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Scuole di dottorato di Agripolis 2012 Antonella De Robbio - CAB Centro di Ateneo per le Biblioteche Università degli Studi di Padova Open Access e gestione dei diritti 2012

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Scuole di dottorato di Agripolis 2012

Antonella De Robbio - CAB Centro di Ateneo per le BibliotecheUniversità degli Studi di PadovaOpen Access e gestione dei diritti2012

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Le due mission delle università

1. la ricerca e i processi di disseminazione delle produzioni intellettuali entro i circuiti di comunicazione scientifica

disseminazione

2. la didattica e i processi correlati creazione dei contenuti per

la didattica distribuzione dei materiali

didattici nuove modalità di fruizione

di tali contenuti entro piattaforme e-learning

distribuzione

•Rielaborazione•Riutilizzo•Pubblicazioni in altre opere in altre forme

Creazione di nuova conoscenza

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Comunicazione scientifica

La comunicazione scientifica è il processo di disseminazione dei risultati della ricerca di università, enti o centri di ricerca

Tali risultati prendono la forma di produzioni intellettuali: preprint, articoli su riviste, saggi, monografie, tesi, relazioni a congressi, …

Spesso tali produzioni intellettuali si concretizzano in articoli pubblicati in riviste destinate alla comunità scientifica (un esempio illustre è Nature)

Negli ultimi 30 anni i prezzi dei periodici scientifici hanno subito un incremento regolare che ha portato tra gli anni 1975 and 1995, ad un aumento del 200%-300% oltre l’inflazione

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Disseminazione = massimo impatto

Ogni ostacolo posto alla diffusione delle ricerche scientifiche, è una barriera posta all’accesso alla conoscenza

l’alto costo delle riviste influenza negativamente l’impatto entro la comunità scientifica

gli interessi economici degli editori aumenta il Digital Divide tra Paesi info-ricchi e info-poveri

Si genera così un conflitto di interessi tra l’accesso a pagamento e la ricerca, proprio perché il massimo impatto è dato dalla disseminazione dei risultati della ricerca tra tutti i potenziali lettori in ogni parte del mondo e in ogni tempo [Stevan Harnad]

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Università e Open Access

Il termine nasce e si sviluppa da un movimento internazionale giunto in Europa e recentemente affermatosi anche in Italia (Conferenza di Messina)

L’Open Access si riferisce al mondo della ricerca e alla sfera dei contenuti digitali

Incoraggia scienziati, ricercatori e studiosi a disseminare i propri lavori di ricerca rendendoli liberamente accessibili

Lo scopo dell’Open Access è rimuovere ogni barriera economica, legale o tecnica all’accesso dell’informazione scientifica, ciò al fine di garantire il progresso scientifico e tecnologico a beneficio di tutta la collettività

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I due veicoli dell’Open Access

1. deposito negli Open Archive delle produzioni di ricerca attraverso il processo di self-archiving

2. pubblicazioni entro iniziative di editoria elettronica sostenibile OA journals (BOAI, SPARC is an international

alliance of academic and research libraries working to correct imbalances in the scholarly publishing system)

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I Rettori per l’Accesso Aperto

A seguito della conferenza di Messina del novembre 2004, promossa dalla CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università italiane), 74 atenei su 77 hanno sottoscritto la Dichiarazione di Berlino per l'Accesso Aperto alla ricerca scientifica.

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La Dichiarazione di Messina

“I convenuti […] dichiarano di aderire alla Dichiarazione di Berlino, “Berlin Declaration on Open Access to knowledge in the Science and Humanities” a sostegno dell’accesso aperto alla letteratura scientifica, con l’auspicio che questo gesto costituisca un primo ed importante contributo dato dagli Atenei italiani ad una più ampia e rapida diffusione del sapere scientifico.”

74/77 atenei hanno aderito a seguito della Conferenza di Messina del novembre 2004

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Il ruolo dell’Ateneo di Padova

“Berlin 5 Accesso Aperto" Padova, 19-21 settembre 2007Palazzo del Bo - Aula Magna Galileo Galilei

L'Università di Padova e la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) assieme a Max-Planck Gesellschaft, European Science Foundation e DeutscheForschungsgemeinschaft (Consiglio Nazionale della Ricerca Tedesco) - organizzano a Padova dal 19 al 21 settembre 2007 il Convegno " Berlin 5 Accesso Aperto : dalla pratica all'impatto. Le conseguenze della disseminazione della conoscenza”

(http://www.aepic.it/conf/Berlin5/index3b8a.html)

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Padua@Research

L’Ateneo di Padova, primo tra tutti, ha deliberato di aderire all'Open Access.

In particolare il Senato Accademico in sede di delibera in merito all’adesione della Berlin Declaration nel novembre 2004 ha considerato utile che anche le Tesi di dottorato siano contemplate entro un framework di Accesso Aperto.

Padua@Research è l’archivio istituzionale per il deposito dei lavori di ricerca dell’Università degli studi di Padova.

L’archivio è stato creato per ospitare documenti in formato elettronico derivanti dall’attività scientifica di docenti, ricercatori e collaboratori dell’Ateneo.

Si tratta di un archivio istituzionale, multidisciplinare Vengono depositate in Padua@Research anche le tesi di

dottorato

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Ruolo del CAB nella gestione della produzione intellettuale di ricerca

nel 2005 il CAB (Centro di Ateneo per le Biblioteche) ha proceduto a implementare un Eprints – o archivio aperto istituzionale – chiamato Padua@Research per il deposito delle produzioni intellettuali di ricerca (comprese le tesi di dottorato)…

Padua@Research si colloca entro l’infrastruttura del Settore Progetti e Biblioteca Digitale del Sistema Bibliotecario di Ateneo, ed è costruito secondo gli standard e i protocolli internazionali OAI, Open Archive Iniziative.

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1200 documenti di cui850 tesi di dottorato

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Tesi di dottorato? Si grazie!

Normativa sul diritto d’autore in Italia (633/1941) Nuovo codice sui brevetti Regolamento sui brevetti, TTO (Area Trasferimento

di Tecnologia) solo per alcune discipline (5 tesi di dottorato brevettate in 5 anni su circa 1800 tesi)

Leggi speciali sul dottorato e conseguenti decreti ministeriali per il deposito obbligatorio

Legge sul deposito legale Gruppo di lavoro OA/CRUI e documento avv. Grassi

della CRUI (linee comuni) Sguardo sull’Europa (oltre il 95% delle tesi di

dottorato nei progetti europei è ad accesso aperto)

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Sito CRUI - Linee guida per il deposito delle tesi di dottorato

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Il Copyright attuale

1. Limite legale alla disseminazione scientifica: il 90% degli articoli pubblicati è chiuso in roccaforti private con accesso a pagamento

2. Danno agli investimenti pubblici a scapito della ricerca a causa del drenaggio di fondi pubblici verso oligopoli privati: crisi del costo dei periodici scientifici

3. Limite economico dovuto ad un mercato distorto: 11 editori hanno in mano il 75% del mercato delle pubblicazioni

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L’ostacolo maggiore: il copyright!!!

E’ possibile gestirlo e controllarlo, Come? Insegnando agli autori che il copyright va

controllato e non va ceduto in modo totale e/o esclusivo (azioni di sensibilizzazione)

Creando politiche sul copyright scientifico negli atenei (amministratori delle università e centri)

Ma prima di tutto è un dovere dei Governi assicurare leggi che tutelino la ricerca e non gli interessi di lobby di mercato (come invece avviene ora a causa delle leggi attuali)

Con azioni a livello Europeo!

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La chiamata a ritenere il ©!

L’editore non ha necessità di richiedere il © per pubblicare

81% degli editori non offre agli autori sostanziali strumenti per far valere i diritti morali nè sostegno per eventuali violazioni

Gli autori invece necessitano del © per depositare negli archivi aperti per acconsentire usi a terze parti per pubblicare in altre sedi (saggi, raccolte,

antologie, convegni...) per usi didattici (dispense, lezioni…) per rielaborare le proprie produzioni a scopi

scientifici e di ricerca

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67% degli editori analizzati (600)al 10/03/2010 acconsentono formalmente adalcune forme di self-archiving.

pre-print and post-print post-print (ie final draft post-refereeing) pre-print (ie pre-refereeing) archiving not formally supported

Il 30% degli editoriche permettonoil post-print non pongono restrizionisulla versione.Possibile uso diPDF editoriale

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Portale sul Diritto d’autore per la comunità accademica

Progetto CRUI/SIAE La Cultura del Diritto d'autore

Realizzazione portale web per la comunità accademica (docenti e studenti) focalizzato al rispetto del diritto d’autore

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PROGETTO PORTALECRUI/SIAE

REALIZZARE UN PORTALE WEBPER LA COMUNITA' ACCADEMICA

(DOCENTI E STUDENTI)FOCALIZZATO SULDIRITTO D'AUTORE

PORTALE PER ILDIRITTO D’AUTOREPER L’UNIVERSITA’

consiste nel

ha portato allo sviluppo di un

FAVORIRE LO SVILUPPO DI UNACULTURA DEL DIRITTO D'AUTOREATTRAVERSO LA RACCOLTA,AGGIORNAMENTO, SISTEMAZIONE EPUBBLICAZIONE DI DOCUMENTAZIONE SPECIFICA

ORIENTARE GLI ATENEI ITALIANI ALRISPETTO DEI DIRITTI D'AUTORE

PUBBLICARE E CONFRONTARE LE LICENZE PER USI DIDATTICI PER I PAESI DELLA UE

PRESENTAZIONE AL CONVEGNO FINALE DI DIFFUSIONE DEI RISULTATI DI TUTTI I PROGETTI FINANZIATI (PROGETTO DELLA JOHN CABOT UNIVERSITY)

PUBBLICARE LA DOCUMENTAZIONE E I RISULTATI PRODOTTI DAGLI ALTRI 12 PROGETTI

obiettivi

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http://dirittoautore.cab.unipd.it/

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Metodi bibliometrici per lavalutazione della ricerca: non solo Impact Factor

INDICATORI BIBLIOMETRICI

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LA BIBLIOMETRIA

La bibliometria è un ambito di studio applicato alle varie discipline scientifiche, che comprende anche l’analisi bibliometrica, sviluppatosi negli ultimi vent’anni grazie alla disponibilità online di banche dati di grandi dimensioni.

La bibliometria utilizza tecniche matematiche e statistiche per analizzare i modelli di distribuzione delle pubblicazioni e per esplorare l’impatto entro le comunità scientifiche

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L’ANALISI BIBLIOMETRICA

Le due misure bibliometriche più conosciute sono:

il numero di citazioni il fattore di impatto o impact factor IF, il numero di citazioni ricevute nell’anno corrente agli articoli pubblicati nei due anni precedenti diviso per il totale del numero di articoli pubblicati negli stessi due anni.

Ci sono numerosi altri indicatori meno noti e altri emergenti, in particolare nel contesto Open Access.

L’idea di fondo è che la misurazione della produzione del sapere scientifico usi entrambi gli approcci in modo combinato.

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LA VALUTAZIONE DELLA RICERCA

La valutazione della ricerca richiede un duplice approccio:

quantitativo (ossia in termini numerici di impatto scientifico, brevettabilità, della presenza di contratti con aziende interessate a temi di ricerca)

qualitativo, il giudizio dei pari (valutatori) o peer-review, che risulta a tutt’oggi il più importante dei metodi per una valutazione significativa della qualità

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L’ANALISI CITAZIONALE L’analisi citazionale è considerata la macchina dove poggia il fattore

d’impatto, noto come IF.L’Impact Factor o IF, è l’indicatore bibliometrico più conosciuto, ma non è il solo indicatore proposto dall’ISI (ora Thompson) a cui fare riferimento.

Da studi effettuati è emerso che ciascun servizio produce risultati anche piuttosto differenti l’uno dall’altro. In termini di analisi quantitativa appare quanto mai necessario usare diverse fonti di citazione per giudicare il reale impatto di un’opera scientifica.

Il Web infatti ha avuto un enorme impatto sulla ricerca dell’analisi citazionale.

Negli anni recenti dozzine di database tra cui Scopus e anche Google Scholar sono comparsi sulla scena, permettendo modalità e modelli di citazione dei lavori scientifici mai visti in precedenza.

Questo potrebbe segnare, secondo alcuni, la fine del monopolio sull’analisi citazionale durato oltre quarant’anni e detenuto dal commerciale statunitense Thompson Scientific, meglio conosciuto con il nome precedente di ISI.

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SCIENCE CITATION INDEX

Il Science Citation Index dell’ISI Institue for Scientific Information - ora Web of Science-WoS di Thompson è stato considerato lo strumento principe per la misurazione delle citazioni.

•Fu lanciato nel 1964 e ben presto divenne popolare tra scienziati e bibliotecari e tutt’oggi è uno dei database multidisciplinari più importanti del mondo.

•Fino al 1988 questi indici esistevano solo in forma cartacea a stampa. Dal 1988 prime edizioni su CD-Rom e finalmente nel 1997 i database ISI migrarono su web con il lancio del Web ofScience (WoS).

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L’IMPACT FACTOR (IF)

L'Impact Factor (IF): misura il livello della ricerca scientifica, su scala nazionale ed internazionale, delle pubblicazioni scientifiche. Varia moltissimo da area ad area; è, infatti, una misura del numero di citazioni dei lavori pubblicati in una certa rivista rispetto al numero totale di lavori pubblicati dalla stessa rivista negli anni precedenti.

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GLI INDICATORI BIBLIOMETRICIL'Impact Factor (IF) è l'indicatore bibliometrico più conosciuto

nell'analisi bibliometrica, tuttavia, esso non è il solo indicatore proposto dall'ISI (ora Thompson) a cui fare riferimento.

Altri indicatori utilizzati sono:

Immediacy Index: misura quanto successo sta avendo il lavoro nell'anno di pubblicazione e in relazione a quanto velocemente un articolo della rivista è mediamente citato e quanto spesso gli articoli della rivista sono citati nello stesso anno;

Cited Half Life: misura la validità nel tempo degli articoli citati o la durata delle citazioni nel tempo;

Rate of Cites Index: rappresenta un indice di qualità del singolo lavoro, basato sull'assioma che quanto più il lavoro è citato da altri ricercatori tanto più rilevante è il suo valore scientifico;

Citation Impact: è calcolato per uno specifico soggetto o autore o istituzione o paese sulla base del rapporto tra il numero di citazioni ricevute e il numero di articoli pubblicati.

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I DIFETTI DELL’IMPACT FACTOR

L'IF è un parametro di riferimento che consente di stilare graduatorie delle riviste per ciascuna delle categorie disciplinari adottate dal JCR, Journal Citation Report.

Anche se generalmente accettata, l'assunzione che ad un'elevata frequenza di citazione corrisponda un'elevata qualità della rivista, sul piano concettuale, ha scarso fondamento.

Questa pratica, grazie alla quale l'impact factor viene usato come parametro di riferimento per stilare graduatorie delle riviste più prestigiose, è stata oggetto di una serie di critiche avanzate in particolare da alcuni matematici, in primis Alessandro Figà Talamanca nel suo storico discorso dal titolo L'Impact Factor nella valutazione della ricerca e nello sviluppo dell'editoria scientifica al convegno SINM del 2000.

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INDICI BIBLIOMETRICI ALTERNATIVI

Il Web ha fatto sorgere centinaia di nuovi database o strumenti che permettono la ricerca di citazioni.

Questi strumenti ricadono entro tre categorie.

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INDICI BIBLIOMETRICI ALTERNATIVI

1. Strumenti o database che permettono all'utente di cercare nel campo a testo pieno per determinare se un certo item, autore o periodico, sono stati citati in un documento:

arXiv.org (eprints server), Google Book Search (progetto digitalizzazione testi), Journal of Archive di IP, Physical Review Online Archive, Scirus di Elsevier (motore di ricerca), CiteSeer Google Scholar (motore di ricerca con sistema di

ranking)

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INDICI BIBLIOMETRICI ALTERNATIVI

2. Strumenti o database che permettono all'utente di ricercare nel campo dei riferimenti citati (articoli che citano altri articoli) per identificare citazioni rilevanti:

MathSciNet, Science Direct di Elsevier, SciFinder Scholar di CAS, SPIRES-HEP (eprints server di Stanford), Scicitation/SPIN di AIP, NASA Astrophysics Data System.

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INDICI BIBLIOMETRICI ALTERNATIVI

3. Database che lavorano esattamente come Web of Science: il principale esempio di questa categoria è Scopus.

Recentemente, Scopus ha rilasciato un nuovo servizio gratuito TopCited che permette di consultare gli articoli più citati nelle varie discipline.

È interessante notare come i 20 articoli più citati negli ultimi 3-5 anni in tutte le discipline (26 aree di soggetto) sono ad accesso aperto.

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L’EIGENFACTOR (EI)

Eigenfactor: ranking and mapping scientific knowledge è un nuovo modello matematico per calcolare l'impatto delle riviste scientifiche accademiche che tiene conto dei diversi standard di citazione tra una disciplina e l'altra.

Progetto di ricerca accademica non-commerciale sponsorizzato dal Bergstrom lab. al Department of Biology dell’Università di Washington.

Ha lo scopo di sviluppare un nuovo metodo per la valutazione dell'influenza (impatto) dei periodici accademico-scientitici ai fini di ottenere una mappatura della struttura della ricerca accademica.

Completamente free http://www.eigenfactor.org/

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H-indexCon H-index si intende un indice proposto nel 2005 da Jorge E. Hirsch della University of California di San Diego per quantificare la prolificità e l'impatto del lavoro degli scienziati, basandosi sul numero delle loro pubblicazioni ed il numero di citazioni ricevute.

Esso assume grande rilevanza poiché verifica la reale influenza di uno scienziato sulla comunità, prescindendo da singoli articoli di grande successo, o anche dai lavori di autori che pur avendo pubblicato molto, hanno prodotto solo articoli di scarso interesse, come invece avviene usando l'IF.

I calcolatori di H-index sono facilmente reperibili in rete e sono accessibili a chiunque: scHolar INDEX, per esempio, è un software che interroga Google Scholar tramite queries e fornisce H-index dell'autore e/o della pubblicazione richiesta per verificare l'impatto dell'opera nella comunità scientifica in generale.

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PUBLISH OR PERISH

Publish or Perish (PoP) è un software scaricabile gratuitamente che recupera e analizza le citazioni accademiche e consente di calcolare una serie di indici bibliometrici di uno specifico autore:

oltre ai classici h-index e g-index, esso permette di calcolare anche il contemporary h-index (hc-index), l'individual h-index (hI-index) e il Age-weighted Citation Rate (AWCR).

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Grazie per l’attenzione e…buon lavoro!!!!!!!

Per qualsiasi chiarimento o suggerimento scrivete a:

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