SCIAMANO METROPOLITANO - Bernardino Del Boca

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Lo sciamano metropolitano Era l’anno 1977 quando incontrai per la prima volta Bernardino del Boca. Era un soleggiato pomeriggio autunnale che avevo deciso di passare in un salotto ad ascoltare un uomo anziano, per un ventenne sono anziani tutti quelli che superano gli anta, che parlava di teosofia. Ero accompagnato da amici, avevo fatto qualche scala, ed ero entrato in un appartamento dove un signore, piccolo e sorridente accoglieva alcune decine di persone nella propria casa. Era l’appartamento di via Gautieri, a Novara, allora coloro che ascoltavano le conferenze di Bernardino potevano ancora essere accolti nei pochi metri quadri del suo appartamento. Alle pareti c’erano quadri, sui mobili teste di Buddha e altri oggetti d’arte orientali. Non sapevo che i quadri fossero la sua produzione artistica, non sapevo chi fosse Bernardino e forse non lo so neanche adesso. Non sapevo nemmeno che fosse un nobile, né un ex console, né uno scrittore e studioso di antropologia che aveva contatti con personalità della cultura e della politica di mezzo mondo. Entrai in salotto e lui ci accolse con un sorriso e un caloroso saluto. Mi sedetti, forse per terra per lasciare le sedie a signore più anzianotte, e mi guardai attorno. I quadri appesi ai muri mi attraevano, quei quadri mi parlavano, ma io non sapevo cosa mai volessero dirmi. Ero attratto, per me erano una manifestazione di Bellezza e come tali risvegliavano il mio magnete. Non saprò mai cosa 1

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“ Un demone spinge Pasolini a polemizzare con il Potere. Il suo intento moralistico non è nemmeno compreso. Troppi individui, irritati e frustrati, nel grigiore della loro vita e dalle alture della loro bassezza morale, si sentono offesi dalle sue parole, e formulano il pensiero di farlo tacere. Queste forme pensiero, se captate dai folli, si realizzano sempre.”

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Lo sciamano metropolitano

Era l’anno 1977 quando incontrai per la prima volta Bernardino

del Boca. Era un soleggiato pomeriggio autunnale che avevo

deciso di passare in un salotto ad ascoltare un uomo anziano, per

un ventenne sono anziani tutti quelli che superano gli anta, che

parlava di teosofia. Ero accompagnato da amici, avevo fatto

qualche scala, ed ero entrato in un appartamento dove un signore,

piccolo e sorridente accoglieva alcune decine di persone nella

propria casa. Era l’appartamento di via Gautieri, a Novara,

allora coloro che ascoltavano le conferenze di Bernardino

potevano ancora essere accolti nei pochi metri quadri del suo

appartamento. Alle pareti c’erano quadri, sui mobili teste di

Buddha e altri oggetti d’arte orientali. Non sapevo che i quadri

fossero la sua produzione artistica, non sapevo chi fosse

Bernardino e forse non lo so neanche adesso. Non sapevo

nemmeno che fosse un nobile, né un ex console, né uno scrittore e

studioso di antropologia che aveva contatti con personalità della

cultura e della politica di mezzo mondo.

Entrai in salotto e lui ci accolse con un sorriso e un caloroso

saluto. Mi sedetti, forse per terra per lasciare le sedie a signore

più anzianotte, e mi guardai attorno.

I quadri appesi ai muri mi attraevano, quei quadri mi parlavano,

ma io non sapevo cosa mai volessero dirmi. Ero attratto, per me

erano una manifestazione di Bellezza e come tali risvegliavano il

mio magnete. Non saprò mai cosa avesse captato Bernardino

della mia persona in quel pomeriggio di novembre. So però che

quel pomeriggio segnò indelebilmente il mio destino. Ero finito in

un ambiente teosofico e Bernardino era l’anima del gruppo

teosofico di Novara. Allora non sapevo che lui fosse un esoterista,

non conoscevo la sua vita, non sapevo dei suoi contatti

extrasensoriali con i mondi paralleli. Lui non lo diceva. Era ovvio,

non voleva passare per matto e allora parlava di tante cose

1

strane, parlava con una velocità impressionante, per non dare

tempo alla mente di capire, così diceva lui; e io ascoltavo, e ogni

tanto mi addormentavo anche. In quell’appartamento ci andai

parecchie volte per tutto il 1977. A giugno Bernardino ci

congedava, finiva l’anno scolastico e tutti andavano in vacanza.

Nel 1978-9, a Novara nacque una cooperativa di giovani che si

ispiravano al suo pensiero. Si chiamava CI.CA.MO e aveva sede

in un caseggiato al primo piano. C’era un ristorante macrobiotico

dove si mangiava il riso con le bacchette, si metteva il tamari sulle

pietanze e si beveva il te mu o bancha. Il Sabato pomeriggio, a

sabati alterni, c’erano le conferenze di Bernardino. Il gruppo che

lo seguiva si faceva sempre più numeroso e lui non poteva più

ospitarli nel suo appartamento. Il CI.CA.MO divenne per alcuni

anni la sede delle conferenze di Bernardino. Ci andavo con mia

moglie, con alcuni amici. Ero sempre attratto dal suo pensiero,

ma durante le conferenze mi addormentavo quasi sempre. Un

giorno, durante la conferenza, Bernardino disse che durante le sue

conferenze era meglio addormentarsi perché in questo modo il suo

messaggio passava direttamente all’inconscio collettivo e

giungeva a quell’insieme di esseri viventi che erano nati tutti nello

stesso istante e con cui noi tutti siamo in contatto.

Io non ero d’accordo e, visto che immancabilmente mi

addormentavo ad ogni conferenza, nel 1980 decisi di smettere di

andarci. Non ci andai per un paio d’anni, fino al 1982, poi

ricominciai a frequentare i suoi incontri a sabati alterni.

L’attrazione era davvero fatale, non potevo resistere al suo

richiamo. Nel frattempo cominciai a leggere la sua rivista e lì

rimasi un po’ sorpreso. Infatti Bernardino nelle conferenza si

atteneva a temi piuttosto normali, pieni di buon senso, con grandi

aperture mentali, non giudicava mai niente e nessuno, ma non

strabiliava con gli effetti speciali che invece si percepivano nei

suoi scritti.

Nel 1984/85 le conferenze di Bernardino cominciarono a

2

spostarsi di località. Si andava a Borgomanero alla Fondazione

Marazza, una biblioteca in un Parco. Non si trovava posto a

sedere davanti e allora ci si accalcava dietro di lui. Portavo anche

mia figlia Irene, di soli quattro anni, alle conferenze. Lei

disegnava e probabilmente ascoltava. Fu in quegli anni che

Bernardino cominciava a parlare di profonde trasformazioni per

l’Italia. Diceva che sarebbero scomparsi i partiti, che sarebbe

scomparsa l’Unione Sovietica, che ci sarebbe stata una nuova era.

Il suo compito, diceva in quegli anni, era quello di preparare

qualcuno di noi a risvegliarsi all’altra Realtà. Poi, sempre in

quegli anni, la costruzione del Villaggio Verde divenne realtà e in

poco tempo fu pronto il primo salone che fu dedicato alle

conferenze. Lì il suo messaggio divenne ancora più spirituale,

diceva che era ormai tempo di parlare più apertamente degli Zoit

e delle nuove energie che avrebbero modificato la coscienza

umana. Pian piano il Villaggio Verde fu abitato da famiglie ed

egli stesso vi prese dimora. Fu costruito anche un nuovo salone

per raduni e conferenze.

Nel frattempo la mia prima figlia era diventata grande e

cominciai a portare la mia seconda figlia, Martina, di tre o

quattro anni. Anche il nuovo salone non conteneva più le

numerose persone che ogni quindici giorni si radunavano per

sentirlo parlare.

Sul finire degli anni novanta, le sue conferenze erano diventate

delle sedute terapeutiche dove le sue parole erano inframezzate da

lunghi periodi di silenzio che avevano il compito di aiutare

qualcuno che aveva seri problemi. Quei lunghi silenzi erano

pervasi da presenze eteriche a noi invisibili, ma comunque

percepibili. Smise di tenere conferenze nel 2001 per gravi

problemi di salute.

Quando morì, il 9 dicembre del 2001, molti di noi che lo

seguivamo da tanto tempo capimmo che Bernardino era un

maestro spirituale, forse un antimaestro, ma sempre una persona

3

straordinaria che nella sua vita aveva trasformato molte coscienze

e avviato un movimento culturale che aveva l’ambizione e

l’utopia dell’universalità.

Attraverso queste pagine e prendendo spunto dai numeri della

rivista “L’Età dell’Acquario”, soprattutto dai primi cinquanta

numeri pubblicati tra il 1970 e il 1990, e dai numerosi libri di

Bernardino del Boca ho cercato di delineare il suo pensiero,

almeno una piccola parte del suo pensiero, quello che la mia

personalità è riuscita a captare e a trasmettere in questi pochi

fogli perché oltre al ricordo della sua immagine rimanga

testimonianza del suo prezioso lavoro intellettuale.

Se altri estimatori di Bernardino vorranno aggiornare questo

studio, scrivendoci sopra, dentro o in qualsiasi altro modo,

potranno farlo per poter produrre un documento libero che ricordi

quella persona straordinaria che è stata Bernardino del Boca.

Il preparatore dell’Età dell’Acquario

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Il primo numero della rivista “L’Età dell’Acquario”, uscito nel

1970, proponeva nella rubrica “La voce degli Zoit” le tematiche

che Bernardino Del Boca avrebbe sviluppato in seguito e

soprattutto risultava già definito il messaggio spirituale che ha

caratterizzato la divulgazione dell’esoterismo da parte di B.d.B.

E’ un messaggio antico, ma decantato con nuove parole, più

moderne, più appropriate con i tempi, tempi in cui è necessario

svegliare le coscienze per superare un periodo storico dominato

dal mentalismo.

Il messaggio, per quegl’anni controcorrente, si inseriva, solo ad

una lettura superficiale, in un filone che poteva sembrare legato al

movimento hippy, ma che in realtà divulgava concetti originali,

proponendo valori antichi incentrati sulle potenzialità dell’uomo,

sulla supremazia dello spirito, sui forti legami che legano l’uomo

al cielo, sulla filosofia orientale, con una concettualizzazione

alquanto originale sul fenomeno che chiamiamo “umanità”. Da

ultimo occorre sottolineare come B.d.B. si battesse per i diritti dei

carcerati contro le prepotenze di giudici e magistrati, per i diritti

dei gay, sull’accettazione della sessualità in quanto espressione

nobile dell’energia vitale contro il perbenismo e il bigottismo

imperante della moralità borghese e cattolica.

B.d.B. aveva già tentato di pubblicare dei suoi libri negli anni

cinquanta, ma il suo romanzo “ La lunga notte di Singapore” era

stato classificato immorale dalla censura e la pubblicazione

bloccata dalle procure d’Italia. In questi capitoli esamineremo

tutte le idee che hanno fatto di questo personaggio un ispirato

uomo con doni e facoltà a dir poco sconcertanti a cui umili e

potenti si rivolgevano per essere consigliati.

In un passo del primo numero dell’Età dell’Acquario, ormai

introvabile, si legge: “ L’uomo che ha conquistato la Luna si è

dimenticato di cercare la sua Anima. Perciò è impotente davanti ai

genocidi, ai mali inutili delle guerre, e non sa vincere l’ignoranza, 5

la paura, l’egoismo. Si lascia stordire da parole e immagini e crede

così di vivere”.

Sempre in quel numero, dietro la rappresentazione a colori del dio

Sviatovida, dio slavo dalle quattro facce che anticipa il futuro,

veniva ribadito che il 96% degli uomini viveva schiavo del proprio

centro mentale istintivo-motorio, il 3 % caratterizzava la propria

vita con i valori della cultura più alta che l’uomo sia riuscito a

concepire mentre solo l’1% viveva in diretto contatto con la Mente

Reale, quella che è così ben descritta nel libretto canalizzato dal

Conte di Saint German “Io Sono”.

Probabilmente noi che scriviamo e voi che leggete apparteniamo

a quel 3% che si sforza di vivere senza lasciarsi troppo influenzare

dai bisogni istintivi-motori. In queste poche righe che ho tracciato

appare già evidente come la ricerca fondamentale di Bernadino del

Boca sia quella di abbozzare una possibile risposta alle domande

fondamentali che l’uomo si pone da millenni: chi siamo, dove

siamo diretti, perché viviamo; risposta che alla fine di questo

studio potremo anche abbozzare secondo ciò che Bernardino

aveva intuito e trasmesso a tutti noi che lo abbiamo seguito.

La nota fondamentale sulla quale B.d.B. ha svolto la sua opera,

che ha abbracciato diversi campi, dalla produzione di libri,

all’attività di pittore, dal campo delle ricerche antropologiche alle

conferenze divulgative che dal 1970(?) al 2001 ha tenuto

immancabilmente ogni 15 giorni nei luoghi più diversi, è stata

quella della libertà.

Nonostante fosse un sensitivo, utilizzato anche dalla Cia per

indagini impossibili, non è mai caduto nella tentazione di

diventare un guru; riuscendo a mantenersi in equilibrio tra una

normalità turbata dalle visioni a cui era soggetto quotidianamente

e la impellente necessità di dover comunicare ad un ristretto

gruppo, via via aumentato nei decenni, le sue conoscenze e le sue

percezioni extrasensoriali. Soleva dire” L’uomo saggio sta sulla

soglia”. E lui viveva tra due realtà.6

Ma nel 1970 a Milano, la città dove ha svolto la maggior parte del

suo lavoro, la soglia della sua casa, era percorsa in lungo e in largo

da cortei studenteschi, ora pacifici, ora turbolenti e violenti.

B.d.B., ormai cinquantenne, vedeva nei giovani che protestavano,

che compivano vandalismi e sregolatezze, che inneggiavano a

Marx e Lenin; quell’onda tumultuosa che avrebbe spazzato gran

parte del conformismo mentale imperante nel 96% delle persone

di cui dicevamo in apertura. Nella cultura esoterica che B.d.B. ha

divulgato, non c'è un concetto culturale di disprezzo della

mentalità della massa: il popolo si muove solo quando la misura è

colma e svolge l’importante compito di equilibrare idee e pensieri

nuovi. I movimenti di massa, quelli che hanno un seguito

importante, hanno l’ingrato compito di abbattere ciò che non è più

necessario all’evoluzione della vita. Del Boca aveva la profonda

percezione che le masse fossero manovrate, non da facinorosi ed

eloquenti capipopolo, ma da un potere che sta oltre il livello

umano, un potere di cui solo alcuni su milioni riescono a captarne

l’esistenza.

I momenti di distruzione sono come le onde del mare durante le

mareggiate: la prima ondata conquista un po’ di terraferma e poi si

ritira; poi arriva la seconda ondata e consolida la posizione

raggiunta dalla prima onda e così di seguito. Passata la tempesta il

mare indietreggia e la spiaggia risulta diversa da come era in

precedenza, le ondate puliscono, lavano, rinnovano, scavano,

danno nuova forma. Così procede l’evoluzione della coscienza

nella specie umana: quando il cielo è sereno e il mare è calmo la

cultura umana vive di glorie passate, delle innovazioni e scoperte

delle epoche precedenti e tutto questo va a costituire la sfera

mentale individuale e collettiva, ciò che l’antropologo gesuita,

padre Teillard De Chardin, ha definito noosfera.

Nel processo di evoluzione della mente umana ci sono i momenti 7

rivoluzionari e i momenti di assimilazione. Ciò che una

generazione considera rivoluzionario e scandaloso, per la

generazione successiva risulta completamente normale. Questi

cambiamenti non sono mai repentini, la coscienza, la parte più

attiva della mente, diceva B.d.B., non può fare salti.

Quando il momento della rivoluzione è passato, la coscienza

umana, come la spiaggia dopo la mareggiata, appare diversa. E’ in

questi momenti che si possono seminare le cose nuove, come le

orme dei piedi che lasciano la loro impronta nella nuova sabbia

lasciata intonsa dal mare.

La diversità della coscienza umana appare e compare negli

atteggiamenti mentali di fronte alle ideologie; diverse sono anche

le risposte degli individui e dei gruppi di fronte ai problemi e alle

tematiche mentali. Alcuni individui recepiscono prima degli altri i

cambiamenti che sono nell’aria e, con l’approfondimento teorico,

lo studio, la meditazione mentale, e la divulgazione contribuiscono

a far depositare i semi del cambiamento nella coscienza collettiva

dell’umanità. La massa recepisce il cambiamento a modo suo: lo

modifica, lo adatta ai suoi scopi, e alla fine forma lo zoccolo duro

sotto il quale nessun individuo potrà più scendere.

Se la massa ha il compito di equilibrare e distruggere, l’individuo

ha le possibilità per creare e per non farsi ingannare dalle

molteplici illusioni sensoriali e mentali. L’articolo di fondo del

primo numero della rivista L’Età dell’Acquario era intitolato “ La

dimensione magica”. L’articolo concludeva dicendo: “La

riscoperta della dimensione magica che caratterizzerà i prossimi

decenni, ha soprattutto lo scopo di facilitare l’avvento del Nuovo

Piano di Coscienza…”

Mi domando oggi, dopo il successo straordinario dei libri di

Harry Potter e dei film sulla Terra di Mezzo, se questa conclusione

riguardante la dimensione magica dell’uomo non sia quanto mai

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azzeccata.

Nel 1970, la cultura esoterica, magica e occulta era ancora

relegata in un settore marginale della dimensione umana

occidentale. Oggi, trent’anni dopo, questa dimensione ha trovato

largo e fertile suolo, anche se per ora risulta essere percepita come

una moda e un modo di atteggiarsi più che una corrente culturale.

Nella sua costante e consapevole opera di divulgazione

dell’esoterismo B.d.B non guardava alla massa, ma agli individui

che con il loro pensiero avrebbero potuto far sedimentare

nell’inconscio collettivo il suo messaggio.

Contrariamente a molti, B.d.B. non ha mai aperto una bottega,

non ha mai fatto delle sue capacità sensitive un mezzo per ricavare

denaro, non ha mai voluto neanche che tutti quelli che gli erano

stati vicini lo facessero. Amava la semplicità e la saggezza, amava

dire che laddove si chiede denaro in cambio di conoscenze

esoteriche c’è sempre lo zampino del demonio, del principe degli

inganni. La sua antipatia per le botteghe e tutte le procedure

burocratiche era così forte che neanche dopo la costruzione del

Villaggio Verde, non ha mai voluto mettere norme o regole per far

entrare alla sala delle conferenze le numerose persone che ogni

quindici giorni affollavano le sue riunioni. Non amava neanche i

riti, né le formule, né le preghiere particolari: credeva soprattutto

nella semplicità e spontaneità e se nella spontaneità dell’individuo

c’erano riti e preghiere, lui le approvava con tutto il cuore.

L’esoterismo di Del Boca coniugava la semplicità del cuore con

la profondità delle conoscenze della cultura umana, di tutta la

cultura umana, da quella degli aborigeni a quella delle università

più prestigiose. Il sapere umano, a qualsiasi livello, è una delle

chiavi che permettono di superare le barriere dei primi livelli

mentali. E Bernardino era un’enciclopedia viaggiante: conosceva

tutto di tutti perché, diceva lui, sapeva usare la psicotematica, una

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tecnica basata sullo sviluppo della Supercoscienza che permette

all’uomo di attingere ad una specie di biblioteca cosmica, così

come un computer attinge alla memoria dell’hardisk o alla rete di

internet.

L’uomo, diceva B.d.B., è schiavo della propria mente, egli crede

di pensare, ma è pensato dalle opinioni, dalle idee del mondo

culturale e delle consuetudini che si acquisiscono vivendo. Per

uscire da questo dominio dei padroni del pensiero occorre fare uno

sforzo perché il conosciuto ci appaia più comprensibile e la mente

sia più elastica e pronta ad accettare le novità.

Ma qual è la novità del pensiero di Bernardino del Boca?

La novità è semplice, ma oltremodo difficile da divulgare in tutti i

suoi aspetti. La più evidente e macroscopica è che nel 1970 nasce

ufficialmente in Italia il movimento dell’Età dell’Acquario, quello

che negli anni novanta sarà conosciuto come New Age.

L’Età dell’Acquario, nome della rivista e del movimento che si

propone di generare, ha come finalità quella di risvegliare la

coscienza dell’uomo ai valori millenari di bontà, bellezza, amore,

comprensione, libertà, saggezza. Il metodo che propone è quello

teosofico, un abbraccio a 360 gradi dei movimenti religiosi già

iniziato dai teosofi nell’ultimo quarto del secolo XIX.

Bernardino insiste però anche molto sulla libertà mentale: la

mente, dice B.d.B. è una grande ingannatrice, se cerchiamo di

controllarla fa di tutto per sfuggire al nostro volere, e lo fa

facendoci credere che siamo già i padroni del nostro pensiero.

Secondo il movimento avviato da B.d.B. l’Età dell’Acquario è

iniziata nel 1975 ed è destinata a durare 2155 anni. Nei cento

numeri della rivista e nei numerosi libri scritti da Bernardino è

condensato un insegnamento che non ha tempo e che nei suoi

aspetti più sottili sarà compreso e assimilato soltanto nei tempi

futuri. Questo studio è un tentativo per cercare di comprendere il

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pensiero di un uomo che ha seminato moltissimo nelle coscienze

di tanti uomini che hanno avuto la fortuna di avvicinarlo.

Ascolta, a te che leggi sappi che “IO SONO”

Il secondo numero della rivista L’Età dell’Acquario apre con un

articolo dedicato al Conte di Saint Germain, riguardante il suo

messaggio spirituale conosciuto come “Io Sono”. Il Conte di Saint 11

Germain scrisse questo libretto in carcere, in un periodo della sua

vita non propriamente felice; lo scrisse senza consultare nessuno e

nessun altro libro, solo con la propria supercoscienza. Si trattò di

un fenomeno che B.d.B. chiamava canalizzazione, un fenomeno

diffuso in tutte le culture umane e che ancora oggi avviene. Una

canalizzazione è un messaggio proveniente da un’Altra Realtà che

fluisce nella mente di una persona preparata a ricevere queste

comunicazioni.

Occorre però intendersi, non si tratta di una dettatura, ma è come

se il nostro inconscio trovasse una porta aperta da cui fluiscono

impressioni, parole, idee, che combinandosi insieme nella nostra

mente conscia costituiscono un vero e proprio messaggio.

Ovviamente questa canalizzazione si mescola sempre con il “

conosciuto “ della persona con cui entra in comunicazione ed

esiste sempre una miscela spesso omogenea tra l’emittente

extramentale e il ricevente intramentale.

L’Io Sono del Conte di Saint Germain è destinato a tutte quelle

persone che hanno intuito che oltre la personalità che mostriamo

vi è qualcosa di immenso e celato. L’Io Sono è la voce di questo

Dio Interiore che ci ha sempre guidato anche quando non

credevamo che ci fosse un percorso preciso nella nostra vita.

Bernardino raccomandava di leggere questo libretto davanti allo

specchio, come se la nostra voce parlasse all’immagine riflessa

che non è altro che la nostra “persona”.

In questo articolo B.d.B. presenta anche un altro concetto

fondamentale del suo insegnamento: l’importanza vitale del

pensiero cosciente e volontario per il nostro equilibrio psicofisico.

Riportiamo questo passo che è veramente significativo.

“Il Conte di Saint Germain ha detto. – Quando l’individuo

permette alla propria mente di trattenere pensieri di odio, di

condanna, di invidia, di gelosia, di critica, di paura, di dubbio, di

sospetto, e permette a questi pensieri di irritazione di generare

dentro di lui, egli avrà come risultato sicuro discordia e infelicità 12

nella sua vita, fallimento nei suoi sogni, disastri nella sua mente,

nel suo corpo e nell’ambiente a cui è legato dalla legge di azione e

reazione….”

Con queste semplici parole a cui nessuno di noi vuole realmente

dare peso e che sono predicate da tempo immemore, ma ancora

disattese da tutti; il Conte di Saint Germain vuole affermare che il

pensiero cosciente, la coscienza della propria situazione mentale è

importante per la nostra stessa vita, la salute, l’ambiente familiare

e sociale.

Come ha detto Krisnamurti, filosofo indiano del novecento, molto

apprezzato per il suo pensiero originale, filosofo frequentato da

Bernardino in giovane età, quella della mente è l’unica e vera

rivoluzione possibile per l’uomo.

Da questa asserzione ne discende che occorre vivere con il buon

cuore, seguendo quel tracciato che il Creatore ha ipotizzato per la

nostra vita, con tutte le possibili variazioni e deviazioni.

Bernardino chiama la mente “La pazza di casa”, in quanto è

talmente inaffidabile e astuta nell’ingannarci che è capace di farci

ammalare con le nostre stesse armi mentali: le lame del rimorso, i

nodi della contorsione e del rancore, le griglie del calcolo perfido,

e di tutto ciò che ci porta alla ruminazione dei pensieri.

Gli uomini rimuginano pensieri proprio come le mucche

ruminano l’ erba. Gli uomini moderni sono afflitti dalla

ruminazione mentale: tutti noi siamo afflitti dagli stessi pensieri

che si riaffacciano alla mente in continuazione, senza riuscire a

dominarli o a scacciarli. Quel che colpisce è la nostra mancanza di

controllo mentale: lasciamo che questi pensieri ci prendano tutto il

tempo che loro desiderano, e più ci pensiamo più affondiamo nel

loro gioco. Ecco dunque la necessità di pensare positivo, affinché

la mente risulti meno adombrata e aduggiata da queste cattive

compagnie che hanno il potere di mandarci in rovina. Nel 1970

Bernardino anticipava quel pensiero positivo che sarebbe stato un

motivo dominante di tutti gli anni novanta. Sempre in questo 13

numero, nella voce degli Zoit, rubrica fissa di Bernardino, si

inizia a parlare di buddismo e della sua capacità di interessare le

giovani generazioni, tanto che, a quella data, Bernardino già si

sbilancia dicendo che le idee buddiste finiranno con influenzare il

mondo intero. Anche questa anticipazione troverà conferma negli

anni ’90, quando, sull’onda della New Age, il buddismo diventa

una filosofia e una pratica religiosa che attira gli interessi di larghe

fasce della cultura ufficiale e delle persone psicologicamente e

mentalmente più equilibrate.

Equilibrio, questa è la parola magica che ricorre sempre nei

discorsi di Bernardino, un equilibrio sempre cercato e spesso

praticato come metodo, la giusta via di mezzo che permette di

rimanere distaccati dalle esperienze, ma di viverle con intensità e

con tutto il cuore.

Diventare esoteristi, per B.d.B., significava calpestare la via del

cuore e dei fuochi puri: affetto, compassione, simpatia, neutralità.

In fondo la pratica esoterica per la scuola di del Boca, non è fatta

di formule magiche o pratiche particolari: tanta cultura, tanto

cuore, tanta apertura ai fenomeni extrasensoriali, tanto equilibrio

in tutto. I Fuochi Puri costituiscono una morale da seguire e a cui

ispirarsi nella pratica della vita quotidiana. L’esoterismo si

costruisce giorno dopo giorno nella pratica del lavoro che si è

chiamati a svolgere, nella famiglia in cui si è scelto di vivere, con

gli amici e negli ambienti che si frequentano.

Il primo Fuoco Puro: l’affetto. Per i nostri simili si deve provare

questo sentimento in quanto gli altri portano a deviare e

modificare la nostra energia mentale in senso antivitale

contribuendo a creare i presupposti per l’insorgere delle malattie

psicosomatiche. Il secondo Fuoco Puro: la compassione. Questo

sentimento, se profondo rende partecipe la persona del dolore o

gioia altrui. In questo modo si sviluppa il senso di fraternità che è

il fine dell’intera vita umana. Il terzo Fuoco Puro: la simpatia. E’

inteso nel senso di essere empatici con gli altri, reagendo agli

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stimoli, alle calunnie, alle lodi, alle ingiustizie con un

atteggiamento di carattere positivo. Il fuoco puro della simpatia, se

praticato, ci porta ad essere allegri e a risultare simpatici anche

alle persone che normalmente non reagiscono agli stimoli umani.

Il quarto Fuoco Puro la neutralità. Quello più difficile da

praticare in quanto apparentemente è in contraddizione con tutti

gli altri. Eppure è una questione di equilibrio, di bilanciamento,

che porta la persona a mantenere il più alto rispetto per tutte le

forme di vita e per tutte le mentalità che le persone esprimono. La

pratica dei quattro fuochi puri provoca nella mente un

addestramento profondo verso il pensiero positivo, il benessere, la

felicità, la disponibilità di energia, l’allegria. Che in fondo sarebbe

come dire una vita felice.

Le anticipazioni di Bernardino, lo sciamano

metropolitano

“Quando cominceranno gli incendi, fratello, dove sarai?”. Questa

domanda datata 1971, apre il discorso sulle continue anticipazioni

che B.d.B. faceva durante i suoi incontri con i teosofi e i giovani

che lo seguivano nelle sue conferenze. Nel 1971 nessun giornale,

né televisione parlava di incendi, oggi nei primi anni del duemila,

anni di piogge continue e alluvioni, gli incendi divampano

ovunque: nel mondo le foreste bruciano, le automobili vengono

incendiate e nessuno ha il potere di fermare questi piromani. Ma 15

gli incendi di cui diceva Bernardino non erano soltanto quelli delle

fiamme fisiche, ma anche quelli che avrebbero sconquassato la

mentalità di un periodo storico, sociale e politico.

Nel libro Singapore Milano Kano, a pg. 224, in data 24 gennaio

1975 B.d.B. parla di Pier Paolo Pasolini dicendo:

“ Un demone spinge Pasolini a polemizzare con il Potere. Il suo

intento moralistico non è nemmeno compreso. Troppi individui,

irritati e frustrati, nel grigiore della loro vita e dalle alture della

loro bassezza morale, si sentono offesi dalle sue parole, e

formulano il pensiero di farlo tacere. Queste forme pensiero, se

captate dai folli, si realizzano sempre.”

Nel n° 25 del giugno 1983, riprendendo il tema degli incendi,

B.d.B. apriva l’editoriale parlando della forza distruttiva di questo

fuoco che avrebbe bruciato in pochi anni certezze e mentalità che

duravano da parecchi decenni. E in effetti confrontando gli anni

settanta del secolo scorso con i primi del nuovo secolo XXI ci

accorgiamo di come la mentalità sia cambiata e la confusione sia

aumentata in ogni apparato. Dopo gli incendi rimane fumo e molta

cenere su cui non cresce nulla nell’immediato, ma col tempo la

cenere formerà quell’humus culturale nuovo che porterà nuove

credenze, nuova cultura, nuove opportunità.

Bernardino, nel corso delle sue conferenze, ogni tanto, usciva con

delle anticipazioni che lasciavano perplessi i suoi ascoltatori.

Ricordo in modo particolare che nelle conferenze della fine degli

anni ‘70 continuava a parlare del crollo del sistema comunista,

crollo che avrebbe aperto una crisi profonda in tutto il sistema

sovietico, ma che successivamente si sarebbe risolto per il meglio.

Attribuiva il merito del futuro crollo del sistema al culto mariano e

oggi sappiamo come Papa Woiytila contribuì con il suo culto per

la Madonna di Fatima a far crollare il sistema comunista.

Ricordo ancora quando nelle conferenze degli anni 82/84 parlava

16

di un castigo che si sarebbe abbattuto sull’umanità, “come una

nuova peste”, proprio queste erano le parole che usava, che

avrebbe colpito l’umanità soprattutto nel nuovo millennio. Oggi

sappiamo cosa significa l’Aids per i paesi africani e non solo.

Ricordo anche che durante la conferenza che precedette

l’incidente di Chernobil davanti a un centinaio di persone disse:

“ C’è un pericolo nuovo che sta per colpire l’Europa, la vedo

come una nebbia, che desterà ansia e paura e che sarà destinato a

durare molti molti anni…”.

Ricordo ancora che quando fu deciso il luogo di costruzione del

Villaggio Verde, e venne scelto Cavallirio, vicino a Romagnano

Sesia, era il 1980, B.d.B. disse che il luogo si prestava anche

perché in quei luoghi gli arabi non sarebbero arrivati come nelle

altre città dell’Italia. In quegl’anni, B.d.B., diceva che l’Italia

sarebbe stata invasa dagli arabi e noi pensavamo che forse stesse

vaneggiando, ma solo negli anni ’90 capimmo a che tipo di

invasione si riferisse.

Ricordo infine quando, sul finire degli anni 80, continuava a

parlare della Rivoluzione che avrebbe sconvolto l’Italia, dei partiti

che sarebbero scomparsi e ci sarebbe stata una nuova stagione

politica. In quel periodo, senza più uno straccio di movimento, con

lo yuppismo e il riflusso imperanti, chi poteva mai fare la

rivoluzione? Poi venne il ‘92 e l’epoca di Mani Pulite e i politici

che da trent’anni erano al potere scomparvero nel giro di pochi

mesi con la bava alla bocca. Allora ci ricordammo della

Rivoluzione che intendeva del Boca.

Ricordo anche che nel 1996, non appena Berlusconi fu vittima di

quello che fu definito Ribaltone ed era appena andato al governo

Romano Prodi disse, sempre davanti a centinaia di persone:17

“ Gli Zoit dicono che Berlusconi tornerà al governo e che ce lo

dovremo tenere per un bel po’ di tempo…” Oggi sappiamo che il

governo Berlusconi nato nel 2001 è stato il governo più lungo

della Repubblica Italiana.

Anche nei suoi libri parlava spesso del futuro: nelle pagine

straordinario del libro Singapore – Milano – Kano, Bernardino

dice alle pgg. 125-126:

” Gli Zoit mi precipitano giornali in lingua araba. Sul giornale

“Al Nahar” ( Il Giorno) di Beyrouth leggo notizie allarmanti. Il

Libano pagherà un conto molto salato del karma ( ho l’immagine

di città distrutte e armate nemiche sulle strade del Libano). Sul

giornale sudanese “ Al Ayam” ( I giorni) di Khartoum sento il

karma preparare un lungo conto alla popolazione mussulmana ed

europea.” Il giorno di questa precipitazione è datato 8 gennaio

1973. Il libro che è scritto sotto forma di diario degli anni 1970-

1975 è uscito nei primi mesi del 1976. La battaglia di Beirout è

accaduta…… Il Sudan è tutt’oggi un paese in mano ai fanatici

terroristi di Al Queda.

Diceva anche cose che non si sono avverate e noi non sapremo

mai il perché. Diceva che Clinton avrebbe svelato il segreto sugli

extraterrestri, che la Sicilia sarebbe sprofondata nel mare, che ci

sarebbero stati 3 giorni di buio totale, e tante altre cose ancora

come questa profezia che riguarda la città di Milano documentata

sempre sul libro Singapore-Milano–Kano a pg. 17 datato 14

gennaio1969:

“Le campanelle dei poteri siddhi hanno continuato a tintinnare, ieri

sera. Le sofferenze degli altri, ad ondate, battono contro il fragile

guscio che mi isola. Per non sentire, mi sono portato avanti nel

tempo, dove c’è qualcosa che mi attira.

Milano non esisteva più. Dai giorni del “grande veleno” da quelli

dell’evacuazione e della sua distruzione e incendio erano passati 666

anni. Il folto bosco si estendeva fino ai grandi bacini salati di

Oroteno e di Samara. Cento anni prima, quelli delle Strade Alte 18

avevano dissotterrato la grande pietra bianca, il boulder morenico,

attorno al quale era sorta la città, ed essa era l’unica cosa che

ricordava il passato. Un tempo, vicino a dove era sotterrata, correva

il traffico di C.so di Porta Romana. Sotterrata tra una casa e un

giardino, fu per millenni il cuore della Milano occulta. Segnava

l’angolo di triangolazione con Cracovia e dava forza a tutti coloro

che operavano con altruismo.”

Da ultimo voglio ricordare quanto detto sul libro di C. Romana e

L. Valvassori dedicato a Bernardino del Boca e datato 1999:

“La Chiesa Cattolica, con tutta la sua potenza e le sue ambizioni

di egemonia, è attraversata dalla consapevolezza che tra non

molto finirà di esistere. Dopo il papa venuto dalla Polonia

regnerà un altro pontefice, poi sarà eletto l’ultimo papa: si

chiamerà Pietro II e concluderà il ciclo aperto duemila anni fa da

San Pietro”.

Gli anticlericali non pensino che B.d.B. fosse contro il

cattolicesimo. Conosceva profondamente il messaggio evangelico

e lo riteneva il più alto messaggio religioso che l’umanità abbia

mai avuto a disposizione, ma come Paolo VI sapeva che il male

aveva radici forti anche in Vaticano. Probabilmente la chiusura del

ciclo a cui si riferisce B.d.B. è una profonda trasformazione del

messaggio evangelico tale che potrà essere percepito come una

vera rivoluzione del pensiero cattolico.

Alcuni individui riescono a leggere fatti che accadranno solo nel

futuro e allora la domanda sorge spontanea: esiste davvero il

futuro o, come diceva Bernardino, c’è un continuum che lui ha

chiamato Continuo Infinito Presente?

B.d.B. lasciava di stucco coloro che chiedevano consigli o

consulti su cosa fare o non fare, diceva che per alcuni poteva

vedere e poteva consigliare, per altri no. Dava consigli di tutti i

tipi, ad alcuni diceva quali azioni doveva comperare in borsa ad

altri consigliava il tipo di carriera professionale da scegliere

( aveva dato lezioni di disegno ad un giovanissimo Giorgio 19

Armani), ad altri ancora sorrideva dicendo che non poteva

esprimersi congedando sempre le persone con molta cortesia.

La visione del futuro è un enigma per l’uomo moderno, la

previsione del futuro si scontra con l’impossibilità di dire poiché

mancano le parole o le categorie mentali. Non è però un enigma

per i popoli che vivono ancora a contatto con la natura e la madre

terra, gli sciamani hanno da sempre avuto accesso a quello che

erroneamente chiamiamo futuro. Bernardino fu uno sciamano

metropolitano, la sua tribù era eterogenea, costituita da tutti coloro

che in qualche modo sono entrati nella sua sfera di azione mentale.

Serendipity

Non credo che molti di noi sapessero il significato della parola

serendipity prima dell’omonimo film, uscito nel 2002, che narrava

la storia due ragazzi che si erano innamorati credendo

nell’incontro casuale ad opera del destino.

Questa parola fu usata da B.d.B. nel 1971, ricordando che il

termine fu coniato dallo scrittore inglese Horace Walpole nel 1745

per indicare quel modo di viaggiare a caso, senza meta, dei

principi di Serendip – l’antico nome dell’isola di Ceylon – che li

portava sempre a scoprire qualcosa di bello e straordinario.

Nell’isola di Ceylon era diffusa la religione buddista, che lasciava

molta libertà di interpretazione dei canoni e che indicava nella

serenità e nella quiete mentale il principio fondamentale di tutta la 20

pratica religiosa. La serendipità nasce proprio da questo substrato

culturale e religioso.

Certo che sarebbe proprio bello se potessimo programmare la

nostra vita seguendo il principio di serendipità! Niente piani

particolareggiati, niente orari, né agenda, tutto il tempo della

giornata a propria disposizione per scoprire il nostro mondo vicino

e lontano, tutto il nostro vivere basato sul tempo presente.

Essere serendipici significa anche possedere una disposizione

mentale tale da affrontare i problemi quotidiani con neutrale

accettazione: dove c’è un problema esiste la soluzione, l’energia

negativa sprigionata dalla rabbia o dal rancore non aiuta a

risolvere un problema.

Vedere la soluzione prima del problema, ascoltare prima di

parlare, significa affrontare la vita, la giornata, con ottimismo e

fiducia nella propria ed altrui vita personale. Questa particolare

disposizione mentale favorisce il verificarsi dei fenomeni di

serendipità e i fenomeni di serendipità favoriscono l’istaurarsi di

questa particolare condizione mentale.

Anche questo concetto di Serendipità è legato al Nuovo Piano di

Coscienza che si sta affermando nella cultura e nell’inconscio

collettivo dell’umanità. Nell’esoterismo di B.d.B. viene affrontata

la tematica della condizione mentale dell’uomo, la condizione

personale vista da tutte le angolature. Bernardino stesso metteva in

pratica la serendipità facendo di ogni incontro, di ogni occasione

una vera scoperta e un motivo di interesse. Ci diceva sempre che

ogni persona che incontriamo per la strada è un messaggero per i

piani alti della nostra struttura superiore, quella di cui non

abbiamo coscienza. Provare interesse per le persone che ci

circondano e che incontriamo per la strada è un modo per uscire

dal nostro radicato egoismo e dalla nostra abitudinaria

indifferenza.

Affrontare la giornata come se fosse una scoperta, anche se

21

sappiamo benissimo quello che ci aspetta, ci aiuta a non avere

pregiudizi e a condizionare la mente verso quella positività che ci

può far compiere quel salto di coscienza che ci può realmente

cambiare la vita.

La serendipità ci aiuta ad addomesticare la mente, per condurla

verso quelle condizioni armoniche che sono indispensabili per

scalare il Nuovo Piano di Coscienza. Se la nostra mente è affollata

dai rancori, dalle preoccupazioni, dai timori e si lascia anche

prendere dalla commiserazione non può che recarci danni di

diversa natura, dall’ansia a quelli di natura psicofisica. Senza la

calma e la quiete della mente non si possono percepire i messaggi

dell’anima e di tutta la parte profonda della nostra personalità. La

pratica della serendipità è un modo per giungere alla pace della

mente e, di conseguenza al contatto con l’Anima.

La storia della nostra cultura è soprattutto una storia di idee e di

concetti morali, idee e concetti che hanno profondamente plasmato

gli individui e le società in cui sono vissuti. Il concetto di

bellezza, ricercato da tutti i popoli della Terra e teorizzato

soprattutto dai greci; il concetto di amore teorizzato e praticato dai

cristiani; il concetto di tolleranza e di pace interiore sviluppati

dalla cultura buddista, sono ormai dei concetti universali accettati

da ogni essere umano, e la diffusione di questi concetti ha fatto in

modo che in duemila anni di storia siano diventati dei valori,

dei capisaldi morali e civili di ogni società umana.

La serendipità è un concetto minore che discende dalla civiltà

buddista e si basa sulla fiducia assoluta nella vita, fiducia che

sviluppa la giustizia nella società civile. Chi pratica la serendipità

sa che la vita è giusta così com’è; che non esistono ingiustizie

anche se l’apparenza spesso ci inganna. La visione profonda delle

cose, quella che non si ferma all’apparenza delle cose, quella che

“non ci sono ancora le parole per dire, ma che si riesce ad intuire”,

ci dice che i principi di Serendip avevano capito.

22

La forza dei sentimenti, la debolezza delle emozioni

Ho sempre pensato che l’amore fosse il più grande dei sentimenti.

Sono sempre stato innamorato, non sempre e necessariamente

delle donne, ma anche dei libri, della musica, della montagna, del

mare, delle mie figlie e di tutto ciò che in alcuni momenti del mio

vivere hanno permesso alla mia coscienza e alla mia anima di

espandersi. Meglio sarebbe dire che quando il sentimento appare,

l’Io scompare, e quindi non ero io ad essere innamorato, ma era

l’Amore che attraverso il mio corpo e la mia coscienza si

esprimeva ed amava.

Sentimenti ed emozioni: due campi della personalità in cui

agiscono due dei motori più importanti della vita. Nelle emozioni

agisce il piccolo Io quotidiano, quello che pensa sempre al passato

e al futuro, mentre nei sentimenti è il Grande Io, l’Io Sono,

23

l’Anima che cerca di prendere il comando della nostra vita nel

preciso momento in cui stiamo vivendo. L’uomo che vuole

conquistare la propria Anima deve imparare ad usare i sentimenti

e a fidarsi poco delle emozioni.

L’esoterista è un uomo capace di usare i sentimenti come se

fossero delle vere e proprie forze naturali, energie pure che la

nostra Anima prende direttamente dal grande calderone divino.

Le emozioni spesso ingannano, creano paure, ansie, rancori,

inducono la nostra mente ad agitarsi, ad entrare in conflitto e

normalmente finiscono sempre con il creare qualche problema

aggiuntivo che prima non esisteva.

Il sentimento placa, l’emozione punge.

I sentimenti rendono l’uomo tranquillo, attento al fluire del

proprio vivere; le emozioni invece agitano la mente e disturbano

il momento presente in cui si svolge la nostra vita, quel magico

momento che ci permette di essere in sintonia e armonia con noi

stessi e con il mondo intero. Se la nostra mente rimane in balia

delle emozioni, la nostra vita assomiglia ad una barca che va alla

deriva, senza un timoniere, sballottata a destra e a sinistra dai venti

e dalle onde della vita. Se invece la nostra personalità lascia fluire

i sentimenti e non permette alle emozioni effimere di prendere il

sopravvento, la nostra vita apparirà come una barca che parte da

un punto e si dirige in un altro con una rotta precisa utilizzando

l’energia dei sentimenti per vivere con equilibrio.

Non tutti sanno che i sentimenti sono più profondi delle

emozioni. Per convincerci di questo pensiamo agli effetti calmanti

dell’amore, al senso di liberazione dalle quotidianità che provoca

l’espandersi del sentimento religioso, a come lo sviluppo della

compassione induca a sperimentare la fratellanza, mentre la libertà

e la bellezza comportino gentilezza d’animo e rispetto della vita,

di ogni vita. L’amore è il sentimento “principe”, la forza capace di

24

piegare la volontà di qualunque uomo o donna per indurla al

servizio di un altro o mille altri. L’amore viene da un altro mondo,

ci attraversa e termina in un altro mondo ancora. Senza questo

sentimento non esisterebbe la vita. Se l’amore è un motore

perpetuo, l’emozione amorosa è una fiammata di energia che si

spinge in una direzione piuttosto che in un’altra.

La gelosia e la passione sono emozioni forti che ci spingono ad

agire, ma mentre l’amore ci lascia imperturbabili, la passione ci

acceca e la gelosia ci rode. In questi casi è utile non lasciarsi

prendere dalle emozioni e focalizzare la propria mente sul motore

perpetuo da cui le emozioni derivano. Chi desidera attuare la

scalata al Nuovo Piano di Coscienza deve essere conscio delle

emozioni e sviluppare l’amore nel profondo. E’ quello che si dice

la forza del cuore, il non lasciar inaridire il proprio cuore, il

rimanere perennemente innamorati di qualche cosa e di qualche

persona.

La direzione verso cui il nostro e vostro amore tende è personale e

unica. B.d.B. ci ricordava sempre che ognuno di noi è unico e

irripetibile e che nessuno può dire ad un altro quello che si deve o

non si deve fare. Ogni passione va rispettata poiché tutto il creato

vibra, tutte le situazioni, tutte le creature, non solo gli uomini,

esistono per un dono d’ amore del Creatore e che pertanto per

ognuno di noi c’è un piano già prestabilito e nessuno può

interferire nella vita delle altre persone poiché significa interferire

nel Piano Divino.

Il sentimento religioso è così profondo che può indurre fenomeni

sconcertanti. E’ un piano della vita che non ci è ancora permesso

di frequentare e ci dobbiamo accontentare di spiragli che ogni

tanto giungono alla nostra coscienza. B.d.B. aveva accesso a

questo piano dalla porta principale e, da buon teosofo, vedeva che

ogni religione, da quella animista dei popoli primitivi da lui

studiati, a quella islamica che oggi è sotto accusa per le violenze

che ispira, sono in realtà le facce dello stesso diamante. Tutte le

25

religioni hanno un messaggio adatto al popolo che la adotta e

ognuna di esse contiene quegli elementi che possono trasformare

l’individuo in un uomo saggio, buono e intelligente. Oggi però è la

differenza che viene messa in rilievo, anche se in questi ultimi

vent’anni sono stati fatti passi da gigante nella direzione della

fratellanza universale, affermata con forza dal movimento

teosofico alla sua nascita nel 1875 a NewYork.

Gli uomini vivono oggi il fenomeno religioso come le formiche

che raccolgono le briciole di un lauto pranzo. Le formiche non

hanno accesso al tavolo imbandito, alle canzoni, alle gioie che

accompagnano un pranzo in allegria. Loro si accontentano di

raccogliere le briciole, così sono gli uomini d’oggi con la

religione.

Lo sviluppo del Nuovo Piano di Coscienza è quel processo che

porterà a comprendere le religioni nei loro aspetti più profondi, a

scoprirne il sentimento che le muove e ad imparare che c’è una

sola religione al mondo: quello della fratellanza universale.

26

Il pensiero oggettivo

Per l’esoterismo l’uomo deve superare da solo tutte le illusioni di

cui è vittima, cercando ogni giorno di capire, con le proprie forze,

quali impedimenti mentali e psicologici di varia natura lo tengono

inchiodato al teatrino della vita. Quando l’uomo inizia a superare

le illusioni inizia il risveglio. Occorre però capire di quali illusioni

si sta parlando e quale risveglio può attendere colui che è entrato

sul sentiero che conduce all’iniziazione spirituale.

Non si parla delle disillusioni che la vita ci porta a sperimentare,

non si parla della caduta degli ideali o della morale. L’illusione di

cui si parla è quella della vita personale, dell’io personale che

crede di vivere per sé, di quel sottile gioco che ci fa pensare che la

nostra personalità sia qualcosa di eterno che ci porteremo dietro

per le vite future. Questa illusione sta alla radice della nostra vita

sociale. E’ qualcosa che ha a che fare con l’amor proprio, con il

senso di individualità, con i capisaldi della salute mentale.

Non è pensabile che una persona cosiddetta normale accetti

quanto stiamo per dire, non credo che qualcuno dotato di cultura

27

media o superiore possa accettare l’idea che la propria personalità

non sia importante. L’ego ci inganna e ci illude, l’illusione di cui

parliamo è quella dell’ego, stiamo parlando di noi stessi. Non vi

sto dicendo che dobbiamo liberarci della suocera o del capo

ufficio, neanche del denaro o di qualsiasi altra cosa. Ci dobbiamo

liberare di noi stessi, di quella parte di noi stessi che l’educazione,

la cultura, la mamma, il papà e tutti coloro che sono intervenuti

nella nostra educazione hanno chiamato IO e che ora formano il

nostro conosciuto. A questo proposito riporto un passo del libro “

Il Segreto” scritto da Bernardino del Boca a pg. 153:

- Mi ricordo che quel monaco, quel giorno, mi indicò molti

monaci e discepoli che camminavano attorno, e mi disse: “ Vedi,

quasi tutti loro credono nella dottrina del Buddha, ma con un

inganno, che fa loro piacere. Loro credono che sarà la loro

personalità che si incarnerà di nuovo sulla terra, ed è vero, ma non

è vero che loro sono quella personalità. La personalità appartiene

alla Terra, è solo un mezzo. L’Anima entra in un personaggio e gli

dà vita, arricchisce questo personaggio, ma l’Anima è una Monade

divina, una scintilla del Grande Fuoco della Vita. Quando si

muore si torna al Grande Fuoco e il personaggio rimane sulla

Terra, nella regione eterica. Ma se questi monaci, questi discepoli,

sapessero che loro non si rincarneranno, cioè che il loro

“personaggio” verrà poi usato da altri, perderebbero ogni fede nel

Buddismo. E’ un loro limite: si sono identificati con il

personaggio, non con l’Anima. Non sanno di essere Anime

immortali.” -

Noi siamo un aggregato di tante funzioni che vive perfettamente

anche senza il nostro autocompiacimento o la nostra

autocommiserazione. Le nostre funzioni vitali non sono, per

fortuna, soggette ai nostri capricci mentali. Il nostro elaboratore

mentale controlla il comportamento e il comportamento è stato

programmato per vivere e per replicarsi. Non siamo disposti ad

28

accettare che la nostra vita serva per qualche altro scopo che non

sia per il nostro piacere o la nostra evoluzione. Eppure è proprio di

questo che dobbiamo parlare. Dio si serve di noi e ci lascia fare.

Ci lascia credere che tutti i meriti della nostra riuscita, della nostra

intelligenza, delle nostre capacità siano le nostre, del nostro

personaggio. Quando noi cominciamo a capire che l’io è

strumento di Dio e che anche se sembriamo in contrasto, siamo

sempre stati una cosa sola, ecco che allora cominciamo a liberarci

dalle illusioni. Allora la vita non appare più come ci appariva il

giorno prima. Quando ci risvegliamo ad una consapevolezza

superiore, improvvisamente spariscono il rancore, l’invidia, l’odio,

il senso di separazione, l’indifferenza, la maldicenza, perché

fulmineamente si capisce che tra l’io e Dio non c’è nessuna

separazione, nessuna distanza, o se esiste è solamente illusoria

perché noi pensiamo di non essere capaci di immergerci in Lui. Di

conseguenza anche gli altri sono Dio e quindi frammenti di me

dispersi nell’immensità. E allora con chi me la devo prendere se

gli altri sono parti integranti di me?

Questa è l’introduzione al pensiero oggettivo, in contrapposizione

al pensiero soggettivo, oggi imperante. In uno slogan si può dire:

non io ma Dio!.

L’io, che possiamo anche chiamare la coscienza della mente,

nell’uomo ordinario è una sorta di registratore-elaboratore di

pensieri. I pensieri si affollano alla mente, l’io li considera con

pacatezza se il suo temperamento è pacato, con agitazione se è di

animo impulsivo. L’uomo che pensa in maniera soggettiva agisce

in funzione del suo Io quale centro di azione del suo mondo.

L’uomo che pensa in maniera oggettiva agisce senza lasciarsi

prendere dalle emotività che le persone o i pensieri possono

suscitare. L’uomo che agisce con un pensiero soggettivo è

dominato dalle circostanze, dai pensieri, dalle persone, ma

soprattutto è schiavo della sua mente. L’uomo che usa il pensiero 29

oggettivo ha imparato ad usare la mente anziché esserne usato.

Per l’esoterismo la mente è tutto ciò che ha una funzione psichica,

che ha dei collegamenti con i sensi, tutto ciò che ci induce a

considerare, a giudicare. L’uomo dovrebbe essere in grado di

usare questo registratore e modularlo secondo i suoi intendimenti.

L’io dovrebbe essere il coordinatore di tutte le funzioni psichiche,

non lo schiavo dei suoi stessi pensieri. Quando Bernardino ci

parlava della “pazza di casa”, che per lui era la nostra mente, ci

invitava a fare attenzione al nostro io e tutte le illusioni che esso

generava.

Il risveglio inizia da qui, dalla consapevolezza che noi e il nostro

io non siamo la stessa cosa. B.d.B. ci parlava dei vari livelli

mentali, ci diceva che la stragrande maggioranza delle persone era

sul secondo livello mentale e che, con fatica, alcuni di noi

avrebbero potuto utilizzare il terzo livello mentale, quello che

avrebbe consentito di cominciare a utilizzare la mente come uno

strumento. B.d.B. diceva che nell’uomo esistono nove livelli

mentali e che questi livelli saranno appannaggio della futura

umanità. La prima mente è quella dell’esperienza: la lingua batte

dove il dente duole. Il secondo livello mentale è già più evoluto,

ma l’uomo del secondo livello mentale si comporta come se il suo

dolore dentale e la sua lingua fossero l’unico problema esistente

sulla Terra. Il terzo livello mentale apre invece altre possibilità che

si avvicinano al controllo della mente. La mente controllata agisce

come il cane addomesticato: obbedisce al richiamo e non corre

dietro alle biciclette che passano oltre il cancello. Probabilmente

lo scopo di questo momento evolutivo è proprio quello di

addomesticare la mente e per farlo occorre essere dei profondi

conoscitori della propria natura mentale oltre che diventare dei

bravi addestratori. Se impariamo ad usare la mente, anziché

continuare ad esserne usati, riusciremo ad alzare lo sguardo su

quel nuovo piano di coscienza che costituisce il futuro per cui noi

30

siamo stai creati. Dobbiamo ricordarci che la mente è un ottimo

servitore, ma un pessimo padrone.

Bernardino non ci ha mai dato esercizi o consigli su come

addomesticare la mente. Non approvava un gran che la

meditazione, preferiva la preghiera e le azioni svolte con il cuore

perché il cuore e il sentimento avevano, secondo Bernardino, il

potere di calmare la mente, di tenerla a freno. Parlava spesso del

vuoto mentale, di fare il vuoto nella mente e questa sembra una

pratica semplice, ma provateci: vi risulterà difficilissimo.

Essendo il nostro cervello un elaboratore di informazioni e

pensieri, la nostra mente è il risultato di questa elaborazione. E’ da

questa elaborazione che spesso, forse sempre, noi non riusciamo a

liberarci, perché la mente ci inganna, ci convince a non fare il

vuoto mentale perché altrimenti ci sentiremmo vuoti, poveri, senza

emozioni, senza appigli. La mente si nutre dell’elaborazione delle

nostre informazioni, è una specie di batteria che si autoricarica con

l’elaborazione di informazioni semplici. Riuscire a riconoscere il

processo mentale nella sua autentica importanza è il vero lavoro di

ogni uomo che si vuole avvicinare all’esoterismo.

Ancora una volta il messaggio sembra semplice, ma se ci pensate

bene è molto profondo e richiede un addestramento mentale

spossante. Riuscirci da soli è pressoché impossibile, gli

autoinganni mentali sono infiniti e riuscire a scoprirli è

impossibile. E’ per questo motivo che le religioni raccomandano

la preghiera, il digiuno, la carità e la compassione: è con lo

sviluppo di queste facoltà mentali ( informazioni anch’esse inserite

nel nostro elaboratore mentale) che si riesce a tacitare la mente a

ridurla ad un ruolo più umile in quanto queste qualità portano allo

sviluppo del cuore che è il vero motore che porta ad avvicinarsi

alla mistica.

Il lavoro dell’uomo che vuole scalare il Nuovo Piano di

Coscienza consiste proprio nel far interagire il cuore con il

cervello, lavoro che svolto su larga scala farà fare all’attuale 31

umanità quel salto che conduce alla visione spirituale della vita.

Ognuno di noi è al posto giusto

“Anche il dormire è giusto per chi ha ancora sonno”. L’umanità è

addormentata nella materia e a poco servono gli squilli di tromba

della nuova età acquariana. B.d.B. lasciava dormire gli

addormentati e dava sempre nuovi stimoli a coloro che si

dimostravano svegli e pronti a seguirlo. Nessuno sapeva chi era

addormentato e chi era sveglio. A turno, forse, tutti noi che lo

seguivano nelle sue lezioni dimostravamo di dormire e a volte di

essere svegli. Anche se non stiamo parlando del sonno fisico, ma

di quello mentale voglio ricordare come sul finire degli anni

settanta mi accadesse sistematicamente di addormentarmi durante

le sue conferenze, tanto che ad un certo momento decisi di non

frequentarle più perché mi sembrava sconveniente o inutile

parteciparvi.

Poi un giorno, sempre durante le conferenze, B.d.B. disse che era

più utile addormentarsi durante le sue lezioni che rimaner svegli.

Questo per farvi capire quale tolleranza e quale altro punto di

vista avesse Bernardino. Dormendo, sempre secondo la teoria di

Bernardino, si captava meglio il messaggio da lui divulgato e lo si

passava nell’inconscio collettivo: in questo modo lui svolgeva

egregiamente il lavoro per il quale era stato preparato dai monaci

del tempio di Nawa Sanga.32

B.d.B. non disse mai a nessuno quello che doveva o non doveva

fare, non disse mai a nessuno ciò che era giusto fare o ciò che era

sbagliato.

Sconcertava i più dicendo che tutto è giusto e che ogni cosa e

ognuno di noi è al posto giusto perché fa ciò che la vita gli dice di

fare. Ma se va tutto bene così, perché questo mondo è da

cambiare? Perché le cose non vanno come dovrebbero andare? La

risposta di B.d.B è semplice, troppo semplice per essere presa in

considerazione.

Nella nostra vita, nelle nostre azioni e nel nostro pensiero c’è

troppo calcolo, troppi secondi fini, troppi rancori e invidie, il

nostro Io è troppo gonfio, il nostro cuore troppo arido. E tutte

queste cattive qualità mentali dell’uomo portano l’individuo a

sviluppare il cancro personale e sociale e altre malattie individuali

e sociali difficili da curare ( ma anche questo aspetto è utile alla

vita perché la malattia viene per guarire!).

Se invece si accettassero le persone per quello che sono, così

come la vita ce le presenta, con i loro pregi e loro difetti, senza far

pesare situazioni o colpe inesistenti, le dinamiche sociali ne

avrebbero dei benefici e tutti noi potremmo essere migliori di

quello che attualmente siamo. Se queste semplici cose fossero

accettate non esisterebbero invidie, odi, gelosie, rancori, omicidi,

guerre, perché nessuno si opporrebbe con il proprio egoismo al

fluire armonico della vita. Ma, per i complessi meccanismi su cui

si muovono le energie a noi parallele, anche questa sofferenza ci

aiuta a vivere, ad agire, a macinare energie per altri mondi. Anche

le guerre e le atrocità che vengono commesse nel mondo hanno

una loro logica che sfugge alla nostra compressione.

Il celebre esploratore David Livingstone ricorda come anche una

morte orribile come essere mangiato vivo da un leone non sia poi

33

così terribile. Racconta infatti lui stesso che in una delle sue

esplorazioni in Africa venne attaccato alle spalle da un leone che

gli conficcò i denti in una spalla cercando di azzannarlo al collo.

Lui in quel momento di comprensibile paura non sentì nessun

dolore e non provò né terrore né paura, mentre veniva

prontamente soccorso dai suoi compagni di avventura che erano

riusciti a uccidere il leone. In quel momento di attacco del leone

Livingstone ebbe un’illuminazione che così descrisse: “ In

quell’istante ringraziai Dio perché non faceva soffrire le sue

creature nel momento così tragico della morte causata da episodi

di violenza come l’attacco di un leone”.

Il male è l’altra energia che ci sta a fianco, l’altra faccia del bene,

il rovescio della medaglia. Il polo negativo e positivo servono

all’uomo perché sia in grado di mantenersi in equilibrio e di

utilizzare queste due forze a vantaggio dell’evoluzione della

coscienza. La via che Bernardino ci indica, nei decenni che lo

vede impegnato a divulgare il pensiero esoterico, è una via

totalmente sgombra da pregiudizi o preconcetti poiché improntata

sull’accettazione della persona con i limiti o con i pregi che

possiede. Questa mancanza di atteggiamento da essere superiore,

da antiguru, ha fatto di Bernardino quella persona umile e schiva

che lasciava trasparire sempre una grande benevolenza, sia nei

confronti di chi gli parlava o di chi lo ascoltava con il cuore.

Bernardino l’antiguru non andava proprio a genio a tutti e per

alcuni era un personaggio scomodo. In effetti, se ci pensiamo

bene, noi che abbiamo questa esigenza di ricerca spirituale, nella

nostra ricerca vorremmo trovare delle risposte, speriamo sempre di

trovare dei consigli utili alla nostra vita, addirittura questi consigli

quasi li pretendiamo.

Quando troviamo un guru, noi, ci affidiamo completamente a lui;

mettiamo la nostra vita nelle sue mani, rinunciamo a decidere

spesso per paura di sbagliare o perché siamo fortemente insicuri. 34

Se troviamo un guru pretendiamo che lui ci dia delle indicazioni,

ci dica cosa dobbiamo o cosa non dobbiamo fare.

Bernardino ci disse sempre che dovevamo imparare ad ascoltare

la nostra Anima, unico guru autorizzato da Dio, a riconoscerla

come parte essenziale di noi, come vera padrona della nostra

personalità.

L’inizio dell’Età dell’Acquario comporta che ognuno di noi

sappia discernere la strada buona dalla cattiva senza ingerenze

esterne. “ Ogni bambino ha una guida interiore, non occorre

preoccuparsi per loro perché il destino è già tracciato nelle linee

essenziali”. Le preoccupazioni non fanno altro che “ disturbare” il

processo di crescita della personalità umana che smarrisce così la

sicurezza interiore. L’interazione tra genitori e figli, se veicolata

da equilibrio, fiducia, amore, quel giusto grado di paterna

autorevolezza, e di materna amorevolezza ha come risultato la

crescita equilibrata dei figli, una crescita della personalità che si

basa sulla propria fiducia, anziché su quella degli altri, genitori,

professori o istitutori che siano. Dentro di noi c’è Dio, occorre

riconoscerlo e occorre che i genitori sappiano che i bambini che

gli sono stati affidati sono guidati direttamente dal Dio interiore

finché le informazioni mentali non raggiungono quel grado tale di

massa critica che oscura la guida interiore.

E cosa contribuisce a fare della mente la nostra padrona di casa?

Probabilmente è il risultato di un conflitto tra la massa di

informazioni che giungono dall’esterno e l’immaturità dell’uomo

a trattarle con il giusto distacco. Inoltre il processo educativo

porta la nostra mente a prendere sempre più potere nella nostra

sfera interiore. Gli ultimi cinquant’anni hanno prodotto una

crescita enorme della sfera mentale. Mai come in questi

cinquant’anni le informazioni, le conoscenze, le tecnologie, hanno

bombardato la sfera mentale individuale senza la necessaria

preparazione psicologica che avrebbe lo scopo di discernere tra 35

questa massa di informazioni per dare il giusto peso e valore alle

varie componenti di queste informazioni.

Ci sono infatti informazioni complesse, come quelle che hanno

una connotazione emotiva, che in un’umanità bambina provocano

gravi stati di malattia mentale che ha riflessi sociali e

comportamentali tali da mettere in serio pericolo la stessa vita

dell’intero pianeta.

Prendiamo il caso dell’arricchimento selvaggio che sembra essere

ormai il valore dominante a livello planetario: business is business,

questo è lo slogan con cui stiamo assassinando le foreste tropicali,

con tutti gli esseri viventi che vi sono contenuti e stiamo

inquinando sempre più aria ed acqua e terra che sono le risorse

fondamentali di questo pianeta. Solo gli uomini che non credono

alla vita possono distruggere intere foreste senza curarsi di

possibili conseguenze.

Un tempo i bambini crescevano con la piena fiducia degli adulti

che si curavano ben poco di loro, vuoi perché c’erano minori

aspettative di vita nei loro confronti, ma anche perché si credeva

negli angeli custodi e veniva insegnato a tutti i bambini a non

dimenticarsi del proprio angelo custode.

Dimenticando che dentro ogni bambino c’è Dio al lavoro si è

orientati verso altri orizzonti. Si crede che i bambini siano di

proprietà esclusiva della famiglia, come un qualsiasi bene

materiale, un bene che darà i suoi frutti a suo tempo, un

investimento che ha le stesse nostre basi genetiche. Con questo

presupposto si curano i figli per avere da loro dei risultati: nello

studio, nel lavoro, nell’affetto, nell’economia domestica. Avendo

dimenticato che il figlio affidatoci è un tempio in cui è celato una

particella di Dio, noi non consideriamo la parte spirituale dei figli,

limitandoci a mandarli in chiesa perché siano battezzati o poco

più.

36

A tal riguardo credo che il numero 10 della rivista ci fornisca una

buona indicazione su cosa si dovrebbe fare quando si ha un figlio.

L’articolo di fondo si intitola infatti: “ …Mantenere un angelo…”.

Dovrebbe essere questo il compito più importante dei genitori

con i propri o altrui figli: mantenere un angelo accanto a loro. Ma

come si fa a mantenere un angelo? Con le preghiere, con l’amore,

con il pensiero amorevole. Il pensiero crea. Se il pensiero per i

figli è incentrato sulla preoccupazione e sull’ansia, una nuvola di

nevrosi attornierà il ragazzo e o la ragazza che ci è stata affidata.

Se invece le madri e i padri si limitassero a pregare per i loro figli

con la coscienza di poter influire seriamente sulla loro vita, si

creerebbe linfa vitale per il loro angelo custode che troverebbe

così valido nutrimento per stare accanto alla creatura generata. Da

ciò innumerevoli angeli sarebbero accanto ai nostri figli a

proteggerli, a consigliarli e a seguire quella vocina che Collodi

aveva identificato nel Grillo Parlante. E’ un vero peccato che non

si creda più a queste favole, perché sono le uniche che hanno una

base di verità anche se non la possiamo constatare di persona

perché ci manca la visione sottile o eterica.

L’Età dell’Acquario è anche questo: contrastare la cultura

dominante e le tendenze più in voga per affermare le conoscenze

esoteriche e i lati migliori di tutte le religioni del mondo.

37

Il popolo invisibile

Bernardino del Boca possedeva la facoltà di vedere cose che gli

esseri umani normali non vedono. Questa quotidianità con le

percezioni paranormali erano a dir poco strabilianti, tanto che lui

se ne vergognava tantissimo e non ne parlava. Il coraggio di dire

quello che vedeva lo trovò soltanto nei libri e la lettura di questi

diari portano il lettore ad intuire a quale tipo di visione egli fosse

sottoposto per tutta la vita e come fosse difficile mantenersi in

equilibrio tra il mondo fisico normale e quello fantastico che gli

scrittori soltanto immaginano. B.d.B. non aveva dubbi, come

poteva averne dopotutto quello che gli accadeva quotidianamente:

esistono altre forme intelligenti invisibili agli occhi umani.

Diverse sono le tipologie e le forme di queste energie intelligenti

peraltro già descritte in tutti i trattati dell’esoterismo e della

tradizione popolare o nella letteratura orientale: dai folletti, agli

elfi, ai Deva, alle ombre dei morti, agli extraterrestri. Ma oltre a

queste energie intelligenti B.d.B. parlò di un altro tipo di energia

intelligente a cui aveva dato il nome di Zoit, ( nome che derivava

dal suono che lui sentiva quando quest’energia si faceva vedere)

che si manifestavano come spiragli accecanti di luce ultravioletta.

Queste visioni, figure eteriche, energie ed esseri invisibili hanno

popolato le stanze dove Bernardino ha passato la sua vita: fossero

queste a Singapore, Milano, Alice Castello o Cavallirio. B.d.B.

diceva che quando la sua mente era controllata i folletti della sua

casa svolgevano le funzioni di una domestica: non permettevano

alla polvere di posarsi sui mobili e soprammobili!

La giornata di Bernardino era segnata dalla presenza di questi

38

esseri che lui solo vedeva al fianco suo, al fianco delle persone,

degli animali, nei luoghi di natura o abitati dall’uomo, perfino sui

lati delle autostrade. Bernardino sapeva che queste “presenze”

appartenevano a mondi sconosciuti e sapeva di non poterne

parlare con tutti; sapeva che poteva essere preso per pazzo, ma lui

queste” energie” le vedeva, ne percepiva la presenza con tutti i

sensi e ne riscontrava gli effetti pratici.

Nella sua casa comparivano e scomparivano cose, dal soffitto

scendevano lettere o fogli di libri del passato, bagliori ultravioletti

lampeggiavano continuamente sui vetri delle sue finestre. Molto di

frequente veniva “usato” da queste energie, che per Bernardino

stavano in un mondo parallelo al nostro, per vedere cose o persone

secondo dei motivi o piani che lui stesso non riusciva

comprendere. Per mezzo di queste energie lui poteva compiere

quei viaggi in astrale e quelle indagini che gli davano tutte le

risposte ad ogni possibile domanda.

La stessa rivista l’Età dell’Acquario era composta con fotografie

provenienti direttamente da questi mondi, fotografie che si

materializzavano sul tavolo dove lui scriveva. Le “voci”, le

persone, gli esseri di natura che lui sentiva e vedeva gli

comunicavano il messaggio che lui ha poi trascritto nei libri e sui

cento e più numeri della rivista che stiamo percorrendo in queste

pagine.

Bernardino è stato il mezzo attraverso cui fluivano le

comunicazioni della nuova età acquariana.

B.d.B. era un centro di ascolto, cioè la sua mente funzionava

come un telefono senza fili a cui potevano chiamare solo coloro

che erano stati iniziati e quindi esoteristi come lui che, in ogni

parte del mondo, sconosciuti ai giornali e ai governi, stavano

svolgendo il lavoro di preparazione per la futura Età

dell’Acquario. Come centro di ascolto gli era stato affidato un

lavoro di trasmissione telepatica con Cracovia, Singapore e Kano:

39

“perché il suo compito, gli ricorda ancora l’Americano,( siamo a

Singapore nel 1947) è di canalizzare nuove idee e nuovi modi di

pensare per trasmetterli a Cracovia, Amsterdam, Kano e in Cina, e

combattere contro il sonno che addormenta le coscienze” da La

Forza del Cuore ed. Villaggio Verde pg. 66.

Attraverso di lui passavano le comunicazioni di quel mondo di cui

noi “ popolo normale della terra” non riusciamo nemmeno a

concepirne l’esistenza. Diventare sensibili a questo mondo

significa illuminarsi o impazzire. Per mantenere un equilibrio è

necessario raggiungere un certo grado di cultura, una certa

padronanza della mente, una particolare visione equilibrata di tutte

le cose. Se l’uomo non persegue una ricerca interiore volta a

radicare l’equilibrio mentale, scoprendo il valore della giusta via

di mezzo, la sensibilità al Popolo Invisibile rischia di

compromettere la sua salute mentale e fisica.

B.d.B. aveva ricevuto un’iniziazione elevata, quando era console a

Singapore ed era stato scrutato e avvicinato dagli Zoit, questo era

infatti il nome che Bernardino aveva dato alle energie del mondo

parallelo che gli erano vicine e gli permettevano di fare tutte le

cose straordinarie che ha fatto.

Vediamo come Bernardino descrive gli Zoit nel libro Singapore –

Milano –Kano a pg. 18:

“Essi apparvero appena fu aperto lo sportello dell’aereo. Sul

rettangolo luminoso,nella fredda luce esterna delle lampade al

mercurio, Essi apparvero come due fessure di luce livida, come stretti

spiragli di porte socchiuse su camere illuminate da luce ultravioletta.

Le fessure di luce scesero la scaletta, assottigliandosi, sparendo e

riapparendo come fanno le luci che si riflettono sui vetri dei

finestrini, quando si viaggia in treno di notte.

Gli Zoit si fermarono nella vicina zona scura creata dall’ombra di un

furgone, e mi comunicarono, telepaticamente, di attenderli

l’indomani a casa mia, dopo il tramonto. Aveva inizio 40

quell’avventura che il monaco del Wat Sudat di Bangkok aveva

descritto leggendo la posizione che presero i semi che mi aveva fatto

gettare nell’ancora calda cenere di un fuoco che si stava

spegnendo.”

Furono i monaci buddisti del tempio dell’isola di Nawa Sangha,

in Indonesia, ad avviarlo verso il suo lavoro di preparazione della

nuova età acquariana. Dovette subire umiliazioni, come tutti gli

uomini comuni, dovette lavorare e guadagnarsi da vivere, ma

Coloro che lo avevano avviato sul Sentiero lo confortavano

parlando direttamente al suo cuore e facendogli fare i voli con

l’anima, i viaggi in astrale. Del Boca era consapevole che tutto il

vivere dell’uomo serve per altri mondi, per altre energie che

vivono in universi paralleli. Anche tutta la sofferenza dell’uomo

ha una sua ragione di esistere che per il momento non è possibile

sapere in quanto mancano ancora le parole per dire.

Riporto, sempre sul libro Singapore Milano Kano a pg.

113 ,queste righe attribuite a Mabel Collins:

“ Il vero e completo significato della vita terrena sta soltanto nei

nostri contatti con la personalità degli altri e nello sforzo

individuale per sviluppare la nostra coscienza. Tutte quelle cose

che noi chiamiamo eventi e circostanze, che noi consideriamo

come il vero contenuto della vita, sono invece soltanto le

condizioni che rendono possibili questi contatti e lo sviluppo della

coscienza.”

Il mondo cosiddetto paranormale era per Bernardino più normale

di quello usuale e ciò lo rendeva un essere speciale che molti

consultavano per sapere, per conoscere il loro futuro, per trovare

conforto alle sofferenze. E lui, sempre con il sorriso sulle labbra

rispondeva, parlava, confortava, indicava.

Nel numero undici della rivista dell’Età dell’Acquario,

Bernardino, sotto lo pseudonimo di Toshima Nishikata ci presenta

per la prima volta il concetto di Mondi Paralleli. Nell’articolo si 41

parla di fatti misteriosi, rigorosamente documentati, di cui non è

possibile rintracciare una spiegazione logica se non quella

plausibile di mondi paralleli che ogni tanto aprono una breccia

accanto a noi e ci lasciano intravedere esseri e luoghi non visibili

normalmente.

Gli esseri invisibili che hanno accompagnato Bernardino nella sua

vita sulla Terra, probabilmente, appartenevano a uno di questi

mondi paralleli. L’esistenza di questi esseri invisibili è

testimoniata da ogni cultura umana. Generalmente si rendono

visibili a pochi individui, che hanno il “ dono “ particolare della

visione, della premonizione. Nelle altre culture gli esseri di natura

o più comunemente gli spiriti appaiono agli stregoni dei villaggi

durante le cerimonie in cui si fanno uso di droghe psichedeliche.

L’uso di queste droghe ha sempre fatto pensare al fatto che le

visioni dipendessero dalle droghe, ma se ciò fosse vero, non si

spiegherebbe come questi esseri invisibili ai più vengono descritti

anche da bambini che non fanno certo uso di droghe.

Teorie precostituite o credibili non ve ne sono, ed è sbagliato

cercare di formularle. Queste cose appartengono alla sfera del

mistero che è in ognuno di noi e non possono essere dimostrate.

La domanda che dobbiamo porci non è dunque se esistono gli

esseri invisibili, ma come mai non si sono ancora manifestati a noi

che in queste cose ci crediamo.

42

I precursori dell’Età dell’Acquario

La nascita del movimento acquariano si fa risalire ai secoli

passati. Una data precisa non esiste: individui isolati hanno sempre

conosciuto la realtà dell’Anima e ne hanno parlato a diverso titolo,

chi con il cuore, chi con la mente, chi usando linguaggi metaforici,

chi spiegando come si doveva costruire la pietra filosofale. Tra le

spiegazioni di Bernardino vi è quella dell’erede di Treby e dei

precursori dell’Età dell’Acquario.

Le energie del mondo parallelo che seguono l’uomo nella sua

evoluzione spesso si manifestano in alcuni individui per

influenzare un ambiente, un gruppo di persone affinché questi

individui divulghino un messaggio capace di cambiare la mentalità

esistente, il conformismo, il bigottismo e le sclerosi mentali che

sempre caratterizzano le culture dominanti dei popoli.

Nel numero 14 della rivista “ L’Età dell’Acquario” edita nel 1973

B.d.B. scrive un articolo sull’onorevole George Treby, primo

erede di quella forza sconosciuta che sta con l’uomo sin dalla sua

nascita. L’opera di G. Treby influenzerà anche il Conte di Buffon,

naturalista ed illuminista, che inizierà a gettare semi di un nuovo

pensiero naturalistico che porterà la coscienza umana ad ampliare

la sua cultura oltre i ristretti campi della verità esemplificata dalla

Bibbia. Gli eredi spirituali di Treby non sanno di esserlo, lo sa

però l’Anima Mundi che affida a certi individui i compiti che loro

stessi hanno scelto nella dimensione animica e che, con la discesa

sulla Terra, hanno temporaneamente dimenticato. Il concetto è

molto chiaro: nel mondo ci sono certi individui che hanno poteri

che non si possono spiegare con le normali leggi della fisica e

possiedono concetti culturali inesistenti in quell’epoca, oltre a

questo possiedono conoscenze culturali a tutto tondo e ricoprono

delle posizioni influenti. La loro posizione e la loro cultura

permise a queste persone di influenzare una infinità di altri

personaggi dell’epoca in cui vissero e mediante questa opera di 43

divulgazione door to door svilupparono la coscienza e la cultura

della loro epoca. Dal 1700 la diffusione dei libri cominciò ad

essere un costume in voga nei salotti di tutta Europa e questo

contribuiva alla diffusione delle nuove idee. La linea di Treby ha

svolto in Europa questo importante compito di influenza culturale

presso i governanti di allora. Esempi di questo genere vengono

riportati da Bernardino in diversi articoli della sua rivista.

Elia Ashmole, nato in Inghilterra a Lichfield nel 1617 e qui morto

nel 1692, è ricordato nelle enciclopedie come un antiquario. Ad

Oxford esiste il Museo della Storia della Scienza nato da una

donazione cospicua di Ashmole. In realtà costui era un esoterista

che aveva un amico con cui compiva esperimenti di botanica, di

alchimia e organizzava ricerche etnografiche e di astrologia. La

sua vita intensa lo portò ad influenzare diversi membri della Royal

Society di cui era membro.

La storia di Aphra Behn Amis è da ricordare. Prima scrittrice di

professione, nacque nel 1640 nel Kent, fu anche la prima donna

che cominciò a vendere i libri porta a porta. Suo padre era barbiere

e sua madre, figlia di un marinaio era gente semplice, aperta a

tutte le cose nuove. Aphra, giovanissima, partì per la Guaiana in

cerca di fortuna e la trovò veramente scoprendo la sua mentalità

acquariana. Sposò uno schiavo amerindiano, Ooronoko, che era

principe della sua tribù. Lo sposò per amore e per liberarlo dalla

sua condizione. Da lui apprese la dignità che contraddistingue

l’uomo che non dimentica di avere per compagno fedele la propria

anima, il proprio daimon. Fu in questa terra che iniziò a scrivere il

suo libro più famoso “Oronoko, the Royal Slave”. Tornata in

Inghilterra sposò un ricco mercante di nome Behn e quando questi

morì nel 1666, Aphra era già famosa nella sua Inghilterra tanto da

essere ricevuta a corte da Carlo II. Le sue commedie teatrali però

offendevano la morale di quell’epoca e fu perseguitata dai

Puritani. Morì a 48 anni e fu seppellita nell’Abbazia di

Westminster, tra i grandi d'Ingilterra. Virginia Wolf disse che ogni

44

donna non dovrebbe mancare di portare fiori sulla tomba di

Aphra.

Altro esempio di precursore dell’Età acquariana fu John Smart,

miniaturista inglese vissuto dal 1741 al 1811. Smart era un artista

capace, ma rimasto tra i minori. Ha sempre prediletto le miniature

e, ancora quando era in vita, si era diffusa l’idea che possedere

un’opera di questo artista portasse bene. Si diffuse pertanto la

mania di collezionare le sue opere e anche presso gli antiquari è

tutt’ora ricercato. Va ricordato soprattutto per essere vissuto per

essere e non per avere e per quel buon senso che contraddistingue

tutti gli appartenente al popolo acquariano.

Un altro esempio di pioniere di mentalità acquariana fu Andrei

Carnegie. Nato in Scozia emigrò giovanissimo negli Stati Uniti

dove cominciò a lavorare come fattorino. Correva l’anno 1855,

l’epoca delle ferrovie, e Andrei si lanciò in questa idea giungendo

a controllare il mercato dell’acciaio americano. Diventò

miliardario, ma non abbandonò la sua mentalità semplice che lo

portava a privilegiare l’istruzione della povera gente e a regalare

tantissimo di quello che guadagnava. La sua regola era semplice:

“Pagare la decima e aiutare gli altri a migliorare”. Sapeva che

l’umanità doveva imparare faticosamente la sua lezione e che non

doveva aspettarsi nulla in cambio da chi beneficiava. Aveva

l’abitudine di regalare libri insieme ai soldi, tanto che riempì di

volumi numerose biblioteche e nel 1895 fondò il Carneige Trust a

Pittisburg, primo esempio di fondazione che fu presto emulata da

altri uomini che erano stati baciati dalla fortuna.

Un’altra donna che aveva sviluppato un pensiero acquariano,

decisamente troppo audace per il suo tempo fu la duchessa

Margaret Cavendish di Newcastle. Dal 1653 al 1668 scrisse

romanzi biografie, commedie dove metteva in bocca ai suoi

personaggi idee di uguaglianza tra gli uomini e le donne

soprattutto nel campo familiare e sociale. Nel proporre le sue idee 45

era fortemente sostenuta dal marito, William Cavendish,

consigliere del re Giacomo I. Margaret con il passare degli anni

divenne molto sensibile e sofferente per l’ignoranza delle persone

che la circondavano tanto che rinunciò a cibarsi e si chiuse in se

stessa. Morì a soli cinquant’anni e fu deposta nell’Abbazzia di

Westminster fra i grandi dell’Inghilterra.

Sugli oltre cento numeri della rivista L’età dell’Acquario sono

riportati numerosi esempi di questi pionieri acquariani, leggere le

loro storie fa bene all’Anima.

Indagini psicotematiche

46

Nei numeri tredici e quindici della rivista “L’età dell’Acquario “

editi sul finire del 1972 e l'inizio del 1973, Bernardino presenta

alcuni retroscena di vita di due scrittori famosi: Dino Buzzati e

William Burroughs. Dino Buzzati viene presentato come se

Bernardino vedesse una radiografia mentale dello scrittore.

B.d.B aveva la facoltà di usare la psicotematica che gli consentiva

di conoscere tutto ciò che riguardava persone che non gli erano

legate da fatti emotivi o karmici.

Nell'articolo intitolato “Buzzati e le molte dimore”, Bernardino

racconta come il famoso scrittore fosse perseguitato da

un'immagine, che solo lui vedeva, che egli chiamava la Vecchia

Signora e che Buzzati associava alla morte. Questa immagine gli

era apparsa a quattro anni e si ripresentava ai suoi occhi

periodicamente riempiendolo di puro terrore.

Questa immagine era un' ipnagogia e chi non ne ha mai avuta

una, normalmente avviene nell’infanzia, non può sapere quale sia

il livello di paura che incute.

Secondo le indagini psicotematiche di Bernardino, la Vecchia

Signora abbandonò Buzzati soltanto nel 1961 e precisamente il 26

marzo di quell'anno. La sua immagine vive ancora nell'Inconscio

Collettivo, dove tutto sedimenta e si conserva e dove è possibile

scoprire i segreti di ogni personalità vissuta sulla Terra. Il terrore

che questa ipnagogia incuteva a Buzzati lo portò, verso i

diciassette anni a creare un suo mondo in un'altra realtà.

Buzzati creò così le sue molte dimore che lo condurranno a

sviluppare quella fantasia che lo porteranno a diventare uno

scrittore originale.

Una sua dimora era una specie di torre formata da scatole

metalliche colorate con i vivi colori dell'arcobaleno: in questa

dimora inesistente egli soffriva e vi portava i nemici. La dimora

che durò più a lungo, nel suo mondo parallelo, fu un'immensa

47

grotta di roccia argentea, aperta su un mare perennemente al

tramonto che l'illuminava di luce dorata. Pur vivendo

continuamente nelle sue dimore fantastiche, dove trovava spunti

ed ispirazioni, Buzzati non le considerava minimamente: la

Vecchia Signora ogni tanto gli appariva anche in queste dimore

segrete e lui doveva fuggire e crearsene un’altra. Quando il 26

marzo 1961 la Vecchia Signora se ne andò, Buzzati aveva

cominciato ad usare la sua fantasia non come un'espressione del

suo vivere, ma come un mezzo egoistico per attaccarsi

maggiormente alla vita. Le opere migliori di Buzzati erano già

state create ed erano già conosciute da tutti.

La lezione che Bernardino ne trae da questa vicenda è che ognuno

di noi può costruirsi nel suo mondo parallelo una dimora

fantastica, dove vivere le ore migliori in compagnia della nostra

fantasia purché non si usi questa fantasia per scopi egoistici.

Queste indagini psicotematiche Bernardino le effettuava in uno

stato alterato di coscienza che egli raggiungeva naturalmente,

senza uso di droghe o particolari tecniche: gli veniva naturale

poiché era sensitivo dalla nascita ed era stato iniziato al Tempio di

Nawa Shanga in Indonesia dove gli erano stati aperti i canali per le

altre dimensioni della vita. Nei suoi libri diceva che usare la

psicotematica era molto semplice, ma è necessario imparare a

conrtrollare la mente per accedere a queste possibilità.

L'articolo sullo scrittore W. Burroughs è intitolato "W. Burroughs e

la gente del Sokpagbamè" e ci presenta un Burroughs conosciuto in

prima persona in un bar di Tangeri. Cosa ci facesse Bernardino a

Tangeri con Burroughs e l'amico scrittore Rom Landau ce lo dice lui

stesso nell'articolo:

"Tu ed io, tutta questa gente - è un berbero sconosciuto che gli parla -

non siamo qui per caso. Nulla avviene per caso. Qualcosa ci muove.

Qualcosa che non possiamo comprendere, perché è al di là del nostro

mondo, al di là dell'alto e del basso, del giusto e dell'ingiusto".48

Bernardino era a Tangeri con Rom Landau alla ricerca della gente del

flusso Sokpagbamè, gente che aveva abbandonato ogni tipo di lavoro e

viveva nel " flusso" lungo le correnti armoniche della vita che gli

consentivano di vivere senza nulla fare.

Bernardino si trovava a Tangeri, era l'anno 1955, perché desiderava

incontrare questa gente del "flusso". Fu per caso, anche se il caso

ovviamente non esiste, nella persona di W. Bourrughs a mettere

Bernardino sulle tracce della gente del "flusso". In questo bar, dove

erano seduti Bernardino e Landau entrò un uomo europeo che inciampò

e cadde addosso a Landau. Landau, già nervoso per il troppo caos del

luogo, si arrabbiò ulteriormente e se ne tornò in albergo. Quell'uomo che

aveva inciampato era Burroughs e l'unica sedia libera era quella vicino a

Bernardino. Non si scambiarono parole, ma B.d.B usando la

psicosomatica stava sondando la coscienza dello scrittore. Sapeva che

stava aspettando qualcuno, qualcuno che apparteneva alla gente del

flusso. Quando entrò un berbero dagli occhi chiari Burroughs si alzò e

accolse il berbero con un abbraccio. L'arabo gli diede un pacchettino e

Burroughs se ne andò. Il berbero si sedette quindi accanto a Bernardino

e cominciò a parlargli di Burroughs e del flusso.

Quello che il berbero aveva consegnato a Burroughs era hasish e diceva

che lo scrittore americano stava sperimentando ogni tipo di droga, ma

egli era preso dal flusso e le droghe non lo avrebbero consumato. Il

berbero parlò a Bernardino del "flusso" e Bernardino ne annotò tutte le

impressioni sul suo diario. Tornato in Italia Bernardino incominciò ad

interessarsi di Burroughs per il lavoro di rottura sul piano culturale che

egli stava compiendo. La sua tendenza omosessuale, l'uso spasmodico

delle droghe, la critica ai benpensanti ne faceva una testa d'ariete per

sfondare il muro asfittico di una società che si stava chiudendo sempre

più nelle convenzioni piccolo-borghesi. Bourroughs fu conosciuto

soprattutto per essere stato il padre della Beat Generation e il maestro

riconosciuto di Kerouac e Ginsberg nonché di tutta la stampa

underground. Il suo libro più conosciuto è "Il pasto nudo".49

La Terapia-E

Sui numeri 17 e 18 della rivista “L’Età dell’Acquario” appaiono per la

prima volta due articoli che riguardano l’ E - Therapy. Era il 1973 e le

50

e-mail non esistevano ancora, oggi l’E-therapy è intesa come la terapia

psicoanalitica tramite internet. Non è di questa terapia che si parla.

L’E-Therapy, che d’ora in avanti chiameremo Terapia-E per non

confonderla con quella di quest’era informatica, veniva sperimentata

in America dal dott. A. Kitselman e ha la facoltà di portare a sviluppare

la SuperCoscienza e di attivare tutte le potenzialità latenti che ognuno di

noi possiede. Nel 1973, quando uscirono questi articoli, non esistevano

ancora le varie scuole, spesso trasformate in sette e botteghe dove il

fanatismo imperava e il rischio di plagio della personalità era fortissimo.

In America molte persone avevano posto fine alla loro vita dopo aver

sperimentato la Terapia-E e questo stava a significare che l’umanità non

era ancora pronta per questo tipo di divulgazione. Bernardino non parlò

più di Terapia-E sui numeri della rivista, ne accennava brevemente qua

e là nelle sue conferenze quindicinali e il manoscritto sulla Terapia-E

rimase nascosto nella sua casa. Solo nel 1993 Bernardino comincia a

parlare diffusamente della Supercoscienza e della Terapia-E durante le

conferenze quindicinali. Ne parlerà per tutto l’anno fornendo così ai

partecipanti alle riunioni materiale su cui poter riflettere e lavorare.

Qui di seguito presentiamo una breve disamina dei concetti

fondamentali che riguardano la ricerca della supercoscienza

La Terapia-E si basa sulla possibilità per ogni uomo di immergersi nella

Supercoscienza. Tre sono i livelli di coscienza umana:

- Conscio

- Subconsio (ciò che ci spinge all’azione sotto l’influenza del

nostro karma)

- Superconscio

Chiameremo “E” la supercoscienza attraverso la quale è possibile

arrivare a mettersi in contatto con la propria anima, la divinità che è in

tutti noi. La terapia di “E “ è quella che ci permette di svelare appieno

tutti i nostri poteri che sono latenti poiché occultati dallo strapotere della

nostra mente cosciente. Il primo lavoro da fare è quindi quello di non

lasciarsi influenzare dalla mente, ma cercare di tenerla sotto controllo, di 51

riconoscerne l’azione e di limitarla ai suoi ranghi. La mente cosciente è

come la segretaria di un’importante azienda che cerca sempre di imporre

la sua visione limitata al Presidente che ha una visione più ampia della

strategia aziendale. Riconoscere l’azione della mente non è difficile: ci

siamo immersi! Ogni volta che sparliamo, che critichiamo, che

proviamo emozioni negative, che abbiamo rancori, paure, rabbie,

rimorsi; ogni volta che non riusciamo a rilassarci e a gratificarci per

quello che facciamo noi subiamo l’influsso della mente cosciente. In

questi ultimi cinquant’anni, con l’avvento dei mezzi di comunicazione

di massa il potere della mente conscia è diventato abnorme. L’enorme

produzione del fattore mentale ha portato l’uomo ad essere schiavo

delle sue stesse elaborazioni. Per scoprire il livello superconscio è

necessario controllare la nostra mente. Di metodi ce ne sono tanti e se

siete arrivati a leggere queste righe significa che siete già ad un livello di

controllo mentale più che accettabile.

La mente cosciente è anche quella che ci permette di conoscere e la

conoscenza è uno strumento per arrivare alla supercoscienza. Ma ora

vediamo cosa può fare la supercoscienza quando applichiamo la

Terapia-E.

La Supercoscienza ha dieci poteri:

1) Il potere di riconoscere le cause.

Questo può avvenire anche a livello conscio, ma E riconosce le cause,

non formula giudizi personalistici. Riconoscere una causa significa saper

cogliere un aspetto del mondo parallelo che ci influenza in modo

inimmaginabile. Se osserviamo un problema, una persona, cercando di

non usare la mente conscia, ma lasciandoci influenzare dalla nostra

Supercoscienza, noi stiamo applicando la Terapia E. Se giudichiamo una

persona, un fatto, un problema rimarcandone gli errori e le negatività

stiamo sviluppando il potere della mente conscia che adombrerà la

supercoscienza.

2) Il potere di giudicare le azioni

52

Se E riconosce la causa non le giudica in rapporto alla nostra mente, ma

in rapporto a quell’intricata trama del tessuto che è la nostra vita. Il

giudizio allora è in rapporto all’Anima che ha determinato, nel mondo

delle cause, quegli effetti particolari su cui ci sentiamo in dovere di

esprimere giudizi. Siccome E è infallibile il suo giudizio è sempre vero.

Ma solo se avremo riconosciuto l’azione di E riusciremo a diventare

infallibili nel nostro giudizio.

3) Il potere di conoscere tutto ciò che forma la nostra vita

E’ il potere di comprendere cosa siano i sentimenti, le emozioni, le

fobie, le motivazioni e tutto ciò che muove la nostra personalità. Queste

strutture mentali fanno parte della coscienza ed è molto importante

esserne coscienti tramite E. Come fare? Nel momento in cui siete preda

un forte impulso legato ad un’emozione o un’ altra pulsione istintiva

provate a ricordarvi dell’esistenza di E.

Basta questo, provate a vedere se ci riuscite.

4) Il potere di comprendere le strutture

Si intende la struttura mentale propria e degli altri. Se E agisce

riconosce immediatamente il carattere della persona che secondo le più

recenti teorie psicologiche si può raggruppare in cinque categorie tutte

presenti nella personalità. Infatti ognuno di noi è, per condizione

genetica ereditata, + o - introverso/estroverso, amorevole/polemico,

aperto o chiuso a nuove esperienze, coscienzioso/disordinato,

nevrotico/stabile. Queste strutture mentali formano il carattere

dell’individuo che per condizioni ereditarie ( karmiche) e per

condizionamento ambientale lo portano ad avere una particolare

struttura mentale. L’E Therapy, che ci mette in contatto con la

Supercoscienza, ci permette di riconoscere immediatamente che tipo di

carattere ha una persona che ci sta di fronte e quindi di riuscire a capire

meglio gli altri. Giungiamo quindi a capire il quinto potere.

5) Il potere di penetrare il carattere degli altri

Ogni persona che incontriamo è importante. Nessuno si presenta nella

sfera della nostra vita senza un significato per i mondi paralleli. Neanche

gli incontri che avvengono per strada sono casuali. Questo ripeteva 53

sempre, ad ogni conferenza, Bernardino. Quando E agisce è in grado di

capire quale significato e importanza ha una persona per la nostra vita. E

quando qualcuno ci urta, non ci piace, significa che costui ha qualcosa

da insegnarci.

6) Il potere di valutare le tendenze

Quando in una persona sappiamo riconoscere la sua energia particolare,

i suoi pregi e le sue tendenze positive siamo anche in grado di percepire

quale bottone schiacciare per sviluppare le tendenze a cambiare alcune

strutture mentali e quindi il suo carattere. Quando notiamo delle

tendenze negative dobbiamo ignorarle e sviluppare le tendenze positive.

Le negatività delle persone sono delle richieste d’amore.

7) Il potere di raggiungere stati emozionali integrati

E’ il potere di ottenere ciò che si desidera. Quando desideriamo qualcosa

e lo otteniamo siamo felici. Il nostro desiderio non deve però nuocere

agli altri. Non ci deve essere prevaricazione nel desiderio, poiché tutti

noi, tutta la vita è integrata in strutture interconnesse. Il tessuto della vita

ha una trama che unisce tutti gli uomini e tutte le creature della Terra, la

coscienza ambientalista deriva da questa antica convinzione esoterica

conosciuta già duemila anni prima di Cristo.

8) Il potere di investigare la storia

La nostra storia personale è molto importante, non solo i nostri genitori

e i nostri nonni, ma tutti gli antenati che ci hanno preceduto sono in

qualche modo importanti per la nostra vita attuale. Con la Terapia E si

può retrocedere a passate esperienze prenatali o scrutare il passato del

nostro personaggio. Essere in pace con i nostri genitori è la condizione

indispensabile per sviluppare la Supercoscienza.

9) Il potere delle percezioni extrasensoriali

E’ il potere di penetrare nella mente delle altre persone e di tutte le cose

viventi. Non è un bel potere in quanto ciò che si può vedere non è molto

edificante. Con questo potere si vede anche la propria e altrui energia

negativa che chiamiamo morte e che sta sulla spalla sinistra di ognuno di

noi e il nostro angelo custode che sta sulla spalla destra.

10) Il potere dell’infallibilità54

Tutto ciò che fa la supercoscienza è giusto, quello che fa la mente può

essere sbagliato. Se ci affidiamo alla supercoscienza avremo il dono

dell’infallibilità

Oltre a questi dieci poteri Bernardino parlò di quattordici simboli che

occorre tenere presenti per sviluppare la Supercoscienza. Disse anche

quale era il metodo per sviluppare questi simboli a livello di

Supercoscienza.

Disse infatti di visualizzare su una lavagna immaginaria i seguenti

concetti/simboli che ci sono già conosciuti a livello conscio, ma occorre

farli passare anche attraverso E.

( Questo esercizio sembra semplice, ma la nostra mente ci inganna e non

ci permette quasi mai di portare a termine la sperimentazione)

I quattordici simboli da passare ad E sono:

1) Desiderio

2) Odio,antagonismo

3) Inerzia mentale

4) Paure, preoccupazioni

5) Dubbio Incertezza

6) Ignoranza, confusione

7) Ansia, apatia

8) Dolore fisico, mentale

9) Volontà, uso del pensiero

10) Estasi, fuoco

11) Felicità mentale

12) Percezione dello spazio e delle apparenze

13) Consapevolezza di essere consapevoli

14) Motivazioni, scopi

Scrivendo alcuni di questi simboli sulla lavagna mentale ( possiamo

sceglierne anche uno solo, o due, quelli che ci sono più familiari, a cui

siamo più avvezzi), e sforzandoci di tenere a freno la mente si riesce a

far penetrare questi simboli nella supercoscienza e i simboli

acquisiscono significati più profondi, nuovi a cui non avevamo mai 55

pensato prima. Se stiamo svolgendo il lavoro giusto questi simboli

muoveranno l’inconscio collettivo e noi riceveremo stimoli e pensieri

nuovi.

Questo è possibile perché la supercoscienza è collegata a tutto e a tutti e

quindi ha enormi poteri. Se nella vita operiamo con i dieci poteri e i

quattordici simboli riusciremo a entrare in contatto permanente con la

nostra Supercoscienza. Il maggior ostacolo a tutto ciò ci verrà proprio da

noi stessi o meglio, da quella parte di noi stessi che noi crediamo occupi

la totalità della nostra persona: la nostra mente conscia.

Un altro importante elemento conoscitivo del processo conoscitivo di E

è costituito dal simbolo del fuoco. Il fuoco eterico viene visto dai

sensitivi come un fuoco azzurro ed è l’energia che muove il sangue e la

vita intera. Ci sono quattro tipi di fuochi:

Il fuoco estatico.

Il fuoco estatico senza pensieri.

Il fuoco tranquillo.

Il fuoco neutrale.

Quando si manifesta il fuoco estatico si vedono le cose in modo

completamente differente dal normale: con la sperimentazione di questo

fuoco si hanno viaggi astrali, intuizioni, telecinesi, energia e vitalità.

Purtroppo la droga fa sperimentare questo tipo di fuoco, ma distrugge

in maniera irreversibile le porte che ci permettono di essere consapevoli

anche della realtà di ogni giorno. Bernardino ha sempre stigmatizzato

l’uso delle droghe, anche se aveva conosciuto innumerevoli giovani,

nonché studiato piccoli gruppi indigeni che ne facevano uso quotidiano.

Nella droga Bernardino vedeva soprattutto la pericolosità, per noi popoli

occidentali, di non riuscire a conciliare il rapporto tra la mente e le

esperienze che la droga induceva con il conseguente pericolo per il

nostro personaggio di ridursi ad una larva umana o incorrere nella

malattia mentale.

56

Il fuoco estatico sperimentato senza l’ausilio di droghe si può invece

avere solo con un’adeguata preparazione spirituale che deriva da un

controllo puntuale dei nostri pensieri e quindi della nostra mente.

Il fuoco estatico senza pensieri porta a sviluppare invece la

chiaroveggenza: si vedono ovoidi gelatinosi con sprazzi di luce, persone

che non esistono e la paura è spesso compagna di queste manifestazioni.

Quando si arriva alla Supercoscienza si sperimentata questo tipo di

fuoco senza pensieri.

Il fuoco tranquillo è manifestazione di benessere psichico e si

sperimenta quando si fa qualcosa con una grande carica, senza sentire

fatica, con grande distacco. Si manifesta nei giochi, nelle attività all’aria

aperta, quando si ritrova il gusto per le cose semplici che danno

benessere.

Il fuoco neutrale è una manifestazione dell’armonia e si manifesta

quando si ha quel senso di appagamento per la cura dei bambini, dei

piccoli animali, per l’ammirazione delle manifestazioni naturali. La

sperimentazione di questo fuoco permette anche di vedere le cose con

equilibrio e di risolvere i problemi con facilità.

La sperimentazione dei fuochi puri conduce alla sperimentazione del

tremulo, un’energia particolarmente potente proveniente dai mondi

paralleli che porta ad un tremolio come se si avesse la febbre; oppure

può far sperimentare dei dolori forti dietro alle ginocchia e spesso queste

cose evitano pericolose situazioni o incidenti automobilistici. Noi non ne

siamo coscienti, ma il mondo parallelo ci osserva e quando non ci sono

impedimenti karmici ci protegge. I fuochi puri inoltre ci donano buon

cuore, sicurezza e piacere per la vita.

Per addentrarsi nella supercoscienza c’è bisogno di un periodo di stasi,

occorre mettere in pratica l’esercizio della lavagna, occorre tenere a

freno la mente e aver fiducia nel mondo parallelo. I fenomeni

cominceranno e si svilupperanno. I sogni sono importanti in questa fase.

Conviene annotarli su un taccuino e cercare di capirne i messaggi. I

sogni servono anche a superare i limiti che ci impone la mente. Tutti i

limiti possono essere superati se impariamo a chiedere alla 57

supercoscienza cose che vanno al di là delle possibilità della mente

ordinaria. La nostra mente, la nostra pazza di casa, non crede alla

supercoscienza e agisce sempre in modo assurdo. Il nostro compito è

quello di non ascoltarla, solo in questo modo ci lascerà in pace.

La Terapia E si svolge vivendo giorno per giorno, nei rapporti

quotidiani con le persone, con i familiari. Non è necessario rinchiudersi

in un monastero o isolarsi dalla società, si può fare anche questo, ma è

nella vita di ogni giorno che si può sviluppare meglio il controllo

mentale, in ogni situazione, in ogni atteggiamento, in ogni colloquio, in

ogni sguardo, in ogni gesto si può essere consapevoli dei vari simboli e

dei vari poteri che la supercoscienza ha di trascendere ed ottenere le

cose necessarie alla nostra vita. Paradossalmente non è difficile arrivare

alla supercoscienza, ma è difficilissimo capire che noi non siamo la

nostra mente.

Tra la regina Giuliana e il principe Youssoupoff

Negli anni cinquanta e per tutto il decennio successivo Bernardino si

prodigò in favore dei detenuti del carcere di San Vittore. Fu visitatore

ufficiale del carcere assistendo centinaia di giovani finiti dietro le sbarre

più per ignoranza che per colpa. Per questi giovani si adoperò per

procurar loro avvocati, posti di lavoro, domande di grazia, ma

soprattutto quel conforto e calore umano che difficilmente riuscivano a

trovare in carcere. A volte inviava alcuni di questi giovani, quando essi

uscivano dal carcere, in Olanda, dove tramite reti di conoscenze, in

primis la regina Giuliana d’Olanda di cui era intimo amico, venivano

avviati ad una professione che li reintegrava nella società. Bernardino

era profondamente anarchico: reputava che sarebbe stato meglio mettere 58

dietro le sbarre giudici e politici piuttosto che i giovani che la società

costringeva a delinquere.

Sul numero 19 della rivista parla di questa sua esperienza di visitatore

delle carceri descrivendo le difficoltà che incontrava in questo suo

lavoro di servizio e come questo servizio lo avesse sempre più convinto

che il mondo funzionava un po’ a rovescio. In quest’ottica di mondo

rovesciato Bernardino affronta in due articoli differenti il linguaggio

delle rune.

In questi articoli Bernardino afferma che il linguaggio runico non è altro

che una trasposizione simbolica dei concetti della Quarta Dimensione, la

dimensione cubica. Run in anglosassone significa “segreto” e “runa”

mago. Per secoli la scrittura runica fu appannaggio dei soli druidi, che

conservavano gelosamente la conoscenza in quanto questo linguaggio

vi era la scrittura che permetteva di leggere i segreti che si celano nella

natura. I segmenti umani formano simboli runici, le stesse montagne, i

fiumi e alberi hanno forme che spesso si possono leggere usando

l’intuizione e il linguaggio druidico. L’invenzione delle rune si fa

risalire ad Odino, dio della saggezza, che stando appeso a testa in giù

all’albero sacro Yggdrasil, il sacro frassino da cui tutto ebbe origine,

ricevette in dono le rune e subito dopo, come se le rune gli avessero

donato la saggezza, cadde quindi dall’albero e cominciò a vedere le cose

per il suo verso giusto.

Bernardino non esorta ad imparare i linguaggio delle rune, ma ricorda

come una volta giunti a dominare la mente, il mondo non appare più

capovolto, come accadeva ad Odino quando stava appeso all’albero

Yggdrasil, ma riprende il suo aspetto naturale, non contraffatto dagli

inganni mentali.

Questo aspetto del vedere il mondo capovolto viene spesso ripreso da

Bernardino nei diversi numeri della rivista da lui fondata. Anche

l’esoterista Gurdjieff crede che l’uomo moderno veda la realtà al

contrario e questo per colpa della ghiandola Kundabuffer ,

probabilmente una ghiandola eterica, non fisica, che ha il compito di

tenere l’uomo ancorato al mentalismo per scopi che non sono ancora

stati resi noti. L’uomo guarda solo agli effetti e dimentica le cause da 59

cui questi effetti derivano per una specie di inganno o di predisposizione

che fin dalla nascita ci condiziona nel nostro vivere.

Tra gli articoli che compongono il numero diciannove della rivista

spicca quello dedicato al principe Youssoupoff, nato a Pietroburgo il 24

marzo del 1887 e morto a Parigi il 27 settembre 1967. Il principe

Youssoupoff divenne famoso per essere stato l’assassino dello sciamano

Rasputin che aveva soggiogato al suo potere medianico tutta la famiglia

reale di Russia.

Il principe russo Youssoupoff era un uomo bellissimo e ricchissimo, un

autentico rappresentante dell’Orda d’Oro. I ricevimenti che dava nelle

sue case vedevano più di duemila invitati mangiare in vasellami d’oro

massiccio in splendidi palazzi della Russia Imperiale.La dinastia degli

Youssoupoff faceva risalire le sue origini al condottiero Tamerlano. Il

principe era un convinto spiritualista per nulla intrappolato nelle

dinamiche mentali del Bene e del Male. Agiva con spontaneità convinto

di essere sempre nel giusto. Organizzò l’assassinio di Rasputin con

meticolosa freddezza. Lo sciamano mangiò a volontà polpette

avvelenate, ma su di lui il veleno non faceva effetto, allora il principe gli

sparò un colpo al petto. Rasputin, benché ferito a morte si trascinò fuori

dal Palazzo per diverse centinaia di metri, ma fuori dal palazzo fu

raggiunto da altre quattro pallottole e quindi fu gettato nella Neva

gelata. I medici che gli fecero l’autopsia scoprirono che lo sciamano era

ancora vivo quando fu gettato in acqua, ma i poteri sciamanici non

potevano nulla contro le imperscrutabili leggi del Karma.

Il principe non si pentì mai di quello che aveva fatto ricordando sempre,

nel corso della sua lunga vita di essere stato colui che aveva ucciso uno

dei più potenti veggenti che la storia ricordi. Il principe Youssoupoff

viene visto da Bernardino come un agente del Karma. Questa

definizione ricorreva spesso nei suoi scritti e nei suoi discorsi. Difficile

capire fino in fondo cosa volesse significare con questa congettura, ma

in sostanza riteneva che i valori morali non potevano essere assoluti: la

morte non era ritenuta da B.d.B. come sempre negativa e in questo

gioco di diversi fattori l’agente del Karma era colui che doveva 60

intervenire in quel determinato momento per saldare un ipotetico conto

che le condizioni della vita aveva lasciato in sospeso. Il Male pertanto

non viene visto come una categoria morale assoluta, ma relativa in

funzione del più complesso gioco di parti che è la Vita.

Questo per raccontarla con parole semplici, ma in realtà tutto il gioco

del karma fa parte dell’illusione terrena e quindi non è facile intuire con

la mente questo concetto. Occorre sgomberare il campo dalle

conoscenze e lasciare alla supercoscienza il compito di capire questi

misteri. E’ come se nella vita terrena, ogni fatto produca delle

conseguenze che si debbano in qualche modo concludere. Il vento che

alza l’onda e si infrange sulla roccia, il sasso che gettato nel vuoto deve

inesorabilmente cadere, l’amore che si prova per una

cosa/animale/persona che fa vibrare i corpi sottili, l’odio che si prova

per le persone che generano onde di disarmonia.

Il karma è tutto questo e ancora molto di più. Non è soltanto del

seminare e raccogliere, come si riteneva negli ambienti teosofici di

alcuni decenni or sono, non è soltanto una legge di causa-effetto di tipo

meccanico. In realtà non si può comprendere il karma senza mettersi in

contatto con la supercoscienza, non si può ridurre una questione così

importante per la vita umana ad una semplice legge di azione e reazione.

Il karma agisce con le energie della realtà parallela, dove esseri-energie

vivono anche grazie al nostro vivere. Il principe Youssoupoff non portò

le conseguenze karmiche per aver ucciso lo sciamano Rasputin. Egli era

venuto per “ sciogliere un nodo” come diceva spesso B.d.B. Un nodo

nel tessuto della vita che Dio stesso vede nella realtà dello spirito. Tutto

questo è molto difficile da comprendere e da spiegare, perché, sono

sempre parole di Bernardino: “…non ci sono ancora le parole per dire!”.

61

The Marvellous boy e l’utopia

Bernardino era un utopista autentico. La stessa realizzazione del

Villaggio Verde, da lui sognata fin dagli anni cinquanta e attuata a

Cavallirio, in provincia di Novara negli ultimi decenni del XX secolo,

tra mille difficoltà; riuscì ad andare in porto per la forte carica ideale e

utopica che ci mise in tutti gli anni di difficoltà in cui passò questa

realizzazione che è visibile e visitale ancora oggi.

Nel numero 21 della rivista Bernardino ci parla di Thomas Chatterton,

poeta inglese nato il 20 novembre del 1752 a Bristol e ivi morto il 24

agosto del 1770. La sua povertà estrema e l’incomprensione della

società lo portarono al suicidio giovanissimo, ma Chatterton aveva

prodotto dai tredici ai diciotto anni poemi e racconti di una tale forza

che i romantici inglesi Wordseworth e Coleriddge, nonché Keat e

Shelley lo definirono “The Marvellous boy”. Dove prese queste

ispirazioni per scrivere questo ragazzo figlio di un sacrestano di Bristol?

62

B.d.B racconta che ( grazie all’indagine psicotemtica) suo padre aveva

acquistato una cassa di vecchi documenti da una chiesa di Redcliffe per

usare la forte carta per farne delle bambole di cartapesta. Il ragazzo,

riuscì a nascondere alcuni volumi e non si sa come riuscì a tradurli

usando la sua intuizione. Con questi documenti e usando la sua fantasia

Chatterton scrisse poemi, racconti, poesie che pubblicò firmandoli con il

nome di Thomas Rowley. Quando si scoprì che l’autore di quegli scritti

divenuti popolari era un ragazzo di quindici anni si gridò alla frode e

Chatterton venne abbandonato a se stesso. La sua pulsione alla scrittura

era istintiva e la forza vitale dei suoi versi fu riconosciuta solo nel secolo

successivo. Morì dopo tre giorni di digiuno avvelenandosi con arsenico

e oppio. La sua morte fu un’icona di come potevano morire gli eroi

romantici e molti pittori illustrarono l’ipotetica scena del giovane poeta

riverso sul letto, abbandonato dal mondo intero.

Nei vari numeri dell’Età dell’Acquario, Bernardino presentò diversi

personaggi del passato che avevano avuto dei contatti con l’Altra Realtà

e che, pur restando sconosciuti alla storia, influenzarono moltissimo la

cultura e la mentalità dell’umanità. Questi personaggi erano quasi

sempre degli utopisti, persone che credevano nei sogni e si rifiutavano di

compiere le meschine operazioni quotidiane che svolgono i pragmatici.

Un altro esempio di sogno utopico fu quello di Ralahine, presentato da

B.d.B sempre sul numero 21 della rivista. Nel 1830, in Irlanda, i

contadini erano talmente infuriati per la povertà patita che scatenarono

l’inferno nelle contee tanto che il governo britannico fu costretto a

muovere l’esercito per ristabilire l’ordine. Ma la fame non si placa con i

fucili. Nella città di Limerick un nobile illuminato decise di costituire

una cooperativa agricola con 618 acri di terreno che coinvolgesse oltre

alla sua famiglia anche tutti coloro che ne volessero far parte. Il nobile si

chiamava Vandeleur ed era il proprietario della contea di Ralahine.

Vandeleur credeva che per risolvere il problema della povertà occorresse

dare lavoro, ma anche costituire le basi per l’arricchimento culturale

delle persone. Il progetto, considerato utopia pura a quei tempi,

prevedeva la costruzione di una grande casa con un salone da pranzo 63

comune, una biblioteca, sala conferenza, un dormitorio comune e delle

casette per le famiglie. Al sogno aderirono 52 membri di cui 12 erano

fanciulli orfani. La cooperativa partì e le famiglie producevano per sé e

anche per altri. Intanto l’esperimento incontrò l’ostilità degli altri nobili

che denunciarono Vandaleur a sua maestà il re Guglielmo IV. Ma il re

consigliato anche da alcuni illuminati lasciò che l’esperimento

continuasse.

Presto la fama di Ralahine fece il giro dell’Europa e numerose

personalità giunsero a visitare la contea. Tra questi è da ricordare

l’industriale e utopista R. Owen che tenne poi numerose conferenze per

illustrare l’esperimento di Ralahine.

La comunità prosperava, ma la maldicenza continuava a minare alla

base l’esperimento utopico tanto che nel 1866 la cooperativa fu costretta

a chiudere con mezzi legali.

In sostanza era successo che il Conte Vandaleur aveva cominciato a

recarsi a Londra a giocare d’azzardo e una sera fu ubriacato a tal punto

che si giocò tutto, compreso la cooperativa di Ralahine di cui era

presidente. Ovviamente perse tutto e gli avvocati spogliarono il conte di

tutti i suoi averi.

Ma l’esperimento continuò in tutte le parti d’Europa, dalla Francia al

Belgio, dalla Serbia all’Italia. In particolare a Reggio Emilia, già nel

1912 si contavano più di 61 cooperative agricole che porteranno questo

modello organizzativo al successo sia per le capacità di produzione che

di arricchimento sociale e culturale.

L’utopia è una visione dovuta al contatto cosciente o inconscio con la

Realtà Parallela con cui vengono precipitate nella mente di alcune

persone già pronte per capire concetti e idee che si sviluppano nei secoli

successivi. Essere utopici è sicuramente una predisposizione della nostra

personalità a lasciarci condizionare dalla supercoscienza. Sono questi

slanci verso l’ignoto che fanno avanzare la coscienza umana.

64

Ignorare di ignorare

B.d.B nei suoi scritti ricorre spesso alla frase “Ignorare di ignorare”

collegandola sempre alla mancanza di conoscenza della Realtà Spirituale

da parte della maggior parte degli uomini. L’individuo che ha questa

mancanza non sa che esiste un mondo di cause che ci è invisibile e che

agisce in ogni momento nella nostra realtà.

Quest’Altra Realtà è decifrabile usando la psicotematica che è “come

uno schermo che permette di vedere al di là di ogni materialità, uno

schermo che ci fa vedere in ogni momento ciò che di spirituale sta

fluendo da ciò che chiamiamo passato a ciò che chiamiamo futuro”.

Chi ignora di ignorare è dunque colui che non ha la conoscenza della

dimensione spirituale della vita perché la sua mente ha preso il

sopravvento della sua personalità limitando ed escludendo tutti i

messaggi provenienti dall’Anima.

E’ dunque una mancanza dell’individuo, quella di non conoscere la

dimensione vera di tutte le cose che esistono, ma è anche una colpa della

nostra società moderna quella di oscurare i simboli potenti che ci

portano alla dimensione spirituale.

Il mentalismo imperante e sempre più crescente degli ultimi

trenta/cinquant’anni ha svuotato di valori la vita umana e ha permesso

a quell’elaboratore di informazioni che è la nostra mente di diventare la 65

padrona della nostra vita. Le invenzioni straordinarie di questi ultimi

cinquant’anni hanno permesso progressi nel campo scientifico e

tecnologico inimmaginabili fino a prima dell’ultima grande guerra.

Tutto ciò è stato reso possibile dalle applicazioni tecnologiche di alcune

grandi scoperte scientifiche avvenute nei primi trent’anni del secolo XX:

la relatività e la fisica quantistica. Queste scoperte furono opera di due

grandi scienziati: Einstein e Heisenberg, due personalità che avevano

imparato ad usare la mente e la propria intuizione. Sono bastati questi

due individui per rivoluzionare la scienza, la tecnica, le nostre case, il

nostro modo di vivere e di conseguenza la nostra mente e il modo di

vivere dell’umanità intera.

Il messaggio che B.d.B ha divulgato per più di 50 anni afferma che è

l’individuo che può modificare il mondo intero perché basta che una

persona, in qualunque luogo della Terra esso si trovi, scopra qualcosa di

importante e questo qualcosa diventa parte dell’inconscio collettivo e

diventa disponibile a tutta l’umanità. Sempre secondo Bernardino questa

possibilità è dovuta al fatto che ognuno di noi è comunque legato a

questo inconscio collettivo da una pellicola che si forma in ogni istante.

Di questa pellicola ne fanno parte tutti quelli, persone,animali, piante,

avvenimenti, che nascono in un ogni istante su tutto il pianeta Terra. E’

mediante questa pellicola che noi abbiamo quelle intuizioni, quelle

sensazioni, quelle simpatie o antipatie che compongono tutta la nostra

vita. E’ grazie a questa pellicola che alcuni individui intuiscono delle

cose e altri, magari situati da tutt’altra parte del mondo, elaborano

queste intuizioni, le strutturano, le rivestono di teoria scientifica e ne

danno annuncio al mondo.

A causa di questa idea della pellicola con la quale ognuno di noi è in

contatto con la vita dell’intero pianeta, Bernardino diceva che ognuno di

noi dovrebbe investigare intorno ai fatti accaduti il giorno in cui si è

nati, poiché tutte quelle cose che sono successe in quel giorno hanno a

che fare con il nostro destino.

66

Ignorare di ignorare significa anche non ascoltare i messaggi e le

intuizioni che ci provengono dall’ inconscio collettivo.

Tra le intuizioni più formidabili che l’uomo abbia mai avuto occorre

ricordare la scoperta dei miti e di tutta la mitologia che ogni popolo ha

sviluppato agli albori della civiltà. Come siano nati i miti rimane un

mistero, soprattutto l’organicità e la completezza della mitologia greca

che ha influenzato e influenza ancora l’odierna umanità. Questi miti

sono tuttora vivi nell’inconscio e ci influenzano ancora.

B.d.B, nei diversi numeri della rivista, sviluppava sempre l’argomento

legato alla mitologia, magari legandolo ad aspetti del tempo moderno o

del momento particolare in cui scriveva.

Sul numero ventidue, insieme alla presentazione di alcuni personaggi

del passato che hanno influenzato il mondo d’oggi ci parla del mito di

Mercurio.

Mercurio è anche il dio dei ladri. Appena nato scappò dalle fasce e rubò

cinquanta giovenche ad Apollo. Mercurio agisce ancora nel nostro

mondo, agirà sempre finché esisteranno gli inganni e i furti. In quel

numero della rivista dell’Età dell’Acquario, Bernardino scriveva, era il

1982, che i tempi che si stavano vivendo erano fortemente influenzati da

Mercurio perché il furto e le ruberie erano in ogni apparato.

Spiegare il mito non è necessario, il mito è come l’opera d’arte, se ne

percepisce la bellezza e non la si sa spiegare, ci piace o non ci piace,

dipende da come è sintonizzata con la nostra anima. Così ognuno di noi

ha un mito a cui è particolarmente devoto, lo ricorda e in qualche modo

lo influenza. Probabilmente quel mito ha a che fare con la nostra Anima

e con il nostro destino. A questo proposito è interessante ricordare come

il filosofo James Hillman, nel suo libro “ Il Codice dell’Anima” parli del

destino dell’uomo. Il filosofo più conosciuto di quest’epoca si

riappropria del mito platonico di ER, dove si dice che agli uomini,

prima di nascere viene affiancato un daimon che incarna il destino che

ognuno di noi deve compiere e questo destino viene definito prima della

nascita dalle tre parche Cloto, Lachesi e Atropo e sacralizzato dalla dea 67

Necessità che spedisce gli uomini sulla Terra senza possibilità di

modificarlo.

Hillman, attraverso i suoi studi sul destino degli uomini importanti ha

scoperto come tutta la vita umana sia una commedia che è già stata

scritta dall’Autore e l’uomo ha la facoltà di recitarla nel migliore dei

modi possibili.

Il parallelismo con tutta la divulgazione di Bernardino del Boca è

addirittura sconcertante.

L’energia dell’Orda d’Oro e la Bellezza

Il tema della Bellezza è stato uno dei cavalli di battaglia di tutta la

divulgazione acquariana di Bernardino. La sua sensibilità artistica, e non

solo, lo portavano ad ammirare le manifestazione della Bellezza in ogni

dove: in un fiore di campo, in un ragazzo, in un’opera d’arte, in un

tramonto. In apertura del numero 23 della rivista, del gennaio 1983,

Bernardino spiega come sia l’energia dell’Orda d’Oro a far fiorire la

Bellezza, per un momento, una stagione, una vita intera; in un

individuo, un fiore, un paesaggio, un animale.

E’ un’energia nota da millenni non solo agli esoteristi che la conoscono

da sempre, ma anche agli studiosi di estetica.

Quest’energia, proveniente direttamente dalla Realtà Parallela, colora di

bello i volti dei bambini e della Natura intera. Poi con il tempo questa

Bellezza svanisce, si decolora non perché non ci sia energia per poterla

mantenere, ma perché nell’uomo la mente si intromette e rovina la

spontaneità e non permette più al mistero che caratterizza questa

energia di manifestarsi. E’ la prima mente, la pazza di casa, che con le

sue censure, con i suoi no, con le sue false congetture chiude la porta a

questa energia primordiale.

Gli stessi genitori spesso non si accorgono dei propri figli che intorno ai

dodici anni cominciano a diventare così belli da suscitare l’ammirazione

di tutti. L’energia dell’Orda d’Oro non avvolge tutti allo stesso modo, e 68

non è solo una questione di ereditarietà. Coloro che per motivi

sconosciuti sono invasi da questa energia, diventano persone molto

sensibili e la Vita affida loro un compito particolare da svolgere che non

necessariamente è un compito importante agli occhi di noi umani.

Sconosciute sono le motivazioni con cui la Vita sceglie questi suoi

messaggeri toccati dal passaggio dell’Orda d’Oro, ma noi li possiamo

riconoscere perché quando li guardiamo ci sentiamo più vivi, in armonia

con il momento e in pace con la nostra mente. Il passaggio dell’Orda

d’Oro avviene costantemente, in tutto il mondo, e il suo manifestarsi è

l’espressione della Bellezza negli aspetti più svariati. Nell’era della

comunicazione di massa, della televisione e del cinema, quest’energia

diventa più visibile agli occhi della gente.

Mai come oggi il mito della bellezza è diventato così comune tra le

persone di ogni condizione sociale. E’ anche una sensazione comune che

i bambini e i giovani siano sempre più belli delle epoche passate, anche

se non dobbiamo disdegnare i canoni di bellezza delle epoche passate.

Essendo un’energia che fluisce da una dimensione ad un’altra, l’Orda

d’Oro è in continuo movimento e non si può fermare. Secondo le scuole

esoteriche buddiste il simbolo che caratterizza l’Orda d’Oro è la svastica

con rotazione destrosa, primo dei 65 simboli di augurio lasciati

dall’impronta del piede del Buddha. La svastica destrosa fluisce

direttamente dalle energie angeliche ed è in correlazione diretta con il

fuoco blu che fa muovere il sangue. Non è da confondere con la

sausvastica, quella dei nazisti che ha una rotazione sinistrorsa, che è

l’energia dei figli del Sole, dei potenti e degli eletti, quella di chi è

interessato al potere che ha il compito di distruggere più che di creare.

Tutti noi abbiamo esperienza diretta di qualcuno che è stato baciato

dall’energia dell’Orda d’Oro, un figlio, un nipote, un’ amica; tutti noi

abbiamo ammirato la grazia con cui si stira un gatto o gli occhi umidi di

un cane affettuoso. Sappiamo anche che questi momenti non durano, ma

altri subentreranno in questo gioco dei mutamenti che la Vita ci mette

accanto.69

Il tema della Bellezza viene trattato anche in un quaderno dell’Età

dell’acquario, pubblicazioni periodiche a tema della casa editrice

fondata e diretta da B.d.B., dal titolo lo Yoga della Bellezza.

Bernardino nell’introduzione a questo quaderno ricorda come la parola

yoga significhi unione, unione con la divinità, e che lo yoga della

Bellezza è la capacità di percepire con il cuore ogni forma di Bellezza

per goderne con lo spirito ogni suo aspetto fisico e metafisico e in un

certo senso unirsi a Dio che è infinita Bellezza. La Bellezza è chiamata

dall’amore e dove c’è amore c’è Bellezza.

“Lo yoga della Bellezza non ha bisogno di far assumere al corpo quelle

posizioni che liberano o caricano i chacram, e che armonizzano il

chimismo e la funzione degli organi. Non opera all’esterno, ma

dall’interno, come un atto di fede, spontaneo e puro. Non è il corpo o la

mente che agiscono, ma è il nostro spirito che ci fa percepire ciò che

finora non avevamo mai percepito in modo cosciente: il passaggio

dall’intangibile e misteriosa bellezza che sfiora tutte le cose, che alle

parole dei poeti dà valori che prima erano sconosciuti, che fa captare ai

musicisti, ai pittori, agli scultori,ai danzatori, quei valori spirituali che

possono innalzare l’uomo al di sopra del grigiore della monotona

esistenza materiale.”

Come sempre nella sua divulgazione, B.d.B esorta il lettore a controllare

la sua mente, quella sua pazza di casa che, se lasciata libera, non ci

lascia vedere la bellezza, ma solo i difetti.

Per sviluppare questo yoga è dunque necessario condurre una continua e

precisa opera di controllo del livello mentale inferiore. Ma come si fa a

controllare la mente?

La cosa più semplice è cercare di non lasciarsi ingannare.

Se il nostro dialogo interiore ci pone continuamente di fronte situazioni

immaginarie piene di critiche, gelosie, calcoli, perfide elucubrazioni e

non riusciamo a capire che non siamo noi a pensare, ma è la mente che

ragiona da sola con il suo conosciuto, significa che siamo ancora

prigionieri della nostra mente. L’io non è ancora Io Sono. Non abbiamo

ancora sviluppato la consapevolezza interiore che ci fa percepire quando 70

i pensieri provengono dal cuore e dall’anima o quando provengono

dalle nostre peggiori elaborazioni mentali.

Ho detto peggiori, perché la mente è capace anche di ottime elaborazioni

mentali, ma questo dipende sempre dalla nostra capacità di controllo.

Una mente disciplinata è sicuramente meglio di una mente che vaga

senza controllo. Lo yoga della bellezza si può praticare per calmare la

mente che è l’unico modo per giungere alla realizzazione spirituale, alla

supercoscienza, alla diretta esperienza con le energie superiori.

Riconoscere la bellezza in ogni sua manifestazione è un modo per

arrivare alla propria autorealizzazione, nella bellezza c’è amore e

nell’amore ci sono gli influssi del cuore e della nostra anima.

Per verificare se siamo sintonizzati su questa energia è sufficiente fare

un’ esame di coscienza e porci una domanda:

Quando incontriamo e parliamo con una persona cosa notiamo nella

prima impressione: gli aspetti positivi del fisico e del carattere o i

difetti?

71

L’esoterismo di Bernardino del Boca

Bernardino era un esoterista. Molti oggi si vantano di esserlo, molti

usano questo attributo per far denaro ed ingannare i deboli. Nel n° 27

della rivista B.d.B. dà la definizione di esoterismo: “ L’esoterista è colui

a cui la Vita offre l’opportunità di intuire la Realtà Nascosta, la Realtà

Spirituale, ma non gli permette di parlarne perché non ci sono ancora le

parole per dire.”

E’ un concetto culturale, direi filosofico. Intanto il termine Vita, con la

V maiuscola, indica che l’esoterista è colui che riconosce il movimento

vitale come l’unica cosa importante a cui fare attenzione: non soltanto la

propria vita, o quella dei nostri cari, ma la vita di tutti gli esseri, dal

nostro odiato vicino di casa ai virus che tanto ci fanno paura. La Vita è

una. L’esoterista è colui che la riconosce e la rispetta.

B.d.B era esoterista perché aveva ricevuto un’iniziazione nel lontano

1947, su un’isola sperduta dell’Indonesia da monaci buddisti a loro volta

uomini illuminati. La storia di questa iniziazione è ben descritta nel suo

libro “Iniziazione alle Strade Alte” Bresci Editore.

Inutile dire che gli esoteristi sono anche dei sensitivi, non

necessariamente dei chiaroveggenti, ma hanno delle intuizioni che le

persone normali non conoscono. Bernardino diceva che la Vita usa gli

esoteristi da millenni per sviluppare la coscienza umana. Sarebbero loro,

72

questi sconosciuti uomini ad aver influenzato i pensatori più importanti

al fine di creare quelle condizioni culturali propizie allo sviluppo della

coscienza. Pensiamo al quinto secolo a.c. In Grecia nascono i filosofi

che indicheranno alle future generazioni su quali concetti morali e

culturali ci si dovrà confrontare; in India nasce e opera il Buddha che

influenzerà la cultura di nazioni e popoli per millenni, costituendo

tutt’ora un corpus culturale di incredibile attualità, in Cina nasce Lao

Tze e Confucio che svilupperanno concetti morali e culturali destinati a

incidere nella coscienza umana.

Risalendo ancora più indietro nel tempo ci possiamo portare a circa 30-

40 mila anni fa: improvvisamente in tutte le caverne del mondo,

separate da mari e foreste impenetrabili, gli uomini cominciano a

dipingere e lasciare segni artistici sulle rocce, chi li ha ispirati? Perché

tutti nello stesso periodo? Sembra che ci siano dei momenti in cui la

Vita impone delle svolte, piccoli salti di energia, come quando un

elettrone viene colpito da un fotone e passa ad un altro livello liberando

energia.

L’influenza degli esoteristi non appare, ma è presente anche in luoghi

dove è difficile pensare possano esistere come ad esempio la stessa

Cina comunista che aveva tra i fondatori del partito comunista, un

esoterista molto vicino a Mao Tse-tung, un certo Tung Pi-wu, ricordato

dai libri di storia per essere stato il primo presidente della Cina

Popolare. Vediamo come lo descrive Bernardino nel citato libro

Singapore Milano Kano a pg. 106.

- Faccio perciò un ponte telepatico con Tung Pi-wu, il mio grande

e vecchio amico di sempre. La sua saggezza mi solleva dal peso

di Gheza. Questo saggio cinese, che il popolo considera soltanto

come uno dei fondatori del partito comunista cinese, e ricorda

come il primo presidente del Governo Popolare Cinese , ha

avuto un difficile compito karmico, che solo Mao Tse-tumg

conosce. Quando nel 1947, padre Theillard de Chardin volle

vedere come facevo i ponti telepatici, chiamai Tung Pi-wu, e la

sua prima fase fu: “ Ho 61 anni, e i giorni passano veloci…”. 73

Ora mi ha detto: “ Ho 86 anni, il tempo vola, pazzamente. Che

peccato non poter assistere al crollo del vecchio mondo, che

peccato non poter vedere nascere ciò che abbiamo seminato..” –

Anche se è difficile capire cosa ci facesse uno spiritualista tra i capi del

partito comunista cinese tutto ciò appare normale agli esoteristi.

La vita si evolve sia nella forma che nella coscienza e lo strumento della

Selezione Naturale ben si adatta al concetto di evoluzione propugnato da

B.d.B. Spesso la strategia di sopravvivenza dei geni che stanno negli

individui si basa sul sorriso e sulla cooperazione anziché sulla guerra.

La moderna antropologia culturale afferma che lo scopo dell’evoluzione

non è la diffusione dei propri geni: sono i geni che fanno in modo di

replicarsi. Come? costruendo moduli mentali appropriati; sesso, amore,

felicità, salute, ecc. sono trappole o illusioni mediante i quali i geni si

replicano. E cosa sono i geni se non la stessa Vita misteriosa e

sconosciuta che sta dentro di noi?

Gli esoteristi tracciano delle strade mentali che poi, in seguito,

diverranno le vie maestre da percorrere. Uno strumento della Vita, uno

strumento organizzato è la Fratellanza Sarmoun o Grande Fratellanza

Bianca, che opera segretamente nel mondo senza clamore, consentendo

che si pensi ad una leggenda più che ad una organizzazione dedita al

progresso della coscienza. Se ne hanno accenni in vari racconti e sono

diversi i Maestri Spirituali che ne parlano. In chiave letteraria si può

trovare qualche spunto nel Pellegrinaggio in Oriente di Hermann Hesse.

Questo scrittore, affermava Bernardino, apparteneva alle Strade Alte,

altro nome che sta ad indicare l’esoterismo che ha il compito di

sviluppare la coscienza umana.

Non essendoci le parole per dire risulta alquanto difficile parlarne, però

qualche concetto si può anche tentare di fornirlo.

In Oriente esiste la cultura del Maestro Spirituale che dona al suo

discepolo l’iniziazione, un dono che permette al discepolo di conoscere i 74

segreti della Vita. In Occidente è sempre esistito un movimento occulto

che ha sempre tramandato, attraverso ristretti circoli, delle conoscenze

che non potevano essere trasmesse alle masse. Questi individui erano

degli ereteci e alcuni di loro hanno rischiato il rogo. Nell’ottocento, con

la nascita del movimento teosofico si inizia a parlare dei Maestri che

non stanno in questa realtà, ma vivono nei nove monasteri di Sarmoun,

dislocati nelle montagne dell’Asia, inaccessibili ai non iniziati.

Guardando l’opera svolta da Bernardino si può capire quale sia stato il

suo compito: seminare nella mentalità bigotta e clericale italiana degli

anni ’50 concetti, idee, costumi diversi in modo che la coscienza di

molti uomini cambiasse e di conseguenza tutta la società.

Per far questo ha usato diversi metodi: la scrittura, l’attività di

conferenziere, l’insegnamento, la diplomazia, la pittura, il pensiero, i

sassi, le persone che gli erano più vicine.

Da ricordare assolutamente che la sua opera di “rottura di una mentalità”

inizia in Italia nel 1951, al ritorno da Singapore. Il riferimento storico

preciso coincide con la pubblicazione di un suo libro in italiano “ La

lunga notte di Singapore”-1951- libro bloccato da tutte le procure

italiane su imput dei politici democristiani. Questo libro ha segnato sul

piano della coscienza collettiva un importante momento di rottura che

porteranno la cultura italiana a sviluppare intellettuali scomodi al potere

come Pier Paolo Pasolini. Sempre nei primi anni cinquanta B.d.B.

diventerà il primo paladino della liberazione sessuale in Italia, etero ed

omo, affermando, come delegato italiano ad Amsterdam ai congressi

I.C.S.E., una visione dello sviluppo dell’energia sessuale come

strumento di affermazione della personalità nella società che avrebbe

portato i giovani a scoprire la parte più spirituale della loro personalità.

Per l’Oriente spirituale, a cui B.d.B. era stato iniziato, il sesso non è

legato al peccato come per l’Occidente, ma alla felicità e alla

affermazione dello spirito.

Essendo un iniziato sapeva usare anche mezzi non convenzionali per

smuovere le coscienze. Ad esempio quando viaggiava in un paese 75

straniero si portava sempre appresso un sasso, lo “ caricava”

mentalmente di un pensiero positivo, di libertà, d’amore e lo lasciava

cadere dove più era necessario. Essere esoteristi significa anche questo:

agire con le energie del Mondo di Mezzo per cambiare la società, per

renderla migliore di come adesso è. Questi concetti non entreranno mai

nella mente delle persone acculturate perché vengono ritenute

superstiziose, o da uomini primitivi. L’esoterismo è anche questo: far

credere che i concetti su cui si basa siano puerili e innocui, e in realtà lo

sono se vengono visti nella chiave sbagliata. Nessuno può cambiare la

mente di un’altra persona, deve essere la persona a cambiare

dall’interno.

Per diventare esoteristi non occorre recitare formule magiche, l’unica

cosa che ricordava sempre Bernardino era quella di usare il proprio

cuore per donare amore, calore, sorrisi, pensieri positivi. Come

esoterista, B.d.B. svolgeva sempre anche un lavoro particolare:

dipingeva o effettuava collagges su vecchi mobili e bottiglie per fissare

un suo sogno, una sua idea. In questo modo caricava le sue opere d’arte

per il futuro. Quando si trovava a Singapore, come diplomatico italiano,

creò numerose opere che finirono nelle case dei ricchi di quel paese.

Tornato in Italia continuò la sua attività pittorica e oggi i suoi quadri

sono dispersi in molte case di italiani.

Nelle sue conferenze diceva sempre che il suo compito era anche quello

di riuscire a portare tre o quattro persone ad entrare coscientemente a

contatto con la Realtà Spirituale e quindi a diventare esoteristi. Fu

sempre il suo cruccio, tanto che in un certo periodo disse pure

pubblicamente di aver trovato un giovane che avrebbe continuato la sua

opera, ma il giovane rifiutò quel ruolo e oggi non sappiamo se c’è

qualcuno in Italia che sta continuando il suo lavoro per le Strade Alte.

76

Il Console di Singapore

Dal 1946 al 1949, Bernardino svolge attività diplomatica come console

italiano nella colonia britannica di Singapore. Il jet set di Singapore lo

accoglie come una star, un italiano, studioso di antropologia culturale,

pittore, architetto e per di più sensitivo fanno di B.d.B. la vera

attrazione di Singapore per quegli anni. E’ a Singapore che B.d.B. fa la

sua prima esperienza con gli Zoit e con Quelli che camminano sulle

Strade Alte. E’ a Singapore che Bernardino viene portato a Nawga

Sangga, il tempio dell’isola indonesiana dove verrà Iniziato all’uso della

psicotematica e al lavoro di preparazione dell’età acquariana per il quale

era destinato.

L’attività consolare è solo una parte dell’intensa vita di quegl’anni:

B.d.B. intreccia infatti relazioni durature e importanti per tutta la sua

vita: pur essendo sposato, con la moglie però lontana e ormai in fase di

separazione, avrà un figlio, Lian, da una donna malese; riesce a fare

viaggi con mezzi militari in tutta l’Indocina in compagnia di due

giovani che erano come lui: Jimmy, la sua guardia del corpo e quel

personaggio misterioso che B.d.B. chiama l’Americano.

Dai diari di Bernardino si capisce che Jimmy è un giovane che ha i suoi

stessi interessi, che conosce molto bene i templi di Singapore ed è

estremamente pronto e preparato alle tematiche che B.d.B. svilupperà

in seguito. Sembra che Qualcuno lo abbia messo al fianco di B.d.B. per

tenere calma la sua psiche, per fargli capire che quello che lui vedeva e

pensava era del tutto normale e condivisibile anche se riservato a pochi.

Anche l’Americano, appare come un giovane dotato di poteri

extrasensoriali e sembra far parte dei servizi segreti. B.d.B. non rivelerà

mai il nome di questa persona americana anche se in un suo libro appare

la foto. Questi suoi due amici lo consolano mentre lui compie i primi 77

passi che lo condurranno all’iniziazione che proprio l’Americano

organizzerà. Probabilmente queste due persone avevano il compito di

creare quell’armonia di gruppo tale per cui risultava più facile accettare

le cose anche più difficili.

A Singapore B.d.B. svolge anche un’intensa attività pittorica, tanto

che le sue mostre vengono presentate dalla stampa con grande

ammirazione. Probabilmente i suoi quadri sono sparsi nelle case di

moltissime persone importanti dell’Asia come il potente miliardario

cinese Aw Boon Haw il proprietario del Balsamo di Tigre per cui

dipinse molti pannelli per la sua reggia di Singapore.

Fu in quegli anni che strinse rapporti anche con la Cina, in particolare

con quella egli chiamò “la mia suora di Macao”, veggente anch’essa, a

cui inviava corrispondenza, pacchi e foto di persone da aiutare. Oltre

che essere amico del primo presidente della Cina Popolare, Tung Pi-Wu,

aiutò anche politici potenti come Mr. Fu, ministro delle finanze della

Cina di Mao Tse Tung, ad esportare valuta per milioni di dollari da

Singapore alla Cina per garantire alla nuova repubblica popolare un

inizio economico roseo.

L’iniziazione alle Strade Alte, avvenuta il 22 ottobre del 1947, viene

raccontata da B.d.B. in un suo libro e viene descritto nelle sue varie

fasi: dal viaggio in incognito su una giunca cinese per raggiungere

l’isola dove avverrà l’iniziazione al momento dove racconta come

venisse trasportato in un tempio aperto situato nella giungla, con un

pavimento nero lucidato a specchio, dove sacerdoti e danzatori nudi

compiono il rito di iniziazione che permetterà a B.d.B. di essere

cosciente della Realtà Spirituale. Questa iniziazione si svolge su un’isola

al largo di Sumatra dove oltre al tempio aperto vi sono costruzioni che

racchiudono biblioteche ricche di volumi preziosi di ogni epoca e ogni

cultura.

B.d.B. racconta come l’Alto Sacerdote del tempio gli fece assorbire,

direttamente nel cervello, come se fossero passati allo scanner, diversi

volumi, e gli fece sperimentare per la prima volta la psicotematica, 78

ovvero la capacità di comprendere un libro sfogliandolo o di mettersi in

comunicazione con il Tutto, come se la nostra mente fosse un computer

mentale personale collegato al più potente motore di ricerca del mondo.

Il diario di Bernardino descrive certe cose che assomigliano in modo

impressionante alla ricerca di informazioni che oggi tutti noi compiamo

con i motori di ricerca di internet. Nel 1947 i motori di ricerca di

Internet erano ancora sconosciuti e il teosofo Bernardino del Boca

sperimentava in prima persona il primo motore di ricerca umano.

B.d.B. ha sempre detto che questa possibilità è propria dell’uomo

evoluto, dell’uomo che ha superato il primo livello mentale e conosce la

Realtà Spirituale. Questo uomo però è ancora molto raro e oggi

apparirebbe quasi un fenomeno da programma televisivo. Probabilmente

lo sviluppo futuro dell’umanità andrà in questo senso e le capacità che

oggi sono dei motori di ricerca diverranno anche una possibilità della

mente umana, come del resto già sperimentava Bernardino a partire dal

1947.

La vita a Singapore è piena di contatti con persone che diventeranno

famose: dall’attore Ronald Regan a Tab Hunter che lo porteranno a

stringere rapporti personali con una cerchia di attori di Holliwood che

avevano simpatie per le idee della nuova età acquariana, come James

Dean, Natalie Wood, Robert Chambrlain e il regista F. Capra. E’ a

Singapore che comincia le sperimentazioni dei viaggi astrali, viaggi che

lo portavano a scoprire i luoghi carichi magneticamente della Terra che

avrebbero avuto un compito per il futuro. Tra questi luoghi Bernardino

citava sempre Cracovia, il Wawel di Cracovia dove Apollonio da Tiana

aveva seppellito una pietra carica di magnetismo. Oggi non possiamo

dimenticare che in questa città svolgeva la sua attività sacerdotale Karol

Woiytila.

Singapore per Bernardino è una palestra. Svolge un’indagine curiosa, la

compie usando il suo motore di ricerca personale, il google privato che

risiedeva in lui. L’indagine ha per tema il Segreto e le società segrete.

Gli viene commissionata dall’Americano allo scopo di comprendere 79

come agisce il segreto nell’animo umano. L’indagine si svolgeva in

questo modo: l’Americano gli citava un nome o gli diceva di guardare

una persona che stava nella sala ristorante dove erano soliti far colazione

e Bernardino cominciava a fornire informazioni.

Bastava citare un nome, anche difficile e cinese, che Bernardino

cominciava a snocciolare dati, storie, vita morte e miracoli dei

personaggi che avevano fondato quella particolare società segreta e le

motivazioni nascoste che sottostavano alle società che erano tutte

riconducibile alla Triade cinese. Nel riportare per iscritto tali storie del

Segreto, Bernardino non sbaglia un nome, anche quelli più difficili e

combinati di origine sanscrita. Quella dei nomi fu sempre una

particolarità di Bernardino: i nomi per gli esoteristi sono numeri

attraverso cui si risale a realtà più complesse che hanno significato per i

sei piani di vita che stanno sopra di noi.

Per fare un esempio riporto una pagina del libro “Il Servizio” è una

pagina del suo diario datato 23 ottobre 1986:

“Gli Zoit sono come un computer. Quando io ho un dubbio o desidero

sapere qualcosa, essi sondano dentro di me, in quei miliardi di

chilometri di conoscenza che mi lega al Tutto e, con pazienza e lucidità,

ridanno le risposte che erano dentro di me, prima ancora che io

formulassi la domanda o che nascesse in me il desiderio. A un dubbio

sulla discendenza, cioè su come cercare il passato di una famiglia, mi

hanno provato che la Casa Reale inglese discende dall’antica Casa di

Re Davide, dall’Irlandese Niall di Tara, da Fergus il grande del Galles,

da Vologaeses della Parthia, da John Ase I della Bulgaria, da Lyubomir

di Raska, da Lazar zar dei Serbi, dal duca Andronicus di Bisanzio, dal

duca Amedeo VIII di Savoia ( poi eletto papa col nome di Felice V) da

Baldovino II di Gerusalemme, dal duca Borivoj di Bohemia, da

Roberto il forte conte di Parigi, da Carlo Magno del Sacro Romano

Impero, dal conte Bukhard di Zollern, da Liutpoldo Margravio di

Corinzia, dal principe Almos dell’Ungheria, da Giovanni de’ Medici di

Firenze, da Matteo I visconte di Milano, dal duca Mieszko di Polonia, 80

dal principe Lutuwer di Lituania, dal conte Henry del Portogallo, dal

voivoda Bodgar I di Moldavia, dal re Rulik fi Russia dal re Ingiald di

Uppsala, dal re Ivar di Danimarca, dal Cid Campeador di Spagna, dal

colonnello Augustin Warner II della Virginia, Usa.

E, secondo gli Zoit, la regina madre, Mary di Kent, discende dal Gengis

Khan.

Questa sequela di nomi è da me abbreviata. Gli Zoit mi hanno anche

dato tutte le discendenze con le prove. Quando la mia mente formula dei

dubbi su tutta questa incredibile discendenza, gli Zoit mi citano il libro

che documenta tutta questa genealogia: Royal Highness of the royal

Child di sir Iain Moncreiffe of That Ilk ( edizione Hamish Hamilton,

London 1982).

Ho chiesto agli Zoit come fanno a sapere tutto della Terra. Mi hanno

risposto che a loro basta trovare una”coscienza umana”, scendere

mediante essa sul piano dell’inconscio collettivo e, come un computer,

chiedere ciò che vogliono sapere. Ma il canale deve essere aperto,

tenuto aperto. Gli Zoit mi hanno anche detto che una genealogia del

tipo della famiglia reale inglese, esiste per tutti i cittadini del mondo.

Non ha importanza l’individuo. Ciò che conta è ciò che lui porta e

trasmette nel tempo.”

Secondo Bernardino l’uso del segreto serviva agli uomini per

assoggettare altri uomini e taglieggiare le coscienze prima ancora che le

attività umane. Il segreto, dice Bernardino, è la porta principale

attraverso cui entra il Maligno. Nel momento in cui un bambino

comincia a dire: “ Ho un segreto” inizia a lasciar passare l’influsso

dell’energia negativa che è presente in ognuno di noi. Nel diario del

1948, Bernardino parla della forza delle società segrete cinesi che erano

diventate molto potenti fuori dal paese, nel Siam soprattutto, tanto forti

da non permettere al comunismo di installarsi al potere in quel paese.

Sempre a Singapore Bernardino fa la sua prima esperienza con Quelli

che Camminano sulle Strade Alte. Jimmy e l’Americano lo informano

che nella sua vita farà spesso degli incontri che a dire strani è davvero

eufemistico. Bernardino li chiama I DUE, perché sono sempre in coppia 81

e vestiti di tutto punto e parlano tra loro di lui e del lavoro che dovrà

compiere in Occidente.

Costoro hanno la particolarità di apparire e scomparire dal nulla senza

che nessuno se ne accorga. I DUE saranno sempre presenti nelle

esperienze paranormali di Bernardino e rimangono un vero enigma in

quanto lui stesso non ebbe mai occasione di parlarne diffusamente.

Dai diari di Singapore traspare un amore viscerale per quel paese e per

quella vita così aperta alle nuove esperienze che tanto contrastava con

l’aria grigia, moralista e bigotta che si respirava in Italia nell’immediato

dopoguerra., ma forse era proprio questo uno dei compiti che le Strade

Alte gli avevano affidato: seminare le nuove idee di apertura mentale

necessarie a sviluppare la coscienza di un popolo.

B.d.B. tornerà in Italia a malincuore, se n’era andato con gioia nel

1946 perché non ne sopportava la mentalità ma l’Italia doveva essere la

sua palestra, e oggi nessuno può dire che la coscienza italiana non sia

cambiata.

82

L’Altra Realtà

Nelle sue conferenze Bernardino ci diceva sempre che il suo compito era

di preparare qualcuno di noi che lo ascoltavamo ad entrare in contatto

con l’Altra Realtà. Sul numero 32 della rivista, B.d.B. dice che ogni

esoterista ha il compito di prendere coscienza dell’ ”altra realtà” che è di

carattere spirituale. In questo articolo di apertura della rivista n° 32

Bernardino racconta come in ogni epoca umana vi siano stati degli

individui che, scendendo negli abissi infiniti della propria coscienza,

avevano scoperto l’ “ altra realtà” – l’iridescente realtà che i nostri sensi

e la nostra mente non possono ancora descrivere con le parole. Ogni

notte tutti gli uomini passano, per un attimo, nell’altra realtà. Ogni

notte gli uomini attraversano la porta di questo mondo per portare “il

cibo alla luna” che sembra essere il vero compito dell’energia di cui

l’uomo fa uso durante la giornata. Ogni giorno gli uomini vivono, cioè

lottano, sognano, desiderano, odiano, amano, usano l’energia

abbondante che fluisce dalla Vita, cioè dall’altra realtà e ogni notte gli

uomini consegnano alla luna la sublimazione dell’energia giornaliera.

Questo avviene nella fase più profonda del nostro sonno e per un attimo

superiamo inconsciamente la soglia dell’altra realtà.

Per giungere coscientemente all’altra realtà occorre aver dominato la

nostra mente con tutti i suoi inganni e questo è il vero lavoro

dell’esoterista. Dominare la nostra mente significa aver imboccato il

sentiero del cuore.

La mitologia indù dice che esiste un Guardiano della Soglia, il re dei

serpenti Naga che ai discepoli che vogliono passare la soglia pone

queste domande:

- Del Temperamento che ti ha dato la vita, che carattere hai

sviluppato?

- Dei Sentimenti di cui sei stato dotato, che emozioni hai

distillato? Che cosa hai tessuto con tutto ciò di cui sei stato

83

circondato, con tutto ciò con cui sei stato legato con i fili del

karma?

Bernardino, sono sempre sue parole tratte dallo stesso articolo, dice che

l’esoterista deve dare soprattutto una risposta: “ HO IMPARATO A

NON GIUDICARE”.

La vita è un tessuto e noi siamo nella trama con i fili che ci fanno vedere

solo una parte della tessitura. L’apertura all’altra realtà ci permette di

conoscere l’esistenza di questo tessuto e del suo Tessitore. Anche in

questa metafora del tessuto Bernardino espone la sua originale teoria del

karma e della reincarnazione.

Per Bernardino il karma è costituito dalla posizione che noi occupiamo

nel tessuto della vita, il karma è limitazione, è come una cornice in cui

possiamo muoverci senza poterne uscire, la trama esterna del tessuto

della nostra vita, con i nodi che rappresentano i nostri cari, con i fili

liberi che vogliono essere le nostre possibilità. Con la morte l’uomo

abbandona il tessuto, che può però essere continuato in un’altra

posizione, con altri nodi e altri fili senza perciò essere ancora la stessa

personalità che ha tessuto la trama precedente. Alla sua morte l’uomo

lascia un vestito, che è parte di altri vestiti, di un’immensa coperta che è

la vita. Riprendere lo stesso vestito è una possibilità, non è l’unica. La

reincarnazione per Bernardino è un’illusione: la vera realtà è costituita

dall’annullamento dell’io, mentre chi pensa che dopo la morte potrà

reincarnarsi non ha ancora imparato a sublimare il piccolo io, che è un

nodo del tessuto, dall’Essenza che è il Tessitore.

La matassa dell’esistenza personale è modellata e definita dalle

circostanze, dall’interazione delle leggi di causa ed effetto e dall’idea di

se stessi che nasce da questo fluire dell’esperienza che, come è detto

nella “ Dottrina Segreta” è prodotto dal misterioso legame della

memoria. La mente, diretta dalle leggi di associazione produce

persistenti connessioni fra le varie sensazioni e possibilità di sensazioni

e connettendole insieme genera la nozione del sé.

L’auto consapevolezza nasce da un altro ordine di percezione, da una

sempre crescente indipendenza dalla memoria ed è questa auto 84

consapevolezza che ci può portare a scoprire l’altra realtà. Chi vuole

scoprire la dimensione spirituale della vita deve cambiare il tono della

propria nota esistenziale, scoprire il lato divino ed affermarlo in una

continua lotta con la nostra mente che non vuole perdere il suo potere

interiore su di noi. La mente è quella parte della nostra consapevolezza

che pone sempre i dubbi, che sviluppa in noi le contraddizioni per farci

vivere secondo gli schemi abituali della memoria e dei suoi confini.

La nostra mente è la trama stessa del tessuto della nostra vita. Appena

svegli i fili che compongono il nostro tessuto cominciano a prendere le

redini della nostra vita, i fili anche sono le persone che ci circondano,

soprattutto le menti delle persone che ci circondano. Se la posizione in

cui recitiamo la nostra vita è favorevole saremo circondati da fili e nodi

a noi favorevoli, per cui l’influenza dei fili sarà direzionata verso la

nostra autorealizzazione e consapevolezza. Se non raggiungiamo la

consapevolezza dell’esistenza dell’Altra Realtà è perché a monte, cioè

prima di venire ad occupare una posizione nel tessuto della vita, noi

abbiamo scelto una trama che non ci avrebbe permesso di conoscere

l’Altra Realtà. Evidentemente la vita di coloro che hanno conosciuto

Bernardino del Boca era destinata in una certa misura a prendere

coscienza della realtà spirituale poiché Bernardino era un nodo centrale

del loro tessuto vitale.

Le dottrine orientali insegnano che l’uomo che ha la possibilità di vivere

accanto ad un maestro spirituale sono da ritenersi uomini fortunati

poiché il maestro può cambiare il corso di una vita in pochi minuti.

Per sforzarsi di conoscere l’altra realtà l’uomo deve affermare il dio

conscio dentro di sé. E’ solo questo graduale emergere del Sé Superiore

che può risvegliare un’altra consapevolezza.

85

La dimensione magica

Bernardino era uno studioso di antropologia. I suoi studi in questo ramo

delle scienze umane erano iniziati già prima di recarsi a Singapore come

Console nel 1946. La sua formazione avvenne infatti all’università di

Ginevra prima e durante la 2^ guerra mondiale. Nel periodo del

consolato a Singapore, Bernardino strinse legami con studiosi come

padre Teillard de Chardin, Renè Guenon, più tardi fu in contatto con

Margarete Mead esponente di quel ramo dell’antropologia culturale che

studia l’uomo inserito nel suo ambiente e vede la cultura come una

sovrastruttura creata dall’uomo come risposta agli stimoli che

l’ambiente in cui vive gli pone.

Gli studi sulle culture umane e soprattutto verso quelle popolazioni che

venivano ritenute “ primitive “ daranno a Bernardino strumenti di analisi

del pensiero e di comprensione della loro cultura molto

particolareggiati in quanto anch’egli aveva le esperienze extrasensoriali

che gli stregoni di queste popolazioni provavano e quindi trovava una

certa affinità e compiacenza in quanto lui stesso moderno stregone.

I suoi studi sui popoli ancora indenni dal modernismo occidentale lo

portano a capire come alcuni uomini, più sensibili di altri, abbiano

scoperto ciò che anche lui aveva scoperto: c’è un regno nascosto alla

nostra vista usuale che è accessibile a coloro che hanno imparato a

mettersi in contatto con il mondo invisibile.

Per entrare in contatto con la dimensione magica gli uomini primitivi

usano delle droghe naturali che si trovano nel loro ambiente come ad

esempio gli Amawaka della foresta amazzonica che usano l’ayawaskha,

la liana del morto a cui Humboldt diede il nome di Banisteria Caapi.

Questa droga viene usata dagli stregoni Amawaka per entrare in contatto

con la dimensione magica per risolvere tutte le questioni, da quelle

pratiche di come e dove cacciare o rifugiarsi a quelle morali o sociali e

filosofiche.

86

Il potere degli stregoni dei popoli primitivi si basa dunque sulla

completa fiducia nel mondo parallelo. Sostanzialmente la droga degli

stregoni porta l’uomo a sdoppiarsi, a viaggiare in astrale e nel fare

queste operazioni magiche seguono dei rituali perché il mondo magico è

pieno di insidie, ci sono angeli e demoni, larve spettrali e figure amiche.

Il rituale predispone lo stregone a entrare in contatto solo con chi ha

bisogno di essere consigliato, non di chiunque popola il vasto mondo di

mezzo. Sul numero 33 della rivista Bernardino dice che il potere che gli

stregoni hanno deriva dal mondo degli uccelli. Lo sciamano è scelto dal

regno degli uccelli alla nascita e il suo potere ha quasi più significato per

gli uccelli che per gli uomini. Gli uccelli hanno regnato sulla terra prima

di noi e oggi, in numero spaventoso osservano le pazzie degli uomini.

La realtà parallela ha collegamenti con il mondo degli uccelli.

La riflessione spontanea di Bernardino era che le moderne religioni

hanno avuto origine dalle percezioni extrasensoriali degli stregoni. Il

credere ad una cosa, il dare un nome ad una cosa sconosciuta, anche se

invisibile, è darle vita. E’ questo l’atto magico più primitivo che esista, e

sono stati proprio i popoli primitivi e gli sciamani coloro che hanno

usato spontaneamente questa primitiva magia. La dimensione magica

non esisterebbe se non ci fossero stati gli uomini che hanno indagato e

interpretato questa dimensione dando i nomi che l’ hanno catalogata e l’

hanno fatta apparire così reale.

La dimensione magica, catalogata come eretica e poi denigrata dalla

cultura ufficiale ha le sue radici in un lato dell’uomo che non usa la

logica e la razionalità per spiegare la vita. I maghi del passato hanno

sempre cercato la conoscenza, avevano un’autentica sete di sapere e

hanno posto le basi della conoscenza moderna, basti pensare al baule di

Newton che conteneva tutti gli alambicchi del perfetto alchimista per

farsi una ragione della coesistenza della dimensione magica con quella

razionale.

La dimensione magica è rimasta sempre una costante del progresso,

opponendo ai processi culturali razionalistici e scientifici, l’irrazionale e

il mistero. Bernardino non affronta la magia come siamo abituati a 87

pensare, non dice quello che bisogna fare o non bisogna fare per evocare

lo spirito dell’aria o del fuoco, anzi se ne guarda bene dall’incitare a

queste pratiche; per lui la vera magia è sempre la conquista della propria

mente, la scoperta dell’amore e della benevolenza e di tutte le più alte

qualità umane, vere espressioni della magia della vita.

Per Bernardino la riscoperta della dimensione magica, i suoi articoli

sono datati tra gli anni sessanta e settanta, servirà a far risvegliare la

coscienza dell’uomo per portarla verso l’età dell’acquario,

“ la riscoperta di una nuova logica ci permetterà di passare dal piano

della conoscenza a quello della saggezza, per poter raggiungere la

comprensione, poi il controllo sulla materia, poi il controllo sullo

Spirito nella materia, per raggiungere infine il vero controllo dello

Spirito.” (N° 1 della rivista L’Età dell’Acquario –1970)

Per Bernardino la vera magia è dunque la capacità dell’uomo di

evolversi verso forme di controllo superiore e verso il riconoscimento

delle energie spirituali.

Angeli e Demoni sono presenti in tutte le culture, anche se le pratiche

sciamaniche sono differenti, tutti i popoli della terra riconoscono la

presenza di spiriti benigni e maligni al loro fianco. Le religioni sono

un’evoluzione della coscienza religiosa di tipo animistico, le discendenti

logiche e lineari della tradizione magica e sciamanica che curiosamente

hanno finito per etichettare come false o manifestazione del maligno

ogni interferenza della dimensione magica nella vita quotidiana.

I fratelli spirituali

88

L’Iniziazione avvenuta nel tempio di Nawa Sanga, al largo delle coste di

Sumatra, nel 1947, ha concesso all’uomo Bernardino del Boca il diritto

di essere accolto nella Fratellanza Universale che esiste da quando

l’uomo ha iniziato a dare importanza ai valori più alti come la libertà,

giustizia, amore, compassione, spiritualità. Tale Fratellanza chiamata

Sarmoun o Bianca ha sede nei nove monasteri che circondano la Catena

Himalayana ed è composta dagli individui che hanno sviluppato il

completo controllo mentale e sviluppato il loro cuore. Non si accede a

questa fratellanza soltanto con i buoni propositi, ma si vieni scelti. C’è

un detto in Oriente che dice:

“ Quando il discepolo è pronto, il maestro appare”.

I metodi con cui il discepolo viene scelto rimangono oscuri, ma di certo

si sa che alcune persone diventano esoteristi per compiere un particolare

lavoro. B.d.B. diceva che erano quelli delle Strade Alte che decidevano

chi poteva svolgere quel particolare lavoro e a quel punto il prescelto

diventava un iniziato. B.d.B. affronta il tema dell’esoterismo in tutti i

suoi articoli di fondo della rivista L’Età dell’Acquario, ma ne parla più

diffusamente in alcuni articoli apparsi negli anni 89 e 90 del secolo

scorso.

Così il discepolo Bernardino del Boca, il 23 ottobre 1947 divenne un

iniziato, perché il suo personaggio era pronto, ed entrò di diritto a far

parte della fratellanza Sarmoun. In genere vi entrano solo gli uomini che

poi avranno un compito particolare da svolgere nella vita: sviluppare le

coscienze di altri uomini per affermare il processo di sviluppo della

coscienza umana. Bernardino era quindi un guerriero del Bene che

combatteva la sua battaglia con il cuore e con le parole, contro quel

substrato di indifferenza e di egoismi che costituisce il nutrimento

principale del Male.

Oggi nel terzo millennio sembra alquanto antiquato parlare di queste

cose che possono andare bene per un romanzo o per un film, ma lo

scopo di questa Fratellanza è stato, per duemila e più anni, proprio

quello di far apparire come leggenda e storia inventata la sua stessa

esistenza.89

In Europa fin dal 1450 un gruppo di nobili e intellettuali aveva

cominciato ad interessarsi di occultismo raccogliendo i testi antichi e

cercando di attuare moderne sperimentazioni come la psicometria.

B.d.B. ne parla nei numeri 46, 47 della rivista L’Età dell’Acquario.

Fra questi personaggi che si interessavano segretamente d’occultismo vi

era il conte Dunois de Longueville, detto il Bastardo d’Orleans. Uomo

d’arme aiutò Giovanna d’Arco ed espugnò Caen, capoluogo del

dipartimento del Calvados dove si organizzò il primo centro dedito

all’occultismo. Questa zona della Francia pare essere costituita di una

roccia rossa ricca di ferro e il luogo sembra carico a livello eterico,

quindi idoneo per la sperimentazione con la Realtà Parallela. Nel tempo

la tradizione occultista dei nobili francesi del Calvados si radicò tanto

che nei nove castelli privati della zona si tenevano riunioni e

sperimentazioni anche di carattere scientifico che hanno avuto lo scopo

di raccogliere manoscritti antichi e una quantità tale di volumi da

costituire nel tempo un vero patrimonio dell’umanità. La biblioteca

degli Occultisti del Calvados è tra le più fornite del pianeta in materia di

scienze occulte e di storie ai confini della realtà. Prima dello scoppio

della seconda guerra mondiale gli occultisti del Calvados, presagendo il

pericolo per i loro preziosi volumi emigrarono dall’Europa in attesa che

il mondo occidentale placasse la sua follia.

Gli occultisti del Calvados, pur essendosi strutturati in una

organizzazione fra le più chiuse, avevano, come i templari, le loro “ vie

particolari”, i loro rifugi segreti, le loro alleanze nelle altre province

francesi e all’estero. Per molti anni il grandioso castello di Keriolet, a

due chilometri da Concarnean nel Finistére, fu il punto d’incontro degli

occultisti che studiavano l’evoluzione della storia umana. Poi la

principessa Chaveneau de Quercine-Narychkine vendette il castello al

dipartimento del Finistére, ed ora è un museo che raccoglie

testimonianze degli occultisti del Calvados, Testimonianze che tutti

ignorano.

A raccontare come gli occultisti del Calvados abbiano deciso di lasciare

l’Europa è lo stesso Bernardino del Boca in un articolo della rivista, il n° 90

54 dell’aprile del 1988. B.d.B. racconta come il 21 dicembre del 1938, a

Parigi, in un angolo di una casa vicino alla Senna si incontrarono

occultusti ed iniziati di tutta Europa per decidere dove andare per

portare in salvo i preziosi documenti da loro custoditi. Alla fine

decisero di lasciare la Francia dividendosi in tre gruppi: il primo gruppo

sarebbe partito per l’Oriente, il secondo gruppo, quello che portava

buona parte dei documenti segreti sarebbe partito per il Messico, il terzo

gruppo avrebbe raggiunto la Mongolia attraverso la Transiberiana e la

Cina. Oggi gli occultisti del Calvados del primo gruppo vivono non

lontano da Dili, isola di Timor, quelli del secondo gruppo hanno lasciato

il Messico nel 1946 per trasferirsi in una località montana del Perù.

Quelli del terzo gruppo hanno trovato rifugio, dopo diverse peripezie,

nel monastero di Youndounbeissin-kure in Mongolia ai margini del

deserto del Gobi.

Nell’articolo, B.d.B. ricorda come il lavoro di questi tre gruppi sia molto

importante in quanto essi conservano quei segreti che l’umanità, ancora

schiava del maligno, non può conoscere. Sono questi gruppi che attivano

i centri di ascolto e tengono uniti gli esoteristi che dedicano la loro vita

insegnando a tutti come vivere nella realtà spirituale per svegliare la

propria Anima che dorme. Bernardino ricorda infine che pensare a

questi gruppi con simpatia si tirano forti fili e si collabora

all’evoluzione della coscienza umana.

Andando ancora a ritroso nel tempo dobbiamo ricordare il Conte di

Saint Germain, ricordato spesso da B.d.B. nella rivista, che viene

presentato come una figura composita che cambiava spesso nome e

personalità per volere di quelle “ energie spirituali” a cui soggiaceva

anche Bernardino stesso. Il conte di Saint Germain vagò spesso per

l’Europa e prima della rivoluzione francese lo troviamo in Turchia

ospite del Sultano, a cui insegnò diverse tecniche per aumentare i suoi

affari, ma in realtà aveva un compito ben preciso, preparare la Turchia a

quella libertà di idee che presto avrebbe coinvolto l’Europa in tutte le

sue regioni. Nella città di Kars, organizzò un gruppo esoterico da cui

poi, tra l’ottocento e il novecento emergeranno figure come Peter 91

Danov, Omram Aivanov e Gurdjieff. In Turchia il Conte di S. Germani

introdusse la letteratura europea del tempo e influenzò costantemente,

nei luoghi di ritrovo del suo tempo come i bagni turchi e i ricevimenti, i

potenti visir e il sultano con le nuove idee di progresso che si stavano

sviluppando in Europa. E’ da questo lavoro che nacque poi la moderna

Turchia di Kemal Ataturk ed è per questo lavoro che oggi la Turchia è il

paese mussulmano più allineato con le espressioni di libero pensiero che

caratterizza la moderna Europa.

Ancora una volta appare chiaro che le energie intelligenti del mondo

parallelo cercano in ogni modo di influenzare l’evoluzione umana

sviluppandone la coscienza.

Sul numero 70 della rivista Bernardino dice:

“ Queste intelligenti ed invisibili energie del mondo parallelo possono

contattare solo coloro che hanno speciali qualità innate, cioè sono

altruisti, comprensivi, buoni e sensibili e che il karma ha posto in

situazioni sociali in cui possono facilmente essere all’altezza del

compito che viene loro affidato “.

Per tutta la sua vita Bernardino non ha fatto altro che cercare di

influenzare le menti predisposte alla nuova mentalità acquariana che

piano piano, senza scossoni si sta diffondendo trasversalmente nella

società, nella cultura e nelle menti delle persone più sensibili.

Studiare il pensiero di Bernardino del Boca aiuta ad allargare questa

comunità che vuole il progresso spirituale di tutto il pianeta.

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