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Scuola Promotrice di salute Ricerca-intervento per la sperimentazione di un modello organizzativo- gestionale per la promozione della salute nella scuola Relazione finale 1. Introduzione Il progetto di ricerca-intervento si è proposto l’obiettivo di identificare e sperimentare un modello organizzativo/gestionale da applicare nella scuola, che sia in grado di promuovere la salute nella scuola. Il modello è stato sviluppato sviluppato mediante un approccio globale, che tiene conto della complessità del paradigma salute e viene costruito su diversi parametri quali: ambiente fisico; ambiente relazionale; programmi e metodologie di insegnamento/apprendimento; rapporti tra comunità scolastica e ambiente esterno (famiglia, comunità, territorio). Il raggiungimento dell’obiettivo generale ha richiesto la realizzazione dei seguenti obiettivi specifici: obiettivo A: costituzione di un modello organizzativo e di gestione interistituzionale (Provveditorati, Sistema sanitario, Enti Locali) attraverso la rilevazione delle funzioni, dei punti di contatto esistenti o da identificare, e delle risorse per ciascuna Istituzione.

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Scuola Promotrice di salute

Ricerca-intervento per la sperimentazione di un modello organizzativo-

gestionale per la promozione della salute nella scuola

Relazione finale

1. Introduzione

Il progetto di ricerca-intervento si è proposto l’obiettivo di identificare e

sperimentare un modello organizzativo/gestionale da applicare nella scuola,

che sia in grado di promuovere la salute nella scuola.

Il modello è stato sviluppato sviluppato mediante un approccio globale, che tiene

conto della complessità del paradigma salute e viene costruito su diversi parametri

quali:

ambiente fisico;

ambiente relazionale;

programmi e metodologie di insegnamento/apprendimento;

rapporti tra comunità scolastica e ambiente esterno (famiglia, comunità,

territorio).

Il raggiungimento dell’obiettivo generale ha richiesto la realizzazione dei seguenti

obiettivi specifici:

obiettivo A: costituzione di un modello organizzativo e di gestione

interistituzionale (Provveditorati, Sistema sanitario, Enti Locali)

attraverso la rilevazione delle funzioni, dei punti di contatto

esistenti o da identificare, e delle risorse per ciascuna Istituzione.

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obiettivo B: definizione dei flussi informativi tra le Istituzioni a servizio di un

sistema di monitoraggio continuo delle condizioni di salute del

target.

obiettivo C: messa a punto di un sistema di analisi dei punti critici nei modelli

di apprendimento-insegnamento e realizzazione di un modello

metodologico-curriculare .

Sono state attive le seguenti Unità Operative:

1. U.O. USL n°2 e n°4 Regione Umbria e USL n°1 Regione Toscana in

collaborazione con il Dipartimento di Igiene dell’Università degli Studi di

Perugia.

2. U.O. Direzione Scolastica regionale (Ex- Provveditorati agli Studi di Perugia,

Terni e Massa Carrara), Istituti scolastici (scuole medie di II grado) designati

nell’ambito dei suddetti ex-Provveditorati in collaborazione con il Centro

Sperimentale per l’Educazione Sanitaria dell’Università degli Studi di Perugia.

3. U.O. Comune di Perugia, Comune di Terni, Comuni di Massa e Carrara,

Provincia di Perugia, Terni e Massa Carrara.

4. Regione Umbria in collaborazione con la Regione Toscana.

La ricerca ha avuto durata biennale, il progetto è stato presentato nel marzo 2000

ed ha avuto il via il 1 luglio 2000, tuttavia per alcuni aspetti, il programma

relativo all'obiettivo C ha realizzato alcune parti nei mesi di maggio-giugno, prima

dell'inizio della pausa estiva.

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2. Obbiettivo A:

1. Le unità operative di cui all'obbiettivo A (Regioni, Provincie, Comuni,

Provveditorati agli Studi) hanno avuto vari incontri in fase di impostazione del

programma di ricerca, incontri promossi sempre dall'Assessorato alla Sanità

della Regione per verificare e ottenerne l'impegno istituzionale.

2. L'incontro operativo tenutosi nel mese di novembre ha portato alla proposta,

avanzata dalle istituzioni rappresentate, di redigere un rapporto su quanto è

stato realizzato e quanto è in fieri e quanto potrebbe essere ancora fatto, in

forza delle nuove leggi, nello spirito della ricerca.

Durante l’incontro sono state presentate e discusse le esperienze fatte nei

territori interessati, in termini di cooperazioni tra le Istituzioni coinvolte. Nella

maggior parte dei casi, le collaborazioni sono state rivolte ad interventi di

prevenzione e di educazione sanitaria su temi specifici. I cambiamenti

legislativi che hanno riguardato sia la scuola che le aziende sanitarie

richiedono lo studio di nuove modalità collaborative che possano essere di

supporto al processo di promozione della salute. Tra gli altri sono stati

evidenziati alcuni dettati legislativi quali punti di riferimento importanti per lo

sviluppo di politiche che siano favorevoli alla promozione della salute del

gruppo target e nello stesso tempo siano le premesse per un rapporto organico

interistituzionale permanente ( vedi L. 285 e piani di Zona).

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3. I rappresentanti delle Istituzioni presenti in un successivo incontro si sono

impegnati a identificare strategie per collegare le attività da loro già

programmate o da programmare con gli obiettivi della ricerca.

4. E’ stato realizzato un incontro promosso, anche questo dall'Assessorato alla

Sanità della Regione tra i rappresentanti delle Istituzioni per presentare e

concordare il programma dell’Incontro di mezzo termine alla presenza del

Ministero della Sanità (già assicurata la presenza del Direttore generale

dell'Ufficio Studi). E’ stata fissata la data dell’8 giugno 2001.

5. Sono seguiti incontri individuali tra i Responsabili scientifici del Progetto e le

autorità degli Enti locali cui spetterà intervenire nella I Tavola Rotonda del

Summit- Seminario di Giugno.

6. Regione dell’Umbria/Assessorato alla Sanità. Servizio di Prevenzione

Seminario: Scuola Promotrice di salute. Ricerca-intervento per la

sperimentazione di un modello organizzativo gestionale nella scuola per la

promozione della salute, Perugia, 8 giugno 2001. Aula Magna dell’Istituto

Tecnico Commerciale Statale Aldo Capitini. Strada Pian della Genna

Programma (vedi allegato 1A)

Rapporto (vedi allegato 2A)

Il 27 ottobre 2001 presso l’Assessorato ai Servizi Socio-sanitari della Regione

dell’Umbria sono ripresi gli Incontri gruppo di gestione interistituzionale

dell’obiettivo A

I lavori hanno preso il via dall’esame delle esperienze realizzate nei tre territori

o zone: in ognuna sono in atto esperienze di collegamenti tra le varie

istituzioni: a) scuola/azienda sanitaria b) scuola/azienda /comune.

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Si rileva che:

1. Le esperienze sono soprattutto collegate a programmi di educazione alla

salute.

2. I cambiamenti in atto sia nella organizzazione scolastica che in quella delle

AUSL richiedono un attento studio sia negli obbiettivi, che nelle regole,

che nei contenuti dei rapporti.

3. Per quanto concerne la ricerca il punto di vista fondamentale, punto di

riferimento, punto di partenza, è il gruppo di popolazione interessata

(adolescenti - docenti - genitori nel contesto scolastico ed extra scolastico).

E’ da esaminare quale tipo di servizio- supporto coordinato è possibile –

necessario - offrire- organizzare e come- su quali basi

4. Si propone uno screening della legislazione, delle normative e degli

indirizzi ufficiali, nella discussione ci si è riferiti fondamentalmente alla

legge 285, ai Piani di Zona, e si è considerato che potrebbero essere il

punto di partenza su cui incentrare lo studio delle proposte, altri

provvedimenti, tuttavia poterebbero essere utili.

5. Si e riconosciuto che la ricerca offre la messa in opera di un tavolo di

concertazione, che può costituire la sperimentazione per un tavolo

interistituzionale

Progress dell'obbiettivo B:

1. La prima fase è stata costituita da una serie di incontri coordinati dal

Responsabile Educazione alla Salute dell’Assessorato ai Servizi Socio-

Sanitari della Regione Umbria tra tutte le Unità Operative del Progetto per

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l’impostazione dello stesso, la definizione degli strumenti di direzione e la

predisposizione del programma operativo.

Sono stati identificati i componenti dell’organizzazione del progetto e i team

operativi delle specifiche unità con l’assegnazione dei rispettivi compiti e

delle attività di consulenza scientifica.

Nella seconda fase sulla base di quanto discusso negli Incontri precedenti è

stato formalmente richiesto ai referenti delle Unità Operative Aziende

Sanitarie Locali coinvolte (Perugia, Terni, Massa Carrara) di nominare gli

operatori da inserire nel gruppo di lavoro anche in relazione ai diversi profili

professionali che nelle discussioni si erano rivelati necessari svolgimento del

processo. Sono stati individuati i seguenti Servizi:

- Centri di Salute (Ex distretti territoriali)

- Dipartimenti di Prevenzione nelle componenti di Igiene Pubblica e Medicina

del Lavoro

- Dipartimenti di Salute Mentale

- Servizi di Educazione Sanitaria e Promozione della Salute

- Dipartimento Materno Infantile

Il lavoro del gruppo di ricerca è stato indirizzato su due livelli.

1. Riorientare i Servizi sanitari verso una visione olistica di salute partendo

dall’analisi del proprio ruolo all’interno dei Servizi stessi, per

l’individuazione di strategie operative che possano essere di supporto alla

Scuola.

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2. Individuare strumenti e indicatori per la sorveglianza delle condizioni

ambientali della scuola, e di salute del gruppo target, al fine di valutare

l’impatto del processo messo in atto sulla salute.

Primo compito del gruppo di ricerca così formato è stato quello di individuare

elementi che potessero definire l’equilibrio di salute dello specifico target, che

consentissero, al contempo, di formulare un giudizio generale e sintetico sulle

condizioni di salute della comunità scolastica.

L’analisi della letteratura internazionale ha portato alla individuazione degli

elementi validi per la definizione del profilo di salute, che possono essere

schematizzati nel modo seguente.

a) area dei fattori correlati alla salute

b) area dei fattori psicosociali

nella prima area si distinguono

- comportamenti alimentari

- attività fisica

- condizioni di stress

- consumo di sostanze

Nella seconda area distinguiamo:

- autostima,

- soddisfazione

- autorealizzazione.

A conclusione degli incontri è stato stabilito la necessità di allestire uno strumento

per la raccolta dei dati utili alla verifica del complesso della situazione di

benessere/malessere all’interno della scuola.

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Tale strumento doveva essere somministrato in due tempi:

1. in un momento iniziale della ricerca (inserendolo all’interno del I modulo

didattico “Appartenenza” - vedi obiettivo C- ) dagli insegnanti e dagli

operatori dei Servizi Sanitari, per la rilevazione delle condizioni al punto 0.

2. Alla fine del processo, per la rilevazione delle condizioni finali.

Per la rilevazione dei dati suddetti è stato individuato il questionario prodotto

dall’OMS e utilizzato in molte nazioni che aderiscono al network Internazionale

Health Promoting Schools.

Negli incontri successivi i referenti delle Unità operative hanno analizzato e

discusso il Questionario, al fine di valutarne l’applicabilità nella realtà del nostro

territorio.

Il Questionario a cui sono state apportate lievi modifiche è stato quindi ritenuto

strumento idoneo allo scopo.

(Vedi allegato 1 B)

La terza fase è consistita nella predisposizione di uno strumento di rilevazione

partecipata delle condizioni ambientali delle strutture scolastiche

Nella quarta fase questo strumento è stato somministrato in tutte le Scuole

aderenti al progetto

Esso, inserito all’interno del I modulo didattico “Appartenenza” - vedi obiettivo

C- ha consentito di evidenziare lo stato di manutenzione e le condizioni igieniche

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e strutturali degli edifici scolastici, oltre che il raggiungimento degli obiettivi

educativi e didattici indicati nell’Area C.

I dati emersi dalla rilevazione, eseguita dagli stessi studenti, saranno oggetto di

discussione in Incontri da realizzarsi nelle Scuole cui parteciperanno i referenti

delle Unità Operative.

( Vedi Allegato 2 B)

La quinta fase ha visto la collaborazione delle diverse Unità operative alla

costruzione di uno schema per lo sviluppo di indicatori per il monitoraggio di

processo della scuola promotrice di salute e alla definizione delle modalità di

costruzione del modello di servizio socio-sanitario di supporto alla scuola.

In particolare la riflessione si è incentrata sulla necessità di una visione di insieme

e di un coordinamento dei flussi di dati sulla salute del target preso in

considerazione che dovranno affluire ai servizi stessi e su come, in tale ottica,

questi ultimi si dovranno raccordare (1. dove dovranno afferire i dati, 2. dove

dovranno afferire le richieste).

Si evidenzia l’importanza del raccordo con le autorità scolastiche regionali

(Sovrintendenze scolastiche).

Per quanto riguarda il II anno si decide di realizzare una analisi

dell’organizzazione del lavoro scolastico.

Sono stati elaborati i dati raccolti dalla somministrazione delle schede di

rilevazione ambientale e dei questionari OMS., che verranno presentato al

Seminario Summit dell’8 giugno, insieme alla presentazione degli indicatori di

salute.

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Regione dell’Umbria/Assessorato alla Sanità Servizio di Prevenzione Seminario:

Scuola Promotrice di salute. Ricerca-intervento per la sperimentazione di un

modello organizzativo gestionale nella scuola per la promozione della salute,

Perugia, 8 giugno 2001 . Aula Magna dell’Istituto Tecnico Commerciale Statale

Aldo Capitini. Strada Pian della Genna

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OBIETTIVO C

Messa a punto di un sistema di analisi dei punti critici nei modelli di

apprendimento-insegnamento e realizzazione di un modello metodologico-

curriculare

UNITA’ OPERATIVE

Direzione Scolastica Regionale

dr.ssa Carmela LO GIUDICE SERGI

Ex Provveditorato agli Studi di Perugia

Dott.ssa Caterina PIERNERA

Provveditorato agli Studi di Terni

Dott.ssa Patrizia FIORETTI

Università di Perugia- Consulenza scientifica

C.S.E.S.i.

Prof.ssa Maria Antonia MODOLO

Dott.ssa Paola BEATINI

Dott.ssa Benedetta FAZIO

Dott.ssa Anna Lisa FERRANTE

Facoltà di Matematica

Prof,ssa Giulianella COLETTI

Facoltà di Scienze della formazione

Prof.ssa Floriana FALCINELLI

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Facoltà di Lettere e Filosofia

Prof.ssa Antonietta ALONGE

Istituto Magistrale Statale “A. Pieralli” di Perugia

Dirigente scolastico Franco PRESILLA

Prof.ssa Antonella BIBI

Prof.ssa Maria LUCCHETTA

Prof.ssa Claudia MIGLIORATI

Prof.ssa Simonetta RICCI

Liceo Scientifico Statale “G. Galilei” di Perugia

Dirigente scolastico Prospero CASTIGLIONE

Prof.ssa Maria Giovanna BALLOI

Prof.ssa Patrizia CARROZZA

Prof.ssa Marcella MARIOTTI

Prof.ssa Emanuela RONGONI

Prof.ssa FrancescaVERGINE

Istituto Professionale Statale per i servizi commerciali e turistici “ B. Pascal” di

Perugia

Dirigente scolastico Enrico CANESTRELLI

Prof.ssa Grazia MIGNI

Professor Silvio RONDONI

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Istituto Tecnico per le attività sociali “G. Bruno” di Perugia

Dirigente scolastico Alberto STELLA

Prof.ssa Francesca BONACA

Prof.ssa Francesca LEONETTI

Prof.ssa Carmelina VIVIANI

Istituto Statale a indirizzo amministrativo e per programmatori “F. Cesi” di Terni

Dirigente scolastico Domenico MARINOZZI

Prof.ssa Paola ANGELOSANTI

Prof.ssa Roberta BAMBINI

Prof.ssa Simonetta BOLLONI

Prof.ssa Elvira CALLARI

Prof.ssa Stefania Roberta CECCARELLI

Prof.ssa Silvana GATTUCCI

Prof.ssa Anna Rita MANUALI

Prof.ssa Carla MILIONI

Prof.ssa Serafina PETRONE

Prof.ssa Agata DEA PEZZI

Prof.ssa Clori TAZZA

Istituto Magistrale Statale “F. Angeloni” di Terni

Dirigente scolastico Ermanno SCARAMUZZA

Prof.ssa Roberta BALDONI

Prof.ssa Graziella LARDANI

Prof.ssa Paola LATINI

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Prof.ssa Clara MAURELLI

Prof.ssa Franca PETROLLINI

Professor Giovanni RONCONI

Prof.ssa Maria Cristina STEFANINI

Prof.ssa Cristina ZAGAGLIONI

E’ stata l’azione più complessa della ricerca in termini di svolgimento, di soggetti

coinvolti e di risultati ottenuti.

Realizzare il percorso attraverso la metodologia della ricerca-azione che richiede

la partecipazione e la condivisione da parte di tutti i soggetti coinvolti a tutte le

fasi di svolgimento dell’esperienza - dalla programmazione stessa e dall’analisi

dei bisogni fino alla valutazione del processo svolto - ha comportato un lavoro

capillare e attento, un costante atteggiamento e agire riflessivo e critico, la

disponibilità a rivedere, aggiornare e sviluppare il percorso in ogni momento della

sua attuazione, pur nel costante riferimento e osservanza dei principi concettuali

di riferimento. Ciò va tenuto in considerazione, anche in particolare riferimento al

numero veramente elevato dei soggetti partecipanti: 2 referenti degli ex-

provveditorati, 6 dirigenti scolastici, 33 insegnanti, (oltre ovviamente, ai

ricercatori del Comitato di consulenza scientifica) hanno lavorato in gruppo in una

prospettiva di ricerca.

L’avere svolto un effettivo percorso di ricerca-azione, avere ottenuto un tale

contributo dagli insegnanti che in genere svolgono attività di formazione in

maniera quasi esclusivamente recettiva e sicuramente non sperimentale, l’avere

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condiviso con loro un atteggiamento di studio orientato a un tentativo di analisi e

a un’ipotesi di soluzione di problemi di insegnamento/apprendimento rilevati,

l’aver programmato, sperimentato, valutato sia i moduli disciplinari che al

contempo la fattibilità di un simile percorso è, a nostro avviso, testimonianza della

possibilità di successo delle linee di riferimento concettuali e metodologiche da

cui era mossa la ricerca.

In relazione all’esposizione delle varie fasi si preferisce suddividerla, anche in

riferimento ai tempi della scuola. e al suo svolgimento che ha coperto un biennio

scolastico (I biennio scuole medie superiori) in I e II anno di ricerca

I Anno di ricerca

Impostazione e condivisione dl progetto

La prima fase è stata costituita da una serie di incontri coordinati dal Responsabile

Educazione alla Salute dell’Assessorato ai Servizi Socio-Sanitari della Regione

Umbria tra tutte le Unità Operative del Progetto per l’impostazione dello stesso, la

definizione degli strumenti di direzione e la predisposizione del programma

operativo.

Sono stati identificati i componenti dell’organizzazione del progetto e i team

operativi delle specifiche unità. L’identificazione dei soggetti da coinvolgere da

parte degli Enti Locali ha comportato delle difficoltà legate alla natura e

competenza degli Assessorati (Sociali, Sanitari, Cultura, Pubblica Istruzione) e dei

rispettivi tecnici che operano con gli Istituti Scolastici.

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La seconda fase ha visto una serie di incontri tra collaboratori del C.S.E.S.i. e

funzionari dei Provveditorati agli Studi di Perugia, Terni e Massa Carrara per la

discussione e la condivisione del Progetto (febbraio 2000).

Il Progetto è stato quindi presentato alle Conferenze di Servizio dei

Provveditorati delle realtà scolastiche sopra indicate (precedenti incontri con

insegnanti e dirigenti erano stati realizzati anche in fase di preparazione del

progetto, per cercare il giusto orientamento nella scelta).

La scelta delle classi si è orientata al primo anno delle scuole medie superiori

per i seguenti criteri:

a) si tratta del primo anno di un ciclo per così dire “già riformato”, per cui

ogni indicazione che dovesse venire dalla ricerca potrebbe essere

utilizzata anche in futuro,

b) accoglie sia ragazzi che intendono proseguire, sia quelli che seguono

un unico anno per l'obbligo,

c) il programma della ricerca richiede due anni di svolgimento.

Sono state reclutate quattro classi di Istituti Superiori a Perugia (Liceo

Scientifico Galileo Galilei, Istituto magistrale A. Pieralli, Istituto

Professionale Blaise Pascal, Istituto Tecico per le Attività Sociali Giordano

Bruno), tre a Terni (Istituto Magistrale M Angeloni, Istituto Tecnico

Industriale L. Allievi, Istituto Federico Cesi).

Tutti gli Istituti aderenti al progetto hanno inserito lo stesso all’interno del

Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.).

Lo stesso gruppo di ricerca ha tenuto due incontri preparatori a Massa Carrara

in cui è stato presentato il progetto agli insegnanti delle scuole che hanno

aderito volontariamente.

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Sono seguiti due Incontri Seminariali a Perugia e due a Terni con i consigli di

classe per presentare, discutere e adeguare il programma e rilevare possibilità

e limiti.

I Seminario, 28-aprile PG , 22 maggio TR (Allegato 1 C)

II Seminario, 15 maggio PG, 31 maggio TR (Allegato 2 C)

E’ stato consegnato materiale bibliografico agli insegnanti da esaminare

durante la pausa estiva in preparazione del blocco seminariale di settembre-

ottobre e di un “Questionario di verifica sull’attività del singolo docente”

(Allegato 3 C) volto a valutare l’esperienza previa .

La terza fase ha visto l’organizzazione e la programmazione dei corsi di

formazione per gli insegnanti che sono stati realizzati all’inizio del successivo

anno scolastico 2000-2001. Si sono svolti una serie di incontri tra i responsabili

scientifici del progetto e gli esperti per inserire gli interventi di questi ultimi

all’interno dei presupposti teorico-metodologici della ricerca.

Gli Incontri seminariali

Nella quarta fase è stato realizzato il programma informativo-formativo rispetto

ai temi preliminari della ricerca-intervento proposta.

Sono stati realizzati i seguenti Incontri Seminariali di formazione per gli

insegnanti:

a) I Incontro – 4 settembre PG, 11 settembre TR – (allegato 4 C)

b) II Incontro – 6 settembre PG, 13 settembre TR –

c) III Incontro – 8 settembre PG, 15 settembre TR –

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d) IV Incontro – 18 settembre PG, 20 settembre TR -(allegato 5 C)

e) V Incontro – 28 settembre PG, 4 ottobre TR -

f) VI Incontro – 2 ottobre PG, 6 ottobre TR - (allegato 6 C)

g) VII Incontro – 12 ottobre PG, 13 ottobre TR –

Consegna della Scheda metodologica per la realizzazione di un I Modulo

didattico (allegato 7 C)

Osservazioni

I primi tre incontri sono stati impostati quali momenti informativi sugli aspetti

funzionali, motivazionali e psicologici dell’apprendimento, argomenti ritenuti

basilari per procedere in un lavoro di riflessione sull’azione didattica e

conseguente sperimentazione della stessa. Questi i temi sviluppati: “Struttura e

funzionamento del cervello”, “La disponibilità ad apprendere”, “La

connessione mente-corpo-ambiente.

Alle relazioni degli esperti sono seguiti lavori di gruppo e momenti di

discussione in plenaria.

Dai lavori di gruppo degli insegnanti si rileva apprezzamento e interesse per

gli argomenti trattati e presa di coscienza che tale tipo di formazione non è

presente nella formazione di base e carente in quella post-lauream.

Il secondo gruppo di incontri (”Paradigma educativo e paradigma

progettuale”, “Modalità e fasi di un intervento didattico”, “Da una scuola del

contenuto ad una scuola delle competenze”) è stato centrato invece sugli

aspetti comunicativi della relazione docente/discente e su quelli tecnico-

operativi dell’azione didattica centrata sull’allievo.

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Dai lavori di gruppo degli insegnanti si rileva che la relazione

docente/discente e la conseguente motivazione degli studenti è un punto

molto sentito dagli insegnanti. Emerge al contempo la necessità di trasferire

in operatività quanto appreso.

Gli insegnanti esprimono la complessità connessa ad un’azione didattica

centrata sull’allievo e si profila la proposta di un supporto didattico-

metodologico- psicologico al lavoro scolastico.

Il modulo didattico trasversale “Appartenenza"

Come proposta operativa di una didattica così concepita si elabora un modulo

didattico trasversale “Appartenenza" composto da tre Unità Didattiche:

- 1. Contratto “rompighiaccio”

- 2. Scuola, il mio ambiente fisico

- 3. La mia salute

Obiettivo generale del I Modulo: sviluppare il senso di appartenenza alla

scuola.

Ogni unità didattica ha propri obiettivi educativi e didattici, proprie procedure

metodologiche, strumenti e metodi valutativi (terminologia concordata con la

pedagogista e con gli insegnanti) (allegato 8 C).

Le tre unità hanno lavorato intorno:

- 1. "tre elementi positivi e tre negativi " dell'esperienza scolastica, per centrare

sia sull'esperienza condivisa da tutti i soggetti che sulle attese di chi inizia un

nuovo corso scolastico,

- 2. "l'ambiente", rilevazione dell'ambiente attraverso una scheda predisposta e

concordata con i docenti e i collaboratori dei Servizi sanitari; l'elaborato darà

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luogo a incontri con operatori delle altre unità operative della ricerca sia

sanitari che degli enti locali,

- 3 "la mia salute" rilevazione di condizioni di benessere/malessere attraverso un

questionario predisposto dall'O.M.S.

Risultati

Le tre unità didattiche svolte dalle sette classi hanno prodotto risultati significativi

sia in funzione di:

1. obiettivi educativi e didattici individuati

2. indicazioni per il proseguo della ricerca

3. valutazione qualitativa e quantitativa

(Allegato 8 C bis)

Osservazioni

L’Unità didattica è stata facilmente inserita nel percorso scolastico, in quanto tutte

le Ie del biennio delle scuole medie superiori prevedono comunque una momento

di accoglienza dei nuovi studenti. Lo strumento proposto sistematizzava questa

fase e soprattutto indicava una metodologia operativa che garantiva anche nuove

conoscenze e competenze agli alunni (non a caso si individuavano anche gli

obiettivi didattici da raggiungere). Ciò intendeva costituire un tentativo di

“nuovo” lavoro scolastico.

Quale strumento di valutazione qualitativa delle tre unità didattiche viene

proposto il Diario di Bordo che insegnanti e studenti dovranno compilare. Il

Diario di Bordo è uno strumento che conserva la memoria del percorso fatto e

nella fattispecie di quanto si è appreso. La compilazione segue tre domande

stimolo: 1) cosa è stato fatto, 2) cosa è stato deciso, 3) cosa ho imparato.

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Sia la realizzazione del Modulo Appartenenza che gli incontri successivi di

riflessione ed elaborazione di questo, che la preparazione dei moduli disciplinari

hanno seguito il percorso della Ricerca azione, che ha visto protagonisti gli

insegnanti assieme ai ricercatori e ai disciplinaristi.

Questo lavoro ha richiesto un grosso impegno da parte degli insegnanti non soliti

ad un lavoro di ricerca e di produzione, ma piuttosto ad uno di recezione di

contenuti trasmessi.

Si è discusso molto su tale aspetto anche in relazione al quotidiano rapporto con

gli studenti in classe: il ruolo del docente dovrebbe comprendere anche quello di

ricercatore per applicare una reale didattica centrata sull’allievo in modo da

trasmettere tale atteggiamento allo stesso studente “troppo spesso” definito

estraneo e passivo all’azione didattica.

Questa riflessione è stata fatta propria dagli insegnanti e coloro che ne hanno

acquisito consapevolezza hanno svolto un lavoro importante e soddisfacente

nell’impostazione dei moduli disciplinari; per altri è stato motivo di resistenza e

abbandono della ricerca.

Dal modulo trasversale “Appartenenza” al Modulo disciplinare

Lo svolgimento dell’Unità didattica è stato seguito dal gruppo di ricerca e dai

disciplinaristi con Incontri mensili sia a Perugia che a Terni. Gli incontri hanno

previsto Lavori di Gruppo e discussioni in Plenaria (vedi allegati 9 C)

Si è al contempo lavorato con gli insegnanti alla programmazione del II anno di

ricerca e a trasferire i nuclei concettuali e operativi fondamentali della Ricerca, già

sperimentati attraverso il “Modulo Appartenenza” ai percorsi disciplinari.

Osservazioni

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22

Progettare percorsi disciplinari sulla base delle tracce metodologiche del I Modulo

ha richiesto tempo ed energia in quanto gli insegnanti tendevano a proporre

argomenti estranei o comunque a latere della disciplina.

Per questo si è pensato di partire dalle singole programmazioni estrapolando un

argomento specifico o un nucleo concettuale sul quale applicare la stessa

procedura del modulo trasversale

L’analisi e le discussioni sulle programmazioni degli insegnanti ha rivelato una

estrema diversità di formulazioni e impostazioni sia tra le varie scuole che tra gli

insegnanti (anche all’interno di uno stesso consiglio di classe). Questo ha

sviluppato la consapevolezza di una mancanza di linguaggio comune, elemento

che crea grosse difficoltà all’interno del Consiglio di classe (in particolare quelli

non consolidati nel tempo a causa di trasferimenti o altro) che non riesce ad

operare quale vero gruppo di lavoro.

Inoltre, nelle programmazioni non sono prese in considerazioni le fasi operative

delle unità didattiche, non si leggono cioè le modalità attraverso le quali emerga il

ruolo dell’allievo come portatore di esperienze e costruttore di conoscenze.

Durante gli incontri si annotavano riflessioni ed emergevano bisogni formativi da

parte degli insegnanti quali l’apprendimento di tecniche (lavoro di gruppo-

osservazione -strumenti di valutazione)

E’ decisa la realizzazione a settembre, prima dell’inizio dell’anno scolastico

2001-2002 di un Corso di formazione Scuola promotrice di salute. Dal lavoro

di gruppo al gruppo di lavoro da realizzare con i Consigli di Classe aderenti al

progetto.

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Sono stati realizzate interviste agli insegnati e incontri con gli studenti che,

insieme ai Diari di bordo costituiscono gli strumenti di valutazione del I anno di

ricerca.

Conclusione del I anno di ricerca

Il I anno della ricerca si è concluso con il I Seminario Regionale Scuola

Promotrice di salute. Ricerca-intervento per la sperimentazione di un modello

organizzativo gestionale nella scuola per la promozione della salute, (Perugia, 8

giugno 2001. Aula Magna dell’Istituto Tecnico Commerciale Statale Aldo

Capitini. Strada Pian della Genna.) organizzato dalla Regione

dell’Umbria/Assessorato alla Sanità Servizio di Prevenzione.

In tale occasione tutte le unità operative della Ricerca si sono incontrate

esponendo il proprio operato.

Per l’Obiettivo C erano presenti i referenti dei singoli Istituti e i ricercatori del

C.S.E.S.i. hanno presentato i risultati della valutazione del I anno

Osservazioni

Il seminario regionale è stato un momento importante poiché per la prima volta

sono stati riuniti tutti i soggetti politici che operano per la scuola. Questi hanno

dichiarato pubblicamente il loro intento di accogliere le linee di indirizzo della

ricerca e di aderire alla operatività già in corso.

Tale dichiarazione è stato un passo significativo per l’istituzione scolastica, nella

fattispecie per i dirigenti e gli insegnati presenti che hanno visto riconosciuto il

loro bisogno (espresso più volte nel corso della ricerca) di supporto al lavoro

scolastico.

Risultati

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24

Il Seminario ha previsto nel pomeriggio un lavoro di gruppo dal quale sono

emersi due orientamenti sostanzialmente diversi:

1. una scuola che fa "matematica"

2. una scuola che fa "fuochi d'artificio", metafora per indicare una scuola invasa

da progetti soprattutto esterni

Il gruppo protende per il primo orientamento che però richiede:

- il cambiamento di mentalità da parte degli insegnanti

- il rispetto della disciplina in quelli che sono i suoi nodi portanti

- l'imparare a programmare in senso progettuale

- il controllo delle attività degli insegnanti e del consiglio di classe in modo da

informare tutta la popolazione scolastica su quello che si fa

Sono questi alcuni degli elementi che potrebbero far star bene gli studenti

II Anno di ricerca

Il corso di formazione

Nel mese di settembre 2002 ha preso avvio il Corso di formazione Scuola

promotrice di salute. Dal lavoro di gruppo al gruppo di lavoro

Hanno partecipato al Corso tutti gli insegnanti (Perugia e Terni) appartenenti a 6

Consigli di classe dei 7 inizialmente aderenti, poichè gli insegnanti del consiglio

di Classe dell’Istituto Tecnico Industriale L. Allievi hanno abbandonato la Ricerca

per cambiamento del Dirigente Scolastico, il quale, entrato in carica nel

precedente anno scolastico, non concordava la posizione di adesione alle linee

concettuali e metodologiche del progetto accettate e sostenute dal precedente

Dirigente che aveva aderito al Progetto (nel corso dello svolgimento del I anno di

ricerca, gli insegnanti, - numerosi e motivati – avevano espresso difficoltà nel

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lavoro di ricerca proprio per tali resistenze del Dirigente; difficoltà che non sono

state appianate ed hanno comportato l’abbandono del Progetto).

La struttura del corso è stata concepita a partire dai bisogni evidenziati e rilevati

dagli insegnanti nel I anno di Ricerca: si richiedeva di approfondire in riferimento

all’insegnamento /apprendimento due nuclei:

1. metodologico didattico (in particolare il lavoro di gruppo)

2. relazionale motivazionale

Il Corso era composto da 4 Moduli:

a) I modulo Perugia, mercoledì 5 settembre 2001 (Allegato 10 C)

Risultati

I lavori del I Modulo sono stati incentrati sulla condivisione, analisi e riflessione

di un Dossier relativo agli aspetti qualitativi e quantitativi del percorso di ricerca

svolto nel I anno di lavoro, elaborato dai Ricercatori in preparazione di tale

percorso formativo. (v Allegato 8 C bis)

Gli insegnanti hanno lavorato in gruppi eterogenei (non per consigli di classe) e

hanno evidenziato problemi/spunti di riflessioni/linee di indirizzo per lo

svolgimento del II anno di Ricerca più specificamente connesso al lavoro

scolastico e quindi ai percorsi disciplinari:

1. Lavoro di gruppo come elemento di crescita e di superamento delle difficoltà

cognitive-relazionali sia degli studenti che degli insegnanti

2. Consiglio di Classe come gruppo di lavoro con condivisione di lessisco e

significato concettuale del percorso didattico

3. Consiglio di Classe come gruppo di lavoro: laboratorio didattico

4. Tecniche di insegnamento: ricerca-azione, didattica per concetti, didattica

modulare…

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5. La relazione educativa

6. Organizzazione scolastica, organizzazione didattica

b) II modulo, Perugia, giovedì, 6 settembre 2001(allegato 11 C)

Risultati

Il secondo Modulo è partito da una riflessione presentata dall’esperto su

”Didattica centrata sull’allievo per una scuola promotrice di salute”

E’ seguito un lavoro di gruppo sul prodotto del I modulo dal quale si chiedeva di

estrapolare le centrali problematiche metodologiche-didattiche:

Riportiamo alcuni elementi evidenziati:

1. gestire varie forma di intelligenza, personalizzare l’intervento /numerosità

delle classi

2. creare un clima sociale positivo/difficoltà strutturali (l’ambiente scolastico non

aiuta)

3. importanza dell’uniformità di approccio del Consiglio di classe

4. revisione dei propri curricula e collegamento/lavoro parallelo con strutture

universitarie per acquisire approcci didattico-metodogici efficaci ed

appropriati

c) III modulo, Terni, lunedì, 10 settembre 2001 (allegato 12 C)

Risultati

Il modulo era rivolto ad appofondire il nucleo relazionale motivazionale del

processo di apprendimento

Gli insegnanti hanno lavorato individualmente su un mandato: “Descriviti come

insegnante”; quindi hanno in gruppo condiviso ed esposto gli elementi più

significativi emersi dai lavori individuali.

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Riportiamo alcuni elementi evidenziati:

1. Rispetto delle regole (“sia per gli insegnanti che per gli alunni”) e dei ruoli

(“l’insegnante non è una figura parentale, né un pari”),

2. Disagio psicologico dell’insegnante nel dover ripetere contenuti spesso non

ascoltati e non studiati

3. Desiderio dell’insegnante di nuove conoscenze didattico-disciplinari, ma reso

irrealizzabile da un carico burocratico eccessivo che limita la formazione

4. Riaffermazione della valenza disciplinare per non sfociare nella “tuttologia”

5. Stanchezza di fare il “capro espiatorio” di una società contraddittoria e di un

sistema fortemente oscillante in riferimento ai principi di

educazione/istruzione/istituzione scolastica.

d) IV modulo, Terni, martedì, 11 settembre 2001(allegato 13 C)

Risultati

E’ stato presentato lo Schema per lo sviluppo di indicatori per il monitoraggio

del processo della scuola promotrice di salute elaborato dai ricercatori

dell’Obiettivo B, in particolare sono stati analizzati e selezionati alcuni indicatori

relativi ai processi di insegnamento/apprendimento.

Gli insegnanti hanno lavorato in gruppo sul concetto di indicatore, di indicatori di

apprendimento in riferimento allo schema proposto programmando un lavoro del

gruppo-classe per la selezione e definizione degli indicatori di apprendimento più

significativi per una scuola promotrice di salute

Il percorso

Dal mese di ottobre 2002 sono ripresi gli incontri a cadenza mensile con i gruppi-

insegnanti, separatamente a Perugia e Terni con l’obiettivo di individuare

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percorsi disciplinari curriculari “promotori di salute” in conformità con le

premesse e le metodologie di impostazione della Ricerca. Si intendeva trasferire al

percorso curriculare della programmazione scolastica principi e metodi condivisi e

sperimentati nel lavoro del precedente anno scolastico attraverso il Modulo

trasversale Appartenenza.

Il lavoro proposto agli insegnanti è stato pertanto quello di lavorare sulle proprie

discipline.

Gli insegnanti erano liberi di scegliere se lavorare

1. individualmente,

2. per gruppi disciplinari affini (es. materie umanistico- letterarie), .

3. per consigli di classe.

La possibilità di scegliere tra diverse opzioni era legata a:

a) differente numero di insegnanti aderenti alla ricerca in riferimento alle

diverse scuole

Istituto Professionale Pascal, Perugia: n.2 insegnanti (discipline: Inglese e

Religione);

Istituto Tecnico per le Attività Sociali G. Bruno, Perugia: n 3 insegnanti

(discipline: Italiano, Inglese, Educazione Fisica);

Istituto Magistrale Pieralli, Perugia, n 4 insegnanti (discipline: Matematica,

Chimica, Educazione Fisica, Educazione Musicale)

Liceo Scientifico Galilei: n 4 insegnanti (discipline: Matematica, Italiano,

Scienze, Latino;

Istituto Magistrale Angeloni, Terni: n. 10 insegnanti (discipline, Storia dell’Arte,

Diritto, Storia, Geografia, Italiano, Matematica, Inglese, Francese, Biologia,

Religione)

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Istituto Tecnico F. Cesi , Terni: n. 10 insegnanti (discipline: Italiano, Trattamento

Testi, Matematica, Economia aziendale, Scienze della materia, Scienze della

natura, Tedesco, Educazione Fisica, Inglese, Francese.

b) esigenza di rispettare l’autonomia didattica di ogni insegnante o gruppo di

insegnanti e le loro abituali metodologie di programmazione e di lavoro.

Osservazioni

In riferimento ai punti a) e b) possiamo dire che, per un migliore esito della

sperimentazione, sarebbe stata auspicabile la partecipazione completa di ciascun

consiglio di classe per singola scuola (come era stato formalmente richiesta

all’inizio del Progetto), ma ciò si è rilevato di estrema difficoltà a causa:

- dell’elevato numero di progetti extracurriculari che investono le scuole,

- della scarsa abitudine da parte della maggior parte degli insegnanti a

considerare il Consiglio di classe un gruppo di lavoro e, viceversa, di quella

consolidata di operare individualmente,

- delle difficoltà incontrate dagli insegnanti a essere parte attiva di un percorso

di ricerca-intervento che vede enfatizzato il loro ruolo di protagonisti-

ricercatori.

Questi elementi hanno determinato la necessità di lasciare libertà agli insegnanti

nella progettazione e sperimentazione dei percorsi disciplinari ovviamente nel

rispetto della linea delle premesse di riferimento e metodologiche impostate e

concordate.

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I moduli disciplinari: nuclei concettuali e obiettivi formativi

I lavori del successivo Incontro (Terni 9, ottobre 2001 e Perugia, 11 ottobre 2001)

hanno visto la partecipazione di due disciplinaristi: uno per l’area matematico-

scientifica e uno per l’area linguistica-letteraria.

In tale occasione si sono cercati di definire

1) obiettivo formativo della propria disciplina

2) nucleo concettuale della stessa in riferimento al punto 1).

E’ stata raccolta l’analisi e la selezione operata da ogni gruppo-insegnanti di ogni

singola scuola sugli Indicatori per il monitoraggio del processo di una scuola

promotrice di salute distribuiti durante il Corso di formazione di Settembre, da

inserire nello Schema per lo sviluppo di indicatori per il monitoraggio del

processo di una scuola promotrice di salute(Allegato 14 C)

Risultati

A) area matematico-scientifica

obiettivi formativi individuati:

1. individuare i concetti base in matematica per affrontare i problemi conoscendo

gli strumenti necessari, evitando la cumulazione ed eliminando la paura

2. acquisire la capacità attraverso la matematica di accrescere la propria

autostima ed evitare lo stress

3. sviluppare la capacità e l’abitudine ad usare la parola ( “arrivare a far sì che

quello che si dice è quello che si voleva dire”)

obiettivi didattici individuati:

1. sviluppare la capacità di “manipolare i numeri” per “abbandonare i numeri” e

arrivare all’astrazione

riflessione concettuale

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4 nuclei essenziali:

1. potenze

2. equivalenze

3. proporzioni

4. funzioni, equazioni

B) area linguistico letteraria

obiettivi formativi individuati

1. favorire la comunicazione come strumento per

- lo sviluppo della consapevolezza di sè

- per la conoscenza del contesto socio-ambientale

- per la promozione dell’affettività e della relazionalita,

2. sviluppare la capacità e l’abitudine ad usare la parola ( “arrivare a far sì che

quello che si dice è quello che si voleva dire”)

riflessione concettuale

4 nuclei individuati.

1. il linguaggio

2. il segno

3. la differenza di codici

4. l’analisi del testo

I moduli disciplinari per la promozione della salute

Negli corso degli incontri di Perugia, 12 dicembre 2001 e 18 dicembre 2001 sono

stati ripresi i nodi concettuali e metodologici di riferimento di: scuola promotrice

di salute, lavoro scolastico/processo di apprendimento- insegnamento, centralità

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dello studente, metodo esperienziale per coniugare questi con gli specifici percorsi

disciplinari che i gruppi-insegnanti stavano elaborando. (allegato 15 C).

Si è partiti dalla definizione di “Scuola promotrice di salute” come “l’opportunità

per gli studenti di sperimentare coinvolgimento e successo in una gamma di

apprendimenti soddisfacenti e attività piacevoli.”

La realizzazione di tale principio richiede un lavoro scolastico fondato sul

processo di apprendimento/insegnamento centrato sullo studente.

Questo è possibile se l’azione didattica presuppone 3 elementi di base:

1. motivazione vs l’apprendimento: rendere lo studente protagonista dell’azione

didattica e della conoscenza

2. creatività vs l’apprendimento: sviluppare ed esprimere le capacità personali

nell’ambito di ogni singola disciplina mettendo lo studente in una situazione

di ricerca e in grado di produrre conoscenza

3. sicurezza vs l’apprendimento: accrescere la fiducia in sestessi e controllare lo

stress negativo

Come realizzare tali percorsi?

Attraverso il metodo esperienziale: fare riferimento al vissuto cognitivo, emotivo

e concreto sul quale lo studente riflette e del quale acquisisce consapevolezza:

1. legare la motivazione all’esperienza pregressa

2. sviluppare la creatività dall’esperienza agita

3. derivare la sicurezza dall’esperienza valutata

Si concorda in tale occasione un incontro con gli studenti in ogni classe .

Risultati

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33

Gli insegnanti di ogni singola scuola hanno concluso la elaborazione dei moduli

sperimentali (allegato 16 C), che sono stati sottoposti anche all’attenzione dei

disciplinaristi.

I moduli sono stati elaborati e presentati secondo la normale prassi della

programmazione scolastica e rispecchiano pertanto la specifica impostazione e

autonomia di lavoro degli insegnanti.

Liceo Scientifico Galilei, Perugia

E’ stato progettato un modulo pluridisciplinare (italiano, latino, matematica,

scienze) “La vita extra terrestre: viaggio tra la fantasia e la ragione”.

Istituto Magistrale Pieralli, Perugia

E’ stato progettato un modulo interdisciplinare (educazione fisica, matematica e

chimica) “Funzione” e un modulo disciplinare (musica) “Lessico specifico” .

Istituto Tecnico Giordano Bruno, Perugia

Sono stati progettati tre moduli disciplinari: “Testo teatrale”(italiano), “Dalla fiaba

alla scrittura creativa”(inglese), “Il nuoto” (educazione fisica).

Istituto Professionale Pascal, Perugia

E’ stato progettato un unico modulo disciplinare “Father and sons” (inglese).

Istituto Magistrale Angeloni, Terni

E’ stato progettato un modulo multidisciplinare “Società umana, ambiente,

risorse” (religione, italiano, francese, geografia, matematica, biologia).

Istituto Tecnico Cesi, Terni

Sono stati progettati tre moduli: uno per l’area linguistico-letteraria ”La

comunicazione: il linguaggio pubblicitario” (lettere, lingua straniera 1 e 2, diritto,

trattamento testi, religione), due per l’area metamatico-scientifica

“L’alimentazione” (scienze della terra, scienza della natura, matematica,

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educazione fisica, religione) “Gli strumenti di pagamento” (economia aziendale,

diritto, trattamento testi.

Osservazioni

La stesura dei moduli rappresenta il tentativo di sperimentare sul lavoro scolastico

i principi teorici e le linee metodologiche-didattiche di una scuola promotrice di

salute dell’OMS.

La partecipazione dei ragazzi è stata ipotizzata sia con riferimento al vissuto

esperienziale di questi, sia con un loro diretto coinvolgimento nella definizione e

realizzazione delle varie fasi dei moduli.

Esempi: la scelta dell’argomento, nel Liceo Scientifico Galilei, proprio secondo le

indicazione del progetto, è partita dall’osservazione degli insegnanti che molti dei

ragazzi erano interessati e alcuni addirittura appassionati di astronomia e

letteratura di fantascienza. Nell’Istituto Magistrale Angeloni la scelta

dell’argomento è partita da un tema attuale, la globalizzazione sulla quale i

ragazzi avevano manifestato interesse per poi affrontare da questa argomenti

curruculari, di programma. Nell’Istituto magistrale Pieralli il tentativo è quello di

affrontare un concetto matematico- chimico- fisico partendo dall’esperienza dei

ragazzi (esperienza fisica: il battito cardiaco, esperienza cognitiva: i grafici) . Il

modulo dell’Istituto Pascal ha preso avvio dalla condizione di figli, esperienza

vissuta da ogni studente. Anche il Modulo Alimentazione dell’Istituto Cesi ha

avuto origine dal vissuto quotidiano dei ragazzi relativo all’argomento trattato.

Dal punto di vista delle metodologie applicate tutti i percorsi disciplinari hanno

previsto e sperimentato diversi metodi e strumenti che favorissero vari tipi di

apprendimento: è stato adottato il lavoro di gruppo come alternativa alla lezione

frontale, unico e indiscusso metodo generalmente applicato, il brainstorming, la

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ricerca individuale e di gruppo, un uso più consapevole del laboratorio

(informatico, linguistico, scientifici).

E’ infine da evidenziare da parte degli insegnanti la sperimentazione del Consiglio

di Classe come gruppo di lavoro che condivide una modalità di operare insieme

finalizzata ad una lavoro scolastico centrato sul benessere del ragazzo, benessere

inteso come acquisizione di sicurezza e autostima derivanti da gratificazione e

successo nell’apprendimento di percorsi disciplinari promotori di salute.

Gli studenti

E’ seguito un incontro con ogni classe aderente al Progetto per la presentazione ai

ragazzi del modulo sperimentale, il quale era già stato presentato loro anche dai

rispettivi insegnanti, che avevano ritenuto però importante che fosse nuovamente

presentato anche dai ricercatori del CSESi.

Si sono svolti i seguenti incontri:

4 febbraio 2002, Istituto Magistrale Pieralli, Perugia,

5 febbraio 2002, Istituto Professionale Pascal, Perugia,

5 febbraio 2002, Istituto Tecnico per le Attività Sociali G. Bruno, Perugia,

6 febbraio 2002, Istituto Magistrale Angeloni, Terni,

6 febbraio 2002, Istituto Tecnico F. Cesi , Terni,

7 febbraio 2002 Liceo Scientifico Galilei, Perugia .

Il programma (allegato 17 C) dell’incontro ha compreso:

- una breve introduzione relativa al percorso del progetto e al suo stato di

avanzamento.

- il “gioco dei sacchetti”, strumento finalizzato a conoscere opinioni e

aspettative dei ragazzi sul lavoro scolastico.

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- presentazione dello strumento “Questionario di valutazione dell’azione

didattica” finalizzato alla valutazione da parte degli studenti del modulo

disciplinare (da compilare pre e post) .

- presentazione del/i modulo/i disciplinare/i che la classe avrebbe effettuato,

- lavoro di gruppo sul modulo e discussione

- restituzione dei risultati del lavoro del I anno di Ricerca Dossier relativo agli

aspetti qualitativi e quantitativi del percorso di ricerca svolto nel I anno di

lavoro, distribuito anche a i loro insegnanti nei Corso di formazione di

settembre 2002,

- restituzione dell’elaborazione grafica dei risultati del questionario di salute

dell’OMS con grafici sui risultati e consegna di questo per la valutazione post.

Osservazioni

La lettura della sintesi del progetto è servita a verificare il grado di

coinvolgimento degli studenti all’interno della Ricerca. Si è evidenziata una certa

distanza da parte dei ragazzi probabilmente connessa a due elementi:

1. il progetto è stato impostato intenzionalmente su e con i docenti per verificare

la fattibilità di un tale percorso focalizzando il ruolo del docente e della sua

disciplina come strumento finalizzato ad un apprendimento ”portatore di

salute”,

2. la complessità e la novità di una ricerca azione coinvolgente tanti soggetti ha

richiesto tempi lunghi per gli insegnanti, ma i ragazzi non hanno percepito tale

continuità di lavoro.

Per quanto concerne gli elementi emersi dal “Gioco dei sacchetti” nei quali si

chiedeva di descriversi come studenti è da evidenziare una caratteristica comune

nella descrizione che è quella di insistere sul carattere “noioso e ripetitivo” del

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lavoro a scuola. Buoni o ottimi i rapporti con i compagni. Con gli insegnanti sono

riportati un’ampia gamma di considerazioni che rispecchiano la diffusa varietà di

relazioni docente/discente, senza evidenziare però disagi particolari. Va

specificato che il Gioco è stato effettuato per creare un clima di confidenza e non

per un’analisi dettagliata della condizione dello studente in classe.

La distribuzione dei Moduli sperimentali non ha richiesto ulteriori spiegazioni in

quanto erano stati già presentati dai rispettivi insegnanti.

Dirigenti scolastici e insegnanti

Il 25 febbraio 2002 è stato organizzato presso la Direzione generale scolastica

regionale dell’Umbria un Incontro cui hanno partecipato: Direttore generale

scolastico regionale dell’Umbria, delegati responsabile del progetto per gli ex-

Provveditorati di Perugia e Terni, Dirigenti scolastici delle 6 scuole aderenti al

progetto, Responsabile Scientifico della Ricerca, Ricercatori del C.S.E.S.i. al fine

di definire date e programma del Seminario Regionale conclusivo della Ricerca.

Sono quindi seguiti due incontri con i gruppi-insegnanti (allegato 18 C) (Terni, 5

marzo 2002 e Perugia, 7 marzo 2002) per

- riflettere sui vari momenti del percorso modulare evidenziando: 1)

Presentazione e condivisione con la classe, 2) Metodologia applicata

3)Valutazione

- individuare all’interno dei suddetti momenti gli elementi più significativi

(favorenti/ostacolanti) della sperimentazione

Risultati

Le due scuole di Terni hanno lavorato per consiglio di classe (ovviamente non al

completo, ma in riferimento agli insegnanti partecipanti).

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Istituto Angeloni, Terni

Gli insegnanti hanno presentato e condiviso il percorso modulare generale

“Società umana, ambiente, risorse”.

Ciascun insegnante ha esposto il proprio percorso disciplinare con gli studenti

enucleandone obiettivi e metodologia.

La metodologia applicata è stata centrata su:

- motivazione degli alunni

- discussione e riflessione sulla loro esperienza e su elementi problematizzanti

- individuazione del problema e percorso di ricerca

- libertà degli alunni di proporre problemi e soluzioni

- utilizzo di strumenti interattivi

Istituto Tecnico Cesi, Terni

Ha iniziato il modulo il gruppo di insegnanti dell’area disciplinare matematico-

scientifica sull’alimentazione.

La metodologia ha previsto:

- la somministrazione di un questionario per reperire il vissuto quotidiano

individuale e collettivo sulle abitudini alimentari

- rielaborazione dello stesso da parte degli studenti

- individuazione di alcuni punti chiave su cui gli studenti lavorano attraverso

ricerca-azione individuale o di gruppo, esperienze di laboratorio, confronto tra

la situazione reale del loro vissuto e una corretta abitudine alimentare.

Liceo Scientifico Galilei, Perugia

Gli insegnanti hanno tutti iniziato i percorsi curriculari partendo da un argomento

collegato al tema del Modulo interdisciplinare “La vita extraterrestre: viaggio tra

fantasia e ragione” (Luciano per latino, le coniche e le ellissi per matematica,

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letteratura e cinema di fantascienza per italiano, l’osservazione astronomica per

scienze).

La metodologia ha previsto la valorizzazione del lavoro di gruppo (in matematica

attraverso la scoperta guidata (sperimentazione /deduzione/concettualizzazione)

anche in fase di rielaborazione di quanto appreso(italiano: dalla lettura e vkione

dei film alla produzione originale di testi.

Istituto Professionale Pascal, Perugia

Il modulo è stato presentato e condiviso con i ragazzi. Si è partiti dall’ascolto di

un brano musicale Father and son“ titolo coincidente con il contenuto del Modulo.

Istituto Giordano Bruno, Perugia

La presentazione dei moduli e le diverse metodologie adottate (drammatizzazione,

lavoro di gruppo, rielaborazione dei contenuti, brainstorming fanno parte della

normale attività didattica di questo istituto).

Verso le conclusioni

Incontri con i gruppi-insegnanti delle singole classi sono stati effettuati il 15

aprile 2002 a Terni e il 22 e 29 aprile 2002 a Perugia al fine di:

- monitorare lo stato di avanzamento dei lavori dei moduli sperimentali,

- preparare gli interventi e i contributi di insegnanti e studenti al Seminario

regionale fissato per il 28 maggio 2002.

Nel mese di maggio, come concordato con gli insegnanti e con i ragazzi sono state

nuovamente incontrate le singole classi (allegato 19 C):

13 maggio 2002, Istituto Magistrale Pieralli, Perugia,

14 maggio 2002, Istituto Professionale Pascal, Perugia,

14 maggio 2002, Istituto Tecnico per le Attività Sociali G. Bruno, Perugia,

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15 maggio 2002, Istituto Magistrale Angeloni, Terni,

15 maggio 2002 Istituto Tecnico F. Cesi , Terni,

16 maggio 2002, Liceo Scientifico G. Galilei, Perugia

Durante l’incontro gli studenti hanno(allegato 19 C) riflettuto su:

1. l’esperienza svolta nei due anni di ricerca attraverso lavoro individuale

(individuare tre aggettivi positivi e/o negativi che possano qualificare

l’esperienza e motivare il perché di tale scelta) e di gruppo

2. la modalità e lo strumento (relazione, drammatizzazione, disegni, C.D o altro)

per fare una Narrazione della loro partecipazione alla Ricerca da presentare a

tutti gli studenti e insegnanti delle altre scuole aderenti alla ricerca nel Corso

del seminario Regionale di chiusura

Quali modalità e strumenti per la Narrazione sono stati scelti:

Istituto Magistrale Pieralli, Perugia, CD

Istituto Professionale Pascal, Perugia, videocassetta VHS

Istituto Tecnico per le Attività Sociali G. Bruno, Perugia, Perugia, videocassetta

VHS

Liceo Scientifico G. Galilei, Perugia, drammatizzazione

Istituto Magistrale Angeloni, Terni, videocassetta VHS, relazione, poster

Istituto Tecnico F. Cesi , Terni, CD

Il Seminario Conclusivo

Il 28 maggio 2002 si è svolto a Villa Lago (Terni) il Seminario regionale

conclusivo della Ricerca

Ogni unità operativa ha presentato i risultati dei lavori del proprio gruppo di

Ricerca, in riferimento ai tre obiettivi della stessa A), B), C).

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I lavori della mattina, dopo i Saluti iniziali e l’Apertura del Seminario da parte

delle rappresentanze politiche di Regione Umbria ed Enti locali di Perugia e

Terni, sono stati dedicati all’OBIETTIVO C) attraverso la presentazione dei

moduli sperimentali realizzati dagli insegnanti referenti di ogni classe i quali

hanno lavorato su una Scheda di analisi per la documentazione dell’esperienza

relativa alla sperimentazione del modulo disciplinare costruita dai ricercatori del

C.S.E.S.i. per la descrizione e la valutazione dell’esperienza (allegato20 C)

Di seguito gli studenti rappresentanti di ogni classe hanno presentato la

Narrazione dell’esperienza stessa attraverso

vari strumenti elaborati dagli stessi ragazzi. (allegato 21 C)

Osservazioni

Le relazioni redatte e presentate dagli insegnanti sono state elaborate secondo gli

indirizzi di “Scuola promotrice di salute”, sviluppati nel corso dei due anni di

ricerca al punto da costituire modelli di buona pratica

1. Istituto Magistrale Pieralli, Perugia

modulo disciplinare Rubrica Musicale disciplina Musica

modulo interdisciplinare La funzione discipline Educazione fisica, Matematica,

Chimica

2. Istituto Professionale Pascal, Perugia

modulo disciplinare Father and son disciplina inglese

3. Istituto Tecnico per le Attività Sociali G. Bruno, Perugia

modulo interdisciplinare Comunicazione creativa discipline italiano, inglese,

educazione fisica

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4. Liceo Scientifico G. Galilei, Perugia

modulo pluridisciplinare La vita extra terrestre: viaggio tra la fantasia e la ragione

discipline italiano, matematica, latino, fisica, scienze

5. Istituto Magistrale Angeloni, Terni

modulo multidisciplinare Ambiente, sviluppo, risorse discipline religione,

italiano, francese, geografia, matematica, biologia.

6. Istituto Tecnico Cesi, Terni

modulo per l’area linguistico-letteraria ”La comunicazione: il linguaggio

pubblicitario” discipline lettere, lingua straniera 1 e 2, diritto, trattamento testi,

religione

modulo 1 per l’area metamatico-scientifica “L’alimentazione” discipline scienze

della terra, scienza della natura, matematica, educazione fisica, religione

modulo 2 per l’area metamatico-scientifica “Gli strumenti di pagamento”

discipline economia aziendale, diritto, trattamento testi.

Anche i prodotti presentati dagli studenti sotto forma di Narrazione - attraverso

gli strumenti concordati - possono essere ritenuti ottimi risultati derivanti dai

corrispondenti modelli di buon pratica di insegnamento adottati dai loro

insegnanti.

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4.3 La valutazione

I anno

Per valutare la partecipazione, l'atteggiamento e la soddisfazione (oggetti di

valutazione) degli insegnanti e degli alunni partecipanti al progetto, gli strumenti

utilizzati sono stati:

Il Diario di Bordo

• compilato dagli insegnanti al termine di ogni singola unità didattica

• compilato dagli studenti al termine di ogni singola unità didattica

Dai Diari di Bordo, in particolare degli studenti, sono emerse delle importanti

indicazioni relative a:

A. METODOLOGIA

I ragazzi richiedono serietà, ordine, collaborazione, assunzione di responsabilità,

ascolto e condivisione delle "proprie idee". Da un punto di vista metodologico è

necessario che gli insegnanti acquisiscano la tecnica del lavoro di gruppo come

valida alternativa al lavoro frontale. Tale elemento è convalidato da numerose

osservazioni in particolare:

- Il lavoro di gruppo richiede tempo e pazienza perché devono essere ascoltati

tutti. Ma questo vuol dire lavorare bene

- Se la lezione qualche volta viene presentata in modo diverso, lo studente è più

invogliato a studiare

B. RAPPORTO CON L'AMBIENTE FISICO

I ragazzi amano conoscere, nel senso più ampio del termine, l'ambiente fisico in

cui vivono e hanno dimostrato che è proprio dalla conoscenza che si sviluppa la

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"coscienza" di una realtà. La conseguenza della presa di coscienza è

"l'appartenenza".

Tale elemento è convalidato da numerose osservazioni in particolare:

- I problemi sono causati da noi studenti e dal comportamento poco corretto del

convivere nella comunità scolastica

- Abbiamo capito che l'igiene dipende anche da noi

C. RAPPORTO CON LA PROPRIA SALUTE

Nonostante una forte richiesta di rispetto per la propria privacy, i ragazzi

apprezzano gli "strumenti" per sfogarsi, per vedere meglio come si è, per avere

una visione più ampia della vita…Si sottolinea l'importanza della presenza del

professore.

Tale elemento è convalidato da numerose osservazioni in particolare:

- Se i prof. si interessassero alla classe, i problemi diminuirebbero e gli studenti

acquisirebbero maggiore fiducia nelle loro capacità

Diari di Bordo Modulo “Appartenenza”

II UNITA’ DIDATTICA IL MIO AMBIENTE FISICO

Liceo Scientifico Galilei

1. Diari di bordo dei ragazzi sulla rilevazione19-01-2001 2. Diari di bordo dei ragazzi sulla discussione 02-02-2001

1. dai DIARI DI BORDO DEI RAGAZZI SULLA RILEVAZIONE I diari di bordo sono scritti con molta accuratezza, la ricostruzione dell’esperienza è molto dettagliata e precisa, così come precisa la descrizione delle condizioni dell’edificio (alcuni un vero rapporto tecnico)

1. il gruppo dei bagni si è soffermato sulla differenze dei bagni dei maschi e femmine- maschi senza carta igienica perché la buttano dalla finestra!

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2. Insieme con il gruppo abbiamo proposto di cambiare i banchi nelle classi e l’ubicazione dei radiatori

3. questo studio è stato utile per sapere lo spazio e le infrastrutture della classe, ma io credo che star bene ci voglia ben altro che uno spostamento di banchi. Il lavoro tra alunno e insegnante deve essere innanzitutto un rapporto di lavoro, ma non deve tralasciare un’intesa, un’armonia che creano nello studente un motivo in più per migliorarsi. Infatti si sa che lo studio non è sempre un gran piacere, ma lo può diventare quando colui che sta dietro la cattedra si appassiona a ciò che fa appassionando anche coloro che lo ascoltano. E per far ciò è anche necessario un rapporto di stima reciproca Anche il lavoro scolastico deve essere ben organizzato (una spiegazione seguita da un’interrogazione, per evitare ore troppo noiose. Questo è per me il vero star bene a scuola .

4. Cosa ci sta a fare un infermeria se non c’è il personale? 5. I banchi sono a tal punto rotti che non si può fare il disegno geometrico.

Speriamo di risolvere al più presto questi problemi 6. i lavandini per i portatori di handicap sono presenti in tutti i bagni, , ma molti non

possono essere usati perché di fronte alla porta del bagno ci sono i gradini. I laboratori sono belli e grandi.

2. dai DIARI DI BORDO DEI RAGAZZI SULLA DISCUSSIONE Ottime esposizioni Molti parlano delle condizioni rilevate, a differenza del primo, anche dagli altri gruppi

1. Di primo acchitto, non mi sembrava avesse grande utilità, invece mi sono accorto che è stata utilissima perché è necessario conoscere i disagi e i problemi scolastici per una soluzione giusta (Gabriele)

2. E’ servita come stimolo per gli argomenti da trattare in assemblea. 3. Abbiamo capito che l’igiene dipende anche da noi. 4. I banchi sono bassi e molto rovinati e tendono a strappare abiti e peli. 5. La parte più interessante e animata è stata quella in cui dovevamo proporre cambiamenti

e dare suggerimenti Istituto Magistrale Pieralli 1. Diario di Bordo dell'insegnante 2. Diario di Bordo dei ragazzi 1 dal DIARIO DI BORDO DELL’INSEGNANTE Mi ha colpito l’incapacità di ascolto reciproco e la tendenza a voler imporre come valore assoluto le conclusioni a cui ogni singolo gruppo era giunto. Poi abbiamo dato loro alcune indicazioni e le ragazze le hanno seguite. Ogni dato della scheda veniva commentato negativamente (in particolare da alcune allieve) poi in seguito a chiarimenti e discussioni

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i giudizi si ridimensionavano (impressione di preconcetti più che da una attenta analisi della realtà circostante) Le ragazze hanno deciso di “rallegrare “ Ora l’ambiente sembra rispondere alle loro esigenze. E’ la loro aula. La più polemica è stata la più attiva nel ripulire e rivestire le pareti dell’aula. Personalmente mi spiace che non abbiano colto la “personalità” dell’Istituto che gli deriva proprio dalla sua storia. Non è anonimo. Ho insegnato in edifici moderni e razionali, ma anonimi, tutti dipinti di un bel grigio asettico. Splendidi esemplari di architettura anonima e alienante anche se profondamente isonomica! 2. dai DIARI DI BORDO DEI RAGAZZI Molti diari riportano una curata descrizione del lavoro svolto

1. Non mi è piaciuto andare in giro per la scuola. Con tutte quelle scale! 2. Ho conosciuto meglio la mia scuola 3. È stata una mattinata bellissima nella quale ho imparato molte cose, a stare insieme

con persone con le quali non avevo molto dialogo, mi sono sentita a mio agio anche con tutti i professori

4. Ho imparato a disegnare e a misurare adeguatamente uno spazio 5. Non noioso, lo rifarei molto volentieri 6. Lavoro interessante e coinvolgente… è stata una mattinata splendida, mi sono sentita

a mio agio anche con i professori: eravamo un unico gruppo. Volevamo star bene a scuola e ci siamo riusciti!

7. Mi ha insegnato a lavorare in gruppo con alcune compagne 8. E’ stato un insegnamento, ma anche un divertimento ITAS Giordano Bruno Nessun diario di bordo pervenuto Istituto Professionale Pascal

Nessun diario di bordo pervenuto

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III UNITA’ DIDATTICA LA MIA SALUTE

Liceo Scientifico Galilei 1. Relazione per gruppi(6/9-4-2001) 2. Relazioni dopo la Discussione in Plenaria (6/9-4-2001) 3. Diari di bordo dei ragazzi sulla compilazione(16-2-2001) 1. dalla RELAZIONE PER GRUPPI 1. Breve giudizio sul questionario. ci è sembrato in alcune cose inopportuno, come la

domanda sul reddito familiare, troppo riservata. Segue analisi dei dati. 2. esperienza utile ,ma noiosa, si risponde solo parzialmente perché le opzioni da

scegliere non sono molte, come iniziativa non è male perché ci propone di indagare sulle abitudini di vita di noi ragazzi. E’ emerso che non hanno abitudini diametralmente opposte, le risposte si differenziavano solo per alcuni dettagli marginali. alcune domande sono fuori luogo perché sapendo che poi si sarebbero letti in classe ti avrebbero potuto individuare (data di nascita)

3. analisi dei dati…per quanto riguarda l’ultima domanda ci siamo rifiutato di rispondere perché indiscreta (reddito familiare)

4. considerazioni soggettive. Molte domande non pertinenti, non necessarie e personali: reddito familiare, fumo alcol e salina. Si poteva risalire a chi aveva scritto – anno di nascita, mese e professione dei genitori- è stato molto semplice capire di chi si trattasse. Chi ha un problema è già in difficoltà a dirlo a se stesso (figurarsi scriverlo su un questionario!). Non è stato dato spazio a cose interessanti come il rapporto con gli insegnanti o con i genitori.

2. dalle RELAZIONI DOPO LA DISCUSSIONE IN PLENARIA Descrizione del lavoro di gruppo fatto: analisi dei dati, relazioni, discussione con alcune osservazioni sia sulla struttura del questionario (domande non chiare, alcune

potevano essere aperte ) che sul contenuto (personali) poi esplicitate nei

diari di bordo successive

Ci siamo conosciuti meglio e abbiamo potuto esprimere le nostre idee

3. dai DIARI DI BORDO DEI RAGAZZI SULLA COMPILAZIONE

1. alcune domande non erano inerenti al tema principale, alcune personali. ila lavoro si è svolto e si è svolto anche bene.

2. le domande erano personali, paura che un compagno potesse leggerla. mi sono piaciute le domande sul tempo libero, perché lo studio non è tutto…

3. sono utili ai ricercatori per capire come si comportano in media i ragazzi della mia età

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4. alcune domande non c’entravano nulla come quelle sulla famiglia 5. troppo invasivo e neanche anonimo in quanto ci chiedeva la data di nascita…ma i

questionari ci aiutano a capire meglio la nostra società, aspetti positivi e negativi di noi giovani

6. alcune domande mettevano in difficoltà 7. attenta analisi del questionario –logico e ben strutturato- che è però giudicato

non intelligente e quindi inutile perché chi ha veramente problemi non li dirà mai… alcuni lo avranno preso come uno sfogo, perché non hanno nessuno con cui parlare.. qualcuno come una cosa stupida perché ti fa dire agli altri cose che non li riguardano e che vorresti tenere per te, alcuni si saranno divertiti a sparare cacchiate… ma allora io mi chiedo saranno le vere situazioni sociali e familiari quelle ?

8. domande invadenti 9. ho risposto sinceramente a tutto 10. mi ha fatto riflettere sulle mie abitudini alimentari, sul mio tempo libero e sul mio

stato di salute che è legato anche alla mia opinione su me stessa 11. cosa c’entra misurare la palestra, l’aula e poi riempire un questionario che ha

persino domande personali 12. crea una pausa nelle lezioni pesanti….compilando questo questionario mi sono

sentito un adolescente considerato come un bevitore e un fumatore anche se non lo sono. a me non piace l’idea di essere analizzato da psicologi e persone del ramo: è come se debbano emettere un giudizio sulla tua persona…

13. mi è molto piaciuta questa esperienza, non so sinceramente se possa servire “la mia opinione” ma penso che se serve per “qualcosa” è giusto che lo faccia

14. alcune domande su cosa fanno i genitori non c’entrano affatto (cosa detta anche da altri)

15. domande fatte da una persona invadente che non si fa gli affari suoi…utile per capire il tuo stato di salute fisica e morale

16. domande che mettono i difficoltà, perché fatti personali… ad esempio lo stato economico della famiglia non dovrebbe riguardare altre persone al di fuori dei membri della famiglia stessa, alcune domande andrebbero riviste, altre omesse per far rispondere lo studente con più sincerità e sicurezza

17. ho letto che il questionario è stato svolto in altri 28 paesi del mondo e che i risultati emersi possono essere utili per migliorare la scuola.

18. le domande si riferivano al nostro stato d’animo 19. le domande sulla famiglia scendevano troppo nel privato 20. le domande sono servite a conoscermi meglio 21. non ho avuto nessuna difficoltà e mi è anche piaciuto 22. sono stata sincera anche se le domande erano personali, ad esempio come sono i

rapporti con la mia famiglia

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Istituto Magistrale Pieralli 1. Diario di bordo insegnante 2. Diario di bordo dei ragazzi 1. dal DIARIO DI BORDO DELL’INSEGNANTE Ho avuto l’impressione che i ragazzi subiscano queste nostre proposte in quanto ai loro occhi sembrano astratte e lontane dalla loro quotidianità 2. dai DIARIO DI BORDO DEI RAGAZZI

1. è stato un lavoro interessante, mi ha fatto rendere conto che nella vita è tutto importante e anche i miei genitori sono fondamentali, ho capito che devo affrontare la scuola con tranquillità… mi è servito a sfogarmi

2. delle curiosità, di come noi viviamo nella scuola 3. ho imparato parole e concetti che non conoscevo e ho potuto esprimere il mio

parere. 4. molto personale, anche troppo, magari ha situazioni familiari che lo fanno star

male; i questionari servono a poco, perché puoi dire quello che pensi, ma le cose rimangono le stesse…era una tortura, un interrogatorio

5. divertente e allo stesso tempo imbarazzante. ho capito che la salute è importante 6. è un lavoro utile che aiuta molto noi alunni, perché spesso amici o genitori si

limitano a chiedere: Stai bene? e io mi ritrovo sempre a dire: Sì, perché è difficile rispondere no…… comunque è inutile piangere su noi stessi , bisogna pensare a quelle cose belle che ci aiutano ad andare avanti nella vita.

7. è positivo perché non capita mai di farsi domande di questo genere, ho cercato di essere sincera, anche se alcune domande erano personali.

8. riesco meglio a vedere come sono veramente e anche le persone che mi stanno intorno

9. sono riuscita a fare un quadro di me stessa un po’ più definito. fare lavori che servono a capire il nostro benessere è interessante.

10. è stato significativo perché mi ha fatto capire quanto sono importanti i miei genitori e quanto voglia loro bene. ho imparato che questa vita anche se a volte mi sembra contro di me, mi piace molto.

11. non so però quanto i nostri professori prendano atto delle nostre considerazioni ITAS Giordano Bruno Diari di bordo dei ragazzi dai DIARIO DI BORDO DEI RAGAZZI

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1. mi ha fatto porre delle domande che non mi sarei mai posta, come quella se mi sento sola e io non sapevo cosa rispondere perché non mi ero mai posta quella domanda… ci aiuta a capire più cose su noi stessi… importante che siano anonimi

2. ho riflettuto e quindi il questionario mi è servito molto… mi ha chiesto se parlavo mai con la mia famiglia e io non mi confido mai con loro e sicuramente sbaglio ad avere questo comportamento… anche il mio rendimento scolastico non è buono, ma non perché non ho voglia, per una serie di problemi anche familiari… la domanda se mi sento sola… mi accorgo che vicino a me non c’è nessuno che mi possa ascoltare

3. mi ha fatto riflettere, soprattutto le domande sulla mia famiglia… mi trovo molto bene, mi sento protetto con tutte queste persona…non mi sento mai sola… mi fanno paura gli insegnanti severi, sarò una bambina, ma per me è così…forse passerà

4. gli argomenti trattati sono quelli che interessano i giovani 5. ma perché non si fanno gli affari loro? 6. le domande di questo genere non ti vengono poste molto spesso, anzi quasi mai 7. mi ha fatto capire molte cose 8. mi ha fatto capire di cosa è fatta la salute 9. almeno è stata una giornata diversa dalle altre, io non amo tanto parlare di me e della

mia famiglia, ma se questi questionari servono per migliorare la vita degli scolari futuri li faccio volentieri…anzi questo gruppo di foglietti mi è servito per comprendere meglio i miei rapporti con gli altri e me stesso.

10. mi alzo alle sei meno venti Brevi annotazioni sullo svolgimento delle ore scolastiche- dalla sveglia della mattina all’uscita( diari)

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TERNI MODULO APPARTENENZA

I UNITA’ DIDATTICA ROMPIGHIACCIO

ITIS Allievi

3. dai DIARI DI BORDO DEI RAGAZZI In tutti c’è una descrizione dello svolgimento dei lavori(alcuni più dettagliati e precisi, altri un po’ sommari), in alcuni ci sono commenti 1. ora scambiata per ricreazione, il lavoro di gruppo è un momento per chiacchierare 2. ma perché il mondo è così difficile?. Resterà un enigma, io intanto faccio i compiti! 3. il lavoro di gruppo toglie molto tempo e pazienza perché devono essere ascoltati tutti.

Ma questo vuol dire lavorare bene. 4. il lavoro di gruppo si dovrebbe fare in gruppo, ma noi non l’abbiamo capito. 5. osservazioni interessanti… Sono pochi 20 minuti per lavorare in gruppo… né

positiva, né negativa, l’unica positiva parlare di ciò che ci fa stare male a scuola… 6. ho imparato a organizzarmi in modo autonomo e a convivere nel gruppo senza l’aiuto

dell’insegnante 7. l’esperienza per me è un po’ negativa 8. è positiva la collaborazione di più persone, a volte anche ordinata 4. dal DIARIO DI BORDO DELL’INSEGNANTE I ragazzi non sanno lavorare in gruppo. Si chiede molto all’insegnante, ma si è poco disposti a dare. Istituto Magistrale Angeloni 1. Diari di bordo dei ragazzi 1.. dai DIARI DI BORDO DEI RAGAZZI

Brevissimi commenti, solo alcuni fanno un’esposizione dettagliata di come si sono svolti i lavori

1. ogni gruppo ha espresso la sua creatività nel foglio. 2. ci siamo conosciuti meglio. 3. prima non lo capivo (il lavoro di gruppo), poi ho capito che ogni tanto dobbiamo

esprimerci anche noi studenti. 4. non mi è piaciuto il fatto che il lavoro è stato apprezzato per i disegni. 5. ci siamo conosciuti meglio (siamo uniti) la lezione presentata in maniera diversa

invoglia a studiare. 6. con la classe non mi trovo bene, sto cercando di cambiare classe. 7. certezza che le cose che abbiamo dette verranno prese in considerazione.

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8. ci ha fatto lavorare con i pensieri dei nostri compagni di classe, facendo capire che ognuno la pensa a modo suo.

9. sinceramente da questa esperienza non ho appreso molto. Forse solo a migliorare i rapporti con i compagni

10. il nostro preside così poteva capire le cose che ci “fastidiano”

ITAS Cesi

1. Diario di bordo dei ragazzi 1. dai DIARI DI BORDO DEI RAGAZZI

Brevi impressioni

1. vedere le opinioni non solo mie, ma anche dei miei compagni 2. il lavoro serve ai prof per evitare gli aspetti negativi 3. le difficoltà possono essere risolte parlandone insieme 4. queste esperienze ci aiutano a capire come si vive e come si sta con gli altri 5. ho capito che non sono l’unica ad avere paura di non sentirmi integrata 6. ho capito che ognuno di noi ha idee e opinioni diverse su queste cose 7. ho capito che ognuno deve cercare di migliorare il suo rapporto con i compagni 8. ho capito che bisogna giudicare le persone non da fuori, ma dal carattere e da ciò

che pensano.

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II UNITA’ DIDATTICA

IL MIO AMBIENTE FISICO

ITIS Allievi

1. Relazione scritta x ogni gruppo 2. Diario di Bordo dell'insegnante 1. dal Dario di Bordo dell’Insegnante Hanno preso coscienza e conoscinza dell’ambiente in cui vivono…Sono stati molto critici. Speriamo che questa sia la via per suscitare in loro il rispetto dell’ambiente 2. dalle Relazioni dei ragazzi per gruppo 1. E’ stato molto interessante sapere cose nuove su una biblioteca mai visitata prima 2. La scuola, per quanto riguarda l’apparecchiatura è all’avanguardia, per quanto

riguarda i prof. mi vengono a volte dei dubbi, non riesco a capire se sono io lo strano o loro

Istituto Magistrale Angeloni 1. Diari di bordo dei ragazzi 1. dai Diari di Bordo dei ragazzi 1. quest’esperienza ci ha permesso di conoscere meglio la scuola che frequentiamo 2. i problemi sono causati da noi studenti e dal comportamento poco corretto del

convivere nella comunità scolastica 3. il Diario di Bordo ci dà l’opportunità di far sentire la nostra voce

ITAS Cesi 1. Diari di bordo dei gruppi 1. dai Diari di Bordi per gruppi descrizione dettagliata del lavoro svolto 1. mi ha fatto conoscere molte cose della mia classe che io non sapevo… non sapevo

che la palestra fosse così grande 2. abbiamo lavorato insieme ed abbiamo imparato a conoscerci meglio…. ci siamo

sentiti responsabilizzati

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III UNITA’ DIDATTICA

LA MIA SALUTE ITIS Allievi

1. Diari di bordo dei ragazzi 1. dai DIARI DI BORDO DEI RAGAZZI

1. l’esperienza non mi è piaciuta, perché?…ci vorrebbero troppe pagine per dirlo…mi ha fatto arrabbiare per domande molto irritanti

2. per fortuna che era anonimo…le domande molto personali… 3. ho risposto perché era anonimo 4. dovrebbe essere più approfondito, poi una spiegazione per ogni domanda…ci ha

aiutato ad essere sinceri 5. è stata una bella ora 6. è un’esperienza buona perché aiuta a scoprire dentro di noi 7. mi piace mettere le crocette nelle cose in cui mi identifico 8. era personale, per fortuna anonimo 9. ci ha permesso di autovalutarci… ora aspettiamo i risultati 10. molti mettevano le crocette a caso, bisogna educare la gente spiegando a cosa

servono e cosa ci guadagniamo 11. io ho risposto con molta sincerità poiché il test era anonimo e non valeva la pena

di non affermare la verità Istituto Magistrale Angeloni

1. Diario di bordo dell'insegnante 2. Diario di bordo della classe

1. dal DIARIO DI BORDO DELL’INSEGNANTE i ragazzi hanno appreso l’importanza di conoscere e soprattutto assumere comportamenti utili a prevenire danni alla propria salute, in particolare hanno saputo analizzare le problematiche psico-affettive legate alla loro età- rapporto con i genitori e compagni- sufficientemente acquisite gli obiettivi didattici riguardante la metodologia del lavoro di gruppo, più difficoltà nella rielaborazione statistica. Importanti momenti di autoverifica personale, di confronto collettiva per maturare una consapevolezza di sé più profonda e sicura. 2. dal DIARIO DI BORDO DELLA CLASSE Ci stupisce che molte persona abbiano mentito perché tutti vorrebbero essere delle persone modello che in realtà non sono. perciò i risultati non sono veri. …riguardo al

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rapporto con i professori alcuni si dimostrano partecipi ella classe e del singolo individuo aiutando a migliorare il loro rapporto con lo studio, se gli insegnanti adottassero questo metodo, gli studenti acquisirebbero maggior fiducia nelle loro capacità ( anche se ci sono persone a cui non interessa lo studio) ITAS Cesi

1. Diari di bordo x gruppo sul Modulo 1 dai DIARI DI BORDO X GRUPPO SUL MODULO I gruppo in riferimento alla I unità didattica. Le risposte erano diverse, alcune si riferivano alla materia, altre all’organizzazione scolastica… noi abbiamo pensato che fosse importante l’integrazione scolastica, il reciproco rispetto ed essere integrati nel mondo del lavoro. Da questa esperienza ci siamo resi conto di avere le stesse paure e le stesse aspettative, anche se ognuno di noi le esprime in maniera diversa in riferimento alla II unità didattica. Abbiamo lavorato insieme ed abbiamo imparato a conoscerci meglio, avevamo lavorato in gruppo ma non avevamo mai avuto ruoli di responsabilità, questo ci ha aiutato a superare le difficoltà di lavorare insieme. in riferimento alla III unità didattica. Lavoriamo bene quando ognuno ha il suo compito e lavoriamo tutti… è importante che ci sia la coordinatrice. II gruppo in riferimento alla II unità didattica. Descrizione accurata dell’esperienza di rilevazione. Il comportamento del gruppo è stato corretto e responsabile. L’esperienza mi ha fatto conoscere molte cose della scuola che non conoscevo. in riferimento alla III unità didattica. Ho risposto con assoluta verità, mi ha fatto riflettere su me stessa e anche, in alcuni casi darmi dei voti su come penso che io sia. Ho capito che in gruppo è importante anche la partecipazione individuale. E’ stato un lavoro importante e impegnativo.

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Incontro con alcune classi

E’ emerso:

A. Non tutti i docenti sono disposti a mettere in discussione il proprio stile di

lavoro e la propria metodologia. Al contrario lo studente deve essere sempre

pronto alla valutazione e al cambiamento di comportamenti.

B. Un docente non deve nascondere le difficoltà che si possono incontrare con la

sua disciplina. E' in questo modo che si comunica sicurezza e complicità.

Interviste con gli insegnanti

(Allegato 22 C)

Al termine del I anno di ricerca è stata effettuata agli insegnanti referenti del

progetto un intervista ( registrata) caratterizzata dalle seguenti Domande guida:

1. Esponga alcune riflessioni sull’esperienza maturata rispetto ai contenuti

2. e facendo riferimento al Modulo “Appartenenza”, alla metodologia

3. E’ la prima volta che il Consiglio di Classe viene coinvolto in un’unica

sperimentazione?

4. Rispetto al suo modo di fare lezione è cambiato qualcosa?

Se si, che cosa?

Se no, perché?

5. Per l’approccio specifico alla disciplina, è cambiato qualcosa?

6. Quali problemi rileva e cosa propone per l’anno prossimo?

7. Cosa ne pensa della “progettite” scolastica?

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Istituto magistrale “A. Pieralli”, Perugia (matematica, musica)

1. Soddisfazione per degli incontri con gli esperti, considerati ottima occasione

di riflessione. Inizialmente sono stati interessanti anche gli incontri che

abbiamo fatto come consigli di classe anche se il numero degli insegnanti

partecipanti si è progressivamente ridotto. Scarsa adesione del CdC che non ha

mai condiviso completamente il progetto (“ne abbiamo parlato soprattutto nei

corridoi”). Necessità di maggiore operatività

2. La scuola da tempo realizza una sperimentazione modulare in cui si attua il

lavoro di gruppo, ma una volta la settimana, quest’anno il martedì, facciamo

un’attività particolare. In questa occasione l’orario normale delle lezioni è

stravolto e vengono portati avanti progetti particolari come il Modulo

“Appartenenza” che è stato inserito in questo contesto. Purtroppo tutto questo

non è trasferito nella attività quotidiana scolastica in contrasto con il principio

che la salute non deve essere separata dal fare scuola. Si rileva una maggiore

fragilità dei ragazzi che sopportano meno “la fatica, la noia, la paura”.

3. E’ stata la prima volta che il consiglio di classe ha aderito non completamente,

ma quasi.

4. 5. Non si rileva un evidente cambiamento. Si è cercato di prestare maggiore

attenzione nel riprendere il filo discorso, nel riallacciarsi a quanto

precedentemente fatto e anche nel momento della verifica. Riflessione sul

proprio modo di porsi da parte degli insegnanti e tentativo di modificazione

verso un atteggiamento “meno rigidi”. Per quanto riguarda la metodologia

nell’ambito dei contenuti, tutto è rimasto come prima, anche perché troppo

tempo viene sottratto alla scuola per molteplici iniziative. La scuola sta

vivendo un momento in cui è costretta a dire sì a tantissime cose che non

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servono a nulla e che sottraggono tempo prezioso per lavorare bene. Per cui da

parte degli insegnanti “c’è questa ansia di non riuscire a fare cose che si

devono fare e che ritengo giusto che si facciano”.

6. Proposte: Chiarimenti sul “modello di scuola: non più scuola del programma,

ma scuola del progetto, il curriculum disciplinare - piano, materie, programma

- il modulo, parola alla quale si danno mille significati, le competenza - il

saper fare Ci sono degli equivoci da chiarire soprattutto per salvaguardare

anche la salute degli insegnanti”.

Si richiede una maggiore presenza dei ricercatori nei consigli di classe o nelle

riunioni per la progettazione, per essere guidati e consigliati.

Istituto Professionale per il Commercio e il Turismo “B. Pascal”, Perugia

(diritto ed economia, inglese)

1. Le lezioni con gli esperti sono state molto interessanti. Necessità di

maggior concretezza. Per quanto riguarda il lavoro con le altre scuole,

viene evidenziata la differenza nei modi di lavorare e di vedere i ragazzi.

(“viviamo realtà diverse… però è molto difficile capirci”).

2. Era conosciuto e applicato il lavoro di gruppo . Utile la proposta del Diario

di bordo.

3. Purtroppo il consiglio di classe e il collegio dei docenti che dovrebbero

essere una risorsa in realtà sono un limite. “Questi corsi dovrebbero essere

obbligatori. Facciamo poche cose, ma facciamole tutti”.

4.5 Alcuni cambiamenti sono il frutto delle riflessioni sull’Incontro relativo al

funzionamento del cervello che ha fatto porre il problema della memoria, della

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facilità di apprendimento, la parola. Importante anche il confronto con le altre

realtà scolastiche.

6. Proposte: Lavorare sulle discipline. Un altro argomento che dovrebbe

essere affrontato è la comunicazione tra il provveditorato e la scuola, tra gli

enti educativi estranei alla scuola e la scuola, tra i soggetti della scuola.

Istituto Tecnico per le Attività Sociali “G. Bruno” (italiano)

1. Molto interessante è stato l’incontro con gli esperti di psicologia, sul

funzionamento del cervello, sui limiti di uno studente che non sempre viene

compreso e perciò penalizzato. Fra gli incontri dei disciplinaristi

particolarmente interessante quelli relativi alla didattica e metodologia.

2. Il Modulo Appartenenza rispecchia un impostazione già presente e utilizzata

nella scuola

3. Difficoltà di coinvolgere interamente il Consiglio di classe in quanto tutti i

Cdc sono impegnanti ad un lavoro progettuale comune, ma il coinvolgimento

relativo ad ogni progetto è legato ad una somma di impegni di lavoro perché

molte sono le cattedre “in verticale” ed essendo in verticale i docenti sono

coinvolti in uno, in due, magari in tre progetti. Ecco perché è stato difficile il

coinvolgimento globale di tutto il CdC.

4. 5. Il cambiamento è legato alla capacità di leggere i comportamenti degli

studenti. Rimane tuttavia irrisolto il problema delle classi numerose poiché

“ogni studente ha un suo modo di attirare l’attenzione” .

6. Rimane il problema della concretezza “da una classe virtuale ad una classe

reale”. Si richiede la partecipazione nella scuola di altre figure come i genitori

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Liceo Scientifico “G. Galilei” (Italiano)

1. Interessanti gli interventi sul funzionamento del cervello, sull’apprendimento,

sulla motivazione, sullo stress degli insegnanti, sulla capacità di comunicare la

disciplina. Necessità di maggiore “pratica” e di disciplinaristi. L’informazione

data non è stata calata nella realtà classe fino in fondo. Tutti gli strumenti,

questionari, schede e altro, sono stati elementi avulsi da un lavoro concreto. Si

evidenzia difficoltà a lavorare diversamente nel senso di una maggiore

collaborazione tra insegnanti e con nuove metodologie. anche per la non

disponibilità della presidenza e per mancanza di tempo .

2. Il Consiglio di Classe si è rilevato affiatato E’ stato un elemento innovativo

“un lavoro fatto insieme, a partire dal piccolo, come lo strutturiamo, dove

miriamo, cosa facciamo, operativamente come ci comportiamo, cerchiamo un

modo nuovo, tutto questo nella nostra vita scolastica non lo abbiamo mai

fatto.”

6 Esigenza di maggior presenza dei ricercatori all’interno del CdC e necessità

di disciplinaristi per enucleare gli elementi centrali di ogni disciplina e “fra le

varie discipline”.

Istituto Magistrale “M. Angeloni”, Terni (matematica);

1. L’esperienza sui contenuti è stata molto positiva per tutte e tre le branche degli

argomenti. Si rilevano carenze nella formazione metodologica e tecnica degli

insegnanti precisa “per passare dalla teoria alla pratica”.

2. Difficoltà nell’adozione del lavoro di gruppo a livello personale e come

gruppo docenti sia per carenze tecniche sia per motivi organizzativi legati al

funzionamento scolastico (orari, compresenze, programmi “stretti” etc.).

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3. L’adesione è stata unanime e volontaria, poi nel corso del tempo alcuni

insegnanti sono cambiati e questo consiglio man mano si è sfaldato e sono

rimasti in 5.” Ha influito anche il tipo di classe costituita da ragazzi che hanno

un grande entusiasmo, ma non hanno rispetto per cui l’impegno e l’entusiasmo

diventano evanescenti”.

6 Si richiede la necessità di lavorare in ambiti disciplinari e interdisciplinari, con

gli stessi obiettivi. Questo tipo di lavoro serve anche per ricompattare il CdC.

Istututo Tecnico “Allievi” (religione)

1. Gli argomenti esposti nella formazione sono stati ritenuti molto utili e sono

stati condivisi con i genitori ai colloqui.

2. Problemi di ordine pratico e burocratico “E’ difficile mettere in pratica un

modo nuovo di fare scuola più umano e più a misura di ragazzo e che

stimolerebbe molto di più le loro capacità e che vengono frenate, molto

frenate dalle quattro mura. Per quattro mura intendo dire l’orario, lo spazio, il

tempo, l’organizzazione scolastica che sicuramente la gestisce chi crede di

fare del suo meglio, ma certamente non lo è. Spesso l’insuccesso scolastico

dipende anche da questo”.

3. E’ la prima volta che il CdC lavora insieme anche se con molte incertezze.

6. Si propongono due argomenti da affrontare: la motivazione e le regole

Istituto Tecnico “F. Cesi” (scienze della terra) Terni;

1. Gli incontri con gli esperti considerati molto interessanti e le conoscenze e i

materiali forniti sono stati divulgati all’interno della scuola. . Molto

interessante il Modulo “Appartenenza” che ai ragazzi è piaciuto moltissimo. Il

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contratto “Rompighiaccio” sarà adottato per tutte le classi prime. in

sostituzione dei test socio-affettivi solitamente adoperati ritenuti inutili e

complicati

2. .Mancata la collaborazione del CdC. Vincoli organizzativi nello svolgimento

del Modulo Appartenenza.

3. Sono stati rilevati problemi non di adesione, ma di cattedre presenti in più

classi. Problemi come C d C non ce ne sono stati.

4. Si rilevano problemi nel lavoro a livello disciplinare. “Quando si tratta di

organizzarci in maniera autonoma sulla pratica, noi come CdC non ci

sappiamo muovere.” Esigenza di essere guidati da esperti. attraverso la

moduli interdisciplinari, pluridisciplinari predisposti (“un modulo per le

discipline scientifiche, un modulo per le discipline umanistiche con i relativi

contenuti e le relative metodologie. Se non siamo obbligati, non siamo

motivati”).

Relazione scritta di fine I anno delle scuole

(Allegato 23 C)

valutazione studenti positiva per i seguenti motivi:

- il Modulo Appartenenza ha consentito di riflettere sulle loro condizioni e

aspettative

- la possibilità di lavorare in gruppo su “casi” concreti li ha coinvolti e

interessati

valutazione docenti positiva per i seguenti motivi:

- avere preso consapevolezza che la formazione professionale del docente deve

essere anche psicopedagogica

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- aver preso atto dei risultati del modulo,

- avere osservato i comportamenti degli allievi nelle diverse proposte di lavoro

- aver sperimentato la tecnica del lavoro di gruppo e cooperativo,

- aver preso consapevolezza che l’approccio didattico deve essere sempre più

centrato sullo studente,

- aver preso consapevolezza che se la collaborazione del C.d.C:. è efficace e

orientata al raggiungimento degli obiettivi trasversali essa si rivela molto utile

anche per il raggiungimento degli obiettivi disciplina.

valutazione docenti negativa per i seguenti motivi:

- mancata adesione del C.d.C al completo,

- alcuni comportamenti poco corretti tra gli studenti e nei confronti di alcuni

insegnanti,

- modesto sostegno ai docenti sperimentatori e alla ricerca stessa da parte del

Dirigente Scolastico,

- scarso coinvolgimento delle famiglie.

Considerazioni finali in vista del II anno di ricerca

1. coinvolgimento del Dirigente Scolastico

2. approfondire gli studi sull’apprendimento

3. elaborare programmi modulari e interdisciplinari

4. sperimentare metodologie didattiche diverse , utilizzando la possibilità della

“flessibilità” (orari e co-presenza)

5. partecipare a corsi di formazione per il lavoro di gruppo

6. imparare a programmare per moduli multidisciplinari

7. ottenere dagli operatori delle ASL indicatori che consentano di misurare e

valutare i successi in termini di salute rispetto al lavoro scolastico,

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8. costruire un sistema organico di supporto alla scuola da parte della Pubblica

Amministrazione,

9. contribuire alla realizzazione di una “Scuola” che sia luogo di apprendimento

atto a promuovere la personalità e l’autostima di ogni singolo alunno

attraverso percorsi solidali delle singole discipline

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II anno

Per valutare la fattibilità, l’azione didattica, l'atteggiamento, soddisfazione

(oggetti di valutazione) degli insegnanti e degli alunni partecipanti al progetto, gli

strumenti utilizzati sono stati:

Scheda di analisi per la documentazione dell’esperienza. Sperimentazione del

modulo disciplinare (allegato 24 C)

Descrizione dello strumento

Lo strumento, rivolto agli insegnanti, è stato concepito per :

1 analizzare, descrivere il percorso sperimentale svolto presentando il prodotto

finale

2. valutare l’esperienza vissuta.

La scheda era stata impostata su una serie di indicazioni precise, ma lasciava

autonomia nella compilazione ed elaborazione agli insegnanti; questi dovevano

soprattutto ripercorrere le varie fasi della ricerca-azione (dalle premesse

concettuali di “scuola promotrice di salute” alla realizzazione e valutazione di

moduli disciplinari curriculari “promotori di salute”), che ovviamente erano state

sviluppate in maniera molto diversificata dai diversi gruppi –insegnanti per motivi

esterni

- numero di insegnanti in riferimento al Consiglio di classe

- tipi di sperimentazione modulare (disciplinare individuale, aree disciplinari,

interdisciplinare, multidisciplinare);

- tipo di scuola e specifico indirizzo

interni

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- specificità soggettive dei singoli insegnanti rispetto all formazione e al modo

di lavorare .

La redazione di questa presenta pertanto diversità di formulazione e stesura da

parte dei gruppi -insegnanti

Nella prima parte venivano richieste informazioni relative all’istituzione

scolastica.

Dopo una breve riflessione sul quadro concettuale di riferimento della Ricerca,

veniva richiesto di riportare informazioni relative agli elementi strutturali

dell’esperienza (discipline coinvolte, soggetti coinvolti, etc) e di esplicitare la

sequenza delle attività reali della sperimentazione del modulo disciplinare

distinguendone le varie fasi (Preparazione del modulo, Avvio dell’esperienza,

Svolgimento, Valutazione). Per ogni fase dovevano essere indicate le metodologie

utilizzate, gli spazi, gli strumenti e i materiali e descritti i collegamenti e le

collaborazioni eventuali tra i vari percorsi disciplinari.

Venivano riportate le considerazioni – di studenti e insegnanti – sulle attività

svolte in modo da renderne evidenti i nodi problematici, questioni, problemi da

risolvere, dinamiche intersoggettive.

Era richiesta la valutazione della sperimentazione del modulo disciplinare

relativamente a: Obiettivi raggiunti, Elementi facilitanti, Elementi ostacolanti,

Reazione dei soggetti, Esiti imprevisti, Sviluppi ulteriori.

L’ultima parte della scheda era dedicata a una riflessione sul rapporto con

l’esperienza del I anno (Corso di formazione, Modulo “Appartenenza”, Seminari

di preparazione alla Sperimentazione) e a eventuali suggerimenti per una

riproposizione dell’esperienza

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La compilazione della scheda (in totale n. 6 schede, una per ogni scuola ) è stata

effettuata in relazione al tipo di modulo sperimentato per cui:

Istituto Professionale B. Pascal Perugia.

E’ stata compilata dall’unica insegnante del consiglio di classe aderente alla

ricerca per la propria disciplina .

L’esperienza è stata considerata positiva ed entusiasmante sia da un punto di vista

pedagogico che didattico, ma difficile da inserire nello svolgimento del

programma curricolare proprio per l’attenzione che richiede tale metodologia.

Gli obiettivi disciplinari sono stati giudicati raggiunti; la relazione docente-

discente più positiva e improntata a maggior rispetto e collaborazione.

Istituto Magistrale F. Pieralli, Perugia

E’ stata compilata dai 3 insegnanti del consiglio di classe aderente alla ricerca

per singola disciplina .

Per l’Insegnante di Musica l’esperienza è stata giudicata utile, il lavoro scolastico

definito “partecipato e creativo”.

Pr l’insegnante di Matematica l’esperienza ha prodotto conoscenze in termini

pedagogici (importanza di partire dallo studente e dalla sua esperienza), in termini

didattici (utilizzo del Diario di Bordo e del Lavoro di gruppo), in termini

organizzativi (confronto con i colleghi, programmazione dettagliata, precisa

scansione dei tempi e dei modi).

La sperimentazione, pur se gli obiettivi disciplinari sono stati valutati solo

parzialmente raggiunti, ha stimolato la curiosità e la motivazione delle allieve.

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Per l’insegnante di Chimica l’esperienza ha prodotto due risultati positivi:

maggiore attenzione nei confronti dell’alunno che apprende e maggior facilità nel

lavorare come gruppo nel Consiglio di classe.

L’approccio interdisciplinare ha portato maggiore comprensione dei contenuti e

delle metodologie e tecniche proposte.

Liceo Scientifico G. Galilei, Perugia

E’ stata compilata dai 5 insegnanti del consiglio di classe aderente alla ricerca in

gruppo, non per singola disciplina.

Il rapporto del gruppo-insegnanti evidenzia alcuni limiti derivanti dalla

collaborazione parziale del consiglio di classe.

L’elemento positivo in relazione all’apprendimento degli allievi è risultato essere

la scoperta da parte degli insegnanti delle potenzialità degli stessi e di

conseguenza una valutazione più libera dagli stereotipi. E’ stato rilevato un

atteggiamento più critico e consapevole dei ragazzi nei confronti delle

metodologie adottate.

Metodologie e strumenti didattici diversificati hanno permesso agli studenti di

acquisire conoscenze scientifiche su uno stesso argomento attraverso un approccio

multidisciplinare, motivando e vivificando esperienze pregresse, sviluppando la

creatività attraverso l’esperienza agita e promuovendo sicurezze interiori.

Istituto Tecnico per le Attività Sociali G Bruno, Perugia

E’ è stata compilata dai 3 insegnanti del consiglio di classe aderente alla ricerca

in gruppo, non per singola disciplina.

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Sul piano pedagogico l’esperienza è risultata positiva per il coinvolgimento, la

partecipazione costruttiva degli studenti e il clima collaborativo, sul piano

didattico la ricerca e, in particolare, la metodologia utilizzata ha rallentato gli

apprendimenti disciplinari curriculari, sul piano organizzativo ha richiesto

flessibilità, cambiamento e impegno notevoli ai docenti.

Per quanto riguarda gli obiettivi raggiunti dagli studenti: socializzazione e

condivisone ottima, motivazione accresciuta, limitata ricaduta

sull’apprendimento.

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PIERALLI

Matematica Chimica

GALILEI BRUNO

PASCAL

Ricostruzione dei percorsi mentali

Si è partiti dalla constatazione che molti studenti incontrano difficoltà nello studio della matematica senza peraltro arrivare alla piena e consapevole acquisizione dei concetti di base. Come docenti del Consiglio di classe coinvolti nella ricerca, abbiamo cercato di individuare nel programma di matematica di questo anno scolastico un tema che potesse essere svolto a partire da un esperienza concreta e coinvolgesse altre discipline. Ci sono state difficoltà nell’individuare l’argomento adatto che è risultato essere alla fine “il concetto di funzione”. Siamo state soddisfatte di essere riuscite a partire da una disciplina solitamente estranea alla matematica come l’ed.fisica e nello stesso tempo dispiaciute di non aver invece trovato

Si è partiti dalla constatazione che gli studenti incontrano molte difficoltà nello studio della matematica senza peraltro arrivare alla reale comprensione dei concetti di base. Abbiamo cercato di individuare qualche argomento del programma di matematica di questo anno che potesse essere svolto a partire da un’esperienza concreta delle alunne (Educazione Fisica) e potesse essere utilizzato in altre discipline. Ci sono state delle difficoltà ad individuare l’argomento più adatto. Siamo state soddisfatte di essere riuscite a coinvolgere una disciplina come l’Educazione Fisica di solito estranea alla Matematica e nello stesso

Ogni docente coinvolto ha trattato l’argomento dal punto di vista della propria disciplina, inserendolo nella programmazione didattica di inizio anno scolastico,dopo una serie di incontri preliminari del cdc. In itinere,incontri informali tra gli insegnanti coinvolti hanno creato una rete di informazioni e scambi reciproci in termini di obiettivi didattici e comportarnentali. Gli incontri periodici con il gruppo di ricerca -azione del Progetto Salute hanno permesso di confrontare il proprio lavoro con quello dei gruppi di docenti delle altre scuole perugine coinvolte. Gli scambi effettuati tra gli insegnanti della nostra scuola avevano anche l’obiettivo di comunicare ai colleghi la propria valutazione

- La partecipazione collaborativa ha motivato gli studenti, ha potenziato il senso di appartenenza e la condivisione. - L’autostima è cresciuta, non è stato comunque risolto il problema del protagonismo d a parte di alcuni. - Le dinamiche intersoggettive tra gli studenti e tra studenti e docenti coinvolti nei moduli non hanno vissuto momenti di tensione. - Nella fase conclusiva che è coincisa con la fase finale dell’anno scolastico si sono evidenziati momenti di stanchezza e di rallentamento della tensione. - Gli insegnanti coinvolti nella attuazione dei moduli hanno lavorato in sintonia condividendo obiettivi e finalità. - Il numero delle ore previste per la realizzazione dei moduli è stato superato sia per rispondere alle aspettative degli studenti ( vedi richiesta filmato della fiaba) sia per rispondere a esigenze di flessibilità proprie del lavoro di ricerca.

Per ogni unità didattica svolta è stato scritto un diario di bordo dagli studenti e dall’insegnante in cui sono state annotate tutte le riflessioni, le considerazioni e le emozioni degli studenti e dell’insegnante; quello che posso sintetizzare di tutta l’esperienza è questo: gli studenti all’inizio sono sembrati scettici e titubanti ma comunque sempre attivi, interessati e partecipi. La cosa stupefacente è stata che se motivati, avevano una gran voglia di comunicare (anche in lingua straniera). L’unico atteggiamento che ha accomunato tutti gli studenti è stata la scarsa propensione a parlare di loro stessi in modo approfondito, soprattutto all’inizio del lavoro svolto con loro.

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possibili collegamenti con la Musica. Anche le alunne, inizialmente sorprese dalla novità, hanno espresso pareti positivi sull’attività loro proposta. Il collegamento con la chimica è stato un po’ forzato, ma accolto con entusiasmo dall’insegnante che era nuova sia della scuola che del progetto.

giori sono stati: la

“sfasatura” dei tempi di

realizzazione nelle

diverse discipline, la

dilatazione dei tempi

nell’introduzione di

contenuti disciplinari

rispetto a quelli usuali,

la difficoltà per gli

insegnanti a trovare

momenti in cui

tempo dispiaciute di non essere state in grado di trovare collegamenti con l’Educazione Musicale. Anche le alunne, sorprese inizialmente della novità, hanno espresso pareri positivi sull’attività. Il collegamento con la Chimica è stato un po’ forzato, ma accolto con entusiasmo dall’insegnante, nuova della, scuola e del progetto. I problemi che si sono presentati sono i seguenti:

• la “sfasatura” dei tempi di svolgimento nelle diverse discipline

• la dilatazione dei tempi nell’introduzione di contenuti disciplinari rispetto a quelli usuali

• cambiamento degli insegnanti coinvolti durante i due anni del progetto.

sull’apprendimento disciplinare degli allievi,sulla qualità delle proprie scelte pedagogiche,delle strategie messe in atto e degli strumenti utilizzati.

L’insegnante è sempre stata soddisfatta dell’impegno degli studenti e stupita delle loro capacità di ascolto e comunicative.

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confrontarsi, l’alternarsi

dei docenti coinvolti nei

due anni del progetto (e

quindi la necessità

spesso di ripartire da

zero).

Strumenti e modalità utilizzati

Oltre i sussidi didattici tradizionali,sono stati ampiamente utilizzati mezzi audiovisivi (italiano) e informatici(fisica,scienze e matematica); é stata inoltre incentivata la creatività ( produzione di oggetti-strumenti che simulassero le leggi matematiche e astrofisiche)

Testi e prodotti degli studenti/filmato

Obiettivi raggiunti

Le alunne hanno potuto sperimentare che i concetti e gli strumenti matematici sono spesso utilizzati in contesti diversi, hanno imparato a costruire grafici per punti a partire da una tabella di dati, si sono sentite libere di esprimere le proprie osservazioni e di confrontarsi tra loro e con l’insegnante pur parlando di

Al termine del modulo si è raggiunto l’obbiettivo primario di comprendere come la velocità di reazione è direttamente proporzionale alla concentrazione (in reazioni monomolecolari, bimolecolari, ecc.), ma anche di interpretare i grafici inerenti l’argomento.

Socializzazione ottima, condivisione ottima, motivazione accresciuta Limitata ricaduta sull’ apprendimento disciplinare

motivazione alla comunicazione in lingua inglese pur di esprimere le proprie idee su argomenti interessanti

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“matematica”, hanno imparato a leggere alcuni grafici, hanno partecipato attivamente ( anche quelle che dichiarano di avere difficoltà a comprendere la matematica). La verifica finale ha dato esiti piuttosto scontati (positivi per chi li ottiene normalmente, negativi per chi ha solitamente difficoltà) e quindi non ha modificato la realtà di fatto, ma confido che l’esperienza darà i suoi frutti alla lunga distanza.

Elementi facilitanti

Partire da un’esperienza concreta che ha sicuramente attivato la curiosità e quindi la motivazione. Sviluppare un argomento in modo continuativo e sequenziale. La serenità con cui si è lavorato, dal momento che le alunne non si sentivano pressate dalla valutazione di ogni loro attività.

L’aver potuto usufruire dei concetti appresi e “digeriti” in precedenza nella matematica ha permesso di rendere la lezione più fluida e contemporaneamente di non far ritenere alle alunne le materie distinte.

Clima della scuola, abitudine consolidata a lavorare per obiettivi e per progetti

il testo di una canzone (musica) e la lingua inglese (perché lingua sicuramente non compresa totalmente dagli altri)

Elementi ostacolanti

Le assenze delle alunne e quindi la difficoltà a riprendere il discorso ( questo è un problema ormai molto ricorrente nella scuola).

Purtroppo nel progettare questo modulo l’insegnante di chimica non ha tenuto conto (come primo anno in questo istituto) che, con un’ora soltanto alla

1) la novità della formula (modulo pluri-interdisciplinare) ,forse non sempre condivisa dagli insegnanti e recepita in modo altrettanto contradditorio dagli studenti

la lingua inglese (povertà lessicale, strutture e forme molto diverse dalla lingua italiana)

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Una certa superficialità da parte delle alunne ad adempiere i compiti loro assegnati a casa tipo la ricerca di materiale o la compilazione dei diari di bordo. Infatti la mancanza di valutazioni in itinere ha comportato che il loro impegno si esaurisse nel lavoro in classe ed è mancata una adeguata rielaborazione personale. Purtroppo sempre più spesso ci rendiamo conto che l’interesse dei ragazzi nasce da motivi utilitaristici contingenti (il voto, l’interrogazione...) senza una reale motivazione allo studio ed è molto difficile modificare certi atteggiamenti.

settimana di chimica, non avrebbe ottenuto i prerequisiti se non nell’ultima parte del secondo quadrimestre e addirittura che avrebbe dovuto anticipare una parte del programma per questo.

2) La non omogeneità dei tempi di svolgimento del modulo. 3) La mancata esplicitazione o consapevolezza delle modalità di valutazione 4) IL non riconoscersi totalmente nel processo di insegnamento-apprendimento avviato e negli obiettivi formulati

Insegnanti Il modulo ha consentito un confronto con i colleghi che

Insegnanti L’aver aderito al progetto ha favorito la rapida integrazione dell’insegnante

Insegnanti I docenti coinvolti hanno dedicato alla preparazione ed allo svolgimento dei moduli

Insegnanti Disponibilità iniziale da parte dei docenti del consiglio di classe. Graduale riduzione del numero

Insegnanti: incitata ad andare avanti nello svolgimento del modulo, stupefatta e

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Reazione dei soggetti

è generalmente difficile da realizzare. Personalmente mi ha stimolato nella ricerca di qualche possibile strategia alternativa alla mia usuale didattica, mi ha consentito di utilizzare strumenti come il lavoro di gruppo e il diario di bordo, mi ha permesso di controllare meglio i nodi problematici, le difficoltà e i punti deboli del percorso. Studenti Le studentesse hanno ritenuto il modulo “

dispersivo” perché troppo dilatato nel tempo, ma divertente perché ha permesso loro di svolger argomenti anche difficili in modo più leggero.

di Chimica nel consiglio di classe anche nel tentativo di svolgere un modulo interdisciplinare. Si ritiene che per un buon andamento della classe sia importantissimo il rapporto umano tra i componenti del consiglio e questo progetto ha dato il suo contributo positivo. Studenti Le alunne hanno ritenuto il modulo “dispersivo” perché troppo dilatato nel tempo, ma “divertente” perché ha permesso di svolgere argomenti difficili in modo più leggero.

segmenti temporali non coincidenti e non omogenei. il Progetto è stato condiviso solo parzialmente dal consiglio di classe e, solo nella sua parte finale,condiviso appieno dalla classe.Altrettanto parziale è stata la collaborazione tra insegnanti, sebbene rappresenti un inizio assai significativo Studenti in generale gli alunni hanno verificato le proprie capacità di gestire le situazioni autonomamente e utilizzare al meglio le abilità pregresse,anche in riferimento alle fasi precedenti del progetto (lavori di gruppo, diari di bordo ecc.). hanno mostrato perplessità nel riconoscersi nell’attività del modulo,quasi che non avessero interiorizzato il coinvolgimento nella ricerca Inoltre è affiorato il problema della mancanza di motivazione e interesse nei confronti dell’azione didattica,come se il modulo mancasse di una propria specificità rispetto alla lezione curricolare di routine.

delle discipline coinvolte dovuto a fattori oggettivi. L’organizzazione verticale delle cattedre ha visto i docenti più disponibili a collaborare impegnati nella realizzazione di progetti che coinvolgono le III le IV e le V classi e pertanto il contributo è stato marginale. La realizzazione dei moduli è stata concretizzata e condivisa dai docenti di italiano e lingua straniera. Un valido supporto è stato fornito agli.insegnanti di ed.fisica e dall’ insegnante di matematica che ha seguito gli studenti nella elaborazione grafica delle diverse fasi del prodotto cartaceo. Studenti Pienamente coinvolti,motivati, entusiasti ed Infine anche stanchi.

soddisfatta. Studenti: scettici inizialmente ma coinvolti, attivi e propositivi sempre.

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Esiti imprevisti ottime capacità di ascolto e comprensione

Sviluppi ulteriori Nello svolgimento della materia “Scienze della Terra” si è usufruito dei concetti di proporzionalità diretta e inversa in molte situazioni ad esempio tra pressione ed umidità, temperatura ed altitudine o sulla velocità dei venti e differenza di pressione...

confidenza con la professoressa abbinata ad Un maggiore rispetto e collaborazione

Riflessioni generali sulle conoscenze prodotte dall’esperienza (pedagogiche, didattiche, organizzative, ecc.)

L’esperienza ha prodotto conoscenze - in termini pedagogici: l’importanza di partire dall’esperienza dello studente, di renderlo protagonista, di svilupparne la sicurezza per accrescere la motivazione che è elemento centrale dell’apprendimento; -in termini didattici: l’utilizzo di strumenti poco usuali come il lavoro di gruppo e il diario di bordo; -in termini organizzativi: la necessità di un confronto con i colleghi, la

Da questa esperienza, più o meno riuscita, è sicuramente nata una maggior attenzione nei confronti degli alunni, quando dobbiamo introdurre argomenti complessi, che se abbinati al loro vissuto, risultano più facili da comprendere; inoltre ha portato un altro importante risultato, di stimolare nel consiglio di classe un’armonia di gruppo che comporta una migliore attività dei docenti. L’esperienza del progetto “Scuola promotrice di salute” è apparsa certamente positiva per aver discusso con esperti dell’educazione e in particolare per aver

a) Dal punto di vista del processo di apprendimento degli allievi,più che di un arricchimento di contenuti specifici nelle varie discipline,si potrebbe parlare di una più chiara valutazione, da parte di noi insegnanti,delle potenzialità degli alunni e di una valutazione più libera da stereotipi,almeno per alcune materie. b) Metodologie e strumenti didattici diversificati hanno permesso agli studenti di acquisire conoscenze scientifiche relative ad una stessa tematica attraverso l’apporto di discipline differenti come, la matematica, la fisica e le scienze naturali (

Sul piano pedagogico l’esperienza è stata più che positiva per il coinvolgimento, la partecipazione costruttiva, degli studenti e il clima collaborativo. Sul piano didattico ha rallentato gli apprendimenti disciplinari curriculari. Sul piano organizzativo ha richiesto flessibilità , cambiamenti ed impegno notevoli ai docenti coinvolti soprattutto nella fase di realizzazione dei due prodotti: dossier cartaceo e filmato in lingua inglese.

Esperienza molto positiva ed entusiasmante sia da un punto di vista pedagogico che didattico ma difficile da inserire, se realizzata in modo così approfondito, nello svolgimento del programma curricolare (soprattutto l’elaborazione del prodotto finale da parte degli studenti).

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predisposizione di una programmazione per unità didattiche abbastanza dettagliata e con una precisa scansione dei tempi e dei modi.

tentato i lavori di gruppo, verso i quali si aveva un certo senso di contrarietà a causa dell’inevitabile difficoltà di ottenere, in quelle circostanze, un silenzio in classe. Si è applicato spesso con successo questo tipo di lavoro ottenendo risultati inaspettati. L’insegnante Bibi Antonella pur non avendo partecipato alla prima parte del progetto (2000/2001) ha notato come un quaderno dove chiunque (alunni ed insegnanti) scrivesse in modo anonimo le sue sensazioni fosse molto utile a creare un clima positivo.

sistema solare,moti dei pianeti,studio dell’ellissi, legge gravitazionale), motivando e vivificando esperienze pregresse, sviluppando la creatività attraverso l’esperienza agita e promuovendo sicurezze interiori con il rimuovere lo stress negativo. c) Gli studenti, infine,hanno potuto valutare,in modo più consapevole e critico,se non quanto appreso,perlomeno il tipo di esperienza effettuata e la qualità della formazione ricevuta,nel confronto con le diverse metodologie e i diversi punti di vista forniti. Ma è soprattutto nel grado di trasferibilità di quanto appreso,nella capacità di cogliere di ogni disciplina il linguaggio specifico,il metodo di indagine e la struttura concettuale,che risiede la acquisizione fondamentale del progetto.Esso ha proposto un approccio al lavoro scolastico di tipo alternativo,fornendo uno strumento convincente anche ai fautori del metodo tradizionale che,tuttavia,non potrà continuare a consistere in una

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consegna fine a se stessa, di saperi definitivi.

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Rapporto con il I anno

Corso di formazione: Gli incontri con gli esperti (Psichiatri e Psicologi) sono stati interessanti e stimolanti I disciplinaristi hanno fornito spunti di riflessione sicuramente validi, ma non hanno coperto tutti gli ambiti disciplinari coinvolti. Non è stato sviluppato affatto il progetto di autosservazione (videocamera, compresenze...) e quindi non si è approfondito il problema della relazione, fondamentale ad un’idea di scuola promotrice di salute. Molto positivo e condiviso l’esperienza del lavoro di gruppo. Modulo “appartenenza”: Positiva l’esperienza di riflessione proposta alle alunne, ma con scarsa ricaduta e rielaborazione. Utile agli insegnanti per una corretta impostazione di un modulo. Seminari di preparazione alla sperimentazione: Utili all’individuazione di metodologia e di approcci favorenti la promozione della salute a scuola, nell’ambito di contenuti disciplinari irrinunciabili. Molto positivi gli incontri tra i docenti del consiglio di classe coinvolti, perché hanno stimolato la ricerca di strategie didattiche idonee e perché hanno consentito un confronto concreto sul proprio lavoro.

La parte dello scorso anno mi ha coinvolto molto meno, anche se certi seminari sono stati interessanti, non sono sempre riuscita a trovare per alcuni interventi un riscontro pratico a scuola, nel mio lavoro. Quest’anno tutto si è basato su lavori di gruppo rivisti poi in seduta plenaria ed in ogni incontro le problematiche affrontate nel gruppo in cui in qualche modo collaboravo, mi hanno offerto spunti di riflessione e nuove idee utili allo svolgimento delle mie attività giornaliere a scuola.

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Considerazioni Buone le lezioni teoriche sulle dinamiche relazionali e sugli interventi facilitanti un lavoro collaborativo. I docenti del G. Bruno hanno trovato conferma della loro modalità operativa consolidata in venti anni di sperimentazione, in tutto ciò che è stato loro proposto dal corso di formazione

Suggerimenti Per una successiva esperienza si consiglia di concentrare nel tempo qualunque lavoro con gli studenti. Per la realizzazione dei moduli interdisciplinari ci si è sentiti un po’ obbligati a dimostrare se la matematica potesse essere promotrice di salute e la cosa ci ha condizionato nella scelta. Certamente sarebbe auspicabile che gli incontri con gli psicologi fossero numerosi, anche in classe con gli alunni, perché ci potrebbero essere utili per affrontare e risolvere alla base sia il nostro rapporto con gli alunni, che le dinamiche interne della classe che ogni anno si possono verificare. - Indispensabile il coinvolgimento dell’intero consiglio di

classe, al fine di condividere obiettivi, applicare metodi e strategie comuni e creare un buon clima relazionale.

- Necessario un maggiore rigore e puntualità nel rispetto delle consegne di lavoro.

- Utile la valutazione dei lavori svolti , ai fini dell’autoformazione dei docenti.

- Auspicabile l’estensione delle idee elaborate in modo che non rimangano un’esperienza

approfondire soprattutto lo studio delle relazioni tra apprendimento e insegnamento, esplicitando tempi e modi di svolgimento dell’azione didattica e facendo chiarezza sui metodi di valutazione.

- Indispensabile il coinvolgimento dell’intero consiglio di classe, al fine di condividere obiettivi,

applicare metodi e strategie comuni e creare un buon clima relazionale. - Necessario un maggiore rigore e

puntualità nel rispetto delle consegne di lavoro.

- Utile la valutazione dei lavori svolti , ai fini dell’autoformazione dei docenti.

- Auspicabile l’estensione delle idee elaborate in modo che non rimangano un’esperienza

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CESI ANGELONI

Matematica Area Linguistica Diritto-Economia Strumenti e modalità utilizzati

1)lezione forntale 2)lezione dialogata 3)laboratorio multimediale e lavagna luminosa, videocamera 4) utilizzo di internet 5)utilizzo di atlanti tematici 6) utilizzo biblioteca 7) testi disciplinari

• Osservazione del lavoro in itinere

• Verifiche orali individuali • Discussione sugli

argomenti trattati • Valutazione degli

elaborati, schemi individuali e di gruppo

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Obiettivi raggiunti

Gli obiettivi elencati nella presentazione del modulo sono stati raggiunti in buona misura.

Gli obbiettivi prefissati sono stati raggiunti dalla maggior parte degli alunni in tempi più lunghi di quelli previsti.

• Consapevolezza

dell’esistenza di più linguaggi.

• Conoscenza del concetto di atto linguistico (lingua come azione sociale). Consapevolezza che la lingua cambia in base al target, al luogo, all’ambiente e allo scopo e che può incidere sul quotidiano. Riconoscere la funzione del linguaggio pubblicitario. Formulare linguaggi pubblicitari.

• Conoscere l’importanza

dell’introduzione della moneta nella società • Conoscere le funzioni della

moneta • Identificare il ruolo svolto

dalle banche • Descrivere la struttura degli

strumenti di credito e dei mezzi di pagamento

• Spiegare i presupposti per l’emissione dei mezzi di pagamento e degli strumenti di credito

• Illustrate i diversi tipi di moneta bancaria e commerciale.

• Essere consapevoli dell’evoluzione dei mezzi di pagamento

• Disponibilità oraria dei docenti coinvolti

• Massimo coinvolgimento degli alunni in questa

• attività non propriamente curriculare

• Clima collaborativo docenti-

• Interesse per l’argomento. Prerequisiti facenti parte della programmazione disciplinare.

• Abitudine a lavorare in gruppo.

• Possibilità di accesso alla

• Interesse per’argomento da loro scelto.

• Prerequisiti (L1) già presenti nella programmazione dell’anno precedente. Possibilità di lavorare

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Elementi facilitanti studenti • Competenze e organizzazione dei

tempi e dei modi attuati dal gruppo di ricerca

Biblioteca multimediale e agli altri laboratori

con mezzi multimediali. Vivere la biblioteca come laboratorio.

Elementi ostacolanti

• Non completa partecipazione del C. d. C. sia a causa della discontinuità didattica che dell’interesse del docente.

• Resistenza di alcuni alunni ad impegnarsi in uno studio attivo e costante.

• Scarsa organizzazione ed autonomia di alcuni gruppi.

• Scarsa importanza attribuita alle discipline scientifiche nell’ambito del curriculum scolastico. Difficoltà intrinseca delle discipline scientifiche.

• Incapacità degli alunni di organizzarsi in modo autonomo.

• Resistenza di alcuni alunni ad impegnarsi in uno studio attivo e costante.

• Difficoltà di conciliare il progetto con i vari impegni curriculari.

Lo svolgimento del modulo in esame ha avuto come principale elemento ostacolante la scarsa partecipazione di un gruppo di studenti della classe che, pur se esiguo, ha rallentato e impedito in alcune fasi, il regolare proseguimento del lavoro programmato (Ripetute posticipazioni dei termini di consegna dei dati raccolti attraverso le interviste da parte di alcuni studenti della classe) Altre difficoltà sono emerse nella fase conclusiva dei progetto a causa dei notevoli impegni d’Istituto ed ai numerosi adempimenti di fine anno scolastico che non hanno permesso un’ottimizzazione del lavoro svolto nel corso dell’anno.

Insegnanti: estremamente motivati ed interessati

Insegnanti: Delusione per il disimpegno e

Delusione per il disimpegno di alcuni

Insegnanti Gli insegnanti coinvolti nel

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Reazione dei soggetti Reazione dei soggetti

dall’idea che seminari proposti nel progetto, introducano un nuovo modo di lavorare in cui le esperienze personali della didattica quotidiana e le conoscenze teoriche della psicologia della età evolutiva trovano collocazione e fondamento scientifico.Molto stimolanti e proficui sono stati i gruppi di lavoro fra gli insegnanti delle diverse scuole coinvolte, sia per il fecondo “scambio di informazioni professionali”, che per sperimentare il “GRUPPO” nel consiglio di classe. L’aspetto che è apparso in parte disatteso è quello che riguarda le “necessarie modifiche normative per rendere operativo quanto emerso e proposto dal progetto e che mal si cala nei tempi, nella struttura e nelle risorse economiche a disposizione.Gli insegnanti auspicano che questi seminari diventino una realtà di aggiornamento e formazione professionale con tempi e risorse dedicati, non sovrapposti al normale carico di lavoro, ed uscire così da quell’aspetto di “volontariato” che ha sinora contraddistinto l’attuazione di tutti i progetti innovativi di evoluzione scolastica

disinteresse di alcuni studenti. Soddisfazione per i risultati finali ottenuti

alunni e soddisfazione per i risultati finali raggiunti

progetto esprimono apprezzamento per l’iniziativa e valutano positivamente il progetto anche se il lavoro poteva essere svolto con più attenzione se ci fosse stato l’interesse ed una maggiore motivazione da parte dell’intera classe e non di una sola parte di essa.

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Studenti: la maggior parte di questi ragazzi dichiara che la partecipazione a questo progetto biennale ha facilitato l’integrazione nel contesto classe consentendo loro di superare disagi relazionali. I ragazzi concordano che si sono costruiti nel tempo rapporti positivi con la maggior parte dei docenti sia a livello interpersonale sia nell’ambito del dialogo didattico. Tutti dicono di aver trovato interessanti e motivanti le tematiche affrontate, soprattutto per le modalità di lavoro che li hanno coinvolti nell’utilizzo dei linguaggi non verbali. Tutti gli studenti sono consapevoli di aver conseguito dei risultati soprattutto in funzione delle metodologie acquisite che hanno permesso loro di consolidare ulteriormente un metodo studio personale ed organizzato.

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Esiti imprevisti

Scarsa partecipazione di alcuni studenti al progetto. La non comprensione degli obbiettivi da raggiungere sia da parte d alcuni studenti che di alcuni colleghi.Infatti molti hanno scambiato l’apprendimento guidato e non passivo, per scarsa volontà dell’insegnante a voler spiegare nel modo tradizionale.

Scarsa partecipazione di alcuni studenti al progetto

Sviluppi ulteriori Riflessioni generali sulle conoscenze prodotte dall’esperienza (pedagogiche, didattiche, organizzative, ecc.)

L’esperienza del modulo ha abituato gli studenti alla discussione, all’assunzione di responsabilità anche in senso negativo Alcuni docenti hanno rilevato che gli studenti preferiscono essere fruitori di un sapere passivo trasmesso, in modo nozionistico dal docente. Autoapprendere o apprendere per scoperta, anche se guidati dall’ insegnante facilitatore è più faticoso soprattutto pèr le discipline scientifiche.Il lavoro di gruppo, a volte dispersivo da un punto di vista didattico, è però molto positivo da un

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punto di vista pedagogico , perché più coinvolgente

Rapporto con il I anno Considerazioni Suggerimenti

L’esperienza è sicuramente riproponibile e trasferibile perché la didattica modulare è coinvolgente ed attivante le capacità di critica, di correlazione dei vari saperi e dei vari saperi con il bagaglio di conoscenze pregresse degli studenti. Noi tutti, insegnanti ed alunni, siamo stati protagonisti di una ricerca che, soprattutto nella progettazione del modulo disciplinare non è stata facile, perché nessuno di noi aveva un habitus mentale per questa impostazione metodologica. Certamente abbiamo avuto un supporto pedagogico didattico ed organizzativo dal C.S.E.S. Abbiamo appreso che partire dalle conoscenze pregresse, dal vissuto degli studenti, dalle loro esigenze e dall’attualità, rende il lavoro più motivante per docenti e studenti, in quanto scoperta e ricerca-azione vera e propria. Auspichiamo però in un futuro proseguimento dell’esperienza che: 1. Venga proposto agli insegnanti del consiglio di classe un input

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Suggerimenti

didattico-disciplinare più concreto e calato nella realtà dello studente di un biennio dell’ attuale Scuola Media superiore. 2.Ci venga fornito materiale riguardante moduli disciplinare da sperimentare nel curriculum dello stesso biennio, in modo che i docenti possano attuare tali moduli nelle classi e valutarne i risultati. 3.Il consiglio di classe sia formato da docenti che aderiscono volontariamente al progetto senza subirlo e che si prosegua sempre con gli stessi insegnanti in modo da assicurare una continuità pedagogica, didattica e organizzativa al progetto stesso.

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Istituto Magistrale F Angeloni, Terni.

E’ stata compilata dai 5 insegnanti del consiglio di classe aderente alla ricerca in

gruppo, non per singola disciplina.

La valutazione della sperimentazione disciplinare è stata positiva sia per

l’acquisizione e l’apprendimento dei contenuti che per le abilità conseguite

sostenute da partecipazione, interesse e impegno dell’intera classe.

Gli insegnanti estremamente motivati e interessati alla nuova metodologia di

lavoro proposta. Stimolante il confronto periodico continuo con altri gruppi-

insegnanti. E’ stata evidenziata la necessità di modifiche “organizzative-

normative” della scuola che un tale modo di lavorare esige.

Gli insegnanti auspicano che tali percorsi di ricerca-azione diventino una realtà di

aggiornamento e formazione professionale riconosciuta.

Gli studenti sono stati facilitati nell’integrazione nel contesto classe e nel

superamento dei disagi relazionali tra studenti e tra studenti-docenti.

Apprezzate le metodologie utilizzate, accresciuta la motivazione e la

responsabilizzazione in modo da consolidare il personale metodo di studi.

Istituto Professionale F. Cesi, Terni

E’ stata compilata da 11 insegnanti del consiglio di classe aderente alla ricerca

secondo un approccio per aree disciplinari le descrizione, in gruppo, non per

singola disciplina, la valutazione.

Si rileva entusiasmo e creatività nel lavoro della classe, con alcune difficoltà a

organizzare il lavoro di gruppo. Sono state acquisite competenze metodologiche

spendibili in ogni disciplina e nella propria realtà quotidiana.

La metodologia di lavoro richiede tempo e attenzione rispetto al “normale” lavoro

disciplinare sia per studenti che per gli stessi insegnanti.

Alcune difficoltà hanno portato, tuttavia, ad un rapporto docente-allievo critico e

dialettico.

Tutte le 6 scuole aderenti alla Ricerca auspicano una riproposizione della stessa.

Alcune di queste forniscono indicazioni e suggerimenti per la riproposizione .

Segnaliamo:

- coinvolgimento effettivo del consiglio di classe

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- input didattico disciplinare più concreto e dettagliato

- concentrare nel tempo (un anno scolastico) i lavori

Questionario di valutazione dell’azione didattica pre-post (per ogni

disciplina che partecipava alla sperimentazione disciplinare) (allegato 25 C)

Descrizione dello strumento

Lo strumento, rivolto agli studenti, è stato concepito per valutare in base ad

alcuni indicatori di apprendimento/insegnamento l’azione didattica dei singoli

percorsi disciplinari sperimentali realizzati .

Gli indicatori erano stati individuati, condivisi e selezionati dai ricercatori

insieme agli insegnanti nel nello svolgimento del Corso di formazione Scuola

promotrice di salute. Dal lavoro di gruppo al gruppo di lavoro e successivi

incontri.

La scheda è costituita da 10 quesiti misurati attraverso una scala Likert a 5

punti compresi tra moltissimo e niente affatto.

Questo l’ordine dei quesiti:

1. Hai apportato un tuo contributo, attraverso esperienze, idee, proposte o altro?

2. Ti sei sentito motivato rispetto al nuovo apprendimento?

3. Ti sono stati illustrati con chiarezza gli obiettivi del nuovo apprendimento?

4. L’insegnante ti lascia autonomia rispetto a eventuali proposte di lavoro?

5. Le spiegazioni dell’insegnante fanno riferimento ad esperienze concrete e ad

esempi problematizzanti?

6. Le spiegazioni dell’insegnante sono chiare, comprensibili, organizzate

concettualmente, contenute in 20-30 minuti?

7. Quanto frequentemente i moduli e/o progetti prendono avvio da un lavoro di

gruppo?

8. L’insegnante vi aiuta in gruppo ad organizzare e a rielaborare quanto appreso?

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9. I materiali sono usati in modo attivo da voi e dall’insegnante?

10. L’insegnante utilizza prove di verifica congruenti con gli obiettivi prefissati e

con il percorso fatto

La scelta dei quesiti era finalizzata a rilevare alcuni elementi del processo di

insegnamento centrato sullo studente che apprende in particolare, si intendevano

rilevare indicazioni su: metodologie di insegnamento/apprendimento attive

(quesiti 1-3-5-6-7-8), motivazione (1-2-3), partecipazione dello studente (1-4-9) e

valutazione (10)

Istituto Professionale B. Pascal Perugia.

Si rileva una andamento complessivamente analogo nel pre e nel post, con un

andamento largamente positivo per 5-6-8

Commento:

Si tratta dell’unico insegnante partecipante alla ricerca, la cui metodologia era

predisposta alla sperimentazione proposta: si nota comunque un aumento della

cura della motivazione dei ragazzi, nel far riferimento alle loro esperienze, nel

rielaborare assieme in gruppo gli apprendimenti

Istituto Magistrale F. Pieralli, Perugia

Matematica: Si rileva un andamento diversificato pre e post: positivo nel post per

1-5, negativo per la 7

Musica: Si rileva un andamento diversificato pre e post: positivo nel post per 3-5,

positivo per la 5-7, negativo per la 3-6-10

Scienze: andamento diversificato: positivo per la 3-4-10, negativo per 10

Commento:

I tre insegnanti pur elaborando e sperimentando moduli disciplinari specifici della

propria materia hanno condiviso metodologie (facendo riferimento il più possibile

ad esperienze concrete ed esempi problematizzanti) e alcuni contenuti.

Liceo Scientifico G. Galilei, Perugia

Italiano: Si rileva un andamento pressochè analogo pre e post: positivo nel 2-3-8 ,

negativo 3-5-6

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Matematica: leggermente diversificato, positivo per 1, negativo per 6-7- 9-10

Fisica: fortemente diversificato, positivo per 1-3-5, negativo per 4-7-8-10

scienze: analogo, positivo per 4 , negativo per 1- 7-8-10,

Latino: analogo, positivo per 4-7, negativo per 6-8

Commento:

E’ evidente la difficoltà a far propria una metodologia partecipata e meno direttiva

e frontale in una scuola con impostazione e conseguenti insegnamenti più

”tradizionali” (scarsa abitudine al lavoro di gruppo - durata delle spiegazioni

superiore ai 20/30 munti). Tuttavia si rileva un tentativo di coinvolgimento più

attivo degli studenti.

Istituto Tecnico per le Attività Sociali G Bruno, Perugia

Educazione Fisica si evidenzia un andamento pressochè analogo: positivo per 1-6-

10, negativo per 5-7-8-9

Italiano: analogo: positivo per 3-7 negativo per 5-8

Inglese: si rileva un andamento diversificato positivo per 5-6-9 negativo per 1-7-

8-10.

Commento:

I tre insegnanti hanno realizzato specifici moduli disciplinari con risultati

dissimili. Risulta difficoltosa la organizzazione e rielaborazione

dell’apprendimento.

Istituto Magistrale F Angeloni, Terni.

Biologia: andamento diversificato, positivo per 1-2-6-7-8-9 , negativo per 5

Italiano: andamento pressochè analogo, positivo per 2-3-4-8-9, negativo per 5-6-

10

Religione: fortemente diversificato: positivo per 1-2-7-8, negativo per 4-5-6

Geografia: andamento pressochè analogo, positivo per 6-8 , negativo per 5

Matematica: fortemente diversificato positivo per 2-3-4-5-8-10, negativo per 9

Commento:

Il gruppo-insegnante ha lavorato in sintonia condividendo obiettivi, metodologie,

e azione didattica, curando la relazione con i ragazzi, accrescendone la

motivazione, organizzando attentamente il loro lavoro (in gruppo e

individualmente), aprendosi alla possibilità di contributi autonomi e partecipati

dei ragazzi. Si evidenzia una difficoltà a valorizzare la metodologia esperienziale.

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Istituto Professionale F. Cesi, Terni

Lettere: andamento positivo analogo pre e post, tendente al positivo per 3- 7-9,

negativo per 5.

Matematica: andamento pressochè analogo, tendente al positivo per 1-4-8-9,

negativo per 3.

Scienze della natura: andamento positivo analogo pre e post, tendente al positivo

per 1-4-5, negativo per 3.

Scienze della materia: andamento leggermente diversificato tendente al positivo

per 3-4-7-8-9, negativo per 10

Tedesco: andamento diversificato, tendente al positivo per 1-2-4-7, negativo per

8-10.

Inglese: andamento stabile, tendente al positivo per 1-5-6-7-8-9, negativo per 10.

Diritto: andamento leggermente diversificato, tendente al positivo per 7-8-9,

negativo per il 10

Economia aziendale: andamento diversificato, tendente al positivo per 1-2-7-8-9,

negativo per il 10.

Trattamento testi: andamento diversificato, tendente al positivo per 4-7-8,

negativo per 9.

Francese: andamento diversificato, tendente al negativo per 3-5-6-10.

Religione: andamento leggermente diversificato, tendente al positivo per 6-7-9,

negativo per 1-4.

Commento

Il gruppo-insegnante ha lavorato condividendo obiettivi, metodologie e azione

didattica, pur manifestando (anche nel corso degli incontri) difficoltà operative e

di collegamento tra di loro. L’azione didattica è stata centrata sul lavoro di gruppo

e su un utilizzo interattivo dei materiali (in considerazione del tipo di scuola – per

tecnici programmatori- già da tempo impostata alla valorizzazione dell’utilizzo

degli strumenti).

Risultati dei lavori di gruppo degli studenti al II incontro (allegato 26 C)

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Lavoro individuale e di gruppo degli studenti Mandato: Trova tre aggettivi positivi e/o negativi , a seconda del tuo giudizio che possano qualificare questa esperienza e cerca di spiegare sinteticamente la tua scelta Istituto Tecnico G. BRUNO, PERUGIA AGGETTIVI MOTIVAZIONE utile Il prog. fa (capire-conoscere) la situazione vissuta dagli studenti e

alcuni aspetti dei compagni; aiuta a capire meglio se stessi e i propri progetti; ci fa capire cose sulla scuola e a riflettere sulle relazioni

creativa Il progetto consente di usare la fantasia anche per migliorare il rapporto con la scuola

imbarazzante Ci si espone alla classe, alcune domande del questionario dell’O.M.S. sono invadenti

interessante Esperienza nuova e diversa dalle altre che attira l’attenzione, ci si integra nel lavoro; dal questionario ho capito che altri vivono l’esperienza scolastica come me; ci ha fornito motivi di dibattito e nuovi spunti di riflessione; dal questionario ho capito come sono e in che ambiente vivo; si analizzano aspetti ignorati; è importante stare bene a scuola = mi sono trovata bene con le cose fatte

simpatica Sono piaciuti i lavori di gruppo divertente Ci si scarica dopo le lezioni, ha coinvolto insegnanti e studenti

insieme, si lavora di più insieme facendo cose diverse dal solito; il gioco dei sacchetti fa scoprire ciò che ognuno pensa della scuola e dei rapporti al suo interno, si esprimono le proprie idee senza problemi

orientativa Dopo si hanno le idee più chiare allegra Ci si diverte coinvolgente Il metodo proposto rende partecipi al progetto tutti insegnanti e

studenti; fa capire le idee dei compagni sulla scuola, ci riguarda da vicino

pratico Perché il lavoro è organizzato in modo pratico e ordinato Stimolante Nel teatro ho sconfitto la timidezza Impegnativo Ha occupato molte ore di lezione Appassionante Per il lavoro di teatro fatto Entusiasmante Argomenti particolari rendono più bello venire a scuola

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Istituto professionale B. PASCAL, PERUGIA AGGETTIVI MOTIVAZIONE Affascinante Mi è piaciuto il modo in cui “fanno questo lavoro” Utile Si imparano cose nuove; aiuta a capire cose relative al rapporto

con i genitori Interessante Costringe a riflettere sui discorsi, nuova esperienza, mi sono

piaciute le attività svolte, nuovi argomenti trattati Piacevole Non è stressante né pesante Inutile Non lascia nessun chiarimento Ripetitivo Nelle lezioni si fanno più o meno le stesse cose Insignificante Non lascia nessun insegnamento Coinvolgente Partecipazione nella rilevazione dell’ambiente scolastico, mi

inserisco subito nei discorsi, ( le ricercatrici sono state capaci a coinvolgermi

Nuova Inedito Particolare È una cosa strana che non si fa sempre e non in tutte le scuole non superficiale

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Liceo Scentifico G.GALILEI, PERUGIA AGGETTIVI MOTIVAZIONE penalizzante Le cose da fare hanno portato via tempo dalle lezioni piacevole I lavori di gruppo sono stati divertenti e interessanti, Per gli

argomenti trattati confusionario Non è stato ben programmato interessante Si è fatto lezione in modo diverso, esperienza diversa dal solito,

abbiamo appreso cose nuove, abbiamo approfondito dei rami della fisica della matematica e della scienza; int. solo il primo anno; con i moduli disciplinari si sono fatte cose diverse; grazie alla rilevazione dell’ambiente scolastico ci siamo realmente resi conto dell’ambiente in cui viviamo

divertente Ha coinvolto professori e alunni contemporaneamente e perché abbiamo lavorato in gruppo

impegnativo Studiare argomenti al di fuori del programma, anticipare programmi dei prossimi anni

rilassante Ha spezzato la routine scolastica inutile Non capisco dove porti un lavoro del genere e non l’ho preso sul

serio, non abbiamo imparato niente di nuovo irrilevante Non mi ha acculturato più di tanto discontinua Difficoltà ad unire il lav. Scolastico con le attività e mancanza di

tempo non creativa Il metodo usato è troppo simile al lav. Scol.; per certe cose il

progetto si è rilevato più noioso del modo stesso di studiare lasciando dei punti vuoti che potevano essere occupati da attività più creative

confusionario Non c’era un orario programmato e a volte non si capiva lo scopo del lavoro

coinvolgente Ci siamo sentiti un gruppo unito noioso Per come era affrontato da alcuni professori, le lezioni non ci

hanno interessato superficiale Nel secondo anno mi sono impegnato di meno; tutti l’hanno preso

come un gioco; alcuni argomenti trattati non sono stati approfonditi adeguatamente

pesante Perché sono state svolte verifiche e lezioni per ogni disciplina sporadica Pochi incontri per far entrare l’alunno nell’ottica del progetto ingiusta Abbiamo fatto test e compiti che sono stati valutati come gli altri

compiti di routine innovativo Un modo nuovo per trascorrere le lezioni dispersivo Gli argomenti non si univano con il programma e le lezioni

venivano intervallate e non c’era continuità semplice nei contenuti rilassante Ha spezzato la settimana scolastica

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Istituto magistrale PIERALLI, PERUGIA AGGETTIVI MOTIVAZIONE interessante Abbiamo imparato cose correlate a più materie; diario di bordo,

nuovo modo di studiare, si lavora sia individualmente che in gruppo

divertente Abbiamo imparato in modo leggero e abbiamo lavorato in gruppo; gioco dei sacchetti = modo per confrontarci; in tutti i lavori partecipavo

noioso Diario di bordo dispersivo Non si è capito bene il significato; solo nel I° anno; non si è

concluso niente piacevole Trascorrere momenti diversi poco frequente Incontri troppo distanti utile Materie sono più interessanti di quel che sembra creativo poco comprensibile Nel I° anno non si capiva di che si trattava bella costruttiva Abbiamo imparato cose nuove anche sulla nostra scuola curiosa illogica I lavori del primo anno non si collegavano

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Istituto Magistrale F.ANGELONI, TERNI AGGETTIVI MOTIVAZIONE utile Ha offerto nuove conoscenze soprattutto sulla vita dei vari paesi

del mondo, ci ha permesso di migliorare l’ambiente; per il modulo “Appartenenza” è importante sapere come funziona la scuola oggi

impegnativo Ha richiesto molte ore e un ritmo di studio maggiore coinvolgente Ha migliorato i rapporti tra i compagni e tra questi e i professori,

ci ha permesso di socializzare e di agire in prima persona; gli argomenti trattati hanno stimolato la voglia di apprendere; ci siamo impegnati dando il massimo di noi stessi

interessante Ho capito meglio alcune cose, abbiamo ampliato le nostre conoscenze; bello elaborare i dati e lavorare in gruppo; abbiamo trattato argomenti che ci “toccano” e ci riguardano; gli argomenti attuali sono attuali; con i questionari ci siamo conosciuti di più

piacevole Esperienza positiva e non noiosa divertente Si è instaurato un buon rapporto tra i compagni, è stato un

momento di gioco e al tempo stesso abbiamo imparato, ci siamo conosciuti meglio; essendo multidisciplinare è stato bello lavorare tutti insieme per uno scopo comune

stimolante Ci ha spinto a trovare delle possibili giustificazioni significativa Ho riflettuto meglio su alcuni aspetti educativo Abbiamo allargato le nostre conoscenze; dà istruzione riguardo la

società lenta Avrei preferito concludere prima appagante All’inizio mi sono fatta delle risposte e sono riuscita a darmi delle

risposte intelligente Ho capito molte cose ed era ben strutturato collaborativa importante Si ricavano molte informazioni allegro Si è svolto come un gioco curiosa Con il gioco dei sacchetti abbiamo capito meglio la personalità dei

nostri compagni istruttivo Ci siamo resi conto del mondo che ci circonda noioso Si potevano fare attività diverse sempre nell’ambito della salute

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Istituto Tecnico F. CESI, TERNI AGGETTIVI MOTIVAZIONE interessante Ci siamo conosciuti meglio e confrontati; gli argomenti non erano

solo sui libri ma ci circondano realmente; abbiamo capito che la scuola può mettere noi prima dell’insegnante; ha coinvolto alunni e insegnanti; modo diverso di svolgere il programma; partecipazione attiva; il metodo di studio e di apprendimento è stato diverso

entusiasmante Mi sono divertito; alunno è al centro dell’attenzione positivo Ho imparato istruttivo Abbiamo approfondito le nostre conoscenze, imparato cose nuove piacevole Lavoro rilassante divertente ed istruttivo; abbiamo avuto modo di

esprimerci divertente Il dialogo ci ha motivati e ci siamo confrontati in un clima sereno;

ci siamo impegnati facendo anche lavori più piacevoli (disegni, ricerche…) su un argomento serio questo ci ha fatto sentire parte integrante della scuola

stancante Spesso l’organizzazione di gruppo non era ottimale producente Ho conosciuto meglio i compagni al di fuori della scuola stimolante Ci siamo sentiti protagonisti perciò abbiamo dato il nostro meglio;

da soli possiamo raggiungere un nostro obiettivo = ci ha aiutati a credere in noi stessi; si è dato spazio alle nostre idee

nuova duro Abbiamo lavorato più del solito impegnativo Richiede approfondimento sconvolgente Cambia il modo di studiare alternativo Si esce dal solito insegnamento difficile Si lavora di più; metodo ancora incapace di prevalere su un

metodo di studio ormai troppo radicato utile Abbiamo imparato a lavorare in gruppo responsabilizzante Responsabilizza l’alunno spronandolo a crearsi un percorso di

lavoro innovativo La lezione frontale si è trasformata in lez. Individuale, svolta

dall’alunno, o collettiva, svolta dal gruppo

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Ministero della Salute Regione dell'Umbria

Scuola promotrice di salute

Ricerca-intervento per la sperimentazione di un modello

organizzativo-gestionale

per la promozione della salute nella scuola

2000 - 2002

Rapporto finale obiettivo B

Gli Obiettivi da raggiungere

- Individuare strumenti e indicatori per la sorveglianza delle condizioni

ambientali della scuola e di salute del gruppo target, al fine di valutare

l’impatto del processo messo in atto sulla salute.

- Riorientare i Servizi sanitari verso una visione olistica di salute partendo

dall’analisi del proprio ruolo all’interno dei Servizi stessi, per

l’individuazione di strategie operative che possano essere di supporto alla

Scuola.

Unità operative coinvolte

Azienda Usl n 2 Regione Umbria

Servizi :

Dipartimento Prevenzione

Direttore :Dr.M.D.Giaimo

Igiene e sanità pubblica: Dr. Oronza Penza ,OPT Rolando Boco

Medicina del lavoro: Dr. Massimo Gigli, Dr. Sicilia

Dipartimento materno infantile

Dr. Massimo Bianchi

Educazione sanitaria e promozione della salute

Dr. Daniela Barzanti

Dipartimento salute mentale

Dr. Cocchi

Distretto

Dr. Duca

Azienda Usl n 4 Regione Umbria

Servizi :

Educazione sanitaria e promozione della salute

Dr. Marina Brinchi

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Dipartimento Prevenzione

Medicina del lavoro, Dr. L. Sarnani

Consulenza scientifica

Dipartimento Igiene Università di Perugia Dr. Anna Beltrano Prof. Paola Rivosecchi

La ricerca

La ricerca è stata condotta per due anni da due Aziende sanitarie, dai docenti di 6

consigli di classe di altrettante scuole con la consulenza di esperti del

Dipartimento di Igiene e del Centro sperimentale per l’educazione sanitaria

dell’Università di Perugia ed ha portato all’individuazione delle aree di intervento

entro le quali si sarebbe dovuto sviluppare un modello di organizzazione tra

Istituzioni che potesse supportare la scuola verso una nuova prospettiva di

promozione della salute quindi verso l’offerta di un servizio di qualità.

Fasi preliminari della ricerca, condotte dai collaboratori del Centro sperimentale

per l’educazione sanitaria, hanno permesso di delineare la base di partenza su cui

è stata successivamente costruita l’intera azione.

Sono stati cosi identificati i punti di forza e di debolezza sia della Istituzione

scuola che delle altre Istituzioni coinvolte, che hanno permesso di mirare

l’intervento sugli effettivi bisogni della popolazione scolastica. Le basi concettuali

del percorso hanno trovato le radici nelle indicazioni della Carta di Ottawa e nel

concetto olistico di salute come inteso dall’OMS.

Da questi presupposti e dall’analisi precedentemente detta, sono state definite le

macroaree o componenti necessarie per una scuola che può produrre salute. Le

componenti individuate, ritenute essenziali per una scuola promotrice di salute,

sono quelle elencate di seguito:

- le metodologie didattiche e il curriculum

- l’ambiente fisico

- l’ambiente relazionale

- l’organizzazione scolastica

- le cooperazioni tra le Istituzioni

La costruzione degli indicatori

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Successivamente alla definizione delle macroaree, è stata effettuata

un’analisi più approfondita all’interno di esse al fine di estrapolare gli elementi

chiave che potessero rappresentarle sinteticamente, in tal modo sono stati

“costruiti” alcuni indicatori.

Propedeutica a qualsiasi altra azione è stata la definizione del profilo di salute dei

giovani in età scolare, partendo dal concetto olistico di salute.

Per raggiungere questo obiettivo è stato utilizzato un questionario messo a punto

dall’OMS, strumento di semplice esecuzione già validato in più paesi, in grado di

rilevare i determinanti della salute degli adolescenti.

Il questionario, opportunamente ridotto in alcune sue parti sulla base delle

indicazioni in esso contenute, è stato tradotto e la traduzione discussa e approvata

dal gruppo di ricerca.

Successivamente alla identificazione di questo primo strumento e per un

approccio più completo e corretto allo studio della condizione dei giovani in

questa fascia di età è stata messa a punto una scheda di rilevazione ambientale

(la scuola in senso fisico) per individuare lo stato delle strutture scolastiche.

All’inizio dell’anno scolastico 2000/2001 in un modulo didattico

strutturato ad hoc sono stati somministrati agli allievi delle classi coinvolte nel

progetto gli “strumenti” individuati dal gruppo di ricerca con il duplice scopo di

raggiungere particolari obiettivi didattici e per creare un senso di appartenenza

alla struttura nei giovani in ingresso al nuovo corso di studi.

Gli strumenti utilizzati:

- una scheda per la rilevazione dei fattori positivi e negativi della

pregressa esperienza scolastica

- una scheda per la rilevazione dei dati ambientali

- il questionario OMS per la raccolta dei dati per la definizione del

profilo di salute

I dati raccolti sono stati elaborati e i risultati sono stati analizzati dai

ricercatori allo scopo di cogliere gli effettivi bisogni di questa popolazione sia

come fattori positivi che negativi in grado di produrre un qualunque impatto sulla

salute.

L’analisi della letteratura Italiana ed internazionale, con particolare

riferimento ad esperienze di attività di promozione della salute nella scuola già

effettuate in altri Paesi, nonché lo studio dei dati raccolti con gli strumenti prima

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descritti ha permesso di individuare una prima lista di indicatori per una scuola

promotrice di salute.

Questo primo set di indicatori dopo alcuni incontri di discussione con gli

operatori dei Servizi sanitari e dopo opportuna condivisione con i Docenti è stato

ridotto numericamente e rivisto in alcuni punti.

Gli indicatori sono stati divisi per macroaree o componenti della scuola

promotrice di salute, all’interno di ogni macroarea sono state identificate delle sub

aree, che sono state successivamente meglio definite nelle rispettive variabili sulle

quali è poi stato costruito l’indicatore. La lista di indicatori

Componente della scuola promotrice di

salute

area d'interesse per lo sviluppo

dell'indicatore

variabile di riferimento

indicatore

formazione degli insegnanti

(prima dell’ingresso nella

scuola)

l'insegnante ha frequentato corsi specifici sui seguenti aspetti : -

aspetti psicofisici dell'età adolescenziale - i diversi modi di

apprendere gli insegnanti hanno

un adeguato supporto per il loro sviluppo

professionale formazione degli insegnanti

(aggiornamento in servizio)

la formazione in servizio prevede la trattazione degli aspetti psicofisici dell’età adolescenziale e le diverse

modalità dell’apprendimento la lezione è basata su metodologie

interattive la lezione frontale non eccede i 20min

gli allievi in gruppo organizzano in mappe concettuali quanto appreso e costruiscono la documentazione del

lavoro svolto All’inizio dell’anno è definito il piano

di lavoro per ogni disciplina ed è portato a conoscenza degli allievi

Curriculum, insegnamento, apprendimento

il curriculum è supportato da metodologie

d'insegnamento centrate sullo

studente che sono in grado di sviluppare la

capacità critica e decisionale dell'allievo

metodo didattico

gli obiettivi da raggiungere in ogni disciplina sono stati condivisi con gli

allievi all’inizio dell’anno

lo studente è incoraggiato ad esprimere la propria opinione in classe(domanda

37 del questionario OMS) autostima

Buone relazioni scolastiche (domanda 38 del questionario OMS)

Ambiente sociale la scuola promuove l'autostima e il senso

di appartenenza

senso di appartenenza

Partecipazione alla definizione delle regole della scuola (domanda 36 del

questionario OMS)

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Individuazione e socializzazione da parte della scuola, di modalità per

esprimere soddisfazione e proporre modifiche

Strutturazione del programma scolastico in relazione ai ritmi fisiologici dell'apprendimento

Previsione di una congrua pausa

durante la mattina per attenuare la fatica

sono stati individuati gli aspetti relativi al lavoro scolastico che favoriscono la salute e il benessere degli

allievi

igiene del lavoro scolastico

Individuazione di un luogo idoneo per la ricreazione

organizzazione scolastica

offerta del servizio mensa in presenza di attività pomeridiane

nutrizione presenza di mensa scolastica

Buone condizioni igienico sanitarie delle strutture scolastiche

ambiente fisico

sono state pianificate attività ed interventi per il miglioramento

igienico organizzativo e della sicurezza degli edifici

scolastici

sicurezza e salubrità degli

edifici presenza piano di autocontrollo nella

mensa

offerta servizi per la salute, indagini epidemiologiche mirate al lavoro

scolastico (autostima, stress……)

presenza di specifici accordi tra scuola e SSN

e individuazione di modalità di informazione per gli allievi e famiglie

formazione e supporto al

personale docente

presenza di specifici accordi tra Istituzioni per la formazione del

personale scolastico Cooperazioni

sono stati definiti protocolli di

cooperazione tra le Istituzioni

risorse messa in comune di risorse (umane e materiali) specificamente destinate alla scuola, attraverso la stesura di accordi

tra gli enti

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I risultati

I gruppo di indicatori

Macroarea Curriculum insegnamento apprendimento

La formazione degli insegnanti

Il significato e le basi concettuali

La conoscenza da parte dei Docenti di alcuni aspetti psico-fisici dell’età

adolescenziale permette di analizzare la propria metodologia di insegnamento

favorendo lo spostamento dell’obiettivo didattico dalla disciplina all’allievo. In tal

senso la conoscenza dei diversi modi di apprendere, di alcuni meccanismi della

relazione mente-corpo-sistemi endocrini, favorisce la lettura di alcuni

comportamenti ed atteggiamenti degli allievi nei confronti della scuola e permette

la messa in opera di fattori in grado di influenzare positivamente le relazioni e il

profitto scolastico.

Le modalità di rilevazione

I primi due indicatori sono stati rilevati attraverso intervista ai Dirigenti scolastici.

Risultati

I docenti dei consigli di classe che hanno aderito al progetto hanno seguito una

serie di seminari che avevano come obiettivo quello di far conoscere alcuni

aspetti relativi alla realtà bio-psico-sociale dell’allievo nonché le modalità

dell’apprendimento e le metodologie didattiche innovative.

L’intervista al Dirigente scolastico aveva come obiettivo quello di individuare le

modalità con le quali è stabilita la formazione in servizio e se è effettuata su una

pregressa analisi dei bisogni.

I quesiti posti sono stati:

1) qual è l’organo interno all’istituto che si occupa della formazione degli

insegnanti ,

2) come sono individuati gli argomenti oggetto della formazione

3)chi sono i referenti esterni che effettuano la formazione.

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Dai colloqui è emerso che gli insegnanti propongono all’inizio dell’anno alcuni

argomenti che desiderano approfondire, questi sono discussi all’interno del

collegio dei docenti (formato da 1 rappresentante per disciplina) e sulla base del

numero dei partecipanti e della disponibilità economica dell’Istituto il corso può

essere attivato. La formazione è appaltata ad Enti privati o pubblici ma senza una

regola precisa. Non esistono specifici accordi con il SSN per la formazione dei

docenti.

Riferimenti legislativi per la formazione DPR 275 ( 08/03/1999) regolamento

recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni scolastiche ( art 6)

Direttiva n 143 (01/10/2001)del Ministero Istruzione (art.2..riqualificazione e

riconversione professionale personale docente ..finalizzati a ridefinire e ad

arricchire i profili professionali…in relazione ai processi di innovazione del

sistema scolastico…)

Metodo didattico

Il significato e le basi concettuali

Numerosi studi sono stati condotti per capire come l’efficacia dell’insegnamento

possa influenzare il benessere presente e futuro dei ragazzi. Concettualmente il

benessere (globale) degli studenti all’interno della scuola appare connesso alla

qualità dell’insegnamento. Gli studenti che sono soddisfatti della loro scuola sono

generalmente più motivati a seguire le regole scolastiche e quindi a dare il meglio

nel loro impegno scolastico. Pertanto la promozione della soddisfazione degli

allievi potrebbe essere un duplice veicolo per una buona performance scolastica e

per la salute. I molti studi sull’efficacia della scuola hanno dimostrato che

l’apprendimento migliora moltissimo quando gli studenti hanno una visione

positiva della scuola e del loro ruolo all’interno di essa. La diversità degli allievi

nelle reazioni personali di adattamento alle situazioni nuove e negli stili di

apprendimento (le differenze individuali che intervengono nei processi di

apprendimento) con le loro conseguenze sul rendimento scolastico, sono spesso

oggetto di interpretazioni differenti da parte dei docenti e degli psicologi.

L’allievo che presenta un evidente disagio emotivo o reazioni comportamentali

non conformi alla cosiddetta normalità sono interpretati dagli insegnati come

conseguenza di una scarsa motivazione, scarso impegno, cattiva volontà, scarse

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basi culturali dovute alla scuola dell’obbligo. Gli psicologi dal canto loro

ritengono queste manifestazioni esempi di un mancato adeguamento delle

metodologie didattiche alle esigenze della personalità adolescenziale, ovvero una

sorta d’incompatibilità tra stile d’insegnamento e stile d’apprendimento.

Riferimenti bibliografici

- Psicologia dell’adolescenza, A. Polmonari, Il mulino edizioni 1993

- WHO cross National Study research protocol

Modalità di rilevazione

Gli indicatori relativi al metodo didattico sono stati rilevati attraverso:

- la scheda di valutazione dell’azione didattica somministrata agli allievi

- il diario di bordo di allievi e insegnanti

Questionario di valutazione dell’azione didattica pre- post (per ogni disciplina

che partecipava alla sperimentazione disciplinare)

Descrizione dello strumento

Lo strumento, rivolto agli studenti, è stato concepito per valutare in base ad

alcuni indicatori di apprendimento/insegnamento l’azione didattica dei singoli

percorsi disciplinari sperimentali realizzati .

Gli indicatori erano stati individuati, condivisi e selezionati dai ricercatori

insieme agli insegnanti nello svolgimento del Corso di formazione Scuola

promotrice di salute. Dal lavoro di gruppo al gruppo di lavoro e successivi

incontri.

La scheda è costituita da 10 quesiti misurati attraverso una scala Likert a 5

punti compresi tra moltissimo e niente affatto.

Questo l’ordine dei quesiti:

1. Hai apportato un tuo contributo, attraverso esperienze, idee, proposte o altro?

2. Ti sei sentito motivato rispetto al nuovo apprendimento?

3. Ti sono stati illustrati con chiarezza gli obiettivi del nuovo apprendimento?

4. L’insegnante ti lascia autonomia rispetto a eventuali proposte di lavoro?

5. Le spiegazioni dell’insegnante fanno riferimento ad esperienze concrete e ad

esempi problematizzanti?

6. Le spiegazioni dell’insegnante sono chiare, comprensibili, organizzate

concettualmente, contenute in 20-30 minuti?

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7. Quanto frequentemente i moduli e/o progetti prendono avvio da un lavoro di

gruppo?

8. L’insegnante vi aiuta in gruppo ad organizzare e a rielaborare quanto appreso?

9. I materiali sono usati in modo attivo da voi e dall’insegnante?

10. L’insegnante utilizza prove di verifica congruenti con gli obiettivi prefissati e

con il percorso fatto

La scelta dei quesiti era finalizzata a rilevare alcuni elementi del processo di

insegnamento centrato sullo studente che apprende in particolare, si intendevano

rilevare indicazioni su: metodologie di insegnamento/apprendimento attive

(quesiti 1-3-5-6-7-8), motivazione (1-2-3), partecipazione dello studente (1-4-9) e

valutazione (10)

Risultati Istituto Professionale B. Pascal Perugia.

Si tratta dell’unico insegnante partecipante alla ricerca, la cui metodologia era

predisposta alla sperimentazione proposta: si nota comunque un aumento della

cura della motivazione dei ragazzi, nel far riferimento alle loro esperienze, nel

rielaborare assieme in gruppo gli apprendimenti

Istituto Tecnico per le Attività Sociali G Bruno, Perugia

I tre insegnanti hanno realizzato specifici moduli disciplinari con risultati

dissimili. Risulta difficoltosa la organizzazione e rielaborazione

dell’apprendimento.

Istituto Professionale F. Cesi, Terni

Il gruppo-insegnante ha lavorato condividendo obiettivi, metodologie e azione

didattica, pur manifestando (anche nel corso degli incontri) difficoltà operative e

di collegamento tra di loro. L’azione didattica è stata centrata sul lavoro di gruppo

e su un utilizzo interattivo dei materiali (in considerazione del tipo di scuola – per

tecnici programmatori- già da tempo impostata alla valorizzazione dell’utilizzo

degli strumenti).

Istituto Magistrale F. Pieralli, Perugia

I tre insegnanti pur elaborando e sperimentando moduli disciplinari specifici della

propria materia hanno condiviso metodologie (facendo riferimento il più possibile

ad esperienze concrete ed esempi problematizzanti) e alcuni contenuti.

Istituto Magistrale F Angeloni, Terni.

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Il gruppo-insegnante ha lavorato in sintonia condividendo obiettivi, metodologie,

e azione didattica, curando la relazione con i ragazzi, accrescendone la

motivazione, organizzando attentamente il loro lavoro (in gruppo e

individualmente), aprendosi alla possibilità di contributi autonomi e partecipati

dei ragazzi. Si evidenzia una difficoltà a valorizzare la metodologia esperienziale

Liceo Scientifico G. Galilei, Perugia

E’ evidente la difficoltà a far propria una metodologia partecipata e meno direttiva

e frontale in una scuola con impostazione e conseguenti insegnamenti più

”tradizionali” (scarsa abitudine al lavoro di gruppo - durata delle spiegazioni

superiore ai 20/30 munti). Tuttavia si rileva un tentativo di coinvolgimento più

attivo degli studenti.

II gruppo indicatori Macroarea ambiente sociale

Autostima e appartenenza

Il significato e le basi concettuali

L’esperienza scolastica degli studenti in un periodo cruciale per la loro vita,

influenza lo sviluppo della loro autostima, l’autopercezione, i comportamenti di

salute e condiziona la loro salute nel presente e nel futuro. La scuola, pertanto,

può essere allo stesso tempo fattore di rischio e risorsa per i comportamenti di

salute degli studenti e per la loro salute generale. Alcuni studi hanno messo in

evidenza ad esempio come gli studenti che non amano la scuola tendono più

precocemente a fumare e bere rispetto agli altri colleghi. In aggiunta a ciò, questi

studenti mostrano una qualità di vita più bassa e più problemi di salute. Crescente

attenzione è stata data all’impatto del clima scolastico all’interno della classe e

alla qualità della relazione con gli insegnanti sul profitto scolastico. La scuola, che

si configura come la sfida cognitiva e motivazionale più impegnativa per i giovani

durante la fase di crescita, è anche un luogo di competizione interpersonale, che

determina reazioni particolari ad ogni successo o insuccesso, tali da condizionare

l’immagine di sé e l’autostima.

Il senso di autostima ed autoefficacia peraltro, è condizionato da molti fattori tra

cui le relazioni interpersonali, il senso di competenza e controllo

sull’ambiente(capacità di risolvere problemi e raggiungere obiettivi), l’emotività

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(consapevolezza e la capacità di controllo delle proprie emozioni), il successo

scolastico, la vita familiare (relazioni e giudizio di sé in ambito familiare), vissuto

corporeo (giudizio sul proprio aspetto).

Una scuola che produce salute deve inoltre avere la capacità di facilitare al

ragazzo l’espressione delle sue potenzialità e la sua socializzazione nel gruppo dei

pari.

Riferimenti bibliografici

- WHO cross National Study research protocol

- Effective school health promotion, report of the National health and

medical research council 1996

Modalità di rilevazione

I primi tre indicatori sono stati rilevati con il questionario OMS somministrato

agli allievi all’inizio del primo anno e alla fine del secondo anno della ricerca,

i dati sono stati elaborati e i risultati sono riportati di seguito (per i risultati

completi si vedano le tabelle allegate).

Il quarto indicatore è stato rilevato tramite intervista al Dirigente scolastico ed

aveva come obiettivo quello di mettere in evidenza la partecipazione degli

allievi alla vita scolastica .

Risultati

Dati del questionario OMS

Lo studente è incoraggiato ad esprimere la propria opinione in

classe(domanda 37 del questionario OMS) rapporto con gli insegnanti

Nella prima rilevazione effettuata all’inizio del primo anno il 49,7% degli

studenti si riteneva d’accordo con questa affermazione, nell’ultima rilevazione

la percentuale è passata al 58,9%, con una diminuzione progressiva della

quota che all’inizio si collocava tra disaccordo e fortemente in disaccordo e

quella che si collocava tra i due estremi (né in accordo , né in disaccordo)

Rapporti tra compagni di scuola (domanda 38 del questionario OMS)

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Non si evidenziano particolari differenze nei risultati tra la prima rilevazione e

la seconda , le percentuali sono pressoché sovrapponibili

Gli studenti partecipano alla definizione delle regole della scuola (domanda

36 del questionario OMS)

La percezione di partecipazione alla definizione delle regole scolastiche è

sostanzialmente uguale nelle due rilevazioni anche se la quota di soggetti che

si definisce in disaccordo è moderatamente aumentata rispetto alla prima

rilevazione.

All’interno della scuola sono state individuate e portate a conoscenza di tutti,

modalità per esprimere soddisfazione e proporre modifiche

Dai colloqui è emerso che gli strumenti che garantiscono la partecipazione

degli studenti sono:

- l’assemblea di classe mensile durante la quale sono discussi e verbalizzati

argomenti ritenuti importanti, il documento è poi consegnato alla direzione

che lo utilizzerà per valutare eventuali proposte.

- La rappresentanza degli studenti all’interno del consiglio d’Istituto

III Gruppo di indicatori

Macroarea organizzazione scolastica

Orario scolastico

Il significato e le basi concettuali

Dall’analisi delle schede di rilevazione degli aspetti positivi e negativi

dell’esperienza scolastica, fatta dagli allievi delle scuole coinvolte nella ricerca,

emergono alcuni fattori che mettono in luce la necessità di rivedere

l’organizzazione del lavoro scolastico come punto di partenza per una corretta

prevenzione e promozione della salute dei ragazzi.

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Alcuni studi hanno messo in evidenza come alcune variabili legate

all’organizzazione del lavoro scolastico possono influenzare in modo positivo o

negativo il rendimento e la salute degli allievi, determinando fenomeni di disagio

fino all’abbandono della scuola stessa.

Molti psicologi hanno ritenuto come più direttamente responsabili del disagio

dell’alunno, alcuni fattori relativi all’organizzazione scolastica, tra essi orari e

programmi scolastici, metodi educativi e valutativi, dimensione autoritaria nel

rapporto insegnante allievo, carenze nel rapporto scuola famiglia.

Il lavoro scolastico, inoltre, come ogni altro lavoro, produce fatica ,il

surmenage o malmenage scolastico. Essa origina dal normale orario

scolastico , dal carico di lavoro prodotto , dal grado di complessità della

disciplina trattata e dal modo in cui le singole discipline sono distribuite

durante la giornata.

I principali segni e sintomi della fatica scolastica sono i seguenti:

Diminuzione dell’attenzione, mancanza d’interesse, incapacità a concentrarsi,

indebolimento della memoria, sonnolenza, rilassamento del tono muscolare,

insonnia, anemia, dimagrimento.

Esiste però una fatica scolastica che possiamo definire fisiologica, che si

manifesta soprattutto con la disattenzione e che si esaurisce con il normale riposo,

ed una fatica cosiddetta patologica che è responsabile dei segni maggiori sopra

detti ( insonnia, dimagrimento….)

La prevenzione della fatica mentale scolastica è dunque strettamente collegata

all’organizzazione del lavoro scolastico, che deve essere impostato sulla base dei

ritmi fisiologici dell’allievo, tenendo in considerazione il ritmo della normale

attività mentale durante la giornata, e alla motivazione ad apprendere che dipende

tra l’altro anche dal tipo di metodologia didattica utilizzata.

L’attività mentale normale, infatti, si presenta diversa al mattino ed al pomeriggio,

al mattino è pigra nella I ora, raggiunge il massimo alla fine della seconda ora, si

affievolisce verso la terza, è questo il motivo per cui è necessaria una congrua

pausa alla fine della terza ora.

Nel pomeriggio l’attenzione è massima alla prima ora e si affievolisce subito

dopo.

In relazione a ciò, per una corretta prevenzione della fatica scolastica, è dunque

opportuno:

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- tenere in considerazione che il tempo massimo di attenzione tra 12 e 14

anni durante una lezione è di circa 20 min,

- prevedere oltre il normale intervallo durante la mattina, una breve pausa

tra le lezioni oltre che naturalmente una pausa più lunga tra la mattina e il

pomeriggio.

Riferimenti bibliografici

- Psicologia dell’adolescenza, A. Polmonari, Il mulino edizioni 1993

- WHO cross National Study research protocol

- Igiene scolastica , Del vecchio

Modalità di rilevazione

Gli indicatori sono stati rilevati con due diverse modalità :

1. attraverso la somministrazione agli allievi di una scheda in cui dovevano essere

individuati alcuni fattori scolastici ritenuti positivi o negativi (di seguito si

riportano i risultati complessivi)

2. mediante intervista al dirigente scolastico

Aspetti positivi Aspetti negativi

Buone relazioni con i compagni Orario delle lezioni troppo lungo

Buone relazioni con gli insegnanti Materie pesanti nelle ultime ore

Sentirsi considerato come persona Intervallo di ricreazione troppo corto *

Regole giuste Stato di manutenzione della scuola scarso

Il lavoro in gruppo che dà la possibilità di confrontarsi con gli altri e capire che le paure sono comuni

Troppe ore con lo stesso insegnante

Disponibilità e competenza dei professori Troppi compiti

L’integrazione nel gruppo classe Non sentirsi preso in considerazione dai

compagni e dai professori

Poter dire cosa ci fa stare male Scarsa igiene dei bagni

* vedi nota nel testo

L’intervista al Dirigente scolastico aveva come obiettivo era quello di individuare

se l’orario scolastico è strutturato in modo da favorire i ritmi degli allievi, tenendo

presente la quantità di ore con lo stesso insegnante, il peso di ogni disciplina

rispetto al grado di impegno mentale che richiede e la distribuzione nell’arco della

giornata e nella settimana (es. matematica ultima ora…).

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Per raggiungere questo obiettivo sono stati posti i seguenti quesiti

1. come viene strutturato l’orario settimanale

2. qual è l’organo interno all’istituto che lo stabilisce

3. quali sono i criteri che indirizzano la scelta della distribuzione

delle discipline nell’arco della giornata

4. come è favorita la partecipazione degli allievi

Dai colloqui è emerso che un insegnante individuato nel corpo docente predispone

l’orario sulla base di alcuni criteri stabiliti dal consiglio dei docenti, alcuni di

questi criteri sono:

- il peso di ogni disciplina

- il giorno libero dei docenti

- la disponibilità dei laboratori

- la presenza a tempo pieno di un docente in un istituto o a comune con

più istituti

Pausa per la ricreazione

Significato e basi concettuali (vedi sopra)

Modalità di rilevazione

Vedi scheda riassuntiva

L’indicatore è stato rilevato mediante intervista con il dirigente scolastico i quesiti

posti sono i seguenti

1. quando viene effettuata la pausa per la ricreazione

2. quanto tempo è previsto

3. quali sono gli eventuali vincoli o gli spazi di flessibilità per modificare

questa pausa

obiettivo era quello di capire se il tempo a disposizione è sufficiente per diminuire

la sensazione di fatica; in quale momento della giornata è inserito (calo fisiologico

dell’attenzione?); l’autonomia scolastica può favorire una certa flessibilità per

modellarlo sulle esigenze degli studenti. Esistono vincoli che provengono dal

territorio (orario autobus, n di Pendolari….)

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Risultati

* (nota) In una sola scuola non è stato evidenziato il problema relativo alla

pausa perché, per accordi interni tra la dirigenza scolastica e gli allievi

dell’Istituto, è stata inserita una doppia pausa nell’arco della giornata.

Dai colloqui è emerso che nella maggior parte dei casi la pausa è collocata tra le

11 e le 11,30 il tempo a disposizione è di circa 10 minuti. Questa pausa è

condizionata da vari fattori tra i quali gli orari degli autobus per l’orario

d’ingresso e d’uscita, il numero di pendolari presenti e quindi la puntualità alle

lezioni.

Secondo alcuni Dirigenti l’autonomia degli Istituti è comunque uno

strumento efficace per programmare l’intera attività didattica anche in

considerazione dei ritmi fisiologici degli allievi.

Luogo per la ricreazione

Significato

La presenza di un luogo dedicato al riposo è un indicatore che permette di

evidenziare se l’organizzazione scolastica è orientata alle necessità degli allievi

Modalità di rilevazione

L’indicatore è stato rilevato mediante intervista con il dirigente scolastico .

Risultati

La maggior parte delle scuole hanno un bar interno a servizio dei ragazzi, gli spazi

a disposizione non risultano attrezzati, gli allievi consumano la merenda

prevalentemente in classe o nei corridoi, in alcuni casi nel cortile interno.

Presenza di mensa scolastica

Significato

Spesso le scuole offrono attività pomeridiane sia curriculari che extra curriculari,

la presenza di una mensa scolastica offre agli allievi la possibilità di riposarsi oltre

che di alimentarsi in modo idoneo.

Modalità di rilevazione

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Intervista al dirigente scolastico

Risultati

Nessun Istituto offre un servizio mensa, in un caso in passato c’è stato un

tentativo di offerta che è stato rifiutato per i seguenti motivi:

- richiesta di contributo economico alle famiglie

- qualità del cibo scarsa

- impossibilità dei ragazzi ad uscire dall’istituto

- impegno economico da parte della scuola per la presenza di alcuni

collaboratori.

IV gruppo di indicatori

Macroarea ambiente fisico

Buone condizioni igienico sanitarie degli edifici scolastici

La modalità di rilevazione

Rilevazione tramite scheda predisposta ad hoc dal Servizio di Igiene Pubblica del

Dipartimento di prevenzione sulla base delle indicazioni contenute nella legge

……….. che individua i requisiti strutturali degli edifici scolastici , e per alcuni

aspetti relativi alla sicurezza alla legge 626/94.

Risultati

Alcuni Istituti presentano carenze di tipo strutturale dovute in parte alla

manutenzione ordinaria e straordinaria, ed in parte legate alla precedente

destinazione d’uso degli edifici stessi. Quasi tutti hanno messo in opera sistemi di

sicurezza per le emergenze (incendio, terremoti…..).

Presenza di piano di autocontrollo

Nessun istituto è dotato di servizio mensa

V gruppo di indicatori

Macroarea cooperazioni

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Presenza di specifici accordi tra scuola e SSN per offerta di servizi e

individuazione di modalità di informazione per gli allievi e famiglie

Significato

L’indicatore ha come obiettivo quello di rilevare eventuali cambiamenti

nell’offerta di servizi sanitari e per la salute anche in termini di indagini

epidemiologiche su particolari aspetti, esso si pone tra le strategie di promozione

della salute quale appunto il riorientare i servizi in favore di un gruppo target.

Modalità di rilevazione

Risultati

Presenza di specifici accordi tra Istituzioni per la formazione del personale scolastico

l’indicatore mette ha come obiettivo quello di rilevare la presenza di accordi formalizzati tra le Istituzioni, con lo specifico scopo di fornire un supporto alla scuola anche in termini di formazione continua del personale scolastico anche su problematiche che possano essere state rilevate dal sistema di sorveglianza delle condizioni di salute del gruppo target Modalità di rilevazione Risultati Messa in comune di risorse (umane e materiali) specificamente destinate alla scuola, attraverso la stesura di accordi tra gli enti L’indicatore mette in evidenza la reale creazione della rete tra le Istituzioni, attraverso la messa in comune di risorse con obiettivi comuni e senza inutili o dannose sovrapposizioni. L’impegno ad individuare spazi e modi di collaborazione anche attraverso gli strumenti legislativi già presenti ( es. piani di zona, piani sanitari, piani attuativi locali) Modalità di rilevazione Analisi dei piani di zona, dei piani attuativi locali, del piano sanitario regionale. Incontri di discussione tra i rappresentanti dei vari Enti Risultati I risultati sono contenuti nei documenti riportati nell’obiettivo A della ricerca.