Scuola dell’infanzia Muratori 2009/10 I. C. Di Soliera ... · L'inserimento nella scuola...

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2009/10 “La scuola del fare” Insegnanti: Agnese Mauri - Anna Maria Razzini Scuola dell’infanzia “Muratori” I. C. Di Soliera Sezione 3 anni Rossa a. s. 2017/2018

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2009/10

“La scuola del fare”

Insegnanti: Agnese Mauri - Anna Maria Razzini

Scuola dell’infanzia “Muratori” I. C. Di Soliera

Sezione 3 anni Rossa a. s. 2017/2018

“Sono convinto che il modo più efficace per affrontare le problematiche di bambini e ragazzi

sia l’educazione. L’Educazione crede nelle potenzialità.

L’educazione guarda al bicchiere mezzo pieno e organizza strumenti e processi,

con l’obiettivo di stimolare, favorire, sostenere l’apprendimento. Ce ne siamo dimenticati.”

Daniele Novara

PREMESSA

I BAMBINI E LE BAMBINE INCONTRANO

LA SCUOLA DELL’INFANZIA

L'inserimento nella scuola dell'infanzia è un momento molto emozionante sia per i bambini che per tutti i genitori, anche per quelli i cui figli hanno già frequentato il nido, perché indica il primo ingresso "ufficiale" in quello che sarà un percorso scolastico lungo, che terrà i figli impegnati per parecchi anni. È molto importante che l'inserimento avvenga nel modo più sereno possibile, rispettando i tempi di ogni singolo bambino e, se vogliamo che il distacco dal suo ambiente familiare ed il conseguente inserimento nel nuovo contesto vada a buon fine, dobbiamo noi adulti per primi adattarci alle sue esigenze, sostenendolo il più possibile. Per vivere serenamente questa nuova avventura, è molto importante “avere fiducia nelle capacità del bimbo, anche quando agli occhi della mamma appare fragile e indifeso”. Il primo compito della scuola è dunque quello di riuscire a dare una risposta a tutti quei problemi che potrebbero impedire a grandi e piccoli di avvicinarsi e vivere in modo positivo i servizi educativi. Un aspetto importante riguarda l’organizzazione di un percorso didattico che crei un “clima” favorevole e un’adeguata accoglienza, per rendere più sereno il momento del distacco. Il tessuto di relazioni che il bambino riesce a stabilire con i compagni, gli insegnanti e tutto il personale risulta di fondamentale importanza per il raggiungimento di questo obiettivo, ricordando sempre che la parola accoglienza abbraccia l’intera quotidianità dell’anno scolastico.

LA SCUOLA DELL’INFANZIA TRA BAMBINO/A E FAMIGLIA

Le indicazioni per il curricolo citano: “I bambini giungono alla scuola dell’infanzia con una storia: hanno imparato a parlare e a muoversi con autonomia; hanno sperimentato le prime e più importanti relazioni; hanno appreso ad esprimere emozioni e a interpretare ruoli attraverso il gioco; hanno appreso i tratti fondamentali della cultura”. (…) “Le loro potenzialità possono essere sviluppate o inibite, possono evolvere in modo armonioso o disarmonico, in ragione dell’impegno professionale degli insegnanti, della collaborazione con le famiglie, dell’organizzazione e delle risorse disponibili per costruire contesti di apprendimento ricchi e significativi”. A tre anni, il bambino matura abilità che vanno oltre l’ambiente familiare: diventa capace di affermare se stesso, di entrare in rapporto con i coetanei, di muoversi con maggiore sicurezza nell’ambiente circostante, di tracciare dei segni, di ricostruire situazioni secondo nuovi modelli mentali... Il bambino è pronto al fare il suo ingresso nella scuola dell’infanzia! L’ingresso nella scuola dell’infanzia rappresenta, quindi, un momento di crescita e di acquisizione di nuove autonomie per il bambino e un momento delicato per le implicazioni emotivo-affettive per la famiglia. Come indicato nel progetto “ambientamento”, il personale scolastico organizzerà un contesto accogliente e stimolante e, in collaborazione con le famiglie, offrirà a ciascun bambino il tempo necessario per inserirsi con calma e serenità.

FINALITA’ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

In questo cammino di crescita e sviluppo i cui protagonisti sono ogni singolo bambino, quale è il ruolo della Scuola dell’Infanzia? Si potrebbe sinteticamente rispondere: “quello di aiutarlo a continuare a crescere, di aiutarlo a imparare da solo”. Certamente il percorso educativo e didattico della Scuola dell’Infanzia non si limita ad un semplice “accudire”, ma punta verso delle mete ben precise che sono , coerentemente con quanto sancito dalle “Indicazioni Nazionali”, gli obiettivi formativi generali della nostra progettazione:

1. favorire la maturazione dell’identità - individuale e sociale - del bambino sotto il profilo corporeo, intellettuale, psicologico per renderlo sicuro di sé, fiducioso nelle proprie capacità, motivato, curioso, capace di esprimere sentimenti ed emozioni, sensibile nei confronti degli altri;

2. promuovere la conquista dell’autonomia intesa sia come controllo delle abilità motorie e pratiche, sia come maturazione delle capacità di rapportarsi in modo adatto, libero, personale e creativo con gli altri, con le cose, con le situazioni, per essere un bambino che sa fare delle scelte, pensare, stare con gli altri;

3. sviluppare le competenze, intese come l'affinarsi progressivo sia di abilità operative e mentali, sia di conoscenze riconducibili ai campi di esperienza (motorie, linguistiche, logiche, ecc.).

4. sviluppare il senso della cittadinanza, inteso come scoperta degli altri e dei loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti con regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri.

METODOLOGIE ESSENZIALI

L’apprendimento, per un bambino di questa età, è esclusivamente esperienza e rappresentazione dell’esperienza. I mezzi con i quali l’esperienza si fa crescita intellettiva e acquisizione di conoscenze sono, nella Scuola dell’Infanzia:

1. la relazione; 2. il gioco; 3. l’esplorazione.

LA RELAZIONE Si diventa uomini e donne “gettandosi” nella relazione. La Scuola dell’Infanzia è consapevole di tutto questo e programma ogni sua attività dando una fondamentale importanza alle relazioni del bambino con i coetanei e con gli adulti, questo al fine di promuovere lo sviluppo dell’autonomia, del sentimento sociale, del pensiero e dell’affettività. Questa rete di relazioni deve essere per il bambino accogliente e significativa per non rendere vana l’azione educativa. L’apprendimento avviene, infatti, solo in contesti affettivi positivi e rassicuranti, soprattutto nei primi anni di vita.

IL GIOCO Il gioco costituisce una delle più nobili attività umane. Attraverso il gioco si apprende non solo a fare, ma anche e soprattutto ad essere. Si sperimenta e si scopre se stessi, rivestendo ruoli e situazioni differenziate. Il gioco ha grande attrattiva sul bambino, è il suo stesso modo di vivere e di rapportarsi con la realtà E’ la sua strategia e metodologia di apprendimento. Tutto è un gioco e ogni agire è un mettersi in gioco. In particolare è da valorizzare il gioco di finzione, di immaginazione e di identificazione.

Nel gioco c’è il massimo della fantasia e il massimo della direttività, un tuffo nell’immensità dell’immaginabile e una adesione a regole ben precise.

L’ESPLORAZIONE Non si apprende se non ciò che si esplora, si sperimenta in prima persona. Questo è vero per tutti, ma in modo particolare per i più piccoli. Il bambino ha bisogno di far passare tutto attraverso le sue percezioni fisiche dirette: ha bisogno di toccare, esplorare, manipolare, di provare a fare in prima persona. Il bambino, non ancora capace di un pensiero puramente astratto, conosce il mondo attraverso il suo corpo e quindi attraverso la sua esperienza diretta. Ogni proposta didattica nella Scuola dell’Infanzia terrà conto della curiosità del bambino favorendo l’esplorazione, la ricerca e la sperimentazione mediante un diretto contatto con la natura, le cose, i materiali, l’ambiente sociale e la cultura stessa.

AMBITI DELL’ESPERIENZA EDUCATIVA

Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bambini e creano occasioni e progetti di apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini vanno scoprendo. I traguardi per lo sviluppo, sono alla base della progettazione e si traducono all’interno dei progetti in obiettivi formativi al fine di promuovere lo sviluppo delle competenze di ciascun bambino relativamente ai cinque ambiti definiti dalle “Indicazioni per il curricolo”. Essi sono:

Il sé e l’altro: le grandi domande, il senso morale e il vivere insieme Il corpo in movimento: identità, autonomia e salute. Linguaggi, creatività ed espressione: gestualità, arte, musica e multimedialità. I discorsi e le parole: comunicazione, lingua e cultura. La conoscenza del mondo: ordine, misura, spazio, tempo e natura.

LA SEZIONE E I SUOI SPAZI

La sezione tre anni rossa è formata da 25 bambini, di cui 14 maschi e 11 femmine. La strutturazione degli spazi è parte integrante di un’accorta progettazione e non deve essere lasciata alla casualità e all’improvvisazione. Gli spazi della sezione sono organizzati in modo da apparire ai bambini rassicuranti e familiari, ma soprattutto per essere accessibili e facilmente fruibili al fine di favorire la loro autonomia fisica e psicologica. Nella sezione sono stati organizzati degli “angoli”, cioè spazi strutturati, che offrono specifici e differenti oggetti e materiali con i quali i bambini possono interagire liberamente da soli, a coppie, a piccolo o medio gruppo.

Angolo dell’appello, della conversazione e del canto In questo spazio i bambini, insieme alle insegnanti, si ritrovano ogni mattina per il “gioco dell’appello”, finalizzato al riconoscimento della propria identità e di quella dei compagni. Questo spazio viene inoltre utilizzato per ricreare momenti di conversazione, finalizzati a sviluppare nel bambino le fondamentali competenze sociali a sviluppare il linguaggio. Durante i momenti di assemblea, si parla insieme, si dialoga, si impara ad ascoltare gli altri e a rispettare il

turno di parola, si discutono e si apprendono le regole, ci si confronta, si esprimono le proprie opinioni, nel rispetto di quelle degli altri. In questo angolo, nell’arco della mattinata, vengo svolte attività di canto e ballo (dopo l’appello, prima del pranzo), finalizzate allo sviluppo delle competenze musicali e alla socializzazione.

Angolo della cucina e delle bambole Questi due angoli sono uniti a formare un unico spazio, quello del gioco simbolico. Nel gioco simbolico il bambino esercita e coltiva le capacità di rappresentazione, immaginazione e controllo. Giocando a “far finta” i bambini imitano situazioni ad essi familiari e quindi cariche di valenze affettive.

Angolo dei travestimenti Questo spazio favorisce la consapevolezza di sé come identità corporea e delle possibili trasformazioni attraverso il travestimento. I bambini possono, attraverso i materiali messi a disposizione (vestiti, cappelli, borse, ecc…) inventare giochi di tipo fantastico ed imitativo e sperimentare il linguaggio mimico-gestuale.

Angolo della costruttività I bambini sono nomadi dell’immaginario, grandi manipolatori dello spazio: amano costruire, spostare, inventare situazioni. Mettendo a disposizione materiali sempre diversi, si stimola nel bambino la capacità di inventare sempre nuove costruzioni. I bambini imparano a progettare e a costruire insieme, condividendo i materiali messi a loro disposizione. Questo spazio inoltre favorisce la socializzazione, l’invenzione, la fantasia. Lo spazio, con le sue possibilità, suggerisce ai bambini e alle bambine sempre nuove strategie per costruite i propri apprendimenti attraverso la sperimentazione e la ricerca continua.

Angolo della lettura o biblioteca Questo spazio favorisce l’approccio al libro quale strumento di informazione, di divertimento, di indagine, di confronto. I libri sono esposti in scaffali a disposizione dei bambini, i quali possono liberamente e autonomamente sfogliarli, guardare le immagini, “leggerli”.

Angolo della pedana e dei tappeti In questo spazio i bambini possono giocare a piccolo gruppo e dentro uno spazio limitato 8appunto la pedana o il tappeto) con le costruzioni lego oppure con gli animali oppure con la pista e le macchinine.

Angolo grafico pittorico In questo spazio i bambini, singolarmente o a piccoli gruppi, possono scegliere il materiale messo a loro disposizione nella scaffalatura a giorno (vari tipi di carta, ritagli di stoffa, nastrini colorati, forbici, colla, pennarelli, ecc) e realizzare una composizione libera e originale.

Angolo dei giochi a tavolino In questo spazio, composto da tavoli e scaffalature a giorno, i bambini possono scegliere il materiale di loro interesse, svolgere il gioco a tavolino e, al termine dell'attività, riporlo al proprio posto. A seconda del materiale e del gioco, l'attività può essere svolta o singolarmente o a coppie o a piccolo gruppo. Le esperienze senso-motorie, fondamentali per lo sviluppo cognitivo del bambino, vanno sviluppate sia attraverso attività di routine sia attraverso materiale didattico specificatamente organizzato (giochi sensoriali, giochi matematici, materiali per l’esercizio del tatto, della manualità, ecc).

Angolo della natura Si è scelto di allestire in sezione un angolo chiamato "l'angolo della natura" per dare ai bambini tante occasioni per riflettere sulla vita del mondo naturale e vegetale. I bambini si prendono cura delle piante annaffiandole e ne osservano le trasformazioni. In questo angolo vengono sistemati differenti materiali naturali (sassi, foglie, pigne, ghiande, cortecce, ecc) che vengono raccolti dai bambini (insieme alle famiglie) o dalle insegnanti. Il materiale naturale viene osservato, classificato e suddiviso in vaschette dai bambini e può essere da loro utilizzato, singolarmente o a coppie, attraverso il gioco della "scatola bianca" (illustrato in seguito). La scuola offre ai bambini altri spazi, esterni alla sezione quali: il salone ed il giardino anch’essi strutturati in modo da favorire la socializzazione (anche tra bambini di età diverse), il gioco libero, i giochi di movimento, ecc.

ATTIVITA’ CON GLI ESPERTI

Oltre agli specifici progetti definiti nella programmazione, i bambini della sezione in questo anno scolastico seguiranno: Progetto di educazione musicale, gli incontri si svolgeranno a partire dal mese di novembre

a lunedì alterni (dalle ore 9.00 alle ore 10.00). Progetto di gioco-motricità con l’esperto Gabriele, gli incontri inizieranno a partire dal mese di novembre e avverranno a cadenza settimanale (il venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 11.00). Progetto CEAS (Centro di Educazione alla Sostenibilità delle Terre d’Argine) “Fuori dal nido”: propone un primo approccio con l’ambiente attraverso attività narrative, ludiche e laboratoriali, esperienze dirette e concrete. Sono previsti tre appuntamenti ( 28 febbraio, 5 marzo e 19 aprile 2018) di circa due ore ciascuno, dalle ore 9.30 alle 11.30 circa.

Per i bambini i cui genitori hanno fatto richiesta, ci sarà l’insegnamento della religione cattolica, ogni venerdì dalle ore 8.00 alle ore 9.30 con l’insegnante Angela. I bambini i cui genitori hanno scelto di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, svolgeranno altre attività con le insegnanti di sezione.

PROGETTI DIDATTICI PREVISTI

Progetto: “AMBIENTAMENTO” Contenuti e motivazioni

Il progetto “AMBIENTAMENTO” viene svolto per facilitare i bambini nell’ingresso alla

scuola dell’infanzia, in particolare coloro che non sono mai stati scolarizzati. L’ambientamento è una esperienza delicata e complessa sia per il bambino che per la sua famiglia. I soggetti coinvolti in questa esperienza sono i bambini, i genitori e le insegnanti della sezione. In questo momento di passaggio da un contesto relazionale ed ambientale ad un altro sono messi in discussione equilibri consolidati o appena raggiunti, e possono insorgere stati preoccupazione o di ansia. Durante le prime settimane di frequenza scolastica, gli ingressi avverranno in maniera graduale e scaglionata per orario e per giorni. La gradualità dell’ingresso è di fondamentale importanza e permetterà al bambino di prendere confidenza con spazi e persone in tutta tranquillità. La durata della permanenza a scuola aumentata nel corso dei giorni successivi confermando la permanenza completa in relazione alla reazione dei bambini.

A questo particolare momento vengono dedicate molte attenzioni in considerazione del fatto che la novità degli spazi, dei materiali di giochi, dei ritmi della giornata e dei contesti di relazione, esigono un tempo di adattamento da parte del bambino che, lentamente e gradualmente, nel nuovo ambiente dovrà costruire riferimenti affettivi, cognitivi e sociali. Lo svolgersi dei giochi, il modo di entrare ed uscire dalle attività, ma soprattutto le relazioni tra bambini nel gioco libero danno la testimonianza della scoperta di modi differenti di comunicare. La funzione del periodo definito “ambientamento” è proprio quella di facilitare e sostenere i bambino nel suo percorso di familiarizzazione con il nuovo ambiente ed instaurare legami con figure adulte diverse.

Modalità Nelle prime settimane di scuola, le attività dominanti proposte saranno le seguenti:

• entrata ed accoglienza dei bambini e distacco graduale del genitore, • giochi con materiale ludico per una prima conoscenza ed avvicinamento reciproco sia tra

bambini che tra adulto e bambino, • conoscenza dei vari spazi individuali del bambino (armadietto, riquadro personale dove

mettere il “ciuccio” e le cose portate da casa, posto dove riporre il tovagliolo e l’asciugamano),

• interiorizzazione delle routines (pasti, bagno, riposo, ecc) e delle regole di vita comunitaria, • il gioco dell’appello (per rafforzare la conoscenza di sé e degli altri e del tempo che passa), • momenti a grande gruppo dedicati al canto, al canto mimato, al ballo e a semplici attività

musicali, • momenti a grande gruppo dedicati a giochi di conoscenza, • lettura del libro di “Elmer l’elefante variopinto” (tramite proiettore), osservazione in

assemblea dei materiali di passaggio (album personale e libro) provenienti dal nido o da casa, • giochi liberi e di osservazione degli spazi fuori e dentro la scuola, • momenti di condivisione/riflessione a grande gruppo sulla quotidianità, • momenti di condivisione sulle regole per un buon funzionamento della vita scolastica.

Prendendo come spunto il messaggio educativo donato dal libro di David McKee “Elmer l’elefante variopinto”, vengono proposti giochi psicomotori di conoscenza (palla-nome, nome-ritmo, direttore di orchestra, ecc), giochi collettivi per favorire relazioni cooperative (i cerchi accoglienti, ecc) e la gestione non violenta del conflitto (il sì e il no, i nodi, i passi della rabbia, ecc). Attraverso questi giochi, i bambini verranno stimolati a sviluppare competenze sociali e la capacità di relazionarsi positivamente con le situazioni conflittuali, di tollerarle, attraverso un percorso che li educhi a valorizzare le differenze dell’altro e la pluralità che li circonda, a vedere altri punti di vista e a collaborare. L’intento quindi non sarà quello di eliminare le situazioni conflittuali (anche perché nelle relazioni tra bambini della prima infanzia solitamente emergono litigi e scontri), ma di considerarlo un’opportunità di crescita individuale e collettiva. Molta importanza verrà data al momento del dopo-gioco, ovvero all’assemblea, durante la quale verrà data voce ai pensieri e alle teorie dei bambini circa il valore della condivisione, delle regole di vita comunitaria, della gestione delle situazioni conflittuali, ascoltandoli evitando giudizi e insegnamenti moralistici. Verranno proposti anche giochi di rilassamento e di interazione (massaggio a coppie, disegno, conversazioni, ecc). Queste attività verranno proposte principalmente in salone o in atelier e durante tutto l’arco dell’anno scolastico.

Durata Il progetto decorrerà dalle prime settimane di scuola fino a completo inserimento di tutti i

bambini. Spazi Le attività del progetto verranno svolte in sezione, in salone, in giardino e nell’atelier della

scuola.

Progetto “LABORATORI LIBERATORI”: percorsi cooperativi e plurisensoriali Contenuti e motivazioni

L’obiettivo principale del progetto “LABORATORI LIBERATORI” consiste nel stimolare la

creatività e la fantasia dei bambini attraverso percorsi formativi plurisensoriali che li conducano a uno stupore e ad una scoperta personale e condivisibile. Si è scelto di ideare un percorso annuale attraverso il quale stimolare i bambini a esternare, conoscere e condividere le loro emozioni, sviluppare e valorizzare le loro competenze sensoriali e i loro linguaggi espressivi, in modo da attivare in loro comportamenti di ricerca e di scoperta e l’attitudine ad inventare, progettare e realizzare creazioni innovative e personali. Si intendono cioè promuovere esperienze di percezione plurisensoriale, volte ad offrire ai bambini la possibilità di ampliare le loro conoscenze, sperimentare nuove tecniche e metodologie, ricavate anche dalle opere d’arte, costruire un personale modo di fare e, quindi, esprimersi creativamente, discostarsi da atteggiamenti passivi e acritici quali l’imitazione o la ripetizione rigida di immagini stereotipate. Dal punto di vista didattico, per favorire lo sviluppo delle competenze creative dei bambini, occorre predisporre contesti e percorsi formativi incentrati sulla ricerca, l’esplorazione e il gioco, in cui il protagonista sia il bambino, con le sue strategie di pensiero, i suoi processi di conoscenza, i suoi tempi, i suoi interessi, i suoi bisogni, le sue potenzialità, le sue attitudini espressive.

In particolar modo, offrendo ai bambini contesti volti a promuovere e sostenere le loro attitudini e privi di imposizioni, fornendo loro un sostegno all’apprendimento discreto e materiali stimolanti attraverso i quali esprimersi liberamente, ci si può felicemente sorprendere delle loro capacità espressive, inventive e creative.

Criteri metodologici Le strategie metodologiche che verranno utilizzate durante lo svolgimento del percorso saranno principalmente: la ricerca, l’esplorazione e il gioco.

Il protagonista del percorso formativo sarà, e dovrà rimanere sempre, il bambino, con le sue strategie di pensiero, i suoi processi di conoscenza, le sue relazioni. Il ruolo dell’insegnante, quindi, sarà quello di creare contesti nei quali i bambini possano sperimentare e sviluppare processi creativi, di proporre tecniche e materiali differenti, di sorreggerli nelle scoperte, di “ascoltare” ed osservare, in modo competente, sia i loro linguaggi che le loro strategie individuali e di gruppo, in modo da affiancarle con interventi non prevaricanti, in sintonia con le autonomie espresse, e garantire la realizzazione di percorsi di conoscenza assolutamente originali. Attraverso l’osservazione e la documentazione delle strategie con le quali i bambini esplorano e creano, sarà possibile cercare di capire meglio i loro processi di conoscenza e di espressività, e favorire la costruzione di situazioni e proposte educative il più possibile in sintonia con il loro modo di essere, perciò più capaci di generare partecipazione, interesse e qualità. Partire dal bambino, dalla sua creatività e dalle sue competenze, comporta quindi un sostanziale ribaltamento del modo di intendere l’educazione e, quindi, il ruolo dell’insegnante. Dal punto di vista didattico, il ruolo che deve assumere un insegnante competente, promotore di un’armonica relazione tra pensiero logico e attività immaginativa, apprendimento e gioco, è predisporre contesti ricchi e motivanti, concedere ai bambini tempi di ricerca e di elaborazione personali, ascoltare e valorizzare i loro linguaggi, i loro immaginari, le loro attitudini e strategie individuali, sostenere i loro processi conoscitivi e creativi e la scelta dei mezzi espressivi a loro più congeniali, sorreggerli nelle scoperte, rilanciare i loro stimoli e, dunque, affiancarli con interventi non prevaricanti, ma in sintonia con le autonomie e le potenzialità espresse. Si riscopre quindi l’importanza di rispettare e valorizzare le diverse intelligenze dei bambini, garantendo lo sviluppo di tutte quelle competenze (percettive, euristiche, cognitive, immaginative, creative) indispensabili per lo sviluppo di una personalità integrale.

Durata Questo macro-progetto coinvolge il gruppo di sezione per l’intero anno scolastico

ponendosi come sfondo integratore per tutte le attività previste. Spazi

Le attività del progetto verranno svolte in sezione, in salone, in giardino, nell’atelier della luce e nell’atelier sensoriale.

Modalità Valorizzando e valutando sempre gli interessi e i bisogni che emergono dai bambini,

verranno proposte, nel corso del percorso, varie attività ed esperienze laboratoriali. Il laboratorio è un luogo di creatività e conoscenza, di sperimentazione, scoperta e autoapprendimento attraverso il gioco: è il luogo privilegiato del fare per capire, dove si fa "ginnastica mentale" e si costruisce il sapere in modo cooperativo. Uno spazio dove sviluppare la capacità di osservare con

gli occhi e con le mani per imparare a guardare la realtà con tutti i sensi e conoscere di più, dove stimolare il "pensiero progettuale creativo" fin dall'infanzia.

Verranno proposte attività formative plurisensoriali, verranno studiati e sperimentati il colore (prendendo come punto di partenza opere di arte contemporanea), materiali vari e diversificati (materiali naturali, carta, cartone, legno, creta, ecc) verranno proposti strumenti e tecniche per aiutare i bambini a sviluppare ed esprimere la loro creatività e fantasia.

Verranno inoltre stimolate le capacità sensoriali e progettuali e la creatività dei bambini attraverso un laboratorio di manipolazione della creta e attraverso esperienze e attività di gioco ed esplorazione nell’atelier della luce.

La lettura di libri accompagnerà tutto il percorso educativo e didattico annuale. Il libro è per i bambini molto coinvolgente dal punto di vista emotivo, li aiuta ad affrontare le paure, a sognare, a provare e condividere svariate emozioni. Si prevede che il progetto svilupperà, trasversalmente e contemporaneamente, i seguenti principali laboratori: “colore, impronte, forma, materia”, “la scatola bianca” “la creta”, “l’atelier della luce”.

Laboratorio “colore, impronte, forma, materia” Nel laboratorio “colore, impronte, forma, materia”, i bambini verranno invitati a sviluppare le facoltà sensoriali e percettive attraverso attività che favoriscono la scoperta del colore e della materia. Il materiale (la carta) verrà predisposto sui tavoli della sezione e suddiviso per tipologia, e i bambini verranno sollecitati ad esplorarlo e studiarlo, anche attraverso strumenti tecnologici (come la lavagna luminosa). La carta, fragile e al tempo stesso molto malleabile, può resistere e adattarsi a innumerevoli interventi. Verrà quindi proposto ai bambini di alterarla con segni, macchie, tagli, strappi, buchi, cuciture, sovrapposizioni, tracce ecc. I bambini, in questo modo, avranno la possibilità di scoprire tutti i possibili segni che si possono ottenere utilizzando strumenti diversi. Esplorando le qualità delle carte, i bambini potranno scoprire i tanti suoni che producono: un suono forte e deciso (carta extra-strong), un suono leggero (la carta velina) e un suono ancor più delicato (la carta argento). Attraverso il contatto fisico con la materia (la carta) ciascun bambino avrà la possibilità di sperimentarla, di scoprirla, di lasciarsi sorprendere dalle infinite possibilità di espressione e di trasformazione che essa suggerisce; il gesto diverrà forma di apprendimento e di consapevolezza. Via via che i bambini entreranno in relazione con la materia, verranno stimolati a costruire le prime forme piegando, stropicciando, arrotolando, schiacciando, tirando, strappando la materia. I bambini quindi, grazie all’esplorazione e alla manipolazione, comprenderanno le molteplici caratteristiche della materia e giungeranno a realizzare composizioni personali. Successivamente, verranno proposti ai bambini cartoncini da utilizzare come base su cui imprimere l’impronta di oggetti intrisi di tempera, come corde, costruzioni, ruote di macchinine, stoffe, spugne, vegetali, carte appallottolate, palline da tennis ecc. Attraverso l’impronta, l’impressione, la pressione di una materia sull’altra, ciascun bambino potrà lasciare traccia di sé.Le composizioni varieranno a seconda del colore utilizzato, della collocazione spaziale delle immagini, della parte di “timbro” utilizzata. L’attività potrà essere approfondita presentando ai bambini modi e tecniche differenti per realizzare uno stesso tema, quello appunto dell’impronta. In questo modo il bambino avrà la possibilità di sperimentare diverse esperienze e di poter scegliere il mezzo espressivo visivo a lui più congeniale. Utilizzare svariati oggetti come timbri per produrre immagini e sperimentare tecniche pittoriche ispirandosi a opere di artisti contemporanei, costituisce, in più, una strategia per aiutare i bambini a superare la paura di sbagliare. Erroneamente, infatti, si tende ad imporre al bambino soltanto un modo di disegnare che rispecchi e riproduca la realtà, quando in realtà il disegno, specialmente per i fanciulli, è un’espressione di sensazioni globali e non solo visive. I bambini

concepiscono la realtà e la rappresentano in base alle esperienze e alle sensazioni che vivono, per questo motivo, le tecniche che verranno proposte durante le attività del progetto daranno grande libertà di esecuzione, favoriranno lo sviluppo di un rapporto istintivo con la materia. Verranno inoltre proposte, studiate, giocate e riprodotte le tecniche utilizzate da alcuni artisti contemporanei come Dubuffet, Pollock, Kupferman, Kandinsky, Capogrossi, Tullet (attraverso sperimentazioni di sgocciolamenti, schizzi, esecuzione di vari tipi di linea, collage, macchie di colore, timbri, ecc). Dal punto di vista didattico, al fine di favorire la competenze creative dei bambini, occorre sviluppare percorsi formativi incentrati sulla ricerca, l’esplorazione e il gioco. In tal senso, i linguaggi artistici contemporanei possono rappresentare il nutrimento per la mente e l’immaginario dei bambini, in quanto permettono loro di sviluppare le competenze sensoriali, di acquisire modalità di espressione personali, di provare sentimenti di stupore e di meraviglia, di sviluppare un sentire libero e multiforme. Sarà importante coinvolgere i bambini, attraverso un momento di conversazione, sollecitandoli ad esprimere le loro opinioni, sensazioni ed emozioni dinanzi alle immagini proiettate, lasciando aperte varie possibilità di interpretazione, salvaguardando e valorizzando i pensieri divergenti.

Laboratorio “la scatola bianca” Nel laboratorio “la scatola bianca” verrà proposto ai bambinil’utilizzo di una vaschetta che

delimita uno spazio entro cui i bimbi possono esplorare e manipolare materiale di vario tipo, disporlo in modo da raccontare una storia, muoverlo o posizionarlo nello spazio in base alle loro emozioni, al loro gusto estetico, fare una composizione e realizzare un’opera.

La “scatola bianca” è una vera e propria scatola di plastica bianca che permetterà, in questo primo anno di scuola dell’infanzia, esperienze di pasticciamento, manipolazione, scoperta, sperimentazione. Il tutto è favorito dall’utilizzo degli elementi naturali (sabbia, conchiglie, terra, foglie, legnetti, sassi…) che permettono l’emergere della creatività di ognuno. Attraverso la scatola bianca si darà rilievo al fare e alle esperienze dirette di contatto con la natura, le cose, i materiali e l’ambiente sociale e culturale.

Inizialmente verrà proposto l’utilizzo individuale della scatola bianca, poi verrà proposta la stessa attività a coppie, in modo da favorire le competenze sociali e l’apprendimento cooperativo.

Le competenze che si intendono sviluppare sono: toccare e conoscere materiali molto diversi, vivere esperienze con la globalità del corpo, sperimentare diverse modalità di approccio, provare e riprovare, fantasticare e creare, sperimentare e imparare che ci sono modi diversi di comunicare qualcosa, condividere spazi e materiali, trovare strategie di utilizzo diverse, cooperare per raggiungere uno scopo.

Laboratorio “manipoliamo la creta” L’argilla rappresenta per i bambini un’occasione di scoperta e sperimentazione in cui ciascuno potrà esprimere la propria creatività attraverso la manipolazione e la modellazione di un oggetto, verificando continuamente nuove soluzioni; l’argilla permette infatti di trasformare e modificare costantemente il proprio elaborato che assumerà caratteristiche percettive diverse, mutando per consistenza, colore, volume e odore. La creta riassume in sé le caratteristiche e i requisiti della sabbia, che è molto più piacevole lavorare quando è bagnata dall’acqua. Il bambino ama lavorare con la creta, modellarla; giocare con la materia significa modellare la realtà esterna una sua azione lascia un’importante espressione di sé. Quando il bambino traccia dei segni o lascia delle impronte non ha di mira alcun risultato di carattere grafico o plastico, ma soprattutto cerca di saggiare la resistenza del materiale che si trova di fronte. La creta può essere lavorata con dolcezza (lisciata, plasmata con i polpastrelli, smussata) e/o con violenza, può essere penetrata con le dita e con gli oggetti. Permette quindi al bambino di esprimere le proprie emozioni e di canalizzare, attraverso questa attività, rabbia o aggressività.

La finalità del laboratorio è soddisfare il bisogno primario di manipolare la creta per scoprire la propria capacità di agire sulle mani.

I primi due incontri saranno condotti dall’esperta Anna Incerti. Il laboratorio proseguirà con altri incontri guidati dalle insegnanti di sezione.

1. Primo incontro:

Conoscenza del materiale attraverso attività di esplorazione e manipolazione. L’argilla si

può trasformare e modificare: battere, graffiare, bucare, imprimere, schiacciare,

appallottolare, stringere, stendere ed è plasmabile facilmente.

Realizzazione di piccole cose: palline, biscioline, dischetti, lastrine..,

Giocare con la terra: unire liberamente i piccoli oggetti realizzati e decorarli con texture, imprimendo la superficie con “cose” varie. Bucarli per poi infilarli.

2. Secondo incontro:

Proposta di realizzazione a tema con l’uso delle “tecniche” acquisite: le mani.

Stesura di lastrine d’argilla, su cui incidere i contorni della propria mano. Ritaglio della sagoma mano e successive decorazioni con segni, rilievi e texture.

Laboratorio “atelier della luce” La luce è struttura, forma materia: nella geometria dei raggi luminosi ha effetto lineare e come apparenza visuale ha effetto volumetrico e spaziale. La luce è una presenza essenziale alla vita, ha una forte valenza metaforica ed è un elemento di grande fascino. La luce è dovunque, ma per “vederla”, paradossalmente, occorre “accenderla” nella mente. I bambini incontrano la luce in forme diverse nelle loro esperienze quotidiane in forme di ombre o di zone che disegnano e trasformano gli ambienti di vita. L’incontro con il tavolo luminoso crea nei bambini stupore, emozione, interrogativi, complicità e ilarità. Oltre a favorire un lavoro di esplorazione rivolto ai fenomeni naturali che costituiscono parte determinante della vita quotidiana, cercheremo di introdurre elementi nuovi che muovano la curiosità dei bambini, allestendo situazioni nelle quali ogni bambino è sollecitato a creare scenari fantastichi. Durante queste esperienze l’adulto non si sostituisce al bambino , ma gli sta accanto, lo incoraggia e valorizza i suoi sforzi .Lo scopo è quello di far conoscere la grammatica della luce, far comprendere ai bambini i fenomeni evidenziati attraverso l’uso di alcuni strumenti, per capirne le potenzialità sotto l’aspetto percettivo, cognitivo ed espressivo, i processi che possono indurre lo stupore ed i quesiti che suscitano.

USCITE

La nostra programmazione pone grande attenzione alle uscite sul territorio alla scoperta dell’ambiente naturale, antropico, sociale e culturale; al fine di promuovere nei bambini sempre nuovi interessi, motivazioni, curiosità. Durante il corso dell’anno, saranno comunicate alle famiglie le varie uscite.

OSSERVAZIONE E VERIFICA

L’osservazione viene effettuata in ogni momento della giornata e permette alle insegnanti di rilevare la qualità dell’interazione tra i bambini e il percorso formativo in atto. L’osservazione consente di valutare i livelli delle abilità e delle competenze in modo da sostenere e sviluppare l’apprendimento dei bambini. A seguito di questi momenti dedicati alla verifica, le insegnanti apportano eventuali modifiche al percorso didattico e progettano interventi mirati ai bisogni e alle necessità di ciascun bambino.

DOCUMENTAZIONE

Gli elaborati prodotti dai bambini troveranno una loro prima collocazione sulle pareti della sezione e del salone e successivamente saranno raccolti (ad esclusione delle opere collettive) nella documentazione personale di ciascun bambino.

Al termine dell’anno scolastico verranno consegnati alle famiglie:

- Una o due pubblicazioni riguardanti i progetti sviluppati durante l’anno scolastico in corso;

- Un “librone” rilegato a mano contenente gli elaborati dei bambini;

- Un CD con tutte le foto riguardanti l’anno scolastico in corso;

- Un DVD con i video riguardanti le esperienze vissute dai bambini nell’anno scolastico in corso (solo per le famiglie che lo richiedono).

"È nel giocare e soltanto mentre gioca,

che il bambino è in grado di essere creativo

e di fare uso dell’intera personalità,

ed è soltanto nell’essere creativo

che l’individuo scopre il sé."

W. Winnicott.