Scripta Ri-Manent Magazine 2010 n.0 Pag.2

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magazine magazine magazine magazine magazine ' IL CANTO DEL CRISTALLO C'erano una volta due sorelline che vivevano in una valle incantata. La valle era protetta da altissime montagne che d'inverno si rivestivano di neve soffice e candida, e in primavera, al disgelo, cantava di freschi ruscelli che si rincorrevano limpidi e spumosi lungo i pendii.Le due sorelline abitavano in una piccola baita nel bosco, ai piedi della montagna più alta, quella che - si diceva - aveva il Cuore di Cristallo, e trascorrevano la maggior parte del loro tempo in mezzo alla Natura, ascoltandone i suoni per i quali avevano una forte passione e cantando e danzando con essa. Una delle due sorelle sembrava poter vedere quello che agli occhi umani non era concesso, cioè quelle creature che popolano il bosco e i luoghi in cui la Natura è incontaminata, quegli esseri sottili ed impalpabili che la tradizione definisce "fate", "gnomi", "folletti"...il cosiddetto "Piccolo Popolo degli Spiriti della Natura", e spesso danzava con loro. L'altra sembrava che avesse il dono di ascoltarne le voci, e con loro intrecciava canti, incantandoli con la sua stessa voce e con i suoni che scaturivano da tutto ciò che toccava.Tutto sembrava sereno, nella valle, tutto sembrava scorrere in perfetta armonia. Ma un giorno giunse loro notizia che strane cose stavano accadendo. Le montagne non sembravano più così accoglienti, la valle intristiva e con essa i suoi abitanti. La Terra sbottava di soprassalto più spesso di quanto facesse un tempo...Forse la Natura manifestava i segni di quanto da tempo subiva dagli uomini...Sembrava che la Terra volesse dire qualcosa - o, forse, chiedere.Nei sogni delle due sorelline sempre più spesso la Montagna Alta, quella dal Cuore di Cristallo, compariva. Sembrava chiedere loro di mettersi in viaggio fino alle sue cime e da lì entrare nelle sue viscere, fino a raggiungere il centro del suo cuore cristallino.Fu così che un giorno le due sorelline si misero in viaggio, un po' incerte perché non sapevano cosa fare, una volta arrivate là.Sul cammino incontrarono uno strano individuo, un anziano dalla lunga barba bianca e dallo sguardo penetrante e azzurro come il cielo terso d'inverno. "Dove state andando?""La valle sta soffrendo, e la Montagna Alta ci chiama fino al suo Cuore di Cristallo, ma neanche noi sappiamo perché, né cosa dovremo fare là, una volta raggiuntolo.""Benedette bambine!...Il Cuore della Montagna, un tempo puro e immacolato, ora è offuscato dal dolore che gli uomini, col loro agire incosciente, hanno inflitto alla Terra. La Terra soffre e la Montagna con essa...".L'anziano, serio, proseguì: "Dovete sapere che il Cuore di Cristallo della Montagna raccoglieva e incanalava le energie purissime del Cielo inviandole al centro della Terra e, viceversa, convogliava le forze della Terra verso il Cielo, creando un Ponte Sacro essenziale alla vita e all'equilibrio della valle e di tutto il pianeta.Chi ha creato questo mondo fa scendere le benedizioni dal Cielo sulla Terra attraverso ponti come questo, e se il cristallo è offuscato il Ponte è interrotto... Per ridare gioia alla valle e ai suoi abitanti bisogna ripristinare il ponte, bisogna far tornare puro e immacolato il Cuore della Montagna, e per far questo bisogna farla cantare. Il canto del Cristallo scioglierà tutto il dolore e il cuore della montagna tornerà a risplendere puro, riportando luce nel cuore della Terra e pace agli abitanti della valle.""Ma come potremo far cantare la Montagna?" chiesero allora le bambine. "Dovete fare in modo che il suo Cuore di Cristallo canti con voi.""Ma cosa dovremo cantare, per far sì che la montagna canti con noi?""Dovrete cantare il Nome segreto di Chi ha creato ogni cosa e che risuona incessantemente, da sempre, nel cuore di ogni uomo. Le due sorelle si guardarono, ciascuna sperando che l'altra avesse capito, e quando volsero lo sguardo sul saggio per farsi meglio spiegare, egli era già sparito.Si rimisero in cammino ancor più confuse, incuranti del freddo e pensose. Erano presso la cima quando si accorsero di non esser sole, bensì circondate da creature vitree, sottili, che si confondevano con le nevi e coi ghiacci. Erano gli Spiriti a guardia della Montagna, pronti a mostrare loro il passaggio, altrimenti inaccessibile, per giungere al Cuore di Cristallo della Montagna stessa.Le due sorelle si inoltrarono nel tunnel buio, scorgendo appena il percorso che veniva loro illuminato dal pulsare di quello che pareva il cuore di questi esseri non certo umani, un cuore silenzioso come loro e come la Montagna. Finalmente giunsero al centro del Cuore della Montagna, e uno spettacolo meraviglioso apparve ai loro occhi.Una fenditura dall'alto lasciava passare un raggio di luce che si rifrangeva e moltiplicava se stesso sulle infinite sfaccettature di innumerevoli concrezioni cristalline...il Cuore della Montagna era veramente di Cristallo, di tanti cristalli stupendi che ne rivestivano le cavità silenziose, pulsanti di luce ormai debole, offuscata, che lasciava immaginare quel che l'uomo aveva inflitto alla Terra.Gli Spiriti della Montagna si erano radunati silenziosi attorno alle due sorelle, in attesa. Il loro cuore luminoso pulsava col debole cuore della Montagna, che sembrava potersi spegnere da un momento all'altro, per sempre. Le due sorelle si guardarono, anche loro in silenzio. In loro echeggiavano le parole dell'uomo incontrato sulla strada:"...per far cantare la Montagna, bisogna cantare il Nome segreto di Chi ha creato ogni cosa, un Nome che risuona incessantemente nel cuore dell'uomo... di ogni uomo...senza distinzione...."...il Nome segreto racchiuso nel cuore di ogni uomo...un suono!...qui tutto è silenzio... un suono che sia un canto... il suono del suo battito, il suono del battito del cuore dell'uomo farà cantare la montagna!Le due sorelle si presero le mani e le appoggiarono sul loro cuore, e cercarono di dargli voce, per far sì che tramite la loro voce arrivasse al cristallo per farlo vibrare... e il cristallo cantò, e cantò, e cantò di un canto sublime, e il dolore si sciolse e con esso l'oscurità. Man mano che si levava il canto, dal Cuore di Cristallo della Montagna la luce sembrava inondare le viscere della Terra, e in men che non si dica tutta la valle risuonava di quel canto, che si propagava da montagna a montagna. Agli occhi e alle orecchie delle due sorelline sembrava un miracolo, e danzarono di gioia, mentre continuavano a cantare quel suono che ciascuno, ignaro, custodisce nel cuore e che faceva vibrare la montagna. Forse gli uomini avrebbero continuato a devastare la Terra, forse il Cuore della Montagna avrebbe sofferto ancora e ancora una volta si sarebbe offuscato, interrompendo quel flusso di luce che dal Cielo giunge alla Terra....Loro avrebbero comunque cantato e fatto cantare la Montagna, e avrebbero insegnato quel canto ad altri, per riportare la serenità e la purezza del cristallo in ogni cuore, sempre. Tratto da La Via delle Fate (http://www.laviadellefate.com) a cura di Monica Canducci, artista, scrittrice ed insegnante di Educazione al Corpo e al Movimento (http://www.monicacanducci.com/). CONTATTI: + 39 3771975373 + 39 3403274459 +39 3478762534 [email protected] www.scriptatshirt.it http://scriptarimanent.blogspot.com + + ARTE E SPIRITUALITA' Intervista a D.Trasparente La tua storia di artista Da bambino sapevo intuitivamente che sarei stato un artista. Inventai qualcosa, una figurazione. Colsi dei principi e li estrinsecai... A 18 anni, però, rifiutai il mondo della "business-art", ovvero il mercato ed il sistema delle gallerie, che pure avevo o stavo "penetrando", per dedicarmi a quella che può essere chiamata "l'arte in segreto", o "arte invisibile". Kafka che fece bruciare alcuni racconti prima di morire è un esempio estremo di questo tipo d'arte: un'arte che nessuno vedrà mai... Alcuni anni fa, diciamo così, si completò la mia ricerca artistica, quindi iniziai a studiare l'arte in relazione agli stati di coscienza. Questo perché, nella sua essenza, l'arte è un TRASFORMATORE di COSCIENZA. Cosa intendi per Coscienza? La Coscienza è la luce che permette di conoscere ciò che è. L'Arte collega alla dimensione dell'Anima. Più precisamente: l'Arte permette di riscoprire e rammentare da un lato l'immensa conoscenza spirituale dell'Anima e dall'altro di agire sulla materia; un lato tende all'unità e l'altro alla molteplicità. Diremo quindi che, l'Arte è un ponte, un'estensione dell'individuo e della sua Coscienza. Anima e Arte. L'Anima è Spirito in movimento nel mondo. Il nostro Spirito è simile al Divino, solo più piccolo: uguale in qualità, minore in quantità. Lo Spirito entra nel mondo - o meglio, nello "spazio della creazione" - e assume la dimensione di Anima, di movimento, ovvero di lontananza-dimenticanza dal Principio Divino. Alla massima estensione di tale movimento l'Anima si cristallizza divenendo corpo. Parlando d'Arte allora parliamo di un'estensionecorporea dell'Anima, un'ULTERIORE estensione corporea. In questo senso, l'Arte è corpo. La vera Arte chiude nella materia il cosmo, lo riduce - come fosse un Mandala - in modo da poterlo rivivere e ricreare. La vera Arte, questa è la nostra fede, è una "concentrazione in piccolo dell'infinito". In che momento si trova l'Arte oggi? Io parlo di microstoria dell'Arte. La Grande Storia dell'Arte è un concetto finito e i luminari lo hanno capito bene creando - a tavolino – il "Postmoderno", che in realtà determina l'inizio delle microstorie dell'arte, personali o di gruppo. È in atto un processo di frammentazione dell'Arte? Si. L'individuo, il singolo, i tanti singoli, si stanno aprendo a qualcosa che un tempo era vissuto nella dimensione collettiva: l'esperienza artistico- animica. Oggi l'individuo, anche grazie alla tecnologia, si fa creativo, o creatore, nel campo delle arti. C'è sperimentazione, ovunque, c'è la "pratica artistica diffusa" con doppio effetto: allargamento della coscienza ma pure dell'Ego. Potremmo dire che, il Postmoderno (arte attuale) guardato da lontano è una vera idiozia poiché con esso cade l'Arte Tradizionale, il nostro vero patrimonio, e trionfa il cosiddetto "nomadismo culturale", che si traduce in instabilità costante. Ma nel Postmoderno - come dicevamo - c'è anche un tesoro: la possibilità di apprendere la pratica artistica come strumento per sviluppare e ampliare la coscienza a livello individuale e di piccolo gruppo-comunità. C'è un lato oscuro ed uno luminoso? La disgregazione dei valori tradizionali di conoscenza è pericolosa ma produce un uomo che si fa consapevole. O meglio, che si fa auto-responsabile della propria consapevolezza. Questo che si pensa "senza Dio" può fare un'esperienza in piccolo di ciò che un tempo faceva un intero popolo. Allora se gli uomini prendono coscienza umilmente, come bambini, del processo artistico e delle sue implicazioni spirituali, si renderanno ben conto che a loro è dato il compito di ricreare una nuova Tradizione, per così dire "personale", per responsabilizzarsi. E poi forse, di buttarla via...per affidarsi di nuovo al Luminoso. L'individuo quindi come portatore di novità nel mondo e nella storia? L'individuo cade nell'errore di voler imporre la propria opera e non si rende conto che non ne è il diretto creatore: egli è un medium di forze che lo giocano e tentano di entrare nel mondo attraverso le sue stesse creazioni. Sono correnti che usano l'artista e che lo portano alla lotta per imporre qualcosa che viene da fuori, non dall'individuo, ma da "di là", dagli archetipi, o da altri mondi-dimensione. Non ci si deve identificare troppo ma imparare a guardare tutto ciò un po da lontano. Questo egocentrismo, in Verità, rovina la vita degli artisti e distrugge l'Arte! Non è possibile fare Arte pensando contemporaneamente a come piazzarla o a come imporla. La conoscenza porta all'umiltà. L'artista deve vedere le profondità e non solo le vette. L'isolamento è un valore per l'artista? Si, ma l'uomo è anche Comunità. La rivolta, la vera rivolta, è ignorare il sistema dell'Arte, ma anche ignorare la volontà di autoaffermazione violenta, ossia di sopravvivere attraverso le proprie opere - in senso sia economico che egoico - imponendo il moltiplicarsi della propria creazione nelle coscienze altrui. L'Arte è uno strumento che apre alla Conoscenza, sviluppa e potenzia le facoltà dell'Anima. L'artista dovrebbe usare il processo a suo favore. Questo dovrebbe fare! Una volta creata, l'opera si potrebbe anche distruggere come fanno in Tibet quando distruggono i mandala. L'importante è il processo. Arte e spiritualità. E' impossibile parlare di Arte è basta. Le opere d'Arte Tradizionale sono "archeometri", cioè concentrazioni in piccolo del cosmo. La vera Arte esiste in seno alle grandi religioni. L'arte contemporanea (es: murales) no, non lo è, poiché distrugge e ricompone i frammenti stessi dell'Arte Tradizionale. E' dunque onesto chiedersi se sia giusto produrre tale arte... eppure essa porta novità assolute: ricombina i colori dell'arcobaleno per trovare qualcosa di nuovo. In questo senso anche l'arte contemporanea può essere un tentativo di riorganizzare le potenze originarie, ma per farlo bisogna aver dimestichezza con gli elementi di conoscenza tradizionali. Solo su una base solidissima di Arte Tradizionale è possibile avventurarsi senza danno nei territori della sperimentazione... Intendi dire che per l'artista è necessario un percorso filosofico-spirituale? In qualche modo tutti gli artisti sono in un percorso spirituale ed è importante che questa prospettiva sia divulgata e diffusa perché l'Arte è uno degli ultimi brandelli di Spiritualità che ci rimangono. L'Arte Tradizionale porta ai confini del piano spirituale, eleva, mentre l'arte contemporanea è un tentativo di gettare luce nel nulla. Esiste un metodo per fare Arte? Il grande artista dopo un faticoso studio compie la sintesi estrema tra molti elementi, ci gioca come con le lettere dell'alfabeto e sale al livello intuitivo - il piano dell'Intuizione che è un altro piano di realtà -, là egli crea la vera novità, cambia il mondo e la storia per sempre, ordina il disordine, o il contrario. Sconvolge il cosmo. L'artista deve "imparare ad imparare" per scoprire i propri strumenti. Il senso della modernità - lo ripetiamo - è di portare ognuno di noi a fare tutto ciò. Ma sarà davvero possibile?

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Scripta Ri-Manent

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  • m a g a z i n em a g a z i n em a g a z i n e

    m a g a z i n em a g a z i n e'

    IL CANTO DEL CRISTALLOC'erano una volta due sorelline che vivevano in una valle incantata. La valle era protetta da altissime montagne che d'inverno si

    rivestivano di neve soffice e candida, e in primavera, al disgelo, cantava di freschi ruscelli che si rincorrevano limpidi e spumosi

    lungo i pendii. Le due sorelline abitavano in una piccola baita nel bosco, ai piedi della montagna pi alta, quella che - si diceva -

    aveva il Cuore di Cristallo, e trascorrevano la maggior parte del loro tempo in mezzo alla Natura, ascoltandone i suoni per i quali

    avevano una forte passione e cantando e danzando con essa. Una delle due sorelle sembrava poter vedere quello che agli

    occhi umani non era concesso, cio quelle creature che popolano il bosco e i luoghi in cui la Natura incontaminata, quegli

    esseri sottili ed impalpabili che la tradizione definisce "fate", "gnomi", "folletti"...il cosiddetto "Piccolo Popolo degli Spiriti della

    Natura", e spesso danzava con loro. L'altra sembrava che avesse il dono di ascoltarne le voci, e con loro intrecciava canti,

    incantandoli con la sua stessa voce e con i suoni che scaturivano da tutto ci che toccava.Tutto sembrava sereno, nella valle,

    tutto sembrava scorrere in perfetta armonia. Ma un giorno giunse loro notizia che strane cose stavano accadendo. Le montagne

    non sembravano pi cos accoglienti, la valle intristiva e con essa i suoi abitanti. La Terra sbottava di soprassalto pi spesso di

    quanto facesse un tempo...Forse la Natura manifestava i segni di quanto da tempo subiva dagli uomini...Sembrava che la Terra

    volesse dire qualcosa - o, forse, chiedere.Nei sogni delle due sorelline sempre pi spesso la Montagna Alta, quella dal Cuore di

    Cristallo, compariva. Sembrava chiedere loro di mettersi in viaggio fino alle sue cime e da l entrare nelle sue viscere, fino a

    raggiungere il centro del suo cuore cristallino.Fu cos che un giorno le due sorelline si misero in viaggio, un po' incerte perch

    non sapevano cosa fare, una volta arrivate l.Sul cammino incontrarono uno strano individuo, un anziano dalla lunga barba

    bianca e dallo sguardo penetrante e azzurro come il cielo terso d'inverno. "Dove state andando?""La valle sta soffrendo, e la

    Montagna Alta ci chiama fino al suo Cuore di Cristallo, ma neanche noi sappiamo perch, n cosa dovremo fare l, una volta

    raggiuntolo.""Benedette bambine!...Il Cuore della Montagna, un tempo puro e immacolato, ora offuscato dal dolore che gli

    uomini, col loro agire incosciente, hanno inflitto alla Terra. La Terra soffre e la Montagna con essa...".L'anziano, serio,

    prosegu: "Dovete sapere che il Cuore di Cristallo della Montagna raccoglieva e incanalava le energie purissime del Cielo

    inviandole al centro della Terra e, viceversa, convogliava le forze della Terra verso il Cielo, creando un Ponte Sacro essenziale

    alla vita e all'equilibrio della valle e di tutto il pianeta.Chi ha creato questo mondo fa scendere le benedizioni dal Cielo sulla Terra

    attraverso ponti come questo, e se il cristallo offuscato il Ponte interrotto... Per ridare gioia alla valle e ai suoi abitanti

    bisogna ripristinare il ponte, bisogna far tornare puro e immacolato il Cuore della Montagna, e per far questo bisogna farla

    cantare. Il canto del Cristallo scioglier tutto il dolore e il cuore della montagna torner a risplendere puro, riportando luce nel

    cuore della Terra e pace agli abitanti della valle.""Ma come potremo far cantare la Montagna?" chiesero allora le

    bambine. "Dovete fare in modo che il suo Cuore di Cristallo canti con voi.""Ma cosa dovremo cantare, per far s che la montagna

    canti con noi?""Dovrete cantare il Nome segreto di Chi ha creato ogni cosa e che risuona incessantemente, da sempre, nel

    cuore di ogni uomo. Le due sorelle si guardarono, ciascuna sperando che l'altra avesse capito, e quando volsero lo sguardo sul

    saggio per farsi meglio spiegare, egli era gi sparito.Si rimisero in cammino ancor pi confuse, incuranti del freddo e pensose.

    Erano presso la cima quando si accorsero di non esser sole, bens circondate da creature vitree, sottili, che si confondevano

    con le nevi e coi ghiacci. Erano gli Spiriti a guardia della Montagna, pronti a mostrare loro il passaggio, altrimenti inaccessibile,

    per giungere al Cuore di Cristallo della Montagna stessa.Le due sorelle si inoltrarono nel tunnel buio, scorgendo appena il

    percorso che veniva loro illuminato dal pulsare di quello che pareva il cuore di questi esseri non certo umani, un cuore

    silenzioso come loro e come la Montagna. Finalmente giunsero al centro del Cuore della Montagna, e uno spettacolo

    meraviglioso apparve ai loro occhi.Una fenditura dall'alto lasciava passare un raggio di luce che si rifrangeva e moltiplicava se

    stesso sulle infinite sfaccettature di innumerevoli concrezioni cristalline...il Cuore della Montagna era veramente di Cristallo, di

    tanti cristalli stupendi che ne rivestivano le cavit silenziose, pulsanti di luce ormai debole, offuscata, che lasciava immaginare

    quel che l'uomo aveva inflitto alla Terra.Gli Spiriti della Montagna si erano radunati silenziosi attorno alle due sorelle, in attesa. Il

    loro cuore luminoso pulsava col debole cuore della Montagna, che sembrava potersi spegnere da un momento all'altro, per

    sempre.

    Le due sorelle si guardarono, anche loro in silenzio. In loro echeggiavano le parole dell'uomo incontrato sulla strada:"...per far

    cantare la Montagna, bisogna cantare il Nome segreto di Chi ha creato ogni cosa, un Nome che risuona incessantemente nel

    cuore dell'uomo... di ogni uomo...senza distinzione...."...il Nome segreto racchiuso nel cuore di ogni uomo...un suono!...qui tutto

    silenzio... un suono che sia un canto... il suono del suo battito, il suono del battito del cuore dell'uomo far cantare la

    montagna!Le due sorelle si presero le mani e le appoggiarono sul loro cuore, e cercarono di dargli voce, per far s che tramite la

    loro voce arrivasse al cristallo per farlo vibrare... e il cristallo cant, e cant, e cant di un canto sublime, e il dolore si sciolse e

    con esso l'oscurit. Man mano che si levava il canto, dal Cuore di Cristallo della Montagna la luce sembrava inondare le viscere

    della Terra, e in men che non si dica tutta la valle risuonava di quel canto, che si propagava da montagna a montagna. Agli

    occhi e alle orecchie delle due sorelline sembrava un miracolo, e danzarono di gioia, mentre continuavano a cantare quel suono

    che ciascuno, ignaro, custodisce nel cuore e che faceva vibrare la montagna. Forse gli uomini avrebbero continuato a devastare

    la Terra, forse il Cuore della Montagna avrebbe sofferto ancora e ancora una volta si sarebbe offuscato, interrompendo quel

    flusso di luce che dal Cielo giunge alla Terra....Loro avrebbero comunque cantato e fatto cantare la Montagna, e avrebbero

    insegnato quel canto ad altri, per riportare la serenit e la purezza del cristallo in ogni cuore, sempre.

    Tratto da La Via delle Fate (http://www.laviadellefate.com) a cura di Monica Canducci, artista, scrittrice ed insegnante di Educazione al Corpo e al Movimento (http://www.monicacanducci.com/).

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    + 39 3771975373

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    ARTE E SPIRITUALITA'Intervista a D.Trasparente

    La tua storia di artistaDa bambino sapevo intuitivamente che sarei stato un artista. Inventai qualcosa, una figurazione. Colsi dei principi e li estrinsecai... A 18 anni, per, rifiutai il

    mondo della "business-art", ovvero il mercato ed il sistema delle gallerie, che pure avevo o stavo "penetrando", per dedicarmi a quella che pu essere

    chiamata "l'arte in segreto", o "arte invisibile". Kafka che fece bruciare alcuni racconti prima di morire un esempio estremo di questo tipo d'arte: un'arte che

    nessuno vedr mai... Alcuni anni fa, diciamo cos, si complet la mia ricerca artistica, quindi iniziai a studiare l'arte in relazione agli stati di coscienza. Questo

    perch, nella sua essenza, l'arte un TRASFORMATORE di COSCIENZA.

    Cosa intendi per Coscienza?La Coscienza la luce che permette di conoscere ci che . L'Arte collega alla dimensione dell'Anima. Pi precisamente: l'Arte permette di riscoprire e

    rammentare da un lato l'immensa conoscenza spirituale dell'Anima e dall'altro di agire sulla materia; un lato tende all'unit e l'altro alla molteplicit. Diremo

    quindi che, l'Arte un ponte, un'estensione dell'individuo e della sua Coscienza.

    Anima e Arte.L'Anima Spirito in movimento nel mondo. Il nostro Spirito simile al Divino, solo pi piccolo: uguale in qualit, minore in quantit. Lo Spirito entra nel

    mondo - o meglio, nello "spazio della creazione" - e assume la dimensione di Anima, di movimento, ovvero di lontananza-dimenticanza dal Principio Divino.

    Alla massima estensione di tale movimento l'Anima si cristallizza divenendo corpo. Parlando d'Arte allora parliamo di un'estensionecorporea dell'Anima,

    un'ULTERIORE estensione corporea. In questo senso, l'Arte corpo. La vera Arte chiude nella materia il cosmo, lo riduce - come fosse un Mandala - in

    modo da poterlo rivivere e ricreare. La vera Arte, questa la nostra fede, una "concentrazione in piccolo dell'infinito".

    In che momento si trova l'Arte oggi?Io parlo di microstoria dell'Arte. La Grande Storia dell'Arte un concetto finito e i luminari lo hanno capito bene creando - a tavolino il "Postmoderno", che

    in realt determina l'inizio delle microstorie dell'arte, personali o di gruppo.

    in atto un processo di frammentazione dell'Arte?Si. L'individuo, il singolo, i tanti singoli, si stanno aprendo a qualcosa che un tempo era vissuto nella dimensione collettiva: l'esperienza artistico- animica.

    Oggi l'individuo, anche grazie alla tecnologia, si fa creativo, o creatore, nel campo delle arti. C' sperimentazione, ovunque, c' la "pratica artistica diffusa"

    con doppio effetto: allargamento della coscienza ma pure dell'Ego. Potremmo dire che, il Postmoderno (arte attuale) guardato da lontano una vera idiozia

    poich con esso cade l'Arte Tradizionale, il nostro vero patrimonio, e trionfa il cosiddetto "nomadismo culturale", che si traduce in instabilit costante. Ma nel

    Postmoderno - come dicevamo - c' anche un tesoro: la possibilit di apprendere la pratica artistica come strumento per sviluppare e ampliare la coscienza

    a livello individuale e di piccolo gruppo-comunit.

    C' un lato oscuro ed uno luminoso?La disgregazione dei valori tradizionali di conoscenza pericolosa ma produce un uomo che si fa consapevole. O meglio, che si fa auto-responsabile della

    propria consapevolezza. Questo che si pensa "senza Dio" pu fare un'esperienza in piccolo di ci che un tempo faceva un intero popolo. Allora se gli uomini

    prendono coscienza umilmente, come bambini, del processo artistico e delle sue implicazioni spirituali, si renderanno ben conto che a loro dato il compito

    di ricreare una nuova Tradizione, per cos dire "personale", per responsabilizzarsi. E poi forse, di buttarla via...per affidarsi di nuovo al Luminoso.

    L'individuo quindi come portatore di novit nel mondo e nella storia?L'individuo cade nell'errore di voler imporre la propria opera e non si rende conto che non ne il diretto creatore: egli un medium di forze che lo giocano e

    tentano di entrare nel mondo attraverso le sue stesse creazioni. Sono correnti che usano l'artista e che lo portano alla lotta per imporre qualcosa che viene

    da fuori, non dall'individuo, ma da "di l", dagli archetipi, o da altri mondi-dimensione. Non ci si deve identificare troppo ma imparare a guardare tutto ci un

    po da lontano. Questo egocentrismo, in Verit, rovina la vita degli artisti e distrugge l'Arte! Non possibile fare Arte pensando contemporaneamente a come

    piazzarla o a come imporla. La conoscenza porta all'umilt. L'artista deve vedere le profondit e non solo le vette.

    L'isolamento un valore per l'artista?Si, ma l'uomo anche Comunit. La rivolta, la vera rivolta, ignorare il sistema dell'Arte, ma anche ignorare la volont di autoaffermazione violenta, ossia di

    sopravvivere attraverso le proprie opere - in senso sia economico che egoico - imponendo il moltiplicarsi della propria creazione nelle coscienze altrui. L'Arte

    uno strumento che apre alla Conoscenza, sviluppa e potenzia le facolt dell'Anima. L'artista dovrebbe usare il processo a suo favore. Questo dovrebbe

    fare! Una volta creata, l'opera si potrebbe anche distruggere come fanno in Tibet quando distruggono i mandala. L'importante il processo.

    Arte e spiritualit.E' impossibile parlare di Arte basta. Le opere d'Arte Tradizionale sono "archeometri", cio concentrazioni in piccolo del cosmo. La vera Arte esiste in seno

    alle grandi religioni. L'arte contemporanea (es: murales) no, non lo , poich distrugge e ricompone i frammenti stessi dell'Arte Tradizionale. E' dunque

    onesto chiedersi se sia giusto produrre tale arte... eppure essa porta novit assolute: ricombina i colori dell'arcobaleno per trovare qualcosa di nuovo. In

    questo senso anche l'arte contemporanea pu essere un tentativo di riorganizzare le potenze originarie, ma per farlo bisogna aver dimestichezza con gli

    elementi di conoscenza tradizionali. Solo su una base solidissima di Arte Tradizionale possibile avventurarsi senza danno nei territori della

    sperimentazione...

    Intendi dire che per l'artista necessario un percorso filosofico-spirituale?In qualche modo tutti gli artisti sono in un percorso spirituale ed importante che questa prospettiva sia divulgata e diffusa perch l'Arte uno degli ultimi

    brandelli di Spiritualit che ci rimangono. L'Arte Tradizionale porta ai confini del piano spirituale, eleva, mentre l'arte contemporanea un tentativo di gettare

    luce nel nulla.

    Esiste un metodo per fare Arte?Il grande artista dopo un faticoso studio compie la sintesi estrema tra molti elementi, ci gioca come con le lettere dell'alfabeto e sale al livello intuitivo - il

    piano dell'Intuizione che un altro piano di realt -, l egli crea la vera novit, cambia il mondo e la storia per sempre, ordina il disordine, o il contrario.

    Sconvolge il cosmo. L'artista deve "imparare ad imparare" per scoprire i propri strumenti. Il senso della modernit - lo ripetiamo - di portare ognuno di noi a

    fare tutto ci. Ma sar davvero possibile?