Scoperta nella cura del tumore al colon-retto · Scoperta nella cura del tumore al colon-retto Il...

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N el mondo Occidentale si accer- tano ogni anno 1 milione di nuovi casi di tumore al colon-retto, il terzo per diffusione nel mondo; nel 50% della casistica la malattia provoca delle metastasi. In Italia si ammalano di questo tumore 35.000 persone ogni anno, 17.000 delle quali raggiungono la fase metastatica. Nell’immediato futuro molti di questi pa- zienti verranno sottoposti al test scoperto dall’Ospedale Niguarda Ca’ Granda e dal Centro di Candiolo in modo da poter es- sere indirizzati verso una terapia persona- lizzata e con ridotti effetti collaterali. L’équipe composta da ricercatori dell’On- cologia di Niguarda, sotto la guida di Sal- vatore Siena, e dell’IRCC di Candiolo, diretta da Alberto Bardelli, hanno sco- perto e messo a punto il test Kras, ora ap- prodato alla pratica clinica per la cura del tumore al colon-retto. Fino ad ora non si sapeva perché solo alcuni pazienti affetti da tumore al colon-retto con sviluppo di metastasi rispondevano alle cure dei nuovi farmaci a base di anticorpi mono- clonali (Cetuximab e Paritumumab) di- retti contro il recettore denominato EGFR. CONTINUA A PAGINA 12 > EDITORIALE ANNO 4 - NUMERO 1 Febbraio - Marzo 2009 Poste Italiane SpA - Sped.abb.post. Dl n 353/2003 - art 1 (comma1) D&B Milano - DISTRIBUZIONE GRATUITA C ome ogni anno a cavallo tra Dicembre e Gennaio dalla Di- rezione Generale Sanità della Regione Lombardia giungono le indi- cazioni relative alla gestione del si- stema sociosanitario regionale che in gergo tecnico sono definite “le regole di sistema”. E’ in questo momento che vengono dati gli indirizzi che ogni azienda ospedaliera fa propri per l’anno in corso, utili alla fase di pro- grammazione e di realizzazione del processo di budget con particolare at- tenzione anche alla pianificazione delle singole attività e dei programmi di sviluppo. Anche quest’anno il documento è par- ticolarmente corposo, molto articolato con ben 17 allegati che dettano le re- gole di gestione del SSR; non è pos- sibile affrontare il dettaglio, ma credo utile sottolinearne alcuni, perché si in- seriscono a pieno titolo nel percorso di miglioramento delle strutture sani- tarie regionali, particolarmente attivo in questi ultimi anni, garantendo qua- lità e appropriatezza nelle cure non solo per i cittadini lombardi ma anche del resto d’Italia e del mondo. Mi rife- risco all’allegato 10 - attività di con- trollo - che letto così richiama un ruolo ispettivo e sanzionatorio, ma che invece nello spirito delle regole rappresenta un utile strumento di pro- gramma, a disposizione delle ASL, per declinare nel concreto le linee di intervento per le aree oggetto di veri- fica riaffermando il principio della strategicità del rapporto medico- pa- ziente e quindi confermando la cen- tralità del paziente nel nostro modo di agire e pensare i servizi e le attività che giornalmente offriamo ai nostri malati. Carlo Nicora Direttore Sanitario ...SEGUE A PAGINA 2 L a prima giornata dedicata alle ma- lattie rare, patolo- gie ‘di pochi’, con una prevalenza di 5 casi ogni 10.000 abitanti, è stata organizzata lo scorso anno e ha avuto un ot- timo impatto a livello mediatico. Si terrà il 28 febbraio la seconda Giornata Europea delle Malattie Rare vo- luta dal mondo delle associazioni (EU- RODIS) ed estesa a livello mondiale anche a Stati Uniti e Canada. Un impe- gno, quello per le malattie rare, che cresce anno dopo anno e cerca di dare voce, vi- sibilità e rilievo a pato- logie di cui si parla poco e incentivare le inizia- tive a favore della ri- cerca. Esistono al mondo 6 mila patolo- gie rare e, secondo le stime, in Italia ne sono colpite oltre un milione di persone. Molte le problematiche legate al- l’essere un ‘paziente raro’: scarse informa- zioni epidemiologiche, difficoltà nel tro- vare un centro competente, lunghe attese prima di una diagnosi certa. CONTINUA A PAGINA 2 Una giornata per le malattie rare Il 28 febbraio l’impegno diventa mondiale > APPUNTAMENTI > ONCOGENOMICA > NEUROLOGIA Terapia sperimentale per il dolore neuropatico Positivi i primi risultati del progetto-pilota sugli effetti delle immunoglobuline I l dolore neuropatico è una condizione patologica che affligge quasi il 2% della popolazione che descrive una sensazione di aghi infissi nella cute, lancinanti dolori muscolari, fitte che compaiono a in- termittenza fino a costringere i pazienti, in alcuni casi, a dormire con i piedi scoperti per evitare il contatto fa- stidioso con le lenzuola. Questo tipo di dolore è con- seguenza di una disfunzione del sistema di percezione del dolore che comporta un’amplifica- zione del segnale doloroso in chi ne è affetto. Nella metà dei casi non è trattabile per nulla o lo è in modo del tutto insoddisfacente per il paziente nonostante le terapie oggi esistenti. CONTINUA A PAGINA 3 Le regole di sistema. Un’opportunità Scoperta nella cura del tumore al colon-retto Il nuovo test molecolare KRAS apre nuovi orizzonti per terapie personalizzate e più sicure > NIGUARDA ON-LINE Nuovo look per il nostro sito www.ospedaleniguarda.it Da qualche giorno è on line la nuova home page del sito. Dopo tre anni la pagina principale cambia personalità. CONTINUA A PAGINA 7

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Nel mondo Occidentale si accer-tano ogni anno 1 milione di nuovicasi di tumore al colon-retto, il

terzo per diffusione nel mondo; nel50% della casistica la malattia provocadelle metastasi. In Italia si ammalano diquesto tumore 35.000 persone ogni anno,17.000 delle quali raggiungono la fase

metastatica.

Nell’immediato futuro molti di questi pa-

zienti verranno sottoposti al test scopertodall’Ospedale Niguarda Ca’ Granda e dalCentro di Candiolo in modo da poter es-sere indirizzati verso una terapia persona-lizzata e con ridotti effetti collaterali.L’équipe composta da ricercatori dell’On-cologia di Niguarda, sotto la guida di Sal-

vatore Siena, e dell’IRCC di Candiolo,diretta da Alberto Bardelli, hanno sco-perto e messo a punto il test Kras, ora ap-

prodato alla pratica clinica per la cura deltumore al colon-retto. Fino ad ora non sisapeva perché solo alcuni pazienti affettida tumore al colon-retto con sviluppo dimetastasi rispondevano alle cure deinuovi farmaci a base di anticorpi mono-clonali (Cetuximab e Paritumumab) di-retti contro il recettore denominatoEGFR.

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> EDITORIALE

ANNO 4 - NUMERO 1 Febbraio - Marzo 2009Poste Italiane SpA - Sped.abb.post. Dl n 353/2003 - art 1 (comma1) D&B Milano - DISTRIBUZIONE GRATUITA

Come ogni anno a cavallo traDicembre e Gennaio dalla Di-rezione Generale Sanità della

Regione Lombardia giungono le indi-cazioni relative alla gestione del si-stema sociosanitario regionale che ingergo tecnico sono definite “le regoledi sistema”. E’ in questo momento chevengono dati gli indirizzi che ogniazienda ospedaliera fa propri perl’anno in corso, utili alla fase di pro-grammazione e di realizzazione delprocesso di budget con particolare at-tenzione anche alla pianificazionedelle singole attività e dei programmidi sviluppo. Anche quest’anno il documento è par-ticolarmente corposo, molto articolatocon ben 17 allegati che dettano le re-gole di gestione del SSR; non è pos-sibile affrontare il dettaglio, ma credoutile sottolinearne alcuni, perché si in-seriscono a pieno titolo nel percorsodi miglioramento delle strutture sani-tarie regionali, particolarmente attivoin questi ultimi anni, garantendo qua-lità e appropriatezza nelle cure nonsolo per i cittadini lombardi ma anchedel resto d’Italia e del mondo. Mi rife-risco all’allegato 10 - attività di con-trollo - che letto così richiama unruolo ispettivo e sanzionatorio, mache invece nello spirito delle regolerappresenta un utile strumento di pro-gramma, a disposizione delle ASL,per declinare nel concreto le linee diintervento per le aree oggetto di veri-fica riaffermando il principio dellastrategicità del rapporto medico- pa-ziente e quindi confermando la cen-tralità del paziente nel nostro modo diagire e pensare i servizi e le attivitàche giornalmente offriamo ai nostrimalati.

Carlo NicoraDirettore Sanitario

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La prima giornatadedicata alle ma-lattie rare, patolo-

gie ‘di pochi’, con unaprevalenza di 5 casi ogni10.000 abitanti, è stataorganizzata lo scorsoanno e ha avuto un ot-timo impatto a livellomediatico. Si terrà il 28

febbraio la seconda

Giornata Europea

delle Malattie Rare vo-luta dal mondo delle associazioni (EU-RODIS) ed estesa a livello mondialeanche a Stati Uniti e Canada. Un impe-gno, quello per le malattie rare, che cresceanno dopo anno e cerca di dare voce, vi-

sibilità e rilievo a pato-logie di cui si parla pocoe incentivare le inizia-tive a favore della ri-cerca. Esistono almondo 6 mila patolo-

gie rare e, secondo lestime, in Italia ne sonocolpite oltre un milione

di persone. Molte leproblematiche legate al-l’essere un ‘pazienteraro’: scarse informa-

zioni epidemiologiche, difficoltà nel tro-vare un centro competente, lunghe atteseprima di una diagnosi certa.

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Una giornata per le malattie rareIl 28 febbraio l’impegno diventa mondiale

> APPUNTAMENTI

> ONCOGENOMICA

> NEUROLOGIA

Terapia sperimentaleper il dolore neuropaticoPositivi i primi risultati del progetto-pilotasugli effetti delle immunoglobuline

Il dolore neuropatico è una condizione patologicache affligge quasi il 2% della popolazione chedescrive una sensazione di aghi infissi nella cute,

lancinanti dolori muscolari, fitte che compaiono a in-termittenza fino a costringere i pazienti, in alcuni casi,a dormire con i piedi scoperti per evitare il contatto fa-stidioso con le lenzuola. Questo tipo di dolore è con-

seguenza di una disfunzione del sistema dipercezione del dolore che comporta un’amplifica-

zione del segnale doloroso in chi ne è affetto. Nellametà dei casi non è trattabile per nulla o lo è in mododel tutto insoddisfacente per il paziente nonostante leterapie oggi esistenti.

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Le regole di sistema.Un’opportunità

Scoperta nella cura deltumore al colon-rettoIl nuovo test molecolare KRAS apre nuovi orizzonti per terapie personalizzate e più sicure

> NIGUARDA ON-LINE

Nuovo lookper il nostro sitowww.ospedaleniguarda.it

Da qualche giorno è on line la nuova

home page del sito. Dopo tre anni lapagina principale cambia personalità.

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2 Il Giornale di Niguarda

> EDITORIALE Segue dalla prima

Un primo esempio è rappresen-tato dalla necessità di preve-dere, dal 1 marzo, la presenza

del quesito diagnostico prevalente suogni richiesta di prestazione (la ricettarossa) del sistema sanitario regionale. Un’analisi superficiale potrebbe anno-verare tale indicazione come un ulte-riore aggravio amministrativoall’interno del complesso mondo sani-tario, a mio parere risulta invece unaopportunità da sfruttare nel ruolo fon-damentale del rapporto tra professioni-sti della sanità (MMG, PDF, specialistaospedaliero). Il quesito diagnostico, dasempre, ha un significato di strumentodi comunicazione e di unione tra duemondi e di integrazione tra professio-nisti che entrambi hanno un unicoobiettivo comune, quello di dare unarisposta ai bisogni del nostro paziente.Tra le altre cose la sottolineatura del-l’obbligatorietà del quesito diagnosticonon è niente altro che una prassi con-

solidata nell’arte medica, forse in que-sti ultimi anni dimenticata o accanto-nata, perché la necessità di chiedere edi motivare il perché di ogni richiestarisulta metodologia consolidata in uncorretto rapporto tra professionistioltre che fra clienti e fornitori; ciò per-mette di dare evidenza di una motiva-zione, di un quesito, e la necessità didare una risposta efficace e quindi utileper il professionista che ha in cura ilmalato. Un altro esempio dell’attività di veri-fica è quello riguardante la corretta

gestione e tenuta della cartella cli-

nica (o della documentazione sanitariaospedaliera), ovvero che la compila-zione della cartella clinica deve esserela più completa, corretta e tempestivapossibile nel rispetto degli standard diriferimento regionali.Non sottolineo qui gli obblighi o gliaspetti medico-legali, che gli addetti ailavori conoscono bene, ma penso utile

affermare la notevole opportunità circala capacità di dare evidenza e rappre-sentare il percorso di cura del paziente.Il processo assistenziale della degenzacosì come quello ambulatoriale è sicu-ramente complesso ma l’opportunitàper gli operatori che sono coinvolti dipoter avere nel momento in cui nehanno bisogno le informazioni utili perpoter intervenire è uno strumento es-senziale quanto la sala operatoria per ilchirurgo o la diagnostica per il clinico.Risulta quindi vincente, non solo perl’Azienda ma anche e soprattutto per iprofessionisti che vi lavorano, la cor-retta compilazione della cartella clinicacosì da costituire il tracciante del per-corso assistenziale effettuato e l’evi-denza della qualità delle cure erogate.Il 2009 per Niguarda sarà un anno par-ticolare perché, proprio in questo per-corso continuo di miglioramento, civedrà coinvolti in un audit con i verifi-catori americani, all’interno del pro-

gramma regionale Joint Commission

International. Sappiamo che nell’am-bito delle organizzazioni sanitarie unapproccio alla qualità particolarmenteinteressante è costituito dall’applica-zione di standard di società scientificheinternazionali e l’esperienza più conso-lidata in questo campo è quella di JointCommission International.Non siamo nuovi a questo tipo di con-fronti in quanto già dal 2004 a Ni-guarda, nello spirito JCI, è stataattivata una progressiva revisione deiprocessi assistenziali, con una partico-lare attenzione agli standard centratisul paziente (accoglienza, diritti, cura,educazione) e quelli sull’organizza-zione (sicurezza, formazione, qualità).L’auspicio ma anche la certezza è chesapremo come sempre rispondere alleattese del sistema regionale ovvero deinostri pazienti.

Carlo Nicora

> UNA GIORNATA PER LE MALATTIE RARE

SEGUE DALLA PRIMA

L’impegno sul frontedelle malattie rare èmolto alto: è stato isti-

tuito un registro nazionale

(Dm 279 del 2001) che affidaalle Regioni il compito di cen-sire i pazienti nel territorio e at-tivare i servizi per i cittadini.La Regione Lombardia ha isti-tuito la Rete Regionale delle

Malattie Rare, composta da 31

presidi e con un centro di coor-dinamento rappresentato dal-l’Istituto di RicercheFarmacologiche Mario Negricon sede a Ranica (BG).L’ospedale di Niguarda è uno

dei 31 presidi della rete regio-nale lombarda che si occupa dipatologie rare.I nostri specialisti si occupanodi ben 120 malattie rare, pedia-triche e dell’età adulta.Anche il Centro NEMO èstato inserito quest’anno nel-l’elenco come centro di riferi-mento per le patologie rareneuromuscolari.

Niguarda è centro

per oltre 100 malattie rare

www.ospedaleniguarda.it

Dal 2002 esiste la Rete

Regionale lombarda

per queste patologie:

quali sono le attività?

Abbiamo provveduto a fareuna ricognizione dei presidiche si occupano di malattierare. Oggi in Lombardia sono31: ognuno di loro si occupa dialcune patologie con diagnosi,cura, riabilitazione e assistenzapsicologica.Un bel passo avanti se si pensache erano 13 i presidi iniziali, principal-mente con sede nelle università e policliniciuniversitari. L’Istituto Mario Negri, ricono-sciuto dalla Regione come centro di riferi-mento per le malattie rare da almeno undecennio, svolge la funzione di centro di co-ordinamento. La nostra Regione si prestamolto bene a questo progetto perché è riccadi informazioni e professionalità in questoambito.Un’attività che aiuta il paziente a orien-

tarsi meglio.

Certo. La funzione della rete è di creare le

conoscenze sia per gli opera-tori che per i cittadini. Le ma-lattie rare sono per l’80% subase genetica, spesso suben-trano in età adulta ed è diffi-cile riconoscerle perciò ilpaziente spesso impiega qual-che anno per una diagnosi. Larete individua i centri di rife-rimento per una specifica pa-tologia e anche i percorsi diassistenza più brevi per ilmalato.

Quali sono i passi avanti compiuti in que-

sti anni?

E’ uscita il 20 gennaio la delibera di giuntaregionale che aggiorna la rete. Sono state in-trodotte delle novità per facilitare la vita delpaziente raro. Per esempio la possibilità difare terapie specifiche non solo nel centro diriferimento ma anche nell’ospedale più vi-cino a casa. Oppure beneficiare chi soffre diuna malattia rara di programmi riabilitativiin deroga alle normative attuali che limitanofisioterapia e riabilitazione a un numero disedute spesso insufficiente per un quadro cli-

nico cronico complesso. Alla rete partecipe-ranno ora anche le Asl che si interessano alleprescrizioni fuori indicazione dei farmaciper chi ha una malattia rara.Su quali fronti devono invece essere ap-

portati miglioramenti?

Sicuramente sulla rete territoriale. Pensiamoai malati rari, che possono essere dei bam-bini oppure possono avere delle invalidità enon essere autosufficienti: va senza dubbiofatto un passo in avanti per migliorare l’as-sistenza anche domiciliare e aiutare il pa-zienti nella convivenza quotidiana con lamalattia.

> RETE REGIONALE PER LE MALATTIE RARE

Le novità per i “pazienti rari”Parla Gedeone Baraldo, referente della direzione generale sanità per la rete

Gedeone Baraldo

"LA RETE REGIONALEPER LE MALATTIE RARE.UN CANTIERE APERTO"Sabato 28 febbraio 2009dalle 8.30 alle 18.00 - Auditorium G.Gaber- Palazzo dellaRegione Lombardia -Piazza Duca D'Aosta 3,Milano

> PARTECIPA AL CONVEGNO

> 16 MAGGIO - VISITA IL M.A.P.P.

3Il Giornale di Niguarda

Ciak si gira! Recentemente l’area day-hospital del nostro PoliambulatorioMedico è stata sede di un set televi-

sivo. Infatti,in orario serale, il “Poli” è statoinvaso da attori e comparse, tecnici, video-peratori, costumisti e scenografi, impegnati

in alcune scene di un programma che andràin onda dal 18 febbraio su MTV in secondaserata.Le riprese sono state curate dalla casa di pro-duzione Neonetwork e tra i protagonisti delledivertenti scene in ambito sanitario vi sonoFabrizio Biggio e Francesco Mandelli.

> FLASH

Riprese televisive per MTV

> COMUNICAZIONE

Rettifica

> TUMORI GINECOLOGICI

E’ stato un San Valentino all’in-segna del rosa. L’occasione: unconvegno sui tumori al fem-

minile (tumore della cervice, del-l’ovaio, dell’endometrio, ecc…)organizzato nel nostro ospedale daSIOG (Società Italiana di OncologiaGinecologica) e SLOG (Società Lom-barda di Oncologia Ginecologica). In Lombardia i ricoveri ordinari e inday-hospital, per queste patologie,sono oltre 15.000. L’incidenza è incontinuo aumento, complice l’allunga-mento della aspettativa di vita femmi-nile; i dati ad oggi indicano un rischiodi incorrere nella malattia per 1 donnaitaliana su 30.L’esordio in età geriatrica spesso ab-bina al tumore patologie croniche chene aggravano il decorso. La sfida èpertanto impegnativa , ma non man-cano i mezzi e l’idee per sostenerla. E’necessaria una stretta collaborazionetra ginecologo, biologo, patologo, ra-

diologo, radioterapista e chirurgo.

L’approccio multidi-sciplinare assicurauna presa in caricoglobale e miglioral’appropriatezza dellacura, aumentandonela possibilità di suc-cesso. Questa visionepoli-professionale èuna degli standardalla base del manuale“Requisiti minimi

per il trattamento delle neoplasie gi-

necologiche”, stilato dalla SLOG, ap-profondito e ridiscusso nel corso delconvegno.Il rinnovato slancio di Niguarda ha ilvolto del nuovo direttore di Ostetriciae Ginecologia Mario Meroni.“La scelta della Direzione dell’ospe-dale- sottolinea il neo-incaricato- è dipotenziare l’offerta diagnostica-tera-peutica così da poter seguire e ope-rare tutte le pazienti”. Allo sforzoquantitativo è necessario accoppiare

l’innovazione qualitativa delle tecni-che di intervento. “Nel nostro Centropossiamo disporre di terapie integrate- aggiunge Meroni - in particolare ditecniche chirurgiche nuove per questotipo di patologie, mi riferisco in parti-colare alla laparoscopia e alla tecnicarobotica”.L’obbiettivo è quello di creare un polodi riferimento per la donna, specializ-zato nella chirurgia laparoscopica mi-

nivasiva che, abbattendo la durata delricovero, riduca il rischio di compli-canze e il periodo di convalescenza.

SEGUE DALLA PRIMAIl team della Neurologia di Niguarda diretta da RobertoSterzi ha avviato uno studio pilota per identificare una te-rapia più efficace nel trattamento di questa condizione pato-logica, sulla base di recenti studi che hanno identificato ildolore neuropatico a livello molecolare con un’iper-espres-sione di citochine pro-infiammatorie e aumento di TNF-alfa(Tumor Ne-crosis Factor).“ A b b i a m osperimentatouna terapia diimmunoglo-buline iperim-muni perendovena adalta dose conl’intento pro-prio di dimi-nuire questi fattori – spiega Stefano Jann, responsabile delprogetto – su un gruppo di 20 pazienti, trattati da aprile anovembre 2008. I risultati, per il momento preliminari,hanno dato indicazioni positive: la terapia è stata ben tol-lerata e casi resistenti ad ogni precedente trattamento hannomostrato significative riduzioni della sintomatologia dolo-rosa. Le prospettive per i pazienti sono potenzialmentebuone. Prima però è necessario che i risultati vengano con-fermati da uno studio in doppio cieco il cui limite è il note-vole costo e per il quale siamo alla ricerca difinanziamenti”. Allo studio-pilota, iniziato nel nostro ospe-dale, ha successivamente partecipato la Neurologia del Po-liclinico Umberto I° di Roma. I risultati definitivi verrannopresentati nel corso dell’anno ai congressi internazionali del-l’American Academy of Neurology (Seattle, aprile) e dellaPerpheral Nerve Society (Wuerzburg, luglio).

> DOLORE NEUROPATICO

Stefano Jann, responsabiledel progetto sul dolore neuropatico

Nuove tecnichecontro i tumori al femminileSviluppo della Ginecologia

Da sinistra M. Meroni, L. Frigerio, Presidente SLOG, eF. Parassini dell’Ist. Mario Negri durante la conferenza

In merito all’articolo, pubblicato sull’ultimo numero,sulla raccolta dei tappi “Da Buttare? No, da donare”relativo alla meritoria opera di raccogliere fondi per la

ricerca, dobbiamo delle scuse all’Associazione Malattie delSangue. Infatti, a causa di un refuso, viene indicato che sonostati ricavati, mediante la raccolta di 15.000 tappi, la cifra di62 milioni di euro; in realtà sono stati raccolti 62 milioni di tappi che hanno

permesso di introitare 15.000 euro da destinare alla ricerca oncoematolo-

gica. Nello scusarci ancora per l’errore commesso cogliamo l’occasione perrinnovare a tutti l’invito a portare i tappi di plastica nei diversi punti di raccoltapredisposti dall’Amsa.

Il M.A.P.P., Museo d’Arte PaoloPini dà voce alle persone affetteda disagi psichici, restituendo loro

la possibilità di esprimere la propriaricchezza interiore, recuperare l’indi-vidualità, la propria identità specificae il proprio progetto di vita.In occasione della serata “Fai il pienodi cultura: la notte dei musei aperti”,del 16 maggio, il M.A.P.P. invita ilpubblico presso il Padiglione 7 di ViaIppocrate 45, sede del museo, doveverrà presentata la mostra SummaEcologica di Davide Antolini.

L’arte come terapia> PER INFORMAZIONIM.A.P.P., via Ippocrate 45,ex Ospedale PsichiatricoPaolo Pini,Milano Affori.

Tel. 02.6444.5392, ingresso9.30 - 12.30e 14.00 - 16.00dal lunedì al venerdi.

www.ams-onlus.org

5 Il Giornale di Niguarda

Da oltre dieci anni Niguarda è unospedale “latex safe” con nume-rosi servizi “latex free”, cioè in

cui la maggior parte dei materiali utiliz-zati per visite e interventi chirurgici sonoprivi di lattice, un forte allergene a cuisono ormai sensibili in Italia l’1% della

popolazione adulta e il 2% di quella pe-

diatrica. Merito di un programma di so-stituzione di quei dispositivi e di quelleattrezzature contenenti lattice, dai guanti,alla mascherina per la respirazione assi-stita, ai cateteri vescicali, di uso comunenella pratica interventistica. “Abbiamo af-frontato la questione in modo trasversale– commenta Giuseppe Vighi, responsa-bile della Farmacovigilanza e Farmaco-logia Clinica dell’ospedale - Inizialmentepensavamo di fare una sala operatoriaadatta ai pazienti allergici al lattice, ma,poichè era difficile organizzare una ca-mera operatoria adatta a tutti i tipi di in-terventi chirurgici che effettuiamo neidiversi reparti del nostro ospedale, ab-biamo dovuto optare per una soluzionediversa. Per risolvere il problema siamoandati all’origine: abbiamo fatto in modoche fosse possibile adibire tutte le camereoperatorie dell’ospedale ad ambientilatex free per poter trattare pazienti al-lergici al lattice”.Attraverso un percorsoiniziale di individuazione di quali fosserogli strumenti, i dispositivi, i presidi e i far-maci contenenti lattice da sostituire, ecoinvolgendo la farmacia, il provveditoreper gli acquisti e l’economato, alla finedegli anni 90 si è defi-nitivamente e drastica-mente ridottol’ingresso del lattice inospedale, semplifi-cando e accelerandoquindi la trasforma-zione in ambienti latexfree delle strutture chedovevano accogliere etrattare pazienti aller-

gici al lattice. Un grande impegno del-l’azienda che ha comportato inizialmentedei costi aggiuntivi, se si pensa che piùdel 25% dei materiali in uso nel decennioprecedente furono sostituiti. Un prezzoche, secondo l’azienda, è stato ben ricam-biato dalla possibilità di offrire prestazionimediche, ambulatoriali e chirurgiche,anche a chi a causa del lattice rischia rea-zioni allergiche (dalla semplice orticariaallo shock anafilattico) e che solitamentefatica a trovare strutture adeguate, se ne-cessita di un intervento, o anche di unsemplice esame diagnostico. ProsegueVighi: “Ormai eseguiamo di routineesami diagnostici invasivi, trattamenti einterventi su chi è allergico al lattice, al-meno 2- 3 volte al mese. Tutti senza avermai registrato ad oggi alcuna reazioneallergica di rilievo. Anche i pazienti chenon sanno di essere allergici al lattice ve-dono enormemente ridotti i rischi di rea-zioni nel nostro ospedale”. Ne hannoguadagnato anche gli stessi operatori sa-nitari dato l’uso ridotto di lattice: daun’indagine epidemiologica fatta pochianni fa dal Dipartimento di allergologiadella provincia di Milano è emerso che iprofessionisti sanitari del nostro ospedalepresentavano la più bassa sensibilizza-zione al lattice rispetto a quelli di altriospedali partecipanti, ed è noto che esisteuna correlazione stretta tra esposizione

e sensibilizzazione, e che gli operatori sa-nitari sono tra le categorie più a rischio diallergia al lattice. Dai medici si leva un

plauso speciale a tuttoil corpo infermieri-stico ed in particolarealle caposale, chehanno saputo adattarsiai nuovi protocolli sa-nitari “latex free” sot-toponendosi adun’intensa attività diaggiornamento e for-mazione.

> ALLERGOLOGIA

Avolte un’idea vincente nasce da unasemplice passione. E’ questo ciò cheè accaduto a Luca Neri ed Enrico

Storti, anestesisti del Niguarda che da quellaper l’ecografia hanno saputo creare un nuovo

approccio alle emergenze che sta prendendopiede in tutto il mondo. Complice una forma-zione professionale trasversale e, cosa non dapoco, una certa ‘creatività italiana’ che hasuggerito l’idea: impiegare l’ecografia porta-tile per una diagnosi in tempo reale, detta‘point of care’, cioè eseguita in qualunqueluogo dove si trova il paziente.Nasce nell’ottobre 2004 WinFocus, societàche convoglia: gli specialisti del settore, le ri-cerche (fino a quel momento indipendenti) ele attività di formazione del personale sanita-rio ai protocolli dell’ecografia portatile. “Ilsogno è stato prima quello di mettere insiemetutte queste persone sul piano nazionale edinternazionale. Abbiamo definito e sviluppatoinsieme tutte le fasi per rendere questo ap-proccio diagnostico spendibile in tutto ilmondo”, commentano i nostri due medici. Adoggi ne fanno parte circa 400 specialisti del

settore che mettono a disposizione le lorocompetenze nei congressi che vengono perio-dicamente organizzati grazie a collaborazionicon società finanziatrici: in 4 anni di attivitàla ‘critical ultrasound’, cioè l’ecografia usatanegli “scenari critici”, è stata portata in 44

paesi insieme agli strumenti per insegnarla.L’ultima trovata è un manichino che reagisceagli stimoli esterni e simula anche da unpunto di vista ecografico tutte le più comunipatologie, nato dalla collaborazione con il piùgrande centro europeo di simulazione appli-cata alla formazione medica. L’attività di for-mazione si svolge anche nel nostro Paese,dove si è concluso il corso introduttivo perprofessionisti della sanità organizzato in col-laborazione con la Regione Lombardia. “In-segniamo le stesse cose al collega milanesequanto al medico in Africa. A Niguarda l’eco-

grafo portatile è diventato strumento in usosu tutte le ambulanze del 118 e integra glialtri approcci diagnostici. In altri Paesi delmondo ha un impatto sanitario ancora mag-giore”, proseguono Neri e Storti.Sì, perché per circa i tre quarti dell’umanità

è difficile accedere a esami come la tac eavere a disposizione strumenti diagnosticiall’avanguardia. L’ecografo portatile, invece,oltre a poter sostituire gli altri metodi di in-

dagine, presenta vantaggi che lo rendonospendibile in aree geografiche dove le strut-ture sanitarie sono carenti: è portatile, facileda usare, con costi ridotti, consente indaginiin tempo reale,non produce scorie né radia-zioni. Insomma, è un progetto che può dav-vero essere definito mondiale tanto che dadue anni WinFocus collabora con l’ONU perfar fronte alle emergenze sanitarie nei paesiin via di sviluppo.

> ECOGRAFIA “POINT OF CARE”

Lattice: vietato l’ingresso!Camere operatorie e servizi adeguati per chine è allergico

A prima vista quel lenzuolo bianco può sem-brare una protesta. E invece niente di tuttoquesto. Il lenzuolo appeso all’interno del cor-tile del Pronto Soccorso è un modo originalecon cui un gruppo di ragazze e ragazzi ha vo-

luto ringraziare i medici e gli infermieri del

DEA per quanto hanno fatto per la loro amicaGreta. Un modo semplice e originale per rin-graziare della preziosa assistenza avuta damedici, infermieri, tecnici e soccorritori.

> FLASH

Stendiamo un velo... di encomio!

> PER INFORMAZIONIwww.winfocus.org

Monitoraggio in direttacon l’ecografia portatileHa raggiunto 44 paesi nel mondo il progetto tutto italiano natoa Niguarda

Enrico Storti all’ecografo portatile

Materiale operatoriocerttificato latex-free

6 Il Giornale di Niguarda

> PRENOTAZIONE

In un ospedale dalle oltre 3 milioni di prestazioni

ambulatoriali all’anno l’accesso alla prenota-zione di visite ed esami è uno snodo fondamen-

tale. Da lunedì 4 febbraio ha aperto un nuovo “puntodi contatto”: il C.U.P.-TEL, call center per la preno-tazione telefonica di esami e visite.Potenziamento. Il centro mira a raddoppiare le po-stazioni di tele-accettazione del vecchio C.U.P., pas-sando da 6 a 12. Semplificazione. Ci sarà un numero

unico da chiamare per accedere a tutte le specialitàdell’ospedale. Riorganizzazione. In un loft comple-tamente dedicato al servizio le postazioni saranno co-ordinate da un supervisor, con il compito diottimizzare i flussi di chiamate e gestire il team dioperatori. La nuova tecnologia consentirà, inoltre, unmonitoraggio real-time del numero di accessi telefo-

nici quotidiani. Conoscere la portata del traffico è diassoluta importanza al fine di dare all’utenza un ser-vizio sempre più efficiente e relegare le code allosportello accettazione nel “cassetto dei brutti ricordi”.

Paziente chiama, Niguarda rispondeIl servizio di prenotazione telefonica raddoppia

La seconda edizione dell’International Workshop on Na-

tural Orifice Surgery organizzato da AIMS (AdvancedInternational Mini-invasive Surgery), ILCAM (Istituto

Lombardo di Chirurgia Avanzata Minivasiva) e dal nostro ospe-

dale ha riunito gli stati generali della chirurgia minivasiva prove-nienti da ogni parte del mondo. Nel corso delle due giornate, in cuisi sono susseguiti numerosi collegamenti via satellite con esperti

internazionali, si è parlato delle nuove tecniche e delle loro futureapplicazioni. Non solo teoria. I partecipanti, infatti, hanno potuto

assistere a un intervento in diretta condotto da Raffaele Pugliese,direttore di Chirurgia Generale 1 e Videolaparoscopia di Ni-guarda. Tra gli intervenuti l’Assessore alla Sanità della RegioneLombardia, Luciano Bresciani che ha preso parte, insieme a rap-presentanti del mondo accademico, della finanza e degli industrialialla tavola rotonda sul trasferimento tecnologico. Il convegno èstato preceduto da un incontro con ospiti americani, russi, cinesi eisraeliani che hanno fatto il punto sulle procedure più idonee daperseguire nel campo delle chirurgia minivasiva.

> WORKSHOP INTERNAZIONALE

Chirurgia mininvasiva: esperti di tutto il mondo a confronto

> NEUROLOGIA

Sentirsi mancare la terra sottoi piedi, vedere tutta la stanzagirare, paura di cadere…

ecco come possono presentarsi levertigini, un disturbo piuttosto

comune la cui diagnosi però ri-sulta talvolta complessa.Medici di medicina generale, neu-rologi, otorinolaringoiatri e medicidi pronto soccorso si sono confron-tati sul tema il 30 gennaio a Ni-guarda in un incontro promossodall’Organizzazione internazionaleCochrane Neurological Network.La sensazione vertiginosa è pro-dotta da molte malattie diverse fraloro che possono coinvolgerel’orecchio interno, l’ottavo nervocranico o il sistema nervoso cen-trale.Può essere il sintomo di situazionibanali e non preoccupanti, ma avolte anche di problematichemolto gravi, come di un ictus cere-brale. Ciò che il paziente percepi-sce è una falsa sensazione di

rotazione del proprio corpo (odella testa) oppure degli oggettidell’ambiente circostante, provo-cando nausea, vomito, tachicardiae, a volte, diarrea. “Si tratta di undisturbo comune, circa il 5% dellapopolazione adulta ne soffre ognianno”- spigano Alfonso Ciccone e

Cristina Motto, organizzatori delconvegno-“ ma pochi se ne occu-pano.” Le novità anti-vertigo sonomanipolazioni e videogame. Nelcaso della vertigine posizionale be-nigna, la più comune, la terapia sibasa sull’ipotesi che vi siano deidetriti nell’endolinfa del labirinto.La terapia consiste in una sequenzadi movimenti del capo e del troncoche hanno il fine di spostare i de-triti che si trovano nel canale semi-circolare per renderli inattivi. Studirecenti sembrano attestare che ilsemplice esercizio su pedana ascopo ludico offerto dalla nuovagenerazione di videogiochi mi-gliori notevolmente i disturbi ver-tiginosi e l’equilibrio.

Manca la terrasotto i piedi?Colpa delle vertigini

Neurologia - tel. 02 6444.2137/[email protected]

> PER INFORMAZIONI

> PER PRENOTAZIONI

Un moderno call center: "cuffiette" e PC Le linee telefoniche raddoppiano: da 6 a 12

Un unico numero per tutte le prenotazioni 12 Postazioni coordinate da un supervisore

Sanità Milano - Numero verde: 800.638.638lun-sab: 8.00-20.00 Questa modalità permette di verificare la di-sponibilità più immediata non solo a Niguardama anche presso gli altri ospedalidella Regione LombardiaC.U.P.-TELTel. 02.6444.27778.00- 15.00

A sinistra l’Assessore alla Sanità Regione Lombar-dia Luciano Bresciani. A destra Raffaele Pugliese

7Il Giornale di Niguarda

L’asma bronchiale è molto dif-fusa: in Italia ne soffre l’1-4%

delle donne, che convivonocon una persistente infiammazionedelle vie aeree con broncospasmo emancanza di respiro. Se già presenteprima del concepimento è uno dei di-sturbi che, durante la gravidanza, in-terferisce maggiormente con la

buona salute della madre e del na-

scituro. “Non è possibile prevederel’andamento dell’asma in gravi-

danza: può peggiorare, non manife-starsi o addirittura migliorare”,spiega Gianfranco Schiraldi del-l’Ambulatorio Asma e Gravidanzadell’ospedale. Il rischio però, se la fu-tura mamma soffre di asma, è alto: lecrisi di dispnea possono determinareuna riduzione dell’ossigeno nel san-gue e compromettere la crescita in-trauterina del feto. Comecomportarsi? “Bisogna sempre valu-tare - Schiraldi prosegue - se è più ri-schioso prendere farmaci, chepotenzialmente interferiscono con ilcorretto sviluppo embrionale, o ri-schiare la rianimazione della mammao l’ipo-ossigenazione nel feto. I far-maci anti asmatici per inalazione nonsono dannosi se assunti sotto con-

trollo del medico. Gli steroidi oralipossono causare degli effetti maschi-linizzanti nel feto, perciò se ne limital’uso alla stretta necessità e per pe-riodi brevi”. L’asma può essere af-frontata in gravidanza con controlli

periodici, terapia appropriata, evi-tando l’esposizione a fumo o allergeniche possono scatenare le crisi e il mo-mento del parto è affrontabile preferi-bilmente attraverso un cesareo conanestesia peridurale.

> GRAVIDANZA

Asma nella mamma, problemi per il fetoPrecauzioni durante la gestazione

Se la mamma soffre d’asma il

nascituro può sviluppare lo

stesso disturbo con una proba-

bilità 9 volte superiore rispetto

alla norma.

Si veste di nuovo la Carta dei Servizi dell’ospedale, conuna nuova grafica e informazioni aggiornate per guidareil paziente nell’organizzazione dell’ospedale. Numeri

Utili e Orari, La mappa e i servizi, Visite ed Esami, Day Ho-

spital-Day Surgery, Ricovero, Documentazione Clinica, Pri-

vacy e Consenso Informato, Pronto Soccorso e Casi Urgenti,

L’ospedale pediatrico, Area Privata, Suggerimenti: questi ipieghevoli divisi per area tematica che compongono la Cartadei Servizi. Presente negli ambulatori e consultabile on-line suwww.ospedaleniguarda.it.

> PAZIENTE INFORMATOArriva la nuova Carta dei Servizi

Ambulatorio Asma e Gravidanza > PER PRENOTAZIONI

tel. 02.6444 2777dalle 8.00 alle 15.00 Futura mamma durante un controllo

> PER INFORMAZIONI

Sull’onda dei recenti episodi di cronaca che hannoavuto protagonisti alcuni clochard bruciati nelsonno, la iena Marco Berry ha fatto visita al Cen-

tro Grandi Ustionati del nostro ospedale. Tema dell’in-contro: che cosa succede ad un corpo umano che prendefuoco. L’esperto consultato è stato Vincenzo Rapisarda

(nella foto a sinistra), direttore del Centro.

“Le iene” a Niguarda> L’ESPERTO IN VIDEO

SEGUE DALLA PRIMANon solo comunicati istituzionali ma daora anche articoli di salute redatti conl’aiuto dei nostri medici e della reda-

zione dell’ufficio Comunicazione. Unapprofondimento competente sulle tema-tiche di maggiore interesse per i visitatoridel sito, già presente nella vecchia edi-zione ora ampliato e spostato all’ingressodella “navigazione” per una consulta-zione più immediata.Nel 2008 il sito è stato cliccato 7.000.000

di volte e non solo da cittadini europei:2.700.000 di accessi da Stati Uniti,1.100 dall’Australia, 834 da Hong

Kong, solo per indicare alcune delle lo-calità più lontane. Nel 2008 uno studiocondotto a livello nazionale lo ha valu-tato 1° in Lombardia e 3° in Italia peraccessibilità e trasparenza delle informa-zioni pubblicate.

> IL NUOVO SITO DI NIGUARDA

NIGUARDA NOI8 Il Giornale di Niguarda

> IL NUOVO NIGUARDA

Uno sguardo sui cantieriCompletato oltre il 60% dei lavori

Èevidente per tutti coloro che percorrono la via Zubiani o utilizzano il nuovoparcheggio che il Blocco Sud, “liberato” in gran parte dagli alti ponteggi,prende forma; infatti attualmente gran parte delle opere murarie, degli infissi

esterni e dei rivestimenti sono stati ultimati. All’interno procede, a pieno ritmo, (sonooltre 400 i tecnici e gli operai al lavoro) la realizzazione degli impianti elettrici, ter-mici, idraulici e di condizionamento.Sia nel padiglione Ponti che nella nuova piastra sono già state realizzate inoltre dellestanze-campione, dove sono visibili i diversi materiali che verranno posizionati abreve in tutto il blocco. Allo stato attuale, nei diversi cantieri aperti del Nuovo Ospe-dale, è stato realizzato oltre il 60% dei lavori previsti; mantenendo questo ritmo entroil 31 dicembre i lavori di questa prima fase (piastra sud, polo logistico e polo tecno-logico) saranno ultimati.Sono da poco arrivate diverse grandi apparecchiature per il polo tecnologico, come ilprimo dei grandi cogeneratori che permetterà di produrre l’energia elettrica per l’in-tero ospedale. Ed oltre al lavoro dei tecnici prosegue incessante l’opera dello staffdella Direzione Sanitaria, impegnata in un confronto continuo con i medici per mo-dellare uno spazio “a misura di paziente” e adeguato alle nuove modalità di cura.

> Per vedere come procedono i lavori nei cantieri del Nuovo Niguarda visitail sito http://nuovoniguarda.ospedaleniguarda.it

Facciata del Blocco Sud vista da via Zubiani

Installazione di nuove apparecchiature al polo tecnologico

Se tutte le strade portano a Roma, Ni-guarda non è da meno. Recentemente,infatti, è stato inaugurato il primo

tratto della “Strada Interquartiere”, cono-sciuta in passato anche come “GrondaNord”. Si tratta di circa un km di strada aquattro corsie. Nelle intenzioni, il nuovo tratto, inauguratodagli assessori comunali Edoardo Croci eBruno Simini, dovrebbe alleggerire il traf-fico sulla direttrice che porta alla superstrada

Milano-Meda, garantendo contemporanea-mente un accesso diretto al Pronto Soc-

corso-Dea da via Graziano Imperatore. Oltrealla nuova strada l’area è stata corredata dauna doppia pista ciclabile e di 550 nuovi al-beri.Alla chiusura dei cantieri la Strada Interquar-tiere collegherà viale Zara alla zona fieristica(sede dell’Expo 2015) di Rho-Pero, per untratto complessivo di 8 km (attualmente sonoin corso i lavori nell’area della Bovisa).

> NUOVA VIABILITÀ

La Strada Interquartiere:ciclabile nel verde

L’ospedale rinnova i propri viali in-

terni, sottoponendoli ad un accu-rato “lifting”. Nell’arco degli

ultimi due mesi, infatti, sono stati realiz-zati circa 400 metri di nuovi marcia-

piedi. I lavori hanno interessato i viali checollegano l’area dell’ingresso centralecon l’ala nord (padiglione 3, Unità Spi-nale, padiglione 15) e l’ala sud dell’ospe-dale (padiglione 2, nuovo parcheggio euscita su via Zubiani). Nuovo “look”anche per l’area che costeggia il cantieredella nuova piastra sud (zona padiglionePonti) e che conduce verso gli uffici am-ministrativi, la Direzione, il padiglione 25e i padiglioni 9-11. I marciapiedi, realiz-zati in cemento, verranno rivestiti a brevecon una resina con graniglia antiscivolo.

Alcuni mesi fa sono stati realizzati deitratti, di breve lunghezza, tra il padiglione6 e il padiglione 27 e nel tratto che costeg-gia l’ex Convitto Suore in direzione delDEA.

I nuovi marciapiedi

Citometria: dal laboratorio alla praticaclinica onco-ematologica

> CORSO DI FORMAZIONE

Obiettivi del corso sono sensibilizzare il personale sanita-rio sul modus operandidel laboratorio di citometria, alloscopo di ottimizzare l’interfaccia con la parte clinica, e

di trasmettere l’esperienza del laboratorio stesso sulle applicazionidelle tecniche citometriche nel campo dell’onco-ematologia.

PRIMA EDIZIONE

25 maggio 2009 (parte prima)dalle 15.00 alle 18.0027 maggio 2009 (parte seconda)dalle 15.00 alle 18.00

AULA UNITA’ SPINALEPer informazioni visitate il sitowww.ospedaleniguarda.it

NIGUARDA NOI 9Il Giornale di Niguarda

> RICONOSCIMENTI

Recentemente il Presidente dellaRepubblica Giorgio Napoli-

tano ha consegnato un presti-gioso riconoscimento al professorFausto Rovelli, uno dei padri della car-diologia nel nostro paese, con unalunga e qualificata attività presso il no-stro Ospedale. Rovelli è stato premiatoper essere stato uno dei fondatori delGruppo Italiano per lo Studio della

Sopravvivenza nell’Infarto (GISSI).Un quarto di secolo fa, infatti, preseavvio una sfida quasi impossibile che èoggi un fiore all’occhiello della ricercacardiologica italiana.Venne creata una “rete” tra le Unità Co-ronariche dell’Associazione NazionaleMedici Cardiologi Ospedalieri che, nel-l’arco di un anno e mezzo, coinvolseben 12.000 pazienti di 200 unità coro-nariche, trovando importanti rispostescientifiche per la terapia dell’infartomiocardico acuto. Lo studio GISSI ènato dalle esperienze preliminari svoltepresso l’Unità Coronarica del nostroOspedale.

Il Quirinale premia il Prof. RovelliTradizione di ricerca made in Niguarda

VUOI RICEVERE IL GIORNALE DI NIGUARDA?

Basta mandare una mail a [email protected] e specificareil tuo nome, cognome e l’indirizzo a cui recapitare il giornale. Oppure te-lefona allo 02 6444.2562. Sarai subito inserito nella lista degli abbonati e

riceverai gratuitamente a casa il nostro periodico.

Ci saluta

Dal 1 febbraio il dr. Giuseppe Scialfa,direttore della neuroradiologia, è inpensione; a lui va il saluto, la stima

e la riconoscenza della Direzione Generale,dei colleghi e dei tecnici per la competenzae la lunga e appassionata attività espressa.Lo salutiamo con alcuni dei numerosi mes-saggi di amici-colleghi:

“Grazie, se noi Centro “C.Munari” per laChirurgia dell’Epilessia esistiamo a Ni-guarda lo dobbiamo a Pippo Scialfa, allasua competenza e all’affetto che ha sempredimostrato al nostro maestro Claudio Mu-nari e a quello che continua a dimostrare anoi tutti.Io in particolare gli sarò sempre grato contutti i miei Colleghi.”G. LoRusso

“Grazie anche da noi Psichiatri , apporta-tori (e portatori) di cervelli misteriosi cheScialfa e il suo gruppo ci hanno sempre aiu-tato a rendere un po’ più trasparenti.. Siamo

sicuri che con Boccardi continueremo”L. Nahon

L’ospedale continuerà ad avvalersi della pre-ziosa competenza ed esperienza di Scialfaattraverso una consulenza professionale.La Direzione Aziendale ha stabilito di affi-dare temporaneamente la responsabilitàdella Neuroradiologia a Edoardo PietroBoccardi.

> NEWS

Nuovi direttori

Mario Meroni

Mario Meroni è il nuovo direttore di Ginecologia e Ostetricia. Mauro Palazzi èil nuovo direttore per la disciplina di Radioterapia. Ai nuovi responsabili fac-ciamo i migliori auguri di buon lavoro.

Mauro Palazzi

Giuseppe Scialfa salutatodal Direttore Pasquale Cannatelli

Accoglienza neo-assunti

Come ogni mese la Direzione ha dato il benvenuto ai neo-assunti. Il 16 febbraio è statal’occasione per incontrare i nuovi medici, gli infermieri e i tecnici sanitari. Appunta-mento importante per coinvolgere nella collaborazione per la mission dell’ospedale.

Dal 21 al 29 marzosarà presentata inOspedale la mo-

stra: “MISURARE ILDESIDERIO INFI-NITO? LA QUALITÀDELLA VITA?” pro-mossa dall’AssociazioneMedicina e Persona.Ingresso libero

> MOSTRA

Cultura e cura

Il benvenuto della Direzione ai neo-assunti

Il Professor Fausto Rovelli durante un convegno

> UROLOGIA

Un dolore al fianco, sangue nelleurine, disturbi nella minzione enella sfera sessuale, perdite di

urina: dietro a questi sintomi possono ce-larsi infezioni o malformazioni dell’ap-

parato urinario, calcoli o tumori. Moltepatologie sono però asintomatiche e,spesso, sono identificate accidentalmente.“In realtà, l’unica patologia urologica perla quale è possibile una diagnosi precoce èil tumore alla prostata – spiega Aldo Boc-

ciardi, direttore dell’Urologia dell’ospe-dale – e questo grazie al semplice e pocoinvasivo dosaggio ematico di un enzimachiamato PSA. Il risultato di tale esamedev’essere poi interpretato in funzione deivalori riscontrati negli anni precedenti,della sintomatologia e dell’età del pa-ziente”. Se la diagnosi è precoce, il tratta-mento è mirato e più efficaceLa tempestività nell’individuazione del

disturbo è spesso garantita dalla visita pre-liminare del medico di medicina generale acui si rivolge, in una prima fase, il paziente.“Per garantire una continuità assistenziale– prosegue - a Niguarda sono stati istituitialcuni ambulatori multidisciplinari comequello Uro-Oncologico e quello Radio-Uro-Oncologico, dove viene valutata in

maniera integrata la necessità di impo-stare terapie per pazienti che non possonosottoporsi a intervento chirurgico o giàoperati. Sono attive altre collaborazioni,per esempio con i neuro-urologi con i qualiinterveniamo nei casi di dolore pelvicocronico o di problematiche funzionali dellavescica.”

Pochi i segnali per le patologie dell’apparato urinarioTumore alla prostata, vince la diagnosi precoce

Aldo Bocciardi durante una visita ecografica

Alte tecnologie, servizi ed èquipe dedicate per il trattamento di pazienti con po-tenziali rischi NBCR, nucleare, biologico, chimico e radiologico: questo iltema della visita da parte di un gruppo di esperti israeliani in medicina delle

catastrofi. Il 4 febbraio la delegazione, composta da Yaakov Chen, Maggiore SanitàMilitare, Massad Barhoum, Direttore Generale Ospedale di Naharia, Giancarlo Fon-tana, Dirigente Regione Lombardia e Majerof, Responsabile AREU (Agenzia Regio-nale Emergenza Urgenza), si è recata presso le sedi della sala operativa del 118,dell’Unità RegionaleGrandi Emergenzee del Pronto Soccorso, importanti esempiper la gestione delle maxi-emergenze e degli eventi catastrofici coordinati da Niguarda.Questa occasione di scambio di conoscenze, aprirà la strada ad una successiva fasedi collaborazione, anche in ambito didattico, tra il Niguarda e i centri israeliani.

Maxi-Emergenze: l’ospedalericeve la delegazione israeliana

10 Il Giornale di Niguarda

I consigli dell’urologo- STILE DI VITA CORRETTO come smettere di fumare (esiste infatti unacorrelazione diretta tra fumo di sigaretta ed incidenza di tumore alla vescica edal rene), ridurre l’assunzione di cibi ricchi di calcio o di grassi (formaggio, carnerossa, ecc) e aumentare l’assunzione di vegetali come cavoli, broccoli e rape,pesce e cibi ricchi di vitamina-D e vitamina-E. - CONTROLLO ANNUALE del dosaggio ematico del PSA per gli uomini apartire dai 45 anni - CHECK-UP UROLOGICO (visita, ecografia apparato urinario) per gli uo-mini a partire dai 50 anni

Campo “maxi-emergenze” visitato dalla delegazione

Hanno visitato la CentraleOperativa del 118, i re-parti di Pronto Soccorso,

l’Unità Spinale, il Centro Antive-leni, il Trauma Center e il CentroGrandi Ustionati. A guidare la de-legazione della Commissione diIgiene e Sanità del Senato attra-verso i reparti, che ogni giorno sidedicano alle emergenze ed ur-genze, il Presidente Senatore

Antonio Tomassini , che ha dettodi guardare al Niguarda come aun “modello di eccellenza, ancheper come, da vecchio ospedaleche era, ha saputo trasformarsi,conciliando reparti storici comel’Antiveleni con strutture moder-nissime”. Ad accompagnarlo, i senatori Fabio Rizzi,Raffaele Calabrò, Michele Saccomano, Leopoldo

Di Girolamo e Fiorenza Bassoli. La Commissione,che è già stata a Napoli e Firenze, e che completeràla relazione con Palermo e Catanzaro, sta portandoavanti l’”Indagine conoscitiva sul trasporto degli in-fermi e sulle reti di emergenza e urgenza”. Si tratta

di “un’ indagine a tappeto”, spiega Tomassini, natadalla necessità di arginare i decessi legati al trasportonelle emergenze. Di reti a così alta efficienza ne ser-virebbero una ogni due milioni di abitanti. Non èperò così nel resto della Lombardia e d’Italia: Ni-guarda rischia di essere un’isola felice nel mare ma-gnum delle urgenze.

Senato. Commissione in visita alDEA e Trauma Team

> CHI VISITA NIGUARDA

Indagine sul trasporto degli infermi e sulle reti di emergenza e urgenza

Il Direttore Cannatelli accoglie la delegazione dei senatori

12Il Giornale di Niguarda

> SERVIZI PER IL PAZIENTE

Niguarda, in collaborazione con altre sei aziende ospe-daliere di Milano, ha avviato un servizio di cure do-

miciliari a carico del Servizio Sanitario

Regionale per garantire ai cittadini, affetti da malattie onco-logiche in fase avanzata, la possibilità di essere seguiti a casapropria da professionisti sanitari esperti in cure palliative e

terapia del dolore. Il servizio è gestito dal reparto di Onco-logia e dall’Hospice. L’ospedalizzazione domiciliare, attiva

tutti i giorni dell’anno 24h su 24, richiede l’esistenza di unnucleo di appoggio intorno al malato: è indispensabile che lafamiglia sia organizzata in modo tale da poter garantire lapresenza continuativa di una persona (non necessariamenteun familiare) accanto al malato, di giorno e di notte.

Ospedalizzazione domiciliare di Cure Palliative Oncologiche

> DISTURBI ALIMENTARI

300 milioni nel mondo, 135 milioni inEuropa, 4 milioni solo in Italia. Que-sti i numeri dell’obesità, che raccon-

tano di una popolazione XXL invertiginoso aumento nella nostra società delbenessere. Quando la terapia medica ri-volta a un cambiamento degli stili di vitanon ha dato i risultati desiderati, si ricorresempre più spesso alla chirurgia bariatricaper arginarla. Il bisturi per “tagliare i chili ineccesso”, rivelatosi un ottimo strumento te-rapeutico per il calo ponderale, può non ba-stare, però, per garantire un dimagrimentostabile e senza complicanze. L’ospedale Ni-guarda, pertanto, ha deciso di attivare, giàdal settembre 2007, una stretta collabora-zione tra la Struttura Complessa di Chirur-

gia 1 e Videolaparoscopia, diretta daRaffaele Pugliese, e la Struttura Com-plessa di Dietetica e Nutrizione Clinica,

sotto la guida di Maria Gabriella Gentile,

al fine di fornire una cura efficace e perso-

nalizzata, che accompagni il paziente intutte le fasi terapeutiche. Il team multidi-

sciplinare è composto da un’equipe di me-dici specializzati nel trattamentodell’obesità e sensibili alle specifiche esi-genze dei pazienti, che fornisce loro unastrategia terapeutica personalizzata insiemead informazioni dettagliate, follow-up esupporto a lungo termine. L’equipe for-mata da nutrizionista clinico e chirurgo siavvale anche della consulenza di psichiatra,diabetologo, cardiologo, anestesista, endo-crinologo, gastroenterologo, radiologo echirurgo plastico, in base alle specificheesigenze del paziente.“La prima visita si svolge nell’ambulatoriodi dietetica”- spiegano Ettore Corradi ePaola Onida, nutrizionisti clinici del-l’ospedale - “i pazienti vengono pesati e mi-surati, vengono raccolte informazioni sullaloro storia e sulle loro abitudini alimentari,mediante la stesura di un diario alimen-

tare; agli esamiematici e ai test me-tabolici, per valutareil consumo calorico,segue un colloquiocon lo psichiatra perescludere controin-dicazioni psicologi-che.”La possibile via chi-rurgica è vagliatacollegialmente datutti gli specialisticoinvolti. Non tutti ipazienti possono es-

sere sottoposti ad intervento. Vengono sele-zionati solo coloro che rispondono ai criteriI.F.S.O. (International Federation for theSurgery of Obesity): BMI (Indice di massacorporea, ossia il rapporto tra il peso e ilquadrato dell’altezza) pari o superiore a 40oppure BMI non inferiore a 35 associato acomplicanze (es. diabete, cardiopatia,apnee notturne), tentativi falliti di perdita dipeso sotto supervisione medica, motiva-zione e capacità di collaborazione del pa-ziente e rischio operatorio noneccessivamente elevato.La gamma di interventi che si possono ese-guire è molto varia. Si suddividono in pro-cedure restrittive, come ad esempio ilBendaggio gastrico, che ridimensiona ilvolume dello stomaco, e procedure restrit-tive-funzionali, quale il Bypass gastrico,che, oltre a ridurre le dimensioni dello sto-maco, modifica la normale via di assorbi-mento dei nutrienti. Il Bypass gastrico è latecnica più praticata nel nostro ospedale, in-tervento che può portare fino ad una ridu-zione del 70-80% del peso in eccesso.“Gli interventi finora eseguiti nel nostrocentro hanno dato ottimi risultati - ag-giunge Giovanni Carlo Ferrari specialistadella Chirurgia Generale – si ottengono caliponderali consistenti e duraturi. L’espe-rienza, maturata in tanti anni di chirurgialaparoscopica applicata all’oncologia,l’assistenza mirata nella gestione del pe-riodo post-operatorio e la costanza neicontrolli a lungo termine, sono i veri puntidi forza per il successo di questi inter-venti.”

Un approccio terapeutico “a tutto tondo”Dietetica e chirurgia insieme contro l’obesità

> PER RICHIEDEREIL SERVIZIOÈ necessario fissare un colloquiotra un familiare del paziente e unoperatore della Struttura di Curepalliative.Per appuntamenti:tel 02 6444.5122/5114/2561fax 02 [email protected]

> ONCOGENOMICA

SEGUE DALLA PRIMA

In particolare, il dottor Siena in fase di speri-

mentazione aveva verificato che la terapia

era efficace (e cioe’ che le metastasi si ridu-

cevano) nel 10-15% dei pazienti. Il problema èstato studiato dai ricercatori di Candiolo e di Mi-lano, i quali hanno inizialmente scoperto che la curanon dà risultati quando la cellula tumorale presentauna mutazione del gene KRAS o BRAF. Questemutazioni sono presenti nel 40-50% dei casi, neiquali e’ dunque inutile ricorrere ai farmaci antiEGFR.I ricercatori hanno ora messo a punto un test che

consente di verificare la presenza o meno della

mutazione genetica della cellula tumorale. Percomprendere l’importanza della scoperta è suffi-ciente pensare che le terapie a base di anticorpi mo-noclonali provocano effetti collaterali ridotti rispettoalla chemioterapia tradizionale, ma sono anche assaicostose, tra i 20 e 30 mila euro, mentre il costo deltest è di soli 220 euro.La validità del test è già stata riconosciuta dall’Emea (l’Agenzia Europea per i Medicinali) edall’Associazione dei Medici Oncologi Ameri-

cani che nelle linee guida sull’ uso dei farmaci abase di anticorpi monoclonali per la cura del tumoreal colon-retto hanno riconosciuto la necessità pre-ventiva del test.

13Il Giornale di Niguarda

> CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE

Ogni anno sono circa 200 i bam-

bini in Italia che nascono affettida spina bifida, una condizione

patologica dovuta alla mancata chiusuradel tubo neurale con conseguenti mal-

formazioni congenite al sistema ner-

voso centrale e periferico. Non è unamalattia molto frequente e può essereprevenuta con una maggiore attenzione

alla dieta che, in gravidanza, deve essere ricca di folati

(acido folico). Si tratta di una vitamina idrosolubile delgruppo B molto importante per lo sviluppo delle cellulema anche molto delicata: il suo contenuto nei cibi, verdurea foglia larga e verde come il cavolo, legumi, arance, latte,è facilmente alterato dalla cottura e dalla lunga conserva-zione comportando un’assunzione insufficiente nella dietadella donna. “Sulla base di prove di efficacia ottenute intutto il mondo – commenta Vito Console, presidenteASBIN e membro del Network Italiano per la prevenzioneprimaria dei difetti congeniti - sappiamo che la regolare

supplementazione di acido folico ini-ziata prima del concepimento riduce ilrischio di difetti del tubo neurale del50-70% e, in aggiunta, potrebbe ancheridurre il rischio di altri difetti conge-niti nel loro insieme come le cardiopa-tie congenite o malformazioni delvolto. Va sottolineato però che il soloapporto alimentare o la sola dieta

ricca di verdure non può bastare: una buona prevenzionepuò essere pertanto attuata con la somministrazione ag-giuntiva di integratori di acido folico”. Per proteggere ilfeto, dunque, basta una compressa al giorno da 0.4 mg diacido folico a cominciare da un mese prima del concepi-mento e continuando per tutto il primo trimestre di gravi-danza. Qualunque donna in gravidanza è potenzialmente

a rischio e lo è particolarmente se fuma o se si sottoponea diete. Il rischio di spina bifida è alto anche in donne af-fette da diabete, epilessia, celiachia, iperomocisteinemia oche hanno famigliarità per questa malformazione.

Nati sotto i cavoli? Bambini più saniIn gravidanza, i folati in alcune verdure prevengono la spina bifida

Nata a Milano nel 1989 l’Associazione Spina Bifida e

Idrocefalo Niguarda, con sede in ospedale, promuovecampagne di sensibilizzazione verso la popolazione

femminile per la prevenzione di questa grave patologia. Il Cen-tro Spina Bifida assiste oltre 400 persone con prestazioni spe-cialistiche che seguono il bambino dall’epoca prenatale a tuttele tappe del suo sviluppo e si occupa anche delle donne affetteda spina bifida che vogliono intraprendere una gravidanza.

> VOLONTARI IN OSPEDALE

ASBIN

> PER INFORMAZIONIASBIN c/o Unità Spinale Unipolare tel/fax 02 6611.7065 – [email protected] - www.asbin.it

> INIZIATIVE INTERNAZIONALI

Aiutipro Palestina

Anche il nostro ospedale aderi-sce all’iniziativa “La CroceRossa e gli aiuti alla popola-

zione di Gaza”, promosso dal ComitatoProvinciale di Milano. Sono 58 i quin-tali di aiuti umanitari che saranno im-barcati e portati a destinazione.In tutto 14 bancali di grande valore, ca-richi di farmaci e attrezzature sanitarie(letti operatori, termoculle, ultrasuoni,apparecchi per radioscopia e anestesia,monitor, microscopi) provenienti dagliospedali lombardi messi a disposizionedal Comitato Provinciale della CroceRossa e della Regione Lombardia.

> STORIA

La nostra storia in un marchioPer volontà

degli Sforza

e su pro-getto del celebrearchitetto toscanoAntonio Averulino,detto il Filarete,

nell’aprile 1456

prende avvio la co-struzione dello “Spedal Grande della Nunciata”,ovvero “La Ca’ Granda dei poveri di Dio” dellacittà di Milano, tra il Naviglio e San Nazaro inBrolo. Per legarsi alla memoria di Bianca

Maria Visconti, promotrice della costruzionedell’Ospedale insieme al marito, duca France-

sco Sforza, si scelse di accostare all’Ospedale,sin dalla sua fondazione, una colomba circon-data da raggi solari, come nelle insegne nobiliaridei Visconti. In termini araldici il volatile simbo-leggia l’amore casto e puro, la pace coniugale,

l’animo semplicee benigno, la dol-cezza. In defini-tiva uno spirito dicarità inteso alargo raggio.L’accostamentoideale tra il vola-tile e la carità pub-

blica dovette sembrare immediato per i milanesidel quindicesimo secolo, che vi inserirono poi lacosì detta “raza” (sole radioso), simbolo di fede,aggiunsero un cartiglio con la scritta Ave gratia

plena, e successivamente la dicitura Magnum

Mediolani Hospitale. Questo è l’emblema cheha accompagnato l’ospedale sino alla fine deglianni settanta, quando cioè il Niguarda era in-sieme all’Ospedale Maggiore, all’Ospedale diSesto San Giovanni e al San Carlo Borromeoun’unica realtà assistenziale.Con l’autonomia acquisita nel 1978 nacque

l’esigenza di creareun nuovo simboloche fosse identifi-cativo in modo uni-voco dell’OspedaleNiguarda. Nel 1981

attraverso un con-corso interno vintodall’ing. Badi, capodivisione dell’al-

lora ufficio Ripartizione Informatica e Impiantie attualmente Direttore della Struttura Progetta-zione e Gestione del Patrimonio, viene scelto unmarchio che unisce i due simboli caratteristicidell’architettura dell’ospedale, ossia la torre el’arco, visibili in tutti gli edifici dell’Azienda.Osservando lo skyline dell’ospedale si nota, in-

fatti, che ogni padiglione ha in alto alle estremitàdue torri. Insieme questi elementi, oltre a ricor-darne la struttura, rappresentano la tipica “h”dell’ospedale, nonchè la “n” di Niguarda.

Negli anni novanta il marchio subisce alcunemodifiche diventando un segno contemporaneocalibrato tra passato e futuro. Si è abbandonatoil colore blu distintivo dell’Ospedale Maggioree si è deciso di inserire una seconda torre a rap-presentare un fortino. Adesso il nuovo marchiosimboleggia e racchiude in sé i valori che gui-dano l’ospedale:- la lettera H (ora maiuscola) è l’indicatore se-gnaletico dell’ospedale, e per questo immediata-mente associato all’idea di cura- le due torri, simbolo stilizzato di una rocca-forte, sono metafora di sicurezza e protezione

della salute di tutti coloro che si rivolgono al-l’Azienda- la volta, che richiama la configurazione ad arcodell’ ingresso centrale, rappresenta anche unaporta aperta per ricordare il concetto di acco-

glienza da parte dell’ospedale nei confronti ditutta la cittadinanza.

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15Il Giornale di Niguarda

> PAROLA ALLO SPECIALISTA

E’ un’infezione causata da unatossina del batterio Clostridiumtetani. Entrando in circolo il

veleno migra lungo le fibre nervosefino al midollo, causando contrazioni(ipertono) e spasmi della muscolaturache inizia da viso e collo per poi scen-dere verso torace e addome e infineagli arti. Crisi asfittiche, alterazionidella pressione e del ritmo cardiacopossono portare al decesso per col-lasso cardiocircolatorio.

Bastaun taglietto….Una banale ferita può aprire la portad’ingresso al batterio, soprattutto se con-taminata da terriccio o sporcizia. Il Clostri-dium tetani, ospite abituale delle viedigerenti degli erbivori, viene eliminatocon gli escrementi nel terreno, dove so-pravvive in condizioni sfavorevoli per lun-ghi periodi sotto forma di spora.Più è grande la ferita e più il batterio è fa-cilitato a entrare? Non proprio: di solito leferite piccole e chiuse, quelle provocate daun chiodo o una spina, sono più pericoloseperché sono poco ossigenate e ricreanocosì un ambiente favorevole al batterio.

...e bastauna vaccinazioneLa profilassi antitetanica è una vaccina-zione obbligatoria nei bambini nei primimesi (3 somministrazioni, associato al vac-cino antidifterico e -o antipertosse), da ri-petere all’inizio della scuola (1somministrazione) e successivamente ineta’ adolescenziale (1 somministrazione).in caso di ferite a rischio ripetere la doseogni 10 anni .

> PROFESSIONISTI DELLA SANITÀ

Tecnico di neurofisiologia

Si occupa di tutti quei servizi cheriguardano l’attività del si-

stema nervoso e il suo monito-

raggio ed è colui che, per leggeaccerta la condizione di morte cere-

brale: il tecnico di neurofisiologia èl’operatore sanitario che in ambitoneurologico e neurochirurgico esegueesami specifici come elettroencefalo-grafie e elettromiografie. L’attivitàviene svolta su qualsiasi tipo di pa-ziente senza preclusione di età o di pa-tologia: il neonato gravementeprematuro, i lattanti, bambini e adole-scenti, fino agli adulti e anziani, siaambulatoriale che di ricovero. A Ni-guarda questo ruolo professionale è previsto nei servizi di Neurofisiopatologia, di Chi-

rurgia dell’Epilessia e il Centro per i Disturbi del Sonno: si tratta di settori che,accanto alla specifica competenza necessaria per l’utilizzo delle apparecchiature semprepiù sofisticate e tecnologiche, richiedono al tecnico una capacità di osservazione e di re-lazione estremamente specifica in quanto le persone assistite normalmente eseguonoquesto tipo di esami per controlli o per approfondimenti diagnostici relativi a patologiedel sistema nervoso. “Quando si parla di attività cerebrale c’è sempre un po’ di ansiae preoccupazione, anche nei professionisti – commenta Pierangelo Genta, ReferenteTecnico del Servizio di Neurofisiopatologia - quindi vi si approcciano con notevoleansia e preoccupazione. Va sottolineato però che nel nostro ospedale il tecnico di neu-rofisiologia vanta una specifica e pluriennale conoscenza nella cosiddetta area critica,in particolare Pronto Soccorso, Terapia Intensiva e Camera Operatoria: questo perchéNiguarda è fortemente orientato verso l’emergenza/urgenza”.

Che cos’è... il TETANO?Lo spiega Irene Schlact, direttore delle MalattieInfettive

Clostridium Tetani

> PER INFORMAZIONIPer svolgere questa attività occorre conseguire la Laurea, ottenibile frequentandoun Corso universitario, di primo livello, della durata triennale in Tecniche di neu-rofisiopatologia, presso le Facoltà di Medicina e Chirurgia.

> PEDIATRIA

Il quarto piano della Pediatria ha unanuova veste, grazie alla donazione dinuovi arredi progettati dai laureandi del

Politecnico di Milano, Facoltà di Architet-

tura e Design, e realizzati dai detenuti del

Carcere di Bollate. Il progetto è sostenutodal Rotary Milano Nord e ha riscosso ilconsenso anche del Sindaco di Milano Leti-

zia Moratti, in visita alla pediatria lo scorsodicembre.

Nuovi arredi

Il Giornale di NiguardaPeriodico d’informazione dell’Azienda Ospedaliera

Ospedale Niguarda Ca’ Granda - MilanoDIRETTORE RESPONSABILE: PASQUALE CANNATELLI

Coordinatore Editoriale:Monica CremonesiIn redazione:Cinzia Pozzi, Giovanni Mauri,Andrea Vicentini, Maria GraziaParrillo e Federico RossiMarketing: Matteo StoccoDirezione e redazione:Piazza Ospedale Maggiore 3 -20162 - Milanotel. 02 [email protected]: ArchivioNiguarda copyrightProgetto grafico: Lara Angonese

Stampa: STEM EDITORIALE SPA -Via Brescia 22 - 20063Cernusco sul Naviglio - Milano -tel. 02.92104710Tiratura: 30.000 copieReg. Tribunale Milano: n. 326del 17 maggio 2006Pubblicità:Spada Pubblicitàtel. 02.24.30.85.60Fax 02.24.30.01.56www.spadapubblicita.it.

Pubblicato online sul sito:www.ospedaleniguarda.it

Pierangelo Genta. Referente Tecnicodel Servizio di Neurofisiopatologia