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Bignami Dr Ponzetti 19/10/2007 9/11/2007 PROGRAMMAZIONE SANITARIA Contesto Nazionale: obtv Nazionali (PSN) Contesto Regionale: obtv Regionali (PSR) – tenuto conto del PSN Programmare: - darsi obtv (IDEAZIONE); - valutare la fattibilità/attuabilità degli obtv (PREDEFINIZIONE DELLA VALUTAZIONE); - programmare le attività/lavoro (PIANIFICAZIONE); - valutare il raggiungimento degli obtv (VALUTAZIONE); - valutare l’efficacia (VALUTAZIONE). Programmazione Sanitaria = tenere conto della complessità a)quantità di attori coinvolti b) relazione e interazioni tra gli attori ANALISI DI PROCESSO A 360° PUNTI CARDINE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA 1. BISOGNI: dare delle priorità - CONOSCERLE - ESPLICITARLE 2. PRIORITA’ (PRIORITY SETTING: Gravità, Incidenza, Misure di controllo già esistenti, Accettazione sociale) in relazione al CONTESTO 3. STANDARD: devono essere definiti in base al contesto (l’analisi di contesto va effettuata a priori) 4. VALUTAZIONE: una volta definiti gli obtv e gli standard si può fare valutazione, passaggio molto delicato, la cui carenza può provocare fallimento nei risultati. GOVERNO DEL PROCESSO ASSISTENZIALE (CLINICAL GOVERNANCE): creazione di una rete organizzativa comunicante che favorisca la consequenzialità nel processo. Il responsabile del Governo Clinico è in mano a diversi attori: - definisce ciò che è meglio per l’utente; - deve conoscere l’offerta proposta dalla rete; - deve proporre una soluzione laddove vi sia una carenza nell’offerta.

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Bignami Dr Ponzetti19/10/2007 9/11/2007

PROGRAMMAZIONE SANITARIAContesto Nazionale: obtv Nazionali (PSN)Contesto Regionale: obtv Regionali (PSR) – tenuto conto del PSNProgrammare: - darsi obtv (IDEAZIONE);

- valutare la fattibilità/attuabilità degli obtv (PREDEFINIZIONE DELLA VALUTAZIONE);

- programmare le attività/lavoro (PIANIFICAZIONE);- valutare il raggiungimento degli obtv (VALUTAZIONE);- valutare l’efficacia (VALUTAZIONE).

Programmazione Sanitaria = tenere conto della complessità

a)quantità di attori coinvolti b) relazione e interazioni tra gli attori

ANALISI DI PROCESSO A 360°

PUNTI CARDINE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA1. BISOGNI: dare delle priorità

- CONOSCERLE - ESPLICITARLE

2. PRIORITA’ (PRIORITY SETTING: Gravità, Incidenza, Misure di controllo già esistenti, Accettazione sociale) in relazione al CONTESTO

3. STANDARD: devono essere definiti in base al contesto (l’analisi di contesto va effettuata a priori)

4. VALUTAZIONE: una volta definiti gli obtv e gli standard si può fare valutazione, passaggio molto delicato, la cui carenza può provocare fallimento nei risultati.

GOVERNO DEL PROCESSO ASSISTENZIALE (CLINICAL GOVERNANCE): creazione di una rete organizzativa comunicante che favorisca la consequenzialità nel processo.Il responsabile del Governo Clinico è in mano a diversi attori:

- definisce ciò che è meglio per l’utente; - deve conoscere l’offerta proposta dalla rete;- deve proporre una soluzione laddove vi sia una carenza nell’offerta.

!!!METTERE IL PAZIENTE AL CENTRO DEL PROCESSO ASSISTENZIALE NEL CONTESTO DI APPARTENENZA!!!

STRUMENTI DEL SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALEPROGRAMMAZIONE POLITICA DELLA SALUTE Piani esecutivi/operativi

STRUMENTI DEL PIANO SANITARIO REGIONALE (PSR)

Il PSR determina il

piano strategico aziendale attraverso l’accordo

di programma Regione -

ASL

Sistemi di indicatori Regionali Balanced ScoreCard

(BSC) Budget Conto Economico per

STRAT & GO BSC

Piano attuativo Regionale (PSR)

Piano attuativo Locale (PAL)

Programma delle attività territoriali

Business Analyzer (BA) COAN (contabilità

analitica) SDO e PRESTAZIONI

STRAT & GO BA

1. GOVERNO CLINICO Accreditamento Istituzionale Complessivo Piano della Qualità Certificazione delle Eccellenze Definizione di standard qualitativi dell’assistenza Adozione di linee guida Applicazione di PDT condivisi Ricerca dell’efficacia delle procedure EBM, EBN Coordinamento tra servizi con appropriate soluzioni organizzative Piano di contenimento del Rischio Clinico2. GOVERNO DELLA DOMANDA Educazione e prevenzione della popolazione Eliminazione domanda impropria anche indotta da altri operatori del SSR Contenimento degli accessi impropri in PS Orientamento dell’utenza verso un ambito di cure, PDT Appropriatezza prescrittiva: farmacologica, visite specialistiche, esami diagnostici, ricoveri ospedalieri Controllo delle liste di attesa3. RAFFORZAMENTO ORGANIZZATIVO DELL’AREA TERRITORIALE Modello organizzativo

- Equipe territoriale- Forme associative

Informatizzazione Medico di struttura Incentivazione dell’attività ambulatoriale Formazione Obiettivi aziendali

- Disponibiltà telefonica- Appropriatezza prescrittiva- Attività organizzativa distrettuale

4. COINVOLGIMENTO DEL VOLONTARIATORELTA’ ATTUATIVE (oltre alle funzioni statutarie)5. FORMAZIONE Piano Formativo Regionale annuale Finanziamento Aziendale annuale vincolato per Standard Formativi per Aree Critiche Commissione ECM Regionale con compiti di indirizzo Programmi di formazione sul Campo6. AMMODERNAMENTO STRUTTURALE/ TECNOLOGICO E ORGANIZZATIVORealizzazioni: Ingegneria Clinica certificata, Ufficio Tecnologie certificato, Fisica Sanitaria accreditata, Serv. Prevenzione Protezione accreditato, Dipartimento Tecnico Accreditato, C.I.O. Comitato Infezione Ospedaliere, Comitato Buon Uso del Sangue, Ufficio Qualità e Rischio Clinico multidisciplinare, Profili di Posto,Obiettivi di Budget per Tutte le SC, Utilizzo degli utili di gestione nel mantenimento dei livelli organizzativi.

MODELLI ORGANIZZATIVI SANITARIDevono essere basati sul contesto di applicazione, sulla base del territorio, su 2 input: Bisogni della popolazione Bisogni politici regionali

PRINCIPI DI UN’IMPRESA ORIENTATA ALLA STRATEGIA

QUAL È L’OBTV?

COME LO FACCIO?

TUTTO CIO’ DEVE

TRASFORMARSI IN

RISPOSTE AI BISOGNI DI

SALUTE

ruolo strategico anche a livello di

coordinamento

ATTO COSTITUTIVO AZIENDALEÈ il documento ove l’azienda definisce “chi è” e “cosa fa” Descrive la propria MISSION: programmare ed erogare servizi prodotti in proprio o erogati da terzi, nel

rispetto della libertà di scelta del cittadino. Descrive le proprie aree organizzative (ospedaliera, territoriale, prevenzione, tecnico/amministrativa),

al cui vertice vi è la Direzione Strategica ed a loro volta organizzati in organigrammi. Al di fuori di queste aree vi sono gli uffici di staff, dipendenti dalla Direzione (Farmacia, SPP, Comunicazione, Formazione personale infermieristico, Ufficio di segreteria direzionale, che hanno compiti dettagliati sull’Atto Aziendale.

Descrive gli ambiti organizzativi territoriali (sottoinsiemi dei distretti favorenti accessibilità all’utenza) Definisce criteri e vincoli per la costituzione e modificazione delle strutture Definisce la presenza del Collegio di Direzione che collabora con la Direzione Generale (non è un

istituto di controllo!) Descrive i compiti del Direttore Amm.vo , del Direttore Sanitario, dei Direttori delle aree organizzative

(ospedaliera, territoriale, prevenzione, tecnico/amministrativa), dei Direttori di dipartimento, di struttura complessa e semplice, e delle altre figure organizzative

Definisce i dipartimenti infermieristici e tecnici

ORGANIGRAMMA PER AREEil Dipartimento (l'organizzazione dei servizi sanitari su base dipartimentale) consiste

nel raggruppamento di Unità Operative ed altre entità organizzative finalizzato al raggiungimento di obiettivi che non sarebbe possibile (correntemente non lo è)

realizzare altrimenti.La possibilità che le Aziende Sanitarie e Ospedaliere evolvano realmente verso un assetto organizzativo dipartimentale coerente con i principi contenuti nella definizione data è funzione diretta di una serie di criticità così inquadrabili:1) rapporti gerarchici,2) coordinamento delle funzioni decisionali e delle attività di individuazione delle priorità di allocazione

delle risorse,3) funzionamento di meccanismi tesi a garantire lo sviluppo di consenso tra entità caratterizzate

frequentemente da interessi contrapposti, conflittuali, razionalizzazione dei modelli di integrazione operativa.

La tassonomia della organizzazione dipartimentaleLa tassonomia della organizzazione dipartimentaleUna tassonomia accettata dalla maggior parte delle organizzazioni sanitarie italiane prevede 5 criteri di aggregazione in Dipartimento:

Dipartimento basato su intensità e gradualità delle cure: in base al tipo di necessità assistenziale (intensiva, semi-intensiva, valutativa, riabilitativa).Dipartimento basato sul settore nosologico: sulla base dell'appartenenza alla categoria nosologica degli stati morbosi di competenza (cardio-vascolare, traumatologico, oncologico, infettivologico, ecc.).Dipartimento basato sulle fasce d'età: sull’apparsull’appartenenza alla medesima età (anziani, bambini, donne tenenza alla medesima età (anziani, bambini, donne in età fertile).in età fertile).Dipartimento basato sulla branca specialistica: in rapporto alla omogeneità degli strumenti clinici di intervento (discipline mediche generali, discipline mediche specialistiche, discipline chirurgiche generali, discipline chirurgiche specialistiche, discipline di diagnostica per immagini, discipline ad alto contenuto tecnologico, ecc.).Dipartimento basato sull'organo o sull'apparato: accorpano le funzioni assistenziali dirette alla diagnosi, alla cura, alla riabilitazione dei pazienti che presentano quadri morbosi a carico del medesimo organo o apparato (cuore, apparato nervoso, ossa e articolazioni, ecc.).

Dipartimenti strutturali e funzionaliDipartimenti strutturali e funzionaliPrendendo in considerazione i concetti di efficienza organizzativa e qualità delle cure e loro efficacia è possibile poi ipotizzare una organizzazione dipartimentale che sostenga il programma di raggiungimento dei relativi obiettivi così definita:Dipartimenti Strutturali volti alla ricerca dell’efficienza organizzativa attraverso la realizzazione di buone pratiche gestionali e la corretta individuazione delle priorità di allocazione delle risorse stesse

operata tramite appropriati processi di programmazione.Ad essi può essere attribuito un budget dipartimentale, ad essi vengono attribuiti organici, e loro piani formativi, e attrezzature, ad essi vengono attribuiti obiettivi relativi alla modifica quantitativa delle prestazioni sanitarie.Dipartimenti Funzionali che si propongono di adeguare e rendere coordinato l'uso delle risorse assistenziali attraverso processi capaci di migliorare i risultati dell'intervento sanitario in termini di conservazione o miglioramento dello stato di salute dei pazienti; in questo caso l’appropriatezza dell'uso delle risorse è prodotto collaterale positivo della realizzazione di buone pratiche cliniche.Ad essi vengono attribuiti obiettivi di ricerca, di ottimizzazione dei profili di cura e della loro organizzazione, di stesura di linee, guida di armonizzazione dei rapporti tra le aree aziendali.

La BSC: carta di programmazione Strategica Bilanciata inserita in 4 aree: CLIENTIECONOMICO/FINANZIARIAPROCESSI INTERNIAPPRENDIMENTO E CRESCITAove l’azione bilanciata nella sua complessità, è embricata in tutta la rete che coinvolge le 4 aree