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SCUOLA DELL’INFANZIA “Muratori” Sez.5 anni rossa

Anno scolastico 2015/16

Ins:ConcettaMortillaro Linda Zanetti

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IL BAMBINO DI 5 ANNI

IL bambino di 5 anni ha raggiunto una buona autonomia, ha superato la fase dell’egocentrismo per cui riesce a relazionarsi con gli altri coetanei in maniera positiva e propositiva, ama il gioco a piccolo gruppo piuttosto che quello individuale ed è attratto maggiormente da giochi che prevedano una certa concentrazione come i giochi da tavolo Ciò è basilare per il passaggio alla scuola primaria dove la scansione della giornata scolastica è diversa da quella della scuola dell’infanzia, che è basata molto sul gioco quale metodo d’apprendimento.

LA SEZIONE

La sezione 5 anni rossa è composta da 27 bambini; ad inizio anno è stata inserita una nuova bambina, che è stata subito accolta bene dal gruppo. Con tutti i bambini si lavorerà per consolidare le competenze già acquisite negli altri due anni, ossia la conquista dell’autonomia e lo sviluppo dei vari linguaggi(quello verbale, grafico-pittorico, matematico e scientifico). Si faranno attività volte a migliorare la motricità fine come, ad esempio, la copiatura del proprio nome e cognome, scrittura spontanea, la costruzione di un alfabetiere. Ogni progetto terrà conto del bambino, delle sue potenzialità, dei propri tempi d’apprendimento e considererà ognuno nella propria unicità e diversità.

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GLI SPAZI

ANGOLO DELL’APPELLO È l’angolo dedicato alle routines dove i bambini si ritrovano per rendersi conto di che giorno è, di quanti sono i presenti a scuola e gli assenti. Ci si ritrova altresì per contare, ascoltare storie, raccontare vissuti. In questo angolo si definiscono anche gli incarichi giornalieri (camerieri, bibliotecario, aiuto-maestra e postino).

ANGOLO MATEMATICO E DELLA MOTRICITA’ FINE Nella sezione vi sono due angoli allestiti con attività di vario genere volta a migliorare la coordinazione oculo-manuale(travaso di acqua da brocchetta a piccoli bicchieri, riempimento di provette tramite contagocce, trasporto di chicchi di mais tramite pinzette, gioco della trottola, punteggio, lavagna luminosa,…) e con opportuni materiali di sviluppo inerenti l’ambito della matematica (aste della numerazione, Tavole del Séguin, torre rosa, scala marrone, numeri smerigliati,…). Inoltre sono messi a disposizione dei bambini materiali per l’affinamento del senso cromatico (scatole delle spolette colorate) e del senso dell’udito (cilindri sonori).

ANGOLO DELLA LETTOSCRITTURA L’angolo grafico pittorico si è arricchito di opportunità mirate per i bambini. Oltre a fornire supporti cartacei di diverse misure, dà la possibilità di scegliere fra lapis, colori a matita, cerette… Si trovano inoltre riviste e strisce di carta opportunamente segnate per consentire al bambino di usare le forbici secondo uno scopo preciso. Si trovano inoltre temperini e colle. Due contenitori con cassettini da minuteria offrono al bambino la possibilità di utilizzare le lettere dell’alfabeto per comporre nomi e scritte a piacimento. Completano l’angolo una scatola con delle mollette da bucato che riportano le lettere dell’alfabeto da collocare in una striscia che ne rispetta l’ordine, giochi da tavola sulle prime parole e lettere smerigliate.

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TAVOLO DELLE OSSERVAZIONI NATURALI Accanto alle finestre è stato allestito un tavolo per le osservazioni naturali. I bambini vi possono trovare delle lenti di ingrandimento e materiali naturali da poter osservare. Vi è inoltre un quaderno che raccoglie gli interventi orali dei bambini ed eventuali disegni che vengono fatti. Durante l’anno è prevista l’osservazione anche dello sviluppo di una patata americana (sviluppo di radici e parte fogliare). Nomenclature classificate corredano l’attività.

ANGOLO DELLA CUCINA E DEI TRAVESTIMENTI

In quest’angolo i bambini possono giocare a travestirsi, a fare da mangiare, alla compravendita. Possono sperimentare altresì attività mirate quale il togliere i semini da un girasole, sgranare le pannocchie, lavare i piatti,… Fa parte del gioco della cucina anche la bancarella grazie alla quale

verrà proposto il gioco della compravendita.

ANGOLO DELLA POSTA

Viene allestito un angolo con tutto l’occorrente per scrivere cartoline agli amici. Una cassetta della posta reale sarà esposta e il postino incaricato dovrà distribuire i messaggi ai bambini. Una descrizione più dettagliata del gioco del postino si trova nel percorso GIOCHI DI PAROLE.

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ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA

La giornata a scuola è organizzata nel modo seguente: 8.00-8.45 entrata di tutti i bambini 8.45-9.00 colazione 9.00-9.30 bagno e appello 9.30-10.45 attività guidata 10.45- 11.15 gioco libero 11.15-12.00 riordino e preparazione del pranzo 12.00- 13.00 pranzo 13.00-1500 lettura di una storia e riposo pomeridiano

15.00-15.45 merenda e giochi da tavolo 15.45-16.00 uscita

ATTIVITA’ CON GLI ESPERTI

Durante l’anno scolastico l’attività delle insegnanti sarà supportata dalla presenza di tre esperti : L’esperto di musica, di gioco-motricità e d’inglese. La data d’inizio delle lezioni sarà comunicata alle famiglie attraverso il quaderno delle comunicazioni. Inglese: l’insegnante, Stefania Camurri, proporrà un percorso di circa 11 incontri durante i quali coinvolgerà i bambini con giochi, canti e la lettura di un libro guida (La strega Rossella) in lingua inglese. Attraverso l’ausilio di pupazzi inerenti il racconto tenterà di far familiarizzare i bambini con una delle lingue più importanti in ambito internazionale. I bambini saranno inoltre coinvolti nella costruzione di un piccolo book che li aiuterà a ricordare i nuovi apprendimenti.

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Giocomotricità: il progetto “Muoviti muoviti”, finanziato dall’Unione Terre d’Argine, prevede quattro incontri di acquaticità presso le piscine comunali di Carpi. A seguire 14 lezioni di gioco motricità a scuola con esperti del settore. Musica: il progetto prevede incontri a cadenza quindicinale. Attraverso tale esperienza i bambini verranno portati ad affinare l’orecchio, verranno sensibilizzati all’ascolto di musica di repertorio e potranno altresì esprimersi in giochi sonori e balli finalizzati all’interiorizzazione e alla visualizzazione di codici sonori altrimenti troppo astratti, come la pausa musicale, il cambiamento di ritmo,…

INSEGNAMENTO DI RELIGIONE E ATTIVITA’ ALTERNATIVE

L’insegnamento della religione cattolica sarà svolta dall’insegnante Angela, ogni venerdì dalle ore 11.00 alle 12.30. Coloro che non si avvalgono dell’insegnamento di religione faranno delle attività alternative con le insegnanti di sezione :

- lettura di libri - giochi da tavolo - ascolto di storie animate

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INTENTI PROGETTUALI

DAL MOSTO ALLA VENDEMMIA

L’uva e la vendemmia si prestano quali elementi stagionali per eccellenza, sia per un percorso che vuole portare i bambini ad affinare la capacità di osservazione ad arricchire il lessico, a cogliere aspetti scientifici, sia per proporre un progetto legato all’alimentazione ispirato alle regole di un corretto stile di vita. Durante il mese di Ottobre i bambini saranno invitati a recarsi in un vigneto per raccogliere l’uva. Da tale opportunità verranno proposte attività legate ai nomi delle parti della vigna (pampino, viticcio, grappolo, acino, vinacciolo,…) e all’osservazione diretta di ognuna di esse. Attività grafico pittoriche accompagneranno il percorso che abbraccerà anche l’aspetto narrativo attraverso la fruizione del racconto di Fedro La volpe e l’uva. I bambini infine proveranno a creare il mosto e lo osserveranno ripetutamente per una settimana circa, registrando eventuali cambiamenti osservati. A conclusione del percorso la sezione sarà coinvolta nella realizzazione di una torta all’uva, quale proposta di una sana merenda per tutti. La ricetta verrà infine indagata sotto l’aspetto matematico, quale occasione per riflettere sulla necessità di un’unità di misura e di uno strumento per registrare i diversi passaggi e poter in seguito ripetere l’esperienza.

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GIOCHI DI PAROLE... Un percorso di avvicinamento alla letto-scrittura

Premessa

Ci si potrebbe chiedere: “perché parlare di lettoscrittura alla scuola dell'infanzia?”. Per trovare tale risposta, oltre a far riferimento a studi specifici, è utile ascoltare i nostri bambini per comprendere che il loro percorso cognitivo verso la lingua scritta inizia ben prima dell'entrata alla scuola Primaria (E. Ferreiro e A. Teberosky).

Recenti studi psicolinguisitici hanno da tempo dimostrato che i bambini, già prima di ogni insegnamento istituzionale, (venendo a contatto con un contesto ambientale -fisico, culturale e sociale- ricco di informazioni) non solo manifestano grande curiosità e attrazione nei confronti della lingua scritta, ma si dimostrano in grado di comprendere le specificità del messaggio scritto (distinguendolo dal segno iconico) e di ricercarne e interpretarne i meccanismi di strutturazione, sviluppando in modo attivo e consapevole una notevole competenza sulla lingua scritta.

Il bambino, già in età prescolare, se sostenuto nel suo spontaneo interesse a capire e a utilizzare la lingua scritta, intraprende un vero e proprio percorso di conoscenza, formulando precise ipotesi sul funzionamento del sistema alfabetico e sperimentando, sulla base di tali concezioni, personali sistemi di scrittura. L’acquisizione e la progressiva padronanza della lingua scritta appaiono strettamente conseguenti non tanto alla pura acquisizione di abilità percettivo-motorie, quanto invece all’attivazione di processi logici estremamente complessi ed elaborati.

Prendendo come riferimento gli studi condotti da Emilia Ferreiro e Ana Teberosky sul processo di apprendimento della letto-scrittura, risulta di fondamentale importanza elaborare e sviluppare strategie didattiche in grado di sostenere e sollecitare le curiosità che i bambini mostrano spontaneamente per la scrittura, di indirizzarli e incoraggiarli a formulare ipotesi, ad elaborare teorie, e soprattutto in grado di motivarli al piacere della lettura e della

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scrittura. Le due studiose hanno scoperto che la scrittura alfabetica rappresenta per il bambino un punto di arrivo, e non di partenza; le tappe cruciali del processo di alfabetizzazione (livello presillabico I, livello presillabico II, livello sillabico, livello sillabico-alfabetico) sono quelle che precedono la scoperta del codice alfabetico, cioè della corrispondenza convenzionale tra gli aspetti sonori del parlato e i segni grafici dello scritto. Se è vero che il bambino impara a parlare vivendo in un contesto ricco di situazioni comunicative per lui reali e di interazioni sociali significative e che esercita un ruolo attivo e consapevole nel processo di comprensione delle regole e delle funzioni del sistema linguistico, è altrettanto giusto affermare che ciò avviene anche per il processo di costruzione della lingua scritta. Di conseguenza, l’appropriazione della lingua scritta non può prescindere dal riferimento alla lingua orale: la competenza linguistica risulta essere essenziale per un reale apprendimento della lingua scritta. Al fine di promuovere tale processo, occorre quindi fornire a tutti i bambini un ambiente linguistico stimolante, grazie al quale acquisire e ampliare il vocabolario, la competenza grammaticale e sintattica, la conoscenza della funzione della lingua orale e della lingua scritta.

Considerando l’importanza di una corretta impostazione del rapporto tra bambino e lingua scritta, appare quindi essenziale favorire le occasioni di familiarizzazione con il mondo dei segni scritti, da cui i bambini sono ampiamente circondati.

L'apprendimento è frutto di un lungo e complesso processo di acquisizione. Sono i bambini che costruiscono le proprie idee sulla lingua scritta, ponendosi problemi, formulando ipotesi e verificandole confrontandosi con i pari e con le scritte presenti nella loro quotidianità. Questa costruzione avviene in interazione con gli adulti e i coetanei che parlano quella lingua. i bambini infatti imparano insieme, interagendo e confrontando le proprie modalità di lettura e scrittura con gli adulti e i compagni, dai quali ricevono occasioni di conferma o modifica delle proprie convinzioni.

Risulta di fondamentale importanza creare un contesto educativo che promuova lo sviluppo di un processo esplicito e sociale di costruzione della lingua scritta, del quale il bambino risulti essere il protagonista, un apprendista attivo, che cerca in prima persona di comprendere e capire.

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Il compito dell'insegnante è quello di favorire nei bambini un approccio attivo e consapevole alla scrittura attraverso l’osservazione, la ricerca, la cooperazione e la costruzione (grazie al confronto e al conflitto con le ipotesi dei compagni) degli apprendimenti. Il bambino, in conclusione, impara a leggere e scrivere attraverso un processo non di copiatura (che presuppone abilità manuali) ma attraverso un processo di costruzione attivo e funzionale (abilità meta linguistiche e meta fonologiche, la capacità di riflettere sulla parola scritta e parlata).

Finalità

Le attività che le insegnanti proporranno fanno riferimento al progetto LEGGERE E SCRIVERE TUTTI INSIEME (attuato dai Comuni dell'area Nord della provincia di Modena), un percorso di avvicinamento al codice scritto progettato da una equipe specializzata. Il Progetto propone una impostazione di lavoro ben definita, articolata in percorsi operativi, modalità di intervento, strumenti che poggiano su precise basi teoriche di riferimento.

Si intende far leva sull’innata curiosità e motivazione verso la lingua scritta e potenziare le abilità fondamentali per l’apprendimento di lettura e scrittura. Ciò avviene mediante attività laboratoriali di tipo ludico e connesse alle routines dei bambini.

Allestimento della sezione: I MICROMONDI La sezione si trasforma in un laboratorio...creativo e divertente, ricco di stimoli, accogliente delle idee dei bambini, non giudicante, ricco di “MICROMONDI” Le insegnanti allestiscono, in sezione, contesti ricchi di stimoli e di materiali di cui il bambino può usufruire autonomamente. I MICROMONDI sono contesti funzionali attraverso i quali vengono messe a disposizione dei bambini diverse “scritte” di uso quotidiano. I micromondi sono finalizzati alla costruzione di strategie interattive e risultano efficaci per supportare i processi di apprendimento.

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In sezione vengono quindi allestiti angoli specifici: angolo dell’appello (calendario, cartellone delle presenze,

cartellone degli incarichi), angolo della scrittura (cartellini coi nomi dei compagni,

nomenclature, banca parole, il casellario delle lettere, le lettere magnetiche, ecc...),

angolo del gioco della posta, angolo della lettura, angolo del gioco della bibliotecario, angolo del gioco della compravendita.

Un’esperienza molto importante che potranno compiere i bambini, ad esempio, nell’angolo della scrittura è il disegno e la scrittura spontanea che permetterà di valutare nel tempo i cambiamenti delle “teorie” dei bambini riguardo al linguaggio scritto. La consegna: “Vicino alle cose che avete disegnato scrivete il loro nome. Scrivete come siete capaci” permette all’insegnante di valutare:

• l’organizzazione spaziale del foglio durante il disegno; • l’esecuzione grafica; • la qualità del segno; • la direzionalità sx/dx: in scrittura e in lettura ; • l’ipotesi di lettura: dopo aver scritto i nomi delle cose

disegnate il bambino ci leggerà ciò che ha voluto scrivere ; • la stabilità nello scrivere il nome di uno stesso oggetto

disegnato più volte (la stessa cosa si scrive sempre allo stesso modo, Costanza di rappresentazione).

L’angolo del gioco della posta Un’attività che, fin dai primi mesi di scuola,

ha coinvolto e appassionato in modo particolare i bambini è quella della creazione e dello scambio di bigliettini da loro realizzati, attraverso la sperimentazione di scritture spontanee.

L’insegnante, osservando la spontaneità, l’interesse e l’attitudine mostrati dai bambini

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nello svolgere tale attività, la rilancia apportando qualche modifica. Innanzitutto, per scrivere i messaggi, prepara insieme ai bambini

delle cartoline che presentano, da una parte, lo spazio per un disegno e, dall’altra, lo spazio per scrivere il destinatario e la frase scelta dai bambini. Inoltre, propone l’allestimento di una banca delle parole, apposita per il gioco della posta, che costruisce insieme ai bambini, realizzando cartellini corredati di immagini e parole (ciao, tanti baci, ti voglio tanto bene, un abbraccio, ecc.). Vengono quindi inventati i nomi di due vie e vengono realizzati e posizionati in sezione i cartelli corrispondenti; i bambini vengono suddivisi nelle due vie e i loro nomi vengono collocati sotto il nome della via corrispondente. In questo, nel compilare la cartolina, i bambini dovranno scrivere l’indirizzo dell’amico a cui vogliono inviare il messaggio. Successivamente, i bambini, aiutati dall’insegnante, posizionano in sezione una cassetta della posta, nella quale raccogliere i messaggi da loro realizzati. Quindi, vengono stabilite collettivamente alcune regole per l’utilizzo e la gestione di tale mezzo, tenendo conto delle conoscenze acquisite sulle norme che regolano la distribuzione della posta “vera”. Si ritengono necessari: la presenza di un postino che raccolga regolarmente la posta dalla cassetta per distribuirla ai destinatari, la rotazione dei bambini nel ruolo del postino, la realizzazione di un elenco per verificare che effettivamente tutti i bambini ricoprano tale ruolo, la regolarità nel prelievo delle lettere, la presenza, nella parte esterna del biglietto, del nome del bambino al quale esso è destinato. In pratica, quindi, ogni martedì mattina, durante il momento dell’appello, il postino distribuisce la posta ai compagni leggendo il nome del destinatario, indicato sulle letterine (attività che porta a riflettere sulla funzionalità della scrittura).

Questa attività, carica di un forte valore affettivo, coinvolge molto i bambini e li porta, in modo naturale e spontaneo, a sperimentare la scrittura. Appena c’è un momento di gioco libero, all’interno della giornata scolastica, i bambini si organizzano con cartoline e pennarelli e, in un clima di divertimento, di confronto e di collaborazione, realizzano una grande quantità di messaggi. Occorre sottolineare che la tipologia dei messaggi (grafici, iconici o misti) viene lasciata alla libera scelta dei bambini. La maggior parte di essi mostra di

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preferire alla copiatura dei cartellini della banca delle parole, una ricerca attiva, autonoma e cooperativa delle frasi.

L’angolo del gioco della compravendita Prima di introdurre il gioco del supermercato, l’insegnante

propone ai bambini un’attività di osservazione e comparazione di alcune scatole di uno stesso tipo di alimenti o prodotti (riso, biscotti, sapone, ecc). Ad esempio, mostrando ai bambini tre scatole di riso, di differenti marche, l’insegnante chiede loro di indicare la scritta “riso” e suggerisce loro di trovare la stessa scritta su tutte scatole. Questa attività, che stimola il confronto e la collaborazione, favorisce, in modo particolare, l’acquisizione da parte del bambino della costanza di rappresentazione. Attraverso un momento di conversazione, volto a raccogliere le idee dei bambini, viene quindi introdotto il gioco del supermercato. Allestito lo spazio per realizzare tale gioco, i bambini, attrezzati di banconote, cassa e sportine per la spesa, si organizzano in un gioco che, oltre ad essere divertente e coinvolgente, li aiuta a cogliere la funzionalità della scrittura, li stimola a compiere ipotesi di lettura, sviluppa le loro competenze logico-matematiche.

Il percorso

Due sono le aree da indagare per individuare le tappe evolutive del processo di appropriazione del codice scritto: 1. Lettura - Scrittura: la concettualizzazione della lingua scritta (cioè le teorie che il bambino si costruisce sulle regole di aggregazione dei segni scritti); 2. Fonologia: la consapevolezza della lingua come riconoscimento dei suoni che compongono la parola (consapevolezza fonologica). Le attività del percorso, di seguito illustrate, sono quindi volte ad aiutare il bambino a riflettere sull’aspetto formale e sonoro delle parole.

1. ASPETTO FORMALE: RAGGIUNGIMENTO DELLA STABILITA’ DEL NOME

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I bambini, già alla scuola dell’infanzia, dimostrano interesse nei confronti della Lingua Scritta: operano le prime classificazioni; compiono le prime esperienze di lettura; si costruiscono una loro TEORIA LINGUISTICA, cioè un insieme coerente di regole di interpretazione e produzione dei segni scritti. Tuttavia, per imparare a leggere e a scrivere in modo convenzionale, occorre capire che i nomi e le parole si scrivono sempre allo stesso modo e per rendere i bambini consapevoli di questo è necessario che essi si impadroniscano di 4 concetti fondamentali :

1.quanti elementi ci sono in una parola 2.quali sono gli elementi della parola 3.come questi elementi sono disposti 4.come questi elementi sono rappresentati Le insegnanti si sono chieste: visto l’interesse dimostrato dai

bambini nei confronti della Lingua Scritta, perché non stimolarli, attraverso la metodologia del gioco ed il confitto cognitivo, a “scoprire questi aspetti”? Le proposte che seguono stimolano i bambini a comprendere questi concetti in modo semplice ed accattivante perché è il bambino il vero protagonista del suo apprendimento; è lui che manipola la lingua scritta giocando, arrivando a costruire nuove conoscenze.

Obiettivi specifici:

Stimolare i bambini a cogliere i tratti distintivi salienti dei nomi e delle parole:

stimolare i bambini a capire se una parola è uguale o diversa;

stimolare i bambini a vedere e capire se sono presenti tutte le lettere del nome (“rana rubona”);

stimolare i bambini a cogliere il valore posizionale delle lettere del nome (“leone scambione”);

stimolare i bambini a capire che il nome non cambia anche se si utilizzano grafie diverse (“orso scrivone”).

Modalità:

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Il percorso si sviluppa attraverso una serie di attività laboratoriali di tipo ludico - didattico e di drammatizzazione.

IL NOME Siamo partite dal nome dei bambini perché, come dimostrano

Ferreiro e Teberosky, è caro e stimolante per i bambini giocare col proprio nome, in esso si riconoscono, si identificano e soprattutto è qualcosa che conoscono. Spesso i bambini, già a 4 o 5 anni, sono in grado di scrivere correttamente il loro nome, anche se ciò non implica che siano in possesso delle regole della scrittura convenzionale. Il bambino concepisce il nome proprio come una forma fissa di scrittura: ogni lettera viene considerata come parte di un tutto, senza valore per se stessa, e vengono rifiutate altre possibili scritture del nome che presentano le stesse lettere, ma non lo stesso ordine. Le insegnanti preparano 4 cartellini di differenti colori. I bambini vengono invitati a scrivere correttamente il loro nome, in stampatello, sul primo cartellino. Le insegnanti propongono la seguente domanda: “Tutti leggeranno questo nome allo stesso modo?”. Vengono registrate le risposte. Inoltre, domandano: “Tutti scriveranno il nome allo stesso modo?”. Poi ogni bambino viene invitato a chiedere alle persone a casa, di leggere il cartellino-nome e a chiedere sia a mamma che a papà di scrivere, su due differenti cartellini, il nome del bambino. Verificato, a scuola, che tutti leggono e scrivono il nome allo stesso modo, le insegnanti pongono la domanda: “Sarà perché ci conoscono?”. Vengono registrate le risposte. Viene quindi inviata una persona estranea a scrivere, nel quarto e ultimocartellino, il nome di ciascun bambino. I bambini, osservando i quattro cartellini deducono che il nome non cambia se viene scritto da persone diverse.

RANA, LEONE E ORSO Attraverso i giochi e le storie che propongono RANA, LEONE e

ORSO, i bambini hanno la possibilità di cogliere l’aspetto formale delle parole e sviluppare la competenza percettivo-visiva. I bambini giungeranno a comprendere che le parole uguali si scrivono sempre allo stesso modo (principio della costanza di rappresentazione).

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RANA RUBONA. Un giorno

le insegnanti faranno trovare ai bimbi in sezione un misterioso cestino coperto di foglie… Ed ecco che all’improvviso salterà fuori una simpatica rana (una marionetta) accompagnata da un cartellino ben evidente con la scritta “RANA” in stampato maiuscolo. Di tanto in tanto la rana farà in modo di evidenziare questa scritta e dirà ai bambini che quello è il suo nome. Questo cartello rimarrà molto impresso ai bambini ed è uno stimolo per familiarizzare, successivamente, anche con la parola RANA. I bambini, disposti in cerchio, avranno il loro nome ben evidente posto davanti a sé. Il nome è composto da singole tesserine disposte in sequenza corretta: in ogni tesserina c’e’ una lettera del nome. La rana si avvicinerà ai bambini e, con fare accattivante, inizierà a conversare con gli alunni, poi proporrà un gioco: chiederà ai bambini di non guardare l’azione che lei stessa farà su ciascun nome (i bambini disponibili possono farsi bendare) e spiegherà che ruberà una lettera a ciascuno. I bambini dovranno indovinare la posizione della lettera che è stata rubata. La rana poi chiederà (conflitto cognitivo): “Il nome, privato di una lettera, si legge allo stesso modo o cambia ?” La rana ruba una lettera ad ogni nome, il bambino si attiva per indovinare ed indicare la posizione della lettera rubata. Gradatamente i bambini arriveranno a scoprire che il nome privato di una lettera cambia: scrivendo non possiamo dimenticare nessuna lettera. Prima di congedarsi la rana consegnerà il cartello col suo nome ai bambini e donerà loro una storia articolata in 4 sequenze con immagini e scritte in stampato maiuscolo. La protagonista è una rana: in ogni sequenza apparirà una frase con la scritta “RANA”.

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LEONE SCAMBIONE. Il percorso continuerà mantenendo le stesse modalità metodologiche e procedure descritte per la rana. Farà il suo ingresso in sezione accompagnata da un cartellino ben evidente con la scritta “LEONE” in stampato maiuscolo; anche il leone di tanto in tanto farà in modo di evidenziare questa scritta e dirà ai bambini che quello è il suo nome. Il leone scambia alcune lettere del nome del bambino che deve indovinare la posizione delle lettere scambiate. Il leone chiederà (conflitto cognitivo): “Il nome si legge allo stesso modo o cambia se le lettere cambiano di posto?” I bambini, attraverso questo gioco arriveranno a scoprire che il nome, scambiando le lettere, cambia: le lettere hanno un preciso posto nella parola. Anche il leone regalerà ai bambini il cartello con la scritta LEONE e la storia di un leone.

ORSO SCRIVONE. Il percorso continua mantenendo le stesse

modalità metodologiche e procedure descritte per la rana e per il leone. Farà il suo ingresso in sezione accompagnato da un cartellino ben evidente con la scritta “ORSO” in stampato maiuscolo; l’orso scrive i nomi utilizzando grafie differenti. L’orso chiederà: “Il nome si legge allo stesso modo o cambia se le lettere vengono scritte con forme strane ?” I bambini arriveranno a scoprire che le lettere possono cambiare la forma / dimensione ma la parola non cambia. L’orso, come gli altri animali, donerà alla sezione sia il proprio nome, sia la storia di un orso.

2. METAFONOLOGIA / RIFLESSIONE SULL’ASPETTO SONORO DELLE PAROLE

Per consapevolezza fonologica si intende la capacità di riflettere

sull’aspetto sonoro delle parole: con le competenze metafonologiche i bambini saranno in grado di individuare, distinguere, analizzare e confrontare i suoni che compongono le parole. Tali competenze, inoltre, saranno di supporto agli alunni

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quando verranno a contatto con la loro veste grafica, le lettere, e quindi con la parola scritta.

Le abilità meta fonologiche si possono suddividere in:

Consapevolezza fonologica globale. La consapevolezza fonologica globale si sviluppa spontaneamente attorno ai 4 anni. Riguarda operazioni relative a: o riconoscimento e produzione di rime o riconoscimento di sillaba iniziale o segmentazione sillabica o suddivisione sillabica.

Consapevolezza fonologica analitica. Questa competenza si sviluppa parallelamente all’acquisizione della letto-scrittura, solitamente quando il bambino frequenta la scuola primaria. Riguarda operazioni meta fonologiche relative a: o riconoscimento di fonema iniziale/finale o segmentazione fonetica o suddivisione fonemica.

Obiettivi specifici:

Maturare la competenza metafonologica:

imparare ad ascoltare il suono delle parole prestando attenzione

riflettere sull’aspetto uditivo delle parole

giocare a scomporre / segmentare nomi e parole

ascoltare e riflettere con parole lunghe e parole corte

scoprire che la lunghezza della parola è relativa alla lunghezza del suo suono ed è indipendente dal referente che rappresenta ( es: treno – coccinella ).

Modalità:

Il percorso si sviluppa attraverso una serie di attività laboratoriali di tipo ludico - didattico e di drammatizzazione. Attraverso giochi e attività di metafonologia globale che propone l’elefante i bambini hanno la possibilità di riflettere sull’aspetto uditivo delle parole e maturare la competenza metafonologica

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ELEFANTE PARLANTE Farà il suo ingresso in sezione un animale, l’ELEFANTE, accompagnato da un cartellino ben evidente con la scritta “ELEFANTE” in stampato maiuscolo. Di tanto in tanto farà in modo di evidenziare questa scritta e dirà ai bambini che quello è il suo nome. L’elefante si avvicinerà ai bambini e, con fare accattivante, inizierà a conversare con gli alunni… ma parlerà in modo strano: quando si presenta dice di chiamarsi “e-le-fan-te”, parla quindi sillabando il suo nome. Chiederà ai bambini di ascoltarlo molto attentamente perché proporrà un gioco: proverà a chiamare ogni bambino sillabandone il nome ed, eventualmente, accompagnando la segmentazione col battito delle mani; i bambini dovranno riconoscere il nome pronunciato dall’elefante. Gli alunni si lasceranno coinvolgere con entusiasmo e inizieranno a seguire l’animale col battito delle mani che segmenta i vari nomi. L’elefante continuerà il gioco sillabando altre parole: nave, coccinella, telefono, ape… Poi chiederà di riconoscere parole lunghe e parole corte; la segmentazione sarà di supporto alla comprensione. Prima di congedarsi l’elefante consegnerà ai bambini: il cartello col suo nome; due schede operative con parole lunghe e parole corte da osservare, ritagliare, manipolare; una storia articolata in 4 sequenze con immagini e scritte in stampato maiuscolo (in ogni sequenza appare una frase e la scritta “elefante”). Alcuni esempi di altre attività fonologiche proposte dall'elefante:

• il gioco dell’appello in rima (ad esempio: Chi gioca nel parco? …Marco!)

• indovina indovinello (E’ un animale, inizia con L, LE… LEONE!)

• il telegiornale (Oggi un B BA BAM BAMBINO giocava a P PAL PALLA…)

• il bastimento (carico di cose che iniziano con MA…, TA…, ecc.)

• batti le mani (quando senti nomi che iniziano con la stessa sillaba)

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• le parole cortissime, corte, lunghe, lunghissime e il conta sillabe

• scatolina, scatolona, barattolino, barattolone • le carte in rima • il gioco delle casette (raggruppare le carte che finiscono allo

stesso modo) • il gioco delle parole a catena (le carte diventano un domino di

sillabe) • la bacchetta blu trasforma tutto in «U».

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MI PIACE RACCONTARE

“Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l’arte di inventare”

Novalis Il progetto Mi piace raccontare vuole dare voce, durante tutto il periodo scolastico, ai bambini,i quali seguiranno un percorso, attraverso la fruizione di libri e altre proposte, verso la letteratura infantile. Prendendo spunto dal prestito del libro che, anche quest’anno, avviene regolarmente tutte le settimane, i bambini, non solo avranno l’occasione di condividere la lettura di un racconto con la propria famiglia, ma avranno altresì l’opportunità di esprimersi di fronte al gruppo dei coetanei.

Il percorso parte dalla lettura, fatta dall’insegnante, di semplici libri che i bambini potranno rielaborare graficamente raccontando quale estratto del racconto ha colpito maggiormente il loro interesse. Il percorso proseguirà attraverso il racconto che i bambini faranno del libro portato a casa e letto con i propri genitori, per dare poi spazio anche a racconti di libri custoditi a casa. L’intento è quello di aiutare il bambino ad affrontare un gruppo di auditori e di provare a seguire le regole generali del racconto, in modo da portare il bambino a riflettere sugli aspetti importanti che lo caratterizzano: inizio, svolgimento, fine (tali aspetti infatti, se omessi, vanno a compromettere la comprensione di una storia). Il percorso seguirà poi diverse proposte che vogliono stimolare la fantasia del bambino come:

inventare un finale originale di un racconto proposto

mescolare le storie utilizzando personaggi conosciuti di altre fiabe

drammatizzare brevi scenette o racconti diventando attori in erba o utilizzando marionette

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giocare con il Binomio fantastico. Prendendo spunto dalle proposte di Gianni Rodari, il Binomio fantastico mette a disposizione dei bambini diverse immagini e “…è il momento di lasciar libera la fantasia, di credere a tutte le cose incredibili che essa ci racconterà”. Il bambino pescherà a caso due immagini e ne inventerà un racconto che può assumere aspetti molto vari (può essere realistico, fantastico, breve, lungo,…) in modo da portare i bambini a divertirsi nell’inventare storie raccontandole. È una tecnica formidabile “per mettere in movimento parole e immagini” (G. Rodari).

Parallelamente al percorso sul racconto, i bambini costruiranno un ALFABETIERE GIGANTE, un libro enorme avente una pagina per ogni lettera dell’alfabeto, su cui i bambini potranno incollare i diversi personaggi che incontrano nelle storie lette e raccontate, o semplicemente ascoltate. I diversi lavori verranno associati alla lettera iniziale del loro nome (ad esempio il MAGO troverà collocazione nella pagina con la lettera M) e il gioco è fatto. In questo modo i bambini, oltre che ritrovare i loro “eroi” preferiti, potranno fare anche un gioco fonologico che riguarda l’iniziale del nome.

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VITA DI UNA PIANTA

“…Ciò che (il bambino) apprende deve essere interessante, deve affascinarlo: bisogna offrirgli cose grandiose: per cominciare

diamogli il Mondo”1.

L’esigenza di esplorare il mondo è insita nell’essere umano, sin dalle sue origini primordiali. La conoscenza del mondo è stata la chiave per adattarsi ad esso e per adattare a sua volta quest’ultimo alle esigenze dell’umanità. L’educazione a casa e a scuola non può, dunque, esimersi dal considerare la natura e i suoi elementi come facenti parte di un Tutto Cosmico vivente che è il pianeta Terra. Tutto e tutti partecipano e contribuiscono alla vita, così anche il bambino deve avere consapevolezza di ciò. L’educazione cosmica così è fondamentale per far comprendere il senso del rispetto e della tolleranza, principi base per l’educazione alla pace e l’educazione morale. Osservare il seme che germoglia e la piccola piantina che cresce, l’insetto che si muove più o meno velocemente sulla foglia, impone al bambino osservatore di rispettare i ritmi biologici della natura e questo esercizio, oltre ad affinare le conoscenze, prepara il bambino alla concentrazione, alla polarizzazione dell’attenzione, a soffermarsi sui dettagli partendo dal tutto. In un’epoca in cui quasi tutto è digitale e le informazioni sono disponibili all’istante, i bambini non conoscono più quali sono i veri ritmi della natura, rischiando di non riuscire a prendere esatta consapevolezza del tempo che scorre. Finalità: prendere consapevolezza del tempo che scorre e affinare l’osservazione scientifica Obiettivi:

- imparare i nomi principali che compongono una pianta (radici,

fusto, foglie)

- capire che la pianta origina da un seme

1 Maria Montessori, Dall’infanzia all’adolescenza, Garzanti, Milano, 1974, pag. 97

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- osservare il grappolo d’uva e impararne la nomenclatura

(grappolo, raspo, acino, vinacciolo, viticcio, pampino)

- osservare elementi naturali, riprodurli graficamente, saperli

nominare, fare ipotesi su eventi successivi

- osservare lo sviluppo di una patata americana

- fare piccoli esperimenti sui bisogni fondamentali delle piante

- osservare il grano (o altro) in crescita in diversi supporti

Maria Montessori afferma che, fra i tre e i sei anni, il bambino è sulla via del “perfezionamento costruttivo” caratterizzato dal passaggio “dall’inconscio alla coscienza” ed è pronto per dare ordine e chiarezza, guidato da spinte interiori, che lo conducono a:

- raccogliere sensazioni ed impressioni che “deposita” nel suo

inconscio

- rispondere al bisogno di conoscenza

- scoprire connessioni logiche

Le nomenclature classificate hanno la funzione di legare i rapporti tra le cose con il loro nome, attraverso l’analisi delle parti costituenti l’intero. Le nomenclature non sono altro che cartoncini da appaiare in due serie, una muta e una parlata. Nella serie parlata ogni parte considerata è già abbinata al nome, in quella muta vi sono soltanto i disegni, le scritte sono separate e il bambino abbina ogni disegno con quello uguale e ogni scritta con quella uguale. Secondo passaggi graduali il bambino potrà, in seguito, utilizzare la sola serie muta e appaiare il nome alla relativa immagine, senza avere il relativo cartoncino parlato di fianco. Anche se non dovesse avvenire tale passaggio si potrà utilizzare la nomenclatura su oggetti reali o fine a se stessa, come arricchimento lessicale. Abbinati alle nomenclature vi sono poi dei cartelloni che rimarranno affissi alle pareti, dopo che i bambini hanno imparato i nomi, con le relative nomenclature. Costituiscono un ornamento dell’aula e attraggono i bambini; servono anche come controllo dell’errore e aiuto alla classificazione generale.

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Il percorso VITA DI UNA PIANTA, parte con la presentazione della pianta, essere autotrofo e primo elemento della catena alimentare perché è l’unità globale che esprime la vita vegetale. Il percorso In sezione è stato preparato un tavolino verde che verrà allestito con i materiali necessari alle osservazioni: lenti di ingrandimento, piantine, elementi naturali. A seconda delle esperienze potranno aggiungersi un piccolo innaffiatoio, terra, vasi, terra e semi. Come memoria delle esperienze vissute ci sarà un quaderno delle osservazioni in cui verranno annotati i diversi commenti che i bambini fanno durante le loro osservazioni ed eventuali disegni o scritte che faranno. Il percorso sarà flessibile in quanto le insegnanti accoglieranno le proposte e il materiale che porteranno i bambini in modo da renderli i protagonisti del loro percorso conoscitivo e in modo da preservare quella curiosità e quello spirito di ricerca che determinano un percorso di apprendimento attivo e consapevole. Le insegnanti ipotizzano di sviluppare insieme ai bambini:

- la pianta: osservazione e nomenclatura (radici, fusto, foglie)

- il grappolo d’uva, il pampino, il viticcio, l’acino, i vinaccioli e il

viticcio: osservazione, nomenclatura, copie dal vero,

esperienze di pigiatura…

- il favo: osservazione di un favo, ipotesi sul lavoro delle api

- il caco e altri frutti: a seconda dei frutti che i bambini portano a

scuola si possono osservare, toccare,

annusare, fare considerazioni,

impararne il nome, farne copie dal vero

- la patata americana: osservazione dello

sviluppo delle radici e della parte

fogliare, esperimento con una patata

sotto terra

- i semi: esperimento sui differenti

ambienti di crescita

- cartellone “Va figlio mio” inerente la

funzione del piccolo seme

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- filastrocca del semino

- storie di piante

CONTINUITA’ CON LA SCUOLA PRIMARIA

Nell’ultima parte dell’anno scolastico verranno previsti momenti di raccordo con la scuola primaria al fine di far conoscere ai bambini della scuola dell’Infanzia gli spazi e l’organizzazione del nuovo ordine scolastico. In collaborazione con le insegnanti di scuola primaria i bambini andranno in visita nella loro scuola dove faranno merenda con i bambini più grandi e dove verranno organizzati momenti di gioco. In seguito un’insegnante della primaria verrà a trovare i piccoli alla scuola dell’Infanzia facendo vedere lo zaino scolastico e il suo contenuto. Un’insegnante delle future classi prime verrà inoltre a pranzo dai piccoli al fine di conoscerli meglio nel loro ambiente di crescita. In questo modo si possono creare dei ponti di condivisione che hanno lo scopo di rendere il più sereno possibile questo passaggio così importante.

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USCITE PREVISTE Le uscite didattiche saranno comunicate ai genitori durante l’anno scolastico. Saranno svolti due laboratori in ludoteca a Soliera

3 Dicembre: Albero 4 stagioni

3 Marzo: Le costruzioni fantastiche Saranno proposti altri due laboratori a Carpi al Castello dei ragazzi:

I colori segreti dell’alfabeto

Occhi, nasi, bocche La gita di fine anno ha meta e data da definire.

RAPPORTI CON LE FAMIGLIE

I rapporti con le famiglie saranno mantenuti attraverso i colloqui individuali, le assemblee di sezione e tutte le volte che le insegnanti, in accordo con i genitori, lo ritengono necessario.

VERIFICHE E DOCUMENTAZIONE

Le verifiche dell’andamento scolastico verranno effettuate attraverso osservazioni, conversazioni e tramite gli elaborati dei bambini. Gli elaborati verranno raccolti in un raccoglitore e in albi predisposti dalle insegnanti.