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IL TEMPO PASSA SENZA FAR RUMORE (Gabriel Garcia Màrquez) Scuola dell’Infanzia Arcobaleno Anno Scolastico 2014/2015

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IL TEMPO PASSA SENZA FAR RUMORE

(Gabriel Garcia Màrquez)

Scuola dell’Infanzia Arcobaleno Anno Scolastico 2014/2015

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QUESTO PROGETTO -CONTENITORE RACCHIUDE TUTTI I PERCORSI EDUCATIVO-DIDATTICI DEL NOSTRO PLESSO PER L'ANNO SCOLASTICO IN CORSO.

Esploreremo il nostro “cammino” nello spazio e nel tempo. Ci metteremo in cammino scoprendo che questo può essere lungo, breve, difficile, entusiasmante, faticoso.... Ci prepareremo a questo viaggio con la consapevolezza che tutto può succedere; esploreremo le novità e le

sorprese che il cammino ci porta: intoppi compresi! Si parte allora non dimenticando gli “appunti di viaggio” che ci consentiranno alla fine di ricordare tutto ciò che vivremo, parte di questi appunti li ritroveremo in un giornalino che quest’anno pensiamo di realizzare per documentare le nostre

esperienze.

Le Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo sottolineano come la Scuola dell'Infanzia sia “la risposta al diritto dei bambini all’educazione e alla cura” evidenziando che i bambini sono espressione di energie, potenzialità, sorprese e anche di fragilità che vanno conosciute, osservate e accompagnate con cura, studio, responsabilità e attesa...” Così il curricolo non può coincidere con la sola organizzazione delle attività ma in modo più ampio deve comprendere la creazione di un clima di fiducia, sicurezza, serenità e benessere. In esso ciascun bambino può intessere relazioni, esprimere le proprie unicità nelle esperienze, vivere in un tempo lieve dove il ripetersi delle routine offre sistemi di riferimento nello spazio e nel tempo.

Per poter attivare il percorso di crescita che abbiamo pensato per la nostra scuola sarà necessario Accogliere, Ascoltare e sostenere L’Individualità di ciascun bambino

prendendoci cura di lui.

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EMOZIONI, GIOCO, FAMIGLIA, LINGUAGGIO SIMBOLICO sono questi gli aspetti della vita scolastica che terremo in considerazione con particolare attenzione in quanto fondamentali affinchè i

bambini possano compiere un buon percorso per crescere

INSERIMENTO Accoglienza: questo percorso educativo-didattico riguarda tutto l’anno e tutti i bambini della nostra scuola, naturalmente le insegnanti che accolgono i nuovi iscritti avranno maggiore attenzione e calibreranno le proposte tenendo

conto delle esigenze sia dei bambini che delle famiglie. Prendersi cura significa conoscere la storia del bambino e questa storia abbiamo iniziato ad assaporarla nel colloquio con i genitori che è avvenuto prima dell’ingresso a scuola (mese di giugno) Il periodo dell’inserimento è il momento in cui noi insegnanti iniziamo la creazione dei legami con il bambino. A vicenda impariamo a conoscerci, a piacerci e ad apprezzarci. Ci vuole pazienza, tempo e capacità di sapersi spendere per gli altri. Ciò che intendiamo fare è metterci a disposizione dei bambini e contribuire al lavoro dei genitori nell'educazione.

Storia del bambino

Rispetto dei tempi

Prendersi cura

Documentazione

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Le giornate dei bambini a scuola sono scandite da momenti diversi che si connotano per le loro caratteristiche di routine, ambito privilegiato di conoscenza della realtà e di sviluppo dell’autonomia in questo periodo del ciclo vitale. La ripetitività di queste esperienze aiutano il bambino nella costruzione dei propri sistemi di riferimento, nella consapevolezza dello scorrere del tempo, incentivandone l’autostima, la sicurezza, la consapevolezza di sé e dell’ambiente circostante. Prendersi cura per noi significa anche modulare le proposte di routine in merito ai bisogni dei bambini e al loro modificarsi. DARSI TEMPO La successione e la durata sono le nozioni base del concetto di tempo. La nostra idea è quella di “perdere tempo” per fermarci all’ascolto e all’osservazione dei bambini partecipando ai loro momenti di gioco libero. Perdere tempo per noi significa “guadagnare tempo” nella relazione e nella conoscenza del bambino stesso. Il darsi tempo lo impariamo proprio dai bambini che vivono un tempo condensato che è quello delle loro emozioni diverso da quello istituzionale e spesso caotico dell’adulto. Lo spazio parla dei bambini, dei loro bisogni di gioco e di espressione delle emozioni. Pertanto nell’individuazione degli angoli seguiremo gli interessi e le esigenze dei bambini con la possibilità di evoluzioni nel corso dell’anno secondo le tracce, le proposte e il coinvolgimento di tutti. Il gioco è il canale privilegiato nella relazione durante il quale il bambino vive l’amicizia, impara l’autonomia, l’importanza delle regole, sperimenta le proprie capacità di superare i conflitti e di accettare l’altro. Nella Scuola dell’Infanzia il gioco non è da considerarsi un momento di intervallo fra le varie attività, ma al contrario ogni esperienza viene vissuta in maniera giocosa perché in questo modo il bambino può vivere pienamente le esperienze gustando il piacere, l’allegria e la gratuità dei gesti. Dalle Indicazioni Nazionali si evince che “Le famiglie sono il contesto più influente per lo sviluppo affettivo e cognitivo dei bambini”. E’ molto importante che la scuola instauri con le famiglie una relazione positiva basata sulla corresponsabilità educativa, che implica una necessaria condivisione, raggiungibile attraverso una costante comunicazione e ponendo al centro di questo agire l’armonia del bambino che si relaziona con genitori e gli insegnanti. Sentiamo quindi la necessità di molta cura e attenzione nella relazione con le famiglie che si traducono nella valorizzazione degli incontri quotidiani, dei colloqui, avvisi e assemblee.

Tenendo conto delle riflessioni sopra citate, noi insegnanti intendiamo soffermarci e valorizzare ulteriormente quello che facciamo quotidianamente e per rendere partecipi e maggiormente consapevoli le famiglie pensiamo di documentare le

esperienze e le attività proposte.

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ORGANIZZAZIONE DELLA NOSTRA GIORNATA SCOLASTICA

Dall’apertura alle ore 9,30

Accoglienza, attività libere: gioco, disegno, manipolazione e/o attività guidate

Il momento del distacco ha sempre una componente emotiva molto forte, per questo cerchiamo di creare un ambiente sereno di conoscenza e cooperazione

Dalle ore 9.30 alle ore 11.00

Uso dei servizi, merenda, attività ludico-ricreative e attività educative collettive

I momenti di intersezione assumono un’importanza educativa rilevante poiché i bambini possono conoscere tutti i compagni e tutte le insegnanti del plesso e con esse instaurare un rapporto di fiducia, inoltre le particolari attitudini delle insegnanti nella lettura, la drammatizzazione, la musica, vengono messe a disposizione di tutti.

Dalle ore 11.00 alle ore 12.00 (in compresenza)

Attività didattiche adeguate all'età relative alla programmazione, percorsi operativi personalizzati, gruppi di lavoro, laboratori

La compresenza delle insegnanti e la flessibilità oraria e organizzativa, permettono alle docenti di operare una maggiore individualizzazione degli interventi educativi. Ai più piccolini viene assicurata una maggiore contemporaneità delle insegnanti per tutto l’inserimento e per quanto possibile fino al raggiungimento dell’autonomia

Dalle ore 12.00 alle ore 12.30

Uso dei servizi igienici in preparazione al pranzo Consideriamo anche i momenti di “routine” della vita scolastica fortemente educativi in quanto consentono il raggiungimento di diversi obiettivi: • Autonomia; • Apprendimento di regole comunitarie; • Socializzazione; • Apprendimento di fondamentali norme igieniche e alimentari.

Dalle ore 12.15 alle ore 12.30

1ª Uscita

Dalle ore 13.45 alle ore 14.15

2ª Uscita

Dalle ore 14.30 alle ore 15.30

Attività libere: gioco, disegno, manipolazione e/o attività guidate di recupero o giochi

Dalle ore 15.30 alle ore 16.00

Ultima uscita

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Sarà il nostro giornalino

PERCHÉ IL GIORNALINO? X Perché a scuola ... “ne succedono di tutti i colori”: cose belle, divertenti, curiose e interessanti... TUTTE DA RACCONTARE!!! X Perché anche i genitori possano conoscere e condividere questi momenti. X Perché in questo nostro tempo in cui tutto è "fretta" e "rapidità" e siamo trascinati nel vortice dell'essere sempre di corsa, ci sembra particolarmente importante aiutare i bambini e soffermarsi e a riflettere sulle cose che accadono attorno a noi. X Perché è importante creare una memoria storica della nostra scuola

X Perché crediamo nell’importanza di rendere visibile e trasparente l'azione educativa e didattica realizzata .

Sono una “traccia didattica” a cui tutti i docenti del Plesso faranno riferimento, verranno sviluppati in determinati periodi dell’anno rispettando, però, sempre le esigenze dei bambini senza assumere mai la

caratteristica di una struttura rigida e vincolante.

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Una storia tra le storie...A spasso con la fantasia

“... e lessero felici e contenti!” MOTIVAZIONE

La capacità di leggere non è né innata né connaturata alla natura umana anche se in essa si trovano le condizioni e i mezzi per svilupparsi: crediamo che questa capacità debba essere stimolata da noi insegnanti e abbiamo il compito di trovare strategie che avvicinano il libro ai piccoli lettori. La prima esperienza di lettura, da parte del bambino è sentire leggere l’adulto e gli adulti che leggendo lo avvicinano positivamente ai libri. L’esperienza di lettura, va avviata fin dall’inizio della scuola dell’infanzia e va condivisa con il contesto familiare, perché il piacere di leggere nasce se gli adulti consentono l’incontro precoce con ogni tipo di libro, se leggono ai bambini e se offrono essi stessi un modello adeguato. E’ quindi fondamentale che la scuola dell’infanzia faccia scaturire la curiosità e l’amore per il libro prima che il bambino impari la tecnica della lettura. L’attività di lettura nella scuola dell’infanzia ha senso perché il libro induce nel bambino l’accrescimento della creatività e delle competenze logiche. Il bambino che non sa ancora leggere, sfogliando un libro, si concentra all’inizio sulle illustrazioni, poi sulle parti del testo e cerca di comprendere la storia attraverso le tracce e gli elementi illustrati o codificati e a modo suo “legge”. La lettura non sarà offerta come un fatto isolato, bensì come un insieme ricco di esperienze positive e significative di possibilità creative ed espressive in cui il risultato finale non sarà una semplice fruizione passiva ma un vissuto attivo e coinvolgente. Le proposte e le attività svilupperanno l’identificazione, l’immaginazione e la fantasia, inoltre favoriranno un rapporto di continuità con la scuola primaria che si esplicherà con uno scambio interattivo fra i bambini dei due ordini di scuola.

CAMPI DI ESPERIENZA: Il sé e l’altro – Esplorare, conoscere e progettare- La conoscenza del mondo naturale- Linguaggi, creatività, espressione – I discorsi e le parole. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA:

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o Sviluppare fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare le proprie emozioni; o Raccontare, ascoltare e comprendere le narrazioni e la lettura di storie; o Ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato METODOLOGIA Si parte dalla narrazione di storie per stimolare la fantasia e la creatività dei bambini, al fine di allestire uno spazio che faccia scoprire in modo naturale le regole all’interno della lingua e modalità espressive sempre più ricche. Si passa alla rielaborazione grafica per consolidare le conoscenze e la sperimentazione di tecniche espressive polimateriche Per i bambini di 3 e 4 anni adotteremo il libro di Bruno Tognolini RIMELANDIA. Ci serviremo di queste filastrocche per iniziare il percorso di animazione alla lettura e per avviare i bambini più piccoli alla frequentazione di questo spazio-laboratorio.

Il percorso che proponiamo inizia con la lettura di un racconto:

*In un bosco di castagni, tra le montagne, c’era un

paese di boscaioli con molte casette dal tetto dipinto di un bel colore verde. I muri delle casette

però non erano verdi. Anzi, erano di tanti colori, perché i boscaioli li avevano dipinti come preferivano. Per esempio, c’era una casetta con i muri blu come il mare, una rossa come le

ciliegie, una gialla come il sole, e così via.

Quel paese aveva una particolarità: sul tetto di ogni casa c’era una lettera fosforescente che al

buio si illuminava. Volete sapere perché? In ogni casa abitava un bambino o una bambina e

tutti sapevano dove abitavano gli amici perché la lettera che stava sul tetto era l’iniziale di ogni loro nome. Quando i bambini si trovavano insieme a giocare il tempo passava così

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velocemente che non si accorgevano che diventava buio, ma la cosa non li preoccupava…..tutti

con il naso all’insù guardavano il tetto delle case e trovavano facilmente la strada per tornare

da mamma e papà I genitori di quei bambini, pensa e ripensa, avevano trovato il modo

migliore per facilitare il ritorno a casa dei loro bambini senza il timore di non ritrovare più la

strada*

MOTIVAZIONE

Oggi i simboli scritti sono presenti nella vita quotidiana e in tantissimi contesti per cui i bambini elaborano una propria “teoria linguistica” che riconosce la “scritta” come un insieme di segni. Nella Scuola dell’Infanzia questa loro “teoria” è la base sulla quale progettare situazione ed esperienze per un approccio positivo e produttivo alla lingua scritta Lettura e scrittura sono l’involucro di processi e apprendimenti complessi che richiedono molteplici operazioni e di conseguenza, competenze diversificate che si sviluppano esercitandole in un clima sereno e incoraggiante.

TRAGUARDI DI SVILUPPO

- Comprende, analizza, discrimina, struttura e simbolizza lo spazio - Parla, descrive, interpreta e commenta parole scritte. - Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Comprendere e ricordare le informazioni essenziali di un testo raccontato

- Maturare un’esatta percezione dello spazio, degli oggetti, della loro collocazione, forma, direzione attraverso la presa di coscienza dell’io corporeo.

- Riconoscere la posizione e l’orientamento di segni e figure nello spazio (lateralizzazione). - Coordinare i movimenti oculo-manuali nei grafismi

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- Sperimentare la tecnica della scrittura - Individuare tre categorie basilare di forme: la tonda (O, C,…), l’angolare (A,T,..), la mista (D, P,…) e riconoscerle

nell’ambiente (stampa, pubblicità, etichette) - Utilizzare creativamente alcune tecniche grafico - pittoriche e manipolative Arricchire il proprio lessico

ATTIVITA’

- Racconto: “Letterello, un paese colorato” - Comprensione e conversazione guidata - Allestimento di Letterello (lavoro individuale e di gruppo) - Riproduzione della lettera iniziale del proprio nome utilizzando la pasta di sale. - Ricerca individuale, sulle riviste, per il riconoscimento e la distinzione tra lettera e numero. - Esecuzione in salone di riproduzione delle vocali a livello corporeo e relativa rappresentazione grafica: LE VOCALI CON IL CORPO - Gioco di gruppo per abituare all’ascolto della propria voce: ”E’arrivato un bastimento carico di parole che cominciano con….” - Giochi motori e di manipolazione per rappresentare le varie lettere dell’alfabeto, utilizzando materiale strutturato e non ( corde,

pasta, pasta di sale, bastoncini di varie lunghezze, ecc.) - Uso di materiale strutturato per la riproduzione di parole (lettere cartonate, lettera con tessera plasticata dell’oggetto relativo) - Esercizi di pregrafismo

All’interno di questo percorso proponiamo anche dei giochi matematici. Desideriamo accompagnare i bambini di cinque anni, alla scoperta dello spazio, delle forme e dei numeri. Le attività matematiche alla scuola dell’infanzia hanno una connotazione particolare; infatti nascono molto spesso nel corso delle esperienze che i bambini svolgono quotidianamente. I bambini esplorano la realtà, imparando a organizzare le proprie esperienze attraverso azioni consapevoli quali il contare, l’ordinare, l’orientarsi e il rappresentare con disegni e parole… Il progetto prevede un percorso di attività organizzate in incontri di conoscenza e scoperta dove il bambino sperimentando, impara a confrontare, a ordinare, a compiere stime approssimative, a formulare ipotesi, a verificarle con strumentazioni adeguate, a interpretare, a intervenire consapevolmente o sul mondo.

Il bambino che riflette e ragiona con strumenti logici adeguati diventa sempre più consapevole della sua “posizione” nel mondo, delle sue potenzialità di agire su di esso e di diventare protagonista delle sue scelte.

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TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DI FINE ANNO

• Comprende, analizza, discrimina, struttura e simbolizza lo spazio.

• Confronta, classifica, ordina, opera, semplici quantificazioni e misurazioni simbolizzando i dati rilevati nelle esperienze

• Individua problemi formula ipotesi, le confronta con altri, trova soluzioni e si auto corregge

• Discrimina, analizza, ordina, comprende dati temporali nelle azioni, nei fatti e nei racconti

• Manifesta interesse, possiede adeguate conoscenze e assume atteggiamenti positivi nei confronti dell’ambiente naturale

• Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività

• E’ preciso, sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio lavoro

OBIETTIVI FORMATIVI.

• Formulare semplici ipotesi e prevedere i risultati di esperimenti

• Riconoscere i numeri, associarli a quantità e viceversa

• Disegnare e costruire le forme geometriche

• Individuare caratteristiche di un oggetto: forma, colore e dimensione

ATTIVITA’ E METODOLOGIA

I bambini scoprono in modo giocoso:

La linea (retta, curva, aperta e chiusa, lo spazio interno ed esterno) Le forme geometriche (regolari e irregolari)

I numeri (fino al dieci

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“Il meraviglioso mondo della fiaba, mette le ali ai sogni“

MOTIVAZIONE L’incontro con la fiaba è molto stimolante perché sollecita nei bambini esperienze altamente educative, sul piano cognitivo, affettivo, linguistico e creativo. La fiaba costituisce un genere narrativo che permette ai bambini di descrivere la propria vita interiore, le proprie emozioni, i sentimenti e di utilizzare la lingua nella sua funzione immaginativa e fantastica. Per questo è bene coinvolgerli attivamente in molti giochi di finzione ed in esperienze di drammatizzazione, di espressione verbale e non, che permetteranno loro di sviluppare competenze a più livelli. Pertanto, si è deciso di scegliere le fiabe per offrire ai bambini numerosi stimoli di apprendimento e occasioni per veicolare i contenuti della programmazione educativo -didattica e curriculare. Questo percorso propone un itinerario specifico attraverso le fiabe. La fiaba risponde ai bisogni fantastici dei bambini, rappresenta un momento magico della comunicazione adulto -bambino, uno strumento linguistico – cognitivo -psicologico molto importante. Nel contesto attuale, dove i mezzi di comunicazione di massa hanno un'estrema diffusione ei bambini sono spettatori assidui e passivi, bisogna recuperare il senso e il valore della fiaba. Essa cattura immediatamente l'interesse del bambino, un interesse che perdura nel tempo in quanto corrisponde all'elemento "magico" che gli è proprio in quanto fase particolare del suo sviluppo. La fiaba, con quella sua atmosfera "speciale", permette al bambino di identificarsi con i vari personaggi, di vivere con loro avventure, paure e sogni; soprattutto la fiaba, come dice Rodari, può dare le chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo e diventare il mezzo attraverso il quale parlare con lui di tante cose.

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Il linguaggio fantastico-narrativo parte dal dato della realtà e lo trasforma, è un linguaggio molto vicino al bambino che, attraverso l’ascolto di favole e fiabe, si accosta alla vita con stupore, e meraviglia, si identifica con il protagonista e in questo modo proietta e rimuove esperienze e vissuti legati ad ansie e paure. La fiaba piace tanto ai bambini perché, attraverso personaggi comuni e storie quotidiane, rappresenta problemi ed indica strada e strategie per risolverli. Dal punto di vista cognitivo il raccontare storie sollecita e rafforza la strutturazione del pensiero. Il gioco del teatro che nasce successivamente come proposta ludica risponde al bisogno naturale di creatività del bambino.

L’itinerario didattico si concretizzerà attraverso attività molto coinvolgenti (in cui i bambini saranno i soli protagonisti, liberi di esprimere la loro personalità): ascolto e rielaborazione di storie a livello verbale, grafico-pittorico, espressione corporea, musica, recitazione, danza, ecc. Il nostro compito sarà quello di predisporre un ambiente motivante atto a stimolare le relazioni, gli apprendimenti, la fantasia, l’immaginazione e la creatività, e mettere in atto strategie di relazioni quali l’atteggiamento di

Perché le storie più belle chiedono di essere narrate quando il sole se ne va e la luce si rifugia dietro le montagne. E allora, come un griot, il narratore comincia:

…….“Adesso ti racconto una storia” “Racconta”

“C’era una volta ....” “Ma tu c’eri? Hai visto? “

“Sì che c’ero. C’era una volta ....” “Se mi ascolti ti racconto una storia”

“E’ una storia che è successa davvero?” “Non lo so, ma è una bella storia”

“Allora racconta......” Graziella Favaro

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“ascolto” attivo e propositivo, di guida, stimolo e di incoraggiamento per generare autostima e sicurezza. Le narrazioni che sceglieremo ci permetteranno di perseguire oltre al piacere dell’ascolto, del fantasticare e del vivere emozioni anche di sviluppare via, via temi che la favola stessa ci proporrà. Tutte le sezioni lavoreranno su una o più fiabe, con modalità diverse, adeguate all’età dei bambini. Le fiabe saranno un tema da utilizzare nell'organizzazione di momenti di festa comuni.

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MOTIVAZIONE

Perchè fare l'orto? Dà soddisfazione e regala il tempo per pensare. Perchè è una palestra gratis e all'aria aperta. Coltivare è un gesto antico, vuol dire avere a che fare con un essere vivente, richiede sia la ricerca del nuovo che il legame con la tradizione. Coltivare un orto a scuola è coltivare prima di tutto saperi; saperi che hanno a che fare con i gesti, con un apprendimento esperienziale che le generazioni più giovani non hanno sempre modo di sperimentare.

UN ORTO A SCUOLA PERCHE'...........

......Perche’ nell'idea di una pedagogia dell'essenziale pensiamo davvero essenziale per i bambini l'esperienza della terra, della sua cura, l'esperienza di coltivare da se’ ciò che si mangia.

......Perche’ vorremmo una scuola capace di coltivare la lentezza, e il rispetto dei tempi. L'orto ci sembra il luogo ideale per far sperimentare a bambini l'attesa, l'osservazione, la

fantasticazione e previsione su ciò che è ancora invisibile agli occhi: un tempo altro da quello della quotidianità. ......Perche’ l'orto è un ricchissimo laboratorio che unisce le abilità manuali al pensiero astratto, che sollecita conoscenze

scientifiche e richiama il pensiero logico e cronologico. Insomma un magnifico laboratorio multidisciplinare. .....Perche’, come pensava anche Gianfranco Zavalloni, coltivare un orto è esercizio di pace e

democrazia (Orti di pace). Prendersi cura di un piccolo orto insieme ad altre persone (bambini e bambine, insegnanti, famiglie, cittadini del territorio) accomuna tutti nella

dimensione della cura, dell'attesa, del rispetto, della partecipazione, dell'ascolto, non solo della terra ma anche dei propri simili. Insieme agli ortaggi si coltivano la cittadinanza e la partecipazione.

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Il progetto si propone di individuare e costituire un piccolo gruppo di nonni che, insieme alle insegnanti ed ai bambini, possano ridare vita al nostro orto; sono già diversi anni che ci dedichiamo a questa attività insieme a bambini. L'orto vive tutto l'anno e deve trovare un equilibrio tra i tempi e le esigenze didattiche e i ritmi delle piante, per questo la partecipazione dei nonni diventa una risorsa preziosa, oltre che per favorire una vita sociale nella scuola!

Le fasi principali sono 1.Visita agli orti dei nonni... i bambini osservano gli orti dei nonni e ascoltano i loro consigli. 2.(Acquisto di nuovi attrezzi) e dei semi. 3.Preparazione del terreno. 4.Semina. 5.Annaffiatura periodica 6.Estirpazione sistematica delle erbacce (e rappresentazione grafica dei bambini) 7.Raccolta degli ortaggi (spinaci-fava-piselli-aglio-cipolla ecc..) 8.Utilizzazione dei prodotti raccolti. (il tutto documentato da video/foto)

OBIETTIVI

• Conoscere il ciclo della vita e di alcune piante percependone i bisogni vitali • Osservare la nascita-crescita-sviluppo delle piante • Osservare le trasformazioni del mondo naturale • Avere cura e rispetto degli esseri viventi • Condividere un'esperienza con i nonni • Formulare previsioni e prime ipotesi • Descrivere con linguaggio appropriato oggetti e nomi dell'orto • Operare semplici conteggi

• I nonni a scuola • Progettiamo l’orto • Laboratorio: costruiamo gli

spaventapasseri • Curiamo l’orto • I prodotti del nostro orto • Una gustosa merenda

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• Quantificare e misurare fenomeni della realtà naturale • Cogliere la relazione di causa-effetto • Ricercare soluzioni creative ad un problema • Confermare agli occhi dei bambini la scuola dell'infanzia come luogo di • Relazioni positive tra gli adulti significativi

“SE MI INSEGNI, IO IMPARO. SE MI PARLI, MI È PIÙ CHIARO. SE LO FAI, MI ENTRA IN TESTA. SE CON ME TU IMPARI, RESTA.” (B. Tognolini)

Corporeità e motricità contribuiscono alla maturazione e allo sviluppo del bambino promuovendo la presa di coscienza del valore del corpo inteso come una delle espressioni della personalità e come condizione funzionale, relazionale, cognitiva, comunicativa e pratica da sviluppare in ordine a tutti i piani di attenzione formativa. Si tratta di portare il bambino alla presa di coscienza della propria motricità e alla capacità di esprimere il proprio mondo interiore attraverso il movimento. Ogni bambino è in grado di percepire il proprio corpo solo se l’ha vissuto e percepito attraverso l’esperienza diretta. Così, con il corpo, ciascuno di noi entra in contatto con il mondo esterno formandosi una rappresentazione di esso. Il corpo è inteso come soggetto di azione e di relazione con il mondo, nel senso che nello sviluppo del bambino c’è una stretta relazione fra la sua motricità e il suo pensiero. I traguardi da perseguire consistono, da una parte nello sviluppo delle capacità senso percettive e degli schemi dinamici e posturali di base; dall’altra nella progressiva acquisizione della coordinazione nei movimenti e della capacità di progettare ed attuare la più efficace strategia motori a, di intuire/anticipare quella degli altri, e le dinamiche degli oggetti nel corso delle attività motorie. L’insieme delle esperienze motorie e corporee correttamente vissute costituiscono un significativo contributo per lo sviluppo di una immagine positiva di se’.

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Tre anni Quattro anni Cinque anni

-Riconoscere le principali parti del corpo su se stesso e sugli altri. -Rappresentare la figura umana. -Discriminare i vari modi di camminare e di correre. -Muoversi seguendo ritmi di canzoni e musiche. -Coordinare e controllare i propri movimenti. -Sviluppare la coordinazione oculo-manuale. -Scoprire il corpo come produttore e recettore di suoni. -Interiorizzare alcuni concetti topologici. -Interiorizzare semplici regole di cura personale e di convivenza.

Denominare le principali parti del corpo su se stesso e sugli altri. -Rappresentare la figura umana in modo completo. -Controllare gli schemi motori del camminare, correre e saltare. -Sapersi muovere ed esprimere con il corpo. -Eseguire correttamente giochi che richiedono destrezza. -Esercitare la coordinazione oculo-manuale. -Conoscere e sviluppare le proprie capacità sensoriali. -Orientarsi in modo autonomo negli spazi scolastici. -Essere attento alla cura della propria persona, delle proprie e altrui cose.

Denominare i segmenti corporei su se stesso e sugli altri. -Rappresentare in modo completo e strutturato la figura umana, statica e in movimento. -Consolidare gli schemi motori di base. -Muoversi a ritmo di musica o in base a comandi. -Muoversi con destrezza nell’ambiente e nel gioco, coordinando i movimenti e la lateralità. -Maturare competenze di motricità fine e globale. -Possedere affinate capacità sensoriali. -Collocare se stesso in base a parametri spaziali. -Interiorizzare corrette abitudini igieniche e alimentari. -Agire in base a regole di convivenza, a tempi e spazi

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

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Nella scuola dell’infanzia si gioca con il corpo e con il corpo si impara. I bambini si muovono dando forza, misura, sicurezza e coscienza al loro agire e gli insegnanti, sapendo quanto è importante sperimentare con tutto il corpo, danno forma a proposte variegate, piacevoli, con graduale complessità, rivestite di storie e di spirito di avventura, per scoperte che perfezionano sempre un po’ di più la percezione e l’idea che i bambini hanno di sé. I giochi e le attività sono molte e contengono intenzioni educative che si declinano in termini come “motricità”, “educazione motoria”, “psicomotricità ATTIVITA’: -Giochi motori liberi, guidati, simbolici, imitativi con o senza gli attrezzi. -Giochi individuali o in coppia imitando le andature degli animali. -Esercizi motori statici: Flettere, inclinare, circondurre, piegare, elevare, estendere, addurre, ruotare, oscillare..... -Esercizi-gioco degli schemi motori dinamici: Camminare, correre, saltare, afferrare, lanciare, strisciare, rotolare. -Attività ludiche di percezione spazio / temporale con andature libere e guidate, percorsi semplici secondo sequenze che associano oggetti vari a diversi movimenti. -Attività ludiche di coordinazione oculo-manuale e oculo-podalica con i palloni e altro materiale. -Attività ludiche di coordinazione segmentaria delle braccia e delle gambe con piccoli attrezzi: cerchi, funicelle.... -Giochi ritmici individuali o di coppia. -Giochi di equilibrio statico e dinamico: camminare sulle punte dei piedi, su un asse..., correre con andature diverse... La metodologia privilegiata è il gioco in tutte le sue dimensioni; i bambini avranno le opportunità per progettare e sperimentare tutte le forme praticabili di gioco motorio: dai giochi liberi a quelli con regole precise da rispettare, dai giochi simbolici a quelli imitativi, dai giochi con gli attrezzi e i materiali a quelli che sperimentano solo con il corpo, dai giochi espressivi o drammatici a quelli di esercizio fisico vero e proprio, dai giochi individuali a quelli di coppia, di piccolo gruppo, di grande gruppo. Questo percorso interesserà tutti i bambini del plesso; verranno organizzati dei turni per utilizzare a rotazione il salone. Le attività si svolgeranno dalle h.10,45 alle 12,00 per utilizzare la compresenza delle insegnanti.

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I bambini e le bambine della scuola dell’infanzia amano i giochi del “ far finta” perchè danno loro l’opportunità di esprimersi attraverso una molteplicità di linguaggi. E’ comune trovare nelle scuole dell’infanzia l’angolo della casetta e dei travestimenti ed è importante che tali spazi siano predisposti con materiali diversi che consentano liberamente ai bambini di immaginare, fingere, identificarsi in qualche ruolo.

Ecco allora che stoffe, mantelli, cappelli, bambole, pupazzi e burattini, ma anche piatti, bicchieri, passeggini, oggetti vari e un immancabile specchio diventano complici di un gioco simbolico dove il bambino può riflettere le proprie emozioni.

Il laboratorio teatrale con bambini dai 3 ai 6 anni si propone di essere uno “SPAZIO” e un “TEMPO” in cui ogni bambino possa:

• Sperimentare la propria CREATIVITA’, FANTASIA e IMMAGINAZIONE • Esprimere le proprie SENSAZIONI ed EMOZIONI • Prendere confidenza con la propria GESTUALITA’, RITMO, VOCE e MOVIMENTO CORPOREO • Arricchire le proprie RELAZIONI e confrontarsi con gli altri

Tutto questo attraverso vari strumenti come:

• Il GIOCO • Il MOVIMENTO e la VOCE • Il MIMO e il “FAR FINTA DI…” • Il DISEGNO • La LETTURA “ANIMATA” di FAVOLE e FIABE • La RAPPRESENTAZIONE e IMPROVVISAZIONE

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Procederemo attraverso una serie di attività pratiche come lo studio e l’utilizzo dello spazio; alcuni esercizi di ritmo e movimento con l’utilizzo di materiali diversi e strumenti musicali; esercizi di concentrazione e rilassamento; giochi di

espressione corporea e gestualità come l’inventare posture del corpo e tipi di camminata; fino alla rappresentazione di storie e contesti con l’invenzione di semplici coreografie e colonne sonore.

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Nel corso di ogni anno scolastico, per l’ampliamento dell’offerta formativa, accanto alle attività didattiche ed ai laboratori vengono proposti dei Progetti alcuni dei quali gestiti da esperti esterni.

PROGETTO CONTINUITA’ INFANZIA/PRIMARIA

Il progetto nasce dalla necessità di favorire un passaggio sereno da un’istituzione educativa all’altra e stabilire un collegamento con attività comuni ai due ordini di scuola.

Il progetto prevede una serie d’incontri con tutte le Insegnanti che si occuperanno della futura classe prima; con loro i bambini svolgeranno differenti attività: motorio-espressive, grafico-creative, logico-matematiche e plastiche. Potrebbero

inoltre essere organizzate uscite didattiche sul territorio in tema con I ‘argomento stabilito dalle Insegnanti nel progetto. I protagonisti di queste attività sono i bambini dell’ultimo anno di Scuola dell’Infanzia e quelli della classe prima.

PROGETTO DI LINGUA INGLESE

La capacità che i bambini della Scuola dell’Infanzia hanno di assorbire i suoni e le parole di una lingua straniera è caratterizzata dalla spontaneità, dalla facilità e dal piacere di apprendere;

l’obiettivo principale è che ciascun bambino familiarizzi con la lingua inglese in modo piacevole e

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divertente. Raggiunto ciò, gli altri verranno di conseguenza: la memorizzazione dei suoni caratteristici della lingua, l’assimilazione di una pronuncia corretta, naturale e spontanea, l’apprendimento di un vocabolario di base riguardante le cose che

appartengono al mondo del bambino (la famiglia, i numeri fino a dieci, i colori, le parti del corpo, i saluti, le presentazioni, le festività più importanti). Quest’anno pensiamo di estendere questa attività a tutti i bambini del plesso in quanto riteniamo che

sia importante famigliarizzare fin da piccoli con suoni e vocaboli nuovi. Sono già diversi anni che Gabriela, un’insegnante esterna di madre lingua, segue con ottimi risultati questo laboratorio. L’insegnante è finanziata dai genitori.

Progetto alternativo alla religione cattolica

L’attività alternativa costituisce un servizio strutturale e obbligatorio. Le attività proposte dovranno riguardare attività didattiche, da svolgersi con l'assistenza di docenti appositamente incaricati Il collegio dei docenti ha definito i contenuti delle attività alternative e quindi sarà l’insegnante incaricato che progetterà tenendo conto della tematica scelta.

VALUTAZIONE

La valutazione nella Scuola dell’Infanzia è “orientata a esplorare e incoraggiare lo sviluppo di tutte le potenzialità dei bambini”. E’ dare valore al bambino che sta facendo un cammino, osservarlo, accompagnarlo, stimolarlo, riconoscere e valorizzare i talenti di ciascuno. La valutazione è per noi insegnanti uno strumento per comprendere situazioni, comportamenti e risposte degli stessi che possano diventare risorse e opportunità al fine di far scaturire nuove proposte per una crescita comune

DOCUMENTAZIONE

La documentazione è un aspetto importante nella vita della scuola. Serve ai bambini per fare memoria e riflettere sulle proprie esperienze, alle famiglie per poter prendere parte al percorso educativo dei propri figli, agli insegnanti per verificare l’andamento delle esperienze proposte e proporre eventuali modifiche. Possano diventare risorse e opportunità al fine di far scaturire nuove proposte per una crescita comune.

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SEZIONE A 29 BAMBINI ISCRITTI

LE INSEGNANTI: APPIOTTI ANNA- FRABONI KATIA

SEZIONE B 27 BAMBINI ISCRITTI

LE INSEGNANTI: MARRESE UGOLINO- PETROLATI PATRIZIA-CESARONI NADIA

SEZIONE C 29 BAMBINI ISCRITTI

LE INSEGNANTI: BASTIANONI LORETTA- BELLEZZA GABRIELLA

SEZIONE D 26 BAMBINI ISCRITTI

LE INSEGNANTI: BIAGETTI MARUSCA- MANCINI MONICA- CESARONI NADIA

SEZIONE E 18 BAMBINI ISCRITTI

LE INSEGNANTI: SILVI FRANCESCA- FERRI CATIA

L’ INSEGNANTE BORNARONI ROSSANA SEGUE I BAMBINI DEL PLESSO PER L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA