Scuola Fisica e Virtuale

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Mario Buonafede – Master II livello Dirigente scolastico – Area Socio Territoriale La scuola da luogo fisico a luogo virtuale, pag. 1 di 38 Mario Buonafede La scuola: da luogo fisico a luogo virtuale Quando si parla di nuove tecnologie nella scuola si ha a che fare con pedagogisti che provengono da studi umanistici e che hanno la venerazione maniacale per le macchine e la tecnologia, credendo che siano un elemento fondamentale per superare le difficoltà didattiche, come se Gentile e Lombardo Radice avessero puntato sulla dattilografia per la riforma del 1923. [Domenico Trischitta] Premessa Rivolgendosi questo elaborato ad una Università telematica, ho pensato fosse il referente migliore per cogliere anche le critiche volte avverso l’uso e abuso della «virtualizzazione» nella didattica. Non si tratta di un’avversione allo strumento in sé: l’«informazione automatica» e la sua trasmissione nello spazio sono di quanto più prezioso possa godere oggi l’umanità per accedere alla conoscenza, per individuare e collaborare alla risoluzione di problemi dalla scala locale alla planetaria, per affrancarsi da condizioni di deprivazione morale e materiale. Sono stato particolarmente colpito dall’approccio e dalla visione del prof. Trischitta di cui riporto in epigrafe uno stralcio tratto dal materiale didattico da voi fornito, e che mi trova sulle medesime posizioni che non saprei riassumere con una sintesi altrettanto efficace né con una metafora così calzante e spiritosa insieme; da questa osservazione prende avvio lo svolgimento del tema, che inizia con una riflessione sulle parole adoperate per descrivere la realtà tangibile della scuola: l’edificio, le persone che vi lavorano, il contesto nel quale opera e, naturalmente, gli studenti che ne sono la ragione d’esistenza. Questo perché, nonostante la tendenza a smaterializzare forme e strumenti della trasmissione della conoscenza, il ruolo che ricopre il Dirigente scolastico è in relazione a queste fisicità. Le parole hanno un loro potere evocativo che di per sé tende a richiamare emozioni, ricordi e giudizi di valore che, in quanto elaborazioni mentali, orientano verso l’astrazione e l’immaterialità. Con le «nuove tecnologie», l’immaterialità si concretizza in oggetti totemici, dalle forme accattivanti, ed è questa una delle spiegazioni possibili della «venerazione maniacale [degli umanisti] per le macchine e la tecnologia». Tutto già visto: «Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo… un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia.» (Marinetti, 1909) Si cercherà di evitare che gli strumenti di analisi prendono il sopravvento sull’oggetto dell’indagine: grammatica, linguistica, psicologia, sociologia possono offrire di volta in volta la prospettiva ottimale per osservare la proprietà di linguaggio – soprattutto quando si tratta di dispositivi di legge o altri atti ufficiali (ancora grida vendetta l’introduzione nel linguaggio giuridico relativo alla scuola del termine «monoennio»); la traslazione semantica, spontanea o indotta da mass media e altre forze interessate a «tirare acqua al proprio mulino»; le reazioni comportamentali che scaturiscono alla sola idea di scuola; la percezione globale del sistema scuola da parte di chi a vario titolo vi gravita intorno ovvero, per quanto possa sentirsi indifferente agli sviluppi e alle sorti cui è destinata, della scuola in qualche momento della sua esistenza ha comunque fatto l’esperienza.

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Saggio per il Master DS

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  • Mario Buonafede Master II livello Dirigente scolastico Area Socio Territoriale

    La scuola da luogo fisico a luogo virtuale, pag. 1 di 38

    Mario Buonafede

    La scuola: da luogo fisico a luogo virtuale Quando si parla di nuove tecnologie nella scuola si ha a che fare con pedagogisti che provengono da studi umanistici e che hanno la venerazione maniacale per le macchine e la tecnologia, credendo che siano un elemento fondamentale per superare le difficolt didattiche, come se Gentile e Lombardo Radice avessero puntato sulla dattilografia per la riforma del 1923.

    [Domenico Trischitta]

    Premessa Rivolgendosi questo elaborato ad una Universit telematica, ho pensato fosse il referente migliore per cogliere anche le critiche volte avverso luso e abuso della virtualizzazione nella didattica. Non si tratta di unavversione allo strumento in s: linformazione automatica e la sua trasmissione nello spazio sono di quanto pi prezioso possa godere oggi lumanit per accedere alla conoscenza, per individuare e collaborare alla risoluzione di problemi dalla scala locale alla planetaria, per affrancarsi da condizioni di deprivazione morale e materiale. Sono stato particolarmente colpito dallapproccio e dalla visione del prof. Trischitta di cui riporto in epigrafe uno stralcio tratto dal materiale didattico da voi fornito, e che mi trova sulle medesime posizioni che non saprei riassumere con una sintesi altrettanto efficace n con una metafora cos calzante e spiritosa insieme; da questa osservazione prende avvio lo svolgimento del tema, che inizia con una riflessione sulle parole adoperate per descrivere la realt tangibile della scuola: ledificio, le persone che vi lavorano, il contesto nel quale opera e, naturalmente, gli studenti che ne sono la ragione desistenza.

    Questo perch, nonostante la tendenza a smaterializzare forme e strumenti della trasmissione della conoscenza, il ruolo che ricopre il Dirigente scolastico in relazione a queste fisicit. Le parole hanno un loro potere evocativo che di per s tende a richiamare emozioni, ricordi e giudizi di valore che, in quanto elaborazioni mentali, orientano verso lastrazione e limmaterialit. Con le nuove tecnologie, limmaterialit si concretizza in oggetti totemici, dalle forme accattivanti, ed questa una delle spiegazioni possibili della venerazione maniacale [degli umanisti] per le macchine e la tecnologia. Tutto gi visto:

    Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocit. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dallalito esplosivo un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, pi bello della Vittoria di Samotracia. (Marinetti, 1909)

    Si cercher di evitare che gli strumenti di analisi prendono il sopravvento sulloggetto dellindagine: grammatica, linguistica, psicologia, sociologia possono offrire di volta in volta la prospettiva ottimale per osservare la propriet di linguaggio soprattutto quando si tratta di dispositivi di legge o altri atti ufficiali (ancora grida vendetta lintroduzione nel linguaggio giuridico relativo alla scuola del termine monoennio); la traslazione semantica, spontanea o indotta da mass media e altre forze interessate a tirare acqua al proprio mulino; le reazioni comportamentali che scaturiscono alla sola idea di scuola; la percezione globale del sistema scuola da parte di chi a vario titolo vi gravita intorno ovvero, per quanto possa sentirsi indifferente agli sviluppi e alle sorti cui destinata, della scuola in qualche momento della sua esistenza ha comunque fatto lesperienza.

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    Nonostante le riserve espresse e le cautele adottate, si sono acquisite informazioni prevalentemente da fonti digitali e telematiche e, per non appesantire la lettura, si sono ridotte al minimo la citazione delle fonti legislative di immediata reperibilit sui motori di ricerca con le keywords appropriate o richiamabili con un link; le nuove tecnologie sono una presenza che incombe sulla fisicit delle nostre esistenze e il problema che ci si posto quanta sia necessario possederne materialmente e padroneggiare concettualmente perch consentano il superamento delle difficolt.

    Le riforme che hanno riguardato la scuola italiana hanno prediletto gli aspetti metodologici ai contenuti e alle cose, intendendo per cose dai sussidi didattici tradizionali come una cartina geografica agli strumenti musicali il cui studio stato condotto ad ordinamento proprio nella stagione delle riforme dopo molti anni di regime sperimentale. Gli interventi riformatori si caratterizzano per lattribuzione alla standardizzazione e agli automatismi1 della patente di oggettivit. La deriva tecnocratica che ha investito la societ, invece, conferma che da sempre le tecnologie abbiano insita una componente ideologica molto pronunciata.

    le idee alla base della [intelligenza artificiale] venivano sempre meno messe in discussione, fino a trasformarsi in vera e propria conoscenza tacita cos da fondare un mondo sociale dotato di un proprio linguaggio (scienze cognitive), una propria antropologia (luomo di Turing), delle credenze (basate sulla analogia uomo-computer): in pratica una vera e propria ideologia intesa come visione totalizzante. (Bennato, 2003)

    Le due storie, quella dellintroduzione delle nuove tecnologie e della musica nella scuola italiana, scorrono parallele sia nella narrazione che nei fatti: gli eventi delluna e dellaltra sono tra loro coevi, dal che si deduce che risentono della stessa temperie culturale e della stessa visione politica; vi sono significativi punti di incontro si pensi alla trasformazione dellEducazione musicale negli Istituti di Istruzione Secondaria di II grado in Linguaggi non verbali e multimedialit, evento di cui sar data pi avanti dettagliata relazione; soprattutto, ai fini della scientificit del presente elaborato, si cercher di indagare le similitudini di metodo negli interventi volti ad adattare lidea stessa di musica e di nuove tecnologie.

    Le storie raccontano luoghi e momenti dedicati alla produzione artistica e culturale, quei beni immateriali che sono condizione ineludibile perch possano verificarsi dicotomie reale/virtuale, e sul percorso che si traccia nei due sensi passando dalluna allaltra realt, evidenziando le similitudini con il dualismo maestro/professore (argomento gi posto allattenzione in un elaborato di area gestionale amministrativo).

    La relazione musica/informatica molto stretta. una vexata quaestio se la musica possa essere considerata o meno un linguaggio; per la semiologia, la musica [come espressione sonora] non un linguaggio in quanto asemantica (Stefani, 1985); di sicuro, per, un linguaggio la notazione musicale: il codice che richiede un interprete dellalgoritmo che traduca il segno in suono consentendo lesecuzione del programma. Le stesse parole descrivono il procedimento che compie il computer quando interpreta un linguaggio di programmazione. Non necessario conoscere il linguaggio proprietario, nel senso di saper

    1 Il termine informatica, contrazione di informazione automatica, deriva dalla lingua tedesca Informatik ed stato coniato nel 1957 da Karl Steinbuch nel suo articolo Informatik: Automatische. Infrormationsverabeitung, poi ripreso da Philippe Dreyfus nel 1962 col libro Informatique (Wikipedia, 2015); notevole che il significato di Steinbuch in tedesco sia libro di pietra [N.d.A.].

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    leggere la partitura2 , per fruire della musica cos come il linguaggio di programmazione non visibile allutente di un applicativo informatico; il non addetto ai lavori ovvero il non addetto allelaborazione affida allinterprete il compito di lavorare sulla materia, sul suono come sullinformazione digitale, ed dalla materia che vuole una risposta.

    Lalfabetizzazione musicale, lalfabetizzazione informatica, riduttivo finalizzarle allaffinamento delle capacit percettive ovvero la consapevolezza di cosa stia facendo un computer mentre si invia un email: la scuola dovrebbe calarle in un contesto di relazioni pluridisciplinari perch promuova la formazione globale dellindividuo offrendo, attraverso unesperienza musicale resa pi completa dallo studio dello strumento, occasioni di maturazione logica, espressiva, comunicativa; integra il modello curriculare con percorsi disciplinari intesi a sviluppare, nei processi evolutivi dellalunno, unitamente alla dimensione cognitiva, la dimensione praticooperativa, estetico emotiva, improvvissativo compositiva 3 , e siano la base per lapprendimento superiore in un coordinato progetto di verticalizzazione degli studi.

    La dimensione emotiva spesso retaggio della tradizione del Romanticismo, qui nelle parole del musicista romantico per eccellenza, Robert Schumann, nel primo e ultimo dei 58 punti che costituiscono le sue Regole di vita musicale:

    1. La formazione dell'orecchio la cosa pi importante. Esercitati sin dall'inizio a riconoscere note e tonalit. La campana, i vetri delle finestre, il cuculo: tenta di cogliere quali suoni producono 58. Non si finisce mai di imparare.

    Il Dirigente scolastico deve provenire da una esperienza almeno quinquennale di insegnamento: la musica stato lambito che mi ha visto impegnato per oltre ventanni nella scuola; da questo osservatorio prover a condividere le informazioni raccolte che riguardano le trasformazioni avvenute e che trovo particolarmente efficaci nel perseguire il fine ultimo di evidenziare i punti cruciali di reimpiego delle parole tradizionalmente riferite alla realt fisica rapportati a quella virtuale; come e quando si commette lerrore di confondere limmateriale con il virtuale e ritenerli interscambiabili; come e quanto questi errori siano stati conseguenza dellessersi piegati a logiche estranee, alle necessit di trasformazione, agli interessi.

    Avviso: Riferimenti storici e tecnici specifici saranno riportati in corpo pi piccolo, anche se si tratta di trattamento originale e non citazioni.

    2 Qualcuno disse che il musicista perfetto dovrebbe essere in grado di vedersi davanti agli occhi, come sulla partitura, un pezzo per orchestra ascoltato per la prima volta, per quanto complesso sia. Questo il punto supremo che possiamo immaginare (Robert Schumann, Regole di vita musicale) 3 Decreto Ministeriale 6 agosto 1999 (in GU 06.10.99, n. 235) Riconduzione ad ordinamento dei corsi sperimentali ad indirizzo musicale nella scuola media ai sensi della legge 3 maggio 1999, n. 124, art. 11, comma 9.

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    Schola Secondo lEnciclopedia Treccani, [la scuola] unistituzione sociale preposta allistruzione, quale trasmissione del patrimonio di conoscenze proprio della cultura dappartenenza, o alla formazione specifica in una determinata disciplina secondo regole condivise. (Treccani, 2015) La parola greca (schola in latino) indicava il luogo dove impiegare il tempo libero, poi luogo di lettura per divenire infine il luogo distruzione (Wikipedia, 2015).

    Rileggendo le mutazioni di senso che hanno investito la parola si evince che dato che inizialmente la societ che istituisce la scuola si sviluppa secondo proprie logiche di natura economica, religiosa, militare, e solo successivamente la scuola le fa sue per discuterne in chiave filosofica o scientifica; naturalmente non si tratta della concezione scientifica moderna, bens di qualcosa ancora molto affine alla magia per quanto, ovunque si sia eletto un luogo di discussione, con il desiderio di spiegare un evento rilevandone le tracce di una qualche legge universale di natura. La scuola, pertanto, allepoca della centralit della discussione che precede la fase dellistruzione ha una sua naturale propensione alla laicit, per quanto nei limiti che i poteri politico, religioso, militare, concedano.

    Il luogo di lettura presuppone la presenza di un testo, del libro in cui sono insiti i caratteri di durata spazio-temporale e di mezzo di trasmissione e distribuzione del sapere (Treccani, 2015). Il concetto di Storia4 quale superamento della preistoria 5 , quindi, coevo alladozione del libro come strumento privilegiato nellistituzione sociale della scuola. Il luogo fisico dove ci si incontra per leggere diventa luogo del tempo che ripercorso in differita e diventa osservatorio per leggere da un punto fermo la mutevolezza della societ nella quale si calati. altamente ipotizzabile che da questo momento che societ, politica e scuola assumano posizioni differenti che spaziano dal confronto dialettico al conflitto aperto, dalla tolleranza reciproca al boicottaggio (re-indirizzamento) praticato infiltrando nelluno o nellaltro campo le mine pronte a brillare.

    Quando si raggiunge la fase del luogo dellistruzione, la distinzione scuola-societ giunta al suo completamento; se da una parte la societ e i poteri egemoni che la governano vorrebbero piegare ai loro desiderata contenuti e finalit della scuola, dallaltra la scuola elabora una sua visione della societ e dei cambiamenti necessari per collocarsi in ruoli pi desiderabili. Va osservato come il concetto di istruzione era un tuttuno con linsegnamento, cio conoscenza e padronanza delle tecniche comprendessero la costruzione della personalit dellallievo, della sua identit sociale, politica e religiosa. Il fine dellistruzione di preparare allingresso nella societ nel ruolo che compete alla propria formazione, pertanto un programma da svolgersi prima dellet adulta. Nel tempo del programma e nel luogo della lettura si ripercorre con maggior celerit e pi o meno criticamente il percorso seguito dalla societ nella quale ci si sta per inserire da istruiti; le inevitabili idiosincrasie, i desideri di affermazione del proprio s, le discrepanze tra quanto studiato e lesperienza viva del mondo fuori, rendono la scuola il luogo dove il conflitto generazionale trova le parole e i modi per esprimersi, e i primi adulti ad essere vittime dellostilit degli

    4 , propr. ricerca, indagine, cognizione da una radice indoeur. da cui il gr. sapere (e colui che sa) e il lat. vid- da cui vdre vedere (Treccani, 2015) 5 Il termine stato utilizzato inizialmente negli anni trenta dellOttocento da Paul Tournal e poi diffuso in altre lingue (Wikipedia, 2015).

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    studenti sono proprio i loro insegnanti: esistono documenti risalenti allantico Egitto in cui quattromila anni fa ci si lamentava che i giovani non avessero pi rispetto per gli anziani.

    La scuola ripagata con analoga ostilit dalla societ, soprattutto nei periodi di decadenza quando maggiormente cristallizzata su posizioni inamovibili. ovvio che i poteri egemoni tendano a suggerire o ad imporre alla scuola una formazione adeguata al perseguimento dei propri fini economici o militari, ovvero al perpetuarsi di ideali religiosi e filosofici che non alterino lo status quo: i programmi e le modalit di certificazione6 della formazione avvenuta non sono sufficienti a fermare lascensore sociale che nella scuola trova il suo principale motore, pertanto si enfatizza la necessit di governare la complessit crescente di una societ pluriarticolata ridisegnando nella scuola i luoghi del tempio o della caserma, cos abbiamo la scuola di teologia ovvero la scuola militare. La distinzione tra formazione universale e aristocratica, quella militare e quella ecclesiale, sono le premesse per la fioritura delle scuole delle arti e dei mestieri, prime istituzioni di una societ che auspica un indirizzamento precoce verso un percorso formativo specifico coerente con le provenienze sociali ma con la cautela di presentarsi magnanimo e bendisposto ad accogliere le istanze e i desideri delle famiglie che investiranno nella scuola il proprio futuro e quello dei figli.

    un fenomeno relativamente recente, che si estende dalla seconda met del Settecento ai primi anni del millennio corrente, quello della istituzione di scuole nate per la formazione e il consolidamento dei saperi prima trasmessi con altri mezzi. La scuola attraverso la strutturazione formale delle prestazioni richieste agli allievi scippa larte alle botteghe, lagraria dalle comunit contadine, i procedimenti industriali ai laboratori e alle fabbriche; delle due forze in gioco, lo studente e la sua famiglia che aspira ad un progresso sulla scala sociale nel confronto con la societ dello status quo che vorrebbe confermare appartenenze socio-economiche gi collaudate, vince quasi sempre la seconda: mediante lindicazione di obiettivi di apprendimento di un sistema di incentivi e disincentivi diretto a valutarne positivamente o negativamente il raggiungimento con conseguenti prassi sanzionatorie (Treccani, 2015).

    La scuola-istituzione sociale, quando si fa interprete di societ immobili soprattutto quelle governate da un finto riformismo si caratterizza sempre pi per educare allaccettazione della valutazione delle proprie prestazioni oggi si chiamano performances in nome e per conto degli interessi superiori della societ.

    Le scuole Come cartina di tornasole, possiamo analizzare le parole che, in Italia ma non solo, hanno identificato i luoghi dellapprendimento di discipline che non sono state se non, confusamente, in tempi recentissimi condotte sotto legida della parola scuola.

    Il termine conservatorio di musica deriva dallusanza, diffusasi nel XIV e XV secolo presso gli asili, ospizi ed orfanotrofi di pubblica piet, di iniziare ed educare ad un mestiere (e fra questi quello della musica) gli orfani ed i trovatelli con lo scopo di conservarli, cio di tenerli lontani dai pericoli della strada. (Wikipedia, 2014) Listituzione si fonda sullesperienza seicentesca napoletana, analoga a quella degli ospedali di Venezia: negli istituti che accoglievano gli orfani gli si insegnava la musica per consentire loro di lasciare listituto conquistando unautonomia economica e una nuova identit sociale. Il conservatorio di musica non pu

    6 Riferendosi alla societ contemporanea, il monopolio dellaccesso alle occupazioni pi remunerative e alle maggiori opportunit economiche da parte dei detentori di credenziali, ossia di lauree, certificati di studio e altre qualifiche formali (Brint, 2006)

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    essere ricondotto a scuola in quanto al posto della valutazione delle prestazioni aveva un peso predominante la valutazione delle specificit dellallievo perch lo si destinasse allo strumento pi congeniale e al ruolo pi adeguato: in unorchestra il pi bravo il primo violino di spalla poi si scala via via di leggio, oppure ci si pu dedicare ad uno strumento pi facile. Oggi si chiamerebbe orientamento.

    Inoltre, i conservatori erano anche luoghi di produzione artistica e le opere composte dai maestri non solo ottimizzavano le risorse umane loro disponibili assegnando le parti commisurate alle capacit individuali ma costituivano cifra stilistica distintiva dei capolavori prodotti e che hanno determinato il codice musicale come oggi labbiamo ereditato. Antonio Vivaldi, attivo nellOspedale della Piet, svilupp uno stile di forma Concerto che, delegando alle viole il compito di riempimento armonico, lo rendesse lo strumento pi facile da padroneggiare. La scrittura elementare delle viole, perpetuatasi fino al Romanticismo avanzato, ha reso i violisti il bersaglio dellilarit da parte dei colleghi violinisti e violoncellisti e c un repertorio sterminato di facezie che li riguardano (vedi Bigler, 2008). Il conservatorio di musica stato il primo e pi alto esempio di scuola dellinclusione, forse proprio perch scuola non era nel nome.

    Altro istituto atipico lAccademia dArte. Nome ispirato alle Accademie di era umanista che distinguesse il luogo e le sue funzioni da quello delle Universit7. In entrambi i casi, estremizzando linterpretazione del comma 1 dellArt. 33 Larte e la scienza sono libere e libero ne linsegnamento8, quando arti e scienze sono calate nel contesto educazionale le arti le insegnano i maestri, le scienze i professori. Il maestro colui che si pone, attraverso lopera, come modello pratico-metodologico, conferendo legittimit alla soggettivit propria e dellallievo, che saranno valutati riguardo lopera compiuta o aperta; il professore fonda la trasmissione del sapere sulloggettivit delle fonti e della scientificit, verifica sperimentale e riproducibilit da parte dello studente e della comunit scolastica tutta.

    Le peculiarit dei luoghi deputati allo studio della musica e dellarte (ai livelli superiori) presentano unulteriore serie di anomalie che ne hanno scoraggiato la destinazione a scuola: una pronunciata propensione alla trasversalit anagrafica (nei Conservatori statali di musica pre-riforma era normale che condividessero gli spazi studenti dai dieci ai trentanni det); sono entrambi scuola del fare, e dalla concretezza del trattare i materiali si realizzavano le forme; la qualit, meramente estetica, soggetta allalea della presenza o meno di talenti intelligenza creativa tra gli allievi come tra i maestri. I programmi degli antichi Conservatori e Accademie non erano aprioristici, ma si definivano in itinere.

    Nelle arti fino al Rinascimento e nella musica ancora fino al Barocco, i nomi degli autori delle opere non erano consegnati ai posteri come monumenti e testimoni del tempo: lo studio era concentrato sulle loro opere perch si potesse produrre un superamento di quei codici e quegli stili. solo in epoca Romantica che i Maestri del passato iniziano a diventare Repertorio, o Catalogo, da proporre anche ai non addetti ai lavori; Conservatori e Accademia, quindi, non erano istituti rappresentativi della societ, ma erano principalmente luoghi finalizzati al trattamento dei materiali specifici: suono, colore, materia, che una volta elaborati sarebbero stati offerti alla societ. Eppure, anche quando si mettono al servizio della societ, o se la necessit

    7 La nascita delle accademie moderne strettamente collegata allo sviluppo dellUmanesimo. Infatti le universit, salvo poche eccezioni, rimasero fedeli al metodo della filosofia scolastica durante tutto il Rinascimento. Perci gli Umanisti crearono delle istituzioni alternative dove coltivare il loro modello di cultura. In Italia queste istituzioni furono soprattutto le accademie. (Wikipedia, 2015) 8 Costituzione Italiana.

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    economica prevalente: quando ad essa sono asserviti, mantengono una autonomia che inizia dal mantenimento dei loro nomi originari e, forti anche di una certa aura di mistero riguardo il percorso formativo che porta a diventare artista o musicista, unautonomia didattica e amministrativa che precede, in Italia, le riforme della met degli anni 909. Sono le prime scuole dellautonomia della giurisdizione italiana.

    La spiegazione di tale autonomia risiede anche nel fatto che conservatori e accademie erano dei megacontenitori dove la fase di orientamento consentiva di indirizzare alle scuole poste allinterno, la scuola di violino piuttosto che di viola, di pittura piuttosto che di scultura; listituzione assumeva cos le caratteristiche di un microcosmo, di una societ articolata e compiuta, a volte colpevolmente chiusa e settaria, fondata sul fine comune e che istituiva, relazionava e certificava le sue scuole specialistiche come la societ fuori istituiva scuole di meccanica piuttosto che di chimica.

    La materia contenuto Per consuetudine dettata da unopinione diffusa, la produzione artistica e musicale rientra nel novero della produzione di beni immateriali anche quando si tratta di gruppi marmorei; lunica distinzione sicura nel non provenire da unorganizzazione aziendalista, non produce beni destinati al profitto se non al profitto dellartista, manca la presenza di unazienda caratterizzata da un programma e una verifica, n produce semilavorati che siano destinati a fasi successive della lavorazione (fatto salvo la diffusione e promozione dellopera che contribuisce allattribuzione di valore). Sulla sostanza, cio sullimmaterialit o meno dellopera dellingegno, la questione aperta, analogamente allattribuzione dello status di linguaggio alla musica.

    Il bene immateriale ha una valenza giuridica:

    si tratta di beni incorporei che assurgono propriamente a nuovo bene nel momento in cui si estrinsecano in un elemento materiale e assumono a qualit di bene giuridico allorch riconosciuti dallordinamento come oggetto di una tutela specifica (Treccani, 2015).

    Per gli addetti ai lavori il suono, il colore, analogamente allo spazio per un architetto, sono materiali dotati di una loro concretezza; non necessario ricorrere a speculazioni filosofiche: chi compone e chi esegue (stende, modella) impiega la propria fisicit mediante strumenti atti a dare forma intelligibile allespressione:

    La loro valutazione economica si fonda non sul bene immateriale in quanto tale, ma sulla sua traduzione (mediante pubblicazione, brevettazione o semplice utilizzazione) in una forma dotata di carattere creativo, riproducibile (per la possibilit di separare la creazione intellettuale dal supporto materiale in cui viene incorporata) in un numero indefinito di esemplari. Si tratta di entit che costituiscono nuove forme di ricchezza, tanto da far registrare, con levoluzione delle moderne economie capitalistiche, una forte pressione affinch ne venisse riconosciuta la tutela. (Treccani, 2015)

    Semmai, richiede una riflessione pi approfondita il fatto che, nella trasmissione nellaria, il fruitore (e il legislatore) avverte e attribuisce incorporeit perch la contingenza dellesperienza artistica prescinde dalla

    9 Gli istituti e le scuole di ogni ordine e grado nonch le istituzioni di alta cultura di cui allarticolo 33 della Costituzione ed in particolare le Accademie di belle arti, le Accademie nazionali di arte drammatica e di danza e i Conservatori di musica hanno personalit giuridica e sono dotati di autonomia organizzativa, finanziaria, didattica, di ricerca e sviluppo (Legge 24 dicembre 1993, n. 537).

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    coscienza del meccanismo che porta a vibrare le molecole dalla fonte al recettore, meccanismo che su frequenze molto pi elevate spiega anche la percezione visiva secondo la teoria ondulatoria (per non parlare della teoria corpuscolare).

    Sul dove si collochi la separazione, se di distinzione necessario parlare, tra materiale e immateriale, fioriscono le argomentazioni pi disparate che provengono da artisti che sconfinano nel campo delle scienze dure e da matematici che, pi agevolmente dei primi, varcano il guado. In altre parole, i maestri diventano professori e viceversa.

    in epoca romantica che Goethe avverte lurgenza di riprendere il dibattito sulla sostanza arrivando nella sua Teoria dei colori a confutare quella di Isaac Newton, dibattito le cui prime fonti risalgono a prima di Aristotele e che nel XVII secolo trov in Leibniz una voce appassionata in chiave metafisica con lintroduzione del concetto di appercezione10:

    La percezione della luce o del colore, della quale abbiamo appercezione, composta da una quantit di piccole percezioni, delle quali non abbiamo appercezione; ed un suono del quale non abbiamo percezione, ma al quale non poniamo attenzione, diventa appercepibile con una piccola addizione o incremento. Infatti se ci che precede non producesse nulla sullanima, anche questo piccolo incremento non produrrebbe nulla e la totalit neppure. (Leibniz, 1967)

    significativo che Leibniz abbia inventato il primo calcolatore meccanico, presentato nel 1673 alla Royal Society.11 Sullaltro fronte, il potere economico e politico premia limmaterialit quando riesce a controllare i circuiti di diffusione salvo schernirne linconsistenza quando difforme dalla visione che si intende affermare.12

    La tendenza ad attribuire o meno materialit allopera dellingegno genera delle dinamiche che variano a seconda dei soggetti e del periodo storico. Lartista che voglia integrarsi nelleconomia capitalista ci riesce tanto meglio quanto pi il suo lavoro sia apprezzato sul piano intellettuale: insieme alla riproducibilit dellopera, contribuisce al processo di evoluzione dallo status di maestro a quello di professore; linsegnante che non veda riconosciuto il lavoro intellettuale portato a rendere conto della forza lavoro impiegata, la concretezza, lunicit e insostituibilit del suo ruolo quale maestro.

    10 Termine filosofico introdotto da G. Leibniz per indicare latto riflessivo attraverso cui luomo diviene consapevole delle sue percezioni, che di per s possono anche rimanere inavvertite; la. dunque il fondamento ultimo della coscienza e dellio. I. Kant chiam a. lautocoscienza e a. pura (o originaria) quellio penso che deve poter accompagnare tutte le mie rappresentazioni, costituendo lunit trascendentale dellautocoscienza. La pura si distingue dalla. empirica, che la coscienza nella totalit del suo contenuto, in cui lIo penso fuso col dato dellintuizione sensibile (Treccani, 2015) 11 in inglese Stepped Reckoner, stata la prima calcolatrice meccanica della storia in grado di eseguire tutte le quattro operazioni aritmetiche Bench Leibniz fosse stata influenzato dalla pascalina (laddizionatrice inventata nel 1642 da Pascal), il suo progetto fu assolutamente innovativo sia da un punto di vista concettuale che tecnico divenne un nuovo punto di riferimento per i progettisti di calcolatrici, Tra queste gli aritmometri, le prima calcolatrici costruite industrialmente e le cui imitazioni dominarono il mercato tra il 1820 e linizio del XX secolo. La stessa idea base venne poi ripresa, con profonde modifiche, nel 1948 per la realizzazione della calcolatrice tascabile Curta. (Wikipedia, 2014) 12 Non un caso che lex potente Ministro dellEconomia Tremonti sar ricordato per una frase (con la cultura non si mangia) e per il provvedimento che ha introdotto ingenti spese, prima non previste, per i giudizi avviati dalle onlus ambientaliste rendendo, di fatto, impossibile una efficace tutela del paesaggio e del patrimonio artistico. (Lupi & Morena, 2013)

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    Ancora, il maestro, non il professore, a ristabilire valori morali quando il contesto sociale in cui opera versa in uno stato di abbandono e degrado:

    I giovani sono confinati nella periferia degli interessi della societ e soffrono per questo. Nelle periferie delle citt, nelle situazioni in cui gli affetti sono deboli, in cui gli adulti stentano a essere tali, lessere bambini, adolescenti o giovani ancora pi difficile. (Maestri di strada13, 2015)

    Vetero e neologismi Le parole scuola, conservatorio, accademia hanno sempre goduto di una certa attribuzione di sacralit. Eppure, nel ridisegnarne la forma e le funzioni, con preoccupante affinit con le strategie attuate dalla orwelliana neolingua, si provveduto a sostituirne il nome con espressioni de-storicizzate.

    Fine della Neolingua non era soltanto quello di fornire un mezzo di espressione per la concezione del mondo e per le abitudini mentali Era sottinteso come, una volta che la Neolingua fosse stata definitivamente adottata, e lArcheolingua per contro dimenticata, un pensiero eretico sarebbe stato letteralmente impensabile, per quanto almeno il pensiero dipende dalle parole con cui suscettibile di essere espresso. Il suo lessico era costruito in modo tale da fornire espressione esatta e spesso assai sottile a ogni significato che [si] potesse desiderare propriamente di intendere. Ma escludeva, nel contempo, tutti gli altri significati, cos come la possibilit di arrivarvi per metodi indiretti. Ci era stato ottenuto in parte mediante la soppressione di parole indesiderabili e leliminazione di quei significati eterodossi che potevano essere restati e, per quanto era possibile, dei significati in qualunque modo secondari La Neolingua era intesa non a estendere, ma a diminuire le possibilit del pensiero; si veniva incontro a questo fine, appunto, indirettamente, col ridurre al minimo la scelta delle parole. (George Orwell)

    La scuola media (statale), per provvedere ad una razionalizzazione dei costi della scuola pubblica, stata ribattezzata mutuando il termine da un precedente giuridico definito per affrontare condizioni di emergenza nelle aree montane o nelle piccole isole: lIstituto comprensivo. I Dirigenti scolastici spesso sono pi realisti del re e pur potendo continuare a tenere viva la memoria della scuola media accorpata nelle comunicazioni interne ed esterne preferiscono larido I.C. tanto intriso di burocratese che difficile affezionarvisi (anche la scuola ex elementare oggi primaria spesso si identifica con il circolo didattico e relativo numero affollando la toponomastica e lidentificazione del comprensivo). Specularmente, i Conservatori sono diventati Istituti di Alta Cultura Artistica e Musicale. Ai sensi della riforma, frutto di uninterpretazione particolarmente rigida delle direttive europee, avrebbero potuto rilasciare lauree di I e II livello pur continuando a chiamarsi conservatori (come Lione e Parigi, i soli due presenti in Francia; in Italia sono cinquantacinque), ma c il sospetto che a recidere il filo che legava le istituzioni attuali alla storia

    13 Lassociazione nata formalmente nel 2003 quando lallora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi decise di fare una donazione per i tre coordinatori cittadini [la citt Napoli] del Progetto Chance finanziato ed organizzato da istituzioni statali e comunali. Docenti ed educatori che partecipavano al progetto sono stati soci attivi fino a quando cessato per motivi ignoti limpegno istituzionale. Dal 2009 lassociazione Maestri di Strada si completamente rinnovata basandosi su risorse private e sul lavoro di giovani che hanno compiuto studi nel campo delle scienze umane e sociali e giovandosi dellapporto gratuito di cittadini che si rendono responsabili delleducazione di giovani a rischio dispersione. Il Progetto Chance stato riconosciuto come pratica deccellenza dal Consiglio dEuropa e dallUnione Europea, e dallOsservatorio Infanzia e Adolescenza. (Maestri di strada, 2015)

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    gloriosa dalle origini fino agli ultimi anni preriformati, siano stati gli interessi di corporazione, da parte di una buona parte di quegli stessi insegnanti, alimentati da un orientamento politico generale che ha mutato la cornice entro la quale si collocava la formazione musicale: nel giro di pochi anni stata negato il doppio stipendio (gli orari di insegnamento nei conservatori erano e sono restati inutilmente modulati per renderli compatibili con un contratto da professore dorchestra presso un ente lirico o un complesso stabile regionale o nazionale); inoltre, considerando che le opportunit di una significativa e gratificante carriera in piccole formazioni cameristiche o da solista gi sono riservate a pochi eletti, queste ormai si riducono sempre pi per la politica di tagli e contenimento della spesa pubblica che ha portato, come esempio pi vistoso, alla cancellazione del Fondo Unico per lo Spettacolo.

    In definitiva, lo Stato insegna, e tanto, ma si defila dal compito di fare arte e musica. Per offrire un elemento di comparazione, nella Repubblica Federale Tedesca sono direttamente finanziati dallo Stato centrale e portano orgogliosamente il nome di Staatsoper, Opera di Stato, ben 40 istituzioni e si arriva a 170 (centosettanta!) fra teatri e orchestre sinfoniche stabili attivi su tutto il territorio nazionale (Musicalchairs, 2015) a fronte delle 14 (quattordici) Fondazioni liriche italiane (Ministero dei beni e delle attivit culturali e del turismo, 2001), eredi degli enti lirici della L. 800/1967 e le poche orchestre sinfoniche quali la Nazionale della Rai con sede a Torino (ne erano quattro: mancano allappello Napoli, Roma, Milano sciolte nei primi anni 90) e unulteriore mezza dozzina.

    La qualifica di Maestro di Conservatorio, non pi sorretta da una certificata attivit di musicista, ha meno appeal di Professore di Istituto di Alta Formazione etc. etc. Quel che pi importante, anche lo studente di (es. pianoforte) di conservatorio non esiste pi: ad unidentit chiara e ben definita se n sostituita unaltra che implicitamente riconosce nel sistema riformato il diritto a farsi espressione non pi della musica quale fattore discriminante (e patrimonio universale), ma della societ che, delegando listituzione, forma e giudica. Alloggetto di studio si preferito il procedimento di certificazione.

    Non un aneddoto circoscritto al solo campo musicale. Si cancellato con un tratto di penna lidea stessa dello studio come passione soddisfatta dal contatto vivo con la materia; la passione che avrebbe dovuto guidare gli studenti della scuola generalista a cercare una propria identit, una personale ragione di conoscenza delle discipline con le quali conquistare il proprio ruolo nella societ, non ha pi un modello indiscutibilmente valido qual era lo studente di musica (di conservatorio) ridotto a raccattare certificazioni e attribuzioni dei famigerati crediti universitari. Inoltre, si palesa sempre di pi che questo come altri percorsi formativi non trovano pi accoglienza da parte della societ perch si manifestino in contesti di produzione, ma generalmente i crediti maturati sono spendibili unicamente nella scuola stessa, in altre parole produce unicamente nuovi insegnanti in un eterno circolo vizioso.

    I consumi di massa di beni immateriali quali la musica o le immagini, consapevoli o meno, sono gi soddisfatti con la assunzione giornaliera di stimoli e informazioni provenienti dai mass media, e spesso in sovradosaggio. La riproducibilit tecnica dellopera darte14 si tradotta in una sovrascrittura di immaterialit: il possesso dellopera, ricondotto ad unicona, prescinde dalla fisicit originaria, lo spessore della pittura sulla grana della tela, e trova nel mezzo di trasmissione uno strumento che semplifica la percezione riconducendola ai tratti salienti cui la storiografia e critica dellarte prima, lopinione comune poi, ha conferito patente di autorevolezza e dignit. In altre parole, del sorriso della Gioconda non avvertiamo lodore della pittura e della

    14 Benjamin, Walter, Lopera darte nellepoca della sua riproducibilit tecnica, Einaudi, Torino, 2000.

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    tela (non accadrebbe manco al Louvre, com sigillata nel vetro antiproiettile) cos come il calore emanato dai corpi che danzano o eseguono unopera musicale.

    La digitalizzazione si tradotta in un altro passo in avanti del processo di sterilizzazione: non c pi lodore del libro n la sensazione al tatto delle sue pagine. Nel promuovere la Riforma della pubblica istruzione15, il ministro Luigi Berlinguer lodava e auspicava una penetrazione sempre maggiore delle nuove tecnologie perch il libro odorava di scuola16.

    Qui davvero siamo alle fissazioni di qualche sciocco che non ha idea di ci che pure sostiene. Purtroppo psicopedagogie e nuove tecnologie hanno moltiplicato cattedre discutendo del come fare che cosa. Non risulta che Giovanni Gentile avesse emozioni similari per la macchina da scrivere che Underwood17 mise sul mercato nel 1898. Eppure ha fatto una Riforma di peso non discutibile. Ma qui arriviamo addirittura alladorazione di uno strumento, di un mezzo18 il solito approccio umanistico alla scienza che si riduce sempre e solo nellappariscente, nel clamoroso. Ma cosa insegna linformatica in s? Quali organizzatori concettuali muove? Maragliano e nessun sodale ce lo spiega Luomo che si innamora del suo computer! Senza sapere di che pasta fatto. (Renzetti)19

    Corpore sano La scuola non un luogo sterile, perch caratterizzato da tanta fisicit trasversale al dato contenutistico che determina la necessit che il luogo sia uno spazio reale, popolato di persone in carne ed ossa. Linsegnamento un mestiere, e molto faticoso, con un suo speciale tirocinio, oltre che intellettuale, anche muscolare-nervoso: un processo di adattamento, un abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche a sofferenza20; Gramsci lo diceva dello studio, ma vale a entrambi i lati della cattedra.

    La scuola nei suoi momenti storici migliori ha sempre preso in carico questa energia fisica bisognosa di essere compresa e valorizzata, dal gymnasium dellantichit ai Giochi della Giovent nati nel 1968 (!), passando per lItalia della unificazione descritta con raffinato humour da Edmondo de Amicis in Amore e ginnastica21 del 1892. Gli stati di decadenza sono caratterizzati anche dal disimpegno o dalla disattenzione sul fronte della fisicit, ovvero da irrisolte questioni morali che si traducono in scelte sterilizzanti: i Giochi della Giovent

    15 La legge 10 febbraio 2000, n. 30 (Legge Quadro in materia di Riordino dei Cicli dellistruzione) detta anche riforma Berlinguer cos detta dallex rettore dellUniversit di Siena, Luigi Berlinguer, ministro della Pubblica Istruzione nei governi Prodi I, DAlema I e II, dal 1996 al 2000 La legge stata abrogata dalla cosiddetta riforma Moratti, ossia dalla legge 28 marzo 2003 n. 53 (Wikipedia, 2015) 16 In paricolare, gli strumenti multimediali sono estremamente motivanti per bambini e ragazzi, perch non hanno affatto odore di scuola (Maragliano, Pontecorvo, Reale, Ribolzi, & Vegetti, 1997) 17 Nel 1895 la [azienda] Underwood ha prodotto la prima macchina per scrivere di ampio successo commerciale Nel 1908 Camillo Olivetti visit la fabbrica della Underwood ad Hartford (Wikipedia, 2014) 18 Il videogioco la pi grande rivoluzione epistemologica di questo secolo. TI d una scioltezza, una densit, una percezione delle situazioni e delle operazioni che puoi fare al loro interno che permette di esaltare dimensioni dellintelligenza e dello stare al mondo finora sacrificate alla cultura astratta. Lei preferisce che un pilota daereo abbia fatto videogiochi o che abbia letto la Divina Commedia?. (Mauro, 1997, intervista a Roberto Maragliano.) 19 Avviso: Gli articoli apparsi su questo sito possono essere riprodotti liberamente sia in formato elettronico che su carta, a condizione che non si cambi nulla, che si specifichi la fonte originale il sito Fisicamente http://www.fisicamente.net e che si pubblichi anche questa precisazione. 20 Gramsci, Antonio, Quaderni dal carcere, Einaudi, Torino, 2014. 21 de Amicis, Edmondo, Amore e ginnastica, Einaudi, Torino, 2010.

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    sono interrotti nel 1996, nel pieno della stagione riformista che ha investito la scuola con lautonomia e la concezione aziendalista della Pubblica amministrazione, in virt della maggior sensibilit nei confronti della diversa abilit; infatti, la scuola italiana , mirabilmente, scuola dellinclusione, ma non riuscendo a trovare altra soluzione praticabile si preferito snaturare levento, disinnescando la componente agonistica quando i Giochi sono stati riproposti - riformati - nel 2007 con lo slogan tutti protagonisti, nessuno escluso e privi delle fasi nazionali.

    Nel 2009, lEducazione fisica, insegnare a trarre dal proprio fisico il meglio che possa dare per relazionarsi col mondo esterno, diventa Scienze motorie e sportive. La nuova definizione ribadisce ulteriormente la qualifica di professore dellinsegnante, non pi riconducibile al maestro di ginnastica; in quanto scienze non sembra rivolgersi allo studente, se non implicando che la disciplina sia affrontata con una prevalente o totale trattazione teorica.

    In realt da sempre che ad una disciplina conferita tanta pi dignit quanto pi si allontana dalla fisicit dei corpi e delle cose; le Applicazioni tecniche, originariamente tarate sul sesso come leducazione fisica, diventano Educazione tecnica; lEducazione artistica diventa una pi astratta Arte e immagine: se nel termine Arte possiamo ancora individuare loccasione di plasmare della creta tra laltro offrendo unesperienza tattile educativa ai non vedenti con limmagine si impedisce ci privilegiando la modalit di trasmissione al contenuto, standardizzandola e normalizzandola, nel senso che si rivolge ad un normale stato psico-fisico. Si tradita la storia dellEducazione artistica che, con il suo inserimento nella scuola dellobbligo si prefiggeva lo scopo di educare allapprezzamento del patrimonio e del paesaggio italiani contribuendo attivamente alla loro conservazione come garantisce lArt. 9 della Costituzione: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. da osservare come nello stesso articolo siano messi in relazione la fase dellelaborazione culturale e della ricerca, cio la scuola, e il patrimonio storico e artistico che, alla luce del termine paesaggio vanno intesi nella loro componente materiale, calati nello spazio fisico.

    LEducazione allimmagine, con attenzione particolare alla rappresentazione iconica che non dimentichiamolo caratterizza le interfaccia dei personal computer, anticipando le competenze informatiche necessarie per qualificarsi nel mondo produttivo fu introdotta inizialmente nella scuola elementare, oggi primaria, nel 1990, quando si pass al modulo didattico con insegnanti specializzati in un ambito disciplinare che fosse linguistico-espressivo, matematico-scientifico, antropologico. Lallontanamento dalla fisicit delle cose inizia con la mutazione del maestro elementare in professore, seppure implicitamente. Inoltre, compare sempre pi spesso la parola multimedialit, che come anche Personal Computer PC, mutuata da un termine commerciale, ma i nostri legislatori non lo sanno o fingono di ignorarlo.

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    Scuola virtuale Come faccio? Agit le braccia. Ho due schemi di memoria ben chiari nella testa; uno reale e l'altro no, ma io non so quale vero. Perch non mi aiuti? Mica hanno pasticciato anche con te. Poteva fare almeno questo per lui se mai aveva fatto qualcos'altro.

    Philip K. Dick

    A tal proposito significativo un episodio che testimonia della tendenza a dematerializzare la scuola. Nel 1998, nel pieno della stagione riformista, si conclude la plurisecolare storia dellIstituto magistrale, nato nel 1859 e successivamente riformato fino a strutturarsi nel 1952 in un corso quadriennale che abilitasse gli studenti prevalentemente studentesse allinsegnamento nella scuola elementare. Nel programma di studio era previsto Canto corale, con la finalit di educare le future maestre a fare musica cantando con i bambini; nellIstituto magistrale era anche previsto, per quanto disatteso negli ultimi anni di vita, lo studio facoltativo di violino o pianoforte: lo scopo era di rendere in grado il maestro elementare di fare musica con gli alunni, non di insegnare musica, tanto meno violino o pianoforte.

    LIstituto magistrale, nato per provvedere allalfabetizzazione del paese, che si ritenne superato dalla necessit di una formazione universitaria per coloro che andassero ad insegnare nella scuola elementare, si and convertendo in Liceo pedagogico o in Liceo linguistico. Il primo rappresentava unovvia evoluzione, ma di scarso appeal perch condannato a non rilasciare pi un titolo valido per laccesso al mondo del lavoro, il secondo si fondava sul Progetto di sperimentazione attivo tra gli anni 80 e 90 promosso dal sottosegretario allIstruzione Beniamino Brocca e ricalcava la sperimentazione avviata inizialmente da numerosi istituti privati e, dopo un anno, da pochissime istituzione statali.

    Con il dichiarato intento di salvaguardare il livello occupazionale, in entrambi i giovani licei si riciclano gli insegnanti di Canto corale sulla disciplina meno caratterizzante di Educazione musicale che ricalcava pleonasticamente quanto gi offerto nella scuola dellobbligo ma che restata per anni lunica occasione dello studio della musica meno della pratica, scompare anche formalmente lopzione di studio di uno strumento musicale nella scuola superiore.

    Nel 1998, i residui Istituti magistrali sopravvivevano in forza del principio dellevitamento, parola che fu coniata in quegli anni; stava ad indicare che spesso la scelta della scuola era operata evitando discipline sgradite, faticose, ostiche: si sceglieva il Liceo Scientifico per evitare il Greco, ovvero un Istituto professionale per evitare il Latino. Ancora, si sceglieva una scuola svuotata di senso e resa inutile, quale era diventato lIstituto Magistrale, confidando nel minor grado di severit che lavrebbe caratterizzato.

    Il Liceo sociale nasce per dare una risposta alla richiesta dellevitamento espressa dagli studenti e dalle rispettive famiglie quando poco motivate ad investire nello studio dei figli per migliorare lo status sociale perch soddisfatti o rassegnati allo stato originario, perch sfiduciati nei confronti della scuola che ritengono non sia determinante per il successo nella societ, perch il miglioramento significa comunque un cambiamento che incute senso di incertezza. Il Liceo sociale la prima non-scuola istituzionalizzata, e lo si evince dai nomi fantasiosi assegnati alle discipline che ancora una volta esplicitamente non fanno altro che riciclare i docenti prima impiegati su materie pi tradizionali; nomi e discipline che ammiccano al mondo del virtuale, veicolato dallelettronica di consumo, dematerializzato. La pratica del Canto corale, poi blanda ma pur sempre educazione musicale diventa Linguaggi non verbali e multimedialit. Il docente lo stesso degli anni passati, procurando non pochi problemi di ordine deontologico e tassonomico: la musica non un linguaggio in quanto codice asemantico, i linguaggi non verbali afferiscono alla sfera di competenze

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    del semiologo o dellantropologo, non del musicista di formazione seppur dedito allinsegnamento ma la multimedialit la parola magica, la panacea di ogni male.

    Questioni di censo Il pianoforte strumento rappresentativo della cultura borghese, senza voler conferire alcuna connotazione negativa al termine; le fasi rivoluzionaria, imperiale e restaurazione coincidono con il passaggio dal clavicembalo al pianoforte. Il clavicembalo lo strumento presente delle corti nobiliari, come rappresentato nel Concerto per flauto di Sanssouci, quadro del 1852 di Adolph Menzel, in cui ritratto Federico II di Prussia il Grande che suona accompagnato al clavicembalo da Carl Philipp Emanuel Bach.

    Figura 1 Fltenkonzert Friedrichs des Groen in Sanssouci (Adolph Menzel)

    Johann Sebastian Bach, padre di Carl P. E., aveva gi ampiamente dimostrato le possibilit espressive e di autonomia del clavicembalo con la sua opera per strumento solo e con i concerti per strumento solista e orchestra, iniziando dal Quinto concerto Brandemburghese: i sei Concerti brandemburghesi furono dedicati al magravio Cristiano Ludovico di Brandemburgo-Schwedt, ma non furono graditi e se ne persero le tracce fino al ritrovamento delle partiture originali e alla pubblicazione della Peters nel 1850 in occasione del centenario della morte di J.S. Bach. Durante lancient rgime, il musicista era relegato ad un ruolo da servitore; analogamente, il clavicembalo serviva da accompagnatore e supporto alle esibizioni degli strumenti solisti e dei cantanti.

    Il luogo del pianoforte il salotto borghese, e la cui rappresentazione pi emblematica il quadro del 1840 di Josef Danhauser in cui Franz Liszt suona per Dumas padre, Victor Hugo, George Sand, Niccol Paganini, Gioachino Rossini, Marie dAgoult. Il pianoforte assoggetta scrittori e musicisti, incanta il solista del violino per antonomasia, Paganini, e il compositore dopera Rossini; un pianoforte a coda, lo stesso che si adopera

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    nei concerti pubblici; le donne, abbandonate, in estasi. Sulla destra, poggiato sullo strumento, c il busto di Beethoven, colui che aveva strappato la dedica a Napoleone Bonaparte della Sinfonia Eroica commentando solo un piccolo uomo come tanti, il musicista cio che traccia il confine netto in cui la categoria dei musicisti e degli artisti in genere si affranca dalla condizioni di servitori del potere politico egemone entrando a far parte a pieno titolo della categoria dei borghesi piccoli o grandi a seconda del successo che riesce ad ottenere.

    Figura 2 Franz Liszt improvvisa al piano22 (Joseph Danhauser)

    Il pianoforte licona di questa rivoluzione e visivamente si impone nelle sale da concerto con la sua mole; il grande pianoforte a coda, con cassa e meccanica in orizzontale, ma in molte case della piccola borghesia quello che entra il piccolo pianoforte, verticale, allinsegna del vorrei ma non posso. La funzione del pianoforte verticale di procurare gioia e divertimento alle giovani fanciulle, come le Giovani pianiste dipinte nel 1895 da Pierre-Auguste Renoir, e alle signore di buona famiglia, come La pianista, sempre di Renoir. Uno dei tantissimi esempi di come le arti figurative assolvano ad una funzione pedagogica contribuendo al rafforzamento di uno stereotipo nellimmaginario..

    22 Il quadro di Danhauser mostra gli ascoltatori dietro il pianoforte, comera usanza nel salotto, ma il fruitore del quadro vede Liszt di profilo, come si imporr nel rito sociale del concerto pubblico. Danhauser, artista Biedermaier, era anche progettista e produttore di mobili; il quadro ricrea un ambiente ideale con una pronunciata valenza pubblicitaria.

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    Figura 3 Le giovani pianiste e Giovane signora al piano (Pierre-Auguste Renoir)

    Anche nelle scuole medie, che gi di loro sopravvivono allinsegna del vorrei ma non posso23, per i corsi di pianoforte nellindirizzo musicale entra il pianoforte verticale (come era entrato negli Istituti magistrali, ma l la sua collocazione era coerente). Il verticale un surrogato del pianoforte a coda, una virtualizzazione del vero pianoforte di cui mantiene solo una parte dei caratteri visivi e sonori. La meccanica del pianoforte a coda si traduce in un gioco di leve che redistribuisce sulle corde il peso che il corpo del pianista scarica sui tasti; il pianoforte, cio, una batteria di strumenti a percussione, ed tanto importante lacquisizione di questa fisicit che esistono pianoforti a coda da studio dalle dimensioni, e i costi, pi contenuti rispetto al pianoforte da concerto (un dignitoso pianoforte a coda da studio costa quanto due Lim). La lezione, almeno, andrebbe fatta sul pianoforte a coda, come accadeva nei Conservatori di musica, perch anche il miglior pianoforte verticale dispone i tamburi come fossero appesi alla parete e la percezione del gioco di leve falsata: nello studio personale, lallievo che a casa possegga un pianoforte verticale deve sforzarsi di ricordare le sensazioni propriocettive prodotte dal contatto con il pianoforte reale per quando vi ritorner.

    Invece, la scuola media ad indirizzo musicale si fonda sul virtuale: la lezione si tiene sul simulacro, il virtuale meccanico, lo studente possiede la tastiera, il virtuale nellra dellelettronica di consumo. Anche i Licei musicali nelle aule di studio si dotano di pianoforti verticali rischiando di trovarsi nellimbarazzante situazione di offrire la lezione su uno strumento di ripiego quando lallievo se animato da autentica passione e sorretto dalla famiglia sia dotato a casa propria di un pianoforte a coda. (Essendo una macchina, soggetto alle valutazioni e listini dellusato per lacquisto come per il noleggio: il mezza coda, oggi, lo si pu avere per 80/mese, meno di tre euro/giorno. Chi ha studiato pianoforte ha sempre fatto cos).

    23 Da notare che le pianiste di Renoir mostrano sempre il profilo destro, com nel concertismo su pianoforte a coda (vorrei, ma non posso), costume introdotto da Sigismund Thalberg. Gli imitatori di Thalberg furono pi numerosi degli imitatori di Liszt, i critici si divisero e qualcuno dei pi importanti, come ad esempio Franois Ftis, ritenne che Thalberg, non Liszt, fosse luomo dei tempi nuovi. (Rattalino, 2012).

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    La complicit nel condividere una organizzazione cos poco consona allo scopo che dichiara di voler raggiungere stata anche del corpo docente tradizionale: nella scuola media, la sezione di strumento musicale reintroduce dalla finestra la classe differenziale abolita nel 1977 (Legge 517/77) ghettizzando non i soggetti difficili bens quelli maggiormente scolarizzati e che meno dessero problemi (gi nello scegliere lopzione di due ore settimanali di studio aggiuntivo la selezione normalizzante servita); la sezione di strumento musicale stato anche il precedente giuridico e morale cui si fatto riferimento per avviare sperimentazioni quali il bilinguismo (L. 297/94, prima dellestensione a tutta la scuola secondaria di I grado delle due lingue comunitarie con la L. 240/2010) o la reintroduzione del latino. Nella migliore delle ipotesi, quando cio si agito in buona fede, la ripartizione in sezioni a compartimenti stagni consentiva di destinare alle varie sezioni i docenti meglio attrezzati ad affrontare il compito di gestire una classe difficile - principalmente per il mantenimento della disciplina; nella peggiore, trattandosi di anni in cui il fenomeno del precariato era molto pronunciato, in quelle sezioni andavano destinati i supplenti annuali la cui nomina arrivava dopo che il collegio dei docenti aveva gi deliberato la destinazione dei corsi riservando ai titolari pi anziani le riserve protette consentite dalle sperimentazioni.

    Ancora, la musica di insieme per diciotto pianoforti poco praticabile per evidenti limiti logistici; ci si affida al surrogato di tastiere elettroniche spesso dal suono prossimo allemissione di un citofono, dai diapason discordanti, con impatto pressoch nullo sulla maturazione a livello percettivo, fisico e squisitamente musicale dellallievo che virtualizzano lorchestra con i suoni di sintesi di cui sono dotati. Il sound richiama inevitabilmente quello artificioso della musica di consumo veicolata dai mass-media, ma non pu competere con il lavoro altamente specialistico la musica leggera commerciale richiede competenze professionali pari a quelle della musica colta che dietro la confezione di una song o di un jingle; inoltre, quel sound pensato per essere veicolato attraverso media elettronici pi che lesecuzione live che quanto pi commerciale il prodotto tanto pi rappresenta finalmente un momento di contatto visivo con il divo anzich unesperienza di fruizione e di condivisione collettiva di un evento. Se il divo non c, il sound improprio per condividere in un dato luogo e momento unesperienza di ascolto, che si riduce alla sofferta presenza dei genitori ognuno a fare groupie per la propria personale star nel giorno del saggio finale, ma non un prodotto esportabile nel mondo reale, resta confinato nelle mura domestiche e in quelle della riserva protetta, contribuisce ad una provincializzazione di ritorno dei costumi e dei consumi culturali che uno dei rischi dellautonomia di agire sul territorio in regime di sussidiariet congiunta alla centralit della famiglia nelle scelte educative: una miscela pericolosa.

    La Yamaha, la nota azienda giapponese che produce dalle motociclette agli strumenti musicali (ottimi entrambi, a onor del vero), ha dedicato un ramo della sua divisione marketing a diffondere luso dei suoi strumenti di fascia bassa le tastiere elettroniche, appunto attraverso scuole di musica Yamaha; qui si spaccia per metodo animato da raffinati intenti pedagogici la pratica del far suonare insieme decine di tastiere le stesse che gli allievi devono acquistare assistendo i responsabili delle sedi con la fornitura di basi pre-registrate e software di aggiornamento che provveda ad generare automatismi, ad esempio nelle formule ritmico-armonico degli accompagnamenti, seguendo le mode. Mentre la scuola lasciata ad affrontare le difficolt connesse con lautonomia, lazienda privata orienta sempre di pi i suoi sforzi in attivit che sfruttino i vantaggi offerti dalleconomia di scala e dallaccesso ai grandi network di informazione e alla pubblicit attraverso i mass-media. Eppure pu commettere qualche sbaglio: le scuola Yamaha, che tanto successo avevano avuto in Italia, stanno chiudendo perch non hanno saputo svolgere alcuna funzione propedeutica, non sono servite a educare a tal punto gli allievi e le famiglie da suscitare il desiderio di acquistare un pianoforte Yamaha, dal costo minimo approssimativamente pari ad una decina di volte quello

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    di una tastiera da metodo e da l un coda. Il virtuale nasce e muore l, prigioniero delleffimero quando non c una prospettiva che guardi a distanza.

    Mortificazione del corpo e dello spirito Gi dalle origini nella fase sperimentale, nella scuola media ad indirizzo musicale limpianto organizzativo era stato modulato da un legislatore superficiale sul modello della lezione privata; la lezione privata di pianoforte a domicilio, per essere precisi, perch per evidenti limiti culturali questa era lunica visione che aveva dello studio musicale: unora individuale di lezione la settimana che odora di centrini di pizzo e caramelle allanice, di buone cose di pessimo gusto da riproposizione italiana del salotto Biedermeier.

    Figura 4 La lezione di piano (Pierre-Auguste Renoir)

    Tralasciamo le modalit con le quali linsegnamento si svolgeva nei Conservatori: lassenza di trasversalit anagrafica significativa impedirebbe comunque una pratica laboratoriale che, invece di costituire occasione di stimoli offerti dai modelli ad uno stadio pi avanzato di formazione, si tradurrebbe in una rivalit tra coetanei. Restiamo sullorganizzazione del tempo lezione: unora di lezione continuativa settimanale, linvito a modulare lora settimanale in due incontri in compresenza di oltre dieci anni successivo allistituzione delle prime scuole medie ad indirizzo musicale e fu suggerito per porre un rimedio a questioni di tuttaltra natura che non didattico-pedagogica, vale anche per gli altri strumenti che possano trovare spazio nella scuola. Per esempio, la tromba. Ma, fossero anche i moduli di 30 che si ricavano dalla compresenza, un alunno di dieci anni non pu trascorrere mezzora suonando la tromba: gli si spaccherebbero le labbra. Si pensi che lorario cattedra per linsegnamento degli strumenti a fiato della famiglia degli ottoni, nei Conservatori di musica era decurtato del 30% a parit di stipendio degli altri maestri proprio per lacclarato stress procurato alle labbra ed ai muscoli diaframmatici.

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    Fortunatamente, il buon senso degli insegnanti e lelasticit mentale dei presidi/dirigenti scolastici ha rimodulato informalmente il tempo e le modalit di studio degli ottoni nella scuola media, favorendo linsieme e la partecipazione dilatata in pi giorni, ma dove questo non avvenuto si istituzionalizzato il virtuale, il fare finta di studiare (e di insegnare) anteponendo la preoccupazione del mantenimento del posto di lavoro alla deontologia professionale che avrebbe richiesto una netta e formale opposizione al sistema cos come proposto.

    Questa istituzionalizzazione del virtuale si riproposta, in maniera ancora pi imbarazzante, nei Licei musicali. Tra i corsi che i Licei propongono c il corso di Canto. Spesso si tratta del Secondo strumento imposto dalla scuola, la materia accoglie qualche soprannumerario proveniente dai dissolti Istituti magistrali e loro metamorfosi o qualche insegnante di Musica nella scuola secondaria di primo grado particolarmente desideroso di ottenere lutilizzazione. Fatto sta che non si pu studiare canto nellet compresa tra i 14 e i 17-18 anni: la voce ha smesso di essere una voce bianca ma laringe e corde non hanno completato lo sviluppo perch si possa lavorare sulla voce da giovani adulti. Farlo in questa delicata fase pu produrre danni irreversibili alle corde come alle mucose. I musicisti che affollano il Liceo musicale sanno questo, o dovrebbero saperlo, ma il problema si risolve virtualizzando la lezione di canto piuttosto che sollevare la questione e porvi un rimedio reale.

    La neomusica La disattenzione del legislatore verso la componente fisica nelleducazione dellindividuo si manifesta frequentemente proprio quando traccia percorsi formativi afferenti la musica. Con lavvio della sperimentazione che porter alla nascita delle Scuole Medie ad indirizzo musicale, si introdotto nella scuola dellobbligo lo studio opzionale (poi facoltativo, le due situazioni sono profondamente diverse) dello strumento musicale.

    Lordinamento prevede quattro strumenti musicali differenti scelti un po a caso e molto per richiamare iscritti nel regime di concorrenza tra le scuole instaurato con le riforme dellautonomia (sono frequentissimi linsegnamento della chitarra e del pianoforte); manca una visione globale del fatto musicale pertanto gli strumento sono accorpati non considerando la compatibilit che si fonda su principi di ordine estetico, stilistico, storico, fisico-acustico; eppure, si invoca un tempo scuola dedicato alla musica di insieme.

    Lauspicio della pratica della musica di insieme si scontra con la difficolt di conciliare strumenti che non si prestano ad una azione collettiva: si possono far suonare insieme diciotto violini (tale il numero a regime dei frequentanti un corso di strumento) perch ripropone la sonorit e le tecniche proprie della fila dorchestra; non si possono far suonare insieme diciotto flauti perch eseguendo le stesse note producono battimenti contravvenendo oltre che al buon senso alle leggi della fisica acustica.

    Si possono agevolmente unire violino e pianoforte (un violino ed un pianoforte) affidandosi alla tanta letteratura che costituisce Repertorio e che pu essere riadattato facilitandolo o costituire un modello per composizioni originali tarate sul livello degli allievi; non agevole unire chitarra e pianoforte in quanto entrambi strumenti ritmico-armonici (negli ensemble del mondo reale si escludono a vicenda) con pochissimi esempi in letteratura e di scarsa qualit; inoltre, nello stesso percorso formativo come anche nellesperienza viva della pratica musicale professionale le graduatorie per laccesso allinsegnamento dello strumento musicale nella scuola media si fondano sulla valutazione di titoli artistici e professionali che (ad es.) chitarristi e pianisti hanno poche o nulle occasioni di incontrarsi.

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    Alcuni esempi di compatibilit storico-stilistica e fisico acustica Repertorio dinsieme (duo) non soggette al Diritto dAutore; i dati sono tratti dallInternet Music Score Library Project (imslp.org): le occorrenze di composizioni originali/trascrizioni possono riguardare il numero delle pagine che a loro volta possono linkare ad opere antologiche o plurime, ovvero opere singole. I quattro strumenti portati ad esempio sono i pi frequenti nellOfferta formativa delle scuole italiane.

    Pianoforte Chitarra Violino Flauto

    Pianoforte Quattro mani: 898/1620 (pag.) 14/5 (opere) 2697/1495 (pag.) 621/213 (pag.)

    Chitarra 14/5 (opere) 98/534 (pag.) 54/42 (pag.) 56/29 (pag.) Violino 2697/1495 (pag.) 54/42 (pag.) 436/45 (pag.) 29/1 (opere) Flauto 621/213 (pag.) 56/29 (pag.) 29/1 (opere) 205/23 (pag.)

    Lo scollamento dalla realt rischia di imporre la complicit degli insegnanti in nome di una distorta visione di scuola (di musica, ma non solo) che comporti la negazione del vissuto reale della formazione pre-riforma (e della attivit professionale pre-tagli alla produzione artistico-musicale) premendo sulle necessit di natura economica e di uno sbocco occupazionale.

    La scuola media fatica a diventare scuola di musica, non eredita la tensione morale che animava i conservatori napoletani o lopera di Antonio Vivaldi (il prete rosso, a suo modo un antesignano di don Lorenzo Milani) n la fondamentale trasversalit anagrafica che nei conservatori di Stato, come nelle formazioni orchestrali, determinava anche una trasversalit del livello delle competenze impiegate in un progetto comune, dovendo tutto essere racchiuso nei tre anni di frequenza della scuola secondaria di I grado. Il progetto europeo che lItalia aveva apparentemente recepito, Un coro in ogni scuola, e che fu annunciato dal ministro Luigi Berlinguer, stato completamente disatteso, eppure avrebbe consentito di realizzare qualcosa di concreto che rispettasse la fase di sviluppo psico-fisico degli allievi accomunati dalla medesima qualit delle corde vocali; sar un caso, ma la storia della musica ci ha tramandato il sistema della Schola Cantorum, con la parola schola luogo della lettura e dellistruzione per voci bianche. Il testimone non stato raccolto.

    La scuola media ad indirizzo musicale ancora pratica comune istituisce una sezione specifica dedicata allo strumento musicale (il coro della scuola avrebbe coinvolto un numero x di partecipanti reclutati nelle classi di sezioni gi formate). Questo ha reso necessario procedere ad un esame attitudinale spesso dalle confuse modalit, con indicatori e descrittori lasciati un po al caso che si traduce ed a volte anche superficialmente definita tale in una prova selettiva; nei conservatori il ventaglio degli insegnamenti proposti, oggi lo chiameremo offerta formativa, era talmente ampio che qualsiasi attitudine o limitazione psico-fisica avrebbe trovato una qualche forma di espressione adeguata, si pensi allesperienza iniziata da Abreu in Venezuela delle straordinaria orchestre giovanili che reclutano e salvano studenti dalle favelas; nella scuola (media) si riduce a quattro strumenti, spesso affini e ridondanti per caratteristiche organologiche che non consentono una opportunit per tutti e negano il principio dellinclusivit che uno dei primati della scuola pubblica italiana; al contrario, qualora un esame attitudinale in un conservatorio di musica o in unorchestra giovanile venezuelana facesse emergere uno scarso coordinamento psico-motorio delle leve lunghe si indirizzerebbe il giovane studente verso lo studio di uno strumento a fiato; se anche larticolazione a livello di mano e dita fosse compromessa o non adeguatamente sviluppata si potrebbe prendere in considerazione la tromba; al contrario, le percussioni si prestano ad accogliere chi avesse problemi nel governare lemissione di fiato, etc. Con la prassi la regolamentazione in merito alquanto confusa di concentrare gli studenti di strumento musicale in una sola sezione dedicata, la sola opzione espressa a favore dello studio di uno strumento musicale tradisce i principi di distribuzione omogenea nelle classi di studenti

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    fondandosi sulle certificazioni di rendimento rilasciate dalla scuola primaria e pone seri problemi anche per linclusione dei diversamente abili.

    La complicit nel condividere una organizzazione cos poco consona allo scopo che dichiara di voler raggiungere stata anche del corpo docente tradizionale: nella scuola media, la sezione di strumento musicale reintroduce dalla finestra la classe differenziale abolita nel 1977 (Legge 517/77) ghettizzando non i soggetti difficili bens quelli maggiormente scolarizzati e che meno dessero problemi (gi nello scegliere lopzione di due ore settimanali di studio aggiuntivo la selezione normalizzante servita); la sezione di strumento musicale stato anche il precedente giuridico e morale cui si fatto riferimento per avviare sperimentazioni quali il bilinguismo (L. 297/94, prima dellestensione a tutta la scuola secondaria di I grado delle due lingue comunitarie con la L. 240/2010) o la reintroduzione del latino. Nella migliore delle ipotesi, quando cio si agito in buona fede, la ripartizione in sezioni a compartimenti stagni consentiva di destinare alle varie sezioni i docenti meglio attrezzati ad affrontare il compito di gestire una classe difficile - principalmente per il mantenimento della disciplina; nella peggiore, trattandosi di anni in cui il fenomeno del precariato era molto pronunciato, in quelle sezioni andavano destinati i supplenti annuali la cui nomina arrivava dopo che il collegio dei docenti aveva gi deliberato la destinazione dei corsi riservando ai titolari pi anziani le riserve protette consentite dalle sperimentazioni.

    Ancora, la musica di insieme per diciotto pianoforti poco praticabile per evidenti limiti logistici; ci si affida al surrogato di tastiere elettroniche spesso dal suono prossimo allemissione di un citofono, dai diapason discordanti, con impatto pressoch nullo sulla maturazione a livello percettivo, fisico e squisitamente musicale dellallievo che virtualizzano lorchestra con i suoni di sintesi di cui sono dotati. Il sound richiama inevitabilmente quello artificioso della musica di consumo veicolata dai mass-media, ma non pu competere con il lavoro altamente specialistico la musica leggera commerciale richiede competenze professionali pari a quelle della musica colta che dietro la confezione di una song o di un jingle; inoltre, quel sound pensato per essere veicolato attraverso media elettronici pi che lesecuzione live che quanto pi commerciale il prodotto tanto pi rappresenta finalmente un momento di contatto visivo con il divo anzich unesperienza di fruizione e di condivisione collettiva di un evento. Se il divo non c, il sound improprio per condividere in un dato luogo e momento unesperienza di ascolto, che si riduce alla sofferta presenza dei genitori ognuno a fare groupie per la propria personale star nel giorno del saggio finale, ma non un prodotto esportabile nel mondo reale, resta confinato nelle mura domestiche e in quelle della riserva protetta, contribuisce ad una provincializzazione di ritorno dei costumi e dei consumi culturali che uno dei rischi dellautonomia di agire sul territorio in regime di sussidiariet congiunta alla centralit della famiglia nelle scelte educative: una miscela pericolosa.

    La Yamaha, la nota azienda giapponese che produce dalle motociclette agli strumenti musicali (ottimi entrambi, a onor del vero), ha dedicato un ramo della sua divisione marketing a diffondere luso dei suoi strumenti di fascia bassa le tastiere elettroniche, appunto attraverso scuole di musica Yamaha; qui si spaccia per metodo animato da raffinati intenti pedagogici la pratica del far suonare insieme decine di tastiere le stesse che gli allievi devono acquistare assistendo i responsabili delle sedi con la fornitura di basi pre-registrate e software di aggiornamento che provveda ad generare automatismi, ad esempio nelle formule ritmico-armonico degli accompagnamenti, seguendo le mode. Mentre la scuola lasciata ad affrontare le difficolt connesse con lautonomia, lazienda privata orienta sempre di pi i suoi sforzi in attivit che sfruttino i vantaggi offerti dalleconomia di scala e dallaccesso ai grandi network di informazione e alla pubblicit attraverso i mass-media. Eppure pu commettere qualche sbaglio: le scuola Yamaha, che tanto successo avevano avuto in Italia, stanno chiudendo perch non hanno saputo svolgere alcuna funzione

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    propedeutica, non sono servite a educare a tal punto gli allievi e le famiglie da suscitare il desiderio di acquistare un pianoforte Yamaha, dal costo minimo approssimativamente pari ad una decina di volte quello di una tastiera da metodo e da l un coda. Il virtuale nasce e muore l, prigioniero delleffimero quando non c una prospettiva che guardi a distanza.

    Proviamo a dare una risposta possibile proponendo una tabella di valutazione delle attitudini, ovvero delle precondizioni ottimali, che potrebbero essere valorizzate orientando lo studente verso lo strumento pi congeniale (A=alta M=media B=bassa); gli strumenti elencati sono quelli delle classi di concorso riconducibili alla A077:

    Strumento Coordinamento leve lunghe Micromotricit Emissione del fiato

    Orecchio (intonazione)

    Orecchio (armonico)

    Inclusivit diversamente abili*

    Arpa M A B M A B Chitarra M A B M A M Clarinetto B M A A B** A Corno B B A A B A Fagotto B M A A B A

    Fisarmonica M A B M A A Flauto B M A A B A Oboe B M A A B A

    Percussioni A B B B B M Pianoforte A A B M A M Sassofono B M A A B A Tromba B B A A B A Violino M A B A M*** M

    Violoncello A A B A M B

    (*) A titolo esemplificativo stata presa in considerazione una delle possibili diverse abilit, il deficit motorio. I tre gradi di rispondenza attitudinale sono soddisfatti anche nei casi di paraplegia. Casi rari di diversa abilit possono meriterebbero liniziativa di un progetto specifico, per esempio la menomazione di un arto superiore consentirebbe di accedere allo studio della tromba o del corno, per limitarci a quelli delle classi di concorso previste dallordinamento. Se lo strumento non fosse previsto nellOfferta formativa si potrebbe, e si dovrebbe, impiegare risorse per assegnare ore di insegnamento supplementari.

    (**) Esigenza connessa alle difficolt degli strumenti a solo e non in insieme sulla base di quanto sia possibile accertare nelle prove attitudinali che precedono lassegnazione allo strumento; inoltre, (***) sugli strumenti ad arco non previsto nella scuola secondaria di I grado che il livello di difficolt arrivi alluso delle doppie corde.

    Una logica ispirata al principio dellinclusione combinerebbe gli strumenti dellofferta formativa preoccupandosi di dare unopportunit alle diverse abilit, da cui la nuova e diversa poetica della musica che ne scaturisce. Gli accostamenti improbabili o impossibili di strumenti privi di un repertorio tradizionale collaudato troverebbero nuova dignit se la scrittura rispondesse ad una necessit che dal sociale si traducesse in cifra stilistica e struttura formale, com stata la lezione di Antonio Vivaldi nel XVII secolo; questa andrebbe aggiornata col contributo che nel XX secolo ha apportato lopera di Paul Hindemith, la cui produzione cameristica caratterizzata dallesplorazione degli accostamenti timbrici (e tecnici, e sociali) pi inusuali degli strumenti estrapolati dal contesto originario, tra i quali spiccano il Concerto per fiati, arpa e orchestra (1949), o il Concerto per tromba, fagotto e orchestra darchi (1949/1952).

    Questo nuovo stile, discostato dall'espressionismo e dal tardo romanticismo tedesco ma vicino alla corrente della Nuova oggettivit (Neue Sachlichkeit), magistralmente illustrato in una serie di lavori intitolati Kammermusik (lett. Musica da camera) datati 1922-1927. Ognuno di questi brani

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    scritto per un diverso insieme strumentale, alcuni dei quali del tutto inusitati, e presenta (a partire dalla prima, Op.24) un contrappunto molto innovativo, immerso in pulsioni ritmiche aggressive (lontane per da quella percussivit che si verr delineando con Prokofiev e Bartk). Per esempio la Kammermusik No. 6, un concerto per viola damore, uno strumento che era caduto in disuso dopo la fine dellepoca barocca, ma che lo stesso Hindemith suonava. Continu a scrivere per ensemble atipici per tutto il resto della sua vita, producendo ad esempio una sonata per contrabbasso e pianoforte nel 1949. (Wikipedia, 2014)

    significativo che Paul Hindemith abbia riscoperto la viola (dedicandole diciotto opere, impegnative per presupposti tecnici e linguaggio) emancipandola e riscattandola dal ruolo di ripieno cui la necessit pedagogica di Vivaldi laveva relegata.

    Nel corso del XX secolo si sviluppano nuove didattiche della musica principalmente per far fronte alle richieste, da parte degli aspiranti musicisti non professionisti, di accesso alla conoscenza attraverso la pratica, animati da curiosit eprovenienti da un contesto culturale gi ricco e articolato; da un altro punto di vista, si pu attribuire alla conquista da parte dei ceti medi nel patrimonio comune delle conoscenze di base dei fondamenti di quelle arti liberali un tempo appannaggio esclusivo delle classi elevate. Leuritmica, un metodo per insegnare a percepire la musica attraverso il movimento, di Jacques-Dalcroze, ispirer lOrff-Schulwerke, il metodo per antonomasia. Orff e Hindemith tentano, con fortuna diversa, di istituzionalizzare la loro scuola ispirandosi entrambi ad unesperienza avvenuta nellOttocento ad opera di Achim von Arnim e Clemens Brentano che fondarono decine di scuole di musica, canto e recitazione (to play, jouer; spielen) in Germania (le tracce sono poche, meriterebbe un lavoro di ricerca a s); erano scuole fondate sul patrimonio popolare in quanto animate dal desiderio di giungere ad ununit culturale e politica della Germania.

    A distanza di un secolo, Orff nazionalista anzi: simpatizzante del nazionalsocialismo riesce nel suo intento, e lOrff-Institute di Salisburgo si relaziona con pari dignit con i corsi di alto perfezionamento del Mozarteum.

    Anche Hindemith stato un didatta straordinario, ma il suo progetto si scontra con lopposizione del regime nazista che condanna la sua musica come Degenerata ed costretto ad emigrare; i suoi testi trattano di armonia, composizione e strumentazione, ma il pi significativo resta Elementary Training for Musicians (1946), tradotto impropriamente in italiano con Teoria musicale e solfeggio (1984), appunti delle lezioni da lui tenute alla Yale University. Il metodo di Hindemith pragmatico, scevro da condizionamenti stilistici o ideologici; il suono trattato con lattenzione artigianale che va destinata ad un materiale grezzo e le forme che si intende conferirgli hanno una valenza sociale. C molta fisicit nella musica come nella didattica di Hindemith, ed il rispetto per la natura del suono e dei corpi impegnati a produrne sono lunica indicazione cui attenersi.

    Le capacit dei diversamente abili di relazionarsi con forme immateriali, mediante luso calibrato di strumenti e materiali che si adattino alla loro fisicit come, del resto, alla fisicit specifica di chiunque voglia dedicarsi allo studio di uno strumento genera una poetica (e unestetica) del tutto nuova; annualmente le esperienze pi significative condotte dalle scuole e dalle associazioni in Italia presentano al pubblico le loro creazioni nel Festival della musica impossibile a Falconara marittima. Una delle associazioni fondatrici si presenta con queste parole che riportiamo integralmente e che condividiamo appieno:

    Realizzazioni del laboratorio di terapia occupazionale dagli utenti del Centro Bignamini Don Gnocchi del reparto di riabilitazione estensiva e del seminternato post-scolare. I prodotti sono stati realizzati all'interno del progetto: Il segno come espressione grafico-cromatica e plastica attraverso la sperimentazione di nuove modalit e tecniche operative e l'utilizzo di materiali eterogenei. Il fine ultimo di questa ricerca quello di esaltare la condivisione dellattivit pratica

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    come mezzo attraverso cui possibile instaurare relazioni significative, e di valorizzare il segno come rappresentazione delle emozioni e delle sensazioni cio come modalit di espressione possibile dei nostri ragazzi. In Terapia Occupazionale i ragazzi vengono stimolati a dare il meglio di s affinch le loro potenzialit residue possano essere messe in atto attraverso stimoli che hanno come fine il fare e fare insieme, cercando di dare valore non solo al prodotto finale dell'attivit, ma anche al processo dell'attivit. (Centro Bignamini Don Gnocchi, 2015)

    In particolare, poniamo laccento sul seguente paragrafo che si presta alla definizione e allattribuzione di valore alla scuola reale anche riguardo i normodotati:

    Il fare e il fare insieme costituiscono e costruiscono il ponte che sottrae lindividuo allisolamento, riconducendolo alla realt. Il lavoro artistico, in quanto canale privilegiato dell'espressione e consapevolezza di s, diventa mezzo e strumento di tale processo creando il sentiero tra il visibile (la disabilit) e linvisibile (la persona). La consapevolezza della propria