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11. CHIESA DI S. BIAGIO sec. XVII-XVIII Sede della Congrega di S. Biagio, è caratterizzata dall’affresco (sec. XVIII) collocato sulla facciata, raf- figurante S. Cristoforo. 12. PALAZZO CAGNAZZI sec. XVIII Adibito oggi a struttura alberghiera, conserva al pia- no nobile gli affreschi originali delle stanze. 13. PALAZZO CASTELLI sec. XVI-XVII Abitato ininterrottamente dalla famiglia Castelli, mostra un bel portale e un’elegante balaustra recan- te al centro lo stemma della famiglia; è affiancato dalla cappella di famiglia intitolata a S. Maria della Vittoria. 14. CHIESA DI S. MARIA DEI MARTIRI sec. XIII-XVIII Edificata nella seconda metà del XIII secolo, a ridos- so di una delle porte secondarie della cinta medie- vale, era una delle chiese di rito greco. Risale al XVIII secolo il rifacimento della facciata in forme rococò. All’interno, affreschi della Madonna col Bambino e Gesù crocifisso tra Santi del XVI secolo. Contigua è la chiesetta di S. Liberatore in cui furono seppelliti i morti della peste del 1527. 15. PALAZZO VITI-DE ANGELIS sec. XVI-XVIII Rappresenta uno dei più pregevoli esempi di casa a corte interna. Notevoli il portale in pietra (sec. XVI) e il loggiato interno (sec. XVI). 16. PALAZZO FILO sec. XVI-XVIII Sull’imponente facciata suddivisa in tre ordini con bugne nei due piani superiori, si incastona il portale colonnato con timpano spezzato. 17. CASA CòRCOLI sec. XVI Palazzotto rinascimentale con un bel portale e ba- laustra scolpita con stemmi e motivi floreali. 18. PALAZZO TRICARICO sec. XVI Dimora della famiglia dei nobili Castelli, secondo la tradizione storica locale è appartenuto alla famiglia di Paolo Tricarico, uccisore del Principe di Taranto Giovannatonio Orsini-Del Balzo. Il palazzo presenta un portale in pietra ornato da due figure interpreta- bili come i proprietari e una piccola corte. 19. CHIESA E CONSERVATORIO DI S. CROCE sec. XVII La storia della Chiesa e del Conservatorio è legata a quella della Real Congrega di S. Croce, attiva dalla prima metà del XV secolo. Da segnalare, all’interno della Chiesa, l’altare marmoreo di C. Trinchese (1765) e un crocifisso in legno dipinto della fine del XVI secolo. 20. MONASTERO DI S. MARIA DEL SOCCORSO E CHIESA DI S. FRANCESCO DA PAOLA sec. XVI-XVIII Il complesso conventuale, consacrato nel 1596 e ampliato negli anni 1640-1642, conserva il chiostro e un grande giardino; l’arredo marmoreo, gli stucchi, il pulpito, le porte lignee del Presbiterio, la pala d’alta- re di Andrea Miglionico esaltano l’interno della chie- sa settecentesca che si sviluppa a croce greca. 21. MURA MEDIEVALI Verso la fine del XIII secolo, Sparano da Bari, che era divenuto feudatario di Altamura nel 1285, dotò la città di opere di fortificazione. Le mura furono realizzate sfruttando i cospicui resti delle antiche mura megalitiche, come si può osservare tuttora per esempio nel tratto superstite visibile in corrispon- denza dell’antica porta meridionale, chiamata porta Matera. 22. PALAZZO PONZETTI sec. XVII Appartenuto alla famiglia Cagnazzi, mostra un bel portale centinato in pietra, scolpito a motivi floreali. Sul lato sinistro dell’edificio si sviluppa una caratteri- stica strictula (strettoia). 23. PALAZZO BALDASSARRE sec. XVII-XVIII Impostato su preesistenze quattrocentesche, pre- senta ampi loggiati e balconi, una preziosa ringhiera in ferro battuto e caratteristici canali di scolo a for- ma di cannone. 24. MUSEO DELL’ARTE TIPOGRAFICA Fondata nel 1891 dai fratelli Portoghese, la tipogra- fia occupa dal 1893 alcuni locali dell’ex convento di S. Antonio dei frati Conventuali. Ancora oggi è possibile osservare nella loro collocazione originaria l’importante apparato di macchine per la stampa e la ricca dotazione di caratteri mobili in legno e in piombo, fregi, clichés, ecc. 25. CONVENTO E CHIESA DI S. DOMENICO sec. XVI-XIX La Chiesa, fu edificata a partire dal 1513 dai Padri Domenicani che costruirono anche il Convento. Pro- fondi interventi furono realizzati a partire dagli inizi del ’700. La cupola, rivestita di mattonelle maiolica- te, è alta più di 37 metri. L’interno è ornato da altari marmorei policromi di scuola napoletana. 26. ARCHIVIO BIBLIOTECA MUSEO CIVICO É un importante ente culturale, che possiede una delle più ricche biblioteche della provincia di Bari, un interessante Archivio storico, dipinti dei secoli XVI- XVIII nonché opere moderne di autori altamurani e una discreta raccolta di beni museali. 27. CHIESA DI S. MARIA DELLA CONSOLAZIONE sec. XVII-XX L’edificio, costruito nel seicento dalla Confraternita di S. Vito, ha subito radicali interventi nel XX secolo. All’interno, tra le altre opere, si segnala un dipinto raffigurante S. Matteo attribuito a Sebastiano Ricci (circa 1700). 28. CHIESA DI S. LORENZO sec. XIV-XVIII L’edificio presenta attualmente forme settecente- sche e reca sul portale un’iscrizione del secolo XIV. 29. MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Contiene reperti provenienti dal territorio dell’Alta Murgia, a partire dal Paleolitico fino all’età medie- vale. Una sezione è dedicata all’Uomo di Altamura, scheletro umano completo, ascrivibile al Pleistocene superiore, rinvenuto in una cavità carsica in località Lamalunga. 30. AREA ARCHEOLOGICA DE LA CROCE sec. VIII-II a.C. Le testimonianze più appariscenti della nascita del primo nucleo urbano della città peuceta sono visibili nell’area attigua al Museo Nazionale Archeologico. Le stratigrafie indicano una successione di insedia- menti sovrapposti dall’VIII al II secolo a. C., con resti di abitazioni, tombe ed una fornace per la cottura dei vasi. 31. MONASTERO DEI PADRI CARMELITANI SCALZI E CHIESA DI S. TERESA sec. XVII-XVIII Il complesso sorge fuori dell’antica cinta muraria medievale, sul luogo dove era l’antica chiesetta di S. Vito. L’interno è caratterizzato da altari marmorei policromi di scuola napoletana. 32. MUSEO ETNOGRAFICO DELL’ALTA MURGIA Allestito nell’ex Convento dei Carmelitani Scalzi (sec. XVII-XVIII), espone gli antichi oggetti di uso quoti- diano e gli attrezzi delle attività agro-pastorali e dei mestieri tradizionali dell’Alta Murgia. 33. CHIESA DI SANT’AGOSTINO sec. XVI-XVIII Fu costruita nel 1570 sull’antica chiesetta di San Bar- tolomeo. La facciata è stata completata solo nella parte inferiore. Ai lati ha pilastri e ampie lesene con capitelli in stile composito, al centro ha un grande finestrone archivoltato decorato alla base con una conchiglia. Il portale è semplice con architrave sul quale è incisa la data di costruzione e sotto lo stem- ma della città a bassorilievo. L’interno, a croce greca ma di stile tardo barocco, presenta altari marmorei policromi settecenteschi; di grande interesse la cappella di Santa Maria della Salute, con pavimento di maiolica dipinta del 1750, un’icona incastonata in una elegante prospettiva barocca e un magnifico altare di C. Trinchese. 34. AREA ARCHEOLOGICA DELL’AGIP sec. IV-III a.C. Si data al IV secolo a.C. la monumentale tomba a semicamera, manomessa e depredata in antico, dalla quale provengono frammenti di numerosi vasi di ceramica apula a figure rosse, frammenti di bronzo e argento, di contenitori di pasta vitrea e di statuine. Nel III secolo a.C. si sovrappose l’impianto di una abitazione con grandi ambienti intonacati e affre- scati, con pavimenti di cotto a mosaico e ambienti circolari probabilmente riferibili ad uso termale. 35. MURA MEGALITICHE sec. V-IV a.C. La città peuceta era difesa da due cinte murarie, la prima (sec. V a.C.) delimitava l’acropoli, la seconda (sec. IV a.C.) recingeva le pendici nord orientali della collina si sviluppava per 3670 metri. Costituite da due paramenti di grandi blocchi calcarei e calcareni- tici non sbozzati, disposti a secco con riempimento (emplekton) di terra e pietrame caotico, sono larghe alla base 5-6 metri e raggiungevano un’altezza di circa sei metri con piano percorribile sulla sommità e accessibile attraverso scalette addossate al para- mento interno. Lungo il percorso delle mura si apri- vano diverse porte, poste in corrispondenza delle strade di collegamento con i centri della Peucezia, una delle quali è ancora visibile nel tratto tra la via per Cassano e quella per Bari. CHIESE, PALAZZI, MONUMENTI E MUSEI 1. CATTEDRALE sec. XIII-XIX Il primo impianto risale all’epoca della fondazione della città e mostra all’esterno e all’interno i segni degli interventi subiti nei secoli successivi. Sulla facciata principale spiccano il portale (sec. XIV) con scene del Nuovo Testamento con l’Ultima Cena scol- pita sull’architrave, la bifora (sec. XIII-XIV), il rosone (sec. XIV). All’interno si ammirano tra l’altro, il pre- sepe scolpito in pietra locale (sec. XVI), la Madonna di Costantinopoli in pietra policromata scolpita da Paolo da Cassano (sec. XVI), la sedia episcopale e il coro ligneo intagliato opera di Nicola Bonafede, costituito da 68 stalli con postergali ornati da Santi e virtù (sec. XVI) e la pala dell’altare maggiore raffi- gurante l’Assunzione di Maria Vergine opera del pit- tore Leonardo Castellano (sec. XVI). Nelle cappelle, lungo le navate, dipinti di scuola napoletana della seconda metà del XIX secolo. 2. PALAZZO PRELATIZIO sec. XVI-XVII Sede degli Arcipreti della chiesa altamurana, ospitò dal 1748 al 1811 la Regia Università degli studi. 3. CHIESA DI S. MICHELE ARCANGELO sec. XVII-XVIII Sede della Confraternita del Purgatorio, le cui in- segne ornano il portale, conserva tra l’altro l’altare maggiore realizzato tra il 1752 e il 1753 dal marmora- ro napoletano C. Trinchese. 4. PALAZZO CALDERONI MARTINI sec. XVI-XVII L’edificio presenta una struttura tardo cinquecente- sca con aggiunte barocche. 5. PALAZZO MELODIA sec. XIX Fu edificato nella prima metà dell’ottocento in forme neoclassiche su progetto dell’ingegnere altamurano Orazio Lerario, come ampliamento dell’antico palaz- zo seicentesco della famiglia Melodia. 6. MONUMENTO AI MARTIRI DEL 1799 Realizzato dallo scultore Arnaldo Zocchi, in occasio- ne del primo centenario dell’eroica resistenza oppo- sta dai patrioti della Repubblica Partenopea contro le truppe sanfediste del cardinale Ruffo. 7. CHIESA DI S. GIACOMO sec. XV-XVIII Edificata tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo, nel XVIII secolo fu sottoposta a lavori di restauro che ne mutarono l’aspetto. La semplice ed elegante facciata è ornata da sobrie decorazioni rococò e snellita dal fastigio con il campanile a vela. 8. PALAZZO VITI sec. XVII-XIX Ristrutturato agli inizi dell’ottocento per ospitare il Tribunale di Corte d’Appello di Terra di Bari, Terra d’Otranto e Basilicata dal 1808 al 1817. 9. MONASTERO E CHIESA DI S. CHIARA sec. XVII-XVIII Consacrato nel 1682, il Monastero è ancora oggi occupato da una Comunità di Clarisse. La Chiesa, costruita sul sito di un edificio più antico, fu comple- tata nella prima metà del XVIII secolo e si sviluppa ad aula unica con nicchie laterali e arredi in legno intagliato e policromato. 10. CHIESA DI S. NICCOLò DEI GRECI sec. XIII-XVI Centro religioso dell’etnia greca altamurana, fu edi- ficata nel XIII secolo e profondamente rimaneggiata nel XVI secolo, periodo al quale risale il portale scol- pito da Nicola De Gessa con scene del Vecchio e del Nuovo Testamento. All’interno, oltre agli altari baroc- chi con rivestimenti lignei dorati, si osservano in par- ticolare un crocifisso (sec. XV), una statua in pietra di S. Nicola (sec. XV), la fonte battesimale (sec. XIII) e una Madonna ad affresco (sec. XV). La città fondata da Federico II di Svevia Il territorio di Altamura è ricco di testimonianze del popolamento umano dell’età paleolitica, dell’età neolitica e dell’età del bronzo, periodo al quale si ascrivono le tracce più antiche, per quanto riguarda l’ambito urbano. Alla prima età del ferro si datano raggruppamenti di capanne, che preludono alla città peuceta, difesa dalla doppia cinta delle mura megalitiche (V-IV sec. a.C.). Dopo più di un millennio di abbandono, nel 1243 Federico II di Svevia fondò Altamura sull’acropoli della città antica, popolando la città attraverso la concessione di agevolazioni fiscali. Alla fine del XIII secolo, Sparano da Bari signore della città sistemò la cinta urbica, che racchiude l’attuale centro storico, ricco di chiese e palazzi nobiliari. l’ultimo esempio di pseudo steppa mediterranea dell’Italia peninsulare e uno dei più importanti del Mediterraneo. Nelle distese rocciose e cespugliose, nelle garighe, nelle steppe a graminacee, negli ormai rari lembi boscosi di querce sono presenti circa 1500 specie vegetali, tra cui spiccano le tante varietà di orchidee selvatiche. Sull’Alta Murgia vi sono circa 80 specie nidificanti di uccelli. Nel folto gruppo dei rapaci si segnala l’unica popolazione nidificante del grillaio (Falco naumanni) nell’Italia peninsulare. Numerose masserie, iazzi, tratturi, muretti a secco, specchie connotano questo territorio, che con le sue peculiarità paesaggistiche, floristiche e faunistiche, è diventato il Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Nel 1542 Ottavio Farnese divenne signore della città, la quale conobbe un’epoca di floridezza economica, culturale e artistica. La signoria dei Farnese durò fino al 1731, quando il feudo passò per via materna a Carlo di Borbone, che sarebbe divenuto re di Napoli dal 1734. Costui autorizzò l’istituzione di una Regia Università, che ebbe vita dal 1748 al 1811. Nel 1799 Altamura aderì alla Repubblica partenopea, subendo dopo una strenua resistenza il saccheggio delle truppe sanfediste, guidate dal cardinale Fabrizio Ruffo. Sapori dell’Alta Murgia L’altopiano calcareo modellato dal carsismo La cucina tipica è caratterizzata da numerose piante ed erbe spontanee, cui si aggiunge il prelibato fungo cardoncello (Pleurotus eryngii). Dalla tradizione cerealicola provengono l’ottimo pane, le focacce, i taralli e le paste fresche. Dalla tradizione zootecnica derivano i prodotti caseari come la ricotta, i bocconcini, le trecce, le scamorze, lo scamorzone, il formaggio pecorino e i piatti a base di carne ovina, quali l’agnello arrostito alla brace, il cutturidde (lesso di agnello ed erbe selvatiche), la pecora alla rezzaule (cotta molto lentamente, con verdure ed erbe aromatiche, in un recipiente di terra cotta in forno a legna), i gnumurérre (involtini di animelle e interiora d’agnello cotti alla brace), il salame e la salsiccia di carne di maiale, lavorate ‘a punta di coltello’. Tra i dolci si segnalano i sospiri, i dolci di pasta di mandorle, i mustazzéle (dolcetti a base di vincotto di fichi o uva). Oggetto di crescente interesse da parte dei consumatori è il famoso pane di Altamura che ha ottenuto il riconoscimento euro- peo della D.O.P. (Denominazione di Ori- gine Protetta). Le varietà pregiate dei grani duri, coltivate nel territorio della Murgia occidentale e lavorate secondo metodi tradizionali nei molini locali, forniscono la semola rimacinata, ingrediente fondamen- tale del pane di Altamura assieme al lievito madre, al sale marino, all’acqua. Il pane, nelle numerose forme tipiche, è cotto negli antichi forni alimentati con legna di quercia e nei moderni forni meccanici. Il territorio di Altamura si estende sull’altopiano calcareo delle Murge, costituito da rocce carbonatiche di età cretacica, caratterizzato dal fenomeno del carsismo. Il paesaggio è stato modellato da una lunga erosione, determinata soprattutto dall’azione delle acque meteoriche atte, grazie al contenuto di anidride carbonica, a sciogliere il carbonato di calcio. Esempi di morfologia carsica sono le doline, le lame, le gravi, gli inghiottitoi, i pozzi e le grotte, queste ultime spesso frequentate dall’uomo in epoca preistorica e storica. L’Alta Murgia, apparentemente aspra e inospitale, rappresenta un ecosistema ambientale molto particolare, in quanto costituisce www.uomodialtamura.it www.comune.altamura.ba.it MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Via Santeramo in Colle, 88 70022 Altamura BA T. 080 314 6409 F. 080 314 6409 [email protected] Palazzo Baldassarre Via F.lli Baldassarre, 1 70022 Altamura BA T. 080 3107404 F. 080 3107404 CENTRO VISITE Lamalunga S.P. 157 per Quasano 70022 Altamura BA T. 080 3107404 F. 080 3107404 Scoprire ALTAMURA A cura di Damiana Santoro Fotografie Salvatore Santoro Raffaele Popolizio (Falco grillaio) Progetto grafico RovaiWeber design © Copyright 2015 Comune di Altamura. 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11.Chiesa di s. Biagiosec. XVII-XVIIISede della Congrega di S. Biagio, è caratterizzata dall’affresco (sec. XVIII) collocato sulla facciata, raf-figurante S. Cristoforo.

12.Palazzo Cagnazzisec. XVIIIAdibito oggi a struttura alberghiera, conserva al pia-no nobile gli affreschi originali delle stanze.

13.Palazzo Castellisec. XVI-XVIIAbitato ininterrottamente dalla famiglia Castelli, mostra un bel portale e un’elegante balaustra recan-te al centro lo stemma della famiglia; è affiancato dalla cappella di famiglia intitolata a S. Maria della Vittoria.

14.Chiesa di s. Maria dei Martirisec. XIII-XVIIIEdificata nella seconda metà del XIII secolo, a ridos-so di una delle porte secondarie della cinta medie-vale, era una delle chiese di rito greco. Risale al XVIII secolo il rifacimento della facciata in forme rococò. All’interno, affreschi della Madonna col Bambino e Gesù crocifisso tra Santi del XVI secolo. Contigua è la chiesetta di S. Liberatore in cui furono seppelliti i morti della peste del 1527.

15.Palazzo Viti-de angelissec. XVI-XVIIIRappresenta uno dei più pregevoli esempi di casa a corte interna. Notevoli il portale in pietra (sec. XVI) e il loggiato interno (sec. XVI).

16.Palazzo Filosec. XVI-XVIIISull’imponente facciata suddivisa in tre ordini con bugne nei due piani superiori, si incastona il portale colonnato con timpano spezzato.

17.Casa CòrColisec. XVIPalazzotto rinascimentale con un bel portale e ba-laustra scolpita con stemmi e motivi floreali.

18.Palazzo triCariCosec. XVIDimora della famiglia dei nobili Castelli, secondo la tradizione storica locale è appartenuto alla famiglia di Paolo Tricarico, uccisore del Principe di Taranto Giovannatonio Orsini-Del Balzo. Il palazzo presenta un portale in pietra ornato da due figure interpreta-bili come i proprietari e una piccola corte.

19.Chiesa e ConserVatorio di s. CroCesec. XVIILa storia della Chiesa e del Conservatorio è legata a quella della Real Congrega di S. Croce, attiva dalla prima metà del XV secolo. Da segnalare, all’interno della Chiesa, l’altare marmoreo di C. Trinchese (1765) e un crocifisso in legno dipinto della fine del XVI secolo.

20.Monastero di s. Maria del soCCorso eChiesa di s. FranCesCo da Paolasec. XVI-XVIIIIl complesso conventuale, consacrato nel 1596 e ampliato negli anni 1640-1642, conserva il chiostro e un grande giardino; l’arredo marmoreo, gli stucchi, il pulpito, le porte lignee del Presbiterio, la pala d’alta-re di Andrea Miglionico esaltano l’interno della chie-sa settecentesca che si sviluppa a croce greca.

21.Mura MedieValiVerso la fine del XIII secolo, Sparano da Bari, che era divenuto feudatario di Altamura nel 1285, dotò la città di opere di fortificazione. Le mura furono realizzate sfruttando i cospicui resti delle antiche mura megalitiche, come si può osservare tuttora per esempio nel tratto superstite visibile in corrispon-denza dell’antica porta meridionale, chiamata porta Matera.

22.Palazzo Ponzettisec. XVIIAppartenuto alla famiglia Cagnazzi, mostra un bel portale centinato in pietra, scolpito a motivi floreali. Sul lato sinistro dell’edificio si sviluppa una caratteri-stica strictula (strettoia).

23.Palazzo Baldassarresec. XVII-XVIIIImpostato su preesistenze quattrocentesche, pre-senta ampi loggiati e balconi, una preziosa ringhiera in ferro battuto e caratteristici canali di scolo a for-ma di cannone.

24.Museo dell’arte tiPograFiCaFondata nel 1891 dai fratelli Portoghese, la tipogra-fia occupa dal 1893 alcuni locali dell’ex convento di S. Antonio dei frati Conventuali. Ancora oggi è possibile osservare nella loro collocazione originaria l’importante apparato di macchine per la stampa e la ricca dotazione di caratteri mobili in legno e in piombo, fregi, clichés, ecc.

25.ConVento e Chiesa di s. doMeniCosec. XVI-XIXLa Chiesa, fu edificata a partire dal 1513 dai Padri Domenicani che costruirono anche il Convento. Pro-fondi interventi furono realizzati a partire dagli inizi del ’700. La cupola, rivestita di mattonelle maiolica-te, è alta più di 37 metri. L’interno è ornato da altari marmorei policromi di scuola napoletana.

26.arChiVio BiBlioteCa Museo CiViCoÉ un importante ente culturale, che possiede una delle più ricche biblioteche della provincia di Bari, un interessante Archivio storico, dipinti dei secoli XVI-XVIII nonché opere moderne di autori altamurani e una discreta raccolta di beni museali.

27.Chiesa di s. Maria della Consolazionesec. XVII-XXL’edificio, costruito nel seicento dalla Confraternita di S. Vito, ha subito radicali interventi nel XX secolo. All’interno, tra le altre opere, si segnala un dipinto raffigurante S. Matteo attribuito a Sebastiano Ricci (circa 1700).

28.Chiesa di s. lorenzosec. XIV-XVIIIL’edificio presenta attualmente forme settecente-sche e reca sul portale un’iscrizione del secolo XIV.

29.Museo nazionale arCheologiCoContiene reperti provenienti dal territorio dell’Alta Murgia, a partire dal Paleolitico fino all’età medie-vale. Una sezione è dedicata all’Uomo di Altamura, scheletro umano completo, ascrivibile al Pleistocene superiore, rinvenuto in una cavità carsica in località Lamalunga.

30.area arCheologiCa de La CroCesec. VIII-II a.C.Le testimonianze più appariscenti della nascita del primo nucleo urbano della città peuceta sono visibili nell’area attigua al Museo Nazionale Archeologico. Le stratigrafie indicano una successione di insedia-menti sovrapposti dall’VIII al II secolo a. C., con resti di abitazioni, tombe ed una fornace per la cottura dei vasi.

31.Monastero dei Padri CarMelitani sCalzie Chiesa di s. teresasec. XVII-XVIIIIl complesso sorge fuori dell’antica cinta muraria medievale, sul luogo dove era l’antica chiesetta di S. Vito. L’interno è caratterizzato da altari marmorei policromi di scuola napoletana.

32.Museo etnograFiCo dell’alta MurgiaAllestito nell’ex Convento dei Carmelitani Scalzi (sec. XVII-XVIII), espone gli antichi oggetti di uso quoti-diano e gli attrezzi delle attività agro-pastorali e dei mestieri tradizionali dell’Alta Murgia.

33.Chiesa di sant’agostinosec. XVI-XVIIIFu costruita nel 1570 sull’antica chiesetta di San Bar-tolomeo. La facciata è stata completata solo nella parte inferiore. Ai lati ha pilastri e ampie lesene con capitelli in stile composito, al centro ha un grande finestrone archivoltato decorato alla base con una conchiglia. Il portale è semplice con architrave sul quale è incisa la data di costruzione e sotto lo stem-ma della città a bassorilievo. L’interno, a croce greca ma di stile tardo barocco, presenta altari marmorei policromi settecenteschi; di grande interesse la cappella di Santa Maria della Salute, con pavimento di maiolica dipinta del 1750, un’icona incastonata in una elegante prospettiva barocca e un magnifico altare di C. Trinchese.

34.area arCheologiCa dell’agiPsec. IV-III a.C.Si data al IV secolo a.C. la monumentale tomba a semicamera, manomessa e depredata in antico, dalla quale provengono frammenti di numerosi vasi di ceramica apula a figure rosse, frammenti di bronzo e argento, di contenitori di pasta vitrea e di statuine. Nel III secolo a.C. si sovrappose l’impianto di una abitazione con grandi ambienti intonacati e affre-scati, con pavimenti di cotto a mosaico e ambienti circolari probabilmente riferibili ad uso termale.

35.Mura MegalitiChesec. V-IV a.C.La città peuceta era difesa da due cinte murarie, la prima (sec. V a.C.) delimitava l’acropoli, la seconda (sec. IV a.C.) recingeva le pendici nord orientali della collina si sviluppava per 3670 metri. Costituite da due paramenti di grandi blocchi calcarei e calcareni-tici non sbozzati, disposti a secco con riempimento (emplekton) di terra e pietrame caotico, sono larghe alla base 5-6 metri e raggiungevano un’altezza di circa sei metri con piano percorribile sulla sommità e accessibile attraverso scalette addossate al para-mento interno. Lungo il percorso delle mura si apri-vano diverse porte, poste in corrispondenza delle strade di collegamento con i centri della Peucezia, una delle quali è ancora visibile nel tratto tra la via per Cassano e quella per Bari.

CHIESE, PALAZZI, MONUMENTIE MUSEI1.Cattedralesec. XIII-XIXIl primo impianto risale all’epoca della fondazione della città e mostra all’esterno e all’interno i segni degli interventi subiti nei secoli successivi. Sulla facciata principale spiccano il portale (sec. XIV) con scene del Nuovo Testamento con l’Ultima Cena scol-pita sull’architrave, la bifora (sec. XIII-XIV), il rosone (sec. XIV). All’interno si ammirano tra l’altro, il pre-sepe scolpito in pietra locale (sec. XVI), la Madonna di Costantinopoli in pietra policromata scolpita da Paolo da Cassano (sec. XVI), la sedia episcopale e il coro ligneo intagliato opera di Nicola Bonafede, costituito da 68 stalli con postergali ornati da Santi e virtù (sec. XVI) e la pala dell’altare maggiore raffi-gurante l’Assunzione di Maria Vergine opera del pit-tore Leonardo Castellano (sec. XVI). Nelle cappelle, lungo le navate, dipinti di scuola napoletana della seconda metà del XIX secolo.

2.Palazzo Prelatiziosec. XVI-XVIISede degli Arcipreti della chiesa altamurana, ospitò dal 1748 al 1811 la Regia Università degli studi.

3.Chiesa di s. MiChele arCangelosec. XVII-XVIIISede della Confraternita del Purgatorio, le cui in-segne ornano il portale, conserva tra l’altro l’altare maggiore realizzato tra il 1752 e il 1753 dal marmora-ro napoletano C. Trinchese.

4.Palazzo Calderoni Martinisec. XVI-XVIIL’edificio presenta una struttura tardo cinquecente-sca con aggiunte barocche.

5.Palazzo Melodiasec. XIXFu edificato nella prima metà dell’ottocento in forme neoclassiche su progetto dell’ingegnere altamurano Orazio Lerario, come ampliamento dell’antico palaz-zo seicentesco della famiglia Melodia.

6.MonuMento ai Martiri del 1799Realizzato dallo scultore Arnaldo Zocchi, in occasio-ne del primo centenario dell’eroica resistenza oppo-sta dai patrioti della Repubblica Partenopea contro le truppe sanfediste del cardinale Ruffo.

7.Chiesa di s. giaCoMosec. XV-XVIIIEdificata tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo, nel XVIII secolo fu sottoposta a lavori di restauro che ne mutarono l’aspetto. La semplice ed elegante facciata è ornata da sobrie decorazioni rococò e snellita dal fastigio con il campanile a vela.

8.Palazzo Vitisec. XVII-XIXRistrutturato agli inizi dell’ottocento per ospitare il Tribunale di Corte d’Appello di Terra di Bari, Terra d’Otranto e Basilicata dal 1808 al 1817.

9.Monastero e Chiesa di s. Chiarasec. XVII-XVIIIConsacrato nel 1682, il Monastero è ancora oggi occupato da una Comunità di Clarisse. La Chiesa, costruita sul sito di un edificio più antico, fu comple-tata nella prima metà del XVIII secolo e si sviluppa ad aula unica con nicchie laterali e arredi in legno intagliato e policromato.

10.Chiesa di s. niCColò dei greCisec. XIII-XVICentro religioso dell’etnia greca altamurana, fu edi-ficata nel XIII secolo e profondamente rimaneggiata nel XVI secolo, periodo al quale risale il portale scol-pito da Nicola De Gessa con scene del Vecchio e del Nuovo Testamento. All’interno, oltre agli altari baroc-chi con rivestimenti lignei dorati, si osservano in par-ticolare un crocifisso (sec. XV), una statua in pietra di S. Nicola (sec. XV), la fonte battesimale (sec. XIII) e una Madonna ad affresco (sec. XV).

La città fondata da Federico II di Svevia

Il territorio di Altamura è ricco di testimonianze del popolamento umano dell’età paleolitica, dell’età neolitica e dell’età del bronzo, periodo al quale si ascrivono le tracce più antiche, per quanto riguarda l’ambito urbano. Alla prima età del ferro si datano raggruppamenti di capanne, che preludono alla città peuceta, difesa dalla doppia cinta delle mura megalitiche (V-IV sec. a.C.). Dopo più di un millennio di abbandono, nel 1243 Federico II di Svevia fondò Altamura sull’acropoli della città antica, popolando la città attraverso la concessione di agevolazioni fiscali. Alla fine del XIII secolo, Sparano da Bari signore della città sistemò la cinta urbica, che racchiude l’attuale centro storico, ricco di chiese e palazzi nobiliari.

l’ultimo esempio di pseudo steppa mediterranea dell’Italia peninsulare e uno dei più importanti del Mediterraneo. Nelle distese rocciose e cespugliose, nelle garighe, nelle steppe a graminacee, negli ormai rari lembi boscosi di querce sono presenti circa 1500 specie vegetali, tra cui spiccano le tante varietà di orchidee selvatiche. Sull’Alta Murgia vi sono circa 80 specie nidificanti di uccelli. Nel folto gruppo dei rapaci si segnala l’unica popolazione nidificante del grillaio (Falco naumanni) nell’Italia peninsulare. Numerose masserie, iazzi, tratturi, muretti a secco, specchie connotano questo territorio, che con le sue peculiarità paesaggistiche, floristiche e faunistiche, è diventato il Parco Nazionale dell’Alta Murgia.

Nel 1542 Ottavio Farnese divenne signore della città, la quale conobbe un’epoca di floridezza economica, culturale e artistica. La signoria dei Farnese durò fino al 1731, quando il feudo passò per via materna a Carlo di Borbone, che sarebbe divenuto re di Napoli dal 1734. Costui autorizzò l’istituzione di una Regia Università, che ebbe vita dal 1748 al 1811. Nel 1799 Altamura aderì alla Repubblica partenopea, subendo dopo una strenua resistenza il saccheggio delle truppe sanfediste, guidate dal cardinale Fabrizio Ruffo.

Sapori dell’Alta Murgia

L’altopiano calcareo modellato dal carsismo

La cucina tipica è caratterizzata da numerose piante ed erbe spontanee, cui si aggiunge il prelibato fungo cardoncello (Pleurotus eryngii). Dalla tradizione cerealicola provengono l’ottimo pane, le focacce, i taralli e le paste fresche. Dalla tradizione zootecnica derivano i prodotti caseari come la ricotta, i bocconcini, le trecce, le scamorze, lo scamorzone, il formaggio pecorino e i piatti a base di carne ovina, quali l’agnello arrostito alla brace, il cutturidde (lesso di agnello ed erbe selvatiche), la pecora alla rezzaule (cotta molto lentamente, con verdure ed erbe aromatiche, in un recipiente di terra cotta in forno a legna), i gnumurérre (involtini di animelle e interiora d’agnello cotti alla brace), il salame e la salsiccia di carne di maiale, lavorate ‘a punta di coltello’. Tra i dolci si segnalano i sospiri, i dolci di pasta

di mandorle, i mustazzéle (dolcetti a base di vincotto di fichi o uva).Oggetto di crescente interesse da parte dei consumatori è il famoso pane di Altamura che ha ottenuto il riconoscimento euro-peo della D.O.P. (Denominazione di Ori-gine Protetta). Le varietà pregiate dei grani duri, coltivate nel territorio della Murgia occidentale e lavorate secondo metodi tradizionali nei molini locali, forniscono la semola rimacinata, ingrediente fondamen-tale del pane di Altamura assieme al lievito madre, al sale marino, all’acqua. Il pane, nelle numerose forme tipiche, è cotto negli antichi forni alimentati con legna di quercia e nei moderni forni meccanici.

Il territorio di Altamura si estende sull’altopiano calcareo delle Murge, costituito da rocce carbonatiche di età cretacica, caratterizzato dal fenomeno del carsismo. Il paesaggio è stato modellato da una lunga erosione, determinata soprattutto dall’azione delle acque meteoriche atte, grazie al contenuto di anidride carbonica, a sciogliere il carbonato di calcio. Esempi di morfologia carsica sono le doline, le lame, le gravi, gli inghiottitoi, i pozzi e le grotte, queste ultime spesso frequentate dall’uomo in epoca preistorica e storica. L’Alta Murgia, apparentemente aspra e inospitale, rappresenta un ecosistema ambientale molto particolare, in quanto costituisce

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Scoprire ALTAMURA

A cura di Damiana Santoro

Fotografie Salvatore Santoro Raffaele Popolizio (Falco grillaio)

Progetto grafico RovaiWeber design

© Copyright 2015 Comune di Altamura. Tutti i diritti riservati agli autorie/o agli aventi causa

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Page 2: Scoprire ALTAMURA - uomodialtamura.it · Matera. 22. Palazzo Ponzetti sec. XVII Appartenuto alla famiglia Cagnazzi, mostra un bel ... CHIESE, PALAZZI, MONUMENTI E MUSEI 1. Cattedrale

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33 3. Chiesa di s. MiChele arCangelo 7. Chiesa di s. giaCoMo

9. Monastero e Chiesa di s. Chiara 10. Chiesa di s. niCColò dei greCi

14. Chiesa di s. Maria dei Martiri 15. Palazzo Viti-de angelis

18. Palazzo triCariCo

31. Monastero dei Padri CarMelitani sCalzi e Chiesa di s. teresa

25. ConVento e Chiesa di s. doMeniCo

33. Chiesa di sant’agostino