SCIENZE INTEGRATE – BIOLOGIA - Istituto Comprensivo di ... · ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA...

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REPUBBLICA ITALIANA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMIERO Via delle Fonti 10, 38054, località Transacqua, Primiero San Martino di Castrozza, (TN) Tel. 0439 62435 Fax 0439 762466 C.F. 90009790222 e-mail: [email protected] PIANO DI LAVORO DIDATTICO MODULARE PREVENTIVO DI SCIENZE INTEGRATE – BIOLOGIA CLASSE: 2 a I.T.T.-C.A.T. ANNO SCOLASTICO : 2016 - 2017 GLI STUDENTI : ________________________ ________________________ ________________________ ________________________ ________________________ REDATTO DALL' INSEGNANTE : Gretter Beniamino Il DIRIGENTE SCOLASTICO : Prof. ssa Christine Zanoni Trento, lunedì 12 settembre 2016 Scaricabile da:

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REPUBBLICA ITALIANA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMIERO

Via delle Fonti 10, 38054, località Transacqua, Primiero San Martino di Castrozza, (TN) Tel. 0439 62435 Fax 0439 762466 C.F. 90009790222 e-mail: [email protected]

PIANO DI LAVORO DIDATTICO MODULARE PREVENTIVO D I

SCIENZE INTEGRATE – BIOLOGIA

C L A S S E : 2a I . T . T . - C . A . T . ANNO SCOLASTICO : 2016 - 2017 GLI STUDENTI : ________________________ ________________________ ________________________ ________________________ ________________________ REDATTO DALL' INSEGNANTE : Gretter Benia mino Il DIRIGENTE SCOLASTICO : Prof. ssa Christine Zanoni

Trento, lunedì 12 settembre 2016

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Sc. Integ.-Biologia–Classe Seconda I.T.T .-C.A.T.- I.C. Primiero S. Martino di Castrozza-Trento – A. Scol. 2016/2017 Pag. 2 ______________________________________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________________________________ - SCIENZE INTEGRATE - BIOLOGIA: PIANO DI LAVORO IN SEDE PREVENTIVA - B. GRETTER -

-Il sapere molteplice non insegna ad avere intelletto. (Eraclito di Efeso, - 500 )

-Due sono le strade (omissis) quella di ciò che è e che non può essere che non sia; quella di ciò che non è e

che è necessario che non sia. (Parmenide di Elea, - 500) - (omissis) infatti, gli uomini sia ora che nel tempo primo hanno incominciato a filosofare per il fatto di

meravigliarsi (= thaumàzein). (omissis) Una sola rondine non fa primavera. (Aristotele, - 350) - (omissis) noi non affidiamo alla memoria la realtà; ma si afferrano con straordinaria velocità solo le

immagini, e vengono depositate in celle straordinarie, e straordinariamente ne sono evocate con il ricordo.

(omissis) Che cos’è dunque il tempo? Quando nessuno me lo chiede lo so; quando voglio spiegarlo a

qualcuno che me lo chieda, non lo so. (omissis) Sono cose estremamente palesi, e comunissime, e poi stanno

troppo a lungo nascoste, e quando le ritroviamo ci sembrano nuove. (Agostino, + 400)

-Ε’ frustrante fare attraverso molte cose quello che può essere fatto attraverso poche cose. (W. Ockham, +

1300)

-La brevità è la perla della saggezza. (W. Sakespeare, + 1600)

-Abbi il coraggio di usare la tua testa. (I. Kant, + 1770)

-(omissis) la lezione non procede in linea retta, totalmente rinchiusa in una formula razionale ma, come

l’essere vivente, sviluppa i propri organi, rispondendo ogni volta alle esigenze che si manifestano in corso

d’opera. In tal senso non sarebbe fuori luogo definire la lezione ideale una sorta di colloquio, di

conversazione tra persone spiritualmente prossime. La lezione non è un tragitto su un tram che ti trascina

avanti inesorabilmente su binari fissi e ti porta alla meta per la via più breve, ma è una passeggiata a

piedi, una gita, sia pure con un punto finale ben preciso, o meglio, su un cammino che ha una direzione

generale ben precisa, senza avere l’unica esigenza dichiarata di arrivare fin lì, e di farlo per una strada

precisa. Per chi passeggia è importante camminare e non solo arrivare; chi passeggia procede tranquillo

senza affrettare il passo. Se gli interessa una pietra, un albero o una farfalla, si ferma per guardarli più da

vicino, con più attenzione. A volte si guarda indietro ammirando il paesaggio oppure (capita anche

questo!) ritorna sui suoi passi, ricordando di non aver osservato per bene qualcosa di istruttivo. I sentieri

secondari, persino l’assenza di strade nel fitto del bosco lo attirano col loro romantico mistero. In una

parola, passeggia per respirare un po’ di aria pura e darsi alla contemplazione, e non per raggiungere più in

fretta possibile la fine stabilita del viaggio, trafelato e coperto di polvere. Allo stesso modo, l’essenza della

lezione è la vita scientifica in senso proprio, è riflettere insieme agli uditori sugli oggetti della scienza,

e non consiste nel tirar fuori dai depositi di un’erudizione astratta delle conclusioni già pronte, in formule

stereotipate. La lezione è iniziare gli ascoltatori al processo del lavoro scientifico, è introdurli alla

creazione scientifica, è un modo per insegnare attraverso l’evidenza e addirittura sperimentalmente un

metodo di lavoro; non è la semplice trasmissione delle «verità» della scienza nella sua fase «attuale»,

«contemporanea». Infatti che cos’è, in questo senso, la «verità» scientifica? Non è forse come il vento che

non posa mai? Non è come l’onda che scivola via nell’instancabile risacca? Non è un processo inarrestabile?

In una parola, non è un’energia viva, l’ενεργεια [energeia], in contrapposizione alla cosa sclerotizzata,

l’‘ εργον [ergon]? (omissis).

Potrebbe sorgere la domanda: ma allora una lezione di cui si prendono appunti, e ancor meglio una

lezione stampata e tanto più pubblicata, non è una contradictio in adjecto ? (contraddizione in termini-B.

Gretter). Se la lezione è creazione immediata come si può fissarla sulla carta e, una volta fissata non perderà

vigore, non si dissolverà la sua sostanza più vitale? Non perde così il diritto di esistere, una volta scritta?

Direi di no. Anche una cosa che permane nello scorrere del tempo (gli appunti) può avere come

contenuto qualcosa di transitorio; anche una cosa mediata dalla scrittura può essere immediata; anche una

cosa fissata può essere libera quanto al contenuto. Così il diario, una delle forme più libere e

indisciplinate tra le opere letterarie, può essere trascritto e talvolta (raramente!) reso pubblico. Come il

petalo di una rosa pitturata splenderà per sempre della rugiada mattutina sul punto di asciugarsi; come sul

cilindro del fonografo una voce appena tremolante per l’incertezza, viene afferrata per essere riprodotta

innumerevoli volte con la stessa incrinatura momentanea; così nel diario e persino negli appunti di una

lezione resta immobilizzato qualcosa che ha senso solo come creato «ora» e «immediatamente», e pur

restando fissato, rimane per sempre creato «ora» e «immediatamente»: questo foglietto ingiallito e

sfatto, arde di oro eterno nel canto (Versi di Afanasij Fet, Ai poeti, 5 giugno 1890. ndt). (evidenziazioni in

grassetto-B. Gretter) (P. A. Florenskij, + 1917)

-Là dove l’uomo non può dire niente, è meglio che stia zitto.(L. Wittgenstein, + 1922)

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PIANO DI LAVORO DIDATTICO MODULARE DI

SCIENZE INTEGRATE - BIOLOGIA PER LA CLASSE 2 a I . T . T . - C . A . T .

Anno scolastico 2016 - 2017

PREMESSA Il programma didattico rappresenta il quadro di ri ferimento degli insegnanti e degli studenti per attuare il migliore sistema di insegnamento apprendimento possibile. Dopo aver preso in considerazione i livelli di partenza e dopo aver riassunto le finalità dell' insegnamento si passa alla programmazione vera e propria. Quest' ultima si apre con l'inquadramento degli obiettivi di apprendimento; prosegue con l' individuazione della metodologia didattica; continua con la definizione dei criteri di valutazione; riporta infine la descrizione dei contenuti con l' indicazione dei tempi previsti. 1) DESCRIZIONE DEI LIVELLI DI PARTENZA La situazione di partenza dovrebbe essere rilevata a mezzo di un test di ingresso volto a valutare le conoscenze e le capacità maturate durante le precedenti esperienze scolastiche. Il gruppo classe ha raggiunto mediamente sufficienti livelli nello studio delle Scienze integrate-scienze della terra della classe prima, come attestano gli atti. Non ci sono persone new entry. Il gruppo classe, composto di una studentessa e da nove studenti, sembra ben disposto alla collaborazione ed all’apprendimento. Gli studenti hanno libro, quaderno, penne e mantengono una postura idonea e lasciano trasparire un discreto livello d’attenzione.

2) FINALITA' DELL'INSEGNAMENTO Nel sistema insegnamento apprendimento si realizza e si completa l'istruzione degli studenti che, insieme alla ricerca, sono risorse fondamentali per creare nuova ricchezza, sviluppo, lavoro. Il futuro dipende dall'istruzione. Si crede che l'insegnante, lungi dal dipingerlo come un eroe e senza dare adito a mistificazioni, possa ancora fare molto in questa direzione, mettendo le sue conoscenze a disposizione dei discenti ed interagendo con loro. Le finalità dell'insegnamento della disciplina Biologia sono ancora quelle di promuovere la conoscenza all'interno dell' I.T.T.-C.A.T. ed in un contesto pluridisciplinare. La disciplina oggetto del presente piano di riferimento programmatico si uniforma innanzi tutto alle finalità della scuola: 1. Contribuire alla formazione della personalità nelle sue componenti individuali e sociali (dimensioni di cittadino, di produttore e di consumatore); contribuire ad educare a quel potere che significa responsabilità pubblica (“Niuno ha diritto di fare cattivo uso del proprio diritto” A. Rosmini). 2. Contribuire a realizzare l'uguaglianza di opportunità e/o possibilità, mediante il riconoscimento della diversità e attraverso la promozione dell' eccellenza individuale. Contribuire a costruire una personalità democratica. 3. Contribuire a preparare al mondo del lavoro nelle dimensioni: valoriale, economica, tecnologica e strutturale organizzativa. Questa finalità veniva ritenuta meno nobile rispetto alle prime due e collocata tranquillamente al terzo posto; nella situazione drammatica ed inquietante dei nostri tempi si rivela cruciale. Contribuire a riqualificare gli studenti lavoratori già inseriti professionalmente. In secondo luogo anche la disciplina Biologia si inserisce in un sistema di insegnamento apprendimento che è unitario, si ricordano i termini di questa unitarietà. LA MULTILATERALITA' ORGANICA DELLA CONOSCENZA E' d'obbligo superare le comode suddivisioni delle materie basate su criteri funzionali (discipline umanistiche, discipline scientifiche, discipline professionali) e dare a ciascuna pari dignità sul piano culturale. La conoscenza si esprime in una molteplicità di forme; deduttiva, empirica, multimediale, estetica, etica, metempirica, di coscienza, di fede. Ogni espressione è considerata significativa, degna d' essere scoperta, valida per la promozione umana. In questo quadro di multilateralità organica si inseriscono gli obiettivi valoriali delle sfere cognitiva, affettiva e psicomotoria.

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La forma della conoscenza della disciplina Biologia è prevalentemente di tipo empirico: le ipotesi sono provate mediante l'osservazione e l'esperimento. Per la Biologia infatti sono fondamentali le Scienze Fisiche, le Scienze Chimiche e le Scienze Biologiche. LA NECESSITA' DI SAPER GESTIRE LA COMPLESSITA’ Gestire la complessità significa privilegiare, potendo, l'adozione di mediatori didattici simbolici, i quali permettono di ragionare per concetti e teorie. Questo intento valga fatta salva la predilezione per i mediatori attivi (realtà) ed iconici (immagini) quali punti di partenza, soprattutto nei casi di studenti con particolare Bisogni Educativi Speciali. Si cerca di radicare una capacità simbolica (pensare a simboli) per mettere il lavoratore studente nelle condizioni di saper accomodare le novità che saranno acquisite in futuro nel quadro di quanto appreso a scuola e di quanto appreso direttamente nel mondo del lavoro. Questa operazione può apparire in controcorrente con il messaggio culturale dominante che vede la schiacciante vittoria dei mezzi multimediali, i quali utilizzano soprattutto mediatori attivi ed iconici a scapito di quelli analogici e simbolici. Non abbiamo paura del disorientamento o peggio della schiavitù culturale e della disaggregazione intellettuale ... anche se ne avvertiamo i pericoli latenti. Non è un retorico tentativo di restaurazione, bensì la ferma volontà di bilanciare correttamente i media cercando di non perdere gli indiscussi vantaggi della capacità di astrazione: il senso critico e l'indipendenza di giudizio. L' ESIGENZA DI UNA MENTALITA' DEMOCRATICA Si tenta di sottolineare, nella quotidianità del comportamento, i valori che distinguono la società democratica: la libertà in primis, la neutralità, l'imparzialità, il dialogo, la convivenza, la solidarietà, la fiducia, la tolleranza, l'interdipendenza (fra persone, fra gruppi, fra sistemi), la capacità di relazione. Si tenta di realizzare un mutuo scambio continuo fra le proposte didattiche dell'insegnante e le attese legittime di ciascun lavoratore studente. L' INNOVAZIONE Organizzare l'insegnamento in funzione dell'innovazione significa industriarsi per stimolare il senso critico, la creatività, l'immaginazione, il cambiamento, l'iniziativa, la competenza, la cultura del lavoro per uno scopo, la cultura del progetto per un fine. Sempre nell'intento di contribuire costruire nello studente un quadro valido dentro al quale possa egli inserire autonomamente le novità che matureranno nell'ambito disciplinare nonché le conoscenze acquisite nella vita. LA TRADIZIONE L insegnamento apprendimento di ciascuna materia, quindi anche della Biologia, deve attuarsi giorno dopo giorno nel rispetto della tradizione dell’I.C. Primiero S. Martino di Castrozza. Per questo ci si riserva di stabilire e mantenere i contatti con gli insegnanti del gruppo didattico che rappresentano la continuità di un modello di insegnamento che caratterizza l'I.T.T.-C.A.T. dell’I.C. Primiero S. Martino di Castrozza (P.E.I. – Carta dei Servizi – Reg. d’Istituto).

3) OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO E' necessario ricordare come gli obiettivi didattici minimali specifici curricolari, declinati in termini di conoscenze, competenze e capacità (di seguito d-Obiettivi Specifici Disciplinari), di competenza pianificatoria dell’insegnante la disciplina Biologia debbano essere individuati e prefissati rispettando il quadro degli obiettivi trasversali od orizzontali alle diverse discipline della classe seconda del primo biennio individuati a livello del Dipartimento Disciplinare di Scienze Integrate di competenza dell’I.C. Primiero S. Martino di Castrozza (di seguito c-Obiettivi Orizzontali o Trasversali del Dipartimento Disciplinare e del Consiglio di Classe), rispettando a seguire gli obiettivi verticali al Piano o Progetto Educativo dell’I.T.T.-C.A.T. dell’I.C. Primiero S. Martino di Castrozza (di seguito b-Obiettivi del Piano Educativo e degli Studi d’Istituto), uniformandosi infine alle Linee Guida della Provincia Autonoma di Trento (di seguito a2-Obiettivi delle Linee Guida Provinciali) ed ai Principi ed agli Indirizzi Repubblicani Italiani (di seguito a1-Principi Repubblicani). La gerarchia di competenza è da intendersi ribaltata: a1, a2, b, c e d. L’insegnante crede che, sui piani linguistico (sintattico e semantico), logico e scientifico, non sia risolutivo pensare ad una gerarchia d’obiettivi che scendano, per così dire, dal livello delle Linee Guida Provinciali fino ai singoli Obiettivi Specifici Disciplinari, gli obiettivi atomici discriminabili dall’insegnante ai fini valutativi. Non è risolutivo come attestino le più avanzate conquiste della linguistica, dell’epistemologia, della fisica e delle matematiche da un secolo a questa parte (H.R. Hertz, E. Mach, G. Frege, B. Russel, L. Wittgenstein, K. Goedel, W. K. Heisemberg, K. Popper et alii). Le aleatorietà, le aporie ed i paradossi logici, le contraddizioni linguistiche (sintattiche e semantiche) e ancora logiche abbondano, anche volendo essere ottimisti, nella lettura degli obiettivi preventivati ai vari livelli dei quali supra e comunque, nelle migliori delle ipotesi, residua sempre un che d’imponderabile, di non perspicuo. E si sapeva fosse così. La gerarchia viene comunque

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seguita dall’insegnante per l’impegno amministrativo assunto e perché crede che il fatto serva a scongiurare derive anarchiche o liberaliste che non albergano nelle volontà etica, morale e politica dello stesso. Gli obiettivi enunciati ai livelli più alti hanno certamente un significato, nel quadro complessivo, per l’uso che l’insegnante ne fa ora, leggendoli ed integrandoli nel piano, sforzandosi, nel limite del possibile, di tradurli in obiettivi atomici maggiormente discriminabili, ai fini valutativi, in termini di 1-prestazioni attese, 2-condizionate nella loro realizzazione e 3-valutabili nel contesto di quella vita che vive nelle aule. Lo sforzo si tradurrà molto spesso in tautologie che preservino l’idea di lezione espressa da P. A. Florenskij e riportata in epigrafe. Di seguito vengono riportati gli obiettivi di apprendimento ordinati su tre livelli gerarchici. OBIETTIVI VERTICALI D’STITUTO, DIPARTIMENTALI, PROV INCIALI, REPUBBLICANI Gli Obiettivi del Piano Educativo e degli Studi d’Istituto e del Dipartimento Disciplinare competente, nel quadro delle Linee Guida Provinciali e dei Principi Repubblicani, si ricavano dal Progetto Educativo d’Istituto, dalle Linee Guida Provinciali e dai programmi ordinamentali (Fig. 1) per l’esame di stato dell’I.T.T.-C.A.T. Si rimanda pertanto alla consultazione di quei documenti nel pieno rispetto dei quali si vogliono sviluppare gli Obiettivi Specifici Disciplinari del presente piano di lavoro della materia Biologia. Il settore di competenza dello studente dell'Istituto Tecnico Tecnologico, Indirizzo Costruzioni Ambiente e Territorio è quello del rilievo topografico e della conseguente restituzione; della rappresentazione e lettura cartografica; delle tecniche di fabbricazione dei manufatti; della progettazione integrale di costruzioni edili e stradali (limitatamente alle dimensioni che rientrano nelle attuali competenze del Geometra libero professionista come normate dal Ministero della Giustizia); della pratica amministrativa e contabile del cantiere edile; dell' estimo urbano (o civile), legale, rurale, forestale, industriale, procedurale, catastale, territoriale ed ambientale. Questo ampio settore consente l'acquisizione di conoscenze e capacità, quindi di competenze, anche in materia di gestione dell'ambiente in senso ecologico e di gestione del territorio in senso urbanistico. Appare opportuno un richiamo sull'evoluzione subita dal filone disciplinare agrario, economico ed estimativo. Tradizionalmente l'insegnamento aveva come fulcro i problemi della gestione delle aziende agricole, per rispondere ad una struttura socio economica caratterizzata dalla prevalenza del rurale sull' urbano, dell' agrario sul territoriale-ambientale. Col passare del tempo, essenzialmente per la necessità di trovare nuovi equilibri fra le attività che usano il suolo e gli spazi (agricoltura, selvicoltura, verde pubblico) e quelle che più propriamente li consumano (edilizia a vari livelli, trasporti, attività minerarie), le tradizionali discipline Tecnologia rurale ed Economia e contabilità ed Estimo si sono arricchite di nuovi i contenuti e gli insegnanti si sono dati altri obiettivi. Si parla ora, più propriamente, di filone od area disciplinare dell’ambiente e del territorio (A e T. di C.A.T., appunto). Infatti, con l'entrata in crisi dei collaudati modelli, improntati alla razionalità scientifica, di certo non superati ma fortemente ridimensionati a tutti i livelli, si è reso d'obbligo un approccio integrato alla soluzione dei problemi connessi con le attività umane, soprattutto di quelle che incidono fortemente sugli equilibri degli ecosistemi (insediamenti abitativi e produttivi, trasporti, discariche, depuratori). In quest'ottica, quella del PERITO DELLE COSTRUZIONI, DELL’AMBIENTE E

DEL TERRITORIO, che integra le moderne tecnologie -del rilievo (fotogrammetria), della progettazione (disegno assistito dall' elaboratore elettronico) e delle costruzioni- con la capacità di leggere il territorio e gli ecosistemi, diventerebbe una professione di base moderna, suscettibile di essere sfruttata capillarmente. In questo contesto ed in prospettiva la ricerca disciplinare nell'area dell’ambiente e del territorio deve, da un lato approfondire i blocchi tematici classici quali la matematica finanziaria, la microeconomia, la macroeconomia, la contabilità, i capitoli dell' estimo e dall' altro lato orientarsi ai problemi della ruralistica, della pianificazione territoriale, dell' ecologia, della salvaguardia delle risorse irriproducibili, della valutazione degli impatti, dei giudizi di compatibilità e fattibilità , della gestione del territorio in senso urbanistico e dell' ambiente -meglio dire degli ecosistemi- in senso ecologico, dello SVILUPPO SOSTENIBILE . Le sperimentazioni didattiche introdotte più o meno recentemente e mai divenute ordinamentali, -progetto "Brocca", progetto "Cinque", progetto "Sirius"-, fino alle ultime riforme della scuola- tengono conto di questi cambiamenti, di questi arricchimenti e del conseguente diverso profilo professionale da formare.

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(Figura 1) Quadro orario.

PRIMO BIENNIO - I.T.T. – C.A.T.

MATERIE D' INSEGNAMENTO CLASSE 060/A

CLASSI ED ORE SETTIMANALI PROVE

PRIMA SECONDA

Sc. integrate – Sc. d. Terra 2 / orale

Sc. integrate - Biologia / 2 orale

Osservazioni Si tratta essenzialmente di scienze della terra

Si tratta essenzialmente di biologia

Il superamento dell’esame di stato conclusivo all’I.T.T.- C.A.T. consente l'accesso al praticantato professionale -nelle attività professionali inerenti il patrimonio immobiliare come prevedono i regolamenti professionali- ed agli esami di Stato per l' esercizio della libera professione di Geometra (D.M. 15.03.1986, G.U. 22.05.1986 n. 117 e D.M. 14.07.1987, G.U. 21.07.1987, n. 168).

Il diploma I.T.T.-C.A.T. è equipollente agli altri diplomi ai fini della prosecuzione degli studi in ambito universitario. Il raggiungimento del diploma presso l'I.T.T.-C.A.T. dell’I.C. Primiero S. Martino di Castrozza rappresenta dunque l'Obiettivo Verticale riconosciuto giuridicamente ed al quale sono sotto ordinati gli altri obiettivi. Nel rispetto di quell'obiettivo verticale lo studio della Biologia avrebbe la pretesa di insegnare a leggere il mondo biologico e dei viventi, per poi agire di conseguenza negli ambiti operativi oggetto delle discipline del secondo biennio e del quinto anno e, auspicabilmente, nella professione che, si è visto supra, interviene su ambiente e territorio che hanno fra gli ingredienti quello della vita nelle sue sepressioni. Il diplomato dell' I.T.T.-C.A.T. acquisirebbe una professionalità di base moderna, attuale, suscettibile di essere sfruttata capillarmente in tutti i nuovi ambiti nei quali servono un cartografo, un topografo, un disegnatore, un contabile di cantiere, un estimatore, un esperto di catasto, un lettore del territorio e degli ecosistemi. Quei nuovi ambiti sarebbero: il monitoraggio delle situazioni di rischio a livello industriale, artigianale ed agricolo; i progetti di ri-naturalizzazione e di delimitazione dei biotopi; i progetti di disinquinamento dei suoli, delle acque e dell'aria; la raccolta differenziata ed il riciclaggio dei rifiuti; la conduzione e gestione degli impianti di depurazione delle acque reflue, degli impianti di termodistruzione e di compostaggio, delle discariche. In questo quadro, ed a questo livello, si possono riportare gli Obiettivi delle Linee Guida Provinciali, e per intero, come un monolite, per poterle apprezzare, analizzare ed usare al meglio. La lunga premessa, condivisibile, è stata omessa: in essa si riportano considerazioni sulla rilevanza delle scienze integrate e sulla vastità della materia per la formazione; sulla necessità di discriminare, a livello di Dipartimento disciplinare, in ordine a quanto pianificare in concreto; sulla rilevanza di un approccio osservativo, sperimentale, laboratoriale.

In merito agli obiettivi, non ci sono ordini di priorità, per cui si intende che il valore, per così dire, attribuito agli enunciati sia lo stesso. Si può intendere che alle competenze (saper applicare) sia attribuita una certa priorità. Raramente è capitato allo scrivente di leggere qualche cosa di altrettanto delirante, e non solo sul piano psicodidattico e/o della psicologia dell’apprendimento. Gli obiettivi, di competenza, conoscenza e abilità (capacità), sono dichiarati mediante flessione verbale come prestazioni espresse da verbi coniugati nel modo infinito anche se, spesso, la flessione è nominale, e le prestazioni sono declinate come sostantivi da intendersi quali oggetti (o contenuti) da conoscere. Sono stati evidenziati alcuni refusi redazionali (biotipo, -imensione). Alcune prestazioni (descrivere, analizzare, relazionare, comparare, condurre studi, condurre osservazioni sistematiche …) ed alcuni oggetti (origine della vita, processi metabolici, biotopo degradato, bioindicatori …) hanno una valenza così comprensiva, così condizionata da elementi extra-scolastici e futuribili e di natura stocastica, così impegnativa sul piano delle risorse materiali (strumentali), a tratti interpretativa, e così olistica che, pur riconoscendone il valore ottativo nelle intenzioni, scoraggiano qualsivoglia approccio operativo da parte del docente più avveduto ed aggiornato e che voglia anche solo concorrere all’impresa. La dizione essere consapevole poi investe più la coscienza tradizionalmente intesa (coscience, più che consciousness), più il valore che non il fatto, le sfere etiche/morali/politiche più che quelle scientifiche, l’interpretazione più che la descrizione, in quest’ultimo caso contraddicendo lo spessore scientifico della stessa premessa. Ed i valori, D. Hume docet, non sono scienza, non sono verificabili o falsificabili, investono la volontà, non la fisica e la chimica. L’insegnante pensa sia qui arduo se non impossibile pervenire ad una traduzione discreta in obiettivi atomici maggiormente discriminabili, ai fini

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valutativi, in termini di 1-prestazioni attese, 2-condizionate nella loro realizzazione e 3-valutabili nel contesto di quella vita che vive nelle aule. In grassetto s’evidenziano gli obiettivi idonei a qualche uso per il secondo anno del primo biennio.

ESTRATTO DALLE LINEE GUIDA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Biologia e Scienze della Terra

Lo studente acquisisce conoscenze disciplinari e metodologie tipiche delle scienze della natura, in particolare delle scienze della Terra, e della biologia. Pur essendo caratterizzate da concetti e metodi di indagine propri, queste discipline si basano tutte sulla strategia dell’indagine scientifica che fa riferimento alla dimensione di “osservazione e sperimentazione”. L’acquisizione di questa strategia, secondo le particolari declinazioni di metodo che essa ha nei vari ambiti, unitamente al possesso dei contenuti disciplinari fondamentali, costituisce l’aspetto formativo e orientativo dell’apprendimento/insegnamento delle scienze e il contributo specifico che esso può dare all’acquisizione di “strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà”.

Competenze primo biennio L’approccio nell’insegnamento delle scienze nel primo biennio deve mirare a porre gli studenti di fronte alla complessità dei fenomeni naturali e metterli in condizione, in particolare, di riconoscere le regolarità che caratterizzano un determinato ambito o una determinata classe di fenomeni. Porre gli studenti di fronte alla scelta di variabili significative è, infatti, di fondamentale importanza nella formazione scientifica a questo livello di età per lo sviluppo dei processi di analisi e sintesi, che pur fermandosi a un livello fenomenologico, permettono lo sviluppo del pensiero procedurale. In tal modo gli studenti sono messi in condizione di iniziare a cogliere contributi e limiti della conoscenza scientifica e tecnologica fin dal termine dell’obbligo di istruzione. • Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale. • Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza. • Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate. Scienze integrate (Scienze della Terra e Biologia) Istituti Tecnici - Settore economico e tecnologico Linee guida per l'elaborazione dei piani di studio delle istituzioni scolastiche (prima stesura - 2013) Provincia autonoma di Trento

Conoscenze ––Origine della vita: livelli di organizzazione della materia vivente (struttura molecolare, struttura cellulare e sub cellulare; virus, cellula procariota, cellula eucariota) e livelli di scala delle dimensioni. –– Processi metabolici: organismi autotrofi ed eterotrofi; respirazione cellulare e fotosintesi.

Abilità –– Comparare le strutture comuni a tutte le cellule eucariote, esplicitando i criteri per operare distinzioni tra cellule animali e cellule vegetali. Mettere in relazione forme, strutture e funzioni. –– Fare osservazioni al microscopio e applicare metodi per attribuire dimensioni a cellule vegetali, animali o batteriche.

Indicazioni metodologiche Sul piano metodologico l’accento va sul valore formativo dell’esperienza e dell’attività laboratoriale, dimensione costitutiva e irrinunciabile di queste discipline, sia in relazione all’obiettivo di mantenere alta la motivazione ad apprendere sia in relazione allo sviluppo di specifiche abilità e attitudini connesse all’attività sperimentale.

Laboratorio ––Condurre uno studio riguardante le caratteristiche idrogeologiche del territorio, interpretando carte geografiche tematiche, geologiche o geofisiche e rilevare le informazioni contenute; identificare i fenomeni di rischio, gli interventi attuati o in via di attuazione; elaborare alcune proposte di intervento di natura preventiva traendo spunto da esperienze significative di altri Paesi. –– Elaborare una presentazione con supporti iconografici che spieghi la differenza tra biotecnologie e ingegneria genetica; descrivere le principali tecniche di ingegneria genetica da cui si ottengono organismi geneticamente modificati e il loro utilizzo nell’agricoltura e nell’allevamento; sviluppare un confronto fra le due tesi contrapposte: favorevole e contraria; elaborare una sintesi del confronto e renderla pubblica. –– Realizzare una “campagna di studio” in riferimento ad un biotipo degradato dall’inquinamento, condurre osservazioni sistematiche sullo studio dell’ambiente e utilizzare i bioindicatori per valutare la qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo, identificando gli interventi necessari al riequilibrio degli ambienti anche tramite il ruolo degli organismi utili a tale scopo; presentare i risultati in un sito web ed in un incontro pubblico.

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OBIETTIVI TRASVERSALI OD ORIZZONTALI DIPARTIMENTALI E DI CONSIGLIO DI CLASSE Gli Obiettivi Trasversali od Orizzontali alle diverse discipline della classe terza dell'I.T.T.-C.A.T. sono stati estrapolati in seguito ai contatti avuti con i colleghi (Collegio Docenti, Gruppo Disciplinare di competenza e Consiglio di Classe) e vengono di seguito elencati, secondo una tassonomia congeniale all’insegnante, evidenziando in grassetto gli obiettivi per il raggiungimento dei quali, a nostro giudizio condizionato, la materia Biologia si presta particolarmente (Riunioni Dipartimentali, Consigli di Classe). SAPER ESSERE:

OBIETTIVI TRASVERSALI COMPORTAMENTALI

1 - Saper essere autonomi nei propri giudizi. (avere senso critico, discernimento). 2 - Saper essere flessibili (aperti sul piano intellettuale e professionale). CONOSCENZE:

OBIETTIVI DI TIPO COGNITIVO (SAPERE)

3 - Sapere i nuclei concettuali portanti della Biologia COMPETENZE:

OBIETTIVI TRASVERSALI DI TIPO COGNITIVO (SAPER UTILIZZARE )

4 - Sapere attivare percorsi di auto apprendimento (Acquisire un metodo di studio; imparare da soli). 5 - Sapere scegliere e programmare itinerari individuali di studio e lavoro. 6 - Sapere comunicare efficacemente utilizzando appropriati linguaggi tecnici CAPACITA':

OBIETTIVI TRASVERSALI DI TIPO COGNITIVO (SAPER FARE; AVERE ABILITA' )

7 - Sapere utilizzare i depositi di informazione (libro di testo, biblioteca) (analisi, sintesi e collegamento). 8 - Sapere documentare adeguatamente il proprio lavoro

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OBIETTIVI DIDATTICI SPECIFICI Con la definizione degli Obiettivi Didattici Specifici della materia Biologia si entra nella programmazione didattica vera e propria del docente curricolare. Personalmente non vorremmo arrogarci il diritto -nonché l'onere e le responsabilità connesse- di fissare obiettivi di sorta. E' infatti arduo delineare il punto di arrivo ideale del processo formativo proprio in nome della libertà e della indipendenza di giudizio delle quali si parlava a proposito delle finalità dell' insegnamento. Vedremmo di buon occhio una scuola dove gli obiettivi derivassero strada facendo dall'influenza reciproca e dall' interazione fra gli insegnanti ed i lavoratori studenti, lasciando a questi ultimi la facoltà di esprimere le loro sensibilità ed idealità. Pertanto l'insieme degli obiettivi didattici specifici deriva per il momento da una scelta dell'insegnante e rappresenta una proposta dovuta sul piano amministrativo ma suscettibile di cambiamenti ed anche di stravolgimenti. Alla fine dell’anno gli studenti dovranno essere in grado sufficiente di:

1- riconoscere e usuare la terminologia fondamentale della biologia nell’espressione orale e scritta;

2- individuare le relazioni fra il mondo vivente e non vivente; 3- descrivere i principali cicli della materia; 4- rilevare le caratteristiche fondamentali dei viventi a livello molecolare e cellulare; 5- descrivere i meccanismi di riproduzione cellulare e il loro significato; 6- confrontare tra loro le teorie evolutive; 7- descrivere e spiegare i criteri per la classificazione biologica; 8- riconoscere la specie come fondamentale categoria biologica di riferimento; 9- descrivere il rapporto fra struttura e funzione ai diversi livelli di organizzazione; 10- descrivere strutture e funzioni specifiche dell’uomo, i loro equilibri e le possibili

alterazioni. Inoltre, preme mettere fra gli obiettivi, quello dell’introduzione del discente alla mentalità scientifica che passa attraverso un sufficiente livello in ordine a saperi e competnze quali:

RICONOSCERE LE SUDDIVISIONI CONOSCENZA -Suddivisioni Aristoteliche ed Alessandrine -Suddivisione Scolastica -Suddivisione Illuministica a TORTA (Odum-Susmel)

RICONOSCERE I METODI SCIENTIFICI -Metodo deduttivo o razionalista o dimostrativo o matematico o geometrico o sillogistico (da generale a particolare; dalle premesse alle conseguenze; “ridurre”; TOP DOWN) (R. Cartesio) -Metodo induttivo o empirico o sperimentale (da particolare a generale;dal fenomeno alla teoria; “costruire”; “unire”; BOTTOM UP) (G. Galilei; I. Newton;)

RICONOSCERE I PROCEDIMENTI SCIENTIFICI -Procedimento analitico o critico o scompositivo o risolutivo (da complesso a semplice; da effetti a cause; da dimostrabile (matematico) a “indimostrabile” (logico); “sciogliere”; “sezionare”) (I. Kant della K.R.P.) -Procedimento sintetico o compositivo o costruttivo (da semplice a complesso; da cause ad effetti) (Libri scolastici ed insegnamento scolastico)

RICONOSCERE I MODELLI SCIENTIFICI -Modello verificazionista delle teorie (G. Galilei; I. Newton) … molti esperimenti confermativi … teoria vera! -Modello falsificazionista delle teorie (K. Popper) … un solo esperimento non confermativo … teoria falsa!

RICONOSCERE NOVITA’ EPISTEMOLOGICHE -Crisi del metodo (Feyerabend); Incompletezza (Goedel); Indeterminazione (Heisemberg); Distruzione delle categorie tradizionali (Wittgenstein) -Realismo dal volto umano e nuova Epistemologia (H. Putnam; G.M. Edelman) … scienze cognitive … Viene adottata una tavola di programmazione, come si vedrà oltre. Questi obiettivi didattici specifici vengono ridefiniti ogni anno, alcuni vengono meglio precisati; altri, rivelatisi troppo ambiziosi, vengono abbandonati a favore di quelli realizzabili. Lo studente e l' insegnante traggono notevole vantaggio da una programmazione dettagliata in tal guisa: il primo, in particolare, trova prefigurati nella colonna 2 ( OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DELLA LEZIONE ) i quesiti che gli saranno proposti ed è facilitato nel ripasso in vista delle valutazioni sommative al termine di una unità didattica. Viene adottata una tavola di programmazione, come si vedrà oltre.

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4) METODOLOGIA DIDATTICA La metodologia è forse l’unico aspetto non ancora colonizzato dalla iperpoiesi normativa ed amministrativa in materia di scuola, l’unico grado di libertà, forse, appannaggio del docente. E non sembra poco, anche in considerazione del fatto che, eclissatesi le pretese fondazionali e di categorizzazione delle metafisiche, sconfitte le pretesi di riduzionismo logico, di completezza e di determinazione assoluta, la metodologia stessa potrebbe essere intesa, perché no, anche come una finalità, un obiettivo, un contenuto, un mezzo, facndo in sé collimare tutta l’azione pedagogica. Come se il comportamento metodologico stesso fosse l’oggetto dell’apprendere ad apprendere. Per l’insegnante che scrive così è.

Lo stile di insegnamento sarà approntato nella convinzione che lo studente deve apprendere ad apprendere, deve tessere una sorta di rete che gli permetterà di trattenere sempre maggiori conoscenze anche in futuro. Il comportamento degli insegnanti sarà volto a stimolare nello studente una mentalità di studio auto gestito, così da rispettare le finalità e così da riuscire nell' intento di perseguire gli obiettivi.

L' azione dell' insegnante si uniforma allo schema cosiddetto matetico (µαθητησ è colui che apprende) suggerito da G. Ferrazzi che a nostro giudizio permette di realizzare un modello di tipo collaborativo-tutoriale (Fig. 2). L’approccio è riconducibile anche al più recente apprendimento cooperativo di S. Kagan, desunte dal recente manuale omonimo, ed in particolare a certe sue strutture che coinvolgono i discenti.

Lo stile di insegnamento viene approntato nella convinzione che lo studente deve apprendere ad apprendere, deve tessere una sorta di rete che gli permetterà da un lato di valorizzare e sistematizzare quanto già acquisito sul campo e dall' altro lato di trattenere sempre maggiori conoscenze anche in futuro. Il comportamento dell'insegnante è volto a stimolare nello studente una mentalità di studio auto gestito, così da rispettare le finalità e così da riuscire nell' intento di perseguire gli obiettivi. Se si vuole questo liberismo didattico è indispensabile che lo studente possa scegliere se stare attento o meno alle lezioni frontali e se partecipare attivamente o meno alle lezioni ed alle esercitazioni. Le ore di lezione previste dall'orario settimanale sono 2. Le settimane utili per il primo quadrimestre sono 15, ne consegue che le ore a disposizione per l'insegnamento della Biologia sono 30 nel primo quadrimestre (2 ore/settimana X 15 settimane/quadrimestre = 30 ore/quadrimestre). Lo stesso computo vale per il secondo quadrimestre. Le ore di lezione annue sono in totale 60. Il libro di testo adottato è il principale strumento di lavoro e verrà utilizzato costantemente, eccezion fatta per alcune problematiche. Il programma viene svolto seguendo l'ordine proposto dal testo adottato. Taluni argomenti potranno essere anticipati rispetto ad altri e ciò sarà fatto ogniqualvolta sarà ritenuto opportuno per assicurare continuità ed omogeneità alla trattazione di argomenti affini e correlati nei contenuti.

Convinti dell'utilità dell'esperienza diretta, potendo disporre di un laboratorio e di una sala audiovisivi, si provvede ad organizzare il lavoro didattico prevedendo una parte teorica e alcune esercitazioni. Le due parti sono complementari per quanto è attinente alle finalità dell'insegnamento e agli obiettivi di apprendimento; si differenziano circa la forma del lavoro didattico e circa gli stili di apprendimento. Nella parte teorica l'avvicinamento alla conoscenza è deduttivo/espositivo; l'approccio ai problemi è analitico e i mediatori didattici (analogici e simbolici) consentono lo studio di modelli della realtà; lo stile di apprendimento, dal punto di vista dello studente, va dal generale al particolare. La partecipazione degli studenti alle lezioni frontali viene incoraggiata, con occhio alle finalità dell'insegnamento, facendo in modo che gli argomenti trattati risultino: - significativi per la disciplina (obiettivi e contenuti) - significativi per i valori da trasmettere (finalità) - significativi per lo studente (stimolanti l'interesse; che tengano svegli …; emotivamente stimolanti) Durante le lezioni frontali l'insegnante si sforza di concentrare le energie sui nuclei concettuali portanti della materia. Per questo si adotta lo strumento delle mappe concettuali, elaborandole in preparazione alle lezioni con il software Cmap-Tool dell’Istitut for Human and Machine Cognition (I.H.M.C.) dell’Università della Florida secondo gli indirizzi di J. Novak e D. Ausubel. Gli studenti sono invitati ad elaborare alla lavagna e sul quaderno le mappe delle parti del libro lette in aula, costruendole a mano su un quaderno di formato grande e possibilmente ad anelli onde poter agevolmente integrare i fogli di eventuali appunti forniti dall’insegnante. Agli studenti viene fornito il software open source Cmap-Tool. Copie delle mappe, possibilmente colorate, saranno affisse alle bacheche dell’aula. Si limiteranno drasticamente le dettature, le letture ad alta voce da parte degli studenti e le copiature di testi estesi dalla lavagna. Gli appunti e le mappe concettuali forniti dall'insegnante saranno datati e numerati progressivamente dall'inizio dell' anno così da poter essere archiviati agevolmente ed integrati con gli eventuali appunti e le mappe personali Verranno praticate, metodologicamente, le strutture descritte da S. Kagan come Numbered Heads Together e Team Words Webbing, quest’ultima accordantesi con lo strumento delle mappe concettuali appena riferito.

Durante le esercitazioni i contenuti disciplinari sono affrontati seguendo un percorso induttivo/esperienziale; l'approccio ai contenuti disciplinari è sintetico, per problemi, per progetti, i mediatori didattici (attivi e iconici)

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consentono di studiare la realtà con l'esperienza diretta e con le immagini; lo stile di apprendimento, dal punto di vista dello studente, va dal particolare al generale, dal singolo problema alla sistemizzazione delle conoscenze.

Si profitterà il più possibile del Laboratorio di Scienze, dell’uso del Microscopio Luce e dello Stereo Microscopio e dei Materiali contenuti nella “Cassetta Rossa”. Trattasi di una sorta di clausola di salvaguardia rispetto al delirio della declinazione degli obiettivi dei quali più sopra: nel corso delle esercitazioni si mantiene una presa diretta con in reale, vero o falso, fenomenico o noumenico, contingente o mistico che sia. Gli studenti s’eserciteranno a gruppi di due o tre, realizzando autonomamente i percorsi proposti e delineati dall’insegnante curricolare e da quello del laboratorio, scegliendo i materiali (coloranti, solventi, attrezzi …) e la logistica anche in base alla propria sensibilità.

Ed è proprio in questo ambito che si vorrebbero sfruttare media didattici moderni quali i filmati ed accedere alle banche dati esterne all'I.T.T.-C.A.T. Le fotografie dei preparati osservati allo Stereomicroscopio ed al Microscopio Luce saranno affisse a delle bacheche ed a dei cartelloni (Tecnologia Leica Microsystem usata dall’insegnante e tecnologia Exacta Optech nel laboratorio della scuola). Fra i MEDIA utilizzati nel lavoro didattico sono comprese le eventuali visite d'istruzione "assistite", gli eventuali incontri con esperti, i siti della rete. Il libro di testo adottato è il principale strumento di lavoro e verrà utilizzato costantemente, eccezion fatta per alcune problematiche di pedologia. Taluni argomenti potranno essere anticipati rispetto ad altri e ciò sarà fatto ogniqualvolta sarà ritenuto opportuno per assicurare continuità ed omogeneità alla trattazione di argomenti affini e correlati nei contenuti.

Libro di testo adottato per la materia Biologia Alba Gainotti Alessandra Modelli

"INCONTRO CON LE SCIENZE DELLA VITA" ediz. 2015 Volumi 1 (Edizioni: Zanichelli) Euro 21,40 ISBN 978-88-08-83673-1

Elodea canadensis preparata con blu di metilene (X 1.000 in immersione).

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(Figura 2) Lo "schema matetico" sulla base del quale progettare le situazioni formative ispirate ad un modello collaborativo-tutoriale del rapporto tra discente e docente. (µαθητησ è colui che apprende).

REGISTRAZIONE(INVENTARIO)

FONTI AUTOREVOLICONFRONTO

PROBLEMATIZZAZIONE

MOTIVAZIONE

DISCUSSIONE

VALUTAZIONE

CONTRATTO

ATTIVITA'

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5) CRITERI DI VALUTAZIONE Si tratteggiano di seguito gli scopi, la tendenza e gli strumenti del processo di valutazione. La valutazione diretta (sommativa; formale; tests) e la valutazione indiretta (valutazione continua) coinvolgono maggiormente i docenti quali controllori del processo di apprendimento. La autovalutazione costituisce la tendenza immanente del lavoro didattico, volto a stimolare negli studenti un comportamento autovalutativo.

SCOPI DELLA VALUTAZIONE

VALUTAZIONE INDIRETTA (VALUTAZIONE CONTINUA) La valutazione continua è costantemente messa in atto, senza tradursi puntualmente in voti. Gli scopi della valutazione indiretta sono di seguito esposti. - Individuare ed analizzare le difficoltà e gli ostacoli che impediscono allo studente il desiderato ed atteso processo di acquisizione di conoscenze, competenze ed abilità. - Proporre allo studente (o indurlo a scoprire) strategie che gli consentano un progresso.

VALUTAZIONE DIRETTA (V. SOMMATIVA; V. FORMALE) La valutazione diretta è attuata tramite pochi questionari o poche prove strutturate (almeno una a quadrimestre), brevissimi colloqui orali e prestazioni laboratoriali opportunamente formalizzati, in precisi momenti programmati e concordati, e si traduce puntualmente in voti. Gli scopi della valutazione diretta sono di seguito esposti. - Informare studente ed insegnante sul livello raggiunto in ordine agli obiettivi didattici minimali specifici, indicati genericamente come conoscenze come competenze o come abilità operative o capacità (abilità e metodologia operativa). - Valutare indirettamente la misura in cui sono stati raggiunti gli obiettivi trasversali nel rispetto dei quali sono stati individuati gli obiettivi didattici minimali specifici. - Valutare: chiarezza espositiva, precisione di calcolo, organizzazione del lavoro individuale, ordine e pulizia grafica, progettualità, partecipazione al dialogo educativo, assiduità nel prendere appunti, attitudini professionali e costanza. TENDENZE DELLA VALUTAZIONE

AUTOVALUTAZIONE - Indurre nello studente corretti comportamenti autovalutativi attraverso il mutuo confronto tra Studenti, Insegnanti ed Esperti. - Sollecitare ciascun studente affinché superi il livello di prestazione raggiunto in ordine agli

obiettivi. - Sollecitare gli studenti affinché aiutino l'istituzione scolastica a migliorare ulteriormente in vista degli obiettivi e nel rispetto delle finalità.

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STRUMENTI DI VALUTAZIONE DIRETTA (V. SOMMATIVA; V. FORMALE) Il voto di pagella di Biologia è unico ed è un voto orale. Per quanto riguarda gli indicatori, i punteggi ed i voti e per quanto riguarda i descrittori ed i livelli si vedano le TABELLE 1 e 2. Si è deciso deciso di tradurre le valutazioni in decimi, voto da 1 (uno) a 10 (dieci), allo scopo di avere uniformità di scale valutative. Sarà preferito il dialogo, il colloquio orale. L’insegnante preferisce un rapporto dialogico, di tipo socratico-platonico anche per la valutazione. Può darsi che per qualche problema tecnico, si debba ripiegare sul questionario o su una prova strutturata. Vengono utilizzati dei questionari o delle prove strutturate preparati dall'insegnante allo scopo di valutare in quale misura siano stati raggiunti gli obiettivi cognitivi indicati genericamente come conoscenze (parte teorica) e come abilità operative o capacità (eventuali esercitazioni addestrative). Ciascun questionario o prova strutturata (almeno uno per quadrimestre) si compone di un numero adeguato di quesiti, generalmente 15-20, su problemi prevalentemente chiusi strutturati sulla falsariga degli obiettivi specifici di apprendimento delineati in itinere. La struttura dei quesiti è quella prevista per le simulazioni della terza prova dell’Esame di Stato (D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323; D.M. 18 settembre 1998, n. 357). Oltre ai quesiti ministeriali (Tipologie A, B, C, D, E ed F) si utilizzeranno anche quesiti del tipo Vero/Falso (V/F) e le Mappe Concettuali appena abbozzate da completare. I punteggi parziali attribuiti ai quesiti saranno differenziati: da 0 a 5 punti per la tipologia A; da 0 a 3 punti per la tipologia B; da 0 ad 1 punto per le tipologie C e V/F. Dalla somma dei punteggi parziali attribuiti ai vari quesiti si ottiene il punteggio globale e da questo ultimo, a mezzo di una proporzione, si ottiene il voto in quindicesimi, ed infine, a mezzo di un criterio di conversione non proporzionale, il voto in decimi, possibilmente intero per approssimazione, da registrare negli atti. Sarà valutato anche ogni altro elemento oggettivo e soggettivo ritenuto utile. Con questo sistema si rende la valutazione un po' più oggettiva. Se possibile si adotta anche la classica interrogazione. Anche alle eventuali esercitazioni viene attribuita una votazione della quale si tiene conto in vista del voto finale. Dal calcolo della media aritmetica dei voti di ciascun quadrimestre -questionari, esercitazioni, visite guidate, escursioni, prodotti- e dalla valutazione di ogni altro elemento utile di natura oggettiva e soggettiva si perviene al voto orale finale registrato nel Registro Elettronico ed in Mastercom. Si farà riferimento alle delibere del Collegio Docenti, del Dipartimento Disciplinare e del Consiglio di Classe competente per le questioni relative al saldo dei debiti formativi eventualmente accumulati. In generale, verrà sottoposto a valutazione del superamento del debito lo studente che non ha affrontato la valutazione prevista o che ha avuto una valutazione gravemente insufficiente.

INDICATORI, PUNTEGGI E VOTI IN SCIENZE INTEGRATE

INDICATORE

PUNTEGGIO (da uno a dieci)

(da 1 a 10)

OSSERVAZIONI

1) ASPETTO FORMALE DEL COLLOQUIO (E REDAZIONALE) Ordine generale; pulizia grafica (grafici, tabelle); chiarezza; consequenzialità; coerenza; articolazione delle risposte ai quesiti.

2) ASPETTO FORMALE DELLE SCIENZE INTEGRATE Riferimenti scientifici , dati scientifici (fisici, chimici e biologici); uso dell' espressione algebrica (formule ed equazioni).

3) CONTESTUALIZZAZIONE IN AMBITO OPERATIVO Riferimenti operativi e tecnologici (applicazione in ambiti concreti); produzione di esempi concreti; collegamenti interdisciplinari.

STIMA IN CIFRE (VOTO DA UNO A DIECI - DA 1 A 10) (Per la corrispondenza con i livelli si veda la Tabella 2)

media aritmetica

(Tabella 1) Sono riportati i 3 (tre) indicatori utilizzati e la forbice del punteggio attribuibile per la stima in cifre degli elaborati scritti e dei questionari di Biologia e per la formulazione dei voti espressi in decimi. Non sempre si riesce ad utilizzare tutti gli indicatori, soprattutto nei questionari composti di venti quesiti su problemi chiusi, nei quali si preferisce dare un punteggio da zero a cinque come spiegato più sopra.

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DESCRITTORI E LIVELLI IN SCIENZE INTEGRATE

........ student ........ affronta i quesiti (il colloquio) con (1) .................................................. si esprime con (2) ...................................................................................................................

dimostrando di conoscere le problematiche scientifiche sviluppate

(3).................................................................................................................................................... Inoltre (4) ……..............................................................................................................................

.............................. (e di) (ed) effettuare utili collegamenti logici fra gli aspetti scientifici coinvolti.

Il livello raggiunto è stimato complessivamente: (5) ........................................................................

__________________________________________________________________________ (1) un ottimo grado di sicurezza (e/o disinvoltura ed/od autonomia), un buono ..., un discreto ..., un idoneo ..., un adeguato ..., un sufficiente ..., uno scarso (inadeguato) ..., un insufficiente ..., un gravemente insuff.te ... . (2) un' ottima proprietà di linguaggio tecnico (ed/od ottimo registro scientifico-tecnico), una ricercata ..., un' efficace ..., un' accurata ..., una buona ..., una discreta ..., un' adeguata ..., una sufficiente ..., una scarsa ..., un' inadeguata ..., un' insufficiente ..., una poco efficace ..., una poco convincente ..., una gravemente insufficiente ... . (3) ... in modo approfondito ed organico. ... completo. ... bene. ... discretamente. ... sufficientemente. ... in modo lacunoso. ... in maniera stentata. ... in modo settoriale. ... in modo superficiale. ... in modo insufficiente. ... in modo gravemente insufficiente. (4) sa contestualizzare la teoria geo-pedo-ecologica nel caso specifico -ed/od è capace di sostenere le sue tesi in contraddittorio , e/o dimostra idonee capacità di sintesi e di collegamento intra-inter-trans- disciplinare, e/o dimostra idonee abilità di analisi ed investigazione analitica, e/o sa utilizzare il linguaggio specifico delle materie, e/o sa cogliere i nuclei concettuali portanti delle discipline- ..., è sempre in grado (sa, dimostra, utilizza, coglie) ..., quasi sempre è in grado (sa, dimostra, utilizza, coglie) ..., non è sempre in grado (di dimostrare, di utilizzare) ..., incontra qualche difficoltà (nella analisi, nella sintesi) ..., solo in parte sa (dimostra, utilizza, coglie) ..., sa (dimostra, utilizza, coglie) ad un livello sufficiente ..., solo se guidato (aiutato) riesce ad esprimersi (a dimostrare, ad utilizzare, a cogliere) ..., con grave difficoltà sa (utilizza, dimostra, coglie) ..., non è in grado (non sa, non dimostra, non utilizza) ..., (5) SCALA DEI LIVELLI E CORRISPONDENZA CON I VOTI IN DECIMI. Ottimo (9,6 - 10,0). Distinto (8,6 - 9,0 - 9,5). Buono (7,6 - 8,0 - 8,5). Discreto (6,6 - 7,0 - 7,5). Più che Sufficiente (6,1 - 6,5) (corrispondente al classico 6+). Sufficiente (5,6 - 6,0 - 6,5). Quasi Sufficiente -o Appena o Non del tutto- (5,6 - 5,9) (corrispondenti ai classici 5/6 e 6-) Insufficiente (4,6 - 5,0 - 5,5). Gravemente Insufficiente (< 4,6 - 1,0). __________________________________________________________________________ (Tabella 2) Sono riportati i quattro descrittori (1) (2) (3) (4) che guidano l' insegnante di Biologia nella individuazione e nella stima del livello raggiunto (5), nella formulazione dei voti espressi in decimi e nella formulazione dei giudizi. Si noti la corrispondenza fra i livelli ed i voti. Sono evidenziati in grassetto i descrittori ed il livello reputato minimale in considerazione degli obiettivi specifici della disciplina. Le modulazioni espresse per il livello Sufficiente -Più che ... e Quasi ... (o Appena ... o Non del tutto ...)- valgono per tutti i livelli, anche se di preferenza si usa il voto intero.

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6) DESCRIZIONE DEI CONTENUTI E TEMPI PREVISTI PREMESSA: I MODULI D’INSEGNAMENTO della materia Scienze integrate sono 8: 4 di Scienze della terra (Classe 1a S) e 4 di Biologia (Classe 2a S). La numerazione è progressiva da 1 a 8, per avere numeri univoci e facilitare le comunicazioni per i recuperi dei debiti.

I MODULI DI VALUTAZIONE della materia Scienze integrate sono 4: 2 di Scienze della terra (Classe 1a S) e 2 di Biologia (Classe 2a S). La numerazione è 1° e 2° su ciascuno dei due anni (Classe 1a S e Classe 2a S) e corrispondono ai moduli degli scrutini.

I contenuti della disciplina Scienze integrate Biologia sono stati ripartiti in cinque MODULI; i primi tre impegneranno gli studenti durante il primo quadrimestre, gli ultimi due, impegneranno gli studenti durante il secondo quadrimestre. I riferimenti al testo adottato verranno dati di volta in volta. I tempi previsti sono indicativi, per avere un’idea della distribuzione degli impegni di studio in una situazione ordinaria, ed il tempo reale messo a disposizione (non del tutto noto) verrà ripartito proporzionalmente.

SC. INT. - BIOLOGIA

MODULI UNITA’ TEMI TRATTATI A LEZIONE (Evidenziate le cose reputate essenziali)

ORE DI LEZIONE (Sit. Ordinaria)

MODULO 1 INTRODUZIONE ALLA BIOLOGIA 8

MODULO 2 LE BASI DELLA VITA E LE BIOMOLECOLE 9

MODULO 3 LA CELLULA: STRUTTURE E FUNZIONI 10

1° MODULO VAL. Colloquio o Questionario/Test - primo quadrimestre 3

30

MODULO 4

LA CONTINUITA’ DELLA VITA: NUTRIZIONE E

RIPRODUZIONE

13

MODULO 5 LA BIOLOGIA ANIMALE ED UMANA 14

2° MODULO VAL. Colloquio o Questionario/Test – secondo quadrimestre 3

30 60

Libro di testo adottato per la materia Biologia Alba Gainotti Alessandra Modelli

"INCONTRO CON LE SCIENZE DELLA VITA" ediz. 2015 Volumi 1 (Edizioni: Zanichelli) Euro 21,40 ISBN 978-88-08-83673-1

Settori delle Scienze Integrate-Biolgia: Biologia generale

Citologia Biochimica Anatomia, Fisiologia Zoologia generale e sistematica Botanica generale e sistematica

Microbiologia generale e sistematica Virologia Genetica Biologia applicata alla medicina Ecologia

PIANO DI LAVORO - METODO DI STUDIO – SCIENZE COGNITIVE - Consegna di copia integrale del piano di lavoro preventivo ed esame dello stesso - Il metodo di studio (richiami) - 1-La raccolta delle informazioni a lezione (gli appunti) - 2-La pianificazione del lavoro individuale (lo studio domestico) - 3-La verifica in classe (questionari, compiti scritti, valutazioni orali, prodotti)

Sc. Integ.-Biologia–Classe Seconda I.T.T .-C.A.T.- I.C. Primiero S. Martino di Castrozza-Trento – A. Scol. 2016/2017 Pag. 17 ______________________________________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________________________________ - SCIENZE INTEGRATE - BIOLOGIA: PIANO DI LAVORO IN SEDE PREVENTIVA - B. GRETTER -

MODULO N. 1 INTRODUZIONE ALLA BIOLOGIA

a b c d e f

NR. LEZ.

OBIETTIVI CONOSC. ED ABILITA’ DELLA LEZIONE

MODALITÀ DI LAVORO DIDATTICO

STRUMENTI DI LAVORO DIDATTICO

CONTENUTI DELLA LEZIONE

ORE

MODULO N. 1 Unità didattica n. 1.1

Il lavoro scientifico: metodi e procedimenti (Epistemologia - Filosofia della scienza)

(APPUNTI E FOTOCOPIE DELLE LEZIONI; TESTO PAG. 2-4)

1.1.1

-Riportare uno o più criteri di suddivisione della conoscenza (= scienza = episteme = sapere). -Riassumere i contenuti di almeno un metodo scientifico. -Riportare degli esempi di metodo induttivo (sperimentale) e di metodo deduttivo (dimostrativo). -Riassumere il percorso scientifico convenzionale. -Riportare almeno uno dei problemi scientifici cruciali del momento. -Riassumere il ruolo del Laboratorio di Scienze nel lavoro scientifico. -Usare il Microscopio Luce (Microscopio Ottico) e e lo Stereo Microscopio. -Inventariare ed ordinare i Materiali contenuti nella “Cassetta Rossa”. -Usare con cura i materiali della “Cassetta Rossa”.

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Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web Laboratorio M.O. S.M.O. Materiali “Cassetta Rossa”

LA CONOSCENZA SUDDIVISIONI CONOSCENZA

-Suddivisioni Aristoteliche ed Alessandrine -Suddivisione Scolastica -Suddivisione Illuministica a TORTA (Odum-Susmel)

METODI SCIENTIFICI -Metodo deduttivo o razionalista o dimostrativo o matematico o geometrico o sillogistico (da generale a particolare; dalle premesse alle conseguenze; “ridurre”; TOP DOWN) (R. Cartesio) -Metodo induttivo o empirico o sperimentale (da particolare a generale;dal fenomeno alla teoria; “costruire”; “unire”; BOTTOM UP) (G. Galilei; I. Newton;)

PROCEDIMENTI SCIENTIFICI -Procedimento analitico o critico o scompositivo o risolutivo (da complesso a semplice; da effetti a cause; da dimostrabile a “indimostrabile”; “sciogliere”; “sezionare”) (I. Kant della K.R.P.) -Procedimento sintetico o compositivo o costruttivo (da semplice a complesso; da cause ad effetti) (Libri scolastici ed insegnamento scolastico)

MODELLI SCIENTIFICI -Modello verificazionista delle teorie (I. Newton) -Modello falsificazionista delle teorie (K. Popper)

NOVITA’ EPISTEMOLOGICHE -Crisi del metodo (Feyerabend) -Realismo dal volto umano e nuova Epistemologia (H. Putnam; G.M. Edelman)

1 ora

Sc. Integ.-Biologia–Classe Seconda I.T.T .-C.A.T.- I.C. Primiero S. Martino di Castrozza-Trento – A. Scol. 2016/2017 Pag. 18 ______________________________________________________________________________________________________________

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MODULO N. 1 Unità didattica n. 1.2

La vita e la biodiversita’ (La vita - Sistematica degli organismi viventi)

(APPUNTI E FOTOCOPIE DELLE LEZIONI; TESTO PAG. 50-115)

1.2.1 -Dare almeno una definizione di vita. -Riportare una ipotesi sull’origine della vita. -Riassumere l’albero genealogico della vita. -Riassumere l’importanza degli ENZIMI del DNA per la vita. - Riassumere il concetto di autotrofia (autotrofi) e di eterotrofia (eterotrofi). -Riassumere, utilizzando un paragone, le strutture della cellula e degli organismi.

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Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web Laboratorio M.O. S.M.O. Materiali “Cassetta Rossa”

Generalità - Definizioni di vita (Arcaica: mito, teologia) (Moderna: Biologia-Medicina) (Cibernetica: Boncinelli) - Origine della vita (Miller) (Probabilità) (Albero genealogico d. vita) (5 Regni Viventi ed Entità) - Binomio ENZIMI-D.N.A. - Autotrofi ed eterotrofi - Procarioti ed eucarioti - Filogenesi e Paleontologia - Panoramica sugli organismi oggetto di studio

1 ora

1.2.2

-Riassumere, utilizzando un paragone, le strutture della cellula e degli organismi.

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Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web

Paragone CELLULA-FABBRICA

Strutture: 1- Materie prime 2- Energia 3- Impianti 4- Macchine (ENZIMI ) 5- Controllo (D.N.A.)

2 ore

1.2.3

-Riportare, usando il linguaggio specifico della biologia, almeno tre caratteristiche per ogni Regno vivente. -Dire l’intervallo dimensionale approssimato di un rappresentante per ogni Regno vivente. -Osservare e descrivere almeno tre oggetti allo Stereo Microscopio. -Preparare almeno tre oggetti su vetrini ed osservarli al Microscopio Luce in contrasto di fase e previa colorazione.

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Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web Laboratorio M.O. S.M.O. Materiali “Cassetta Rossa”

I Regni del mondo vivente - Batteri (Monera) - Alghe (Protista) - Funghi (Fungi) - Piante (Plantae) - Animali (Animalia) - Altre Entità Paravitali Le funzioni dei Regni del mondo vivente - Livelli trofici - Ruoli dei cinque regni L’organizzazione dei Regni del mondo vivente - Sistematica - Phyla degli animali - Divisioni delle piante

2 ora

Sc. Integ.-Biologia–Classe Seconda I.T.T .-C.A.T.- I.C. Primiero S. Martino di Castrozza-Trento – A. Scol. 2016/2017 Pag. 19 ______________________________________________________________________________________________________________

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MODULO N. 1 Unità didattica n. 1.3

Struttura e funzionamento degli ecosistemi (Ecosistemica)

(APPUNTI; TESTO PAGG. 7-18)

1.3.1 - Riassumere gli ambiti di studio dell'Ecologia. - Spiegare l'oggetto di studio della sinecologia od ecosistemica. -Dare il Nome agli ecosistemi.

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Testo Lavagna Appunti Mappe concettuali Laboratorio

L’Ecologia (oichia+logos) Ambiti di studio dell' E. Sistemi lineari e sistemi ciclici Branche della Ecologia Ecologia Generale

1 ore

1.3.2

- Riportare la definizione di Ecosistema. - Elencare e classificare i più importanti fattori ecologici (L. Susmel). - Spiegare le più importanti relazioni frunzionali fra i fattori ecologici. - Spiegare la rilevanza del suolo all'interno degli ecosistemi.

Lezione frontale + Discussione Numbered Heads Together Team Words Webbing

Testo Lavagna Appunti Mappe concettuali Fotografie Laboratorio M.O. S.M.O. Materiali “Cassetta Rossa”

SINECOLOGIA OD ECOSISTEMICA DEFINIZIONE DI ECOSISTEMA

E. = Biotopo + Biocenosi E. = Struttura Funzionale

STRUTTURA DEGLI ECOSISTEMI Fattori ecologici -Fattori Abiotici (Clima ed altri) -Fattori Biotici -Fattori Merobiotici (Suolo, Lago) -Il Suolo (F. merobiotico complesso) Concetto di Nicchia Ecologica N.E.=individuo+habitat+funzione Catene e reti trofiche Piramidi ecologiche

Streptococcus thermophylus e cristalli di lattosio nel latte (X 1.000 in immersione).

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a b c d e f

NR. LEZ.

OBIETTIVI CONOSC. ED ABILITA’ DELLA LEZIONE

MODALITÀ DI LAVORO DIDATTICO

STRUMENTI DI LAVORO DIDATTICO

CONTENUTI DELLA LEZIONE

ORE

MODULO N. 1 Unità didattica n. 1.4

L’evoluzione per selezione naturale (APPUNTI E FOTOCOPIE DELLE LEZIONI; TESTO PAG. 35-46)

1.4.1

- Riassumere i criteri di classificazione degli esserei viventi (criteri tassonomici). -Riassumere il concetto di selezione naturale (C. Darwin) -Elencare i regni del mondo vivente.

Lezione frontale + Discussione Numbered Heads Together Team Words Webbing

Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web

STORIA DEI SISTEMI

TASSONOMICI - Seicento; Linneo (1873); De Jussieu (1789); De Candolle (1824) -La Selezione (C. Darwin) -Nomenclatura binomia -Albero genealogico della vita - Regni del Mondo vivente: MONERA; PROTISTA; FUNGI; PLANTAE; ANIMALIA; Entità

1 ora

/ Valutazione Dialogo, colloquio

Quest.rio Quaderno

1 ora

MODULO N. 1 COMPETENZE ACQUISITE

Lo studente sa: citare qualche Procedimento o qualche Metodo o qualche Modello scientifico; usare ad un livello sufficiente il Laboratorio di Scienze, i Materiali della “Cassetta Rossa”, il Microscopio Luce e lo Stereo Microscopio; classificare approssimativamente alcuni esseri viventi comuni e riportarne il ruolo negli ecosistemi; usare il modello della teoria evolutiva più accreditata ed applicarla alla decrizione di comuni fenomeni e processi vitali dati ai portali visivi.

Kloekera apiculata ed Acetobacter aceti nell’aceto bianco (X 1.000 in immersione).

Sc. Integ.-Biologia–Classe Seconda I.T.T .-C.A.T.- I.C. Primiero S. Martino di Castrozza-Trento – A. Scol. 2016/2017 Pag. 21 ______________________________________________________________________________________________________________

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MODULO N. 2 LE BASI DELLA VITA E LE BIOMOLECOLE

a b c d e f

NR. LEZ.

OBIETTIVI CONOSC. ED ABILITA’ DELLA LEZIONE

MODALITÀ DI LAVORO DIDATTICO

STRUMENTI DI LAVORO DIDATTICO

CONTENUTI DELLA LEZIONE

ORE

MODULO N. 2 Unità didattica n. 2.1

Le basi della vita e le biomolecole

(Epistemologia Filosofia della scienza Biologia generale Biochimica Biologia molecolare)

(APPUNTI E FOTOCOPIE DELLE LEZIONI; TESTO PAG. 118-128)

2.1.1 - Dare la definizione di almeno tre delle principali cinque categorie di biomolecole. - Dire dove si trovano (nella cellula e nel mondo vivente) almeno tre delle principali cinque categorie di biomolecole. - Riassumere la struttura chimica essenziale (composti ternari, quaternari …) di almeno tre delle principali categorie di biomolecole. -Leggere l’etichetta dei prodotti alimentari, evidenziando le biomolecole presenti. -Testare delle provette contenenti delle macromolecole.

Lezione frontale + Discussione Numbered Heads Together Team Words Webbing

Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web Laboratorio M.O. S.M.O. Materiali “Cassetta Rossa”

LE BIOMOLECOLE DELLE

CELLULE - Acqua e Sali - Carboidrati - Zuccheri notevoli (Fischer, Tollens, Hawort) -Isomeria (Isomeri L e D) - Anomeria (Isomeri alfa e beta) -Ribosio, Glucosio, galattosio, Fruttosio, Lattosio, Maltosio, Saccarosio -Cellulosa, Amido

- Lipidi -Classificazione; fosfolipidi

- Proteine -Aminoacidi, legame peptidico, polimerizzazione -Struttura primaria, secondaria, terziaria e quaternaria - Classificazione, Enzimi

- Acidi nucleici -Struttura chimica del DNA e dell' RNA messaggero - mRNA; tRNA e r RNA - ADP/ATP; NAD/NADH; FAD/FADH2NNADP/NADPH

- Vitamine - Ormoni

6 ore

Sc. Integ.-Biologia–Classe Seconda I.T.T .-C.A.T.- I.C. Primiero S. Martino di Castrozza-Trento – A. Scol. 2016/2017 Pag. 22 ______________________________________________________________________________________________________________

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2.1.2

- Riassumere il funzionamento degli enzimi (= proteine funzionali) - Riassumere il meccanismo d’azione chiave-serratura. degli enzimi. -Riassumere il concetto di cinetica enzimatica e di catalizzazione enzimatica.

Lezione frontale + Discussione Numbered Heads Together Team Words Webbing

Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web

ENZIMI O PROTEINE

FUNZIONALI -Oloenzima, proteina funz.le+coenzima+cofattore -Enzimi come catalizzatori -Meccanismo d'azione degli enzimi -Specificità d' azione -Enzimi e temperatura, enzimi e pH -Velocità delle reazioni enzimatiche (cinetiche enzimatiche)

3 ore

/ Valutazione Dialogo, colloquio

Quest.rio Quaderno

1 ora

MODULO N. 2 COMPETENZE ACQUISITE

Lo studente sa: dire come vive la sua forma di vita; dire come esprime la sua fisionomia; riassumere in modo discorsivo e/o con un diagramma o una metafora le strutture e le funzioni della cellula e degli organismi (metafora, paragone CELLULA-FABBRICA); usare il binomio o “dogma” DNA - ENZIMI nel linguaggio dialogico corrente di un giovane adololescente di scuola media; applicare nel dialogo le informazioni inerenti la struttura, la collocazione e il ruolo di almeno due fra le cinque categorie di biomolecole biologiche; riassumere le conquiste conoscitive della biologia e della medicina, citando qualche metodo scientifico, o qualche procedimento scientifico o qualche modello scientifico adottato per addivenire a tali conquiste.

Sc. Integ.-Biologia–Classe Seconda I.T.T .-C.A.T.- I.C. Primiero S. Martino di Castrozza-Trento – A. Scol. 2016/2017 Pag. 23 ______________________________________________________________________________________________________________

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MODULO N. 3 LA CELLULA: STRUTTURE E FUNZIONI

a b c d e f

NR. LEZ.

OBIETTIVI CONOSC. ED ABILITA’ DELLA LEZIONE

MODALITÀ DI LAVORO DIDATTICO

STRUMENTI DI LAVORO DIDATTICO

CONTENUTI DELLA LEZIONE

ORE

MODULO N. 3 Unità didattica n. 3.1

La cellula: strutture e funzioni (Biologia Citologia Fisiologia)

(APPUNTI E FOTOCOPIE DELLE LEZIONI; TESTO PAG. 130-138)

3.1.1 -Riportare alcuni strumenti e tecniche d’indagine cellulare. - Riassumere le tecniche di frazionamento cellulare. -Leggere un rapporto di analisi chimica (acqua, sangue …) . -Descrivere i Materiali della “Cassetta Rossa”, il Micorscopio Ottico e lo Stereo Microscopio.

Lezione frontale + Discussione + Eventuale esercitaz.ne di laboratorio Numbered Heads Together Team Words Webbing

Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web Laboratorio M.O. S.M.O. Materiali “Cassetta Rossa”

Metodi di studio delle cellule - Microscopia: - Microscopio ottico (MOC) - Microscopio elettronico (SEM e TEM) - Citochimica microscopica - Frazionamento cellulare: Omogeneizzazione

Centrifugazione - Analisi: Spettro fotometria Uso dei radioisotopi Cromatografia

2 ore

3.1.2

-Riassumere il funzionamento del microscopio ottico ed elettronico. -Usare i Materiali della “Cassetta Rossa”, il Microscopio Ottico e lo Stereo Microscopio. -Preparare ed osservare oggetti in contrasto di fase e previa colorazione.

Lezione frontale + Discussione + Eventuale esercitaz.ne di laboratorio

Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web Laboratorio M.O. S.M.O. Materiali “Cassetta Rossa”

Microscopio ottico (MOC) Micr.pio elettronico (ME) -Potere di risoluzione spaziale -Fissaggio e colorazione -Tecniche alternative: freeze-etching - Colture batteriche, algali, fungine; campioni vegetali e di invertrebrati.

2 ore

3.1.3

- Elencare almeno sei organelli subcellulari. -Riassumere le differenze fra cellula vegetale e cellula animale in merito alle strutture subcellulari. - Riassumere la struttura e la funzione di almeno quattro organelli subcell.ri.

Lezione frontale + Discussione Numbered Heads Together Team Words Webbing

Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web

Strutture della cellula vegetale e funzioni

STRUTTURA e FUNZIONE di - Parete - Membrane - Nucleo (e stutt. interne) - Ribosomi - Mitocondri - Altri organelli - Plastidi (cloroplasti) - Vacuolo (e lisosomi) - Apparato di Golgi

6 ore

/ Valutazione Dialogo, colloquio

Quest.rio Quaderno

1 ora

Sc. Integ.-Biologia–Classe Seconda I.T.T .-C.A.T.- I.C. Primiero S. Martino di Castrozza-Trento – A. Scol. 2016/2017 Pag. 24 ______________________________________________________________________________________________________________

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MODULO N. 3 COMPETENZE ACQUISITE

Lo studente sa: riassumere nel dialogo le tecniche di indagine cellulare ed usarne alcune fra quelle alla portata di un Laboratorio di Scuola Media; usare nella sua forma di vita, nella sua fisionomia ed applicare, nel dialogo fra persone della sua età e del suo livello culturale, le informazioni inerenti le principali strutture cellulari degli organismi eucarioti e le loro principali funzioni; usare i Materiali della “Cassetta Rossa”, il Microscopio Luce (Microscopio Ottico) e lo Stereo Microscopio.

MODULO N. 4 LA CONTINUITA’ DELLA VITA: NUTRIZIONE E RIPRODUZIONE

a b c d e f

NR. LEZ.

OBIETTIVI CONOSC. ED ABILITA’ DELLA LEZIONE

MODALITÀ DI LAVORO DIDATTICO

STRUMENTI DI LAVORO DIDATTICO

CONTENUTI DELLA LEZIONE

ORE

MODULO N. 4 Unità didattica n. 4.1

La continuità della vita: nutrizione e riproduzione (Biologia Fisiologia Genetica)

(APPUNTI E FOTOCOPIE DELLE LEZIONI; TESTO PAG. 140-188)

4.1.1 -Riassumere il processo metabolico della respirazione cellulare. -Dire quali organismi (regni …) respirano. -Riportare le analogie fra combustioni tecnologiche (gasolio, metano, legna …) e respirazione cellulare.

Lezione frontale + Discussione Numbered Heads Together Team Words Webbing

Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web

Metabolismo: anabolismo e catabolismo

Respirazione cellulare - Glicolisi - Ciclo di Krebs o ciclo TCA

1 ora

4.1.2

-Riassumere il processo metabolico della fermentazione. -Riportare esempi di fermentazioni.

Lezione frontale + Discussione

Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web

Fermentazione - Organismi omofermentanti ed organismi eterofermentant

1 ora

4.1.3

-Riassumere il processo metabolico della fotosintesi clorofilliana. -Dire quali organismi (regni …) fotosintetizzano. - Osservare alghe, piante, funghi, batteri, animali.

Lezione frontale + Discussione Numbered Heads Together Team Words Webbing

Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web

Fotosintesi clorofilliana - Fase luminosa Cloroplasti: strutture, pigmenti e sviluppo Ruolo della luce nella fotosintesi - Fase oscura Composto che si combina con la CO2 Ciclo di Calvin o via C-3

1 ora

Sc. Integ.-Biologia–Classe Seconda I.T.T .-C.A.T.- I.C. Primiero S. Martino di Castrozza-Trento – A. Scol. 2016/2017 Pag. 25 ______________________________________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________________________________ - SCIENZE INTEGRATE - BIOLOGIA: PIANO DI LAVORO IN SEDE PREVENTIVA - B. GRETTER -

4.1.4

-Riassumere, con un diagramma, il processo della replicazione del DNA. -Riassumere, con un diagramma, il processo della sintesi proteica.

Lezione frontale + Discussione Numbered Heads Together Team Words Webbing

Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web

Duplicazione del DNA; trascrizione su m RNA; traduzione - Sintesi proteica

Codici lineari (DNA-mRNA: 4 basi azotate) (PROTEINE: 20 aminoacidi) - Codice genetico - Introduzione alla genetica

7 ore

4.1.5

- Riassumere i processi della mitosi e della meiosi. -Dire dove nell’organismo umano (organi, tessuti …), avviene la mitosi e la meiosi.

Lezione frontale + Discussione

Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web

MITOSI E MEIOSI - Moltiplicazione delle cellule somatiche (Mitosi) - Riproduzione e divisione meiotica (Meiosi)

1 ore

4.1.6

- Riasumere almeno tre dei seguenti concetti: genetica, evoluzione, selezione, ingegneria genetica, eugenetica, specie, razza animale, linea pura, ibrido.

Lezione frontale + Discussione

Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web

APPLICAZIONI E CRITICITÀ

DELLE CONOSCENZE DELLA

GENETICA - Selezione nei vegetali - Selezione negli animali

1 ora

/ Valutazione Dialogo, colloquio

Quest.rio Quaderno

1 ora

MODULO N. 4 COMPETENZE ACQUISITE

Lo studente sa: riassumere nel dialogo i principali processi fisiologici vitali, quali la nutrizione e la riproduzione, degli esseri viventi; usare nella sua forma di vita, nella sua fisionomia ed applicare, nel dialogo fra persone della sua età e del suo livello culturale, le informazioni inerenti i processi fisiologici della respirazione cellulare, della fotosintesi clorofilliana, della replicazione del DNA e della sintesi proteica.

Sc. Integ.-Biologia–Classe Seconda I.T.T .-C.A.T.- I.C. Primiero S. Martino di Castrozza-Trento – A. Scol. 2016/2017 Pag. 26 ______________________________________________________________________________________________________________

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MODULO N. 5 LA BIOLOGIA ANIMALE ED UMANA

a b c d e f

NR. LEZ.

OBIETTIVI CONOSC. ED ABILITA’ DELLA LEZIONE

MODALITÀ DI LAVORO DIDATTICO

STRUMENTI DI LAVORO DIDATTICO

CONTENUTI DELLA LEZIONE

ORE

MODULO N. 5 Unità didattica n. 5.1

La biologia animale ed umana (Biologia Zoologia Istologia Anatomia Fisiologia Medicina

Neurofisiologia Epistemologia Filosofia della mente Scienze cognitive)

(APPUNTI E FOTOCOPIE DELLE LEZIONI; TESTO PAG. 191-264)

5.1.1 -Riassumere la struttura e la funzione di almeno tre tessuti. -Riassumere la struttura e la funzione di almeno tre organi. -Riassumere la struttura e la funzione di almeno tre sistemi od apparati. -Spiegare, in modo sufficiente, alcune patologie umane comuni riferibili a tessuti, organi ed apparati. - Elencare alcuni sintomi di alcune malattie e proporre una elementare “diagnosi”.

Lezione frontale + Discussione Numbered Heads Together Team Words Webbing

Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web Laboratorio M.O. S.M.O. Materiali “Cassetta Rossa”

TESSUTI STRUTTURA - FUNZIONE -Livelli di organizzazione (Cellule) (Tessuti) (Organi) -Analisi tipologiche di tesssuti

ORGANI ED APPARATI STRUTTURA - FUNZIONE -A. Scheletrico -A. Muscolare -A. Cardiocircolatorio -A. della Riproduzione -A. Immunitario -A. Digerente -A. Escretore -A. Nervoso (e Sensoriale) -Altri

7 ore

5.1.2

-Riassumere l’anatomia e la fisiologia dell’apparato cardiocircolatorio. - Auscultare il proprio cuore ed altri organi.

Lezione frontale + Discussione

Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web

APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO

-Anatomia del cuore -Fisiologia del cuore

2 ore

Sc. Integ.-Biologia–Classe Seconda I.T.T .-C.A.T.- I.C. Primiero S. Martino di Castrozza-Trento – A. Scol. 2016/2017 Pag. 27 ______________________________________________________________________________________________________________

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5.1.3

-Riassumere l’anatomia e la fisiologia del sistema nervoso. -Riassumere la struttura e la fisiologia della cellula nervosa (= neurone). -Pensare. -Dire la differenza fra un Cervello Umano ed un Elaboratore Elettronico.

Lezione frontale + Discussione Numbered Heads Together Team Words Webbing

Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web Laboratorio M.O. S.M.O. Materiali “Cassetta Rossa”

CERVELLO E CELLULA NERVOSA

-Anatomia dell’encefalo -Parti e aree encefaliche -Fisiologia del cervello (La T.S.G.N. o teoria della selezione dei gruppi neurali- G. M. Edelman) (Il Sé - ruolo delle emozioni -i A. Damasio) -Struttura del neurone -Fisiologia del neurone (Neurotrasmettitori) -Basi fisiologiche della conoscenza

3 ore

5.1.4

- Riassumere alcuni legami (rapporti, connessioni …) fra il sistema mente-corpo e la conoscenza del mondo. -Riportare almeno due funzioni della mente. -Leggere il diagramma esagonale delle scienze della mente. - Descrivere un modellino di cervello umano.

Lezione frontale + Discussione Numbered Heads Together Team Words Webbing

Testo Appunti Lavagna Mappe concettuali Ausili mediali web

MENTE-CORPO-MONDO E CONOSCENZA

-Dualismo (R. Cartesio) -Monismo (G.M. Edelman) -Incorporamento della mente -Funzioni di Memoria, Coscienza, Io, Sé -Neuroscienze e Scienze cognitive o della mente (diagramma esagonale) -Epistemologia a base biologica (G. M. Edelman)

2 ore

/ Valutazione Dialogo, colloquio

Quest.rio Quaderno

1 ora

MODULO N. 8 COMPETENZE ACQUISITE

Lo studente sa: usare nel vivere la sua forma di vita, usare nella sua fisionomia ed applicare, nel dialogo fra persone della sua età e del suo livello culturale, le informazioni concernenti: l’organizzazione anatomica e la fisiologia generali del corpo animale ed umano; l’anatomia e la fisiologia generali almeno dell’apparato cardiocircolatorio e nervoso; qualche rapporto fra mente-corpo e conoscenza del mondo; qualche conquista conoscitiva delle scienze cognitive (scienze della mente).

Sc. Integ.-Biologia–Classe Seconda I.T.T .-C.A.T.- I.C. Primiero S. Martino di Castrozza-Trento – A. Scol. 2016/2017 Pag. 28 ______________________________________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________________________________ - SCIENZE INTEGRATE - BIOLOGIA: PIANO DI LAVORO IN SEDE PREVENTIVA - B. GRETTER -

VERIFICHE: COLLOQUI O QUESTIONARI I° Colloquio o Questionario o prova strutturata o Test

II° Colloquio o Questionario o Prova strutturata o Test

Il presente piano di lavoro, che rispetta le linee guida provinciali della P.A.T. e le prescrizioni ministeriali, viene eventualmente copiato sul server e sui blog o siti della scuola. Sulla base di tale piano di lavoro e del libro di testo adottato si fa ogni anno un percorso più leggero e diverso che è arduo prevedere. Esistono anche degli appunti, copiati su supporti di vario tipo, presi a mo di diario dagli studenti in passato e che comunque sono secondari rispetto al testo adottato. Trento, lunedì 12 settembre 2016 I Rappresentanti degli Studenti: L'insegnante: Gretter Beniamino _________________________ _________________________

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_________________________ Il Dirigente Scolastico: Prof.ssa Christine Zanoni _________________________ _________________________

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“Campo visivo” d’un Polistes sp. che “c’osserva” con due occhi composti e tre ocelli (X 35).

Sc. Integ.-Biologia–Classe Seconda I.T.T .-C.A.T.- I.C. Primiero S. Martino di Castrozza-Trento – A. Scol. 2016/2017 Pag. 29 ______________________________________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________________________________ - SCIENZE INTEGRATE - BIOLOGIA: PIANO DI LAVORO IN SEDE PREVENTIVA - B. GRETTER -

Sc. Integ.-Biologia–Classe Seconda I.T.T .-C.A.T.- I.C. Primiero S. Martino di Castrozza-Trento – A. Scol. 2016/2017 Pag. 30 ______________________________________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________________________________ - SCIENZE INTEGRATE - BIOLOGIA: PIANO DI LAVORO IN SEDE PREVENTIVA - B. GRETTER -

PARAGONE FRA CELLULA E FABBRICA STRUTTURE FABBRICA CELLULA

1 Materie prime (… materia … quella della fisica e della chimica … quella della fisica quantistica …)

Acqua Minerali; metalli; Acciaio; Petrolio; plastica; gomma; Legno; laterizio; cemento; altri materiali …

Sostanze di base: Acqua; Sali minerali (ioni inorganici). Anidride carbonica (autotrofi);

Sostanze nutritive: 1 Zuccheri (carboidrati); 2 Grassi (lipidi); 3 Proteine strutturali e funzionali; 4 Acidi nucleici; 5 Vitamine ed ormoni;

2 Energia (… energia … quella della fisica e della chimica … quella della fisica quantistica …)

Combustibile fossile; energia elettrica; energia solare; energia eolica; energia geotermica; energia nucleare (fissione e fusione); idrogeno …

Fonti primarie di energia Energia solare (solo autotrofi); Zuccheri (autotrofi ed eterotrofi);

Sostanze energetiche ADP ed ATP (Adenosintrifosfato) NAD+ e NADH (respirazione) FAD e FADH2 (respirazone) NADP+ e NADPH (fotosintesi)

3 Impianti

Catene di montaggio; sistemi di macchine che lavorano insieme … Macchine edili Macchine stradali

Cicli catabolici e reazioni cataboliche (demolizione - entropici) Respirazione Glicolisi Ciclo di Krebs Cicli anabolici e reazioni anaboliche (costruzione – “neghentropici”) Fotosintesi Sintesi proteine

4 Macchine Tornio; fresa; utensili … Impianti betonaggio; imp. sollevamento … Camion trasporto … scavatori …

Binomio: DNA – proteine funzionali Enzimi (Proteine funzionali) (facilitano le reazioni) Co-enzini (collaborano con gli enzimi, quali “utensili”) Trasporto (Proteine carrier) Organelli della cellula (Ribosomi, Mitocondri …)

5 Controllo ed Organizzazione Informazione e comunicazione

Imprenditori; amministratori-gestori; direttori; sorveglianti (rischi tecnici ed economici)

Binomio: DNA – proteine funzionali DNA (Acido DesossiriboNucleico) – le istruzioni per l’uso RNA (Acido RiboNucleico – m, t ed r) Ormoni (Messaggeri chimici esseri superiori) Sistema immunitario Sistema nervoso, mente – connessioni mente-corpo-mondo

Sc. Integ.-Biologia–Classe Seconda I.T.T .-C.A.T.- I.C. Primiero S. Martino di Castrozza-Trento – A. Scol. 2016/2017 Pag. 31 ______________________________________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________________________________ - SCIENZE INTEGRATE - BIOLOGIA: PIANO DI LAVORO IN SEDE PREVENTIVA - B. GRETTER -