.."1 orario tardo-pomeridiano e si svolgonone.lla palestra clelIariahilirazioneinfamile. per consentire ai bimbi di trovare spazie giochi adeguati, e contemporaneamente ai g.enitori e alt>operatorethe li conducedi padare, spesso nci caos, ddlc difficoltà, dei pensieri dei c.ambiamemL.Oggi igruppi sono quattro: uno rivolto il f:tmiglie con bimbi in età prescolare. dueper t'età scolare. uno perle f~lmigliedi ragazzi ormai adolescenti.La condu:zionedci gruppi prevede che it.emi di \lolta in votta afftontnusiilllo propostidai genitori e condivisi dal gruppo; (jtlé'SIO per garantire l'analisi di problemi sentiti evissuci in prima persona da toro. L'~lttenzionedi chi condure èorientata liganmtireti tutti icomponenti uno spazio per esprimet"t il proprie pensiero. e a indirizzare lariflessione verro un d()ppio. pumo. di viSta: quello del bambino e quello dei genitori.Altermine di ogni incomro il condurtore propone una rideiinizione del problema,che comprenda isuggerimenti del gruppo e apra nuove ipotesi per la dilessione,A1cunerematiche di roillbbì.amo parlato nel gruppo sono, ad esempio: comeaiubreibambini ilelaborare e superare il dolore di aver lllseiato nel Paesè d'origine affetti,figure parentali e amici; come sentirsi genitori li tImi gli effetti, senta cancellare ilvalore della prima nascita del bambino; capire e gestire le sfide dei bambini, ••iu·hmdoli Jl rassk-urarsi senza minare la loro autostima; a sesswlità, spesso precoce,per ehiha vissuto in situaziOt'li promìscue.

Le scritture comfi dei genitori adottiviU grado di coinvolgìmento dei gl".nirori c l.aprofondità delle relazioni nate e cresciutenei gruppi ha suggeri.ro di renderlì partecipi di.renamente nd tr.a.smetlrre insiemela loro esperie.tlUl e portarL1. all'eSterno.Abbiamospenmentato così un rnodeUo di smUMracora/e in cui tutti igenitori dcigroppi hanno portil.to un 'idea, un auspido, una personale valutazione su alcuniaspetti: il signiucato del lavoro del gruppo, ibisogni e le risorse messr.: in camponella crescita della loro famiglia. le difficoltà incontrate e le:ipofesi di soluzione. Ame ikompito discomporre e riordinare gli scritti in una bozza che. riletta e correttadal gruppo, insieme. diventa ogni anno lo scritto cor:1le del gruppo.Ecco, questo lavoro di cQralica, di partecipazione attiva di tutti. ID cui il contributodel condllnore é quello di individuare: una cornice comune ;l1rinrerno deUa qu.ale

ciascuno si poss~ ritrovare, diventi co-protagonista, insieme agli altri genitori. dicostruzione di una stona più ricca e profonda.. mi pare rappresenti il significatodel fa'loro effettuato in questi anni.Vale fa pena soffermarsi sulla prima esperieU7.:.l di scrittura corale del gruppostorico!1l, di cui riportiamo di seguito alcuni passaggi, el.aborata in occasionedel seminano regionale «Bambini e famiglie nd pose-adozione» {ne12007}, perpresentare iloostro la\'Qro.

(.. RitrmiarSi Quella volta al mese con genitOIÌ come noi è sempre un mom. eoto emo-

ziOnante, Quanl'Jo ci sì incontra ci portiamo dieuo le nostre ansie per quello che èsuccesso o non~ successo nel quotidiano e non è dhl1cile condividerlo, Raccontare(;he tuo liglio a cinque, sei anni desidera fare con te il gesto deil' allattamentO puòsembrere anomalI), ma quando IO'racconti agli altri genitori ti conforta sapere l;neè cosl per tutti e dal confronto delle esperienze capisci qUQn~ normalità ci sia inquel gesto per un bimbo elle oon l'ha vissuto, che non ha avuto questa tellei'elZ<lal momento giusto e quirn;li de'le recuperarla con le, Per ricostruire insieme unrapporto mancato (mancato. a lui ~ mancato a te}.Ecco ~ allora scambiare! le nostre esperienze non ~ un momenw.di sf<lgOdì groppo(QualChe-volta anche .••i,ma è prima di tutto un t'iOn sentirsi soli in !:Inpercorso cheha momenti dì grande gioia. ma anche di grande difficoltà. ConfrontarSi con gli altriti apta una prospettiva, un mooo dì vedere il rapporto COntuo figlio più ampio. conil punto dl vista anche di aM. Tutti noi. quandO ti siamo trO'li!ltl iprimi giorni con if)OStrìbambini. era",-amoterrortaeti di sbagliare nefl'imp<::tstare il rapporto coo loro, leSi;elte edU<;atlve, l,l regola da adottare. Adtstanza di anni, questi dubbi cl assalgonoancora: ilconfronto nel gruppO' ci aiuta a Sbagliare \In pO' meno.TI;ttiquanti sappiamo che Il grUppi) è aocte mol~o altro ancora: è l.alegg>:rez:ra <1ellaconviviaHtà spensierata. è cenare ins.ieme. è concludere i nostri incontri tutte lefamiglie riunite -- inostri bambini tutti vi'tacemente insieme. fraternI amici a dispettodelle cosi di'terSE! e lontane orìgmi, C'è sempre una strana atmosfera, indefinibile,.quando c·lncontriamo. Forse è oowta al fa~o Che. potenzialmente, tutti ì bambinipresenti avrebbero pOtuto essere ì nostri figli.l nostri bambi(li si SOI\O incontrati e. come lUtti ibambini del mondo, ,'onhanno faÌÌofatica a legare. rorse anche perché illl)1l certo senso si sono ,ii."O<\osdùtì, Ai bambtniè sicuramente servito m<Jlto il ~rcor5o di gruppo. Ora il timore è proprio queÌlQ dinon .ctIiuderli. nel gruppo. Evitare che quando ci si incontra abbiano la sensazionedtrllcvvarsi p:>1.g(U~POdegli adottati. e non col gruppo degli amici.se a scuola qualcuno ha messo in discussioni? che tuserfa-sl:)a-~"er.a .•mamm.'3~_nel confrol'ltoçon le altre maml1re e papà scopri che il prOblema l1()I1è tuo o di t,mfiglio. o di un bam"'ino malizioso, ma dì \.1M cultura deWadoz:ione che manca, cliun noo sa~re da parte di lanli (lropptJ adutti cos'è una famiglia adottiva. A'>Iere ilconfronto e il conforto del gruppo· ti aiuta a non abbatterti. a e$$ere pr()fltà e nonpreoccupata a rispondere che sei la sua mamma verissima, non di pancia. maaltrettQnto e aOcor di più vera (se ne losse pussibilel. che si può essere w.ammaanche se il tuo bimbo il-r"':lto da un'altra pancia, che non sei una mamma nnta, epoi finta cosa vuoi dire? Sono in C"dme €l:ossa e !'1M di p2asticalAltro punto importante è imparare a es..,>erefamiglia eapa<:e di trasmettere nella ). .SCUOlae in tutte le realtà che si incontrano la cultura dell'::;rjozlone.

) l Ogni anno i Stuppi producotlo"crìt(lJre:c~nli..:hevt:n!lonop=nt!ue:<un mon>rntodi rifll:5$.io·ne apt:no al territorio {inregnanti. :lmminis!l'1ltori.

du:mini. «c.t r:ultimo ill~trO $.i ;: ~ito (>ottobre 10L2.

Verso nuovi paradigmi professionaliVorrei ora proporre alntne considerazioni «dalla parte dei servtzi» alla lucedell'esperienza d.! quesrianni con le famiglie (prima solo quelle adottive. da tmpaio cl'lInni anche quelle affidatarie o accoglienti !<fl).Diventa oggi imprescindibile- 000 solo per icolgli cl";nsorse (s:trebbe stnlmentatel, ma per una diffusa richiestadelle fa.miglie di cootare dì più, di ~ere riconosdute e:sostenute nelle proprie

I genitori Diffusori della cultura dell'adozioneNelI~ nostra esperienza abbiamo dato molto valore al Fano che gli stessi geniroriche usufruiscono delle diverse form~ di sostegno divenrino, ìl loto volta, un aiutoai futuri genitori, nel percofsodi preparazione rivolto alle coppie che sì avvicinanoall'adozione: infatti, a turno, alcuni genitori partecipano a un incontro per seamh~'m~fa propria esperienza con le persone che iniziano l'iler adotti,,'O.Questo incqntro è routame.me molto intenso e ntppresentll una opportunità siaper le coppie che iniziano il percorso ed entrano io contatto (:on le emozioni e isentimenti di chi ha realizzato concretamente quello che per loro è un sogno, ullasorra di miraggio, sia per igenitori c.hèportano la propria esperienza; chè diventaolltrabiIe e assume un valore condiviso e ancora più profondo erndkaro in loro.Inoltre, ormai da tempo, abbiamo progettato e realizzato seminari, incontri itine-rnntlsul territorio, con l'obiettivo di rendere visibili e ri-oriemare per. il futuro glielementi che haI1AOc3r3rterizzaro il lavoro di .lccomp~gnamento delle famiglie adot-dve. e ancora per <:onfrom:.ard coo insegnanti e operatori per individuare insiemepossibili risposte e soluzioni a problemi incontrati. Nella discussioni: dci gruppi,infatti, emerge spesso la necessità di aprire un confronto permanente coola scuola eLacomunitìj locale sull' adozione. per fllvorir~una maggiore cooost:enza e rnigliomfCla cultura delI' aCl:;ogIiem:a nel cQmesrodi vita dei bimbi e delle famiglie.Abbiamo così pensato di f<ll,lorirequesro pnx:t.'Sso costruendo seminari e incontrind territorio. che hanno visto il coinvolgimento diretto dei genitori nella faseOl:gan!zzativa e odia preparazione dei hvon. Questi incontri rappresentano Ull<J

opportunità di conoscersi. di dJ;dogare tra famiglie, operatori, insegnanti, servizi eìstiruzionic.he di adozione, in diverso modo, si 0-:<:UP3110, Imerrogan1 e riflettereinsiern.esulle scelte genitoriali può tappresemare una opport.unità anche per le fa-miglie ,<diD:lscita», che difficilmente I.m:omrauo luoghi e occasioni di incontro.[n que:5to ll;lvoro le famigti~ sono protagoniste attive neUa .programmazione e re-alizzazione degli incontri. gestendo gli aspetti teroici, Iudici e di preparazionedel pranzo con gr.mde <.."Ompetenza. Il Senso del lavoro è cosmJ.Ìre un tessuto dicolliJbor.azione r.ra iciuadini e iservl;>j orien raro :lsuperare la dicotomia tra chi dàe dii riceve. in qu~to tuui, a seconda deUa posizione e deUa fase ehe stanno anrì1-versando, possono dare e ricevere. E a favorire una maggior coesione sociale.

Al'lh'llallonc Sociale febbraio l 2013 ln~lJilil$ta l73

distretto di Casal«eÌli<> dì.~ hllllSS'\lnt~:m-

d!.::ls ~bi.licl ••~gli ambìti dell';lffido.:de!l'a<:o>glienU!. "HveMnlÌo Progerto MA nvolu>l1WlldQz:ione. aU'2<:~.ta .: ;ill'affido.

.• IDdJ 2011, in ~lito a/l'clabor.mon.: da P-drtCdd no<stro~rviWdi u.nprogctto n'loho alla «ge·rutori:dìt:i compl=1l», t'~qLlipe u<!allt)lle, CQn bccU"oo[',,;riolle ronatu d3 parte dt:i cwnu.ni cld

faticbe e offerte di disp".)nibilità - r!lanciare .!a collaborazione con le famiglie.: .an-dando oltre un' aur"refe.renzia.!1tà non più sostenibile e assumendo la funzione di«amrnaIOfÌ» e «manutemoo» delle risorse di aççog!ien7.la presenti nel territorio,Mettersi suguesta strada richiede di modificare pafl1digmi professionali spessoecces.~i\lamente asimmetrici.

fino aòggi un rapporto troppo asimmetricoIn questi àrmi l'esperie:n2.<1 (owiameme n()n solo nostra. ma di tanti servizi) hadimostrato cile è possibile sviluppare rehlzionl costruttive e direcìprodtà tra ser-vizi e famiglie. Perché ciò accada è importante modiik.a;:e le modalità trad,monalidi operare (modalità che spesso hanno impedito di !'Iwicir:nlfsl aUe persone e alleloro difficoltà).Le famiglie che sirivolgooo ai servizi per un problema che vivono ndI'eserdzioede!.lagcnitorWitii si trovano spesso Ildover modulare i propri bisogni in basé a ciò ehe.iservizi offrono, e non ,,"ice\.'ersa. Inoltre, esse rncomr:Ul0 U11lt grànde eterogencità'sia dei servizi erog;;rj. sia delle modalita dì accesso: queste difformiru. richiedonoe imp(.>ngonò 10m capacità di adattamento 31te e una sufficiente sensibilità, noÌ:lsempre presenti nel momento del disagio familiare e personale.I:ìmpost<1Zione u;lJdì~ionale dei servizi implica nn r:apporto asimmetnço çon ~famiglia. e b ~ol1seguentedermi4Ìone ddJa famiglia che chiede aìmocome '«Soggettodebole. bisognoso». Questa etichetta spesso assume canmerislkhe atemporali,rimanendo il lungo imp.ressa nelle persone. Ciò rende difficile la possibilità d.icambiamento e non apre a costruttive collaborazioni.

Akf.ml ~ per avvlarecoJS~mIn questi anni abbiamo capitcn:heJa relazione tra serviZI e flunigIie può arriccbirsidi reciproCÌtà e dl:lf YÌHl a costruttive (,oU<lborazioni. ma ad alcune condizioni cheproverò om a passare io ras..~llil.

Acoog1iete,1Wngtudfcaret: imporrante, da parte dei Sef'ii17..i,accogliere la famìgliand suo insieme, ascolt;:ime dubbi'epreocrupazioni, abbgndonilndoatteggi~mentigiudiornti edi controllo, verso cui in passato noi op~ratùr.i spesso scivolavamo.Sé la famiglia si sente accolta come un soggetto pomitore di dHnçoÌLà. ma ;m6hedirisorse. ese trova attenzione, rispetto e competenu. ciò modifica mdiC:31mente ilsuo rapporto con il servizio. Va assunto ilcompito, etico e professionale. di 0011

morriliCtre le famiglie con etichette c.~ene inqtladrnno solo le c.arenze. ma di sapeflesostenere con rispetto, flessibilità e continuità,

RestituIte eompetenze.non~ I::importanre definire la famigliuul1abasenootanto del bisogno esprt:>..$so,n'lll dellà sua. capacità di mettiersiin moto per affrontaree superare il problema che sIa vivendo, con l'obier.tivo di restimide ç'ompetenza.Si trattll di accogliere: la fnrnig!ja ,--vitando di esprimere un giudizio che In limiti instrette categorie diagnostiche, ma 3iumndola à comprendere le proprie difficoltà.Questo àpprocao può migliurnre Mçapucitii deUe famiglie di prendersi cu:ra dei

Allim>arl<lM Sociale febbraio I2013 lnellteata lT5

propri problemi, limitando quindi irischi di espulsione dei bambini e contribuendoa ridurre ì fllUimemi lldùnìvi .

Tenere a bada I propri pregtudl.zi Nell'incontro con le famiglie occorre tenere a badainostri pregiudizi. ad esempio sul modello dìfamiglia ideale. Ciascuno di noi nedispone, ma dobbi:lnlO responsabilinemesape.rloe non furce.nesopnffare. Tenerea bada ipregiudizi permette dì awidnarsialla famiglia, dÌessere l\mo accantoaU'altro, in un percorso d ifficue, in cui ciasOl.'1o mette quello che ba, fidàndosL

Aeéompagnare in modo ·legger(,\.· L:e.sperienza evidenzia i'importarl211 di fàvorire lanasdm e lo sviluppo di percorSi di accompagnamento delle famiglie per sosu:nerienel percorso di crescita dei figli. Non si tratta, da parte dcll'òperatore, di llSSumere ilruolo di «eSperto erogatore.' di prestazioni» una tantum, ma di rnem:rsi !,il funeo dcigenitOri. e pro •.<tre Ilcapire insieme alom,.:t fare ipotesi sulle modvnzionì sottese airomporttlmenci, spesso distruttivi o autodistrumvl, dei bambini. Funzione ddservizioèquella di garantir".:uno spazio, fiskoe mentale, dove coniugare l'ascolto dei biso~delle famiglie e dei b:unbini. offrendo la possibllitilll tutte le famiglie lnteresSl;\te dirileggeru insieme, con ilsupportO di operatori competenti. Nella nostra esperienzacon le famiglie adottive, questo accomp-.lgnamento è imporomte dle pr~egutl neltempo, ben oltre quindi l'anno «ufficiale» post -adozione.

PromUovef~ momenti di condlvlslooe con altre famlgtle .che vIvono difficoltà ~maloghaPer favonre 1'aperrurn dell<i famiglia occorre offdde Siipossibilità di coofrontare lapropria esperienza genitoriale coo altre famiglie che vivono la stesSa realtà_ Nellanostra esperienza rono in<10ntri di gruppo do •.•.e. a cadenza mensile, sì puntà l'atten-zione sui pTQblemi che le famiglie esprimono. Questi momenti gruppali possonocontribuire <I modificare radicalmente il rapporto tra famiglie e servizi e rappresen-tano ilmorore per favorire l'apertura aH'ascolto, allo scambio e all'aÌuto recipax:o.Poter contare sullaéolIaborwone delle famiglie e dei gruppi di famiglie tende inoltrevisibile e ricco illà\JQw dei servizi, nonOstante la scarsa dIsponibilità economica.

Coinvolgere UWritotio La coUllborazll)ne tra servizi e famiglie trae lllime:nto dall' aprir-si al territorio (scUOl~,im1l11ini$tr'llH;lri.,..altti,genitori,ah:ri operllrori dei territorio.ecc.). Nelle esperìenze di questì anni si è visto quanto sia imponante preparareinsieme - famiglie e servizi - giornate seminari ali, aperte alla comunità locale, diriflessioile e condivisione sulle probie!rulrlche educative e sociali che attrAversanoicontesti di vita: la condizione dei bambini, il senso dell' accoglienza, dell'affido.odell'acloz:ione, il valore del fornirsi aiuto tra famiglie, ecc. Questi momenti. àllehedi festa, stimoMnola cittadinwl.3 ad aprirsi al sociale. E favoriscQooil confronto suidee e problemi con le istituzioni (Comuni, aziende USI., scuole, associazioni, ecc.)individuando opponunirà di miglioramento della condizione dci bambini_ Questegiornate, reiliz%3te con ilgenero.so contributo di tanti sponsor, attivati dalle famiglièstesse, possono arricchire il territorio ei suoi membri dì una rinnovata speranza, inun momento in cui tuW) sembra awolto dalla nebbia ddla crisi.

76 l AnlmaziMìt Socl;)l •• f"l1!:lfJiO 1 2013 Ineldesta

Ripensare l'identità e la funzione dei serviziIn condusione. è inevitabile aprire una riflessione sull'identici e sulla funzione dciservizi, c.he viene. fortemente interrogata da una prospettiva. di questo tipo.

Scoprire di avere interrogatM In comunePer prima cosa, risulta oggi imporrante abbandolli.lre, dg parte dei servizi, iI ruolodi «dire:done'>"'t () di mero controllo, che lascia la famiglia io una posi7.ione di di-pendenzl\, per assumere in modo chiarQ il compito di ac<:ompl1gnamentolsostegnonelle fasì di di.ffi<:ofrà d<>JJaeresctt3 dei figli. Le famiglie. se sostenute nel momentidi crisi te aiutate Il uscire dalla solimdÌJle, possono meglio accogliere le diffiCOLtàdei figli e continuare l'! svolgere iI diffiL"Ì.Ìecompito genitoriale lISSUIUJ;}, evit3ndole conseguenze negative di un eventuale rmuto ed estromissione dulia famiglia.Sappiamo bene che per ing:lw, ma anche per le loro famiglie e più in gme:rnkper la comunirt l'abbandono port1:l ccmse:guetrre dev2$tIDHi;ll focUsdcll'a.zJoneprofL":isionale diventà, così, sostenere la famiglia nel processo di :1cquisizione de.llecompelenu ne'Cessane per assolvere irompiti assunti ron la.genitorialhà,Servi;:i t: famigHepossono co.l1.'tborare se nçonoscono di aVf~reimerrog;ltivi in comu-ne. Nella nostra t::!:,penenz3 sooo st41ti is~uenti: in che modo pCl»i.amo contribuire.. operatori, famiglie, servizi -:ad llffroowde problematiche educative e re1aziomtliche attraversano inostri COntesti dì 'fita Ì' Come p<J"5si.arnogestire in modo condiVisoiprm;essl educativi che rigu:n:d.ano la comunitàe nont.,)'1ìaOO :>oluz.ione?(n sostanza, appan:impot't<lnte lasciare un po' dì certezze acquisite, sapendo cheoggi non possono più anclue bene le:m:sse modalità profession;ÙÌ con cui abbiamo'"'pefàf() in passato: h famiglia è cgmbiatn, e còn iei le problemaciche educarnre.

servizi non più al centro', ma al:fiancoAccettare il cambiamento esperiment.are modalità differenti di ••pproccio può .mp·presentare unll gmnde opportunità: quella di avere al nostro n.anco lda.rniglie: q\la1i .soggetti attivi degli interventi a esse rivolti. Tale demenro, unrto ai consolidamentodelle .mivitii con i gruppi;'può <:entribuite..ad arricchire il territorio di oppo-rtu.nIcl,di solidariet& e di coesione trll le famiglie, dimostrando concretamemeche èP"Ssì.hilecollaborare per sostenere altre famiglie chesiawicinano al1'acccgli~ di bambini(.vmpliClti e così sfidando le diffirohà panecipauve di cui la soclct:àsoffre.È import:.Ulte precisare che iilavoro rivolJ:o alle famiglie, ai gruppi e più io. generaleverso la comunitÌ1 àssume senso e $1arricchisce di ..wntenmo nella: misura m cuiriesce a dedin~rsi il fianco del lavoro clinico rÌvoìro a singoli, coppie o fimigue indifficoltà. I:n questo modo. il la ..•.oro di sostegno si sostaf'..zig in un intewdared1~pproçci: wlvolta individuali, pedopì'Ù dì coppia o familiari e gruppali. fu base aidiversi bisogni por-rud e alla fase evolutiva. del nudeo stesso.Penso che lefamigliet impegnllteaniv-amenre, acquisiScano maggior consapevolezzadel ruolo sOI.'1aledi cui si assumono la responsabilità e sperimentino la ri(:-ch~addJoS(:ambio e del confromo. Non delegando aise:rvizi, :uunmo noi ope.r~t:O!ianonperdere di vista robieuivo dellavofO.