Scuola dellInfanzia G. DOZZA Scuola Materna C. STAGNI Scuola Primaria G. LODI.
-
Upload
nerio-vecchio -
Category
Documents
-
view
220 -
download
0
Transcript of Scuola dellInfanzia G. DOZZA Scuola Materna C. STAGNI Scuola Primaria G. LODI.
Scuola dell’Infanzia “G. DOZZA”
Scuola Materna “C. STAGNI”
Scuola Primaria “G. LODI”
A, S, 2005/2006
La Favola
Il laborator
ioLa scuola Primaria
Il Progetto
Torna alla prima diapo
Stellaluna
In una calda e umida foresta molto, molto lontana, vivevano una volta, mamma
pipistrello e la sua piccola appena nata. “Ti chiamerò Stellaluna!”
Una brutta notte, un gufo assalì Stellaluna e la sua mamma e le separò.
Stellaluna, scaraventata per aria, cadde sempre più in basso verso la foresta
sottostante.
Un groviglio di rami la fermò e lei si aggrappò ad un ramoscello con le sue
zampine delicate.
“Mamma,” strillò Stellaluna. “Dove sei?”
All’alba la pipistrellina non riuscì più a reggersi …. E cadde sempre più giù.
Tonf! Stellaluna cadde a testa in giù in un morbido nido, facendo sobbalzare i tre
piccoli uccellini che vi abitavano.
“Che cos’è quello? Piagnucolò Flap.
“Non so, ma è appeso per le zampe,” cinguettò
Flitter.Shhh! Sta arrivando la Mamma,”
sibilò Flit.
Stellaluna era terribilmente affamata, ma non delle disgustose cose che portava mamma Uccello. Alla fine però si fece
forza, chiuse gli occhi, aprì la bocca. Plop! Una verde cavalletta vi cadde dentro
Stellaluna imparò ad essere un ucellino: dormiva di notte, mangiava insetti….
…ma a Stellaluna piaceva dormire a testa in giù. Gli ucellini curiosi la imitarono.
Quando mamma uccello tornò vide otto zampette attaccate al nido.
“Alzatevi subito, o vi romperete la testa!” Poi impose a Stellaluna di non fare cose
così pericolose. Stellaluna imparò a comportarsi come un bravo ucellino:
dormiva nel nido di notte e non si appese più per le zampette.
Tutti crebbero in fretta e un giorno Mamma Uccello disse che era ora di volare: Pip, Flitter, Flat e Stellaluna
saltarono dal nido … volavano! Sono come loro, pensò Stellaluna, anch’io so volare!
Pip, Flitter e Flap, si posavano con grazia sui rami.
Stellaluna cercava … di fare altrettanto.
Com’era ……… imbarazzante!!!
Volerò tutto il giorno, si disse Stellaluna. Così nessuno vedrà come
sono goffa!
Il giorno seguente i tre ucellini cercarono Stellaluna, ma lei si era
allontanata tanto che non si vedeva da nessuna parte. I tre ucellini preoccupati
tornarono a casa senza di lei.
Tutta sola Stellaluna, continuò a volare, finché le si indolenzirono le ali e si posò su
un ramo stremata, Si addormentò e non sentì un battere d’ali che si avvicinava.
“Hei, perché sei appesa a testa in su? Tu sei un pipistrello!” Stellaluna era
confusa, “Mamma Uccello mi ha detto che è sbagliato dormire a testa in giù!” “E’ sbagliato per un uccello, ma non per
noi pipistrelli!”
Stellaluna raccontò ai pipistrelli la sua storia. Una pipistrella le chiese: “Un gufo ti ha separato dalla tua Mamma?, allora
sei la mia piccola Stellaluna!”
E si abbracciarono commosse. “Vieni Stellaluna, ti porterò a mangiare cose
deliziose e non dovrai mai più mangiare insetti!”
“Ma è notte,” strillò Stellaluna. “Non possiamo volare al buio!” “Ma noi siamo
pipistrelli e possiamo vedere al buio” disse la Mamma. Stellaluna lasciò l’albero
e volò felice assieme alla sua Mamma e vedeva tutte le cose sul suo cammino.
Stellaluna raggiunse un albero di mango e ne mangiò i suoi frutti a più non posso! “Non mangerò mai più insetti, devo dirlo
a Pip, Flitter e Flap che sono una pipistrella!”
Il giorno dopo, Stellaluna andò dagli uccellini e li invitò a conoscere la propria
famiglia. Quando furono in mezzo ai pipistrelli, gli ucellini si misero a testa in
giù, per assomigliare alla loro amica. “Aspettate la notte, voleremo con il buio,
disse Stellaluna!”
Quando fu notte, spiccarono il volo, ma… “Aiuto!, non vediamo niente, aaii!!!” strillarono gli ucellini! Stellaluna si
precipitò, afferrando al volo i suoi amici e li posò su di un ramo dove si aggrapparono.
Stellaluna li abbracciò da un ramo sopra di loro. Vorrei che anche voi ci vedeste
al buio!
“Come possiamo essere così diversi ed essere così simili? E’ un bel mistero!” dissero
gli ucellini. “Sono d’accordo,” disse Stellaluna.
“Ma noi siamo Amici. E questo è certo!”
Finalità:Elaborare una continuità educativa per favorire un passaggio positivo e sereno fra i vari ordini di scuola;Prevenzione al disagio.Obiettivi :Sviluppare la possibilità e la capacità di ascoltare gli altri nella relazione bambino – bambino, bambino – adulto, adulto – adulto;Capacità di esprimersi e di raccontarsi attraverso il linguaggio verbale;Capacità di esternare e rappresentare le proprie emozioni;Capacità di comprendere e farsi comprendere;Capacità di collaborare con i propri compagni;Capacità di modificare il proprio atteggiamento in favore del gruppo.Conoscere ed accettare il nuovo ambiente;Capacità di riconoscere e orientarsi nel nuovo spazio;Conoscere le attività che si svolgono all’interno della nuova scuola..